TUTTO
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DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
11|18
06|06|2018
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
BASKET CALCIO SERIE C
TRIESTINA, LE REGOLE DI PAVANEL
MUGGIA, CHE TONFO! pag 38
pag 6
CALCIOMERCATO
PRIMI MOVIMENTI TRA I DILETTANTI
Il neozelandese FLYNN
pag 7
PALLAMANO
CON L'ARRIVO DEL TECNICO SGORLON, IL RUGBY UDINESE CERCA IL SALTO DI QUALITA' NELLA PROSSIMA SERIE A
LA RINASCITA DI UN MOVIMENTO pag 50
OVALE
CHE SALE pag 48
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TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com
PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com
UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com
48
SOMMARIO
11|18
06|06|2018
6
16-17 UDINESE 6 SERIE C: ALLA TRIESTINA SOLO GENTE CON FAME
CALCIO
7 CALCIO DILETTANTI: I PRIMI MOVIMENTI DEL CALCIOMERCATO 10 L’ALTRO CALCIO: ANCONA E ABRUZZO SUGLI SCUDI IN CARNIA
33
LE BELLE DI TREMILASPORT Elena Beltrame, bellezza esotica, sogna un futuro da ricercatrice nel ramo delle biotecnologie
11
39
BASKET All'Apu arriva Cavina per Lardo, l'Ubc vola in C Gold e per Muggia sfuma la A2
GIOVANILI: DOPPIETTA ROSSONERA AL "CITTA' DI FONTANAFREDDA"
12 CALCIO A 5
13 CALCIO FEMMINILE
38-39 BASKET 40-45 VOLLEY 46-51 SPORT VARI
RUBRICHE
32 CULTURA
33-36 LE BELLE DI TREMILASPORT 54-59 MONDO LIBERTAS 52-53 ITINERARI MTB
TremilaSport+ | 06 06 2018 | 03
EDITORIALE
TUTTO
LO
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FRIULI
VENEZIA
GIULIA
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360
GRADI
magazine
11|18
06|06|2018
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BASKET
MUGGIA, CHE TONFO!
CALCIO SERIE C
TRIESTINA, LE REGOLE DI PAVANEL
pag 38
pag 6
CALCIOMERCATO
Il neozelandese FLYNN
PRIMI MOVIMENTI TRA I DILETTANTI pag 7
PALLAMANO
CON L'ARRIVO DEL TECNICO SGORLON, IL RUGBY UDINESE CERCA IL SALTO DI QUALITA' NELLA PROSSIMA SERIE A
LA RINASCITA DI UN MOVIMENTO pag 50
OVALE
CHE SALE pag 48
....
Per il basket regionale entusiasmi rinati ALLA RICERCA DEL SALTO DI QUALITA’
T A
nche il rugby, a Udine, si conferisce il tocco di qualità indispensabile empo di pensare vacanze ma non per tutti, primis il calcio professionistico, per a qualcosa in piùined eccoper approdare alla guida della già in preparazione in vista una nuova stagione inizierà il prosformazione maggiore chedidisputerà la serie A unache delle colonne della simopallaovale mese lasciandosi alle spalle la delusione europea dellaCiro, nazionale. azzurra degli anni ’90, Andrea Sgorlon, detto vinciL’Udinese, il suo nuovo allenatore Iachini, prime tore dicon 5 scudetti a Treviso e fautore di ha un effettuato gioco fattoledisue rapidità con risultati, estivi,stagione che nonsenza entusiasmano d’altra partevista non euscite intensità. Dopo unaseppure precedente particolarie motivazioni, promette fuochi d’artificio un organico sulla Union falsariga quello dei due preanche la mancanza di retrocessioni, la Rugby Fvg di (così si chiama ora la cedentiudinese) risicati si campionati privo fra ormaididella classe dianni. Di Natale. società dà ora unaescossa con l’altro un organico media età 23 Salto Idoqualità Cibischino ha comunque individuato nel giovane esterno ceco (doloroso) Jankto la di che intende effettuare anche il basket udinese, con l’addio sorpresa di distagione, se lal’Asua profezia avvererà. E per apossibile Lino Lardo, capace portare vedremo in un triennio pu dalla B ai siplay off di A2, e il il basket è invece tempo di entusiasmi rinati, Triestebianconera al suo enritorno di regionale Demis Cavina, già alla Snaidero 2009/2010, che lacon dirigenza nesimofautore campionato A2 affrontato sulla base del proprio vivaio ritiene di un digioco più spettacolare e didei ideegiovani più moderne nell’ottica e l’un Apu, fresca disalto promozione, a presentare le ritorno proprie aprime livello di auspicato nella massima serie. E di tempimosse miglioria si parladi campagna di mercato. Ritornadidunque il derby friul-giuliano nelle pagineabbonamenti dedicate alla epallamano, disciplina buona diffusione, soprattuttoa conferire sale ad anni un movimento negli ultimi anni in Friuli un po’ assopito dall’asal femminile, negli ’90- primi 2000 e poi gradualmente scaduta di popolarità di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti parte della esenza reclutamento. Ora ci riprova a Campoformido una delle glorie dida quel periodo, Snaidero e il direttore del club triestino, nonimportanti vede l’ora, Marzia Tavano, che nellasportivo nostra intervista raccontaMario di sé Ghiacci, e dei passi come afferma nella intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. che questo sport stanostra compiendo in Regione per ritornare in auge. Di ciò che sarà Ma rimane ilCalcio, nodo invece, relativonulla ad un Carneradato da anni in preda a problenell’Udinese di palasport definito è ancora a sapere. Dopo l’ennematiche burocratiche cuisalvezza pratica sofferta, si prova ora in frettamai e furia chiudere in sima mediocre stagionee la con la tifoseria, cosìaesacerbata vistapiazza di un campionato di A2 le battute iniziali (e cima si augura solo sfalcio quelle),che per sulla udinese, ha usato lacui parola “rifondazione” al di là dello l’Apu, luogo avranno luogo a Cividale. Come sempre ai personaggi avrà nell’organico, pare che la linea saràci ladedichiamo medesima poi di sempre, ovveroe quello didispicco stavolta è la bella pallavolista Manzano, che la nostraricerBianl’arrivo una nuova infornata di stranieri, conElisa lo stesso nuovo allenatore camaria hapatrii scovato in Birmania nel corso del suo giro mondo: una cato al diGonano fuori dei confini. Già, nel calcio attuale prima deldel cuore e della lunga pausa di riflessione, dice l’atleta friulana, poi deciderà il da farsi dal punto bandiera conta il portafoglio. di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non vorrebbe seguire l’esempio di Elisa, staccando la spina per qualche mese per ricaricarsi? IlImmedesimiamoci Direttore nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione.
Edi Fabris Il Direttore Edi Fabris
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tremilaSport+ | 20 2016| 05 |5 TremilaSport+ | 06 06072018
FOCUS
SERIE C
PAVANEL: “ALLA TRIESTINA SOLO GENTE CHE HA FAME”
Idee chiare e propositi bellicosi per il nuovo tecnico della Triestina che parte con l’obiettivo dichiarato da Milanese di provare a raggiungere i play-off. Il tecnico: “Voglio gente pronta a dare tutto”
“
È
iniziata ufficialmente l’avventura di Massimo Pavanel sulla panchina della Triestina. Per il tecnico, presentato nei giorni scorsi, si tratta di un ritorno in forza all’Alabarda: “Arrivo a Trieste dopo un’esperienza formativa al massimo sotto tutti i punti di vista in quel di Arezzo – ha esordito il tecnico in sede di presentazione –, un’annata che mi ha permesso di arrivare qui ancor più pronto e preparato. Se il matrimonio con l'Unione si è fatto adesso e non lo scorso anno, era perché doveva farsi adesso, e il campionato vissuto in Toscana mi ha permesso di crescere sotto tutti gli aspetti. Esperienza più nell’allenare i giovani che i ‘vecchi’? Non direi, in carriera sin dall’Eccellenza e dall’Interregionale ho allenato
Pavanel: “Bisogna sentire il peso di questa maglia e rendere il “Rocco”un fortino” molto più i giocatori esperti che quelli giovani, di certo l’anno scorso ho voluto portare alcune delle idee portate avanti negli ultimi anni coi giovani anche in un gruppo più esperto, e alla luce dei risultati ottenuti la scelta è stata azzeccata”. Idee chiare per il tecnico in merito alla Triestina che verrà: “Voglio un gruppo che sia formato sì da giocatori validi,
Mauro Milanese con Massimo Pavanel 6 | 06 06 2018 | TremilaSport+
ma prim’ancora da uomini, che sappiano prendersi le proprie responsabilità e sentano l’importanza della maglia che indossano. L’obiettivo è trasmettere questo e rendere il “Rocco” il nostro fortino. Per essere ancora più forti dobbiamo cercare di essere tutti una cosa sola. Giocatori, società, staff, tifosi, stampa, sponsor, tutte le realtà che ruotano attorno al mondo Triestina. Se questo accadrà, potremo trovarci di fronte squadre più titolate o magari che hanno investito più pesantemente sul mercato, ma con questi presupposti e questa unità di intenti, venire a giocare a Trieste non sarà una passeggiata per nessuno, ve lo posso assicurare”. Grinta e tanto cuore sono le richieste da parte del tecnico ai suoi giocatori: “Vogliamo e dobbiamo cercare di emozionarci noi e di emozionare chi ci segue e ci seguirà. Il calcio per me è emozione e questo deve essere recepito come si deve da chi indosserà la maglia alabardata. Chi non capisce questo, non può far parte del nostro progetto, non può far parte della Triestina. Voglio gente pronta a sudare, a dare tutto, consapevole del peso della maglia che indossa. Gente incazzata non dal primo secondo del campionato o della preparazione estiva, ma già da quando ci ritroveremo prima di metà luglio per le visite mediche. Conosco benissimo la piazza e so come può comportarsi Trieste nelle difficoltà, ma so allo stesso modo cosa può dare di meglio, di più, di forte. Io cerco questo, noi cerchiamo questo. E dovremo
Massimo Pavanel fare in modo di avere questo”. Gli fa eco l’amministratore unico, Mauro Milanese: “Il nostro obiettivo è di migliorare quanto fatto lo scorso anno e raggiungere i playoff, fedeli al concetto impresso sin dai primi giorni da Mario Biasin, quel pian pianin che vuole e deve essere sprone a migliorarsi sempre, senza voli pindarici ma facendo tutto quello che possiamo per raggiungere gli obiettivi. Sono molto felice che mister Pavanel, già capitano e allenatore dell’Unione in passato, sia tornato a casa. Penso sia arrivato qui nel momento giusto, dopo una stagione estremamente coinvolgente ad Arezzo sotto tutti i punti di vista. Sapete tutti quanto non sia mistero che già l’anno scorso ci fosse stata più di un’opportunità di vederlo sulla nostra panchina, sono contentissimo che a distanza di una stagione questo sia stato possibile, il mister è carico e sono sicuro saprà infondere al gruppo la voglia di giocarsi ogni partita con il massimo impegno e la massima determinazione”.
AI RAGGI X
CALCIOMERCATO
CONTINUITÀ IN CASA KRAS E SAN LUIGI
I due sodalizi giuliani hanno annunciato di proseguire le rispettive avventure con i tecnici Knezevic e Sandrin. Rivoluzione in vista a livello di rosa, invece, in casa Campanelle che ha già preso tre giocatori nuovi
U
Radenko Knezevic Gianluca Ciriello, attaccante giunto dal San Luigi, dopo il prestito al Cjarlins Muzane, e Andrea Parola, il quale ha annunciato il suo ritiro dal calcio. Sono in attesa di riconferma poi Lorenzo Venturini, Stefano Stanich e Martin Juren, giocatori che «rientrano nei piani futuri del Kras. Poi ci sono tutti i nostri giocatori, cresciuti con
(Foto nedok
fficialmente la stagione 20172 0 18 n o n s i è ancora conclusa, ma già i club cominciano a mettere i tasselli in vista del prossimo campionato. In Eccellenza, idee chiare in casa Kras e San Luigi. I carsolini hanno rinnovato la fiducia al tecnico Radenko Kneževič. «Siamo reduci da una stagione complicata dove abbiamo comunque ottenuto la salvezza. Ora sono al lavoro per costruire la squadra del prossimo anno, i primi contatti con i giocatori sono già avvenuti», spiega il tecnico sloveno. Il capitano Milan Grujic, capocannoniere della squadra nell’ultimo campionato, è stato il primo giocatore ad essere riconfermato. Kneževič ha poi annunciato il ritorno dai prestiti di Gabriele Petracci (Sistiana – Promozione) e Ivan Kocman (Primorec – Prima Categoria). Lasciano Repen invece
Luigino Sandrin
“
Il Kras annuncia i ritorni di Petracci e Kocman. Grujic non si muove noi. L’intenzione è quella di proseguire il rapporto con loro. A breve li incontrerò uno a uno», annuncia il dsallenatore. Per quanto riguarda lo staff tecnico il vice Jasmin Jerič lascerà Monrupino per motivi di lavoro (per lui un trasferimento a Lubiana). Confermato invece Marco Esposito nel ruolo di preparatore dei portieri. Kneževič ha infine preannunciato l’obbiettivo della prossima stagione: «Vogliamo mantenere la categoria con un campionato tranquillo. E lo vogliamo fare
dando sempre più spazio ai giovani». Per quando riguarda invece il San Luigi, il presidente Ezio Peruzzo e il direttore sportivo Maurizio Cespa hanno incontrato mister Luigino Sandrin, per definire il rinnovo della collaborazione con il tecnico friulano e le strategie per la prossima stagione sportiva. L’incontro è stato positivo e sono state gettate le basi per programmare il prossimo anno sul rettangolo verde, con l’auspicio di raggiungere nuovi e importanti traguardi, sul solco di un progetto tecnico tracciato e riconosciuto negli ultimi anni. Ancora una volta particolare attenzione verrà riservata ai giovani della cantera biancoverde, dalla quale mister Sandrin ha già pescato nel corso della stagione appena conclusa, regalando l’esordio in prima squadra a diversi giovani della formazione juniores e allievi. Scendendo di qualche categoria ma rimanendo in territorio giuliano, comincia una rivoluzione in casa Campanelle. La società si è rimessa al lavoro con l’obiettivo di riconquistare la categoria da poco perduta nello sfortunato play out contro il Montebello. Già acquistati tre giocatori nuovi e ci sarà una vera rivoluzione nella rosa con l’ingresso di tanti giovani. I nuovi arrivati sono il difensore Calò, il centrocampista Marussich e l’attaccante Maddalena. Confermati il direttore sportivo Riccardo Paolucci ed il mister Silvano Tordi.
TremilaSport+ | 06 06 2018 | 07
CALCIOFOTOGALLERY
PLAY-OFF DI ECCELLENZA LUMIGNACCO CALVINA
FOTO VANNI SNIDERO
2-2
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FOTOGALLERYCALCIO
TremilaSport+ | 09 07 05 03 2018 | 09
L'ALTRO CALCIO
IL TORNEO
ABRUZZO E ANCONA SUGLI SCUDI IN CARNIA
La Rappresentativa abruzzese ha trionfato al Torneo Internazionale Parco delle Colline Carniche nella categoria Giovanissimi. Soddisfazioni per i piccoli dell’Ancona che vincono nella categoria Pulcini
I Giovanissimi dell’Abruzzo
I
Giovanissimi della Rappresentativa dell’Abruzzo hanno conquistato la decima edizione del Torneo Internazionale di calcio giovanile Parco delle Colline Carniche, disputato nel week-end fra Villa Santina e Tolmezzo. La formazione del Centro Italia si è imposta 1-0 nella finale con il Pordenone grazie ad una rete nel finale realizzata da Manari. Il Pordenone si era qualificato per la ifinale vincendo nella mattinata a Tolmezzo le partite del suo triangolare con i croati del Pazin (4-0 con gol di Movio, Guadagnin, Doratiotto e Fantin) e la Rappresentativa Fvg (2-0, in rete ancora Guadagnin e Zanotel). Nell’altra partita del raggruppamento la squadra friulgiuliana aveva battuto 2-0 il Pazin (Cambi e Viotto). La formazione abruzzese aveva invece esordito perdendo 1-0 a Villa Santina con l’Udinese (rete di Berthe) e vincendo poi 3-0 con gli sloveni dell’Izola grazie a Pepe, Bentivoglio e Marchegiani. Nell’ultima partita per accedere alla finalissima, all’Udinese sareb-
10 | 06 06 2018 | TremilaSport+
Differenza reti decisiva tra Abruzzo, Udinese e gli sloveni dell’Izola
I Pulcini dell’Ancona
be bastato un pareggio ed invece, nonostante si fosse trovata due volte in vantaggio, è stata sconfitta 3-2 dall’Izola. Reti bianconere di Campana e Pafundi, mentre per gli sloveni sono arrivate la doppietta di Vuketic e la singola marcatura di Hoti. Così le tre squadre sono arrivate appaiate in classifica e a decidere è stata la differenza reti, con Abruzzo primo, Udinese seconda e Izola terza.
