n° 06 TremilaSport 25 03 2015

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TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI

magazine

06|15 25|03|2015

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

CLOCCHIATTI SULLE ORME DI PASSALENT

TESTIMONIAL

Laura Bassi con la maglia dell'Achilles International, di cui è presidentessa voluta dal professor Mauro Ferrari

pag 18

PUDDU, L´AURORA È CASA MIA pag 14

CALCIO FEMMINILE

ALESSIA, STAR DI VISSANDONE pag 27

DOPO UN TERRIBILE INCIDENTE LAURA BASSI PARTECIPERÀ ALL'UNESCO CITIES MARATHON

LA MIA RIVINCITA pag 6


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Strada per Martignacco, accanto alla Fiera di Udine

Salvo esaurimento scorte, errori e omissioni di stampa

R NNING


SOMMARIO

6

06|15 25|03|2015

27 LAURA BASSI QUI CON IL PROFESSOR FERRARI, PARTECIPERÀ ALL'UNESCO CITIES MARATHON

28-29 UDINESE

9 LEGA PRO 10 SERIE D

CALCIO

12-13 ECCELLENZA 14-17 PROMOZIONE 18-19 PRIMA CATEGORIA 20-22 SECONDA CATEGORIA

23 TERZA CATEGORIA

24-25 GIOVANILI

26 CALCIO A 5

27 FEMMINILE

36-37 BASKET

30

40-43 VOLLEY

Le belle di Tremila Sport: Erica Franzolini

44 PUGILATO

45 TENNIS

RUBRICHE 34-35 AMARCORD 30-33 L E BELLE DI TREMILASPORT

18

GABRIO CLOCCHIATTI Il capitano della Risanese (a destra) sogna un futuro da allenatore: «Il mio modello è Ervino Passalent»

11 NONSOLOSPORT

46-47 MONDO LIBERTAS 38-40 G LI ITINERARI DI TREMILASPORT TremilaSport+ | 25 03 2015 | 03


IN ACQUA: AcquaGym, AcquaBike,AcquaWalking,AcquaStep,AcquaDance,AcquaPostura IN SALA: Zumba, Pilates, PowerPump, KangooJumps, Suspension, PosturalGym, Nia, Krav Maga, CrossTraining, FreeStyler, TonoSlide Consulta il programma su WWW.AQUARIUS.IT


EDITORIALE

....

Con la forza del talento e della solidità

U

na prima di grande significato,quella che abbiamo voluto dare al nuovo numero del nostro magazine, con la ventenne di Cussignacco, Laura Bassi, indiscusso esempio di forza morale dopo il grave incidente stradale della scorsa estate che ha segnato la sua vita e di cui parla nell'intervista all'interno. Con l'aiuto fondamentale del professor Mauro Ferrari, con lei nella foto, e di un gruppo di amici che indosseranno la maglietta del Laura Team, la ragazza percorrerà domenica in carrozzina i 16 chilometri del tratto PalmanovaAquileia dell'Unesco Cities Marathon, esprimendo così la propria gioia di vivere a dispetto di quanto le è accaduto. Altri sono comunque gli esempi di solidità friulana cui abbiamo inteso offrire uno spazio di rilievo, quelli dell'ex cestista della Snaidero e della Nazionale, l'aquileiese Michele Mian, e della calciatrice di Vissandone di Basiliano, Alessia Tuttino. Il primo ci offre un personale "amarcord" con in primo piano la figura di un allenatore, Boscia Tanjevic, che credette fermamente in lui, facendone un caposaldo della nazionale che si laureò campione d'Europa nel 1999, mentre la Tuttino, talentuosa e schiva, più che parlare di sè preferisce spaziare su argomenti riguardanti il Tavagnacco e la nazionale, della quale fa parte da dodici anni. Ed è un'altra campionessa (di atletica leggera), Erica Franzolini, ad occupare un posto di rilievo nel nuovo magazine, proponendosi in veste sexy ma con anche dei contenuti che ne evidenziano il talento sulla pista rossa. Parte del leone, comunque, con l'Udinese e i campionati dilettantistici e giovanili, appannaggio del calcio ed è una questione di passione popolare dai numeri sempre rilevanti.

Il Direttore Edi Fabris

magazine

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DIRETTORE RESPONSABILE Edi Fabris VICEDIRETTORE Massimo Muzzin EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 direzione@mediatremila.com REDAZIONE Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 redazione@tremilasport.com

Media Partner TremilaSport

Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007 Responsabile trattamento dati (D.LGS. 30-6-2003 N. 196) Edi Fabris

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06| 15

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 25 marzo 2015.

PUBBLICITÀ MediaTremila Edizioni Viale Palmanova 146 - Udine Tel. 0432. 33 30 893 agenti@tremilasport.com

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LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

Mondo Udinese

QUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA DIZIONI

w w w. m o n d o u d i n e s e . c o m

TremilaSport+ | 25 03 2015 | 05


ALTRI SPORT

PERSONAGGI

LEGAMI «GLI AFFETTI SONO IMPORTANTISSIMI E MI SONO LEGATA MOLTO ALLA RAGAZZA CHE PER PRIMA MI SOCCORSE SUBITO DOPO L'INCIDENTE»

LA MIA SECONDA POSSIBILITÀ Dopo il terribile incidente, Laura Bassi parteciperà all'Unesco Cities Marathon di BIANCAMARIA GONANO

H

o incontrato Laura Bassi in un pomeriggio piovoso, al Gervasutta. La ventenne di Cussignacco è ritornata protagonista in occasione della sua prossima partecipazione all’Unesco Cities Marathon del 29

marzo. La ragazza friulana parteciperà simbolicamente alla maratona, correndo assieme allo scienziato di fama mondiale Mauro Ferrari, che l’ha voluta come presidente di Achilles International Italia. Percorrerà gli ultimi 16 chilometri da Palmanova ad Aquileia.

Libertà è scrivere e ascoltare la musica di Bach e Chopin

SERENITÅ Trasmette fiducia nella vita il sorriso di Laura, qui ritratta da Silvano Zandonella. "Non va mai sprecata, per quanto dura possa essere la realtà", dice la ventenne di Cussignacco.

LA SPINTA DEL PROF Fondamentale per Laura Bassi è stato il sostegno del professor Mauro Ferrari (con lei nella foto), uomo di sport udinese, esperto di nanotecnologie e presidente del Methodist Research Institute di Houston, nel Texas, e della moglie Paola. Lo scienziato percorrerà con la ragazza i 16 chilometri da Palmanova ad Aquileia e con loro correranno anche gli amici del Laura Team. Un esempio e un impulso notevoli all'attività sportiva dei disabili. "Grazie a loro ho ritrovato la speranza e la forza di andare avanti", dice Laura.

Il 22 giugno 2014 un terribile incidente stradale a Gemona le aveva portato via il fidanzato Marco, in moto con lei, e l'amico Kevin. Riuscì a sopravvivere per miracolo, ritrovandosi priva della gamba sinistra, e oggi, dopo il traumatico risveglio e molti mesi di terapia intensiva, è ancora degente al Gervasutta: “Quando mi trovai in terapia intensiva per la prima volta, il papà di Marco chiese al professor Ferrari, esperto di nanotecnologie e presidente del Methodist Research Institute di Houston in Texas, di aiutarmi. Per caso si trovava in Friuli in visita alla famiglia. La mia amputazione è molto alta e mi avevano detto che probabilmente non avrei potuto più nemmeno stare seduta. Ho conosciuto anche la moglie Paola, presidente della sede di Houston dell’associazione nata a New York nel 1983 con lo scopo di promuovere l’attività sportiva tra i disabili. Mi si è aperto grazie a loro un nuovo mondo e ho ritrovato la speranza e la forza per andare avanti e credere in qualcosa". E considera poi: "Se sono rimasta viva nell’incidente c’è un senso. Probabilmente dovevo conoscere questa realtà e vivere quest’esperienza. Se viviamo, lo facciamo anche per gli altri, non solo per noi stessi”. Laura si era diplomata allo Zanon e aveva lavorato qualche mese in un distributore di benzina a Udine con il suo ragazzo prima di essere assunta in un istituto bancario: “Marco ed io avevamo progettato di andare a vivere insieme e oltre a questo coltivavo un sogno fin da ragazza, quello di riuscire ad entrare nell’Arma dei Carabinieri. Lo scorso marzo


PERSONAGGI

MOMENTI Nella foto in alto, Laura Bassi alla presentazione dell'Unesco Cities Marathon a Udine e, qui sopra, con amici e maglietta del suo team. avevo sostenuto il concorso ma i miei 80 punti non erano risultati sufficienti. Però sono stata molto orgogliosa di me. L’amore per la divisa lo devo a mio nonno, che era un alpino, e al fatto di aver praticato per anni arti marziali con un maestro appassionato di storia militare e in un ambiente molto impostato. Ho sempre avuto un forte senso di giustizia dentro di me”. Mille volte Laura rivive quegli istanti che le hanno stravolto la vita. Bastava passare di lì un minuto prima o dopo, tornando da un week end trascorso a Sauris: “Non è facile trovare un senso in ciò che è accaduto e per sempre mi chiederò perché sia successo proprio a noi. Un istante può cambiare i piani di una vita. Avrei voluto perdere entrambe le gambe ma avere Marco ancora al mio

fianco. Vorrei dedicarmi a delle conferenze sulla sicurezza stradale nelle scuole perché vedere dal vivo una persona che porta i segni di una menomazione è più efficace di qualsiasi corso teorico. Se riuscissi a far entrare nella testa di almeno un solo ragazzo il valore della vita, mi sentirei già realizzata”. Laura è sportiva da sempre e ha praticato nuoto, tennis, pallavolo, anche se sono le arti marziali le sue preferite, una disciplina in cui ha potuto sfogare tutta la sua vitalità di adolescente. Ma l'incidente l’ha cambiata radicalmente, come lei stessa racconta: “Sono sempre stata molto impulsiva, un terremoto, e Marco mi dava equilibrio. Ora ho imparato ad essere più riflessiva e cerco sempre di seguire il suo esempio”.

Le persone a lei vicine sono molte, sottolinea: “Nel momento di emergenza sono tutti premurosi con te, poi rimani con te stesso e con i pochi cari. La mia famiglia è stata ed è molto importante e mi sono legata tantissimo alla ragazza che per prima mi ha soccorsa. Le ho preso la mano e non gliel’ho mai mollata. È come se mi avesse salvato”. Al Gervasutta, che è diventata la sua casa da novembre, Laura legge molto e scrive: “Amo leggere le poesie di Alda Merini e Pablo Neruda oltre a testi di psicologia e vorrei scrivere un libro su di me e sulle storie dei pazienti con cui condivido le ore di speranza e di riabilitazione. Come lo era la moto, scrivere per me è libertà. Così come mi sento libera quando ascolto Bach e Chopin o le esecuzioni di Allevi. Ho iniziato ad ascoltare musica classica in terapia intensiva prima di addormentarmi ed ora mi è rimasta dentro. Recentemente ho iniziato a nuotare in piscina e mi sento un cavalluccio marino con la sensazione di essere pervasa dall’acqua”. Il 29 marzo la giovane avrà una sua squadra, la Laura Team: “”Saremo cinquanta, in grigio i runners e in verde i sostenitori, in una corsa a ritmi diversi con un unico grande traguardo - riferisce -. Ho capito che la vita, per quanto dura e tremenda possa essere, val sempre la pena di essere vissuta e mai sprecata e non si ferma con la disabilità. Io ho avuto una seconda possibilità e la voglio vivere con consapevolezza. Anche per Marco".

L'EVENTO

TITOLI E TOP RUNNERS La terza edizione della maratona, valida anche per il campionato regionale Fidal e per quello dell'Unvs, si svilupperà domenica 29 marzo lungo i 42 chilometri che dividono Cividale, sede della partenza, da Aquileia, attraverso Palmanova. Nelle due precedenti edizioni hanno vinto Pertile nel 2013 e Leonardi lo scorso anno. Numerosi i top runners annunciati, su tutti i kenyani Kibet (nella foto), Tiongik e Tum, ma accreditati sono pure Kosovely e gli italiani Canaglia e Santi. Tra le donne pronostico vincente per la kenyana Kebaso.

TremilaSport+ | 25 03 2015 | 7


D D p p ersa

Agenzia regionale per lo sviluppo rurale

Comune di Lignano

Comune di Latisana

Comune di Talmassons

COMITATO REGIONALE FRIULI VENEZIA GIULIA

RA RA RA RA RA RA RA RA TALMASSONS (UD)A SP SP

NAPOLI ZU ZU MONSELICE (PD) O R O FÜ D A I FÜ B S. VITALE (VI) AB NO S A UN UN N G LI

BO BO SPE SPE RES RES STR STR

FINAL FOUR COPPA ITALIA SERIE B2 FEMMINILE 2014-15

Palazzetto dello Sport Latisana - via Bottari

3-4 aprile 2015

LA LA NEL NE MTF MTF IN IN L

VENERDI 3 APRILE

ore 16:30 AS Megaride Napoli S. Vitale Montecchio VI ore 18.30 CDA V. Talmassons UD Monselice Cl. Euganea PD

Palazzetto dello Sport Latisana (Ud) - via Bottari diretta web www.fvgsportchannel.com

ingresso gratuito

SABATO 4 APRILE

ore 16:00 Finale 3°/4° posto ore 18:00 Finale 1°/2° posto


D D per per LEGAPROCALCIO

TROPPI ROSSI Ancora un'espulsione ACCO ACCO a mettere il bastone tra le ruote ACCO ACCO a mister ACCO ACCO Rossitto

ACCO ACCO I cinque gol subiti P P AZZ AZZ

non intaccheranno UM UM la nostra autostima

ÜR ÜR DANIELE ROSANIA

L L DI D

NTERSC NTERSC ORDSTE ORDSTE ERRMÜ ERRMÜ STMÜLL STMÜ RASSEN RASSE l Pordenone esce malconcio dalla sconfitta con il Como per 5 a 2, forse però più a livello di risultato che di gioco. I Ramarri infatti ben avevano approcciato all'incontro, finendo col pagare però a caro prezzo singoM M E E T T A A T T R li episodi (l'espulsione di Mattielig e l'errore di Bazzichetto su tutti). Nella peggior sconfitta stagionale c'è da SOCI tirare fuori il lato positivo SOCIE e Daniele Rosania, jolly difensivo EL L COM COM neroverde che domenica ha spenF F , , DIE DIE G G to 24 candeline, ci aiuta a tirare le LIGNAN LIGNA somme. D: Il match col Como è stato spettacolare. Come lo descriveresti? «Partita dalla doppia faccia: il primo tempo siamo stati molto compatti, soprattutto creando occasioni da gol in ripartenza: il 2-2 a fine primo tempo ci stava stretto. A inizio ripresa non so cosa possa essere successo: incassiamo subito la terza rete e poi il quarto gol ci dà il colpo di grazia. Il calcio è fatto di episodi e sfortunatamente ci sono stati avversi. Poi chiaro che nella seconda frazione è anche emersa la qualità degli avversari, la loro supremazia». D: A livello psicologico quanto pe«Cadere nei tranelli e nelle noa cancellare e proseguire. Chiaro, «In settimana studieremo le sano le 5 reti incassate? «Eravamo tra le migliori difese analizzeremo gli errori fatti, ma con stre lacune è l'ultima cosa che dob- partite precedenti come da abinel girone di ritorno, un peccato. una buona dose di autostima sare- biamo fare. A lungo andare ha influ- tudine. In base a quello il mister ci Pesano inevitabilmente a livello di mo di nuovo pronti. Il mister ha fat- ito sui risultati: dobbiamo migliorare schiererà: la cosa bella è che non c'è testa ma dobbiamo essere bravi to un grandissimo lavoro in questi su questo aspetto che ci ha privato mai una formazione standard, tutti mesi. Dobbiamo andare avanti con spesso di giocatori chiave. Vuoi per si allenano al massimo e cerchiamo tanto lavoro e tanto sudore. Nel lo stress della partita, vuoi per la di metterlo in difficoltà con le scelte calcio è tutta testa: se stai bene posizione in classifica che psicolo- fino alla fine. Loro all'andata hanno sotto questo profilo, le gambe poi gicamente comunque incide, tanti dimostrato di essere squadra, ben fattori che non devono essere però compatti dietro. Oramai però ogni viaggiano da sole». alibi. Chiamasi calciatore chi riesce partita è una battaglia, quindi pochi D: Un giudizio su Ganz? «Ci ha fatto male in entrambi i a gestire le situazioni e ad essere calcoli». match. Un giocatore che fa gol e equilibrato. Siamo grandi, non siamo D: Il tuo più bel ricordo calcistico? si fa trovare sempre pronto. Ha più ragazzini. L'espulsione di Mattie«Ho avuto la fortuna di andare dimostrato di essere calciatore di lig è l'ultimo esempio di come un a Lanciano il primo anno di profescategorie superiori. Poi l'attaccan- episodio del genere possa tagliare sionismo: raggiungere la Serie B in te deve far gol, se segna ha fatto le gambe alla squadra. Speriamo di una città come Lanciano che non è il suo. Adesso comunque Ganz non non ripetere più questi errori nel molto nota regala emozioni in più. è più un problema: testa solo alla finale di stagione». Si era creata un'alchimia stupenda, D: Domenica mattina alle ore 11 si quel qualcosa che poi cerchi semsalvezza». D: Il dato sulle espulsioni fa riflet- riparte con il Mantova. Che parti- pre di trovare in tutte le squadre». ta ti aspetti? tere. Cosa ne pensi? (l.f.)

