n° 12 TremilaSport 05 07 2017

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TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

12|17

05|07|2017

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

scherma

l'importanza del mental training

CALCIO DILETTANTI

vincenzo zanutta, il boss della bassa pag 8-9

pag 30-31

UDINESE

PIÙ ITALIANI, ERA ORA pag 16-17

MISSISSIPPI

NADIA

pag 24-25

LA MAFFO È ESPLOSA NEL MARTELLO, CON TRE LANCI OLTRE I 60 METRI, DOPO IL SUO INGRESSO NEL COLLEGE AMERICANO E ORA PUNTA AD UN PODIO EUROPEO


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PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


24

SOMMARIO

12|17

05|07|2017

8

16-17 UDINESE

CALCIO

6-7 FOCUS: IL PORDENONE RIPARTE DA COLUCCI 8-9 AI RAGGI X: ZANUTTA DAI GRANDI OBIETTIVI 10-11 GIOVANILI: SAN GIOVANNI PER LA LINEA VERDE

14 CALCIO A 5

20-23 BASKET

30

SCHERMA La Mental Trainer Marianna Pertoldi e i giovani schermidori Battiston, Fornasir e Gon spiegano i benefici di questa tecnica nelle prestazioni sportive.

16

28 VOLLEY

24-34 SPORT VARI UDINESE Più italiani nell'organico della nuova Udinese: acquisiti Lasagna e Pezzella (con la maglia rosanero) e con Scuffet titolare tra i pali, si punta ora ad altri elementi nazionali.

RUBRICHE 12-13 A SCUOLA DI CALCIO 18-19 SI DICEVA...

15 CULTURA

36-39 MONDO LIBERTAS 40-41

ITINERARI MTB

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 03


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EDITORIALE

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Per il basket regionale entusiasmi rinati LO SPORT CAMBIA, E NON SEMPRE IN POSITIVO

T I

empo di vacanze ma non per tutti, in primis per il calcio professionistico, in preparazione in vista una nuova stagione che inizierà l già modello-college è l’ideale perdifar crescere i giovani talenti sottoilil prosprosimo mese lasciandosi alle spalle la delusione europea della nazionale. filo sportivo e personale e l’hanno ribadito anche i notabili dell’atletica L’Udinese, con il suo nuovo in allenatore Iachini, ha effettuato le sueitaliani prime leggera riunitisi a Trieste occasione dei recenti campionati uscite Assoluti. con risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte Il fatto è che in Italia non esistono i mezzi economici nénon la promette fuochiorganizzativa d’artificio un inorganico falsariga di quellodegli dei Usa, due così prestruttura grado disulla attuarlo alla maniera risicati campionati privo fra il’altro ormai della classesperare di Di Natale. icedenti prospetti di casa nostra, eperlomeno più fortunati, devono nelle Ido Cibischino comunque individuato nel giovane di esterno ceco Jankto borse di studioha d’oltreoceano per poter approfittare tale opportunità. E’ la il possibile sorpresa di stagione, vedremo se la sua profezia si avvererà. E per caso di Nadia Maffo, 21enne di Pantianicco da gennaio alla Southern University il basket regionale tempo rinati, con Trieste al suo endel Mississippi, che èininvece quattro mesididientusiasmi permanenza in college ha superato se nesimo campionato di A2 affrontato sulla base dei giovani del proprio vivaio stessa, andando per ben tre volte, facendo come lei stessa ammette “vita da e l’Apu, ilfresca presentare le proprie mosse copertina a livello di atleta”, limite di deipromozione, 60 metri nela lancio del martello. A leiprime dedichiamo campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano e un ampio servizio nel quale la ragazza racconta a cuore aperto la propriaa conferire sale ad un movimento ultimi anni Friuli cambia un po’ assopito dall’asesperienza destinata a durare unnegli quadriennio. Loinsport e a dimostrarsenza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della lo è pure la scherma, comunque disciplina elitaria, che ha trovato, come altre, Snaidero il direttore del club atriestino, Mario Ghiacci, non vede l’ora, nel mentaletraining unasportivo chiave vincente: parlarcene è una professionista delcome afferma nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. la specialità insieme a tre campioncini dell’arte di Fiore dei Liberi. Note positive Ma rimane il nodo relativo ad ad un palasport preda a probleche fanno da contraltare altre negativeCarnera e anchedadianni essein abbiamo voluto matiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere in parlare, con la testimonianza del presidente della Pav Udine, Gianardi, riguardo vistadecisione di un campionato di A2società le cui battute iniziali (e ci sii augura per alla della maggior cittadina di cedere diritti disolo B1 equelle), dedicarl’Apu, avranno luogo Cividale.giovanile. Come sempre ci dedichiamo poi ai personaggi si esclusivamente al asettore Non manca la disponibilità economica,e quello sottolineato, di spicco stavolta è la bella pallavolista Manzano, che la nostra Bianviene ma quella dirigenziale edElisa è una constatazione purtroppo camaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una propria anche di altre discipline sportive in cui il volontariato viene troppo lunga pausa di riflessione, l’atleta friulana, poi deciderà il dadifarsi dal punto spesso gravato da fardelli dice sproporzionati soprattutto a livello responsabilidi personale. vista sportivo, vagliando le offerte le perverranno. Chi non vorrebbe tà Già, un tempo fare sport che era sostanzialmente più facile e meno seguire l’esempio di Elisa,oggi staccando la spina perspesso, qualchee mese ricaricarsi? burocratizzato, mentre si pretende troppo non èper certo un bene, nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione. ilImmedesimiamoci professionismo anche nel dilettantismo. Un esempio è anche o soprattutto il calcio, che trattiamo come sempre ampiamente, nel cui mondo dilettantistico Il Direttore si parla ora della possibilità d’introdurre sulle maglie da gioco una numeraEdi Fabris zione di stampo professionistico, dall’1 al 99. La gran parte dei presidenti ci sorride su e dice “no” anzitempo: in questo mondo prevale infatti il problema pecuniario e una tale novità significherebbe un aggravio di spesa risibile invece dai paperoni prof. Meglio lasciar stare, esistono problematiche più pressanti.

Il Direttore Edi Fabris

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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FOCUS

RIPROPOSIZIONE Importante il rinnovo del contratto di Michele De Agostini

SERIE C

IL PORDENONE CI RIPROVA CON COLUCCI Andato a Palermo l'allenatore Tedino, il presidente neroverde, Mauro Lovisa, si affida ora all'ex tecnico della Reggiana per ripetere le brillanti ultime stagioni con un organico rinnovato.

06 | 05 07 2017 | TremilaSport+

I

l Sant'È solo luglio, è passato pochissimo tempo dalla beffa playoff e da quel sogno chiamato Serie B immeritatamente sfumato. Decisioni arbitrali che hanno tormentato (e lo faranno ancora) i tifosi neroverdi in questo inizio estate: quell'amaro in bocca sul ciò che poteva essere e che invece non sarà. Ma la forza del Pordenone sta nel saper ripartire subito. Senza perdere tempo per puntare anche nella prossima stagione a raggiungere la serie cadetta, un premio che per quanto dimostrato in campo nel corso del campionato e soprattutto per quanto visto nelle fasi finali dei playoff in quella formula maledetta sarebbe stato soltanto la logica e matematica conseguenza di un percorso di crescita iniziato anni fa.

CAMBIO DELLA GUARDIA - L'addio di mister Tedino è il primo cambio: l'allenatore, accasatosi al Palermo, ha passato il testimone a Leonardo Colucci (presentazione ufficiale domani, giovedì 6 luglio, alle ore 17 al centro sportivo dei ramarri). Le prime parole hanno subito toccato le corde giuste: "Il Pordenone negli ultimi anni si è affermato ai vertici della categoria: essere stato scelto per proseguire questo percorso mi inorgoglisce. Voglio dare continuità a questo ambizioso progetto sportivo". L'oramai ex allenatore della Reggiana è rimasto affascinato dalla capacità della struttura del centro De Marchi ("Il luogo ideale dove lavorare bene e con dedizione") e lascia trapelare segnali di malleabilità tattica: "Il mio è un calcio propositivo. Il modulo? Lo

Il presidente del Pordenone, Mauro Lovisa


FOCUS

Una cosa è certa, dobbiamo conquistare ancora molto vedremo poi, conta relativamente. La priorità sta nella fame, nello spirito di sacrificio e dell'applicazione del gruppo. Una rosa che senza dubbio ha qualità tecniche importantissime e che, visto quanto fatto in questi anni, anche sotto il profilo morale è un esempio". LO STAFF - Un avvicendamento che ha portato al ribaltamento dell'intero staff tecnico: l’allenatore in seconda sarà Gianni Migliorini, il collaboratore tecnico resterà Andrea Toffolo, il preparatore dei portieri sarà Michele De Bernardin ("Sarà la decima stagione tra i professionisti: mi inorgoglisce affrontarla in un club che negli ultimi anni ha fatto così bene, stabilendosi ai vertici della categoria") mentre i preparatori atletici saranno ancora Adalberto Zamuner e Tommaso Zentilin. Proprio Migliorini si è detto soddisfatto della grande occasione: "Dopo i 4 anni tra Bologna e Reggio Emilia proseguo il percorso con mister Colucci. Pordenone è una realtà che si è consolidata ai vertici – ha sottolineato il mister –: qui ci sono tutte le condizioni per fare una stagione importante, per ripetere quanto già di eccelso fatto ultimamente. La promessa? Ce la metteremo tutta. Lavorare con Colucci è importante: lui è un passionale, un “libro” vivente sul calcio, capace di trasmettere facilmente tutte le sue conoscenze ai giocatori". RITORNO ALLA SERIE C - Un'altra novità sarà l'addio al nome "Lega Pro" e il ritorno al nome storico di categoria,

la "Serie C". Poco cambia. Il campo di gioco sarà sempre quello, come gran parte della rosa neroverde. E, tra le tante certezze, una in particolare spicca: il rinnovo di contratto di Michele De Agostini per un'altra stagione. Il difensore continua la storia d'amore al Pordenone con gioia: "Per il rapporto che ho con tutto l’ambiente considero questa maglia una seconda pelle. Volevo assolutamente proseguire il percorso di questi due anni: stagioni durante le quali ci siamo tolti grandissime soddisfazioni. Una cosa è certa però: dobbiamo conquistare ancora molto". La sensazione del boccone non ancora digerito dopo il finale di Firenze si sente. Ma questo si tramuta inevitabilmente in voglia di riscatto immediata: "Nel nuovo campionato puntiamo a essere ancora protagonisti. Con i nostri tifosi, che sono certo saranno sempre più numerosi, sull’onda delle indimenticabili emozioni vissute negli ultimi playoff". Il Pordenone non può più essere considerata una sorpresa: i ramarri sono oramai una realtà solida della categoria che a detta di tutti gli addetti ai lavori si trova ingiustamente a dover tentare per il terzo anno consecutivo la scalata alla B. Una salita a tratti all'apparenza insormontabile, che però può essere dominata, chiamata Serie C. Un torneo dove i ragazzi hanno impressionato conquistandosi l'amore dei tifosi, l'affetto e la simpatia degli avversari, gli elogi provenienti da tutto lo Stivale.

In questa lunga maratona il sogno si è sempre interrotto in semifinale, contro la squadra che poi è stata in grado di conquistare la vetta. Quella Serie B che ha ammaliato la piazza neroverde, seducendola, e lasciandola già troppe volte con un pugno di mosche in mano. Manca poco. Manca qualche gradino. Così come vicinissimo ormai è agosto, il 27 in particolare, quando il nuovo campionato ripartirà e si ricomincerà passo dopo passo a salire. Verso il sogno. Luca Feole

Il nuovo allenatore Leonardo Colucci

Dalla cintola in su Emanuele Berrettoni offrirà ancora il proprio contributo di classe

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 07


AI RAGGI X

Una fase dell'incontro perso dal Cjarlins (in maglia azzurra) con la Gemonese per 1 a 0

IL PERSONAGGIO

RAGAZZI, HO LE IDEE MOLTO CHIARE Vincenzo Zanutta, patron del CjarlinsMuzane, punta ancora più in alto guardando oltre la semplice partecipazione al prossimo campionato di serie D nel quale intende essere protagonista.

I

l Cjarlins ha letteralmente dominato il campionato di Eccellenza, riuscendo a conquistare meritatamente l'accesso alla Serie D. Una stagione brillante, da conservare in bacheca e in pezzi di cuore, durante la quale il Presidente Vincenzo Zanutta (foto a lato) ha concluso una lunghissima cavalcata partita dalla Terza Categoria. Una strada tortuosa, quella percorsa dagli arancio-celesti di Carlino, ricca di ostacoli, superati tutti egregiamente con sudore e dedizione. Dalla prossima stagione lo stadio Della Ricca sarà teatro dei sogni di una società capace di fare le cose in grande. - Presidente, che annata è stata? Quando si vince è sempre una stagione trionfale. Siamo stati

08 | 05 07 2017 | TremilaSport+

in testa dall'inizio alla fine. Vissuta bene salvo i due nei negativi della Coppa e della SuperCoppa. Ma il campionato non è mai stato in discussione. Senza troppi problemi abbiamo saputo gestire il tutto. L'obiettivo era il campionato, però è normale che arrivati in finale fa gola il trofeo: perdere ti lascia l'amaro in bocca. Purtroppo a uno dei due toccava questo destino (sorride, ndr). - Dalla Terza alla Serie D: cosa si prova? C'è stato un programma di maturazione graduale. Ci siamo andati un passo alla volta, crescendo esperienza dopo esperienza. Una salita costruita, non una fiammata. Qualcosa di voluto fortemente. La Serie D porta tanta soddisfazione. Oggi porta però anche tanti pensieri


FOTO SIMONE FERRARO / AG PETRUSSI

AI RAGGI X

Sopra, la formazione del Cjarlins-Muzane che ha conquistato la promozione in serie D e, foto sotto, il momento dei festeggiamenti per il trionfo (sorride, ndr): regole nuove, categoria nuova, a livello burocratico e gestionale è faticoso, ma fa parte dello sviluppo. Si entra nel mondo dei professionisti. Una situazione diversa che stiamo cominciando a vivere: ci sarà anche qui un processo evolutivo, noi dobbiamo farlo il più in fretta possibile per evitare immediati ritorni in Eccellenza. Assimilare il più possibile il prima possibile. - Le gioie più grandi di questa storia? I momenti di gioia sono inevitabilmente le vittorie di tutti i campionati: la Terza, la Seconda, i Play Off in prima, l'entrata in Promozione, sfociato quest'anno con la vittoria dominata in Eccellenza. - Le delusioni? Il mancato successo nel 2003: un girone d'andata da primi in classifica e poi nel ritorno il mancato approdo ai playoff. Il primo anno di attività: una bella legnata che però ci ha insegnato qualcosa di importante per il futuro. Forse siamo stati troppo presuntuosi a pensare di aver già vinto il campionato. Quell'anno i posti a disposizione erano addirittura sei, chiudemmo al settimo posto: il mondo ci cadde addosso. - Con quali allenatori si è trovato meglio? Ricordo tanti allenatori, ma quello con cui ho vissuto più storie è stato Pao-

Quando si vince è sempre una stagione trionfale, e adesso viene il bello! lo De Marco: con me ha fatto 4 anni, la vittoria della Terza Categoria e un secondo posto in Promozione dietro il Lignano. Una persona con cui ho sempre conservato un rapporto intenso, di scambio di idee e di opinioni. Poi sostanzialmente mi sono sempre lasciato bene con tutti: sono in tanti che hanno lasciato un bel ricordo a Carlino. Un pensiero particolare lo voglio poi rivolgere a Pino Vittore, l’allenatore della promozione, al quale sono anche vicino in questo momento per il grave lutto che l’ha colpito.

