n° 09 TremilaSport 06 05 2015

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TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI

magazine

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w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

RIVIGNANO E PRIMOREC, LA FESTA è QUI pag 10

LEGA PRO

PORDENONE, ROUND DECISIVO pag 6

BASKET

FLOP APU, CORPACI FA AUTOCENSURA pag 32

EMIGRANTE DI SUCCESSO GINO POZZO CONQUISTA LONDRA CON IL WATFORD CIBISCHINO ALLE pag 22 E 23


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A T * L E C S A U T A O L SU UN ARTICO IN UNA VASTA GAMMA DI ARTICOLI SPORTIVI E DELLE MIGLIORI MARCHE NIKE, ADIDAS, CHAMPION, CONVERSE, FREDDY, DIMENSIONE DANZA, DEHA, EVERLAST, LOTTO, LEONE, LE COQ SPORTIF, ARENA, HEAD, ASICS, MIZUNO, SAUCONY, BROOKS, VANS, SPORTFUL, O’NEILL, NORTH SAILS, COLUMBIA, SALOMON, THE NORTH FACE, MONTURA, MAMMUT E TANTI ALTRI...

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SOMMARIO

22

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8

22-23 UDINESE

6 LEGA PRO

7 SERIE D

CALCIO

8-9 ECCELLENZA 10-13 PROMOZIONE 14-15 PRIMA CATEGORIA

16 SECONDA CATEGORIA

17 TERZA CATEGORIA

18-19 GIOVANILI

20 CALCIO A 5

21 FEMMINILE

32-33 BASKET 34-37 VOLLEY

27

40 TENNIS

38-39 ALTRI SPORT

Le belle di Tremila Sport: Elena Shabura

RUBRICHE 24-25 AMARCORD 27-30 L E BELLE DI TREMILASPORT

26 NONSOLOSPORT

42-43 MONDO LIBERTAS

32

LUCA CORPACI Dopo il fallito tentativo della promozione in A2 dell'APU, il tecnico si autocensura

44-45 GLI ITINERARI DI TREMILASPORT

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 03


a v i t a re

c e t a t s

e

centro estivo scuola nuoto aquarius insieme in vacanza

Ritornano anche quest’anno a grande richiesta i Centri Estivi firmati Aquarius a Tavagnacco e Magnano in Riviera Centro Estivo rivolto a bambini e ragazzi da 4 a 13 anni opportunamente suddivisi in fasce d’età e costantemente seguiti da animatori ed istruttori qualificati Lezione di Scuola Nuoto Giornaliera Giochi Acquatici, Giochi all’ aperto, Attività Motorie, Laboratori Manuali e creativi, orto amico, baby fitness, e molto altro.. Per informazioni: Magnano in Riviera tel. 0432.783824 Tavagnacco tel. 0432.643012 www.aquarius.it

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FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO


EDITORIALE

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TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI

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RIVIGNANO E PRIMOREC, LA FESTA è QUI

I Re Mida-Pozzo, simboli sportivi dell'imprenditoria friulana

C

pag 10

LEGA PRO

PORDENONE, ROUND DECISIVO pag 6

BASKET

FLOP APU, CORPACI FA AUTOCENSURA pag 32

EMIGRANTE DI SUCCESSO

GINO POZZO CONQUISTA LONDRA CON IL WATFORD CIBISCHINO ALLE pag 22 E 23

he i Pozzo siano dei Re Mida, capaci di trasformare in oro ogni loro iniziativa, non è più un mistero e anche l'impresa della consociata Watford, capace di salire in Premier League con metà squadra formata da giocatori che l'Udinese non intendeva utilizzare, ribadisce il concetto. Una promozione che porterà nelle casse del club inglese la bellezza di 120 milioni di sterline, un affare frutto in primis della strategia di Gino Pozzo, che vive stabilmente a Londra e che assicura, intendendo sopire i dubbi della tifoseria friulana, che il boom degli Hornets non sottrarrà risorse all'Udinese. A lui e alla sua progressiva affermazione nel calcio internazionale abbiamo voluto dedicare la copertina, quasi ad emblema di un'imprenditorialità friulana che continua ad imporsi nel mondo nei più vari settori, non ultimo appunto quello dello sport. Se il calcio sorride, con il Pordenone a labbra socchiuse in Lega Pro in attesa del deciso big match-salvezza di domenica al Bottecchia con l'Albinoleffe, non altrettanto fa il basket udinese, il cui tentativo di risalire la china è fallito per la seconda volta consecutiva con la sconfitta nella "bella" con Bergamo per la semifinalepromozione di serie B. Un flop, quello della maggior società udinese, del quale l'allenatore Luca Corpaci, nella nostra intervista esclusiva, si assume tutta la responsabilità, dando prova di un'ammirevole coerenza e serietà professionale. E un altro momento critico dello sport friulano viene trattato nell'amarcord dal popolare giornalista Guido Gomirato, con il disastroso campionato 1961/62 dell'Udinese calcio primo capitolo di una successiva caduta che impelagò in serie C il club bianconero per diciassette anni fino all'avvento dell'era Sanson-Dal Cin-Giacomini. Ci piace guardare dietro le quinte e l'abbiamo fatto anche nel mondo della pesistica, portando alla ribalta il pordenonese Mirko Zanni, emergente di cui finora, nonostante gli allori, pochi hanno parlato. L'abbiamo fatto appunto noi.

Il Direttore Edi Fabris

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Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 06 maggio 2015.

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TremilaSport+ | 06 05 2015 | 05


LEGAPROCALCIO

Il pari col Novara ha dimostrato che valiamo la categoria MAURO LOVISA

U

n bivio. Il bivio. O si vince o si affonda. L'incredibile girone di ritorno del Pordenone (21 i punti realizzati dopo il giro di boa, rispetto ai 9 dell'andata), ha regalato ai ramarri la possibilità di giocarsi il tutto per tutto nell'ultima partita di campionato. Il fato poi ha fatto il resto, facendo comparire sul calendario, in data 10 maggio, la sfida Pordenone - AlbinoLeffe: neroverdi ultimi a 31 punti, seriani penultimi a 32. Uno scontro diretto "all'ultimo sangue". Un "mors tua vita mea" epico. Il destino delle due squadre è riposto nelle loro stesse mani, senza dipendere da nessun altro risultato. Semplicemente, chi sarà il migliore, avrà la possibilità di giocarsi la salvezza ai playout. Il Presidente Lovisa ci parla di questo momento delicato e di quella che, come lui stesso confessa, "è la partita più importante della mia gestione". D: Partiamo col risultato shock di domenica scorsa con il Real Vicenza… Delusione fortissima. ll gol subito all'ultimo minuto ci ha veramente dato un contraccolpo a livello psicologico: è stato un fulmine a ciel sereno. Ci aspettavamo un match diverso ed avversari più rinunciatari essendo già salvi e non avendo nulla da chiedere al campionato. Siamo stati puniti al fotofinish ed è stato doloroso. Fuori casa facciamo fatica, non abbiamo molta gamba per rovesciare l'azione e quindi è dura arrivare nell'area avversaria. I dati parlano chiaro: un solo gol nelle ultime 11 trasferte. Questione di organizzazione generale, di caratteristiche delle nostre pedine. Fortunatamente domenica ci giochiamo tutto in casa, dove abbiamo quel qualcosa in più: a questo punto speriamo di mantenere valida questa statistica. Arriva la partita più importante di tutte e

06 | 06 05 2015 | TremilaSport+

SFIDA ALL' OK CORRAL

PORDENONE,

O LA VA O LA SPACCA Il presidente dei Ramarri suona la carica in vista del match da dentro o fuori di domenica contro l'Albinoleffe

dovremo dare il massimo. D: Il pareggio col Novara, dominatore del campionato, ha offerto parecchi spunti di riflessione… Ho pensato che quel tipo di atteggiamento è fondamentale. Avremmo dovuto averlo anche in trasferta e non solo tra le mura amiche. Certo, in casa abbiamo avuto una risposta dei tifosi eccezionale: ci sono sempre stati vicino aiutandoci nei momenti difficili. Dopo l'1 a 1 con la capolista ho avuto conferma che il Pordenone questa categoria se la merita. Certo, paghiamo il girone di andata disastroso, ma possiamo mantenere questo campionato, lo abbiamo dimostrato in più di una circostanza sul campo con

brillanti prestazioni. D: Domenica supersfida: si può dire che i playout inizino con una giornata d'anticipo per voi… Effettivamente è già uno spareggio. Attenzione però perché secondo me abbiamo uno svantaggio: l'AlbinoLeffe è squadra esperta ed è dagli anni 90 che milita nei professionisti. Senza dimenticare che noi abbiamo solo un risultato a disposizione, mentre loro potrebbero accontentarsi del pareggio. Dobbiamo prepararla nel migliore dei modi non caricandoci troppo a livello di tensione, ma restando sereni pur consapevoli che andremo a scrivere un pezzo di storia della società. D: Visto il match di andata (vin-

to 4-2) che tipo di partita si aspetta? All'andata siamo stati molto bravi ma ora è tutta un'altra storia. Loro hanno giocatori importanti, uno su tutti Momenté. Basti pensare che dei 27 gol realizzati dalla Celeste (peggior attacco del girone, ndr), 15 portano la sua firma. Lotta anche per la classifica marcatori, dovremo quindi fare molta attenzione in particolare a lui. Poi, più in generale, limitarli stoppando le iniziative che proveranno a creare. Sono certo che il Bottecchia ci darà la spinta giusta perché avremo bisogno del cosiddetto 12esimo uomo: aspettiamo tutti allo Stadio domenica per realizzare questo sogno. (l.f.)


SERIED

MAURIZIO DE PIERI

La prossima giornata

FONTANAFREDDA SCOMMESSA VINTA

Storica salvezza per i rossoneri dopo il successo sulla Triestina. Il tecnico: «Con la mentalità giusta superate le lacune tecniche»

I

l Fontanafredda è salvo. È questo il verdetto più importante emesso dal turno di domenica, con i rossoneri capaci di ottenere uno straordinario risultato evitando addirittura di passare attraverso i play-out. “Per una città come Fontanafredda questo è un traguardo storico – commenta il tecnico Maurizio De Pieri -. Al primo anno di Serie D, non solo siamo riusciti ad evitare la retrocessione, ma addirittura abbiamo evitato lo spettro dei playout con una giornata di anticipo, e con la possibilità di arrivare a quota 44 punti. Sarebbe davvero qualcosa di incredibile. Credo sia importante considerare che negli ultimi anni chi veniva dall’Eccellenza vi faceva subito ritorno. Siamo quindi riusciti a rompere questa catena ed è giusto essere fieri ed orgogliosi di quanto fatto”. Un Fontanafredda che De Pieri è riuscito a plasmare a sua immagine e somiglianza: una squadra grintosa e matura, nonostante la giovane età della rosa, caratteristiche evidenziate anche nel match di domenica: “Ritengo abbiamo dimostrato grande maturità a livello mentale. Vincere su un campo come quello di Trieste non è mai facile, sia per il blasone della squadra, sia per il fatto che la stessa ha assoluta necessità di punti per salvarsi”. L’obiettivo è quindi chiudere ora in bellezza con una vittoria e poi cominciare a programmare la prossima stagione: “Dopo i festeggiamenti di rito, che ritengo più che doverosi, ci si metterà a tavolino con la società per decidere il da farsi. I punti di domanda non mancano: dopo cinque anni a Fontanafredda, sinceramente, anche a livello personale non è facile prendere una decisione. Voglio prima capire come intende muoversi la società. In

questo momento voglio però godermi questa salvezza ottenuta con una rosa che forse a livello tecnico non era prontissima per una Serie D, ma che ha dimostrato di supplire a qualche carenza grazie a qualità umane e mentali davvero eccezionali”. “Quest’anno c’è stato il giusto mix tra nuovi arrivi e zoccolo duro. Ci tengo a fare un plauso a gente come Malerba, Florean e Ortolan, che hanno gestito lo spogliatoio ed hanno fatto da chioccia a tantissimi giovani tra i quali il ’96 Alcantara che quest’anno ha raggiunto la consacrazione e ha margini di miglioramento incredibili”. “Infine ci tengo a ringraziare tutti i ragazzi – conclude De Pieri -, anche quelli che durante l’anno per vari motivi hanno lasciato la squadra. Questo è un lavoro iniziato già la scorsa stagione: le rose delle ultime due annate sono state piuttosto simili, e hanno sempre lavorato duramente. Sono loro enormemente grato perché mi hanno permesso di vivere due annate importantissime e di maturare una grossa esperienza. Sono orgoglioso di loro e questo risultato è soprattutto merito loro”. Per un Fontanafredda che festeggia c’è una Triestina che invece, nella migliore delle ipotesi, dovrà sperare nei play-out per riuscire a mantenere la categoria. “Non pensavo ai risultati dei nostri diretti avversari durante l’incontro e non ci penseremo neppure a Legnago – commenta il tecnico Gianluca Gagliardi sul sito ufficiale della formazione alabardata -. Dobbiamo contare solo su noi stessi. Dopo il ko col Fontanafredda ci siamo leccati le ferite e ci siamo poi rimboccati le maniche per andare a Legnago per fare la partita”. “Domenica abbiamo concesso qualcosa ai nostri avversari solo

10|05|2015

Arzichiampo Union Pro Biancoscudati Alto Vicentino Clodiense KRAS REPEN Dro SACILESE FONTANAFREDDA Mori S.Stefano Giorgione Union Ripa LF Ital Lenti Bl Montebelluna Legnago Salus TRIESTINA Mezzocorona TAMAI

VINCENTE

Si sta per concludere la quinta stagione sulla panchina del Fontanafredda per Maurizio De Pieri: per lui una promozione e una storica salvezza

quando ci siamo ritrovati in inferiorità numerica. Solamente dopo l’espulsione abbiamo scoperto il fianco alle ripartenze dei rossoneri, prima il Fontanafredda non si è mai reso pericoloso. Non sono arrendevole, ma molto amareggiato per determinate situazioni che si sono palesate nelle ultime

sfide al “Rocco”. Evidentemente dobbiamo pagare un conto. Chiunque avrebbe fischiato il calcio di rigore su Rocco nel primo tempo”. Una tegola ulteriore arriva dal giudice sportivo che ha squalificato capitan Piscopo per il match di domenica col Legnago.

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 07


L'Ol3 fa ritorno in Promozione dopo un solo anno, ma il numero 10 degli orange è convinto: «Stagione utile a tutti per crescere»

MASSIMO DEL DEGAN

RETROCESSI, MA CON ONORE

8 | 08 04 2015 | TremilaSport+


ECCELLENZACALCIO

L'

Ol3 chiude il suo campionato fatto di una sola vittoria (quella con la Manzanese) e troppe delusioni. L'ultimo posto nel girone di eccellenza (solo 8 i punti conquistati) condanna alla inevitabile retrocessione la squadra di mister Moras, ma c'è chi, dall'alto della sua incredibile esperienza calcistica, riesce a guardare il bicchiere mezzo pieno. Massimo Del Degan, bomber 36enne aggregatosi alla rosa durante il calciomercato invernale, traccia una linea sulla stagione orange, consapevole del fatto che il processo di crescita intrapreso dalla società di Faedis, pronta già dalla prossima stagione a togliersi nuove soddisfazioni. Oggi ci racconta le due facce della stessa medaglia. D: Come hai vissuto quest'annata disastrosa? «Sono arrivato a dicembre, prendendo atto sin dall'inizio che sarebbe stato difficilissimo, non dico impossibile perché non fa parte del mio vocabolario. Ho accettato la sfida perché l'Eccellenza mi stuzzicava e conoscevo il mister, una persona preparatissima. Eravamo consci del fatto che sarebbe servita una vera e propria impresa. Al mio arrivo la speranza era quella di invertire la rotta immediatamente ma, purtroppo, abbiamo sbagliato qualche match chiave come lo scontro diretto con il Torre o, altro esempio, la partita con il Gradisca. Poi con il Cjarlins mi sono infortunato (lesione del legamento mediale ndr) a causa di un brutto intervento a mio giudizio evitabilissimo: sono stati 2 mesi lunghi e faticosi di stop. Devo comunque dire che ho trovato un gruppo affiatato MASSIMO DEL DEGAN e legatissimo, ma Qui sopra e a sinistra alla lunga l'inespel'attaccante-fantasista ai tempi rienza ha pagato. del glorioso Sarone in Serie D. Voglio sottolineare i progressi fatti nel corso di questi mesi, non a livello di numeri, ma sotto il profilo del gioco: il gap iniziale era veramente troppo importante, ma tutti hanno dato l'anima provando sempre a dare il 110%. Forse sarebbe servito qualche uomo d'esperienza in più: tranne qualche caso sporadico la rosa era infatti costituita da giocatori che non conoscevano la categoria e, a dicembre, la situazione era già fortemente compromessa. C'ab-

