TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
08|17 10|05|2017
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
CALCIO DILETTANTI
PASIANO E CEOLINI, SALVEZZE CAPOLAVORO pag 6-7
BASKET
IL PERSONAGGIO
LUCA FILIPPO, FUORI DAL TUNNEL
I MALAGOLI, LA FORZA DEL DNA pag 31
pag 10
MARK SPITZ
ALL'ITALIANA
L'UDINESE MATTEO RESTIVO DOPO IL RECORD ITALIANO NEI 200 DORSO PUNTA AL MONDIALE DI BUDAPEST PAGG 36-37
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36
SOMMARIO
08|17
10|05|2017
10
24-25 UDINESE 6-7 FOCUS: CEOLINI, UNA SALVEZZA CAPOLAVORO
CALCIO
10-11 IDENTIKIT: LUCA FILIPPO 16-17 AI RAGGI X: URRAH PASIANO, TOLMEZZO IN GINOCCHIO 18-19 GIOVANILI: PIANETA GEMONESE 22 CALCIO A 5
23
CALCIO DONNE Chiara Cecotti, diciottenne centrocampista del Tavagnacco, si sta mettendo in evidenza come uno degli attuali migliori talenti del calcio femminile regionale.
23 CALCIO FEMMINILE
31
BASKET Luca Malagoli e il figlio Matteo continuano la tradizione familiare iniziata da Claudio, loro padre e nonno, pluricampione con Ignis Varese e Snaidero.
31 BASKET 32-34 VOLLEY 36-41 SPORT VARI
RUBRICHE 20-21 A SCUOLA DI CALCIO 26-27 SI DICEVA... 28 CULTURA 42-45 MONDO LIBERTAS 46-47 ITINERARI MTB
TremilaSport+ | 10 05 2017 | 03
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EDITORIALE
TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
08|17
....
Per il basket regionale GIOVANI LEONI E FORZAentusiasmi DEL DNA rinati
10|05|2017
w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m
CALCIO DILETTANTI
PASIANO E CEOLINI, SALVEZZE CAPOLAVORO pag 6-7
BASKET
IL PERSONAGGIO
LUCA FILIPPO, FUORI DAL TUNNEL
I MALAGOLI, LA FORZA DEL DNA pag 31
pag 10
MARK SPITZ
ALL'ITALIANA
L'UDINESE MATTEO RESTIVO DOPO IL RECORD ITALIANO NEI 200 DORSO PUNTA AL MONDIALE DI BUDAPEST PAGG 36-37
T È
empo di vacanze maventitreenne non per tutti,udinese in primisfiglio per ildicalcio professionistico, Matteo Restivo, commercianti di via giàPoscolle, in preparazione in vista una nuova inizierà il personaggio deldimomento perstagione il nostro che giornale e a illuiprosabsimo mese lasciandosi alle spalle delusione europea della esultante nazionale. biamo voluto dedicare anche la la copertina che lo raffigura L’Udinese, con il suo allenatore Iachini, ha effettuato le sue prime dopo il record dei nuovo 200 dorso ottenuto ai recenti campionati italiani di uscite conRiccione. risultati,Obiettivo, seppure ora, estivi, che non entusiasmano e d’altra parte non i prossimi mondiali di Budapest, ma non solo, promette fuochi d’artificio un organico sulla di quello all’università dei due preperché il ragazzo è anche impegnatissimo neglifalsariga studi di medicina cedenti risicati campionati e privo fra l’altro ormai della classe di sua Di Natale. di Firenze e nel suo futuro spera di operare come cardiologo nella città Ido Cibischino ha comunque individuato nel che giovane ceco Jankto natale. Idee chiare, dunque, quelle di Matteo, nella esterno nostra intervista all’in-la possibile sorpresa vedremo se sue la sua profezia con si avvererà. E per terno ci parla di sé,dideistagione, suoi sacrifici e delle aspettative la freschezza basket regionale è invece tempo eil la speranza tipiche della sua età. di entusiasmi rinati, con Trieste al suo ennesimo di A2 affrontato che sullavogliamo base deiproporre giovani del proprionumevivaio Ma c’ècampionato un’altra storia interessante in questo e l’A pu,basket, fresca ed di promozione, a presentare le proprie prime mosse amancato livello di ro nel è quella dei Malagoli, dinasty che parte da Claudio, campagna abbonamenti di mercato. il derby friul-giuliano troppo presto, che fu unoe dei giocatoriRitorna di puntadunque della Snaidero dei primi annia conferire sale addalla un movimento negli ultimi anni in Friuli un assopito dall’as’70, un cecchino mano infallibile con un palmarès di po’ rilievo soprattutto senza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della con la grande Ignis Varese. Sulla sua scia il figlio Luca, allenatore della Dgm, Snaidero e ilsédirettore del clubatriestino, Mario nonsottolinea vede l’ora, che ha con il giovanesportivo erede Matteo, continuare unaGhiacci, tradizione, afferma nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata ilcome tecnico, che prosegue naturalmente, senza forzature dovute al dna. a Udine. MaGiovani rimaneleonesse il nodo relativo un palasport Carnera anni in in Tremilasport, preda a problee leoni ad hanno sempre spazio di da rilievo e matiche burocratiche e laalla cuistellina praticadella si prova ora in fretta e furia a chiudere in allora ecco anche l’elogio ginnastica Alexandra Agiurgiuculese, vista di un e campionato A2 le cui battute (e giunti ci si augura quelle), per un bronzo un argentodiinternazionali tra iniziali i senior graziesolo al suo talento l’ma Apu,anche avranno luogo a Cividale. Come sempre ci dedichiamo poi ai personaggi ad un duro impegno quotidiano, e quello d’incoraggiamento al ven-e quello croato di spicco stavolta è la bella pallavolista Manzano, la nostra Biantenne Balic, che l’allenatore Delneri haElisa fatto esordireche contro l’Atalanta, camaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una soddisfacendo così alle pressioni che stampa e tifosi rivolgevano da tempo lunga pausa“Ma di riflessione, dice l’atleta friulana, poiraccomandato deciderà il da farsi dalGigi punto all’Udinese. adesso deve rimanere umile” – ha il buon (o di vista come sportivo, offerte le perverranno. Chi non vorrebbe Luigino, vienevagliando chiamatoledagli amiciche di Aquileia), che ha assicurato spazio seguire l’esempio di Elisa,distaccando la spina per qualche mese hanno per ricaricarsi? nelle ultime tre partite campionato a quelli che più, finora, scaldato Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione. la panchina. Mossa necessaria in vista di un prossimo futuro bianconero dai contorni ancora non chiari.
Il Direttore Edi Fabris
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13| 16 08| 17 Questo numero è stato chiuso
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TremilaSport+| |10 2005 072017 2016| 05 |5 TremilaSport+
FOCUS
Nardin: “I play-out erano una chimera. Domenica abbiamo fatto un’impresa sportiva”
PRIMA CATEGORIA
CEOLINI, LA SALVEZZA IMPOSSIBILE DIVENUTA REALTÀ Un risultato a dir poco insperato per il team giallorosso guidato da Michele Nardin che è riuscito, prima a centrare i play-out, poi a spedire in Seconda il Valeriano. Il tecnico: “Un’emozione incredibile”
06 | 10 05 2017 | TremilaSport+
E
than Hunt, protagonista di Mission Impossible, era famoso per le sue imprese mozzafiato ma forse per Tom Cruise è ormai tempo di farsi da parte: chissа che per il prossimo capitolo della saga dei film d'azione il protagonista non possa essere mister Michele Nardin. Il tecnico, dopo gli eccellenti risultati ottenuti negli ultimi anni al Tagliamento, ha compiuto un vero e proprio miracolo sportivo vincendo i playout con il suo Ceolini e garantendo la permanenza in Prima Categoria ai giallorossi anche nella prossima stagione. A farne le spese il Valeriano Pinzano, caduto ai tempi supplementari sotto i colpi di Pittini, su rigore, e di Cadamuro, lesto a ribattere in fondo al sacco il secondo penalty di giornata, in questa circostanza
sbagliato dallo stesso Pittini. - Mister, della partita si è giа detto molto. Ma dal punto di vista umano cosa è stato per lei questo giorno? “Sono davvero senza parole: un'emozione incredibile. Ho pianto due volte, lo confesso, l'ultima poco fa al telefono con il direttore sportivo. È stato l'epilogo di un percorso difficile, pieno di ostacoli, ma che con dedizione e sudore ci ha portato a un traguardo inimmaginabile. Al mio arrivo (dopo 9 giornate, squadra a 4 punti, ndr), ho trovato una situazione semplicemente imbarazzante per una Prima Categoria. Sono stato costretto a tesserarmi per via delle innumerevoli assenze. Ho rischiato addirittura di scendere in campo in qualche occasione. Ho ancora in qualche busta un
FOCUS
“
“Il futuro? Mi piacerebbe una Promozione di vertice, ma ora mi godo la salvezza”
- Una situazione drammatica… “Senza dubbio. L'obiettivo erano i playout, una chimera. Per questo quella di domenica è stata una impresa sportiva. Un risultato che solo qualche mese fa non era ponderabile. In settimana abbiamo recuperato qualche giocatore e preparato la partita in maniera perfetta, trovando una vittoria meritatissima”. - Come si prepara la squadra a 90 minuti come questi? E non crede che il peso del risultato fosse tutto sul Valeriano? “Si lavora sulla testa. Facile dirlo adesso, piщ difficile farlo concretamente. Ho scelto di diluire i tre allenamenti proponendo sempre qualcosa di diverso per rinforzare l'atteggiamento mentale. L'assenza di Pasini, il loro attaccante, è stato un vero acceleratore psicologico e non un motivo di rilassamento. Ho spiegato ai ragazzi che sarebbe sceso in campo qualcuno con ancora piщ fame, che aveva avuto meno spazio, con tanta voglia di far bene. Venerdм sera, a fine seduta, ho fatto un discorso in mezzo al campo: se avessi tagliato le vene a qualcuno non sarebbe uscito sangue. Una chiacchierata che ho ripreso domenica, facendo un pregara insolito: sono andato con la lavagna in campo, vicino al calcio d'angolo, e ho spiegato tutto il necessario sul campo. Sono soddisfatto e felice perchй sono riuscito a trasmettere certi valori che poi nei 120 minuti hanno fatto la differenza”.
si sono messi di mezzo anche gli infortuni: un ragazzo si è addirittura perforato un polmone in allenamento. Situazioni assurde che hanno compromesso il metodo di lavoro. Io perт sono positivo per natura e cerco sempre di portare qualcosa ai ragazzi, soprattutto in momenti delicati, negativi. La domenica successiva, con il Maniago Libero, mia ex squadra e reduce da otto risultati utili, era l'occasione per svoltare. Il venerdм ho mostrato loro un video che ha rafforzato i loro valori umani: gli ho fatto capire chi era il loro allenatore. A Valvasone poi abbiamo perso una partita ingiusta e il nostro campionato ha iniziato a prendere una
- Torniamo al playout. Come erano finite in campionato le sfide con il Valeriano? “All'andata non c'ero (sconfitta per 2-0, ndr), al ritorno abbiamo vinto 2-1. La partita non è stata bellissima: squadre chiuse e continui ribaltamenti di fronte. Ma nelle finali va cosм, è risaputo. Qualcuno ha fatto fatica a entrare in partita, ma escluso il loro palo su punizione penso che abbiamo costruito qualche occasione in piщ”. - Una curiositа: il playout l'ha vinto con i cambi, fa strano a dirlo… “È proprio quello che ci è mancato durante la stagione. Per questo è bello poter dire che sono stati i cambi a fare la differenza. Sono davvero felice per i miei
Foto DINO RAIMONDI
paio di liste contenenti solo 12 nomi…”
“Un'emozione forte: su quel campo, casa mia, ho vissuto momenti magici e li ho rivisti in tanti flash quel giorno. I ragazzi mi hanno abbracciato prima della partita a conferma del legame forte che si è creato in queste stagioni e che continua ad esserci”.
- Questo è uno dei suoi punti di forza… “Mi preparo molto sotto il profilo psicologico. Ho studiato la partita a fondo: dicono che conti solo il risultato, ma non è cosм…” Un parallelo con i playoff vinti con il Tagliamento lo scorso anno? “Una sensazione diametralmente opposta a quella della salita di categoria, ma comunque fantastica. Anzi: domenica era davvero impronosticabile, con i biancoverdi c'era la consapevolezza della grande stagione fatta e dei risultati raggiunti. Su di noi non avrebbe scommesso nessuno quest'anno: è stato magnifico”. - Quali i momenti topici della stagione? “A Ragogna, la mia seconda partita, ci siamo presentati in dodici. Ho pensato "Dove diavolo sono finito!?". Ho preso paura, avevo capito di essere entrato a far parte di una squadra in difficoltа. Ci
brutta piega, ma la svolta è stata, nuovamente, la sfida con il Maniago Libero del ritorno”. - Un portafortuna insomma… “(ride, ndr) Abbiamo fatto una partita splendida, vincendo 2-0, convincendo su un campo difficile”. - Quando avete giocato a Dignano cosa ha provato?
ragazzi, che ringrazio. Questo traguardo se lo ricorderanno per sempre”. - Progetti per il prossimo anno? “Ora è il momento di festeggiare. Qualche richiesta c'è: a me piace vincere, vedremo. Mi piacerebbe un campionato di vertice, la Promozione la sento mia, ma so che la concorrenza è forte. Intanto godiamoci il momento”. Luca Feole
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CALCIOFOTOGALLEY
PLAY-OUT DI PRIMA CATEGORIA A VILLANOVA RIVOLTO
0-2
FOTO VANNI SNIDERO
07-05-2017
08 | 10 05 2017 | TremilaSport+
FOTOGALLEYCALCIO
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IDENTIKIT
ALLA SCOPERTA DI...
LUCA FILIPPO
Alla Virtus Corno è ormai una bandiera, anche se quest’anno non ha potuto incidere come sperava a causa di un brutto infortunio che lo ha tenuto ai box per tutta la stagione. Ma Luca Filippo non ha mai smesso di seguire le imprese della formazione virtussina,
puntando a tornare a farsi valere a suon di gol già dal prossimo anno. Una prossima stagione che vedrà i biancazzurri ancora in Eccellenza, dopo uno strepitoso girone di ritorno che li ha portati in salvo senza nemmeno passare per le sabbie mobili dei play-out.
