n° 09 TremilaSport 24 05 2017

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TUTTO

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GRADI

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w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

PORDENONE

DE AGOSTINI, VOGLIAMO L’IMPRESA pag 6-7

CALCIO FEMMINILE CALCIO/ECCELLENZA

OSSO, NATO PER VINCERE

MEROI, L'ORA DI DIRE STOP pag 23

pag 14-15

LA GIOVANISSIMA DEL SAL AL SUO TERZO TITOLO TRICOLORE NEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI

IL TRIPLETE

DI LUCREZIA PAG 40-41


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PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


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SOMMARIO

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24 | 0 5 | 2 0 17

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24-25 UDINESE 6-7 FOCUS: PORDENONE, IMPRESA CERCASI CALCIO

10-11 CALCIO MERCATO 14-15 AI RAGGI X: OSSO E LA CAVALCATA VINCENTE DEL CJARLINS 18-19 GIOVANILI: PIANETA PRATAFALCHI 22 CALCIO A 5 23 CALCIO FEMMINILE

34

VOLLEY Pordenone festeggia la promozione in B2 femminile. "Un successo ottenuto a dispetto delle difficoltà iniziali", dice l'allenatore Rossato.

23

30-31 BASKET CALCIO FEMMINILE Elio Meroi, dopo 35 anni al vertice del calcio donne regionale, si è chiamato fuori per scelta personale fugando le voci di dissapori con la Figc.

34 VOLLEY 40-42 SPORT VARI

RUBRICHE 20-21

A SCUOLA DI CALCIO

26-27

SI DICEVA...

28 44-47

CULTURA MONDO LIBERTAS

48-49 ITINERARI MTB

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EDITORIALE

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LO

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GRADI

09|17 24 | 0 5 | 2 0 17

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PORDENONE

DE AGOSTINI, VOGLIAMO L’IMPRESA pag 6-7

CALCIO FEMMINILE

CALCIO/ECCELLENZA

OSSO, NATO PER VINCERE

MEROI, L'ORA DI DIRE STOP pag 23

pag 14-15

LA GIOVANISSIMA DEL SAL AL SUO TERZO TITOLO TRICOLORE NEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI

IL TRIPLETE

DI LUCREZIA PAG 40-41

....

Per TITOLI il basket regionale entusiasmi rinati DAI DI UNA GIOVANISSIMA AL MITO DI COPPI

T

empo di vacanze ma non per tutti, in primis per il calcio professionistico, già in preparazione in vista di una nuova stagione che inizierà il prossimo mese lasciandosi alle spalle la delusione europea della nazionale. dedicatacon a una giovanissima sciabolatrice, Del Sal, la coperL’Udinese, il suo nuovo allenatore Iachini, Lucrezia ha effettuato le sue prime tina del nuovo magazine. Un tributo beneaugurante alla solo quatuscite con risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte non campionessa di Carlino forza alla di S.Giorgio promettetordicenne fuochi d’artificio un organico sullainfalsariga di Gemina quello dei due predi Nogaro, che negli quattro ha saputo conquistare ben cedenti risicati campionati e ultimi privo fra l’altroanni ormai della classe di Di Natale. tre titoli giovanili. E anche in molti nellola Ido Cibischino ha tricolori comunque individuato nel stavolta, giovane come esterno ceco casi Jankto sport, è questione visto vedremo che nella se palestra centrosi della BassaE Lupossibile sorpresa di di dna, stagione, la sua del profezia avvererà. per crezia ci èregionale entrata per la prima volta seguito delrinati, fratello il basket è invece tempo di al entusiasmi conmaggiore, Trieste alanch’egli suo enschermidore, appassionandosi alla disciplina fino dei a ottenere ripetute confernesimo campionato di A2 affrontato sulla base giovani del proprio vivaio me talento. e l’Adel pu, proprio fresca di promozione, a presentare le proprie prime mosse a livello di E di giovanissimi si parla anche nel basket, a campionati conclusi o ina campagna abbonamenti e di mercato. Ritornadove dunque il derby friul-giuliano fase discendente, partono i priminegli camp estivi tenuti da volti noti come quelli di conferire sale ad un movimento ultimi anni in Friuli un po’ assopito dall’asLuigi Colosetti e Tiziano Lorenzon, entrambi artefici all’inizio degli anni ’80 del senza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della ritorno in eA1il della pallacanestro udinese con il mitico marchio e sotto Snaidero direttore sportivo del club triestino, Mario Ghiacci,Gedeco non vede l’ora, la guida del mai dimenticato Lajos Toth. come afferma nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. ripetute occasioni perdute il calcio femminile parlaininvece noMaDirimane il nodo relativo ad un per palasport Carnera da anni preda nella a problestra intervista l’ormai ex delegato regionale Elio Meroi, che dopo trentacinque matiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere in anni chiamato fuori,ditogliendosi comunque sassolino della scarpa vistasidièun campionato A2 le cui battute inizialiqualche (e ci si augura solo quelle), per riguardo alla stanza dei bottoni del football-donne italiano, dove, lui riferisce, l’Apu, avranno luogo a Cividale. Come sempre ci dedichiamo poi ai personaggi e non si di agisce come invece altrepallavolista realtà europee dove la gestione è al propoquello spicco stavolta è lainbella Elisa Manzano, che la nostra Biansito ben più oculata e professionale. camaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una Nel bel mezzo di un Girodice d’Italia in cui i nostripoi portacolori un po’ omlunga pausa di riflessione, l’atleta friulana, deciderà ilsono da farsi dalinpunto bra, abbiamo poi voluto proporre un significativo ricordo del “campionissimo” di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non vorrebbe Fausto nel di cuiElisa, paese natale, Castellanìa, provincia di per Alessandria, la seguire Coppi, l’esempio staccando la spina per in qualche mese ricaricarsi? corsa rosa ha fatto partire una tappa, omaggio al grande corridore scomparImmedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione. so a soli quarant’anni nel 1960. Segnatamente, dalle pagine della Gazzetta dello sport abbiamo voluto trarre l’amarcord di un 1949 in cui Coppi vinse tutto o Il Direttore quasi, dalle classiche Sanremo e Lombardia al Giro e al Tour. E in tempi in cui Edi Fabris il ciclismo non produce più i miti di un tempo è sicuramente un bel ricordare.

È

Il Direttore Edi Fabris

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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13| 16 09| 17 Questo numero è stato chiuso

Questo numero è stato chiuso in redazione redazione mercoledì mercoledì 24 20 maggio luglio 2016. in 2017.

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FOCUS

De Agostini: “Arrivare sul podio del girone ci rende orgogliosi di quanto fatto”

QUI PORDENONE

DE AGOSTINI, PUNTIAMO ALL’IMPRESA Dopo la sconfitta dell’andata il Pordenone si gioca le chance di qualificazione al prossimo turno dei play-off nel return match del Bottecchia contro la Giana Erminio. Recuperato capitan Stefani, out Berrettoni e Burrai 06 | 24 05 2017 | TremilaSport+

G

ara uno è andata. Il Pordenone è caduto sotto i colpi della Giana Erminio: un 2-1 in trasferta che lascia però il discorso qualificazione ancora apertissimo. Bruno al 29' di testa aveva portato in vantaggio i padroni di casa prima del pareggio "velenoso" di Cattaneo. Sfida combattuta, risolta nel secondo tempo da Pinardi con un calcio di rigore dubbio, prima del gol giustamente annullato per fuorigioco a Misuraca. Insomma, al Bottecchia servirà vincere. Servirà una prova di carattere. Il momento ce lo racconta Michele De Agostini, figlio d'arte, al secondo anno con i ramarri, esterno arretrato di una squadra che continua il sogno verso quel paradiso chiamato Serie B.

- Raccontaci la sfida contro la Giana Erminio “Abbiamo fatto una buona partita. Abbiamo avuto delle occasioni per passare in svantaggio: ci è mancato un po' di cinismo, ma affrontavamo un’ottima squadra con individualità importanti. Il pareggio era più giusto, ma accettiamo il verdetto del campo. Noi sotto il piano fisico non abbiamo sofferto, abbiamo delle assenze pesanti come Berrettoni, Burrai e Stefani, quest'ultimo recuperato. Chi è sceso in campo si è comportato bene. Sono partite dove conta molto l'esperienza, da affrontare col piglio adeguato”. - Come ci si prepara fisicamente ai playoff? “Abbiamo lavorato nei mesi scorsi per arrivare pronti a


UDINESECALCIO FOCUS

“Ai play-off le motivazioni, la condizione fisica e anche la fortuna contano molto” questo momento. Ora conta tantissimo la testa, cercare di stare tranquilli. Cercare di giocare con serenità come fatto durante tutto l'anno. Giocare due partite ravvicinate non è semplice per chi non è abituato come noi: facciamo il paragone con la Serie A dove è la normalità. Speriamo di poterlo fare fino a metà giugno: questo è l'obiettivo. Sarebbe una soddisfazione arrivare a giocare al Franchi le fasi finali”. - 28 squadre per un solo posto: una formula maledetta. “È strana perché è la prima volta che si adotta: un campionato a parte. Si azzera tutto quello che abbiamo fatto durante la stagione. Abbiamo visto quante squadre sono uscite al primo turno che avevano anche il vantaggio della classifica. Le motivazioni, la condizione fisica e anche la fortuna conta molto: sono secche, un episodio può fare la differenza”.

organizzata, che lavora veramente di reparti, di gruppo. Sono solidi. Chiaramente ci sono le corazzate Parma, Alessandria, Livorno, Matera, che puntano alla vittoria finale. Noi facciamo intanto questo passo. Scommetto che in tanti non sanno nemmeno dove gioca la Giana Erminio, ma è un gruppo difficile da affrontare. Sottovalutarla è sbagliato. Le squadre che restano sono tutte forti: sono qui per merito, perché durante l'anno hanno dimostrato di avere valori importantissimi”. - Un pensiero sul campionato “Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto: arrivare sul podio non era facile vedendo le squadre che c'erano nel girone. Siamo stati bravi perché dopo l'anno passato dove abbiamo stupito tutti, riconfermarsi era difficile. Va dato merito alla società e allo staff degli alle-

natori. Siamo un bel gruppo, dei ragazzi favolosi che hanno fatto una grandissima impresa. Portare avanti i ramarri in queste fase finali è un premio meritato per tutto il nostro ambiente e la città di Pordenone”. - La partita stagionale che secondo te vi rappresenta maggiormente “Abbiamo fatto la partita di andata contro la Reggiana in maniera stratosferica. Ma anche la trasferta di Lumezzane, in un mese difficile, quando abbiamo superato delle grandi difficoltà”. - Rimpianto più grande? “La partita di ritorno col Parma è stata pazzesca: ma il calcio è bello anche per questo. Un ribaltone assurdo, ma c'è la soddisfazione di essercela giocata a viso aperto con un realtà ben più grande della nostra. In tanti ormai ci portano rispetto: il nostro gioco è riconosciuto. Una bella soddisfazione”. - Fioretto nel caso di sogno realizzato (e non diciamo quale)… “(ride, ndr) Non penso a lungo termine. Cerco di fare uno step per volta. Da buon friulano sto sulle mie. Ora pensiamo a mercoledì sera, poi si vedrà… (sorride, ndr)”. Luca Feole

FOTO ANTONIO ROS-PORDENONE CALCIO

- A proposito di episodi. Il rigore di domenica? “Io non sono uno che guarda molto a queste cose: non si può recriminare. L'unica fortuna è la possibilità di rialzarsi subito con la gara di ritorno ravvicinata. L'arbitro ha visto così. Un po' di rammarico c'è perché l'episodio è dubbio, ma non si può tornare indietro. Accettiamo il verdetto”. - La tua conoscenza delle altre partecipanti? Chi vuoi evitare? Chi arriverà in fondo? “Noi penseremo solo a noi stessi. Nel primo turno abbiamo incontrato il Bassano, una delle più difficili visti i nomi: una squadra di grande valore. L'Albinoleffe è un'altra squadra molto

SULLE ORME PATERNE Il terzino sinistro neroverde Michele De Agostini come il padre Gigi è mancino naturale.

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CALCIOFOTOGALLEY

FINALE DI COPPA REGIONE DI PRIMA CATEGORIA RIVOLTO RISANESE

8-7

dcr

FOTO VANNI SNIDERO

21-05-2017

08 | 24 05 2017 | TremilaSport+


FOTOGALLEYCALCIO

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CALCIOMERCATO

ECCELLENZA & PROMOZIONE

IL CJARLINS

È GIÀ IN FERMENTO Primi tasselli messi al loro posto per la prima storica promozione in Serie D: dopo il tecnico Lugnan, gli orange della Bassa hanno ufficializzato il centrale difensivo Dukic. Franti resta al Ronchi

ECCELLENZA - Dopo aver centrato la prima storica promozione in Serie D, il CjarlinsMuzane e il tecnico Pino Vittore si salutano. A rilevare l’eredità dell’allenatore sarà Luca Lugnan, ai saluti con l’Ism Gradisca. Al Chions confermato in panca Alessandro Lenisa, con Simone Vido nuovo ds e Giampaolo Sut dietro la scrivania in qualità di direttore generale. Cambia pelle il Tricesimo, il cui direttore sportivo, Maurizio Rocco, e il tecnico Roberto Bortolussi hanno ufficializzato il loro addio. Stessa cosa ha fatto il ds dell’Union Pasiano, Jonny Rosada, che, nonostante la clamorosa salvezza ottenuta dai rossoblù ai danni del Tolmezzo, ha preferito salutare la compagine pasianese, assieme al tecnico Giulio Francomartin. A defilarsi nelle ultime ore è stato anche il presidente Michele Bonotto, con voci di corridoio che danno per vicina la chiusura dell’accordo con una cordata interessata a rilevare il club liventino. Se da un lato il Cordenons quasi certamente chiederà il ripescaggio in Serie D, dall’altro il neopromosso Brian e il tecnico che ha centrato l’impresa, Massimo

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Ribaltone all’Union Pasiano: lasciano il presidente, il direttore sportivo e il tecnico Muzzin, non proseguiranno assieme l’avventura in Eccellenza. Dopo l’iniziale conferma data a parole del presidente Chiandotto, c’è stata l’ufficializzazione dell’addio data proprio dal tecnico. Al suo posto tre i nomi caldi: Fabio Pittilino, Pino Vittore e Michele Nardin. Conferma ufficiale, invece, per Fabio Franti alla guida del Ronchi. Venendo ai giocatori: il Kras rischia di perdere i suoi due gioielli sloveni, Ziga Smrtnik e Luka Spetic, dati ormai ad un passo dal CjarlinsMuzane, che intanto ha ufficializzato il primo acquisto per la prossima Serie D: il difensore centrale sloveno ex Lignano e Rovigo, Bojan Dukic.

PROMOZIONE - Cambio della guardia in casa San Quirino: nella prossima stagione, infatti, i Templari si affideranno ad Alberto Toffolo, reduce da un campionato strepitoso con tanto di double alla guida dell’Unione Smt. Al FiumeBannia confermato in panca Alessandro Giavon, così come il totem Attilio Da Pieve al Porcia. Le new entry Vivai Rauscedo e Corva saranno ancora targate Giuseppe Geremia e Lorenzo Chivilò. La Pro Cervignano potrebbe invece rivelarsi la nuova avventura per il decano delle panchine regionali, Gianni Tortolo, mentre Luigino Sandrin ha ufficializzato il suo addio alla panca del neoretrocesso Vesna. Voci di addio per Stampetta e Mini che potrebbero dire addio non solo alla Tarcentina ma anche al calcio giocato. Quasi certo il cambio in panca al Flaibano, con mister Pino Cortiula dato ormai prossimo ai saluti. Dalle voci alle ufficialità: Stefano Della Bella ha deciso di non prolungare l’avventura al PrataFalchi. Il Porcia rischia di perdere il gioiellino Marco Facca: il ragazzo piace molto al Chions. Conferme arrivano da Pravisdomini, con

il tecnico Marco Colletto che resterà ancora alla guida degli orange dopo lo strepitoso girone di ritorno.