Anche qui tanti nomi importanti, ma riassumo dicendo tutti i capitani delle varie ere: da Billia a Battistella fino ad arrivare a Fabbro. Tutti hanno rappresentato bene la squadra. - Cosa si aspetta dalla Serie D? Io sto cercando di costruire una squadra solida, non facilmente. L'anno scorso ci sono riuscito in qualche giorno. Ripartire era stato abbastanza semplice. Oggi sono al lavoro da due mesi e mezzo: non è affatto semplice perché bisogna capire quali sono i giocatori che possono rappresentare degnamente la categoria. Non ho nessun obiettivo di vittoria, ma voglio mettere al riparo la permanenza in categoria il prima possibile. Mi dispiacerebbe soffrire fino all'ultimo. Sarebbe bello dare fastidio a qualcuno. Luca Feole

- E a livello di campo: quali sono i giocatori simbolo della sua era?

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 09


CALCIOUDINESE GIOVANILI

SOCIETÀ

SAN GIOVANNI TRIESTE, APPUNTAMENTO CON LA STORIA

Il club triestino presieduto da Spartaco Ventura prosegue lungo il tradizionale percorso che privilegia il settore giovanile, dal quale nel tempo sono usciti molti campioni

A

l San Giovanni, Ventura Spartaco (nella foto a lato) è il factotum della società. Il Presidente definisce i criteri e le linee guida di tutto l'ambiente e, nella sua esperienza ultradecennale, cura con molta attenzione anche tutto ciò che concerne il settore giovanile. Un mondo che inevitabilmente, nel corso degli anni, è cambiato ed è in continua evoluzione. È lui oggi a spiegarci come… - Presidente, la sua è una lunghissima esperienza Io sono qui da oltre 50 anni. A pensarci mi sento davvero vecchio (ride, ndr). Un'esperienza lunga ed appassionante, ricca di soddisfazioni. - Segue anche il settore giovanile: cosa trova nei giovani d'oggi di diverso rispetto al passato? La differenza c'è sicuramente, è innegabile. Chi però è sempre rimasto dentro l'ambiente lo nota di meno, perché ci si adegua. È come vedere un neonato dopo qualche mese: se ci stai sempre

I Pulcini al Torneo Rocco accanto non ti rendi conto di quanto sia cresciuto, mentre chi lo vede ogni tanto ha un colpo d'occhio diverso. Penso al passato: una volta si scendeva in campo in 11, non c'erano i cambi, si giocava con le botte, si stringeva i denti. Oggi è cambiato anche

semplicemente questo approccio. Il calcio alla fine è lo specchio della società. - I bambini, in fondo, hanno molto da fare… Fanno più sport. Fanno inglese. Fanno tennis. Suonano. Hanno

La mia è un'esperienza lunga ed appassionante impegni scolastici. Una volta si poteva fare allenamento subito dopo la scuola, alla fine c'era solo il calcio. Oggi bisogna saper programmare . Ci si adatta ai tempi. Si va avanti. Ho avuto la fortuna di vedere crescere il mondo del calcio in prima persona: pensare a quello che era 50 anni fa non ha senso, è tutto completamente cambiato.

Una formazione degli Esordienti

10 | 05 07 2017 | TremilaSport+

- In meglio o in peggio? Come nella vita sociale ci sono i pro e i contro e ognuno pensa con la propria testa. Quello che posso dire è che i giovani d'oggi


Foto Francesco Scabar

UDINESECALCIO GIOVANILI

I Giovanissimi rossoneri lo staff di Inter e Milan: professionisti in grado di trasmettere nozioni importanti. - Da quanti giovani è composto il settore? Oltre 200 fino agli juniores. Poi c'è la prima squadra.

fanno molte più domande rispetto al passato, quando bastava una specie di "ordine" su cosa fare e cosa non fare. Questo si traduce in una capacità e in un senso del dovere in capo alle società di appassionare i ragazzi. Bisogna saperli affascinare, farli innamorare di questo sport meraviglioso. E, se non sei all'altezza, se ne accorgono subito. - Il tutto passa attraverso allenatori preparati Abbiamo la fortuna di contare su mister preparati che hanno iniziato un percorso lungo tempo fa. Lo staff a inizio anno pone gli obiettivi e da lì si lavora. I criteri di selezione dei mister? Sono un tipo da "UEFA B", nel senso che mi piace prendere chi studia, chi è aggiornato con i corsi. In loco noi non ne facciamo ma sono molti i tecnici che seguono i programmi della federazione. Recentemente alcuni sono stati al lavoro con

- L'obiettivo principale? Vederli fare un percorso professionistico. Poi, quelli che non ci riescono, restano ad alti livelli con noi. La prima squadra non è un traguardo che ci poniamo: in primis vogliamo valorizzare le doti naturali alla ricerca di una crescita tra i pro. Poi ci teniamo a non perdere nessuno: chi ma-

gari non è pronto per i livelli alti fa a rimpolpare la nostra prima squadra in categorie di livello. Un peccato è vedere chi molla… - Ne ha visti tanti? Sì, sono quelli che a un certo momento non hanno sufficienti qualità e, vista l'incapacità di raggiungere i troppo alti obiettivi prefissati, preferiscono smettere. - Il futuro delle società passa per i settori giovanili? Prima di tutto, non penso cambierà, le potenzialità economiche faranno la differenza. Poi la programmazione di ogni squadra

farà il resto. Noi a Trieste siamo la società che ha permesso al maggior numero di ragazzi di iniziare un percorso professionistico. - Una medaglia al valore… No dai, medaglie non ne vogliamo. Ma siamo davvero fieri del nostro lavoro. - Intanto si pensa al rifacimento del campo… I lavori sono già iniziati i primi di luglio: seguiamo l'evoluzione con la massima attenzione e puntiamo ad avere il campo pronto il prima possibile. Sarà un ulteriore motivo di orgoglio. L.F.

L'organico degli Allievi

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 011


In collaborazione con

A SCUOLA DI CALCIO

GLUCOSIO (ZUCCHERO) NEL PRE-PARTITA: SERVE O NON SERVE? Alcuni miti da sfatare del calcio

U

n nuovo e interessante contributo a firma Jacopo Masi. Il calcio è lo sport più diffuso in Italia: conta circa 1.100.000 calciatori, di cui quasi 840.000 tesserati per l’attività giovanile. (dati relativi al “ReportCalcio 2016”, http://www.figc.it/other/ ReportCalcio2016/ReportCalcio%202016.pdf) Questo esorbitante numero di calciatori è spesso accompagnata,

Al contrario di quanto si creda, assumere dello zucchero prima di una partita non porta miglioramenti della prestazione, anzi potrebbe limitarne la performance. La regolazione della glicemia nel sangue (glucosio in circolo) è gestita da alcuni ormoni: l’insulina, ormone ipoglicemizzante, e gli ormoni controregolatori, iperglicemizzanti. La prima si occupa di abbassare il livello glicemico (ridurre la quantità di glucosio nel sangue), gli ormoni controregolatori invece lo aumentano. Assumere dello zucchero fa sì che dell’insulina venga prodotta per mantenere inalterata la glicemia nel sangue: questa infatti “riunisce” il glucosio in eccesso e lo trasforma in glicogeno. INSULINA à “monta” GLICOGENO à a partire dal GLUCOSIO Quando si svolge un’attività fisica, si ricava energia dal glucosio (non solo…), ecco quindi che durante la prestazione vengono prodotti gli ormoni controregolatori, che ottengono energia “smontando” il glicogeno in glucosio. ORMONI CONTROREGOLATORI “smontano” GLICOGENO per ottenere GLUCOSIO L’uomo non è però in grado di fare entrambe le cose assieme! Quindi introdurre dello zucchero prima di una partita riduce la capacità del corpo di produrre energia. 12 | 05 07 2017 | TremilaSport+

nel settore dilettantistico, da figure non sempre idonee e competenti, quali i genitori e alle volte anche gli allenatori. Ecco quindi che con il tempo si sono tramandate, come nelle migliori tradizioni rurali, credenze e usanze scorrette, prive di studi, che ancora oggi si vedono spesso sui campi di gioco. Eccone alcune…

MANI SUL SEDERE DURANTE LA CORSA CALCIATA Un altro diffusissimo mito, proprio del mondo del calcio, è l’insistere sulle mani sul sedere durante la corsa calciata. L’origine di questa usanza è da attribuire al fatto che si volessero tutelare i glutei dai colpi dei talloni, designando come vittime di questa violenta pratica i palmi delle mani. Premettendo che non vi sono controindicazioni nel mantenere le mani a protezione dei glutei, è anche vero che una diversa gestione degli arti superiori migliorerebbe la tecnica di corsa.

Le braccia infatti si dovrebbero muovere oscillando in coordinazione alle gambe con un angolo al gomito di circa 90° in modo che l’avambraccio che retrocede sia perpendicolare al terreno e quello avanzante perpendicolare a quello posteriore. Pertanto il consiglio è sfruttare il poco tempo disponibili per integrare andature (come la corsa calciata in questione) con aspetti coordinativi degli arti superiori, al fine di migliorare la tecnica di corsa.


A SCUOLA UDINESECALCIO DI CALCIO

L’ACIDO LATTICO DEL GIORNO DOPO Forse il mito più frequente dei campi di gioco riguarda un accanimento feroce contro l’acido lattico. Ogni qual volta un calciatore sente dei dolori alle gambe non esita a scagliarsi contro di lui. È bene chiarire una volta per tutte che i dolori alle gambe del giorno successivo ad una pesante seduta fisica, o in seguito ad un’intensa partita, non sono dovuti all’acido lattico: esso infatti si scioglie dopo circa 2-3 ore successive al termine della seduta.

Ciò che produce questi fastidi sono i cosiddetti DOMS, dall’inglese “Delayed Onset Muscle Soreness”, che traduciamo come dolori muscolari tardivi. Questi non sono altro che delle micro lacerazioni del sarcomero, dovuti a sforzi impegnativi dei muscoli. Doms spesso e volentieri, forse sempre, è sinonimo di un allenamento ben fatto! Non dobbiamo quindi preoccuparci troppo. Con un po’ di stretching e del riposo passa tutto, e saremo più forti di prima.

“TI SEI FATTO MALE? SBATTI IL PIEDE PER TERRA!” Infine ecco uno dei miti più bizzarri, ma purtroppo più diffusi e soprattutto dannosi per la salute dei nostri atleti. Non è raro infatti trovare sui campi qualche bambino che subisce una storta o uno sfortunato contrasto alla caviglia. Ancora meno raro è vedere come venga trattato questo lieve infortunio. Sebbene il protocollo d’intervento (R.I.C.E.: rest, stop, ice,

compression) sia estremamente chiaro, ancora oggi la prima cosa che si dice al bambino è quella di sbattere il piede infortunato a terra. In caso di traumi, seppur anche di lieve entità, l’unica cosa da fare è interrompere l’attività e procurarsi del ghiaccio. Non tentiamo di ergerci a “salvatori della patria”, la salute dei nostri atleti va tutelata, anche facendoci da parte!

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TremilaSport+ | 05 07 2017 | 13


CALCIOC5

FUTSAL REGIONALE, Ăˆ TEMPO DI PAGELLE

FLASH MACCAN PRATA CONFERME PER TUTTI

MERCATO

Dopo aver confermato interamente lo staff tecnico, con l’arrivo del solo Alex Jovic per la guida della squadra under19, prime conferme in casa Maccan, che si tiene stretta gli assi Aziz, Stendler e Vulikic. Conferme anche per Poser e Rocha, mentre resta in stand-by la posizione dell’estremo Comello, con le parti che comunque sembrano riavvicinarsi per una prosecuzione di intesa

TERGESTEO IN CALO NEL GIRONE DI RITORNO, BASILIANO E ADRIATICA TROPPO GIOVANI.

MANIAGO, RIPARTENZA POSITIVA

TORNEO BORGHI MANZANO

MANIFESTAZIONI

Appuntamento classico per i primi di luglio con una delle kermesse piĂš importanti del panorama calcettistico. Nel girone A la sorpresa Place Pocate resta in testa a punteggio pieno dopo la vittoria su Cjasis, con il Borc Foran campione in carica costretto a inseguire dopo il pari con il Manzignel nella seconda giornata. Nel girone B dopo una giornata comandano Mulins e Borg da Roe

CRISCUOLO AL PALMANOVA

ALLENATORI

Dopo l’esperienza da direttore sportivo con il Manzano, ritorna in pista come allenatore Beppe Criscuolo (nella foto), che trova l’intesa con il presidente Labollita per la conduzione tecnica della Prima Squadra amaranto. Resta in società con la doppia veste presidente-allenatore pure Dante Noselli, che si occuperà dell’allestimento e conduzione della neofita formazione Under19 che parteciperà al campionato nazionale. I primi colpi per la serie C corrispondono a due rientri, quelli del pivot Contin (dall’Udine City) e del portiere Braida (dalla Torriana)

Strette di mano prima del derby Pordenone - Maniago

E

cco altri voti della stagione 2016-2017. PENTALCOR GRADO p.ti 29 : 5,5 – Fotocopia della passata stagione: l’ennesima rivoluzione di inizio stagione con gli arrivi importanti di Renteria (ex Adriatica e Mestre) Hvala e Medved (Torriana) ma soprattutto dell’asso sloveno Zalascek si trasforma nell’ennesima delusione. Campionato da urlo fino ad inizio dicembre, con un terzo posto provvisorio e la semifinale di Coppa in tasca, poi la stagione diventa un incubo: 11 punti nelle 15 partite finali, squadra ridotta all’osso, quasi sempre in 5 o 6 elementi, ed un nono posto lontanissimo dalle zone che contano MANIAGO C5 p.ti 23 : 6,5 - La cosa piÚ importante era ripartire dopo un anno di assenza con una nuova società presieduta da Darko Martini, figlio del compianto Stelio e con Polo Grava in panchina. Ed i bianco verdi seppur tra alti e bassi hanno fatto il loro dovere, mettendo in mostra alcuni giovani interessanti di sicuro avvenire Pizzella e Pillin, con in antitesi un Verdicchio tra i pali sempre piÚ protagonista nonostante la carta di identità dica 53. Gruppo ed entusiasmo non mancano CB TERGESTEO GRADO p.ti 20: 6,5 – A novembre

la squadra di Grado era diventata la protagonista della stagione, andando a battere in rapida successione Udine City, Torriana, Pordenone e Maniago al punto di avvicinarsi al podio di metĂ stagione. I soli 5 punti racimolati nel girone di ritorno hanno riportato in basso la squadra del presidente Zaniboni, che ancora una volta ha affrontato la stagione con una squadra giovanissima e costruita in casa, dove il solito Mariano, finchè rimasto in campo prima della pesante squalifica, ha dimostrato di essere una spanna sopra gli altri. BASILIANO p.ti 7, ADRIATICA p.ti 5: 5 – Squadre troppo giovani ed inesperte per poter competere con la serie C, che non hanno lasciato il segno, subendo settimanalmente valanghe di reti dagli avversari di turno e piazzandosi mestamente in fondo alla classifica con 7 e 5 punti rispettivamente. Nemmeno i cambi ai timoni delle squadre (Moi e Casarsa sostituiti da Papagna e Arcamone) sono serviti a raddrizzare una stagione da cancellare quanto prima, con alle porte voci di corridoio di possibile mancata iscrizione alla nuova stagione agonistica. Per il Basiliano una punta d’orgoglio, la vittoria nel girone di ritorno in casa della Futsal Udinese.

