TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
GRADI
magazine
08|16 04|05|2016
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
SERIE D
La Pallacanestro Trieste (nella foto Jordan Parks) affronta Tortona nella prima dei play off di A2
DIMAS, BOMBER GIRAMONDO pagG 6-7
DILETTANTI
CHE FESTA TARCENTINA! pagG 18-19
pesi
zanetti, vip del bilanciere pag 48
dai, che CE la fate!
NEI CAMPIONATI NAZIONALI DI BASKET LE FORMAZIONI REGIONALI STANNO DISPUTANDO I PLAY OFF CON BUONE CHANCES DI SUCCESSO PAG 42
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42
SOMMARIO
08|16
04|05|2016
6
32-33 UDINESE 6-7 SERIE D
CALCIO
8-9 ECCELLENZA 10-16 PROMOZIONE 14-21 PRIMA CATEGORIA 22-25 SECONDA CATEGORIA
23 TERZA CATEGORIA
27 CARNICO
28-29 GIOVANILI
37
30 CALCIO A 5
31 FEMMINILE
42-43 BASKET 44-47 VOLLEY
Le Belle di Tremila Sport: Jessica Collaviti
48-49 ALTRI SPORT
RUBRICHE 34-35 SI DICEVA... 37-40 L E BELLE DI TREMILASPORT
36 NONSOLOSPORT
50-51 MONDO LIBERTAS 52-53 G LI ITINERARI DI TREMILASPORT
48
PESISTICA Ernesto Zanetti, presidente della Miossport di Cervignano, una storia da vip del bilanciere. TremilaSport+ | 04 05 2016 | 03
EDITORIALE
.... TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
GRADI
magazine
08|16 04|05|2016
w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m La Pallacanestro Trieste (nella foto Jordan Parks) affronta Tortona nella prima dei play off di A2
SERIE D
DIMAS, BOMBER GIRAMONDO pagG 6-7
DILETTANTI
CHE FESTA TARCENTINA! pagG 18-19
PESI
zanetti, vip del bilanciere pag 48
DAI, CHE CE LA FATE!
NEI CAMPIONATI NAZIONALI DI BASKET LE FORMAZIONI REGIONALI STANNO DISPUTANDO I PLAY OFF CON BUONE CHANCES DI SUCCESSO PAG 42
Basket regionale sugli scudi
C
opertina al basket in questo nuovo numero del magazine, con la Pallacanestro Trieste, prima forza regionale, in pieni play off al termine dell'ennesima stagione da protagonista in A2 all'insegna di un programma volto alla valorizzazione del vivaio e con il pubblico tradizionalmente "sesto uomo" sul parquet. Fine stagione in gran spolvero comunque anche per l'Apu, che, fallito l'obiettivo-promozione in A2 negli ultimi tre anni, ci riprova con al comando un allenatore "fuori categoria" come Lino Lardo. E rush promozione, nelle serie nazionali, è anche in B femminile per le ragazze della Basket School e per Tarcento, Corno, Jadran e Ardita Gorizia in C Gold, a testimonianza della crescita globale di un movimento che negli ultimi tempi si era un po' ripiegato su se stesso. Momento critico invece, nel calcio, per l'Udinese, dopo la sconcertante e pesante sconfitta con il Torino impelagata nel fondo classifica e a rischio serie B se nei prossimi turni, domenica a Bergamo e poi al Friuli contro il Carpi, non raggranellerà qualche altro punticino. Al di là di questo, si dice nel nostro servizio, è ad una oculata ricostruzione che la Pozzo family dovrà pensare per la prossima stagione, con anche qualche italiano in un organico attualmente tutto straniero o quasi (5 soli giocatori nostrani, tre dei quali ben over 30, tra i 28 della rosa). Calcio dilettanti, poi, come di consueto, leone delle nostre rubriche, con l'ex attaccante neroverde Sessolo protagonista di un Cordenons che, vincendo l'Eccellenza, disputerà la prossima serie D. Magic moment, quello del centro alle porte di Pordenone, promosso con buon anticipo anche nel basket in C Silver. Personaggi non mancano come sempre anche in altre rubriche, uno su tutti il cervignanese Ernesto Zanetti, campione di pesistica e poi commissario tecnico azzurro e attualmente presidente della Miossport, fucina di molti campioni del bilancere. Esplosività fisica che caratterizza pure la rubrica Si diceva...dedicata ai campioni di ieri dei vari sport e che stavolta riporta alla ribalta un campionissimo d'inizio secolo della lotta e del sollevamento, il triestino Giovanni Raicevich. E ancora pallavolo, calcio femminile, cultura e bellezza muliebre: come sempre non manca proprio niente.
Il Direttore Edi Fabris
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DIRETTORE RESPONSABILE Edi Fabris VICEDIRETTORE Massimo Muzzin EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 direzione@mediatremila.com REDAZIONE Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 redazione@tremilasport.com
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Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007 Responsabile trattamento dati (D.LGS. 30-6-2003 N. 196) Edi Fabris
TELEPORDENONE
08| 16
Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 4 maggio 2016.
PUBBLICITÀ MediaTremila Edizioni Viale Palmanova 146 - Udine Tel. 0432. 33 30 893 agenti@tremilasport.com
videoregione
LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO
Mondo Udinese
QUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA DIZIONI
w w w. m o n d o u d i n e s e . c o m
TremilaSport+ | 04 05 2016 | 05
(Foto Vincenzo Ranalli)
CALCIOSERIE D
LA SCHEDA
DIMAS GONÇALVES DE OLIVEIRA
IL BOMBER
GIRAMONDO DIMAS Dimas Gonçalves de Oliveira, in arte Dimas, nasce a San Paolo in Brasile il 30 settembre 1984. Arrivato in Italia nel 2004 al Villafranca, in carriera ha vestito le maglie di Virtus Vecomp, Sambonifacese, Monza, Montichiari, Buggiano, Teramo, Campobasso e Levico Terme. Ha respirato anche l’aria della serie A con il Chievo pur non esordendo nel massimo campionato. Dallo scorso dicembre è al Levico Terme.
06 | 04 05 2016 | TremilaSport+
I
l calcio è fatto di storie. Luogo di incontri, di vite mischiate, di abbracci e lacrime. Di gente lontana e vicina che si ritrova in quel rettangolo verde. Gonçalves de Oliveira Dimas o, più semplicemente Dimas, ha un bagaglio di esperienze calcistiche e non che spaziano dal Brasile all’Italia. Oggi al Levico Terme ci regala una lunga e splendida chiacchierata dove si racconta e dove, sin dalle prime battute, emerge un profondo amore per quella palla rotonda… - Che partita è stata quella con il Montebelluna? “Una vittoria meritatissima: se fosse finito 4-0 il primo tempo nessuno avrebbe detto nulla. Il loro portiere ha fatto almeno 3 miracoli. È stata una gara difficile, inevitabilmente visto che siamo alle ultime battute. Ci siamo riusciti, ora siamo salvi. Quando sono arrivato
io (a gennaio, ndr) la squadra era in fondo alla classifica. Un po’ di sfortuna in generale c’è stata. Anche per me, con una serie di malanni che mi hanno frenato parecchio. Mi è dispiaciuto tantissimo, ma sono maturo: può capitare un’annata storta. Il segreto del successo di domenica è stato mettere in campo la giusta mentalità: abbiamo giocato come se fosse stata la finale di Champions”.
- Che annata è stata? “Era tanti anni che le squadre trentine si salvavano con i playout: aver raggiunto il traguardo senza passare per gli spareggi è stato bello. L’obiettivo era la salvezza tranquilla. Non è stata tranquilla (sorride, ndr), ma l’importante è aver raggiunto la meta”. - Quale squadra ti ha impressionato di più? “Il Campodarsego a livello di gioco.
“
All’inizio quando cambi Paese, cultura, è difficile adattarsi, ma se hai la volontà di migliorare e lavorare sodo nessun traguardo è impossibile
SERIE DCALCIO
“
Mi piacerebbe trasmettere i valori belli del calcio. Vedere bambini arrivare col sorriso e andar via più felici. Fare un po’ quello che mio papà ha fatto con me Loro avevano un gruppo più coeso del Venezia che però spiccava per le eccellenti individualità. Penso a Serafini, a Maccan, e a tutti gli altri capaci di fare la differenza. Alla fine i lagunari per blasone, stadio, storia, stano tornando nelle categorie che gli competono”. - Veniamo, finalmente, a te, arrivato da San Paolo 12 anni fa… “Avevo 19 anni, sono venuto qui con una piccola valigia per fare un po’ di provini. Brescia, Napoli, Roma. Tutto è partito dal mio paese in Brasile: stavo giocando la finale del torneo che disputavamo lì ogni anno e sugli spalti Carmo, un pittore, mise gli occhi su di me. Storia strana. Lui aveva conosciuto Bruno Conti che gli aveva detto: “Se vuoi fare i soldi inizia a portare qualche bel giocatore in Italia”. È così che è diventato agente FIFA e che, quella volta, mi scelse. All’inizio quando cambi Paese, cultura, è difficile adattarsi. Penso agli inizi: andare a scuola a 19 anni in una classe di 14enni è difficile, ma se hai la volontà di migliorare e lavorare sodo nessun traguardo è impossibile. La distanza è tanta, lo so. Se si sente? Sono “solo” 15 ore di volo (ride, ndr…). Quando posso, specie a fine stagione, torno sempre 1520 giorni in Brasile. Partirò presto quest’anno perché non vedo l’ora di ripartire con la preparazione: voglio tornare a essere il giocatore di un anno fa, quello da 18 gol in Serie D. Voglio riscattarmi subito: è stata un’annata strana, sono stato fortunato a non averne avute di questo tipo in passato, ma ora voglio subito rialzare la testa. Vedi, io sono arrivato qui con una piccola valigia, come ti dicevo, ma un po’ di sogni li ho realizzati. E forse sarei potuto arrivare anche più in alto. Ma la cosa più bella che mi ha regalato l’Italia è la mia compagna e i miei splendidi figli. Una famiglia meravigliosa, come quella dei miei suoceri. In questo mondo sono
poche le persone che ti aiutano, ti vogliono bene, e io ho trovato un grande amore. Una suocera che è la mia seconda mamma, idem per il papà. Io dico sempre: “Ho nostalgia di famiglia e amici, ma qui ho trovato qualcosa di bellissimo”. Quando ricevi questo affetto è tutto più facile. E quest’anno, se riusciamo, sarebbe bello andare in Sud America a Natale, portare i piccoli in quel periodo di feste”. - Torniamo a quando eri bambino. Chi tifavi? “La fede calcistica è una sola: è bianconera, Corinthians. Qui a Udine ho amici che giocano in Serie A, come Thereau e Felipe oggi, con cui mi vedo spesso e ci guardiamo le partite del campionato brasiliano. A proposito: il mio modello è sempre stato Ronaldo. Quello vero però, il fenomeno. Il giocatore più forte al mondo. Sono cresciuto con lui. Il calcio… E pensa che mio padre, cresciuto con Pelè, è del Santos… (ride, ndr). Ha cresciuto 5 piccoli fratellini che tifavano storici rivali…” - A proposito di Serie A invece, tu hai vestito la maglia del Chievo… “Ho firmato un quinquennale con loro. Non ho mai esordito, ma ho girato ogni tanto l’Italia con la squadra. E una delle fortune vissute in quei momenti è stata incontrare Del Piero nel tunnel degli spogliatoi, al termine di una partita con la Juventus, e riuscire a prendergli la maglietta”. - Tu che hai girato molto, che differenze vedi fra calcio italiano e straniero? “Seguo tanto il calcio dell’estero e vedo che qui la gente chiacchiera troppo: non va bene. Anche gli allenatori non parlano di calcio. Se dobbiamo pensare che ci sia malafede meglio chiudere tutto. Io penso che i fischietti sbaglino
come noi calciatori, e non sta a nessuno giudicare. Invece di parlare bisognerebbe dare una mano, educare. Oggi ho visto un video orribile di una partita fra allievi che al triplice fischio si menavano. Spettacoli davvero brutti. Qui in Italia dobbiamo (mi ci metto dentro anch’io) imparare a crescere, guardare prima di tutto noi stessi. E poi, l’altra differenza, è che si va poco allo stadio. In Serie C in Spagna lo stadio è pieno: sarebbe bello accadesse anche qui”. - A proposito di educare: ti piacerebbe fare l’allenatore? “Non lo so, forse, ma non sarà facile: fare contenti tutti è un mestiere difficile. Mi piacerebbe trasmettere i valori belli del calcio. Vedere bambini arrivare col sorriso e andar via più felici. Fare un po’ quello che mio papà ha fatto con me”.
8 maggio 2016 SERIE D 38^ Giornata
ESTE - ABANO TERME FONTANAFREDDA - CALVI NOALE MESTRE - CAMPODARSEGO BELLUNO - LIVENTINA UNION RIPA - LUPARENSE DRO - MONTEBELLUNA LEVICO TERME - TAMAI GIORGIONE - UFM TRIESTINA - VENEZIA SACILESE - VIRTUS VECOMP
- Un momento indelebile di questi anni? “La promozione col Teramo in C2. Ma, ovunque io sia andato, porto momenti indimenticabili e felici”. Luca Feole
TremilaSport+ | 04 05 2016 | 07
DIECI GOL PER UN TRAGUARDO STORICO
Foto Antonio Ros
MAX SESSOLO
ECCELLENZACALCIO
Foto Antonio Ros
Il bomber del Cordenons entusiasta della lunga cavalcata che ha portato i granata a trionfare in Eccellenza. Intanto Lumignacco e CjarlinsMuzane masticano amaro: ai play-off nazionali ci va il Torviscosa
C
orDenons. No, non è un errore di battitura, ma semplicemente la scritta mostrata con orgoglio dai ragazzi di mister Conte dopo la vittoria del campionato di Eccellenza. La sconfitta per 3-1 contro il Tricesimo (record di punti in categoria per i quinti in classifica) è stata indolore: la matematica promozione era già arrivata in seguito alla sfida con la Manzanese. “Sapevamo tutti che andavamo verso un match delicato e difficile: loro erano reduci da un ottimo periodo, a differenza nostra - sottolinea soddisfatto Massimiliano Sessolo, attaccante classe ‘82 dei granata -, ma siamo riusciti a portare a casa i tre punti con una buona prestazione dal punto di vista del gioco. E alla fine abbiamo potuto far festa”. Una vittoria meritata quella del Cordenons, in un girone davvero tosto: “Specialmente nella prima fase di stagione mi hanno impressionato molto Kras e Vesna, le due che ci hanno dato maggior filo da torcere. Poi per motivi diversi non sono riuscite a mantenere il passo, ma sono delle grandi corazzate a cui faccio i miei più sinceri complimenti”. La punta, con un passato nelle giovanili del Milan e, senza arretrare troppo, nel Pordenone (“Sono davvero felice per i Ramarri: spero di riuscire a seguirli con attenzione ai playoff: sarebbe un traguardo storico”), anche quest’anno ha toccato la doppia cifra: “Sono davvero
erano tenuti defilati ed erano usciti un po’ dai radar. Una vera e propria impresa quella compiuta dall’undici di Carpin, che a onor del vero già lo scorso settembre davamo come possibile outsider. Per il Lumignacco resta il rammarico di aver chiuso al quarto posto una stagione iniziata con una partenza a razzo poi smorzata da un fisiologico calo nella seconda parte di stagione. Nel mezzo un cambio in panchina che ha lasciato un po’ tutti spiazzati: non di certo per la scelta del timoniere, Gianluca Birtig, le cui capacità sono fuori discussione; quanto soprattutto per l’opportunità di mandare a casa uno come Pino Cortiula che era riuscito a portare la squadra in vetta per
buona parte del campionato. E sempre un cambio in panchina, ma questa volta arrivato troppo tardi, è alla base del rammarico del CjarlinsMuzane: con il sergente di ferro Pino Vittore gli orange della
CLASSIFICA FINALE ECCELLENZA soddisfatto dei 10 gol realizzati in questo campionato perché ognuno di essi ha contribuito in maniera importante a raggiungere l’obiettivo finale. Un aggettivo per descrivere questa annata? Intensa. C’è stato davvero tutto al suo interno, ogni emozione possibile, dalla fatica, passando per la sofferenza e per momenti meno belli, fino alla gran gioia del finale”. Il prossimo anno, dunque, si riparte dalla D: “Un pensiero sul prossimo anno? Non dico nulla, perché non so nulla…” chiude sorridendo il bomber. L’unica certezza saranno i suoi gol. Ancora tanti, come sempre. Se a Cordenons si esulta c’è chi allo stesso tempo si ritrova a rosicare amaro. Si tratta di Lumignacco e CjarlinsMuzane che proprio nell’ultimo atto della stagione si sono visti portar via il secondo posto che vale i play-off dal Torviscosa. Un vero e proprio sgambetto della serie tra i due litiganti il terzo gode, visto che i bassaioli, pur rimanendo in corsa, si
SQUADRA
Pt
G
V
N
P
1 CORDENONS
60
30
18
6
6
2 TORVISCOSA
54
30
15
9
6
3 CJARLINSMUZANE
53
30
15
8
7
4 LUMIGNACCO
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30
15
7
8
5 TRICESIMO
49
30
14
7
9
6 KRAS REPEN
44
30
12
8
10
7 GEMONESE
42
30
12
6
12
8 VESNA
41
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11
9
9 TOLMEZZO
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30
10
9
11
10 CHIONS
36
30
8
12
10
11 VIRTUS CORNO
35
30
10
5
15
12 FLAIBANO
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9
8
13
13 MANZANESE
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9
7
14
14 SANVITESE
33
30
10
3
17
15 ISM GRADISCA
27
30
4
15
11
16 RIVIGNANO
22
30
5
7
18
“
Sono davvero felice per il Pordenone: spero di riuscire a seguirlo con attenzione ai playoff: sarebbe un traguardo storico
Bassa hanno girato a ritmi vertiginosi. Chissà come sarebbero andate le cose se si fosse aspettato qualche domenica di meno. Ma si sa, con i se e con i ma non si fa la storia: ora è giusto celebrare il salto in Serie D del Cordenons e sperare che il Torviscosa sappia farsi valere anche alla fase nazionale: sarà sicuramente molto complicato, ma gli uomini di Carpin hanno dimostrato di conoscere bene la strada anche guidando a fari spenti.
