n° 10 TremilaSport 20 05 2015

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TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI

magazine

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20|05|2015

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

MUSSOLETTO, L'UOMO DEI MIRACOLI pag 14

PERSONAGGIO

ENZO CAINERO, PROFESSIONE MANAGER pag 42

ATLETICA

MARCO E GIADA, PASS PER TALLINN pag 46

ULTIMA SPIAGGIA RICOMI NCIAMO AL VIA SABATO I PLAY-OUT PER I RAMARRI PAG 6


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A T * L E C S A U T A O L SU UN ARTICO IN UNA VASTA GAMMA DI ARTICOLI SPORTIVI E DELLE MIGLIORI MARCHE NIKE, ADIDAS, CHAMPION, CONVERSE, FREDDY, DIMENSIONE DANZA, DEHA, EVERLAST, LOTTO, LEONE, LE COQ SPORTIF, ARENA, HEAD, ASICS, MIZUNO, SAUCONY, BROOKS, VANS, SPORTFUL, O’NEILL, NORTH SAILS, COLUMBIA, SALOMON, THE NORTH FACE, MONTURA, MAMMUT E TANTI ALTRI...

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SOMMARIO

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IL NOSTRO EVENTO

24-25 UDINESE

6 LEGA PRO

7 SERIE D

CALCIO

8-9 ECCELLENZA 10-13 PROMOZIONE 14-15 PRIMA CATEGORIA

16 SECONDA CATEGORIA

17 TERZA CATEGORIA

18-19 GIOVANILI 20-21 CARNICO

31

22 CALCIO A 5

23 FEMMINILE

36-37 BASKET 38-40 VOLLEY

Le belle di Tremila Sport: Gabriella Natale

41-47 ALTRI SPORT

RUBRICHE 26-27 AMARCORD 31-34 L E BELLE DI TREMILASPORT

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GIANLUCA BIRTIG Il CjarlinsMuzane si gioca tutto nel ritorno con la Varesina. Il tecnico: «Comunque vada sarà un successo»

30 NONSOLOSPORT

48-49 MONDO LIBERTAS 50-51 GLI ITINERARI DI TREMILASPORT

TremilaSport+ | 20 05 2015 | 03


a v i t a re

c e t a t s

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Ritornano anche quest’anno a grande richiesta i Centri Estivi firmati Aquarius a Tavagnacco e Magnano in Riviera Centro Estivo rivolto a bambini e ragazzi da 4 a 13 anni opportunamente suddivisi in fasce d’età e costantemente seguiti da animatori ed istruttori qualificati Lezione di Scuola Nuoto Giornaliera Giochi Acquatici, Giochi all’ aperto, Attività Motorie, Laboratori Manuali e creativi, orto amico, baby fitness, e molto altro.. Per informazioni: Magnano in Riviera tel. 0432.783824 Tavagnacco tel. 0432.643012 www.aquarius.it

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FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO


EDITORIALE

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TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI

magazine

10|15

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w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m

MUSSOLETTO, L'UOMO DEI MIRACOLI

P

pag 14

PERSONAGGIO

ENZO CAINERO, PROFESSIONE MANAGER pag 42

ATLETICA

MARCO E GIADA, PASS PER TALLINN pag 46

Pordenone, dacci dentro, importante la tua salvezza

ULTIMA SPIAGGIA RICOMI NCIAMO AL VIA SABATO I PLAY-OUT PER I RAMARRI PAG 6

er il Pordenone è giunta, con i faticosamente conquistati play out, l'ultima occasione per rimanere in LegaPro, categoria di rispetto confacente all'antico blasone del club neroverde. Ha pagato lo scotto del noviziato, la società del presidente Lovisa, che da esperto praticante del mondo del pallone, dove si è distinto a suo tempo anche come giocatore, ha voltato e rivoltato il calzino fino ad arrivare al salvatore della patria Fabio Rossitto. Ed ecco evitata la retrocessione diretta, ma sabato al Bottecchia i neroverdi dovranno vedersela con un'altra illustre decaduta, il Monza, nella prima delle due gare-salvezza. Un in bocca al lupo ai ramarri, da parte del calcio regionale, va dato con calore, anche perchè la loro permanenza in categoria significherebbe avere ancora un'altra squadra, oltre all'Udinese, nel calcio professionistico, e non è poco. Noi lo facciamo dedicando la nostra copertina ad un Maracchi esultante e beneaugurante. Ma non solo di calcio parla la nostra rivista, con i personaggi ad assumere una parte rilevante. Ecco allora l'uomo di sport Enzo Cainero a parlare della sua professione di project manager di livello internazionale, mentre ai giovani atleti Marco Bortolato e Giada Carmassi è dedicato il doppio servizio dedicato ai freschi record che hanno valso loro il pass per i campionati Europei del prossimo luglio a Tallinn, in Estonia. I campioni in tutti gli sport non mancano, in Regione, e nel nostro evento Top Tremila del prossimo 4 giugno al Centro benessere Aquarius di Magnano in Riviera ne vedremo sfilare in gran numero: date un'occhiata all'interno alla prima presentazione della nostra manifestazione per rendervene conto e invogliarvi a farci visita. E sempre a proposito di campioni, simpatico l'amarcord del giornalista Piero Micoli, che ripropone a distanza di trent'anni la propria esperienza professionale al seguito dell'Udinese di Zico e di altri bei nomi bianconeri in un calcio degli anni '80 dal volto umano. Un magazine, insomma, ancora una volta da gustare.

Il Direttore Edi Fabris

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Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 20 maggio 2015.

PUBBLICITÀ MediaTremila Edizioni Viale Palmanova 146 - Udine Tel. 0432. 33 30 893 agenti@tremilasport.com

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TremilaSport+ | 20 05 2015 | 05


LEGAPROCALCIO

Aver avuto un solo risultato utile ci ha dato la giusta spinta FEDERICO MARACCHI

I

mmaginate una gara sui 100 metri. Blocchi di partenza. Ready. Set. Go. Colpo di pistola e via. Ma parti male, non c'è grip, scivoli subito. Inizio orribile, arranchi, resti indietro, mentre davanti a te gli avversari guadagnano metri e ti staccano. Ti rialzi a fatica e non resta che inseguire. Corri, corri, corri più che puoi, ma più vai avanti più lo spazio per recuperare diminuisce. 50 metri. A metà percorso ti danno per spacciato. Sei troppo lontano, è praticamente impossibile. Invece tiri fuori l'orgoglio, il cuore, gli attributi. E parte lo sprint finale. Ormai lo vedi, ci sei quasi, il traguardo è lì, ad un passo, ed hai raggiunto i tuoi avversari. Ultimi metri. Senti il fiato dei rivali. Allunghi il busto con uno slancio dove c'è tutto te stesso e, al fotofinish, compi il miracolo. La rincorsa del Pordenone si è conclusa una settimana fa nello scontro con l'Albinoleffe: una meravigliosa rimonta, tanto incredibile quanto inaspettata, una volata chiusasi col sorpasso all'ultimo respiro e con la conquista del penultimo posto che permetterà agli uomini di super Rossitto di giocarsi ai playout la permanenza in Lega Pro. Perché il calcio regala emozioni anche alla rovescia. E, a raccontarcele oggi, è l'uomo dei gol decisivi, di quelli che pesano. L'eroe del 10 maggio: Federico Maracchi. - Diciamolo: il tuo gol più importante. «Ho goduto come un pazzo. Una cornice spettacolare, con tutti i nostri tifosi a sostenerci. Stupendo. Avere avuto un solo risultato a disposizione ci ha aiutato: abbiamo fatto un primo tempo da paura! Peccato per il mio palo e le due occasioni di Bjelanović: avremmo potuto chiudere la prima frazione con un netto e meritato vantaggio. Nel secondo tempo poi ho trovato il gol ed abbiamo gestito arretrando il baricentro. Pochi rischi e risultato raggiunto».

06 | 20 05 2015 | TremilaSport+

VERSO I PLAY-OUT

SFRUTTIAMO

IL FATTORE BOTTECCHIA Federico Maracchi, match winner contro l’Albinoleffe, punta sulla gara d’andata per affondare il Monza nei play-out - Il fattore mentale è stato determinante… «Noi avevamo uno spirito diverso rispetto all'AlbinoLeffe e si è visto sin da subito. Il loro atteggiamento un po' mi ha sorpreso, te lo confesso. Queste partite però sono sempre particolari: loro un po' impauriti, un po' troppo chiusi a livello tattico e noi con la nostra voglia di impresa. Abbiamo meritato la vittoria». - L'avevamo già detto a marzo: sei l'uomo del "last second". In tanti pensano che è giusto abbia segnato tu questo gol fondamentale… «Sì mi è andata bene spesso nei finali di stagione. Dopo la decisione che ho preso in gennaio (rifiutata la B, ndr) i tifosi si sono legati molto a me. Sono rimasto per aiutare la

squadra e toglierci grandi soddisfazioni: ho sempre cercato di dare il massimo e so che tutti hanno percepito il mio impegno. Inoltre il gol mi mancava da un po' e ci tenevo parecchio a tornare sul tabellino dei marcatori: è arrivato nel momento migliore, meglio di così non poteva andare». - Ora playout. Arriva il Monza. Con loro due sconfitte per 1-0 in campionato. «Il Pordenone dell'andata è completamente diverso da quello del ritorno. Siamo cresciuti, siamo più forti. Nel primo scontro avevamo fatto una discreta prestazione, nel secondo invece è emerso quel nostro problema sulle partite in trasferta: per questo penso che sabato, al Bottecchia, dovremmo prenderci

un vantaggio. Le statistiche parlano chiaro. I playout poi sono sempre un'incognita, può succedere di tutto. Servirà massima attenzione soprattutto nei minuti finali». - Avresti preferito un Lumezzane o una Pro Patria? «Ci sarebbero tante considerazioni da fare. Il Monza arriva in una situazione societaria non esaltante e il girone di ritorno non è stato eccezionale. A questo punto però un avversario vale l'altro: penso che dobbiamo guardare solo noi, che arriviamo lanciati. Il nostro approccio sarà l'unico fattore determinante. Se giochiamo come l'ultima partita, davanti può esserci Lumezzane, Pro Patria o Monza: non cambia nulla». Luca Feole


SERIED

QUI TRIESTINA

L'UNIONE SI GIOCA TUTTO CONTRO IL DRO

L'ennesimo cambio in panchina ha visto il ritorno di Ferazzoli alla guida degli alabardati. Ora è vietato fallire in Trentino, vista anche la valanga di tifosi giuliani al seguito

S

i sta avvicinando inesorabilmente la scadenza senza appello per la Triestina, ossia la fatidica data di domenica 24 maggio. Un giorno assolutamente decisivo per l'Unione, che disputerà lo spareggio play-out in Trentino contro il Dro. Sarà una partita secca, senza appello di alcun genere: chi perde retrocede in Eccellenza. Lo sanno bene i tifosi giuliani che, tanto per non perdere l'immarcescibile fede, stanno preparando scrupolosamente la madre di tutte le trasferte. L'atmosfera è bollente e tra la tifoseria serpeggia malumore in quantità industriale, concretizzato in maniera inequivocabile nell'ultima assemblea stante la fatidica decisione di ritirare il marchio della squadra a decorrere dal 25 maggio. Il provvedimento sensazionale è stato adottato all'unanimità dal Centro di coordinamento Triestina Club, detentore del marchio. Questo la dice lunga sulla situazione e sull'umore della tifoseria nei confronti del presidente Pontrelli e ha sancito in maniera inequivocabile il forte strappo che serpeggia ormai senza appello nei confronti dello stesso. Pontrelli viene fortemente contestato sia per la cattiva gestione della società che per il tourbillon quasi inarrestabile di allenatori che si sono avvicendati al capezzale dell'Unione nell'arco della stagione, servito a ben poco, visto il fallimentare campionato condotto dalla squadra giuliana. Decisamente troppi quattro mister, nell'ordine Lotti, Ferrazzolli, Gagliardi, nuovamente Lotti (per pochissimi giorni) ed infine nuovamente Ferrazzoli, una girandola capace di far girare la testa a chiunque.

Degli allenatori citati, soltanto Ferrazzoli gode della fiducia quasi incondizionata dei tifosi e questo lo sa molto bene il presidente Pontrelli, che lo ha frettolosamente richiamato, a furor di popolo, per affidargli nuovamente la guida della squadra e il compito fondamentale di conquistare la salvezza nell'infuocato play-out che attende la Triestina in Trentino. Nella vigilia dell'impegno senza paracadute, va però segnalata pure una nota lieta. Il Dro ha messo a disposizione della tifo-

seria giuliana ben 500 biglietti, in pratica l'intera capienza del piccolissimo stadio della squadra trentina. La società lo ha fatto ben consapevole della scarsa affluenza dei suoi tifosi e del suo poco attaccamento alla squadra. In pratica un grosso aiuto alla Triestina che, domenica prossima, giocherà praticamente in casa sotto la spinta dei suoi ammirevoli tifosi, una grossa spinta in più per mantenere la categoria, di per sè già alquanto stretta per una squadra dal blasone prestigioso e di grande

tradizione come la compagine alabardata. Dal canto suo i giuliani stanno preparando la gara lontano da Trieste, in ritiro in Romagna, ben distanti dalle polemiche e dal clima infuocato che regna sovrano nel capoluogo regionale. La serenità e la calma di poter preparare il match senza pressioni dovrebbe costituire una buona dose di fiducia nelle teste e nelle gambe degli alabardati che nei play-out dovranno dare tutto, anche l'anima! Riccardo Gregori

DENTRO O FUORI

La Triestina, dopo l'ennesimo cambio di allenatore, si gioca la salvezza nella tana del Dro. (Foto B360Images)

TremilaSport+ | 20 05 2015 | 07


CALCIO PRIMACATEGORIA

GIANLUCA BIRTIG «Serve una mentalità vincente e propositiva, a prescindere da chi si ha di fronte»

CJARLINS,

S

econdi in classifica nel campionato di Eccellenza dietro solo alla corazzata dell’UFM, il Cjarlins Muzane si è guadagnato il diritto di giocarsi la possibilità di approdare in Serie D passando per la porta dei play-off nazionali. Mister Gianluca Birtig si presenta all’appendice più importante della stagione dovendo affrontare la Varesina, già vincitrice sul Verbano nel play-off del girone A della Lombardia, in doppia sfida: l’andata in quel di Varese si è conclusa con il risultato di 3-1, quindi tutto si deciderà domenica prossima, il 24 maggio, in Friuli, quando la formazione allenata da Spilli è attesa a Carlino per la gara di ritorno. Il Cjarlins Muzane si giocherà tutto dovendo buttare il cuore oltre all’ostacolo e puntando alla grande rimonta, ma è certo che ci sarà da sudare. Per gli arancioblu del presidente Vincenzo Zanutta sono giorni di fermento e trepidazione perché alle porte del club sta bussando un sogno vero e proprio: dovesse la formazione di Birtig avere la meglio sulla Varesina, passerebbe alla finale Nazionale che, sempre con formula di andata e ritorno, sancirà definitivamente

Il Cjarlins è stata la destinazione ottimale. è la squadra più simile per mentalità al mio Tamai 8 | 08 08 | 2004 052015 2015| TremilaSport+ | TremilaSport+

chi si aggiudicherà il pass valido per giocare il prossimo anno in Serie D. Dopo un passato importante da calciatore professionista, Gianluca Birtig ha deciso di saltare la staccionata e di andare a sedersi in panchina per intraprendere la via di una nuova e stimolante carriera: per lui sei anni alla guida del Tamai e ora, alla sua prima stagione da tecnico del Cjarlins Muzane, si ritrova con merito e gran soddisfazione a sentire il profumo della Serie D. Nato il 31 marzo del 1967, l’ex difensore centrale di Triestina e Pordenone, ci racconta entrambe le sue vite, quella di calciatore e quella di allenatore: «Da calciatore ho accarezzato il calcio vero arrivando a un passo dalla Serie A: con la Triestina di patron Berti ho giocato in C1, C2 e anche in Serie B, disputando i quarti di finale di Coppa Italia contro la Roma. La mia carriera da calciatore è iniziata nelle giovanili dell’Udinese ed è passata attraverso i campi di Pordenone per due volte, Trieste per sette anni e ancora per due volte, e poi Novara, Siracusa, Mestre in C2, Tamai, Gorizia, Manzano, Monfalcone e infine al Pordenone del presidente Lovisa. Qui ho appeso gli scarpini al

LA SCHEDA

NON TUTTO È PERDUTO ROCCIA Nato a Udine il 31 marzo 1967, Gianluca Birtig ha iniziato nella Primavera dell'Udinese esordendo però in prima squadra con il Pordenone in C2. Successivamente ha vestito le maglie di Novara, Siracusa, Pro Gorizia e soprattutto Triestina, di cui è stato una bandiera. Ha chiuso la carriera da calciatore nel 2008 al Pordenone. Da allenatore è stato per sei anni al Tamai e dalla scorsa estate è al CjarlinsMuzane.


ECCELLENZACALCIO

TORNEO OPEN E DERBY PRO STEFANO MARANGONE

Una formazione del CjarlinsMuzane che sta provando a dare l'assalto alla Serie D chiodo nella stagione 2007-2008 ottenendo la Promozione in Serie D con la stessa maglia con cui la mia storia era iniziata tanti anni prima». «Cosa particolare - riferisce Birtig ripensando al passato -, è che per me, il calcio vero, era finito già prima che lo cominciassi: nella Primavera dell’Udinese mi allenavo con un certo Zico, l’unico e ultimo vero campione del calcio, sia per le sue doti calcistiche che per quelle umane. Un fuoriclasse di altri tempi e di un’umiltà unica. Quando lui ha appeso gli scarpini al chiodo, io ho iniziato la mia carriera da professionista». «Quando chiusi col calcio giocato, il Tamai mi chiamò subito a guidare la squadra. Non ci ho pensato su e si è creato un connubio che è durato sei anni, sei anni belli e intensi. Tuttavia c’è un inizio e una fine per tutte le cose e anche quell’esperienza è volta al termine, senza lasciare amarezze o rimpianti per una fine non troppo entusiasmante. Allora avevo deciso che non mi sarei proposto a nessuno e di lasciare che le cose andassero da sé: proprio in quel momento mi ha cercato il Cjarlins Muzane, la realtà più bella, devo dire, fra tutte quelle che avrebbero potuto interessarsi a me. Una realtà pulita e un ambiente sereno, composta da gente genuina e guidata da un ottimo presidente. In questo senso molto simile a ciò che era anche a Tamai». E ora quella Serie D tanto sognata bisogna giocarsela in casa nel ritorno con la Varesina, in una gara che vale un’intera stagione: «Se pensiamo che l’anno scorso la squadra si era salvata all’ultima giornata, essere arrivati a questo punto, per noi, è già una gran soddisfazione. Merito della società che ha voluto crescere e del gran lavoro operato dai dirigenti e da patron Zanutta. Adesso ci giocheremo il tutto per tutto e non sarà certo facile: in partenza eravamo comunque al 50 e 50 e nessuna delle due formazioni partiva favorita sulla carta. La Varesina è un ottima squadra e lo ha ampiamente dimostrato, viene da quattro promozioni di fila e un perché sicuramente ci sarà; stanno bene fisicamente e hanno buona tecnica. Inoltre conosco bene mister Spilli, una punta che ha giocato con me a Trieste nel 1996-97, così come conosco il loro bomber, Pizzini, che segnava al Kras quando io allenavo il Tamai».

BOMBER Il gol di Filippo Fabbro all'Ufm: il momento più alto, fin qui, della stagione degli orange in Eccellenza.

«Noi - spiega Birtig - sul campo, non speculeremo: abbiamo una nostra chiara identità di gioco e non penseremo troppo a far calcoli. Non ci disponiamo sul campo a seconda delle caratteristiche degli avversari ma facciamo sempre la nostra partita indipendentemente da chi ci troviamo davanti. Il mio credo calcistico è basato su un’idea costruttiva di gioco, nella quale i ragazzi si devono abituare a pensare senza rimanere soffocati dagli schemi: un calcio in cui il pallone gira molto e in fretta, e votato al bel gioco». L’atteggiamento di Birtig sul futuro, rispecchiando la sua filosofia di vita, assume i tratti della leggerezza e del fatalismo, il tecnico non si fa certo dominare dall’ansia o dalle eccessive aspettative: «Se guardo avanti è chiaro che vorrei centrare la Serie D, ma in genere preferisco non fare troppi programmi. Forse sono un po’ fuori dagli schemi ma penso a divertirmi e sto nel mondo del calcio per pura passione. Comunque andranno a finire questi play-off, io sarò contento di ciò che la mia squadra ha saputo fare fin qui, poi, se in estate ci saranno ancora i presupposti per rimanere, allora rimarrò più che volentieri. Anche perché la famiglia è il mio primo impegno e non ho nessuna intenzione di allenare troppo lontano da casa». (e.b.)