Nome e Cognome: Luca Filippo Soprannome per gli amici: Pippo Data e luogo di nascita: 06 aprile 1989 a Trieste Città di residenza: San Giovanni al Natisone Altezza: 1.80 m Peso: 72 kg Ruolo: Seconda punta / trequartista Piede: Mancino
Libro preferito: “Se questo è un uomo” di Primo Levi Cantante/Band preferito: Michael Franti La canzone del cuore: “Thunderstruck” degli AC/DC Squadra attuale: Virtus Corno Settore giovanile: Donatello, Itala San Marco, Udinese per quattro anni tra Allievi, Beretti e Primavera. Squadre in cui hai militato: Rivignano (serie D, Eccellenza), Tamai (Serie D), Torviscosa (Eccellenza, Serie D), Kras, Itala San Marco (Eccellenza), Virtus Corno (Eccellenza). Numero gol segnati in carriera: Più di 70 in campionato Palmares: Un campionato di Eccellenza col Torviscosa e una Coppa Italia con la Virtus Corno Squadra del cuore: Udinese e Inter Idolo da bambino: Pelè La più bella soddisfazione: La vittoria del campionato col Torviscosa e la tripletta inflitta al Kras due giornate dopo essere
10 | 10 05 2017 | TremilaSport+
andato via finita la preparazione. Il punteggio finale fu 5-4 per la Virtus Corno. La più grande delusione: La sconfitta in finale di coppa Italia Torviscosa – Monfalcone persa al secondo tempo supplementare per 2-1 L’allenatore che ti è rimasto nel cuore: Mister Massimo Moras Numero di maglia preferito: Il 10 Filosofia: Con l’attacco si vincono le partite, con la difesa si vincono i campionati. La scaramanzia: Prima dell’inizio partita , durante il saluto faccio sempre due balzi e uno scattino. I tre migliori pregi: Dribbling, tecnica e uomo squadra I tre peggiori difetti: Colpo di testa, a volte un po’ egoista
Professione: Commerciante Hobby al di fuori del calcio: Ho la passione degli acquari Film preferito: Il collezionista di ossa
Bionde o more: More e bionde Mare o montagna: Mare Piatto preferito: La Carbonara Animale preferito: L’orca Il più bel viaggio fatto: A New York Il più bel regalo ricevuto: Alla mia laurea i miei mi hanno regalato una vacanza studio in Inghilterra a Bristol La cosa che ti fa più arrabbiare: Perdere le partitelle in allenamento Come ti immagini una volta conclusa la carriera calcistica: Vorrei restare nel mondo del calcio magari allenando Sogno nel cassetto: Vincere la classifica cannonieri Il motto: Mai molà
UDINESECALCIO
Il mio motto: "Mai molà"
CALCIOFOTOGALLEY
PLAY-OFF DI SECONDA CAT. B SAN DANIELE ATLETICO GRIFONE
2-1
FOTO MARINA BELAIA
07-05-2017
12 | 10 05 2017 | TremilaSport+
FOTOGALLEYCALCIO
TremilaSport+ | 10 05 2017 | 13
L'ALTROCALCIO
VIVAIO
RICREATORIO MANIAGO ENTRO NELL’ORBITA PORDENONE Prosegue il suo radicamento sul territorio il Progetto Affiliazioni promosso dal Pordenone Calcio. A entrare ufficialmente nella famiglia neroverde è ora il Ricreatorio Sportivo Maniago
F
ondato nel 1961, il Ricreatorio Sportivo Maniago è una società pura: schiera l’intera filiera del Settore giovanile, dai Piccoli Amici a salire per un totale di 150 tesserati e può contare su impianti di livello. «Puntiamo molto sull’attività di base – sottolinea il presidente Luca Menegon – e la collaborazione a livello di Scuola Calcio con il Pordenone, di cui siamo molto orgogliosi, si inserisce perfettamente nel nostro progetto». Legarsi ai ramarri «significa offrire ai nostri ra-
Menegon: “Legarsi al Pordenone per noi significa offrire ai ragazzi ulteriore qualità”
gazzi, e alle famiglie, maggiore qualità – spiega il presidente -. Attraverso, in particolare, il confronto dei nostri tecnici con il qualificato staff neroverde». Le due società hanno già organizzato degli allenamenti congiunti negli impianti del Ricreatorio: «Abbiamo potuto constatare con mano come il Pordenone curi molto i particolari, tecnici e comportamentali – evidenza il massimo dirigente maniaghese -. Per i nostri atleti è stata un’esperienza formativa, occasione di crescita, quanto di divertimento. La replicheremo».
MEMORIAL COCIANI
IL KOPER VINCE AI RIGORI CONTRO IL CRVENA ZVEZDA Va al Koper la 26^ edizione del Memorial Cociani 2017. Gli sloveni si aggiudicano la infinita lotteria dei rigori a cui si è fatto ricorso dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari, vincendo per 13-12 contro lo Crvena Zvezda. Partono meglio gli sloveni che sfiorano il bersaglio prima con Medica e poi con Cernaz. Con il passare dei minuti cresce la Crvena Zvezda pericolosa prima con Ostovic e quindi per due volte con Bacanin. Nella ripresa tanto equilibrio con i serbi che mantengono la supremazia territoriale ma il Koper è bravissimo nel chiudere tutti gli spazi e limitare le iniziati-
14 | 10 05 2017 | TremilaSport+
ve di Bacanin. Due le opportunità per la Crvena Zvezda: prima è una punizione di Petrovic ad essere deviata sulla traversa dal grande intervento di Mlinaric; quindi è un diagonale di Mikan a finire a la to di un soffio. Alla lotteria dei rigori decisivo l’errore al ventiseiesimo tentativo di Bjelanovic che si vede parare il tiro da Mlinaric.
Al terzo posto il San Luigi che ha superato per 2-0 l’Udinese con un gol per tempo. Quinta posizione per il Rijeka che ha sconfitto con un pirotecnico 4-3 la Juventus. Croati avanti di quattro reti che hanno rischiato nel finale di subire il pareggio beffa. Lo Sturm Graz con un gol a tre minuti dalla fine piega il Pordenone, lasciando ai neroverdi l’ultimo posto in graduatoria.
IL TORNEO
IL SAN LUIGI SI FA ONORE ALLA JUVENTUS FUTURE CUP
Esperienza senza dubbio positiva quella della formazione di mister Giotta, che ha partecipato a Vinovo alla 2^ edizione della Juventus Future Cup 2017, che ha visto la partecipazione delle venticinque società facenti parte del progetto Scuola Calcio Juventus in Italia. I biancoverdi erano inseriti nel girone “Higuain” assieme a Nuova Tor Tre Testa Roma, Ivrea, Olmo Cuneo e Invicta Matera. Nella prima gara contro l’Ivrea sconfitta per 3 a 0, maturata nella fase iniziale della partita con due gol subiti nei primi cinque minuti. Reti bianche nel secondo match che ha visto Marchesich e compagni opposti all’Invicta Matera. Successo di misura nella terza partita con avversari i cuneesi dell’Olmo. La rete decisiva è stata messa a segno da Mantese su calcio di rigore al 4° del secondo tempo, mentre nel proibitivo confronto contro la corazzata Nuova Tor Tre Teste Roma, squadra che si è poi aggiudicata il torneo nella finale contro il Chisola, i biancoverdi hanno perso per 5-2.
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sco
POST SEASON
URRAH PASIANO, TOLMEZZO IN GINOCCHIO La matricola rossoblщ compie l’impresa andando a sbancare il campo della formazione carnica e spedendola in Promozione. L’incredibile epilogo di una stagione indimenticabile per l’undici di Francomartin 16 | 10 05 2017 | TremilaSport+
C
hi ci avrebbe scommesso un euro alla vigilia? Tolmezzo veterana dell’Eccellenza, da anni in bilico ma pur sempre salva al termine dei vari campionati disputati nel massimo torneo regionale; Union Pasiano matricola terribile per gli altri – nel girone d’andata, e altrettanto terribile – per se stessa – in un girone di ritorno che aveva portato solo 8 punti in cascina, frutto di due vittorie, due pareggi e ben undici sconfitte. Carnici che oltretutto avevano la possibilitа di giocarsi lo spareggio tra le mura amiche. Effettivamente c’era ben poco da sperare per i tifosi della bassa pordenonese. Ma il calcio dimostra ancora una volta di saper regalare emozioni incredibili e di saper sovvertire anche i pronostici piщ scontati.
Ed ecco che allora l’Union Pasiano si trasforma, gioca la partita perfetta, strappa con i denti un 2-0 che le permette di conservare la categoria e di spedire in Promozione il Tolmezzo. A raccontare la grande gioia dei pasianesi è l’estremo difensore rossoblщ, Andrea Zanchetta: “È stata una partita in cui la tensione era a livelli stratosferici e la posta in palio veramente alta. La squadra perт era pronta e decisa. In cuor mio non ho mai pensato nell'arco dei novanta minuti che le cose potessero andar male. Individualmente tutti hanno fatto una grande prestazione, attenti, concentrati e determinati. Le emozioni di questa partita le porterт con me sempre. È stato un anno lungo e difficile ma è giusto che questo ciclo pieno di gioie si concludesse con una salvezza. Mi
ANDREA ZANCHETTA L'estremo difensore dell'Union Pasiano è uno degli uomini-spogliatoio della formazione rossoblu.
AI RAGGI X
“
CARNICO
Zanchetta: “Grande impresa. Sei di noi quattro anni fa giocavano in Seconda categoria” piace rimarcare, per quelli che non ne sono a conoscenza, che domenica, tra titolari e subentrati, c'erano sei persone che quattro anni fa erano in Seconda categoria”. Si diceva, un’annata dai due volti, quella dell’Union Pasiano, con un’andata giocata a mille i cui meriti, perт, l’estremo rossoblщ non ascrive al solo entusiasmo da matricola: “La prima parte di stagione è stata entusiasmante – ribadisce Zanchetta -. Probabilmente tutti pensano che sia il frutto dell'entusiasmo della stagione passata, ma io credo che in Eccellenza con solo l'entusiasmo non si faccia molta strada. La squadra ha delle grandi qualitа tecniche, fisiche e mentali. Nella prima parte tutto andava bene e a mio avviso per vari motivi abbiamo gettato alle ortiche almeno 5/6 punti. Poi nella seconda parte ci son stati alcuni infortuni e perdite determinanti, i risultati non arrivavano e il morale era sotto i tacchi. Era facile mollare del tutto ma siamo restati aggrappati con le unghie e con i denti a questo campionato e in questo play-out è stata ripagata la nostra tenacia”. Un ruolo determinante nella salvezza dell’Union Pasiano va ovviamente dato al tecnico Giulio Francomartin, tornato a guidare i rossoblщ nel finale di stagione: “Il mister è un maestro a preparare questo genere di partite, probabilmente il migliore sulla piazza in questo, lo dimostra la sua carriera da allenatore. Prima della partita
VILLA E CAVAZZO GIÀ PRONTE A SPRINTARE
La formazione del Real IC (Foto Carnico.it)
ha usato poche parole e pochi concetti ma ben chiari a tutti quanti. Ci ha detto di dare tutto quello che avevamo e di crederci fino in fondo. Allo stesso tempo ha predicato tranquillitа perchй la troppa voglia e apprensione si sarebbe rivelata un boomerang. Infatti, in settimana la partita è stata preparata con la piщ assoluta tranquillitа e serenitа. Allenandoci bene e pensando a come arrivare nel migliore dei modi a domenica. Non abbiamo mai parlato e pensato alla squadra avversaria: come nella prassi del modo di intendere il calcio del nostro mister, abbiamo pensato solo a noi stessi”. A questo punto non resta che festeggiare un altro anno in Eccellenza: “Non so ancora come festeggeremo – conclude Zanchetta -, anche se domenica non siamo stati di sicuro timidi, abbiamo festeggiato a Pasiano insieme alla societа e ai nostri calorosi tifosi. Adesso è giusto anche staccare la spina, è da prima di ferragosto che ci si allena e ci siamo guadagnati un sereno e meritato riposo. Ma non mancheranno di sicuro altre occasioni per festeggiare tutti assieme”. Massimo Muzzin
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“Il mister è un maestro nel preparare questo genere di partite, probabilmente il migliore sulla piazza”
Se la Tolmezzo calcistica piange la retrocessione dei suoi portacolori in Promozione, nel campionato Carnico è iniziata la nuova stagione all’insegna di Cavazzo e Villa. Con i due successi ottenuti in trasferta rispettivamente contro Trasaghis (2-0) e Tarvisio (1-3) le due formazioni guidano la classifica a punteggio pieno, tallonate da un Cedarchis voglioso di riscatto dopo le sofferenze della passata stagione. I giallorossi, dopo il successo nel primo turno, sono stati fermati sul pari dai Mobilieri sull’1-1. Prima vittoria, invece, per i campioni in carica del Real IC, che hanno sconfitto con un netto 3-0 l’Ovarese, mentre è terminata con un pirotecnico 3-3 la sfida di Verzegnis tra la formazione locale e la Val del Lago. Il derby tra Campagnola e Il Castello vede trionfare i padroni di casa per 4-2, mentre Fus-Ca – Audax termina con un pareggio a reti bianche. In Seconda categoria c’è il solo Ravascletto in vetta alla classifica a punteggio pieno, grazie al successo ottenuto in trasferta contro il San Pietro. Illegiana fermata sull’1-1 dall’Amaro nell’anticipo del sabato e raggiunta a 4 punti da Arta Terme (2-1 al Paluzza) e Folgore (2-0 al Bordano). Primo successo per l’Edera che seppellisce sotto un pesante 5-0 il malcapitato Cercivento, mentre Velox e Nuova Osoppo chiudono sul 2-2. In Terza categoria, nessuna formazione a punteggio pieno, e se il buon giorno si vede dal mattino, quest’anno si preannuncia decisamente combattuto. Ben tre i successi esterni: l’Ardita ha rifilato un bel poker (4-1) alla Viola, il Val Resia ha sconfitto di misura (1-0) il Sappada, mentre la Moggese ha battuto 2-0 il Lauco. Il Rigolato la spunta per 3-2 contro il Timaucleulis al termine di un match ricco di emozioni, mentre il Comeglians coglie il primo successo stagionale infliggendo un 3-1 al La Delizia. Infine, sonora vittoria dell’Ampezza che batte l’Ancora per 5-1.