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CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

MUSICA

ETHNOSHOCK, TRIONFO DEL JAZZ Di festival che offrano l’opportunità di assistere a performances di grandi talenti quali B.B. King, Michel Petrucciani, Pat Metheny, Max Roach, Dionne Warwick, Caetano Veloso o il da poco scomparso Chris Cornell non ve ne sono molti in Italia. Nelle precedenti edizioni sono stati infatti questi i nomi di maggior spicco nel contesto di Udin&Jazz, evento musicale e culturale che si svolge fra Udine e la sua provincia da ormai ventisette anni. “Etnoshock” è un accattivante nome, che riassume in sé la ricerca delle fonti sonore a cui il jazz e più in generale la musica moderna attinge, lasciandosi contaminare e fondendo i propri stilemi tipici ad altre tradizioni musicali. Un nome che è anche il titolo della tematica scelta per quest’edizione, che si sta svolgendo dal 30 giugno e fino al 13 luglio, grazie all’Associazione Culturale Euritmica e in collaborazione con la Regione Fvg, la Fondazione Friuli, l’Agenzia PromoTurismoFvg e i Comuni di Tricesimo e Cervignano del Friuli. Proprio qui si è aperto come sempre il Festival, che quest’anno prevede una prima assoluta del nuovo progetto musicale B4Swing Vocal Set & Renato Strkelj Big Band. Per mercoledì 5 luglio alle 18 l’esibizione del chitarrista Gaetano Valli con “Hallways”, tributo a Jim Hall e a seguire, alle 19.30, un nuovo omaggio, questa volta a un colosso del jazz mondiale, John Coltrane, da parte del sassofonista Francesco Bearzatti. Per la prima volta in Italia, alle 21.30, un altro virtuoso del sassofono, il londinese Shabaka Hutchins con i suoi Ancestors, che scalderanno gli animi con “Wisdom of Elders”. In programma per il giorno successivo al Castello di Udine il “Tribute to Muhammad Alì” di due importanti nomi del panorama italiano, Remo Arzovino e Roy Paci. Troverà poi posto un altro duo, sempre italiano, denominato Musica Nuda, alias Petra Magoni (voce) e Ferruccio Spinetti (contrabbasso), che nella stessa data si esibirà in Corte Morpurgo con il suo progetto “Leggera”. Naturalmente questo è solo un assaggio di ciò che si potrà vedere ma soprattutto ascoltare nelle prossime calde serate udinesi, tanto per i cultori di questo genere, quanto per chi non vi si è mai avvicinato. Massimo Gaudino

SIMON SEBAG MONTEFIORE

I ROMANOV MONDADORI

I Romanov hanno governato per oltre tre secoli un sesto della superficie terrestre e sono stati la dinastia d i m a gg i o r s u c c e s s o d e l l ’ e r a moderna. Come ha potuto una sola famiglia trasformare un piccolo e oscuro principato nel più grande impero del mondo? Quale prezzo di sofferenze e di sangue hanno dovuto pagare i loro sudditi? E perché e come il loro dominio ha di colpo iniziato a franare all’inizio del XX secolo? Simon Sebag Montefiore, profondo conoscitore dell’universo russo, è riuscito a rispondere a queste domande racchiudendo in un’unica, appassionante narrazione la vertiginosa avventura di una ventina di zar e zarine.

ANNA EKBERG

LA DONNA SENZA PASSATO NORD

Quando uno sconosciuto bussa alla sua porta dicendo di essere suo marito, Louise Andersen capisce che gli ultimi tre anni della sua vita sono una menzogna. Il suo passato invece è un buco nero sul quale ha scelto di non farsi mai domande, finché l’esame del DNA conferma che lei è Helene Söderberg, una ricca ereditiera svanita nel nulla tre anni prima. Ma allora chi è – o era – Louise Andersen? E, soprattutto, è possibile che quel giorno sia scappata di casa, abbandonando il marito e i due figli? A poco a poco, però, Helene si rende conto che la sua scomparsa è solo la punta di un iceberg in un oceano di bugie, inganni e tradimenti.

L’ANGOLO DELLA

LETTURA GIULIO LEONI

IL MANOSCRITTO DELLE ANIME PERDUTE NORD

Estate del 1304. Il sudore imperla la fronte corrucciata di Dante Alighieri. A turbare il poeta sono state le parole di un personaggio enigmatico , un frate che, nascondendo i tratti del viso sotto il cappuccio, lo ha avvicinato e, facendogli intendere di conoscerlo, gli ha accennato all’esistenza di un manoscritto trafugato dal lontano Oriente e composto nella lingua degli angeli caduti, la lingua primigenia da cui sarebbero nati tutti gli idiomi parlati sulla Terra. E adesso Dante è assalito dai dubbi: chi è quel frate? E quale collegamento c’è tra questa lingua favolosa e i segni misteriosi che, poche ore prima, lui ha intravisto su una pergamena nella bottega di un copista?

VIVECA STEN

QUESTA NOTTE MORIRA MARSILIO

Nella moltitudine di isole e isolotti che si estende a perdita d’occhio al largo di Stoccolma, Körso è da sempre terreno proibito. Per molti anni quella piccola isola dominata da un’alta torre ha ospitato il durissimo addestramento di un celebre corpo di truppe scelte, rimanendo interdetta ad abitanti e turisti dell’arcipelago. Anche Thomas Andreasson indaga sulla morte sospetta di uno studente di psicologia, trovato impiccato nella sua stanza. Marcus Nielsen, ventidue anni, lavorava a una tesina sull’ambiente militare e stava raccogliendo materiale sui soldati dell’Artiglieria costiera che stazionavano a Körso. E forse è proprio in quel luogo, che solo uno stretto separa da Sandhamn e di cui nessuno sembra sapere nulla, che vanno cercate le ragioni della sua morte.

ELMORE LEONARD

QUARANTA FRUSTATE MENO UNA EINAUDI

La prigione di Yuma è un girone infernale, in particolare se hai la pelle scura. Per la legge, l’apache chiricahua Raymond San Carlos e l’ex soldato nero Harold Jackson sono assassini, condannati a marcire in carcere, a meno che qualcuno non gli tagli anzitempo la gola. Ma anche nel peggior posto sulla faccia della Terra si presenta a volte un barlume di speranza. Cinque criminali sanguinari sono evasi da Yuma: se Harold e Raymond riusciranno a consegnarli allo sceriffo, i due, prima nemici poi complici per necessità, potrebbero conquistare uno straccio di redenzione.

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 015


CALCIOUDINESE LA SITUAZIONE

INVERSIONE DI TENDENZA, UDINESE PIÙ ABORIGENA di EDI FABRIS

C'

La società bianconera, in un mercato mondiale non più così generoso di talenti a basso prezzo, sta acquisendo giocatori italiani, costituendo un organico più gradito alla stessa tifoseria

è una più marcata impronta italiana nel nuovo organico che l’Udinese sta costruendo in vista di una stagione, quella che inizierà giovedì con le rituali visite mediche e i test allo stadio Friuli, auspicabilmente meno travagliata delle precedenti. Sensibile al grido di dolore, per dirla alla Vittorio Emanuele II°, che da più parti si è elevato verso di lei, la società dei Pozzo si sta infatti accaparrando alcuni giocatori di “produzione” nazionale interessanti e di prezzo relativo per formare una squadra che costituisca, alla stregua di altre del medesimo livello, un

DIFESA Ecco così partire titolare tra i pali Simone Scuffet da Remanzacco, quello il cui nome annunciato dallo speaker e preceduto dalla definizione di “orgoglio del Friuli” fa esplodere di patrio

sempre risposto positivamente alle chiamate. LA’ IN MEZZO Se i muscolari Hallfredsson e Fofana e il motorino Jankto costituiscono ormai punti fermi del credo di Delneri,

Difesa riveduta e corretta, con Scuffet titolare tra i pali e Pezzella esterno sinistro, mentre per la fascia destra si attende Zampano dal Pescara

tica un gioco alla Gigi Riva, manca all’appello la punta centrale fisica e possibilmente tecnica e che veda la porta, destinato a prendere il posto di “Jò no lu toci” Zapata, rientrato per fine prestito al Napoli e prediletto da Delneri soprattutto per le sue straripanti peculiarità atletiche. Nomi italiani che s’inseguono sono quelli di Inglese del Chievo e Falcinelli, proprietà Sassuolo ma messosi in luce nel Crotone, mentre Pavoletti, che per esperienza e doti realizzative sarebbe stato sicuramente il più adatto alla causa friulana, è stato accantonato perché tenutario di un ingaggio-monstre di 1,8 milio-

un posticino di rilievo potrebbe ritagliarselo, se l’affare dovesse andare in porto, anche il figlio d’arte Bisoli, ventitreenne che nel Brescia, in serie B, si è messo in luce per le sue caratteristiche di regista che nessun’altro nell’Udinese possiede. Ruolo delicato e importante, quello del termometro mediano, che in bianconero manca dai tempi di Pizarro e degli stessi D’Agostino e Inler. DALLA CINTOLA IN SU Acquisito mesi addietro Kevin Lasagna dal Carpi, uno che, con il dovuto rispetto per lo storico bomber del Cagliari e della nazionale, pra-

ni che il Napoli gli garantiva. E in questo caso, ferma restando la disponibilità partenopea a cedere il giocatore all’Udinese nell’ambito del giro-Widmer, rimane la poca voglia dell’attaccante di trasferirsi in Friuli e, last but not least, di ridursi l’ingaggio. PIAZZA NON AMBITA Dato di fatto non marginale, nel gradimento di una destinazione piuttosto che di un’altra, è che l’Udinese non è più così ambita, come avveniva invece qualche anno fa, da giocatori non di primissimo pelo. Il fatto che le coppe europee siano ormai solo un ricordo, che la navi-

PROTAGONISTI Simone Scuffet, a sinsitra, partirà titolare tra i pali. Kevin Lasagna, a destra, dal Carpi all'Udinese per fare gol.

equilibrato mix fra stranieri e aborigeni. Questo perché consapevole dell’importanza di uno zoccolo duro italiano anche a livello di spogliatoio, come fu ai tempi dei vari Calori, Poggi e Bertotto e a quelli più recenti dei Di Natale, Pinzi, Domizzi e Pasquale, e anche per riavvicinare un pubblico come quello friulano, meglio disposto a perdonare eventuali mancanze ad una squadra che non sia una sorta di legione straniera formata, nel sentire comune, da giocatori senza spirito di bandiera e che si considerano solo di passaggio all’Udinese.

16 | 05 07 2017 | TremilaSport+

entusiasmo il pubblico. E sulla linea difensiva a quattro, tanto cara a Gigi da Aquileia, andato non senza polemiche il brasil-tarcentino Felipe alla Spal, agiranno sulle fasce il neo acquisto Pezzella, nazionale Under 21 prelevato dal Palermo per 4,5 milioni, e sulla destra, con Widmer in partenza per Napoli, il pescarese Zampano o lo spallino Lazzari, obiettivi appetiti ma non ancora concretizzati. Al centro, con Danilo e Samir probabili titolari, disponibile il riconfermato Angella, che lo scorso campionato, seppure impiegato a spizzichi e bocconi, ha


UDINESECALCIO

VOLTO NUOVO

IL RITIRO

Giuseppe Pezzella, nazionale Under 21 neo acquisto per la fascia sinistra

GettyImages

NEL VERDE DELLA CARINZIA DAL 16 AL 30 LUGLIO

gazione in campionato continui ad avvenire nei bassi fondali e che il tetto degli ingaggi non consenta di riempirsi le tasche come in altri club, rende difficile l’acquisizione di interpreti di un certo livello. E visto che anche il mercato

mondiale non offre più gli Alexis Sanchez, se non a club di livello superiore, è necessario guardare allora alla B e alla C italiana o a società bisognose di realizzare. O tempora o mores, e al mutare dei tempi è necessario adeguarsi.

Sede della preparazione estiva di quest’anno è la cittadina carinziana di Sankt Veit an der Glan, non lontana da Klagenfurt, comune di 12mila abitanti capoluogo del distretto omonimo. Cittadina medioevale di tipico stampo austriaco, linda e accogliente, situata ad un’altezza di 482 metri, il cui Municipio, la Rathaus (nella foto), risale al 1468. D’interesse storico anche la Colonna della peste, progetto di Angelo de Puti, commemorativa del regresso dell’epidemia che colpì la zona nel Medioevo. E’ la città natale del chirurgo e ginecologo Hermann Knaus, ideatore del

celebre metodo per il controllo delle nascite. La squadra di calcio omonima milita nella Regionalliga Mitte, la terza divisione austriaca. Moderna e funzionale la struttura polifunzionale denominata Jacques Lemans Arena, di 2480 posti, dotata di campo principale in erba naturale e di altri tre in sintetico, oltre ad una palestra. A beneficio degli sportivi che vorranno seguire l’Udinese nel corso del ritiro carinziano, l’Azienda di soggiorno locale ha concordato con il club bianconero dei pacchetti turistici a prezzo agevolato, atti ad abbinare turismo e calcio in maniera ottimale.

di Biancamaria Gonano

“I AMIS DA L'UDINES”, TARCENTO C'È Anche quest’anno l’Udinese club di Tarcento “I amis da l'Udines” ha organizzato il torneo di calcio a 7 “Insieme con Ilaria”. Ci racconta tutto il presidente Marco Costantini, attivissimo tifoso sempre pronto a dare una mano e ad aggregare:” Abbiamo ideato questo torneo nel 2015, per aiutare Ilaria e la sua famiglia nel sostenere le cure di cui necessitava per tentare di guarire da quella terribile malattia che è il morbo di Hodgkin. Purtroppo Ilaria ci ha lasciato poco dopo, ma noi nel suo ricordo continuiamo a ritrovarci con l’intento di poter aiutare qualcun’altro. Lo scopo di questa manifestazione, giunta alla terza edizione, è aiutare qualcuno di Tarcento e anche quest’anno i proventi sono stati

devoluti alla onlus “Volare insieme” che si occupa di ragazzi disabili della zona che gravitano presso il locale centro CRSE ma che noi amiamo chiamare” i ragazzi di via Udine”. Un bellissimo modo, sottolinea il presidente, per ricordare la sfortunata Ilaria,

stando in compagnia e intrattenendo i bambini in giochi e spettacoli funambolici con il freestyling di Luca Chiarvesio: "Calcisticamente parlando ha vinto la compagine della Polizia di Stato che dopo le qualifiche si è battuta con una formazione locale, gli “All stars”, seconda classificata oltrechè vincitrice dell’ambita "coppa chiosco", e con la squadra del club di Moruzzo, terza classificata. Anche quest’anno ogni squadra poteva partecipare al torneo anche con metà dei calciatori di sesso femminile, una simpatica regola voluta proprio per sottolineare lo spirito goliardico della manifestazione e il suo nobile scopo". Significativa è stata inoltre la presenza di Felipe, di recente passato

alla Spal, per tutta la durata del torneo, dove le altre sei squadre sono arrivate tutte quarte a pari merito. "Da quest’anno è stato istituito il trofeo “Insieme con Ilaria”, che rimarrà in possesso dei vincitori fino alla prossima edizione per poi essere rimesso in palio - conclude Costantini - . Tutto il direttivo del nostro club è orgoglioso del fatto che in soli cinque anni di vita le sue iniziative siano riuscite a dare in beneficenza una somma che si aggira sui 25mila euro e si sta già attivando per altre iniziative e nell’organizzazione della quarta edizione del torneo. Un risultato che sembrava irrealizzabile all’inizio ma che si è concretizzato con grande passione".

