n°14 TremilaSport 15 07 2015

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TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

14|15

15|07|2015

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

E SE Colantuono FOSSE CONDANNATO?

BASKET U20

AZZURRINI, MEZZA DELUSIONE pag 30

pag 20

TENNIS

IL DOPPIO SALTO DEL TC TRIESTINO pag 40

LORENZO BERLASSO

Prima che allenatore, è stato giocatore, tra le altre, anche di Pozzuolo e Cormonese.

TEMPO DI

RISCATTO , All interno MERCEDES AMG GT

FORD VIGNALE Una Mondeo d’antologia

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MOTORI una racing potentissima

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n 0.7 | luglio

G Federmoto FVG

2015

UN BESTSELLER

NO DAL CUORE ITALIA

IL SUPPLEMENTO TREMILA MOTORI DI LUGLIO

L'ALLENATORE LORENZO BERLASSO A CODROIPO PER RINASCERE PAG 12



SOMMARIO

12

14|15

15 | 0 7 | 2 0 1 5

20

20-21 UDINESE

6 SERIE D

CALCIO

8-9 ECCELLENZA

10 PROMOZIONE

12-13 PRIMA CATEGORIA

14 SECONDA CATEGORIA

15 TERZA CATEGORIA

16-17 CARNICO

18 CALCIO A 5

30-33 BASKET 36-37 VOLLEY 40-41 TENNIS

25

42-44 ALTRI SPORT

RUBRICHE

Le belle di Tremila Sport: Simona Alessio

22-23 AMARCORD 25-28 L E BELLE DI TREMILASPORT

24 NONSOLOSPORT

46-47 MONDO LIBERTAS 48-53 GLI ITINERARI DI TREMILASPORT

30

GIACOMO ZILLI Il lungo udinese è stato tra i più positivi in un'Italia U20 sostanzialmente deludente. TremilaSport+ | 15 07 2015 | 03


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EDITORIALE

TUTTO

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FRIULI

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magazine

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15|07|2015

w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m

E SE Colantuono FOSSE CONDANNATO?

BASKET U20

AZZURRINI, MEZZA DELUSIONE pag 30

pag 20

TENNIS

IL DOPPIO SALTO DEL TC TRIESTINO

LORENZO BERLASSO

pag 40

Prima che allenatore, è stato giocatore, tra le altre, anche di Pozzuolo e Cormonese.

TEMPO DI

RISCATTO , All interno una racing potentissima

Partner ufficiale

n 0.7 | luglio

G Federmoto FVG

2015

UN BESTSELLER

L'ALLENATORE LORENZO BERLASSO A CODROIPO PER RINASCERE PAG 12

FORD VIGNALE Una Mondeo d’antologia

MERCEDES AMG GT S

MOTORI

DAL CUORE ITALIAN

O

....

GRADI

IL SUPPLEMENTO TTREMILA R MOTORI DDI LUGLIO

LINEE

Tempo di protagonisti in sedicesimo

È

Lorenzo Berlasso il protagonista della copertina del nostro magazine, una gratificazione che abbiamo voluto offrire ad un inconfondibile personaggio del calcio dilettantistico regionale, prima giocatore di grande quantità e carisma con Pozzuolo, il suo paese d'origine, e Cormonese e poi allenatore con alterna fortuna in varie squadre friulane e che ora cerca il riscatto a Codroipo dopo alcune esperienze negative. Una resurrezione che gli auguriamo, per la serietà e l'impegno dell'uomo prima che dello sportivo. Rimanendo nel calcio, quello di serie A, spazio ad un'ipotesi a suo modo inquietante: e se il nuovo allenatore Stefano Colantuono dovesse incappare negli strali dell'inquisitore Palazzi per il calcio scommesse, buscandosi qualche mese di squalifica, come la metterebbe la società bianconera? Accetterebbe di avere per metà campionato il suo capoallenatore in tribuna? Una sentenza quantomai attesa. È tempo, questo, anche di basket giovanile d'alto livello, con i campionati Europei Under 20 di Lignano e Latisana che stanno filando verso la fase cruciale, con i colossi Spagna, Turchia, Serbia e Francia candidati alla zona medaglie e l'Italia a procedere a fiammate ma comunque approdata ad un risultato positivo nonostante le prestazioni altalenanti: la permanenza nel gruppo delle grandi per la prossima edizione. Ma, sostengono gli esperti, il basket giovanile non è più in linea generale del livello tecnico dei tempi migliori: oggi a prevalere è la componente atletica e l'Italia, sotto questo aspetto, ne esce penalizzata. Nell'ambito delle discipline cosiddette "minori" abbiamo voluto poi dare spazio ad un'iniziativa che potrebbe aprire in Friuli la strada della pallanuoto, con la società Acquazzurra di Roma a collaborare con il Centro Aquarius di Magnano in Riviera: ben venga l'apertura di nuovi orizzonti. Voce poi al "mago" del Tennis Club Triestino neopromosso in A1, il toscano De Meo. Da lui abbiamo cercato di conoscere i segreti di un successo sostanzialmente inatteso soprattutto perchè ottenuto da una matricola. Tutto si può fare, in sostanza, a prescindere dai "si dice"..

Il Direttore Edi Fabris

magazine

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14| 15

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 15 luglio 2015.

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TremilaSport+ | 15 07 2015 | 05


SERIED

QUI MONFALCONE

BEFFA TARTALO PIACE GREGORUTTI La stretta di mano non basta: l'ex Lumignacco va al Nervesa. Brugnolo: «Molto dispiaciuto, ma preferisco guardare avanti»

S

ettimane caldissime per quanto riguarda il calciomercato in casa Ufm: nel giro di pochi giorni il club monfalconese ha trovato l’accordo con il difensore classe ‘93 Luca Iuri dal Tolmezzo, Luca Bezzo, attaccante classe ’96 dell’Udinese Primavera; Mattia De Gregorio, attaccante classe ’97 ex Pordenone; Andrea Raffa, centrocampista classe ’94 ex Thermal Abano; Stevan Germani, attaccante classe ’98 ex Triestina; Bernardo Kozmann, difensore classe ’97, ex San Luigi; Christian Zanon, difensore classe ’91 ex Virtus Corno; Jacopo Cociani, difensore classe ’97 ex Triestina; Jose Rafael Tartalo, attaccante classe ’88, ex Lumignacco. Già Jose Tartalo, il bomber tanto cercato con il quale c’è stato sì l’accordo, ma solo verbale. Tant’è che a Monfalcone sono rimasti stupefatti quando sono venuti a sapere che in realtà l’attaccante il prossimo anno vestirà la maglia del Nervesa, in Veneto. Fa buon viso a cattivo gioco il presidente dei bisiachi, Andrea Brugnolo: «Non voglio entrare in polemiche. Sono anni che sto nel calcio e non è certo la prima volta che vedo succedere cose di questo tipo. Certo, l’episodio dispiace, e molto anche, ma lo considero ormai un capitolo chiuso. Piuttosto mi piacerebbe che ci fosse in futuro una normativa che vada a tutelare le parti in questi casi, ad esempio con la possibilità della stipula di un precontratto. Ad ogni modo, ora non ci resta che ributtarci sul mercato e andare a cercare un attaccante». Attaccante che potrebbe rispondere al nome di Davide Gregorutti, sempre legatissimo al suo Tolmezzo, ma che potrebbe comunque trovare assai stimolante un’avventura in serie D: «Stiamo cercando un attaccante e un centrocampista giovane. È vero, Gregorutti ci piace molto, lo ritengo partner ideale per uno come Godeas. 06 | 15 07 2015 | TremilaSport+

ATTACCANTE CERCASI

Qui sopra l'ex bomber del Lumignacco, Jose Rafael Tartalo, promessosi in un primo momento all'Ufm del presidente Andrea Brugnolo (in alto a sinistra).

Un primo approccio c’è stato, ma non è un mistero il suo legame fortissimo con Tolmezzo». L’obiettivo per la prossima stagione non può che essere la salvezza: «Il gruppo è di buona qualità e sono molto fiducioso sul suo potenziale, ma si deve sempre partire con i piedi per terra. Spero di raggiungere la salvezza senza troppi patemi, lanciando giovani utili per il futuro del club: il loro entusiasmo e la voglia di mettersi in mostra in una vetrina importante come la Serie D potrebbero rivelarsi fondamentali». Per l’Ufm la stagione è ormai alle porte: il gruppo infatti si ritroverà il 20 luglio con agli ordini di Giuliano Zoratti una truppa giovanissima

composta di ben quattordici under 21. «La speranza è che armonia ed equilibrio continuino a contraddistinguere questo gruppo. I tantissimi giovani non potranno che imparare molto da due veterani come Godeas e Contento: il nostro bomber, sistemato il ginocchio, potrà garantire ancora parecchi gol, mentre un estremo come Contento potrà rivelarsi fondamentale per dirigere la difesa. Inoltre non dimentichiamoci del dodicesimo uomo: a Monfalcone abbiamo una tifoseria come poche. Abbiamo sempre un seguito di 500 persone a sostenere la squadra, e saranno proprio loro con il loro affetto a dare la carica ai ragazzi più giovani nei momenti più delicati».

Se l'Ufm è alla ricerca delle ultime due pedine, le altre formazioni regionali sono ben più indietro nella definizione delle rose per la prossima stagione. Il Tamai del confermato Stefano De Agostini ha ufficializzato i primi due acquisti: si tratta del centrocampista Corrado Concas e del difensore Nico Bignucolo, entrambi classe 1997. Il primo arriva dalla Beretti della Spal, il secondo, invece, dalla LiventinaGorghense, ma alle spalle ha una stagione con la Beretti del Pordenone e un passato negli Allievi del Cesena. Fuochi d'artificio in casa Triestina che, dopo Zubin, ha preso Antonio Baggio, Daniele Mattielig e Giacomo Pettarin.


www.euromarathon.it

Scout Muggia

e arrivo nei pressi

partenza (Dislivello 250 mt) con sa in Montagna di 8 Km ulato lungo i sentieri della zia ) e un percorso ond Gara competitiva di Cor tto/ex Bagno della Poli ni Occidentali in quelgesa Lazzare , alle pendici dei Colli Mug del Molo T ( Strada per e di “Benvenuti a Muggia” atore d'Asburgo e Lorena. Salv “Traversata Muggesana” o ovic Lud a iduc A DI KLANFE ia dell'Arc CONSIGLIATO) E GAR la che era la tenuta di cacc (FACOLTATIVO MA CON TUFFO FINALE

fino al 01/07 www.euromarathon.it dalle 18.00 alle 19.00. Iscrizioni : on line sul sito : Nei pressi della partenza il giorno della gara orale o pett o post ritir sul e verà nto iscri ame si Pag chi € per i prescritti, 15 € per Quota di iscrizione : 10 Partenza : alle 19.30 : Info 0 5573, Kalamar Party: alle 21.0 Graziano Ferlora 347835 6, Premiazioni : alle 21.30

216 Luciano Comelli 334593

Maraspin e Buttolo la spuntano tra i 200 iscritti La sesta edizione dell’Evening Summer Trail è andata ad Alessandro Maraspin e a Federica Buttolo, al termine di una imperiosa cavalcata lungo i 7 chilometri del percorso disegnato da Luciano...

di corsa in montagna dell’Evinrude. I 270 di li ll infatti, i f i hanno h metrii di dislivello, concesso alla manifestazione l’omologazione di corsa in montagna, che si è sviluppata lungo i sentieri della Traversata muggesana e di Benvenuti a Muggia, in quella che era la tenuta

L

a sesta edizione dell’Evening Summer Trail è andata ad Alessandro Maraspin e a Federica Buttolo, al termine di una imperiosa cavalcata lungo i 7 chilometri del percorso disegnato da Luciano Comelli. Partecipazione da record per una gara che ha visto quasi 200 atleti presentarsi alla partenza del “Molo T”, sulla strada che porta a Lazzaretto, in risposta alla chiamata della Ritmo, la sezione

di caccia dell’Arciduca Ludovico Salvatore d’Asburgo e di Lorena. Il clima estivo e la riviera muggesana hanno fatto il resto, con un finale che è stato dominato dalla musica, dalle “clanfe” e dalla frittura di calamari. L’atleta della Sportiamo ha fatto la voce grossa, mettendo in riga le maglie gialle della Trieste Atletica. Maraspin, non nuovo a queste prestazioni sui sentieri di montagna, ha chiuso al primo posto in 28’57”, davanti a un terzetto della Trieste Atletica formato da Luka Kafol (30’21”), Pietro Rai (30’40”) e da Enrico Pausin (30’50”). Quinta piazza per

L Luca Lupieri (31’00”), davanti agli specialisti G Gabriele Farra (Gs San Giacomo/31’’20”) e Nazareno Salpistis (Trieste Atletica/31’21”). A seguire Paolo Glavina (31’50”), Marco Vascotto (32’01”) e Alessandro Cociani (Fincantieri Wartsila/32’08”). La pordenonese Buttolo ha portato i colori della Polisportiva Montereale sul primo gradino del podio della classifica femminile. In 39’53” ha preceduto Valentina Maj (40’31”), Grazia Brachetti (Jalmicco Corse/41’26”), Mariapia Marchi (La Bavisela/41’37”) e Laura Lizier (Atletica Brugnera/41’58”). La manifestazione forma insieme al Kokos Trail e all’EuroMarathon una classifica unificata che assegnerà la seconda edizione del Trofeo 3 Trail. Luca Saviano


CALCIOECCELLENZA

IVAN PIANI, a segno 14 volte lo scorso anno con il Flumignano, ritrova il massimo campionato regionale dopo otto anni. Sarà lui il sostituto di Varutti

SALTO

D

RIVIGNANO prossima destinazione dell'attaccante Ivan Piani.

opo la sofferta ma eccezionale salvezza ottenuta in Promozione con il Flumignano e dopo aver chiuso la stagione con i migliori numeri personali di sempre, Ivan Piani, infaticabile e veloce esterno offensivo, prende l’ascensore e pigia il tasto che lo porterà altrove: esattamente un piano più su, per salire in Eccellenza e vestire la maglia nerazzurra del Rivignano neo promosso nella massima categoria del calcio dilettantistico regionale. Ecco i retroscena che hanno portato Piani a svestire la casacca rossoblù dopo le 14 reti messe a segno nell’ultima stagione e i festeggiamenti per una salvezza arrivata in extremis. D: Tante battaglie e tante sofferenze ma anche tante soddisfazioni, per te in quel di Flumignano. Come mai, a questo punto della tua carriera, l’addio alla squadra del paese in cui vivi? «Una scelta difficile, non lo posso negare, ma penso fosse arrivato il momento giusto per prenderla. La cosa bella è che, in questa complessa decisione di rimettermi in gioco a Rivignano, mi hanno appoggiato gli stessi amici e compagni del Flumignano a cui dico addio; mi riferisco in particolar modo a Marco Basello e al capitano Omar Paron. Questo testimonia il gran gruppo che lascio e l’unione e la sincerità

A Flumignano si lavora con tranquillità, ma manca un po' di struttura 08 | 15 07 2015 | TremilaSport+

LA SCHEDA

D'ECCELLENZA

IVAN PIANI Nato a Udine il 27 ottobre 1982, Ivan Piani è reduce dalla sua miglior stagione da quando gioca in prima squadra tanto da essersi guadagnato la chiamata al Rivignano, neopromosso nel campionato di Eccellenza, dove andrà a sostituire Nicholas Varutti, passato al Flaibano. Nel suo passato anche le esperienze al Palmanova, al CjarlinsMuzane, Sevegliano, Teor e Codroipo.

che c’era fra di noi soprattutto a livello umano: valori sempre più rari che io stesso consideravo persi nel mondo del calcio. L’anno scorso mi sono fermato a Flumignano soprattutto per loro». D: Cosa ti mancherà del Flumignano e cosa no? «Mi mancheranno molte cose, a partire dagli stessi Paron e Basello. Basello è un punto fondamentale della mia storia calcistica, ci ho giocato assieme per otto anni, mentre in Paron, per quanto abbia condiviso con lui solo le ultime due stagioni, ho scoperto una persona straordinaria che mi ha dato tantissimo: un vero leader e genuino trascinatore. È chiaro che saluto l’ambiente con amarezza ma i presupposti per continuare non c’erano più: la stagione appena conclusa è stata tosta e mi ha stremato. Nonostante a Flumignano ti lascino sempre lavorare in assoluta tranquillità e non si avverta mai nemmeno la minima pressione da parte dell’ambiente, credo manchi, un po’ di struttura, di progettazione: intendo la possibilità di fare qualcosa per il calcio, di costruire qualcosa di importante e che guardi al futuro. Ogni anno sai che dovrai lottare e sudare


ECCELLENZACALCIO

PILLOLE DI CALCIOMERCATO

INSEPARABILI Ivan Piani festeggia la salvezza del suo Flumignano con il compagno di squadra Marco Basello.

per conquistarti la salvezza con i denti. Diciamo che ho dato per questi colori tutto quello che potevo dare e ora sono indispensabili degli stimoli nuovi: figuriamoci se arrivano da una categoria come quella dell’Eccellenza. Detto questo, Flumignano mi ha dato tantissimo e rimarrà sempre nel mio cuore. L’ambiente, ripeto, è eccezionale: non sputerò nel piatto in cui ho mangiato fino a ieri e verso un club al quale devo solo tanti ringraziamenti». D: A 33 anni ritrovi l’Eccellenza: come ti fa sentire tutto questo? «Sì è vero: l’Eccellenza l’avevo lasciata a 25 anni dopo aver giocato con il Palmanova di Gianni Tortolo e la ritrovo ora, decisamente più maturo, con il Rivignano. Anno tra l’altro, quello con il Palmanova, che ricordo con molto amaro in bocca: a fine stagione siamo retrocessi e per me è stata una cocente delusione. Non ce lo meritavamo, ma forse la squadra era troppo giovane e gli mancava quel giusto pizzico di esperienza necessaria. Ora, molto anni dopo, mi è stata offerta la possibilità di rimettermi in gioco in questa categoria: per me si tratta di un’opportunità incredibile e irrinunciabile che mi riempie di stimoli e soprattutto di voglia». D: Che cosa ti aspetti da questa nuova esperienza? Sostituire un bomber come Varutti, partito per Flaibano, non sarà compito facile… «Il Rivignano avrà le sue difficoltà com’è normale che sia: rimettersi in gioco dal principio e strutturarsi in una categoria simile non è mai facile per nessuno. Ma io sono qui proprio per questo: per dare tutto ciò che ho e farmi trovare pronto ogni volta che sarò chiamato in causa, e lo farò con grande umiltà e spirito di sacrificio. Non ho aspettative, non mi aspetto niente in modo particolare, so solo che ci dovremo guadagnare tutto con la fatica e il lavoro. Per quello che riguarda Varutti, io di certo non mi ritengo un giocatore forte come lui, anzi, da lui penso di aver solo da imparare; ma la forza di una squadra la fa il grup-

po, non la singola individualità. Non sono chiamato a sostituire lui ma a essere la pedina di una scacchiera pronta a scendere in campo e a dare tutto ogni qualvolta mi sarà chiesto di farlo. I presupposti per fare bene posso dire che ci sono tutti: Corosu è un grandissimo allenatore e le sue parole mi hanno stimolato da subito. Ho avuto una gran risposta da parte di tutto il gruppo nerazzurro: questo mi fa ben sperare e capire quale ambiente andrò a trovare». D: Voltando per un attimo lo sguardo indietro, prima di salire al piano dell’Eccellenza: il tuo ricordo più bello? «Il campionato 2005-’06 vinto con il Flumignano allenato da mister De Marco, che ho ritrovato dopo averlo avuto a Carlino, dove passammo dalla Prima Categoria alla Promozione. E poi di certo la salvezza miracolosa e sudatissima ottenuta lo scorso anno: molti meriti vanno a mister Lizzi che, subentrato in corsa al dimissionario Rino Busato, ha saputo dare ascolto a tutta la squadra e a far sentire importante ogni singolo giocatore in una situazione non facile». D: Un sogno nel cassetto? «Se ancora mi rimane un desiderio da poter esprimere, è quello di rigiocare un altro anno, magari l’ultimo, insieme ai miei vecchi amici, fra i quali appunto figurano certamente Basello e Paron. Mi piacerebbe chiudere così». Elia Bianco

Sono state ufficializzate le date della prossima stagione sportiva. A prendere il via domenica 13 settembre saranno i campionati di Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda categoria. Ancora da stabilire la data di inizio del prossimo torneo di Terza: tutto dipenderà dal numero di squadre che vi prenderanno parte, al momento estremamente esiguo se si pensa che nella Destra Tagliamento dovrebbero prendere il via in undici. Su questo tema si è espresso uno dei veterani della panchina nel pordenonese, Franco De Maris, allenatore dell’Orcenico: “Un campionato a undici squadre non sarà mai regolare. Ritengo sia assolutamente necessaria una rifondazione dei campionati e la Federazione deve prendere in mano la situazione con provvedimenti urgenti. Inoltre si deve considerare che le società di Terza categoria vivono del ricavato dei chioschi nel dopo partita. Con nove o dieci partite in casa i ricavi sarebbero ridotti all’osso. Più che ridurre il numero dei gironi di Terza, prenderei ad esempio le ristrutturazioni dei campionati fatti in Molise e Sardegna, con l’inserimento di tutte le squadre di Terza nei campionati di Seconda. Ci sarebbero meno costi e più derby con conseguente maggior interesse del campionato stesso e più ricavi per le società”. La grande novità riguarda la formula della coppa Italia di Eccellenza e di quella di Promozione. Queste, infatti, non inizieranno con la tradizionale fase a gironi, ma vedranno le compagini affrontarsi fin da subito in gare di andata e ritorno, con inizio sabato 29 agosto. Stessa formula anche per le gare di coppa Regione di Prima, Seconda e Terza. Intanto continuano le trattative di mercato: il Lumignacco conferma i giovani Jonathan Garzitto, Alex Del Riccio e Fabio Righini, ai quali si aggiunge Simon Klun, mentre, oltre a Michele Grion, in uscita dalla Manzanese anche Mattia Pascoletti. Due giocatori in uscita dalla Sanvitese che vede il portiere Gianmarco Benedetti diretto verso Casarsa, e l’attaccante Patrick Roman del Prete passare al Codognè. Per Predrag Arcaba è invece testa a testa tra Sangiorgina e Ism Gradisca. Il Chions blinda la difesa con l’arrivo del forte centrale Daniele Visentini, in uscita dal CjarlinsmMuzane. Praticamente i giallocrociati rispetto alla passata stagione hanno confermato solo Pighin, Vettoretto, Coulibaly, Benedet e Verrillo. TremilaSport+ | 15 07 2015 | 09


CALCIOPROMOZIONE

I viola di Michele Giordano ripartono da pochi veterani e molti giovani. Alvaro e Pantarotto i volti nuovi

Colpo del Sistiana: preso l'asso Alen Carli Colpaccio del Sistiana che per la prossima stagione si assicura le prestazione del difensore Alen Carli. L’ufficializzazione del trasferimento dell’ex colonna dell’Ufm alla corte dei rivieraschi arriva direttamente dal direttore sportivo Kristjan Pacor. L’Aurora Remanzacco ha messo gli occhi sull’attaccante della Manzanese Manuel Stacco, ma soprattutto sul baby talento Marco Snidaro, centrocampista. Due le partenze segnalate in quel di Sevegliano che molto probabilmente dovrà fare a meno di Matteo Martellossi, che piace al Gonars, e Luca Buonocunto, su cui si starebbe muovendo il Ronchi. In uscita dal PrataFalchi i portieri Marco Armellin, diretto verso il 3S Cordenons, e Massimiliano Rossi, pare destinato all’Union Rorai dove si giocherà il posto con Thomas Zanese. Sfumato l’obiettivo Zanon, accasatosi all’Ufm, e con ancora un difensore da trovare per sostituire la quasi sicura partenza di Marco Rech, la Pro Cervignano ha puntato dritta su Andrea Cantarutti del Lumignacco. Dopo l'arrivo di Andreolla, il Pravisdomini continua a muoversi alla grande sul mercato: nel fine settimana è arrivato il colpo Andrea Carli dal Passarella.