Divario tecnico evidente, ma la squadra ce l'ha sempre messa tutta biamo provato, non è andata bene». D: Una situazione del genere come viene gestita dalla società? «L'Ol3 è stato eccezionale. Comportamento esemplare: preso atto delle difficoltà non ha mai smesso di starci accanto. Correttezza e disponibilità da parte di tutti, sempre. Penso alle signore che il venerdì venivano a prepararci la cena e a quel clima sereno nonostante tutto. C'era sempre spazio per un sorriso. Etica ed onestà intellettuale hanno prevalso. Chiaro che dal punto di vista tecnico ci sono stati errori ed i quattro innesti non sono stati sufficienti. Ho trovato però una bella famiglia, persone per bene, tutti coloro che ne fanno parte, non solo a livello dirigenziale, fino ad arrivare a tutti coloro che ci sono stati accanto durante la stagione incitandoci. Un plauso poi ai ragazzi che si sono sempre allenati con concentrazione e dedizione, evitando di cadere in momenti di tensione: più di così in questa stagione non si poteva fare. Sono comunque certo che molti di questi calciatori hanno in prospettiva un brillante futuro che li attende. E lo sottolineo: soprattutto nel girone di ritorno i 30 punti di distanza da certe squadre erano veramente eccessivi. I miglioramenti ci sono stati ed in tanti hanno fatto fatica a batterci». D: Una tua opinione su Monfalcone e Cjarlins. «Il Monfalcone ha meritato. Per quanto riguarda il Cjarlins è tutto molto in sospeso: le potenzialità ci sono, la squadra è attrezzata, ma i playoff sono sempre una storia a sé e la fortuna gioca un ruolo fondamentale in questi momenti. Sono partite dove può succedere veramente di tutto. Gli auguro di arrivare il più lontano possibile». D: Il prossimo anno cosa farai? «Onestamente non ho deciso, non lo so, devo ancora parlare con la società e sicuramente valuteremo il da farsi. Confesso che non ho nemmeno la certezza di continuare a giocare: per esigenze familiari potrei appendere le scarpe al chiodo. Sono 30 anni che tiro calci al pallone, ho una bambina piccola, e più che per questioni fisiche è un discorso di responsabilità importanti. Per come sono fatto ho sempre dato il massimo e iniziare un percorso senza impegnarmi a pieno non fa parte del mio carattere. I tre allenamenti più la partita tolgono tanto tempo e dovrò valutare il tutto con attenzione. L'estate porterà consiglio…» Luca Feole

LA SCHEDA

Massimo Del Degan, nato il 16 gennaio 1978 a Udine, ha vestito in carriera le maglie di Nova Gorica, Triglav, Karnten, Young Boys, Viterbese, Manzanese, Lignano, Sarone, Rivignano, Brian, Spal Cordovado e Valnatisone. Dopo una stagione passata tra gli amatori, è tornato al calcio dilettanti: quest'anno ha iniziato con la Torreanese e a dicembre è passato all'Ol3.

I RESPONSI FINALI Promossa in Serie D

UFM

Play off

CjarlinsMuzane

Play out

Gemonese - Zaule

Retrocedono in Promozione

Torre e Ol3

qualificato alla fase nazionale

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 9


CALCIOPROMOZIONE

Furio Corosu, fresco di promozione con il suo Rivignano, rivive le tappe di una carriera in panchina lunga 42 anni

I

COLONNA Marco Collinassi, capitano del Rivignano, è uno dei punti di forza dell'undici di Corosu.

l campionato di Promozione A è terminato domenica ma già con un turno di anticipo aveva emesso la sua più importante sentenza, la vittoria del Rivignano, che fa dunque immediato ritorno in Eccellenza. Partiti in sordina e senza i favori del pronostico, i nerazzurri hanno messo tutti in fila ottenendo 63 punti, il miglior attacco del campionato (58 reti), cinque sole partite perse, una differenza reti che dice +35 e ben 19 vittorie. Deus ex machina ovviamente Furio Corosu che, con le sue sessanta primavera appena festeggiate, è uno dei grandi veterani delle panchine del nostro calcio, con quarantadue stagioni sulle spalle. «Vincere il campionato non era il nostro intento iniziale - ci spiega Corosu -, eravamo partiti con l’obiettivo massimo di rimanere nella parte sinistra della classifica puntando, per quanto possibile, ai play-off. Flaibano e FiumeBannia erano sicuramente favorite. Ora ci attende l’Eccellenza: per affrontarla al meglio e dignitosamente dovremo organizzarci durante l’estate. Ora dipende da dove vorrà arrivare il club; staremo a vedere e ne discuteremo, ma sta di fatto che, storicamente, competenza e cultura calcistica, qui a Rivignano, certo non mancano». «A seconda dei programmi della società, poi, deciderò se andare avanti o meno: devo inoltre ancora sentire i giocatori, chi vuole rimanere, chi vuole

Oggi vengono lanciati tanti giovani ma quello che manca è il vero campione 10 | 22 04 2015 | TremilaSport+

LA SCHEDA

IL CAPOLAVORO DI COROSU

IL NOCCHIERO Furio Corosu è uno degli allenatori più esperti del calcio regionale con ben 42 anni di carriera alle spalle. Nel professionismo ha lavorato alla Triestina e all'Udinese, dove è stato vice di Roy Hodgson. Tra i dilettanti si è seduto sulle panchine di Cussignacco, San Daniele, Muggia, Pro Gorizia e Rivignano. E' stato inoltre direttore tecnico dei settori giovanili di Codroipo e Rivignano.

o deve andare… insomma, ci sono diversi aspetti da considerare e da chiarire prima di parlare di futuro e di obiettivi concreti». Se c’è una cosa che certo non manca al tecnico nerazzurro, è proprio l’esperienza: oltre quarant’anni di panchina fra dilettanti e professionisti e svariati ruoli dirigenziali ricoperti nel nostro calcio giovanile, oltre che docente federale nei corsi per allenatori. Come allenatore Corosu nasce a Cussignacco, in Eccellenza, dove ha lavorato per tredici anni; in seguito, tre anni memorabili al San Daniele ritornato, con lui al timone, in Eccellenza. A seguire un altro grande amore, quello per il Muggia, sulla cui panchina Corosu si è seduto per sei stagioni vincendo una Coppa Italia. Da non dimenticare, fra i principali flirt del tecnico, i quattro anni con la Pro Gorizia, la vittoria del campionato di Eccellenza e le due salvezze ottenute in Serie D. Dopo essere stato il direttore tecnico dei settori giovanili di Codroipo e Rivignano, dalla terza giornata del campionato scorso Corosu tiene le redini della panchina del Rivignano. Per quel che invece riguarda il mondo del professionismo, Corosu vanta un passato sulle panchine di Triestina e soprattutto Udinese, dove, dopo averne allenato per due anni la Primavera ed aver ricoperto


PROMOZIONECALCIO

LA POSTA DI TREMILASPORT

Michele Pagnucco, regista del Rivignano campione di Promozione A.

il ruolo di responsabile del settore giovanile per sei, è stato il secondo di Roy Hodgson in Prima Squadra: «Durante tutto questo tempo di cambiamenti, nel calcio, ne ho visti parecchi: da quando sono stati introdotti i fuoriquota, quindi da circa un ventennio, diversi aspetti sono cambiati. Rispetto al passato posso dire che ora c’è più concorrenza e che lo sport è generalmente vissuto con maggior spirito agonistico, ma è altrettanto vero che c’è più dispersione, ci sono più stimoli e più distrazioni, e latita il talento naturale, quel giocatore che si eleva e si distingue da tutti gli altri. Per quanto un ragazzo che approda in Prima Squadra sia ormai molto preparato sia tatticamente che tecnicamente, trovare ed avere a che fare con un puro talento cristallino è diventato molto più raro di una vota: fra i giovani calciatori c’è più omologazione e uniformità. Quello che manca, insomma, è il campione con la C maiuscola. È però anche vero - sottolinea Corosu - che ci sono diverse società che continuano a lavorare e a sfornare bravi giovani calciatori: ottime fucine giovanili rimangono ad esempio l’Ancona e il Donatello, oppure, dall’altro parte, la Sanvitese e il Pordenone, così come il Trieste Calcio e il San Luigi, che hanno ultimamente dato punti a tutti». «Non voglio fare del qualunquismo - precisa Corosu -, ma arrivare, nel calcio, non è facile: all’Udinese, in sei anni, quanti ne ho visti! Oltre alla bravura ci vuole altro, quella, da sola, non basta: bisogna sapere tener duro, ci vuole il carattere, bisogna saper crescere ed essere intelligenti tatticamente. Nel professionismo è tutta un’altra cosa, quasi si trattasse di un altro sport: le logiche, i personaggi e gli obiettivi sono di tutt’alto ordine. Per quel che concerne la mia esperienza ho lavorato con gente del calibro di Zaccheroni, Guidolin, Spalletti, De Canio, Ventura, oltre che con lo stesso Hodgson, figure positive che sapevano il fatto il loro e da cui ho potuto imparare molto». «Una delle cose più importanti – continua

Corosu - è rimanere umili e saper ascoltare: fermarsi, ogni tanto, per poter ascoltare e riflettere. In questo modo ci lasciamo aperta la possibilità di continuare costantemente a imparare». «Io di fame di imparare ne ho ancora tanta, ma devo pur sempre fare i conti con l’età: gestire una squadra, trascinare uno spogliatoio, richiede fisicità. Quando vedrò che non riuscirò più a incidere in questo senso, allora vorrà dire che per me sarà arrivato il momento di smettere di allenare. Intanto la salute e la forza ci sono, quindi, vado avanti». L’allenatore nerazzurro racconta poi qual è stata la più cocente delusione vissuta in tanti anni di carriera: «Quando sfugge un obiettivo l’amaro in bocca ti resta sempre, e ammetto che non essere riusciti a salvarci l’anno scorso in Eccellenza è una cosa che mi è dispiaciuta particolarmente: l’obiettivo era alla nostra portata. Un traguardo andato in fumo all’ultimo, dopo un intero anno di lavoro in seguito al play-off perso con il Tolmezzo. Mancavo dal campionato di Promozione da quasi venticinque anni - conclude Corosu -, perché nel frattempo avevo sempre allenato fra Serie D e Eccellenza, e tirando le somme di quest’ultima esperienza, posso dire di aver notato un grandissimo divario qualitativo fra Promozione e Eccellenza: una bella e marcata differenza. Motivo per cui a Rivignano, se il prossimo anno si vorrà fare una bella figura, ci si dovrà organizzare più che mai oculatamente». Elia Bianco

“Come ben sapete l'Asd Maranese dopo un passato glorioso, l'anno scorso ha deciso di chiudere i battenti. Nell'estate scorsa grazie alla tenacia del ds Max Raddi e di alcuni ex dirigenti è stata costruita la nuova società per ripartire dalla Terza Categoria. Sono stati chiamati a raccolta ex ragazzi che già avevano militato nella compagine gialloverde oltre ad altri dei paesi limitrofi con l'aggiunta di quattro "senatori"; il sottoscritto, Alan Vecchiet, Marco Furlan e Ronny Martellossi abbiamo deciso di intraprendere assieme questa nuova avventura. Eravamo e siamo agli sgoccioli della nostra "carriera" dilettantistica, ognuno di noi ha giocato in categorie importanti come la serie D, l'Eccellenza e la Promozione, non abitiamo proprio vicino a Marano ma siamo amici nella vita e quando ci è stato prospettata l'idea di dare una mano alla rinascita della Maranese, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito subito che poteva essere una bella avventura... e così è stata! Quest'anno, forse più di ogni altro anno, ci ha fatto capire cos'è il calcio dilettanti, amore, passione, gioia, cena del venerdì (il pesce di Marano), il chiosco e soprattutto l'amicizia che ne è uscita rafforzata dopo questa entusiasmante cavalcata. Non capita spesso di gioire assieme agli amici e di vivere il calcio in un ambiente caldo e passionale come quello di Marano”. Daniele Cecotti

I RESPONSI FINALI

I RESPONSI FINALI

Girone A

Girone B

Promossa in Eccellenza Play off Play out Retrocessa in Prima Cat.

RIVIGNANO Flaibano–FiumeBannia Porcia–Pravisdomini Bannia–Diana Sesto Bagnar.–Reanese Teor

Promossa in Eccellenza Play off Play out Retrocessa in Prima Cat.

Torviscosa San Luigi qualificato alla finale Juventina-Trieste Calcio Ronchi-Torreanese Aurora-Muggia Cormonese

TremilaSport+ | 22 04 2015 | 11


CALCIOFOTOGALLEY CALCIOUDINESE

PROMOZIONE GIR. A

RIVIGNANO PRATA

4-1

Foto:DARIO BIANCHI

3-05-2015

12 | 06 05 2015 | TremilaSport+


FOTOGALLEYCALCIO UDINESECALCIO

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 13


CALCIO PRIMACATEGORIA

DAVANZO

«ABBIAMO FATTO LA STORIA»

È

il Primorec la grande rivelazione del campionato di Prima categoria C. I carsolini si sono laureati campioni con due turni d’anticipo, quando alla vigilia tutti i pronostici erano per Breg e Gradese. Tra i grandi protagonisti della strepitosa annata dell’undici di mister Biloslavo c’è Luca Davanzo, numero 10 alla sua seconda annata con la formazione di Trebiciano. D: È stata un’annata trionfale: ve lo aspettavate o ne siete rimasti sorpresi anche voi? «Alla vigilia ci davano quale terza forza del campionato, ma sempre e comunque ben distanti dal Breg e dalla Gradese. Il nostro obiettivo era in effetti quello di arrivare a disputare i play-off. Ma alla fine del girone di andata ci siamo trovati secondi e con alcuni punti persi ingenuamente per strada; in quel momento è quindi cominciata a maturare nello spogliatoio la consapevolezza di non essere inferiori a nessuno e abbiamo raggiunto l’apice ottenendo un filotto di dieci vittorie consecutive, battendo pure Gradese e Breg, alla prima e alla seconda giornata del ritorno. Da lì è stata tutta una reazione a

Dopo l'esperienza al Kras tornai al Ponziana, ma mi sentii abbandonato nel momento più difficile 14 | 06 05 2015 | TremilaSport+

catena: reazione inarrestabile che ci ha portati a vincere meritatamente il campionato. Abbiamo fatto la storia: è infatti la prima volta che questa società raggiunge la Promozione così come è la prima che ci giocheranno praticamente tutti i componenti della squadra. Forse anche per questo, il nostro successo, è più bello e sentito che mai». D: A livello personale come giudichi la tua annata? «La mia stagione è stata fantastica. Ho vinto il mio primo campionato e non potrei essere più felice di così. I miei obiettivi di inizio anno erano due: arrivare ai play-off con la squadra e andare in doppia cifra con i gol. Obiettivi non solo raggiunti, ma addirittura ben che superati. Chiudo quindi con un bilancio eccezionale». D: La consideri quindi la tua miglior stagione di sempre? «Sì. Credo di essere maturato tanto e di non aver mai giocato prima a questi livelli, il che è coinciso con il mio record personale di gol in campionato, 14, e con il trionfo finale del Primorec. Il tutto si fa ancor più dolce se penso al fatto che le cose, in principio, erano cominciate in salita: un infortu-

LA SCHEDA

Foto:slo sport

Primorec per la prima volta in Promozione: «Siamo la rivelazione. Su di noi non avrebbe scommesso nessuno»

FANTASISTA Nato il 27 gennaio 1993 a Trieste, Luca Davanzo ha iniziato a giocare a calcio al Chiarbola, passando poi al Ponziana dove ha fatto la trafila delle giovanili, con una parentesi di tre anni alla Triestina. Ha esordito in prima squadra con i veltri, passando poi l'anno dopo al Kras, in Serie D. Tornato al Ponziana vi ha disputato altri due campionati, prima di passare, due anni fa, al Primorec.


PRIMACATEGORIACALCIO

LA POSTA DI TREMILASPORT

Un giovanissimo Davanzo ai tempi del Kras (Foto Loredana) nio mi aveva fatto saltare tutta la preparazione estiva e le prime partite di coppa, ho esordito da titolare alla seconda giornata e per un paio di turni ho fatto veramente fatica. Non avevo la benzina nelle gambe e me ne accorgevo, ma poi è arrivato il primo gol e insieme anche le prime vittorie: nel frattempo è arrivata la forma migliore e ho chiuso il girone di andata alla grande». D: Tra le altre squadre, chi ti ha sorpreso maggiormente in positivo e in negativo? «Sinceramente credevo che la Gradese potesse dare e fare qualcosina in più, ma da fuori è sempre facile commentare. In positivo, invece, mi ha sorpreso molto il Sistiana: pensavo che alla lunga avrebbe ceduto ma, al contrario, ha resistito fino all’ultimo ottenendo la qualificazione ai playoff. Sono stato meno sorpreso dal Sant'Andrea, anch'esso neopromosso, per il semplice fatto che conosco il valore di molti dei loro tesserati: sono davvero ottimi giocatori». D: Guardando alla tua carriera fin qui, quali ritieni essere stati i momenti più belli e quelli più brutti? «Il momento più brutto risale probabilmente all'anno passato tra il Kras e il Ponziana: la Serie D con la maglia del Kras era una categoria che forse non ero pronto ad affrontare, e quando a dicembre sono tornato indietro, al Ponziana, mi sono sentito un po’ abbandonato. Ho avuto la sensazione che nessuno in società abbia mosso un dito per farmi uscire da un momento difficile, acuito peraltro da un grave lutto familiare. Il momento più bello, invece, coincide sicuramente con l’annata che si è appena andata a concludere. Mi piace ricordare ogni momento, e sopra alla torta ci stanno benissimo le ciliegine dei gol contro il Breg, che è valso la vittoria del derby, e di quello contro il Sistiana che ha chiuso i giochi nel campionato. Impossibile poi dimenticare la festa nel post partita

con la Pro Romans che ha sancito la matematica certezza della vittoria del campionato. Un ricordo che porterò con me tutta la vita!» D: Cosa ti aspetti dal tuo prossimo futuro calcistico? «Il prossimo anno dovremo per forza puntare alla salvezza. A mio avviso questo Primorec non ha bisogno di essere rivoluzionato. Se poi la società troverà dei giocatori all'altezza in grado si darci una mano a raggiungere questo straordinario obiettivo, ovviamente, ben vengano. A titolo personale, il traguardo che mi pongo è quello di riuscire a raggiungere quota cento gol nei dilettanti prima della fine della mia carriera; momentaneamente, tra Prima Categoria e Promozione ne ho segnati quarantaquattro. Mi piacerebbe realizzarne il più possibile con questa maglia e magari diventare il migliore marcatore della storia del Primorec. Sempre che tutto ciò coincida con la nostra salvezza dell’anno prossimo, altrimenti dei gol me ne faccio ben poco». (e.b.)