TremilaSport+ | 04 05 2016 | 09
Primi v CALCIOUDINESE CALCIOFOTOGALLERY
calcio promozione A
aurora buonacquisto Flumignano
7-1 01-05-2016
10 | 04 05 2016 | TremilaSport+
FOTOGALLERYCALCIO UDINESECALCIO
FOTO vanni snidaro TremilaSport+ | 04 05 2016 | 11
SAN LUIGI, L’IMPLACABILE S D
opo due anni di permanenza nel Campionato di Promozione il San Luigi Calcio di Trieste ritorna in Eccellenza. La rocambolesca e pesante sconfitta patita nella finale playoff dello scorso anno col Flaibano, persa per 5 a 4 dopo i tempi supplementari, ha suggerito alla Società di Via Felluga di tentare con rinnovata determinazione la risalita allestendo una rosa assolutamente competitiva e di qualità, fuoriquota compresi, chiave vincente della stagione culminata con la meritata promozione raggiunta attraverso un livello di prestazioni significative anche nei rari momenti di difficoltà . Una cavalcata trionfante, quella dei biancoverdi del Presidente Ezio Peruzzo, in testa fin dalla prima giornata e suggellata dal record di punti del Girone “B” e dal migliore attacco, ben 75 reti segnate, con il capocannoniere Gianluca Ciriello autore di 26 reti in Campionato e di 28 complessive in Stagione. Il crescendo degli uomini di Mister Max Pocecco è stato inarrestabile per continuità di risultati, ed ottimo sotto
il profilo del gioco, brillante e veloce, che la compagine giuliana ha saputo offrire. L’età media di squadra di poco superiore ai 23 anni indica già la strada che la Società vorrà intraprendere anche nei prossimi anni, attraverso una crescita dei giovani dell’ottimo vivaio unita a scelte mirate, anch’esse verdi di anagrafe, che miscelate a quei “giocatori esperti” già presenti nel roster, potranno consolidare il San Luigi nella massima serie Regionale. Compito quindi del D.S. Maurizio “Icio” Cespa, alla dodicesima stagione in biancoverde, effettuare quelle scelte che, d’intesa con il riconfermatissimo
Mister Pocecco, sapranno confortare le linee societarie. Ed in una Eccellenza ancora in definizione nelle partecipanti, particolare interesse rivestiranno i derbies con Kras e Vesna, che riproporranno antiche sfide sempre combattute ed agonisticamente valide per la gioia degli aficionados del pallone. BENTORNATO SAN LUIGI!
SCHIACCIASASSI NON HA DATO SCAMPO Lo Staff della ASD SAN LUIGI CALCIO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.
PERUZZO MIGGIANO CESPA POCECCO DI SUMMA CREVATIN CERNE BOSSI PAOLUZZI MARZI UGRIN PESAVENTO
Ezio Luigi Maurizio Massimiliano Giacomo Luciano Mauro Luca Daniele Giovanni Riccardo Cristiano
Presidente Vice Presidente/Segretario Direttore Sportivo Allenatore Allenatore in seconda Dirigente Dirigente Preparatore Atletico Preparatore Portieri Massaggiatore Massaggiatore Medico Sociale
CALCIATORI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24.
CASSELER CIPOLLA CIRIELLO COCIANI DEL ZOTTO FONTANA FURLAN GERBINI GIOVANNINI IANEZIC IANNUCCI LAPAINE MILLO MUIESAN NUZZI PERIC PONIS REDER SATTIN SCABAR SESSI STIPANCICH TENTINDO TOMIC
Tommaso Andrea Gianluca Jacopo Giacomo Marco Stefano Nicolò Federico Matteo Leonardo Gioele Nicolò Matteo Riccardo Gabriele Andrea Mario Lorenzo Lorenzo Marco Manuel Luca Venio
(attaccante) (attaccante) (attaccante) (difensore) (attaccante) (portiere) (portiere) (centrocampista) (difensore) (centrocampista) (portiere) (difensore) (difensore) (attaccante) (centrocampista) (difensore) (difensore) (centrocampista) (difensore) (portiere) (difensore) (centrocampista) (attaccante) (portiere)
CAMINO ASD
la rivincita dei giallorossi di Temporini 18 VITTORIE
Foto Beltrame Alessio
7 PAREGGI
5 SCONFITTE
! e n o i z o m o r P
CALCIOpromozione CALCIOECCELLENZA CALCIOUDINESE
GIOVANNINI
“SAREMO PROTAGONISTI ANCHE IN ECCELLENZA"
D
- Quali sono stati i punti di forza che hanno permesso al San Luigi di prevalere? “Sicuramente il gruppo è stato il punto di forza più importante. Poi la voglia di arrivare ad un grande traguardo e la competizione tra di noi hanno aiutato a dare sempre il massimo”. - Quanto è stato difficile gestire una stagione partendo con i favori del pronostico? “Sapevamo di essere un’ottima squadra, ma credo alla pari di Trieste Calcio e Juventina ai nastri di partenza. Poi, partita dopo partita, abbiamo capito le nostre reali potenzialità e le abbiamo sapute sfruttare”. - Qual è stato il momento chiave della stagione?
opo il Lignano anche il San Luigi ha centrato il ritorno in Eccellenza. Se per i lagunari si può parlare di sorpresa, però, sui biancoverdi erano in molti a scommettere già ad inizio torneo, sia per il blasone, sia per la rosa a disposizione. A descrivere la gioia dell’ambiente sanluigino per l’agognato ritorno nella massima serie regionale è Federico Giovannini che, nonostante i soli 22 anni, è già una bandiera biancoverde. - Ultimo atto, la vittoria sul Sevegliano: che partita è stata? “Onestamente è stata una gara non giocata al meglio, ma sicuramente una chiusura positiva dopo un anno bellissimo”.
CLASSIFICA FINALE promozione A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
SQUADRA LIGNANO UNION PASIANO BRian spal cordovado torre porcia casarsa fiumebannia pravisdomini sesto bagnarola pratafalchi aurora remanzacco pro fagagna fulgor bannia flumignano
16 | 04 05 2016 | TremilaSport+
Pt 64 59 55 55 52 42 41 40 40 39 39 38 36 29 21 1
G 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30
strare che la squadra e la società si meritano ampiamente questa categoria”. - A chi vuoi dedicare la vittoria del campionato? “In primis alla squadra e alla società, e poi a tutti quelli che mi sono stati vicini e che ci hanno aiutati a vivere questo bellissimo sogno”. - Con quanto sta succedendo in Serie D, il prossimo anno si rischia un’Eccellenza durissima: che campionato ti aspetti? “Innanzitutto speriamo in qualche salvezza. Ad ogni modo, mi aspetto un campionato di alto livello, con squadre molto forti e toste, e, potete scommetterci, noi siamo tra quelle”.
“Penso che sia stata la partita in casa contro la Pro Cervignano: abbiamo disputato una bellissima partita, e alla fine abbiamo preso ancora più consapevolezza di noi stessi”. - Tra le avversarie chi ti ha impressionato maggiormente? “Decisamente il Costalunga. Ci ha dato battaglia quasi fino alle fine, una buona squadra con tantissima voglia e cuore”. - Nonostante la tua giovanissima età, di questa squadra sei già una bandiera: che cosa si prova a tornare in Eccellenza con questa consapevolezza? “Dopo due anni lontano dall’Eccellenza è stata una grandissima gioia. C’è stata una grande voglia di dimo-
Massimo Muzzin
CLASSIFICA FINALE promozione B V 19 17 16 15 14 10 10 9 11 10 10 9 9 7 5 0
N 7 8 7 10 10 12 11 13 7 9 9 11 9 8 6 1
P 4 5 7 5 6 8 9 8 12 11 11 10 12 15 19 29
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
SQUADRA san luigi juventina trieste calcio costalunga pro cervignano primorec valnatisone zaule sistiana gonars ol3 s. giovanni ronchi sangiorgina sevegliano s. andrea sv
Pt 73 67 55 55 46 46 45 39 39 38 36 35 34 34 14 12
G 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30
V 23 20 17 15 13 14 12 11 10 11 9 9 9 9 4 3
N 4 7 4 10 7 4 9 6 9 5 9 8 7 7 2 3
P 3 3 9 5 10 12 9 13 11 14 12 13 14 14 24 24
PRIMA CATEGORIACALCIO CATEGORIACALCIO
AI RAGGI X
UNA POST SEASON RICCA DI SORPRESE
P
ro Gorizia, Camino e Tarcentina über alles! Sono loro le regine di Prima Categoria che hanno conquistato la prima posizione nei loro gironi e l'automatico accesso in Promozione. Ma ora è tempo di spareggi, di stagioni intere giocate in una manciata di minuti. Diamo un rapido sguardo alla situazione dei tre gruppi. GIRONE A - Se ai playout le sfide erano praticamente scritte (Ceolini-Palazzolo; Barbeano-Gravis), la questione playoff si è rivelata infuocata. E a Vajont, ne siamo certi, c'è chi si mangerà le mani per un bel po'. La classifica finale dice questo: Camino vincitore a 61, Maniagolibero 60, S. Quirino 51, Teor e Vajont 50. Ed ecco qui la beffa. Negli scontri diretti in campionato fra Vajont e Teor è finita 1-0 all'andata per l’undici dell’enclave, 2-0 al ritorno per gli uomini di mister Davì. Una vittoria per parte, dunque, ma un gol in più
a referto per bomber Cargnelutti e compagni che così si aggrappano di prepotenza al quarto posto che vale la semifinale playoff. Al Vajont, crollato al quinto posto, non resta nemmeno la chance spareggi visti i 10 punti di distacco dal ManiagoLibero con il posto riservato nella finale casalinga. Tutto per via di un inaspettato quanto clamoroso pareggio contro il Palazzolo (gol di Belleri che brucia davvero tanto). Una serie di sfortunate coincidenze, direbbe qualche regista. Valloncello già retrocesso. GIRONE B - Il Rive d'Arcano compie l'impresa e approfitta di quella che per la Risanese si trasforma in una domenica da incubo. Scontro diretto fra le prime della classe (Risanese, appunto, e Tarcentina), distanziate solo di due punti in classifica. Un bel modo per giocarsi il primato della classifica. Alla fine la Tarcentina fa festa e trionfa davanti a un avversario che, oltre al
CLASSIFICA FINALE prima categoria a 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
SQUADRA camino maniagolibero s. quirino vajont teor corva vivai rauscedo codroipo valeriano union rorai valvasone ceolini barbeano gravis palazzolo vallenoncello
Pt 61 60 51 50 50 41 40 40 40 38 38 36 33 31 28 21
G 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30
V 18 17 15 15 14 12 11 10 11 10 7 9 9 8 7 5
N 7 9 6 5 8 5 7 10 7 8 17 9 6 7 7 6
P 5 4 9 10 8 13 12 10 12 12 6 12 15 15 16 19
danno, subisce la beffa. Il Rive su altro campo infatti rifila il poker al Bearzi (già con la testa ai playout) annullando il distacco di 12 punti dalla seconda in classifica. Ora è -9, che significa playoff al Comunale di Risano e, soprattutto, si traduce in un aumento di pressione che si trasferisce tutta sui padroni di casa che nel giro di 180 minuti potrebbero vedere sfumare ,oltre al sogno campionato, anche quello del salto in Promozione. Tra Torreanese e Diana l'altro playoff (una vittoria e un pari per i giallorossi in campionato che proveranno a stoppare la vena realizzativa di bomber Chersicola). Dietro, con l'Ancona che già da tempo aveva salutato la categoria, playout che vedono coinvolte due neopromosse del vecchio girone B della categoria inferiore: Bearzi e Riviera. Se i Fortunato boys affronteranno il Santamaria, i campioni in carica di Seconda se la vedranno con la Reanese (che ha vinto due scontri
CLASSIFICA FINALE prima categoria B 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
SQUADRA tarcentina risanese torreanese diana rive d'arcano buiese atletico fauglis ragogna lavarianmortean union martignacco azzurra prem. rivienra reanese santameria bearzi ancona
Pt 63 58 53 52 49 42 39 39 38 37 37 32 32 32 28 18
G 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30
V 18 17 14 13 13 10 9 11 9 9 9 7 8 8 6 5
N 9 7 11 13 10 12 12 6 11 10 10 11 8 8 10 3
P 3 6 5 4 7 8 9 13 10 11 11 12 14 14 14 22
su due nella regular season). GIRONE C - Si parte domenica con lo scontro Gradese – Mariano per scoprire chi andrà alla Mattonaia per sfidare il Domio, già certo della finale playoff grazie ai 14 punti di vantaggio sulla Cormonese, quinta in classifica. La copertina però è tutta del Mladost che approfitta del pareggio fra Pro Romans e Terzo e della sconfitta dell'Aquileia per volare al 10° posto ed uscire dalla melma dei playout. Tutto frutto della sorprendente vittoria in casa contro il Domio, per 3-2, che non riesce a sorpassare gli uomini di Coceani all'ultimo respiro e che attende di conoscere la rivale per la finale del 15 maggio. A proposito di playout: qui la classifica avulsa fa da padrona: Pro Romans, Terzo e Turriacco chiudono a 36, ma saranno le ultime due a giocarsi tutto nello spareggio. Il Breg e il Porpetto salutano invece la Prima Categoria. (l.f.)