Al di là della Serie D e dei play-off, mister Gianluca Birtig è impegnato in un’importante iniziativa benefica promossa dal LavarianMortean: «Mercoledì 3 giungo alle ore 19.00, sul campo di Mortegliano, si terrà la partita in favore del Comitato Marangone che opera in favore dei malati di SLA del Friuli Venezia Giulia. Si sfideranno le rappresentative composte dalle ‘Stelle Bianconere’ (allenate da mister Giacomini) e delle ‘All Stars Amici di Stefano’ (allenate da mister Tesser), una squadra formata da una selezione di Glorie Alabardate: non mancheranno giocatori del calibro di Handanovic, Stankovic, Poggi, Bertotto, Felipe, Balbo, e solo per citare qualche nome». «Al termine ci sarà un asta di beneficenza con cimeli di calciatori, fra maglie e scarpini, autografate dagli stessi campioni. Tutto il ricavato verrà devoluto al Comitato Marangone. In più saremo, e meglio sarà. La reputo un’occasione importante per divertirsi e fare al tempo stesso qualcosa di bello per chi è stato più sfortunato». TremilaSport+ | 20 05 2015 | 09


CALCIOPROMOZIONE

Da 11 anni Gustavo Buonocore è il bomber del Sesto Bagnarola. La salvezza di quest'anno è passata ancora per i suoi gol

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BOMBER Con un sogno nel cassetto: giocare almeno un anno assieme al fratello Mirko, punto di forza del Ceolini. (Foto Rossetto)

inizio anno sembrava tutto perduto per il Sesto Bagnarola: un punto in sette partite, ultima posizione di classifica e morale sotto ai tacchi, ai tacchetti. Poi la svolta, la rincorsa, la scalata fino al quartultimo posto e il miracolo, concretizzatosi definitivamente il 10 maggio nella gara di playout contro la Reanese. Avversari sconfitti per 2-1 dopo i tempi supplementari e, per la squadra di Sesto al Reghena obiettivo salvezza centrato. Chi ha segnato? Semplice, il numero 9: Gustavo Buonocore. Parliamo di una bandiera vera e propria di questo club, di cui è il cuore e l’anima, e contro la Reanese, per un’altra volta ancora, ne ha dato tangibile dimostrazione siglando il gol dell’1 a 1. Una stagione dunque iniziata male, poi la svolta dopo la settima giornata, quando mister Silvano Neri, ex Teor e Lignano, è succeduto a Giuseppe Geremia con un Sesto ultimo in classifica con un solo punto: quindi la sfida contro il Flumignano vinta 3-0 ed ecco materializzarsi, dopo otto giornate, i primi tre punti. Ma è lo stesso Buonocore a raccontarci

Con mister Neri ho avuto screzi all'inizio e sono rimasto fuori tre mesi 10 | 20 05 2015 | TremilaSport+

LA SCHEDA

CONTRO OGNI SCOMMESSA

BANDIERA Gustavo Buonocore è nato a Pordenone il 24 luglio 1984, vive a Porcia e da undici anni è in forze ai blues del presidente Daniele Gerolin. Ha iniziato a giocare a calcio nel Don Bosco, passando poi per le giovanili di Fontanafredda e Sanvitese, con la quale ha esordito in prima squadra. Nel suo palmares anche il titolo di Promozione conseguito con l’Azzanese di Stefano De Agostini, prima di approdare al Sesto Bagnarola.

meglio come sono andate le cose: “Dopo poche partite già sembrava tutto perduto, nessuno avrebbe scommesso un euro su di noi e sulla nostra salvezza e invece alla fine ce l’abbiamo fatta, seppur con più fatica di quanto avessimo previsto: la svolta è avvenuta dopo il cambio del mister, anche se quel momento è coinciso con l’inizio di un periodo per me piuttosto complicato e con la mia peggiore stagione calcistica di sempre”. “Ho avuto qualche screzio con mister Neri sin dal principio, motivo per cui, per scelta tecnica, non ho giocato fino a marzo, tre mesi di inattività completa. In effetti non stavo attraversando un bel momento, ero sottotono sia fisicamente che mentalmente, ma poi non siamo più riusciti a imbastire un relazione per lungo tempo. I rapporti sono stati tesi, è vero, ma ciò che più conta è che tutto si sia risolto e che abbiamo goduto del lieto fine: dopo il gol che ho messo a segno nel play-out contro la Reanese c’è stato fra noi un bell’abbraccio, penso voglia dire molto. Per me una rivincita dal punto di vista personale, ma anche molta soddisfazione per aver ricambiato la fiducia del mister guadagnata con fatica durante l’anno”.


PROMOZIONECALCIO

MERCATO E TOTOALLENATORI

Mauro Azzalini, ex tecnico del Sesto, ha lasciato un segno la carriera di Buonocore. “Ci tengo invece a spezzare una lancia in favore di mister Geremia - sottolinea Buonocore -, che purtroppo si è trovato ad allenare il Sesto Bagnarola in un momento particolarmente difficile. È stato con noi solo sette partite ma posso assicurare di aver visto pochi allenatori preparati quanto lui. Il problema è che Sesto è una squadra che ha bisogno di essere spronata, è un ambiente molto giovane che necessita di stimoli e sollecitazioni continue, mentre Geremia è persona taciturna e pacata. In questo mister Neri è decisamente più simile a Mauro Azzalini che ci ha portato in Promozione: decisamente una persona fuori dagli schemi. Ho di lui un bellissimo ricordo, un gran personaggio in senso assoluto”. “Il campionato di Prima Categoria confida Buonocore - l’abbiamo vinto praticamente solo per e grazie a lui: non penso che sarebbe stato possibile con nessun altro al posto suo. E l’anno dopo, ossia la stagione scorsa, al primo di Promozione e sempre con Azzalini in panchina, abbiamo ottenuto un altro gran risultato riuscendo a salvarci. Portava in campo e nello spogliatoio una grinta pazzesca, era capace di momenti di goliardia incredibili per poi sapersi dimostrare di una serietà e di una professionalità uniche”. Nel passato di Buonocore, la trafila delle giovanili tra Fontanafredda e Sanvitese, l’esordio in prima squadra i Fraticelli in Serie D e successivamente il passaggio all’Azzanese di Stefano De Agostini, con la quale ha vinto il campionato di Promozione. Da allora solo Sesto Bagnarola. “Mi sono definitivamente fermato al Sesto Bagnarola perché qui ho trovato un ambiente eccezionale, non ho più sentito il bisogno d’altro. E oltre all’ambiente ho trovato anche e soprattutto una persona eccezionale: parlo di Franco Danelon, DS al

tempo del mio arrivo e ora dirigente del club. Un uomo di una disponibilità senza pari a cui sono davvero molto attaccato e riconoscente; ha fatto molto per me così come per tutto l’ambiente Sesto”. “In 11 anni con la maglia blu numero 9 - prosegue Buonocore - ho vissuto molteplici esperienze, momenti indelebili come la vittoria del campionato di due anni fa e la salita in Promozione, così come momenti di scoramento: nel 2008 ho subito un grave infortunio alla spalla che si pensava non mi avrebbe più permesso di rientrare. Sono stato fermo un anno ma con la tenacia e stringendo i denti ce l’ho fatta, riuscendo in seguito anche a giocare la mia migliore stagione di sempre, quella appunto della vittoria del campionato di Prima Categoria di cui sono stato il capocannoniere con 17 reti senza rigori”. Parecchie ombre, però, sul suo futuro in riva al Reghena: “È probabile che questo possa essere stato il mio ultimo anno qui: ho appena comprato casa a Porcia, gli impegni di lavoro e quelli famigliari, con due bimbi piccoli a casa, mi tengono molto occupato e il campo è a trenta chilometri di distanza. A tal proposito voglio ringraziare Enrica, la mia compagna, a cui sono immensamente grato per avermi supportato e sopportato e per il modo in cui l’ha sempre fatto. Di dove andrò non ne ho ancora idea, come sempre si deciderà tutto in estate, quando mi confronterò con la società. Poi sceglierò in base a chi si farà sentire. Un sogno nel cassetto? Vorrei riuscire a giocare almeno un anno, prima di concludere la carriera, con mio fratello Mirko, ora in forza al Ceolini. È cosa che ci diciamo da sempre e che mai siamo riusciti a realizzare. Ma prima o poi…”. Elia Bianco

Impresa riuscita all'Union Pasiano, fresco di promozione dopo il successo per 3-0 contro Maniagolibero. Un cammino strepitoso, quello dei roosoblù, soprattutto se si pensa al pessimo inizio di stagione. Decisivo il tecnico Giulio Francomartin che con una buona dose di pugno di ferro, è riuscito a rimettere in carreggiata la squadra portandola ad essere la prima tra le squadre umane, considerando il Casarsa formazione di altra categoria già in partenza. La sua conferma è arrivata direttamente dal presidente dell'Union Pasiano, Michele Bonotto nel dopopartita della sfida di domenica, e ora si può cominciare a programmare una stagione all'altezza del blasone di una società che si è definitivamente buttata le spalle i pessimi ultimi anni della gestione Vazzoler. Si festeggia a Pasiano, così come a Godia, con la Fulgor che per la prima volta nella sua storia affronterà un campionato di Promozione. Lo farà però senza la sua bandiera Massimo Sivieri che ha annunciato il ritiro dal calcio giocato al termine della stagione per ripetuti problemi fisici. Per quanto riguarda le altre panchine della Destra Tagliamento, probabile la conferma di Alessandro Giavon a Prata, mentre a Pravisdomini c'è attesa per sapere la decisione di Pino Rauso. La società vorrebbe trattenerlo, lui però ha ricevuto un'offerta a cui sarebbe molto difficile dire di no da Portogruaro. Conferma sicura arriva, infine, dal LavarianMortean: Stefano Beltrame sarà alla guida dei biancazzurri per il quinto anno consecutivo. TremilaSport+ | 20 05 2015 | 11


CALCIOFOTOGALLEY CALCIOUDINESE

PROMOZIONE GIR. A-PLAY OFF

Flumignano Porcia

4-2

Foto:DARIO BIANCHI

17-05-2015

12 | 20 05 2015 | TremilaSport+


FOTOGALLEYCALCIO UDINESECALCIO

TremilaSport+ | 20 05 2015 | 13


Dopo le due salvezze ottenute col Montereale, il tecnico avianese ha compiuto il terzo miracolo consecutivo salvando il Rive d'Arcano

GIOVANNI MUSSOLETTO

MI PIACCIONO LE SFIDE IMPOSSIBILI 14 | 20 05 2015 | TremilaSport+


PRIMA CATEGORIACALCIO

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iva d'Arcano salvo: un verdetto che ha del clamoroso se si pensa che mai i collinari erano riusciti a centrare la permanenza in Prima categoria nella loro storia, e che a novembre erano relagati in ultima posizione in classifica con solo tre miseri punti racimolati. A compiere l'impresa uno ormai abituato a centrare le salvezze impossibili, ossia Giovanni Mussoletto, chiamato a soccorso del Rive a stagione in corso quando la situazione sembrava ormai compromessa, se non addirittura disperata. Il tutto dopo le due salvezze miracolose conseguite alla guida di un Montereale imbottito di under 20. «Mettiamola così - esordisce il tecnico avianese -, a me piacciono le sfide impossibili». Un filotto strepitoso quello colto dal Rive d'Arcano, nel girone di ritorno, dove sono arrivati 13 risultati utili rallentando la corsa di Real Udinest, Fulgor, Fauglis e andando a vincere sul campo della Risanese: «A dire il vero, se ho accetto la panchina del Rive è perchè ero convinto che il materiale tecnico e umano fosse assolutamente adatto alla Prima categoria. E la riprova la si è avuta considerando il fatto che abbiamo centrato la salvezza senza nemmeno aperare sul mercato invernale quando è arrivato il solo Lucio Dri». «Tutti ci davano per spacciati e i ragazzi ovviamente avevano il morale sotto i tacchi dopo le prime gare di campionato. Ho trovato una squadra totalmente demoralizzata. C'era molto da lavorare a livello psicologico. Fortunatamente da giocatore ho vinto dieci campionati, e se non altro ho imparato cosa vuol dire avere una mentalità vincente. La prima cosa da fare era cercare di instillarla nei ragazzi. Ho trovato un gruppo molto disponibile ad apprendere e al sacrificio. Pensa che anche ora a stagione finita continuano ad allenarsi per il solo piacere di ritrovarsi assieme. Oggettivamente non è cosa così comune. Se siamo riusciti a salvarci è soprattutto perchè si è creato un gruppo stupendo». Tra i grandi protagonisti della storica salvezza dei collinari il bomber Juri Dessì,

Le qualità c'erano, ma al gruppo serviva autostima autore di una raffica di gol: «Non capisco cosa ci faccia un giocatore come lui in questa categoria - continua Mussoletto -. A mio avviso meriterebbe palcoscenici più elevati. E' stato davvero bravissimo e ce lo teniamo stretto. Oltre a lui, però mi piace ricordare l'ottima stagione di capitan De Narda, che ha messo tutta la sua esperienza a servizio della squadra, e di Mark Onyechere, un vero e proprio ciclone in quanto a temperamento e corsa. Ma ribadisco, nulla sarebbe stato possibile senza un gruppo così unito. Da calciatore ho vinto parecchio, ma nessuna di quelle vittorie la paragono a quanto siamo riusciti a fare quest'anno». Conquistata la salvezza, è già ora di pensare alla prossima stagione. All'ex centrocampista di Tamai, Sarone e Fontanafreddda non mancano certo le offerte, ma non è escluso che rimanga anche il prossimo anno alla guida del Rive: «Qui ho trovato un ambiente eccezionale e una società che non ha mai mancato di stare vicina a me e alla squadra. Mi sembra quindi corretto prima di tutto parlare con il Rive e vedere quali sono i piani. Se il progetto sarà interessante resterò quasi certamente». La chiacchierata con Mussoletto è stata anche l'occasione per uno sguardo retroattivo alla sua vita da calciatore: «Ero un centrocampista dai piedi buoni,

almeno così dicevano. Il mio pezzo forte era il lancio lungo, probabilmente avevo già una buona visione di gioco e questo mi ha agevolato molto nel diventare poi allenatore, così come il fatto di aver avuto ottimi maestri, tra cui Nerino Barel, a Concordia, e Graziano Erodi, alla Liventina, dai quali non si smette mai di imparare». Massimo Muzzin

LA SCHEDA

Giovanni Mussoletto è nato ad Aviano il 19 febbraio 1969. Centrocampista dai piedi buoni, da calciatore ha vestito le maglie di Fontanafredda, Polcenigo, Pro Aviano, FannaCavasso, Tamai, Sarone, Codognè, Julia Concordia, Liventina e Tiezzese, vincendo ben 10 campionati. Da allenatore ha iniziato con la Tiezzese in Promozione, per poi passare a Lumignacco, Cordignano, Pro Aviano, Pertegada e Montereale. Da novembre è l'allenatore del Rive d'Arcano, con il quale ha centrato la prima storica salvezza in Prima categoria del club collinare.

RIMONTA STORICA Il girone di ritorno del Rive d'Arcano è stato un autentico capolavoro: ben 13 risultati utili consecutivi fermando Real Udinest, Fauglis, Fulgor e battendo la Risanese.

TremilaSport+ | 20 05 2015 | 15


CALCIOSECONDACATEGORIA

2A CATEGORIA A 2A CATEGORIA B

UN SOGNO LUNGO 15 ANNI

L’Union Rorai vola in Seconda Categoria (a sinistra l’articolo di approfondimento). Una finale al cardiopalma quella giocata contro il Ceolini. 3 a 3 il risultato al termine dei tempi supplementari. Ma al Rorai, rimasto in 9 negli ultimi minuti, grazie al miglior piazzamento nella stagione regolare, basta e avanza per stappare lo spumante Il Bearzi può brindare alla promozione. La rete di Gherbezza nel secondo tempo ha consentito alla squadra udinese di battere il mai domo Tagliamento, che domenica scorsa aveva avuto ragione del Cussignacco. Un plauso quindi ai ragazzi guidati da mister Cigaina che raggiungono in Prima Categoria il Riviera

2A CATEGORIA C E D

SUI CAMPI DI SECONDA E TERZA

Finisce uno a uno la sfida tra Palazzolo e Porpetto e a festeggiare alla fine sono i ragazzi di mister Comandi. Una sfida tirata quella tra le due formazioni. Botta e risposta nel secondo tempo con le reti di Zanirato e Petrucco. Il Porpetto finisce in 10 e si arrende. Nel girone D promozione per lo Zarja che per tutta la stagione era stata l’unica formazione in grado di rivaleggiare con la Pro Gorizia.

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è sempre una prima volta. Ed è quello che è accaduto all’Union Rorai che per la prima volta nella sua breve storia iniziata nell’anno 2000 approda in Prima Categoria. Il pareggio contro il Ceolini in casa è valsa la storica promozione “Un traguardo sofferto ma meritato – dice il Presidente Pietro Rivetti – a coronamento di 15 anni di duro lavoro”.

D: Una gara sofferta domenica contro il Ceolini “L’ultimo quarto d’ora in 9 è stata un’eternità. Mi sono passati davanti 15 anni di sofferenze. Poi al fischio finale è stata una liberazione. Avevamo 9 leoni in campo che hanno fatto di tutto perché questo sogno si realizzasse, per la società e per i propri tifosi. Con una gara secca l’insidia era dietro l’angolo”. D: Quale è stata la chiave vincente di questa Promozione? “Abbiamo disputato un girone di ritorno impeccabile, dove abbiamo perso solamente una partita, peraltro l’ultima, che era ininfluente ai fini della classifica. Grazie al secondo posto abbiamo potuto disputare due partite in casa che ci hanno dato un vantaggio notevole. E anche domenica avevamo due risultati a favore. Ci siamo presi una bella rivincita. Lo scorso anno siamo arrivati terzi ma per poco non siamo riusciti a raggiungere la promozione”. D: Chi deve ringraziare? “Ringrazio tutti a cominciare dal mister Biscontin che sarà ancora dei nostri il prossimo anno. Ci ha consentito di fare il doppio salto in pochi anni: dalla terza alla prima categoria. Ringrazio i tifosi che soprattutto nell’ultima gara sono stati commoventi applaudendo e supportando la squadra per tutti i 120 minuti. E poi ringrazio tutto lo staff” D: Un successo nato però da una fusione… “Sì, una fusione nata così a parole,

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un’idea che poi si è concretizzata in poco tempo portando subito a dei risultati. Nel 2000 si sono uniti i gruppi sportivi del Rorai Piccolo, che aveva un proprio settore giovanile e una militanza in terza categoria, e quello del Rorai Grande – San Lorenzo. Abbiamo cominciato a “coltivare” soprattutto l’ambito giovanile dai primi calci ai giovanissimi e poi abbiamo concentrato sempre di più gli sforzi sulla prima squadra. E’ stato un crescendo di traguardi. Oggi abbiamo anche due campi a disposizione: quello di Rorai Piccolo in perfette condizioni e quello dell’oratorio di San Lorenzo dove possiamo far giocare e allenare il vivaio”. D: Dove volete arrivare? “Siamo una piccola società e come tale resteremo anche nell’animo. Non vogliamo fare il passo più grande della gamba. Cercheremo di mantenere fede sempre ai nostri impegni. Di sicuro non vogliamo essere una meteora in Prima Categoria. Onoreremo il campionato cercando di toglierci le soddisfazioni. E con questo voglio dire che la squadra verrà rinforzata in ogni reparto pur mantenendo la sua ossatura. Adesso per una settimana festeggeremo. Ce lo meritiamo visto che abbiamo atteso 15 anni per farlo. Poi a partire da lunedì ci metteremo a tavolino con il mister per capire quali acquisti fare. Nomi? E’ presto per farli, ma di sicuro non resteremo a guardare gli altri fare i loro colpi di mercato Davide Vicedomini

La società è nata nel 2000. Artefice della doppia promozione mister Biscontin. IL Presidente Rivetti “Non vogliamo essere una meteora”

3A CATEGORIA

L’Union Rorai approda in Prima Categoria

Al via i playoff. Ruda promosso Rush finale di stagione. Al via i playoff. Nel girone B i Rizzi, la squadra più in forma del momento, sfideranno lo Zompicchia, mentre il Forum Julii se la vedrà con il Ciconicco. Nel girone C già tutto deciso. Il Ruda coglie un pari a reti bianche contro il Lucinico ma può festeggiare grazie al divario di 17 punti sulla quinta classificata. Promozione meritata al pari della Maranese. Montebello e Chiarbola disputeranno quindi lo spareggio per determinare la graduatoria finale in attesa di sapere quante squadre (probabilmente) andranno in Seconda Categoria


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Azzanese 1921 PROMOSSA IN SECONDA CATEGORIA

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uasi come un miracolo. Morti e risorti nell’arco di una sola stagione. L’Azzanese che militava in Eccellenza fino ad un anno fa sembra quasi un lontano ricordo. Oggi c’è un’altra Azzanese che diverte ed entusiasma i propri tifosi. Quasi come un miracolo, dicevamo perché della nuova Azzanese nessuno sapeva il vero volto fino a 15 giorni prima del campionato. Si sapeva solo che avrebbe militato nella Terza Categoria, una specie di punizione per chi era abituato al palato fino. Il miracolo è avvenuto due domeniche fa quando il triplice fischio finale nella gara sofferta contro il Futuro Giovani ha sancito la promozione in Seconda Categoria.