Il terzo posto è stato ottenuto dalla Rappresentativa Fvg, impostasi sull’Udinese grazie al gol nei primi minuti di Lamen. Quinta piazza per il Pazin, vincitore 3-0 sull’Izola con la doppietta di Pajković e la singola marcatura di Grahovac. Presenti alla premiazione, fra gli altri, l’assessore regionale Barbara Zilli, la consigliere Mariagrazia Santoro, il presidente della Figc regionale Ermes Canciani, il presidente dell’Aiac carnica Fausto Barburini e il presidente della sezione Aia di Tolmezzo Nicola Forgiarini, oltre agli amministratori dei comuni del Parco delle Prealpi Giulie. Sabato a Villa Santina si era svolto il torneo Pulcini, che aveva visto la riconferma dell’Ancona Udine al termine di un girone finale da brivido, con Ancona, Udinese e Pordenone che hanno concluso con lo stesso punteggio. A decidere chi dovesse portare a casa la coppa, come da regolamento, è stato così il maggior numero di giocatori coinvolti, che ha appunto premiato l’Ancona. Dodici le squadre partecipanti, impegnate complessivamente in sei partite di 14 minuti ciascuna. Oltre alle tre formazioni citate, c’erano anche Tolmezzo, Gemonese, Casarsa, Donatello, Isontina, Codroipo, Ancona Udine, Azzurra Premariacco, Amici dello Sport Visco e Villa, tutte protagoniste della tradizionale sfilata che ha aperto la giornata. Nella pausa per le due fasi, l’AIAC Carnica ha proposto un incontro sul tema “Attività di base: lo sviluppo del Giovane Calciatore attraverso gioco e divertimento”, con relatore l’allenatore di base Uefa B Jacopo Valent, dottore in Scienze Motorie e Scienze dello Sport. L’organizzazione, coordinata da Stefano Mecchia, è stata curata dalla Figc e dell’Aiac carnica.
GIOVANILI
GIOVANISSIMI
DOPPIETTA ROSSONERA AL “CITTA’ DI FONTANAFREDDA” Le formazioni di casa conquistano il primo posto sia nella categoria 2003 che in quella 2004. Nella prima i rossoneri hanno avuto la meglio in finale sull’Ancona, nella seconda vittoria sul Lia Piave
I
l Torneo di Fontanafredda, dopo le due settimane di qualificazione che hanno regalato momenti di grande calcio, emette i verdetti nelle Finali delle categorie Giovanissimi 2003 e 2004 andate in scena martedì 29 e mercoledì 30 maggio. Nella categoria maggiore, la Sanvitese, guidata in panca dal sempreverde Mister Falconieri, conquista la terza piazza imponendosi per 3 – 1 sul Trieste Calcio e conquista il diritto a partecipare alla Supercoppa Pagotto in programma il prossimo week end. Nella finalissima della Categoria Giovanissimi 2003, con una superba prestazione, il Fontanafredda di casa batte 3 – 0 l’Ancona (vicecampione regionale) e conquista, grazie alle reti di Conzo e alla doppietta di Subashi, per la prima volta il torneo. Premiati con Miglior Portiere Davide Candido del Trieste Calcio e Capocannoniere Alex Fiorenzo dell’Ancona.
“
Nella categoria 2004 la finale è decisa da un gol di O’Brien allo scadere Nella categoria Giovanissimi Sperimentali 2004, per il 3° – 4° posto spazio ad un combattuto derby tutto pordenonese fra Pordenone e Torre. I ramarri, che hanno partecipato al Torneo sotto età, con tutti 2005, si impongono per 2 – 0 con reti di Pobrici e Zilli e conquistano la terza piazza. Nella Finalissima della Categoria Giovanissimi 2004, partita tiratissima ed equilibrata, risolta con un gol di O’Brien allo scadere per i rossoneri di casa di Mister Hoti che vincono il Torneo per 1 – 0 superando il
Il successo dell’Udinese nella Supercoppa Lia Piave, degno avversario e protagonista di una grandissima gara. Premiati con Miglior Portiere Federico Sfriso del Pordenone e Capocannoniere Nicola Furlan del Lia Piave. Nel fine settimana si è poi disputata la 9° edizione della Supercoppa Mario Pagotto che si è dipinta ancora una volta di bianconero grazie alla vittoria dell’Udinese, che nella finalissima si è imposta sul Pordenone per 3 – 0. La gara, molto combattuta e spettacolare, si mette subito bene per gli udinesi che nei primi 5 minuti trovano prima un rigore “generoso” e poi il facile raddoppio in contropiede. Il Pordenone tiene bene il campo, è anche sfortunato per una
traversa colpita ma non riesce a trovare il gol che possa riaprire la sfida. Allo scadere il 3 – 0 che spegne ogni speranza di rimonta. Nella finale per il 3° -4° posto l’Ancona UD prevale per 2 – 1 sulla Sanvitese, mentre è il Mestre che si aggiudica il 5° posto ai danni dei padroni di casa del Fontanafredda. Al termine, breve cerimonia di premiazione alla presenza dei Rappresentanti della Figc e dell’Amministrazione Comunale er il capocannoniere della Supercoppa Samuele Garbero dell’Udinese, per le squadre partecipanti e sulle note di “We are the Champions” per l’Udinese vincitore dell’edizione 2018.
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CALCIOC5
IL PAGELLONE DEL FUTSAL REGIONALE
FLASH FUTSAL MERCATO
TRTTATIVE ANCORA TUTTE FERME Ancora fermo il mercato del futsal regionale che, tra smentite e semi-conferme, non offre nulla di nuovo, se non i soliti nomi sul taccuino di qualche società , con Palmanova e Udine City le piÚ attive nei sondaggi esplorativi. Sarà poi da capire se ci saranno new-entry o mancate iscrizioni, in un campionato che al momento può contare solo su undici squadre aventi diritto all'iscrizione.
UDINE CITY FUORI DAI GIOCHI
PLAY-OFF NAZIONALI
Non era il caso di farsi illusioni, e cosÏ è stato: l'Ascoli non fallisce il passaggio del turno davanti al pubblico di casa e battendo per 4-2 il Rovereto vince il triangolare della prima fase con sei punti, eliminando l'Udine City rappresentante regionale, ed ora si giocherà la promozione in serie B dopo aver anche vinto la finale di andata con il Sedico (3-2)
MORASSI CONFERMATO TRA I PALI DEI VENETI
CAME DOSSON
Il primo anno da titolare in serie A ha regalato molte soddisfazioni all'estremo difensore udinese Luca Morassi: il portiere friulano,che grazie alle sue parate ha portato il club veneto alle semifinali scudetto, si è meritato la riconferma del club di Dosson di Casier (TV) che ha prolungato di altre tre stagione l'accordo di collaborazione. Anche se dalla prossima stagione si dovrà sudare la maglia numero 1 con il promettente Lorenzo Pietrangelo, nell'ultima stagione a Pescara prima della chiusura della società a tre giornate dal termine.
Luca Morassi
LA DESTRA TAGLIAMENTO FA FESTA CON LE GRANDI STAGIONI DI MACCAN E PORDENONE
MACCAN, GIĂ€ GRANDI ACQUISTI
Giunti a fine stagione, diamo i voti alle squadre che hanno partecipato ai vari campionati SERIE B MACCAN PRATA: 7 – L’ottavo posto finale al primo campionato di serie B non può che esser visto con piacevole soddisfazione, non fosse altro che la famiglia Maccan, ai play-off , un pensierino lo aveva anche fatto. Ed invece la sconfitta all'ultima giornata col Miti Vicinalis ha negato quello che avrebbe potuto essere fino a dicembre solamente un sogno. 13 punti nel girone di andata con mister Bovolenta, 17 nella seconda parte di campionato con Salfa, la ciliegina sulla torta rappresentata dalla vittoria con l'allora imbattuta Petrarca Padova, corazzata del girone ed un quinto posto finale distante solo tre punti. E' mancata un po’ di continuità di risultati durante la stagione, tuttavia le conferme dello staff tecnico e dei giocatori Stendler, Vulikic, Spatafora, Aziz con gli arrivi dei virgulti Verdicchio e Moras è sicuramente solo l'inizio per un'altra stagione da protagonista. SERIE C1 PORDENONE: 10 - Eguagliato il record di vittorie consecutive in campionato del Calcetto Manzano 1994-95 con 22 successi in altrettanti incontri (a dire il vero allora furono 20 su 20) con la vittoria della Coppa Italia regionale ed un'ottima fase nazionale con l'eliminazione contro quella che poi sarà la finalista nazionale (Mattagnese ndr). Numeri impressionanti quelli dei neroverdi che in regione hanno fatto en-plein, senza trovare apparenti ostacoli lungo il cammino che li ha riportati dopo diversi anni in serie B terminando la stagione con dieci punti di vantaggio sul Palmanova. Miglior attacco (177 marcature in 22 incontri vuol dire 8 di media!) e miglior difesa del campionato completano una pagina di successi difficilmente ripetibile, dove la società , dopo un paio di stagione abuliche, ha messo nelle mani di mister Asquini una fuori-serie puntellata con gli acquisti top di Grzely Solaja e Kamencic. L'arrivo dei tre assi sloveni ha favorito la definitiva consacrazione dei giovani locali, con Finato e Milanese su tutti. La conferma del navigato trainer udinese è il punto di partenza per ben figurare anche in una serie B dove comunque un paio di giocatori di esperienza potrebbero essere necessari, ma siamo convinti che
I due nuovi acquisti in casa Maccan, Verdicchio e Moras senza fare acquisti faraonici la società nero-verde saprà ottimizzare le risorse per togliersi qualche soddisfazione in una categoria dove una città come Pordenone merita di restare. SERIE B MACCAN PRATA: 7 – L’ottavo posto finale al primo campionato di serie B non può che esser visto con piacevole soddisfazione, non fosse altro che la famiglia Maccan, ai play-off , un pensierino lo aveva anche fatto. Ed invece la sconfitta all'ultima giornata col Miti Vicinalis ha negato quello che avrebbe potuto essere fino a dicembre solamente un sogno. 13 punti nel girone di andata con mister Bovolenta, 17 nella seconda parte di campionato con Salfa, la ciliegina sulla torta rappresentata dalla vittoria con l'allora imbattuta Petrarca Padova, corazzata del girone ed un quinto posto finale distante solo tre punti. E' mancata un po’ di continuità di risultati durante la stagione, tuttavia le conferme dello staff tecnico e dei giocatori Stendler, Vulikic, Spatafora, Aziz con gli arrivi dei virgulti Verdicchio e Moras è sicuramente solo l'inizio per un'altra stagione da protagonista. SERIE C1 PORDENONE: 10 - Eguagliato il record di vittorie consecutive in campionato del Calcetto Manzano 1994-95 con 22 suc-
cessi in altrettanti incontri (a dire il vero allora furono 20 su 20) con la vittoria della Coppa Italia regionale ed un'ottima fase nazionale con l'eliminazione contro quella che poi sarà la finalista nazionale (Mattagnese ndr). Numeri impressionanti quelli dei neroverdi che in regione hanno fatto en-plein, senza trovare apparenti ostacoli lungo il cammino che li ha riportati dopo diversi anni in serie B terminando la stagione con dieci punti di vantaggio sul Palmanova. Miglior attacco (177 marcature in 22 incontri vuol dire 8 di media!) e miglior difesa del campionato completano una pagina di successi difficilmente ripetibile, dove la società , dopo un paio di stagione abuliche, ha messo nelle mani di mister Asquini una fuori-serie puntellata con gli acquisti top di Grzely Solaja e Kamencic. L'arrivo dei tre assi sloveni ha favorito la definitiva consacrazione dei giovani locali, con Finato e Milanese su tutti. La conferma del navigato trainer udinese è il punto di partenza per ben figurare anche in una serie B dove comunque un paio di giocatori di esperienza potrebbero essere necessari, ma siamo convinti che senza fare acquisti faraonici la società nero-verde saprà ottimizzare le risorse per togliersi qualche soddisfazione in una categoria dove una città come Pordenone merita di restare.
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CALCIO FEMMINILE ESPERIENZA Federica Femia, di Cormons, è il tocco di qualità ed esperienza nel centrocampo della Triestina, nella foto sotto in un'immagine dello scorso precampionato.
TUTTE INSIEME PER SALIRE
Triestina e San Marco si sono fuse per affrontare il prossimo campionato di Eccellenza e sognare la serie A
T
riestina San Marco sarà la nuova denominazione dell'unica squadra femminile del capoluogo regionale ai nastri di partenza della prossima stagione di Eccellenza (nuova denominazione della serie C, mentre la D diventerà Promozione e più in alto la B sarà Interregionale). Il nome sarà la sintesi di Triestina Calcio 1918 e Polisportiva San Marco, che hanno ratificato un accordo di licenza di calcio femminile per attuare una fusione tra le due società solo nell'ambito dell'attività pedatoria “in rosa/in gonnella”. Francesca Ruzic, diventata in tempi re-
trovate, assieme ad altri rappresentanti del calcio femminile regionale in un tavolo di lavoro con la FIGC FVG, occasione peraltro per vederci lei ed io ma non collegato a quanto abbiamo fatto dopo, e parlando parlando abbiamo dapprima pensato di trovare una via insieme per costruire un settore giovanile congiunto e poi nel modo più logico e naturale l'idea di diventare "cosa sola" è maturata di conseguenza”. E ancora: “Ad autunno inoltrato abbiamo iniziato una serie di incontri con Romina Milanese e il direttore generale Giuseppe D'Aniello e via via abbiamo delineato e individuato la forma
"Gli obiettivi sono molto chiari e semplici e cioè gestire con competenza il settore giovanile per crescere le future giocatrici che gradualmente andranno inserite nella formazione maggiore, per la quale l'auspicio è il raggiungimento della massima categoria"
centi l'allenatrice della P.S.M. una volta appesi gli scarpini al chiodo, delinea innanzitutto la base di partenza del nuovo polo con casa al Villaggio del Pescatore: “L'idea embrionale di una collaborazione è nata già l'estate scorsa dalla sottoscitta e da Cristina Fumis, di fatto punto di riferimento della Triestina femminile (tesserata fino al 30 giugno come giocatrice e che dal primo luglio non calcherà più i campi a undici ma solo quelli a sette, ndr). Ci siamo
Quest'ultima già dalla prossima stagione cercheremo di renderla competitiva per le prime posizioni. A medio termine punteremo al salto di categoria e a venire, cercando di lavorare bene, auspichiamo di raggiungere la massima serie”. La volontà è quella di diventare un punto di riferimento per le bambine e le ragazze del Goriziano e del Triestino, che vogliono giocare a calcio (a iniziare da quelle che possono provare qualche timidezza a condividere la loro passione con i maschi, come sono obbligate a fare finora le
migliore per far partire il progetto che abbiamo presentato martedì 22 maggio nella sede della Triestina”. OBIETTIVI La stessa Ruzic delinea anche le tappe a venire: “Gli obiettivi sono molto chiari e semplici e cioè un settore giovanile gestito con competenza e qualità per crescere al suo interno quelle future giocatrici che nel corso degli anni andranno innestate nella prima squadra.
“
Vogliamo diventare punto di riferimento nel goriziano e nel triestino tesserate fino al termine della categoria Esordienti). E la presenza di 54 aspiranti giocatrici all'open day tenutosi sul terreno da gioco del San Marco lascia ben sperare i dirigenti giuliani in tal senso. Massimo Laudani TremilaSport+ | 06 06 2018 | 013
SIDICEVA...
si diceva...
