TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
15|15
29|07|2015
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
SPECIALE PANCHINE DEL CALCIO DILETTANTI
BASKET
CIANI: «PUNTARE SUI VIVAI» pag 24
pagG 9-11
ATLETICA
LIBERTAS MALIGNANI, NUOVI TALENTI pagG 28-29
UN POSTO
AL SOLE IL PORTIERE DI BERTIOLO E LA SUA POSITIVA ESPERIENZA ALLA VIRTUS ENTELLA PAG 6
ANDREA PARONI È uno dei tanti calciatori friulani emersi fuori regione.
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NOVITA’ 2015
SOMMARIO
6
15|15
29|07|2015
32
CALCIO
18-19 UDINESE 6-8 LEGA PRO 9-11 SPECIALE PANCHINE 12-13 CARNICO
14 CALCIO A 5
15 FEMMINILE
26-27 BASKET 28-29 VOLLEY
41 TENNIS
32-37 ALTRI SPORT
RUBRICHE
20 NONSOLOSPORT
21-25 S ONDAGGIO: VOTA LA BELLE DI TREMILASPORT
9
38-39 MONDO LIBERTAS
Speciale panchine dall'Eccellenza alla Prima categoria
44-47 GLI ITINERARI DI TREMILASPORT
SPECIALE 42-43 GOLF IN FVG
26
FRANCO CIANI Il tecnico udinese ha sfiorato con Agrigento la promozione nella massima categoria.
30-31 L E FOTO DEL TROFEO CARNERA
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TremilaSport+ | 29 07 2015 | 03
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EDITORIALE
TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
15|15
29|07|2015
w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m
SPECIALE PANCHINE DEL CALCIO DILETTANTI
BASKET
CIANI: «PUNTARE SUI VIVAI» pag 24
pagG 9-11
ATLETICA
LIBERTAS MALIGNANI, NUOVI TALENTI pagG 28-29
....
GRADI
ANDREA PARONI
È uno dei tanti calciatori friulani emersi fuori regione.
UN POSTO
AL SOLE IL PORTIERE DI BERTIOLO E LA SUA POSITIVA ESPERIENZA ALLA VIRTUS ENTELLA PAG 6
Valorizzare i nostri giovani, perché no?
S
alutiamo i lettori, andiamo in vacanza, ci rivedremo a settembre per una nuova intensa stagione sportiva. In questo ultimo numero molti, come di consueto, gli argomenti che abbiamo ritenuto interessanti, a cominciare da una copertina dedicata all’ennesimo prodotto del calcio regionale costretto a ritagliarsi altrove un posto al sole, Andrea Paroni, reduce dall’aver disputato il recente campionato di serie B a difesa della porta dell’Entella di Chiàvari, in Liguria. Se gli spazi in patria sono chiusi è necessario emigrare e così stanno facendo da anni i giovani talenti nostrani. O tempora o mores. Della nuova (ma non troppo) Udinese cerchiamo poi di capire quali siano le migliorie tattiche apportate da Stefano Colantuono, la cui esperienza è stata preferita alla gioventù di Andrea Stramaccioni. Si tratterà di verificare se la rosa bianconera, rimasta sostanzialmente inalterata a parte la partenza di Allan, verrà adeguatamente valorizzata dal nuovo tecnico o se il quintultimo posto della scorsa stagione fosse effettivamente figlio di una sostanziale inadeguatezza tecnica dell’organico. Al campionato, che inizierà il 23 agosto contro la Juventus campione d’Italia, il giudizio più idoneo. E di settori giovanili parla anche nelle pagine del basket l’allenatore udinese Franco Ciani, lui pure mai profeta in patria, che sta vivendo il suo magic moment alla guida di Agrigento: è necessario affidare i ragazzi a istruttori esperti, sostiene il tecnico, avendo poi il coraggio di farli giocare nelle prime squadre. Ma anche nel basket il problema legato ai troppi stranieri è ben presente e sta giocoforza alle singole società conferirsi un progetto al riguardo. Il nostro giornale ai giovani presta invece sempre la giusta attenzione e anche stavolta ha voluto proporre due atlete emergenti del Malignani Udine, Francesca Iacuzzo e Isabella Martinis, allenate da due nomi importanti come Fabrizio Boaro e Mario Vecchiato. In buone mani.
Il Direttore Edi Fabris
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DIRETTORE RESPONSABILE Edi Fabris VICEDIRETTORE Massimo Muzzin EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 direzione@mediatremila.com REDAZIONE Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 redazione@tremilasport.com
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15| 15
Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 29 luglio 2015.
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vIDEOrEgIONE
LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO
Mondo Udinese
QUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA DIZIONI
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TremilaSport+ | 29 07 2015 | 05
CALCIO IL PERSONAGGIO
PARONI
IL GUARDIANO DEL MIRACOLO
Foto di Giovanni Evangelista/TuttoLegaPro.com
ENTELLA
06 | 29 07 2015 | TremilaSport+
PRIMA IL PERSONAGGIOCALCIO ECCELLENZACALCIO CATEGORIACALCIO
È
friulano, ed esattamente di Bertiolo, il simbolo e la bandiera della Virtus Entella, squadra ligure che la stagione scorsa ha affrontato per la prima volta nella sua storia il campionato di Serie B: parliamo di Andrea Paroni, nato a San Vito al Tagliamento il 14 ottobre 1989, e partito da Bertiolo alla volta di Chiavari all’età di soli 19 anni. La vera costante degli ultimi otto anni della Virtus Entella sta proprio fra i suoi pali ed è rappresentata dal portierone friulano: all’arrivo di Paroni, stagione 2008-09, i biancocelesti militavano in Serie D, poi la strepitosa scalata che è culminata con l’approdo dei liguri in Serie B proprio nell’anno, quello scorso, del centenario del club. Dal 2008 in avanti alla Virtus sono cambiate tante cose, ma non in porta, non Andrea Paroni, ragazzo umile e sempre disponibile, educato e gentile, un gigante dall’animo nobile. Non a caso il primo Fan Club della squadra ligure, da poco istituito, porta proprio il suo nome, il “Mondo Piccolo – Andrea Paroni”; un riconoscimento per le doti atletiche e umane del ragazzo che in silenzio attraverso gli anni ha saputo diventare il simbolo di un’importante realtà calcistica e per un’intera città. Da sottolineare l’importanza sociale del Club e che sancisce un gemellaggio fra la Liguria e il Friuli, fra Chiavari e Udine: tutti i proventi del “Mondo Piccolo – Andrea Paroni” saranno infatti interamente devoluti al “Fondo Chiara Rama” di Chiavari, Onlus che si impegna nella lotta contro i linfomi, e alla “Associazione Luca” di Udine (Forni di Sotto), che aiuta le famiglie con bambini oncologici ricoverati in ospedali friulani. È proprio Andrea Paroni a raccontare la sua storia e tutte le tappe più significative di un’arrampicata che in sette anni l’ha portato dal calcio dilettantistico a raggiungere le vette del professionismo. D: Per Bertiolo sei un vero e proprio simbolo: come è nata la tua avventura calcistica? «Sono orgoglioso delle mie origini: sono friulano, friulano di Bertiolo. E nel Bertiolo ci gioca mio fratello maggiore, Tommaso: ogni qualvolta ne ho la possibilità torno a casa, in famiglia, e vado a vedere le partite della squadra del mio paese. Oltretutto so che la dirigenza si sta muovendo bene, quindi mi aspetto per i bianconeri un futuro roseo. I miei primi passi invece li ho mossi nel Flambro, poi tre anni passati all’Ancona e uno alla Cometa Azzurra. In seguito il passaggio all’Udinese in cui ho giocato due anni negli Allievi, uno nel Beretti e uno in Primavera». D: E poi il trasferimento a Chiavari, in prestito alla Virtus Entella… «Già, proprio così. Avevo 19 anni. Il passaggio a titolo definitivo è avvenuto solo in seguito ma mai mi sarei aspettato di fermarmi in Liguria per così tanti anni; la prossima sarà l’ottava stagione in
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Indimenticabile il 2-2 che segnai di testa a tempo scaduto a Casale biancoceleste, un ambiente ottimale in cui mi trovo benissimo e che ha sempre riposto in me la massima fiducia. Ho creduto nel progetto ambizioso della società che mi era stato proposto e che puntava ad arrivare dove ci troviamo ora, e ho avuto ragione. Con questa maglia ho attraversato quattro categorie: Serie D, C2, C1 e infine la Serie B. Davvero una bella scalata: se mi guardo indietro provo tanto orgoglio, tuttavia di strada da fare ce n’è ancora parecchia, il mio contratto scade a giugno del 2016 quindi…» D: Dopo il “caso Catania” e la probabile squalifica che attende gli etnei ci sono molte possibilità che, nonostante la retrocessione in Lega Pro dello scorso anno, il prossimo campionato vi ritroviate a giocare ancora in Serie B... «Sì è vero, anche se la conferma ci arriverà solo con la sentenza del caso prevista per Ferragosto. Prima non sapremo cosa verrà deciso sul Catania e quindi nemmeno se giocheremo la prossima stagione in Lega Pro o in Serie B. Dovessimo però rimanere in B sarebbe una soddisfazione enorme, la retrocessione è bruciata parecchio. Personalmente è stata un’esperienza importantissima che mi ha fatto crescere molto, ora voglio rifarmi e mettere in pratica tutto ciò che ho imparato e spero di poterlo fare ancora nella serie cadetta: me la voglio riprendere e questa volta conto di tenermela». D: Quanto è marcata la differenza fra la serie B e le altre categorie in cui hai giocato? «La differenza si avverte, cambiano molte cose. L’anno scorso, con una squadra davvero buona, non siamo riusciti a salvarci ed è arrivata per noi una bella mazzata. Una retrocessione che coincide con il momento più doloroso della mia carriera. Oltre al livello tecnico e alla velocità di gioco che si alzano, in questa serie contano maggiormente anche gli stadi, il numero di tifosi, l’apporto del pubblico e dunque la partita in casa e in trasferta: c’è molta più gente che viene a vederti giocare, gli stimoli esterni si amplificano di molto e possono fare la differenza». D: Pensando invece ai tuoi momenti più esaltanti, quali sono i primi che ti vengono in mente? «Due in particolare: anzitutto il gol del 2-2 che ho segnato di testa al ’95 a Casale, nel maggio del 2012, che ci ha regalato la finale dei play-off di Lega Pro. Sai, un portiere non si aspetta mai di segnare,
MERCATO DILETTANTI Il CjarlinsMuzane ha chiuso per il centrocampista Antonio Stentardo. Novità in attacco per l’Ism Gradisca che prende Nicolò D’Aliesio ex Zaule, e riporta a casa Beppe Sangiovanni, reduce dall’esperienza alla Cormonese. Proprio dalla Cormonese potrebbe partire il portiere Luca Sorci, richiestissimo dalla Pro Romans, mentre il Lumignacco sta valutando la posizione del centrocampista David Calderone. Nuovo arrivo in casa PrataFalchi: in attacco il volto nuovo è infatti quello di Alberto Benedetto, ventenne del Portomansuè. Sempre in Promozione, ma sponda Pravisdomini, si registra l’arrivo del centrocampista Umberto Rosso, ex LiventinaGorghense. Il San Lenardo prende tre giocatori in prestito dal Cordenons: si tratta del difensore Matteo Turrin e degli attaccanti Gianluca Capoduro e Daniele Furlan, mentre il Ceolini si rinforza con l’ex Caneva Thomas Teccolo e con il Matteo Tragante. Al Sedegliano va Michael Di Giusto, difensore in arrivo dal Diana, mentre il Tre Stelle ha preso l’estremo difensore Giovanni Mossenta dalla Pasianese. Infine, il Torre Tapogliano continua ad essere sulle tracce di Salvatore De Crescenzo del Torviscosa, mentre il Gravis è molto vicino a Francesco Ascone, ataccante esterno del Tagliamento. Anticipando Diana e Torreanese, il Santamaria avrebbe raggiunto l’accordo con il centrocampista Nicola Codromaz, classe ‘94, lo scorso campionato all’Ancona, mentre il Sesto Bagnarola sarebbe sulle tracce dell’ex pilastro della Spal Cordovado, il portiere Massimo Gaiardo. Infine, al Valvasone si registra la partenza dell’esperto difensore Vittorio Pietrobon, mentre il Villanova lancia in prima squadra i gemelli Andrei e Gabriel Pol, entrambi centrocampisti e provenienti dal vivaio della società naoniana.
TremilaSport+ | 29 07 2015 | 07
Foto di Agnese Carilli
CALCIO IL PERSONAGGIO
ANDREA PARONI Il portiere di Bertiolo è una delle bandiere della Virtus Entella
il suo compito è tutt’altro e se sogna, fra i pali, piuttosto si immagina una gran parata o un rigore neutralizzato. Quindi segnare, e per giunta un gol così pesante, è stata una vera bomba emotiva. Però, ti dirò, il momento più bello in assoluto coincide con la vittoria del campionato di Lega Pro dell’anno successivo, con la conseguente promozione in Serie B. La vittoria per 2-1 sulla Cremonese, non la dimenticherò mai. Vedere i compagni piangere per la gioia è una cosa che nella vita sportiva di un calciatore non ha paragoni». D: Che sensazioni hai provato quando ti hanno comunicato che il primo Fan Club della Virtus Entella avrebbe portato il tuo nome? «Fortissime. Il giorno dell’inaugurazione ero veramente emozionato. Per me si tratta di una grande soddisfazione, di un riconoscimento per ciò che ho fatto per questa squadra e questa città in tanti anni di battaglie combattute dopo esser andato via da casa diciannovenne. Sentire di rappresentare buona parte del calcio di Chiavari è motivo di grande orgoglio soprattutto se si considera, oltre al’aspetto calcistico, anche quello umano, il legame che si è creato fra me e questa terra che mi ha ospitato da subito». D: Cosa ti ha permesso anni fa, un adattamento così veloce e immediato? C’è qualcosa in Chiavari e la Liguria che ti ricordano Bertiolo e il Friuli?
“
Provo un grande orgoglio per essere entrato nel cuore dei tifosi e nella storia del club 08 | 29 07 2015 | TremilaSport+
«In effetti fra le due terre e i loro abitanti ci sono molti punti in comune e questo certamente mi ha aiutato. Parliamo di gente non troppo espansiva, di popoli introversi ma che, se si aprono, sono capaci di accoglierti come nessun altro: qui, come ad esempio in Friuli, le conoscenze contano poco, contano invece le amicizie, che non sono mai numerose ma sono sempre genuine e fraterne. Per di più la mia ragazza è di Udine e mi segue e per me è un altro aspetto determinante. Non posso comunque dire che Bertiolo non mi manchi: mi mancano la famiglia, le amicizie, il campetto dove tirare due calci al pallone. Come ti dicevo, torno a casa ogni qualvolta ne ho la possibilità e mi rendo conto di quanto lì si stia bene: meglio poi se capita di domenica, così vado a vedere giocare il Bertiolo e mio fratello! Il mio cuore è lì, così com’è anche nel calcio dilettantistico, nei valori puri che questo ancora rappresenta». D: C’è una persona a cui senti di dovere qualcosa in particolare per l’importate carriera che sei stato capace di intraprendere? «Sì: Giuseppe, o meglio ‘Bepi’ Filigoi. Il mio preparatore durante tutta l’adolescenza. Se sono il portiere che sono lo devo a lui. Ora è il preparatore dei portieri dei giovani del Donatello e fra noi è rimasto un forte legame. Molti portieri
sono ‘passati per le sue mani’e cresciuti con lui. Ricordo sempre un aneddoto tanto curioso quanto significativo: durante la stagione 2011-12, quattro squadre della serie C2 annoveravano fra i pali un portiere preparato da lui, uno dei quali ero io, e ci siamo ritrovati a giocare contro in altrettante squadre diverse. Non una coincidenza, insomma. Riccardo Durandi nel Lecco, Fabio Nardoni nella Sambonifacese e Nicola Sartorello nel Treviso. I primi due oltretutto friulani come me». D: Il Friuli ha sempre vantato una gran tradizione in fatto di numeri 1: ha sfornato campioni del calibro di Zoff, Buffon, Scuffet, fino ad arrivare a Meret o a Seculin. Una scuola importante per il ruolo del portiere di cui anche tu ormai fai parte… «I nomi che hai fatto sono decisamente più importanti. Scuffet e Meret dell’Udinese sono dei talenti e mi auguro, ma anche credo, che siano il futuro del calcio azzurro. Per poter fare una strada come la loro ci vuole tutto: fortuna, sì, ma anche e soprattutto le carte in regola. Non di meno Seculin, che col Chievo in Serie A sta facendo cose importantissime». D: Qual è il tuo idolo nel mondo del calcio? «L'esempio più grande è indubbiamente Samir Handanovic: all’Udinese mi sono allenato con lui ed è una grandissima persona. È uno stacanovista, lavora tantissimo e tutti i risultati che ha ottenuto sono frutto del grande impegno che ci mette giorno dopo giorno nel fare il suo lavoro. Da lui ho imparato la cultura del lavoro e lo spirito di sacrificio. Lo osservavo in continuazione tentando di rubare da lui il più possibile». D: E il tuo sogno nel cassetto? «Giocare in Serie A. Raggiungere la Serie B è stato per me un gran traguardo ma ora mi sento di voler spostare l’asticella degli obiettivi più in su: in questi anni ho acquisito consapevolezza dei miei mezzi, credo in me e nelle mie capacità. La cosa più importante, ed è un consiglio che do anche ai più giovani, è continuare ad avere e a vivere la passione per ciò che si fa: bisogna avere voglia. Conta più la voglia che porsi delle aspettative senza poi essere disposti a mettersi in gioco, a soffrire, e a sudare». D: Hai sempre giocato in porta? Fin dall’inizio? «Per forza, quando hai un fratello più grande funziona così: lui calcia e tu pari. A proposito: un grande in bocca al lupo per la prossima stagione alla squadra di cui sono tifoso: forza Bertiolo». (Elia Bianco)
SPECIALE PANCHINE CALCIO
È durata un anno l'avventura di Gianluca Birtig al CjarlinsMuzane Al posto dell'ex difensore patron Zanutta ha chiamato Max Giatti
ALLENATORI IN MOvIMENTO ECCELLENZA STAGIONE 2015/2016
IN
CJARLINSMUZANE Gianluca Birtig Massimiliano Giatti
OL3 Edoardo Bearzi Massimiliano Ponton PINO CORTIULA allenatore del Lumignacco
PRATAFALCHI Alessandro Giavon Alessandro Giavon PRAVISDOMINI Pino Rauso Gianluca Rorato
ISM GRADISCA Marco Rossi Marco Rossi
PRIMOREC Roberto Biloslavo Roberto Biloslavo
KRAS Anton Zlogar Anton Zlogar LUMIGNACCO Pino Cortiula Pino Cortiula
Dopo una stagione tutt'altro che entusiasmante, gli addetti ai lavori si sarebbero aspettati un cambio della guardia al Chions, mentre la dirigenza giallocrociata ha scelto di stare dalla parte del tecnico, confermando mister Bernardo.
