TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
GRADI
magazine
09|16 18|05|2016
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m proMoZIoNE
PUDDU, ORA I GUFI STANNO ZITTI pag 10
DILETTANTI
CANE, HO CHIUSO CON MILANESE! pag 20
pErsoNAggI
IL RITORNO DI CALAMITY-SILVIA
L'esultanza di Di Natale dopo il suo ultimo gol in bianconero
pag 50
voltare
pagina
DOPO UN CAMPIONATO MAI COSì DELUDENTE, L'UDINESE DOVRà RINNOVARE AMPIAMENTE L'ORGANICO PER UNA PROSSIMA STAGIONE MENO DIFFICILE PAG 32
Corsi Scuola Nuoto Adulti e Bambini Lezioni di Scuola Nuoto Private AcquaGol (7-16 anni) Riabilitazione Funzionale in Acqua Acquaticità in Gravidanza Acqua Baby (3-36 mesi) Corso Post Parto Ri-Donna (menopausa)
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A GIUGNO RICOMINCIANO I CORSI
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SOMMARIO
09|16
18|05|2016
20
32-33 UDINESE 6-7 ECCELLENZA
CALCIO
8-10 PROMOZIONE
11 PRIMA CATEGORIA
12-20 SECONDA CATEGORIA 21-23 TERZA CATEGORIA
24 CARNICO
26-29 GIOVANILI
37
30 CALCIO A 5
31 FEMMINILE
42-43 BASKET 44-49 VOLLEY 50-53 ALTRI SPORT
Le Belle di Tremila Sport: Elena Shabura
RUBRICHE 34-35 SI DICEVA... 37-40 L E BELLE DI TREMILASPORT
36 NONSOLOSPORT
56-57 MONDO LIBERTAS 58-59 GLI ITINERARI DI TREMILASPORT
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TIRO A SEGNO Silvia Malagnini, già campionessa italiane ed europea, torna alle gare dopo un lungo stand-by. TremilaSport+ | 18 05 2016 | 03
ATTIVITÀ ESTIVE 2016 per bambini dai 5 agli 11 anni
PERIODI: • dal 4 all’8 luglio • dall’11 al 15 luglio • dal 25 al 29 luglio
Una splendida occasione per star e a contatto con la natura e impar are divertendosi, a conoscere il mon do dei cavalli
iscrizioni entro il 30 giugno
ORARIO: • arrivo ore 8.45/9.00 • rientro ore 14.00/14.30 Possibilità di pre e post accoglienza
Programma giornata: • • • • •
Governo del cavallo Merenda Tutti in sella Pranzo Giochiamo insieme
Abbigliamento consigliato: • Tuta o jeans e scarpe da ginnastica (eventuale cambio per il pomeriggio)
IL CASCHETTO VERRÀ FORNITO, PER CHI NON NE POSSEDESSE UNO PROPRIO, DALL’EQUITURISMO
PER INFORMAZIONI:
Miriam Bevilacqua Cell. 380 7328088 o presso Agriturismo Chamir Tel. 0432 732483
EQUITURISMO CASALI DUCA Strada di Gradois n°21 Sanguarzo di Cividale (UD)
EDITORIALE
.... Signori, si cambia, ma con giudizio
T
empo di voltare pagina, all’Udinese, al termine di una stagione che definire deludente è eufemistico e culminata con un quartultimo posto che solo per un punto ha evitato la caduta in serie B. Un organico di una povertà tecnica unica, quello consegnato negli ultimi tre anni a Guidolin, Stramaccioni, Colantuono e ultimamente a De Canio, con soli cinque italiani, tra tanti stranieri di scarso spessore, e Totò, Domizzi e Pasquale a salutare ora la compagnia impoverendo ulteriormente lo zoccolo duro nostrano. Fatto festa per i partenti, è tempo dunque di ricostruire e in maniera più assennata, non tappando buchi come fatto nelle ultime stagioni e senza strombazzati presunti fenomeni provenienti da zone calcisticamente inadeguate alla serie A italiana. Questione di marketing, certo, ma alla base c’è pur sempre il calcio, spettacolo che al “Friuli” (noi lo chiameremo sempre così, non certo “ex Friuli” com’è stato detto in un’emittente commerciale) da tempo ormai si è visto ben poco. Ma anche e soprattutto di calcio dilettanti si parla nel nostro magazine, e di quello femminile, con l’intervista al neo allenatore del Tavagnacco, Amedeo Cassia, che a 55 anni si avvicina per la prima volta al mondo del football delle donne. E offriamo spazio anche ad altri tipi di palloni: quello a spicchi, ad esempio, con sabato mattina in programma al Benedetti di Udine le finali del torneo Cernich, successore di quel Burei che negli anni ’60 e ’70 appassionò folle di studenti. Una pallacanestro genuina, alla quale i ragazzi si avvicinano per spirito di corpo, di appartenenza ai rispettivi Istituti, preferendo spesso questo impegno a quelli con le loro società sportive. E poi il pallone da pallavolo, con la nostra periodica visita alle società regionali: stavolta è il turno di Martignacco, corposa realtà fatta di una formazione femminile di punta in B1 e con alle spalle un solido settore giovanile. Realtà che esigono un impegno sostanzioso per la loro conduzione e spesso senza i cospicui capitali appannaggio invece di sport più ricchi. Un plauso, dunque, a queste dirigenze. Non mancano poi nel nostro magazine i personaggi speciali e uno di questi è Silvia Malagnini, già campionessa italiana ed europea di tiro con la pistola, ritornata in attività dopo un lungo stand by per motivi professionali. Ovvero: chi ha fatto dello sport difficilmente vi si stacca, e Silvia ne è un esempio tangibile.
Il Direttore Edi Fabris
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Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 18 maggio 2016.
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TremilaSport+ | 18 05 2016 | 05
FABIO PITTILINO
ORGOGLIOSO DEI MIEI RAGAZZI
ECCELLENZACALCIO
Per buona parte del campionato assieme al Lumignacco la Gemonese è stata la rivelazione del torneo. Il tecnico dei giallorossi ripercorre così le tappe di una stagione vissuta al di sopra delle aspettative
Q
e i risultati si sono visti, grazie anche alla loro guida tecnica. Ma siamo in una categoria dove appena sbagli paghi, quindi non la ritengo affatto di livello basso: è solo un luogo comune”. - A proposito di gol subiti: tolte le due big, siete voi la migliore… “Motivo d'orgoglio. Intanto perché son stato difensore, poi perché qui in Italia c'è questa cultura del "la miglior difesa sta davanti". Significa che si lavora bene. Avremmo dovuto sicuramente far qualcosa in più sotto porta, ma vedremo nella prossima stagione di sistemarci. Alla fine se non prendi gol fai 0-0, quindi un punto lo porti sempre a casa…” - Il momento dell'anno che ricorderà? “Ci sono state tante partite ot-
che c'è un lavoro, una squadra solida. Poi potranno non essere spettacolari, ma quest'anno li si conosceva già, gli avversari avevano preso le misure per giocare sui punti deboli, invece sono stati più forti anche di questo. Campionato mediocre? Io dico di no. In ogni partita ci sono spunti, si cresce, si osservano giocatori bravi, si impara. Il problema è l'abitudine agli anni passati, con vere corazzate. Quest'anno la corazzata l'ha fatta il Cjarlins da metà stagione
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uella appena conclusasi è stata una stagione al di sopra delle aspettative per la Gemonese di mister Fabio Pittilino. I giallorossi sono riusciti ad agguantare l'obiettivo salvezza con ampio anticipo rispetto alle previsioni, riuscendo addirittura ad accarezzare per qualche istante il sogno playoff. "Il secondo posto sarebbe però stato troppo", confessa il tecnico che è stato artefice di una splendida cavalcata. Ecco la stagione raccontate da chi ha mosso i fili con abile maestria. - Un bilancio finale? “Per quelle che erano le premesse - squadra presa un po' allo sbando e l'addio di cinque elementi chiave della Gemonese -, non posso che dire ottima. La rosa si era privata di pedine che tanto avevano dato nelle ultime stagioni: c'era il timore che un cambiamento così drastico avrebbe potuto portare inevitabilmente alla retrocessione o, quantomeno, a rischiare la pelle. L'anno scorso si è passati dai playout per conservare la categoria, invece aver raggiunto a marzo l'obiettivo è stato sicuramente inaspettato rispetto alle previsioni, ma meritato per quanto visto durante questi mesi”. - Avete sfiorato la zona playoff. Poi, dalla 24esima, il calo. Cosa è successo? “Arrivati a 41 punti i giocatori hanno spento il cervello, hanno scaricato la tensione. Posso capire, ma non giustifico. Chiudere settimi resta un buon traguardo. C'è da dire che se parti con un obiettivo è poi difficile, a livello di impostazione mentale, cambiarlo in corsa. Poi la sconfitta con il Cjarlins, giusta per quanto visto in quel match, ha fatto sì che i nostri avversari allungassero. E in questa categoria, si sa, i posti buoni sono solo i primi due. Dal terzo al nono è pura questione di prestigio. Il rilassamento è stato consequenziale ma lo dico con orgoglio: siamo i primi della seconda fascia”. - Il Cordenons ha meritato? “Sento dire che l'Eccellenza è calata di livello. Che il Cordenons ha vinto ma non esprimendo un gran calcio. Io vado controcorrente: per me se prendi 26 gol significa
“
“Cordenons poco spettacolare? Io dico che se prendi 26 gol significa che c'è una squadra solida”
Giulio Scarsini (Tolmezzo) Samuele Gon (Sistiana)
time, ma una ha un significato speciale. Sono molto legato ai 90 minuti contro il Tricesimo, alla nostra vittoria per 1-0. Attraversavamo un momento di grande emergenza ma lì ho capito di che pasta erano fatti i miei ragazzi: abbiamo portato a casa il bottino intero concedendo solo un tiro in porta al miglior attacco del campionato. Tornando a casa mi sono detto: "Se ce l'ho fatta oggi, la strada è quella giusta: questi giocatori sono grandi!". Una soddisfazione vera. Sono fiero dei miei ragazzi”. (l.f.)
Federico Aggio (Lignano) Francesco Sannino (Torviscosa)
Lorenzo Violo (Union Pasiano)
Filippo Fabbro (CjarlinsMuzane)
Peter Kalin (Gemonese) Amedeo Russo (Cordenons) Alex Del Riccio (Lumignacco)
David Colja (Vesna)
Gianluca Ciriello (San Luigi)
LO SQUADRONE DI ECCELLENZA E PROMOZIONE TremilaSport+ | 18 05 2016 | 07
A.S.D. LIGNANO PRESIDENTE: Scudeler Marino ALLENATORE: Zecchinel Adamo PREPARATORE PORTIERI: Venturuzzo Fulvio FISIOTERAPISTA: Spinelli Domenico DIRIGENTE ACCOMPAGNATORE: Piasentin Alfeoo  PORTIERI: Gobbato Davide, Gava Marco DIFENSORI: Aggio Federico, Faggiani Fabio, Terrida Simone, Ius Pierluca, Pressacco Matteo, Mauro Filippo, Ferro Gianluca, Conforti Andrea CENTROCAMPISTI: Paolini Nicola, Stentardo Antonio, Durmishi Aldo, Pinzin Davide, Cervesato Maurizio, Vincoletto Alessandro ATTACCANTI: Cusin Alessandro, Araboni Christian, Chiaruttini Simone, Faggiani Matteo, Davide Belic
L L E C EC
! I T N E L
CALCIOPROMOZIONE CALCIOECCELLENZA CALCIOUDINESE
EMANUELE PUDDU
ABBIAMO ZITTITO TUTTI I GUFI Aurora Buonacquisto salva nonostante in molti la dessero con un piede in Prima categoria già ad inizio stagione. Il bomber rossoblù tuona: “Grande rivincita su chi ci dava per spacciati ad agosto”
S
alvezza sofferta come nelle aspettative di inizio stagione, ma quel che importa è che alla fine il risultato è stato centrato. Possono essere dunque più che soddisfatti all’Aurora Buonacquisto, che anche il prossimo anno partirà dal campionato di Promozione. A farsi portavoce dello stato d’animo dello spogliatoio rossoblù è il bomber della formazione di Remanzacco, Emanuele Puddu. - Emanuele, che voto dai alla stagione dell’Aurora?
“Direi che la nostra stagione si merita un bel 7 pieno, perche è stato raggiunto l’obiettivo della salvezza nonostante i tanti problemi e una rosa ridotta all’osso. Nonostante i mezzi limitati della società e dei giocatori siamo riusciti a salvarci, quasi in modo miracoloso, ed è stata una grande rivincita su chi ci dava per spacciati già ai primi di agosto”. - Che impressione ti ha fatto questo campionato di Promozione A? “Quest’anno il girone A è stato molto
“
“La differenza tra me e mio fratello? Lui è dotato di gran fisico e bel tiro, mentre io sopperisco con l’astuzia” duro, sempre equilibrato soprattutto nella parte bassa della classifica”. - Tra le varie squadre chi ti ha maggiormente impressionato? “Sono rimasto molto colpito dall’Union Pasiano, squadra davvero forte, soprattutto da centrocampo in su. Per quanto riguarda le delusioni, sinceramente non mi ha deluso nessuna. Forse ci si poteva attendere qualcosa di più del’ quart’ultimo posto dalla Pro Fagagna, considerando i nomi che aveva in rosa”. - Cosa si prova ad indossare la
10 | 18 05 2016 | TremilaSport+
maglia della squadra del proprio paese? “Giocare per Remanzacco è davvero stupendo. Come in tutte le cose ci sono i pro e i contro, ma quando entri in campo tutti i pensieri spariscono e pensi solo a dare il massimo per la maglia che indossi”. - Prima che passasse al Brian, con tuo fratello hai formato l’attacco dell’Aurora: quali sono le principali differenze e analogie tra voi due? “Dal punto di vista caratteriale io e Lorenzo non ci assomigliamo per niente Lui è uno molto impulsivo, io sono più portato a ponderare. In campo, invece, ci assomigliamo molto, siamo entrambi attaccanti, ci piace attaccare la profondità. La differenza sta nel fatto che lui è dotato di un gran fisico e un bel tiro, mentre io vado a sopperire con l’astuzia”. - Obiettivi per il prossimo futuro? “Nel calcio ho imparato che non si può mai dire, ma sinceramente mi piacerebbe continuare a giocare nell’Aurora il più a lungo possibile. Qui a Remanzacco mi trovo davvero bene”. Massimo Muzzin
(Foto Isonzo Calcio)
PRIMA CATEGORIACALCIO CATEGORIACALCIO
PADUANI
CHE EMOZIONE
PLAy-oFF - i risULTATi
AFFRONTARE IL MIO ISONZO! na trascorsa: in linea con quanto ricercato a inizio anno? “La stagione è stata senza ombra di dubbio positiva: l'obiettivo prefissatoci a inizio anno era quello della salvezza. Ce l'abbiamo fatta, sudando e lottando ogni partita. La cosa che ritengo più bella è l'aver centrato questo traguardo all'interno di una rosa molto giovane. Ecco, i ragazzi con meno esperienza, oltre ad avere grandi qualità, sono stati eccellenti dal punto di vista professionale. Non avevo dubbi che, alla fine, ce l'avremmo fatta”.