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 017


SIDICEVA...

si diceva...

ERO IL RE DEGLI STAYER Virginio Pizzali, di Mortegliano, fu il campione indiscusso e sfortunato della pista dietro

motori, oltrechè di altre specialità che ne fecero negli anni ’50 uno dei primattori azzurri di livello internazionale

N

elle gare di mezzofondo dietro motori ogni corridore è preceduto in pista da un allenatore che conduce una moto di grossa cilindrata, fino ai 2000 cc, dietro alla quale il ciclista, chiamato appunto “stayer”, ne sfrutta la scia, sviluppando velocità medie anche di 80 chilometri all’ora. Nella sua parte posteriore, la moto è dotata di un rullo che per il corridore rappresenta un punto di riferimento al quale avvicinarsi il più possibile, evitando però l’impatto. Per mantenere la giusta velocità e distanza, il ciclista grida all’allenatore “allez” se deve accelerare e “op op op” se viceversa era necessario diminuire la velocità. E fu a causa di un qui pro quo

in tale tipo d’intesa che Virginio Pizzali, classe 1934, di Mortegliano, nel 1959 ai Mondiali di Amsterdam fu vittima di un grave incidente quando al termine della gara, che il friulano stava conducendo

moto e il campione cadde rovinosamente, dando via libera allo spagnolo Timoner. Bilancio: assenza di fratture ma abrasioni in tutto il corpo. Negli anni ’50 il mezzofondo non era inserito nel programma dei campionati mondiali su pista ma l’Unione ciclistica internazionale assegnò comunque ufficiosamente la maglia iridata a Pizzali, che si aggiudicò una gara a Lipsia nel settembre del ’57. Titolo comunque più che meritato da un atleta che vinse nella specialità tutto ciò che c’era da vincere, persino il titolo italiano dei professionisti nel 1962, dopo il terribile incidente di Amsterdam. Oggi la specialità non fa più parte del programma olimpico né di quello mondiale.

Alle Olimpiadi di Melbourne nel '56 la medaglia d'oro gli venne assegnata "honoris causa"

18 | 05 07 2017 | TremilaSport+

autorevolmente, mancavano quattordici giri: un segnale di Pizzali inteso male dall’allenatore Pasquier provocò l’impatto della ruota della bici con il rullo della


SIDICEVA...

SFORTUNA OLIMPICA Dopo un percorso ciclistico che portò l’ex garzone di fornaio di Mortegliano, oggi 83enne, tra le stelle del firmamento azzurro della pista, giunse puntuale la convocazione in nazionale in occasione delle Olimpiadi del 1956 di Melbourne, in Australia. Il ct Guido Costa lo inserì nel quartetto dell’inseguimento a squadre sui 4000 metri, insieme a Leandro Faggin, Antonio Domenicali e Franco Gandini, ma nelle prove di qualificazione ecco la sfortuna attenderlo al varco: a dieci giri dal traguardo, con notevole vantaggio sulla tabella di marcia, nel rientrare da un cambio e sistemarsi nel giusto assetto, Pizzali toccò la ruota di chi lo precedeva e rovinò violentemente sulla pista. Gara conclusa, ricovero in ospedale e problemi per la sua sostituzione nel quartetto, dal momento che il regolamento non lo consentiva a gare iniziate. Il ricorso italiano fu però accolto e Pizzali venne sostituito da Valentino Gasparella, con gli azzurri a conquistare la medaglia d’oro superando in finale la Francia. Medaglia che venne assegnata “honoris causa” anche al campione friulano, nonostante non avesse preso parte alla finale.

PROTAGONISTA Sopra, Pizzali nel quartetto dell'inseguimento azzurro e, a lato, durante la prova in cui battè il record mondiale nei 200 metri lanciati. Nell'altra pagina e sotto, libri e giornali in cui si parlò di lui.

DALLO SPORT AL LAVORO Conclusa la carriera nel 1963 a causa di una sorta di subentrata “nausea della bicicletta”, Pizzali si dedicò al lavoro di rappresentante di varie aziende, impegnando il proprio tempo libero con la famiglia e la pittura, passione coltivata da autodidatta, attratto non dal figurativo ma dall’informale, dall’astratto e dai collage. Nutrito, appunto, il suo palmarès sportivo, con accanto ai molti titoli nazionali e internazionali anche il record mondiale nei 200 metri lanciati in 12” nel 1954 e in 11”3 nel 1955. Campione italiano stayer nel ’58, ’59, ’61 e ’62, indossò per 48 volte la maglia azzurra. E.F. TremilaSport+ | 05 07 2017 | 19


BASKET

IN BIANCOVERDE Il gruppo del camp del secondo turno insieme ai tecnici

IN QUOTA, SULL’ASSE ITALIA - SPAGNA Giunto alla sua 16ma edizione, il camp La Cantera si è avvalso a Forni di Sopra della collaborazione del club spagnolo Real Betis Siviglia

di EDI FABRIS

S

edicesimo anno di camp in quota e per Luigi Colosetti è tempo di bilanci e di flash back. “La prima volta fu nel 2002 sotto l’egida della Snaidero – ripropone il tecnico udinese, organizzatore dell’iniziativa insieme al numero uno del Laipacco, Lucio Coccolo - , e da allora, sotto diverse denominazioni

e fino a quella attuale, La Cantera, abbiamo operato all’insegna della continuità, con una cinquantina di ragazzi di varie età e provenienza (prevalentemente dalle province di Udine e Pordenone) suddivisi in due turni di una settimana ciascuno”. E se fino a qualche anno fa fu anche Tarvisio la sede del camp, con l’iniziativa ad essere “esportata” pure

in Spagna, a Logrono, e in Finlandia, a Kauhajoen, ora si è tornati a Forni di Sopra: “Qui disponiamo di ottime strutture – testimonia Colosetti, che ha come spalla il tecnico Leonardo Fiorino – con palestra e un campo all’aperto, piscina e sala fitness, anche se questa non viene sfruttata dal momento che il nostro è un camp tecnico, che esclude altro tipo di preparazione. Oltre a

Un'iniziativa che abbiamo esportato anche in Spagna e Finlandia

STAFF TECNICO Da sinistra, Fiorino, Camino Blanco, Colosetti e Guerrero

20 | 05 07 2017 | TremilaSport+

questo, gli impianti sono a due passi dall’hotel che ci ospita, il Posta”. PARTNERS A qualificare anno dopo anno l’iniziativa è poi la partecipazione di allenatori spagnoli, preposti all’affinamento tecnico dei giovani atleti: “Inizialmente furono Virtus e Fortitudo Bologna ad appoggiarci in

questo, ma in seguito ci avvalemmo della collaborazione di vari club spagnoli – evidenzia Colosetti - , dal Barcellona al Vitoria, dal Gran Canaria al Malaga e al Valencia, fresco vincitore del titolo in Spagna. Quest’anno abbiamo invece al nostro fianco il Real Betis Energia Plus Siviglia, che ci ha fornito pure il materiale sportivo dai colori biancoverdi per i ragazzi”. Dopo Dusko Ivanovic, Xavi Pascual e altri tecnici di elevato spessore, è la volta ora del giovane Antonio Jesus Camino Blanco, allenatore dell’Under 15 del club iberico, e di Vicente Gonzales Guerrero, che fu assistant coach di Scariolo al Malaga e ha pure all’attivo, come il collega, esperienze nel campionato portoghese. “Ogni due anni ritorno in Friuli ed è sempre un piacere”, assicura Guerrero. Orgoglio di Colosetti è inoltre l’aver ospitato nei propri camp anche giovani atleti poi affermatisi nel basket d’alto livello: “Per citarne alcuni, Antonutti, Ferrari, i fratelli Alibegovic, Fabio Mian, Vitali, Raphael Gaspardo e Baldi Rossi”, ricorda il tecnico, che nel più recente, ed è una simpatica curiosità, ha avuto nelle proprie file il figlio di un suo ex giocatore della mitica Gedeco 1983/84, Piero Cudia, di S.Vito al Tagliamento, a testimonianza che il fil rouge del basket non si spezza mai.


UDINESECALCIO

22 - 30 LUGLIO 2017 PALASPORT “PRIMO CARNERA” PALA PERUSINI www.fiba.com/it/world/u19women/2017

TremilaSport+ TremilaSport+| 20 | 0504 072017 2017| 021 | 21


22 - 30 LUGLIO 2017

È

destinata come sempre agli Stati Uniti, campione in carica, la parte del leone del campionato mondiale Under 19 femminile in programma a Udine e Cividale del Friuli dal 22 al 30 luglio, con Australia, Spagna e Francia possibili outsiders e l’Italia comunque destinata ad un ruolo di primattrice di fronte al proprio pubblico. Con la rappresentativa stelle e strisce, tradizionalmente più delle altre dotata tecnicamente e fisicamente, la selezione azzurra guidata da Giovanni Lucchesi s’incontrerà al Carnera, alle 20,45, nella terza giornata di gare, dopo aver affrontato la Cina all’esordio e il Mali in seconda battuta. Dopo la prima fase, il gruppo A, di cui fa parte l’Italia, s’incrocerà con il B, di cui fa parte una delle favorite, la Spagna, insieme a Russia, Portorico ed Egitto. Nato nel 1985, il mondiale

Girone A

Girone C

Italia Stati Uniti Cina Mali

Canada Lettonia Francia Corea

Girone B

Girone D

Russia Portorico Egitto Spagna

Ungheria Australia Giappone MESSICO

Under 19 femminile si disputa con cadenza biennale e nel medagliere gli Stati Uniti sono in testa con 7 ori. Dopo aver ospitato nel 2014 l’Europeo Under 20 femminile, nel 2015 quello maschile e lo scorso anno le finali continentali Under 16, il Friuli, nel risorto Carnera di Udine e a Cividale, apre le porte ora alla massima competizione mondiale Fiba di

ll’Italia

Il calendario de 22 luglio

Cina - Italia 23 luglio

Italia - Mali 25 luglio

Italia - USA

categoria, con il presidente regionale Fip, Giovanni Adami, e il deus ex

machina Davide Micalich, in prima fila. Capacità organizzativa e strutture costituiscono anche stavolta la base di un’annunciata perfetta riuscita dell’evento, con gare ad ingresso gratuito, ad esclusione delle ultime tre giornate.

MALI Sarà la giocatrice Salimatou Kourouma a guidare la squadra africana del Mali ai prossimi campionati mondiali U19 femminili.


PALASPORT “P. CARNERA” 22 Luglio

23 Luglio

sabato

Girone D

Girone C

ore 13:30 - Cividale del F.

PALA PERUSINI

Girone C

ore 14:00 - Udine

25 Luglio

DOMENICA Girone D

ore 13:30 - Cividale del F.

MARTEDì

Girone D

ore 14:00 - Udine

Girone D

ore 14:00 - Udine

ore 14:00 - Cividale del F.

Australia

Canada

Corea

Giappone

Ungheria

Giappone

Giappone

Corea

Lettonia

Ungheria

Australia

Messico

Girone D

Girone C

ore 15:45 - Cividale del F.

Girone C

ore 16:15 - Udine

Girone D

ore 15:45 - Cividale del F

Girone C

ore 16:15 - Udine

Girone C

ore 16:15 - Cividale del F.

ore 16:15 - Udine

Ungheria

Lettonia

Francia

Messico

Canada

Francia

Messico

Francia

Canada

Australia

Lettonia

Corea

Girone B

Girone A

ore 18:00 - Cividale del F.

Girone A

Girone B

Girone B

ore 18:00 - Cividale del F.

Russia

Mali

Stati Uniti

Egitto

Portorico

Egitto

Egitto

Stati Uniti

Cina

Portorico

Russia

Spagna

Girone B

Girone A

Girone A

ore 18:30 - Udine

Girone B

ore 18:30 - Udine

ore 18:30 - Cividale del F.

ore 18:30 - Udine

Girone A

Girone B

Girone A

ore 20:15 - Cividale del F.

ore 20:45 - Udine

Portorico

Cina

ITALIA

Spagna

Cina

Stati Uniti

Spagna

ITALIA

Mali

Russia

Mali

ITALIA

26 Luglio

28 Luglio

MERCOLEDì

OTTAVI DI FINALE (25)

ore 20:15 - Cividale del F.

29 Luglio

VENERDì

ore 20:45 - Cividale del F.