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GIOVANILI
PIANETA GEMONESE
Rossi: “Allenare bambini è più difficile, richiede molto impegno e responsabilità”
ROSSI: “NEI VIVAI POCHI TECNICI BRAVI”
Il responsabile del settore giovanile del club giallorosso analizza la situazione degli allenatori alla guida dei baby pedatores in regione: “Qui a Gemona siamo coperti, ma in generale non è facile trovarne”
L
a Gemonese ha sfiorato per un solo punto l'accesso ai playoff di Eccellenza. Dopo una lotta serrata con Cjarlins prima e con Torviscosa poi, la società ha chiuso un brillante campionato al terzo posto. Ora è tempo di pensare al futuro e il modo migliore è partire dai giovani calciatori. Domenico Rossi, responsabile del settore giovanile al secondo anno all’interno della società giallorossa, prova a spiegarci come è strutturata la linfa di gioventù che calca i campi di allenamento: ragazzi che sognano di indossare la maglia della prima squadra e, un giorno, poter scendere in campo al Simonetti per sfide importanti. - Partiamo dal numero di calciatori. “Abbiamo numerose squadre, si segue tutta la trafila: primi calci, piccoli amici, pulcini (in questo caso due annate), esordienti, giovanissimi, giovanissimi sperimentali, allievi e juniores. In tutto raggiungiamo oltre i 150 ragazzi, lungo un percorso di crescita che li accompagna
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dalle prime esperienze fino all'obiettivo della Prima Squadra”. - Quali sono gli scopi prefissati? “Uno soltanto: farli crescere, insegnargli calcio e rispetto. Come società ci piacerebbe portare più ragazzi possibili in
prima squadra, ma nelle categorie inferiori l'importante è far divertire i piccoli: è pur sempre un gioco, non dimentichiamolo”. - E a lavorare non è solo… “Sono fortunatamente coadiuvato da Mirko Cerrutti, che si occupa della parte tecnica: è lui a selezionare i ragazzi me-
ritevoli, a individuare chi è in grado di fare il salto di qualità. Io mi occupo più del lato organizzativo”. - Del pool di ragazzi c'è già qualcuno che ha esordito in Prima Squadra? “Cerchiamo di suddividere le varie fasi di crescita ma sì, ci sono
BABY PEDATORES In alto, la squadra Esordienti del 2005. Qui a fianco, i Primi Calcio del 2009. Nella pagina a fianco i Piccoli Amici e, sotto, Pulcini misti.
GIOVANILI
dei ragazzi che hanno vestito la maglia giallorossa più pesante”. - Che tipo di problematiche si riscontrano in questo genere di lavoro? “Attualmente la più emblematica è la mancanza di fondi. Spesso e volentieri le quote di iscrizione non sono sufficienti a coprire i costi di gestione delle varie squadre. Per questo è fondamentale trovare benefattori, sponsor, che abbiano a cuore le sorti della nostra società e che diano una mano a 360 gradi affinché tutta la macchina possa funzionare nel migliore dei modi”. - Progetti? “Ce n'è uno in piedi, al quale stiamo lavorando: vorremmo affiliarci a qualche società per poter lavorare anche in categorie superiori”. - Il futuro quindi passa per la collaborazione tra squadre? “A mio giudizio è vero in parte. I bambini sono sempre meno, questo è innegabile, ma credo anche che ogni società debba riuscire a gestire in autonomia il processo di crescita del giovane calciatore. Spero col cuore che questo progetto vada in porto così da sviluppare una importante base su
cui costruire il futuro. Bisogna cominciare ad insegnare bene ai ragazzi già dai primi calci al pallone”. - Come sono selezionati i tecnici? “Ovviamente in base alle loro capacità ma voglio sottolineare un problema: sono sempre meno gli allenatori che sono disposti ad allenare i giovani calciatori”. - Come mai? “Credo che l'impegno sia mag-
giore rispetto a categorie dove i ragazzi cominciano ad essere più responsabili. Abbiamo la fortuna di avere grandi mister, minimo uno per squadra, che seguono con costanza la crescita dei ragazzi”. - Il rapporto con i genitori come viene gestito? “Con partecipazione. Si cerca di farli partecipare a tutte le attività dentro e fuori dal campo. Proprio in questo momento siamo nel rettangolo
“Le famiglie è importante vengano coinvolte dentro e fuori dal campo”
verde, a un raduno. È qui che si evidenziano le problematiche, parlando. Qualche esempio? La disponibilità dei ragazzi, che hanno sempre meno tempo a disposizione per dedicarsi allo sport. Anche le condizioni meteorologiche oggi creano malumori, a causa di rinvii continui e di spostamenti e variazioni di programma che creano problemi a genitori che lavorano”. - Le difficoltà maggiori? “Io copro questo incarico da soli due anni, ma posso fare un paragone "da papà": credo che una volta i genitori fossero più accondiscendenti. Oggi, complice anche il periodo economico difficile in cui viviamo, i genitori non riescono a seguire troppo da vicino i piccoli. Questo è un vero peccato”. (l.f.)
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In collaborazione con
A SCUOLA DI CALCIO
Terzo capitolo del pensiero di Coach Alessandro Apicella su “il calcio giovanile e dintorni“. L’istruttore di scuola calcio non è mestiere semplice e soprattutto non è una professione per improvvisatori. Primo: non è considerata una professione. Secondo: procedere per tentativi non è un modello
operativo corretto per chi si occupa di formazione, soprattutto nel periodo evolutivo. Il calcio è gioco, divertimento, passione, etica, morale, competenza, gioia, crescita e professionalità. E’ tutte queste cose, non necessariamente in quest’ordine.
ISTRUTTORE DI SCUOLA CALCIO: UN MESTIERE PER POCHI ELETTI
I
o non me lo ricordo, ma probabilmente sono stato bambino, molti anni fa. E’ una legge naturale, gli esseri umani, prima di diventare adulti, sono bambini, poi ragazzi, poi adulti, poi vecchi poi muoiono. Alcuni muoiono prima, per sfortune varie. Altri muoiono dentro, per cattiverie che la vita riserva loro. Qualcuno, e solo qualcuno, rimane bambino dentro, e vive quindi tutta la sua esistenza nel modo più semplice e felice che ci possa essere. Il mondo dei bambini è qualcosa di meraviglioso, se os-
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servato da fuori con occhio attento. Esiste solo il presente. Niente pensieri su cosa è stato o cosa sarà, niente paura del futuro, niente rimpianti per il passato. Un eterno presente dilatato a dismisura, in cui ogni attimo è come una intera vita. E in questo attimo c’è una tale concentrazione di emozioni, di intensità, di esperienze da far girare la testa a noi comuni adulti mortali. La condizione perenne dei bambini è ciò di più simile all’immortalità che io abbia mai potuto vedere.
ETICA E MORALE I bambini non sanno niente. Tutto quello che imparano lo apprendono dall’esterno, ovvero dal mondo circostante e dagli adulti con cui hanno a che fare abitualmente: i genitori innanzi tutto, poi parenti, amici dei genitori, insegnanti, istruttori sportivi. Ogni parola che gli adulti dicono ai bambini è oro e diventa verità incontrovertibile. Ogni gesto che gli adulti compiono in presenza dei bambini, diventa normalità per loro. Ogni atteggiamento nei confronti del mondo che gli adulti hanno in presenza dei bambini, diventa legge
per loro. La formazione dell’etica e della morale di un individuo passa attraverso questi fattori, il semplice discernimento fra cosa è giusto e cosa è sbagliato, il bene e il male sono appannaggio delle parole e dei gesti degli adulti. Queste semplici considerazioni dovrebbero far riflettere non poco. E’ quindi innegabile che fare l’istruttore di scuola calcio sia molto di più che non provare a insegnar loro il gioco del pallone. Abbiamo giornalmente o a cadenza regolare a che fare con dei cuccioli d’uomo, i cui pensieri sono assolu-
A SCUOLA DI CALCIO
tamente differenti dai nostri. Non hanno il nostro metro di giudizio, non hanno le nostre aspirazioni, le nostre paure, non hanno la nostra esperienza, ma la loro. Va attentamente valutato l’aspetto “educativo” del gioco del calcio, ovvero quanto trasferiamo della nostra esperienza personale, e se questa è utile e consona all’età dei nostri allievi. In definitiva, non è per tutti
fare l’istruttore di scuola calcio. Alcuni sono più portati ad interfacciarsi con i ragazzi più grandi, ad interpretare al meglio il calcio dei grandi, l’agonistica. Altri al contrario sono più a loro agio con i bambini della scuola calcio, magari più piccoli, magari più grandicelli. Se non ve la sentite, non fatelo. Oppure affiancate qualcuno che lo sa fare davvero, che ci crede davvero e aiutatelo. Magari non fa per voi, magari si.
INSEGNARE PASSIONE
Solo una insana passione per il gioco e per il mondo dei bambini può spingervi a insegnare nella scuola calcio. I rimborsi sono ridicoli e non vi consentono di vivere di quello, salvo in rarissimi casi in alcune società professionistiche. Quindi lavorate tutto il giorno, oppure studiate tutto il giorno, e poi 3,4,5 volte la settimana andate al campo sportivo e per ore cercate di tirare fuori qualcosa di positivo da bambini fra i 5 e i 13 anni. Se lavorate con cognizione di causa, altre ore le passate a studiare come trarre qualcosa di positivo dalle sedute di allenamento: studiate calcio, vi confrontate con altri istruttori, preparate sedute, inventate o adattate esercitazioni. Non c’è gloria. Non c’è denaro. Il lavoro che fate verrà goduto o denigrato dagli allenatori dell’agonistica. Chiedetevi sempre “perché lo faccio?” Io la mia risposta l’ho trovata: lo faccio perché li dentro sono felice.
OBIETTIVI
La caNella scuola calcio gli obiettivi devono essere chiari e raggiungibili in tempi utili. Non devono essere troppo ambiziosi né troppo poco. Le domande da farsi sono “qual è il risultato finale che voglio ottenere?” “in quanto tempo?” Il lavoro della scuola calcio, allo stato attuale delle cose, dura otto anni. In otto anni, pur lavorando per poco tempo durante la settimana, qualche risultato si può ottenere. La finalità basilare della scuola
calcio è ottenere dei giocatori di calcio in grado di interpretare con successo il gioco di squadra teso alla competizione agonistica, tipico della fase successiva del settore giovanile. Tutti gli altri obiettivi sono secondari rispetto a questo, ma ne parleremo diffusamente in seguito. Anno per anno, vanno stilati gli obiettivi minimi da raggiungere dal proprio gruppo, e lavorare in tal senso. L’improvvisazione non ha più senso di esistere: la programmazione a lungo termine è la via per ottenere dei risultati tangibili in termini di crescita individuale.
METODI
Se siete dell’ambiente sapete benissimo che esistono metodologie di lavoro differenti, più o meno pubblicizzate, più o meno sponsorizzate, più o meno famose. Se non lo siete, ve l’ho appena detto. Considero ogni metodologia di lavoro valida ai fini del risultato finale che vogliamo ottenere. La differenza vera e palpabile la fa essenzialmente chi è deputato ad applicare una metodologia, ovvero l’ Istruttore
di scuola calcio. Non è detto che un metodo di lavoro che usa qualcuno sia pedissequamente trasferibile su un altro Istruttore di scuola calcio, su un altro gruppo, su un altro ambiente. Se così fosse, avremmo trovato la ricetta magica per avere finalmente schiere di giocatori capaci in ogni luogo. Ma non è così. La stessa esercitazione, studiata per far comprendere o affinare un singolo elemento all’interno del gioco, può non essere efficace se proposta dallo stesso istruttore di scuola calcio a due gruppi differenti. Oppure addirittura allo stesso gruppo in momenti differenti. Figuriamoci da due istruttori differenti a gruppi differenti in momenti differenti in luoghi differenti. Allo stesso modo, un certo tipo di modo di porsi può essere efficace con un gruppo, meno con un altro, per niente con un altro ancora: vuoi per il tipo di gruppo, vuoi per l’età dello stesso, vuoi per altri mille fattori concorrenti. Quello che non può trascendere è l’idea. L’idea deve essere chiara e precisa all’istruttore
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di scuola calcio. L’idea è e deve essere sempre la stessa: giocare per offendere, per stupire, per divertire e divertirsi.
TEORIA E REALTÀ
La teoria è che noi, istruttori di scuola calcio, facciamo dei progetti e spendiamo tempo ed energia per realizzarli. Vogliamo ottenere dei risultati dai nostri allievi, e li raggiungeremo. Poi esiste la realtà, il mondo vero li fuori. Esistono dei dirigenti ancorati al passato, esistono dei genitori le cui aspettative nei confronti dei pargoli sono paragonabili all’immensità dello spazio siderale. Proprio per questo, per quanto la società per cui lavoriamo ce lo consente, dobbiamo mettere in chiaro fin da subito, interfacciandoci con i genitori dei nostri allievi, quali che siano gli obiettivi che ci prefiggiamo, in quanto tempo, e in che modo intendiamo raggiungerli. In questo non esiste dialogo: la nostra deve essere una dichiarazione di intenti e una spiegazione di modus operandi, che va poi mantenuta durante tutta la stagione. Non ammette replica, né consiglio, né critica, né elogio. Quest’anno voglio fare questo, e per fare questo agirò in questo modo. Fine. La chiarezza e la trasparenza sono il metodo migliore per evitare grattacapi in seguito. Confrontanti con l’a u t o re dell’articolo scrivendo il tuo pensiero in coda. TremilaSport+ | 10 05 2017 | 21
CALCIOC5
FLASH ANKON E THIENE LE SFIDANTI DEI PALMARINI
PLAY-OFF NAZIONALI
A NULLA VALE L’OTTIMA PROVA TRA I PALI DI AGRIZZI: L’UDINE CITY E’ SCONFITTO 3-2
(Foto AsdMaccanC5.it)
IL QUINTETTO DI NOSELLI VINCE I PLAY-OFF
Sulla carta il girone del Palmanova non appare irreprensibile. La squadra del presidente Labollita sarà in trasferta ad Ancona, contro una formazione sulla quale si hanno poche notizie, se non che da neopromossa ha vinto i play-off regionali dopo aver concluso la stagione in seconda posizione. Anche il Luna Thiene da neopromossa si appresta per la prima volta ad uscire dai confini regionali. Il play-manager italoargentino Gulizia (ex Carrè Chiuppano, Fassina, Luparense) e l'ex Vicenza Iglesias i giocatori piÚ importanti della squadra.
