n° 15 TremilaSport 30 08 2017

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TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

15|17

30|08|2017

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

CALCIO - SERIE C

BURRAI, IL MIO MAGIC MOMENT pag 6-7

calcio dilettanti

ANCONA, L’ANNO DEL RISCATTO pag 8-9

BASKET

volti nuovi per la nuova apu pag 24-25

SONO

UDINESE AL PALO DOPO LE PRIME DUE GIORNATE E SENZA UNA PUNTA DI SOSTANZA: GIÀ PROBLEMI PER DELNERI

PERPLESSO pag 18-19


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SOMMARIO

15|17

30|08|2017

6

CALCIO

18-19 UDINESE 6-7 FOCUS: BURRAI, IL MIO MAGIC MOMENT 8-9 CALCIO DILETTANTI: ANCONA, L'ANNO DEL RISCATTO 12-13 GIOVANILI: PIANETA SANTAMARIA

16 CALCIO A 5

17 CALCIO FEMMINILE 24-25 BASKET

17

CALCIO FEMMINILE Sara Mella approda al Tavagnacco e prepara una stagione per lei significativa sotto molti aspetti

28-27 VOLLEY 28-30 SPORT VARI

24

BASKET È un'Apu dai molti volti nuovi quella che è stata costruita per puntare ai play off della A2 sfuggita per un soffio la scorsa stagione

RUBRICHE

10 L'ALTRO CALCIO

14-15 A SCUOLA DI CALCIO 20-21 SI DICEVA...

23 CULTURA

32-35 MONDO LIBERTAS

TremilaSport+ | 30 08 2017 | 03


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EDITORIALE

....

Per il basket regionale entusiasmi rinati PRIME DELUSIONI E SPERANZE DI STAGIONE

T È

empo di vacanze ma non per tutti, in primis per il calcio professionistico, un Gigi Delneri dall’aria preoccupata, quello cui abbiamo dedicato la già in preparazione in vista di una nuova stagione che inizierà il proscopertina del nuovo magazine. La sua Udinese, infatti, dopo un buon simo mese lasciandosi alle spalle la delusione europea della nazionale. precampionato, si ritrova a zero punti fra le ultime in classifica dopo L’Udinese, con il suo nuovo allenatore Iachini, ha effettuato le sue prime due giornate, avendo rimediato altrettante sconfitte con avversarie uscite con risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte non ritenute alla portata come Chievo e Spal. Ma è d’altra parte un leit promette fuochi d’artificio un organico sulla falsariga di quello dei due premotiv che si sta ripetendo con costanza da qualche anno e che testimonia cedenti risicati campionati e privo fra l’altro ormai della classe di Di Natale. come i mali della squadra non siano tutti addebitabili agli allenatori di turno, Ido Cibischino ha comunque individuato nel giovane esterno ceco Jankto la elevati spesso a capri espiatori di situazioni imputabili in primis alla precariepossibile sorpresa di stagione, vedremo se la sua profezia si avvererà. E per tà degli organici messi loro a disposizione, con acquisti all’insegna del minimo il basket regionale è invece tempo di entusiasmi rinati, con Trieste al suo enmezzo. E anche quest’anno, con la solita legione straniera (solo sei gli italiani nesimo campionato di A2 affrontato sulla base dei giovani del proprio vivaio in un organico di venticinque giocatori), le sofferenze annunciate si prevedono e l’Apu, fresca di promozione, a presentare le proprie prime mosse a livello di non poche. Più serena invece nel basket, perlomeno alla vigilia di una stagiocampagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano a ne di A2 che vedrà l’Apu ritornare al Carnera, la situazione in casa udinese, conferire sale ad un movimento negli ultimi anni in Friuli un po’ assopito dall’ascon una squadra costruita in maniera equilibrata e affidata per il terzo anno senza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della consecutivo a Lino Lardo. La prende invece con filosofia, nella pallavolo, la Snaidero e il direttore sportivo del club triestino, Mario Ghiacci, non vede l’ora, dirigenza gemonese, che dopo la rinuncia alla serie B per i consueti problemi come afferma nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. economici derivati dalla mancanza di sponsores e da quelli riferiti ad un orMa rimane il nodo relativo ad un palasport Carnera da anni in preda a probleganico che si affida in prevalenza al volontariato, riparte in campo maschile matiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere in e femminile puntando in primis sul settore giovanile. I campionati nazionali vista di un campionato di A2 le cui battute iniziali (e ci si augura solo quelle), per costano parecchio e oltre a questo necessitano di organici dirigenziali formati l’Apu, avranno luogo a Cividale. Come sempre ci dedichiamo poi ai personaggi e pure da professionisti, e in tali componenti stanno le difficoltà delle società quello di spicco stavolta è la bella pallavolista Elisa Manzano, che la nostra Bianregionali, alcune delle quali hanno rinunciato a svolgere attività senior, privicamaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una legiando appunto quella giovanile. Rimane invece ai vertici da anni, a prescinlunga pausa di riflessione, dice l’atleta friulana, poi deciderà il da farsi dal punto dere da questo, il calcio femminile a Tavagnacco, che schiererà nella prossima di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non vorrebbe stagione anche la diciannovenne pordenonese Sara Mella, giunta dal Vittorio seguire l’esempio di Elisa, staccando la spina per qualche mese per ricaricarsi? Veneto e da cinque anni in nazionale giovanile, cui dedichiamo un’intervista in Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione. cui la giovane studentessa di Polcenigo delinea le proprie aspettative nel calcio ma non solo. Speranze e prime delusioni, dunque, sotto i riflettori del nostro Il Direttore magazine post-pausa ferragostana.

Edi Fabris Il Direttore Edi Fabris

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Questo numero è stato chiuso in redazione redazione mercoledì mercoledì 30 20 agosto luglio 2016. in 2017.

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FOCUS

SERIE C

BURRAI,

Foto Antonio Ros/Pordenone Calcio

IL MIO MAGIC MOMENT

Per il centrocampista del Pordenone un inizio di stagione con il botto con gol e assist a raffica tra Coppa Italia e campionato: “Segnare così tanto per me è inaspettato, ma c’è sempre da migliorare”

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C'

è voluta una mano a una manciata di secondi dal termine. Quella di Maloku, difensore del Santarcangelo, che ha così concesso il penalty al minuto 93 della prima di questa nuova Lega Pro. Serie C (di nuovo), pardon. Dagli 11 metri, manco a dirlo, il solito glaciale Burrai ha insaccato alla destra del portiere, che comunque aveva indovinato la direzione. Un pugno da k.o. nei giorni in cui Mayweather e McGregor hanno fatto da padroni. Sono arrivati così i primi 3 punti del Pordenone, in una stagione già esaltante visti i successi in Coppa Italia contro Venezia (1-2) e Lecce (2-3). È proprio Salvatore a raccontarci questo nuovo inizio. Un lungo percorso che passerà il 29 novembre a Cagliari, con una sfida storica di Coppa Italia, in quella Sardegna che è parte del suo cuore. - Raccontaci l'esordio di que-

sto nuovo campionato. “Contro il Santarcangelo è stata una partita difficile: giocavamo contro una squadra che difendeva in 11 e lasciava pochissimi spazi. Il campo non era bello e abbiamo fatto fatica a trovare la soluzione giusta negli ultimi 20 metri. Come spesso accade abbiamo fatto la p a r t i ta , però non siamo riusciti a sbloccarla. Mancava l'episodio, ed è arrivato nel finale con il calcio di rigore”. - Quanto sei contento del gol? “Una gioia immensa. Fon-

damentale partire con 3 punti”. - Apriamo il capitolo Coppa Italia. La partita con il Venezia è stata una mezza rivincita? “ N o n la def inirei così perché credo che l'anno scorso abbiano meritato di vincere visto il loro ruolino di marcia. Con il Venezia è stata una partita combattuta perché ci conosciamo bene, ma battere una squadra di categoria superiore è sempre una soddisfazione unica. Prendersi lo scalpo del Venezia, che voleva andare avanti in Coppa, è stato un buon modo per cominciare la stagione”. - Po il Lecce, con una rimonta pazzesca.


FOCUS

Burrai: “Padova, Feralpisalò, Reggiana e Vicenza lotteranno per il vertice fin alla fine” “Anche qui noi a fare la partita, per poi subire due gol su due disattenzioni. Ma siamo stati bravi a crederci: la vittoria per 3-2 è il simbolo di ciò che siamo come squadra. Trovare il gol che ha riacceso le speranze non è stato facile, ma da lì siamo partiti a 1000 all'ora”. - Tra l'altro in quella circostanza avete subito il gol del 2-0 a inizio ripresa. Per la maggior parte delle squadre sarebbe stata una mazzata. Voi invece avete ribaltato tutto. “La verità è che abbiamo ancora fame: ci è rimasto sul groppone quello che è successo contro il Parma nelle finali di Firenze. Per questo diamo sempre quel qualcosa in più. La sfida con il Lecce ha dimostrato che oltre alla tattica, alle gambe, eccetera, abbiamo un cuore immenso. E se vuoi raggiungere certi obiettivi è l'ingrediente fondamentale…” - Quali obiettivi? “Ce lo teniamo per noi… (sorride, ndr)” - Il 29 novembre contro il Cagliari, una città speciale per te. Che effetto fa pensare di affrontare una squadra di Serie A e di tornare a casa? “Un'emozione indescrivibile, non sto nella pelle. Giocheremo in uno stadio splendido contro giocatori di qualità. E poi sarà la sfida contro la mia squadra del cuore, quella che a livello

calcistico mi ha fatto partire nel professionismo. Sarà un giorno speciale per me. Adesso siamo l'unica squadra di Serie C nelle ultime 24 rimaste in gara. Speriamo di poter continuare ad essere l'eccezione”. - 3 gol e 3 assist in 3 match di Coppa Italia. Più il gol all'esordio in campionato. “Fare così tanti gol è inaspettato, l'anno scorso ne ho fatti 5 in tutta la stagione, ora sono già a 4. L'obiettivo? Migliorarmi. Quindi intanto superare il numero 5. Poi mi prefisserò un altro obiettivo. Si sa che nel corso dell'anno capitano momenti di calo, di sfortuna, dove un palo o una traversa fanno la differenza. Io penso solo a lavorare sodo per crescere e superarmi”. - È agosto. Ma quali sono le tre squadre più pericolose che vedi nel girone?