"Le massime società sportive del comune di Premariacco, l’Azzurra Pallavolo (femminile) e l’Azzurra Calcio 1963 (maschile) hanno ottenuto la promozione. Ottimo risultato, visti anche i tempi economici non favorevoli per le due società. Questi risultati sono il frutto di un capillare lavoro svolto da dirigenti, presidenti e atleti che con serietà ed abnegazione sono riusciti a ottenere questi prestigiosi risultati. Un grazie a queste società che hanno fondamentalmente uno scopo sociale e danno un grande servizio alle famiglie di Premariacco e non solo, dimostrando che con la buona volontà e la collaborazione anche in una piccola realtà come la nostra si possono ottenere degli ottimi risultati". Paoloni Giovanni Jenco Premariacco

I RESPONSI FINALI Girone A Promossa in Promozione Play off Play out Retrocessa in Seconda categoria

Casarsa U.Pasiano–Corva Maniagolib.–Vivai Raus. Codroipo–Rivolto Barbeano–Caneva Virtus Roveredo

Girone B Promossa in Promozione Play off Play out Retrocessa in Seconda categoria

Real Udinest Fulgor qualificato alla finale Fauglis–Risanese Buiese-N. Sandanielese Santamaria-Cassacco Caporiacco

Girone C

BOMBER Stagione da record per Davanzo che quest'anno ha messo a segno 14 gol in campionato

Promossa in Promozione

Primorec

Play off

Breg-Sant’Andrea SV Gradese-Sistiana

Play out

Isonzo-Turriaco

Retrocessa in Seconda categoria

Azzurra

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 15


Foto:ilaria metus

CALCIOSECONDACATEGORIA

Una fase di gioco tra il Moruzzo e l'Arteniese

FINO ALL’ULTIMO RESPIRO Finale di stagione con gli attesi playout. Nel girone B l’Arteniese si gioca tutto contro l’Atletico Grifone per non cadere nel baratro della Terza Categoria

N

elle mani di Matterello. L’Arteniese si affida al suo giocatore simbolo,ora guida tecnica della squadra, per evitare la Terza Categoria. Un incubo mai vissuto di recente dalla squadra di Artegna che ha sempre “vivacchiato” tra la Prima e Seconda Categoria. Ora una stagione andata tutta per il verso sbagliato rischia di mettere a repentaglio tutti gli sforzi economici fatti dalla società. Solo il colpo di coda finale ha evitato l’immediata retrocessione alla squadra biancazzurra. Un finale coinciso con il cambio in panchina: fuori il dimissionario Biasizzo, dentro il veterano Emanuele Matterello, uno dei simboli di questa squadra. E l’inversione di tendenza c’è stata, tale però da non evitare lo spettro dei playout. Domenica lo spareggio contro l’Atletico Grifone. Una sfida da dentro o fuori. Finora lo score dice una vittoria per l’Arteniese e una per la formazione di Forgaria del Friuli. “Paghiamo lo scotto della gioventù – dice a bruciapelo il Presidente Marco De Monte – Quando le cose iniziano per il verso

16 | 06 05 2015 | TremilaSport+

sbagliato purtroppo si fa fatica a rimediare. Siamo stati altalenanti e ci siamo risvegliati solo all’ultimo momento”. D: Di chi sono le colpe? “Di tutti e di nessuno. Non posso di certo rimproverare l’operato di mister Biasizzo, né quello dei ragazzi. Abbiamo tutti un po’ di colpe, società compresa” D: In che senso? “Anche io ho sbagliato. Perché dovevo rendermi conto di alcune cose che non potevano andare molto tempo prima. Abbiamo allestito una squadra troppo giovane, di qualità certo, ma che per una Seconda Categoria avrebbe avuto bisogno di alcuni veterani in campo nelle situazioni più calde. Ne abbiamo due in difesa, troppo pochi però per fare la differenza. La nostra è una squadra in gran parte composta da ’96 e ’97. Andrebbe bene quasi per militare negli juniores”. D: Avevate pensato a un altro tipo di campionato? “Certamente. Continuo a sostenere che i ragazzi sono di qualità. Avremmo potuto puntare su una sal-

vezza tranquilla. Con due “vecchietti” in più in campo potevamo tranquillamente posizionarci a metà classifica. Ma la gioventù pecca di alti e bassi. Il mio rammarico sta tutto qui”. D: Chi parte avvantaggiato negli ultimi 90 minuti? “Ce la giochiamo alla pari. E’ una partita secca e tutto può succedere. Nella gara di ritorno, in cui abbiamo perso, ho visto i Grifoni rinforzati. Ma ciò non vuol dire che partiamo da perdenti. E’ la partita della vita”. D: Soprattutto per voi, che non siete abituati alla Terza Categoria… “Da quando sono io Presidente, da 8 anni, siamo stati sempre tra Prima e Seconda Categoria. Se sarà retrocessione ci rimboccheremo le maniche per risalire”. D: A chi si affida per quest’ultima gara? “Al nostro mister Matterello. E’ anche un grande amico e l’ho visto cambiato nelle vesti di mister. Ha dato tranquillità e motivazioni a questa squadra. Se siamo allo spareggio e a giocarci il tutto per tutto lo dobbiamo anche e soprattutto a lui” Davide Vicedomini

I RESPONSI FINALI Girone A Promossa in Prima cat. Play off Play out Retrocessa in Terza categoria

Valvasone Union Rorai–3S Corden. Ceolini-Aviano Villanova–Brugnera Morsano-Vibate Maniago

Girone B Promossa in Prima cat. Play off Play out Spareggio per evitare la retrocessione diretta

Riviera Bearzi qualificato alla finale Cussignacco–Tagliamento Coseano–(vincente Chiavris–Majanese) Atletico Grifone–Arteniese Chiavris–Majanese

Girone C Promossa in Prima cat.

Azzurra Premariacco

Play off

Palazzolo qualificato alla finale Porpetto–Serenissima

Play out

Lestizza–Castionese

Retrocesse in Terza categoria

Buttrio e LatisanaRonchis

Girone D Promossa in Prima cat.

Pro Gorizia

Play off

Zaja qualificato alla finale Mladost-Romana

Play out

Campanelle-Opicina

Retrocesse in Terza categoria

Aurisina e Pieris


TERZA CATEGORIACALCIO

2a Categoria A

Union Rorai – Cordenons; Ceolini – Aviano: sono queste le sfide dei playoff. Il Valvasone vola in Prima Categoria. Retrocede invece il Maniago. Negli spareggi per non retrocedere il Villanova ospiterà il Brugnera, mentre il Morsano dovrà vedersela con il Vibate. Salve Liventina e Spilimbergo.

2a Categoria B

SUI CAMPI DI SECONDA E TERZA

Il Tagliamento grazie allo sprint finale taglia fuori dai giochi la Pasianese e se la vedrà nei playoff contro il Cussignacco. Passa il turno il Bearzi che ora attende la vincitrice dello scontro diretto. Grande bagarre invece per non retrocedere. La vincente di Maianese – Chiavris (si gioca questa sera ndr) sarà poi attesa dalla sfida con il Coseano. 90 minuti al cardiopalma infine tra Atletico Grifone e Arteniese

FOCUS

La formazione dell’Alabarda, quinta forza del girone C di Terza Categoria

L’ALABARDA COLOR ROSA

3a Categoria

2a Categoria C e D

N

Sale in Prima Categoria l’Azzurra Premariacco. A raggiungerla sarà una tra Palazzolo, Pertegada, Porpetto e Serenissima. Due le retrocessioni: LatisanaRonchis e Buttrio. Ai playout Castionese e Lestizza. Nel girone D Zarja attende la vincente tra Mladost e Romana. Nei playout si giocano il tutto per tutto Campanelle e Opicina.

Azzanese e Tre Stelle brindano il salto in Seconda Grandi festeggiamenti ad Azzano Decimo e Campoformido. Tornano in Seconda Categoria rispettivamente l’Azzanese e il Tre Stelle. Nel girone A la griglia dei playoff è già ben delineata. Quasi fatta nel raggruppamento B per Forum Julii e Rizzi. Per gli altri tre posti è lotta tra Ciconicco, Zompicchia e i rinati Rangers. Nel girone C il Ruda a due vittorie dalla promozione.

on capita tutti i giorni di vedere una squadra di calcio comandata da una donna. All’Alabarda funziona invece così. Sullo “scranno presidenziale” c’è lei: Barbara Dilema. Il suo non è di certo un compito facile ed è la prima a riconoscerlo. “E’ un’esperienza particolare, impegnativa. Ci si scontra tutti i giorni con una realtà maschile in cui il rischio è quello di essere sottovalutata, essere presa in poca considerazione”. Ma la Presidentessa, che svolge soprattutto la parte amministrativa della società, come lei ci tiene a sottolineare, ha comunque le idee chiare sul futuro “Cercheremo di investire soprattutto nel settore giovanile, perché è il futuro. E migliorare gli impianti sportivi”. Per la parte tecnica c’è invece il marito Salvatore Bovino, il vice Presidente. E’ a loro soprattutto che si deve quindi la nascita dell’Alabarda due anni fa quando fu rilevata l’Hesperia. Oggi la società triestina vanta 130 ragazzi del vivaio che militano in tutte le categorie, dagli juniores ai pulcini, e giocano su ben tre campi di calcio. Una struttura sportiva all’avanguardia “e che merita altrettanto – sottolinea Bovino – una squadra all’altezza”. Così tra i tanti progetti dell’Alabarda c’è anche quello di tornare immediatamente in Seconda Categoria. Sarà difficile quest’anno, ma la speranza è l’ultima a morire. Per agguantare i playoff l’Alabarda, ora al quinto posto in classifica, dovrà vincere le due partite rimanenti, tenere a distanza il Gaja e sperare che il Ruda, distanziato di 16 punti, com-

Barbara Dilema presidentessa dell'Alabarda. metta nelle prossime due gare un passo falso. “Siamo soddisfatti del nostro campionato – dice il vice Presidente – anche se potevamo fare molto meglio. Abbiamo buttato via alcune buone occasioni, ma la squadra è molto giovane e può solo che migliorare”. Un gioco offensivo quello dell’Alabarda, quasi zemaniano, con 60 gol fatti e 44 subiti. “La seconda Categoria – conclude Bovino – permetterebbe di trattenere tanti giovani e dare loro maggiore esperienza. La Terza ci sta strettina. Ce la metteremo tutta”. (d.v.)

Barbara Dilema è una dei pochi Presidenti donna nel calcio “Spesso veniamo sottovalutate. È un’esperienza particolare” TremilaSport+ | 06 05 2015 | 17


CALCIOGIOVANILE REGIONALE

Flaibano e San Luigi stappano lo spumante Una stagione da incorniciare. Un dominio dall’inizio alla fine: il Flaibano chiude l’anno come lo aveva iniziato, ovvero vincendo e conquistando il titolo regionale nella categoria juniores. Non c’è stata partita contro la Manzanese. Una vittoria schiacciante per 4 a 0 frutto delle reti di Sivilotti, Zucchi, Vit e Pontoni. Ora i friulani accedono alle fase finali e se la vedranno in questa prima parte contro l’Alense, vincitrice del Comitato di Trento e contro il Brixen, vincitrice del comitato di Bolzano. Prima giornata di riposo per i ragazzi di Max Rossi che faranno il loro esordio il 9 alle 15.30 contro la perdente della sfida. Allievi – Tutto si deciderà nei 90 minuti finali. All’Ancona (vedi articolo a fianco con l’intervista al mister Lugnan) serve una vittoria per conquistare il titolo che manca da dieci anni. Sperano in un passo falso le inseguitrici Donatello e Trieste Calcio. Giovanissimi – Il San Luigi è il nuovo campione regionale della categoria giovanissimi regionali. I triestini si confermano nella elite dei campionati giovanili dopo aver conquistato lo scorso anno il titolo nella categoria juniores. Ai ragazzi di Zoch è bastato pareggiare contro il Tricesimo per conquistare la fase finale del girone. Quattordici le vittorie in 17 gare. Un autentico dominio

La formazione Allievi dell'Ancona.

A UN PASSO DAL TITOLO Gli allievi dell’Ancona vicini all’obiettivo

L

a stagione era nata sotto il segno della sfortuna. Oggi è diventato un bel sogno che sta per realizzarsi. Gli allievi dell’Ancona sono a un passo dal titolo regionale. E chi l’avrebbe mai detto alla vigilia, dopo aver perso alcune pedine fondamentali come l’asso Marco Circovic, fermo ormai da un anno per un lungo infortunio, il promettente Perez vittima di due fratture, e via tanti altri come Luca Lascala, e il portiere titolare Maurig. Nonostante le disavventure i ragazzi di mister Lugnan si sono rimboccati le maniche, hanno sopperito alla mancanza delle stelle e hanno fatto il gruppo. E il gruppo ha fatto la differenza. “Ci alleniamo quattro volte a settimana come una squadra di Lega Pro - spiega il tecnico – e non è facile visto che parliamo di giocatori – studenti che hanno anche rientri a scuola. Ci siamo allenati alle volte anche in otto – nove e in gruppetti. Oggi il lavoro sta pagando. Abbiamo disputato un ottimo girone di ritorno”. A una gara dal termine, l’Ancona ha un punto di vantaggio sul Donatello e il Trieste Calcio, dopo uno strepitoso recupero che li ha visti anche a – 5 punti dalla capolista. “Contro la Sanvitese esiste un solo risultato: la vittoria. Loro

non hanno più nulla da chiedere al campionato, ma voglio ricordare che all’andata abbiamo pareggiato”. Lugnan è uno abituato alle finali. Ha 46 anni, vanta 450 gare tra i professionisti e dopo aver allenato il Rondinelle e il Portogruaro ha fatto la storia recente della Manzanese guidando gli orange in Eccellenza. Quest’estate è stato a un passo dal Pordenone, da seconda guida a fianco di Parlato. Ma il cambio di panchina prima ancora che la stagione iniziasse, lo ha costretto a uno stop. Di lui si è accorto il Presidente Pisacane che lo ha voluto sulla panchina degli allievi dell’Ancona. “Per quest’ultima gara dico ai ragazzi di stare tranquilli e concentrati. – dice - E’ inutile caricarli troppo”. E Lugnan che fine farà dopo questa avventura? “Chi lo sa…. Mi auguro ancora di allenare una prima squadra. So di essere pronto e poi non sono più un giovincello” Da.Vi.

Mister Lugnan “Dobbiamo rimanere tranquilli e concentrati per l’ultima gara contro la Sanvitese”

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GIOVANILE PROVINCIALECALCIO

provinciali in pillole JUNIORES

Qui sopra, la formazione degli allievi sperimentali e sotto, una manifestazione dei Piccoli amici.

