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GRADI
13|16
20|07|2016
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m UDINESE
JANKTO LA SORPRESA? pag 18
CALCIOMERCATO
I BOTTI IN PROMOZIONE E PRIMA CATEGORIA pagg 8-9
IL PERSONAGGIO
RAFFA, MANZANESE OCCASIONE UNICA pagg 6-7
GRINTA
Un tipico atteggiamento della forte centrale friulana
voglio girare
il mondo PAGG 34-35
ELISA MANZANO, rEducE dALL'ESpErIENZA A bOLZANO IN A1, dA NOI INtErvIStAtA IN bIrMANIA NEL cOrSO dEL SuO LuNgO vIAggIO
© Tavagnacco Nuoto Srl Ssd Via Bolzano sn 33010 Tavagnacco Ud
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SOMMARIO
13|16
20|07|2016
6
18-19 UDINESE
CALCIO
6-7 ECCELLENZA
8 PROMOZIONE
9 PRIMA CATEGORIA
10 SECONDA CATEGORIA 11 TERZA CATEGORIA
13-15 CARNICO
34
12 GIOVANILI
16 CALCIO A 5
23
28-29 BASKET 34-35 VOLLEY 30-33 ALTRI SPORT
Le Belle di Tremila Sport: Eleonora Mazzari
RUBRICHE 20-21 SI DICEVA... 23-26 LE BELLE DI TREMILASPORT
22 NONSOLOSPORT
36-37 MONDO LIBERTAS 38-39 ITINERARI
32
cANOttAggIO Beatrice Millo al suo ultimo anno tra le junior è alla vigilia del campionato mondiale di Rotterdam tremilaSport+ | 20 07 2016 | 3
EDITORIALE
.... Per il basket regionale entusiasmi rinati
T
empo di vacanze ma non per tutti, in primis per il calcio professionistico, già in preparazione in vista di una nuova stagione che inizierà il prossimo mese lasciandosi alle spalle la delusione europea della nazionale. L’Udinese, con il suo nuovo allenatore Iachini, ha effettuato le sue prime uscite con risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte non promette fuochi d’artificio un organico sulla falsariga di quello dei due precedenti risicati campionati e privo fra l’altro ormai della classe di Di Natale. Ido Cibischino ha comunque individuato nel giovane esterno ceco Jankto la possibile sorpresa di stagione, vedremo se la sua profezia si avvererà. E per il basket regionale è invece tempo di entusiasmi rinati, con Trieste al suo ennesimo campionato di A2 affrontato sulla base dei giovani del proprio vivaio e l’Apu, fresca di promozione, a presentare le proprie prime mosse a livello di campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano a conferire sale ad un movimento negli ultimi anni in Friuli un po’ assopito dall’assenza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della Snaidero e il direttore sportivo del club triestino, Mario Ghiacci, non vede l’ora, come afferma nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. Ma rimane il nodo relativo ad un palasport Carnera da anni in preda a problematiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere in vista di un campionato di A2 le cui battute iniziali (e ci si augura solo quelle), per l’Apu, avranno luogo a Cividale. Come sempre ci dedichiamo poi ai personaggi e quello di spicco stavolta è la bella pallavolista Elisa Manzano, che la nostra Biancamaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una lunga pausa di riflessione, dice l’atleta friulana, poi deciderà il da farsi dal punto di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non vorrebbe seguire l’esempio di Elisa, staccando la spina per qualche mese per ricaricarsi? Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione.
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Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 20 luglio 2016.
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w w w. m o n d o u d i n e s e . c o m
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 5
Foto Paolo Sant
Il centrocampista ha lasciato il Torviscosa dopo una stagione vissuta da grande protagonista con la maglia del club bassaiolo. Per lui si sono aperte le porte della Manzanese, guidata da Cossettini
ANDREA RAFFA
POCHE REALTĂ
COME LA MANZANESE
ECCELLENZACALCIO
L'
“
Al Torviscosa annata straordinaria perché siamo arrivati fin lassù, in posti che parevano riservati ad altre squadre - Chi è stata la rivale DOC? “Alla fine dei conti là davanti era lotta serrata con tutte. Ed è stato bello giocarsela alla pari con Cordenons, Cjarlins e Lumignacco. Peccato per lo scontro diretto con il Cordenons, su un campo davvero brutto per via delle condizioni atmosferiche: una battaglia decisa dall'unica incertezza di Buso, protagonista non solo quel giorno ma in tutta la stagione. Per quello sono cose che restano sul groppone. La sconfitta per 1-0 ci ha tagliato fuori dalla corsa al titolo, ma tutte le squadre là davanti si sono dimostrate attrezzatissime per poter fare bene”. - Il tuo rapporto con mister Carpin? “Un buon rapporto, è stato un bravo insegnante che ha saputo gestire bene lo spogliatoio raggiungendo grandi traguardi. Mi dispiace soltanto aver chiuso la stagione in panchina, nel finale dei playoff, nonostante il buon campionato disputato. Sono partite che tutti vorrebbero giocare e quando stai fuori accusi il colpo… Non me l'aspettavo, ma è giusto che l'allenatore faccia le sue scelte”.
- Cosa ti ha convinto del progetto Manzanese? “A Manzano mi hanno subito presentato la struttura, il campo nuovo in sintetico, il campo principale, la palestra, la piscina: sono cose che fanno la differenza in una categoria come l'Eccellenza. Strutture del genere non si trovano facilmente. Poi ho avuto modo di conoscere persone con cui sono andato d'accordo su tanti punti di vista: penso che si possa fare qualcosa di buono”. - La tua carriera è davvero ricca nonostante la giovane età… “Ho fatto 5 anni di giovanili all'Udinese, dai Giovanissimi alla Primavera. Poi nonostante le voci di Serie C sono approdato all'UFM in D, prima del passaggio al Thermal Abano. Poi Torviscosa, dove abbiamo raggiunto traguardi storici, e ora mi preparo per la nuova avventura. Il momento più bello? La partita con il Lumignacco: ho giocato una grande gara trovando il gol vittoria e dando il via al sorpasso che si sarebbe compiuto da lì a poco in classifica. Un gol importante, che ricordo con immenso piacere”. - Passioni extracalcistiche invece? “Mi piace tutto, tenermi in forma in generale. Ma finché posso passo molto tempo con gli amici. Non ho un vero e proprio hobby, anzi, sto già cercando un lavoro perché penso che non si possa vivere di solo calcio. I tempi attuali poi non sono dei più rosei, quindi provo a darmi da fare per pensare in anticipo al mio domani. Sembro giovane, ma sento gli anni correre velocissimi (ride, ndr). Poi speriamo che il calcio mi riservi qualche bella sorpresa…”. Luca Feole Luca Feole Foto Del Bianco
ultimo campionato del Torviscosa si coniuga alla perfezione con la speciale stagione 2015/2016, ricca di sorprese calcistiche, dal Portogallo campione d'Europa fino al trionfo di Ranieri e del suo Leicester in Premier League. Il calcio ha insegnato ancora una volta che non esiste nulla di scontato e che, anzi, non esiste sport con più variabili. Circostanze inaspettate e impazzite che possono dar vita a scenari imprevedibili. I biancoazzurri neopromossi hanno disputato una stagione superlativa, chiudendo al secondo posto nel girone unico di Eccellenza, e Andrea Raffa, centrocampista classe '94 protagonista di questo miracolo, ci racconta la sua annata, chiusasi con il freschissimo addio per vestire la maglia della Manzanese. - Avete disputato una stagione stupenda: ve lo aspettavate? “È stata positiva sotto tutti i punti di vista: chi se lo sarebbe aspettato che da neopromossa saremmo riusciti a portare a casa la medaglia d'argento? Certo, c'è anche un po' di rammarico per le fasi finali, ma tirando le somme non si può non essere contenti. Peccato aver incontrato il Legnano, la squadra più forte secondo me, che più che a livello tecnico e di qualità si sono rivelati superiori sotto il punto di vista fisico. Ma in fondo, se ti alleni dal lunedì al sabato e ti comporti come se fossi già in Serie D, i risultati specie nelle fasi finali di stagione emergono. Senza togliere i primi rialzi di temperatura. Hanno vinto i più forti, ma avremmo potuto dare qualcosa in più. Resta comunque tutto straordinario perché siamo arrivati fin lassù, in posti che parevano riservati ad altre squadre”.
La formazione titolare del Torviscosa che ha sfidato il Legnano
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 07
CALCIOPROMOZIONE CALCIOECCELLENZA
“
Il Porcia è vicino a Luca Gerolin e punta il capitano della Sanviteste, Giulio Geremia
è
entrato nel vivo il calciomercato delle formazioni regionali di Promozione. Molto attivo il PrataFalchi, desideroso di cancellare quanto prima una stagione avara di soddisfazioni. I mobilieri continuano a trattare Leonardo Bonotto, centrocampista della Pievigina, e sono ad un passo dal centrocampista Fabio Da Ros, del Fontanafredda. Sicuro invece l’ingaggio del portiere Gianmarco Benedetti, in arrivo dal Casarsa. Si è mosso bene anche il Pravisdomini. Se da una parte è sfumata la trattativa con l’ariete Stefano Della Bianca, in predicato di trasferirsi in Veneto, è ormai cosa fatta il ritorno di Matteo Fiorotto. Gli orange hanno riportato alla base anche Luis Carlos Zanutto, attaccante classe ’97, e Alessandro Faggian, difensore classe ’90. In entrata anche l’esterno offensivo classe ’95, Ymer Dedej, ex Bannia, e il centrocampista Paolo Moro, ex Treporti; ma il grande colpo di mercato è l’arrivo dell’attaccante Lorenzo Violo, ex Union Pasiano. Ancora nulla di ufficiale al Sesto Bagnarola al quale vengono però dati per molto vicini due giovani dell’Az-
Due fasi del match tra Pravisdomini e Aurora Remanzacco
8 | 20 07 2016 | tremilaSport+
CALCIOMERCATO
PRAVISDOMINI,
CHE COLPI!
Gli orange sono stati tra i più attivi in questa prima fase di mercato. Dopo il ritorno di Fiorotto, Faggian e Zanutto, ecco anche il bomber Violo. Intanto il Brian si assicura Peressini tra i pali
zanese: il centrocampista Matteo Viero e l’attaccante Marco Arabia. Assieme a loro potrebbe presto vestire la maglia dei blues anche Lucio Gava. Il centrocampista, dopo aver lasciato il Porcia, non ha infatti tro-
vato l’accordo con il Pravisdomini. Hanno invece assunto i crismi dell’ufficialità i passaggi di Daniele Peressini al Brian, e il ritorno di Alessandro Predan al centro dell’attacco della Juventina. Sicuri anche gli ingaggi di
Lorenzo Cozzi e Nicholas Graneri da parte dell’Aurora Remanzacco. Alla Tarcentina si è chiusa la telenovela panchina: dopo le sorprendenti dimissioni di Max Giatti dopo solo pochi giorni di matrimonio, i canarini hanno trovato l’accordo con Edoardo Bearzi. Per quanto riguarda i giocatori, dovrebbero chiudere a giorni con il centrocampista offensivo del Ronchi, Eraldo Llani. A pochi chilometri di distanza si registrano i primi movimenti in entrata e in uscita da parte dell’Ol3: l’undici di Faedis potrebbe vedersi costretto a salutare il giovane difensore Giacomo Bevilacqua, molto richiesto dal Lumignacco e dal Torviscosa, che intanto ha ufficializzato Max Lionetti in attacco. Ad arrivare potrebbero invece essere Lorenzo Meroi, centrocampista della Valnatisone, e Maurizio Fragliola, attaccante della Fulgor che sarebbe tentato di lasciare l’undici di Godia per poter giocare ancora un anno in Promozione. Certi della permanenza, invece, Mattia Franzolini e Luca Ferramosca. Più conferme che nuovi arrivi per ora al Trieste Calcio, che ha blindato l’attaccante Milos Sucevic, sul quale si era mossa la Juventina, e il centrocampista Nikola Gajcanin, mentre il Costalunga rischia di veder andare via il centrocampista Marco Marocco, dato per molto vicino al Vesna, che quasi sicuramente vedrà partire Nace Kosmac. Rimanendo su Trieste, ma sponda San Giovanni, è stato nominato il nuovo allenatore: si tratta di Mario Campaner, all’esordio su una panchina di prima squadra dopo una lunga trafila nei settori giovanili giuliani e altoatesini. Infine è stato eletto il nuovo presidente del FiumeBannia: a succedere a Dorino Fantin è Luca Spagnol, figlio dell’ex presidente Dino Spagnol. La vicepresidenza è andata a Rango Fantin. (m.m.)