I GIORNI DELLO SPORT INGENUO E INDIMENTICABILE Nel suo libro “Teiello” il giornalista Ido Cibischino delinea con il cuore in mano i contorni di una passionato di musica, Ido, negli anni Sessanta in cui i “complessi” musicali furoreggiavano, faceva parte del The Yellow Group, il gruppo giallo, un nome che nei paesi, con la lingua inglese ancora mal masticata, veniva storpiato apppunto in “Teiello”. Erano poche, in fondo, le passioni alle quali i giovani di allora potevano dedicarsi: le sagre in piazza, i primi amori, le tentazioni, le vacanze a Lignano, i balli all’aperto, l’orchestrina e appunto lo sport, al quale Cibischino dedica alcune pagine spruzzate di sottile rimpianto. Daûr la metrae che ancjmò a fumave, un tenent austriac. Al stave alçant lis mans par rindisi. Masse tart... Il manaçon di un moschet, calât a dute fuarce, ai à fracassât la coce. Cussì Burtulut al veve copât.
Intant che mi saludave cu la man, mi à sameât che tra il çuf ros ch’ai colave su la muse a lusìs une lagrime. E chê lagrime, come plomp fondût, a è rivade tal cjanton plui lontan e scûr da la mê anime, a une profonditât mai prime scandaiade, fiant un sintiment estrem e dolorôs.
14 | 06 06 2018 | TremilaSport+
Ido Cibischino (Talmassons, 14-2-1950), giornalista, è al primo lavoro in lingua friulana. In precedenza, assieme agli storici Ottorino Burelli e Javier Grossutti aveva scritto, curandone anche la supervisione, “Buine fortune - L’emigrazione friulana nel secondo dopoguerra”, edito nel 2011. L’attività giornalistica (è professionista dal 1975), che gli ha permesso di osservare in profondità la realtà friulana, l’ha svolta al Messaggero Veneto dapprima come redattore in Cronaca e Provincia, quindi da caporedattore della redazione sportiva.
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Ido Cibischino
Teiello Da la vuere a la ghitare cuant che il mont si è ribaltât
Cul batarist, il complès al ere complet. Nol restave che dâi il non. La sielte a è colade sul inglês: The Yellow Group, il grop zâl. TEIELLO ta la sintesi paesane, a la furlanate.
Toste partite durante le quali non mancavano gli incitamenti "no sta molàlu, dai jù" proprio percorso. Strano titolo, Teiello, il cui significato peraltro si capisce con una semplice spiegazione: ap-
Teiello
della sua famiglia e degli usi e costumi della sua infanzia, adolescenza e prima gioventù ma anche e molto di sport, una passionaccia che lo portò ad essere calciatore e in seguito, professionalmente, a parlarne per lunghi anni senza aver ancora concluso il
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C’
è tutto il mondo di ieri, nel libro del nostro Ido Cibischino, “Teiello”, il cui sottotitolo ne delinea in breve, in friulano, i contenuti: “Da la vuere a la ghitare cuant che il mont si è ribaltat”. Una generazione, la sua, quella dei nati pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, che ha vissuto di poco denaro ma di molti entusiasmi e d’infinita speranza nel futuro e che lui ha saputo raccontare con delicatezza e sentimento, toccando le corde del cuore di chi ha letto il suo libro scritto nell’idioma del Medio Friuli. Un racconto in cui il giornalista parla non solo
Ido Cibischino
vita postbellica semplice ma intrisa di entusiasmi anche nello sport
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IL LIBRO La copertina del libro e, sopra, l'attaccante svedese Selmosson in trionfo dopo lo storico 3-2 dell'Udinese al Milan il 1° maggio 1955.
SIDICEVA...
IMMAGINI Da sinistra, Sante Gaiardoni e la Savorgnane di Flambro. Sotto, Selmosson al suo ritorno in Friuli nel 1979, il Campo Moretti e, sotto, il campionissimo della pista Antonio Maspes.
sons, l’autore ripropone l’idea di alcuni ragazzi del posto, con tale Lido in versione leader, di fondare una loro squadra di calcio, durante l’estate del 1963. Reduce dal Nagc (l’allora nucleo addestramento giovani calciatori) di Mortegliano, Lido scozzonò calcisticamente gli amici, facendoli diventare squadra, ma una squadra senza divise di gioco. Problema che venne risolto dal fornaio Bepùt, dirigente e allenatore della Savorgnane della vicina Flambro, che vendette loro per pochi soldi delle magliette biancorosse del Vicenza che a furia di lavaggi erano diventate rosa. Ma allora andava bene tutto. Avversari storici quelli di Galleriano, con i quali andavano in scena toste partite durante le quali gli incitamenti tipo “No sta molàlu, dai jù” non mancavano. E anni dopo, nel suo libro, l’autore cita anche con rimpianto alcuni dei vecchi compagni che hanno lasciato questo mondo e con i quali aveva iniziato nei campetti di allora, dando vita a partite infinite, con il pari e dispari iniziale dei capitani per formare le squadre. Partite, come descrive Cibischino in friulano, con le porte contrassegnate da mucchietti di sassi e trenta bambini che scalciavano e vociavano, con i volti sudati impiastricciati dalla polvere, un calcio istintivo e furioso, senza regole fisse ad esclusione della “tre corner, un rigore”, che durava fino a quando le madri non chiamavano i bambini dalle case per la cena. GLI IDOLI Quello dell’autore era dichiaratamente lo svedese dell’Udinese, Arne Selmosson, storpiato dai friulani in Selmonson, divenuto popolare con il soprannome di Raggio di luna, inventato dal giornalista udinese Luciano Provini e divenuto in seguito il titolo
di un famoso musical di Garinei e Giovannini. In quegli anni ’50 alcuni del paese andavano al “Moretti” in bicicletta a vederlo evoluire con l’Udinese e a sera ne riportavano le gesta, accanto a quelle di Menegotti, Romano, Bettini e altri campioni di quella squadra che il 1° maggio 1955 battè addirittura il Milan per 3-2. Friulani in serie A, allora, ce n’erano a bizzeffe, tra i quali un giovane, esordiente Massimo Giacomini, che da allenatore riportò i bianconeri in serie A dopo anni infiniti di purgatorio nelle categorie inferiori. E tanta era l’ammirazione per Selmosson che il padre di Ido mise il nome Arne a un merlo di famiglia. Anche l’autore si diede al calcio e con molta modestia dice di sé: passion tante, talent zero. Ma voglia di fare tanta, appunto, come tutti i ragazzini di allora, pronti ad accogliere le iniziative “dai plui svearìns”. E a parte il calcio, esaltati dalle imprese dei campioni dei vari sport, i giovani si davano anche al ciclismo sulla scia di Maspes e Gaiardoni, facendo anche il surplace, e poi il salto in lungo, le corse a piedi e tutto ciò che metteva in movimento con naturalezza. Tempi andati, con la gioventù odierna a non divertirsi con poco come quella dei propri nonni e genitori, e che Cibischino, nel suo libro, descrive con il cuore in mano, facendo battere il cuore stesso a quanti come lui hanno vissuto quell’epoca fatti di contenuti semplici e talvolta ingenui ma indimenticabile. E.F. TremilaSport+ | 06 06 2018 | 015
CALCIOUDINESE L'ANALISI
1,30 PUNTI A PARTITA QUIQUE CI SALVERÀ di IDO CIBISCHINO
G
iocatori al tramonto della cariera (per tutti Danilo, Hallfredsson, Behrami); giovani che non mettono ancora fuori i petali giusti per capire se si potrà contare su di loro (Fofana, Balic, Ingelsson, Pezzella...); in mezzo - dove fa eccezione Kevin Lasagna con i suoi 12 gol - una massa grigia di pedatores senza gloria e di modesta prospettiva. Con che cosa farà mercato l'Udinese, posto che l'autofinanziamento con le cessioni è l'unica strada percorribile dal club bianconero per dare un seguito dignitoso ai 23 anni di ininterrotta milizia in serie A? “Devi spendere, deve spendere”
Il tecnico madrileno (già al Watford) prende quota come nuovo allenatore dell'Udinese. Poco credibile la pista portoghese: ci vogliono piedi buoni! Turchia nel mercato d'inverno. E' un esempio a caso in mezzo a una miriade di altre operazioni negli ultimi anni rivelatesi tecnicamente improduttive. Dove sono finiti gli infallibili scout bianconeri? Possibile che negli ultimi tempi poco e niente abbiano
Bonato (l'uomo di Lasagna e fautore di una linea, poi annacquata, che privilegiasse la componente italiana) e in precedenza a Cristiano Giaretta che si trovò a gestire l'ultimo problematico segmento della carriera di Totò Di Natale. Adesso
“
Daniele Pradè uomo forte in società al posto di Gerolin. Quando stava alla Roma, scippò ai Pozzo l'allenatore Spalletti ancora sotto contratto
2004-2005. Operazione scorretta ancorchè facilina, dal momento che la proposta d'ingaggio della Roma era di un milione di euro a fronte dei 350 mila che Lucianone da Certaldo percepiva a Udine. Arriva un uomo forte in società, deputato a inquadrare lo spogliatoio e a tenere sotto attento controllo la parte sportiva, sollevando così il dg Collavino da incombenze per le quali non è ferrato. E non importa se ci vorranno sei mesi perchè Pradè cominci a capire qualcosa dell'ambiente esterno e del modo in cui rapportarsi con esso: la tifoseria e il territorio vengono dopo! Pradè sarà alter ego di Gino e primo
Il possibile nuovo vertice tecnico dell'Udinese: l'alenatore Quique Sanchez Flores e il ds Pradè.
scandivano i nordisti all'indirizzo dei Pozzo nei momenti più acuti della crisi nel campionato appena concluso. Mister Gino aveva anche provato a scucire qualche milioncino (esattamente 5 e mezzo) per prendere un attaccante che appariva strutturato come il bosniaco Riad Bajic, ahinoi rivelatosi inadatto ai ritmi e alle abitudini italiani, tanto da essere rispedito in prestito in
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prodotto i contatti e gli anni che il ds Manuel Gerolin ha trascorso in Sudamerica? E chi ha bruciato il ponte che recapitava in Friuli tanti talenti ghanesi? Boh, nessuno risponderà e quindi le conclusioni vanno tratte di riflesso, analizzando i comportamenti della società. E' stato accantonato Gerolin, tanto per cominciare, com'era accaduto a tanti altri prima di lui, ultimi Nereo
pare che tocchi a Daniele Pradè, cinquantunenne romano, dirigente di lungo corso, uno che sa tenere botta con dirigenti diciamo “bizzarri” tipo Ferrero, l'er viperetta doriano. Guarda i casi del pallone: fu Pradè, appena promosso dai Sensi direttore sportivo della Roma, a scippare all'Udinese Luciano Spalletti, che aveva ancora un anno di contratto con i Pozzo, alla fine della stagione
supporto dell'allenatore. Ma allenatore chi? Questa storia della pista portoghese, con al centro Miguel Cardoso, fin dall'inizio mi è sembrata un tantino fantasiosa. Se prendi un allenatore del genere, devi fornirgli i giocatori adatti: il calcio lusitano è fatto di tecnica, di possesso, di fraseggio, di inserimenti... E quanti piedi buoni poteva mettergli a disposizione l'Udinese: quelli di Fofana
UDINESECALCIO PRIGIONIERO Jakub Jankto vuole spezzare le catene che lo legano all'Udinese.
WIDMER E JANKTO DA CEDERE: SERVONO 20 MILIONI
PER FAVORE LASCIATECI MERET
o di Perica? Suvvia. Più credibile mi pare la candidatura del cinquantatreenne spagnolo Quique Sanchez Flores, negli ultimi due anni all'Espanyol dopo la positiva stagione al Watford dove l'aveva chiamato Gino Pozzo. Un tecnico (da giocatore era difensore) concreto, senza tanti fronzoli, che predilige il 4-4-2, con
una punta centrale e l'altra (Lasagna, nel caso) che lavora negli spazi. Sia al Watford sia all'Espanyol, Sanchez Flores ha viaggiato a 1,30 punti a partita. Una media che sarebbe buona per arrivare appena sotto i 50 punti nel nostro campionato. Dopo tante sofferenze e tante tremarelle, sarebbe un piazzamento da sogno.
Ai friulani toccherà tifare Svizzera ai prossimi Mondiali. Non per motivi affettivi, soltanto per interesse: cioè nella speranza, e sempre ammesso che i “nostri” restino nella rosa finale, che la vetrina russa dia una svegliata non tanto a Behrami (che almeno ha provato a randellare in maglia bianconera) quanto a Silvan Widmer e ne rialzi le quotazioni in vista di un'auspicabile cessione. Prelevato ventenne dall'Aarau, Widmer ha concluso la quinta stagione con la maglia dell'Udinese: la stagione più molle, anonima, senza gambe né cuore. Un patrimonio di 10-12 milioni di euro (questa la valutazione di un anno fa) che si è sgonfiato fino a perdere un terzo del valore. Oggi Widmer vale 6-8 milioni, non di più, sempre ammesso di trovare un acquirente. L'Udinese ha bisogno di fare cassa per finanziare un minimo di mercato in entrata. Servono una ventina di milioni e dovranno arrivare appunto dalla cessione di Widmer (ci sono Larsen e Zampano per il ruolo di esterno destro) e di Jankto, che scalpita per andare via: si crede già
un'aquila mentre ha addosso ancora molte penne da passero. E' innegabile che il ventiduenne boemo possegga delle qualità interessanti, ma su esse ha costruito un eccesso di autostima che lo rende insopportabilmente antipatico. Recentemente ha forzato i toni dando della schiavista a paron Pozzo per via dei ritiri forzati, criticando pure l'albergo che li ospitava. Dicono valga una quindicina di milioni: in Italia nessuno te li darà, quindi l'affare si farà all'estero, in Premier probabilmente. Non dovessero andare a buon fine questi progetti, all'Udinese non resterebbe che un'ultima risorsa, la più pregiata: il portiere Alex Meret, la cui valutazione balla attorno ai 20 milioni. Ma Gino Pozzo sa che una buona stagione da titolare all'Udinese raddoppierebbe il valore del ragazzo, ormai conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Sarebbe un brutto colpo veder partire subito Alex, l'unico da far assurgere a testimonial per la prossima stagione e capace di ridare un po' di slancio alla passione dei tifosi. (i.c.)
di Biancamaria Gonano
L'AUC E' DURA: LA PAZIENZA E' FINITA Dopo il periodo dei saldi, arriva, immancabile, quello dei bilanci di fine stagione. I supporters lo attendono per staccare la spina e dedicarsi alla famiglia, agli amici e alle vacanze. Sono molti infatti quelli che dedicano fine settimana interi alla squadra del cuore, l’Udinese. C’ è chi quest’anno ha seguito la squadra friulana in tutta Italia dimostrando una passione e un attaccamento mal ricambiati dalla dirigenza. Perché è questo che i tifosi rimproverano a chi gestisce gli affari per l' Udinese Calcio: la poca passione, il quasi esclusivo interesse per il marketing e il denaro. In questo momento di pausa in attesa di una nuova stagione che si spera sempre migliore, trae le conclusioni Daniele Muraro, presidente dell’Auc, abituato a non nascondersi mai e a mettere sempre la faccia nei momenti belli e brutti. Ormai sono
quattro anni che le cose non vanno granché bene e così si esprime: “Si chiude una stagione a dir poco travagliata per l’Udinese e ancor di più per i suoi tifosi, un’annata che ha avuto più bassi che alti, che ha fatto arrabbiare perfino i tifosi friulani, da sempre pacati e attaccati alla squadra. Ora però c’è un'estate per cam-
biare le cose, i tifosi non chiedono la luna, non chiedono squadre da Champions, chiedono solo di potersi rispecchiare nella loro squadra del cuore, una squadra con più italiani e una società che porti i nostri colori incarnando lo spirito che è di questo popolo, non chiediamo tanto mi pare! Errori ne sono stati fatti tanti e
credo che l’abbiano capito anche i sassi. Urge un cambio di rotta, questa tifoseria merita un cambio di marcia perché non ha mai fatto mancare il proprio appoggio dimostrando quanto attaccamento c’è alla base di tutto, perché ci si arrabbia solo se le cose ti stanno a cuore. E’ molto peggio l’indifferenza! Noi la nostra parte l’abbiamo sempre fatta, ora tocca alla società fare la sua”. Mentre i giocatori sono in vacanza e si ritraggono sui social in giro per il mondo, qui i toni si sono calmanti dopo la salvezza raggiunta all’ultima giornata. Più grazie a demeriti altrui che per un reale progetto sportivo. C’è chi accusa i Pozzo e chi li giustifica sempre, parlando della continuità nella massima serie che è propria solo di pochissime squadre. Però una cosa è certa: i friulani hanno finito la pazienza.