Un traguardo meritato testimoniato dai numeri: 87 gol fatti, 24 subiti e 71 punti conquistati con un divario di ben 8 lunghezze sulla seconda classificata, l’Unione Smt. “E’ stata una battaglia quest’estate – dice il direttore sportivo Francesco Miot – L’intenzione era quella di fare l’Eccellenza, ma alla fine abbiamo optato per ripartire. D’accordo con la Federazione abbiamo deciso di ricominciare dalla Terza Categoria. E’ stata una decisione etica dettata dal rispetto verso i tutti i dirigenti che hanno sempre portato avanti questo lavoro in forma volontaria, senza mai chiedere un soldo, ma

spinti dalla passione e dall’attaccamento verso la società”. Ad Azzano X non ci si è persi d’animo e in 15 giorni è stata assemblata una squadra fatta da tanti giovani e alcuni “vecchietti”. Gente di Azzano X. Gente con il cuore biancazzurro. E alla fine la chiave vincente è stata proprio il gruppo. “Abbiamo richiamato alcune vecchie bandiere che hanno appoggiato il progetto, come Rui proveniente dal Corva, Fantuzzi che fino a ieri militava negli amatori, Got che per 10 anni aveva vestito i colori proprio dell’Azzanese”. Mancava però un tassello, forse quello più importante: l’allenatore. L’uomo giusto c’era già in casa ed era Milvio Piccolo, 40 anni, abile a destreggiarsi con una squadra in gran parte giovane visto che allenava la categoria giovanissimi.

E così l’avventura è iniziata. E ovviamente in salita “Siamo partiti – continua Miot – senza porci alcun obiettivo, ma solo con l’intenzione di divertirci. La Coppa è andata così così. Il gruppo era nuovo e doveva ancora

Il segreto? Il dopocena del venerdì Metti un bravissimo cuoco ai fornelli, il calcio balilla a fine cena, una giornata, ovvero il venerdì, e il gioco è fatto. Così l’Azzanese ha costruito il gruppo: nei dopo cena. E l’artefice è stato il mister Milvio Piccolo “Non sapevamo che stagione poteva essere. Non era

facile mettere insieme quattro amici che avevano giocato con me con una schiera di ragazzini dai 18 ai 20 anni. – dice il tecnico- Così è nata l’idea del venerdì sera e il primo acquisto che ho chiesto alla società non è stato un giocatore ma il calcio balilla”. “Obiettivi non ce ne siamo posti a inizio anno. – continua mister Piccolo, che da poco è stato confermato sulla panchina biancazzurra - Abbiamo giocato partita per partita. Ed è andata bene così. E così faremo altrettanto in Seconda Categoria”. “Cercheremo – conclude il tecnico – giocatori di Azzano X, che vogliono tornare a vestire i colori del proprio paese. E’ un modo anche per avvicinare sempre di più i tifosi”.

assemblarsi. Poi è iniziato il campionato e con esso le prime vittorie”. Una cavalcata senza limiti quella dell’Azzanese: primi dall’inizio alla fine. La vittoria sui Falchi nel girone di ritorno è stato il punto di svolta. Da lì i biancazzurri hanno inanellato 6 vittorie consecutive che li hanno portati fino alla promozione in Seconda Categoria. E ora? “E ora ripartiremo come abbiamo fatto quest’estate. Con umiltà. Senza farci grosse aspettative – conclude Miot - Cercheremo gente giovane ma anche con esperienza di categoria. La voglia di risalire la china, non dire di tornare in Eccellenza, c’è da parte di tutti. Non vogliamo però fare il passo più lungo della gamba e ripiombare nell’incubo vissuto un anno fa. Anche perché il momento economico è brutto e sappiamo come i comuni abbiano anche abbassato l’asticella dei contributi alle associazioni sportive. Noi quest’anno abbiamo avuto “spese zero” e questa continuerà ad essere la nostra filosofia”. Nomi di nuovi acquisti? “Il primo che viene in mente è Mirco Sartor del Bannia. Ci conosciamo da tempo e potrebbe essere l’uomo giusto per la Seconda Categoria”.

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CALCIOGIOVANILE REGIONALE

Ancona e San Luigi, ottimo inizio Termina molto probabilmente l’avventura del Flaibano verso il titolo nazionale degli juniores. I ragazzi di Rossi vengono travolti dall’Alzano Cene per 5 a 1 e ora la sfida di ritorno diventa quasi una missione impossibile per gli udinesi. Il gol di Vit a metà ripresa aveva riacceso una timida speranza, poi nei minuti finali l’harakiri che complica il cammino. Iniziano invece con il piede giusto Ancona e San Luigi. Gli allievi udinesi travolgono i pari età del Brixen per cinque a zero. Da sottolineare la doppietta di Balestrieri. E domenica l’undici di Lugnan è atteso dalla sfida con il Giorgione. Bene anche i giovanissimi del San Luigi che si sbarazzano con un perentorio quattro a zero della Stella Azzurra compagine di Bolzano. Negli spareggi salvezza per il torneo regionale invece esultano Fontanafredda e Fiume Bannia, mentre Rivignano (ampio speciale nell’approfondimento di questa pagina ndr) e San Vito al Torre scivolano nei provinciali. Per quanto riguarda invece la Coppa Regione, il Tricesimo allievi grazie anche a tre rigori dilaga contro i Falchi. Festeggia l’Aquileia che supera senza affanni la Fincantieri nella categoria giovanissimi

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La formazione Allievi regionali di Rivignano.

RIVIGNANO FUTURO INCERTO Il cambio di Presidenza può incidere sulle giovanili

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he ne sarà delle giovanili del Rivignano? Sono in molti a chiederselo, visto il cambio di Presidenza in casa nerazzurra. Il Presidente Paroni ha deciso di lasciare, dopo aver portato la società ai massimi livelli con la promozione quest’anno della prima squadra in Eccellenza. Chi riceverà il testimone avrà ancora voglia di investire nel vivaio o dirotterà i maggiori sforzi verso la massima serie del calcio dilettanti regionale? Intanto il Rivignano incassa la retrocessione dei giovanissimi ai provinciali, dopo la sconfitta nello spareggio contro il Fiume Bannia. Due a zero che non ammette repliche sul campo di Casarsa. Per i pordenonesi a segno con una doppietta Recchia. “Non ce l’abbiamo fatta e per questo c’è parecchio rammarico nello staff e nei giocatori – dice il responsabile del settore giovanile, Loris Garofalo – Forse la squadra non era attrezzata per i massimi livelli, ma contro di noi si è anche accanita la sfortuna. Nelle ultime gare abbiamo giocato sempre con 4 o 5 titolari in meno per infortuni o influenze. E anche a cascata nei giovanissimi sperimentali, chi era in grado di sostituire questi giocatori, era fuori uso”. Stagione di alti e bassi anche per gli allievi regionali che dopo aver sfiorato l’accesso all’elite per il pareggio tra Tolmezzo e l’Ancona nell’ultima gara, è rimasto fuori dalla Coppa per la classifica avulsa nella seconda fase a gironi.

E ora parlare di futuro appare difficile vista l’incertezza all’orizzonte. “Aspettiamo di vedere che cosa accadrà dall’alto – continua Garofalo – Siamo riconoscenti nei confronti del nostro Presidente che evidentemente dopo 25 anni di calcio ha lasciato per stanchezza. Non so che cosa porterà il vento nuovo. Con l’attuale vivaio siamo in grado di avere fuori quota nell’eccellenza per i prossimi due anni”. Il Rivignano in queste ultime stagioni ha stretto accordi con le società vicine, da Pocenia a Varmo passando per Teor e Rivolto. 200 i ragazzi del vivaio, 80 dei quali militano nei pulcini e nei piccoli amici. Un patrimonio che non si vuole disperdere..


GIOVANILE PROVINCIALECALCIO

provinciali in pillole JUNIORES

Qui sopra, la formazione degli Allievi provinciali e sotto, la formazione dei Giovanissimi regionali

LE 6 MERAVIGLIE DI LEONARDO

Alla scoperta di una delle più grandi sinergie nel settore giovanile

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i scrive Leonardo Calcio, si legge Arteniese, Buiese, Gemonese, Treppo Grande, Venzone e Stella Azzurra. E’ una delle più grandi sinergie nel calcio dilettanti nostrano. Sei società che da 6 anni si sono messe insieme per sviluppare il settore giovanile. Fino a qualche giorno fa ne facevano parte anche il Riviera e l’Osoppo. Ma la prima ha deciso di intraprendere altre strade, la seconda, invece, dopo diverse vicissitudini finanziarie, è attesa alla rinascita con la Nuova Osoppo. E solo nei prossimi mesi si capirà se farà ancora parte del Leonardo Calcio “Siamo aperti a nuove collaborazioni nei prossimi anni – dice il Presidente della Buiese,Ubaldo Visentin – Non lasciamo chiuse le porte a nessuno”. Lavorare insieme è diventato infatti un “must” nel calcio di oggi alle prese con la crisi di sponsor e contributi da parte dei Comui ragazzi ni, bloccati dal patto di stabilità. E del vivaio lo hanno capito bene al Leonardo Calcio.“Cerchiamo di far crescere a livello calcistico e anche sociale i nostri ragazzi.

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Non vogliamo escludere nessuno. Tutti possono venire a giocare da noi. Ci sono infatti squadre che possono competere per vincere e squadre nate e costruite per far crescere l’intero vivaio”. Un’organizzazione perfetta quella del Leonardo Calcio:c’è un segretario che coordina l’attività burocratica, uno staff tecnico con un responsabile e il gruppo dei Presidenti che prende le decisioni più importanti a livello dirigenziale. E poi ci sono le squadre: ogni società coltiva i propri piccoli amici, pulcini ed esordienti. I fiori all’occhiello sono i giovanissimi regionali della Gemonese, che quest’anno sono riusciti a mantenere la categoria, e gli allievi provinciali della Buiese che hanno sfiorato la promozione. In queste due squadre confluiscono i giocatori che provengono dalle sei società. 154 i ragazzi che fanno parte dei vivaio. L’obiettivo è poi inserirli in prima squadra “in modo così anche da risparmiare negli investimenti”. Il caso è proprio quello della Buiese che solo quest’anno aveva in rosa 14 ragazzi del paese, e in formazione 9/11 di Buia. Nostrani Doc, insomma. Anche questo è il Leonardo Calcio, un progetto studiato ai minimi dettagli

Match ball per il Domio che vincendo contro l’Udine United Rizzi e battendo sabato prossimo sul proprio campo il Casarsa sconfitto a sua volta dagli udinesi nel corso del triangolare può alzare la coppa. In entrambe le partite è saltato il fattore campo. Il Domio ha rullato i Rizzi per 3 a 1 e a loro volta i friulani ha espugnato il campo di Casarsa

ALLIEVI Storica vittoria dell’Ol3 che dopo il girone conquista anche la vittoria nella finale con il Sedegliano. A segno Toffolini e Sarinella nei 90 minuti di gioco. Per gli ospiti non c’è stato nulla da fare. Gli arancioni possono festeggiare. E per la prima volta la società potrà vantare tre squadre nei regionali

GIOVANISSIMI Al tre Stelle basta un pareggio per vincere il campionato e approdare nei regionali. Nella prima sfida del triangolare la formazione di Campoformido ha avuto ragione dell’Udine United per 3 a 2. Udine United che si è prontamente rifatto contro l’Union Martignacco. Domenica ultima sfida tra il tre Stelle e il Martignacco

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CALCIOCAMPIONATO CARNICO

PRIMA CATEGORIA

S

edici anni di presidenza ed un desiderio fortissimo: vincere un trofeo per onorare la bacheca ancora vuota di una società nata nel 1923. Il Presidente Enzo Dorigo trasmette profonda passione e ci racconta l'inizio di stagione del Villa, nella Prima categoria del campionato Carnico, ricordando che "c'è bisogno di un gruppo che ci crede". D: Partiamo dal bel 5 a 0 dell'ultima giornata... «È stata una partita che ha avuto due frazioni ben distinte di gioco: si vedeva che eravamo superiori ma l'Edera aveva opposto una discreta qualità. Poi però con l'espulsione di Burba gli equilibri si sono spostati e per noi è diventato più facile esprimerci. Abbiamo cercato più che altro di giocare, di costruire trame, consapevoli del fatto che a breve ci attendono scontri importanti». D: In rete 5 giocatori diversi: cosa denota questo dato? «Stiamo bene, esprimiamo un bel calcio anche se siamo freschi di "restyling". Solitamente il Villa era

IL PUNTO Con il rotondo successo sull'Edera (5-0) il Villa si conferma primo a punteggio pieno. Alle spalle dell'undici di Barburini tiene il passo la Folgore, brava a sbarazzarsi del Cavazzo sfruttando al massimo il gol di Carrera. Va al Real IC il big match di giornata: l'undici di Imponzo ha sconfitto in casa il Cedarchis per 3-2 al termine di una strepitosa rimonta: i campioni uscenti, infatti, al 40' conducevano per 2-0. In classifica marcatori, guidano Josef Gloder (Ovarese), Stefano Vidoni (Real IC) e Roberto Agostinis (Villa) con 3 reti.

ASSALTO

La formazione del Villa che quest'anno parte come una delle pretendenti alla vittoria del campionato

IL NUOVO VILLA

RECITA SENZA LIBERO

Nuovo modulo per una formazione che punta a vincere il titolo abituato a giocare con il classico libero e con i 3 dietro. Quest'anno invece il mister ha deciso di passare a quattro: i giocatori sono stati molto bravi ad apprendere in fretta questo nuovo sistema, anche grazie all'ausilio di qualche giocatore esperto acquistato. Adesso ci sono più inserimenti, più alternative, il modo di giocare è più arioso, non abbiamo l'assillo della marcatura ed è bello vedere andare in rete tanti giocatori diversi». D: Siete gli unici a punteggio pieno: come sono state le due sfide con Real Imponzo e Bordano? «La prima partita la temevamo perché il Real è sempre il Real: società che ha vinto tanto, con carattere, che da 7-8 anni ha lo stesso allenatore, con la spina dorsale forte e che ha inserito qualche giovane di qualità. Siamo andati sul campo d'Imponzo un po' timorosi poi, nell'arco del match, sono usciti i nostri valori e, nonostante lo svantaggio su rigore, ci siamo messi

lì a testa china ribaltando il risultato. Peccato per la sciocchezza dell'espulsione e la sofferenza degli ultimi 15 minuti, ma ne siamo usciti vittoriosi. Con il Bordano invece è stato più semplice: loro hanno bisogno di ancora un po' di tempo per amalgamarsi e la partita si è chiusa già nel primo tempo. Forse avevamo ancora un po' le polveri bagnate, ma l'importante è vincere, perché ti aiuta ad acquisire mentalità». D: Obiettivi stagionali? «Ci mettiamo fra le 3-4 che lotteranno per vincere il campionato. Due anni fa ho capito che ci vuole carattere, fortuna e mentalità. In quell'occasione lo perdemmo perché probabilmente non abituati alla pressione, a lottare per questi obiettivi. Arrivati lì siamo crollati sotto l'aspetto psicologico: sotto il profilo del gioco ci siamo sempre stati. Adesso con Barburini, che ha dato mentalità a questi ragazzi, potrebbe essere più facile: ci siamo costruiti la

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corazza e ci stiamo preparando per lottare. Ora è presto ovviamente per parlare di queste cose, ma daremo il massimo. La storia poi dice che i campionati del Carnico si vincono ad agosto, perché è il mese delle sagre, delle feste, eccetera (ride, ndr). Bisogna avere dedizione, credere agli obiettivi per cui la società si sta tanto impegnando. Abbiamo intrapreso la strada giusta». D: Chiudiamo con un accenno alla Coppa… «La Coppa nell'ambito del Carnico è un trofeo ambito: chi arriva in finale può godersi una cornice di pubblico che si vede solo in Lega Pro, con oltre 2.000 persone. Soddisfazioni uniche. Inoltre la finale la giocheremmo in casa: quindi ci teniamo davvero tanto. Siamo partiti bene anche lì, ora aspettiamo il Ravascletto: molta attenzione a non sottovalutare gli avversari anche se siamo favoriti, ci vorranno le giuste motivazioni». (l.f.)

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CAMPIONATO CARNICOCALCIO SECONDA CATEGORIA

«QUI SI GIOCA

PER LA MAGLIA»

Il bomber del Castello già a segno 6 volte"

SECONDA CATEGORIA

TERZA CATEGORIA

UNA TRIADE PER LA VETTA DELLA CLASSIFICA

DOPPIO SORPASSO PER LA NUOVA CAPOLISTA TARVISIO

Val del Lago, Il Castello e Rapid guidano la classifica con 7 punti. Tutte le capolista hanno vinto l'ultimo turno: roboanti le vittorie delle prime due, più sofferta quella del Rapid che ha dovuto sudare le fatidiche sette camicie per tenere a bada il Sappada. La sorpresa di giornata è la sconfitta interna del Velox contro l'Amaro. In classifica marcatori Enis Gale (Il Castello) e Riccardo Granzotti (Val del Lago) con 6 reti, davanti a Giordano De Marchi (Rapid) con 5 reti, e Anain Schiratti (Amaro) con 4.

Continua la marcia del Tarvisio, ora primo in vetta alla classifica con 12 punti. La terza vittoria consecutiva porta le firme di Crea e Kandutsch, siglate nel giro di 120 secondi. Rallentano Nuova Osoppo e Illegiana, bloccate sul pari da Ampezzo e Stella Azzurra, che quindi si vedono superare dall'undici di Princi. Bene anche il Lauco che vince 2-1 con l'Ancora. In classifica marcatori c'è un tris in vetta con 5 reti: Costantino Scarsini (Illegiana), Lorenzo Tiepolo (Nuova Osoppo) e Mario Marcon (Stella Azzurra).

AI RAGGI X

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lasse '91, Enis Gale è un giocatore che ha avuto la fortuna di assaporare il calcio in modi diversi. Dalla Promozione con la Gemonese (quell'anno raggiunsero l'Eccellenza), sono passati 5 anni e, da quel giorno, il Carnico è entrato a far parte della sua vita sportiva. «Differenze? La Promozione è più professionale, qui il livello è forse un po' meno alto ma c'è molto più attaccamento alla maglia». Il macedone in forza al Castello si trova ora a condividere la prima piazza a quota 7 punti con il Val Del Lago (sua ex squadra) e con il Rapid Raveo. Ma gli obiettivi stagionali sono ben chiari. D: Un super risultato contro la Val Resia. «Un 7-1 meraviglioso a conferma del fatto che siamo in una forma splendida e siamo

partiti in quinta. Il gruppo è bellissimo e il mister e la società ci stanno motivando nel verso giusto. Credo che stia emergendo anche il fatto che il nostro rapporto si estende al di fuori del campo. Per quanto riguarda la partita il divario era abbastanza evidente: negli anni precedenti la sfida era sentita molto, questa volta è andata benissimo». D: Nelle prime 3 partite hai realizzato 3 doppiette. Quanto sei soddisfatto? «Non so neanche io come mi sento (ride, ndr). Non ho mai avuto un inizio così splendido. Sto bene, sia a livello mentale che fisico. Sono partito a 100 all'ora e sono davvero felice: 6 gol in 3 gare sono un traguardo tanto bello quanto inaspettato. La priorità resta sempre aiutare la squadra, vincere tutti insieme: se poi dovessero arrivare tanti gol ben venga. Il più bello sinora? Senza dubbio il secondo gol contro il Trasaghis: un bel pallonetto da fuori dall'area con il quale ho colto di sorpresa il portiere. L'ho visto fuori e non c'ho pensato due volte: fortemente voluto, gran soddisfazione». D: Il tuo record di gol? «Ero nel Campagnola: 16 gol in quella stagione. Quest'anno vista la partenza spero di riuscire a superare i 20. Potrei promettere una cena di pesce se dovessi riuscirci…» D: Le prime due sfide di campionato invece come sono andate? «Esordio contro il Trasaghis, con una squadra nuova: tanta emozione, si è vista una bella partita, equilibrata, soprattutto nel primo tempo. Il secondo tempo siamo venuti fuori grazie alla nostra coesione: rimanendo lucidi fino alla fine siamo riusciti a portare a casa i 3 punti mentre gli avversari calavano. Con l'Amaro invece siamo stati un po' sfortunati: siamo andati

FOCUS

in vantaggio i primi minuti ma, al contrario dell'esordio, siamo calati nella seconda frazione, soprattutto a livello fisico. Onore agli avversari comunque, abilissimi nel crederci sino al 90': hanno reagito e sono riusciti a recuperare i due gol di svantaggio». D: Obiettivi stagionali della squadra? «Senza nascondersi, il passaggio in Prima. Anche in Coppa possiamo andare avanti: abbiamo una vittoria ed una sconfitta ai rigori, siamo quasi certi del passaggio del turno. Sono contento di giocare qui perché siamo un gruppo "storico": in molti di noi sono passati per le giovanili della Gemonese e, ritrovarsi dopo tanti anni, è un qualcosa di speciale. La società, mister Claudio Carnelutti e tutti i tifosi, che ringrazio per il supporto durante le partite - e, aggiungo, al chiosco, (ride, ndr) - fanno il resto. Sono soddisfatto di questa scelta». D: Un accenno alla sfida con la Velox? «Sarà un big match: quest'anno i "bookmakers" li indicano come favoriti. Sarà una partita tosta e spettacolare. Penso che sia una sorta di derby: anche negli anni precedenti si è assistito sempre a un grande spettacolo. Faccio un pronostico: 2-0 per noi, sono molto ottimista». (l.f)

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LE PAGELLE DI FINE ANNO FLASH PALMANOVA E ADRIATICA ALLA FINESTRA

SERIE B

Tutto fermo in casa delle due squadre protagoniste nell'ultima stagione in serie B: in attesa di definire il proprio futuro, le due società stanno sondando il mercato regionale, strizzando l'occhio ai principali protagonisti della serie C. Ma è ancora presto per definire voci, contatti e certezze. In attesa anche di conoscere il futuro della Starfive impegnata nei play-off...