“La verità è che abbiamo ancora fame: ci è rimasta sul groppone la finale col Parma” “Ho sentito dire che il girone è più facile perché non ci sono più Parma e Venezia. La trovo un'assurdità. Per me Padova, Feralpisalò, Reggiana, Vicenza saranno a lottare al vertice. Sono squadre fortissime, costanti. La Reggiana è arrivata in semifinale, il Padova ha preso un allenatore di categoria superiore. Siamo in tanti a giocarci qualcosa di importante. E poi c'è sempre una sorpresa. Quindi sarà vera bagarre. Un bellissimo campionato”. Luca Feole TremilaSport+ | 30 08 2017 | 07


AI RAGGI X

SECONDA CATEGORIA

ANCONA:

DOPO LA PAURA, IL SOGNO

Il sodalizio udinese lo scorso anno ha vissuto sulle montagne russe strappando però l’agognata salvezza grazie ad un’ottima seconda parte di campionato. In questa stagione, però, si punta ai play-off

L'

Ancona l'anno scorso è riuscito in un'impresa paragonabile a quella del Crotone in Serie A. Una prima parte di stagione da cancellare, con soli 6 punti guadagnati in 13 partite, prima della grandissima remuntada che è valsa la permanenza in Seconda Categoria. Artefice di questo mezzo miracolo sportivo (o potremmo dire di questa magia, con un gioco di parole sul suo nome…) è stato mister Renato Merlino, alla guida dei biancoblu per il terzo anno consecutivo. - Mister, ci racconti la scorsa stagione. “L'anno scorso siamo partiti da zero, dopo una annata disastrosa. Ho preso molti ragazzini e piano piano siamo arrivati ai risultati. Nelle prime 13 partite abbiamo fatto 6 punti, un qualcosa che butterebbe giù la stragrande maggioranza di giocatori e allenatori. Siamo però riusciti a recuperare mettendo 08 | 30 08 2017 | TremilaSport+

in campo una buona condizione atletica, testa e tanto cuore”. - Come si fanno a far trovare le motivazioni giuste a ragazzi

Merlino: “Tra dicembre e gennaio abbiamo compiuto un vero miracolo sportivo” che iniziano così male l'anno? “Bisogna parlare molto, essere convincenti. Credo che la priorità sia non dare mai l'impressione di resa: su questo mi sono impegnato molto. Ho lavorato sempre sullo stesso sistema di gioco: non sono state due partite perse a spaventarmi né a farmi cambiare idea. Cre-

do che se mi fossi comportato così avrei tolto delle certezze ai ragazzi. Invece c'ho creduto fino in fondo. Sui giocatori devo dire che l'età media è bassa, quindi in tanti non erano abituati al lavoro e al calcio da "prima squadra". Una volta trovate le dinamiche abbiamo iniziato a viaggiare spediti. Serviva un periodo per farsi le ossa. Solo così abbiamo tenuto il ritmo nel girone di ritorno di quelle davanti”. - Il momento più bello? “Dal 1 dicembre fino a fine gennaio: sette partite dove abbiamo conquistato la bellezza 19 punti, con un solo pareggio”. - La partita che vi ha rappresentato? “Sono state diverse. Lungo il percorso ho capito che ce l'avremmo fatta. Abbiamo iniziato a giocare a sprazzi dalla 13esima giornata, per poi trovare continuità. E devo dire che spesso abbiamo fatto la partita,


AI RAGGI X

“Il Pagnacco? Per me è una seconda casa. Ogni partita con loro per me è sentitissima”

tenendo il pallino del gioco, dominando, ma non raccogliendo quanto meritato. Ho visto spesso un gran bel calcio, di categoria”. - Se lo dice lei che ha allenato categorie alte, c'è da fidarsi. “Lo dico con piacere e orgoglio: questi ragazzi sono stati davvero bravi”. - L'obiettivo di oggi? “Visto che partiamo con un buon lavoro alle spalle, pensiamo ai primi 5 posti. Ci piacerebbe arrivare ai playoff”. - Il pensiero alla Prima Categoria, quindi, c'è… “C'è la voglia di risalire. E se dovesse arrivare qualcosa in più, ben venga”

- Per lei il terzo anno qui. Come si sente? “Del primo anno non è rimasto ormai nessuno. Abbiamo fatto un repulisti, rifondando. In quell'occasione avevamo come obiettivo il bilancio. La retrocessione era inevitabile. Con la scorsa stagione abbiamo posto ottime basi, ora proviamo a raccogliere i frutti”. - In Coppa Majano, Reana e Rizzi. Cosa si aspetta? “Non molto perché siamo in preparazione e stiamo lavorando a periodi alterni. La Coppa non è una priorità, poi se passiamo, certo, meglio. Ma io voglio arrivare in condizione a inizio campionato”. - Chiudiamo con il Pagnacco. Una partita per lei sentitissima… “Lì ho trascorso una vita inte- r a , arrivando anche ai playoff per salire in Eccellenza. Ci tengo in modo par-

ticolare, ma anche l'anno scorso quando siamo andati là abbiamo fatto una grande partita, finita 3-3 solo per via di un arbitro non all'altezza che ci ha lasciato in 9 e ha regalato un rigore inesistente nel finale di gara. Per me è quasi una seconda casa. Ormai che sono pensionato dedico un sacco di tempo ai ragazzi, mi diverto con loro”. - Si percepisce un legame forte con loro. “Sono bravi, ci tengo a ringraziarli. Anche perché io ho un carattere forte, e nonostante ciò mi ascoltano. Li ho scelti bene (sorride, ndr). Serve un po' di bastone e un po' di carota, ma abbiamo creato un bellissimo ambiente”.

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L'ALTROCALCIO

CARNICO

CAVAZZO E CERCIVENTO VERSO IL TITOLO

Campionati quasi chiusi a due mesi dalla fine in Prima e Seconda categoria, con le capolista saldamente al comando. Giochi aperti in Terza dopo lo scivolone del Val Resia e il successo della Stella Azzurra

L

o si potrebbe definire il vero e proprio match ball quello messo a segno domenica dal Cavazzo che ha sbancato il campo del Villa per 2-0 mettendo ben più di una semplice ipoteca sulla conquista del titolo di Prima categoria. La doppietta di Cescutti vale infatti i 10 punti di vantaggio della capolista sulla prima inseguitrice e a due mesi dalla fine pare davvero ardua per gli avversari la possibilità di rimettersi in corsa. Nell’altro big match di giornata termina con un successo dell’Ovarese per 3-1 la sfida col Cedarchis, agganciato ora in classifica al terzo posto. Tutti i gol nella ripresa con i padroni di casa che passano in vantaggio con Pillinini, raddoppiano con Gonano, subiscono il rigore di Migotti e

In Terza occasione sprecata per il Lauco, che deve accontentarsi del pari interno col Sappada fissano il risultato a tempo scaduto con un penalty realizzato da Fruch. Largo successo per i Mobilieri che passano in casa per 5-0 contro il Tarvisio mandando a rete D’Andrea e Vidali, entrambi in doppietta, e Selenati. Tre punti importanti sono invece quelli conquistati dal Campagnola sul campo del Verzegnis grazie ai gol di Belgrado (doppietta) e Marangoni, mentre l’Audax nulla può contro il ciclone Val del Lago, vincente per 4-0 con gol di De Cecco (doppietta), Di Gianantonio e Picco. Vittoria in rimonta per il Fus-Ca contro il Trasaghis: ospiti in vantaggio dopo pochi minuti con Giordano, poi gli orange chiudono i conti in

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La formazione del Fus-Ca (Foto Carnico.it) poco più di un’ora con Cacitti, Mereu, Muner e Adami. Pari infine tra Real IC e Il Castello: vantaggio dei gemonesi con Bianchi al 20’, pareggio di Veritti in zona Cesarini. In Seconda nulla ormai può più fermare la corsa del Cercivento al salto di categoria. La capolista si è sbarazzata anche dell’Amaro andando a sbancarne il campo con un imperioso 4-1, frutto dei gol di Di Lena, Morassi (doppietta) e Della Pietra; di Mazzolini su calcio di rigore il gol della bandiera dei padroni di casa. Primo posto ancor più solido dopo la sconfitta dell’Arta Terme che ha perso in casa per 3-0 contro un San Pietro in giornata di grazia, trascinato dai gol di Zampol, Di Giovanbattista e Cesco. Non ne approfitta per agganciare la se-

conda piazza l’Illegiana, bloccata sul 2-2 tra le mura amiche dalla Nuova Osoppo. Scarsini fa e disfa con un gol e un’autorete. Privitera porta momentaneamente in vantaggio gli ospiti, poi Agostinis pareggia a dieci minuti dal termine. Vince in trasferta il Ravascletto con un poker rifilato al Bordano che porta le firme di Marsilio (doppietta), Di Centa e Straulino. Vince lontano dalle mura amiche anche la Folgore, 2-0 sul campo dell’Edera. Gara sbloccata dal rigore di Maisano, e chiusa nei minuti finali dalla rete di Cecconi. Infine, col Velox fermo per turno di riposo, sul fanalino di coda Paluzza si abbattuto il ciclone Pontebbana: 6-0 il risultato finale, frutto delle reti messe a segno da Del Bianco,

La formazione del Stella Azzurra (Foto Carnico.it)

Zamarian (doppietta), Micelli, Misic e dall’autorete di Di Lena. Giochi decisamente aperti in Terza categoria dopo l’anticipo amaro per la capolista Val Resia, sconfitta per 4-1 nella tana del Timaucleulis. Giornata decisamente storta per Rossi e compagni condizionata da ben tre calci di rigore concessi. Bellina e Candoni (doppietta) chiudono i conti già nel primo tempo. Nella ripresa dagli undici metri sono Rossi ed Esposito a fissare il risultato. Col successo interno per 3-1 sulla Delizia la Stella Azzurra ora si trova ad una sola lunghezza dalla capolista. Padroni di casa in vantaggio con Pecoraro, ma ripresi a tempo quasi scaduto da Steffan; nella ripresa sono Megdiu e Lepore a dare i tre punti all’undici gemonese.tato in parità.


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CittĂ di Cividale del Friuli Assessorato allo Sport

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Cividale del Friuli

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10 settembre 2017 ore 10.00 /18.30


CALCIOUDINESE GIOVANILI

IL PROGETTO

SANTAMARIA, UNITI SI VINCE Tempo di primi bilanci per la collaborazione che dallo scorso anno unisce i settori giovanili di Santamaria, Trivignano e Gonars con l’obiettivo di evitare la dispersione dei ragazzi del territorio

I

l futurLa collaborazione tra Santamaria, Trivignano e Gonars per quanto riguarda il settore giovanile ha compiuto un anno. Tempo di bilanci, ottimi, tempo di ripartire con la nuova stagione, ricca di appuntamenti. Oggi è il signor Giorgio Zuliani, responsabile del settore giovanile della società Santamaria, a presentarci questo interessante progetto che scavalca il solo aspetto calcistico. Un vero e proprio progetto sociale, di integrazione e di formazione. Un lavoro continuo e che richiede tanta dedizione ma che è capace di regalare soddisfazioni non solo all'interno del rettangolo verde (tanti i successi delle varie squadre giovanili) ma anche a livello di comunità. - Quanti ragazzi contate al momento nel progetto? “Partiamo dagli Allievi, di casa a Trivignano, saliamo agli Juniores, che giocano a Gonars, e poi iniziamo a contare le innumerevoli squadre delle categorie più basse. Tra giovanissimi, esordienti a 9, pulcini, primi calci, sfioriamo i 200 bambini. Un traguardo molto importante per noi, numeri che ci rendono orgogliosi del nostro lavoro”.

- Tutti uniti sotto lo stesso progetto. “Ogni squadra che gioca nel suo paese e ha il suo nome, quindi abbiamo optato per non dare un nome comune. Abbiamo un accordo di 5 anni, ci auguriamo che le

cose migliorino step dopo step”. - Un bilancio del primo anno? “Sono molto felice dei nostri allenatori: di qualità superiore. Stiamo crescendo tutti insieme e stiamo creando un polo di attra-

Zuliani: “Stiamo crescendo tutti insieme e stiamo creando un polo di attrazione molto forte” zione molto forte: i bambini non sono scappati, restano con noi e, anzi, riusciamo a portare sempre più ragazzi in questo bel sogno”. - Una delle problematiche, dunque, è la dispersione… “È stato uno dei motivi che ha fatto partire il progetto. Si riesce così a colmare le lacune di certe annate, che hanno meno ragazzi. E sono molto fiero perché l'aspetto sociale è importante: riusciamo a far integrare

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UDINESECALCIO GIOVANILI

e Santamaria in Promozione. C'è già qualcuno che ha fatto il salto in avanti e siamo molto felici di questo. Abbiamo anche delle società a livello di calcetto maschile e, novità, femminile. Ma ci piace pensare in grande, come ad esempio a Santamaria, con la squadra di pallavolo femminile”. - Gli obiettivi?

“Puntiamo a creare un tessuto sociale importante perché questi ragazzi sono il futuro” molti ragazzi stranieri. Un aspetto fondamentale”. - Il calcio come lezione di vita.