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UN GRANDE CAMPIONATO S
i è chiusa un’altra stagione calcistica, la prima intera che ho avuto l’onore di presiedere alla guida del comitato regionale. Intorno ai ringraziamenti finali, spesso, aleggia quel senso di malinconia che lascia presagire alla fine di qualcosa di bello e di importante. In effetti è cosi e per questo voglio ringraziare tutta la grande famiglia del movimento calcistico regionale con cui, in maniera parallela, ERMES CANCIANI Presidente FIGC regionale siamo cresciuti. Dialogo, confronto e ascolto sono stati elementi basilari con cui abbiamo convissuto al solo fine di rendere più semplice il lavoro di tutte le componenti che, quotidianamente, operano sul nostro territorio. Presidenti, dirigenti, atleti, arbitri e tifosi di ogni società i quali, con passione e spesso in maniera volontaria, portano avanti quel senso di aggregazione, territorialità e coinvolgimento in grado di rispecchiare i valori educativi e sociali che lo sport sa offrire. Una stagione, quella appena chiusa, in cui non sono mancate nemmeno le soddisfazioni provenienti dai risultati sportivi. Tra i tanti mi piace ricordare il titolo di campione d’Italia riportato nella nostra bacheca, dopo 34 anni, dalla selezione “Juniores” vincitrice dell’ultima edizione del Torneo delle regioni disputato in Abruzzo, una regione che, come la nostra, è stata colpita dal disastro naturale del terremoto ma ha saputo rialzarsi. Un grosso ringraziamento, infine, va a tutti i miei collaboratori, a quella squadra che quotidianamente scende in campo in piena e continua sintonia con la strada intrapresa all’atto dell’insediamento. Giunga, a tutti, il mio personale augurio di poter trascorrere una buona estate: calcistica per quanti impegnati nel campionato carnico in svolgimento, particolarità di questa regione, di vacanza per quanti hanno chiuso la loro stagione e con cui ci rivedremo ad agosto. Ermes Canciani Presidente Comitato regionale FIGC LND Friuli Venezia Giulia
O SEMPRE PIù IN ALT
ECCELLENZA 2017-’18
ASD CHIONS PROMO
LA ROSA – P: Fabio Nardoni, Enrico Franzin. D: Daniele Visintin, Alessandro Battiston, Mattia De Cecco, Elia Francescutti, Alberto Furlan, Luca Vettoretto, Matteo Prampolini, Andrea Ferrati, Lorenzo Vittore. C: Elia Baruzzini, Marco Bertoia, Marco Disnan, Davide Di Lazzaro, Cristian Zucchiatti, Marco Facca, Davide Carniello. A: Dimas Goncalves de Oliveira, Edoardo Pignata, Luca Urbanetto, Filippo Perfetto. All. Alessandro Lenisa.
Mauro
Presidente della Asd CHIONS
BRESSAN
ASD asd
Obiettivi e programmi per la prossima stagione
L
e parole chiave pronunciate dal Presidente Mauro Bressan, che daranno il via a questa nuova avventura in serie D sono forti e chiare: crescita, esperienza, salvezza, affiatamento e scoperta. Nello specifico, il Chions si pone l’obiettivo di non essere una meteora ma di rappresentare una squadra che porta avanti questa nuova opportunità su più
fronti a testa alta. Fare un salto di una categoria e mezza è già una grande soddisfazione, sottolinea il Presidente. È come un sogno che si avvera. Il presidente non nega la presenza di un po’ di timore nell’aria, ci può stare ma, c’è anche molto entusiasmo quindi tutta la squadra è ben carica! Mauro Bressan è consapevole che la serie D sarà una bella sfida perché ci saranno
molti nuovi orizzonti da scoprire sul c organizzativo, senz’altro calcistico e a livello di mentalità. Il tutto però, dovr tenere conto delle finanze che la squa a disposizione. In serie D non c’è vita e per allestire una squadra a questi li necessario fare piccoli passi senza far male. I programmi saranno sicuramente intensificati essendo saliti di livello:
OSSA IN SERIE D
D d CHIONS chions
campo a rà adra ha facile ivelli è rsi del
allenamenti pomeridiani, trasferte giornaliere e molto altro condite dallo spirito sereno e coeso che la squadra possiede. Il Presidente ha descritto la squadra in modo ottimale. A partire dal direttore sportivo fino ai giocatori. Non a caso definisce la stagione appena conclusa “perfetta”. Perfetta perché c’è stata presenza, passione, dedizione, impegno, affiatamento. Ingredienti che non possono certo mancare per affrontare questo nuovo viaggio dentro il calcio. Elementi che sicuramente andranno ad aggiungere un mattone in più all’esperienza e alla crescita di questa squadra.
TA A IC D E D IA R O T IT V “LA LE” A N IO Z E C C E A N O S AD UNA PER
Da sx in piedi: Domini Tommaso, Righini Matteo, Meroi Matteo, Marcuzzi Simone, Bertoli Enrico, Ponton Andriulo Andrea, Iacuzzo Alberto, Cortiula Giuseppe. Da sx accosciati: Basso Simone, Tisiot Stefano, Varut
Una squadra matura consapev
M
aturità e consapevolezza dei proprio mezzi: sono queste le caratteristiche alla base del salto di categoria messo a segno dalla Pro Fagagna, vincitrice del campionato di Prima categoria A. “L’obiettivo per la prossima stagione è conquistare la zona play-off”, parole e musica del presidente Luca Merlino. “Abbiamo concluso un’annata eccezionale – continua Merlino -. Il salto di categoria non ci spaventa di certo, la Promozione è una categoria che conosciamo bene, e sappiamo
che non bisogna mai abbassare guardia”. Il futuro per il sodalizio rosson è assicurato dalla giovane età dirigenza:
“Abbiamo assicurato il ricamb generazionale a questa società, ciò ha portato ad una mentalit aperta ed elastica. Potremmo peccare in termini d esperienza, c’è ancora molto da imparare, ma vedo tanto entus quindi non si può che essere po
U.S. PRO FAGAGNA
ni Alex, Cogoi Fabio, Pinzano Federico, Di Fant Nicola, Miano Mattia, Crozzoli Filippo, Sebastianis Dario, tti Simone, Dri Giuliano, Buttazzoni Davide, Ermacora Simone, De Prato Cristian, Alpini Francesco.
vole dei propri mezzi
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Merlino si dice poi molto fiero di come i suoi ragazzi hanno portato a termine la stagione: “Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che stanno dietro le quinte, il mister Pino Cortiula e il suo staff, nonchè l’amministrazione comunale che da sempre appoggia l’intera squadra. Dedichiamo questa vittoria ad Angelo Cupini, una persona davvero speciale: a lui e a sua moglie vanno il nostro primo pensiero”..
TE
EN C IN V A R D A U Q S A N U
Grande, grande, Abbiamo ottenuto dei risultati oltre ogni aspettativa. Costruiti con calma, attraverso un percorso tecnico/sportivo e gestionale equilibrato ma in evoluzione continua. Non ci aspettavamo onestamente la “TRIPLETEâ€?, campionato-coppa regionesupercoppa di 1.a cat., ma questo gruppo, questo mister, tutto lo staff, i nostri storici tifosi e questa SocietĂ se lo meritano anche se abbiamo ancora strada da fare e margini
PRIMA CAT. B 2017-’18
PROMOSSA IN PROMOZIONE
grande felicità! di miglioramento come Società. Ora possediamo maggiore consapevolezza della nostra forza e delle nostre capacità. Siamo felici e vogliamo goderci questo momento ma già pronti a strutturarci adeguatamente per il tostissimo campionato di promozione per il quale non vogliamo farci trovare impreparati e per il quale siamo già attivi. Sempre forza Codroipo
FLAIBANO, LA RIVELAZIONE CHE HA SORPRESO TUTTI È stata un’autentica rivelazione il Flaibano in questo campionato. Partiti a fari spenti, i gialloneri sono riusciti a centrare un saldo di categoria in Eccellenza che nessuno si sarebbe mai aspettato. Ne è consapevole il presidente, Marino Picco: “La squadra, ad inizio campionato non era partita con particolari propositi o sogni nel cassetto. Si giocava e ci si impegnava. L’essere passati in Eccellenza ha sorpreso anche la stessa squadra, perché nessuno avrebbe scommesso su un risultato simile. L’importante ora è mantenere i piedi per terra e cogliere ogni opportunità che questa nuova categoria ci offrirà”. In merito agli obiettivi futuri, il presidente giallonero non si sbilancia: “Ce li porremo cammin facendo. Pur molto giovane, questa squadra ha espresso delle buone individualità e lo testimonia l’ottimo campionato appena concluso. Nonostante non ci fosse nessuna pretesa, i ragazzi ce l’hanno fatta. Per questa categoria ci siamo già passati, e anche molti dei ragazzi in rosa l’hanno vissuta con altre maglie, quindi siamo consapevoli di quanto sarà dura, ma di certo non ci facciamo scoraggiare. Siamo già carichi a mille in vista di questa nuova avventura”.
PROMOZIONE A 2017-’18
PROMOSSA IN ECCELLENZA
CAMPIONATO 2017-2018
SAN LUIGI VINCITORE DELLA PRESTI
Il San Luigi, vera sorpresa dell’annata, ha saputo ottenere grandi r per lo più composta da ragazzi del proprio vivaio che anche in
SAN LUIGI CALCIO
SanLuigi Trieste 1951
TIGIOSA SUPERCOPPA DI ECELLENZA
risultati proponendo, secondo le aspettative societarie, una squadra futuro potranno dare ottime soddisfazioni ai colori biancoverdi.
10° TORNEO INTERNAZIONALE DI CALCIO GIOVANILE “PARCO DELLE COLLINE CARNICHE-ALPE ADRIA”
Punto di riferimento del calcio giovanile
S
i è chiuso con un successo oltre le attese anche la decima edizione del Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Parco delle Colline Carniche – Alpe Adria Cup”; avevamo due obiettivi per quest’anno: incrementare il livello “tecnico” e mantenere il l’entusiasmo dei ragazzi e dei genitori a livello delle passate edizioni. Volendo stilare un primo bilancio della manifestazione posso tranquillamente dire che abbiamo raggiunto, anzi ampiamente superato, entrambi gli obiettivi e ciò è testimoniato dalle tante attestazioni di stima che mi sono giunte da istituzioni sportive, squadre e genitori. A testimonianza di questo voglio condividere un breve ma significativo episodio: nel pomeriggio di sabato, a causa delle poco favorevoli condizioni meteo, l’organizzazione aveva deciso di ridurre tutte le gare di due minuti ma, al mio annuncio della decisione, la copiosa platea di genitori sugli spalti ci ha esortato a rispettare i tempi già previsti e i giocatori si sono subito diretti verso il campo e, nonostante la pioggia scrosciante, hanno ripreso a giocare divertendosi appassionatamente. In quel momento organizzatori, dirigenti e pubblico si sono “accomunati” in un applauso spontaneo che mi ha fatto capire di essere sulla giusta strada e che questo prestigiosissimo evento dovrà crescere per diventare un vero e proprio “punto di riferimento” per il mondo del calcio giovanile. Stefano Mecchia
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NONSOLOSPORT VOLLEY
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
EVENTI
PASSONS, PITTURA E MUSICA DI QUALITA' IN CANONICA Un omaggio ai talenti del Novecento friulano. Lo proporranno, a partire dal primo e fino al 17 giugno, l’Associazione All’Ombra del Campanile di Passons e la Scuola di Musica del Gruppo Folkloristico di Passons, che allestiranno, a Passons, una preziosa e raffinata selezione di opere delle glorie della pittura vantate dalla regione nel secolo scorso. In mostra, nei locali della canonica della frazione di Pasian di Prato (in via Villalta 2), produzioni del cervignanese Giuseppe Zigaina (nato nel 1924 e scomparso nel 2015), degli udinesi Giorgio Celiberti (1929), Carlo Ciussi (1930-2012), Getulio Alviani (1939-2018) e dei fratelli Afro (1912-1976) e Mirko (1910-1969) Basaldella. E ancora: si potranno ammirare grafiche del triestino Luigi Spacal (1907-2000) e opere del pittore e incisore di area goriziana Zoran Music (1909-2005). L’evento gode del patrocinio del Comune di Pasian di Prato e dall’Anbima regionale, non casualmente: il progetto, infatti, si pone l’obiettivo di unire all’arte visiva quella musicale, offrendo al pubblico l’occasione di ascoltare, nella sede dell’esposizione, le esibizioni di piccoli e grandi concertisti della scuola di musica del Gruppo Folkloristico di Passons. Dopo il vernissage del 1° giugno, e l'esibizione del 4, nuovo appuntamento il 16 giugno alle 19. Nella serata musicale conclusiva ai ragazzi della scuola di Passons si affiancherà il Rachel Gould Quartet: la Gould, americana, è una delle cantanti jazz più originali, sensibili e coinvolgenti della scena contemporanea, con collaborazioni con miti come Chet Baker, Woody Herman, Dave Liebman e Sal Nistico. Rachel sarà accompagnata dallo sloveno Marko Cèpak, alla chitarra, da Simone Serafini, al contrabbasso, e dal batterista austriaco Klemens Marktl. La mostra, curata da Davide Zampis, si potrà visitare tutti i fine settimana, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Contatti: (info@ombradelcampanile.it e info@bandapassons.it). Elisa Michellut
L’ANGOLO DELLA
LETTURA
LINDA CASTILLO
UNA STRADA OSCURA TIMECRIME
Joseph King, già noto alla comunità amish per il temperamento aggressivo e violento e per essere un abituale consumatore di droghe, è stato condannato all’ergastolo per aver brutalmente assassinato la moglie. Ma a due anni dalla condanna, King è evaso ed ora è minacciosamente diretto verso Painters Mill. Sarà il capo della polizia, Kate Burkholder, a occuparsi di questo caso, complicato dal sequestro dei cinque figli da parte di King che, armato e disperato, non ha nulla da perdere e potrebbe ucciderli. Per Kate, oltre tutto, l’indagine ha dei risvolti personali. Cresciuta insieme a Joseph King di cui si era perdutamente innamorata, non avrebbe mai potuto immaginare il terribile scenario a cui sta assistendo.
RICCARDO IACONA
PALAZZO D’INGIUSTIZIA MARSILIO
«L’autonomia dei pm è di fatto sotto attacco. Da essa dipende il funzionamento della democrazia: se si scardina l’equilibrio tra i poteri e la politica mette le mani sulla giustizia, ogni arbitrio è possibile». Forte di questa convinzione, Riccardo Iacona ci conduce nelle stanze dei Palazzi in cui si esercita la «malagiustizia» italiana, puntando i riflettori su un intricato groviglio di lotte fratricide e interessi inconfessabili. I retroscena del lavoro delle procure, le vicende dalle quali sono nate indagini su banche, corruzione, malaffare, e i processi che dalla stagione di Mani Pulite a oggi hanno occupato le prime pagine dei quotidiani rivivono nell’avvincente ricostruzione di una delle migliori voci del giornalismo investigativo italiano.
PETER JAMES
JANE ROBBINS
FRANÇOIS BÉGAUDEAU
LONGANESI
LA GEMELLA SCONOSCIUTA
LA FERITA, QUELLA VERA
UNA MORTE IN DIRETTA Tom Bryce ha agito come qualsiasi persona perbene avrebbe fatto. Ma poche ore dopo aver raccolto il cd che qualcuno aveva dimenticato sul sedile del treno accanto a lui e aver tentato di restituirlo al suo proprietario, ha capito di essere l’unico testimone di un omicidio spietato. Nulla da quel momento sarà più come prima. Per lui e per i suoi cari. La sua splendida famiglia finisce infatti insieme a Tom sotto la minaccia dei colpevoli: sua moglie Kellie e i bambini faranno la stessa fine della vittima nel video se Tom andrà alla polizia a denunciare il fatto. Ma grazie al sostegno di Kellie, Tom trova il coraggio di parlare all’ispettore Roy Grace, un uomo a sua volta non privo di demoni contro cui lottare.
