TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
07|18
05|04|2018
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
UDINESE
VOLLEY
Anna Sioni, leader libero
LASAGNA, AIUTACI TU pag 14
BASKET
pag 26
SFILIGOI: GORIZIA, RINASCERAI? pag 26
SIAMO SOLO NOI! pag 6
GLI JUNIORES DI ROBERTO BORTOLUSSI HANNO CENTRATO UNA VITTORIA AL TORNEO DELLE REGIONI CHE MANCAVA DA 34 ANNI. È LA PRIMA GRANDE SODDISFAZIONE PER IL PRESIDENTE DELLA FIGC REGIONALE ERMES CANCIANI
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TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com
PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com
UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com
6
SOMMARIO
07|18
05|04|2018
26
CALCIO
14-15
17
LE BELLE DI TREMILASPORT Pamela Rodriguez è una delle modelle e ragazze immagine paraguayane più apprezzate.
36
BOCCE Caterina Venturini dopo il lungo infortunio ha conquistato il titolo tricolore e parteciperà ai Giochi del Mediterraneo in Spagna.
UDINESE
6
TORNEO DELLE REGIONI: LA CAVALCATA TRIONFALE DEGLI JUNIORES
7
SERIE C: COLETTI E PORCARI: “DAREMO IL MASSIMO PER I TIFOSI”
10
L’ALTRO CALCIO: QUANDO I POLITICI ENTRANO IN CAMPO
11
GIOVANILI: TRIESTE CALCIO IN TRIONFO ALLA COPPA D’INVERNO
12
CALCIO A 5
13
CALCIO FEMMINILE
22-23
BASKET
24-31
VOLLEY
32-38
SPORT VARI
RUBRICHE 16 CULTURA 17-20 LE BELLE DI TREMILASPORT 40-43 MONDO LIBERTAS 44-45 ITINERARI MTB 46-47 EVENTI WEEKEND
TremilaSport+ | 05 04 2018 | 03
EDITORIALE
TUTTO
LO
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360
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05|04|2018
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VOLLEY
UDINESE
Anna Sioni, leader libero
LASAGNA, AIUTACI TU pag 14
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BASKET
SFILIGOI: GORIZIA, RINASCERAI? pag 26
SIAMO SOLO NOI! pag 6
GLI JUNIORES DI ROBERTO BORTOLUSSI HANNO CENTRATO UNA VITTORIA AL TORNEO DELLE REGIONI CHE MANCAVA DA 34 ANNI. È LA PRIMA GRANDE SODDISFAZIONE PER IL PRESIDENTE DELLA FIGC REGIONALE ERMES CANCIANI
....
Per il basket regionale entusiasmi rinati AVVERRÀ L’INVERSIONE DI TENDENZA?
C T
on il calcio dei piani alti in prolungato momento negativo, note liete empo vacanze ma non per tutti, in invece primis da perquello il calcio professionistico, per di il Friuli Venezia Giulia giungono dilettantistico, che giàcon in preparazione vista diguidata una nuova stagione che inizierà il prosla formazione in juniores da Roberto Bortolussi conquista il simo mese lasciandosi alle delle spalle la delusione europeadaldella titolo tricolore al Torneo Regioni. Non accadeva 1984,nazionale. trentaquattrocon anniil fa, pochi, ed è un Iachini, buon segno soprattutto in tempi L’Udinese, suonon nuovo allenatore ha effettuato le sue prime in cui acon puntare sui settori giovanili rimaste ben poche esocietà la stessa uscite risultati, seppure estivi, sono che non entusiasmano d’altraeparte non Udinese è dotata un organico in cui i giocatori italiani sidicontano sulle dita di promette fuochi di d’artificio un organico sulla falsariga quello dei due preuna mano. Il presidente dellaeFigc regionale, Ermes Canciani, auspicadieDiprevede cedenti risicati campionati privo fra l’altro ormai della classe Natale. al un’inversione di tendenza e il successo dei esterno nostri giovani Idoproposito Cibischino ha comunque individuato nel giovane ceco potrebbe Jankto la indurre maggior club friulano ad accaparrarsene ma,sicome dice il Epropossibileil sorpresa di stagione, vedremo se la sua alcuni profezia avvererà. per verbio, spesso non c’è maggior sordodi dientusiasmi chi non vuol sentire allora non resta il basket regionale è invece tempo rinati, con eTrieste al suo enche attendere se la previsione del numero del dei calcio regionale si avvererà o nesimo campionato di A2 affrontato sullauno base giovani del proprio vivaio meno in tempi relativamente brevi. e l’Apu, fresca di promozione, a presentare le proprie prime mosse a livello di Altro auspicio giunge, nel basket, da un’icona della palla a spicchi goriziana, Mocampagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano a reno Sfiligoi, fra i protagonisti delle stagioni d’oro di una città che oggi si deve conferire sale ad un movimento negli ultimi anni in Friuli un po’ assopito dall’asaccontentare della serie C come massima espressione. Ci vogliono però idee, senza di euna formazionecapitali di vertice la chiusura battenti da parte persone soprattutto ma dopo l’esempio di Udine,dei risorta qualche annodella fa Snaidero e il ceneri, direttore delalclub triestino, Ghiacci, non vede l’ora, dalle proprie puòsportivo costituire proposito un Mario esempio incentivante. come afferma nella ridimensionarsi, nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. Chi invece ha inteso dedicandosi esclusivamente al settore gioMa rimane il nodo relativo ad unlapalasport da anni in preda a problevanile femminile, è nella pallavolo Pav Udine,Carnera che compie sessant’anni, celebrati matiche burocratiche la cui pratica si prova in scritto. fretta eUna furia a chiudere in per noi dal presidente e Marcello Gianardi con unora suo scelta dettata vistatanto di un da campionato di A2 le cuiquanto battuteda iniziali (e ci si di augura solodisposte quelle), per non ragioni economiche, mancanza persone ad l’Apu, avranno luogo acoraggiosa Cividale. Come sempre ci dedichiamo ai personaggi impegnarsi. Decisione ma comprensibile, perché apoi tirare la carrettae quello spicco sportiva stavolta ènon la bella pallavolista Elisai Manzano, che la nostra Biandi una disocietà bastano più, ormai, pochi volonterosi dei tempi eroici. camaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una Elunga parlando didi personaggi, Venturini, delfarsi mondo, d’Eupausa riflessione,ecco diceCaterina l’atleta friulana, poicampionessa deciderà il da dal punto ropa e d’Italia di bocce, rientrata in garache dopo un lungo infortunio a un ginocdi vista sportivo, vagliando le offerte le perverranno. Chi non vorrebbe chio e subito capace, con staccando la squadra ladella suaper Buttrio, di conquistare il quarto seguire l’esempio di Elisa, spina qualche mese per ricaricarsi? tricolore consecutivo, meritandosi pure la convocazione azzurro per i Giochi Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazioinall’immaginazione. del Mediterraneo del prossimo giugno a Tarragona, in Spagna. Quando la tenacia vince tutto, ed è un nuovo bell’esempio. Il Direttore
Edi Fabris Il Direttore Edi Fabris
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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com
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13| 16 07| 18 Questo numero è stato chiuso
Questo numero è stato chiuso in redazione redazione giovedì mercoledì 20 luglio in 5 aprile 2018.2016.
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TremilaSport+ | 20 2016| 05 |5 TremilaSport+ | 05 04072018
FOCUS
TORNEO DELLE REGIONI
JUNIORES: UNA CAVALCATA TRIONFALE Con una strepitosa rimonta in finale contro le Marche, la rappresentativa Juniores del Friuli Venezia Giulia guidata da Roberto Bortolussi ha conquistato il Torneo delle Regioni 34 anni dopo l’ultimo successo
U
na cavalcata pazzesca: la si potrebbe de f inire così l’impresa portata a te r m i n e d a l l a Juniores guidata da Roberto Bortolussi, che in Abruzzo si è laureata campione d’Italia sbaragliando a suon di gol la concorrenza. In finale gli under friulgiuliani hanno sconfitto le Marche compiendo una straordinaria rimonta: “Una immensa soddisfazione, perché andare sotto di due reti, rischiare di prendere il terzo e poi rimontare fino a conquistare il titolo non ha prezzo – commenta Bortolussi -. Il segreto è stato il gruppo, con venti ragazzi che ho da subito considerato tutti titolari; hanno dato ognuno di loro il massimo delle proprie possibilità nonostante la stan-
06 | 05 04 2018 | TremilaSport+
chezza accumulata”. Un grande gruppo prima di tutto, e lo si è visto nel corso di tutta la manifestazione, con
“
Bortolussi: “Il segreto è stato un grande gruppo composto da venti titolari” la squadra capace di superare assieme tutti i momenti di difficoltà avendo la meglio anche su compagini date per favorite: “E’ stato fondamentale ruotare tutti, altrimenti non avremmo
potuto ottenere questo risultato – continua il tecnico -. Siamo partiti in sordina non conoscendo le avversarie, poi cammino facendo abbiamo capito di non avere nulla in meno degli altri. Godiamoci il successo, un vero trionfo per tutta la spedizione”. Un vero e proprio rullo compressore la Juniores FVG, che in sei gare ha messo a segno ben 16 gol subendone 4 e chiudendo con la porta imbattuta in quattro occasioni. Un cammino iniziato con l’1-0 firmato Fiorenzo nel match inaugurale contro le Marche e proseguito con il roboante 4-0 rifilato alla Puglia con reti di Fiorenzo (doppietta), Nicoloso e Lucheo. Qualificata con un turno di anticipo, la selezione di Bortolussi ha poi sconfitto per 1-0 anche la Calabria con rete di Martin, qualificandosi come miglior prima di tutti i gironi. Ai Quarti è Nicoloso a ergersi a eroe di giornata realizzando un poker che ha permesso agli under friulgiuliani di ribaltare il vantaggio del Piemonte (4-2 il finale), mentre i semifinale sono l’autorete di D’Intino e la doppietta di Lucheo a spianare la strada contro i pari età dell’Abruzzo, in un giorno guastato solo dall’infortunio subito da capitan Vittore. Infine l’apoteosi della finale, con le Marche in vantaggio di due gol e rimontata grazie alle reti di Lucheo e alla doppietta di Carlevaris, che ha permesso alla selezione friulgiuliana di riportare a casa il titolo nazio-
nale Juniores dopo 34 anni. E per Andrea Carlevaris si tratta del secondo successo personale ottenuto al Torneo delle Regioni dopo quello vinto con i Giovanissimi nel 2015: “Ormai sono quasi un veterano della manifestazione, ma quello che più contava era mettere in bacheca il titolo – commenta l’attaccante del San Luigi -. Quando ho visto Martin andare sul fondo ho deciso di attaccare il secondo palo convinto la palla sarebbe arrivata lì; quando l’ho vista varcare la linea di porta ho capito che non ci avrebbero più ripreso. Ci tenevo a chiudere la manifestazione non solo vincendo, ma trovando la via della rete che ancora mi mancava”. Non ha invece trovato la via della rete in finale, ma ha chiuso comunque con il titolo di capocannoniere Luca Nicoloso. “Torneo perfetto, sono molto contento per il doppio traguardo. Siamo stati bravi a recuperare due reti di passivo dimostrandoci una squadra vera e capitalizzando al meglio e occasioni avute. La mia dedica? A mamma Paola per il suo compleanno”.
AI RAGGI X
SERIE C
COLETTI E PORCARI: “DAREMO IL MASSIMO PER I TIFOSI” I due Alabardati caricano il gruppo in vista del rush finale di stagione che potrebbe portare la Triestina a qualificarsi ai play-off: “Faremo tutto il possibile per raggiungere i nostri obiettivi”
P
rosegue l’avvicinamento della Triestina al prossimo match di campionato. A fare il punto della situazione in casa Alabardata in vista del rush finale sono Tommaso Coletti e Filippo Porcari. "Mancano sempre meno partite alla fine del campionato, diminuiscono quindi anche i punti a disposizione e il nostro obiettivo è chiaro, conquistarne il più possibile per raggiungere i playoff ed ottenerli con il miglior piazzamento possibile in classifica", commenta Porcari. Una graduatoria che soprattutto nella bagarre per la conquista dei playoff vede tante squadre racchiuse in pochissimi punti, fattore tanto veri-
tiero quanto non di primaria importanza per Tommaso Coletti: "La classifica è cortissima, è vero, ma il punto di vista mio e dei miei compagni è che bi-
“
Porcari: “L’arrivo di Coletti ci ha dato una grossa mano” sogna ragionare partita dopo partita. Dobbiamo giocare una grande gara, per raccogliere quello che purtroppo ci sta mancando in queste ultime uscite. La nostra storia ci dice
che facciamo tanto ma non raccogliamo altrettanto, quindi a maggior ragione per questo faremo di tutto per andare alla conquista dei tre punti". L’intesa all’interno del gruppo resta comunque molto alta: "L'evidenza dei fatti credo tolga ogni dubbio – racconta Porcari -. Da quando Tommaso è arrivato ci ha sicuramente dato una grossa mano. Esperienza, qualità, quantità, un giocatore che fa parlare il campo e che anche dentro lo spogliatoio ha già dato un'impronta importante con la sua personalità, ambientandosi sin dai primi momenti alla grande con tutti". La palla passa poi a Tommaso, che risponde per le rime e non certo con parole di circostanza: "Dal punto di vista
Tommaso Coletti umano Pippo è davvero un ragazzo d'oro, questo aspetto per come sono fatto non può che generare tra noi un feeling da 'dieci e lode'. Quanto alla squadra nel suo complesso, sin dalle prime battute ho trovato un gruppo di bravissimi ragazzi che mi hanno accolto nel migliore dei modi. Mi trovo benissimo con Filippo e con Andrea (Bracaletti, Ndr) ma non certo solo con loro. Anche con tutti gli altri ragazzi mi trovo benissimo, con quelli che giocano più spesso così come con quelli che trovano meno spazio in partita. Ci mettiamo a disposizione l'uno dell'altro, il rapporto in gruppo è davvero fantastico". Chiusura con un messaggio di carica e fiducia da rivolgere ai tifosi alabardati. Il pensiero di Tommaso Coletti: "Vorrei dire ai tifosi che ce la stiamo mettendo tutta. E' giusto che loro lo sappiano e faremo tutto quello che possiamo per raggiungere i nostri obiettivi, e in ogni caso per giocarcela nel migliore dei modi. Dovunque andremo, in casa o fuori, daremo tutto per questa maglia".