PRIMA CATEGORIACALCIO CATEGORIACALCIO
BOTTI D’ESTATE
LA TORREANESE
SPARA A RAFFICA Cinque gli arrivi ufficializzati dai giallorossi guidati da Bovio, tra cui il portiere Del Negro dal Tricesimo. Il Flambro intanto si assicura Piani e Zienna, mentre il Maniagolibero prende Battistella dal Gravis
G
randi movimenti in casa Torreanese: dopo aver ufficializzato nei giorni scorsi l’arrivo del portiere Matteo Del Negro dal Tricesimo, i giallorossi hanno preso Michael Oduro dal Ragogna, Alessandro Novelli e Davide Qualizza dall’Ol3, e Matteo Zenarola dalla Reanese. Ma l’undici di Bovio è ancora attivissimo sul mercato ed è in trattativa con Daniele Bernecich, ex Pro Gorizia, Kevin Skocir, della Valnatisone, Stefano Tomasetig, del Tricesimo, Matteo Gardelli dell’Aurora Remanzacco, Paolo Poti, dell’Ancona, Marco Sittaro e Valmir Gashi della Virtus Corno. In uscita il portiere Alessandro Tessarin, passato ai Grigioneri così come Enrico Comello, in uscita dalla Reanese. All’Union Martignacco è fatta per il rientro alla base di Cristian Zucchiatti, reduce dall’esperien-
za al Bearzi, e sempre dagli udinesi dovrebbe arrivare anche il difensore Mattia Patui. Al Ragogna è sempre più emergenza in porta vista la possibilità di ritiro da parte dell’estremo difensore Damiano Zonta. Intanto, pare essere arrivata ai titolo di coda l’avventura di Athos Lanfrit col club collinare. In attesa di sapere a quale campionato prenderà parte, il Rive d’Arcano è vicinissimo all’accordo con il difensore Matteo Donda, classe ’97 in arrivo dal Sevegliano, mentre tra i pali del neonato Sevegliano-Fauglis ci sarà Andrea Dovier. Il Flambro ha messo a segno due ottimi colpi prendendo Michele Zienna e Ivan Piani, rispettivamente per il centrocampo e l’attacco. I due lasciano quindi Gonars e Rivignano. Nella Destra Tagliamento, l’attaccante Marco Bertolo saluta
“
Due colpi da novanta per il Chiarbola-Ponziana: in arrivo Omari e Cramerstetter il Vallenoncello: per lui si aprono le porte dell’Union Rorai, mentre il Vajont ha trovato l’accordo con il portiere Alessio De Stefani, ex Palazzolo, e con il centrocampista Marco Infanti, ex San Leonardo, classe ‘94. Il Bannia cerca invece un portiere con cui sostituire i partenti Luca Marescalco, finito in Veneto al Sindacale, e Massimo Anese, andato all’Azzanese. Il nome caldo è quello di
Alex Dalla Bona, estremo difensore classe ’97 della Sanvitese. Un bel colpo in attacco lo mette a segno il Maniagolibero che per la prossima stagione si è assicurato le prestazioni di Michael Battistella, in arrivo dal Gravis. Spo s ta n do c i ne l go r i zi a no , l’Isontina punta al portiere del Centro Sedia, Michele Zucco. I cugini dell’Isonzo sono vicini a riportarsi a casa Daniele Pasian, difensore ex Pro Cervignano, e intanto ufficializzano i colpi Beppe Sangiovanni, ormai ex attaccante dell’Ism Gradisca, Ferdinando Capane e Andrea Pelos. Al Fo.Re.Turriaco del confermato mister Caiffa dovrebbe essere prossimo all’ufficializzazione il passaggio di Simone Andrian, ex Ufm, Cormonese e San Canzian, mentre è certo l’arrivo di Mattia Di Palma dal Terzo. È lotta a due tra Pro Romans e Mladost per assicurarsi le prestazioni del giovane difensore del Ronchi, Riccardo Furlan, ma l’undici di Doberdò guarda con interesse anche all’altro gioiellino ronchese, Francesco Papais, classe ’97. Occhio al Chiarbola-Ponziana che ha piazzato due colpi da novanta tesserando il duo del Primorec Daniele Cramerstetter e Daniel Omari. Infine l’Azzurra Premariacco ha eletto all’unanimità il nuovo presidente: a guidare il club sarà Zeno Minen che subentrerà a Denis Toppano.
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 9
CALCIOSECONDACATEGORIA
L’undici collinare si prepara ad un campionato di vertice per festeggiare al meglio il suo mezzo secolo di storia. Il direttore sportivo Di Giusto: “Non dobbiamo porci alcun limite”
P
arlando con Luca Di Giusto, direttore sportivo del Treppo Grande, si viene subito colpiti dalla sua profonda passione per il calcio, sport che ha tanto amato ma che è stato costretto ad abbandonare troppo presto. Il passaggio da calciatore a dirigente è stato spontaneo, per rimanere accanto a una famiglia con cui ha condiviso momenti indelebili. Al suo terzo anno da direttore sportivo è tempo di sognare: "Mi fa piacere ricoprire questo ruolo qui a Treppo perché è la squadra del mio paese e cerco di dare tutto quel che posso: se non fosse stato per l'infortunio all'anca avrei voluto continuare. Ma per dare una mano a Denis (Del Pino, ex presidente, ndr), che tanto ha dato a questa società, mi sono calato in un ruolo nuovo e non posso che essere felice di aver preso le redini di questo gruppo". La stagione appena conclusasi è stata la classica di rodaggio, il preludio a quella che potrebbe essere l'annata da ricordare. E che, destino vuole, caschi proprio nel 50° anniversario della società: "Abbiamo perso pezzi importanti come Merlino e Berton, passati agli amatori, ma vogliamo migliorarci: non ci metteremo alcun limite e proveremo a toglierci belle soddisfazioni. I playoff? Ogni volta che abbiamo dichiarato
10 | 20 07 2016 | tremilaSport+
TREPPO GRANDE
PER I 50 ANNI
IL GRANDE SALTO quell'obiettivo l'abbiamo mancato - sottolinea con un pizzico di rammarico il dirigente -, per questo penso che la maturità acquisita nelle ultime stagioni ci porterà a fare un passo alla volta, per capire dove potremo arrivare, senza proclami". Reduci da un ottavo posto, i biancocelesti partono con un piccolo vantaggio: "Ci conosciamo già e abbiamo avuto modo di assimilare gli insegnamenti di mister Walter Adulenti, confermato a furor di popolo. Non siamo partiti bene, vero, ma col tempo le idee del mister sono emerse e abbiamo iniziato a ingranare". Una corsa progressiva che si è arrestata a un passo dai playoff. Stop dovuto anche a qualche peccato veniale, di inesperienza: "Abbiamo perso il treno in uno scontro diretto, contro la Sandanielese, con una sconfitta che brucia ancora. Uno dei momenti peggiori della stagione,
“
Il ritiro in Carnia? Appuntamento unico per creare legami destinati a durare nel tempo insieme al pareggio subito contro il Forum Julii al 93'. L'inesperienza si è fatta sentire: dobbiamo ripartire da qui". Un Treppo insomma che, accusato il colpo, sembra pronto a rialzarsi e a puntare in alto. Perché, nonostante tutto, le cose positive sono state tante: "Il momento più bello resta la presentazione. Penso a quel giorno, al momento in cui tutto inizia, pieno di incognite. Per me è come iniziare una nuova vita:
riparti ma non sai ancora se hai fatto le cose bene, quello lo dirà il campo. È come iniziare da capo, vedere da vicino, respirare l'aria del campo". E a proposito di profumo d'erba, il Treppo vanta una tradizione tanto splendida quanto rara: "Il ritiro, prima a Ravascletto, da qualche anno a Rigolato, è un appuntamento unico. Passiamo quattro giorni in compagnia creando legami destinati a durare nel tempo e oltre il rettangolo di gioco. È un vanto per noi". E ora, con l'arrivo del nuovo presidente Paolo Golles, si tenterà di regalare un bell'anniversario ai tifosi: "Al nuovo presidente faccio un grosso in bocca al lupo. Io intanto continuo a lavorare: sono troppo legato a questo gruppo, abbiamo superato molte difficoltà insieme e credo sia il momento di togliersi qualche bella soddisfazione…" (l.f.)
TERZA CATEGORIACALCIO
FOCUS
PRETTO: “ORA IL SALTO DI CATEGORIA”
Dopo un anno di rodaggio, il presidente del Glemone punta al bersaglio grosso in vista della prossima stagione: “Adesso ci sono tutti i presupposti per creare un gruppo vincente”
L
a storia di una delle più grandi società della storia del calcio, la Juventus, è nata intorno a un panchina di corso Re Umberto a Torino. Luogo non convenzionale. Come potrebbe essere un bar, magari quello che si frequenta sempre con gli amici, dove si raccontano le proprie vicissitudini, dove le idee più strampalate possono trasformarsi in realtà. È quello che è successo a Luca Pretto, presidente 29enne del sorprendente Glemone, che ha deciso di mettersi in gioco e provare a realizzare un sogno: "È nato tutto un po' per caso, insieme ad amici che, come me, hanno giocato per anni nella Gemonese. Il problema è che con la prima squadra in Eccellenza - sottolinea il numero uno dei rossoblu - in tanti si trovano al momento del passaggio in categoria a piedi o a far panchina in prestito in qualche altra squadra. Abbiamo così deciso di riunire tutti questi ragazzi, un gruppo molto unito, aggiungerne di nuovi, e costruire questo bel progetto". E la prima stagione è andata senza dubbio al di sopra delle aspettative. Le basi solide sono state formate: il prossimo anno è lotta alla promozione in Seconda. - Partiamo con un bilancio stagionale “Siamo davvero contenti e i meriti sono di questo gruppo che con dedizione e costanza si è impegnato. L'unione ha fatto la forza. Adesso ci sono i presupposti per creare un gruppo vincente. Abbiamo sfiorato i playoff, ma può essere una nota positiva per acquisire consa-
“
Mercato? I veterani Dalla Torre, Martina e Fantoni, che saranno di grande aiuto ai più giovani pevolezza, esperienza e maturità da tirare fuori nei momenti difficili. Ci aspettavamo di stare a metà, abbiamo quasi raggiunto un sogno. E si è visto il progresso nel girone di ritorno rispetto all'andata, quando la consapevolezza di ciò che si era non era ancora forte”. - E peccato per l'ultima sfida con l'Assosangiorgina che non vi ha fatto accedere agli spareggi. “Siamo un gruppo di ragazzi che non avevano mai fatto la categoria, l'emozione ha prevalso. È stata una partita strana: loro non avevano nulla da perdere, ma stavano dando spazio a ragazzi che avevano giocato poco durante l'anno e avevano voglia di riscatto, mentre noi eravamo troppo tesi. È mancata la testa e non abbiamo giocato a calcio, cosa che invece avevamo fatto bene all'andata vincendo 3-0. La tensione ha fatto da padrona, ma sono tutte cose che ci aiuteranno nella prossima annata”.
- Progetti? “Sicuramente la voglia di salire in Seconda è forte. Mercato? Ci stiamo muovendo ma in maniera mirata: non vogliamo andare a cercare grosse novità. Ci sono i tre veterani, Dalla Torre, Martina e Fantoni, che hanno già fatto categoria in passato e aiuteranno i più giovani. Quest'anno puntiamo a un difensore centrale e un mediano. Li abbiamo quasi in tasca, ma di ufficiale non c'è nulla. Obiettivi scelti con cura perché la rosa è di 24 elementi e non si vuole costringere nessuno ad andare in tribuna: alla fine questa squadra è nata con l'intento di far giocare tutti”. - E il punto di forza è stata la coesione di tutto il gruppo… “In passato andavo a vedere gli allenamenti degli juniores: erano una decina. Quest'anno con la motivazione data dall'ingresso in prima squadra si assisteva a sessioni di allenamento con oltre 20 persone. Uno spettacolo che ha ripagato”. - Chiudiamo con i momenti topici dell'anno “Il più bello: la vittoria in casa contro l'Arteniese. Derby storico. Loro hanno un passato glorioso, noi no, quindi è stata sentita molto. Una festa che è durata tutta la notte. In negativo invece ricordo la sconfitta contro il Pozzuolo per 4-1. L'unica partita in cui i ragazzi sono scesi in campo svogliati. Ma anche da lì abbiamo tirato fuori il meglio: in tanti hanno capito che avrebbero dovuto cambiare il loro approccio alle partite”.
