n° 12 TremilaSport 06 07 2016

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TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

12|16

06|07|2016

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m UDINESE

PRIMATTRICE

Roberta durante l'esibizione che le è valsa l'oro mondiale

CI VOLEVA UN GILARDINO pag 30

CALCIOMERCATO

I BOTTI DI ECCELLENZA E PROMOZIONE paGg 6-7

IL PERSONAGGIO

VENTRE

PIZZORNI E QUELLA MAGLIA PORTAROGNA pagG 10-11

MONDIALE PAGG 44

L'UDINESE ROBERTA GAZZETTA A MOSCA SUL TRONO DELLA DANZA ORIENTALE: STORIA DI UN TITOLO FATTO DI PASSIONE E SACRIFICIO


A GIUGNO RICOMINCIANO I CORSI

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A GIUGNO RICOMINCIANO I CORSI


SOMMARIO

12|16

06|07|2016

10

CALCIO

30-31 UDINESE

6 ECCELLENZA

7 PROMOZIONE

8 PRIMA CATEGORIA

10-11 SECONDA CATEGORIA

12 TERZA CATEGORIA

13-15 CARNICO

16-19 GIOVANILI

44

35

20 CALCIO A 5

29 FEMMINILE

40-41 BASKET 42-43 VOLLEY 44-50 ALTRI SPORT

Le Belle di Tremila Sport: Elena Strizzolo

RUBRICHE 32-33 SI DICEVA... 35-38 LE BELLE DI TREMILASPORT

34 NONSOLOSPORT

52-53 MONDO LIBERTAS 54-55 ITINERARI

29

calcio femminile Francesca Carchio difensore dell'Udinese-rosa, alla vigilia della nuova esperienza in serie B TremilaSport+ | 06 07 2016 | 3



EDITORIALE

.... Storie di donne che vogliono emergere

è

una copertina a suo modo inconsueta, quello del nuovo numero del nostro magazine, e la dedichiamo ad una campionessa del mondo di danza orientale, Roberta Gazzetta, fregiatasi di recente a Mosca di un titolo che ai più può parere privo di componenti di sacrificio e d’impegno tipiche di altre discipline. Ma leggendo l’intervista che dedichiamo all’interno alla giovanissima udinese, studentessa dello Zanon e appartenente alla scuola Sunshine di Palmanova, sotto questo aspetto anche l’ultimo degli scettici potrà ricredersi. Un numero in ampia versione rosa, quello che vi proponiamo, con una vetrina riservata anche alle “orchette” della pallanuoto triestina neopromosse in A2 e un’intervista ad una delle calciatrici di punta dell’Udinese che di recente ha effettuato il salto in serie B, Francesca Carchio, difensore pure della rappresentativa del Friuli Venezia Giulia reduce invece dalla sfortunata esperienza al Torneo delle Regioni in Calabria. Storie di donne che vogliono emergere, così come la canottiera triestina Beatrice Millo e le quattro magnifiche cui dedichiamo un altro servizio all’interno. Elemento femminile che nello sport ad ogni livello negli ultimi anni ha assunto un’elevata importanza, anche se le dirette interessate constatano spesso con rammarico che nonostante questo la disparità fra loro e i maschi risulta sempre sensibile a favore di questi ultimi. Una mentalità dura da sopprimere, ma diamo tempo al tempo. Una vetrina speciale la dedichiamo comunque ad un campionissimo di sempre, Primo Carnera, emblema storico di un Friuli e di un’Italia che hanno saputo imprimere il loro marchio nel mondo. Mentre dell’Udinese che ha ripreso da qualche giorno l’attività esprimiamo qualche dubbio riguardo i ventilati propositi di riscossa dopo le ultime tre stagioni all’insegna della precarietà: un allenatore da battaglia, Iachini, e una rosa che perderà qualche pezzo pregiato e che non si sta attrezzando adeguatamente dal punto di vista dell’esperienza e della qualità basteranno a salvare una volta di più la ghirba? E il distacco e lo scetticismo dei tifosi ad apparire evidenti.

Il Direttore Edi Fabris

magazine

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12| 16

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 6 luglio 2016.

PUBBLICITÀ MediaTremila Edizioni Viale Palmanova 146 - Udine Tel. 0432. 33 30 893 agenti@tremilasport.com

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LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

Mondo Udinese

QUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA DIZIONI

w w w. m o n d o u d i n e s e . c o m

TremilaSport+ | 06 07 2016 | 5


CALCIOECCELLENZA

Confermato Lugnan all’Ism Gradisca: “Voglio una squadra con la bava alla bocca”

I

nevitabilmente c’è molta attesa per quanto concerne il Fontanafredda: resta la tenue speranza del ripescaggio in Serie D, ma intanto i rossoneri si sono riorganizzati per partire il prossimo anno dall’Eccellenza con un importante ingresso nell’organigramma societario: a dare manforte al presidente Bertolini è infatti arrivato il manager Angelo Abbruzzese, nuovo vicepresidente. La prima mossa è stata la nomina del direttore sportivo, ossia Gianni Camatta. Ancora nulla di nuovo per il momento in casa Ism Gradisca. Di certa c’è però la conferma di Luca Lugnan in panchina: “Ci siamo confrontati molto serenamente con la dirigenza e abbiamo convenuto che ci sono le condizioni e l'entusiasmo per proseguire il lavoro iniziato nel gennaio scorso – commenta il tecnico sul sito ufficiale del club isontino -. Sicuramente si tratterà di una sfida diversa, perchè un conto è subentrare in corsa, con poco tempo per impostare le proprie idee e recuperare anche psicologicamente dei giocatori in quel momento un po' disorientati, e un altro è costruire un progetto in estate sin dalle sue fondamenta, e vederlo crescere può essere molto stimolante. Gradisca merita questa vetrina e vogliamo dimostrare che ci siamo a quanti ci hanno dato più volte per morti. Che ISM vorrei? Una squadra con la bava alla bocca, battagliera ma anche capace di proporre un calcio gradevole e offensivo. Dopo tre salvezze consecutive all'ultimo respiro mi piacerebbe una stagione con meno patemi”. Comincia a vedersi il nuovo Tolmezzo che sarà affidato a Gianluca Mascia: le partenze di Nardoni, Barone e Pignata sono di quelle pesanti, ma a compensarle al momento ci sono gli

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CALCIOMERCATO

CHIONS E CJARLINS, CHE BOTTI! Giallocrociati e orange attivissimi sul mercato in queste prime fasi. L’undici di Vittore si assicura Cussigh, Candussio e Nastri, mentre alla corte di Lenisa sbarcano Nardoni, Battiston e Zusso arrivi dell’ultim’ora del regista Alessandro Paolucci e dell’esterno Ruben Cadò, rispettivamente ex Chions e Tarcentina. Ci si aspetta un CjarlinsMuzane da vertice: il girone di ritorno degli orange è stato straordinario, ma il tecnico Vittore ci ha messo lo zampino chiedendo alcuni pezzi pregiati per fare della banda Zanutta un’autentica corazzata. Tra gli acquisti ufficiali figurano Cussigh, Candussio, Nastri e Alessandro Osso Armellino. Per quanto riguarda i giovani, invece, saluta il baby prodigio, Matteo Piccolotto, passato all’Altovicentino, mentre arrivano in prestito lo stopper Mirko Gregoris e l’esterno difensivo

Matteo Presotto, entrambi ’98 in arrivo dal Pordenone. Unico neo il mancato arrivo di Marzin, fedelissimo di Vittore, ma il centrocampista non se l’è proprio sentita di lasciare la “sua” Spal Cordovado. Il grande colpo degli ultimi giorni il Lumignacco lo ha messo a segno in porta, strappando il sì di Raffaele Clemente, corteggiato praticamente da mezza regione, mentre in attacco potrebbe arrivare Simone Motta dalla Virtus Corno del confermato Paolo Colavizza. Proprio a Corno si registra un interesse per Gianluca Favaro dell’Ism Gradisca, mentre è dato sul piede di partenza l’attaccante Valmir Gashi.

Capitolo Chions: confermato Alessandro Lenisa in panchina, i giallocrociati si sono affrettati a blindare Vettoretto, Visintin, Benedet, Sombra Alvarez e Furlanetto. In arrivo Nardoni dal Tolmezzo, Battiston dal Portomansuè, Fregonas dalla Liventina, Urbanetto dal Torre, Wainsztein dalla Sacilese, Zusso dal Cordenons, Barreca dalla Sanvitese e Bolzon dalla Gemonese. In uscita Paolucci, Caruso, Verrillo e Corvaglia. Infine il Torviscosa saluta Mattia Strussiat, passato al Brian, e prende Stan Dubiel dalla Sangiorgina, mentre la Manzanese è data per molto vicina a Julian Campanella, dell’Ism Gradisca.


PROMOZIONECALCIO

AI RAGGI X

BRIAN

RE DI INIZIO MERCATO L’undici di Precenicco si è mosso molto bene nelle prime fasi di calciomercato portandosi a casa pezzi pregiati come Michelin, Ietri e Strussiat. Drusian, Erodi e Davanzo passano invece alla corte di Rauso al Pravis

è

entrato nel vivo il calciomercato delle formazioni di Promozione: particolarmente attivo il Porcia del neo direttore sportivo Emanuele Cusin che, dopo aver ottenuto il sì di Giacomazzi e Mauro, piazza altri due colpi prelevando Giovanni Vriz, attaccante dall’Opitergina, e Valerio Martini, centrocampista classe ’89 in

arrivo dal PrataFalchi. Al Pravisdomini è terminata l’avventura di Samuel Attah: per sostituire il potente centravanti si punta a Stefano Della Bianca, in uscita dal Chions, anche se circolano diverse voci sul possibile ritorno in maglia orange di Luis Carlos Zanutto. Intanto è ufficiale l’approdo di Alberto Drusian a centrocampo, di Matteo Erodi in difesa, così come quello

Colpi di scena sulle panchine di Tarcentina e Flaibano con gli addii di Giatti e Rossi

di Augusto Davanzo in cabina di regia. Il ritorno alla base di mister Rauso potrebbe anche far rivedere da quelle parti l’ex capitano Lucio Gava, dato in uscita al Porcia. In attesa di sapere se il prossimo anno dovranno cimentarsi nel campionato di Promozione o di Eccellenza, i vicini di casa dell’Union Pasiano hanno messo nel mirino il centrocampista

Nella foto a sinistra il bomber dell'Aurora Puddu. A destra il faro dell'Union Pasiano, Pezzutto.

Davide Carniello, attualmente al Portomansuè ma dato sul piede di partenza, e la trattativa sembra ormai molto ben avviata. Tornerà a vestire rossoblù l’attaccante Marcelo Kaculi, ma va registrata la pesante uscita del bomber Lorenzo Violo. In casa Pro Gorizia continuano i saluti: dopo le partenze di Bernecich e Panic, dovrebbero lasciare la casacca biancoceleste anche il difensore Matteo Marega, il portiere Juri Devetak, e gli attaccanti Gregor Bajec e Giovanni Catanzaro. Mercato vulcanico, invece, in casa Brian che ha trovato

l’accordo con Davide Cimigotto, centrocampista offensivo in arrivo dal Gonars, e con il difensore Cristian Squizzato, diciannovenne in arrivo dal CjarlinsMuzane. Tra i nuovi acquisti anche l’attaccante Davide Michelin, Alessandro Ietri e Mattia Strussiat. Si muove anche l’Aurora Remanzacco che ha preso uno dei fedelissimi di Busato per la fascia, ossia Federico Paparcura, ex Tarcentina; con lui in arrivo dai Grigioneri anche il classe ’86 Davide Banello. Il neopromosso San Quirino, invece, saluta il centrocampista Ales-

sandro Gerolin e il jolly Marco Marchini, mentre il Torre, in attesa dei saldi di agosto, per il momento si è limitato ad Alex Chiesurin, terzino in uscita dal PrataFalchi. Il Flaibano per l’attacco punta a Daniel Cotrufo del Brian, anche se l’undici di Precenicco non pare propenso a privarsene, ma intanto è costretto a salutare Stefano Tisiot, visto che il laterale ha deciso di fare ritorno alla Pro Fagagna. Ma non è solo il mercato giocatori a tener banco in questi giorni: sono infatti già saltate le prime panchine, un paio delle

quali in modo assai sorprendente: da una parte la Tarcentina ha dovuto prendere atto della scelta di Max Giatti di rinunciare alla panchina dei canarini; dall’altra, discorso solo parzialmente analogo a Flaibano. Qui, infatti, Massimiliano Rossi e il presidente Marino Picco erano già d’accordo per il proseguo dell’avventura assieme. Ma tale decisione è stata sconfessata dal direttivo societario che ha voluto il cambio di allenatore. Altra panca calda è quella di Rivignano, dove pare ormai certo il clamoroso ritorno di Furio Corosu. TremilaSport+ | 06 07 2016 | 7


CALCIOPRIMA CATEGORIA CALCIOECCELLENZA

Il top dell’anno? Il rapporto che ho avuto con i giocatori: collaborazione, rispetto e amicizia

STEFANO BOVIO

AVANTI COI GIOVANI PER APRIRE UN CICLO Il tecnico della Torreanese dopo aver sfiorato il ritorno in Promozione nel corso della stagione appena conclusa, svela i piani del club giallorosso per il prossimo campionato

P

er la Torreanese è stata, al di là della finale playoff persa, una stagione da incorniciare. Mister Stefano Bovio, 40 anni appena compiuti, è stato capace di risollevare il morale di una squadra retrocessa e che ha fatto fatica ad ingranare nella prima parte di campionato, donandole un'identità sia a livello di gioco che per quanto riguarda i valori umani. E poco importa se il sogno non si è avverato: le soddisfazioni restano tante e la bava alla bocca dei suoi sarà ancor maggiore nella nuova stagione. - Mister, cosa non ha funzionato nelle prime partite? “In realtà a livello di organizzazione praticamente nulla: era un discorso legato ai risultati. Per quanto sviluppassimo, in campo facevamo difficoltà a mettere in cascina punti che sarebbero stati meritati. E, c'è da dirlo, un pizzico di sfortuna ci ha accompagnati nelle prime settimane. Il gioco c'era, ma anche tanti episodi che non ci rendevano giustizia. La mancanza di risultati ha fatto il resto”.

8 | 06 07 2016 | TremilaSport+

- Poi la svolta. “Con il primo filotto di vittorie, trovando con regolarità i risultati, ci siamo compattati ancor di più: come si dice, vincere aiuta a vincere. I ragazzi erano ancora più motivati di prima. Ricordo la partita di Lavariano: usciti dal campo con un solo punto, subendo il gol del pari in fuorigioco. Non per recriminare, ma era l'istantanea di quel momento che stavamo attraversando. Poi sono arrivate le vittorie con Diana, Risanese e Rive d'Arcano. Abbiamo acquisito fiducia e coscienza dei nostri mezzi. I ragazzi, lavorando sodo, han reagito, e i risultati si sono visti”. - Un voto alla stagione “Un secco 8, perché venivamo da una brutta retrocessione e i dubbi c'erano. Di nomi altisonanti non ne avevamo presi, non c'erano pezzi da 90, ma tanti bravi calciatori che arrivati sotto traccia si sono fatti notare, come Buiatti e Miano. Peccato per l'epilogo sfortunato”. - Ci racconti i play-off? “La semifinale col Diana è stata la classica partita perfetta. Io in

panchina mi sono goduto la sfida: ho detto ai ragazzi che erano stati eccezionali. Hanno corso fino al 95’, abbiamo giocato un bel calcio. Tutti hanno dato il 110%. Abbiamo anche rischiato qualcosa, inevitabile contro un avversario importante con elementi di spicco, penso a Chersicola per esempio, ma ai ragazzi vanno fatti solo tanti complimenti. La settimana della finale, invece, è stata complicata. In due giorni Buiatti e Martinis si sono infortunati al ginocchio, Scarbolo ha avuto la febbre, avevamo giocatori sotto antibiotici, e il tempo non aiutava. C'erano i segnali di un qualcosa che non avrebbe girato per il verso giusto. All'interno dello spogliatoio la domenica percepivo nervosismo, tensione, che non era però data da una pressione di qualcuno, anzi, son partite che si preparano da sole, ma semplicemente i ragazzi si erano caricati troppo in maniera negativa. Il campo poi ha dato il suo verdetto, gli episodi non sono stati favorevolissimi, ma i nostri avversari hanno giocato meglio e hanno meritato la Promozione”.

- Il prossimo anno con tutta probabilità sarà ancora Prima Categoria. “Siamo terzi come ripescaggi, per salire dovrebbe succedere un mezzo cataclisma. Noi pensiamo soltanto alla Prima, a far bene lì. Cambieremo qualcosa, un po' per età anagrafica, un po' per progetti diversi, prendendo giocatori più giovani e accostandoli a elementi di esperienza che permetteranno di far crescere il gruppo. Salvarci il prima possibile è l'obiettivo, poi il resto si vedrà. Ma adesso siamo soltanto a luglio…” - Momenti top e flop della stagione? “Se penso al fatto che dalla terza del girone di ritorno non abbiamo mai perso fino alla finale non posso che essere soddisfatto. Ma se devo scegliere una cosa positiva metto il rapporto che ho avuto con i giocatori: unico, di stretta collaborazione, di rispetto, di amicizia. Con tanti giocatori che andranno via c'è stato un rapporto umano che durerà sempre. La sincerità è stata alla base di questi risultati. Un rispetto dei ruoli anche da parte dei più esperti di cui vado fiero. Rimpianti? Beh, inevitabilmente la finale, purtroppo è facile trovarla (sorride, ndr). Ci penso spesso, in macchina, in vacanza, un po' dappertutto: avrei potuto fare così, avrei potuto cambiare quella cosa. Ma sono discorsi che si fanno dopo. Sarebbe stata la ciliegina su una torta che rimarrà comunque buonissima”. (l.f.)