MANZANESE Gianni Tortolo Gianni Tortolo RIVIGNANO Furio Corosu Furio Corosu SANVITESE Ermanno Tomei Ermanno Tomei TOLMEZZO Fabrizio Damiani Fabrizio Damiani TORVISCOSA Nicola Carpin Nicola Carpin TRICESIMO Andrea Toffolo Roberto Bortolussi
SANTE BERNARDO Allenatore del Chions
PORCIA Attilio Da Pieve Attilio Da Pieve
GEMONESE Fabio Pittilino Fabio Pittilino
Conferma a sorpresa
STAGIONE 2014/2015
LIGNANO Agostino Flaborea Adamo Zecchinel
FLAIBANO Max Rossi Max Rossi RISCATTO Marzio Potasso subito in sella dopo la delusione dello scorso anno allo Zaule. Guiderà il San Giovanni.
OUT
JUVENTINA Nicola Sepulcri Nicola Sepulcri
CHIONS Sante Bernardo Sante Bernardo
CORDENONS Mauro Conte Mauro Conte
Partenze, arrivi e conferme sulle panchine di Eccellenza, Promozione e Prima categoria
FABIO PITTILINO allenatore della Gemonese
PROMOZIONE AURORA REMANZACCO Paolo D’Odorico Paolo D’Odorico BANNIA Giovanni Esposito Marzio Giordano BRIAN Massimo Muzzin Massimo Muzzin CASARSA Ivan Comisso Ivan Comisso
PINO RAUSO Dopo lo straordinario campionato vissuto lo scorso anno al Pravisdomini, ha salutato gli orange per il Portogruaro.
PRO CERVIGNANO Luigino Sandrin Gabriele Pozzar PRO FAGAGNA Gianpietro Crapiz Gianpietro Crapiz RONCHI Roberto Veneziano Michele Leghissa SAN GIOVANNI Ruggero Calò Marzio Potasso SAN LUIGI Max Pocecco Max Pocecco
IN PARTENZA IN ARRIVO CONFERMATO
COSTALUNGA Aldo Corona Aldo Corona FIUMEBANNIA Loris Corba Loris Corba FLUMIGNANO Gianni Lizzi Gino Masolini
VESNA Andrea Zanuttig Luigino Sandrin
FULGOR Roberto Giacometti Devid Trangoni
VIRTUS CORNO Angelo Cupini Marco Casadio
GONARS Marco Paviz Marco Paviz
NICOLA CARPIN allenatore del Torviscosa
TremilaSport+ | 29 07 2015 | 09
CALCIOUDINESE CALCIO SPECIALE PANCHINE
Giulio Francomartin sarà alla guida della neopromossa Union Pasiano I rossoblù disputeranno il prossimo campionato di Promozione
ALLENATORI IN MOvIMENTO
IN
PAOLO BERTOLO Sarà l'ex mister del Valeriano a guidare il San Quirino.
SANGIORGINA Massimo Scarel Massimo Scarel
BREG Lorenzo Cernuta Fabio De Fabris
SANT’ANDREA SV Stefano Michelutti Stefano Michelutti
BUIESE Gabriele Zappamiglio Ivan Veritti
SESTO BAGNAROLA Silvano Neri Gianni Pizzolito
CAMINO Simone Temporini Simone Temporini
SEVEGLIANO Alessandro Orlando Alessandro Orlando
CEOLINI* Gianpaolo Moro Gianpaolo Moro
SISTIANA Stefano Gregoratti Michele Campo SPAL CORDOVADO Luciano Benetti Luciano Benetti TORRE Michele Giordano Michele Giordano TRIESTE CALCIO Alessandro Musolino Alessandro Musolino UNION PASIANO Giulio Francomartin Giulio Francomartin VALNATISONE Roberto Peressoni Roberto Peressoni ZAULE Fabio Sambaldi Walter Matkovic
MASSIMO SCAREL allenatore della Sangiorgina
PRIMA CATEGORIA ANCONA Gino Masolini Andrea Colussa AQUILEIA Ivan Lepre Ivan Lepre ATLETICO FAUGLIS Dorino Furlan Luca Sdrigotti AZZURRA PREMARIACCO Roberto Pisu Roberto Pisu BARBEANO Adriano Boccalon Adriano Boccalon BEARZI Ivan Cigaina Claudio Fortunato
SIMONE TEMPORINI allenatore del Camino
OUT
CODROIPO Cristian Mazzolo Lorenzo Berlasso CORMONESE Amedeo Cassia Manuel Mauro CORVA Marzio Giordano Giuseppe Geremia
BREG Lorenzo Cernuta ha dato le dimissioni dalla guida del club carsolino.
DIANA Loris Foschiani Loris Foschiani DOMIO Fabio Maranzana Maurizio Sciarrone
* previo ripescaggio
GIOVANNI MUSSOLETTO allenatore del Rive D'Arcano
Rivelazione cercasi
Con una campagna acquisti di primissimo livello, il Rive D'Arcano sarà ai nastri di partenza il prossimo anno con gli occhi degli addetti ai lavori addosso. Agli ordinidi Giovanni Mussoletto sono infatti arrivati pezzi da novanta come Alex Scalzo, Nicola Monterisi, Beppe Mazzone, Riccardo Di Sopra e Manuele Stera. Tra le novità in panchina si segnalano il passaggio di Giuseppe Geremia alla guida del Corva, quello di Nicola Trangoni alla Pro Romans, e quello di Enrico Baiutti al neopromosso Riviera. Confermatissimi il veterano Adriano Boccalon al Barbeano, Simone Temporini al Camino, e Paolo Davì al Teor, mentre un'Ancona completamente rinnovata vedrà il 25enne Andrea Colussa esordire in panca.
10 | 29 07 2015 | TremilaSport+
SPECIALE PANCHINE UDINESECALCIO CALCIO
Dopo la conquista della coppa regione con i Falchi, Raffaele Moro passa al Valeriano Il regista Renzo Nonis è il grande rinforzo dei collinari
FO.RE. TURRIACO Paolo Trentin Stefano Caiffa
IN
TIZIANO ZAMPIERI Dopo l'esonero della passata stagione, riparte dal Santamaria.
GRADESE Marco Cragnolin Marco Cragnolin
ENRICO COCEANI allenatore della Pro Gorizia
OUT
TERZO Enrico Conte Enrico Conte TORREANESE Stefano Bovio Stefano Bovio
GRAVIS Alberto Toffolo Alberto Fabris
UNION MARTIGNACCO Paolo Barnaba Paolo Barnaba
ISONTINA Massimiliano Bertossi Massimiliano Bertossi
UNION RORAI Andrea Biscontin Andrea Biscontin
ISONZO Giovanni Tomizza Giovanni Tomizza LAVARIANMORTEAN Stefano Beltrame Stefano Beltrame MANIAGOLIBERO Giuliano Gregolin Giuliano Gregolin MARIANO Marco Billia Marco Billia MLADOST Roberto Gon Roberto Gon
VAJONT Marco Rosa Fabio Bressanutti
Il nuovo PrataFalchi Nata in estate dalla fusione di Prata e Falchi, la neonata società sarà allenata da Alessandro Giavon. La prima squadra giocherà a Prata, la Juniores a Visinale. Punto di forza della squadra che affronterà la Promozione è la difesa centrale, con i big Visalli e Santarossa.
VALLENONCELLO Renzo Grimendelli Renzo Grimendelli
PORPETTO Andrea Bravin Andrea Bravin
TARCENTINA Raffaele Maisano ha salutato. Al suo posto, Rino Busato.
VALVASONE Gianpiero Molaro Gianpiero Molaro VIVAI RAUSCEDO Mauro Stella Mauro Stella ZARJA Davor Vitulic Davor Vitulic
PALAZZOLO Stefano Comandi Stefano Comandi
IN PARTENZA IN ARRIVO CONFERMATO
PAOLO DAVÌ allenatore del Teor
PRO GORIZIA Enrico Coceani Enrico Coceani PRO ROMANS MEDEA Fulvio Tonso Nicola Trangoni
VALERIANO Paolo Bertolo Raffaele Moro
ALESSANDRO GIAVON Tecnico del PrataFalchi
RAGOGNA Ivan Fornasiere Ivan Fornasiere
SAN QUIRINO Roberto Della Flora Paolo Bertolo
REANESE Paolo Peressotti Giovanni Putti
SANTAMARIA Victor De Nardo Tiziano Zampieri
RISANESE Peter Livon Peter Livon
SOVODNJE Fabio Sambo Fabio Sambo
RIVE D’ARCANO Giovanni Mussoletto Giovanni Mussoletto
TARCENTINA Raffaele Maisano Rino Busato
RIVIERA Massimiliano Castenetto Enrico Baiutti
TEOR Paolo Davì Paolo Davì
TremilaSport+ | 29 07 2015 | 11
CALCIOCAMPIONATO CARNICO
PRIMA CATEGORIA I campioni in carica pagano una prima parte di stagione alquanto negativa
A
l “Zuliani” di Fonte Pudia si respira un’aria diversa. Una stagione sfortunata, dove gli ingranaggi vincenti si sono inceppati. Qualcosa è andato ad intaccare il meccanismo perfetto del Cedarchis: dopo 10 titoli conquistati nelle ultime 20 stagioni, i giallorossi si sono dovuti arrendere ad un fato non troppo benevolo che li ha relegati al quinto posto nel girone di Prima categoria, lontani sì dai bassifondi, ma a ben 12 lunghezze di distanza dalla vetta. Giancarlo Benzo, presidente del – per dirla alla Galliani – club più titolato del Carnico, ci racconta la stagione dei suoi. D: La vittoria per 3-2 coi Mobilieri sottolinea le difficoltà di questa stagione… «Partita incerta fino all’ultimo, come evidenzia anche il tabellino. Quest’anno le cose fanno davvero fatica a decollare anche se, storicamente parlando, i Mobilieri ci hanno sempre messo in difficoltà. Fortunatamente il gol di Moro al 93' ha tolto le castagne dal fuoco, ma si è sudato tanto, troppo, per questi 3 punti». D: Il bilancio della stagione al giro di boa? «Purtroppo deficitario rispetto a quello che erano le premesse. In questi anni abbiamo fatto tantissimo: vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più. La nostra indole è puntare sempre al massimo per questo non possiamo essere felici. Gli obiettivi iniziali? Ovviamente cercare di lottare di nuovo per il titolo e possibilmente vincere ma, ahinoi, siamo oramai tagliati fuori da qualsiasi discorso di vertice. Non resta che dare il meglio e cercare di piazzarci il più in alto possibile. La nostra corsa al titolo si è compromessa all’andata: basti
BENZO, VINCERE
IL DERBY CI DARÀ SLANCIO
pensare alla sconfitta col Cavazzo, che oggi pesa molto. Gli scontri diretti non sono stati dalla nostra. Caratterialmente non molliamo mai, ma i 12 punti di distacco, senza contare il numero di squadre che ci precedono, non permettono illusioni. Prenderemo una partita per volta per onorare il nostro percorso». D: Cosa è mancato quest’anno? «In primis un discorso infortuni: l’avvio di stagione è stato caratterizzato negativamente da troppi problemi fisici che hanno portato a ridurre all’osso la rosa. Poi penso anche che, avendo vinto tanto, qualcuno abbia perso un po’ di fame pensando che tutto fosse facile. Infine ha pesato anche il cambio di guida tecnica: abbiamo dovuto accettare le dimissioni di Paolo Di Lena, mister preparatissimo, bravo, che però forse ha peccato di troppa bontà. Al suo posto è arrivato Mario Chiementin, nostro ex dirigente, che ben conosce pregi e difetti della rosa». D: Parlando di tattica: secondo miglior attacco, ma dietro si subisce troppo. «Gli effettivi in difesa sono gli stessi dell’anno scorso, eccezion fatta per
il portiere (infortunato attualmente, ndr). A livello di gioco la difesa è passata dal giocare a 4 ad un’idea a 3, portata da Chiementin. Questo ci permette di giocare con due punte ed un trequartista ma il reparto arretrato ha fatto difficoltà ad assimilare le nuove direttive. Certi gol sciocchi subiti ne sono l’indice». D: Capitolo Coppa Carnia… «Ci tenevamo molto: in campionato la situazione non era delle migliori e la coppa era un obiettivo. Siamo usciti contro un ottimo Castello, squadra di Seconda. È stata la classica partita sbagliata al momento sbagliato, caduta durante il cambio mister». D: Il miglior giocatore stagionale? «Confermo Fabiorella, nostro storico capitano, che è uno capace di fare sempre la sua partita nonostante l’avanzare degli anni. Lui sente la maglia, c’è un legame forte con questi colori». D: Chiudiamo con l’imminente derby con l’Arta… «Il derby è sempre il derby: vogliamo cercare di vincere perché darebbe continuità al filotto di risultati consecutivi. Farebbe bene alla classifica, al gruppo, al morale».. (l.f.)
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Nella quattordicesima giornata del Campionato Carnico di Prima Categoria prosegue la marcia del Cavazzo che, nell’anticipo del sabato, vince agevolmente contro il Campagnola per 4-1; mantenendo così 4 punti di vantaggio sull’inseguitrice Folgore. La squadra di mister Brovedani infatti ha vinto sul campo dell’Ovarese per 2-1 grazie al rigore di Carrera (ottavo gol stagionale per il bomber di Forni Avoltri) e di Concina, si è rivelato inutile invece il penalty messo a segno da Fruch. Frenano invece Villa e Real che, nello scontro diretto per il terzo posto, si annullano a vicenda con il match che termina sullo 0-0. Vittorie per 3-2 sia del Cedarchis sui Mobilieri, con la rete decisiva segnata in pieno recupero da Stefano Moro e dell’Arta Terme sul Fus-Ca. Infine largo successo del Paluzza sul fanalino di coda Bordano con doppietta di Luca Zammarchi. (d.t.)
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CAMPIONATO CARNICOCALCIO SECONDA CATEGORIA
TRASAGHIS, ALLA PROVA VELOX
Il patron dei biancoverdi Costantini lancia la sfida alla formazione di Paularo: «Non faremo comparsate»
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biancoverdi del presidente Davide Costantini, sembrano aver risolto il problema gol con l’arrivo di un grande bomber. Il numero uno societario, che in questa intervista ci racconta la prima parte di stagione dei suoi, sembra però titubante su un eventuale discorso promozione: la strada, però, è ancora lunga, e chissà che fra un paio di mesi, in quel di Trasaghis, non si possa festeggiare per un inaspettato quanto meritato traguardo. D: La vittoria per 3-2 col Castello vi rilancia in classifica? «È stata una bella partita, andata abbastanza bene sul piano del gioco, dove si è vista una gran risposta da parte della squadra. Sembra finalmente essere arrivata la panacea a tutti i nostri mali: bomber Giordano (autore di una tripletta in questo match, ndr) è il terminale offensivo che stavamo disperatamente cercando. Un grande acquisto che compensa la nostra carenza di segnature (prima di questo turno terzo peggior attacco del girone, ndr)»” D: Che obiettivi avevate ad inizio anno e ora a cosa ambite? «Il nostro obiettivo è sempre stato solo
la salvezza. Non ci sono mai stati pensieri circa una promozione: credo che bisogna essere realisti nel fare i conti con il fatto che quest’anno ci sono molti problemi a livello di presenze dei nostri calciatori in rosa. Quindi mantenere la categoria è la priorità e, nonostante la bella vittoria con una delle favorite, restiamo con i piedi a terra. Se dovesse arrivare la promozione? Beh, l’anno scorso eravamo una categoria più su, non ci sarebbero problemi ad allestire la squadra, ma credo che sia molto, molto difficile considerando insieme tutti i fattori». D: La vostra avventura in Coppa? «La Coppa Carnia è stata mal gestita in questa stagione: una formula un po’ abulica non ha permesso alle squadre di prepararsi al meglio. Credo che questo torneo debba avere in primis la funzione di preparare i vari team al campionato, invece, a causa di assurdi gironi da 3 squadre e ad una struttura non chiarissima (partite in anticipo e troppo ravvicinate), questo scopo è scemato». D: Come valuta questo girone di Seconda Categoria? «La classifica parla da sola: ci sono un sacco di squadre raggruppate in una
SECONDA CATEGORIA
TERZA CATEGORIA
AMARO FERMATO, LOTTA ACCESA PER IL TERZO POSTO
TTO GOL DEL COMEGLIANS SUL RIGOLATO
In Seconda Categoria la Val del Lago, con le doppiette di Alberto e Ivano Picco e la rete di Granzotti, batte per 5-2 la Pontebbana e sfrutta così il turno di riposo del Verzegnis per riprendersi la testa della classifica. Si accende invece la lotta per il terzo posto dove troviamo 4 squadre in soli due punti. A 24 punti ci sono l’Amaro, che non riesce ad andare oltre l’1-1 in casa contro il Val Resia, e Il Castello che viene sconfitto per 3-2 dal Trasaghis trascinato da un incontenibile Andrea Giordano, autore di una tripletta.