PALMANOVA, GRANDI NOVITĂ€ NELLA PROSSIMA STAGIONE
SERIE B
NovitĂ in vista per la prossima stagione in serie B nazionale: infatti, i giocatori formati in Italia obbligatori in lista passano da 6 a 7, i gironi interregionali passeranno da sette ad otto (con aumento dei posti disponibili) ed infine il campionato under21 diventerĂ under19.
TORNEO DELLE REGIONI AVARO DI SODDISFAZIONI
RAPPRESENTATIVA FVG
Un pareggio (2-2 con Basilicata), una vittoria (6-3 Sardegna) ed una sconfitta (5-3 con Emilia Romagna): non bastano quattro punti racimolati nel girone con Emilia Romagna, Sardegna e Basilicata per passare il primo turno al recente Torneo delle Regioni in Puglia. Il 2-2 della terza gara contro la Basilicata infatti impedisce alla squadra di mister Sbisa di accedere ai quarti di finale.
IL SOGNO B CONTINUA
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il Palmanova di mister Dante Noselli la squadra regionale vincente dei play-off di calcio a 5 che si giocherа l'accesso alla serie B nazionale. Arrivate contro pronostico a giocarsi la finale, entrambe in virtщ di semifinali vinte in trasferta fatto inedito col medesimo risultato straripante, 10-5 (in casa della Torriana per gli amaranto, ed in casa della Clark per gli udinesi) il quarto posto della regular season (quinta l'Udine City ndr) regalava a Mancini e compagni la possibilitа di giocare la finalissima sul parquet amico. Davanti ad un palazzetto gremito in ogni ordine di posto, la gara si rivela equilibrata come previsto, con i due portieri Linza e Agrizzi subito sugli scudi con un paio di pregevoli interventi, poi all'11' Michele Collevati sblocca la paritа insaccando da pochi passi la rete del vantaggio amaranto che dura tutta la prima frazione. Ad inizio ripresa il sempreverde Mattiussi (classe 1975) con un fantastico coast to coast trova la rete del pareggio, con la reazione del Palmanova che sbatte piщ volte sull'attento Agrizzi abile a difendere la propria porta con pregevoli interventi. Nulla puт l'estremo udinese al 16' sulla staffilata di Bosic che riporta in vantaggio la squadra di mister Noselli, che
dopo aver fallito piщ volte in contropiede il colpo del ko subisce il secondo pareggio con Della Bianca al 25' che dalla distanza infila Linza mentre poco dopo и l'ex di turno Contin ad avere il match-ball ma la difesa sbroglia con affanno. Quando i supplementari appaiono l'epilogo piщ probabile ci pensa ancora Michele Collevati al 29',con una rasoiata che sorprende Agrizzi, a siglare il 3-2 che resta il risultato finale nonostante il disperato tentativo del portiere di movimento attuato da mister Pittini che non raggiunge l'effetto desiderato. Vince e va avanti la squadra del presidente Labollita, che ora sulla strada per la serie B inaugurerа il triangolare del primo turno sfidando sabato 13 maggio in trasferta l'Ankon Nova Marmi di Ancona, seconda classificata nelle Marche e vincitrice della finalissima sul Futsal Askl per 4-2 prima di ospitare tra le mura amiche il Luna Thiene, squadra veneta neopromossa in serie C1 e vincitrice a sorpresa della finalissima sulla favorita Altamarca. Delusione in casa Udine City per l'amaro epilogo finale, ma la stagione di Spina e compagni, per come si era messa ad inizio gennaio, con i bianco-neri quasi tagliati fuori dalle zone nobili, puт considerarsi ampiamente positiva.
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CHIARA, DALLA TRIBUNA A TITOLARE IN MEZZO La Cecotti, diciottenne centrocampista del Tavagnacco, sta accumulando esperienza in serie A e contro la neo-scudettata Fiorentina ha assaporato il grande pubblico
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iorentina-Tavagnacco, Stadio Artemio Franchi: oltre 7500 persone in tribuna fanno da cornice al primo scudetto della storia della “viola” femminile. Una festa del calcio femminile, forse una delle più belle immagini che ha saputo regalare questo sport negli ultimi anni. «È stata un'emozione che non saprei nemmeno descrivere, non avevo mai giocato davanti a così tanta gente – racconta Chiara Cecotti, talentuosa centrocampista classe '99 del Tavagnacco
Per il calcio femminile italiano, giocare davanti a un pubblico di 7500 spettatori è un evento eccezionale: l'hanno vissuto lo scorso sabato al Franchi Fiorentina e Tavagnacco, nel giorno dello scudetto viola. –. C'era un'atmosfera fantastica: i tifosi che cantavano, un sacco di persone sugli spalti, non mi sembrava vero. Giocare contro formazioni come la Fiorentina ti fa guadagnare tantissimo in esperienza». La squadra allenata da Amedeo Cassia è uscita a testa alta dal Franchi giocando una partita attenta e propositiva che le gigliate hanno fatto loro grazie a un acuto di Caccamo e uno dell’ex Tatiana Bonetti. «Sicuramente gli stimoli erano tanti – continua Cecotti - volevamo far bene per riscattarci dopo la brutta prestazione contro lo Jesina: ci tenevamo particolarmente non solo per noi, una bella prestazione fa sempre morale, ma anche per tutta la gente presente sugli spalti». «La partita contro lo Jesina l'abbiamo presa sottogamba e abbiamo meritato di perdere – sottolinea il tecnico gialloblù – . La squadra era scarica sia di testa che di gambe dopo
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Il mio obiettivo d'inizio stagione era quello di fare esperienza e poter diventare titolare la bellissima prestazione sfoderata con la Res Roma, vittoria determinante per il nostro campionato, e come se non bastasse la mente era già a Firenze. Quella di sabato è stata una gara importante non solo per le squadre scese in campo ma per tutto il calcio femminile». Una prestazione positiva per un campionato che la squadra gialloblu ha vissuto tra luci e ombre, minato da molti infortuni che hanno accorciato una panchina non foltissima. «Abbiamo rispettato gli obiettivi di inizio stagione – commenta Amedeo Cassia – . Avevamo perso delle pedine importanti, una su tutte Alice Parisi, e non ci eravamo rinforzati né in estate né in inverno. Siamo riusciti comunque a partire a spron battuto facendo 19 punti nel girone di andata. Poi, complici diversi infortuni e una panchi-
na molto corta, abbiamo inevitabilmente rallentato la corsa. Ora mancano almeno due partite prima di chiudere la stagione: l’impegno casalingo contro il Como e poi il Verona in Coppa Italia». «Quello che è mancato in questa stagione secondo me è un po’ di competitività in più legata all’avere una panchina lunga – continua Chiara -. Contro il Como, squadra che all'andata ha saputo metterci in difficoltà, dovremo cercare di fare la partita e chiudere al meglio questo campionato in vista della gara di Coppa. Con il Verona invece mi aspetto un incontro combattuto ma che possiamo far nostro se ci approcciamo con la mentalità giusta. L'obiettivo che mi ero posta a inizio stagione era quello di ritagliarmi un posto da titolare e fare esperienza: ho sentito la fiducia delle mie compagne crescere di giorno in giorno, una grande soddisfazione per una che, fino a
poco tempo fa, vedeva le partite dalla tribuna sperando di arrivare a giocare in prima squadra». «Cecotti è una giocatrice molto brava dal punto di vista caratteriale – giudica Cassia -. Ultimamente è cresciuta molto anche se, essendo giovane, alle volte ha bisogno di rifiatare un po'. Sicuramente potrà dire la sua in futuro». Oltre al posto da titolare è arrivata per lei anche la convocazione in Under 19 e, di questo passo, una partecipazione alle fasi finali dell'Europeo, in programma ad agosto in Irlanda del Nord, sembra concretamente possibile. «L'esperienza con la maglia azzurra mi ha maturato caratterialmente e mi ha dato più consapevolezza nelle mie capacità - dice Chiara -. La Nazionale è un sogno che si avvera: farò di tutto per continuare a far parte di questo gruppo perché, secondo me, possiamo arrivare lontano.» Valeria Degano
TremilaSport+ | 10 05 2017 | 23
CALCIOUDINESE LA SITUAZIONE
PROVE DI FUTURO E PERICA C'È di IDO CIBISCHINO
Veterani spompati, Del Neri corregge il tiro dopo la batosta bolognese e viene premiato dall'attaccante croato sostituto di Thereau: Stipe ora a quota 6 reti
N
on si poteva pretendere l'autoflagellazione, al massimo un vago cenno alle responsabilità da dividere fra tutti. L'ammissione di colpa sta nella formazione che Del Neri ha mandato in campo contro l'Atalanta una settimana dopo il tracollo di Bologna. I giovani croati Perica e Balic (quest'ultimo presentato per la prima volta da titolare dopo un anno e mezzo di misteriosa militanza nella rosa della prima squadra) non potevano di sicuro fare peggio, rispettivamente, di Thereau e Badu, ridotti a comparse vagolanti.
fresche, a voglie rimaste a bollire in panchina. Se becchi quattro pere da Donadoni schierando Scuffet o Perisan, Perica, Evangelista, Balic, Ewandro... nessuno si scandalizza, tutt'al più prende atto che i virgulti
riconversione ha avuto una discreta riuscita se è vero che sotto la gestione Del Neri (28 partite) l'Udinese ha collezionato 37 punti, 1,3 di media a gara, con la differenza reti sostanzialmente in equilibrio. Tutto
“
L'Udinese ha tenuto troppo nella bambagia il ventenne Balic, mentre Gasperini non ha avuto remore a gettare in mischia un diciottenne (Bastoni) già maturo
Del Neri è stato Thereau, un vero pretoriano. E da qui si capisce perchè l'allenatore abbia continuato a schierarlo nonostante prestazioni impalpabili. Ha dato molto Cyril, secondo le pretese dinamiche del tecnico e provando anche a non rinunciare alla sua natura d'artista che contempla il lavorare la palla, l'inseguire soluzioni di pregio. Ha segnato 11 reti, facendo decollare l'era Del Neri e mantenendola in quota nelle partite da vincere. Oggi, complici acciacchi che gli precludono la migliore condizione e gli anni (sono 34), è sulle ginocchia, e bene farebbe Gigi a evitargli le brutte figure che cominciano a diventare troppe, sia che parta titolare sia
È arrivato il momento dei giovani (qui Balic ed Ewandro). Nell'altra foto, entusiasmo bianconero in tribuna. Nella pagina a fianco, a destra, l'iracheno Alì Adnan.
Tra le altre spiegazioni che Del Neri aveva dato per la sconcertante prestazione al Dall'Ara, c'era stata anche la seguente: “Venivamo da un mese e mezzo in cui ci siamo espressi bene, su ritmi alti e macinando punti. Ci sono ragazzi che stanno tirando la carretta dall'inizio dell'anno e una partita sbagliata ci può stare”. Sbagliata sì, mentre non è accettabile un “nulla” agonisticotecnico-tattico così imbarazzante da rendere necessarie le scuse della società. L'allenatore ha sotto gli occhi i suoi uomini per tutta la settimana e dovrebbe rendersi conto della loro condizione, fisica e psicologica. Ne deriverebbe il ricorso a qualche alternativa, a energie
24 | 10 05 2017 | TremilaSport+
non sono ancora pronti. E tutto finisce lì. Durante la scorsa settimana a Gigi sono fischiate le orecchie, bersagliate dal ribollire della tifoseria indignata. E probabilmente si è fatta sentire anche la voce del padrone per scalfire la corazza da conservatore del Console di Aquileia. Conservatore illuminato, sia chiaro. Per conferme basta vedere come ha portato dalla sua parte, sul terreno (quello del 4-4-2 e varianti) in cui si muove da maestro, un gruppo creato per il sistema-Iachini. Ha “forzato” nature e inclinazioni partendo dall'assioma che il suo calcio è fatto di specialisti e non di mezzi numeri. Si può dire che la
sommato, secondo il potenziale della compagnia. Si dirà che esporre il cartello “missione compiuta” non sia mai stato così semplice come quest'anno, con le retrocessioni già decise a dicembre. La vera missione di Del Neri comincerà nella prossima stagione, con l'agio di sfruttare le esperienze di questa. I giocatori l'hanno seguito, mettendoci buona volontà. Un trequartista come De Paul, tirato a lucido fisicamente, ora se la cava nelle due fasi sulla fascia; non è improponibile carrarmato Hallfredsson da metodista; Jankto (certe presunzioni a parte) ha trovato la collocazione perfetta nei meccanismi di centrocampo. Ma l'uomo che più ha dato al progetto-
che subentri. Anche perchè nel ruolo di seconda punta sta rendendosi presentabile Stipe Perica, cresciuto grazie al martellante lavoro tecnico dello staff e alla stessa buona pasta del ragazzo di Zara, disponibile al sacrificio e generoso, tanto da meritarsi le acclamazioni e il cuore della Nord. Con quella all'Atalanta, frutto di una caparbia sgarfata sotto porta, le reti sono diventate 6, e di valore se si tiene conto delle sole cinque presenze da titolare (a fronte di 21 subentri). Restano ruvidezze da limare, misure (nelle rifiniture) da calibrare, tuttavia Stipe ha recapitato il messaggio che in serie A e nell'Udinese prossima ventura ci può stare.
UDINESECALCIO
PARTITA DURISSIMA A CROTONE
PARTE LA SCALATA A QUOTA 50
6 GOL
Con quello realizzato all'Atalanta, Stipe Perica è salito a quota 6 gol, con 5 sole presenze da titolare.
Su Balic (classe 1997) il giudizio deve essere più articolato: i mezzi tecnici notevoli non sono per ora sostenuti dalla maturità necessaria a un professionista. Capisco la società che, avendo investito parecchio (3,5 milioni) su di lui, ha scelto di tenerlo sotto osservazione diretta. Cullandolo nella bambagia, tuttavia, non l'ha fatto uscire dalla dimensione di ragazzo e forse sarebbe stato meglio mandarlo per qualche mese nelle infuocate
arene della serie B. Oppure - e qui l'appunto va all'allenatore - impiegarlo per qualche mezz'ora in campionato. Non si capisce perchè non si sia agito in tal senso se, giusto così per ricordare, Gasperini non ha avuto remore a mandare in mischia uno ancora più giovane di Balic, il diciottenne Bastoni, il quale ha corso e randellato come un veterano. E' così che l'Atalanta irrobustisce i suoi invidiati virgulti.