TremilaSport+ | 05 04 2018 | 07
CALCIOFOTOGALLERY
SECONDA CATEGORIA B MORUZZO 3 STELLE
FOTO ILARIA METUS
1-1
08 | 05 07 03 04 2018 | TremilaSport+
FOTOGALLERYCALCIO
TremilaSport+ | 05 07 04 03 2018 | 09
L'ALTRO CALCIO
CALCIO E POLITICA
QUANDO I POLITICI SCENDONO IN CAMPO È opportuno distinguere l'attività fisica in due scuole di pensiero che, pur intersecandosi, assumono finalità diverse: esiste l'attività di movimento fine a se stessa, e l'attività sportiva che persegue una performance
I
n campagna elettorale frequentemente vengono usati termini di pertinenza dello sport tanto che le locuzioni: scendere in campo, aprire la tenzone, affilare le armi, usare colpi bassi e sottili schermaglie… sono elementi costitutivi di un discorso che si avvicina, spesso sovrapponendosi, ai riti ed alla prassi dell'ambito sportivo, fatti salvi i rilievi che si possono avanzare su cosa si debba intendere per sport. A tal proposito è opportuno distinguere l'attività fisica in due scuole di pensiero che, pur intersecandosi, assumono finalità diverse: esiste l'attività di movimen-
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Chi, con compiti istituzionali, rinnega l'agonismo nello sport disconosce il proprio curriculum to fine a se stessa, in quanto non va oltre l'autogratificazione che procura (play) e l'attività sportiva che persegue una performance
attraverso la competizione (game). Quest'ultima presuppone degli ambiti di competenza molto articolati che prevedono: un club di appartenenza; un allenatore o più addetti ai lavori con compiti di tutor; l'obbligatorietà di partecipare alle competizioni programmate per un riscontro probante sulla condizione fisica, intellettiva ed emozionale; la regolarità del risultato ottenuto sottoscritta
dagli ufficiali di gara. Come si può arguire la struttura di questo microcosmo ha aspetti ben più marcati di un incontro tra amici, per divertirsi e favorire l'appetito, giocando a palla sul prato di casa. Se proviamo a trasferire tali concetti nella tenzone politica, pur se di primo acchito l'accostamento potrà sembrare azzardato, ci accorgiamo di palesi affinità. Infatti il candidato in campo elettorale si presenta con i colori di un partito (club di appartenenza); segue e si prepara secondo le indicazioni degli esperti in comunicazione mediatica (allenatori); partecipa agli incontri-confronto (gare); verifica l'esito del percorso attraverso il consenso degli elettori (giudici). I punti di riferimento: squadra, tecnici, gare e risultato finale ratificato non sono altro che i cardini dello sport. Perciò vien da pensare che chi, con compiti istituzionali, rinnega l'agonismo nello sport barattandolo con capziose circonlocuzioni tipo "sport per tutti ma senza esagerazioni competitive", disconosce il proprio curriculum, la propria competenza e motivazione; in buona sostanza fa autogol confondendo il brioso cicaleccio del friulano gjalinâr (pollaio) con l'autorevolezza del latino pulvinar (tribuna d'onore). Faustino Anzil
GIOVANILI
IL TORNEO
LA COPPA D’INVERNO VA AL TRIESTE CALCIO Parlano triestino le finali della Coppa d’Inverno 2018, con il Trieste Calcio che si aggiudica il trofeo battendo il Pordenone per 2-0 grazie alla doppietta di Cannavò. Per i neroverdi ancora una sconfitta in finale
È
una doppietta di Cannavò nella ripresa a consegnare al Trieste Calcio la XV^ edizione della Coppa d’Inverno. Gara che vede il Pordenone con maggior possesso palla ma scarsamente pericoloso, con la difesa triestina ben orchestrata da Masutti, premiato come miglior difensore della manifestazione, chiudere ogni varco a Domi e compagni. Primo tempo combattuto ma con due sole emozioni. All’ 11° la traversa colpita da Buzzan con decisiva deviazione di Ferhati, miglior portiere del torneo, bravo anche a bloccare il successivo tentativo del numero nove biancorosso. Al 16° va al tiro Cannavò, Ferhati dice ancora di no. Due minuti dopo la grossa occasione per i neroverdi per sbloccare il risultato con una punizione a due in area di rigo-
Il San Luigi, quinto classificato
re e il gran tiro di Santantonio che centra la traversa. Ripresa che si apre con lo stesso tema tattico, ovvero Pordenone manovriero e Trieste Calcio che punge di rimessa. All’8° contropiede triestino e Cannavò brucia Moschino in velocità e insacca con un chirurgico diagonale per il gol che sblocca il risultato. Due minuti dopo lo stesso Cannavò si divora il raddoppio quando salta anche Ferhati ma il suo pallonetto non inquadra lo specchio della porta. Il Pordenone ha l’occasione per pareggiare al 19° con una bella iniziativa di Chert ma il suo tiro esce di poco a fil di palo alla destra di Catania. Allo scadere il Trieste Calcio mette il sigillo sul trionfo finale con la rete del raddoppio siglata da Cannavò con un bel sinistro al volo. Nella finale per il 3°/4° posto è
Il Trieste Calcio vincitore
“
La finale per il terzo posto ha visto il San Giovanni prevalere sul Cjarlins per 2-1 invece il San Giovanni a vincere, battendo per 2-1 il Cjarlins Muzane. Gara non bellissima, specialmente nel primo tempo dove è regnata la confusione, con gioco frammentario e condito da tanti errori. Poche le emozioni, tanto che per registrare un’azione degna di nota bisogna attendere il 18° quando Rutigliano si disimpegna bene sulla conclusione ravvicinata di Bertossi. Due minuti dopo ci prova Rivignassi ma ancora una volta Rutigliano è ben piazzato e blocca con sicurezza. Reti bianche all’intervallo. La ripresa vede il Cjarlins Muzane partire più determinato e guadagnare campo, con il San
Giovanni sempre più arroccato nella propria tre quarti. Al 7° però l’episodio che cambia gli equilibri quando la difesa friulana combina un pasticcio che consente a Eddy di infilare Tonizzo per il vantaggio sangiovannino. Il Cjarlins si riversa a pieno organico nella metà campo triestina ma al 14° un fallo di Peruzzo su Facchin induce il direttore di gara a fischiare il calcio di rigore per il San Giovanni: dal dischetto Marzi, miglior centrocampista de torneo, non sbaglia e sigla il 2 a 0 che chiude definitivamente i conti. Non mollano i ragazzi di mister Morano che al 17° sfiorano il gol quando la conclusione di Cagnin supera anche Rutigliano ma viene salvata sulla linea da Grizonic. Al 21° morbida punizione di Porcaro, premiato come miglior giocatore del torneo, con palla che si stampa sulla traversa, e pochi secondi dopo altro calcio piazzato con forte destro centrale dello stesso Porcaro bloccato in due tempi da Rutigliano. Il Cjarlins realizza il meritato gol della bandiera a un minuto dalla fine con un gran tiro da fuori area di Munzone. TremilaSport+ | 05 04 2018 | 11
CALCIOC5
PALMANOVA MATEMATICAMENTE SECONDO IN CLASSIFICA
DECISIVO ZALASCHEK, E LIGNANO FUORI DALLA LOTTA PER LA POST SEASON
FLASH TRE ANNI DI SQUALIFICA PER RADICHESKI
GIUDICE SPORTIVO
Sono tre gli anni di squalifica che il giudice sportivo ha sanzionato nei confronti di Novica Radicheski, giocatore della Clark. Lo scorso 10 marzo il direttore di gara, a metà del secondo tempo della gara Clark-Pordenone, fu costretto a sospendere la gara per l'aggressione subita da Radiceski a seguito dell'espulsione comminata nei suoi confronti. Oltre allo 0-6 a tavolino per il Pordenone, inoltre
BUON PARI PER I RAGAZZI DI SBISA’
RAPPRESENTATIVA FVG
Prosegue l'avvicinamento al Torneo delle Regioni per la selezione di Sbisà che nella seconda gara amichevole stagionale impatta anche con l'Under19 del Maccan Prata, 2-2 il finale decisiva una doppietta di Della Bianca e ancora passi avanti verso il rush finale che vedrà la squadra regionale impegnata dal 22 al 28 aprile in Umbria.
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GIOCHI QUASI FATTI
C
subito in vantaggio poi la Clark ampionati fermi per la perde col Pordenone. La squatrova un pareggio che fa morale dra di Pittini espugna per 4-1 il sosta pasquale anche grazie a Dokja. Nelle parti basse nelINDOOR calcio a 5 dove, a palazzetto della Torriana, deci...SCARPE E TURF della classifica, impresa sfioradue turni dalla fine siva la doppietta di Alessandro 2016-2017 ta dal Poggio che lotta alla pari della regular season, Barile oltre alle reti di Collevati tiene banco solo il piazzamento ed un'autorete. Il Manzano si con il Tergesteo, salvo cedere nel play-off per il terzo e quarto deve inchinare ad un Pordeno- concitato finale per 4-6 mentre fatica un tempo prima di prenposto. Dopo il titolo del Porde- ne insaziabile: con la serie B già in tasca i neroverdi non fanno dere poi il largo nella ripresa il none infatti è arrivato anche il secondo posto matematico sconti, e portano a casa la ven- Maniago che sul parquet di MarCAMPIONATO AMATORI DEFINITO del Palmanova che nello scon- tesima partita vinta grazie ad tignacco vince per 7-1 col solito IL TABELLONE DELLE tro diretto ha battuto per 6-3 un inizio gara imponente, dopo Moras, goleador di giornata con SEMIFINALI tre reti. il Lignano, eliminando appunto 12 minuti il tabellino dice già ...SU TUTTI I PALLONI GEMS 4-0, nella ripresa l'espulsione di In serie B, campionato fermo da la squadra dei fratelli Sica dal Grande equilibrio nel campionato ama€ben 22,40 possibile raggiungimento del Milanese rivitalizza i giallo-blu due settimane, il Maccan Prata tori, con tre gare dei quarti di finale quinto posto senza la forbice che in un minuto con Teixeira e riparte dalla vittoria sul Thiene AGLA decise ai calci di rigore e classifica finale dei 10 punti previsti dal rego- Gasich riaprono l'incontro ma (5-3) alla ricerca di uno storico rispettata con le prime quattro che arri€23,80 ...SU GEMS BLADE0 piazzamento play-off: gialloneri tattica del portiere volante si lamento. Ancora decisivo Zala- la vano in semifinale. L'unica squadra che che nelle ultime due gare staschek , autore di una doppietta, rivela un boomerang per Besic non ha bisogno dei penalties è il Molaro ...SCARPE INDOOR E TURF a segno assieme a Contin, Bozic, e compagni, perchè la squadra gionali con Belluno (trasferta) che ribalta la sconfitta dell'andata grazie 2016-2017 al 10-3 sulla Clark. Paradiso dei Golosi e del presidente Onofri trova al- TUTTO e Miti Vicinalis (casa) si giocheCedermas ed anche il portiere Pentalcor ai rigori eliminano Udine City e Linza con un pallonetto diret- tre tre reti dalla distanza con ranno A € quel quinto posto distante Manzano vincitori all'andata, ma la sorsolo tre punti ma con ben altre tamente dalla sua porta. Ora la Grzely, Finato e Fiorot per il 7-2 25,00 presa per poco non arriva da Palmanova squadra di mister Criscuolo ha finale. Anche la Futsal Udinese quattro squadre raggruppate in INDOOR E TURF dove una rabberciata Taverna Maiero si una classifica cortissima. Persi6 punti di vantaggio sull' Udine saluta definitivamente i play-off...SCARPE 2016-2017 fa rimontare sette reti dalla Polisportiva City che vince a Gradisca d'Ison- dopo l'1-1 nel derby con la Clark, no due vittorie potrebbero non 2001 prima di vincere ai rigori. un autorete porta i bianconeri bastare, ma tentare non nuoce. zo e 9 sul Manzano che invece
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CALCIO FEMMINILE PERSONA 23 anni, la Erzen ha un diploma tecnico-economico e conta di iscriversi all'università. In Friuli si è ben inserita e nel tempo libero ama muoversi in bici, allenarsi in palestra, leggere e gustare il caffè insieme alle amiche. I piaceri della vita.
MI SONO SBLOCCATA
La slovena Kaja Erzen ha realizzato contro la Fiorentina la sua prima rete italiana, dopo le molte con l'Olimpia Lubiana
C
ontro la Fiorentina ha segnato il terzo gol del Tavagnacco. Il coronamento di una bella vittoria e per lei, slovena ventitreenne di Kranj, il primo sigillo personale nella massima serie del campionato italiano femminile. Al suo primo anno in Friuli, Kaja Eržen si racconta così: “Sono molto contenta di aver realizzato la mia prima rete in serie A e soprattutto di averlo fatto con questa maglia. Spero adesso di essermi sbloccata e riuscire a continuare a segnare il più possibile”. Per la verità, di reti in carriera ne ha segnate molte, con il suo ruolo di centrocampista esterno o attaccante, all’occorrenza. Inizia tesserandosi con lo ŽNK Velesovo Kamen Jerič, squadra con la quale nel 2008, all’età di 14 anni, ha debuttato nel secondo livello del campionato sloveno di calcio femminile. Nella successiva stagione ha contribuito alla promozione della sua squadra, rimanendo
dove ritrova le connazionali Lara Ivanuša e Lucija Grad. Veste la maglia della società di Glanegg fino al termine della stagione dove però trova poco spazio, congedandosi con due sole presenze e una rete siglata. La stagione successiva decide di rimanere in Austria, accettando la proposta del LUV Graz, dove il tecnico Boris Ljubič, suo connazionale, la schiera nel reparto offensivo. Eržen contribuisce con le compagne, delle quali sette sono anch’esse slovene, a raggiungere la settima posizione e la conseguente salvezza. In seguito si trasferisce nuovamente in patria, sottoscrivendo un accordo con l’Olimpia Lubiana con il quale vince il campionato segnando 22 reti su 19 incontri, seconda marcatrice della squadra dopo Natalija Golob (36). Nel luglio 2017 ha firmato il contratto con il Tavagnacco. IN FRIULI Una giocatrice con le idee chiare fin da bambina, Kaja: “Ho cominciato a gioca-
I primi passi nella sua Slovenia, nel Velesovo Kamen Jeric, dove ha debuttato in prima squadra a 14 anni. Nel luglio del 2017 ha firmato per il Tavagnacco, giungendo dall'Olimpia Lubiana. con la società di Cerklje na Gorenjskem fino al termine della stagione 2010-2011. Durante il calciomercato estivo 2011 si trasferisce alle allora campionesse in carica del Pomurje. Con la squadra di Pomurje si mette in luce, conquistando nelle due stagioni fino al 2013 il double campionato-coppa di Slovenia. Durante il successivo calciomercato invernale, con un tabellino personale di 27 reti siglate su 19 incontri disputati, decide di lasciare la società per approdare al suo primo campionato estero, quello austriaco, sottoscrivendo un accordo con il Carinthians
re nel giardino di casa con mio fratello e poi ho iniziato ad allenarmi con una squadra di maschietti. Ho sempre seguito il calcio e la squadra che mi piace più di tutte è il Real Madrid. A Tavagnacco sto bene. Mi sono inserita nei meccanismi e nel gruppo, mi sono sentita accettata fin dall’inizio. Vogliamo arrivare più in alto possibile e speriamo di proseguire in Coppa Italia, magari vincerla. I nostri tifosi ci seguono sempre sia in casa che fuori, sono la nostra forza e il motivo per continuare a lavorare con costanza e tenacia”. Il calcio visto e vissuto da una
“
Mi sono inserita nei meccanismi del gruppo e mi sono sentita subito accettata donna: quali sono gli elementi di forza e di debolezza? “Poche persone seguono il calcio femminile, che non è paragonabile al calcio maschile, sia come interesse che come bacino d’utenza. Ma lo vivo al massimo e adoro lo spirito di squadra, la grinta, la determinazione e la passione che mettiamo in tutti gli allenamenti e partite. Devo dire che negli ultimi anni questo movimento è cresciuto molto”. Kaja ha un diploma di istituto tecnico-economico e molto probabilmente l’anno prossimo frequenterà l’università. Come vive il suo quotidiano con la lingua italiana? “Amo molto questa lingua che all’inizio era un ostacolo importante, tanto che non riuscivo a capirla ed era difficile per me. Ora la comprendo meglio e ho iniziato anche a parlarla un po’. Nel tempo libero mi piace scoprire nuovi posti e paesaggi, amo andare in giro con la bici, allenarmi in palestra e gustare con le mie amiche un caffè. Mi rilasso anche leggendo autobiografie sportive e a vedere serie tv, la mia preferita è Grey’s anatomy”. Biancamaria Gonano
TremilaSport+ | 05 04 2018 | 13
CALCIOUDINESE L'ANALISI
CHE UMILIAZIONI! KEVIN SALVACI TU di IDO CIBISCHINO
P
eggio di crisi, questa è una paralisi infinita. Su tutto il pianeta Udinese, dalla squadra fino all’ultimo magazziniere passando per gli addetti alla comunicazione e alla tv aziendale, aleggia una cappa di negatività riflessa negli occhi bassi, nelle braccia che si allargano in segno di incredulità e impotenza, nelle mezze frasi che paventano, calendario alla mano, disastri ulteriori. Se la squadra va male - e sta andando malissimo avendo l’Udinese di Oddo collezionato lo storico record negativo di sette sconfitte consecutive - tutto quello che inventi e organizzi e programmi e pubblicizzi in nome del “brand” bianconero vale
L’Udinese paralizzata: storico record negativo di sette sconfitte consecutive. Oddo ci mette la faccia, ma devono intervenire i Pozzo sperare per libera scelta e non per meri obblighi da contratto. E’ lui a chiedere scusa, a tentare di dare l’impressione di avere la situazione ancora sotto controllo. C’è bisogno che altri parlino, in questo momento. “Se non vengono adesso quando dovrebbero venire?”:
uno come Behrami, dirottato qui dal Watford, era ad alto rischio, avviandosi al tramonto di una carriera logorante. E bisogna parlare all’ambiente, con un’onesta ammissione di colpa e la rassicurazione che in futuro le cose si faranno meglio, con il varo e il
“
Il ritorno di Lasagna (solo batoste senza di lui) ridarà un senso al gioco bianconero. E sta crescendo Balic: almeno lui possiede personalità e coraggio
buco. Ha bruciato Del Neri, messosi fuorigioco anche per un eccesso di ingessatura tattica, sta bruciacchiando Oddo, che pure mostra idee e flessibilità nel tentativo di ovviare a un organico che, dalla partita di Torino coi granata, è imploso sprofondando nell’impotenza: sette ko consecutivi, con 14 gol incassati (due a partita) e uno solo realizzato (di Fofana al Sassuolo) più un’autorete (di Silvestre a Genova). E’ l’arco temporale in cui è mancato l’unico vero attaccante, Kevin Lasagna, il cui profilo non è replicabile da nessun altro bianconero. Un mese e mezzo dopo l’infortunio, Lasagna ha rivisto il campo martedì contro la Fiorentina e in quei 20
Il portiere Bizzarri e Perica appostato in area. L'attaccante croato non arriva proprio a sbloccarsi.