“Costruire un tessuto sociale importante. Questi ragazzi sono il futuro. E speriamo che loro prenderanno il nostro posto in tutte queste attività, anche per spirito di appartenenza. (l.f.) molto diverso fra di loro. Si parla poco, si dialoga meno di persona. Oggi i ragazzi vengono qui con i telefonini e noi cerchiamo di "diminuirne la dose". Alla fine è vero che il mondo va avanti, fa parte del'evoluzione, ma non bisogna perdere il contatto umano. Anche perché qui la filosofia è aiutare tutti quanti. In campo e fuori”. - È soddisfatto del progetto? “Molto. Abbiamo bisogno di numeri, e ci sono. Cerchiamo di far crescere tutti. Poi se c'è qualche ragazzo bravo ci sono Gonars

“Abbiamo una tradizione in questo. Facciamo da sempre qualcosa in loco, in strada. Penso alla Viarte, al Cotolengo. Abbiamo un qualcosa che ci tiene uniti storicamente e ci dona linfa quotidiana”. - Ci sono altre attività? “Ad esempio i centri estivi. Cerchiamo di far sperimentare ai ragazzi più sport possibili: calcio balilla, bocce, freccette, tennis, sport sull'acqua e così via. Proviamo ad accontentare tutti. E ci si vuole bene, questo è importantissimo”. - Che differenze vede tra le generazioni di oggi e quelle passate? “In primis tecnologiche. Questi bambini hanno un approccio

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In collaborazione con

A SCUOLA DI CALCIO

MISURARE LE CAPACITA E LE ABILITÀ DEL GIOVANE CALCIATORE È TUTT’ALTRO CHE SEMPLICE La maggior parte dei test per scuola calcio utilizzati per indagare tali qualità tendono a essere ottimi strumenti per valutare il livello tecnico raggiunto. Poco spazio è dato alla dimensione cognitiva e percettiva del calciatore. Quindi lo sforzo del nostro staff è stato ideare una batteria di test per scuola calcio, utile per indagare abilità tecnico/motorie e capacità superiori. Tali strumenti di analisi hanno una struttura semplice, immediata e facilmente realizzabile in contesti e situazioni differenti. I dati prodotti hanno un discreto livello di validità e ridotto margine di errore, in quanto l’analisi stessa è effettuata sulle riprese video delle prove stesse. Queste ultime, organizzate secondo un livello progressivo di difficoltà e in modalità “a secco” e con palla, sono create per indagare:

➊ la abilità di sprint del giovane calciatore; ➋ la sua velocità in un percorso caratterizzato da continui cambi di direzione; ➌ l’abilità di guidare il pal-

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lone in modo repentino; ➍ la sua capacità di interagire con lo spazio di gioco in relazione a stimoli visivi, con e senza palla; ➎ la capacità di reagire velocemente a tali stimo-

li e risolvere situazioni semplice per mezzo di gestualità tecniche specifiche. In questo primo contributo trovi i test per scuola calcio relativi ai primi 4 punti.

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TEST PER SCUOLA CALCIO: ABILITÀ DI GUIDA DELLA PALLA Setting Lo spazio di analisi è rappresentato da un quadrato con lato di metri 10. In ciascuno dei 4 vertici è posizionata una porta d’accesso gialla di larghezza metri 1. All’interno dello spazio di analisi sono collocati 5 cancelli colorati ( vedi immagine) di colori diversi, larghi 1 metro e a una distanza di 1 metro dal perimetro. Il cancello ”0” è posto al centro del quadrato. I segnalatori collocati all’esterno del quadrato non sono pertinenti a questo test. Regole e descrizione L’esaminato parte con il pallone posizionato sulla linea di una porta gialla. Il momento T.

zeroè l’esatto istante in cui egli tocca il pallone per iniziare la corsa verso il cancello centrale. Il giovane atleta deve attraversarlo – T. uno – attraversare tutti gli altri cancelli liberamente, con l’unico vincolo di non poter entrare più di una volta in due adiacenti. Sequenza corretta: 0 – 1 – 2 – 3 – 4. Sequenza errata: 0 – 1 – 2 – 4 – 3. Il tempo T.due è indicato dal momento di uscita dal quadrato attraverso una qualsiasi delle quattro porte gialle. Viene effettuata soltanto una prova per esaminato. Sempre in caso di caduta, di imprevisto o di errata sequenza la prova viene ripetuta una seconda volta.

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TremilaSport+ | 30 08 2017 | 15


CALCIOC5

PRATESI ANCORA IMBALLATI NEL INTANTO PORDENONE, UDINE CITY, PALMANOVA TRIANGOLARE DI PIEVE TESINO E MANZANO SI CANDIDANO AL TITOLO IN C1

FLASH ISCRIZIONI ANCORA APERTE AL CAMPIONATO

AMATORI FIGC

Ancora aperte le iscrizioni per il Torneo di calcio a 5 amatoriale FIGC. Attualmente sono otto le formazioni che hanno fatto pervenire il loro interesse alla partecipazione, resta ora da attendere il termine delle iscrizioni per formalizzare o meno il nuovo campionato, che prevede costi di iscrizione molto agevolati.

TRE VERDICCHIO AL MANIAGO

FUTSAL MERCATO

Maniago sempre piÚ nel segno dei Verdicchio portieri, che da questa stagione saranno ben tre in rosa nella squadra allenata da Polo Grava. Oltre al sempreverde Stefano, portiere classe 1963, da quest'anno si aggrega anche il figlio Federico, classe 2001, esperienze nel Maniagolibero calcio, mentre il terzo esponente della famiglia è Marco, cugino di Federico e nipote di Stefano, classe 1996. Un cognome una garanzia!

TORNEO AL VIA IL 16 SETTEMBRE

COPPA ITALIA

Non sono ancora stati ufficializzati i gironi di Coppa Italia regionale, anche se formalmente si conosce la data di inizio attività , fissata per il 16 settembre; quel che è sicuro è che la Libertas Martignacco ha già rinunciato alla partecipazione, per dedicare maggior spazio alla preparazione pre-campionato. Stessa scelta per l'ultima arrivata, ovvero il Poggio Terza Armata.

MACCAN DAI DUE VOLTI

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tempo di ripresa attività pure nei campionati dilettantistici di calcio a 5, con il Maccan Prata, unica rappresentante nei campionati nazionali, già in campo nelle prime gare amichevoli. I gialloneri allenati da Paolo Bovolenta hanno partecipato al memorial "Piovese" di Pieve Tesino (TN) chiudendo al terzo posto, dopo aver perso malamente 5-1 la semifinale contro lo Sporting Altamarca, squadra partecipante al campionato regionale di serie C1 veneta, e dopo essersi aggiudicata la finalina per 6-2 contro la Rappresentativa Trentina; un giudizio dai due volti quello che accompagna la prima uscita ufficiale della squadra pordenonese, ma che comunque non deve trarre in inganno visto che trattasi sempre di calcio d'agosto, dove i carichi di lavoro della preparazione possono incidere notevolmente nelle prestazioni dei singoli e della squadra. Già all'opera con i primi allenamenti quasi tutte le squadre regionali, quest'anno saranno 12 le formazioni al via nel campionato di C1 con le defezioni annunciate di Basiliano, Pentalcor e Adriatica e le novità di Libertas Martignacco e all'ultima ora del Poggio Terzo Armata. Ed è già scoppiata la caccia alla possibile protagonista, che potrebbe essere tranquillamente il Pordenone di Gianluca Asquini che a cavallo di ferragosto ha sganciato i suoi assi da novanta, proponendo i neroverdi tra

le candidate al titolo: dal Maccan arriva Accattante, dal Maniago Duque, ma i colpi che fanno sensazione sono quelli degli sloveni Solaja, Grzely (entrambi ex Bassa Futsal Latisana) e Kamencic, quest'ultimo alla prima esperienza in Italia e compagno di squadra di Grzely in Slovenia nel Bronx. Entra di diritto la squadra neroverde tra le pretendenti al titolo, ma propongono la propria candidatura anche Palmanova, Manzano e Udine City: la squadra della città stellata accoglie il ritorno di Braida e Contin mentre dal Pentalcor arriva lo sloveno Zalaschek e dall'Adriatica Langella, oltre ad un paio di giovanissimi elementi locali alquanto interessanti. Con le conferme di Patti, Zanuttini, Teixeira, Viapiana, Gasich e gli arrivi di Kusterle e Criscuolo il Calcetto Manzano non può sottrarsi al suo ruolo, come nemmeno l' Udine City può nascondersi; certo gli addii a Pitta e Contin non saranno facili da gestire, ma con Lahrnar, Turolo e Collevati la formazione di Titta Pittini può guardare avanti con moderato ottimismo e ambire ad un campionato di vertice. Un gradino sotto mettiamo pure la Clark e la Torriana: la squadra di Tirindelli si ripresenterà al via con la medesima formazione della stagione appena conclusa al secondo posto, ma senza il bombardiere Besic, gli isontini sono abituati a partire ogni anno in sordina per poi confermarsi in zona play-off, e anche quest'anno diranno la loro.

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CALCIO FEMMINILE CIAO GIOVANILI L'avventura azzurra di Sara Mella è destinata a continuare con l'Under 23 e in futuro auspicabilmente, lei dice, con la nazionale maggiore

VITA NUOVA, TRA STUDIO E SPORT

Per Sara Mella una stagione entrante ricca di stimolanti impegni, con l’approdo al Tavagnacco a costituire un salto di qualità per il difensore di Polcenigo

S

ara Mella volta pagina. La diciannovenne pordenonese di Polcenigo, chiusa l’esperienza di Vittorio Veneto, approda al Tavagnacco, che già due anni orsono si era interessato a lei, e saluta le giovanili azzurre dopo cinque anni di militanza. Oltre a questo, con in tasca il fresco diploma in ragioneria, si appresa ad affrontare ora il test d’ingresso alla facoltà universitaria di Scienze motorie con sede a Gemona e quello

Sara Mella con la maglia del Tavagnacco insieme al titolare della Megavision e nelle altre foto con la maglia azzurra dell'Under 19. Nella prossima stagione molte le novità per l'atleta pordenonese.

successivo eventuale a Scienza dell’alimentazione. Grandi novità, dunque, che lei accoglie inevitabilmente con un sorriso:

“Sosterrò il primo test il prossimo 13 settembre, speriamo bene, perché è un progetto di studio che m’interessa molto. Per quanto riguarda il Tavagnacco, invece, mi sono sistemata nell’appartamento che mi è stato destinato, non lontano dall’azienda del presidente Moroso, e ho iniziato la preparazione qualche giorno dopo la squadra, grazie ad un permesso concessomi dalla società dopo la mia partecipazione ai campionati Europei Under 19 di Belfast, in Irlanda del Nord”. Europei avari di soddisfazioni per il calcio femminile italiano, che continua ad evidenziare un certo gap nei confronti di altre nazioni all’avanguardia… “In effetti c’è stato poco da fare per noi contro Francia, Inghilterra e Olanda, squadre fisicamente più strutturate e oltre a questo, dal punto di vista del gioco, con maggior ritmo ed intensità. Un saluto alle nazionali giovanili, il mio, che speravo potesse essere più felice. Ora spero comunque che il mio cammino azzurro pro-

segua con l’Under 23 e in un prossimo futuro, perché no, con la formazione maggiore”. Considerazione classica: cosa manca, al nostro calcio femminile, per poter competere con quello delle big internazionali? “Mentalità, soprattutto, e parlo di quella della stanza dei bottoni, dove si tende a considerare il calcio-donne come un sottoprodotto di quello maschile. In altre nazioni non è così e i risultati si vedono, anche a livello di seguito da parte di pubblico e media. In Italia si tratterebbe prima di tutto di capire che se esiste un’ovvia differenza fisica fra uomini e donne, così non è a livello tecnico, ed è partendo da tali presupposti che si dovrebbe cominciare a valutare la nostra disciplina con il metro giusto”. Ora, appunto, la tua nuova esperienza in gialloblù: cosa ti aspetti al proposito? “E’ scontato dire che spero di far bene e migliorarmi ulteriormente, puntando ad affermarmi nella massima serie. A Vittorio Veneto, dove sono stata valorizzata, mi sono trovata benissimo sotto ogni punto di vista ma approdare a Tavagnacco costituisce indubbiamente un salto di qualità che mi conferisce stimoli notevolissimi e mi gratifica al massimo. La mia nuova squadra mi pare un bel mix di giocatrici giovani ed esperte che sarà sicuramente in grado di riproporsi ai livelli delle stagioni precedenti. E anche il settore giovanile è ben strutturato e produttivo, costituendo il punto di riferimento di un’ampia fascia regionale”. Finora hai dimostrato di essere, prendendo a prestito un termine cestistico, una sorta di all around, in grado di agire in varie zone del campo: la tua specialità, comunque ? “Solitamente gioco terzino sinistro o difensore centrale. Penso che verrò impiegata nel primo ruolo ma vedremo cosa deciderà mister Cassia”. Edi Fabris