Quando mancano tre partite alla fine, e con l'Udinese attestata a quota 44, Del Neri ha già eguagliato il migliore piazzamento finale bianconero degli ultimi quattro campionati: lo firmò Guidolin, allo scadere del suo idillio con l'Udinese, nella stagione 2013-14, il punto più basso della sua per il resto meravigliosa avventura friulana. Dopo, sono venuti i 41 punti di Stramaccioni e nella passata stagione i 39 (con la serie B evitata per un pelo) della coppia Colantuono-De Canio. Del Neri può ovviamente migliorarsi ulteriormente, innalzando da dignitosa ad apprezzabile la classifica finale. Fino a quota 50? E' più verosimile un pensierino al decimo posto, detenuto ora dalla Samp con 46 punti, posto che tra due domeniche i doriani (fermati all'andata sullo 0-0) saranno al Friuli, mentre l'ultima i bianconeri la giocheranno a San Siro contro l'Inter. E sarà grande la tentazione di mazzolare i cocci nerazzurri di Pioli, un'impresa fallita per centimetri (il palo di De Paul) all'andata. Ma prima, ossia la prossima domenica, l'Udinese volerà in Calabria per un bel frontale con il Crotone, assieme a Juve e Napoli e Lazio la squadra più temibile del momento. Non era male in verità neppure nel girone d'andata e fece soffrire parecchio i nostri, alla fine vincitori per 2-0 grazie alla seconda doppietta stagionale di
Thereau, quello buono e non il Cirillo devitalizzato di questi tempi. Ha un piede in B la squadra di Nicola, ma il risveglio, sia pure tardivo, è stato portentoso: imbattuta nelle ultime sei partite, ha collezionato 14 punti, gli ultimi 3 a Pescara grazie a un tuono di Tonev. Sarà partita dura e vera per l'Udinese. Vedremo come la imposterà Del Neri. Nel regno di Falcinelli (12 reti) può scegliere di organizzarsi per non far giocare i dirimpettai, oppure - non avendo niente da perdere - optare per una “garibaldinata” all'insegna della gioventù (arruolabile pure Ewandro). Mancherà Hallfred per squalifica, c'è Kums per lo stesso ruolo di centrale se il belga avrà voglia di combattere e sudare sotto il sole del Sud. (i.c.)
di Biancamaria Gonano
FINALMENTE ANCHE NOI SIAMO STATI CON VOI! A Bologna domenica 30 aprile non è passata inosservata la corriera speciale dei tifosi del club Noi con Voi in collaborazione con La Zebretta del Friuli di San Daniele. Davanti ad oltre seicento supporters, la squadra di Del Neri ha deluso ed è stata una sgradevole stonatura in un concerto bellissimo suonato però solo dagli appassionati al seguito. Per fortuna che il calcio offre a volte spettacoli degni di applausi, come nel caso dell’impresa realizzata dai due club amici. L’idea era nata già lo scorso anno ma le difficoltà logistiche e il freddo consigliavano di pensare alla primavera per attuarla. Chi si è messo in moto ha trovato molti ostacoli: in Friuli solo due
Quando la passione riesce fino al pranzo in una trattoria tipica poco fuori Bologna dove ad attenderlo c’erano persino le a vincere la disabilità
ditte offrono il servizio di pullman attrezzati per sollevare le carrozzine con una pedana. Alla fine una costosissima corriera di 41 persone sedute ha potuto accogliere a bordo quattro sedie a rotelle ed è partito con due macchine al seguito. Una processione allegra e piena di entusiasmo
telecamere della televisione nazionale. “Abbiamo trascorso una giornata indimenticabile e vedere la felicità negli occhi di tutti è l’appagamento più grande, insieme alla voglia di essere protagonisti, lasciando ad altri pietismo e autocommiserazione”, commenta Giuseppe Moretti, che ha contribuito a progettare le postazioni per disabili nel nuovo Stadio Friuli ed è consigliere dell’AUC. Lui e la moglie, entrambi in sedia a rotelle, non hanno potuto portare il bimbo ad assistere alla partita con loro perché normodotato e quindi non idoneo al settore riservato. Una preclusione che testimonia
come la completa integrazione in Italia sia ancora lontana ma da qui forse è il caso di ripartire.
TremilaSport+ | 10 05 2017 | 25
SIDICEVA...
si diceva...
C’ERA UNA VOLTA IL CALCIO A PALMANOVA In un libro del 2009 veniva celebrato il centenario di fondazione della società amaranto, successivamente estintasi dopo decenni di calcio da ricordare
C'
era una volta il calcio a Palmanova. Una storia, quella del football nella città stellata, ufficialmente iniziata nel 1909 ed estintasi qualche anno fa per i sopravvenuti problemi economicodirigenziali che hanno contraddistinto nel tempo la fine di altre società sportive, relegandole all’album dei ricordi. E’ il caso, appunto, anche del club amaranto, quello che ha prodotto nel tempo personaggi e momenti indimenticabili e che
è stato celebrato nel 2009, in occasione del centenario di fondazione, in un libro dal titolo “100” e scritto a più mani.
qualcosa di particolarmente significativo dal punto di vista storico e affettivo. Ed ecco il vecchio campo di gioco di viale Speroni, di fronte alle caserme, fuori porta Cividale, dove anche chi scrive ebbe modo di giocare nelle g iovanili come avversario degli amaranto e dove negli anni della serie C l’Udinese disputava il tradizionale incontro d’apertura stagionale, prima dell’inizio del campionato, ivi portata da uno dei suoi presidenti storici, Dino
Dino Bruseschi rivestì un ruolo fondamentale nella crescita del Palmanova negli anni '70
26 | 10 05 2017 | TremilaSport+
Una sorta di album commemorativo, corredato da foto d’epoca, che è piacevole anche solo sfogliare alla ricerca di
STORIA Sopra, la copertina del libro. In alto, una delle prime squadre del Palmanova, era il 1910.
SIDICEVA...
Bruseschi, nativo di Palmanova. Già, il “presidentissimo”, industriale di peso negli anni postbellici della rinascita, che ebbe un ruolo determinante nelle sorti sportive anche della pallacanestro femminile udinese oltrechè in quelle della società bianconera che negli anni ’50, in serie A, contese spesso la leadership alle “grandi”. Acquisì la presidenza del Palmanova nel 1948 e fino al 1949/50, riprendendola poi tra le mani nel 1974 e portando la società dalla Seconda categoria alla serie D. Morì nel 1997. Ma altri sono stati i personaggi di spicco del calcio della cittadina friulana (che comunque, evidenzia Silvano Bertossi in apertura, si crogiola in una sorta di parlata veneta ispirata alla Serenissima, sua fondatrice), come Renzo Burini, che venne ceduto al Milan insieme a Zonch nel 1947 e appare in una foto d’azione accanto al “pompierone” Nordhal, o Odero Gon, che fu perno difensivo dell’Udinese dal 1953/54, e Valter Buttò, che giocò nella Sampdoria. Una storia intensa, fatta di nomi e di fatti, che prese avvio appunto ufficialmente nel 1909 con la presidenza di Antonio Brugger e con Attilio De Lorenzi allenatore e la cui attività, iniziata nel 1910 con un incontro amichevole con l’Udinese perso per 6-0, venne inevitabilmente interrotta dal primo conflitto mondiale. Ripresa che avvenne poi nel 1919, con Paolo Bert presidente e De Lorenzi ancora alla guida di una squadra che disputò il campionato regionale di Seconda categoria. Anno che fu contrassegnato anche dalla cessione alla Triestina di Coriolano Palumbo, che in seguito giocò pure nel Torino. Nuova interruzione nei primi anni ’40 a causa della seconda guerra mondiale e ripresa nel 1945-46 con Franceschinis e Vanelli a succedersi come presidenti e in panchina, in Prima divisione, Alfredo Piani e Coriolano Palumbo. Nel 1963/64 il record delle partite utili consecutive, ben 47, con la
MEMORIE In alto, la squadra promossa in serie D nel 1978 dopo lo spareggio con il Pro Gorizia. A lato, il "presidentissimo" Dino Bruseschi e, nella copertina del giornale, sulla destra Renzo Burini con la maglia del Milan. A sinistra, un giovane Dino Tortolo.
conseguente promozione in Prima categoria. E nel 1978, con il ritorno alla presidenza di Dino Bruseschi, l’approdo alla serie D dopo lo spareggio con la Pro Gorizia disputato allo stadio Friuli di Udine e risoltosi grazie al responso favorevole della monetina. E proprio, ironia della sorte, dopo la costruzione del nuovo impianto ebbe inizio il graduale declino del club, fino alla sua chiusura. Difficile pensare oggi ad un’Araba fenice capace di rinascere dalle proprie ceneri perché il calcio si è fatto meno romantico e molto basato su un impegno economico che non risparmia neppure le realtà meno dotate sotto questo aspetto. Ma continua a vivere il ricordo, anche se questo porta talvolta ad amare considerazioni. E.F.
TremilaSport+ | 10 05 2017 | 27
NONSOLOSPORT
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
ARTE
CONTRAPPOSIZIONI MATERICHE Composizione e spazio, le sperimentazioni, l’utilizzo di diversi materiali costituiscono i punti fermi dell’opera di Silvano Azzano, friulano di Manzano che da designer del mobile, lavorando per alcune delle più importanti aziende nazionali del settore, si è trasformato nel tempo in artista i cui interessi si sono rivolti in primis ai materiali, dai più poveri ai più complessi. Un’evoluzione iniziata negli anni ’80, con la composizione di installazioni che nascono e vivono in simbiosi con gli oggetti e i materiali di recupero. “Mi hanno sempre attratto le avanguardie del secolo scorso – ammette Azzano - , dall’informale alla pop art, dall’espressionismo al surrealismo, con conseguenti esperienze nella cosiddetta “arte povera”. Il mio linguaggio si è così riverberato in forme e ritmi di cose recuperate dall’uso quotidiano che continuamente si aggiorna e nasce con la naturalezza di un processo vitale e trova nella sovrapposizione di materiali il senso della mia curiosità”. L’ordine geometrico e l’imprevedibilità essenziale della percezione diventano così per l’artista evento interno del linguaggio. Varie ad oggi le locations delle sue esposizioni, buona ultima quella dello scorso 1° maggio a Villa Romano di Manzano, in occasione della giornata delle Ville Aperte, e in precedenza la partecipazione ad una collettiva in S.Francesco a Udine con un’opera commemorativa della tragedia dell’11 settembre, e le personali di Cormòns, Gradisca d’Isonzo e Clauiano, sedi di rilevante significato storico e culturale. Un’interiorità, quella dell’artista manzanese (azzano.sil@gmail.com), nata e sviluppatasi molto sull’onda delle proprie esperienze personali dell’infanzia e dai periodi trascorsi in Francia, a Rouen, prima del ritorno alle proprie radici friulane. (e.f.)
MARK FROST
LE VITE SEGRETE DI TWIN PEAKS MONDADORI
Federal Bureau Of Investigation, Ufficio del Vicedirettore Philadelphia, Pennsylvania Caro Agente XXX: Il materiale allegato è confidenziale e destinato soltanto a lei. Il dossier allegato è stato rinvenuto il 17/7/2016 in una scena del crimine che si trova ancora sotto inchiesta. Tutti i dettagli della situazione sono classificati tre livelli sopra il top secret. Il materiale le viene affidato per un’analisi esauriente, nonché per la catalogazione e i controlli incrociati con tutti i database conosciuti in regime di Codice Rosso. Abbiamo bisogno di scoprire e di verificare l’identità della persona o delle persone responsabili della compilazione di questo dossier, e abbiamo bisogno di saperlo... ieri!
28 | 10 05 2017 | TremilaSport+
MIRKO ZILAHY
LA FORMA DEL BUIO LONGANESI
Roma è nelle mani di un assassino, un mostro capace di dare forma al buio. Una tenebra fatta di follia e terrore, che prende vita nel rito dell’uccisione. Le sue visioni si tramutano in realtà nei luoghi più sconosciuti ma pieni di bellezza della città, perché è una strana forma di arte plastica quella che il killer insegue. Lui si trasforma, e trasfigura le sue vittime in opere ispirate alla mitologia classica: il Laocoonte, la Sirena, il Minotauro. Sono però soltanto indizi senza un senso apparente, se non si è in grado di interpretarli. Di analizzare la scena del crimine. E tracciare un profilo. Ma il miglior profiler di Roma, il commissario Enrico Mancini, è lontano dall’essere l’uomo brillante e deciso di un tempo. E la squadra che lo ha sempre affiancato non sa come aiutarlo a riemergere dall’abisso.
L’ANGOLO DELLA
LETTURA MICHAËL URAS
LE PAROLE DEGLI ALTRI NORD
Combinando la sua smisurata passione per i libri e il suo intuito nel saper leggere il cuore delle persone, Alex si è inventato un mestiere: il biblioterapeuta. Invece di medicine, Alex dispensa ai suoi pazienti precisi consigli di lettura e li accompagna nella scoperta del potere salvifico delle parole. E, grazie a quei consigli, le persone stanno meglio. Tutto sembra andare per il meglio, finché Alex non si rende conto che, in realtà, anche nella sua vita c’è qualcosa che non va. Ma, si sa, consigliare gli altri è semplice, mentre risolvere i propri problemi può essere un’impresa impossibile. Soprattutto quando non si ha idea da quale libro cominciare.
EVA GIOVANNINI
EUROPA ANNO ZERO
MARSILIO
In questi anni dieci del terzo millennio stiamo assistendo a un sostanziale ritorno dei nazionalismi in Europa. Movimenti di una destra radicalmente identitaria, populista e con tendenze xenofobe sono entrati nel Parlamento europeo e nel 2015 i risultati elettorali in ben otto paesi dell’Unione hanno decretato l’avanzata incessante delle destre. Sono destre anomale, nuove, destre che non vogliono essere definite tali. Per lo più «sovraniste», non fasciste, per quanto in alcuni casi presentino frange estreme e pericolose. Per raccontare questo fenomeno nelle sue varie declinazioni, Eva Giovannini ha intrapreso un viaggio attraverso sei paesi europei. Il risultato è una sorta di istantanea, il fermo immagine di un momento cruciale come pochi altri per il nostro continente.
