n° 14 TremilaSport 02 08 2017

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TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

14|17

02|08|2017

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

CALCIO DILETTANTI

TUTTI I COLPI DEL MERCATO ESTIVO pag 8-9

ECCELLENZA

GREGORUTTI, di nuovo ALLA BASE pag 6-7

PALLAVOLO

caravello, il ritorno pag 28

GLI AMULETI

LA ANDREUTTI, DISCOBOLA AZZURRA DEL MALIGNANI, RIVIVE IL PROPRIO EUROPEO UNDER 23 IN POLONIA E GUARDA AL FUTURO

DI GIADA pag 32


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UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


32

SOMMARIO

14|17

02|08|2017

6

CALCIO

18-19 UDINESE 6-7 FOCUS: GREGORUTTI UN CUORE PER DUE PIAZZE 8-9 CALCIO DILETTANTI: I MOVIMENTI DI MERCATO 12-13 GIOVANILI: PIANETA PORDENONE 16 CALCIO A 5 24-25 BASKET 28 VOLLEY

28

PALLAVOLO Lara Caravello dopo una sola stagione a Soverato in A2 ha scelto di tornare a Martignacco dove ha riavuto i gradi di capitana

26-32 SPORT VARI

18

UDINESE Kevin Lasagna, insieme a Giuseppe Pezzella, è la piacevole sorpresa dell'inizio di stagione bianconera e si propone sia come punta centrale che come esterno

RUBRICHE 10

L'ALTRO CALCIO

14-15

A SCUOLA DI CALCIO

20-21

SI DICEVA...

23 34-37

CULTURA MONDO LIBERTAS

TremilaSport+ | 19 07 2017 | 03


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EDITORIALE

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Per il basket regionale entusiasmi rinati RAGAZZE, SIETE IN VETRINA

T M

imperversa “Lucifero”, la sua cappa afriempo dientre vacanze ma non per tutti, in con primis per opprimente il calcio professionistico, cana, l’atletica vive nel suo nuova periodo dell’anno progià in preparazione in vista di una stagione chepreferito inizierà ilil prosprio momento migliore, mettendo in vetrina giovani talenti e più simo mese lasciandosi alle spalle la delusione europea della nazionale. esperti E Giada Andreutti, L’Udinese, con il protagonisti. suo nuovo allenatore Iachini, ha discobola effettuatosandanielese le sue prime recente finalista agli che Europei 23 in Polonia, è in parte tale conuscite con risultati, seppure estivi, non Under entusiasmano e d’altra non testo uno dei personaggi del un momento, esempio anche di di unquello ideale dei abbinamenpromette fuochi d’artificio organico sulla falsariga due preto sport-studio con la laureae in Scienze motorie ottenuta fine luglio un cedenti risicati campionati privo fra l’altro ormai della aclasse di Di con Natale. rutilante 110 e lode. Nella nostra intervista,nel l’avvenente atleta friulana, cui ab-la Ido Cibischino ha comunque individuato giovane esterno ceco Jankto biamo voluto dedicare la copertina, racconta del suo magic moment possibile sorpresa di stagione, vedremo se lanon suasolo profezia si avvererà. E per sportivo personaleè ma anche delladipropria interiorità delle sue aspettative il basket eregionale invece tempo entusiasmi rinati, econ Trieste al suo enfuture 360°, con ladischiettezza e la sulla simpatia sono tipiche. E sincera nesimoacampionato A2 affrontato baseche dei le giovani del proprio vivaio èe pure pallavolista Lara Caravello, che dopo una solaprime stagione al sud, nelladi l’Apu, la fresca di promozione, a presentare le proprie mosse a livello calabra Soverato in A2, rivela i reali motivi della sua decisione di ritornare campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giulianoina patria, in quella che le ha restituito gradiundipo’ capitana, di conferire sale adMartignacco un movimento negli ultimi anni in iFriuli assopitofelice dall’asriaccoglierla in vista di un campionato di B1 che si preannuncia come di consenza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della sueto molto Donne del sempre in evidenza, nelloGhiacci, sport dinon casa nostra, Snaidero e il competitivo. direttore sportivo club triestino, Mario vede l’ora, anche nel basket, con la simpatica intervista ad una giovanissima cestista come afferma nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. californiana del camp Tiziano Lorenzon (dove incontrato un Ma rimane ilospite nodo relativo addiun palasport Carnera daabbiamo anni in preda a problealtro personaggio di spicco della pallacanestro friulana e non solo, il profesmatiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere in sor Sepulcri) e di con alla nuova allenatrice della Basket School, vistaLuigino di un campionato A2 quella le cui battute iniziali (e ci si augura solo quelle), per Malì Pomilio, in veste però di opinionista di un Mondiale Under 19 femminile l’Apu, avranno luogo a Cividale. Come sempre ci dedichiamo poi ai personaggi e disputato a Udine e Cividale conclusosi con Elisa il trionfo russoche e con il deludente quello di spicco stavolta è la e bella pallavolista Manzano, la nostra Bianundicesimo posto (su 16 squadre) della nazionale azzurra. Non manca comuncamaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una que calcio, diche interpreta la parte del illeone, condall’ampio lungail pausa riflessione, dicestrutturalmente l’atleta friulana, poi deciderà da farsi punto panorama sui dilettanti e con pagineche su le un’Udinese ora significativamente di vista sportivo, vagliando le le offerte perverranno. Chi non vorrebbe più italiana e che anche questo sta riconquistando i tifosi gli addetti seguire l’esempio di Elisa,per staccando la spina per qualchetra mese perericaricarsi? ai lavori quella simpatia venuta un po’ meno nelle precedenti stagioni in cui Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione. si era calata in un ruolo di “legione straniera” messo spesso all’indice e poco produttivo in quanto a risultati. Il Direttore

Edi Fabris Il Direttore Edi Fabris

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FOCUS

Gregorutti: “Erano anni che la Gemonese mi cercava, ma il legame con Tolmezzo era troppo forte”

IL PERSONAGGIO

GREGORUTTI, UN CUORE PER DUE PIAZZE Dopo sette anni ricchi di soddisfazioni, ma conclusi con una dolorosa retrocessione in Promozione in quel di Tolmezzo, l’attaccante bujese fa ritorno alla Gemonese per puntare a centrare la Serie D 06 | 02 08 2017 | TremilaSport+

R

ipetersi sarà l'obiettivo primario della Gemonese di mister Pittilino, capace di togliersi immense soddisfazioni nella passata stagione ma "relegata" ancora in Eccellenza, con il sogno Serie D soltanto accarezzato. Quest'estate il mercato impazza e anche i giallorossi si sono mossi: il giorno prima del suo trentunesimo compleanno, Davide Gregorutti ha salutato il Tolmezzo per tornare a indossare la casacca di Gemona. È lo stesso attaccante a raccontarci aspettative e sogni della nuova, imminente stagione. - Davide, come è nata la trattativa? “Ti dico la verità: sono un bel po' di anni che la Gemonese

stato un legame fortissimo, che nemmeno le aspettative di campionato differenti tra le due società hanno potuto scalfire. Ora chiaramente, per mantenere la categoria, le cose sono cambiate, e la necessità di essere vicino a casa (Buja, ndr) ha influito sulla scelta. Sono contento di questo nuovo inizio, mi sento pronto e voglio ripagare la fiducia”.

a fine stagione mi cerca. Con il Tolmezzo però c'è sempre

- Quanto ha influito mister Pittilino nella scelta? “Il mister ha fatto la sua parte: è anche merito suo se ho scelto questa maglia. È un bravo allenatore e non vedo l'ora di cominciare con lui. Sono molto curioso. Ci sono tutti i presupposti per fare bene e poi Gemona è una piazza davvero bella, dove il calore dei tifosi


FOCUS

si sente. Aspetti non secondari a mio giudizio per fare belle annate”. - Hai due "residenze", possiamo dirlo. Che effetto fa tornare? “Sì, possiamo dirlo e sono fortunato (sorride, ndr). Casa mia è Tolmezzo, ma sono nato a Gemona. Questi due luoghi hanno fatto parte e fanno tutt'ora parte della mia vita. Questa stagione ci sarà qualcosa di diverso per cui lottare: dopo una serie di annate dove l'obiettivo è sempre la salvezza tentare qualcosa di diverso è molto stimolante. Gli ultimi anni non sono stati facili sotto questo punto di vista, perché la lotta per evitare la retrocessione è estenuante e necessita costantemente di nuove motivazioni. Anche per questo sono qui oggi”. - Parlaci dell'anno scorso “Una stagione un po' strana, partita male, finita peggio con la retrocessione. Sono state sbagliate alcune scelte

“L’anno scorso pensavamo di avere i playout già in tasca e abbiamo cestinato un'intera annata” in società e si è pagato a caro prezzo. Al di là dei problemi economici, non si è riuscito a ricostruire una squadra come nelle passate stagioni. Nessuno mi toglie dalla testa però che i valori tecnici fossero di buona qualità”.

- Come te la ricorderai? “Spero di dimenticarla in realtà (ride, ndr). Retrocedere in quel modo, in una partita secca dove sbagli l'approccio, è davvero brutto. Pensavamo di averla già in tasca e abbiamo invece cestinato un'intera annata. Il Tolmezzo ha fatto Eccellenza per 17 anni, una società storica, quindi il colpo è stato durissimo. Ci sono però annate dove gira tutto male: era una di quelle. Non hanno funzionato davvero troppe cose”. - Obiettivo personale per questo campionato? “Non me ne pongo. Prima di tutto voglio star bene fisicamente, provare a non incappare in guai fisici. Allenarmi con costanza sarà la chiave: faccio un lavoro con doppio turno da lunedì a venerdì, quindi negli ultimi anni capitava sempre di allenarmi da solo. Qui a Gemona potrò fare le sessioni di allenamento durante la mattina con altri compagni e questo è sicuramente un aspetto fondamentale per tenere ritmi importanti. Il preparatore ci seguirà nel lavoro e questo conta: da soli per quanta voglia tu possa avere finisci sempre col perdere qualcosa”. - Si può dire che siete tra i favoriti? “Sono scettico perché è sempre difficile ripetersi dopo un'annata spettacolare come quella dell'anno scorso. Certo, abbiamo le carte in regola per fare benissimo, ma fino a febbraio tutto è relativo, è calcio. E poi, non va dimenticato, il mercato deve ancora finire, bisognerà vedere come si rinforzeranno le squadre. Siamo una squadra tosta”. - I compagni? “Conosco quasi tutti. Sono molto legato

con Persello, e anche il ritorno di Zucca è stata una piacevole sorpresa. Alla fine il passaggio qui è stato semplice, non è come entrare in un posto nuovo dove non conosci nessuno”. - Quando inizia la tua stagione? “Il 3 agosto iniziamo la preparazione. Anzi, iniziano, visto che io ora sono in Croazia e rientrerò in quel periodo (ride, ndr). Mi prendo due giorni extra per via di questo viaggio preparato da tempo con la mia ragazza. Ma sono prontissimo per cominciare”. - Chiudiamo con un saluto al Tolmezzo “Se penso ai momenti più belli della carriera penso a Tolmezzo, inevitabile. Quali? Lo spareggio vinto contro il Rivignano o la vittoria con la Triestina con una cornice di tifosi pazzesca. Sono stati sette anni unici. Ringrazio tutti. Un pezzo di cuore è lì”. Luca Feole

TremilaSport+ | 02 08 2017 | 07


CALCIOMERCATO

ECCELLENZA & PROMOZIONE

CHIONS, UNA RAFFICA DI COLPI Con gli arrivi di Dimas Goncalves, Zucchiatti e Carniello la formazione giallocrociata si appresta ad essere una delle candidate ai vertici della classifica di Eccellenza. Intanto Scarsini sceglie Tricesimo

A

ncora un mese abbondante per le formazioni dilettantistiche per mettere a posto gli organici in vista della nuova stagione. Ecco una sintesi delle ultime settimane. In Eccellenza un vero e proprio colpaccio lo ha messo a segno il Tricesimo che si è assicurato le prestazioni di Giulio Scarsini, l’ultimo dei fuoriusciti di un Tolmezzo che spera di riconquistare in un paio di anni l’Eccellenza. Intanto la Gemonese ha trovato l’accordo con il laterale Roberto Guerra. Arriva invece dal calcio a 5 il nuovo rinforzo del Fontanafredda: si tratta dell’ex Pordenone, Andrea Savio. Acquisto utile a rimpolpare il numero dei fuoriquota è quello messo a segno dal Kras, che ha ufficializzato l’ingaggio di Lorenzo Cappiello. Triestino, classe 2000, terzino sinistro di piede mancino, Cappiello arriva dal Donatello. Due volti nuovi in casa Manzanese che si è assicurata il giovane difensore Alessandro Tacoli, ex Cordenons, e il centrocampista Alessandro Paolucci, classe ’86. Sarà un’Union Pasiano all’insegna dei giovanissimi quella che proverà a centrare la salvezza bis in Eccellenza agli ordini di mister Boccalon. Tra i volti nuovi il difensore Marco Pighin e l’attaccante Samuel Attah, oltre al difensore di belle speranze Nicholas Marcuzzo, classe ’98. Chions che invece punta in alto con gli arrivi di Dimas Goncalves in attacco, Cristian Zucchiatti in difesa, Marco Facca, Marco Bertoia, Davide Carniello e Marco Disnan a centrocampo. In Promozione, si sta muovendo parecchio l’Ol3 che ha preso il

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Roberto Guerra passa alla Gemonese, Tortolo e Paravano non si muovono dal SeveglianoFauglis

Giulio Scarsini ha scelto il Tricesimo (Foto Studio Nord)

fantasista classe ’96 Matteo Zuliani; assieme a lui arriva dal Rive d’Arcano anche lo stopper Mattia Franzolini. Molti i nomi dati in partenza: due giovani orange passano al Pordenone: si tratta dell’attaccante Tommaso Del Fabbro, che giocherà con la formazione Under dei Ramarri, e del centrocampista Luca Miani, che andrà a rinforzare la squadra Allievi naoniana. In uscita anche l’attaccante Luca

Degano, passato alla Torreanese, e il giovane portiere Mattia Ciani, che vestirà la maglia del Flaibano. Ancora qualche movimento lo si attende dalla Pro Cervignano dopo l’uscita del giovane attaccante albanese Amateo Koci, ormai sicuro di vestire la casacca del Torviscosa. Ai già arrivati Donda, Sannino e Nardella, si è aggiunto anche l’ex Manzanese, Luca Corrado, anche se al momento deve recuperare da un

Davide Carniello, neoacquisto del Chions

Tommaso Paravano in azione (Foto Alessio Beltrame)

infortunio al ginocchio. Nonostante le molte offerte Alessandro Tortolo e Tommaso Paravano non si muoveranno dal SeveglianoFauglis. Quattro gli ultimi acquisti che si aggiungono a Cimigotto, Sant e Lodolo. Dal Gonars è arrivato l’ex bandiera Lucio Gasparini; dalla Risanese è arrivato il centrocampista Massimo Taviani, mentre dalla Manzanese sono arrivati il classe ’96 Daniele Pecile, e il classe ’97 Enrico Furlani. Ben sette i volti nuovi per il Santamaria neopromosso in Promozione. Dal Gonars sono arrivati Alex Battaia e Alessio Degano, mentre dalla Manzanese sono arrivati Michele Durì ed Emanuele Tomasin. Due i colpi messi a segno in mediana con gli arrivi dalla Juventina di Luca Antonutti ed Emanuel Morsut, mentre dal Flambro è arrivato Eniz Dobrnijic. Pochi cambiamenti in casa Vivai Rauscedo che si è concentrato soprattutto sui fuoriquota, mantenendo l’ossatura della squadra che lo scorso anno ha centrato il salto in Promozione. Tra i giovani spiccano l’attaccante ex Casarsa, Stefan Vutcariorv, il difensore Leonardo Piani, e i centrocampisti Matteo Fornasier, Christian Gaiotto e Francesco D’Andrea.