PROMOZIONE PIENA PER STARFIVE, PORDENONE E BASSA FUTSAL

PORDENONE e StarFive grandi protagoniste del campionato di Serie C. (Foto UbixSport)

RAPPRESENTATIVA

I RAGAZZI DI SBISA' PREPARANO L'ESORDIO Proseguono i giovani calciatori della rappresentativa under21 di calcio a 5 che dal 30 maggio al 6 giugno difenderanno i colori regionali nell'annuale Torneo delle Regioni, ospitato in Lombardia. I ragazzi allenati da Marco Sbisà se la vedranno con Lazio, Emilia Romagna e Comitato Autonomo di Bolzano in un girone che qualificherà automaticamente al turno successivo solo le prime classificate con l'aggiunta di tre migliori seconde.

LA STARFIVE CALA IL POKER A LAIVES

SERIE C

Lo Starfive cala il poker a Laives sul campo della Bassa Atesina nell'esordio nel triangolare dei play off nazionali. Grande prova dei ragazzi di mister Marega che dopo aver chiuso sull'1-1 il primo tempo, dilagano nella ripresa grazie alla giornata di vena di Oscar Spatafora match winner della giornata con tutti i 4 gol che portano la sua firma. Ora la gara decisiva che vale la promozione contro il quotato Città di Mestre, sabato alle 16, Imperativa la vittoria in quanto la differenza reti attuale per un gol di differenza premia al momento i veneti.

PIENI VOTI

PER IL MANZANO

T

utti in vacanza, eccetto lo Starfive impegnato negli spareggi nazionali per la serie B, le protagoniste del campionato regionale di serie C di calcio a 5 dopo una stagione massacrante che si è chiusa col successo del Manzano, niente play off visto che il divario tra la seconda e la terza è stato ampiamente superiore ai 10 punti previsti dal regolamento federale, ecco le pagelle della stagione. Manzano p.ti 86 : La Manzano calcettistica conferma di avere sette vite, data per morta e sepolta dopo la fallimentare scorsa stagione i seggiolai si rimboccano le maniche, fanno una fusione per incorporazione con la Brn Lauzacco affidando la conduzione tecnica a "Tita" Pittini, scelta azzeccata. Il tecnico udinese si conferma abile alchimista cementando il gruppo e mettendo il prezzemolo con la coppia Goranovic-Teixeira, storica doppietta Coppa Italia e Campionato con un girone di ritorno devastante, i numeri parlano da soli 28 vinte, 2 pari e 2 sconfitte; miglior difesa e migliore differenza reti, media inglese da sballo Voto: 10 e lode Starfive p.ti 82 : Eterna seconda in questa stagione, Marega si conferma ottimo allenatore, ma sulla sua strada ha la sfortuna di trovare un Manzano stellare, in passato con la media punti ottenuta avrebbe quasi

sempre vinto il campionato; girone d'andata perfetto, la squadra regge pure alla partenza di Viapiana, fatica ma risponde colpo su colpo al Manzano fino alla fatal...Maniago. Onore al merito comunque del club e dei ragazzi del presidente Petriccione Voto 9. Bassa Futsal p.ti 66: Stagione da incorniciare per la matricola del presidente-allenatore Criscuolo. In estate ingaggia il re dei bomber Besic, ma la coperta all'inizia si rivela troppo corta, perde terreno in classifica dopo un ottimo avvio causa panchina corta, a dicembre si corre ai ripari, dalla Slovenia arrivano prima Solaja e poi Grzelj e cambia anche la musica. Nel ritorno sinfonia azzurra, tranne il ko improvviso a Basiliano; poco male con il bliz all'ultima giornata in casa Starfive arpiona in rimonta un grande terzo posto Voto 8.5 Pordenone p.ti 65 : Stagione esaltante anche per i neroverdi di mister Odorico, il lavoro della dirigenza di ricostruzione dopo la serie B di qualche anno fa sta dando i frutti sperati, squadra giovane e grintosa oltre che talentuosa, entusiasmo alle stelle che porta alla fine al quarto posto i Ramarri, comunque sempre in zona importante della classifica per tutta la stagione. In Coppa Italia costringe ai supplementari il Manzano sfiorando il colpo gobbo, promossa a pieni voti. Voto 8,5

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FEMMINILECALCIO "La giovane età media del gruppo è stata un punto di forza della squadra ma si è sentita comunque in spogliatoio la forbice della differenza d'età con le senatrici: di generazione in generazione cambia infatti il modo di vivere il calcio" (nella foto, la giovane Sara Mella).

SFOGLIO LA MARGHERITA

Dopo un serio infortunio, Silvia Berardo valuta il futuro

R

es Roma: croce e delizia delle due squadre friulane di calcio femminile della massima serie. Delizia per un Tavagnacco bello quanto sprecone che sabato si è aggiudicato la finale di Coppa Italia superando per 1-0 le capitoline; croce per un Pordenone che proprio dopo la partita contro Pirone e compagne ha dovuto fare a meno di una delle sue pedine di maggior esperien-

"Attualmente mi mancano gli stimoli a continuare ma se mi si dovesse presentare un progetto serio potrei affrettare il recupero e rivedere la mia decisione di lasciare per poter chiudere al meglio la carriera". za, Silvia Berardo, una che deve avere un conto in sospeso con la sfortuna, un conto che dura da ben due stagioni. Prima l’annata difficile con il Chiasiellis terminata con la retrocessione e il successivo fallimento, poi un campionato ancora più complicato con il Pordenone, terminato anzitempo causa rottura di crociato e menisco. «È stato uno scontro banale – racconta la ventinovenne

FINALE DI COPPA ITALIA IN STAND BY: TAVAGNACCO E BRESCIA CONTRO BOLELLI

difensore neroverde –. Atterrando dopo un colpo di testa, sono stata a malapena sfiorata da un’avversaria e il ginocchio ha compiuto un movimento strano e il crack conseguente mi ha subito fatto capire l’entità dell’infortunio. A breve avrò il consulto con l’ortopedico e insieme a lui deciderò se operarmi subito oppure temporeggiare. Il fatto è che avevo già deciso di smettere di giocare dopo questa stagione delicata; ora devo solo valutare la soluzione migliore da un punto di vista lavorativo». Stagione che definire delicata per il club neroverde sembra un eufemismo, con difficoltà economiche e di organico che sono sfociate in una retrocessione senza attenuanti. «I presupposti a inizio anno sembravano buoni – continua l’ex capitano del Chiasiellis –. Le difficoltà economiche erano conclamate e evidenti ma come organico avremmo potuto dire la nostra. Poi però sono sopraggiunti parecchi infortuni che, neanche a farlo apposta, hanno colpito le più esperte della rosa. Oltre alla sottoscritta, anche Schiavo, Zandomenichi e Laterza si sono dovute arrendere alla sfortuna. Oltre a questo abbiamo avuto qualche problema a livello dirigenziale e molte figure di spicco si sono viste costrette a

"Noi donne indignate dall'ignoranza. Rispettateci" è stata la frase scritta sullo striscione che Tavagnacco e Res Roma hanno inalberato a centrocampo prima dell'incontro di semifinale di Coppa Italia che, vinta dalle friulane per 1-0 con gol di Brumana, consentirebbe sabato alle

MOMENTI NO Due stagioni difficili, le ultime, per il difensore neroverde, ora in recupero dalla rottura di crociato e menisco.

diminuire la loro disponibilità causa problemi personali». Sfogliando la rosa di quest’anno si scopre che la maggior parte delle giocatrici ha un’età compresa tra i 17 e i 20 anni. «È stato il punto forte, e per certi aspetti debole, di questa annata, e per quanto mi riguarda posso affermare di non aver mai visto giovani atlete così forti e Mella, Perin e altre sono molto cresciute. Purtroppo una forbice così ampia tra le “senatrici” e le giovani promesse ha creato qualche difficoltà nella vita di spogliatoio. Inutile dire che da generazione a generazione cambia il modo di vivere il calcio, più “spensierato” prima e forse più asettico dopo». Non senti la necessità di continuare per chiudere in bellezza la tua carriera, magari con una promozione? «In questo momento mancano gli stimoli; queste due stagioni sono state impegnative sotto tutti i punti di vista. Non nascondo che se dovessero presentarmi un progetto serio, potrei comunque affrettare il recupero e rivedere la mia decisione». Valeria Degano

ragazze allenate da Sara Di Filippo di affrontare in finale (terza di fila) il Brescia. Il condizionale è dato dalla presa di posizione delle due squdre, che minacciano di non giocare se Felice Bolelli non si dimette. Un'uscita infelice, quella del presidente della Lega dilettanti, che ha

indignato tutto il mondo dello sport ma alla quale il calcio femminile sta reagendo con compostezza e dignità. La finale di Coppa Italia sarebbe una chance di riscatto per le gialloblù da una stagione così così chiusasi con una comunque soddisfacente posizione di alta classifica.

TremilaSport+ | 20 05 2015 | 23


CALCIOUDINESE IL COMMENTO

DANILO E ALLAN IL BRASILE CHE VA Sono le uniche certezze dell’Udinese, che nell’ultimo decennio ha importato una ventina di brasiliani. Senza grande fortuna... di IDO CIBISCHINO

D

ai passeri, ma anche - come a Roma - beccare l’incrocio con una parabola velenosa. Nell’incertezza (hai visto mai che sia un tipo a lenta maturazione... ) va provato ancora per un anno. Come si fece per Maicosuel, salvo poi arrendersi all’evidenza di un adattamento impossibile, e non

ue soli innesti sicuramente riusciti a fronte di una ventina di tentativi, alcuni in atto: è il bilancio delle grandi manovre dell’Udinese sul mercato brasiliano negli ultimi dieci anni. Il refrain che il club friulano non sbagli un colpo è entrato ormai nell’immaginario calcistico mondiale, eppure la storiella non vale se riferita al pallone verdeoro. Meno occhiuti gli osservatori al soldo dei Pozzo, oppure il futebol brasileiro non è più quello di una volta? Un po’ dell’uno e molto dell’altro se la Selecao, nella semifinale mondiale a Belo Horizonte di un anno fa, ne becca sette dalla Germania. CAMPIONISSIMI - Mentre si perdono ormai nella leggenda i nomi

mi e aggressività superiori rispetto al futebol classico. GUILHERME REBUS - Qui finiscono le certezze di oggi, perchè tale non è Guilherme, il rebus Guilherme. Preso dal Corinthians per fare il regista (si è applicato, ma con esiti modesti), da Stramaccioni è stato

Il rebus Guilherme: un altro anno di prova? Il prossimo sarà il campionato di Silva, Evangelista ed Edenilson. Poi arriverà il baby (prodigio?) Leandro

lo, evitando forzature come quelle, per esempio, che a Bari (dov’era in prestito) hanno rovinato la carriera di un altro brasiliano per il quale Udine stravedeva, cioè Vitor Barreto, ora trentenne e riserva della riserva nel parco attaccanti del Torino. Meglio è andata a Felipe, altro brasiliano “fragile”: ha fatto bene negli otto anni di Udine, meno a Firenze, ha abbandonato il disastrato Parma dove si era rilanciato per approdare in febbraio, a 31 anni, addirittura all’Inter e sperare in un nuovo contratto. Ai box (è stato operato di ernioplastica bilaterale) è finito anche l’attesissimo Lucas Evengelista, classe 1995, titolare verdeoro under 20, per il quale l’Udinese ha sbor-

di campionissimi come Edinho, Zico e Marcio Amoroso, ai quali aprì la strada, agli albori dell’era Mazza, il barbuto quasi quarantenne Orlando Pereira, oggi il Brasile offre all’Udinese due puntelli di sicuro valore come Danilo (sontuoso regista difensivo di 31 anni, da quattro in Friuli); e Allan, tignoso tuttofare di centrocampo meno che regista. Di Allan, 24 anni, colpiscono il dinamismo, l’inesauribile carica atletica con l’aggiunta di rabbiose accelerazioni e uno spirito combattivo di stampo europeo, tutte caratteristiche che hanno attirato su di lui l’interesse di club anche di prima fascia. Un tipo anomalo se guardiamo al prototipo brasiliano, con una spiegazione: Allan è nato nel calcio a 5, che anche in Brasile si gioca a rit-

ruotato in tutti i ruoli di centrocampo senza che mutasse la valutazione di base: è fuori ritmo, gioca solo orizzontale e non vede la profondità. E’ possibile sveltirlo? Una cura individualizzata potrebbe renderlo funzionale al progetto Udinese? Dalla risposta al quesito, onnicomprensivo di componenti tecniche e atletiche non meno che psicologiche, dipenderà il futuro prossimo del ragazzo. Guilherme ha soltanto 24 anni, può darsi che il passaggio sia stato troppo brusco e che questo primo campionato italiano gli sia servito per capire e cominciare ad adattarsi. Non è un bidone, questo è sicuro, pure se stride quello zero accanto alla voce gol. Il bello è che in Brasile passava per un gran tiratore. Oggi lo vediamo sparacchiare pallonate

sato 4 milioni di euro al San Paolo. È apparso quattro volte in questa stagione, per un totale di 146 minuti, giusto per far capire che c’è stoffa su cui lavorare. Non dovrebbe fare la fine, insomma, di ragazzi come l’esterno Douglas (ora al Mineiro) e il centrocampista Jadson (trasferito all’Atletico Paranaense) che qui non hanno trovato spazi, al pari di predecessori che si chiamano Tofolo Alemao (gioca oggi nel Cruz Azul) e di un altro attaccante, Thiago Schumacher, emigrato in Ucraina nel Volyn Luc’k. E prima ancora Machado Toledo, oggi al Rapallo, e Cribari finito all’Haladàs in Ungheria. Oppure come il difensore Neuton Piccoli che però, tra un’avventura e l’altra per il mondo, resta sempre attaccato alla casa madre .

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si fece per un pippone come Willians o per Naldo, gli ultimi fallimenti bianconeri di marca brasiliana. Sarebbe servita pazienza, invece, per veder sbocciare qui Siqueira, che si è realizzato lontano da Udine con un percorso che ha toccato Granada, Benfica e Atletico Madrid, di cui è apprezzato cursore di fascia. GIOVANI AI BOX - E Silva, che fine ha fatto il Gabriel che doveva spaccare la corsia sinistra? Complice un grave infortunio muscolare (strappo al retto femorale) ha perso in pratica la stagione e buon che Stramaccioni, rispolverato il vecchio Pasquale, ha trovato per strada anche l’eclettico Piris per tappare la falla. Gabriel Silva è un magnifico atleta, resta un giocatore potenzialmente importante, e bene ha fatto l’Udinese a preservar-


UDINESECALCIO

ULTIMA AL FRIULI

IN PENSIONE COL SORRISO

PIACE Con la sua grinta e determinazione, Allan è uno dei pochi bianconeri in attivo in questa stagione. Lo inseguono club di prima grandezza. Un solo gol nel biennio di milizia udinese.

EDENILSON E POI LEANDRO - Nella prossima stagione, a rilevare ruolo e maglia dello svizzero Widmer, sarà di sicuro - l’ha anticipato Pozzo jr in persona - Edenilson. Il venticinquenne esterno brasiliano, in prestito al Genoa, si è rivelato prezioso puntello nel disegno tattico di Gasperini, che vorrebbe tenerselo: non segna neanche per scommessa, tuttavia mette corsa e intelligenza al servizio degli equilibri di squadra. Stramaccioni vedrà di tirargli fuori qualche gol, come a suo tempo fece Spalletti con Alberto, un pari ruolo

di buona tecnica che però la porta non la vedeva. Più avanti, tra un anno, alla maggiore età, arriverà in Friuli quello che in Brasile considerano un piccolo fenomeno, Leandro-Leandrinho del Ponte Preta, il 10 della Selecao under 17. Piccolo, rapidissimo, letale nell’uno contro uno, lo accostano allo Zico giovane, quindi da cesellare sotto l’aspetto fisico-atletico. In ogni caso un investimento senza garanzie di riuscita. Ma valesse alla fine la metà del Galinho, per l’Udinese sarebbe già un bell’affare.

Nella pagina accanto, da sinistra, Guilherme, il promettente Evangelista e l'immarcescibile veterano Danilo.

Rispettate il vecchio Friuli, mandatelo in pensione con un sorriso. Il miglior congedo, in attesa di vederlo popolato nella nuova versione “tuttocoperto” dal prossimo campionato, sarebbe una bella vittoria sul Sassuolo, domenica l’ultimo avversario casalingo prima della chiusura a Cagliari. L’Udinese di quest’anno è stata troppo avara con il proprio pubblico. A un avvio promettente (i successi iniziali su Empoli, Napoli e Parma) sono seguiti pareggini e rovesci come conseguenza di prestazioni scarne di gioco e di iniziativa. A tutt’oggi, l’Udinese ha messo assieme sul campo di casa 23 dei suoi 41 punti, con appena 6 vittorie (e 5 pari) su 18 partite disputate. Un anno fa, giusto per un raffronto recente, le vittorie erano tre in più. Il bilancio è appesantito dal girone di ritorno, in cui i bianconeri hanno vinto soltanto due volte, contro Torino e Milan, mentre le due ultime apparizioni casalinghe si sono risolte in altrettanti ko: glorioso quello per mano dell’Inter, mentre è stata irritante (1-4) la resa alla Samp di Muriel. Non certo il miglior modo per rilanciare entusiasmi e fidelizzazioni per l’annata del nuovo stadio. Anche per questo l’Udinese deve convincere e fare risultato contro il Sassuolo (1-1 all’ andata) reduce dalla tripletta rifilata al Milan con uno scatenato Berardi. Una squadra organizzata, temibile e irresistibile se la voglia giusta anima i suoi italiani (spesso tutti e undici), creativi e micidiali come e di più dei migliori stranieri. Con loro dovrà rivaleggiare Di Natale: guardiamolo bene, potrebbe essere l’ultima recita del capitano sull’erba di casa dove ha sempre dato il meglio di sé, regalando emozioni indimenticabili. (i.c.) di Biancamaria Gonano

AZZANO X L’Udinese Club Azzano Decimo nasce nel 1979 per iniziativa di sei amici, Celso, Adalberto, Angelo, Claudio, Bruno e Olivo, che lo fondarono insieme a una ventina di soci, stabilendone la sede nella trattoria di Angelo. Il nuovo consiglio oggi è formato da Loris Bonotto (presidente) Stefano (vicepresidente) Anne Marie (presidente onoraria) e i consiglieri Andrea, Paolo, Patrizia, Roberta, Sonia, Elena, Rita, Mirco, e Giovanni, anche consigliere A.U.C. Il presidente ci racconta

così, a ruota libera: “Oggi, a 36 anni di distanza, i soci sono circa 300 e in alcuni anni hanno sfiorato la quota di 500 iscritti, che confermano la passione per

la squadra bianconera immutata e vitale. Attualmente purtroppo non abbiamo ancora una sede, nonostante il nostro impegno a cercarne una nel nostro territorio, e questo ci penalizza molto, ma noi teniamo duro e ci troviamo comunque in qualche locale di Azzano X per le nostre riunioni". E poi ancora: "La storia è costellata di molteplici occasioni in cui siamo stati presenti con la beneficienza

e coinvolti in iniziative sportive e non, amichevoli con l’Udinese o tornei di calcio o calcetto, gare di pesca tra amici di vari Club, il pomeriggio allo stadio con i bambini e il conseguente terzo tempo in compagnia di amici. E naturalmente a seguito della squadra nelle tante trasferte come a Praga, Leverkusen, Londra, Liverpool, Berna, in Olanda, altre estere condivise con altri club e le innumerevoli in Italia. Nonostante il periodo economicamente difficile e

i non brillanti risultati della nostra Udinese, lo zoccolo duro dei tifosi del nostro club non si arrende e per le trasferte a volte uniamo le forze con altri, in particolare con gli amici di S.Giovanni al Natisone. Fin che ci sarà l’Udinese il cuore del club di Club Azzano X continuerà a battere. Ogni anno vogliamo poi organizzare la cena sociale con giocatori, allenatori e ospiti anche se dobbiamo attenerci alla regola imposta dall’alto che la prevede ogni 5 anni”.