PRIMA CATEGORIACALCIO CATEGORIACALCIO

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TremilaSport+ TremilaSport+ || 06 15 06 07 2016 | 9


IL PERSONAGGIO

PIZZORNI

E QUELLA MAGLIA CHE PORTA MALE

I

l ToIl calcio dei dilettanti è fatto di piccole grandi storie. Ancor più che nei professionisti, con maggior prepotenza, il destino si intrufola in quegli spazi di tempo libero che la passione fa dedicare al pallone ed è lì che nascono favole destinate a restare ai più ignote ma che, spesso e volentieri, si tramutano in indelebili ricordi per chi le vive. È successo a Stefano Pizzorni, romano DOC (laziale, guai a non sottolinearlo…) e vero jolly del corso Cussignacco firmato

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Fabrizio Donda: "La storia dei miei ruoli è particolare. Sono un centrocampista, ma nasco portiere. Una decisione presa a 5 anni, nonostante l'impossibilità di giocare per via dell'elevata concentrazione di ragazzini coi guanti, ma perseguita con forza: era quello che mi piaceva fare, lo desideravo troppo. Sono nato e cresciuto come portiere a Roma, vicino a Cinecittà, e sono un vero autodidatta: su quei campi non c'era l'erba, figurarsi i preparatori…". È iniziato tutto così, fino alla

maledetta "notte prima degli esami" e a quel torneo giocato con una maglia tanto odiata: "Era la sera prima dell'orale di maturità. I miei amici mi chiamano, mi convincono ad andare a giocare con loro a un torneo. La prima sorpresa quando arrivo sul campo: il loro completino è la maglia della Roma. Una tortura. È stata l'unica volta che l'ho indossata. E il karma laziale deve aver fatto il resto, perché proprio durante la partita il mio crociato salta. Una sfortuna immensa, visto che una squa-

dra di Eccellenza mi aveva cercato. Nel 2005 mi opero, poi la lunga trafila. Non vedo l'ora di scendere di nuovo in campo fra i pali. Ma il giorno del ritorno a fare crack fu il mio braccio. Di nuovo ospedale, operazione, e stop di un anno. Non mollo e torno in Promozione, sudando, guadagnandomi il posto". La saracinesca fa miracoli in porta, fino al 2008, quando la legge del 'non c'è due senza tre' si manifesta: "Arriva l'ennesimo infortunio, questa volta al gomito. Decido di smettere. Saluto


seconda CATEGORIACALCIO tutto e tutti. È il Legio Colleferro a farmi tornare la voglia di giocare parecchi mesi dopo. E lì, per la prima volta, gioco fuori dai pali. Ho 24 anni. Mi danno l'11 all'esordio. Giochiamo con il 5-4-1, io esterno. E alla prima palla toccata segno. Da non crederci. Ma non finisce lì, perché gli avversari ribaltano la partita e vanno sul 2-1, ma al 90' conquisto un calcio di rigore preziosissimo. I compagni mi dicono che è la mia giornata, che devo tirare io". L'epilogo fiabesco prevede il gol del 2-2 e la festa. Ma non va esattamente così: "Per la prima volta mi trovo dall'altro lato. Penso 'Se tiro centrale segno di sicuro'. Beh aggiunge ridendo "er Pizzo", come lo hanno soprannominato gli amici - il portiere resta fermo e para il rigore. Abbiamo perso, ma è stata comunque la mia partita". In un calcio moderno dove tutti devono saper far tutto, avere a disposizione un giocatore così è una fortuna: "Ricordo ancora le prime parole di Donda: 'Qui bisogna conquistarsi il posto, non importa dove hai giocato'. Con lui ho ancora un rapporto splendido, con me è stato fantastico, ha apprezzato i miei sacrifici. E mi ha sempre dato fiducia. Difensore centrale, terzino, mezzala, trequartista, punta: ho giocato ovunque. Si fidava di me. Una grande guida. E ha avuto rispetto di una persona che per via del lavoro non poteva allenarsi sempre con il gruppo. Ha messo davanti l'impegno, così come hanno fatto i miei compagni, che ringrazio, e che mi sono sempre stati vicino. Anche se loro forse un po' mi odiano: ho dato il via alle sessioni di allenamento mattutine!". Il lavoro è un punto cardine di questa storia. Filo conduttore che lega il classe '86 al

…fu l’unica volta che indossai la maglia della Roma, e il crociato saltò! Friuli Venezia Giulia, sua regione d'adozione: "Faccio l'infermiere a Palmanova. Ricordo ancora quel turno di notte a Roma: mi era appena arrivata la lettera che mi informava dell'imminente trasferimento. Ho preso il compasso sulla piantina e ho fatto un cerchio per capire dove avrei potuto allenarmi nei dintorni della casa e del lavoro. Ho scritto al Bearzi, al Cussignacco, e a qualche altra squadra. Antonio De Ianni (difensore del Cussignacco, ndr) è stato veloce a rispondermi, così come il presidente Grossi. È stata una fortuna perché ho trovato prima di tutto amici veri: trasferirsi qui da Roma non è semplice, ma se trovi gente così hai azzeccato la mossa". Insomma, l'amore con il Cussignacco nasce un po' per caso. E quell'anno arriva la soddisfazione della vittoria del campionato di Terza Categoria, contro squadre ben più blasonate: "Ricordo la partita con i Grigioneri perché c'è un pezzo di cuore. Una partita che poteva dire tutto: restare in terza categoria, visto che lottavamo per entrare nei playoff, o avvicinarci al sogno promozione. Scontro diretto con i

rivalissimi, cross di Nadalutti e gol col destro. Siamo impazziti. Abbiamo dato tutto quell'anno. E il calcio mi ha restituito un po' di cose che mi doveva. Quel pallone dà e toglie, ma alla fine, col lavoro, qualche lacrima di gioia arriva". Un percorso di tre anni in maglia biancorossa chiuso con il sorriso: "Questa stagione è stata faticosa perché ho subito parecchi infortuni muscolari, soprattutto ai polpacci, giocando poco. Dura a livello psicologico. La squadra aveva perso un po' di collante rispetto alla stagione precedente, quando da neopromossi siamo arrivati ai playoff, ma si è superato comunque il limite, raggiungendo un'ottima posizione finale. Nonostante tutti i problemi e le difficoltà il gruppo ha tenuto, chiudendo in maniera egregia. Ci siamo confermati grandi". Pizzorni, premiato nel 2014/2015 nella top 11 fra i migliori difensori di Seconda Categoria, si trova a dover però far fronte a Udine con un problemino inaspettato: "Sbagliano tutti il mio cognome. I miei amici mi prendono in giro. Un conto è se lo sbagliano gli arbitri durante l'appello - sottolinea sorridendo - un altro è se lo scrivono sui giornali o lo annunciano all'ingresso in campo. Pizzorini, Pozzorni, Pirzoni, Pizzarni, fino all'ultimo, comparso sul Messaggero: Pittoni". Contorsioni inspiegabili, che accendono le risate davanti a qualche birra. Ma l'ultimo errore arriva per comunicare una bella notizia: il recente passaggio al Trivignano. Una nuova avventura a tinte bianconere che inizierà fra qualche settimana. E chissà che il destino, anche questa volta, non ci metta lo zampino… Luca Feole

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CALCIOterzACATEGORIA

C’è chi voleva mandare via Perin, ma lui non ha mollato, e i "rami secchi" sono andati altrove

FOCUS

“PERIN PIù FORTE DI TUTTO E TUTTI” Il presidente del Brugnera, Gino Silvestrin, rende onore al giovane tecnico che ha riportato in Seconda i gialloblù al termine di una stagione onorata anche con le vittorie di coppa

I

l Brugnera ha raggiunto uno storico traguardo conquistando il titolo di regina di Terza Categoria. Ma le difficoltà affrontate dei gialloblu ci sono state. Il triplete Campionato - Coppa Regione - Coppa disciplina è il giusto riconoscimento a chi, senza mai arrendersi, a continuato con il proprio credo a lavorare duramente. Il presidente Gino Silvestrin ha fatto fronte a piccoli ammutinamenti ma la fiducia in mister Perin è stata ripagata alla grandissima. Ecco il racconto di una stagione da cui, per davvero, non si poteva chiedere di più. - Miglior attacco e seconda miglior difesa a legittimare questa vittoria. “I numeri ci danno ragione, anche se la partenza non è stata delle migliori. Eravamo ottavi dopo poche gare di campionato. Poi abbiamo iniziato a vincere

12 | 06 07 2016 | TremilaSport+

finendo l'andata a 5 punti dalla prima. Partita la rincorsa non ci siamo più fermati e, nel girone di ritorno, non abbiamo mai perso. Un risultato quello della vittoria finale che personalmente non mi ha sorpreso: ho sempre creduto in questa squadra e nel lavoro dell'allenatore. Dalla difesa impenetrabile ai tanti gol segnati. Ed è stato bello dare spazio a giovani con noi da molto tempo ma che non avevano mai trovato spazio”. - L'attacco: Ceolin, Sandrin e Mascarin hanno segnato più di 30 gol… “Sarà l'assonanza… (sorride, ndr). In realtà ci è mancato qualche elemento fondamentale nel finale di stagione, ma il gioco di squadra è emerso e, con esso, anche la preparazione fisica. Quest'ultima è stata sicuramente una delle differenze principali rispetto alla scorsa stagione. Abbiamo dovuto far fronte a infortuni e a pro-

blemi di lavoro, ma la grinta e la determinazione messe in campo hanno colmato quelle lacune. La preparazione, dicevo, è stata un'arma in più. Il lavoro ha ripagato”. - E tutto passa per le mani di mister Matteo Perin “È un ragazzo preparato, che merita. Professore di educazione fisica si è anche scontrato con un piccolo gruppetto della rosa che voleva mandarlo via. Troppo lavoro in allenamento e troppo poco spazio in campo. Ma alla fine il mister non ha mollato, i "rami secchi" sono caduti andando altrove, e i risultati straordinari ci hanno dato ragione. È stato sottovalutato, ma ha risposto in maniera eccelsa. E come puoi cambiare un allenatore che vince tutto? Anche il prossimo anno sono sicuro che per il suo metodo di lavoro ci toglieremo belle soddisfazioni. Il segreto resta la meritocrazia:

lo vedi negli allenamenti, intensi. Gioca chi fa meglio”. - La preparazione è stata fondamentale anche in finale di Coppa Regione? “Abbiamo vinto la Coppa ai supplementari contro il Fiumicello. E siamo venuti fuori a livello fisico nell'ultima mezz'ora dei 120 minuti. Un 2-0 (gol di Santarossa al 100' e Mascarin al 105', ndr), che nasce proprio da questo lavoro. E che ha dato i suoi frutti anche in campionato, in partite ostiche, difficili da sbloccare. Ci resta un po' l'amaro per non aver mai battuto Zoppola e Maniago, seconda e terza del girone, ma con i primi ci siamo presi una bella rivincita proprio in Coppa”. - Pronti quindi per la Seconda. “Ci siamo già mossi con un paio di acquisti. E stiamo sondando il terreno. Ma la cosa fondamentale era ed è il mister: con lui ci sono moltissime speranze di far bene”.


CAMPIONATO CARNICOCALCIO

UNDICESIMA DI CAMPIONATO Dopo dieci vittorie consecutive la capolista di Seconda ne prende ben 5 dal Tarvisio con Matiz e Felaco grandi protagonisti. In Prima il Villa fa suo il match clou contro i Mobilieri con un secco 3-0

I

n Prima Categoria continua il momento positivo per il Real che passa per 3-2 in casa del Verzegnis. Piccola curiosità: i biancorossi hanno vinto la seconda partita di fila con lo stesso punteggio e con i medesimi marcatori (doppietta di Veritti e rete di Matiz). Vincono invece largamente le inseguitrici del Real, ovvero il Cavazzo e il Villa: i viola rifilano 4 gol al Fus-Ca vendicando l’eliminazione dalla Coppa Carnia, mentre il Villa vince per 3-0 lo scontro diretto contro i Mobilieri. Ricca di gol e di emozioni, fino all’ultimo sospiro, l’incontro tra Paluzza e Ovarese: al 90’ il match vedeva il Paluzza in vantaggio per 3-2 ma la formazione di mister Fruch ha intensificato gli attac-

Classifica 1A CATEGORIA Squadra

P.ti

REAL I.C.

26

CAVAZZO

24

VILLA

23

MOBILIERI

21

CEDARCHIS

16

CAMPAGNOLA

16

OVARESE

15

VAL DEL LAGO

14

IL CASTELLO

12

VERZEGNIS

12

ARTA TERME

11

FOLGORE

11

FUS-CA

10

PALUZZA

1

Una fase di Bordano - Edera di Seconda categoria

BENE LE BIG IN PRIMA,

Classifica 2A CATEGORIA Squadra

P.ti

AUDAX

11

SAN PIETRO

10

EDERA

11

TONFO AUDAX

TARVISIO

10

NUOVA OSOPPO

10

VELOX

10

TRASAGHIS

10

chi ed è riuscita a raggiungere il pareggio grazie al rigore trasformato da Felice al 96’. Il Cedarchis, grazie alla doppietta di Mereu vince per 2-1 il derby contro l’Arta Terme e relega così i termali in zona retrocessione, poiché vengono affiancati dalla Folgore che, grazie al gol di Carnir pareggia contro la Val del Lago (in rete il solito Granzotti). Infine termina 1-1 anche il derby di Gemona con il vantaggio de Il Castello targato Tomasini e il pareggio del Campagnola siglato da Piu.

10 partite: tanti, troppi. Importanti successi esterni del Val Resia in casa della Nuova Osoppo per 2-0 e della Velox che, grazie alla segnatura di Giacomo Fabiani, batte il Trasaghis. Infine termina 1-1 il match tra Amaro e Bordano.

BORDANO

10

PONTEBBANA

10

AMARO

10

VAL RESIA

10

ARDITA

10

TERZA CATEGORIA - Goleada del Ravascletto che vince per 7-1 in casa contro il Rigolato, protagonisti Vezzi e Marsilio ,autori di due doppiette. Vince anche il Cercivento che passa per 3-1 a Sappada con la doppietta di Della Pietra, continua così la stagione decisamente negativa del Sappada. Mezzo passo falso del Timaucleulis che in casa non va oltre il 2-2 contro la Stella Azzurra, la squadra di mister Boschetti era andata in vantaggio per due volte grazie alle reti di Del Bon ma è stata raggiunta in entrambe le occasioni dalla doppietta di Marcon. I timavesi ora si trovano a -3 dalle due capoliste a con un solo punto di vantaggio sull’Illegiana. I nero-verdi infatti hanno vinto la loro partita per 4-3 con rete decisiva di Micelli dopo la rimonta del Comeglians. Infine il Lauco vince per 2-1 contro la Viola, mentre lo scontro tra Moggese e Ancora si conclude con il punteggio di 1-1. dt

LA DELIZIA

10

SECONDA CATEGORIA - Dopo 10 vittorie consecutive, si ferma fragorosamente la marcia dell’Audax che perde per 5-0 in casa del Tarvisio, protagonisti del match Matiz e Alessio Felaco, entrambi autori di una doppietta. Dispiacere invece in casa dell’Edera con la squadra di Enemonzo che getta al vento una ghiotta occasione poiché contro la Pontebbana trova il gol del 3-2 all’ultimo minuto, ma subisce la rete del definitivo 3-3 al 95’ con il rigore trasformato da Paganin. In evidenza anche l’Ardita che trova la prima vittoria stagionale battendo per 6-2 La Delizia e così può ancora sperare di agguantare il treno della promozione. Per La Delizia invece 40 gol subiti in sole

Classifica 3A CATEGORIA Squadra

P.ti

RAVASCLETTO

21

CERCIVENTO

21

TIMAUCLEULIS

18

ILLEGIANA

17

ANCORA

16

AMPEZZO

15

LAUCO

15

VIOLA

12

STELLA AZZURRA

11

MOGGESE

10

RIGOLATO

8

COMEGLIANS

7

SAPPADA

3

TremilaSport+ | 06 07 2016 | 13


CALCIOFOTOGALLEY CALCIOUDINESE

Campionato carnico prima categoria

campagnola Il castello

1-1

Foto:TREMILASPORT

3-07-2016

14 | 06 07 2016 | TremilaSport+


FOTOGALLEYCALCIO UDINESECALCIO

TremilaSport+ | 06 07 2016 | 15


In collaborazione con

CALCIOGIOVANILE

La cura del dettaglio

è sempre più un elemento fondamentale per realizzare prestazioni importanti Quali distanze percorre un calciatore di serie A? Che velocità raggiunge un suo collega dilettante? Quali e quante variazioni di velocità effettua il giovane calciatore? Conoscere in modo approfondito le richieste del contesto di gara permette all’allenatore completo e preparato di ricreare in allenamento le stesse relazioni tra variabili che si verificano in partita. In questa pubblicazione E.Marra e il prof. S. D’Ottavio descrivono i risultati di una ricerca svolta sull’analisi del modello prestativo di squadre giovanili e la relativa preparazione di una struttura di allenamento “funzionale”, a secco e/o con il pallone.

D

opo aver sottolineato nel precedente articolo l’importanza di conoscere a fondo il modello prestativo del giovane calciatore, dedicando particolare attenzione alle differenti variazioni di velocità, si entra qui nel dettaglio della ricerca effettuata da E.Marra e dal prof. S. D’Ottavio. Qual è il tempo effettivo di gioco? Quante volte un giovane atleta entra in contatto con il pallone? Quali sono le distanze percorse più di frequente in gara e quale rela-

16 | 06 07 2016 | TremilaSport+

zione intercorre tra loro? Ma soprattutto: come è possibile ricreare il contesto di gara in allenamento? Il modello prestativo del giovane calciatore. Come precedentemente spiegato la match analysis consente di quantificare la prestazione dell’atleta in gara. Attraverso la revisione della letteratura e riportando i dati pre-

senti grazie alle diverse ricerche scientifiche, cercheremo di fornire un quadro quantitativo e qualitativo della prestazione tecnica del calciatore.. La durata di una partita di calcio è pari a 90 minuti, “secondo le osservazioni di Korcek il tempo utile di gioco è pari a 60-65 minuti” (Talaga, 1984). I risultati ottenuti dai lavori di ricerca scientifica (Talaga, 1984) riferiscono che circa

la metà della prestazione del calciatore riguarda movimenti senza palla: azioni senza palla 57.6%; azioni con la palla 49.4%. La casistica delle azioni svolte in possesso palla prevede: passaggi 19.3%; ricezione del pallone 12.5%; palleggio 6.1%; intercettazione 3.4%; finte 1.7%; tiri in porta 1.6%; rimesse laterali 1.7%; altre azioni 3.7%. E’ inoltre interessante quantifica-


GIOVANILE CALCIO re i tempi di contatto tra singolo giocatore e pallone. Sempre secondo Talaga (1984) “nell’intero arco di tempo regolamentare i giocatori di classe entrano in contatto con la palla da 60 a 65 volte, e la durata totale di questi contatti è di 125-130 secondi. “E’ stato calcolato (Lukscinov, Palfay, Korcek, Reilly, Thomas ) che negli scatti gli atleti esaminati coprivano distanze da 3-4 fino a 2530 metri. La distanza di impegno più frequente risultava essere di 10-15 metri. I tratti più frequenti vengono ripetuti da 30 a 60 volte durante la partita” (Talaga 1984). Uno studio effettuato da Bordon e Colli nel 2002 evidenziò come ogni calciatore, qualunque sia il suo ruolo, effettua circa 1000 variazioni di velocità in 95’; intendendo

per variazione ogni passaggio di categoria di velocità (da velocità di soglia a corsa intensa, da blanda a sprint…). Da ciò si ottiene una media di 10 variazioni di velocità al minuto. Un fattore determinante per l’analisi della prestazione è il ruolo che ricopre il calciatore all’interno del sistema di gioco adottato. Secondo D’Ottavio e Castagna (studio del 2001) durante un incontro di calcio un giocatore ricopre in media una distanza pari a 11.5km, in un range che va da 9 a 14km. Il 16-17% di questa distanza è rappresentata da corsa ad alta intensità (velocità >15-18km/h). Lo stesso studio dimostrò la riduzione del 4% della distanza totale percorsa tra primo e secondo tempo. I nostri risultati ci indicano che la velocità media di gioco è stata

di 6 ±0,3 km/h-1 (5,1 – 6,7 km/h-1 ) e quindi in linea con i 5,9 km/h-1 rilevati da Castagna e coll. Alla luce di questi risultati possiamo affermare che il giovane calciatore percorre approssimativamente 100 m per ogni minuto di gioco, con oscillazioni che vanno dagli 85 m ai 112 m. La fatica viene solitamente definita come una diminuzione del rendimento dovuto alla necessità di ripetere sforzi. Nel calcio questo può manifestarsi mediante il deterioramento dell’intensità profusa nel corso di finale di partita. Il rapporto sforzo recupero in questo studio è stato pari a 1:3,5, ciò sta ad indicare che a ciascun minuto svolto con intensità superiore agli 8 km/h-1 corrispondono circa 3.30 (min:sec) di recupero, condotti correndo a bassa intensità, camminando o stando fermi.