zero. Tutto perde valore, anche il lo stadio rinnovato, costruito per farvi correre qualche purosangue mentre oggi lo frequentano asini bolsi e impauriti. Da stadio Friuli ad arena (il resto del nome posticcio non lo metteremo mai... ) fino a loggione, dove non volano più cori di incitamento e di gioia, ma bordate di fischi e “vaffa” all’indirizzo di chi, con mercato e programmazione approssimativi all’insegna del braccino corto, ci sta costringendo a un’umiliazione dopo l’altra. Il solo Oddo mostra la faccia, voglio
14 | 05 04 2018 | TremilaSport+
era la speranza, quasi un’invocazione, di un personaggio del primo entourage padronale. Si riferiva ovviamente ai Pozzo, padre e figlio, che non si sono visti alla partita contro la Viola ma che in settimana sono attesi in società per provare a prendere la “Zebra” per la coda. Bisogna parlare alla squadra, tirare su il morale, ridarle fiducia e spirito combattivo. Dando una sbirciatina pure al lavoro dello staff dei preparatori perchè non è normale che tanti muscoli finiscano a brandelli, anche se tutti sapevano prima che
rispetto di un programma sportivo dignitoso, da privilegiare rispetto a ogni pulsione markettara. Se non si ricreerà un minimo di coesione, le otto partite conclusive della stagione diventeranno un inferno. Sbaglia chi comincia a dubitare pure di Oddo, sostenendo che non è quel fenomeno che avevano fatto pensare le cinque vittorie consecutive di dicembre, e che anzi quello più vero è l’allenatore che non aveva mai vinto al timone del Pescara. Affidate questa Udinese a chicchessia e non ne caverà un ragno dal
minuti ha ridato un senso al gioco bianconero. Sopratutto ha esibito la concretezza che non appartiene a De Paul (di solo dribbling non si vive se mancano tempi di gioco, visione in profondità e... la testa) e tanto meno a Stipe Perica. Che però almeno una cosa buona l’ha fatta, al 18’, quando il suo incedere scoordinato e spigoloso ha prodotto una finta che ha spiazzato i marcatori viola lasciandolo solo davanti a Sportiello. Fa gol, fa gol! Macchè, ha piattonato sul portiere come uno di terza categoria.
UDINESECALCIO
UDINESE-LAZIO DOMENICA AL FRIULI
RICOMINCIO DA KEVIN Senza Kevin Lasagna infortunato, l'Udinese ha perso tutte le ultime partite.
MUOVITI PER FAVORE ANCHE CON UNO 0-0
Da Lasagna si riparte. La sua breve riapparizione ha dato la scossa alla squadra, che avrà un terminale offensivo credibile su cui basare la manovra e graduare gli inserimenti dei centrocampisti, tra i quali sta lievitando
Balic. Non sarà ancora padronissimo del ruolo (per fare un grande regista ci vogliono anni ed esperienze) ma il piccolo Andrija possiede personalità e coraggio. Non è poco in mezzo a una schiera di cacasotto.
Lazio in casa, Cagliari fuori, Napoli ancora fuori... e poi il Crotone al Friuli. I pessimisti fanno balenare la nefasta ipotesi che la serie nera potrebbe allungarsi addirittura a 10 sconfitte: l’Udinese stritolata dalla superiore caratura degli Inzaghi boys, dalla furia del Cagliari per levarsi dal giro d’aria, dalla voglia del Napoli di non arrendersi sul fronte dello scudetto... Ma nel calcio, si sa, le variabili sono infinite. Limitandoci all’impegno di domenica prossima (si giocherà alle 18) a nessuno sfugge il vantaggio di cui l’Udinese potrà usufruire affrontando una Lazio reduce dalla sfida di giovedì con il Salisburgo nell’andata dei quarti di Europa League. Mica robetta (tra l’altro ballano una decina di milioni di euro). E i precedenti indicano che i biancazzurri, rituffandosi in campionato dopo l’impegno continentale, non incantano, tendono a gestirsi. Come dire, insomma, che un’Udinese assennata, sopratutto
attenta a non fare regali, potrebbe cavarsela e, magari con uno 0-0 (guarda tu di che miserie dobbiamo accontentarci), muovere finalmente la classifica. Di più non osiamo azzardare, pure se una speranziella resiste in sottofondo, legata alla presenza di Lasagna, finalmente risanato, che Oddo potrebbe proporre dal primo minuto in abbinata a Maxi Lopez, uno che lavora sulla mattonella epperò possiede il piede per far pedalare gli altri. All’andata, nel recupero del 24 gennaio, non ci fu partita: troppo superiore in qualità e motivazioni la Lazio, che s’impose 3-0 per un’autorete di Samir e i gol di Nani e di Felipe Anderson, quest’ultimo imprendibile per la difesa friulana. La sconfitta fu archiviata senza drammi perchè a Oddo mancavano 4 titolari, Behrami, Lasagna, Widmer e Adnan. Un replay negativo, stavolta, non passerebbe con una semplice alzata di spalle.
di Biancamaria Gonano
"NOI CON VOI", LOTTA ALLE BARRIERE Nel 2018 in Italia dovrebbe essere sempre possibile scegliere di andare a vedere una partita di calcio. Se sei un disabile in sedia a rotelle molte volte e in molti impianti questo rimane invece solo un desiderio. Succede che il club Noi con Voi decida di organizzare la trasferta del sabato di Pasqua a Bergamo per seguire l’Udinese. L’entusiasmo è a mille, i numeri ci sono ma poi, al momento di richiedere i biglietti all’Atalanta, arriva purtroppo un no secco. Ci racconta i dettagli Giuseppe Moretti, del Club Noi con Voi: “Avevamo già trovato dieci ragazzi in sedia a rotelle e dieci accompagnatori; avremmo fatto due corriere perché, come lo scorso anno, le ditte che offrono dei viaggi con a bordo
carrozzine per disabili, sono davvero pochissime. Purtroppo, nonostante la gentilezza e la massima disponibilità, la società dell’Atalanta ci ha detto che nel loro impianto i posti per i disabili sono solo una ventina, un problema quindi per i tifosi ospiti. Perciò il nostro club non potrà andare in trasferta, se non
con delle auto in autonomia”. Moretti conosce molto bene la materia perché è stato lui, anche in anni precedenti, a studiare l’inclusione dei disabili nel nuovo Stadio Friuli. “La normativa prevede uno stallo per sedie a rotelle ogni 500 posti. Il fatto che l’Atalanta debba giocare le partite europee a Reggio Emi-
lia, vuol dire che non è molto a norma da questo punto di vista. A Udine per questo, siamo invece all’avanguardia con stalli per sedie a rotelle e accompagnatore in tutti i settori, evitando la ghettizzazione, e questa integrazione funziona. Nel nuovo Stadio Friuli ci sono addirittura dei settori dedicati ad altre disabilità come i deambulanti o gli ipovedenti”. Il progetto pensato da Moretti e presentato all’Udinese calcio, venne messo in pratica: “Grazie alla sensibilità di Giancarlo Damiani e dell’allora presidente dell’AUC, Edy Morandini, ebbi un incontro con la società”, ricorda Moretti. Ma rimane forte l’amarezza che in Italia esistano ancora certi ostacoli insormontabili.
TremilaSport+ | 05 04 2018 | 15
NONSOLOSPORT
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
AUTORI
STRUGGENTI RICORDI DI SANJA
È
uscito per i tipi dell'editrice La Nave di Teseo di Milano il romanzo "La figlia che vorrei avere" della scrittrice e saggista triestina Tajana Rojc. Vi si narra la storia di Sanja, una giovane donna slovena di Trieste, che cresce vicino a una delle frontiere più calde dell'ultimo secolo, quella tra la città giuliana e la Slovenia, attraversata “da correnti invincibili e profonde che hanno segnato la storia e quella della sua famiglia”. Sanja si raffronta per l'ennesima volta con la morte, con quella di Nora, una zia che era il punto di riferimento delle sue memorie. È questa morte a portarla a ripensare il suo rapporto con il mare, i luoghi della sua infanzia sul Carso triestino, a ripercorrere memorie e sogni, a raccontare persone, a mettere in discussione il suo matrimonio con Leone. A porsi delle domande sulla vita, il sacrificio, l'amore, il matrimonio. Sul suo essere figlia, il non poter o non saper essere madre. Sull'identità. Temi che discute con un amico e maître à penser, Boris, un intellettuale con alle spalle un'esperienza lunga e difficile: Sanja lo osserva, cercando di comprenderne l'umanità scabra, la dolcezza e l'importanza che egli assume nella sua vita, diventando la voce della sua coscienza. Da quest'amicizia Sanja trae l'insegnamento più importante: la fiducia nella vita e nelle capacità che essa offre per risollevarsi. Commenta l'editore: “Con una scrittura elegante e lirica, in cui le descrizioni del paesaggio e delle riflessioni di Sanja si elevano a vera opera poetica, La figlia che vorrei avere è il primo romanzo in italiano di una delle più fini autrici slovene, capace di coniugare l'intimità di un racconto personale ed emotivo con il grande affresco della Storia.” Tatjana Rojc è critica letteraria e ha collaborato con Atenei prestigiosi tra i quali a Roma “La Sapienza”, Lubiana e Nova Gorica. Collabora con la Sede Regionale RAI per il FVG e con la Radio Televisione Slovena. La sua monografia di Boris Pahor Tako sem živel (Così ho vissuto) è stata insignita del Premio Internazionale Storico-Letterario “Janja e Emilio conti Auersperg” e del riconoscimento “Cinzia Vitale”. Per i suoi studi sulle avanguardie è stata insignita dell'onoreficienza dell' istituto internazionale KSEVT – Centro culturale delle tecnologie spaziali europee di Vitanje (Slovenia). Copie autografate disponibili su richiesta, per informazioni: krasfestival@gmail.com Silvia Boscarello
BRUCE DICKINSON
A COSA SERVE QUESTO PULSANTE HARPER COLLINS
“Ero brufoloso, portavo la giacca a vento e dei jeans a zampa di elefante con Purple e Sabbath scritto a penna sulle cosce, e guidavo un motorino scassato e rumorosissimo. E sì, volevo diventare un batterista” Bruce Dickinson, leggendario frontman degli Iron Maiden, è uno dei più iconici cantanti e autori della storia. Ma oltre a vantare una carriera musicale di grande successo, è anche pilota di linea per una compagnia aerea, imprenditore, speaker motivazionale, produttore di birra, scrittore, deejay radiofonico, sceneggiatore per il cinema, e come se non bastasse è anche un campione di scherma a livello internazionale: davvero uno degli uomini più eccezionali e interessanti del mondo.
16 | 05 04 2018 | TremilaSport+
GUILLERMO DEL TORO
LA FORMA DELL’ACQUA TRE60
Baltimora, 1962. Dopo aver perso l’uso della voce a causa di un incidente, la giovane Elisa conduce una vita spenta, senza ambizioni. Ma un giorno, all’interno del laboratorio in cui lavora come donna delle pulizie, entra per sbaglio in una stanza e fa una scoperta straordinaria: in una vasca piena d’acqua c’è una strana creatura. È sicuramente prigioniera e con ogni probabilità è lì perché oggetto di un esperimento. Ma cos’è? Anzi: chi è? All’insaputa di tutti, Elisa entra in contatto con quella creatura e tra i due si crea un legame sempre più forte. Un legame incomprensibile al mondo, che vede in lei una donna insignificante e nella creatura soltanto un mostro da studiare. Un legame che però ha i tratti e la forza del vero amore.
L’ANGOLO DELLA
LETTURA
KAREN MCMANUS
UNO DI NOI STA MENTENDO MONDADORI
Cinque studenti sono costretti a trascorrere un’interminabile ora di punizione nella stessa aula. Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata “pubblica” nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza. Da quell’aula solo in quattro usciranno vivi. All’improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare.
MARY HIGGINS CLARK
SOLA SULL’OCEANO
SPERLING & KUPFER Alvirah e Willy Meehan – la simpatica coppia di umili origini già nota ai lettori per la grande vincita alla lotteria che l’ha resa milionaria, e per le straordinarie doti investigative di Alvirah – festeggiano il loro anniversario con una crociera di lusso. A bordo c’è anche lady Emily Haywood, una ricca e anziana signora nota per i suoi gioielli e soprattutto per una collana di smeraldi appartenuta a Cleopatra: secondo la leggenda, la collana è maledetta, e chi la porta in mare non vivrà abbastanza da tornare a riva. Quando lady Emily cade vittima della maledizione, il fiuto dei Meehan si mette al lavoro per trovare il vero colpevole.
VIRGINIA VALLEJO
AMANDO PABLO, ODIANDO ESCOBAR GIUNTI
2006. Un aereo della DEA trasferisce in tutta segretezza negli USA Virginia Vallejo, testimone chiave di due tra i più importanti processi politici della Colombia: l’omicidio di un candidato alla presidenza e l’attacco al Palazzo di Giustizia condotto dai narcos di Pablo Escobar che ha provocato un centinaio di vittime. E’ il culmine di una storia iniziata molti anni prima, quando Virginia, la donna più contesa dai rotocalchi del paese, resta folgorata dal capo del cartello di Medellín: un uomo dal fascino magnetico, politico rampante, corruttore, assassino, amante appassionato che gode della fama di ”Robin Hood” per le sue iniziative a beneficio dei derelitti delle bidonville.
le belle di TremilaSport
Pamela
Flor de Asuncion
le belle di TremilaSport
18 | 05 04 2018 | TremilaSport+
le belle di TremilaSport
TremilaSport+ | 05 04 2018 | 19
le belle di TremilaSport
AMO I PROFUMI DOLCI, CON UN TOCCO DI MENTA
M
i sento bella, dice di sè Pamela Rodriguez nel suo profilo facebook, e certamente nessuno può considerare il contrario. È di Asuncion, capitale del lontano Paraguay, la modella e ragazza immagine dalle forme morbide e sinuose protagonista del nostro servizio. Occhi azzurri e capelli corvini caratterizzano il suo volto mentre la sua è una personalità decisa, contrassegnata da pensieri che ne testimoniano il tono forte e decisionale. Amo i ribelli, i sognatori arditi e i coraggiosi, dice, aggiungendo che non c’è maggior forza al mondo di una donna determinata. E lei lo è, in effetti, se alle indiscutibili doti estetiche che le ha concesso madre natura ha
20 | 05 04 2018 | TremilaSport+
Pamela Rodriguez è una delle modelle e ragazze immagine più ammirate del Paraguay, affascinante Paese sudamericano saputo abbinare, per farsi strada in un campo non facile, quelle caratteriali. Il più grande impegno di una persona, sostiene, uomo o donna che sia, è quello di non lasciarsi vincere dalle scusanti in
presenza di un insuccesso. Persone che lei considera geniali se parlano poco ma chiaramente. Ammette poi di essere una sognatrice, di sogni super rari, specifica. E riguardo al rapporto uomo-donna elargisce un consiglio di base alle rappresentanti del suo sesso: se devi sforzarti troppo perché lui si ricordi di te allora hai fatto la scelta sbagliata. Pillole di saggezza quotidiana, quelle di Pamelita, ragazza dai gusti raffinati che ama i profumi dolci, con un tocco di menta. È città di belle donne, la sua Asuncion, e lei ne è una delle rappresentanti più ammirate. E guardando le sue immagini nasce la curiosità di far visita a quel Paese così lontano e affascinante, per conoscerne e apprezzarne i frutti.