LA SCOMMESSA In alto, il primo rinforzo del Cjarlins, Bojan Dukic. Qui sopra, Fabio Pittilino mister uscente della Gemonese.


CALCIOMERCATO

PRIMA & SECONDA CATEGORIA

GRADESE, FINISCE L’ERA CRAGNOLIN

Marco Cragnolin

Dopo sei anni il tecnico e i Mamuli si separano, mentre Giovanni Mussoletto ha trovato l’accordo con il Vajont: sarà lui a provare a portare l’undici dell’enclave in Promozione nella prossima stagione PRIMA CATEGORIA - Alla Fulgor molto probabile la conferma in panchina di Antonio Geissa, subentrato nel finale di stagione a Giovanni Putti. Dà invece ufficialmente l’addio al calcio giocato il bomber Maurizio Fragliola. Rimanendo in categoria, è divorzio tra i Grigioneri e Marco Marchina, il tecnico della storica promozione in Prima. In casa della neopromossa Pro Romans il tecnico Gigi Barbana ha già comunicato alla società la sua intenzione di non proseguire l’avventura in giallorosso. Michele Nardin ha ufficializzato il divorzio dal Ceolini dopo aver centrato una salvezza a dir poco insperata. Il tecnico è ora tra i papabili per la panchina del Brian. Il Rivolto, fresco di vittoria in coppa Regione, è ad un passo dal capitano del

CARNICO

VILLA-CAVAZZO: CONTINUA IL TESTA A TESTA

Camino, Matteo Montini, mentre il neoretrocesso Rive d’Arcano potrebbe rappresentare l’esordio in panchina per l’ex centrocampista della Pro Fagagna, Michele Pagnucco, che ha detto addio al calcio giocato. Da un possibile arrivo a un addio certo, ossia quello di Marco Cragnolin che lascia dopo sei

Michele Pagnucco lascia il calcio giocato: potrebbe sedersi sulla panca del Rive d’Arcano In Prima categoria, poche sorprese, con il Cavazzo che mantiene la vetta della classifica battendo non senza sofferenza il Fus-Ca grazie ad un gol nei minuti finali messo a segno da Cappellaro. Assieme all’undici di Picco al primo posto c’è anche il Villa, trascinato al successo contro la Val del Lago da uno strepitoso Iob, autore di una tripletta. Bene il Cedarchis che batte in trasferta il Verzegnis mettendo in mostra l’ottima vena realizzativa di Moro, tallonato dai campioni in carica del Real IC che hanno sconfitto senza troppi patemi l’Audax con

Giovanni Mussoletto

anni la guida della Gradese. Altre due panchine sono a caccia di titolari: si tratta di quelle di Azzurra Premariacco e Diana che quasi sicuramente non continueranno con Roberto Pisu e Roberto Pecoraro. Infine al Vajont l’addio di Bressanutti era ormai cosa certa: ora c’è anche la certezza sul nome del suo successore, con Giovanni Mussoletto chiamato a guidare l’undici dell’enclave nella prossima stagione. SECONDA CATEGORIA - Alessandro Travaini pare essere ar-

un bel 4-1. I Mobilieri ottengono la prima vittoria in campionato contro Il Castello, mentre l’Ovarese batte di misura il Tarvisio. Trasaghis e Campagnola chiudono sul 2-2. In Seconda categoria, importante successo esterno per la Folgore che è andata ad espugnare il difficile campo dell’Amaro per 3-1, conservando così il primato in classifica in coabitazione con l’Arta Terme, vincente per 2-0 tra le mura amiche contro il Ravascletto. L’Illegiana batte in rimonta il Paluzza, mentre l’Edera, anche se a fatica, riesce a mantenere la terza

rivato ai saluti a Trivignano, così come Franco Dianti al Bertiolo, il cui posto dovrebbe essere preso all’ex Teor, Andrea Bravin. Il Calcio Aviano ha presentato il nuovo direttore sportivo: si tratta di Lino Petrilli. Al Villanova potrebbero riaprirsi le porte per Cristian Cocozza che tornerebbe alla guida dell’undici pordenonese dopo alcuni mesi di pausa. In tema di ritorni, ecco che l’Azzanese potrebbe affidare la squadra ad una sua vecchia conoscenza, l’ex tecnico dello Zoppola, Michele Buset.

piazza avendo la meglio sulla Nuova Osoppo. Colpaccio esterno della Pontebbana che sbanca il campo del Bordano – al quarto ko consecutivo - al termine di un match sconsigliato ai deboli di cuore. In Terza categoria, l’Ampezzo espugna il campo del Sappada con la doppietta di Candotti che rende vano il gol di Piccinin. Il successo vale all’undici di De Monte il primato solitario, con due punti di vantaggio su Comeglians, vincente per 2-1 nel derbissimo contro l’Ancora, e Val Resia, vincente a Lauco per 2-0.

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CALCIOFOTOGALLEY

PLAY-OFF TERZA CATEGORIA A PURLILIESE MORUZZO

1-2

FOTO ILARIA METUS

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FOTOGALLEYCALCIO

TremilaSport+ | 24 05 2017 | 13


FOTO SIMONE FERRARO / AG PETRUSSI

IL PERSONAGGIO

OSSO: VINCERE NON È MAI SCONTATO La formazione della Bassa, partita con i favori del pronostico ad inizio stagione, ha sbaragliato la concorrenza centrando la promozione in Serie D. Ma reggere la pressione costante non è stato semplice

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L'

Eccellenza questa stagione è stata il teatro di un'epica sfida tra Cjarlins Muzane e Gemonese. Se i primi hanno vinto la guerra, i secondi si sono ben consolati con la vittoria di Coppa Italia e Supercoppa Eccellenza (disputata allo Stadio Friuli). Il Cjarlins, primo e fresco di cambio in panchina (arriverà Lugnan), ha potuto contare sul talento cristallino di Alessandro Osso Armellino, uno che di strada ne ha fatta parecchia e sa come si centrano gli obiettivi importanti. È lui a raccontarci la stagione degli arancioblu, a pochi mesi dall'inizio della nuova avventura in Serie D. - Una vittoria davvero grandiosa per quanto riguarda l'Eccellenza “Tutti ci davano per vincitori ai nastri di partenza, ma alla fine non

è mai facile confermare le aspettative. Probabilmente avevamo un potenziale più alto di tutte le altre squadre, vero, ma i favoriti hanno la pressione costante e contro di loro si gioca alla morte. Noi siamo riusciti a centrare l'obiettivo: siamo stati bravi, i più esperti sono riusciti a inculcare una mentalità vincente nella testa dei più giovani e abbiamo avuto costanza, rimanendo lassù dall'inizio alla fine. È stata una gioia infinita: sono arrivato qui per vincere e avere raggiunto questo traguardo non è cosa da poco”. - La partita più difficile del campionato? “Forse quella con la Gemonese nel ritorno: eravamo a +5, non riuscivamo a staccarli. In quei 90 minuti c'è stata la svolta. Fino a quel momento avevano tenuto un gran


AI RAGGI X

Osso Armellino: “La Gemonese? Ha di che essere orgogliosa di quanto ha fatto” ritmo: la partita sliding doors dell'anno. E sono anche riuscito a segnare il 3-1 finale”. - A proposito, parliamo di numeri personali “Ho fatto 8 gol in campionato, reduce dalla stagione a Corno dove ero riuscito ad arrivare in doppia cifra. Nella prima parte di stagione ho messo a segno 6 reti, con regolarità, poi il mister ha deciso di far giocare altri, penso a Moras reduce dall'infortunio, e ho visto meno volte il campo. Nel complesso comunque avendo giocato totalmente 15 partite, è un bel bottino. Più di tutto mi sono divertito a giocare con gente forte: è sempre fonte di stimolo e motivazione. A partire dal ritiro, con il programma del professor Casasola: una preparazione mirata, impegnativa. Chiaro poi che più aumenta la competitività più si alza l'asticella dell'impegno”. - Passiamo alle note negative: le finali. Cominciamo dalla Coppa Italia “Purtroppo l'ho vista da fuori, per via del giallo preso in semifinale contro il Torviscosa. Quanto avrei voluto giocarla… Fino a quel momento avevo disputato tre finali di Coppa Italia, vincendo sempre. È stata una gran bella partita, forse meritavamo qualcosa in più noi, ma loro sono stati bravi a difendersi e a punirci a pochi istanti dalla fine con un contropiede da cui è nato il calcio di rigore decisivo”. - L'eterna sfida con la Gemonese è proseguita poi con la Supercoppa allo stadio Friuli. U”n tasto dolente: è stata una partita non presa sotto gamba, perché eravamo motivati, ma effettivamente era da marzo che avevamo staccato la spina con la vittoria del campionato. La comunicazione della finale di Supercoppa ci è arrivata soltanto la settimana prima: eravamo già andati in ferie con leggero anticipo (sorride,ndr). Abbiamo provato a prepararla ma la differenza si è vista: la Gemonese ha lottato fino all'ultimo per chiudere al secondo posto nel girone. Poi c'abbiamo messo lo zampino sia io che Fabbro sbagliando il rigore. Sono quelle giornate dove tutto va storto.” - Pensare alla Gemonese come eterna rivale e vedere il Torviscosa che arriva secondo… tra i due litiganti il terzo gode! “A mio giudizio avrebbe meritato di più la Gemonese, ma con le ultime partite ha sciupato il vantaggio. Vanno però dati i giusti

meriti al Torviscosa, che era partito male ma ha saputo recuperare. Prima dell'inizio del campionato io vedevo nella Gemonese una buonissima squadra ma non pensavo che sarebbero riusciti a fare tanto bene, non vedevo cambi all'altezza, cosa che invece aveva il Torviscosa al di là dei vari Marangone e soci. Forse l'aspetto fisico ha contato parecchio nel finale di campionato. Basti pensare che le favorite eravamo noi, il Chions, il Fontanafredda e il Torviscosa. La Gemonese deve essere orgogliosa di quanto fatto”. - E il prossimo anno? Sto aspettando notizie. Sono già cominciati i colloqui con le altre squadre, ma io vorrei prima sapere cosa fare a Carlino: qui sto bene. Fare la Serie D è una motivazione in più e, non da meno, farla con mister Lugnan che ho già avuto a Manzano sarebbe qualcosa di splendido.

si rende conto solo dopo di ciò che significa realmente perché in quegli istanti pensi solo a dare il massimo. Ero alle superiori, ho dovuto saltare la gita a Berlino, ma l'ho fatto volentieri (ride, ndr)”. - Una dedica speciale per questo traguardo? “Ai miei genitori, alla mia ragazza, sempre presenti e che mi sostengono, e a mio fratello, che tornerà presto dall'Erasmus in Spagna, a Madrid, e sicuramente riprenderà la sua brillante carriera da centrocampista. Questa vittoria va a loro”. (L.F.) Massimo Muzzin

- Questo cambio in panchina è stato inaspettato? “Chiaramente sono decisioni della società. Vittore ha fatto quello che doveva fare: vincere. Sono intervenute altre decisioni ai piani alti, non posso che ringraziare il mister per questa stagione”. - La fotografia più bella della tua carriera? “Sono due: questa vittoria, in Eccellenza, e ovviamente l'esordio in Coppa UEFA con l'Udinese in Bulgaria. Un'emozione unica: ci

“L’esordio in Uefa con l’Udinese mi costò la gita a Berlino, ma ne valse la pena” TremilaSport+ | 24 05 2017 | 15


CALCIOFOTOGALLEY

PLAY-OFF SECONDA CATEGORIA B PAGNACCO COLLOREDO

2-0

FOTO ALBERTO TRANGONI

07-05-2017

16 | 24 05 2017 | TremilaSport+


FOTOGALLEYCALCIO

TremilaSport+ TremilaSport+| 24 | 11 05 01 2017 | 17


GIOVANILI

QUI PRATAFALCHI

Foto De Tommaso

Tonus: “Nei settori giovanili italiani purtroppo la fisicità ha preso il sopravvento”

TONUS: «NEI VIVAI SERVONO

TRASPARENZA E LEALTÀ»

Con i suoi 223 tesserati, il settore giovanile della formazione mobiliera è uno dei più floridi in regione. Il responsabile: “Il fatto di non essere affiliati a nessun club ci ha permesso di mandare ragazzi in tutta Italia”

I

n Promozione il PrataFalchi ha raggiunto la salvezza a poche partite dalla chiusura del campionato. Un Girone A tosto, che però ha permesso a molti giovani di talento di mettersi in mostra. Paolo Tonus, responsabile del settore giovanile della società, ha recentemente chiuso il suo terzo anno alla guida dei futuri campioni. Una figura di spicco, con un passato impregnato di esperienze importantissime, che sta provando a cambiare il trend nazionale: perché credere nei giovani è l'unica arma possibile per un roseo futuro societario. - Iniziamo con una panoramica sul vivaio del PrataFalchi… “Parliamo solo di settore giovanile, tirando via quindi Juniores e prima squadra. Abbiamo 223 ragazzi, dai piccoli amici in su. Un crescendo nel corso degli anni. Sono arrivato qui proprio per questo e per via di una forte sintonia con la filosofia della società: creare un certo tipo di sistema a partire dal settore giovanile in mancanza di risorse, avere una garanzia di un vivaio capace, all'altezza, tenendo sempre a mente la regola dei fuoriquota (e io ne aggiungerei qualcuno in più). Un sistema che esclude i ragazzi

18 | 24 05 2017 | TremilaSport+

diventa poco fruttifero”. - Per quanto riguarda gli allenatori? “Diventa una logica conseguenza avere tecnici di elevato livello. Cerco sempre chi ha lavorato con i professionisti, ultimo arrivo è Mario Campagna, che ha lavorato nel Sud Tirol. Questo ci ha permesso di

avere una bella immagine: noi non siamo affiliati a nessuna società e questo ci ha premiato perche negli ultimi tre anni abbiamo mandato circa una decina di ragazzi in giro per l'Italia. Qui c'è un certo tipo di programmazione. Se degli allenatori arrivano e pretendono di avere scelta hanno sbagliato: troppo facile.

Qui ci vuole passione, sacrificio, appartenenza. Il lavoro degli allenatori è fondamentale”. - Formate ragazzi. “Il punto è quello. E soprattutto noi non blocchiamo mai nessuno: nel momento in cui un ragazzo viene a chiedere qualcosa non trova mai ostacoli. Penso che sia giusto che un ragazzo provi tutte le esperienze: se è vincolato e lo si lascia fare come vuole parlerà anche bene della società. Alla fine è fisiologico: se fai del bene ti aspetti che arriverà del bene. Credo che essere trasparen-

SETTORE GIOVANILE La linea verde della società pordenonese produce costantemente giovani di qualità.