I

DANIELE ROSANIA

BASTA CADERE

NELLE TRAPPOLE!

TremilaSport+ | 25 03 2015 | 09


GORAN KOCMAN

La prossima giornata

BASTA CHIACCHIERE, ADESSO SERVONO PUNTI

29|03|2015

Arzichiampo KRAS REPEN Biancoscudati Dro FONTANAFREDDA Union Ripa LF Giorgione Legnago Salus Ital Lenti Bl SACILESE Mezzocorona Alto Vicentino Mori S.Stefano Montebelluna TAMAI Union Pro TRIESTINA Clodiense

Dopo il deludente ko contro il Mori S.Stefano il presidente dei carsolini pretende risultati contro Arzignano e Mezzocorona

S

confitta pericolosa per il Kras in casa contro il Mori S.Stefano, un ko che complica non poco i piani salvezza dei carsolini come si evince dalle parole dello stesso patron dei biancorossi, Goran Kocman: «Sono molto rammaricato per la prestazione di domenica – commenta il presidente -. Vista la situazione di classifica, fare tre punti contro una squadra ormai matematicamente condannata era fondamentale. Indubbiamente questa sconfitta complica un po’ i nostri piani per quanto concerne la salvezza diretta. Bisogna anche però dire che il Mori ha segnato sull’unico tiro in porta della partita, mentre noi abbiamo sbagliato almeno quattro palle gol nitide. Ci è mancato quel pizzico di fortuna necessaria per vincere, anche se è indubbio che la prestazione sia stata nel complesso troppo sottotono». Con il ko di domenica il Kras staziona ora al terz’ultimo posto con 25 punti a sette gare dal termine della regular season: «Non nascondo che le tre sconfitte in questo momento della stagione preoccupano un po’, ma ora la squadra deve assolutamente riprendersi, rimboccarsi

le maniche e provare a fare quei cinque punti che ci separano dal Giorgione. Anche perché fra tre partite avremo lo scontro diretto con l’undici di Castelfranco e dobbiamo fare di tutto per arrivare a quella partita con i giochi ancora aperti. Contro Arzignano e Mezzocorona servono assolutamente punti». «Se mi aspettavo una stagione così? Solo in parte. Certo, l’obiettivo era la salvezza diretta, quindi si sapeva che ci sarebbe stato da battagliare nelle zone basse della graduatoria, ma c’era la speranza di un cammino più tranquillo ed equilibrato. Per questo non posso dirmi contento di come sono andate fin qui le cose. In particolare il girone d’andata è stato negativo e abbiamo faticato parecchio; l’inizio del girone di ritorno ha portato alla squadra una buona serie di risultati, mentre ora si torna a far fatica. Tutto ciò testimonia anche l’equilibrio di questo torneo. A parte il Padova, che considero di categoria superiore, tutte le altre più o meno si equivalgono. Proprio per questo nutro molta fiducia nelle possibilità della squadra di recuperare lo svantaggio e di riuscire a mantenere la categoria, eventualmente anche passando dai play-out».

KO PERICOLOSO

La sconfitta contro il Mori complica i piani salvezza del Kras. (Foto E. Trampuz)

IL PUNTO Esclusa la Sacilese, nessuna delle altre formazioni regionali può ancora dirsi fuori dalla lotta salvezza. Un piede e mezzo nel prossimo campionato di Serie D lo ha il Fontanafredda che, a 35 punti, può guardare con un certo ottimismo al finale di stagione. In una sorta di limbo c'è il Tamai: le Furie Rosse hanno 31 punti, abbastanza per non farsi prendere dal panico, troppo pochi per stare tranquilli. Il calendario lo metterà di fronte a Union Pro, Triestina e Arzignano in casa, e Montebelluna, Mori, Fontanafredda e Mezzocorona in trasferta. Le occasioni per

fare punti, quindi non mancano. La Triestina, quart'ultima a 26 punti, dovrà sfruttare al meglio i match interni contro Clodiense, Dro, Mori e Fontanafredda, mentre in trasferta andrà ad affrontare Union Pro, Fontanafredda e Legnago. Una risalita difficile, ma non impossibile, quindi. A rischiare di più, per la classifica e il calendario è il Kras, terz'ultimo con 25 punti: i carsolini si giocheranno molto contro Arzignano, Mezzocorona e Giorgione nelle prossime tre sfide. Poi avranno Belluno e Dro in casa, e Padova e Clodiense in trasferta.

Scampoli di Serie D TORNA IL "FONTANAFREDDA"

E' partita la macchina organizzativa del 15° Torneo Nazionale Città di Fontanafredda, che si terrà nello splendido palcoscenico dello Stadio Omero Tognon dal 16 maggio al 7 giugno con la Supercoppa Mario Pagotto. Il torneo sarà dedicato a Carlo Castellarin e Rino Maluta indimenticato capitano e vice presidente della Comunale Fontanafredda.

10 | 25 03 2015 | TremilaSport+

DOCCIA FREDDA

Meritava di più, decisamente di più il Tamai in quel di Valdagno. L'undici di De Agostini alla fine torna a casa con le pive nel sacco, ma quantomeno un pareggio lo avrebbe meritato. Peccato perchè ora la classifica comincia a scricchiolare. Cinque punti sulla zona rossa non sono tranquillizzanti, ma bastano un paio di vittorie per mettersi in salvo.

MBOUP SUGLI SCUDI

E' una delle piacevoli sorprese di questa seconda parte di campionato della Sacilese: stiamo parlando del ventiquattrenne senegalese Assane Mboup, che anche contro il Fontanafredda si è rivelato tra i più positivi. Nonostante sia arrivato da pochissimo, domenica ha giocato da veterano, come se quel derby lo avesse stampato addosso.

ARVIA: «CREDIAMOCI!»

Un passetto alla volta per la Triestina che si porta a casa un punticino e continua a credere nel sogno salvezza. «Questa squadra non molla mai - commenta il centrocampista Giuseppe Arvia -. Non saremo belli a vedersi, ma credo che la salvezza sia possibile. Ora abbiamo davanti sette finali. Domenica affrontiamo la Clodiense in casa e dobbiamo fare punti».


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

MOSTRE

IL DOVERE DI SPERIMENTARE

«I

l nostro dovere è quello di sperimentare» affermava nel 1924 il grande fotografo Aleksandr Rodcenko, alla cui produzione artistica è dedicata la seconda parte della mostra in corso a Villa Manin “Avanguardia russa 1910-1930”. Una frase presto diventata un vero e proprio slogan per il movimento Costruttivista, che in quegli anni stava rivoltando come un calzino il concetto di opera d’arte tradizionale, intesa quasi sempre come banale riproduzione della realtà. Ecco quindi che raggiungendo il primo piano della villa di Passariano ci rendiamo esattamente conto di quale fosse l’intento rivoluzionario degli scatti di Rodcenko: prospettive inusuali dall’alto verso il basso e viceversa, angolazioni distorte e strani contrasti di luci e forme che disorientano per un attimo lo spettatore e lo obbligano a soffermarcisi per decifrarne il risultato. Si tratta infatti di immagini che rendono mostruoso un viso di una persona che sorride, o impregnano di un senso di mistero la vista di un edificio squadrato immortalato dal basso, o ancora ingannano l’occhio mentre osserva una donna mentre sale una scalinata. Ma il genio del fotografo russo risiede proprio nell’aver saputo cambiare il punto di vista da cui si osserva la vita delle persone e delle cose che ci circondano per far sì che la fotografia non sia più una forma artistica secondaria che vive all’ombra della pittura. Ma il Costruttivismo fu solo una delle tante correnti artistiche che la Russia conobbe in quel periodo, e le sale del piano terra della mostra ci conducono alla scoperta dell’opera di numerosi altri artisti, fautori anch’essi di un profondo rinnovamento sul piano della pittura. Successivamente alle influenze dell’Impressionismo e Fauvismo provenienti dalla Francia e gli impulsi del Futurismo arrivati dall’Italia, che in Russia produssero pittori avanguardisti come Popova, Morgunov, Kljun, Ekster, prese forma il cosiddetto Suprematismo di Kazimir Malevic. Il nome di questa corrente derivava appunto dalla superiorità del colore e delle forme su tutte le altre componenti dell’immagine: dipinti astratti costituiti esclusivamente da diverse figure geometriche e colori, che volevano imporre l’idea di come le forme generino i contenuti e siano quindi più importanti di esse. Una stagione di radicali trasformazioni, insomma, quella della Russia degli anni ‘10 e ‘20, le cui opere più significative (circa 300), collezionate dal greco George Costakis durante il periodo del regime Stalinista, sono state raggruppate ed esposte per la prima volta in Italia. L’esposizione durerà fino al 28/6 e sarà aperta da martedì a domenica dalle 10 alle 19; chiusa il lunedì, tranne il 6/4. Massimo Gaudino

ANTONIO MONDA

OTA BENGA MONDADORI

Arianna Sarris è una ragazza coraggiosa: vuole essere indipendente, studiare, lavorare. Ma, nella New York degli inizi del Novecento, per una giovane donna di origini greche non è facile percorrere la strada dell'emancipazione. Arianna trova lavoro nello zoo del Bronx proprio nel momento in cui arriva una nuova sorprendente attrazione: un pigmeo di ventitré anni, destinato a vivere insieme a orangutan e scimpanzé. Il suo nome è Ota Benga, ed è stato liberato dalla schiavitù da un missionario americano che ne è poi divenuto amico e lo ha portato con sé in America. L'esposizione di Ota Benga nella gabbia – organizzata nel 1904 sull'onda di un'interpretazione distorta delle teorie darwiniane, secondo cui il pigmeo sarebbe l'anello di congiunzione tra l'uomo e la scimmia – ha un enorme successo e suscita al contempo violente proteste. Ma la colta Arianna entra in crisi.

TESS GERRITSEN

MUORI ANCORA LONGANESI Ancora una volta Boston ha bisogno del duo Maura Isles e Jane Rizzoli perché una mano assassina ha colpito con violenza: la prima vittima è un cacciatore che amava imbalsamare le sue vittime e a cui è stato riservato il medesimo, macabro trattamento di un trofeo di caccia. Un delitto orribile e, secondo Jane, collegabile ad altre morti avvenute in città nello stesso periodo e in passato. Un delitto bestiale, nel vero senso della parola. Per venire a capo del mistero Jane e Maura dovranno ricostruire un evento del passato, un fatto lontano nel tempo e nello spazio ma le cui ramificazioni si estendono al presente con conseguenze orribili... perché i tentacoli del male raggiungono i punti più nascosti dell’anima.

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

FRANCISCO G. LEDESMA

CINQUE DONNE E MEZZO GIUNTI

Palmira Canadell, un'avvenente ragazza del barrio del Raval, è stata violentata e assassinata da tre individui. Apprezzata massaggiatrice in una clinica di lusso, Palmira era però nota a tutti per i suoi modi maneschi ed era stata più volte denunciata e perfino incarcerata per aggressione. L'ispettore Méndez, commosso dal dolore impotente della madre e della sorella gemella della vittima (che al contrario di Palmira è dolce come il miele), inizia un'indagine non autorizzata sul delitto, battendo a tappeto i piccoli caffè, i vicoli angusti, gli appartamenti soffocati e le corti interne che nascondono i segreti di Barcellona.

DENNIS LEHANE

CHI È SENZA COLPA PIEMME

Bob è un uomo solitario. Una vita spesa tra la casa dove vive da solo e il bar del cugino Marv, nei Flats, dove serve da bere. Finché un giorno nella sua vita entra Nadia, la nuova vicina di casa. Quella stessa notte, da Cousin Marv’s c’è una rapina. Bob e Marv sono i soli testimoni. Ma una rapina in un bar che, come quasi tutti i bar dei Flats, è in mano ai ceceni, che lo usano come “parcheggio” per i soldi guadagnati illegalmente, è qualcosa di molto pericoloso. E Bob, adesso che forse ha per la prima volta una ragione per vivere, è deciso a non farsi piegare. Dennis Lehane ambienta questo piccolo capolavoro nelle stesse strade e negli stessi bar di Mystic River.

OLIVER TRUC

LO STRETTO DEL LUPO MARSILIO Nello splendore della primavera artica, quando l'intensità della luce comincia a diventare quasi insopportabile, mentre i branchi di renne tornano all'isola della Balena dopo avere trascorso il rigido inverno nella tundra, una serie di morti sospette scuote la comunità di Hammerfest. Mentre la tundra si risveglia, le indagini della pattuglia p9 di Klemet Nango e Nina Nansen seguono le rischiose vie della transumanza, mettendo in luce il profondo conflitto tra diritto e natura, in una terra affascinante e misteriosa percorsa dall'eco delle storie dei sami, in cui voltare le spalle alla tradizione può costare la vita.

TremilaSport+ | 25 03 2015 | 11


L

Il bomber della Sanvitese suona la carica in vista del cruciale match contro i carnici di Fabrizio Damiani

ROSA GASTALDO

a vittoria di domenica ha regalato ossigeno puro alla Sanvitese, riemersa dalle posizioni hot dei playout. A 5 partite dal termine, però, il calendario non sembra regalare ai biancorossi un cammino semplicissimo, visti gli imminenti match contro squadre che occupano la parte alta di classifica, tra cui il Monfalcone, fresco vincitore dello scontro al vertice nella scorsa giornata. Simone Rosa Gastaldo, bomber sotto la guida di mister Tomei, fa il punto della situazione di questa sfrenata ed agguerrita corsa alla salvezza. D: Fondamentali i punti conquistati con il Chions? Un 2 a 0 importantissimo. Avevamo troppo bisogno di quei punti. Siamo stati bravi nonostante numerose assenze come

COL TOLMEZZO Ăˆ DECISIVA 12 | 25 03 2015 | TremilaSport+


ECCELLENZACALCIO

Geremia e Cucciardi: i giovani chiamati in causa si sono dimostrati all'altezza. Siamo partiti subito con il piede sull'acceleratore aggredendolili e l'abbiamo sbloccata nel secondo tempo. Secondo me loro non stanno attraversando un momento semplice: avrebbero dovuto trovarsi a lottare ai piani alti ed invece sono lì; sicuramente questa cosa pesa a livello psicologico». D: Ora rush finale salvezza. Si parte col Tolmezzo... «La partita di domenica sarà il bivio decisivo. Match fondamentale: se facciamo 3 punti siamo quasi a posto. Credo che se contro squadre come il Cordenons ci impegneremo a mille "spontaneamente" - i derby ci piacciono ultimamente (ride ndr) -, fra 6 giorni dovremo dare l'anima: quindi in settimana tanto sudore e tanta attenzione per prepararci al meglio. All'andata eravamo in vantaggio 2 a 0 al decimo del secondo tempo disputando una bella gara: quella prestazione va ripetuta, ma con un esito migliore». D: A San Vito avete un'arma in più: i vostri calorosi ultras... «Sono pazzeschi, credo che in questo momento regalino quel qualcosa in più. Penso ai giocatori giovani, ad un fuoriquota che sente gridare il suo nome: la botta di adrenalina e la carica di fiducia che iniettano è fantastica». D: Ultimi match con Cordenons, Monfalcone, Manzanese e Lumignacco. Molleranno un po'? «Non penso proprio. Ad esempio conosco Zoratti e pretende il massimo. Noi dobbiamo lottare fino alla morte per ogni singolo punto: per noi non c'è nulla di scontato». D: Sei soddisfatto della tua stagione fino a questo momento? «Faccio molti sacrifici. Lavoro di notte, essendo panettiere, quindi spesso non è semplice. Faccio l'esempio di sabato: non sono andato neanche a dormire ma direttamente al campo. Ho fatto comunque un grande assist (ride ndr). Raggiungere la salvezza sarà importante per tirare le somme, inoltre mi piacerebbe raggiungere

A San Vito gli ultras sono la nostra arma segreta

LA SCHEDA

la doppia cifra, magari a partire già da domenica (al momento sono 6 i gol realizzati ndr). D: Venendo alle tue esperienze passate, quali porti nel cuore? «Con l'Udinese ho vissuto un'esperienza indimenticabile: trovarsi catapultati nel ritiro della prima squadra partendo dal nulla è stato qualcosa di incredibile. Dopo l'esperienza a Sacile sono passato al Tamai prima e a Fontanafredda poi. Qui ho vinto il campionato di Eccellenza e quell'ambiente era davvero stupendo. Penso alle partite con il Kras, ad esempio, dove sulla carta eravamo inferiori, ma grazie alla coesione del gruppo e alla nostra continuità abbiamo tagliato un traguardo storico. Lo si può proprio dire: l'unione fa la forza». Luca Feole

Nato l'8 settembre 1993 a Maniago, figlio dell'ex portiere e allenatore Stefano Rosa Gastaldo, l'attaccante Simone Rosa Gastaldo è alla sua prima stagione alla Sanvitese. Dopo la trafila delle giovanili, che lo ha visto approdare anche all'Udinese, ha vestito le maglie di Sacilese, Tamai e Fontanafredda, squadra con cui nelle passata stagione ha vinto il campionato di Eccellenza.