CALCIOUDINESE LA SITUAZIONE

POCHE IDEE E BEN CONFUSE

S

Attesa al riscatto dopo il flop d’esordio con il Chievo, anche a Ferrara l’Udinese esce a mani vuote contro la matricola Spal, evidenziando limiti di gioco e di attenzione. E la società torna sul mercato alla ricerca di una punta.

enza lìlleri non si làllera, ovverossia: riempire l’album con mezze figurine acquistate a poco prezzo perlopiù all’estero non porta da nessuna parte. Zero punti nelle prime due partite di campionato contro avversarie sulla carta dello stesso livello e senza un gioco definibile come tale, costituiscono un ben magro bottino ed è già il momento, per società e tecnico, di trarre le prime conclusioni. Un leit motiv peraltro già ben noto nelle più recenti stagioni. Manca in primis un finalizzatore, uno che la butti dentro, tanto per usare un gergo popolare, e a spendere

e lascia in panchina Balic, l’unico in grado di far girare il settore con un minimo di discernimento e di servire palloni decenti alle punte, altrimenti costrette a vagare per il campo in cerca di situazioni. Mentre sulla fascia destra De Paul

in sostanza, ma come, visto che il convento passa quel che passa? Dopo la sosta del prossimo fine settimana, il calendario propone un Udinese – Genoa al “Friuli” che potrebbe costituire l’attesa svolta per la formazione di Delneri ma a

La serie A deve ritornare ad avere una propria identità anche nazionale, come accade ad esempio in Spagna

L'allenatore Delneri è preoccupato, la sua squadra è nel tunnel. A destra, Giuseppe Pezzella, uno fra i più positivi del balordo avvio di campionato dell'Udinese, è stato convocato in azzurro in Under 21

qualcosa in più per accaparrarsi un attaccante esperto come ad esempio un Borriello, che anche in maglia spallina non ha perso il vizio di segnare all’Udinese, la società ha preferito, more solito, risparmiare, portando a casa dal campionato turco il carneade Bajic, fuori condizione e fino ad ora inutilizzato. Ma si prova ora a correre ai ripari, pensando a Okaka e Matri, che però, si sa, hanno ingaggi elevati. Ma se anche Delneri, in tanta mediocrità tecnica, ci mette del suo allora la frittata è servita. Il tecnico stravede a centrocampo per la muscolarità di Hallfredsson e Fofana

18 | 30 08 2017 | TremilaSport+

ha sottolineato: “Il mercato oggi è diventato preponderante: scorrendo le rose delle varie squadre si nota che su 25 giocatori circa 20 sono stranieri. Lo trovo vergognoso. La Serie A deve ritornare ad avere una propria identità anche nazionale, come accade ad esempio in Spagna”. Inversione di tendenza che, al di là delle apparenze, non si è verificata nemmeno all’Udinese, dove gli italiani in organico sono al momento solo sei: i portieri Scuffet e Borsellini, i difensori Angella e Pezzella, il centrocampista Pontisso e l’attaccante Lasagna, salvo improbabili e temporanei inserimenti dalla Primavera, dove peraltro gli Foto di Roberto Viotto

di EDI FABRIS

continua a giocare per se stesso e là davanti i malcapitati Lasagna e Thereau si buttano negli spazi andando alla ricerca di palle giocabili. Capitolo a parte, poi, per una difesa che continua a subire gol, per mancanza di protezione ma anche di attenzione, e l’assenza di Widmer, nel caso, non può costituire un alibi. Contro l’entusiasta Spal, l’Udinese si é affidata, come ha sottolineato un radiocronista nella trasmissione “Tutto il calcio…”, ad un improduttivo “titic titoc” e le due reti (testa di Nuytinck e rigore di Thereau) sono state frutto di casualità. Calzino da rivoltare,

seguire ci sono poi le trasferte con Milan, Roma e Fiorentina intervallate dalle gare interne con Torino, Sampdoria e Juventus, roba da brividi, ma le naturali motivazioni che nascono nei giocatori in presenza di avversari di livello potrebbero aiutare. TROPPI STRANIERI, IL PENSIERO DI SACCHI Si è parlato spesso d’inversione di tendenza, riguardo ai troppi stranieri nel campionato italiano, ma i fatti, anche in quello appena iniziato, smentiscono sostanzialmente l’affermazione, come lo stesso Arrigo Sacchi, in una recente intervista,

stranieri non mancano. A differenza dello scorso campionato, dove venivano perlopiù schierate formazioni stile “legione straniera”, senza alcun italiano, questa volta i titolari sono tre o quattro: Scuffet, Angella, Pezzella e Lasagna, con il secondo e il terzo destinati comunque al ruolo di tappabuchi dopo i recenti arrivi dall’estero (Nuytinck e Stryger Larsen), oltre al rientro di Samir e a quello prossimo di Widmer dai rispettivi infortuni. Accantonato quindi, a campagna chiusa, il ventilato arrivo del laterale difensivo del Pescara, Zampano. Si fosse chiamato Zampaninho, commentiamo sullo


UDINESECALCIO

IMPUTATO AZZURRO

AAA IMPRESA CERCASI

Simone Scuffet, messo sotto accusa ma convocato in nazionale Under 21 dal ct Di Biagio

stile di Massimo Giacomini, forse sarebbe già stato acquistato. Il mercato, come sottolinea Sacchi, è purtroppo preponderante ma di questo passo l’allontanamento del pubblico dagli stadi in presenza di squadre sempre più spersona-

ITALIA A CACCIA DEI TRE PUNTI A MADRID

lizzate e ricche di nomi talvolta impronunciabili, non potrà che essere costante. E lo schierare squadre infarcite di stranieri, è stato dimostrato anche in Spal – Udinese, alla resa dei conti non paga.

La Nazionale italiana è attesa da quella che è indubbiamente la sfida più ardua del girone. Gli Azzurri dovranno infatti vedersela sabato a Madrid contro la Spagna nel match valevole per il primo posto nel raggruppamento di qualificazione ai Mondiali di Russia del prossimo anno. Un unico imperativo: vincere, perché la Spagna ha una differenza reti migliore di quella italiana. Le scelte del tecnico Giampiero Ventura molto probabilmente si orienteranno verso il 3-4-3, buono per esaltare le qualità di Insigne, uno degli azzurri più in forma del momento. Proprio con questo modulo il talento del Napoli, segnò alla Spagna nell’1-1 di Udine del 23 marzo 2016. In questo caso però, con Candreva a destra, uno tra Belotti e Immobile dovrebbe partire dalla panchina. Alternativa possibile, allora il 3-4-1-2 (stile Olanda-Italia 1-2 del marzo scorso) con Verratti trequartista dietro ai due centravanti. In questo caso rischierebbe di star fuori proprio Insigne a favore di Darmian, dato che Ventura, quando ha schierato la mediana a 4 ha impiegato sempre due esterni difensivi.

Intanto il tecnico azzurro predica calma e sangue freddo: «Questa partita non mi toglie il sonno, anzi sono eccitato all’idea di giocarla e di andare in Spagna con l’intenzione di vincere. Certo, avrei preferito avere due risultati su tre a disposizione, ma questa è la realtà. Ho deciso di ripartire dal vecchio gruppo, quello che avevo chiamato a giugno perché in questo momento della stagione non avrebbe senso fare esperimenti. Se fossimo a novembre,

con tre mesi di lavoro sulle spalle, avrei chiamato gente che non è mai stata qui». Ecco le due probabile formazioni in campo sabato al Bernabeu: Spagna: (4-3-3): De Gea; Carvajal, Ramos, Piqué, Jordi Alba; Koke, Busquets, Iniesta; Silva, Morata, Pedro. Italia: (3-4-3): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Conti, De Rossi, Verratti, Darmian; Candreva, Belotti, Insigne. (m.m.)

di Biancamaria Gonano

I FEDELISSIMI DELLA CARINZIA L’amore per l’Udinese non rimane dentro i confini della nostra regione ma scavalca anche le Alpi e si affaccia sulla verde Carinzia, regione amica raggiungibile a poche ore d'auto, una prima fetta di Austria che ha ospitato il ritiro estivo della squadra di Delneri. Durante l’amichevole contro l’Hannover del 30 luglio scorso, abbiamo chiacchierato con Anton Achatz, presidente del club carinziano che sostiene i bianconeri con entusiasmo. “Abbiamo iniziato a seguire l'Udinese nella stagione

1996/1997 ed eravamo solo in cinque - racconta Achatz -. Nella stagione successiva abbiamo sottoscritto il nostro primo abbonamento allo Stadio Friuli, organizzando le domeniche

sapendo di dover fare cento chilometri per seguire la nostra squadra del cuore. Attualmente abbiamo 39 abbonamenti e circa 200 soci. La nostra sede si trova in un bar a Feistritz/ Gail. Dopo ogni partita ci ritroviamo al parcheggio della tribuna distinti con i nostri amici di Strassoldo e Percoto e festeggiamo insieme con birra, vino, pasta e salumi. Anche se si perde, è sempre una festa!" L’Udinese è una passione vera, continua il presidente: "I i nostri ricordi più belli risalgono alla partita contro

l’Ajax al "Friuli". Abbiamo ammirato tanti giocatori, sicuramente i più grandi sono stati Bierhoff, Amoroso, Sanchez e Di Natale. La squadra di quest’anno mi sembra più solida di quella dello scorso anno anche se credo che abbia bisogno di un regista e di un attaccante forte. La proprietà dovrebbe spendere meglio e non solo vendere”. Infine una battuta sul nuovo stadio: “E’ bellissimo, perfetto per vedere il calcio”. Il Club ha anche un sito www. udineseclub-carinzia.at

TremilaSport+ | 30 08 2017 | 19


SIDICEVA...

si diceva...

L’ALLENATORE, CHI È COSTUI?

Figura, quella del trainer, che venne analizzata nel convegno del 3 ottobre 2009 a Udine, con risultanze che riproposero il ruolo essenziale del tecnico sportivo

U

n termine, allenatore, che pare caduto in disuso negli ultimi anni a beneficio di altri termini di derivazione perlopiù anglosassone considerati più “in” e meno popolari, ma la sostanza è la stessa, vale a dire la definizione di un personaggio d’importanza vitale nell’ambito dell’attività sportiva. Se ne parlò, con anche la pubblicazione di un interessante volumetto, il 3 ottobre 2009 a Udine, in un convegno promosso dalla Provincia e dalle associazioni

degli atleti azzurri e olimpici d’Italia e delle Stelle al merito sportivo del Coni e con la partecipazione di molti

ironiche, a partire dal titolo, “L’allenatore, chi è costui?”, con il professor Faustino Anzil a domandarsi: è uno scienziato o un mago? E proponendo pure la nostra considerazione d’apertura sulla terminologia, con l’allenatore a trasformarsi in “mister” se opera nel calcio, “coach” nel basket e “trainer” nell’atletica leggera. Un personaggio al quale gli atleti danno del “lei”, delegando in tal modo una funzione di comando, come anche faceva Cesare Maldini con il concittadino Nereo Rocco, al

Un personaggio al quale gli atleti danno del "lei", delegando in tal modo una funzione di comando

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importanti allenatori autori anche di alcuni brani del volumetto stesso. Ne uscirono delle considerazioni anche

CAMPIONI I triestini Rocco e Maldini con la Coppacampioni conquistata contro il Benfica a Londra nel 1963


SIDICEVA...