(Foto Isonzo Calcio)
M
arco Paduani, portiere di razza, è approdato quest'anno ad Aquileia dopo sei lunghissime stagioni trascorse con la maglia dell'Isonzo. Nel mezzo del campionato due sfide da ex (entrambe perse per 1-0) e tante altre battaglie che hanno portato alla salvezza i patriarchini: il prossimo anno sarà ancora Prima Categoria. Il papà-saracinesca alla corte del presidente Goat ci regala un giudizio su questo campionato. - Un giudizio sulla stagione appe-
- Nota negativa: la casella "gol subiti"… “Da portiere non può che essere una nota negativa. Sono davvero tanti i gol subiti e se penso che dei praticamente 40 gol incassati, un quarto sono arrivati tutti dalla Gradese fra andata e ritorno, il fastidio aumenta. Cosa è mancato? Sicuramente scarsa concentrazione e poca cattiveria sono indici fondamentali per ottenere questo genere di numeri”. - Quest'anno poi hai affrontato una delicata sfida da ex… “Già, commovente. Con l'Isonzo ho trascorso sei stagioni indimenticabili e, il giorno in cui li ho affrontati, è stato parecchio strano. Loro mi hanno stupito con quel riconoscimento (una targa con i ringraziamenti della società, ndr) e non posso che essere felice per quanto vissuto. Lì ci sono persone stupende, amici veri, con cui ho condiviso momenti che non dimenticherò mai”. - Il prossimo anno cosa farai? “Sicuramente non voglio smettere: ho intenzione di continuare a giocare e spero di farlo ancora con questa maglia, con l'Aquileia. La società è splendida, ho trascorso un anno "in famiglia", e non ci sono davvero ragioni per cambiare aria. Sto bene e spero di potermi togliere qualche soddisfazione con questo gruppo di ragazzi”.
ECCELLENZA LEgNANo – TorvisCosA 2-1
ProMoZioNE UNioN PAsiANo – BriAN 2-2 JUvENTiNA – CosTALUNgA 1-0 sPAL CordovAdo – TorrE 3-1 TriEsTE CALCio – PriMorEC 0-0
PriMA CATEgoriA MANiAgoLiBEro – s.QUiriNo 0-2 TorrEANEsE – rivE d’ArCANo 1-3 doMio – grAdEsE CALCio 1-0 CALCio TEor – vAJoNT 2-1 risANEsE – diANA 7-1 MAriANo – CorMoNEsE 0-1
sECoNdA CATEgoriA viLLANovA – UNioNE sMT 0-0 TAgLiAMENTo – vENZoNE 3-0 sEr. PrAdAMANo – FLAMBro 1-1 MUgLiA – ChiArBoLA 1-3 AviANo – AZZANEsE 3-2 CAssACCo – ATLETiCo griFoNE 1-0 MArANEsE – 3 sTELLE 3-2 rUdA – AUdAx sANroCChEsE 2-7
TErZA CATEgoriA ZoPPoLA – PoLCENigo 3-0 LATisANAroNChis – BErTioLo 2-2 sTArANZANo – UNioN 91 0-1 MANiAgo – rAMUsCELLEsE 1-0 MAJANEsE – MoiMACCo 1-2 PiEdiMoNTE – FiUMiCELLo 0-3
TremilaSport+ | 18 05 2016 | 11
WELCOME I
Nell’affrontare la stagione spor va 2015-2016, il consiglio dire vo del Primorje F.C. -in testa il Presidente ZUPIN- ha voluto dare avvio ad un programma triennale di rilancio della a vità agonis ca e del se€ore giovanile, con l’a€uazione di interven mira al raggiungimento dell’obie vo. Per quanto riguarda la prima squadra si è quindi agito per il rafforzamento dell’organico con l’inserimento di alcuni giocatori di categoria superiore. Un gruppo che -guidato sapientemente dal mister Ravalico- ha risposto perfe€amente
alle aspe€a ve, primeggiando nel girone D della seconda categoria e me€endo in luce una serie di numeri che ci hanno resi orgogliosi del risultato finale. Nell’arco delle trenta gare 25 sono state le vi€orie di cui 15 in casa; l’imba bilità interna è un risultato che ci dà un’incredibile soddisfazione, 45 pun 53 goal fa e 9 subi . Complessivamente i da sono notevoli -25 vi€orie 3 pareggi e 2 sconfi€e, 85 goal fa e 18 subi per un totale di 78 pun - è lo score di una prima stagione straordinaria. Al momento, prima stagione conclusa, si è già iniziato a lavorare per
la seconda -del proge€o triennalecon il reclutamento di altri giocatori di valore che ci perme€ano di rendere ancora piĂš compe va la rosa e affrontare al meglio il prossimo campionato di prima categoria. Obie vo? Non ci nascondiamo, “replicare i risulta o€enu quest’annoâ€?! Allo stesso modo per il se€ore giovanile, dall’estate scorsa, è stata avviata una campagna di reclutamento di giovani calciatori. La risposta è stata decisamente incoraggiante e ci ha permesso di reclutare un buon numero di ragazzini e di partecipare ai campiona giovanili con
tre squadre -Piccoli Amici, Pulcini e Esordien -. Grande è stato il lavoro di mister Siccardi -responsabile del se€ore giovanile- e del suo team di preparatori e, altre€anto grande, è stata la contentezza dei giovanissimi atle . Dal prossimo anno il settore sarà ulteriormente ampliato con l’iscrizione ai campiona di una squadra Giovanissimi; è stato ed è un programma impegna vo che con grande convinzione ci vede già lancia alla prossima stagione spor va. Sempre con l’a€enzione dedicata ai giovani -sul terreno in sinte co di ul ma generazione, unico nella
IN FIRST CLASS
78 punti 25 vittorie 3 pareggi 2 sconfitte 85 goal fatti 18 subiti
provincia- avrà luogo a par re dal 13 giugno prossimo un CAMP -ar colato su due se mane- per bambini dai 4 ai 13 anni. Quest’edizione, oltre alle consuete a vità di giochi, vedrà la presenza in esclusiva per tu a la Regione dell’ACCADEMIA ITALIANA CALCIO FREESTYLE. L’Accademia fondata dal tries no Swann Ritossa -uno tra i più for freestyler al mondo- è stata riconosciuta dalla F.IG.C. come a vità preparatoria per giovani
calciatori e ha iniziato la sua intensissima a vità partecipando al CAMP del BARCELLONA F.C.. Ancora per i giovani -categoria Esordien - nella stessa data prenderà il via la “PRIMORJE CUP 2016” alla quale hanno aderito le seguen Società: TRIESTE CALCIO, NK KOPER, AUDAX SANROCCHESE, S.S. SAN GIOVANNI, ASD SAN LUIGI, NK TABOR SEZANA, ASD DOMIO, POLISPORTIVA OPICINA e FC PRIMORJE.
Primi v CALCIOUDINESE CALCIOFOTOGALLERY
calcio - play off di Seconda categoria
Cassacco Atletico Grifone
1-0 15-05-2016
014| 18 14 | 04 0505 2016 2016 | TremilaSport+ | TremilaSport+
FOTOGALLERYCALCIO UDINESECALCIO
TremilaSport+ TremilaSport+ | 04 | 1805 052016 2016| 015 | 15
Primi v CALCIOUDINESE CALCIOFOTOGALLERY
calcio - play off di Seconda categoria
tagliamento venzone
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016| 18 16 | 04 0505 2016 2016 | TremilaSport+ | TremilaSport+
FOTOGALLERYCALCIO UDINESECALCIO
FOTO ilaria metus TremilaSport+ TremilaSport+ | 04 | 1805 052016 2016| 017 | 17
Primi v CALCIOFOTOGALLERY
calcio - Play-off di Seconda categoria
Serenissima Pradamano Flambro
1-1 15-05-2016
18 | 18 05 2016 | TremilaSport+
FOTOGALLERYCALCIO
TremilaSport+ | 18 05 2016 | 19
CALCIOSECONDACATEGORIA
AI RAGGI X
CANE: “CON MILANESE ADESSO HO CHIUSO”
I
l paregE pensare che c'è chi si ostina a dire che le bandiere non esistono più nel calcio di oggi. Trent’anni da compiere il prossimo 13 luglio, un solo anno e mezzo di "pausa di riflessione" (approdato al Cassacco in Prima), ma la storia d'amore che lega Christian Cane e i Rizzi (oggi Udine United Rizzi Cormor) dura da più di un decennio. "Tolta la parentesi al Cassacco sono qui da quando giocavo nei Giovanissimi - sottolinea il numero 10 -: a questi colori tengo davvero molto". È proprio lui a raccontarci la stagione appena conclusasi, con una salvezza conquistata in extremis sul campo del Ciconicco. Anche il prossimo anno, al Peep Ovest, andrà in scena la Seconda. - Che annata è stata? “Un po' deludente: siamo arrivati terzultimi, ci aspettavamo un po' più di punti e, soprattutto, di risultati. Le aspettative erano altre, sarebbe bastata una salvezza più tranquilla evitando gli spareggi. Ma l'importante è aver raggiunto l'obiettivo. Le cause? Senza ombra di dubbio un
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gruppo non ben amalgamato. Anche la scorsa stagione c'erano queste problematiche, ma lì la situazione si era evoluta in maniera diversa da fine dicembre, con un filotto incredibile di vittorie. Quest'anno invece, senza risultati, non si è aggiustato nulla. A livello comportamentale è mancato molto da parte di tutto: tra allenamenti, litigi, incomprensioni, non c'è stato un bel clima. La coesione in una squadra è tutto. Poi vero, sono mancate pedine importanti, come Mario Gijka, andato a lavorare da dicembre; Calligaris, che da fine febbraio si è trasferito a studiare in Germania e il nostro capitano, Polzot, andato a giocare ai Rangers per via di alcuni incomprensioni in spogliatoio. Ma questa non deve essere una scusa”. - Col Ciconicco però il riscatto. “Parlo prima della partita: a livello di occasioni la loro partita può essere riassunta in un tiro nello specchio. Noi abbiamo gestito bene tutti i 90 minuti, trovando il gol del vantaggio con Colucci poco prima dell'intervallo ed esprimendo un bel calcio. A mezz'ora dalla fine siamo anche
rimasti in 10 (espulso Rodolfi, ndr), e lì è venuta fuori la grinta. Ecco, non aver partecipato a questa partita, a questa festa, fa un po' male…” - Il rapporto con il mister Milanese sembra ormai essersi incrinato… “Ci sono cose positive che mi porto dentro in tutti questi anni di sua gestione. Io nasco come centrocampista centrale ed è stato lui a scoprirmi come seconda punta: non pensavo di poter rendere così anche in quel ruolo. Ma credo di essere arrivato al punto in cui debba cambiare. Non condivido molte sue scelte, e non parlo solo di quelle personali. Sento questa maglia mia, ho scritto pagine importanti della storia di questa piccola società, e non posso che rammaricarmi nel momento in cui, al momento clou, vengo escluso dai giochi. Era già successo l'anno della vittoria del campionato: a dicembre ero tornato ai Rizzi dopo il prestito in Prima, giocando praticamente sempre e risultando decisivo in più di una circostanza (gol al San Daniele per lo scontro al vertice, ndr). Siamo arrivati a giocarci la stagione allo
spareggio con il Ciseriis, essendo arrivati a pari punti e lì la doccia fredda: un sms il giorno stesso con scritto che i posti a disposizione per le convocazioni erano pochi e che era giusto premiare chi quell'avventura l'aveva cominciata dall'inizio. Poi, per carità, le decisioni si accettano. Ho mandato giù il magone e abbiamo festeggiato. L'esclusione di quest'anno però, con gran parte delle partite giocate con il 10 sulle spalle, la trovo incomprensibile. E la cosa che fa più male è proprio la mancanza di dialogo e spiegazioni. Spesso, a mio giudizio, non è stato coerente con le scelte che in determinate situazioni erano da fare. Sono felice di questi anni trascorsi insieme, ma credo che ora le nostre strade si separeranno. Per questa maglia, per il numero che porto, sento tanto a livello emotivo e di responsabilità. Avermi tenuto fuori questa volta è stato il colpo di grazia. Quando vedi entrare giocatori fuori ruolo al tuo posto, e ci tieni davvero alla partita, ti cascano le braccia”. - Insomma la prossima stagione i Rizzi non potranno contare sulla coppia Milanese-Cane… “A fine partita non ci siamo parlati e in una situazione del genere alla fine non me la sono sentita di stare lì più del dovuto. Ora mi guarderò in giro, ho qualche squadra di Seconda che mi ha contattato, ma la priorità ce l'ha sempre questa maglia. È presto, si vedrà”. - Se dovessi scegliere un solo momento di questa lunga storia ai Rizzi? “La semifinale di Coppa Regione due anni fa, quando siamo andati a vincere ai supplementari a Trieste contro il Primorje. Giocavo con Gijka in attacco, contro una squadra davvero forte, sul sintetico a cui loro erano abituati. Passati in vantaggio con gol di Mario su mio assist, abbiamo sofferto un po'. Gli abbiamo parato un calcio di rigore, ma poi hanno trovato il pari. Abbiamo fatto il gol del 2-1 al 120', con l'arbitro che fischiava la fine: è stata un'emozione unica, che non dimenticherò mai. Peccato poi per la finale e quel gol regolare annullatomi a una manciata di minuti dal termine. Ma è il calcio…” - Chiudiamo con un giudizio sul girone e sulla classifica finale. “Grigioneri e Tagliamento hanno dominato: tutte e due sono delle belle squadre ma credo che a livello di gioco espresso il Tagliamento fosse superiore. Per individualità e nomi i Grigioneri avevano una squadra da "fuori per fuori", e così è stato, ma i biancoverdi mi hanno sorpreso per la loro impostazione. Contro di noi hanno vinto 1-0 con uno schema dopo 20 secondi. Impressionanti.” (l.f.)