EX FONTANAFREDDA Con i rossoneri (qui nelle foto di Davide Brescancin) Simone Rosa Gastaldo ha vinto lo scorso anno il campionato di Eccellenza

SUT: «DELUSO DA ALCUNI GIOCATORI» Cresce la contestazione in quel di Chions. Giallocrociati sotto assedio dopo il ko interno subito nel derby contro la Sanvitese, sconfitta che proprio non è andata giù ai supporters locali che dalla loro pagina di facebook hanno invocato l’esonero del tecnico Sante Bernardo. Immediata la replica della dirigenza del Chions: «Bernardo resta fino a fine campionato senza alcun dubbio – commenta il direttore sportivo Giampaolo Sut -. Mi dispiace

per i tifosi ma devono capire che c’è un limite a tutto. Avevamo chiesto al mister di migliorare i 42 punti, bisogna dargli il tempo di raggiungere l’obiettivo. Non dimentichiamo che siamo arrivati in finale di Coppa Italia anche quest’anno». «Il derby con la Sanvitese? È stata una prestazione a dir poco deludente, ma qui il tecnico centra davvero poco. Probabilmente i malumori di qualche mese fa non sono stati digeriti da tutti i giocatori e qualcuno

non ha più l’energia mentale per portare avanti un campionato. Bernardo viene da anni alla guida di settori giovanili dove ha ottenuto ottimi risultati. Sapevamo che poteva pagare lo scotto dell’esordio con una prima squadra, lo avevamo messo in conto. È stato scelto dal consiglio intero, non solo dal sottoscritto o dal presidente. Da alcuni giocatori mi aspettavo molto di più, sia sotto il profilo tecnico che caratteriale. Ma ne terrò conto quando sarà il momento di tirare le somme».

La prossima giornata

29|03|2015

CjarlinsMuzane Ism Gradisca Ol3 Sanvitese Torre Pn Vesna Virtus Corno Zaule

Manzanese Tricesimo Ufm Monfalcone Tolmezzo Chions Cordenons Gemonese Lumignacco

TremilaSport+ | 25 03 2015 | 13


CALCIOPROMOZIONE

PUDDU

AURORA, CASA MIA

D

LOTTA SALVEZZA Nel derby contro la Torreanese l'Aurora si gioca ora una buona fetta di salvezza. Nella foto il portiere dei giallorossi Alessandro Tessarin.

opo la sfavillante cavalcata della stagione scorsa conclusasi con il trionfo del campionato di Prima Categoria, l’Aurora Buonacquisto si trova quest’anno, per la sua prima storica volta, a gareggiare nel torneo di Promozione. Per la squadra di Remanzacco i giochi e la situazione non sono però affatto facili, mancano cinque partite alla fine del torneo e i rossoblu si ritrovano quartultimi in classifica con 24 punti: sono ora tenuti ad affilare le armi e a strappare coi denti ogni punto possibile messo in palio da queste ultime decisive. Mister Paolo D’Odorico, quarta stagione all’Aurora per lui, e patron Dante Macorig, per salvarsi e compiere l’impresa che permetterebbe alla squadra di protrarre la propria avventura in Promozione si affidano più che mai al loro gioiellino più prezioso, la punta di diamante Emanuele Puddu: l’anno scorso, con i suoi 18 gol senza rigori, è stato fra i principali artefici del trionfo in campionato dell’Aurora, mentre quest’anno, con sei reti all’attivo, è il capocannoniere dei rossoblù. L’ambiente si aggrappa

Lumignacco è stata una delusione. Ero arrivato al punto di pensare di chiudere col calcio 14 | 25 03 2015 | TremilaSport+

LA SCHEDA

L'attaccante di Remanzacco racconta la sua esperienza a suon di gol in maglia rossoblù

LA SCHEDA Emanuele Puddu è nato il 10 agosto 1994 a Cividale e da un paio di anni è punto di forza dell’Aurora Buonacquisto. In passato ha giocato nelle giovanili di Moimacco, Itala San Marco e Donatello. Successivamente ha esordito in Eccellenza con il Buttrio per poi passare al Lumignacco e alla Reanese. Lo scorso anno ha segnato 18 reti e ha ottenuto la vittoria del campionato con l’Aurora.

più che mai alle sue magie per uscire dalle paludi dei play-out, distanti ora due soli punti dopo la sconfitta di domenica per 3-0 contro il San Giovanni. «L’obiettivo dell’Aurora per questa stagione, sin dall’inizio, è stato quello di ottenere la salvezza, possibilmente senza passare per i play-out. Personalmente vorrei arrivare ad almeno 10 gol in campionato così da poter aiutare il mio club a raggiungere tutti gli obiettivi che si è prestabilito. Il campionato è stato duro e lo è tutt’ora ma i giochi non sono per nulla chiusi: devo dire che quest’anno mi ha sorpreso il Torviscosa, non per il campionato di alta classifica che sta facendo, quello era più che prevedibile, ma per il bel gioco espresso». Una passione per il calcio iniziata già a quattro anni, e che ha visto Puddu passare per Moimacco, Itala San Marco e Donatello nelle giovanili, per poi esordire in prima squadra al Buttrio, in Eccellenza. «L’anno dopo passai al Lumignacco, ma trovai poco spazio. La società decise di mandarmi in prestito alla Reanese in Promozione,


PROMOZIONECALCIO

L'INTERVISTA

GIRONE A

GIAVON, GIOCHIAMO SERENI, NON CI PONIAMO LIMITI

Sei gol quest'anno per Puddu in Promozione. (Foto Alessio Beltrame)

ma, almeno per come l’ho vissuta io, penso abbia badato più ai suoi interessi. Nessuno mi chiese cosa ne pensassi e se fossi favorevole al passaggio. È stata la più brutta delusione della mia carriera, e mi passò pure la voglia di giocare a calcio. Per fortuna poi mi si aprirono le porte dell’Aurora, con la quale ho vissuto i più bei momenti da quando gioco. La vittoria del campionato lo scorso anno è stata qualcosa di memorabile». Tra le figure più importanti nella giovane carriera di Puddu, Italo Scherf, suo allenatore ai tempi del Moimacco: «Il calcio, oltre ad avermi aiutato a crescere come ragazzo, mi ha fatto incontrare tante persone stupende con cui ho ancora un bellissimo rapporto. Tra questi mi piace ricordare Scherf, che mi allenò ai tempi del Pulcini. Mi ha regalato, assieme ai miei compagni, dei momenti stupendi ed indimenticabili». Il prossimo turno potrebbe rivelarsi decisivo, visto che i rossoblù dovranno vedersela contro la Torreanese in un vero e proprio spareggio salvezza: «Per noi è un appuntamento tanto delicato quanto cruciale: oltre ad essere una sfida salvezza, è da sempre un derby molto sentito da entrambe le fazioni. Se giocheremo come sappiamo, lottando su ogni pallone e aiutandoci l’uno con l’altro, forse riusciremo a guadagnare i tre punti che, mai come ora, ci darebbero una boccata d’ossigeno verso la salvezza diretta». All'andata, disputata lo scorso novembre, l'undici di Remanzacco riuscì a vincere nella tana della Torreanese per 1-0 con rete decisiva messa a segno da Coceancigh. Attualmente la Torreanese è ultima in classifica con 19 punti, cinque in meno dell'Aurora, e viene da quattro sconfitte consecutive. Elia Bianco

A

BOMBER ROSSOBLU' Secondo anno all'Aurora Buonacquisto per il puntero di Remanzacco

Il Prata torna a credere nei play-off dopo il successo ottenuto domenica contro la Pro Fagagna per 2-0. «Vittoria decisamente meritata – commenta il tecnico dei mobilieri, Alessandro Giavon -. Siamo stati più concentrati e più attenti rispetto alla partita con il Pravisdomini dove purtroppo abbiamo pagato i soliti errori individuali dovuti alla giovane età e all'inesperienza della rosa. In particolare sono rimasto piacevolmente colpito dal nostro secondo tempo, quando abbiamo espresso un bel gioco senza rischiare nulla». Un Prata in costante crescita, nonostante nel mercato invernale abbia ceduto Infanti e soprattutto Chiarello, tornato in Argentina dopo aver messo a segno sei reti nel girone d’andata. «I play-off? Possiamo giocarceli. Non siamo inferiori a nessuno per cui andremo a Cordovado per provare a fare risultato. Abbiamo raggiunto una buona continuità, cosa non facile visti i quindici volti nuovi di quest’anno. La società ha avuto il merito di non farci mai mancare l’appoggio anche nei momenti difficili. Ci hanno lasciato lavorare in tranquillità e ora stiamo cominciando a raccoglierne i frutti». «Nel girone d’andata abbiamo avuto un percorso difficile, ma i ragazzi non hanno mai fatto mancare l’impegno: serviva solo tempo per riuscire a creare il giusto amalgama. Al di là dei risultati, era importante dare un gioco alla squadra e cominciare a porre le basi per il futuro. Per il resto vedremo il 3 maggio dove saremo stati in grado di arrivare».

B

La prossima giornata

La prossima giornata

29|3|2015

Bannia Brian Flumignano Pravisdomini Pro Fagagna Reanese Spal Cordovado Teor

Sesto Bagn. Porcia Rivignano Flaibano Diana C.Fiume/Bannia Prata Lignano

29|3|2015

Aurora Pro Cervignano Ronchi San Luigi Sevegliano Torviscosa Trieste Calcio Valnatisone

Torreanese S.Giovanni Ts Juventina S.A. Sangiorgina Costalunga Cormonese Com. Gonars Muggia

TremilaSport+ | 25 03 2015 | 15


CALCIOFOTOGALLEY CALCIOUDINESE

PROMOZIONE GIR. B

SANGIORGINA TORVISCOSA

1-3

Foto:DARIO BIANCHI

22-03-2015

16 | 25 03 2015 | TremilaSport+


FOTOGALLEYCALCIO UDINESECALCIO

TremilaSport+ | 25 03 2015 | 17


CALCIO PRIMACATEGORIA

Foto Alessio Beltrame

RISANESE

DA SCALATA

I CHI SALE, CHI SCENDE «Ci si attendeva di più dall'Isontina, mentre la rivelazione è stata senza dubbio la Fulgor»

l venticinquesimo turno del campionato di Prima Categoria B ha emesso la sua sentenza: è il terzo posto della Risanese che, travolgendo l’Ancona per 5-0, si è fatto ora più saldo che mai. La vittoria nello scontro diretto ha staccato le due formazioni di cinque punti e ha insieme lanciato i bianconeri di patron Boz a quota 43: si è così concretizzato anche l’aggancio al Fauglis, a sua volta sconfitto sul campo della Fulgor seconda forza del torneo in solitaria. Lanciata con decisione verso i play-off dopo i nove punti ottenuti nelle ultime tre sfide, gli obiettivi stagionali della Risanese sono a un passo dall’essere raggiunti e a spiegarcelo è lo stesso capitano della squadra, Gabrio Clocchiatti, centrocampista veterano del team allenato dal neo mister Peter Livon, succeduto questo inverno a Paolo Michelini: «L’obiettivo dichiarato della Risanese è chiaro da inizio stagione, ed è il raggiungimento dei play-off. Per la verità avremmo voluto finire fra le prime tre ma per noi si è trattata di una stagione costellata dagli infortuni: la cosa purtroppo ha influito sul nostro rendimento, tuttavia siamo vicini a raggiungere anche questo ambizioso traguardo». Dopo aver svolto la trafila giovanile fra Pagnacco e Udinese, Clocchiatti si è trasferito per mezza a stagione a Trieste prima di approdare al Palmano-

Mister Passalent è stato un grande. Un giorno allenerò e mi ispirerò a lui 18 | 25 03 2015 | TremilaSport+

LA SCHEDA

Dall'arrivo di Livon in panchina i bianconeri hanno cambiato passo, come rivela lo stesso capitano CLOCCHIATTI

LA SCHEDA Gabrio Clocchiatti è nato a Udine il 13 aprile 1983. Dopo le giovanili nel Pagnacco e nell’Udinese, esordì in prima squadra nel Palmanova di Gianni Tortolo in Serie D. Successivamente il centrocampista offensivo ha vestito le maglie di Pro Fagagna e Castionese, prima di approdare alla Risanese sette anni fa. Da tre stagioni ne è il capitano.

va e vivere il suo esordio in prima squadra, in Serie D, sotto la guida tecnica di mister Gianni Tortolo. Poi il trasferimento alla Pro Fagagna in Promozione e l’anno seguente, nel 2006, in Prima Categoria con la Castionese, dove il numero 10 ha militato per tre stagioni. In seguito l’approdo definitivo alla Risanese e lo sbocciare di un connubio che pare essere diventato inscindibile: questa è per Clocchiatti la settima stagione in casacca bianconera, la terza con al braccio la fascia da capitano: «Per me la Risanese è ormai una famiglia, mi sono trovato bene da subito e non ho altre ambizioni se non quella di continuare a giocare e vincere per questi colori. Non credo che mi sposterò mai da qui, non ne ho né bisogno né motivo: anzi - continua Clocchiatti -, ti dirò che se ho un sogno nel cassetto, questo sogno è quello di vincere il campionato in famiglia, e la mia famiglia è la Risanese». «Per tutta la carriera ho portato sulle spalle il numero 10, da tre partite però sto giocando con il numero 5 in onore di Fernando Redondo, mio idolo calcistico, e visto che abbiamo vinto tutte e tre le volte e che sono scaramantico, penso con tutta probabilità che non lo cambierò più. Sono orgoglioso di essere il capitano di questa squadra e ragiono in tutto e per tutto da vero


PRIMACATEGORIACALCIO

L'INTERVISTA

COMISSO, ERA IL NOSTRO ANNO. ORA POCHI CAMBI

capitano: non ho altri obiettivi o ambizioni personali se non il bene di questo club. Da quando sono qui siamo sempre riusciti a mantenere la categoria non spostandoci mai dalla Prima: ci sono state annate migliori, in cui abbiamo lottato per i play-off, e stagioni peggiori, in cui al contrario ci siamo ritrovati a lottare per non retrocedere. Comunque sia, il carattere di questa squadra è sempre venuto fuori e continuiamo a dimostrarlo sul campo anno dopo anno. Il ricordo più bello risale a un derby giocato contro il Santamaria di sei anni fa, stagione 2009/10, quando vincemmo per 5 a 2 e io segnai quattro gol. A livello di squadra, invece, il nostro anno peggiore coincise con quello che, a livello di numeri, è stato il mio miglior anno personale: era la stagione 2010/11, la Risanese si salvò a fatica ma io realizzai 13 reti, il mio record». «La delusione più grande che ho vissuto da quando gioco a calcio - racconta Clocchiatti – l’ho vissuta alla Castionese: ero al mio primo anno lì, in panchina sedeva Taviani e ci siamo resi protagonisti di un gran campionato non riuscendo ad accedere ai play-off per un punto soltanto. Una gran delusione perché mai come quella volta lo avremmo meritato». E, a proposito di derby, il prossimo turno di campionato, vedrà la Risanese contro i cugini del Santamaria: «Sarà certamente un derby caldo e appassionante; a me le partite così intense e importanti piacciono in modo particolare: poi, si sa, come in tutti i derby si tratta sempre di un terno al lotto, non si può mai prevedere l’andamento di una par-

GIRONE A

ESEMPIO L'indimenticato Ervino Passalent, prematuramente scomparso lo scorso ottobre, rimasto nei cuori dei tifosi della Risanese.

tita simile perché tutti i valori in campo si annullano e più che altro contano le motivazioni. Vincerà chi avrà più voglia di vincere. In questo senso il cambio di allenatore ci ha fatto bene, ci serviva. Ora abbiamo un buon passo e speriamo di mantenerlo: Livon ha saputo portare aria nuova, ha apportato rinnovate motivazioni e dato una scossa a tutto l’ambiente». Una persona su tutte è rimasta particolarmente nel cuore di Clocchiatti nella sua carriera da calciatore, l’indimenticato Ervino Passalent: «Passalent mi ha allenato a Risano per tre stagioni ed è stata sicuramente la persona che fra tutte mi ha dato e insegnato di più. Semplicemente un grand’uomo, un uomo straordinario che non potrò mai dimenticare e che mai smetterò di ringraziare e di portare nel cuore. Eravamo molto legati, avevamo un rapporto speciale sia a livello umano che calcistico. Il migliore fra tutti gli allenatori che ho avuto. Una volta appesi gli scarpini al chiodo allenerò e spero proprio di insegnare ai ragazzi tutto quello che lui ha saputo insegnare a me». (e.b.)

A

B

La prossima giornata Barbeano Casarsa Corva Rivolto Union Pasiano V. Roveredo Vajont Vivai Rauscedo

Gravis Valeriano Maniagolibero Camino Pol. Codroipo S.Quirino Caneva Vallenoncello

C

La prossima giornata

29|03|2015

Casarsa campione di Prima categoria A con cinque turni di anticipo. È tempo di brindare per i gialloverdi e per il tecnico Ivan Comisso dopo due stagioni decisamente avare di soddisfazioni: «Finalmente è arrivata la vittoria matematica, ma dentro di me c’era già la consapevolezza di aver messo in saccoccia il titolo dopo la doppia vittoria con Corva e Union Pasiano. Lì ho capito che quest’anno non ce n’era per nessuno – commenta il tecnico del Casarsa -. Faccio un grande plauso ai ragazzi che hanno avuto l’intelligenza di rimanere concentrati e non mollare mai il piede dall’acceleratore». «Ovviamente ad inizio anno l’obiettivo era provare a vincere il campionato; eravamo consci di aver allestito una squadra davvero competitiva e folta, ma non pensavo che le cose sarebbero poi andate così lisce. Anche perché comunque l’anno scorso con gli stessi obiettivi avevamo avuto infortuni pesanti e altre problematiche che non ci hanno permesso nemmeno di approdare ai play-off, quindi c’era parecchia cautela. L’infortunio di Ottocento ad inizio campionato di certo non è stato il migliore dei viatici…». Il punto di svolta sono indubbiamente state le 12 vittorie consecutive: «Sì, lì è stata la chiave del nostro successo. Adesso bisogna comunque rimanere concentrati e, anzi , consolidare quanto di buono fatto mantenendo il distacco dalle altre». «Il futuro? Questa squadra avrebbe già le basi e le potenzialità per affrontare una Promozione. Non ci saranno grandi stravolgimenti, anzi punteremo sui ’97 e ’98 che hanno già una buona dose di esperienza in prima squadra».