Questi dati indicano che approssimativamente ¼ del tempo totale di gioco richiede attività svolte ad intensità medio alta, condizioni queste che spesso si realizzano in corrispondenza dei momenti più importanti per il risultato finale dell’incontro. In conclusione i risultati riportati dallo studio di Barbero Alvarez J.C., Granda Vera J., D’Ottavio S., Castagna C. dimostrano che il modello delle attività di gioco nel calcio giovanile è di natura intermittente con un rapporto lavoro-recupero pari a 1:3,5 e con una distanza percorsa per minuto di gioco pari a circa 100 m. Gli sforzi condotti ad alta intensità implicano il 6,1% del tempo di gioco, corrispondenti al 16,3% della distanza totale percorsa con uno sprint di 10-15 m profuso circa ogni 141 s.

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L’analisi dei profili delle attività ha messo in luce, confermando i precedenti studi effettuati dal prof. S. D’Ottavio, come il calcio giovanile sia di natura intermittente; momenti condotti ad alta intensità sono intercalati da azioni effettuate a bassa intensità o stando fermi. I giovani calciatori che hanno preso parte alla sperimentazione hanno percorso camminando o stando fermi (0-0,4 km/h) il 6,1% del tempo di gioco; hanno percorso camminando (0,4-3 km/h) il 20,5%, a bassa intensità (3-8 km/h) il 49,2 %, ad andature a

media intensità (8-13 km/h) il 14,7% , ad alta intensità (13-18 km/h) il 7,3% , mentre a massima intensità (18 km/h over) il 2,1 % del tempo di gioco. Dai dati ottenuti abbiamo sviluppato un percorso della durata di un minuto che riproduce le stesse intensità misurate durante un minuto di gara aumentando del 30% la distanza percorsa dando così un ulteriore stimolo allenante. Bosco consiglia di iniziare con un volume di 8’ fino ad arrivare progressivamente a 25’. Partendo da

queste considerazioni abbiamo pensato di far svolgere ai giocatori alcune ripetizioni da 8’del nostro circuito, fino ad arrivare ad un totale di 3800 m che corrispondono agli stessi metri percorsi dalla categoria giovanissimi mediamente in un tempo di gioco. Lo stesso concetto è stato applicato per le categorie “Allievi” e “Juniores”arrivando a lavorare rispettivamente 30 e 32 minuti. Sono state introdotti dei “cambi di direzione” e delle “brevi decelerazioni e accelerazioni massimali ” con lo scopo di sviluppare an-

che degli aspetti di forza. Inoltre è possibile inserire nel circuito momenti in “guida della palla” con ricezione e scarico della stessa, in modo da tenere elevato anche l’aspetto tecnico e cognitivo del giocatore. Da qui nasce l’elaborazione del circuito, partendo dal modello di prestazione dell’esterno di centrocampo della categoria “Juniores”. Ogni 5” un beep scandisce i metri da percorrere ai nostri giocatori, fino ad arrivare ai 60” alla fine del circuito.

TremilaSport+ | 06 07 2016 | 17


CALCIOGIOVANILE

IL TORNEO

IL PORDENONE SI AGGIUDICA LA CRESE JUNIOR Giovani Ramarri in festa dopo aver concluso al primo posto l’atto conclusivo della rassegna giuliana. In finale anche Aquileia e Roianese, rispettivamente seconda e terza

I

l Pordenone si aggiudica la seconda edizione del Crese Junior bissando il successo della passata stagione. I neroverdi di mister Venier battono con un netto 13 a 2 la Roianese e quindi nel match decisivo si sbarazzano dell’Aquileia imponendosi per 6 a 3.

PORDENONE – ROIANESE 13-2 (Marcatori: Bonin (R) rig. 3’, Barreca (P) 3’, Sacco (P) 5’ e 7’, Sforza Francesco (P) 12’ pt; Mastrolembo Ventur (P) 3’, Okcic (P) 7’, Canaku (P) 11’ st; Venier (P) 3’, Borda (P) 3’, Sacco (P) 11’, Okcic (P) 14’, Bonin (R) 14’, Okcic (P) 15’ tt..) Si apre con la goleada del Pordenone ai danni della Roianese la giornata conclusiva del Crese Junior, con i ragazzi si mister Venier che si impongono per 13 a 2. Gara a senso unico con i neroverdi decisamente superiori alla Roianese, a cui va riconosciuto il merito comunque di avere lottato su ogni pallone. Dopo l’inizio di marca pordenonese con una serie di corner consecutivi ed un tiro di Borda che sorvola di poco la traversa, al 3° alla prima sortita

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offensiva la Roianese passa. E’ Luca Franchi a incunearsi nell’area avversaria e ad essere contrastato fallosamente da Canaku uscito a valanga sui piedi dell’attaccante bianconero: rigore ineccepibile che Bonin trasforma con un potente sinistro. Il tempo di riprendere il gioco e il Pordenone pareggia immediatamente grazie alla conclusione dal limite di Barreca. Due minuti dopo situazione rovesciata con il raddoppio neroverde firmato da Sacco con un tiro angolato su assist di Antonio Sforza. Al 7° è Sacco a siglare la rete del 3 a 0 con un potente tiro dal limite e palla che si insacca sotto la traversa. Il Pordenone è padrone del campo, mentre i ragazzi di mister Mastromarino provano a reagire ma senza mai riuscire a creare pericoli alla porta difesa da Canaku. Al 12° arriva il gol del 4 a 1 al termine di una concitata azione in area roianese, con una prima conclusione a botta sicura di Venier respinta d’istinto da Ciuffi, bravo anche sulla seconda ribattuta di Francesco Sforza, ma costretto a capitolare al terzo tentativo sempre del numero nove


GIOVANILE CALCIO suo sinistro si stampa sulla base del palo. Break bianconero due minuti dopo con Luongo che si presenta a tu per tu con Antonio Sforza mettendogli la palla tra le braccia con la porta spalancata. Al 10° Venier continua nella sua sfida – perdente – con sfortuna quando coglie un clamoroso palo a Ciuffi battuto con un potente destro dal limite. Passa un giro di lancetta ed è Sacco a rubare la palla sulla tre quarti e ad insaccare a fil di palo per il decimo gol pordenonese. Al 13° Sacco diventa uomo assist quando crossa al bacio per Okcic che sul secondo palo stacca di testa anticipando l’uscita di Ciuffi. Un minuto più tardi l’azione più bella della gara, avviata da Beltrame che serve Venier, sulla cui palla fltrante Okcic fa velo a centro area per Sacco che controlla e batte Ciuffi da due passi: 12 a 1. Palla al centro e eurogol di Bonin che da metà campo sorprende Borda leggermente fuori dai pali: notevole comunque la prodezza balistica del mancino roianese. La gara va in archivio con la rete del definitivo 13 a 2 messa a segno da Okcic, abile a girare in rete dal dischetto del rigore. PORDENONE: Canaku, Sforza Antonio, Venier, Mastrolembo Ventur, Borda, Barreca, Beltrame, Sforza Francesco, Okcic, Biscontin, Sacco. All. Venier. ROIANESE: Ciuffi, Agbedjro, Bettini, Franchi Michele, Franchi Luca, Luongo, Mitri, Ursic, Giraldi, Bonin. All. Mastromarino. PORDENONE – AQUILEIA 6-3 (Marcatori: Borda (P) 4’, Barreca (P) 7’, Polvar (A) 13’, Mastrolembo Ventur (P) 14’ pt; Okcic (P) 8’ st; Mastrolembo Ventur (P) 8’, Polvar (A) 10’, Zorba (A) 12’, Mastrolembo Ventur (P) 15’ tt.) Con una prestazione autoritaria il Pordenone batte per 6 a 3 l’Aquileia e fa suo per la seconda volta il Crese Junior. Partita molto bella, combattuta, agonisticamente valida ma anche molto corretta, con le due squadre che si sono date battaglia sino al triplice fischio di chiusura. I ragazzi di mister pordenonese. Il secondo tempo si apre con una palla gol di Okcic, il quale da due passi non riesce a correggere a rete una palla offertagli da Mastrolembo Ventur dopo una bella iniziativa sulla corsia laterale. Al 3° Okcic ricambia il favore al compagno con un assist per Mastrolembo Ventur il quale sigla il 5 a 1 con un rasoterra angolato. Passano quattro minuti ed è Francesco Sforza ad andare al cross dalla destra con deviazione vincente di Okcic che stavolta batte Ciuffi. Il numero uno roianese è protagonista al 10° di una doppia parata, prima respingendo un tiro dalla distanza di Barreca, e successivamente mettendo in angolo il tentativo di tap in di Sacco. Un minuto più tardi è Canaku ad iscrivere il proprio nome nel tabellino marcatori con una bordata dal limite che Ciuffi riesce solo a sfiorare con la punta delle dita: 7 a 1 al termine del secondo tempo. Nella terza frazione il copione non cambia con il Pordenone all’attacco e la Roianese che cerca qualche timida ripartenza. Al 3° neroverdi in gol per due volte in pochi secondi. Prima è Venier a finalizzare un veloce contropiede con un gran tiro dal limite; quindi è Borda ad andare a bersaglio dalla distanza. Al 7° apertura di Mastrolembo Ventur per Venier, il quale salta anche Ciuffi e conclude a rete a botta sicura, con palla salvata dal provvidenziale recupero in extremis di Bettini. Sul proseguimento dell’azione ancora sfortunato Venier quando il

Polvar prendono da subito in mano il pallino del gioco e c’è una doppia conclusione di Ulian che Canaku neutralizza con sicurezza. Al 3° ancora Ulian a mettere i brividi alla difesa neroverde quando si libera bene sulla destra a lascia partire un diagonale a incrociare che fa la barba al palo. Dopo avere subito la pressione avversaria il Pordenone esce dal guscio e alla prima opportunità passa in vantaggio con un violento tiro di Borda che si infila alle spalle di Scarel. Al 7° ancora Borda pericoloso con una punizione dal limite respinta da Scarel sui piedi di Barreca, il quale ringrazia e appoggia in rete per il 2 a 0. Avanti di due gol il Pordenone amministra la partita continuando però a rendersi pericoloso con la vivacità della coppia Okcic – Sacco. Al 13° l’Aquileia dimezza lo svantaggio con un gran

Per i Ramarri si tratta del secondo successo nella manifestazione calcistica giuliana tiro di Polvar – che conferma le sue doti balistiche – che si insacca a mezz’altezza sul palo opposto. Basta però un solo minuto ai neroverdi per ristabilire le distanze con un altro tiro da applausi, stavolta ad opera di Mastrolembo Ventur che dal limite piazza la palla all’incrocio dei pali: 3 a 1 risultato con il quale si arriva al primo intervallo. La gara è avvincente con le due squadre che si affrontano a viso aperto, coinvolgendo il numeroso e vociante pubblico. Al 6° contropiede dell’Aquileia con Boccalon che fa tutto bene ma conclude centralmente tra le braccia di Canaku. Passano due minuti e il Pordenone va a segno per la quinta volta con Okcic, il quale insacca di testa su una corta respinta di Michellini su conclusione dal limite di Francesco Sforza. Al 13° punizione dalla tre quarti destra a favore dell’Aquileia, con Ulian che tocca per l’accorrente Tiberio che dal limite angola troppo la battuta con palla che esce di un paio di metri alla destra di Canaku. Poco prima del secondo intervallo palla gol per il Pordenone quando su un rilancio da fondo campo di Tiberio la palla arriva sui piedi di Sacco che non ci pensa su due volte e va immediatamente alla conclusione con Michellini bravo a respingere in tuffo. Il secondo tempo si chiude con il Pordenone in vantaggio per 4 a 1. Partono decisi i ragazzi di mister Polvar nella terza frazione ed al 2° Ulian riceve palla da Polvar e va alla conclusione: sulla linea Canaku sventa la minaccia. Al 5° incursione sulla sinistra di Peressin con conclusione finale di poco a lato. Un minuto dopo Venier cerca la rete in acrobazia, ma è sfortunato poiché la sua rovesciata sorvola di un nulla la traversa. All’ 8° Venier serve a centro area Mastrolembo Venier, che si libera di Tiberio e insacca con un tiro a mezz’altezza. E’ quindi un missile terra-aria di Polvar su calcio piazzato a riaccendere, al 10°, le speranze di rimonta dell’Aquileia, conclusione che val in 5 a 2. Il Pordenone accusa un leggero calo fisico, anche se al 11° va vicino al sesto gol con Francesco Sforza che centra un palo clamoroso. L’Aquileia si avvicina ulteriormente al 12° con una bella marcatura di Zorba, il quale controlla al limite, leggermente defilato sulla destra, e lascia partire una conclusione che si infila nell’angolo opposto. Ancora insidiosi i ragazzi di mister Polvar un minuto dopo quando il tiro di Polvar dal limite è salvato sulla linea da Antonio Sforza. Allo scadere Mastrolembo Ventur si guadagna il titolo di “man of the match” mettendo a segno il gol del 6 a 3 grazie ad un diagonale angolato. Finisce con i neroverdi che vanno a raccogliere gli applausi dei propri fan, mentre per l’Aquileia tanti consensi per come Polvar e compagni hanno saputo tenere testa alla corazzata Pordenone. PORDENONE: Canaku, Sforza Antonio, Venier, Mastrolembo Ventur, Borda, Barreca, Beltrame, Sforza Francesco, Okcic, Biscontin, Sacco. All. Venier. AQUILEIA: Maddaleni, Zorba, Rigonat, Dreosso, Ulian, Tiberio, Polvar, Peressin, Boccalon, Michellini. All. Polvar.

TremilaSport+ | 06 07 2016 | 19


CALCIOC5

IL MERCATO DEL FUTSAL

IL PIVOT CI RICASCA E SALUTA LA BASSA MANZANO PRIMA ANCORA DI INIZIARE LA NUOVA AVVENTURA

FLASH TERGESTEO ANCORA SENZA TIMONIERE

panchine

Sembra essere solo quella del Tergesteo l'unica in regione ancora senza padrone, dopo la rinuncia di Roberto Bevilacqua. Conferme tuttavia non sono ancora giunte da Lignano e Tavagnacco, ma nulla fa presagire cambiamenti importanti sulla conduzione tecnica, anche se il Lignano pre-annuncia nuovi prossimi arrivi.

A MANZANO SONO SUBITO SORPRESE

TORNEO DEI BORGHI

Uno degli eventi estivi piÚ importanti del futsal regionale, è senza dubbio il Torneo dei Borghi di Manzano, importante manifestazione organizzata dalla Pro-loco locale. Prima sorpresa all'esordio, con i detentori del trofeo il Borc Foran sconfitto nella gara inaugurale con un secco 5-1 dal Borc da Roe. Patti e soci si rifanno tuttavia nella seconda giornata, battendo per 3-1 Cjasis e rientrando in corsa per il passaggio al turno successivo. Equilibrio anche nel girone B dove Place Pocate e Mulins si giocheranno il primo posto nell'ultima giornata.

CONTIN,

NUOVO DIETROFRONT

S ANCHE L’ADRIATICA CON BASSA E MACCAN?

UNDER 21

E' ancora in fase di valutazione il progetto della nuova societĂ Calcetto Adriatica 1988 per quanto riguarda la partecipazione al campionato under21. La societĂ di Monfalcone sarebbe la terza partecipante regionale, dopo la conferma del Maccan Prata, affidato quest'anno alle cure del duo Bovolenta-Piani e della Bassa Manzano, che sarĂ guidata da Massimo Genna alla prima esperienza da trainer.

i muove il mercato delle squadre regionali di calcio a 5, dove si cominciano a delineare le rose. Dopo il concitato divorzio tra la Bassa Manzano e mister Pittini, la squadra della capitale della sedia ufficializza i primi colpi di mercato, tra i quali non rientra piÚ il pivot Contin che dopo solo quattro giorni dalla classica stretta di mano e dall'annuncio ufficiale della società fa dietrofront per sopraggiunti problemi di lavoro; stranamente stessa sorte toccò nella passata stagione all'Adriatica medesima motivazione, ora per il bomber di Terzo d'Aquileia si apre lo spiraglio per un ritorno al Palmanova o addirittura all'Udine City che, trovato l'accordo con mister Pittini per la guida tecnica, sembra voler puntare in alto dopo gli arrivi di Currò ed Agrizzi. Tornando alla Bassa Manzano, la squadra di mister Salfa potrà contare sull'apporto di due giovani di valore assoluto, quale Sironi, da anni perno difensivo della selezione regionale e della Futsal Udinese, e Agosto del Tergesteo, pure lui protagonista al recente Torneo delle Regioni, che uniti alla conferma di Turolo permettono alla squadra manzanese di avere una batteria di giovani all'altezza per l'impegnativo campionato di serie B. La società del

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dg Criscuolo infine prepara pure un clamoroso ritorno, quello di Teixeira che pare aver raggiunto l'accordo di permanenza con il club. Tornando alle squadre regionali, tra le piÚ attive appare il Palmanova che, dopo il rientro di Alan Bearzi, stringe per il tesseramento dei fratelli Davide e Michele Collevati. La società del presidente Labollita è interessata pure a Frosutto, il pivot della Bassa Manzano ha molti estimatori in regione, Futsal Udinese, Pordenone e Pentalcor sono alla finestra. Continua il feeling del presidente Corbatto (Pentalcor) con la pista slovena, come conferma l'arrivo dell'ex Torriana Hvala; prossimo alla conclusione pure l'accordo con un attaccante del Puntar Tolmino del quale il presidente non anticipa il nome in attesa della firma. Dopo il sicuro forfait del Goldfeet Aquileia, nubi minacciose anche in casa Svt Futsal San Vito, dove all'orizzonte pare possibile una rinuncia all'iscrizione. Qualche veterano (Verdicchio e Teston) e molti giovani nuovi: è questo il mix che bolle in pentola a Maniago, dove le nuova società del presidente Martini sembra voler partire con il piede giusto affidando a mister Polo Grava una squadra in grado di ben figurare nel campionato regionale.