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sco
BASKET PALASPORT Quello di via delle Grappate sostituì lo storico palazzetto della ginnastica negli anni Ottanta, quando le formazioni goriziane viaggiavano ad alte frequenze in serie A.
QUELLI ERANO GIORNI
Moreno Sfiligoi analizza la crisi del basket goriziano, auspicando una rinascita oggi come oggi giudicata ipotetica e determinata da persone e capitali.
L’
ANNI D'ORO
Classe 1962, Moreno Sfiligoi è stato uno dei prodotti migliori del vivaio isontino e ha disputato molti campionati di livello a Gorizia e a Verona.
Isonzo leviga la pietra e scorre veloce in questa stagione. Lo vediamo dal ponte per entrare a Gorizia, lo cogliamo nel suo azzurro intenso e primaverile. Ci viene in mente il conflitto, giusto cent’anni fa e quel dramma vissuto per entrare a Gorizia nell’agosto del 16. In quel tempo non c’era il ponte e le granate cadevano sugli attaccanti italiani... Poi ci viene in mente un altro ricordo, laggiù sulla sinistra per noi che entriamo a Gorizia, il palasport Bigot, monumento alla solitudine e ai nostri ricordi, di anni Ottanta ruggenti, con lo stadio pieno e le principali compagini italiane pronte a soffrire e ad uscire spesso sconfitte. - "Eh già... - ricorda Moreno Sfiligoi, ala pivot di quegli anni - il Banco Roma lo abbiamo battuto e nonostante fosse in odore di vincere il campionato europeo. Il ricordo più bello? A Gorizia ne ho vissuti molti ricordi belli ma la vittoria sul Banco Roma è stata speciale." Tanta acqua è passata sotto quei ponti in questi trent’anni. Ci potrà essere una nuova Gorizia, potranno tornare i tempi della Pagnossin e della Segafredo? La nostra intuizione non trova conferme. Forse il futuro ci consegnerà progetti, situazioni nuove, speranze. Per il momento dobbiamo solo attendere con due squadre in C2 e il Palabigot carico di memorie che trasudano da una struttura architettonica da anni ottanta. Moreno Sfiligoi, classe 1962, alto e robusto, si arrabbiava con l’arbitro, buttava
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furioso la casacca in panchina, gioiva felice alla vittoria mentre la gente intorno ritmava da fa accapponare la pelle ”gridiamo insieme forza Gorizia”. Cari ricordi di una Gorizia che manca alla pallacanestro regionale. PROGETTO "Eppure un progetto c’era - ricorda Sfiligoi - : doveva essere costruito un grande palasport tra Palmanova e Cervignano, con una nuova squadra da costruire, una specie di trasferimento di Gorizia con una potenzialità bassa-friulana e triestina, ma non nacque nulla e sono trascorsi ormai parecchi anni".
Oggi sono più fisici, noi eravamo più forti tecnicamente e tatticamente - Se dovesse tornare il grande basket a Gorizia? "Potrebbe essere una scommessa vincente, - considera Sfiligoi - . Del resto il pubblico goriziano è caldo e intenso, lo è sempre stato, la voglia di basket non manca e l’ambiente trasuda ancora un entusiasmo abbastanza unico. Me la ricordo la gente, me le ricordo molto bene
le vittorie, l’incoraggiamento, la voglia di vincere, le code alle biglietterie. Gli anni migliori sono stati senza dubbio quelli della Segafredo e della Pagnossin, ma Gorizia ha anche un passato più remoto illustre, la palestra di piazza Battisti in pieno centro, con la Splugen Brau.. Ma io ancora non c’ero, sono arrivato dopo". - Credi che la crisi del basket a Gorizia sia congiunturale con il fatto che la città è diventata corridoio di scorrimento, piuttosto che centro di sosta, com’era una volta, perdendo traffici importanti che consentivano flusso di denaro? "Un po’ si, questo è accaduto, ma di più la crisi del basket a Gorizia è il risultato di molti fattori che esaminare diventa complesso. Sono passati vent’anni dalla drammatica cessione dei diritti a Pesaro, le cose della vita e dello sport vanno cosi".. - Come va il tuo rapporto con il basket in questi ultimi tempi? "C’è da dire che non seguo moltissimo, posso pensare ad un rapporto tra il basket degli anni nostri e questo attuale, in termini di una fisicità maggiore degli atleti di questi anni. Qiuelli di adesso vanno veramente a duecento all’ora, fisicamente sono superiori a cio’ che esprimevamo noi, anche se tecnicamente e tatticamente noi eravamo un gradino più su". - Udine e Trieste come le vedi? "Due compagini forti e determinate. Sono amico di Lino Lardo, con il quale ho giocato a Verona ai tempi della Glaxo e gli auguro di fare sempre meglio". Vittorio Sutto
BASKET SERIE C FEMMINILE
ABBIAMO DATO TUTTO, PECCATO Il tecnico del Cussignacco, Achille Milani, analizza con un certo rammarico l'obiettivo-promozione fallito dalla sua squadra
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biettivo promozione in B fallito per la Libertas Cussignacco ma il suo allenatore Achille Milani (nel tondo) non ne fa un dramma: "La finale con il Futurosa è stata bellissima per chi l’ha potuta vivere senza il coinvolgimento emotivo di coloro che giocavano per raggiungere la promozione – commenta a caldo il tecnico, che ha guidato con mano esperta le sue ragazze nel campionato di serie C femminile – . Si sono viste due squadre dare tutto quello che avevano senza risparmiare nulla e lottare punto a punto fino all’ultimo tiro del secondo supplementare..” Purtroppo quell’ultimo tiro da parte della sua squadra è stato respinto dal ferro e così il successo per 63-61 e la promozione in serie B sono andati alle triestine del Futurosa, che hanno in questo modo confermato anche il primo posto conquistato nella regular season, proprio davanti alle ragazze di Milani. Ma cos'è mancato al Cussignacco per raggiungere la promozione? “Non posso proprio rimproverare nulla alle ragazze che, ripeto, hanno veramente dato tutto e forse di più in queste final four ed in generale in tutto il campionato, dove avevano ben assorbito il tipo di pallacanestro che volevo proporre, mettendoci sempre la giusta intensità ed il giusto atteggiamento". E dirlo non è scontato, aggiunge Milani: "Credo che davvero sia mancato solo quel pizzico di fortuna che serve quando si affrontano due squadre di pari livello.” OBIETTIVI FUTURI E adesso quali gli obiettivi per il prossimo campionato e per Achille Milani? “La delusione personale, della squadra e di tutto l’ambiente in questo momento è comprensibilmente profonda - ammette il tecnico - . Era infatti la quarta volta consecutiva che le ragazze arrivavano a giocarsi la promozione nelle
final four e quest’anno tutti eravamo partiti sin dall’inizio con determinazione per centrare l’obiettivo. Ed ora che è sfumato per un nonnulla mi è proprio impossibile effettuare valutazioni precise, perchè è il momento di smaltire in fretta le tossine per questa sconfitta e personalmente mettere tutta la concentrazione e le energie sul finale di campionato della squadra Under 20, che sto guidando in parallelo con la Senior". - Come valuti il livello tecnico del campionato appena concluso? “Si è trattato di un
Non rimprovero nulla alle ragazze, hanno dato tutto torneo diviso nettamente in due tronconi: noi e il Futurosa, assieme ad altre tre squadre da una parte e le altre sensibilmente staccate alle spalle per classifica, livello tecnico e agonistico – analizza Milani – e tutto ciò dovuto anche al fatto che è necessario far partecipare anche alcune squadre Under 20 per riuscire a mettere in piedi la serie C su base regionale. Circostanza che poi crea non poche difficoltà alle squadre della nostra regione quando vengono promosse in una serie B con un format interregionale, dove le squadre venete si presentano sempre molto agguerrite e con mezzi tecnici importanti, anche in ragione della maggiore densità del loro movimento.” Giuseppe Passoni
Arianna Beltrame in azione
GIOVANILI
UNDER 14 REGIONALI SECONDI, LOMBARDIA TROPPO FORTE
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giovani 2004 del Friuli Venezia Giulia salgono a Desio sul secondo gradino del podio al Trofeo delle Regioni, battuti in finale da una Lombardia fisica e tecnica per 81-56. Un risultato comunque di prestigio, quello dei ragazzi di Guidi, se paragonato al 12° posto del 2003 nell’edizione precedente e che evidenzia la crescita costante del basket-verde regionale. Mvp del gruppo il triestino Visintin e l’udinese Micalich, autori in finale rispettivamente di 19 e 21 punti. In semifinale i friul-giuliani avevano sconfitto le Marche per 65-62, con i soliti Visintin (26 punti) e Micalich (12) protagonisti. Un risultato, come ha anche sottolineato il Referente tecnico gialloblù, non frutto del caso ma di un’oculata programmazione. E soddisfatti anche i tecnici dell’Under 15 femminile (classi 2003 e 2004) Giovanni Gerometta, Elisa Brumatti e Susanna Zuliani del quinto posto della loro squadra, che nella finale per il piazzamento hanno sconfitto la Liguria per 61-46, con 18 punti di Blasigh e 14 di Braida. Nell’incontro precedente le gialloblù avevano sconfitto la Sicilia 6056, con 25 punti di Blasigh. Soddisfazione, quella degli allenatori dettata in primis dall’aver concesso spazio a tutte le 12 componenti la rosa e dell’esperienza dalle stesse accumulata in un’importante manifestazione nazionale come il Trofeo delle Regioni. Una posizione, quella delle ragazze, che riconferma quella ottenuta nell’edizione precedente a Roma.
NEW ENTRY
APU, ARRIVA CAUPAIN Per provare ad agguantare i play off divenuti a rischio e conferirsi nuova forza in cabina di regia, l'Apu ha ingaggiato nelle ultime ore il play newyorchese 23enne Troy Caupain, proveniente dal Lakeland Mag ic, franchig ia affiliata agli Orlando Magic, Nba-D League. Alto 1,93 per 95 chili, è considerato un "decision maker", giocatore che affronta l'area. Domenica a Montegranaro non potrà però essere schierato.
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FINALE DI COPPA ITALIA DI SERIE B1 LIBERTAS MARTIGNACCO COVEME SAN LAZZARO
FOTO ALESSANDRO SAIN
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FOTOGALLERYVOLLEY
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VOLLEY
SERIE B2 VILLADIES
ANNA SIONI, LIBERO LEADER Le Villadies festeggiano il traguardo salvezza ottenuto con abbondante anticipo e il libero delle bassaiole racconta la sua esperienza in ruolo delicato e sempre più cruciale nel volley moderno Sioni -. Ora andiamo avanti a testa bassa: non abbiamo intenzione di accontentarci. Dobbiamo giocare queste ultime partite di campionato con l’animo sereno, ma con la grinta e la voglia di vincere che ci ha contraddistinto dalle prime gare. L’unico rammarico, se vogliamo trovarne uno, è stato quel leggero calo
Foto: Marin Giulia
Sioni: “Mi piace essere il leader della seconda linea”
Anna Sioni
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illadies prima compagine regionale in Serie B2. Pur lontano dal vertice della classifica, il sestetto di Villa Vicentina è quello che sta dando le maggiori soddisfazioni al volley regionale in categoria, accarezzando anche il sogno play-off. Niente male
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per una squadra partita ad inizio anno con l’obiettivo di salvarsi: “Grazie al duro lavoro in palestra coordinato da Fabio Sandri e Michele Pellizzari, alla forza del gruppo e al sostegno continuo da parte della società, siamo riuscite ad arrivare alla salvezza abbastanza in fretta – commenta il ventottenne libero, Anna
di forma nel periodo invernale dove abbiamo lasciato troppi punti per strada contro squadre decisamente alla nostra portata. È un peccato perché quei punti ci avrebbero permesso di contenderci un posto ai playoff. Poi, per quanto mi riguarda lo valuto un anno sicuramente positivo. Sto lavorando duro e bene in palestra, in un gruppo molto giovane ma determinato guidato da un tecnico molto valido. Il livello del campionato mi esalta e mi fa amare sempre di più questo sport. Sento di aver ritrovato una serenità che mi mancava da molto tempo e di questo ringrazio la società di Villa Vicen-
tina. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici sento di poter migliorare ancora sia in difesa ma soprattutto in ricezione”. Le ragazze di coach Sandri sono dunque pronte a buttarsi con entusiasmo su questo finale di campionato e vengono dal successo ottenuto nello scorso turno contro Chions: “Pur non essendo stata una partita brillante, con ritmi bassi e molti errori da entrambe le parti, siamo state brave a portare a casa i tre punti, vendicando così la cocente sconfitta dell’andata. Le ragazze del Chions sono molto giovani e determinate, capaci di esaltarsi nei momenti favorevoli del match: si è visto nel secondo set, in cui non siamo riuscite ad ostacolare gli attacchi delle loro bande Nonni e Blaseotto”. Un ruolo molto particolare quello del libero nel volley, al quale Anna si è avvicinata all’inizio con diffidenza: “Da
Le Villadies
VOLLEY
piccola sognavo di diventare una schiacciatrice della nazionale. Ogni pomeriggio, prima dell’allenamento, prendevo la palla e cercavo di imitare Mila Azuki schiacciando contro il muro. Ero un vero pericolo ambulante. Ho iniziato a giocare da libero a 15 anni in Serie C. Inizialmente non mi piaceva perché preferivo di gran lunga attaccare. Mi sono resa conto ben presto però che mi mancavo in centimetri per poter giocare da attaccante in una categoria nazionale. Ho imparato col tempo ad apprezzare il ruolo di libero e tutti gli aspetti che racchiude: mi piace essere il leader della seconda linea, poter aiutare una compagna in difficoltà e soprattutto ho capito che l’adrenalina che scatena una bella difesa è molto simile a quella di un attacco messo a terra. Penso inoltre che il libero sia un ruolo chiave e decisivo all’interno della squadra di pallavolo: per essere un buon libero non bisogna essere solo forti tecnicamente ma bisogna dimostrare di essere un punto di riferimento soprattutto a livello caratteriale”. Una lunga militanza al Volleybas per Anna prima di vestire la casacca delle Villadies: “Ho trascorso gran parte della mia vita pallavolistica al Volleybas Udine, società che mi ha cresciuto e che mi ha permesso di diventare la giocatrice che sono.