GIOVANILI

ti e leali, sempre più difficile nel mondo del calcio, sia un obiettivo da perseguire con forza. Da quando sono arrivato abbiamo vinto il campionato piazzando Allievi e Giovanissimi al primo posto. Quest'anno abbiamo fatto la doppietta con Giovanissimi e Allievi che faranno la finale di coppa regione: è bello vedere anche questo tipo di risultati. Chiaro che l'intento è realizzare qualcosa in più perche il materiale umano è moltissimo: il calcio è logica conseguenza di ciò che sono le persone, i loro valori. Partenze? Qualcuno andrà all'Udinese, altri al

Pordenone, ma c'è pure qualcuno che oltrepasserà il confine friulano. Un motivo d'orgoglio per il nostro metodo di lavoro”. - Trasliamo sul discorso prima squadra. “Siamo riusciti a far esordire 16enni in prima squadra: considerando che abbiamo fatto un'operazione molto ampia di rivalutazione della rosa a metà stagione, abbiamo una media di 4 giocatori under per partita (su 30 partite, ndr). Puntiamo molto sulle risorse giovani, i numeri lo dimostrano”. - Anche perché la strada porta a

immaginare un futuro fondato su queste basi. “Il sistema vecchio non può più reggere. È giusto avere una filiera: non posso pensare di fare una stagione e basta, è uno svantaggio per tutti, in primis per i ragazzi. La società dei Falchi ha 36 consiglieri e ognuno ci mette del suo in tutti i sensi. Navighiamo tutti verso la stessa meta”. - Come ha iniziato questo percorso? “La mia è stata una scommessa: non sono mai stato giocatore. Per una sfida mi sono trovato ad allenare: in 24 anni ho portato sempre a casa qualcosa di importante, mi sono messo in gioco con tanti corsi e tante esperienze, cercando sempre di imparare il più possibile”. - Ci parli di qualche sua esperienza. “Mi sono trovato a Venezia, squadra che tifo e amerò sempre, all'estero, a Treviso in due tornate, in Serie A e ai tempi della rinascita in Lega Pro. Ho visto cosa significa credere nel settore giovanile. Ho incontrato molte persone di spicco, penso a Pioli e Vieri, ho visto crescere talenti. In Austria ho imparato cosa significa essere ordinati, precisi, avere metodo di lavoro: lì hanno una cura maniacale dei dettagli per quanto concerne la parte tecnica. La palla la sogni di notte. Qui da noi purtroppo la fisicità ha preso il sopravvento. Rispecchia le situazioni sociali, credo questo: non abbiamo fiducia nei giovani. Lo si vede nei numeri di esordio ad esempio. Non mi ritengo però uno che sa tutto di calcio”.

“Abbiamo fatto esordire 16enni in prima squadra: con una media di 4 under per partita” - Anche perché come dice Mourinho "chi sa tutto di calco non sa nulla di calcio"… "(ride, ndr) Ho avuto modo di conoscere Mourinho, a Boston, prendendo un aereo per caso. Era l'anno post triplete. Stava andando al Real Madrid. Al di là del calcio, ne abbiamo parlato pochissimo, ho capito che tipo di persona eccezionale sia. Viaggiare per capire e apprendere le situazioni in ambito sportivo è un suo input. Sono persone, quelle come lui, che cercano di assorbire tutte le sfaccettature per metterle in campo. Quando sono in campo è calcio, ma quando sono con la mia squadra devi parlare di cultura perché capisci cosa vuoi dai tuoi ragazzi, mi diceva. Capire chi sono, fare gruppo, cogliere i loro obiettivi, fin dove vogliono spingersi. Se si riescono a sintetizzare questi concetti si fa molta, molta strada”. (l.f.)

TremilaSport+ | 24 05 2017 | 19


In collaborazione con

A SCUOLA DI CALCIO

“Per giocare a calcio devi tenere la testa su”… Sempre più spesso sono i dettagli a fare davvero la differenza nella formazione sportiva. Essere un buon coach di Scuola Calcio e di Settore Giovanile significa assumersi la responsabilità di essere il vero coefficiente per il miglioramento dei giovani calciatori.

Molti allenatori sono in grado di seguire una squadra, di accompagnarla alle partite e alle manifestazioni, di consultare mfa.mentalfootball.com – o servizi analoghi – per scovare e proporre l’esercitazione adatta al proprio contesto. Molti meno trainer conoscono davvero gli elementi e i contenuti fondamentali. Un numero ancora più esiguo è in grado di correggere nel modo giusto, di in-

dicare la meta e non il percorso per raggiungere nuove competenze. Che differenza c’è tra un calciatore professionista e uno dilettante? Quali sono i requisiti fondamentali per poter ambire a eccellere nella nostra disciplina sportiva? Alcuni consigli operativi per migliorare l’aspetto tecnico, fisico, percettivo e decisionale dei tuoi calciatori.

PRIMUM NON NOCERE: DETTAGLI, FALSI MITI E CREDENZE POPOLARI

A

gevolare lo sviluppo di competenze è il primo compito del coach nel periodo evolutivo. Allenare in Scuola Calcio e Settore Giovanile vuol dire “formare” individui/atleti in grado di risolvere problemi di gioco attraverso l’analisi del contesto, la presa di decisione autonoma, la pianificazione di strategie e la messa in atto di gesti tecnici e/o atti motori. Per poter stimolare la produzione indipendente di pensieri nei giovani calciatori è necessario compiere prima un piccolo passo indietro. Occorre riflettere sul proprio operare, sul proprio modo di comunicare e sulla condotta; bisogna “rompere” con il passato e con le vecchie abitudini e avere il coraggio di sfatare vecchi miti e credenze. 20 | 24 05 2017 | TremilaSport+

GIOCARE A CALCIO

A TESTA ALTA Essere coach di giovani calciatori vuol dire non accontentarsi, andare oltre le proprie conoscenze e intraprendere un lento e infinito percorso di formazione e di aggiornamento continuo. Per “insegnare” bisogna sapere. Sembra scontato, ma ti assicuro che non lo è. Ciò che poteva andare bene alcuni anni fa può risultare oggi impreciso, incompleto, inesatto o del tutto obsoleto. Per giocare a calcio non è sempre necessario avere la testa alta. Per giocare a calcio è fondamentale avere

il pallone nel proprio campo visivo e contemporaneamente osservare quello che succede intorno. Studi non troppo recenti hanno dimostrato la predominanza di un occhio rispetto all’altro: un occhio dominante, che si utilizza – per esempio – per “mirare” un bersaglio o per seguire oggetti mobili. Non solo: ciascuno di noi ha una differente estensione e sviluppo del proprio campo visivo. Alcuni proiettano immagini provenienti dal basso sulla retina con maggiore facilità e nitidezza, mentre altri hanno più


A SCUOLA UDINESECALCIO DI CALCIO

dimestichezza nel trattare quelle che giungono dalla parte alta del campo visivo. Queste differenze comportano adattamenti motori e posturali riscontrabili nella performance. Un calciatore che vede molto bene ciò che avviene nella parte bassa della propria visuale, non ha necessità di piegare il collo verso il pallone. Egli percepisce chiaramente i dettagli inferiori, ma è meno efficace nel mettere a fuoco gli oggetti lontani. Tale caratteristica strutturale porta il giocatore a “giocare a calcio a testa alta” per alzare il proprio campo visivo tanto da permettergli di vedere meglio quello che avviene lontano da lui. Viceversa, un atleta con una migliore percezione degli stimoli nella zona alta è costretto ad abbassare la testa per permettere al pallone di essere osservato al meglio.

L’IMPORTANZA DEL COACH: CORREGGO O NON CORREGGO? Leo Messi è spesso “ripiegato” sul pallone. Si concentra su di esso perché già conosce quello che avviene intorno a lui. Postura e movimenti sono adattamenti funzionali alla p r o p r i a s t r u t t u ra v i s i va . Questa compensazione gli ha permesso di diventare uno dei

più grandi calciatori di tutti i tempi. Probabilmente se qualche “grande allenatore” l’avesse obbligato a giocare a testa alta non avrebbe avuto gli stessi risultati.

Non ti preoccupare, ora ci arrivo. Ho capito a cosa stai pensando e ti faccio io per primo la domanda. Quale feedback/correzione consegno a un giovane calciatore se non posso dirgli “gioca a testa alta” oppure “guarda il pallone”? Essere coach vuol dire sforzarsi di trovare nuove risposte e strategie.

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TremilaSport+ | 24 05 2017 | 21


CALCIOC5

IL PAGELLONE DEL FUTSAL REGIONALE

STAGIONE QUASI PERFETTA PER I MOBILIERI A CUI E’ SFUGGITA DI UN SOFFIO LA COPPA

FLASH TUTTO PRONTO PER LA NUOVA AVVENTURA

AMATORI FIGC

Era uno dei punti programmati dall'attuale presidente Ermes Canciani, il rilancio del calcio a 5 anche attraverso la formulazione del campionato amatoriale FIGC. Attualmente in provincia di Udine sono la Uisp e la Lega Calcio Friuli Collinare (CSEN) a suddividersi le squadre, mentre sul pordenonese il CSI la fa da padrone. Costi di iscrizione ridotti all'osso, per iniziare questa nuova avventura.

GRANDE EQUILIBRIO AI PLAY-OFF NAZIONALI

SERIE C

Se Thiene e Palmanova si giocano l'accesso alla finalissima promozione, altrettanto nell'altra parte del tabellone stanno facendo Marassi Genova e Livorno. Nella gara di andata (in questo caso non si tratta di triangolare, ma sfida andata-ritorno ndr) i toscani si sono imposti per 7-6, ora in Liguria pronostici aperti a qualsiasi risultato nella gara di ritorno.

MACCAN, MANCAVA SOLO LA CILIEGINA

Ăˆ DUE ASSI PER LA PROSSIMA UDINE CITY

MERCATO

Non sono ancora terminati i play-off che il vulcanico Titta Pittini cala giĂ due assi per la prossima stagione dell'Udine City: radio mercato dĂ oramai conclusi gli ingaggi degli sloveni Slavisa Goranovic (ex Manzano a Palmanova) e Foni Laharnar, universale ex Bassa e Adriatica Da verificare invece la fonte che da per partente bomber Contin, dopo una stagione forse non all'altezza delle aspettative anche a causa di diversi infortuni fisici.

rimasto solo il Palmanova a sudare nei play-off nazionali per l'accesso alla serie B, con la squadra del presidente Labollita che nella gara decisiva del triangolare si giocherĂ sabato prossimo tra le mura amiche il passaggio alla finalissima che porta in serie B. Gli amaranto si troveranno di fronte un Luna Thiene che grazie alla vittoria per 7-1 sull'Ankon Nova Marmi (a sua volta battuto 6-2 da Bearzi e compagni) ha due risultati su tre a disposizione nell'ultima gara per accedere al turno successivo. I veneti hanno avuto vita facile contro la squadra marchigiana giĂ virtualmente eliminata dopo la sconfitta casalinga con il Palmanova, ed ora anche la differenza reti in caso di pareggio arride alla squadra del player-manager Gulizia. A mister Noselli mancherĂ sicuramente Alan Bearzi, ingiustamente espulso ad Ancona, e questo potrĂ rivelarsi un'assenza di peso, ma la squadra vista in campo ad Ancona nella ripresa dĂ ampie garanzie al trainer udinese. Tempo di bilanci in serie C, con diverse incognite per il futuro, non sarĂ invece un'incognita la partecipazione del Maccan Prata al prossimo campionato di serie B, mentre pare diradarsi la

possibile richiesta di ripescaggio del Calcetto Manzano. Ma iniziamo con la prima parte del pagellone della stagione 2016-2017. MACCAN PRATA p.ti 64 : 9,5 - Domina in lungo ed in largo la stagione senza apparenti ostacoli lungo il cammino fino ad inizio febbraio, poi la sconfitta in finale di Coppa Italia con la Futsal Udinese ed in campionato con il Palmanova regala un po’ di speranze alle contendenti, anche se alla fine mister Bovolenta porta a casa il campionato con tre turni di anticipo con in dote miglior attacco e miglior difesa, maggior numero di vittorie e minor numero di sconfitte, 64 punti su 72 disponibili. Serve altro? CLARK UDINE p.ti 51: 9 - Dopo diverse stagioni anonime nei bassifondi delle classifiche, la truppa di Tirindelli ritorna a rinverdire i fasti della storica società udinese. Pintar e compagni sono gli unici a tenere il ritmo della capolista Prata per tre quarti della stagione, poi la penalizzazione di quattro punti inflitta per un'irregolarità della passata stagione toglie di mezzo i giallo-verdi dalla lotta per il titolo. Nonostante il secondo posto, escono troppo nettamente dai play-off perdendo pesantemente con l'Udine City.

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CALCIO FEMMINILE

PRIMATTORE

DOPO SETTE LUSTRI HO DETTO STOP Elio Meroi ha lasciato la carica di delegato Fvg del calcio femminile e non vede rosa nel futuro di un movimento che a suo giudizio manca di troppe cose per essere al passo

C

hi è del mestiere lo conosce molto bene, incontrandolo spesso sulle tribune ad assistere alle partite di ogni categoria di calcio femminile, dalla Serie D alla Serie A, con la sua immancabile bicicletta al seguito. Elio Meroi, oltre al lavoro dietro le quinte, ha sempre vissuto questo sport in prima persona, fino a poco tempo fa quando ha deciso di dimettersi dalle cariche istituzionali. «Mi sono dimesso per motivi personali -

Il Tavagnacco contro la Fiorentina nell'ultima gara di campionato: gli ottomila spettatori del Franchi hanno entusiasmato ma costituiscono un'eccezione nel calcio femminile italiano

racconta l’ormai ex delegato regionale per il calcio femminile - perchè dopo 35 anni di lavoro mi sentivo un po’ stanco. Sono molto soddisfatto di quello che ho fatto in questi anni: ricordo con piacere, e anche con un po’ di nostalgia, i tempi in cui in Friuli Venezia Giulia c’erano 31 squadre femminili, o gli anni del boom assoluto con ben 3 compagini nella massima serie (Tavagnacco, Chiasiellis e Pordenone). All’epoca avevamo creato una sinergia importante con società, presidenti e organi regionali. Purtroppo negli ultimi anni il resto del mondo è cresciuto e noi invece abbiamo fatto grandi passi indietro». ERRORI: «Il principale è stato quello di ragionare con una mentalità maschile anche nel calcio femminile, una realtà che, a mio giudizio, dovrebbe essere collocata in uno spazio specifico che ne capisca le problematiche e abbia il punto di vista corretto

per risolverle. Ribadisco, abbiamo perso tanti anni e, purtroppo, al momento non abbiamo un referente nazionale, non disponiamo di direttive dall’alto e non c'è quindi programmazione. Il calcio femminile è abbandonato a sé stesso più di quando non lo fosse quando effettivamente eravamo un’entità a sé stante e non inglobata nella Figc». Ci sono comunque delle realtà, come Fiorentina, Empoli e Sassuolo (queste ultime neo promosse in Serie A) che tentano di cambiare rotta. «Fino ad ora il calcio femminile è andato avanti solo ed esclusivamente grazie alla passione che ci mettevano i vari presidenti - analizza Meroi - : Moroso (che continua a essere in prima fila), Comuzzi del Rivignano, Minusso del Pasiano e tante altre persone che si sono fatte in quattro. È grazie a loro che siamo riusciti a ottenere tanto e ci tengo a sottolinearlo. Il fatto che alcune società maschili inglobino ora quelle femminili oscura però tutto il gran lavoro fatto finora dai singoli presidenti». Partita scudetto della Fiorentina giocata al Franchi contro il Tavagnacco, lo stesso Tavagnacco che ha chiesto di poter giocare allo Stadio Friuli venendogli però negare questa possibilità dalla stessa dirigenza del club. Giocare in grandi stadi con una cornice di pubblico rilevante fa venire l’acquolina in bocca un po’ a tutti... «Quello che in Italia fa eccezione, nel resto del mondo sta diventando la normalità considera Meroi -. Le ragazze del Paris Saint Germain si curano nelle stesse strutture della prima squadra maschile, il Lione utilizza il jet societario per le trasferte di Champions. Lì hanno capito che c’è futuro e stanno investendo. Noi invece abbiamo solo coniato lo slogan “l’altra metà del calcio” ma i fatti non ci sono o meglio, stiamo continuando a commettere grandi errori

tentando di costruire il tetto distruggendo le fondamenta». ESEMPI «Per esempio, si sta facendo un lavoro enorme sui settori giovanili, tanto che ci sono molte ragazzine che si avvicinano al calcio. Una volta in età per una prima squadra iniziano però i problemi: come si fa a garantire a tutte le nostre giovani di continuare a praticare questo sport se ci sono solo cinque squadre in regione? È chiaro che poi assistiamo al boom del Calcio a 5, un modo per continuare comunque a calciare un pallone. Oppure gli stravolgimenti dei campionati al via nella prossima stagione: arriveremo al paradosso