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Iscrizioni: wwwfederciclismo.it entro le ore 24 del 16.07.2016 Percorso: circuito cittadino Partenza: Piazza Centrale, Via Nazionale, Via Venezia, Via Nazionale, Via Savorgnani, Via Fortunato De Santa, Via Nazionale. Arrivo: Piazza Centrale Circuito di km 4,600. totalmente chiuso al traffico, da ripetersi 7 volte per un totale di km 32,200.

PROGRAMMA: Ore 14,00 - Ritrovo presso Campo Sportivo Ore 14,00 - fino alle ore 16,00 - Piazza Centrale - consegna pacchi gara, verifica tessere, consegna pettorali, firma foglio di partenza. Ore 16,00 - Riunione Tecnica pre-gara presso Piazza Centrale Ore 17,00 - partenza gara da Piazza Centrale Arrivo in Piazza Centrale Ore 19,00 Premiazioni

Per informazioni: Paola Zelanda - Cell. 348 2231633 - csi.zelanda@gmail.com


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ALLA BOMBONERA E’ L’UDINESE FUTSAL A FAR FESTA

Dopo i successi in campionato e coppa, i rosati conquistano anche il titolo provinciale battendo in finale i Castigamatti

U

n’altra stagione Opes volge al termine. Nella splendida cornice della Bombonera di Feletto Umberto, il 15 giugno sono andate in scena le premiazioni della stagione in seguito alla vittoria dell’Udinese Futsal sui Castigamatti, che ha incoronato i rosati campioni provinciali dopo i successi in campionato e Coppa. Lucio Scuor, bandiera della squadra, racconta l’ennesima stagione ricca di successi: “Un’annata positiva anche se siamo partiti male tra infortuni e lacune da colmare con i giovani della Serie C. Abbiamo un rapporto simbiotico con l’Udinese Futsal FIGC, l’altra nostra squadra che milita in Serie C, che per sua filosofia non stipendia i giocatori. Noi lavoriamo molto con loro, con uno spirito diverso. Giocare l’Opes resta un qualcosa di altamente formativo: è un valido campo di allenamento. Chi si esprime bene all’Opes può 22 | 06 07 2016 | TremilaSport+

fare una C di qualità”. Tra gli indiziati principali Andrea Sirioni, vicecapocannoniere dietro a Stefano Sbisà (dei Castigamatti): “Andrea è un ragazzo pronto per la Serie B. Vedremo se questo passaggio ci sarà già con il prossimo anno. Lui è un classe ‘95, è con noi da quando aveva 14 anni, ma ora è maturo per il salto di qualità. Certo, se vorrà fare ancora un anno qui con noi ne saremo felici: gli riconosciamo la leadership del ragazzo emergente e lo accogliamo a braccia aperte. Altrimenti gli faremo un grosso in bocca al lupo, perché se lo merita davvero”. L’esperienza acquisita negli anni permette di giudicare il livello del campionato con criterio: “Metà squadre sono piuttosto competitive, le altre di spirito amatoriale. Non mi stupisco: non è facile organizzarsi senza allenamenti, quindi ho molto rispetto per gli avversari. Invece dai miei

1


Scuor: “Giocare l’Opes è altamente formativo: chi gioca bene qui può tranquillamente disputare una serie C”

I VINCITORI DELL’11° CAMPIONATO DI UDINE, SERIE A Nella foto in alto, Udinese Futsal, 1a classificata. 1) Castigamatti, 2a classificata.

3

4

2) F.C. Skarsenal, 3a classificata. 3) Davide Cantoni (Castigamatti), miglior portiere 4) Castigamatti, Coppa Disciplina. 5) Oloman Megdiu (F.C. Skarsenal), Fair play. 6) Stefano Sbisà (Castigamatti), Capocannoniere.

2

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7 I VINCITORI DELL’11° CAMPIONATO DI UDINE, SERIE B 7) Calterm & Camoco, 1a classificata. 8) A.C Ciacco, 3a classificata 9) Andrea Golles (A.C. Ciacco), Capocannoniere. 10) Bady Boys, Coppa disciplina. 11) Luca Pevere (I Pirus), Fair play. 12) Paolo Bertoldi (White Devils), Miglior portiere.

ragazzi, proprio perché ci alleniamo con costanza, pretendo un approccio diverso: voglio che si esprimano su determinati livelli e con alti standard. Non bisogna adeguarsi a chi non ha la fortuna di lavorare con continuità: ci vuole rispetto e massima dedizione. La partita più bella dell’anno? Con i Castigamatti nel girone di ritorno, quando abbiamo capito che avremmo potuto tornare in vetta alla classifica. È stato il bivio decisivo. Stasera abbiamo vinto la finale provinciale contro di loro: sono una squadra formata da ex compagni, praticamente uno scontro in famiglia, sempre di qualità. Gli anni scorsi girava meglio

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a loro, quest’anno è toccato a noi. Siamo stati bravi e fortunati, cose che spesso coincidono”. L’Udinese Futsal ha trionfato in Coppa superando i Calterm & Camoco che, però, hanno trionfato in Serie B guadagnandosi la promozione diretta. Una vera e propria squadra universitaria, come sottolineano Nicola Citron e Daniele De Bon, entrambi in doppia cifra quest’anno: “La stagione è andata davvero bene. Al secondo anno in Serie B siamo riusciti a chiudere alla grande con la promozione in Serie A. Rimpianti? La Coppa non lo è sottolinea Citron -: l’Udinese Futsal

era nettamente superiore, quindi è già una soddisfazione essere arrivati a giocarcela contro una super corazzata”. Gli impegni tra ingegneria civile e architettura rischiano però di minare le basi di una bella squadra che ha chiuso con 55 punti su 66 a disposizione: “Siamo ragazzi che si sono uniti durante gli studi, e oramai la laurea è vicina. Nicola tornerà a Belluno per esempio, ma abbiamo chiuso nel migliore dei modi. Siamo comunque in un convitto universitario quindi i provini per selezionare i nuovi giocatori cominceranno a breve (sorride, ndr). Il livello della Serie A non ci spaventa: credo che ce la giocheremo alla pari, non ci poniamo limiti, diremo

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10 sicuramente la nostra”. Chi andrà via farà il tifo da lontano, chi rimarrà proverà a continuare la crescita della squadra: “Forse il periodo di febbraio ci penalizza per via degli esami, ma difficoltà serie non ne abbiamo avute. Sarà una grande stagione”. La Serie C invece regala quella che viene indicata come squadra rivelazione. Tra le note più liete dell’anno infatti compaiono i Sensible Team di mister Michele Modonutti: “È stata una stagione decisamente positiva per essere un esordio: ringraziamo la struttura che ci ha dato la possibilità di

disputare questo campionato. La squadra ha preso parte al torneo con grande serietà e, insieme alla forza del gruppo, siamo riusciti a trionfare”. 15 vittorie, 1 pareggio e 2 sole sconfitte. Qual è il segreto del successo lo spiega il capitano Marco Banchig: “Abbiamo gestito bene la stagione: siamo un gruppo solido, riusciamo a ruotare, ci conosciamo da anni e

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11 il meccanismo funziona. Facciamo allenamenti, amichevoli e tornei. Non ci fermiamo un istante”. La curiosità è senza ombra di dubbio l’origine del nome della squadra: “Deriva dal videogioco, Sensible Soccer: siamo legati ai giochi vintage (sorride, ndr)”. Le sfide con i rivali ormai storici dei Castigamatti sono state forse troppe e il mister lancia l’appello

12 I VINCITORI DELL’11° CAMPIONATO DI UDINE, SERIE C 13) Sensible Team, 1a classificata. 14) Stelle del Sud, 3a classificata. 15) Luciano Rizzuto (Boccon Divino), Capocannoniere e Fair play. 16) Matteo Nunziata (A.C. Picchia), Miglior portiere.

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I VINCITORI DEL 6° CAMPIONATO DI GEMONA 17) Galacticjocs, 1a classificata. 18) Qui Wolf Montegnacco, 3a classificata. 19) Samuele Valent (Galacticjocs), Capocannoniere 20) Pasquale Gagliardi (F.C. Scluse), Miglior portiere

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18 semiserio: “Ci hanno battuto in finale di precampionato, ai quarti di Champions, ai quarti delle finali provinciali: vi prego, cambiamo i sorteggi, mettiamo palline calde e palline fredde! (ride, ndr). Battute a parte, gli facciamo i complimenti, sono stati eccezionali”. La parentesi udinese si chiude con la Coppa Uefa, andata ai Pirus. Omar Pizzoni racconta le difficoltà di inizio stagione, che hanno inciso sulla classifica finale del campionato: “Inizio travagliato: eravamo troppo spesso contati. Poi con il passare del tempo siamo riusciti ad allungare la panchina e le cose sono migliorate”. Davide Manna conferma: “Ci è mancata la continuità. Soprattutto nella parte centrale della stagione. Ci siamo salvati ai playout, quella è la nota positiva. La finale di coppa invece è stata una bella partita dove comunque abbiamo sempre avuto in mano il pallino del gioco. Una bella soddisfazione!”. Il gruppo è in fase di restauro dunque, ma gli obiettivi per il prossimo anno sono chiari nonostante i

problemi: “Rinfoltiremo la rosa sottolinea Manna -, cercando di non incappare negli stessi errori. Ci reputiamo allo stesso livello delle prime della classe, quindi sistemate la falle lotteremo per il titolo”. Doverosa, dunque, una promessa: “Se dovessimo vincere? Rasiamo i capelli a Omar… (ridono, ndr)”. Per quanto riguarda il girone unico di Gemona, invece, la scena è tutta per i Galacticjocs del mister Andrea Pielli, capaci di mettere in bacheca campionato e Coppa Campioni: “Festeggiare questo ‘doblete’ è fantastico. Siamo una squadra di amici, nata 5 anni fa, senza aspettative. Un gruppo che si è ritrovato per stare insieme e giocare. Nessuna pretesa, ma nel corso degli anni ci siamo affinati nel gioco, conquistando qualche trofeo: penso alla Coppa Campioni, alla Coppa Uefa, e quest’anno alla doppia vittoria. Insomma, siamo riusciti a mixare agonismo e divertimento”. Anche il capitano Dario Alan è raggiante: “La base della squadra è rimasta la stessa nel corso

19 degli anni, anche se abbiamo inserito man mano elementi di livello. Il nostro obiettivo primario è non perdere la spina dorsale di amici, continuare con questa filosofia. La partita più bella della stagione? Quella che ha deciso il campionato. Il nostro sogno era quello, ci siamo arrivati all’ultima giornata togliendoci la soddisfazione. La partita è stata semplice, abbiamo chiuso con più di 20 gol di scarto, ma ci tenevamo a far vincere la classifica capocannonieri a Samuele Valent. Sopra di un punto abbiamo potuto far festa”. Festa appunto, quella in arrivo per la tutta la squadra: “Dobbiamo organizzarci per una bella serata con i trofei - conferma il mister -: bisogna riempire di birra queste coppe per mantenere alto il nome del team (ride, ndr). Scherzi a parte, ci saremo anche il prossimo anno. Cercheremo solo di capire se continuare a Gemona o passare a Udine per metterci in gioco in un nuovo torneo”. Nello stesso girone gemonese hanno trionfato in Coppa Uefa gli Steel Boys di Flavio Nodusso e

20 Michele Brienza, rispettivamente presidente e vicepresidente della squadra che con i loro gol (24 per Nodusso, 13 per il compagno, dietro solo ai 16 gol di Antonello Brienza), hanno trascinato la squadra al successo: “Trionfare in Coppa è stato davvero bello. Abbiamo dato un valore all’annata visto che in campionato ci siamo piazzati quinti. Purtroppo capitava spesso di trovarci con pochi giocatori a disposizione per via del lavoro - sono state 11 le vittorie, a fronte di 9 sconfitte -. Ambivamo al titolo e ci siamo arrivati trionfando ai rigori. Una finale equilibrata, decisa dalla lotteria del dischetto. Ma alla fine è pur sempre una vittoria. È il nostro primo trofeo, non possiamo non essere felici”. Il nome, che in inglese significa “ragazzi d’acciaio”, deriva dall’ambito lavorativo: “Siamo praticamente tutti lavoratori delle Ferriere Nord di Osoppo: la passione per il calcio ci ha uniti e siamo molto contenti di partecipare”. Alla loro quarta partecipazione il giudizio complessivo resta più che positivo: “Tutte le partite si giocano dall’inizio alla fine: non c’è mai la


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vittoria o la sconfitta preannunciata. Siamo anche riusciti a perdere con l’ultima in classifica e a vincere con la seconda che lottava per il titolo (sorridono, ndr). La competitività è elevata. Staremo attenti il prossimo anno a presentarci in numero adeguato”. E il presidente, scherzando, non può esimersi da una promessa: “Ci toccherà iniziare la campagna acquisti visto il periodo di calciomercato…”. Le battute finali sono riservate al Presidente del Comitato Opes di Udine Carlo Rossi Denza: “Quest’anno è andato tutto alla grande. Abbiamo assistito a 4 serie di ottimo livello: vanno fatti i complimenti a tutti gli atleti delle 45 squadre iscritte. Un particolare ringraziamento deve andare ai responsabili di tutti i team che gestiscono il regolare funzionamento del torneo. Siamo davvero soddisfatti”. Il percorso di maturazione dell’Opes è in continua crescita: “Si assiste ad innesti di livello, soprattutto nella lega più bassa, di partenza. Penso quest’anno ai Sensible che sono stati una splendida sorpresa”. Le iscrizioni sono in continuo aumento e le squadre sognano di arrivare alle fasi nazionali di Rimini: “Noi diamo un contributo per chi riesce a qualificarsi. Quest’anno toccherà all’Udinese Futsal, speriamo davvero che se la possano giocare”. Ringraziamenti finali per gli addetti ai lavori: “Il settore arbitrale è stato eccezionale: ragazzi che mettono l’anima, sono professionali e spesso si trovano da soli a dover far fronte a situazioni difficili, ma sono sempre in grado di gestire il tutto in maniera perfetta. Un grazie anche ai nostri delegati, punto di contatto imprescindibile tra società e organizzazione”. Luca Feole I VINCITORI DELLE COPPE 21) Galacticjocs, Coppa Campioni Gemona. 22) Udinese Futsal, Coppa Campioni Udine. 23) Udinese Futsal, Coppa provinciale Udine.

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24) Steel Boys, Coppa Uefa Gemona. 25) I Pirus, Coppa Uefa Udine.


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FEMMINILECALCIO DIFENSORE Dopo i primi calci all'Ancona, Francesca Carchio ha giocato nell'U19 del Tavagnacco ed è fra le protagoniste della promozione dell'Udinese

MACCHè DANZA, MEGLIO IL PALLONE! Francesca Carchio, difensore dell’Udinese femminile, è rientrata in attività la scorsa stagione dopo un lungo stand by.

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lei piace giocare, punto e basta. Niente problematiche sul calcio e cose del genere, non si sente politicamente coinvolta, anche se una constatazione di fondo se la concede: “In Italia la differenza tra il calcio maschile e quello femminile, a livello di considerazione, c’è, eccome, e questo

"La serie B ci obbligherà ad una preparazione più severa e a trasferte più lunghe ma penso, da ottimista quale sono, che ogni problema trovi una sua soluzione"

non avviene in altri Paesi più evoluti sotto questo profilo”. Ma il pallone è appunto per Francesca Carchio, ventiduenne difensore esterno dell’Udinese femminile neopromossa in serie B, un divertimento, un modo per estrinsecare la propria innata, dichiarata vitalità. “Mia madre, da bambina, mi portava a danza ma io in quei panni non mi trovavo a mio agio – ricorda con il suo sorriso contagioso - , preferendo giocare a calcio con i ragazzini della mia zona, a Feletto. Ho tre fratelli maschi e tutti disinteressati al calcio, e con una scelta tutta mia ad un certo punto mi sono tesserata con l’Ancona, passando dopo due anni al Tavagnacco, dove ho giocato nell’Under 19, allenandomi anche con la prima squadra”. Poi l’infortunio che

l’ha tenuta lontano dai campi di gioco per più di due d’anni: “Mi feci male piuttosto seriamente ad una caviglia e ancora oggi, in certe situazioni di gioco, ne risento. E con di mezzo pure l’impegno scolastico (studiavo da geometra al Marinoni) al calcio non pensai più per un bel po’. Ma dal momento che ce l’avevo dentro,

certo non lo dimenticai e appena mi si presentò l’occasione rientrai”. Occasione che si materializzò nella persona di un’amica, calciatrice del Bearzi: “Chiesi alla Bonassi di poter giocare con la sua squadra, che disputava la serie B, e lei mi rispose che la società si era trasformata in Udinese ma che comunque mi avrebbe introdotta, e così avvenne. Là ho ritrovato un mio ex allenatore al Tavagnacco, Campi, che ha guidato l’Udinese-rosa in serie C, portandola appunto alla promozione in B. All’inizio per me, dopo tanta inattività, è stata dura ma dopo un paio di mesi sono tornata in piena forma”. Tanto da essere convocata anche nella rappresentativa regionale che ha disputato in Calabria il Torneo delle Regioni, sfortunato per le ragazze del Friuli Venezia Giulia: “Abbiamo perso entrambe le partite del girone iniziale contro Emilia Romagna e Piemonte, due squadre più prestanti fisicamente e già rodate, uscendo comunque a testa alta e lasciando intravedere buone prospettive per il futuro”. Futuro che per Francesca, oltrechè nel calcio, si presenta impegnativo anche e soprattutto dal punto di vista professionale: “Sono operatrice in consulenza e gestione del risparmio, attività che mi prende ma che mi permette comunque di ritagliarmi i miei spazi liberi. Nella prossima stagione la serie B ci obbligherà ad una preparazione più severa e a trasferte più lunghe ma penso che ogni problema trovi una sua soluzione e riuscirò così anche a dedicarmi al mio passatempo preferito: fare festa!”. Edi Fabris

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CALCIOUDINESE IL COMMENTO

E Roy s'incartò Forza Iachini

Il nuovo tecnico al lavoro con 38 giocatori da valutare. Poche le certezze e un mercato complicato: dovranno essere piazzati almeno una quindicina di elementi. di IDO CIBISCHINO

