TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
13|15 1|07|2015
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
BUSATO, SOGNO LA PROMOZIONE pag 10
MERCATO
PROSPETTI
FORAMITTI E MORASSUT, TALENTI IN CRESCITA
SIMONE BASSO, PRO FAGAGNA SCELTA OVVIA
pag 34-35
pag 8
GIACOMO ZILLI
LIGNANO
Il giovane centro udinese, maturato nell'Ncaa americana, unico regionale nel roster azzurro dell'Europeo Under 20 in avvio a Lignano
MONDIALE BASKET E ATLETICA D'ALTO LIVELLO NEL MENU DI LUGLIO DEL CENTRO BALNEARE
PAG 30-31
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ACQUA GOL per RAGAZZI/E Perfeziona le tecniche delle 4 nuotate ed apprendi i fondamenti della PALLANUOTO. Impara a stare in acqua con sicurezza, apprendi le dinamiche del gioco La competitività delle partite sarà entusiasmante e motivante! Prerequisito: saper nuotare correttamente stile e dorso e impostato le gambe a rana
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NOVITA’ 2015
SOMMARIO
36
13|15
1|07|2015
11
CALCIO
18-19 UDINESE
6 SERIE D
7 ECCELLENZA
8-9 PROMOZIONE 10-11 PRIMA CATEGORIA
12 SECONDA CATEGORIA
13 TERZA CATEGORIA
14-15 CARNICO
16 CALCIO A 5
17 FEMMINILE
29-31 BASKET 32-33 VOLLEY 39 TENNIS
23
34-38 ALTRI SPORT
RUBRICHE
Le belle di Tremila Sport: Susanna
20-21 AMARCORD 23-26 L E BELLE DI TREMILASPORT
22 NONSOLOSPORT
40-41 MONDO LIBERTAS 42-45 GLI ITINERARI DI TREMILASPORT
8
SIMONE BASSO Richiesto da mezzo Friuli, il bomberone ha scelto la Pro Fagagna: in esclusiva le sue prime parole da rossonero TremilaSport+ | 01 07 2015 | 03
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EDITORIALE
TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
13|15 1|07|2015
w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m
BUSATO, SOGNO LA PROMOZIONE pag 10
MERCATO
SIMONE BASSO, PRO FAGAGNA SCELTA OVVIA
PROSPETTI
FORAMITTI E MORASSUT, TALENTI IN CRESCITA pag 34-35
pag 8
GIACOMO ZILLI
LIGNANO
Il giovane centro udinese, maturato nell'Ncaa americana, unico regionale nel roster azzurro dell'Europeo Under 20 in avvio a Lignano
MONDIALE BASKET E ATLETICA D'ALTO LIVELLO NEL MENU DI LUGLIO DEL CENTRO BALNEARE
....
GRADI
PAG 30-31
Lignano centro di gravità sportiva
È
Lignano il centro di gravità del basket e dell'atletica leggera internazionali in questo mese di luglio che prelude a un'estate di altri grandi eventi sportivi mondiali di alto livello. La copertina abbiamo voluto dedicarla a Giacomo Zilli, unico regionale della nazionale azzurra Under 20 che si appresta a partecipare al campionato Europeo Under 20 in programma a Lignano e Latisana dal 7 al 19 del mese. Un ventenne udinese che dopo aver frequentato per i primi tre anni il liceo scientifico Marinelli ha proseguito gli studi negli Stati Uniti, imponendosi anche nel basket Ncaa e di cui potete leggere l'intervista accanto a quelle di altri protagonisti del grande evento. Un esempio, in sostanza, di come oggi sia possibile per i giovani di talento ritagliarsi un posto al sole laddove se ne presenti la possibilità. C'è poi l'ormai tradizionale meeting di atletica leggera "Sport e solidarietà", ricco di star, che si disputerà sulla nuova pista blu dello stadio Teghil e giunto alla sua ventiseiesima edizione. Due eventi di spicco che calamiteranno in laguna migliaia di appassionati e che conferiranno al centro balneare friulano ulteriore importanza non solo turistica. Ma c'è sempre e comunque il calcio, con l'Udinese prossima al raduno ma ancora a corto di rinforzi per il nuovo allenatore Colantuono, e quello dilettantistico invece in piena azione. Lo zoom l'abbiamo puntato sul nuovo tecnico dell'ambiziosa Tarcentina, Rino Busato, carpendone nell'intervista stimoli e progetti, e su uno degli attaccanti più ambiti, Simone Basso, accasatosi a Fagagna. Nel calcio femminile protagonista è invece l'emiliana Lara Barbieri, che dopo l'infelice conclusione della sua esperienza a Chiasiellis si è rilanciata nel S.Zaccaria, salvatosi in serie A. Uno spazio per i giovani talenti nel nostro giornale non manca mai ed ecco stavolta alla ribalta, dopo quella del Top Tremila al quale hanno partecipato, il giovanissimo talento della scherma Lorenzo Foramitti e quello del tiro a segno Andrea Morassut, con le loro fresche speranze per un futuro non solo sportivo. E ancora cultura, amarcord e bellezza muliebre in un numero che abbiamo voluto come sempre presentarvi interessante come contenuti e veste grafica.
Il Direttore Edi Fabris
magazine
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DIRETTORE RESPONSABILE Edi Fabris VICEDIRETTORE Massimo Muzzin EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 direzione@mediatremila.com REDAZIONE Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 redazione@tremilasport.com
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TELEPOrDENONE
13| 15
Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 1° luglio 2015.
PUBBLICITÀ MediaTremila Edizioni Viale Palmanova 146 - Udine Tel. 0432. 33 30 893 agenti@tremilasport.com
vIDEOrEgIONE
LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO
Mondo Udinese
QUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA DIZIONI
w w w. m o n d o u d i n e s e . c o m
TremilaSport+ | 01 07 2015 | 05
SERIED
PORDENONE
CON TEDINO LARGO AI GIOVANI Il Pordenone riparte dell'ex trainer di Pistoiese e Sandonà in attesa di sapere se verrà accolta la richiesta di ripescaggio
C
he sia Serie D o Lega Pro, quel che è certo che il prossimo P o r d e n o n e s a rà targato Bruno Te-
dino. Il tecnico è stato infatti ufficializzato la scorsa settimana e il presidente Mauro Lovisa ha spiegato così la scelta: «Il nostro obiettivo è inserire, al di là della categoria, ragazzi del nostro Settore giovanile in Prima squadra. Mister Tedino, bravissimo nella valorizzazione dei giovani, e l’ottimo lavoro in Nazionale lo dimostra, ha sposato il nostro progetto. Ne siamo orgogliosi. Ai tifosi dico di continuare a sostenerci come sempre fatto e confermo che faremo di tutto per ottenere il ripescaggio in Lega Pro». L’accordo tra i Ramarri e Tedino, reduce da un brillante biennio nel Club Italia della Figc, è legato a un progetto biennale. Ecco le prime parole da tecnico dei neroverdi dell’ex trainer di Sandonà, Sudtirol, Pistoiese, Sangiovannese, Montebelluna e Jesolo: «Ringrazio la proprietà e la dirigenza del Pordenone per avermi scelto. Per realizzare al meglio il nostro progetto dobbiamo metterci entusiasmo, lavoro, compattezza e unione d’intenti. Punteremo molto sui giovani e su un calcio per quanto più possibile propositivo. Essendo del territorio (udinese di nascita, pordenonese d’adozione, ndr) conto di dare un valore aggiunto». «Ci tengo inoltre a ringraziare Arrigo Sacchi, Maurizio Viscidi e Antonio Conte per la possibilità di lavorare in un club prestigioso come il Club Italia continua Tedino -. In azzurro
06 | 01 07 2015 | TremilaSport+
ho imparato molto: non solo sotto l’aspetto tecnico e tattico, ma anche morale. Lascio uno staff, quello dell’Under 17, straordinario. Al Club Italia auguro grandi successi». Per un Pordenone che spera nel ripescaggio in Lega Pro c’è una Triestina che invece deve mandare giù l’ennesimo boccone amaro. Daniele Rocco, il pilastro da cui la società giuliana aveva deciso di ripartire, ha infatti lasciato gli alabardati per trasferirsi all’Imolese. Una soluzione, decisamente subita e non voluta, che la dirigenza giuliana farà molta fatica a far digerire ai propri tifosi. Colonne che vanno, colonne che restano: il Tamai ha infatti confermato anche per la prossima stagione il capitano Fabrizio Petris: «Sono felicissimo – ha commentato il fantasista delle Furie Rosse -. Mi fa piacere aver visto che sono già stati riconfermati diversi ragazzi del gruppo dello scorso campionato. Assieme vogliamo migliorare il risultato precedente. Se lo meritano società e tifosi». Tra i confermati anche il vice capitano Luca Ursella, sfortunato lo scorso campionato causa diversi infortuni, ma con un finale di stagione di qualità e quantità. In casa Ufm si registrano invece due pesanti partenze. Antonio Acampora, il bomber che per anni ha fatto sognare i tifosi bisiachi, ha trovato l’accordo con il Belluno, mentre Daniel Tomizza, centrocampista virtuoso e dal piede fatato, ha dovuto rinunciare al proseguimento dell’avventura in maglia biancazzurra a causa degli impegni lavorativi che ne avrebbero limitato la presen-
NUOVO TIMONIERE
Bruno Tedino, già accostato ai Ramarri nelle passate stagioni, è il nuovo allenatore del Pordenone.
za alle sedute di allenamento. Radiomercato dà per vicino all’addio anche il poderoso difensore Alen Carli, vicino al Primorec dell’amico Kristian Pacor, direttore sportivo del club carsolino. In attesa dei primi movimenti in entrata, il team monfalconese ha fissa-
to per il 20 luglio la data del raduno in vista della nuova stagione. Infine si registrano due importanti defezioni: Lauro Florean e Federico Furlan hanno lasciato il calcio regionale per andare a rinforzare il Liapiave, club di Eccellenza veneta.
ECCELLENZACALCIO
Flaibano grandi colpi, Kras tra arrivi e conferme Dopo un corteggiamento durato qualche settimana, i promessi sposi Sanvitese - Sedivec sono finalmente convolati a nozze. LA SANVITESE ha messo a segno il colpo Jaroslav Sedivec in attacco.
CHIONS & CORDENONS
PORDENONESI
ALL'ARREMBAGGIO
C
ontinuano le manovre di calciomercato. Alla Virtus Corno è il momento di Marco Casadio, che è stato promosso al ruolo di primo allenatore, mentre il Rivignano ha scelto l’attaccante che andrà a sostituire Nicholas Varutti, passato al Flaibano: si tratta del bomber del Flumignano, Ivan Piani, che avrebbe già l’accordo con i nerazzurri. L’altra neopromossa, il Torviscosa, rischia invece di perdere il suo puntero Andrea Grop: per cautelarsi i bassaioli avrebbero preso contatti con Massimiliano Lionetti, appena rientrato dall’esperienza a Vanuatu con l’Amicale, club con il quale ha disputato la Champions d’Oceania. La Manzanese ripartirà da Gianni Tortolo in panchina, ma probabilmente dovrà fare a meno di Andrea Tomada, che piace molto alla Fulgor, Michele Grion e Max De Reggi. Sicuro partente il portierone Raffaele Clemente, che andrà a rafforzare la colonia friulana del Portogruaro targato Pino Rauso. Cambia volto la panchina del Vesna, dove andrà a sedersi Gigi Sandrin. Dopo la separazione dal tecnico Andrea Zanuttig è prevedibile un notevole ricambio di giocatori. Del progetto continueranno comunque a far parte Edvin Carli, Albert Kerpan e Goran Kerpan. Alla Gemonese si va a caccia di un attaccan-
Reduci da due stagioni molto diverse, le due formazioni della Destra Tagliamento puntano ad un ruolo di vertice nel prossimo campionato. I giallocrociati hanno completamente cambiato pelle prendendo in blocco le parti del tecnico Sante Bernardo; i granata hanno invece puntato sulla continuità, limitandosi a qualche innesto visto l'ottimo campionato appena concluso.
te: piace molto Denis Balzano del Tricesimo, ma è molto difficile che il puntero dei celesti lasci la truppa di Bortolussi. Inutile un tentativo per Tobia Fusciello, giocatore che fa molta gola anche al Lumignacco, ma che resterà a giocare fuori regione. Dal Tricesimo certa la partenza di Matteo Croatto, mentre sono ancora da valutare le scelte del fromboliere Alberto Favero. Il Cordenons, dopo essersi assicurato Luca Urbanetto, attaccante in arrivo dal Torre, e Matteo Zusso, trequartista del Chions, è ora molto vicino al bomber della Sanvitese, Manuel Roman Del Prete, il cui posto a San Vito è stato preso dal bomber ceco, Jaroslav Sedivec. Una trattativa di cui avevamo parlato già alcune settimane fa e che finalmente è stata concretizzata nel fine settimana. Con lui anche il portiere Marco Piccolo e il difensore Antonio Candussio. Simone Rosa Gastaldo, tornato al Fontanafredda per fine prestito, potrebbe tornare nuovamente in forza alla Sanvitese. Molti i cambiamenti anche a Chions: via Zusso, Peruch, Paciulli, Candussio, Alberti, solo per citarne alcuni. Sicuri gli arrivi di Ahmed Edeobi, dalla Liventina Gorghense, e Simone Furlanetto, dal Passarella, oltre che quelli di Alvarez, De Zordo, Paolucci e Corvaglia, annunciati ormai da una decina di giorni.
Il Flaibano ha confermato Max Rossi alla guida della prima squadra, affidando la formazione juniores a Bobo Sonego. Tra i pali arriva Alessandro Cicutti, ex Tricesimo e San Daniele, mentre a centrocampo c’è l’ex Pro Fagagna, Stefano Tisiot. Trattativa in corso per il baby talento del Donatello, Sonny Bivi. Capitolo Kras: dopo Daniel Tomizza, i carsolini sono alla ricerca di una punta e di un esterno alto. I biancorossi continueranno anche a puntare sui giovani del vivai, tra i quali Gabriele Petracci, Luca D’Agnolo, Massimiliano Zetto e Jan Kosuta. Della squadra che il prossimo anno darà battaglia in Eccellenza faranno sicuramente parte Luka Spetic, Milan Grujic, Marouane Tawgui, Stefano Simeoni e Andrea Maio. Ancora da valutare la posizione di Luca Fross, mentre sono sul piede di partenza Luca Budicin, Aleksandar Boskovic e Matic Slavec.
TremilaSport+ | 01 07 2015 | 07
CALCIOPROMOZIONE
(Foto A. Beltrame)
SIMONE BASSO, bomber da quasi 50 gol negli ultimi due campionati, torna in Promozione. In maglia rossonera farà coppia con Stefano Vuanello
RICOMINCIO
D
AMARCORD Mussoletto, Furlan e Peressotti i tecnici rimasti nel cuore all'attaccante rossonero.
opo l’inaspettata fine del Real Udinest di patron Barei, molti sono i giocatori delusi in cerca di nuova sistemazione: fino a pochi giorni fa, uno fra tutti, e forse più di chiunque altro, è stato Simone Basso, il capocannoniere di un campionato concluso in trionfo e infine rivelatosi una cocente delusione. L'attaccante è stato tra i più richiesti in queste prime battute di calciomercato, ma ha già scelto quella che sarà la sua prossima destinazione: la Pro Fagagna. D: Cosa ti ha convinto del progetto Pro Fagagna? «La mia è stata una scelta mossa dal cuore e dell’istinto contemporaneamente: non ho fatto troppi calcoli. È risaputo che Fagagna è una splendida piazza, gode di un tifo appassionato e numeroso. Inoltre mi convince il progetto del club, penso di poter risultare il giocatore giusto nel posto giusto: in coppia con Vuanello, grande attaccante, penso che potremmo garantire a questa squadra il salto che l’anno scorso non è riuscito per soli tre punti. Fatte queste considerazioni, in cuor mio avevo le idee chiare: ho parlato con il presidente Burelli e in una settimana abbiamo concluso il tutto». D: Tante sirene e davvero così poche esitazioni? «Che sono stato contattato da un buon nu-
“
Ho scelto Fagagna senza fare troppi calcoli. Altrimenti sarei tornato a Gonars 08 | 01 07 2015 | TremilaSport+
LA SCHEDA
dalla Pro Fagagna
SIMONE BASSO Nato a Udine il 20 maggio 1985, il nuovo attaccante della Pro Fagagna in carriera ha vestito le maglie di Palmanova, Tricesimo, Risanese, Lumignacco, Virtus Corno, Flaibano, Gonars e Real Udinest. Lo scorso anno è andato a segno 34 volte (26 in campionato e 8 in coppa). Cercato da mezzo Friuli, alla fine ha scelto di vestire la casacca rossonera.
mero di squadre è vero, cosa che tra l’altro mi ha particolarmente lusingato, ma in cuor mio, oltre alla Pro Fagagna, avevo un solo dubbio: parlo del Gonars, la mia ex squadra, che mi ha permesso di rinascere calcisticamente e in cui ho lasciato un pezzo di cuore. La mia scelta non prevedeva altre alternative». D: Come mai associ la tua rinascita personale al Gonars? «Perché nell’estate di due anni fa mi ritrovavo a piedi e senza una squadra: mi allenavo da solo, a Rivignano, grazie alla presenza in nerazzurro di alcuni amici fra cui Michele Pagnucco. Avevo terminato la mia peggior stagione di sempre giocando al Flaibano, in Promozione. Le cause erano molteplici: svariati infortuni fisici, i pochi gol segnati e un ambiente non troppo sereno che ha visto l’avvicendarsi in panchina di diversi allenatori. Ma quando tutto sembrava perduto, ecco che mi ha chiamato il Gonars: fino ad allora la Prima Categoria non l’avevo mai provata. Mi sono rimesso in discussione, ho modificato il mio modo di giocare diventando una vera prima punta e mi sono tolto delle belle soddisfazioni siglando 22 gol in 25 partite, ottenendo oltretutto la promozione vincendo i play-off. Una vera e
PROMOZIONECALCIO
GIRAMONDO Simone Basso, qui con la maglia del Real Udinest, è il nuovo rinforzo offensivo della Pro Fagagna. (Foto A. Beltrame)
propria rivincita culminata con la stagione strepitosa appena conclusasi, ahimè, non in modo felice per le sorti della società, al Real Udinest». D: Come mai quindi, a quel punto, la scelta di lasciare Gonars per restare in Prima col Real Udinest? «Perché il progetto del Real Udinest era accattivante e puntava in alto: mi avrebbe permesso di riaffermarmi e di trovare la giusta continuità. Al Gonars, per quanto fossi affezionato alla causa e nonostante avessi potuto giocare in Promozione, avrei probabilmente rischiato di giocare un campionato volto esclusivamente alla salvezza, così come poi è effettivamente avvenuto. Al contrario, al Real, in quel momento, gli stimoli che mi venivano offerti erano vincenti, dunque decisamente maggiori. Comunque sia una cosa è certa: senza le mie ultime due esperienze, Gonars e Real Udinest, come calciatore non avrei probabilmente più fatto niente». D: Come ti spieghi la fine improvvisa del Real Udinest? «Non penso ci sia molto da commentare. Ci siamo rimasti tutti male e abbiamo appreso il tutto, mano a mano, dai giornali. Noi giocatori non sapevamo nulla, da parte della società non ci è mai stato comunicato niente. In tutta sincerità spero solo che sia garantito il rispetto a tutte quelle persone che hanno aiutato questo
club a vincere tanto mettendo sul campo anima e corpo domenica dopo domenica. Le promesse vanno mantenute, e a molti di noi, purtroppo, è rimasto dell’amaro in bocca, unito alla sensazione di essere stati presi in giro». D: Cosa ti è dispiaciuto maggiormente di questa vicenda? «Il fatto che al Real Udinest avevo trovato quella mentalità vincente che altrimenti non avrei più avuto, e che forse nemmeno avevo mai posseduto. Dover lasciare, e non per scelta propria, una squadra di così splendide persone, un ambiente coeso e composto di ragazzi per bene, è la cosa che fa più male. Sul mio miglior anno di sempre si è scagliato un fulmine a ciel sereno: un dispiacere enorme. Ora mi aspetta una nuova avventura e guardo avanti con fiducia e entusiasmo, ma la base di tutto è e rimane sempre il gruppo: quello straordinario che si era creato a suon di vittorie al Real Udinest, purtroppo, non esisterà più». D: Hai un sogno nel cassetto? «Per quel che riguarda prettamente il calcio giocato, un piccolo sogno in realtà ce l’avrei, sempre se sarò in grado di meritarmelo: mi piacerebbe vincere la classifica dei capocannonieri nel campionato di Eccellenza. Qualora dovessi riuscirci lo dedicherei sicuramente alla mia compagna Elena e ai miei genitori. In particolare a mio padre che non è mai mancato a una mia partita nemmeno quando giocavo nella Primavera dell’Udinese e per venire a vedermi si girava l’Italia». (e.b.)