TERZA CATEGORIACALCIO
FOCUS
MALISANI
IL BERTIOLO IN PARADISO
Il presidente dei bianconeri al settimo cielo per la conquista della promozione in Seconda categoria avvenuta già nel primo turno dei play-off contro la Majanese
C
he soddisfazione per il Bertiolo! I playoff hanno regalato ai ragazzi del presidente Malisani, al suo terzo anno in società, una meritatissima promozione in Seconda Categoria. È proprio lui a parlarci dello splendido traguardo raggiunto, cercato con costanza. Il 3-1 alla Majanese è stato il frutto del lavoro della prima parte di stagione e, come insegna "la cicala e la formica", questo metodo spesso e volentieri paga. Compiuto il sorpasso dunque sui diretti rivali, i bianconeri il prossimo anno giocheranno con merito una categoria più su, con la solita grinta che li contraddistingue. - Presidente, che partita è stata a Majano? “Davvero bella. Ho visto i miei vogliosi e determinati: hanno giocato davvero con il cuore e con le palle (ride, ndr). Dopo i gol di Ciani e Bernardo abbiamo tremato un po' (Menis per i padroni di casa ha accorciato le distanze, ndr), ma nonostante il 2-1 ero molto fiducioso. Da questa squadra me lo aspettavo un traguardo così. L'ho vista crescere nelle ultime partite, cosa che accade sempre con mister Dianti”. - Per lui l’ennesima promozione… “Una persona splendida, professionista
“
“Dianti è una persona splendida. Il suo lavoro paga spesso nella seconda parte di stagione” serio. Abbiamo ripreso lui alla guida della squadra sin dal nostro arrivo in società. Il suo lavoro paga spesso nella seconda parte di stagione. Così è stato, gli va riconosciuto tanto merito per quanto realizzato”. - Felici per la promozione, ok. Ma si poteva fare qualcosa in più in campionato? “Sì, forse le possibilità c'erano. Ma vuoi qualche infortunio di troppo, vuoi qualche errore che nell'arco della stagione è da mettere in conto, non siamo arrivati al massimo, ma comunque a giocarci un bel traguardo. La promozione era il nostro obiettivo, tutto ciò che lo superava sarebbe stato un extra”.
- Punti di forza della rosa? “Personalmente metto al primo posto il gruppo. Non è semplice vedere 17-18 giocatori ogni allenamento per tre volte alla settimana. E poi i cambi erano all'altezza. Si sono sempre aiutati tutti, l'uno con l'altro, i più esperti aiutando i più giovani, nel giusto mix per crescere come squadra. Anche riprendere gli errori nel modo giusto è importante: ho visto un bel clima tutto l'anno e questo ha ripagato”. - La rivale più forte? “In un primo momento ho visto molto equilibrata la Majanese, ma davanti erano tutte molto toste. Scelgo il Nimis comunque: squadra quadrata, alla fine hanno meritato il titolo”. - Siete la miglior difesa… “In porta abbiamo Manuel Mauro, l'anno scorso miglior portiere della Categoria. Dietro di lui un giovane promettente come Ponte, che ben ha sostituito il titolare durante il periodo di infortunio. Poi la solidità del reparto arretrato è da elogiare in toto. Avere gente come Piticco in rosa (classe '71, ndr), è un qualcosa di prezioso”. - La nota dolente resta invece l’attacco... “Faremo qualche mossa sul mercato: quello è un aspetto assolutamente da sistemare. In attacco e centrocampo cercheremo di puntellare con acquisti di qualità”. TremilaSport+ | 18 05 2016 | 21
A R E N G U .S. BR
CALCIOUDINESE
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QUADRA PRIMA S A AT. GIR. TERZA C
I S S O M O PR oria!
eg t a c a d n o c in se
022 | 04 05 2016 | TremilaSport+
ESORDIENTI
GIOVANISSIMI
UDINESECALCIO
PICCOLI AMICI PICCOLI AMICI
PICCOLI AMICI
PICCOLI A
MICI
PULCINI
ALLIEVI
TremilaSport+ | 04 05 2016 | 023
CALCIOCAMPIONATO CARNICO TERzA DI CAMPIONATO
RIVELAZIONE IL CASTELLO,
ANCORA A PUNTEGGIO PIENO L’undici di Gemona non fa sconti al Villa e va asbancare il suo campo da gioco con un ottimo 2-1. Il Cedarchis stecca a Verzegnis non andando oltre il pari. In Terza show del Timaucleulis coi sei gol rifilati all’Illegiana iPRIMA CATEGORIA - Grande prestazione de Il Castello, che vince per 2-1 in trasferta contro una big come il Villa grazie all’autorete di Conni e al gol di Basaldella, inutile il gol dei locali di Iob. I gemonesi ora sono l’unica squadra a punteggio pieno. Termina invece in parità l’incontro tra Mobilieri e Ovarese, con il botta e risposta tra Del Linz e Pellegrina. Pirotecnico invece il pareggio tra Verzegnis e Cedarchis: partita che termina sul 3-3 con i gol di Di Lena (l’anno scorso per alcuni mesi allenatore proprio del Cedarchis) e la doppietta di Andrea Treu per i neroverdi e la tripletta di un super Migotti per i giallorossi. Il Fus-ca batte per 2-1 il Campagnola, con la rete decisiva nel recupero di Nevio Dario su rigore. Stesso punteggio anche per il Real che coglie 3 punti importanti contro il Paluzza grazie alle reti di due difensori: Graziano Morassi su rigore e Sandro Mori. Infine netti successi, entrambi per 3-0, del Cavazzo sulla Folgore e della Val del Lago in casa dell’Illegiana. SECONDA CATEGORIA - Importanti successi
24 | 18 05 2016 | TremilaSport+
esterni dell’Audax e della Nuova Osoppo: l’Audax passa a Paularo grazie al gol del solito Lorenzo Sala; mentre la Nuova Osoppo passa 2-1 sul campo dell’Edera, grazie alla doppietta di un decisivo Kazoski. Successi esterni anche per il Tarvisio, che vince il derby contro la Pontebbana con gol di Crea e del Val Resia che supera 2-1 La Delizia con rete decisiva di Franceschetto allo scadere. Vincono in casa invece l’Amaro per 2-0 sull’Ardita e il Bordano per 2-1 sul San Pietro. Da segnalare che non c’è stato alcun pareggio in questa categoria. TERZA CATEGORIA - Grandissima prestazione del Timaucleulis che rifila ben 6 gol all’Illegiana e rimane così in vetta alla classifica assieme all’Ampezzo, vittorioso per 4-3 in casa del Comeglians con doppietta di Walter Lenna e al Ravascletto che supera per 3-1 la Viola. Terminano 1-1 gli incontri tra Cercivento e Moggese e quello tra Rigolato e Ancora, mentre finisce a reti inviolate Stella Azzurra-Lauco. Daniele Tomat
CLAssiFiCA CAMPioNATo CArNiCo Squadra
P.ti
G
V
P|
1 IL CASTELLO
9
3
3
0
2 MOBILIERI
7
3
2
1
3 OVARESE
7
3
2
1
4 CAVAZZO
6
3
2
0
5 CAMPAGNOLA
6
3
2
0
6 REAL I.C.
6
3
2
0
7 CEDARCHIS
4
3
1
1
8 FUS-CA
4
3
1
1
9 VAL DEL LAGO
3
3
1
0
10 VILLA
3
3
1
0
11 ARTA TERME
3
3
1
0
12 FOLGORE
1
3
0
1
13 VERZEGNIS
1
3
0
1
14 PALUZZA
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3
0
0
www.anconacalcioudine.it
TremilaSport+ | 04 05 2016 | 25
In collaborazione con
CALCIOGIOVANILE CALCIOUDINESE
SPAZIO E TEMPO NEL CALCIO:
MUOVERSI IN ARMONIA
S
pazio e tempo nel calcio sono due elementi essenziali, utili per potersi muovere e giocare in sincronia con i propri compagni. E’ opportuno che i nostri “giovanissimi calciatori” inizino a muovere i primi passi del cammino che li porterà verso la piena comprensione dello spazio e del tempo nel calcio; giocando con il tempo apprendono che esiste un “prima” così come un “dopo”, mentre muovendosi liberamente nello spazio di gioco si abituano a correre “vicino a chi ha la palla” (corto) oppure ad allontanarsi “lontano dalla palla” (lungo). Q u e s ta p r o p o s ta , re a l i z z ata da Mental Football in collaborazione con CBS Scuola Calcio Milan(Torino), è il primo passo verso la realizzazione di movimenti coordinati e sinergici fondamentali nel calcio dei “grandi”. Essa rappresenta una delle numerose proposte contenute nel nuovo libro di Mental Football: “Spazio e Tempo nel calcio: progressione didattica dai Pulcini agli Allievi“. Questo contributo è in fase di definizione: ISCRIVITI GRATIS su mfa.
26 | 18 05 2016 | TremilaSport+
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Spazio e Tempo nel calcio: Vicino o Lontano?
In uno spazio di gioco di metri 30
x 20 circa si ricavano due percorsi slalom e uno spazio successivo in cui vengono posizionati due segnalatori (per indicare la posizione iniziale dei piccoli calciatori) e un’asta che divide lo spazio in
due zone: vicino e lontano (corto e lungo). Il giocatore BIANCO con il pallone esegue lo slalom tra i segnalatori “blu” e il suo compagno sulla sinistra ne esegue uno in corsa libera.
GIOVANILE UDINESECALCIO CALCIO
Non appena il portatore di palla raggiunge il cancello creato da due segnalatori “gialli”, questo rappresenta il segnale per l’attivazione dei due giocatori ROSSI, i quali si muovono in modo sinergico e complementare. Il giocatore più vicino al pallone decide per primo quale spazio occupare; in questo caso, il calciatore ROSSO con il numero “10” si sposta lontano dalla palla (esegue un movimento “lungo”). Al secondo giocatore ROSSO (numero 9) non resta che occupare l’unico spazio rimasto libero: vicino alla palla (esegue un movimento sul “corto”). Comunicare, descrivendo verbalmente il movimento che si sta facendo, agevola la comprensione dell’esercitazione e rende più chiaro il gioco proposto. I due attaccanti ROSSI (numero 9 e numero 10) devono
cercare di segnare una rete con l’unico vincolo di dover toccare entrambi il pallone, almeno una volta.
Sei un allenatore? Vuoi ricevere i video di questa e di molte altre proposte di allenamento? Scopri MFAssistant, la prima applicazione che ti permette di ricevere i filmati delle più interessanti esercitazioni direttamente sul tuo smartphone/tablet.
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Dopo aver tirato in porta, la coppia di giocatori ROSSI si posiziona nuovamente all’inizio del percorso, mentre la coppia BIANCA, che aveva iniziato l’azione di gioco, si posiziona al posto dei precedenti per poter effettuare il proprio attacco alla porta avversaria. Vince la squadra che riesce a segnare più reti. L’attenzione del formatore è focalizzata sulla comprensione dei movimenti complementari dei due giocatori in attacco. Questa proposta, così semplice a prima vista, impegna molto le energie “mentali” dei nostri piccoli/ grandi atleti. Muoversi in uno spazio non è sempre un’azione semplice e scontata, soprattutto se la presa di decisione del giocatore più lontano dal pallone è vincolata dalla scelta effettuata dal primo. Non bisogna stupirsi se le prime azioni sono macchinose e confuse: solitamente la prima volta che viene proposta questa esercitazione analitica, essa è quasi esclusivamente dedicata alla comprensione della struttura stessa. Feedback a domanda e rinforzi positivi agevolano la consapevolezza dei piccoli partecipanti al gioco.
TremilaSport+ | 18 05 2016 | 27
Primi v CALCIOUDINESE CALCIOFOTOGALLERY
calcio campionato allievi reg A1
udine united sanvitese
1-1 15-05-2016
028| 18 28 | 04 0505 2016 2016 | TremilaSport+ | TremilaSport+
FOTOGALLERYCALCIO UDINESECALCIO
FOTO vanni snidaro TremilaSport+ TremilaSport+ | 04 | 1805 052016 2016| 029 | 29
CALCIOC5
FlaSH LA TORRIANA FA SUO IL CAMPIONATO UISP
AMATORI
Oltre alla Torriana piazzatasi quinta nel campionato FIGC, c'è anche una Torriana gemella che spopola nei campionati amatoriali UISP: stiamo parlando dell'Highlander Torriana, che ha appena concluso la stagione con una favolosa doppietta Coppa-Campionato, numeri da record che l'hanno portata alla ribalta regionale.
TEMPO DI BILANCI DI FINE ANNO PER LE FORMAZIONI DI CALCIO A 5 REGIONALI. ECCO LA PRIMA PARTE
Credit Asd Maccan Prata
IL PAGELLONE 2015/2016
IL MANZANO DI PITTINI PUNTA IN ALTO
MERCATO
L'unica societĂ giĂ attiva sul mercato sembra essere il Manzano, fresco neopromosso in serie B con mister Pittini giĂ in pista. Bocche cucite sui nomi nel taccuino del mister friulano, pare che l'obiettivo della societĂ sia giustamente di non lasciare nulla al caso cercando di allestire una formazione competitiva per l'impegnativo campionato di serie B.