E' anche questione di carisma e sotto questo aspetto molti sono gli allenatori trasformatisi in icone dello sport di là della confidenza esistente tra i due, con il tecnico a rifiutare di essere chiamato mister, obbligando a rivolgersi a lui con il “signor Rocco”. CARISMA Il ruolo dell’allenatore, si sottolinea nel libro, è anche o alle volte soprattutto, questione di carisma e al proposito molti sono i nomi che nel tempo si sono trasformati in icone nel mondo dello sport grazie alla loro personalità, dallo stesso Rocco a Helenio Herrera, da Trapattoni a Mourinho, da Bearzot a Capello e molti altri. L’allenatore, sottolinea Anzil, riassume in sé una personalità complessa e specificità perfezionate nel governo del personale che lo identificano nei concetti di tecnico, educatore, organizzatore, leader, capo riconosciuto o imposto al gruppo. E poi il divertente

PERSONAGGI Sopra udinesi e triestini uniti nello sport azzurro. A sinistra Giovanni Trapattoni, Pep Guardiola e il "mago" Helenio Herrera, che portò l'Inter negli anni '60 al top del calcio internazionale

capitolo dei riti e delle stravaganze degli allenatori stessi, con il già citato Nereo Rocco, autore di una frase rimasta famosa e pronunciata prima di un Padova – Milan nella quale lui si trovava a guidare i veneti: “Vinca il migliore”, gli augurò il collega rossonero, al che lui rispose, in triestino: “Sperèmo de no…”. L’allenatore della grande Inter degli anni Sessanta, Helenio Herrera, fu uno dei più coloriti personaggi del calcio italiano di sempre, con diete da lui programmate imposte ai giocatori e rituali scaramantici pre-partita, così come altri solevano rivolgersi alla divinità, con Messe a Castelmonte prima dell’inizio del campionato, l’acqua santa di Trapattoni sotto la sua panchina e il sale scaccia guai cosparso da Oronzo Pugliese. Pep Guardiola, invece, ama caricare le

sue squadre facendo ascoltare loro prima degli incontri il coinvolgente “Vincerò” dalla Turandot pucciniana. Rituali che possono aiutare ma non certo far vincere le partite. ALLENAMENTI SCIENTIFICI Mentre ai tempi del calcio più ruspante le sedute di allenamento si svolgevano con due giretti di campo e partitella, oggi i metodi son ben più scientifici in presenza di uno sport che richiede prestazioni, anche nel calcio, atletiche prima che di spessore tecnico. E qui subentrano appunto le diete mirate e l’operato dei preparatori atletici capaci di trasformare, perlomeno a certi livelli, un comune atleta in un iron man. Così come anche gli psicologi garantiscono i giusti comportamenti e la serenità di fondo agli atleti stessi in prossimità dell’impegno

sportivo. Ma c’è sempre chi vince e chi perde e dopo ogni gara oggi si allestiscono anche dei processi se il campione tale ha perso per un centimetro o un ritmo di vogata sbagliato. Contesti nei quali anche l’allenatore moderno viene responsabilizzato. In sostanza sono lontani i tempi in cui l’allenatore era un dopolavorista che fumava una sigaretta mentre i suoi ragazzi effettuavano i canonici giri di campo prima della rituale partitella in famiglia. I tempi sono cambiati e oggi il tecnico è talvolta una sorta di “signor sotutto” capace di parlare di teorie, schemi e metodi a 360° quando viene invitato in televisione, facendo abbassare l’audio a zero ai malcapitati utenti dello sport in tv. La via di mezzo, in sostanza, è sempre la migliore. E.F. TremilaSport+ | 30 08 2017 | 21


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L’ANGIOLETTO CICERONE A “U” Un modo originale di raccontare Udine senza cadere nello scontato o nel clichè della guida turistica, quello di Paolo Medeossi nel suo libro “La città che inizia per U”: a condurre infatti il lettore con curiosità e aspetti inediti nel capoluogo friulano è uno degli angioletti del Tiepolo nell’Oratorio della Purità, a lato del Duomo, un’idea che l’autore ha sviluppato con leggerezza, e alla fine rimane davvero la sensazione di aver condiviso simpaticamente con il puttino un giro tra le vie, i palazzi e i monumenti di “U”. Capitoli, quelli del libro, dai titoli a effetto, come Le signore (tatuate) delle pasticcerie o Paradiso delle lentiggini o ancora L’ultimo ballo, che invitano il lettore ad approfondire la conoscenza, anche attraverso le chiacchiere della gente (“Io le chiedo se la mancanza di riservatezza non sia il difetto dei piccoli centri e lei mi risponde: Ma è anche la cosa migliore”, Medeossi cita in apertura Heat-Moon), di una piccola città di provincia che Renzo Valente definiva “un paese col tram” ma che costituisce comunque uno scrigno di tesori artistici e culturali non indifferente. E l’autore, cultore e cantore anche delle piccole cose di Udine, fa della sua città un ritratto originale e dai molti aspetti sconosciuti o inediti. Si parla così, ad esempio, di Felice Cavallotti, poeta e drammaturgo ucciso nel 1898 in un duello con un direttore di giornale che gli aveva dato del mentitore dopo un articolo, del dialetto udinese nato ai tempi dell’occupazione della Repubblica Veneta e oggi parlato ormai solo dalle generazioni più datate e caduto in disuso tra quelle recenti e ancora di considerazioni storiche, architettoniche, culturali e di esistenza quotidiana di un piccolo-grande mondo fatto proprio ormai anche da gente che nulla sa della sua storia e delle sue tradizioni e per la quale Udine costituisce unicamente una tappa di passaggio o di sopravvivenza. Una storia colta ma scritta in punta di penna e scorrevole, quella di Paolo Medeossi, che incuriosisce, diverte e invita a riflettere, insinuando in molti passaggi la nostalgia di un mondo ormai scomparso ma che rivive però nella mente del lettore, come farebbe il diario di un avo trovato per caso in un baule in soffitta e che riporta ad una vita passata ma non defunta, ricca com’è di princìpi, idee e situazioni che hanno costituito la base dell’esistenza delle generazioni successive. E.F.

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

BARBARA BARALDI

AURORA NEL BUIO GIUNTI

Aurora Scalviati era la migliore, fino al giorno di quel conflitto a fuoco, quando quel proiettile ha raggiunto la sua testa. Da allora, la più brava profiler della polizia italiana soffre di un disturbo bipolare che cerca di dominare attraverso i farmaci e le sedute clandestine di una terapia da molti considerata barbara: l’elettroshock. Quando per motivi disciplinari Aurora viene trasferita in una tranquilla cittadina dell’Emilia, si trova di fronte a uno scenario diverso da come lo immaginava. Una donna viene uccisa proprio la notte del suo arrivo, il marito è scomparso e l’assassino ha rapito la loro bambina. Su una parete della casa, una scritta tracciata col sangue della vittima: “Tu non farai alcun male”...

ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA

IL TRAMONTO DI UNA NAZIONE MARSILIO

Passando in rassegna senza sconti tutti i sintomi di un malessere quotidiano – assenza di visione della politica, ristagno dell’economia, una giustizia piena di ambiguità e dai tempi esasperanti, un sistema d’istruzione che non riesce più a fungere da ascensore sociale, il divario Nord-Sud che si aggrava –, queste pagine restituiscono oggi un impietoso ritratto politico e sociale dell’Italia incapace di essere protagonista del proprio tempo. Una metamorfosi tale da indurre l’autore a una considerazione solo apparentemente paradossale: «Sono nato italiano ma mi viene da chiedermi, a volte, se morirò tale. Nella mia generazione, quella che ha visto la luce durante o a ridosso della guerra, sospetto proprio di non essere il solo che più o meno consapevolmente si pone una domanda come questa».

SUSAN CRAWFORD

DON WINSLOW

JOSHUA LEVINE

PIEMME

EINAUDI

HARPER COLLINS

L’ALTRA DONNA

È un giorno di neve quando la macchina di Joe slitta sul ghiaccio e lo schianto contro un albero lo uccide sul colpo. La donna che è al suo fianco non può fare nulla per aiutarlo. Perché non avrebbe mai dovuto trovarsi lì, in quella macchina, accanto a quell’uomo che non è suo marito. Così davanti a Dorrie si spalanca l’abisso: cosa fare? Lasciare che la sua vita - la sua bambina, il suo matrimonio – vada in pezzi, oppure scendere da quella macchina, abbandonare l’uomo che ha amato, e continuare come se nulla fosse? In una frazione di secondo, d’istinto, Dorrie lascia la scena. Ma alcuni dettagli dell’incidente e della morte di Joe non convincano la polizia...

CORRUZIONE Danny Malone voleva solo essere un bravo poliziotto. Era il re della Manhattan North Special Force, detta Da Force. L’unità che imperversava sulle strade di Harlem come un vento impetuoso spazzando via ogni immondizia. Ma ora che Malone è finito in galera, quel vento non soffia più. Malone e i suoi erano i più svegli, i più abili, i più veloci. Quelli che in città tenevano a bada «la giungla» e a Natale regalavano, di tasca propria, un tacchino ai poveri. Ad Harlem era diventato una specie di intoccabile, ma anche un sorvegliato a vista. All’improvviso però «la sua città, la sua zolla, il suo cuore» gli si sono rivoltati contro. E ora che è stato incastrato dai federali non gli resta che decidere chi sia meglio tradire.

DUNKIRK

Maggio 1940. La travolgente avanzata delle truppe tedesche in Belgio e nel nord della Francia costringe le armate anglo-francesi a ripiegare progressivamente verso le coste della Manica, intrappolando oltre 300.000 soldati nel campo trincerato di Dunkerque. L’unica speranza di salvarli è organizzare una massiccia evacuazione via mare utilizzando tutte le imbarcazioni disponibili, dalle enormi unità militari ai pescherecci alle piccole navi da diporto. Autorizzata da Winston Churchill e organizzata in tempi record dall’Ammiragliato britannico, l’Operazione Dynamo si svolse tra il 27 maggio e il 4 giugno, concludendosi con un successo inaspettato che fu salutato come “il miracolo di Dunkerque”.

TremilaSport+ | 30 08 2017 | 23


CALCIOUDINESE BASKET

VOLTI NUOVI PER LA NUOVA APU PRONTI A PARTIRE L'Apu si è carburata nel ritiro di Gemona (nella foto)

Andrea Benevelli e Tommaso Raspino arricchiscono un roster solido ed equilibrato destinato a recitare un ruolo importante nella prossima A2 di EDI FABRIS

P

arte col botto, affrontando venerdì 1° settembre al torneo di Lignano i campioni d’Italia della Reyer Venezia, la nuova stagione dell’Apu riveduta e corretta rispetto alla precedente nella quale ha recitato nella parte finale un ruolo da protagonista. Tra i volti nuovi, quelli di Andrea Benevelli e Tommaso Raspino,

giunti rispettivamente da Jesi e Piacenza e avversari dell’Apu nello scorso campionato di A2. ANDREA, IL MEDITATIVO Benevelli, classe 1985, ala grande di 2,02, figlio d’arte (il padre giocò a Pesaro negli anni ’70), ha il tiro tra le peculiarità di spicco: “L’ho ereditato da lui – considera – ma è l’unica caratteristica che mi ha trasmesso, perché mio padre, più