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 11
CALCIOGIOVANILI
Manifestazioni come queste per sopravvivere hanno bisogno di idee nuove
IL TORNEO
CONTO ALLA ROVESCIA PER
IL NUOVO “TROFEO ROCCO”
Da questa stagione il tradizionale appuntamento con la kermesse giovanile è stata spostata al mese di settembre, avendo lasciato maggio al Torneo delle Nazioni.
U
n Mundialito grandi firme. Griffe italiane, per la precisione: Juventus, Inter e Milan su tutte. E' quanto sognano gli organizzatori del trentunesimo Trofeo “Nereo Rocco-Città di Gradisca”, che come ormai noto hanno ufficializzato la storica decisione di spostare a settembre (dal 14 al 19) la data di svolgimento del celebre torneo per club under 17 intitolato alla memoria del “Paròn”, come riportiamo dal sito ufficiale delle manifestazione. Pur rimanendo idealmente sotto lo stesso cappello, quello dell'ultratrentennale Trofeo internazionale Città di Gradisca, il Torneo Nereo Rocco e il Torneo delle Nazioni hanno infatti preso strade diverse. I due eventi calcistici, da tre decenni vetrina privilegiata del calcio giovanile mondiale, si svolgeranno sempre fra Italia, Austria e Slovenia ma non più in contemporanea. E così, se la collocazione tradizionale di primavera, quella dal 24 aprile al primo maggio, è rimasto appannaggio del "Torneo delle Nazioni", si sposta invece a metà settembre il trofeo dedicato
12 | 20 07 2016 | tremilaSport+
alle squadre di club. L'obiettivo dichiarato è quello accrescere la partecipazione delle formazioni italiane piu' prestigiose, come accadeva un tempo. «Manifestazioni come queste per sopravvivere hanno bisogno non solo di risorse, ma anche di idee nuove – spiega Bonanno -. La scelta di spostarsi a settembre è stata presa nel tentativo di avere nuovamente a Gradisca un buon numero di top club italiani. La nostra kermesse si svolgeva in un periodo troppo ravvicinato alle finali nazionali di categoria – così ancora Bonanno – e questo ha implicato che negli ultimi anni le nostre formazioni faticassero a partecipare al "Nereo Rocco" o a essere competitive. Con questo spostamento nel calendario internazionale contiamo di accrescere il valore tecnico e l'interesse della manifestazione, dato che anche le formazioni sudamericane che hanno scritto la storia del Mundialito ci tengono ad affrontare le nostre rappresentanti. E poi, essendo a inizio stagione, i campi saranno in condizioni ideali e anche il pubblico avrà più fame di calcio. E' un esperi-
Il Midtjlland campione in carica mento, ma ci crediamo moltissimo». Abbiamo provato a “scucire” qualche anticipazione agli organizzatori. E a quanto pare la partecipazione in contemporanea di Juventus, Milan ed Inter non sarebbe una chimera. Il club bianconero avrebbe addirittura già fornito la propria conferma scritta di adesione. Vicinissimi anche i rossoneri, ora si punta ai cugini nerazzurri. Dovrebbero essere della partita anche Torino, Atalanta, Udinese, Napoli, Genoa, le due scaligere Hellas e Chievo. Fra le straniere, già
certe oltre ai campioni in carica danesi del Midtjylland, anche due big come Palmeiras (Brasile) e Colo Colo (Cile), più messicane e colombiane e i giapponesi del Ryukei. Ma non finisce qui, perché sotto l'egida del "Rocco" per ora in via sperimentale vi sarà anche – per la prima volta nella storia – un torneo internazionale riservato al calcio femminile: per ora a sei squadre Primavera. In pole vi sono Graphistudio Tavagnacco, Verona, Brescia e una compagine danese, una americana e una francese.
CAMPIONATO CARNICOCALCIO
trEdIcESIMA dI cAMpIONAtO
Il big match di giornata ha visto la capolista vincere in rimonta contro il Cedarchis e aumentare il vantaggio sulle inseguitrici. In Seconda, entusiasmante lotta per la promozione dopo il turno di sosta dell’Audax
A
l termine del girone di andata in PRIMA CATEGORIA comanda il Real che, battendo nel derby il Cedarchis, allunga ancora in classifica portandosi a +5 sulle inseguitrici. La capolista era andata addirittura in svantaggio nel primo tempo, ma ha avuto la forza di reagire nella ripresa rimontando e vincendo la partita per 3-1. In seconda posizione si rivede il Cavazzo, che batte con un netto 3-0 il Verzegnis e raggiunge il Villa, gli arancioni infatti non sono andati oltre l’1-1 nell’anticipo giocato contro la Folgore. Occa-
Classifica 1A CATEGORIA Squadra
P.ti
REAL I.C.
32
CAVAZZO
27
VILLA
27
MOBILIERI
22
OVARESE
21
CAMPAGNOLA
20
CEDARCHIS
16
VERZEGNIS
15
FOLGORE
15
VAL DEL LAGO
14
IL CASTELLO
13
ARTA TERME
12
FUS-CA
11
PALUZZA
5
Il campionato carnico è giunto al termine del girone d’andata
AL GIRO DI BOA
IL REAL ALLUNGA IN VETTA sione persa invece per i Mobilieri che, in casa e in vantaggio di 2 reti, contro il Fus-Ca subiscono la rimonta degli ospiti per il definitivo 2-2 siglato da De Tonia in pieno recupero. Stesso punteggio anche tra Campagnola e Arta Terme per una divisione della posta che forse scontenta entrambe le compagini. Infine vittorie casalinghe dell’Ovarese su Il Castello per 2-0 e del Paluzza per 3-2 sulla Val del Lago. SECONDA CATEGORIA - Turno di riposo per la capolista Audax, mentre vincono tutte le inseguitrici che daranno vita a una lotta per la promozione sicuramente entusiasmante. Il San Pietro vince per 2-0 contro il Val Resia con doppietta di Pomarè; mentre la Nuova Osoppo riesce a superare la Velox con il punteggio di 2-1 grazie al gol decisivo di Tiepolo. Il Tarvisio nell’anticipo di venerdì aveva battuto per 7-0 La Delizia, triste record per la formazione di Priuso che conclude il girone di andata con 0 punti. Pesante successo dell’Edera che va a vincere per 3-2 sul campo dell’Amaro; mentre termina 3-3 l’incontro di Forni Avoltri tra Ardita e Bordano, con i canarini che trovano il
gol del pari in pieno recupero con Daniele Romanin. TERZA CATEGORIA - Il big match della giornata lo vince il Cercivento che, sotto di due gol, riesce a rimontare il Ravascletto e a trovare anche la rete della vittoria allo scadere con Peresson. Convincente vittoria dell’Ancora sulla Viola per 3-1 con i marinai che si
insediano al terzo posto, mentre l’Illegiana compie un mezzo passo falso non andando oltre l’1-1 contro la Stella Azzurra e subendo il gol del pari a 5 minuti dalla fine. Nelle altre gare vittoria dell’Ampezzo a Lauco per 2-1 e pareggio per 1-1 tra Moggese e Comeglians; mentre Timaucleulis-Sappada si giocherà in posticipo domani sera.. dt
Classifica 2A CATEGORIA
Classifica 3A CATEGORIA
P.ti
Squadra
AUDAX
33
CERCIVENTO
27
SAN PIETRO
25
RAVASCLETTO
24
TARVISIO
24
ANCORA
22
NUOVA OSOPPO
24
ILLEGIANA
21
EDERA
22
TIMAUCLEULIS
18
TRASAGHIS
21
AMPEZZO
18
VELOX
18
LAUCO
15
PONTEBBANA
16
MOGGESE
14
BORDANO
15
VIOLA
12
AMARO
13
STELLA AZZURRA
12
VAL RESIA
10
SAPPADA
9
ARDITA
6
COMEGLIANS
8
LA DELIZIA
0
RIGOLATO
8
Squadra
P.ti
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 13
CALCIOFOTOGALLEY
campionato carnico SECONDA CATEGORIA
TRASAGHIS – PONTEBBANA
2-0
Foto:TREMILASPORT
17-07-2016
14 | 20 07 2016 | tremilaSport+
FOTOGALLEYCALCIO
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 15
CALCIOC5
IL MERCATO DEL FUTSAL
BAIO, MEDEOT, SCARAMUZZA E GORDINI VANNO ALLA CORTE DI MISTER ACAMPORA
FlaSH ECCO IL NOVERO DELLE PARTECIPANTI
SErIE c
Adriatica, Basiliano, Clark, Futsal Udinese, Lignano, Maccan, Maniago, Palmanova, Pentalcor, Pordenone, Tavagnacco, Tergesteo, Torriana, Udine City: sono queste le possibili 14 squadre che dovrebbero trasmettere l'iscrizione al campionato di serie C, salvo l'arrivo di qualche new-entry dell'ultima ora.
FUTSAL E FOLKLORE A MANZANO
IL tOrNEO
Torna nel Borc da Roe il trofeo Bcc Manzano, nona edizione del Torneo dei borghi e delle frazioni di Manzano. Davanti ad oltre trecento spettatori, la squadra di Zanuttini e Papa si è imposta per 4-2 sui campioni uscenti del Borc Foran, con un Campanella protagonista incontrastato della gara autore di due reti. Premi finali per il capocannoniere, Tonizzo dello Statal (7 reti) e per il miglior portiere Patti (Borc Foran)
POKER D’ASSI PER IL LIGNANO
è
AL VIA LE ISCRIZIONI PER LA NUOVA STAGIONE
uISp
Aperte anche le iscrizioni per il campionato di calcio a 5 maschile UISP: la nuova proposta prevede un campionato unico a partire dal 3 ottobre con gare di sola andata, salvo poi dividere il campionato in due gironi in base al piazzamento finale. Per ogni informazione si può contattare via mail la segreteria (legacalciofvg@uisp.it)
il Calcetto Lignano protagonista della settimana di mercato: lo storico club dei fratelli Massimo e Francesco Sica infatti si rinforza rinnovando ed ampliando la rosa con innesti importanti; rientra dopo un anno al Gold Feet il tecnico Acampora, che porta in dote Medeot, Scaramuzza, e Gordini mentre dalla ex Bassa Futsal Latisana in entrata il talento di Baio e la forza fisica oltre il tiro al fulmicotone di Luca Taviani, assieme al ritorno di un altro ex, ovvero Vanin; squadra dunque temibile e che può tranquillamente puntare alla top five del campionato dove vuole insediarsi di fatto il Maccan Prata che ufficializza gli ingaggi degli sloveni Standler, nazionale, nella scorsa stagione in serie B con l'Adriatica Monfalcone, e Vukilic, due innesti importanti che fanno capire a tutti quali sono le ambizioni del club del presidente Simone Maccan. Poche news dagli altri lidi con il Palmanova che resta in pole position per la conquista del titolo anche se dovrà fare i conti oltre che con il Maccan Prata pure con l'Udine City di mister Pittini: dopo il colpo grosso Contin (strappato alla Bassa Manzano) ecco spuntare il nome del sempreverde Mattiussi, che
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dovrebbe tornare in campo dopo la parentesi di mister a Monfalcone con l'Adriatica. Nella città dei cantieri si punta sulla linea giovane, in programma infatti l'allestimento anche dell'Under 21 nazionale, ed è dell'ultima ora la notizia che l'allenatore delle due squadre sarà Marco Casarsa, volto noto del futsal e beach-soccer regionale che ritorna in pista dopo un paio di anni fuori dal giro. Poche informazioni sui componenti della rosa cantierina, appaiono in lista di partenza Patti e Zanuttini che dovrebbero fare ritorno alla Bassa Manzano in serie B, dove la fascia di capitano sarà di nuovo indossata da Teixeira da Rocha: il brasiliano ha firmato il rinnovo per la prossima stagione. Si rende disponibile per la nuova esperienza in serie B anche Mario Solaja, fino a dicembre alla Bassa Futsal, un asso importante per la formazione allenata da Salfa Uomo mercato rimane invece l'attaccante Frosutto della Bassa Manzano che pare vicinissimo al Pentalcor Grado nonostante le richieste pervenute da Futsal udinese ed Udine City, fermo restando che l'ultima parola sul trasferimento spetta alla società del dg Criscuolo
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CALCIOUDINESE IL COMMENTO
JANkTO: STAVA IN B IL RAGAZZO D'ORO
L'Udinese torna all'antico: ricca infornata di giovani di qualità. Impressiona il duttile ventenne ceco rientrato dal prestito all'Ascoli
di IDO CIBISCHINO
C
on un pensiero in meno (quello del Granada, la propaggine spagnola ceduta ai cinesi si dice per 37 milioni di euro: ma una cifra così modesta vi pare credibile?), e la testa alleggerita, Gino Pozzo ha trovato modi e tempi per ridare un ruolo e una missione all'Udinese, riportandola sulla via maestra. Quella che si è smarrita nelle ultime tre stagioni, complici l'esaurirsi del ciclo dei grandi vecchi, investimenti tecnicamente improduttivi (per tutti Muriel), il ricorso a giocatori già formati e di modesta levatura o disadattati,
“
Più che in difesa (uomini nuovi da assemblare) stanno a centrocampo i limiti dell'Udinese: mediana sempre troppo bassa e male assortita. Valdifiori: magari!