La prossima giornata

29|03|2015

Fauglis Isontina Ragogna Real Ud Est Risanese Rive D'Arcano Tarcentina U. Martignacco

Cassacco Buiese Fulgor Ancona Santamaria Caporiacco N.Sandanielese Lav. Mortean

29|03|2015

Fauglis Isontina Ragogna Real Ud Est Risanese Rive D'Arcano Tarcentina U. Martignacco

Cassacco Buiese Fulgor Ancona Santamaria Caporiacco N.Sandanielese Lav. Mortean

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CALCIOFOTOGALLEY CALCIOUDINESE

seconda CATEGORIA GIR. B

PAGNACCO VENZONE

0-3

Foto:ALBERTO TRANGONI

22-03-2015

20 | 25 03 2015 | TremilaSport+


FOTOGALLEYCALCIO UDINESECALCIO

TremilaSport+ | 25 03 2015 | 21


CALCIOSECONDACATEGORIA

Una formazione del Palazzolo, che guida il girone C di Seconda Categoria

LA MACCHINA DA GOL

Nessuno come il Palazzolo: 56 reti fatte in 25 giornate e il goleador della categoria, Belleri con 23 reti. E ora la promozione non è più un sogno

“A

DAVIDE BELLERI bomber del Palazzolo, già a segno 23 volte quest'anno.

vevamo costruito una squadra per andare ai playoff…. Ma ora che ci siamo e siamo lì davanti a tutti, vale una volta tanto provarci…”. A dirlo con tanta dose d’umiltà è il Presidente del Palazzolo Roberto Buratto. I viola comandano il girone C di Seconda Categoria. Primi, ma non per caso. Perché i numeri sono tutti dalla loro parte: primi per numero di gol segnati: 56 in 25 giornate (più di due a partite), primi per numero di vittorie 16. Primi anche nella classifica capocannonieri con bomber Belleri davanti a tutti nella categoria: 23 gol. Un attacco a mitraglia se si aggiunge anche Fabris (a quota 12) e Corradini (arrivato a 10). Tre attaccanti in doppia cifra. A Palazzolo insomma ci si diverte e a dirlo è lo stesso patron “Le nostre partite non finiscono mai 0 a 0. Segniamo sempre, ma forse subiamo anche troppo. Con il Buttrio (ultima avversaria ndr) ci è andata bene. Loro sono una delle squadre più in forma. Potevamo chiudere prima l’incontro eppure abbiamo permesso loro di segnare due reti”.

Il Presidente dei viola «Noi favoriti? Il calendario dice di sì, ma il pallone è rotondo….» 22 | 25 03 2015 | TremilaSport+

D: Ora viene il difficile… “Sì, e già a partire dalla prossima gara. Contro il Castions dovremo fare a meno di 5 nostri titolari tutti squalificati e altri due ragazzi che sono in ferie. Ci presenteremo in 12 e dovremo dare il tutto per tutto. E’ ora che si decide il campionato” D: 5 gare dal termine e un calendario che parla a vostro favore “Effettivamente sulla carta noi dobbiamo affrontare tutte le pericolanti (oltre al Castions, ci sono Castionese, Lestizza e Latisana Ronchis). Non abbiamo alcun scontro diretto. Squadre che verrebbe da dire abbordabile, ma in verità con il coltello tra i denti perché hanno fame di punti e vogliono evitare la retrocessione. Noi ce la metteremo tutta per vincere”. D: Tra voi e l’Azzurra chi la spunterà? “Difficile a dirsi. Vinca il migliore. E sono contento che a contenderci la promozione saremo noi e l’Azzurra visto che ne è nato tra le due società anche una sorta di gemellaggio dopo l’ultima partita finita in parità. A quella gara c’erano 250 spettatori ed è stata una bella fe-

sta dello sport. Se noi arriveremo secondi non sarà certo un dramma. Anzi giocheremo i playoff sfruttando le partite in casa”. D: Parliamo di Belleri. È la vostra arma vincente con 23 reti… “Lo abbiamo preso dal Rivignano. Ha trascorsi in Eccellenza e Promozione. Di lui si diceva che era una grande promessa ma che giocava poco. Abbiamo creduto in lui anche perché ha solo 25 anni. Lo abbiamo strappato al Flambro con il quale stava raggiungendo l’accordo. E ora sta ripagando la nostra fiducia”. D: Se dovesse trovargli un difetto? “Si fa ammonire troppe volte. E infatti domenica non giocherà contro il Castions”. D: Qualche squadra lo avrà già richiesto per il prossimo anno… “Lui ha detto che a Palazzolo sta bene, qui sarà ancora con noi il prossimo anno” D: Cosa ha di più l’Azzurra rispetto a voi? “Ha una squadra molto giovane, corrono e prendono meno gol. Ma non hanno partite facili davanti a loro” Davide Vicedomini


TERZA CATEGORIACALCIO

2a Categoria A

Il Calcio Aviano perde il comando della classifica. Va all’Union Rorai il big match e ad approfittarne è il Valvasone che conquista lo scettro. Girone ancora molto equilibrato con sette squadre impegnate per la lotta ai playoff. In coda preziosa vittoria del Vibate sul 3S Cordenons e aggancio riuscito al Villanova.

2a Categoria B

SUI CAMPI DI SECONDA E TERZA

Tra il Riviera e la Prima Categoria manca, come si suol dire, solo una firma. A 5 giornate dal termine i giallorossi hanno ben dieci punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice il Bearzi che si risveglia dal torpore e torna alla vittoria. Da sottolineare come il Riviera sia anche l’unica squadra del panorama regionale di dilettanti a non aver mai subito una sconfitta. Nello scontro playoff chance persa per la Pasianese che non va oltre il pari contro l’Atletico Grifone, mentre rischia di complicarsi la vita il Pagnacco.

FOCUS

Il Ciconicco guida il gruppo delle aspiranti ai playoff del girone B

CICONICCO

LA VOLTA BUONA

3a Categoria

2a Categoria C e D

C

Scivolone dell’Azzurra Premariacco sul campo della Nuova Pocenia e il Palazzolo vola in testa. Il trivignano intanto vincendo a San Giovanni contro il Centro Sedia spera di agguantare l’ultimo treno per la promozione diretta. Nelle retrovie importante guizzo del Castions sul campo della rivale Lestizza. Nel girone D primo dispiacere in campionato per la Pro Gorizia. La firma è quella dello Zarja che riapre il campionato portandosi a 7 punti dalla vetta.

TRE STELLE A UN PASSO DALLA PROMOZIONE

Nel girone A a sorridere in vetta alla classifica è solo l’Unione Smt, mentre Azzanese e Falchi portano a casa solo un punto. Nel raggruppamento B manca poco per lo spumante al Tre Stelle che manda in tilt anche il Mereto e allunga a 11 punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici, Ciconicco e Forum Julii. Nel girone C infine la Maranese torna a vincere dopo la sconfitta a sorpresa contro il Malisana.

he sia la volta buona? È la speranza che regna a Ciconicco. Tre anni di purgatorio, una storia in Seconda Categoria. Ora la grande chance di riprendersi ciò che è stato perduto. I biancoverdi misurano le loro ambizioni alla promozione ogni settimana in un girone, quello B di Terza Categoria, che, di sicuro, a detta di tutti, è uno dei più emozionanti dell’intero panorama di calcio dilettanti della nostra regione. E così tolto il Tre Stelle che appare ormai irraggiungibile con gli undici punti di vantaggio a 7 gare dal termine del campionato, a giocarsela per un posto al sole ci sono ben sei squadre raccolte in un fazzoletto di soli quattro punti. Tra queste anche il Ciconicco del Presidente Mario Lizzi che domenica scorsa ha abbattuto i Rangers balzando così prepotentemente al secondo posto della classifica in coabitazione con il Forum Julii. “Stiamo mettendo in mostra un bel calcio – dice il Presidente – È una stagione equilibrata con belle squadre. Il livello è sicuramente superiori rispetto agli anni scorsi e ci sarà da lottare fino all’ultima giornata” D: Questa potrebbe essere la volta buona… “Ogni anno impostiamo la squadra per raggiungere obiettivi ambi-

ziosi. Senza però fare voli pindarici. Il campo ce lo dobbiamo gestire noi e i giocatori non vengono pagati. Non possiamo permetterci il lusso di investire”. D: E allora cosa è cambiato dalla passata stagione “Abbiamo fatto alcuni innesti a costo zero che ci hanno dato più entusiasmo. Vedo più passione nel giocare. Siamo più squadra. Lo scorso anno abbiamo vissuto di alti e bassi che ci hanno condizionato nell’intero campionato”. D: Di chi ha paura nel lotto delle pretendenti ai playoff? “Di noi stessi. Dobbiamo sbagliare di meno se vogliamo centrare l’obiettivo. Le altre squadre sono tutte agguerrite. Non dobbiamo pensare di aver eliminato i Rangers solo perché abbiamo vinto lo scontro diretto. La giornata storta può capitare anche a noi. Dobbiamo andare avanti a testa bassa e raggiungere il traguardo. E se torniamo in Seconda Categoria lo possiamo fare tranquillamente con questa squadra. È all’altezza per disputare una categoria superiore”. (d.v.)

Dopo tre anni di purgatorio i bianco verdi hanno la grande chance di tornare in Seconda Categoria TremilaSport+ | 25 03 2015 | 23


CALCIOGIOVANILE REGIONALE

Allievi, l’Ancona si arrende Juniores - Flaibano a un passo dalla vittoria del girone A degli juniores. La squadra di Max Rossi trova la 23esima vittoria in 26 gare, quasi un record in questa categoria, e porta a 13 i punti di vantaggio sulla Sanvitese, che però ha una gara in meno. I gol vittoria contro il Lignano portano la firma di Sivilotti, Rebustini, Patriarca e Vit. Ben più denso di emozioni il girone B dove la Manzanese cade per mano della Virtus Corno ma il Trieste Calcio non è capace di approfittarne pareggiando clamorosamente contro un San Giovanni (nella foto qui sotto) che non ha più nulla da chiedere a questo campionato. Accorcia le distanze portandosi a – 8 il San Luigi, detentore del titolo, ma potrebbe essere troppo tardi per rientrare nella lotta al titolo. Allievi – Colpo di scena nell’Elite dove l’Ancona scivola in casa del fanalino di coda Fontanafredda e dice forse addio alla lotta per il primo posto, ad appannaggio ormai di Donatello e Trieste Calcio. Negli altri gironi restano al comando Tricesimo, Falchi e Sesto Bagnarola Giovanissimi – Il San Luigi imprime una svolta al girone battendo nel derby il Trieste Calcio. Più distanziata la Manzanese che sorpassa in classifica il Tricesimo battuto dalla Sacilese. Negli altri gironi restano invariate le posizioni d’alta classifica con Udinese B, Cjarlins Muzane e Monfalcone sempre al comando.

I giovanissimi regionali del San Luigi sono in testa al girone Elite e puntano al titolo.

SAN LUIGI A VELE SPIEGATE

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50 ragazzi, 20 squadre che partecipano ai diversi campionati dei settori giovanili, una nutrita schiera di dirigenti e accompagnatori. Benvenuti al San Luigi, in terra alabardata dove il vuoto lasciato dalla Triestina calcio pare già essere colmato. A spiegare i segreti di questa società in crescita è il responsabile del settore giovanile, Francesco Schiraldi, che per anni, e non è una semplice coincidenza, ha guidato proprio le giovanili della Triestina “Abbiamo dei giovani molto interessanti soprattutto dal 2000 a scendere e puntiamo a inserirli nelle società professionistiche. Abbiamo squadre in tutte le categorie, addirittura due in quella degli sperimentali. Stiamo andando molto bene, sotto il profilo dei risultati e puntiamo a vincere il campionato dei giovanissimi regionali per dare lustro alla nostra società e portare più ragazzi a giocare nel nostro vivaio”. D: Il vuoto lasciato dalla Triestina è incolmabile? “No, e vogliamo diventare un punto di riferimento dell’intero territorio giuliano. Vogliamo realizzare le ambizioni dei giovani calciatori. Non essendoci più una squadra nei professionisti è anzi più facile. Già da tempo, a li-

vello regionale, il San Luigi si sta contraddistinguendo per la sua capacità di intercettare le giovani promesse e ora vogliamo continuare su questa strada” D: 350 ragazzi e 20 squadre non è cosa da poco… “ Infatti. E questo grazie al fatto che abbiamo anche degli ottimi impianti sportivi. Abbiamo anche due campi di calcio a 7 e tutte le attività le facciamo nel campo a 11. Quando poi ci sono le gare ufficiali siamo comunque costretti a migrare per l’accavallamento dei giorni e degli orari. E così disponiamo anche dei campi di Opicina, Prosecco e dell’Alabarda”. D: Fino all’anno scorso il San Luigi era famoso per gli juniores, essendo anche detentori del titolo, oggi non è più così… “Infatti puntiamo a vincere l’Elite dei giovanissimi regionali. Ma abbiamo grosse ambizioni e a metà aprile potremmo avere grandi novità. Ma fino a quando non mettiamo nero su bianco preferisco fare lo scaramantico e non dire nulla”. (d.v.)

350 ragazzi, 20 squadre per una realtà in crescita

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GIOVANILE PROVINCIALECALCIO

provinciali in pillole JUNIORES

Qui sopra, la formazione dei giovanissimi regionali e sotto, gli allievi regionali, quarti nel girone D.

6 SOCIETÀ, UN’UNICA REALTÀ

Compie 9 anni il sodalizio della Nuova Sandanielese: obiettivo l’Elite

L

e chiamane nozze di porcellana: è l’anniversario dei nove anni di matrimonio. Siamo nel 2006 quando nasce nel settore giovanile il sodalizio della Nuova Sandanielese. Due anni di rodaggio e di studio, poi il via. Oggi a distanza appunto di nove anni la sinergia va a gonfie vele: 6 le società coinvolte nel progetto. 300 i ragazzi che vi partecipano nelle diverse categorie e squadre iscritte ai campionati: 3 negli allievi, 3 nei giovanissimi, 3 negli esordienti, 4 nei pulcini e 4 nei primi calci. “Da sempre – dice Roberto Lestani, responsabile del settore giovanile della Nuova Sandanielese, l’obiettivo è migliorare la qualità delle nostre squadre”. i ragazzi D: Se dovesse raccontarci una del vivaio particolarità… “I ragazzi sono tutti di San Daniele e dei paesi che circondano la cittadina. Abbiamo un’identità ben definita e funzioniamo da polo di aggregazione del circondario per chi vuole fare calcio”. D: I risultati vi stanno premiando? “Abbiamo alti e bassi. L’anno scorso abbiamo disputato e vinto la Cop-

300

pa Regione con gli allievi regionali che erano arrivati primi nel girone di consolazione. Abbiamo dei ragazzini molto promettenti. Uno di questi la scorsa settimana è stato convocato nell’Under 16. I nostri giocatori sono seguiti anche da altri vivai rinomati, come Ancona e Donatello”. D: Cosa è cambiato in questi nove anni? “Diciamo che i primi due anni sono stati di studio e di riorganizzazione. Da 6-7 anni abbiamo iniziato a fare sul serio e nel corso delle stagioni abbiamo diminuito il gap dalle altre squadre”. D: Eppure… “Eppure ci manca ancora qualcosa per arrivare nell’Elite. E questo sarà il nostro prossimo obiettivo anche in vista della prossima ristrutturazione dei campionati. Per noi è importante restare nei regionali”. D: Quali sono i prossimi progetti? “Quella di allargare la schiera dei collaboratori della società. È vitale se vogliamo puntare in alto”. Davide Vicedomini

Tra i Rizzi e il titolo c’è solo un punto. Il big match con il Tre Stelle si risolve a favore della capolista che ora vanta otto di punti di vantaggio a tre gare dal termine. E già domenica prossima in casa del Chiavris potrebbero esserci i primi festeggiamenti.

ALLIEVI A 5 gare dal termine ancora tutto da decidere nel girone A dove sono ben sei le pretendenti al titolo. Comanda l’Ol3 con tre punti di vantaggio sulla Majanese. Da segnalare la debacle della Buiese contro la Reanese. Nel girone B situazione più definita con il Sedegliano che spazza via con 11 reti l’Esperia e continua a marciare spedita verso la vittoria finale nonostante l’opposizione di Rizzi e Aurora appaiate al secondo posto.

GIOVANISSIMI Continua il derby a distanza tra Martignacco e Fagagna distanziate di soli due punti. Stesso duello nel girone B. A sfidarsi questa volta sono Rizzi e Chiavris per la conquista del raggruppamento a tre gare dal termine. Infine nel girone C c’è già un vincitore, il tre Stelle che accede alle fasi finali.