Fino ad ora il calcio donne è andato avanti soprattutto grazie alla passione dei suoi presidenti che la Serie B (che diventerà a girone unico nazionale) costerà più della Serie A. E le società come faranno? Qualcuno se lo sta chiedendo?». Ma dopo 35 anni di sacrificio era arrivato il momento di mollare il colpo, conclude Meroi: «Ci rimetti in salute e ci perdi in credibilità visto che non riesci a portare avanti il tuo progetto. Detto questo, ammetto che il calcio femminile mi ha dato due grandissime soddisfazioni: la prima è stata fare il capo delegazione della Nazionale a Chicago per la qualificazione al Mondiale contro gli Usa e la seconda il corso Uefa a Reykjavik, in Islanda. Per quanto riguarda il resto ho le idee molto chiare su tutto il movimento: manca programmazione, mancano referenti nazionali e manca continuità nella gestione federale. In una parola: mancano i fatti». Valeria Degano

TremilaSport+ | 24 05 2017 | 23


CALCIOUDINESE LA SITUAZIONE

CIAO PANTERON, CI MANCHERAI LA SECONDA VITA DI THEREAU di IDO CIBISCHINO

Zapata lascia un vuoto al centro dell'attacco. Perica e Lasagna basteranno per far tornare i conti in zona gol? Cirillo chiama Pozzo: serve uno da 20 reti

M

agari non lo rimpiangeremo, ma in qualche modo ci mancherà, Duvàn Zapata, uno da ricordare con simpatia anche per quel faccione da gladiatore perennemente imbronciato, fintamente intimidatorio, a celare una timidezza di fondo, caratteristica spesso comune ai giganti del suo stampo. Di centravanati ne abbiamo visti tanti: tecnici, raffinati o esplosivi, oppure ciabattoni; di movimento o rapinatori d'area; forti di testa o educati di piede; prime punte classiche o votate al raccordo. Fino all'unicum rappresentato dal grande Totò Di Natale, condensato di virtù

do sul secondo palo. La dodicesima rete di Thereau: abbiamo dovuto attendere otto partite perchè Cirillo, devitalizzato dagli sforzi compiuti per mandare in orbita la gestione Del Neri, desse di nuovo segni di vita

all'eventualità di una permanenza in bianconero: un modo per vedere l'effetto che fa, per sondare le volontà dei Pozzo a impegnarsi in un'operazione onerosa (una decina di milioni per il cartellino, contratto

Zapata lascia un vuoto al centro dell'attacco. Perica e Lasagna basteranno per far tornare i conti in zona gol? Cirillo chiama Pozzo: serve uno da 20 reti

ha tuonato 14 volte nel campionato di B in corso - l'Udinese ha speso 4,3 milioni, lasciandolo a sgranchirsi nel 4-4-2 di Castori, lo stesso modulo dal quale partirà subito Del Neri nella prossima stagione. Perica deve completare il percorso di crescita, e in ogni caso non mi pare possieda i crismi della prima punta; così come penso che il mancino Lasagna, per quanto un biennio di esperienza in più (a 25 anni ora è in piena maturità) aggiunga sostanza, non abbia in canna più di una decina di reti, il doppio del bottino raccolto in 36 presenze alla sua prima esperienza in serie A con il Carpi nella stagione 2015-2016. E dunque nessuno dei due risponde

Scuffet sarà titolare anche con l'Inter. Nell'altra foto, Thereau si è rifatto sentire con la dodicesima rete, suo record personale.

pallonare, finalizzatore implacabile in squadre cucitegli addosso per esaltare le sue immense doti tecniche e l'istinto innato per centrare la porta. Zapata è stato diverso da tutti: un duecentista di forza prorompente, roba da rugby o da football americano prestata al calcio. Dagli sportivi bianconeri, nell'ultima partita stagionale al Friuli, si è congedato esibendo la solita volontà e il numero distintivo, una progressione travolgente (su Silvestre) lungo l'out sinistro e il traversone radente per il gol del vantaggio di Thereau: un cross in verità approssimativo, come tante sue giocate e conclusioni, che comunque il francese è riuscito a infilare in porta rinvenen-

24 | 24 05 2017 | TremilaSport+

centrando il record personale di marcature italiane. Duvan è inchiodato a quota 9 da sei partite: l'ultima sua rete risale al 9 aprile, quando imbucò il secondo pallone nel 3-0 al Genoa. Ma il suo contributo, salvo rare eccezioni, l'ha sempre dato. Ecco perchè lascia un buon ricordo, senza escludere il regalo d'addio in doppia cifra che potrebbe infiocchettare domenica prossima a San Siro contro la claudicante difesa interista. Ancora una settimana e poi Zapata farà le valigie, scadendo la libera uscita biennale dal Napoli. Qualche settimana fa il Panterone, rivelando ai media colombiani di trovarsi davvero bene a Udine, aveva socchiuso la porta

come minimo milionario al giocatore) per trasformare il prestito in acquisto. L'Udinese ha fatto finta di niente, com'era prevedibile conoscendo le abitudini di mercato del club. Chi erediterà la maglia di Zapata al centro dell'attacco bianconero? Fidarsi di Perica sperando in futuri ulteriori progressi che gli permettano di reggere il gravoso peso della titolarità? Il ventunenne croato, che si è ben comportato realizzando 6 reti, piace al pubblico per la combattività e l'esuberanza giovanile, tuttavia continua a dare l'idea più di un'arma tattica da brandire in corso d'opera. Fidarsi di Kevin Lasagna? Per il puntero del Carpi - che finora

all'identikit della punta che, in una recente intervista, Thereau ha sollecitato Pozzo a comprare per riportare l'Udinese nelle zone nobili della classifica. Servirebbe un attaccante da 20 gol sicuri, ha suggerito il francese. Ma va! Hai scoperto l'America caro Cirillo... Thereau dovrebbe rimanere, vuole restare perchè a 34 anni ha smesso di sognare le platee che in passato, in virtù di una classe cristallina, avrebbe meritato. Quell'uscita sul tipo da 20 gol che servirebbe all'Udinese, va interpretata. E' come se Cirillo volesse distogliere da sé l'attenzione, mettendo subito le cose in chiaro: quei 20 gol non aspettateli da me. Un prendere le distanze,


UDINESECALCIO

9 GOL

Zapata ha realizzato nove reti. Domenica a San Siro proverà a entrare in doppia cifra

insomma, da responsabilità che non stanno nelle sue corde. Non è un leader trascinatore, Thereau, bensì un artista che ama il suo mestiere nel momento che gli concede di lavorare la palla e di inventare soluzioni di pregio. Cosa può farne Del Neri? Thereau servirà alla causa della futura Udinese? Sì, a patto di riconvertirsi con intelligenza, prendendo atto che l'età non gli consentirà di svolgere con continuità il dispendioso lavoro di tessitura e di raccordo che, partendo defilato, predilige: meno gioco orizzontale e meno merletti, insomma, a vantaggio di una presenza decisiva in posizione più avanzata, quella dell'ultimo passaggio e della con-

clusione. Una posizione, è sembrato di capire, che si avvicinerebbe a quella del falso nove, di cui si è scoperto fantastico interprete, grazie alle intuizioni di Maurizio Sarri, l'imprendibile folletto napoletano Mertens. Del Neri non l'ha mai messo in discussione, neanche nei periodi più fiacchi, così come Cirillo ha sempre avuto parole di grande stima per il tecnico, di cui è diventato fedele pretoriano. Resta da vedere cosa ne pensa la società, i cui progetti sono stati spesso imposti al tecnico di turno, prendere o lasciare. Ma forse il console di Aquileia, portatore di un indiscutibile valore aggiunto, ha guadagnato meriti sufficienti per essere ascoltato.

DOMENICA SERA L'UDINESE CHIUDE A MILANO CON L'INTER

RAGAZZI, ANDATE A COMANDARE Lo so, lo so benissimo ciò che il bravo commentatore dovrebbe dire, allineandosi al “politicamente corretto”: vergognatevi, quelle cose non si fanno, che esempio date ai giovani? E via di questo passo per un pistolotto epico. Tuttavia quello che è accaduto domenica scorsa (i gesti provocatori di Luis Muriel dopo il rigore del pareggio in risposta - va detto - alle zufolate della tifoseria “tradita”, e la reazione di Danilo che addirittura l'ha preso per il collo) può essere letto da un altro punto di vista. Non giustificatorio, bensì come presa d'atto che il calcio è e resta passione, sangue che ribolle, freni che si spezzano e lasciano scappare i cavalli, confronto anche di volontà e sensibilità e culture. Con interrogativi sfiziosi, come il chiedersi perchè Muriel si trascini dietro motivi di revanscismo verso il mondo bianconero che l'ha accolto e, tutto sommato, lanciato nel calcio europeo. Quello che ha fatto l'Udinese per l'incompiuto attaccante colombiano lo ritrovi soltanto nell'asilo delle suore della misericordia: aspettato, curato, coccolato, giustificato e difeso contro ogni evidenza di fragilità, di fiacca e disimpegno. Alla prima occasione lo chiederemo, a Luis, perchè ce l'ha con l'Udinese. E domenica, sediovuole, si va a chiudere questa stagione bislacca che di emozionante (scudetto e retrocessioni decise da mesi... ) ha avuto pochissimo, se non - sul fronte Udinese - l'avvento di Del Neri. Scelta felice per la capacità di parlare da

friulano ai friulani interfacciandosi col popolo nella maniera più naturale, e per la saggezza che gli ha permesso di creare una squadra con una precisa identità tecnica e morale. Con i resti (oltre agli infortunati, mancheranno per squalifica De Paul e capitan Danilo) di un gruppo che ha mantenuto una sua dignitosa compattezza anche nelle emergenze, Gigi andrà domenica sera (si gioca alle 20.45) a sfidare a San Siro l'Inter. L'occasione per riprendersi ciò che i nerazzurri, allora di Pioli, scipparono all'andata al Friuli. In verità fu l'Udinese a suicidarsi per la libertà concessa a Perisic, due volte a bersaglio in completo agio. Poteva chiudere la partita già nel primo tempo, stradominato, se De Paul avesse centrato la porta anziché il palo subito dopo che Jankto aveva freddato Handanovic con un siluro di sinistro. L'Inter è tornata a vincere (1-3 all'Olimpico con la Lazio) al capolinea di una striscia orribile costata la panca a Pioli, sostituito dal traghettatore Vecchi: 2 punti in otto gare! Ma non vince in casa dal 12 marzo, dal giorno del roboante quanto illusorio 7-1 rifilato all'Atalanta. Da allora a San Siro hanno passeggiato Samp, Napoli e Sassuolo, con l'intermezzo del pari nel derby. In attesa dello sbarco a Milano di Luciano Spalletti, di certo in possesso della cura giusta, l'Inter resta la grande malata del campionato. E allora Del Neri sguinzagli i suoi giovani per il colpo grosso: quello nerazzurro, sia pure svalutato, resta sempre uno scalpo nobile. (i.c.)

di Biancamaria Gonano

UDINESE CLUB PASIAN DI PRATO L’ Udinese Club Pasian di Prato nasce il 12 novembre 1981. Ultimamente i tempi sono cambiato e, viste le notevoli difficoltà sia economiche ed il poco ricambio generazionale, l'attività è calata senza però perdere di vista il motto “seguire, incitare e tifare sempre per i colori bianconeri udinesi.” Il primo socio fondatore è stato Eugenio Leita che nel 1981, assieme ad Adriano Picco, ha dato impulso a questa avventura socio/sportiva formando il club nella sede iniziale del Bar Cooperativa di Pasian di Prato. Questa prima sede è stata poi spostata nel Bar Acli sotto il campanile di Pasian di Prato da dove non è stata più spostata. Dal 30.06.2006 ad oggi il timone del club è stato affidato a Enricovalentino Pravisano. Dal 2006 inizia una collaborazione nel giorno del Pignarùl con il gruppo

folcloristico “Danzerini” di Pasian di Prato e sono stati donati fondi alla Nostra Famiglia, alla Lega Italiana contro i Tumori (Lilt), e all'associazione “Genitori Scatenati”. Le iniziative da ricordare sono state nel 2005 la trasferta a Barcellona al Camp Nou per l'incontro di “Champions League”, nel 2007 la gita sociale ai Castelli Bavaresi, nel 2008 al lago

Maggiore, nel 2009 a Budapest, nel 2010 ad Amalfi, nel 2011 a Bari e Lecce, nel 2012 a Parigi, nel 2013 a Varsavia, nel 2014 a Possagno, nel 2015 a Porto Buso, nel 2016 ai mercatini di Belluno e nel 2017 a Pedavena. Gli appuntamenti “fissi” con tutti gli associati rimangono il tesseramento per la nuova stagione calcistica e relativa approvazione

del bilancio sociale con una spaghettata a seguire, il consueto brindisi natalizio per lo scambio degli auguri e la gestione del chiosco di beneficenza del Pignarùl il 6 gennaio ; infine la grigliata sociale che viene organizzata nel mese di maggio presso il campo ANA di Pasian di Prato al termine del campionato calcistico. Nel corso degli anni tutto il materiale fotografico con testimonianze e documenti della longeva vita del club sono stati raccolti in una significativa pubblicazione uscita nel 2011 per i 30 anni di attività. Ogni domenica o giorno dedicato alla partita dell'Udinese chi non può andare allo stadio si raduna presso la sede sociale del bar “Sot Dal Cjampanil” trovando sempre un buon “tajut” e la possibilità di vedere in tv la partita assieme a tutti gli amici del club.

TremilaSport+ | 24 05 2017 | 25


SIDICEVA...

si diceva...

L’ANNO MAGICO DEL “CAMPIONISSIMO” Nel 1949 Fausto Coppi fu protagonista di una sequenza inimitabile, con le vittorie alla Sanremo, al Giro d’Italia, al Tour e nel Lombardia. Tempi di grandi campioni per il ciclismo nazionale.