in prestito dal Watford dopo la brillante stagione di Liga in maglia Granada, il croato Balic in verità ancora mai visto, i brasiliani Samir ed Evangelista già nell'orbita bianconera. Parliamo di ragazzi noti nel circuito internazionale, di sicuro valore, cui garantire le condizioni tecniche e ambientali per il definitivo consolidamento nel mondo professionistico. Ma a oggi, dopo le prime amichevoli in Austria, in cima ala lista sta un giovane forse meno reclamizzato epperò di grana fina e di altrettanta sostanza: parliamo di Jacub Jankto, classe 1996, il
300 metri dallo stadio dello Slavia, dove è cresciuto secondo i canoni di una scuola sportiva che ha espresso fior di campioni. Oggi, per prestanza fisica, tecnica e intelligenza tattica, rientra nel novero dei centrocampisti universali, che difendono, impostano, assistono, vanno a concludere. Per dire: era da un'eternità che non vedevo una battuta così pulita, cross precisi e pesanti come quelli del giovane boemo. Iachini, nel suo 3-5-2, gli ha affidato la fascia sinistra e Jacub, mancino naturale, vi si è calato con naturalezza, sostenendo bene (tranne qualche sba-
centrocampistra ceco rientrato dall'Ascoli di cui era diventato - a 20 anni! - puntello irrinunciabile sotto la gestione di Devis Mangia, il tecnico che ha continuato il lavoro già impostato da Mattiussi nella Primavera bianconera. Nessun dubbio sul suo conto e di certo non ne avrà Bepo Iachini nell'assegnargli una maglia da titolare: se uno è bravo, gioca e basta. Non dovrà ripetersi un altro caso Zielinski, il polacchino che, valorizzato a Empoli, non ha voluto neppure sfiorare più Udine, dove non si era sentito considerato abbastanza. Jankto ha respirato calcio fin dalla culla: la sua casa a Praga è a
vatura difensiva) le due fasi. Se è vero che la continuità è un altro dei suoi punti forti, penso che Armero (sulla carta il titolare della fascia sinistra dopo che Gabriel Silva è stato mandato in Spagna) e lo stesso Adnan, quando rientrerà, passeranno ore in panca, senza contare che Jankto potrà essere impiegato anche come mezzala e addirittura da trequartista per la naturalezza con cui si allunga sul fronte offensivo. Dovesse rimanere (poco probabile) Widmer, non è tanto sulle fasce che stanno i problemi dell'Udinese. E neppure in difesa, nonostante i troppi gol beccati nelle amichevoli
Jacub Jankto, classe 1996, in maglia ascolana. Nell'altra pagina, l'addio dei grandi vecchi.
comunque con poca polpa da mettere sulla griglia di una piazza che aveva gustato succulente pietanze europee fornite da una squadra gonfia di energie giovanili e in perenne divenire. O si ricollegava alle fortunate strategie del recente passato, ripristinando la matrice, oppure l'Udinese era destinata a una brutta fine, rischiata pochi mesi fa con la salvezza sgraffignata per un punto. Con la prospettiva, seguitando su quella china, di trovarsi sola nel deserto di uno splendido stadio, non altro che un monumento al fervore costruttivo di paron Giampaolo e non già contenitore di vita,
18 | 20 07 2016 | tremilaSport+
di passioni, di ambizioni. Questione anche di coerenza e di rispetto per le altre “correnti” della famiglia: quello stadio non ha proprio senso senza una squadra come si deve che gli dia un'anima, oltre i vagheggiati progetti di farne un polo di aggregazione godereccia. La novità è che l'Udinese è tornata a credere e investire sui giovani, spendendo una decina di milioni per portare a casa i ventenni Seko Fofana (centrocampista francoivoriano preso dal ManCity), l'attaccante brasiliano Ewandro (dal San Paolo) e riscattare dal Chelsea Stipe Perica, cui aggiungere il puntero venezuelano Penaranda
UDINESECALCIO
La sentenza
STADIO: NOME E SPONSOR BALLANO SULL'EqUIVOCO
austriache: inevitabile se schieri Angella, Bubnjic (tra l'altro rimandato indietro dal Groeningen) e Samir che mai hanno giocato assieme e non tutti rodati sulla difesa a tre. Il nodo da districare sta in mezzo, in una mediana che tende ad abbassarsi troppo, e mal assortita tra la lentezza di Lodi, le intermittenze di Badu, i nervi e i “fuori giri” di Kone, giusto per restare ai soliti noti, né credo che uno come Hallfredsson potrà aggiungere granchè. Prefigurando la cessione di Bruno Fernandes, ecco allora che i fari si spostano su Fofana, Iniguez, Evangelista e Balic, tutti da collaudare a questi livelli, fermo restando che personalmente mai avrei rinunciato a Kuzmanovic, l'unico all'altezza dei (presunti) rinforzi invernali: proprio
sul serbo avrei costruito il nuovo centrocampo. Oggi il nome buono pare quello di Valdifiori, se abbasserà le pretese economiche. Imperniato su Thereau e Zapata, che dovranno però perfezionare un linguaggio comune, assortito a dovere sembra il reparto avanzato, tale da permettere anche il superamento del 3-5-2, spianando un tridente oppure piazzando due trequartisti alle spalle della punta centrale. In ogni caso un gruppo da sfoltire allorchè ai sei arruolati di oggi (tra cui il tunisino Harbaoui: poco mobile forse per via dei carichi di lavoro, ma si vede che conosce il ruolo) si uniranno Ewandro e Penaranda. Aguirre e Perica (o Matos) i candidati a trovare altrove una maglia per un impiego continuativo.
“Impugneremo la sentenza”. Ti pareva! Neppure il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale, che dà ragione ai rilievi del Comune di Udine, fa recedere i reggitori bianconeri, convinti della legittimità delle due maxi scritte con cui hanno marchiato l'esterno delle curve dello stadio. A parte l'estensione irregolare, che dovrebbe limitarsi a 50 metri quadrati, l'insegna configura - dicono i giudici amministrativi un'indicazione di esercizio, come se là dentro si costruissero macchine anziché giocare a pallone. E “là dentro” sta per stadio Friuli, il nome legittimo dell'impianto. Se l'Udinese presenterà ricorso come annunciato, investita del caso sarà la sezione giurisdizionale del Consiglio di Stato a emettere (chissà quando) la sentenza di secondo grado. Vogliamo avanzare una previsione sulla sola base del buon senso? Resteranno, a grandezza regolare, marchio e nome dello sponsor, e finirà segata l'aggiunta “arena” attorno alla quale si sta recitando la commedia dell'equivoco dietro versamento annuo (per un lustro) di 500 mila
euro. Stupisce tanta ostinazione, anzi pervicacia, nel perseguire un progetto sgradito, impopolare al punto da confluire tra i motivi di disaffezione della tifoseria, come testimonia anche il coro (“Oggi e sempre stadio Friuli”) scandito a ogni partita dalla curva Nord. La mia posizione è nota fin dal sorgere del problema. Netta, irreversibile: quel nome, sacro per implicazioni storiche e sociali, non può essere cambiato, così come impone anche la convenzione con il Comune. Ma all'Udinese hanno fatto i furbi e seguitano sulla falsariga: un conto è pubblicizzare il nome dello sponsor, un altro è aggiungervi la parola “arena” introducendo de facto un nuovo nome di battesimo allo stadio. E senza pudore col nome di contrabbando lo stadio viene indicato sistematicamente dalla tv e dal sito aziendali, così come le formazioni ufficiali vengono fornite alla stampa su un documento che riporta la data e il luogo della partita: e non è lo stadio Friuli. (Cibis)
di Biancamaria Gonano Biancamaria Gonano di Biancamaria Gonano
ZeBreTTa e…..aQUile BianConere Non sono i personaggi di una favola di La Fontaine o di Fedro ma i protagonisti di una bella fetta della passione sportiva sandanielese. Amici dello stadio che si ritrovano tutte le domeniche mattina a correre lungo gli articolati sentieri dei circuiti Fiasp sparsi in regione. Inizialmente due o tre di essi poi sempre più numerosi grazie all’entusiasmo contagioso dei primi pionieri della fatica domenicale. E così che questi amici gravitanti intorno all’Udinese Club La Zebretta del Friuli di San Daniele hanno voluto creare un gruppo di amici appassionati della corsa o della marcia a passo libero nella meravigliosa e multiforme natura regionale, in collina, nella pià ardua pedemontana, vicino al mare o lungo i bastioni di città antiche e profumate di storia. E’ nato così la scorsa estate il Gruppo Marciatori Aquile Bianconere che condivide la stessa
sede dell’Udinese Club, il Bar Zebretta della città del prosciutto. Fra i fondatori gente davvero forte che per decenni ha corso maratone e ogni tipo di competizione agonistica che poi ha saputo trasferire anche ai semplici curiosi o neofiti questa sana passione. In un cer-
to senso molte zebrette sono diventate anche aquile perché hanno sposato la filosofia della libertà che la corsa e la camminata veloce in compagnia sanno regalare a chi le respira a pieni polmoni ogni domenica. Come si intuisce dal nome, il bianconero dell’Udinese è na-
turalmente il colore comune condiviso da tanti amici pronti a girare l’Italia e l’Europa per sostenere la squadra del cuore. Domenica scorsa si è svolta la prima marcia internazionale Sapori in Collina organizzata dalle Aquile Bianconere concepita per promuovere le varie peculiarità territoriali e gastronomiche della zona con panorami stupendi. La manifestazione ludico motoria non competitiva a passo libero aperta a tutti con vari percorsi si è snodata lungo le colline moreniche dei Comuni di San Daniele, Majano e Ragogna, il tutto interamente su sentieri, viottoli e strade di campagna a volte sconosciuti a molti e che hanno necessitato di pulizia. Per essere un debutto si è trattato di un vero successo con oltre mille partecipanti in una giornata calda ma asciutta e ventilata. Prossimo appuntamento il 25 settembre tra le colline del prosciutto.
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 19
SIDICEVA...
si diceva...
CON CALLEGARIN
DALLE GIULIE ALLE ANDE
Un libro dell’alpinista udinese che è insieme diario di vita, guida alle montagne e vetrina di personaggi
“D
alle Giulie alle Ande, ovvero come diventare alpinisti in 10 mosse”, un titolo che pare quello di un vademecum dello scalatore ma che in realtà è un’interessante guida di cime e rifugi e una vetrina di personaggi illustri quella scritta nel 2008 da Maurizio Callegarin con la collaborazione della giornalista Silvia De Michielis. Un volume piacevole, corredato da molte fotografie, che si avvale della prefazione di un altro vip delle cime, Romano Benet, noto per essere compagno di vita e di avventura di Nives Meroi. “Tecnica e pratica sportiva di scalare le cime: questa è la definizione di alpinismo sul dizionario – scrive Benet del collega - , ma non ritrovo Maurizio in quella sterile definizione . Il suo alpinismo è un percorso di vita fatto di scelte a volte difficili, cercando di mediare tra le necessità della vita quotidiana e la passione per la montagna”. E definisce poi l’opera di Callegarin “uno strumento per diventare alpinisti gradatamente, ma anche l’opportunità di conoscere una persona che dell’alpinismo ha fatto un modo di vivere”. E dal canto proprio l’autore dice della traccia seguita per mettere nero su bianco, appunto in collaborazione con la De Michielis, le proprie esperienze e conoscenze: “Per la parte escursionistica ed alpinistica mi sono basato sull’esperienza di tanti e tanti anni di girovagare per monti e mio malgrado, per questione di spazio, ho dovuto scegliere gli itinerari e a malincuore scartarne molti, tutti belli e importanti”. E poi molti consigli a chi in montagna si avventura: “Montagna assassina, si sente dire dopo ogni incidente. Ed
20 | 20 07 2016 | tremilaSport+
“
Se si conosce la montagna si possono evitare ed affrontare i pericoli.