010 | 15 07 2015 | TremilaSport+

IL TORRE a caccia della stagione del rilancio dopo la retrocessione..

CLAUDIO SCHIAVO

«QUESTO TORRE

GIÀ COMPETITIVO»

I

l Torre sta alla finestra: poche operazioni finora per una stagione che dovrà servire a far ripartire la squadra da basi solide: «E’ vero, sul mercato ci siamo mossi poco – commenta il direttore sportivo Claudio Schiavo -, ma i movimenti necessari sono stati fatti, ossia Pantarotto, Alvaro e i due giovani di grandi prospettive di rientro dalle esperienze con Sacilese e Pordenone. L’obiettivo era confermare il gruppo storico, mantenendone l’ossatura, con 6-7 “vecchi” che dovranno guidare una dozzina di ventenni». Tra i confermati, il veterano Mantellato: «Ha deciso di sposare il progetto con entusiasmo, così come mister Giordano che è voluto rimanere nonostante la retrocessione – continua Schiavo -. Da parte nostra ne siamo ben contenti, di certo non abbiamo dimenticato quanto di straordinario ha fatto negli anni precedenti». Il cambio ai vertici societari avutosi lo scorso mese non ha però per nulla fiaccato le ambizioni del club viola: «Puntiamo a lottare per le zona alte della classifica. Indubbiamente è presto per fare proclami, ma, vista la conferma del gruppo storico, la squadra ha mantenu-

Comincerà il 17 agosto la stagione del Torre, che proverà a lasciarsi alle spalle la retrocessione e le grane societarie della passata stagione. Per i viola pochi cambiamenti in vista del nuovo anno, a cominciare dal tecnico, con Michele Giordano rimasto alla guida della formazione naoniana. Tra i volti nuovi l'attaccante Alvaro e il portiere Pantarotto.

to un’alta qualità per questa categoria, e le sensazioni sono decisamente positive. La difficoltà principale è rappresentata dalla decina di derby che renderà il prossimo campionato infuocato ed emozionante. L’anno scorso siamo stati un po’ troppo immaturi nella gestione delle partite, sono errori dai quali dovremo imparare». Mercato, dunque, già concluso per i viola che riprenderanno la nuova stagione il 17 agosto con il raduno estivo: «Abbiamo scelto di ritrovarci un po’ più tardi del previsto perché abbiamo voluto lasciare i giocatori il più liberi possibile nel mese di agosto, anche perché sappiamo che molti di loro si allenano comunque singolarmente oppure prendendo parte a tornei estivi. Dubito quindi che si possa risentire di un ritardo di preparazione». Intanto prosegue il mercato nelle altre piazze di Promozione: il Porcia, dopo aver confermato il portiere Luca Zarotti e il centrocampista Paolo Gaiarin, si è buttato su Mattia De Agostini, centrocampista classe ’94 del PrataFalchi. Il Gonars invece saluta Andrea Rebellato, dato per vicino al Camino, e il difensore Giacomo Battistella. A centrocampo saluta i nerazzurri anche Andrea D’Argenio.



CALCIO PRIMA CATEGORIA

D

opo la travagliata stagione conclusasi con la salvezza al cardiopalma raggiunta nel derby play-out contro i cugini del Rivolto, il Codroipo, in vista di un’annata con maggiori aspettative e più ambiziosi obiettivi, ha deciso di affidare la guida tecnica della squadra nelle mani di mister Lorenzo Berlasso. L’ex bandiera del Pozzuolo guiderà i biancorossi nel prossimo campionato di Prima Categoria succedendo ai tre allenatori accavallatisi durante la stagione scorsa, in ordine: Tiziano Zampieri, Roberto Della Savia e il giocatore-allenatore Cristian Mazzolo che, in veste di bomber, rimarrà in organico a disposizione del neo mister scegliendo così di non appendere gli scarpini al chiodo. D: Mister, partiamo da lontano: l’esonero a Buttrio, e le sfortunate parentesi a Lignano, Caporiacco e Torreanese: cosa non ha funzionato? «Ogni storia ha un suo percorso, fare di tutta l’erba un fascio sarebbe un errore, e anche le esperienze amare hanno tanto da insegnare. In genere, quando le cose non vanno, le responsabilità sono da condividere e io stesso ho commesso i miei errori. A Buttrio ad esempio, nel campionato di Eccellenza, avevo un gruppo di ragazzi straordinari con cui tutt’ora sono in contatto: ci sarebbe voluta forse più pazienza, a livello di club, per portare avanti un progetto che potesse guardare lontano. L’anno dopo, in Promozione, a Lignano, la mia più grande colpa è stata quella di non essere deciso con la società così che a dicembre non sono arrivati i rinforzi che volevo e che sarebbero serviti per ottenere la salvezza. L’esperienza successiva, a Caporiacco, è stata fantastica, e non la cambierei di una virgola, nonostante la bruciante retrocessione: ottimi ragazzi a cui spero di aver lasciato qualcosa a livello umano. Infine l’ultima avventura, ancora in Promozione, a Torreano: in quel caso abbiamo sbagliato tutti, sono stati commessi degli errori sia da parte mia

BERLASSO

PREPARO IL MIO

RISCATTO


PRIMA CATEGORIACALCIO

che da parte della società. Non siamo riusciti a creare una squadra dal gruppo di ragazzi che avevamo a disposizione: non abbiamo mai trovato la nostra identità. Ma guardando indietro sono state tutte tappe fondamentali per il mio processo di crescita». D: Prima ha fatto riferimento a dei suoi errori: quali sono stati? «Anzitutto l’ambizione di voler andare ad allenare subito in Eccellenza: ma dopo l’esordio a Pozzuolo, l’offerta di Buttrio è stata per me impossibile da rifiutare. Potendo tornare indietro, però, farei diversamente: procederei per tappe. L’altro mio errore è stato invece quello di non essere sufficientemente deciso nel mediare e trattare con le società in sede di mercato: il gran allenatore è quello che riesce a farsi prendere i giocatori che vuole. La vera bravura dell’allenatore risiede in questo. Anche perché sono uno di quelli che pensano che il tecnico non sia poi così determinante al fine del risultato finale: il risultato lo portano i giocatori che vanno in campo e che lottano domenica dopo domenica e minuto dopo minuto su ogni pallone». D: Perché pensa di non aver saputo incidere in modo determinante sulle scelte di mercato delle società per cui ha lavorato? «Perché in principio mi ero illuso di poter cambiare, o perlomeno modificare, con il lavoro e il sacrificio, il ruolo dei giocatori e di poterli adattare a stare sul campo in posizioni non proprie. Ma mi sbagliavo: e questo è stato il mio errore iniziale. Ci vogliono i giocatori giusti nel ruolo giusto, funzionali all’idea di gioco che si vuole dare alla squadra. Insomma, per dirla con una battuta: non puoi trasformare un asino in un cavallo, e viceversa. Quella è magia, non calcio». D: C’è qualcuno che stima particolarmente come allenatore per questa sua capacità di mediatore con la società? «Certamente Zoratti. È il miglior allenatore che abbiamo in Friuli e opera esattamente in questo modo. Sa farsi valere e sa imporre le sue necessità alla società perché ha acquisito esperienza e carisma tali da rendersi credibile nei confronti del club. Vedasi l’acquisto di un bomber come Godeas per il suo attacco, ad esempio. Io invece, diciamo, medio troppo». D: Qual è invece la sua dote migliore? «Io amo le sfide. Sono caparbio, temerario e non mi tirerò mai indietro: amo il campo e questo sport da impazzire, e quando ami non devi aver paura. Accettando le sfide accetti di conseguenza tutti i rischi che ne derivano e devi quindi essere pronto anche a perdere. Punto poi molto sulla costruzione di un rapporto con i ragazzi: sopporto poco gli allenatori che urlano e che si impongono. I giocatori bisogna aiutarli e incitarli, buon senso e equilibrio penso siano le doti principali che debba possedere un allenatore di calcio». D: Ora c'è il Codroipo: cosa l’ha convinta

Ho preso troppi cazzotti, ora spero che chi me li ha dati si rompa la mano ad accettare questa sfida? «Nel nostro mondo fanno in fretta a metterti delle etichette: una squadra che lotta è la mia. Questa è la mia etichetta. Ho sempre allenato in ambienti in cui si doveva lottare e in cui poco si sarebbe potuto vincere. Detto questo, Codroipo è un ambiente sano dal progetto interessante: vado ad allenare in un posto in cui ho già giocato (nel lontano 1990-’91, ndr), e in cui mi ero travato bene da subito. È una società con una bella dirigenza che crede nelle persone, dispone di una buona struttura e di impianti importanti e oltretutto ha già una buona qualità di partenza. A fine mercato vedremo che squadra avremo costruito. Ad ogni modo c’è la volontà di fare qualcosa di importante. Diciamo che raggiungere i play-off sarebbe un’aspirazione importante e molto stimolante. Ma sai: si può anche avere per le mani una Ferrari, ma bisogna aprire il cofano per vedere che motore c’è sotto. A fine mercato vedremo che motore avremo a disposizione e dove la nostra macchina ci potrà portare». D: Allo stato attuale a che punto è il mercato? «Il punto di forza, ora, è certamente l’attacco. Sono arrivati Marco Zufferli dalla Torreanese, un giovane classe ’95, e Carlos Jerry dal Caporiacco. Inoltre ho chiesto e ottenuto che rimanesse a mia disposizione anche Cristian Mazzolo prima che smettesse l’attività di calciatore. L’ho voluto espressamente: lo conosco da Lignano e so che gran persona e che ottimo calciatore sia: conto molto su di lui. A fronte poi delle partenze di Scodellaro, passato al Flambro, di Tonin e di Della Mora abbiamo avuto comunque altri arrivi: Ganzini dal Diana, il centrocampista Tonasso dal Sedegliano e l’esterno Enrico Peressini. Per completare il quadro e avere una rosa all’altezza delle aspettative ci serve forse qualcosina dietro e a centrocampo; dobbiamo infine alzare il livello di esperienza della squadra, uno o due tasselli che sappiano far crescere e fare da traino anche agli altri ragazzi a fronte di una rosa attualmente molto giovane». D: A livello personale, invece, cosa chiede al futuro? «Vorrei solo poter disputare una stagione in cui le cose vadano bene e in cui nell’ambiente regni la serenità. Non chiedo altro, anche perché qualche sassolino da levarmi dalle scarpe ce l’avrei e potrei farlo solo vincendo. Ho preso tanti cazzotti in questi sei anni: ora spero che chi me li sta dando si rompa la mano». (e.b.)

MERCATO E’ un Rive D’Arcano che fa la voce grossa in questa sessione di mercato: dopo la cavalcata salvezza dello scorso anno sotto la guida Mussoletto, i collinari possono ambire quantomeno ad una posizione nei play-off. Dopo l’arrivo di Monterisi, sono stati ufficializzati quattro acquisti d’oro. Il direttore sportivo Miani ha infatti trovato l’accordo con Alex Scalzo, Beppe Mazzone, Riccardo Di Sopra e Manuele Stera. Bel colpo del Corva che si rinforza sulla fascia con il terzino Massimo Papaiz, ex Real Castellana, e con i centrocampisti Ilias Lamkadmi e Gabriele Pegoraro. Il difensore Cristian Zucchetto, appena operatosi per un infortunio, al rientro in campo potrebbe vestire la maglia del Valvasone, squadra con la quale le trattative sono avviate. Renzo Nonis sarà il nuovo regista del Valeriano, una vera e propria scelta di cuore per l’ex Tamai, che iniziò la sua carriera proprio con questa maglia e che non ha mai nascosto la sua intenzione di chiudere la carriera da calciatore proprio a Valeriano. Al Palazzolo si segnala l’arrivo dell’esperto estremo difensore Alessio De Stefani, mentre resta aperta la pista che porta a Nicholas Anzolin del LatisanaRonchis per l’attacco. Trattative avanzate con Tommaso Nadalin, difensore ex Pocenia, e con Alessandro Bianchin, centrocampista ex Rivignano. Doppio colpo in arrivo per il Mariano che sta per chiudere con l’attaccante Carlo Bergomas e con il centrocampista Nicola Zorzenon, mentre l’Aquileia è in netto vantaggio per i difensori Giorgio Riondato e Michele Presot, per il centrocampista Christopher De Bianchi e per l’attaccante Luca Mosca.

TremilaSport+ | 15 07 2015 | 13


Foto: Ilaria Metus

CALCIOSECONDACATEGORIA CALCIOUDINESE

ELI LOUHENAPESSY nuovo rinforzo per la Serenissima Pradamano

OPERAZIONE RISCATTO

La Serenissima Pradamano non nasconde le proprie ambizioni e punta al grande salto. Eli Louhenapessy e Lodolo i primi colpi di mercato

L’ PLAY-OFF Obiettivo post season dichiarato per la prossima stagione della Serenissima.

eliminazione ai playoff brucia ancora. Una stagione di alti e bassi quella della Serenissima Pradamano iniziata con ottimi colpi di mercato (vedi bomber Brandolisio dal Fauglis), dopo la retrocessione in prima Categoria, proseguita a spron battuto – al comando dopo le prime quattro gare – e terminata tra una selva di infortuni che hanno condizionato l’andamento del campionato. Ora si volta pagina. Ma l’obiettivo resta lo stesso: risalire la china e riportare la squadra in prima categoria, nel posto che merita Pradamano vista la sua storia e il suo blasone (la Serenissima ha giocato per quattro anni in Eccellenza). E per far capire agli avversari le proprie ambizioni la dirigenza giallo rossa ha giocato d’anticipo su tutti sfornando due colpi di mercato direttamente dal Bearzi: Eli Louhenapessy (ex giocatore dell’Udinese ai tempi di Bierhoff e Amoroso) e Alessandro

Il Presidente Piscitelli a caccia di altri tre elementi per completare la rosa: un portiere, un centrocampista e un attaccante 14 | 15 07 2015 | TremilaSport+

Lodolo. Due fari del centrocampo che hanno contribuito alla promozione del Bearzi dalla seconda alla prima categoria. Il patron Piscitellli non vuole scoprire totalmente le carte, ma è certo che ha in canna altri tre colpi per dare qualità a una squadra già riconfermata. Si parla di un attaccante, un portiere e un centrocampista “Abbiamo già avviato le trattative – conferma il Presidente – a breve le chiuderemo. Saranno tre giocatori che ci permetteranno di fare il salto di qualità”. D: Presidente, ci spieghi come sieste riusciti a convincere Eli e Lodolo a fare le valigie per scendere di categoria “Tutto è nato da una chiacchierata informale tra i due giocatori con un nostro direttore sportivo. L’accordo è stato trovato in breve tempo con la soddisfazione di entrambe le parti”. D: Cosa vi è mancato lo scorso anno? “Ci ha perseguitato la sfortuna. Alla fine abbiamo terminato il campionato senza punte. Dopo sole quattro partite abbiamo per-

so per infortunio Brandolisio, il nostro bomber, che fino a quel momento aveva realizzato nove reti. Poi abbiamo dovuto fare a meno anche di Gerli”. D: Quali sono le vostre ambizioni e dove volete arrivare? “Pradamano ha una sua storia. Per quattro anni la nostra squadra ha militato in Eccellenza. Ora puntare così in alto appare proibitivo soprattutto con la crisi che attanaglia il movimento dilettantistico. Ma noi stiamo lavorando in maniera seria per risalire la china. Non faremo spese faraoniche, ma punteremo molto sui giovani e quindi sul vivaio” D: Ci parli allora del vostro settore giovanile “Abbiamo circa 100 ragazzi, dai primi calci agli juniores. Il nostro responsabile Lucio Rapposelli sta facendo un ottimo lavoro per dare la possibilità a questi giovani poi di fare il salto di categoria e in futuro approdare in prima squadra. Quest’anno abbiamo anche come obiettivo quello di allestire una formazione di giovanissimi sperimentali”. Davide Vicedomini


TERZA CATEGORIACALCIO UDINESECALCIO

IL FLAMBRO PUNTA IN ALTO

FOCUS

LA REGINA DEL MERCATO Un colpo dietro l’altro che ha lasciato di stucco tutti quanti. Loris Padoan, Michele Zanello, Mattia Scodellaro e Simone Motta sono i quattro moschettieri chiamati a guidare il Flambro all’assalto della promozione in Prima Categoria. Si tratta di quattro elementi di primo livello. A cominciare da Simone Motta che tutti ricorderanno essere stato il bomber della Seconda Categoria con la maglia della Tarcentina (da cui è stato prelevato pochi giorni fa) con 27 reti all’attivo. Ma la dirigenza viola preferisce non fare proclami “Luglio

L'Arzino è a caccia di effettivi per la prossima stagione.

CERCASI ALLENATORE

L

e agosto – dicono in casa Flambro – è un campionato a parte. C’è chi parte già con l’idea di vincere il campionato oppure di salvarsi. Noi invece vogliamo andarcela a giocare. Non vogliamo fare spese faraoniche. Anzi. E questo è confermato dal fatto che tutti i giocatori, compreso i nuovi arrivati abitano in zona a non più di 3 kilometri dal centro del nostro paese”. La scorsa stagione si è chiusa per il Flambro tra alti e bassi a metà classifica. Questo potrebbe essere quindi l’anno giusto, l’anno del salto di qualità. “Lo dirà il campo – dice la dirigenza – Noi puntiamo sicuramente a migliorarci. Se le cose andranno bene saremo i primi a festeggiare. Ma si sa che il campionato è lungo e pieno di imprevisti. Noi vorremmo mantenere il profilo basso. Abbiamo un programma ben definito stabilito con mister Sartori. Un programma triennale che dovrebbe portarci a una svolta. Per questo i colpi di mercato, come li chiamate voi, non devono stupire nessuno perché ci siamo mossi per tempo basandoci appunto su questo programma”. (Da. Vi)

o strano caso dell’Arzino. Qui a dispetto di molte altre società non abbiamo a cha fare con una società indebitata, ma con il problema allenatori. La società giallo azzurro in un solo mese ha ricevuto dieci rifiuti da altrettanti potenziali mister. E senza quel tassello fondamentale la società sta valutando la seria possibilità di non iscriversi alla prossima stagione “Sì è vero - conferma la giovane Presidente Anna Gerometta – I giocatori ci sarebbero, i conti sono a posto. Manca solo il mister. E per noi è un problema di base. Se manca l’allenatore non ci iscriveremo. Venerdì ho convocato il direttivo e vedremo il da farsi”. Sarebbe l’ennesimo colpo da ko per il movimento pordenonese già alle prese con altri abbandoni tra cui il Futuro Giovani, l’Aquila e la Sangiovannese D: Quanto è difficile fare il Presidente di una squadra di terza categoria di questi tempi? “La difficoltà maggiore è quella di avvicinare dirigenti e volontari per le gestioni più semplici. Qui abbiamo una quindicina di persone che danno una mano quotidianamente. Ma molti non vogliono avere impegni”. D: Lei ha 28 anni, l’Arzino come società ne ha 32. E’ cresciuta praticamente con i colori di questa maglia nel cuore “Mio padre è stato Presidente, mio fratello

ci ha giocato. Mi ricordo ancora le cene a casa mia con dirigenti e giocatori. Se dovesse chiudere questa realtà sarebbe come se venisse a mancare un punto di riferimento nella vita di tutti. Sarebbe una perdita, una sconfitta per l’intero paese”. D: È raro trovare un Presidente donna nel calcio dilettantistico. Lei è al primo anno. Può trarre un bilancio? “Di sicuro è stata un’esperienza particolare. Spesso si tende a prendere in scarsa considerazione una Presidente donna. Ma io ho un carattere forte e vado avanti per la mia strada” D: Cosa ne sarebbe del movimento giovanile? “Posso assicurare fin da subito che il vivaio resterà. Abbiamo primi calci, pulcini e esordienti. Questi ultimi oltretutto hanno vinto 10 gare su 10 lo scorso anno. Abbiamo anche un buon staff di allenatori. Insomma il futuro è quasi assicurato. È il presente però che ci preoccupa” Davide Vicedomini

Lo strano caso dell’Arzino che rischia di non iscriversi al campionato per la mancanza di un mister TremilaSport+ | 15 07 2015 | 15


CALCIOCAMPIONATO CARNICO

PRIMA CATEGORIA Ancora un pari, con l'Edera, frena il cammino dell'undici di mister Ortobelli

U

n quarto di secolo con la stessa maglia addosso, cosa da far rabbrividire gente come Del Piero e Maldini. Andrea Morassi, capitano del Real Imponzo classe ’81, ci parla della stagione altalenante dei suoi, caratterizzata da troppi errori veniali e da peccati di distrazione. La classifica però resta molto stretta e sognare è ancora possibile. D: Partiamo dal 3 a 1 al Bordano. «Il primo tempo sarebbe dovuto finire in maniera più ampia: abbiamo sbagliato moltissime occasioni. La gestione arbitrale poi è stata davvero particolare: abbiamo subito un rigore inesistente per presunto fallo di mano, senza dimenticare l’espulsione di Ortobelli per ritardo sulla rimessa. Il risultato comunque può ritenersi giusto». D: Come giudichi sin qui la stagione dei tuoi? «È un campionato stranissimo. La sorpresa è sicuramente la Folgore: nessuno si aspettava ad inizio anno di vederla lassù. Noi, purtroppo, siamo stati sinora troppo discontinui, disputando belle partite contro squadre forti, lasciando invece un po’ a desiderare contro chi, sulla carta, avrebbe dovuto darci meno problemi. Ora ci attende il Paluzza e dobbiamo vincere per forza. Forse paghiamo un po’ il cambio rosa, ci sono tanti giocatori nuovi quest’anno, e inizialmente c’è stato un pizzico di trambusto. A livello tecnico-tattico invece manca un po’ di cattiveria davanti: poco cinismo rispetto a ciò che creiamo. In generale, insomma, troppa disattenzione da parte di tutti. È capitato di prendere sottogamba qualche partita

MORASSI,

IL PUNTO

POCA CATTIVERIA e poi essersi trovati a piangere in spogliatoio al 90'». D: Il rammarico più grande? «Senza dubbio essere usciti in Coppa agli ottavi con l’Osoppo. Come detto poco fa, partita presa alla leggera, loro hanno fatto due tiri in porta ed abbiamo subito due gol. C’è rimasto l’amaro in bocca perché la Coppa Carnia era un obiettivo concreto vista anche l’evoluzione del torneo: tante “teste di serie” erano uscite e potevamo pensare di arrivare fino alla fine per toglierci una bella soddisfazione. L’abbiamo buttata via. Ora testa al campionato: lì il bivio saranno le prime 6 partite del girone di ritorno. Ad agosto sapremo di che morte morire». D: Due parole sul Mister, che rapporto hai con lui?