È

un Giro d’Italia che parla straniero, quello attuale, con gli italiani non pervenuti nelle varie tappe e il solo Vincenzo Nibali elemento di punta azzurro. Il commissario tecnico della nazionale italiana, Davide Cassani, attribuisce la situazione al ciclismo globalizzato, alla mancanza di investimenti da parte delle aziende nazionali e a un settore giovanile non adeguatamente curato e da rivalutare.

Tempi piatti, in sostanza, a livello generale, in cui molti sono, si, i buoni ciclisti, ma senza gli assi di

che regalavano sogni ed entusiasmo agli amanti dello sport delle due ruote. In un magazine della “rosea” del 1999 viene celebrato ad esempio lo straordinario 1 9 4 9 d i Fa u s t o Coppi, campione piemontese di Castellanìa (Alessandria), scomparso prematuramen te nel 1960 a soli quarant’anni a causa di un virus contratto durante un viaggio in Africa, che fu per anni protagonista di un intenso dualismo

Si correva con il coltello fra i denti anche ai circuiti, dove oggi invece spesso già si conosce il vincitore

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tempi ormai lontani in cui nascevano a decine nella penisola miti come Coppi, Bartali e in seguito Gimondi, Adorni e decine di altri

PRIMA PAGINA Quella dedicata al mitico Fausto Coppi in un magazine della "rosea"


SIDICEVA...

sportivo con il toscanaccio Gino Bartali. E anche fra i tifosi c’erano i coppiani e i bartaliani, con un’intensità non paragonabile a quella dei nostri giorni, se non a livello calcistico fra juventini, interisti, milanisti e seguaci di altre squadre. SENZA RIVALI Copertina di quell’inserto, dunque, dedicata a Coppi, che nel ’49, anno fra l’altro della tragedia del Grande Torino a Superga, non ebbe rivali, vincendo la storica Milano – Sanremo, il Giro d’Italia e il Tour de France: oggi verrebbe definito “squalo”. Nelle foto a corredo dei servizi appare lampante la differenza di attrezzatura fra i corridori di quegli anni, senza in testa caschetto protettivo e con biciclette lontane da quelle futuristiche odierne. E in un’immagine della frazione del Giro Bassano del Grappa – Bolzano, Coppi appare con sul capo un berrettino a pedalare su una strada sassosa e sconnessa. Furono tre i successi di tappa di Fausto quell’anno. E al successivo Tour, dove anche Bartali, se non a lungo, vestì la maglia gialla, si rinnovò il duello fra i due campionissimi nazionali: una foto della tappa Cannes – Briancon, con Coppi a precedere arrancando il “Ginettaccio” sull’Izoard, è emblematica delle fatiche dei corridori di allora su terreni montagnosi e sassosi, spesso in balìa delle forature. Altri tempi, si suol dire, ma tempi in cui la rivalità fra i ciclisti era confinata al mero fatto sportivo. “Si correva con il coltello fra i denti anche ai circuiti, non come accade adesso dove magari si conosce a priori il nome del vincitore”, commentava in quel magazine un altro campione dell’epoca, oggi anch’egli scomparso, Fiorenzo

TEMPI EROICI Sopra, Coppi in azione su strade spesso disagiate e, a sinistra, baciato dal fratello Serse, morto in un incidente durante una gara.

POPOLARITA' Il campione di Castellanìa circondato dai tifosi dopo una gara: la sua fama, in quegli anni, era già mito. Sotto, durante un circuito.

Magni. Che in un altro commento testimonia l’amicizia che esisteva fra i corridori anche nel privato: “Con Fausto si stava insieme e si tornava a casa dalle corse insieme. E tutti insieme si gioiva quando lui concedeva un’impresa”. Dopo aver fatto il “cannibale” nelle gare più celebrate, Coppi, in quel magico 1949 in cui compì trent’anni, appose la ciliegina sulla torta facendo sua a ottobre anche un’altra

classica, il Giro di Lombardia. Una sequenza inimitabile che confermò una volta di più il nome di “campionissimo” con cui a distanza di 57 anni dalla sua morte sopravvive il suo mito. Il vuoto lasciato da Coppi è immenso, commenta la “rosea” in chiusura di servizio. Anche nelle generazioni successive, quelle che di lui hanno solo sentito parlare da genitori e nonni. E.F. TremilaSport+ | 24 05 2017 | 27


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

ESPOSIZIONI

"PARADOXA", L'OSCURITÀ Una scritta al neon che introduce lo spettatore in un universo sinistro e buio e lunghe tende nere che lo isolano dal mondo esterno: questo è “Paradoxa”, ambiente che riporta un po’ alla mente la stanza rossa, il mondo parallelo immaginato da David Lynch e Mark Frost nella serie televisiva Twin Peaks. Ma qui ci troviamo molto più vicini alla realtà del contesto attuale di quanto non si creda a una prima impressione. “Paradoxa” è un progetto triennale che nell’edizione del 2016 ha fatto conoscere i nuovi impulsi artistici provenienti dal Giappone: quest’anno l’esposizione è dedicata ai nuovi talenti, già conosciuti a livello internazionale, di provenienza cinese: Xie Nanxing, Chen Wei, Cheng Ran. Il tema di riferimento su cui si sono concentrati i tre è appunto l’oscurità, rapportata all’arte e alla cultura cinese. Il primo, classe 1970, è primariamente un pittore, ma il processo di raggiungimento dell’olio e della tela per lui è lungo e laborioso: infatti il soggetto viene dapprima filmato, in seguito le immagini in movimento vengono trasmesse da un televisore e quindi fotografate. Il risultato, comprendente anche l’effetto che l’ambiente circostante ha sortito sulle istantanee, viene rappresentato su spazi di enormi dimensioni. Vi è poi l’opera del fotografo Chen Wei, di una decina d’anni più giovane del collega e il cui scopo è la ricerca di oggetti ben precisi, riuniti in accattivanti composizioni. Non più i cesti di frutta di Caravaggio, comunque fonte di inesauribile ispirazione, ma nature morte dal carattere contemporaneo, che rispecchiano il vivere spesso contraddittorio della Cina di oggi. Cheng Ran si dimostra un’altra mente lucida e creativa, ma propriamente nel campo della video arte. Opere sibilline e a volte tetre ma di un innegabile fascino, pregne di significati nascosti. Un’ulteriore installazione video di Cheng Ran (“In course of the miraculous”) sarà visibile fin al 9/6/2017 all’Università di Udine, Politecnico di ingegneria e architettura. “Paradoxa” ha sede invece a Casa Cavazzini fino al 27/8/2017; il costo dell’entrata è di 5€ (normale) o 2,50€ (ridotto). Massimo Gaudino

MICHELE CATOZZI

LAGUNA NERA TEA

È ancora Venezia la protagonista del secondo caso del commissario Nicola Aldani, non quella da cartolina cui siamo abituati, ma una città sconosciuta ai più, sulla quale aleggia, mista alla nebbia di novembre, un’ombra di paura e di morte. È un filo di morte quello che dal lontano 1980 arriva fino a oggi, per avviluppare il commissario Nicola Aldani in un’indagine complessa. 10 ottobre 1980. Quella notte la banda di Felice Maniero allungava le sue mani rapaci sul gioco d’azzardo in Laguna, sancendo il prevalere della Mala del Brenta sulla criminalità veneziana; 30 aprile 1984. Alle 2.43 del mattino il Casinò di Venezia era teatro di una rapina divenuta leggendaria; 5 novembre 2012. Il pontile del Casinò è teatro di un sanguinoso agguato...

28 | 24 05 2017 | TremilaSport+

RICCARDO RUGGERI

AMERICA. UN ROMANZO GOTICO MARSILIO

Come sarà l’America di domani? Quanto conterà sullo scenario internazionale? Sarà ancora un laboratorio sperimentale, anticipatrice di mode e culture da esportare? Negli Stati Uniti Riccardo Ruggeri ha lavorato e vissuto a lungo, costruendo una carriera che lo ha condotto ai vertici di importanti aziende. Oggi, da analista politico indipendente, sceglie di raccontarli seguendo alcuni «sensori» che sono diventati nel tempo la bussola con cui osservarne i cambiamenti: il mondo del business, la politica e gli aspetti culturali legati al territorio e alla società. Nascono così queste «cartoline», scorci raccolti nel corso degli anni, che compongono un ritratto variegato della realtà americana.

L’ANGOLO DELLA

LETTURA COLIN O’BRIEN

IL GIRO D’ITALIA MONDADORI

Venerdì 5 maggio 2017, con la tappa Alghero-Olbia, ha preso il via il Giro d’Italia. Questa volta a rendere ancora più fervida l’attesa di milioni di persone c’è una ricorrenza speciale: la Corsa rosa taglia il traguardo del secolo. Saranno cento, infatti, le edizioni trascorse da quel lontano 1909 in cui l’audace trovata pubblicitaria di un manipolo di giovani e ambiziosi giornalisti della «Gazzetta dello Sport» si materializzò in un percorso di 2448 chilometri, suddivisi in otto tappe disumane, che laureò il varesino Luigi Ganna primo vincitore della competizione. Colin O’Brien, giornalista irlandese residente da oltre vent’anni in Italia, ricostruisce con magistrali pennellate la storia del Giro attraverso i personaggi che l’hanno reso unico.

TIM WEAVER

CUORE INFRANTO TIME CRIME

In questi anni dieci del terzo milL’ultima traccia dell’esistenza di Lynda Korin è la registrazione video di una telecamera di sicurezza all’ingresso di Stoke Point, uno dei punti panoramici più suggestivi sulla costa del Devonshire. I fotogrammi la ritraggono alla guida della sua auto in procinto di varcare l’unico ingresso, poi più nulla. L’automobile viene ritrovata incustodita, nessun’altra testimonianza del passaggio di Lynda in quel luogo. Wendy Fisher, sorella della donna, incarica delle indagini il detective David Raker, specializzato nella ricerca di persone scomparse. A quanto pare Lynda, vedova del noto e controverso regista Robert Hosterlitz, era venuta a conoscenza di segreti inquietanti sulla vita del marito, verità scioccanti che avrebbero potuto spingerla a gesti estremi.

JESSICA SHATTUCK

LE DONNE DEL CASTELLO HARPER COLLINS

Dopo il crollo del Terzo Reich e la disfatta della Germania nazista, Marianne von Lingenfels torna con i figli nell’antico castello che appartiene da sempre alla famiglia del marito, un’imponente fortezza che la guerra ha ridotto a un cumulo di rovine. Vedova di un membro della resistenza ucciso il 20 luglio del ’44 durante il fallito attentato alla vita di Hitler, è decisa a mantenere la promessa che ha fatto agli altri cospiratori in tempi non sospetti: proteggere le loro mogli e i loro figli. Marianne è convinta che basteranno le circostanze e il dolore comune a tenere insieme quella strana famiglia improvvisata, ma ben presto scopre che le cose non stanno esattamente così...


ATTIVITÀ ESTIVE 2017 per bambini dai 5 agli 11 anni

PERIODI: • • • •

dal 26 al 30 Giugno dal 03 al 07 Luglio dal 10 al 14 Luglio dal 24 al 28 Luglio

Una splendida occasione per star e a contatto con la natura e impar are divertendosi, a conoscere il mon do dei cavalli

iscrizioni entro il 23 giugno

ORARIO: • arrivo ore 8.45/9.00 • rientro ore 14.00/14.30 Possibilità di pre e post accoglienza

Programma giornata: • • • • •

Governo del cavallo Merenda Tutti in sella Pranzo Giochiamo insieme

Abbigliamento consigliato: • Tuta o jeans e scarpe da ginnastica (eventuale cambio per il pomeriggio)

IL CASCHETTO VERRÀ FORNITO, PER CHI NON NE POSSEDESSE UNO PROPRIO, DALL’EQUITURISMO PER INFORMAZIONI:

Miriam Bevilacqua Cell. 380 7328088

o presso Agriturismo Chamir Tel. 0432 732483

EQUITURISMO CASALI DUCA Strada di Gradois n°21 Sanguarzo di Cividale (UD)


BASKET

CAMP “LA CANTERA”, SEDICESIMO ANNO Il tradizionale camp annuale diretto da Luigi Colosetti avrà luogo a Forni di Sopra dal 24 giugno al 1° luglio con la partecipazione dei tecnici del Real Betis Siviglia

di EDI FABRIS

C

amp “La cantera”, e fanno sedici. Un traguardo significativo per il sempreverde raduno estivo di giovani e giovanissimi cestisti regionali organizzato dal tecnico di lunga militanza Luigi Colosetti e per la parte organizzativa dal numero uno del Laipacco, Lucio Coccolo, contattabile per informazioni e iscrizioni alla mail: lucio.coccolo@libero.it oppure info@ laipacco.net . Sede designata, come lo scorso anno, Forni di Sopra, con i suoi impianti dotati di campi interni e all’aperto, piscina, sauna e sale fitness, e base al vicino Hotel Posta, raggiungibile a piedi in pochissimi minuti dalla nutrita comitiva. “Accettiamo un numero massimo di 80 ragazzi in due turni – testimonia Colosetti, negli anni ’80 fra l’altro protagonista, a fianco del compianto Lajos Toth, del ritorno in A1 del basket udinese - , questo per poterli seguire meglio e più da vicino. La scorsa stagione gli iscritti furono 75 e penso che anche in questa occasione ci avvicineremo a tale entità”. A mantenere nel tempo costantemente elevata la qualità del camp, la partecipazione di tecnici spagnoli inviati da club iberici di primo livello: quest’anno,

30 | 24 05 2017 | TremilaSport+

dopo le precedenti presenze di Barcellona, Vitoria, Gran Canaria, Malaga e Valencia, sarà la volta del Real Betis Siviglia, campione d’Europa, e il potersi allenare con addosso i colori biancoverdi del prestigioso club spagnolo, che ha fornito il materiale sportivo, costituirà sicuramente per i giovani regionali uno stimolo in più. “Inizieremo domenica 18 giugno con il primo gruppo, che concluderà il proprio periodo di una settimana sabato 24 – anticipa Colosetti - . Poi sarà la volta del secondo, da domenica 25 giugno a sabato 1° luglio. I nomi dei tecnici che

Verranno sviluppati approfondimenti sui fondamentali offensivi e difensivi

ci verranno inviati non ci sono ancora stati comunicati dal Siviglia ma gli allenatori storici che hanno operato con noi negli anni precedenti, da Ivanovic a Pasqual, da Navarro a Frade, costituiscono di per se stessi al proposito una garanzia”. E poi in sintesi il programma tecnico previsto: “Si terranno presenti le diverse età e capacità e verranno sviluppati approfondimenti sui fondamentali individuali e difensivi. Le fasce di età sono comprese tra il 2000 e il 2007 e nulla è lasciato al caso sotto ogni aspetto, dal momento che tutti i partecipanti dovranno fornire all’organizzazione il certificato d’idoneità sportiva fisico-psichica

non agonistica e ogni segnalazione riguardante il proprio stato di salute. La partecipazione è inoltre aperta a entrambi i sessi”. E il programma indica orari di svolgimento ben precisi e disciplinati: sveglia alle 8, colazione e poi due ore e più di palestra, dalle 9 alle 12,30, per il miglioramento dei fondamentali. Dopo il pranzo e il riposino, di nuovo in palestra dalle 15 alle 18,30, con allenamenti e partitelle. E tromba del silenzio alle 22,30, dopo l’igiene personale, la cena e il tempo libero. Un’esperienza non solo cestistica, dunque, che anno dopo anno è destinata a lasciare un segno di sé nei giovani cestisti.