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NORD Callie e Tilda sono gemelle, eppure non si somigliano affatto. Callie è single, goffa e impacciata. Tilda invece ha tutto ciò che manca alla sorella: è più bella, più ambiziosa, più carismatica. Lei e Felix, affascinante uomo d’affari, sembrano una coppia perfetta. Da qualche tempo, però, Tilda è sempre più strana e priva di ogni vitalità. Callie si convince così che la sorella sia in pericolo e che sia suo dovere proteggerla a ogni costo. All’interno di un forum di sostegno a donne vittime di uomini violenti, Callie riceve una proposta che potrebbe risolvere la situazione, anche se sa che questa è una strada senza possibilità di ritorno, nemmeno quando capirà di aver commesso un errore imperdonabile.
EINAUDI È il 1986 in un paesino della provincia francese: un posto dove tutti si conoscono da sempre e nel quale le vacanze, con l’arrivo dei villeggianti, sono l’unico, possibile momento di novità. François ha quindici anni e due pensieri che martellano ossessivi in testa. Il primo è il suo credo ferocemente comunista. Il secondo, l’assoluta urgenza di perdere la verginità. I giorni scivolano tra progetti ingegnosi, fantasie erotiche e approcci mal riusciti, fino all’incontro con Julie. L’incontro che forse potrebbe cambiare tutto. Ma ci sono cose che non cambiano mai, e molti anni dopo eccola lí, la ferita ancora aperta lasciata da quell’estate lontana.
le belle di TremilaSport
Elena
Ricercatrice
le belle di TremilaSport
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le belle di TremilaSport
TremilaSport+ | 06 06 2018 | 035
Ph: Dario Ventre
le belle di TremilaSport
UNA RAGAZZA DALLE IDEE CHIARE
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ei suoi programmi futuri sogna un impegno come ricercatrice nel campo delle biotecnologie ma il presente di Elena Beltrame, ventenne matricola della facoltà di Scienze e tecnologie alimentari all’ateneo udinese, è quello di una ragazza dichiaratamente serena e felice che apprezza ciò che la vita le offre giorno dopo giorno. E l’esistenza le sta dando in effetti a piene mani molte positività, anche gli apprezzamenti per il fresco fascino esotico derivatole dall’unione del padre friulano con Altagracia, la mamma dominicana. Aggiudicatasi la fascia speciale di Tremilasport nella serata udinese di Miss Morenita di due anni orsono, Elena
36 | 06 06 2018 | TremilaSport+
Elena Beltrame, matricola universitaria e tifosa dell’Udinese, aspira a un futuro impegno professionale nel campo delle biotecnologie ora posa con disinvoltura per il nostro giornale nella cornice soft di uno studio, evidenziando tutta la sua fresca bellezza. “Fin da pic-
cola mi piaceva giocare a sfilare – ammette sorridendo – , con il portamento ad essere agevolato dalla ginnastica artistica che ho praticato fino a dieci anni. Poi ho fatto atletica alle scuole medie, insomma sportiva lo sono sempre stata e sono una grande tifosa dell’Udinese, di cui seguo da anni come abbonata, in curva nord, le partite allo stadio Friuli”. E dal momento che il sangue non è acqua, Elena ama pure molto ballare il latino-americano. “Mi piace fare parecchie cose, senza per questo trascurare nulla – dice – e d’altra parte è la mia età a permettermelo. Per la mia generazione e per i giovani in generale auspico invece una situazione migliore di quella attuale e che possa offrire loro opportunità di lavoro in Italia senza obbligarli ad emigrare per cercarne all’estero”. Idee chiare, insomma, quelle di Elena (“Sono del segno del Leone, quindi determinata e testarda in ogni mia scelta”, rivela), che ci offre con naturalezza, nel servizio realizzato dal nostro Silvano Zandonella, la sua gradevole immagine.
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BASKET IL PRESIDENTE Guido Paderni è stato giocatore negli anni '50-'60 e attualmente è presidente della società udinese.
GRANDE PROMOZIONE MA STESSI OBIETTIVI Ottenuta la promozione in C Gold, l'Ubc continuerà a perseguire le consuete strategie, delle quali il presidente Guido Paderni delinea i contenuti
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IL TECNICO Pressochè certa anche nella prossima impegnativa stagione la riconferma dell'allenatore Andrea Paderni, per il quale parlano negli ultimi anni risultati lusinghieri.
l giro di boa della regular season della serie C silver edizione 2017/18, l’allenatore dell’UBC Andrea Paderni aveva dichiarato: “L'obiettivo principe è senza dubbio quello di riuscire a coronare la mia esperienza con l’UBC centrando la vittoria in campionato.” A fine stagione il sogno è diventato realtà: battendo nella finale dei play-off la favorita sulla carta San Daniele, l’UBC Latte Carso ha conquistato il diritto a disputare la serie C Gold 2018/2019. Abbiamo chiesto al presidente della storica società udinese, Guido Paderni, ex giocatore negli anni '50 e '60 e padre del tecnico, se tale prestigioso risultato fosse stato programmato all’inizio del campionato o se, vista la presenza di diverse compagini ben attrezzate per il salto di categoria, il traguardo sia stato mirato strada facendo. “Era da diverse stagioni che i nostri ragazzi si esprimevano ad alti livelli nel torneo di serie C Silver e concludevano il campionato nelle posizioni di vertice – chiarisce con giusta soddisfazione Paderni – e quindi a inizio anno eravamo consapevoli che la nostra crescita poteva continuare e farci raggiungere questo importante traguardo, che ci gratifica ancora di più se consideriamo che abbiamo
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anche vinto la Coppa di categoria.” Stagione da trascrivere a caratteri cubitali nel libro d’oro della società e che ora apre a nuove e ancora più impegnative sfide: cambieranno le strategie societarie? “Lo escludo nella maniera più assoluta – dichiara senza giri di parole il presidente – .
Un traguardo che fa il paio con la vittoria nella Coppa Italia di categoria La forza della nostra società è stata da sempre lo spirito di appartenenza accanto alla cura quasi maniacale del vivaio ed è da lì che abbiamo alimentato la prima squadra ed è così che sono nati i nostri successi, per cui in
vista dei prossimi impegni l’idea è di confermare il blocco della promozione inserendo, qualora si presentassero le condizioni favorevoli, giocatori di categoria che magari possano essere anche dei “cavalli di ritorno. ” Un nome su tutti, quello dell'ala Giovanni Infanti. "L’obiettivo non cambia - assicura Paderni - : valorizzare i nostri giovani.” Allenatori e dirigenti sono spesso riluttanti a fare nomi di giocatori che si sono distinti particolarmente nel corso dell’annata, ma in questo caso il presidente non ha dubbi: “Dato atto a tutti i ragazzi di aver fatto cose straordinarie, spendo volentieri il nome di Matias Ezequiel Principe, giocatore dal passato importante che si è rivelato un acquisto fondamentale, capace di trasmettere esperienza, energia e cuore determinanti per cementare il gruppo in maniera eccezionale.” E il coach? “Non è facile per me parlare dell’allenatore, considerato che è mio figlio. Mi limito ad osservare che i risultati di questi ultimi anni parlano per lui in modo assai lusinghiero.” Giuseppe Passoni
BASKET SERIE B FEMMINILE
DAL SOGNO
ALLA DELUSIONE L'Interclub Muggia dilapida a Moncalieri un vantaggio consistente in gara-1 e concede alle piemontesi il pass per la serie A2
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l più dolce dei sogni che si trasforma in un incubo. È questa la fotografia della doppia finale play-off dell’Interclub Muggia, vinta all’andata ad Aquilinia con uno scarto importante, un +21 figlio di un 80-59 che faceva dormire sonni tranquilli a tutto l’ambiente muggesano. Un ambiente fiducioso, dopo anni, di poter cullare speranze di promozione in A/2. E forse è stato proprio l’eccesso di fiducia una delle componenti che ha fatto deragliare le muggesane a Moncalieri, dove hanno dato vita a una partita senza storia, figlia di un atteggiamento passivo e incredibilmente rinunciatario, con il quale le muggesane a lungo andare hanno consegnato la gara di ritorno alle ragazze piemontesi. Il 76-45 finale parla più di tante parole e non lascia scampo a discernimenti ulteriori. In serie A2 ci vanno le gialloblù torinesi a causa della regola della differenza canestri nell’arco della doppia sfida e Muggia rimane, ancora una volta, con il cerino in mano. Mai scese veramente in campo, le biancoblù hanno costantemente offerto l’altra guancia ai continui attacchi di Moncalieri che già al termine del primo quarto si è trovato avanti di otto punti. Vantaggio che nel corso dell’incontro si è progressivamente dilatato fino al +31 finale. Cenni di reazione solo nel corso dell’ultimo quarto, quando le muggesane si sono rese implicitamente conto di avere le ultime chance per rimediare alla clamorosa
debâcle e hanno tentato in qualche modo di arginare l’emorragia di canestri con un mini break che le ha portate a -24 a 4' dalla fine. Il canto del cigno di una formazione capace di inanellare ben 28 vittorie consecutive fra campionato e play-off, ma che nel momento decisivo non è stata capace di compiere il passo finale per la promozione. DELUSIONE Queste le parole di un a dir poco affranto coach Andrea Mura: «È accaduto ciò che non doveva accadere, nel senso che abbiamo lasciato alle avversarie l’inerzia della partita dall’inizio alla fine, mentre Moncalieri ha assunto da subito la direzione dell’incontro gestendolo nel modo più consono e noi non siamo riuscite a reagire. Siamo stati poco intensi e decisamente troppo passivi. Basti pensare che in tutto l’arco del campionato non abbiamo mai subito 76 punti, perciò si può ben dire che stasera in 40 minuti abbiamo gettato alle ortiche quanto di buono fatto in otto mesi di campionato". Questione di testa? "Non lo so, so solo che perdere così fa molto male e adesso non sappiamo cosa potrà capitare nell’immediato futuro, quando dovremo cercare di raccogliere le idee e pensare al prossimo anno. Il ripescaggio? Vedremo. Fa male solo doverci pensare, ma al riguardo la decisione spetta alla società e in questi giorni dovremo fare il punto della situazione, non appena avremo assimilato questa dolorosa sconfitta». Lorenzo Degrassi
Una fase di un incontro di finale fra Interclub Muggia e Moncalieri.
LA NOTA
LINO LARDO, “UNO DI NOI”, SE NE VA RITORNA DEMIS CAVINA
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a risalita dalla B alla A2, con due successivi campionati in crescendo e il secondo contrassegnato dalla partecipazione alle Final eight di Coppa Italia e ai play off-promozione non sono bastati a Lino Lardo per ottenere la riconferma sulla panchina dell’Apu, facendo di lui un secondo Dalmasson, da anni ormai alla guida della Pallacanestro Trieste. Il presidente friulano, Pedone, vuole un gioco più spumeggiante e quello votato in primis alla difesa del tecnico ligure non lo soddisfa più, ed ecco allora riapparire sulla scena udinese quel Demis Cavina (nella foto con il gm Micalich), già visto all’opera nella Snaidero 2009/2010. E’ la legge dello sport, si sa, oggi qui e domani là, e non c’è da farsene un cruccio né una meraviglia. Ma Lino Lardo, “uno di noi” per stile, semplicità e affabilità con l’ambiente, mancherà agli appassionati del basket udinese, lasciando di sé un ricordo sicuramente positivo anche negli anni a
venire. L’avvento del nuovo tecnico, giunto da Imola, porterà inevitabilmente con sé, ora, un rimescolamento dell’organico, con la riconferma comunque pressochè certa dei lunghi Pellegrino e Mortellaro. Sul piede di partenza pare invece il giovane Diop, appetito da molti club, accanto agli addii quasi certi di Benevelli e Raspino e a quello dell’attuale capitano Ferrari, giunto al capolinea della sua esperienza in bianconero. E pure Dykes, il funambolico esterno stelle e strisce beniamino del pubblico, farà posto ad un successore nell’ottica del nuovo coach, così come anche l’albanese Bushati è nel giro d’aria e su Caupain si dovrà ragionare. Rinnovamento scontato, dunque, per un tecnico, Cavina, amante appunto del gioco spettacolare e intenso e molto meticoloso. E ritorna con grande entusiasmo, l’allenatore emiliano, sosia del cantante Max Pezzali, portando con sé due uomini di fiducia e vogliosi di esplodere come l’ala forte Alviti e il play Penna. Il resto è nella mente dei deus ex machina udinesi, sognando il ritorno nella massima serie e un “Carnera” ancora stracolmo come nel campionato appena concluso. E.F.
TremilaSport+ | 06 06 2018 | 039
VOLLEY
SERIE C FEMMINILE
BERT PINZANI: “MAJANESE P La storica capitana di Majano ripercorre le tappe della stagione delle collinari, conclusasi con
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onclusa una stagione positiva in casa Libertas Majanese. Il sodalizio collinare ha chiuso la regular season al terzo posto alle spalle delle due battistrada Virtus Trieste e Volleybas nel campionato di Serie C femminile. A fare il punto della situazione in casa Majanese non poteva che essere la capitana di lungo corso, Martina Bert Pinzani: “Eravamo partite con l’obiettivo di migliorare il piazzamento dell’anno scorso, e ce l’abbiamo fatta passando dal quarto al terzo posto. Per il resto abbiamo sempre seguito il principio del “giochiamocela fino alla fine, quello che arriva è tanto di guadagnato”. Ci sarebbe piaciuto ripartecipare alla coppa regione ma quest’anno, a differenza del precedente, hanno avuto la possibilità di accedervi solo le squadre
La rosa della Libertas Majanese 40 | 06 06 2018 | TremilaSport+
“Indimenticabile la promozione in Serie D nella stagione 2009-2010” che erano ai primi due posti alla fine del girone di andata. È stata in definitiva una stagione molto positiva, il gruppo si è rafforzato e ha raggiunto un ottimo livello di intesa, sia tra le giocatrici, sia con mister Moretto. Anche tecnicamente siamo migliorate molto rispetto all’anno precedente e, secondo me, abbiamo raggiun-
to davvero un bel livello di gioco. Le note negative? Abbiamo fatto qualche scivolone perdendo alcuni punti qua e là, peccando forse di superficialità; credo che un ulteriore salto qualitativo e un ulteriore obiettivo per il prossimo anno sia quello di essere ancora più costanti in questo senso non perdendo partite alla nostra portata”. Soddisfazione quindi per il campionato della squadra, anche se il numero delle presenze in campo non è stato particolarmente elevato: “In questi ultimi due anni non ho giocato molto – commenta la capitana -. Certo, un campionato non è fatto solo di partite ma anche, se non soprattutto, di lavoro dietro le quinte. Per quanto mi riguarda credo che la Serie C sia il massimo livello a cui posso aspirare, anche considerando la mia età. L’intensità degli allenamenti
Martina Bert Pinzani e delle partite sono davvero stimolanti e il fatto che ci fosse del vero e proprio agonismo non solo contro le avversarie ma anche nelle partitelle di allenamento, ha reso il tutto ancora più divertente. La soddisfazione maggiore per me, in quanto capitano, è stata il fatto di essere parte e testimone del ricambio generazionale, quello in cui vedi le ragazze che hai
VOLLEY
PER SEMPRE NEL CUORE”
un buon terzo posto. Incerto il suo futuro da giocatrice: “E’ giusto fare spazio alle più giovani” da sempre chiamato “le piccole” diventare delle atlete complete e ahimè passarti davanti. Ma è giusto così”. Un’autentica colonna la capitana, che veste la maglia della Libertas Majanese da 18 anni, esclusa una breve esperienza a Cassacco: “Ho sempre creduto in questa società perchè mi ha dato molto in questi anni. Fortunatamente io ho sempre avuto l’onore di giocare per il mio paese di origine e questa la reputo una grande fortuna. Inoltre ho sempre avuto la possibilità di militare in campionati di un livello tale da permettermi di crescere come pallavolista. L’unico anno che ho fatto “fuori casa” è stato a Cassacco nella stagione 2014-15. Il Cassacco aveva appena conquistato la Prima Divisione e serviva loro qualche rinforzo. È stato un bell’anno, ho conosciuto tantissime persone di cuore, un’altra pazza famiglia a cui mi sono molto affezionata”. Per la centrale di Majano un ricordo indelebile: la promozione in Serie D nel 2009-2010: “Vedere cadere la palla decisiva nel campo avversario mi ha dato una scarica
di adrenalina che non dimenticherò mai. Di promozioni ce ne sono state altre (in totale 4 più la vittoria di una Coppa Regione), ma quella promozione e quella partita le porto davvero nel cuore, emozioni finora irripetibili. Il momento più critico? Probabilmente que-
“Che soddisfazione vedere le nostre “piccole” diventare atlete complete” sto. Sto seriamente considerando l’ipotesi di abbandonare non di certo la pallavolo (non sia mai), ma la categoria e di conseguenza la mia squadra/famiglia. Squadra/ famiglia è un binomio che uso sempre perché ritengo che le ore passate assieme, i sacrifici e le gioie condivise, gli obiettivi comuni rendano la squadra e la società
La vittoria della Libertas Majanese in Coppa Regione 2016-2017 una seconda famiglia”. Tempo quindi per la capitana di Majano di guardare al futuro lontano dalla Libertas? “Per il prossimo anno per me è ancora tutto un “work in progress”. Penso di abbandonare la categoria a livello di partecipante alla rosa, ma non credo di farcela a tagliare definitivamente il cordone ombelicale con la mia società e le mie ragazze. Vedremo…”. Infine un augurio che Martina Bert Pinzani fa al mondo della
pallavolo: “Vorrei augurare a tutte le società di riuscire a portare avanti i loro progetti dando la possibilità ad un numero sempre maggiore di ragazzi e ragazze di crescere praticando questo meraviglioso sport. Purtroppo adesso sta diventando davvero tutto molto complicato in termini di gestione di impianti, restrizioni, burocrazia, sponsor mancati. Vedo che tutto questo sta soffocando molte realtà sportive e mi dispiace davvero tanto”.