PARI COL CORNEDO PER LA BASSA FUTSAL
PLAY-OFF
Inizia con un buon pareggio in casa del Cornedo Vicentino (5-5) la corsa verso la serie B della Bassa Futsal. La squadra di mister Criscuolo ha recuperato nella ripresa il passivo di metĂ gara e grazie alla tripletta di Kapun ed alle reti di Grzely e Ramic ha portato a casa il pareggio. Ora toccherĂ ai veneti far visita alla Bassa Atesina, terza squadra del triangolare, con i friulani che si giocheranno la vittoria del girone il 28 maggio nell'ultima gara contro la Bassa Atesina tra le mura amiche
UN MANZANO
DA DIECI E LODE
T
erminati il campionato regionale di serie C con la promozione in serie B del Manzano, è tempo di bilanci e di pagelle di fine stagione. Ecco dunque la prima parte dei voti ed i giudizi delle squadre: Manzano - voto 10 - Dopo la rinuncia alla serie B della passata stagione, il club gialloblÚ cambia pelle perdendo diversi giocatori importanti ed inserendo alcune giovani promesse attorno all'esperienza di Pitta-Goranovic-Teixeira; parte male con la sconfitta in casa della Clark, ma è proprio da questo passo falso che la squadra decolla alla grande ottenendo il bis in coppa Italia dove in finale annichilisce 6-0 la Torriana; nel ritorno, inizia ad accusare la fatica, braccata dall'irriducibile Bassa Futsal, riesce con l'innesto determinante in volata di Currò a resistere con il piglio da grande squadra che non sbaglia le partite decisive, fino all'apoteosi dei 5' finali con il Maccan Prata. Nelle ultime due stagioni Pittini mette in bacheca 2 Coppe e 2 Campionati. Bassa Futsal: voto 9 - Parte come favorita all'inizio della stagione con una rosa di valore assoluto, ed i numeri fino ad un terzo di stagione sembrano dargli ragione, poi al primo intoppo a Pordenone emerge un certo nervosismo che comporta squalifiche
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pesanti per l'economia della squadra e della rosa che a dicembre perde anche alcuni giocatori; dopo la sconfitta in semifinale di Coppa con il Manzano è bravo il tecnico Criscuolo ad assorbire il colpo e serrare i ranghi. Da qui parte una serie vincente che sbriciola gli avversari: in 21 partite totalizza addirittura 20 vittorie, fallendo quello scontro diretto che alla fine peserà come un macigno al tirar delle somme. Miglior attacco con 193 reti, capocannoniere regionale Kapun con 53 centri, l'unico rammarico e' quello di avere trovato il Manzano sulla sua strada. Palmanova voto 8 - Come il Manzano rinuncia alla serie B ottenuta sul campo, perdendo giocatori importanti come Contin e Collevati; attorno agli esperti Mancini e Bozic punta su giovani di sicuro avvenire , dopo un'imprevista eliminazione in Coppa, mister Noselli riesce a far quadrare il cerchio e la squadra tiene un ritmo alto che permette agli amaranto di rimanere addosso alle prime due della classe; tra alti e bassi ad inizio del girone di ritorno con la sconfitta in casa del Tergesteo di fine gennaio abbandona definitivamente la lotta per il primato e senza grossi sussulti riesce a difendere il terzo posto chiudendo a 13 punti dalla Bassa .
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FEMMINILECALCIO EUROGOL Rossella Sardu, ex Chiasiellis, è stata l'autrice del punto della bandiera a Mozzanica con una grande realizzazione.
MISTER AMEDEO CASSIA ORA TOCCA A TE
Il tecnico cervignanese alla guida del Tavagnacco dopo le dimissioni di Sara Di Filippo
U
n fulmine a ciel sereno, dall'oggi al domani, il ritrovarsi ad allenare una squadra di serie A femminile dopo anni passati nel calcio dilettantistico maschile: Amedeo Cassia definisce così, epidermicamente, il suo approdo a Tavagnacco. «Ho ricevuto la chiamata lunedì 2 maggio – racconta il 55enne tecnico di Cervignano del Friuli –. La cosa mi ha sorpreso inizialmente, perchè
"La chiamata del Tavagnacco mi ha sorpreso, perchè non conoscevo nulla del calcio femminile dopo anni in quello maschile"
non conoscevo nulla del movimento femminile. Ho accettato perché molte persone mi avevano fortemente consigliato di fare un'esperienza di questo tipo e il giorno dopo ho diretto il mio primo allenamento con la nuova squadra. Ho trovato un gruppo molto
SARA DI FILIPPO, L'ADDIO A UNA BANDIERA GIALLOBLU' COME ATLETA E TECNICO Una decisione che ha sorpreso mo l t i , q u e l l a d e l l 'a l l e n a t r i c e d e l Ta v a g n a c c o , d i p a s s a r e l a m a n o d o p o u n b i e n n i o d i o t t i mo l avo r o sulla panchina gialloblù. Dopo i
preparato sia a livello fisico che tecnico, con delle professioniste che, pur essendo molto legate all'allenatrice che mi ha preceduto, mi hanno subito accettato e lasciato lavorare in piena serenità». Sara Di Filippo, appunto: «Il suo lavoro è stato encomiabile - giudica Cassia - , è riuscita a ottenere tutto quello che era nelle corde di questa squadra e non solo. Ha creato infatti un gruppo con dei valori che vanno al di là del campo da calcio, un gruppo in cui le più anziane si mettono a disposizione e cercano di far crescere le giovani, cosa per nulla scontata». Dopo un esordio confortante contro il Brescia è arrivata però una sconfitta pesante a Mozzanica. «Quella di sabato è stata una partita difficile, influenzata molto dalle assenze. Clelland e Brumana fuori per infortunio (la seconda dovrà operarsi al legamento crociato, ndr) e Parisi non al meglio, stanca. Siamo riusciti a recuperare il primo svantaggio quasi subito ma, per mancanza di concentrazione, abbiamo concesso il 2-1. Le possibilità per pareggiare ci sono state, con Del Stabile e Zuliani e ho persino spostato Parisi in attacco per dare più peso alla fase offensiva, senza però riuscire nell’intento. Tutto sommato la squadra non mi è dispia-
ciuta: ci sono degli angoli da smussare, per creare una mentalità vincente che possa far fare il salto di qualità soprattutto alle giovani». Contro il Vittorio Veneto, ultima partita dell’anno, c’è il rischio che manchino le motivazioni, visto che comunque sarà quinto posto. E contro ci sarà un avversario obbligato a vincere. «Le motivazioni gliele faccio venire io - assicura Cassia -. Ci sono alcune cose, soprattutto caratteriali, che non mi sono piaciute contro il Mozzanica. Il mio obiettivo è quello di creare una mentalità vincente che possa servire in futuro per lottare per qualcosa di importante». Dunque il suo non appare come un semplice ruolo da traghettatore. «È possibile che rimanga, tutto dipende dai programmi della società. So di avere un carattere un po’ particolare, ho bisogno di stimoli forti, adrenalina, non alleno tanto per fare il compitino e pretendo lo stesso comportamento anche dalle mie giocatrici. Vedendo squadre come il Brescia e il Mozzanica, organici creati per vincere il campionato, mi sono convinto che questo Tavagnacco, con 3-4 rinforzi mirati, potrebbe effettivamente lottare per qualcosa di importante. Sicuramente qualche ragazza a fine anno lascerà la squadra, per scelte di vita o di carriera. Sarà importante capire come la società vorrà muoversi, per quali obiettivi lotteremo e in base a questo adotteremo insieme le valutazioni del caso. Una cosa è certa: nel calcio femminile non mancano l’ambizione, la voglia di imparare e di arrivare, ma maggiore visibilità». Valeria Degano
t r as c o r s i d a g i o c a t r i c e, S a r a h a saputo calarsi al meglio nel nuovo ruolo di allenatrice, raggiungendo un quinto posto in campionato e una finale di Coppa Italia. Eredità che ora passa ad Amedeo Cassia, che punta dichiaratamente a obiettivi ambiziosi
TremilaSport+ | 18 05 2016 | 31
CALCIOUDINESE
TOTò, LA SECONDA VITA NON SARà BIANCONERA
di IDo CIBIsCHINo
M
ai viste due realtà così vicine e così dissociate, separate da abissi di sensibilità e di valori: in campo una squadra ormai figlia di nessuno, in preda a limiti e turbe di varia natura; attorno lo spettacolo magnifico dei tifosi che, come già in occasione dell'allucinante precedente col Torino, hanno deciso di mettersi in proprio: registi, attori, cantanti, coreografi, spettatori di loro
L'Udinese, salva per un punto, alle prese con una rifondazione di strategie e di uomini. Difficile che i Pozzo assecondino le mire dirigenziali di Di Natale I NUMERI DI DI NATALE
de Canio speranzoso nella conferma. valutazioni contraddittorie sul suo lavoro, ma forse meriterebbe la controprova con un nuovo progetto
PRESENZE IN SERIE A: 445 RETI IN SERIE A: 209 PRESENZE IN NAZIONALE: 42 RETI IN NAZIONALE: 11
LE 12 STAGIONI ALL'UDINESE PRESENZE: 385 RETI: 191 2004 – 2005 PRESENZE 33 RETI 7 2005-2006 PRESENZE 35 RETI 8 2006-2007 PRESENZE 31 RETI 11 2007-2008 PRESENZE 36 RETI 17 2008 – 2009 PRESENZE 22 RETI 12
stessi. Così hanno salvato la serata d'addio di Di Natale, che i bianconeri - frantumando la pianificazione di De Canio - hanno fatto di tutto per rovinare. Non bastasse la recita approssimativa al cospetto di un Carpi telecomandato da precise geometrie e testardo nella volontà di restare aggrappato alla serie A fino all'ultimo respiro, ecco il linguacciuto Thereau che si fa espellere, ecco Danilo (il nuovo capitano) che non si degna di un saluto come a voler rimarcare l'estraneità con l'ultimo atto di una storia che non sentiva sua. Strana atmosfera, sospesa tra disillusioni e rancori repressi: i tifosi che prendono le distanze dalla squadra, la squadra (o parte di essa) lontana da quello che fu il capitano e il bombardiere vincente, i massimi esponenti della società sulle spine, comunque al riparo da contestazioni dopo i ripetuti mea culpa preventiuvi del paron. Il tutto sotto la cappa di una classifica indecente, appena sufficiente (un punto!) per evitare la B, scongiurata più per
32 | 18 05 2016 | TremilaSport+
ingenuità altrui che per meriti propri. Da qui, dal punto più basso di quello che è stato il ciclo dell'Udinese europea, non si potrà che risalire affidandosi a una rifondazione totale di strategie e di uomini, siano dirigenti (di cui Pozzo ha messo in evidenza l'incapacità di interpretare le direttive del prenipotenziario figlio Gino) o giocatori: stanno in una mano quelli di cui fidarsi. E da affidare a chi? De Canio ha cercato di promuoversi sbandierando la missione compiuta e la sua natura di “vincente”. Traguardo minimo a parte, gli esiti del suo lavoro restano contraddittori, da valutare a fondo, pure se sarebbe per lo meno onesto concedergli la controprova in condizioni di normalità, con davanti un foglio bianco sul quale cominciare a scrivere un nuovo futuro. Di Natale (e con lui Domizzi e Pasquale) ha avuto la sua festa, con un'infinità di grazie, di abbracci, di parole dolci e lacrime: nonostante tutto, l'evento si è felicemente compiuto consegnandosi al ricordo. In
quest'ultima settimana ha parlato più di sempre Totò, si è “concesso” come mai in passato, socchiudendo finestre sconosciute della sua natura, o note soltanto a chi gli stava vicino, a coloro di cui più si fidava. La sua napoletanità è stata totale anche qui, al punto da creare il suo cerchio magico “vesuviano”, il cuscinetto di sicurezza - la cautela non è mai troppa - in una terra e in un ambiente che gli erano estranei, in cui avvertiva di non potersi muovere con scioltezze da scugnizzo. Anche una forma di rispetto, quindi. Per questo poco ha offerto di sé (e in ciò sta la differrenza con Zico, calatosi in toto nella realtà friulana al punto da cimentarsi addirittura con la lingua) oltre le infinite prodezze sul campo, oltre la poesia di gol zampillati da un istinto creativo inarrivabile. In ciò è stato il migliore, né se ne vedranno di uguali per secoli a queste latitudini. Paron Pozzo gli ha dato atto di uno spiccato senso pratico, affaristico: se vorrà, ha il talento da business-man.
2009 -2010 PRESENZE 35 RETI 29 (CAPOCANNONIERE) 2010 – 2011 PRESENZE 36 RETI 28 (CAPOCANNONIERE) 2011-2012 PRESENZE 36 RETI 23 2012 -2013 PRESENZE 33 RETI 23 2013 – 2014 PRESENZE 32 RETI 17 2014 – 2015 PRESENZE 33 RETI 14 2015 – 2016 PRESENZE 23 RETI 2 PRESENZE IN EUROPA: 37 RETI IN EUROPA: 17 PRESENZE IN COPPA ITALIA: 23 RETI IN COPPA ITALIA: 19
MErCATo
MA AI Pozzo PIACE VErDI?
209 GOL L'ultimo gol (rigore al Carpi) realizzato da Totò in maglia bianconera. Nella pagina a fianco, l'addio di Di Natale ai tifosi Totò ha fatto bene i calcoli anche quando si è trovato al bivio della carriera: restare a Udine o tentare la grande carta metropolitana? Di Natale si è reso conto tardi, appena sotto la trentina, della sua unicità e straordinarietà. Una volta presane coscienza, ha pensato che la certezza dovesse essere mantenuta nel posto in cui era sbocciata, anziché metterla alla prova altrove, con il rischio di frantumarla. La moglie, una saggia e brava moglie attenta anche alla qualità di vita e alla stabilità della famiglia, l'ha aiutato a scegliere bene: meglio essere il numero uno a Udine, sapendo di restare tale a lungo, che un'avventura magari più remunerativa ma disseminata di incognite. Qui ha avuto squadre intere a disposizione, costruite per esaltare e sfruttare le sue doti realizzative; in una Juve nessuno avrebbe corso e sudato per lui, la gloria avrebbe dovuto conquistarla con ben altre fatiche e pressioni. Di Natale si è così guadagnato, conservandola alla prova del campo, una condizione di privilegio: il più pagato (1,3 milioni d'ingaggio), il più protetto
con una preparazione personalizzata, mai messo in discussione. E come faceva ad abbandonare un posto del genere? Il peggio che gli poteva capitare era l'invidia di qualche compagno, poca roba in confronto al resto. Oggi ci si interroga su cosa farà Di Natale nel futuro prossimo. Se Udine, alla pari di Empoli, è la città del cuore per la famiglia e dei primi affari per Totò imprenditore, e quindi non è da escludere una ulteriore permanenza friulana, non credo che l'Udinese rappresenterà per lui uno sbocco professionale. Di Natale non è uno da accontentarsi di allenare la squadretta giovanissimi, o di affiancare un tecnico come dimostratore (ma pensate quanto avrebbe da insegnare a cavalloni come Zapata e Perica... ). Ed è tutto ciò che pare disposto a concedere Pozzo, che nella sfera dirigenziale non gradisce personaggi ingombranti, di personalità, che magari possano giungere a collidere con le linee aziendali. Si è appena tolto Di Natale dal campo, non credo che se lo porterà in ufficio. Amici sì, ma ognuno per la propria strada.