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nteressava Alberto Gilardino? E che se ne fa l'Udinese di un trentaquattrenne sulla via dell'artrite, verrebbe da dire. E invece no: l'idea - destinata purtroppo a realizzarsi alla latitudine di Empoli e non in Friuli - non era peregrina e avrebbe contraddetto soltanto in apparenza l'orientamento del club bianconero che, nell'annunciare le direttrici del nuovo ciclo targato Iachini-Bonato, ha parlato di sfoltimento e svecchiamento dei ranghi. Non era una pensata sbagliata per il semplice fatto che Gilardino, a parte che i suoi gol

Avrebbe fatto comodo, in uno spogliatoio da rifondare come valori e rapporti, un giocatore di riferimento tipo Gilardino (sceglierà l'Empoli?)

il gabonese ex granadero Musavu King per la difesa, Fofana per il centrocampo, il tunisino Harbaoui per l'attacco) dovranno provvedere a piazzare una quindicina di esuberi per consegnare al tecnico la rosa definitiva di 25 elementi: un'impresa ai limiti del possibile per chi, come i Pozzo, è abituato a tenere su i prezzi e a evitare le svendite o, peggio ancora, i regali. Trattasi, oltretutto, di giocatori di modesta levatura o ancora inespressi, fatta eccezione per Badu, Danilo, Widmer e Fernandes, i primi e più “illustri” candidati a cambiare aria, per volontà loro.

per fede nel capo e nel progetto, per intelligenza tattica. E allora, se il Gila - campione del mondo in Germania dieci anni fa - incarna tutto questo, mi sarebbe andato benissimo vederlo in bianconero anche a 34 anni. Tanto più in una squadra come l'Udinese da subito alla ricerca di nuovi punti di riferimento, credibili sotto l'aspetto umano e professionale, dopo l'uscita di scena dei nostri grandi vecchi. A chi dovranno guardare le forze nuove che si affacceranno sulla scena bianconera per acquisire personalità, stile, orgoglio identitario? Saranno mesi complicati assai, i prossimi due, per gli operatori di mercato friulani che, a fronte di quattro arrivi (l'inglese Angella e

Bepo Iachini si troverà a lavorare con 38 giocatori, un numero abnorme che trova un unico precedente nella storia bianconera. Con una rosa di tali dimensioni, proprio 38 giocatori, s'incartò nel ritiro della stagione 2001-2002 il povero Hodgson. Non passava giorno che Roy non vedesse le fila ingrossarsi dagli arrivi di personaggi che si chiamavano Bernal, Caballero, Martinez, Almiron, Marcos Paulo, Montezine, Jovè Rubi, Nalitzis, Nomvete, Parks, Pavon... la maggioranza dei quali risucchiati ben presto nell'anonimato. Ma c'erano anche i Turci, Bertotto, Sottil, Pinzi, Muzzi, Iaquinta a dare consistenza e identità italiana allo spogliatoio. A proposito di Hodgson, mi concedo una piccola digressione per

I CONVOCATI PORTIERI: Brkic, Karnezis, Perisan, Scuffet e Meret. DIFENSORI: Angella, Armero, Bubnjic, Edenilson, Faraoni, Felipe, Samir, Heurtaux, Danilo, Musavu King, Piris, Gabriel Silva, Wague, Widmer, Adnan e Coppolaro. CENTROCAMPISTI: Badu, Guilherme, Bruno Fernandes, Fofana, Kone, Iniguez, Jankto, Lodi, Hallfredsson e Balic. ATTACCANTI: Aguirre, Evangelista, Harbaoui, Matos, Perica, Thereau e Duvan Zapata.

Roy Hodgson e Bepo Iachini. Nell'altra pagina, Angella in maglia Watford

li ha sempre fatti (10 nell'ultima stagione a Palermo), è della stessa pasta degli uomini che hanno inchiodato oltre venti milioni di italiani davanti alla tv per la sfida dei quarti europei con la Germania. Se al calcio italiano serviva un traino, ebbene la Nazionale di Antonio Conte si è congedata da “sconfitta-vincente” regalandogli un lascito straordinario, un'eredità di comportamenti seri, di attaccamento ai colori nazionali e di spirito d'appartenenza, cui riferirsi per un rilancio in grande stile dopo il credito e l'ammirazione riscossi sul campo a Francia 2016. Ecco come una squadra può farsi amare, oltre i limiti di un'evidente mediocrità tecnica, per le doti di resistenza e di carattere,

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sottolineare una coincidenza singolare: in quella stagione fu Giampiero Ventura a sostituire il sempre più confuso Roy a metà stagione sulla panchina bianconera; lo stesso Ventura che oggi, a distanza di 15 anni, irrompe sulla scena internazionale come nuovo Ct azzurro mentre Hodgson, bruciato da scelte discutibili e da un'Inghilterra bruttina assai, esce di scena con le doverose dimissioni. Non è il numero, ma la qualità degli uomini a decretare le fortune di una stagione. Iachini dovrà cercarla o farla riemergere in un gruppo che, così com'è, non è che offra grandi garanzie, zavorrato oltretutto da scelte che, complice il fantasma della retrocessione, l'Udinese ha compiuto nel gennaio


UDINESECALCIO

NAZIONALE

BUONA FORTUNA VENTURA, ORA L’AZZURRO SCOTTA DAVVERO

scorso andando incontro a costi imprevisti: l'islandese Hallfredsson, che ha passato l'Europeo in panca, è ancora un giocatore di serie A? Ci si può fidare di Armero, che periodicamente cade negli spropositi di una vita personale turbolenta? E Matos: è quello del debutto, velocissimo e tecnico, che servì Zapata per il bel gol di Empoli, oppure l'anonimo comprimario che si è trascinato senza incidere sino alla fine della stagione? L'unico sicuramente valido di quell'infornata, il serbo Kuzmanovic, non è stato riscattato e il Basilea l'ha girato al Malaga. E' l'estate dei mille interrogativi, questa, se pensiamo anche a Kone (è recuperabile il greco dopo il nulla di Firenze?), o a Guilherme che quattro allenatori non sono riusciti a far diventare giocatore da campionato italiano, o ancora al mara-

toneta Edenilson che ha disimparato persino a correre. Diceva Arrigo Sacchi che a lui non servivano i leader, anzi non li voleva proprio, perchè a comandare dovevano essere il gioco, lo schema, l'interpretazione tattica. Ma intanto nel suo imbattibile Milan giocavano assi come Baresi, Maldini, Donadoni, Gullit, Van Basten Rjikaard e compagnia bella. Più modestamente, Iachini può contare su personalità sicure in Karnezis, Heurtaux, Felipe, Piris, Lodi, Thereau e Zapata. Su altri - con la curiosità che accompagna i nomi di Balic, di Evangelista, dei rientranti Angella e Scuffet (mentre Alex Meret è destinato a un'esperienza esterna, magari inglese... ) - non è il caso di azzardare previsioni. Ecco, allora, perchè l'arrivo di un totem come Gilardino avrebbe lasciato tutti più tranquilli.

E ancora una volta fatali si rivelarono i rigori. Una vera e propria maledizione per gli Azzurri, poche volte sfatata nel corso della storia. E in questo caso viene proprio da dire peccato, perché una volta passato lo scoglio Germania la strada sarebbe veramente potuta essere in discesa per gli uomini di Conte, visto che i padroni di casa della Francia finora non hanno particolarmente brillato, e che all’atto finale “rischia” di arrivare addirittura il piccolo Galles. Ed è così che una truppa partita per la propria missione contro tutto e tutti, sbeffeggiata e considerata non all’altezza di rappresentare l’Italia, torna a casa addirittura con il rammarico di non essere riuscita a centrare il bersaglio grosso a causa di un paio di rigori sbagliati. A cosa si deve questo exploit? Innanzitutto ad un impoverimento generale del calcio europeo, un calcio in cui di vere e proprie stelle se ne contano sempre meno. La smania di ricerca del giocatore dal nome “esotico” ha portato ad un generale imbarbarimento della specie e ad un abbassamento del livello tecnico globale. Per contro, però, l’Italia ha avuto dalla sua la capacità di bilanciare le lacune tecniche con quello spirito di gruppo e quel carattere che da sempre è stato alla base dei successi azzurri. Gran parte del merito non può che essere ascritto ad Antonio Conte, che ha dimostrato nuovamente di essere uno dei

più grandi motivatori presenti sulla scena internazionale. Ora la palla passa a Giampiero Ventura, e il suo compito sarà probabilmente ancora più arduo di quello di Conte: l’ex juventino partiva da una situazione disastrosa e nella più totale disaffezione dei tifosi; una situazione in cui c’è solo da guadagnare perché peggio di così non può andare, e nella quale il neo mister del Chelsea sa sguazzare amenamente. Ventura, invece, dovrà vedersela con una rosa riqualificata, con aspettative particolarmente alte da parte dei tifosi e con un blocco Juve che tra due anni sarà ulteriormente invecchiato e forse non più in grado di reggere questi livelli. I giovani di belle speranze non mancano, ma ovviamente vanno fatti giocare, e questo, ahimè, paradossalmente resta lo scoglio più grande. (Massimo Muzzin)

di Biancamaria Gonano di Biancamaria Gonano

TORNEO AUC, che festa! L’estate è scoppiata sabato 18 giugno, quando una giornata finalmente assolata ha dato il via alla 14^ edizione del torneo di calcio dell’Associazione Udinese Club. Per la prima volta organizzato interamente dall’AUC, il torneo è cominciato con 160 entusiasti ragazzini a radunarsi nel bel campo dell’Udine United, la nuova realtà udinese che accorpa i settori giovanili del Libero Atletico Rizzi e dell'Asd Cormor, due storiche società della zona ovest di Udine. In rappresentanza di 12 club affiliati, con magliette colorate con gli stemmi delle società sportive di riferimento, i bambini categoria Pulcini Misti 20052006 e 2007 si sono dati “battaglia” in tutte le partite con uno spirito sportivo encomiabile, nonostante il primo grande caldo che tagliava le gambe. La bella giornata ha attirato molti genitori e simpatizzanti che hanno tifato ed in-

citato in maniera educata i loro piccoli beniamini. Le partite si sono susseguite briose fra spettacolo e l’immancabile chiosco che ha rinfrescato grandi e piccini. Poco prima di mezzogiorno è entrata in funzione anche la cucina, che ha sfornato gnocchi al ragù e pa-

tatine e panini caldi e freddi per tutti i piccoli atleti e i presenti. Nel primo pomeriggio, per la gioia degli atleti in erba, sono riprese le ostilità: i vincitori del trofeo sono stati i giovani calciatori di Reana del Rojale mentre tutte le altre rappresentative hanno ricevuto un pre-

mio di partecipazione, giungendo tutte seconde a pari merito. Così si è espresso il presidente dell’Associazione, Daniele Muraro: “Un grosso plauso ai vincitori ma uno altrettanto grosso a tutti i ragazzi che dopo la premiazione se ne sono tornati a casa felici lasciando il campo agli organizzatori che, soddisfatti per l’ottima riuscita della manifestazione, si sono rilassati e si son lasciati andare sul rettandolo verde per “quattro tiri in compagnia” prima della meritata cena. Ci tengo ad esprimere un caloroso grazie alla società Asd Udine United per aver ospitato questo torneo, a tutte le squadre, ai club presenti e a chi ha contribuito con il suo aiuto al successo dell’evento che è andato al di là di ogni previsione, anche per lo spirito sportivo e di rispetto dell’avversario che bambini e tifosi hanno dimostrato. Arrivederci al prossimo anno!”

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SIDICEVA...

si diceva...

PRIMO CARNERA,

UN CAMPIONE SENZA TEMPO

In un libro del 1987 Roberto Vattori delinea vita e carriera senza eguali del campione di Sequals Di Primo Carnera si è detto e scritto nel tempo di tutto e di più e l’ha fatto nel 1987 anche l’editore tricesimano Roberto Vattori con il suo “Primo Carnera campione senza tempo”, con la prefazione di un altro grande della boxe internazionale, Nino Benvenuti, che nelle righe di chiusura traccia in maniera commovente il suo saluto a Carnera sul letto di morte, avvenuta nel 1967, a soli 60 anni, a causa di una grave malattia: “Gli ultimi giorni di vita li ha trascorsi a Sequals…Io ero ritornato da poco da New York, campione del mondo. Qui accadde una cosa che ricorderò nella mia vita come una delle più emozionanti e significative. La signora Pina, sua moglie, fece uscire dalla stanza da letto di Primo quanti erano presenti. Rimanemmo noi tre soli. Versò del vino in tre bicchieri e porgendone uno a Primo e aiutandolo a sedere sul letto, disse: “Ora faremo un brindisi ai due grandi italiani campioni del mondo”. Ancora, scrivendo, mi ritorna quello stesso nodo di commozione alla gola”. Primo Carnera era nato a Sequals il 25 ottobre 1907 e a soli sedici anni emigrò in Francia per lavorare in una falegnameria. A vent’anni aveva raggiunto la statura di due metri e cinque centimetri, con un torace di un metro e trenta e un peso di centoventi chili, un gigante che grazie alla sua forza cominciò a esibirsi in un circo, dove venne notato da un ex pugile che volle insegnargli i segreti della boxe. Fu quello l’inconsueto inizio di una carriera ineguagliabile che fece entrare Carnera nel mito, portandolo, primo italiano a riuscire nell’impresa, alla conquista del titolo di campione del mondo dei pesi massimi, il 29 giugno 1933 a Long Island (New York), battendo per ko Jack Sharkey. Ma qualche mese prima, l’11 febbraio al Madison Square Garden di New York, un dramma sul ring aveva segnato profondamente il “gigante buono”: con una lunga sequenza di colpi micidiali, Carnera

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Ora faremo un brindisi a due grandi italiani campioni del mondo.

IDOLO Carnera saluta la folla sul ring


SIDICEVA...

aveva mandato definitivamente al tappeto alla dodicesima ripresa un astro nascente della boxe americana, Ernie Schaaf, che, trasportato all’angolo con l’aiuto dello stesso campione friulano, era stato subito trasferito d’urgenza all’ospedale, dove morirà alle 7,45 del 13 febbraio 1933. E Carnera commenterà: “Fuori dal ring io e Schaaf eravamo buoni amici e non ho mai incontrato un avversario più coraggioso e cavalleresco di lui. Se potessi oggi richiamarlo in

vita darei il campionato ed il mio stesso braccio destro per ottenere un simile miracolo. Questa è certo la più angosciosa vittoria che un pugile abbia mai conseguito”. Chiusa la carriera pugilistica, dopo la seconda guerra mondiale Carnera si dedicò al catch, diventando campione del mondo anche in questa disciplina nel 1957 a Melbourne, in Australia. Nel privato, si sposò nel 1939 con la goriziana Giuseppina Kovacic, impiegata alle Poste, che morì nel

MONDIALE A sinistra: 29 giugno 1933, Sharkey sulle ginocchia al Madison di New York: Carnera è campione del mondo. Sopra: foto di famiglia, con la moglie Pina e i figli Giovanna e Umberto.

1980. Ebbero due figli, Umberto e Giovanna Maria, che vivono negli Stati Uniti. A lui furono dedicate vie, piazze e palazzi dello sport, a

testimonianza della fama sicuramente unica di questo campione in ogni angolo del mondo. (e.f.) TremilaSport+ | 06 07 2016 | 33


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CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

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CACCIA ALLA FAVOLA A VILLA MANIN

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n’intera generazione è cresciuta intrattenuta dalle avventure della cagnolina Pimpa e del suo padrone Armando, nati a metà degli anni ’70 dalla fertile mente del famoso disegnatore friulano Altan. Ma da lungo tempo ormai il suo spirito satirico, che sia apprezzato o meno, continua a graffiare ogni giorno le pagine di quotidiani italiani con brevi e secche vignette: due personaggi, un botta e risposta, il ritratto immediato e sarcastico di una condizione socio-politica o di un fatto appena avvenuto. “Caccia alla favola” è il nuovo progetto dell’artista, ideato insieme ad Antonella Caruzzi e Antonio Zogno, pensato appositamente per il parco di Villa Manin. Si tratta proprio di una caccia al tesoro adatta per i più piccoli e perfetta per le famiglie, che si svolge fra alberi, prati e statue della grande dimora di Passariano di Codroipo. Un’iniziativa realizzata dal CTA di Gorizia in collaborazione con l’Erpac, che ha preso il via venerdì 1 luglio e che si concluderà il 24 di questo mese. Riscoprire le favole della tradizione classica, come quelle Esopo, Fedro e Orazio è lo scopo dell’evento: sono una ventina gli animali protagonisti delle storie e disseminati per il bosco in forma di grandi sagome che, passo dopo passo, conducono al premio finale, ossia alla conclusione della favola. Animali, questi, che il sabato e la domenica vengono animati dalle attrici Elena De Tullio e Alice Meloni, protagoniste l’8 e il 15 luglio dalle 18.30 di “Piume”, uno fra i primi progetti realizzati da Altan per il CTA. Si tratta di uno spettacolo ispirato anch’esso alle fiabe del mondo ellenico e latino, che vede radunati intorno a una fonte d’acqua tutti i principali animali selvatici, capaci di divertire i bambini e di far riflettere gli adulti con le loro parole semplici ma dal significato profondo. Massimo Gaudino

SHANE STEVENS

IO TI TROVERÒ FAZI

A dieci anni Thomas Bishop viene internato in una clinica psichiatrica poiché ha barbaramente ucciso la madre, che lo tiranneggiava da sempre. Quindici anni dopo, ormai uomo, evade dall’istituto e dà inizio a una fuga sanguinaria, e sul suo cammino sono ancora le donne a cadere. Un omicidio, poi due, poi saranno decine; Bishop tortura e uccide spostandosi da Las Vegas a Chicago e a New York. Un personaggio infero ma straordinariamente umano, del quale Shane Stevens è cronista implacabile e, a suo modo, sodale, raccontandone nel dettaglio l’infanzia e gli anni di reclusione, le piccole ingenuità quotidiane e la ferocia omicida. Ne emerge un indimenticabile ritratto della follia.

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CLAIRE DOUGLAS

LE SORELLE NORD

La vede ovunque: al tavolino di un bar, alla fermata dell’autobus, al supermercato. Ogni volta, per un istante Abi dimentica l’incidente, dimentica che sua sorella Lucy è morta, dimentica il dolore che la consuma da oltre un anno. E, ogni volta, Abi rimane inevitabilmente delusa. Ha tagliato i ponti con la famiglia, si è isolata dagli amici e si è trasferita in un’altra città, nella speranza di cominciare una nuova vita, però è stato inutile: nessuno dovrebbe mai sopravvivere alla propria gemella. Eppure, quando incontra Bea, Abi ha l’impressione che il destino le stia finalmente dando una seconda occasione. Perché quella ragazza non solo è fisicamente identica a Lucy, ma le assomiglia pure nel modo di parlare e di vestirsi...