In Terza Categoria continua a vincere il Tarvisio (2-0 sulla Stella Azzurra) e si porta a 6 punti di vantaggio sul San Pietro, fermato sull’1-1 dall’Ancora. In terza posizione la Nuova Osoppo vince per 3-1 sul campo del Cercivento e raggiunge l’Ardita che, prima si porta sul 2-0 contro l’Illegiana, e poi si fa rimontare dalle reti di Cristiano Iob e Ado Agostinis. Da segnalare infine la larga vittoria per 8-1 del Comeglians contro il Rigolato con Michele Gusetti autore di una tripletta.
AI RAGGI X
FOCUS
manciata di punti. Campionato equilibratissimo, anche se vedo le due davanti (Val Del Lago e Verzegniz, ndr) con qualcosa in più rispetto alle altre. Tutte le compagini sono sempre ben schierate e non c’è nessun risultato scontato». D: La squadra che l’ha impressionata di più? «Senza dubbio il Verzegnis, penso che alla lunga trionferà. Anche se, c’è da dirlo, d’estate ci sono mille problematiche da considerare. Loro e Val del Lago si equivalgono». D: Prossimo match con la Velox… «Sono quarti, appena sopra di noi, con 5 punti in più. Scontro diretto infuocato. All’andata tra le mure amiche abbiamo perso per 1-0. A Paularo c’è sempre un clima molto caldo: danno l’anima, il 100%. Noi non andremo lì a fare la comparsata e ce la giocheremo. Pronostico? Diciamo un pareggio dai». D: Chiusura sul mister Di Santolo. «È subentrato a Di Meus, come soluzione interna. Ha fatto molto bene, soprattutto a livello psicologico, andando a rilassare la squadra mentalmente, eliminando i nervosismi che avevano caratterizzato parte della stagione dentro e fuori dal campo. A lui va un grosso ringraziamento». Luca Feole
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CALCIOC5
SERIE C A 16 SQUADRE
NONOSTANTE LE MOLTE PARTENZE, I LAGUNARI SI ISCRIVERANNO
FLASH ISCRIZIONI APERTE PER LA PROSSIMA STAGIONE
UISP
Aperte anche le iscrizioni per i campionati regionali di calcio a 5 maschile e femminile della Uisp. Entro il 12 settembre potranno esser presentate le domande di iscrizione con relative modulistiche, con costi agevolati per le nuove squadre iscritte ai campionati. Per il campionato maschile, salvo defezioni, resta la suddivisione tra girone d'Eccellenza ed Amatoriale. MERCATO
LIGNANO, CONTIN LASCIA IL FUTSAL E PASSA AL TERZO Per tutti gli addetti era un giocatore dell'Adriatica, sembrava un affare fatto, ed invece motivi lavorativi lo hanno costretto ad un cambiamento di rotta. Raffaele Contin, il bomber più prolifico nei campionati nazionali e regionali di calcio a5 con oltre duecento reti nelle ultime sette stagioni con la maglia del Palmanova passa al calcio: trovato l'accordo col Terzo, società partecipante alla Prima categoria.
IL BORC FORAN CONFERMA IL TITOLO
TORNEI ESTIVI
Davanti ad oltre 500 persone assiepate in ogni angolo, il Borc Foran conferma il titolo della passata edizione nel Torneo dei Borghi e delle Frazioni di Manzano. Nella replica della finale del 2014 sempre contro la Frazions dai Mulins, ci sono voluti i tempi supplementari per portare a casa il Trofeo, decisiva una doppietta di Pascoletti per il 2-0 finale per la squadra di mister Sfiligoi. Prima rete su calcio piazzato che perfora la barriera, raddoppio nel finale di gara ancora con un diagonale a fil di palo.
NON MOLLA
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uone notizie per il futsal regionale da Lignano, fumata bianca nell'assemblea della società svoltasi ieri in tarda serata. Nonostante la diaspora di calciatori (Gordini, Scaramuzza, Medeot e mister Acampora) verso Aquileia, lo storico club dei fratelli Sica rimane duro al pezzo e conferma la partecipazione anche quest'anno al campionato regionale di calcio a 5 di serie C. Alla luce di questa importante notizia prende sempre piu' corpo l'ipotesi di un girone a 16 squadre; escono di scena il Maniago ed il Futsal Basiliano 2012 mentre rientrano nei ranghi il Manzano ed il Palmanova che hanno rinunciato alla serie B; cambiano denominazione la Fiamma Longobarda che diventa Asd S.V.T. e si sposta da Fiume Veneto a S.Vito al Tagliamento in pianta stabile e La Tana Udine che diventa Udine City Futsal Club . Iscrizioni definitive entro il 7 agosto. Per quanto riguarda il mercato poche novità, con la Bassa che dopo le conferme di Grzely, Solaja, Ferro e Biondini punta decisamente in alto con gli arrivi degli sloveni Radiskovic e Kapun oltre al trio Taviani-Comisso-Baio, con
quest'ultimo che ritorna in attività dopo un anno trascorso nel calcio amatoriale. Un altro ritorno è quello di Simone Basile, che andrà a rinvigorire la rosa di un Palmanova che con gli esperti Bozic e Mancini si presenterà al via con una formazione imbottita di juniores (Salvador, Oncea, Debernardo, Riito). Poche news da Monfalcone, dove la Starfive perde uno dei pezzi pregiati, Oscar Spatafora, che ritorna in un campionato nazionale, con il Villorba in serie B. Per il portiere, il posto di Pitta passato al Pentalcor, sarà ricoperto dal ritorno del sempreverde D'Auria. Nuovo estremo difensore anche per il Maccan Prata che, dopo l'addio di Battistuzzi, pesca in Veneto il nome del successore: si tratta del 23enne Mattia Comello, già in passato protagonista con l'under21 del Pordenone. Nessun movimento in casa Torriana, dove si punta alla riconferma del blocco della passata stagione che sotto la giuda del duo SfiligoiDonato ha raggiunto il quinto posto finale, stessa situazione a Pordenone, dove si punta alla conferma del giovanissimo gruppo affidato alle cure di Gianluca Asquini.
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FEMMINILECALCIO "Dopo la chiusura del Chiasiellis ho trascorso una stagione in serie B al Bearzi e la considero un'esperienza positiva e soddisfacente, visto che abbiamo ottenuto un ottimo terzo posto finale. Ora non vedo l'ora di cominciare la nuova avventura in serie A al Vittorio Veneto".
SERIE A, RIECCOMI!
Elena Virgili ritorna nella massima categoria a Vittorio Veneto
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l suo sorriso timido inganna, perché appena scende in campo Elena Virgili, classe 1995, diventa un’indomabile leonessa. “Difensore centrale, o terzino, a seconda delle esigenze del mister”, si autodefinisce. In poche parole, sguardo fisso sulla palla, non temere gli scarpini altrui, recuperare e spazzare. Gambe, polmoni, cuore e talento sono il
"Il calcio femminile in Italia è stato purtroppo sempre sottovalutato e amio avviso manca la volontà di rendere visibile la nostra attività. Bisognerebbe prendere ad esempio Germania e Usa". biglietto da visita di Elena, calciatrice friulana che vanta già una ricca esperienza in ambito nazionale e non solo. E dalla sua ha la freschezza dei vent'anni anni. D: Quando hai iniziato a giocare a calcio? Parlaci della tua esperienza a partire dalle giovanili. «La passione per il calcio è iniziata da quando ero bambina: mi divertivo a giocare con i miei compagni di scuola e a casa con i miei fratelli. Ma ho iniziato a giocare
TAVAGNACCO PRODUCE: TRE GIOVANI ATLETE NEL MIRINO DEL CT AZZURRO UNDER 17
Alice Parisi e Elisa Camporese
“seriamente” a 13 anni, nelle giovanili del Chiasiellis. A 16 anni ho disputato il mio primo campionato di Serie A con la prima squadra e devo dire che è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere sia a livello calcistico che umano. A 17 anni ho indossato la maglia azzurra per le qualificazioni all’Europeo Under 19, un sogno che si è avverato, vi lascio immaginare l’emozione!» D: In che squadra giochi attualmente? Un commento sulla passata stagione. «Dopo la chiusura del Chiasiellis sono stata costretta a trovarmi una nuova casa e ho passato la scorsa stagione tra le file del Bearzi, disputando il campionato di Serie B. Un’esperienza importante di cui mi ritengo soddisfatta perchè abbiamo raggiunto il quinto posto a soli 3 punti dal terzo, grazie al magnifico gruppo che si è creato tra noi giocatrici. Il prossimo anno vestirò la maglia del Vittorio Veneto, neo promosso in A: non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura!» D: La tua opinione sul calcio femminile in Italia: il calcio come lavoro è possibile farlo? Ci hai mai pensato? «Il calcio femminile purtroppo è sempre
GRINTA Elena Virgili è un solido perno arretrato. Nella foto a lato, con la nuova maglia del Vittorio Veneto.
stato molto sottovalutato nel nostro Paese perché a mio avviso manca la volontà di rendere visibile e valorizzare il “lato femminile” di uno sport amatissimo. Ad oggi, manca il professionismo, bisognerebbe prendere a modello Germania e Usa, per citarne alcuni. Per questo, non mi è possibile pensare al calcio come lavoro esclusivo. Ho da poco concluso il primo anno di università, conto di laurearmi e passare un periodo all’estero, magari testando il calcio oltre i nostri confini nazionali». D: Riassumi il tuo concetto di calcio. «Passione,duro lavoro,sacrificio, divertimento e amicizia.» Micol Sartori
Dopo il torneo disputato in Portogallo, è ritornata lo scorso mese in attività la Nazionale Under 17. Il ct Enrico Sbardella ha infatti convocato un plotoncino di giocatrici dal 21 al 26 giugno scorsi a Coverciano. Archiviato il vecchio ciclo (del quale hanno fatto parte pure le gialloblù Nicole Peressotti e Sofia Del Stabile), sono stati quattro i giorni di allenamenti, riunioni tecniche e verifiche approfondite per il tecnico
romano, alle prese con le “risorse umane” dalle quali attingere per la costruzione della nuova rappresentativa. Della Graphistudio Tavagnacco, Sbardella ha visionato tre giocatrici: alle già conosciute Chiara Cecotti e Federica Veritti (nella foto), si è infatti aggiunta anche Rachele Minutello, centrocampista che ha esordito in prima squadra nelle fasi conclusive della recente finale di Coppa Italia.
TremilaSport+ | 29 07 2015 | 15
CALCIOUDINESE
Culture e lingue a confronto Non solo sport, ma “un momento di aggregazione tra giovani di nazioni diverse”
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l Torneo dell’Amicizia, come spiegano gli organizzatori Oscar Fornasier (il Presidente, nella foto qui a fianco), Enrico Moro e Marco Fornasier, non è solo sport ma, come dice il nome stesso, un momento di aggregazione tra coetanei, di culture, lingue e abitudini differenti. In che cosa consiste il Torneo dell’Amicizia e perché si chiama così? Il Torneo Giovanile Internazionale dell’Amicizia é un torneo di calcio giovanile, riservato alla categoria Allievi Under 16, che si svolge nel comune di San Giorgio della Richinvelda. Il torneo è l’espressione di un un gruppo di volontari appassionati di calcio e legati al territorio in cui vivono e che hanno deciso di organizzare
una manifestazione internazionale basata sui valori dell’amicizia e della passione per lo sport, vissuto come momento di aggregazione
tra ragazzi coetanei, di culture, lingue, abitudini differenti. Motivo d’orgoglio e soddisfazione non sono gli introiti, bensì l’opportunità
Il Mundialito dei talenti Si svolgerà dal 26 al 29 agosto la quindicesima edizione del Torneo Giovanile Internazionale dell’Amicizia. Una sorta di mundialito senza confini che vede la partecipazione di 12 squadre provenienti da 5 nazioni. Le novità non mancheranno. Ci sarà l’esordio di una squadra canadese iscritta nella MLS, il Toronto Fc (squadra in cui milita l’ex asso juventino Sebastian Giovinco attualmente); parteciperà la Dinamo Zagabria (squadra che ha lanciato l’interista Kovacic); e probabilmente i tifosi potranno
vedere all’opera anche una squadra portoghese (anche questa new entry). Difenderanno i colori italiani Udinese, Torino, Atalanta, Vicenza. Parteciperanno anche le locali Gravis, Sacilese e Pordenone. Tre i gironi da quattro squadre. Sabato pomeriggio si disputeranno le semifinali, sabato sera invece la finalissima. Il Torneo Giovanile Internazionale dell’Amicizia é un torneo di calcio giovanile, riservato alla categoria Allievi Under 16. La 15a edizione si svolgerà sui campi di San Giorgio della Richinvelda, Valvasone-Arzene,
Rauscedo, Pordenone e Casarsa. La prima edizione del torneo si svolse nel 1988, con l’intento di dare un’opportunità ai ragazzi del territorio di confrontarsi con scuole calcistiche blasonate provenienti da tutto il mondo. Vi parteciparono 8 squadre e il torneo era riservato alla categoria giovanissimi under 14. Quell’anno vinse il Milan. Dall’88 a oggi le cose sono cambiate. Nell’albo d’oro ci sono Inter, Juventus, Milan, Liverpool, Barcelona; hanno partecipato, tra le altre, Real Madrid, Ajax, San Paolo.
UDINESECALCIO
offerta ai calciatori locali di potersi confrontare con le realtà calcistiche tra le più importanti d’Europa e del Mondo, lasciando loro il ricordo di un’esperienza unica. Per questo motivo, tutte le squadre partecipanti al torneo condividono il momento dei pasti nella sala ristorazione del torneo, creando così un momento di aggregazione e confronto che esula dallo sport. Tutto ciò è possibile grazie ai volontari che prestano servizio durante lo svolgimento del torneo, uniti dalla passione, ma soprattutto dalla voglia di stare insieme, in amicizia appunto. Giacomino Pasquin, uno dei padri fondatori del torneo, prematuramente scomparso l’anno scorso ha sempre creduto in questo modello di organizzazione, basato sulla passione, sulla generosità senza secondi fini, sull’onestà.
Come siete riusciti nel corso degli anni a coinvolgere squadre che arrivano da ogni parte del mondo compreso il Brasile? Non è semplice organizzare un torneo internazionale; ciò richiede notevole impegno e tempo per poter contattare le squadre che vorremmo partecipassero al torneo. Non ci sono segreti per quel che riguarda il nostro operato: inviamo un invito ufficiale a numerose squadre, che successivamente decidono di partecipare o meno. Il nostro torneo è conosciuto e apprezzato dagli addetti ai lavori e ciò rende più semplice il nostro lavoro. Quanto è difficile fare calcio di questi tempi di stretta economica? E su che cosa secondo voi si deve puntare per rilanciare
"Il calcio giovanile è ancora limpido, inalterato, prevale la passione per il gioco, la sfida e la voglia di arrivare"
questo sport macchiato alle volte da episodi di violenza? Di questi tempi, non lo nascondiamo è difficile organizzare una manifestazione di questo tipo; dobbiamo necessariamente ringraziare tutti gli enti, pubblici e privati, che non ci hanno mai fatto mancare il loro appoggio economico e sostegno morale. Senza loro e senza i volontari che collaborano, di questi tempi, l’organizzazione del torneo non sarebbe possibile. Oggi poi, paesi arabi e asiatici rendono il nostro lavoro ancora più duro, dando “gettoni di presenza” sontuosi alle big europee che partecipano ai loro tornei. Noi invece difendiamo i valori per cui il torneo si è sempre distinto. Il calcio giovanile, secondo noi, è ancora limpido, inalterato, prevale la passione per il gioco, la sfida e la voglia di arrivare, un giorno, forse, a fare il calciatore. Per questo nelle partite si denota un sano agonismo, ma che non sfocia mai in episodi violenti; la qualità di calcio offerta dai ragazzi è notevole e per questo è uno spettacolo vederli giocare.