CALCIOMERCATO

PRIMA & SECONDA CATEGORIA

SEDEGLIANO MERCATO DI LUSSO Oltre a Forabosco e Sedran il direttore sportivo Zanello si è assicurato le prestazioni di Venturini, Francescutti e Ganzini. Il Pagnacco prende Crapiz in difesa, il Ragogna si consola con Ermacora e Melchior

S

ocietà attive per riuscire a dare ai propri tecnici le rose al completo prima del normale rallentamento delle trattative ferragostano. Ecco una panoramica di quanto successo nelle ultime settimane: si è mosso bene il Ragogna che ha trovato l’accordo con i centrocampisti Michele Toppazzini, ex Tolmezzo, e Nicola Marcuzzi, ex Diana. A difendere i pali è arrivato Matteo Pividor dalla Pro Fagagna, mentre in attacco si è già promesso ai collinari Marco Ermacora, anch’egli ex rossonero. Il vuoto lasciato in difesa da Filippo Crapiz, passato al Pagnacco, è stato riempito da Matteo Melchior, che lascia quindi il Rive d’Arcano. Si muovono anche i Grigioneri che dopo aver sondato il terreno con l’Ol3 per il centrocampista Samuele Cucchiaro, e aver portato a termine con successo la trattativa, hanno bussato nuovamente alla porta del team faedese per il difensore Giovanni Berra e per il portiere Riccardo Vazzaz, entrambi classe ‘98. Tre movimenti in uscita dall’Ol3 che si aggiungono ai tre passati alla Reanese, ossia i difensori Daniel Gus e Davide Monino, e il centrocampista Michele Bernardinis, e ai due passati alla Fulgor, ossia il difensore Thomas Beltrame e l’attaccante Simone Sarinella. Per quanto riguarda il Sedegliano ai vari Monti, Moro e Iemma, si sono andati ad aggiungere l’estremo difensore Daniele Sedran

e il difensore Matteo Forabosco, entrambi ex Ragogna. I grandi colpi di mercato rispondono però ai nomi di Daniel Donati, attaccante; Mattia Ganzini, centrocampista dai piedi buoni, ex Codroipo; Lorenzo Venturini, attaccante ex Tre Stelle, e Andrea Francescutti, stopper ex Pro Fagagna. Tornando in collina, è ancora un cantiere aperto il Rive d’Arcano che ha sopperito alle diverse defezioni con gli arrivi di Diego Magarotto, ex Ancona e Tagliamento, Simon Attah, ex Brian e Gabriele Zamparutti, ex SeveglianoFauglis. Ha invece spiazzato tutti il cambio della guardia all’Union Martignacco, con la formazione rossoblù che ha accettato le dimissioni rassegnate per problemi personali da Paolo Barnaba. Il tecnico lascia Martignacco dopo tre stagioni decisamente positive. A sostituirlo sarà Marco Marchina, già allenatore dei Grigioneri. Intanto nella Bassa, il Mariano si rinforza con gli arrivi di Andrea Donda, centrocampista ex Villesse, Valentino Visentin, stopper ex Trivignano, e Gian Marco Romano, portiere ex Sangiorgina. Tre volti nuovi anche in casa Aquileia che prende l’attaccante Francesco Cecon dalla Pro Romans, il centrocampista Alessio Milocco dal Fiumicello, e l’attaccante Igor Lazarevic dalla Terenziana. Trasferendoci nel goriziano, due acquisti in casa Cormonese: si tratta di Andrea Cecotti, attaccante, e Mauro Venturini, estremo difensore, entrambi in arrivo dal Mariano, mentre saluta l’Isonzo il difensore Max Barbato, ormai ad un passo dall’Aquileia. Alla Terenziana Staranzano arrivano quattro nuovi giocatori: si tratta di Luca Veneziano, centrocampista ex Isonzo, Marko Kocic, attaccante ex Sistiana, Omar Plazzi, attaccante ex Azzurra Gorizia, e Nicolò Blaserna, difensore ex Romana. Proprio la Romana, affidata quest’anno a Marco Novati dopo le dimissioni di Maranzana, ha messo a segno quattro colpi importanti ottenendo il sì di Francesco Centrone, attaccante ex Isontina, Fernando Capane, attaccante ex Isonzo, Francesco Marchetti, centrocampista ex Isonzo e Samuele Giglio, terzino in arrivo dall’Eccellenza siciliana.

Il Bearzi non si iscriverà al prossimo campionato di Terza categoria

Nicolò Blaserna, neo acquisto della Terenziana Staranzano

Matteo Cuzzolin, punto di forza dell’Isonzo

Sarà un Pagnacco dalle grandi ambizioni

TremilaSport+ | 02 08 2017 | 09


L'ALTROCALCIO

CAMPIONATO CARNICO

UNA POLTRONA PER DUE La corsa al titolo si è ormai ridotta ad una sfida tra Cavazzo e Villa, entrambe vincenti per 2-0 rispettivamente contro Mobilieri e Ovarese. Sconfitta per il Cedarchis che saluta la lotta allo scudetto 2017

È

una vera e propria corsa a due per il titolo del Campionato Carnico 2017. La capolista Cavazzo e l’inseguitrice Villa hanno infatti fatto il vuoto alle loro spalle, con il Cedarchis ormai staccato di ben 14 e 11 punti. Cavazzo vincente sul campo dei Mobilieri per 2-0 grazie ad una doppietta di Andrea De Barba, andato a segno con un gol per tempo. Stesso risultato, ma in casa, ottenuto dal Villa contro l’Ovarese: entrambe le reti nella ripresa a firma Pochero e Iob. Terza piazza, si diceva, per il Cedarchis, fermato sul 2-1 da un Fus-Ca a caccia di importanti punti salvezza. Adami e Mereur portano al doppio vantaggio gli orange, e a nulla serve il gol di Biondi per i giallorossi. Un tran-

Foto Carnico.it

Sette gol tra Verzegnis e Audax con i padroni di casa che vincono per 4-3 quillo posto di metà classifica è quello che si è assicurato il Trasaghis battendo in casa il Castello per 2-1: immediato vantaggio dei verdi con Bernardinis; raddoppio di Pividori al 21’, poi Gale riduce le distanze per i gemonesi al 27’. Continua la crisi dei campioni in carica del Real IC, sconfitto per 3-2 tra le mura amiche dal Val del Lago. Doppio vantaggio ospite firmato De Cecco, poi Cecconi e Veritti riportano il risultato in parità. Ma passano meno di due minuti dal momento del pari alla rete di Marcon che porta il risultato sul 3-2 definitivo. La sagra del gol è però riservata ai fanalini di coda Verzegni e Audax che danno vita ad un match ricco di colpi di scena, vinto dai

10 | 02 08 2017 | TremilaSport+

La formazione del Cedarchis padroni di casa per 4-3. E’ l’Audax ad andare subito in vantaggio con Coradazzi e a raddoppiare al 22’ con Sala. Poi il Verzegnis si riprende e opera il sorpasso con la doppietta di Ferigo e il gol di Boria. A pochi minuti dal termine ancora Sala porta sul tre pari il match. Tutto sembra portare ad un pareggio, quando in zona cesarini la zampata di Treur vale i tre punti per i padroni di casa, che così possono tornare a sperare. In Seconda categoria potrebbe essere stata la domenica della svolta per quanto riguarda la lotta al titolo. Con il successo otte-

nuto in trasferta nel big match di giornata dal Cercivento contro l’Arta Terme, la capolista si trova ora a +6 sui rivali e sull’Illegiana, a sua volta sconfitta a sorpresa in casa dal Pontebbana. Biancazzurri a segno con Zamarian, ripresi da Agostinis e di nuovo avanti nella ripresa con Della Mea e Silverio. Sconfitta anche per la Folgore che passa per prima in vantaggio sul campo del Velox con Madrau, ma si trova poi ripresa e scavalcata dai gialloblù a segno con Fabiani e Ferigo. Il fanalino di coda Paluzza mastica amaro anche da fermo (per turno di riposo), vista la vittoria del Bordano

La rosa del Cercivento, leader in Seconda

contro l’Amaro per 3-2. Ermacora, Bellina e Ciurdas chiudono i conti in un’oretta di gioco; poi Candotti con una doppietta prova a riaprirla, ma ormai è troppo tardi. Un punto a testa per San Pietro e Nuova Osoppo, a segno con Zilli, per gli ospiti, e Bressan, per i padroni di casa, così come per Edera e Ravascletto che chiudono sul 2-2. In questo caso, però, gli ospiti hanno di che mangiarsi le mani per aver gettato al vento il doppio vantaggio firmato Vezzi-De Crignis. Nel giro di tre minuti, nella ripresa, Fachin con una doppietta ha fissato il risultato in parità.


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CALCIOUDINESE GIOVANILI

QUI PORDENONE

FIORIN: GIOVANI NON SONO COSTO, MA INVESTIMENTO

I

l futuro è dei giovani, a Pordenone lo sanno bene. Denis Fiorin, responsabile del settore giovanile neroverde, ci racconta cosa significa progettare. Perché i giovani "non sono un costo, ma un investimento, sia sociale che per la squadra. Ci si lega al territorio e si costruisce dalle fondamenta". Tante le attività realizzate dal team di Lovisa che con l'inizio della nuova stagione implementerà ulteriormente un percorso di alfabetizzazione motoria all'interno delle scuole del pordenonese. Un'attività che, insomma, non si limita al rettangolo verde. Vi presentiamo l'esercito dei ramarri, quasi 300 (no, Leonida non c'entra…) contando le 24 squadre giovanili, diretto da Fiorin, che questo ruolo lo ricopre con successi ed esperienza da quasi 15 anni. - Ci presenta il vivaio? “Qui la prima squadra è il motore di tutto dopo quanto accaduto negli ultimi anni, ma conta tanto anche lo step precedente. E tutto quello che realizziamo lo dobbiamo al presidente Lovisa, alla proprietà, che crede davvero in questo percorso mettendoci a disposizione tempi, materiale, spazi. Sono 5 le squadre che partecipano ai campionati nazionali per l'attività agonistica: dai 14 anni in su, un troncone importante, sui crismi dei professionisti. L'attività di base è aumentata perché

La formazione dei Piccoli amici

12 | 02 08 2017 | TremilaSport+

nell'ultimo anno e mezzo abbiamo deciso di dare un'impronta forte ai calciatori più piccoli. C'è decadenza per quanto riguarda i settori giovanili italiani e c'è l'illusione che le cose si possano correggere a 18 anni. Nulla di più sbagliato. Bisogna partire dall'inizio a creare una cultura sportiva. Lavorare quando l'età è ancora bassa, quando si può modellare il calciatore giovane”. - Obiettivi? “Vedere prodotti italiani è sempre più difficile, ma non è la nostra priorità. Se lo facciamo, certo, ben venga, ma siamo una socie-

tà del territorio, per la maggior parte friulani. Il nostro scopo è riuscire nell'arco di un po' di anni a sviluppare un certo percorso. Lavoriamo bene, ma per vedere i frutti qui, rispetto a una prima squadra dove con soldi e ottime persone, ci vuole tempo. Noi vogliamo educare, formare. Ci vuole calma”. - E dedizione. “È fondamentale riuscire a dare lo spazio giusto a un ragazzo per la sua corretta crescita. Parliamoci chiaro: arrivare tra i grandi, oggi, è difficile. Le statistiche parlano di 1 ogni 40.000. E non sempre arriva il più bravo, spesso tocca a chi ha più determinazione, a chi è al posto giusto nel momento giusto, e così via. Noi dobbiamo solo pensare per questi motivi a dare tutti gli strumenti possibili, non solo dal punto di vista tecnico, ai ragazzi”. - Una problematica che ha riscontrato in questi ultimi anni? “Sicuramente la più importante è il fatto che le ore dedicate allo sport sono sempre meno. Per questo abbiamo deciso di aumentarle: siamo gli unici in tutto il Triveneto ad avere 4 allenamenti, sul modello dei maggiori club europei. Lo fanno loro, giusto prendere spunto dai migliori.