PILLOLE DI CALCIOMERCATO
All’Aurora Remanzacco è l’ora di Lorenzo Puddu che ha raggiunto il fratello Emanuele, col quale farà coppia il prossimo anno, quasi sicuramente agli ordini di mister D’Odorico. Per la fascia, visto il probabile addio di Massimiliano Masetti, i rossoblù hanno messo nel mirino l’ex Real Udinest, Michele Ciriaco. Non arriverà, invece, il difensore Marco Rossi, che ha deciso di fermarsi per un po’ a causa di un problema al ginocchio. Intanto la Juventina, alle prese con la sostituzione del bomber Enrico Giolo, è sempre più vicina a Marco Sant, lo scorso anno al Fauglis. Sul piede di partenza anche Claudio Avllaj e Dejan Dragosavljevic. La matricola Fulgor, invece, ha messo le mani sull’esterno Andrea Delli Santi e sul centrocampista Andrea Coradazzi. Comincia a prendere forma l’Union Pasiano, fresco di promozione: tra i pali è arrivato Vito Brassi, giovane della Liventina Gorghense, mentre in difesa il volto nuovo è quello di Riccardo Rosalen del Portomansuè. Due gli arrivi dal Cordenons: Lorenzo Violo e Martino Pezzutto. Nella Bassa, la Pro Cervignano si è assicurata il centrocampista italo-argentino Matias Zaninello, mentre dal Real Udinest è in arrivo l’esterno Nicola Appio. I vicini di casa della Sangiorgina perdono Marco Rosso, passato al Teor, ma sono vicini a Davide Caldato del Brian. Il sogno resta l’ex Kras, Predrag Arcaba, ma per il momento la trattativa è ancora in alto mare. Il Gonars del confermato Marco Paviz sta cercando di convincere capitan Simone Bruno a rimanere alla base ancora per un anno. Della truppa dovrebbe essere anche l’estremo difensore Fabrizio Dose al quale verrebbe affiancato il giovane Emanuele Orsaria. Qualora non si dovesse giungere ad un accordo con Dose, l’alternativa potrebbe essere Asmir Saranovic, della Pro Cervignano. Certe invece le partenze di Ionut Dumitriu e Raffaele Brustolon che per il momento faranno ritorno rispettivamente a Rivignano e Manzanese. TremilaSport+ | 01 07 2015 | 09
CALCIOPRIMA CATEGORIA
Ambizione e idee chiare per il nuovo tecnico, scelto per far fare il salto di qualità alla squadra dopo un'annata al di sotto delle aspettative
È
RINO BUSATO
notizia ufficiale da nemmeno una settimana: Rino Busato è il nuovo mister della Tarcentina. Dopo le improvvise dimissioni di fine stagione rimesse nelle mani del presidente del Flumignano Tita Deana, l’ex tecnico di Fauglis e appunto Flumignano riparte da Tarcento con motivazioni, energia e entusiasmo totalmente rinnovati. Alle porte si prospetta uno scoppiettante campionato di Prima Categoria in cui la Tarcentina, dopo i risultati al di sotto delle aspettative e la salvezza raggiunta in extremis nella stagione
UNA TARCENTINA DA
PROMOZIONE appena conclusa, non ha certo intenzione di fare da comparsa: nel mirino dei gialloblù del presidente Emanuele Cum ci sono obiettivi ben più importanti e ambiziosi. D: Cosa le ha fatto scegliere la Tarcentina? «Sopra ogni cosa sicuramente l’entusiasmo e la grande voglia di fare che ho percepito in tutto l’ambiente: a Tarcento ci sono le basi e le strutture ideali per fare bene, la società è solida e seria e le parole del presidente Cum me lo hanno dimostrato fin da subito. Con queste premesse, penso proprio possa essere l’ambiente giusto per me». D: Con quali obiettivi ripartite? «Una squadra come la Tarcentina, per organizzazione e organico, pensa possa e debba puntare al traguardo dei playoff. Nell’ambiente c’è ambizione,
PRIMA CATEGORIACALCIO
e c’è anche voglia salire di categoria. Le premesse per fare bene certo ci sono». D: Per riuscire in questo compito, cosa chiede alla sua nuova società? «Io e il presidente Cum ci incontreremo a giorni e discuteremo di mercato e delle prospettive della squadra: c’è ancora molto in ballo ma il club si sta muovendo bene. I colpi di mercato già piazzati sono ottimi: Mini e Canci sono due eccellenti giocatori abituati a giocare ad alti livelli, tant’è che provengono entrambi dalla Gemonese e dal campionato di Eccellenza. Ma punterò molto sui ragazzi che già sono in rosa: Verona e Spizzo, tanto per fare due nomi, sono giocatori di gran spessore. Disponiamo di una difesa di gran livello; mi auguro poi che possa rimanere con noi anche Picco nonostante abbia dichiarato di voler appendere gli scarpini al chiodo a fine stagione: è un giocatore estremamente duttile e una bandiera di questa squadra». D: Ha già in mente un’idea di gioco per questa nuova Tarcentina? «Ora come ora è presto per dirlo anche perché il mercato è ancora lungo e dipenderà da come l’organico si plasmerà con l’andare del tempo. A me piace il 4-31-2 e penso pure che potrebbe adattarsi bene ai nostri giocatori ma, ripeto, molto dipenderà da come si evolverà il mercato. Per interpretare al meglio un modulo simile, ad esempio, è necessario avere un costruttore di gioco importante». D: A Tarcento però, già lo scorso anno si era partiti con obiettivi ambiziosi, salvo poi centrare la salvezza solo nel finale: la preoccupa questo aspetto? «No, assolutamente. Sono del parere che, nel calcio, l’artefice della gran parte dei successi o delle delusioni sia l’ambiente: mi riferisco al modo in cui si vive, all’aria che si respira in squadra, all’armonia che si crea fra i ragazzi e nello spogliatoio. Questi aspetti cambiano di anno in anno e noi stiamo lavorando anche su questo. La nuova stagione calcistica deve ancora iniziare ma l’ambiente, qui, è già diverso. Prima di tutto, sempre, viene il gruppo: è su questo che bisogna costruire le basi per ogni tipo di successo». D: Nel suo recente passato, due anni a Fauglis, con altrettante promozioni e uno a Flumignano, conclusosi con le sue inaspettate dimissioni. Cosa è successo? «Non sentivo più l’entusiasmo giusto e intorno a me percepivo troppo vuoto. Arriva il momento in cui bisogna capire quando è necessario fare un passo indietro, una questione di responsabilità, e io penso di averlo fatto nel momento e nel modo giusto. Il Flumignano è riuscito a salvarsi e ne sono estremamente felice: dal canto mio avevo già dato tutto per quella squadra e probabilmente non sarei più riuscito a essere d’aiuto così come avrei voluto. Incaponirsi non avrebbe portato a nulla di buono. Non è stato un abbandonare la barca, cosa che peraltro
“
La categoria non conta: mi appassionano più le sfide che i traguardi non faccio mai, quanto piuttosto un modo per tentare di salvarla». D: Le è rimasto dell’amaro in bocca? «No, per nulla. È stata un’esperienza che mi ha dato tanto e da cui ho imparato ancora di più: mi ha fatto crescere come allenatore e mi ha permesso di capire molte altre cose. Tirando le somme, si è trattato di un’esperienza certamente positiva». D: I momenti più esaltanti della sua carriera? «Sicuramente le tre promozioni ottenute. Le due col Fauglis e la prima al San Gottardo, quando centrammo lo storico salto in Seconda categoria. Un ricordo straordinario. Oltretutto, all’ambiente del San Gottardo è legato anche uno dei personaggi che ha rappresentato la svolta decisiva per e della mia carriera: parlo di Gaetano Contarino, lo storico presidente del club, che nel 2000 mi ha convinto a intraprendere la carriera di allenatore. L’altra mia svolta, invece, è legata al nome di Adriano Baggio, l’allora Ds. del Fauglis che mi ha voluto e portato lì. Devo molto a entrambi». D: Guardando al futuro, qual è il suo sogno nel cassetto? «Personalmente vivo alla giornata. Il calcio per me è essenzialmente passione e divertimento. Posso però dire di sentirmi più appassionato alle sfide che non ai traguardi: non è ad esempio che mi interessi tanto la categoria, né ne ho una nel mirino, quanto piuttosto la sfida da portare a termine se mi sento coinvolto in un progetto appassionante». D: La sfida attuale? «La Tarcentina non ha mai partecipato al campionato di Promozione in tutta la sua storia: questa mi pare una buona sfida da raccogliere, no? Mi riempie di voglia e di entusiasmo: sarebbe un gran colpo». D: A quali tecnici le piace ispirarsi? «Fra i professionisti, per carisma e carattere, certamente Carlo Mazzone: mi piacciono le persone come lui, che non usano mai frasi fatte, non fanno retorica e riescono a non farsi sfiorare dall’ipocrisia. Per quel che riguarda il calcio dilettantistico, invece, senza esitazione faccio il nome di Gianni Tortolo, del quale vorrei seguire le orme. Una carriera costellata di soddisfazioni e vittorie e una persona che tutti amano. Una di quelle persone rare, in realtà, nel calcio - che ti lasciano tanto anche al di là dei risultati e dei meriti sportivi, quando la palla smette di rotolare. (Elia Bianco)
MERCATO La Gradese continua ad avere nel mirino Enrico Giolo, puntero della Juventina, mentre il Vallenoncello sta per chiudere con il duo ex Falchi, Simone Antonel ed Edi Mantellato. Intanto il Torre, dopo aver salutato Luca Urbanetto, passato al Cordenons, si appresta a dare il benvenuto a Enrico Fantuz, in arrivo in prestito dalla Sacilese. La neopromossa Azzurra Premariacco sarebbe molto vicina all’accordo con l’eterno Massimo Gerli che potrebbe quindi continuare a giocare dopo l’ultima stagione nelle fila della Serenissima Paradamano.La Pro Gorizia si asta muovendo per portare in biancazzurro lo sloveno Dragoljub Nikolic. In difesa certo il rientro del difensore Michele Esposito. Al Santamaria è stato ufficializzato Tiziano Zampieri quale nuovo allenatore, mentre l’Aquileia è molto vicina al centrocampista Raffaele Dean. Infine, doppio colpo dell’Isonzo che sta per chiudere con Enrico Laurenti, centrocampista in arrivo dalla Romana, e con Nicolò Blaserna, difensore del Ronchi.
TremilaSport+ | 01 07 2015 | 11
CALCIOSECONDACATEGORIA CALCIOUDINESE
Foto: Ilaria Metus
Una fase di gioco del match fra Moruzzo e Tagliamento.
FAME DI PROMOZIONE
Sfumata per un soffio la Prima Categoria il Tagliamento ci riprova con la stessa squadra e qualche innesto ancora top secret. Confermato anche mister Nardin
O
CONFERMATO Michele Nardin anche il prossimo anno guiderà i biancoverdi della compagine dignanese.
ltre il danno la beffa. Il Tagliamento, dopo aver visto sfumata all’ultimo secondo la promozione in prima categoria, molto probabilmente verrà escluso anche dalla lista dei ripescaggi a causa della posizione in classifica nella regular season che avvantaggia altre formazioni. E poco importa se i biancoverdi hanno ottenuto più punti rispetto ai diretti avversari. Così vuole il regolamento. “Sembra lontana l’ipotesi del ripescaggio – conferma il Presidente De Michieli. - A parte il Real Udinest non ci sono altre defezioni di squadre di prima categoria e quindi ci accontenteremo di disputare un altro campionato in Seconda”. D: Ci fa un bilancio della stagione appena passata? “Volevamo raggiungere una salvezza tranquilla rispetto alla stagione precedente quando abbiamo rischiato grosso. Poi con l’andare avanti delle partite ci siamo resi conto della nostra forza e abbiamo giocato il tutto per tutto. A un certo punto ovviamente un pensierino alla promozione
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Si punterà molto sul settore giovanile grazie al Consorzio Spazio 6 che ha già dato i suoi frutti 12 | 01 07 2015 | TremilaSport+
lo abbiamo fatto soprattutto dopo aver vinto contro il Cussignacco la prima sfida dei playoff. Siamo mancati nel rush finale contro il Bearzi, forse la squadra più compatta del girone. Siamo arrivati sfiniti. Nell’ultima gara ci mancavano quattro giocatori, avevamo solo due cambi in panchina e questo per noi ha costituito un handicap non da poco. Ovviamente siamo rimasti male”. D: E ora come ricomincerete? “Ricominceremo innanzitutto da mister Nardin, confermato sulla panchina. È un allenatore molto competente e preparato e ha rappresentato il valore aggiunto della nostra squadra. Poi abbiamo confermato tutti i nostri giocatori. Ovviamente ci sarà qualche innesto per rinforzare l’intelaiatura e puntare quest’anno alla promozione. Stiamo lavorando sul calciomercato e tra 10 giorni sveleremo i nostri colpi. Ci sarà anche l’innesto di qualche giovane perché vogliamo ringiovanire progressivamente la rosa”. D: State puntando molto sul vivaio? E come? “Facciamo parte del Consorzio
Spazio 6 insieme a Rive d’Arcano, San Daniele, Flaibano, Coseano e Nuova Sandanielese. Esiste da otto anni e ha già dato i suoi frutti. Il livello tecnico degli allenatori è aumentato e così anche quelli dei ragazzi. Tra le società vige un ottimo rapporto. Fare da soli ormai è impossibile. Diventa essenza avere una filiera. I risultati ci sono. Pensiamo al Flaibano che ha vinto il campionato regionale juniores. Questi giovani sono il futuro e qualcuno di loro ha già giocato in Promozione. Per quanto ci riguarda il prossimo anno inseriremo un ragazzo che arriva dagli allievi regionali”. D: Per la prossima stagione chi vi fa più paura? Chi saranno gli avversari che lotteranno per la promozione? “Ho sentito che la Nuova Sandanielese ha tutte le intenzioni di risalire. Ma anche il Colloredo si sta rinforzando. Noi però dobbiamo pensare solo a noi stessi. L’importante è avere una squadra collaudata. Avere giocatori da categorie superiori non sempre è un vantaggio” Davide Vicedomini
TERZA CATEGORIACALCIO UDINESECALCIO
IL CASO DELLA VIRTUS ROVEREDO
FOCUS
IL GRANDE ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA Se ci fosse un premio di consolazione questo dovrebbe andare quasi certamente ai giocatori della Virtus Roveredo. Nonostante la bruciante retrocessione che li ha spinti il prossimo anno a disputare la Seconda categoria tutti hanno dato la propria disponibilità a essere riconfermati dimostrando così un grande attaccamento alla maglia. “È il risultato migliore che potevamo sperare- dice il Presidente dei biancazzurri Franco Zanetti”.
Una stagione non facile quella appena terminata per la Virtus Roveredo, ultimi con soli 10 punti conquistati sul campo nel girone A. “Abbiamo rilevato una difficile situazione societaria che ci ha spinto a fare sacrifici – dice Zanetti – Il nostro primo compito è stato quello di recuperare la credibilità agli occhi dei tifosi, visto che avevamo un deficit importante. E’ quasi impossibile ripianare un debito e mantenere la categoria. Abbiamo fatto tutto con le nostre forze. E i giocatori hanno capito in pieno i nostri sforzi. La partecipazione è stata ottima e ora tutti i giocatori ci hanno chiesto la riconferma. Questa sarà la base di partenza per rilanciarci verso altri obiettivi” - E quali? “Fare innanzitutto un bel campionato. Non abbiamo grosse pretese. Una buona classifica oltre la metà. Resta confermato mister Mazzon sulla panchina. Poi faremo un paio di innesti cercando di non fare grandi spese ma mantenere il bilancio sano. Punteremo in particolare sul territorio, sui giocatori che vivono nel nostro paese”. - Avete altri progetti in ballo? “Potenzieremo il settore giovanile, perché il futuro è lì. Sono finiti i tempi delle vacche grasse. Bisogna pescare dal vivaio. Stiamo cercando di reinserire i giovani in tutte le categorie. Oltre ai piccoli amici, ai pulcini, agli esordienti, agli allievi e agli juniores, quest’anno puntiamo ad avere una squadra di giovanissimi”. (Da.Vi)
La rosa del Pozzuolo ripartito dopo aver risanato le casse del club
POZZUOLO OBIETTIVO 2018
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n debito societario ripianato, una stagione transitoria e un obiettivo ambizioso a lungo raggio. Questo è il Pozzuolo “Ovviamente non siamo rimasti soddisfatti del campionato appena concluso – dice il Presidente dei biancoverdi Denni Tion – Abbiamo cambiato tre allenatori, abbiamo avuto quattro infortuni gravi dei titolari. Ci siamo trovati in difficoltà fin da subito. E quando ti ritrovi a metà classifica a girone d’andata concluso è difficile poi trovare in una terza categoria gli stimoli giusti per proseguire. La nostra società ha un certo blasone e merita un altro posto”. D: Un anno in serie D, 9 anni di Eccellenza e 8 di Promozione sono difficili da cancellare. La Terza Categoria vi sta ora stretta… “Abbiamo un progetto ambizioso a lungo raggio: quello di festeggiare il trentesimo anniversario dalla fondazione della società in Prima Categoria e già da quest’anno vorremmo fare il salto di qualità” D: E come? “Non dico di raggiungere la promozione diretta, ma quantomeno arrivare ai playoff per poi tentare il tutto per tutto. In tre anni ce la possiamo fare” D: Siete operativi sul fronte calcio mercato? “Stiamo ricostruendo la squadra. Posso solo dirle che ci saranno dieci innesti. Gente con
esperienza che ha militato in categorie superiori oppure giovani promesse che si sono fatte notare in Terza Categoria. Ho preso in mano una società che aveva 80 mila euro di debiti che ora sono stati ripianati. Abbiamo cercato di dare ossigeno alle casse in questi due anni. Ovviamente la conseguenza è stata la doppia retrocessione. Ma questo è stato necessario per poter ripartire”. D: Quali sono le altre novità che i tifosi del Pozzuolo devono attendersi? “Torneremo a giocare sul campo sportivo di Zugliano, che per ora ha ospitato solo gli allenamenti della prima squadra. Il settore giovanile invece sarà destinato a Sammardenchia? D: State investendo e come sul vivaio? “Abbiamo organizzato un campus estivo per dieci giorni in cui hanno partecipato 40 ragazzi. Abbiamo anche una squadra di portieri: 11 iscritti che arrivano anche da altre società. Inoltre per il prossimo anno stiamo cercando di allestire una formazione di giovanissimi” (D.V.)