«Lui è uno che vive di calcio, con lui parli principalmente di quello: sulla sua passione non si può dire nulla. È al settimo anno consecutivo con noi, è uno della famiglia, e il rapporto va oltre il campo di gioco. Da quest’anno ha migliorato la gestione dei giovani nel senso che stanno giocando tutti a ruota e non possono lamentarsi: in passato c’era stata qualche lamentela su questo aspetto ed è stato bravissimo nel sistemare le varie questioni». D: Chiudiamo con te, capitano da 4 anni di questo team… «Sono al Real da quando avevo 8 anni, eccezion fatta per un anno al Tolmezzo (nei giovanissimi, ndr), che è stata una esperienza non del tutto positiva sia a livello di risultati sia a livello personale. Una vita passata qui, non sono il più vecchio all’anagrafe, ma come esperienza sono quello che ha indosso questa maglia da più tempo». (l.f.)

C'è grande amarezza per l'uscita in coppa: con le big fuori era un obiettivo concreto

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Nella dodicesima giornata del Campionato Carnico di prima categoria da segnalare l’allungo del Cavazzo, che batte per 4-2 il Cedarchis, e si porta a più 3 sulla Folgore. I viola di mister Negyedi hanno vinto senza difficoltà contro i campioni in carica trascinati dalla doppietta di Burba, il “Ceda” invece ha reso meno amara la sconfitta con le due reti segnate entrambe nel recupero. Match molto avvincente invece tra Folgore e Fusca con la squadra di Invillino che prima si porta sul 2-0 con Carrera e Polonia, poi va addirittura in svantaggio complice la doppietta di Fabio Cacitti e il gol di Tosoni salvo poi trovare il gol del definitivo 3-3 con Madrau. Bella vittoria del Campagnola che, grazie ad un reparto offensivo di altissimo livello, rifila 4 gol all’Ovarese: per la squadra di mister Rugo invece, dopo un inizio positivo, stanno arrivando prestazioni poco convincenti. Vittorie più contenute, ma altrettanto importanti, per l’Arta Terme sul Paluzza (1-0) e per il Villa in casa dei Mobilieri (2-1). Termina in parità il match tra Real ed Edera con la rete di un ritrovato Veritti e la risposta di Zanier.

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CAMPIONATO CARNICOCALCIO SECONDA CATEGORIA

MOROLDO, ORA CE LA GIOCHIAMO Il direttore sportivo della rivelazione Amaro lancia la sfida alle capofila Val del Lago e Verzegnis

I

l colore azzurro dell’Amaro è risorto dopo un anno di purgatorio in terza categoria. Chi pensava ad una comparsata da neopromossi si è però sbagliato di grosso: gli uomini del presidente Alessio Zoffo hanno dato vita ad una stagione al di sopra delle aspettative ed ora si può pensare in grande. A fare il punto della situazione è il direttore sportivo Massimo Moroldo. D: Vittoria col Sappada decisamente importante… «Un 5-2 secco, fondamentale perché, numeri alla mano, ci ha permesso di raggiungere la salvezza: vista la quasi inaspettata posizione in classifica ora andiamo a giocarcela dappertutto senza paura. Col Sappada siamo andati in vantaggio per poi subire il pareggio. Il nervosismo dei rivali ci ha agevolati (una spinta all’arbitro ha lasciato in 10 i padroni di casa, ndr). Abbiamo sfruttato la superiorità: non avevamo mai fatto punti a Sappada e vincere è importante. Vero, sono ultimi in classifica, ma credo gli stia girando tutto male perché hanno ottimi giocatori». D: La classifica adesso si è fatta davvero corta… «Dopo aver recuperato con il Rapid Raveo (pareggio, ndr) e pareggiato con il Trasaghis, ci siamo proiettati al terzo posto. La

classifica è davvero stretta! Il nostro obiettivo primario era la salvezza, retrocedendo due squadre la soglia punti per star tranquilli è a 25 punti. Ci siamo quasi insomma, poi certo, se dovessimo perderle tutte da qui alla fine retrocedere sarebbe la giusta punizione. Ora finché siamo lassù ce la giochiamo, partita per partita, senza far calcoli. In una seconda categoria si dice spesso che il pareggio è sempre un buon risultato, non si rischia, noi invece ora abbiamo l’opportunità di osare: tutto quello che verrà di più sarà oro colato. È bello potersela giocare senza illusioni. Siamo consapevoli che le altre 4 sono più attrezzate (Val del Lago, Verzegnis, Velox, Il Castello), però nel calcio decide il campo, non si sa mai come va a finire». D: Qual è la squadra che ti ha impressionato di più? «A me è piaciuto moltissimo Il Castello: i migliori a mio giudizio. Poi non so se hanno una rosa ampia, vedremo cosa faranno. Di certo la classifica attuale rispecchia la realtà: per continuità e risultati Val del Lago e Verzegnis meritano i primi posti». D: Alain Schiratti: è lui la vostra arma segreta? «Erano 3 anni che lo cercavamo, quest’an-

SECONDA CATEGORIA

TERZA CATEGORIA

TONFO DELLA VELOX AFFONDATA DA BOMBER SALA

TUTTO FACILE PER IL SAN PIETRO CONTRO IL CERCIVENTO

Il Verzegnis non approfitta del riposo della Val del Lago e pareggia 2-2 con il Rapid, anche se va detto che la trasferta a Raveo non è mai semplice. Guadagna posizioni Il Castello che rifila 3 gol alla La Delizia e si insedia al terzo posto scavalcando la Velox clamorosamente sconfitta in casa per 3-0 dall’Audax (doppietta del solito Sala). La Pontebbana vince per 6-3 contro la Maggese con la decisiva tripletta di Ogboye, mentre per i bianconeri le reti sono state segnate tutte (e in soli 5') da Marcon.

La capolista Tarvisio ha rimandato la sua gara contro il Comeglians per la prematura dipartita di Pellizzari, dirigente del Comeglians e storico titolare del bar “Alpina”. Vincono invece le due inseguitrici con il San Pietro che non ha difficoltà a battere il Cercivento e deve ringraziare il poker di Davide Casanova (17 gol in 13 partite), mentre l’Ardita ha faticato molto più del previsto per vincere il derby contro il Rigolato: 5-4 il risultato finale e tripletta per Giorgio Moro dell’Ardita.

AI RAGGI X

FOCUS

no l’abbiamo convinto e siamo riusciti a prelevarlo dal Castello. Sta rispettando le aspettative, dà sicurezza in zona gol e gioca tanto per gli altri: forse sono più i gol fatti fare che quelli realizzati personalmente. La sua storia nel Carnico parla per lui, sta procedendo lungo i suoi standard. Oltre ai numeri pazzeschi si è rivelata persona squisita: noi ad Amaro puntiamo molto su quello, prima le persone, poi se giocano bene meglio. Inutile sottolineare che la nostra forza è l’unione del gruppo». D: Come descriveresti Mazzolini come allenatore? «Adelchi l’avevamo cercato anni addietro ma la trattativa non si era concretizzata. L’anno scorso ha anticipato i tempi, ed ha saputo ricreare il gruppo, chiudendo al secondo posto dietro al Verzegnis. Gli dobbiamo molto!». D: Con il Verzegnis poi avete quindi una sfida aperta… «L’anno scorso è stata sfida vera, l’hanno spuntata loro. Quest’anno pure: pronti, via ed errore difensivo nostro per l’10. Non abbiamo giocato benissimo ma hanno meritato. È una specie di derby anche se siamo in ottimi rapporti: basti pensare che vengono a giocare la Coppa da noi e sono allenati dal nostro ex mister. È bello vedere entrambe le squadre in alto perché significa che stiamo lavorando nella direzione esatta». Luca Feole

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CALCIOC5

PALMANOVA ADDIO SERIE B

DOPO MANZANO, ANCHE I PALMARINI RINUNCIANO AL CAMPIONATO CADETTO

FLASH UELIS BADIE IN VETRINA A MANZANO

C5 D'ESTATE

Continua a pieno regime il Torneo dei Borghi e frazioni di Manzano, dove non mancano le sorprese, con Uelis Badie che sconfigge nella seconda giornata una delle pretendenti al titolo quale il Manzignel. Faticano, ma portano a casa la vittoria, i campioni in carica del Borc Foran che grazie ad una doppietta di Banello nel finale superano per 5-4 Cjasis. MERCATO

FUTSAL, VASCELLO IN TRANSITO VERSO LA CAME DOSSON Sembra proprio che le strade di Marco Vascello e della Came Dosson si debbano ri-incontrare: il portierino friulano, classe 1993, di proprietà del Pordenone, sembra ad un passa dal ritorno alla squadra veneta dopo l’esperienza di due stagioni or sono quando fu riserva in campionato di Bonora, disputando tutto il torneo under21. La speranza ora è quella di vedere Vascello protagonista in A2, dopo un ottima stagione trascorsa al Villorba.

ANCORA RINUNCE AI PROSSIMI CAMPIONATI

SERIE B E A2

Libertas Astense, Lecco, Gruppo Fassina e Sestu, appena retrocesso dalla serie A: sono ben quattro le formazioni che hanno già annunciato la rinuncia all’iscrizione nel campionato nazionale di serie A2 (di fronte a solo due domande di ripescaggio), al punto che la Divisione Calcio a 5 si è vista costretta ad allungare i termini di scadenza delle iscrizioni stesse. Dodici sembrano essere invece le rinuncie alla serie B, comprese le nostre Palmanova e Manzano.

È CRISI NERA

D

opo la rinuncia del Manzano arriva anche quella del Palmanova per una serie B nazionale che vedrà dunque al via solo una formazione regionale ovvero l'Adriatica di Monfalcone. La conferma alle indiscrezioni, è purtroppo arrivata puntuale con il comunicato stampa della società apparso sui social network nel quale il club amaranto da l'arrivederci, dopo 3 anni, al campionato cadetto di calcio a 5. Le motivazioni da quanto si legge sono più o meno le stesse dei seggiolai, ovvero non essere riusciti a reperire le risorse necessarie ad affrontare il campionato nazionale, problema tuttavia che sembra colpire ben cinque società del campionato di serie A2 e oltre una decina di serie B. «Abbiamo aspettato fino all’ultimo giorno disponibile – conferma il presidente Labollita – prima di prendere questa decisione, ma io ed i miei collaboratori abbiamo ritenuto opportuno non assumerci un impegno così gravoso dal punto di vista economico senza avere coperture garantite. Dispiace rinunciare ad una vetrina così importante e gratificante come la serie B, purtroppo gli sponsor disponibili ad investire sullo sport sono sempre meno e non basta la volontà dei dirigenti per partecipare alla serie B. Con che squadra

faremo la serie C? La volontà è di proseguire con il gruppo degli under21 affiancati da un paio di giocatori di esperienza, adesso valuteremo al meglio come proseguire», conclude. La mancata iscrizione alla serie B comporta già i primi addii in casa amaranto: Contin strizza l’occhiolino all’Adriatica e pare che tutto possa andare a buon fine, pure capitan Bearzi è ai saluti (con l’Udinese Futsal pronta ad accoglierlo). Qualcosa si muove pure nel pordenonese: il Maccan Prata dopo aver presentato la nuova guida tecnica, Paolo Bovolenta affiancato da Luca Moi, pare essere sulle tracce di Adil Bounafaa il talentuoso giocatore di origine marocchina, rimasto svincolato dopo la rinuncia da parte del Maniago alla serie C Figc. In settimana l’accordo dovrebbe essere trovato e così si verrebbe a riformare la coppia del gol di Bounafaa assieme ad Aziz, già da una stagione a Prata ma che con Adil ha giocato non solo con la maglia del Maniago ma anche con quella del Pordenone. Proprio gli svincolati maniaghesi animano il mercato federale. Al Maccan piace pure l’ex New Team Accatante, mentre Dolfo è corteggiato al momento sia dalla Fiamma Longobarda che dallo Star Five Monfalcone.

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TremilaSport+ | 15 07 2015 | 19


CALCIOUDINESE IL COMMENTO

E SE COLANTUONO ANDASSE IN SQUALIFICA? di EDI FABRIS

E

se il nuovo allenatore Stefano Colantuono dovesse essere condannato per il calcio-scommesse, buscandosi qualche mese di squalifica? Un’ipotesi inquietante che metterebbe sin da subito in crisi la programmazione di una squadra che, priva com’è di grande qualità, avrebbe bisogno di sentirsi sul collo, durante gli incontri, il fiato stimolante del tecnico di Anzio, che dal canto proprio rassicura ovviamente sulla propria estraneità ai fatti incriminati (il match Crotone – Atalanta di serie B oggetto

Sul tecnico pende la grana del calcio-scommesse - I tifosi nel frattempo si abbonano ma quante polemiche sui settori... e che costituiscono appunto base fondante in assenza di peculiarità tecniche di rilievo in un complesso per cui, more solito, si parla di raggiungimento il prima possibile dei 40 punti-salvezza. Compito im-

messo di malumore la tifoseria, anche quest’anno costretta a code notturne nonostante la possibilità di sottoscrizione online. La nota più dolente, quella che ha fatto inferocire gli abbonati, va riferi-

Ci è voluto l'eterno Totò per conferire ginger alla prima uscita contro i tedeschi dello Schalke 04

Nodi che potrebbero essere sciolti con un po’ di buona volontà ma che ormai, formalizzata la campagna abbonamenti, sarà difficile veder slegare. SEGGIOLINI Continua poi a divampare, anche se in modo più soft, la polemica sul colore dei seggiolini nello stadio dal new look: come in molti impianti della nouvelle vague si auspicavano del bianco e nero societario e della stessa città di Udine, invece si è optato per quello di arlecchino. Un modo, si ipotizza ironicamente, per

PROTAGONISTI L'allenatore Stefano Colantuono e l'"eterno" Totò Di Natale.

di combine della quale l’inquisitore Palazzi sostiene che Colantuono fosse al corrente senza averla denunciata). L’Udinese rinuncerebbe a lui, costretto eventualmente alla tribuna, o si accontenterebbe di far seguire in panchina la squadra dal suo vice? E comunque si sentirebbe il club bianconero di farsi rappresentare in quanto a guida tecnica da un allenatore “condannato”? Lo stesso dilemma che attanaglia la nazionale, con il ct Antonio Conte notoriamente impelagato nella stessa sabbia mobile in relazione al suo trascorso alla guida del Siena. Nel frattempo Colantuono va naturalmente per la sua strada, predicando voglia, aggressività e ritmo, prerogative proprie di tutte le sue precedenti squadre

20 | 15 07 2015 | TremilaSport+

pegnativo da parte di un organico in cui i senatori (Di Natale, Pinzi, Domizzi, Danilo, Thereau) hanno un anno in più, alcuni giovani devono ancora maturare e i vari Allan, Widmer ed Heurtaux potrebbero quanto prima emigrare senza che gli eventuali rimpiazzi garantiscano pari affidabilità. ABBONAMENTI Si sa, la gente friulana, mugugna sempre e comunque, salvo poi entusiasmarsi alla prima occasione. Ma la campagna abbonamenti appena iniziata, pur procedendo in modo abbastanza soddisfacente (finora sottoscritte oltre 5000 tessere a fronte delle 18000 sognate dalla società) ha già evidenziato alcune crepe che hanno

ta all’attribuzione di spazi centrali e privilegiati ai tifosi ospiti, con lo zoccolo duro dei supporters bianconeri a vedersi assegnare invece una dislocazione più laterale. Nel nuovo stadio così conformato, risponde la società, la visuale sarà ottimale in tutti i settori, ma è il principio che sta sullo stomaco ai friulani, che obiettano: “Sarà bello veder sventolare in settori centrali i bandieroni di Juve, Milan e Inter, quasi si giocasse nei loro stadi? Perché non il contrario, come avviene in tutti gli stadi italiani?”. Già, ma questa è la regione dell’accoglienza…E un altro punto ha fatto invece arrabbiare i diversamente abili, che nel prossimo campionato, a differenza dei precedenti, dovranno pagarsi l’abbonamento.

far sembrare pieno lo stadio anche quando non lo sarà… PRIMA USCITA Ci è voluto il sempiterno Totò, entrato nella ripresa, per vivacizzare un'amichevole, quella di Klagenfurt contro i tedeschi dello Schalke 04, altrimenti dai toni piatti e caratterizzata da un tourbillon di sostituzioni. Un 1-1 in cui hanno spiccato, oltre ai colpi di un Di Natale comunque ancora fuori allenamento, la buona condizione di Fernandes e la prontezza tra i pali del venezuelano Romo, subentrato a Scuffet nei secondi 45'. Non era lecito pretendere molto di più da una squadra alla prima uscita e priva di alcuni titolari. Sabato a Lienz nuovo test contro i tedeschi dell'Ingolstadt.


UDINESECALCIO

MANCINO Si ispira ad un grande sinistro come Roberto Carlos, Alì Adnan, primo iracheno del calcio italiano.

In Iraq scoppia la Adnanmania ma... resterà?

R

esterà? Non resterà? Una domanda che è legittimo porsi riguardo al finora unico acquisto dell’Udinese, l’iracheno Alì Adnan, e motivata dal sibillino inciso del direttore sportivo Cristiano Giaretta, che nell’ambito della conferenza stampa di presentazione del giocatore ha dichiarato che se dovessero esserci prossimamente ulteriori opportunità di mercato potrebbe anche prendere altre direzioni. Una considerazione valida pure per l’esterno di centrocampo brasiliano Edenilson, che rientrato dal Genoa e professato amore per l’Udinese, con tanto di foto con

sullo sfondo i seggiolini multicolori del nuovo stadio, non è detto che rimanga in bianconero. Un mercato fluttuante, quello del club dei Pozzo, impegnatissimi a rinforzare la consociata inglese Watford, neopromossa in Premier League, ma per ora non altrettanto la casa madre friulana, con conseguenti mugugni di una tifoseria che comunque ha sottoscritto finora oltre cinquemila abbonamenti. Alì Adnan, dunque, primo iracheno della storia nel campionato italiano, che ha già fatto scoppiare nel suo Paese la Adnanmania, con tanto di richieste di traduzione dall’italiano all’arabo del sito dell’Udinese. Di fa-

miglia numerosa (“Siamo in dieci” ha rivelato sorridendo) e con due fratelli calciatori (“Il più grande ha smesso causa un infortunio, il più piccolo ha diciott’anni e sta crescendo”), il giovane asiatico, così evidenziano i videoclip sulle sue performances, è un esterno mancino dotato di un tiro potente, alla Roberto Carlos, suo punto di riferimento. Un fluidificante, si diceva tempo addietro, che però sa anche difendere ed è una prerogativa che lui assicura essergli propria. Viene dall’esperienza nel calcio turco e oltre a questo ha disputato il mondiale Under 20 del quale è stato uno degli elementi più interessanti. Quindi

il nome e la nazionalità d’origine non ingannino, assicura chi l’ha portato a Udine. E oltre a questo, in ambito internazionale si è già fatto buona pubblicità con un episodio che lui, molto onestamente, si è affrettato a riportare nella giusta dimensione: foto e cronache avevano riferito infatti che recentemente si era messo in “aspettativa” nel campionato turco per andare a combattere l’Isis nelle file dell’esercito iracheno. “E’ stata solo una mossa pubblicitaria che aveva il compito di incoraggiare i combattenti del mio Paese – ha ammesso - . Ho vestito la divisa solo per questo motivo ma non ho mai combattuto”. A Udine ha dichiarato di sentirsi già a proprio agio, prestandosi pure come modello alla presentazione delle nuove maglie in centro città (sua quella bianca, con il numero 53 da lui scelto) e dispensando autografi e sorrisi ai tifosi. Ma la tosta preparazione “alla Colantuono” non deve essergli ancora congeniale, tanto da essere costretto in disparte in occasione della prima uscita in famiglia fra squadra A e squadra B a ranghi contrapposti al termine della settimana di pre-ritiro. Ammiratore di Totò, con il quale si dichiara onorato di poter giocare, il ragazzo tranquilizza la tifoseria: “So difendere e attaccare e mi sento pronto per un campionato, come quello italiano, nel quale tutti i giovani sognano di poter giocare”. A patto che non venga appunto dirottato al Granada. (E.F.)

di Biancamaria Gonano

RIZZI 1974 Anche quest'anno l'UDINESE CLUB RIZZI 1974 intitolato all'amico Gianni Ciccotti è presente nel cercare di unire il tifo e condividere la passione per l’Udinese per il 41° anno di attività e con oltre 200 iscritti. Il presidente è Massimo Ciccotti, figlio dell'indimenticato Gianni, e i collaboratori, gli storici "vecchi" presenti da anni, Franco Milani detto "Milan", Giuseppe Tavagnà "Bepi", coadiuvati da Giorgio Bassi, Salvatore Pennino, ormai friulano molto più di altri, dalle

nuove presenze Laura Blasoni, Denis Frisan, Gerri Petricig, Andrea Marzinotto e dai "soliti" Roberto Colautto, Paolo Totis e

l'onnipresente Victor Tosoratti. Roberto Colautto si fa portavoce del club: “Quarantun anni di fatiche, divertimento, feste e sfilate che difficilmente ritorneranno, ma grandi sogni che cerchiamo di portare avanti anche se non sarà facile. Ma la perseveranza e la buona volontà non mancano. Il Club è molto attento all‘aggregazione di bambini e ragazzi. Per noi questo

è il segnale più importante che ci conferma che abbiamo seminato bene. Ci stiamo impegnando nell'organizzare delle trasferte per seguire la squadra, con notevoli difficoltà organizzative a causa di antici e posticipi comunicati tardivamente. Ciò crea disagi e ne siamo rammaricati perchè ci siamo sempre divertiti a prescindere dal risultato della partita". E poi ancora: "Abbiamo degli appuntamenti fissi come il "Memorial Gianni Ciccotti", torneo di calcio giunto alla 10a edizione,

al campo dei Rizzi il 1° maggio, e la ciclolonga amatoriale non competitiva "Rizzi Pedala“, che ha tagliato il traguardo della 24a edizione lo scorso giugno. Ed inoltre salsicciate, pastasciutte, gite sociali. Tra pochi giorni riapriranno i tesseramenti per la stagione 2015/'16: godiamoci il nuovo gioiello che sta prendendo vita proprio ai Rizzi e cerchiamo di riempirlo!“ Info: email 1974ucr@gmail.com e facebook : Udinese Club Rizzi 1974 "Gianni Ciccotti".

TremilaSport+ | 15 07 2015 | 21


AMARCORD ROBERTO MEROI, scrittore e giornalista udinese, è autore di molte pubblicazioni sullo sport friulano. Di famiglia di sportivi, in anni giovanili ha praticato l'atletica nelle file della Libertas Udine.

amarcord

QUELLE GIOCATE DI “LUTI” di ROBERTO MEROI

SLALOM VINCENTE Quello di "Zè Paolo" Miano (sulla destra), nel 2-1

Lo scrittore udinese ripropone la figura del fratello Innocente e quelle di altri campioni

L

a passione per il calcio e lo sport in generale mi è stata trasmessa indirettamente dalle gesta dei miei fratelli più grandi Corrado, Giancarlo e Innocente, “colonne” delle squadre giovanili del mitico Ricreatorio Festivo Udinese. Ed è stato naturale che nel mio cuore si accendesse quel tipo di fiamma ammirando le splendide giocate di Innocente, che tutti chiamavamo Luti. Sapere che lui già a 17 anni calcava i campi della serie A con i colori della Sampdoria, non poteva che rendermi fiero. Luti ha giocato e segnato tante reti anche in serie B con le maglie di Parma, Catania e Arezzo. Cinque sole partite (e una rete) invece con l'Udinese 1960-61, chiuso com'era da

LUTI Innocente Meroi, fratello dello scrittore, in azione con la maglia bianconera.