Fiorin: “Il vivaio lega una società al territorio e ne costruisce le fondamenta”

Il presidente Lovisa In questo modo si compensa ciò che si sta perdendo”. - Le principali differenze fra generazioni invece quali sono? “A scuola non si fa sport ma soprattutto manca quella parte di gioco "in strada" che caratterizzava le vecchie generazioni. Vuoi per la tecnologia, vuoi per la minore sicurezza, ma è una lacuna


UDINESECALCIO GIOVANILI

ha un ruolo fondamentale qui: ci insegna come comportarci, che lavoro fare con le varie classi. Il ragazzino capisce dove migliorare, il mister parla, c'è dialogo. Ennio è eccezionale. Non uso lo psicologo sportivo per risolvere i problemi di casa, ma per formare gli allenatori e i giovani. Come scegliamo i mister? Patentini, corsi, abilità, esperienza, carriera. Quest'anno arriva Simone Motta nei 2005. Tutti seguono un percorso formativo. Non diamo degli schemi, lo fa l'Ajax questo (sorride, ndr), ma il nostro deve essere un calcio propositivo nel senso che volgiamo giocare noi, da dietro, imparare sul campo. Autometterci in difficoltà. Trovarci preparati per il futuro”.

“Non siamo un college o un campo militare ma ci sono delle regole ed è giusto insegnarle” porci. Quando vedo allenatori che vogliono allenare come si faceva 50 anni fa rabbrividisco”.

I giovani Ramarri importante. Ragazzi e genitori hanno apprezzato per questo la nostra decisione di aumentare le ore di allenamento. Non con l'obiettivo di formare il giocatore di calcio, attenzione, ma per compensare queste ore di attività motoria che sono andate perse. Dati alla mano abbiamo avuto un incremento del 40% del tempo dedicato al calcio e in futuro ne raccoglieremo i frutti. Miglioramenti atletici, coordinativi, tecnici. Non dimentichiamo però che deve essere sempre una forma di gioco. La mancanza di attività è un dramma contemporaneo, a partire dall'America, fino all'Europa, dove l'obesità è in forte aumento. Tirando le somme, escluso la partita, arriviamo a 8-9 ore settimanali dove forniamo schemi motori di base e impostiamo una cultura sportiva. Siamo partiti dai più piccoli perché quella è una fase sensibile del percorso di maturazione”.

- E poi? “Il dato più lampante a mio giudizio è che sotto i 5 anni sembra essere completamente cambiato il mondo rispetto a qualche anno fa. Oggi avere una palla, stare all'aperto e giocare non è più la priorità. Oggi, alle prime difficoltà, i giovani tendono a mollare. Magari giochi meno, o sei in difficoltà, e lasci. Questo non è un bene, se si pensa al calcio come metafora della vita. Il momento della difficoltà appare insormontabile. Una volta a casa ti incoraggiavano, oggi non sembra così. Per questo poi c'è e ci sarà difficoltà a rapportarsi con il calcio professionistico: se capita una cosa del genere a 19 anni è la fine. Per chiudere, credo che anche i valori morali siano andati calando. Ma non è vero che i giovani sono più svogliati di una volta, anzi, imparano meglio e più velocemente. E per questo ritengo fondamentale che anche noi addetti ai lavori dobbiamo cambiare il modo di

- Colgo l'assist: parliamo dei mister “Sono la chiave di tutto. Noi abbiamo un'impostazione molto attenta all'educazione: il saluto obbligatorio, chi sbaglia sta fuori, il rispetto verso il mister, gli adulti, gli avversari, i compagni, cose che a scuola stanno calando. Non è un college o un campo militare ma ci sono delle regole ed è giusto insegnarle. Ogni tanto sorrido quando leggo il codice etico delle squadre: una volta non serviva scriverlo. Una volta certe cose si insegnavano a casa. Ogni persona ha un attitudine nel rapportarsi

“A scuola non si fa sport ma soprattutto manca quella parte di gioco "in strada" che c’era una volta” con le varie fasce d'età. Cristante ha un attitudine personale per stare con ragazzi adolescenti e per questo allena la Beretti. Bisogna saper comunicare con le varie categorie. Ennio Martin è il nostro psicologo dello sport che

- È cambiato il rapporto con i genitori? “Sì, perché se le cose sono chiare sin dall'inizio lo si vede in tutti gli ambienti. Poi nel calcio c'è chi riversa una valanga di aspettative per i figli, finendo con il commettere un grosso errore. Per questo cerchiamo di essere chiari con mamme e papà, aiutandoli a comprendere il percorso di cultura sportiva che la tv sta facendo perdere di vista con il finto successo facile. Ci sono almeno tre riunioni all'anno con ogni genitore per far capire che "oggi sei bravo, magari domani no". Quello che si fa qui serve al benessere psicofisico, a farti crescere umanamente e fisicamente. Il campo da calcio si è trasformato purtroppo o per fortuna in un centro educativo fondamentale. E il grazie per quanto ci è permesso fare va alla società, serissima sotto questi punti di vista”. - A Pordenone, insomma, anche i più piccoli sono in ottime mani, possiamo dirlo... “Come mai l'Islanda riesce a avere grandi valori? Perché ha messo strutture a disposizione e dedica tempo, quasi 18 ore alla settimana, al calcio. Ecco che arrivano all'Europeo e fanno una grande figura. Per questo ogni tanto sento dire "Ma il Friuli è piccolo" e mi viene da sorridere. L'Islanda quanto è grande? Noi, a livello di struttura, abbiamo il De Marchi e siamo fortunatissimi. Per quanto riguarda le ore siamo in crescita come spiegato. E credo anche che sì, lo spazio geografico non sia estremamente vasto, ma il fatto che ogni anno 5-6 pezzi pregiati friulani vadano tra i grandi deve essere motivo di orgoglio e deve farci capire che lavorando bene si ottengono bei risultati”. (l.f.)

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A SCUOLA DI CALCIO

“D-ISTRUTTORE DI SCUOLA CALCIO”:

TENERE LONTANO DALLA PORTATA DEI BAMBINI Distruttore o istruttore di Scuola Calcio? A quale categoria appartieni? La professione del coach/formatore di Scuola Calcio è prestigiosa e necessaria. E’ ricca di soddisfazioni, ma al contempo carica di responsabilità. Se si vuole ottenere

calciatori intelligenti è fondamentale che chi si occupa della loro formazione lo sia per primo. Non da un punto di vista “culturale e accademico”, ma operativo e procedurale. Voglio giocatori che non si accontentino del “compitino” e che ricerchino sempre

soluzioni alternative? Io devo pretenderlo anche da me stesso. Come? Sete di sapere e formazione costante. Thomas Sydenham (medico inglese del ‘800) può fornire qualche consiglio a tal proposito.

ISTRUTTORE DI SCUOLA CALCIO: LA TRASMISSIONE RADENTE DELLA PALLA La trasmissione radente della palla da un giocatore all’altro è un elemento tecnico essenziale nel gioco del calcio. Come avviene per altre gestualità tecniche ha caratteristiche ben

definite, è in stretta correlazione con obiettivi e principi di gioco ben precisi ed è facilmente appresa se trattata in una delle fasi sensibili del periodo evolutivo del giovane atleta.

PRIMUM NON NOCERE T. Sydenham, nel lontano 1860, sosteneva il principio “Primum non nocere“; principio erroneamente attribuito a Ippocrate per moltissimo tempo. “Primo non nuocere” è un semplice – ma fondamentale – principio medico, uno di quei principi insegnati nei primi giorni alla Facoltà di Medicina. Esso sta a significare che, nella scelta di una terapia, bisogna innanzitutto non arrecare danno al paziente. Va da sé che tale “massima” possa essere utilizzata in qualsiasi contesto di vita. Ma cosa centra il buon Syden-

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ham con la trasmissione radente? Ora ci arrivo. Il passaggio radente ha proprie caratteristiche meccaniche, tecniche e, volendo, anche estetiche.

Esso deve essere effettuato con l’interno del piede; il medesimo piede calciante ha la caviglia bloccata, con la punta leggermente direzionata verso l’alto. Il piede che poggia sul terreno “guarda” nella direzione dell’obiettivo. La gamba calciante prosegue la sua corsa dopo aver colpito l’attrezzo di gioco. Fortunatamente queste nozioni sono facilmente reperibili e appartengono al “bagaglio tecnico” di quasi tutti gli istruttori di Scuola Calcio. MA: comunicazione e feedback opportuni fanno la differenza, ancora una volta.


A SCUOLA UDINESECALCIO DI CALCIO

“PASSALA BENE”: ATTENZIONE A COSA DICI Il passaggio radente è una trasmissione del pallone tra due giocatori posti a una distanza media di 10/12 metri. Esso “rotola veloce” da un compagno all’altro. Ed è proprio questo il punto chiave. La velocità è un elemento fondamentale: non esistono passaggi “lenti”, in quanto facile preda degli avversari. Durante un allenamento, due “pulcini” eseguono un’esercitazione di trasmissione della palla. Non sono ancora in grado di eseguire tale gesto tecnico al meglio e, saltuariamente, il pallone si perde a lato.

Se il formatore focalizza la sua attenzione sulla poca precisione del gesto, nei passaggi successivi i piccoli calciatori ridurranno la velocità di trasmissione a vantaggio di una maggiore precisione. Ed è esattamente quello che noi non vogliamo: giocatori che trasmettono palloni lenti. Palloni veloci allenano sia chi li trasmette, sia chi li riceve. E, dopo svariate ripetizioni, avremo calciatori in grado di gestire palloni forti e tesi. “Primo non nuocere” o, volendo: “stai

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attento a cosa dici“… Con molta pazienza, tollera l’errore come strumento imprescindibile per lo sviluppo di nuove competenze. D’altro canto “errare humanum est“, ma per oggi basta con il latino

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CALCIOC5

L’INTERVISTA AL TECNICO DEL PER PRATA SI TRATTA DELLA PRIMA AVVENTURA MACCAN, PAOLO BOVOLENTA IN SERIE B: “QUI GRANDE ORGANIZZAZIONE�

FLASH MANZANO E TEIXEIRA ANCORA ASSIEME

FUTSAL MERCATO

Con un comunicato stampa, il Manzano conferma per la quinta stagione (quarta consecutiva) il carioca Teixeira Da Rocha e dopo le conferme di Patti, Zanuttini, Gasich e Duricic e gli arrivi dello sloveno Kusterle dal Tolmino e di Iskender dalla Manzanese calcio a undici, la squadra allenata da Massimo Genna sembra pronta ad un campionato da protagonista.

BURIOLA AL MITI VICINALIS

ARRIVI E PARTENZE

Dopo cinque stagione vissute da protagonista, si separano le strade tra Buriola ed il Pordenone: il laterale classe 1994 ha ottenuto la sua grande occasione, in serie B, con il Miti Vicinalis, squadra veneta che ha terminato al quarto posto lo scorso campionato. Non faranno piĂš parte del team nero-verde Mikla (all'Udine City) e Savio, per quest'ultimo un ritorno al Fontanafredda calcio. Rientrano in squadra invece Foresto e Spadotto, fermi ai box nella passata stagione.

MANZANO E PALMANOVA TENTENNANO

UNDER 19

Non è ancora cosÏ scontata la partecipazione al campionato nazionale Under19 per Palmanova e Manzano, ancora indecisi sulla partecipazione o meno al campionato. La possibilità di utilizzare solo due giocatori fuoriquota ha bloccato parzialmente gli entusiasmi iniziali, ora le due società stanno valutando al meglio gli allestimenti delle due rose per affrontare al meglio la stagione.

“IL FUTSAL RIPARTA DAI VIVAI� Il Maccan Prata alla presentazione in Villa Luppis

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un Paolo Bovolenta desideroso di iniziare quanto prima la nuova avventura con il Maccan Prata in serie B. Una carriera agonistica vissuta tra i pali di Paviese, Percoto, Risanese, Griis, Manzano e Lavariano prima di scoprire negli anni '90 il calcetto per il neo 54enne (3 agosto tanti auguri!!) che sui campetti di Giancarlo Tirindelli a Cussignacco inizia a frequentare il calcio a 5 che lo porta prima a misurarsi come allenatore dei portieri con La Tavernetta e l'Ita Palmanova e poi in prima persona come tecnico: è l'esordiente Santamaria a dargli l'avvio, con una carriera che passa per Manzano (under21) Udinese Futsal, Mediterranea, Carlino, Torriana e Maccan, dove sta per affrontare la sua quarta stagione. - Con quale stato d'animo affronti questa tua prima esperienza a livello nazionale? “Come tutte le persone che praticano sport, l'obiettivo è di migliorarsi anno dopo anno confrontandomi con gli altri, volevo arrivare in serie B e ci sono riuscitoâ€?. - La societĂ si è mossa con acquisti importanti: secondo te si potrĂ ambire a qualcosa di piĂš di una semplice salvezza? “Il presidente Maccan ed il ds Di Rosa hanno lavorato molto bene, e chi mi conosce sa che punto sempre al massimo per poter raccogliere quello che meriteremo sul campo. Il Petrarca Padova farĂ un campiona-

to a se, mentre ci sarĂ sicuramente bagarre per i posti play-off, molte squadre si sono rinforzate noi avremmo la voglia di dire la nostra e ben figurareâ€?. - Il Maccan è cresciuto moltissimo in questi anni, si può ambire ancora piĂš in alto? “La societĂ ha un'ottima organizzazione e struttura, dobbiamo continuare a lavorare sul settore giovanile e in tal maniera potremmo crescere ancoraâ€?. - Da diversi anni alleni in Friuli, quest'anno si parla di solo 12 squadre in serie C1: cosa manca e cosa si può fare per far crescere il movimento? “Con l'esperienza fatta qui a Prata posso solo consigliare di iniziare a sviluppare il settore giovanile, cercando di coinvolgere i genitori. E poi è necessario che le squadre di calcio capiscano che noi non dobbiamo rubare i loro giocatori, il calcio a 5 è uno sport propedeutico per il calcio, che rende piĂš completo un giocatore sotto gli aspetti mentali e tecniciâ€?. - Paolo Bovolenta allenatore chi deve ringraziare? “Non faccio nomi per timore di dimenticare qualcuno, ma il mio ringraziamento va a tutte quelle societĂ che mi hanno accolto nel loro organico, e mi hanno dato molto, sia da parte dei giocatori che da parte delle dirigenze, ogni esperienza mi ha fatto maturare, soprattutto nei momenti negativiâ€?.