I settori giovanili sono valorizzati? Oppure c’è una scarsa considerazione? E perché? I settori giovanili, si dice, siano poco valorizzati. Noi vediamo invece, durante il torneo, allenatori competenti, staff medici e dirigenziali pronti a soddisfare ogni esigenza dei ragazzi, calciatori con qualità importanti e di prospettiva. Poi, è vero, si perdono e non riescono ad affacciarsi in serie A. Non penso sia un problema di competenze a livello di settore giovanile, bensì di mancanza di coraggio nello schierare, successivamente, in prima squadra, i giovani calciatori meritevoli. Ma anche questo non è sempre vero; se penso a Marchisio, Giovinco, De Sciglio, Darmian, Messi, Piquè,e altri giovani talentuosi messisi in luce al torneo internazionale dell’amicizia che poi sono riusciti a farsi strada anche nel calcio che conta. Onore al merito. Davide Vicedomini
CALCIOUDINESE IL COMMENTO
UDINESE: CHE MUSICA SE AZZECCA IL BATTERISTA Ceduto Allan, e in attesa di scoprire il cileno Iturra arrivato dal Granada, Colantuono lavora per uscire dal labirinto che paralizzò Stramaccioni a centrocampo. di IDO CIBISCHINO
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ingo Starr non era certo il miglior batterista su piazza ai mitici tempi del beat, eppure i Beatles lo scelsero (al posto del rubacuori Pete Best) perchè risultava funzionale al sound e agli equilibri della band: poche cose ma fatte bene, con rigore ed essenzialità di tocco. Trasferendoci alle cose nostre, è di un tipo così che l’Udinese, per il resto ben attrezzata sia in difesa sia in attacco con l’arrivo di Duvàn Zapata, avrebbe bisogno per suonare a dovere la musica che dovrebbe riportarla in Europa. E così - mentre scocca il ventunesimo campionato consecutivo in serie A - dimostrarsi all’altezza della magnifica casa che paron Pozzo le ha preparato.
nato tedesco, squadretta rigorosa e coi tempi giusti dettati da un centrocampista di gamba e geometria come Pascal Gross. Salvo poi andare a vincere ad Atene contro un Panathinaikos mascherato. ITURRA - Nonostante i 40 giocatori che sudano come bestie al
Abbiamo sofferto con l’Udinese strana e inespressa di Stramaccioni, quella che con puro gioco di opposizione e qualche contropiede metteva la mordacchia alle grandi (ricordiamo le vittorie su Napoli, Lazio e Inter, il pari con la Juve), e quella che si faceva bastonare dalle piccole (qui l’elenco sarebbe infinito) per l’incapacità di organizzare gioco offensivo e gestire le situazioni. Un’Udinese che, pure con un diverso manico, ci è sembrato di rivedere agli albori dell’era Colantuono: fa una discreta figura a Klagenfurt contro lo Schalke, una delle potenze della Bundesliga, trovando il pari grazie alle magie balistiche di Di Natale; mentre dimostra i soliti limiti a Lienz opposta all’Ingolstadt neopromossa nel massimo campio-
Bruseschi per cercare di rendersi compatibili al 3-5-2 di Colantuono ed entrare nella rosa dei 25, oppure per meritarsi un’altra collocazione gradita, la casella alla voce “regista” vede un affannarsi di pretendenti con requisiti insufficienti. L’uomo dei tempi giusti, colui che da vertice basso sappia dialogare con difensori e centrocampisti, alternare fraseggio breve e sventagliata, non s’è visto. Mentre manca un mese alla chiusura del mercato, vorremmo aggiungere “finora non s’è visto”, non fosse che la società ha fatto capire che con l’ingresso di Manuel Iturra, il rimpiazzo di Allan, le operazioni in entrata devono considerarsi chiuse. Un arrivo a sorpresa questo del trentunenne cileno perchè trattasi di un centrocampista
18 | 29 07 2015 | TremilaSport+
di lotta piuttosto che di governo. Un fiancheggiatore anziché il regista che si attendeva. Confesso che fino all’altro giorno ho sperato nel colpo a sensazione: vuoi vedere che Gino riporta qui Pizarro! Un vecchietto (36 anni) ormai il piccolo David, epperò campione d’America col suo
“
A posto la difesa e pure l’attacco con Duvàn Zapata. La punta colombiana dovrà fare bene a Udine se vorrà tornare a Napoli e sostituire Higuain
Cile al quale ha garantito minuti di sapienza e qualità nella recente Coppa continentale. E chi dice che uno come la trottola di Valparaiso non servirebbe all’Udinese, dove 15 anni fa esplose la sua carriera italiana, mente sapendo di mentire. A CHI LA CHIAVE? Ne consegue che, in attesa di inserire Iturra, Colantuono si ritrova un centrocampo addirittura indebolito rispetto a quello già scarso di Stramaccioni, posto che la cessione al Napoli di Allan ha creato un vuoto che è tutto da dimostrare riescano a colmare, oltre al cileno ex Granada, ragazzi come Merkel, Hallberg o Verre, nessuno dei quali ci pare possegga le stimmate e l’esperienza e la personalità per prendere in mano la squadra.
A chi affidare, allora, le chiavi del gioco bianconero? Restano il vecchio Pinzi, con l’incognita legata a muscoli su cui cominciano a pesare gli anni, e Guilherme. Il brasiliano ha fallito con Stramaccioni, che ha provato a farne il perno del suo gioco, con esiti modesti: fuori ritmo e mancanza di visione periferica, calcio ruminato in orizzontale e sostegno minimo alla manovra offensiva, i limiti del brasilero. Eppure i Pozzo (come per Kone) sono convinti di non aver sbagliato sul suo conto e hanno concesso a Guilherme la prova d’appello. Un anno d’esperienza e un contesto più organizzato (quello che non ha saputo approntare Stramaccioni) nel quale muoversi, potrebbero migliorare il suo rendi-
mento. Fino a che punto non si sa, anche se dalle prime apparizioni è apparso evidente l’impegno a sveltirsi e di tentare la lunga gittata per innescare gli esterni. Ma serve altro per ricoprire un ruolo, quello di perno centrale, che presuppone anche una precisa vocazione mentale. L’Udinese di oggi è una band di buoni musicisti senza un batterista all’altezza del loro valore: e se non gira quello, il prodotto generale scade inevitabilmente. DUVAN CON FURORE - L’altra casella vuota è stata riempita a dovere dai muscoli e dalla “ferocia” di Duvàn Zapata, arrivato in prestito biennale dal Napoli nell’affare-Allan. Con Di Natale, Thereau, Zapata e uno tra Perica e Aguirre il reparto d’attacco è ben attrezzato. In veri-
UDINESECALCIO DUE ANNI Duvan Zapata arriva a Uidne in prestito biennale. Dovrà fare bene se vorrà tornare da titolare al Napoli e rilevare la maglia di Higuain.
tà, per sfiorare la perfezione e ampliare il ventaglio tecnico, avremmo visto meglio Nico Lopez, veloce e sgusciante e furbo, rispetto agli ultimi due giovani. Ma Nico, si sa, si è stancato di fare la ruota di scorta, sta cercando una maglia sicura. Zapata farà bene a Udine, perchè soltanto così può sperare di prendere il posto di Higuain nel Napoli che verrà, di tornare al San Paolo da titolare. Tra due anni, se non tra uno solo come gli consentirebbe una clausola aggiuntiva. Zapata, 24 anni, nato a Cali (mentre è di
Medellin l’altro Zapata, il diciannovenne Alexis, pure lui attaccante, già in forza all’Udinese), nel Napoli è stato impiegato da Benitez come punta centrale in alternativa al grande Higuain. Tanta panca, ma anche tanto furore in campo nei ritagli che gli sono stati concessi: nell’ultima stagione ha realizzato 6 gol, di media uno ogni 80 minuti è stato calcolato. Sotto porta ci sa fare, di fisico e di potenza, basta che gli buttino in mezzo qualche pallone. Una prosa ruspante, concreta, in alternativa alla poesia di Totò.
Nella pagina accanto, da sinistra, Stefano Colantuono e il mediano cileno Manuel Iturra arrivato come rimpiazzo di Allan. Ma non si tratta di un regista.
PACCHETTO WATFORD? PIÙ FACILE PORTARE I CUGINASTRI AL FRIULI L’occasione capita prima del previsto. L’occasione di incrociare Gino Pozzo, uno che va sempre come un treno, e girargli la proposta di alcuni amici friulani da sempre seguaci dell’Udinese e pure patiti di calcio inglese: perchè non proporre un pacchetto-Watford? Un fine settimana a Londra, con annessa partita a Vicarage road, quando gli Hornets affronteranno i giganti della Premier. Così, per immergersi nelle atmosfere tanto reclamizzate del calcio d’Oltremanica e fare la conoscenza dei cuginastri del Watford che i Pozzo hanno riportato in Premier dopo otto anni, con la benedizione del presidente onorario sir Elton John, cui è stata dedicata la rinnovata tribuna centrale dello stadio. Gino non ha capito subito, pensava a una provocazione, stava elaborando una rispostaccia ma si è fermato in tempo avendo afferrato la serietà della proposta. Che tuttavia non può essere accolta per il semplice motivo che i 21 mila posti dello stadio di Watford sono già bruciati e – figurarsi – non entrerà uno spillo in occasione delle partite di cartello. “Sarebbe più facile - ha chiosato Pozzo jr - il percorso inverso, cioè portare gli inglesi a vedere l’Udinese”. Come dire che al Friuli, nel rinnovato bellissimo Friuli, c’è spazio da vendere: 19 mila posti subito, 24 mila a fine anno una volta completata la Sud. La campagna abbonamenti ha registrato meno di 10 mila tessere nelle prime due fasi riservate agli abbonati delle ultime quattro stagioni. Le attese erano altre, ma non si dispera che la vendita libera, in corso per tutto agosto, possa portare alla quota di 13-15 mila abbonati. Traguardo possibile se la squadra si farà valere nelle prossime amichevoli e i nuovi (quello di Zapata è un bel colpo, senza sottovalutare gli innesti di Edenilson, Adnan e Iturra, e la conferma di Piris) alimenteranno le speranze per un campionato di medio-alto livello. Un campionato che il 23 agosto comincerà col botto (l’Udinese a Torino contro la Juve campione), per poi spalancare i portoni del nuovo Friuli domenica 30 per l’arrivo del Palermo. (i.c.)
di Biancamaria Gonano
TARCENTO “I AMIS DAL UDINES” Nel novembre del 2012 alcuni amici al bar decisero che sarebbe stato bello creare un club a Tarcento. Nacque così il club guidato dal presidente Marco Costantini e dal direttivo composto da sei persone: “Abbiamo deciso di chiamarci "I Amis dall'Udines" senza intitolarlo a nessun giocatore, perché questi vanno e vengono e purtroppo non esistono più bandiere. Da lì pian piano siamo arrivati ad avere circa un centinaio di soci. La nostra attività
ci vede impegnati nelle trasferte, nelle cene sociali annuali, nelle bicchierate di Natale e nelle castagnate autunnali. Qualche mese fa abbiamo raccolto dei
fondi per aiutare nelle spese una mamma di Tarcento colpita dal morbo di Hodgkin e il 14 giugno abbiamo organizzato un torneo di calcio a 7, "Insieme con Ilaria". Sono poi state battute all’asta le magliette di Pinzi e Domizzi e dei due ex bianconeri Padelli e Felipe, che sono rimasti con noi tutta la serata. Per noi è stato motivo di orgoglio ricevere molti attestati di stima
per una iniziativa benefica che ha coinvolto Tarcento e non solo. Purtroppo Ilaria è venuta a mancare, ma la nostra intenzione è di riproporre il prossimo anno lo stesso torneo. Abbiamo inoltre stretto amicizia con quelli che noi chiamiamo " I ragazzi di via Udine"(Associazione Volare Insieme) a cui devolviamo i proventi delle varie iniziative annuali del club. Siamo gemellati con un club dell'Inter e uno del Cesena. Per la nuova stagione vorremmo organizzare alcune
trasferte magari collaborando con altri sodalizi. Ora siamo alla ricerca di una sede idonea. Siamo nell’epoca del nuovo stadio, un bellissimo impianto sicuramente funzionale. Io personalmente ritengo che uno stadio cosi innovativo meriti una squadra all'altezza dello stesso e dei tifosi che lo riempiono, ma purtroppo la società mi sembra non stia allestendo una squadra adeguata anche se manca ancora un po' alla fine del mercato e non perdiamo le speranze”.
TremilaSport+ | 29 07 2015 | 19
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ALL'APERTO AL VISIONARIO
A
l via il "secondo tempo" delle variegate e coinvolgenti attività estive che il CEC con la collaborazione della Cineteca del Friuli e con il patrocinio del Comune di Udine e di Udinestate 2015 offre fino alla fine di agosto. "Visionario d'estate" è un'iniziativa che si ripete ormai da qualche anno e che attira un buon numero di persone. La novità di quest'anno è data dalle proiezioni all'aperto, nel giardino del Visionario, con cuffie wireless: in questo modo lo spettatore si sentirà isolato e per così dire calato all'interno dello spettacolo a cui sta assistendo. Le pellicole in programma sono per la maggior parte successi della scorsa stagione insieme anche a qualche prima visione: "Mia madre" di Nanni Moretti, a Cannes insieme a "Youth" e a "Il racconto dei racconti" ; il fantascientifico "Interstellar", di cui si è tanto parlato; "Boyhood", candidato a diversi Oscar; una tipica commedia di Woody Allen quale "Magic in the moonlight"; l'interessante thriller "L'amore bugiardo - Gone girl"; il biopic su Giacomo Leopardi "Il giovane favoloso", volendone citare solo alcuni. Fra gli altri appuntamenti da non perdere troviamo "La chiave del jazz", rassegna di concerti ad ingresso libero, anch'essi all'aperto, con gruppi emergenti provenienti dal Triveneto, tutti i giovedì sera a partire dalle 19. Sono nove le formazioni che si esibiscono e altrettanti i concerti, il tutto organizzato dal jazzista friulano Nevio Zaninotto. Da segnalare poi la rassegna di film intitolata "Gli anni in tasca", che ha quest'anno come argomento "Strani amori". Un paio di esempi per tutti: "La mia droga si chiama Julie" ad opera di uno dei geni della Nouvelle vague, François Truffaut; e "La sposa cadavere" di Tim Burton, un film d'animazione dedicato forse più agli adulti che ai bambini. Ma anche per questi ultimi si è pensato a qualcosa di molto interessante e costruttivo: due laboratori estivi di cinema. "Luci, ombre e lanterne" sarà incentrato sulla realizzazione di sagome e personaggi e sull'utilizzo della famosa lanterna magica, che sfrutta il medesimo sistema del proiettore odierno. Il secondo laboratorio si proporrà invece di creare musica e suoni per le avventure dei personaggi delle storie dell'illustratore Leo Lionni. Per chi poi volesse concedersi un semplice aperitivo all'aperto, ogni lunedì sera dalle 19 può sorseggiare ciò che gli aggrada sulle note dei brani del dj set di Gushi & Raffunk. Massimo Gaudino
AMITAV GHOSH
IL PALAZZO DEGLI SPECCHI BEAT
Nel novembre del 1885, il giovane Rajkumar sbarca col suo sampan a Mandalay, la capitale di un regno di Birmania giunto ai suoi ultimi giorni. La casa reale ha chiamato i sudditi a combattere contro i barbari inglesi, i quali, però, coi loro tre battaglioni di sepoy temprati da mille battaglie, hanno agevolmente travolto gli avamposti. L’esercito birmano si è disintegrato, e il popolo si è riversato nel palazzo reale mettendo a soqquadro ogni cosa. Rajkumar si aggira nel Palazzo degli specchi, guardando stupito le sue pareti di cristallo lucente e i soffitti colmi di decorazioni che la gente saccheggia con furore. Nell’arco di sessant’anni, il ragazzo diventerà ricco grazie al commercio di legname, perderà tutto durante la guerra e, rifugiato a Calcutta, rimpiangerà il «paese d’oro» della sua giovinezza.
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L’ANGOLO DELLA
LETTURA
HYEONSEO LEE
LA RAGAZZA DAI SETTE NOMI MONDADORI
Come tutti i bambini cresciuti nella Corea del Nord anche Hyeonseo Lee pensa che il suo paese sia «il migliore del mondo». È una «brava comunista», studia le gesta leggendarie del Caro Leader Kim Il-sung, partecipa alle coreografie di massa organizzate dal Partito e crede che la Corea del Sud, l’acerrimo nemico, sia un paese poverissimo, pieno di senzatetto, dove la gente muore per le strade e gli odiati yankee si divertono a prendere a calci bambini e disabili. Per lei le cose cambiano all’improvviso quando, nel 1994, la Corea del Nord viene sconvolta da una terribile carestia. Comincia così la storia di una rocambolesca fuga da una dittatura spietata e corrotta.
TUTTO CIO’ CHE MUORE
JOHN CONNOLLY TIME CRIME
Charlie Parker, detective del dipartimento di polizia di New York, era occupato a ubriacarsi mentre uno spietato killer cancellava per sempre le vite della sua giovane moglie e della loro bambina. Torturato dal senso di colpa e consumato dall’alcolismo, quando perde anche il lavoro sfiora l’orlo della follia. Diversi mesi dopo si è disintossicato e sta cercando di riemergere dalle tenebre che sembravano averlo inghiottito. Determinato a riprendere in mano la propria vita, inizia a lavorare come detective privato. Il suo primo caso è legato alla scomparsa di una donna, Catherine Demeter. Con il procedere dell’indagine, Parker avverte sempre più nettamente una sensazione viscerale, come se vi fosse un legame fra quella tragica vicenda e la morte di sua moglie e sua figlia.
MARCOS CHICOT
PAULA HAWKINS
SALANI
PIEMME
IL TEOREMA DELLE MENTI Spagna, XXI secolo: Irina, Daniel ed Elena lavorano su progetti all’avanguardia che esplorano potenzialità e limiti del cervello umano e delle intelligenze artificiali. Ma quando si incontrano, si accorgono che niente è come sembra e che loro stessi sono divenuti strumenti imprescindibili per una guerra iniziata oltre 2500 anni prima. Cartagine, VI secolo a.C.: Ariadna, figlia del filosofo Pitagora, riceve insieme al suo sposo Akenón una pergamena con la notizia che incarna il suo incubo peggiore. Il terribile messaggio contiene un pentacolo rovesciato, l’abominevole simbolo che rappresenta l’esatto contrario dei sommi insegnamenti di suo padre. In un attimo si scatena una vertiginosa spirale di sangue, dietro la quale si intuisce una mente potente e spietata.
LA RAGAZZA DEL TRENO Rachel ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?
UDINESECALCIO
Vota la più bella È
una passerella di bellezze multietniche, quella che vi proponiamo invitandovi a votare quella che dopo la sosta agostana verrà proclamata "bella delle belle" di Tremilasport. Quattordici le ragazze che hanno ottenuto negli ultimi mesi il maggior numero di "mi piace", con il diritto di partecipare così alla selezione finale e che nelle foto a lato vi ripresentiamo, senza un ordine particolare, dall'alto e da sinistra: Eva Cristaldo, di origine paraguayana, l'ungherese Susanna, la tarantina Gabriella Natale, la piemontese Simona Alessio; e poi la "regina del burlesque" Anna Triscari, la miss italo-africana Astride Carlos e la modella romana Elenah (nome d'arte). A seguire due atlete di livello, Zinajda Aliaj, pallavolista del Talmassons, e la velocista Erica Franzolini, a precedere altre tre friulane doc, Elena Strizzolo, Eleonora Mazzari e Walentina Gattesco. Infine la colombiana Ana Milena Cuero e un'altra friulana verace, Elena Ponte. Le avete ammirate negli ampi servizi proposti periodicamente dal nostro giornale e nelle pagine seguenti potrete rivederle in versione più intrigante, quella che ha suscitato il vostro maggiore apprezzamento.