BEACH VOLLEY
A SCUOLA CON L’ASSO DI PRATA SARACENI Il 28 maggio si è tenuta la prima 20015/2016 nel ruolo di allenatore/ gione appena conclusa (2017/2018) giornata di lezioni gratuite di quella giocatore e una promozione in serie come giocatore. che si preannuncia come la novità A2 con il Gori Wines di Prata nella sta- “Come maestro di beach volley ho visto dell’estate 2018, il primo corso base di beach volley 2×2 per la città di Udine creato dalla scuola Beach Volley Elite e dedicato sia agli amatori già praticanti che ai neofiti che partono da zero e vogliono avvicinarsi a questo sport per imparane le tecniche ed i segreti divertendosi. Il corso è tenuto da Gianluca Saraceni, 38 anni, maestro federale di beach volley, ex giocatore professionista di pallavolo con alle spalle 15 stagioni disputate in serie A1 (1 scudetto, 2 coppe italia, 2 supercoppe italiane, una coppa cev), 5 stagioni in serie B con il Futura Cordenons con il quale ha vinto il campionato di B2 nella stagione Gianluca Saraceni
crescere ed esplodere nella mia città natale (Roma), uno splendido movimento fatto di amatori che si allenano, si divertono e condividono un’autentica passione – le parole di Saraceni -. Oggi in tutta Italia si contano migliaia di atleti e decine di strutture attive anche nel periodo invernale, il mio desiderio è sempre stato quello di poter realizzare un progetto simile anche nella mia città adottiva (Udine), e spero che questo corso ne rappresenti solo l’inizio”. Il corso durerà 3 mesi (giugno, luglio, agosto) e prevede 2 sedute di allenamento con frequenza settimanale della durata di 1,5 ore che si terranno in orari serali per permettere a tutti di partecipare. Info al 3385453515.
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PLAY-OFF DI SECONDA DIVISIONE FEMMINILE AZZURRA VOLLEY – CASSACCO
FOTO FABIANO PITTIONI
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FOTOGALLERYVOLLEY
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PLAY-OFF DI PRIMA DIVISIONE FEMMINILE VIRTUS TRIESTE CUS TRIESTE
FOTO WALTER RUSICH
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FOTOGALLERYVOLLEY
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TENNIS
E' il volontariato a recitare un ruolo fondamentale
CON UN PO' DI NOSTALGIA...
Sempre meno giovani si avvicinano al tennis in Regione mentre i numeri confortano un settore amatoriale in crescita
U
n passo indietro e uno sguardo avanti per fare il punto sul tennis del Friuli Venezia Giulia. Se diamo retta ai numeri, la scorsa stagione è stata deludente sia per risultati che per attività agonistica. Siamo alle solite, con sempre meno giovani che si avvicinano al gioco della racchetta,preferendo sport che richiedono meno sacrificio. Se mal comune è mezzo gaudio, come si usa dire, va rilevato il fatto che la situazione a livello nazionale rispecchia a grandi linee la sofferenza che stanno patendo quelle Regioni che sino a qualche anno fa andavano per la maggiore sia dal lato agonistico che da quello organizzativo e per non ananni con calo di dare tanto lontano citiamo il Veneto. In questo panorama, non va affatto iscrizioni sottovalutata la crisi economica che ha visto coinvolto anche il tennis con “dolorosi” tagli dei contributi da parte del Coni. Il tennis di casa nostra cerca di reggere grazie anche o soprattutto al volontariato, ma anche in questo caso dirigenti e collaboratori non sempre riescono a dedicare tempo al club e ai proble-
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mi attuali. In sintesi non risultano all’altezza. AMATORI Il settore degli Amatori è abbastanza attivo in Regione (ma con tutto il rispetto non si possono ovviamente considerare il tennis del futuro…) e fra vet e ladies i tornei loro riservati sono parecchi, con un significativo numero di iscritti nelle varie categorie. Dicevamo dei numeri: da un paio d'anni si registra un calo di iscrizioni nel calendario dei tornei, con circoli obbligati a cancellare quelle gare che erano diventate con il tempo dei veri e propri appuntamenti ai quali non mancare. Non va poi dimenticato che il tennis è uno sport costoso e che non tutte le famiglie sono in grado di affrontare sacrifici (non solo economici) per accontentare i propri figli. Non molto tempo fa il tennis di casa nostra era uno sport sano e semplice, basato su principi fondamentali quali passione ed entusiasmo, c’era armonia fra dirigenti (e non invidia come oggi…) con molta attenzione e collaborazione per le strategie territoriali. Che piaccia o no, la situazione è questa, con il nostro tennis che si barcamena fra luci ed ombre e tutto questo fra l’indifferenza di chi dovrebbe dare una sterzata per far fare il salto di qualità. Ma allora, forse con un po’ di nostalgia, torniamo a tirare in ballo presidenti e dirigenti di una volta. Altri tempi, altri personaggi, ma soprattutto altri uomini. Roberto Cainero
ARTI MARZIALI FIGURE A lato e sotto, Alessio in due figure tipiche del kata, specialità che s'identifica con il confronto virtuale privilegiando tecniche e forme.
SULLA SCIA DI BRUCE LEE Alessio Ghinami è dallo scorso anno nel giro azzurro con il kata e ammira il campione e insegnante Luca Valdesi
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IL CAMPIONE Luca Valdesi, punto di riferimento di Ghinami, vincitore di sei campionati e ora insegnante
i sono diversi modi per avvicinarsi a una disciplina sportiva e Alessio Ghinami, campione di Karate, lo ha fatto in un modo diverso dal solito: attraverso le gesta di attori famosi come Bruce Lee e Jackie Chan che sin da piccolo lo hanno affascinato e successivamente portato in palestra. Sedici anni tra qualche giorno, nasce a Motta di Livenza per poi trasferirsi a Fiume Veneto. Studente al secondo anno nel liceo scientifico a Pordenone e tesserato per la società Atletic Karate di Azzano Decimo dove a cinque anni ha iniziato a praticare Karate sotto la guida del maestro Salvatore Criscuolo. Sin dagli inizi risultati importanti gli hanno fatto capire che la strada era quella giusta. Alessio Ghinami gareggia nella specialità del Kata, che ricordiamo a differenza del kumite (combattimento) si identifica in una confronto contro un avversario virtuale privilegiando tecniche e forme. RISULTATI Negli ultimi due anni i risultati sono stati davvero importanti, facendolo entrare nel giro della nazionale: nel 2017 campione italiano negli esordienti B, un primo posto alla Coppa del Mondo di Umago e una quinta piazza ai mondiali di Tenerife nei cadetti. Nel 2018 una medaglia di bronzo agli europei di Soci in Russia, una di bronzo a Sofia nella coppa del mondo e vice campione ai campionati italiani junior. - Il Karate è perlopiù conosciuto per il kumite, come mai ha deciso di scegliere la strada del Kata? “Il Kata mi è sempre piaciuto perché privilegia lo studio delle forme che trova il suo sviluppo in un combattimento simulato davanti ad una avversario virtuale - spiega Ghinami - . Sembrerà strano
ma è la verità, non si termina mai di imparare, di crescere e soprattutto di perfezionarsi come nel kata dove la perfezione viene premiata” - I giapponesi anche nel Karate pare abbiano una marcia in più rispetto al resto del mondo. “Teniamo in considerazione che in Giappone il Karate gode di strutture molto importanti, di scuole e insegnanti di massimo livello e poi i giapponesi mentalmente sono più preparati e la loro natura li favorisce in questo settore” - A proposito di impegni che in questi giorni ti vedono a Roma con la nazionale, mi spiegavi che la scuola ti sta facendo un po' pena-
Mio obiettivo è quello di perfezionarmi sempre
re in queste fasi finali. “Purtroppo è così, specie in matematica dove devo rimediare. Gli impegni con il Karate mi hanno portato ad un certo numero di assenze. Spero il prossimo anno di entrare nel progetto studio atleti dove viene data la possibilità a che pratica sport ad un certo livello di conciliare gli impegni” - Gli allenamenti sono di una certa intensità, specie in concomitanza di gare importanti. “Mi alleno tutti i giorni e in alcune giornate c'e' anche la doppia seduta di preparazione che interessa anche la preparazione atletica” - Il tuo maestro Salvatore Criscuolo cosa ti rimprovera per farti migliorare? “Non si tratta di rimproveri veri e propri anche se sovente mi richiama ad un maggior impegno, ma sopratutto sulla concentrazione e sulla metodicità“ - Nel Karate hai un punto di riferimento o un atleta che ammiri e a cui ti ispiri? “E' il campione Luca Valdesi vincitore di sei campionati del mondo che attualmente, smessa l'attività agonistica, insegna” - Messo il Karategi nel borsone, quali sono i tuoi interessi nella vita di tutti i giorni? “Anche se il tempo è davvero poco mi piace ascoltare la musica, con preferenza della Disco con la quale mi carico prima di ogni gara” - I tuoi obiettivi legati al Karate e ai prossimi appuntamenti? “Se parliamo di obiettivi nella mia testa ha l'aspetto prioritario quello di raggiungere la perfezione dal punto di vista psicologico e della forma.. Poi non nascondo che come in ogni atleta che si rispetti c'e' il sogno olimpico che per l'appuntamento di Tokio 2020 dove tra le altre il Karate esordirà in campo olimpico sono troppo giovane per entrare nella competizione. Il mio sguardo pertanto è rivolto a Parigi nel 2024 che se proseguirò su questi livelli sarà alla mia portata” Gianfranco Borghesu TremilaSport+ | 06 06 2018 | 047
Andrea Sgorlon, nuovo allenatore della Rugby Union Fvg con palmarès di alto livello, ha come punto fermo del proprio lavoro la crescita dei giovani
LO CHIAMEREMO CIRO DA S.DONÀ di EDI FABRIS
I
l suo nome è Andrea ma nel mondo del rugby è meglio conosciuto come Ciro, un appellativo “partenopeo” che sostanzialmente non s’intona all’origine veneta-doc di Sgorlon, nuovo allenatore della Rugby Union Fvg. “Mi chiamo così Scantini, un mio allenatore, cui il mio atteggiamento da “monello” in campo richiamava quello degli scugnizzi napoletani – spiega sorridendo il tecnico di San Donà - . E così sono rimasto per tutti Ciro prima che Andrea”. “Abbiamo scelto il miglior allenatore sulla piazza per far crescere i giovani”, ha detto di lui il presidente del club udinese, Massimo Ferrarin, presentandolo
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alla squadra e alla stampa nella nuova location di via XXV Aprile, e il curriculum di Sgorlon parla da solo sulle sue peculiarità. Classe
Sopra, la presentazione di Sgorlon. Sotto, il talento Properzi Curzi.
1968, giocatore di S.Donà e poi della Benetton Treviso, con cui ha vinto 5 scudetti e una Coppa Italia, in azzurro ha vissuto momenti di
RUGBY
EVENTO
ATLETI MOLTO SPECIALI A LIGNANO
PROTAGONISTI Qui sopra, un primo piano di Sgorlon, tecnico dal nutrito palpares. In basso, Bombonati, specialista nei calci piazzati.
SFIDA “Quella che mi attende a Udine è una sfida che ho accettato di buon grado, in linea con il mio carattere – ammette Sgorlon - . L’organico di prima squadra che mi è stato affidato è giovane, media età 23 anni, e con esso si tratterà di effettuare un salto di qualità, arrivando il più in alto possibile nel prossimo campionato di serie A. L’importante è però, al proposito, la volontà dei ragazzi e con loro mi sono espresso molto chiaramente in questo senso. Inizieremo gli allenamenti il 16 luglio per tre volte la settimana fino alla sosta ferragostana, per poi riprendere dal 20 agosto per quattro volte la settimana. Un impegno necessario se si vuole appunto pensare ad effettuare il salto di qualità”. Il suo, sottolinea il tecnico, sarà un rugby di movimento, intenso, con i giocatori ad adattarsi alle varie situazioni: “Non conosco ancora tutti i ragazzi ma essenziale sarà formare un gruppo coeso. Unico straniero sarà Roby Flynn, un Under 20 neozelandese di prima scelta che ho seguito a S.Donà, e calciatore-principe lo specialista Bombonati, che già impresse il proprio marchio a Udine qualche anno fa”. Inevitabile, con Sgorlon, colonna di un’Italia che si affacciò per la prima volta al “Sei nazioni” con buona personalità, una considerazione sul rugby azzurro negli ultimi anni piuttosto decaduto: “Allora praticavamo un rugby evoluto, mentre oggi paghiamo lo scotto di politiche non adeguate. Mentre in altre nazioni la crescita sportiva dei giovani comincia dalla scuola, qui in Italia, al proposito, si fa poco o nulla. Stiamo attuando comunque un buon lavoro con l’Accademia, mentre l’Under 20 sta mettendo in evidenza dei prospetti interessanti, vincendo di recente anche con i pari categoria di nazioni rugbisticamente evolute come Irlanda e Scozia”. gloria soprattutto con il tecnico George Coste, vincendo la Coppa Fira a metà anni ’90 e togliendosi in quell’ambito la soddisfazione di battere per la prima volta nella storia i francesi per 40-32. Appese le scarpe bullonate al classico chiodo nel 2003, Sgorlon ha guidato Parma, S.Marco e Veneziamestre e a livello di nazionale le Under 17, 18 e Emergenti. Un palmarès, quindi, di tutto rispetto che reclama un programma altrettanto importante alla Rugby Union Fvg.
LA CULLA VENETA E’ appunto di S.Donà, Andrea Sgorlon, una delle molte culle di un rugby veneto da sempre traino di quello nazionale: “Da noi moltissimi ragazzini si votano al nostro sport sulla scia dell’esempio dei padri e dei nonni, in ossequio a una passione che si tramanda, a una tradizione che non s’interrompe – spiega - . Ma anche in Friuli il serbatoio è buono e molti sono i suoi prodotti, come Lazzaroni, Scarsini, Rizzi e altri in divenire, che giocano attualmente ad alti livelli. E sotto questo aspetto è anche o soprattutto questo che mi propongo nella mia nuova esperienza udinese, crescere e portare cioè alla ribalta i talenti. Semprechè siano gli stessi ragazzi ad esprimere la volontà di uscire dal guscio”.
Nello sport vince il... cuore. Da lunedì 11 a sabato 16 giugno Lignano Sabbiadoro ospita la diciassettesima edizione degli “European Heart and Lung transplant championships” (Campionati europei per trapiantati di Cuore e Polmone), un evento che coniuga perfettamente l’importanza della donazione degli organi e la passione per lo sport. Saranno quasi 300 gli atleti, provenienti da 15 nazioni, che si cimenteranno in competizioni di: corsa campestre, pallavolo, tennis tavolo, golf, nuoto, petanque, ciclismo, badminton e atletica leggera a partire dalla giornata di martedì 12 giugno. Le gare si terranno nelle piscine e negli impianti del Bella Italia Efa Village (che ospiterà anche gli atleti durante la settimana), eccezion fatta per le prove di l’atletica leggera che si disputeranno a Codroipo, vista l’indisponibilità dello stadio Guido Teghil di Lignano (venerdì 15 giugno è in programma il concerto di Cesare Cremonini). L’organizzazione
dell’evento è stata affidata alla sezione Friuli Venezia Giulia dell’Associazione Cardiotrapiantati Italiani (Acti Fvg), presieduta da Nevio Toneatto, che ricopre anche la carica di presidente nazionale dell’Acti. “Lo scopo primario dell’evento – le parole di Nevio Toneatto - è testimoniare l’alto valore etico e morale della donazione degli organi. Gli atleti sono l’esempio vivente della bontà del trapianto e testimoni della solidarietà ricevuta. A Lignano sono presenti pazienti che hanno avuto percorsi diversi, e potranno condividere assieme le gioie e le speranze future senza dimenticare la tragicità che sta alla base dell’atto di donazione e la sofferenza patita prima del trapianto”.