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CALCIOUDINESE LA SITUAZIONE

LASAGNA E PEZZELLA I DIVI DELL'ESTATE di IDO CIBISCHINO

I nuovi bianconeri sono piaciuti nel ritiro carinziano. Interessante pure lo svedese Ingelsson. In attesa di scoprire Barak e Nuytinck, applausi anche a Balic

U

na normalità rassicurante, buone sensazioni, tante certezze e qualche riserva. E' un quadro convincente quello che l'Udinese offre di sé a conclusione della fase di preparazione in Carinzia. A parte l'assaggio con i dilettanti regionali, le altre quattro amichevoli contro avversari di valore crescente (due vittorie e altrettanti pareggi, l'ultimo per 1-1 contro i tedeschi dell'Hannover saliti in Bundesliga) hanno svelato una squadra che può finalmente riprendere il cammino virtuoso interrotto con l'uscita di scena di Guidolin, rimpiazzato nelle tre stagioni successive da allena-

l'ultima amichevole per stop precauzionale, ha realizzato 4 reti. Mi ha impressionato il modo in cui Lasagna è andato a bersaglio: con semplicità, con intelligenza, con movimenti essenziali. Assieme alla

della fascia, è uno spettacolo: personalità, mezzi atletici, tempi giusti per l'inserimento, e quel sinistro che manda in mezzo traversoni destabilizzanti. Come fai a tenere in panchina uno così? Mi sa, allora, che

Evidenti i progressi di Perica (bei gol e ancora tanti errori), ma c'è da fidarsi? Il centravanti bosniaco Bajic risposta di Pozzo alle pretese del Napoli e di Pavoletti

ità tecnica su un canovaccio che Del Neri ha tirato dalla sua parte, sul terreno (4-4-2 e varianti) che meglio conosce, sa spiegare e far rendere. Infatti il gioco si snoda fluido, le catene esterne (WidmerDe Paul a destra, Pezzella e Jankto sul fronte opposto) scorrono con naturalezza, integrandosi con i centrocampisti. E ne possiede un bel campionario l'Udinese di quest'anno, con una segnalazione speciale per Balic, apparso maturato e sulla strada per diventare un regista di grana fina: abbandonati i narcisismi giovanili, ora si fa trovare in luce per l'appoggio, imposta di prima, smazza passaggi precisi. Ovvero, qualità, tanta qualità, preziosa an-

Perfetto il primo impatto di Francesco Pezzella con l'Udinese: il terzino si merita la maglia da titolare. Nell'altra foto, Scuffet in una parata a terra.

tori non all'altezza, o meglio poco connessi con la realtà e le problematiche bianconere. E' la continuità tecnica a pagare e Del Neri, tra gli altri pregi, ha avuto quello che gli deriva dal curriculum e dall'autorevolezza, cioè di farsi ascoltare dalla società che l'ha seguito con acquisti mirati e funzionali al suo disegno tattico. Due nomi su tutti, Lasagna e Pezzella, ma pure lo svedese Ingelsson è un bel prospetto, in attesa di scoprire gli altri nuovi, il centrocampista ceco Tonino Barak e il difensore olandese Nuytinck appena arrivato. L'ex Carpi, che non ha giocato

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corsa e alla capacità di lanciarsi in profondità, sono le caratteristiche che ci aveva descritto uno degli osservatori storici dell'Udinese. Rende al meglio - aveva svelato - in un contesto organizzato e lineare, giusto l'alveo che ha costruito Gigi per la sua squadra. Lo aspettano molte partite da titolare se Thereau non alzerà il suo livello di gioco (ce lo auguriamo, ma a 34 anni sarà dura per Cirillo reinventarsi) e se l'ultimo attaccante in arrivo non sarà l'invocato uomo da 20 gol. Quello di Pezzella è un gran colpo. Vedere un ragazzo di 20 anni muoversi in quel modo, padrone

Del Neri dovrà rivedere il progetto di impiegare sull'out sinistro Samir, che si era disimpegnato egregiamente nel ruolo (persino travolgenti percussioni) nonostante la natura di difensore centrale. E probabilmente in mezzo tornerà (a spese di Angella e di Nuytinck, non credo del regista Danilo) se nell'ultimo mese Gino Pozzo continuerà a rifiutare le avances di diversi club che hanno messo gli occhi sul brasiliano. E si ragiona da 10 milioni in su! L'Udinese il grosso l'ha imparato già nella passata stagione, ora si tratta di limare e perfezionare. I vantaggi, appunto, della continu-

che nei calci franchi. Tanto zampillare di gioco e di soluzioni dovrà trovare terminali all'altezza nell'ultima parte del campo. Abbiamo detto di Lasagna, al quale, nella compilation estiva, accostiamo Perica. Ha studiato e si è applicato Stipe, il quale vuole diventare centravanti vero, il centravanti dell'Udinese. E' migliorato, ha segnato bei gol e sbagliato un po' meno del solito, segnali di un percorso in divenire. Ma c'è da fidarsi? Buona parte degli esiti della prossima stagione, tran-tran o vista sull'Europa, passeranno dai


UDINESECALCIO

LASAGNA 4

CAMPAGNA ABBONAMENTI: FINORA 9 MILA TESSERE

Nelle amichevoli carinziane, Kevin Lasagna è andato a bersaglio quattro volte. Può giocare da prima e da seconda punta.

gol dell'uomo più atteso in questi mesi di mercato. Siamo stati buoni profeti nell'anticipare che Pozzo mai avrebbe speso 10 milioni, tanto meno per uno come Pavoletti che, soltanto per forza del nome (Sarri l'ha impiegato pochissimo), pretende quasi due milioni annui d'ingaggio. E infatti se l'affare si farà, arriverà a pelo sulle prime di campionato e con un compromesso che sarà Gino a confezionare, salvaguardando i noti parametri

SQUADRA DA 15 MILA FEDELISSIMI

bianconeri. Il segnale al Napoli e al giocatore è stato mandato forte e chiaro: arriva dalla Turchia, dove si dà per fatto il passaggio all'Udinese, dal Konyaspor, del centravanti Rijad Bajic, ventitreenne nato a Sarajevo, cannoniere della squadra con 17 gol in 32 partite. Nella nazionale bosniaca fa la riserva a Dzeko e se ne valesse la metà (29 le reti del connazionale romanista nella passata stagione) sarebbe già un bel cominciare.

L'obiettivo, non dichiarato epperò nelle speranze, è di arrivare a 15 mila abbonati. Portate a buon fine le due prime fasi della campagna con 9 mila tessere, dalla fase 3 della vendita libera l'Udinese si aspetta un'impennata, anche grazie alle promozioni e a varie iniziative di coinvolgimento in atto nelle comodità del nuovo Friuli. Una crescita che non soltanto superi i numeri dello scorso anno (10.774 fedelissimi) ma che si avvicini alle migliori performances meno lontane. Il riferimento è la stagione 20122013, quando a sottoscrivere l'abbonamento furono 15.175 tifosi, alla fine ripagati dal quinto posto con 66 punti. Gli stessi punti, che però erano valsi il quarto posto e la Champions, della stagione 2010-11, passata alla storia come quella di Alexis Sanchez e dei 29 gol di Di Natale: un'annata cominciata in maniera tiepida, con appena 11.043 abbonati. In mezzo l'Udinese del terzo posto che in agosto aveva invogliato 13.738 sostenitori. Numeri comunque poco intonati al valore e alle imprese di quelle squadre, epperò innalzati nel corso del campionato dalla vendita dei biglietti ai botteghini. I furlans, insomma, vogliono vedere bene prima di spendere. Quella Udinese aveva riferimenti

potenti, se soltanto pensiamo al carisma di Francesco Guidolin, all'implacabile puntualità realizzativa di Totò, alla fedeltà di personaggi come Pinzi o Domizzi. L'Udinese odierna arriva da quattro campionati stiracchiati e, ceduto il figlio adottivo Felipe, di elemento trainante si può parlare soltanto per Gigi Del Neri, che da friulano sta giocando bene le carte della comunicazione. La squadra dà poco e i personaggi più coinvolgenti, anziché i vecchi e taciturni Danilo e Thereau, sono i giovani, in primis il simpaticone Perica e il volitivo Jankto, più ovviamente Simone Scuffet, che da Remanzacco e dintorni si porterà dietro allo stadio un bel gruppetto di supporter personali. Altre piazze si scaldano al classico “colpo” a effetto. Qui nessuno insegue sogni impossibili, ben sapendo che di colpi si può anche morire e, quindi, tutti allineati e coperti sulla linea della società, che investe nella qualità dei giovani: il piacere sta nel vederli crescere e affermarsi. L'impressione è che più di qualche maturazione importante sia in atto e che basterebbe indovinare l'uomo giusto in attacco per realizzare un piccolo capolavoro di squadra. Ma bisogna spendere e allora torniamo al punto di partenza. (i.c.)

di Biancamaria Gonano

LATISANA, 45 ANNI D'AMORE BIANCONERO Il club ha una storia che risale al giugno del 1972, quando i tifosi Tullio Paron, Domenico Turchet e Attilio Chittaro decisero di fondare il sodalizio socio-sportivo. Passarono dei mesi e il 13 febbraio 1973 l’idea dei tre fondatori si concretizzò al “Bar Odeon” di Viale della Stazione , davanti all’allora presidente dell’Udinese Calcio, Brunello. Nel 1987 venne realizzato da Mario Ambrosio un gagliardetto con una simbologia particolare: oltre ai colori sociali era presente la cifra romana XIII ad indicare il tredicesimo club dedicato

all’Udinese e il meridiano che passa per Latisana, longitudinale al fiume Tagliamento. Il presidente Valentino Martinello ci racconta le abitudini del sodalizio alla vigilia dell’inizio della

nuova stagione sportiva: “I nostri soci sono 135 e le trasferte non sono un motivo di particolare interesse per questioni logistiche e perché, visto che la maggioranza dei soci è anziana, le partite vengono viste perlopiù in televisione. Gli abbonati sono abbastanza numerosi e sono sparsi nei vari settori dello stadio ma si muovono molto in autonomia dal club. Organizziamo comunque gite annue turistico- culturali molto apprezzate. A fine anno offriamo la consueta bicchierata presso la nostra sede e non manca

mai la cena di fine campionato con comici locali. L’Udinese rappresenta una regione e per il popolo friulano è un amore unico, indescrivibile. Personalmente ho fiducia nella squadra e se si dovesse completare l’organico con una punta centrale e altri importanti tasselli, potremmo assistere ad un campionato molto interessante. Lo stadio è un gioiello, anche se dovrebbe essere completato esternamente ai lati dell’arco e con la copertura della facciata posteriore, oltre che internamente”.

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SIDICEVA...

si diceva...

L’ARTE CHE CELEBRA I PUGNI

Nel 2011 Villa Savorgnan di Lestans ospitò una mostra pittorica celebrativa dei pugili Carnera e Musina, con anche una raffinata pubblicazione delle opere di quattro artisti friulani

L

a boxe è da sempre uno sport che ha ispirato l’arte, con cinema e letteratura in prima linea, ma pure i pittori hanno spesso tratto ispirazione dal pugilato e un esempio ne è stato anche sei anni fa la mostra dei friulani Ivana Burello, Franco Dugo, Ennio Malisan e Raffaele Zannier, ospitata a Villa Savorgnan di Lestans nell’ambito delle periodiche celebrazioni del mito di Primo Carnera, che per l’occasione venne accomunato

al boxeur goriziano Luigi Musina. Opere di elevatissima qualità, così come la pubblicazione stessa edi-

disciplina da essi praticata, considerata rude ma in realtà intrisa di buoni sentimenti. Uomini-contro sul ring, tesi a vincere ma anche a considerare l’avversario non come il saccone su cui scaricare la propria potenza e foga ma soprattutto come un uomo da rispettare, a prescindere dalla violenza con cui necessariamente si dovrà affrontare. Emblematici, al proposito, alcuni versi con cui Giacomo Buliani apre la pubblicazione: “…Lì colpirò, ma non

Noi sapremo che ci avremo provato a trasformare la rabbia in energia, la forza in gesto, l’istinto in atto sportivo.

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ta da Selekta, che trasmettono l’amore per quei personaggi epici e contemporaneamente per la

ICONA Nella foto grande, Primo Carnera, il gigante di Sequals. Qui sopra, la copertina della pubblicazione.


SIDICEVA...

sarà vittoria; così la chiama il pubblico. Noi sapremo che ci avremo provato a trasformare la rabbia in energia, la forza in gesto, l’istinto in atto sportivo. Avremo vinto solo così, cambiando l’uomo in atleta”.

Uomini-contro sul ring, tesi a vincere ma anche a considerare l’avversario come un uomo da rispettare IMMAGINI Entrano nell’anima di chi le guarda le rappresentazioni pittoriche di Ivana Burello, figlia d’arte per parte di madre, che nel raffigurare i due pugili, come sottolinea il giudizio critico, “indaga con felice stupore e sofferta ricerca il rapporto con il lettore-fruitore, stimolando complicità e compartecipazione. E sempre mantenendo indistinto il confine fra realtà e sogno, corporalità e spiritualità”. Più diretta la raffigurazione del goriziano, nato in Slovenia, Franco Dugo, con il ritratto ad attraversare tutta la sua produzione. Ed ecco un Carnera in posa con la cintura di campione del mondo o insieme ad altri con il lungo impermeabile allacciato in vita, stile Humphrey Bogart anni ’40, e ancora un non identificato boxeur di colore, sorridente e a braccia conserte, a rappresentare quella che fu per molti anche una scelta di vita determinata da precarie condizioni economiche. Il friulano di Bertiolo Ennio Malisan, diplomato al “Sello” di Udine, è invece un esperto di illustrazione editoriale, pur nella poliedricità della sua opera, e in Arte & Pugni compaiono sue rappresentazioni della boxe di interessante originalità, dalle corde nude e crude del quadrato, ai guantoni appesi alle stesse, dai piedi calzati del pugile al ring dalle

ARTISTI E SPORT Nelle immagini, dall'alto in basso e da sinistra a destra, la boxe vista da Raffale Zannier, Ennio Malisan, Franco Dugo e Ivana Burello.

bianche corde immerso nell’oscurità, visto prima o dopo i match, senza essere vivente ad animarlo. Infine Raffaele Zannier, di Pinzano al Tagliamento, figurativo di ispirazione e talento, in continuo contatto con le avanguardie europee, che soprattutto a matita e carboncino rappresentò la noble art e i suoi protagonisti nella mostra di Lestans del 2011, con tratti solo apparentemente essenziali e di grande fascino. Una pubblicazione in sostanza, Arte & Ring, da mantenere bene in vista nella personale biblioteca di chi la possiede. E.F.