BASKET PRIMA DIVISIONE

CUS UDINE BLUES,

SI VA IN PROMOZIONE

B

attendo al Benedetti per 53-46 la Pallacanestro Feletto nell'ultima gara delle final four di Prima Divisione, il Cus Udine Blues ha conquistato al primo tentativo il titolo sportivo per partecipare al campionato di Promozione nella prossima stagione. "Abbiamo disputato una bellissima annata - esordisce con giusta soddisfazione l'allenatore Claudio Toffolutti - , chiudendo il girone d'andata della regular season senza sconfitte e dimostrando poi grandi capacità di sofferenza e di voglia di vincere nelle gare dei play-off , dove siamo riusciti a conquistare anche le vittorie a fil di sirena in gare combattute punto a punto . Una circostanza che probabilmente ci ha permesso di affrontare al meglio la partita decisiva con il Feletto". Il risultato sportivo acquisito rappresenta sicuramente un bel premio per la dirigenza e lo staff della squadra udinese, rinata quest'anno dalla diaspora seguita allo scioglimento dei Colors, società già militante sino all'anno scorso nel campionato di Prima Divisione. "Bisogna ringraziare la testardaggine di Gabro e Kiappo (Gabriele Velcich e Davide Chiavone, attuali dirigenti della sezione basket del Cus e già dirigenti dei Colors) che la scorsa estate hanno fatto di tutto per non disperdere completamente l'esperienza precedente - spiega Toffolutti - ,proponendomi di guidare i ragazzi che non si erano trasferiti in altre società per ridare smalto alla sezione basket del Cus Udine che da diversi anni non aveva più una squadra nei campionati Fip". Durante la stagione c'è qualcuno di questi ragazzi che è stato capace di meritarsi una citazione particolare? "È sempre difficile e antipatico fare dei nomi e in modo particolare in questa circostanza, avendo guidato un gruppo che a detta di tutti, sostenitori e avversari, ha fatto della compattezza e dell'affiatamento il suo vero punto di forza.

Cito quindi solo per dovere di cronaca il nostro "guerriero" Michele Marti e Marco Battistutta, per essersi ripreso alla grande dopo un serio infortunio nella fase finale e capace di recuperare in modo da contribuire in maniera determinate nell'ultima gara con Feletto". Abbiamo infine chiesto al tercnico, che divide la sua attività tra i "Blues" e il minibasket del Dlf-Plc dopo aver negli anni scorsi guidato nelle vesti sia di assistente che di primo allenatore i Colors, quali siano gli obiettivi della sua squadra per il prossimo campionato. "Il salto di categoria è impegnativo - considera Toffolutti - e ci dovremo mobilitare fin da subito per ottenere le risorse economiche adeguate e per disporre degli strumenti che ci mettano nella condizione di affrontare dignitosamente il prossimo campionato di Promozione. E non mi riferisco solo alla squadra, ma soprattutto alla disponibilità di impianti attrezzati dove svolgere gli allenamenti con la necessaria continuità che la nuova categoria richiede. Giuseppe Passoni

INIZIATIVE

STAND BY CITY CAMP, A SCUOLA DA LORENZON

F s i l

La Schola Sportorum A. S. Dil. organizza lo Stand by city camp 2017 per tutti i giocatori motivati a migliorarsi presso la palestra Ezio Cernich di Laipacco (Udine), tutti i lunedì, mercoledì e venerdì dalle 18.30 alle 20.00, da lunedì 3 Luglio a venerdì 11 Agosto 2017. Questi i dati essenziali del camp annuale coordinato da Tiziano Lorenzon, ex giocatore di Serie A e della Nazionale, e attuale allenatore nazionale e personale. Per iscrizione, comunica il tecnico, scaricare il modulo dal sito www.tizianolorenzon.com , oppure presso la segreteriaDel GOBB EMANUELE della palestra di Laipacco. Info ps anche al. 338.4818623. Molto quotati gli ospiti (nelle diF foto, dall'alto in basso): sc FRANCESCO ROSSO: ex giostu catore delle giovanili della in Snaidero, laureato in scienze “R le motorie e fautore dell’ educaEMANUELE Del GOB zione sanitaria, intesa come pe strumento di prevenzione e terapia. Terrà una lezione ONLUS…. Terrà una le dimostrativa il 5 luglio dalle 18.30. concetto di “RICONOS EMANUELE Del GOBBO: ex giocatore e allenatore di basket oltre che laureato in EMANUELE Del GOBB psicologia dal 2007, psicolopsi go familiare terapeuta per LUIGINO SEPULCRI: tr dip dipendenze da patologie per ONLUS…. Terrà una il gioco d’azzardo, per le sostu stanze stupefacenti, alcool , concetto di “RICONO “R dipendenze e pericoli provenienti dalla “Rete” per ragazzi pe e genitori, esperto nella forONLUS…. Terrà una lez mazione di personale educativo. Consulente inoltre presso concetto di “RICONOS LUIGINO SEPULCRI: Senza frontiere Onlus. Terrà una lezione dimostrativa il 17 luglio dalle 18.30, incentrata sul concetto di “riconoscimento, costruzione, godimento deiSEPULCRI: tr LUIGINO vantaggi". LUIGINO SEPULCRI: molte le squadre che ha allenato, e dal 2006BASKET. al 2010 è stato il preparatore atletico della Nazionale Maschile di basket. E’ stato uno dei primi ad usare attrezzature particolari nella preparazione e a parlare di funzionalità ed economia del movimento. Terrà TUTTE LEdalle LEZIONI SON una lezione dimostrativa il 24 luglio 18.30 sulla costruzione di un giocatore INTERESSATI AGLI ARG di basket. BASKET. BASKET. Tutte le lezioni sono gratuite e aperte a tutti coloro che sono interessati agli argomenti trattati.

TUTTE LE LEZIONI SON INTERESSATI AGLI ARG TUTTE LE LEZIONI SO

INTERESSATI AGLI A

TremilaSport+ | 24 05 2017 | 31


TORNEO "CERNICH" AL MALIGNANI, E LO ZANON E' andata al Malignani la decima edizione del torneo studentesco dedicato a Ezio Cernich, organizzato dalla Fip provinciale udinese in collaborazione con Apu ieri e Libertas. L'Isis udinese si è imposto agevolmente (65-37) nella finale di sabato mattina al Benedetti su un Marinoni privo di due giocatori di punta come Chiti e Lubian. Nella finale Elite, quella che promuove la squadra vincitrice all'Eccellenza della prossima edizione, si sono imposti i verdi dello Zanon sullo Stellini, in un incontro tiratissimo conclusosi di un punto solo nei secondi finali (58-57). Protagonisti su tutti, Losito, dello Zanon, autore di 36 punti nella finale e mvp del torneo, Piccini del Marinoni e Lacovig del Malignani, rispettivamente con 15 e 14 punti messi a segno nella finale. Una mattinata di basket nella quale hanno avuto spazio anche le esibizioni ginniche e di ballo degli allievi di alcuni istituti cittadini davanti al consueto pubblico delle grandi occasioni formato dagli studenti delle scuole impegnate nelle finali e dal consueto "zoccolo duro" di ex cestisti e tecnici (nella foto in alto a destra insieme alle squadre), tra i quali Lino Paschini, Ezio Riva, Franco Galanda, Claudio Bardini, l'ex arbitro Giorgio Gorlato, Maurizio Ivancich, Beppe Anania, Giancarlo Dose e altri, con un ricordo particolare per Desio Flebus, mancato di recente, e Paolo Viola, rappresentato dalla consorte Marta Rovere. In parterre anche il cecchino della Gsa, Daniele Mastrangelo, sempre affezionatissimo al basket udinese in tutte le categorie. Nel fotoservizio del nostro Silvano Zandonella (con anche la collaborazione di Giancarlo Dose) alcune significative immagini dei due incontri e delle premiazioni finali.

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RITORNA IN "SERIE A"

TremilaSport+ | 24 05 2017 | 33


PALLAVOLO

FESTA PER LA VITTORIA Allegria e colori per la promozione biancorossa

CI ABBIAMO CREDUTO

Il Pordenone guidato da Mauro Rossato ora guarda con ottimismo alla prossima B2, dopo aver centrato l'obiettivo nonostante alcune defezioni importanti della vigilia

I

nsieme per Pordenone non ne ha mai fatto un mistero, l’obiettivo stagionale era di approdare nuovamente nel campionato nazionale di B2 e Mauro Rossato si è rivelato il tecnico giusto per la realizzazione del progetto. E’ riuscito a creare un gruppo stabile, volitivo e soprattutto vincente: “La promozione in B2 era l'obiettivo che ci eravamo prefissati - conferma il tecnico - , eravamo consapevoli di avere una squadra completa e con la possibilità di togliersi delle belle soddisfazioni. La società aspettava da anni questo traguardo che, per un motivo o per l'altro, era sempre sfuggito per poco. A fine ottobre, però, l'abbandono di Nadia Villa, il nostro palleggiatore titolare, aveva creato un grosso punto di domanda. Saremmo stati in grado di mantenere il nostro livello senza un giocatore così importante?". Risposta affermativa: "Abbiamo deciso di continuare puntando, con

un pizzico di sana incoscienza devo dirlo, sulla giovane Beatrice Manzon alla quale abbiamo affiancato l'esperienza di Chiara De Mattia che, nonostante non avesse mai giocato in categoria e fosse ferma da una stagione è stata fondamentale . Ovviamente abbiamo dovuto cambiare modulo , puntando più sulla didattica che sull'efficienza e in questo le ragazze sono state eccezionali perchè si sono messe a disposizione completamente". GRUPPO "La fortuna è stata quella di poter contare su un gruppo granitico - continua Rossato - nel quale chi aveva meno spazio di gioco,è il caso, ad esempio di Jessica Rossi e Giorgia Roman, ha risposto alla grande quando è stato chiamato in causa. Ovviamente ci siamo appoggiati molto sull'esperienza e il carisma di Cameli e Ceschin, che nelle partite importanti hanno saputo dare quel quid in più, ma un carburante incredibile è stata la voglia di riscatto del gruppo “stori-

Stiamo cominciando a raccogliere i frutti della semina degli ultimi anni, piena fiducia nel team 34 | 24 05 2017 | TremilaSport+

co” pordenonese: Faloppa, Zaccariotto, Saccon, Alberti e Bigaran, che volevano fortemente raggiungere l'obiettivo. E l'abbiamo capito quando abbiamo giocato una delle prime partite senza la Villa e pure senza Cameli e Faloppa. Aver vinto in quelle condizioni ha cementato il gruppo. Tant'è che da gennaio in poi non abbiamo più perso. Ultima citazione alle giovani Canzian e Fabbian che hanno assaggiato il sapore della Serie C mettendoci sempre un grandissimo impegno". FUTURO "Il primo passo sarà quello di cercare di confermare al massimo l'ossatura della squadra, aggiungendo due o tre tasselli, per inseguire sempre nuovi e gratificanti traguardi”, preannuncia Rossato. In sintesi una stagione da incorniciare, ottima anche se si guarda al settore giovanile, con i tesserati in aumento e tanti risultati positivi per le giovani promesse biancorosse che mettono in bacheca i titoli di vicecampioni provinciali Under 16 femminile, vicecampioni provinciali

Under 14 femminile (gruppo nato dalla collaborazione con Pallavolo Azzanese) oltre a quello più importante di campione regionale nella categoria Under 14 maschile, con relativo accesso alle Finali Nazionali. Incoraggianti traguardi anche per i singoli atleti, con le convocazioni in Rappresentativa regionale femminile per Beatrice Manzon (2002), Alessia Casaro (2002) e Camilla Canzian (2002), e in Rappresentativa provinciale maschile per Giorgio Bisiani (2002) e il giovanissimo Nicola Zanet (2004) impegnato con Beatrice Manzon anche nel Progetto nazionale giovani talenti regionali. Un occhio al passato e uno sguardo al futuro nelle parole del presidente Marson: “Stiamo cominciando a raccogliere i frutti della semina degli ultimi anni, ho piena fiducia nel mio team, sempre più giovane e pieno d’ entusiasmo”. Roberto Cainero (con la collaborazione di Anna Ferin)


Festa delloSport

Forni tissim i chios chi!!! !!

2017

8

EDIZIONE

TREPPO GRANDE 28 Maggio - 11 Giugno

Area festeggiamenti

Torneo Calcetto “Memorial ViaScivo” Trento 7 9.30Treppo - 16:00 Grande (UD) 33010 info sugli eventi

ADS TREPPO GRANDE

Un particolare ringraziamento a:

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Pro Loco G.B. Gallerio

Riserva di caccia Treppo Grande


17 MAGGIO 2017 - PLAY-OFF SERIE B1 FEMMINILE

LIBERTAS MARTIGNACCO Vs BREBANCA CUNEO 2-3

36 | 24 05 2017 | TremilaSport+


UDINESECALCIO VOLLEY

FOTO ALESSANDRO SAIN TremilaSport+ | 24 05 2017 | 37


10/11 giugno 2017

L’ALPIN MARATHON BIKE SARà CAMPIONATO REGIONALE FVG 2017 Sarà l’edizione della maturazione e si auspica della consacrazione a gara di spessore nazionale la quinta dell’Alpin Marathon Bike, che l’attivo comitato organizzatore composto dallo staff dell’UC Caprivesi e dal Gruppo Alpini di Mossa auspica nei prossimi anni possa diventare una classica del circuito delle gran fondo nel panorama delle ruote grasse. Edizione della maturazione perché finalmente dopo un evoluzione di 4 anni, che ha portato a modificare il percorso ogni anno, questo giugno gli atleti troveranno un track pressoché immutato rispetto al 2016, ciò è dovuto essenzialmente alla volontà del C.O. di garantire la sicurezza dei partecipanti prima di ardire ad estensioni che spingevano di arrivare al Monte Quarin o sconfinare in Slovenia. La consacrazione è racchiusa nell’ambizione di superare il numero delle 500

presenze che lo scorso anno fu avvicinato, al fine di entrare nel ristretto novero della competizioni sportive, che fungono anche da motore per l’economia locale attraverso la valorizzazione del territorio attraverso eventi che non siano mordi e fuggi ma che portino gli ospiti a soggiornare e ritornare sul territorio, in questa direzione saranno mirati i futuri sviluppi dell’Alpin Marathon Bike, che avendo un tracciato interamente sviluppato sul Collio isontino ambisce a diventarne testimonial. Passando alla due giorni di gara, che il 10 e 11 giugno porterà a Mossa alcune centinaia di appassionati del pedale, ricordiamo che il sabato sarà interamente dedicato alle ricognizioni del percorso e la segreteria di gara, allestita presso il teatro di Mossa aprirà dalle ore 16.00 alle ore 18.30, mentre ben più impegnativa e lunga sarà la giornata di domenica, con:

- apertura dell’ufficio gara alle ore 07.00; - allineamento degli atleti dalle ore 08.45, e partenze distinte in tre gruppi; - ore 09.00 per gli ardimentosi che si cimenteranno nella distanza dei 80km; - ore 09.05 per gli atleti iscritti alla distanza dei 40km, ed infine - la partenza della gara giovanile alle ore 09.10; Per tutta la durata della manifestazione saranno funzionati i chioschi gastronomici allestiti dal ANA di Mossa, con alla fine la tradizionale pesca di beneficenza. - Marathon: avrà una distanza di circa 80 km ed un dislivello prossimo ai 1.500 metri, con due giri di 40 km, – complessivamente 8 ristori (4 con area box)