30 Luglio

SABATO

ore 20:45 - Udine

DOMENICA

9-16 (33)

9-16 (34)

13-16 (41)

13-16 (42)

15-16 (49) ORE 11:00

13-14 (50) ORE 13:15

A1

A2

L25

L26

L33

L34

L41

W41

B4

B3

L30

L29

W35

L36

L42

W42

OTTAVI DI FINALE (27)

OTTAVI DI FINALE (26)

ore 20:45 - Udine

9-16 (35)

9-16 (36)

9-12 (43)

9-12 (44)

7-8 (53) ORE 13:30

11-12 (51) ORE 15:30

A3

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L27

L28

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L45

L43

B2

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OTTAVI DI FINALE (29)

OTTAVI DI FINALE (28)

5-8 (45)

5-8 (46)

5-6 (54) ORE 16:00

9-10 (52) ORE 17:45

C1

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W45

W43

D4

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OTTAVI DI FINALE (31)

OTTAVI DI FINALE (30)

OTTAVI DI FINALE (32)

QUARTI DI FINALE (37)

QUARTI DI FINALE (39)

QUARTI DI FINALE (38)

PARTITA PER IL 3° POSTO (55)

FINALE (56) ORE 21:00

C3

C4

W27

QUARTI DI FINALE (40) W28

SEMIFINALI (47) W37

SEMIFINALI (48) W38

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D2

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PERSONAGGI CALCIOUDINESE

DATEMI UN MARTELLO L'esperienza americana di Nadia Maffo, che nel college della University of Southern Mississippi ha trovato stimoli e serenità per abbattere il muro dei 60 metri di EDI FABRIS

N

adia Maffo è tornata, spinta dalla nostalgia per la famiglia che vive a Pantianicco, il “paese delle mele” immerso nella campagna del Medio Friuli, ma anche dagli importanti impegni sportivi nazionali e internazionali che l’attendevano, i campionati italiani assoluti di atletica dello scorso fine settimana nel rinnovato “Grezar” di Trieste e gli Europei Under 20 di Bydgoszcz, in Polonia, in programma dal 13 al 16 luglio. Ma il suo futuro, perlomeno per i prossimi quattro anni, è ancora là, nelle terre bagnate dall’Ol’ Man River, ad Hattiesburg, dove l’ha portata una borsa di studio della University of Southern Mississippi e dove in pochi mesi ha superato se stessa, lanciando per

tre volte il martello oltre i 60 metri. Un boom che il suo allenatore alla Libertas Malignani, Mario Vecchiato, con cui si prepara ora fino a fine europeo, e lei stessa spiegano in primis con la possibilità di dedicarsi in toto, nell’ambito del college, all’attività sportiva e di studio, senza altri impegni o distrazioni. “Ho potuto infatti lanciare riposata, tranquilla e concentrata, vivendo veramente da atleta – ammette Nadia - , in questo seguita accuratamente dalla mia ventottenne allenatrice Jennifer Svoboda, ex pesista che causa un infortunio è stata costretta a lasciare prematuramente l’attività agonistica. Ora però sono sinceramente un po’ stanca, mentalmente e fisicamente, causa le troppe gare, anche con lunghi spostamenti, che si disputano negli

Ho potuto lanciare riposata e concentrata, facendo vita da atleta 24 | 05 07 2017 | TremilaSport+

MISS

Nata il 6 giugno 1996, Nadia Maffo è tesserata con la Libertas Malignani di Udine, dov'è seguita da Mario Vecchiato. Oltrechè per le indiscutibili doti tecniche, riscuote molti consensi anche per il proprio fascino muliebre, evidenziato chiaramente dalla foto sopra.

Stati Uniti. Da gennaio a maggio ho gareggiato in pratica non stop e a questo non ero abituata”. Ma la prossima stagione, assicura, sarà per lei al top: “Con la preparazione invernale acquisirò massa e mi stabilizzerò. Ultimamente ho effettuato allenamenti di scarico, anche nervoso, ed ora mi sto ricaricando in vista degli Europei, dove spero di salire sul podio o perlomeno di arrivare in finale”. VITA DI COLLEGE Un cambio di vita e di abitudini essenziale, quello attraverso il quale Nadia è passata negli ultimi mesi ma che evidentemente gli ha fatto bene oltre le previsioni: “Il sistema americano è molto diverso da quello italiano – lei spiega - : studio Business, la nostra economia e commercio, con 12 ore settimanali di lezione, e vivo al campus, dove devo sottostare ad orari ben precisi, dividendo la camera con un’altra ragazza e con zero privacy. Oltre all’impegno universitario ho ovviamente quello sportivo, che prevede ogni giorno, salvo il martedì, oltre alle gare, un’ora di palestra e due di lanci. Ho una borsa di studio di quattro anni che copre ogni spesa e che m’impegna a svolgere entrambe le attività


UDINESECALCIO PERSONAGGI

All'inizio è stata un po' dura anche perchè non conoscevo la lingua ma ora me la cavo bene secondo programma. All’inizio è stata un po’ dura, anche perché non conoscevo la lingua, ma adesso me la cavo bene. E il prossimo anno, dopo il primo obbligatorio nel campus, potrò anche scegliere di andare a vivere per mio conto al di fuori dello stesso. Al termine del quadriennio potrei tornare in Italia ma penso invece che rimarrò là. Gli Stati Uniti ti offrono infatti delle chances anche lavorative e sarebbe un peccato non approfittarne”. SOGNO IRIDATO L’obiettivo sportivo primario di ogni atleta di livello è costituito dalle Olimpiadi e anche Nadia al proposito non è da meno: “So cosa voglio – ammette – , ho la testa a posto, e

IN AZIONE La martellista di Pantianicco in fase di lancio su una pedana americana

da noi in Italia: la gente è più aperta e accogliente rispetto al nord, e la maggior povertà la rende fra l’altro più umile. La mia famiglia mi manca parecchio ma in questo contesto sono comunque riuscita ad inserirmi senza troppa difficoltà”. E dopo l’Europeo, prima di salire sul volo che da Venezia la riporterà a New Orleans attraverso uno scalo europeo, Nadia preannuncia che si concederà un mese di vacanza assoluta: “Fino a metà agosto niente più martello, peso, concentrazione specifica e quant’altro – sorride - . Relax assoluto, necessario anche per potermi ripresentare alla prossima stagione americana ricaricata al punto giusto”.

ESULTANZA Nadia a braccia alzate dopo aver superato il limite di 60 metri. Sotto, in un momento di relax ai recenti Assoluti di Trieste. Ora, rientrata fino a metà agosto in italia, si sta preparando per i campionati europei Under 20 in Polonia

per raggiungere tale obiettivo sono cosciente che dovrò impegnarmi al massimo, anche perché negli Usa ci sono atleti e atlete che lanciano a 70 metri, con concorrenza quindi più marcata rispetto all’Italia, dove con i miei 60 e passa risulto fra le migliori. Ma voglio darci dentro per ottenere anch’io misure così. Fra tre anni, quando ne avrò 24 e magari mi sarò fatta un nome, vedremo, e nel frattempo, grazie alla borsa di studio, potrò prepararmi sicuramente al meglio”. E anche l’ambiente esterno, testimonia Nadia, le è di aiuto nella sua crescita sportiva e personale: “Qui al sud degli Stati Uniti è un po’ come

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 025


ATLETICA LEGGERA

ASSOLUTI: NIENTE TITOLI, MA MOLTI REGIONALI Nessun titolo tricolore ma diverse medaglie d’argento e di bronzo e buoni piazzamenti per l’atletica regionale nella “tre giorni” triestina dei campionati italiani Assoluti disputata lo scorso fine settimana al rinnovato stadio “Grezar” e della quale vi proponiamo alcune immagini significative. Con alcune gare disturbate domenica da folate di vento, le piazze d’onore sono state conquistate, nei 400 ostacoli, dalla pordenonese dell’Aeronautica Marzia Caravelli (56”65), che ha preceduto la palmarina Ilaria Vitale, terza sul podio. E argento è stato anche per Tania Vicenzino nel lungo, con 6,22, Desirèe Rossit nell’alto (1,86) e per la triestina Nicla Mosetti, tesserata per la Bracco Milano, nei 100 ostacoli con 13”37. Medaglie di bronzo sono giunte anche nel lancio del martello, con l’udinese della Polizia Marco Bortolato a scagliare l’attrezzo a 68,22 metri, e per Enrico Riccobon, della Brugnera Friulintagli, negli 800 in 1’50”39. Niente podio, invece, per altri portacolori regionali comunque interpreti di buone prestazioni. Significativa quella del 37enne Alessandro Talotti, della Libertas Malignani, che con un buon 2,05 ha dato addio alle gare dopo una carriera ricca di allori e con il nuovo incarico di delegato provinciale udinese del Coni. Quarto posto, poi, nei 1500 femminili, per la triestinastatunitense Joyce Mattagliano, della Brugnera Friulintagli, che dopo una partenza lanciata ha ceduto il passo nel finale, concludendo a 4’21”55, e per Nadia Maffo nel martello. Finalisti senza podio anche Giada Carmassi, settima nei 100 ostacoli, il gemonese Valerio Forgiarini nel disco e l’udinese Giulia Cargnelli nell’asta.

Giada Carmassi

26 | 05 07 2017 | TremilaSport+

Marco Bortolato

Tania Vicenzino

Desirèe Rossit

Alessandro Talotti


I A MEDAGLIA

Enrico Riccobon

Marzia Caravelli

Giulia Cargnelli

Nicla Mosetti

Joice Mattagliano

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 27


PALLAVOLO

LE RAGIONI DI UN ADDIO Il presidente della Pav Udine, Marcello Gianardi, chiarisce le reali motivazioni del forfait

P

er alcune discipline, come in particolare il basket e il volley, quando si concludono i vari campionati inizia la stagione dei trasferimenti, non solo dei giocatori e degli allenatori tesserati ma anche quello dei diritti di partecipazione ai diversi tornei di categoria. Ogni estate dunque, in tutte le regioni italiane, accade che piazze di lunga tradizione e prestigio sportivo scompaiano a beneficio di altre che dal nulla invece prendono vita o addirittura tentano di ritornare ad antichi splendori dopo analoghe sparizioni in tempi precedenti. Con buona pace di tifosi e appassionati che, d’altro canto, partecipano in modo residuale e comunque insufficiente a coprire i costi di gestione di una società

sportiva, come fanno prontamente notare sponsor e dirigenti. Le cause del fenomeno sono naturalmente varie, con sfumature spesso diverse da luogo a luogo, ma certamente gli aspetti economici sono un comune denominatore. Il caso che quest’estate ha visto protagonista la storica Pav Udine, che si appresta a formalizzare l’avvenuto accordo per il trasferimento del proprio titolo sportivo di partecipazione al campionato di serie B1 a Modena, mantenendo in vita a Udine il solo settore giovanile, se dunque non rappresenta una novità sicuramente costituisce un’eccezione relativamente alle cause. “La sofferta decisione non nasce in relazione alla salute economica del club – ha infatti chiarito Marcello Gianardi,

In Regione le difficoltà economiche e i "campanili" sono un freno 28 | 05 07 2017 | TremilaSport+

presidente del sodalizio (a destra nella foto) – ma dalla presa d’atto che non esistono, oramai da lungo tempo, le condizioni per un ricambio nell’attuale dirigenza che dia nuova linfa e motivazioni ad un club i cui vertici, davanti alle crescenti difficoltà di gestire una società per mantenerla ad alto livello, hanno deciso di passare la mano. Abbiamo iniziato le trattative con l’intento di far rimanere il titolo in Regione e nonostante un forte interessamento del Porcia non siamo riusciti a raggiungere un accordo e quindi, tra le diverse offerte pervenute, abbiamo accettato quella di Modena, che ci offriva le migliori condizioni e garanzie”. LOGORIO Esclusa dunque la motivazione economica, quale situazione è stata determinante nel dar vita alle difficoltà di gestione di cui ci ha fatto cenno? “A parte il logorio fisiologico che accumula un gruppo di persone che da troppo tempo tira la carretta, un ruolo importante nella decisione ha giocato la difficile gestione dell’impiantistica: il PalaBenedetti è sempre più sovraffollato e riuscire a trovare spazi temporali per allenarci in maniera adeguata era sempre più

complesso e costoso”. Situazione che potrebbe cambiare a breve con la riapertura del “Carnera”? “Noi stiamo alla finestra. Al momento non è proprio chiaro chi potrà accedervi e soprattutto con quali modalità e quali costi che temo, non saranno proprio concorrenziali". Il movimento del volley in Regione vanta tantissimi tesserati e anche diverse compagini in serie B1, ma da troppo tempo nessuna riesce a salire in A2 e i migliori prodotti del vivaio sono costretti a trasferirsi. Cosa manca a suo avviso per il salto di qualità? “A mio avviso la serie A2 è un campionato che fa paura a molti club perché molto costoso in termini di budget e con poco appeal per gli sponsor data la scarsa visibilità rispetto alla serie A1. Penso che la Federazione farebbe bene a rivedere il format di questo campionato. In merito alla situazione regionale ritengo invece che le oggettive difficoltà economiche che comporta l’eventuale salto e la passione per il campanile che impedisce le integrazioni necessarie, siano i freni più consistenti all’ulteriore sviluppo del nostro movimento.” Giuseppe Passoni


BMX

RIVIGNANO-TEOR, FESTA SU DUE RUOTE Un weekend di sole ha accolto i 350 atleti per la gara più importante dell'anno, il Campionato Italiano assoluto bmx e cruiser 2017. Squadre provenienti da tutta l'Italia e perfino dalla lontana Sicilia per due giorni hanno letteralmente riempito l'impianto friulano l'Arena Bmx Friuli di Rivignano Teor, in provincia di Udine. L'evento è iniziato il sabato pomeriggio con il Campionato Italiano assoluto Cruiser 2017, che ha incoronato nella categoria Allievi il forte atleta del Team Biciaio Marco Radaelli, che con un finale perfetto ha relegato al secondo posto l'atleta di casa Alessandro Liut e sul terzo gradino del podio il lombardo Tommaso Gasparoli, del team Audace sportiva Besnate. Nella categoria Allievi maglia tricolore per il vicentino del Team Creazzo Omar Ferrari e medaglia d'argento per un atleta friulano della 48erre bmx team Tommaso Marano, mentre al terzo posto si è classificato Carlo Marin del team padovano Panthers Boys. Nelle categorie Master, nella Cruiser 17/24 Corrado Toso ha vinto la sua prima maglia iridata grazie ad un finale perfetto, tenendo a bada gli scatenati Matteo Polinari e Niccolò Menin. La maglia iridata della categoria Cruiser 30/39 invece è tornta nel Veneto con l'inossidabile Piero Piovesan dei Panthers Boys di Padova, seguito da Paolo Ritardati, con al terzo posto Marco Gaule. Veste di nuovo la maglia di campione del mondo anche il vicentino Federico Ventura, nella categoria Cruiser 40+, che relega al secondo posto un ottimo Matteo Mezzari e al terzo il suo compagno di squadra Francesco Maule. Nella giornata di domenica, con la gara clou dell'evento con oltre 300 atleti pronti a sfidarsi per il titolo vacante, nella categoria regina, la Elit, vincitore un velocissimo Nicolò Bonini del Ciclomania Racing: meritata vittoria, la sua, dopo due anni di infortuni. Al secondo posto il campione uscente Roberto Cristoforo che riesce a contenere al terzo posto il rientrante Mattia Furlan. Nella categoria Junior, dopo aver vinto la maglia iridata nella categoria allievi, il perugino Giacomo Gargaglia ha vinto la finale con autorità, secondo, del team Besnate, Alessio Budelli e al terzo gradino del podio un ottimo Andrea Dal Lago, in testa fino a metà gara. Nella categoria Allievi, vittoria al fotofinish per Mattia Girlanda su Federico De Vecchi e Tommaso Dalla Stella. Marco Radaelli ha conquistato il suo secondo titolo di campione mondiale vincendo la categoria Esordienti davanti a Albert Groppo, che ci ha provato fino all'arrivo, e al terzo arrivato Federico Gambetta. Grandissima vittoria nella categoria Master 17/24 dell'atleta del Ciclomania racing Francesco Annechini, che ha conquistato il titolo

mondiale vincendo la finale su Alberto Bonaglia e Riccardo Savio. L'ultima maglia in palio, quella della categoria master 30+, è andata al sempre verde Mauro Paiusco, un veterano del bmx italiano, che non ha sbagliato nulla ed è andato a vincere su Damiano Campedelli e Luca Mazzarol. Nei Giovanissimi strepitosa vittoria dell'atleta di casa Gabriele Delle Vedove nella categoria 9 anni, per il secondo anno di fila il più forte d'Italia, e il sesto posto di Emanuele D'Urso, sesto nella categoria 7 anni, raggruppamento con gli atleti più piccoli dell'intera manifestazione . Nel Challenge Giovanissimi bmx 2017 la squadra che si candida campione d'Italia grazie agli ottimi piazzamenti dei suoi giovani è la squadra vicentina del Team Creazzo, con al secondo posto il Team Verona ed al terzo il sodalizio lombardo dell'Olgiatese. La squadra di casa la 48erre Bmx Team si è piazzata invece 4°.