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PALLAMANO
INCARICo Attualmente Marzia Tavano riveste il ruolo di Delegato regionale della Federazione oltre a quello di presidente della jolly Campoformido,
Dopo una carriera ad alto livello in serie A a Manzano e aver vestito l'azzurro delle giovanili, Marzia Tavano, presidente della Jolly Campoformido, è impegnata nel rilancio di una pallamano che ha vissuto momenti di gloria ma negli ultimi anni è calata di popolarità
MAMMA MARZIA CON LA PALLAMANO NEL
D
opo aver giocato ad alti livelli in serie A, oggi Marzia Tavano è presidente della ASD Jolly Handball Campoformido e Delegato regionale della FIGH. Perché l’esperienza del campo è maestra di vita. Nata a Udine nel 1975, Marzia si racconta e parla dei suoi RECLUTAMENTO progetti di rilancio della pallamano regioSopra, il consistente nale: gruppo di tesserati del “Ho iniziato alle scuole medie grazie al profesclub di Campoformido sor Bearzi. Dopo aver smesso di giocare sono oggi tornata nella società dove sono nata: ho infatti giocato nella Jolly a partire dalle giovanili fino al 1993 per poi passare a Manzano fino
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al 2003, disputando anche la serie A. Sono stati anni indimenticabili che mi hanno consentito anche di giocare in Nazionale, giovanile nel periodo della Jolly e maggiore fino al 2000. Poi ho concluso la carriera di giocatrice nel Cus Udine. Porto con me un bagaglio di tante soddisfazioni agonistiche e personali che mi hanno formata umanamente e sportivamente. La pallamano mi ha inoltre regalato la famiglia perché ho sposato un giocato-
re che ora fa il dirigente con me ed abbiamo due figli, un ragazzo di 14 anni che gioca nella Jolly e una bambina di 11 anni che gioca nella squadra femminile del CUS. Questo sport è decisamente nel mio DNA!". E poi l'incarico federale: "Dal 2017 la Federazione mi ha incaricata come Delegato Regionale: spesso lavoriamo in tandem con il Veneto perché in Friuli ci sono poche realtà e società, non ci sono corsi, non c’è programmazione. Questa
PALLAMANO
MOMENTI Nelle foto a fianco, la Tavano in time out e una fase di un incontro giovanile. Sotto, ai tempi dell'handball giocato a Manzano in serie A.
N DNA
carenza pesa e infatti uno dei miei obiettivi attuali anche di Delegato è cercare di porvi rimedio. E’ vero però che è difficile gestire una società per il grande impegno economico e di tempo richiesti". E un flash back ci sta: "Quando giocavo, il Friuli era un fiore all’occhiello soprattutto nel settore femminile, con Manzano, Campoformido, San Vito al Tagliamento, Gonars e Trieste. Anche nel maschile i numeri erano importanti, con Campoformido,
San Vito al Tagliamento, Trieste e CUS Udine oltre alle realtà di Gorizia, Opicina e Kras. Uno storico molto positivo che oggi ha perso parecchi protagonisti”. OGGI A CAMPOFORMIDO “La nostra società parte dall’attività promozionale con dei concentramenti Under 9, 11, 13 insieme al Veneto - spiega la Tavano - : a livello maschile quest’anno abbiamo partecipato a tutti i campionati giovanili a livello agonistico con due squadre Under 15, con cui abbiamo sfiorato la finale, una Under 17 e Under 19. Abbiamo in tutto un centinaio di atleti dai più giovani. Inoltre svolgiamo delle attività nelle scuole primarie e secondarie di Primo Grado con
gli esperti Claudia D’Odorico e Andrea Copetti, al termine delle quali invitiamo tutti i bambini a giocare in tornei. Abbiamo avuto fino a 130 bambini, numeri davvero confortanti. Per il settore femminile collaboriamo con il CUS Udine in un accordo che prevede un’integrazione di giovanissimi atleti a livello giovanile ma due realtà ben distinte nei massimi campionati: maschile Under 19 per la Jolly, femminile per il CUS. Il problema è sempre lo stesso per tante società e per tanti sport: senza collaborazioni avremmo numeri risicati”. E a livello nazionale, come vede questo sport? “Stiamo vivendo una fase particolare in cui le cose stanno
cambiando dopo più di vent' anni di un certo immobilismo e un unico presidente. Questa nuova gestione di cui faccio parte vuole rilanciare il movimento della pallamano che si era addormentato, senza stimoli ed entusiasmo. Ora è necessario recuperare il tempo perduto con l’obiettivo di ampliare la conoscenza di questo sport a livello scolastico in collaborazione con la Federazione ed il Coni e un progetto chiamato Scuole Aperte allo sport; inoltre sono partiti corsi per docenti di Educazione fisica alla Primaria e Secondaria con 150 adesioni fra Udine e Trieste e per arbitri”. La sua esperienza di giocatrice ad alti livelli ha inciso nella sua attuale attività? “Non credo sia necessario essere stati giocatori per trasmettere entusiasmo ma sicuramente ciò aumenta la mia motivazione personale. Non amo parlare di me e del mio passato. Mi piacerebbe però far vivere ai ragazzi le stesse emozioni che ho vissuto io. A volte sono in difficoltà con certe famiglie che tolgono i bambini dallo sport non appena i compiti pomeridiani si fanno più consistenti, non capendo che così facendo tolgono ai loro figli uno sfogo, un motivo per trovarsi con gli altri, un sano stile di vita. Le società come la nostra danno un’alternativa, fungono da deterrente per evitare che gli adolescenti scelgano comportamenti devianti. Troppo spesso non siamo supportati ma non molliamo. A fine anno l’attività della Jolly Campoformido si concluderà con il Camp estivo in Croazia: da quelle parti la pallamano è più avanti e avremo la fortuna di avere tecnici di fama internazionale dal Veneto, il Trentino -Alto Adige e l’Emilia-Romagna”. Biancamaria Gonano
TremilaSport+ | 06 06 2018 | 051
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ono settimane che la morosa/moglie/compagna/ mamma/sorella sono settimane che vi chiede di portarla all’Outlet Village di Palmanova? Voi non avete nessuna voglia di passare due ore entrando ed uscendo da negozi quando invece vorreste andare a fare un giro in bici? Non sapete come cavarvi dall’impasse? La soluzione è facile: ditele di portare un’amica e voi caricate la bici in macchina, così, mentre le “ragazze” si divertono tra le vetrine senza doversi trascinare dietro un bagaglio sbuffante voi, con la scusa di diver fare un giro (e mezzo) a Palmanova, potete svignarvela nelle campagne circostanti per un bel giro in mountain bike.Quello che
52 | 22 11 2017 | TremilaSport+
proponiamo è un veloce percorso a nord del centro commerciale che, dopo una puntata sugli imperdibili bastioni di Palmanova prosegue tra i campi sfruttando le strade strade bianche e gli sterrati che uniscono i paesi. In condizioni normali non c’è neanche fango per cui vi potete presentare, al rientro del giro, in condizioni “umane”, magari non pronti per un aperitivo in centro ma neanche come se foste tornati da un safari nel Borneo. L’unico rischio che si può correre è perdere la nozione del tempo sulle innumerevoli varianti dei bastioni ma, in in caso di ritardo sulla tabella di marcia, in molti punti si può tagliare il giro e rientrare rapidamente al punto di partenza. In breve, dal parcheggio dell’Outlet Village si raggiunge Palmanova sfiorando Visco e attraversando Privano. Fatto un giro in senso orario sui bastioni si inverte la marcia e ci si dirige prima verso Clauiano e poi verso la vecchia Dogana di Trivignano. Passando per Jalmicco e Nogaredo al Torre, si tocca San Vito al Torre e con un’ultima strada bianca si rientra a Visco e quindi al centro commerciale.
Info utiliIl giro è lungo 33,3 km di cui il 70% su sterrati o strade bianche. Il dislivello è trascurabile e, a parte i saliscendi sui bastioni, la traccia corre in piano. Lo si può percorrere in un paio d’ore o poco più durante qualsiasi periodo dell’anno e, come segnalato, in caso di necessità si può interrompere il giro in più occasioni e quindi tornare rapidamente al centro commerciale. Diversi sono i punti di appoggio perché il percorso passa o sfiora diversi paesi. Anche l’acqua è reperibile nelle fontane pubbliche o presso i cimiteri che si incontrano lungo il tragitto.Avendo un po’ di tempo meritano una sosta il laghetto di Privano, l’incantevole borgo di Clauiano e la pittoresca chiesetta di San Marco persa nelle campagne tra Clauiano e la vecchia Dogana.
Curiosità La vecchia DoganaNella strada da Trivignano a Nogaredo si incontra una grande costruzione (ora albergo/ristorante/pizzeria) dove c’era la “Regia Dogana Italiana” sul confine tra il Regno d’Italia e l’impero Austro–Ungarico rimasta in funzione fino al 1918. Un cippo sulla destra indica il punto esatto che divideva il Regno Lombardo Veneto dai territori Illirici e una significativa lapide ricorda che “Un tempo una pietra ci divideva. Oggi l’amicizia ci unisce”.
DAL SATELLITE Come cartografia dettagliata 1:25.000 c’è la mappa 04|Udine Palmanova della casa editrice Odos. In ogni caso il giro è descritto dettagliatamente su www.natisoneinbici. it/?p=117 dove c’è anche la traccia GPS e il link diretto a Bikemap.net
UN GIRO (E MEZZO) A PALMANOVA DESCRIZIONE GIRO Raggiunta l’uscita del centro commerciale si imbocca la strada verso il casello autostradale per poi prendere la prima strada bianca a destra in direzione di Visco. Davanti al cimitero si svolta a sinistra e si prosegue su un’altra bianca fino a sbucare davanti alla ex caserma. Svoltati a sinistra si prende di nuovo a sinistra in prossimità del maneggio in direzione di Privano. Passato il laghetto si scavalca l’autostrada e arrivati a Privano si gira a destra e poi ancora a destra seguendo le indicazioni della ciclovia FVG-1 in direzione Palmanova. Arrivati a porta Aquileia si percorre un giro in senso orario (proponiamo mezzo giro sull’anello alto esterno e l’altro mezzo sul basso interno) e quindi si va verso la caserma Durli sull’anello alto, proprio sopra
il fossato. Da qui si prosegue fino a imboccare la strada bianca che, passato un canale scolmatore, raggiunge Clauiano. In mezzo al paese si svolta a destra e si arriva alla vecchia Dogana. Attraversando la zona industriale ci si dirige verso Jalmicco imboccando lo sterrato a destra prima del canale scolmatore. Da Jalmicco un altro sterrato passa dietro la vecchia caserma e raggiunge Nogaredo. Si prosegue tenendosi a destra sulla bella strada bianca verso San Vito. All’ecopiazzola si svolta a destra e quindi a sinistra poco prima del boschetto dirigendosi verso la torre piezometrica sempre ben visibile. Attraversato Visco si gira a destra verso la zona industriale e in breve si torna al punto di partenza.
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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA SPECIALE LIBERTIADI
GEMONA IN FESTA PER LO SPORT TARGATO LIBERTAS Edizione dai grandi numeri per le Libertiadi 2018 tenutesi a fine maggio presso il Polisportivo Comunale di Gemona del Friuli, grazie all’impegno della Libertas FVG ■ Un inizio scoppiettante per le Libertiadi 2018, che hanno preso il via sabato 26 maggio presso il Polisportivo Comunale di Gemona del Friuli, grazie all’impegno della Libertas FVG, in collabora-
LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE
NEL BASKET GRANDE ATTENZIONE AI RAGAZZI DELLA CATEGORIA ESORDIENTI zione con il Centro Provinciale di Udine e con il sostegno della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia-Giulia. Nella prima giornata sono stati rappresentati già numerosi sport praticati in seno alla Libertas FVG. Si è svolto infatti nel pomeriggio l’attesissimo appuntamento annuale delle FMA (Friul Martial Arts). Le più disparate arti marziali si sono incontrate nello stesso palazzetto per condividere tecniche e metodi. Hanno svolto un allenamento comunitario che ha toccato il tai chi, il
TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI !
taekwondo con Martino Cecchet, la fit box con Laura Paronit, lo yoseikan budo con Silvano Tomba, il kyusho con Maurizio Degano, il Krav Maga con Marco Marsico, il kung fu con Roberto Cavicchioli, il karate con Paolo Feltrin, e il grappling con Fabrizio Scardovelli. Per il ciclismo si è svolta una gara ginkana dedicata ai ragazzi della categoria Giovanissimi, dai 7 ai 12 anni. I mini ciclisti si sono affrontati su due
prove cronometrate. Il percorso, che prevedeva anche uno slalom creato con i birilli sulla pista di atletica leggera, ha visto in gara i ragazzi della Libertas Ceresetto, UC Sandanielese e AC Bujese. Nonostante un calendario di gare particolarmente intenso, è stata organizzata anche una partita di volley maschile U14, con lo scontro diretto fra il Volley Ball Gemona e la Libertas Pasian di Prato, che da quest’anno ha formato
un’unica squadra con il Martignacco. Domandi andrà invece in scena il volley femminile U16. Per quanto riguarda il basket quest’anno l’attenzione è stata rivolta alla fascia degli Esordienti, i nati fra il 2006 e il 2007. Benché non tutte le società della regione abbiano una squadra con questa categoria, il triangolare fra la Libertas Pasian di Prato, la Barcolana Basket e la Libertas Trieste è stato combattuto fino all’ultimo respiro. Il tifo da stadio ha fatto da cornice ad ogni gara. A chiusura di giornata non poteva mancare il rugby “seven”. Il Maniago e il Pedemontana Livenza U14 hanno sfidato in un triangolare la formazione casalinga del Gemona, i Black Ducks. L’entusiasmo generale ha coinvolto anche gli adulti, che hanno deciso di affrontarsi in un’amichevole di rugby old. Dopo i ragazzi sono quindi scesi in campo i “diversamente giovani”, come si auto definiscono, del Gemona e dell’SFS Intec Fontana Rugby.
GIORNATA MONDIALE DEL GIOCO
DIVERTIMENTO NEL CUORE DI UDINE ■ Non poteva che essere divertimento la parola d’ordine per la Giornata Mondiale del Gioco. Alla manifestazione che si è svolta a Udine lo Sport Team Judo Udine Libertas, che prende il divertimento molto sul serio, ha voluto fare le cose in grande. Il maestro Luigi Girardi ha infat-
ti organizzato per tutti i bambini la “sfida del piccolo samurai”, oltre alle dimostrazioni di judo per tutte le età. I più piccoli sono stati quindi coinvolti in un percorso ad ostacoli al termine del quale tutti hanno avuto l’opportunità di sfidare i campioni di sumo e judo del sodalizio udinese.