TremilaSport+ | 20 05 2015 | 25


AMARCORD PIERO MICOLI, udinese originario di Ovaro, è stato radio-telecronista delle vicende bianconere sin dagli anni della serie C. Già giornalista del Messaggero Veneto, è attualmente presidente regionale dell'Ussi.

amarcord

QUELLI

ERANO GIORNI... di PIERO MICOLI

Q

ualche anno fa l’Udinese Calcio ebbe nei miei confronti un gentile pensiero consegnandomi una targa a riconoscimento del mio lungo impegno professionale. Il testo riportava “A Piero Micoli , dalla radio alla carta stampata per oltre 30 anni fedele cronista della storia bianconera”. Già, oltre trent'anni, praticamente una vita professionale. Quella targa, logicamente, fa bella mostra di sé nel mio studio, dove, mentre pesto i tasti del computer compilando ancora qualche pezzo sull’amata Udinese, suscita, a

Il giornalista friulano ripropone le sue esperienze professionali degli anni dell'Udinese di Zico e degli altri stranieri in bianconero. volte, fugaci, nostalgici ricordi di esperienze, avventure e personaggi conosciuti in quegli anni. Talmente tanti da confondersi spesso l’uno con l’altro, ma pur sempre vivi nella memoria. Tra i più belli e significativi quelli legati agli stranieri che hanno fatto parte della storia bianconera, sia sul rettangolo verde, sia sulle panchine. I brasiliani trovano un posto di spicco, anche perchè rappresentati al massimo livello da Arthur Antunes Coimbra, in arte Zico, protagonista di un biennio conclusosi tristemente, quasi con una vera e propria fuga del Galinho, legata ai problemi fiscali di Lamberto Mazza, che

IL PRESIDENTE Fu con la presidenza di Lamberto Mazza (qui a sinistra) che l'Udinese si accaparrò l'asso brasiliano Zico.

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la Guardia di Finanza cercava di incriminare, magari anche attraverso il coinvolgimento dello stesso campione brasiliano. Ma il suo primo anno in Friuli fu davvero fantastico, deliziandoci tutti con le sue magiche giocate. Zico riempiva gli stadi in cui giocava l’Udinese, che il più delle volte lasciava il campo tra gli applausi, perfino di fronte alle tifoserie più violente, a conferma che il bel calcio placa e rasserena anche gli animi più focosi. Io trasmettevo le radiocronache di quelle partite e in breve era nato tra lui e me uno stretto rapporto di amicizia. Le trasmissioni erano sponsorizzate dall’azienda vinicola Fantinel, che assegnava una confezione dei propri vini ai goleador bianconeri. Zico, naturalmente, fece la parte del leone, con 20 e passa reti messe a segno, costringendomi così a raggiungerlo continuamente al Moretti o a casa sua al Morena, con le casse da sei bottiglie di Barone Rosso. Siccome però lui neppure beveva, mi semplificò il compito incaricando del ritiro il massaggiatore Franco Casarsa, che il vino invece lo gradiva, eccome! Sicchè almeno la metà di quei particolari trofei alla fine deliziarono il palato del simpaticissimo massaggiatore, animatore delle trasferte bianconere, autore di epici scherzi e grande barzellettiere. Ed era sempre lui a tentare di insegnare l’italiano ai brasiliani. Ma più che l’italiano Franco parlava abitualmente il friulano, il cui primo rudimento era: “un taj di blanc, un taj di neri”, parole immediatamente fatte proprie da Orlando Pereira, che giocava nel ruolo di libero, un lungagnone magro e con un nasone a becco enorme, regolarmente escoriato quale prima vittima di tutti gli incidenti del giocatore


AMARCORD

PERSONAGGI Zico, qui sopra esultante, divenne l'idolo del Friuli. A destra, il tecnico inglese Roy Hodgson.

dall’età indefinibile, sulla quale fiorivano le interpretazioni più folli. Lui, con un ironico sorrisetto, dichiarava 30 primavere… circa, e già qui era tutto da ridere, ma alcuni lo ipotizzavano perfino cinquantenne. Un’esagerazione, ma non troppo… Quando cadeva, e capitava spesso, prima di rialzarsi sembrava raccogliere le proprie membra una ad una, ricomponendole per rimettersi in sesto e finalmente levarsi faticosamente in piedi. Un siparietto di una comicità unica. Eppure aveva anche un piede magico, capace di lanci “telecomandati” di oltre 40 metri. Ricordo anche molti altri giocatori: il primo a inaugurare il ritorno degli stranieri nel nostro campionato, Herbert Neumann, un bel biondone teutonico, non troppo apprezzato in campo, ma sicuramente invidiato per la bellissima moglie, che sfoggiava al suo fianco sfrecciando sulla sua rossa Ferrari. E ancora Ivica Surjak, un folletto in campo, bellissimo a vederlo giocare: partiva da metacampo in slalom entrando inarrestabile nell’area avversaria, dove non restava che fermarlo con le cattive. Ergo, quell’anno l’Udinese battè qualcosa come 12 rigori o giù di lì. Mitico! Ma oltre ai molti altri giocatori, anche i tecnici ebbero la loro parte. Ne cito due in particolare: "Bora" Milutinovic e Roy Hodgson. Il primo arrivò a Udine a campionato iniziato. Giungeva dall’esperienza con la nazionale del Messico, di cui era stato Ct in un Mondiale. Le malelingue lo accompagnavano con l’immagine di un raccomandato, grazie alla potentissima moglie, per l’appunto messicana. Entrai prestissimo in confidenza con lui, anche perché non possedeva un’automobile e così si faceva

volentieri scarrozzare da me, tra il Moretti e Là di Moret, regalandomi, secondo lui, fiumi di dichiarazioni, primizie e confidenze sul gioco del calcio. In effetti cominciai presto a credere che quelle malelingue non fossero proprio casuali: mi raccontava frottole e baggianate su tattiche e tecnica davvero incredibili. Poi, quando non ne aveva più, mi poneva un sacco di quesiti, sempre calcistici, ai quali lui stesso poi dava le risposte più disparate e pazzesche. Insomma, un vero e proprio bluff per Dal Cin che l’aveva portato in Friuli. Durò pochissimo. E ci credo!!! Il suddito di Sua Maestà, che in Italia aveva già fatto tempo prima un’amara esperienza all’Inter, tornò assai volentieri nel Bel Paese, e specificamente in Friuli, di cui forse conosceva le abitudini, soprattutto quelle enogastronomiche. Personaggio simpatico, disponibile, dotato di un sottile humor, si ambientò immediatamente al clima udinese, intendo quello di enoteche, osterie, bar, trattorie e ristoranti, che frequentava più che volentieri. Minore invece la sua ambientazione con il campionato nostrano, sebbene l’avesse già sperimentato. Un episodio per tutti: incontro Perugia-Udinese al via e um-

bri partiti a razzo, frastornando i friulani, letteralmente in stato confusionale. Dopo alcuni tragici minuti un difensore bianconero si precipita verso la propria panchina, sulla quale Hodgson sedeva imperturbabile, e rivolgendosi al tecnico gli chiede disperatamente: Mister, ma io chi devo marcare? Il prode Roy, con sguardo sconsolatamente interrogativo e tipica flemma anglosassone spalanca le braccia sospirando: “I don’t know!” Incredibile al Curi! Ovviamente anche per lui venne ben presto il tempo di abbandonare quella panchina. Ma che fossero savi o matti, bravi o brocchi, giocatori e tecnici erano comunque persone con le quali il dialogo era sempre accessibile, spesso persino sollecitato da loro stessi, in un clima di rispetto reciproco, anche nei contrasti, pur se a volte a muso duro, con schiettezza, a faccia a faccia, ma senza strascichi. Un mondo nel quale il rapporto umano aveva ancora il suo valore, un mondo decisamente diverso da quello odierno, dove tutto è più complesso e difficile, e sono ben felice nel rileggere ogni tanto quella mia targa che mi riporta ai tanti ricordi di quei trent’anni e oltre. Che mi tengo gelosamente e orgogliosamente ben stretti.

METEORA Il centrocampista tedesco Herbert Neumann militò per una stagione nell'Udinese dei primi passi in serie A, nel 1980/81.

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L'EVENTO TENNIS

MARA NAVARRIA E SILVIA STIBILJ, a destra e sotto, stelle a livello mondiale della scherma e del pattinaggio artistico. Più sotto, i fratelli MATTEO e GIADA MEDVES, judoka azzurri.

CHIARA CAINERO E MICHELE ANTONUTTI, a sinistra e in alto, punte di diamante friulane nel tiro a volo e nel basket.

TOP TREMILA, I NOSTRI OSCAR

Il 4 giugno all'Aquarius di Magnano in Riviera campioni di tutti gli sport in passerella

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arà un parterre de roi dello sport regionale d’alto livello, quello che Tremilasport presenterà giovedì 4 giugno alle 18 presso il Centro benessere Aquarius di Magnano in Riviera, tra le colline a nord del capoluogo friulano. Eccoci di nuovo, dunque, dopo il pomeriggio di basket del 2009 al palasport Benedetti di Udine e i successivi Tremila in rosa e Tremila in azzurro, vetrine di campioni e campionesse del Friuli Venezia Giulia che presentammo nel teatro di Feletto Umberto. Stavolta saranno appunto gli ampi spazi dell’Aquarius, all’aperto sul green se il bel tempo ci assisterà, altrimenti all’interno, ad ospitare il Top Tremila (così abbiamo voluto denominare la nuova edizione del nostro evento), che si avvale dei prestigiosi patrocinii della Provincia di Udine, del Panathlon, dell’Associazione Atleti Azzurri d’Italia, dei Veterani dello sport, dell’Ussi regionale, dell'Unesco Cities Marathon e dell’Achilles International presieduto da Laura Bassi, nostra ospite gli eventi d’onore. Non sveliamo per ora il roster organizzati completo dei campioni che parda Tremila teciperanno all’evento presentato dal direttore di Tremilasport, Edi Fabris, e dalla giornalista Barbara Castellini (lo faremo compiutamente nella prossima uscita del magazine, il 3 giugno, vigilia della manifestazione), proponendone solo alcuni a titolo di “aperitivo” e aprendo completamente il sipario alla prossima occasione. Con i nomi dei bianconeri dell’Udinese calcio ancora top secret, spicca quello della campionessa olimpica del tiro a volo, già qualificata a

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28 | 20 05 2015 | TremilaSport+

Rio 2016, Chiara Cainero, insieme ad altri che gli sportivi regionali conoscono molto bene, dalle sorelle della scherma Mara e Caterina Navarria ai fratelli del judo Matteo e Giada Medves, dalle stelle dello sci Gabriella Paruzzi e Lisa Vittozzi a quelle del ciclismo Cimolai, Buttazzoni, De Marchi, Cecchini e Andreotti, che avranno il piacere di ricevere la visita sul palco dell’inesauribile patron della mitica tappa dello Zoncolan, Enzo Cainero. Tutti personaggi ormai in confidenza con l’azzurro della nazionale. Ampia poi la pagina del basket, con le attuali tre punte di diamante della palla a spic-

L'ACOUSTIC DUO, che accompagnerà musicalmente il Top Tremila.

chi friulana Michele Antonutti, Davide Pascolo e Fabio Mian, reduci da una brillante stagione in serie A con le rispettive squadre, ai quali si affiancheranno molti altri bei nomi, tra questi quelli storici della Gedeco (Lorenzon, Bettarini, Milani, Cudia, Luzzi Conti, il tecnico Colosetti, il gm Fadini) che nel 1983, sotto la guida dell’indimenticato Lajos Toth, conquistarono inaspettatamente la promozione in A1. Non mancheranno le ginnaste dell’Asu di A1, le campionesse di pattinaggio artistico Silvia Stibilj e Valentina Carrafiello, delle bocce Caterina e Virginia Venturini, quella del tiro a segno Eleonora Mazzocoli, l’icona del rally Gianni Marchiol, gli atleti e le atlete, le calciatrici e i rappresentanti delle molte altre discipline che fanno della nostra regione, a dispetto dell’esiguità del territorio, una realtà infinita di campioni. Una rutilante vetrina che sarà accompagnata da Anna e Luca, il giovane Acoustic Duo con chitarra e voci, di Azzano Decimo, per il quale profetizziamo un magnifico futuro in campo musicale. Alla prossima, dunque, per il roster completo.


FESTA DELLO SPORT LIBERTAS

I

l Friuli Occidentale si appresta a ospitare le Libertiadi 2015, in pratica una fiera regionale dello sport sotto l’egida Libertas. Sarà ancora una volta Casarsa della Delizia (come lo fu per la prima fortunata edizione del 2013) il cuore dell’happening in calendario il 23 e 24 maggio. E saranno numeri da record: 20 le discipline che saranno presentate al

Foto: Silvano Zandonella

23 - 24 MAGGIO • CASARSA DELLA DELIZIA

pubblico, messe in campo da 1.700 atleti, sotto la supervisione di 205 tecnici. La manifestazione coincide con il 70° anniversario di fondazione dell’ente di promozione sportiva,

che quest’anno vede il suo brand premiato ad hoc con una griffe incisa sulla medaglia coniata per l’Expo di Milano. Come detto, Casarsa sarà il fulcro della rassegna

Tutti i luoghi delle Libertiadi di Casarsa della Delizia Il polisportivo comunale di Casarsa della Delizia (piazzale Bernini) ospita la vetrina degli sport griffati Libertas. All’interno del complesso è ubicato il Palazzetto (o PALAROSA) che sarà teatro per esibizioni di ginnastica, arti marziali e pattinaggio artistico. L’Atletica leggera vivrà i suoi momenti agonistici nello stadio centrale, mentre sull’anello correranno gli sprinter del pattinaggio sulle ruote in linea. Il polisportivo presenta numerose pedane outdoot, che verranno usate per specifiche discipline. Le Libertiadi si svilupperanno in altre tre aree del territorio comunale: le PALESTRE DELLA SCUOLA MEDIA (via Castellarin) e DELLA ELEMENTARE (frazione San Giovanni, via Versutta) per tornei di pallacanestro, mentre al TEATRO PASOLINI si esibiranno le scuole di danza. Lungo le strade cittadine sfileranno gli appassionati del nordic walking. Infine, a Cordenons (Centro Estate Vica in via Traversagna) si giocherà il campionato di beach volley.

si svilupperanno su altre tre aree del territorio comunale: le palestre della scuola Media ed Elementare (in frazione San Giovanni), nonché il teatro Pasolini (vi si svolgerà uno spettacolo a base di danze e arti marziali). Inoltre, puntata extra al Centro Estate Viva di Cordenons, dove si disputerà un campionato di beach volley. Le Libertiadi sono organizzate dal Centro Libertas di Pordenone, e godono del sostegno di Regione e Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia.

(grazie alla disponibilità dell’amministrazione locale) potendo contare su un polisportivo tra i più grandi e completi in regione. Data la vastità del programma, le Libertiadi

PROGRAMMA MMA UFFICIALE DELLEE GGARE ARE SABATO 23 MAGGIO polisportivo comunale ore 15.00 cerimonia di apertura PalaRosa ore 15.30 dimostrazione di sanda ore 16.15 dimostrazione di taelwon-do ore 17.00 dimostrazione di ginnastica artistica ore 18.05 esibizione e torneo di pattinaggio artistico a rotelle campo atletica ore 14.00 gare di pattinaggio corso ore 16.00 gare di atletica leggera e podismo amatoriale campo di basket esterno (in caso di maltempo palestra della scuola Media) ore 15.30 dimostrazione di fitness+walking

ore 17.30 dimostrazione di krav maga (difesa personale) ore 19.00 dimostrazione di yosekan budo, kyusho e muay thai campo di allenamento ore 15.30 gimcana di ciclismo teatro Pasolini ore 18.00 spettacolo di danza, ballo e arti marziali

campi di calcio ore 8.00 raggruppamento di minirugby

DOMENICA 24 MAGGIO

i PPer tutta la durata della if manifestazione, presso il Polisportivo saranno presenti un gazebo informativo sui corsi di abilitazione all’uso del defibrillatore, uno stand dello Sci Club Pordenone, info point e punto ristoro.

lungo le strade cittadine ore 9.00 nordic walking Centro Estate Eiva di Cordenons ore 9.00 campionato regionale di beach volley

PalaRosa ore 8.00 campionato di judo ore 14.00 torneo di karate tradizionale palestra della scuola Media ore 9.00 torneo di Basket palestra della scuola Elementare di TremilaSport+ | 20 05 2015 | 29 San Giovanni ore 9.00 torneo di basket INGRESSO LIBERO


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

TESTIMONIANZE

IL WIESENTHAL DI ROMANIA

A

noi, oggi come oggi, pare spaventosamente incredibile pensare come un prigioniero politico nella Romania degli anni ‘80 potesse godere di soli venti minuti d'aria a settimana, nei quali peraltro gli era severamente vietato parlare. Ci si esprimeva tossendo, ma era proibito pronunciare la benché minima parola: ecco appunto “La tortura del silenzio”, il libro che l’autore Guido Barella, giornalista del quotidiano triestino Il Piccolo, ha presentato di recente. La sua è la storia di Marius Oprea, di professione archeologo, che quasi trent’anni fa cominciò a indagare insieme a un gruppo di collaboratori sulla terribile situazione politico-sociale della Romania di quegli anni, vessata dal regime totalitario di Nicolae Ceausescu. Ma per la popolazione comune il dittatore appariva ben più un tremendo burattinaio che teneva le fila dello sventurato Paese, essendo il responsabile primo degli orrori che si verificavano all’ordine del giorno operati dalla polizia politica, la famigerata Securitate. Le vicende che dal vivo Oprea ha avuto modo di illustrare fanno accapponare la pelle, ricordando ciò che era accaduto anche durante il nazismo o nella Russia di Stalin, per citare due esempi molto noti. L’opposizione al regime che Oprea e i suoi collaboratori misero in atto iniziò con timide discussioni anti-comuniste e ascolti clandestini delle notizie trasmesse da emittenti radio straniere, per poi continuare con l’affissione di manifesti di protesta in vari luoghi di Bucarest. Iniziative che culminarono con il loro arresto, nel 1988, mentre moglie e figli di Oprea si trasferirono in Germania, cambiando identità. La conoscenza però della barbarie che il suo popolo continuava a soffrire, ha fatto sì che anche dopo il crollo del comunismo nei vari Paesi Oprea si assumesse il compito di reperire i resti dei 637 000 morti durante quel periodo. “Io so che questa è la mia missione. Penso che l’ultimo pensiero di queste persone sia stato: ‘Chissà se avrò una croce sulla mia tomba’. Ecco, io offro loro quella croce”. L’incontro del coraggioso archeologo con il giornalista Guido Barella ha fatto nascere, oltre a una grande amicizia fra i due, l’idea di scrivere il racconto del “Simon Wiesenthal dei crimini del comunismo rumeno”, per la sentita necessità di riportare alla luce il più importante e drammatico capitolo della storia di uno Stato i cui legami con l'Italia sono numerosi e stretti. Massimo Gaudino.

JOHN CONNOLLY

UN’ANIMA CHE BRUCIA TIME CRIME

Sono passati molti anni da quando William Lagenheimer e il suo amico Lonny Midas hanno ucciso una ragazza di quattordici anni. Assicurati alla giustizia, hanno scontato la loro pena separatamente, trasferiti da un istituto correzionale all’altro. Dal giorno in cui è stato rilasciato, William non ha più avuto contatti con il suo amico di un tempo e ha chiuso i conti con il passato. La tranquillità della sua nuova esistenza, tuttavia, viene turbata da un messaggio recapitato da qualcuno che, a quanto pare, è al corrente del crimine che ha commesso. Ma a sconvolgerlo è un fatto ben più grave: un’altra quattordicenne scompare da Pastor’s Bay, e lui teme di ripiombare nell’incubo da cui credeva di essere uscito.