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 029


SCHERMA CALCIOUDINESE

LA SIGNORA DELLA MENTE E LE STELLINE DELLA SCHERMA La mental trainer Marianna Pertoldi e i suoi giovani campioni Battiston, Fornasir e Gon testimoniano la bontà dell’allenamento mentale nello sport

M

ental training, detto nell’idioma anglosassone, fa certo più effetto di un “allenamento mentale” detto nella lingua di Dante ma la sostanza è la stessa e un numero sempre più elevato di atleti di varie discipline se ne avvale per superare gli inevitabili momenti di ansia e di stress che anticipano le loro prestazioni o li accompagnano durante o dopo le stesse. E un segreto di certe vittorie sta appunto anche in questo, nel relax psicologico dei campioni. La dottoressa Marianna Pertoldi è orgogliosamente partecipe dal canto proprio delle recenti medaglie d’oro

conquistate lo scorso maggio nella sciabola agli italiani Under 20 e Under 17 a Cagliari da due dei suoi allievi, Michela Battiston e Alberto Fornasir, della Gemina di S.Giorgio di Nogaro, nonché della crescita esponenziale di Anais Gon, bionda “stellina” dell’Asu. “Il mental training è un supporto psicologico conferito agli atleti con metodi ben definiti – spiega la Perto ldi - , per permettere loro, nel caso della scherma, di salire in pedana con la giusta autostima e consapevolezza nei propri mezzi e con la tranquillità necessaria a disputare il confronto. La scherma, come le arti marziali dalle quali provengo anche come atleta, è una disciplina “guerriera” ed è così

In prossimità delle gare grazie al mental training riesco a mantenere la giusta calma e concentrazione 30 | 05 07 2017 | TremilaSport+

anche necessario, in parallelo, disporre di una tensione emotiva ottimale. Un compito delicato, perciò, quello di un mental trainer, e nel contempo stimolante, tantopiù se alla fine giungono i risultati sportivi ottenuti grazie anche al suo operato”. GIOVANI LEONI La testimonianza diretta del beneficio ricevuto giunge dai diretti interessati, a cominciare da Michela Battiston, classe 1997, di Malisana di Torviscosa, che agli italiani di Cagliari è salita sul primo podio della sciabola Under 20, con grande merito anche dei suoi maestri Christian Rascioni e Sara Vicenzin. Reduce dalla delusione di aprile ai mondiali giovanili di Plovdiv, dove solo una stoccata le aveva impedito la conquista del titolo iridato, Michela si è risollevata alla grande in Sardegna, battendo in finale l’altra azzurra Lucia Lucarini, bissando così la conquista


UDINESECALCIO SCHERMA

Entrare a far parte di un gruppo militare è il sogno di tutti gli atleti

della Coppa Italia di una settimana prima a Caorle con una prova, sottolineano le cronache, perfetta dal punto di vista tecnico e mentale. “Certo – conferma la sciabolatrice - , la tranquillità e la consapevolezza nelle mie capacità con cui ho affrontato queste gare mi sono state di determinante aiuto. Una serenità conferitami ora anche dal mio ingresso nel gruppo sportivo dell’Aeronautica, quello che mi permetterà in futuro di dedicarmi a tempo pieno alla scherma e di continuare nel contempo i miei studi universitari di psicologia”. Speranza di entrare a far parte di un gruppo sportivo militare che è propria anche di Alberto Fornasir, diciassettenne di Porpetto anch’egli del club Gemina, che agli italiani di Cagliari si è laureato campione d’Italia Under 17 di sciabola: “E’ un po’ il sogno di tutti gli atleti – lui conferma – e anch’io lo coltivo, naturalmente. Riguardo al mental training è stato davvero il valore aggiunto da quando l’ho adottato, con soprattutto un maggior controllo dell’inevitabile ansia che ti assale al momento di salire in pedana, anche se poi la tensione del confronto ti porta ad agire d’istinto, senza pensare troppo a ciò che stai facendo”. Classe 2000, Alberto ha iniziato con la scherma a soli quattro anni e mezzo: “Un volantino invitava le famiglie a portare i loro bambini in palestra e così, per quanto mi riguarda, è stato – racconta - . E in seguito mi sono appassionato, migliorando e ottenendo i primi risultati soddisfacenti.

ATLETICA LEGGERA

MEETING SPORT SOLIDARIETÀ, 28^ EDIZIONE NELLA CORNICE LIGNANESE

MOMENTI DI GLORIA Gioie in pedana per i giovani campioni seguiti dalla mental trainer Marianna Pertoldi, nella foto sopra insieme a loro, ospiti della nostra redazione In generale un piccolo rammarico: quello di constatare che a S.Giorgio di Nogaro pochi sono al corrente che vi si fa scherma, pure se i livelli nazionali e internazionali raggiunti nel tempo dalla Gemina, la mia società, sono di assoluto prestigio”. Ha cominciato all’età di sei anni, invece, entusiasmata da bambina dalla storia dei tre moschettieri di Dumas, Anais Gon, diciassettenne udinese di padre friulano e madre francese, che nell’Asu sta evidenziando progressi costanti e gareggia a livello di nazionale sotto due bandiere, italiana e francese: “Ancora non ho ottenuto i brillanti risultati di Michela e Alberto – sorride la ragazza, allieva del Liceo linguistico Percoto – ma m’impegno per riuscirci. Anche a me, che sono molto emotiva, il mental training ha dato una mano importante e alla vigilia delle gare riesco grazie ad esso a mantenere la giusta calma e concentrazione. Nella prossima stagione

E' giunto alla 28esima edizione, il meeting internazionale Sport Solidarietà, in programma il 12 luglio con inizio alle 20 allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro. Un appuntamento ormai tradizionale, organizzato dal patron Giorgio Dannisi e dal suo staff, che è stato presentato martedì a Udine e nel quale si è voluto evidenziare pure il significato morale della manifestazione, nella quale gareggeranno anche atleti disabili. Nutrita, come di consueto, la rappresentanza giamaicana, ad esclusione di Shelly Ann Fraser,

passerò nella categoria Giovani e con l’aiuto dei maestri dell’Asu, Piraino e Floreani, conto di compiere passi importanti anche nella nuova realtà”. Edi Fabris

la pluricampionessa olimpica attualmente in stato interessante. Sarà presente invece, ma solo come testimonial, la Thompson. Nelle varie gare, i nomi di spicco sono, nei 100 maschili, gli statunitensi Cameron Burrell e Isiah Young, e nei femminili la giamaicana Williams, mentre nei 400 donne spicca la presenza dell'americana Jessica Beard. Nei 400 ostacoli uomini, abbinati al 4° Trofeo Ottavio Missoni e alla lotteria benefica, al via anche l'azzurro Lorenzo Vergani accanto all'argento olimpico di Londra, Michael Tinsley. Nei 1500

maschili da seguire l'ex campione mondiale juniores Driouch Hamza, del Qatar. Nei concorsi, nel lungo gareggerà anche la friulana di Carlino, Tania Vicenzino, argento agli Assoluti, mentre nell'alto, dove forse parteciperà anche Alessandro Talotti, interessanti il giapponese Tobe e l'americano Robinson. Nel disco anche il riconfermato campione italiano Hannes Kirchler, meranese. Altra presenza regionale quella di Giada Carmassi, settima in finale agli Assoluti nei 100 ostacoli femminile. L'ingresso è gratuito, con possibili offerte libere.

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 031


PESISTICA

TALENTO Mirko Zanni è uno dei giovani più che promettenti della pesistica regionale

PIÙ PESO NEI PESI AL COMITATO REGIONALE FIPE

Ernesto Zanetti, pesista e tecnico dai trascorsi illustri, al vertice regionale Fipe Servizi

I

l Comitato Regionale FIPE del Friuli Venezia Giulia, che è sempre stato all’avanguardia nel mondo della Pesistica, sta vivendo un momento di grandi trasformazioni e di cambio generazionale negli atleti, ma dimostra anche una grande vivacità. A gennaio c’è stato anche il cambio alla dirigenza del Comitato Regionale, che è passata da Giovanni Righi, che l’ha retta con competenza e maestria per tre quadrienni caratterizzati da grandi cambiamenti soprattutto sul piano amministrativo e gestionale, a Francesco Coassin, che ha esordito

alla grande: come capodelegazione alla 53^ edizione del recente Torneo Alpe Adria, presentando una squadra di Under 17 che ha stravinto la prestigiosa manifestazione stabilendo anche il record di punteggio per quella gara. Ne parliamo con Ernesto Zanetti, ex ct della Pesistica alle Olimpiadi di Barcellona 1992 e nuovo presidente della Fipe Servizi. Già dirigente federale di qualificata esperienza internazionale, Zanetti risiede a Cervignano del Friuli dov'è presidente anche della Pesistica Miossport. Campione italiano di sollevamento pesi sul finire degli anni Sessanta, Maestro di Sport dal 1973,

Una nomina inattesa e gradita, della quale non avevo alcun sentore

32 | 05 07 2017 | TremilaSport+

MOMENTI Olimpiadi di Londra 2012: Zanetti e Scarantino

nel 1974 inizia la sua collaborazione con l’allora FILPJ, oggi FIPE, nel cui ambito ha ricoperto numerosi incarichi, tra cui direttore delle nazionali di pesistica olimpica. Tra il 1996 e il 2000 è stato membro della Commissione tecnica dell’IWF (International Weightlifting Federation) e fino al 2008 di quella Europea. E’ stato anche speaker nelle Olimpiadi di Seoul nel 1988. Nel 1997, a Bari, fu responsabile tecnico dell’organizzazione delle gare di sollevamento pesi ai Giochi del Mediterraneo. Ha partecipato, a vario titolo, ad altre due Olimpiadi, quella di Monaco nel 1972 e di Barcellona nel 1992. Zanetti, che è stato insignito di numerosi riconoscimenti sportivi nazionali ed internazionali, è stato nominato direttore sportivo dal Comitato organizzatore dell’ottavo Festival olimpico della gioventù europea (EYOF). Per molti anni è stato segretario generale del CONI del Friuli Venezia Giulia. È autore di numerosi articoli sportivi e di alcune pubblicazioni tecniche e scientifiche. “La nomina è stata proprio inaspettata perché non ne avevo nessun


PESISTICA

Ho scoperto e lanciato molti giovani, da Catia Iacuzzo a Giada Dijust. Ora largo alle giovani speranze, Mian, Ficco e Zanni sentore - ammette - Ho ricevuto un sms dal presidente della Federazione che mi informava del nuovo incarico che è stato poi formalizzato. Ci tengo a sottolineare il peso assunto dalla nostra Regione con gli incarichi nazionali FIPE ricoperti da membri del Comitato regionale Fvg: Mariarosa Flaiban, vicepresidente FIPE (Pesistica Pordenone) è stata eletta con il massimo dei voti non solo per venire incontro alle esigenze di chi spinge alle quote rosa. Fabiano Blasutig, coordinatore della Commissione Nazionale Ufficiali di Gara (Miossport Cervignano), Angelo Dalla Silvestra, membro della Commissione Nazionale Ufficiali di Gara (Miossport Cervignano), Dino Marcuz, direttore del Centro tecnico federale di Pordenone (Pesistica Pordenone), Luigi Grando, allenatore federale (Pesistica Pordenone). Si tratta di un riscontro oggettivo e importante perché nessuna carica dei friulani è stata richiesta e quindi ciò depone a favore di una certa forza della nostra Regione, che ha sempre fatto scuola tecnicamente ed ora è apprezzata anche a livello dirigenziale, sin dalla vice presidenza federale di Zoratti in carica per molti anni". CARTE VINCENTI Anche la modestia e la voglia di fare, rimboccandosi le maniche, ipotizza Zanetti: "Personalmente dopo la mia esperienza come direttore tecnico della federazione avevo scelto di andare in pensione dopo una lunga carriera. Evidentemente

ho lasciato un buon ricordo e hanno avuto fiducia in me. Come biglietto da visita avevo una serietà di comportamento che mi ha sempre accompagnato. Oggi il mio incarico non ha certo un ritorno economico ed è gravato da molte responsabilità. Mi occupo di gestire tutti gli aspetti commerciali relativi all’organizzazione degli eventi in Federazione. I miei quattro anni come segretario regionale del Coni mi sono serviti molto. Se dovessi raccontarmi direi che ho vissuto una vita sollevando pesi: ho frequentato la Scuola nazionale dello sport dal 1970 a 1973 e poi ho lavorato per la Federazione per trent’anni conoscendo l’apice della mia carriera diventando Commissario tecnico negli anni Novanta". Ancora incontro allenatori attuali che si ricordano di me, sorride il tecnico: "Ho scoperto e contribuito a far brillare molti giovani, da Catia Iacuzzo, che negli anni Novanta ha portato a casa cento record italiani, a Giada Dijust, ora arbitro e da anni nel grippo sportivo dell’Esercito. Adesso nel Comitato regionale si assiste ad un importante cambio generazionale con la nascita di nuovi giovani speranze come Valentina Mian, Cristian Ficco, che a soli sedici anni ha vinto lo scorso anno la medaglia Under 17 ai campionati europei, e Mirko Zanni, fresco di argento conquistato ai mondiali Junior che, pur essendo passato nell’Esercito, è cresciuto con dei tecnici della nostra Regione".

SUCCESSIONE Passaggio di consegne del Comitato Regionale FIPE tra Giovanni Righi (a destra) e Francesco Coassin (a sinistra). Al centro la neoeletta vicepresidente FIPE, Mariarosa Flaiban.