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Nel 2018 la società compirà il suo trentesimo anniversario e si è posta come traguardo l’approdo in Prima Categoria TremilaSport+ | 01 07 2015 | 13
CALCIOCAMPIONATO CARNICO
PRIMA CATEGORIA Morale alto in casa Fus-Ca nonostante il primo ko stagionale con il Campagnola
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l Fus-Ca, sull'ultimo gradino del podio del campionato di Prima Categoria, si appresta a vivere un duplice emozionante scontro contro i rivali del Cavazzo, a +4 in classifica. Prima Coppa Carnia, poi Campionato. A raccontare il momento degli orange è il presidente Antonio Valle. D: Col Campagnola è arrivata la prima sconfitta… «Peccato, perché ci siamo un po' staccati dalla coppia di testa. La partita è stata molto equilibrata, decisa solo da una sfortunatissima deviazione. Il match sembrava essersi indirizzato verso un semplice pareggio, invece l'episodio ha favorito gli avversari, che si sono avvicinati in classifica (ora a -1, ndr). La loro vittoria è stata più un regalo, la X finale sarebbe stata più onesta: non hanno avuto troppi meriti, anche il loro allenatore l'ha confessato». D: Doppio match ad alta quota ora con il Cavazzo. «Mercoledì affrontiamo il Cavazzo e, visto che la semifinale è lì ad un passo, ci proveremo. L'anno scorso abbiamo perso ai rigori con l'Arta Terme e quella sconfitta ci è rimasta sul groppone: vogliamo passare il turno, anche perché siamo consapevoli che in campionato sarà tutto più difficile. Doppia sfida? La trovo una cosa molto bella: è come se si facesse una rivincita immediata dopo la partita di coppa. Nella stessa settimana incontrare e far bene due volte contro la stessa squadra è qualcosa di difficile, ci vorrà sicuramente anche un po' di fortuna per ottenere un bel risultato. Noi diamo la priorità al primo impegno: essere fra le quattro finaliste farebbe benissimo ai ragazzi che ci sono rimasti molto male l'anno scorso.
CAMPIONATO SENZA FAVORITI Con il Cedarchis fuori ce la saremmo potuta giocare. Il rammarico dell'anno scorso deve tramutarsi in energia per il prossimo impegno. La Coppa ci darà visibilità e, non dimentichiamolo, apprezzamenti da parte di giocatori che potrebbero arrivare più avanti». D: Forse peccate un po' dal lato realizzativo… «Siamo un po' sfortunati. Adami non gode di fortuna davanti alla porta in questa stagione. Tanti i gol annullati, troppi i nostri errori. Pecchiamo di poco cinismo, perché le opportunità le abbiamo. Ci vuole più sangue freddo perché in fondo dietro reggiamo bene». D: Un pensiero sulla Folgore? Stanno facendo cose sorprenden-
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ti. Li abbiamo battuti 4-2 in coppa e questo ci fa riflettere: noi abbiamo più compattezza, ma le partite che verranno saranno decisive. Potrebbero anche essere gli outsider perché a lungo andare, quando le partite diminuiscono, si prende sempre più coraggio. Ritengo comunque che la fortuna sia un carattere fondamentale: dobbiamo crederci, nulla è impossibile, e sarebbe bello vedere una corsa al titolo con tante squadre in pochi punti». D: Chiudiamo con un pensiero per mister De Sandre. «Da febbraio ad oggi ha avuto problemi di salute, speriamo torni presto. Abbiamo sopperito alla sua mancanza facendo gruppo: c'è più di una persona che in spogliatoio si è data da fare, abbiamo un'identità che rispetta l'ambiente, ci crediamo, pur non avendo una guida fisica. Si è fatto spogliatoio nel senso vero del termine.». Luca Feole
L'assenza di De Sandre pesa, ma il gruppo ha saputo compattarsi alla grande
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L’incontro più importante della decima giornata è stato sicuramente quello tra Cavazzo e Villa e ha visto trionfare i viola con il punteggio di 2-1. Il protagonista della vittoria è stato Angelo Dionisio, autore di entrambe le reti che hanno reso inutile il momentaneo pareggio di Daniele Iob. Il Cavazzo resta così l’unica formazione a tenere il passo della Folgore, che ha vinto in casa senza troppe difficoltà contro il Paluzza con la doppietta di Adami e la segnatura di Carrera. Un altro incontro di spessore è quello andato in scena allo “Spin” di Ovaro, dove i padroni di casa sono stati sconfitti per 2-1 dal Cedarchis. Da segnalare però gli scontri sfociati poi in una rissa tra i tifosi delle due compagini e questa è sicuramente una brutta macchia per tutto il movimento del calcio carnico. Nella seconda metà della classifica va evidenziata la vittoria per 7-3, con tripletta di Vincenzo Radina, dell’Arta Terme sul Bordano e il successo dell’Edera contro i Mobilieri (doppietta di Larese) che relega la squadra di Sutrio al penultimo posto. Chiude la giornata il successo del Campagnola sul Fus-Ca targato Alberto Martini. (d.t)
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CAMPIONATO CARNICOCALCIO SECONDA CATEGORIA
QUEST'ANNO NON CI FERMERANNO Il presidente della Velox, Giuseppe Screm suona la carica in vista dell'importante match con il Pontebbana
SECONDA CATEGORIA
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VERZEGNIS KO, LA VAL DEL LAGO TORNA IN VETTA
L'ARDITA CADE NEL BIG MATCH CONTRO IL TARVISIO
Spicca la vittoria esterna della Val Del Lago sulla Moggese per 4-1, che permette alla squadra di mister Picco di riprendersi, dopo solo una giornata, la testa della classifica complice la sconfitta del Verzegnis sul campo della Velox. La squadra di Paularo risponde all’iniziale vantaggio di Nicola Boria con la doppietta di Emanuele Ferigo e la rete di Reputin. Importante successo anche dell’Amaro contro La Delizia con il risultato di 2-1, che consente alla formazione di mister Mazzolini di conservare il terzo posto.
In Terza categoria, vittoria in rimonta per il Tarvisio contro l'Ardita, passata in vantaggio con Chivilò dopo pochi minuti, e superata poi dalle reti di Campisi, Felaco e Doria. Da segnalare la vittoria del San Pietro per 4-2 sulla Viola, con la tripletta del solito Davide Casanova e il successo della Nuova Osoppo per 3-0 sul Timaucleulis; mentre l’Ancora perde in casa contro la Stella Azzurra per 1-0. Nell’anticipo di venerdì il Ravascletto aveva colto la sua terza vittoria consecutiva battendo per 4-1 il Cercivento.
a politica della Velox è chiara e ferma: in tutte le squadre giocano i ragazzi del luogo, la splendida Paularo, non ci sono rimborsi spese e il denominatore comune è la passione per lo sport più bello del mondo. Giocatori, allenatori, staff, tifosi, tutti uniti dall'amore per la maglia gialloblu e la sua avventura in seconda categoria. «Ci troviamo ancora qui ma è un vero peccato - ci confessa il presidente Giuseppe Screm -, l'anno scorso abbiamo sfiorato di un soffio la promozione. L'avremmo meritata avendo chiuso il campionato al terzo posto con quattro punti di vantaggio dagli inseguitori, ma il regolamento cambiato all'ultimo (solo due promozioni, ndr) ci ha danneggiato. Il ripescaggio non era previsto da regolamento ed l'operazione per togliere il numero dispari di squadre dai campionati si è rivelato un tentativo fallito. Peccato, ma quest'anno speriamo di avere un po' di fortuna in più». Terza piazza che, anche in questa nuova stagione, è occupata dalla squadra di "via della pineta": «Il terzo posto ci sta un po' stretto: avremmo potuto essere piazzati più in alto ma le due sconfitte subite sinora ci hanno tolto punti preziosi. Entrambi i match erano alla nostra portata: contro l'Amaro
abbiamo peccato di presunzione, subendo una incredibile rimonta, a Moggio invece il direttore di gara c'ha messo del suo: subiti due rigori, uno inesistente con espulsione, ed un gol regolare annullato. La sconfitta per 2-1 è stata immeritata, ma ne abbiamo preso atto. Sono tutti punti persi e speriamo che alla fine non pesino sull'esito del torneo». Ma se in Campionato si sorride, la Coppa quest'anno ha riserbato amare sorprese: «Ci siamo trovati in un girone a sole 3 squadre, sarebbe passata solo la prima. Abbiamo vinto con la Stella Azzurra a Gemona prima di incontrare la Folgore, capolista in Prima Categoria che - aggiunge con un pizzico di amarezza - era ovviamente superiore. Certo, se fossimo passati sarebbe stato un bel risultato, ma tutto sommato siamo consci del fatto che la Coppa ci serve in primis per la preparazione: valutare, testare, provare i ragazzi. Squalifiche ed infortuni non sono una variabile da sottovalutare. Noi diamo la priorità al campionato». La rincorsa al primo posto prosegue e Emanuele Ferigo è una bellissima conferma per la società: «Manu è già a quota 7 gol, un bellissimo risultato. Sin dalle giovanili, insieme a Lorenzo Tiepolo, segnava una raffica di gol. Con il passare del tempo da seconda
AI RAGGI X
FOCUS
punta è diventato il nostro play-maker, e la mossa si è rivelata azzeccatissima: detta le geometrie, le punizioni gli riescono bene ed in campo tanto passa per i suoi piedi. Un classe '85 che è maturato molto e fa dell'esperienza, unita a ottime doti personali, una arma di battaglia fondamentale. Si dimostra uno dei migliori sempre e siamo molto felici del suo rendimento». La recente vittoria per 3-1 col Verzegnis ha fatto risalire le speranze di rimonta degli uomini del presidente Screm e, al contempo, ha fatto perdere la vetta della classifica ai rivali: «Con loro è stata una partita emozionante. Oltre ad essere stati bravi (il nostro portiere ha neutralizzato un rigore) abbiamo avuto anche un po' di fortuna (traversa degli avversari), ma nel complesso ci può stare. Loro sono molto forti e resteranno nelle zone alte della classifica, ne sono certo: sono tra i candidati principali alla vittoria». Ora testa alla Pontebbana, prossimo match e diretta inseguitrice ad una sola lunghezza di distanza: «Andiamo a Pontebba ad incontrare un team che mi ha davvero sorpreso: solitamente le squadre retrocesse fanno un po' di fatica, loro invece si sono dimostrati forti, compatti, con un'ottima difesa. Non li sottovaluteremo, sono ragazzi validi, ma noi cercheremo di strappare almeno un punto per continuare a sognare». (l.f.)
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CALCIOC5
INIZIA L'ERA ASQUINI
PRIME PAROLE DA NEO TECNICO DEI NEROVERDI PER L'EX NEW TEAM
FLASH IL PALMANOVA DI NOSELLI AL BIVIO
MERCATO
È attesa per questi giorni la riunione del Consiglio Direttivo del Palmanova per valutare o meno la fattibilità di un nuovo campionato in serie B. Le voci che trapelano dalla società sono di una possibile rinuncia, ma il team allenato da mister Noselli farà il possibile per reperire i fondi necessari alla categoria. E comunque vada questo è un altro segnale di riforma necessaria nei campionati nazionali che la Divisione Calcio a 5 non può trascurare. SERIE C
BASILIANO RINUNCIA AL CAMPIONATO DI C1 Era già nell’aria da diverso tempo, ora è diventato ufficiale: anche il Basiliano rinuncia al campionato di serie C1. La società rimarrà comunque attiva, come società pura di settore giovanile, cambiando denominazione e diventando polisportiva, in unione con la ginnastica. Nel calcio a 5 rimarrà comunque attiva anche la formazione femminile amatoriale.
BASSA FUTSAL IN POLE POSITION
SERIE B
Grandi movimenti di mercato in casa Bassa Futsal: incassato il trasferimento all’Adriatica di Besic, il presidente Criscuolo conferma Grezelj e Solaja e triplica la legione straniera con l’arrivo di Radiskovic, ex Adriatica due stagioni or sono. Ma non basta: sembra fatta anche per il duo offensivo Luca Taviani (ex Manzano) e Sansica (ex Palma) con il tesseramento dopo due anni di inattività pure di Marco Baio. Con una rosa del genere, ora il team di Latisana non può di certo nascondere le proprie ambizioni.
PORDENONE
PROGETTO AMBIZIOSO
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n un mercato dove molte squadre giocano a nascondino, evitando di diffondere nomi e contatti, il colpo a sorpresa lo ha piazzato il Pordenone Calcio a 5, che ha ufficializzato l’ingaggio del nuovo allenatore, quel Gianluca Asquini fermo da un anno dopo la parentesi di quattro stagioni alla New Team culminata prima con la promozione in serie A e poi con la mancata iscrizione e la conseguente chiusura della società. Con il mister udinese, reduce dalla pubblicazione del suo primo libro “Alleniamo la situazione” realizzato assieme agli ex- colleghi nella New Team Andrea Sabalino e Alessandro Barile, abbiamo fatto il punto della situazione in casa neroverde: «E' stata un’operazione lampo condotta dal dirigente neroverde Massimo Leo - spiega Asquini -. Ho subito apprezzato l’organizzazione e la serietà della società e non mi sono lasciato scappare l’occasione di tornare ad allenare una squadra di calcio a 5. Ritengo il Pordenone senza dubbio una delle migliori società regionali, con un progetto ben definito di valorizzazione e crescita dei giovani locali, tutte credenziali che mi hanno permesso di trovare in poco tempo un accordo per la conduzione tecnica della Prima squadra».
«Avevo qualche richiesta dal calcio, ma il mio proposito era di restare nel futsal. Sinceramente con la società mi incontrerò in settimana per appurare tutti i dettagli della nuova stagione, mi auguro che tutta la rosa che ha ben figurato nella appena conclusa stagione possa esser riconfermata. Che campionato sarà il prossimo? Beh attendiamo innanzitutto di vedere le partecipanti, ma sarà sicuramente un torneo duro, con molte squadre attrezzate per vincere. Se poi come sembra ci saranno anche Manzano e Palmanova (ancora in dubbio, ndr) alle quali aggiungere per la vittoria finale pure la Starfive, la Bassa, il Maccan, la Torriana e l’Udinese, ritengo che ci aspetta un campionato molto tosto». «Il nostro programma sarà quello di confermare gli ottimi risultati di quest’ultima stagione, poi vedremo col tempo dove potremmo arrivare termina Asquini che non nasconde l’amaro epilogo di due stagioni or sono con la New Team -. Una grossa esperienza con enormi soddisfazioni per i risultati raggiunti. A livello personale nutrirò un grandissimo ricordo di tutti i miei collaboratori e dei giocatori, resta l’amaro in bocca per aver raggiunto la serie A e non aver potuto entrarci in campo».
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FEMMINILECALCIO "Ricordo con amarezza la retrocessione e la successiva chiusura del Chiasiellis. In particolare fu stregata la partita con il Valpolicella, che sancì in pratica la caduta di una società che militò per anni in serie A. A S.Zaccaria sono rinata"
IL RISVEGLIO DI S.ZACCARIA
L'emiliana Lara Barbieri dopo Chiasiellis è rinata a Ravenna
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a concluso l’annata conquistando un particolare scudetto. Lei, la ragazza delle neo promosse, l’acquisto d’esperienza che ha girato mezza Italia, quest’anno ha sollevato una coppa speciale, quella che sancisce un posto nell’élite del calcio femminile italiano anche per la stagione 2015/2016. Lara Barbieri, centrocampista emiliana classe 1986, ci aveva provato appena l’anno prima col Chia-
"A campionato in corso l'allenatore Lenadri è stato sostituito dalla Piolanti, atleta con trascorsi in serie A, che ci ha trasmesso gli stimoli necessari ad ottenere la salvezza. Una mossa decisiva". siellis, trovando però barriere insormontabili. Col San Zaccaria è stata tutta un’altra storia, un percorso tortuoso che si è concluso con un lieto fine da incorniciare; avvio difficile che si è trasformato in uno sprint finale nelle ultime otto giornate ed è terminato con un sorpasso decisivo nel rettilineo di un play out giocato e vinto contro una bella parentesi del suo passato recente, quel Riviera di Romagna che l’aveva vista protagonista qualche stagione prima. «All’inizio abbiamo pagato lo scotto di una squadra molto giovane e di uno
TAVAGNACCO SECONDA NELLA COPPA DISCIPLINA, UNA CONFERMA CHE VALE Alice Parisi e Elisa Camporese
staff senza l’esperienza necessaria – racconta la Barbieri –. A campionato in corso la società ha scelto di sostituire mister Leandri con Piolanti, giocatrice con un trascorso di livello in serie A che conosceva bene l’ambiente avendo vestito la maglia biancorossa per tre stagioni. Dopo un breve periodo di rodaggio è riuscita a trasmetterci quel cambio di rotta che ci ha permesso di remare tutte dalla stessa parte. Un apporto non indifferente è venuto anche da due giovani promesse: da una parte abbiamo assistito alla consacrazione di una giocatrice, Martina Piemonte, apprezzata per le sue indiscusse qualità, che secondo me possono ancora essere migliorate, dall’altra abbiamo applaudito l’exploit della giovanissima Cimatti, reduce dal terzo posto al mondiale Under 17 che, dopo due anni di rodaggio nel Riviera, ha trovato a San Zaccaria un ambiente che le ha dato l’opportunità di crescere. Dopo essersi sbloccata contro il Pordenone ha inanellato una serie impressionante di gol e ottime prestazioni diventando un punto fermo della formazione titolare». Dopo l’annata complicata con il Chiasiellis come si riesce a trovare le energie sufficienti per affrontare una sfida, se possibile, ancora più complicata, almeno sulla carta? «La retrocessione del Chiasiellis brucia ancora – confessa amareggiata la centrocampista –. Soprattutto perché ci sarebbe bastato solo un punto in più per andare a giocarci uno spareggio più
GOLEADOR Centrocampista, la Barbieri ha segnato un gol decisivo nei play out che sperato. La partita contro il Valpolicella è stata stregata e ha sancito, oltre alla retrocessione, anche il fallimento di una società che ha militato in Serie A per svariati anni. La chiamata del San Zaccaria ha risvegliato in me tutta la voglia di riscatto che mi ha sempre contraddistinta. Ne ho passati di momenti complicati durante la mia carriera, dal fallimento della Reggiana, squadra con cui sono cresciuta e che ho dovuto abbandonare all’età di 25 anni, alle difficoltà societarie dei tempi del Napoli. Mi ero trasferita nella città partenopea forte di un progetto serio e di promesse incoraggianti che alla fine non sono state mantenute. Nonostante le inadempienze societarie (io e alcune mie ex compagne dell’epoca stiamo ancora aspettando parte dei rimborsi dovuti) è stata una bellissima esperienza di vita: adoro Napoli e molto spesso torno a far visita a quei bei ricordi. Il mio passato recente, e anche il prossimo futuro, sono tinti di bianco rosso: qui a San Zaccaria ho trovato un progetto serio, delle giovani di talento e scommesse che alla fine si sono rivelate azzeccate. La vittoria dei play out sono la riprova di quanto di buono abbiamo fin qui costruito e, per quanto mi riguarda, vedo il gol che mi ha permesso di sbloccare quel match come la prima piccola pietra con cui ho iniziato a costruire la mia personalissima stagione 2015/2016». Valeria Degano
Alc a l'è alc, si dice in Friuli per consolarsi di un risultato non completamente conforme alle aspettative. Ecco che allora Tavagnacco, quinta in campionato, giunge seconda in Coppa Disciplina, confermandosi ancora una volta tra le formazioni più corrette e sportive della serie A. Perché soltanto lo scudettato Verona ha fatto meglio, totalizzando 5,35 punti di penalità. Le ragazze allenate da Sara Di
Filippo, invece, ne hanno accumulati 5,40. Seguono Pordenone (5,80) e Brescia (6,80). Ultima piazza per il Cuneo, con 31,85. La classifica deriva dalla somma di squalifiche, ammonizioni ed espulsioni comminate ad atlete, tecnici e dirigenti, ma tiene pure in considerazione il comportamento di tesserati e pubblico durante la partite. Anche la correttezza del pubblico friulano è dunque una tipicità di cui andare fieri.