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CALCIOC5

DUELLO INFINITO

I SEGGIOLAI NON MOLLANO LA PRESA E CONTENDONO IL PRIMATO ALLA STARFIVE

FLASH BASSA FUTSAL ALLA PROVA DEL NOVE

SERIE C

Reduce da sei vittorie di fila, è giunto il momento della prova del nove per la squadra di mister Criscuolo che andrà a sfidare il Manzano nel prossimo turno di campionato con le bocche da fuoco Besic, Grzely e Solaja. Occasione per mettere a fuoco le reali potenzialità di una squadra che potrà rivelarsi autentica outsider nei play-off sempre più vicini per il team di Latisana che tra l'altro nell'ultimo turno di campionato sfiderà la capolista Starfive. SERIE C

ELVIS ZEFI TORNA AL GOL E LA CLARK SORRIDE Prima vittoria nel girone di ritorno per i gialloverdi di mister Tirindelli che ritrovano il sorriso in una stagione ampiamente tribolata nel derby con La Tana. Decisivo il ritorno al gol di Elvis Zefi, il bomber albanese rientrato in attività dopo un pauroso incidente che lo aveva tenuto a lungo lontano dai campi di gioco.

PICCOLI AMICI, 3° INCONTRO PER TECNICI

GIOVANILI

L’AIAC regionale in collaborazione con la F.I.G.C. Settore Giovanile Scolastico del Friuli Venezia Giulia organizza il 3° incontro per allenatori di calcio a 5 della regione per la stagione sportiva 2014/2015 che si terrà mercoledì 1 Aprile 2015 alle ore 17 presso la Palestra Comunale di Basiliano, Via San Paolino, 18. Il relatore sarà Stefano Florit (Vice Responsabile per l’attività di base, FIGC Settore Giovanile e Scolastico del Friuli VG) Argomento: “Proposte pratiche per l’allenamento dei Piccoli Amici”.

GORANOVIC

FA GRANDE MANZANO

U

ndicesima di ritorno in serie C regionale di calcio a 5 con il duello tra Starfive e Manzano che prosegue in testa a suon di vittorie, vita facile per la capolista ad Aquileia dove la squadra di Marega mette in saccoccia il risultato nel primo tempo chiuso avanti di quattro reti, amministrando le forze nella ripresa per il 6-1 finale dove risaltano le tre reti del solito Castiello; pronta la risposta del Manzano che si sbarazza del Maniago che con questa sconfitta vede allontanarsi i play-off, gialloblu di Pittini padroni del campo e sempre in controllo come testimonia il 5-1 finale, grande prova di Goranovic autore di tre reti di grande classe. Il match clou in zona play off andava in scena a Gradisca con la Torriana che dopo due stop di fila ritrova il successo superando per 5-2 con un'ottima ripresa un Lignano apparso troppo sulla difensiva: primo tempo come dicevamo in equilibrio 2-2, nella ripresa lo strappo decisivo della squadra di Sfiligoi che mantiene così il terzo posto tenendo a distanza la Bassa Futsal che passeggia come previsto per 8-1 sul campo del fanalino Fiamma Longobarda. Nell'anticipo del venerdì l'Udinese Futsal si

conferma in zona play off regolando con il classico 2-0, a firma di Mattiola, nello scontro diretto un Pordenone messo in trappola dalla ragnatela costruita dal tecnico Della Negra. Nel resto della giornata da segnalare il ritorno al successo della Clark Udine, che nel derby supera di slancio per 8-3 la Tana Udine con la tripletta del bomber Zefi, mentre la rabbia del Maccan si scarica su un Basiliano apparso in smobilitazione: finisce in goleada 10-2 per la truppa di Michelutti. Nel posticipo del lunedì infine la sfida tra Pentalcor Grado e Tavagnacco regala grosse emozioni con la squadra di Movio che mette nel mirino il settimo posto in graduatoria grazie al successo di misura per 5-4. Nel campionato di serie B, battute finali di stagione, ma salvezza abbondantemente già guadagnata per tempo da Adriatica e Palmanova. Nel 24esimo turno di campionato, fermo il Palmanova per il turno di riposo, gioca solo l'Adriatica che, in formazione ampiamente rimaneggiata, subisce una pesante sconfitta per 12-0 in casa del Carrè Chiuppano. Un risultato fragoroso che comunque non scalfisce l'ottima stagione dei ragazzi di mister Jovic.

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FEMMINILECALCIO RINGIOVANIMENTO «Spesso abbiamo raccolto meno di quanto seminato e questo è dovuto in parte al ringiovanimento dell'organico ma bisogna dare tempo alle nuove di accumulare esperienza e continuità»

LA STAR DI VISSANDONE

Alessia Tuttino, asse portante di Tavagnacco e Nazionale

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incere porta a vincere. Ne è convinta Alessia Tuttino, centrocampista classe ’83, friulana di Vissandone, rincuorata dall’ottima striscia positiva che sta riportando il suo Tavagnacco nelle posizioni che contano della classifica di Serie A. Dopo la vittoria sofferta contro l’Orobica e il 3-0 a tavolino inflitto al Firenze, arriva l’ennesima buona notizia, un 3-1 alla tosta

Alessia Tuttino è al Tavagnacco dal 2011 e in carriera ha indossato anche le maglie di Basiliano, Rivignano, Verona, Bardolino (con 4 scudetti, 2 Coppa Italia e 3 Supercoppa Italiana), Chiasiellis e Roma. E' in azzurro da 12 anni. Res Roma frutto di un’ottima prestazione corale. «Finalmente al bel gioco riusciamo a unire anche le vittorie – lei commenta soddisfatta –. L’atteggiamento della squadra è sempre stato positivo anche a fronte di risultati che non premiavano il nostro impegno. Spesso abbiamo raccolto molto meno di quello che abbiamo seminato pagando a caro prezzo disattenzioni

SERIE B: BEARZI QUARTO E DOMENICA ARRIVA A UDINE L'IMOLESE

individuali.». Peccati di gioventù, sembra voler sottolineare: «Abbiamo tante giovani, soprattutto in difesa: Copetti, Pochero e Peressotti non avevano mai giocato insieme prima di quest’anno, normale avessero quindi bisogno di oliare bene i meccanismi per riuscire a ottenere costanza ed esperienza. È brutto dirlo, ma mentre nella fase offensiva puoi permetterti di sbagliare qualcosina in più, in difesa i cali di concentrazione costano cari». Ed ora la trasferta, non più così proibitiva, di Sassari. «Anche la Torres arriva da una serie di risultati positivi, sebbene quest’anno stia evidenziando qualche difficoltà. Mi aspetto una partita tecnica e vivace, resa ancora più veloce dal campo in sintetico. Noi andiamo in Sardegna per giocarcela a viso aperto, anche perché non siamo capaci di partite attendiste». Domanda doverosa a una colonna portante della nazionale italiana: come valuta Alessia Tuttino l’incontro voluto da Cabrini per discutere di una maggiore collaborazione tra nazionale e società e il crescente interesse per il movimento in rosa che sembra provenire dalle alte sfere federali? «Un plauso per coloro che oggi stanno

È quarto in classifica con 39 punti a pari merito con il Perugia, il Bearzi (nella foto un'azione) allenato da Giovanni Cesarano, nel campionato di serie B che si concluderà fra quattro giornate. Reduce dal pareggio di Padova (11), la formazione udinese affronterà domenica

IN GIALLOBLU' Con la maglia del Tavagnacco, Alessia ha conquistato due volte la Coppa Italia e partecipato alla Champions. cercando di attuare queste migliorie, anche se sono anni che noi ragazze sommergiamo la Federazione di proposte. Dopo dodici anni di Nazionale vorrei venissero attuati dei fatti concreti, con meno parole, soprattutto per il futuro delle nostre giovani. Fondamentale si ricerchi un’omologazione, per quanto possibile, di metodologie di allenamento e di preparazione fisica, la deficienza più forte che abbiamo in ambito internazionale. In Nazionale possiamo finalmente contare su preparatori atletici di riconosciuta esperienza, cosa che dovrebbe essere la norma anche a livello di club. Troppo spesso riscontriamo la mancanza di strutture per allenarci e, ancora peggio, l’assenza di una copertura medica costante. Questo sarebbe il cambio di passo che ci permetterebbe di fare l’agognato salto di qualità troppo spesso sfiorato ma mai raggiunto». Valeria Degano

l'Imolese, confidando in nuovi exploit della ventisettenne bomber Antonella Paoletti, autrice finora di 20 gol e ammiratrice, inutile dirlo, del collega dell'Udinese, Totò Di Natale. Imolese che dal canto proprio viene dal poker interno inflitto alla Reggiana e viaggia al sesto

posto con 32 punti. In testa al girone C il Vittorio Veneto con 58 punti, seguito a 4 lunghezze da un'altra veneta, il Marcon. Sono queste due a giocarsi la prima piazza finale, dal momento che la terza in graduatoria, la Jesina, è lontanissima, a 42 punti. Per il Bearzi obiettivo serie A in un triennio. (e.f.)

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CALCIOUDINESE IL COMMENTO

INNAMORARSI IN MEZZ’ORA Finalmente al Friuli si è vista una squadra che coinvolge. Stramaccioni e i Pozzo valutano la rosa: tutti sotto esame per il nuovo progetto di IDO CIBISCHINO

E

ppur si muove. Alla sua maniera a tratti indecifrabile - tra contraddizioni eclatanti come un primo tempo catenacciaro che neppure al tempo del Padova di Rocco e una ripresa di ruggente offensiva - questa Udinese mostra di possedere valori e una sua forza tecnica e caratteriale: affiorano, scompaiono, riemergono, in ogni caso esistono come l’acqua che scorre in un fiume carsico. Il 2-2 con la Fiorentina, una vittoria mancata per le troppe occasioni bruciate, è una specie di piccolo romanzo degli opposti tipico dell’adole-

alla conclusione che non merita bocciature, essendogli venuti a mancare strada facendo i mezzi per esprimersi; e che non potrà essere che lui, forte di queste prime esperienze friulane, a gui-

scenza, di una realtà incompiuta e in divenire. Ecco, scoprire da qui in avanti il buono da conservare, il promettente su cui investire e fidare, sarà il compito di Stramaccioni e dei Pozzo per il programma di rilancio, per la squadra che sarà chiamata nella prossima stagione a dare un senso a un progetto che non si limiti alla salvezza. Perchè l’Udinese prossima ventura non potrà vivacchiare, dovrà porsi un traguardo per riempire di contenuti la nuova casa: che senso avrebbe il nuovo stadio senza una squadra all’altezza che faccia innamorare di sè come ai bei tempi? Abbiamo ragionato nello scorso numero del nostro Magazine su Stramaccioni, arrivando

dare la nuova Udinese da allestire secondo presupposti da mettere a fuoco nei mesi finali di una stagione diventata di passaggio. Per quanto non condivisibile la scelta iniziale votata alla massima prudenza (un 4-5-1 se non 9-1!), contro la Fiorentina, ma non solo in quest’ultimo match, il tecnico ha dimostrato di saper organizzare bene la fase difensiva, con un catenaccio colossale che ha asfissiato i palleggiatori viola. Nella stessa occasione, muovendo due pedine, ha cambiato faccia alla squadra nel momento in cui doveva rimontare, riuscendovi e rischiando di vincere in una mezz’ora ruggente. Il tutto senza avere in panchina, come Montella, una seconda formazione dalla

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quale attingere. Se è la continuità che fa la squadra di successo, la curiosità da appagare sarà quella di vedere se Stramaccioni riuscirà a far esprimere l’Udinese sempre a quei livelli. Non è arri-

Guilherme non convince ancora, ma l’allenatore chiama il pubblico per sostenerlo e infondergli fiducia: davvero un bel gesto

vata la vittoria, ma il pubblico ha apprezzato. Considerando Guidolin fuori concorso, è stato Pasquale Marino (dopo aver rischiato l’oblio, ora sta facendo benissimo a Vicenza) a offrire nel recente passato il più bel calcio visto a Udine. Per forza, si dirà, coi giocatori che aveva! Giusto, se solo pensiamo all’arsenale offensivo composto da Di Natale, Quagliarella, Pepe, Floro Flores, Gyan Asamoah e infine pure Sanchez. Ma va ricordato, per onor di cronaca, che andò a vincere a Torino sulla Juve schierando una terza linea formata da Zapotocny, Coda e Zapata. Era l’organizzazione mediana (nel 4-3-3 e poi nel nel 3-4-3) che faceva girare quell’Udinese come

un orologio, frutto del lavoro e dell’idea di gioco trasmessa da don Pasquale. Si creò e lucidò un regista sontuoso come D’Agostino, allora considerato l’erede di Pirlo, che fraseggiava e lanciava a occhi chiusi avendo le spalle coperte da pretoriani di lusso tipo Inler o Isla. Proprio contro la Fiorentina di Prandelli, l’Udinese offrì nella stagione 2007-2008 recite sontuose e vittoriose. Sentite un po’ cosa scrivevo: “Meraviglia Udinese: gioca con la fantasia e la creatività dei poeti e il compasso degli ingegneri”. Contro Marino da Marsala congiurarono due fattori: uno staff di

preparatori non all’altezza (da qui le crisi e i tuoni del paron, e tutto sommato risultati non all’altezza del potenziale dell’organico) e un carattere chiuso ed elusivo. Nel suo triennio, Marino non entrò mai nel cuore della gente. All’opposto Stramaccioni, così curioso e pieno di interesse e di rispetto verso la realtà friulana, è già dei nostri, amato dalla tifoseria alla quale sa parlare nel modo giusto. E lo apprezzano anche i giocatori, a sentire le sviolinate di Piris e Kone. Non è sfuggita, tra l’altro, la delicatezza con cui il tecnico ha gestito alla mezz’ora della ripresa il cambio di Guilherme con Fernandes. Vedendo il brasiliano piuttosto abbattuto, ha invitato il pubblico ad applaudirlo, a inco-


UDINESECALCIO PROTAGONISTI Wague (a destra) e Kone, autori dei due gol bianconeri nel pareggio contro la Fiorentina.

IN AZZURRO

Foto Roberto Viotto

SE C’È RANOCCHIA DANILO STAREBBE BENONE

Nella pagina di fronte, giovani tifosi entusiasti, Cyril Thereau il cui ingresso ha rivitalizzato l'Udinese, e Guilherme ancora tra luci e ombre.

raggiarlo, a esternare un segno di apprezzamento. Il brasiliano, per l’incidenza del ruolo, sarà uno degli osservati speciali da qui alla fine. Preso dal Corinthians per 4 milioni (una cifra importante per le abitudini friulane), Guilherme resta ancora un oggetto misterioso. Ma due cose si possono dire per certo: a fronte di un’apprezzabile tecnica individuale, naturalmente non possiede i tempi di gioco del regista, né i ritmi sincopati del calcio europeo. Ma

neppure Pizarro e neppure D’Agostino si pensava possedessero il passo e la visione periferica per fare i registi. Un tanto per dire che, lavorandoci sopra e insistendo, qualcosa di buono si potrà cavare anche da Guilherme, posto che movenze e apparenze da vecchietto nascondono un ragazzo che non ha ancora compiuto 24 anni. Perchè, lo sappiamo bene, all’Udinese non si butta via niente e la resa arriva soltanto dopo averle provate tutte (vedi Muriel).