MILENA AGUS
TERRE PROMESSE NOTTETEMPO
Ciascuno di noi ha la sua terra promessa, anzi, le sue terre promesse, perché non c’è momento della nostra vita che non guardi a quel “vago avvenir che in mente avevo”, come dice Leopardi, nume tutelare di questo romanzo. Ma vale la pena continuare a cercarle? Questa è la domanda che Milena Agus si pone, inseguendo le terre promesse di tre generazioni di una famiglia sarda, la madre che sogna il matrimonio della figlia con un ricco possidente, la figlia che sogna di essere amata, il nipote che si trasferisce in America inseguendo la musica. Tutti procedono da una terra promessa all’altra, illusi e delusi, finché forse, un giorno, decideranno di fermarsi e concludere un viaggio sfinente.
33
° 3° TROFEO
TA R V I S I O - C I T TA’ E U R O P E A D E L L S P O R T “ S E NZA C O N F I N I � ATLETICA LEGGERA - “ALPE / ADRIA�
AUSTRIA
SLOVENIA
ITALIA
CROAZIA
S.MARINO
TARVISIO / DOMENICA 21 MAGGIO 2017
UNIONE NAZIONALE VETERANI DELLO SPORT Sez. di TARVISIO
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ATLETI AZZURRI D’ITALIA
C O R S A I N M O N TA GNA
24ÂŞ Staffetta alpina
7a ivid Individ 8° Ind - Ber ualuale glau e - Lus f il sar i Tra
MONTE LUSSARI
AUSTRIA
SLOVENIA ITALIA
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CROAZIA
24ÂŞ Staffetta Alpina del Monte Lussari
16° Memorial “Carlo Emanuele Melzi�
8° Berglauf Lussari - Trail individuale 7
// TARVISIO
1 15° 17° Memorial “Carlo Emanue le Melzi� GIUGNO 2-0Tarvisio - Corsa Camporo C 25 Camporosso insso montagna di Tarvisio - Domenica 13 agosto
Domenica 13 agosto 2017
20 17
Info.347 347 3486801 Info. 348 3486801
www.ustositarvisio.it
2017
BASKET SOCIETÀ
INSIEME A TE STO BENE Maurizio Ivancich, responsabile tecnico del basket a Gonars, evidenzia la crescita del programma societario in un territorio fertile e di mentalità
di EDI FABRIS
D
uecentocinquanta tesserati, squadre schierate in tutti i campionati Fip e programma in costante ampliamento: i numeri presentati da Maurizio Ivancich, al suo secondo anno alla conduzione tecnica della sezione basket della Polisportiva Gonars, appaiono più che interessanti. Merito anche della sua indubbia competenza ed esperienza ma, lui preferisce sottolineare, in primis di un ambiente ideale per poter lavorare: “Lo staff tecnicodirigenziale è giovane e voglioso di fare, e il territorio di competenza è ampio e produttivo, un humus quindi perfetto per poter portare avanti un programma e svilupparne costantemente i contenuti. Operiamo in sinergia con Santa Maria la Longa, con la quale condividiamo le strutture, e stiamo lavorando per coinvolgere Palmanova, piazza importante attualmente in stand by. Importante è in sostanza allargare la base di reclutamento ed è molto su questo che ci stiamo impegnando, perché le potenzialità del territorio sono elevatissime. E tra un anno o poco più sarà pronto il nuovo palazzetto di Gonars”.
BASI Base tecnica importante è oggi un settore minibasket che conta
30 | 10 05 2017 | TremilaSport+
ben 120 ragazzini ed è seguito da Cristian Tosolini. E risalendo le categorie, il club del Medio Friuli schiera gli Esordienti, curati da Matteo Parpinel, gli Under 13 e 14 di Lorenzo Germano, gli Under 16 di Federico Stroppolo, gli Under 18 allenati da Mattia Padovani, gli Under 20 di Ezio Cuglig e la formazione maggiore di serie D guidata da Giacomo Piu, che è pure il responsabile della sezione basket. “Un campionato, questo, in cui siamo matricole e stiamo lottando per la salvezza – commenta Ivancich - , ma nel quale in un prossimo futuro contiamo di stabilizzarci per poi provare a salire, soprattutto per mettere a disposizione dei nostri giovani che non avranno la fortuna
“
Lo staff tecnicodirigenziale è giovane e impegnato, si lavora bene
di giocare in categorie superiori di poter usufruire di spazi in una buona C Silver”. TALENTI Spazio in serie D, evidenzia il tecnico, che oggi è appannaggio di due ragazzi molto interessanti come Riccardo Spangaro e Giovanni Malisan: “Sono entrambi play di buona tecnica e fisicità, il primo classe 2000 e il secondo 2001, con all’attivo convocazioni nelle rappresentative regionali. Li stiamo seguendo con particolare attenzione. E si stanno mettendo in luce anche ragazzi ancora più giovani, come i 2004 Riccardo Bortolussi e Kevin Masolin, oltre naturalmente a molti altri”. Degni di nota, aggiunge Ivancich, sono poi i risultati ottenuti dalle varie squadre, tutte piazzatesi bene nei vari campionati e con l’Under 13, vincitrice la scorsa stagione del torneo provinciale, e l’Under 16 reduci dall’essersi ottimamente classificate nell’importantissima kermesse internazionale annuale di Vienna, alla quale hanno partecipato ben 90 squadre della categoria Under 16 e 50 di quella Under 13. Alle viste, ora, il camp di Ampezzo, con 60 ragazzi iscritti. Numeri e iniziative, in sostanza, che parlano da soli.
MOMENTI Nella foto grande, l'Under 13. Qui sopra, in azione al torneo viennese.
STORIE
MALAGOLI DINASTY
L'IMPORTANZA DEL DNA
BASKET IN CARROZZINA
TRIONFO CASTELVECCHIO, RITORNO IN SERIE A
R
A
vere un padre che ha lasciato una traccia indelebile nella memoria del basket italiano e nel cuore degli appassionati friulani, vincendo in carriera 2 scudetti, 2 coppe Italia e una Coppa dei Campioni con la grande Ignis Varese e rappresentando in seguito dal 1970 al 1976 uno degli artefici del periodo d'oro della Snaidero Udine di patron Rino con all'attivo 2392 punti realizzati in 153 partite, è un' eredità con la quale è impossibile non confrontarsi se si resta folgorati dalla stessa passione e si frequenta lo stesso ambiente. Luca Malagoli, classe 1971, figlio del "grande" Claudio, non solo ha evitato di rimanere schiacciato dal peso del confronto con il padre ma a sua volta si trova oggi a gestire nella Luca Malagoli Dgm Campoformido (foto grande), della quale è capoallenatore in serie C Silver, il rapporto con il proprio figlio Matteo, che da Under 18 ha già debuttato in prima squadra. "E' inevitabile che quando si ha avuto alle spalle un genitore capace di lasciare un segno importante, si sia esposti al confronto, se non altro con la memoria collettiva di quanto è stato fatto da chi ti ha preceduto - conferma serenamente Luca - E per quanto mi riguarda, vivendo in una famiglia dove ho respirato basket fin da piccolo, è stato naturale raccoglierne il testimone. Detto questo, mi è sempre stato chiaro che ognuno poi se-
gue la sua strada in autonomia, secondo le sue capacità, e pertanto non ho mai avvertito la necessità di dovermi paragonare a mio padre. Nella mia carriera da giocatore ho avuto molte soddisfazioni, raggiungendo anche la serie A con Reggio Emilia nel 1990/1991 e in seguito ho vissuto la bellissima avventura assieme a Davide Micalich di crescere dal nulla nell'organizzazione di eventi cestistici di alto livello e di crescente importanza per la nostra regione, contribuendo a portare Campoformido in serie C Silver, sia come giocatore che come allenatore". La Dgm ha concluso i play-off venendo eliminata ai quarti per 2-1 dalla Vis Spilimbergo: ma sei comunque soddisfatto della stagione? "Assolutamente. L'obiettivo di partenza era quello di salvarci in anticipo e possibilmente raggiungere i play-off ed è stato centrato disputando una regular season che ci ha visto sempre protagonisti nella parte alta della classifica. Resta solo il piccolo rammarico per gli infortuni importanti ad alcuni uomini chiave proprio nelle ultime giornate ed in vista dei play-off, circostanza che ci ha impedito di affrontare la fase finale sfruttando al massimo il nostro potenziale." Quali sono i vostri prossimi obiettivi? "Cerco in primis di trasferire ai “miei” ragazzi lo stimolo a cercare di migliorarsi costantemente, poi vediamo ciò che succede." Esiste una "regola" in casa Malagoli che si tramanda di padre in figlio? "Dare il meglio di sé, cercando di concentrarsi sempre sul bicchiere mezzo pieno. Oggi sono felice di aver visto esordire Matteo (terzo da destra seduto) con me in serie C e segnare i suoi primi punti, ma non l'ho mai forzato a fare basket per "dovere di famiglia": ci si è "buttato" da solo dopo aver provato da bambino vari sport e questo mi fa sicuramente piacere". Giuseppe Passoni
itorno nell'Olimpo. Nelle final four toscane di serie B di S.Giovanni Valdarno, dedicate alla memoria di Antonio Maglio, la Castelvecchio ha centrato un tris di vittorie contro Reggio Calabria, Vicenza e Rieti, ritornando con merito in serie A. E' stato in pratica, per la formazione allenata da Cricco, il coronamento di una stagione che ha visto i gradiscani vincere 18 volte su 19 incontri. E l'inossidabile presidente Tomasinsig può così rifarsi della delusione di aver dovuto in precedenza rinunciare alla categoria per problemi economici, mentre all'orizzonte appaiono ora nuove possibilità. Unico cruccio, peraltro oggi tipico di molte discipline, quello della carenza di collaboratori in ambito dirigenziale. Questo l'organico guidato dall'allenatore Max Cricco:
Davide Braida, Cristiano D'Agaro, Enrico Ambrosetti, Michele Fabris, Roberto Mucchiut, Massimiliano Cricco, Haris Kuduzovic, Sandro Giro, Salvatore Lamanna, Milan Slapnicar, Vladimiro Querci Della Rovere, Eniko Vitalyos, Ademir Demirovic e Mirko Carli. Tecnici: Massimiliano Cricco e Sandro Giro. Dirigenti: Egone Tomasinsig (presidente), Barbara Fabris, Eric Renard, Maria Grazia Moratti e Cesare Piccini. Una vittoria in campionato, quella dei gradiscani, che stempera la delusione per la sconfitta in finale nell'Nba League. Ma il ritorno in A vale comunque oro colato, rispondendo appieno alle attese del club del presidente Tomasinsig. (e.f.)]
TremilaSport+ | 10 05 2017 | 31
6 MAGGIO 2017 - SERIE B1 FEMMINILE
FOTO ALESSANDRO SAIN
ATA TRENTO Vs LIBERTAS MARTIGNACCO 3-2
32 | 10 05 2017 | TremilaSport+
VOLLEY
FOTO ALESSANDRO SAIN TremilaSport+ | 10 05 2017 | 33
6 MAGGIO 2017 - SERIE C FEMMINILE
FOTO ALESSANDRO SAIN
JULIAVOLLEY STARANZANO Vs ZALET 3-0
34 | 10 05 2017 | TremilaSport+
VOLLEY
FOTO MARCO BISCONTIN TremilaSport+ | 10 05 2017 | 35
NUOTO
OBIETTIVO Ai prossimi Mondiali di Budapest Matteo Restivo vorrà ribadire l'exploit di Riccione
OBIETTIVO MONDIALE L'udinese Matteo Restivo, studente di medicina a Firenze, ha centrato il record dei 200 dorso e punta ai Mondiali di Budapest
S
eomiglia vagamente a Mark Spitz, il fenomeno australiano che dominò le Olimpiadi di Monaco del 1972, e le immagini del suo trionfo hanno fatto il giro del mondo, in acqua con le braccia al cielo e il suo baffetto nero. Matteo Restivo sarà ricordato così nel giorno del suo trionfo nei 200 dorso agli assoluti italiani di Riccione, lo scorso 6 aprile, quando il giovane udinese, classe ’94, studente di Medicina a Firenze, diventa il nuovo primatista italiano della specialità con 1’56’’55 che sbaraglia il record di Damiano Lestingi del 2009 a Roma, fornendo la terza prestazione del 2017 al mondo e guadagnandosi il passaggio ai prossimi mondiali di Budapest. Matteo non è altissimo ne’ potentissimo e
la sua carriera giovanile non l’aveva mai messo in particolare luce. A Riccione si è rubato il palcoscenico con una prova incredibile, non accontentandosi dell’ 1’59” dello scorso dicembre. Giunto a Firenze per motivi di studio, il nuotatore della Florentia NC ha trovato nella città toscana una nuova dimensione di maturità ma non dimentica le sue origini udinesi e, dopo un mese, non riesce ancora a frenare il suo entusiasmo mentre si racconta: “Sono cambiate tante cose da quando mi sono trasferito qui nel settembre 2014: gli studi vanno bene e faccio parte di una società che reputo perfetta. Si è trattato di un crescendo di presa di coscienza e maturazione a tutto tondo . Ero partito con difficoltà ad organizzare le giornate tra studio e allenamenti ed ora il tutto è diventato
Trasferendomi a Firenze ho completato a tutto tondo il mio processo di maturazione 36 | 10 05 2017 | TremilaSport+
IDEE CHIARE Studente di medicina in linea con gli esami, Restivo punta a specializzarsi in cardiologia e ad esercitare a fine carriera a Udine, dov'è nato e dove vive la sua famiglia.