VOGLIA DI DERBY Benevelli e Raspino attendono da ex il match clou con Trieste

24 | 30 08 2017 | TremilaSport+

piccolo di statura, giocava guardia. Mi segue spesso quando gioco non lontano da Pesaro, dove vive, ed è sempre stato ed è tuttora prodigo di consigli con me”. Un meditativo, Andrea, reduce da un “cammino di Santiago” affrontato con motivazioni particolari: “Ne ho parlato parecchio, al ritorno – sorride - . Diciamo che sono un curioso e l’ho affrontato come una sorta di sfida personale. Gli stimoli di chi l’ha percorso o intende percorrerlo sono i più disparati, il mio è stato principalmente una questione di spiritualità, alla ricerca di me stesso”. Ora la concretezza di una nuova stagione che per lui si presenta ricca di nuove sollecitazioni: “Sono arrivato ad una società con dei programmi seri e sotto la guida di un allenatore capace ed esperto come Lino Lardo e non posso che essere soddisfatto – ammette - . In più, ritorno in una Regione dove ho già giocato e a tale proposito non posso non ricordare con piacere la mia precedente esperienza a Trieste, contro cui mi appresto a vivere una serie di derby che costituiscono il valore aggiunto per i due club e che noi prepareremo sicuramente al meglio”. Azionando il grandangolo, Benevelli giudica il girone Est della A2: “E’ di qualità

molto elevata, con squadre ben attrezzate e dalle grandi aspettative come Treviso, Fortitudo Bologna, Verona e la stessa Trieste. Un girone che a noi giocatori offre motivazioni eccezionali. Importante sarà trovare una continuità di risultati che ci permetta di puntare ai play off e di entusiasmare i nostri tifosi. La tradizione cestistica di Udine merita una grande stagione”. TOMMASO, IN EVOLUZIONE “Negli ultimi due-tre anni ho trovato la mia giusta dimensione, sono in fase evolutiva e all’Apu vorrei consolidarmi”, considera Raspino, ventottenne ala vercellese di 1,97 approdato a Udine dopo un lungo iter iniziato a Biella e proseguito nel tempo a Pavia, Trieste, Omegna, Pesaro, Ferentino e Piacenza, nelle cui file ha disputato la scorsa A2. “La nostra mi pare una squadra solida, con buone caratteristiche difensive e offensive e con giocatori duttili – Tommaso giudica l’Apu - . So che la scorsa stagione hanno pagato inizialmente dazio ai molti cambi nel roster ma quest’anno penso che il gruppo sia già equilibrato ed è un punto di vantaggio anche per il tecnico avere a disposizione un organico in cui crede e sul quale può lavorare con serenità”. E anche Raspino, da buon ex di Trieste, attende i derby con impazienza: “Dalmasson sta facendo da tempo un ottimo lavoro e i

Girone Est di A2 di qualità molto elevata, con squadre ben attrezzate per la promozione risultati si vedono. Penso che la mia ex squadra, lo scorso campionato andata in finale per la promozione, sia tra le favorite anche quest’anno e non vedo l’ora di giocarci contro. Intanto partiamo con un test di primordine a Lignano contro la Reyer, sarà un bel cominciare”. Giudicandosi, il giocatore si dice testardo, in positivo e in negativo, e pure spesso in conflitto con se stesso: “Una caratteristica che mi porta a non essere mai completamente soddisfatto di ciò che faccio – si rammarica - , alla ricerca costante della perfezione”. E a tale proposito cita un aforisma che l’ha colpito: “Una vittoria non è così piacevole come addolora la sconfitta”.


UDINESECALCIO BASKET SOCIETÀ

VIRTUS FELETTO, SI PENSA STRANIERO

Il presidente del Feletto, Roberto Caruso (a destra) accanto a Lorenzo Bettarini

L

a Virtus Feletto, che anche quest’anno schiererà la propria compagine senior nel campionato di serie C Silver, grazie al ripescaggio dello scorso luglio, e quella giovanile nel torneo Under 20 di Eccellenza, si è fatta notare in questi ultimi anni per l’ampio ricorso a ragazzi provenienti dall’estero, tra i quali il senegalese Ousmane Diop che, a detta di tanti addetti ai lavori, sembra destinato ad una carriera davvero importante ai massimi livelli. Abbiamo chiesto al deus ex machina della società, il presidente Roberto Caruso, i motivi di questa strategia che non trova l’approvazione di chi vorrebbe, almeno nei campionati minori, maggiore spazio per i prospetti nostrani anche in ragione della massiccia presenza di giocatori stranieri nella massima serie. “Tengo immediatamente a precisare – premette Caruso – che ciò che stiamo facendo noi a Feletto in questi anni è una novità solo per la nostra regione, perchè nel resto d’Italia è una politica consolidata e che abbiamo pensato di trasferire nel nostro panorama locale per colmare un vuoto. Ed ora anche a Trieste stanno iniziando a mettere in atto strategie simili alla nostra". SCELTE E poi le motivazioni della scelta: "Stanno nella volontà di mettere in campo delle squadre, in modo particolare a livello giovanile, in grado di ben competere anche lontano dalla provincia di Udine e per fare questo è necessario spostarsi fuori dai confini nazionali per reperire giovani giocatori vicini ai due metri, vista la scarsità del nostro vivaio sotto questo aspetto.” Ma non esistono altre opzioni percorribili? “In linea teorica il gap potrebbe essere superato mettendo insieme le forze tra le diverse società minori del nostro panorama - ipotizza Caruso - , per creare, come avviene in maniera vincente in altre zone d’Italia, dei poli di maggiori dimensioni e meglio attrezzati. Nel nostro ambiente locale, invece, esiste una grande frammentazione, dove ogni

società si tiene stretto il suo giocatore di talento, togliendo così la possibilità di far crescere il sistema". In quest’ottica si spiega l’accordo raggiunto con l'Apu per la “messa in rete” dei rispettivi settori giovanili: “L'obiettivo comune è quello di creare nel tempo un polo importante e per questo già da quest’anno la nostre squadre potranno contare, oltre che sui nostri nuovi acquisti stranieri (un lettone e due serbi) e sui due senegalesi confermati Badou Diop e Diouf, anche su quattro ragazzi italiani provenienti dal vivaio dell’Apu.” Che cosa si aspetta dalla squadra senior nella prossima stagione in serie C Silver? “Un campionato in cui i ragazzi, che saranno ancora guidati da Lorenzo Bettarini, riescano alla fine a mantenere la categoria senza passare per la gogna dei play-out - auspica il presidente - . Fino a metà dello scorso torneo l’obiettivo sembrava ampiamente alla nostra portata, mentre in seguito l’esplosione di Ousmane Diop e il suo continuo e maggiore impegno in A2 nell'Apu ci ha privato del nostro miglior giocatore, con la conseguente caduta complessiva a livello di risultati.” Giuseppe Passoni

PROSPETTO Il senegalese Diop, una delle punte della Virtus Feletto "alla straniera"

A2 FEMMINILE

MOLTO NORD PER LA DELSER CHE PUNTA AI PLAY OFF “Quest’anno niente trasferte al sud, solo due viaggi in Sardegna”, considera la capitana Debora Vicenzotti (nella foto) parlando della nuova stagione di una Libertas Basket School griffata Delser non molto cambiata rispetto alla precedente in cui le udinesi, con Waldi Medeot alla guida, hanno conquistato da matricole una tranquilla permanenza in A2. Cambiamenti comunque essenziali, quelli operati dalla dirigenza, con Malì Pomilio, compagna del tecnico dell’Apu Lino Lardo e titolare di un palmarès di atleta e allenatrice di tutto rispetto, alla conduzione tecnica e la nazionale croata Ivana Blazevic giunta da Palermo a rilevare l’anglo-nigeriana Ejay Ofomata. A salutare la compagnia anche il play Arianna Beltrame, andata a Cussignacco, società che opererà in sinergia con il club presieduto da Leonardo De Biase e che punta dal canto proprio alla promozione in serie B. Mix di atlete giovani ed esperte,

la Basket School punterà a raggiungere i play off con un organico composto da Blazevic, Vicenzotti, Ciotola, Mancabelli, Petronio, Mio, Sturma, Pontoni (reduce dall’esperienza azzurra nei Mondiali giovanili friulani), Da Pozzo, Zanelli, Bianco, Rainis, Romano, Salomoni e Rosignoli. Il cammino in A2 prenderà il via il 30 settembre con il confronto interno con Castelnuovo Scrivia, cui farà seguito la trasferta a Sesto San Giovanni contro la blasonata Geas. Un itinerario in 30 tappe con appunto nessuna trasferta al sud, che comunque nello scorso campionato fu terra di conquista per le udinesi, e solo due formazioni sarde, il Cus Cagliari e il San Salvatore Selargius, inserite in un girone orizzontale al nord. “Un campionato sicuramente impegnativo – giudica la Vicenzotti - , con la presenza di molte formazioni trivenete e lombarde di elevato spessore”. Casa della Basket School sarà, come per i colleghi maschi dell’Apu, il ritrovato e rinnovato palasport Carnera. E.F.

TremilaSport+ | 30 08 2017 | 25


PALLAVOLO CALCIOUDINESE

La formazione di 1^ Divisione

NIENTE SOLDI PER LA B

Dopo la rinuncia alla categoria per motivi economici e la vana ricerca di sponsores, Gemona si rilancia continuando a puntare sui giovani e sulle sinergie con altre società

A

volte le vittorie sportive ottenute sul campo non possono lasciar spazio ad un seguito di emozioni positive e bisogna fare i conti con la realtà. Non è certamente l’unico caso quello del Gemona Volley Ball che, la scorsa stagione, in collaborazione con

Buja, aveva conquistato la serie B, dovendo poi rinunciarvi per mancanza di disponibilità economica. Ne parliamo con il presidente Marco Giust che ci racconta questa scelta e il momento attuale della società alla vigilia della ripresa dell’attività sportiva per la nuova stagione: “Certamente

Le autorità austriache con la rappresentanza gemonese

26 | 30 08 2017 | TremilaSport+

la nostra rinuncia alla serie B è legata a motivi di budget. Tale categoria richiederebbe una struttura importante alle spalle e una società piccola come la nostra non avrebbe potuto permettersela. In realtà la promozione è stata un po' casuale, perché due anni fa ci avevano chiesto di rilevare la serie C del Buja che non voleva fare più attività maschile. Il problema è che siamo andati talmente bene da riuscire a fare il salto di categoria ma non ad avvicinare sponsor rilevanti, pur avendo bussato alla porta di tante aziende". Per fare la B devi essere pronto a livello organizzativo mentre da noi ci sono solo volontari, sottolinea Giust:. "Rimane l’amaro in bocca ma anche l’orgoglio per la vittoria sportiva. Era importante avere la serie B maschile a Gemona, ma anche a Udine non c'è e sono situazioni che fanno male a tutto il mondo pallavolistico regionale. Le realtà più a contatto con il Veneto hanno forse maggiori possibilità, in termini di sponsores, rispetto a noi" .SETTORE GIOVANILE "Noi comunque siamo orgogliosi di es-

Per disputare la B non è sufficiente affidarsi solo al volontariato, come facciamo noi sere una società molto attenta al giovanile, con grandi numeri che vogliamo incrementare in prospettiva - continua il presidente - . A livello femminile abbiamo le stesse cifre dell’anno scorso ma per il prossimo campionato non disputeremo l’Under 18, solo la Prima Divisione. Nel maschile siamo ancora in crescita. Riusciamo a disegnare scenari propositivi grazie alle ottime collaborazioni con Buja, Tolmezzo, Majano, Cassacco e Paluzza, che sono società con squadre prevalentemente femminili. E poi le collaborazioni con Rea-


UDINESECALCIO PALLAVOLO

L'organico dell'Under 18 na, Pasian Di Prato e Martignacco, che hanno come noi squadre maschili e che avevano aderito l’ anno scorso al progetto Friuli volley. Il prossimo anno la nostra prima squadra maschile sarà formata dalla nostra Under 18 e la serie D di Artegna che disputeranno il doppio campionato: praticamente ripartiamo, anche se in forma ridotta, con il progetto Friuli volley ma, visto l’impegno finanziario importante, serviranno un paio d' anni per realizzarlo completamente". POLO MASCHILE "Intanto partiamo con l'idea di realizzare questo polo maschile nella zona della pedemontana, in modo tale da non disperdere i ragazzi che escono dalle varie società femminili e che spesso poi si perdono perchè non trovano continuità", evidenzia Giust.”. Che la pallavolo sia poi uno sport più al femminile che al maschile, Giust lo smentisce: “No, è improprio pensare a questo anche se i numeri danno ragione al reclutamento femminile. A titolo di esempio, siamo reduci dal quindicesimo anno di ritiro in Austria, a Laakirchen. Quest’anno vi abbiamo portato l’Under 14 maschile e femminile per una settimana. Un bel gruppo di quaranta persone con giornate piene di attività sportiva: sveglia alle 7, attività fisica per quarantacinque minuti, colazione, piscina, due ore di allenamento. Poi il pranzo e al pomeriggio altro allenamento, piscina e dopocena

partitelle. Praticamente è come se avessero fatto già due mesi di allenamento ma con molta gioia e divertimento e il gradimento dei maschi è stato molto elevato. Quest’anno abbiamo deciso di portare i più giovani, per abituarli ad un mondo più competitivo ed agonistico, anche se scontentando gli altri, perché chi partecipa al ritiro, vuole sempre tornarci” Chi sarà il tecnico della prima squadra maschile? Mattia vi ha lasciato. “Paolo ha scelto un’altra strada, quella del femminile, e al suo abbiamo ingaggiato un allenatore giovane ed entusiasta, Stefano