La rosa della Villadies
“Per essere un buon libero bisogna essere un punto di riferimento a livello caratteriale” La svolta nella mia carriera è stata l’anno che ho trascorso a Trento giocando per l’Argentario in B2. È stata una esperienza altamente formativa, sia dal punto di vista tecnico che caratteriale: era il primo anno che vivevo fuori casa e non è stato per niente facile. Il gruppo, però, era bellissimo e ricordo quell’anno sempre col sorriso. L’anno successivo sono ritornata in Friuli e sono stata accolta dalla Sangiorgina, una società con una grande storia e formata da persone con una grandissima passione per il volley. Questo è il mio primo anno a Villa Vicentina. Dopo due anni di serie C volevo fortemente tornare a giocare in un campionato di livello nazionale per mettermi di nuovo alla prova. Quando ho saputo
che il Villa era interessato a me e dopo che ho fatto qualche allenamento estivo, ho realizzato che era l’ambiente che cercavo. La società mi è parsa da subito molto seria, presente e con obiettivi ben chiari”. Quanto al sogno nel cassetto Anna non ha dubbi: “Anche se nel corso degli anni si è ri-
rimento per le compagne di squadra più giovani. Non mi dispiacerebbe poi, un giorno, diventare allenatrice”. E intanto è in arrivo la gara contro l’Union Volley: “Le ragazze di Jesolo sono molto giovani e all’andata ci hanno dato del filo da torcere in ogni fondamentale. Sebbene si trovino nella zona rossa
Coach Fabio Sandri
dimensionato, la passione è rimasta la stessa di quando avevo sei anni e sognavo di essere Mila Azuki: lo sfizio di vincere un giorno un campionato di B2 me lo toglierei volentieri. Nel frattempo, ogni giorno cerco di lavorare in palestra con l’obiettivo di diventare un punto di rife-
del campionato, non dovremo fare l’errore di sottovalutarle, ma avere con loro la stessa determinazione che abbiamo avuto nella gara di ritorno contro San Donà. L’obiettivo è portare a casa i tre punti senza pressioni di alcun tipo e con la solita grinta e voglia di vincere”.
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SERIE B1 FEMMINILE CDA TALMASSONS – BEDIZZOLE
FOTO ANDREA GATTESCO
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FOTOGALLERYVOLLEY
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VOLLEY
SERIE C
AZZINI, UN MEDICO SOTTORETE La trentenne centrale lombarda, alla sua prima stagione effettiva al Volleybas, si è già tolta la soddisfazione di alzare la Coppa Regione e ora promette battaglia alla Virtus Trieste fino alla fine
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l Volleybas lancia la sfida finale alla Virtus Trieste. La compagine udinese punta infatti ad una grande rimonta per bissare il successo ottenuto in finale di coppa proprio contro le giuliane. L’anticipo della venticinquesima giornata ha visto le udinesi imporsi per 3-1 sul campo del fanalino di coda Codroipo e a fare il punto della situazione in casa Volleybas è la trentenne centrale Valeria Azzini: “Contro Codroipo è stata una partita difficile, fortunatamente non quanto l’andata, ma abbiamo ampiamente dimostrato di soffrire i turni infrasettimanali, che per fortuna sono finiti. Non siamo riuscite a imporre il nostro gioco e le abbiamo fatte restare in partita fino alla fine, facendo molta fatica a chiudere con 3 punti. La sfida per il vertice? La Virtus Trieste è probabilmente più costante di noi, però noi abbiamo la consapevolezza di avere ancora molto potenziale da esprimere, ed è proprio questo quello che mi piace del progetto
La rosa del Volleybas 30 | 05 04 2018 | TremilaSport+
Azzini: “Dalla pallavolo ho sempre cercato di prendere le cose positive” Volleybas: hanno messo insieme un gruppo che ha enormi potenzialità e tanta voglia di crescere”. Una stagione iniziata con grandi ambizioni, anche se resta il rammarico per qualche punto di troppo perso per strada: “Il nostro obiettivo è di essere sempre la miglior squadra possibile, nel senso di fare sempre del nostro meglio; quando poi ci si riesce, il resto viene da sé e si possono raggiungere anche traguardi importanti – continua Azzini -. Credo che purtroppo non siamo
riuscite sempre a perseguirlo, stiamo facendo un buon campionato ma siamo consapevoli che molti dei punti persi sono stati sprecati soprattutto per incostanza nell’attenzione e di conseguenza nel gioco. Questo si riflette anche su di me: complessivamente giudico positivo il mio campionato fin qui, ma non sono soddisfatta di ogni prestazione; ci sono scontri in cui avrei potuto e dovuto fare meglio; penso che ci sia sempre spazio per migliorare, mai accontentarsi!”. Una passione lunga una vita, quella di Valeria per la pallavolo, ma diventata consapevolezza in under 15: “In under 15 mi hanno fatto capire che tanti sacrifici portavano enormi soddisfazioni, e da lì ho iniziato a giocare ad alti livelli nei campionati giovanili. Finiti quelli ormai la pallavolo era la mia vita, e per ora non so come potrei vivere senza”. E intanto per Valeria sta per concludersi la seconda stagione in Friuli: “Sono al Volleybas da due anni, ma in realtà l’anno
Valeria Azzini in azione scorso qui mi allenavo e basta; vengo dalla provincia di Milano e mi sono trasferita proprio un anno fa per lavoro. Essendo già tesserata in Lombardia ho preferito chiudere l’annata con l’N&B Novate Volley quando riuscivo a tornare a casa. In Lombardia ho sempre giocato tra serie D e serie C, e la più bella soddisfazione in carriera me la sono tolta con la prima promozione in serie C con il Novate Volley nel 2011, anche se devo ammettere che se la gioca ad armi pari con la Coppa Regione di quest’anno”. Nella vita Valeria è medico e coltiva il sogno di unire un giorno la sua professione alla sua passione per il volley: “Ho sempre sognato di fare il medico e ora mi sto specializzando in Medicina dello Sport: un domani sarebbe bello lavorare con la Serie A. Per quanto riguarda il volley, invece, non ho un vero sogno nel cassetto. Ho sempre dedicato molto tempo ed energie allo studio e dalla pallavolo ho cercato di prendere le cose positive. Mi piace quando i rapporti nati in un campo diventano vere amicizie. È questo che mi piacerebbe portarmi via di quest’anno”. E ora la sfida contro Mossa: “Il prossimo turno me lo aspetto non facile perché loro vogliono provare a salvarsi e noi rischiamo di prenderle sotto gamba. È una partita che va affrontata come le altre, con il coltello fra i denti, la testa sul pallone e il cuore in campo, con la consapevolezza che dobbiamo essere la squadra migliore possibile per giocarcela fino alla fine”. (m.m.)
notizie brevi TENNISTAVOLO
SIAMO NOI I SENATORI
Il presidente della Pav Udine ripercorre le tappe della storia del club di MARCELLO GIANARDI
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l codice di affiliazione FIPAV 070320001 lo testimonia: la PAV Udine è la più antica società pallavolistica friulana: data costituzione il 18 marzo 1958. Sono sessant' anni di storia sportiva, vissuti da protagonista! Da quel giorno, 11 presidenti e decine di dirigenti hanno gestito la Società in cui oltre duemila atleti e atlete e un centinaio di tecnici supportati da decine di sponsores hanno partecipato a innumerevoli campionati a tutti i livelli, riempiendo le palestre di miliardi di battute, muri, schiacciate, esultando per le vittorie e magari piangendo per le sconfitte. La origini della PAV sono al maschile, settore che ha raggiunl'età della to il livello massimo nella serie C Pav Udine (assimilabile alla B1/B2 di oggi). Nel 1982 la svolta, per dedicarsi esclusivamente al movimento femminile. Le Pavine, la cui attività è iniziata nel 1967, hanno partecipato a campionati giovanili e regionali sino alla Serie C e portato la serie B a Udine per la prima volta nella stagione 1980/81. Da allora una lunga e vivace storia di partecipazione a campionati nazionali di serie B che arriva con alterni successi fino ai giorni nostri. Al termine della stagione 2016/2017, la
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Società comunica la decisione di non partecipare a campionati senior per dedicarsi esclusivamente alla cura del settore giovanile: una scelta mirata a ritrovare la vera PAV, quella “storica”, che ha saputo costruire, in sessant’anni, un ambiente sereno e familiare per tanti giovani dando loro un’educazione sana di esercizio fisico e di impegno sociale, di passione e di svago. Non è mancata alla PAV Udine la voglia di guardare "oltre la rete" per confrontarsi e collaborare con scuole e società del territorio: l’adesione alla Polisportiva Udinese è solo l’ultimo passo in questo senso, questa volta oltre i confini del Volley. La PAV Udine ha offerto poi il suo Marcello Gianardi impegno anche nel sociale, promuovendo, organizzando o partecipando attivamente a varie iniziative, l’ultima delle quali la stesura della Carta Etica per lo Sport promossa dal Comune di Udine . E oggi... buon compleanno, PAV, con l’auspicio che nuovi dirigenti si uniscano per rinnovare in futuro passione e successi.
GIADA ROSSI VERSO I MONDIALI IN SLOVENIA Primo torneo per Giada Rossi (nella foto) nell’anno che porta ai mondiali di ottobre a Celje in Slovenia. Seo, Pushpaceva e la nostra friulana, rispettivamente numero uno, due e tre del ranking mondiale, saranno presenti la prossima settimana dal 15 al 17 alla Getur di Lignano, per un test “mondiale “ di grossa caratura. La campionessa zoppolana, vincitrice del torneo dello scorso anno, è consapevole dell’importanza di verificare la crescita tecnica sviluppata nei continui allenamenti sotto la supervisione del D.T. Arcigli da ottobre ad oggi. "La competizione si è molto elevata, e quindi sono consapevole che non bisogna mai fermarsi - dice Giada - . Con cura maniacale assieme ad Arcigli abbiamo modificato e migliorato tanti aspetti tecnici e tattici, gestione della carrozzina e postura del corpo, che sicuramente mi permetteranno di trovare le soluzioni giuste contro le mie avversarie". La Rossi con Brunelli (campionesse del mondo) parteciperanno anche alla competizione a squadre.
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Silvia Serrenti delinea l'importanza del ruolo del maestro in una disciplina anche formativa come la scherma
L'IMPORTANZA DI ESSERE MAESTRI
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ilvia Serrenti è stata un talento nella spada regionale e nazionale, ma non solo, e in questa intervista emerge tutta la sua passione e l'entusiasmo per una disciplina sportiva che è stata ed è tutt'ora parte fondamentale della sua vita. - Prima schermitrice con ottimi risultati, poi maestra, e docente universitaria. Un percorso che indubbiamente ti ha dato delle soddisfazioni, specie sulle pedane. Puoi ricordare i successi più importanti durante la tua lunga carriera nella scherma? “Ho iniziato a praticare la scherma all’età di 8 anni, restando affascinata da questa disciplina in seguito ad una lezione dimostrativa svolta da alcuni istruttori in un centro estivo a Udine. Mi sono avvicinata all’agonismo fin da subito, partecipando a competizioni regionali, nazionali e internazionali. Sono stata più volte campionessa regionale di spada nelle categorie Giovani (Under 20) e nelle categorie
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assolute. A livello nazionale ho ottenuto alcune finali Under 14 e ho vinto un campionato italiano a squadre insieme alle mie compagne Giulia Rizzi e Francesca Nardella. A livello internazionale, ho partecipato ad alcune gare di Coppa del Mondo under 20 a Frascati e a Moedling (Austria) e ho vinto gli European Master Games nel 2011 a Lignano Sabbiadoro, categoria over 30. Ci tengo a sottolineare co-
PODIO Silvia Serrenti sul gradino più alto di una delle numerose gare della sua carriera, gli European Master Games del 2011 a Lignano
munque che i successi più importanti e appaganti li ho ottenuti da Maestra di scherma, diploma conseguito a Napoli presso l’Accademia Nazionale di scherma nel 2011. Ho deciso di intraprendere la carriera magistrale già a 18 anni, diventando referente del settore promozionale dell’Asu per oltre 15 anni".PER I GIOVANI “Mettere in guardia e “impostare” i bambini tra i 6 e i 14 anni è sempre stata la mia passione, perché avevo modo di osservare i piccoli schermidori nella loro crescita sia personale, sia sportiva - continua Silvia - A livello di risultati, ricordo le due medaglie d’argento ai Campionati Italiani GPG di Iris Volpetti e Gabriele Bianco, e la vittoria al Gran Prix e il terzo posto di Alessandro Stella, sempre ai Campionati Italiani." Grazie alla laurea in Scienze Motorie, ha avuto poi l’opportunità di insegnare la scherma anche all’Università degli studi di Udine per tre anni accademici presso la medesima facoltà "Questa esperienza mi ha permesso di inte-
SCHERMA
grare ulteriormente il mio percorso formativo, approfondendo e insegnando questo sport non solo col fine agonistico, ma con l’obiettivo di formare nuovi tecnici che hanno conseguito il diploma di Animatore di scherma. Attualmente sono docente per la Federazione Italiana Scherma nel settore magistrale per le materie generali quali Metodologia dell’Insegnamento e Metodologia dell’Allenamento.” - Dalla tua proficua esperienza come insegnante di scherma, quali secondo te sono talenti sui quali si può fare affidamento per il futuro? “La scherma è uno sport completo che accompagna la crescita del bambino sia da un punto di vista sportivo/ agonistico sia come persona. Questa disciplina richiede, come tutto lo sport agonistico, molto impegno da parte dell’atleta: a differenza di altri sport come per esempio la pallavolo o il calcio, le gare non si svolgono nel palazzetto vicino casa, ma fin da piccoli bisogna affrontare trasferte interregionali e nazionali, rinunciando molte volte al riposo del fine settimana o alle uscite con gli amici. In realtà, penso, che queste non siano delle vere e proprie rinunce: per me sono state un vero e proprio investimento sulla mia crescita personale, prima come atleta e poi come donna". IMPEGNO "Di sicuro - sottolinea - , l’ideale per ogni Maestro è quello di lavorare con ragazzi disposti a impegnarsi molto in quello che fanno, a non arrendersi alla prima sconfitta e a dimostrare tutta la tenacia necessaria per riuscire ad arrivare a 15 stoccate prima dell’avversario. Essendo la scherma uno sport di situazione, e quindi di ragionamento, è importante che gli atleti non perdano il controllo e non si facciano coinvolgere dagli eventi esterni. Questo aspetto va oltre l’allenamento tecnico: l’esperienza, la grinta e la concentrazione possono soppiantare, molte volte, i limiti tecnici. È fondamentale , comunque, che durante l’allenamento in palestra il maestro trasmetta un ampio bagaglio schermistico all’atleta, perché durante la gara ufficiale entrano in gioco fattori esterni che possono condizionare il risultato finale". CONFRONTO DIRETTO "Essendo uno sport individuale, durante l’assalto di scherma l’atleta si trova in confronto diretto con l’avversario; anche il bambino più timido e introverso deve trovare la grinta necessaria per poter ottenere la vittoria con tutte le sue forze, senza potersi “nascondere” dietro le responsabilità dei compagni di squadra. Questa disciplina è caratterizzata da un impatto agonistico molto elevato, questo perché non esiste il risultato di parità, ma c’è
MOTOCICLISMO
BIKERFEST, RADUNO A LIGNANO PERCORSO L'atleta udinese, già all'Asu, ha ottenuto numerosi titoli a livello giovanile, trasferendo poi la propria esperienza ai giovani come istruttrice. sempre un vincitore e uno sconfitto". La scherma permette al bambino di sviluppare lo spirito di lealtà e di disciplina, la conoscenza della propria sfera psico-fisica e dei propri limiti, la gestione dell’aggressività con lo sviluppo dell’autocontrollo e la crescita dell’autostima, evidenzia inoltre la Serrenti: "Questi ultimi aspetti sono sicuramente positivi non solo a livello sportivo e quindi in pedana, ma anche e soprattutto nella vita. Il maestro di scherma, in questo, svolge un ruolo fondamentale, in quanto è la figura più importante che ruota intorno ai giovani atleti, e deve compiere il suo lavoro in modo che lo sviluppo sia fisico, sia emotivo dei suoi ragazzi sia ottimale. Questi sono tutti aspetti fondamentali per i giovani atleti che si avvicinano a questa disciplina e che vogliono esaltare, quando c’è, il loro talento”. - Negli ultimi anni c'è stato un proliferare di associazioni sportive di scherma in tutta la nostra regione. Di solito si dice più siamo meglio è. Non mi sembra però che siano emersi giovani nelle tre discipline, fioretto,spada, sciabola. “Il movimento schermistico regionale -continua Silvia - si è sviluppato molto negli ultimi anni e ha visto la nascita di nuove società schermistiche. La scherma, infatti, non è più uno sport “di nicchia” come lo era fino agli anni '90, questo grazie anche all’azione promozionale della Federazione italiana scherma e alle medaglie internazionali e olimpiche che i nostri portacolori vincono nelle diverse competizioni e che trascinano l’entusiasmo dei più giovani. Per ciò che riguarda il movimento del Friuli Venezia Giulia, di sicuro spiccano i risultati degli atleti della Gemina di San Giorgio di Nogaro, società condotta dai maestri Sara Vicenzin e Christian Rascioni: da anni sono protagonisti della sciabola italiana e internazionale dove ottengono sempre ottimi risultati". ARMI "Per quanto riguarda le altre armi, ritengo che ci troviamo in un periodo di transizione, dato dalla formazione di nuovi Maestri giovani che devono forse ancora trovare un loro percorso formativo-agonistico: le premesse, comunque, ritengo siano molto buone e sono sicura che ci saranno a breve ottimi risultati. - Cosa farà Silvia da "grande"? “Quand'ero bambina e mi chiedevano cosa avessi voluto fare da grande,, la mia risposta era “La Maestra di ginnastica”. Posso dire di aver pienamente raggiunto il mio obiettivo essendo ora una docente di Scienze motorie di ruolo in un istituto di istruzione secondaria di Udine. Anche se ora sono “grande”, ritengo che non si finisca mai di crescere: la scherma mi ha insegnato molto prima come atleta e poi come persona, mi ha trasmesso valori importanti che mi accompagneranno per tutta la vita e che cerco di trasmettere ai miei studenti quotidianamente. Anche se momentaneamente non insegno scherma, questa disciplina rimarrà sempre la mia compagna di vita e avrà sempre un posto nel mio cuore".