ECCO COME VOTARE Cliccate sul link qui sotto e votate la vostra preferita. Le votazioni sono aperte fino a domenica 13 settembre 2015, ed è possibile votare una volta al giorno. Nel numero del 16 settembre la più votata sarà proclamata "Bella delle Belle di Tremila Sport". http://wp.me/p3mABe-euL
TremilaSport+ | 29 07 2015 | 21
Vota la pi첫 bella CALCIOUDINESE
EVA CRISTALDO
SIMONA ALESSIO
22 | 29 07 2015 | TremilaSport+
SUSANNA
VotaUDINESECALCIO la pi첫 bella GABRIELLA NATALE
ASTRIDE CARLOS
ANNA TRISCARI
ELENAH TremilaSport+ | 29 07 2015 | 23
Vota la pi첫 le belle dibella TremilaSport
ZINAJDA ALIAJ
ELENA PONTE 24 | 29 07 2015 | TremilaSport+
ELENA STRIZZOLO
VotaUDINESECALCIO la pi첫 bella ANA MILENA CUERO
WALENTINA GATTESCO
ERICA FRANZOLINI
ELEONORA MAZZARI TremilaSport+ | 29 07 2015 | 25
BASKET
UNDER 20 Per il tecnico udinese si è fatta sentire nelle file azzurre l'assenza di Mussini (nella foto)
UDINE Lino Lardo è per Ciani il valore aggiunto di un'Apu che tenterà per la terza volta di salire dalla serie B. BOOM È stata una stagione magica per Franco Ciani
L'ESEMPIO "Luca Banchi, che curava a Livorno il settore giovanile, era più pagato dell'allenatore della prima squadra. Questione di credo".
RIVALUTARE I SETTORI GIOVANILI
Il giudizio del tecnico di Agrigento, l'udinese Franco Ciani, sul movimento nazionale di EDI FABRIS
S
i sta godendo una meritata vacanza di questa lunga estate calda sulla spiaggia di Lignano insieme alla famiglia, Franco Ciani, prima di ritornare ad Agrigento per il raduno del 18 agosto alla guida di una squadra reduce dall’aver sfiorato di un niente la promozione nella massima serie. Un’occasione, per lui, di aver anche assistito ai recenti campionati Europei Under 20 vinti dalla Serbia, con l’Italia solo nona. “Gli azzurri, a parte la pesante assenza di Mossini, hanno pagato una certa inferiorità fisico-atletica – considera il tecnico udinese – e oltre a questo prima o le stagioni poi, in Italia, si finisce con l’essere di Ciani ad penalizzati dal sostanziale disinteAgrigento resse nei confronti dei settori giovanili. In linea generale, comunque, a questi Europei, nella varie nazionali, si sono visti atleti di ottimo spessore”. D: La giusta via per ritornare in quota a livello giovanile? “Riscoprire un certo tipo di lavoro. Quello attuale, raggiunto il limite d’età delle giovanili, non offre alle prime squadre atleti pronti per un certo livello ed è anche questione di allenatori. In tempi migliori, e penso ad esempio a Luca Banchi a Livorno, i tecnici dei settori giovanili venivano pagati più di quelli delle formazioni
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maggiori, a testimonianza dell’applicazione di un certo tipo di programma. Oggi invece, anche per questione di costi, si preferisce affidare la crescita delle nuove leve ad allenatori meno esperti e le risultanze appunto si vedono”. D: Troppi stranieri che chiudono la strada ai giovani italiani? Sassari, neo campione d’Italia, ne è un esempio? “Sassari, per ragioni affettive (vi ho allenato con buoni risultati), ce l’ho nel cuore ma è giusto dire che Reggio Emilia, imboccando un’altra strada, sta lavorando bene con il proprio vivaio. Questione di programmi. Il fatto è anche che il problema-stranieri non è risolvibile, perché per le storture del nostro sistema-basket gli stessi non ci mettono molto a diventare italiani”. D: Andiamo ad Agrigento: è più consistente in te il rammarico per una finalissima di play off persa solo in volata con Torino o la soddisfazione per una stagione davvero super? “Opto per la seconda soluzione: ai play off abbiamo eliminato squadroni come Verona, Treviso e Casale e perso la finale con Torino solo in gara-5. Se pensiamo che quattro anni fa eravamo in B2 non possiamo che essere contenti. Con la società stiamo lavorando in piena sintonia e nella prossima stagione,
consapevoli che sarà dura, con una sola squadra promossa delle sedici ammesse ai play off, ritenteremo la scalata, tanto che il palasport è stato già portato alla capienza richiesta di 3500 spettatori. Ma se andremo in serie A ci attrezzeremo per restarci, non per sopravvivere, è una componente basilare del nostro programma”. D: Quanto di Franco Ciani c’è in questa escalation di Agrigento? “Sono al mio quinto anno in questa piazza, lavorando in reciprocità con la società. Diciamo che ho trovato l’ambiente adatto per mettere a frutto le mie capacità, mettendoci del mio”. D: Cosa pensi dell’Apu che si sta attrezzando per tentare per la terza volta la scalata dalla B? “L’aver ingaggiato un allenatore di categoria superiore come Lino Lardo, anche se non ha esperienza di un campionato difficile come quello di B, testimonia della volontà di riportare Udine al livello che si merita. Come sempre farò il tifo per la squadra della mia città, anche se c’è in me il rammarico di non essere mai stato contattato per lavorarvi. Ne prendo atto, ma chissà che un giorno qualcuno non mi ritenga idoneo ad allenare anche a casa mia. Sarebbe per me la realizzazione di un desiderio di sempre”.
BASKET FEMMINILE
DE BIASE: "SOLITO PASTICCIO FEDERALE"
LA NOTA
E LA SERIE C CAMBIA ANCORA PELLE
E
LEONARDO DE BIASE presidente della Basket School
L
a bomba è esplosa da pochi giorni e ha lasciato danni economici e sportivi a tutto l’ambiente della pallacanestro femminile udinese e non solo: dopo aver accarezzato l’opportunità di disputare nella prossima stagione il campionato nazionale di A2 a seguito di una domanda di ripescaggio che pareva avere, in base alle norme vigenti e al parere degli addetti ai lavori tutte le carte in regola per essere accolta, il Basket School Delser Udine si dovrà rassegnare a battagliare l’anno venturo in un campionato a carattere interregionale (Friuli, Veneto e Trentino) di nuova creazione denominato serie B. Sponsor e società non l’hanno presa affatto bene, come ci ha detto senza molti giri di parole il presidente del club Leonardo De Biase: “Sono e siamo molto amareggiati per quanto accaduto e in particolare per le decisioni della Lega, che contro ogni criterio economico e di buon senso, ha voluto la riduzione del campionato di A2 da 36 a 28 squadre, ha negato la richiesta del CUS Cagliari di poter rinunciare alla serie A1, rifiutando nel contempo la domanda di ripescaggio di Vicenza, preferendo per la prossima stagione sportiva un massimo campionato con sole 13 squadre. Per non dire della folle suddivisione geografica dei due nuovi gironi nazionali di A2 che vede la Liguria insieme alla Sicilia! Queste decisioni che hanno mutato il quadro definito hanno avuto come conseguenza diretta l’esclusione dall’A2 per noi e Alghero, che avevamo richiesto l’iscrizione
in base al quarto posto conseguito nello scorso campionato di A3, ora soppresso per far posto ad una nuova serie B, non più a carattere nazionale.” Un bel pasticcio insomma, che la dice lunga sull’abitudine italica di cambiare continuamente le norme in maniera cervellotica e spesso in corsa, con il risultato di rendere programmazioni economiche e sportive non più scelte tecniche ed imprenditoriali ma veri e propri atti di fede per sponsor e dirigenti, nonché di confondere gli appassionati, portandoli alla disillusione e quindi, alla lunga, alla disaffezione. “Ci ha inoltre molto amareggiato il comportamento di Pordenone – ha continuato De Biase – che non ha appoggiato le nostre istanze, dimenticandosi evidentemente del supporto del nostro club due anni fa, quando sostenemmo senza riserve le loro richieste”. Come sbollire la rabbia e come affrontare il prossimo campionato di serie B? “Sarà un campionato che affronteremo attaccando, cercando di dimostrare sul campo e con determinazione il valore del nostro club, a prescindere da quale sarà il roster che costruiremo dopo aver verificato con il nostro sponsor la dimensione del suo apporto, impegno che naturalmente sarà ora ridefinito rispetto al budget già garantito per la serie A2. In ogni caso l’anno venturo ci vedrà esclusi dalla Lega Nazionale, e questa è già una bella notizia” ha infine chiosato il presidente, tutt’altro che disposto a fumare il calumet della pace con i vertici federali. Giuseppe Passoni
vai con l’ennesimo cambiamento nei campionati, probabilmente in Fip si divertono così. Stavolta tocca a quelli di serie C nazionale e regionale, che dal 1° luglio hanno assunto i nuovi nomi di C Gold e C Silver, con rinnovati meccanismi di promozioni e retrocessioni. Fosse la prima volta, invece è la quarta dal 1979, quando venne creata la C1: da allora divenne C Dilettanti nel 2008, Dnc nel 2011 ed ora appunto C Gold e Silver. Nella prima, a livello nazionale, saranno 61 i gironi, con gestione a cura dei Comitati regionali e suddivisione geografica in macroregioni: quello delle squadre del Friuli-Venezia Giulia farà parte della zona triveneta. Ma il punto che certo non rallegra le società è l’aumento del balzello, vale a dire i parametri Nas (nuovi atleti svincolati), che in C Gold sarà di 2500 euro, mentre in C Silver aumenterà di soli 50 euro, salendo a 1250. C’è poi il punto-stranieri: in C Gold, essendo campionato regionale, sarà di due al massimo ma potrebbe scendere a uno come nella più recente serie C. In attesa di ulteriori sviluppi e novità, le squadre regionali si stanno muovendo, con la Digiemme del patron Davide Micalich ad aver accettato il ripescaggio in C Silver, portando a 14 il numero delle formazioni partecipanti nella prossima stagione. In Gold, grandi nomi vanno a rinforzare alcuni organici: Patrick Nanut (nella foto) giocherà nell’Ardita Gorizia del tecnico Giovanni Busolini, mentre la rinnovata Falconstar Monfalcone si arricchisce del talento di due giovani triestini, il play Scutiero e la guardia Bonetta. Colpaccio poi della Vis Spilimbergo, che fa suo il lungo dell’Apu Matias Principe. Il neopromosso Tarcento del tecnico Andriola conferma l’organico e cerca il 2,05 Michele Maran mentre Corno fa suoi Macaro e Graziani. Tutto comunque è ancora in evoluzione. (E.F.)
TremilaSport+ | 29 07 2015 | 27
PALLAVOLO
DOUBLE FACE
I NOSTRI SOGNI SOTTORETE Intervista sotto l'ombrellone a Sara Giuliani e Sara Velenik, centrale e libero della Pav Udine
E
ntrambe altissime, e abbronzatissime, le due Sara della Pav Udine, Sara Giuliani, classe 1995 centrale e Sara Velenik, 1994, libero, non smettono mai di giocare, nemmeno se la temperatura sfiora i 40° e il campo da gioco è il bagnasciuga di Lignano Sabbiadoro, dove le incontriamo. D: Da quanto tempo giocate e perché la pallavolo? Il vostro percorso nelle giovanili. Velenik: Gioco da 12 anni. Adoro la pallavolo perché non è uno sport di contatto, si basa sullo spirito di gruppo e sul lavoro di squadra. Le giovanili le ho vissute a Trieste, la mia città, prendendo parte alle varie selezioni locali: ho fatto un po’ di gavetta. Giuliani: Da 10 anni. Ho iniziato nella Bluvolley, ho giocato con loro la promozione alla B e ho preso parte alla selezione provinciale e regionale prima di entrare nelle file della Pav. D: Lo scorso anno, avete concluso il campionato di B1 al nono posto. Soddisfatte? G.: Visto l’inizio, la seconda parte del campionato è stata molto positiva, siamo migliorate nella qualità del gioco e nei risultati. D: Il momento più emozionante dell’anno e il peggiore. G. : La partita più emozionante? (ride, ndr) Il ritorno contro il Martignacco!L’atmosfera del derby è sempre magica: abbiamo giocato al Benedetti, c’erano molti tifosi delle avversarie. Pensavano di stravincere, ma come ho detto, al ritorno non eravamo più la stessa Pav. Abbiamo inizia-
to la partita con il trambusto di tamburi e trombe, ma man mano che ci portavamo sul 3-1 il rumore diminuiva. Il momento peggiore, all’andata contro il temuto Bologna (sconfitta per 3-0). D: Mannaggia gli infortuni. G.: Non mi ero mai infortunata, finora. Dice che me la sono “chiamata” (ride, ndr). Quest’anno invece ho avuto dei problemi alla caviglia, alla spalla e alla schiena. V. : Anch'io alla caviglia. Anche se dalla tribuna, non mi sono però mai persa una sfida. D: Sogni e aspettative per il futuro. G.: Giocare in serie A1. Ho ricevuto offerte da varie squadre, ma sto considerando la Sardegna. “Assaggiare” la A è una grande possibilità, e la lontananza da casa mi sarà utile come esperienza di vita. V. : Per ora il mio futuro è la Pav. Il mio primo obiettivo è di migliorare il risultato dell’anno scorso. Punto alla zona alta della classifica. D: E la nazionale. V.: Il sogno c’è, ma è difficile da realizzare. Forse bisognerebbe vivere in una grande città, per potersi mettere in mostra. G.: Anche se spesso il talento non basta. D: Entrambe siete iscritte all’università. Conciliare studio e sport: possibile? G. : Ho scelto un corso con frequenza non obbligata, quindi si tratta di sapersi gestire a livello personale. V.: Vivo e studio a Trieste, quindi devo sempre spostarmi a Udine. Le due città non sono così distanti, ma la difficoltà nei trasporti rimane. D: Un saluto agli sportivi. Venite a vederci e a fare il tifo per noi Micol Sartori
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Assaggiare la serie A sarebbe una grande possibilità e un'esperienza di vita lontano da casa 28 | 29 07 2015 | TremilaSport+
PALLAVOLO Ecco le squadre iscritte al prossimo campionato di Serie B1: Foppapedretti Bergamo, Don Colleoni Bergamo, Millennium Brescia, Adro Monticelli, Ata Trento, Le Ali Padova, Isuzu Cerea, Arena Volley Verona, Brunopremi Bassano, Atomat Udine, Cittafiera Martignacco, Cda Talmassons, Liu Jo Modena.
IL TALMASSONS PARLA FRIULANO Mercato all'insegna del km zero per il sestetto di De Paoli
I
n casa CDA Talmassons si sta lavorando per allestire una squadra che parli il più possibile friulano. Il presidente Gianni De Paoli è alquanto fiducioso: «E’ una scelta che abbiamo fatto per dare un segnale forte al territorio e perchè riteniamo sia prioritario valorizzare in primis quello che abbiamo in regione. In questo senso spero di perfezionare al più presto un accordo con l’APC Chions, Società che rappresenta l’eccellenza in Regione a livello giovanile, che ci permetterebbe in futuro di concretizzare questo pro-
getto “made in Friuli”. Siamo consapevoli che per noi il campionato sarà molto difficile e per questo stiamo costruendo una squadra che abbia grandi motivazioni: aspetto che l’anno scorso, pur non avendo l’organico più forte, ha permesso a Talmassons di vincere tutto»” Intanto per parlare friulano a Talmassons, a disposizione dei confermatissimi Castegnaro e Terasso, sono in arrivo Letizia Poser, protagonista in B1 l’anno scorso nel Porcia, Federica Russo anche lei dalla B1 della PAV Udine, Alessandra Bordon dalla B2 di Trieste, Caterina Bini dalla B2 della Sangiorgina e la
NEOPROMOSSA Grande entusiasmo per la prima volta delle bassaiole nel campionato di B1. giovane Marta Venturini che finalmente avrà l’occasione di provare una categoria importante. Non si escludono altri arrivi dopo aver valutato alcune situazioni che riguardano atlete dello scorso anno.
POLISPORTIVA LIBERTAS MARTIGNACCO A.S.D. www.libertasmartignacco.it
D SERIE 15 2014-20
L'EVENTO CALCIOUDINESE
MANYOUCHI SHOW AL "CARNERA" C'è grande entusiasmo a Sequals per i risultati del Trofeo Carnera. Il sindaco Lucia D'Andrea non può che essere fiera dell’andamento della manifestazione. «Il mio pensiero va ai volontari che hanno reso possibile tutto ciò. A loro va il ringraziamento personale e dell'amministrazione che rappresento. L'edizione 2015 ha comportato un notevole sforzo organizzativo e un considerevole impegno sia per il Comune sia per le associazioni, che hanno contribuito in modo determinante all'importante appuntamento». La trentesima edizione ha avuto il suo clou nel match valido per il titolo intercontinentale Wbc dei pesi welter, che ha visto affrontarsi il pavese trentacinquenne Gianluca Frezza e l'astro nascente ventiseienne Charles Manyuchi, originario dello Zimbawe e detentore del titolo. Una sfida che ha visto Manyouchi vincere per ko tecnico alla sesta ripresa, una vittoria che gli ha permesso di mantenere la cintura iridata, e di vincere il guantone in mosaico realizzato dalla Scuola Mosaicisti di Spilimbergo. Oltre all'incontro clou, si sono disputate altre gare tra cui ha spiccato la sfida per il titolo italiano dei pesi piuma fra il laziale Mario Pisanti e il toscano Alessandro Balestri. A vincere ai punti è stato il pugile ciociaro, nuovo leader della categoria. Sempre fra i piuma, sconfitto lo slovacco Leonardo Rafael dal ben più quotato italo-pakistano Shoaib Zaman.