UDINE | TRIESTE | PA
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SECONDA GIORNATA CON JUDO DA APRIPISTA Ad aprire la manifestazione domenica 27 maggio sono stati i bambini del judo nati dal 2009 al 2012, che si sono divertiti ed hanno “giocato”, guidati dal sapiente maestro Luigi Girardi to Isao Okano di Monfalcone, Judo Club Cividale, Masayume Grado, Kuroki Tarcento, Dojo Udine e Polisportiva Villanova Libertas. La novità di quest’anno è stato però il calcio. La neo-affiliata ASD Colloredo ha deciso di fare un’esibizione con 3 squadre di bambini delle scuole primarie, proprio per sottolineare che la promozione dei valori dello sport è fondamentale anche nel calcio. «A questa età, l’unica cosa importante è divertirsi», ci ha tenuto a precisare la società. La mattina hanno affrontato la fase eliminatoria del Campionato di Volley Femminile U 16, cui hanno partecipato la Libertas Martignacco, la Libertas Gonars, la Royal Kennedy, l’ASFJR Cividale e il Volley Ball Gemona. Gemona ha passato il turno in diretta per sorteggio, e nel pomeriggio ha affrontato il Gonars, che ha superato la fase di qualificazione imponendosi su Cividale. L’altra seminifinale è invece fra Martignacco e il Kennedy. Contemporaneamente si è svolta
la finalissima del Minicampionato di Pattinaggio Artistico per Principianti. Solo le migliori sono approdate a Gemona solo i cinque migliori atleti di ogni categoria. Hanno passato il turno atlete della Libertas Porcia, del Pattinaggio Tolmezzo, de Il Volo Bannia e della Polisportiva Codroi-
LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE
■ Intensa anche la seconda giornata delle Libertiadi 2018. In un perfetto clima di festa, ad aprire la manifestazione domenica 27 maggio al Polisportivo Comunale di Gemona sono stati i bambini del judo nati dal 2009 al 2012, che si sono divertiti ed hanno “giocato” a judo per metà mattinata, guidati
dal sapiente maestro Luigi Girardi. Il resto del tempo si sono incontrati sui tatami i ragazzi più grandicelli, nati dal 2005 al 2008, in un randori day. Tutte le società presenti hanno messo a disposizione gli insegnanti per far sì che tutto andasse per il meglio. Infatti, insieme allo Sport Team Judo Udine hanno partecipa-
IL PROSSIMO APPUNTAMENTO CON LE LIBERTIADI SARÀ SABATO 23 E DOMENICA 24 GIUGNO
TA N TI po.BIlUON gremito Ipalazzetto ha visto MO TIVI premiare in serata tutti i vincitori del P ER AFFILIARSI ! Minicampionato, nonché il campio-
ne assoluto di ogni categoria. Il prossimo appuntamento con le Libertiadi sarà sabato 23 e domenica 24 giugno, in due giornate dedicate all’atletica, con la 4a tappa del Trofeo Modena, valido anche come Campionato Regionale Libertas di Atletica Leggera.
JUDO
BENE VILLANOVA E PORCIA IN ALTO ADIGE ■ Archiviati gli impegni organizzativi del Campionato Nazionale Libertas di Judo, la Polisportiva Villanova e il Judo Libertas Porcia, si sono rimessi in moto per il Trofeo Alpen Liga Saint Lorenz, dove sono stati tutti medagliati. La trasferta bolzanese è stata infatti più che proficua per gli alfieri di Villanova e di Porcia, che hanno ottenuto complessivamente 3 medaglie d’oro, due d’argento e
due di bronzo. Sono quindi saliti sul primo gradino del podio la giovane quanto agguerrita Laura Covre, Lorenzo Leonarduzzi e Andres Bettin. In piazza d’onore hanno terminato Davide Prevarin e Vincenzo Castoro. In terza posizione infine Andrea Salamon e Nicola Castoro, sotto la guida del soddisfatto maestro Edoardo Muzzin, a capo della spedizione.
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■ La Società Polisportiva Dilettantistica Libertas Sanvitese è stata fondata nel 1968. Ha sede sociale presso l'Hotel Patriarca
di San Vito al Tagliamento. Il quadro societario è formato da 20 Dirigenti, 8 tecnici-allenatori e 1 medico sociale.
I colori sociali sono il bianco e il rosso. Il campo di allenamento e di gare è il Polisportivo Comunale di San Vito al Tagliamento.
La Società opera in circa 20 Comuni del F.V.G. e VENETO. Tessera annualmente circa 150 atleti suddivisi tra le seguenti categorie giovanili: Esordienti (età 10-11) - Ragazzi (età 12-13) - Cadetti (età 14-15) - Allievi (età 16-17) maschili e femminile. Da 30 anni collabora con il mondo della scuola organizzando i Giochi della Gioventù invernali e primaverili per tutto il Mandamento Sanvitese. Dirige 2 Centri di Avviamento allo sport (S.Vito al Tagliamento e Bagnarola per i Comuni di Sesto al Reghena - Cordovado - Morsano al Tagl.to - Gruaro - Fossalta di Portogruaro). Sono in corso trattative per aprire un Centro anche a San Stino di Livenza come punto di riferimento per i Comuni di S.Stino - Annone Veneto - Pravisdomini - Torre di Mosto e la Salute di Livenza. Insieme a Trieste e Udine è la più forte Società a livello
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giovanile in Regione. Con i suoi atleti partecipa tutto l'anno a numerose manifestazioni di atletica leggera che si svolgono a tutti i livelli (Provinciale - Regionale - Interregionale -Nazionale). Alcuni suoi atleti hanno fatto parte della Nazionale Giovanile, partecipando ai Campionati Mondiali di Pechino e Bressanone nonché ad altri appuntamenti Internazionali. Organizza ogni anno all'interno del Polisportivo Comunale 5 manifestazioni di atletica leggera di livello Regionale - Interregionale - Internazionale (partecipano atleti della CROAZIA - SLOVENIA – AUSTRIA). I Soci sono oltre 300. L'ultimo sabato di novembre da oltre 20 anni la Società organizza una serata di gala presso il ristorante "Ai Gelsi" di Codroipo. Ogni serata vede la partecipazione di un'ospite sportivo di caratura Mondiale. Le precedenti edizioni hanno visto la partecipazione dei seguenti atleti: Gabriel-
LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE la DORIO - Alessandro ANDREI - Sara SIMEONI - Alberto COVA - Gelindo BORDIN - Livio BERRUTI - Fiona MAY - Pietro MENNEA - Yuri CHECCHI - Maurizio DAMILANO - Antonio ROSSI - Paola PEZZO - Giovanna TRILLINI - Aldo MONTANO- Stefania BELMONDO - Igor CASSINA - Fabrizio MORI - Stefano BALDINI - JosefaIDEM- Daniele MOLMENTI - Alessandro FIORAVANTI - Alessia TROST. Dal 2001 al 2012 la Società
DOVA | MILANO | PRATO
ha conquistato i seguenti Titoli: 10 Titoli italiani Assoluti di Categoria; 64 Titoli Italiani Libertas; 137 Titoli Regionali Individuali; 13 Titoli Regionali di Società. Innumerevoli i piazzamenti a livello Regionale e Nazionale. Oltre al talento dei ragazzi, merito degli innumerevoli successi va anche al consiglio direttivo, di cui fanno parte: Giancarlo Attilio Barel, Rino Bianchini, Antonio Bornacin, Gianluigi Bottos, Luigi Cataldi, Pietro Giovanni Comisso, Gherardo De Nicola, Denis Di Giananantonio, Giovanni Ellerani, Danilo Giusti, Riccardo Muccin, Edy Pasut, Denis Pillon, Anselmo Rado, Teodolindo Tavan, Giovanni Tracanelli, Stefano Tracanelli, Giovanni Valentinis, Roberto Notaristefano. Da alcuni anni la Libertas Sanvitese ha abbracciato la politica dell'Atletica Brugnera Friulintagli di creare un unico settore Assoluto della Destra Tagliamento. Così il sodalizio sanvitese ''passa'' ogni anno ai ''cugini'' dell'Alto Livenza diversi suoi alfieri che, dalla categoria Allievi/Allieve, passano a quella Junior. Vada bene, però, che gli atleti continuano ad alle-
narsi a San Vito con i propri tecnici. La novità, se così si può chiamare, è che entrano a far farte contemporaneamente della grande famiglia del Brugnera Friulintagli. Di recente, dopo Damiano Coassin, Andrea Beriotto e Costantino Ughi, sono passati, tanto per citarne tre, Mattia Variola, Luis Barroso ed Evelina Anese.
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I Tecnici Responsabile del settore tecnico, qui nella foto con la fuoriclasse Alessia Trost, è Riccardo Muccin. All'interno della società riveste il ruolo di direttore sportivo. Gino Gazziola: Allenatore responsabile settore salti e ostacoli Adriano Sappa: Allenatore responsabile settore lanci Daniele Sottile: Allenatore responsabile settore Ragazzi/e e Cadetti/e Andrea Fogliato: Allenatore responsabile settore velocità Luigi Caravano: Tecnico responsabile settore mezzofondo Ivano Nicoletti: Responsabile Centro avviamento sportivo e tecnico della categoria ragazzi/e Marco Dicitore: responsabile Centro avviamento sportivo.
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PATTINAGGIO: INCORONATE I CAMPIONI REGIONALI In un contesto di solennità e sostenuti dal tifo di un palazzetto gremito di spettatori, sono stati inoltre proclamati i migliori pattinatori principianti della regione, dopo una gara sentitissima ■ Solo i migliori atleti di ogni categoria sono stati ammessi alla finalissima di pattinaggio artistico, che si è tenuta domenica 27 maggio a Gemona del Friuli in occasione delle Libertiadi 2018. Tutti gli atleti del Pattinaggio Libertas Porcia, Pattinaggio Tolmezzo, Il Volo Bannia e Polisportiva Codroipo hanno infatti dovuto guadagnare l’accesso durante
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le tre tappe del Minicampionato Libertas per Principiati. Tutti i qualificati hanno ricevuto un premio, poiché già giungere alle Libertiadi è stato un traguardo importante. In un contesto di solennità e sostenuti dal tifo di un palazzetto gremito di spettatori, sono stati inoltre proclamati i migliori pattinatori principianti della regione,
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dopo una gara sentitissima in cui tutti hanno dato il meglio di sé. I tre percorsi di difficoltà (A, B, C), su cui si sono misurati gli atleti in base alle capacità personali, prevedevano anche livelli intermedi destinati ai vincitori dell’anno scorso (A1, B1, D), tutti suddivisi in fasce d’età. Gli organizzatori del Pattinaggio Libertas Porcia si sono aggiudicati 4 titoli. Ad Alessia Marson nel percorso D, anni 2008-2010), si affiancano tutte le altre vincitrici del percorso B, Martina Monaco (2011-2012), Greta Comingio (2008-2010), Giulia Bozzaotra (2007 e precedenti). Hanno sbancato le ragazze de Il Volo Bannia, che hanno messo a segno ben 7 successi. La categoria percorso C è stata infatti tutta a loro appannaggio, con Letizia Michieli (2011-2012), Miriam Anese (2008-2010) e Anna Pulcini (2007). Fra le ragazze del B1 2007 e precedenti è Giorgia
Martinuzzo ad aggiudicarsi il titolo regionale, in buona compagnia con Gaia Manias, nella stessa fascia d’età, ma in categoria A1. Sono campionesse regionali nel percorso A Melania Todesco (2008-2010) e Matilde Todesco (2007).
ha lottato strenuamente, ma non riesce a superare la fase eliminatoria. La giovanissima formazione
nulla ha potuto contro giocatrici più grandi ed esperte. Quinto posto per loro.
HANNO SBANCATO LE RAGAZZE DE IL VOLO BANNIA, CHE HANNO MESSO A SEGNO BEN 7 SUCCESSI A Tolmezzo vanno invece i restanti titoli. Sara Ragazzi (D, 2007), Giulia Bonanni (B1, 20082010), e Veronica Pavin (A, 20112012). Buone anche le performance degli atleti della Polisportiva Codroipo, che però sono rimasti a bocca asciutta, pur offrendo delle ottime esibizioni.
LIBERTIADI - VOLLEY
MARTIGNACCO FA FESTA A GEMONA ■ Con le finalissime delle Libertiadi 2018 di domenica 27 maggio, sono stati incoronati i campioni regionali del volley femminile U16, premiati direttamente dal presidente della Libertas Regionale Bernardino Ceccarelli. È stata la Libertas Martignacco ad aggiudicarsi il titolo regionale, vincendo sui campi di Gemona prima tutte le gare eliminatorie, poi la semifinale con il Royal Kennedy, che ha invece ottenuto il terzo posto. In finale sono quindi arrivate Marti-
gnacco e Volley Ball Gemona, che intanto si era imposta sulla Libertas Gonars. In una gara tiratissima, Martignacco ha avuto la meglio diventando campione regionale Libertas. Ai padroni di casa del Gemona, che grazie all’impegno del presidente Marco Giust ha organizzato tutto la manifestazione, la piazza d’onore. Gonars che pure la mattina si era difeso bene durante le eliminatorie, nelle semifinali non passa contro il Gemona e termina in quarta posizione. Cividale
UDINE | TRIESTE | PA
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PRADAMANO FA IL PIENO DI MEDAGLIE Risultato a dir poco straordinario per la Satori Dojo Libertas di Pradamano. Al 39° Campionato Nazionale Libertas di Karate disputatosi a Cittadella (PD) la squadra ha visto salire sul podio tutti i suoi atleti ■ Periodo di grandi risultati per la Satori Dojo Libertas di Pradamano che al 39° Campionato Nazionale Libertas di Karate disputatosi a Cittadella, in provincia di Padova, ha visto salire sul podio
sempre tra gli Junior, ma per le cinture marrone /nere, in mezzo ad una schiera di atlete tutte di altissimo livello, Kathrin Lepic va a guadagnare una pesantissima
che Ragazze e Ragazzi di entrambe le specialità erano valide anche come fase regionale del Trofeo CONI. I vincitori pertanto hanno guadagnato il pass per accedere alle finali nazionali. Nella spada, passano il turno Giorgia Maggio (Scherma Pordenone) e Jacopo Convertini (Club
Scherma Lame Friulane); per il fioretto invece Vittora Baragiotta (San Quirino Scherma) e Alberto Burigana (Scherma Pordenone). Per quanto riguarda la sciabola, i titoli regionali individuali sono andati tutti alla Gemina Scherma, unica società in regione specializzata in questa disciplina.
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SEI ATLETI CON LA MEDAGLIA AL COLLO PER IL SODALIZIO FRIULANO tutti i suoi atleti Ma procediamo con ordine. Nella categoria Cadetti Kata cinture gialla/arancio Emma Candolo si laurea campionessa italiana. Segue il suo esempio, ma nella categoria Esordienti cintura gialla/ arancio la compagna di squadra Irene Ippoliti, su un lotto ancor più consistente formato da 15 avversarie.
medaglia di bronzo. Grandissime soddisfazioni anche nella gara Under 21 Open maschi, dove possono partecipare tutti gli atleti fino a 21 anni, senza distinzione di cintura. Qui si sono messi alla prova Giovanni Wiederhoffer e Alberto Mian, saliti entrambi sul podio rispettivamente al secondo e al terzo posto. I due sono così stati selezionati per far parte della rappresentativa nazionale Libertas che partirà alla conquista degli Austrian Junior Open di Salisburgo il 23 e il 24 giugno prossimi. «Sei atleti e sei medaglie! Un risultato che apostrofare grandioso è il minimo che si possa fare», afferma a gran voce la società, con l’ovvia la soddisfazione del Maestro Piero Cita, degli Istruttori di kata Davide Cita e Alessio Marostegan, e di tutto lo staff del Satori Dojo Libertas.
Tra gli Junior cinture verde/blu prevale Mattia Leita che conquista così il terzo titolo nazionale per la compagine del Satori Dojo. La competizione prosegue e
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SCHERMA
A PORDENONE I CAMPIONATI REGIONALI ■ Due giornate di gare in cui i migliori schermidori di tutta la regione si sono affrontati sulle pedane del PalaFlora allestite dalla Vittoria Scherma Pordenone Libertas che ha organizzato il Campionato Regionale di Scherma individuale e a squadre per le categorie U14. La prima giornata di gare è stata dedicata alle squadre di spada e fioretto. Le squadre di quattro componenti erano miste fra maschi e femmine. Per la spada erano presenti le categorie Ragazzi/ Allievi e Bambini/Giovanissimi, mentre per il fioretto solo i secondi. Proprio nel fioretto, i padroni di casa della Scherma Vittoria non
hanno rivali e squadra si laurea campionessa regionale, lasciando il secondo e il terzo posto alla prima e alla seconda squadra dell’Associazione Sportiva Udinese Libertas (ASU). Per la spada giovanissimi invece l’Udinese Scherma dell’ASU si è imposta sulle due squadre della San Giusto Scherma Trieste, che hanno guadagnato il secondo e il terzo posto.Fra gli Allievi/Ragazzi si è aggiudicata il titolo regionale infine la San Giusto, che ha avuto la meglio in finale sui padroni di casa della Scherma Vittoria. Al terzo posto il Club Scherma Pordenone Libertas. Per le gare individuali, le classifi-
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