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L’ANGOLO DELLA

LETTURA

PIETRO GROSSI

L’UOMO NELL’ARMADIO MONDADORI

Pietro Grossi dà vita a tre racconti totalmente insoliti, surreali, pieni di ironia e di mistero: sorprendenti quanto la sua prima raccolta, sicuri e originali come lo stile maturo che li percorre. Storie che, sotto una superficie di assoluta limpidezza, lasciano crescere un piccolo germe alieno eppure umanissimo, una spora di irrazionalità destinata a crescere introducendo nella quotidianità la scheggia fantastica del dubbio, dell'inspiegabile, dell'inconscio. Che, come sempre, è quella capace di spostare il nostro sguardo, porci le domande più grandi e farci profondamente emozionare.

SAMUEL BJORK

LA STAGIONE DEGLI INNOCENTI LONGANESI

Nel folto di una foresta norvegese immersa nel silenzio, c’è qualcosa di inatteso. Qualcosa di crudele. La giovanissima vittima è impiccata a un albero e ha al collo l’unica traccia lasciata dall’assassino: un cartello con scritto Io viaggio da sola. Questa vittima è soltanto la prima di una lunga serie. Solo Mia Kruger e Holger Munch possono impedire che la fine dell’inverno diventi una strage di innocenti, soltanto loro possono fermare una mano omicida che presto colpirà vicino. Molto vicino. Con un intreccio che non lascia scampo e due protagonisti destinati a entrare nel cuore dei lettori, “La stagione degli innocenti” ha già conquistato tutta Europa e sta per uscire in 22 Paesi.

CARLO REPETTI

MATTHEW THOMAS

EINAUDI

NERI POZZA

IL PONTE DI PICAFLOR «Picaflor è un paese che ha il nome di un uccello che volando sta immobile sui fiori e col suo lungo becco sottile ne beve il succo. Di Picaflor già parlavano i racconti degli uomini a cavallo che arrivarono un giorno dall'Europa. Picaflor è l'ultimo paese e dicono che di là, dopo la foresta dell'altipiano, tutto il mondo finisce a strapiombo nel vuoto».

NON SIAMO PIU’ NOI STESSI Verso la fine degli anni Trenta, i genitori di Eileen Tumulty lasciano l’Irlanda e approdano nel Woodside, a New York. La piccola Eileen viene al mondo quando Mike Tumulty, suo padre, ha già messo solide radici in terra d’America. Negli anni Sessanta, giovane donna attraente, incontra Ed Leary, e sente per la prima volta il cuore avviarsi di colpo. I sogni, però, spesso non sono che chimere. Col trascorrere del tempo, l’eccentrica abitudine di Ed di rinunciare ai più piccoli piaceri in nome di un’esistenza interamente dedita agli studi, si mostra come una fissazione assurda, un’ossessione che lo spinge a rinunciare a un lavoro ben remunerato e a isolarsi dal mondo. Fino al giorno in cui ciò che ne è oscuramente all’origine si svela in tutta la sua crudeltà.


le belle di TremilaSport UDINESECALCIO

Gabriella

Foto: Vito Donadei

Ragazza del sud


le belle di TremilaSport

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Foto: Paolo Fiusco

le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

Foto: Antonio Pennetta

A Gabriella Natale, bionda modella tarantina, è rimasta nel cuore l’affascinante capitale francese

AMO IL MIO MARE

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Foto: Antonio Pennetta

H

a iniziato a posare, come molte, per gioco nel 2009, Gabriella Natale, dedicandosi solo più tardi in maniera continuativa e professionale ad un’attività che le sta gradualmente procurando consensi in spazi sempre più ampi. Ragazza del sud, la venticinquenne modella pugliese, bionda dalle forme morbide, della sua città, Taranto, delinea un ritratto dai contorni poetici ma lamenta la distanza dai centri che contano per la sua professione: “Ci sto bene, il clima è mite tutto l’anno anche se reso afoso dallo scirocco durante l’estate, e il mare è stupendo. Per il mio lavoro avevo in programma però di trasferirmi a Milano, proposito poi rientrato a causa di sopravvenuti problemi di varia natura, e adesso ho la valigia

sempre in mano per andare dove mi chiamano. Per fortuna mi piace viaggiare”. Nel suo cuore una città su tutte, Parigi: “La adoro, mi è rimasta dentro. Ci sono stata a febbraio e il clima non era dei migliori: per me che sono freddolosa non il top ma se dovessi viverci mi sforzerei di adattarmi!”. Con il suo inconfondibile, caldo e simpatico accento pugliese si autodefinisce forte ma tenera, Gabriella, caratterialmente tosta ma allo stesso tempo dolce: “Sono testarda ma con una componente di fragilità, determinata ma capace di aprire il mio cuore. Guai però a chi mi mette i bastoni fra le ruote!”. Della sua attività di modella è soddisfatta e guarda con ottimismo alle chances che il prossimo futuro potrà riservarle: “Sto ottenendo buoni risultati, certo, e conto di proseguire su questa strada. No,

Foto: Fabio Knightrider Knight

MA SOGNO PARIGI

i concorsi di miss non fanno per me, per riuscire in questo campo ci sono di mezzo troppi compromessi e invidie di cui io non sono capace”. Ai lettori di Tremilasport, ora, il piacere di ammirare le sue linee: il gradimento, crediamo, è assicurato.


°

31

1° TROFEO

“ TA R V I S I O - C I T TA’ E U R O P E A - S E N Z A C O N F I N I ” ATLETICA LEGGERA - “ALPE / ADRIA”

AUSTRIA

SLOVENIA

ITALIA

CROAZIA

S.MARINO

TARVISIO / DOMENICA 24 MAGGIO 2015

UNIONE NAZIONALE VETERANI DELLO SPORT Sez. di TARVISIO

BACINO IMBRIFERO MONTANO DELLA DRAVA IN PROVINCIA DI UDINE

TA

U. S. MARIO TOSI

22ª Staffetta Alpina del Monte Lussari Camporosso - Tarvisio Corsa in montagna

14° Memorial “Carlo Emanuele Melzi” Domenica 9 agosto 2015

Info. 347 3486801

www.ustositarvisio.it

RV

ISI

CHIU V. O M A L B O R G H E T TO

SAFORTE


BASKET

LA FINALE Ancora una volta saranno il Marinelli (in giallo) e il Malignani a contendersi il trofeo.

FINALE ELITE ore 9.00

MARINONI

Maroello, Pegoraro, Lubian, Dominici, Giorgiutti, Bertossi, Chiti, Fantini, Cascino, Cavallaro, Piccini, Candotto. Allenatore: Prof. Martinello

BEARZI

Boccuccia, Ceschiutti, Zamò, Trevisini, Martinuzzi M., Chianotti, Pividor, Marin, Rovedo, Peresotti, De Monte. Allenatore: Prof. Milani, Vice: Prof. Andriola

FINALE ECCELLENZA ore 11.00

MARINELLI

Dell’Angela, Soramel, Covazz, Furlan, Bulian, Meroni, Giacobbi, Bacchin, Pertoldi, Picotti, Rizzo, Craighero. Allenatore: Prof. Lucio Bergomas, Ass.: Corradina

MALIGNANI

Cattaruzzi, Kodermatz, Lostuzzo, Dosmo, Feruglio, Bon D., Maran, Costantini, Floram, Tonizzo, Lacovig. Allenatori: Prof. Natale Comuzzo

PREMIAZIONI ORE 12.30

CERNICH, BASKET E SPETTACOLO

In scena sabato mattina al palasport Benedetti la fase finale dell'ottava edizione del torneo studentesco udinese successore del mitico "Burei" degli anni '60 e '70 di EDI FABRIS

S

i ispira dichiaratamente allo storico torneo Burei degli anni '60 e '70, il "Cernich" dedicato alla figura dell'indimenticato giocatore e poi tecnico professor Ezio, prematuramente scomparso nel 1992 a soli 58 anni. Una manifestazione condotta dal professor Maurizio Ivancich in collaborazione con Apu ieri, l'Itc Zanon e altri Enti che sabato vivrà la sua fase finale al palaCLASSIFICA sport udinese Benedetti con le ELITE due finali, l'Elite fra Marinoni e Bearzi alle 9 e a seguire l'Eccel3a STRINGHER lenza fra Marinelli, campione in 3a DEGANUTTI carica, e Malignani, protagoniste di molte delle sette edizioni 4a ZANON precedentemente disputate. 4a STELLINI "Considerando che il trofeo è intitolato alla memoria del 5a VOLTA professor Ezio Cernich, per5a UCCELLIS sona di grandi valori morali, è stata posta all'attenzione dei responsabili tecnici dei vari CLASSIFICA Istituti che il comportamento ECCELLENZA in campo e fuori dallo stesso dei giocatori e allenatori 3a COPERNICO sia rispettoso dei canoni di a 4 CECONI educazione e sportività che

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la scuola ha il compito di promuovere. A tal fine la commissione organizzatrice riferirà al dirigente scolastico della scuola interessata ogni comportamento scorretto o comunque antisportivo tenuto durante lo svolgersi del torneo", evidenzia il professor Ivancich, deus ex machina della manifestazione. Raccomandazione trasmessa anche agli studenti che come di consueto affollerano i gradoni dello storico impianto cittadino che ospitarono qualche decennio addietro, appunto, anche le tifoserie del "Burei". Tifoserie, quelle, calde e appassionate che si lasciavano comunque andare anche a cori dal contenuto boccaccesco e a lanci in campo di carta igienica e di ortaggi di una tipologia che oggi farebbe gridare all'omofobia. Altri tempi ma l'entusiasmo, a prescindere dai mutamenti generazionali, rimane sempre lo stesso. "Gli obiettivi del progetto - sottolinea Ivancich - sono diversi: valorizzare il gioco e lo sport come spazio privilegiato di apprendimento, socializzazione e integrazione; la crescita qualitativa dell'immagine della scuola rispetto al ruolo formativo di una coscienza sportiva indispensabile per apprezzare i valori dello sport; la promozione e l'acquisizione di corretti stili di vita; avvicinare la scuola allo sportivo. E ancora:

educare ad una competizione sana nel rispetto del compagno/avversario; stimolare uno spirito di appartenenza dello studente al proprio Istituto partecipando direttamente o indirettamente alla competizione sportiva; intraprendere un percorso di crescita educativa corretta legata al tifo per la propria scuola e ricordare la memoria di un grande uomo di sport, Ezio Cernich, appartenuto ai massimi livelli della pallacanestro in Italia, e protagonista di un momento innovativo del mondo della scuola". Al progetto hanno partecipato 12 Istituti superiori della Provincia di Udine, con il torneo a essere iniziato il 5 febbraio, sviluppandosi nelle palestre di alcune scuole con una formula cambiata da qualche anno rispetto al passato. Mentre nel "Burei" e nelle prime edizioni del "Cernich" a giocarsi il trofeo erano le quattro regine uscite da precedenti eliminatorie, recentemente è stata adottata una formula che prevede due raggruppamenti con tanto di promozioni e retrocessioni. E nell'ambito delle finali al Benedetti spazio anche allo spettacolo proposto con grande professionalità da gruppi di studenti. O tempora o mores, tutto si evolve, e in questo caso in maniera sicuramente positiva.


BASKET SERIE D/SEMIFINALE

DERBY-2, DGM E B. TIME DI FRONTE

UISP, LA TRIESTINA DAI & VAI ANCORA REGINA IN FRIULI

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PROTAGONISTI Davide Micalich, patron DGM e Luca Di Leo, allenatore del Basket Time

“A

bbiamo avuto sempre la partita in pugno e vinto con pieno merito” così ha esordito Letizia Di Leo, presidentessa del Basket Time Geatti al termine del vittorioso confronto nel derby con la Dgm Campoformido, gara-1 della semifinale dei play off di serie D. “I 12 punti di scarto a fine gara ben rappresentano l’andamento dell’incontro che, dopo il loro 4-0 iniziale, abbiamo sempre condotto con buon margine, raggiungendo una punta massima anche di 19 lunghezze. Adesso abbiamo il match point da giocare sul nostro campo in gara 2 e faremo di tutto per non farci sfuggire l’occasione per disputare la finale”. Una finale che in caso di vittoria spalancherebbe al Basket Time le porte della serie C regionale, un obiettivo che rientra nelle aspettative di inizio stagione per la società udinese. “I molti infortuni patiti da diversi dei nostri uomini chiave durante la regular season ci rendono particolarmente soddisfatti di come si sono messe le cose durante i play-off; ad un certo punto della stagione eravamo preoccupati di non riuscire ad essere al meglio in vista del raggiungimento di un traguardo che rientra nei nostri programmi”. I programmi societari per il prossimo campionato sono al momento in stand-by, tutta l’attenzione del vertice è rivolta alle battute finali del torneo, che nei desiderata è quella di bissare il successo degli Under 19 che hanno già vinto il titolo di categoria. Sul

fronte della Dgm la sconfitta è stata vissuta senza drammi e con la giusta aspettativa di rifarsi sul parquet udinese di Sant’Osvaldo, portando a gara-3 i rivali, peraltro già battuti per due volte su due durante la stagione regolare. “Indubbiamente il Basket Time ha meritato il successo, ma ogni partita ha la sua storia e noi daremo tutto per invertire l’inerzia della serie e cercare di giocarci poi la promozione con Grado, che vedo favorita nell’altra semifinale”, ci ha confermato un Davide Micalich comunque soddisfatto dell’andamento complessivo della stagione. “La nostra è una società e una squadra giovane che è partita quattro anni fa dalla Promozione per cercare di portare e diffondere il basket a Campoformido, piazza tradizionalmente dedita prevalentemente ad altre discipline come il calcio e il volley, e trovarci in breve tempo a disputare questo derby in un palazzetto gremito e in un ambiente entusiasta ci ripaga e ci ricarica in vista della prossima stagione, che a prescindere dalla categoria, ci vedrà ai nastri di partenza con il confermatissimo coach Cargnello e desiderosi di crescere ulteriormente e, naturalmente, di ben figurare”. Entrambi i contendenti non ci hanno nascosto “le preoccupazioni” economiche legate al possibile salto di categoria, ma ora per tutti l’ordine del giorno è: guardare al campo e pensarci a bocce ferme, quando i giochi saranno fatti . Giuseppe Passoni

ai & Vai per la seconda volta regina dell'Uisp, a testimonianza che, ad ogni livello e a dispetto dell'età, la classe non è acqua. Nella doppia finale con Fagagna, i triestini hanno fatto due volte centro (62-65 gara-2) anche se Guerra & C. non hanno mai mollato. Ma alla lunga ha prevalso anche la maggior profondità del roster giuliano, con Fumarola, Ciriello, Burni e Pozzecco un gradino più in alto. Una delle pretendenti al titolo della vigilia, la Sbrindella, ha dovuto invece accontentarsi di far propria per ora gara-1 della poule consolazione, vincendo 69-65 con l'Aquileia. In Coppa Friuli, è sull'1-1 la serie di finale fra Wlm Udine e Attimis. Partite e un po' di gloria per tutti, in questo campionato amatoriale in cui però evoluiscono talenti Over accanto ad atleti più giovani con voglia di maggior disimpegno rispetto a tornei più intensi. Se la A1 assegna lo scudetto, la A2 offre la possibilità di ascesa nell'èlite dell'Uisp e anche qui la lotta si fa accesa pure se alla fine della fiera amichevole. E anche qui c'è una Dai & Vai, denominata 2, che vince gara-1 di finale con il Cus Udine ma perde la seconda 45-42, con i match ora sull'1-1. A2 che ha anche la sua Coppa Friuli, con Torviscosa a vincere senza giocare gara-3 con Palmanova. Gli "stellati" avevano chiesto il rinvio della bella al 23 maggio ma senza trovare l'accordo con gli avversari. Non presentandosi in campo, i palmarini si sono visti quindi affibbiare lo 0-20 punitivo che ha automaticamente assegnato la coppa al Torviscosa. E da quest'anno c'è anche l'Uisp femminile, con finale fra Aibi Fogliano, vincitrice di gara-1 e Basket Time. Gara-2 venerdì 22/5 alle 21 al PalaVecchiatto a Udine. (e.f.)

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VOLLEY

FINALI REGIONALI U16F FRIULI VENEZIA GIULIA

Foto di Alessandro SAIN

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VOLLEY

PRIMO PIANO IN TRIONFO A sinistra la Vb Udine festeggia il salto in B2. Sopra Francesca Cerruto può sorridere nonostante la retrocessione del Chions. Udine mentre da Martignacco arrivano le prime conferme. Non poteva fare a meno di Lara Caravello, capitana e leader indiscussa del team di Ceccarelli. Conferma anche per Miriana Manig, classe '98, friulana, talentuosa alzatrice delle Valli del Natisone. Il giovane pupillo di coach Jacopo Cuttini costituirà con Camilla Giora una delle più forti coppie di palleggiatori del prossimo campionato. Dopo una stagione di tanto lavoro e miglioramenti fisici, tecnici e di personalità molto

ATTESA PER LE FINALI UNDER 18 FEMMINILI Ancora un week end all’insegna delle finali regionali. Sabato e domenica sono in programma le finali regionali Under 18 femminile e Under 17 maschile. La finale Under 17 maschile si gioca domenica 24 maggio e vede protagoniste le prime 2 classificate dei 2 gironi della regular season. Questi i campi e gli abbinamenti: A Mortegliano ore 10.30 Mortegliano - Centro Coselli TS; A Talmassons ore 10.30 Olympia - Futura Cordenons. Nel pomeriggio a Mortegliano ore 15.30 Finale 3° - 4° posto e a seguire Finale 1° - 2° posto. L’Under 18 femminile si gioca sabato 23 e domenica 24 maggio con girone all’italiana. A Chions ore 16 Etigraph Chions - Timmusic TS; a seguire Mossa - Villadies. Domenica mattina ore 10.30 vincente gara 1 vs perdente gara 2 a Fiume Veneto ore 10.30, vincente gara 2 vs perdente gara 1, alle ore 16 perdente gara 1 vs perdente gara 2, a seguire vincente gara 1 vs vincente gara 2.

VB UDINE PROMOSSO

IN SERIE B2

Altro che eterni secondi: lo sprint finale è del sestetto di Marcelo

I

l VB Udine è la formazione che sale in B2 maschile. Dopo Villa Vicentina è ancora una udinese a salire in un campionato nazionale. La promozione della società udinese arriva dopo una stagione che l’ha vista sempre alle spalle della diretta concorrente, e favorita, Ferro Alluminio. I triestini, però, hanno sempre deluso nelle gare che contano. Prima in Coppa Regione, eliminati in semifinale dal VB Gemona, e poi nei play off promozione di serie C dove sono stati sconfitti per 1-3 tra le mura amiche subendo un secco 0-3 a Udine. Con questo successo il VB Udine bissa quello della Coppa Regione. Promozione dedicata dal tecnico Marcelo a Tony Travaglini, scomparso alcuni anni fa e dirigente indimenticabile del mondo del volley. Anche nei campionati di serie D maschile e femminile le padrone sono state le formazioni udinesi. In campo maschile a salire direttamente è stata Cervignano, mentre in campo femminile a vincere il girone promozione è stata la formazione del Borgo Clauiano.