- Point to Point, avrà una distanza di 40 km e 900 metri di dislivello, complessivamente 4 ristori (2 con area box). In concomitanza con queste due gare prenderà via una prova valida per le categorie giovanili, Under 17 anni, che utilizzerà solo in parte il percorso della MH, la distanza sarà di 22 km e 250 metri il dislivello. Vincitori dell’edizione passata Moreno PELLIZZON (UC CAprivesi) e Nicole GUIDOLIN (Volkan) Iscritti edizione 2016, oltre 400 con in testa il Campione Italiano XCO 2016, Daniele BRAIDOT (Gs Forestale) con scudiero il fratello Luca, confermati anche alcuni top team del nord Italia. Per quanto concerne la Caprivesi punta sui Andrea BRAVIN, vice campione italiano della specialità, Daniele COLLENZ, Mauro BRAIDOT, Giuliano BRANCATI e lo junior Alberto BRANCATI

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CAMPIONATO REGIONALE MARATHON FRIULI VENEZIA GIULIA 2017


SCHERMA

LE TRE VOLTE DI

LUCREZIA La giovanissima Del Sal, sciabolatrice della Gemina S.Giorgio di Nogaro, ha centrato il suo terzo titolo tricolore negli ultimi quattro anni, a testimonianza di un talento innato

H

a vinto tre titoli italiani in quattro anni ma ne ha solo quattordici. Lucrezia Del Sal si è laureata campionessa italiana Allieve nella sciabola individuale a Riccione lo scorso 29 aprile. Dopo aver vinto in tempi precedenti lo stesso titolo nella categoria Bambini e Giovanissimi, la giovane della Gemina Scherma si è portata a casa una nuova medaglia d’oro. Allieva dei maestri Sara Vicenzin e Christian Rascioni, la giovane promessa di Carlino parteciperà al prossimo ritiro azzurro Under 17, con speranze ben riposte di confermarsi anche nella categoria superiore. Momento fantastico quello della società friulana che ha festeggiato nei giorni scorsi anche l’oro Under 20 di Michela

Battiston, il titolo italiano Cadetti con Alberto Fornasin e il terzo posto di Leonardo Dreossi in Under 20. Sara Vicenzin ci presenta la giovane talentuosa sciabolatrice dal nome nobile: “Lucrezia ha cominciato da bambina e si è subito dimostrata piena di carattere e perciò adatta a questo sport di combattimento. Seguendo il fratello, anche lui schermidore, ha subito fatto capire le sue intenzioni vincendo nelle Prime Lame e nella prima categoria agonistica a dieci anni, facendosi subito notare sia per le qualità tecniche in palestra, sia per i risultati. La sua giovanissima carriera è già costellata di moltissimi successi. Io e mio marito, il maestro Christian Rascioni, abbiamo calcolato che quest’anno, l’ultimo da under 14, Lucrezia ha vinto la maggior

Sin da bambina si è dimostrata di gran carattere e adatta a questo sport di combattimento 40 | 24 05 2017 | TremilaSport+

DNA

Ha compiuto a febbraio solo 14 anni, la sciabolatrice di Carlino, ma ha già al proprio attivo tre titoli italiani giovanili. Ha iniziato a frequentare la palestra della Gemina al seguito del fratello.

parte delle gare o comunque non è mai scesa dal podio. Ora vedremo se saprà essere all’altezza anche in Under 17. Compirà 15 anni a febbraio ma si è già portata avanti con il lavoro partecipando a gare internazionali in giro per l’Europa e cimentandosi con atlete più grandi: un’opportunità di crescita di poter indossare la maglia della nazionale sfruttando il suo ottimo piazzamento nel ranking che ha saputo onorare figurando molto bene e risultando la prima atleta della nostra nazione. Un bel debutto con concentrazione nell’approccio con le categorie maggiori". PEDANA Lucrezia è più a suo agio in pedana, dove regala stoccate vincenti e grinta da vendere, che nel parlare di sé, cosa che le riesce difficile a causa della sua timidezza adolescenziale che le impedisce di esprimersi pienamente: “Avevo belle sensazioni e un po' mi aspettavo di fare bene perché mi ero allenata tanto ed ero super determinata a prendermi la mia rivincita contro la sfidante che era la stessa già nella semifinale - dice, ripensando a Riccione - . Non potevo perdere, avevo il dente avvelenato! Sono molto felice, anche se non mi lascio trascinare


SCHERMA

Non potrò mai dimenticare le emozioni vissute per le vittorie del primo anno di gare dai facili entusiasmi, per carattere. Anche con gli amici non mi sciolgo subito”. Lucrezia sta terminando il primo anno dell’istituto tecnico a Palmanova e riesce a far quadrare le sue giornate fra libri e allenamenti. Ama la matematica, il diritto e l’economia, confermando di aver scelto l’indirizzo giusto negli studi. Racconta il primo appuntamento casuale con la scherma che poi, grazie al fratello, sarebbe diventata il grande amore: “Accompagnando mio fratello notavo che avere gli occhiali non costituiva un ostacolo. Ed entrambi siamo occhialuti. La maestra Sara mi invitò a provare e fui conquistata da quel mondo”. Lucrezia è consapevole di far parte di una società storica e capace di sfornare campioni di

livello nazionale: “La scherma mi ha cambiata, dandomi più fiducia nelle mie possibilità ma i miei maestri mi ripetono che devo sempre tenere i piedi ben poggiati a terra. L’oro di Riccione mi fa ben sperare per il futuro e le aspettative sono buone anche se penso all’esperienza al Circuito Europeo in cui mi sono trovata di fronte atleti più grandi e ritmi maggiori". CATEGORIA "Passare alla categoria successiva non mi spaventa ma m' incuriosisce - aggiunge poi - . Sono già abituata ad alternare tre allenamenti a settimana in pedana e due giornate di preparazione fisica. La mia famiglia mi segue e m' incoraggia, la mamma in tutte le gare, il papà quando non è impegnato con il nostro ristorante. Non ho molti passatempi ma se posso amo andare a correre o a fare un giro in bici. La stagione attuale si è chiusa e la prossima si riaprirà a settembre con il ritiro degli azzurrini". Lucrezia sa che fare scherma ed essere di Carlino non è un caso. E infatti cita Caterina Navarria come suo modello insieme a Michela Battiston, entrambe punte di diamante della Gemina e conclude con un ricordo: “”Non potrò mai dimenticare le emozioni vissute durante le vittorie del primo anno”. Biancamaria Gonano

GIOIA L'immagine felice di Lucrezia alla conquista del titolo italiano a Riccione.

TENNIS

EMORRAGIA DI TALENTI FRIULANI CON DIREZIONE VENETO, QUALI LE CAUSE?

Perché i nostri giovani, quelli più bravi, preferiscono abbandonare la nostra Regione e approdare ad altri club limitrofi, in special modo nel Veneto? La domanda l’abbiamo girata al maestro Marco Cepile, che insegna tennis sia a Corno di Rosazzo che al Tc Plebiscito di Padova. “Ritengo che a penalizzare il nostro tennis siano una serie di fattori-dice Marco- a cominciare dalla carenza di strutture, al basso numero di tesserati rispetto alle altre Regioni,alle difficoltà oggettive nella pratica dello sport della racchetta, lo scarso entusiasmo dei nostri giovani unito alla scarsità di risorse. Credo che di fronte a queste consolidate realtà, l’unica “medicina” per guarire il tennis regionale giovanile, sia quella di reagire ad una situazione che via via si è fatta irreversibile. Ritengo a questo proposito che tutti, ripeto tutti, maestri, genitori, dirigenti di circoli e addetti ai lavori, debbano darsi una mossa affinchè indifferenza e apatia possano avere fine, voltando pagina”. Ed ecco che si chiamano in causa le scuole tennis, spesso fini a se stesse e che hanno prevalentemente lo scopo di far cassa. Come si spiegherebbe altrimenti che ai corsi collettivi partecipano 20/30 allievi che, singolarmente nel corso della lezione, toccano la pallina di tennis si e no 4/5 volte? Che cosa possono imparare? Dicevamo che esiste da parecchio tempo una specie di emorragia dei nostri giovani talenti verso altri club (in specie il Veneto), dove trovano più continuità negli allenamenti, ma anche considerazione e attenzione,

in sintesi sono più seguiti,nella loro maturità agonistica. "Non bisogna dimenticare che tutto il nostro movimento tennistico si basa sul volontariato - continua Cepile - , chiamando in causa presidenti, dirigenti e collaboratori, che rischiano di propria persona a livello giuridico, penale e tributario.

Marco Cepile

Insomma la passione va bene, ma quando si tratta di mettere la mano al portafoglio….". Crediamo che in questa situazione, grave ma non drammatica, ci sia proprio da rimboccarsi le maniche, come suggerisce il maestro Cepile. Esistono alla guida delle società dirigenti bravi e competenti (pochi, ma buoni…), che tengono in piedi la situazione ma il rischio è quello che anche loro arrivino alla mancanza di stimoli e allora “il chi me lo fa fare”, diventa una scelta determinante. Roberto Cainero

TremilaSport+ | 24 05 2017 | 41


ARTI MARZIALI

E ADESSO AI MONDIALI DI OLBIA Fabio Polo e Marika Sato si sono confermati nel kata punte di diamante italiane ai recenti Europei disputati a Malta

M

issione compiuta per la coppia Fabio Polo e Marika Sato che a Malta negli Europei di judo settore kata si sono aggiudicati due medaglie d'oro replicando il successo della scorsa edizione. Nel Goshin Jutsu, che ricordiamo identifica un kata di difesa personale sia con mani nude che con armi da taglio e da fuoco, hanno letteralmente sbaragliato il campo ponendosi ai vertici di una disciplina che a dispetto di risultati prestigiosi viene ingiustamente relegata in posizioni non consone ai meriti conseguiti . I due judoka friulani nella giornata inaugurale hanno immediatamente fatto capire che gli intenti erano ben chiari, come testimoniano il primo posto e il titolo europeo nella categoria Over 47. Nella giornata successiva, replica nella gara Open con il secondo oro

giunto al termine di una prestazione impeccabile che consegna loro il pass per i mondiali che si terranno in Sardegna a Olbia nel mese di settembre. Un successo di particolare spessore considerando che le nazioni presenti erano ben 19, con 110 coppie. - Fabio Polo, un successo che era nelle vostre attese? “Dopo il trionfo nella scorsa edizione non potevamo che riconfermare il titolo. D'altra parte con la mia partner Marika Sato ci siamo preparati con grande intensità e l'obiettivo era l'oro.” - Marika Sato, quando hai capito che sarebbe stata la giornata buona e che l'oro poteva essere alla vostra portata? “Nella prima giornata dopo le traversie legate ad un repentino cambio di orario per la gara che ci ha visto prendere al volo un taxy e

DUO VINCENTE AFabio Polo e Marika Sato raggianti: i due atleti del Kuroki Tarcento sono rientrati dagli Europei con due medaglie d'oro

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giungere al luogo della competizione in tutta fretta senza neppure consumare il riscaldamento, sembrava che l'Europeo fosse compromesso. Poi una volta saliti sul tatami di gara tutto è andato per il verso giusto e solo in quel momento ho capito che la strada era quella giusta come nella giornata successiva i fatti hanno evidenziato”. - Fabio, nonostante i titoli e le medaglie conquistate il kata sembra non godere del rispetto che merita... “E' la verità, infatti se si pensa che non ci viene fornita neppure la divisa della nazionale e sopratutto teniamo presente che agli Europei ci siamo grazie anche al contributo del nostro club di appartenenza, il Kuroki di Tarcento, che ci ha messo nelle condizioni di partecipare”. - Marika, questo successo a chi lo vuoi dedicare? “ Ai miei figli che purtroppo a causa di allenamenti, gare e impegni nella palestra che dirigo a Zoppola spesso mi trovo un po' a trascurare. A loro del judo non è che interessi molto e quindi mi ritrovo a vivere questo mio impegno lontano da loro. Ma sono bravi e non me lo fanno pesare” - Fabio, a parte la soddisfazione personale con chi hai condiviso questo successo che insieme alla tua partner vi proietta nell'elite del kata mondiale? “Con la mia famiglia e i miei compagni di squadra dai quali ho ricevuto i complimenti. La cosa che mi ha un po' lasciato perplesso è che dalla Federazione neppure una telefonata di rallegramenti. D'altro canto con la mia partner abbiamo dato lustro al judo oltre

Ma dalla Federazione nemmeno una telefonata di congratulazioni che al nostro paese, quindi penso che un minimo di considerazione ci spettasse. Ma è una vecchia storia che ci racconta dei privilegi che lo shiai (judo da combattimento) gode rispetto al kata” - A Malta avete lasciato alle spalle la coppia plurititolata Volpi - Calderini..... “ "Diciamo che la nostra è stata un'ottima prova ma i due campioni erano reduci da due di anni di stop e quindi probabilmente non ancora a pieno regime - dice Fabio -, comunque la nostra prestazione grazie anche al nostro preparatore Casco che ci ha messo nella condizione di scendere in ottima condizione sul terreno di gara, è stata di livello superiore”. - Prossima tappa i mondiali dove incontrerete i temibili giapponesi: obiettivi? “Il nostro punto d'arrivo un argento, poi se dovesse arrivare qualcosa in più sarebbe fantascienza, sappiamo bene che i maestri giapponesi in questi appuntamenti, specie nel Kata, fanno sempre man bassa di titoli e medaglie” Gianfranco Borghesu



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ALLA LIBERTAS TRIESTE IL TROFEO ESORDIENTI ■ Vince la fase provinciale del Trofeo Esordienti FIP (nati nel 2005-06) con un turno di anticipo la Libertas Trieste, che a una giornata dalla conclusione vanta 4 punti di vantaggio sulla Azzurra B, anch’essa ormai sicura del secondo posto. La partita decisiva si è giocata fra le prime in classifica presso la tensostruttura dell’Oberdan ed è stata una degna finale di campionato, con

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CICLISMO

TA N TI GLIVAR GAL VINCE IL 33° B UON I MO TIVI GP FESTA P ER AFFILIARSI ! DELLA MAMMA Ottima riuscita della 33sima edizione del G.P. Festa della Mamma organizzata dall’ASD Libertas Ceresetto che ha visto trionfare il portacolori sloveno davanti al compagno di squadra Han Bevc ■ Ben 125 atleti al via in rappresentanza di società friulane, venete, lombarde, slovene e croate. Dopo una prima fase in pianura contrassegnata da un controllo serrato tra le squadre, da Fagagna in poi all’inizio delle prime rampe delle colline

moreniche ci hanno pensato gli atleti di oltre confine a settare i ritmi ed in particolare Glivar Gal che, scattato a 25 in dal traguardo, non è stato più ripreso ed è arrivato tutto solo a braccia alzate. Per il secondo posto un gruppetto di una ven-

tina di atleti ha sprintato ed il compagno di squadra del vincitore, Han Bevc, si è aggiudicato la piazza d’onore. Alle mamme dei primi tre atleti classificati sono andati i collier offerti dagli sponsor della manifestazione.

squadre di ottimo livello a confrontarsi sul piano tecnico ed atletico. La Libertas si presentava forte della vittoria in casa dell’andata, ma l’Azzurra era agguerritissima a rimontare l’handicap e magari anche sovvertire la differenza canestri in attesa dei risultati dell’ultima partita in cui entrambe dovevano affrontare un’altra Libertas, la Barcolana. Gara palpitante, ottimamente ed equanimemente arbitrata da Matteo Massalin dei Tigrotti Libertas che ha garantito la legittimità del risultato finale. Il 44-31 i biancorossi se lo sono costruito con pochi, ma determinanti, punti di vantaggio in ciascuno dei 4 parziali. Per il team del presidente-coach Daniele Bassi e dell’assistente Selene Sossi Gleria l’elemento chiave per il risultato finale è stata la coesione del gruppo, ma anche la rotazione di 21 componenti della rosa, che ha permesso alla compagine di arrivare a maggio con ancora forze fresche da gettare in campo. Ognuno dei componenti del numeroso roster ha giocato almeno sei partite di campionato anche grazie al paziente lavoro dello staff tecnico che ha portato anche i meno esperti a crescere tecnicamente fino a poter competere a pieno titolo nel non facile torneo.