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Foto: Valentina Iaccarino (www.valentinaiaccarino.com)
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UDINESECALCIO L'EVENTO
TremilaSport+ | 29 07 2015 | 31
ALTRI SPORT IL PRESIDENTE Dante Savorgnan (nella foto), presdente del Malignani Libertas, gongola: il suo club continua a sfornare giovani di talento.
di BIANCAMARIA GONANO
COLPA DEL
FUSO
A
LA SCHEDA Ha sedici anni ed è di Fagagna, Francesca Iacuzzo, giavellottista dell'Atletica Malignani Libertas Udine che ha partecipato di recente ai campionati mondiali Allievi di Cali, in Colombia. Nella prossima stagione entrerà nella categoria Juniores.
ppena rientrata da Cali, in Colombia (foto in basso), dove ha disputato i Mondiali Allievi cimentandosi nel lancio del giavellotto, Francesca Iacuzzo, sedicenne di Fagagna dell'Atletica Malignani Libertas Udine, allenata da Fabrizio Boaro, commenta a caldo il suo risultato: “Poteva andare meglio, in realtà non è andata come avrei voluto. Partivo dalla ventesima posizione ma la qualificazione era solo a due metri in più rispetto al mio personale e quindi ero convinta di potercela fare. Ma arrivando là mi sono sentita spaesata e la gara è scivolata via velocemente. Alla fine ho realizzato 5 metri in meno del mio personale. Accetto questo risultato deludente con serenità e so che bisogna lavorare ancora". Un disorientamento sostanzialmente previsto dai tecnici: "I nostri allenatori ci avevano preparato ad affrontare il fuso dicendoci che i primi tre giorni sarebbero stati i più duri - dice in effetti Francesca - . Là abbiamo trovato la stagione autunnale, con trenta gradi molto ventilati”. Lei ha ereditato dalla mamma la passione per l’atletica, come ci racconta: “Mia madre era un’ostacolista e a sei anni mi portò sui campi di atletica di Mereto di Tomba. Lì conobbi il suo vecchio professore, Claudio Alzetta, che poi ha allenato e allevato come una figlia anche me. Ho conosciuto così il mondo sportivo, scegliendo come conseguenza naturale il giavellotto perché nel vortex ero più brava che nelle altre discipline". E sport significa anche grande impegno: "Quando lancio penso a tutti i sacrifici che faccio ogni giorno. Amo questo sport e il fatto di essere da sola ad affrontare la prova e a controllare il corpo e la mente è impegnativo e quando non ci riesco mi arrabbio. Certamente però non mi arrendo mai”. Francesca a settembre inizierà il quarto anno di Biotecnologie Ambientali all’Istituto Tecnico Malignani di Udine: “Mi rendo conto che i miei coetanei hanno una vita sociale molto attiva alla quale io spesso devo rinunciare. Il sacrificio a cui ti costringe lo sport taglia un po’ fuori ma per me non è un grosso peso. La volontà di riuscire a migliorare è il primo motore. Dopo le superiori vorrei studiare Scienze naturali all’Università e lavorare nell’ambito della natura. Sono una ragazza solitaria, amo passeggia-
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Ai Mondiali Allievi in Colombia, Francesca Iacuzzo penalizzata dal fattore climatico sudamericano re negli ambienti aperti e leggere qualsiasi cosa, basta che ci sia da imparare”. Ora Francesca si prenderà una pausa per dedicarsi al meritato riposo fisico e mentale: “In autunno entrerò nella categoria Junior e il giavellotto diventerà più pesante. Sarà più difficile ma sono convinta di poter riuscire ad esprimermi e ottenere il minimo per il mondiale di Russia. Il mio allenatore crede
in me e mi aiuta molto sia a livello tecnico che umano. L’atletica ti rende autonomo e responsabile. Viaggiare è bello perché si fanno esperienze formative importanti. Sono fortunata perché faccio le cose che amo di più”. E il sogno di Francesca? “ Dire le Olimpiadi mi sembra scontato. Vorrei arrivare ad un punto in cui sarò fiera di quello che ho fatto, senza rimpianti.”
ALTRI SPORT
LA RAGAZZA
CON IL MARTELLO
“
Allieva di Mario Vecchiato, Isabella Martinis ha ricevuto a Tbilisi il battesimo internazionale
I
sabella Martinis lancia già il martello con maestria nonostante i suoi quindici anni. in questi giorni è impegnata in Georgia sul campo di Tbilisi ai Giochi Olimpici Europei giovanili. La giovane di Reana del Rojale, allenata da Mario Vecchiato (foto sotto), ci racconta come ha sposato l’atletica dopo un periodo trascorso da piccola a ritmo di musica: “Sono passata dalla danza all’atletica per mettermi un po’ in gioco e vedere quali erano i miei limiti. A dodici anni ero forte nei lanci e mi hanno indirizzato al martello, disciplina che mi ha subito conquistata. In famiglia siamo appassionati di atletica e seguiamo soprattutto le gare olimpiche in tv. Fin da subito ho apprezzato il senso dell’amicizia che emerge fra gli atleti. Altri sport sono rovinati da troppa competizione estrema. Fra di noi c’è un bel rapporto di lealtà, anche se apparteniamo ad altre società”. Isabella fa parte dell’ultimo anno Cadetti dell’Atletica Malignani. Nell’ottobre 2014 è diventata campionessa italiana a Borgo Valsugana con un bel 53, 15: “Non me l’aspettavo, fino alla fine c’è stata una lotta dura con le prime tre e poi nell’ultimo lancio ho dato tutto quello che avevo e ho vinto. Attualmente il mio record personale
è di 57 metri ottenuto nella gara di Fidenza che mi ha permesso la convocazione agli Europei. Per me sarà il primo viaggio così lontano e sono molto emozionata. Siamo una famiglia di sportivi perché anche mia sorella gioca a pallavolo in Seconda Divisone. Inoltre
INTROVERSA L'atleta di Reana, campionessa italiana Cadetti 2014, ha nel martello la propria valvola di sfogo. faccio anche lascout e la natura è il mio mondo". Isabella a settembre frequenterà il secondo anno del Liceo Artistico Sello di Udine e non è particolarmente turbata dal dover conciliare sport e studio: “Sono abituata a ben organizzarmi e il sacrificio non mi è mai pesato perché pratico uno sport che adoro. Sono una ragazza molto introversa e faccio fatica ad esprimermi. Il mio allenatore Vecchiato mi ha dato molta fiducia e voglia di lottare. E’ severo al punto giusto”. Cosa si aspetta Isabella dagli Europei? : “Spero di raggiungere un buon livello di gara e di migliorare sempre più. La lontananza da casa non mi spaventa perché con gli scout abbiamo già fatto molte uscite”. La giovane ama rilassarsi disegnando, confermando così di aver scelto bene l’indirizzo dei suoi studi superiori: "Con la matita entro nel mio mondo, fa parte del mio essere calma e tranquilla. Ma quando serve estraggo tutta la grinta. Nel mio domani mi vedo sempre impegnata sulle piste in calzoncini corti anche se so che la vita riserva pure altre strade. Vorrei diventare una grafica pubblicitaria e realizzarmi così”.
LA SCHEDA È allieva di Mario Vecchiato, Isabella Martinis, martellista emergente dell'Atletica Malignani Libertas Udine. Nell'ottobre dello scorso anno si è laureata campionessa italiana a Borgo Valsugana con 53,15 metri. Vanta comunque un personale di 57 metri che le ha permesso la convocazione ai campionati Europei.
TremilaSport+ | 29 07 2015 | 33
O.N.I. IL PRESIDENTE MARIANO MALFITANA. L’Unione Sportiva ha 64 anni ed è nata per volontà di quattro amici nel ricordo si Mario Tosi, scomparso a soli 16 anni. Dal calcio ha spostato i suoi interessi nell’atletica.
ALLA CONQUISTA DEL SANTUARIO Domenica 9 agosto torna una delle staffette più celebri in Friuli. In gara quasi 300 atleti
Premiazione gara mt. 50 piani cat. esordienti, 31° Meeting Giovanile 2015 effettuata dal presidente Mariano Malitana. Vincitrice Anastasia Tosolini - US Mario Tosi Tarvisio
È
una corse più importanti del Friuli ed è giunta alla 22^ edizione. Torna l’intramontabile Staffetta Alpina del Monte Lussari. Quasi 300 gli atleti in gara che si sfideranno in tre frazioni per un totale di 21 chilometri. Il primo tratto prevede la partenza da via Stazione di Camporosso alle ore 9.30. Da coprire una distanza di km 5,750 fino al Santuario del Monte Lussari con un dislivello di 970 metri. Poi la seconda frazione tutta in discesa Santuario fino a Prati Oitzingher per 7,350 km su un percorso di strada sterrata. Infine l’arrivo nuovamente nell’abitato di Camporosso , per altri 7,350 chilometri. Ad organizzare la manifestazione l’Unione Sportiva Mario Tosi di Tarvisio. In contemporanea si svolgerà an-
che la 6^ Individuale BergLauf Lussari di Corsa in Montagna. L’Unione Sportiva ha 64 anni di storia alle spalle ed è nata per volere di quattro amici in ricordo di Mario Tosi, scomparso a soli 16 anni. Dal calcio, nel corso degli anni, gli interessi si sono spostati all’atletica leggera. Vanta 200 soci e una schiera nutrita di volontari che rendono possibile lo svolgersi delle varie manifestazioni. Un fiore all’occhiello è il settore giovanile con 55 ragazzi seguiti da un pool di quattro tecnici. Il Presidente è Mariano Malfitana. Tra gli eventi da ricordare il meeting di atletica che quest’anno si è svolto dal 24 al 26 maggio con quasi 350 atleti provenienti da tutto il Triveneto, ma anche da Croazia, Slovenia e Austria. “Il nostro primo scopo come cita l’articolo 6 del nostro statuto – dice il Presidente Malfitana – è quello di fare attività sociale e di promozione a favore dei giovani”. Il 28 giugno si è svolta invece la gara BergLauf – Tarvisio con partenza dal capoluogo della Valcanale e arrivo sul Monte Lussari lungo un percorso scenografico. Una corsa questa nata per volontà del Consolato Italiano e del Comune di Tarvisio. E ora arriva la gara regina. Si stima la presenza di quasi 300 atleti tra cui
ha dato già la sua disponibilità Tadei Piuk, uno dei più forti in campo internazionale. La stagione si chiuderà il 5 Ottobre con i festeggiamenti a Maurizio Siega, dopo 40 anni ancora detentore del record regionale di salto in lungo con 7 metri e 88 centimetri. Sarà una serata speciale con una parata di stelle dell’atletica friulana. Tra i progetti futuri l’organizzazione di una SkyRace “quasi una necessità – spiega Malfitana – visto che sono le gare più ambite dagli atleti”. Davide Vicedomini
Filiale di Camporosso - Tarvisio - Via Alpi Giulie, 69 Tel. 0428.2374
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Per informazioni: Unione Sportiva Mario Tosi Via degli Alpini, 15 - TARVISIO UD Tel. e Fax : 0428 - 645000 - Cellulare: 347 - 3486801 www.ustositarvisio.it - E-Mail: info@ ustositarvisio.it
PROGRAMMA Ore 8.30 Ritrovo giurie e concorrenti presso Oratorio Parrocchiale di Camporosso (distribuzione pettorali, e cauzione pettorali Ore 9.30 Partenza 22a Staffetta Alpina del Monte Lussari e 6a Berglauf individuale. Ore 12.30 Pastasciutta Ore 13.30 Lotteria - Bicicletta MTB “Bandiziol” Ore 14.00 Premiazioni in zona partenza/ arrivo.
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22 a Staffetta alpina 6a Individuale - Berglauf
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COMUNE DI TARVISIO
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14° Memorial “Carlo Emanuele Melzi” Camporosso di Tarvisio - Domenica 9 Agosto 2015 VETERANI DELLO SPORT
CALCIOUDINESE
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ALTRI SPORT
notizie brevi SCI
IN CANOTTO
SULLE RAPIDE
Prende sempre più piede l'emozionante passione per il rafting
I
l termine “Rafting”, gerundio del verbo inglese “to raft”, ossia “navigare su una zattera”, è oggi nell’immaginario collettivo associato a coloro che si cimentano rischiando l’osso del collo, sia per diletto che per agonismo, nella discesa a bordo di un canotto delle rapide tumultuose dei torrenti o dei fiumi delle zone alpine. In realtà, contrariamente alle apparenze, la discesa e il superamento di impervi corsi d’acqua non rappresentano uno sport particolarmente pericoloso, naturalmente se si è a conoscenza delle elementari tecniche per affrontare i relativi ostacoli e difficoltà, come in genere per ogni pratica sportiva. L’idea di “scivolare” lungo torrenti, fiumi e rapide con imbarcazioni pneumatiche (un tempo otri di pelle gonfiate con aria, oggi gommoni con chiglie pneumatiche realizzati con materiali resistenti agli urti) infatti affonda le sue radici, non per finalità sportive ma per necessità, all’epoca degli antichi Babilonesi, mentre si è ritagliata un posto tra le discipline sportive originariamente negli Stati Uniti nel secondo dopoguerra, per approdare infine in Europa solamente intorno al 1980, traendo origine dall’antica tradizione dei nativi americani che sfidavano i corsi d’acqua poco ospitali a bordo di canoe di legno ricoperte di pelle. In Italia il Rafting è una pratica sportiva nata ufficialmente nel dicembre 1987 con la disputa del primo campionato nazionale nel 1988, dove parteciparono 15 imbarcazioni; oggi l’attività agonistica è regolata nel nostro paese dalla Federazione italiana rafting (F.I.RAFT) associata alla Federazione italiana canoa kayak e prevede tre specialità: fondo, velocità (discesa libera cronometrata) e sla-
lom (discesa con superamento di porte fisse disposte lungo il percorso) con ben 42 società sportive affiliate e 1.411 tesserati tra atleti, tecnici e operatori, la regolare disputa dei vari campionati nazionali e la partecipazione alle competizioni continentali ed internazionali. I prossimi campionati mondiali si terranno in Indonesia dal 30 novembre all’8 dicembre sul Citarik River, Sukabumi, West Java, e vedranno la partecipazione anche degli atleti con i colori azzurri, sia in campo femminile che maschile. Nella nostra regione il contatto con questa disciplina può avvenire tramite gli istruttori del gruppo Alpin Action FVG che operano sui corsi d’acqua Fella e Resia (www. canoarafitingfvg.com), anche se è la valle dell’Isonzo nel tratto tra Bovec e Kobarid a spopolare tra gli appassionati del rafting regionale ed europeo per le spettacolari caratteristiche idrogeologiche della zona, nonché per l’ottima organizzazione che i vicini sloveni sono stati capaci di realizzare: con 40 Euro anche per un principiante assoluto privo di materiali è infatti possibile vivere un’esperienza indimenticabile in assoluta sicurezza a bordo dei gommoni sulle acque color smeraldo dell’Isonzo. Infatti, contrariamente alle apparenze, il rafter ha bisogno di poche cognizioni di base: è sufficiente saper nuotare ed importantissimo affidarsi all’esperienza delle guide che conoscono percorsi e segreti delle correnti, oltre ad avere una forte spinta verso un’emozione che ha decisamente dell’avventuroso. Per quanto riguarda l’attrezzatura, ossia muta in neoprene, calzari, casco e giubbotto di salvataggio, è quasi sempre possibile noleggiarla in loco. Si può fare, no problem. Giuseppe Passoni
MATIZ, UN ADDIO FESTOSO Non sono mancati Manuela e Giorgio Di Centa alla festa d'addio all'attività agonistica del campione di freestyle di Timau, Giacomo Matiz, organizzata tra sabato e domenica, con orari non stop, in un locale di Paluzza. Asso di simpatia oltrechè di evoluzioni sugli sci (ha partecipato lo scorso novembre anche alla serata di Tremilasport, con tanto di ballo d'ispirazione burlesque), Matiz si dedicherà ora all'attività di maestro di sci e di tecnico della nazionale elvetica. La sua partecipazione alle Olimpiadi invernali dello scorso anno a Sochi è stata dunque il canto del cigno del trentenne atleta dal ricco palmarès fatto di 13 anni di attività, 10 partecipazioni alla Coppa del Mondo, 6 campionati mondiali e 27 gare di Coppa Europa. "Soprattutto ho realizzato il sogno di partecipare a un'Olimpiade", confessa Giacomo, che a Sochi ha fatto parte appunto del "settebello regionale" in maglia azzurra. La sua esperienza sarà ora molto utile alla Fisi Fvg, di cui Matiz fa parte, in primis nel crescere le nuove leve della specialità, che tra le sue mani potranno sviluppare al meglio il loro talento.