OLIMPIADI DI BARCELLONA 1992: Lauzana e Zanetti STRUTTURE "Il Friuli -Venezia Giulia può vantare buone strutture e il supporto di Luigi Grando, del Centro federale di Pordenone che forma atleti di tutto il nostro territorio - sottolinea Zanetti -. Esistono molte società storiche che continuano a lavorare bene, come la Pesistica Pordenone, quella Udinese, il Miossport di Cervignano, la società di San Giorgio della Richinvelda fondata dal padre di Ficco, l’Olympic Power di Fiume Veneto, i Vigili del Fuoco di Pordenone: un Comitato molto vivo caratterizzato dall’ottima qualità, nonostante i numeri del vicino Veneto ci sovrastino. Al recente Torneo Alpe Adria del 2 giugno, giunto alla 53° edizione, abbiamo ottenuto brillanti risultati. Di solito a questa manifestazione ogni rappresentativa porta quattro atleti: un senior, uno junior, un Under 17 e una donna. I nostri erano tutti Under 17, segno importante che ci fa guardare al futuro con speranza fondata sulla concretezza". TALENTI Ha iniziato alla grande la diciassettenne Deborah Muighirwa, che con una gara perentoria e sei prove valide su sei, non ha lasciato spazio alle pur qualificate concorrenti. Ha fatto seguito Mattia Cervesato, che non ha avuto difficoltà ad imporsi alla grande sui suoi pari età nella categoria Under 17. Ma il vero outsider è stato il sedicenne Cristiano Ficco, dominatore della manifestazione, che ha letteralmente sbaragliato il campo degli Juniores (Under 20) concludendo con un pregevolissimo 305 di totale (135+170) che costituisce il nuovo primato italiano e che gli ha consentito di realizzare un risultato Sinclair che lo pone al secondo posto assoluto di tutta la manifestazione. Ultimo a scendere in campo nei Senior, il piccolo Stefano Cordenons, che ha sfoggiato una condotta di gara da vero fuoriclasse, con cinque prove valide su sei riuscendo a realizzare un risultato Sinclair vicino ai 300 punti mettendo definitivamente a tacere le velleità degli avversari. Zanetti guiderà l’Alpe Adria, il torneo di pesistica più longevo d’Europa, fino al 2021. Ricorda con nostalgia le Olimpiadi di Barcellona del 1992, in cui da direttore tecnico vi portò il friulano di Mereto di Tomba, Vanni Lauzana, Norberto Oberburger, che conquistò la sua ultima medaglia, e Giovanni Scarantino, che giunse quattordicesimo nella categoria 56 chili: “Fu un’Olimpiade straordinaria, ma quella di Londra del 2012 per me lo fu ancor di più: ero turista e me la sono goduta senza problemi o ansie e lì trovai Mirco Scarantino, figlio di Giovanni, che si piazzò 14° nella stessa categoria del padre a distanza di molti anni. Abbiamo fatto una foto insieme che testimonia il passare degli anni ma rappresenta la grande passione sportiva che mi ha fatto percorrere tutta questa strada e che ancora mi anima”. Biancamaria Gonano

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 033


TENNIS

TORNEI E CLUB

IN CALO COSTANTE Dai 102 affiliati alla Fit Fvg nel 2014 si è passati agli attuali 82

E

videntemente la crisi economica, i tagli del Coni alle società sportive, i pochi giovani che si avvicinano al costoso gioco del tennis, hanno finito per penalizzare uno sport già “povero” per quanto riguarda la nostra Regione. Analizziamo dunque la situazione, tenendo conto dei numeri, che sono sempre quelli che contano. TORNEI Hanno subito una diminuzione anche nel 2017 i tornei iscritti

a calendario, un trend negativo che si è fatto allarmante negli ultimi anni: nel 2010/2012 le gare erano più di 100, nel 2013/14 le competizioni erano 96, l’anno successivo 90, per poi calare vistosamente con 78 tornei nel 2016 e 76 quest’anno. Oltre al fattore economico, ci sono stati diversi tornei annullati per mancanza di iscritti e via via hanno gettato la spugna circoli qualificati e importanti come Fagagna, AtomatTc Udinese, Zaccarelli,Triestino,

Campagnuzza, Roveredo in Piano, Natisone, tanto per citarne alcuni. CIRCOLI I club affiliati alla Fit regionale fanno da specchio ai tornei, in calo esponenziale: nel 2014 erano 102,nel 2015 98, lo scorso anno 87 e nel 2017 i circoli affiliati sono 82. Per quanto riguarda l’allestimento di gare, più o meno importanti, le società regionali non vedono proprio con entusiasmo l’organizzazione e quello che poi comporta

Molti i tornei annullati per mancanza di iscritti, anche da Circoli di livello a livello amatoriale, la gestione di una manifestazione. In soldoni meglio rimanere nel proprio ambito a coltivare corsi di tennis per amatori e agonisti e giovanili, che fanno indubbiamente cassa e non creano problemi.

STRUTTURE Nella foto, i campi di Tarvisio. Sopra, alcuni giovani e giovanissimi atleti.

34 | 05 07 2017 | TremilaSport+

FIT FVG A Trieste, sede della Federtennis regionale, non hanno di certo la bacchetta magica, fanno quello che la situazione attuale consente loro, stando soprattutto attenti e vigili sulle spese. In sintesi agiscono per il meglio con quello che passa il convento. Del resto la situazione è divenuta in questi ultimi anni pesante per i motivi che abbiamo sopra elencato ma è una situazione che coinvolge tutti gli sport e allora se può essere di conforto, riesumiamo il vecchio detto “Mal comune, mezzo gaudio”, perlomeno in attesa di tempi migliori. Roberto Cainero


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TremilaSport+ | 20 04 2017 | 035


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA Grande performance di Kenny Bedel, che ha ottenuto un prezioso argento individuale ed un bronzo nella gara a squadre ai Campionati Europei di Kaunas (Lituania), contribuendo alla miglior prestazione azzurra dal 2010 ad oggi.

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE KENNY BEDEL (VILLANOVA LIBERTAS)

PESISTICA

IL TEAM QUISQUASH 2000 NOVARA SI AGGIUDICA LA COPPA ITALIA

JUDO

VICE-CAMPIONE D’EUROPA ■ Dopo aver brillantemente superato i primi tre incontri per ippon (ko) e il quarto per waza-ari, cioè ai punti, Bedel si è fermato solo in finale contro il georgiano Lasha Bekauri. Nel suo virtuoso percorso il giovane judoka ha sconfitto prima l’ucraino Serhii Vostrenkov, poi Vusal Shamilov dell’Azerbaigian ed infine in semifinale il compagno di squadra Mattia Prosdocimo, che ha chiuso a sua volta con la medaglia di bronzo. «Sono soddisfatto

TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI !

anche se avrei potuto affrontare la finale in modo diverso. Ma una medaglia all’Europeo è una grande emozione, per la quale voglio ringraziare la mia famiglia, la mia società, Edoardo Muzzin e Franca Bolognin in particolare, e chiunque mi ha aiutato a crescere sul tatami per arrivare fino a qui. Ringrazio anche i miei compagni di palestra e di nazionale». Avrebbe voluto rifarsi nella terza giornata di gare per il campionato a squadre, magari

combattendo ancora una volta contro la Georgia, ma non ha avuto questa occasione per un infortunio alla caviglia. La prestigiosa squadra italiana messa insieme da Raffaele Toniolo è comunque riuscita a vincere la medaglia di bronzo. Kenny è dunque salito per la seconda volta sul podio europeo La prossima avventura da affrontare sarà il Campionato Mondiale Cadetti in programma a Santiago del Cile dal 9 al 13 agosto.

CALCIO

FINALE SPAGNOLA PER LA FORTEZZA CANTERA TORRE DE LEON ■Inizia come da tradizione nel migliore dei modi l’emozionante stagione estiva de La Fortezza Savona Cantera Torre de Leon, affiliata alla Libertas. Per la terza volta iscritti alla prestigiosa manifestazione iberica i ragazzi della “blanco-roha” che si erano già aggiudicati il trofeo nelle due precedenti edizioni, hanno rasentato il triplete cedendo solo ai tiri di rigore (5 a 4) ai quotati spagnoli dell’UE Bordeta, dopo che l’incontro bilanciatissimo era terminato in parità. Peccato che per motivi organizzativi la commissione alemanno/iberica abbia deciso di non far giocare i 2 tempi supplementari previsti inizialmente. visto che a parere degli addetti ai lavori i ra-

gazzi di Savona stavano uscendo alla distanza in virtù della buona condizione agonistica dimostrata. I giovani 2001 schierati nelle 5 gare in programma tra sab.17 e dom.18 hanno davvero ben figurato inanellando una serie eccezionale di vittorie ( c/o Argentona, Premia de Dalt, Cabrera) che hanno fatto registrare un bottino di 27 reti segnate e di zero goal subiti, risultando così l’attacco più prolifico (capocannoniere il bomber rossoblù Aboualy), la miglior difesa ed il primo posto nel girone di qualificazione all’italiana. La “Santa Susana Cup” si è svolta sui due campi Paseo de Mar 1 e 2 dell’omonima bellissima cittadina della Costa Maresme, un centro turistico

di primissimo livello. Vibrante e sofferta la finalissima come viene garantito ogni qualvolta si incontri un’italiana che lanci la sfida ai padroni di casa specie se in Catalunya. Dalla tribuna soleggiata (34°gradi) e gremita si è visto contrapporsi i talenti rivieraschi ai determinati e favoriti beniamini di casa verde/arancio. Ad un primo tempo di leggera marca barcellonese (palo interno a colpo sicuro) ha fatto seguito una seconda frazione in cui da recriminare hanno i ponentini (incursione pericolosa di Castiglione e parata salva partita su Zeka, sfortunato poi nell’occasione della trasformazione del quarto penalty che ha centrato il palo a portiere spiazzato ).

■L’asd Quisquash 2000 Novara Libertas mette a segno un altro successo aggiudicandosi la Coppa Italia di distensione su panca della Federazione di Pesistica Olimpica (Fipe). Il team novarese ha dominato la classifica a squadre della manifestazione organizzata a Ghemme dalla Asd True Gym. In pedana si sono sfidati 40 atleti, tra i quali 14 portacolori della Asd Quisquash 2000 che, sotto la guida del tecnico Andrea Contaldo, assistito da Andrea Cappa e dal campione europeo di body building Orazio Eliseo, si sono resi protagonisti protagonisti assoluti in tutte le categorie in gara. Tra le Under 17, è stata Anna Cambi, già campionessa europea e detentrice del record continentale, a sbaragliare la concorrenza con una brillantissima prestazione che le ha permesso di migliorare il suo record personale di 5 kg, portandolo così a 60 kg. Secondo posto per la compagna di squadra Beatrice Capella. Nella categoria Senior Femminile a salire in cima al podio è stata Martina Triolo, altra tesserata del Quisquash 2000 giunta seconda e Monica Poluzzi, quarta. Nel settore maschile vittoria, tra gli Under 17, per il giovane Danilo Medici che ha confermato la propria crescita così come Elia Brustia, terzo, e Marcello Zani, quarto. Bronzo per Alessio Girotti tra gli Juniores. L’altro campione europeo Livio Calabrò si è imposto facilmente nella categoria Senior kg 69 dove Simone Nuzzo è finito quarto. Tra i Senior, invece, Marco Marcellino si è piazzato secondo e Andrea Bartucci settimo.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA JUDO

TARCENTO APRE IL CIRCUITO ESTIVO 2017 ■ Tarcento teatro della prima fase del Circuito Estivo Libertas 2017, manifestazione sportiva – giunta alla 29^ edizione – che scalderà la stagione del judo friulgiuliano fino a settembre. L’Estate Tarcentina 2017 – gara inaugurale del circuito – è stata prima di sei imperdibili appuntamenti ed ha visto circa cinquanta atleti ed 8 club coinvolti sfidarsi nelle varie categorie. La sorpresa nella prima giornata è venuta da Gianluca Tieppo che ha vinto imperiosamente la categoria seniores kg. 66, regolando atleti più quotati. Bella anche la gara dei giovanissimi. Queste le classifiche: Anno 2008 – 1° Mattia Gino Codutti (Judo Kuroki Tarcento), 2° Alex Del Fabbro (Judo Kuroki Buja) Anno 2007 – Kg. 35 – 1° Thomas Colaoni (Judo Kuroki Tarcento), 2° Giacomo Bertossi (Judo Kuroki Tarcento), 3° Vittorio Salvador (Kuroki Zoppola) e Francesco Noel (Polisportiva Tamai), 5° Valentino Sturma (Judo Kuroki Buja) e Marco Salvador (Kuroki Zoppola), 7° Nicolas Revelant (Judo Kuroki Buja)

Cadetti Kg. + 73 – 1° Gabriele Zilioli (Polisportiva Tamai) Assoluti Kg. 66 – 1° Gianluca Tieppo (Judo Kuroki Tarcento), 2° Boris Gubiani (Judo Kuroki Tarcento) e Mattia Mazzoccato (Judo Pederobba), 4° Giovanni Boscaia (Polisportiva Tamai) Assoluti Kg. 73 – 1° Gino Gianmarco Stefanel (Judo Kuroki Tarcento), 2° Alberto Bertossi (Judo Kuroki Tarcento), 3° Otonier Contreras (A.S. Judo Azzanese), 4° Ivan Shaurli (Judo Kuroki Tarcento), 5° Francesco Pretini (Judo Kuroki Tracento) Assoluti Kg. 90 – 1° Astrit Resuli (Judo Kuroki Tarcento), 2° Davide Mauri (Judo Kuroki Tarcento), 3° Davide Shaurli (Judo Kuroki Tarcento), 4° Lorenzo De Marin (Polisportiva Tamai) Assoluti Kg. + 90 – 1° Giuliano Casco (Judo Kuroki Tarcento) Società – 1° Judo Kuroki Tarcento, 2° Polisportiva Tamai, 3° Polisportiva Villanova, 4° Judo Kuroki Faedis, 5° Kuroki Zoppola, 6° Judo Kuroki Buja, 7° Judo Pederobba, 8° .A.S. Judo Azzanese

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE Anno 2007 – Kg. + 35 – 1° Gianluca Sacilotto (Kuroki Zoppola), 2° Andriy Xhader Calcaterra (Judo Kuroki Faedis), 3° Jacopo Venchiarutti (Judo Kuroki Buja) ES A maschile Kg. 45 – 1° Tommaso Bergamo (Polisportiva Tamai), 2° Alessio Farmi (Judo Kuroki Tarcento), 3° Andrea Forabosco (Judo Kuroki Buja) ES A maschile – Kg. + 55 – 1° Riccardo Pasut (Polisportiva Villanova), 2° Daniel Clochiatti (Judo Kuroki Tarcento), 3° Stefano Pellegrini (Judo Kuroki Tarcento) ES A maschile – Kg. + 55 – 1° Itan Zanin (Polisportiva Tamai)

RA/ES femminile – Kg. 50 – 1° Luisa Gremese (Judo Kuroki Faedis), 2° Greta Zuzzi (Judo Kuroki Tracento), 3° Martina Adami (Judo Kuroki Tracento) ES A femminile Kg. + 50 – 1° Ilaria Cosenza (Judo Kuroki Tarcento), 2° Carolina Zilioli (Polisportiva Tamai), 3° Michelle Londero (Judo Kuroki Tarcento) ES B – 1° Samuel Serodine (Polisportiva Villanova), 2° Iacopo Bardus (Judo Kuroki Tarcento) Cadetti Kg. 73 – 1° Emre Bektes (Polisportiva Villanova), 2° Nicolò Rosit (Polisportiva Tamai), 3° Luca Pellegrini (Judo Kuroki Tarcento)