22 | 15 07 2015 | TremilaSport+

due inamovibili quali il centravanti Lorenzo Bettini e l'ala destra Luisito Pentrelli. Ho detto prima della mia passione verso gli sport, ed è proprio quella che mi ha spinto a compendiare in una quindicina di libri le imprese di società e campioni in innumerevoli discipline. L'amore per l'atletica leggera (nella quale mi sono cimentato con la maglia della Libertas Udine con discreti risultati nella velocità), per il basket, per il tennis, per i rugby o per il volley, non ha messo in secondo piano l'Udinese. Anzi, a questa squadra ho dedicato quattro volumi (Storia dell'Udinese calcio nel 1989, Cento anni di storia calcistica a Udine, 1996, Storie dal balon e de Udinese, 2006, L'Udinese è tutta un quiz, 2010) e centinaia di articoli. Arrotolando il nastro della pellicola dei ricordi bianconeri, mi appaiono piacevolmente le fucilate a rete di Bengt Lindskog, l'eleganza di “raggio di luna” Arne Selmosson, la compostezza di Dino Galparoli, la signorilità di Edinho, la chioma al vento di Balbo, la serietà di Sensini, la velocità di Amoroso, i colpi di testa di Oliver Bierhoff e di Sosa, le sgroppate di Martin Jorgensen e di Paolino Poggi, le finte e controfinte di Alexis Sánchez, i rigori parati da Samir Handanovič. E i 50 mila del “Friuli” ad assistere alle delizie del signor Zico. Le feste dei tifosi per le promozioni e per i traguardi europei conquistati grazie anche a Luciano Spalletti e Francesco Guidolin. Per contro, ricordo meno volentieri gli anni bui (anche se vincenti) della serie C,


AMARCORD

VECCHIO MORETTI SOLD OUT Derby di serie C Udinese - Triestina negli anni '70 al Moretti, con il capitano Burlando alla stretta di mano: gli spalti sono come sempre gremiti. con cui l'Udinese battè l'Inter al Friuli nel 1985: una rete da cineteca. qualche papera dell'ancora giovane Dino Zoff, di Marronaro, di Jancker, la delusione data da qualche giocatore che non amava i nostri colori sociali e i scarsi risultati ottenuti da qualche allenatore. All'emozionante esordio in Champions League sul Camp Nou di Barcellona nel 2005 o allo sfortunato ritorno con l'Ajax nella Coppa Uefa 1997, fanno eco nella mia memoria le splendide vittorie europee a Leverkusen nel 1999, ad Atene in Champions nel 2005, a Mosca e Dortmund nel 2008, a Liverpool nel 2012, e tante belle vittorie in casa.

Momenti entusiasmanti che mi auguro possano rinverdirsi nelle prossime stagioni, in uno stadio nuovo tutto pieno e con il tifo a mille. La grande tradizione sportiva di Udine se lo merita.

PERSONAGGI E MOMENTI Claudio Vagheggi, in alto a sinistra, Oliver Bierhoff (sopra) e l'Udinese in Champions al Camp Nou di Barcellona nel 2005 contro Ronaldinho & C..

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NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

CINEMA

UN GIORNO DA COMPARSE

È

interessante scoprire come i nostri territori vengano scelti in questi ultimi tempi come protagonisti per la realizzazione di nuovi prodotti cinematografici e televisivi: pochi mesi fa Udine è stata infatti teatro delle riprese di “Un bacio” di Ivan Cotroneo e di uno dei primi lungometraggi di una giovane regista australiana, Ruth Borgobello. Il 18 maggio scorso è stato dato invece il primo ciak de “Il confine”, una miniserie in due puntate che andrà in onda a novembre, diretta da Carlo Carlei e prodotta da Paypermoom per la Rai. I protagonisti sono quattro ragazzi poco più che ventenni, legati da un sentimento di amicizia, con sullo sfondo le tensioni politiche che condussero l’Europa ad un inevitabile destino, lo scoppio della guerra, le battaglie, l’orrore di un conflitto mondiale. Fra Gorizia, Venzone, Trieste, Cividale, Udine e Palmanova è stata richiesta la partecipazione di un migliaio di comparse per impersonare soldati e civili, questi ultimi di diverse età e ceti sociali. Pare incredibile come, solamente abbigliati alla maniera dell’epoca, ci si possa immedesimare in un semplice passante di mezza età o in un militare o ancora in un giovane popolano addetto alla distribuzione di volantini di propaganda contro l'Impero asburgico, completamente calati nel contesto politico-sociale del Friuli di cent'anni fa. Per le comparse la giornata di riprese inizia molto presto e sarà scandita da lunghi momenti morti. La location è Piazza Libertà e la scena vede l’attore Alessandro Sperduti nei panni di Ruggero, sobillatore che durante un comizio viene accusato dagli austriaci di aizzare le folle. Si familiarizza presto con la famosa modalità “Pronti!”, “Motore!”, “Azione!” che l’aiuto regista grida a squarciagola senza nemmeno l’ausilio dell’altoparlante. Dopo l’atteso “Stop!” i principali membri della troupe si ritiranoi sotto il gazebo per valutare il risultato, vociando animatamente con inconfondibile accento romano. La scena viene ripetuta una decina di volte sotto un sole cocente mitigato solo da un venticello che evita ai personaggi di farsi un vero bagno di sudore. Accade però ugualmente che una giovane nobile perda i sensi per qualche minuto, prontamente soccorsa dal “marito”. Alla fine delle riprese ecco il pianto colmo di soddisfazione di Sperduti, che finalmente, secondo la regia, ha dato il massimo. Dirette verso la sartoria, al crepuscolo, le comparse sono così pronte a riprendersi le loro vere identità. Massimo Gaudino

ANTONIO FUSCO

OGNI GIORNO HA IL SUO MALE GIUNTI

La sonnacchiosa provincia toscana di Valdenza è improvvisamente scossa dall’omicidio di una donna che viene ritrovata in casa, in una posizione innaturale e con una fascetta stringicavo attorno al collo. Si pensa subito al movente passionale, ma all’occhio esperto di Casabona, il commissario incaricato del caso, qualcosa fin da subito non quadra: troppi elementi diversi sulla scena del crimine, troppi particolari contrastanti. Schivo, ma con una forte carica umana, reso cinico da troppi anni di mestiere alle spalle, Casabona capisce ben presto che l’omicidio è solo l’inizio di un vortice di morte: un gioco molto pericoloso in cui le regole sono quelle stringenti e folli di un serial killer.

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L’ANGOLO DELLA

LETTURA

ALFREDO CORCHADO

MEZZANOTTE IN MESSICO MONDADORI

È una sera di luglio del 2007, quando Alfredo Corchado, giornalista messicano, riceve una telefonata da un investigatore americano in contatto con informatori all’interno di alcuni dei più violenti cartelli messicani della droga: qualcuno lo vuole morto e lui ha appena ventiquattr’ore di tempo per scoprire se la minaccia è reale. Corchado non ha mai avuto paura di lavorare a inchieste su temi scottanti come la corruzione all’interno del governo, gli omicidi di donne a Ciudad Juárez e gli spietati cartelli della droga. Comincia così il viaggio di un uomo che, mentre lotta per salvarsi, cerca di comprendere la complessa situazione del suo paese.

MARCO NANNINI

DALLA BANCA ALL’OCEANO LONGANESI

Da una parte una brillante carriera come manager finanziario nella City londinese e dall’altra uno straordinario amore per il mare e il desiderio di una vita diversa. Nascono da questo conflitto il sogno e la sfida raccontati da Marco Nannini in un libro sorprendente. Quando, nel 2009, il successo nel mondo bancario travolto dalla crisi gli appare ormai ogni giorno più vuoto e distante, Nannini, anche a costo di perdere tutto ciò che ha costruito, decide di non farsi sfuggire l’occasione di partire per una regata transatlantica. E l’avventura di quei ventun giorni passati in solitaria gli fa definitivamente realizzare che la sua vita può e deve continuare solo sul mare.

PAUL REES

LINDA CASTILLO

ARCANA

TIME CRIME

ROBERT PLANT, UNA VITA Frontman dei Led Zeppelin, pioniere musicale e titolare di milioni di dischi venduti, Robert Plant ha esercitato una profonda influenza sulla storia del rock nell’arco di quattro decenni. Eppure, l’intera storia della sua vita non era stata scritta… finora. È la prima completa ed esauriente narrazione delle vicende umane e artistiche di Plant: dagli esordi nei folk club all’inizio degli anni Sessanta ai palchi d’oro calcati dai Led Zeppelin al picco del successo, fino alla riaffermazione come solo star. Le pagine di questo libro contengono testimonianze di prima mano sui vertiginosi alti e i profondi bassi dell’esistenza di Plant. Raccontata nei più vividi dettagli, questa è la vera storia di un uomo di enorme talento, eccezionale forza d’animo e saldissimi princìpi.

TRACCE DAL PASSATO Tutti a Painters Mill sanno che sulla fattoria degli Hochstetler aleggia un tragico mistero. Ma solo in pochi ricordano il terribile segreto tramandato dal sospiro del tempo, e ora ne sono perseguitati. Il detective Kate Burkholder è chiamata a intervenire sulla scena di quello che sembra un suicidio: un anziano uomo trovato impiccato alle travi del suo fienile diroccato. Ma gli indizi portano piuttosto a pensare a un omicidio. Quando viene rinvenuto un secondo cadavere, Kate capisce che il caso è direttamente collegato a ciò che accadde in una terribile notte di trentacinque anni prima, quando un padre amish e i suoi quattro figli morirono e la loro giovane madre scomparve senza lasciare traccia.


UDINESECALCIO le belle di TremilaSport

Simona L'amica degli animali


le belle di TremilaSport

26 | 15 07 2015 | TremilaSport+


le belle di TremilaSport

TremilaSport+ | 15 07 2015 | 27


le belle di TremilaSport Provare sempre nuove esperienze e viaggiare sono le passioni della modella piemontese Simona Alessio

MI PIACE METTERMI IN GIOCO

H

a un levriero afghano e cinque gatti, Simona Alessio, per la quale è inconcepibile una vita senza la compagnia degli animali. “Non ti chiedono niente e ti danno tutto”, considera la venticinquenne modella cuneese ripresa per noi dall’obiettivo di Sergio Panèro. Di padre piemontese e madre siciliana, Simona racchiude nel proprio carattere la riservatezza della gente del nord e la spontaneità di quella della terra materna: “A chi non mi conosce posso apparire come una ragazza chiusa ma in realtà, anche se non do confidenza a chiunque, ho un’indole generosa e disponibile. Ma non mi piace comunque sprecare del tempo con persone ed esperienze che

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non ne valgono la pena, in questo sono molto selettiva”. Piace anche rischiare, a Simona: “Ritengo giusto mettermi in gioco, certo, ed è anche per questo che circa tre anni fa accettai la proposta di posare ricevuta da un fotografo. Ed eccomi ancora qua. Così come ogni tanto mi levo qualche sfizio, perché la vita va vissuta anche nelle piccole cose”. E uno dei piaceri della vita è per lei il viaggiare: “Lo farei di continuo, è la priorità che mi pongo, risparmiando anche. Rinuncio volentieri ad uno shopping insignificante pur di mettere insieme le cifre che mi servono per girare il mondo. Viaggiare è accumulare conoscenza ed esperienza, un patrimonio personale importante ed irrinunciabile. E la Grecia è rimasta in

particolare nel mio cuore per la sua bellezza naturale ed artistica, il calore della sua gente e la buona cucina”. Ora Simona ci offre la delicatezza delle linee del suo viso e del suo corpo ed è una generosità che i lettori sicuramente apprezzeranno.


angi, m , i r e d desi e s , i o lcetto n a c a , o Qui da iliard b a i h c bevi, gio a freccette. o tite, r a p e l rdare a u g e h c noi n o c o l Puoi an o tare s s e r u p op

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CALCIOUDINESE BASKET

U20 EUROPEAN CHAMPIONSHIP MEN

Alcune fasi degli incontri degli azzurri contro, Serbia, Francia, Belgio, Croazia e Bosnia Erzegovina.

Foto: www.FIbaeurope.com

30 | 15 07 2015 | TremilaSport+


Info gare su www.fvgsportchannel.com Prevendita autorizzata: Ticket Point Trieste INTERO / Biglietto Standard € 12,00 Ingresso Giornaliero RIDOTTO / Biglietto Standard € 8,00 Ingresso Giornaliero INTERO / Biglietto Ingresso Match € 8,00 Italia RIDOTTO / Biglietto Ingresso € 5,00 Match Italia Abbonamento 10 giorni di gara € 90,00 (inclusi semifinali e finali) Abbonamento VIP 10 giorni di € 260,00 gara (posto riservato in area vip, parcheggio all'interno del Ge.Tur, accesso alla sala vip e WIFI) Ingresso giornaliero VIP (posto € 35,00 riservato in area vip, parcheggio all'interno del Ge.Tur, accesso alla sala vip e WIFI) INTERO / ingresso finali 19 Luglio € 14,00 h 21.00 Pala Ge.Tur RIDOTTO / ingresso finali 19 Luglio € 9,00 h 21.00 Pala Ge.Tur. UNDER 12 (esibendo un documento FREE di identità) 12-18 ANNI (esivendo un documen- RIDOTTO to di identità)


BASKET

POSITIVO Stimolato dal pubblico di casa, l'udinese Giacomo Zilli è stato autore di prestazioni di buona intensità. LA DELUSIONE Preceduto dalla fama di vip del roster azzurro, il bolognese Fontecchio non ha inciso come ci si attendeva. IL TECNICO Stefano Sacripanti è disorientato: dai suoi azzurrini si attendeva certo di più.

FLOP Una fase dell'incontro perso con la Lettonia.

SE NON IL PODIO QUALCOSA DI PIÙ

Faticoso e discontinuo il cammino dell'Italia Under 20 agli Europei di Lignano di EDI FABRIS

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ualificatasi allo sprint con la vittoria sulla già promossa Francia dopo un precedente, sostanzialmente deludente percorso (successo con la Croazia, sconfitte con Belgio e Bosnia), l’Italia Under 20 di Sacripanti un risultato minimo l’ha ottenuto, quello di far parte delle 12 in cerca di medaglie, evitando di finire nei gironi-salvezza. Ed ora il torneo, per quanto riguarda la zona-podio, si sviluppa così: le formazioni piazzatesi prime nei gironi A,B,C e D della prima fase si portano in dotazione i punti ottenuti negli le squadre scontri diretti e incontrano le tre dell'Europeo avversarie non ancora sfidate ora ai quarti fino a questo punto. Accederanno ai quarti di finale le prime quattro dei raggruppamenti, mentre le ultime due giocheranno per i piazzamenti dal nono al dodicesimo. L’Italia fa parte del girone E, con Serbia (con la quale ha perso lunedì 61-67), Francia, Belgio, Israele e Lettonia (con cui ha fatto flop martedì) e non incontra appunto le squadre già affrontate nel girone di qualificazione.

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ATTEGGIAMENTO E RIGURGITO Ciò che non è piaciuto a molti, al di là della discontinuità di prestazioni, è stato comunque un certo atteggiamento degli azzurrini e una prova ne è il post piuttosto caustico in facebook dell’ex arbitro e già presidente regionale della Fip, Fausto Deganutti: “Ho visto le due partite perse con Bosnia e Belgio: mamma mia, se il livello del basket giovanile è questo, dobbiamo temere il peggio. Iniziamo dall’atteggiamento: durante l’esecuzione dell’inno nazionale i nostri superatleti erano tutti in posizione di “scazzo” totale : chi si grattava, chi sbadigliava, chi cercava la morosa sugli spalti, ecc. Supponenza assoluta durante la partita da parte di qualche giocatore, ma chi sei? Ti stoppa uno di 30 centimetri più piccolo e non corri a nasconderti in spogliatoio? …Per sperare di vincere qualche partita dobbiamo affrontare Andorra e S.Marino…”. Non sappiamo se i ragazzi di Sacripanti abbiano letto o meno l’opinione di Deganutti, certo è che dopo i flop con Bosnia e Belgio, Zilli & C. hanno saputo rialzare la testa, vincendo allo sprint con Akele un incontro punto a punto con i comunque già

qualificati “galletti” e rimanendo in partita, pur perdendo, con una Serbia contro la quale hanno pagato dazio dal punto di vista fisico e della freddezza nei momenti topici. Questione di stimoli, comunque, perché la giovane Italia, affrontando una Lettonia ultima nel gironcino, ha pensato probabilmente di farne un sol boccone, finendo invece bastonata con un passivo pesante (82-51). Peccati di gioventù, certo, ma ora il discorso si fa più complicato perchè per accedere ai quarti si dovrà battere stasera (al momento della nostra pubblicazione questa è la situazione) Israele, sperando nel contempo in una sconfitta della Lettonia contro il Belgio, vera sorpresa di questi campionati. Non dovesse verificarsi tale condizione, gli azzurri dovrebbero accontentarsi di giocare il girone di consolazione per un piazzamento dal 9° al 12°. Nessuno si attendeva a priori l'oro in presenza di squadre tecnicamente e fisicamente attrezzate come Spagna, Turchia, Serbia e la stessa Francia ma una superiore costanza e concentrazione questo si. Questione di immaturità o del divismo di cui parla Fausto Deganutti?


BASKET L'INTERVISTA

TARCENTO, COSTRUITA PER VINCERE

AMBIZIONE APU

VOGLIA DI A2 CON LARDO E SUPERTEAM

D

ESPERTO Alberto Andriola, un habituè delle vittorie

È

passato poco più di un mese dalla vittoriosa gara-2 della finale playoff e Alberto Andriola, coach del rullo compressore Fluid System Tarcento, è già proiettato sulla prossima stagione, dopo un’annata dove lui e i suoi ragazzi hanno vinto tutto quello che c’era da vincere, dalla Coppa al campionato con numeri da ricordare: 3 sole sconfitte su 28 gare complessive nella regular season a cui si è aggiunto il filotto di 6 vittorie su 6 nei play off. “La squadra che mi era stata affidata era costruita in vista del salto di categoria e quindi era lecito attendersi risultati di questo livello a bocce ferme ammette il tecnico - , ma a volte essere considerati i favoriti può giocare brutti scherzi, specialmente nell’arco di una stagione lunga e impegnativa. Per questo sono soddisfatto di come i miei giocatori si sono comportati durante tutta l’annata: tutti sempre concentrati sull’obiettivo finale con grande spirito di gruppo e dedizione alla causa comune per cui alla fine è davvero difficile fare delle graduatorie di merito. Mi permetto solo di spendere due parole su Federico Vidani: la nostra guardia è andata oltre le mie aspettative, garantendo in ogni gara oltre a capacità difensive di altissimo livello anche tanti punti pesanti.” Dopo il doveroso consuntivo di fine anno abbiamo chiesto all’esperto tecnico tarcentino le ambizioni e i programmi per la prossima stagione: “La squadra, essendo stata costruita con l’obiettivo del salto di

categoria, era stata già pensata per affrontare dignitosamente anche il campionato a venire, per cui il roster è confermato praticamente in blocco. Prevediamo l’inserimento di due ali per potenziarci sugli esterni e consentire così a Munini di cimentarsi anche in cabina di regia, alternandosi al nostro play; in più è previsto l’innesto dell’Under Sbicego proveniente da Cervignano. I nomi degli altri due nuovi li faremo a breve”. Inoltre, sempre secondo Andriola, il valore aggiunto che a suo dire consentirà a Tarcento di disputare un buon campionato mantenendo la categoria appena conquistata, sarà dato dalla conoscenza reciproca già acquisita tra lui e la squadra nella stagione trascorsa, circostanza che permetterà di migliorare ancora feeling e rendimento del gruppo. Sollecitato infine a “scattare” la sua “fotografia” sul pubblico e sull’ambiente tarcentino, Andriola ha concluso con un auspicio. “La società è ambiziosa e desidera davvero consolidare il basket a Tarcento, a partire dal minibasket. Da parte mia mi auguro che l’entusiasmo e il seguito manifestato dal pubblico tarcentino con sempre maggiore intensità al crescere dei nostri successi possa consolidarsi anche in una stagione ove è ragionevole prevedere che difficilmente riusciremo a mantenere lo score del torneo appena terminato. Quanto al settore giovanile abbiamo sicuramente margini per poter e dover crescere ancora.” Giuseppe Passoni

opo i falliti tentativi di acquisto dei diritti sportivi di A2, l’Apu targata Gsa ci riprova per la terza volta sul campo, in una serie B come sempre per nulla facile a prescindere dalla forza della squadra allestita. Se nel primo anno si era puntato su un organico “all Friuli” con Andrea Paderni allenatore e nel secondo con giocatori di categoria guidati da un tecnico esperto come Luca Corpaci, stavolta si va su un condottiero di provata classe ed esperienza, anche di categoria superiore, come il ligure Lino Lardo. In teoria una garanzia per le aspettative del patron Pedone, che morde il freno animato com’è dalla voglia di riportare a Udine un basket confacente al suo storico pedigree. E allora ecco prendere gradualmente forma un roster che sulla carta pare sicuramente competitivo, con la riconferma sotto canestro di Joel Zacchetti, che sarà ancora il capitano, e della mano calda Davide Poltroneri, fra i più positivi nell’ultimo, sfortunato campionato. E poi il ritorno dell’estroso Riccardo Truccolo sul perimetro e le acquisizioni del play Gianluca Marchetti da Barcellona Pozzo di Gotto e dell’alta alta Riccardo Castelli da Ferrara, gli ultimi due caldeggiati dal nuovo allenatore. Rientra inoltre da Pordenone nella sua città Michele Ferrari, guardia scuola Cbu e contrattualizzato a suo tempo insieme a Michele Antonutti dalla Snaidero di Teo Alibegovic. Nuova piazza pulita o quasi, dunque, rispetto alla stagione precedente nel nuovo tentativo di risalita dal limbo della B. Ma come una spada di Damocle pende sul capo della motivatissima Apu il problema-palasport: lo storico Benedetti è ormai inadeguato e Cividale non è Udine. Per il Carnera, abbandonato a se stesso da qualche anno, i tempi di ritorno alla normalità vengono annunciati come sempre ridotti ma sono assicurazioni che riportano alle parole di vecchie canzoni di Orietta Berti…”non illuderti mai…” e “fin che la barca va…”. (E.F.)

TremilaSport+ | 15 07 2015 | 33


Campionat

a Cronome

SAN VITO AL TA

25 luglio PARTENZA alle ore 08,30 Donne Allieve da via Castelnovo del Friuli; a seguire Allievi Maschi da via Castelnovo del Friuli; a seguire Donne Junior da via Castelnovo del Friuli.

ARRIVO previsto in via Forgaria per le ore 12.30 circa.