TremilaSport+ | 02 08 2017 | 21


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COME ERAVAMO, IN QUEL QUARTIERE E’ la rivisitazione, nostalgica ma senza lacrime, del microcosmo di un quartiere udinese a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, quella che Alessandro Cittolini Morassutti effettua nel suo libro “Via Isonzo interno 10” (Aviani & Aviani Editori, euro 15), opera prima di scorrevole lettura e scritta con piglio goliardico. Periodo, quello rievocato dall’autore, dichiaratamente amante della musica e dei motori, che ripropone un’esistenza fatta sostanzialmente di piccole cose, quando la tecnologia non aveva ancora preso il sopravvento sui rapporti umani, in una città che Renzo Valente, ai suoi tempi, aveva definito “un paese col tram” e che sostanzialmente, negli anni descritti da Morassutti, tram a parte, aveva mantenuto la medesima connotazione. Il quartiere descritto è quello, non lontano dalla chiesa delle Grazie, che si dipana da via Caccia lungo via Bernardinis, all’inizio della quale, appunto, viveva l’autore con la sua famiglia (genitori, amatissima nonna e un fratello minore), che assume un ruolo preponderante nello sviluppo del racconto. Così come importante è il ruolo delle amicizie di quartiere, con il gruppo di ragazzini perennemente impegnati in accanite partite di calcio in un cortiletto tra le case, in giochi con le biglie e con i tappi di bottiglia trasformati in ciclisti in gara su piste ricavate nella ghiaia e in giri in bicicletta appena fuori zona, lungo la roggia di via Planis, con la sensazione di essersi spinti in posti lontani e talvolta proibiti. “Sono passati più di sessant’anni – è l’incipit della narrazione – eppure il ricordo è ancora lucido, freschissimo, luminoso, come fosse trascorso un tempo limitato…Ricordi gioiosi, di felicità appagante, come solo un bambino può provare…Giornate piene di sole e giornate fredde e nevose, e la primavera e l’autunno di quelli veri…e poi gli amici, tanti amici, compagni di scuola alle elementari “Ippolito Nievo”, la mattina in classe e il pomeriggio, dopo gli inderogabili compiti, in piazzetta”. Parole che fanno bene al cuore soprattutto di chi quel tempo l’ha vissuto e che saranno proprie, un domani, anche delle nuove generazioni, con il “fanciullino” di Giovanni Pascoli sempre vivo nell’anima. E.F.

LISA SCOTTOLINE

FALSE IDENTITÀ TIME CRIME

A Central Valley la vita scorre lenta e serena come al solito, o almeno questo è ciò che sembra. Paul, Mindy e Evan Kostis sono appena tornati dalla vacanza alle Cayman, Susan Sematov, dopo la morte del marito, continua a prendersi cura di Raz e Ryan, e Heather Larkin dedica ogni sua attenzione all’amato figlio Jordan... Niente, insomma, sembra destabilizzare la tranquilla quotidianità degli abitanti della piccola città, finché l’arrivo di un nuovo insegnante, Chris Brennan, non sconvolge completamente le loro esistenze. Sulla carta Chris sembra essere impeccabile, le sue referenze sono ottime, ma ogni cosa che lo riguarda non è che una colossale bugia e i suoi progetti sono tutt’altro che buoni.

S.K. TREMAYNE

IL BAMBINO BUGIARDO GARZANTI

Rachel si trasferisce in Cornovaglia nella tenuta del suo novello sposo: un ricco e affascinante vedovo. Ancora non riesce a credere alla piega che ha preso la sua vita: ora vive in una splendida villa affacciata sul mare, insieme al suo principe azzurro e al figlio di lui, Jamie. Ma quella che sembra una favola, ben presto si trasforma in un incubo. Perché le premonizioni del piccolo Jamie turbano Rachel più di quanto lei sia disposta ad ammettere. E quando un giorno il bambino le annuncia: “Tu morirai il giorno di Natale”, nella sua mente cominciano ad affiorare atroci dubbi: com’è morta la prima moglie di David? E perché il suo corpo non è mai stato ritrovato? Il Natale si avvicina e per Rachel inizia una corsa contro il tempo...

L’ANGOLO DELLA

LETTURA C.L. TAYLOR

LA RAGAZZA IN FUGA LONGANESI

Sovrappensiero, Jo Blackmore accetta senza problemi la richiesta di una donna che la ferma per chiederle un passaggio in macchina. Rimpiangerà quasi subito la sua gentilezza. La sconosciuta, infatti, la chiama per nome, conosce suo marito Max e ha con sé un guanto che sembra identico a uno di quelli della sua piccola Elise, la figlia di soli due anni. Ma nulla può preparare Jo a quello che sta per accadere. Una velata minaccia si trasforma improvvisamente in un vero incubo e la polizia, i servizi sociali e perfino suo marito le voltano le spalle e iniziano a sospettare di lei. Nessuno le crede quando dice che Elise è in pericolo. Ma lei sa che rimane un solo modo ormai per proteggere sua figlia. La fuga.

GREGORIO PALTRINIERI

IL PESO DELL’ACQUA MONDADORI

Il peso dell’acqua è la storia nascosta dietro la medaglia olimpica di Gregorio Paltrinieri. Racconta della sfida tra un bambino e suo padre, ripercorre un’avventura lunga quindici anni fatta di sacrifici e passione, di disciplina e severi maestri. E intenerisce svelando una dolce storia d’amore che ha avuto la forza di trasformare un luogo di fatica e impegno in un castello incantato. Soprattutto, racconta di un’amicizia tanto inaspettata quanto importante che ha aiutato Greg a vincere qualcosa che luccica ben più dell’oro. Perché una medaglia ha sempre due facce e la storia di Greg insegna che non è quella che luccica di più a contare veramente. È quella nascosta. Perché vale nella vita. Non solo nello sport.

MASSIMO COTTO

ROCK THERAPY MARSILIO

Massimo Cotto racconta in questo libro 333 canzoni attraverso storie, aneddoti, meraviglie, segreti e ricordi personali. Non solo un compendio delle tracce fondamentali del nostro rock quotidiano, ma un atlante emozionale, un mosaico di suoni, parole e sensazioni che scaturiscono dagli ascolti. Ci sono canzoni per tutte le stagioni e altre che vanno gustate solo in determinati momenti della giornata o a seconda dell’umore: canzoni per l’inverno, la primavera, l’estate o l’autunno, canzoni da ascoltare in macchina o in cuffia; canzoni per combattere la nostalgia (o affogarci dentro), da cantare a perdifiato, da ballar...Mille spunti per creare una playlist adatta a ogni sentimento.

TremilaSport+ | 02 08 2017 | 23


BASKET

CON I GIOVANI Luigino Sepulcri sul parquet con le nuove leve

MI CHIAMAVANO TORQUEMADA

Concluso per scelta di vita il lavoro nei club, il professor Luigino Sepulcri si dedica oggi al centro di recupero e di valutazione funzionale per atleti

di EDI FABRIS

A

i tempi della Snaidero era stato soprannominato Torquemada, un nomignolo che nulla aveva a che fare con il tristemente noto inquisitore spagnolo del ‘400 ma che foneticamente richiamava il suo “torchiare” i giocatori durante la preparazione atletica. Oggi il professor Luigino

Sepulcri ha cambiato strada, dedicandosi al centro di recupero e di valutazione funzionale per atleti, il Medicos, di cui è titolare a Udine, anche se il basket gli è rimasto nel sangue, tanto da essere stato il coach dello Stellini nel recente torneo studentesco dedicato a Ezio Cernich e da accettare l’invito di Tiziano Lorenzon a tenere una

lezione sulla crescita del giocatore, nella palestra di Laipacco, nell’ambito dello Stay by city camp dell’ex lungo dell’Apu e della nazionale. MOTIVAZIONI “Questione di stimoli – il “prof ” spiega la sua scelta di vita - . Ho fatto parte dello staff di molte grandi squadre e della nazionale e ad un certo punto mi sono chiesto che cosa avrei potuto

Nel 2010 ho scelto d'imboccare una nuova strada e senza pentirmene+

SUPERCOPPIA Sepulcri in palestra con Tiziano Lorenzon e i ragazzi del suo camp

24 | 02 08 2017 | TremilaSport+

aspettarmi di più dal punto di vista del mio percorso nella pallacanestro. Così, nel 2010, pur di fronte a proposte molto interessanti, anche dalla Russia, alla possibilità di guadagnare di più ho preferito l’imboccare un’altra strada e non me ne sono pentito”. Ama lavo-

rare soprattutto con i giovani, il professor Sepulcri, e lo ammette apertamente, e ai giovani cestisti, durante la sua lezione al camp, ha detto: “Nella pallacanestro moderna è indispensabile abbinare l’attività fisica a quella mentale e la preparazione atletica diventa dunque fondamentale. Il basket di trent’anni fa era più lento, oggi invece è necessario agire in una frazione di secondo. Le medaglie passate, poi, non fanno risultato ed è necessario perciò voltare pagina partita dopo partita”. E lui la pagina l’ha girata, dedicandosi appunto alla preparazione fisica e al recupero degli atleti di diverse discipline: “Un lavoro individualizzato – spiega – che crea un rapporto personale con l’atleta che arricchisce anche me stesso. Ho infatti imparato molte cose dai ragazzi che ho seguito, da Belinelli a Ginobili ai “nostri” Bettarini e Cantarello. Ed è degli ultimi tre che conservo un ricordo speciale soprattutto dal punto di vista umano. Oggi lavoro appunto non solo nel basket e preparo fra gli altri il giovane campione di sci Emanuele Buzzi. In verità non tutti quelli che ho seguito mi hanno lasciato un segno positivo ma meglio lasciar perdere…”.


BASKET MONDIALI UNDER 19

POCHI ACUTI AZZURRE DA RETROVIA

L'esultanza russa dopo la vittoria sugli Stati Uniti.

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opo un ininterrotto dominio che durava dal 2005 e per sei edizioni consecutive, le giovani Under 19 statunitensi si sono dovute accontentare del secondo gradino del podio, cedendo lo scettro mondiale alle pari età della Federazione Russa al termine di un’equilibratissima finale dagli antichi sapori, conclusasi con il punteggio di 86-82 a favore delle rosse, che così hanno vendicato anche la sconfitta casalinga di due anni fa, quando il torneo si era tenuto a Chekhov. La dodicesima edizione della manifestazione iridata, che è andata in scena dal 22 al 30 luglio tra Udine e Cividale del Friuli, dava la possibilità a tutti gli appassionati friulani di assistere a ben 56 incontri tra le migliori 16 nazionali femminili Under 19 e di godersi diverse gare molto combattute e le prodezze dei migliori giovani prospetti mondiali. A consuntivo, nel contesto di un’organizzazione che si è svolta senza intoppi e che ha permesso di testare in maniera positiva le funzionalità del rinnovato PalaCarnera, l’occasione è stata colta a metà. Se sul versante udinese le gare hanno avuto infatti un’adeguata cornice di pubblico, e non solo quando giocava la nazionale italiana, sul fronte ducale invece, alla conferma delle buone potenzialità del palazzetto di via Perusini ad ospitare eventi di alto livello, non è seguita la partecipazione del pubblico locale, che ha praticamente ignorato l’evento e ha lasciato le tribune della struttura a puro appannaggio delle comitive al seguito delle varie nazionali. Un’occasione persa, probabilmente orari lavorativi e periodo feriale non avranno aiutato, ma ci resta l’impressione che l’evento non

abbia goduto di un efficace comunicazione nell’ambiente cividalese. L'OPINIONE Sul versante squisitamente tecnico abbiamo chiesto a Malì Pomilio, neo allenatrice della Libertas Basket School di Udine, un parere complessivo su quanto si è potuto vedere: “E’ stato un torneo che ha messo ancora una volta in evidenza il netto divario tecnico e agonistico esistente tra le nazioni tradizionalmente più avanzate, Usa e Russia su tutte, e il resto del gruppo, dove purtroppo l’undicesimo posto finale delle nostre ragazze ben rappresenta l’attuale posizionamento del basket giovanile di casa nostra". Detto questo – analizza ancora la Pomilio – la vittoria finale delle russe è meritata, grazie alla presenza di giocatrici di chiaro talento e che già fanno parte della nazionale senior, come Maria Vadeeva, mvp del Torneo, e Raissa Musina, ma anche probabilmente al fatto che la Russia è arrivata alla finale in un crescendo di prestazioni e di partite combattute, mentre le americane avevano compiuto un percorso molto più agevole, che è ipotizzabile non abbia giovato nel momento in cui la differenza, oltre che i valori tecnici, la fa chi ha più “sangue negli occhi”. Per concludere, l’analisi delle altre: "Mi sono piaciute le prestazioni del Giappone, quarto posto finale e rivelazione del torneo, del Canada, medaglia di bronzo, e della guardia americana Kennedy Carter, autrice di 31 punti nella finale, record americano assoluto di categoria. Un'atleta, questa, che a mio parere potrebbe già giocare nel campionato italiano senior in squadre del livello di Schio, Ragusa o Lucca, tanto per citarne solo alcune". Giuseppe Passoni

GIOVANI PERSONAGGI

SARA WINERMAN, CALIFORNIA GIRL La vedi allenarsi e giocare nella palestra di Laipacco e capisci che non ha niente da invidiare ai giovani colleghi maschi per stile, dinamismo e capacità difensive e balistiche: Sara Winerman (qui nel corso della nostra intervista), sedicenne brunetta dall’espressione vispa e dai lunghi capelli raccolti a coda di cavallo, dalla natia California approda ogni anno a Terzo d’Aquileia in visita alla nonna materna e non sapendo rinunciare all’amato basket si è iscritta via internet al camp di Tiziano Lorenzon, unica femmina in mezzo a molti coetanei. Parla un discreto italiano ed è così che si racconta, asciugandosi la fronte madida di sudore al termine di un’ora d’intensa preparazione: “Vivo a Newbury Park, non lontano da Los Angeles, e gioco da guardia con l’Alt Elite e con il mio Istituto, appunto

il Newbury Park, durante l’anno scolastico. Sono qui in Italia fino al 9 agosto e occupare il mio tempo anche praticando lo sport che più amo mi è sembrata la cosa migliore da fare”. Acquisiti i primi rudimenti dal padre, ex giocatore, Sara, che ha una sorella più piccola, evidenzia appieno i fondamentali della scuola americana ma esprime un giudizio lusinghiero sui giovani cestisti italiani: “Qui ognuno sa fare un po’ di tutto, è insomma un all around, mentre da noi si viene cresciuti da specialisti, bravi in una determinata espressione di gioco ma non sempre a tutto tondo”. Ed è questo un periodo in cui Sara ha potuto anche seguire da vicino i campionali mondiali femminili Under 19 che si stanno disputando a Udine e Cividale: “Si, ho visto molte partite, soprattutto quelle della nazionale Usa, nella quale gioca anche una mia amica, Kayla Overbeck. Mi sto divertendo”. E.F.