CLASSIFICA FINALE prima categoria C 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
SQUADRA pro gorizia domio gradese mariano cormonese zarja isonzo isontina sovodnje mlafost aquileia pro romans medea fo.re.turiaco terzo breg porpetto
Pt 63 59 48 47 45 41 41 40 39 37 37 36 36 36 24 24
G 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30
V 18 18 14 12 12 10 11 10 10 10 10 8 10 9 6 5
N 9 5 6 11 9 11 8 10 9 7 7 12 6 9 6 9
P 3 7 10 7 9 9 11 10 11 13 13 10 14 12 18 16
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ASD Tarcentin Tarcentina, un emozionante testa a testa al cardiopalma
Pulcini misti
Pulcini terzo anno
Esordienti a 9
Esordienti a 9 B
Una stagione, quella appena conclusa, iniziata con la voglia di ben figurare, ma senza porsi obiettivi particolari: “Non siamo una società che punta alla vittoria ad ogni costo. Qui si lavora per cercare di dare ai ragazzi la possibilità di divertirsi giocando a calcio, ma soprattutto di crescere come uomini. Lavoriamo sul sociale perché cerchiamo di dare valori e regole ai nostri ragazzi, e credo che i risultati raggiunti, sia a livello di prima squadra che di settore giovanile, ne siano il frutto”. Il grande gruppo creatosi nello spogliatoio e i pochi infortuni sono stati decisivi per il successo della Tarcentina: “E’ vero, per vincere serve anche un po’ di fortuna, e noi l’abbiamo avuta. Ma oggettivamente questa squadra è stata un perfetto mix di esperienza di giocatori più navigati e di voglia e fame di quelli più giovani. Senza dimenticare lo straordinario lavoro di mister Busato che ha saputo sempre vedere il lato positivo in ogni cosa. Non ha mai creato un problema alla società, ma ha elargito tanta energia positiva. Infine credo che una dirigenza come
quella della Tarcentina, composta da oltre 50 dirigenti, sia un vero fiore all’occhiello, che testimonia quanto chi lavora per questa maglia abbia a cuore il sociale. Il momento decisivo? Personalmente credo sia stata la vittoria nel derby contro il Riviera. È vero, erano due squadre con obiettivi diversi, ma i derby sono gare particolari. Se li vinci ti possono dare un quid in più per fare il salto di qualità”. Messo in saccoccia il primo posto, ora si comincia già a pensare alla Tarcentina che verrà: “Andiamo in Promozione con tanta motivazione e voglia di fare bene. Come al solito non ci poniamo obiettivi particolari, se non quello di dare sempre il massimo”. Una chiosa, infine, sulla vittoria della formazione Allievi: “Un successo meraviglioso e inaspettato perché ottenuto contro il Leonardo Calcio che reputo un’autentica corazzata, e oltretutto con una rosa composta per lo più da ragazzi del 2000 – conclude Scherzo -. A mister Antonio Vadacca e a tutti i ragazzi vanno i più sinceri complimenti miei e di tutta la società”.
na Calcio C
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Esordienti
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Allievi
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P PRO GORIZIA, IL CAPOLAVORO PERFETTO DI MISTER COCEANI
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Mi aveva cercato il Bearzi in Prima, ma volevo giocarmi il salto di categoria qui a Pradamano
MASSIMILIANO LAZZARO
“SONO MISTER PLAY-OFF”
L’esterno d’attacco della Serenissima punta ad ottenere la terza promozione in post season in carriera. Sulla strada dei giallorossi Flambro o Maranese
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l pareggio in extremis contro il Cussignacco ha regalato alla Serenissima l’automatico accesso alla finale playoff (10 infatti i punti di distacco dal 3 Stelle, quinto in classifica). 60 i punti collezionati in 30 partite, un ottimo ruolino di marcia imitato per filo e per segno anche dai rivali del Flambro che però, a pari punti, pagano pegno con i risultati degli scontri diretti. Ora 15 giorni separano i ragazzi di Pradamano dalla finale che potrebbe regalare il salto in Prima Categoria. Flambro o Maranese alle porte. Saranno 90 minuti di fuoco (forse 180) con il vantaggio della miglior posizione in classifica. Massimiliano Lazzaro, esterno d’attacco dello scacchiere giallorosso di mister Baulini, ha trovato più continuità nella seconda parte di stagione e le sue giocate sono state decisive per il raggiungimento del traguardo secondo posto. È lui a raccontarci che aria si respira nello spogliatoio a pochi minuti dalla fine di una stagione a ritmi altissimi. - Il punto ottenuto al Comuzzi è stato fondamentale. “È stata una gara tosta: vero, abbiamo conquistato ciò che ci serviva, ma a fine partita eravamo sconten022 | 04 05 2016 | TremilaSport+
ti. Volevamo vincere, non ci siamo riusciti e non abbiamo fatto una grande prestazione. Ma penso sia stata la stanchezza del momento a non farci gioire troppo: ora dobbiamo restare concentrati e pensare alla finale”. - Flambro o Maranese: chi butti giù dalla torre? “Fra le due preferirei evitare il Flambro perché ritengo che in attacco siano quelli con le qualità migliori. Penso a Motta, Bettin, Ganis, tutta gente che può decidere la partita con una giocata, all’improvviso. Vero, anche la Maranese ha elementi di spicco come Maccagnan, ma non penso sia la stessa cosa. Il Flambro è la squadra a mio giudizio più solida, anche se alla fine gli scontri diretti con loro ci sorridono (una vittoria e un pari, ndr), al contrario della Maranese, dove abbiamo racimolato solo 1 punto in 2 gare. Se andrò a vedere la semifinale? Dipende da Martina (la fidanzata, ndr). Mi sopporta tutto l’anno, mi viene sempre a vedere, quindi se sarà una bella giornata credo che la porterò da qualche parte e mi farò aggiornare dai compagni e dal mister che sicuramente saranno presenti. Ho una relazione da mantenere… (ride, ndr)”.
- Sei un abbonato ai playoff… “Ho vestito due maglie: quella del Bertiolo per 8 anni e questa della Serenissima da quattro. Non ho mai vinto il campionato, ma sono riuscito a ottenere due promozioni passando dai playoff: solo una volta li ho persi. Questa è la quarta volta che arrivo agli spareggi: mi auguro di poter fare festa e mantenere sbilanciata la media”. - Un’annata non facile la tua, ma dedizione e forza di volontà ti stanno premiando. “All’inizio non giocavo, è stata dura, lo ammetto. Soprattutto a metà stagione quando ho ricevuto proposte da altre squadre che mi avrebbero garantito più spazio. Una di queste era il Bearzi: avrei potuto andare in Prima, ma sono tre anni che proviamo a salire di Categoria con questa squadra e avevo davvero voglia di giocarmi il campionato fino alla fine. Ero certo che, non appena avessi trovato un po’ di continuità, sarei riuscito a dare il mio contributo. Magari il blasone della Prima era più allettante, e forse una salvezza a volte è più importante di un campionato, ma ho deciso di restare con questo bel gruppo. Ora mi sto togliendo belle soddisfazioni”. - Passiamo ai vincitori. Un parere
sul Rivolto? “Non ha sbagliato nulla. La squadra più equilibrata: nessun grande nome per reparto, ma un gran bel gruppo pieno di entusiasmo. C’è mio cugino, Gabriele Bon, che gioca lì, e ogni tanto mi aggiornava con i video delle loro feste. La differenza l’ha fatta la loro coesione. Fortunati in qualche circostanza, sicuramente, ma è un traguardo meritato. All’andata in casa loro eravamo in superiorità numerica ma ci infilarono due volte in contropiede. Squadra tosta, di carattere, molto giovane. Faccio loro i miei complimenti”. - Rimpianti? “Abbiamo sicuramente lasciato 6 punti chiave per strada con Lestizza e Centrosedia. Due partite decise da episodi: gol su rimpalli strani del terreno, traverse, pali, eurogol, eccetera… Abbiamo un po’ sofferto quel periodo di stagione dove i campi erano molto fangosi”. - Quanti gol quest’anno? “Solo due, ma quello all’andata col Cussignacco (gol vittoria al 90’, ndr) è stato fondamentale. Una gran soddisfazione visto che venivo da un lungo periodo di panchina e quell’esultanza, quell’arrampicata sulla rete, è stata un’esplosione di gioia indimenticabile”. (l.f.)
TERZA CATEGORIACALCIO
FOCUS
NADALUTTI
LA SARACINESCA DELL’UNION 91 Una difesa di ferro non è bastata all’undici di Lauzacco per garantirsi il salto di categoria: ma i biancazzurri non demordono e ora sono pronti a riprovarci in post season
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ohn Gregory diceva: “Gli attaccanti vincono le partite, le difese i campionati”. Tante volte verità sacrosanta, altre mera chimera. È successo all’Union 91: Mauro Nadalutti, portiere biancoazzurro, ha raccolto la sfera in fondo al sacco soltanto 17 volte in tutto il campionato, ma, con un attacco che vanta solo due gol in meno rispetto a quello dell’Opicina, vincitrice, la distanza dalla vetta è pesante. E ora arrivano i playoff a dare le speranze promozione a un gruppo che, a detta di molti, ha davvero dimostrato di meritare il salto di categoria. - Sei la miglior saracinesca del campionato: di solito chi subisce meno gol vince, voi invece, insieme al Piedimonte, siete sotto. Cosa è mancato in questa stagione? “Le statistiche spesso e volentieri premiano le migliori difese, vero, purtroppo però siamo mancati di brillantezza nei momenti decisivi della stagione un po’ per inesperienza, un po’ per la sfortuna che ci ha accompagnato in alcune partite. Penso ai tanti e troppi infortuni e alle occasioni da goal clamorose troppe volte cestinate”. - I 9 punti dalla vincitrice Opicina sono troppi? “Penso proprio di sì: siamo l’unica squadra ad essere riuscita a uscire indenne dal campo sintetico di Opicina dove tra l’altro abbiamo subito un eurogol in zona
cesarini. Siamo stati gli unici a batterli sul campo amico, in coppa, ma nel calcio, in qualsiasi categoria, sono spesso gli episodi a decidere le partite. Leggendo i numeri dovremmo essere praticamente alla pari, questo margine è frutto di tanti episodi e circostanze: per dirla breve, ci è girata male”. - Ora Piedimonte ai playoff: che partita sarà? “Domenica mi aspetto un partita maschia e molto combattuta come nelle due sfide di campionato dove abbiamo trionfato sempre di misura sudando parecchio (entram-
“
Abbiamo creato un mix di ragazzi giovani e di calciatori esperti con i quali si può costruire qualcosa di importante per il futuro
be le sfide vinte 1-0, ndr). Un pronostico? Parlerà il campo. Che vinca il migliore”. - Quali erano i vostri obiettivi di inizio stagione? “In primis costruire una squadra con tutti i giocatori del comune dopo anni di assenza della prima squadra a Percoto/Lauzacco. Abbiamo creato un mix di ragazzi giovani e di calciatori esperti con i quali si può costruire qualcosa di importante per il futuro. All’inizio non ci siamo prefissati degli obiettivi a livello di classifica: siamo partiti semplicemente cercando di dare il massimo, cercando di fare il meglio possibile nel corso del campionato. Poi, partita dopo partita, abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi arrivando alla semifinale di coppa, persa con il Brugnera 2-1 e al terzo posto in campionato”. - Qualche tuo dato statistico? “Quest’anno ho giocato 25 partite di campionato (più 3 in coppa) subendo 15 reti. Mi sono tolto la soddisfazione del rigore parato per ben 3 volte e non posso che essere felice (sorride, ndr). Purtroppo nell’ultimo periodo non sono riuscito ad allenarmi al 100% a causa di un infortunio alla caviglia, ma ora sto meglio e sono pronto per questi ultimi decisivi minuti di campionato. Vogliamo chiudere festeggiando, siamo davvero a un passo”.
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Primi v CALCIOUDINESE CALCIOFOTOGALLERY
calcio seconda categoria B
moruzzo atletico grifone
1-6 01-05-2016
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FOTOGALLERYCALCIO UDINESECALCIO
FOTO ilaria metus TremilaSport+ TremilaSport+| 04 | 0405 052016 2016| 025 | 25
8a EDIZIONE
TORNEO INTERNAZIONALE DI CALCIO GIOVANILE
“PARCO DELLE COLLINE CARNICHE” - ALPE ADRIA Compie 8 anni il Torneo Internazionale di calcio giovanile “Parco delle Colline Carniche-Alpe Adria Erreà Cup”. In questa edizione la manifestazione riservata ai Pulcini si svolgerà giovedì 2 giugno, mentre i Giovanissimi si sfideranno sabato 11 e domenica 12 giugno. In principio, nel 2009, il Torneo nacque come un torneo locale, già però in sé con il nucleo che l’avrebbe portato a proiettarsi come attrattiva internazionale: declinare in chiave sportiva un territorio, quello del Parco delle Colline Carniche, ad alta vocazione sportiva e di turismo attivo. In seguito il Torneo di calcio giovanile Parco delle Colline Carniche è diventato internazionale, assumendo anche la titolazione Alpe Adria Cup. Palcoscenico importante capace di attrarre squadre come Fiorentina e Udinese, ora è approdo per compagini di oltreconfine. Dapprima con il contributo dell’ex capitano dell’Udinese Valerio Bertotto e ora con l’apporto dell’Associazione allenatori, raggiunge un livello tecnico d’eccellenza, che aiuta a far crescere per osmosi anche i piccoli calciatori locali. Un torneo che non è solo sfida sui campi, ma anche occasione di crescita, attraverso convegni sul territorio e momenti di aggregazione. Ogni anno, infatti, il torneo propone un importante momento di approfondimento collegato allo sport, con convegni che hanno portato nel territorio del Parco esperti di fama internazionale, quali, ad esempio, Enrico Arcelli sul tema dell’alimentazione e Giancarlo Antognoni sul Fair Play Attraverso questi spunti di approfondimento, il torneo risulta quindi estremamente utile anche al territorio, fornendo consigli ai più giovani e dando precisi indirizzi agli educatori.
cat. Pulcini
cat. Giovanissimi
SABATO 11 GIUGNO Fase eliminatoria GIRONE A
GIRONE B
UDINESE TOLMEZZO PADOVA ANCONA UDINE
VICENZA PORDENONE RAPPR. KÄRNTNER (AUT) BRUNO SELLERI OLBIA
GIRONE A
GIRONE B
ore 15.00 Udinese-Tolmezzo ore 15.00 Padova-Ancona ore 18.00 Padova-Udinese ore 18.00 Tolmezzo-Ancona
ore 15.00 Vicenza-B.Selleri ore 15.00 Pordenone-Kärntner ore 18.00 Kärntner-B.Selleri ore 18.00 Pordenone-Vicenza
cat. Giovanissimi DOMENICA 12 GIUGNO Fase eliminatoria
GIOVEDÌ 2 GIUGNO Villa Santina - Campo Sportivo “dei Pini”
GIRONE VERDE
GIRONE GIALLO
GIRONE ROSSO
TOLMEZZO VILLANOVA PORTOGRUARO CASARSA MAJANESE
VILLA PORDENONE BIBIONE GEMONESE
OVARESE ANCONA CODROIPO UDINESE ACADEMY
PROGRAMMA Ore 09.00 Arrivo Squadre Ore 09.45 Sfilata e Presentazione Squadre Ore 10.00 Inizio gare Ore 12.00 Pausa Pranzo Ore 14.00 Inizio gare Ore 16.00 Cerimonia di chiusura-Premiazioni
Tribune Campo B
Campo A
Campo C
GIRONE A
GIRONE B
ore 10.00 Udinese-Ancona ore 10.00 Padova-Tolmezzo
ore 10.00 Kärntner-Vicenza ore 10.00 B.Selleri-Pordenone
cat. Giovanissimi
DOMENICA 12 GIUGNO - Fase finale ore 14.00 – Villa Santina Finale 7/8 posto: 4a girone A – 4a girone B ore 15.00 – Villa Santina Finale 5/6 posto: 3a girone A – 3a girone B ore 16.00 – Villa Santina Finale 3/4 posto: 2a girone A – 2a girone B ore 17.15 – Villa Santina Finale 1/2 posto: 1a girone A – 1a girone B ore 18.00 – Villa Santina Cerimonia di chiusura – Premiazioni
CALCIOCAMPIONATO CARNICO PRIMA DI CAMPIONATO
CADONO LE BIG
MOBILIERI CHE SORPRESA! La nuova stagione del Carnico comincia subito col botto in Prima categoria: tonfi per i campioni in carica del Cavazzo, battuti in casa dall’undici di Sutrio, e per il Villa. In Terza parte bene il Cercivento
L
a 66a edizione del Campionato Carnico inizia con molte sorprese, soprattutto per quanto riguarda la Prima Categoria; cadono infatti in casa i campioni in carica, e favoriti anche per questa stagione, del Cavazzo e un’altra big come il Villa. I viola sono andati in vantaggio con un rigore di De Prophetis, ma hanno dovuto subire la rimonta dei Mobilieri, completata con il gol del definitivo 2-1 di Vidali allo scadere. Il Villa invece è stato sconfitto per 3-1 dal Campagnola trascinato dalla doppietta, realizzata in soli in 6 minuti, dell’ex Francesco Piu. Esordio positivo, con vittorie per 2-0, anche per il Real contro la Folgore e per l’Arta Terme contro il Paluzza; mentre il Cedarchis conferma la sua mentalità vincente cogliendo 3 punti sul campo del Fus-Ca, con un gol di Copetti nei minuti finali. Infine Il Castello batte per 2-1 la Val del Lago grazie alla doppietta di Andrea Pretto, che decide il match al 94’.