Con 50mila presenze e i migliori preparatori di moto “Special” nazionali e internazionali, la Biker Fest è l’incontro motoradunistico Biker più storico e importante in Italia e uno dei più famosi e conosciuti in Europa. La 32° edizione si terrà dal 10 al13 maggio a Lignano Sabbiadoro (Udine) splendida località balneare che prende nome dal particolare colore della sua sabbia dorata finissima e si promuove tramite pernottamenti agevolati per tutti i gusti e tutte le tasche. L’evento si svolge in tre diverse zone della città per accentuare e diversificare le peculiarità di ogni attrazione proposta, cosìcche l’intera comunità è coinvolta dall’evento, una soluzione molto apprezzata dal pubblico e dai commercianti diventando un evento dinamico in grado di coinvolgere tutti e anche per questo è diversa da qualsiasi altro. È l’evento che ha fatto nascere e da sempre sostiene il meglio dell’intero movimento Custom e Biker in Italia, allargandosi fino all’aerografia, al tatuaggio e alla passione per le American Cars con internazionalità di ospiti, espositori e spettacoli. Molte tendenze nazionali e internazionali hanno preso vita proprio qui e non a caso il Custom Bike Show della Biker Fest è il più storico in Europa (nato nel 1987) e affiliandosi alle origini con il “Rat’s Hole” di Daytona e Sturgis (USA). Un’esclusiva assoluta è la Finale del Campionato Custom Bike Show IMC (Italian Motorcycle Championship) e l’unica data del Campionato Custom Bike Show Mondiale AMD in Italia con l’esposizione delle Moto più belle d’Europa esposte presso Terrazza a Mare (nei saloni del pontile “sopra il mare Adriatico”). La Biker Fest presenta anche spettacoli di freestyle motocross con la presenza di stuntman internazionali, Moto-Tours organizzati, concerti Rock, la novità del Muro della Morte, un Pin Up Contest e molto altro. Silvia Boscarello
Roberto Cainero
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SCHERMA
Bisogna essere veloci, precisi e determinati
SENSIBILITÀ NELL'OSCURITÀ
Alla Fiore dei Liberi di Cividale anche i non vedenti tirano di spada
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o dicono sempre i Maestri di scherma mentre fanno lezione: “Senti la punta! Senti il bersaglio!”. Ed è proprio per affinare queste doti di sensibilità del polso armato che alcuni Maestri usavano bendare i propri atleti durante gli allenamenti. Da qui l’intuizione (la prima sala scherma è stata quella di Modica in Sicilia, nel 2000, con il Maestro Puglisi) di dare la possibilità anche ad atleti non vedenti di praticare questo sport. Sono bastati piccoli accorgimenti per far decollare l’iniziativa: un binario lungo la pedana per mantenere la direzione grazie alla sensibilità dei piedi, il segnalatore di suoni differenziato per assegnare le stoccate e la scelta della Spada come specialità anni fa da praticare, perché, a differenza l'iniziativa di Sciabola e Fioretto, è l’unica in cui il bersaglio è tutto il corpo. Nel 2014 è stato riconosciuto dalla Federazione Italiana Scherma un circuito nazionale e dal 2017, in collaborazione con l’Unione Ciechi di Udine, anche nella nostra regione è possibile praticare questo sport presso l’Accademia Schermistica “Fiore dei Liberi” di Cividale. “Quando abbiamo iniziato gli allenamenti con i ragazzi non vedenti, sapevo che la loro integrazione nel gruppo sportivo avrebbe portato vantaggi reciproci, ma la ricaduta positiva
ha veramente superato le aspettative”, ci racconta il Maestro Alessio Beltrame. Oltre all’inevitabile crescita personale, dovuta alla conoscenza e comprensione di realtà diverse, rimanendo prettamente nell’ambito sportivo, l’allenamento “al buio” di un atleta normo vedente è estremamente efficace. Riuscire ad orientarsi, mantenere la direzione con la sola sensibilità dei piedi, controllare la punta della spada, ascoltare il suono delle lame che si toccano, immaginare (non vedere) chi hai davanti, sono tutte cose normalmente tra-
scurate. Aggiunge il Maestro Alessio: “La concentrazione è tale che, senza accorgersene, i ragazzi si allenano in silenzio”. TITOLI Nel frattempo sono arrivate anche le prime soddisfazioni sportive. Gli atleti non vedenti Samantha De Rosa, Romualdo Pinna, Francesco Chiabai e Rino Chinese partecipano regolarmente alle gare su tutto il territorio nazionale e Samantha è stata da poco convocata in Francia per uno stage europeo di scherma per non vedenti. Scopo dello stage era quello di un allenamento e confronto tra Nazioni per gettare le basi per un regolamento comune definitivo in vista della prossima stagione agonistica. Nella competizione individuale di fine corso, l’atleta della “Fiore dei Liberi” ha conquistato un magnifico secondo posto. “Tirare di scherma è una sfida!”, ci dice Samantha De Rosa, “Bisogna essere più veloci, più precisi e più determinati dei tuoi avversari. Durante l’assalto il Maestro non può darmi alcuna indicazione, ma nel time out che lui può chiedere solo una volta, cerco di memorizzare ogni suo suggerimento e metterlo in pratica”. Ci spiega che, prima di tirare la stoccata, sono obbligati da regolamento a colpire la lama dell’avversario, questo dà loro la direzione e la sensibilità per capire dove toccare: “Altrimenti - spiega - sarebbe solo una questione di fortuna! Quindi, gli allenamenti per tutti gli atleti in attesa delle prossime gare, con impegno e aiuto reciproco, perché alla fine la soddisfazione non si vede, … si sente!" Francesca Carnevale
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In alto, gli atleti della “Fiore dei Liberi” con Samantha De Rosa, pronti per l’allenamento “al buio”. Qui sopra, Samantha in azione.
TENNIS ORIGINALITA' Roger Federer soleva presentarsi in campo a Wimbledon con uno sgargiante smoking bianco. Apparenza o ricerca di sicurezza interiore?
C'È IL MENTAL COACHING Sempre più adottato anche nel tennis soprattutto ad alto livello
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GESTI Anche Rafa Nadal ripete sempre gli stessi gesti ad ogni inizio scambio, quasi eccessivamente
er affrontare il tema di oggi, iniziamo con una domanda: entrare in campo scegliendo il proprio completo da tennis preferito, può contribuire ad una vittoria in partita? Perchè ad esempio sua maestà Roger Federer i primi anni di carriera entrava in campo a Wimbledon con uno sgargiante smoking bianco? Era sola apparenza? Non crediamo sia per questo, in fondo il maestro svizzero ci ha sempre dato dimostrazione di una personalità di grande spessore, che non si ferma all'apparenza. Ma allora perchè lo indossava? Crediamo perchè egli in quei momenti di inizio carriera si fosse anche aggrappato a certe sicurezze interiori che oggi più frequentemente vengono chiamate “ancoraggi”, cioè l'associazione di un determinato stato d'animo ad una particolare situazione positiva, e che ti abbia già portato a raggiungere un successo nella vita. La risposta è che evidentemente egli si sentiva al meglio in quel momento, indossando un determinato abbigliamento, che contribuiva ad aumentare la propria autostima. Il tema di oggi infatti è il “Mental Coaching”, un aspetto sempre più impiegato dagli atleti di alto livello, che ormai si avvalgono della collaborazione di un Coach professionista. C'è da sottolineare che in Italia il concetto del “coaching” si sta affermando su larga scala solo negli ultimi anni per questo motivo è molto importante che, se una famiglia decide di avvalersi della collaborazione di un preparatore mentale per la carriera sportiva di un figlio, è bene che la scelta ricada su Coach professionista certificato. Nel tennis c'è ad esempio la Global Professional Tennis Coach Association , di cui ne è presidente proprio da un allenatore italiano, Alberto Castellani. La GPTCA, è l'unica associazione al mondo certificata dalla ATP, che garantisce di fornire attraverso i propri corsi competenze e istruzioni ai Coach professionisti. Creata il 28 agosto 2010 da 49 coach di tennis di fama mondiale durante un incontro a New York la GPTCA opera per tutelare costantemente gli interessi del gioco del tennis, ed il lavoro dei coach. La GPTCA ha la sua rappresentanza in 41 paesi in tutto il mondo , Italia compresa, con presidenti coach di chiara fama mondiale.
Miglioramenti solo con metodo, ordine, volontà e fatica IMPEGNO MENTALE Il tennis, si sa, è uno degli sport più duri in assoluto, e non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto da quello mentale. Quando le differenze tecniche dei giocatori sono minime, è chiaro che la differenza può farla un certo atteggiamento piuttosto che un altro. In futuro i tennisti dovranno prendere più confidenza con il mental coaching, che insegna ad esempio a conoscere al meglio il proprio linguaggio del corpo, ad attivare al massimo la resilienza di un atleta, oppure ad adottare tecniche di visualizzazione. Parliamo ad esempio di quest' ultima: Il potere della visualizzazione si “vede” anche nei movimenti magici pre-gara di campioni dello sci, che prima di aprire il cancelletto di partenza, mimano i gesti che dovranno compiere nelle curve della discesa; oppure i giocatori di golf, che prima di compiere il colpo, ripetono più volte il gesto che
dovranno compiere, immaginandolo mentalmente. Queste sono tutte forme di visualizzazione, cioè l'immaginare un proprio gesto atletico, prima del suo reale compimento, per poi ripeterlo nella realtà alla perfezione. E' ormai provato che queste tecniche aiutino ad essere “forte e tranquillo in tutte le situazioni”, a condurre i propri match con disinvoltura. Come fanno i tennisti, ad esempio, a saper mantenere la concentrazione elevata durante le partite? Una tecnica adottata per questo è il “self talk efficace”, che offre benefici per compiti caratterizzati da precisione e tecnica. L'oramai leggendario Rafael Nadal, ad esempio, ripete sempre gli stessi gesti, quasi in maniera eccessiva, ad ogni inizio scambio; in realtà egli. in quei momenti, dirige il pensiero verso stimoli positivi ed orienta il focus per attivare le giuste risorse a sua disposizione per una prestazione ottimale. Stai dando il tuo massimo? Vuoi crederci sempre, soprattutto nei momenti più difficili? La risposta la fornisce uno grande coach del tennis mondiale, Riccardo Piatti (foto grande), che dice : “senza metodo, ordine, volontà e fatica non c'è il miglioramento”, e conclude dicendo “Il metodo ed ordine li dobbiamo mettere noi maestri, la volontà e la fatica i nostri allievi”. Michele Battezzati
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BOCCE NAZIONALE QLa campionessa di Buttrio parteciperà dal 22 al 26 giugno prossimi ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona, in Spagna.
POSITIVA E DETERMINATA Caterina Venturini, campionessa del Mondo e d’Europa in carica, ha conquistato il quarto titolo tricolore consecutivo con la squadra di Buttrio dopo un lungo e pesante infortunio a un ginocchio
di EDI FABRIS
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o'reY Gianni Marchiol padre del presidente della "Friuli" e numero uno riconosciuto della specialità.
uarto scudetto tricolore consecutivo conquistato di recente ad Alassio con il suo team, la Bocciofila Buttrio, e convocazione in azzurro per i Giochi del Mediterraneo in programma dal 22 al 26 giugno prossimi: per Caterina Venturini un magic moment che è un po’ un premio dopo l’infortunio al ginocchio che l’ha tenuta a lungo fuori dai giochi ma dal quale si è ripresa grazie alla sua determinazione, alla professionalità di chi l’ha seguita nella riabilitazione e a un notevole impegno economico personale. “Già – lei conferma – il solo intervento al ginocchio, dove avevo rimediato in allenamento la rottura del legamento crociato anteriore, mi è costato 3000 euro, somma alla quale vanno aggiunti altri 2000 euro per visite, riabilitazione e quant’altro. Cifra pagata personalmente e che conto di recuperare con l’assicurazione dopo il passaggio in Elite, visto che per la categoria A, la mia, non era previsto alcun intervento di risarcimento”. Ma, ammette Caterina, quel ginocchio infortunato non le ha mai procurato dolore: “In effetti ho disputato senza problemi il girone di ritorno del campionato e ho potuto così contribuire alla conquista del nuovo titolo italiano. Ed è giunta anche la convocazione in nazionale, assolutamente inaspettata dopo il mio lungo stop, e in azzurro il 28 e 29 aprile prossimi ad Aosta, farò parte del team che giocherà contro la Francia”. PREPARAZIONE “Molti si stupiscono – considera l’atleta – che nelle bocce esista anche la preparazione atletica, ma evidentemente lo fanno pensando che il nostro sport sia quello dei dopolavoristi che si divertono sulle piste dei bar. A certi livelli c’è invece un impegno fisico notevole che può appunto causare anche degli infortuni: pensiamo ad esempio
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che si devono effettuare 50 lanci nel breve spazio di 5 minuti ed è necessaria quindi anche una certa preparazione fisica”. Le bocce diverranno specialità olimpica a Parigi 2024 e in tale ottica Federazione e campioni s’impegneranno a pubblicizzare l’attività anche nelle scuole: “C’è soprattutto da sfatare un certo tipo di mentalità – considera la Venturini, campionessa del Mondo, d’Europa e d’Italia in carica - , a partire dalle famiglie, che fanno talvolta dell’ironia con i loro figli che decidono d’impegnarsi nel nostro sport. Nelle scuole sono poi previste 700 ore di contatto e dimostrazione con gli studenti, un passo importantissimo per l’auspicato sviluppo dell’attività bocciofila”. SPECIALITA’ Quella di Caterina è il “tiro di precisione”, che lei spiega in sintesi: “La gara è su 11 bocciate, con l’obiettivo di colpire il bersaglio bianco. Gradualmente la distanza aumenta e vengono frapposte pure delle
bocce-ostacolo rosse. Ai recenti italiani sono andata vicino all’en plein, è stata davvero per me una prestazione di grande soddisfazione”. In sostanza, accanto alla preparazione fisica ci vuole anche “smicje”, per dirla alla friulana. Quella di Caterina, impegnata come il padre anche a livello dirigenziale nel mondo delle bocce, è una famiglia dedita con passione a questo sport, con la sorella Virginia, anch’essa giocatrice dal nutrito palmarès, nuova presidente della società di Buttrio e fidanzata con il campione Marco Ziraldo. Ma essere dei fuoriclasse, nelle bocce, e lei stessa lo sottolinea, non dà da vivere: “Ho il mio lavoro, che mi piace, presso un’azienda vitivinicola di Pradamano che mi concede orari e spazi per i miei allenamenti e gare. Il mio è poi un carattere positivo e determinato ed è anche grazie a questo che sono riuscita a rimettermi in gioco dopo un infortunio che non è stato certo leggero”.