Promosso anche il DLF Udine di Leonardo Esposito. Doppio salto per le udinesi che dopo la promozione in D dello scorso anno ora volano in C. Partite in sordina alla distanza hanno fatto valere la maggiore compattezza e continuità di gioco. Un potere udinese che non è supportato dai risultati in campo regionale con le giovanili. In campo femminile fino ad ora si è distinta la Libertas Martignacco che ha conquistato il titolo Under 14, domenica le Villadies sfidano Chions per lo scettro dell’Under 18. In campo maschile l’Olympia e Cordenons sono le migliori, l’unica eccezione, ma non è una novità, il VB Gemona che ha conquistato il titolo Under 14. Quale futuro per le grandi di serie B? Porcia sta disputando i play off promozione per la serie A, serie A che potrebbe ottenere comunque in quanto sembra che 2 o 3 formazioni del campionato di A2 sono in procinto di rinunciare all’iscrizione; giocoforza la Federazione nazionale è costretta a pescare dalla B1, e tra le papabili c'è la formazione purliliese avendo vinto il campionato. Nulla si sa della Pav

evidenti, non c'erano dubbi per la riconferma. Miriana quindi potrà crescere ancora e ritagliarsi spazi sempre più importanti nel team del presidente Ceccarelli, che pian piano si va delineando in previsione di un campionato importante. Dopo il grande campionato disputato nella scorsa stagione segnalandosi fra i migliori palleggiatori del campionato, Camilla Giora sarà la regista di Martignacco anche nella stagione 2015/16. Beniamina del pubblico e delle atlete delle giovanili, Camilla si è fatta apprezzare per le sue doti tecniche, la serietà, la dedizione e il grande feeling con l'allenatore Jacopo Cuttini. Talmassons, neopromossa in B1, è sul mercato per cercare rinforzi: difficile scegliere in regione, poche le atlete di valore a meno che non si cerchi nell’orto del vicino. Due le retrocesse dalla B2 alla serie C, Chions e Sangiorgina. La prima paga per la squadra molto giovane, ma è una scelta della società, la Sangiorgina per mancanza di mezzi e per l’annata storta di diverse protagoniste. Valter Fabbro

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VOLLEY

FOCUS

VILLA E SANGIORGINA, POSSIBILE UNIONE Una carrellata sugli scenari futuri che vedono coinvolte le formazioni regionali

T

erminati i campionati, tempo pochi giorni per prendere fiato e disintossicarsi della stagione appena conclusa. Presidenti e dirigenti si metteranno al lavoro per prepararsi al meglio per la prossima stagione. Ora è tempo di fantavolley. Il si dice, si pensa e via dicendo. Su fronte sponsor chi confermerà? L’Atomat sarà ancora al fianco della Pav Udine? Continuerà il binomio Itas Città Fiera? Per quanto riguarda le squadre, già detto di Porcia, in profumo di A2, una A2 sicuramente abbordabile, per la quale è sufficiente qualche ritocco. La Sangiorgina cerca collaborazioni ma per ora le società della bassa fanno orecchie da mercante, per loro è meglio curare il proprio orticello. E se si alleassero Villa Vicentina e Sangiorgina? Ragazze per una B2 dignitosa con giovani promettenti ci sono, il futuro sarebbe garantito. Talmassons, bene in B1, ma dietro cosa

Daniele Rapisarda, in questa stagione ha arbitrato una delle finali scudetto.

ha? Settore giovanile per ora ricco di numeri, resta da capire se anche di qualità. Il VB Udine è salito in B2. Bene. Complimenti. Però, non ha settore giovanile e la squadra non è certo composta da ragazzini. Cercare alleanze? Il VB Gemona potrebbe essere un ottimo partner visto che i collinari non dovrebbero collaborare con i cugini di Buia. Nei campionati regionali, dopo una stagione dove di bel gioco se ne è visto poco, non si vede chi potrebbe la prossima stagione essere la squadra leader. Poche sono quelle che possono contare su un gruppo competitivo che possa dare delle garanzie di continuità. Intanto grande soddisfazione per il mondo regionale del volley che ha visto ben due arbitri della Regione Daniele Zucca di Trieste e Daniele Rapisarda di Udine arbitrare due gare della finale scudetto femminile: Rapisarda gara 5 e Zucca gara 3.

DOPPIO SALTO PER LA SUPER DLF DI LEONARDO ESPOSITO Due promozioni per il Dlf di Leonardo Esposito che anche quest'anno può brindare ad un risultato a dir poco strepitoso. Dalla D ai palcoscenici che contano nel giro di due anni: complimenti!

40 | 20 05 2015 | TremilaSport+

STAGE IN NAZIONALE PER DUE ATLETE DELLA PALLAVOLO CHIONS A coronamento di una stagione fin qui più che positiva è giunta, in casa Chions, la convocazione ad uno stage di allenamento della Nazionale delle atlete Francesca Cerruto e Gloria Zanin. Entrambe le ragazze hanno disputato e vinto il recente Campionato Regionale Under16 nelle file di Chions, Francesca col ruolo di libero (premiata come miglior libero) e Gloria in quello di attaccante di banda. La richiesta è giunta su segnalazione del tecnico federale Marco Mencarelli che ha avuto modo di apprezzare le prestazioni delle due atlete in occasione del Regional Day tenutosi a Chions nello scorso mese di aprile. Lo stage si è svolto presso il centro FIPAV Pavesi di Milano il 18 e 19 Maggio. Chions aveva conquistato il titolo regionale Under 16 Femminile vincendo per 3-0 con la Minerva e Villadies, per 3-1 con la Timmusica Trieste. La formazione della bassa pordenonese parteciperà ai Campionati nazionali in programma a Mondovì, in provincia di Torino, dal 3 al 7 giugno.


ARTI MARZIALI PROMOTORI La specialità è ritornata a Udine grazie a Martino Moroldo e Michele Cancedda, che nell'ambito del Judo club hanno gettato le basi per la rinascita in grande stile della lotta.

LOTTA, ECCOLA DI NUOVO

Riappare la specialità in seno al Judo club udinese

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e sentiremo parlare ancora di lotta a Udine e in Friuli dobbiamo essere particolarmente grati a due atleti,,Martino Moroldo e Michele Cancedda, che in seno al judo club Udine hanno gettato le basi per la rinascita uno sport che negli ultimi anni ha vissuto quasi nell'ombra. La società che a tutti gli effetti è una costola del judo club Udine del presidente Franco Madeddu ha trovato ospitalità presso il comples«LA LOTTA NON VIENE VISTA so sportivo per l'atletica indoor Ovidio Bernes di via del SPESSO NEL MODO GIUSTO Maglio a Paderno. Il team ESSENDO CONSIDERATA UNA prende vita da quello che rimaneva della storica EuriSPECIALITA PERICOLOSA. batos amatori lotta di Udine IN REALTA'E UNO SPORT che nel 2000 assumeva la denominazione di Amatori COMPLETO DOVE TUTTE LE Lotta Udine nella sede del PARTI DEL CORPO VENGONO Palazzetto dello Sport di via CHIAMATE IN CAUSA INSIEME Marangoni. Il 2009 invece segna l'iniALLA LEALTA E AL RISPETTO» zio dell'attività con vicissitudini alterne del sodalizio Udinese che vede il rilancio della lotta sia nella specialità greco romana che stile libero, inserendo recentemente anche il grappling, una sorta di lotta che sta avendo grandi riscontri sia a livello nazionale che internazionale. Attualmente il gruppo è composto da un team di dieci atleti agli ordini del tecnico Martino Moroldo, che coadiuvato da Michele Cancedda, genovese trapiantato in Friuli dopo aver militato nel gruppo

ANNUARIO

CICLISMO

sportivo dei vigili del fuoco e nel Colombo di Genova sotto la direzione del tecnico Giuseppe Bognani, atleta di interesse internazionale ed olimpionico. L'entusiasmo non manca, la voglia e la passione non fanno certamente difetto, ragion per cui pur tra mille difficoltà ma con propositi lungimiranti ed innovativi il club udinese ha propositi molto ambiziosi confortati da due ottimi piazzamenti di Leonardo Giorgione e Contrera Estor Darlin ai recenti campionati assoluti italiani a Terni nella specialità stile libero. D: Martino Moroldo, da tecnico diciamo che il vostro lavoro è stato premiato da questi risultati. “Diciamo che sono particolarmente soddisfatto considerando che ci si confrontava con il meglio del panorama nazionale e per una società giovane come la nostra e per gli atleti è un ulteriore sprone per proseguire inseguendo progetti ambiziosi” D: Come state operando in un settore e in uno sport che sino poco tempo fa pareva dovesse scomparire dalle discipline olimpiche? “Stiamo cercando di creare motivi di interesse intorno a questa disciplina di cui ci si ricorda solo in caso di medaglie olimpiche, con una sorta di scambio e di collaborazione con altre palestre sia a livello locale che internazionale con i nostri vicini di casa della Slovenia e dell'Austria dove questo sport gode di grande considerazione” D: Quali le difficoltà più grandi e gli sco-

gli che dovete superare in questa disciplina? “La lotta spesso non è considerata nel modo giusto, molti la vedono come uno sport pericoloso, violento, e l'immagine che certi eventi ne danno non ha nulla a che spartire con la lotta e non ci aiuta di certo. In realtà chi viene ad allenarsi o provare a salire sulla materassina si accorge che di violenza e di pericolo non c'è nemmeno l'ombra, la lotta è uno sport completo dove tutte le parti del corpo vengono chiamate in causa, oltre che distinguersi per la lealtà e rispetto" D: Che caratteristiche deve avere un lottatore per emergere in uno sport di contatto ed azione? “La rapidità, l'elasticità nei movimenti e la capacità di intuire quello che l'avversario ha in mente, oltre che doti di resistenza e di forza". D: Un desiderio che in ambito della vostra attività sportiva si potesse avverare.... Quello di poter disporre di uno spazio tutto nostro dove poter articolare e svolgere la nostra attività in maniera utonoma e riuscire a costituire un gruppo importante di atleti e praticanti. Gianfranco Borghesu

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Federazione Ciclistica Italiana Friuli Venezia Giulia


PERSONAGGI

PROTAGONISTI

POLIEDRICO I SUOI MILLE VOLTI, DA COMMERCIALISTA A PROJECT MANAGER

PROFESSIONE PROJECT MANAGER Uomo di sport a 360°, Enzo Cainero è famoso come "inventore" dello Zoncolan di vALERIA DEGANO

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i avessero chiesto di fare un brainstorming del termine project manager, tempo fa avrei collegato a questo particolare ruolo parole quali leadership, azienda, economia, responsabilità, potere, denaro. Il mio immaginario personale era abitato da uomini vestiti in giacca e cravatta, molto simili a

broker di Wall Street che, grazie al carisma e alla magia della retorica, riuscivano a raggiungere gli obiettivi impossibili che la loro impresa aveva commissionato loro contando solo sulle proprie capacità. Enzo Cainero, dottore commercialista per lavoro e alpino per vocazione, mi ha introdotta a una nuova dimensione della difficile arte del project management: spinto

Ma alla base di tutto non deve mai mancare la passione per ciò che si fa FUORICLASSE L'asso Larry Wright fu il numero uno della Fantoni presieduta da Enzo Cainero

QUESTO È LUI

Classe '44, dottore commercialista, da calciatore ha esordito in A come portiere del Varese. Dirigente dell'Udinese di Zico e manager del Venezia di Zamparini, è stato negli anni '80 presidente dell'Apu Fantoni basket in 4 campionati di A2 e 1 di A1, con nelle fila campioni come Wright, Kea e King. Dedicatosi poi al ciclismo, ha ideato per il Giro d'Italia la tappa divenuta ormai mitica del monte Zoncolan. E' stato pure project manager delle Universiadi della neve di Tarvisio nel 2003. E' è zio della campionessa olimpica di tiro a volo a Pechino 2008, Chiara Cainero.

da alcuni amici, ha iniziato nel lontano 1998 organizzando il campionato italiano di ciclocross Over 35 a Zegliacco (durante il quale poté godere dell’ultima telecronaca di Adriano De Zan). Affinata la tecnica durante la Settimana Tricolore svoltasi nel 2001 nel pordenonese, ha avuto subito il difficile compito di organizzare le Universiadi del 2003 a Tarvisio, durante le quali ha ricoperto il ruolo di project manager organizzativo-professionale. «La prima cosa fondamentale da fare – racconta il commercialista originario di Molinuovo –. è quella di coinvolgere chi partecipa alla manifestazione; solo creando una società a responsabilità limitata si riesce a ottenere i risultati richiesti. Sottolineo comunque che i rapporti personali stanno al primo posto: sono solito contattare personalmente sponsor affini, organizzo incontri a vis a vis, molto più utili e diretti della fredda tecnologia moderna». Prima carrellata quindi di rettifiche alla mia forma mentis. Fondamentale, a detta di Cainero, il focus sul coinvolgimento degli interessati nonché l’investimento sulle risorse umane, sul rapporto diretto e fiduciario con gli sponsor. «Con un’importante precisazione – si affretta però ad aggiungere –. : è necessario non coinvolgere molte persone, altrimenti non si riesce ad accontentare tutti». Andando nello specifico sull’esperienza delle Universiadi, Cainero annovera tra i successi ottenuti, oltre all’afflusso notevole di sponsor, anche una partecipazione popolare senza precedenti e un’attenzione particolare per le persone diversamente abili. «Uno dei punti di forza della “mia” organizzazione fu l’investimento


LO ZONCOLAN Nella foto in alto, il muro di folla alla tappa dello Zoncolan al Giro d'Italia. Sotto, Cainero nel gruppo di lavoro del progetto-Monte Fuji fatto sui testimonial (Compagnoni, Chechi, Rossi, fratelli Abbagnale, Zoeggeler, Andrea Magro): un buon project manager si rende conto infatti della forza mediatica che personalità simili hanno e cerca di sfruttare questa risorsa a vantaggio dell’evento. Proprio in questo periodo stiamo imbastendo un ardito gemellaggio sull’asse ZoncolanFuji e ad agosto avremo ospite una delegazione giapponese per cercare di concretizzare questo nostro sogno nel cassetto e permettere a un numero limitato (sempre per ragioni di tensione mediatica e soddisfacimento delle aspettative) di corridori giapponesi di partecipare alla tappa regionale. Anche qui ho richiesto

la partecipazione di un testimonial d’eccezione, quell’Alberto Zaccheroni osannato come una divinità nella terra nipponica». Questa inaspettata anticipazione ci dà la possibilità di approfondire un altro tema tanto caro a Enzo Cainero, il Giro D’Italia. Presidente instancabile del Comitato locale di tappa regionale, ha organizzato svariate tappe sul monte Zoncolan e, parole sue, sta cercando di imbastire una tappa lungo le valli del Natisone per il prossimo anno. «Quelle valli mi lasciano a bocca aperta, ho sempre voluto farle vedere al mondo durante una diretta del Giro. C’è purtroppo un problema di fondo di non facile superamento: sussiste il concreto rischio che gli

spettatori si ammassino tutti nei pressi di Cividale lasciando scoperto tutto il resto del percorso. Queste difficoltà però non mi spaventano, il project manager è anche, e soprattutto, un problem solver, uno a cui piace trovare le soluzioni per le difficoltà più fantasiose. Chiunque voglia fare al meglio questo mestiere deve necessariamente convivere coi rischi, saper assumere decisioni a volte anche impopolari nel minor tempo possibile e, soprattutto, non facendosi influenzare dai comuni pregiudizi. Un esempio lampante lo offre “Gemona città dello sport e del benstare”, inizialmente anch’io ero un po’ scettico sulla riuscita della manifestazione. Pregiudizio che è stato subito rettificato da un coordinamento e una collaborazione vincenti dei Comuni di Gemona e paesi limitrofi che hanno creato un appuntamento irrinunciabile per molti pubblici, soprattutto stranieri. Un plauso enorme va poi all’opera dei volontari, che qui in Regione risultano la vera arma in più che ti permette di vincere ogni sfida». Risulta riduttivo quindi ritenere un project manager come un mero risolutore di problemi perchè ogni Enzo Cainero che si rispetti raggiunge sì gli obiettivi che gli vengono assegnati senza trascurare però una dimensione di responsabilità sociale molto forte. Compattare il territorio , promuoverlo non come un autoelogio personale bensì come la più sana gestione di ciò che abbiamo. Sempre e comunque animati da una grande passione.

BEACH SOCCER

L'UDINESE PARTE IN COPPA ITALIA Partenza 28 maggio 2015 con la Coppa Italia a Terracina: questa è la prima tappa del campionato di serie A di beach soccer per l'Udinese allenata da Peter Livon, squadra riconfermata in blocco con l'aggiunta di qualche innesto importante. Il capitano della squadra Amedeo Russo la pensa cosi:"Siamo un gran gruppo e un'ottima squadra,quest'anno avremo in tutte le tappe i due olandesi Smith (uno dei portieri più forti del mondo) e Steemer,con l'aggiunta di un mostro sacro in questo sport, Michele Leghissa ex capitano della Nazionale Italiana.Aspettiamo che la società ci regali un altro pivot". La rosa: Portieri:Smith, Grittini, Mateo Zico.Difensori:Russo , Leghissa , Quadrini. Esterni: Taviani, Clocchiatti, Caretto, Dal Compare,Amorese.Attaccanti: Steemers, Morciano. Allenatore:Peter Livon Vice: Giancarlo Sponga Presidente: Eros Cargnelutti

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Photos by Graham Watson

UDINESECALCIO


CALCIOUDINESE

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ABBI IL P PE TALL


IAMO PASS ER LINN

ALTRI SPORT

Marco Bortolato e Giada Carmassi guardano ai prossimi campionati Europei in Estonia

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ATLETICA LA GUIDA Mario Vecchiato (qui a sinistra), allenatore di Bortolato, è stato martellista azzurro e primatista della specialità negli anni '70.

Il martellista di Martignacco e l'ostacolista di Magnano in Riviera sono reduci da brillanti risultati agli Italiani di Società di Paderno, incamerando dei record.

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LA SCHEDA Marco Bortolato, 11.2.1994, è di Martignacco e milita nel G.S. Fiamme Oro di Padova. Allievo del campione Mario Vecchiato, il martellista ha migliorato di recente per due volte con 70,84 il proprio record personale, acquisendo il pass per gli Europei di Tallinn.

anno ottenuto il pass per i prossimi Europei di Tallinn a suon di record ai recenti Campionati Italiani di società di Paderno. Hanno entrambi vent’anni o poco più e sono fra gli atleti friulani più talentuosi. Giada Carmassi, nuova primatista regionale sui 100 ostacoli con un 13’’32 e Marco Bortolato che con un 70, 84 al lancio del martello ha migliorato per due volte il suo personale, si sono raccontati in un’intervista doppia passandosi la palla fra una battuta e l’altra. “Sono felicissima per il nuovo record regionale che resisteva da molti anni in mano a Elisa Andretti – racconta Giada - . Quest’inverno l’avevo incontrata e mi aveva invitato ad insistere perchè secondo lei l’avrei superato prestissimo visto i miei recenti risultati in indoor. Ne sono orgogliosa ma so che i record sono fatti per essere battuti e in regione c’è un movimento molto forte di giovani ostacoliste promettenti”. Giada vive a Magnano in Riviera e ha appena compiuto ventun anni. Fa parte dell'Atletica Brugnera da due anni e dal lunedì al sabato si allena a Pordenone con Roberto Belcari : “Ho scelto la società pordenonese per seguire lui. L’ultimo record lo devo alla sua professionalità. Ero rimasta senza allenatore e ha voluto accettare la sfida di provare ad allenarmi creando un’amalgama vincente”. Giada frequenta l’ultimo anno dei Servizi socio sanitari al Ceconi di Udine e vorrebbe continuare gli studi, anche se il suo sogno è quello di entrare in un Gruppo sportivo per potersi dedicare allo sport con la serenità necessaria. Aveva iniziato a cimentarsi con l’atletica nel 2009 ai tempi delle Medie, spinta dall’insegnante di Scienze motorie della scuola di Tarcento: “Quando mi sono ritrovata a Gemona in un vero campo di atletica avevo paura che l’ostacolo da saltare fosse troppo alto. Poi, piano piano, è diventato il mio pane quotidiano. Due anni fa ho cambiato società per poter partecipare a gare più competitive. Il viaggio quotidiano in treno all’inizio era molto faticoso , ora ci sono abituata e approfitto per studiare ed ottimizzare così il poco tempo a disposizione. Mi piace molto studiare le lingue straniere e di meno le scientifiche e spero di ottenere un buon risultato all’esame di giugno come soddisfazione personale e come bagaglio importante per il mio futuro. Il poco tempo libero lo dedico alla famiglia e agli amici. Mia madre mi segue sempre nelle gare,

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Punto alle Olimpiadi di Rio e devo ottenere il minimo entro fine anno mio papà, lavorando in giro per il mondo, viene quando può ma s'informa sul web. I prossimi impegni saranno i Campionati Italiani Under 23 di giugno a Rieti e gli Europei a luglio ai quali mi sto preparando da un po'. Avevo già partecipato agli Europei di Rieti del 2013 e ai Mondiali Juniores di Barcellona nel 2014. Adesso, con un tempo molto al di sotto di quello che richiede la Federazione, punterò sicuramente

alla finale”. Giada adora le sfide e in gara non esiste niente che possa distoglierla dal suo obiettivo: “Sono anche troppo competitiva perchè so che la nostra gara dura solo pochi secondi e non si può sbagliare nemmeno un minimo dettaglio. Prima del via mi ripeto mentalmente le frasi che mi dice il mio allenatore durante l’allenamento. Ho un portafortuna: un anello col nome di mia nonna che non c’è più. Lo bacio


ATLETICA

Le gare durano pochi secondi e non si possono sbagliare persino nei dettagli prima di ogni gara. Il sogno di ogni atleta sono le Olimpiadi ma l’ obiettivo per il prossimo anno sono i Mondiali di Pechino. Non so se sara’ fattibile ma io ci provo”. Marco Bortolato lo scorso anno è entrato tramite concorso nelle Fiamme Oro. Il ventunenne martellista di Martignacco così si racconta dopo il suo nuovo record personale di Paderno: “Dopo un periodo di calo sono riuscito a tornare a livelli ottimali cambiando metodo di allenamento. Mi sentivo in forma e già al primo lancio mi sono superato, migliorandomi ulteriormente fino a raggiungere i 70, 84 metri. Questo risultato mi ha aperto le porte degli Europei Under 23 di Tallinn ai quali mi sto preparando con una serie di gare previste in maggio per tornare in scia positiva. Ma prima però voglio far bene agli Italiani di categoria a giugno”. Marco è allenato dal mitico ex campione Vecchiato da molti anni. Un rapporto che va oltre quello normale fra allenatore e atleta, come conferma lui stesso: “Non ci troviamo solo per lanciare ma anche per parlare e mangiare insieme un boccone. È severo al punto giusto e sa tirare fuori il meglio dagli atleti. Lui ci è passato e quindi sa come motivare al massimo”. Il salto di qualità ottenuto grazie all’ ingresso nelle Fiamme Oro è in-

negabile e Marco lo sottolinea: “Il sostegno di un gruppo sportivo è fondamentale per poter puntare al massimo livello agonistico senza patemi d animo”. Ha percorso la sua adolescenza dividendosi fra gli allenamenti a Paderno e lo studio e si è diplomato con buoni risultati come tecnico delle Industrie Elettriche a Udine: “ È stato molto fa-

MARCO BORTOLATO E GIADA CARMASSI certezze friulane dell'atletica. ticoso ma il sacrifico ne è valso la pena. Studiare non è mai stato un peso per me e i due ambiti di vita davano stimoli importanti a vicenda. Mi sento molto cresciuto a livello psicologico. Il fatto di doversi confrontare a gare di più alto livello mi ha cambiato la testa. Comunque sono convinto che lo sport forma i giovani e li aiuta a diventare uomini. È fondamentale per la crescita perché fa capire come funziona la vita e che, di fronte alle difficoltà, non si deve mollare. Sono una persona molto ambiziosa e ci tengo a fare bene per orgoglio personale. Il mio sogno sono le Olimpiadi e per poter partecipare a quelle del 2016, dovrei ottenere il minimo entro novembre di quest’anno. Vedremo”. Marco coniuga la sua disciplina sportiva con la musica rock ed heavy metal. Non a caso ha scelto di amare quella musica martellante come la sua specialità: “ Suono la chitarra e mi diletto a registrare la mia musica in un mio piccolo studio. Essa è molto importante e costituisce un ulteriore stimolo e mi aiuta a sfogarmi e a liberarmi la mente. È adrenalinica come lanciare il martello”. Biancamaria Gonano

LA SCHEDA Giada Carmassi, 15.5.1994, vive a Magnano in Riviera (Udine) e milita nell'Atletica Brugnera. Ai campionati italiani di Società è diventata la nuova primatista regionale sui 100 ostacoli con 13"32, scalzando Elisa Andretti. Parteciperà ai prossimi campionati Europei in Estonia.