TremilaSport+ | 02 08 2017 | 25


CORSA IN MONTAGNA

23 LUGLIO 2017 • ZORDAN E CUNICO CONQUI Accoppiata vicentina sui 30,2 chilometri nel cuore dell’altopiano al confine tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone. Allo stesso Zordan e alla Serafini i titoli veneti assoluti di trail. Matteo Redolfi e Sara Cremonese vincono la 21 km. Oltre 5000 partecipanti nel complesso della quattro prove organizzate dal Running Team Conegliano Accoppiata vicentina nel cuore dell’altopiano. Andrea Zordan e Maurizia Cunico hanno vinto la gara sui 30,2 km che oggi, per la prima volta, ha arricchito il cartellone della Cansiglio Run. Zordan, 34enne di Chiampo, tesserato per l’Atletica Vicentina, è giunto al traguardo in 1h57’12”, staccando di quasi sei minuti il veneziano della Dolomiti Belluno, Filippo Barizza (2h03’08”). Terzo il friulano Giovanni Iommi (Gp Livenza), arrivato al traguardo in 2h08’03”. “Ho sofferto sulla prima salita, arrivata dopo pochi chilometri – ha detto Zordan, che ha anche vinto il titolo veneto assoluto di trail - ma mi sono ripreso quasi subito e al 12° chilometro ho staccato tutti. Una gara bellissima, su un percorso straordinario: il Cansiglio è stata una bellissima scoperta”. Monologo anche al femminile con Maurizia Cunico (Atl. Palzola), vicentina di Thiene, specialista della maratona, che ha chiuso in 2h17’21”. Argento per la trevigiana Silvia Serafini (Tornado Team) che, con il secondo posto in 2h20’40”, si è pure aggiudicata il titolo veneto assoluto di trail. Bronzo per Anna Zilio (Vicenza Marathon) in 2h23’35”. Il pordenonese Matteo Redolfi (Atletica Aviano) e la trevigiana Sara Cremonese (Atl. Mogliano) hanno vinto la prova sui 21 chilometri. Ben 5.200 gli iscritti nel complesso delle quattro prove (30,2, 21, 12,1 e 4,5 chilometri). Una grande festa del running, che ha coinvolto tantissimi appassionati, richiamati sull’altopiano dalla possibilità di correre in un ambiente naturale di grande fascino. Applausi anche alla società organizzatrice, il Running Team Conegliano, che quest’anno ha parzialmente modificato i percorsi di gara, collocati all’incrocio tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone, incontrando il favore dei runners. Con queste premesse la Cansiglio Run non può che crescere. Appuntamento al 2018. CLASSIFICHE. 30,2 KM. Uomini: 1. Andrea Zordan (Atl. Vicentina) 1h57’12”, 2. Filippo Barizza (Atl. Dolomiti) 2h03’08”, 3. Giovanni Iommi (Gp Livenza) 2h08’03”, 4. Silvano Frattino (Montanaia Racing) 2h12’51”, 5. Gianni Zuodar 2h13’11”, 6. Denis Mariotto (Atl. Santa Lucia di Piave) 2h14’49”, 7. Giacomo Falcier (Aggredire) 2h16’40”, 8. Giorgio Vanzetto (Amatori Atl. Chirignago) 2h19’24”, 9. Fabio Sarto (Gp Avis Taglio di Po) 2h20’11”, 10. Andrea Mardegan (Atl. Quinto Mastella) 26 | 02 08 2017 | TremilaSport+

2h20’22”. Campionato regionale. Assoluto: 1. Andrea Zordan (Atl. Vicentina) 1h57’12”. Master. SM35: 1. Filippo Barizza (Atl. Dolomiti) 2h03’08”. SM40: 1. Denis Mariotto (Atl. Santa Lucia di Piave) 2h14’49”. SM45: 1. Claudio Negri (Essetre Running) 2h39’07”. SM50: 1. Davide Penzo (Running Club Venezia) 2h28’53”. SM55: 1. Danilo De Conti (Gs Mercuryus) 2h31’02”. SM60: 1. Leandro Girotto (Asd Corritreviso) 2h45’50”. SM65: 1. Maurizio Bortoluzzi (Sc Alpago) 2h29’36”. Donne: 1. Maurizia Cunico (Atl. Palzola) 2h17’21”, 2. Silvia Serafini (Tornado Team) 2h20’40”, 3. Anna Zilio (Vicenza Marathon) 2h23’35”, 4. Fabiola Giudici (Athletic Club Apicilia) 2h28’54”, 5. Chiara Marcato (Lib. Sanp) 2h36’18”, 6. Roberta

Balcon (Gs La Piave 2000) 2h37’00”, 7. Alionka Kornjienko (Atl. Buja) 2h37’58”, 8. Gioia Scarpa (Biotekna Marcon) 2h38’58”, 9. Silvia Bazzana (Asd Fo’ di Pe) 2h48’57”, 10. Monica Breda 2h51’19”. Campionato regionale. Assoluto: 1. Silvia Serafini (Tornado Team) 2h20’40”. Master. SF40: 1. Roberta Balcon (Gs La Piave 2000 BL) 2h37’00”. SF45: 1. Gioia Scarpa (Atl. Biotekna Marcon) 2h38’58”. SF50: 1. Maria Michelis (Amici di Lutrano TV) 2h58’27”. SF55: 1. Vally Finotto (Brema Running Team) 2h58’35”. SF60: 1. Michela Maso (Scuola di Maratona Vittorio Veneto) 3h17’05”. 21 KM. Uomini: 1. Matteo Redolfi (Atl. Aviano) 1h29’58”, 2. Andrea De Martin 1h31’29”, 3. Claudio Cavalli (VVF Venezia) 1h33’41”, 4.

Michael Frank (LCA Hochschwab) 1h36’30”, 5. Christian Strazzullo 1h36’55”, 6. Andrea Manzo 1h37’05”, 7. Filippo Dabalà (Running Team Mestre) 1h37’10”, 8. Daris Citron 1h37’12”, 9. Enrico Bertoni 1h37’40”, 10. Luigi Corrocher (Running Team San Fior) 1h37’54”. Donne: 1. Sara Cremonese (Atl. Mogliano) 1h42’23”, 2. Marta Santamaria (Atl. Brugnera Friulintagli) 1h43’59”, 3. Augusta Serci (Atl. Mogliano) 1h47’24”, 4. Ilaria Gurini 1h50’52”, 5. Anna Gratton (Atl. Leone San Marco) 1h53’02”, 6. Eszter Koren 1h54’50”, 7. Monica Bortoluzzi (Sc Alpago) 1h55’02”, 8. Michaela Bortoluzzi (Sc Alpago) 1h55’02”, 9. Lorena Antonietta Di Vito 1h55’47”, 10. Irene Palazzi (Atl. San Martino Coop Casarsa) 1h57’16”.


Foto Keepsporting

ISTANO LA CANSIGLIO RUN

TremilaSport+ | 02 08 2017 | 27


PALLAVOLO CALCIOUDINESE

Ho capito di non essere da A1 e ho preferito così ritornare nel mio porto sicuro

TORNO SUI MIEI PASSI

Lara Caravello dopo una stagione in A2 a Soverato, in Calabria, ha deciso di ritornare alla Libertas Martignacco, in B1, dove ha riavuto i gradi di capitana

A

Porcia la realtPartita un anno fa per la Calabria con dentro una debordante voglia di nuove esperienze, Lara Caravello è ritornata all’ovile, in quella Libertas Martignacco nella quale ha pure riavuto i gradi di capitana. “Me li ha conferiti personalmente, riaccogliendomi, il

presidente Ceccarelli ed è stato un gesto che mi ha fatto molto piacere”, dice la ventitreenne schiacciatrice friulana, ritornata per sua stessa ammissione ad uno stile di vita a lei più confacente e che non le è stato proprio in un profondo Sud nel quale ha trovato comunque un ambiente 28 | 02 08 2017 | TremilaSport+

caldo e amichevole: “Volevo fare l’esperienza della A2 e ho accettato la chance di Soverato, una piazza in provincia di Catanzaro che vive di pallavolo e che ha messo sempre noi giocatrici nelle migliori condizioni, fuori e dentro il campo. Ma per una del nord la Calabria è molto lontana e quando sentivo il desiderio di un rientro in famiglia non potevo ovviamente realizzarlo, perché fino in Friuli ci sono 14 ore d’auto. Oltre a questo, ogni nostra trasferta era faticosissima, con aerei da prendere e quant’altro, e nel tempo libero non avevo niente da fare, perché priva di una macchina e in loco senza qualcosa d’interessante da poter seguire. Insomma un impegno che ad un certo punto non mi sono sentita di continuare. E nella pallavolo non ci sono gli introiti economici che, come nel calcio, possono convincere un atleta a fare dei sacrifici”. ESPERIENZA POSITIVA Ma niente rimpianti, assicura Lara: “E’ stata comunque un’esperienza che mi ha accresciuto perché mi sono messa alla prova lontano da casa, compren-

CAPITANA Diplomata al Malignani di Udine, Lara Caravello ha scelto lo scorso anno di tentare l'esperienza di A2, rientrando però per scelta alla base, di nuovo capitana.

dendo così quali siano i reali valori che intendo perseguire. Oltre a questo, ho capito di non essere giocatrice di A1 e che la A2 poteva costituire il mio massimo obiettivo, quindi ho accantonato certe aspirazioni di diventare una campionessa di livello assoluto. Altre l’hanno capito, scegliendo però una vita itinerante, da una società all’altra, senza un traguardo particolare: io no, adesso ho ritrovato la mia giusta dimensione, giocando in B1 e lavorando nell’azienda del presidente”. Una decisione, la sua, garantisce Lara, della quale il presidente di Soverato, Antonio Matozzo, ha preso atto senza fare drammi: “Ero stata riconfermata ma ormai avevo assunto la mia decisione e lui ha capito. Ci siamo lasciati, insomma in ottimi rapporti. Anche altre hanno fatto come me e la stessa Zennari, romana, mi ha seguito a Martignacco, ma, ripeto, non perché la società ci avesse trattato male, tutt’altro, ma perché lo stesso stile di vita del sud, sostanzialmente più disorganizzato del nostro, non faceva per noi, pur essendo circondate da molto affetto da parte della gente. E adesso si ricomincia daccapo”. Edi Fabris


° 44

GIRO CICLISTICO INTERNAZIONALE

DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

DAL 2 AL 6 AGOSTO 2017

LUOGHI » PERCORSI » ALTIMETRIE Con il patrocinio di:

Provincia di Gorizia

Provincia di Pordenone


EQUITAZIONE

UN UOMO CHIAMATO CAVALLO

Di Aonedis di San Daniele, a soli sedici anni Luca Cozzo è un esperto di equitazione e vincitore di molti concorsi e anche nel suo futuro si vede impegnato nel mondo dei cavalli di BIANCAMARIA GONANO

E

siste una località in comune di San Daniele del Friuli che si chiama Aonedis, savoneles par furlan. Un borgo verde e silenzioso proprio dietro la statale dei prosciuttifici. Chi vive nella zona si sente immediatamente pervaso da quella lentezza d’altri tempi. Quasi alla fine dell’abitato, si può trovare un maneggio molto conosciuto con un nome che trae in inganno: LA 104, che però non richiama per nulla la città degli angeli californiana ma indica Località Aonedis, numero civico 104. Eppure la sensazione di essere immersi in un mondo americano c’è eccome, con un’arena all’aperto, un’arena coperta, alcuni paddock e una scuderia con la possibiltà di lezioni di Monta Western con istruttori qualificati (CONI – FITE TrecAnte), dei corsi avanzati con professionisti

del settore, passeggiate a cavallo, raduni equestri, centri estivi per bambini in età scolare. Un mondo a parte in mezzo alla campagna friulana. PROTAGONISTA Qui è nato e cresciuto Luca Cozzo, il figlio dei proprietari, stella dell’equitazione di soli sedici anni a cui il nostro giornale aveva dedicato un po' d'attenzione già sei anni fa quando vinse il suo primo titolo italiano a dieci anni e fu premiato in piazza Duomo a San Daniele. Il giovane cavaliere friulano ha fatto da allora tanta strada, partecipando in rappresentanza del Team Italia, ai Campionati Mondiali Youth, una specie di giochi della gioventù mondiale organizzati dall’American Paint Horse Association. Sedici paesi, 14 squadre, 50 cavalli e 62 concorrenti si sono sfidati a Kreuth, in Germania nell'agosto 2016. Il friulano, il più giovane tra gli azzurri in gara, si è piazzato secon-

SHOWMAN

La passione me l'hanno trasmessa i miei genitori e già a quattro mesi ero salito a cavallo con mia madre 30 | 02 08 2017 | TremilaSport+