TremilaSport+ | 29 07 2015 | 37
SPECIALE LIBERTAS
Marika Sato, ingegnere dai colpi proibiti ■ I recenti campionati europei di kata (le “forme” dello judo) hanno consegnato due argenti a Marika Sato, 46enne originaria di Praturlone, che dal 1997 pratica questa disciplina orientale, riempiendo le teche di casa con trofei e medaglie. Coniugata con Alfredo Sacilotto (con il quale condivide questa passione) Marika è madre di due bambini, Francesco e Gianluca di 12 e 8 anni. Il primo preferisce praticare il basket, mentre Gianluca gioca a judo nella palestra di mamma, a Zoppola. La signora Sato è ingegnere (dipendente della Regione Friuli Venezia Giulia) con le mansioni più disparate, che spaziano dalla progettazione alla mera burocrazia. Nello sport è tesserata con il Judo Libertas Kuroki Tarcento, ma ha una palestra “succursale” a Zoppola, che gestisce col marito, e che conta una trentina di giovanissimi iscritti. D: Marika Sato, è solo un caso o le sue generalità sono propriamente “made in Japan”? “Il mio cognome deriva da un errore di trascrizione di qualche generazione fa. Basti pensare che nella famiglia di mio padre erano in 15 fratelli, dei quali alcuni registrati all’anagrafe come Satto. Però fa sempre un certo effetto incontrare sui tatami Maestri giapponesi con lo stesso mio cognome”. D: Come nasce la passione per le arti marziali? “Ho iniziato a praticare judo a 6 anni, istigata dall’allora maestro dell’Azzanese, Luciano Lucchini, che venne a scuola e si mise a fare acrobazie senza usare tappeti. E per una bambina vivace fu una folgorazione. A quei tempi, poi, in tv impazzava il catch, l’odierno wrestling, e la mia atleta preferita era la giapponese Jacky Sato, guarda caso mia omonima. Il
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IN BREVE BEACH RUGBY
FONTANAFREDDA WASP QUINTO Nella bellunese Farra d’Alpago (precisamente sulla spiaggia dell’incantevole lago di Santa Croce) si è tenuto l’ultimo impegno stagionale della Sfs Intec Fontanafredda Wasps, impegnata nel torneo di beach rugby 5s, concluso con un buon quinto posto. La competizione, valida per il campionato di Lega, ha visto primeggiare la quotata Padova Beach, impostasi nella finale (e sul fil di lana) sul team Strani Tipi. La trasferta della squadra pordenonese è iniziata con alcune difficoltà dell’ultimo minuto legate al numero di giocatori disponibili: solo sette giocatori sui dodici ammessi. Una circostanza che ha comunque reso merito ai presenti, all’esordio nel gioco sulla sabbia, ma con la soddisfazione dei successi di giornata raggiunti contro formazioni complete.
primo approccio al kata risale invece al 1997, durante l’esame per l’acquisizione del grado di cintura nera. Riuscivo a eseguire gli esercizi del kata con estrema naturalezza. Li ho così approfonditi, fino ad ottenere nel 2006 il titolo di vice campionessa italiana, il primo di una lunga serie di 8 argenti. Parlo al singolare, ma occorre specificare che i kata si eseguono in coppia e il mio partner, sportivo e nella vita, è stato fin dall’inizio Alfredo “Fredi” Sacilotto, che da quest’anno ha però deciso di prendersi una pausa sabbatica. Da gennaio il mio nuovo “uke” (il compagno che subisce le mosse del kata, NdA) è Fabio Polo. Essendo il Kodokan Goshin Jutsu un kata di autodifesa costituito da attacchi con pugnale, bastone, pistola e a mani nude, mi rendo conto che per Fabio
non sia né semplice né naturale attaccarmi con la decisione che userebbe con un suo pari sesso. Tuttavia il costante allenamento e l’adrenalina delle competizioni ci hanno portato ai vertici internazionali. Per settembre saremo più che all’altezza per ben rappresentare l’Italia ai campionati mondiali in programma ad Amsterdam”. D: Sogni nel cassetto? “Ne coltivo tre. In primis, troppi argenti tricolori cominciano a pesare, quindi adesso voglio l’oro. Il secondo è una partecipazione alle Olimpiadi, confidando che il kata venga introdotto tra le discipline dei Cinque Cerchi. Infine, diventare Maestro di judo, soprattutto come persona, riuscire cioè a lasciare un piccolo segno nel cuore dei judoka con i quali avrò l’onore di confrontarmi”.
Il beach rugby 5s è una variante assai rapida, e per mantenere ritmi elevati i cambi volanti diventano uno degli aspetti più importanti. Sono quindi dovuti e meritati i complimenti tributati dalla dirigenza ai players impegnatisi nei tornei sin qui disputati. La “ciurma” è guidata da capitan Ilario Tommasini, che si avvale di Hernan Gerardo Scaviolo, Devis Bressan, Roberto Sordini, Paolo Chesani, Fabrizio Tomada, Antonino Davoli, Maurizio Tacerbi, Matias Scaviolo e Dylan Ryan Mejia. Dell’odierna stagione d’esordio sulla sabbia desta piacere anche la sorpresa del piazzamento nel ranking della European Beach Rugby Association (quinti) in compagnia di squadre più blasonate.
UDINE | TRIESTE | PAD
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SPECIALE LIBERTAS
LA SC BUJESE FA SUO IL PRIMO TROFEO LIBERTAS CANOA
Inaugurata la nuova scuola nazionale Libertas di canoa ■ Alla presenza di autorità civili e sportive, sulla sponda purliliese del lago della Burida (sede del parco pubblico comunale) è stata inaugurata la Scuola nazionale Libertas di canoa, grazie alla collocazione di un prefabbricato in legno adibito a spogliatoio e deposito imbarcazioni. Si tratta di una ubicazione temporanea, in quanto l’amministrazione comunale di Porcia si sta adoperando per acquisire l’area privata adiacente. “I nostri futuri passi consisteranno nell’acquisizione del cantiere abbandonato dell’Associazione Remiera di Pordenone (il cui progetto è andato abortito a causa della mancanza di fondi, ndr) onde traslocarvi la casetta Libertas in maniera definitiva” annuncia Giuseppe Gaiarin, sindaco di Porcia. La Scuola di canoa (intitolata alla memoria della cordenonese Barbara Nadalin, olimpionica di Atlanta 1996, prematuramente scomparsa) è di carattere nazionale. “In questa sede verranno infatti formati gli istruttori Libertas che potranno così insegnare la specialità in tutto il territorio italiano” spiega Mauro Baron, ct della Nazionale e direttore della neonata Scuola, che per lo svolgimento dell’attività si avvarrà dello staff tecnico del collaudato Gruppo Kayak Canoa di Cordenons, presieduto da Graziella Biasiato. E proprio quest’ultima
rimarca come la Scuola sarà aperta tutto l’anno e per utenti di tutte le fasce d’età, che potranno apprendere le specialità della velocità e della discesa, nonché eseguire la preparazione propedeutica allo slalom su fiume. Artefice della realizzazione della casetta in riva al lago è Ivo Neri, presidente del Centro provinciale Libertas di Pordenone. “Il Gkc di Cordenons è stato fucina di campioni come Barbara Nadalin e Daniele Molmenti, eppure erano decenni che la dirigenza implorava invano le amministrazioni locali l’urgenza di un fabbricato di supporto – ha spiegato Neri durante la cerimonia – ho quindi deciso di attivarmi in prima persona, e dopo soli 8 mesi sono riuscito a convincere Porcia. Il Municipio ci ha concesso l’area, mentre la casetta è stata pagata con i risparmi di tre anni del Centro da me presieduto. L’attività è già iniziata da un mese, e in questo breve lasso di tempo abbiamo già registrato la presenza di 300 giovani, provenienti dai punti verdi dell’hinterland. Ragion per cui, ci attendiamo che nel 2016 si possa traguardare la partecipazione di un migliaio di utenti. Non solo, è prevista la futura organizzazione di manifestazioni agonistiche, e stiamo inoltre lavorando a un paio di progetti inerenti i disabili e la salute delle donne”.
DOVA | MILANO | PRATO
■ La Società Ciclistica Bujese ha vinto il Primo Trofeo Libertas categoria giovanissimi, per atleti dai 7 ai 12 anni di età, che è stato corso a Martignacco con la partecipazione di ben 130 corridori di 14 società del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, il che ha portato il Presidente della Libertas Friuli Venezia Giulia, Bernardino Ceccarelli a “spingere sui pedali” con una delle sue proposte da fuoriclasse. E’ stato nell’occasione lo stesso Presidente, infatti, rilevando che il Trofeo ha avuto nei numeri un successo tale da prefigurare un sviluppo molto più articolato per il settore, a fare appello a tutte le Società Sportive che hanno una sezione ciclistica giovanile affinché collaborino per dare vita a uno specifico circuito di gare a punti, che culmini in una grande manifestazione finale con premiazioni, in modo che si possano dare le giuste soddisfazioni agli atleti e ai sodalizi e la massima visibilità allo sport del pedale. Un sport che – ha sottolineato Ceccarelli – vive i suoi grandi momenti negli appuntamenti internazionali classici, ma attinge le proprie forze nell’enorme bacino delle piccole Società che ben raramente sono conosciute e quasi mai ricordate.
IL 2 AGOSTO TORNA "CANOA PER TUTTI" ■ L’incantevole località montana di Barcis, sede dell’omonimo lago artificiale, ospiterà domenica 2 agosto (dalle ore 10 alle 18) la terza edizione di “Canoa per tutti”, evento ideato da Daniele Molmenti, atleta della Nazionale e oro a Londra 2012, che scende in prima linea per promuovere lo sport della canoa, il tutto sotto l’egida della Ssd Golden Eagle, la società sportiva del campione olimpico pordenonese in forza al team della Forestale.
Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 29 07 2015 | 39
CALCIOUDINESE
TENNIS
A DESTRA, Roberto Bautista Agut. Sotto la soddisfazione dell'austriaco Dominic Thiem, vincitore del Torneo di Umago.
A SINISTRA, la grinta del francese Gael Monfils. Qui sopra Fabio Fognini in una fase del match che l'ha opposto a Sousa.
A UMAGO IL TRIONFO DI THIEM
Al Konzum Croatia Open l'austriaco sale sul primo podio battendo in finale Sousa
I
l “brand image” visivo del Konzum Croatia Open di Umago, torneo World Tour 250, alla 26esima edizione, si focalizza su tre tennisti di valore e in grado di calamitare folle di ammiratori e di fedeli supporter. Il primo è Gael Monfils, funambolico atleta dall’ineguagliabile tennis champagne e primo della compagnia come numero 17 Atp. A seguire, il ragazzo d’oro di Zagabria, volano fondamentale del caloroso e numeroso tifo nazionale, il talentuoso Borna Coric. Ed infine Fabio Fognini, garanzia non acclarata di successo, ma pura gioia degli occhi per le deliziose invenzioni che spingono a Umago masse di fans dal vicino confine italiano. Nulla da eccepire sulla composizione del terzetto: le leve agonistiche e quelle attrattive sono perfettamente centrate, ma non sempre le previsioni dei bravi organizzatori viaggiano in sintonia con gli esiti delle sfide. Il turno dei quarti diventa la scure per il giovane Coric, affettato dal gioco essenziale e a tratti impenetrabile di le edizioni Roberto Bautista Agut, spagnolo del torneo che rimanda l’idolo di casa ad una croato più sensata maturazione tattica e soprattutto ad un consolidamento fisico. La stessa giornata segna anche lo sconforto del pubblico di fede tricolore quando Fognini, (eccezionalmente presente coach José Perlas che di solito va in vacanza in estate), dopo essere tardivamente entrato in partita e riscaldato i cuori italiani con colpi d’antologia e ricami piumati sotto rete, cede per un soffio nel tie-break del terzo tempo all’ispirato Joao Sousa, portoghese inflessibile nell’oscurare anche il vacillante esordio di Andreas Seppi. Dei tre uomini immagine è solo il francese a balzare in semifinale, ma il pass strappato con forza al coriaceo tedesco Phillip Khlschreiber paga dazio eleva-
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to in termini di sudore e stress, dentro un duello altalenante costa molto in termini di fatica a stress. Ad aspettare la testa di serie numero 1 c’è l’austriaco Dominic Thiem, giocatore che con il francese condivide alcune prestigiose similitudini da junior in due lustri diversi: inarrivabile primo del mondo il parigino, secondo nel ranking il 21enne della Bassa Austria. Parte a razzo Monfils con numeri d’alta scuola, lampi accecanti che devastano la difesa del rivale e complicano ogni reazione. La buriana si placa nel secondo set con il sofferto break di Thiem, conquistato al quarto game. E’ lo spartiacque della sfida. Crescono le accelerazioni penetranti con il potente dritto in diagonale e le giocate incensate dalle imprendibili schegge del rovescio ad una mano. Cede progressivamente in sicurezza e reattività Monfils, fino a fare semplice presenza nel parziale decisivo. Nell’altra semifinale va in onda il duello iberico tra due avversari piuttosto omologhi: attenti e dinamici da fondo campo con artiglieria in azione, variazioni improvvise e gambe in continuo movimento. Ha la meglio il coriaceo Sousa, paziente nel tessere per tre set la sua ordinata tela, ribattendo colpo su colpo e rincorrendo senza sosta i drop shot di un Bautista Agut sempre più incerto. La “Conchiglia” del Centrum Stadium è gremita per un epilogo imprevisto che desta molta curiosità. L’incertezza del match (due gli accesi duelli nei precedenti testa a testa vinti da Dominic) aleggia durante i primi sette giochi. Il tempo per segnare il primo break a favore di Thiem, vantaggio che gli spiana il 6-4 e dà via libera alla sua perentoria cavalcata. Una passerella veloce, elegante, ricca di bei gesti atletici e d’iniziative aggressive, espressione di un giocatore in crescita esponenziale. Supremazia che sousa, spremuto dalla fatica e con la mente un po’ annebbiata, non riesce a contenere, dannandosi l’anima per racimolare il game della bandiera. Thiem
dimostra la validità dell’Accademia viennese di Gunter Bresnik, dove il padre Wolfgang lo ha inserito dieci anni fa, affidandolo alle cure dell’ex capitano di Davis che annovera insegnamenti a Boris Beker, Henri Lacont e a Ernests Gulbis. Il giovane per la prima volta ad Umago da Pro impressiona positivamente per serietà e modestia, si schernisce davanti al confronto stilistico con l’arioso rovescio di Wawrinka e vagheggia la tenacia caratteriale di Thomas Muster, primo austriaco a catturare l’Open croato. Qualità ragguardevoli che ha potuto ricontrollare direttamente dalla tribuna anche Novak Djiokovic (già suo avversario a Shanghai), intento a veleggiare con la famiglia sulle coste croate. L’osannato campione ricorda con nostalgia la sua apparizione da19enne nel torneo umaghese, prova angustiata dal ritiro sul 6 pari del primo set, proprio di fronte allo svizzero Wawrinka e lascia intendere che prima di chiudere il suo capitolo agonistico vorrebbe ancora concorrere all’Open di Umago. Alle spettacolari premiazioni, tra lo spiegamento di una moltitudine di slanciate assistenti, si fa avanti Kolinda Grabar-Kitarovic, presidente della Croazia, a lei spetta la consegna dell’imponente trofeo a Thiem. E’ il momento dei fuochi d’artificio preceduti da un momento suggestivo di buio totale, ma la festa nell’esteso complesso di Stella Maris sposa le prime luci dell’alba. Alcune osservazioni a margine della manifestazione. Ottima la disponibilità e la gentilezza di tutti gli addetti a partire dagli autisti del service transport, un po’ rudi anche se necessari i gesti degli uomini della Security, di livello elevato l’organizzazione e buona l’ospitalità, con l’unico appunto che investe i posti nello stadio riservati ai giornalisti (scentrati e lontani), ovviamente per chi vuole seguire i match dal vivo e non dall’asfissiante postazione in sala stampa. Fausto Serafini
TremilaSport+ | 29 07 2015 | 41
CALCIOUDINESE Alla scoperta di una disciplina che vanta 2200 iscritti nella nostra Regione
IL TURISMO VA IN BUCA Il golf sposta ogni anno milioni di appassionati in tutto il mondo. In Friuli Venezia Giulia ci sono 7 campi da 18 buche
I
nnanzitutto sono da sfatare due miti: il golf non è uno sport per ricchi e non è una disciplina per soli anziani. Cominciamo dal primo punto: se abbiamo in mente di iscriverci ai circoli di Roma e Milano allora il golf può arrivare a costare più di 3000 euro all’anno. Qui invece per diventare inizialmente socio per sei mesi si spende circa 450 euro che poi diventano 1300 al rinnovo con la possibilità di stare sul green tutti i giorni fino alla chiusura. Cifre insomma non certo abbordabili per tutti, ma nemmeno irraggiungibili. Qualcuno potrebbe anche obiettare: “Ma l’attrezzatura dove la mettiamo? Chi la compra? Anche in questo caso si va dai 200 euro per i ferri
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e i legni non professionali ai 3500 euro per chi vuole fare le cose sul serio. E poi ci sono i giovani per i quali ci sono delle quote vantaggiose. Insomma praticare questa disciplina almeno, una volta nella vita, non costa molto. O almeno non costa come nell’immaginario comune. Secondo punto, dicevamo: il golf non è una disciplina per soli anziani. Una partita dura in media 5 o 6 ore! Insomma tutto fuorché una passeggiata. Detto questo, veniamo ai numeri. Anche qui la crisi ha voluto lasciare il segno. La crescita degli appassionati che viaggiava in una forbice dal 6 all’8% negli ultimi anni si è arrestata. In Friuli
EX TENNISTA ALLA GUIDA Sembrerà un paradosso ma alla guida delle federazione di golf c'è un tennista che ha praticato questo sport per 20 anni. "Ma poi è arrivato il golf ed è diventata come una malattia" spiega Dario Scotto al suo terzo mandato come Presidente
Venezia Giulia ci sono 2200 iscritti per 7 campi da golf a 18 buche, più un campo di pratica a Udine e uno per principianti a Chiasiellis. “Se ci fermassimo solo a questi dati – spiega il Presidente della Federazione del golf del Friuli Venezia Giulia, Dario Scotto - verrebbe da dire che ci sono più campi da golf che tesserati. Ma il business del golf anche in questa Regione non si ferma qua”. Il golf infatti va di pari passo con il turismo. Anzi golf è sinonimo di turismo. Ogni anno questo sport sposta 64 milioni di turisti. E la Regione ha capito la sua importanza tanto che sarà presente all’Igmt a Cernobbio a fine ottobre per promuovere i pacchetti turistici in abbinata ai campi da golf. Campi tutti posizio-
GOLFSPECIALE DISCIPLINA IN ASCESA Sono sempre più gli appassionati di golf in Friuli Venezia Giulia. Vita all'aria aperta a contatto con la natura, il punto di forza di questa discplina.