SIDICEVA...
IN VETTA Con la bandiera del Friuli in cima al Cerro Ameghino, in Argentina
AVVENTURE Sopra, Callegarin in ascensione e a lato con l'amico mulo, definito dall'autore "compagno d'avventure"
ecco allora alcuni consigli su “cosa mettere nello zaino”, con l’idea che se si conosce la montagna si possono evitare e affrontare i pericoli”. Perché le montagne sono amiche e non assassine, sottolinea Callegarin. Una storia alpinistica, quella dell’autore, che inizia fin da piccolo, godendo le soste nelle malghe e nei piccoli paesi abbarbicati sui costoni, passando poi per le scuole di alpinismo e le spedizioni extra-
europee di grande fascino. E poi i personaggi incontrati, da Walter Bonatti a Mauro Corona, da Emilio Comici a Cesare Maestri e Reinhold Messner, in una galleria di grande interesse per il lettore. I rifugi e i bivacchi sono poi una vera Bibbia per il lettore, con precise indicazioni e consigli. 190 pagine dense e interessanti, in sostanza, leggibili tutto d’un fiato ma da riprendere con calma all’occorrenza. (e.f.)
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 21
NONSOLOSPORT
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
MUSICA
IN ZAIRE, LIBERO ROCK IN VINILE
I
successi che nascono dalle situazioni in cui il caso ci ha messo lo zampino sono frequenti, sono moltissimi. Nel 2008 un duo formato dal basso di Alessandro De Zan e dalla batteria di Riccardo Biondetti, i G.I. Joe, si ritrova in tour insieme al musicista elettronico Claudio Rocchetti, che era solito esibirsi prima di loro; l’improvvisato e inaspettato intersecarsi delle ultime note della strumentazione di Rocchetti con l’esordio della sezione ritmica di De Zan e Biondetti è l’alba della formazione che oggi prende il nome di In Zaire. Due anni dopo è bastato fare la conoscenza del chitarrista Stefano Pilia e suonarci insieme una sera nei dintorni di Bologna: il risultato è stata una miscela esplosiva, una grandissima soddisfazione per tutti e quattro. Le pubblicazioni, esclusivamente su vinile, sono state diverse, ma l’album che è stato maggiormente apprezzato da riviste, webzine, e dall’ambiente underground tutto è ‘White sun, black sun’, del marzo 2013. A breve, dopo una lunga gestazione, potremo ascoltare il nuovo frutto di tanto lavoro. “Nel disco saranno presenti alcuni elementi nuovi e altri meno. Avrà un approccio compositivo più evidente, una struttura più delineata. Non mancherà di certo l’improvvisazione in un album che, come l’altro, è molto vario” descrive De Zan, che della band è anche voce. Vario infatti è la parola più giusta: etichettare gli In Zaire come gruppo psychedelic rock è molto riduttivo, in quanto sono capaci di non soffermarsi a un determinato genere, ma di sperimentare in ogni singolo brano. “Le nostre influenze – continua il bassista – spaziano senza vincoli: dal Kraut rock degli anni ’70, alla psichedelia più classica, all’elettronica, alla musica etnica africana… Io poi sono un amante di grandi classici come Bob Dylan e Jimi Hendrix.” Nella musica dei nostri infatti si possono sentire echi da ogni stile o genere; un ritmo solido e implacabile, con chitarra ed elettronica che costruiscono fraseggi da allucinazione. Forse è più semplice ascoltarli che parlarne troppo. Grande occasione, a questo proposito, sarà il loro concerto di settembre allo Psych Fest di Liverpool. La breve storia di una formazione nata nel nord-est italiano e giunta così lontano. Massimo Gaudino
CRISTOVAO TEZZA
LA CADUTA DELLE CONSONANTI INTERVOCALICHE FAZI
Ormai in pensione, Heliseu si sveglia il giorno in cui l’università si appresta a omaggiarlo e inizia a preparare mentalmente il discorso di ringraziamento. Ed ecco allora venirgli in mente la possibilità di ripercorrere la propria carriera attraverso gli avvenimenti personali, perfino intimi, di una vita apparentemente perfetta: l’inizio negli anni Sessanta, quando il paese era tutto un fermento libertario; il matrimonio con Monica, il figlio maschio, lo stipendio fisso, il bell’appartamento, gli inizi della dittatura, l’infatuazione per la giovane dottoranda francese, la pubblicazione importante e, infine, il buen ritiro tranquillo e soddisfatto di chi ha avuto una vita piena. Ma è andata veramente così? In questo romanzo toccante, di grande bellezza e di sottile poesia, Cristovão Tezza ci racconta con grande maestria una storia universale: la storia della nostra umana incapacità alla vita.
22 | 20 07 2016 | tremilaSport+
L’ANGOLO DELLA
LETTURA
FRANk CLOSE
VITA DIVISA EINAUDI
La comunicazione sulle possibili attività spionistiche di Bruno Pontecorvo, spedita da Washington, venne intercettata da Kim Philby, un agente inglese che agiva come spia per i sovietici, nel luglio del 1950. Sei settimane piú tardi, Pontecorvo, un fisico di Harwell, il laboratorio di fisica nucleare del Regno Unito, sparí senza lasciare traccia all’età di 37 anni, proprio qualche mese dopo la condanna della spia atomica Klaus Fuchs, un suo collega. Oggi, grazie alla possibilità di accedere a nuovi archivi e carteggi, e dopo aver intervistato membri della famiglia e i colleghi scienziati, Frank Close si chiede se la fuga di Pontecorvo fu davvero l’atto finale di una carriera da spia, cercando di far luce sulla vita di un uomo segnato dall’avvento dell’era atomica e della guerra fredda.
LINWOOD BARCLAY
SEGRETI SEPOLTI TIME CRIME
David Harwood, dopo la morte della moglie e la chiusura del giornale per cui lavorava, rimasto solo con il figlio di nove anni è costretto a trasferirsi a casa dei genitori a Promise Falls, la cittadina in cui è cresciuto. Quella che sembra essere un’esistenza destinata a un anonimo fallimento intraprende però una direzione inaspettata quanto tragica. Un giorno come gli altri, David si reca in visita dalla cugina Marla, devastata dal dolore in seguito a una gravidanza che non ha potuto portare a termine. La scena che si paventa davanti ai suoi occhi è agghiacciante: sul pavimento dell’ingresso ci sono delle macchie di sangue e in casa, sommersa dal disordine, Marla sta cullando un bambino. “È il dono di un angelo” gli dice lei, imperturbabile. Quando, di lì a poco, la madre naturale del piccolo viene trovata assassinata…
ROSA RIBAS
MATTIA FERRARESI
MONDADORI
MARSILIO
LA DETECTIVE MIOPE Irene Ricart è una detective privata di Barcellona. È appena uscita da un ospedale psichiatrico dove è rimasta internata per diversi mesi dopo che il marito e la figlia di dieci anni sono stati assassinati. Ora che ha perso tutto, Irene ha un unico obiettivo: trovare la persona che ha sterminato la sua famiglia. Basandosi sulla teoria dei sei gradi di separazione, si convince che può riuscire a scovare il killer dal momento che, se già normalmente tutte le persone sono collegate tra di loro, potrebbero esserlo anche i casi criminali. Fortunatamente Miguel Marín le offre di lavorare per la sua agenzia e Irene comincia a risolvere i primi casi che la mettono in contatto con personaggi abbastanza improbabili e originali. Ma Irene ora ha fretta, perché man mano che procede nelle sue investigazioni la sua incalzante miopia aumenta proporzionalmente
LA FEBBRE DI TRUMP Costruttore, finanziatore di partiti, artista del negoziato, signore di casinò e concorsi di bellezza, intrattenitore, politico per esigenze di business più che per indole, pater familias di una genia mondana: Donald Trump è un personaggio dai mille volti, da quarant’anni alla ribalta. «Rintracciare le origini della forma mentis nostalgica e della vaghezza politica di Trump – scrive Ferraresi – permette di capire che non è un fenomeno avulso dal contesto: la sua figura, il suo credo contraddittorio, il linguaggio hanno una loro dimensione nella storia della democrazia americana che va rinvenuta nel passato e messa a confronto con le incertezze dell’oggi. Trump parla a un’America ferita, un paese che soffre di patologie non riconducibili a meri fattori economici».
le belle di TremilaSport
UDINESECALCIO
Eleonora
PH SILVANO ZANDONELLA
Calendar girl
le belle di TremilaSport
24 | 20 07 2016 | tremilaSport+
le belle di TremilaSport
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 25
le belle di TremilaSport Eleonora Mazzari viene da otto anni di danza classica e pratica da cinque quella del ventre
SONO COSÌ, VIVO E LASCIO VIVERE
È
il centro-benessere Aquarius di Magnano in Riviera, un quarto d’ora d’auto a nord di Udine, la soft location del servizio dedicato ad Eleonora Mazzari e realizzato dall’obiettivo di Silvano Zandonella. Una sensualità, quella della modella udinese, naturalmente espressa da un corpo modellato da otto anni di danza classica e da quattro di danza del ventre, specialità alla quale si sta attualmente dedicando con entusiasmo. Così come Eleonora, sorriso coinvolgente, sguardo intenso e cascata di capelli corvini, è richiestissima come fotomodella, protagonista qualche anno fa del Calendario delle udinesi, di una puntata televisiva a livello nazionale di Uomini e donne e al presente di svariate apparizioni in emittenti locali e di sfilate di moda e di intimo. “Sono approdata a questo mondo quasi per caso, come spesso succede – racconta - , mettendomi inizialmente in evidenza come cubista. Un divertimento iniziale che si trasformò in seguito anche in fonte di un piccolo reddito utile nel mantenermi agli studi universitari a Padova. Un’attività nella quale mi rendevo utile pure nei backstage e che mi
26 | 20 07 2016 | tremilaSport+
piacerebbe praticare anche in futuro, quando arriverà inevitabilmente il momento in cui non poserò più”. Già, ha una laurea in Economia e direzione aziendale, Eleonora, che si dipinge come una ragazza che vive e lascia vivere: “Non mi piace giudicare perché ritengo che ognuno sia libero di effettuare le proprie scelte. Sono spontanea e solare e non amo la gente pettegola e quella che si piange addosso senza fare nulla per cambiare la propria situazione. Per quanto mi riguarda, so essere all’occorrenza diplomatica nei rapporti interpersonali e mi piace sorridere, perché penso sia un atteggiamento che predispone al meglio se stessi e il prossimo nei nostri confronti”.
BASkET
PROTAGONISTI La formazione Under 16 con il dt Ivancich, secondo da destra in piedi, e in azione nella foto sotto.
di EDI FABRIS
LIBERTAS GONARS UN PROGETTO CHE STA CRESCENDO Il direttore tecnico del club del Medio Friuli, Maurizio Ivancich, ne delinea la strategia societaria
L
ibertas Gonars cresce. A dirlo sono i riscontri del parquet e a sottolinearlo è il direttore tecnico del club del Medio Friuli, Maurizio Ivancich, che si sofferma in particolare sullo sviluppo del progetto cui il tecnico udinese è stato chiamato a collaborare dal presidente della Polisportiva (che comprende anche il volley), Silvano Menon, e dal suo vice Giacomo Piu: “Si tratta di un progetto a lungo termine che si sviluppa su un territorio piuttosto ampio e che offre una base solida e giovanili di livello – spiega Ivancich - . C’è molto entusiasmo attorno ad esso, con un bel gruppo di allenatori giovani e di dirigenti, con strutture affidabili a Gonars, Bicinicco e S.Maria la Longa e in programma, entro due anni, la
28 | 20 07 2016 | tremilaSport+
costruzione del nuovo palazzetto”. Parla di bacino notevole, il dt gonarese, in collaborazione con S.Maria la Longa, con la punta di diamante di 120 bambini iscritti al minibasket e un camp estivo locale, diretto da Cristian Tosolini, che a settembre coinvolgerà 80 ragazzini. “E’ in atto pure un Progetto Scuola a Gonars,
“
Il territorio è ampio e offre una base solida e giovanili di livello
Palmanova e S.Maria – aggiunge Ivancich - , ricercando anche nuovi collaboratori. E confortante e stimolante, al termine di una stagione agonistica che ha dato ottimi frutti, constatare come tutte le squadre abbiano dimostrato di aver assimilato concetti tecnici fondamentali come il contropiede, le spaziature, le letture conseguenti all’uno contro uno con palla e senza palla e i concetti difensivi di squadra relativi all’aiuto e alle rotazioni. Dal punto di vista etico, poi, notevoli sono pure il rispetto e la collaborazione tra compagni. Nella nostra società non si è mai esercitata pressione sulla ricerca del risultato come obiettivo primario, e nonostante questo o forse grazie a questo i riscontri del campo ci hanno dato ampia soddisfazione”.