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

ANDERSON, SALLY

TUTTI I NUMERI DEL CALCIO MONDADORI

I numeri, anche nel calcio, sono molto importanti: ma siamo davvero sicuri che l’esito finale di una gara o di un torneo dipenda da quei numeri che finora abbiamo considerato decisivi? Il calcio è uno sport conservatore, ricco di dogmi e di frasi fatte, e geloso delle proprie credenze, tramandate da generazioni e ormai consolidatesi nel tempo. Ebbene, violare questo castello e scuoterne le fondamenta è l’arduo e coraggioso compito che si sono dati Chris Anderson, esperto di statistica, e David Sally, economista comportamentale, i quali nel presentare il risultato del loro lavoro mostrano di essere pienamente consapevoli della sua portata rivoluzionaria.

ALFIO CARUSO

UN SECOLO AZZURRO TEA

Oltre cent’anni di storia patria (dal 1910 al 2014) raccontati dall’osservatorio della squadra azzurra di calcio. Alfio Caruso descrive con piglio impareggiabile l’intreccio che ha legato il pallone alla realtà politica, sociale, culturale del nostro Paese. In queste pagine potrete leggerne fatti e misfatti, passioni e aberrazioni cominciando dalla prima esibizione della nazionale, 15 maggio 1910, Arena di Milano, 6-2 alla malcapitata Francia. Rappresentava la conclusione di un’avventura avviata ventitré anni prima, quando un industriale ottico, Edoardo Bosio, aveva portato a Torino, di ritorno da un viaggio in Inghilterra, una sfera di cuoio. Ma era anche l’inizio di un’epopea che ha avuto il merito di tenere insieme la Nazione persino nei suoi periodi più bui.

C.L. TAYLOR

LA RAGAZZA SENZA RICORDI LONGANESI

Jane Hughes ha un compagno che la ama, un lavoro in un centro per animali randagi, e vive in un piccolo cottage nel Galles. È una donna realizzata e felice, come tante, ma la sua vita si fonda su una menzogna. Perché Jane Hughes in realtà non esiste. Cinque anni prima era partita per un viaggio in Nepal con le sue migliori amiche. Una settimana che avrebbe dovuto trasformarsi in un ricordo meraviglioso, ma che si è rivelata invece un incubo, perché da quel viaggio due delle quattro ragazze non sono più tornate. Jane pensa di essersi lasciata tutto alle spalle, di poter ricominciare a vivere con una nuova identità, di dimenticare quello che è accaduto, ma qualcuno non ha intenzione di permetterglielo.


le belle di TremilaSport UDINESECALCIO

Elena

PH SILVANO ZANDONELLA

Anima rock


le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

TremilaSport+ | 06 07 2016 | 37


le belle di TremilaSport Elena Strizzolo, ragazza immagine, ama affrontare con entusiasmo ogni nuova esperienza di vita e di lavoro

CON L’ADRENALINA

DELLE MONTAGNE RUSSE

R

ockmodel, hostess, ombrellina, ragazza immagine, organizzatrice di eventi: è tutto questo Elena Strizzolo, che della musica rock ha fatto una ragione di vita, appassionandosi soprattutto a quella di David Bowie, dei Rolling Stones e degli ACDC, tanto da decorare la sua bella pelle abbronzata con le loro immagini tatuate. “Svolgo la mia attività in prevalenza in ambiti rock o nelle manifestazioni di bikers – spiega – ma prendo ovviamente in considerazione ogni altra offerta di lavoro. Mi piace stare tra le gente e fare nuove conoscenze e accorgermi che attorno a me c’è della positività. Ad aiutarmi in questo è anche il mio carattere ottimista e il presentarmi sempre con il sor-

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riso a chi mi sta di fronte”. Tra le sue passioni, oltre alla musica e ai motori, ci sono anche i viaggi e la conoscenza del mondo: “In particolare amo Londra, città cosmopolita dove ognuno può provare un grande senso di libertà. E la capitale inglese è oltretutto la patria del genere di musica parte integrante della mia anima”. Passione, la musica, rivela la bruna bellezza friulana, trasmessale dal padre: “Ha una collezione di vinili di cui è gelosissimo. E della sua generazione mi ha trasferito fra l’altro l’ammirazione per i Rolling Stones, eterne icone del rock”. E poi il classico sogno nel cassetto, proprio di ognuno: “Quello di poter lavorare nell’ambito della musica, in radio, televisione ed eventi. Ho già avuto al proposito delle esperienze come

ragazza immagine ma vorrei provare come conduttrice di programmi e manifestazioni, forte anche della mia conoscenza della materia. Non mi sono mai cimentata in questo, lo ammetto, ma penso che potrei riuscirci tranquillamente. Fare nuove esperienze mi piace, mi ci butto senza problemi, con dentro l’adrenalina che sento dentro quando vado sulle montagne russe!”.


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BASKET

PRIMO GRUPPO con i tecnici Fiorino, Alvarez, Colosetti e Agudo. Foto sotto, Alvarez dimostra.

di EDI FABRIS

LA CANTERA, SCUOLA DI BASKET ALLA SPAGNOLA Il tecnico udinese Luigi Colosetti anche quest’anno ha avuto la collaborazione di colleghi iberici nel ritiro giovanile estivo di Forni di Sopra

E

sono quindici. Gli anni consecutivi in cui il tecnico udinese Luigi Colosetti, inizialmente sotto l’egida della Snaidero, a seguire nel nome della Cbu e nei due più recenti con il marchio La Cantera in collaborazione con Lucio Coccolo, ha organizzato il ritiro montano di giovani cestisti regionali interessati a perfezionare fondamentali e in generale confidenza con la palla a spicchi. Dopo gli anni tarvisiani, il ritorno in una location già frequentata in passato, quella di Forni di Sopra, i cui impianti, dotati anche di piscina, sono stati considerati all’altezza della situazione, così come il soggiorno al vicino hotel Posta. E come in ogni step, ad affiancare il direttore tecnico del ritiro

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sono tecnici spagnoli qualificati: “In questa edizione sono giunti da Malaga Gustavo Alvarez, già con noi nella precedente edizione, e Daniel Agudo, che ha nel proprio bagaglio anche un’esperienza in Australia – dice Colosetti - .

Quest'anno Malaga, dopo gli anni con tecnici di altri prestigiosi club spagnoli

Ed è con noi pure Leonardo Fiorino, della Virtus Feletto, club in crescita costante. In precedenti stages collaborammo direttamente con società come Barcellona, Vitoria, Pamesa Valencia e Gran Canaria, mentre ora i tecnici ci vengono suggeriti da Gonzales Guerrero, che allena in Portogallo nella massima serie ed è il deus ex machina del El Palo, club di un vasto quartiere popolare di Malaga, che conta oltre cinquecento giovani nel suo settore giovanile”. Tecnici di vaglia, sottolinea Colosetti, che qualificarono l’iniziativa sin dai suoi primi passi: “Inizialmente ci affiancarono le bolognesi Virtus e Fortitudo, e a seguire, appunto, i club spagnoli con i vari Dusko Ivanovic, Xavi Pascual, Ibon Navarro e altri”. Settanta ragazzi suddivisi in due

turni, dal 19 giugno al 2 luglio, sottolinea il tecnico, hanno costituito un ottimo bilancio, a testimonianza anche della crescita del movimento e della bontà della proposta. Spagna sempre sugli scudi, dunque, anche se i tecnici iberici al proposito si schermiscono: “Un’esplosione nei vari sport, quella del nostro Paese – evidenzia Agudo – avvenuta negli ultimi anni, perché vent’anni fa non era così. Questione anche di generazioni”. Mentre Alvarez evidenzia un altro aspetto: “Anche da noi, come spesso altrove, è la tradizione ad influire: Malaga, la nostra città, è ad esempio più legata al basket e lo sviluppo del nostro sport è consequenziale. In altre realtà prevalgono invece il calcio o altre discipline. Tutto il mondo è paese…”.


BASKET SERIE C SILVER

L'Anticipazione

CODROIPO,

CHE RUSH VINCENTE!

A

l termine di una stagione regolare che non faceva presagire nulla di buono, con quattro sconfitte nelle ultime quattro giornate, la Bluenergy Codroipo ha ritrovato condizione, convinzione e giuste motivazioni nei propri mezzi proprio durante i play-off, confermando il noto detto che “con i play-off inizia un altro campionato” e ha sbaragliato nell’ordine gli ostici triestini del Don Bosco Trieste, sempre temibili nel loro fortino di Via dell’Istria, la corazzata Breg e nella finalissima, davanti ad un palazzetto gremito e partecipe come non mai, la rivelazione Ubc Udine di Andrea Paderni reduce dall’impresa di aver

eliminato i favorti del Michelaccio San Daniele. “L’obiettivo di partenza era migliorare il campionato dello scorso anno dove la squadra era stata eliminata al primo turno dei play-off - ricorda il tecnico dei codroipesi Daniele Portelli – essendo consapevoli di rientrare tra quelle tre, quattro squadre che potevano battagliare fino in fondo per la promozione.” Quali i passaggi chiave di questa stagione, iniziata in sordina e poi finita in modo trionfale contro le aspettative generali?

Confermeremo il gruppo della promozione, con l'ingresso di alcuni giovani “Io credo che quando abbiamo battuto nettamente in casa la favorita San Daniele nel girone di ritorno della regular season – analizza Portelli – la squadra ha maturato la consapevolezza della sua forza e che arrivando nei play-off nessun risultato poteva esserle precluso. Il momento più difficile sono state invece le ultime quattro sconfitte con cui abbiamo chiuso la prima fase e che potevano minare la nostra autostima: azzerare tutto e ripartire è stato fondamentale per riacquisire via via fiducia nei nostri mezzi". Quali giocatori si sono maggiormente distinti nel corso di tutta l’annata? “Non me la sento di fare classifiche di merito, tutti i ragazzi a modo loro sono stati determinanti, compresi gli Under 18 che si sono aggregati al gruppo e permettendoci sempre allenamenti adeguati per mantenere una buona condizione in vista del rush finale. Mi piace invece prendere atto dei grandi progressi compiuti durante la stagione da due ragazzi classe ’96 poco impiegati lo scorso anno come Moretti e Dell’Angela e rallegrarmi per il bel campionato disputato da Nobile, giunto a Codroipo quest’anno proveniente da Spilimbergo, dove si era fermato per un infortunio nel gennaio 2015.” Quali i programmi e strategie in vista della nuova stagione da disputare in serie C Gold? “L’idea è di confermare in blocco il gruppo vincente di quest’anno inserendo alcuni giovani del vivaio e cercando di sostituire i nostri due veterani in uscita quali Malfante (appenderà le scarpette al chiodo) e Serrao (che scenderà in serie D) con due giocatori esperti e di categoria. Con pochi e mirati ritocchi riteniamo di poter figurare anche nella serie superiore.” Giuseppe Passoni

ADDIO, IL "CERNICH" NON TORNERà Fine di un ciclo, il torneo studentesco dedicato a Ezio Cernich chiude i battenti dopo nove edizioni. Ad anticiparlo è il suo deus ex machina organizzativo, Maurizio Ivancich (nella foto), che, fresco di quiescenza, preannuncia che non lo riproporrà, anche se il suo recente ruolo di insegnante di educazione fisica allo Zanon potrebbe indurre a credere in un suo ritorno in sella da esterno. "Come il Burei e altri tornei hanno avuto un inizio e una fine - spiega - anche il Cernich, da me a suo tempo ideato, deve chiudere il suo percorso. Se poi altri intenderanno proporre nuovi tornei scolastici sarà bene lo facciano con altre formule e nuova denominazione. Mi pare più giusto e logico". Il Marinelli, dunque, ultima squadra campione in Eccellenza, con lo Stringher, vincitore in Elite, ad aver solo accarezzato il sogno di disputare il prossimo anno

la categoria superiore. Chiusura dei battenti che lascia un certo rammarico in considerazione degli entusiasmi che il torneo aveva saputo suscitare nel mondo studentesco e non solo, con anche le coinvolgenti performances ginniche e di danza allestite dalla professoressa Sandra Fregonese (anche lei, come il dirigente scolastico dello Zanon, professor Antonio Colussi, ad uscire dal mondo della scuola) a lasciare un segno indelebile. D'altra parte è sempre questione di persone "di mentalità", quelle che gli Istituti superiori udinesi, nello sport, si augurano ora di trovare nel solco lasciato dagli insegnanti che hanno salutato e ora faranno solo da spettatori. Lo sport è anche scuola di vita e lasciar cadere nel dimenticatoio tali iniziative sarebbe davvero un mezzo delitto. (e.f.)

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CALCIOUDINESE

TAPPA NAZIONALE SERIE BEACH 2 - cordenons

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Foto Alessandro Sain

UDINESECALCIO VOLLEY

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SPORT VARI

PERSONAGGI

PRIMI PASSI Al mondo della danza Roberta si è avvicinata all'età di sei anni e da allora non l'ha più lasciato

CON L'ARABIA NEL DNA

Roberta Gazzetta, udinese dei Rizzi, è salita a Mosca sul trono mondiale della danza del ventre

di EDI FABRIS

D

e l l a ra g a z z a a ra b a Roberta Gazzetta ha indubbiamente le physique du rhole, con i suoi bruni capelli mossi, gli occhi scurissimi ed un sorriso smagliante ad illuminare il volto dall’incarnato olivastro. Ed è forse

anche intimamente consapevole di questo che ha abbracciato una disciplina, la danza del ventre, che i primi di maggio l’ha portata sul podio più alto del campionato mondiale a Mosca. Un successo che lei comunque fermamente condivide con lo staff

Questione di passione, se ce l'hai dentro ogni impegno diventa lieve

della sua scuola, il Club Sunshine di Palmanova diretto da un’altra campionessa di livello assoluto, Simona Minisini, coadiuvata da Igor Del Mestre e Teresa Simonutti. Ma alle spalle del successo della giovane udinese dei Rizzi c’è comunque una ferrea disciplina personale e allenamenti costanti, in sostanza un sacrificio che lei, neppure diciottenne, sostiene comunque con leggerezza: “Questione di passione – sostiene Roberta, studentessa modello dell’Itc Zanon di Udine - , se ce l’hai dentro ogni peso diventa lieve. Cinque allenamenti a settimana, oltre allo studio, comportano un impegno notevole del quale non sento comunque la fatica. Ho un carattere determinato, forse anche troppo, nello studio come nella

PROSPETTIVE Anche in futuro la giovane allieva di Simona Minisini intende operare nel mondo della danza, lei stessa come istruttrice


UDINESECALCIO VARI SPORT

TROFEO Roberta trionfante a Mosca sul trono mondiale.

danza, ma sento dentro di me la spinta a raggiungere determinati obiettivi. Mi dico che volere è potere, sostenuta nel mio percorso da una famiglia che mi appoggia costantemente”. Sostegno che è notevole, nel suo campo, pure a livello economico, rivela: “Tra il costo delle lezioni, quello degli abiti, dei viaggi per le gare e dei workshop di aggiornamento l’impegno finanziario è consistente e chi non ne ha la possibilità è difficile che riesca a proseguire lungo certi binari”. Lei alla danza, al Sunshine di Palmanova, si è avvicinata all’età di sei anni, appassionandosi gradualmente all’attività abbracciata: “E molto merito di questo lo attribuisco a Simona Minisini, che mi ha stimolato e fatto capire la bellezza della danza. Sono molto legato a lei”. Mosca, dunque, e una medaglia d’oro Adulti che fa seguito ad altre di vario metallo ottenute negli anni precedenti in varie categorie: “Eravamo in 40, dai 16 ai 30 anni, a

gareggiare per il titolo – racconta Roberta - . L’obiettivo era migliorare il terzo posto dell’anno scorso ma puntare all’oro è sempre difficile, anche perché c’è una giuria di sette giudici di varie nazionalità deputata a valutare le prestazioni sotto l’aspetto tecnico, dell’immagine e della coreografia. E’ andata invece come meglio non poteva”. Gare alle quali lei si prepara anche ascoltando musica araba con le cuffiette e contenendo l’inevitabile ansia da prestazione grazie alla propria ormai consumata esperienza. “Ballare è liberatorio – lei considera – e oltre a questo è scuola di vita, perché t’insegna il rispetto del prossimo e la giusta valutazione delle vittorie e delle sconfitte. La danza è la mia vita e io mi auguro possa costituire per me, in futuro, anche la mia professione. Fra l’altro adoro viaggiare, passione che coltivo pure studiando turismo allo Zanon”. Idee chiare e movenze sensuali, insomma: per Roberta un mix d’importanza vitale.

M.BIKE

PIANCAVALLO OFF ROAD Nella splendida cornice di Piancavallo (Pordenone) si svolgerà domenica 10 luglio 2016 la prima edizione della Piankatour – escursione accompagnata in mountain bike per festeggiare i 10 anni di Montanaia Racing ed il primo anno della North East Mtb School. Percorso alpino completamente off road di piacevole percorrenza con panorami mozzafiato. Si toccheranno varie malghe della zona, alcune ben ristrutturate, percorrendo strade mulattiere e alcuni tratti di single track piacevoli e divertenti.

L’appuntamento è fissato per le 9 in area Roncjade e la manifestazione è inserita nel trofeo Junior Challenge. Start fissato per le 15.30.