SECONDA CATEGORIA - Spiccano i successi, entrambi per 4-1, dell’Edera e della Velox. La formazione di Enemonzo abbat-
te il Trasaghis con doppietta di Andrea Conte, mentre la Velox chiude i conti già nel primo tempo contro il Tarvisio, per poi amministrare nella ripresa e conferma di essere una delle favorite per il successo finale. Vittorie esterne, e tutte di misura, per la Nuova Osoppo sul Bordano, l’Audax sulla Val Resia e per il San Pietro su La Delizia. Infine unico pareggio,senza reti, tra Pontebbana e Ardita. TERZA CATEGORIA - Roboante vittoria del Cercivento, che supera per 4-2 l’Illegiana con il bomber Morassi già autore di una tripletta. Stesso punteggio anche per il Timaucleulis (doppiette per Eros di Ronco e Giuliano Candoni) contro la Viola, che ha ridotto le distanze solo nei minuti finali. Bel successo anche del Ravascletto per 3-0 in casa del Sappada, con la doppietta di Loris Vezzi e singola marcatura di Cemin. Spettacolari pareggi per 2-2 tra Comeglians e Lauco e tra Rigolato e Moggese,mentre termina a reti inviolate il match tra Ampezzo e Ancora. Daniele Tomat
CLASSIFICA CAMPIONATO Carnico SQUADRA
Pt
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1 OVARESE
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2 CAMpagnola
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3 arta terme
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La formazione dei Mobilieri, a sorpresa vincente sul Cavazzo
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In collaborazione con
CALCIOGIOVANILE CALCIOUDINESE
A SCUOLA DI CALCIO
Poligono Percettivo
I
l Poligono Percettivo è un altro strumento ideato dallo staff di Mental Football: è molto semplice da costruire, ma risulta incredibilmente efficace per allenare la visione di gioco, la velocità di reazione, la presa di decisione e la rapidità di pensiero dei giovani calciatori. Questa proposta, qui declinata in numerose varianti, permette ai partecipanti di reagire velocemente a uno stimolo, producendo la risposta tecnico/motoria più adeguata alla situazione. La sua funzionale struttura obbliga il giovane calciatore a decidere velocemente sulla base del comportamento tenuto dal suo compagno precedente. Anche in questo caso, le capacità cognitivo/percettive dell'individuo influenzano e stabiliscono i canoni dell'azione motoria successiva: essa è infatti subordinata alla percezione istantanea delle caratteristiche ambientali. Per costruire il Poligono Percettivo si necessita di pochi elementi, facilmente reperibili in una società sportiva:
28 | 04 05 2016 | TremilaSport+
• 12 segnalatori suddivisi in tre colori differenti; • palloni; • casacche; • una porta grande. Grazie alla sua produttiva e coerente progressione didattica, il Poligono Percettivo è uno strumento molto utile ed efficace per tutte le categorie della Scuola Calcio e del Settore Giovanile. Le varianti disponibili sono: • trasmissione veloce e corse; • controllo orientato e finalizzazione; • controllo orientato e 1v1 a inseguimento; • controllo orientato e 1v1; • controllo orientato e 2v1; • controllo orientato e 1v2. Per ogni esercitazione sono indicate la descrizione e le regole del gioco/attività e alcuni consigli sull'obiettivo della proposta e sulla comunicazione più efficace e coerente. Poligono Percettivo Orientare e finalizzare Il controllo orientato non è un gesto tecnico predeterminato e fine a sé stesso, ma è uno strumento
dinamico al servizio della percezione e della presa di decisione. In questa situazione, il gioco si sviluppa in coppie: il primo giocatore produce lo stimolo che discrimina e coordina la scelta del secondo. Descrizione Spazio di gioco rappresentato da un ottagono, inscritto in una circonferenza di circa 4 metri di raggio. Si divide il cerchio in due semicirconferenze e si collocano sui lati della figura tre "vie d'accesso" per ciascuna, in modo tale da rappresentare tutti e tre i colori. Come da disegno, la semicirconferenza di destra contiene una porta "gialla", una porta "rossa" e una porta "blu"; avviene lo stesso per l'altra semicirconferenza. Il gioco coinvolge una coppia di giocatori per volta, appartenenti a due squadre diverse. Il primo giocatore (BLU) riceve il pallone dal formatore, glielo restituisce "di prima" e poi attraversa una porta qualsiasi, situata nella semicirconferenza più lontana dalla porta grande (vedi disegno). Il secondo giocatore (ROSSO) rice-
ve a sua volta il pallone dal formatore e ha il compito di controllare il pallone (possibilmente di prima) attraverso la porta del medesimo colore scelto dal suo predecessore, ma posta sul semicerchio opposto. In questo caso, il giocatore "blu" attraversa la porta "gialla" e il suo avversario "rosso" controlla il pallone attraverso la porta "gialla" opposta e finalizza l'azione di gioco. è' possibile strutturare questa proposta come gara individuale e/o a squadre.
GIOVANILE UDINESECALCIO CALCIO Feedback e comunicazione La struttura dell'esercitazione non richiede l'utilizzo di feedback e/o correzioni particolari da parte del formatore. E' un gioco veloce e immediato: è necessario distogliere lo sguardo dal pallone in arrivo, per poter osservare la direzione di corsa del compagno precedente e la porta di uscita da lui scelta. Dopo aver osservato bene il mo-
vimento del compagno, il secondo giocatore deve orientare il controllo del pallone verso la porta del medesimo colore, ma situata sul lato più vicino alla porta di gioco. Il formatore non deve cadere nella tentazione di dare troppe correzioni tecniche, ma il fulcro di questa proposta di allenamento è "comprendere quello che avviene intorno e decidere di conseguenza".
Qui sotto trovi un breve riassunto dei comportamenti più comuni.
Errore
Correzione
Il giocatore non riceve il pallone al centro della figura.
Il formatore sottolinea l'importanza di recarsi al centro in modo da avere tutti i cancelli alla stessa distanza.
Il giocatore non utilizza la corretta uscita.
Il formatore invita a prendere accuratamente visione del comportamento del compagno precedente da cui dipende l'azione successiva.
Il giocatore trasmette il pallone in modo errato.
Il passaggio radente deve essere effettuato con precisione e velocità.
L'attaccante ferma il pallone.
L'uscita dal poligono deve avvenire utilizzando "un tocco" soltanto. Il formatore sollecita l'attaccante a direzionare il pallone verso l'uscita giusta già con il primo controllo.
TRIESTE CALCIO, STAGIONE MEMORABILE Stagione da incorniciare per il Trieste Calcio che si aggiudica il titolo regionale sia negli Juniores che negli Allievi. La formazione di Lorenzo Cernuta, sul neutro di Romans d’Isonzo, ha avuto la meglio sui campioni in carica del Flaibano con un netto 4-1, frutto delle reti di Corossi, Lombardi nel primo tempo. Nella ripresa Laiola riapre i giochi, ma ci pensa Cus con una doppietta a dare il titolo ai Lupetti. A completare l’opera ci hanno poi pensato gli Allievi di Matteo Saina, laureatisi campioni regionali con tre giornate di anticipo battendo per 1-0 la Manzanese, grazie alla rete di Cociani. (m.m.)
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TremilaSport+ | 04 05 2016 | 29
CALCIOC5
FINALE THRILLING DI STAGIONE
FLASH
I SEGGIOLAI VINCONO IL CAMPIONATO E VOLANO IN SERIE B. DECISIVI GLI ULTIMI CINQUE MINUTI
VA AL PALMANOVA LA TERZA PIAZZA IN CAMPIONATO
SERIE C
Chiude al terzo posto, la truppa di mister Dante Noselli, dopo aver battagliato per le posizioni di vertice per quasi due terzi di stagione, un risultato importante per una piazza assetata di calcio a 5 nazionale. Fondamentale per la crescita del gruppo, l'apporto delle chiocce Bozic e Mancini, notevoli i progressi messi in luce dai giovani De Bernardo, Fabbro e del talentuoso Abduramanovic.
TUROLO E TOROSSI FANNO SCINTILLE IN CAMPO
GIOVANI
Ti aspetti Teixeira e Goranovic decisivi nella partita che può valere una stagione, ed invece escono i nomi di due virgulti già determinanti in altre gare del girone di ritorno (scontro diretto con la Bassa in primis, ndr),
FUTSAL CORNEDO PRIMA AVVERSARIA DELLA BASSA FUTSAL
PLAY-OFF NAZIONALI
SarĂ il Futsal Cornedo la prima avversaria per l'accesso alla serie B della Bassa Futsal: i vicentini ribaltando i pronostici si sono aggiudicati i play-off regionali in Veneto battendo in finale il Rossano per 4-2. Ancora da definire l'avversaria trentina: quando manca una giornata alla fine del campionato, Bassa Atesina e Sacco San Giorgio sono appaiate in seconda posizione.
MAnZANO
DALL’INFERNO AL PARADISO
C
on un finale al cardiopalma il Manzano si laurea campione regionale di calcio a 5. Dall'inferno al paradiso, un pomeriggio di ordinaria follia sportiva che manda in serie B un Manzano che, dopo aver condotto il campionato dalla prima giornata, si è trovato a 5 minuti dalla fine con un piede e mezzo nel baratro, sotto 0-2 in casa con il Maccan, mentre la Bassa Futsal aveva già fatto il suo dovere impallinando con un pesantissimo 24-1 una Clark presentatasi per "onorare" il campionato con soli tre effettivi a Latisana. La squadra di Pittini (espulso nel rovente finale) ha dimostrato di avere sette vite e con un finale incredibile all'arma bianca ha prima dimezzato con Turolo lo svantaggio e poi, sfruttando la tattica del portiere volante, nei minuti di recupero messo la freccia con Torossi e la zampata vincente a fil di sirena di Currò, che ancora una volta si conferma decisivo. Alla fine in classifica un punticino ha fatto la differenza a favore dei giallo-blu della
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sedia, ma onore al merito anche della Bassa Futsal che ci ha provato fino alla fine assaporando per un attimo l'ebbrezza di un sorpasso all'ultima curva, negato solamente dai nervi della capolista che mette in bacheca il quinto titolo regionale. Per i ragazzi di mister Criscuolo ora ci saranno direttamente i play-off nazionali con le rappresentanti di Veneto e Trentino Alto Adige, visto che il vantaggio in classifica sulle inseguitrici ha superato la soglia dei fatidici 10 punti, annullando di fatto i play-off regionali. Nel resto della giornata da segnalare il terzo posto del Palmanova conquistato vincendo 3-2 a Pordenone con le reti di De Bernardo, Riito e Mancini:Â amaranto primi del campionato "parallelo" a quello di Manzano e Bassa Futsal, apparse effettivamente alla lunga superiori alle avversarie. Chiudono in bellezza il Pentalcor all'ottavo risultato utile consecutivo, corsaro per 6-4 sul campo della Futsal Udinese, ed anche il Lignano, che espugna Gradisca d'Isonzo al termine di una rocambolesca gara condita da ben diciotto reti (10-8 il finale), dove spiccano le quaterne di Dimarch tra i locali e Saviano per gli ospiti. In sordina il finale di stagione del Tergesteo, battuto in casa per 5-2 dall'Udine City cosĂŹ come quello del Tavagnacco, travolto 7-1 a San Vito al Tagliamento.
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FEMMINILECALCIO ALLENATORE Alessandro Campi ha guidato l'Udinese femminile alla promozione dalla serie C alla B e spera ora nella riconferma dell'organico.