TremilaSport+ | 01 07 2015 | 17
CALCIOUDINESE IL COMMENTO
MERCATO ASFITTICO INGAGGI SALATI TIFOSI PREOCCUPATI di EDI FABRIS
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otrebbe esserci una logica ovviamente non dichiarata ma plausibile nella scelta di un allenatore “da salvezza” come Stefano Colantuono in sostituzione di uno Stramaccioni considerato alla resa dei conti ancora inesperto. Si, perché Colantuono, ormai scozzonato da precedenti esperienze sulle barricate con Cagliari e Atalanta, è destinato a cercare nella prossima stagione il massimo tornaconto con il minimo mezzo alla guida di un’Udinese che, risultanze del mercato alla mano, sarà
Dietro la scelta di Colantuono, allenatore da salvezza, potrebbe esserci la consapevolezza societaria di un organico non rinforzabile MERCATO DIFFICILE Fatto sta che portare a casa, come richiesto dal nuovo tecnico, quattro giocatori di spessore ed esperienza (un difensore, due cen-
giano invece oltre il milione e mezzo le altre punte alle quali gli spifferi di mercato dicono l’Udinese interessata, dallo svedese Guidetti al greco Mitroglou all’ex Quagliarella, che era
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Prima vendere, poi comprare" è l'assioma del club ma oltre ad Allan non c'è molto da piazzare
l’esterno Widmer, che interessa ma ancora non troppo alla Juve. Poca cosa insomma per le casse bianconere. E c’è il rischio di perdere anche il jolly paraguayano Piris, che potrebbe essere riscattato dall’Udinese per 4 milioni dal Maldonado, con cifra ritenuta invece in questo caso troppo elevata dal club friulano. Unico acquisto finora, dunque, quello dell’esterno difensivo iracheno Alì Adnan, mentre circolano nomi di altri papabili come il Feddal del Parma e il Morganella del Palermo e l'ex Pepe, tutti da parametro zero, musica per le orecchie dei Pozzo.
IN E OUT Allan (a sin) va a Napoli, Pepe può tornare all'ovile
più o meno la stessa del recente, travagliato campionato. Con anche la medesima, inattaccabile filosofia del raggiungimento il prima possibile dei fatidici 40 punti-salvezza, poi…eventualmente si vedrà. Teoria che potrebbe comunque non essere rispondente ai ragionamenti della società, convinta invece che le mediocri risultanze dello scorso campionato, con un quintultimo posto peggior posizione dell’ultimo decennio, non fossero invece figlie di una rosa povera di qualità ed esperienza ma della giudicata, sostanziale incapacità dell’allenatore di far rendere meglio un organico ritenuto invece di buon livello. La verità, come il più delle volte accade, è a metà strada.
18 | 01 07 2015 | TremilaSport+
trocampisti e un attaccante) pare un’impresa titanica in considerazione dei prezzi di mercato e degli ingaggi ritenuti sempre troppo elevati per il budget bianconero. Prima vendere poi comprare, considerano i Pozzo, ma a differenza di precedenti stagioni questa volta non ci sono pezzi granchè pregiati da mettere sul mercato per fare cassa. Per Allan l’Udinese chiede 15 milioni al Napoli del nuovo allenatore Sarri ma il presidente De Laurentiis gioca al ribasso, proponendo una parte cash accanto a una contropartita tecnica che potrebbe essere data dal pennellone colombiano Zapata, punta centrale che potrebbe far comodo a una squadra a corto di attaccanti e oltre a questo dall’ingaggio “umano” di 600 milioni a stagione. Viag-
e rimarrà un sogno, dal momento che il giocatore stesso ha dichiarato di voler concludere la propria carriera in granata. Si cerca poi il trottolino cagliaritano Sau, sceso in B con il Cagliari e desideroso di continuare a giocare nella massima serie: un acquisto che potrebbe risultare azzeccato, viste le qualità tecniche del giocatore, e per il quale l’Udinese mette sul piatto anche la cessione definitiva del portiere Brkic. E qui sta il nodo, perché l’estremo difensore, timoroso di perdere il posto nella sua nazionale, non vuole giocare in cadetteria. Gli altri due bianconeri che hanno un pizzico di mercato sono il difensore Heurtaux, desideroso di cercare altrove nuovi stimoli, per il quale la Roma offre 4 milioni, giudicati una cifra troppo esigua, e
TIFOSERIA IN FERMENTO Una situazione che ovviamente i tifosi gradiscono poco, tantopiù in presenza della disponibilità a rinforzare adeguatamente le consociate Watford, neopromossa in Premier League, e Granada. Con lo stadio Friuli ristrutturato e portato a 24mila posti a sedere e tutti al coperto, l’Udinese spera in 18mila abbonati, quelli che però allo stadio vogliono andarci non solo per accomodarsi sui nuovi seggiolini multicolori ma soprattutto per seguire una squadra che offra uno spettacolo migliore di quello della passata stagione, meglio ancora se autorizzando qualche speranza di ritorno in un’Europa che al momento attuale pare sulla carta assai lontana.
VOGLIA DI GIOCARE Simone Scuffet e, a destra, Simone Pontisso ambiscono a ritagliarsi un posto al sole in serie A. Il portiere di Remanzacco potrebbe andare a Carpi.
UDINESECALCIO
Teniamoci stretti questi "orgogli del Friuli"
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iù italiani in squadra, se c’è anche qualche friulano meglio ancora. Così la pensa la tifoseria bianconera considerando che negli ultimi anni l’Udinese, in omaggio alla propria politica, ha acquisito e schierato prevalentemente giocatori non italiani, raggiungendo al proposito il top in alcune gare (ad esempio con il Sassuolo nella penultima di campionato) mettendo in campo undicistranieri-undici. Lo spirito di corpo si consolida anche con le “bandiere” locali, si sa, soprattutto in Friuli, che per spiccato senso di appartenenza alla propria identità somiglia un po’
alla Catalogna e ai Paesi Baschi in Spagna. Un esempio dell’amore del pubblico per i propri ènfants du pays è venuto anche di recente dal ritorno in campo del giovane portiere di Remanzacco Simone Scuffet che, dopo un campionato trascorso in panchina all’ombra del forte Karnezis, ha ripreso il suo posto tra i pali in corso d’opera proprio contro il Sassuolo in sostituzione del collega infortunato. Quando si è alzato dalla panchina, l’ovazione del pubblico ha lasciato intendere quanto contino le cosiddette bandiere e il ragazzo ha assorbito l’amore della sua gente, sfoderando nell’immediato una parata da cam-
pione. “Per un portiere l’importante è farsi trovare sempre pronto – spiega Scuffet, ospite della nostra manifestazione Top Tremila insieme al giovane collega Simone Pontisso – ed io mi sono impegnato per questo nel corso di una stagione in cui comprensibilmente non avevo il morale a mille”. Dopo la seconda parte di campionato, il precedente, da titolare con l’allenatore Francesco Guidolin, che ha avuto il coraggio di lanciarlo seppure non ancora diciottenne, e appunto la recente stagione da riserva con Andrea Stramaccioni, Scuffet vuole ora riconquistarsi lo spazio perduto. A Udine o altrove, l’importante per lui
sarà giocare con maggior continuità. E visto che Karnezis verrà riconfermato in bianconero, il campioncino di Remanzacco, acquisito il diploma in ragioneria, dovrà prendere forse la via di Carpi, neopromossa in serie A. Ma solo in prestito, perché comunque il club bianconero crede in lui e intende riportarlo prima o poi all’ovile. Un altro friulano doc che ha avuto il privilegio di esordire in serie A, seppure per un tempo soltanto, è il centrocampista della Primavera di Mattiussi, Simone Pontisso, da S.Martino di Codroipo. Alto e magro, zazzera con cresta, il ragazzo friulano ha ricevuto il battesimo a Cagliari, nell’ultima di campionato. “E’ stato emozionante essere in campo a quel livello insieme ad altri campioni – ammette – e di questo ringrazio il mister Stramaccioni, che ha avuto fiducia in me. Nella prossima stagione spero che anche il nuovo allenatore, Stefano Colantuono, mi consideri e mi conceda la possibilità di qualche apparizione in serie A”. Già, il sogno dei ragazzi friulani, al di là di quello di approdare ad una grande squadra, rimane quello di giocare in quella della propria terra, l’Udinese, alla stregua dei Miano, dei De Agostini e di molti altri che realizzarono questo desiderio. Per sentire ancora lo speaker dello stadio, all’annuncio delle formazioni, far precedere il loro nome da quel “l’orgoglio del Friuli” che commuove i protagonisti ma anche il pubblico che li applaude. (e.f.)
di Biancamaria Gonano
SAN DANIELE “LA ZEBRETTA DEL FRIULI” Il Club “ La Zebretta del Friuli” nasce ufficialmente il 22 settembre 2011 ma la cittadina del prosciutto era già stata protagonista di tifo bianconero udinese con le precedenti aggregazioni di sostegno organizzato negli anni ‘80 e ‘90. Continuità di passione ma gruppo nuovo e nome nuovo, fedele al quadrupede a righe caro alla società. In cinque anni l’attività è stata molto frenetica e ha saputo coinvolgere ogni anno molti affezionati bianconeri con una
media di trecento iscritti. Molti i locali, con la presenza costante e simpatica di tanti cittadini della “repubblica di Villanova”, frazione del Comune vivace e piena di spirito di iniziativa. Ma molti amici anche in provincia di
Pordenone, di Treviso, a Roma, a Milano, Parigi, fino all’Australia e a New Delhi. Uno zoccolo duro di persone che gravita intorno alla sede, il Bar Zebretta di San Daniele, luogo di aggregazione sportiva durante le partite e di
incontro quotidiano, arricchito dalle prelibatezze di Luigina e di Angelico, dietro il banco. Una media di otto trasferte all’anno, in Italia e all’estero, da Madrid a Berna, da Liberec a Roma, Palermo e tutto il nord della penisola. Memorabili le mangiate di gruppo dopo le partite, con tutti i tempi e tutti gli ambienti: parcheggi, autogrill, ristoranti e frasche. Bellissime le amicizie nate con gli altri club ed in particolare con i gialloblù del Chievo: ogni anno è d’obbligo
lo scambio di visite in casa e in trasferta, unendo turismo ed enogastronomia. Un’amicizia che va oltre la rivalità in campo e che unisce i gruppi anche in diversi momenti dell’anno. Il club partecipa con entusiasmo alle attività del sociale, corre a Telethon alla maratona benefica di dicembre e si è distinto per aver vinto per due anni di fila l’AUC-Day, portando allo stadio quasi trecento non abbonati in due edizioni e consentendo a molti di visitare lo stadio Friuli.
TremilaSport+ | 01 07 2015 | 19
MAURIZIO IVANCICH, studente dell'Itc Zanon e diplomato Isef, prima giocatore della Libertas Udine e successivamente tecnico di molte società friulane in varie categorie.
amarcord
E IO TI CHIAMERÒ "BIANCHETTO"!
LIBERTAS UDINE ALLIEVI 1966/67: In piedi da sin Bulfoni (ds). Accosciati: Polzot, Dominese, Ivancic
di MAuRIzIO IvAnCICh
A
vevo dodici anni e, come si usava a quei tempi, assieme agli amici di strada stavo giocando una partita a calcio in una delle corti di Via Bezzecca. Fu li che Gigi Michelutti (mitico giocatore degli anni '60 della Libertas Udine) mi si avvicinò e mi disse nell'usuale dialetto udinese del tempo: “Varda che la
Gli aneddoti di uno degli allenatori "storici" della pallacanestro friulana degli ultimi decenni pallacanestro la xe molto meio del calcio e soprattutto xe tante mule che vien a veder”. Gigi ha giocato per altri trent'anni e per me è stato l'inizio di una vita trascorsa con la palla a spicchi nel sangue e nel cuore. Per poter giocare a basket bisognava però superare la selezione della “leva” che la Libertas Udine diretta dal responsabile tecnico professor Ezio Cernich (diventato successivamente mio mentore e grande amico), annualmente organizzava per reclutare ragazzi dotati di caratteristiche idonee per intraprendere questo sport. Ogni fine allenamento segnava il confine tra il rivederci e il tornare a casa e cercarsi qualche altra disciplina sportiva e così dopo alcune settimane mi trovai, nonostante la
STRANIERO DI COPPA David Hall (a destra) giocò in Korac nella Snaidero in coppia con "Apple" Sanders
20 | 01 07 2015 | TremilaSport+
mia “non” altezza, a far parte di una squadra di pallacanestro. Da capitano giocai assieme a giocatori come Flebus, Gnesutta, Dominese (tutti convocati nelle varie nazionali giovanili) i derby giovanili contro la Snaidero dei Savio, Mauro, Paviotti (pure loro facenti parte delle nazionali giovanili). Partite di straordinaria intensità e spettacolo, giocate al cospetto di un ”Maranga” esaurito in ogni ordine di posto. Dopo un paio d’ anni, i derby udinesi iniziai a viverli da coach Libertas con giocatori come Francescato e Carraria (che poi tra Varese, Milano, ecc. fecero una lunga carriera in serie A) contro la Snaidero allenata da Flavio Pressacco e nelle cui fila giocavano tra gli altri Paolo Pressacco e Borghese (che tra Treviso, Milano, ecc fecero un’altrettanta gloriosa carriera). Ebbi quindi la fortuna a soli ventun'anni di essere chiamato a fare l’aiuto del professor Luisito Trevisan alla Snaidero del 73/74 che partecipava anche al campionato Europeo Coppa Korac. Ricordo la volta in cui giocammo ad Atene contro l’AEK in una città e in una palestra blindate dalla polizia a causa del regime del tempo. Si poteva giocare solo con due stranieri e noi schieravamo Sanders (detto Apple) in campionato con l’aggiunta in coppa dell’americano di colore David Hall. Eravamo tutti riuniti in spogliatoio per il discorso di preparazione alla partita, quando Luisito (Trevisan) riferendosi ad un play di colore avversario si espresse dicendo: "Mi raccomando, fate attenzione a quel play “neretto”. Gli occhi di Hall divennero quelli di
AVVERSARI Flavio Pressacco (a destra, mentre abbraccia Walter Szczerbyak) fu sulla panchina della Snaidero avversario di Ivancich nei derbies con la Libertas
n. Di Brazzà (all), Colosetti, Pizzolini, Flebus, Maselli, Cotrozzi, Romano (pres), ch (cap), Blasoni, Paiero. una belva inferocita, scattò in piedi, prese per la giacca il coach e urlandogli in faccia disse: "Bene ora io ti chiamerò "bianchetto"!". Nello spogliatoio calò il silenzio, andammo in campo e quel "neretto" ne fece 30! Seguirono poi gli anni delle giovanili a Martignacco con le quattro finali nazionali, dove il presidente Giovanni Cassutti riusciva sempre a far alloggiare la nostra squadra nello stesso albergo degli arbitri e dove ogni sera stappava bottiglie di vino friulano di grande qualità offrendolo agli onorati fischietti. Ancora oggi mi domando se quelle due finali conquistate per il titolo italiano
furono merito della squadra o dell’ottimo tokai che il presidente riusciva a procurarsi. Da Martignacco molti giocatori partirono per esperienze con società di vertice nazionale. Tra questi David Londero da Gemona del Friuli, che a soli 16 anni portai dal mio amico, head coach Piero Pasini, per un provino a Reggio Emilia. Si allenò assieme ad una dozzina di altri giocatori in prova, fino ad arrivare alla partitella finale dove, su un recupero difensivo, David si involò in contropiede concludendo con una schiacciatona a due mani. Pasini si girò e mi guardò strabuzzando gli occhi incredulo. Passarono due minuti e l'azione si ripetè. Piero venne da me e disse: "Ok Mauri, io questo qua lo faccio giocare in serie A già da quest’anno". E così fu: Londero esordì a 16 anni in Serie A. A Cividale ebbi la fortuna di allenare con la Longobardi Basket Gianmarco Pozzecco, straordinario quanto imprevedibile ragazzo fin dai quei tempi. Si giocavano le ultime partite di campionato, decisive per la promozione in serie C, e il Poz si infortunò piuttosto gravemente ad una caviglia, che gli fu bendata e bloccata con un gambaletto semi rigido con prognosi di 15 giorni. La settimana successiva dovevamo giocare a Trieste contro la Ginnastica Triestina: ci presentammo regolarmente un’ora prima dell’incontro e dopo aver fatto alcuni tiri di riscaldamento, vidi arrivare verso di me Gianmarco con la borsa da gioco. Lo guardai sbalordito e lui tranquillamente mi disse:
”Mauri, mi oggi zogo". Andò in spogliatoio, con una forbice tagliò il gambaletto e giocò come solo lui sa giocare. Anche per questo il "Poz" diventò quello che tutti sanno. Ricordi indelebili quelli appena descritti che affiorano tutt’oggi segnando un percorso sportivo fatto di gioie, sacrifici e tanta passione. Il parquet come palestra di vita e scuola di valori. Un motto dell'Unicef cade a proposito: "Il gioco è una sfida al mondo intero per provare quanto si è grandi senza dimenticare di essere piccoli".