PERCORSO ALLIEVI M/F E DONNE JUNIOR San Vito al Tagliamento-Zona Industriale Ponte Rosso, via Castelnovo del Friuli,(Partenza) via Armenia, via Bordano, via Clauzetto, via Murano, via dei Comunali, via Montenars, attraversamento SR 463, via Gemona, inversione a U in prossimitĂ di via Castelnovo del Friuli, via Gemona, via Laviano, via Venzone, via Forgaria (Arrivo) percorso di Km 10,100. Donne Junior: due giri del percorso per un totale di Km 20,200.

34 | 15 07 2015 | TremilaSport+

S.C.D. PEDALE SANVITESE - Via Bellunello 5 Tel. 0434-82105 – Fax 0434 82105 - email


to Italiano

etro Individuale

TAGLIAMENTO

2015

cat. Allievi M/F e Juniores M/F, Donne Elite e Dilettanti Under 23

PARTENZA alle ore 13,30 Juniores da via Castelnovo del Friuli; a seguire Donne Elite da via Castelnovo del Friuli; a seguire Under 23 da via Castelnovo del Friuli.

ARRIVO previsto in via Forgaria per le ore 19.15 circa.

PERCORSO DONNE ELITE, JUNIORES E UNDER 23 San Vito al Tagliamento-Zona Industriale Ponte Rosso, via Castelnovo del Friuli, (Partenza) via Armenia, via Bordano, via Clauzetto, via Murano, viale dei Comunali, strada delle Armenterezze, via Spinis, via Versutta, viale dei Comunali, via Montenars, attraversamento SR 463, via Gemona, inversione a U in prossimitĂ di via Castelnovo del Friuli, via Gemona, via Laviano, via Venzone, via Forgaria (Arrivo) percorso di Km 13,600 da ripetere due volte.

5 – San Vito al Tagliamento (PN) l: pedale-sanvitese@libero.it web: www.pedalesanvitese.it


VOLLEYFOTOGALLEY CALCIOUDINESE

AMICHEVOLE JUNIORES FEMMINILE NAZIONALI

ITALIA 3 USA 1 07-0-2015

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FOTOGALLEYVOLLEY UDINESECALCIO

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CALCIOUDINESE


UDINESECALCIO


ALTRI SPORT

TENNIS

STRUTTURA Il tradizionale impianto di Padriciano è inadeguato per la massima categoria e si cerca una nuova location.

ANDIAMO IN A1 MA FACCIAMO SINERGIA Il maestro Giancarlo Di Meo analizza la promozione della matricola Tc Triestino di BIANCAMARIA GONANO

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er il Tennis Club Triestino, fondato nel 1898 molto prima che la città entrasse nel territorio nazionale, un sogno diventato realtà, una promozione storica in A1 per la squadra maschile dopo 35 anni. Ce ne parla il maestro Giancarlo Di Meo, quarantunenne toscano che così

analizza il momento sportivo di uno dei più prestigiosi club, sicuramente di Trieste, ma forse anche dell’intera regione: “La promozione è storica ed inaspettata perché, essendo neopromossi, non era pensabile neppure immaginarla. Tenendo conto anche delle regole del vivaio, era molto difficile ma siamo stati abili a sfruttare una

Per vincere bisogna unire le forze e cambiare mentalità

FATTO IN CASA Gianluca Grison, prodotto del vivaio triestino, alla battuta 40 | 15 07 2015 | TremilaSport+

QUESTO È IL TC

Fondato nel 1898, il Tennis club Triestino ha la sua sede a Padriciano. Molteplici le sue attività sociali: tornei, corsi serali per adulti, estivi e invernali, serate (tradizionale la Festa d'estate), tornei di burraco, campionati a squadre di categoria er veterani, sede del gruppo "Amici del lunedì" e tornei agonistici interni giovanili, professionistici e veterani. Il maestro che ha condotto la squadra maschile alla A1 è Giancarlo Di Meo (nella foto), che ci ha rilasciato l'intervista in pagina.

serie di coincidenze favorevoli e qualche defezione altrui. Siamo molto felici anche se per ora ci siamo limitati al brindisi di ritorno da Bergamo, mentre la vera e propria festa verrà fatta più avanti, con tutti i nostri soci".Ed ecco la scintilla: "Quando il nostro numero uno, lo slovacco Andrej Martin, pur essendo impegnato a Wimbledon, si è reso disponibile per aiutarci a sostenere i play off, ero convinto che qualcosa di importante sarebbe emersa all’orizzonte. Inoltre la contemporanea assenza del numero uno della squadra avversaria, sempre impegnato nel torneo inglese, ci ha permesso di vincere 5-1 all’andata, un risultato molto pesante da ribaltare. E così è stato. Inoltre il nostro numero due, Alessio Di Mauro, non ha mai smesso di stupire me e i soci: a 38 anni, il siciliano ha giocato e vinto sette singoli su otto e tutti i doppi. Anche Gianluca Grison, giovane del nostro vivaio, ha vinto dei doppi importanti: è un ragazzo sul quale contiamo molto. Molto importante anche il contributo di Davide Cannone, l’altro maestro impegnato al posto dell’infortunato Di Lenarda, che ha vinto tre singoli su quattro. E infine appunto Luca Di Lenarda, del nostro vivaio, rientrato da Palermo dopo un anno di università di medicina, un giovane che stiamo cercando di recuperare appieno. Al di là dei singoli, quando si ottiene una promozione ogni punto è importante”. RAGAZZE, SOGNO SFUMATO Sfuma invece il sogno-promozione per le ragazze: “ Purtroppo in finale di play off non siamo ri-


L'EVENTO

OPEN UMAGO, LE STAR SULLA PORTA DI CASA

PROTAGONISTI Sopra, il Tc Triestino lo scorso giugno sul palco del nostro Top Tremila. Sotto, l'esultanza per la promozione in A1. Ora per il club giuliano ci sarà da risolvere il problema del palazzetto.

usciti a vincere per l’assenza di due giocatrici con febbre alta e oltretutto impegnate nella maturità e perché di fronte avevamo una squadra molto forte e competitiva”. Quali sono le prospettive ora per il Club di Padriciano?: “In questi giorni avremo un incontro col sindaco per le problematiche legate alle strutture: abbiamo bisogno di due tribune coperte per disputare il campionato di A1, altrimenti ci toccherà giocare al Palazzetto e io su questo non sono molto d’accordo perchè i giocatori offrono il loro meglio sulla terra rossa. A livello sportivo giocheremo la A1 fra un anno e mezzo, a fine ottobre 2016, un po’ di tempo c’è… Nel frattempo abbiamo la serie C

da portare avanti. Trieste è una città meravigliosa e dal grande potenziale culturale ma sportivamente parlando è un po’ indietro. Penso alla pallacanestro e anche al calcio ,con la Triestina che era in serie A e B e adesso è in D. Vuol dire che c’è qualcosa a livello sportivo cittadino che non va. Vengo da un’esperienza sarda e recentemente si è visto come nel basket con pochissimo a Sassari sono riusciti a vincere uno scudetto. Chi gestisce forse dovrebbe chiedersi il perché. In fondo forse è il sistema Italia che non va. Peccato, perché per vincere qualcosa bisogna unire le forze tutti insieme. Credo sia una questione di mentalità da cambiare”.

Con una tradizione di oltre 25 anni, il torneo internazionale Konzum Croatia Open Umag è il torneo di tennis più antico della Croazia e, senza alcun dubbio, uno dei più rinomati e prestigiosi tornei in tutta la regione. A prendere parte all’edizione 2015, che si svolgerà dal 17 al 26 luglio, saranno anche: Gael Monfils, un giocatore di un carattere particolare, un fenomeno atletico unico e, sicuramente, uno dei giocatori più eccitanti dell’ATP Tour; Fabio Fognini (nella foto), che ha battuto Rafael Nadal su terra già due volte quest’anno, una statistica che parla da sola; Dominic Thiem, che ha vinto di recente il suo primo titolo di vincitore del torneo ATP ed è il giovane che non solo bussa alla porta dei vertici mondiali, ma ne sta anche diventando parte; Andreas Seppi, che ha battuto quest’anno anche Roger Federer. Philipp Kohlschreiber, dal canto

proprio, ha tanta esperienza e un talento unico, grazie al quale potrebbe superare qualsiasi giocatore dei giorni nostri. Il pupillo di casa è Borna Ćorić, che come giocatore migliora le proprie prestazioni velocemente, di giorno in giorno. Inoltre, si disputeranno pure due match di esibizione: ritornano il “Re di Umago” Carlos Moya e la leggenda tennistica croata Goran Ivanišević, il tutto accompagnato da un eccellente programma musicale e un festival gastronomico.

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L'EVENTO CALCIOUDINESE

MEETING SPETTACOLO! Cala il sipario sul 26° Meeting internazionale di atletica leggera Sport Solidarietà – 2° Trofeo Ottavio Missoni, l’evento sportivo organizzato dalla Nuova Atletica dal Friuli, a cui hanno partecipato duecento atleti provenienti da venticinque paesi. La manifestazione, che ha preso il via con le gare delle giovani promesse regionali e dei master, ha registrato dieci primati personali, quattordici primati stagionali, due nuovi primati del meeting – Elaine Thompson (11”11) nei 100m F e Kerry Gallegher (4’03”56) nei 1500m F - e quattro prestazioni che consentono di partecipare ai Mondiali di Pechino in agosto. Le frecce giamaicane hanno primeggiato nei 100m con Julian Forte (10”18) e Andrew Fisher (10”21”). Negli 800m hanno prevalso gli australiani Brittany McGowan (2’03”03) e Jeffrey Riseley (1’44”99). Jeshua Anderson, vincitore dei 400mt ostacoli, si è aggiudicato il 2° Trofeo Ottavio Missoni. Oro per gli azzurri Hannes Kirchler 60,01m nel disco, Giulia Tessaro nei 100 ostacoli (13”48) e Erika Furlani capace di 1.80m nel salto in alto. Nei 100m per atleti paralimpici podio con Martina Caironi e Giusy Versace, omaggiata unitamente a Kaliesee Spencer e Nesta Carter con il premio “Melograno d’Argento per il Sociale”. Gli atleti di Special Olympics hanno corso i 50m e 100m al fianco dei testimonial solidali Shelly-Ann Fraser e Nesta Carter. Le offerte all’ingresso e l’incasso della lotteria benefica sono state devolute alla onlus per disabili Associazione Comunità del Melograno Onlus (1) Premiazione gara 100m disabili con Luca Fanotto, sindaco di Lignano, e Giovanni De Piero, delegato FISPES (2) 100m master (3) Shelly-Ann Fraser, testimonial solidale, corre i 50m con gli atleti di Special Olympics (4) Oltre 100 i collaboratori in campo al 26° Meeting Sport Solidarietà (5) Pubblico suli spalti del Teghil (6) Kerry Gallagher - 1500 m record meeting e tempo minimo per i mondiali (7) Le giovani promesse regionali nei 600mt (8) 100mt F JP con i migliori atleti regionali al via (9) Da sx Giusy Versace, Ottavio Jr Missoni e Martina Caironi (10) 100h Giulia Tessaro (93) oro (11) Jesshua Anderson, vincitore dei 400hs, riceve il 2° Trofeo Otvtavio Missoni isitituito da Confartigianato Udine Servizi dal Vicepresidente Sandro D’Antonio (12) 1500m con Nick Willis, argento a Pechino 2008 (13) Elaine Thompson con 11.11 ha eguagliato il record del meeting sui 100m (14) Kirchler 60.01m nel disco, gara con podio italiano (15) Tyrone Smith - sul podio con 7,88m nel salto in lungo (16) 60 i Giudici di Gara al 26° Meeting Sport Solidarietà (17) Caironi e Versace con i delegati Sharp e il tecnico Alessandro Kuris (18) Elisabetta e Ottavio Jr Missoni premiano la gara dei 400hs abbinata al nome di Ottavio Missoni (19) Nesta Carter, testimonial solidale, si è cimentato sui 100 m con gli atleti di Special Olympics (20) 100m paralimpici - al centro Giusy Versace e Martina Caironi (21) Kaliesee Spencer e Nesta Carter omaggiati con il premio Melograno d’Argento per il Sociale (22) Erika Furlani - oro salto in alto (23) Atlete paralimpiche e giamaicane con il Patron Giorgio Dannisi (24) Nesta Carter starter 50m disabili (25) Vico Meroi, assessore allo sport del Comune di Lignano, premia i 400mt M

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Foto di Paolo Sant, Andrea Almacolle e Lorenzo Cimenti

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ALTRI SPORT

notizie brevi

PATTINAGGIO ARTISTICO

LIBERTAS PORCIA SUPER A ROANA La stagione agonistica del settore artistico della Pattinaggio Libertas Porcia si chiude con il brillante secondo posto della coppia Caterina Toffolo e Kristijan Sain al Campionato italiano di libero, svoltosi al palaghiaccio di Roana, sull'altopiano di Asiago. Il successo è giunto al termine di una emozionante gara che ha coinvolto otto coppie della categoria Divisione nazionale D. Allo stesso campionato, nella specialità del Solo Dance A ha partecipato Martina Casonato, che ha raggiunto l'obbiettivo di superare la semifinale, chiudendo 17esima sulle 50 concorrenti in gara. A queste performance vanno aggiunti i precedenti trofei internazionali svoltisi durante i mesi di giugno e luglio, nei quali Caterina Toffolo, Kristijan Sain, Martina Casonato e Agata Della Libera si sono classificati al primo posto. Lo staff tecnico è composto da Marco Viotto, Serena Chacon, Maura Blasi, Carla Bellato (che ha curato le coreografie) ed Eleonora Stefanoni, che ha cresciuto le atlete del preagonismo, raccogliendo risultati altrettanto positivi nei percorsi promozionali. Il presidente Pierino Gava ringrazia anche le società contermini Skating Club Pordenone, Roll San Marco e Red Flames per la collaborazione nella gestione delle specialità di quartetto e gruppo.

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PALLANUOTO

SI PUÒ FARE

Procede il progetto friulano fra Acquazzurra Roma e Aquarius

U

na squadra di pallanuoto anche in Friuli? Può essere. Intanto va avanti il progetto fra la società romana Acquazzurra e il Centro benessere Aquarius di Magnano in Riviera, dove a giugno ha avuto luogo l’Acquagol, un primo incontro per ragazzi dai 9 ai 12 anni con la supervisione dei tecnici Ramon Garcia e Maurizio Furlan. “A Udine e provincia lo spazio per tali iniziative è ampio – considera Furlan – e anche nella vicina Slovenia è possibile operare al meglio, tanto che con l’Acquazzurra abbiamo tenuto dal 26 giugno al 2 luglio un camp a Nova Gorica, con anche un torneo per ragazzi dai 15 ai 17 anni. E quella dell’Aquarius, dotato di ottimi impianti, è stata un’esperienza sicuramente positiva per entrambe le parti”. Il tecnico romano esclude comunque che nell’udinese possa farsi sentire l’effetto-Trieste, la cui squadra è stata di recente promossa in A1: “Ho delle origini venete e queste zone le conosco bene e mi fa sempre piacere tornarci. Le due realtà le vedo lontane sotto molti aspetti pur facendo parte della stessa Regione, quindi non penso che in Friuli si faccia sentire il traino del successo triestino. Ritengo invece che si deva procedere in maniera autonoma, con istruttori formati all’Aquarius, mentre Ramon ed io, dal canto nostro, c’impegniamo ad intervenire ogni due mesi. All’Acquagol di giugno c’erano una trentina di ragazzi, un primo passo significativo, che incoraggia a procedere su questa strada”. È nella pallanuoto da trentacinque anni, Mauri-

zio Furlan, romano di origini venete, con un’esperienza che gli fa dunque intravedere i giusti spiragli laddove esistono, e in Friuli, assicura, è possibile operare bene nello sport: “Non è una questione geografica ma di potenzialità atletica e di mentalità: qui, e i risultati lo dimostrano in ogni disciplina, esistono entrambe le peculiarità e penso vi si possano gettare al meglio le basi in ambito giovanile per il movimento pallanotistico. L’Aquarius, a tale proposito, è dotato di due belle piscine, a Magnano in Riviera e a Tavagnacco, e dall’1 al 5 settembre vi terremo un camp giovanile di nuoto e pallanuoto”. Le basi, assicura dunque Maurizio Furlan, esistono in Friuli per la creazione di un movimento nel settore ma una componente fondamentale rimane sempre e comunque quella economica: “Fare pallanuoto ad un certo livello costa ma sotto questo aspetto mi rende ottimista l’interessamento dell’imprenditoria nei confronti di una disciplina particolare come la nostra. Passo dopo passo penso che si potrà, perché no, arrivare anche ad una squadra senior”. Edi Fabris


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SPECIALE LIBERTAS

Cinque assi del Malignani convocati con la Nazionale

IN BREVE CICLISMO

MONTAGNER, SPRINT DECISIVO AL SECONDO "SOT DAL MORAR" Domenica 5 luglio si è disputato il 2° Trofeo “Sot dal Morar” a Madrisio di Fagagna, gara ciclistica riservata alla categoria Esordienti. La manifestazione ha visto al via 45 atleti del 1° anno e 53 del 2° anno. Entrambe le gare sono state caratterizzate dal gran caldo e da un percorso piuttosto impegnativo tanto che si è vista una fin da subito una notevole selezione fra i partenti.

■ Cinque campioni dell’Atletica Udinese Libertas Malignani vestiranno a luglio la maglia azzurra: si tratta di Eleonora Omoregie, Francesca Iacuzzo, Isabella Martinis, Stefano Petrei e Giada Andreutti. A darne notizia con entusiasmo è stato il Presidente dell’Atletica Udinese Malignani, Dante Savorgnan, che ha espresso grande soddisfazione per le convocazioni effettuate dal CT Stefano Baldini. Secondo quanto precisato dal Direttore Tecnico Francesco Comuzzo, che ha espresso “orgoglio e felicità” per la notizia, Omoregie, da lui stesso allenata nel salto in alto, sarà a Eskilstuna, in Svezia, per i Campionati Europei Juniores che si svolgeranno dal 16 al 19 luglio. Iacuzzo, allenata da Fabrizio Boaro nel giavellotto, sarà in azzurro ai Campionato Mondiali

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Allievi in programma a Cali, in Colombia, dal 16 al 19 luglio. Martinis, allenata nel lancio del martello da Mario Vecchiato, sarà impegnata in Georgia sul campo di Tiblisi, agli EYOF – Giochi Olimpici Europei giovanili dal 26 Luglio a I Agosto. La Società udinese ha inoltre potuto vedere proprio questa sera convocati in azzurro altri due suoi atleti per gli Europei

Under 23 che si svolgeranno a Tallin dal 9 al 12 luglio: i discoboli Stefano Petrei e Giada Andreutti. Soddisfazione e auspici sono stati espressi dall’Atletica Malignani anche per Desiree Rossit, alto, e Marco Bortolato, martello cresciuti nella Società friulana, ma adesso in forza alle Fiamme Oro e che saranno a loro volta in azzurro in Estonia.

LE SORELLE SISANI ANCORA PROTAGONISTE ■ Forlì ha ospitato l'ottava tappa del Grand Prix Giovani, al termine della quale la Pattinaggio Libertas Porcia (presentatasi con soli quattro atleti) ha chiuso al nono posto la graduatoria a squadre. Tra i risultati di maggior rilievo si segnala la terza piazza di Aurora Sisani e la prima della sorella Alexia. La loro mamma

Raffaella Gava (che gareggiava nella categoria Master) ha messo al collo l'oro dopo una combattutissima gara contro se stessa. A cinque prove dal termine, Aurora Sisani è terza nella graduatoria generale della categoria Giovanissimi 2, la sorella Alexia è seconda nella Ragazzi.

Per quanto riguarda la gara del 1° anno essa si è animata già dopo i primi giri dei 7 previsti. L’azione decisiva ha visto protagonista l’atleta del GC Pasiano, Paties Montagner Eric che negli ultimi tre giri ha allungato sul gruppo costruendo un vantaggio che gli ha permesso di vincere solitario sul traguardo. Alle sue spalle, distanziato di 30 secondi si è piazzato l’atleta sloveno Vandur Gaber che ha preceduto il gruppo regolato in volata da Comin Maicol del GS PEedale Manzanese. La gara del 2° anno si è animata fin dal primo giro con ripetuti tentativi di fuga che sono stati tutti rintuzzati dal gruppo. A quattro giri dalla fine, sui 9 previsti, la fuga decisiva composta da cinque atleti che di comune accordo sono arrivato a disputarsi la volata finale che ha visto prevalere l’atleta sloveno Bevc Jan su De Marco Samuele della ASD Sacilese Ero 90 e Buratti Nicolò del GDC Pedale Manzanese.

UDINE | TRIESTE | PAD

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SPECIALE LIBERTAS

OTTIMO GUBIANI AL 25° CIRCUITO ESTIVO LIBERTAS A TARCENTO GINNASTICA

Torviscosa brilla agli Italiani di Pesaro ■ Brillante prestazione degli atleti della ASD Libertas Torviscosa Ginnastica Artistica che hanno conquistato una medaglia di bronzo e diversi piazzamenti di prestigio nelle finali nazionali dei Campionati Nazionali, svoltisi a Pesaro. Fatte le gare di qualificazioni regionali i ginnasti della Libertas Torviscosa, ben 31 di tutte le categorie, sono approdati alle finali di Pesaro con una missione che li impegnati per 10 giorni assieme a tredicimila altri atleti giunti da tutta Italia. La squadra di Torviscosa, con il presidente William Fortini, la vice Emanuela Del Bianco e Maurina Milan ha ottenuto risultati di tutto rispetto, resi ancora di maggiore rilievo in considerazione del numero di squadre e di atleti in lizza. La formazione friulana ha così tenuto alto il nome della Società e della Libertas Regionale con la Medaglia di Bronzo alla trave della giovane Alice Menossi; la quinta posizione al mini trampolino di Alex Titze; il quinto posto assoluto al corpo libero di Nicholas Di Lorenzo; con il quarto posto assoluto in Coppa Italia 2 Mista per sette ginnaste di età tra gli 11 ed i 14 anni; e il decimo posto in Coppa Italia 3 ottenuto da sei ginnasti di 15-17 anni. La Società ha rivolto un ringraziamento a tutti questi atleti e anche agli altri componenti della squadra,

che hanno complessivamente fornito una buona prestazione ed ha espresso particolare apprezzamento e riconoscenza a quei genitori che hanno accompagnato i figli Pesaro e hanno aiutato per il trasporto di tutto il gruppo dall'albergo agli impianti sportivi. Ai ginnasti in gara a Pesaro, al Presidente Fortini e a tutta la Società di Torviscosa è subito giunto il plauso del Presidente della Libertas Friuli Venezia Giulia, Bernardino Ceccarel ■ La sezione ginnastica artistica della polisportiva Libertas Porcia è rientrata da Pesaro (teatro delle annuali finali nazionali federali denominate "Ginnastica in festa") con un piazzamento individuale di prestigio. È quello traguardato da Eden Trevisan, che ha chiuso quinta l'affollata competizione al mini trampolino, dove ha concorso con altre 240 atlete. Nelle gare a squadre, il team purliliese di Prima fascia d'età si è piazzato al 13° posto, il gruppo di Seconda si è classificato 23° in Coppa Italia Mix, infine la squadra di Terza fascia si è collocata a metà graduatoria in due categorie. Nella trasferta in terra marchigiana le giovanissime libellule griffate Libertas Porcia sono state accompagnate dalle insegnanti Elisa Pegolo, Karin Freschi, Annalisa Misogano e Francesca Bristot.