un meccanismo rodato e collaudato che mi ha portato a risultati notevoli: nello studio sono perfettamente a pari e in vasca sono passato dai 2’ 1” di Udine dell’agosto 2014 al record italiano". SGUARDO GLOBALE "In realtà sono abituato a guardare le cose globalmente e penso che il quadro sportivo si completi sempre con la serenità e che le prestazioni ad alto livello non bastino se la testa non sta bene”, considera Matteo, che parla con scioltezza e proprietà di linguaggio, appena uscito dalle ore pomeridiane in vasca. “Il 2017 è stato l’anno della svolta mentre il 2016 non era stato un anno brillante - copntinua poi - : un anno fa mi aspettavo di far bene ai campionati italiani primaverili e invece ho preso una cantonata proprio nel momento delle selezioni olimpiche in cui avevo ambizioni di miglioramento. Anche all’università ero un esame indietro e vivevo male questo lieve ritardo". Il 2017 è stato invece l’anno della rivincita: "L’estate scorsa mi sono fermato solo due settimane e da fine agosto non ho mai smesso di studiare fino a febbraio, recuperando l’ esame lasciato indietro. Mi sentivo invincibile e anche in allenamento le cose andavano bene nonostante un fastidio alla spalla
NUOTO
AMBIENTE Alla Florentia il campione friulano (a sinistra) ha trovato l'ambiente ideale per la sua crescita
La particolare cura della tecnica l'ho acquisita negli anni all'Unione nuoto Friuli curato però benissimo nel nostro centro medico “. RADICI E il legame con il Friuli e la sua società di origine, l’ Unione Nuoto Friuli? “Emotivamente e dal punto di vista di un’innegabile gratitudine, Udine rimarrà indimenticabile - ammette il campione - . Se adesso sono entrato in un giro di risultati a livello mondiale riconosco la particolare cura nella tecnica che deriva dai miei anni all’ Unione Nuoto Friuli, una delle poche società italiane capaci di curare i dettagli senza necessariamente portare i giovani a fulminei successi. Il record italiano è frutto di un gesto tecnico acquisito grazie alla mia società friulana. Poi, qui a Firenze, ho trovato una maturazione e sono diventato farfalla. Il mio allenatore mi dice che sono un atleta di cui bisogna preoccuparsi solo dei dettagli. La società è gestita in modo quasi familiare ed è simile alla realtà friulana. La dirigenza è molto presente e gli allenatori sono amici oltre che tecnici". STRUTTURE L’eccellenza è data però dalla vasca da 50 metri che in Friuli non esiste: "Purtroppo questo limite ha allon-
tanato fior di talenti. A Firenze ho trovato una dimensione grande ma non enorme e i benefici si sentono”. Le giornate di Matteo sono lunghe e faticose, come quelle di tutti gli sportivi dediti anche allo studio: “ Per essere a questi livelli, ho creato un certo sgomento quando ho detto che sto in acqua solo per un allenamento al giorno. La norma è fare 6/7 allenamenti alla settimana in corsia. In realtà nuoto ogni pomeriggio due ore e mezza e la mattina vado in palestra prima di andare all’ università. Ora mi sto preparando per i mondiali di luglio: saranno sicuramente una bella esperienza per me che non ho fatto molte esperienze all’estero. Attualmente sono al 5° o 6° posto al mondo ma attendiamo i tempi di Stati Uniti e Francia". Il suo allenatore, sorride, lo prende talvolta in giro per la sua testardaggine friulana: "E' per la mia grande voglia di migliorare, lavorando a testa bassa. E per me è un onore rappresentare la regione migliore che ci sia!”. Per il resto, non c’è molto spazio: “ Non ho
molte possibilità di dedicarmi a hobby ma amo stare con i miei amici e vedere film. Alle superiori era più facile perché vivevo a casa. A Firenze mi raggiunge spesso la mia famiglia, mamma, papà e mio fratello, che approfittano per fare anche i turisti. Per me è più complicato rientrare con esami e allenamenti pesanti e fare la sfacchinata per poche ore non è molto sensato”. Matteo è stato ricevuto dal sindaco di Udine e ha avuto le attenzioni di stampa locale
e nazionale. Facile per lui imporsi con un viso da atleta che sa parlare bene, con sani principi: “Voglio farmi promotore della conciliabilità fra studio e sport ad alti livelli. Nella vita voglio fare il cardiologo e per ora l’esame più difficile è stato quello di biochimica. Dopo sei anni e il concorsone, vedremo. Sogno comunque di esercitare a Udine. Ora, con i primi soldini spero però di comprarmi una macchina…”. Difficile non chiedere a Matteo un ricordo di Carlo Lesa, tecnico stimatissimo ed amatissimo dell’U.N.F. , morto tragicamente nel gennaio 2012 in un terribile schianto contro un tir all'altezza di Moggio Udinese.: “ Sul polso ho tatuato una parola che lui ci diceva sempre in gara - ricorda - . Sono considerato il suo ultimo atleta e sono cresciuto con lui. Mi ha cresciuto dal punto di vista atletico e delle idee. Al di fuori dei miei genitori, è stato il mio maestro di vita. Ero da solo con lui molto spesso e quando l’ho perso è come se mi avesse lasciato un padre". Biancamaria Gonano
ESULTANZA Matteo Restivo a braccia levate dopo il record dei 200 dorso
TremilaSport+ | 10 05 2017 | 37
GINNASTICA ARTISTICA
ALE BOOM E' in costante escalation la giovane ginnasta dell'Asu di origine romena
ALEXANDRA AL TOP MASCHI SUL PODIO
Successi internazionali per la Agiurgiuculese, nazionali per i ragazzi del club udinese
U
su sugli scudi in campo femminile e maschile. Accanto agli eclatanti risultati della stellina Alexandra Agiurgiuculese (foto in alto), che ha ottenuto un bronzo e un argento a livello internazionale tra i senior,. anche in campo maschile la storica società udinese sta vivendo il suo magic moment. Dopo l'argento di Roma alla seconda fase del campionato italiano della serie B Nazionale, prosegue infatti la serie positiva della sezione maschile con gli specialisti allenati da Roberto D'Este e Michele Basana saliti nuovamente sul podio ai campionati nazionali Gold - zona tecnica 1 – che si sono svolti a Mortara alla fine dello scorso mese di aprile. Carlo Magliocchetti, il campione italiano junior in carica nella specialità del corpo libero, ha bissato il successo del 2016 e ottenuto anche l'argento nella specialità del volteggio che prevede quest'anno la realizzazione di due salti. Bene anche il senior Francesco Braidot che nella sua categoria ha ottenuto l'argento alle parallele
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Asu nel suo magic moment in campo maschile e femminile
PROTAGONISTI Francesco Braidot e Carlo Magliocchetti sul podio pari, il quarto posto agli anelli e l'ottavo al cavallo con maniglie. Sempre a Mortara nel fine settimana, al cam-
pionato all-around che impegna i ginnasti ai sei attrezzi - corpo libero, cavallo maniglie, anelli, volteggio, parallele e sbarra - il ginnasta junior di 2^ fascia Enrico Meroni, nonostante una sofferenza alla spalla destra, è riuscito a gareggiare senza tuttavia andare oltre il settimo posto. In crescendo i giovani ginnasti junior di prima fascia Riccardo Bertossi e Andrea Basana che ottengono nella loro gara la 15^ e 19^ posizione. Appuntamento finale per la chiusura del campionato gold 2017 il 27 e 28 maggio a Civitavecchia.
TENNIS TAVOLO
ADDIO AI SOGNI SCALATA SFUMATA
Penalizzati dalla classifica avulsa, i Rangers S.Rocco non centrano la promozione, andata al Bissuola Mestre, ma sperano in un comunque improbabile ripescaggio
E
anche quest’anno i sogni di promozione svaniscono: la squadra maschile dei Rangers S.Rocco di tennistavolo, nel 2016 ha sfiorato il salto di categoria, penalizzata dalla classifica avulsa e nel campionato appena conclusosi è risultata vana la ricorsa al Bissuola Mestre, “lepre” in fuga dalla prima gionata e meritatamente promossa in serie B/1. Ai ragazzi del San Rocco non rimane altro che aspettare una rinuncia o un improbabile ripescaggio, essendo posizionati in classifica alle spalle del team veneto. Un campionato comunque che ha consolidato la validità di una squadra, come quella udinese, grazie alle prestazioni dei giovani Eric Bertolini e Massimo Pischiutti (a lato) e all’eperienza di Thomas Di Giusto (foto grande). La classifica finale: Bissuola Mestre punti 24, Rangers S. Rocco 20, Bentegodi Verona 18,S.Pancrazio Verona 14,Bagnolese Mantova 12, Este Padova 10, Vicenza e Tramin Bolzano 2. Per quanto riguarda le serie minori , fra luci e ombre le prestazioni delle squadre friulane, impegnate nella C/2, D/1 e D/2. La Libertas Latisana, grazie ad un percorso positivo, viene promossa in C/1, mentre il
Fiumicello/B retrocede in D/1. Udine 2000 e D’Aronco Gemona approdano meritatamente in C/2, mentre il Cus Udine ed il D’Aronco Gemona, scendono in D/3. “ Attandiamo fiduciosi l’evolversi della situazione- dice Thomas Di Giusto-poiché siamo pronti ad un campionato di B/1 senza patemi. Del resto solamente gli scontri diretti con il Bissuola ci hanno precluso la promozione e in classifica abbiamo lasciato alle nostre spalle formazioni toste e ben organizzate, il che significa che potremmo dire la nostra anche nella categoria superiore”. Roberto Cainero
Potremmo ben figurare anche in B1, in caso di decisione a tavolino TremilaSport+ | 10 05 2017 | 41
ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA VOLLEY
LA LIBERTAS MARTIGNACCO È CAMPIONE PROVINCIALE U16
LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE RUNNING
MASOUDI E CHOUQRATI TA N TI TRIONFANO A CASARSA B UON I MO TIVI La prova era valida per la coppa Provincia di Pordenone. Parallelamente si è P ERanche AFFILIARSI corsa la Marcia del!Vino, non competitiva storica della Sagra, giunta alla sua 44ma edizione con tre percorsi di circa 6, 12 e 18 km ■ Naima Masoudi tra le donne e Mohammed Chouqrati tra gli uomini, entrambi dell’Atletica Brugnera Friulintagli, hanno vinto il Running tra le Vigne della Sagra del Vino di Casarsa della Delizia, nona edizione del trofeo Terre e Città del Vino corso come da tradizione la mattinata del 1° maggio, frutto della collaborazione fra il comune di Casarsa della Delizia, la Pro Casarsa, la Libertas Casarsa,
la Fidal, l'Atletica Coop Casarsa San Martino al Tagliamento, con il patrocinio della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia - PromoTurismo Fvg. Su un percorso veloce e competitivo di 10 km, che attraverso le strade e le vigne dei Comuni di Casarsa e Valvasone Arzene ha permesso anche di scoprire scorci suggestivi del territorio in un'ottica di promozione enoturistica, si sono
sfidati alcuni dei migliori atleti nazionali e locali. Alla fine affluenza record tra le due competizioni con oltre 1400 partecipanti, ai quali si aggiungono gli oltre 500 che hanno partecipato ai due eventi podistici collegati del 30 aprile, la marcia con caccia al tesoro per i bambini con i propri genitori fino all’area delle ex Polveriere e la marcia a sei zampe con i propri cani.
■ La squadra Under 16 della Libertas Martignacco ha vinto il Campionato Provinciale di categoria disputato a Reana del Rojale e Cavalicco, battendo per 3-0 sia la compagine di Fiumicello in semifinale, sia quella della Kennedy Adegliacco nella finale. “Le nostre atlete – ha commentato con soddisfazione la Società di Martignacco – hanno dimostrato una netta superiorità, grazie all’ottimo lavoro degli allenatori Renato Barbon e Ludovico De Luca Ceros, oltre alla preparazione atletica della dottoressa Federica Zanuttigh, che hanno portato a risultati di crescita tecnica che si sono riscontrati mese dopo mese; vanno altresì menzionati i dirigenti Emanuela Coccolo e Giorgio Madrassi per la loro costante presenza e impegno”. “Le atlete di questa squadra – ha ricordato la Società – disputano anche il campionato regionale di serie D e sono riuscite a mantenere la categoria nonostante la loro giovane età, incontrando squadre composte da giocatrici molto più esperte. Parte delle medesime giovani si allena settimanalmente anche con la squadra di B1 e a turno le ragazze vengono convocate negli incontri di campionato”. “La Libertas Martignacco – ha sottolineato la Società stessa – è molto contenta di questo risultato che va a premiare l’impegno e la dedizione delle atlete sempre presenti negli allenamenti, facendo anche gli straordinari con le sessioni aggiuntive assieme alla B1. Le finali regionali si svolgeranno a Martignacco, per concessione dal Comitato Fipav Territoriale di Udine, sabato 13 pomeriggio e domenica 14 maggio”.
JUDO
BEDEL CONQUISTA L’ORO A BERLINO ■ La squadra italiana guadagna un'unica medaglia d’oro alla Cadet European Judo Cup Berlin 2017 e il titolare di quell’unico oro è stato Kenny Bedel portacolori della Polisportiva Villanova Libertas. In una competizione che ha contato 694 judoka provenienti da quattro dei cinque continenti, il giovane Bedel (-73 kg) ha vinto uno dopo l’altro tutti gli incontri della pool eliminatoria: prima con lo svizzero Jan Gubser, poi il georgiano Luka Kaldani, infine il russo Daniil Matveev, guadagnando il posto in semifinale. Ma non si ferma qui e continua la sua scalata. Supera il Tedesco Tom Blechschmidt, arriva in finale e vince ancora con il russo Armen Agaian, portando la medaglia d’oro agli azzurri.
UDINE | TRIESTE | PA
ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA PATTINAGGIO
LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE
IL CT NAZIONALE PRESTI IN VISITA A PORCIA Incontro altamente formativo al pattinodromo di Porcia per una ventina di atleti friulgiuliani delle categorie Ragazzi, Allievi e Juniores con il commissario tecnico della nazionale Massimiliano Presti ■ Un’importantissima esperienza hanno vissuto i circa 20 atleti friulgiuliani delle categorie Ragazzi, Allievi e Juniores che martedì 2 maggio hanno potuto allenarsi con il CT della squadra tricolore di pattinaggio corsa Massimiliano Presti, presso il pattinodromo di Porcia. L’incontro altamente formativo, fortemente caldeggiato da Pierino
Gava, presidente del Pattinaggio Libertas Porcia, nato per sostenere il movimento del pattinaggio corsa in regione, è stato utile ai giovani ma anche ai tecnici che hanno potuto assistere ed approfondire metodi di allenamento nuovi e performanti. Potrebbe questo essere un primo passo verso una maggiore collaborazione fra le diverse società di pattinaggio del territorio, che stanno valutando la possibilità di mettere da parte la competizione un giorno al mese per fare un allenamento congiunto di grande efficacia per tutti gli atleti. L’idea è stata proposta dallo stesso Presti: «È importante che i ragazzi si allenino insieme in grandi gruppi, in modo che i più forti possano confrontarsi e i meno forti possano trarre ispirazione dagli altri per migliorare – il CT ha comunque apprezzato la preparazione dei ragazzi – In regione non ci sono molti atleti, ma c’è sempre qualche pattinatore promettente, ad esempio tre di loro sono già stati convocati in nazionale, purtroppo senza strutture adeguate anche un
DOVA | MILANO | PRATO
Presti: “Importante superare le rivalità e potenziare le strutture” gran campione può crescere fino ad un certo punto». «Per quanto riguarda la struttura, – ha replicato l’assessore allo sport del comune di Porcia Martina Zanetti presente anche lei all'incontro – proprio in questi giorni stiamo valutando insieme alle associazioni di Porcia diversi progetti per riqualificare il pattinodromo, affinché possa essere di supporto alla crescita sportiva degli atleti».