L’ALTRA FACCIA DELLA MAJANESE

La prima squadra fatica, ma il settore giovanile fa faville

S

e c’è una Majanese che rischia di scendere in Terza Categoria e cadere nell’oblìo, ce n’è un’altra che invece, e forse rappresenta la fetta più importante del futuro, entusiasma i propri tifosi e fa ben sperare. Il settore giovanile dei gialloblu rappresenta da sempre il fiore all’occhiello della società inserita nella polisportiva che vanta tra le proprie fila anche i ragazzi del basket e della pallavolo. Un punto di riferimento nel Friuli Collinare che ora vuole allargarsi grazie alle sinergie con San Daniele, Fagagna, Buia, Colloredo e Forgaria. A spiegarci i progetti è il segretario generale Ilvio Riva “Per quanto riguarda la prima squadra, ci giochiamo tutto in questi playout. Purtroppo la stagione non ha regalato molte i ragazzi soddisfazioni. Con il Chiavris del vivaio è la partita della vita e dovessimo anche vincere dovremo fare uno sforzo ulteriore poi con il Coseano. Per noi questo rappresenta l’anno zero. C’è stata una svolta a livello societario e l’obiettivo è quello di ricostruire e ripartire proprio dal settore giovanile puntando anche su allenatori di qualità per la formazione dei giovani calciatori”. I risultati non mancano. Otto le formazioni del vivaio: oltre ai pulcini e agli esordienti, ci sono anche i giovanissimi provinciali, gli allievi sempre provinciali e i pari categoria sperimentali (nella foto ndr). Il numero degli iscritti sta aumentando. E ora sono 170 i ragazzi che fanno parte del vivaio. Ma visto che la natalità

170

rappresenta uno dei problemi maggiori e il budget è quello che è, gioco forza diventa fondamentale stringere sinergie. E già dal prossimo anno potrebbe decollare un accordo con San Daniele, Fagagna, Buia, Colloredo e Forgaria. “Questo per far crescere alcuni ragazzi. Sappiamo che non abbiamo i requisiti per fare i regionali, ma se c’è qualche giocatore promettente è giusto che vada a giocarsi le proprie chance nelle categorie più alte”. "Infine ci tengo a ringraziare tutto lo staff tecnico della squadra composto dal responsabile Stefano Minisini e dagli allenatori Lido Cantarutti (allievi sperimentali), Frucco (allievi provinciali), Fabio Conzatti (esordienti a 9), Andrea Bortolotti (esordienti a 11), Roberto Vanone (giovanissimi), Marco Picili (piccoli amici), Cristian Menis (pulcini A7 ), Paolo Delle Case (pulcini a 6). d.v.

Casarsa, Rizzi e Domio: è il terzetto che si giocherà il titolo degli juniores provinciali. Sono state sorteggiate le gare che prenderanno il via sabato 9. I Rizzi ospiteranno il Domio alle ore 17. La perdente poi incontrerà il Casarsa il sabato successivo. Sabato 23 la finalissima tra le due squadre che non si erano incontrate in precedenza.

ALLIEVI L’Ol3 si aggiudica il girone A con sei punti di vantaggio sulla Majanese. Un successo costruito negli ultimi 3 mesi con 10 vittorie consecutive nel rush finale. Non sono bastati ai Rizzi i 148 gol messi a segno in 24 incontri. Il Sedegliano si aggiudica il girone e vola alle finali.

GIOVANISSIMI Accedono alle finali Union Martignacco, Rizzi e il tre Stelle. Nonostante conquisti più punti sul campo nel girone A, il Pro Fagagna arriva secondo alle spalle dell’Union per gli scontri contro l’Udinese Academy fuori classifica.

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 19


CALCIOC5

SEGGIOLAI IN FESTA FLASH PORDENONE AUTENTICA RIVELAZIONE

SERIE C

Condivide con la Bassa Futsal il ruolo di sorpresa del campionato, ma una nota di merito va ai nero-verdi per aver raggiunto il quarto posto in graduatoria grazie ad una rosa giovanissima "fatta in casa" capitanata dai veterani Leo e Cariddi. Onore alla società ed al mister Odorico, vero artefice della crescita di giocatori sconosciuti quali Milanese (37 reti), Foresto e Del Zotto, con un Buriola sempre più uomo-squadra nonostante la giovanissima età.

LA SQUADRA DI PITTINI BRINDA AL RITORNO IN SERIE B BATTENDO L'UDINESE FUTSAL

MANZANO D'Auria e Teixeira festeggiano il ritorno dei seggiolai in Serie B

SERIE C

BESIC SUPER BOMBER DA 89 RETI IN CAMPIONATO Con 89 reti si aggiudica il trono di capocannoniere del campionato, dopo aver lottato testa a testa fino a tre quarti della stagione con Castiello (Starfive) che si ferma a 62 reti. Poi nel finale lo strappo decisivo che conferma il bomber di origine serba come il più prolifico del girone. Sul terzo gradino del podio la sorpresa Nouaji del Futsal Tavagnacco, 57 marcature ed un nome già appuntato su diversi taccuini di società.

IL MANZANO CONQUISTA IL DOUBLE

SERIE C

Annata storica quella dei gialloblù, che dopo aver conquistato la Coppa Italia si aggiudicano pure la vittoria del campionato grazie ad un girone di ritorno stellare, sedici vittorie in altrettante gare. Successo meritato quello della squadra allenata dal vulcanico Titta Pittini, che ha dimostrato di avere decisamente una marcia in più rispetto alla Starfive, con una rosa più completa e con diversi giocatori in grado di risolvere la partita e fare la differenza in qualsiasi momento. Ora tocca alla società preparare il prossimo campionato di serie B, già diversi giovani visionati per la squadra U21.

MANZANO,

AFFONDO DECISIVO

M

anzano torna sul trono regionale del calcio a 5 dopo sette anni di assenza e lo fa con un girone di ritorno incredibile, ovvero con 16 vittorie su altrettanti incontri, che fiaccano alla distanza la resistenza della Starfive bruciata sul rettilineo finale dopo aver sciupato ben nove punti di vantaggio. Onore al merito quindi al club di mister Pittini, il vulcanico coach udinese infatti è uno dei principali artefici della quarta coccarda regionale che va ad appuntarsi sullo storico gagliardetto manzanese. Una marcia trionfale quella dei seggiolai che si conclude all'ultima giornata davanti al pubblico delle grandi occasioni stroncando sul nascere le velleità dell'Udinese Futsal messa sotto con un primo tempo chirurgico, 4-0 all'intervallo, e ripresa di pura accademia fino al triplice fischio finale del 5-1 (Zanuttini, Frosutto, Goranovic, Taviani e Lanzilli per i locali, Sironi per l'Udinese) che riporta Manzano in serie B. Niente da fare per lo Starfive che comunque passa direttamente ai play-off nazionali visto il vantaggio superiore a dieci punti sulla terza

classificata, annullando di fatto i play-off regionali: la squadra di mister Marega domina un tempo contro la Bassa Futsal, ma cede alla distanza 5-4 sotto i colpi di Besic (tripletta) e soci oltre che probabilmente per le notizie poco confortanti in arrivo via radio da Manzano. Esulta alla fine la truppa del presidente Criscuolo che chiude meritatamente al terzo posto un campionato molto positivo. Al quarto posto si piazza il Pordenone dei giovani che sbanca 1-4 Aquileia (Buriola, Milanese, Foresto e Mongiat per i neroverdi, Giorda per i locali) e brucia la Torriana che scivola con la sconfitta 5-3 in casa del Pentalcor Grado al quinto posto della classifica. Il Lignano sbanca 7-3 il campo del Basiliano e chiude all'ottavo posto in compagnia del Maniago che firma nei minuti finali l'impresa sul campo del Maccan Prata aggiudicandosi l'intera posta grazie al 6-4 finale. Ultime soddisfazioni stagioni per la Clark che supera di slancio per 9-4 (Hodzic quattro reti per i gialloverdi) il Pentalcor e per la Tana Udine che incamera la prima vittoria nel girone di ritorno con un 10-5 che liquida il Tavagnacco penalizzato dalle numerose squalifiche.

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FEMMINILECALCIO NELLA CITTÀ DELLE CASCINE A Firenze, dove sta giocando dopo le esperienze friulane, la Vicchiarello ha disputato finora 2606 minuti, con 10 reti all'attivo. Il club viola femminile si sta affiliando con quello maschile, ma tarda ad arrivare il placet federale.

NUMERO 10, COME TOTO'

Evelyn Vicchiarello, una "numero 10" con il Friuli nel cuore

N

ella settimana in cui Il numero 10 friulano per eccellenza, quell’inarrivabile Totò Di Natale, festeggia il suo 206mo gol in Serie A, incontriamo di nuovo con piacere un altro numero 10, una fantasista che ha scritto pagine importanti del calcio femminile regionale, Evelyn Vicchiarello. Ventottenne centrocampista abruzzese ma friulana d’adozione, Evelyn

"In Friuli ho trascorso anni bellissimi a Chiasiellis e Tavagnacco e mi sarebbe piaciuto rimanervi. Ma sono intervenuti alcuni problemi che mi hanno fatto propendere per altre scelte". ha trascorso ben quattro stagioni nella nostra regione indossando la casacca del Chiasiellis prima e quella del Tavagnacco poi. «Resterò sempre legata a questa bellissima terra – ammette –. Qui ho trascorso degli anni stupendi, non solo per il calcio. Mi sarebbe piaciuto stabilirmi in Friuli ma poi sono sopraggiunti problemi di difficile risoluzione che mi hanno fat-

UDINESE

DOV'È IL RISPETTO PER I TIFOSI, SI CHIEDONO I CLUB?

to propendere per una scelta di testa più che di cuore». Dopo tre anni da protagonista nel Chiasiellis e il ritorno al calcio che conta con il Tavagnacco, con il quale ha vinto una Coppa Italia, l'atleta abruzzese è diventata pedina imprescindibile dell’Acf Firenze. Statistiche alla mano è la giocatrice con il maggior minutaggio nonché la seconda marcatrice di tutta la rosa. «Siamo una squadra giovane, ancora acerba per riuscire a ottenere continuità di risultati e prestazioni – commenta Evelyn –. Purtroppo siamo a corto di una punta di ruolo, un’attaccante che ti possa garantire una ventina di gol a stagione. Rinaldi è un buon elemento, ma spesso pecca in mancanza di concretezza. I gol quasi sempre arrivano dai centrocampisti, perchè io, Del Prete e Guagni abbiamo dato il nostro contributo sotto porta, come la giovane Razzolini, una ’97 che fino ad ora ha insaccato ben otto palloni. Un plauso va poi alle “piccole” Tortelli e Binazzi, due baluardi che hanno dato solidità alla difesa e a Matsubayashy, penso il miglior portiere che la Serie A può vantare». Sabato scorso contro la Torres è giunta una battuta d’arresto di misura che rischia di

Muoversi oggi al seguito della propria squadra del cuore è più difficile che svaligiare una banca: l'anno calcistico 2014-15 è stato una via crucis per quanto riguarda le tessere del tifoso, troppe volte non censite o non lette dal sistema. La trasferta programmata dai club iniziava già la settimana prima al momento dell'acquisto dei biglietti: ore ed ore in prevendita e file all'Udinese Store per lasciare i nominativi e trovare i biglietti sul posto la domenica. Disservizi impensabili nell'epoca postmoderna. Spesso l'onere è pesato sugli organizzatori che con

FANTASISTA Il caratteristico stile di Evelyn Vicchiarello, che in maglia viola sta ribadendo le proprie doti tecniche

compromettere il cammino verso il quarto posto. «È stata una gara difficile e dai ritmi molto blandi, visti anche i 30 gradi. Non ci sono state molte occasioni e quelle che ci siamo procurate non le abbiamo sfruttate a dovere, come spesso è accaduto in questa stagione. Il quarto posto è ancora possibile, anche se non dipende solo da noi. Sarà comunque importante vincere sabato in casa contro l’Orobica e sperare che il Riviera ci faccia un favore e fermi il Tavagnacco». Divisa tra calcio e un corso di massaggi che la impegna parecchio, Evelyn sembra si sia cucita addosso il colore viola. «Se mi immagino tra qualche anno mi vedo ancora qui, a Firenze con un lavoro stabile e, perché no, ancora impegnata a portare in alto la Viola!». Valeria Degano

molta pazienza hanno risolto tutti i casi difficili. Ma non è solo questo: a dieci giorni dal match nella capitale contro la Roma previsto per domenica 17 maggio alle 15 con tanto di ufficializzazione, si è saputo che l'Udinese disputerà invece il posticipo serale delle 20.45. Quattro sono i club che seguiranno la squadra: Fagagna, Corgnolo, Corno di Rosazzo e San Daniele. Per molti le quote degli hotel sono già state versate ma capirete che, partendo da Roma alle 23.30 e non alle 18 come previsto, l'arrivo a Udine e ai luoghi di lavoro è terribilmente ritardato.

Si potrà essere a casa non prima delle 8 del mattino di lunedì. E normalmente i friulani lavorano tutti a quell'ora. Tutto questo solo per favorire i diritti televisi. E i tifosi chi li favorisce? E i Club chi li risarcisce? Questo calcio tutto 3D sembra perdere sempre più in umanità e i tifosi sono diventati ormai dei pacchi postali. La sensazione è che gli stessi, pur arrabbiati, non demordano e partiranno lo stesso. Perché in fondo il calcio è loro e senza di loro gli spalti risuoneranno di vuoto. Biancamaria Gonano

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CALCIOUDINESE IL COMMENTO

BEL FRIULI A LONDRA E GINO DÀ SPETTACOLO di IDO CIBISCHINO

G

Ma la promozione del Watford tiene in allarme la tifoseria friulana. Da Udine all’Inghilterra i Pozzo alle prese con le... convergenze parallele

ià dal primo giretto ti rendi conto di trovarti in un mondo diverso. Un mondo che va di fretta, eppure regolato da armonie, sorretto da equilibri e sicurezze. Lo succhi nell’immensità dei parchi tenuti come giardini, dalle architetture, quelle storiche di pietra o mattoni protette con cura maniacale e che nessun prodigio moderno (penso alla “scheggia” di Renzo Piano) può permettersi di annichilire. Lo ammiri nelle file degli scolaretti, tutti in divisa con cravattina e distintivo, che in ordine e rispettosi si avvicinano all’arte nei musei. Lo verifichi da una soddisfazione generalizzata: qui c’è posto per chiunque abbia qualcosa da

trice al prestigioso Imperial college. Oggi a Londra, più di sempre, c’è Friuli, persino alla Royal Geographical Society con la mostra multimediale su Aquileia, un’iniziativa culturale e di promozione indotta che la nostra Regione ha snobbato con una cecità clamorosa e colpe-

dare, sia frutto di talento o di semplice voglia di lavorare e di studiare. Londra non ti lascia a piedi, oggi in Europa è il posto in cui più che in ogni altro - beninteso rispettando le regole, le stesse di sempre - puoi costruirti una vita e inseguire la tua felicità. Un posto per gente sveglia e motivata giunta a milioni da ogni parte del globo; e a maggior ragione, in virtù di una laboriosità riconosciuta, un posto per friulani: sia la camerierina udinese che zampetta in pizzeria dove si guadagna il necessario per il corso di lingua, sia la giovane signora di Venzone che dirige il ristorante di un grande albergo, sia l’ingegnere di Majano che progetta facciate in vetro. E sia la strepitosa nipote (ancora complimenti, Francesca!) che fa la ricerca-

vole. E c’è Friuli per la visibilità (incuriositi, hanno parlato di lui tutti i media britannici) conquistata da un emigrante-esportatore di successo come Gino Pozzo, l’artefice della promozione in Premier del Watford, il club che fu della star Elton John ora presidente onorario. Magistrali le intuizione e il fiuto, corredati da capacità manageriali fuori del comune, di Pozzo jr. Appurato che Udine e il Friuli, per limiti oggettivi, non offrivano sufficienti sbocchi alle sue visioni di calcio-business maturate in anni di contatti e operazioni in tutto il mondo, Gino si è messo in gioco a livello internazionale prima in Spagna (preso il Granada) e poi in Inghilterra, dove il calcio è un affare serio e remunerativo, rilevando nel giugno del

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2012 il Warford, club che intristiva nella seconda serie nonostante padrini importanti. Arrivato tra scetticismi e ironie, accusato di svilire con i prestiti bianconeri la nobile storia degli Hornets (i calabroni gialloneri) facendo del Watford una sorta di Udinese-2, in due anni Poz-

Tra le opzioni per concludere alla grande la carriera, Di Natale metta anche la Premier. Gli inglesi impazzirebbero per le sue magie

zo ha conquistato gli inglesi. Con le promesse mantenute grazie ai gol (oltre 40 in due) del centravanti e capitano Deeney e del nigeriano Ighalo, alla saldezza difensiva assicurata dal granatiere Angella, dal fervoroso lavoro in mediana di Abdi, e alla mano sicura del tecnico serbo Jokanovic, terzo allenatore della stagione dopo Sannino e Garcia. E alle promesse annunciate: prima fra tutte consolidare il Watford in Premier. Operazione abbordabile se si pensa ai 100 (o sono 140?) milioni di euro che introieterà il club per la promozione e alla sconfinata scuderia di giocatori (e molti, buoni giocatori) controllati dai Pozzo. “Ma il cuore del nostro progetto resta sempre Udine” ha rassicurato Gino in una recente puntata in Friu-

li. Ciò non è servito a dissipare quel fondo di allarme che resiste nella tifoseria, il timore che ora sia l’Udinese destinata a fungere da seconda ruota del carro. Di certo Gino - che già un anno fa si è trasferito con la famiglia da Barcellona a Belgravia, il quartiere delle ambasciate e la più elegante tra le zone residenziali di Londra - starà ancora più vicino al Watford. A Udine paron Giampaolo, con a fianco la figlia Magda, assicurerà la continuità, dando come garanzia la sua fierezza di friulano e il nuovo stadio. Più, ci auguriamo, una squadra battagliera, da amare, che concorra per un posto in Europa, unica premessa per riempirlo e ridare vigore al legame storico tra l’Udinese e la terra che rappresenta.