DOVA | MILANO | PRATO

■ Il 25° circuito estivo Libertas ha fatto tappa a Tarcento, dove sono affluiti i tesserati delle società Villanova di Pordenone, Polisportiva Tamai e i padroni di casa del Kuroki. Nella categoria di peso dei 66 chili, affermazione di Boris Gubiani (Kuroki), che ha preceduto Giovanni Boscaia (Villanova) e Alex Londero (Kuroki). Nei 73 kg si è imposto Gino Gianmarco Stefanel (Kuroki) che ha battuto il quotato Kenny Bedel (Villanova), a seguire Alessio Marini (Kuroki) e Lorenzo De Marin (Tamai). Oltre il limite, l'oro è andato al collo di Giuliano Casco (Kuroki) che ha messo in fila i compagni di club Fabio Pantè e Fabio Polo. La classifica a squadre è stata dominata dal Judo Kuroki, davanti a Villanova e Tamai. ■ Il 12° “Camp di Judo Sport e .... Divertimento”, organizzato dall'ASD Libertas Sport Team Judo Udine in collaborazione con le società Judo Libertas Kuroki Tarcento ed ASD Libertas Isao Okano Monfalcone, si terrà ad Ampezzo Carnico (Udine) dal 16 al 22 agosto 2015.

CANOA: INAUGURAZIONE AL "BURIDA" ■ A Porcia è stata installata in riva al lago Burida una graziosa casetta in legno da impiegarsi quale deposito e spogliatoio per attività canoistica. Ne è artefice il Centro provinciale Libertas di Pordenone nella persona del suo infaticabile patròn Ivo Neri, che ha pienamente convinto l'attuale amministrazione di Porcia della bontà del progetto, realizzato all'interno del parco pubblico comunale che si affaccia sull'incantevole specchio d'acqua. Sabato 25 luglio (ore 11) si provvederà all'inaugurazione ufficiale della struttura, alla presenza di Luigi Musacchia, presidente nazionale Libertas.

Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 15 07 2015 | 47


TREMILAITINERARI

SLOW TREKKING

LA CASCATA DI CLODIG La sensazione di freschezza è veramente immediata e persistente: l’acqua limpida della cascata di Clodig e il corso del suo torrente tutto da scoprire.


ITINERARITREMILA a cura di ROMANO PAlUDGNACh

ITINERARIO DA CIVIDALE AL KOLOVRAT

“L

a vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte” questo è l’aforisma di (Omar #Khayyam), e si dice anche che… è il viaggio la cosa più bella. L’Itinerario di questo numero ci porta a scoprire le bellezze nascoste delle Valli del Natisone, lo storico Kolovrat, e la Cascata di Clodig, dove la sfida più piacevole è superare più volte il Torrente Cosizza. Partendo da Cividale del Friuli verso il Kolovrat seguiamo la segnaletica stradale verticale color marrone, e dopo il Ponte San Quirino, superata Azzida, prendiamo la strada a destra superando l’Alberone, passiamo per Scrutto e seguiamo questa lunga vallata per raggiungere Clodig, che da Cividale dista 16 Km. Oltrepasseremo più volte il Torrente Cosizza (Kozca in dialetto Sloveno): la prima volta a destra all’ingresso nel paesino di Crostù, e

una preziosa Collezione di Mario Ruttar che assieme alla moglie Adriana vi accompagnerà in questa visita etnografica di oggettistica avente come tema gli usi ed i costumi della società rurale delle Valli del Natisone del secolo scorso. Una mostra davvero unica, esemplare e completa da far invidia al più grandi collezionisti. Da Clodig partono due strade asfaltate che formano un anello e ci permetteranno di raggiungere e poi tornare dalla visita al Kolovrat sui sentieri della Pace. Gradualmente si passerà da un paesaggio raccolto ad una vista panoramica che non ha eguali sia sul versante italiano che su quello sloveno: una volta in cima, si potranno visitare le trincee. Ma prima di partire per questo storico

poi all’uscita a sinistra. Questi passaggi saranno frequenti e alternati a lunghi rettilinei, con la strada a basso traffico quasi sempre pianeggiante o con lievi e brevi salite che ci porteranno a superare altri paesini soleggiati, fino a quando entreremo nella parte ombreggiata e caratterizzata dal bordo strada fatto di roccia scalpellata e muretti faccia vista, costruiti a secco. Lasciato alle spalle il paesino Dolina e superato per l’ennesima volta il torrente Cosizza, la strada sale lievemente sulla destra con intense bordure di fiori color blu acceso, e, oltrepassato anche Liessa, ancora un piacevole rettilineo ci porterà al nostro punto d’appoggio in quel di Clodig. Una volta passato il ponticello troveremo sulla destra la Trattoria alla Cascata e pochi metri prima sulla sinistra il Museo della Civiltà Contadina del Novecento, con

slowitinerarytrekking.blogspot.it/

itinerario, dobbiamo ritagliarci il tempo necessario per una visita - sempre all’interno del museo - a quelle che sono considerate le caratteristiche ed inimitabili maschere di Clodig, costruite artigianalmente in vimini grazie alla fantasia e all’inventiva dall’artista Mario Ruttar. Capolavori unici che suscitano ovunque grande ammirazione e rallegrano il carnevale delle Valli. Presso la Trattoria alla Cascata vanno assolutamente assaggiate le prelibatezze della cucina locale, in particolar modo le crostate preparate dalla signora Alessandra con l’aiuto dell’esperta mamma Ines che quest’anno festeggia 40 anni di lunga carriera. Imperdibili i “Blekj”, preparati con le castagne e i funghi porcini raccolti nel circondario: sono il piatto forte della casa, ma non il solo, essendo le loro proposte studiate per ogni stagione. Da marzo a giugno, in particolare, si possono assaporare piatti a base di erbe e asparagi, con i famosi sclopit e l’aglio orsino, ma anche realizzati con la meno conosciuta matricaria, che è un’erba amara usata molto nella frittata, oppure negli “Zliknjakj”, preparati a base di erbe spontanee e conditi con burro fuso e ricotta affumicata. Poi proseguiamo questa esposizione sensoriale con gnocchetti di farina al “cucchiaio” in una ciotola. Il locale, che offre anche servizio B&B, aderisce all’Invito a Pranzo, rassegna culinaria che cade in due periodi dell’anno nelle Valli del Natisone. E quando queste iniziative terminano, si prosegue in dicembre con l’esclusivo menù a base di mela “Seuka” di propria produzione, mela piccola e rossa dal gusto asprigno, che parte dall’antipasto al dolce, un tuffo nel sapore caratteristico di questi luoghi. In estate, oltre a tutto ciò, si può anche giocare a ping-pong sotto l’ombra del noce con i cui frutti qui vengono preparate crostate e marmellate.

Itinerari in zona 1) SENTIERO DELLA PACE SUL KOLOVRAT - GRIMACCO (UD) 2) SALITA AL MONTE CUM – COMUNE DI DRENCHIA (UD) 3) CASCATA DEL KOT – SAN LEONARDO (UD)

Come raggiungere in auto il punto di appoggio:

Da Cividale si segue la statale verso Ponte San Quirino, qui si prosegue seguendo le indicazioni per Drenchia e per il Kolovrat fino ad arrivare a Clodig..

PUNTO DI APPOGGIO

TRATTORIA ALLA CASCATA BED & BREAKFAST Frazione Clodig, 28, Grimacco (UD) - Tel.: 0432 725034

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TREMILAITINERARI MTB

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COME RAGGIUNGERE

PASSO SOLARIE AUSTRIA

KOLOVRAT UDINE PORDENONE

SLOVENIA

GORIZIA

TRIESTE

a cura di STEFANO OSSO

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l Colovrat/Kolovrat è una dorsale di una bellezza affascinante ma durante le Prima Guerra Mondiale in questa zona si è combattuto duramente cercando di contenere l’avanzata austroungarica culminata con la battaglia di Caporetto nell’ottobre 1917. Moltissime sono le opere costruite su questi mondi durante quel periodo e negli ultimi anni è stato fatto un grande lavoro di recupero per restaurare almeno una parte di quei

manufatti. Il tutto costituisce l’ossatura del Museo all’aperto del Kolovrat. All’aperto perché una trincea o un nido di mitragliatrice vanno visti nel posto in cui sono stati costruiti e non avrebbe senso riprodurli in un museo tradizionale. Trincee, avamposti, rifugi, ospedali, depositi di munizioni sono quindi visitabili tutto l’anno e magari in una fredda giornata invernale, così si può solo cercare di immaginare come dev’essere stato combattere qui dal maggio del 1915 all’ottobre del 1917.

In bici sul Sentiero della Pace sul Kolovrat

Questo breve itinerario consente di andare alla scoperta dei luoghi dove si è combattuto duramente durante la Prima Guerra Mondiale, e, il museo all’aperto transfrontaliero consente di percorrere, anche se a piedi, le trincee che costituivano la terza linea di difesa italiana. La partenza è dal rifugio Casoni Solarie, a Crai di Drenchia, nell’estremo limite orientale delle Valli del Natisone, facilmente raggiungibile in auto o da Clodig o da Castelmonte percorrendo la strada panoramica per Drenchia. Da qualche anno il percorso è tutto asfaltato e non presenta difficoltà di rilievo per cui è adatto a tutti. Al ridotto sviluppo chilometrico fanno però da contraltare i panorami mozzafiato che spaziano dalle Alpi Carniche alle Giulie al Carso con spettacolari scorci sull’Isonzo e sulla pianura friulana. 50 | 15 07 2015 | TremilaSport+

Alla fontana nel parcheggio davanti al rifugio si può fare rifornimento d’acqua prima di salire verso passo Solarie. Dopo poche decine di metri, sulla sinistra, un cippo ricorda Riccardo (di) Giusto, il primo caduto italiano della Grande Guerra, qui colpito da un proiettile nemico all’alba del 4 maggio 1915. Passato il monumento si prende la strada che sale a sinistra che dopo due tornantini attenua la pendenza e percorre il versante italiano del Kolovrat. Dopo poco meno di 3 km si arriva al bivacco dedicato a Giuseppe Zanuso, morto qui nel 1929 per una tempesta di neve che lo colse impreparato. Dal bivacco si può tagliare il giro passando lungo sentiero che in 200 metri arriva sulla strada asfaltata in territorio sloveno: in questo modo si accorcia il giro di 2,7 km; altrimenti si prosegue sulla strada asfaltata che in poco più di un chilometro passa il confine e scende a passo Zacotam dove si prende la strada che proviene da Livek/Luico e sale a destra. Dallo spiazzo con panchine vicino al passo una strada bianca, con una sbarra che vieta l’accesso alle auto, in 900 metri arriva fino in cima al monte Cucco di Luico/Kuk punto di partenza per i parapendio e facilmente riconoscibile per le antenne. La salita è però faticosa con alcuni tratti di pendenza elevata. Dopo aver scollinato la vista si apre sulla valle dell’Isonzo nel tratto tra Caporetto e Tolmino e si prosegue in leggera pendenza verso passo Zagradan dove tabelloni e un info–point segnalano il museo all’aperto. Qui è d’obbligo scendere

Da Cividale si prende la statale 54 per il Confine di Stato, a Ponte San Quirino si prosegue dritti in direzione Drenchia. Lasciata Azzida sulla sinistra, al successivo incrocio si prende a destra seguendo sempre le indicazioni per Drenchia. A Scrutto si prosegue dritti in direzione di Clodig e qui si continua ancora dritti verso Peternel e Lombai. Arrivati alla strada che porta a Tribil di Sopra girare a sinistra in direzione di Drenchia. Poco prima di Crai una strada, contrassegnata da un cartello “strada Turistica di Passo Solarie” sale a destra. Dopo poco più di un chilometro e mezzo si arriva al rifugio. Da Cividale sono 27 km. Un’alternativa e percorrere la provinciale che da Castelmonte passa per Tribil e raggiunge Crai dove si prende a destra per salire al rifugio. Vicino al rifugio c’è un ampio parcheggio dopo poter lasciare l’auto.

Il Kolovrat durante la guerra Durante la Grande Guerra la prima linea dell’esercito italiano era alla conquista di nuovi territori combattendo sulle pendici del Monte Nero ma sapeva di poter contare sul supporto delle retrovie che si erano attestate sul Kolovrat. Queste postazioni erano ritenute quasi inespugnabili ed erano un’ottima posizione di tiro verso il nemico. Purtroppo con la 12ª battaglia dell’Isonzo, iniziata la mattina del 24 maggio 1917, nonostante l’eroica resistenza delle truppe italiane, l’esercito austro-ungarico riuscì a sfondare queste linee di difesa dando così inizio all’avanzata verso Cividale e alla conseguente ritirata verso il Piave dei nostri soldati. dalla sella e avventurarsi lungo i camminamenti e le trincee. Il percorso prosegue lungo la strada che inizia a scendere, e, mantenendosi sempre a destra, in meno di 2 km torna al punto di partenza. Sempre dal piazzale antistante il rifugio, dal 2015 sono attivi due percorsi circolari permanenti “Sentiero della Pace”, da 5 o 9 km, che a piedi attraversano la cresta del Kolovrat, e passano sia per il “Sentiero della Memoria” che il museo all’aperto.


DAL SATELLITE

Tutta la zona è compresa nella mappa escursionistica 1:25.000 edita dalla Tabacco, foglio "041-Cividale e Valli del Natisone". La descrizione completa di cartina e traccia GPX è disponibile

su www.natisoneinbici.it/?p=743

La traccia e i dati sono disponibili anche su

http://www.bikemap.net/it/route/3136655bivacco-zanuso/

I LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA ra m

Percorsi a piedi e in bicicletta per abbinare sport, turismo e cultura

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2000–2015 by natisoneinbici.it

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L’itinerario è lungo 9 km su strade quasi totalmente asfaltate (sono bianchi 500 metri tra il confine e passo Zacotam); il dislivello totale in salita è di 250 metri, con pendenze dolci, quindi non impegnativo. Non ci sono difficoltà di rilievo per cui può essere percorso da tutti in meno di un’ora. Vanno però considerati i tempi per la soste e la visita al Museo all’aperto. Durante il giro non si incontrano sorgenti di acqua potabile per cui è il caso di fare rifornimento al rifugio Casoni Solarie. Durante il periodo estivo, nei pressi del Museo all'aperto, è attivo un Info point con rivendita di bibite. Al rifugio Casoni Solarie sono esposte le indicazioni per percorrere, a piedi, anche i due sentieri della Pace, che attraversano tutta la dorsale del Kolovrat.

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TREMILAITINERARI MTB Testi e cartografia realizzati da:

Passo Zacotam

N a t i s o n e in bici

www.natisoneinbici.it

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© 2015 www.natisoneinbici.it

Legenda: Percorso da 9 km Percorso da 6 km Confine Strade Sentieri =746 Segnavia CAI SI Sentiero Italia Alpe Adria Trail

Per rendere ancora più fruibile l’accesso a queste zone, nel 2008, a cura dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, sono stati creati due sentieri, che nel 2015 sono stati risistemati e ora sono diventati due percorsi circolari permanenti del Gruppo Podisti Longobardo di Cividale e facenti parte della rete dei percorsi circolari della FIASP, quindi percorribili da soci e non soci e coperti da assicurazione. Entrambi i sentieri partono dal Rifugio Casoni Solarie: il primo è omologato per 6 km, (lunghezza effettiva 5 km, dislivello 190 m) e il secondo per 9 km (lunghezza effettiva 7 km, dislivello 270 m). Tutti e due i percorsi si riuniscono a Passo Naverco e assieme percorrono il “Sentiero della Memoria” e passano attraverso il museo all’aperto di passo Zagradan. Per il percorso da 6 km si parte dal par-

cheggio davanti al rifugio e ci si dirige verso est/destra in direzione del confine, passato il quale, in prossimità di una curva, si sale a sinistra lungo una piccola valle fino a raggiungere nuovamente la strada asfaltata. Si oltrepassa l’Info Point e si prosegue fino a svoltare sul sentiero a destra che, oltrepassato passo di Naverco, raggiunge la strada asfaltata in territorio italiano, dove si svolta a sinistra. Dopo poco più di un centinaio di metri si prende a sinistra il “Sentiero della Memoria”, si scende nuovamente al museo all’aperto di passo Zagradan e attraverso le fortificazioni e le trincee si raggiunge il Klabuk/Na Gradu. Da qui un breve sentiero raggiunge la strada asfaltata che torna al rifugio. Per il percorso da 9 km si parte sempre dal parcheggio davanti al rifugio ma ci si dirige verso ovest/sinistra e dopo poche decine di metri si prende il sentiero a destra che sale a mezza costa. Al bivio con il sentiero per Drenchia si sale ancora ripidamente a destra e in breve si arriva al bivacco Zanuso. Da qui si prende a sinistra la strada asfaltata e poco prima del vecchio confine si svolta a destra verso il Nagnoj. Una bellissima traversata sulla cresta del Kolovrat raggiunge passo di Naverco dove si svolta a destra. Arrivati alla strada asfaltata si svolta a sinistra e dopo poco più di un centinaio di metri si prende a sinistra il “Sentiero della Memoria”, si scende nuovamente al museo all’aperto di passo Zagradan e attraverso le fortificazioni e le trincee si raggiunge il Klabuk/Na Gradu. Da qui un breve sentiero raggiunge la strada asfaltata che torna al rifugio.

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Due percorsi lungo il "Sentiero della Memoria"

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Entrambi i sentieri partono dal Rifugio Casoni Solarie. Tutti e due i percorsi (6 e 9 km) si riuniscono a Passo Naverco e assieme percorrono il “Sentiero della Memoria” e passano attraverso il museo all’aperto di passo Zagradan. Descrizioni e tracce GPX su

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Il Kolovrat è fruibile durante tutto l’anno anche grazie alla presenza di un comodo punto di appoggio: il rifugio Casoni Solarie. Dispone di 18 posti letto, una vasta area esterna con panche e tavoli, campi da calcio e tennis e un ampio parcheggio. La cucina propone piatti tipici della tradizione locale. Da maggio a settembre è aperto ogni giorno tranne il martedì; nel periodo invernale invece è aperto dal venerdì alla domenica. Per informazioni il telefono è 346.3922001 mentre l’email è kellyiurman@hotmail.it

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ALLA ROSA DEI VENTI Sull'itinerario Turistico ALPE ADRIA TRAIL a 13 Km dal Santuario di Castelmonte a 20 Km da Cividale del Friuli troviamo un B&B dove poter trascorrere una vacanza o anche breve sosta davvero in completo relax. Possibilità di noleggio di mountain bike e parcheggio privato. Bed and breakfast ALLA ROSA DEI VENTI Via Tribil Superiore, 50 Stregna (UD) Tel e Fax +39 0432 724116 Cell. +39 334 1275353 email: allarosadeiventi@libero.it https://www.facebook.com/fabio.stulin


UDINESECALCIO

PER NON DIMENTICARE

A distanza di un secolo dall'inizio del primo conflitto mondiale sul fronte italiano, i luoghi della guerra sono rimasti a monito per le nuove generazioni: nuovi simboli di un cammino di pace tra i popoli europei.

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MOTORI n 0.7 | luglio 2015

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a Nuova 500 si rinnova nel segno della continuità estetica e dell’evoluzione tecnologica. È questa la formula magica dell’essere 500, l’unica capace di fondere gli opposti con grande coerenza: è una vettura esclusiva ma accessibile; un best seller globale che mantiene un cuore profondamente italiano; è un prodotto elegante che non dimentica di essere divertente; è molto personale sebbene sia stata venduta in oltre 1.500.000 unità. Ancora di più la Nuova 500 che coniuga tecnica e sentimento per confermarsi termine di paragone del suo segmento sotto ogni punto di vista. Le dimensioni della Nuova 500 restano contenute: è lunga 357 centimetri, larga 163, alta 149 cm e con un passo di 230 centime-

tri. Tuttavia, pur nel segno della continuità, il design del frontale e del posteriore sono cambiati. Lo stile esterno della Nuova 500 esprime tutti gli elementi distintivi che storicamente caratterizzano questo modello, a partire dall’iconica antesignana degli anni Cinquanta, ma oggi ne ribadisce l’identità in modo più tecnico e completo. Il richiamo storico più evidente è espresso dall’abbinamento dei proiettori superiori – sono sempre circolari ma con un taglio più dinamico che conferisce uno sguardo più audace – insieme a quelli inferiori che sfruttano la tecnologia a led per le luci diurne e al gruppo “baffi e logo”. Oggi i fari superiori utilizzano un modulo poliellittico innovativo e garantiscono una visibilità notturna più nitida, per una maggio-

re sicurezza: sono “occhi” sempre aperti sulla strada. Accorpano anabbaglianti e indicatori di direzione. Il gruppo ottico inferiore integra i fari abbaglianti, le luci diurne DRL e le luci di posizione a led, che ne seguono il profilo circolare. L’effetto riproduce il carattere grafico degli “zero” di 500. La Nuova 500, anche al buio, saprà distinguersi attraverso un’inequivocabile firma. Il cofano ha conservato l’andamento avvolgente e si ripiega sui fianchi: un tipico stilema 500, così come il frontale che, con grande armonia stilistica, presenta la classica forma trapezoidale del musetto, dove, al centro, spicca l’elegante baffo cromato. Oggi la nervatura è più compiuta e la presa d’aria ausiliaria è una griglia lavorata in tridimensionalità, a “bottoni”, cromati sulla

versione Lounge, che conferisce alla vettura un aspetto “simpatico”. Al tempo stesso, robustezza e forte personalità sono enfatizzatati dai fregi, cromati che spostano lo sguardo verso il passaruota. Così la Nuova 500 ha una fisionomia ancora più espressiva e uno sguardo seducente. Il profilo è sempre morbido e arrotondato, e dà alla Nuova 500 un’aria “sbarazzina” che fa nascere un sorriso di complicità a chi ogni giorno affronta contesti urbani di traffico intenso, spazi ridotti e ritmi di vita frenetici. Contraddistinta da una forma piacevole, la vettura propone una spiccata luminosità nella vista laterale, sbalzi oltre le ruote ridotti al minimo e un cofano molto corto. In più, leggermente inclinata sull’anteriore, la linea di cintura esalta la robustezza.