È il meno peggio della scombicchierata difesa interista, eppure fino a una decina d’anni fa uno come Andrea Ranocchia la Nazionale l’avrebbe vista col binocolo. Un tanto per dire delle misere forze difensive che popolano oggi il calcio italiano. Meno male che regge il blocco Juve ed è bastato che Barzagli tornasse a respirare per essere inserito, accanto ai compagnoni Bonucci e Chiellini, nella lista che il Ct Conte ha diramato per il doppio impegno azzurro del 28 marzo a Sofia contro la Bulgaria e del 31 a Torino contro l’Inghilterra in amichevole. In questa tornata di convocazioni, Conte ha sdoganato alla grande gli ariundi. Dei tre debuttanti, un italiano, Valdifiori, e due naturalizzati sulla cresta dell’onda come il doriano Eder e l’argentino di madre padovana Franco Vasquez. La voce età incide relativamente (il regista empolese, per dire, ha 29 anni), conta la caratura e su quella il Ct non ha sbagliato. Visti gli orientamenti e, appunto, la penuria di bravi difensori, non appariva fuori luogo l’attesa di una chiamata per il nostro Danilo, che pure ha passaporto italiano e che giusto qualche settimana fa aveva svelato il sogno di vestire la maglia azzurra. Aspirazione per nulla presuntuosa: tecnico e tempista, bravo di testa come nelle letture del gioco a terra, che può agire indifferentemente in una retroguardia a tre o a quattro, Danilo di certo va sul podio dei registi difensivi del nostro campionato. Acquistato dal Palmeiras, è alla quarta stagione italiana: con quella di domenica contro la Fiorentina, ha totalizzato 131 presenze nell’Udinese, con sei gol. Già due nel campionato in corso, entrambi decisivi per la vittoria sul Napoli e il pari con la Samp. Non è giovane (a maggio farà 31), ma se è vero che il valore conta più della carta d’identità Conte farebbe bene a tenere presente questa opzione all’insegna della più totale affidabilità. (Cibis) di Biancamaria Gonano

L’idea di fondare un Udinese Club sul territorio del Rojale prende forma già nel 2003 dalla comune passione di un gruppo di amici per il calcio e per la squadra e in quel momento sembra naturale dedicarlo alla bandiera della compagine bianconera. E’ così che nasce l’Udinese Club “Valerio Bertotto” di Reana del Rojale. La sede viene stabilita al Bar Borgobello di Reana e nei primi anni il club raccoglie un gran numero di soci entusiasti e pieni di idee, tanto da decidere di celebrare

ROJALE

ufficialmente l’inaugurazione agli inizi del 2005. Le iniziative assunte sono numerose, prime fra tutte le trasferte in Europa. La stagione 2004/2005 dell’Udinese si conclude con lo storico quarto

posto e così, nel suo primo anno di vita, il direttivo del club ha la possibilità di organizzare le trasferte del girone di Champions League. Il club segue la squadra in tutte le partite esterne e, nei suoi anni di attività, ha continuato a sostenere e supportare la squadra, nelle vittorie e nei momenti meno felici. La sede, nel frattempo, è stata spostata nel 2011 dal circolo

Acli di Rizzolo al Bar Al Torre di Zompitta, dove si trova ora e dove si possono seguire le partite e le altre iniziative organizzate. Il Presidente Edy Morandini sa trasmettere l’entusiasmo che ha ereditato dal suo precedente incarico di presidente AUC. Ad oggi il club può contare su un centinaio di soci prevalentemente del comune o zone limitrofe. Il club organizza ogni stagione diversi viaggi di uno o più giorni per seguire la squadra lontano da Udine. Molte altre però sono le iniziative che

vengono organizzate, come le feste a tema, le gare enogastronomiche e le passeggiate in montagna. Dal settembre 2014 il direttivo è composto da 10 persone. Il 17 marzo scorso il club ha organizzato una serata per festeggiare il suo decimo anniversario, con la partecipazione dei giocatori bianconeri Pinzi e Domizzi, molti esponenti degli altri club regionali e diversi rappresentanti delle associazioni comunali (nella foto). Un bell'evento con circa duecento persone presenti.

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le belle di TremilaSport

CAMPIONESSA SCARAMANTICA

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na medaglia d’argento, quella conquistata di recente negli 800 ai campionati italiani assoluti indoor di atletica leggera a Padova, che Erica Franzolini, per gli amici Ery, dedica in primis alla figlioletta Nicole, di tre anni, e al compagno Steve Bibalo, maratoneta in stand by a causa di un problema fisico. “È anche il mio fisioterapista personale – sorride l’atleta di Sammardenchia in forza al club di Brugnera - e ogni sera mi scarica pazientemente il polpaccio che mi procura qualche fastidio”. È alla sua prima esperienza come modella, la ventottenne studentessa di neuropsicologia (le mancano quattro esami alla laurea), ma davanti all’obiettivo di Silvano Zandonella si è adattata con nonchalance alle varie pose, evidenziando duttilità in presenza di ogni impegno. “Amo il sociale – dice Ery, pensando all’applicazione del proprio titolo di studio – e in futuro vorrei aiutare

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ciazioni che tanto si danno da fare per i più sfortunati”. È appassionata anche di animali, la “mammina volante”, tanto da seguire spesso le gare di agility dog (“Mi piacerebbe lavorare anche in questo campo”, evidenzia), ma il suo impegno costante riguarda naturalmente l’atletica: “Mi alleno nove volte a settimana, quindi di tempo libero me ne rimane poi davvero poco – ammette - . I miei obiettivi sono ora quelli di infrangere il record regionale di 2’44”76 detenuto da Marzia Gazzetta (io sono sul 2’04”84) e quello di riuscire a raggiungere il minimo di 2’02” per poter disputare i Mon-

i disabili, in particolare i bambini, nell’ambito delle numerose Onlus attive in Friuli. E a questo proposito invito tutti a donare a queste asso-

Erica Franzolini davanti all’obiettivo tra impegni familiari, di studio e sportivi

diali a Pechino. Agli Italiani di luglio a Torino spero poi di conquistare il titolo ma…meglio non dire altro, perché sono scaramantica!”.


le belle di TremilaSport

Erica

Le ali ai piedi


le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

TremilaSport+ | 25 03 2015 | 33


AMARCORD Michele Mian è nato a Gorizia il 18 luglio 1973 ma è originario di Aquileia (Udine), dove ha mosso i primi passi nel basket. È laureato in sociologia e cura la scuola di minibasket Miky Mian, da lui creata.

amarcord

SFIGATO?

MACCHÈ, CAMPIONE!

di MICHELE MIAN

P

erth 2004: eravamo nella stupenda città australiana a fare l’ultimo torneo in preparazione per le Olimpiadi di Sidney. Devo subito dire che Perth mi è rimasta nel cuore, una città affacciata sull’oceano con un piccolo centro storico e affiancato da una moderna city, si sviluppa in orizzontale con viali larghissimi e lunghissimi, ogni quartiere è separato da dei parchi con prati e alberi stupendi! Il clima poi si è

Quando Boscia Tanjevic, a Perth, schiaffeggiò moralmente le star azzurre portando loro l'esempio dell'impegno e dell'intelligenza cestistica di Michele rivelato il mio preferito: sole di giorno e temperatura intorno ai 20 gradi e la sera una leggera brezza con temperature intorno ai 14 gradi: una stupenda primavera... Ci stavamo allenando in una delle tante strutture dei campus universitari o di high school della città, la tensione tra i giocatori e lo staff era alta, affrontare le Olimpiadi dopo 16 anni che la nazionale italiana non vi partecipava e per di più da Campioni Europei in carica non è uno scherzo! A ciò si sommavano situazioni personali che riguardavano infortuni, trasferimenti

L'MVP EUROPEO Gregor Fucka fu l'Mvp dell'europeo vinto nel '99 da un'Italia dalla spiccata identità friulana e triestina.

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e carriera di alcuni giocatori cardine della squadra. Come spesso accade durante una partita di allenamento, il secondo quintetto stava dando una sonora lezione al quintetto base. Dopo vari richiami e “sollecitazioni” da parte di coach Tanjevic la situazione non cambiava, anzi il nervosismo stava man mano aumentando così come il predominio delle seconde file sulle “star”. A un certo punto il Ct, avendole provate proprio tutte, ferma lo scrimmage, chiama a raccolta a metà campo tutta la squadra, lo staff tecnico, medico e dirigenziale e inizia una filippica sull’atteggiamento poco combattivo del primo quintetto, ovviamente in un linguaggio colorito che qui non si può riportare…. A un certo punto se ne esce con un discorso che faceva più o meno così:” Guardate Michele (ovviamente io sono diventato più rosso e sudato di quello che già ero!!!) qui tra tutti voi è il giocatore che ha meno talento tecnico e fisico (insomma il più sfigato ho pensato, concordando appieno con il giudizio del mitico Boscia) ma con la sua volontà, dedizione e intelligenza cestistica vi sta facendo un mazzo così! (ed era proprio vero, in quei giorni stavo giocando alla grande, forse merito anche di un massaggio shiatsu fatto a Hong Kong qualche giorno prima...). Questo discorso è stato uno dei momenti più gratificanti della mia carriera. Per alcuni potrebbe sembrare perfino un insulto o mancanza di tatto e rispetto, invece ha rappresentato il


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riconoscimento da parte di un allenatore fenomenale di ciò che sono stato come giocatore e persona. Boscia mi ha sempre capito perfettamente e tra noi c’è sempre stata un’intesa perfetta, fatta di sguardi e pensieri piuttosto che di parole e lunghi discordi. Lui sapeva cosa potevo dare alla squadra ed io sapevo che cosa voleva da me: il massimo! Termino queste righe ricordando la soddisfazione che ho provato quando all’esordio dei Giochi Olimpici di Sidney, come dicevo dopo ben 16 anni dall’ultima partecipazione della nazionale italiana, sono partito nel quintetto base contro la Lituania! Ma questa è un’altra storia...

IL PALMARES DELLA RUSTICITAS AQUILEIESE

TRIONFO Mian e il tecnico Tanjevic (a lato) furono tra i protagonisti del trionfo azzurro (qui sotto l'esultanza) del '99 a Parigi, con finale vinta sulla Spagna 64-56.

Guardia di 1,96 per 90 chili, Michele Mian è stato uno dei più significativi esponenti della scuola cestistica del Friuli Venezia Giulia. Riservato e lavoratore, tipico rappresentante, come da definizione del professor Flavio Pressacco, della "rusticitas aquileiese", Mian ha costruito nel corso della sua carriera, conclusasi nell'agosto 2011, un palmarès di tutto rispetto. Dal vivaio della sua Aquileia passò al settore giovanile della Pallacanestro Gorizia, società che costituì per lui trampolino di lancio verso i successivi prestigiosi traguardi raggiunti. Un iter che lo portò ad indossare le canotte di Pesaro, Snaidero Udine, Rieti, Veroli e Cantù, oltre a quella azzurra della nazionale, con la quale esordì nel '94 con l'Under 22, conquistando l'argento ai campionati Europei. Dal 1997 al 2004 fece parte della nazionale A, con la quale ottenne la medagli d'oro ai campionati Europei del '99 in Francia, con Boscia Tanjevic alla guida. Altri allori di prestigio, le medaglie d'argento alle Olimpiadi di Atene del 2004 e in precedenza ai Giochi del Mediterraneo del '97. Agli Europei di Svezia del 2003 si mise al collo invece la medaglia di bronzo. Lasciato il basket attivo nel 2011, si è messo a disposizione dell'Ardita, a Gorizia, con funzioni dirigenziali, fondando poi la scuola di minibasket che porta il suo nome e che lui segue con attenzione, convinto della bontà dell'espressione cestistica regionale. TremilaSport+ | 25 03 2015 | 35


BASKET PERNO Lo statunitense Darryl Monroe, ala-centro classe 1986, è una delle assi portanti della Scaligera.

I REGGENTI Gianluigi e Giorgio Pedrollo, padre e figlio, industriali veronesi, stanno conducendo la Scaligera ai massimi livelli. IL PREPARATORE Giacomo Braida, udinese di origini "bisiache", cura dal 2012 la preparazione fisica della formazione maggiore della Scaligera basket. UN ALLENATORE Alberto Martelossi, udinese di via Poscolle, ha guidato in A2 Verona nel 2011/2012. Attualmente, dopo Brescia, è sulla panchina di Ferrara.

RICETTA IN SALSA VERONESE

Gianluigi e Giorgio Pedrollo, padre e figlio, sono gli artefici di una Scaligera Basket in crescita costante e sempre ospitale con atleti e tecnici friulani di EDI FABRIS

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l club veronese, protagonista nel panorama del basket nazionale negli anni ’90 quando schierava atleti, tecnici e dirigenti friulani importanti come Giampiero Savio, Mario Blasone e Andrea Fadini e che nelle sue file, nel tempo, si è avvalso delle prestazioni di altri personaggi “nostrani” come l’allenatore Alberto Martelossi, i giocatori Bellina e Dri e l’attuale preparatore atletico Giacomo Braida, sta risalendo autoritariamente la china in A2 Gold dopo anni di limbo. Un’escalation che va a grande merito in primis di una gestione societaria oculata e lungimirante retta in primis dagli industriali l'attuale Gianluigi e Giorgio Pedrollo, pacategoria dre e figlio, presidente e responsabile dell’area tecnica del club veronese, stessa anima sportiva, quella che li ha portati quattro anni orsono alla guida dell’ambiziosa Scaligera Basket. “Mio padre viene dal calcio - ricorda Pedrollo jr. - e anni addietro fu artefice dell’ascesa del S.Bonifacio, che portò ad un passo dall’allora C1. Io, invece, pur sportivo a tutto tondo, ho giocato a basket e sono stato play e capitano del S.Bonifacio in serie B. Il nostro approdo alla pallacanestro

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veronese di vertice avvenne cinque anni fa, quando Giuseppe Vicenzi, oggi presidente onorario, ci chiese di entrare in società e lo facemmo con una quota iniziale del 20% che divenne in seguito maggioritaria con il 45%. La presidenza di mio padre fece registrare una crescita costante della società e per quanto mi riguarda la prima mossa fu quella di affidare l’incarico di direttore sportivo a un Petronio abilissimo sul mercato. E oggi guardiamo più che mai avanti”. È una Scaligera di A2 Gold dall’ampia componente italiana, quella affidata attualmente al tecnico Alessandro Ramagli, nel segno del credo dei Pedrollo, solidi industriali e uomini di sport: “Tre stranieri nel roster sarebbero a nostro avviso la giusta quota nel campionato italiano – conferma Giorgio – e per quanto ci riguarda crediamo che i tifosi si affezionino di più a una squadra con molti ènfants du pays rispetto ad una a maggioranza straniera. E su questa linea stiamo agendo, così come ci stiamo impegnando perché alle nostre partite vengano con piacere le famiglie per un paio d’ore di divertimento, senza esasperazioni di sorta”. Un’ottica che sta indirizzando il club scaligero anche verso un’attenta cura del settore giovanile. “Quello scorso è stato al

proposito l’anno zero, con il veronese doc Simone Guadagnini preposto alla sua cura – dice ancora il responsabile dell’area tecnica - . E crediamo molto, nell’ambito della crescita tecnica e personale dei nostri giovani, anche nelle testimonianze verbali e pratiche dei campioni del passato: ultimamente, ad esempio, Zamberlan ha fatto rimanere a bocca aperta i ragazzini con alcuni “numeri” a canestro, stimolandoli ad imitarlo”. In un città come Verona, dove moltissime sono le attività sportive di alto livello, il reclutamento delle nuove leve del basket può apparire non facile ma Giorgio Pedrollo ha al proposito una sua idea ben precisa: “Oggi i ragazzi, rispetto a quelli di dieci o vent’anni fa, hanno meno voglia di sacrificarsi e d’impegnarsi, presi come sono da altre distrazioni e da una tecnologia estrema che li porta a molto tempo trascorso su computer e telefonini e ad un conseguente ridotto dialogo interpersonale. Importante perciò in tale contesto il ruolo delle famiglie e delle società sportive, i cui “spogliatoi” assumono un importante significato. Ai giovani rivolgo dunque questo messaggio: ragazzi, socializzate, il confronto è fondamentale per la vostra crescita. E la tecnologia va usata nella giusta misura”.


BASKET C REGIONALE

SAN DANIELE, PRIMA LA LINEA VERDE PERNO Fabrizio Polo, centro classe '86 di un S.Daniele da play off

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iniziata bene la primavera di San Daniele nel campionato di C regionale con una bella vittoria su Latisana che ha consolidato i collinari al quarto posto della classifica generale. “È stata una vittoria molto importante che ci fa intravedere il raggiungimento dell’obiettivo fissato ad inizio stagione, ovvero entrare nella griglia delle prime otto per disputare poi, senza condizionamenti di sorta, i play-off – commenta il tecnico Alessandro Sgoifo -. In ogni caso, anche se mancano solo cinque giornate alla fine delle regular season, ci aspettano Il tecnico Sgoifo altrettante battaglie e dovremo tenere alta la concentrazione sino all’ultimo turno di un campionato molto equilibrato, dove solo la capolista Tarcento fa ormai corsa a sé.” L’allenatore sandanielese, che vanta una lunga esperienza nelle squadre giovanili, ci ha ben illustrato che, comunque vada a finire la stagione per la prima squadra, il vero obiettivo della politica societaria è quello di investire per consolidare e far crescere la linea verde, di

ARDITA, PICCOLI TALENTI SI FANNO STRADA

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cui la squadra maggiore è vista come il completamento del percorso formativo per i ragazzi più meritevoli della zona: “La prima squadra è composta da uno stabile zoccolo duro di giocatori cresciuti nel vivaio, a cui ogni anno vengono aggiunti un paio di elementi esterni per garantire la giusta competitività in relazione al campionato da disputarsi”. Abbiamo chiesto quindi al tecnico di fornirci un po’ di numeri del movimento che viene gestito dalla società sandanielese da molti anni con grande competenza e passione. “Quest’anno il minibasket conta su 110 tesserati seguiti da cinque istruttori, ai quali si è aggiunta di recente da Udine Caterina Colla, mentre per i ragazzi con età superiore ai 13 anni il settore giovanile annovera tra le sue fila altri 50 tesserati con sei tra allenatori e assistenti, con la new entry di Andrea Melloni.” Numeri sicuramente importanti quelli di San Daniele per il presente e il futuro del basket nella provincia di Udine e quindi è stato naturale alla fine dell’intervista sollecitare Alessandro Sgoifo a nominare qualche prospetto interessante che dopo la trafila nelle giovanili si sta ora ben comportando nel campionato di C regionale: “Ce ne sono diversi, e non ho dubbi nel citare Simonutti, Sivilotti, Bertoli, Scagnetti e Colutta, il quale, rientrato a gennaio dopo un infortunio, sta davvero ben figurando in campionato”. Giuseppe Passoni

l vivaio continua a regalare soddisfazioni all’Ardita Gorizia. Nella fase provinciale andata in scena domenica mattina nella palestra dell’Ugg a Gorizia, i giovani biancoblu hanno conquistato il titolo nelle categorie Under 13 maschile e Under 14 femminile di "Join the game 2015", il torneo 3 contro 3 promosso dalla Fip. UNDER 13 MASCHILE. Il gruppo Ardita 1 composto da Mattia De Vetta, Samuele Bressan, Marco Munich e Simone Barocco ha vinto in finale il derby con Ardita 2, gruppo composto da Giovanni Concetti, Tobia Venturini e Giona Esposito. Entrambe le squadre, più l’Aibi Fogliano, giunta terza, si qualificano alla fase regionale in programma a Monfalcone il 12 aprile. Per l’Ardita si tratta del terzo successo consecutivo nella fase provinciale dopo quelli ottenuti nel 2013 e 2014. UNDER 14 FEMMINILE. Gradino più alto del podio e titolo provinciale anche per Ardita 1 in rosa, con il gruppo formato da Anna Turel, Anna Marega, Erika Bric e Milena Annatelli, vittoriose in finale sull’Aibi Fogliano. Le due squadre accedono alla fase regionale di Monfalcone assieme all’Abf, che nella finale per il terzo posto ha superato l’Ardita 2. LA FASE PROVINCIALE DI JOIN THE GAME 2015, organizzata a Gorizia dal comitato provinciale Fip in sinergia con l’Ugg, promuove alla kermesse regionale del 12 aprile a Monfalcone anche l’Abf under 13 femminile, vittoriosa in finale sull’Aibi. Per la categoria under 14 maschile si qualificano i campioni provinciali della Falconstar e i finalisti dell’Aibi Fogliano. Le gare sono state dirette da miniarbitri. (P.P.)