PATTINAGGIO

TOLLARDO STACCA IL PASS PER GLI ITALIANI ■ Grande prova per Sara Tollardo dello Skating Club Pordenone che ha partecipato ai Campionati Regionali di Pattinaggio Artistico svoltisi a San Vito al Tagliamento nella specialità Solo Dance, qualificandosi ai prossimi Campionati Italiani FISR (Federazione Italiana Sport su Rotelle) di Roana. Con una prestazione piena di ritmo e di verve la giovane atleta è riuscita a

conquistare la quinta posizione nella Divisione Nazionale D, staccando quindi il pass per il tricolore. Intanto, in vista dei prossimi impegni alla volta di Misano Adriatico, le più giovani della società affiliata Libertas, allenate da Serena Lucigrai, hanno partecipato alla Don Bosco Cup 2017 di Latisana, gara interregionale di Pattinaggio Artistico a Rotelle.

Nella categoria Giovani A, Giada Pezzutti esegue con cura e grazia il suo disco di gara, offrendo una performance di altissimo livello. Ottimo esordio in una gara interregionale per le piccole Valeria Stella, Francesca Piva e Martina Tedeschi, che nella numerosa categoria Esordienti promo 2 hanno terminato rispettivamente al 14°, 20° e 22° posto.

UDINE | TRIESTE | PA


UDINESECALCIO

ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA JUDO PATTINAGGIO

SISANI SUPERLATIVA AI CAMPIONATI REGIONALI ■ Tre su tre le atlete premiate del Pattinaggio Corsa Libertas Porcia che hanno partecipato al Campionato Regionale su strada Veneto e Friuli che si è svolto a Trebaseleghe (PD), organizzato dall’Azzurra Pattinaggio Corsa. Due titoli regionali e una medaglia di bronzo guadagnano dunque in terra veneta le frecce azzurre purliliesi. Tornata carica e motivata dalle gare internazionali, Alexia Sisani regala prestazioni superlative, salendo sul primo gradino del podio in entrambe le gare previste per la categoria Allieve, la 500m sprint e la 5.000 a punti. La categoria Master Over 40 vede un’agguerrita a motivata Raffaella Gava tagliare per prima il traguardo della 5.000 m in linea, diplomandosi anche lei campionessa regionale. Nonostante pattini solo da ottobre, sorprende per la determinazione Sara Diana, che seppur in gara nella categoria Ragazze con atlete ben più esperte, riesce a vincere un’ottima medaglia di bronzo regionale sia nella 300m sprint che nella 2.000 a punti.

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE

ROITERO VICECAMPIONESSA ITALIANA JUNIORES Grande soddisfazione per lo Skorpion Club Libertas Pordenone che porta alle finali dei Campionati Italiani Juniores di Ostia due atleti, conquistando un argento e una quinta piazza ■ Grande risultato, che va a migliorare quello ottenuto lo scorso anno, da parte di Francesca Roitero (categoria +78 Kg), che vince con la veneta Amy Cauduro, poi con la piemontese Valeria Malerbe. Cede solo in finale con l’umbra Annalisa Calagreti, guadagnando

una preziosa medaglia d’argento. Sfiora il bronzo invece Alberto Ciardo (-81Kg), che dopo una gara perfetta che lo vedeva vincere tre incontri, purtroppo non passa all’incontro decisivo, ma dimostra comunque di essere tra i migliori atleti d’Italia,

qualificandosi quinto. «La società è soddisfatta dalle prestazioni dei suoi atleti – commenta il tecnico Luca Copat – e ancora di più festeggiamo la medaglia di Francesca che da anni continua a collezionare premi e riconoscimenti».

TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI !

ARTI ARZIALI CINESI

LUIGI COLIN IN L’AZZURRO A TBLISI ■ Il Campionato Europeo di Traditional Wushu Championships ha visto anche un pordenonese tra i protagonisti. Luigi Colin della Weisong School Pordenone Libertas è stato infatti convocato nella squadra azzurra per gli europei di Tbilisi in Georgia. Il commissario tecnico della nazionale, nonché segretario generale della federazione, Ettore Spoto ha assegnato al 23enne pordenonese le esibizioni nel massimo numero di stili possibili: a corpo libero, con arma lunga e con arma corta. Luigi Colin, che si allena presso la

Weisong School dall’età di 6 anni e che ha già vinto un bronzo agli scorsi campionati italiani nella categoria senior, a novembre si recò all’Università di Pechino per approfondire la sua preparazione nella patria dello sport che ama. Ma la commissione durante i Campionati Italiani Assoluti 2016 e la Coppa Italia 2017, ha notato anche altri quattro allievi della scuola di arti marziali cinese di Pordenone: Jasmine Zhu, Marta Zillet, Raffaele Ruppolo e Michele Ruppolo. Il 20 e il 21 maggio, i magnifici quattro si sono recati a Mode-

DOVA | MILANO | PRATO

na per la selezione degli atleti azzurri in vista dei 14th World Wushu Championships; Raffaele Ruppolo, già campione italiano junior, per la categoria senior, mentre Jasmine Zhu (senza titoli italiani perché avrà la cittadinanza solo una volta compiuti i 18 anni), Marta Zillet argento ai campionati italiani junior, e Michele Ruppolo argento ai campionati italiani cadetti, per la categoria under 18. Sarà l’allenatrice nazionale Maria Rosa Cherardi a scegliere gli atleti più meritevoli di vestire la maglia azzurra nelle prossime gare inter-

nazionali ufficiali. «In attesa che questa disciplina entri a far parte delle Olimpiadi, entrare nella squadra nazionale è la soddisfazione più grande per un atleta – ha commentato Liu Yuwei, presidente del sodalizio pordenonese – anche perché non sempre da fuori si capiscono i sacrifici fatti da questi ragazzi. Sono orgoglioso di loro».

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Team Progetto Giovani: lo sci ad altissimi livelli Un team con a cuore la crescita sportiva LIBERTASdei FVGragazzi attraverso e personale ALprogrammi SERVIZIO DELLE di allenamento personalizzati SOCIETÀ SPORTIVE per sviluppare al meglio le loro capacità atletiche

TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI ! ■ Una grande passione per lo sci ha portato alla nascita 10 anni fa dell’associazione affiliata Libertas Team Progetto Giovani, che si occupa dello sviluppo agonistico dei ragazzi dai 16 anni in su. Uno staff di tutto rispetto, formato dall’allenatore di 3° livello STF

Francesco Ciot, l’allenatore di 3° livello Edoardo Gusso, il preparatore atletico Alessandro Brazzit e il maestro di sci Andrea Appierto, noto alle cronache per i numerosi ottimi piazzamenti in gare nazionali e internazionali, accompagnerà i ragazzi nella crescita e nel raggiungimento dei massimi obiettivi possibili, senza il rimpianto di non aver avuto gli strumenti adeguati a progredire. La massima qualità ad un prezzo che non sia proibitivo è l’obiettivo principale dell’associazione, che segue ogni sciatore in un percorso personalizzato, dove al centro di tutto ci sia proprio l’atleta. I due allenatori seguono in tutto al

Qui sopra, Alexander Ploner (a sinistra) con Francesco Ciot, allenatore del Team Progetto Giovani. In basso, a destra: Andrea Appierto, Edoardo Gusso e Alessandro Brazzit. massimo una dozzina di ragazzi, per i quali organizzano circa una cinquantina di uscite da giugno a dicembre, in ghiacciai o in strutture apposite ove ci si possa allenare anche in estate, ottimizzando i costi, mentre con l’inizio delle gare sono previsti almeno due allenamenti a settimana oltre le competizioni. Ovviamente più sale il livello, più l’impegno aumenta. In uno sport che contempla grandi sacrifici per le famiglie sia dal punto di vista economico, sia da quello del tempo, e che alla fine si risolve in poco più di un minuto di gara, è importante avere un addestramento il più possibile di qualità. «L’idea è quella di crescere i ragazzi, sognare con loro e portarli ad alti livelli. – afferma Francesco Ciot – Se non raggiungono l’eccellenza, possono sempre percorrere la strada di maestro, istruttore o allenatore. Quando c’è questo tipo di continuità fra la vita dell’atleta e quella dell’allenatore, significa che siamo riusciti a trasmettere la passione. Questo è per noi già un successo».

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CURIOSITÀ

a cura di STEFANO OSSO

S

in dai tempi degli antichi romani la zona ai piedi delle Prealpi Giulie, e in particolare i Colli Orientali e il Collio, erano rinomati per la produzione olio di oliva, che, grazie al clima, ha un’acidità bassissima e quindi è di ottima qualità. Il nome stesso di “Oleis”, la frazione di Manzano da dove parte questo itinerario, è un chiaro richiamo all’ulivo. Le gelate degli inverni del 1929 e del 1956 avevano decimato le piante che erano sostituite dalla vite perché entra più rapidamente in produzione, ma negli ultimi 20 anni moltissime aziende hanno ricominciato a piantumare ulivi per cui la superficie coltivata sta rapidamente aumentando. Ogni anno, nell’ultima domenica di maggio, nella bucolica cornice di villa Maseri, si tengono due manifestazioni: “Olio e Dintorni”, dedicata alla produzione e degustazione dell’olio, e “Sensi d’arte”, un laboratorio artistico

all’aperto dove chiunque può esprimere la sua vena creativa attraverso i mezzi che preferisce; naturalmente entrambe corredate da chioschi enogastronomici. In occasione di “Olio e Dintorni” l’associazione Oleis&Dintorni organizza un giro in mountain bike, con accompagnatore, su due diversi itinerari: uno per tutti i ciclisti e l’altro riservato ai più allenati. In questo numero proponiamo il più semplice che comunque è di quasi 25 km e contempla la salita (su strada asfaltata) all’abbazia di Rosazzo ed è caratterizzato da continui cambi di scenario: dai vigneti agli oliveti, dalle coltivazioni di alberi da frutta a quelle di mais, dagli argini dei fiumi alle strade campestri, dalle colline alla pianura, in un susseguirsi di saliscendi attraverso piste interpoderali, ciclovie e stradine secondarie. E inoltre, le innumerevoli frasche, cantine e agriturismi che si incontrano durante il percorso, lo rendono ancora più attraente.

Poco oltre il ponte sul Judrio, all’incrocio tra via Diacono e via I Maggio c’è una lapide che ricorda il primo colpo di arma da fuoco sparato da un militare italiano durante la Prima Guerra Mondiale. All’epoca il fiume faceva da confine tra il Regno d’Italia e l’Impero Austro–Ungarico e la storia narra che, nella notte del 23 maggio 1915, due finanzieri di pattuglia, insospettiti dai movimenti delle truppe nemiche che stavano cercando di minare il ponte, spararono in direzione di Brazzano sventando così la distruzione del manufatto.

Descrizione giro Si parte dal viale di accesso di villa Maseri e, attraversata la strada che sale “in badia” si prosegue su uno sterrato tra i campi fino a incrociare la ciclovia FVG–3. Dopo una breve deviazione al limitare dei vigneti si segue la ciclovia, passando per Case, San Giovanni e Cascina Rinaldi fino ad attraversare il Judrio sulla strada secondaria per Cormons. Subito dopo il ponte si prende a sinistra uno sterrato che porta a Giassico e quindi, tra le case di Visinale e Sant’Andrat si giunge a Casali Gallo. Un’altra piccola deviazione per i campi e poi si continua per Gramogliano, al-

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ternando tratti su viabilità secondaria a tratti su piste ciclabili. A Prà di Corte, alle porte di Corno di Rosazzo, davanti al piccolo Santuario della Madonna d’Aiuto, si sale sull’argine del Corno fino a incrociare la strada per Rosazzo. Qui si seguono per un tratto e indicazioni del percorso ciclabile che però si abbandona poco più avanti per salire all’abbazia lungo la tranquilla provinciale 109 anziché scalare le forti pendenze di via monsignor Lodi. Dal piazzale di Rosazzo inizia la veloce discesa che in pochi minuti porta a villa Maseri e al punto di partenza.


DAL SATELLITE UDINESECALCIO L’area del giro è coperta dalla carta 1:25.000 dell’editrice Tabacco, foglio 054 “Collio – Brda”. La descrizione completa del giro è su http://www.natisoneinbici. it/?p=3522 dove oltre alle tracce per il GPS e la mappa di Bikemap.net c’è anche la descrizione dei percorsi per raggiungere Oleis sia dalla stazione di Cividale che da quella di Manzano.

TRA VIGNE E ULIVI A

“OLIO E DINTORNI” INFO UTILI Il giro è lungo 24,7 km con un dislivello di 150 metri ed è di medio/facile difficoltà. Lo si può percorrere in meno di tre ore sia in mountain bike che con una robusta city bike. I tratti di sterrato sono solo il 20% del percorso totale e in caso di pioggia possono venire facilmente aggirati utilizzando viabilità secondaria. I periodi migliori sono la primavera e l’autunno, ma, considerata la bassa quota e l’assenza di tratti impegnativi, lo si può tranquillamente percorrere durante tutto l’anno. Oleis è facilmente raggiungibile sia da Manzano che da Cividale, percorrendo o la provinciale 19 o la ciclovia FVG-3. Nei pressi di Villa Maseri c’è anche un parcheggio per camper dotato di acqua e prese di corrente mentre a pochi metri c’è una zona WiFi–free. Passando per zone abitate non ci sono difficoltà nel trovare punti di appoggio.

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QUEL RUMORE FASTIDIOSO “ACUFENE” RISOLTO CON SUONI ZEN

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Fischi, ronzii, cascate, grilli…. tutti sintomi di un problema molto fastidioso: l’acufene. Anche il famosissimo cantante Mal, soffre di questo problema purtroppo ancora poco noto. “Durante una breve escursione nel Sahara, la guida ci ha spinti ad ascoltare il silenzio del deserto. Un’esperienza considerata mistica, profonda,

Il cantante Mal si affida alla Maico e ha migliorato il suo problema di acufene grazie alla tecnologia Maico

unica al mondo, densa di riflessione e significato. Ebbene io percepivo solo quel fastidiosissimo rumore simile ad un corso d’acqua. Ho deciso che il mio ascolto non poteva essere intrappolato da quel rumore che ad un tratto era diventato difficile da gestire: era arrivato il momento di chiedere aiuto”.

Ho trovato nel personale della Maico la competenza e la pazienza indispensabile per potermi dare la soluzione giusta. Il cantante Mal: “da tanti anni mi affido alla Maico: fai come me! Ora sono in perfetta sintonia con il mondo. Consiglio a coloro che hanno problemi di acufene, di rivolgersi al personale Maico”.

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