MAESTRO E ALLIEVO Ezio Cernich (sopra) fu mentore di Ivancich (a sinistra) nelle giovanili della Libertas Udine
TremilaSport+ | 01 07 2015 | 21
NONSOLOSPORT
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
MOSTRE
COSÌ SCRIVEVAMO
I
n un’epoca in cui l’uso di computer e smartphone è generalizzato e spesso esagerato, appare quasi demodè, soprattutto per le nuove generazioni, la scrittura manuale su carta, il cui uso viene peraltro stimolato dagli insegnanti di ogni livello scolastico. Ma è comunque interessante soffermarsi ad osservare gli strumenti utilizzati per la scrittura fino ad un paio di decenni addietro o poco più, ed è quanto ha inteso fare la mostra “Dalla penna d’oca alla macchina da scrivere” a palazzo Coronini Cronberg, a Gorizia, con l’esibizione di calamai, tagliacarte, pennini metallici, penne stilografiche e macchine da scrivere meccaniche, oggetti che appaiono come piccole opere d’arte prima che di uso un tempo comune. E oltre ad essi una serie di lettere autografe di personaggi importanti di epoche passate, come quella dello scultore Antonio Canova del 1812 e molte altre. Una visita che consente pure l’accesso al palazzo, costruito nel 1593 e acquisito dalla nobile famiglia goriziana nel 1820, che dopo la morte dell’ultimo dei Coronini, Guglielmo, avvenuta nel 1990, è passato alla Fondazione che periodicamente vi organizza mostre di grande interesse. Nelle varie stanze dell’edificio, che ricorda come struttura il Vittoriale dannunziano di Gardone, è possibile prendere così contatto con un mondo ormai lontano nel quale, tra mobili di grande pregio e raffinati scrittoi che al tempo costituivano un must per le famiglie di elevato livello, appaiono i volti dell’ultimo zar di Russia, Nicola, ospite del palazzo nel 1894, e dell’Imperatore Francesco Giuseppe, personaggi che furono molto legati ai Coronini. La mostra rimarrà aperta fino al 4 ottobre, dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, al prezzo intero di 5 euro (ridotto studenti 3 euro, gratuità per bambini fino a 10 anni e disabili). (e.f.)
DANIEL SILVA
IL CASO CARAVAGGIO NERI POZZA
Nell’angusta stanza senza finestre in cui è trattenuto, il mercante d’arte Julian Isherwood sa di essere nei guai fino al collo. Se non fosse certo di essere innocente, la versione dei fatti che ha fornito quando i carabinieri di Como lo hanno trovato accanto a un cadavere sembrerebbe ridicola persino a lui. Lo vogliono incastrare, è chiaro. E chi può farlo, se non Oliver Dimbley? Dimbley lo ha avvicinato in un pub di Londra, gli ha offerto di comprare la sua galleria d’arte di Mason’s Yard e lo ha spedito sul lago di Como, nella lussuosa villa di Jack Bradshaw, collezionista che, guarda caso, Julian ha trovato cadavere, riverso in un lago di sangue. Eppure qualcosa non quadra… Daniel Silva torna con un altro episodio della serie di Gabriel Allon, un romanzo che mostra tutta la straordinaria abilità dell’autore nell’unire personaggi memorabili, imprevedibili colpi di scena e ambientazioni mozzafiato.
22 | 01 07 2015 | TremilaSport+
ELENA E MICHELA MARTIGNONI
IL DUCA CHE NON POTEVA AMARE MONDADORI
Urbino, 1488: il duca Guidobaldo di Montefeltro non ha mai amato nessuna donna, ma per Elisabetta Gonzaga, sua sposa, prova una vera passione. Il giovane duca sa di non avere ereditato il carisma e la sensualità di suo padre Federico, ma desidera liberarsi dall’affettuosa ma limitante tutela dello zio Ottaviano Ubaldini. L’Ubaldini, uomo dotto con una spiccata inclinazione per l’astrologia e l’alchimia, nasconde un segreto doloroso: lo spettro di un antenato lo tormenta da decenni, ricordandogli una colpa del passato. Unica sua consolazione è l’amore di una donna misteriosa, incontrata anni prima nei boschi quasi assiderata e senza memoria. Un avvincente affresco storico, ricostruito impeccabilmente, ma soprattutto capace di far vibrare nei personaggi del passato inquietudini, interrogativi, aneliti ancora presenti in noi.
L’ANGOLO DELLA
LETTURA
CLIVE CUSSLER
SEPOLCRO LONGANESI
Sam e Remi Fargo, cacciatori di tesori del terzo millennio, si trovano al largo della Louisiana, impegnati nell’esplorazione di alcuni villaggi indigeni sommersi. Ma qualcuno li segue e li intralcia, sabotando le loro attrezzature. Prima che possano scoprire altro, una telefonata li costringe ad allontanarsi: è il loro amico Albrecht Fischer, professore di archeologia classica, che afferma di avere fatto un importante rinvenimento e di avere bisogno di loro. C’è di mezzo uno dei più celebri e inestimabili tesori di tutti i tempi: la tomba segreta di Attila, che secondo la leggenda contiene una fortuna in oro e gioielli. Ma qui iniziano i loro problemi…
KEIGO HIGASHINO
L’IMPECCABILE GIUNTI
Yoshitaka Mashiba, manager di successo, confessa alla moglie Ayane che sta per lasciarla perché non è in grado di dargli dei figli. Libero da quel legame, potrà ottenere ciò che vuole da Hiromi, la giovane amante, assistente e amica di Ayane. Ma una domenica mattina viene trovato morto, avvelenato da un caffè. Appare subito evidente che non si tratta di suicidio. Tutti i sospetti ricadono sulla moglie, che però ha un alibi di ferro: al momento dell’omicidio si trovava a centinaia di chilometri di distanza. Che si tratti davvero del delitto perfetto? ‘’L’impeccabile’’ è Higashino al suo meglio: una trama di ferro che incanterà anche il lettore più esigente e sofisticato.
JENNY FABIAN
GROUPIE ARCANA
“Potrei fare di tutto pur di ottenere quello che voglio”: è questo il dogma della diciannovenne Katie, la protagonista di Groupie, autobiografia romanzata scritta da Jenny Fabian insieme a Johnny Byrne nel 1969, e divenuta presto la bibbia di una generazione. Con la sua incrollabile devozione al sesso, alla droga e al rock’n’roll, Katie racconta le sue esperienze di “groupie” al seguito delle più grandi star della musica – da Syd Barrett dei Pink Floyd ad Andy Summers dei Police, passando per Animals, Soft Machine e Jimi Hendrix Experience. A distanza di decenni, oltre che intramontabile oggetto di culto, Groupie è un romanzo vivido e appassionante, scanzonato e irriverente, e soprattutto capace di restituire un fedele spaccato della Londra underground e rock’n’roll di fine anni Sessanta.
UDINESECALCIO le belle di TremilaSport
Susanna
La dea dell'acqua
le belle di TremilaSport
24 | 01 07 2015 | TremilaSport+
le belle di TremilaSport
TremilaSport+ | 01 07 2015 | 25
le belle di TremilaSport Susanna, bionda ungherese, ha in tasca due lauree ain Economia che spera di poter mettere a frutto in Italia
E SU UN BRACCIO
IL BACIO DELLA MEDUSA
S
ul braccio sinistro porta ancora il segno del bacio di una medusa in cui s'imbattè un paio d'anni fa nel mare di Toscana, ma non se ne dispiace. "Sono del Cancro, un segno d'acqua, e come tale amo tutto del mare" - dice sorridendo Susanna, ungherese di Szolnok, cento chilometri a est di Budapest, ma da qualche anno residente a Monza. Con in tasca la laurea in Economia e commercio e un master in Economia internazionale, Susanna posa per hobby, senza stilare al proposito programmi precisi riguardo al futuro. E di interessi ne ha molti nei campi più svariati, anche se il suo passatempo preferito è quello di passeggiare nella natura: "Sono tendenzialmente pigra - ammette - ma amo comunque camminare, in riva al mare o in luoghi dall'aria pulita, lontano dalle città, dove poter girare anche in bicicletta. E non mi piace neppure la confusione dei
26 | 01 07 2015 | TremilaSport+
centri commerciali. E da buona cancerina amante dell'acqua amo molto nuotare.. Allo sport sano Susanna ("Mi hanno detto che il mio nome significa giglio", evidenzia),0 abbina una dieta calibrata, fatta
prevalentemente di frutta e verdura, evitando l'alcool e il fumo. Un tipo dolce e tranquillo, dice di sè la bionda ungherese, sognatrice e ambiziosa ma con i piedi ben saldi a terra. E tra le sue innumerevoli passioni ci sono anche la recitazione e i motori: "Abito non lontano dall'autodromo di Monza e vado talvolta a vedere le macchine sfrecciare sulla pista. Ma confesso comunque che è il rally ad appassionarmi di più. Non parliamo poi delle auto d'epoca, per le quali vado veramente matta". Anche i viaggi la appassionano ma fuori d'Europa finora non ci è mai andata: "Oggi come oggi, con quello che succede in giro, nemmeno ci penso - confessa - .E comunque l'Italia è così bella che vale la pena visitarla a fondo". Tra i suoi amori anche gli animali, soprattutto i cani. E poi un'altra curiosità, raccontata da Susanna con un sorriso divertito: "La moglie del pornoattore Rocco Siffredi, che tutti certo conoscono, è di Szolnok
e spesso lo si vede passeggiare nella mia città. Ho anche avuto modo di conoscerlo ma quando qualcuno mi dice perchè non ne approfitto, rispondo che non accetterei mai una sua proposta di lavoro!". Già, nel suo futuro Susanna intravede la possibilità di mettere a frutto anche in Italia le lauree ottenute in Ungheria, soprattutto ora che la lingua italiana la mastica davvero bene.
CALCIOUDINESE
Info gare su www.fvgsportchannel.com Prevendita autorizzata: Ticket Point Trieste INTERO / Biglietto Standard € 12,00 Ingresso Giornaliero RIDOTTO / Biglietto Standard € 8,00 Ingresso Giornaliero INTERO / Biglietto Ingresso Match € 8,00 Italia RIDOTTO / Biglietto Ingresso € 5,00 Match Italia Abbonamento 10 giorni di gara € 90,00 (inclusi semifinali e finali) Abbonamento VIP 10 giorni di € 260,00 gara (posto riservato in area vip, parcheggio all'interno del Ge.Tur, accesso alla sala vip e WIFI) Ingresso giornaliero VIP (posto € 35,00 riservato in area vip, parcheggio all'interno del Ge.Tur, accesso alla sala vip e WIFI) INTERO / ingresso finali 19 Luglio € 14,00 h 21.00 Pala Ge.Tur RIDOTTO / ingresso finali 19 Luglio € 9,00 h 21.00 Pala Ge.Tur. UNDER 12 (esibendo un documento FREE di identità) 12-18 ANNI (esivendo un documen- RIDOTTO to di identità)
U20 EUROPEAN CHAMPIONSHIP MEN I GIRONI
LE PARTITE DELL'ITALIA
A
B
C
D
ITALIA
SERBIA
RUSSIA
LITUANIA
FRANCIA
BULGARIA
UCRAINA
SLOVENIA
BOSNIA
GRECIA
REPUBB. CECA
INGHILTERRA
CROAZIA
LETTONIA
SPAGNA
TURCHIA
BELGIO
ISRAELE
POLONIA
GERMANIA
LA NAZIONALE AKELE NICOLA BASILE GIUSEPPE NICOLO’ BENETTI GABRIELE CAPPELLETTI ALESSANDRO FONTECCHIO SIMONE LAQUINTANA TOMMASO MARINI LEONARDO MERLATI ANDREA SPATTI ALESSANDRO SPISSU MARCO VEDOVATO JACOPO VENCATO LUCA ZILLI GIACOMO
BALDASSO LORENZO CUCCI VALERIO FLACCADORI DIEGO GALLI MILO GLORIA MIRKO MARCON LEONARDO MATRONE FERDINANDO MAZZANTINI SAVERIO MERLATI ANDREA MUSSINI FEDERICO SACCHETTINI MICHAEL VILDERA GIOVANNI
GLI AZZURRI
(95, 200, A, Umana Venezia) (95, 189, Pm, Consultinvest Pesaro) (95, 198, A, Granarolo Bologna) (95, 182, Pm, Paffoni Omegna) (95, 200, A, Granarolo Bologna) (95, 183, Pm, Angelico Biella) (95, 207, C, Pallacanestro Trieste 2004) (95, 205, G, Asd Urania P.Ta Vittoria Milano) (95, 205, C, Asd Pall. Alto Sebino Csta Volpino) (95, 185, Pm, Asd Viola Reggio Calabria) (95, 205, C, De’ Longhi Appliances Treviso) (95, 195, G, Assigeco Casalpusterlengo) (95, 204, C, Latte Carso Udine)
GIOCATORI A DISPOSIZIONE:
(95, 190, Bawer Matera) (95, 201, A/C, Stella Azzurra Roma) (96, 192, G/Pg, Dolomiti Energia Trento) (95, 192, G, Bakery Piacenza) (95, 205, C, Asd Giulianova Basket 85) (95, 188, Pg, Bnl Gruppo Bnp Paribas Luiss Roma) (95, 202, A/C, Givova Scafati) (95, 191, G, Tezenis Verona) (95, 205, G, Asd Urania P.Ta Vittoria Milano) (96, 188, G, Grissin Bon Reggio Emilia) (95, 205, C, Gessi Spa Borgosesia) (95, 202, Pf, Paffoni Omegna)
STAFF Allenatore: SACRIPANTI STEFANO Assistenti: STEFFE’ FURIO, OLDOINI MASSIMILIANO Preparatore Fisico: BARNABA’ SILVIO
7 LUGLIO ore 21.00 8 LUGLIO ore 21.00 9 LUGLIO ore 21.00 11 LUGLIO ore 21.00
CROAZIA ITALIA BELGIO ITALIA
ITALIA BOSNIA ERZEG. ITALIA FRANCIA
Eventi collaterali Il 6 luglio, nel tardo pomeriggio, si terrà la Cerimonia di Apetura del Campionato Europeo, con una sfilata delle squadre che si concluderà al Beach Village, nei pressi della Terrazza a Mare, dove la Fanfara della Julia suonerà gli inni nazionali. Al termine della cerimonia, ci sarà un brindisi in Terrazza. Domenica 12 luglio, approfittando della presenza delle Frecce Tricolori, che voleranno su Lignano, tutte le delegazioni saranno sul Lungomare a salutare la nostra Pattuglia Acrobatica. Contemporaneamente, si terrà la sfilata e l'elezione di Miss Alpe Adria International: la Miss eletta sarà poi presente alla Cerimonia di Chiusura e di Premiazione degli Europei, il 19 luglio. Sabato 11, alle 18, prima della partita Italia - Francia, nel villaggio Ge.Tur., si terrà un incontro gestito da "Scuola del Tifo": iniziativa che vuole coinvolgere tutti i ragazzi e i minicestisti. Importante, in tal senso, l'impegno della Libertas Gonars, che porterà una cinquantina di ragazzi a godersi il clima degli Europei. Villaggio EnoGastronomico: saranno allestiti una trentina di stand, gazebo, chioschi e spazi per le aziende italiane che operano nel settore. Sono in fase di definizione incontri con Dan Peterson e Sergio Tavcar e una sfida tra giornalisti sportivi del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. Con la regia di Alberto Martelossi, si stanno organizzando dei clinic che vedranno protagonisti Simone Pianigiani, Francesco Cuzzolin, Marco Crespi, Giordano Consolini, Federico Danna, Stefano Pillastrini, il coach campione d'Europa con il Real Madrid Pablo
Laso, Federico Fucà e Matteo Montanari, tutti grandi nomi della pallacanestro italiana ed internazionale, più altri che saranno annunciati più avanti. Ci sarà un incontro dedicato ai dirigenti e ai manager, curato da Toni Cappellari: a Lignano sarà presente anche Maurizio Gherardini, primo italiano a dirigere una squadra Nba. Infine, si terrà un simposio, con Enzo Cainero e i principali attori di Turismo Fvg e di Lignano, sul tema dello Sport integrato al Turismo. Fvg BasketBall All of Fame: il Comitato Regionale della Federazione Italiana Pallacanestro premierà i suoi più insigni tesserati e rappresentanti. Flavio Pressacco e l'associazione Apu Ieri rievocheranno con una serata speciale la sponsorizzazione di Lignano negli anni Sessanta all'Associazione Pallacanestro Udinese. Ai primi di luglio, Francia, Italia e Spagna disputeranno un triangolare amichevole al palasport Benedetti di Udine, in preparazione all'Europeo. Le squadre alloggeranno all'Hotel Ramandolo e all'Hotel Friuli e si alleneranno nella palestra della scuola Tiepolo. Il Villaggio Ge.Tur. ospiterà il Museo del Basket. Collaborazione con LNP Sarà organizzato un convegno, coordinato da Massimo Faraoni, con le principali scuole internazionali di pallacanestro (Spagna, Lituania, Serbia) affinché le società e i dirigenti possano capire quali siano le metodologie di lavoro e di programmazione adottate dai principali vivai continentali.
BASKET
IL CONI "Come fate a essere così bravi?" ha chiesto agli organizzatori il "numero uno" del Coni nazionale, Giovanni Malagò. IL TECNICO Stefano Sacripanti è chiamato a ripetere davanti al pubblico di casa il titolo conquistato due anni fa a Tallinn. LO SCENARIO Sarà il PalaGetur di Lignano il teatro di tutte le partite degli azzurrini, con inizio alle 21.