Sull’asse Udine-Watford, con deviazione iberica su Granada (chissà se si salvera...), dovrebbe così comporsi un equilibrio secondo l’assimoro delle convergenze parallele: basterà il mercato della prossima estate per capire se funzionerà, senza lasciare scontenti. Di certo, giocatori come Angella, Vydra o Ighalo, che farebbero comodo nella prossima Udinese, non lasceranno il Watford: sarebbero pazzi ad abbandonare la prestigiosa Premier appena conquistata e a rinunciare ai sicuri ritocchi di contratto in sterline. Più facile che succeda il contrario, che sia qualche bianconero (la prima figura che mi viene in mente è quella possente di Bubnjic) a varcare la Manica. Mi spingo oltre, da visionario im-


UDINESECALCIO

DOMENICA LA SAMP

MURIEL ATTACCA IL NUOVO MODULO

206 RETI Con il gol realizzato al Verona, Di Natale ha staccato Roberto Baggio nella classifica dei cannonieri di ogni tempo.

penitente. E se Di Natale andasse a chiudere la carriera in Premier? L’Udinese non può esaurirsi nell’immensità di Totò, deve cominciare a prescindere da lui. E allora, se al trentottenne capitano non garberà di fare l’uomo dell’ultima mezz’ora, se non basteranno l’idea di padrino del nuovo stadio e la prospettiva di attaccare Altafini e Meazza nella classifica dei marcatori di sempre, se insomma siffatti stimoli non saranno sufficienti, ecco una motivazione nuova di zecca: andare a

stupire, magari per metà stagione, il calcio d’Albione. Perchè Gino, col malloppo che si ritrova, potrà remunerarlo “quasi” quando gli sceicchi o gli americani. Forse perchè non ne possiedono nella quantita desiderata, affidando le loro fortune alla resistenza, allo spirito di sacrificio e alla coesione, gli inglesi adorano l’estro e il talento. Per una magia come quella fiorita dal tacco di Totò domenica a Verona, sarebbero disposti a pagare biglietto doppio.

Nella pagina accanto, protagonisti del Watford: il centravanti Deeney abbracciato dai compagni e i Pozzo durante una partita della loro squadra inglese.

Un anno fa di questi tempi, quando mancavano quattro turni alla fine, l’Udinese aveva due punti in meno, 39 contro i 41 di oggi. La squadra di Guidolin finì a 44 punti, quella di oggi può fare meglio, orientando decisamente la società verso la conferma di Stramaccioni. La raddrizzata che il tecnico ha dato alla baracca bianconera negli ultimi tempi (dalla sconfitta casalinga col Palermo in poi) sta a indicare che è venuto a capo di buona parte della situazioni in sospeso e sa dove andare a parare. Se ha cominciato molto cauto nel solco guidoliniano (e in tal modo ha messo assieme delle belle vittorie), Stramaccioni ha poi cercato una via sua, un percorso faticoso che oggi sembra giunto all’approdo con il modulo (4-1-3-2) che ha prodotto tre partite di lusso. Un’Udinese finalmente propositiva spostandone il baricentro del gioco qualche metro più avanti e mantenendo l’assetto corto e compatto. Si concede qualcosa di più alle ripartenze avversarie, ma ciò che si guadagna in termini di pericolosità offensiva è decisamente superiore. Per dire: a Verona l’Udinese è andata alla conclusione una quindicina di volte. La benedizione al nuovo corso è attesa per domenica, quando arriverà al Friuli la Sampdoria, contro la quale, a Marassi, Stramaccioni mandò un’Udinese rivoluzionaria (titolari Geijo e Wague, tra l’altro) per un 2-2 di gradimento firmato da Geijo e da Danilo, il migliore per il gol e per aver ammansito il forzuto Okaka. Negli ultimi tempi, pur ancora aggrappata all’ultimo gradino Uefa, la Samp si è come spenta: ha raccolto appena tre punti nelle ultime sei partite, non vince dall’1-0 all’Inter del 22 marzo. Ma la partita di Udine potrebbe presentare l’habitat ideale per le caratteristiche doriane: facendo la partita, l’Udinese dovrà giocoforza concedere campo, quegli spazi nei quali un contropiedista come Muriel può lanciarsi con effetti letali. Stramaccioni e i suoi uomini conoscono bene l’ex e prenderanno gli accorgimenti del caso. L’uomo giusto per bloccare Luis sarebbe stato Allan, purtroppo out per squalifica. Urge una controfigura con passo adeguato per non far partire lo scattista colombiano. di Biancamaria Gonano

CENTRO STUDI Il Club udinese è nato nel 2005 su iniziativa di un gruppo di amici storici fra cui il presidente Daniele Muraro, David Casali, Luigi Abramo, Marco Assalone e Aldo Pigani, tutti ancora attivissimi nel direttivo. Oggi conta circa settanta soci e la sede è il Bar Centro Studi di Udine, gestito fino a un anno e mezzo fa da Gianni Gus, mascotte del club e scomparso prematuramente. Qui, ogni sabato a mezzogiorno, c’è il ritrovo per l’aperitivo e per pianificare la domenica da

passare allo Stadio Friuli o in trasferta. E’ un club sempre in prima linea e poche sono le occasioni per assistere la partita in televisione dal bar o

da casa. Negli anni si ricordano le trasferte organizzate da soli e insieme ad altri club di Udine visto che storicamente la città è restia a seguire la squadra, come conferma Muraro: "E’ un dato di fatto: la città sembra difficilmente pronta a scaldarsi di passione per i colori bianconeri. Abbiamo davanti a noi quattro scuole ma purtroppo non riusciamo a coinvolgere i giovani all’amore per la squadra della nostra città e della nostra regione. Questo per noi è motivo di preoccupazione

e di dispiacere". Epiche furono le trasferte europee di Barcellona, Berna, Dortmund, Pozdan dove il vessillo del club era presente con fierezza: "I gemellaggi con altre tifoserie sono un orgoglio per noi perchè il tifo che vogliamo è questo: le serate passate con gli amici del Torino e di Roma sono uno spot per il calcio. Il direttivo del club è sempre presente a dare una mano all'Auc nelle sue attività, dal terzo tempo a tutto quello che viene fatto allo stadio e non. Per ora le iniziative

sono un po' ferme in attesa di un cambio generazionale che porti l’auspicata ondata di entusiasmo per attirare sempre di più i giovani vicino all'Udinese e all'Associazione Udinese Club. Nonostante queste difficoltà contiamo circa 25 abbonati attivi su 70 soci iscritti, il che non è male”. Al momento il club è seguito in primis dal vice presidente Marco Assalone, in quanto Daniele Muraro ricopre la carica molto impegnativa di presidente dell’Auc.

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AMARCORD GUIDO GOMIRATO, udinese, giornalista e opinionista televisivo, è una delle memorie storiche del calcio bianconero. Collaboratore di varie testate nazionali e locali, è anche esperto d'arte.

amarcord

QUEL

DOLOROSO TRACOLLO di GUIDO GOMIRATO

N

ella stagione delle novità regolamentari, con il calcio italiano che si era uniformato a quello britannico, con i pali quadrati delle porte che vennero sostituiti con quelli rotondi, con la carica di spalla al portiere che era consentita anche nella nostra serie A (in realtà tale regola non fu mai applicata dai nostri arbitri) , l'Udinese iniziò l'avventura dopo un radicale lifting e con tante belle speranze di riscattare il deludente precedente campionato in cui si era salvata per il rotto della cuffia negli

UNA DELLE FORMAZIONI DELL'UDINESE 1961/62: in Accosciati: Pentrelli, Valenti, Sassi, Berettas, Anders

Il popolare giornalista friulano rievoca la stagione 1961/62, che segnò il progressivo declino dell'Udinese dalla massima categoria alla serie C spareggi di Bologna nel giugno 1961 con Bari e Lecco. In realtà ben presto speranza ed entusiasmo si tradussero in tracollo e, dopo undici tornei nella massima serie, l'Udinese scese dall'Olimpo, iniziando un lungo declino arrestatosi solamente diciassette anni più tardi. In quell'annata, caratterizzata dalla conquista di appena 17 punti, il presidente Dino Bruseschi cercò invano di potenziare la squadra che a luglio fu depauperata di “pezzi” pregiati: il centrocampista Giacomini, via Inter, passò al Genoa, il centravanti Bettini (67 reti in 5 anni) fu ceduto al club

PORTIERONE IN ERBA Il disastroso campionato 1961/62 segnò comunque l'esordio tra i pali di un Dino Zoff (a sinistra) ancora acerbo, che i tifosi soprannominarono "suff" (assonanza del cognome con una minestra molliccia a base di farina di mais e latte). Poi la grande carriera.

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nerazzurro, dove rientrò per fine prestito l'interno Mereghetti. Assieme a questo “tris d'assi”, l'Udinese si privò della coppia di terzini Del Bene, trasferitosi al Varese, e Garbuglia, ceduto alla Sambenedettese, della mezzala Bagnoli e del portiere Bertossi che cercarono fortuna a Catania, dell'attaccante Meroi approdato all'Arezzo, dove evidenzierà le sue qualità, con il trentaseienne mediano Menegotti che appese gli scarpini al classico chiodo. Gli acquisti furono altrettanto numerosi e alcuni elementi avevano prestigio in campo nazionale, il terzino Burelli, l'attaccante Bonafin, soprattutto la mezzala “testina d'oro” Galli. Arrivarono a Udine anche il giovane mediano Beretta dal Como e, dalla Scandinavia, due attaccanti, lo svedese Andersson e il danese Mortensen. Attorno alla nuova Udinese c'era comprensibile curiosità e moderato ottimismo tra i tifosi bianconeri e il 27 agosto 1961, per il debutto in campionato contro la Roma, il “Moretti” accolse 14966 spettatori paganti cui si aggiunsero quasi 5 mila abbonati, ma la squadra mise a nudo da subito le sue crepe: la mancanza di una valida organizzazione di gioco e di un bomber in grado di non far rimpiangere Bettini. La Roma di Da Costa, Loiacono, Manfredini, Angelillo vinse per 3-1. Fu l'inizio del calvario. Nelle prime nove giornate le zebrette conquistarono due soli punti grazie al successo casalingo sul Padova, trovandosi staccate in fondo al gruppo. L'Udinese aveva già un piede in B, qualcuno chiese e ottenne di cambiare aria (Galli che si accasò al Genoa, l'interno Tinazzi passò al Modena), ma il presidente Bruseschi, detto Tarzan per il suo fisico, non


AMARCORD

n piedi da sinistra Bonafin, Burelli, Segato, Tagliavini, Galli, Dinelli. sson. si rassegnò. Con il senno di poi sbagliò tutto perché, nel tentativo di rivitalizzare la sua “creatura”, spese troppo e male: nel mercato novembrino dalla Lazio arrivò il centravanti Rozzoni per 87 milioni (che divennero quasi 100 sommando l'ingaggio), una cifra addirittura superiore agli incassi del club nella stagione precedente; dalla Roma rientrò “Raggio di Luna” Selmosson, ma era ormai un atleta in declino anche se rappresentava la speranza per i tifosi bianconeri che accorsero in massa per rivederlo all'opera contro il Catania il 19 novembre 1961 rimanendo poi

delusi per la sua prestazione e in particolare per l'ennesima sconfitta dei bianconeri (0-1). Bruseschi, che nel frattempo (il 17 ottobre) aveva esonerato l'allenatore Giuseppe “Cina”Bonizzoni (sostituito per due incontri dal vice Enzo Menegotti), il 14 novembre, dopo una settimana di trattative, convinse Alfredo Foni, che era a libro paga della Figc, a guidare la squadra garantendogli 13 milioni sino a giugno 1962. Il presidente factotum tentò invano di acquistare dall'Inter il centrocampista Gratton e l'ala sinistra Morbello e, dalla Roma, oltre che il citato Selmosson, anche il mediano Giuliano per poi accontentarsi del trentaquattrenne centrocampista Moro giubilato dal Padova. Fu rilanciato anche il portiere Romano, reduce da un'anonima stagione alla Juventus. Niente da fare, Foni non fece il miracolo anche perché contro l'Udinese non fu baciata dalla Dea Bendata (erano state perdute ben sedici gare su ventitré con un solo gol di scarto). Dal 17 dicembre al 28 gennaio i bianconeri subirono ben sette sconfitte consecutive anche se quella del 14 gennaio al “Moretti” contro il Milan fu generata soltanto dall'ennesimo colpo basso della sfortuna: dopo 85' equilibrati, l'Udinese ebbe la possibilità di portarsi in vantaggio su rigore, ma Ghezzi sventò la

maldestra esecuzione di Segato e su capovolgimento di fronte Altafini segnò il gol della vittoria rossonera. Nelle ultime tre gare di campionato Foni diede fiducia al ventenne Dino Zoff che aveva debuttato alla sesta giornata a Firenze (vinsero i viola per 5-2) e il portierino ripagò la fiducia del tecnico, con l'Udinese che vinse a Palermo e a Torino con la Juventus, pareggiando in casa con il Bologna. Oltre a Zoff, in quella stagione (caratterizzata dall'impiego di 28 atleti, un record considerato che allora non erano ammessi i cambi in corso d'opera) furono lanciate altre giovani speranze, Manganotto, Del Zotto, Salvori, De Cecco, Del Pin. Con la retrocessione in B dell'Udinese naufragò anche l'idea delle Polisportiva cui avevano già aderito i dirigenti di basket, rugby, boxe, ginnastica, scherma e atletica leggera.

MOMENTI-NO: In alto, una delle molte meste uscite dal campo dei bianconeri dopo una sconfitta. A sinistra, Luigi "Cina" Bonizzoni, che guidò inizialmente l'Udinese per poi passare il testimone a Enzo Menegotti (qui a destra).

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NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

NUOVI AUTORI

QUELL'INTIMA, INSOSTENIBILE CONFLITTUALITÀ

È

un ritratto brioso e scorrevole ma dal retrogusto amaro quello che Alessandro Montanelli, trentenne scrittore veronese della nouvelle vague, traccia della sua generazione, quella dei presunti “bamboccioni” che sono spesso tali, come lui stesso sottolinea, per mancanza di alternative. Nella sua opera prima, “Perfetti da soli, completi insieme” (Historica editore, euro 15), Montanelli rappresenta un protagonista, Giulio, in eterno conflitto con se stesso e le proprie scelte, ragazzo di “dolce vita” dedito alle allegre compagnie, agli aperitivi, ai balli sul cubo nei locali di tendenza e sostanzialmente incapace di imboccare un percorso esistenziale che definisca decisamente i contorni della sua vita. Anche in campo affettivo, quando un suo approccio con Sara viene diluito e successivamente vanificato dall’incapacità o dalla mancanza di volontà di essere convertito in un rapporto più solido. Ma è solo apparentemente superficiale, Giulio, perché sa guardarsi dentro e filosofeggiare sul significato della propria vita, cercando una via d’uscita al sostanziale tran tran dei suoi giorni. ”Ma, come spesso accade – dice l’autore – abbiamo più facilità a capire gli altri rispetto a ciò che c'è dentro di noi”, e qui sta appunto la difficoltà principale di una generazione, quella degli attuali trentenni, priva, rispetto ad altre precedenti, di solidi punti di riferimento, su tutti il lavoro sicuro che conferisce certezze anche in altri ambiti. E nella propria solitudine, sottolinea Montanelli, ci si scava una nicchia e ci si crogiola felici dopo aver trovato una buona posizione. Perché, se non è possibile uscire dal tunnel, la soluzione migliore e più ovvia è arredarlo e annegare tutto in una buona dose di cinismo, di rassegnazione mista a flebile speranza, di alcol, fumo e musica nei club. Con la conseguenza che i rapporti con gli altri sono limitati alla superficialità dei compagni di viaggio, niente di più. Considerazioni di massima non certo a tinte rosa, quelle dell’autore, ma che lasciano sostanzialmente spazio anche a una briciola di ottimismo senza il quale l’uomo non trova motivazioni per tirare avanti. Edi Fabris

KNUT FALDBAKKEN

NEL GELO DELLA NOTTE GIUNTI

Nella lussuosa magione di Villa Skogly una coppia, marito e moglie, viene trovata morta. Apparentemente non si tratta di omicidio ma di un tragico incidente, che ha coinvolto una delle famiglie più in vista della cittadina norvegese di Hamar. A fare chiarezza sul caso è chiamata la brillante detective Anita Hegg, fidanzata del commissario Valmann. Anita scopre che il compagno le nasconde qualcosa sul suo passato e sul legame, un tempo molto stretto ma poi interrotto bruscamente, con la famiglia delle vittime. Ma gli sviluppi delle indagini svelano scenari insospettabili: la rispettabile e virtuosa famiglia ha nascosto per anni il suo vero volto.

KATE MANNING

UNA LEVATRICE A NEW YORK BEAT

Straordinario romanzo storico basato sulla storia vera di una nota levatrice della New York di fine Ottocento. È il 1860 e mentre le Grandi Pianure occidentali d’America sono dimora dei bisonti nomadi, il duro acciottolato della città di New York è il domicilio senza tetto di trentacinquemila bambini. Una di questi, Annie, viene cresciuta dalla dottoressa Evans, dalla quale apprenderà il mestiere di levatrice. Questa è la sua storia della donna che diverrà la beniamina delle povere della città, ma anche la levatrice delle ladies intenzionate a cancellare la propria vergogna. Una fama che attirerà invidie, maldicenze e pregiudizi nella vasta schiera dei benpensanti e delle anime pie dell’epoca.