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ARTI MARZIALI CINESI

TUI SHOU E HEALTH QUIGONG SPOPOLANO A PORDENONE ■Grande successo dei due stage di arti marziali organizzati dalla FIWuK, in collaborazione con la Libertas e la Weisong School Pordenone del Maestro Liu Yuwei. L’appuntamento, che ha goduto del patrocinio del comune di Pordenone, si è svolto presso la palestra Gallini tra il 23 e il 25 giugno. Una parte dello stage è stata dedicata al Tui Shou, combattimento dedicato a chi pratica il Tai Ji Quan che in Cina sta sviluppando una nuova regolamentazione. Un’innovazione che non ha lasciato insensibile la federazione italiana che in fatti sta preparando un gruppo di atleti per rappresentare l’Italia in questa disciplina al primo campionato assoluto che avrà luogo nel 2018, proprio in Cina. Direttamente dalla Cina è giunto per formare i nuovi tecnici il prof. Huang Kanghui della Beijing Sport University, allenatore della Squadra Nazionale di Tai ji quan e respon-

sabile del Tai ji Tui Shou. Il primo campionato assoluto si terrà infatti in Cina nel 2018, e presto anche gli italiani saranno pronti a partecipare. L’altro corso è stato dedicato invece all’Health Quigong, disciplina energetica funzionale al benessere e particolarmente indicata per persone costrette sulla sedia a rotelle. Sono stati presentati due diversi stili. Uno classico ed uno

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più moderno, dedicato alle persone con problemi di mobilità. Quest’ultimo è stato ideato dalla federazione nella prospettiva del futuro un progetto riguardante il settore paralimpico, dal momento che anche questa pratica può avere degli sbocchi competitivi. Anche per questo corso la federazione è riuscita a far venire in Italia un esperto cinese, il prof. Tang Tiejun della Capital Institute of Physical Education, punto di riferimento mondiale per l’Health Qigong e nelle arti interne del Wushu. Soddisfatto anche il segretario generale della FIWuK Ettore Spoto, presente anche lui nei due giorni di corsi: «La partecipazione è stata sostanziosa e questo ci fa piacere. L’altissimo livello degli stage organizzati è stato recepito dagli istruttori. La federazione, dal canto suo, ritiene che l’investimento più importante sia quello di avere istruttori sempre aggiornati».

Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA PALLAVOLO

A FIGLINE VALDARNO IL TORNEO DI PALLAVOLO FEMMINILE UNDER 14 ■ Grande successo del Torneo di Pallavolo Femminile U/14 a Figline Valdarno, evento organizzato dalla Libertas di Valdarno Fiorentino, in collaborazione con l’AVIS ed il circolo MCL di Ponterosso. Hanno preso parte alla manifestazione quattro società di Pallavolo Femminile under 14, in rappresentanza delle due province toscane, Prato e Arezzo. Ben 48 atlete si sono messe alla prova dal 12 al 15 giugno 2017, presso il circolo MCL Ponterosso di Figline Valdarno, di fronte ad un folto ed appassionato pubblico. Un entusiasmante torneo all’italiana con gare al limite dei tre set che ha visto trionfare le ragazze dell’Asd Gree Volley di Levane (AR), seguite dalle atlete della Pallavolo Pian di Scò (AR). In terza posizione le giovani dell’Ariete Volley Prato, mentre non sono salite sul podio le ragazze del Volley Arno Montevarchi (AR). Le vincitrici hanno riportato a casa la Coppa Avis mentre a tutte le ragazze partecipanti la Libertas a consegnato una medaglia ricordo per la partecipazione al torneo.

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NUOTO

ANDREA NARCHIALLI SUGLI SCUDI AI CAMPIONATI DI TORINO ■ Due ori, due argenti ed un bronzo. Questo il bottino della Libertas Team Novara ai campionati di nuoto in vasca lunga che hanno avuto luogo al Palazzo del Nuoto di Torino dal 30 giugno al 2 luglio scorsi. Le gare, riservate alla categoria Esordienti A, hanno registrato la partecipazione di ben 500 giovani nuotatori, in rappresentanza di 28 società piemontesi e valdostane, per

un totale di 2000 presenze, A portare in alto i colori Libertas è stato in particolare Andrea Maia Narchialli, 12enne che si è aggiudicato due vittorie, nei 100 e nei 200 dorso, un secondo posto nei 100 sl ed un terzo nei 50 sl. Sul podio anche la coetanea Giulia Grossini, argento nei 100 farfalla, che ha poi sfiorato il bronzo anche nei 200 farfalla dove è giunta quarta e ha concluso con l’otta-

vo tempo nei 50 sl. Andrea Chiaravalli è arrivato settimo nei 200 rana, nono nei 50 sl e decimo nei 100 rana. Settima anche la staffetta 4×100 sl femminile composta dalle già citate Grossini, Narchialli, Carlotta Conti e Giada Musati. La stessa Conti è finita ottava negli 800 sl. Tutti questi risultati hanno garantito alla Libertas Team Novara l’ottavo posto nella classifica generale per società.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA BASKET

ATLETICA LIBERTAS RUNNER, UNA FESTA AMARANTO AI CAMPIONATI NAZIONALI ■ La Libertas Runner di Livorno in grande spolvero ai Campionati Nazionali Libertas di Atletica su pista, manifestazione che ha avuto luogo a Chieti l’1 e il 2 luglio 2017. Un gruppo di 12 esordienti, guidati da Giuseppe Giovinazzo, si è fatto valere portando il team livornese secondo nella classifica finale delle società. Un traguardo ottenuto in seguito a diverse prestazioni virtuose. Su tutte quella di Giacomo Giovinazzo, Campione Nazionale Libertas nei 50 mt con un tempo di 7.48''. Altro “oro” per la città di Livorno è venuto da 4 bambine esordienti B: Giulia Giovinazzo, Sara Pasquale, Sofia Soldani ed Eva Marini, nella staffetta 4×50. Un argento per 4 maschietti Esordienti A: Tommaso Nocchi, Leonardo Saladino, Antonio Del Vecchio e Giacomo Giovinazzo, nella staffetta 4×50. Nei 50 mt Esordienti A podio tutto amaranto 1° Giacomo Giovinazzo, 2° Federico Brunelli, 3° Antonio Del Vecchio, più un 4° con Tommaso Nocchi; nei 600 mt Esordienti A maschi: 6° posto con Leonardo Saladino; nei 600 mt Esordienti A femmine : 2° posto con Anna Lucia De Santis; nel salto in lungo Esordienti A: 2° posto con Giacomo Giovinazzo e 6° posto con Leonardo Saladino; nel Vortex Esordienti

SPORT APERTO

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A maschi: Tommaso Nocchi ha conquistato il 3° posto; Nei 50 mt Esordienti B femmine: Giulia Giovinazzo piazzata 2°; nei 600 mt Esordienti B femmine secondo posto con Eva Marini e 5° Sofia Soldani; nel salto in lungo Esordienti B femmine: Sara Pasquale 2° ed Eva Marini 5° nel Vortex Esordienti B femmine: 3° posto per Sara Pasquale e 4° posto per Giulia Giovinazzo. Non solo podi e grandi risultati,

ma anche piazzamenti minito come quelli di Giancarlo Varrone (7° salto in lungo e 9° nei 600 mt), di Matilde Danti (9° nel salto in lungo) hanno contribuito di ottenere i punti necessari per raggiungere il prestigioso secondo post. A dimostrazione che la coesione del gruppo e l’impegno di tutti siano fattori determinanti per il raggiungimento di grandi obiettivi. La seconda giornata ha visto

TA N TI B UON I MO TIVI P ER laAFFILIARSI inoltre Libertas Runners! Li-

vorno conquistare altri 4 titoli nazionali con i primi posti del Cadetto Edoardo Pasquale nei 300 hs, e della cadetta Lisa Dotti nei 300 hs, di Stefano Cassini nel salto in alto nei SM50, di Michele Pasquale nel lungo nei SM40. A suggellare una due giorni memorabile per la squadra livornese a cui sono andati anche i complimenti del presidente nazionale prof. Luigi Musacchia.

L’incontro perfetto fra Dolomiti e sport in Friuli

■ Lo sport è ambiente. Questo è il cuore del progetto Sport Aperto. Il Friuli ha scelto di promuovere le proprie iniziative sportive all’interno dei parchi naturali del territorio per dare concretezza a questo modo di pensare e vivere lo sport. Il Judo Libertas Porcia parte con il suo contributo da venerdì 8 a domenica 10 settembre, organizzando la prima edizione di una festa dedicata allo sport nei parchi, in collaborazione con l’Ente Parco Dolomiti Friulane e con il patrocinio del Comune di Andreis. Il Campus natura, cui hanno già aderito la Po-

lisportiva Villanova Judo Libertas, Crescere sul Tatami e Judo Libertas Cordenons, si svolgerà presso la foresteria del Parco Dolomiti Friulane e lo Chalet Villanova di Andreis. Non solo i bambini, ma anche le loro famiglie possono partecipare ai tre giorni che saranno un’imperdibile occasione di scoprire i Parchi Naturali intorno a noi, ed eleggerli a luoghi in cui trascorrere il tempo libero e dedicarsi al benessere, alla tutela della propria salute attraverso esercizi fisici, passeggiate, giochi e occasioni di socialità. È possibile partecipare alle attività dell’intera giornata o ad una singola.

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TREMILAITINERARI MTB

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Risalen CURIOSITÀ

a cura di STEFANO OSSO

S

e chiedete a un cividalese dove nasce il Natisone vi risponderà “dal monte Mia” ma la risposta non è esatta. Il Natisone ha origine, sul confine tra il comune di Taipana e la Slovenia, dalla confluenza del Rio Bianco e del Rio Nero che a loro volta sgorgano tra le rocce del Monte Maggiore e dal Gabrovig. E’ un luogo magico, nel vero senso della parola, in una vallata semideserta e dalla bellezza selvaggia, e in questo giro ci arriveremo partendo dal valico di Stupizza.Siccome l’alto corso del Natisone si svolge per un tratto in una stretta forra, per raggiungere la sua origine bisogna risalire gli spalloni del Brdo e dell’Ostra Kras per poi ridiscendere al livello del fiume. La prima parte dell’itinerario è quasi tutta su asfalto ma i panorami ripagano ampiamente la rinuncia allo sterrato. In compenso gran parte del

40 | 05 07 2017 | TremilaSport+

ritorno è su strade bianche con un divertente, seppur breve, single–track nel bosco. Per quanto possibile abbiamo cercato di seguire il corso del fiume ma l’orografia ci costringe a due ampie deviazioni, la prima a Bregjni/ Bergogna e la seconda a Prossenicco che però si meritano completamente la fatica della salita.Durante percorso vale la pena mettere in conto una sosta al ponte di Napoleone (Napoleonov Most) poco più a monte di Podbela. E’ un ponte in pietra a dorso di mulo in una della zone più suggestive della vallata ed è chiamato così perché fu attraversato dalle truppe francesi nel 1797. Infine non è trascurabile la possibilità di fare un tuffo nelle smeraldine e cristalline acque di questa parte del corso: presso le spiagge in prossimità dei ponti ci sono i cartelli con le analisi e il risultato della balneabilità è sempre “eccellente”!

Un tempo gli abitanti della zona, ritenevano che le acque del Natisone, proprio alla confluenza del Rio Bianco e del Rio Nero, avessero proprietà medicamentose, specialmente per problemi legati agli occhi. Inoltre narrano che durante il plenilunio di agosto le acque per un tratto non siano più trasparenti, ma diventino torbide di limo e sabbia prima di tornare a scorrere limpide. Non siamo in grado di confermare questi fatti, ma senz’altro il posto ha un’aura magica e non è improbabile che una krivapeta o un’agana — due creature fantastiche dell’immaginario popolare delle Valli — escano allo scoperto per confermarlo.

ALLA

DEL SOR

Descrizione giro In Slovenia, durante il periodo estivo i parcheggi lungo il Natisone sono a pagamento (1 €/ora, 8 € tutto il giorno) per cui l’itinerario parte dal valico confinario di Stupizza dove ci sono parcheggi gratuiti nel pressi della vecchia caserma. Passato il confine si risale il corso del fiume fino a Robič dove si svolta a sinistra per Kred e quindi si sale verso Borjana. In prossimità della chiesa si scende a sinistra verso Podbela e quindi si segue nuovamente il corso del Natisone in salendo in direzione di Logje. Da Logje una traversata in quota giunge a Bregjni dove si sale ancora un po’ prima di scendere a Ponte Vittorio Emanuele e rientrare in Italia. Subito a destra del ponte uno sterrato segue il greto del fiume fino a una curva dove c’è un palo

rosso sulla destra: lì c’è la confluenza del Rio Bianco e del Rio Nero, meta della nostra escursione. Si può lasciare la bici qui e scendere per qualche decina di metri fino a raggiungere l’acqua prima di rimontare in sella, tornare indietro fino a ponte Vittorio e quindi salire a Prossenicco.Subito dopo l’agriturismo Brez Mej si imbocca sulla sinistra lo sterrato che scende al ponte della Capra (in realtà è un guado) e poi risale verso Robidišče. Da quest’ultimo paesino si scende velocemente su asfalto verso Podbela ma passato il ponte sul Bela si svolta a destra verso il campeggio e si percorrono gli sterrati che seguono il lato sinistro del Natisone fino alla sella di Robič. Il rientro al valico avviene lungo lo stesso percorso fatto all’andata.


DAL SATELLITE UDINESECALCIO La zona è coperta dalle tavole 1:25.000 dell’Editrice Tabacco, foglio 041 “Cividale e Valli del Natisone” e foglio 026 “Prealpi Giulie Valli del Torre”. Il giro è descritto dettagliatamente su www. natisoneinbici.it/?p=3559 con possibilità di scaricare la traccia per il GPS in formato GPX e di visualizzarla su Bikemap.net

ndo il Natisone

A RICERCA

LLE SUE RGENTI INFO UTILI Il giro è lungo 53 km con un dislivello totale di 1.250 m e quindi richiede un certo allenamento. Non presenta difficoltà tecniche a parte un brevissimo tratto di ripida discesa su una rampa in cemento sotto l’abitato di Potoki e lo sterrato tra Prossenicco e Robidišče che è piuttosto dissestato e con fondo irregolare. Nel momento in cui scriviamo c’è anche una frana appena sotto Prossenicco superabile facilmente portando a mano la bici per qualche decina di metri. Il periodo migliore va dalla primavera all’autunno inoltrato ma durante il periodo estivo c’è anche la possibilità di fare un tuffo per rinfrescarsi. Acqua potabile la si trova facilmente in Slovenia, un po’ meno in Italia. Locali pubblici si trovano al confine e poi a Robič, Podbela, Bregjni, Prossenicco e Robidišče. A Podbela e a Prossenicco ci sono anche due piccoli empori.

TremilaSport+ | 05 07 2017 | 041


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