Simone Verdi
UDINESECALCIO
Sostengono che giovani buoni, italiani, non ve ne sono. E quel Verdi lì vi pare una pippa? Dicesi Simone Verdi, classe 1992, che con la doppietta rifilata all'Udinese nell'ultima di campionato ha tenuto in vita le speranze del Carpi di evitare la B. Ma la serie A era stata perduta nella gara precedente con la Lazio, allorchè Castori aveva affidato al piedone di Mbakogu due calci di rigore, entrambi falliti dal nigeriano. Verdi il rigore di Udine l'ha realizzato con impeccabile freddezza, così come 120” dopo ha inscenato uno slalom di rara bellezza, ed efficacia, per il raddoppio. Ecco, paron Pozzo: perchè non compra uno così? E' di proprietà Milan, il ragazzo, non dovrebbe essere difficile agganciarlo magari rifilando al Berlusca (o chi per lui: cinesi?) qualcuno dei bianconeri - chessò, Danilo o Widmer - che qui hanno fatto il loro tempo. Un Verdi da aggiungere a Meret, a Coppolaro, a Pontisso, a Balic, giovani da affidare all'esperienza di Felipe e di Kuzmanovic e di Thereau (ma tieni i nervi a posto, Cirillo), ai quali si unirà un personaggio dalle credenziali sostanziose epperò tutte da verificare nel nostro campionato. Si parla di Hamdi Harbaoui, tunisino trentunenne di Biserta, attaccante che Gino Pozzo ha pescato in scadenza di contratto nel Lokeren, in Belgio, dove sta segando a raffica. È un tipo dal gol facile, questo Harbaoui, e anche orgoglioso: voglio mettermi alla prova - ha dichiarato - in un campionato impegnativo come la serie A. Può giocare da prima o seconda punta aggiungendosi quindi a Zapata, sempre che il colombiano decida di completare il suo biennio di prestito bianconero. Se Gino ha visto bene, e Harbaoui sfonderà, l'Udinese godrà di un positivo effetto indotto: di richiamare allo stadio (oggi e sempre Friuli) tunisini e in genere maghrebini che popolano anche la nostra città. Il calo demografico generale e di tifosi nostrani, insomma, compensato da nuove presenze all'insegna della multietnicità anche nel tifo. (i.c.) di Biancamaria Gonano Biancamaria Gonano di Biancamaria Gonano
Un pallone troppo eSteroFilo Il campionato si è chiuso domenica e i tifosi friulani tirano un sospiro di sollievo. Erano anni che non si viveva più in un mare di mediocrità e delusioni cocenti come in questo biennio. Meglio andare in vacanza sperando in una nuova Udinese pronta al riscatto. Ma sarà sempre l’internazionalità a farla da padrona? Ci soffermiamo con alcuni rappresentanti di Club bianconeri per analizzare questo aspetto. Anna Pellarin, presidentessa del club Primo Carnera di Sequals: “Penso che la situazione negli ultimi anni sia un po' sfuggita di mano e i risultati lo dimostrano. Bisognerebbe fare un passo indietro e rispolverare quelli che sono i settori giovanili e pescare tra gli italiani. Abbia-
mo notato come negli spogliatoi dove ci sono troppi stranieri ci siano problemi prima di tutto di comprensione e integrazione. Inoltre a volte si creano i gruppi, le fazioni distinte che per uno sport di squadra come il calcio sono deleterie. Il problema, ahimè, si riflette anche a livello di nazionale, dove tra un po' nemmeno in azzurro avremmo più molti italiani. Credo che ci siano molti buoni giocatori nelle serie minori italiane senza andare a pescare in capo al mondo. Il problema è che costano un po' di più ma purtroppo non nascono ogni giorno dei Sanchez". La pensa così anche Mauro Nadalutti, il presidente del Club dedicato a Gianpiero Pinzi a Cargnacco: “Sono sempre più straconvinto
che l'assenza di una spina dorsale italiana in un team provinciale sia l'inizio della fine. Al nostro livello devono esserci assolutamente dei giocatori italiani per far capire a tutti gli stranieri quali requisiti soprattutto caratteriali si debbano avere per giocare nell’Udinese. Mi auguro che questa considerazione Gino Pozzo l'abbia ben chiara in mente. Ci vogliono in futuro nuovi Pinzi, Domizzi, Coda, Pasquale, uomini prima che calciatori". Enrico Buttazzoni, del club Centro Friuli di Ragogna è più disincantato ma sempre realista: “Secondo me l'idea di avere rose di squadre con la maggior parte di giocatori italiani è una bella idea ma purtroppo non si sposa con più con il business del mondo del calcio e nel no-
stro caso dell'Udinese, che vede negli stranieri un’occasione di guadagno maggiore e più veloce rispetto al far crescere un ragazzo nel proprio vivaio. Oramai la serie A vende un prodotto, detto calcio, che per me è molto lontano dalla parola "sport" ma allo stesso tempo continua a regalare egualmente emozioni a noi tifosi”. Fabio Revelant da Paularo sogna un calcio migliore: “Spero in un futuro con uno zoccolo duro di italiani, magari friulani, a cui affiancare qualche giovane talento”. Sono pensieri condivisi da molti, anche se si ha la sensazione che il processo di snaturalizzazione del nostro sport più seguito sia ormai irreversibile. Sempre più globalizzato e privo di profondo senso di appartenenza.
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SIDICEVA...
si diceva...
QUEI MITICI MOMENTI DEL TENNIS UDINESE
Nel suo libro sul club De Braida, Bruno Donatis traccia suggestive immagini di sport e di vita del capoluogo friulano
C
estista e tennista nella verde età, Bruno Donatis è oggi cantore delle racchette udinesi e in questa veste ha pubblicato varie opere nelle quali descrive con passione i vari momenti di uno sport da sempre considerato, forse a torto, elitario. Uno dei suoi volumi più sentiti e godibili è titolato “Tennis Club Carlo De Braida – Mitici ricordi”, nel quale traccia la storia del club udinese, situato alle spalle dell’ormai purtroppo estinto Campo Moretti e inaugurato ufficialmente il 20 settembre 1930. Un evento documentato pure in un dvd inserito nel volumetto stesso e nato dalla conversione di bobine miracolosamente reperite nei classici bauli di soffitta. In esso, con immagini a loro modo struggenti perché testimonianze di un tempo ormai lontano, figurano i protagonisti di un soleggiato giorno di settembre di ottantasei anni fa, con l’arrivo delle automobili, delle signore elegantemente abbigliate e dei sorridenti signori che fumano e conversano. E poi il discorso di prammatica del Podestà (è l’ottavo anno del “ventennio”), il momento conviviale e gli “scambi” dei tennisti e delle tenniste, abbigliati con rigorosa, bianca eleganza. E alle spalle, muti testimoni di varie epoche udinesi, la monumentale sagoma del cimitero di S.Vito e il cupolone del Tempio Ossario. Immagini che paiono essere state prodotte da pochi giorni, tanto sono nitide e permeate di gioiosa convivialità, e che invece appartengono ad un tempo ormai lontano e con protagonisti persone che inevitabilmente non sono più fra noi. La legge del tempo che, come dice una canzone, “se ne frega e passa su di noi”. Donatis parla del De Braida, definendolo “una fucina di spe-
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SIDICEVA...
ranzosi aspiranti al successo tennistico e un salotto per la jeunesse dorèe della città”, descrivendone poi il ruolo di punto di riferimento per la Udine-bene di varie epoche: “Il salotto nelle ore buone era frequentato dalle graziose udinesi; faceva fino, anche se non tenniste attive, dire “vado
al de Braida” oppure “ci troviamo al de Braida”. A coronamento delle attività “sociale o salottiera” c’era l’annuale famoso “ballo del tennis” a cui partecipavano parenti, amici e simpatizzanti. Generalmente organizzato nella saletta del ristorante Vitello d’oro”. Punto di riferimento sociale,
dunque, ma anche, sottolinea appunto Donatis, fucina di campioni, espressi o in nuce. E ricorda i vari Bortolussi, Migliorini, Pozzi Mucelli, Masieri, Chiussi (definito anche gran sciatore), Volpe e molti altri. Molti altri sui quali nelle varie pagine l’autore ama soffermarsi tracciandone dei
ritratti speciali, con dovizie di fotografie d’epoca e più recenti o che ritraggono lui stesso in azione. Un libro, in sostanza, che a buon diritto fa parte della storia della storiografia dello sport udinese e la cui lettura appassiona e a tratti commuove. (e.f.)
Nelle due pagine, alcuni significativi passi, accompagnati da immagini di grande suggestione, del libro di Bruno Donatis
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NONSOLOSPORT
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
MOSTRE
QUELLA TRAGICA SERA DI MAGGIO
L
a sera del 6 maggio 1976 qualcuno, nella propria casa, stava ascoltando un brano dei Pink Floyd, quando a un tratto un tremore inaspettato e spiazzante ha fatto saltellare la puntina di quel giradischi. Meno di un minuto più tardi sarebbe avvenuto il disastro: la violentissima scossa che ha bruscamente interrotto le note del motivo soft per fare spazio all’agghiacciante frastuono della devastazione. Con queste terribili immagini si apre pure il documentario “Kaos ‘76”, che dà anche il nome alla mostra di cui fa parte. Testimonianze visive e sonore raccolte dall’Associazione dei comuni terremotati, dall’Associazione Radioamatori Italiani di Udine, dalla Biblioteca civica Joppi, dalla Brigata Alpina Julia, dalla Cineteca del Friuli, dall’Istituto Luce, dai Vigili del Fuoco, dalla Rai e dai Civici Musei di Udine, che mostrano gli immediati soccorsi avvenuti la notte stessa. Si odono le parole delle persone coinvolte, a volte poco chiare, e si percepisce ancora una volta il terrore dipinto sui volti. Del fumo comincia a ricoprire lo schermo e si sparge nella sala creando un’atmosfera quanto meno disturbante. Ma tutto questo purtroppo non è spettacolo, sensazione, è ricordo di una realtà, di cui in questi giorni ricorre il quarantennale. Disposti sulle pareti troviamo altri reperti, quali fotografie scattate all’indomani della disgrazia nelle diverse località colpite, prime pagine di quotidiani locali e nazionali del periodo e i sismografi che hanno effettuato le registrazioni ufficiali delle scosse. Il tutto inserito nella probabilmente più idonea delle cornici, quella del cinema Odeon di via Gorghi, a Udine, un locale chiuso da anni ma che ora si pensa di reintegrare e che ci riporta a un passato in cui quel cinema cittadino era un’istituzione. La mostra è aperta fino al 3 luglio, dal giovedì alla domenica dalle 18 alle 22. Il costo è di 2€. Anche chi ha avuto la fortuna di non vivere quelle giornate uscirà dalla sala con una visione parzialmente nuova del tragico evento. Massimo Gaudino
GIANNI SIMONI
FIORI PER UN VAGABONDO TEA
Una sparatoria in pieno giorno sulla porta di un bar nella periferia di Brescia. E, mentre una Vespa si allontana a tutto gas verso la tangenziale, un barbone che passava di lì per caso si accascia sul marciapiede. Subito emergono alcune stranezze: se si trattava di un vagabondo, perché allora indossava una camicia cifrata e di ottima fattura e aveva le unghie dei piedi curate? I conti non tornano per il commissario Miceli, che, in assenza del commissario titolare Grazia Bruni, è stato reintegrato a tempo pieno, con buona pace della sospirata e sempre più lontana pensione. E, come sempre, quando i conti non tornano, Miceli chiama in aiuto il suo vecchio amico, l’inossidabile ex giudice Petri, che non tarda a rendersi conto che non è certo un caso di morte accidentale.
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L’ANGOLO DELLA
LETTURA
IAN MANOOK
SANGUE NELLA STEPPA FAZI
Il detective Yeruldelgger viene chiamato nel cuore della steppa per un sopralluogo nel punto in cui sono stati rinvenuti i resti ormai decomposti di una bambina. E nella mente di Yeruldelgger torna a galla lo spettro della morte della sua bambina, rapita e uccisa in circostanze misteriose cinque anni prima. L’episodio gli ha rovinato la vita e lui si è trasformato in un essere cupo e distruttivo. Nel corso dell’indagine, Yeruldelgger si troverà di fronte poliziotti corrotti, ricchi stranieri senza scrupoli, politici intoccabili e delinquenti filonazisti, per contrastare i quali dovrà attingere alle più moderne tecniche investigative.
ANNE APPLEBAUM
LA CORTINA DI FERRO MONDADORI
Alla fine della seconda guerra mondiale l’Unione Sovietica si trovò a controllare gran parte dell’Europa orientale, e i suoi leader, che avevano instaurato con pugno di ferro nelle varie regioni dell’ex impero zarista un regime totalitario, non esitarono a imporlo anche ai paesi europei caduti sotto la loro occupazione. Attingendo a materiale d’archivio divenuto accessibile solo da poco, a numerose fonti in lingua polacca, cecoslovacca, ungherese e alle testimonianze raccolte intervistando molti protagonisti di quegli anni bui, l’autrice analizza le ragioni che guidarono le scelte dei singoli individui fra le poche opzioni in gioco: collaborare con il regime imposto, subirlo passivamente o opporre una strenua resistenza, con conseguenze spesso drammatiche.
VIVECA STEN
FRANCO CAUSIO
MARSILIO
SPERLING & KUPFER
NEL NOME DI MIO PADRE In una buia sera di novembre, una ragazza di vent’anni scompare misteriosamente dalla piccola isola di Sandhamn al largo di Stoccolma. La bella stagione è ormai finita, chioschi e locali sono sigillati con robusti lucchetti, e sull’isola è rimasta solo una manciata di persone, in attesa che le giornate si facciano più luminose. Dalla centrale di Nacka, l’ispettore Thomas Andreasson torna ai luoghi dell’infanzia per partecipare alle ricerche, complicate dall’infuriare di una violenta tempesta di pioggia e vento, ma è tutto inutile. Di Lina Rosén non c’è più traccia. Qualche mese dopo un gruppo di bambini, giocando nel bosco, scopre un sacco che affiora dalla neve. Contiene resti umani. Potrebbero appartenere a Lina?
VINCERE è L’UNICA COSA CHE CONTA Classe e dribbling, piedi di velluto ed eleganza atletica: Franco Causio, il “Barone”, ha fatto della fantasia uno dei suoi tratti distintivi. Nato a Lecce nel 1949, dodici stagioni alla Juventus, 6 scudetti, tre Mondiali (compreso quello vinto nell’82), una coppa Italia, una coppa Uefa: campione indiscusso e uomo di pochissime parole. In questo libro, per la prima volta si racconta con la schiettezza che l’ha sempre caratterizzato e rievoca tempi e personaggi del grande calcio degli anni Settanta e Ottanta. Da Bearzot a Boniperti, da Giovanni Agnelli al presidente Pertini, con il quale Causio giocò una ormai leggendaria partita a scopone. Non solo calcio, quindi, ma anche un’Italia piena di speranze e cambiamenti, con gli stadi ancora pieni e campioni che si spalavano da soli la neve per liberare il campo e giocare.
le belle di TremilaSport
UDINESECALCIO
Elena
FOTO ZANDONELLA
La luce dell'Est
le belle di TremilaSport
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le belle di TremilaSport
TremilaSport+ | 18 05 2016 | 39
le belle di TremilaSport Elena Shabura ha insegnato danza quando viveva a Minsk e ama il tennis, il rugby e la pallavolo.