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

GUIDO BARELLA

LA TORTURA DEL SILENZIO EDIZIONI SAN PAOLO

Marius Oprea è un archeologo unico nel suo genere. Dissidente all’epoca di Ceaucescu e successivamente fondatore dell’Istituto per la ricerca sui crimini del comunismo, setaccia la Romania alla ricerca di storie mai dimenticate ma da decenni passate sotto silenzio, a testimonianza delle quali oggi resta poco. Restano le ossa di vittime assassinate dalla Securitate, la polizia politica rumena, e sepolte poco lontano dai villaggi come monito. Rimangono i resti dei vescovi e dei sacerdoti grecoortodossi rinchiusi e martirizzati. Resta una storia della Romania quasi sconosciuta tutta da riscrivere.

SHANE KUHN

IL MANUALE DELLO STAGISTA KILLER TIME CRIME

John Lago non è un tipo raccomandabile. Eppure, nel suo mestiere è il migliore. Lavora come stagista presso un prestigioso studio legale di Manhattan e passa le sue ottanta ore settimanali portando caffè, rispondendo al telefono e occupandosi di quelle incombenze che per gli altri impiegati sono solo perdite di tempo. Ma non è questa la sua specialità: John Lago è al soldo della Risorse Umane s.r.l., un’agenzia di collocamento che funge da copertura per una rete di killer professionisti da infiltrare nelle aziende. Il loro obiettivo è eliminare i dirigenti corrotti, e a soli venticinque anni John è già uno dei migliori sicari di New York.

JAKOB MELANDER

NEI TUOI OCCHI GIANO

L’ispettore Lars Winkler è alle prese con l’omicidio di una prostituta slovacca. Aiutato da Sanne, una giovane agente di provincia che è in città per fare pratica, Lars segue una pista che lo porta a due kosovari, quando il suo capo gli toglie il caso. Ci sono stati due stupri in città e vuole che sia lui a occuparsene. A malincuore, Lars e Sanne obbediscono ma nella notte di San Giovanni, mentre in città esplodono i fuochi d’artificio e la gente si accalca in strada per i festeggiamenti, Lars Winkler scoprirà di dover fare i conti con un intrigo risalente alla Seconda guerra mondiale.


le belle di TremilaSport UDINESECALCIO

Elena

La luce dell'est


le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 29


le belle di TremilaSport

Elena Shabura ama il tennis e il rugby e ha giocato a pallavolo e insegnato danza quando viveva a Minsk

LA “GRANDE BELLEZZA” BIELORUSSA

A

ma il grande tennis, Elena Shabura, ed è tifosa in particolare di Maria Sharapova, nota anche in Friuli per la sua love story con l’ex cestista della Snaidero, Sasha Vujacic. Ma ai tempi della scuola, a Minsk, aveva praticato la pallavolo, dedicandosi però in seguito in toto alla sua passione per la danza, lavorando come coreografa e insegnante. Da qualche anno la bionda bielorussa protagonista del nostro servizio è giunta in Italia, stabilendosi a Gradisca d’Isonzo, dove il figlio maggiore Gianfranco, di dieci anni (la piccola Samanta ne ha invece tre), gioca a rugby nelle giovanili del Fogliano. “Aveva cominciato con il calcio – riferisce Elena – ma poi ha preferito la palla ovale e io non ho avuto nulla da ridire, seguendolo anzi volentieri”. Le piacciono le persone toste e non ha alcuna remora nel dichiarare il proprio gradimento per alcuni personaggi politici di livello inter-

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do poi altri lati della propria personalità: “Sono schietta ma buona, allegra e aperta e non amo stare da sola. Sono inoltre sicura di me stessa ed estremamente realista”. Sicurezza che Elena dimostra infatti anche davanti all’obiettivo di Silvano Zandonella, proponendovisi con fantasia: “Ho posato altre volte quando vivevo a Minsk – rivela – e se appaio sciolta davanti all’obiettivo è perché…mi piaccio e so propormi. Ma non è sufficiente comunque avere un bel corpo perché deve trasparire nelle immagini anche la tua bellezza interiore”.

nazionale. Lei stessa infatti si definisce una ragazza di carattere: “A decidere qualcosa ci metto infatti cinque minuti” – ammette, definen-



BASKET

IL PRESIDENTE Pedone deluso dopo il nuovo fallito tentativo di promozione da una serie B molto difficile.

IL DS Davide Micalich è stato l'anima della costruzione di un organico molto rinnovato rispetto a quello "all Friuli" della stagione precedente IL PALAZZETTO Con il "Carnera" (foto) forse di nuovo disponibile a fine anno, saranno ancora il "Benedetti" e l'impianto di Cividale le "case" dell'Apu

IO NON MI NASCONDO Il tecnico dell’Apu, Luca Corpaci, analizza gli aspetti della fallita promozione in A2, assumendosi in toto le responsabilità di un flop non preventivato. di EDI FABRIS

L

i

a delusione per la fine delle speranze di promozione in A2 dopo la sconcertante sconfitta interna con Bergamo nella bella per l’accesso in semifinale, in casa Apu è intensa e lacerante, inutile sottolinearlo, ma l’allenatore Luca Corpaci non si nasconde dietro il classico dito, caricandosi sulle spalle la croce del fallimento. “Potrei attaccarmi a degli alibi ma in questi casi è meglio essere sinceri – si rammarica il tecnico udinese - : la società mi ha dato carta bianca, lasciandomi scegliere i giocatori nella composizione del roster, quindi il responsabile primo del flop sono punti contro io, anche se ci ho messo tutta la serietà e l’impegno di cui sono Bergamo capace. Oltre a questo, il mio rammarico sta anche nel fatto di non aver valorizzato alcun giovane del vivaio, perché in serie B, categoria che conosco molto bene, per vincere un campionato è necessario affidarsi prevalentemente a giocatori esperti. In A2, come ad esempio Trieste, è più facile invece inserire la linea verde perché l’obiettivo principale, per la maggior parte delle squadre, è mantenersi in categoria, non vincere, quindi non sus-

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sistono assilli particolari e anche i giovani riescono a trovare spazio”. D: Per te è la seconda delusione, dopo quella dello scorso anno quando foste eliminati da Orzinuovi. “Si, ma la scorsa stagione subentrai in corso d’opera, con una squadra non costruita secondo la mia filosofia di gioco e che condussi solo nella parte finale. Stavolta invece è stato diverso”. D: Cos’è successo contro Bergamo, in una “bella” che pareva fattibile anche perché giocata davanti al vostro pubblico e che, se vinta, avrebbe portato ad una titanica semifinale con la Fortitudo Bologna di Matteo Boniciolli? “Siamo scesi sul parquet troppo tesi, sbagliando tutto, dai passaggi al tiro, con una difesa allucinante che ha concesso anche agli avversari ben 15 rimbalzi di più e un ritmo di gioco frenetico. L’impegno non è mancato ma l’attesa è stata troppo caricata e i ragazzi ne hanno risentito, pur non essendo dei pivellini”. D: Il presidente Pedone, a caldo, se l’è presa soprattutto con un giocatore, Di Viccaro. “Capisco la delusione del presidente ma per il ragazzo metto la mano sul fuoco in

quanto ad impegno, serietà e attaccamento alla maglia. Ha sbagliato partita, d’accordo, ma ha sempre dato molto e non va crocifisso. La sconfitta è di tutta la squadra”. D: E adesso? “Per quanto mi riguarda ho ancora un anno di contratto ma ciò non significa che per questo la mia riconferma sia automatica. La società, com’è giusto che sia, farà ora le sue valutazioni, alle quali mi adeguerò nel bene e nel male. In linea generale penso che non sia facile, in serie B, pensare ad una promozione con la convinzione di aver costruito un buon organico, perché altre quattro o cinque hanno lo stesso obiettivo e la vittoria finale è riservata ad una sola”. D: Quindi, dopo due tentativi falliti, sarebbe più opportuno pensare all’acquisizione dei diritti? “Parere personale: dal punto di vista strettamente sportivo sicuramente è meglio essere promossi sul campo, ma in serie B ci sono parecchie società che anno dopo anno spendono e tentano la scalata senza riuscirci, rimanendo a lungo impelagate in questa categoria. Ergo, se esiste l’ambizione di salire e si hanno a disposizione le possibilità economiche e strutturali, un pensierino è anche opportuno farlo”.


BASKET PROMOZIONE

GONARS PENSA AI COLÔRS E AL VIVAIO

CUSSIGNACCO GONGOLA, LE GIRLS SALGONO IN SERIE B

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GONARS La formazione maggiore partecipante alle finali.

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opo il secco 2-0 rifilato al Pasian di Prato nel primo turno dei play-off di promozione, la Libertas Gonars si appresta ad incrociare il cammino dei Colors Udine in una semifinale che si prevede all’insegna dell’equilibrio, nonostante gli udinesi partano favoriti in virtù delle vittorie conseguite negli scontri diretti nella regular season e dall’infortunio del play Padovani, regista e uomo d’esperienza del quintetto di Gonars. “Un tegola che non ci voleva e che ci rende complicata non solo la sfida di domani con i

Colors, ma tutta la serie e l’eventuale finale della post season” ci ha confermato durante la vigilia di gara - 1 Federico Stroppolo, ora head coach della prima squadra dopo aver rilevato il ruolo svolto da Mario Bianchi fino alla sconfitta di Feletto alla quarta di ritorno. Da quel momento solo vittorie per Gonars, a parte una sconfitta subita proprio nel confronto con gli udinesi. “Naturalmente daremo il massimo e faremo di tutto per andare

avanti, non ci sentiamo appagati e la “fame” di vittorie non ci manca, anche se l’obiettivo societario anche quest’anno è già stato ampiamente raggiunto e che notoriamente è quello di far crescere al meglio i giovani talenti locali e avviarli in prima squadra o alle categorie superiori, come accaduto in passato a molti nostri ragazzi. Fra tutti cito Baccino, ora con Tarcento in serie C regionale e Santini, ora nel roster dell’Ubc”. A conferma di questo non si può non evidenziare che metà della prima squadra è integrata stabilmente dai 6 ragazzi delle squadre giovanili, che l’età media di tutto il complesso non supera i 21 anni e che da due anni il top scorer con 20 punti a partita è l’ala forte Pozzi, classe 1993. “La politica societaria è chiara e la disponibilità in gestione diretta di ben 4 impianti (San Giorgio, Santa Maria, Gonars e Bagnaria) ci permette di seguire e formare adeguatamente un elevato numero di ragazzi (un centinaio di tesserati sommando anche il minibasket)”. Un plauso dunque a tutto lo staff che coordinato da Stradolini, comprende anche Padovani (Under 15), Germano (Under 17) e lo stesso Stroppolo quale tecnico degli Under 19 e vice degli Under 17 d’elite che hanno appena vinto il campionato Fvg battendo Portogruaro per 73-66 e qualificandosi così per la fase interregionale. Tanta passione, competenza, sacrificio e capacità organizzative hanno consolidato negli anni una vera e propria fucina di cestisti, realizzando un buon equilibrio tra risultati di vertice nella propria dimensione e crescita del movimento a favore di tutta la provincia. Giuseppe Passoni

ussignacco gongola. Le ragazze di Rosignoli, vincendo 52-42 il match clou di Cordenons con il Concordia, hanno conquistato la serie B, dove nella prossima stagione incontreranno le corregionali Monfalcone, Oma Trieste e Fogliano. Entrata nel gruppo solo a gennaio, l'ex Delser Marta Franco (in palleggio nella foto) è stata autrice di 27 punti in semifinale contro la Nuova Trieste e una delle protagoniste dell'impresa: "Mi hanno cercata e ho interrotto anticipatamente l'anno sabbatico che mi ero ripromessa di fare - sorride l'atleta - . La classifica era in quel momento ben delineata e ci accreditava buone probabilità di accedere alle final four. E alla fine abbiamo centrato il bersaglio grosso battendo una squadra, il Concordia appunto, sicuramente con maggiori chances rispetto alle nostre". Una finale che Marta delinea così: "Siamo partite un po' contratte, giungendo comunque a + 16 ma facendoci in seguito raggiungere. Ma nel finale abbiamo piazzato il break decisivo in una partita affatto banale". Meriti del successo poi equamente distribuiti fra il tecnico Rosignoli e l'altrettanto storica capitana Vaioma Procacciante, oltre alle varie Russi, Buiatti, Durisotto e Bernardi. In quanto alla prossima stagione in B, Marta Franco non ha per ora le idee chiare: "Non conosco ancora l'orientamento societario e per quanto mi riguarda devo pensare ai due esami che mi mancano alla laurea in Giurisprudenza. Rimandiamo perciò a settembre ogni considerazione". Nella finalina con derby triestino, la Nuova Trieste si è aggiudicata il platonico terzo posto battendo il Cus. (E.F.)

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VOLLEY

FINALI PROVINCIALI UNDER 16

VILLADIES - CODROPAVINE 3-2

Foto di Andrea Moratto

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VOLLEY

PRIMO PIANO SQUADRA TOP A sinistra la rosa della Domovip Porcia. Qui sopra Pietro Righini della Pulitecnica Friulana.

Simagas Trieste 9: da neopromossa è stata la sorpresa del campionato di B2. va detto che con gli arrivi di inizio stagione l’organico era più che competitivo e i risultati si sono subito visti. Infatti, ha lottato fino alla fine per centare i play-off ed è tuttora in corsa. Pallavolo Sangiorgina 6: non ce la sentiamo di darle l’insufficienza anche se è condannata alla retrocessione in serie C. Per la squadra della bassa più che un campionato è stato un calvario. Unica a non poter contare su uno sponsor principale ha pagato la mancanza di fondi economici per allestire una formazione adeguata. Inoltre, nei momenti cruciali della stagione ha

TALMASSONS-PORCIA

OLYMPIA GORIZIA CAMPIONE REGIONALE U19 I primi titoli regionali che sono stati assegnati riguardano il settore maschile. L’Olympia Gorizia si è confermata campione Regionale Under 19 battendo in finale la Pulitecnica Friulana per 3-1. Sono stati assegnati anche i premi individuali: miglior attaccante Pietro Righini della Pulitecnica Friulana, miglior palleggiatore Samuel Trinci dell’Olympia, miglior libero Stefen Cavdec dell’Olympia e miglior giocatore della finale Mattia Corsi dell’Olympia. Con due partite in anticipo l’ Under 14 della Red Bull VB Gemona ha vinto il quinto titolo regionale Under 14 Maschile della società che sommati ai due Under 13 3x3 ai due Under 16 e a uno Under 19 porta il totale a 10 titoli Regionali negli ultimi 10 anni di attività da quando è stato fondato il settore Maschile giovanile a Gemona. Nel weekend sono in programma le finali Under 14 femminile organizzate dalla Torriana mentre il 16 e 17 maggio è in programma la finale riservata alle Under 16 femminile.

ANNATA D'ORO S Il pagellone delle formazioni regionali in serie B abato si consumerà l’ultima giornata della regular season di molti campionati nazionali e regionali. Molti i verdetti ormai decisi, mentre alcune formazioni giocheranno ancora, vedi play-off, per obiettivi importanti. CDA Talmassons 10 e lode: ha disputato una stagione strepitosa conquistando tutto quello che era in palio. Ha vinto la Coppa Italia di B2 e il campionato conquistando la promozione diretta in B1. Un premio per le ragazze, il settore tecnico, dirigenti e sponsor CDA, sempre vicino alla squadra.. Cannibale. Domovip Porcia 10: per la formazione di Rossato la stagione non è finita ma le prossime gare, i play-off, possono portare in paradiso. Vale a dire la serie A2. Ad una giornata dal termine si sono garantite la prima posizione. La stagione non è stata facile. Ad un certo punto del campionato sembrava che il “giocattolo” si fosse rotto, invece, con pazienza certosina Rossato è riuscito a riportare in carreggiata la

squadra. Viteria 2000 Prata 10: è una gradita sorpresa. L’obiettivo iniziale era quello di cercare di mantenere la serie B1. Invece, pur accusando ad un certo punto del campionato delle sconfitte inaspettate, la squadra di Sturam è riuscita a entare nella storia centrando i play-off promozione per la A2. Itas Città Fiera Martignacco 8: brave le ragazze del presidentissimo Bernardino Ceccarelli che hanno saputo mettere fin da subito punti in cascina importanti per la salvezza. Coach Cuttini ha saputo ancora una volta preparare una squadra dedita al sacrificio e al grande lavoro ed è stato ripagato. Si lavora già per la prossima stagione, il tassello importante è la conferma della grande capitana Lara Calamity Jane Caravello. Atomat Pav Udine 8: campionato in crescendo per la formazione di Relato che nel finale ha messo in ginocchio le battistrada. Salvezza raggiunta con largo anticipo e meritata. Per la prossima stagione. Pochi ritocchi ma buoni.

dovuto fare a meno di alcune pedine fondamentali. Dispiace per come è andata a finire e dire che all’inizio di stagione ci sono stati dei contatti importanti con aziende di peso. Friultex Chions 5: stagione incolore con condanna alla retrocessione segnata fin dalle prime uscite. Evidentemente la squadra non può più contare su atlete, seppur giovani, di una certa caratura e questo è stato determinante ai fini della classifica. Olympia Gorizia 8: ottimo campionato dei giovani goriziani in B2. Sono stati nel giro play-off per molte giornate, poi, raggiunto l’obiettivo salvezza hanno tirato i remi in barca. Sloga Tabor 7: senza infamia e senza lode la stagione dei “muli” che ancora una volta sono riusciti a disputare un campionato tranquillo. Cordenons 6: sta lottando per non retrocedere. Le manca un punto, forse, poteva fare di più, l’organico c’è. Evidentemente le cose non sono andate come avevano programmato ad inizio stagione. Valter Fabbro

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VOLLEY

FOCUS

ZORZI E IL "PALLAVOLISTA VOLANTE" A BAGNARIA Tutto pronto per la tre giorni di volley e spettacolo organizzata da patron Borgo.