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MOTORI

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a parte posteriore si contraddistingue per un maniglione sagomato e cromato che riprende il tema del porta luci targa della prima Fiat 500, e beneficia oggi di nuovi gruppi ottici esclusivi. È l’unica vettura del suo segmento ad adottare una fanaleria “svuotata” - una struttura luminosa anulare che lascia trasparire nel mezzo il colore della carrozzeria - dove trovano posto i fanali plasmati per assecondare il profilo sinuoso del corpo vettura che digrada dal lunotto al nuovo paraurti. In questo modo, la luce affiora dalla carrozzeria, disegnando un percorso luminoso: un vero e proprio “tatuaggio di luce”. Nella parte inferiore, alle estremità di una sottile e grintosa griglia nera o cromata, trovano spazio le luci retronebbia e retromarcia. Questa scissione è funzionale e garantisce una maggiore efficienza luminosa. In più, sono disponibili cerchi in lega di nuovo disegno: da 15” e da 16”, anche diamantati. L’offerta dei colori prevede 13 tinte di carrozzerie (sette pastello, una tristrato e cinque metallizzate) tra le quali si segnalano i nuovi Rosso Corallo e Bordeaux Opera. Inoltre, sono disponibili due varianti bicolore, nerogiallo e nero-rosso, in abbinamento esclusivo con “Second skin”, la nuova possibilità di personalizzazione offerta dalla Nuova 500 che soddisfa le esigenze estetiche e creative più disparate. Chiunque potrà cucirsi addosso la 500 che preferisce, e vestirla con confezioni sempre nuove. Entrare in concessionaria sarà come accedere a un atelier di alta sartoria. Sono completamente nuovi anche gli interni, a partire dal design della plancia: ora può integrare l’in-

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novativo sistema di infotainment Uconnect con schermo da 5”, touchscreen sulla versione Lounge, che garantisce grande visibilità e si inserisce armonicamente in un insieme studiato con cura ed ergonomia. L’aspetto d’insieme è nuovo e tecnologico, ma sempre esteticamente 500, in modo inconfondibile. L’abitacolo è sempre avvolgente e protettivo, oltre che curato nei più piccoli dettagli, ricco di richiami al passato ma riletti in chiave moderna e impreziosito da materiali esclusivi. In quest’ottica i pulsanti e il cupolino che sormonta il cruscotto sono stati ridisegnati, così come il volante: oggi i comandi sono più versatili e completi, e la bordatura cromata lo rende prezioso. In dettaglio, l’abitacolo della Nuova 500 ha un’impostazione che sintetizza la completezza di una dotazione moderna ed ergonomica, in un design ispirato al codice della 500 storica.


MOTORI

Sullo schermo a cristalli liquidi appare il segnale di attivazione del tasto Sport sulla motorizzazione 0.9 TwinAir Turbo da 105 CV La colonna di guida è contraddistinta dalla strumentazione analogica a cerchi concentrici, che consente di avere un colpo d’occhio immediato su tutti i parametri: sulla corona più esterna è indicata la velocità, al di sotto della quale trova spazio il contagiri. Al centro, le informazioni del computer di bordo, con l’indicatore del carburante e della

temperatura del liquido di raffreddamento in digitale. Un discorso a parte merita l’innovativo display digitale TFT da 7”, disponibile a richiesta, realizzato in collaborazione con Magneti Marelli. Il dispositivo fornisce tutte le informazioni utili al guidatore e dimostra, ancora una volta, l'anima "trendsetter" del modello, un'icona

che è sempre un passo avanti. Chi guida, ha sempre sotto controllo i dati forniti dal tachimetro, dal contagiri e dal trip computer, tutti percepibili immediatamente e in simultanea. Inoltre, la parte centrale del display - dove campeggia un'immagine della vettura - è configurabile scegliendo tra le diverse informazioni fornite dal trip computer quali percorrenza, consumo istantaneo del carburante, autonomia, tempo di viaggio. Ben visibili anche i messaggi di avviso - quali porte aperte, temperatura, eccetera e l'indicatore del sistema "GSI" (Gear Shift Indicator) che suggerisce al guidatore di effettuare un cambio marcia, per la massima efficienza, attraverso l'accensione di un simbolo specifico. Il tutto è perfettamente integrato con le radio Uconnect™ 5” Radio LIVE e Uconnect™ 5” Radio Nav LIVE che permettono di consultare tramite lo stesso schermo anche mediaplayer, telefono e navigatore.

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UN’AUTO DECISAMENTE

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PREMIUM FORD VIGNALE MONDEO Vignale si conferma l’espressione più elevata dell’Ovale Blu in Europa, e coniuga prodotti esclusivi e dal design emozionante con un’esperienza di acquisto e possesso unica e creata su misura per ogni cliente

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MOTORI

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ord ha svelato la versione di produzione della nuova Vignale Mondeo, il primo modello con cui debutta Vignale, l’esperienza superiore di prodotto, acquisto e possesso riservata ai clienti che cercano modelli esclusivi e servizi premium. Ogni modello Vignale è rifinito a mano da un team dedicato presso il nuovo Vignale Centre di Valencia, in Spagna, dove ogni esemplare è sottoposto a 100 ulteriori controlli di qualità. Disponibile nelle versioni 4-porte e wagon, la Ford Vignale Mondeo rende l’esperienza a bordo più esclusiva e raffinata, grazie al sistema di riduzione attiva del rumore (Active Noise Cancellation), al debutto europeo, e agli interni rifiniti in pelle di qualità superiore con cuciture a vista. All’esterno, la Ford Vignale Mondeo è riconoscibile da dettagli cromati e da cerchi dal design esclusivo, nonché dagli esclusivi colori Vignale. La vasta dotazione di tecnologie include il motore TDCi bi-turbo da

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210 cavalli, l’EcoBoost 2.0 da 240 cavalli e la trazione integrale intelligente Ford AWD, che affiancano i dispositivi di sicurezza e di assistenza alla guida disponibili anche a bordo della nuova Mondeo, come i sistemi di frenata automatica in città (Active City Stop) entro i 40 Km/h e frenata automatica con assistenza pre-collisione e riconoscimento pedoni (Pre-Collision

Assist with Pedestrian Detection), e le cinture di sicurezza posteriori con air-bag integrato. La Vignale Mondeo sarà disponibile anche in versione ibrida da 187 cavalli. L’ambiente a bordo della Ford Vignale Mondeo si distingue per silenziosità e comfort, grazie a una serie di tecnologie innovative e alle caratteristiche dello chassis della nuova piattaforma globale Ford

La gestione quotidiana della Ford Vignale sarà facilitata dalla app Vignale Service, che permetterà di accedere a servizi di parcheggio, rifornimento e localizzazione dell’auto tramite GPS per il segmento C/D. Il sistema di riduzione attiva dei rumori (Active Noise Cancellation), disponibile per le versioni diesel, si avvale di 3 microfoni all’interno dell’abitacolo che percepiscono le onde acustiche generate dal motore. Un avanzato


MOTORI

sistema elettro-acustico genera frequenze opposte che annullano il rumore del motore e rendono l’ambiente a bordo straordinariamente silenzioso. L’isolamento dai rumori esterni raggiunge livelli presenti solo nelle vetture di segmenti premium grazie ai materiali fonoassorbenti e ai cristalli acustici, che riducono sia il rumore della strada che quello del vento. Le nuove sospensioni Integral Link Ford garantiscono un comfort superiore ed eccezionali dinamiche di guida incrementando la resistenza alla torsione laterale, per una precisione senza precedenti nel controllo del comportamento dell’auto. Il nuovo design consente alle ruote posteriori di effettuare movimenti non solo in senso verticale, e in caso di fondi particolarmente accidentati possono spostarsi in orizzontale per migliorare il comfort e ridurre la rumorosità su strade irregolari. I sedili anteriori climatizzati adattivi Multi-Contour sono dotati di funzione di massaggio attivo per alleviare la stanchezza durante i lunghi viaggi, grazie all’azione combinata delle nano-valvole che controllano i flussi d’aria gonfiando e sgonfiando in sequenza gli 11 cuscini che compongono il sedile. I sedili sono rivestiti in pelle Vignale di qualità superiore, tagliata al laser e rifinita con cuciture a vista e impunture a losanga. La pelle riveste anche il pannello strumenti, la console centrale, i braccioli e le

porte. Inoltre il sedile del guidatore è dotato di regolazione elettrica a 10 vie con memoria, di serie. All’esterno, la Ford Vignale Mondeo comunica esclusività e attenzione allo stile, grazie a un’interpretazione del nuovo corso estetico Ford, arricchita da dettagli come: la griglia trapezoidale con design esagonale Vignale nero opaco; la cromatura dei dettagli delle porte, del profilo della griglia superiore,

della griglia inferiore e delle placche di contorno dei fendinebbia; la finitura lucida dei montanti del parabrezza e delle porte; i cerchi in lega da 18 pollici con design Vignale; i colori Vignale Nocciola, Vignale Black, Vignale Silver e Vignale White a 4 strati. Capitolo importante è quello legato al tema della sicurezza. Ford Vignale Mondeo è disponibile con la più completa gamma di tecnologie di sicurezza e assistenza alla guida, che include: il SYNC 2, di serie, la nuova versione del sistema di connettività e comandi vocali avanzati Ford che si dota di schermo touch ad alta risoluzione da 8 pollici e che permette ora di controllare a voce, oltre all’impianto audio e ai dispositivi collegati tramite USB e Bluetooth, anche il climatizzatore e il navigatore; i fari adattivi intelligenti a LED (Dynamic LED Headlights), di serie, in grado di modificare dinamicamente il fascio di luce adattandolo alla velocità, alla direzione dell’auto e alle condizioni della strada per garantire sempre l’illuminazione più idonea; il sistema di riconoscimento dei segnali stradali (Traffic Sign Recognition), di serie, che riproduce sullo schermo del pannello strumenti i limiti di velocità e i divieti di sorpasso incontrati durante il tragitto; il sistema di frenata automatica in città (Active City Stop), attivo fino a 40 km/h, che in caso di collisione imminente frena automaticamente per evitare le collisioni o ridurne

SICUREZZA Ford Vignale Mondeo è disponibile con la più completa gamma di tecnologie legate al tema della sicurezza e dell'assistenza alla guida.

in ogni caso l’entità; il sistema di frenata automatica con assistenza pre-collisione e riconoscimento dei pedoni (Pre-Collision Assist with Pedestrian Detection), in grado di rilevare la presenza di persone davanti all’auto e di frenare automaticamente in caso di impatto imminente se il guidatore non reagisce per tempo; il sistema semiautomatico di parcheggio (Active Park Assist), in grado di eseguire le manovre sia in parallelo che in perpendicolare, che include la funzione di assistenza all’uscita dal parcheggio (Park-Out Assist), che esegue automaticamente anche la manovra per uscire da un parcheggio in parallelo, e il sistema di monitoraggio dei veicoli in arrivo (Cross-Traffic Alert), che avvisa il guidatore del sopraggiungere di altri veicoli mentre esegue manovre in retromarcia per uscire da un parcheggio; la chiave programmabile Ford MyKey, di serie, che consente di impostare la velocità massima, impedire la disattivazione delle tecnologie di sicurezza o anche limitare il volume massimo dell’audio system quando l’auto è guidata da conducenti meno esperti.

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MOTORGALLERY

NUOVA KIA CEED Moderna cinque porte dalla linea originale e “dinamica”, la Kia Cee’d , oltre ad aver guadagnato personalità, rispetto all’omonimo vecchio modello presenta interni meglio curati: ora i materiali e la qualità costruttiva, come pure lo stile, hanno poco da invidiare alle rivali tedesche.

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MOTORGALLERY

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MOTORI

SUZUKI GSX-S1000F ABS Arriva in questi giorni nelle concessionarie, pronta ad imporsi come il nuovo riferimento del piacere di guida. Fino al 31 settembre, la nuova GSX-S1000 ABS è proposta al prezzo di lancio di 12.590 â‚Ź

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MOTORI

ADRENALINA PURA E MASSIMO CONTROLLO A

ffilato e accattivante, il design della nuova GSXS1000F ABS è sviluppato per creare un giusto mix di sportività e praticità: le linee sono contraddistinte da dimensioni compatte e muscolose, avviluppate in una carenatura che trasferisce all’osservatore un immediato family feeling con le supersport della Casa. Il cupolino, dominato dal doppio faro e dalle luci di posizione a LED, fende l’aria per assicurare al pilota la massima protezione nei tratti di strada più veloci, sollevando spalle, testa e braccia dalla gestione del carico aerodinamico. Rispetto alla GSXR1000, l’ampio manubrio in alluminio Renthal Fatbar è posizionato 165,4 mm più alto e arretrato di 72 mm, permettendo una posizione del busto più eretta e rilassante che non affatica i polsi del pilota. Le pedane poggiapiedi sono posizionate 23,8 mm più in basso, e beneficiano di un avanzamento di 32 mm a tutto vantaggio di un posizionamento degli arti inferiori adatto anche alle lunghe percorrenze. La compatta strumentazione riserva al guidatore una visione completa delle informazioni di viaggio, tramite uno schermo LCD estremamente funzionale, regolabile nell’intensità luminosa (per adattarsi alle diverse condizioni di luce) ed immediato nella consultazione. I 214 kg di peso in ordine di marcia restituiscono immediatamente l’idea dell’enorme sforzo

progettuale che ha portato allo sviluppo della nuova GSX-S1000F ABS. Il contenimento della massa è, infatti, una delle prerogative fondamentali nel conseguimento dell’estrema maneggevolezza e nella facilità di guida ricercati dai tecnici Suzuki per la nuova Street Sport. A questo valore si aggiunge un’altezza sella contenuta in appena 810 mm, voluto per assicurare ad ogni utente un feeling istantaneo con la moto. Il compatto telaio a doppio trave in alluminio è strettamente derivato da quello della superbike GSX-R1000, per offrire caratteristiche di rigidità e precisione da vera supersport. A questo elemento è collegato il forcellone, anch’esso in alluminio e identico a quello adottato sulla maxi quattro cilindri di Hamamatsu. Con un interasse di soli 1.460 mm, la struttura assicura alla GSX-S1000F ABS un carattere estremamente dinamico e intuitivo, condizione indispensabile per rendere la nuova street sport un fulmine tra i tornanti e assicurare al pilota un controllo totale. Per unire a queste peculiarità sportive un’elevata resa su strada e nelle situazioni di guida meno impegnative, i tecnici Suzuki non sono scesi a compromessi: la forcella Kayaba upsidedown da 43 mm completamente regolabile ed il monoammortizzatore posteriore (con possibilità di regolazione in estensione e precarico molla) assicurano ad ogni pilota di trovare il set-up ideale, alla

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MOTORISPORT

ricerca del massimo comfort oppure per sfruttare a fondo le prestazioni del motore e della ciclistica. Le pinze freno Brembo radiali a 4 pistoncini (le stesse impiegate sulla superbike GSX-R1000) sono accoppiate ad un doppio disco anteriore da 310 mm e lavorano in sintonia con il sistema ABS Bosch di serie, a garanzia della necessaria sicurezza anche nelle condizioni di impiego più gravose. Inserito nel telaio della nuova GSX-S1000F ABS pulsa il 4 cilindri in linea da 999 cc della serie GSX-R 1000 K5: un motore già Campione del Mondo Superbike, sul quale i tecnici Suzuki sono intervenuti al fine di irrobustire le doti di coppia ai bassi e medi regimi, esaltando la progressività lungo tutto l’arco di erogazione. Rispetto all’unità GSX-R1000 sono nuovi i pistoni, ora più leggeri del 3%, ed il profilo degli alberi a camme, sviluppati per ottenere il miglior rendimento nell’impiego stradale. Raffreddamento ed efficienza termica sono stati ottimizzati grazie a numerosi interventi di dettaglio, tra cui il rivestimento dei cilindri SCEM (Suzuki Composite Electrochemical Material) che riduce gli attriti tra i componenti, e l’adozione di un nuovo impianto di scarico 4-2-1 con valvola elettronica SET (Suzuki Exhaust Tuning), dotato di un corto terminale di scarico dal sound pieno e coinvolgente. L’insieme di questi interventi si traduce in una potenza massima pari a 107 kW/10.000 giri (146 CV) e ben 106 Nm/9.500 giri di coppia, per una guida

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Una proposta di potenza eccezionale pari a 107 kW/10.000 giri

elettrizzante tra le curve e nei tratti veloci quanto fluida e sfruttabile anche nell’impiego meno esasperato e nel turismo. La nuova GSX-S1000F ABS adotta un innovativo sistema elettronico di controllo della trazione, impostabile su tre differenti livelli di intervento ed eventualmente escludibile. Grazie a 5 differenti sensori di controllo, la centralina monitora 250 volte al secondo la posizione del cambio e del comando del gas, i giri motore e i dati provenienti dalle ruote, calibrando la coppia motrice in funzione delle reali situazioni di aderenza. Questa tecnologia è stata sviluppata per assicurare al pilota elevata sicurezza, contribuendo ad esaltare il feeling con la moto in ogni condizione di guida.



MOTORISPORT

PORRO AGGUANTA IL TERZO SIGILLO TREVIGIANO

Successo al termine di un lungo testa a testa con Sossella per il pilota della Wrc Bluthunder al Rally della Marca

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e tutto si vuol vedere nel duello di testa, è stato uno dei più bei Rally della Marca di sempre. Divisi da appena 3 decimi, Manuel Sossella con la Ford Fiesta Tam-Auto e Paolo Porro sulla Ford Focus Wrc Bluthunder sono andati sul Monte Tomba per l’epilogo del loro formidabile duello dopo una giornata caratterizzata dalle bizze del meteo, mai a loro agio in fatto di “calzature”. Così con la tensione a mille negli abitacoli, l’ultimo “graffio” a sorpresa l’ha piazzato in 8’42’’3 Marco Signor, terzo sul podio al debutto sulla Ford Fiesta A-Style gommata Pirelli, mentre Porro con il cronometro fermo a 8’44’’6 ha fatto meglio del 8’47’’1 di Sossella, respingendo l’assalto del rivale (distacco finale 2’’8 dopo 119,28 km di prove speciali), agguantando il suo terzo sigillo trevigiano dopo le vittorie 2009 e 2013. Una giornata particolare. Già il sabato sera allo”Zadraring” l’alternanza degli scrosci di pioggia aveva fatto impazzire gli equipaggi, indugiando sulla scelta delle gomme. Figurarsi domenica con le prove lunghe nel sottobosco, tra viscido e bagnato, asciutto e viscido. Una lotteria tra “rain” e stampo” per trovare la migliore aderenza. Partito con 7’’1 sul groppone dopo la non esaltante prestazione nel crono corto di apertura (“a me le prove spettacolo non piacciono”), Porro ha infilzato tutti sul primo Cesen (14’50’’8), risalendo in terza posizione dietro Sossella e Signor. Due acuti di Alessandro Bosca con la Citroen Ds3 su Arfanta (5’01’’8) e Tomba (8’40’’0,

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idem Signor) e primo riposo con Sossella davanti, Signor a 4’’, Bosca a 8’’7, Porro a 9’’8, mentre il leader di campionato Chentre si è ritrovato quinto a 19’’8. Niente da fare per Efrem Bianco, pure lui al debutto su di una Fiesta, stoppato subito in mattinata da un guasto meccanico. Secondo giro senza copiature. Tutti a guardare la vettura avversaria, ma poi tutti con una scelta autonoma sui battistrada. Piove sul Cesen e Porro (15’27’’0) recupera 3’’8 su Sossella. Piove su Arfanta e Porro (5’21’’3) gli gratta via altri 2’’4. Sul Tomba finalmente si sveglia Chentre (8’51’’4), ma Porro è secondo, Signor terzo e Sossella solo quarto cedendo 6’’ al rivale. Così quando rimangono solo due prove, il comasco passa al comando con un vantaggio di 2’’4, Signor è terzo a 27’’6. Terzo assalto al Cesen lisciando i fianchi della montagna per 21,52 km. Sossella fa 15’10’’3 e si

porta a soli 0’’3 da Porro: roba da far tremare i polsi, sudare le mani, gelare il sangue. Si va dunque sul Tomba e… “Ho fatto forse qualche errorino in salita e poi ho cercato di recuperare in discesa, ma è difficile capire dove vinci o perdi in una sfida così tirata. Complimenti a Porro per la vittoria, in ogni caso – è stata l’ammissione di Sossella appena sceso dall’auto -. Bisogna dire che per noi, partiti ad handicap in campionato saltando la prima gara, è fondamentale non fare errori perché altrimenti andiamo fuori dalla lotta. Così finisce che devi trovare un compromesso tra la voglia di attaccare e l’esigenza di arrivare in fondo. Comunque siamo soddisfatti, la classifica si è accorciata, le prossime due gare a San Martino e Como con il coefficiente maggiorato a 1,5 saranno decisive e i giochi sono aperti per tutti”.


UDINESECALCIO

ITALIAN BAJA TUTTO SECONDO COPIONE

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ronostico rispettato all’Italian Baja, quinto round della Coppa del Mondo FIA Cross Country Rally. Il favorito Nasser Al-Attiyah con la Mini All4 Racing del team ufficiale X-Raid, navigato dal francese Mathieu Baumel, ha vinto la sfida sui greti del fiume Meduna, del Torrente Cosa e del Tagliamento in provincia di Pordenone. Scenario splendido e suggestivo per il principe arabo abituato ai deserti, che già si era aggiudicato la corsa friulana nel 2008. Ieri Al-Attiyah ha siglato il miglior tempo (57’17’’ e 56’14’’) in entrambi i settori selettivi di 85 km che si correvano in senso inverso rispetto a sabato, con start da Cosa di San Giorgio della Richinvelda e arrivo in località San Lorenzo di Arzene. L’avversario più tenace è stato sempre il brasiliano ReinaldoVarela su Toyota HiluxOverdrive (vincitore dell’ItalianBaja 2012), che però nulla ha potuto contro il ritmo micidiale del battistrada, chiudendo con un distacco di 1’24’’. In una giornata di sole cocente tanto pubblico si è comunque assiepato lungo il percorso,

godendo dello spettacolo sui guadi, al Rauscedo Jump e al Valvadrom. Nel finale proprio in extremis il russo Vladimir Vasilyev (altra Toyota Ovedrive), leader di Coppa del Mondo, ha guadagnato il terzo gradino del podio, dato che il connazionale AlexsandrZheludov (Toyota Protechm) è stato costretto a uscire lentamente dalla prova conclusiva per un problema meccanico. I suoi guai hanno permesso anche al polacco Marek Dabrowski (terza Toyota Overdrive) di salire in classifica, tenendo dietro a sua volta il ceco MiroslavZapletal e il lituano BenediktasVanagas. Senza 5’ di penalità, lo spagnolo Joan Roca Vila avrebbe potuto piazzare più in alto l’ennesimo buggy di Jean Louis Schlesser. Nella top ten ottavo posto per il kazaco YuriySazonov con un Hummer targato Mobilex e nono l’ungherese KarolyFazekas su Bmw X6, ormai vecchia conoscenza della baja pordenonese. Come spesso è capitato, Lorenzo Codecà sul Grand Vitara 3.6 di Suzuki Italia è stato il migliore degli italiani, decimo assoluto nonostante un mezzo non adatto ad affrontare i salti e i guadi sui fiumi.Tra i tanti abban-

Il favorito Nasser Al-Attiyah con la Mini All4 Racing del team ufficiale X-Raid, ha vinto la sfida sui greti del fiume Meduna, del Torrente Cosa e del Tagliamento

doni per il logorio dei mezzi – compresi quelli di MikiBiasion e Mauro Trentin –, Eugenio Amos con un PolarisRzr di Classe T3 è riuscito a concludere quindicesimo davanti a Elvis Borsoi su Ford Raptor.