UDINESE GIRLS IN B ADESSO SI FA SUL SERIO
Le ragazze bianconere passano da un campionato regionale ad uno nazionale
L
con determinate caratteristiche tecniche, affidabili e di prospettiva per riuscire ad affrontare al meglio un campionato di Serie C iniziando però a mettere ottime basi anche per un progetto che andasse ad abbracciare più annate sportive. L’impegno c’è stato da parte di tutti e la conquista della promozione all’ultimo minuto dell’ultima partita ne è la prova. Queste ragazze si sono allenate con serietà per tutto l’anno, facendo molti sacrifici, e la fortuna, ci vuole anche questa per vincere i campionati, ha premiato il lavoro qualitativo e quantiL'intenzione tativo svolto». Un campionaè quella di to da tutti definito “strano”. «Io l’ho sempre definito un riconfermare “piccolo Mondiale” - dice tutta la rosa Campi -, un gironcino con che ha ottenuto cinque partite dove è fonla promozione, damentale riuscire a farsi anche se abbiamo trovare pronti durante le molte ragazze gare che contano. Perderne una sola può significare vain prestito dal nificare lo sforzo. Disputare Tavagnacco. prima il girone di Coppa ci ha dato modo di affinare Il difensore Francesca Carchio in azione l’intesa di squadra e portare a termine una prepara- racconta il mister Alessandro Campi -. zione atletica iniziata in ritardo. Ci è andata Siamo partiti in sordina, col peso di un’iscribene, fosse successo il contrario avremmo zione al fotofinish e un organico completavinto la coppa e non il campionato». Domente nuovo, sia dirigenziale che tecnico. menica è stata vinta 5-1 l’ultima partita, Il primo obiettivo è stato quello di riuscire con il Montebello, con doppietta di Tortolo a creare un gruppo eccellente sia dentro e gol di Zitter, Veritti e Lauriola. Adesso si che fuori dal campo: a inizio stagione sono pensa al futuro forti di un progetto nato state individuate, da me e da Ponte, ragazze per riuscire a sostenere il salto fin dall’inizio: e avevamo lasciate dopo un girone di Coppa Regione iniziato in salita e le ritroviamo, nemmeno dodici mesi dopo, campionesse regionali al loro primo anno di storia. L’Udinese della presidente Vida ha centrato l’obiettivo e ha conquistato una promozione in Serie B sfumata a inizio anno per i “soliti” problemi burocratici. «Un risultato fantastico soprattutto per il cammino percorso in questi mesi
DOPO IL POKER IN ROMAGNA TAVAGNACCO ASPETTA SABATO IL BRESCIA Quattro gol in trasferta al Riviera d i R o m a g n a c o s t i t u i s c o no u n b e l biglietto da visita per le gialloblù del nuovo allenatore Amedeo Cassia, che sabato riceveranno la
«L’idea era quella di arrivare lì già a luglio ma il problema è che il salto di categoria è parecchio impegnativo, sia economicamente che calcisticamente. Passeremo da un campionato regionale, e sappiamo che in questo momento il Friuli Venezia Giulia non sta attraversando il periodo più roseo quanto a movimento femminile, a una dimensione nazionale. La nostra volontà è quella di riconfermare tutta la rosa che ha ottenuto la promozione, anche se abbiamo molte ragazze in prestito dal Tavagnacco. Egoisticamente parlando mi piacerebbe continuare a lavorare con loro ma, dovessero avere l’opportunità di tornare all’ovile e giocarsi un posto in Serie A, sarei entusiasta per loro». Una Serie B vuol dire anche creare una squadra primavera... «Certo, vuol dire rivoluzionare il modo di fare calcio anche a livello societario. Presidente e dirigenti stanno lavorando in questo senso, cercando di coinvolgere in qualche modo anche l’Udinese maschile. La speranza è sempre quella di riuscire ad appoggiarsi a realtà calcistiche radicate in grado di offrirti maggiori sicurezze. Per il momento noi ci godiamo gli ultimi impegni “ufficiosi”, con qualche sgambata amichevole per chiudere in bellezza e due Open Day per raccontare il calcio femminile ai più piccoli: il prossimo avrà luogo il 13 maggio sui campi del Bruseschi. Si tratta di incontri rivolti a ragazzine dagli 8 ai 12 anni che hanno come scopo quello di avvicinare le nuove generazioni al calcio femminile nella speranza di creare basi solide per un movimento che meriterebbe più attenzione». Valeria Degano
visita della capolista Brescia, dove evoluisce l'ex Sara Gama, difensore che dopo la probante esperienza al Paris St.Germain è ritornata in patria nelle file della prima della classe. Per Tut tino (nella foto) & C. , o r a i n p o s i z i o ne d i c l as s i f i c a più che tranquilla, una gara da affrontare in serenità, condizione psicologica dalla quale sicuramente riusciranno a trarre vantaggio.
TremilaSport+ | 04 05 2016 | 31
CALCIOUDINESE
L’addio a Totò? Occhio a non dire addio alla A
di IDO CIBISCHINO
S
e Pozzo dovesse decidere oggi, li caccerebbe tutti: non uno si salverebbe tra quelli andati in campo e di quelli (tecnici e dirigenti e maghi della comunicazione) che hanno gestito la preparazione e l’avvicinamento alla partita col Torino che doveva sancire la messa in sicurezza della stagione, anche con un pareggio se non con l’attesa vittoria. Confusione per intrecci di
Effetti pericolosissimi sulla classifica e sulle sicurezze dell’Udinese dalla tremenda bastonata subìta dal Toro, mentre mancano solo 180’ alla fine
La ricetta salvezza è una sola: non perdere a Begamo e nell’ultima partita sparare tutte le risorse per battere il Carpi
sotto gli aspetti tecnico e tattico. “Matos sa cosa deve fare” aveva annunciato l’allenatore. Peccato non lo sapessero gli altri che, abituati a un riferimento potente come Zapata, hanno perso le misure e anche la fiducia dopo che il brasiliano ha ingoiato in quel modo indecente la prima palla gol della partita. Per potenza, incidenza atletica e spirito di sacrificio, salvaguardando oltretutto l’habitat di Thereau, era
LA BOTTA Terribile e imprevedibile è arrivata la mazzata del Toro che mette in discussione la salvezza. Qui a sinistra, l'occasione fallita da Matos in apertura e, nella pagina accanto, Totò mentre assiste rabbuiato al tracollo bianconero.
influenze, superficialità, incapacità di mettere a fuoco il vero unico obiettivo del momento attorno al quale andavano concentrate e calibrate tutte le risorse, altro che pensare al congedo in pompa magna di Di Natale! Nella conferenza stampa pre-partita del venerdì è parso che si desse più importanza all’annuncio del “the end” di Totò che non ai motivi e alle implicazioni della gara incombente. L’idea era di dare un’immagine di unità d’intenti, di una compattezza da tempo sgretolata e che pure nell’occasione i fatti hanno rivelato non esistere, tanto è vero che Danilo si è chiamato fuori rendendo necessario l’arruolamento dell’ultimo arrivato Kuzmanovic per completare il parterre del capitano. La lettura esatta, necessariamente cinica, della situazione avrebbe consigliato due momenti distinti: uno
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per la squadra chiamata al massimo impegno, e quindi da mettere al riparo da ogni interferenza, l’altro per le comunicazioni del capitano da settimane ormai separato in casa e in preda ai risentimenti verso il mondo, paron Pozzo compreso, che tempo addietro, coccolando con amore paterno il suo campione, gli aveva promesso una statua nel nuovo stadio. E non era parso che scherzasse. Assenze (di Zapata) e contrattempi (il forfait all’ultimo momento di Widmer) a parte, e al netto delle scelte discutibili di De Canio (non Matos, caro Gigi, doveva giocare Perica da riferimento avanzato), cosa si pensava? Che il Torino regalasse la partita? Sugli effetti di un tale convincimento - paralizzante per l’Udinese nel momento in cui il campo ha rivelato l’atteggiamento opposto, estremamente
determinato e motivato, dei granata - Ventura ha costruito la sua passeggiata friulana, riabilitativa dopo la figuraccia contro il Sassuolo nello stadio dedicato al Grande Torino. Adesso sono tutti da verificare e tremano le vene ai polsi - altri effetti, quelli indotti dall’umiliante 1-5 subìto, mentre incombono i 180 minuti decisivi, divisi tra la trasferta di Bergamo e la partita conclusiva al Friuli contro il Carpi, ora terz’ultimo assieme al Palermo appena tre punti sotto ai bianconeri. De Canio si è affrettato a sottolineare che questa non può essere l’Udinese, e di certo nulla l’accomuna alla squadra che ha battuto Napoli e Fiorentina, che ha tenuto bene il campo con Chievo e Inter (nonostante la sconfitta), il che rafforza la tesi dell’approssimativo lavoro di preparazione a questa specifica partita. Sia sul piano psicologico, sia
Perica l’uomo della situazione e l’impiego di Matos non può avere altra lettura che quella di un “contentino” mal valutato e mal riuscito. E dunque ci ha messo anche del suo, De Canio, oltre a rimanere invischiato nell’atmosfera “melassata” di cui si diceva. Aveva giocato bene carte importanti, portando acqua al mulino della conferma; questa l’ha buttata in tavola senza valutarne a fondo il peso e la pericolosità. Dovrà quindi ricominciare da capo e, con lui, l’Udinese tutta, più il popolo bianconero che alla fine non ha trovato di meglio che applaudire e cantare per se stesso, evitando di infierire. Di tanta nobiltà tenga conto la società per le scelte future. Incredibile ma vero, al capolinea del ventunesimo campionato consecutivo nella massima serie, non sappiamo se saranno ancora scelte per la A. Sappiamo, invece, cosa
UDINESECALCIO
VERSO BERGAMO
Adesso servono due partite perfette
bisognerebbe fare per conservarla: non perdere a Bergamo (Reja, sconfitto senza attenuanti all’andata da Colantuono, sa di avere gli occhi addosso al congedo stagionale davanti al pubblico atalantino) e nell’ultima battere il Carpi, che all’andata s’impose 2-1. Sembra robetta, trattasi invece di una missione terribile, nella quale gettare intelligenza, cuore, forza fisica, equilibrio. Nulla di estraneo deve intervenire, sia pure l’evento che pensavano di dedicare a Di Natale. Totò ha dichiarato che si sarebbe preparato pro-
prio per l’ultima partita, l’ha prenotata per l’addio. Ma come valore aggiunto, oppure da comparsa di lusso? Se la sua presenza dovesse esporre l’Udinese al minimo rischio, non ci sarà addio che tenga. Per quello si organizzi dell’altro, in grande stile, come meritano i 190 gol (più i 17 in Europa e i 19 in Coppitalia) nelle dodici stagioni di milizia bianconera. All’Udinese, specialista in eventi, non mancano la fantasia né l’abilità nel reperire sponsor per preparare qualcosa da lasciare tutti a bocca aperta.
L’Udinese ha battuto il Napoli, il Napoli ha battuto l’Atalanta, quindi l’Udinese batterà l’Atalanta: quanti abbagli si son presi nella pretesa di applicare al calcio la proprietà transitiva. Di matematico nel calcio ci sono solo le classifiche e quelle dicono che l’Udinese si è ficcata in una brutta faccenda e l’impossibile - quello di finire in B - è dietro l’angolo se De Canio e i bianconeri non metteranno in fila due partite perfette portando a casa almeno 4 punti. Ce la faranno? La società ha evitato i toni pesanti per non aggiungere tensione, sulla quale si è messo al lavoro De Canio, con l’obiettivo di ridare fiducia e certezze ai suoi uomini dopo la batosta granata. Per la sfida di Bergamo riavrà Zapata e conta di recuperare pure Widmer, domenica costretto a lasciare il posto all’impalpabile Edenilson, che l’aria e gli agi di Udine han ridotto a uno straccio. Straccio non solo lui, sia chiaro, perchè un risultato del genere mette tutti alla gogna. In passato è accaduto spesso che fosse l’Atalanta a bussare a punti salvezza, senza trovare grande disponibilità bianconera, stavolta le parti si invertono e sarà durissima anche perchè la squadra di Reja - reduce dalla dignitosa sconfitta di Napoli e ferma a 41 punti - non è ancora matematicamente al sicuro. Le pretese di Reja, che riavrà gli squalificati Gomez e Paletta, sono chiare: vincere. Così come quelle di De Canio: non perdere. E’ possibile che sortisca una partita tattica, bloccata. Ma in ogni caso, sarebbe un errore per l’Udinese gestirla per il pari. Vada a rivedersi, De Canio, la gara d’andata, che i nostri vinsero 2-1 con reti di Thereau e Perica, mentre l’Atalanta accorciò con D’Alessandro, guarda caso favorito da una ritardata chiusura del solito Edenilson. Fu una delle migliori recite (soprattutto nel primo tempo) dell’Udinese di Colantuono, che nell’occasione ripresentò per qualche minuto Zapata a tre mesi dall’operazione al tendine femorale. di Biancamaria Gonano
11° Memorial “Gianni Ciccotti”…per ricordare un amico dell’Udinese Anche quest’anno l’Udinese Club Rizzi 1974 ha voluto ricordare la figura storica e l’amico Gianni Ciccotti, per anni presidente del club sotto il campanile da cui si vede l’arco dello Stadio Friuli. Noi siamo così, lo chiamiamo con il suo vero nome, nessun' arena che tenga. L’occasione è stata domenica 1° maggio in un torneo “non stop” di calcio a 6 giocatori che ha coinvolto 10 squadre in una full immersion calcistica, con anche l’ambitissima Coppa Chiosco. Perché il bello prosegue poi fuori dal campo, prima, dopo e durante, in amicizia. Anche se la festa è iniziata la sera prima, anche dopo la sfortunata partita Udinese - Torino, con grigliata e birra per attendendere l'accensione della porchetta per il pranzo del giorno dopo, accompagnando i cuochi per tutta la notte. Recentemente il direttivo del Club si è rinnovato con la nomina del
presidente Massimo Ciccotti, uno dei figli dell’indimenticato Gianni, storico custode dello stadio Friuli. Chissà cosa direbbe il buon Gianni dei movimenti che hanno portato alla costruzione della nuova casa dei tifosi dell’Udinese? Sicuramen-
te ne sarebbe felice e sicuramente si sentirebbe ancora lui l’ideale custode del nuovo impianto. Anche se l’atmosfera è cambiata totalmente da allora. Forse anche lui farebbe il tifo per mantenere lo storico nome e sarebbe un po’ arrabbiato. Il marke-
ting però ha preso il sopravvento. E tutto sembra diverso, meno poetico. Il clima ai Rizzi è stato di festa e di sport: le squadre si sono affrontate a colpi duri ma leali. Intanto metri di birra (perché i vassoi si misurano a metro...) continuavano ad uscire dal chiosco profumato di salsiccia e patate fritte. L’Udinese crea legami ed è il denominatore comune che accompagna il tempo libero dei molti tifosi accorsi. L’Udinese Club Rizzi lavora alla grande da oltre quarant'anni ma ha sempre il sorriso giovane di un ragazzino. E’ bello che il suo nuovo presidente sia un figlio di Gianni, per idealmente continuare l’amore bianconero di generazione in generazione. E’ l’eredità migliore, quella spirituale. Fantastico vedere un bambino calciare un pallone più grande di lui con la maglia numero 10 di Di Natale. Forse i miti non tramontano mai, anche se la storia attuale dice il contrario.
TremilaSport+ | 04 05 2016 | 33
SIDICEVA...
si diceva...
RAICEVICH,
UN EROE D’ALTRI TEMPI L’asso triestino della lotta greco-romana fu ai suoi tempi ricco e famoso ma non potè mai partecipare alle Olimpiadi
U
n campione ai giorni nostri praticamente sconosciuto, il triestino Giovanni Raicevich, ma ai suoi tempi reso ricco e famoso dalla lotta greco-romana, grazie alla quale divenne pure un’icona negli Stati Uniti, attraversando per ben 44 volte l’oceano per disputarvi degli incontri. Di lui si legge compiutamente in un volume edito dalla Gazzetta dello sport nel 2006 e nel quale vengono celebrati molti campioni internazionali di vari sport, con anche un articolo di un asso del giornalismo, Orio Vergani, che alla sua morte, avvenuta a 76 anni il 1° novembre 1957 a Roma per un blocco renale, gli dedicò un servizio scritto anche con il cuore. “Giovanni, l’idolo – scrive Vergani - , era un uomo di media statura. Gli archivi dove sono conservati i ricordi del suo passato di sportivo (la sua fama, per un decennio, fu impareggiabile) ci ha fatto ritrovare le sue “misure”: 51 centimetri di collo, 57 di braccio, 33 di polso, 130 di torace, 110 chilogrammi di peso. La statura non è indicata ma se non c’inganna la memoria, doveva aggirarsi sul metro e settanta. Era, dunque, un ceppo più che un tronco d’albero d’alto fusto, un ceppo solidamente attaccato alla terra, un blocco, un macigno, una rupe”. E le sue imprese sportive fecero anche la fortuna della “rosea”, che nel dicembre 1907, il giorno dopo il suo primo trionfo mondiale, a Parigi, ebbe il record di vendite, così come due anni dopo, con centomila copie vendute, quando battè a Milano il francese Paul Pons. Un “gigante buono” che nel corso della sua vita ebbe gioie ma anche dolori, come la morte prematura dei due fratelli, Emilio e Massimo, anch’essi lottatori, e quella del figlio primogenito, Giovanni, ufficiale medico di Marina, morto in guerra nell’Adriatico nel 1943. A lottare seriamente, Raicevich, nato nel 1881 da un
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SIDICEVA... marinaio di Lagosta e da una veneziana e trasferitosi dalla Dalmazia a Trieste nel 1886, cominciò a 14 anni nella file della Ginnastica Triestina. Laureatosi campione d’Austria (allora la città giuliana faceva parte dell’Impero asburgico) nel 1898, divenne professionista nel 1900 (e per questo non potè mai partecipare alle Olimpiadi) e si laureò campione d’Europa nel 1905 e mondiale nel 1907. A Chicago esordì anche nel catch e come pesista sollevò “in ponte” 153 chili per 5 volte. Allo scoppio della prima guerra mondiale, si arruolò volontario con l’Esercito italiano e combattè sul Carso, mentre sul suo capo pendeva la condanna a morte per tradimento del tribunale militare austro-ungarico. Nel 1928 a Roma l’ultimo trionfo contro il ceco Hans Kavan. Dopo essersi ritirato, nel 1930, divenne commissario tecnico federale dal 1935 al 1942. (e.f.)