BISOGNA ESSERE UN PO' MATTI
L'intenso sforzo organizzativo degli Europei Under 20 raccontato dai protagonisti di EDI FABRIS
“P
er fare queste cose bisogna essere un po’ matti”, ammette Davide Micalich, deus ex machina organizzativo dei campionati Europei Under 20 maschili che avranno inizio martedì prossimo a Lignano e Latisana. “Organizzare eventi di questo livello – specifica poi – costa un prezzo folle ma apporta comunque notevoli benefici ai luoghi che li ospitano. Il presidente del Coni, Malagò, ci ha chiesto come facciamo a essere così bravi: gli ho risposto che il nostro segreto sta nell’essere animati da grande passione, serietà e onestà, dando lavoro le squadre in queste occasioni a moltissime dell'Europeo persone. Siamo geograficamente Under 20 decentrati ma riusciamo in sostanza ad organizzare sempre eventi di notevole spessore. Purtroppo, in quanto ad impianti a disposizione, manca all’appello il Carnera e il Benedetti a questi livelli è inadeguato, così gli anni scorsi per gli italiani Under 19 maschili e l’Europeo Under 19 femminile abbiamo in pratica “inventato” il PalaFiera e approfittato del Palaindoor. Stavolta abbiamo pensato così a Lignano e Latisana, sedi do-
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30 | 01 07 2015 | TremilaSport+
tate di ottime attrezzature e credo che non abbiamo sbagliato”. Un entusiasmo, quello del vulcanico manager udinese, che lo porta a guardare avanti prima ancora di iniziare l’avventura dell’Europeo lignanese, pensando ad una possibile organizzazione, nel 2017, del campionato Mondiale. Anticipazione buttata là che fa inorridire scherzosamente il presidente della Fip regionale, Giovanni Adami, conscio dell’impegno fisico e mentale che eventi di tale portata comportano agli organizzatori: “Si tratta di un allestimento complesso per ben 20 squadre – spiega – con cure particolari riservate ad esempio, per motivi ben comprensibili, alla rappresentativa israeliana. Ma l’indotto che ne deriverà all’intera zona turistica di Lignano risulterà comunque notevole”. Preferisce dedicarsi alla parte tecnica della manifestazione, il presidente regionale, con previsioni che riguardano la nazionale azzurra: “Ci sono delle aspettative, inutile nasconderlo, avallate dall’affidabilità di un allenatore come Sacripanti e da un ambiente che fungerà senz’altro da sesto uomo per i nostri ragazzi. Nel girone degli azzurri le favorite sono Croazia e Francia ma visto che si qualificano le prime
tre, penso che ce la giocheremo con Bosnia e Belgio. Per il titolo continentale ritengo che le favorite siano Croazia e Turchia”. Una manifestazione, questo Europeo Under 20, che secondo Micalich fungerà da traino per i più giovani: “La mia generazione e le precedenti hanno avuto la fortuna di poter prendere esempio de visu dai grandi campioni che la serie A portò a Udine. Oggi purtroppo non è più così ma è appunto in queste grandi occasioni che i più giovani possono alimentare i loro stimoli”. A margine dell’evento spunta la considerazione riguardante i troppi stranieri presenti nel campionato italiano e che teoricamente inibiscono la crescita dei talenti nazionali: “Purtroppo oggi, in un modo o nell’altro, gli stranieri diventano facilmente passaportati – constata il presidente Adami - ed è una questione di regolamenti federali di fronte ai quali non ci si può fare niente. Sta quindi alle società avere il coraggio di proporre giocatori italiani, come fa ad esempio Reggio Emilia, che ha disputato la finale scudetto contro un Sassari tutto di stranieri. Il movimento italiano comunque continua a produrre bene e questo è indubbiamente, al di là di tutto, il riscontro più positivo”.
BASKET L'ENFANT DU PAYS
ZILLONE, DALL'NCAA ALL'AZZURRO EUROPEO RITORNO Giacomo Zilli vestirà l'azzurro nel suo Friuli
IL TESTIMONIAL
PAPÀ TONUT ESEMPIO PER I GIOVANI
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na migrazione certamente diversa nei numeri e nella tipologia è quella dei nuovi “friulani con la valigia”, che non sarà più quella di cartone dei nostri nonni, ma che sicuramente ha assunto negli ultimi anni i connotati di un fenomeno non trascurabile. Di questa generazione di nuovi emigranti fa certamente parte anche l’udinese dai natali cividalesi Giacomo Zilli, classe 1995, altezza 2,06 m per 102 kg di peso, nelle ultime due stagioni pivot nel roster degli Asheville Bulldogs – North Carolina University, partecipante al prestigioso campionato NCCA statunitense: “Dopo i primi tre anni del liceo Marinelli di Udine mi sono trasferito negli USA per frequentare il quarto anno e alla fine dell’esperienza mi è stata proposta dal College di Asheville una borsa di studio per la facoltà di Economia e management e così ho deciso di rimanere. E nella scelta la possibilità di poter giocare nella squadra del college ha avuto il suo peso. Il sistema scolastico e universitario americano fa della pratica sportiva una componente non meno importante delle altre materie di studio ed è costruito in modo da permettere, per chi è disposto al sacrificio, di far coesistere nello stesso tempo ottimi risultati accademici e sportivi.” Giacomo, già talento in erba del vivaio CBU agli ordini di Gigi Colosetti e poi protagonista dell’UBC in serie C2, è oggi di nuovo in patria per partecipare con la nazionale Under 20 ai campionati europei di categoria che si terranno nelle prossime settimane a Lignano e Latisana e si dichiara felice di poter
difendere i colori azzurri. Ma è comunque altrettanto soddisfatto della scelta di giocare in NCCA e dell’esperienza americana in generale: “Negli allenamenti al College si predilige molto di più la cura della componente atletica rispetto a quanto avviene da noi, dove maggiore attenzione è riservata alle tattica di gioco e ai fondamentali, mentre in partita il gioco è molto più fisico che ragionato e il campionato è sicuramente di alto livello. Uno dei miei compagni si accinge ora al provino per i prossimi draft dell’NBA”. Dopo la prima stagione di ambientamento i numeri di Zilli sono decisamente migliorati e nel campionato appena concluso l’ex UBC vanta uno score di 5,4 punti a partita con un minutaggio di 14,2 minuti per match, 4,3 rimbalzi e una percentuale del 55,1% nei tiri dal campo. Abbiamo infine chiesto a Giacomo quali siano le sue aspettative e quelle della squadra azzurra per il torneo continentale ormai prossimo all’avvio. “Per quanto mi riguarda non voglio anticipare molto per scaramanzia, dico solo che dopo un’ottima prima settimana di allenamenti con i nuovi compagni a Roseto, mi auguro di essere nelle condizioni atletiche ideali per poter ben figurare in questa competizione che si presenterà subito in salita nel girone di partenza con avversari molto agguerriti quali Croazia e Francia. Non sarà semplice, anche considerando che la nostra squadra è fatta di tante individualità, sicuramente ben attrezzate, ma con poche partite giocate assieme.” Giuseppe Passoni
er Alberto Tonut (nella foto), classe '62, parla un palmarès fatto di vent'anni di professionismo partendo dalla Pallacanestro Trieste, in cui esordì in serie A a 17 anni, con 7000 punti realizzati e due ori azzurri internazionali, quello europeo di Nantes dell'83 e quello dei Giochi del Mediterraneo del '93. E siccome il dna non è acqua, sotto la sua ala è cresciuto un altro campione, il figlio Stefano, nella prossima stagione a Venezia nella massima categoria. Testimonial ideale, dunque, di questo Europeo Under 20, anche se lui sottolinea che ce ne sarebbero stati altri da prendere in considerazione in una Regione che al basket ha sempre dato molto: "Il Friuli Venezia Giulia sforna infatti costantemente dei campioni e anche due anni orsono, vincendo il titolo continentale a Tallinn, con mio figlio e Ruzzier in squadra, lo dimostrò. Questa di Lignano e Latisana può essere un'ulteriore chance, per la giovane Italia, di fare la sua parte, aiutata dal suo pubblico e guidata da un allenatore capace come Sacripanti". Ma i talenti bisogna anche saperli individuare, sottolinea Alberto Tonut: "A Trieste mio figlio s'imbattè in genii che non vedevano oltre il loro naso e lo giudicarono piccolo. Ma Stefano nel frattempo è cresciuto e si è affermato, vincendo anche alcuni momenti di sconforto che seppe superare trasferendosi a Monfalcone, dove esplose nelle categorie minori". Da qui un consiglio ai giovani regionali: "Andate a giocare nelle categorie minori, perchè è in un ambiente più sereno che potranno venire a galla tutte le vostre potenzialità". (e.f.)
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10 2015 r e d n u
FRIULI O E F O 15 VI TR 2014-20 U14 OR
ALTRI SPORT L'ALLENATRICE Silvia Serrenti prepara il giovane spadista, dicendo di lui: "Si impegna molto e quando sale in pedana non è impulsivo, anzi ragiona molto".
di BIAnCAMARIA GOnAnO
CON LA
FORZA DEL DNA
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LA SCHEDA Lorenzo Foramitti, tredicenne udinese, pratica la spada nell'Asu nella categoria Under 14, dove ha vinto il titolo regionale individuale e a squadre. Nella prossima stagione entrerà nei Cadetti e frequenterà il Liceo scientifico.
orenzo Foramitti ha solo tredici anni ma è già una promessa della scherma dell’Asu. Udinese, ha già vinto il titolo regionale individuale e a squadre e ha ottenuto un settimo posto alla seconda prova dei campionati italiani. La sua allenatrice, Silvia Serrenti, così lo descrive con un occhio tecnico e in prospettiva: “Lorenzo sta affrontando ora gli esami di terza media. Ha iniziato a fare scherma da quattro anni, relativamente tardi rispetto allo standard. Quest’anno, dopo un rodaggio di due anni, è però esploso. Si impegna molto a livello tecnico e ha un’intelligenza schermistica particolare: quando sale in pedana non si butta con impulsività e anzi ragiona molto. Inoltre ha grinta e passione da vendere: infatti, recentemente, molti assalti li ha vinti in rimonta perché è un ragazzino che non molla mai. Del resto la scherma fa parte del suo dna perché il papà Vittorio è un ex schermidore dell’Asu che oggi è tornato ad allenarsi con gli adulti, vincendo il titolo regionale individuale nella categoria Master. Ora Lorenzo sta per concludere la sua esperienza nella categoria Under 14 Giovanissimi ed entrerà nei Cadetti. Ciò significa che gareggerà con atleti di tre, quattro anni più grandi. Di solito in molti abbandonano arrivando a questo livello. Sarà un anno difficile che lo aiuterà a capire dove potrà arrivare. Tecnicamente dovremo lavorare molto ma la sua passione è una garanzia”. Lorenzo è un ragazzino molto educato e tranquillo, sembra quasi di un altro tempo quando parla di sé e della sua attività: “Al mattino vado a scuola e poi subito dopo mangiato studio e faccio i compiti. Poi stacco per andare ad allenarmi e, se c’è qualcosa che non ho capito, la riprendo dopo cena. Non è stato molto difficile gestire la scuola con gli allenamenti: riesco bene anche se non è che lo studio mi faccia impazzire. Il prossimo anno frequenterò il Liceo Scientifico e spero che i risultati siano gli stessi.” Una mente matematica, insomma. E il legame fra le discipline scientifiche e la scherma non è così azzardato: “La scherma è una conseguenza di quello che fa l’avversario, bisogna anticipare le sue mosse e attenderlo, ragionando”. Lorenzo racconta i suoi inizi, fin da subito nella specialità che lo contraddistingue ancora, la spada: “Mio padre praticava la scherma da ragazzo e
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La scherma è la conseguenza di ciò che fa l'avversario, devi anticiparne le mosse e attenderlo, ragionando poi ha ripreso. Io ho iniziato a tirare con lui e mi è piaciuto molto. Col tempo ho acquisito sicurezza. Ho provato negli anni anche fioretto e sciabola ma non mi hanno entusiasmato. La prossima stagione sarà molto impegnativa per il mio ingresso nei Cadetti: sarò uno dei più giovani e dovrò cambiare anche la lama, abituandomi al nuovo peso derivante dai 5 centimetri in più”. I quattro allenamenti settimanali non spaventano Lorenzo anche
se le gare disputate di sabato gli hanno spesso fatto perdere vari giorni di scuola: “Quando tiro mi sento libero e calmo. All’Asu mi trovo molto bene e mi diverto anche se il clima è severo e d'altra parte dev'essere così. Nel tempo libero mi piace stare con i miei amici a giocare a calcio e fare un giro in centro. Ascolto musica durante il tragitto che mi porta alle gare, per concentrarmi. Il mio campione preferito è Paolo Pizzo, è molto forte”.
ALTRI SPORT
ANDREA
METODICO PER NATURA
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Bisogna pensare solo al gesto e ripeterlo sempre allo stesso modo. Ed è vietato arrabbiarsi!
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ndrea Morassut è ormai più che una promessa del tiro a segno regionale dopo la sua convocazione in Nazionale avvenuta lo scorso anno. Il quindicenne di Pordenone ha iniziato a tirare al Poligono a dieci anni, seguendo il fratello maggiore, ed è stato subito amore a prima vista. Ha appena concluso il primo anno del Malignani di Udine con buoni risultati e senza sfiancarsi troppo per cercare di conciliare studio e sport, come ci racconta lui stesso: “All’inizio ho patito un po’ la differenza fra le medie e le superiori poi, una volta ingranato, ho proseguito bene. I viaggi in treno da casa a scuola non sono così duri e ormai mi sono abituato. Essi mi permettono di ripassare e inoltre, essendo gli allenamenti già stabiliti in giorni fissi, negli altri mi gestisco e mi porto avanti. Mi alleno al tiro a segno di Pordenone e questa passione si concilia bene con il mio carattere: bisogna rimanere tranquilli e pensare solo al gesto, ripetendolo sempre nello stesso modo. È vietato arrabbiarsi! Io sono di indole calma ma me la prendo con me stesso per i miei errori. E ciò non deve accadere, è necessario ritrovare la tranquillità per sfruttare al meglio la precisione del gesto”.
Andrea non ha ancora potuto provare l’emozione di indossare la divisa della Nazionale: “Quando ad ottobre del 2014 mi hanno convocato, facevo parte della categoria Ragazzi, nella quale rimarrò fino a settembre. Per indossare la divisa devo perciò attendere il prossimo
CALMA OLIMPICA È un tipo tranquillo, Andrea Morassut, qui al poligono e, a destra, sul palco del Top Tremila. anno, quando entrerò nella categoria Juniores e disputerò gare all’estero. Dovrò impegnarmi molto per essere convocato di nuovo. Attualmente mi sto preparando per i campionati Italiani di settembre a Roma. L’approdo sarà garantito dai risultati ottenuti nelle cinque gare regionali che li anticipano. Perciò farò poche vacanze e continuerò ad allenarmi per non perdere il ritmo. Quando tiro mi sento rilassato. Di natura sono molto metodico e ripeto molte volte i gesti. Ciò mi ha insegnato molto anche a livello di studio e di vita. Inoltre al Poligono riesco a sfogarmi e a liberarmi delle tensioni”. Andrea ha una famiglia che lo segue con dedizione nelle gare. Lui, quando può, si dedica al passatempo particolare del modellismo, costruendo aerei e carri armati: “Ci perdo molto tempo, perchè quando inizi non riesci più a smettere”, ammette. “Inoltre suono la chitarra acustica e quella elettrica e mi piace molto ascoltare i Metallica e i Pink Floyd, una passione ereditata da mio padre e da mio fratello”. Un bel mix di precisione, metodo e rock che gli riempie la vita con equilibrio per centrare l’obiettivo prefissato.
LA SCHEDA Quindici anni, di Pordenone, Andrea Morassut ha iniziato a tirare sulle orme del fratello maggiore e frequenta il poligono della città sul Noncello. Studente del primo anno del Malignani di Udine, è stato convocato lo scorso ottobre nella nazionale Ragazzi e nella prossima stagione entrerà nei Juniores.
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IL MEETING SPEGNE 26 CANDELINE L'ormai tradizionale evento di atletica e solidarietà si prepara a tornare a Lignano
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n cast di 200 atleti di primaria grandezza provenienti da 30 paesi di tutto il mondo il 7 luglio scenderà sulla rinnovata pista dello Stadio Teghil di Lignano: sono questi gli ingredienti del 26° Meeting internazionale di atletica leggera Sport Solidarietà – 2° Trofeo Ottavio Missoni, organizzato dalla Nuova Atletica dal Friuli sotto la guida del patron Giorgio Dannisi. Si cimenteranno in pista atleti di livello mondiale assoluto, tra cui una medaglia olimpica e ben cinque atleti che si collocano fra il secondo e il sesto posto nelle classifiche mondiali stagionali, tutti alla ricerca di risultati in previsione dei Campionati del Mondo in programma ad agosto a Pechino. Spazio anche per i migliori italiani con una decina di numeri uno nelle varie specialità, a cui si affiancano le giovani promesse regionali e gli atleti master. Inoltre, come accade fin dal 1990, anno della prima edizione, sono state inserite in programma gare per atleti paralimpici, rinnovando una tradizione che ha visto il Meeting essere il primo evento ad inserire in programma gare per atleti con disabilità, alcuni dei quali hanno corso con grandi campioni. Sui 100m si cimenteranno Giusy Versace, detentrice di primati nazionali sui 100m e 200m. Al suo fianco la giovane Martina Caironi, primatista mondiale e Campionessa Paralimpica di Londra. In ambito maschile spicca il nome di Luca Campeotto, campione friulano plurititolato. I disabili delle associazioni di Special Olympics si cimenteranno sui 50 e 100m al fianco di Shelly-Ann Fraser e Nesta Carter, le frecce giamaicane testimonial dell’evento, presenti a Lignano per gli allenamenti estivi per il decimo anno consecutivo, e sempre disponibili a momenti di incontro per promuovere i valori socio-solidali e ad incontrare i ragazzi dei centri estivi. L’evento è abbinato al nome di Ottavio Missoni, stilista e specialista dei 400m ostacoli - 6° posto alle Olimpiadi di Londra 1948 -, che Confartigianato Udine Servizi ha voluto omaggiare mettendo in palio il 2° Trofeo a lui intitolato. Alla stessa gara è abbinata una lotteria benefica il cui incasso sarà devoluto all’associazione per disabili Comunità del Melograno Onlus, destinataria delle offerte raccolte all’ingresso che è gratuito.