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ITINERARITREMILA

SLOW TREKKING All'insegna del "carpe diem" i percorsi per tutti consigliati nel verde del cividalese

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ITINERARITREMILA a cura di ROMANO PALuDGNACH

CASCATA DEL KOT A SAN LEONARDO VALLI DEL NATISONE

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antastica la cascata del Kot nel comune di San Leonardo (Udine) che con un Facile SlowTrek in soli 20 minuti, seguendo il rio Patok, si nota subito per la sua altezza di circa 12 metri, alimentata dall'affluente, il torrente Pod Tamoran. Due sono che, unendosi, formano il rio Patok, il Pod Starmelico e il Par Senike.

era anticamente ubicata nelle vicinanze della caverna, fino a quando una violenta fuoruscita d'acqua dalla risorgiva l'ha sospinta nell'attuale posizione. Nello “Slow Itinerary of Trekking”, Lento Percorso di Trekking che nello specifico s'intende il camminare sui sentieri di montagna, collina e pianura (walking on mountain trails, hills and plains), non contano i minuti e le ore, ma contano il saper

IL PUNTO DI APPOGGIO VERSO MOLTI ITINERARI

Nelle vicinanze della confluenza, si trovano le due belle cascate chiamate Melinski Kot. Per questo itinerario non ci sono difficoltà altimetriche, solo qualche salita breve ma scorrevole e poco impegnativa poco prima della cascata, quindi accessibile a tutti, adatto anche ai bambini per la loro prima esperienza, prima di affrontare percorsi più impegnativi. Tra le due cascate si scorge anche una grotta, chiamata Star Čedad, in italiano Vecchia Cividale, che con il suo percorso fino ad ora esplorato di 1200 metri è la seconda in lunghezza tra le numerose cavità presenti nelle Valli del Natisone. Una vecchia leggenda ci racconta che la vicina città di Cividale del Friuli

COME RAGGIUNGERE LA CASCATA KOT Per raggiungere il punto di partenza del sentiero che vi porterà alla Cascata Kot: in auto tornate al Bivio a Ponte San Quirino, dove lasciate la Statale 54 e prendete la strada seguendo le indicazioni per Stregna e San Leonardo, dopo alcuni km svoltate a destra e proseguite fino a Scrutto, dove svoltate a destra per San Leonardo superando il ponte sul torrente Erbezzo. Superate San Leonardo e in fondo al rettilineo sostate sulla vostra sinistra.. Buon SlowTrek.

osservare la natura che come in questo periodo fiorisce e ti colpisce con i suoi colori e profumi. Conta il rallentare per gustarsi con piacere un bel sentiero come quello che porta alla cascata di Kot. Conta anche saper scegliere un punto di sosta panoramico per ammirare da un’altra prospettiva il paesaggio delle nostre Valli del Natisone, fatto di colline, di ruscelli, cascate, grotte, torrenti e dell’omonimo fiume Natisone. Conta il “carpe diem” il saper cogliere l’attimo, l’osservare attentamente ciò che ci circonda, e, se c'è la passione, scattare alcune foto, sempre con la dovuta pazienza, per fissare quel momento per sempre come un bel ricordo non solo nel cuore.

Superata Cividale del Friuli in direzione Slovenia, raggiungete Ponte San Quirino, dove trovate un bivio a sinistra. Percorrete la Statale che superato il comune di San Pietro vi porta a Ponteacco e subito dopo, sulla destra, troverete in Località Tiglio il punto di appoggio dell’Hotel Natisone, con piscina, palestra, giardini e pizzeria. L'hotel è l’ideale anche come base di partenza per percorsi in MTB, usufruendo del noleggio gratuito o, in alternativa, in loco si possono prenotare bici e mountain bike più professionali. C'è poi il Sentiero della Pace, un anello che tocca le trincee sul Kolovrat o il Museo di Caporetto. In alternativa si può visitare la grotta d’Antro, e a Biarzo far visita al mulino e alla grotta risalente al periodo preistorico. Presso la reception la signora Teresa vi illustrerà altre iniziative locali a cui vi potrete aggiungere in gruppo.

Itinerari nelle Valli A) SENTIERO CHE PORTA AL MONTE MATAJUR, PASSANDO PER I PAESI DI MEZZANA, COSTA, RODDA E MERSINO. B) SENTIERO CHE PORTA AL MONTE CRAGUENZA, PASSANDO PER SPIGNON, MASAROLIS. C) SENTIERO CHE PORTA ALLA CASCATA DI KOT , PASSANDO PER IL COMUNE DI SAN LEONARDO.

ALBERGO HOTEL NATISONE Dove potrete rilassarvi in piscina all’esterno, attrezzata con lettini, e all’interno mantenervi in forma in palestra. La sera potrete gustare un’ottima pizza in giardino in mezzo al verde e al fresco delle Valli, ascoltando il cinguettio degli uccellini, o all’interno in un ambiente accogliente creato nel 1978. Hotel Natisone - Località Tiglio 35 - San Pietro al Natisone (UD) - Tel 0432 709064 - Fax 0432 709628- Email: hotelnatisone@ hotelnatisone.com - www.hotelnatisone.com TremilaSport+ | 25 03 2015 | 39


VOLLEY

CAMPIONATO NAZIONALE SERIE B

VITERIA 2000 PRATA - CEC PALLAVOLO CARPI 3-2

Foto di DAVIDE BRESCANCIN

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VOLLEY

PRIMO PIANO TALENTI CERCASI Poche le leve di sicuro affidamento. Tra queste a sinistra Elia Bossi, e qui sopra Pietro Allesch. Norbedo, Zonca, Onwelo, D’Odorico, Codarin. Rossi, Terpin, Princi, Persoglia, Vogrig. Facendo rientrare tutti questi atleti in regione fra tre anni si potrebbe avere una squadra di A1; inoltre, il progetto ha costruito due squadre di serie C ( Pasian di Prato e VB Gemona) una di B2 ( Olimpia Gorizia) con un investimento del Comitato Regionale di € 10.000 all’anno e l’aiuto di sponsor e genitori. Il progetto si è interrotto perché non si è riusciti a reperire uno sponsor che andasse a coprire le spese di un progetto di qualificazione per 40 atleti che si allenavano o giocavano assieme almeno una volta alla settimana partecipando a tornei

VOLLEY GIOVANILE

FUTURO NERO S

RUSICH: A TRIESTE I MASCHI La ricetta di Paolo Santuz per provare ad uscire dalla crisi SONO COME I PANDA A Trieste, dove per molti anni la serie A è stata di casa, che aria tira? Lo abbiamo chiesto a Walter Rusich, presidente del Comitato FIPAV di Trieste. «La situazione giovanile a Trieste è simile a quella delle altre province. I maschi sono come i panda: merce rara. Il volley soffre molto la concorrenza di sport dove il contatto fisico è presente, vedi basket e calcio. I numeri sono bassi, però quest’anno abbiamo notato che ai tornei di minivolley organizzati dalla Fipav il numero di presenze maschili è aumentato, lo stesso dicasi nei concentramenti Under 12, U15 e U17. I ragazzi con buone potenzialità ci sono, ma vanno seguiti. In questo senso una serie A in regione farebbe da traino. I valori non mancano e i fondi li si potrebbero trovare, ma manca l'uomo giusto al posto giusto. Purtroppo tutto è sempre canalizzato verso il calcio e il basket. Come Fipav Trieste stiamo lavorando nelle scuole grazie a Dapiran e Peterlin, due motori instancabili, con serie di tornei».

ettore maschile in crisi di numeri e risultati. Continua il nostro viaggio, questa volta nel mondo giovanile. La situazione nella nostra regione non brilla anche se va detto che in B1 a tenere alto il nome del Friuli Venezia Giulia è la Viteria 2000 che sta lottando per centrare i playoff per la promozione in A2. Ma dietro cosa c’è? Lo abbiamo chiesto a Paolo Santuz, grande conoscitore del mondo maschile, direttore sportivo del Volley Gemona e uno degli ideatori del progetto Club Regione, nato con il Comitato Regionale precedente e terminato con quello successivo. - Qual è lo stato di salute del volley giovanile in regione? «Il livello tecnico sta continuamente scadendo a causa delle minori ore di palestra che le società dedicano ad ogni singola squadra per diminuire i costi di gestione. Per vincere un titolo regionale basta avere due atleti validi. Va

detto che anche nelle altre regioni le cose non vanno meglio». - Quali le proposte per migliorare la situazione? «La mia è da anni sempre la stessa, ossia separare la gestione regionale del settore femminile da quello maschile. Mentre nel femminile si deve razionalizzare le squadre di vertice e migliorare la qualità del lavoro di base con campionati regionali elite per permettere alle squadre più attrezzate di disputare un campionato a parte rispetto all'attività promozionale, il settore maschile ha bisogno di rappresentative regionali U13, U14, U16, U18 per allenare i migliori con i migliori per preparare atleti per la serie C e D dei prossimi anni». - Il Comitato precedente ha portato avanti un progetto poi interrotto: quali sono stati i risultati ottenuti? <<Il Progetto Club Regione ha prodotto in quattro anni dodici atleti di livello nazionale: Bossi, Allesch,

in tutta Italia, oltre alla partecipazione al ritiro estivo di Ajdovscina che abbiamo fatto per 4 anni con 100 atleti»>. - Attualmente in regione ci sono atleti che potrebbero interessare a società di livello nazionale? «Ci sono sicuramente alcuni atleti che non riusciremo a vedere giocare da senior sui parquet della nostra regione: Nicola Zonta classe 2000 palleggiatore, gioca in serie C con il VB Gemona, ha la testa del campione e una tecnica di altissima qualità. Mateus Liz, classe 2002 del VB Gemona, campione regionale di salto in alto con 153 cm, grande coordinazione, 190 cm di potenza, poca tecnica individuale, ma mezzi fisici che potrebbero farlo diventare un giocatore importante.; Marco Collarini, atleta del Centro Coselli, classe 2000, giocatore dotato di grandi mezzi fisici. Purtroppo però i campionati giovanili della nostra regione non offrono molto altro>>. Valter Fabbro

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VOLLEY

FOCUS

CECOT, SERVE PIU' LAVORO TECNICO L'allenatrice della Rappresentativa regionale punta il dito contro le troppe lacune nei fondamentali La formazione under 19 di Cervignano.

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a rappresentativa Regionale maschile ha difficoltà a farsi valere nel Trofeo delle Regioni. Segnale questo che sta a significare che c’è ancora molto da lavorare. Abbiamo chiesto a Michaela Cecot, da quest’anno dirigente responsabile della Rappresentativa, coach di lungo corso sulle panchine dell’Ausa Pav, come vede i ragazzi della rappresentativa. «Abbiamo un discreto bacino a cui attingere per quanto riguarda la formazione della rappresentativa regionale. Il tecnico sta visionando una sessantina di atleti. Ci sono delle individualità interessanti soprattutto dal punto di vista fisico, anche se alle volte non sono supportati dal bagaglio tattico e, soprattutto, tecnico. Purtroppo - ha proseguito - i tecnici di società sono più attenti a sviluppare il gioco , che a questi livelli vuol dire qualche successo in più, a scapito dell’insegnamento dei fondamentali, che sono quelli che ti permettono in situazioni di stress di superare le difficoltà. Soprattutto fino all’Under 17 si

tollerano mancanze tecniche, vedi palleggio e bagher, impostando il lavoro in palestra sulla potenza fisica di attacco e battuta. I ragazzi hanno bisogno di lavoro a lungo termine in palestra anche se questo significa non vincere immediatamente un titolo regionale>>. «In regione non brilliamo per numero di praticanti, ma dobbiamo renderci conto che proprio per ciò che riguarda lo sport maschile abbiamo molte più possibilità di scelta per le famiglie ed i ragazzi e siamo bombardati e sommersi da notizie che nel 99% dei casi riguardano il calcio. Nell’emisfero femminile, invece, non c’è uno sport predominante sui mass media e le opzioni di scelta sono minori, per cui abbiamo un maggior numero di pallavoliste. Altri fattori sono la crisi economica e la mancanza di spazi dove i bambini possono giocare all’aria aperta fin da piccolissimi. Non sono, inoltre, più abituati alla fatica e alla sconfitta perché troppo protetti dai genitori e perché giocano con un avversario che non vedono come la playstation >>.

LA RICETTA: AUMENTARE L'ALFABETIZZAZIONE MOTORIA «Il Coni con il Miur devono sviluppare progetti di alfabetizzazione motoria, per consentire a tutti i bambini di apprendere i rudimenti delle diverse discipline sportive», commenta Michaela Cecot.

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SANTUZ: «PER CRESCERE SERVONO DIRIGENTI SERI E PREPARATI» «La serie A maschile potrebbe essere un incentivo alle iscrizioni – ha ribadito Michaela Cecot –. Sicuramente non è la panacea per il settore. Un settore giovanile in cui gli allenatori abbiano un livello tecnico adeguato ed una formazione specifica per i giovani potrebbe fare molto di più della serie A. La palestra deve essere scuola di vita. Non esistono scorciatoie o risultati positivi immediati, bisogna sudare e sacrificarsi; a ben vedere forse proprio questo manca alle nuove generazioni» Paolo Santuz ci crede, ma mancano i dirigenti. «Oggi una serie A2 maschile con un solo straniero in campo e giocatori residenti ha un budget sostenibile di € 250-300.000. Noi i giocatori ce li siamo costruiti, abbiamo preparato anche i tecnici mandandoli a maturare al Club Italia, Reggio Emilia, Modena, Cuneo, Trento, Macerata, Treviso, Olimpia, Sloga, Molfetta. Ora mancano le persone in grado di gestire una società di serie A, è questo il problema principale della nostra regione». Ma non si ferma qui: «Prendiamo il settore femminile: il fatto che il prossimo anno ci saranno quattro squdre in serie B1 lo considero un insulto perché i dirigenti regionali dovrebbero promuovere una crescita del movimento sostenibile con la qualificazione della base».


VOLLEY

CAMPIONATO NAZIONALE B1 FEMMINILE

LIBERTAS MARTIGNACCO Vs LIU JO MODENA 3-0

Foto di ALESSANDRO SAIN TremilaSport+ | 25 03 2015 | 43


PUGILATO SEGNO Indelebile quello lasciato nell'Apu dallo scomparso presidente Alberto De Marchi (nella foto), cui è succeduto a febbraio Lorenzo Zalateu.

IDEE A GO-GO

Il programma del neo-presidente dell'Apu, Lorenzo Zalateu

C'

NOVITA'' Rimpasto nel direttivo dell'Apu, formato ora da cinque consiglieri, tra i quali il tecnico Gianluca Calligaro (foto sopra). Nel programma l'organizzazione di eventi volti a mettere in evidenza le nuove leve della boxe e i campioni affermati come il professionista Nicola Ciriani (foto grande), punta di diamante del club udinese.