Due immagini emblematiche della potenza di Giovanni Raicevich: sopra durante un match e in un sollevamento "in ponte"
TremilaSport+ | 04 05 2016 | 35
NONSOLOSPORT
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
MOSTRE
PARADOXA, SOL LEVANTE INTRIGANTE
C
i siamo ormai lasciati alle spalle il Far East Film Festival e gran parte degli eventi ad esso connessi. Tranne “Paradoxa”, che fino al 28 agosto continuerà a stimolare la curiosità e le riflessioni degli spettatori nell’elegante sede di Casa Cavazzini, nel pieno centro del capoluogo friulano. Un’esposizione di cinque artisti giapponesi contemporanei sbarcati per la prima volta in Italia, che con i loro lavori appositamente pensati per essere collocati nel prestigioso palazzo in cui giacciono e che con la città di Udine sono riusciti a interagire. Un titolo intrigante quello della mostra, che indica come il comune denominatore sia la contraddizione generata da oggetti di comune utilizzo, il capovolgimento di significato, che producono un senso di divertito straniamento in chi ammira l’opera. “Tv” di Manya Kato, in cui ci si imbatte per primi, è costituito da un monitor sbilenco in cui ci si vede però in posizione perfettamente eretta: in base a quali principi quindi stabiliamo che cosa è dritto e che cosa no, ad esempio? Anche Yuuki Matsumura ha saputo colpire nel segno con “Gently bended”, che ha ragionato sul concetto di forma e prospettiva e che ha prodotto uno scivolo per bambini, il quale ha perso la sua primaria funzione: la scaletta è estremamente lunga mentre la discesa non è più tale perché corta e paurosamente inclinata. Diversi altri punti ha saputo toccare invece Taturo Atzu, la cui stravaganza emerge già dal fatto che sia un artista che ama cambiare nome ciclicamente: la sua “Reborn sculpture” è una ricostruzione palesemente ‘sbagliata’ perché sproporzionata e quasi primitiva del corpo a partire da una testa ritraente Benito Mussolini realizzata durante il ventennio fascista dallo scultore triestino Mario Ceconi: l’intento del giapponese qui è anche quello di far sorridere su certi miti di virilità di remota origine. Molte altre opere sono risultato di geniali intuizioni, che danno dimostrazione dei nuovi talenti del Sol Levante. La mostra è aperta dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 19. Il costo è di 5€ (intero) e 2,50€ (ridotto). Massimo Gaudino
CARLO NORDIO
OVERLORD MONDADORI
1944. Gli Alleati stanno preparando l’operazione da cui dipendono le sorti della guerra e del mondo intero: lo sbarco delle loro armate in un luogo segreto della costa francese. Ed è per questo che, nella notte del 28 aprile, dieci navi della Marina Americana stanno attraversando la Manica, per simulare uno sbarco sulle coste del Devonshire su una serie di spiagge simili per conformazione a quelle della Normandia da cui dovrebbe partire l’Operazione Overlord, il piano per la liberazione della Francia. Ma un loro messaggio viene intercettato. Questo fa venire un’idea a Stewart Menzies, capo dei Servizi Segreti inglesi, e a Colin Gubbins del SOE, un’idea audace e ambiziosa per depistare i tedeschi, che stanno iniziando a spostare parte delle loro truppe da Calais...
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L’ANGOLO DELLA
LETTURA
GIANNI FARINETTI
IL SEGRETO TRA DI NOI MARSILIO
Una cascina delle Alte Langhe piemontesi, un bosco, pascoli, piccoli paesi sparsi sulle colline. La casa si chiama il Valèt, è della stessa famiglia contadina da almeno un secolo, protetta da tre sorelle che il piccolo Giovanni chiama «le mie mame». Questo è il loro romanzo, la storia corale di tre donne piene di passione e di coraggio, Lena, Carla e Anna, custodi del terribile, intimo segreto intorno al quale l’autore ricrea un mondo di perduta innocenza. Con un impeccabile ingranaggio narrativo che conduce il lettore indietro e avanti nel tempo, Farinetti racconta il Novecento che, anche se ripreso da un’ottica marginale, illumina a tratti i grandi eventi della nostra Storia.
SAMUEL BJØRK
LA STAGIONE DEL SANGUE LONGANESI
Un caso complesso e scabroso sta tenendo in scacco la squadra Omicidi di Oslo, capeggiata dal detective Holger Munch. Munch riesce a convincere il capo della polizia a reintegrare nei ranghi la giovane e bravissima collega Mia Krüger, nonostante i suoi numerosi problemi personali e la dipendenza dall’alcol e dagli psicofarmaci, di cui si serve per affrontare i terribili fantasmi del doloroso passato. E c’è davvero bisogno di tutta la sensibilità e l’acutezza di Mia, unite all’intelligenza di Munch, per capire chi c’è dietro l’efferato assassinio di una ragazza ritrovata in un bosco al centro di un pentacolo di candele, una macabra messinscena che sembra evocare scenari satanisti. Ma la verità è molto diversa e pare avere radici in un episodio di tanti anni prima...
SANDRA BLOCK
DON WINSLOW
TIME CRIME
EINAUDI
LA RAGAZZA SENZA NOME Chi è la ragazzina di colore che giace inerte in un letto del reparto psichiatrico del Children’s Hospital di Buffalo? Qual è il suo nome? E perché non parla? Sono solo alcune delle domande senza risposta su cui la dottoressa Zoe Goldman deve far luce. L’unica certezza è che né farmaci né le terapie stanno aiutando la paziente, cui il personale del reparto ha dato il nome di Jane Doe, a uscire dallo stato catatonico in cui sembra essere inspiegabilmente caduta. Zoe sa che non c’è altra via che cercare di risalire all’identità della ragazza e scoperchiare il vaso dei segreti custoditi dietro un muro invalicabile di silenzio e amnesia, anche se ciò significa andare contro le direttive dello stimato dottor Tad Berringer, e interferire col lavoro del detective Adams.
LONDON UNDERGROUND Neal Carey era un ragazzino che viveva di espedienti nel West Side di New York quando Joe Graham lo ha scoperto e lo ha affiliato a una misteriosa agenzia del New England, gli Amici di Famiglia, che per i suoi facoltosi clienti è disposta a fare di tutto. Con i soldi degli Amici di Famiglia Neal è andato all'università, ma quello che gli serve per il suo lavoro gliel'ha insegnato Graham. Ora, però, l'agenzia ha deciso di riscuotere il proprio credito. Allie Chase, la figlia adolescente e ribelle di un potente senatore, è sparita a Londra, e Neal ha l'incarico di riportarla a casa. Per riuscirci dovrà infiltrarsi nella comunità punk della capitale inglese, un ambiente che gli è sconosciuto e che potrebbe rivelarsi complicato anche per uno cresciuto in strada come lui.
le belle di TremilaSport
UDINESECALCIO
Jessica
PHOto: Cirulli
Mani d'acciaio
le belle di TremilaSport
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le belle di TremilaSport
TremilaSport+ | 04 05 2016 | 39
le belle di TremilaSport Jessica Collaviti, oltrechè modella, è anche arrampicatrice alla ricerca di sempre nuove emozioni
VERSO L’IMMENSITà DELLE CIME
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oglia di vivere emozioni. E’ in primis con questo stimolo che Jessica Collaviti scala le pareti più ripide delle montagne, ritrovandosi alla fine appagata dall’immensità che la circonda sulle cime. E vivere pericolosamente non la spaventa affatto, anzi: “L’esistenza va vissuta pure con un pizzico di fatalismo ed è anche questa considerazione che mi rende sicura quando affronto le montagne – dice l’atleta e modella spilimberghese - . Per me esiste soprattutto l’oggi, il carpe diem, una filosofia che ho fatto mia con convinzione e che mi fa star bene con me stessa, con gli altri e con la natura, nella quale amo immergermi spesso per meditare e ritro-
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varmi, nel silenzio”. Ed è la stessa voglia di fare qualcosa di diverso, dopo un periodo non facile della sua vita, che l’ha convinta qualche tempo fa a calarsi nel ruolo di fotomodella: “Avevo letto di un fotografo che cercava delle ragazze e l’ho contattato – racconta Jessica - , impegnandomi così in un lavoro per me del tutto nuovo che mi ha dato e mi sta offrendo delle soddisfazioni, visto che altri ora mi cercano”. Già, le linee del suo corpo rese ondulate da uno spiccato atletismo attraggono e stuzzicano e lei ne è consapevole, senza per questo alterare la semplicità del suo carattere: “Sono solare, coraggiosa e pratica – si autodefinisce - , credo in qualche modo diversa dalla generalità. E
coltivo molte genuine amicizie nell’ambiente della montagna, luogo di cui amo ascoltare i silenzi. Ma in generale mi piace comunque conoscere sempre nuove persone”. Ed è sportiva a tutto tondo, Jessica, ragazza dal sorriso coinvolgente che adora attraversare soprattutto le colline, con tutta la loro florida natura, in sella alla mountain bike. Anche questo un modo per ritrovare, dice, il giusto equilibrio tra il corpo e la mente.
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BASKET
TEMPO DI ARIA rarefatta Nelle serie nazionali molte formazioni regionali affrontano i play off, a testimonianza di un movimento in crescita. Sapore di derbies in C Gold. di EDI FABRIS
è
tempo di aria rarefatta, da alte vette, per molte squadre regionali in varie categorie, a testimonianza della crescita del movimento dopo anni di abulia. In A2 non è andata bene al primo round per la Pallacanestro Trieste, che a Casale Monferrato, contro Tortona, ha perso 75-70. Ma i biancorossi ci riprovano stasera, mercoledì, sullo stesso parquet, in gara-2, in attesa di far valere appieno anche il fattore campo al PalaTrieste. “Siamo stati poco aggressivi, ci ha fatto difetto la giusta mentalità”, ha laconicamente commentato l’allenatore Eugenio Dalmasson, evidenziando la minore esperienza dei giovani della sua squadra in una fase finale in cui conta molto anche questo fattore. Esempio calzante, sottolinea il tecnico, il fatto che dopo 6’ di gioco i suoi non avevano commesso neppure un fallo, un piccolo record. Hanno piazzato il colpo esterno in gara-1, invece, altri due allenatori
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regionali: l’udinese Franco Ciani, con Agrigento, ha vinto il derby sui generis con il concittadino Alberto Martelossi, tecnico di Mantova, mentre il triestino Matteo Boniciolli, con Bologna, ha vinto ad Agropoli 67-72. Gara-2 sulla carta più agevole in serie B, invece, domani sera (giovedì) alle 20 a Padova per l’Apu (nella foto, Poltroneri a canestro) di Lino Lardo, che ha fatto propria la partita d’esordio al Benedetti e conta di centrare il bis per accedere alla semifinale. In forse Di Giuliomaria, dimesso dall’ospedale dopo la contusione subita finendo domenica su una protezione sotto un canestro, mentre potrebbe ritornare in cabina di regia l’argentino Porta. Partita sulla carta non proibitiva per i bianconeri, mentalmente concentratissimi sull’obiettivo A2. E anche in B femminile si parla friulano, con Vicenzotti & C. a far propria gara-1 con Frascati nei play off promozione che prevedono gare di andata e ritorno. Un +14 che fa viaggiare
tranquilla, anche se non troppo, la Basket School guidata da Waldi Medeot alla volta della cittadina laziale, dove sabato alle 18 è attesa da un’avversaria ancora non tagliata fuori. D’altra parte il cammino delle udinesi nella regular season ha dimostrato la loro capacità, anche psicologica, di reggere ogni urto. In C Gold, i tarcentini di Alberto Andriola hanno perso il primato proprio all’ultima partita, perdipiù casalinga, contro la diretta avversaria S.Vendemiano, con abbinamenti play off dunque cambiati all’ultimo respiro: i veneti incontreranno l’ottava Guerriero Padova, mentre i friulani i triestini dello Jadran in un suggestivo quanto prevedibilmente acceso derby regionale, quello che impegnerà pure l’una contro l’altra armate Corno e Ardita Gorizia. Torna malinconicamente in C Silver, invece, Spilimbergo, che finisce ultima assoluta dopo un buon momento intermedio che aveva lasciato credere nella sua resurrezione.
BASKET SERIE D
IMPRESA CORDENONS
ORA TOCCA ALLA SOCIETà
L’EVENTO
VETRINA DI CAMPIONI PER I 150 DELLO ZANON
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LA FORMAZIONE CORDENONESE CHE FANTIN HA CONDOTTO IN C SILVER
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opo aver dominato il girone Pituello con un ruolino di 15 vittorie su 18 incontri, la 3S Cordenons si è confermata con sicurezza ed autorità nella poule promozione della serie D raggiungendo la promozione in C Silver con ben tre giornate di anticipo sulla fine del torneo. E il suo tecnico Domenico Fantin ci rivelato i “segreti” della brillante affermazione: “E’ stata davvero una piccola grande impresa – Fantin non nasconde la propria soddisfazione – ,nonostante la classifica e le tante vittorie possano indurre a credere in una cavalcata trionfale. Tutta la nostra stagione è stata in realtà un continuo far fronte a situazioni di emergenza, con diversi giocatori chiave bersagliati da infortuni talvolta anche di grave entità. Alla luce di questo credo che la differenza l’abbia fatta la grande determinazione di tutti i ragazzi a superare le difficoltà e lo spirito di gruppo che ci ha permesso di allenarci sempre con voglia e continuità per poi presentarci sempre al massimo della motivazione gara dopo gara.” In questo gruppo solido e coeso quali sono i giocatori che ne costituiscono la spina dorsale? “Matteo Cipolla in regia, Massimiliano Celotto con i suoi tanti punti nelle mani e Luca Marella che nonostante l’infortunio che l’ha tenuto lontano dal campo per 10 gare ci ha garantito peso e rimbalzi - considera il tecnico - . Loro hanno costituito l’ossatura per qualità tecniche ed esperienza e hanno permesso a tutti gli altri compagni di dare il meglio e contribuire insieme al successo della squadra.” Qual è stato il livello del campionato quest’anno e quali le compagini più difficili da superare? “In tutta franchezza debbo dire che rispetto allo scorso anno nella prima fase ho notato un arretramento del livello tecnico
“
asserella di campioni ex “zanoniani” di ieri e di oggi sabato prossimo 7 maggio, con inizio alle 9, nell’Auditorium Zanon, nell’ambito degli eventi organizzati a celebrazione del 150° anniversario di fondazione dello storico Istituto udinese. Una vetrina, ravvivata da slides e dvd e dalle esibizioni ginniche e di danza degli attuali allievi ed allieve coordinati dalla professoressa Sandra Fregonese, che dopo l’apertura del Dirigente scolastico Antonio Colussi e del presidente di Zanonamico (associazione di ex studenti), Flavio Pressacco, si aprirà con l’ampia rappresentanza del basket. Sul palco saliranno infatti ex giocatori come Otello Savio e Stefania Zanussi (nella foto) e pezzi di storia della pallacanestro cittadina come Guido Paderni, Sergio Maschio, Giancarlo di Brazzà e Gianni Pasqualini, oltre allo stesso Pressacco e al preparatore atletico Giacomo Braida, oggi all’Apu e già alla Snaidero, a
Molti infortuni, ma grande determinazione nel voler centrare l'obiettivo da parte della squadra generale mentre nella poule promozione ho ritrovato gare all’altezza di quanto visto in passato. Quanto alle altre, non ho dubbi ad indicare in Aviano e Casarsa gli avversari più tosti nella regular season, mentre nella fase finale Cormons e Goriziana si sono rivelati i competitors più attrezzati.” Per concludere abbiamo chiesto a Fantin le sue prospettive professionali per la prossima stagione e quale ruolo potrà recitare Cordenons nella prossima serie C Silver: ”A breve valuterò con la società i progetti per la prossima annata. Per quanto mi riguarda la disponibilità a guidare Cordenons anche nella categoria superiore c’è tutta. Sono molto legato all’ambiente, che conosco bene per averci giocato e aver già guidato la squadra come allenatore alla promozione nel 2002 dall’allora C2 alla C1. Detto questo è chiaro che per ben figurare anche nella categoria superiore il roster avrà bisogno di alcuni ritocchi, in particolare giocatori di qualità in grado di affiancare Celotto in cabina regia e Marella sotto i tabelloni e più in generale per garantire le necessarie rotazioni. La palla è ora nelle mani della società". Giuseppe Passoni
Verona e alla nazionale macedone. Con loro pure le squadre vincitrici di alcuni tornei “Burei”, che negli anni ’60 e ’70 precedettero l’attuale “Cernich”. Ampio spazio anche agli altri sport, dal calcio (con la partecipazione pure di Gianfranco Cinello e di alcuni giocatori che vinsero il torneo studentesco nel 2000) ad altri come il tiro a volo, con Eddi Cainero, (padre della campionessa Chiara e fratello di Enzo), la pesistica, con Ernesto Zanetti, che fu ct alle Olimpiadi di Barcellona ’92, e il tiro a segno, con la pluricampionessa italiana ed europea, Silvia Malagnini. E ancora il tennistavolo, con Sergio Durazzano, più volte campione italiano negli anni ’60, il karate, con Michele Roiatti, il tennis, con Bruno Donatis, e la ginnastica, con Paola Porcini. Con loro molti altri atleti e atlete che negli ultimi anni hanno conferito lustro all’Istituto Zanon con le loro prestazioni. A condurre la manifestazione saranno Maurizio Ivancich e Edi Fabris.