MI PIACCIO
E SO PROPORMI ALL’OBIETTIVO
A
ma il grande tennis, Elena Shabura, ed è tifosa in particolare di Maria Sharapova, nota anche in Friuli per la sua love story con l’ex cestista della Snaidero, Sasha Vujacic. Ma ai tempi della scuola, a Minsk, aveva praticato la pallavolo, dedicandosi però in seguito in toto alla sua passione per la danza, lavorando come coreografa e insegnante. Da qualche anno la bionda bielorussa protagonista del nostro servizio è giunta in Italia, stabilendosi a Gradisca d’Isonzo, dove il figlio
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maggiore Gianfranco, di dieci anni (la piccola Samanta ne ha invece tre), gioca a rugby nelle giovanili del Fogliano. “Aveva cominciato con il calcio – riferisce Elena – ma poi ha preferito la palla ovale e io non ho avuto nulla da ridire, seguendolo anzi volentieri”. Le piacciono le persone toste e non ha alcuna remora nel dichiarare il proprio gradimento per alcuni personaggi politici di livello internazionale. Lei stessa infatti si definisce una ragazza di carattere: “A decidere qualcosa ci metto infatti cinque minuti” – ammette, definendo poi
altri lati della propria personalità: “Sono schietta ma buona, allegra e aperta e non amo stare da sola. Sono inoltre sicura di me stessa ed estremamente realista”. Sicurezza che Elena dimostra infatti anche davanti all’obiettivo, proponendovisi con fantasia: “Ho posato altre volte quando vivevo a Minsk – rivela – e se appaio sciolta davanti all’obiettivo è perché…mi piaccio e so propormi. Ma non è sufficiente comunque avere un bel corpo perché deve trasparire nelle immagini anche la tua bellezza interiore”.
4 Alpin Marathon Bike a
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BASKET
MARINELLI E MALIGNANI ANCORA PER IL TITOLO
Una fase dell'incontro tra zanon (in verde) e stringher
I due Istituti udinesi si contenderanno il “Cernich” ma interessante anche la finale Elite fra Stellini e Stringher, con la vincente ad accedere alla categoria superiore
di EDI FABrIs
M
arinelli e Malignani si contenderanno dunque sabato 21 maggio alle 11 al Benedetti il trofeo dedicato a Ezio Cernich, indimenticato insegnante e tecnico del basket prematuramente scomparso qualche anno fa. Una consuetudine, ormai, quella di vedere l’una contro l’altra in finale le
rappresentanti di questi Istituti e il deus ex machina organizzativo, Maurizio Ivancich, ne offre una convincente spiegazione: “Il Malignani ha un’ampia possibilità di scelta dei giocatori determinata dall’ampiezza del numero dei propri allievi, così come nel Marinelli sono confluiti negli ultimi anni molti alunni del Copernico, già protagonista e oggi addirittura retrocesso
Finale eCCellenZa MAriNELLi
MALigNANi
Nicolas Paolini Mattia Bruno Luca Picotti Matteo Pertoldi Giovanni Giacobbi Marco Bacchin Matteo De Bellis Gabriele Leita Giacomo Minotti Tommaso Covazzi Lorenzo Mininni Gianmarco Bigotto Andrea Colussa
Matteo Basso Alessandro Costantini Massimiliano Dosmo Umberto Cattaruzzi Simone Cengarle Gianluca Lostuzzo Alberto Zuliani Sebastian Spadotto Luca Lacovig Alberto Tomada Giovanni Tonizzo Luca Floram Enrico Bonassi Lorenzo Del Fabro Fabio D'antoni Coach: Claudio Natale
Coach: Michele Craighero e Lorenzo Morocutti
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in Elite anche a causa di questo. C’è da dire comunque che in questa edizione, la nona, del torneo, il Marinoni se l’è giocata fino all’ultimo e se fosse riuscito ad approdare alla finale avrebbe potuto pensare a conquistare il titolo”. Questione anche di cicli, tanto che non molti anni addietro il Cernich venne vinto dal Ceconi dei Paunovic e di altre interessanti individualità. Mentre lo storico Zanon, che negli anni del Burei, predecessore del Cernich, si aggiudicò per tre volte la coppa, si comporta bene ma non riesce ad imprimersi il colpo d’ala: “Il fatto è che in questo Istituto il 70 e oltre per cento degli allievi è costituito da ragazze, quindi la possibilità di costruire squadre maschili vincenti è diventata limi-
tata”, spiega Ivancich, che invita a seguire con interesse pure la finale Elite, che il 21 maggio al Benedetti inizierà alle 9, anteprima alla finalissima. “La promozione nell’Eccellenza della prossima edizione se la giocheranno lo Stellini di Luigino Sepulcri e lo Stringher di Beppe Anania, più tecnica la prima, più fisica la seconda. Si tratterà di un incontro di indubbio spessore”. E come di consueto, tra un incontro e l’altro e negli intervalli, di grande interesse sarà lo spettacolo ginnico e di danza offerto dagli alunni e dalle alunne di Zanon e Copernico, che già in precedenti occasioni, coordinati dalle rispettive insegnanti, hanno dato prova di bravura e professionalità. Mancare sarebbe un peccato.
Finale elite sTELLiNi
sTriNghEr
Alessandro Rizzi Pietro Soramel Matteo Olivo Francesco Angeli Andrea Angeli Filippo Solini Zaccaria Sbaiti Luca Maggio Federico Fiorentin Federico Collavini
Davide Viaro Thomas Farina Federico Madon Riccardo Angelin Nico Fabbro Nicholas Novello Michele Bortolossi Lorenzo Mocchiutti Tommaso Silvestri Jacopo Mion Aleksandar Markovic
Coach: Luigino Sepulcri
Coach: Giuseppe Anania
BASKET SERIE B FEMMINILE
VERSO L'ULTIMO
DECISIVO OSTACOLO
L’EVENTO
JUVENTUSSI, GRANDE FESTA A LIGNANO
S
LA BASKET SCHOOL DI MEDEOT (NEL TONDO) AD UN PASSO DALLA PROMOZIONE
D
opo la risicata vittoria (47-45) al Benedetti su Milano in gara-1 per la promozione in serie A2 femminile, per la Basket School Udine resta ora l’ultimo ostacolo da superare, la gara di ritorno del week end a Milano contro le Stars del tecnico Vaccari e dell'ex De Gianni. Ed è il tecnico delle friulane, Waldi Medeot, a riferire il clima in casa udinese alla vigilia di un match che può regalare la serie A2 alla sua squadra, capace di condurre in testa il campionato dall’inizio alla fine: “E’ chiaro che non si tratta di una vigilia come le altre – ha puntualizzato Medeot – ma io sono fiducioso e tutto sommato credo che anche le ragazze si stiano preparando nel migliore dei modi pure sotto il profilo psicologico: sin dalle prime battute del torneo sono state in grado di esprimersi al meglio sia in casa che in trasferta e quindi ritengo che anche in questa occasione, se giochiamo come sappiamo fare, potremo centrare l’obiettivo”. Quali dunque gli errori da evitare alla luce di quanto si è visto in gara-1? “Il match del Benedetti ha avuto in effetti un andamento particolare, dove nell’ultimo quarto ci siamo fatti recuperare 13 lunghezze e rischiato alla fine di andare all’overtime. Probabilmente le ragazze hanno sentito più del dovuto l’importanza dell’impegno: infatti se da un lato abbiamo giocato con la solita intensità difensiva e concesso poco alle avversarie, sul fronte offensivo invece siamo andati incontro a una giornata storta, registrando le più basse percentuali di tiro di tutta la stagione nonostante fossimo stati in grado di condurre i nostri giochi d’attacco come di consueto". E poi uno sguardo alla gara che deciderà una stagione: "A Milano mi aspetto che le ragazze, superata la tensione per
“
A Milano mi aspetto consapevolezza nei nostri mezzi l’inizio della serie finale, ritrovino la consueta consapevolezza nei propri mezzi giocando come hanno ampiamente dimostrato di saper fare.” C’è qualche tua giocatrice che ti ha stupito per i miglioramenti evidenziati nel corso di tutta l’annata? “Difficile fare dei nomi quando hai a disposizione un gruppo così forte e motivato - considera il tecnico -, ma una parola per il play Rainis la spendo volentieri visto che nonostante la giovane età è riuscita a sempre capitalizzare al massimo i minuti che le ho concesso.” Quali infine le prospettive future per Waldi Medeot e per la squadra? “Naturalmente bisognerà attendere l’esito del campionato e quali decisioni intenderà assumere la società in relazione alla categoria a cui il prossimo anno parteciperemo. Da parte mia devo dire che l’esperienza che ho maturato in tre anni nel settore femminile, dopo molte stagioni passate a guidare compagini maschili un po’ a tutti i livelli in Italia, mi ha lasciato molte soddisfazioni e nuovi stimoli, oltrechè l’affinamento di nuove modalità di guida di un gruppo: gestire uno “spogliatoio” di donne richiede infatti l’attivazione di sensibilità e capacità relazionali a volte molto diverse da quelle in uso con i maschi”. Giuseppe Passoni
arà il salone della Terrazza a mare di Lignano Sabbiadoro, venerdì 27 maggio con inizio alle 20, a ospitare per la prima volta la festa Juventussi, che il Gruppo regionale “Marco Luchetta” dell’Ussi (Unione stampa sportiva italiana) organizza ormai da moltissimi anni per premiare giovani titolati atleti del Friuli Venezia Giulia. Nel corso della serata, durante la tradizionale cena conviviale, verranno consegnate le statuette 2015 a tre giovanissimi atleti regionali: la triestina Beatrice Millo, vicecampionessa mondiale ed europea junior di canottaggio, il pallavolista goriziano Jernej Terpin, che disputa la Coppa dei Campioni nella file della squadra di Lubiana, e la friulana di Majano Sara Casasola (nella foto), da anni tricolore giovanile nel ciclocross. Riconoscimenti andranno pure a due atleti “Bravi a scuola e nello sport”, cui verranno assegnate borse di studio da 1000 euro donate dalla Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione CRUP: si tratta della monfalconese Stefania Buttignon (canottaggio) e del ginnasta di Moimacco Andrea Caporale. Un premio speciale di 1000 euro offerto dalla Società Li.Sa.Gest e intitolato al compianto ex presidente del Coni regionale, Emilio Felluga, andrà poi alla società nautica di Muggia “Giacinto Pullino” nelle mani del suo presidente Vascotto. A tutti i premiati verranno inoltre consegnati altri omaggi, tra cui buoni spesa da 100 euro offerti dalla Despar. Una festa annuale che è anche portafortuna degli atleti cui viene assegnato il riconoscimento, visto che in edizioni precedenti vennero premiati giovani come Margherita Granbassi, Elena Cecchini, Silvia Stibilj, Alexandra Agiurgiuculese, Lara Della Mea, Maila Andreotti e altri, espressisi anche in seguito ad altissimi livelli nazionali ed internazionali. (e.f.)
TremilaSport+ | 18 05 2016 | 43
CALCIOUDINESE
SEMIFINALI PROVINCIALI UNDER 16
VILLA VICENTINA Vs LIBERTAS MARTIGNACCO 3-1
044| 18 44 | 04 0505 2016 2016 | TremilaSport+ | TremilaSport+
UDINESECALCIO VOLLEY
Foto Andrea Moratto TremilaSport+ TremilaSport+ | 04 | 1805 052016 2016| 045 | 45
CALCIOUDINESE
PREMIAZIONI FINALE U15M GEMONA
CORDENONS U15M
COSELLI U15M
GEMONA U15M
OK VAL U15M
046| 18 46 | 04 0505 2016 2016 | TremilaSport+ | TremilaSport+
UDINESECALCIO VOLLEY
15 MAGGIO 2016
1 POSTO - OK VAL
MIGLIORE PALLEGGIATORE
MIGLIORE LIBERO
2 POSTO - GEMONA
MIGLIOR ATTACCANTE
MIGLIOR GIOCATORE DELLA FINALE E DEL TORNEO
3 POSTO - CORDENONS
4 POSTO - COSELLI
Foto Andrea Moratto TremilaSport+ TremilaSport+ | 04 | 1805 052016 2016| 047 | 47
VOLLEY
PRIMO PIANO
MARTIGNACCO DA PIANI ALTI Stagione di B1 sorprendente, quella delle ragazze di Cuttini. E Caravello annuncia l'addio
I
l campionato di B1, per la Libertas Martignacco si è concluso con un ottimo quinto posto e la giovane capitana Lara Caravello racconta con entusiasmo la stagione delle ragazze di Jacopo Cuttini: «La nostra è stata davvero una stagione molto buona. Ci era stato chiesto di raggiungere una salvezza tranquilla e invece abbiamo sentito persino il profumo dei play off, raggiungendo i piani alti della classifica. Eppure a metà stagione avevamo avuto qualche problemino causato dagli acciacchi di alcune atlete ma ce l'abbiamo fatta, grazie anche ad una rosa completa in tutti i ruoli». Le ragazze hanno lottato e offerto il massimo per mantenere la categoria, sottolinea Lara: «Ed ora abbiamo due settimane di sosta prima di riprendere gli allenamenti per ricostruire la squadra per il prossimo anno».