Alcuni Atleti top MondiAli: 5 Atleti frA i priMi 6 Al Mondo
100m F - ELAINE THOMPSON (JAMAICA) 10"84 - 3^ al mondo 2015 400H M - MICHEL STIGLER (USA) 48"64 - 4° al mondo 2015 LUNGO M - RUSHWAL SAMAAI (RSA) 8,38m - 2° al mondo 2015 LUNGO M - MICHAEL HARTFIELD (USA) 8,27m - 6° al mondo 2015 1500m F - VIOLA JELAGAT KIBIWOT 14'33"48 – best sui 5000m 4^ Mosca 2013, 6^ Londra, 6^ al mondo nel 2015 con 4'01"41 1500F - ALEXA EFRAIMSON (USA) 4'03"39, 18 anni, fra i migliori tempi al mondo 2015 1500m M - WILLIS NICHOLAS (NZL) 3'29"91- best 2014 e 3'50"90 miglio 2015 - Argento Olimpiadi Pechino 2008 e 9° a Londra 2012 i nuMeri uno itAliAni: frA loro unA decinA guidAno i vertici nAzionAli delle loro speciAlitA'
• 100H F – VERONICA BORSI – 12"76 (nel 2014) Primato Italiano • 1500m F - MARGHERITA MAGNANI- 2'39"94 sui 1000m - Primato Italiano • 400H M - HALITI EUSEBIO 50"31 – 2° in Italia 015 • LUNGO M - ALESSIO GUARINI- 8,00m - Best nel 2014 • DISCO F - VALENTINA ANIBALLI 58,55m - 1^ in Italia 2015 e Campionessa in carica • DISCO M - HANNES KIRKLER – 62,56m - 1° in Italia 2015 • DISCO M - GIOVANNI FALOCI – 62,50m - 2° in Italia 2015 • 400m M - MATTEO GALVAN - più volte 1° in Italia • 100m F - JESSICA PAOLETTA - 11" 44 – 1^ in Italia 2015 • 100m M - GIOVANNI GALBIERI (1993) 10"36 - 3° in Italia e DELMAS OBOU 10"44 – 5°Italia 2015 • 3000m M - MARCO SALAMI - 2° in Italia sui 5000m 2015 i regionAli
• 800m F - ERICA FRANZOLINI - 3^ in Italia e bronzo indoor 2015 • DISCO F - ELISA BOARO - più volte azzurra giovanile e under 23 over 50m • 600m Juniores /Allievi maschili e femminili • 100m Juniores/Promesse maschili e femminili • 100m Master Over 60 anni • sono le gare predisposte appositamente per dare visibilità all'interno del Meeting ai nostri giovani ed ai Master
le gAre disAbili
LE TOP MArtinA cAironi
25 anni categoria T 42 (gamba amputata sotto il ginocchio): Campionessa Paralimpica a Londra 2012 100m; Campionessa Mondiale 100m e salto in lungo 2014; Pluricampionessa Europea dei 100m; Primati mondiali sui 100m 15.15, sui 200m 31"73 e salto in lungo 4,60m giusY versAce
38 anni categoria T 43 Primatista Italiana e più volte Campionessa Italiana sui 100m 14"44 e 200m 28"85 Finalista ai campionati europei 2012 7^ ai Mondiali 2014 Lione Salita alla ribalta oltre che meriti sportivi anche per la memorabile vittoria nell'edizione 2015 del programma televisivo “Ballando con Le Stelle” e per il successo editoriale del suo libro autobiografico.
REGIONALI lucA cAMpeotto
di Teor (Campoformido) - Atletica 2000 Campione Italiano e primatista italiano categoria T 43 dei 100m, 200m e 400m. Gareggia con protesi di ultima generazione realizzate dall'Officina Ortopedica Tirelli di Udine. speciAl olYMpics con atleti/e della Comunità del Melograno
Onlus, Oltre Lo Sport, Schulz di Medea che correranno al fianco dei testimonial solidali Shelly Fraser e Nesta Carter.
Quarant'anni al servizio dello sport
La Nuova Atletica dal Friuli, nata nel 1974, partecipa alle attività della FIDAL con un’agguerrita squadra nella categoria master, che risulta fra le compagini più premiate, a cui si affianca un gruppo di atleti diversamente abili che prende parte al programma Special Olympics. L’associazione, facente parte di una rete che sostiene realtà impegnate nel sociale, organizza il "Meeting Internazionale di Atletica Leggera Sport Solidarietà" e il "Meeting Sport Solidarietà Giovani", un convegno rivolto a studenti e associazioni di disabili dedicato ai valori dell’integrazione e della solidarietà promossi tramite testimonial quali Daniele Molmenti, Alessia Trost e Michele Pittacolo.
INGRESSO
UDINESECALCIO
7 LUGLIO 2015
LIGNANO SABBIADORO STADIO TEGHIL ORE 20:00
INGRESSO GRATUITO
2° TROFEO OTTAVIO MISSONI NUOVA ATLETICA DAL FRIULI È LIETA DI PRESENTARE IL
MEETING
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INTERNAZIONALE DI ATLETICA LEGGERA SPORT SOLIDARIETÀ
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ACQUISTA I BIGLIETTI DELLA LOTTERIA BENEFICA ABBINATA ALLA GARA DEI 400 MT OSTACOLI - 2° TROFEO OTTAVIO MISSONI
ALTRI SPORT
notizie brevi VARIE
TOP TREMILA PORTAFORTUNA Non è chiaramente merito nostro, ma ci piace considerarci un po' dei talismani di alcuni campioni che dopo aver partecipato all'Aquarius al nostro evento Top Tremila hanno ottenuto importanti successi nazionali ed internazionali. CHIARA CAINERO (nella foto) ha conquistato un prestigioso bronzo nel tiro a volo ai giochi di Baku e il judoka MATTEO MEDVES si è fregiato del medesimo metallo pregiato in Slovenia. E non è tutto qui, perchè le ragazze della BOCCIOFILA BUTTRIO, fresche vincitrici del titolo italiano, si sono ripetute a livello più alto, laureandosi campionesse d'Europa. Ed è dello scorso week end un altro successo di squadra, quello del TC TRIESTINO, promosso nella massima categoria tennistica maschile. Poteva esserci anche ELENA CECCHINI con noi sul palco di Magnano in Riviera, tenuta lontana però dai suoi ormai pressanti impegni sportivi: da grande amica del nostro giornale si è dispiaciuta della dèfaillance, rivolgendoci i suoi migliori auguri di buona riuscita della manifestazione. Un augurio ricambiato che anche per lei ha costituito un portafortuna, tanto che Elena, sul traguardo torinese di Superga, ha conservato la maglia di campionessa d'Italia Elite, prevalendo per distacco in salita, lei passista veloce, sulla tosta Longo Borghini. E c'è, nella scherma, MARA NAVARRIA, laureatasi campionessa d'Italia con il team dell'Esercito dopo averci inviato i suoi saluti ed auguri per il nostro Top Tremila.
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ROBERTA, RINATA SUL TATAMI
Grazie al ju jitsu l'atleta ha superato un difficile momento di vita
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o spirito forte e combattivo con cui Roberta Russo, atleta del Gracie Ju Jitsu di Latisana, ha deciso un bel giorno di dare una svolta alla sua vita, lasciandosi alle spalle una situazione davvero difficile, è la testimonianza di una storia che suscita un'emozione tutta particolare. Latisanese, classe 1975, sin da ragazzina le arti marziali suscitavano in lei una sorta di magnetismo tipico di questi sport che però non poteva praticare non essendoci palestre dove li si insegnavano. Dopo dei trascorsi nel nuoto, anche a livello agonistico, e nella pallavolo, l'approccio con il Ju Jitsu tradizionale avvenne al Cus di Venezia. Successivamente, un percorso nelle arti marziali passando dal judo e dal sumo sportivo con il team del Sekai Budo di Pordenone. Tappa successiva il grappling nella palestra del Judo Club San Vito al Tagliamento sotto la guida del poliedrico maestro e atleta Marco Ferretti, con cui all'epoca condivideva anche la sua vita sentimentale. Qui soddisfazioni di grande prestigio, con un secondo posto agli europei del 2013 a Kecskemet, in Ungheria, nella specialità Gi (combattimenti con il kimono) e una medaglia di bronzo nel no gi (senza kimono) categoria + 71Kg., con anche il titolo tricolore ai campionati italiani. Successivamente la decisione di passare al team Gracie Ju Jitsu di Bolzano, con sede a Udine, dove potersi preparare per le gare, e a Ronchis di Latisana, dove allenarsi quotidianamente sotto la guida del maestro Alessandro Peresan. Anche qui i risultati non si fecero attendere, con il recente titolo italiano ad aprile nei + 71kg. e un terzo posto nella categoria open. Di conseguenza, convocazione per i campionati del mondo di categoria che si terranno in Russia, a Mosca. D: Roberta, diciamo che nel nuovo team le cose procedono nel modo ottimale? “Qui mi trovo decisamente bene, con lo spirito giusto, e sopratutto ho la fortuna di essere seguita
da tecnici di prim'ordine come il maestro Ivan Grazzoli e Alessandro Peresan, non dimenticando che a Bolzano abbiamo il maestro Alessandro Federico“. D: Il ju jitsu brasiiano che annovera le categorie Gi e no Gi ti ha lanciato definitivamente in un mondo in cui senti che la strada finalmente è quella giusta? “Ho trovato quello che cercavo e soprattutto quello che volevo. In queste discipline un aspetto importante è la lotta a terra dove mi esprimo a livelli soddisfacenti e dove mi trovo a mio agio nell'esprimere le mie potenzialità”. D: Ci hai confidato che il brasilian ju jitsu ti ha salvato la vita.....ci spieghi i motivi? “Un giorno ho vissuto un episodio che ha segnato la mia vita: nel reparto di neurologia dell'Ospedale di Udine mi è stata diagnosticata una forma di sclerosi multipla, i cui sintomi li percepivo in modo sempre più importante sino a quando ho deciso di approfondire la cosa. Un trauma di quelli pesanti che mi ha fatto rinchiudere in me stessa, formando una sorta di simbiosi tra me e il divano....il resto non esisteva più, la mia vita, i miei interessi, gli amici...Ma un giorno è venuto a casa mia il maestro Alessandro Peresan che mi ha preso per i capelli e trascinato di nuovo in palestra, dove ho finalmente capito che la vita continuava e quindi era necessario rimettersi in moto. Non finirò mai di ringraziarlo....se adesso mi vedete sul tatami ad allenarmi il merito è tutto suo e della mia caparbietà di giungere a nuovi traguardi che non si sono fatti attendere”. Roberta Russo chi è fuori dal tatami? “Una persona che ha imparato a dare i giusti valori alla vita, con nuovi interessi, come la musica: mi piace moltissimo il punk, preparare prodotti come collane, braccialetti, frequentare gli amici, e una passione per una sana alimentazione. Infatti sono una vegana e invito tutti a mangiare sano, il che non significa vivere di rinunce ma seguire delle linee ben precise: infatti io preparo e mangio dolci.... il mio strudel non ha rivali, quindi invito a provare questa esperienza!” Gianfranco Borghesu
TENNIS
A DESTRA, la vincitrice Matilde Paoletti che ha sconfitto in finale la thailandese Punnin Kovapitukted. Sotto la russa Bondarenko in azione. A SINISTRA, le vincitrici del doppio Lisa Pigato e Matilde Paoletti. Sopra, Giorgio Tabacco, vincitore tra i maschi.
1° MEMORIAL CLAUDIO GIORGI
Ottimo successo per la prima edizione del torneo dedicato al grande dirigente
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na grande edizione, in tutti i sensi, come sarebbe piaciuta a lui. Difficile definirla in modo diverso e non solo per i risultati che hanno visto il tecnico federale Alberto Tirelli, responsabile della crema italiana, camminare impettito per il tris di vittorie a marchio tricolore (con il poker sfumato per un niente), ma perché l’intreccio tra ricordi struggenti e palpitazioni di gioco sono stati il filo conduttore della straordinaria settimana andata in onda nel complesso del Tc Triestino. Ricordi e testimonianze di un torneo giovanile voluto tenacemente, 14 anni oro sono, dallo scomparso Claudio Giorgi che nel mondo tennistico aveva assunto le cariche di presidente del club, della federazione regionale e di consigliere nazionale. Personaggio che gli amici e i collaboratori del suo circolo hanno voluto ricordare in un’affollata cerimonia, presenti gli amministratori pubblici, ed i dirigenti Fit regionali e nazionali, tutti stretti alla commossa moglie Nicoletta. Nel lato sud del Centrale, all’ingresso della tribuna, ora c’è un “togli anni di dirigenza tem”, voluto dal comitato direttivo del presidente Antonio Fogazzaro, la di Giorgi cui iscrizione ricorda i sette anni di dirigenza di Giorgi. Lo slanciato manufatto, così posizionato, sembra assumere le sembianze di una vigile vedetta, quasi un simbolo protettivo per il circolo e degli appassionati che lo animano. Giornata delle finali di singolare. Matilde Paoletti deve affrontare la forte tailandese Punnin Kovapitukted, reduce dal trionfo di Riga ed in possesso di un tennis esplosivo che solo il talento ad intermittenza della russa Maria Bondarenko era riuscito ad ammansire per la durata di un set. L’azzurrina, campionessa nazionale in carica delle undicenni, si guadagna la passerella conclusiva con un percorso netto, dominio che non risparmia nemmeno la volenterosa semifinalista austriaca Johanna
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Halper e l’italo-polacca Giulia Barberini, che sotto per 6-0 6-3 si deve ritirare su imposizione del vociferante padre, volano dell’intervento regolamentare del referee Giampiero Ornaghi e planato sulla figlia. Tornando alla gara clou, il piccolo computer perugino si connette subito e si esalta con traiettorie calibrate che battezzano le righe, recuperi scoraggianti e passanti implacabili. La frastornata mancina di Bangkok, intontita dalle variazioni di ritmo e direzione e da una rivale non facilmente prevedibile, va spesso fuori giri e si vede scivolarle via il parziale per 6-1. Nel secondo, la tailandese recupera l’assetto propositivo e l’aggressività trova carica nella maggior precisione. Il match cresce di livello: lo score ondeggia, i numerosi scambi chiamano fatica e sudore per domare le parabole arcuate, i ripetuti viaggi in orizzontale e gli angoli acuti. Ogni piccola crepa nel tennis avversario è grasso che cola per il tennis felpato della minuta Paolini, come il servizio scolastico della rivale che innesta il comando del palleggio. Sicurezza e determinazione valgono il recupero dello score, mente e braccio non barcollano anche dopo colpi durissimi e nastri avversi, la resistenza non viene scalfita e il rush finale per 7 a 5 premia l’ennesimo trofeo internazionale in singolare della Paoletti, il primo del Memorial dedicato al rimpianto dirigente triestino. Bissa la vittoria la giovane umbra accanto alla brava genovese Lisa Pigato. Un sodalizio davvero molto competitivo che corre l’unico rischio in finale, quando l’estrosa russa Bondarenko (gioia e dolore del suo coach) e la sorprendete svizzera Michela Fiacan, costringono le due tricolori al tie-break nel set d’apertura e, nell’andirivieni di vincenti prodigiosi e nefandezze, marcano la coppia italiana fino al 5 pari del secondo tempo. Ma è tutto per tensioni ed incertezze di casa nostra: il fine talento ha il sopravvento e le due amiche, in virtù del risultato conclusivo di 7-6 7-5, irrompono come prestigiose doppiste nel primo Memorial. Ritorna sulla terra rossa di Padriciano il
messinese Giorgio Tabacco, stesso campo dove l’anno scorso con il fratello Fausto catturava il titolo di doppio. Anticipo di una feconda stagione che il fantastico duo del Circolo Tennis e Vela nobilitava a livello nazionale, prima con gli scudetti di singolare under 11 e 12 e poi con il primato a coppie. Giorgio, giocando in tandem con il leccese Alexander Gammariello non riesce a ripetere l’impresa giuliana della scorsa edizione, frenato dalla combattività del duo austrocroato Andrejic/Baskovic. Coppia inedita, capace di tenere alto il picco di rendimento fino alla coda della sfida e di spegnere le ostilità per 7-5 3-6 (10-5). Nell’arena del Triestino, il più giovane dei Tabacco riesce a far meglio del fratello, semifinalista nella scorsa edizione, aggiudicandosi il trofeo di singolare a spese di Aristarkh Safonov, russo di Rostov sul Don (fertile serbatoio tennistico giovanile), già recentemente sconfitto in due set sul suolo moravo nel torneo consolazione della finale Winter Cup. Il mancino del Mare di Azov è un tennista davvero di buon livello e in possesso di robusti fondamentali. Indiscusso numero uno del ranking russo, vanta il titolo conquistato in febbraio nel torneo di Auray, nella vetrina francese più indicativa d’Europa per gli agonisti dodicenni. Precedenti importanti che Tabacco smonta sul terreno di gioco con tattica ragionata, gambette toniche e ferrea concentrazione. Tra due instancabili bocche da fuoco che da fondo campo si sfidano in palleggi da consunzione, ma è il lucido siciliano a prevalere più spesso, vanificando le grandi aperture mancine del rivale e riproponendo palle profonde, alternate ad angoli stretti e traiettorie invischianti dal peso diverso. Finisce boccheggiante il tenace ragazzino russo, provato di testa e con le leve un po’ molli. Così al primo match point avverso è costretto a lasciare spazio alla meritata esultanza del rivale che sigilla incontro e titolo per 6-3 6-3. Fausto Serafini
TremilaSport+ | 01 07 2015 | 39
SPECIALE LIBERTAS
Libertas San Daniele già al lavoro per il prossimo anno
IN BREVE BEACH RUGBY
ESORDIO COL BOTTO PER LA INTEC FONTANA WASPS L’esordiente formazione Sfs Intec Fontana Wasps (selezione di giocatori del Friuli Occidentale) parte col piede giusto nel torneo beach rugby di Bibione, primeggiando nella categoria 5 contro 5, dando spettacolo in virtù del bel gioco d’attacco e segnando più di tutte le altre 14 squadre partecipanti.
■ Si è conclusa con la consueta festa di fine anno la stagione sportiva della Libertas Pallacanestro San Daniele; nella ormai tradizionale cornice del parco festeggiamenti di Carpacco di Dignano tutta la grande famiglia dei Bull Dogs (anche quest’anno si è raggiunto i quasi 300 commensali) si è riunita per i saluti di rito e per darsi appuntamento al prossimo autunno. Una stagione quella appena conclusa sicuramente ricca di soddisfazioni agonistiche con la prima squadra ancora una volta protagonista nel Campionato di serie C Regionale nonostante i molti infortuni, un gruppo 2000 che ha ottimamente figurato in entrambi i Campionati disputati, l’Under 17 Provinciale e l’Under 15 d’Eccellenza, una Under 14 che ha chiuso al secondo posto il suo Campionato Provinciale ed è uscita solo agli spareggi per accedere alle finali Regionali ed una squadra Esordienti che ha terminato l’anno con un ruolino di marcia di 17 vittorie e sole 3
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sconfitte, raggiungendo proprio il giorno della festa la finale del prestigioso Torneo giovanile Suoncolora di Fogliano. Anche i bimbi del Settore Minibasket, come sempre tutti presenti all’appuntamento finale, hanno fatto la loro parte se si considera la vittoria del girone finale Provinciale da parte del gruppo Aquilotti 2004; settore questo che anche quest’anno ha superato i 100 iscritti dai 5 agli 11 anni ed è oggi più che mai il vero fiore all’occhiello dell’intero movimento. Il Presidente Gianfranco Vanin ha come sempre fatto gli onori di casa ringraziando grandi e piccoli atleti per l’impegno e la dedizione profusi in palestra tutto l’anno, le famiglie che anche quest’anno hanno dimostrato la loro fiducia in Istruttori e Tecnici ed appunto proprio a questi ultimi per il lavoro e la professionalità confermata in nove mesi di duro lavoro. Le basi per la nuova stagione sono comunque già state gettate grazie alle riunioni con i genitori, svolte proprio in questi giorni,
per spiegare, annata per annata, quelli che saranno i programmi per il prossimo anno, ennesima dimostrazione di quanto prioritario sia il lavoro su Settore Minibasket e Settore Giovanile per il sodalizio sandanielese. Per quanto concerne la prima squadra il Direttore Sportivo Romanin è partito da quelli che sono stati i capisaldi delle ultime stagioni: Allenatore e Sponsor. Quella che andrà ad iniziare sarà infatti la settima stagione da Capo Allenatore da parte del confermatissimo Coach Alessandro Sgoifo che quest’anno ritornerà anche a ricoprire il ruolo di Responsabile Tecnico del Settore Giovanile oltre che del Settore Minibasket. E a vestire le maglie della prima squadra anche per il prossimo anno ci sarà Il Michelaccio di Michele Mareschi Danieli che anzi ha deciso di condividere ancora più fortemente il progetto sandanielese con una serie di iniziative volte a far crescere ancora di più tutto il movimento cestistico collinare.