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CALCIOUDINESE
Serie C femminile
PORDENONE Vs VIRTUS ECOEDILMONT 3-0
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UDINESECALCIO VOLLEY
FOTO Andrea Moratto TremilaSport+ TremilaSport+| 04 | 0405 052016 2016| 045 | 45
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PRIMO PIANO
POTEVA ANDARE MEGLIO
Pav Udine a luci ed ombre in B1 ma ottimismo nasce dalle risultanze del settore giovanile
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anca ormai solo una giornata al termine del campionato di B1 per la Pav Udine. Un campionato sotto tono rispetto alle aspettative della prima squadra sponsorizzata Atomat che recentemente ha esonerato il tecnico Marco Relato con un comunicato del 21 aprile dove si legge di “comportamenti non conformi alla delicatezza del ruolo e improntati talora a mancanza di rispetto nei confronti delle atlete”. Due giorni dopo la squadra è sembrata diversa anche se non è riuscita ad imporsi su Bergamo, nonostante un ottimo avvio. Il presidente Marcello Gianardi ci racconta il momento attuale tracciando un bilancio della stagione ormai in conclusione e la politica della società con un occhio a tutti i campionati: “La nostra società nacque quasi sessant’anni fa in ottica maschile, privilegiando in seguito anche l’ambito femminile al momento del distacco del Vbu. Da allora l’attenzione e l’impegno sono stati dedicati al mondo delle atlete anche perché
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reperire maschietti appassionati di pallavolo a Udine non è tanto facile. Vantiamo la presenza nei campionati nazionali di C, B2 e B1 a partire dalla fine degli anni ’80-inizio anni ’90, con qualche salto. Da quattordici anni sono presidente e negli ultimi dodici abbiamo sempre vissuto l’esperienza di B2 e B1 cercando di promuovere la pallavolo in città anche sulla base di accordi e collaborazioni con altre società, come ad esempio il Dlf ". Il no-
stro orgoglio è quello di essere fra le società più antiche d’Italia, sottolinea Gianardi: " Siamo nati nel 1958 e vorremmo arrivare a festeggiare il nostro sessantesimo anniversario onorando la categoria in cui ci troviamo. Ritengo infatti che la B1 sia la categoria più consona ai nostri mezzi e alle nostre ambizioni. La A rappresenta sicuramente un sogno ma non saremmo attrezzati per disputarla". Oltre alla prima squadra, aggiunge il pre-
sidente, la Pav Udine partecipa, nell’ambito del progetto Horizon Volley, ai campionati femminili Under 16, 13, 12, Minivolley e, come CodroiPavine, a serie D e Under 16: "Il nostro vivaio comprende un centinaio di giovani atlete, a partire dal minivolley, impegnate ad affrontare tutti i campionati provinciali e la serie D regionale. Per potenziare questi numeri la politica di collaborazione con altre realtà è necessaria. E’ stata vincente anche in passato con le esperienze di Udinvolley e di Friulvolley di San Giorgio di Nogaro. Il progetto Horizon con Codroipo nasce come esperienza spontanea e casuale dal basso: ragazze di quattordici, quindici e sedici anni che si sono trovate bene insieme a lottare per la conquista di titoli regionali e, per qualcuna, a far parte della rosa della prima squadra. Per una giovanissima, confrontarsi con la realtà della massima categoria, è un’ottima palestra di esperienza per crescere. A volte può intimidire il confronto con una diversa capacità di palla o di ritmo. E chiaramente per giocare a certi livelli è necessaria una
VOLLEY
FOCUS
La rosa allestita era competitiva e il campionato non troppo, speravamo andasse meglio struttura fisica idonea". GIOVANI INNESTI "Quest’anno, a causa dei molti infortuni, abbiamo dovuto ricorrere molto all’innesto del settore giovanile e le ragazze si sono fatte trovare pronte continua gianradi - . Per noi ciò rappresenta un motivo di soddisfazione e una spinta motivazionale a proseguire migliorando ancora la struttura organizzativa e tecnica. L’osmosi è una risorsa, va sfruttata al massimo perché non è sempre facile saper mantenere la sintonia giusta uscendo dal proprio contesto locale”. Non è positivo invece il suo bilancio sul campionato disputato in B1: “Ad una partita dalla fine non siamo per nulla soddisfatti: il girone non era competitivo mentre la rosa lo era. Purtroppo siamo incappati in una serie di problemi fisici che hanno decimato la squadra, costringendola a lavorare in numero ridotto. Inoltre abbiamo vissuto una non perfetta sintonia fra allenatore e squadra che ci ha portato, tardivamente, all’esonero del tecnico". RISOLUZIONE NECESSARIA "Si è trattato di una risoluzione necessaria che avrebbe potuto giungere anche prima. Dall’inizio del campionato non ci siamo mai schiodati da quel nono posto, non si è visto alcun progresso o stimolo particolare. Tutto ciò non ha soddisfatto lo sponsor e i dirigenti che hanno dovuto prendere atto che dalle discrepanze fra il tecnico e la squadra non poteva crescere niente. Quando abbiamo visto che la gestione dello spogliatoio era diventata problematica abbiamo agito. Adesso ho notato meno tensione e più serenità". Due sabati fa, contro Bergamo, è arrivata una sconfitta, ma ci siamo divertiti, assicura il presodente: " Spero che non ci sia più bisogno di ricorrere a chiamarmi in palestra durante gli allenamenti per problemi vari e che si giochi una buona pallavolo. Ci aspettiamo una squadra che giochi, combatta e si diverta!”. L'ATLETA La mantovana Annalisa Sogni, classe '87, alla quarta stagione a Udine, dà il suo contributo di giocatrice esperta per
analizzare la stagione: “Ho scelto di rimanere a Udine perché qui mi sento a casa. Siamo partite molto cariche a inizio campionato perché la squadra era stata costruita bene per puntare a una posizione di classifica importante, decisamente migliore rispetto alla nostra attuale. La società ha fatto molti sforzi con le valide riconferme di Velenik e Graberi e l’innesto di Perin, una giocatrice molto forte che mi sono trovata molte volte contro come avversaria. Inoltre abbiamo avuto la fortuna di giocare con Tonon, reduce dalla promozione con Porcia lo scorso anno. Ottimi acquisti, quindi e grandi erano le aspettative. Purtroppo l’infortunio di Peretto, fuori per lungo tempo, e di Velenik hanno fatto saltare gli equilibri. Quando giochi senza l’opposto diventa tutto più difficile". RIPRESA "Adesso ci stiamo riprendendo e vogliamo fare più punti possibile per scalare qualche posto in classifica. Sabato prossimo concludiamo il campionato a Verona e abbiamo sete di rivincita perché all’andata abbiamo perso. Siamo un gruppo coeso, ci basta guardarci in faccia per capirci. Ma il morale si alza o si abbassa a seconda delle situazioni. Comunque nella recente partita persa contro Bergamo, abbiamo dimostrato di saper giocare a certi livelli an-
che se la partita si fa difficile. Spesso il nostro pubblico va invece scaldato: quando stiamo giocando bene ci accompagna alla vittoria e costituisce la nostra arma in più ma siamo noi a doverlo trascinare, è un po’ un diesel. Se siamo in vantaggio comunque si fa sentire. Conoscevo il Benedetti da avversaria: ricordo che giocarci non era semplice in quanto è una palestra piuttosto bassa con delle luci particolari. Oggi è la mia casa, il fondo è buono e mi trovo molto bene. Ormai la conosco come le mie tasche!”. Anche Annalisa esprime il suo
parere sull’utilizzo di giovani forze attinte dal settore giovanile: “Gli infortuni ci hanno molto limitato, è ovvio che avremmo preferito non doverli subire. Però il loro inserimento è utile anche in allenamento, per poter giocare sei contro sei. All’inizio per loro può essere difficile, devono adattarsi a ritmi e velocità più alti e spesso la timidezza può apparire un freno per esprimersi pienamente. Ci sono passata anch'io e lo ricordo molto bene. Ma l’esperienza che si fa a contatto con realtà maggiori è eccezionale”. Biancamaria Gonano
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SPORT VARI
Ernesto Zanetti (primo a destra) alle Olimpiadi di Barcellona '92
CERVIGNANO, CINQUANT’ANNI CON IL BILANCERE
Il presidente della Miossport, Ernesto Zanetti, traccia gli step del prestigioso club della Bassa di EDI FABRIS
L
a Miossport di Cervignano ha compiuto t re n t ’ a n n i q u a l c h e mese fa (anno di costituzione il 1985) ma nel centro della Bassa la pesistica affonda le sue radici molto tempo prima, in quel 1965 in cui Otello Girardi affittò un piccolo locale nel vicolo delle Semine, adibendolo a sede degli allenamenti, con attrezzi sportivi costruiti artigianalmente. E a lui affidarono le loro forze anche Franco Forlin e quell’Ernesto Zanetti, presidente dal 2010, che portò al palmarès societario i primi significativi titoli italiani, quello Allievi nel 1968 e quelli Juniores nel ’69 e nel ’70, diventando in seguito responsabile tecnico azzurro. Ed è proprio lui a raccontare i vari step della storia della pesistica cervignanese, che nell’85 assunse il nome di Miossport, dal greco “mios”, muscolo: “Il mio approccio con la specialità che
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avrebbe contrassegnato il corso della mia vita nacque quasi per caso dopo un infortunio ad un ginocchio procuratomi durante un gioco fra ragazzi e per recuperare dal quale mi vennero consigliati i pesi per sviluppare la massa muscolare ridottasi dopo l’incidente. Misi poi in pratica determinati metodi, abbinati ad una dieta equilibrata, nel calcio a Cervignano, forte pure del fatto che mi ero diplomato a pieni voti alla Scuola nazionale dello sport: fu anche grazie a questo che la squadra vinse per tre anni consecutivi il campionato, salendo in Interregionale”. Poi la pesistica ad alti livelli: “Nei primi anni ’90 divenni direttore tecnico della nazionale di Pesistica e curavo la preparazione della squadra per le Olimpiadi di Barcellona ’92, quando ebbi modo di collaborare anche con Julio Velasco nel “dream team” di pallavolo. A quelle Olimpia-
di ero riuscito a far qualificare tre atleti di pesistica, Giovanni Scarantino, Norberto Oberburger e Vanni Lauzana, friulano di S.Marco di Mereto di Tomba”. Una fama acquisita, quella di Zanetti, che lui giustifica così: “Credo che il mio bagaglio di esperienza di sia formato principalmente grazie a tre eventi:
Mi ritengo fortunato per un lavoro che avrei fatto anche gratiss il primo alla fortuna di essere riuscito ad entrare nella Scuola nazionale dello sport del Coni, il secondo, nel 1980, la partecipa-
zione a un corso internazionale a Sofia, quando la Bulgaria, in questo campo, era considerata un fenomeno a livello mondiale. Infine, più o meno in quel periodo, riuscii ad abbonarmi ad un mensile scientifico sovietico di tecnica sportiva che mi fu di grande aiuto formativo”. I suoi rapporti con la Federazione di pesistica, poi, testimonia Zanetti, furono ottimali: “Mi ritengo una persona fortunata, per aver fatto un lavoro che mi piaceva e che avrei fatto anche gratis. E la Federazione fu sempre ben lieta di utilizzarmi”. Tornando alla Miossport, molti sono i nomi di atleti e atlete lanciati dal club cervignanese e a testimoniarlo sono gli infiniti titoli nazionali e internazionali ottenuti nel tempo, dallo stesso Zanetti a Catia Iacuzzo, da Giada Dijust a Valentina Mian e molti altri. Una storia che continua e che ha in Ernesto Zanetti da cinquant’anni un infaticabile protagonista.
SPORT VARI
JUDO
CHE VETERANA!