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Un capitano tosto e determinato, una figura di riferimento nonostante i soli 22 anni, Lara: «Sono a Martignacco da sei anni e il mio ruolo è molto di equilibrio. Ho cercato di tenere compatta la squadra mettendo in secon-
do piano la mia individualità di schiacciatrice. Provo un'enorme gratitudine nei confronti della società, che mi ha sempre dimostrato fiducia, confermandomi ogni anno. Se ciò è avvenuto significa che qualcosa di
buono ho fatto e per me questo ha rappresentato una grande soddisfazione e un motivo d'orgoglio». CRESCITA Una stima che si conquista passo dopo passo, aggiunge, al pari della crescita della squadra: «Negli ultimi anni la squadra è stata costruita e ricostruita giorno dopo giorno. Il quinto posto ottenuto era molto ambito ed è giunto quasi inaspettato. Ho visto passare tante giocatrici e quest'anno l'aspetto più bello è stato l'integrazione perfetta delle singole nel gruppo, creando un mix ottimale grazie al grande lavoro del tecnico, con il quale lavoro da quattro anni e che ha saputo infondere fiducia ed entusiasmo, gestendo molto bene il rapporto squadra e società». Credo che questi aspetti importanti di qualità umana siano fondamentali sempre ma in particolare in uno sport di squadra come il nostro, continua la
VOLLEY
FOCUS
Dopo sei anni considero chiuso un ciclo e ho bisogno di nuovi stimoli capitana: «Un modo importante per fare sentire a casa anche giocatrici che vengono da fuori. Ma il prossimo anno non farò più parte del progetto futuro della società.Sicuramente si punterà a migliorare ulteriormente gli obiettivi ed io per scelta personale non farò più parte del gruppo». CICLO «Dopo sei anni penso che un ciclo possa ritenersi concluso e sento il bisogno di nuovi stimoli. La squadra verrà rinnovata e a breve si conosceranno tutti i dettagli. Di questi sei anni porterò con me tantissimi bei ricordi. Forse i più luminosi sono stati la promozione in B1 e la conquista della Coppa Italia. E poi non potrò mai dimenticare il trattamento della società nei miei confronti. Mi hanno fatto sentire sempre una di famiglia». Lara oltrechè schiacciare in campo avversario, lavora come project manager in una grande azienda alle porte di Udine dopo gli studi al Malignani. Il sacrificio, dice, non la spaventa: «Se c'è la passione tutto pesa di meno. Essa è una grande forza che spinge avanti anche controvento». VIVAIO Discorso a trecentosessanta gradi invece per raccontare il fiorente e florido settore giovanile nelle parole del nuovo direttore sportivo, Erica Rosso: «Da metà aprile mi sono presa l'impegno di intraprendere, come la chiamo io, la vita da ds, perchè credo che una società con una così cospicua attività come la nostra
abbia bisogno di un coordinatore. Per me è un ruolo nuovo ma con l'aiuto del presidente Ceccarelli, del consiglio e di tutti i dirigenti, spero di riuscire a fare un buon lavoro. Crediamo nell'importanza del settore giovanile, base fondamentale dell' attività societaria e ottima prospettiva per la prima squadra». La Fipav nazionale attribuisce in effetti una certificazione di qualità al settore giovanile, dando dei punti in base a dei parametri o requisiti specifici, monitorando il numero dei tesserati, i risultati tecnici, la partecipazione alle attività promozionali o a progetti scolastici e sociali. «Noi, assieme a poche squadre della regione, abbiamo acquisito il marchio argento, che conferisce lustro alla nostra società - riferisce la neo-ds -. L'annata che si sta concludendo è stata molto impegnativa su tutti i fronti, anche perchè i campionati sono stati molti e alcuni ancora in corso. Abbiamo avuto la fortuna e la bravura di poter praticare il minivolley a Moruzzo e a Martignacco, di portare avanti con successo il progetto con i bimbi della scuola dell'infanzia e di disporre di due squadre di U12 (Moruzzo e Martignacco), una squadra U13, U14, U16 e U18, oltre a una di 1^divisione e di B1 per i campionati femminili. Nel settore maschile schieriamo squadre U10, U13 ( 3vs3 e 6sv6), U14 e U17. La nostra presenza in tutti i campionati ci gratifica
molto». E poi un'occhiata alla prossima stagione: «Speriamo di poterci ripetere con risultati simili se non migliori. Credo che i punti di forza di una società come la nostra siano i dirigenti e gli accompagnatori di ogni squadra, lo spazio che il comune ci mette a disposizione, gli allenatori qualificati che sanno trasmettere tecnica e amore per questo sport e un nugolo di i ragazzi e ragazze che non mollano mai. E poi le famiglie, sempre presenti e di grande aiuto nell'organizzazione» NUMERI I numeri parlano chiaro, con circa 180 tesserati
e per il futuro gli obiettivi sono di crescita, con programmi in via di definizione: «Stiamo al proposito lavorando, senza dimenticarci, come detto prima, che certe attività e campionati devono ancora concludersi. Quindi siamo ancora concentrati sul nostro presente. Personalmente devo fare i complimenti a tutti quelli che, in un ruolo o nell'altro, vivono la nostra palestra, la nostra realtà, la nostra famiglia. Oggi fare aggregazione non è facile perchè le attività alternative per i ragazzi sono molte». Biancamaria Gonano
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SPORT VARI
LA RAGAZZA
CON LA PISTOLA La Malagnini è tornata alle gare dopo lungo stand by dovuto ad impegni professionali
Sparare è come andare in bici: una volta imparato non si dimentica
di sIMoNE ForNAsIErE
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n periodo di inattività dal 1997 al 2013 dopo ave r c o n q u i s tat o tanti titoli, tra cui un campionato europeo juniores e 6 italiani a squadre: 16 anni per la precisione, quella che non può mancare in chi pratica il tiro a segno. Qualità che di certo non è mai mancata a Silvia Malagnini tornata ora all’attività sportiva amata fin da adolescente. Pratichi uno sport di cui si parla poco e a cui non è usuale avvicinarsi. Tu come ci sei arrivata? “Al poligono mi ci ha portata mio padre la prima volta, nel 1986, essendo lui un grande appassionato di armi, amore che ha cercato di trasmettere sia a me che a mia sorella. Dopo aver letto un annuncio sul giornale in cui si invitavano i giovani a provare questo sport, decise di portarci ed iscriverci. Il mio primo giorno d'ingresso al poligono di Udine scoppiai a piangere, ritenendolo uno sport da maschi, poi la paura passò e mi appassionai”.
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E con la passione arrivarono i risultati. “Si, quasi immediatamente, con i primi Giochi della gioventù vinti ,cui fece seguito la partecipazione a molte gare regionali e nazionali nelle due specialità che ho sempre praticato, ovvero il tiro con la pistola ad aria compressa da 10 metri e il tiro sportivo con la pistola calibro 22, a fuoco, da una distanza di 25 metri. Ho sempre gareggiato con la sezione di tiro a segno di Udine fino ad arrivare alla squadra nazionale, in cui sono stata convocata per la prima volta nel 1990, chiamata dall’allora tecnico Aldo Vigiani. Ogni mese mi recavo per tre giorni presso il centro sportivo di Tirrenia, dove svolgevamo attività fisica, psicologica e di tiro stesso.” Tra le tante gare anche un campionato europeo. Ce lo racconti? “Esperienza straordinaria, con l’unico rammarico nel fatto che si sia svolto a Bologna: mi sarebbe piaciuto infatti poter gareggiare all'estero e invece non
fu così. La squadra italiana, nella mia specialità, era rappresentata da me, Maura Genovesi di Lucca (che ha, tra gli altri, partecipato alle olimpiadi di Atene e di Pechino) e Annalisa Peschier di Trieste, e insieme abbiamo conquistato la medaglia d’oro superando nella fase finale la Germania e la Cecoslovacchia. E’ stato il momento sportivamente più alto della mia carriera e a quel punto, visto che gli impegni sportivi erano sempre più importanti e ricorrenti, ho dovuto operare delle scelte che
mi hanno portata a proseguire e concludere gli studi universitari ,allontanandomi da quel mondo che tanto mi aveva dato. Un mondo che poi è diventato quello bancario, visto che li i miei studi mi hanno portata e dove tutt’oggi sono occupata con grande soddisfazione e dedizione”. Cosa ti ha spinta dopo sedici anni a impugnare di nuovo un’arma? “La passione per questo sport, dentro di me, non è mai venuta meno. Avevo semplicemente preferito la via professionale rispetto a quella dello sport. Spesso, dentro di me, sentivo il desiderio di ricominciare e dopo tanti anni mi sono fatta coraggio e sono tornata al poligono dove, con grande stupore, ho ritrovato non solo tanti vecchi compagni e amici ma anche la valigetta che sedici anni prima avevo lasciato in deposito. Si dice che sparare sia come andare in bicicletta: una volta imparato non si dimentica e posso confermare questa tesi visto che, dopo poco tempo, mi sono qualificata ai campionati nazionali come seconda piazzata di tutta Italia ma pagando, forse oltremodo, un po’ di emozione in gara dove ho chiuso al quarto posto”. Si parla molto di armi: chi le vorrebbe liberalizzare e chi no. Cos’è un’arma per chi di questo attrezzo ne fa quasi un compagno di gioco? “L’arma, al tiro a segno, viene sempre definita un attrezzo sportivo quasi come il pallone per il calcio e viene insegnata la gestione con tutte le precauzioni e la sicurezza propria ed altrui. Mai si parla di arma come oggetto per offendere, ecco perché se usata nella giusta maniera non può che regalare soddisfazione. E a me ne ha offerte davvero tante”.
Silvia Malagnini in azione al poligono, sopra, e qui a fianco agli Italiani dello scorso anno.
SPORT VARI
ARRIVA IL GIRO!
Venerdì 20 la 13^ tappa della "corsa rosa" da Palmanova e Cividale
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iecco sulle strade friulane, dopo le passate, mitiche tappe dello Zoncolan, il Giro d'Italia con il suo immutato fascino che continua ad attirare al
suo passaggio migliaia di appassionati. il campione d'italia, Vincenzo Nibali, è anche in questa edizione il favorito d'obbligo e annunciato protagonista della tappa friulana, della quale vi proponiamo il trac-
ciato. Un percorso impegnativo soprattutto nel tratto che attraverserà le Valli del Natisone e che il passista messinese affronterà con la personalità che gli è caratteristica, a beneficio dei tifosi.
MONTEMAGGIORE per Ieronizza, Stermizza la vecchia strada verso il MATAJUR GRAN PREMIO DELLA MONTAGNA 1a CATEGORIA
DA CLODIG per Drenchia-Cral GRAN PREMIO DELLA MONTAGNA 2a CATEGORIA
DA PORZUS per Attimis GRAN PREMIO DELLA MONTAGNA 1a CATEGORIA
DA CANAL DI GRIVò a Valle GRAN PREMIO DELLA MONTAGNA 2a CATEGORIA
GIANNI MARCHIOL COMPIE CINQUANTA DI RALLYSMO, GRANDE FESTA SUL COLLIO Grande festa nei giorni scorsi in un locale del Collio goriziano p e r i c i n q u a n t 'a n n i d i a t t i v i t à rallystica di Gianni Marchiol, che tra ricordi e brindisi ha ca-
talizzato attorno a sè l'affetto di amici e compagni d'avventura, tra i quali il mitico Munari, oltre a molti nomi noti del giornalismo e dello s p o r t f r i u l a no. Tr a q u e s t i , il "re dello zoncolan", Enzo Cainero, il fratello Eddi, Flavio Pressacco e il professor Faustino Anzil.
CERVIGNANO, LA PESISTICA MIOSSPORT HA I SUOI SPOGLIATOI
Si è svolta a Cervignano la cerimonia di inaugurazione dei nuovi spogliatoi della palestra di Pesistica, resi agibili anche ai disabili ed agli atleti - atlete Paralimpici. Il presidente della Miossport Ernesto Zanetti ha brevemente illustrato l’iter che ha portato molto rapidamente alla sua realizzazione, poi il presidente del Coni regionale ha tagliato il nastro (nella foto). Il Sindaco di Cervignano Gianluigi Savino ha sottolineato l’importanza della realizzazione e la sua positiva ricaduta sul piano sociale della collettività mentre Mauro Travanut, in rappresentanza della Regione, ha posto l’accento sulle capacità del team Miossport di fare squadra per ottenere importanti obiettivi. Alessandro Boraschi, responsabile Nazionale FIPE dell’Attività Paralimpica, ha sottolineato l’importanza di abbattere le barriere architettoniche negli impianti sportivi e sviluppare l’attività sportiva per gli atleti disabili. A chiusura, nel suo intervento, Giorgio Brandolin, presidente del Coni regionale, ha ribadito l'importanza di una legge che può essere definita un “moltiplicatore” perché le associazioni sportive possono realizzare gli interventi negli impianti pubblici in modo molto più economico e rapido, elogiando nel contempo i dirigenti della Miossport per l’opera portata a termine.
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CALCIOUDINESE
PLAy-OFF SERIE A2
FINCANTIERI LEyLINE MONFALCONE Vs CUS PADOVA
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UDINESECALCIO HOCKEY
VA 0-2
Foto Myriam Boscarolli TremilaSport+ TremilaSport+ | 04 | 1805 052016 2016| 053 | 53
L'EVENTO
PASSERELLA DI CAMPIONI di ieri e di oggi PER I Splendida rimpatriata sportiva di allievi di ieri e di oggi dell'Istituto tecnico Zanon di Udine, organizzata dall'associazione Zanon amico e dall'Istituto stesso e condotta da Edi Fabris e Maurizio Ivancich. Nel fotoservizio di Silvano Zandonella, alcuni momenti della manifestazione. 1 - L'intervento del presidente di Zanon amico, professor Flavio Pressacco. Alle sue spalle i conduttori, Edi Fabris e Maurizio Ivancich. 2 - Il dirigente scolastico dell'Istituto, professor Antonio Colussi, apre la manifestazione. 3 - Folto il pubblico in sala. 4 - Ilaria Di Carmine, giovane "star" dello spettacolo ginnico organizzato dalla professoressa Sandra Fregonese. 5 e 6 - Gli ex giocatori dell'Udinese calcio Cinello, Zoratti e Pallavisini. 7 - Alcuni dei vincitori del torneo scolastico di calcio del 2000 con il professor Rapisarda. 8 - La squadra di calcio a 5 femminile dello Zanon, campione d'Italia e reduce dai mondiali in Croazia. 9 - Otello Savio, giĂ play della Snaidero. 10 e 12 - Zanoniani vincitori dei tornei "Burei" di basket degli anni '60. 11, 13, 14 e 17 - Spettacolo di danza di alto livello offerto dagli allievi del'istituto udinese. 15 - Le campionesse di atletica leggera ex studentesse dello Zanon radunate per l'occasione dalla professoressa Casarotto. 16 - Il pluricampione italiano di tennistavolo degli anni '60, Sergio Durazzano. 18 - Ernesto Zanetti, commissario tecnico della nazionale italiana di pesistica alle Olimpiadi del 1992 a Barcellona. 19 - Il gruppo dei protagonisti sul palco dell'Auditorium al termine della manifestazione.
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SPECIALE LIBERTAS
LIBERTAS MARTIGNACCO, QUANTE SODDISFAZIONI!