JUDO
TROFEO CITTA’ MURATA: MONTEREALE A MEDAGLIA
TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI ! ■ Pochi ma buoni, i due atleti della sezione judo Libertas della Polisportiva Montereale che hanno partecipato nella sezione giovanile del Torneo Internazionale di Judo Città Murata 2017, portando a casa una medaglia ciascuno. Il torneo, che ha accolto a Cittadella (PD) la bellezza di 926 judoka, provenienti da Italia, Austria, Germania, Polonia, Slovenia e Stati Uniti, premia con la medaglia d'oro Mattia Boscolo (Esordienti B -81kg) che si impone nettamente sul rivale trevigiano Thomas Maniero Venturini, salendo sul primo gradino del podio. Soffre di più Michelle Rossolato (Cadette -70kg), che si trova difronte come prima avversaria l’udinese Arianna Stacco. Nella sfida fra le due rive del Tagliamento è la sinistra a vincere, con Arianna che a sua volta andrà a conquistare il secondo posto. Ma Michelle non demorde e affronta con risoluzione prima la veneta Nour Hemissi, poi la parmigiana Mihaela Turcanu. Vince tutti gli incontri e guadagna la medaglia di bronzo.
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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA CANOA
IVREA D’ORO PER BALDO E SPAGNOL
KARATE
APERTE LE ISCRIZIONI PER IL CAMPIONATO REGIONALE
Tre giorni intensi di gare hanno impegnato due atlete del Canoa Club FVG SacileLIBERTAS Libertas, che hanno affrontato l’ICF Slalom World Ranking allo AL SERVIZIO DELLE Stadio della Canoa d'Ivrea, portando a SOCIETÀ SPORTIVE casa una medaglia d’oro a testa ■ La competizione ha ospitato cento atleti provenienti da sette nazioni, Australia, Belgio, Francia, Svezia, Slovacchia, Svizzera ed Italia, suddivisi nelle categorie K1 men, K1 women, C1 men, C1 women e C2 men al fine di guadagnare punteggi validi nel ranking nazionale. Alla qualifica della gara Internazionale Ranking di canoa slalom è stata Anna Baldo ad aggiudicarsi la vittoria nel K1 Junior femminile, precedendo la sua compagna di squadra Agata Spagnol classificatasi quarta. Le atlete liventine fissano così i primi possibili tasselli di una serie di quattro prove che determineranno la formazione azzurra completa per i Campionati del Mondo Junior di Bratislava il prossimo luglio e per i Campionati Europei di agosto.
TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI !
Domenica è stata invece Agata Spagnol ad imporsi sulle impetuose acque eporediesi conquistando la medaglia d’oro alla prima gara nazionale valida come prima selezione ufficiale per la squadra Nazionale Junior di canoa slalom nelle K1, con un distacco di ben 5"61 sulla seconda classificata. Per Anna Baldo, altra atleta sacilese, è arrivato un ottimo 5 posto, e per la terza atleta liventina in gara Federica Favot un buon nono piazzamento. «Un'ottima conferma di tutto il lavoro svolto questo inverno», è il commento dell'allenatrice e responsabile del Canoa Club Sacile Andrea Coan.
■ Venerdì 2 giugno si terrà a Gemona del Friuli la 2° prova del Campionato Regionale FVG di Karate, nonché 2° Trofeo Città Gemona del Friuli. Il trofeo giovanile Libertas inizierà alle ore 9.00 con la gara per i bambini, maschi e femmine insieme, alle 10.00 ci saranno le gare per i Fanciulli, sempre maschi e femmine insieme, che prevedono la prova del percorso, quella del palloncino e quella di kata. Alle ore 10.30 sarà la volta dei Ragazzi, dalla cintura bianca a quella verde, che si misureranno nella prova tecnica palloncino, nel kata e nel kumite dimostrativo. Per le cinture blu e marrone sono previste gare individuali di kata, divisi fra maschi e femmine. Contemporaneamente, dalle ore 9.00 sempre del 2 giugno, ci saranno la mattina le gare di kata per Esordienti, Cadetti, Junior, Senior e Master, in gare distinte fra maschi e femmine. Nel pomeriggio avranno luogo invece le gare di kumite, individuali o a squadre divisi per cinture e categorie di peso.
BASKET
Le Tigrotte vincono il titolo U 14 regionale ■ Le Tigrotte U14 della Libertas Gym& Basket di Trieste si riconfermano campionesse regionali nel loro campionato, e guadagnano il pass per Bormio dove a fine giugno si svolgeranno le finali nazionali a 16 squadre. Le final four hanno visto le ragazze della società Libertas protagoniste assolute nella semifinale contro il Sistema Rosa prima, e ancora durante la combattutissima finale contro lo Sporting Udine. Un vero duello, acceso fin dai primi istanti. Ma le Tigrotte ruggiscono fino alla fine… e volano in Valtellina.
I coaches Bernardi e Deste sono già pronti per preparare al meglio questa splendida avventura agonistica, senza purtroppo la partecipazione di Valentina Peretti, importante membro del gruppo, attualmente in attesa di essere operata per un infortunio al crociato anteriore. Intanto, come prova generale, la squadra si recherà ad Ostia per partecipare al 1° Torneo nazionale Mare di Roma Trophy. Un banco di prova in cui saranno rappresentate almeno 11 regioni d'Italia e dove le Tigrotte incontreranno almeno 8 delle 16 squadre con cui dispute-
ranno lo scudetto U14F. Grande entusiasmo e soddisfazione del presidente Stefania Sperza-
gni per questo risultato: «Non è un traguardo, ma l’inizio di un cammino di crescita. In bocca lupo, Tigrotte!».
UDINE | TRIESTE | PA
ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA DIREZIONE TECNICA
MAFFEI IN VISTA A PORDENONE: “MODELLO DA SEGUIRE” L’ex campione olimpico ha effettuato il 5 maggio la sua prima visita ufficiale ad un centro provinciale, partendo dalla città naoniana esprimendo grande soddisfazione per il lavoro fatto nella Destra Tagliamento ■ Il plurimedagliato e campione olimpico Michele Maffei, Responsabile Programmazione Attività Motoria Sportiva all’interno della Direzione Tecnica Nazionale del CNSL Libertas ha effettuato il 5 maggio la sua prima visita ufficiale ad un centro provinciale, partendo da Pordenone. L’aria di festa e di amicizia caratteristica della Libertas, ancora più evidenti in “isole felici” come la regione Friuli Venezia Giulia e la provincia di Pordenone, ha subito colpito il referente nazionale, che è stato ancor di più impressionato dalle proposte avanzate. Peculiarità del centro regionale è l’intraprendenza che caratterizza l’aspetto più genuino dei friulani in genere, portando avanti dei progetti indipendentemente dal sostegno economico del centro nazionale. L’istituzione della Direzione Tecnica Nazionale, cui spetterebbe il lavoro di pianificazione delle attività per la programmazione sportiva 20172018, ha spinto i rappresentanti a presentare tre proposte, già avviate con successo sul territorio, ma che potrebbero assumere valenza
LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE
TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI ! nazionale e internazionale con il sostegno della Libertas Centrale. La prima è stata presentata dal maestro Liu Yuwei, presidente della Weisong School, unica scuola nel triveneto in cui sono praticate e sviluppate esclusivamente arti marziali cinesiche con sedi a Pordenone, Aviano, Padova e Trani. Il maestro, che è già referente di collegamento fra la federazione cinese e la FIWuK, ha stipulato una convenzione fra la Libertas e la federazione cinese e almeno una volta all’anno organizzerà un evento congiunto fra i due enti. Altro progetto articolato e lungimirante, pensato per promuovere lo sci nella Libertas e la Libertas stessa attraverso lo sci, è stato presentato dal sempre in fermento Gigi Porracin, deux ex machina dello Sci Club Pordenone e responsabile nazionale Libertas settore sci. E durante la cena, il CT della squa-
DOVA | MILANO | PRATO
Maffei: “Spero che da qui questo entusiasmo si allarghi anche ad altre sezioni” dra nazionale di canoa slalom alle ultime tre olimpiadi Mauro Baron ha presentato l’ambizioso progetto di
rivalutazione del Lago della Burida con la Canoa per tutti, a cominciare dall’ormai rodato “Donne in Rosa” in collaborazione con ANDOS. Prima di tornare a Roma, Maffei ha partecipato alla lezione tenuta dal Prof. Paolo Seclì del corso di formazione “La continuità didattica: dall’alfabetizzazione motoria allo sport per tutti” che punta al miglioramento dei percorsi di inclusione e integrazione nella scuola, organizzato al Palazen in collaborazione fra l’Istituto Comprensivo Pordenone Sud e la Polisportiva Villanova. «Pordenone è un modello – ha commentato Maffei – e sono felice di essere partito proprio da questa città. E speriamo che da Pordenone si allarghi questa positiva attività di entusiasmo e di organizzazione anche in altre sezioni, affinché arrivi a livello nazionale».
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CURIOSITÀ
a cura di STEFANO OSSO
P
ercorrendo in automobile la strada che da Monfalcone va a Grado si passa per la foce dell’Isonzo, una piatta area paludosa solcata da canali, coltivata a vite e ortaggi e punteggiata qua e là da rade case coloniche e da grosse idrovore che pompano in mare l’acqua in eccesso. Sembra priva di qualsiasi interesse e invece è una delle zone più frequentate nell’intero bacino del Mediterraneo dagli uccelli migratori, che qui si riposano durante le loro trasvolate. Approfittando degli sterrati e dalle poco battute strade di servizio, in questo giro la attraverseremo in lungo e in largo alla ricerca di scorci suggestivi e stormi di volatili mimetizzate tra i cespugli. I paesaggi, a differenza di quanto ci si possa aspettare, mutano continuamente, perché passano dai campi intensamente coltivati, alle valli da pesca ora convertite in aree di ripopolamen-
to, alla linea litoranea, ai canneti che caratterizzano l’estuario. Durante il percorso si lambiscono le due riserve naturali, entrambe dotate di centro visite: quella della Val Cavanata e quella più famosa dell’Isola della Cona, che si può ammirare dall’alto dell’osservatorio di Punta Sdobba. Purtroppo l’assenza di ponti in prossimità delle foci dell’Isonzo e del canale Isonzato costringono a una lunga deviazione ma i chilometri scorrono veloci sotto le ruote mentre lo sguardo si perde sugli ampi orizzonti. Merita una sosta il sorprendente villaggio di pescatori di Sdobba, con il suo minuscolo e colorato porticciolo che si affaccia sulle vette delle Alpi Giulie, prima di passare dall’altra parte del fiume e discendere lungo il canale Quarantia, dove fino a pochi anni fa c’era una lunga serie di “casoni” ora demoliti perché abusivi. Al loro posto, in prossimità di Punta Barene, sta invece sorgendo un porto turistico.
Al km 14,6 sulla sinistra, poco prima del cimitero di Fossalon, c’è una torre con una grande antenna parabolica sul tetto: si tratta del radar dell’OsMeR, l’osservatorio meteorologico regionale. E’ un avanzato strumento che sfrutta le onde radio a doppia polarizzazione ed effetto doppler, che scandaglia il cielo fino a 120 km di distanza, e analizza l’umidità presente nelle nuvole per valutare la possibilità di pioggia o grandine sulla regione. I suoi risultati sono visibili in tempo reale su http:// www.meteo.fvg.it/radar.php
Descrizione giro Il giro parte da Marina Julia, la spiaggia di Monfalcone — raggiungibile dalla stazione lungo una pista ciclabile — e segue per un tratto il canale Brancolo prima di addentrarsi tra le sue bonifiche. Si prende quindi la regionale per Grado, per passare sui ponti sull’Isonzo e sull’Isonzato, e quindi percorre uno sterrato per il centro visite della Val Cavanata che si raggiunge seguendo le anse del canale Averto. Sempre correndo lungo l’argine di quest’ultimo, si arriva finalmente al mare da dove una spettacolare
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pista ciclabile corre per diversi chilometri in direzione del Caneo, a tre metri sul livello del mare. Dopo una visita al villaggio e alla torre di osservazione di Punta Sbobba, si risale l’Isonzato, si passa il ponte, si attraversa la bonifica di Terranova, si passa il ponte sull’Isonzo, si sfiora l’isola della Cona e infine si segue il canale Quarantia fino a Punta Barene. Si torna al punto di partenza seguendo la litoranea che in questo tratto ha dei posti di osservazione della fauna sia verso il mare che verso le paludi interne.
DAL SATELLITE UDINESECALCIO Come cartografia c’è la mappa 1:35.000 foglio 02 “Grado-Trieste” della casa editrice Odos, oltre alla carta nautica in scale 1:50.000 “Lagune di Grado e di Marano”. La descrizione dettagliata del giro è su www.natisoneinbici. it/?p=3505 dove c’è anche la mappa su Bikemap e la traccia per il GPS da scaricare in formato GPX.
TRA PALUDI E CANNETI
ALLA SCOPERTA DELLA FOCE DELL’ISONZO INFO UTILI Il giro è lungo 42 km ed è tutto in piano eccettuate le rampe per salire sui ponti o sugli argini. Non presenta difficoltà di sorta ed è percorribile, in circa 4 ore, sia in mountain bike che in city bike. C’è la possibilità di dividerlo in tre segmenti e quindi di riposarsi prima di percorrere il tratto successivo. La prima area di sosta è il Centro Visite della Val Cavanata, a 15 km dalla partenza, mentre la seconda, ad altri 15 km di distanza, è la trattoria “Ai Quattro Pioppi” subito dopo il ponte sull’Isonzato. In questi due punti, così pure come a Punta Sdobba, c’è una fontana dove riempire la borraccia. Acqua la si trova comunque abbastanza di frequente lungo tutto il percorso, perché la zona è ricca di risorgive. Il periodo migliore va dall’autunno alla primavera inoltrata, sia per evitare la calura dell’estate (praticamente quasi tutti il percorso è al sole), sia per la maggior possibilità di vedere gli uccelli durante i periodi migratori. Punti di appoggio, oltre che a Marina Julia, si trovano a Caneo, Terranova, Fossalon e Lido di Staranzano.
TremilaSport+ | 10 05 2017 | 47
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