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SPORT CALCIOUDINESE VARI

PROTAGONISTE Lezione di sport e di vita, quella delle campionesse ospiti della serata del Panathlon

STORIE DI DONNE FORTI

Incontro al Panathlon con le campionesse Savonitto, Buratto, Malagnini e Andreussi

Q

uattro donne, quattro storie diverse: tutto questo sotto un unico comune denominatore, lo sport. E’ stato questo il tema della serata organizzata dal Panathlon di Udine e condotta da Edi Fabris. Maria Savonitto, Erica Buratto, Silvia Malagnini e Anna Andreussi (nell'ordine nella foto insieme al past president Paulini, alla presidentessa del club, Alciati, e a Fabris) e grandi protagoniste che hanno raccontato il significato per loro dello sport, vissuto e visto in maniera diversa. Maria Savonitto, che ora insegna scienze motorie, è senza dubbio la migliore pallavolista contemporanea della nostra regione, pronta a raccontare di un movimento che, da queste parti, fatica a decollare, con l’assenza di una squadra, maschile o femminile, nella massima categoria nazionale nonostante una comunità da sempre primeggiante nei vari sport, ritrovando nella mancanza di umiltà la lettura del tutto. Erica Buratto con il grande sogno sfumato, quello di gareggiare per l'italia in quella che è le atlete la competizione principe dello intervistate sport, le Olimpiadi. Si, perché lei alle Olimpiadi di Londra 2012 ci arriva, ci arriva a suon di risultati ed è inserita nella staffetta 4x100 che può conquistare una medaglia. Ma qualche giorno prima della gara qualcosa non quadra, salta il banco e il selezionatore decide di inventarsi delle nuove prove di valutazione per arrivare alla composizione della staffetta finale, nonostante Erica meriti quel posto. Una prova cronometrata il giorno prima della staffetta che però, senza strumenti specifici, stabilisce l'esclusione di

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Per me la pistola è uno strumento da gara, non un'arma Erica. Ma lei non ci sta, non può accettare di vedersi soffiare quel posto a favore di un'altra atleta solo perchè appartenente alle Forze armate ma che, soprattutto, è la migliore amica della vip Federica Pellegrini che, ufficiosamente, ha fatto cambiare le carte in tavola. Erica non ci sta, sale sul primo volo per l’Italia e torna a casa chiudendo li, di fatto, la sua carriera che ora la vede allenare le nuove giovanissime leve. Comincia invece piangendo la corsa al sogno di Silvia Malagnini che, quando il pa-

ERICA BURATTO Ora istruisce i giovani

dre decide di portarla, ancora ragazzina, al poligono per avvicinarla al mondo del tiro a segno, pensa quello sia uno sport da maschi. E invece quello sport le regalerà medaglie a livello europeo e nazionale prima del bivio che la vita le metterà davanti: lo sport o la vita privata. E Silvia sceglie la seconda opzione, decidendo di lasciare il poligono, laureandosi e iniziando la sua carriera professionale in banca. Ma dopo sedici anni riprende in mano la pistola, per lei “uno strumento da gara e non un’arma”, ottenendo nuovamente i risultati di un tempo, con un secondo posto ai campionati nazionali. Perché se la mano la devi ritrovare l’aspetto della concentrazione non l’hai mai perso. Ti aspetti di trovare una “femminona”, uno di quei maschiacci in gonna quando sai dell’arrivo di Anna Andreussi, navigatore del compagno Paolo Andreucci nove volte campione italiano di Rally. E invece ti trovi davanti una graziosa ragazza, mingherlina e quasi timida che fieramente ti racconta di quanti scogli abbia trovato lungo la strada del successo: da quello familiare con il padre, per cui lei lavorava, che non le concede permessi per andare alle gare fino a portarla al licenziamento, a quello di un’altra famiglia, quella più nota degli Agnelli, che impone il suo licenziamento per un errore decisivo durante una gara. Ma Anna è più forte di tutti e se prima è lei a scegliere Paolo rispetto al lavoro in famiglia, poi è lui a ribellarsi alla Fiat dicendo che i due non si separeranno, anzi si uniranno anche nella vita perché, dopo un primo periodo in cui lo tengono nascosto, i due ufficializzano pure di essere divenuti una coppia a 360 gradi. Perché in fondo, certe pagine, solo lo sport sa regalarle. (S.F.)


ASD

UDINESECALCIO Via Sottobearzi, 16

SAMMARDENCHIA

Sammardenchia di Pozzuolo del Friuli Tel. 0432/669616

Federazione Ciclistica Italiana Friuli Venezia Giulia

Comune di Artegna

Comunità Montana del Gemonese, Canal del ferro e Val Canale

Comune di Resia

17 luglio 2016 a

2 ARTEGNA RESIA

Trofeo Comune di Resia Candidata “Patrimonio immateriale dell’Unesco”

Partenza ore 10,00 da ARTEGNA Arrivo ore 12,15 PRATO DI RESIA

Federazione Ciclistica Italiana Friuli Venezia Giulia

in collaborazione con la

Polisportiva Olimpia di Terenzano

GARA CICLOTURISTICA denominata

Coppa dell’amicizia 3° Memorial Ilario Gobbo

24 luglio 2016 Sammardenchia (UD) Ritrovo ore 07,30- Partenza ore 08,30 Arrivo ore 12,00 SEGUE PASTA PER TUTTI I PARTECIPANTI

INFORMAZIONE E COMMENTO SULLO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

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SPORT VARI

PALLANUOTO

"ORCHETTE"

TERRIBILI La Pallanuoto Trieste ha centrato la promozione in A2 femminile dopo aver fallito lo scorso anno l'obiettivo

L

e “orchette” della Pallanuoto Trieste hanno compiuto una grande impresa nei play-off del campionato di serie B femminile. Nel girone di Avezzano sono arrivate due vittorie su tre partite e soprattutto una meritatissima promozione in serie A2 femminile. Un risultato eccezionale conquistato da un gruppo composto interamente da atlete triestine e dall’età media di poco superiore ai 15 anni. Nei girone dei play-off la Pallanuoto Trieste ha dimostrato determinazione e tanta voglia di vincere, anche di fronte a squadre dotate di un maggior bagaglio di esperienza. Molto soddisfatto il direttore sportivo Andrea Brazzatti : “Ero sicurissimo che avremmo fatto il salto di categoria quest’anno. Lo scorso campionato abbiamo dominato la B sempre al primo posto ma per inesperienza non siamo riusciti a vincere i play off. La società gongola per questo risultato perché era stato inseguito anche lo scorso anno. Cio’ che ci contraddistingue rispetto a molte società italiane è la provenienza tutta di casa delle nostre atlete, per giunta con un’età media inferiore ai sedici anni. Ora lavoriamo per rafforzarci e consolidarci. Giocheremo la A2 in un girone nazionale assoluto e saremo sicuramente una squadra cenerentola vista la giovane età delle giocatrici". E le stesse ragazze a non aver realizzato pienamente l’impresa: "Ma il bello è che a sedici anni non hanno mai sentito pressioni. Ora rimarremo fedeli alla politica del nostro presidente, che vuole tutte

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tiestine in squadra partendo dal potenziamento del settore giovanile. L’allenatrice Ilaria Colautti è una garanzia perché conosce l’ambiente per averlo sempre respirato e per aver giocato lei stessa per molto tempo. E le ragazze hanno dimostrato un valore che merita un’assoluta riconferma. Abbiamo uno staff di livello, la stampa locale ha sempre dato visibilità al maschile in A1 e speriamo che ora, con la promozione delle "orchette", ci dedichi altrettanto spazio". L’impianto di gioco, sottolinea Brazzatti, è fanstastico: "Siamo ospiti della Bruno Bianchi, che nelle partite di A1 maschile chiama a rac-

UN SERGENTE DI FERRO Bastone e carota il metodo dell'allenatrice Ilaria Colautti (nella foto): "Sono ragazzine - dice - e sei dai loro un dito sono pronte a prenderti la mano!"

Schierate a bordo piscina le giovanissime ragazze triestine protagoniste di u colta anche 800 persone. Sarebbe bello che pure il settore rosa avesse questo seguito. Del resto Trieste ha una lunga tradizione di pallanuoto, addirittura risalente al 1929, ha percorso tante categorie, la C, la B e ora vive un periodo molto felice. Amplieremo la comunicazione social anche per il settore femminile ed è molto importante che i due campionati giochino sfalsati, sabato sera i maschi, la domenica le ragazze. Ed ora è il periodo clou per i campionati giovanili, che speriamo ci conducano a finali nazionali”. Battagliera la condottiera del gruppo, l’allenatrice triestina Ilaria Colautti: “Il nostro progetto è nato nel 2012 dopo la chiusura della squadra femminile di A2 siamo ripartiti da zero, con l’aggiunta di nuove ragazze che disputavano i campionati giovanili e che, piano piano, sono state inserite nella rosa della B. L’anno scorso abbiamo fallito il tentativo di promozione per inesperienza e perché eravamo fisicamente un po’ più indietro rispetto alle altre squadre. L’esperienza che mancava era a livello senior, non certo di campionati giovanili. Lo scorso agosto abbiamo infatti raggiunto le finali giovanili classificandoci terze a livello nazionale". Ora siamo di fronte ad una nuova sfida, continua l’allenatrice triestina: "Le ragazze dovranno metabolizzare la promozione fino in fondo. Sono

Trieste ha una lunga tradizione in questo sport ed ora sta vivendo un momento particolarmente felice piccole e non sanno che cosa sia il campionato di A2 non avendolo vissuto in passato perché erano solo delle bimbe. La società vuole mantenere questo gruppo per fedeltà ad un progetto di crescita del settore giovanile che rappresenta una mission imprescindibile. Non avrebbe senso perciò portare atlete da fuori. Il momento attuale per noi è molto caldo in questi giorni, con le finali nazionali Under 17 in cui siamo fra le prime otto e lo sarà anche per l’Under 15 il 1617 luglio con il Trofeo delle Regioni che ci consentirebbe di approdare il 4 agosto alle finali nazionali. Le prospettive e le possibilità di fare


VARI SPORT

Il calendario delle gare dal 10 al 17 Luglio DOMENICA 10 LUGLIO Giovanissimi Short Track PIANCAVALLO: Pianka Junior MTB ID GARA: 113751 Organizzazione: A.S.D. Montanaia Racing Via Molinari, 35 – Pordenone (PN) Tel: 3333128188 e-mail: info@montanaiaracing.it Ritrovo: loc. Roncjade Piancavallo, via Sandro Pertini dalle ore 13.30 alle ore 15.00 Partenza: ore 15.30 Giuria: Guerra, Pividori Iscrizioni: entro le ore 23.30 del 08/07/2016

una grande stagione conclusasi con la promozione in serie A2 bene ci sono, ma le giocatrici devono mantenere la concentrazione e allenarsi seriamente". Per dodici tredicesimi sono le stesse ragazze che hanno ottenuto la promozione in A2, precisa la Colautti: "Lo scudetto Under 17 non è impossibile anche se sulla carta tutte le otto squadre sono forti e potremmo arrivare prime o ultime, a seconda delle variabili che incontreremo. Anche nell’Under 15 cinque ragazze hanno giocato anche la B, disputando quindi tre campionati da protagoniste. Un valore aggiunto di cui andar fieri è che sono tutte brave a scuola nonostante gli impegni sportivi. Hanno imparato a gestirsi e ad organizzarsi. Sono state supportate in maniera egregia dalle famiglie e, permettetemi la battuta, sopportate da noi. Sono pur sempre delle adolescenti! Da ex giocatrice conosco bene le dinamiche e faccio di tutto per stimolare la loro voglia di non mollare mai e lottare sempre. Cerco di stare dalla loro parte". Suo compito, visto il salto di categoria, aggiunge poi, sarà lo spiegare le differenze fra i due campionati e i cambiamenti inevitabili che le attendono come un campionato più lungo e trasferte più impegnative e lontante: "Sicuramente il nostro punto di forza è il gruppo: le ragazze sono molto unite fra di loro e si aiutano nei momenti di difficoltà, dimostrando una coesione veramente viscerale. Non c’è una vera

leader anche se, dal punto di vista tecnico, in acqua ci sono giocatrici con più esperienza. Spesso però le trascinatrici sono quelle che non giocano e che “fanno spogliatoio”. E Ilaria che allenatrice è? “Mi dicono che sono cattiva. In realtà sono esigente e posso sembrare severa ma credo che se si vogliono ottenere dei risultati con un gruppo di 25 ragazze adolescenti si debba agire così. Se dai un dito, il braccio è già loro…". Biancamaria Gonano

MERCOLEDÌ 13 LUGLIO Pista PORDENONE: 5^Prova Master ID GARA: 125493 Organizzazione: A.S.D. Amici della Pista Via Stadio, 6 – 33170 Pordenone (PN) Tel: 0434/26231 Fax: 0434/26231 e-mail: amicidellapista@gmail.com Categorie e specialità: G5, 56: Scratch-corsa a punti; ES1, ES2: Velocità prol-corsa a punti; ED: Velocità prol-corsa a punti; AL: inseguimento a coppie-americana; DA: Velocità prol-corsa a punti; JU, UN21, Donne Elite: Velocità-inseguimento a squadre Ritrovo: Pordenone c/o velodromo Bottecchia dalle ore 15.00 alle ore 16.30 Partenza: ore 17.00 D.C.: Buligan Giuria: Toffoli, Mior, Peruch, Moimas Iscrizioni: entro le ore 12.00 del 12/07/2016 VENERDÌ 15 LUGLIO Giovanissimi Tipo Pista RONCHI DEI LEGIONARI: 55^Coppa Comune di Ronchi-Fondazione Carigo ID GARA: 126107 Organizzazione: A.S.D. Pedale Ronchese Via Aeroporto,3 34077 Ronchi dei Legionari (GO) Tel: 3470821650 Fax: 0481/778525 e-mail: postmaster@pedaleronchese.it Ritrovo: Ronchi dei Legionari, via Aeroporto 3 dalle ore 15.00 alle ore 16.30 Partenza: ore 17.00 Giuria: Moimas, Nocent, Pironiù Iscrizioni: entro le ore 24.00 del 13/07/2016

CICLISMO

CAMPIONESSE AMICHE Sono grandi amiche di Tremilasport, Elena Cecchini e Maila Andreotti, qui riprese insieme nella nostra redazione. Elena ha conquistato di recente il suo terzo titolo italiano su strada mentre Maila ha fatto tris ai campionati italiani su pista a Montichiari, centrando l'oro in èlite, keirin e velocità a squadre, con anche Annalisa Cucinotta.

Federazione Ciclistica Italiana Friuli Venezia Giulia

DOMENICA 17 LUGLIO Esordienti 1° anno SEDEGLIANO: 10°GP Comune di Sedegliano-3°Trofeo Gallo Mobili ID GARA: 124015 Organizzazione: A.S.D. Libertas Gradisca Via della Chiesa, 10 33039 Gradisca di Sedegliano (UD) Tel: 0432/691649 Fax: 0432/915635 e-mail: libertas.gradisca@libero.it Percorso: Circuito locale da ripetersi 15 volte per un totale di 31,5Km. Ritrovo: Sedegliano, piazza Roma c/o bar Cissper dalle ore 08.00 alle ore 09.30 Partenza: ore 10.00 D.C.: Moretuzzo Giuria: Mior, Giusto, Dalla Torre Iscrizioni: entro le ore 24.00 del 15/07/2016 Esordienti 2° anno SEDEGLIANO: 10°GP Comune di Sedegliano-3°Trofeo Gallo Mobili ID GARA: 124014 Organizzazione: A.S.D. Libertas Gradisca Via della Chiesa, 10 33039 Gradisca di Sedegliano (UD) Tel: 0432/691649 Fax: 0432/915635 e-mail: libertas.gradisca@libero.it Percorso: Circuito locale da ripetersi 20 volte per un totale di 42 Km. Ritrovo: Sedegliano, piazza Roma c/o bar Cissper dalle ore 08.00 alle ore 09.30 Partenza: ore 11.15 D.C.: Moretuzzo Giuria: Mior, Giusto, Dalla Torre Iscrizioni: entro le ore 24.00 del 15/07/2016 Allievi ARTEGNA: 2° Artegna-Resia Trofeo Comune di Resia ID GARA: 123997 Organizzazione: A.S.D. Sammardenchia Via Sottobearzi, 16 – 33050 Sammardenchia di Pozzuolo del Friuli (UD) Tel: 3496155158 Fax: 0432669616 e-mail: sammardenchia2008@libero.it Percorso: Artegna, Buja, Gemona, Artegna, Buja, Gemona, Artegna, Buja, Gemona, Venzone, Carnia, Moggio, Resiutta, San Giorgio di Resia, Prato di Resia, Tigo, San Giorgio di Resia, Prato, Tigo, San Giorgio, Prato. Km 85,10 Ritrovo: Artegna (UD) piazza Marnico (Municipio) dalle ore 08.00 alle ore 09.30 Partenza: ore 10.00 D.C.: Bagolin Vice D.C.: Segale Giuria: Roman, Biasotto, Favretto Iscrizioni: entro le ore 20.00 del 14/07/2016 Ciclosportivi FCI ed Enti S.ANDRAT DEL JUDRIO: Trofeo Sagre dal Gial ID GARA: 123969 Organizzazione: A.S.D. Corno sez. Ciclismo Via P.Paschini, 28 33040 Corno di Rosazzo (UD) Tel: 3474572927 e-mail: asdcornociclismo@yahoo.it Percorso: San Andrat del Judrio, Vencò, Craoretto. Dolegna del Collio, Prepotto, Cividale del Friuli loc.Cristo, Carraria, Ponte San Quirino, Vernasso, Tarcetta, Pulfero, San Pietro al Natisone, Ponte San Quirino, Sanguarzo, Cividale del Friuli, Moimacco-zona industriale, Premariacco, Ipplis, Oleis esterno, Case di Manzano, San Giovanni al Natisone, Dolegnano, Quattroventi, San Andrat del Judrio. Km 60 Ritrovo: San Andrat del Judrio-Corno di Rosazzo c/o parco festeggiamenti Sagre dal Gial dalle ore 07.00 alle ore 08.15 Partenza: ore 08.30 Giuria: Debegnach

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SPORT CALCIOUDINESE VARI

MEETING SPORT SOLIDARIETÀ

QUASI CI SIAMO

Mercoledì 13 luglio alle 20 allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro la 27esima edizione dell'evento di atletica leggera entrato ormai nella tradizione

Un test importante per molti atleti in vista delle Olimpiadi di agosto a Rio de Janeiro

È

alle porte il 27° Meeting internazionale di atletica leggera Sport Solidarietà – 3° Trofeo Ottavio Missoni, l'evento promosso dalla Nuova Atletica dal Friuli, che il 13 luglio porterà allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro campioni di livello mondiale e olimpico, giovani promesse dell'atletica regionale e atleti master e paralimpici. Un cast di livello internazionale è atteso al Teghil che, sottolinea Giorgio Dannisi, patron della manifestazione, costituirà un importante banco di prova per molti degli atleti che, tre settimane dopo, saranno impegnati alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Non solo un importante biglietto da visita per l'intero Friuli Venezia Giulia, ricordano il presidente del Consiglio Regionale Franco Iacop e l'assessore Paolo Panontin, ma un modo speciale per richiamare l'attenzione su temi come lo sport, l'inclusione e la disabilità, ingredien-

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ti che, sottolinea Beppino Govetto, assessore alla Provincia di Udine, garantiscono l'unicità e la longevità dell'evento. VELOCITA' Nella velocità spiccano i nomi dei giamaicani Elaine Thompson (10”70) e Julian Forte (10”03), attesi per l'undicesima stagione consecutiva a Lignano che, come ha ricordato il Sindaco Fanotto, si candida sempre più ad essere un punto di riferimento anche a livello sportivo per tutta la Regione. Nei 400m spiccano i nomi di Robert Gil (44”53) e di Junelle Brodfield, mentre sugli 800m l'attenzione è focalizzata sugli americani Shaquille Wlaker (1'44”99) e Phoebe Wright (1'58”22). Nei 3000m è atteso Jacob Kiplimo, il talentuoso ugandese di sedici anni, capace di 8'09”98. SALTI Nel salto il lungo maschile i fari sono puntati su Fabrice Lapierre (8,31m); sui 110 ostacoli ben quattro atlete sotto i 13”, mentre nei 400mt

ostacoli, a cui è abbinata il 3° Trofeo Missoni e la lotteria benefica, gli occhi sono puntati sul sudafricano Linsday Hanekom (49”03). Nel salto in alto e nel lancio del disco c'è attesa per gli atleti made in Friuli Venezia Giulia che, come ha ricordato Franco De Mori, segretario della FIDAL regionale, potranno essere stimolati dal confronto con atleti di livello internazionale. Trost, Rossit e Omoreige nell'alto se la vedranno con l'ucraina Oksana Okuneva; nel disco attesi Giada

Andreutti e Valerio Forgiarini, che si confronterà con l'americano Sam Mattis (67,45m). ATLETI SPECIALI Shelly-Ann Fraser è attesa in pista in veste di testimonial al fianco degli atleti Special Olympics; nella versione maschile dei 100m amputati Luca Campeotto, il campione di Teor primatista italiano dei 400m (T43), correrà al fianco di Emanuele Dimarino e Andrea Lanfri, due frazionisti della 4x100 bronzo agli europei di Grosseto. Una gara spettacolare per tanti motivi come ha sottolineato Giovanni De Piero, rappresentante regionale della FISPES. ORGANIZZAZIONE Un grande lavoro di squadra rende possibile la realizzazione di un evento di livello internazionale, realizzato con il contributo di enti pubblici e privati, che vedono Friuladria Crédit Agricole presente in veste di main sponsor da diversi anni al fianco di questo evento considerato, afferma Davide Goldoni, rappresentante dell'istituto di credito, un appuntamento unico in grado di abbinare lo sport e la solidarietà. Il Meeting conferma la sua vocazione solidale promuovendo una serata ed una lotteria benefica a favore dell'Associazione Comunità del Melograno Onlus, impegnata al fianco di persone adulte con disabilità intellettiva. La manifestazione è realizzata con il sostegno ed il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Lignano Sabbiadoro, a cui si affiancano Provincia di Udine, Camera di Commercio di Udine, Fondazione Crup, PromoTurismoFVG, Comitato Sport Cultura Solidarietà, FIDAL Nazionale e Regionale, CONI, CIP, Special Olympics, Nuova Atletica Tavagnacco, AICS e con il sostegno di moltissimi sponsores.