Matteo Sala, uno dei coach più vincenti al mondo, nel 2016 scelse Luca Cozzo (nella foto) per partecipare agli Youth World Games in Germania, inserendolo, per presenza e carisma, nella categoria Showmanship.

do nella sua disciplina (Showmanship), alle spalle di una fortissima amazzone americana, portando sul podio anche la squadra italiana, composta da altri due ragazzi friulani, confermando la nostra regione tra le più forti in Italia nelle discipline western. Il nostro Paese ha conquistato l’argento, alle spalle dell’inarrivabile nazionale americana e davanti alle ragazze canadesi. Luca oggi è un adolescente piuttosto timido ma con molta voglia di raccontarsi: “Non sono arrivato al mondo dell’equitazione per mia volontà ma ci sono nato dentro - esordisce - . La passione me l’hanno trasmessa i miei genitori e già a quattro mesi sono salito a cavallo con mia madre. Sono cresciuto accarezzando i cavalli, stando con loro tutto il giorno e attendendo la sera per dargli da mangiare. Un giorno, quando avevo quattro anni, mio padre mi portò in un maneggio a Buja e mi fece provare il volteggio in un gruppo di bambini molto più grandi. Mi dissero che avevo una dimestichezza che mancava agli altri di dieci anni. Poi, dopo poco tempo, ho provato un esercizio a longhina e già galoppavo ma improvvisamente sono caduto e volato sul muro. Ho avuto tanta paura e addirittura pensavano che fossi morto. Per tre anni non ho voluto più salire a cavallo per lo spavento preso ma poi degli amici mi hanno


EQUITAZIONE

chiesto di sellare un cavallo e montarlo. Da lì non ci sono più metaforicamente sceso!". AL MANEGGIO "Ho iniziato a fare lezioni al maneggio con mio padre e nel 2009 abbiamo aperto ai nostri clienti la possibilità di disputare delle gare - continua Luca - . Ho esordito con il cavallo Melody nel 2009 e da subito nel settore performance praticavo Horsemanship, una metodologia basata sulla gestione naturale del cavallo, un piccolo percorso che attribuisce un punteggio sia a cavallo che a cavaliere: all’epoca il Friuli era la regione con più iscritti in Italia, poi le cose sono cambiate e altri hanno imboccato altre strade, mentre noi siamo rimasti nella Federazione. Qualche tempo dopo ho iniziato a praticare con il cavallo di mio padre il Pleasure, una categoria di solo passo e trotto compresa nell’ambito delle performance nella quale si giudica solo il cavallo e i suoi movimenti. Nel 2011 vinsi quasi tutte le tappe del Campionato regionale e mi classificai per il Campionato italiano dove arrivai primo con l’Horsemanship e terzo con il Pleasure, montando il cavallo Dressed in a Jaguar". REINING Nel 2013 i genitori gli regalarono una cavalla da Reining, figlia di One Gun, uno dei più famosi stalloni in Italia: "E' una disciplina dressage molto tecnica con giri e volteggi - spiega Luca - : mi avvicinai a questa pratica e nel 2014 partecipai a un AVCR che comprendeva Associazioni Reining del Veneto e del Friuli e ottenni un Green Level di 69,5 quando 70 rappresenta il gesto pulito: fu un’esperienza bellissima perché mi distinsi ottenendo uno dei Top score of the day nonostante gareggiassi con

adulti di oltre trent’anni e vinsi la prima fibbia che porto sempre con me con orgoglio, è un po' come l’anello dell’NBA. Qualche mese dopo la cavalla si ruppe nel camion lo zoccolo tornando a casa da una gara e dovette stare ferma sei mesi: in seguito capimmo che soffriva di claustrofobia e che non poteva stare chiusa a lungo per essere trasportata. Nel frattempo ho gareggiato con il nostro vecchio cavallo Dressed in a Jaguar vincendo in tutte tre le discipline. Nel 2015 ho partecipato allo Jesolo Summer Show portando in extremis la cavalla che non era guarita del tutto: se nella prima gara abbiamo dominato, nella categoria open ho sbagliato nel rollback e mi sono giocato

Alla fine vinse l'americana e io mi piazzai al secondo posto

la vittoria. Ricordo un tifo enorme con molta gente che aveva affollato il recinto". TITOLO REGIONALE Nel 2016 vinse il titolo regionale di Reining e due tappe in Veneto. "Il 18 maggio gareggiai al Salone del cavallo americano a Cremona, chiamato dalla nazionale italiana - racconta il giovane campione - : decisi di parteciparvi per curiosità e per divertirmi e perché non avevo mai gareggiato in una fiera. A fine luglio dello scorso anno andai al primo ritrovo della nazionale nel maneggio del coach Matteo Sala, uno dei trainer più vincenti al mondo, il quale mi scelse per partecipare agli Youth World Games in Germania. Eravamo quattro italiani, tre friulani e un veneto e per la prima volta la nostra nazione vi prendeva parte. Mi affidò la specialità Showmanship perché mi disse che avevo una buona presenza e carisma. Il 28 agosto 2016 dopo 8 ore in strada, arrivai con la mia famiglia in questo meraviglioso contesto internazionale, occasione di scambio e interazione fra giovani, e conobbi il team americano, quello tedesco e olandese e nacque una grande amicizia, ci accolsero in modo spontaneo e festoso". CAVALLA FRANCESE "Mi affidarono, attraverso un’estrazione, una cavalla francese di 18 anni che avevo notato nei giorni precedenti - ricorda - Avevo solo mezz’ora di tempo per provarla e il padrone arrivò in ritardo, per cui ebbi solo pochi minuti. Abbiamo provato il percorso e siamo entrati subito in feeling. La sera prima della gara non ero ansioso; è mia abitudine infatti essere sempre tranquillo, dote che ho acquisito da padre che mi ha insegnato a visualizzare il percorso con il mio subconscio. Il giorno della gara, gli spalti all’arena erano pieni di gente di tutte le nazioni, con bandiere e parrucche. Fui l’ultimo del team Italia ad entrare con il coach: super concentrato come un automa, non sentivo più nulla, il cervello e il corpo andavano da soli. C’era un tifo enorme, feci un percorso a forma di Z e sbavai un po' in uno stop del cavallo. Alle premiazioni, rimasti solo noi due al vertice della classifica, io e l’americana ci siamo abbracciati attendendo il responso: alla fine vinse lei e io mi piazzai al secondo posto: una medaglia d’argento che mai avrei immaginato, ad un solo punto dall’invincibile America, è qualcosa di straordinario!". Fra le lacrime e la commozione, la giornata si concluse con la sfilata delle nazioni, ripropone Luca: "I giorni seguenti ci dedicammo

MOMENTI DI GLORIA Nelle foto, il giovanissimo campione friulano in alcuni caratteristici atteggiamenti e, sopra, al termine degli Youth World Games in Germania

un po' al turismo prima di rientrare a casa dove al maneggio organizzarono una festa a sorpresa”. Il ragazzo è molto serio e posato mentre racconta la sua giovane, incredibile carriera. La sua scuola - inizierà il terzo anno dell’Istituto Agrario a Spilimbergo - gli ha attribuito un bonus per meriti sportivi e si è dimostrata molto collaborativa e tollerante tenendo conto del peso del suo duplice impegno: “Non sono molto amante dello studio, lo faccio perché devo, - ammette - ma spingendo la mia mente avanti di qualche anno, mi vedo laureato in veterinaria e al lavoro con i cavalli. Attualmente trascorro sei o sette ore al giorno in scuderia a montare, guardare, sistemare, parlare con i cavalli. Sono timido e determinato ma con i cavalli ho un rapporto speciale: dicono che sembro un pittore su cavallo perché sono delicato ed entro in empatia immediatamente con l'animale, dopo pochi minuti. I miei amici a volte si arrabbiano perché sto poco con loro e vengono a trovarmi dopo la scuola. Attualmente sto accudendo un puledro e seguendo la cavalla che non poteva più gareggiare per diventare mamma”. Davvero un piccolo angolo di paradiso al maneggio di Luca che ha conquistato con il suo volto anche una rivista di settore che in copertina lo ritrae come esempio dei Youth World Games di quest’anno.

TremilaSport+ | 02 08 2017 | 31


ATLETICA

I TRE AMULETI DI GIADA La Andreutti, dopo il buon Europeo Under 23 in Polonia nel lancio del disco e la fresca laurea in Scienze motorie, valuta il proprio presente e un futuro dalle variegate possibilità di EDI FABRIS

F

resca di laurea triennale in Scienze motorie, Giada Andreutti pensa al presente ma anche molto seriamente al futuro. “Innanzitutto dovrò valutare se proseguire o meno il mio percorso di studi – anticipa la ventiduenne discobola sandanielese del Malignani - , e oltre a questo, nelle mie intenzioni, c’è il desiderio di for-

FOTOGENICA Un bel primo piano dell'atleta sandanielese dai molti propositi per il futuro marmi presto una famiglia e avere dei figli. Professionalmente, mi piacerebbe dedicarmi all’insegnamento ma c’è pure la possibilità, peraltro non ancora verificatasi, di accedere ad un gruppo sportivo militare. Vedremo.”. Intanto Giada si gode la doppia soddisfazione dell’alloro universitario ottenuto all’ateneo gemonese con una tesi sul suo pane quotidiano, il lancio del disco (“Dove ho esposto pure una mia invenzione relativa ad una partenza particolare per aumentare la velocità dell’attrezzo”, sottolinea), e del buon campionato europeo Under 23

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disputato in Polonia, dov’è entrata in finale centrando al primo tentativo un ottimo 53,90, piazzandosi poi undicesima all’atto conclusivo. “Al mio primo Europeo, due anni fa a Tallinn, avevo in pratica fatto solo presenza ed esperienza e stavolta avrei voluto fare molto meglio, anche se l’obiettivo principe era quello di andare in finale – considera – . Ma dopo averla centrata, con tanta adrenalina in corpo, la notte precedente non sono riuscita ad addormentarmi prima delle tre del mattino, recuperando poi con un pisolino pomeridiano, ma mi sentivo comunque scarica e il mio allenatore, Adriano Coos, mi ha detto al proposito che dopo le molte gare disputate durante la stagione, e con in testa anche la tesi di laurea, ero come un telecomando dalla batteria scarica che riprende a funzionare se lo sbatti un po’ ma al quale devi necessariamente cambiare le pile”. I TALISMANI La testa, si sa, significa molto nelle prestazioni di qualsiasi tipo e Giada, al proposito, ottiene un aiuto dai tre talismani che porta sempre con sé ad un braccio: “Non sono scaramantica, o comunque lo sono quel tanto che basta, come per ogni sportivo – precisa - , e quando gareggio, ma anche nella vita di tutti i giorni, porto sempre con me un orologio sportivo di mio fratello, un bracciale regalatomi dai ragazzi che alleno a S.Daniele in una pista nell’ambito delle scuole medie e un altro, acquistato in Tunisia, di particolare significato spirituale. Raffigura la mano di Fatima ed è uno stimolo a trasformare ansia e sensazioni negative in positività. Anche grazie al loro supporto spirituale ho

IN PEDANA Giada Andreutti in azione sulla pedana degli Europei e, sotto, esultante dopo aver ottenuto la finale nello stadio polacco

gareggiato con la consapevolezza e la forza di volontà di centrare la finale e ci sono riuscita. Anche lì ci ho messo l’anima ma senza ripetere l’exploit del giorno precedente, forse anche perché per la prima volta disputavo in azzurro due gare consecutive, questione di esperienza”. ESPERIENZA Quella che, garantisce, le servirà in futuro in tali occasioni: “Dovrò cioè accedere alla finale senza offrire in fase di qualificazione il 100% per poi ritrovarmi scarica. Sarà necessario insomma dosare sforzo fisico e adrenalina per ottenere alla fine un risultato migliore”. E dal prossimo gennaio nuova categoria. “Uscirò dall’Under per passare tra i senior – spiega – e questo significherà un minor numero di gare da disputare. Il mio personale è di 55,70 e dovrò provare a centrare il minimo per qualificarmi agli Europei di Berlino del prossimo anno, quello che avevo ottenuto a Castiglione delle Stiviere con un 56,78 che venne certificato nullo per una questione di millimetri”. E molta importanza, ne è convinta, avrà sotto questo aspetto il ruolo del

Non sono scaramantica, solo quel tanto che basta suo allenatore, Adriano Coos: “Ormai mi conosce bene, sa come trattarmi e stimolarmi, fra noi c’è molto feeling. Lui è rigoroso, io determinata, aperta, sensibile e sincera, c’intendiamo”. Un futuro prossimo che Giada, e lei lo ribadisce, intende predisporre senza lasciare nulla caso: “La mia laurea in Scienze motorie offre molte possibilità di lavoro ma mi piacerebbe perfezionarmi con la magistrale, che mi abiliterebbe all’insegnamento, o con un master sul nutrizionismo, che mi costringerebbe però a spostarmi fuori regione. Scelte di vita che dovrò valutare e attuare con oculatezza”.


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ASSOCIAZIONE CICLISTICA

Dilettantistica Valvasone

7 1 0 2 o t s o g A enica 6

dom

22

°

Giro della Provincia di Pordenone

gara nazionale categoria donne Open

17° Memorial Ligido Zilli “Stella di Bronzo CONI”

PARTENZA ore 14.00 San Vito al Tagliamento (Z.I. Ponte Rosso) ARRIVO ore 15.50 Viale della Rimembranza San Martino al T. TremilaSport+ | 02 08 2017 | 33


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA RUNNING

LA POLISPORTIVA MONTEREALE FA TRIS La pioggia della notte e del primo mattino non ha fermato i 137 corridori ai nastri di partenza della gara organizzata dal settore atletica della Polisportiva Montereale Libertas per il 30 luglio

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE ■ Tripletta della Polisportiva Montereale Libertas sul podio maschile e doppietta su quello femminile della Corsa in Montagna Val De La Roja, valida come Campionato Provinciale individuale e di Società di Corsa in Montagna 2017, che si è svolta domenica 30 luglio a Montereale Valcellina. Primo a tagliare il traguardo è stato infatti Federico Pivetta ap-

TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI !

VITTORIE PER FEDERICO PIVETTA E FRANZISKA KASPAROVA, NUOVI CAMPIONI REGIONALI pena incoronato campione regionale a Tramonti ed ora anche campione provinciale, che ha terminato il percorso di 8,300km in 41’27” netti. Appena dietro di lui, il compagno di squadra Giacomo

BASKET

De Biasio, con 41’54”; e terzo sul Max De Biasio con 43’57”. Fra le donne, è Frantiska Kasparova (Atletica Dolce Nordest) a prevalere sulle altre con il tempo di 39’52” sui 6,400km di gara. Subito dietro sono le donne della squadra di casa a farsi valere, con Samantha Pizziconi (40’39”) e Sara Ferraro a ruota (40’57”). I master over 55, che hanno seguito lo stesso percorso delle donne, trovano i loro capofila in Guerrino Battistella con 34’33” (Edilmarket Sandrin), Danilo Gava con 36’10” (GP Livenza Sacile) e Luciano Romano 36’22” (Polisportiva Montereale). La Polisportiva Montereale, che ha anche impeccabilmente organizzato l’evento in concomitanza della 45a Fiesta del la Mont del

Gruppo Talpa di Grizzo, con la bellezza di tre titoli provinciali di categoria, Sara Ferraro (SF); Samantha Pizziconi (SF35) e Jessica Alzetta (SF40), si aggiudica il titolo provinciale di società per le donne. Il secondo posto va all’Atletica Aviano e il terzo al GP Livenza Sacile. I maschi della Polisportiva Montereale, invece, pur piazzando 4 campioni provinciali, Giacomo De Biasio (SM), Giovanni Tramontina (SM35), Max De Biasio (SM40) e Federico Pivetta (SM45), hanno dovuto cedere il passo, sia pure per pochi punti, alla corazzata Edilmarket Sandrin, che domina la classifica maschile di società. Terza classificata la San Martino Coop Casarsa.

JUDO

LIBERTAS SAN DANIELE: ECCO BARAZZUTTI

TRE PODI PER VILLANOVA A FAEDIS

■La Libertas Pallacanestro San Daniele aggiunge un tassello al roster e ingaggia il play Riccardo Barazzutti. L’esterno, classe 1988, dopo un anno di inattività, causato da un problema alla spalla, si aggrega al gruppo allenato dal confermato coach Enrico Sinone. Nella stagione 2015/2016 Barazzutti ha difeso i colori di Tarcento, in C Gold, realizzando 6.7 punti a partita e contribuendo

Tutti e tre sul podio i giovani judoka della Polisportiva Villanova Libertas che hanno partecipato al 10° Trofeo Faedis, secondo appuntamento del Circuito Estivo di Judo Libertas 2017. Un’unica gara persa non ferma il determinato Matteo Visentini che riesce a vincerne altre tre guadagnando la medaglia d’oro nella categoria Cadetti. D’argento invece Samuel Serodine, che fra gli Esordienti B cede il passo ad un incontro ma riesce a vincerne altri due, salendo sul secondo gradino del podio. Accanto a lui sul terzo gradino c’è Riccardo Pasut, che nella stessa categoria riesce a pareggiare i conti con un incontro dall’esito positivo e uno negativo, ottenendo una splendida medaglia di bronzo. Il torneo, nato per tenere allenati gli atleti agonisti anche durante la pausa

a tanti successi della formazione tarcentina. Barazzutti affiancherà capitan Pellarini nel ruolo di playmaker, formando una delle coppie più forti della prossima serie C Silver. Nuovo innesto anche nello staff tecnico: alle figure del capo allenatore Enrico Sinone, dell’assistente Marco Milan e del fisioterapista Alberto Sandrini, si aggiunge, nel ruolo di preparatore atletico, Stefano Parisotto.

estiva, in vista delle gare ufficiali che ricominceranno in autunno, ha trovato spazio nell’articolato programma del Green Volley – Sport & Live Music di Faedis. E se il buongiorno si vede dal mattino, per la Polisportiva Villanova si prospetta una stagione assolutamente sensazionale.

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UDINESECALCIO

ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA VOLLEY

LIBERTAS TRIESTE: RIGETTATA LA DOMANDA PER LA A2 Dopo il Consiglio di Amministrazione della Lega Pallavolo Serie A Femminile, anche il Giudice di Lega e la Corte di Appello Federale hanno rigettato la domanda di iscrizione del sodalizio giuliano al prossima A2 femminile

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE

■ È stata decisiva la decisione della corte Federale d’Appello della Fipav, ultimo grado di giudizio a cui la Libertas Trieste ha deciso di fare ricorso per mantenere vivo il sogno di poter prendere parte nella prossima stagione al campionato italiano di serie A2.

TIREL: “ABBIAMO TUTTE LE CARTE IN REGOLA E SIAMO PRONTI A RICORRERE CON RINNOVATA FIDUCIA”

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“Per una serie di circostanze legate a sfortunate coincidenze e ritardi burocratici non ascrivibili alla nostra volontà – avevano spiegato

il Presidente Marco Cocolo e il Dg Marino Tirel della Libertas Trieste prima della decisione della Corte di Appello – non è stata ratificata l’iscrizione della Libertas Trieste al campionato di serie A2, ma pur delusi, in quanto molto fiduciosi e speranzosi in un esito favorevole vista la bontà del progetto presentato in Lega che aveva attratto l’attenzione di importanti sponsor

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e ottenuto l’appoggio della massime Istituzioni Regionali e Locali, non vogliamo ancora arrenderci e pertanto presenteremo ricorso alla corte Federale d’Appello della Fipav, confidando in questa sede nell’accoglimento della nostra istanza. Eravamo consapevoli delle difficoltà oggettive a sovvertire il primo grado di giudizio, nel poco tempo a disposizione per provvedere alle integrazio-

ni richieste atte a sanare le criticità contestate, ma ora abbiamo tutte le carte in regola e siamo pronti a ricorrere con rinnovata fiducia in un favorevole verdetto finale“. Purtroppo la Corte di Appello Federale della FIPAV, in data 31 luglio, ha comunicato di aver accettato il ricorso presentato dalla VolAlto Caserta e di avere rigettato quello della Libertas Trieste.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA PATTINAGGIO

TROFEO PURLILIUM: NUMERI DA RECORD Gli organizzatori hanno fronteggiato gli imprevisti rendendo la giornata indimenticabile per gli oltre 200 atleti presenti e riuscendo ad allestire anche una gara fuori programma dedicata agli Juniores Maschi ■ Grande soddisfazione in casa del Pattinaggio Corsa Libertas Porcia che ha organizzato con successo a Piancavallo il 7° Trofeo Purlilium, 6a tappa del Gran Prix Giovani, il circuito interregionale di gare in cui si danno battaglia i migliori atleti del Nord Est. Complice il camp del guru del pattinaggio Paolo Marcelloni terminato il giorno prima della gara, accanto ai pattinatori del nord est, erano

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LE FRECCE AZZURRE DI PORCIA HANNO CONQUISTATO TRE ORI, UN ARGENTO E UN BRONZO presenti anche rappresentanze dall’Emilia Romagna, dalla Lombardia, e persino dalla Repubblica Ceca. Anche i cuccioli dai 4 ai 7 anni che hanno sfilato in pista prima della pausa pranzo erano più del doppio di quanto preventivato. La manifestazione è stata molto apprezzata anche dal presidente regionale FISR Maurizio Zorni, che, eletto solo da pochi mesi a capo della federazione e occupatosi sempre di pattinaggio artistico, si

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è innamorato a prima vista di questo sport: «È la prima gara di pattinaggio corsa che vedo dal vivo e posso dire che è nato un amore. Il comitato regionale è determinato a promuoverlo e sostenerlo sempre di più». Anche l’assessore allo sport del comune di Porcia Martina Zanetti era presente all’evento ed ha ribadito: «L’amministrazione comunale sottolinea la vicinanza e l’appoggio a queste lodevoli iniziative. Anche Porcia ha una struttura coperta di cui può essere orgogliosa, ma quando le manifestazioni crescono è giusto che siano accolte in un posto di maggior pregio come Piancavallo. Ed è altrettanto giusto per noi accompagnarle anche quando escono dai confini comunali». Forte la rappresentanza delle istituzioni all’evento, che ha ospitato anche la consigliera regionale Chiara Da Giau: «La regione sostiene con grande piacere queste iniziative che mettono insieme i giovani, uniscono il territorio regionale e lo aprono anche a chi viene da fuori regione o addirittura da oltre i confini italiani come quest’anno. È il modo migliore per valorizzare le nostre risorse, perché la ricchezza Alexia Sisani

Aurora Sisani

di uno diventa la ricchezza di tutti». Ma le soddisfazioni sono arrivate anche dal punto di vista squisitamente sportivo. Le Frecce Azzurre hanno dato grande prova di sé conquistando tre ori, un argento e un bronzo. Doppia medaglia d’oro per Aurora Sisani (Esordienti 2), che primeggia senza difficoltà sia nella gara breve di 2 giri, sia in quella lunga di 10 giri. Un oro e un bronzo per Alexia Sisani (Allievi) che chiude con una spaccata da manuale i 3 giri in linea conquistando il primo posto, e lotta come una leonessa fra le migliori fondiste del nord est nella 18 giri in linea. Parte in seconda fila recuperando posizioni ad ogni tornata riuscendo a raggiungere con grinta la terza

posizione, un soffio indietro alla seconda, e il primo posto nella classifica combinata. Conquista il secondo posto Matteo Diana (Giovanissimi 1) nella gara breve ed un grandioso 4° piazzamento in quella lunga da 4 giri, che gli garantiscono un bronzo nella classifica combinata. Inesorabile il miglioramento di Sara Diana (Ragazze). La giovane, che ha indossato i pattini solo pochi mesi fa, si confronta con determinazione con atlete che hanno alle spalle anni di esperienza in più di lei, ma per la prima volta a Piancavallo riesce ad entrare in finale in una tappa GPG. Un ottimo 8° posto per lei nella 14 giri in linea. Il 13° nella 3 giri.

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UDINESECALCIO

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DUE RINFORZI PER LA LIBERTAS MARTIGNACCO Due nuovi arrivi sono andati ad ampliare la rosa dell’Itas Città Fiera: si tratta della centrale Linda Martinuzzo, trevigiana classe ’92, e della schiacciatrice Allison Beltrame, di Turriaco classe ’98 ■ Con l’ingresso dell’esperta Linda Martinuzzo, che reca in dote un ricco palmares, la Libertas Martignacco ha annunciato di aver completato il ruolo dei centrali; dal 2007 al 2010 questa atleta ha giocato in A1 a Conegliano per poi ritornarvi, dopo una breve parentesi in B1 a Belluno, nel 2011 e successivamente ha disputato quattro

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CECCARELLI: “CON LE ATLETE GIÀ IN PRECEDENZA ANNUNCIATE L’OSSATURA DELLA SQUADRA È GIÀ BEN DEFINITA” campionati in A2 dal 2012 al 2015 con le Società Volley Matera, Crovegli, Soverato e Caserta ed è ritornata in A1 l’anno dopo a Firenze con la Società Bisonte; la scorsa stagione è stata in B1 a Cutrofiano.

che di alto livello, ingredienti fondamentali per effettuare un campionato ricco di soddisfazioni. “La decisione di questa importante atleta con la preferenza accordataci – ha rilevato la Società friulana – premia la qualità, la sportività, la lealtà, la correttezza e il rispetto che caratterizzano da sempre la Polisportiva Libertas Martignacco e ne costituiscono il principio fondante ed il fine ultimo“. Grazie ad un accordo con il Chions Fiume Veneto – ha inoltre fatto sapere la Società di Martignacco – arriva in prestito Allison Beltrame, che dopo Fiumicello ha giocato nella compagine di B2 dal 2014 e ne è stata capitano la passata stagione. Si tratta della prima volta che un’atleta dal Chions Fiume Veneto approda a Martignacco. La giovane schiacciatrice ha già una lunga teoria di successi nelle formazioni giovanili e delle grandi capacità, dimostrate con la Friultex, che saranno ora impiegate per rafforzare lo schieramento del tecnico Marco Gazzotti. “Con le atlete già in precedenza annunciate – ha rilevato il presidente Bernardino Ceccarelli – l’ossatura della squadra è già ben definita e già nei prossimi giorni proprio il coach Gazzotti s’incontrerà con la Società assieme ai preparatori atletici Tarantini e Zanuttigh e al fisioterapista Luca Fontanini”. La Società ha ricordato infine di avere già incontrato Luigi Schiavon con il quale ha definito le modalità per iniziare gli allenamenti, coinvolgendo tutto il settore giovanile, di cui egli è responsabile. Valutato l’elenco delle atlete, Schiavon si è detto certo di poter lavorare per portare, prima possibile, atlete del vivaio in prima squadra.

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Allison Beltrame

Linda Martinuzzo

La Martinuzzo era stata richiesta da più Società di A2, ma alla fine ha scelto Martignacco,

dopo essersi informata, convinta di trovare l’ambiente, l’organizzazione e le capacità tecni-

BREVETTI BLSD

I CORSI PER GLI AFFILIATI LIBERTAS ■ Niente più proroghe. Il decreto Balduzzi che prevede l’obbligatorietà della presenza di un defibrillatore e di almeno una persona abilitata

ad usarlo in tutti gli incontri sportivi è entrato in vigore il 1° luglio 2017. La Libertas, sempre in prima fila nella formazione dei suoi tesserati, quanto nella tempestività per l’adeguamento alle normative vigenti, ha organizzato con propri istruttori diversi corsi di formazione per il brevetto BLSD ed ha rilasciato decine e decine di attestati regolarmente riconosciuti dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal 118. I corsi della durata di 5 ore partono al raggiungimento di massimo 6 iscritti, in regola con il tesseramento Libertas e afferenti a società affiliate, al costo di soli 50,00€. In base alle disponibilità degli allievi, si svolgono corsi dalle ore 18.00 in poi o anche di sabato. Un ulteriore vantaggio per le associazioni affiliate Libertas. Per maggiori informazioni, contattare il numero 348 85 12 402.

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