International Golf Travel Market IL GOLF E' ANCHE BUSINESS
nati nel raggio di poco più di 100 chilometri: bastano brevi spostamenti per giocare prima nell'aria tersa delle Alpi, poi affacciati su infinite distese di colline o raggiunti dall'eco delle onde del mare Adriatico. Un percorso potrebbe partire dalle Alpi Giulie che incorniciano gli ampi fairway e green del Tarvisio Golf & Country Club, per arrivare al Trieste Golf Club situato sull'altopiano carsico, al confine con la Slovenia. Se invece si preferiscono i dolci paesaggi collinari, si può optare per il Golf & Country Club Castello di Spessa, presso il Castello di Spessa - che ospita club house e ristorante - nel cuore del Collio, terra di vini e sapori popolari. L'Udine Golf Club, invece, è un cam-
po tecnico contraddistinto da leggeri saliscendi. Qui, la club house è abbellita da due grandi terrazze e un rinomato ristorante immersi negli incantevoli scenari del Friuli Collinare. Al mare si trova il Grado Golf Club, situato nella splendida cornice della laguna gradese, con numerosi ostacoli d'acqua e la bellissima Tenuta Primero, dove si può pernottare a pochi chilometri dalle spiagge. Il Golf Club Lignano, invece inserito nella fresca pineta tra la foce del Tagliamento e la laguna di Marano, è caratterizzato da laghetti e grandi bunker. La club house ospita centro benessere e albergo. Infine a due passi da Pordenone si trova il Golf Club Castel d'Aviano, ai piedi dei monti di Piancavallo, che offrono la meravigliosa vista delle cime innevate come cornice. Insomma ce n’è per tutti gusti. Il turismo è vitale per il golf. Campi come quelli appena descritti costano come manutenzione circa 400- 500 mila euro. Sarebbe quindi impossibile mantenerli con i soli tesserati. Ecco quindi che gli austriaci e i tedeschi che affollano i green friulani rappresentano una manna dal cielo. Del business derivante dal golf se ne sono accorti magnati e grandi industriali. Su Tarvisio ha messo gli occhi una società austriaca che ora vuole costruire un albergo. E sul gioiello di Fagagna ha investiti l'industriale di Lima, Lualdi. E ora a Latisana si parla addirittura di un campo a 27 buche. Sarebbe il green più grande della Regione. - Ma un nuovo impianto vicino a quello di Lignano non rischia di creare conflitti e sembrare un'esagerazione in una Regione piccola come la nostra? "Tutt'altro. Se vogliamo diventare un polo attrattivo allora abbiamo bisogno di diversificare l'offerta. D'altronde nel Sud della Spagna su 450 kilometri di costa hanno costruito 200 kilometri di campi da golf e ora questo sport sta spopolando a quelle latitudini" - Quali sono i progetti futuri per questo sport? "Cerchiamo di diffonderlo soprattutto tra i giovani dove comunque viene praticato molto più che rispetto al passato, anche visti i numerosi vantaggi di costi. Forse quello che ci manca è la fascia d'età tra i 30 e i 45 anni"
IGTM (International Golf Travel Market), l’evento numero uno al mondo per l’industria del turismo golfistico, si è tenuto per la prima volta in Italia. A ricevere gli ospiti lo scoso anno è stata Villa Erba (nella foto), a Cernobbio (Como). Il centro espositivo affacciato sul lago di Como, ha ospitato circa 1200 operatori selezionati provenienti da 60 Paesi: 700 supplier (tra golf resort, hotel, circoli, enti turistici, operatori di incoming) hanno incontrato 350 buyer (dai tour operator specializzati alle agenzie online) e circa 100 rappresentanti dei media internazionali. Tutti insieme, questi operatori rappresentano l’80 per cento del mercato mondiale del turismo golfistico, che ha un valore di 12 miliardi e mezzo di euro l’anno e che è in continua crescita. Per loro, tre giorni di appuntamenti mirati e pianificati allo scopo di costruire business e sviluppare il settore. Ma anche l’opportunità di giocare sui campi del lago di Como e di altre regioni che vorranno invitarli, per scoprire che anche l’Italia è una grande «destinazione golf» e merita il viaggio. Titolare e organizzatore di “International Golf Travel Market” è Reed Travel Exhibitions, leader nel settore del turismo con un portfolio di eventi che, oltre al golf, coprono ogni declinazione del viaggio: business, meeting, incentive, ma anche leisure e luxury, sci e spa. In tutto 19 fiere dedicate, in ogni parte del mondo. Tra queste, Arabian Travel Market (Dubai), EIBTM (Barcellona), IFTM Top Resa (Parigi), International Luxury Travel Market (Cannes), World Travel Market (Londra). Presente anche il Friuli Venezia Giulia con i propri pacchetti turistici pronti a promuovere la regione e le sue bellezze in abbinata ai 7 campi da golf presenti sul territorio.
A LATISANA si sta progettando un gioiello da 27 buche
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TREMILAITINERARI
SLOW TREKKING
LA MARCIA DELLE RONDINI Un percorso all'insegna dei verdi paesaggi e dei pi첫 classici sapori delle Valli del Natisone
ITINERARITREMILA a cura di ROMANO PALuDGNACH
ATTRAVERSO I BORGHI DI RUALIS E GAGLIANO
L
a dolcezza e il sapore tipico friulano avvolgono il visitatore su percorsi sinuosi in mezzo al verde di un’edera che contrasta le pietre dei muretti faccia a vista. Un sali e scendi su ponticelli dove prevale il mormorio dell’acqua immerso nel silenzio. Questo itinerario nel comune di Cividale del Friuli, che abbiamo voluto denominare la Marcia delle Rondini in onore della manifestazione podistica organizzata dal Gruppo Podisti Longobardo, si sviluppa su tre percorsi, di differenti lunghezze, per venire incontro sia agli escursionisti occasionali che a quelli più esperti. Sono comunque tutti accomunati dalla facilità di percorrenza, sia per i runners a caccia di nuovi percorsi di allenamento, sia per gli amanti dell’Art Trail, un mix di sport, turismo e cultura. Un percorso
si prosegue seguendo la stradina verso destra, passando per un minuscolo borgo dove troviamo una chiesetta che merita una visita per la presenza in loco di antiche tombe romane e preromane. Proseguendo su via Darnazzacco, sinuosa e stretta fino a lambire il fruttetto di mele, svoltiamo poi a sinistra per la strada dei Boschi. Ci troviamo in zona Fornalis, ma subito scolliniamo lievemente per portarci verso Borgo Rualis, con vista sulla sinistra di Gagliano. Attraversiamo Borgo Rualis ed entriamo nel centro storico di Cividale del Friuli passando per il Ponte del Diavolo. Una volta superato, si svolta a sinistra per le prima stradina in ciottolato e poi ancora a sinistra per
130 anni di storia locale
scendere al Mulino, da dove poi si risale sempre tenendo la sinistra e ripassando sul Natisone. Svoltando a destra si arriva a Borgo San Mauro e da lì si prosegue per Gagliano, chiudendo così l’anello. Chi preferisse il percorso più corto, dopo Borgo San Mauro svolti a sinistra verso Borgo Rualis e ancora a sinistra per tornare nel centro storico di Cividale seguendone le mura antiche. Lungo il percorso ci sono numerose occasioni per fermarsi per uno spuntino o un bicchiere di vino, ma il luogo ideale, grazie al meraviglioso panorama e alla raffinatezza della cucina, è “Il Giardino 1886” che sorge nella piazza principale di Gagliano.
Qui è di casa la qualità dei prodotti, tutti ottimamente presentati. A scelta anche su un Tagliere Degustazione sono proposti diversi tipi di pizza, preparati sapientemente e abbinati dallo Chef Graziano a ingredienti certificati IGP e DOP, quindi di alta qualità: una vera e propria Pizza Gourmet. Qui si scrive, si cucina, si impasta, s’informa e si serve la classica pizza tonda con topping di alta qualità. Qui si scoprono aromi e sapori straordinari con una particolare attenzione alla stagionalità degli ingredienti. Ma non solo pizza, Il Giardino 1886, è anche un ristorantino che, grazie alla gentilezza dello staff mette sempre a proprio agio. Qui si verrà piacevolmente sorpresi dai sapori autentici dei piatti suggeriti, con cura, attenzione e passione per la buona tavola.
Itinerari in zona
completo di Urban Trekking che consente di osservare i monumenti e le bellezze che quest’area è in grado di offrire. Percorsi caratteristici, affascinanti colorati di storia, di fiori, di profumi, di pianura, di colline, di frutteti, di vigne, di oliveti, distese di mais verde intenso, che sfiorano agriturismi immersi nel verde, aziende vinicole e di birra artigianale, pizzerie e ristoranti d’alta qualità, lungo stradine strette, frequentate per lo più dai trattori dei contadini. In questo numero abbiamo deciso di illustrare il percorso intermedio (circa 12 km) e quello corto (circa 5 km). Ricordiamo, per onor di cronaca, che il vero e proprio percorso Marcia delle Rondini è lungo circa 23 km e prevede la salita fino a Castelmonte. Si parte dalla Piazza di Gagliano presso Il Giardino 1886, che si trova in periferia a sud del Comune di Cividale del Friuli, su Viale Trieste, strada che poi porta a Spessa. Quindi imboccando via Doria e successivamente la stradina del Sponseot, si seguono le rondini color bianco tracciate sull’asfalto. Poi
slowitinerarytrekking.blogspot.it/
1) LA CASCATA DEL KOT A SAN LEONARDO (UD) 2) IL CASTAGNO MONUMENTALE A PEGLIANO DI PULFERO (UD) 3) LA CHIESETTA DI SAN CANZIANO A MEZZANA DI SAN PIETRO AL NATISONE (UD) 4) SLOW ITINERARY TREK: CHIESA DI SANT’ ANTONIO A CLENIA DI SAN PIETRO AL NATISONE (UD) 5) CHIESA DI SAN BARTOLOMEO A VERNASSO DI SAN PIETRO AL NATISONE (UD) 6) URBAN TRAIL DAL CENTRO STORICO DI CIVIDALE DEL FRIULI ALLE FORRE MOZZAFIATO DEL NATISONE 7) ANELLO DI GUSPERGO A SANGUARZO DI CIVIDALE DEL FRIULI (UD) 8) PERCORSO ORSARIA A CASALI SELVA VERSO BUTTRIO 9) ITINERARIO DA CIVIDALE ALLA CASCATA DI CLODIG ED AL KOLOVRAT
Un locale storico, come si evince dallo stesso nome che ne evidenzia la data di apertura, il 1886. Oltre un secolo di ottima cucina nell’antico borgo rurale di Gagliano, alle porte della città longobarda di Cividale del Friuli. Un locale che continua ad essere punto di riferimento della buona cucina, amato dai cividalese, così come dai viaggiatori e dai pellegrini che passano in zona seguendo i percorsi naturalistici del Progetto BiMoBis e dell’Alpe Adria Trail.
Come raggiungere in auto il punto di appoggio:
Da Stazione di Cividale del Friuli si oltrepassa il Ponte sul Natisone in direzione Borgo Rualis, e a seguire transitando per Viale Trieste ci si ritrova nella frazione di Gagliano.
PUNTO DI APPOGGIO
RISTORANTINO PIZZERIA IL GIARDINO 1886 Via Andrea Doria 1 - Gagliano Cividale del Friuli (UD) Tel. 0432 731140 - 333 7772592 www.ilgiardino1886.it www.facebook.com/IlGiardino1886
it-it.facebook.com/romano.paludgnach
twitter.com/paluroma
APERTO dalle 11.30 alle 14.30 e dalle 18.30 alle 23.00 CHIUSO lunedì per turno di riposo
www.youtube.com/user/paluroma
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TREMILAITINERARI MTB
www.natisoneinbici.it
AUSTRIA
CIVIDALE UDINE PORDENONE
SLOVENIA
GORIZIA
TRIESTE
Info utili L’itinerario, da percorrere preferibilmente in mountain bike, è lungo 25,4 km di cui circa 7,5 su sterrati e il resto su asfalto; il dislivello totale in salita è di 180 metri per cui non è impegnativo e un ciclista con un allenamento medio lo può percorrere in meno di 2 ore. Non ci sono difficoltà di rilievo per cui può essere percorso da tutti. Moltissime sono le possibilità di ristoro in quanto lungo il giro si incontrano parecchi agriturismo, bar, trattorie e chioschi proprio sulla strada. Analogamente non mancano le fontane dove poter riempire la borraccia.
La ciclovia BiMoBIS
a cura di STEFANO OSSO
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uesto è un itinerario inedito, facile e divertente che da Cividale raggiunge il Bosco Romagno passando per i colli di Prepotto, zona rinomata per i suoi vini. La lunghezza non eccessiva, i dislivelli contenuti e la varietà del percorso lo rendono ideale per un’uscita di mezza giornata, magari con una sosta per un picnic nel Bosco Romagno o in uno dei tanti agriturismi che si trovano lungo la strada. Non mancano certo anche luoghi di interesse per cui, oltre a quello che si può ammirare a Cividale, ci sono Prepotto con la sua chiesa, il Bosco Romagno con i percorsi tra le varie essenze arboree, villa Rubini a Spessa, le chiesette di Carraria, sant’Isidoro a Spessa e san Giacomo a Gagliano, i vigneti dei Colli Orientali e molto altro. La partenza è dallo stendardo di piazza del Duomo di Cividale da dove si imbocca il ponte del Diavolo per poi proseguire, risalendo il Natisone lungo lo sterrato della ciclovia BiMoBis, verso il parco urbano della Lesa. Per strade secondarie, attraverso Carraria e Fornalis, si raggiunge la “Bucovizza” (la strada che da Bar-
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bianis va ad Albana) della quale si percorre solo il primo tratto prima di entrare in una valletta che, con un altro sterrato divertente e veloce tra gli alberi, raggiunge bivio Romanutti. Poche decine di metri sulla provinciale e poi si inizia a salire su una strada bianca compatta verso i colli di Prepotto da dove si scende a rotta di collo, su fondo misto tra i vigneti, fino alla “Buse dal Lof“. Da Prepotto, lungo la provinciale per Dolegna, si va a Poianis dove si svolta per Craoretto. Questa volta la salita è su asfalto ma è compensata da una bella discesa tra i boschi fino all’ingresso nord del Bosco Romagno, dove si può fare una sosta godendo del fresco degli alberi. Il rientro verso Cividale avviene quasi tutto lungo la ciclovia BiMoBis, anche se è prevista una variazione in caso di pioggia nei giorni precedenti, in quanto il tratto nei pressi di case Noans è molto fangoso ed incassato tra i campi, per cui è facile rimanere con la bici affondata nel limo. Infine da Gagliano si passa per la rotonda di via Tombe Romane a Rualis e il ponte nuovo prima di tornare al punto di partenza attraversando borgo San Pietro.
BiMoBIS è un progetto di mobilità ciclistica tra Italia e Slovenia, finanziato dall’Unione Europea, che ha coinvolto diversi comuni delle valli del Natisone in Italia, e della valle dell’Isonzo e della Brda in Slovenia. I lavori sono culminati con la “Bike Alpe Adria Conference” a fine marzo 2015, dove è stato presentato il progetto completo e quanto realizzato finora. Purtroppo, per quanto riguarda il percorso italiano, non è stato fatto molto di più se non tabellare alcuni percorsi esistenti e mettere in sicurezza un paio di incroci. In territorio sloveno ci sono invece alcuni tratti di pista ciclabile “vera” come il meraviglioso Plave–Solkan, che corre lungo l’Isonzo seguendo il tracciato della ferrovia Transalpina.
L’idea è però buona, con un giro ad anello che da Cividale passa per Caporetto, Tolmino, Nova Gorica, Dobrovo e Corno di Rosazzo. Ulteriori informazioni si possono trovare su www.bimobis.eu dove c’è anche un link per scaricare l’App appositamente realizzata mentre su www.bike-alpeadria. com ci sono le tracce GPS dell’intero percorso. Noi di natisoneinbici.it abbiamo percorso più volte l’anello completo e prossimamente pubblicheremo sul sito la nostra interpretazione del giro con varianti sui tratti troppo trafficati o inutilmente tortuosi. Il percorso presentato in queste pagine percorre alcuni tratti della BiMoBIS per cui si incontrano i relativi cartelli lungo la strada.
DA CIVIDALE A PREPOTTO
DAL SATELLITE
La cartografia di riferimento è la carta per escursionisti in scala 1:25.000 della Tabacco, foglio 041 “Cividale e Valli del Natisone” mentre la scheda completa di cartina e traccia GPX è disponibile su
http://www.natisoneinbici.it/?p=3094
La traccia e i dati sono disponibili anche su
http://www.bikemap.net/it/route/3140000colli-di-prepotto/
Un percorso a cavallo dei fiumi Natisone e Judrio alla scoperta dei colli di Prepotto, resi famosi dai loro rinomati vigneti
Trattoria da Mario Enoteca dello Schioppettino L'accoglienza, la genuità, il dialogo sono unici, presso la Trattoria da Mario ed Enoteca dello Schioppettino a Prepotto, come unico è lo Schioppettino che si trova nella sottozona di Prepotto D.O.C. come previsto dalla disciplinare Colli Orientali del Friuli. Un vino rosso fermo, deciso, corposo ed intenso molto tipico, ma non la sua uva, i cui acini ovali grossi di color viola che quando sono maturi e gonfi, la buccia è tesa ma leggera e si sente il "rumore" durante la masticazione degli acini, si dice che "schioppettano in bocca". Il suo grappolo è lungo, ma viene tagliata la punta per migliorarne la qualità. Assolutamente da assaporare il suo gusto
avvolgente e persistente, magari abbinato ai piatti della Trattoria da Mario, unici e sublimi. Questa trattoria è una sosta obbligatoria durante il percorso in Mtb; una volta passata la Buse del Lof la troverete nella piazzetta di Prepotto ed il locale si trova sulla vostra destra. Buona degustazione. (R.P.) TRATTORIA da MARIO ENOTECA dello SCHIOPPETTINO via XXIV Maggio, 16 - Prepotto (UD) Tel. 0432 713004 - Fax 0432 713222 Email: info@enotecaschioppettino.it www.enotecaschioppettino.it Chiuso lunedì e martedì
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