DAL CAMPO Risultati che parlano innanzitutto dell’accesso della formazione maggiore, allenata da Federico Stroppolo, in serie D dopo essersi laureata campione provinciale battendo nella doppia finale play off di Promozione il Mortegliano. Campioni provinciali anche gli Under 12 (primi anche nel prestigioso torneo Suoncolora di Fogliano) di Lorenzo Germano, che si è piazzato pure al quarto posto con gli Under 13, e terza l’Under 15 Elite di Stroppolo nella Final four regionale. Completa il quadro la piazza d’onore dell’Under 16 di Mattia Padovani nel campionato regionale. Nell’ampio parco delle giovanili anche l’Under 20 guidata da Ezio Cuglig. A livello individuale pure le convocazioni nelle rappresentative regionali dei 2001 Giovanni Malisan e Zeno Milanese.
BASkET SERIE A2
GHIACCI: "UDINE,
BENTORNATA E A PRESTO!
C
oncluso con un brillante, quanto inaspettato, sesto posto finale nella regular season del campionato di A2, l’Alma Trieste si accinge ad iniziare la nuova stagione con il vento in poppa. “Siamo reduci da un torneo che ci ha dato grandi soddisfazioni, tenendo conto che in avvio avevamo cambiato otto uomini su dieci e ci presentavano ai nastri di partenza con il roster più giovane di tutta la categoria – sottolinea il general manager Mario Ghiacci (nel tondo), dirigente che i tifosi friulani ricordano con grande piacere per i suoi trascorsi arancione durante i successi dell’era Pancotto – E’ naturale che per la prossima annata guardiamo in avanti con fiducia, avendo già riconfermato per intero lo staff tecnico che nella scorsa stagione è stato capace di far rendere al massimo i giocatori a disposizione. Ed ora che inseriamo tre nuovi giocatori di qualità e che possiamo contare sui frutti del lavoro di maturazione di un gruppo che ha già dimostrato di possedere potenzialità importanti in prospettiva, le aspettative non possono che essere positive.” Quali i nomi dei nuovi inserimenti? “Ufficiali sono gli arrivi di Damar Javonte Green, guardia statunitense classe ’93 che nella scorsa stagione ha giocato nella seconda lega spagnola, risultandone l'mvp, e che andrà ad aggiungersi al confermatissimo Parks, e del lungo Alessandro Simioni, giocatore controllato da Venezia e attualmente uno dei migliori prospetti della nazionale Under 18. Oltre a loro, il ventisettenne Matteo Da Ros, ala forte di categoria avendo già militato con Verona e Barcellona Pozzo di Gotto". La Pallacanestro Trieste ha appena visto cambiare la sua proprietà con l'acquisizione della società da parte del main sponsor Alma- Agenzia del Lavoro, nell'orbita del gruppo
“
Per noi tre innesti di qualità in un organico consolidato Castaldo: quali saranno i riflessi sulla politica societaria secondo Mario Ghiacci? “La Pallacanestro Trieste è attualmente una società finanziariamente sana e che ha dato prova in questi anni di saper lavorare bene in economia, puntando sui giovani del vivaio, e la nuova proprietà nell'immediato non intende mutare la rotta, garantendo nel contempo le risorse per il consolidamento di quanto sin qui fatto e per poter crescere sostenibilmente negli anni a venire.” Il prossimo campionato di serie A2 vedrà impegnata Trieste in un girone che per prestigio delle piazze che vi partecipano sembra tanto una A1 bis e soprattutto riproporrà ad alto livello il derbissimo regionale con Udine: come si vive da Trieste la prospettiva? "Premesso che il ritorno di Udine ai livelli che più gli competono per tradizione mi ha certamente fatto piacere, anche in considerazione dei miei felici trascorsi friulani. Visto più in generale da Trieste, ma anche da Udine credo, il derby è sicuramente motivo di felicità per i rispettivi cassieri. Sul campo invece mi auguro che a gioire siano solo i nostri tifosi. Derby a parte, ritengo che la prossima stagione di A2, con la presenza nel nostro girone di squadre e piazze dal passato importante e ricco di fascino come ad esempio Treviso, la Virtus e la Fortitudo Bologna, oltre che innalzare il livello tecnico del campionato e fare la gioia del botteghino, faranno da traino a tutto il movimento regionale". Giuseppe Passoni
LA NOtA
ARIA DI REVIVAL TRA VOLTI NOTI E DERBIES Mentre l’Apu presenta la campagna abbonamenti e si affida al play stelle e strisce Laser, un nome che è una garanzia di precisione, il dg Davide Micalich gongola per un girone Est di A2 che promette entusiasmi. “E’ fantastico”, commenta, e non gli si può dare torto anche in considerazione delle componenti affettive che il raggruppamento riserva, con il tecnico della prima promozione del nuovo ciclo-Snaidero, Matteo Boniciolli, alla guida della Fortitudo Bologna, un altro ex allenatore arancione, Stefano Pillastrini, sulla panchina di Treviso, l’udinese Alberto Martelossi a guidare Mantova e Gigi Garelli Forlì. Aria di revival. E i derbies triveneti con Trieste, Verona e appunto Treviso a riscaldare gli animi della tifoseria. Una A2 a sedici squadre che sarà formata dalle due regionali Udine e Trieste, da due venete (Verona e Treviso), due lombarde (Mantova
e Casalpusterlengo), sei emiliano-romagnole (le due bolognesi Virtus e Fortitudo, Ferrara, Forlì, Imola e Ravenna), due marchigiane (Jesi, dove gioca il friulano Maganza, e Recanati) e due abruzzesi (Chieti e Roseto). Riconfermato il tecnico Lino Lardo (nella foto), la società friulana ripropone a grandi linee anche l’organico con cui le è riuscito l’agognato salto di categoria, tranne Poltroneri, chiamatosi volontariamente fuori. E a completare il roster la ricerca appunto di un'asse play-pivot o ala americana che offra garanzie di solidità e di bontà tecnica. Ed ecco il ventottenne del Michigan Tyler Laser cui verrà affidata la regia, in attesa di un’ala piccola e di un centro. Incerta invece la disponibilità del palasport Carnera per l’inizio del campionato, con Cividale probabile sede sostitutiva. Una storia infinita. (e.f.)
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 29
LIGNANO, AL MEETING PASS OLIMPICO PER LAMBRUGHI E molte stelle solo spettatrici Hanno fatto solo da testimonials correndo simbolicamente con i disabili, le stelle giamaicane Shelley Ann Fraser (nella prima foto) e Elaine Thompson ma la loro presenza ha comunque qualificato la 27esima edizione del meeting Sport e solidarietà di Lignano Sabbiadoro, organizzato dal suo deus ex machina Giorgio Dannisi. Una serata, quella che riproponiamo con alcune immagini realizzate da Silvano Zandonella, vissuta sul duello fra frecce giamaicane e statunitensi ma che ha espresso il suo top con il quattrocentista Lambrughi, della Riccardi Milano (foto centrale pagina a destra) che vincendo la gara con il minimo olimpico ha ottenuto il pass per Rio de Janeiro. Limitata la partecipazione di atleti italiani e in particolare friulani, con Giada Andreutti insoddisfatta del suo secondo posto nel disco, e le saltatrici Alessia Trost e Desirèe Rossit (comunque spettatrice della manifestazione) assenti perchè in preparazione per Rio dopo la delusione ai recenti campionati europei.
30 | 20 07 2016 | TremilaSport+
FOTOGALLEY ATLETICA UDINESECALCIO LEGGERA
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 31
SPORT VARI Il sapore dei metalli più nobili la giovane campionessa triestina, a sinistra nella foto, l'ha assaggiato più volte nella sua ancor fresca carriera
PERSONAGGI
IO, BEATRICE, RAPITA
DAL CANOTTAGGIO
La Millo, diciottenne punta di diamante del Saturnia, è in preparazione ai campionati mondiali del prossimo mese a Rotterdam, nel suo ultimo anno tra gli junior
T
rieste, città di vento e di mare, patria di sport che si praticano in acqua e fucina di talenti passati e presenti. Beatrice Millo, come gran parte dei triestini, si è affacciata agli sport d’acqua praticando nuoto e vela per poi venire rapita dal canottaggio, disciplina tanto entusiasmante quanto faticosa. «Il nuoto e la vela sono come
un’estensione corporea della vita sportiva dei triestini - racconta la giovanissima atleta classe 1998 -. Anch’io li ho praticati per un breve periodo prima di appassionarmi al canottaggio. Ho iniziato a vogare nel 2008 nella società Nazario Sauro, dove Leonardo, mio fratello, aveva iniziato a praticare questo fantastico sport l’anno precedente, e spesso andavo in società per vederlo in
La convocazione in nazionale mi ha conferito molta autostima, è un'esperienza stimolante
GIOVANE MEDAGLIATA Beatrice Millo, premiata di recente anche dall'Ussi (Unione stampa sportiva italiana) del Friuli Venezia Giulia, è nata a Trieste nel 1998 e ha iniziato a vogare alla "Nazario Sauro", per poi passare lo scorso anno al Saturnia. Più volte sul podio a livello giovanile, a fine agosto sarà impegnata ai campionati mondiali di Rotterdam, in Olanda, nel suo ultimo anno da junior.
ALLENAMENTI Beatrice, a destra, in uno dei due allenamenti giornalieri previsti dalla sua preparazione
32 | 06 07 2016 | tremilaSport+
azione. Quando il tecnico Steffè mi ha proposto di provare, ricordando quanto Leonardo si divertisse in mare, ho pensato “perché non buttarsi?”. Il mio recente passato sportivo mi ha dato la spinta in più che cercavo, aggiunge Beatrice: "Venivo da un periodo di ginnastica artistica ma, avendo avuto una crescita fisica molto veloce, mi era stato imposto un fermo dell’attività di tre mesi. Da quando ho iniziato a uscire in mare, grazie agli insegnamenti di Franco Steffè prima e Mario Ciriello poi, il canottaggio è diventata una componente importantissima della mia vita». Uno sport impegnativo che necessita di grande preparazione atletica. «Già, ci alleniamo in media dieci volte alla settimana e il numero aumenta quando le gare si avvicinano. Le mie giornate vengono scandite da orari molti rigidi: allenamento (di solito sono in acqua già alle 5.30), scuola, studio e chiusura della giornata come l’ho iniziata, ossia con un altro allenamento". Praticare il canottaggio a Trieste non è facile, soprattutto a causa della bora, evidenzia l'atleta: "Quando il vento forte non ci permette di uscire in mare utilizziamo un remoergometro (simulatore di voga) oppure ci alleniamo in palestra, componente fondamentale della nostra preparazione atletica. Devo ammettere che a fine giornata sono molto stanca ma le mie fatiche sono ampiamente ripagate dalle tante soddisfazioni sportive che ho ottenuto negli anni, anche grazie al supporto della mia famiglia". TAPPE "Prima tra tutte l’esperienza nella Canottieri Limite insieme a Sarah Caverni, con cui ho condiviso la gioia della Nazionale. Nel 2015 sono passata al Circolo Canottieri Saturnia e, sotto la guida
MOMENTI IN ACQUA Beatrice in gara nell'otto ai recenti Europei e, sotto, in una prova di coppia
PERSONAGGI VARI SPORT
cIcLISMO
DE MARCHI OLIMPIONICO, TREMILASPORT FA IL TIFO Il "rosso di Buja", amico del nostro giornale, nel quintetto azzurro a Rio de Janeiro
di Spartaco Barbo, ho proseguito il mio periodo di crescita sportiva arrivando a vincere, in doppio insieme alla mia migliore amica Federica Molinaro, due titoli italiani e, a giugno di quest’anno, il campionato italiano U23, nonostante appartenga alla categoria inferiore». E poi l’esperienza in Nazionale:. «E' per me un aspetto molto stimolante, un’esperienza che mi sta dando molte soddisfazioni e che mi ha permesso di ottenere maggiore consapevolezza nelle mie capacità: nel 2014 ho gareggiato nel "quattro senza" junior vincendo la medaglia d’oro all’europeo di Hazewinkel e la medaglia di bronzo ai mondiali di Amburgo, dietro a Cina e Stati Uniti. L’anno scorso invece ho cambiato specialità, gareggiando nella specialità dell’otto, e vincendo
la medaglia d’argento sia agli Europei di Racice in Repubblica Ceca, che ai mondiali di Rio de Janeiro". FUTURO PROSSIMO "Il 10 luglio ho partecipato agli Europei di Trakai nella specialità dell’otto, mentre a fine agosto sarò impegnata a Rotterdam nei campionati mondiali. Sono una ragazza determinata, ambiziosa e molto positiva e per il mio ultimo anno junior ho grandi aspettative. Sinceramente non so ancora cosa farò da grande: per il momento punto a conseguire la maturità, il prossimo anno (frequento il liceo linguistico Petrarca), e poi mi piacerebbe rimanere nell’ambiente sportivo. Chi lo sa, e magari continuare gli studi all’estero potrebbe essere allettante". Valeria Degano
Un altro "amico prezioso" di Tremilasport, Alessandro De Marchi (nella foto sotto durante una recente visita in redazione insieme al direttore Edi Fabris), volerà ad agosto in Brasile per partecipare alla prova olimpica su strada. A convincere il ct azzurro Davide Cassani la grande combattività del corridore friulano, evidenziata una volta di più in recenti prove internazionali. Non ci sperava più, Alessandro, dopo l'esclusione dal Tour, invece il suo sogno si è realizzato e gareggerà insieme a Nibali, Aru, Rosa e Caruso in quella che è la manifestazione per eccellenza di ogni atleta. Un 2016 speciale, per De Marchi, che il 17 settembre porterà all'altare Anna nella sua Buja. Sulle strade brasiliane gareggerà anche un'altra amica speciale del nostro giornale, Elena Cecchini, della quale abbiamo celebrato nel numero scorso il terzo titolo italiano consecutivo.