Andrea Zorzi, leggenda del volley italiano degli anni Novanta.

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i disputerà a Bagnaria Arsa un'importante manifestazione sportiva che ha coinvolto tutte le associazioni del territorio regionali e anche della vicina Slovenia. La tre giorni vedrà venerdì 8 maggio alle ore 20.30 la presentazione nel palazzetto dello sport di Bagnaria Arsa, dello spettacolo teatrale “La leggenda del pallavolista volante” di Andrea Zorzi due volte campione mondiale con la nazionale di Velasco. Uno spettacolo in cui lo sport incontra il teatro e si fa metafora della vita. La tre giorni proseguirà il sabato con l'esibizione di wheel chair (hockey in carrozzina) torneo di baseball e un triangolare di Rugby, un incontro di football americano e un torneo di calcio a 5 e esibizioni di pattinaggio e danza. Il clou domenica 10 con il 1° torneo interregionale di volley categoria Under 12, organizzato dalla Associazione Sportiva Juvenilia di Bagnaria Arsa con la collaborazione

della Libertas Gonars. Questo torneo, novità assoluta per la Provincia di Udine, vedrà la presenza di ben sedici squadre provenienti da Vicenza, Venezia, Treviso, Gorizia, Trieste, Jesolo, Villesse, Portogruaro, Cormons, oltre che a formazioni del territorio come Talmassons, Sangiorgina, Codroipo, Dlf Udine e Gonars. Madrina della manifestazione sarà l'atleta Chiara Negrini giocatrice di Serie A e friulana d'adozione che, prima di approdare nella massima serie, è cresciuta nel vivaio della locale società di Bagnaria. Prima della finale , la squadra nazionale di sitting volley della Slovenia, classificatasi terza ai recenti campionati europei paraolimpici, presenterà questa nuova disciplina paraolimpica assieme a atlete del Volley Codroipo. Manifestazioni importanti che contribuiscono a far crescere il movimento “volley”. Iniziative nate dalla grande passione di Eugenio Borgo che, ha dato e sta dando tanto per il volley.

CAMMINO TRIONFALE PER UN VILLA VICENTINA SUPER La Villadies Farmaderbe in serie C è stata protagonista di una incredibile cavalcata che l'ha portata a ottenere 29 vittorie consecutive e 86 punti sugli 87 disponibili. Chapeau!

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TERMINATOR - VILLADIES, DEMOLITI TUTTI I RECORD IN SERIE C La Farmaderbe corona il risultato di un campionato strabiliante e conquista in modo assolutamente meritato la serie B2. A una sola giornata dal termine il vantaggio sulla seconda in classifica è salito a 9 punti e nulla può più mettere in discussione una promozione forse inaspettata all´inizio del campionato ma che le Villadies e il team tecnico hanno fermamente voluto e cercato. Va però celebrata la vittoria di una squadra che ha fatto una stagione che definire pazzesca è dire poco. Ventinove vittorie consecutive, 86 punti conquistati su 87, un gioco regolare con punte altamente spettacolari. Il tutto gestito da un coppia di allenatori eccezionali che hanno fatto maturare il gruppo senza far pesare in modo eccessivo la sequenza interminabile di vittorie che avrebbe psicologicamente demolito un elefante. Non va dimenticato il successo in Coppa Regione e il secondo posto nella Coppa Triveneto, dove ha dovuto subire la prima e unica sconfitta stagionale ufficiale. Certo, l’impegno della prossima stagione è importante e urgono rinforzi. Ma, intanto, a Villa si festeggia!


UDINESECALCIO VOLLEY

CAMPIONATO NAZIONALE B1 FEMMINILE

LIBERTAS MARTIGNACCO Vs ISUZU ENERMIA CEREA 1-3

Foto di ALESSANDRO SAIN TremilaSport+ | 06 05 2015 | 37


ALTRI SPORT

PROTAGONISTI

IL TECNICO LUIGI GRANDO, EX PESISTA PORDENONESE, CURA IL CAMPIONCINO DI CORDENONS

A PESCA PER RELAX PENSANDO AL FUTURO Mirko Zanni è una delle giovani, già medagliate promesse della pesistica italiana di BIANCAMARIA GONANO

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econdo il suo allenatore Luigi Grando, Mirko Zanni è per la pesistica il giovane più promettente a livello nazionale, scelto l’anno scorso per la partecipazione ai Giochi Olimpici fra una rosa di due soli candidati, uno maschile

e l’altro femminile: “È impressionante – racconta Grando - come questo ragazzo abbia già ottenuto risultati eccezionali conducendo una vita molto semplice. Ha battuto tutti i record italiani ma, con una straordinaria semplicità, due giorni dopo la gara lo trovi a pescare

Provengo da una famiglia di sportivi, che mi segue con attenzione

CARATTERE E' un ragazzo solare e non incline all'autopubblicità, il giovane campione pordenonese

QUESTO È LUI 17 anni, di Cordenons, Mirko Zanni dopo gli inizi nella pallavolo si è dedicato nel 2012 alla pesistica, ottenendo lo scorso anno tre vittorie ai campionati italiani nelle categorie Under 17, Junior e Assoluti. Del 2014 sono pure la medaglia di bronzo alle Olimpiadi giovanili in Cina e quella d'argento agli Europei Under 17 in Polonia. Dopo gli inizi a Fiume Veneto, è passato nel 2013 alla Pesistica Pordenonese, curato da Luigi Grando. E' studente del quarto anno dell'Istituto Agrario di Spilimbergo. In preparazione i Mondiali junior di giugno in Polonia e gli Europei junior di novembre.

in solitudine. Tra l’altro, il bronzo ottenuto alle Olimpiadi giovanili in Cina rappresenta un prestigio immenso: normalmente il podio per quella categoria è tutto asiatico. E l’ultima medaglia italiana olimpica in pesistica è datata 1984. Lui ha stravolto ogni pronostico, regalandoci una gioia immensa e piena d’orgoglio. C’è da dire che la pesistica non è molto valorizzata come attività sportiva e veniamo confusi con i normali frequentatori di palestre. Pochi sanno invece che è uno degli sport olimpici più antichi e non è legato solo alla forza. Mirko ne è un degno rappresentante per la sua velocità, la mobilità articolare, un fisico non colossale, la testa e la costanza che ci mette. Purtroppo in generale i nostri ragazzi iniziano ad affacciarsi alla conoscenza dello sport tardi, solo alle medie, e spesso i genitori li mandano a praticare sport più diffusi e comodi da raggiungere. Peccato!” Eccolo qui Mirko Zanni, diciasettenne di Cordenons, pronto a parlare di sé: “Provengo da una famiglia molto sportiva: mio padre da giovane praticava pesi e mia madre atletica leggera a livello internazionale. Ho giocato a pallavolo per quattro anni e nel 2012 mio padre ha deciso di portarmi in palestra a potenziare le braccia. Non conoscevo la pesistica ma ero abbastanza bravo e mi hanno fatto disputare delle garette. Da lì poi ho scelto questa strada". E poi i primi risultati: "Li ho ottenuti nelle giovanili Under 17 nella categoria 62 chilogrammi. Ora sono passato agli Junior con i 69 chili. Lo scorso anno ho fatto una bella tripletta agli Italiani vincendo nelle categorie Under 17, Junior e Assoluti e ottenendo il bronzo alle Olimpiadi in Cina, oltre


UDINESECALCIO

FISICO Mirko Zanni in piena azione in pedana. L'atleta, 69 chili, è passato quest'anno alla categoria juniores.

PODIO Mirko Zanni a Lido di Ostia sul primo gradino dei campionati italiani Under 17. all’argento agli Europei Under 17 in Polonia. E’ stato un anno magico”. Mirko ha mosso i primi passi a Fiume Veneto, passando poi nel 2013 alla Pesistica Pordenonese. Frequenta il quarto anno dell’Istituto Agrario di Spilimbergo faticando per

ottenere buoni risultati in entrambi i settori: “E’ molto duro e stressante studiare ed allenarsi. Mi sveglio alle sei del mattino e prendo due mezzi pubblici per raggiungere la scuola. Alle 14 sono a casa, un pranzo veloce e poi passo il pomeriggio in pale-

stra, studiando solo dopo cena. Ho scelto quest’indirizzo di studi perché amo molto la natura ma non so cosa farò nella vita. Se avrò la possibilità di inserirmi in un gruppo sportivo, continuerò a studiare all’Università". Ha una famiglia che lo segue con attenzione, Mirko: "Lo fa sia nell’allenamento psicologico che nella dieta. Due mesi prima di una gara importante un dietologo mi propone la dieta adeguata per mantenere forza ed energia. Essere agonista è molto faticoso e la sera sono letteralmente distrutto. Il sabato però mi dedico al divertimento con i miei amici anche se il mio hobby preferito è andare a pescare per rilassarmi". Il suo, dice, è un carattere solare e intollerantes con la vanità: "Quando mi fanno i complimenti cerco sempre di sminuirmi. Ora mi sto preparando ai Mondiali Junior di giugno in Polonia dove punto a fare esperienza, tenendo conto che è un ambiente totalmente diverso dall’Under 17. E poi mi concentrerò sugli Europei Junior a novembre. Il mio sogno rimane la qualificazione olimpica, vedremo…”

EVENTI

UDINE CAPITALE DELLA MONTAGNA Conto alla rovescia per “Montagna in città”, evento che animerà il colle del castello di Udine dal 15 al 17 maggio. Udine diventerà così la capitale della montagna friulana in una "tre giorni" di eventi che prevedono la partecipazione di personaggi come Mauro Corona, Gabriella Paruzzi e Devis Bonanni. La manifestazione propone un weekend all'insegna degli itinerari e delle proposte turistiche, ma anche appunto la presenza dei grandi personaggi della montagna e i visitatori potranno scoprire una trentina di stand tematici, da quelli enogastronomici a quelli istituzionali.

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TENNIS

A DESTRA, l'undicenne Elisa Mecchia, grande protagonista delle finali di Brugnera, così come Anna Sturmigh e Sofia Venier (foto sotto), finaliste della categoria Under 16.

A SINISTRA, la dodicenne Manuela Turolo che ha sconfitto Francesca Vogrig. Qui sopra Alessio Tramontin, portacolori del Tc Roveredo.

AI REGIONALI FIOCCANO SORPRESE

Non sono mancati spettacolo e verdetti inattesi alle finali svoltesi in quel di Brugnera

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e prendiamo le teste di serie dei sei tabelloni dei Campionati regionali organizzati dal Tc Brugnera e le confrontiamo con gli esiti finali, possiamo dedurre che gli accrediti applicati dal giudice arbitro Alessandra Marchetti e supervisionati dal tecnico regionale Maurizio Tositti, sono stati rispettati al 50%. Incominciamo ad evidenziare le sorprese, ricordando che, alla verde età dei contendenti, gli alti e bassi di rendimento sono all’ordine del giorno, soprattutto nelle competizioni a discreto tasso emotivo. La prima sorpresa la fornisce il tabellone delle bambine undicenni, grazie alla prova di Elisa Mecchia del Tc Martignacco, tempra celtica e fisico allenato. Saltata al primo scoglio la favorita Beatrice Simeoni, l’allieva di Filippo Miconi ha tenuto caparbiamente la rotta fino a doppiare l’ultimo difficile scoglio, rappresentato della goriziana Vivian Fajt, superata per 6-4 7-5. le conferme Saliamo di un gradino d’età e monta lo stupore davanti al 3.5 giunte Angelo Rossi dell’Eudalle teste azzurrino rotennis Club, bloccato nel modi serie mento topico per 6-4 6-2 dal 4.1 Alessio Tramontin del Tc Roveredo che legittima il trofeo dopo aver stoppato in semi anche il secondo del seeding e pari classifica Manfredi Vergine. L’esplosivo ragazzino roveredano che ricorda nei gesti tecnici e nel volto Gustavo Kuerten, ex numero uno del mondo, è tra i migliori della regione anche nelle gare di sci. Disciplina sportiva che lo libera dagli impegni a pri-

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mavera inoltrata. Un tanto per sottolineare il potenziale ancora inespresso del suo tennis, come da tempo va predicando il suo mentore, coach Sebastiano Fiori. Citiamo l’ultimo trionfo imprevisto (parzialmente), ricordando la vittoria della 3.3 Sofia Venier, forgarese in forza al Tennis Modus, capace di mandare un ulteriore segnale dei suoi evidenti progressi, superando alla distanza, la pari classifica e seconda nella lista Nika Pahor e con il botto conclusivo di 6-4 4-6 6-2, respingendo la favorita delle sedicenni, la 3.2 Anna Sturmigh portabandiera del Tc Corno. A proposito di under 16, tra i coetanei maschi si perpetua la sistematica iattura nei Campionati regionali che avvolge Nicolò Borrelli del Tennis Città di Udine. Questa volta il nuovo ostacolo per il balzo nel main draw nazionale assume le sembianze di Giovanni David, bellunese sceso da alcuni mesi da Ponte nelle Alpi per vestire la casacca del Tc Caneva, passaggio d’aria che gli ha aperto la possibilità di concorrere per il titolo nel nostro territorio. David non si lascia scappare la ghiotta occasione e monopolizza lo scudetto, battendo nel momento verità il longilineo mancino udinese con il punteggio di 6-2 7-5. La dodicenne cividalese Manuela Turolo rispetta l’accredito più alto e sconfigge la pericolosa pretendente, Francesca Vogrig del Tc Triestino per 6-4 6-2. Vittoria che ribalta il risultato del recente confronto al Villaggio del Pescatore, dove l’allieva di Franco Zanuttigh non aveva certamente brillato (eufemismo) nel presentare i suoi fondamentali. Gli esercizi degli ultimi giorni,

orientati, prevalentemente, sul movimento del dritto, in una simbiosi formativa tra il lavoro del tecnico e gli insegnanti del CPA, le facilitano l’impennata. E’ un alloro importante che costituisce un primato individuale per il circolo della città longobarda. A lenire la piccola delusione del prolifico club giuliano ci pensa l’undicenne Filippo Iocovoni. Parte in testa nel seeding e al quarto impegno si guadagna la passerella del match clou, respingendo le insidie di David Turrini dell’Eurotennis Club, infliggendogli un perentorio 6-4 6-0. Volendo tracciare un consuntivo geografico, si evince che tre titoli sono atterrati nella provincia di Udine, due nel territorio pordenonese e uno nel suolo triestino. Pur angustiato dalla pioggia, lo staff del Tc Brugnera, con in prima linea il premuroso presidente Max Cover, è riuscito ad assolvere l’incarico, rispettando i tempi canonici dei Campionati delle tre categorie giovanili, sempre confidando nel conforto a tutto campo della BCC Pordenonese. Fausto Serafini

QUI SOPRA, Max Cover con i finalisti Under 16 Borrelli e David.


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SPECIALE LIBERTAS

Pioggia di medaglie per la Libertas Porcia

IN BREVE PATTINAGGIO

GINNASTICA

DUE MEDAGLIE PER L'ETERNA RAFFAELLA GAVA ■ Brugnera ha ospitato la terza tappa del circuito Gymteam. Nel concorso Gpt di primo livello, la squadra A della Libertas Porcia (composta da Jessica De Giusti, Francesca Grizzo, Renata Jasmine Pizzinato, Giulia e Lisa Santarossa) ha chiuso seconda. Undicesime le compagne del team B (Erika Azzano, Ilaria Papapietro, Zoe

Pezzini e Anna Todone). Nella seconda fascia d'età (11-13 anni) trionfo assoluto della squadra B (Matilde Facca, Stefania Onina, Lisa Oxana De Paciani e Eleonora Kegozzi) mentre il team A (Giorgia Cadelli, Gaia De Giusti, Alice Grizzo e Alessia Poletto) si è accomodato sul terzo gradino del podio. L'ottima performance delle ginnaste

della polisportiva purliliese è stata chiusa con l'argento colto dalla formazione di terza fascia (Silvia Balla, Federica Vazquez, Anna Zulianello e Giulia Tukuri) e il bronzo del team più "adulto" (Lisa Buttò, Irene Orlandi, Simona Paccone, Michela Palamin, Samuele Papes, Anna Valdevit e Alessia Zerbinatti).