PESISTICA PERSONA Drusilla si definisce estroversa, amante della buona cucina e della musica dei Rammstein. Oltre alla pesistica pratica lo sci e frequenta il terzo anno allo "Stringher" di Udine
STUDENTESSA PRIMA CHE ATLETA
L'udinese Drusilla Coan ha conquistato nel 2017 due titoli italiani nella spacialità Power Lifting
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rusilla Coan è uno dei talenti della pesistica friulana di maggiore prospettiva, vincitrice nel 2017 di due campionati italiani nella specialità Power Lifting . Nata e residente a Udine, Drusilla ci ha rilasciato un intervista in cui ci racconta se stessa, i suoi sogni e le ambizioni per una carriera che potrebbe essere ricca di ancora maggiori soddisfazioni. "Prima di essere un atleta sono una studentessa, frequento lo Stringher di Udine e sono al terzo anno, ma la mia passione più grande è lo sport , adoro la musica Metal e il mio gruppo preferito sono I "Rammstein". Ado-
mi alleno cinque volte a settimana". - Il 2017 per te è stato un anno fortunato, come lo definiresti? "È stato un anno fantastico, è vero, e devo ringraziare innanzi tutto il mio sponsor, l'ABP nutrition Shop, il mio allenatore Federico Gallo e la mia squadra, I Vikings Veneto. Senza di loro sarebbe stato tutto molto più difficile. Nel giro di qualche mese sono riuscita a vincere due titoli italiani, il 23 febbraio a Prato ho fatto il record italiano di stacco nella categoria -63 , sollevando 135 chili, e il 15 dicembre 2017 a Cecina ho ottenuto il record di categoria nella specialitá panca sollevando 63 chili" .
"Il 2017 è stato un anno particolarmente fortunato perchè ho vinto due titoli italiani, a Prato e a Cecina. E di questo ringrazio immensamente chi mi ha supportato"
ro pure la buona cucina", premette l'atleta, che oltre alla pesitica ha praticato altri sport. "Ne ho fatti e ne pratico tantissimi: lo sci agonistico da quando avevo sei anni , poi l'anno scorso mi sono avvicinata al Power Lifting e con costanza e determinazione i risultati sono arrivati". - In cosa consiste la tua disciplina e quanti allenamenti svolgi? "Il Power Lifting è una branca della pesistica che si divide in tre prove, panca, squat e stacco,
mondiale. Allenarsi con atleti di questo calibro aiuta tantissimo, guardare come si allenano ti fa capire quanto ancora c'è da lavorare". - Quali sono I tuoi obiettivi per il futuro? "Non voglio montarmi la testa quindi rimango con i piedi per terra. Anche se ho ottenuto degli ottimi risultati devo rimanere concentrata e allenarmi sempre, anche perchè mi sto preparando per le qualificazioni al campionato europeo che si terrà il prossimo anno in Lituania, dove conto di offrire il massimo per cercare di portare la bandiera italiana e quella friulana sul podio". Tommaso Cossio
- Come prepari queste gare? "La concentrazione è sempre al massimo, mi alleno costantemente tutto l'anno senza cali . Durante le gare ho la fortuna di essere fredda, non mi faccio mai invadere dalle emozioni e ce la metto tutta . Potrei sembrare una persona molto chiusa ma in realtà sono molto estroversa" . - Hai qualche atleta a cui ti ispiri? "Si , mi alleno a stretto contatto con Valentina Barbieri che ha ottenuto il quinto posto
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ARTI MARZIALI
FIGLIA D'ARTE SUL TATAMI
Asya Tavano, 15enne dello Sport Team, ha il dna del padre Rudi
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l judo Udinese non finisce ancora una volta di sorprenderci e stavolta lo fa attraverso Asya Tavano, la quindicenne atleta di Lestizza in forza allo Sport Team del maestro Luigi Girardi. Dopo essere stata protagonista lo scorso anno con un terzo posto agli italiani nella categoria cadetti, un bronzo European Cup di Capodistria, quest'anno al Trofeo Alpe Adria di Lignano ancora podio con una terza posizione, poi il capolavoro a Genova nel Trofeo Città di Colombo con un primo posto in una manifestazione che annoverava i migliori atleti a livello nazionale . Gareggia nella categoria dei + 70 kg. guadagnandosi anche una convocazione in nazionale in occasione di un ritiro preagonistico. Studentessa al secondo anno chili, la sua all'Istituto Agrario di Cividale, a categoria quattro anni inizia a prendere confidenza con il tatami complice anche suo papà, Rudi Tavano, insegnante di Jujitsu al Ryugin di Codroipo. Nel 2016 il passaggio allo Sport team di Udine, dove è seguita dal maestro Luigi Girardi che sta elaborando un sistema di allenamento specifico per una atleta di questa categoria di peso che prevede una preparazione diversa rispetto judoka che competono nei pesi più leggeri. Le sue caratteristiche riguardano quelle di
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un' atleta che non si ferma mai, con dei requisiti che la rendono una judoka di grande interesse, e quando sarà in grado di esprimere tutto il suo potenziale certo sarà un susseguirsi di successi e soddisfazioni. Il percorso è ancora lungo, ci sottolinea il tecnico Girardi, anche perché quando si costruisce un atleta bisogna farlo progressivamente senza forzature che rischiano di pregiudicare il lavoro svolto. - Con il passaggio allo Sport Team di Udine sono arrivati subito i grandi successi . Ci vuoi spiegare le ragioni ? “Innanzitutto devo dire che chi mi prepara
ha una grande esperienza e sopratutto mi permette di lavorare in completa serenità anche seppure a ritmi importanti e mi sta insegnando a colmare le lacune relative ai miei lati deboli e sfruttare le mie potenzialità in modo ottimale. - A Genova quest'anno la gara perfetta al Trofeo Colombo che ricordiamo a livello nazionale è uno tra più importanti appuntamenti e dove hai incontrato atlete che ritroverai tra poco ai campionati Italiani. “ A Genova tutto è andato molto bene, mi sentivo sicura e sopratutto molto concentrata in un torneo dove puntavo a fare bella figura" -Nel judo la concentrazione e la capacità di leggere in anticipo le intenzioni dell'avversaria giocano un ruolo importante per vincere. “Ne sono consapevole e su questo punto sto lavorando con il tecnico per colmare il gap che in certe circostanze mi penalizza di fronte ad avversarie agguerrite” - Come ti prepari per una gara ? “Mi alleno sei giorni alla settimana sia dal lato agonistico che nella preparazione fisica. Le mie giornate sono veramente intense: a scuola sino alle 17, poi da Cividale prendo i mezzi pubblici per arrivare a Udine, palestra sino alle 21 e poi via a casa a studiare e finire gli ultimi compiti” - Pertanto mi sembra di capire che grande spazio per amici e passatempi non ce ne sia? “La maggior parte dei miei amici sono in palestra ed effettivamente altre opportunità di passatempi ed hobby non ce ne sono molte” - Ogni judoka che si rispetti ha la sua tecnica preferita. La tua ce la confidi? “È il Tai Otoshi, una tecnica in piedi che se ben eseguita non lascia scampo all'avversaria. Prediligo le tecniche in piedi anche se anche a terra mi difendo egregiamente” - Cosa ti piace di questo sport, preferendolo ad altri ? “Uno degli aspetti che mi ha subito conquistato è il rispetto che in palestra ed in gara vige tra avversari oltre essere uno sport di azione dove in pochi minuti si deve dare tutto” - Il judo è uno sport particolare: i maestri giapponesi dicono che non esiste un punto di arrivo perché non si finisce mai di imparare, neppure quando si arriva al decimo dan “È vero, non si finisce mai di conoscere ed imparare e questo vale anche per i maestri che spesso ce lo fanno notare spronandoci a dare il meglio e lavorare sempre con grande impegno e costanza” Gianfranco Borghesu
ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA JUDO
PORDENONE CAPITALE EUROPEA DEL KATA
Sette paesi europei hanno risposto alla chiamata del 35° Trofeo Villanova che sabato 24 e domenica 25 marzo ha registrato un vero e proprio boom di iscrizioni sfrutta la forza dell’attacco a proprio vantaggio, dove prima classificata è stata la coppia formata Wolfgang Dax Romswinkel e Ulla Losen, fra i pochissimi europei ad aver superato per ben due volte i giapponesi ai campionati
LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE
SONO STATI I FRANCESI MICHEL E LAURENT JEUFFROY AD AGGIUDICARSI L’ORO NEL KIME NO KATA
TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI ! ■ Nelle due giornate di gare e di festa, organizzate al Palazzetto dello Sport dalla Polisportiva Villanova Libertas, in collaborazione con Skorpion Club Libertas Pordenone, il Judo Libertas Porcia, Crescere sul Tatami Judo Libertas e il Judo Libertas Cordenons, ha avuto luogo una grande varietà di eventi incentrati sul judo kata, quello delle forme. Si tratta della rappresentazione artistica del judo, in cui viene premiata la migliore esecuzione, come se fosse una danza, dove flessibilità, precisione, efficacia e grazia sono le qualità vincenti. L’apertura delle danze è stata dunque sabato mattina con l’11° EJU Kata Tournament, quando sono salite sul tatami del Palazzetto dello Sport 42 coppie di Italia, Spagna, Francia, Germania, Croazia,
Svizzera e Austria appartenenti alle rispettive squadre nazionali. Se si aggiungono poi gli arbitri internazionali, erano rappresentati anche Olanda e Belgio con Trudie Michielsen e Michel Kozlowski, di origine polacca. Cinque i kata in gara. La più grande soddisfazione arriva nel Goshin Jutsu, la “forma dell’autodifesa”, dove la coppia di “casa” formata da Marika Sato, presidentessa della Libertas Judo Kuroki Zoppola, e Fabio Polo, del Judo Kuroki Tarcento, conquistano la medaglia d’argento, superati solo da Ubaldo Volpi e Maurizio Calderini. Terza piazza per i francesi Kamel Ben Tekfa e Alexis Lacroix. Nessuna sorpresa per il Ju No Kata, la “forma della flessibilità”, cioè la rappresentazione di tecniche in cui la difesa
mondiali (medaglia d’oro nel 2014 e 2016). Secondo posto per i francesi Emmanuel Wirtz e Armelle Voindrot; il terzo è rimasto invece in Italia con Marco e Martina Calugi. Sono stati i francesi Michel e Laurent Jeuffroy ad aggiudicarsi l’oro nel Kime no Kata,
la “forma della decisione”, tecniche di autodifesa in cui si utilizzano anche coltello e spada giapponese (Tanto e Katana). All’Italia sono andati l’argento e il bronzo, rispettivamente a Enrico Tommasi e Giulio Gaianelli, e Antonio Mavilia e Giovanni Gandolfo. Confermano la prima posizione dell’anno scorso Mauro Collini e Tommaso Rondinini per il Nage No Kata, la “forma delle proiezioni” cioè attacco e difesa del combattimento in piedi. Resta invariata anche la seconda piazza andata a Stefano Cesana e Tommaso Campanella, che superano i cugini d’oltralpe Fabrice Cardia e Ludovic Germa. Un terzo posto costato a Germa una lussazione, che ha impedito alla coppia di rifarsi il giorno dopo al Grand Prix Internazionale. Podio invece completamente rinnovato nel Katame No Kata, la “forma del combattimento a terra”. Ancora una volta i francesi in testa con Nicolas Fourmaux e Jean Daniel N’Gguyen, seguiti dalla coppia nostrana Luciano Sgarzi e Francesco Lorenzetto. Ai tedeschi Miriam Sikora e Christian Steinert il terzo posto.
UDINE | TRIESTE | PA
ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA GINNASTICA RITMICA
DUE PODI PER LA LIBERTAS PORCIA AI REGIONALI
Sono ben due le squadre del sodalizio purliliese a salire sul podio nella prima prova del Campionato Regionale di serie D livello LA, svoltasi a Sacile domenica 25 marzo ■ Continuano a mietere successi le implacabili ginnaste della sezione ritmica della Libertas Porcia. Salgono infatti entrambe sul podio le squadre presentate dal sodalizio purliliese alla prima prova del Campionato Regionale di serie D livello LA, svoltasi a Sacile domenica 25 marzo. Conquista dunque la prima posizione con un punteggio complessivo di 15,050 la squadra delle Junior formata da Valentina Valeri, Alessia Caputo, Nicoletta Sozza, Elena Trentin ed Emma Polese. Sotto gli occhi dell’orgoglioso tecnico Chiara Cadamuro, le atlete sbancano con l’esercizio collettivo. Ottengono il miglior punteggio anche in quello in successione, ed offrono un’ottima prestazione anche nell’individuale. Non sono da meno le Allieve. In un’affollatissima categoria riescono infatti a salire sul terzo
CADAMURO: “A VOLTE LE PAROLE NON LIBERTASBASTANO FVG SERVONO, I RICORDIDELLE DI IERI, A AL SERVIZIO VEDERE DOVE SI È OGGI” SOCIETÀ SPORTIVE
gradino del podio Emma Cellot, Giada Mozzon, Matilde Pizzinato e Giorgia Verona, con Irene Fracas a sostenere la squadra come riserva. 24, 150 il punteggio com-
plessivo ottenuto, a soli pochi decimi dalle prime classificate del Fenati. Grandiose performance quindi sia nell’esercizio collettivo che in quello in successione, ma
è proprio l’esercizio individuale ad incantare la giuria. La squadra ottiene proprio qui il miglior punteggio della categoria, con un’esecuzione impeccabile e accurata. «A volte le parole non servono, bastano i ricordi di ieri, a vedere dove si è oggi –. Commenta sui social il tecnico Cadamuro –. Oggi lasciamo parlare le emozioni di un grande risultato frutto di un grande lavoro svolto». Il prossimo appuntamento per le giovani ginnaste sarà a Trieste il 22 aprile, quando daranno il tutto per tutto per mantenere e persino migliorare i risultati.
TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI !
SCHERMA
SCHERMA VITTORIA DA PRIMATO ■ Si è conclusa con un grande successo per la Scherma Vittoria Pordenone Libertas la seconda prova del Gran Prix “Kinder +Sport” under14 di fioretto maschile e femminile, in programma ad Assisi sabato 24 e domenica 25 marzo. Festeggia infatti la vittoria tra le Bambine proprio la giovanissima pordenonese Mariavittoria Berretta. Dopo aver fermato in semifinale per 10-6 Greta Saioni del Club Scherma Roma, ha avuto ragione nella finalissima, col punteggio di 10-4, dell’altra portacolori del sodalizio romano, Ludovica Franzoni. La
Beretta così consolida e migliora il 3° posto ottenuto nella prima prova nazionale disputata nel mese di dicembre a Treviso. Molto buona anche la prova della sua compagna di squadra Vittoria Riva che ottiene un lodevole 22° posto. Nella categoria maschietti pari età, Edoardo Lovisa, dopo una fantastica fase a gironi dove colleziona 6 vittorie su 6 incontri, si ferma alla terza diretta chiudendo al 34° posto su ben 165 atleti. Si difende bene anche Alberto Paoletti, che però si ferma a metà classifica fra i Ragazzi. Grande la felicità della società
DOVA | MILANO | PRATO
L’esultanza di Maria Vittoria Berretta e del maestro Mihail Banika per i risultati ottenuti da tutti gli atleti, che fanno ben sperare per il prossimo grande evento: il Gran
Premio Giovanissimi “Renzo Nostini” – Trofeo “Kinder +Sport” programmato dal 16 al 22 maggio a Riccione.