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SI SCALDANO I MOTORI IN VISTA DEL RALLY DI MAJANO

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perte le iscrizioni all’8° Rally di Majano, gara valida per il T.R.N. con coefficiente 1,5, Trofeo Renault CLIO R3 ”Nazionale”- Twingo R2 e Alpe Adria Rally Cup. Ci sarà posto anche per 15 equipaggi con auto storiche. Le iscrizioni si chiuderanno lunedì 20 luglio alle ore 18.00 e il fine settimana del 25 e 26 inizieranno le sfide sull’asfalto dei Comuni in provincia di Udine e Pordenone. Il Rally di Majano è stato riproposto e portato in auge nel 2008 dalla scuderia Sport & Joy. Tutti i soci della scuderia contribuiscono all’organizzazione con un lavoro instancabile e costante. Importante l’appoggio della ProMajano che sostiene questa importante iniziativa e che ospita nella splendida cornice dello storico Festival di Majano, giunto quest’anno alla 55ma edizione, l’arrivo finale della gara. La gara: l’edizione di quest’anno ha recuperato alcune delle classiche prove speciali del passato, quali la PS Monte Cuar, rivista e allungata sino a raggiungere 14,75 km che ha sempre messo a dura prova i partecipanti alla gara e la tecnica PS Muris di 5,73 km. Novità di quest’anno la PS Val Cosa di 7,21 km. Qualche piccolo cambiamento è stato apportato alla speciale di apertura del rally, la PS spettacolo ‘Festival di Majano’ che si correrà nella serata di sabato 25 all’interno dell’ex kartodromo di

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C’è tempo fino al 20 luglio per iscriversi al rally riproposto e portato in auge nel 2008 dalla scuderia Sport & Joy

Majano su una lunghezza di 2,21 km. Domenica 26 la gara entrerà nel vivo con la disputa di 9 prove speciali, tre da ripetersi tre volte, per un totale di 84,87 chilometri cronometrati tutti da seguire e scoprire. Il parco assistenza torna nella vecchia sede presso la Zona Artigianale di Majano, che ospiterà anche i riordini. L’arrivo finale è previsto per domenica 26 luglio in Piazza Italia nel centro di Majano e cuore del sempre affollato Festival. L’appoggio dei Comuni e degli sponsor. Importante ricordare che l’organizzazione di questa importante manifestazione rallystica è stata possibile anche grazie all’appoggio di uno sponsor quale FIBRENET Composite Engineering e a tutti i comuni coinvolti: Majano (UD), Forgaria nel Friuli (UD), Pinzano al Tagliamento (PN), Castelnovo del Friuli (PN), Clauzetto (PN), Vito d'Asio (PN), Ragogna (UD), che hanno sostenuto e appoggiato gli organizzatori nel lungo lavoro di preparazione del percorso di gara. Interessanti iniziative per gli iscritti. La ProMajano, sempre molto attenta al rally, quest’anno ha deciso di regalare a tutti gli equipaggi che si iscriveranno alla gara, un biglietto per il concerto dei Subsonica del venerdì sera (24 luglio). Si preannuncia un fine settimana decisamente interessante, che unirà tanto rallyismo, musica e divertimento per tutti.


AVVIO DI STAGIONE DECISAMENTE POSITIVO PER CARNIA RACING

SPORTMOTORI

Nella prima parte della stagione agonistica la scuderia automobilistica Carnia Racing di Tolmezzo ha raccolto lusinghieri successi soprattutto nelle gara di casa

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ella salita internazionale Verzegnis-Sella Chianzutan si è imposto il giovanissimo Erik DeVico (Peugeot 106 Rallye) primo di classe e degli under 25 mentre il presidente Alessandro Prodorutti (Fiat Barchetta) ha agguantato un prezioso 2° di classe mentre Fabio Soravito (Porsche Cayman) e Stefano Della Rossa (Subaru Impreza) si sono difesi egregiamente nelle rispettive classi. Nel Rally della Carnia il team si è presentato ad Ampezzo con ben 10 equipaggi che hanno ben figurato; esaltante è stata la prestazione di Soravito-Soldà (Renault Clio RS) che hanno impressionato tutti con un 9° posto assoluto e primi di classe e di gruppo N ed ancora una gara da incorniciare per l’under 25 Di Vico, con alle note Carlotta Martinis (Peugeot), primi della Racing Start. I prossimi appuntamenti saranno altrettanto impegnativi e vedrà impegnati i piloti in alcuna salite in Slovenia e Croazia e nei Rally di Majano, del Piancavallo e del Friuli e delle Alpi Orientali.

Kärnten Rallye, doppia vittoria per Martinis Come l’altimetria di una prova speciale anche i recenti risultati sportivi della Scuderia Gorizia Corse sono fatti di alti e bassi. In Slovenia nel Rally Velenje-Saturnus, valido per l’European Rally Trophy, la Mitropa Rally Cup e il Campionato Sloveno, Alessandro Cepek affiancato da Fabrizio Colja (Gorizia Corse) si è messo subito in evidenza tra i 74 concorrenti. Dopo la quarta prova speciale si trovava al 24° posto assoluto, primo tra gli italiani, 13° di Mitropa su 21 concorrenti e addirittura terzo su oltre venti della numerosa classe A5. I sogni di gloria sono poi svaniti nella prova successiva per il ritiro causato dai problemi al motore della Mg Zr 105. Piccola consolazione l’aver mantenuto la prima posizione in campionato Mitropa nella classifica Youngtimer (scadute omologazioni) dopo la quarta delle nove gare previste. In Austria, invece, nel Jacques Lemans Karnten Rallye i piloti Albert Sosol e Angelo Martinis hanno continuato la sfida incrociata per l’Alpe Adria Rally Cup in un percorso di otto prove di 100 km cronometrati con alcuni tratti misti terra-asfalto. Solo nella prima prova Sosol, affiancato dall’abituale Lorenzo Lamanda, ha preceduto il rivale, occupando il 47° posto assoluto su 58 partenti e l’ottavo di Aarc, perché già nella seconda prova si ritirava causa la rottura

di un semiasse della Peugeot 106. Martinis, affiancato per la prima volta da Arianna Valente al rientro alle gare dopo diversi anni, andava subito al comando della classe RC5 con la Citroen Saxò finalmente a posto e con il consueto ritmo regolare risaliva gradualmente in classifica assoluta e di campionato. L’unico brivido era causato da un testacoda in discesa con una toccata al posteriore che “modificava” la carrozzeria. Al traguardo di Sant Veit in Carinzia Martinis-Valente sono giunti al 36° posto assoluto, secondo tra gli italiani, primi di classe RC5 e primi di Gruppo 6 dell’Aarc nonché settimi di campionato tra i nove partenti. Dopo la quarta delle otto gare dell’Aarc Martinis balza al secondo posto assoluto e primo di Gruppo 6 scalzando il compagno di scuderia Sosol con cui proseguirà al Rally Majano in Friuli-Venezia Giulia a fine luglio l’avvincente sfida.


CARRERA CUP ANCORA SFORTUNA PER FULGENZI

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a vecchia guardia batte un colpo, ma i giovani vogliono mettersi in luce nella Carrera Cup Italia, sognando di seguire le orme di Matteo Cairoli, il Campione 2014 che ora corre nella Mobil 1 Supercup. Questo è il verdetto finale che emerge da Imola, dove si è disputato il secondo appuntamento stagionale dei sette in calendario. Gian Luca Giraudi (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Torino) con la prima vittoria stagionale nella Carrera Cup Italia (la sesta della carriera) rompe la supremazia degli Under 26 cogliendo Gara 2 nel secondo appuntamento della serie tricolore che si è svolto sul circuito di Imola. L’esperto pilota torinese è il terzo vincitore in quattro gare, a riprova del grande equilibrio che si registra quest’anno nel monomarca riservato alle 911 GT3 Cup e conta di rientrare nella partita per il titolo al Mugello, inserendosi nella sfida che oppone Côme Ledogar (Tsunami RT) a Riccardo Agostini (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova). Il francese di Lione ha mostrato di gradire l’Enzo e Dino Ferrari, la pista italiana che più gli piace: pole position, vittoria in Gara 1, secondo posto e il giro più veloce in Gara 2. Nessuno ha

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concretizzato di più. È arrivato in riva al Santerno alla pari con il veneto e se ne torna a casa con 12 punti di vantaggio nel carniere: il 23enne, Campione della Carrera Cup France, fa valere il suo bagaglio di esperienza sulla 911 GT3 Cup nei confronti di Riccardo Agostini al suo primo anno fra le GT dopo una carriera in monoposto. “Corro per la migliore squadra del Campionato – spiega Ledogar – la macchina è velocissima e Imola mi è sempre piaciuta molto. Credo che stiamo raccogliendo ciò che ci siamo meritati”. Riccardo Agostini, dopo essere stato leader nei due turni di prove libere del venerdì, non è più riuscito a sfidare il transalpino, soffrendo in particolare

domenica per una modifica di assetto che ha permesso a Gian Luca Giraudi di vincere e a lui di non andare oltre il quarto posto. Toccherà ai tecnici di Marco Antonelli scoprire se c’era qualcosa che non andava, fatto sta che il veneto è stato meno incisivo che a Monza. “Non sono preoccupato – ha spiegato Riccardo – anche nei test Imola è stata la pista dove eravamo meno a posto fra quelle dove abbiamo provato. La musica cambierà al Mugello…”. Weekend molto positivo per Mattia Drudi (Dinamic Motorsport – Centro Porsche Bologna): il 16enne di Rimini è il più giovane pilota nella storia della Carrera Cup Italia ad essere salito sul

Nella prova di Imola vince Giraudi che ottiene il sesto primo posto in carriera. Per Fulgenzi, invece, ancora problemi: “Dovrò andare a Lourdes”, l’amaro commento del pilota

podio. Ha conquistato due terzi posti, rivelando un potenziale che lo porterà presto a lottare per il successo: il ragazzo ragiona come un veterano con atteggiamenti tattici di chi ha una maturità agonistica e non è solo al secondo appuntamento sulla 911 GT3 Cup. Recrimina Enrico Fulgenzi ancora una volta a secco: “Non mi sono schierato in Gara 1 in seconda fila per una perdita d’acqua da un manicotto – rivela lo jesino – sono partito dalla pit lane, ma ho avuto un calo di pressione della benzina che ha mandato in protezione la centralina. Domenica sono stato colpito da De Amicis: insomma non me ne va bene una, dovrò andare a Lourdes…”.


L'ITALOARGENTINO

Nicolas Covatti, dell'MC Olimpia, è il vincitore della semifinale 1 del campionato speedway che si è corsa sulla pista di casa a Terenzano.

COVATTI DOMA I LEONI DELLO SPEEDWAY

L’italo-argentino dell’MC Olimpia vince la semifinale 1 del campionato del Mondo individuale speedway che si è corsa sulla pista di Terenzano

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uando si dice “toccare il cielo con un dito”. E’ quello che è capitato a Nicolas Covatti, l’italo argentino del M.C.Olimpia vincitore della semifinale 1 del campionato del Mondo individuale speedway che si è corsa sulla pista del MC Olimpia di Terenzano. Un cielo denso di nubi che dopo tuoni e fulmini si è tinto improvvisamente d’azzurro quando il pilota italiano ha cominciato a mettersi alle spalle, uno dopo l’altro, alcuni dei big dello speedway mondiale. Nemmeno i terribili fratelli polacchi Piotr e Przemyslaw Pawlicki sono riusciti a tenergli testa e hanno dovuto accontentarsi, rispettivamen-

te, del secondo e terzo posto finale. La gara che avrebbe dovuto consegnare i sette piloti che prenderanno parte, da titolari, alla finale di Rybnik (PL), in programma il 5 di settembre, è cominciata con due ore di ritardo a causa dell’acquazzone che si è abbattuto su Terenzano proprio quando i piloti erano ormai prossimi al via della prima batteria. Due ore di pioggia copiosa che non ha, però, messo in ginocchio gli organizzatori e la loro volontà di far partire a tutti i costi, seppur in ritardo, la gara. Volontà premiata poi dallo spettacolo offerto da Covatti e gli altri al numeroso pubblico nonostante l’acqua caduta, fino a quel momento, sulla pista. Il ceco Milik, unico ad

aver battuto nello scontro diretto Covatti, l’inglese Harris, il terzo polacco in gara Gomolski e lo svedese Lindgren gli altri piloti qualificati alla finale. Pronti via e Covatti, alla sua prima uscita, ha la meglio di Harris e di uno dei favoriti della vigilia, il danese Jensen. Vittoria di manche replicata nella batteria 5 davanti a Gomolski e altri due big del calibro di Martin Vaculik e del croato Jurica Pavlic. Un inizio di gara folgorante quello dell’azzurro che diventa inarrestabile cavalcata quando con un secondo posto, alle spalle di Milik e altri due primi lo proiettano, tra il tripudio del pubblico amico, sul gradino più altro del podio. Podio

completato, come detto, dai due giovani Pawlicki sempre spettacolari quando pronti a scattare al comando nelle rispettive batterie disputate. Ora Covatti se ne torna in Inghilterra, dove gareggia per i colori dell’Ipswich portando con sé il rispetto, guadagnato sul campo di gara, dei big della specialità ma soprattutto il dolce sapore di una serata che di certo, non dimenticherà mai. Classica finale: Covatti 14, Piotr Pawlicki 12+3, Przemyslaw Pawlick 12+0, Milik 11, Harris 9, Lindgren 8+3, Gomolski 8+2, Nilsson 8+1, Jensen 7, Vaculik 7, Pavlic 5, Monberg 5, Smolinski 5, Masters 4, Fricke 4, Bellego 1.

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Il centauro dell’Mc Manzano e del Team Italia Enduro si è fatto valere nella prova di Rovetta, chiudendo la due giorni con un ottimo settimo posto

LORENZO MACORITTO PROTAGONISTA NEL MONDIALE ENDURO

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l Mondiale Enduro approda in Italia con il GP di Rovetta, valido come 42^ Valli Bergamasche, una delle gare leggendarie dell’offroad, che ha richiamato a sé un numeroso pubblico. Il weekend è scattato ufficialmente con il Super Test, valido come prima speciale, prova che si è svolta all’interno del Motor Party di Clusone. Bandiere tricolori hanno sventolato in alto per supportare tutti i riders al via. Tra di loro c’era anche il portacolori del Mc Manzano e del Team Italia Enduro Lorenzo Macoritto. Il pilota più giovane in gara classe 1999 a soli 16 anni ha partecipato al mondiale a Rovetta (Bergamo) e non solo è riuscito a terminare i due giorni di gara ma ha anche terminato con un ottimo settimo posto finale la domenica ed un nono il sabato coronando un bellissimo esordio per un pilota così giovane grazie anche all’ atmosfera del pubblico sempre pronto ad incitare i nostri piloti . Lo scopo

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era quello di portare a termine la gara senza guardare i tempi o le classifiche finali così da ampliare il bagaglio tecnico, obiettivo ampliamente raggiunto. Lorenzo supportato dal concessionario KTM Botter moto di Asolo ha avuto a supporto per questa due giorni l’esclusiva assistenza di Renzo Botter il titolare in persona e del forte pilota veneto Eric Rebellato che per l’occasione ha vestito i panni di meccanico e assistente ,i quali lo hanno sempre supportato con consigli e suggerimenti per affrontare al meglio le prove speciali e i lunghi e insidiosi trasferimenti. Lorenzo assieme agli altri ragazzi del team ITALIA e al Commissario Tecnico della Nazionale di Enduro Cristian Rossi, prima della cerimonia di premiazione, hanno presentato al pubblico la Maglia Azzurra 2015, svelata ufficialmente il precedente weekend durante il GP d’Italia del Mondiale Motocross a Maggiora. Fanno sicuramente molto piacere le parole di Mario Rinaldi, Tecnico

FMI: “Complimenti a tutti i ragazzi del Team Italia. Quella di Rovetta è stata una gara impegnativa e selettiva, dove l’obiettivo principale era quello di portarla a termine perché riuscire a conclude una prova di mondiale a Bergamo vuol dire ac-

quisire un bagaglio di esperienza unico, che servirà in futuro. Il lavoro che si sta facendo e l’impegno che i piloti stanno dimostrando è grandioso e sicuramente questa dedizione li porterà sulla buona strada”.


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MOTORGALLERYSPORT

MERCEDES AMG GT S Mercedes AMG GT S sfrutta un potentissimo V8 biturbo 4.0 litri in grado di scaricare 510 CV e 650 Nm di coppia massima scaricati sulla trazione posteriore tramite l'uso della trasmissione doppia frizione Speedshift DCT a 7 rapporti. La vettura sfrutta un assetto dalle caratteristiche "racing" abbinato a cerchi in lega da 19 e 20 pollici.

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MOTORGALLERYSPORT

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FLASH NEWS

NORTH EAST IDEAS ALL’ESORDIO ALL’ITALIAN BAJA

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orth East Ideas si è lasciata affascinare dai racconti avventurosi del Cross Country ed ha voluto essere protagonista del "mondiale pordenonese", "la Dakar di casa". I quattro equipaggi in gara, di cui due veri e propri esordienti, hanno raggiunto grandi soddisfazioni. Andrea Paviotti, navigato dalla presidente della scuderia Monica Tratter su Mitsubishi Pajero DID by EasyRally, ha concluso la propria gara in un totale di 5h29'58" per gli interminabili 358,48 km di settori selettivi piazzando-

si al 11° posto della classifica assoluta del Campionato Italiano, 3° di gruppo e 2° di classe T1-1 mentre ad illuminare il proprio palmares c'è il 25° piazzamento nella classifica del

PROVA SFORTUNATA PER TAGLIAPIETRA AL RALLY DELLA MARCA

RUOSO DETTA LEGGE NEI GRETI DEL BAJA Netta la supremazia dei bikers friulani su tutti i concorrenti stranieri sfruttando la perfetta conoscenza del percorso. Perché, a parte la segretezza del tracciato, anni di allenamento sui greti hanno fatto la differenza. E così, dopo oltre 350 km di gara, solo 22 secondi hanno separato al traguardo Alessandro Ruoso (Yamaha) da Vanni Cominotto (Husqvarna).Il vincitore dell’anno scorso ha cercato in extremis di recuperare lo svantaggio facendo segnare il miglior tempo in entrambi i settori selettivi, ma Ruoso non ha commesso errori e si è preso una meritata rivincita per il tripudio dei suoi fan pordenonesi. Questo trionfo potrebbe rappresentare il trampolino di lancio per un’altra stagione da protagonista nella Coppa del Mondo Bajas.

80 | 15 07 2015 | TremilaSport+

A difendere i colori della Mrc Sport di Brugnera al Rally della Marca era presente Federico Tagliapietra navigato da Andrea Budoia sulla fida Citroen DS3 R3T. Queste le sue considerazioni sulla gara: ”La giornata è iniziata bene; nei primi due giri abbiamo fatto la scelta giusta di pneumatici, cosa fondamentale visto che il tempo era molto incerto con momenti di sole e di pioggia anche intensa. L’ultimo giro, mentre ci stavamo giocando la vittoria di classe, abbiamo avuto dei problemi con la scelta degli pneumatici e siamo incappati in un errore, durante la penultima prova speciale. In un taglio il posteriore della macchina è stato sbalzato e abbiamo finito la nostra corsa contro un albero. Fortunatamente ne siamo usciti incolumi”.

Campionato FIA. Davvero un ottimo risultato dopo aver sofferto di diversi problemi meccanici che hanno rallentato il ritmo in un fondo del tutto sconosciuto.

COLPACCIO DI BERTOLINI NEL CAMPIONATO ITALIANO TURISMO ENDURANCE Esordio positivo per l'Abarth 695 Assetto Corse Endurance nel Campionato Italiano Turismo Endurance: Andrea Bertolini ha infatti sfiorato il podio, concludendo al quarto posto di divisione e ottimo 8° assoluto in una gara caratterizzata da elevate temperature, superiori ai 30 gradi. Condizioni che non hanno messo in difficoltà l'Abarth 695 Assetto Corse Endurance, che ha girato per tutta la durata della corsa su tempi molto vicini a quelli ottenuti in qualifica, migliorando anzi le prestazioni con il passare dei giri. Un risultato ancora più importante se si considera che questa vettura da competizione deriva direttamente dalle versioni stradali delle Abarth 595 e 695.


FLASH NEWS

IL MERCATO DELL’AUTO

CONTINUA A CORRERE

A

giugno le immatricolazioni sono state 146.682, in aumento del 14,5% rispetto allo stesso mese del 2014 e bel primo semestre 2015 le consegne sono 872.951, il 15,16% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso. Balzo per Fiat Chrysler, che cresce del 20% e migliora la quota, passata dal 27% al 28,38%. Per il gruppo torinese i primi sei mesi del 2015 sono stati i più brillanti degli ultimi dieci anni: a spingere le vendite è stata le performance di Jeep ( a giugno il balzo è del 308,6%) ma hanno fatto meglio del mercato anche Alfa Romeo (+17,05%) e Lancia (+22%). Dati eccezionali per il Lingotto anche negli States dove è stata battuta la concorrenza di Ford, le cui vendite sono aumentate dell’1,6%, meno di quanto previsto dagli analisti, e di General Motors, che ha perso il 3%.

BMW presenta il nuovo sistema d’iniezione d’acqua Dopo l’esordio del sistema d’iniezione d’acqua nella BMW M4 MotoGP Safety Car, l’iniezione diretta d’acqua per motori sovralimentati viene utilizzata per la prima volta in un propulsore della nuova generazione di motori del BMW. La tecnologia innovativa, che determina un rendimento superiore attraverso un abbassamento della temperatura del processo di combustione, comporta un calo del consumo di carburante quando viene richiamata una potenza superiore. Questo determina a sua volta un significativo aumento dell’efficienza, soprattutto nella guida sportiva, con un impatto positivo sul consumo combinato nella guida giornaliera. Inoltre, l’iniezione diretta d’acqua riduce il carico termico di numerosi componenti del motore, ottimizzandone il comportamento a livello di emissioni.

Ottimo riscontro per l’Aygo Fun Sharing Innovazione e divertimento. Sono queste le parole chiave alla base dell’Aygo Fun Sharing: il progetto di car sharing gratuito che Toyota Motor Italia ha ideato per gli studenti del Politecnico di Milano e che ha visto protagoniste 8 Toyota AYGO a disposizione degli universitari per 24 ore durante la settimana e per 72 ore nel weekend. Il progetto, durato 65 giorni in tutto, ha unito il costruttore mondiale di automobili ed il principale ateneo italiano di architettura, design e ingegneria, con un solo obiettivo comune: investire risorse, azioni ed energie nella ricerca e nell’innovazione, a sostegno delle persone. Il servizio ha registrato il full booked fin dall’inizio, dimostrando il grande interesse degli studenti verso le Toyota AYGO e verso il progetto in generale.

Nuovi motori per Ford Transit Connect Ford ha aggiornato il Transit Connect, il veicolo commerciale da 1 tonnellata dell’Ovale Blu, offrendo nuovi motori ad alta efficienza e tecnologie di assistenza alla guida derivate dalle auto che rappresentano una novità per il segmento. Il Transit Connect sarà disponibile con il nuovo TDCi 1.5, che lo renderà ‘best in class’ per efficienza, con 3,8 l/100km. La nuova motorizzazione diesel potrà essere accoppiata anche al cambio automatico Powershift. Il Transit Connect sarà dotato di tecnologie precedentemente sconosciute al segmento, come il sistema di riconoscimento dei segnali stradali (Traffic Sign Recognition), i sistemi di monitoraggio e mantenimento della corsia di marcia (Lane Keeping Alert e Lane Keeping Aid), la chiave programmabile MyKey e il sistema di connettività e comandi vocali avanzati SYNC 2. TremilaSport+ | 15 07 2015 | 81


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