ATLETICA

Memorial Todaro, edizione da record ■ La 32ma edizione del Memorial Todaro, gara di apertura della stagione estiva, ha regalato numerosi primati, a partire dalla presenza di ben 210 atleti. Isabella Martinis, cadetta dell'atletica Malignani Libertas Udine, ha ottenuto la prestazione di 55.61m nella gara del martello cadette che equivale alla seconda prestazione italiana all-time, Mattia Picello, veneto, ha fatto il primato regionale sui 1000m 2.25.65, Luca

1 t m

Paoletto record di categoria, sempre nei 1000m con 2.28.96 davanti ad Agostino Nicosia dell atletica Malignani copn 2.29.02. Bene i tre ostacolisti dell'atletica Malignani libertas Udine Federico Rossi, Riccardo Del Torre, Gabriele Cernigoi e xonaldo shtiylla. Il martello del neopoliziotto Marco Bortolato atterra a 68.62m, il premio speciale del giavellotto e andato al carabiniere Antonio Fent con 70.41m.

Bene Angelika Wergieska nei metri 100 con 12.09, Federica Modesto nei 3000 con 10.24.31, Martina Molinaro nell'asta con 3.50m allieva. La juniores Tiffany Andreutti ottiene la prestazione di 50.01m nel martello, ottiene il suo primato personale. Tutti questi atleti sono della Altetica Malignani libertas Udine.

Oramai l'hanno ribattezzata "la Josefa Idem di Porcia". Si tratta della 44enne Raffaella Gava, campionessa nella vita (4 figli) e nello sport, portacolori della Pattinaggio Libertas Porcia. Già, perché quando l'autunno scorso si è ripresentata al pattinodromo l'allenatore l'ha guardata storta chiedendole "che intenzioni hai?". La risposta è stata tanto candida quanto fulminante: "voglio partecipare ai Campionati italiani master e possibilmente vincerli". E così è stato, quasi. Infatti, l'insidiosa pista sopraelevata di San Miniato (Pisa) ha ospitato i Campionati italiani di pattinaggio corsa della categoria Master, e l'inossidabile Raffaella è tornata a casa con due medaglie al collo. Si tratta di un argento raccolto sulla distanza dei 5mila metri in linea, nonché un bronzo sul chilometro.

UDINE | TRIESTE | PAD

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SPECIALE LIBERTAS

A CASARSA LE LIBERTIADI 2015 La formazione Under 12 Moruzzo 2014-2015

ARTI MARZIALI

Presentato il World Simposyum di Tarvisio ■ Lo sport come fattore di crescita culturale e di educazione e quale catalizzatore e portatore di valori è stato una sorta di filo conduttore della presentazione della quinta edizione del World Simposyum che si svolgerà a Tarvisio (Udine) nella prossima fine settimana e che porterà nel centro alpino dei tre confini oltre mille persone, tra maestri, allievi e appassionati di arti marziali da tutto il mondo. La manifestazione, organizzata dalla Asd Nuova Cisa (Centro Italiano Sicurezza Autodifesa), affiliato Libertas, è stata presentata stamane nella sala Multiseum di Città Fiera dai vertici della stessa Associazione: il presidente Roberto Veronese ed il presidente onorario Andrea Cainero, dall'ideatore Marco Cavalli e dai responsabili di alcune delle scuole di arti marziali rappresentate, oltre che dal presidente della Libertas Bernardino Ceccarelli e dal sindaco e dall'assessore al turismo di Tarvisio, Renato Carlantoni e Igino Cimenti, presenti tra gli altri il presidente provinciale del Coni, Silvano Parpinel, ed il presidente dell'Ussi regionale Piero Micoli. La manifestazione tarvisiana avrà un prologo venerdì

8 maggio con uno stage privato dei corpi speciali francesi cui parteciperanno Carabinieri e Polizia. Il Raduno Mondiali di Arti Marziali, comprendente nella sua multidisciplinarietà le pratiche di autodifesa specialistiche per forze di Polizia e no, entrerà nel vivo sabato 9 maggio con la presenza nel Palasport di Tarvisio di 480 tra maestri e praticanti delle diverse discipline rappresentate, mentre domenica 10 maggio nel palazzetto ci saranno altri 580 atleti di Israele, Giappone, Marocco, Francia, Germania, Austria, Belgio, Slovenia e Croazia, oltre che naturalmente dall'Italia e per la prima volta dalla Svizzera, che si confronteranno nelle

DOVA | MILANO | PRATO

■ Il Friuli Occidentale si appresta a ospitare le Libertiadi 2015, La fiera regionale dello sport sotto l’egida Libertas. Sarà ancora una volta Casarsa della Delizia (come lo fu per la prima fortunata edizione del 2013) il cuore dell’happening in calendario il 23 e 24 maggio. E saranno numeri da record: 20 le discipline che saranno presentate al pubblico, messe in campo da 1.700 atleti, sotto la supervisione di 205 tecnici. La manifestazione coincide con il 70° anniversario di fondazione dell’ente, che quest’anno vede il suo brand premiato con una griffe incisa sulla medaglia coniata per l’Expo.

pratiche di Karate Shotokan, Goju Ryu, Wado Ryu, Taekwondo, Judo, Ju Jutsu, Krav Maga, MMA, Kich Boxing e Tai Chi. Ai promotori ed ai partecipanti Ceccarelli ha portato il saluto e l'augurio della Libertas regionale, ricordandone l'impegno a fianco delle società che si attivano per raggiungere l'obiettivo della stessa per diminuire la preoccupante quota del 40 per cento di giovani che non praticano alcuno sport. Il sindaco Carlantoni ha accolto con entusiasmo l'idea lanciata dai promotori per fare diventare quello di Tarvisio un appuntamento biennale fisso importante, oltre che per le ricadute economiche

da non sottovalutare - come ha detto anche Cimenti - nell'attuale contingenza, per i valori che queste pratiche sportive sanno trasmettere e perché darebbe sempre maggiore visibilità al comprensorio tarvisiano, rafforzando l'immagine che si è già diffusa grazie alle gare internazionali di sci, al Giro d'Italia ed ai campionati nazionali giovanili di scacchi. Sui valori delle Arti Marziali si sono poi soffermati i Maestri presenti, diversi dei quali hanno nei giorni scorsi avuto il piacere e l'onore di fare da scorta alla star Jackie Chan a Udine per il Far East Film Festival. Proprio loro hanno evidenziato stamane il positivo accordo trovato tra i praticanti delle discipline tradizionali e quelle moderne, in questo Simposyum mondiale, a simboleggiare l'armonia e l'unità di intenti per la crescita anche culturale che il settore, che per questo andrebbe anche più adeguatamente sostenuto, può dare alla società e per incanalare l'interesse e le passioni dei giovani, contribuendo nel contempo ad allargare il panorama degli sport che suscitano interesse e richiamo.

Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 06 05 2015 | 43


ITINERARITREMILA

NEL VERDE DELLE

VALLI

Un itinerario da Cividale a Clenia di San Pietro alla scoperta di profumi e colori per una camminata in totale relax

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ITINERARITREMILA a cura di ROMANO PALUDGNACH

CHIESA DI S. ANTONIO CLENIA DI SAN PIETRO AL NATISONE (UD) VALLI DELL’ALBERONE

U

n itinerario che definirei Slow a 360°, partendo dalla Città Longobarda di Cividale del Friuli dal centro storico in citybike, ma anche con le MTB, in alternativa trekking o running a seconda delle proprie passioni si può già usufruire dei molti progetti che il nostro territorio friulano offre ai turisti, grazie all’integrazione di vari gruppi tematici tra cui mobilità, ciclismo e turismo. Parliamo di Urban Trekking, ma anche di BiMobIS, anello cicloturistico transfrontaliero, come anche dell’Alpe Adria Trail. Se quindi, dopo aver visitato il Tempietto Longobardo, la Casa Medievale il Museo archeologico Nazionale ed anche il Museo Cristiano accanto al Tesoro del Duomo, e la statua di Giulio Cesare che fu colui che nel 53 a.C. fondò con il nome di Forum Iulii, questa città dal fascino unico, che ti lascia senza respiro, senza fiato, ma con un sacco di foto, con il cuore pieno di gioia e gli occhi pieni di ammirazione e, lì ti rendi conto che questa città iscritta nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, a detta di molti può essere considerata una delle perle d’arte presenti in Friuli.

Uscire, partire e lasciare, non sarà facile guardare avanti con curiosità, ma le sorprese, le cose belle non sono finite, ma anzi continuano passo dopo passo, davanti e al nostro fianco, a stupirci come quando attraversiamo il Ponte del Diavolo, con uno slowmotion da “sabbie mobili” e finalmente usciamo da anni di storia e di arte e possiamo iniziare il nostro tour fotografico anche fuori dalle mura e li già ci troviamo in Piazza Resistenza pronti per prendere l’Anello Sud del Natisone. Questo itinerario che nella prima parte segue la sponda del Natisone (Anello sud Natisone) è affascinante e semplice da seguire in quanto su tutto il tracciato troviamo cartelli con le indicazioni chiare e ci porterà attraverso borgate, prati, con un susseguirsi di colori, profumi e con lo sguardo proteso sulle colline e sui monti delle Prealpi Giulie e fin oltre verso le vette della Slovenia che fanno da cornice. Il procedere lento ma allegro ci porterà slowitinerarytrekking.blogspot.it/

verso Purgessimo che si trova ai piedi del Santuario di Castelmonte e, a seguire, lungo il percorso con un lieve sali-scendi ci troveremo al Ponte San Quirino e quindi, attraversato il ponte che troveremo sulla nostra sinistra, svolteremo a destra seguendo la segnaletica verso Vernasso e, a seguire nel breve dopo Oculis, svolteremo a destra per oltrepassare il Natisone sul ponticello strettissimo ed emozionante nuovamente il fiume Natisone. Lungo tutto questo tragitto davanti a noi imponente e fantastico il Monte Matajur ci guiderà verso le Valli del Natisone. Una volta passato il centro, ci porteremo verso la Chiesa del comune di San Pietro al Natisone e, passandole a fianco, prendendo la stradina asfaltata Via Klancic la seguiremo e ci porterà a salire sul versante del Monte Klancic; sarà breve e solo dopo qualche tornante, ci troveremo al piccolo passo di Klancic come da toponomastica. Obbligatorio fermarsi sulla piazzola alla nostra destra, per prendere fiato ed osservare la caratteristica segnaletica su questo “trivio” con fiori colorati ed erbe spontanee. Sulla sinistra troveremo il sentiero che porta direttamente verso il Monte Matajur. Ma lo sguardo subito ci distrae per farci notare il cartello: Trattoria Le Querce. Una sosta è vivamente consigliata, vista l’ora di pranzo per scoprire, se è vero come dicono, che i piatti tipici locali fanno buon uso delle erbe spontanee che profumano e colorano prati e boschi di questo splendido paesaggio ancora incontaminato delle Prealpi Giulie. Ad accoglierci presso il locale Le Querce la Signora Ediliana con gentilezza e bontà unica ci farà scoprire il così definito “piccolo paradiso enogastronomico delle valli”. Il menù lo troviamo arrotolato con eleganza sul nostro tavolo apparecchiato con estrema cura e ovviamente colorito dei fiori appena fotografati prima di entrare in questo paradiso.

DA VEDERE Storica la chiesa di Sant’Antonio a Clenia di San Pietro al Natisone (UD). Fondata nel XIV secolo e ristrutturata nel ‘500 creando in quell’occasione un presbiterio poligonale con soffitto a rete di costoloni assolutamente da visitare l’interno con l’altare dorato seicentesco. Da osservare anche le originali colonne “carinzie” a tortiglione.

Una volta ripartiti….dalla piazzola…

Sulla Destra troviamo il Percorso Naturalistico che porta in cima al Monte Roba curato dalle scuole medie di San Pietro al Natisone, il quale scollina e poi scende presso il campo sportivo del medesimo comune. Se invece procediamo sulla strada asfaltata davanti a noi ci troveremo a scendere verso Clenia, dove a fondo valle sulla destra troveremo la stradina che ci porterà rapidamente all’Agriturismo Monte del Re con alloggio e ristoro curati dal titolare Francesco. Davanti a noi dopo 200 metri all’interno della borgata di Clenia "Lei": la Chiesa Storica di Sant’Antonio del XIV secolo, una delle molte chiese votive che troviamo nel nostro Friuli. Solo qui, nel giro di pochi Km, ne troviamo 6 di chiesette e queste fanno parte del sentiero della Fede con i loro Altari Dorati.

Come raggiungere in auto il punto di appoggio se vorrete effettuare l’Itinerario all’inverso:

Superata Cividale del Friuli in direzione Carraria, quindi a seguire Slovenia, raggiungete Ponte San Quirino: lì trovate un bivio, proseguite sulla statale, in direzione Slovenia, per San Pietro al Natisone e una volta passato tutto il centro del comune, ad una strettoia, svoltate a destra verso la Chiesa.

Itinerari in zona 1) ANELLO SUD CIVIDALE DEL FRIULI 2) BIMOBIS 3) SENTIERO DELLA FEDE, SEI CHIESETTE VOTIVE 4) ANELLO SUD NATISONE CIVIDALE DEL FRIULI 5) CASCATA DEL KOT

PUNTO DI APPOGGIO: TRATTORIA LE QUERCE

AGRITURISMO MONTE DEL RE

Via Klancic, 5 San Pietro al Natisone (UD) Tel.+39.0432.727665 Chiuso il martedì

Località Clenia, 35/B San Pietro al Natisone (UD) Tel.+39.0432.1486617 Mob. +39.333.5888670 info@agriturismomontedelre.it

www.trattorialequerce.it

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twitter.com/paluroma

www.agriturismomontedelre.it

www.youtube.com/user/paluroma

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 45


>> PREVENZIONE SORDITÀ

Prevenire è meglio! È IMPORTANTE PER LA TUA SICUREZZA ED È IMPORTANTE PER LA TUA PATENTE L’udito è necessario per aiutare la concentrazione e l’attenzione anche quando si è alla guida. La concentrazione in auto è la somma dell’apparato visivo e dell’apparatoo uditivo. Se si sente poco si è costrettii ad osservare con più attenzione la strada e quindi è più facile affaticarsi e di conseguenza distrarsi. Tenere l’udito sotto controllo è importante perché così facendo si può prevenire conseguenze a volte anche gravi! Ti aspettiamo per provare il tuo udito presso una delle nostre sedi MAICO.

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>> LE INTERVISTE DI DARIO ZAMPA

Una testimonianza di vita: Maico aiuta chi ha l’Acufene Roberto Padovani ha risolto i suoi problemi di Acufene grazie alla Maico, lo ha intervistato per noi Dario Zampa

R

oberto, nella vita collaboratore scientifico per una ditta farmaceutica... Dopo i grandi successi ottenuti al lavoro nel settore farmaceutico come prezioso collaboratore della classe medica si è dedicato alla pittura e spesso interviene come esperto d’arte nelle gallerie per il suo spiccato giudizio critico. Mentre sorseggiavamo un buon caffè, prima ancora di cominciare l’intervista a tema artistico, sapendo che sono un vecchio amico della Maico, ha iniziato a parlarmi di Acufene e di pesanti disturbi all’orecchio... “Se non ci fosse la Maico io impazzirei”

- mi ha detto con tono severo. “Roberto” - gli ho detto amichevolmente - “non sono qui per sentire apprezzamenti sulla Maico, ma per descrivere il personaggio e le sue spiccate qualità artistiche...” Mi ha interrotto bruscamente e ha ribadito: “Io no potrei resistere neanche un giorno senza l’apparecchio che mi attutisce quell’assordante fruscio all’orecchio. Sarei morto, stecchito! Sono stato negli Stati Uniti, all’Università di Pisa dove studiano il caso... Niente da fare! Non ci sono rimedi. Guai se mi mancasse l’assistenza della Maico, l’unico che

mi giova. Ne ho due di scorta!” Per attenuare un po’ il clima di quella sua delicata condizione, gli ho chiesto la sua opinione sui giovani d’oggi, sulle loro difficoltà... È stato perentorio: “Cercano di stupire, di provocare per emergere... Una volta emergeva chi aveva talento, chi aveva qualità e, soprattutto, chi aveva buona volontà”. Grazie Roberto! È stato un piacere. Dario Zampa Per ulteriori informazioni chiamate il numero verde 800 32.22.29

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P.zza XX Settembre, 24 - Tel. 0432 25463 ORARIO: dal LUNEDÌ al SABATO 8.30-12.30 –15.00-19.00

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Viale Trieste, 10 - Tel. 0434 730022 ORARIO: dal LUNEDÌ al VENERDÌ 14.00-18.00

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Via F. da Maniago, 8 - Tel. 0427 709403

ORARIO: dal LUNEDÌ al VENERDÌ 9.00-13.00 GIOVEDÌ 9.00-13.00 – 15.00-18.00

MONFALCONE

Via Nino Bixio, 3 - Tel. 0481 414262

ORARIO: dal LUNEDÌ al VENERDÌ 9.00-13.00 – 14.00-18.00


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