è aria di nuovo all'Associazione Pugilistica Udinese con la nomina, a febbraio, di Lorenzo Zalateu (foto sotto) ai vertici del sodalizio cittadino dopo un percorso prima di atleta poi di insegnante e successivamente di direttore tecnico, sempre in seno al club di via Marangoni. Udinese, con la passione della boxe nel sangue, è il più giovane presidente della storia dell'Apu e succede al compianto Alberto De Marchi. Nella sua mente subito dei propositi ben chiari e trasparenti, in primis l'intento di conferire un certo svecchiamento al club dando una mano di vernice a tinte accese che dia più luce ed entusiasmo in una realtà dove le cose da fare e i propositi sono di grande lungimiranza. Su tutto, lo spazio da dare agli atleti con degli eventi, specie ai più giovani per dar loro modo di mettersi in evidenza e sopratutto conferire un volto nuovo a chi desidera affacciarsi a questa disciplina con iniziative anche legate all'attività non solo sportiva ma anche sociale. Subito un rimescolamento delle carte nel direttivo, formato da un numero ristretto di cinque consiglieri, con l'ingresso del tecnico Gianluca Calligaro, anima e uomo chiave del team udinese. Utilizzando un termine legato all'informatica, una specie di upgrade portando i programmi ad un 2.0 pur mantenendo lo spirito e la tradizione che ha da sempre animato la società e che l'ha distinta nel mondo dello sport regionale e nazionale. “Ho accettato la carica con grande entusiasmo, con dei propositi di crescita e rinnovamento necessari - dice Zalateu - Adeguarsi a quello che lo sport richiede diventa importante per il proseguimento di qualsiasi attività dove i passi falsi si pagano inesorabilmente” D: Quali le difficoltà che la preoccupano di più nel portare a termine i suoi programmi? “Diciamo che oggi lo sport vede assottigliarsi i contributi di cui precedentemente godeva e si ritrova a fare i conti con una serie di ristrettezze di natura economica. Comunque rimango ottimista” D: Cosa sogna per la boxe udinese e per la società che si trova a presiedere? “Di portare risultati anche a livello nazionale che

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Stiamo elaborando un progetto contro il bullismo, fenomeno che preoccupa i giovani d'oggi diano lustro al nostro gruppo e che potremmo ottenere grazie anche al vivaio e agli atleti affermati che la nostra scuderia annovera. Tengo a sottolineare che la collaborazione con altri team a livello regionale ci permette di confrontarci e soprattutto di crescere ogni giorno”. D: È sempre presente la figuradello scomparso presidente Alberto De Marchi... “Un uomo formidabile che pur non avendo praticato il pugilato viveva questo sport con grande passione presenziando e partecipando alla vita della società. Un

personaggio che ha dato molto alla boxe cittadina mettendo al servizio le sue doti imprenditoriali e quelle umane, spendendo parole di incoraggiamento nei momenti meno facili. Spero che i suoi figli ci stiano vicini come ha fatto lui”. D: Un progetto che dovrebbe essere preso ad esempio è in cantiere nel vostro club.... “È un'iniziativa legata al fenomeno del bullismo che sta preoccupando i giovani d'oggi. Stiamo elaborando un progetto a cui spero che le istituzioni vogliano aderire. La boxe e l'Apu daranno dal canto loro un segnale avvicinando i giovani al pugilato e infondendo loro i principi della “noble art” ossia il rispetto, l'educazione e lo spirito sano e genuino che lo sport dovrebbe conferire ai giovani come insegnamento nel modo di affrontare la vita, dando il giusto valore alla vita sociale e alla comunicazione”. Carne al fuoco ce n'è davvero molta con propositi, iniziative e sopratutto una ventata di nuovo e di entusiasmo al passo con i tempi. Riusciranno Lorenzo Zalateu e il suo staff a portare a termine la mission? Come afferma lui, se ne riparlerà tra un po', quando, tracciata la classica riga orizzontale, si vedranno i risultati. Gianfranco Borghesu


TENNIS

A SINISTRA, le under 12 femminili Alice Benvegnù e Annalisa De Simoni. Al centro gli under 16 maschili Federico Masetti e Giovanni David. A destra le under 16 femminili Gaia Cipriani e Sara Gregoroni.

MACROAREA NORDEST,

UN BOTTO DA 300 ISCRITTI

I migliori atleti di Veneto, Emilia Romagna,Trentino e Friuli in scena all'Eurosporting

N

el secondo appello annuale del Circuito Nazionale Babolat, quinto percorso giovanile messo in cantiere dalla Fit, sono presenti i migliori atleti regionali e iniezioni consistenti di verdi concorrenti provenienti dal Veneto, Emilia e Romagna e Trentino Alto Adige. In pratica giocatori dai 10 ai 16 anni spalmati sull’intero territorio di competenza del tecnico federale di Macroarea Alberto Tirelli. Giornata di finali coordinate dal rodato tandem composto dal giudice arbitro Mirco Lucchese e dal direttore Eurosporting Cordenons, Claudio Bortoletto, con due ondate da quattro incontri e con le prime passerelle dedicate ai più giovani. Tenerissime le bambine under 10 che rispondono ai nomi di Margherita Marcon dell’Atomat Tennis Udinese (ancora finalista dopo l’esordio precedente di Castellazzo) e Asia Bacchilega del Easy Tennis Faenza. Dopo un avvio deciso, scivola nei ripetuti doppi falli e s’imprigiona nel laccio emotivo la dolcissima Margherita, due handicap che innescano l’avanzata della brava ravennate dal dritto risolutivo e dal servizio incisivo, una marcia che le disegna un limpido 6-3 6-0. Sul versante dei maschietti, analogia ripetitiva da finalista anche anche Vergine per il più avanzato decenne della e Rossi regione. Si tratta dell’irriducibile protagonisti Tancredi Di Pretoro del Tc Campi Rossi (da poco sfebbrato) che, insieme a Tommaso Parpajola del Tc Padova, dà vita ad un match intenso dai buoni contenuti tecnici. Alla lunga è il veneto ad avere maggior soluzioni vincenti nella concretezza del suo forcing, supremazia che gli consente il sudato primato, figlio di un doppio 6-4. Salendo di categoria, il titolo è disputa tra la favorita Alice Benvegnù del Tc Padova e la parmigiana del Tc Castellazzo Annalisa

U12

Desimoni. Alle spinte incessanti della padovana fa riscontro il gioco prevalentemente in slice dell’emiliana, ma è tropo poco per impensierire la prima del tabellone che ha un momento di sbandamento solo sul finire del secondo set, prima di firmare il tie-break che le confeziona il 6-3 7-6. Da menzionare la semifinale conquistata dalla cividalese Manuela Turolo, stoppata, non senza fatica, dalla vincitrice del torneo. Incontro clou dai piacevoli sapori casalinghi quello degli ultimi dodicenni. I portacolori under 12 dell’Eurotennis Club, Angelo Rossi e Manfredi Vergine, dopo aver fatto piazza pulita dei rivali si ritrovano, allineandosi da frontisti alle recenti sfide di punta. Contrariamente agli scontri passati, Vergine cava dal cilindro una prestazione autoritaria, imponendo al compagno, uno dei migliori under 12 dello Stivale, la coda del terzo tempo per saldare il conto totale con un bollente 6-4 2-6 6-4. Alla buona manualità ed all’istintivo tatticismo di Rossi, fanno riscontro colpi esplosivi del compagno e le sue veloci coperture a tutto campo. Ne esce un match combattuto ed intenso che infiamma il numeroso pubblico e lascia intuire quali copioni esaltanti i due ragazzini sapranno recitare nelle competizioni giovanili a squadre del prossimo anno. Si passa alla categoria Under 14, dove si devono registrare due defezioni di peso, quelle di Sara Ziodato e Giacomo Dambrosi, triestini entrambi impegnati a superare le qualificazioni del torneo Tennis Europe di 1a categoria, gara in onda nella cittadina portoghese di Maia. In campo femminile, ci pensa la 3.5 dell’Eurotennis Aurora dal Col a non far rimpiangere l’assenza della giuliana, grazie ad una gara tutto cuore, altalenante d’emozioni e colpi di scena, di giocate d’antologia, alternate a qualche voragine di concentrazione. La tenace pordenonese non disarma in carica agonistica, riemergendo

alla distanza, quel tanto che le necessita per siglare il risultato “collinare” di 6-1 1-6 6-2 a danno della pari classifica Lucrezia Stivanello del Tc Conselve. Patavina capace di eliminare in semifinale l’ispirata 4.1 Gaia Di Paolo, dell’Atomat Tennis Udinese, 13enne a sua volta esaltante vincitrice della prima del seeding, la trentina Petra Pavesi, racchetta insignita del ranking 3.3! La gara conclusiva dei coetanei parla “foresto”. Tra i due mancini, Giovanni Peruffo del Tc Comunale di Vicenza e Andrea Calogero del Tc Cesena ha la meglio il veneto che dimostra solidità e tocchi pregevoli, sigillando il match per 6-4 6-1. Tra le sedicenni, ancora nessuna presenza regionale in un match dagli scambi un po’” spezzatino” tra due classificate 3.3. Ai servizi ficcanti di Sara Gregoroni del Tc Valmarecchia rispondono gli affondo di Gaia Cipriani, giovane in forza al circolo di San Giovanni Lupatoto. Nel computo tra vincenti ed errori prevale la più attenta veronese con il punteggio di 7-5 6-3. Chiude il cerchio dei finalisti lo scontro dei coetanei che presentano le stesse credenziali di ranking delle ragazze. Duellano Giovanni David, bellunese di Ponte delle Alpi da poco entrato nei ranghi del Tc Caneva, e il più giovane Federico Masetti, fresco vincitore dell’Osservato di Castellazzo. Cavalcata imperiosa del talentuoso portacolori del Cus Ferrara (6-3 6-1 lo score) che sale in cattedra, dispensa servizi angolati, spinge in continuazione, vanificando anche le sortite a rete del generoso David. Tutte doti che l’emiliano aveva ribadito anche in semifinale fermando in due set il canevese Marco Cernoia. Tra le note positive dell’evento, il compiacimento palpabile da parte di giocatori e accompagnatori per la presenza tranquillizzante, sui seggioloni arbitrali, dei federali Vegetti, Mercandella, Muscato e Adore. Fausto Serafini

TremilaSport+ | 25 03 2015 | 45


SPECIALE LIBERTAS

Campionato federale provinciale: vince Pordenone

IN BREVE RUGBY

SCI

A FONTANAFREDDA GRANDE FESTA PER 250 MINI RUGBISTI ■ Sulle nevi del Piancavallo, lo Sci Club Pordenone ha vinto il campionato federale provinciale, totalizzando 12.634 punti, portando così a casa il Trofeo "Città di Azzano Decimo". È stato praticamente un dominio assoluto, se si pensa che la seconda classificata (il 5 Cime) si è fermata a 10.273 punti. Il mattatore della kermesse è stato Renato Moretti, un under 14 che al termine della prova di slalom

gigante ha raccolto 315 punti, uno in più del compagno di squadra Stefano Toscano (under 10). Tra i portacolori della splendida vittoria sono da menzionare i 32 podi di categoria conquistati da Sara Sartor, Davide Cagnazzo, Luna Berra, Camilla Ciot, Francesca Pastorini, Matilda Boglione, Stefano Toscano, Angela Chiarotto, Francesco La Grassa, Ginevra Pase, Vanessa Dal Don, Cristian Cusin, Alberto Fabbro, Renato

Moretti, Andrea Toscano, Ingrid Carnelos, Alessia Buffa, Samuele Cusin, Enrico Catania (recente bronzo ai tricolori della categoria Cittadini), Giorgio Basaldella, Luciano Molaroni, Ernesto Bardi, Raniero Mellina, Valerio Mutti, Luigi Porracin, Nicola Ferrandi, Walter Molaroni, Italo Tizianel, Alessandro Cagnazzo, Manuele Masat, Stefano Cescon, Marica Foti, Amanda Pizzutto e Edoardo Gusso.

ARTI MARZIALI FRIULI VENEZIA GIULIA IN TRIONFO CON SETTE DAN IN PIÙ ■ Il Friuli Venezia Giulia ha sette dan in più. Sono stati riconosciuti in occasione degli esami di grado sostenuti al Centro Olimpico di Ostia, al cospetto di tre commissioni. Tra i promossi figurano i coniugi azzanesi Marika Sato e Alfredo Sacilotto (tesserati per la Libertas Kuroki Tarcento), che hanno brillantemente superato l’esame per il 5° dan. Alle congratulazioni per i neopromossi si uniscono quelle a Maurizio Scacco, che ha curato la loro preparazione per quanto riguarda i kata.

1 t m

■ Stage pasquale internazionale in arrivo a Piancavallo con organizzazione a cura dello Skorpion Libertas Pordenone. L’appuntamento è dal 2 al 5 aprile per un evento unico poiché, grazie all’impegno dei tecnici Luca Copat, Luca Feletto e la collaborazione dell’olimpionico Ezio Gamba, i judoka locali potranno confrontarsi con gli atleti della Nazionale russa maschile e femminile, team di massimo livello internazionale.

■ Agli esami federali nazionali svoltisi a Ostia, il 38enne atleta azzurro Marco Durigon è stato promosso cintura nera 4° dan con i complimenti da parte della commissione per l’ottimo test e l’esecuzione di un kata di livello. Durigon è tesserato con il Judo Kiai Atena di Portogruaro, dove allena la sezione kata, e svolge analogo ruolo per il settore agonisti del Judo San Vito. Proprio quest’anno Marco Durigon ha terminato il percorso per la qualifica di allenatore federale.

Nella splendida cornice dello stadio Tognon di Fontanafredda si è disputato un baby torneo interregionale, che ha visto confluire 261 mini rugbisti (5-12 anni) da Veneto e Friuli. L’evento, organizzato dalla Sfs Intec Fontana Rugby, ha coinvolto i tesserati di Pedemontana Livenza, Pordenone Rugby, Vittorio Veneto, Rugby Piave e Grifoni Oderzo, portando all’allestimento di 15 formazioni che si sono date battaglia sui rispettivi campi di gioco per oltre tre ore. La giornata è stata spunto per un proficuo confronto tra le scuole veneta e friulana della palla ovale. Le oltre seicento presenze tra campi e spalti sono state ben gestite dallo staff del Fontana Rugby, che ha predisposto il terzo tempo dei giovani rugbisti con il determinante contributo di ben trenta volontari.

UDINE | TRIESTE | PAD

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SPECIALE LIBERTAS

ARTI MARZIALI La formazione Under 16 della Libertas Martignacco Friul Clean

A Pordenone la seconda tappa dell’Europa Cup ■ La palestra dell’istituto Flora di Pordenone ha ospitato la seconda tappa dell’Europa Cup di kata, circuito continentale di tre prove che funge da qualificazione agli Europei in programma a Bruxelles il 23 e 24 maggio. I kata (divisi in 5 gruppi) sono una serie di tecniche codificate, atte a evidenziare il principio e le opportunità di esecuzione delle arti marziali, in questo caso dello judo. Da alcuni anni, Pordenone è diventata piazza forte di questa rassegna, grazie all’impegno profuso da dirigenti e tecnici della polisportiva Libertas Villanova, società organizzatrice dell’evento, una due giorni inglobata nel Trofeo di casa,

PATTINAGGIO

giunto alla sua 32esima edizione. Nella prima giornata (dedicata alla Europa Cup) si è registrato il quasi en plein della Nazionale italiana, capace di portare a casa 14 delle 15 medaglie in palio nei cinque kata previsti dalla competizione. Sui tatami si sono esibite 32 coppie in rappresentanza di sette Nazioni: Austria, Belgio, Croazia, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera. Il monologo degli Azzurri è stato doverosamente interrotto solo nel Ju No Kata, dove è stata ribadita la classe dei tedeschi campioni del mondo in carica, Wolfgang Dax Romswinkel e Ulla Loosen, che il giorno prima hanno distribuito autografi ai piccoli ed

entusiasti componenti il vivaio del Villanova. In pedana, soddisfazione anche per il portacolori di casa Michele Battorti, che con il partner Stefano Bucer (Dopolavoro Ferroviario di Trieste) ha colto l’argento nel Nage No Kata, preceduti da Mauro Collini – Tommaso Rondinini. Nel Kodokan Goshin Gitsu successo per Ubaldo Volpi – Maurizio Calderini, che hanno preceduto Marco Dotta – Marco Durigon (alfieri del Kiai Portogruaro) e Marika Sato – Fabio Polo (Libertas Kuroki Tarcento). Gli altri allori sono andati a Romano Rocco – Gaetano Castano (Kime No Kata) e Andrea Fregnan – Stefano

Moregola (Katame No Kata). Il giorno seguente, il Trofeo Villanova è proseguito con il Gran Prix Fijlkam, gara open (59 i tandem iscritti) dove i teutonici Dax – Loosen hanno concesso il bis, stavolta nel Koshiki. Tra i pordenonesi, nuovamente a medaglia Battorti – Bucer (terzi nel Nage), Dotta – Durigon (oro nel Goshin Jutsu) e Sato – Polo (argento). Gli altri metalli preziosi: Mauro Collini – Tommaso Rondinini (Nage), Andrea Fregnan – Stefano Moregola (Katame), Rocco Romano – Gaetano Castanò (Kime), Laura Bugo – Carlotta Checchi (Ju No) e Stefano Proietti – Alessandro Varazi (Itsuzu).

LA LIBERTAS PORCIA ENTRA NELL'OLIMPO REGIONALE DEL PATTINAGGIO Trionfale inizio di stagione l’agguerrita Pattinaggio Libertas Porcia, scesa in pista con una cinquantina di tesserati ai campionati provinciali disputati tra Porcia e Pordenone. Tra gli esordi agonistici, si segnala anche quello della squadra Master. Sono saliti sul gradino più alto del podio Giulio

DOVA | MILANO | PRATO

Sartori (nella categoria Giovanissimi 1), AuroraSisani (Giovanissimi 2), Tommaso Lombardi (Esordienti 1), Elena Zanchetta (Esordienti 2), Leonardo Pradella (Esordienti 2), Alexia Sisani (Ragazzi) e Cristian Rossetti (Ragazzi), mentre tra i Master hanno raccolto gloria e applausi Vito Verni e la mamma

sprint Raffaella Gava, che ha così raggiunto le talentuose figlie sui roller. Hanno guadagnato medaglie d’argento e bronzo Giorgia Fasan, Devis Moras, Giulia Poletti, Marco Vitali Biscontin, Marika Melchionna, Vanessa Fasan, Nicole Sisani, Melissa Manfè e Andrea Rebellato.

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