Il beach rugby 5vs5 è una variante del gioco su sabbia, prevedendo il placcaggio e imponendo grande rapidità di gioco per conservare il possesso palla, rendendo questa variante tra le più spettacolari e apprezzate dal pubblico, che viene poi coinvolto nel clima goliardico del terzo tempo. La prima giornata di gare vede la Sfs Intec Fontana Wasps conquistare quattro vittorie su quattro partite, e con almeno tre mete a testa per capitan Tommasini, Mejia, Tomada, Bressan, i fratelli Scaviolo, Sordini e Chesani, evidenziando buon affiatamento di tutto il gruppo. Il giorno dopo si disputa l’ultimo incontro eliminatorio, vinto 8-3. Purtroppo per ragioni di sicurezza legate al grave maltempo, le finali del pomeriggio sono state annullate. La classifica sentenzia vincitrice (per differenza mete) il team Sfs Intec Fontana, davanti a Sondrio Eagles. “La media delle due giornate di dieci mete fatte ogni tre subite fa ben sperare per il prosieguo del calendario” commenta la dirigenza.
UDINE | TRIESTE | PAD
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SPECIALE LIBERTAS
La formazione Serie D 2014-2015
ARTI MARZIALI
Naoniani d'argento nell'ultima del Gran Prix ■ Argenti tricolori per i rappresentanti pordenonesi scesi sui tatami del PalaCollodi di Montecchio Maggiore (Vicenza) dove si sono esibite 43 coppie per l'ultima delle sei gare del Gran Prix di kata, disputate tra Giaveno, Reggio Emilia, Pordenone, Spoleto e Catania, e i cui vincitori entrano per merito e di diritto a far parte della squadra azzurra che rappresenterà l'Italia ai Mondiali del prossimo 20 settembre ad Amsterdam. Nel Nage No, secondo posto per Michele Battorti (tesserato per il Villanova Libertas di Pordenone) in tandem con il triestino Stefano Bucer. "Si tratta di un ottimo risultato, in quanto questa è una coppia che per la prima volta si confronta in un campionato italiano nella specialità del Nage No - rimarca il loro mentore Edoardo Muzzin - primi in Coppa Italia, secondi nella Eju Cup di Pordenone, terzi nella classifica finale del Gran Prix". Nel Kodokan Goshin Jutsu, l'argento è andato meritatamente al collo di Marika Sato e Fabio Polo. La fiumana Marika (insegnante di judo per il Kuroki Zoppola) e Fabio (atleta del Kuroki Tarcento) hanno centrato l'obiettivo massimo, poiché così si sono laureati vincitori indiscussi del Gran Prix, guadagnandosi la convocazione in azzurro. Questa coppia (reduce
dall'argento conquistato a maggio agli Europei in Belgio) non si accontenta, e mira ora al podio iridato. "L'impresa è difficile ma non impossibile - dichiarano i due - dopo una meritata settimana di defaticamento, riprenderemo la preparazione e affronteremo quest'estate rovente con il massimo impegno, onde essere pronti a settembre per dare "lezioni di friulano" al mondo intero". ■ L'ASD Judo Club Tolmezzo è ritornata con una medaglia d'oro dal Torneo dell'amicizia disputato nell'ultima fine settimana nell'isola croata di Krk (Veglia): a conquistarla è stata Giorgia Biscosi, che ha fatto parte della delegazione carnica con altri tre atleti. Alla manifestazione organizzata dal locale Judo Club hanno infatti gareggiato e vinto per ASD Judo Club Tolmezzo anche Benedetta Biscosi e Gaia Mari, che hanno ottenuto entrambe la medaglia d'argento, e Miguel Serli, che si è aggiudicato una medaglia di bronzo. Alla missione a Veglia, con i quattro atleti, hanno partecipato anche nove accompagnatori del club carnico che hanno onorato, con il tradizionale appuntamento sportivo e gli incontri ufficiali, le bellezze di questa vera e propria perla del Quarnero.
DOVA | MILANO | PRATO
OLTRE 250 PATTINATORI IN GARA AL TROFEO PURLILIUM ■ La Pattinaggio Libertas Porcia ha organizzato la quinta edizione del Trofeo Purlilium (manifestazione che ha visto coinvolti oltre 250 atleti provenienti da Friuli, Veneto ed Emilia Romagna) valida quale settima tappa del Grand Prix Giovani. Tra gli atleti biancazzurri hanno spiccato Aurora Sisani (categoria Giovanissimi 2) che ha portato a casa l'argento, Giulio Sartori (Giovanissimi 1, che ha rimediato un combattuto sesto posto), Cristian Rossetti (Ragazzi, sesto in volata) e Alexia Sisani, che nonostante una caduta durante la gara dei 5.000 metri, si è rialzata, recuperando il gruppo per concludere ottava. Il club purliliese è soddisfatto anche per i piazzamenti di Giorgia Fasan, Ludovica Porcu, Devis Moras, Emanuele Mazzariol, Giulia Poletti, Tommaso Lombardi, Elena Zanchetta, Marika Melchionna, Leonardo Pradella, Vanessa Fasan e Andrea Orefice, che hanno suscitato l'orgoglio del presidente Pierino Gava, incollato a bordo pista. Applausi anche per l'affollato e coreografico gruppo "Primi passi". Il sodalizio biancazzurro è inoltre reduce dalla prova federale "Ride the skates" di Fanano (Modena), dove la coraggiosa Aurora Sisani ha chiuso decima nel percorso di destrezza su un carnet di 48 partecipanti.
GIRO PODISTICO DI FONTANAFREDDA ■ Ferve l'attesa per il giro podistico di Fontanafredda, giunto alla sua ottava edizione, allestito con cura dalla polisportiva Libertas Porcia. I partecipanti si ritroveranno sabato 4 luglio (a partire dalle 17.45) in località Villadolt, presso il centro parrocchiale. La manifestazione è riservata a tutti gli atleti Fidal. Le iscrizioni si raccolgono sul sito internet www.fidalfvg.it, entro giovedì 2 luglio. La quota d'iscrizione per le gare delle categorie assolute, amatori e master è di 7 euro, gratis per le giovanili.
Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 01 07 2015 | 41
TREMILAITINERARI
SLOW TREKKING
TRA I VIGNETI DEL NATISONE
Un percorso nel verde, alberato, rilassante, ideale per un tour fotografico e per una sosta in agriturismo per degustare il pignolo e il refosco.
ITINERARITREMILA a cura di ROMAnO PAluDGnACh
PERCORSO CASALI SELVA, DA ORSARIA A BUTTRIO A PIEDI O IN BICICLETTA
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l fascino, il sole, la tranquillità, le colline, la vegetazione, la distesa dei vigneti, lo scorcio sul Fiume Natisone: ecco cosa vi aspetta lungo questo itinerario che si apprezzerà solo con uno Slow Trekking. Si parte dalla piazzetta di Orsaria davanti alla chiesa, seguendo la stradina asfaltata, molto curata e poco trafficata, prendendo via Orsaria, verso Manzano, che corre lungo una vasta distesa di vigneti e nessun tipo di rumore urbano, con la nostra vista che corre insieme a noi tra dolci ondulazioni nel verde e il profumo che si fa sempre più intenso mano a mano che ci avviciniamo ad un bivio che ci indica Via Casali Selva. Lì siamo arrivati presso l’Agriturismo Selva di Nadalutti, immerso nel verde e a pochi passi dalla forra del fiume Natisone. A pochi metri dal locale, sempre in zona Casali Selva, troviamo il sentiero della Sdricca, in mezzo al bosco, considerato un itinerario storico-naturalistico e da gennaio 2015 di nuovo percorribile nella
sua interezza dopo essere rimasto chiuso fino a dicembre per le frane causate dalle piogge. Un sentiero ricco di vegetazione, con varie tipologie di alberi, che ci permette di compiere una bella camminata rilassante tra gli alberi e le varie sinfonie degli uccellini. In questa zona collinare la vegetazione, lungo il percorso che si presta per un tour fotografico, è costituita dal sambuco e dalla robinia, molto invadenti. Il sottobosco invece è ricchissimo di tenaci tralci d’edera e di foglie verde scuro del gigaro, quest’ultima pianta aromatica e molto profumata. Se invece proseguite lungo la strada asfaltata, ad un bivio verso destra davanti a voi una lungo tratto con leggera discesa vi porterà verso Buttrio con facilità e tranquillità. Ma la sosta all’andata, o ancor meglio al ritorno, è d’obbligo presso questa chic-
slowitinerarytrekking.blogspot.it/
ca di Agriturismo. Qui trovate la familiarità, perché ci si sente a casa, ad un passo dai centri di Manzano (Città della Sedia) e Buttrio (Città del Vino), da Casali Selva di Orsaria, nel Comune di Premariacco, e non lontano da Cividale del Friuli, città longobarda. Qui siamo immersi nel verde e nella tranquillità ,con vista sul Natisone, e infatti dal locale in dieci minuti si scende sulla spiaggetta in ghiaia del fiume. Posto adatto per le famiglie, perché troviamo una piccola fattoria con gli animali tra cui le caprette, l’asino, le galline e le oche. Inoltre un’ampia area attrezzata e dedicata ai giochi con scivoli, un’altalena, un tappeto elastico, un campetto in erba di calcio e anche un’amaca. L'Azienda Agricola Nadalutti si trova in una delle più belle zone agricole dei Colli Orientali del Friuli, ed è qui che chi ama i sapori e i pro-
fumi friulani, può degustare il Pignolo, la cui storia è riproposta sull’etichetta delle loro bottiglie: si tratta di un vino autoctono la cui presenza nelle viti dell'Abbazia di Rosazzo risale alla fine del '700. E' considerato quindi il vino dei nobili e degli ambasciatori, un vino intenso, dal gusto avvolgente ed elegante, dal colore rosso rubino e, se invecchiato, tendente al color granata. Unico direi, come unica è la sua vite, ed è riconoscibile dalla compattezza del suo grappolo. Per ammirare questi vigneti dovreste scegliere il percorso alternativo all’itinerario che porta a Buttrio, e quindi al primo bivio proseguire diritti per 4 Km verso Manzano, attraverso Case di Manzano e quindi verso le colline di Rosazzo: in tutto sono 10 Km, consigliato quindi con la mountain bike o anche la city bike, essendo il tracciato per la maggior parte asfaltato. Questo percorso della ciclovia detto “Itinerario Turistico di Rosazzo” è segnalato in maniera esemplare con cartina e mappa dettagliata ed è un tratto della ciclovia regionale FVG3. Le uve di Nadalutti vengono vinificate in vasche d’acciaio con la tecnica tradizionale per preservarne il patrimonio aromatico generato dalle vigne nel rispetto della sapienza contadina. Se volete essere consigliati da Federica, come abbinamento ai salumi, di loro produzione, lei sarà felice di proporvi il loro Refosco dal peduncolo rosso. La scelta può spaziare, a seconda dei vostri gusti e dai piatti freddi che sceglierete, anche verso un vino spumantizzato che bevuto d’estate dà una sensazione di freschezza. Sulle bottiglie dell’Azienda troviamo il loro logo molto bello ed originale con la “N” di Nadalutti avvolta nel traliccio della vite che contraddistingue il grappolo d’uva, e inoltre troviamo anche la foglia classica della vite.
Itinerari in zona 1) TEMPIETTO LONGOBARDO CENTRO STORICO CIVIDALE DEL FRIULI (UD) 2) SENTIERO SDRICCA 3) ITINERARIO TURISTICO DI ROSAZZO
Come raggiungere in auto il punto di appoggio:
Dalla Piazzetta di Orsaria davanti alla Chiesa imponente, prendere prima Via Orsaria e poi Via Selva sulla vostra Sinistra. Oppure dal centro di Manzano prendere Via Orsaria.
PUNTO DI APPOGGIO AGRITUROSMO SELVA DI NADALUTTI Casali Selva 9 - Orsaria - Premariacco (UD) Tel.: 0432 720620 • Fax: 0432 757285 Cell.: 347 2380922 Email: info@nadalutti.biz http://www.nadalutti.biz/agriturismo
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TREMILAITINERARI MTB
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COME RAGGIUNGERE
PREMARIACCO AUSTRIA
PREMARIACCO UDINE PORDENONE
SLOVENIA
GORIZIA
TRIESTE
Partendo da Udine, Premariacco è facilmente raggiungibile in 20 minuti d’auto e la partenza del percorso è su un piazzale con ampio parcheggio gratuito. Chi volesse usare il treno può raggiungere Cividale e quindi prendere la ciclovia FVG 3 (molto ben segnalata) che dalla stazione arriva a Premariacco in circa 6 km. Essendo un percorso ad anello è però possibile iniziarlo in qualsiasi altra localita attraversata come Orsaria, Buttrio, Manzano, Oleis.
a cura di STEFAnO OSSO
S
pesso si tende a trascurare gli itinerari sulla porta di casa perché “tanto sono lì” e quindi alla fine sono quelli che si conoscono di meno. Ed è un peccato, perché possono riservare sorprese inaspettate. Come questo itinerario che, correndo sulle propaggini settentrionali dei colli di Manzano e Buttrio, arriva fino alla zona dove, il 29 luglio del 1917, vennero creati i primi reparti degli Arditi d’Italia, “terrore del nemico” come recita una targa apposta su uno degli edifici. Si trattava di gruppo di volontari con una grande preparazione atletica, addestrati a tattiche d’assalto, e capaci di battersi sia con le armi, che corpo a corpo. Da loro hanno preso origine le moderne truppe speciali. Il giro parte dalla piazzetta di via Ponte Romano a Premariacco e raggiunge Orsaria lungo la pista ciclabile che costeggia la provinciale. Da Orsaria ci si dirige verso le colline e, attraverso una serie di strade bianche, si raggiunge il percorso ciclabile che corre sulle opere di contenimento del rio Rivolo, culminanti in una lunga diga che si attraversa in sella. Da Buttrio l’itinerario attraversa
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i rigogliosi vigneti per ricongiungersi con la strada che va verso Manzano per poi scendere verso il Natisone in località Sdricca, dove, appunto, c’era il centro di addestramento degli Arditi. Costeggiando il Natisone, che durante l’estate resta nascosto dalla ricca vegetazione, si raggiunge Manzano, dove lo si attraversa sul ponte di Case. Qui si inizia il percorso di rientro percorrendo l’itinerario ciclabile “FVG 3”, uno degli assi principali della mobilità in bici della nostra regione. Da Manzano una bellissima ciclovia raggiunge Oleis, dove si prende un’altra strada bianca che, questa volta costeggiando tra i campi la riva sinistra del Natisone, fino a Leproso dove si prosegue, su asfalto, per Casali Potocco. Non mancano, in questo tratto, le possibilità di scendere sul greto del fiume. A Firmano si torna ad attraversare il Natisone sull’aerea passerella sospesa e quindi si entra in Premariacco. Passando dietro l’imponente abside della chiesa, attraverso una curiosa stradina tra muretti a secco, si raggiunge il ponte Romano e in pochi metri si è di nuovo al punto di partenza.
Un percorso non impegnativo e adatto a tutti L’itinerario è lungo 26,1 km di cui 5,5 su strade bianche e il resto su asfalto; il dislivello totale in salita è di 130 metri per cui non risulta impegnativo e un biker con un allenamento medio lo può percorrere in circa 3 ore comprese alcune soste lungo il percorso. Attraversando diversi paesi, quali Orsaria, Manzano, Oleis, Leproso,
ci sono parecchie possibilità di approvvigionarsi d’acqua così pure si incontrano alcuni bar e agriturismo; lungo il percorso si incontrano inoltre anche alcune aree di sosta con panchine e tavoli. In quella nei pressi della ex scuola di Oleis è inoltre disponibile anche una rete WiFi ad accesso libero.
DAL SATELLITE
Purtroppo non c’è cartografia recente in scala 1:25.000 che comprenda tutta la zona anche se parte del percorso è presente sulle carte della Tabacco, foglio 041 “Cividale e Valli del Natisone” e 054 “Collio – Brda Gorizia”. In ogni caso la scheda completa di cartina e traccia GPX è disponibile su
SULLE ORME DEGLI ARDITI
www.natisoneinbici.it/?p=3034
La traccia e i dati sono disponibili anche su
http://www.bikemap.net/it/route/3118166gli-arditi-della-sdricca/
Un percorso attraverso i luoghi dove durante la Grande Guerra si addestravano i progenitori delle odierne truppe speciali
Ristorante - Bar - Pizzeria
LA TEGLIA D'ORO
Il Ristorante Bar Pizzeria “La Teglia d’Oro” si trova nelle immediate vicinanze dell’inizio del sentiero della Sdricca, e del castello di Manzano, della cui rocca di possono ancora ammirare i resti, e rappresenta quindi il punto d’appoggio ideale per chi intende affrontare questo itinerario. Ogni sabato vengono organizzate feste a tema, mentre i venerdì sono animati da aperitivi con free buffet. Dal lunedì al venerdì menù fisso a 11 euro. Giorno di chiusura il martedì. RISTORANTE - BAR - PIZZERIA LA TEGLIA D'ORO Via Roma 16 - Manzano (UD) Tel. 324 995 7246 https://www.facebook.com/lategliadoro.manzano/timeline
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Bruna, la signora che ha servito il principe Umberto di Savoia Bruna Zanuttini è un’arzilla e lucida signora ultranovantenne che ho avuto il piacere di conoscere. Ha problemi di acufene e dopo diversi controlli ha trovato alla Maico una soddisfacente soluzione. Una lunga vita di lavoro la sua, costellata di ricordi memorizzati e salvati nel hard disk della sua mente, che rievoca con piacere. A 15 anni è partita per Napoli dove ha fatto la cameriera in un lussuoso ristorante del centro. Ha avuto l’occasione di servire personalmente il principe Umberto di
Savoia... “Mi ha chiesto di dove sono originaria - mi ha confidato - ma non gli ho risposto perché il titolare mi aveva proibito di rispondere a qualsiasi domanda del principe. Gli ho solo detto: scusi Sua Altezza, rispondo solo alle domande di servizio”. Altri tempi! Nella sua lunga vita ha fatto per 20 anni la sarta e per 35 la podologa. Ha conosciuto la moglie di Tiziano Tessitori, uno dei padri politici della terra friulana, con la quale ha instaurato una grande e sincera amicizia. Il ballo è sempre stato il
suo grande hobby, una passione che l’ha accompagnata tutta la vita e che ancor oggi, nonostante l’età, insegue tentando ancora qualche “ardito” movimento di danza. Ha vinto diverse competizioni sulle più importanti piste regionali. E’ di una simpatia che coinvolge chi l’ascolta e ha sempre la battuta pronta. “Quando ero giovane - ha detto sorridendo - evitavo di dire l’età ma oggi diventa un orgoglio dire che ho quasi 92 anni”. Complimenti Bruna! Dario Zampa
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