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SPECIALE LIBERTAS

La Libertas regionale prepara un mese pirotecnico

■ Da sabato prossimo 23 maggio a domenica 21 giugno il Friuli Venezia Giulia tutto sarà per la prima volta nella sua storia il più grande teatro di una serie contemporanea di campionati sportivi di livello nazionale grazie alla Libertas che nel suo 70.mo anniversario di fondazione ad un tempo viene cosi omaggiata e omaggia il suo fiore all'occhiello rappresentato proprio da questa regione. Nell'affollata presentazione di stamane a Udine nella sede della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia che - ha ricordato il Presidente Giuseppe Morandini - qui sostiene convintamente l'Ente di Promozione Sportiva fondato da Alcide De Gasperi, che ha già l'onore della vetrina internazionale dell'Expo di Milano con una medaglia celebrativa dedicata alla ricorrenza dei suoi 70 anni. Nella presentazione sono stati illustrati i programmi che consecutivamente si svilupperanno e che andranno dalle Libertiadi del Friuli Venezia Giulia al Campionato Nazionale Libertas di atletica leggera open, per proseguire con il Campionato Nazionale

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Libertas di Judo e concludere con i Campionati Nazionali Libertas di Nuoto. Ricordando che il ritorno delle Libertiadi in grande stile era stato voluto del 2013 al suo insediamento dal presidente regionale Bernardino Ceccarelli e che da allora la partecipazione ha quasi raggiunto il raddoppio, è stato anche evidenziato che nello stesso periodo la Libertas del Friuli Venezia Giulia ha avuto una crescita altrettanto esponenziale passando da 160 a oltre 200 società affiliate con gli iscritti balzati da 12mila a quasi 16mila. In dettaglio le Libertiadi, che nella prima delle loro edizioni nuovamente in grande stile esordirono proprio a Casarsa della Delizia tre anni fa, con quasi milleduecento giovani di cento Società di tutto il Friuli Venezia Giulia e nella seconda, a Gemona del Friuli, portarono in gara ben 1.320 atleti di 110 Società di tutto il Friuli Venezia Giulia, per questa edizione 2015 ritornano a Casarsa della Delizia il 23 e 24 maggio con oltre 1.900 atleti di 24 discipline sportive, cui si uniscono alcune centinaia di dirigenti e tecnici, di

oltre 120 Società già accreditate e con novità riguardanti l'atletica open, quindi con la partecipazione anche di associazioni ospiti, il mini rugby e il basket e con lo svolgimento al vicino Centro Estate Viva di Cordenons di un campionato di beach volley. La settimana successiva, il 30 e 31 maggio, Gemona del Friuli ospiterà la 62.ma edizione del Campionato Nazionale Libertas di atletica leggera open, aperto a tutte le società affiliate Fidal per il quale è attesto un migliaio almeno di partecipanti. E ancora, ci sarà il Campionato Nazionale Libertas di Judo, giunto alla 21.ma edizione, che si svolgerà il 6 e 7 giugno a Pordenone nella Palestra Comunale dell'Istituto Flora, dove sono attesi non meno di 800 atleti da tutta Italia, con una rappresentanza anche dalla Sicilia e una forte partecipazione preannunciata dal Piemonte. Infine, Lignano Sabbiadoro ospiterà alla Ge.Tur. dal 18 al 21 giungo i 61.mi Campionati Nazionali Libertas di Nuoto ai quali è stata già prevista la partecipazione di 800 atleti, con la presenza di 2.000 persone/gara.

IN BREVE SCI

GRANDI NOVITÀ IN ARRIVO PER LO SCI CLUB PORDENONE Sono parecchie le novità in casa dello Sci Club Pordenone, già pronto a concentrarsi sulla prossima stagione agonistica. Dopo la preziosa esperienza con il gruppo sportivo della Forestale, l'aitante Andrea Appierto è rientrato in pianta stabile nell'organico del team naoniano, e ha recentemente conseguito il titolo di maestro di sci con il massimo punteggio a livello regionale. Intanto la dirigenza spazia a 360 gradi. "Sono programmati notevoli cambiamenti interni al sodalizio, questo nell'ottica di dare il meglio ai nostri ragazzi, ma anche di favorire la crescita di nuove figure dirigenziali che in futuro sappiano portare nuova linfa ed entusiasmo" è il new deal annunciato dal presidente Valentino Santarossa. "A breve sarà ufficializzato il passaggio di testimone nel ruolo di direttore tecnico - aggiunge il patròn - Luigi Porracin lascerà infatti l'incarico a Francesco Ciot". Nel frattempo lo sci club ha già dato il via alla preparazione atletica dei suoi iscritti, che quest'anno verrà curata da Rudy Trost, guru del settore atletica della polisportiva Libertas Porcia. La sinergia si completa con la presenza degli allenatori Loris Simonetti e Edoardo Gusso, cui si aggiunge la supervisione di Francesco Ciot, che presiederanno alle sedute mirate sui roller.

UDINE | TRIESTE | PAD

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SPECIALE LIBERTAS

CALÀ E SACILOTTO FANNO CENTRO La formazione Under 12 Cosatto 2014-2015

ARTI MARZIALI

Edizione record per il World Cisa Symposium ■ Enorme successo per la 5°edizione del World Cisa Symposium: la grande manifestazione organizzata dal Centro Italiano Sicurezza Autodifesa, affiliato Libertas, che ha portato la scorsa settimana nel centro alpino friulano di Tarvisio ben 923 specialisti delle diverse arti marziali, giunti da tutto il mondo, oltre a un numeroso pubblico di appassionati. L’evento ha inoltre avuto positive ripercussioni sull'economia della zona sia per riguarda il settore alberghiero, sia per tutto l'indotto del turismo.La manifestazione, realizzata con il fondamentale contributo del Comune di Tarvisio, è stata resa possibile dal diretto impegno nell’organizzazione profuso da Andrea Cainero e Marco Cavalli, coadiuvati da maestri di svariate discipline ed il particolare da Veronese, Drexler, Buttazzoni, Scardovelli, Puntara, Marsico, Artusi, Lazzarin, Antoldi, Quinziani e Di Meglio. Nel trarre il bilancio, tutti sono stati concordi nel definire questo quinto appuntamento un' edizone da record, in forza alla presenza di maestri da tutta Italia e da Francia, Spagna, Svizzera, Portogallo, Germania, Austria, Serbia, Croazia, Olanda, Inghilterra e Canada,

tanto che sulla base dei consensi ricevuti - è stato anticipato - ci si è già messi al lavoro per la 6°edizione, che si prospetta di livello mondiale assoluto. ■ Massimo gradino del podio per gli atleti azzurri Marco Dotta e Marco Durigon, che al memorial Bisi di Reggio Emilia, valevole come quarta prova del Gran Prix nazionale di kata, hanno vinto l'ennesima medaglia d'oro nel Kodokan Goshin Jitsu, ovvero il kata della difesa personale moderna. Si tratta della conferma dell'ottimo livello raggiunto

DOVA | MILANO | PRATO

■ Proficua trasferta svedese per i pordenonesi Enzo Calà e Alfredo Sacilotto (Judo Kuroki Tarcento) che in qualità di ospiti hanno partecipato al campionato open di kata di Stoccolma, chiusi con un ottimo secondo posto, subito dietro ai padroni di casa. Nell'occasione, Calà e Sacilotto hanno anche frequentato il seminario tenuto dai pluricampioni giapponesi Tomoo Hamana e Masayoshi Yamasaki, potendo così acquisire ulteriore e prezioso bagaglio tecnico. L'esperienza è stata completata dall'incontro con la squadra olandese composta da ragazzi diversamente abili.

dalla coppia, che quest'anno si è aggiudicata tre prove su tre (Giaveno, Pordenone e Reggio). Una prova che è stata un test utile per il prossimo impegno che li vedrà impegnati ai campionati Europei a Herstal (Belgio) il 23 e 24 maggio. Diciannove coppie compongono la squadra azzurra che prenderà parte alla rassegna continentale. Tra di essi anche Michele Battorti (Villanova Pordenone) in tandem con il triestino Stefano Bucer (gareggeranno nel nage no kata over 34) e l'azzanese Marika Sato con Fabio Polo (kodokan goshin jutsu).

■ E' proprio il caso di parlare di un entusiasmante sabato di vittorie. Il 15° memorial Mario Zebic, svoltosi sabato 8 maggio 2015 a Kaštel Sućurac (Croazia), appuntamento al quale la società tiene particolarmente a partecipare, ha portato molte soddisfazioni a 7 atleti del Judo Club Tolmezzo. Il primo ad entrare in gara è Ignazio Larcher nella classe Under 12 anni fino a 27kg, che con due incontri vinti conquista la prima medaglia d'oro della giornata. Per continuare arriva l'oro di Gaia Mari, la quale vince 3 incontri nella classe U12 fino a 40kg. Giorgia Biscosi, nella categoria U14 fino a 52kg, con due incontri vinti ed uno perso, si classifica al 2° posto. Secondo posto anche per Annalisa Doriguzzi Breatta nella categoria fino a 57kg U16. Medaglia d'oro per il cadetto Mattia Zarabara, due medaglie d'oro ed una di bronzo per Lara Mari e tre medaglie d'oro per Betty Vuk. Judo ma non solo, ogni anno il memorial Zebic è un'occasione anche per una breve gita turistica in una splendida località di mare. Un lungo viaggio, che anche quest'anno è stato intrapreso con piacere ed entusiasmo.

Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 20 05 2015 | 49


ITINERARITREMILA

L'ORO DI

VERNASSO Un itinerario tra natura, storia, fede e sport nelle Valli del Natisone

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ITINERARITREMILA a cura di ROMANO PALuDGNACH

CHIESA DI SAN BARTOLOMEO VERNASSO DI SAN PIETRO AL NATISONE (UD) VALLI DEL NATISONE

Q

uesto itinerario è un mix di Natura, Storia, Fede e Sport. Ripartiamo da dove eravamo arrivati quindi dall’Agriturismo Monte del Re, seguendo la stradina sterrata interna che ci porterà subito dopo sulla stradina asfaltata a monte della località Clenia, strada poco frequentata perché una scorciatoia verso San Pietro al Natisone. L’Agriturismo “Monte del Re”, ti rimane nel cuore, sembra un “ranch” in stile americano, delimitato dallo steccato rigorosamente in legno, davanti a noi sul pavimento ci colpisce la scritta, il Logo Monte del Re ovviamente a mosaico, ci viene incontro Francesco, che ci saluta come sempre nel migliore dei modi, e con grande disponibilità ci fa da cicerone indicandoci altri itinerari nuovi che faremo a breve nei prossimi giorni in CityBike, ma anche con le MTB, oppure con lo SlowTrekking che in queste zone merita davvero. Infatti, ecco cosa ci colpisce lungo il percorso di questa zona immersa tra colline e Valli che ti invitano a tornare e a restare ancora qualche giorno, dove Gente Unica come Francesco, e tutto il suo staff, ti accoglie con entusiasmo e cortesia. Salutiamo con

un arrivederci e dopo 10 minuti, dopo aver scollinato e passato davanti alla Trattoria Le Querce, si scende verso la chiesa di San Pietro al Natisone dove di fronte troviamo il Salone Onde di Barbara, in zona punto di riferimento per tutti i tifosi dell’Udinese Club Centro Storico che condividono con gioia le emozioni perl’Udinese. Quindi di fronte alla chiesa superata la statale si attraversa il borgo in lieve discesa dove la stradina si restringe e diventa romantica con le rose dal color intenso che profumano di primavera. La stradina ci porterà sul ponticello sospeso pedonale che ci permetterà di oltrepassare il Natisone e ci troveremo sulla destra orografica del Natisone, pronti per svoltare a sinistra verso Vernasso che è sparso in alcuni borghi. Superato il primo, continuiamo dritti e al primo bivio svoltiamo a destra verso il secondo Borgo di Vernasso ad una altitudine di 161 metri slm, dove si intravede alle spalle la cava di marna a cielo aperto. slowitinerarytrekking.blogspot.it/

Entrati in paese sulla destra scorgiamo prima la caratteristica casa rurale delle Valli del Natisone ed a seguire, al centro della piazzetta, la splendida Chiesetta. Un vanto la splendida Chiesa di San Bartolomeo ancora oggi intatta con pietre faccia a vista. Fermi, immobili, a bocca aperta si rimane, si sente solo lo scatto della reflex che coglie i dettagli, ma anche il contesto, davanti alla chiesa, sotto al portico a padiglione sostenuto da due pilastri che la rendono ancor più unica. Ed, ancora, originale è la facciata sormontata da una bifora campanaria con croce sul colmo. Entriamo in silenzio passo dopo passo ci immergiamo in anni, secoli di storia e di arte. Il pavimento unico dai colori caldi, con il sole che entra radioso dalle finestre che affiancano la porta d’ingresso con stipiti in pietra, e che illumina proprio al centro della chiesa una lastra con incisa una frase in memoria: ”Qui riposano in pace le ossa dei nostri antenati pietosamente raccolte nell’adiacente cimitero.” Ancora pochi passi e davanti a noi l’altare in legno massiccio, decorato e dorato, imponente allo sguardo, in ordine grazie ai fedeli paesani, si presenta linda e pulita con i fiori sempre freschi, e bianchi bouquet che danno luce e riempiono di vita. A decorarlo fu il maestro e intagliatore Jernej Vrtav di Caporetto nel 1689. Sulle pareti dietro all’altare una serie di affreschi, del pittore Jernej da Skofija Loka risalenti all’anno 1530, ma ancora oggi intatti nel tempo e nella storia, raccontano di tempi lontani che ci sembrano vicini, dentro al nostro cuore. Se invece procediamo sulla strada asfaltata davanti a noi ci troveremo a scendere verso Clenia, dove a fondo valle sulla destra troveremo la stradina che ci porterà rapidamente all’Agriturismo Monte del Re con Alloggio e Ristoro curati dal Titolare Francesco. Per chi volesse fermarsi anche solo nel week-end per il Ristoro l’Agriturismo Mon-

DA VEDERE Splendida, con il suo altare dorato, la chiesa di San Bartolomeo a Vernasso di San Pietro al Natisone (UD). Secoli XV - XVI. L’origine della Chiesetta viene fatta risalire agli inizi del Quattrocento. Splendida ed intatta con all’interno l’altare d’orato e sulle mura affreschi indelebili al tempo e alla storia. te del Re offre una Degustazione Enogastronomica locale i cui piatti vengono preparati con cura rispettando ciò che offre la natura nelle varie stagioni. La gran parte degli alimenti vengono prodotti direttamente dall’Azienda Agricola. Tra gli antipasti si distingue il “Tonno di coniglio alle erbe aromatiche” la cui preparazione si basa su un mix di erbe coltivate dall’Agriturismo come la liquirizia ed il finocchietto e le Erbe Spontanee tra cui l’Aglio Orsino, lo Sclopit. Lo Chef racconta che la cottura è molto lenta e diventa morbido come un tonno, dal sapore delicato ed aromatico. Poi Flan allo Sclopit e fonduta di malga che si presta molto per il suo sapore delicato e nel contempo marcato creando un gusto unico.

Itinerari in zona 1) SENTIERO DELLA FEDE, ANELLO DELLE SEI CHIESE VOTIVE 2) CASCATE DEL KOT A SAN LEONARDO (UD) 3) CHIESETTA SAN CANZIANO A MEZZANA DI SAN PIETRO AL NATISONE (UD) 4) CASTAGNO MONUMENTALE SECOLARE A PEGLIANO DI PULFERO (UD) 5) PROGETTO BIMOBIS TRANSFRONTALIERO TRA ITALIA E SLOVENIA

Come raggiungere in auto il punto di appoggio:

Superata Cividale del Friuli in direzione Slovenia, raggiungete Ponte San Quirino, lì trovate un bivio prendete la strada in direzione Savogna e/o Monte Matajur, e dopo menu di 2 Km trovate l’insegna Località Clenia con sulla Sx l’Agriturismo Monte del Re.

PUNTO DI APPOGGIO: SALONE ONDE

AGRITURISMO MONTE DEL RE

di Barbara Crucil Via Alpe Adria,105 San Pietro al Natisone (UD) Tel. 0432 1796061 Cell.338.7512954

Località Clenia, 35/B San Pietro al Natisone (UD) Tel.+39.0432.1486617 Mob. +39.333.5888670 info@agriturismomontedelre.it www.agriturismomontedelre.it

it-it.facebook.com/romano.paludgnach

twitter.com/paluroma

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TremilaSport+ | 20 05 2015 | 51


SALUTE: SENTO MA NON CAPISCO! Abbiamo presentato Lo indossi e... lo dimentichi Risolto!

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Una testimonianza di vita: Maico aiuta chi ha l’Acufene Roberto Padovani ha risolto i suoi problemi di Acufene grazie alla Maico, lo ha intervistato per noi Dario Zampa

R

oberto, nella vita collaboratore scientifico per una ditta farmaceutica... Dopo i grandi successi ottenuti al lavoro nel settore farmaceutico come prezioso collaboratore della classe medica si è dedicato alla pittura e spesso interviene come esperto d’arte nelle gallerie per il suo spiccato giudizio critico. Mentre sorseggiavamo un buon caffè, prima ancora di cominciare l’intervista a tema artistico, sapendo che sono un vecchio amico della Maico, ha iniziato a parlarmi di Acufene e di pesanti disturbi all’orecchio... “Se non ci fosse la Maico io impazzirei”

- mi ha detto con tono severo. “Roberto” - gli ho detto amichevolmente - “non sono qui per sentire apprezzamenti sulla Maico, ma per descrivere il personaggio e le sue spiccate qualità artistiche...” Mi ha interrotto bruscamente e ha ribadito: “Io no potrei resistere neanche un giorno senza l’apparecchio che mi attutisce quell’assordante fruscio all’orecchio. Sarei morto, stecchito! Sono stato negli Stati Uniti, all’Università di Pisa dove studiano il caso... Niente da fare! Non ci sono rimedi. Guai se mi mancasse l’assistenza della Maico, l’unico che

mi giova. Ne ho due di scorta!” Per attenuare un po’ il clima di quella sua delicata condizione, gli ho chiesto la sua opinione sui giovani d’oggi, sulle loro difficoltà... È stato perentorio: “Cercano di stupire, di provocare per emergere... Una volta emergeva chi aveva talento, chi aveva qualità e, soprattutto, chi aveva buona volontà”. Grazie Roberto! È stato un piacere. Dario Zampa Per ulteriori informazioni chiamate il numero verde 800 32.22.29

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