Cristiana Pallavicino ha un ampio bagaglio di esperienze a livello internazionale
“Si dice che per iniziare a praticare judo non sia mai troppo presto, come troppo tardi per riporre il judogi in soffitta..... Cristiana Pallavicino, judoka della categoria Veterani, cintura quarto dan, appartenente allo Yama Arashi di Udine, è lo specchio della verità alla luce del suo percorso in una disciplina sportiva dove effettivamente la carta d'identità non è molto importante. Romana di nascita, classe 1951, a due anni si trasferisce a San Paolo del Brasile con la famiglia, dove il judo qualche anno più tardi inizierà a fare parte della sua vita. Durante gli studi universitari nella città Paulista una sua amica faceva il "filo" ad un insegnante di judo e la convince ad iscriversi in palestra. Alla sua amica le cose non andarono bene, mentre per Cristiana trovò in questo sport degli stimoli importanti. Gli inizi non futrono per la verità molto facili, dal momento che all'epoca in Brasile le donne nel judo erano cosa rara e il trattamento che veniva loro riservato era pari a quello dei maschi. La determinazione e il desiderio di apprendere e crescere le consentirono di crescere, maturare e sopratutto seguire una strada spesso tortuosa ma densa di soddisfazioni e rivincite. Venezuela, Giappone, Canada e di nuovo in Brasile furono solo alcune tappe della sua vita che l'hanno portata a seguire il marito, che da tecnico Alitalia spesso veniva trasferito nei posti più impensabili. Naturalmente dentro i bagagli i suoi judogi la seguivano ovunque, come naturale che sia. Nel 2009 rientrò in Italia e si stabi-
La mia determinazione mi ha permesso di uscire dalle situazioni più difficili lì a Medeuzza. Nel frattempo riprese il contatto con il tatami e nel 2010 divenne atleta dello Yama Arashi di Udine. Tra i suoi successi nel World masters judo championship nel 2001 un oro a squadre a Scottsdale (USA), nel 2002 oro in Irlanda, 2003 oro individuale a Tokyo, primo posto nel 2005 in Canada e bronzo nella categoria open. Nel 2006 sempre al vertice in Francia, l'anno successivi in Brasile e nel 2008 in Belgio. Titolo mondiale Ijf nel 2009 e 2012 mentre nel 2010 2013 e 2014 piazza d'onore. Negli Europei, oro invece dal 2007 al 2011, con un argento nel 2012 e oro nel 2013, mentre nelle ultime due edizioni un secondo posto. “Più che bacheca a casa ho allestito una parete, dov'è appesa una bandiera italiana con cucite le medaglie conquistate in questi anni di attività - scherza Cristiana -. Il judo è la mia vita, mi ha permesso di conoscere persone meravigliose, ho maturato esperienze indimenticabili e ho realizzato molti sogni". E poi sulla sua condizione di donna nello sport: “Certamente era diffi-
cile specie per una donna che approcciava un mondo dove, come in Brasile, era considerata una sorta di corpo estraneo. Comunque la mia determinazione e lo spirito tenace mi hanno permesso di uscirne vincitrice anche nelle situazioni più difficili. Tra gli episodi, ad Osaka, in Giappone, quando nel corso di una seduta di allenamento notavo che i judoka più giovani mi evitavano quando mi avvicinavo. Scoprii che il loro orgoglio non avrebbe mai perdonato loro di essere battuti da una donna”. Persone della sua vita: “Certamente la mia cara amica Angela Tassi di Parma, compagna di tatami e persona con cui ho condiviso momenti meravigliosi. Il judo mi è sempre piaciuto per la dinamicità, la lealtà, il rispetto e il fatto che lì tutti sono uguali, non esistono distinzioni sul tatami e soprattutto in questo sport ovunque ci si trovi la porta della palestra è sempre aperta a tutti. i giapponesi sono al proposito un esempio, per lo spirito che hanno dentro, la capacità di riuscire ad interpretare i momenti più complessi e portare l'avversario dove possono colpire in maniera quasi chirurgica. Gianfranco Borghesu
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SPECIALE LIBERTAS
CANOA: IN ARRIVO IL BURIDA BEACH
■ Progetto definitivo della Scuola Nazionale di Canoa Libertas “Barbara Nadalin” sulle rive del Lago della Burida messo a punto ieri mattina da Mauro Baron e Ivo Neri. Con l’annessione dell’adiacente spazio cosiddetto della “Ex Remiera”, cui manca solo la sistemazione formale con il comune di Porcia, il complesso comprenderà anche un bar, ulteriori spogliatoi, uffici e un deposito canoe, nonché palestra ed attrezzature: sono state poste le basi per la futura “Burida Beach”. La Scuola Nazionale di Canoa, a cura di Mauro Baron Direttore Tecnico della squadra nazionale di Canoa alle prossime olimpiadi, nasce a luglio dell’anno scorso, con l’inaugurazione e la collocazione di un prefabbricato in legno da adibire a spogliatoio e deposito imbarcazioni. Dopo neanche un anno di attività, grazie alla collaborazione con l’Istituto Vendramini, di lunga data, e a quella nuova con il Liceo LeopardiMajorana, sono già passati in canoa nel solo mese di aprile, e continueranno per tutto maggio, circa 400 ragazzi. Dalla chiusura delle scuole
1 t m
fino a fine luglio, date le prenotazioni già in essere, si calcola che saranno oltre un migliaio i giovani che proveranno la canoa per la prima volta. Il successo del progetto ha porta-
to ad aumentare il personale, fare nuovi acquisti di materiali, ampliare il parco canoe, affinché questi numeri, già da capogiro, possano essere anche raddoppiati.
Il Lago è facilmente raggiungibile e offre l’opportunità a tutti di approcciare questo sport in mezzo alla natura nel modo più semplice possibile. La stessa scuola fornisce tutta l’attrezzatura necessaria, dalla canoa, alla pagaia, al salvagente, al fine consentire a chiunque di imparare a muoversi in autonomia già dopo una sola lezione. Gli istruttori, estremamente qualificati, sono disponibili in loco tutti i giorni della settimana dalle 15.00 alle 18.00 per svelare i segreti della canoa che attualmente sono appannaggio dei soli agonisti. A breve partirà il progetto “Paracanoa” dedicato alle persone con problemi di deambulazione, ma intanto c’è già stato l’incontro con l’ANDOS per iniziare con “Donne in Rosa” che prevede di coinvolgere donne operate al seno. C’è sempre un buon motivo per imparare ad andare in canoa e la Scuola Nazionale di Canoa Libertas nasce per eliminare qualsiasi ostacolo e favorire in ogni modo chi voglia iniziare a praticare questo sport meraviglioso.
ARTI MARZIALI
ORO PER DENE BRONZO PER BEDEL A GRAZ Ancora un weekend intenso per gli atleti della Polisportiva Villanova Judo Libertas che si sono esibiti nella fase finale del Campionato Italiano Juniores col settimo posto di David Cacitti. Domenica 24 Aprile la Polisportiva Villanova ha partecipato al 18° Int. Judo CREATIV Tournament 2016 di Graz (Austria) dove Jasmine Dene ha conquistato la medaglia d’oro con 2 vittorie e 1 sconfitta. Buona la prova di Kenny Bedel, che dopo 5 incontri in Austria conquista una meritatissima medaglia di bronzo, confermando la posizione ottenuta ai campionati Italiani, dopo aver partecipato alle due prove di coppa Europa, Follonica e Teplice (Rep.Ceca), dove si era confrontato con i migliori pari età d’Europa.
UDINE | TRIESTE | PAD
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SPECIALE LIBERTAS
A PORDENONE IVO NERI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA ■ Non ha avuto letteralmente rivali Ivo Neri che ha confermato per altri 4 anni il proprio incarico come presidente provinciale Libertas, il 28 aprile durante l’assemblea straordinaria della Libertas provinciale, dove erano presenti il consigliere della Libertas Nazionale Edoardo Muzzin, il presidente regionale Libertas Bernardino Ceccarelli ed una nutrita delegazione di rappresentanti delle società affiliate. Sono già passati 16 anni da quando Neri è stato eletto presidente per la prima volta, ed il suo entusiasmo non è soltanto vivo quanto il primo
giorno, è invece accresciuto arricchendosi di esperienza e sicurezza. Lo dimostrano i numeri, le associazioni affiliate Libertas sono passate da 52 a 78 con altre 4 in arrivo e gli iscritti a settembre sfioreranno i 10.000, ma anche i numerosi gli ambiziosi progetti portati a termine dalla Libertas Provinciale. Un esempio è la “Scuola Nazionale Libertas di Canoa Barbara Nadalin”, inaugurata a luglio 2015, che solo in questo mese di aprile ha portato 400 ragazzi delle scuole a misurarsi con la canoa presso il lago Burida, ed entro luglio conta già un totale di oltre un migliaio di iscrizioni.
Un altro successo è stata la Libertas Servizi del FVG, il progetto del Centro regionale Libertas nato a fine 2014 per fornire gratuitamente assistenza in campo psicologico, fiscale, giuridico, medico sanitario e riguardanti la sicurezza alle associazioni aderenti. E centinaia di tecnici formati, convegni su fiscalità, assicurazioni, contabilità RCT, grandi eventi come i campionati Nazionali Libertas di sci e di arti marziali (judo e Yosiekan Budo), nonché le LIBERTIADI con la presenza di circa 4000 tra atleti e tecnici.
PATTINAGGIO
DOPPIO COLPO PER LO SKATING CLUB PORDENONE ■ Anche ai campionati regionali UISP a San Giorgio di Nogaro le agoniste dello Skating Club Pordenone Elisa Marcolin e Alice Perazzetta han fatto man bassa di medaglie. Elisa ha confermato le sue doti di obbligatorista doc salendo sul secondo gradino del podio nella categoria Profetional jeunesse, riuscendo a conquistare anche qui la qualificazione ai campionati italiani a Calderara di Reno, mentre nel libero ha conquistato il terzo posto. Anche Alice si è fatta onore con una buona prestazione che le ha permesso di salire sul podio conquistando la medaglia di bronzo nella categoria Profetional Cadetti. Intanto in quel di Latisana terminavano le gare del 10° Trofeo Memorial Daniela Todisco, dove
fra 260 atleti divisi in 42 Gruppi , il Quartetto Caleidos della società pordenonese ha ottenuto un ottimo 5° posto fra i promozionali . ********* È valsa la pena della trasferta in terra romagnola per la piccola ma agguerrita delegazione di giovanissimi ed esordienti del Pattinaggio Libertas Porcia che ha partecipato al Grand Prix giovani di Pattinaggio Corsa 2016 di Imola. Veloci proprio come piloti di formula uno, i giovani purliliesi si sono fatti onore fra quasi 200 atleti provenienti da tutta Italia. Ester Rebellato l’eroina del giorno, che dopo essere anche caduta riesce a guadagnare il secondo posto nella categoria giovanissimi 1 F. Sale sul podio anche Aurora Sisani (cat esordienti 1f) che ottiene un
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ottimo terzo posto. Premiati anche Giulio Sartori, quarto fra i giovanissimi 2 M, Nicola Morelli, quinto nella categoria esordienti 1 M, e Giorgia Fasan sesto posto nella categoria esordienti 1 F. Ben piazzati anche Alessandro Pusiol, settimo nella categoria esordienti 1 M, Alexia Piva e Tommaso Lombardi che raggiungo-
no entrambi il nono posto fra gli esordienti 2 femminile e maschile, e Mattia Moras, dodicesimo nella categoria giovanissimi 2 M. I giovani alfieri della Libertas Porcia hanno permesso alla squadra di classificarsi quinta fra ben 39 società presenti. Un risultato ancora più significativo poiché guadagnato grazie proprio agli atleti più giovani.
Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 04 05 2016 | 51
TREMILAITINERARI MTB
www.natisoneinbici.it
In scia al Giro d’Italia, 3a parte:
Passo San Martino
DAL SATELLITE Tutto il percorso è coperto dalla cartina Tabacco 1:25.000 041–Cividale e Valli del Natisone. Il giro è descritto dettagliatamente su www.natisoneinbici. it/?p=3302 con possibilità di scaricare la traccia per il GPS in formato .gpx e di visualizzarla su Bikemap.net
a cura di STEFANO OSSO e Gian Luca Tosoratti
I
orridori della 13a tappa del Giro d’Italia, la Palmanova–Cividale, dopo aver raggiunto il primo Gran Premio della Montagna a Montemaggiore, si dirigeranno verso Drenchia, dove c’è il secondo G.P.M. Nel raggiungere questo secondo traguardo passeranno anche per Passo San Martino che ci offre la possibilità di un’interessantissima escursione in mountain–bike. Partiamo dalla vecchia stazione di Cividale e, per evitare la statale, passiamo per la cava di Vernasso per
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raggiungere Azzida. Da qui abbiamo giocoforza 4,4 km di provinciale di fondovalle, ma non ci sono alternative. Una volta raggiunto Cedron però la musica cambia: un paio di chilometri di salita su asfalto con una pendenza media del 10% per scaldarci bene e poi una veloce pista forestale che alternando dolci salite a qualche tratto di discesa si snoda tra bellissimi boschi fino al Passo San Martino. Qualche minuto di sosta per ammirare lo stupendo panorama che spazia dal Matajur al Carso e poi inizia il
gioco vero: un po’ di pista forestale e poi uno spettacolare sentiero che corre, tra ruderi e chiesette, lungo il crinale della montagna. Tratti guidati, ripide salite e discese su roccette (alcune da fare a piedi spingendo la bici), veloci pezzi slalomando tra gli alberi per poi finire con una discesa mozzafiato lungo i prati del Kuk che sbucano sopra Clastra ci regalano una buona dose di adrenalina e una soddisfazione immensa. Arrivati alla strada asfaltata è come scendere da una giostra: lo si fa a
malincuore, anche se un’ultima discesa sul filo dei 50 km/h fa rivivere ancora per un po’ le emozioni provate poco prima. Il rientro a Cividale avviene lungo la provinciale però, una volta giunti a Purgessimo, ci concediamo un ultimo tratto di sterrato lungo il Natisone e il Parco della Lesa. Indubbiamente questo non è un giro per chiunque, in quanto richiede allenamento, tecnica e padronanza del mezzo, ma il divertimento è assicurato!
ITINERARI MTBTREMILA
INFO UTILI
chiesa san egidio
chiesa di santa
Il percorso è lungo 39 km di cui 10 su sterrato e 5 su single–track per un dislivello totale di circa 900 metri. E’ richiesto allenamento e tecnica di guida fuoristrada, oltre che alla bici in perfette condizioni. Da Cedron a Clastra, quindi lungo i 15 km del tratto più impegnativo, non ci sono né punti di appoggio né sorgenti per cui è necessario avere scorta d’acqua e attrezzi in caso di forature o altri inconvenienti meccanici. Lo si può percorrere durante tutto l’anno facendo attenzione ai periodi piovosi in quanto il tratto lungo il sentiero può essere parecchio scivoloso. Data la relativamente bassa quota è difficile trovare neve durante l’inverno e in ogni caso la salita al passo è lungo una facile pista forestale che non ha particolari pendenze.
lucia
curiosità Poco dopo Azzida, prima di arrivare a Lula, sua sinistra c’è una radura e sotto la parete rocciosa un monumento sul quale si legge: «Qui attendò il più bel Battagl. del Mondo – 151 Fanteria – 8º Battaglione – Brigata Sassari» posto il 3 aprile 1987 dai Sardi del Friuli Venezia Giulia in onore agli «Intrepidi della Brigata Sassari» che dal 14 al 25 agosto 1917 qui si sostò, provenendo dall’altopiano di Asiago, prima di trasferirsi a Canale d’Isonzo.
verso san martino
IL PERCORSO monumento brigata sassari
IL NATISONE
Si parte dalla vecchia stazione di Cividale e, attraversando Zuccola, Guspergo e la cava di Vernasso, si arriva a San Pietro e poi ad Azzida dove si segue la provinciale per Savogna fino a Cedron. Passato il ponte sull’Alberone la strada sale decisa verso Brizza di Sopra dove si prende la lunga forestale (oltre 5 km) che arriva sotto il Passo San Martino. Questo tratto è caratterizzato da diversi saliscendi per cui è più faticoso di quanto si possa immaginare. Dal passo si prende la forestale sulla destra che più oltre continua nel sentiero CAI con il segnavia 671 che segue la dorsale dei monti Nad Dolino, Gric, Sant’Egidio e San Bartolomeo. Questo lungo pezzo,
di oltre 5 km, è il più tecnico perché il sentiero in parecchi punti è molto ripido (sia in salita che in discesa) con alcuni passaggi scoscesi tra le rocce. Man mano che si perde quota i tratti pedalabili diventano sempre più lunghi e frequenti e, oltrepassato il recinto della cava, si scende a ruota libera seguendo l’evidente traccia lungo i prati del Kuk. Un ultimo pezzo di forestale e si arriva a Clastra. Da qui si scende a Scrutto e quindi si procede verso Cividale. Prima di ponte San Quirino si svolta a sinistra e, raggiunto Purgessimo, si prende un panoramico sterrato che costeggia la forra del Natisone fino a Borgo di Ponte, alle porte di Cividale.
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