COPPA ALPI GIULIE

UDINESECALCIO VARI SPORT

8 ° Gran Premio Canal del Ferro-Valcanale C AT E G O R I A A L L I E V I U 1 7

DOMENICA 10 LUGLIO 2016 (PROVA COPPA ALPE ADRIA) CICLO ASSI FRIULI

Federazione Ciclistica Italiana

Comunità Montana del Gemonese, Canal del ferro e Val Canale

Comune di Venzone

Friuli Venezia Giulia

Comune di Moggio

Comune di Resiutta

Comune di Chiusaforte

Comune di Dogna

Comune di Pontebba

Comune di Malborghetto-Valbruna

Info: cicloassifriuli@tiscali.it - Cell. 335 7760496

Comune di Tarvisio


SPECIALE LIBERTAS

CAMPIONATI ITALIANI DI PATTINAGGIO A PIANCAVALLO ■ I Campionati delle categorie Allievi maschile e femminile (11-13 anni) per le specialità di Obbligatori-Singolo e Coppie sono cominciati il 21 giugno e si sono svolti fino a domenica 26 giugno al Palaghiaccio di Piancavallo. Vi hanno partecipato 355 atleti dagli 11 ai 13 anni e 125 società sportive provenienti da tutta Italia, in particolare da 16 regioni. I Campionati, di carattere nazionale, sono stati organizzati da Annalisa Polese dell’A.s.d. Polisportiva Eurosportvillage, in collaborazione con la F.I.H.P. (Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio) e con il CONI.

Tra i risultati spiccano quelli delle ultime due giornate. Nella classifica finale delle Coppie Artistico, degli Allievi B, su 14 partecipanti, al primo posto si sono classificati Lapo Gelsi e Sofia Malagoli di Asd P. Pontevecchio (BO) e UNIONE S.D. JUNIOR SACCA (MO); al secondo Jacopo Russo e Nataly Saulle di ASD P. PONTEVECCHIO (BO) e ASD MAGIC ROLLER (BO); al terzo Elvis Martinello e Anna Bragagnolo di A.S. D. PATT. ARTISTICO GODIGESE (TV) e SKATING CLUB SAN MARCO ASS. D. (TV). Nella gara finale Allievi B libero femminile, su 39 partecipanti, è arrivata prima Giada Luppi ASD PRIMAVERA DELLO SPORT (FI), seconda Arianna Ferrentino UNIONE S.D. JUNIOR SACCA (MO) e ter-

1 t m

za Greta Gandini ASD GIOCA-PATTINAGGIO ART (NO). Nella categoria maschile, al primo posto Edoardo Parasi dell’Olimpia Roller Team (SV), al secondo Alessandro Pezzolla dell’Asd Skating – Vercelli e al terzo Alex Bonera dell’Asd Pat. art. P. Concesio (BS). Nella classifica finale del combinato degli allievi B, su 18 partecipanti, nella categoria femminile è arrivata prima Giada Luppi di ASD PRIMAVERA DELLO SPORT (FI), al secondo posto Veronica Mezzoprete ASD FIRENZE OLTRARNO PATTINAGGIO (FI) e al terzo Greta Gandini ASD GIOCA-PATTINAGGIO ART (NO). Della categoria maschile al primo posto Alessandro Pezzolla di ASD SKATING – VERCELLI (VC), al secondo Alex Bonera di ASD PATT.ART.P. CONCESIO (BS) e al terzo Stefan Tomsic di CCR. DILETTANTISTICO VIPAVA (GO). Nella gara obbligatori Allievi B Femminile, su 35 partecipanti, al primo posto Veronica Mezzoprete dell’Asd Firenze Oltrarno Pattinaggio, al secondo Emma Lisa Nanni della Scuola di Patt. Art. Musano Asd (TV) e al terzo Ginevra Capaccioli dell’Asd DLF – Patt. Artistico Pistoia. Nella sezione Allievi B Maschile, su 7 partecipanti, al primo posto Alessandro Trisciani dell’Asd La Rocca Pattinaggio (SV), al secondo Alessandro Pezzolla dell’Asd Skating – Vercelli e al terzo Alessandro Bozzini dell’Asd Gs Lepis (PC). Negli Allievi B Coppie Artistico, Gara Corto, su 14 coppie, al primo posto si sono qualificati Lapo Gelsi e Sofia Malagoli rispettivamente dell’Asd P. Pontevecchio (BO) e Unione Sd Junior Sacca (MO), al secondo Alex Bonera e Alessia Montini dell’Asd Patt. Art. P. Concesio (BS), e al terzo Alessio Gandellini e Sara Parmegiani dell’Asd Castellana Pattinaggio (MN). Nella gara short program allievi b, femminile, su 39 partecipanti, al primo posto è arrivata Giada Luppi dell’Asd Primavera dello sport (FI), al secondo Greta Gandini dell’Asd Gioca-pattinaggio art (NO) e al terzo Arianna Ferrentino dell’Unione Sd Junior Sacca (MO). Nella categoria maschile, al primo posto Edoardo Parasi dell’Olimpia Roller Team (SV), al secondo Alessandro Pezzolla dell’Asd Skating – Vercelli e al terzo Alex Bonera dell’Asd Pat. art. P. Concesio (BS). Sabato sera ad allenarsi a Piancavallo c’era anche Andrea Girotto, due volte campione del mondo, e ora in preparazione per i Campionati italiani di fine luglio che si terranno a Roana (nell’Altopiano di Asiago); il ventiquattrenne Girotto, originario della provincia di Treviso, è anche allenatore della categoria Allievi e per questo si trovava a Piancavallo in questi giorni.

PATTINAGGIO

ORO E BRONZI PER LE FRECCE AZZURRE ■ Hanno potuto dare il meglio di sé i ragazzi del Pattinaggio Corsa Libertas Porcia a Spinea per la 6a tappa del Gran Prix Giovani, dove la pioggia è arrivata solo una volta terminate le premiazioni. Anche se a ranghi ridotti e con Andrea Orefice ancora infortunato dopo la brutta caduta dei Campionati Regionali, le frecce azzurre sempre più agguerrite sono riuscite a conquistare un ottimo 6° posto di su 28 squadre provenienti da tutto il centro e il nord Italia. Non sono mancate le soddisfazioni personali. Medaglia d’oro per Aurora Sisani (Esordienti 1) nei 200 mt in linea e 6° posto nei 1.200 mt in linea. Nella stessa categoria, eccezionale prestazione per Giorgia Fasan che conquista il 9° posto in entrambe le prove. Nella categoria Esordienti 1 Maschili, si veste di bronzo Nicola Morelli in entrambe le prove; Alessandro Pusiol ottiene il 5° posto nei 200 mt e il 9° posto nei 1.200 ed Emanuele Mazzariol si attesta rispettivamente in 17ma e 19ma posizione. Grande prova anche per Alexia Piva (Esordienti 2) con un 5° posto nei 1.500 mt in linea e 7° nei 200. Il suo corrispettivo maschile Tommaso Lombardi guadagna la nona posizione nei 200 mt e la 13ma

nei 1.500. Una sola prova di 600 mt in linea per la mascotte del gruppo, Ester Rebellato (Giovanissimi 1) anche lei sul terzo gradino del podio. Buona la gara di Giulio Sartori (Giovanissimi 2), che arriva al 12° posto. Segue la scia Alexia Sisani (Ragazzi Femminile), anche lei di bronzo sia nei 300 mt sia nei 3.000 mt in linea, seguita da una brava Vanessa Fasan giunta 16ma nella prima gara e 15ma nella seconda. Nella stessa categoria Roger Piva arriva 11° nei 300 mt e 17° nei 3.000.

UDINE | TRIESTE | PAD

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SPECIALE LIBERTAS

meglio in tutte le gare, affrontando con onore le migliori squadre della nazione. Le insegnanti Elisa Pegolo, Annalisa Misogano, Karin Freschi, Francesca Bistrot, si ritengono molto soddisfatte per gli ottimi piazzamenti di tutte le squadre. La GPT 1 livello prima fascia arriva 17ma su 75, la Coppa Italia mix 1° fascia, 21ma, a metà classifica tutte le altre di seconda e terza fascia (GPT 2° fascia, Coppa Italia GAF, Serie D e Gymteam). Eden Trevisan, Michela Palamin, Irene Orlandi, Angelica Bravin, Martina Missana, Lisa Buttò, questa la squadra acrobatica di Gymteam e Serie D della Libertas Porcia che ha appena terminato le gare ai Campionati Nazionali. Le ginnaste si sono impegnate in progressioni acrobatiche al suolo, mini trampolino, volteggio e trave, con ottimi risultati che hanno reso orgogliosi i tecnici Elisa Pegolo, Annalisa Misogano, Karin Freschi e Francesca Bistrot. È stato premiato l’importante impegno in palestra di questo gruppo che è un po’ la colonna portante della sezione ginnastica purliliese. Solo l’impegno, la dedizione e le molte ore di lavoro che affrontano quasi quotidianamente in palestra hanno permesso a queste atlete di competere ai massimi livelli nazionali, con grande soddisfazione delle loro allenatrici.

GINNASTICA: EXPLOIT PER LA LIBERTAS PORCIA ■ E ancora stupiscono le ragazze della sezione ritmica della Libertas Porcia che al loro primo anno di attività, iniziata solo a settembre 2015, riescono addirittura ad arrivare 10° ai Campionati Italiani di Ginnastica Ritmica di Pesaro “Ginnastica in Festa” 2016. Dopo la pausa forzata di giovedì scorso, le allieve di II Fascia Giorgia Verona, Nicoletta Sozza, Teresa Bellomo, capitanate da Alessia Silotto, unica della squadra ad aver avuto un’esperienza agonistica seppur in altre società, sono riuscite nel miracolo di entrare persino in premiazione nell’unica prova secca prevista di Syncrogym. Ottima anche la prestazione della squadra di I Fascia composta da Alessia Caputo, Elena Trentin, Giada Mozzon, Valentina Valeri, che ha sostenuto con onore le prove di Coppa Italia nella manifestazione di ginnastica ritmica più importante nel

panorama italiano. Grandissima la soddisfazione del tecnico Chiara Cadamuro, che ha potuto constatare un fortissimo spirito di gruppo all’interno della neonata squadra, in cui le più grandi sono spesso di sostegno alle più piccole e si aiutano tutte l’una con l’altra, con umiltà, solidarietà e forza d’animo, dimostrando che nella vita come nello sport bisogna innanzitutto essere “persone” e solo dopo si può diventare campioni. Sta diventando una bella tradizione quella della Libertas Porcia che ogni anno vede le sue ginnaste della sezione artistica superare le qualificazioni regionali nelle migliori posizioni per arrivare “in carrozza” ai Campionati Nazionali “Ginnastica in Festa” di Pesaro. Anche quest’anno il livello delle competizioni era estremamente elevato e le purliliesi hanno dato il

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TREMILAITINERARI MTB

DAL SATELLITE

www.natisoneinbici.it

Il giro delle

La zona è coperta dalla cartina Tabacco 1:25.000 foglio 054 “Collio–Brda Gorizia”. Il giro è descritto dettagliatamente su www.natisoneinbici. it/?p=3381 con possibilità di scaricare la traccia per il GPS in formato .gpx e di visualizzarla su Bikemap.net

CHIESA DI SANTA HALAENA

Sette chiese del Collio

a cura di STEFANO OSSO e Gian Luca Tosoratti

A

Mernico, sulla facciata della canonica, una serie di affreschi riproduce le facciate delle chiese che compongono la “Comunità delle Sette Chiese” e in questo giro andremo a vederle tutte. Non è però un giro facile perché, sebbene la distanza non sia eccessiva, la prima parte presenta alcuni strappi di notevole impegno: nulla vieta però di scendere dalla sella e fare qualche centinaio di metri spingendo la bici a mano. In compenso la varietà del percorso, gli ampi panorami sul Collio, sulla Brda e sulla pia-

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nura friulana, la quiete dei posti e i tesori artistici racchiusi in queste chiesette, ne fanno un itinerario affascinante. Appena sopra Mernico c’è la prima chiesa, dedicata Sant’Elena, riconoscibile dal suo slanciato campanile color aragosta. Ridiscesi in paese si prosegue su una ripidissima salita su asfalto per Restocina e quindi, lungo una bella forestale, per Scriò si trova la gialla chiesa di San Leonardo. Correndo tra i vigneti si passa da Lonzano Superiore, con la chiesa di San Giacomo, per raggiungere Vencò e la chiesa di Santa Halaena.

Un brevissima e ripida rampa scende verso il ponte sul Reca da dove si risale verso Ruttars e la chiesa dei Santi Vito e Modesto. Un’ultima discesa porta alla provinciale di fondo val Judrio che si percorre fino al punto di partenza passando per Lonzano Inferiore, con la chiesetta di Sant’Anna e San Gioachino, e per Dolegna con la chiesa di San Giuseppe. Le sette chiese, a parte la parrocchiale di Dolegna e quella dei Santi Vito e Modesto, sono generalmente chiuse, ma la domenica è possibile trovarle aperte e visitare gli interni che sono

dei piccoli scrigni ricchi d’arte. Maggiori informazioni si possono trovare sul completo e aggiornato sito www.chiesacormons.it/ node/12 e anche su www.tiares. org/ELWEB/arte.htm

curiosità

A Mernico, nella piazza dalla quale si parte, c’è la vite più vecchia della zona uno Schioppettino del 1920 mentre a Ruttars, nella chiesa dei Santi Vito e Modesto, entrando sulla destra, c’è un modello del Duomo di Milano realizzato al traforo, completo di tutte le guglie, dei pinnacoli, delle statue e delle gargolle.


ITINERARI MTBTREMILA

INFO UTILI L’itinerario, da percorre necessariamente in mountain bike, è lungo 21,6 km di cui un terzo su sterrato e lo si può percorrere in due o tre ore. Non ha tratti critici ma la salita a Restocina e un paio di rampe successive richiedono buone gambe, o per spingere sui pedali o per spingere la bici a mano. Anche la breve discesa da Sant’Haelena a Vencò richiede un po’ di tecnica e freni efficienti. Acqua, oltre che alla partenza, la si trova facilmente lungo tutto il percorso, che per le sue caratteristiche può essere effettuato durante ogni periodo dell’anno; non mancano inoltre possibilità di fare soste in agriturismo, ristoranti, trattorie ed enoteche. Un consiglio: siccome si parte subito con due salite brevi ma ripide, prima di iniziare il giro conviene fare un po’ di riscaldamento facendo una corsa verso Prepotto, o verso Bodigoi o verso Dolegna.

Chiesa di Sant’Elena, Mernico chiesa di san leonardo

chiesa di san giuseppe,

castello di trussio

chiesa di san giacomo

dolegna

IL PERCORSO chiesa di san leonardo

chiesa di san vito e modesto

Si parte da Mernico per la chiesa di Sant’Anna, ben indicata dalle indicazioni turistiche. Dal piazzale della chiesa si ridiscende in paese per la stessa rampa fatta salendo e quindi si seguono le indicazioni per Restocina e la sua breve ma micidiale salita. In mezzo al paese si prende una forestale a sinistra (segnalata come itinerario cicloturistico) che sale nel bosco fino a un bivio dove si svolta a destra. Sempre su strade bianche si scende quindi a Scriò verso la chiesa di San Leonardo poggiata su un cocuzzolo di fronte al paese. Anche in questo caso si torna indietro per qualche centinaio di metri sulla via fatta all’andata e poi, attraversato Scriò, si prende un’altra bella forestale per case Peter e per Lonzano Superiore. Questo tratto non ha salite impegnative ma un paio di ripide rampe in discesa con fondo in cemento. Dalla chiesa di San Giacomo si prosegue per Vencò su una piacevole strada con l’asfalto un po’ degradato ma che corre sul crinale tra i vigneti fino alla chiesa

di Sant’Halaena. Un breve tratto per down-hillers raggiunge la provinciale e, passato il Rieca, si sale a Ruttars lungo la strada turistica. La pendenza è blanda e i panorami emozionanti. Dalla chiesa di San Vito e Modesto, anch’essa appoggiata in cima alla collina, si scende di nuovo a fondovalle passando davanti al Castello di Trussio e sbucando dietro alle cantine Jermann. Da questo punto in poi inizia il tratto meno spettacolare perché si seguirà la provinciale che costeggia il fiume Judrio fino a Mernico. In ogni caso si tratta un una strada ampia, in gran parte tra gli alberi, e che si percorre velocemente. A Lonzano Inferiore, nascosta da un alto cancello, c’è la chiesa piccola di Sant’Anna e Gioachino, quella nelle peggiori condizioni delle 7, che però ha il suo fascino. Proseguendo si passa per Dolegna con la sua grande chiesa parrocchiale di San Giuseppe e infine si torna a Mernico, al punto di partenza.

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