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 33
SPORT CALCIOUDINESE VARI
Elisa Manzano è in giro per il mondo e al suo ritorno valuterà le offerte
ADESSO VIAGGIO POI...SI VEDRÀ A bbiamo raccolto queste parole grazie alla moderna tecnologia e nonostante gli impicci e i disagi di un fuso orario problematico e di una connessione a singhiozzo. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta, cogliendo al volo la bella pallavolista Elisa Manzano durante la sua vacanza in Birmania. Per lei era mezzanotte inoltrata ma le risposte alle domande incalzanti sono corse via briose. “La Birmania, dove mi trovo attualmente con il mio fidanzato, è un Paese molto affascinante, oltre ai paesaggi splendidi qui è proprio la gente che fa la differenza", commenta entusiasta l'atleta friulana, che passa poi direttamente ad analizzare il proprio futuro: "Al momento non ho al proposito programmi a lungo termine. Abbiamo cominciato questo viaggio in giro per il mondo un mese fa partendo da Londra e visitando il Giappone e il sud est asiatico per un mese. Poi andremo in Indonesia, Australia e Polinesia per finire negli Stati Uniti. Tutto questo in tre mesi più o meno.
34 | 20 07 2016 | tremilaSport+
Io e il mio fidanzato, anche lui sportivo (Nicolò Ravazzani, cestista del Don Bosco Livorno in serie B e precedentemente nella Poderosa Basket Montegranaro, ndr), abbiamo deciso di lasciare per il momento la nostra routine in Italia e girare il mondo”. La bionda centrale friulana di San Marco, frazione di di Mereto di Tomba, incarna sicuramente il prototipo del volley nostrano femminile anche se lei minimizza: “Sono andata via da San Marco a 19 anni per giocare e vi ritorno durante le estati. Devo dire che nonostante siano tanti anni che vivo fuori casa , mi fa sempre piacere sentirmi dire dalla gente del paese che mi segue o mi vede in tv. Ora in serie A ci sono diverse ragazze friulane, per cui non so se definirmi la numero uno al momento. Però ovviamente mi fa piacere portare la bandiera della mia regione in giro per l’italia”. CARRIERA Cresciuta nelle giovanili della Pallavolo Bressa, dove inizia a giocare nel 1993, Elisa, classe '85, passa alle
FASCINO E QUALITà Che la bellezza non manchi nel mondo del volley femminile non è un mistero ma la "valchiria" Elisa Manzano al proposito minimizza: "Per gli sponsor più una è carina e meglio è ma a livello di pallavolo conta zero se non ottieni risultati. Se poi, come ad esempio la Piccinini, hai questo e quello e sei pure simpatica, tanto meglio".
giovanili della Pallavolo Sangiorgina nel 1999. Dall’anno successivo gioca con la prima squadra in serie B2, con cui ottiene la promozione in serie B1 al termine della stagione 2002-03. Nel 2005 viene ingaggiata dallo Star Volley Falconara, dove gioca per una sola stagione prima di trasferirsi all’Ags Volley San Donà, dove viene premiata come miglior giocatrice per entrambi i due campionati disputati. Nella stagione 2007-08 viene ingaggiata dalla Spes Volley Conegliano in serie A2, dove conquista subito la promozione nella massima serie. Al suo primo anno in Serie A1 si guadagna il titolo di miglior muro nella stagione 200809. Nel 2008 viene nominata “Ambasciatrice della Pallavolo Friulana”. Nel 2009 riceve dall’Amministrazione Comunale di Udine il premio “Alloro Sportivo”. Nel 2010 è stata la madrina della 16esima edizione di “Friuli Doc”. Nella stagione 2010-11 passa alla Robursport Volley Pesaro dove gioca per tre stagioni e vince una Supercoppa italiana. Nella stagione 2013-14 viene ingaggiata dal River
UDINESECALCIO VARI SPORT MURO La canotta di campione d'Italia della Scavolini Pesaro costituisce il top della carriera della centrale friulana
Pallanuoto
ARRIVA IL SERBO OBRADOVIC, PALLANUOTO TRIESTE COSA FATTA
PAUSA DI RIFLESSIONE DOPO L'ANNO SABBATICO DI DUE STAGIONI ORSONO, LA MANZANO E' RIENTRATA IN ATTIVITA' A BOLZANO IN A1
Volley di Piacenza, vincendo la Supercoppa, la Coppa Italia e lo scudetto, mentre in quella successiva veste la maglia dell’Imoco Volley di Conegliano: tuttavia poco prima dell’inizio del campionato decide di rititarsi dall’attività agonistica. Ritorna sui campi da gioco nella stagione 2015-16, sempre in Serie A1, con il Neruda Volley di Bolzano: “Dopo un anno di stop non pensavo che una squadra di serie A mi avrebbe chiamato e sono stata felice di accettare, come titolare per di più. Non è stato un anno semplice perché siamo retrocesse e ci sono stati degli stravolgimenti di squadra in corso di campionato. Si è trattato di un anno che mi ha messo molto alla prova soprattutto mentalmente. L’anno sabbatico me lo sono preso soprattutto per staccare di testa; dovevo capire se avevo ancora le giuste motivazioni per stare in quel mondo. Non penso di essere una di quelle atlete che farebbe di tutto per lo sport, semplicemente finché mi diverto lo faccio”. Come mai il volley friulano non ha
squadre in serie A? per motivi economici, per colpa dei dirigenti o altro? –chiediamo cercando una provocazione: “Penso che fondamentalmente manchino i fondi in Friuli per una squadra di serie A. Per la mia esperienza, in questa Regione buoni dirigenti e buona volontà non mancano di certo”. DOTI Quasi dipinta nel volto e nel fisico esile tanto da sembrare una modella (che ha accettato di essere qualche anno fa, e con grande successo, per il nostro giornale), le chiediamo quanto conti la bellezza nel suo mondo: “Soprattutto nel mio lavoro la bellezza vale zero anche se per gli sponsor più sei carina meglio è, ma se non vinci alla fine conta poco. Mi viene in mente la Piccinini, bella e simpatica, anche se lei ha comunque anche vinto molto. Per esperienza dico che il talento conta più di ogni altra cosa. A volte le piazze in cui si finisce possono essere decisive ed è importante essere al posto giusto nel momento giusto anche se penso che questo valga per ogni lavoro”. Le atlete del nord-est, in Italia, godono di stima speciale : vero? "Io sono friulana e mi piace che lo si sappia perché in Italia pensano che siamo tutti veneti quassù e mi dispiace che spesso ci confondano, anche se le nostre storie ed identità sono diverse. Noi friulani siamo gente che non molla, che lavora duro. Magari qualche volta un pochino troppo chiusi. Per quanto mi riguarda penso di essere tanto testarda ed è la cosa che amo e odio di me contemporaneamente. Questo aspetto mi ha aiutato tanto nella mia carriera ma mi rendo conto che con questo caratterino qualche volta non è semplice starmi vicino…”. Qual è la giocatrice più forte contro o con cui hai giocato? “ Dal punto di vista della personalità è stata sicuramente Manuela Leggeri, che da quest’anno non giocherà più. L’ho apprezzata soprattutto come persona, senza togliere nulla ai meriti sportivi infiniti che ha. Sono stata fortunata nella mia carriera a trovarmi in molte squadre che puntavano in alto. Sognare in grande si può sempre ma sono abbastanza soddisfatta di come mi sono andate le cose. Ora vorrei trovare una squadra che mi permettesse anche di stare più vicina al mio fidanzato ma non ho nessun elemento certo per il mio prossimo futuro “. E il suo viaggio continua ancora per molte settimane… Biancamaria Gonano
Il mosaico, a questo punto, dovrebbe essere al completo. La Pallanuoto Trieste ha infatti messo a segno l’ultimo colpo di mercato in vista del campionato di serie A1 maschile 2016/2017. In alabardato arriva il duttile difensore Dimitrije Obradovic (nella foto), classe 1994, 196 cm per 94 kg, l’anno scorso protagonista di un ottimo campionato di serie A2 con la Roma Nuoto, concluso con la finale play-off persa alla “bella” con il Torino 81. Nato a Herceg Novi, è cresciuto nel settore giovanile dello Jadran, blasonato club montenegrino. Nel 2010 si è trasferito al Partizan Belgrado, dove è rimasto fino al 2014. Poi il passaggio alla Stella Rossa Belgrado e l’esordio in Champions League. Nel 2015/2016 l’avventura alla Roma Nuoto di Mario Fiorillo, dove ha segnato 35 gol in regularseason e 2 nei play-off, diventando rapidamente uno dei punti di forza della compagine capitolina. Con la nazionale giovanile Junior della Serbia ha conquistato l’argento europeo nel 2012 in Francia e il terzo posto al Mondiale 2013 giocato in Ungheria, realizzando 4 gol nella finale per il bronzo contro i padroni di casa. Con la nazionale maggiore serba ha vinto World League nel 2014 a Dubai e sempre nel 2014 la Fina Cup di Almaty (Kazakistan), con 2 segnati all’Ungheria in finale. E ' molto forte in fase difensiva, e dotato di un ottimo tiro.