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LATIN LOVE, DOVE LA DANZA È UNA ■ «Non abbiamo pensato alla danza come lavoro, lo abbiamo fatto come scelta di vita», esordisce così Manuela Scimonelli che a gennaio 2017 ha deciso di buttarsi in una nuova avventura aprendo l’associazione Latin Love, unica scuola di danza specializzata in balli caraibici (salsa, bachata e merengue) di Pordenone. La società, affiliata alla Libertas e alla FIDS, nasce dalla passione di un gruppo di ballerini che formavano il corpo di ballo Latin Love, che, grazie anche alla collaborazione con il Maestro triestino Aaron Coslevaz Manzi, da giugno 2016 in coppia con Manuela nella danza, ha formato lo zoccolo duro della scuola che ne ha preso il nome. Manuela è nel mondo della danza da circa 20 anni, ha iniziato a ballare danze caraibiche con Carlo Peron quando ancora non era una disciplina riconosciuta dalla federazione di danza sportiva. Sempre impegnata ad arricchire la propria formazione, attualmente è tecnico federale ed è diventato giudice nazionale e internazionale come Aaron, unici in Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo principale dell’associazione è quello di far conoscere la danza sportiva soprattutto fra i giovani, e scardinare i pregiudizi che avvolgono questi balli, che invece hanno una storia, una cultura ed una tradizione profondissima anche religiosa che non tutti conoscono. Altro punto di forza della scuola è lo staff, formato da Andrea Pinotti Vicepresidente, Gianluca Betto Segretario, Roberta Colin Tesoriere, e i consiglieri Massimo
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Del Col, Stefania Zancan, Barbara Festa. «Ho deciso di fare un consiglio direttivo più allargato rispetto alle altre associazioni – nota la presidente Scimonelli – e ne sono felice perché sono circondata da persone che si danno tutte un gran da fare, ed hanno tutti idee brillanti». A settembre hanno aperto la nuova sede definitiva in via Interna 16/B a Pordenone, dove si svolgono i loro corsi. Infatti, oltre alle lezioni “classiche” di salsa cubana, bachata, kizomba e salsa portoricana, per principianti, intermedi, avanzati, bambini e singoli, è possibile
Manuela Scimonelli
cimentarsi nel reggaeton e nel burlesque. È inoltre possibile seguire l’innovativo corso di “Lady Style”, che riguarda la gestualità e il portamento femminile. La maestra Scimonelli, che personalmente le “specialità della casa” – salsa portoricana, bachata fusion e salsa cubana – e offre la possibilità anche di lezioni private, si è circondata di istruttori di altissimo livello. Il corso base di Kizomba e Semba è affidato a Giuseppe Delli Santi. Sweet Pepper guiderà invece le donne nel mondo del Burlesque, viaggiando anche attraverso il tempo con trucco e parrucco “old style”
UDINE | TRIESTE | PA
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A VERA E PROPRIA SCELTA DI VITA pio, per sabato 7 aprile è in programma a Pordenone un Flah Mob di Rueda con Alessandra Spitz, per poi nella serata spostarsi al grande evento al Diamantik in collaborazione con lo staff di Villa Havana. Domenica gli allievi parteciperanno ai Campionati Regionali FIDS di Cividale. Ma, siccome la pratica è ciò di cui ha più bisogno un ballerino, tutti i martedì al Planet Fun di Zoppola – sulla Pontebbana in via Risiera 3 – si organizzano serate caraibiche ad ingresso libero “Latin Fashion” con Eddi Martin Dj & Sandro Dj. Nel pre serata, la maestra Scimonelli si presta per approfondire salsa, bachata e kizomba per chi vuole fare bella figura sulle piste da ballo. C’è solo l’imbarazzo della scelta quindi. Per maggiori informazioni: sito internet www.latinloveasd. it, pagina facebook Latin Love Asd, whattsapp 347 87 37 391.
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e costume. È previsto infine anche l’allenamento funzionale a cura di Laura Biscontin, personal e functional trainer. Moltissimi sono gli eventi più disparati cui partecipa l’associazione. Ad esem-
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A CURA DI STEFANO OSSO
…O
ra c’è un Centro Commercial. Così canterebbe Adriano Celentano se fosse nato qualche anno più tardi, perché oggi, al posto della “casa in mezzo al verde”, c’è una lunga serie di supermercati, ristoranti, cinema, concessionarie e negozi, però, pochi metri oltre le recinzioni e i depositi, la campagna la fa ancora da padrona e offre bucolici scorci di altri tempi. In questo giro partiremo dal “Pradamano Shopping Center” ma appena qualche minuto dopo essere passati sotto alla ex strada Statale 56 “di Aidussina” — da qualche anno retrocessa al rango di Regionale, sempre con la stessa nu-
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merazione, ma con denominazione “di Gorizia” — saremo già su uno sterrato tra filari di alberi, vigneti, campi e tranquille rogge. L’itinerario raggiunge prima Lovaria, sorprendente borgo con ville seicentesche ai lati dell’unica strada che lo attraversa, poi piega a sud seguendo l’argine destro del Torre lungo la ciclovia FVG–1 “Alpe Adria”. Aggirata Pavia di Udine si continua verso meridione passando per Selvuzzis e il suo imponente maniero fino a Percoto, dove un passaggio in una calle con un nome da Monopoli, ci farà sentire a Venezia. Sempre per sterrati si raggiunge Melarolo, si curva lentamente verso est e si arriva a Trivignano Udinese. Qui un’antica strada conduce al guado sul torrente Torre e a Casali Birri dove inizia la risalita verso nord fiancheggiando la Manganizza.Sfiorando Manzinello si prosegue verso Buttrio per raggiungere infine Pradamano passando per un altro storico guado, fino a qualche anno fa aperto anche al traffico veicolare. Ormai siamo in vista dell’arrivo, con l’alto traliccio con l’insegna del Centro Commerciale che si staglia all’orizzonte. Ma il percorso ci riserva ancora qualche sorpresa perché altri sterrati tra i prati giungono proprio alle spalle dei negozi, con la strada bianca che finisce praticamente all’ingresso dei parcheggi.
Il giro, tutto pianeggiante, è lungo 32 km di cui oltre metà su strade bianche o sterrati e si percorre in circa due ore o poco più. E’ consigliata la mountain bike perché alcuni tratti sono su piste agricole di accesso ai campi e quindi con la possibilità di trovare fango. I due guadi sul Torre andranno percorsi con la bici a mano, a meno che non si abbia una fat– bike per via dell’acciottolato poco compatto. Questi guadi sono quasi sempre asciutti a meno che non abbia piovuto abbondantemente nelle ore precedenti, in ogni caso il Torre si asciuga molto velocemente. Il periodo consigliato va da fine estate a primavera inoltrata evitando le assolate giornate estive perché c’è poca ombra. Acqua la si trova abbastanza facilmente lungo il percorso e comunque i paesi sono sempre a pochi chilometri l’uno dall’altro.
Curiosità Considerando la parte del giro a destra del Torre, sei ponticelli attraversano una roggia. Non sono corsi d’acqua diversi ma è sempre la Roggia Milleacque che ha origine, come derivazione del canale Ledra, a Udine, sotto alla rotonda di piazzale Cella. E’ una storica roggia, dal nome evocativo, che oltre a portare acqua per i campi, faceva funzionare diversi mulini dei quali ormai è rimasto solo il mulino Moras a Trivignano Udinese. Dopo aver lambito Lovaria, Percoto, Trivignano, Jalmicco e Visco, la Roggia Milleacque confluisce nel fiume Taglio alle porte di Strassoldo.
DAL SATELLITE La zona è coperta parzialmente dalla mappa Odos 1:25.000 foglio 04 “Udine Palmanova”. Una sintetica descrizione del giro con possibilità di scaricare la traccia per il GPS è su https:// www.bikemap.net/ it/r/4349908/
LÀ DOVE C’ERA L’ERBA… DESCRIZIONE GIRO Si parte dal Pradamano Shopping Center seguendo le indicazioni per Gorizia e subito dopo il sottopasso della Regionale 56 si imbocca il primo sterrato a destra e quindi ci si dirige verso est. Alla cappella con il mosaico di San Giorgio e il Drago si prosegue dritti, si attraversa Lovaria e prima della grande rotonda si svolta ancora a destra seguendo le indicazione della ciclovia FVG 1 “Alpe Adria” che in questo tratto corre lungo l’argine destro del Torre. Entrati a Pavia di Udine si seguono ancora le indicazioni della FVG fino a Selvuzzis, dove si abbandona la ciclovia e si prosegue su sterrato fino a Percoto.Subito dopo la caserma dei Carabinieri si svolta a destra e si imbocca la suggestiva “via Stretta” che sbuca a ridosso della chiesa. Si svolta a sinistra e in piazza, si imbocca via Tomadini in direzione dei campi e di Melarolo. Attraversato il borgo si prosegue per Trivignano Udinese dove con un sinistra–destra–sinistra si prende la bianca via Gallici che arriva dritta al guado sul Torre. Si prosegue dritti in direzione delle case ma prima del ponticello sulla Manganizza (o Manzanizza come riportato su alcune tabelle)
si piega a sinistra e si risale l’argine sinistro del Torre in direzione nord.In prossimità di San Lorenzo si fa una specie di inversione a U a sinistra e si prosegue in direzione di Percoto. Attraversata la provinciale 78 si continua sulla strada bianca che fiancheggia la fabbrica di laterizi e si raggiunge Buttrio.Svoltato su via Malignani si oltrepassa la provinciale servendosi del sottopasso ciclopedonale e si prosegue verso il campanile. Prima del sottopassaggio ferroviario si gira a sinistra e al successivo semaforo si passa sotto ai binari e si continua sulla collina. In fondo alla discesa si svolta a destra, quindi a sinistra e ancora a sinistra alla rotonda.Attraversata la nuova bretella Buttrio–Orzano si raggiunge il Sacello della Madonna di Lussaria e quindi si guada nuovamente il Torre in direzione di Pradamano. Si volta a sinistra in via Orsaria e si prosegue fino a raggiungere via 11 settembre 2001 con il suo sottopassaggio ferroviario. Sinistra su via dei Boschi, poi destra su via De Gasperi e via dritti fino al parcheggio del Centro Commerciale. Seguendo le indicazioni “Ingresso Camper” si torna al punto di partenza.
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AGENDA
Weekend EVENTI
7-8 APRILE
ARTI MARZIALI 7/8 aprile 2018
MARCE Domenica 8 aprile 2018
36° TROFEO MARCIA ENOGASTRONOMICA DELLE PRELIBATEZZE DEL CARSO DI TARCENTO - JUNIOR EUROPEAN JUDO CUP
Ge.Tur - Lignano Sabbiadoro Al via la 36° edizione del Trofeo del Tarcento, che si svolge per l’ottava volta conecutiva all’interno del circuito europero Junior European Judo Cup.s Info: www.judokuroki.it
BOCCE Domenica 8 aprile 2018
GARA TRIVENETA A COPPIE
San Michele. La marcia è dedicata a tutti gli amanti della cucina e delle bellezze del Carso e in particolare ai reperti e alle tracce lasciate dalla Grande Guerra sul San Michele e nelle aree circostanti. Come è ben noto, San Michele si è trovato nel fulcro dell’evento bellico, infatti la linea del fronte passava proprio attraverso il paese.
MARCIA DELLA VAL MEDUNA
TENNIS
CICLISMO Domenica 8 aprile 2018
Domenica 8 aprile 2018
9° G.P. CITTÀ DI PORDENONE Sabato 7 aprile 2018
Gemona. La gara si svilupperà con due gironi (C e D) separati, che saranno accorpati in semifinale. La formula raccoglie l’entusiasmo e la riconoscenza di molti atleti di categoria D perché consente loro di competere con dei pari categoria per poi andare a concludere il torneo con quelli di categoria superiore. Organizzato da: ASD Bocciofila Gemonese.
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Meduno (PN). La marcia non competitiva avrà come partenza ed arrivo il Centro sportivo e ricreativo e. Zatti ed attraverserà boschi e sentieri con percorsi di 6, 12 o 24 Km. Partenza dalle ore 8.30 alle 9.30. Una mostra e gli stand nnogastronomici attenderanno i podisti all’arrivo. Organizzato da: Gruppo Alpini Val Meduna.
3^ TORNEO GIALUTH
Categoria di età Open Organizzato da: AS DILETTANTISTICA TENNIS CLUB ROVEREDO
TORNEO CITTÀ DI MONFALCONE Categoria di età Giovanile Organizzato da: Tennis Monfalcone
Pordenone Cat. Giovanissimi - , prova su strada, sul percorso cittadino di: Viale Trento – Piazza Risorgimento, Viale Dante, Piazza Duca d’Aosta, Via Cavallotti e Viale Trento. Organizzato da: ASD Ciclistica Ottavio Bottecchia Pordenone.
AGENDA
Weekend EVENTI
14-15 APRILE
CICLISMO
GOLF
Domenca 15 aprile 2018
Sabato 14 aprile 2018
Domenica 15 aprile 2018
30a 6° MEMORIALE ROBERTO CANAL SPORTINSIEME
1° TAPPA WINE&DINE GOLF TOUR 2018
Sacile; Fontanafredda Consigliato per: Tutti Gara riservata alla categoria degli esordienti al mattino ed agli allievi il pomeriggio. Organizzato da: ASD Ciclistica Sacilese.
Gara di circuito - 18 buche Stableford Organizzato da: Golf & Country Club Castello di Spessa.
VELA
MARCE
CORSA
Domenca 15 aprile 2018
Domenca 15 aprile 2018
TROFEO BRUNO MARSI
VIVICITTÁ 2018
Cervignano del Friuli (UD). Percorsi: Km. 7-12-21 Ritrovo alle ore 8,30 presso la sede Associazione Nautica in via del Fiume Vecchio Cervignano del Friuli. organizzata da: IL Gruppo Marciatori Cervignano. Domenica 15 aprile 2018
42a ATTRAVERSO LE RISORGIVE
Villaggio del Pescatore Trieste Seconda regata zonale laser Organizzata da: Soc.Nautica Laguna Ass Sport Dil
Gorizia. Consigliato per: Tutti La corsa che unisce senza confini Gorizia - Nova Gorica si svolgerà in contemporanea nelle principali città nazionali ed internazionali, con partenza alle 09.30. A Gorizia la manifestazione, giunta ormai alla 24^ edizione, avrà come cuore la Piazza Transalpina. La corsa, non competitiva e aperta a tutti, si articolerà in tre percorsi diversi: uno di 12 km per i podisti; uno di 6 km adatto anche a chi vuole semplicemente passeggiare o fare nordic walking e infine un percorso breve di 3 km per famiglie con bambini e per chi non vuole perdere l’opportunità di partecipare all’evento anche se non può affrontare percorsi più lunghi. Organizzato da: UISP Comitato Territoriale Gorizia.
Porcia (PN) Partenze scaglionate dalle ore 8.30 alle 9.30 dall’area festeggiamenti Agosto Purliliese Percorsi: Km. 3-6-11-21 Percorsi ameni, pianeggianti su strade di campagna e misto. Il percorso da 3 km non presenta barriere. Organizzata da: Ass. Dilettantistica Marciatori Purliliesi - Porcia (PN).
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