■ “La stagione è stata particolarmente soddisfacente, in quanto dopo tre anni di permanenza in B1, sempre con compagini giovani, l’Itas Città Fiera ha raggiunto e consolidato il quinto posto in classifica”: lo ha detto il Presidente della Polisportiva Libertas Martignacco, Bernardino Ceccarelli, tracciando un bilancio del campionato appena terminato e per il cui andamento ha espresso a nome proprio e della Società “il sentito ringraziamento a tutto lo staff tecnico ed a tutte le atlete per questa bellissima stagione donata alla Libertas Martignacco e alla tifoseria, alla quale pure va il ringraziamento per avere ricambiato con il suo caloroso sostegno in casa e nelle trasferte, anche le più lunghe”. Il Presidente ha ricordato di avere già avuto un primo giro di contatti, assieme al nuovo Direttore Sportivo Erica Rosso, con tutte le atlete ed ha ribadito l’auspicio che il maggior numero di loro possa garantire la permanenza con la Società anche per la prossima stagione, comprese quante sono di fuori zona e per la quali la Polisportiva Libertas Martignacco ha sempre fatto il meglio per rendere il
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soggiorno più confortevole possibile. Ora – ha concluso Ceccarelli – proseguire il lavoro in modo da riuscire a presentare entro una decina di giorni l’ossatura della compagine che affronterà la stagione 2016-2017, che sarà quella del nostro quarto campionato in serie B1“. Nel tre anni passati in B1, la prima squadra della Polisportiva Libertas Martignacco si è classificata undicesima con 31 punti nella stagione 20142015 e decima a quota 34 nello scorso campionato, chiudendo in questa stagione quinta in graduatoria con 50 punti, conseguendo così il suo miglior risultato di sempre in tale categoria. Nel campionato appena concluso l’Itas Città Fiera ha vinto 16 dei 26 incontri in calendario: 8 per 3-0, 6 per 3-1 e 2 per 3-2; mentre nei 10 persi ha diviso 4 volte la posta cedendo per 2-3 (2 volte per 1-3 e 4 volte per 0-3); le sue vittorie in casa sono state 9 (4 nell’andata e 5 nel ritorno); quelle esterne 7 (4 nell’andata e 3 nel ritorno); complessivamente capitan Caravello e compagne hanno vinto 58 set e persi 40 ed hanno realizzato 2.176 punti, subendone 2086.
Entusiasta della stagione anche il primo allenatore Jacopo Cuttini, il quale ha affermato che “al di là dei numeri, il bilancio è positivo anche e soprattutto valutando quanto il gruppo ha fatto nella stagione, per quanto e come ha lavorato e per il livello che ha acquisito, arrivando infine ad esprimere un potenziale ben superiore rispetto a inizio stagione. Abbiamo preso e tenuto la quinta posizione da un mese e mezzo
a questa parte cosa che non era mai capitata nel due terzi di campionato iniziali, quando eravamo ottavi – ha spiegato Cuttini – e siamo arrivati subito a ridosso delle squadre che giocavano per i play off, divenendo anche una delle poche formazioni non in lizza per la promozione ad aver fatto punti con le prime quattro in classifica: dalla prima, il Millenium Brescia che è una corazzata, alla quarta, il Talmassons che ha perso a casa nostra ed è un motivo di vanto, oltre ad essere qualcosa di eccezionale”. “Qualcosa – ha proseguito il tecnico – che è in linea con il modello qui creato, anche con l’importante strutturazione di un reparto tecnico ben organizzato, con un vice allenatore con maggiore operatività e con una fisioterapista ed un preparatore fisico con cui la prima squadra è stata trasportata all’altezza di una formazione di medio-alto livello. Ciò – ha detto il tecnico – nei miei quattro anni ci ha portato da una situazione di più basso profilo a un livello superiore, quindi a vincere la Coppa Italia ed alla promozione alla B2 alla B1, dove nel primo anno ci siamo salvati con la stessa squadra precedente per poi a raggiungere l’obiettivo posto della salvezza già a metà del ritorno e quest’anno, sempre con una squadra giovane, a centrare l’obiettivo di fare qualcosa in più nella zona medio alta ed arrivare quinti”.
UDINE | TRIESTE | PAD
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SPECIALE LIBERTAS
RUGBY
LA PEDEMONTANA FESTEGGIA 20 ANNI ■ N«Quando la palla è rotonda, anche un muro può farti un passaggio, ma solo un amico può passarti la palla ovale», spiega così il rugby Gianpaolo Sordini DS e DT del Pedemontana Livenza Rugby che ha festeggiato il ventennale nella propria sede di Polcenigo immersa nel verde e invasa dal profumo dei tigli. La citazione esprime perfettamente il sentimento di amicizia che pervade tutto il mondo del rugby e di conseguenza anche la festa di ieri, dove sono intervenuti, insieme ai tanti
vecchi e nuovi amici, il presidente della delegazione regionale della Federazione Italiana Rugby Francesco Silvestri, che ha consegnato una targa ricordo dalla D-FIR-FVG, il referente per il rugby paralimpico nazionale Claudio Da Ponte, che ha fatto dono al Presidente Carlo Pellegrini e a tutto il Pedemontana Rugby della bandiera dei Dogi quale segno di benemerenza per l’attività svolta, e il sindaco di Polcenigo Mario Della Toffola. Nel sottolineare la fertile collaborazione esisten-
te a Polcenigo fra istituzioni e mondo sportivo, il Primo Cittadino ha inaugurato ufficialmente l’edificio a bordo campo appena ultimato che diventerà la sede ufficiale del Club, e sarà dedicata all memoria dell’indimenticabile presidente prematuramente scomparso Pino De Val, socio fondatore dell’antesignano Squirrels (scoiattoli) Rugby Club nel lontano 1976 insieme a Paolo Da Ros, Fabrizio Venier e Gaetano De Faveri. Nel frattempo gli scoiattoli crescono e confluiscono nel Pordenone, ma è lo stesso De Val nel 1996 a riportare il rugby a Polcenigo fondando l’attuale società: gli scoiattoli a questo punto sono diventati “lupi”. Toccante la testimonianza dell’attuale presidente Carlo Pellegrini: «All’inizio io e Pino eravamo avversari perché io ero presidente del Pordenone Rugby, ma con il tempo è nata un’amicizia profonda. Quando finì la mia avventura con il Pordenone, Pino mi invitò a venire qui, dove ho trovato una società meravigliosa, ragazzi stupendi, trascinati da un presidente del quale ho sempre avuto la massima stima».
PATTINAGGIO
PORDENONESI SUGLI SCUDI ■ Fine settimana in pista per le atlete dello Skating Club Pordenone, che rientrano in sede cariche di soddisfazioni e pronte a ripartire per nuove sfide. Onore al quartetto CALEIDOS, composto da Sara, Anna, Giorgia e Veronica, che ha disputato sabato 7 maggio il Trofeo Team Cup a Casalserugo, si è battuto con 18 quartetti ed ha conquistato uno splendido quarto posto. Contemporaneamente a Porcia si è svolta l’ultima tappa del Minicampionato Libertas che ha visto protagoniste le atlete più giovani: medaglia d’oro per Francesca Piva e per Maja Mulara (alla sua prima gara stagionale), argento per Marta Zen e Martina Tedeschi, bronzo per Irene Bincoletto.
Primo posto anche per il quartetto DOUBLE KEY composto da Alice Savian, Martina Biscontin, Beatrice Del Zotto e Anna Vittoria Rizzato. Impegnata alla Don Bosco Cup Interregionale di Latisana Emma Bottos, che ha confermato le ottime prestazioni stagionali, conquistando il primo gradino del podio. Accanto a lei, Valeria Stella, che, con un’ottima esibizione, ottiene il terzo posto. Buone le prove anche di Elektra Venier e Alessia Verona. Non sono da meno i giovanissimi atleti del Pattinaggio Libertas Porcia che sabato 7 maggio al pattino dromo di Porcia hanno affrontato la terza ed ultima prova del Minicampionato Principianti, Quartetti e Piccoli Gruppi Libertas valido per
DOVA | MILANO | PRATO
la qualificazione alle prossime Libertiadi di Gemona. Le nuove leve han dimostrato ancora una volta un eccellente livello tecnico. Numerosissimi i podi conquistati: 6 ori (Noemi Bonaciti, Benedetta Carnelos, Gioia Cimenti, Silvia Canton Orrù,Gaia Di Stefano e
Matilde Bomben), 5 argenti (Federico Rosset, Greta Piovesana, Elisabetta Donatello, Greta Peron e Linda Fornaro) e 3 bronzi (Alessia Chieriac, Angela Corazza e Tabatha Iannotta) nelle otto categorie di gara. Brave anche Leila Bornia e Valeria Canton Orrù che ottengono il 4° posto.
Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 18 05 2016 | 57
TREMILAITINERARI MTB
www.natisoneinbici.it
IN SCIA AL GIRO D’ITALIA, 4a PARTE:
DRENCHIA
DAL SATELLITE Tutto il percorso è coperto dalla cartina Tabacco 1:25.000 041–Cividale e Valli del Natisone. Il giro è descritto dettagliatamente su www.natisoneinbici. it/?p=3311 con possibilità di scaricare la traccia per il GPS in formato .gpx e di visualizzarla su Bikemap.net
a cura di sTEFANo osso e gIAN LuCA TosorATTI
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opo essere saliti a Montemaggiore, scesi a Polava, risaliti a passo San Martino e ridiscesi a Clodig, i ciclisti della 13ª tappa del Giro d’Italia saliranno a Drenchia, dove li aspetterà il 2ª Gran Premio della Montagna, prima di tornare a fondovalle e dirigersi verso Porzus. In questo giro proponiamo la salita a Drenchia lungo una pista forestale che parte da Paciuch mentre per la discesa scollineremo a passo Solarie per poi seguire il corso del Judrio
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lungo due spettacolari sterrati, uno in Italia e l’altro in Slovenia, fino a Prepotto. L’avvicinamento è, giocoforza, lungo le provinciali di fondovalle, ma, una volta raggiunto Clodig, in breve si comincia a salire su una pista impegnativa alla volta di Drenchia dove si segue il percorso del Giro per qualche chilometro, fino a Crai. Abbandonato il percorso ufficiale una salita breve ma tosta, questa volta su asfalto, arriva a casoni Solarie dove inizia il divertimento vero e
proprio: prima un chilometro e mezzo di single track fino a Clabuzzaro, poi 8 chilometri di pista forestale fino a Ponte Clinaz e infine, dopo un tratto asfaltato, altri 12 chilometri di veloce sterrato seguendo il corso del Judrio fino a Golo Brdo/ Collobrida. In tutto 24 chilometri in solitudine, senza incontrare anima viva, passando per radi paesini ormai quasi del tutto abbandonati, ma i panorami, la natura selvaggia e incontaminata, la bellezza della zone attraversate, compensano la fatica
fatta per raggiungere i 950 metri di quota del rifugio Solarie. Arrivati a Mernico un profondo respiro riempie di aria i polmoni, come se si fosse fatta in apnea la lunghissima discesa, prima di affrontare l’ultimo tratto che dolcemente rientra a Cividale. La tappa del Giro a questo punto prosegue per Porzus e poi Valle ma in quelle zone non ci sono sterrati che consentano di ricalcare la traccia dei corridori per cui noi ci fermiamo qua e salutiamo la carovana rosa.
ITINERARI MTBTREMILA
INFo UTILI
DISCESA IN VAL JUDRIO
Il giro è lungo 64 km con un dislivello di circa 1.100 metri e, per lunghezza, salite, e alcuni tratti tecnici, richiede allenamento e padronanza della MTB. In tutto il lungo tratto di 24 chilometri dal Rifugio Solarie a Golo Brdo/ Collobrida non ci sono punti di appoggio per cui bisogna essere preparati anche a risolvere eventuali problemi meccanici al mezzo. L’ultimo negozio, prima di Prepotto, è a Scrutto per cui sono altri 48 km dove è difficile procurarsi cibo (a Clodig di sono due trattorie e Solarie c’è il rifugio). Per l’acqua invece non ci sono problemi in quanto si incontrano diverse sorgenti lungo il percorso. Il periodo consigliato va dalla primavera all’autunno inoltrato e d’estate il Judrio consente di trovare refrigerio con un tuffo nelle diverse pozze specialmente nella parte alta del suo corso.
IL COSIZZA A TR EBEZ
CUrIoSITà IoSITà Lungo il tratto di sentiero che scende dal rifugio Solarie a Clabuzzaro alcune deviazioni di qualche decina di metri (indicate da cartelli) consentono di raggiungere a piedi nidi di mitragliatrici ancora in ottime condizioni. Qui passava la seconda linea durante la Prima Guerra Mondiale e queste zone furono teatro della ritirata di Caporetto nell’ottobre del 1917. Un museo all’aperto sul Kolovrat (a un paio di chilometri di strada asfaltata dal rifugio Solarie) ha invece centinaia di metri di trincee restaurate e percorribili.
PASSERELLA TREBEZ
RIFUGIO SOLARIE
GOLO BRDO
IL PErCorSo Si parte da Piazza della resistenza, a Cividale, e, costeggiando il Natisone sullo sterrato che passa per il Parco della Lesa, si raggiunge prima Purgessimo e quindi Ponte San Quirino dove ci si immette nella provinciale nº 45 per Clodig. Una volta arrivati a Clodig, subito dopo la trattoria “Alla Posta” si prosegue dritti per Drenchia seguendo le indicazioni per Passo Solarie. A Peternel, prima di passare il ponte, si svolta a sinistra per Slapovicco e dopo pochi metri si imbocca, ancora a sinistra, una forestale che sale nel bosco verso oznebrida dove si riprende la provinciale per Drenchia. Dopo aver oltrepassato Crai si curva a sinistra sulla “Strada di Solarie” che dopo 1,6 km arriva allo spiazzo davanti al rifugio. Da qui si segue il sentiero CAI
746 (anche Sentiero Italia e Alpe Adria Trail) verso Clabuzzaro scendendo in single track fino a sbucare sopra i tetti del paesino. Dalla piazza di Clabuzzaro si scende a sinistra su una strada asfaltata che si abbandona dopo meno di un chilometro imboccando la lunga forestale a sinistra (indicazione Prepotto) che scende a fondovalle e costeggia in Judrio fino a Ponte Clinaz. Si prosegue fino al valico di Molino Vecchio, dove si entra in Slovenia, e a Britof si prende a destra un’altra bellissima pista che, sempre costeggiando il fiume, arriva a Golo Brdo/Collobrida. Mantenendosi sulla destra si rientra in Italia dal valico di Mernico e quindi, passando per Prepotto prima e Gagliano poi, si rientra a Cividale.
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