tremilaSport+ | 20 07 2016 | 35
SPECIALE LIBERTAS
ATLETICA
PORTACOLORI REGIONALI IN GRANDE SPOLVERO A ORVIETO PATTINAGGIO
FRECCE AZZURRE, CHE SPETTACOLO! ■ Tornate cariche di soddisfazioni le Frecce Azzurre del Pattinaggio Corsa Libertas Porcia dai Campionati Italiani su Pista di Scaltenigo, dove insieme agli altri 800 pattinatori migliori d’Italia hanno dato vita ad un’entusiasmante edizione dei Campionati Italiani, trascinando le almeno 5000 persone presenti sugli spalti ed i numerosissimi spettatori che hanno seguito l’evento da casa in diretta streaming e in TV su Rai Sport. Non si lascia intimidire dalle telecamere Rai ■ Orvieto ha ospitato quest’anno i Campionati Italiani Libertas ai quali i club e gli atleti dell’Ente di promozione sportiva del Friuli Venezia Giulia hanno partecipato in modo massiccio, conseguendo un ottimo risultato che si estrinseca in 23 medaglie d’oro, 17 d’argento e nove di bronzo, cui si aggiungono 11 piazzamenti ai piedi del podio, otto quinti e dieci sesti posti. In testa al medagliere regionale c’è l’Atletica Malignani Libertas Udine con 13 ori, cinque argenti e tre bronzi, seguita da Porcia, con quattro ori, altrettanti argenti e due bronzi; San Vito, con tre ori, un argento e due bronzi; Casarsa, con tre doppiette per metallo, Palmanova con un oro; Tolmezzo con tre argenti e la Maratonina Udinese, anch’essa con una medaglia d’argento. La cronaca di questi nazionali ha messo in evidenza Xhonaldo Shtylla, promessa del Malignani, che ha ulteriormente abbassato il suo miglior tempo sui 110 Hs portandosi a 14"71 e risalendo diverse posizioni nelle graduatorie regionali all time. Bravissima anche Aurora Berton, sedicenne della Libertas Friul Palmanova, con un 24"78 sui 200 Allieve, che consolida la propria posizione in vista degli europei di Tblisi (Georgia) per cui il minimo è 25"20; ma i posti soltanto due. Miglioramenti anche per la campionessa italiana Cadette di Pentathlon del 2015: Fabiaola
1 t m
Avoledo, con 2’18"50 sugli 800 e m 1,57 di alto. Tanti risultati importanti sono arrivati poi dal settore Cadetti, con Yves Olivier Gbohourou, della Sanvitese, che si è portato in testa alle liste stagionali dei 300 con 36"72, entrando nella top ten all time regionale e stagionale italiana. Sempre nei 300, nel femminile, Julie Pivetta della Libertas Porcia ha piazzato un 41"19 che anche per lei vale la posizione di leader stagionale e l’ingresso nell’Olimpo della specialità. Bene anche Elisa Ius nel Triplo (10,39) e le mezzofondiste Bruno e Martin e sono state proprio le quattro punte di Porcia Elisa Ius, Julie Pivetta, e le stesse Celeste Martin e Ilaria Bruno a siglare il significativo risultato del record regionale della Staffetta 200/400/600/800 (la cosiddetta Svedese Lunga), che per molti anni è stata una specialità standard e che resisteva dal 23 luglio 1987, quando 29 anni fa a Belluno la Libertas Sacile corse in 5’44"1. Le purliliesi hanno infatti fermato i cronometri su 5’38"16, quasi 6" meglio, e si sono insediate al secondo posto italiano dell’anno. Buona anche la prova della corrispondente staffetta maschile della Sanvitese (Egbo, Gbohourou, Panicieri, Costa) con 5’06"88. Da citare, infine, Collins Egbo che, dopo aver saltato 1,90 nell’Alto Cadetti, ha fatto direttamente porre l’asticella a 2,03, ma senza successo in questo tentativo.
Raffaella Gava che ritorna in pista dopo un periodo di riposo forzato, ma porta a casa nella 1000 m e nella 5000 m in linea una doppietta di argento. Ottima prestazione, ma vita dura per Alexia Sisani (Categoria Ragazzi). La giovane promettente, che può vantare di aver fatto il 3° miglior tempo della sua categoria, è stata eliminata in semifinale con uno scarto di soli 12 millesimi di secondo nello scontro diretto con la seconda classificata. Vince però con ampio margine la “finalina”, dimostrando alla grande che il suo livello era nettamente superiore a rispetto alle batterie cadette. Termina con un 5° posto nella classifica finale. Bravi anche i compagni di squadra in gara di pari categoria, Vanessa Fasan e Roger Piva, che si sono attestati intorno alla metà della classifica; allo stesso modo di Cristian Rossetti, che ha gareggiato senza il supporto del compagno di squadra Andrea Orefice ancora infortunato.
UDINE | TRIESTE | PAD
36 | 20 07 2016 | tremilaSport+
SPECIALE LIBERTAS
VOLLEY
GASPARI NUOVO TECNICO DELLA SIMAGAS TRIESTE ■ In casa Libertas Simagas Trieste l’entusiasmo per la futura, importante annata in serie B1 femminile è amplificato dal nome della nuova guida biancorossa: in panchina detterà gli ordini niente meno che Marco Gaspari, 33enne tecnico anconetano, reduce dalla finale
scudetto dello scorso anno con la Nordmeccanica Piacenza e con alle spalle già numerose stagioni in serie A. Tecnico serio e preparato, Gaspari ha sposato la causa Libertas Simagas, accettando il corteggiamento e le garanzie della società sangiovannina che con il tecni-
co marchigiano ha sulla rampa di lancio un progetto triennale che spazia dalla serie B1 a tutto il movimento giovanile. Simpatica presentazione nella sede Libertas presso il Centro Commerciale Il Giulia per quella che sarà la stagione 2016-’17: un folto pubblico che ha sfidato la calura per stringersi attorno alla novità dello staff tecnico biancorosso. Gaspari ha fatto fin da subito capire le proprie intenzioni: lavoro, lavoro e ancora lavoro. Con tanta dedizione al lavoro in palestra e un occhio alle giovani, futuro del volley locale e nazionale. A completare lo staff, il ritorno di una vecchia conoscenza in casa Libertas: quel Senad Begic che aveva trascinato due anni fa la neopromossa compagine biancorossa ad un torneo esaltante e fino ai play-off promozione. Begic torna dunque in casa Libertas, coadiuvato dai nomi di Gennaro Visciano e Dolores Cocolo, ma l’organico completo degli allenatori e dei preparatori dovrà ancora essere definito ulteriormente. Note liete dunque per una società che si affaccia sul massimo palcoscenico della B nazionale, in quella B1 che da tantissimi anni mancava a Trieste.
BASKET
MEDEOT CONFERMATO SULLA PANCHINA DELLA DELSER ■ Arrivano le conferme in casa Libertas Basket School per la nuova stagione 2016/2017. Dopo l’ottimo campionato di serie B, portato a termine con la promozione in A2 il 21 maggio scorso in quel di Milano, il presidente Leonardo de Biase ha riconfermato alla guida della prima squadra Waldi Medeot e il suo staff composto dal vice Gabriele Terenzani e da Alberta Ermacora, fisioterapista e preparatore atletico. L’intento è quello di dare continuità al lavoro svolto finora sotto la direzione di un allenatore che può vantare numerose esperienze su panchine di una certa importanza.
Nel frattempo, mentre in casa Delser si cominciano a tirare le somme in vista della prossima stagione, a Bologna, è stata confermata la formula dei due gironi di A2. In attesa della ratifica finale con il Consiglio federale di venerdì prossimo, questo è quanto hanno concordato le Società riunitesi (23 su 27 presenti), con 21 voti a favore e 2 contrari. Nel dettaglio: GIRONE A – Geas Sesto San Giovanni, Sanga Milano, Castel Carugate, TecMar Crema, B&P Autoricambi Costa Masnaga, Fassi Albino, Cus Cagliari, Virtus Cagliari, San Salvatore Selargius, Castelnuovo Scrivia, Basket
DOVA | MILANO | PRATO
Bolzano, Basket Stabia, Carpedil Salerno, squadra ancora da definire (ripescaggio). GIRONE B – Delser Udine, Velco Vicenza, Giants Marghera, Sistema Pordenone, Ecodent Alpo, Fanola San Martino di Lupari, Pff Group Ferrara, Matteiplast Bologna, Maddalena Vision Palermo, Info Fe.Ba Civitanova Marche, Defensor Viterbo, Use Scotti Empoli, Santa Marinella Basket, Ceprini Orvieto.
Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com tremilaSport+ | 20 07 2016 | 37
TREMILAITINERARI MTB
DAL SATELLITE La descrizione completa del giro, con tracce GPX e visualizzazione del percorso su Bikemap, si trova su www.natisoneinbici.it/?p=3397. Come cartografia c’è la carta della regione Friuli Venezia Giulia in scala 1:150.000 della Casa Editrice Tabacco e parzialmente, sempre della Tabacco, la mappa 1:25.000 “054 Collio– Brda Gorizia”.
www.natisoneinbici.it
ITINERARIO
DALL’ISONZO AL CARSO
a cura di STEFANO OSSO e GIAN LuCA TOSORATTI
L'
entroterra di Monfalcone è densamente popolato e con molte infrastrutture che lo rendono poco attraente per chi cerca il contatto con il verde, ma in realtà basta spostarsi di poche centinaia di metri dalle arterie principali per scoprire aree dove la natura è l’elemento dominante. Il giro passa proprio attraverso queste zone e percorrendolo sembra quasi impossibile di trovarsi a breve distanza da uno svincolo autostradale, da un aeroporto o da una linea ferroviaria ad alta densità di traffico. L’itinerario si divide in tre sezioni
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morfologicamente molto diverse l’una dall’altra: il primo tratto costeggia prima il Canale Dottori poi l’Isonzo lungo uno sterrato sull’argine, immerso nel verde, dove il fruscio delle ruote è attutito dalla sabbia compatta e dalla vegetazione. In questo tratto il percorso passa per il “Parco dell’Isonzo” dove, oltre a un chiosco con cibi e bevande, ci sono anche attrezzature per pic-nic e un percorso vita. Il secondo tratto è quello meno interessante perché è il trasferimento dall’area fluviale a quella carsica, ma in ogni caso si svolge lungo strade secondarie e ci si
ritrova magicamente in centro a Monfalcone senza avvertire il traffico che caratterizza questa città. Ma poi, quasi per incanto, si è sul Carso, per il terzo segmento, che dai laghi di Pietrarossa sale sulle alture lungo piste tagliafuoco e poi, per mulattiere, attraversa il crinale dove ci sono innumerevoli ricordi della prima guerra mondiale, quali cippi, trincee, monumenti. Infatti si passa per il monte Debeli, il monte Cosici e il monte Sei Busi tristemente noti per le aspre battaglie combattute nel conflitto. Infine l’happy ending è dato dalla spettacolare discesa che, dalle alture di Polazzo, scende velocis-
sima all’ex fornace di Sagrado da dove in breve si torna al punto di partenza. CURIOSITà Il giro in alcuni tratti corre accanto al Canale Dottori. Si tratta di una struttura realizzata tra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900 che preleva l’acqua dall’Isonzo nei pressi di Sagrado e la porta a Monfalcone consentendo l’irrigazione della pianura compresa tra queste due località. Viene considerata un’opera fondamentale per lo sviluppo della zona perché ha consentito l’insediamento della popolazione che altrimenti sarebbe stata costretta ad emigrare a causa della scarsa fertilità di queste aree.
ITINERARI MTBTREMILA
INFO UTILI Il giro è lungo 32,6 km di cui due terzi su sentiero o sterrato, il dislivello totale è di circa 200 metri, concentrati nell’ultimo tratto. Lo si percorre in meno di tre ore ma conviene mettere in preventivo almeno un’altra ora per le innumerevoli soste ad ammirare i panorami e le bellezze naturali che si attraversano. Non è particolarmente impegnativo ma richiede un minimo di allenamento per la salita su sterrato e di tecnica di guida in discesa. La mountain bike è obbligatoria anche se non è difficile incontrare sulle alture carsiche ciclisti in sella a bici da ciclocross. Data la lunghezza relativamente breve l’approvigionamento d’acqua non è un problema così come non mancano i punti di appoggio. L’itinerario si può percorrere durante tutto l’anno anche se, per i colori che assume il Carso in autunno, è questa la stagione più pittoresca.
CANALE DOTTORI , MONFALCONE
PARCO ISONZO
MONFALCONE DAL CARSO
IL PERCORSO Il giro parte dal parcheggio della stazione di Sagrado da dove si scende in via Fermi e si inizia a seguire l’argine del Canale Dottori fino in via dei Bersaglieri. Da qui una strada, prima asfaltata poi bianca, raggiunge l’Isonzo nei pressi del ponte dell’autostrada. Passati sotto le arcate del viadotto si imbocca un sentiero che corre lungo l’argine immerso nella vegetazione. La traccia non è larga ma è sempre evidente. Nei pressi di Cassegliano si scavalca l’argine e inizia lo sterrato ciclopedonale che passa per il Parco dell’Isonzo e che si percorre fino al ponte di Pieris. Attraversata la statale si continua ancora un po’ lungo l’argine per poi piegare verso est e dirigersi
prima verso San Canzian d’Isonzo, poi verso Dobbia e Staranzano fino a sbucare a Monfalcone. Nuovamente sul Canale Dottori una pista ciclabile arriva dietro a San Polo dove si prende lo sterrato che, passando sotto la ferrovia, si dirige verso i laghi di Pietrarossa. Passati anche sotto l’autostrada si sale per una pista tagliafuoco verso il monte Cosici e da qui si inizia la lunga traversata in quota fino alle alture di Polazzo. questo tratto è qusi tutto su sterrati e piste forestali. Sopra Fogliano un cartello indica un pista per “mountain bike veloci” che porta alla discesa delle ex-fornaci di Sagrado e quindi nuovamente al punto di partenza.
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