Pontonutti che gestirà l’Under 18 e la serie D nel doppio campionato: come obiettivo minimo vogliamo raggiungere la final four U18 e mantenerci a metà classifica con la serie D, puntando poi il prossimo anno ad una promozione in serie c con un gruppo giovane. Sempre nel maschile saremo impegnati in quasi tutti i campionati: speriamo che la Prima Divisione confermi il miglioramento dell'anno scorso, raggiungendo una classifica a ridosso delle prime tre.. Per quanto riguarda la 14m e la 13m (3x3) e la 16m si punta al titolo provinciale e a un buon piazzamento in regio-

nale". RAGAZZE "Per il femminile la prima squadra sarà impegnata nella Prima Divisione con una squadra molto ringiovanita - conclude Giust - , poi disputeremo l’Under 16, 14 e U13 misto. Per la nostra società un altro obiettivo molto importante è quello di raggiungere la parità tra il numero dei giocatori maschi e quello delle femmine, a partire dall’introduzione allo sport operata nel mini volley. In quanto alle strutture, saranno disponibili le palestre di Campolessi, Ospedaletto e la Marchetti e da quest’anno quelle di Osoppo e Venzone”. Biancamaria Gonano

Under 14, maschi e femmine insieme sotto rete

TremilaSport+ | 30 08 2017 | 27


AUTOMOBILISMO

ALLA RICERCA DELLE

MOSCHE BIANCHE

Il diciannovenne pilota tolmezzino Mattia Grassi continua ad ottenere buoni risultati nei rallies ma il problema è il solito, la difficoltà nel reperire sponsores sostanziosi

S

ono parecchi i giovani che oggi si avvicinano al mondo dei motori, affascinante ed entusiasmante, diversi di loro però devono rinunciare strada facendo in quanto l’automobilismo è uno sport costoso e gli sponsor, con gli anni, sono diventati “mosche bianche”. E’ il caso del giovane pilota tolmezzino della scuderia Friuli, Mattia Grassi classe '98: tanta passione e qualche buon risultato nel settore dei rallies, ma gli ostacoli sono tanti a cominciare appunto dall’aspetto economico, che funge in qualche maniera da deterrente, frenando passione e attività agonistica. Vediamo dunque di fare una disamina con Mattia guardando a ieri, oggi e domani: “Ho cominciato giovanissimo -racconta - con il trofeo Panda Cup terra, vincendo due campionati di classe e uno assoluto, dimostrando ottime capacità di guida, per un principiante. Lo scorso anno ho partecipato al rally del Friuli e Alpi Orientali con la Renault Clio 3 in coppia con Marika Craighero. Stavo andando bene, poi la fortuna non è

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Fabrizio Martinis e Marco Marchiol credono in me, mi auguro di non deluderli stata dalla mia parte, con la rottura di un semiasse e da pilota sono passato a fare lo…spettatore". COPPIA Anche alla “Serenissima” sempre in coppia con Marika, ha dovuto ritirarsi per problemi al cofano ma il 2017 è iniziato sotto una buona stella: "Ho vinto la classe 2 e mi sono piazzato secondo del gruppo N - continua Mattia - , conseguendo un decimo posto assoluto al rally di Majano in coppia con David Barichello a bordo di una Saxo/2. Quest’anno abbiamo dovuto rinunciare all’Alpi Orientali soprattutto per motivi economici ed

Nella sua ancor fresca carriera, MATTIA GRASSI, qui a una partenza, ha ottenuto numerosi buoni risultati che fanno di lui un promettente pilota di rally: dopo gli inizi nel Panda Cup, ha partecipato a un Alpi Orientali e a un Serenissima in coppia con Marika Craighero e a un Majano con David Barichello. Negli ultimi due anni, primo posto di classe in formula driver su terra e secondo al rally Italia Talent. è per questo che spero tanto di trovare un aiuto, per poter competere con piloti sicuramente più bravi ed esperti di me , dai quali ho molto da imparare.” Va detto che Mattia Grassi, in questi ultimi due anni ha anche conquistato il primo posto di classe con la Clio 1.8 nella formula driver su terra, il secondo posto al Rally Italia Talent e il terzo al Master Show di

Lignano con la Peugeot 106/n2. "La CG Motors, Fabrizio Martinis e Marco Marchiol - conclude Mattia -, mi sono vicini e prodighi di consigli, ma soprattutto credono in me. Mi auguro tanto di non deluderli e di riuscire a continuare a coltivare questa passione che mi ha coinvolto sin da ragazzino.” Roberto Cainero


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ARTI MARZIALI

FUORI DALL'ORTICELLO

Il presidente regionale Fijkam, Claudio Valentini, assicura piena disponibilità e nessuna discriminazione, auspicando sinergie fra società per la crescita del movimento

S

arò il presidente di tutti, aveva esordito Claudio Valentini (nella foto) al momento della sua investitura ai vertici regionali Fijlkam, lo scorso febbraio, quando con 87 preferenze su 101 aveva acquisito il prestigioso incarico. Triestino, cinquantasei anni, maestro di Karate sesto dan, tecnico MGA (metodo globale autodifesa) e nella vita di tutti i giorni responsabile produttivo alla Illy Caffe' di Trieste, dopo sei mesi dalla sua elezione l'abbiamo incontrato per un bilancio, ripercorrendo i momenti salienti della sua ascesa . La Fijlkam, che ricordiamo è la federazione che annovera judo, karate, lotta e arti marziali, dopo l'eccellente gestione di Enzo De Denaro, anche lui di origine triestine, registra dunque il passaggio di testimone a Claudio Valentini che stando agli intenti e ai programmi con cui ha deciso di intraprendere il suo percorso, viene qualificato come l'uomo giusto per il movimento degli sport da combattimento in Friuli Venezia Giulia. - Lei è conosciuto come persona a cui piace andare in fondo alle cose. Ci vuole raccontare qual è stata la sua reazione al momento dell'elezione? “Dopo aver ringraziato coloro che mi hanno dato fiducia, ho voluto rivolgermi a quelli che non mi hanno dato il consenso, chiedendone la motivazioni. La risposta

EVENTI

CARNIA CLASSIC, 1500 A PIEDI E IN BICICLETTA 30 | 30 08 2017 | TremilaSport+

è stata che non mi conoscevano approfonditamente e di conseguenza non hanno espresso la loro preferenza".

voro molto importante legato alle scuole, dove desideriamo farci conoscere e dare la possibilità di avvicinare di più i giovani alle nostre discipline, offrendo un' immagine positiva di esse.”

Quali sono state le sue prime parole ai rappresentanti delle società che l'hanno designata presidente Fijlkam regionale? “Ho voluto subito rendere noto che sarò a disposizione di tutti e soprattutto che non ci saranno discriminazioni di nessun genere, in particolar modo per quelle discipline che talvolta si sentono trascurate. Sarà proprio nei loro confronti il mio sforzo maggiore affinché possano crescere e superare le loro difficoltà “

Stiamo attuando un lavoro molto importante nelle scuole per diffondere il nostro sport - Nel mondo dello sport l'improvvisazione e sopratutto la gestione poco oculata di una società portano a situazioni davvero difficili da cui spesso è difficile uscirne.... “Concordo pienamente su questo

Fortunata e splendida cornice per la Carnia Classic International Fuji-Zoncolan 2017. Vi si sono cimentati 1500 concorrenti in gare di podismo, ciclismo su strada e Mountain Bike, anche in notturna. Particolarmente seguita e apprezzata la novità della kermesse di giovedì scorso in un circuito cittadino riservato ai giovanissimi e curata con particolare

punto, infatti a tale proposito è mia ferma intenzione trasferire le mie esperienze manageriali nel lavoro che in seno alla Federazione sto svolgendo al fine di raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato.” - Quindi, scendendo nei dettagli quali sono gli obiettivi che si è posto quando ha raccolto questa sfida? “In primis quello di far si che scompaia ogni genere di rivalità che non porta mai a nulla di buono, che ci sia una continua comunicazione al fine di conoscere e risolvere le problematiche che puntualmente si presentano e far crescere e sopratutto diffondere la pratica degli sport da combattimento. A tale proposito stiamo mettendo a punto un la-

- In ambito regionale discipline sportive come ad esempio il judo sono serbatoio di grandi risultati ed eccellenze che emergono anche a livello internazionale. Per non parlare del Karate, che proprio in questi giorni, grazie alla 32esima edizione del Lignano Mondial Karate ha portato ben 2500 atleti negli impianti del Ge.Tur. di Lignano. Eppure pare ci sia ancora molto da fare affinché si possa crescere ulteriormente. “Indubbiamente il lavoro che ci aspetta è molto importante. Nei miei programmi desidero spingere ulteriormente l'aspetto della comunicazione coinvolgendo magari anche chi sino ad ora non le ha dato la giusta importanza. Sono convinto che la passione e il desiderio di crescere sia dentro ognuno di noi e il traguardo sia comune, non del singolo. Non guardare oltre il proprio orticello porta inevitabilmente all'isolamento, un fenomeno negativo che penalizza chi lo privilegia, venendo meno alla condivisione di esperienze e idee e disperdendo energie indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi che che ognuno di noi si è prefissato.” Gianfranco Borghesu

attenzione dall’a.s.d. Bujese. I concorrenti si sono cimentati su tre percorsi diversi in una ciclopedalata in splendido circuito avente come fulcro il lago dei Tre Comuni di Cavazzo con ristoro davanti alla centrale elettrica “A2A” di Somplago. Per l’occasione testati i nuovi modelli di e-bike (bicicletta a pedalata assistita) forniti dalla Cussigh Bike.


UDINESECALCIO

TremilaSport+ | 11 01 2017 | 31


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA VOLLEY

LA LIBERTAS TRIESTE RINUNCIA ALLA A2 Il sodalizio giuliano disputerà il Campionato di Libera Iscrizione avendo optato di puntare tutto sul solo obiettivo della partecipazione alla serie A2 con conseguente perdita del diritto alla B2

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE ■ La Libertas Trieste comunica di aver rinunciato, su consiglio dei propri legali, a presentare ricorso alla decisione della Corte Federale della Fipav che aveva rigettato il precedente ricorso contro la mancata iscrizione della società al campionato di serie A2 2017-2018, non sussistendone i tempi e le motivazioni. La società infatti, all'atto della scadenza fissata, non aveva interamente versato il capitale sociale relativo all'aumento di capitale, condizione sine qua non per l'iscrizione al Campionato di serie A2 che, secondo i propri legali, avrebbe reso inutile anche un successivo appello all'ultimo grado di giudizio sportivo. "Purtroppo, causa il brevissimo tempo a disposizione, di soli 30 giorni,

TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI !

TIREL: “QUESTA SARÀ UN'ANNATA DI TRANSIZIONE CHE AFFRONTEREMO RIPARTENDO DALL'ULTIMA SERIE”

per il completamento dell'iter burocratico necessario a poter tentare la scalata verso quello che rimane il nostro sogno,

la serie A - spiegano i vertici biancorossi - non siamo riusciti a raggiungere già in questa sessione il nostro obiettivo, ma faremo certamente tesoro di questa esperienza, così da poterci muovere rispettando la tempistica necessaria ad ottenere quanto prefissato nella prossima stagione sportiva. A confortarci, l'essere riusciti, in un mese appena, a rispettare al 99% le condizioni fissate dalla Lega per l'iscrizione. Il passo decisivo sarà quello di riuscire a ottemperare al 100% per la prossima stagione sportiva, quando ripresenteremo domanda di iscrizione alla serie maggiore non appena avremo acquisito il titolo sportivo da una società disposta a cederlo". L'appuntamento con la serie A quindi è solo rimandato. "Il nostro main sponsor, che ringraziamo per la fiducia accordataci, ci è rimasto infatti vicino - conferma la Libertas Trieste - e il suo sostegno ci consente di guardare con ottimismo alla prossima stagione sportiva, che sarà un'annata di transizione che affronteremo ripartendo dall'ultima serie. Una scelta, questa, operata per dare continuità al progetto e rimanere attivi nell'ambito regionale in attesa di poter riprovare a iscriverci alla serie A2 l'anno prossimo. Per la costruzione del roster della squadra attingeremo al nostro fertile vivaio e opereremo in collaborazione con le realtà sportive regionali. Ma l'obiettivo rimane quello di riportare Trieste al contesto e sul palcosenico pallavolistico

che merita. Ringraziamo tutti i soggetti che ci sono stati vicini e in particolare, oltre agli sponsor, la Lega, la Federvolley e le Istituzioni in primis Comune di Trieste e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia che hanno creduto e hanno sostenuto il nostro progetto. Uno speciale ringraziamento va infine alla Cattolica Assicurazioni e all'Agente Alberto Duranti". Nella prossima stagione sportiva, la Libertas Trieste disputerà il Campionato di Libera Iscrizione. Per scelta e per motivi burocratici la società aveva optato di puntare tutto sul solo obiettivo della partecipazione alla serie A2 con conseguente perdita del diritto alla B2.

UDINE | TRIESTE | PA


UDINESECALCIO

ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA ARTI MARZIALI

VENERDÌ AL VIA IL GRAN GALA A PORDENONE Tre giorni di esibizioni all’aperto in cui maestri ed atleti mostreranno quanto di meglio possano offrire le discipline praticate nella storica associazione del quartiere naoniano ■ Non poteva mancare la Polisportiva Villanova Libertas alla Festa in Piassa, la sagra popolare più importante della città dove la storica associazione del quartiere propone fra i numerosi eventi anche il Gran Galà delle Arti Marziali. Il primo appuntamento è alle ore 20.00 di venerdì 1 settem-

LIBERTAS FVG AL MEMORIAL SERVIZIO DELLE PIAZZA: SOCIETÀ SPORTIVE IL LEONKID BAITA ORO A SAN VITO

Kenny Bedel

ATLETICA

Continua a mietere successi il giovanissimo tesserato Libertas Michael Baita, portacolori dell’Atletica Leone San Marco che al 32° Memorial Luciano Piazza svoltosi sabato 26 agosto sulla rinnovata pista di San Vito al Tagliamento, ottiene la medaglia d’oro per il salto in alto.

LA CHIUSURA SPETTA DOMENICA 3 SETTEMBRE ALLE ORE 20.30 ALL’ISTRUTTORE LUIGI SIMONETTI bre con la difesa personale a cura di Maurizio Fornarolo, Istruttore 1°Livello di Krav Maga con molti anni di esperienza in numerose arti marziali, da cui deriva il pragmatico approccio nell’insegnamento dell’autodifesa, con particolare attenzione alla lotta a terra. A seguire, alle ore 21.00, la spettacolarità del kick boxing con Ivan Zucchet. Sabato 2 settembre, alle ore 19.00 si riparte con il brazilian jiu jitsu di Fabio Pastori ed il Caimani Team plurimedagliato agli ultimi campionati italiani di Firenze. Non ha bisogno di presentazione il team di judo con l’appena rientrato dai mondiali di Santiago del Cile Kenny Bedel e il Maestro dei campioni Catalin Guica, che si esibirà sempre sul prato adiacente al Campo Sportivo Lupieri in via Pirandello. La chiusura del Gran Galà delle Arti Marziali spetta domenica 3 settembre alle ore 20.30 all’istruttore Luigi Simonetti, membro del Centro Ricerche Tai Chi Italia, già promotore dei corsi estivi di tai chi chuan all’aperto. In caso di pioggia, le esibizio-

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PATTINAGGIO

TROFEO DELLE TRE PISTE: È PORCIA SHOW! ■Riscuotono successi anche du- in linea. Alla seconda tappa di Marrante le ferie le atlete del Pattinag- tinsicuro, il 26° Trofeo Memorial gio Corsa Libertas Porcia che si Domenico Bosica su pista, sale sul confermano ad ogni gara ai primi podio con Aurora Sisani, che ottieposti regionali al 4° Trofeo delle ne la medaglia di bronzo nella 2 giri Tre Piste dell’Adriatico, l’appunta- sprint e nella 6 giri in linea. Non è mento estivo nazionada meno Alexia Sisani, le a tappe più atteso 6a alla 500m sprint e dell’anno. 14a alla 10.000m ad Prima giornata all’ineliminazione. segna del pattinagExploit finale per la gio su strada con il giovane Aurora al 32° Meeting di San 20° Trofeo Città di Benedetto del TronCivitanova su pista, to. Nell’affollata ca- Aurora Sisani dove l’atleta purliliese tegoria Esordienti 2, guadagna la medaglia la stellina purliliese Aurora Sisani d’argento per la 800m in linea e il riesce a strappare un ottimo 7° po- bronzo alla 401m in linea. Ottavo sto, sia nella 400m in linea che nella posto per Alexia che termina il cro1.200m in linea. Fra le migliori pat- nogiro in 16.747s, a meno di mezzo tinatrici d’Italia, la Freccia Azzurra secondo dalla campionessa italiana Alexia Sisani ottiene l’11a piazza alla Sofia Saronni. Nona posizione alla 5.200m a punti e la 15a alla 1.200m 5.000m a punti/eliminazione.

DOVA | MILANO | PRATO

L’atleta, campione nazionale Libertas in carica per la stessa specialità, dopo essersi allenato costantemente con il tecnico Lorenzo Bruno anche durante la pausa estiva, prende il largo rispetto agli altri contendenti della categoria Ragazzi arrivando a saltare 1mt 56cm e migliorando di un centimetro il proprio personal best che gli era valso il titolo tricolore a Chieti. Supera sé stesso anche nei 60m piani, dove con 8’44s riesce ad arrivare primo della sua batteria e sesto nella classifica generale, migliorando il record societario di 8’52s scritto l’anno scorso da Nicola Innocente, altro promettente Leonkid.

Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA VOLLEY

AL VIA LA STAGIONE DEL VIVAIO DI MARTIGNACCO La dirigenza ha rinnovato il team allenatori riportando alla base Luigi Schiavon che, oltre alla squadra Under 16, allenerà anche il talentuoso gruppo Under 18, e coordinerà tutto il settore giovanile ■ La Polisportiva Libertas Martignacco ha comunicato l’inizio dell’attività per tutte le squadre giovanili dall’Under 12 fino all’ Under 18 - serie D e I Divisione, maschile compresa, mentre dal 4 settembre partirà anche il mini volley e avviamento S3 - Scuola Federale

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DA QUEST’ANNO NON SOLO VOLLEY MA ANCHE CALCIO A 5 E SCI PER IL SODALIZIO DI CECCARELLI Pallavolo. La dirigenza della Libertas ha anche rinnovato il team allenatori riportando a Martignacco il Prof. Luigi Schiavon (nella foto) che oltre alla squadra Under 16 allenerà anche il talentuoso gruppo Under 18, che disputerà il campionato regionale di Serie D, e coordinerà tutto il settore giovanile. Il Prof. Schiavon ha il gradito compito di far arrivare in B1 il maggior numero di queste at-

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lete che hanno già dimostrato di farsi valere sul campo in più occasioni, vincendo il titolo provinciale e di Vice campione Regionale Under 16, oltre ad altri importanti tornei. La Società di Martignacco è convinta di poter inserire nella prima squadra in questa e nella prossima stagione più atlete del proprio vivaio. Il Prof. Schiavon sarà protagonista anche dell’attività nelle scuole del circondario in orario curricolare. Un doveroso ringraziamento è stato rivolto dalla dirigenza al Prof. renato Barbon per il prezioso lavoro svolto per due anni a Martignacco facendo crescere indiscutibilmente il settore giovanile. Gli allenatori che collaboreranno nella prossima stagione sono Marco Gazzotti ( B1), Prof. Luigi Schiavon, Fiorella Bastianutto, Elena Battistutta, Pamela Cressa, Silvia Monego, Francesca Palombini, Alessia Roman, Dott. Nicolas Rusalen, Gianluca Saraceni, Nico Sessolo, Anna Spagnolo, Andrea

Luigi Schiavon Zampis e Federica Zanuttigh. La Libertas Martignacco, inoltre, prosegue con particolare interesse a sostenere l’attività maschile intensificandola, arricchendo la collaborazione con Pasian di Prato. Due le squadre maschili sotto la guida dall’allenatore Gianluca Saraceni: l’Under 14 e l’Under

16; queste hanno tante possibilità di far bene sia a livello provinciale, sia regionale. In collaborazione con la Libertas Regionale continuerà anche la promozione del volley maschile tramite l’organizzazione del Trofeo “Topolino” per i ragazzi Under 10. Il riconoscimento per il lavoro svolto nel settore giovanile è confermato dalle tante atlete di ogni età che hanno deciso volontariamente di approdare alla Libertas Martignacco da ogni luogo, non solo dalla provincia di Udine. Questo quanto riferito al Consiglio Direttivo dal DS Erica Rosso esprimendo un doveroso apprezzamento e sottolineando altresì che è stata una estate impegnativa ripagata però da tante soddisfazioni e riconoscimenti. La nuova stagione sportiva, oltre alla pallavolo e lo sci club, viene arricchita dalla rinnovata sezione del calcetto a 5 che disputerà il campionato FIGC di Serie C.

PATTINAGGIO

L’SK PORDENONE IN SCENA A BARCIS

La formazione U16 campione uscente

■ Si è tenuta domenica pomeriggio presso il campo sportivo di Barcis la tradizionale esibizione di pattinaggio artistico a rotelle organizzata dallo Skating Club Pordenone. L’atteso evento, che segna l’inizio della nuova stagione, ha ospitato atlete della società pordenonese affiliata Libertas insieme alle colleghe della Roll San Marco, con cui condividono le allenatrici e gli spazi al Palamarmi-Palamarrone, grazie alla collaborazione fra le due società. Presenti anche un buon numero di atlete dell'Accademia Patti-

(Foto Rizzato)

naggio San Vendemiano, che quest'anno svolge la preparazione proprio a Barcis.

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UDINESECALCIO

ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA BASKET

POMILIO: “ENTUSIASTA DI QUESTO ROSTER” La nuova coach della Delser è carica in vista della nuova stagione sportiva. Tra i nuovi arrivi la croata Blazevic: “L’anno scorso ha fatto molto bene, spero continui su questa strada anche qui a Udine” ■ Partita la stagione 2017/2018 della Delser Libertas Basket School, radunatasi presso il ristorante Peperino di Udine e poi al Carnera per il primo allenamento. Sotto la guida del nuovo tecnico Pomilio e del vice allenatore Tomat, il gruppo presente è pressoché invariato rispetto all’anno scorso: al capitano

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VICENZOTTI: “SONO OTTIMISTA PER LA NUOVA STAGIONE, ANCHE SE NON MANCHERANNO SQUADRE MOLTO ATTREZZATE” Debora Vicenzotti si aggiungono Caterina Bianco – alla terza stagione a Udine – Elisa Mancabelli, Eva Da Pozzo, Alessandra Mio, Isabel Romano – in campo dopo il lungo periodo di stop causa infortunio – Carlotta Rainis, Elisa Pontoni – reduce dal Mondiale U19 disputato con la maglia della Nazionale – Vanessa Sturma, Matilda Ciotola e le giovani, Josipa Ivas, Cristiana Petronio e Claudia

squadra già molto compatta e coesa e che vanta una propria identità ben definita. Ritengo, però, che per lei non ci saranno problemi di questo tipo. Per quanto riguarda gli obiettivi stagionali dichiarati dalla società, puntiamo prima di tutto ad una salvezza sicura. Durante la stagione alzeremo ulteriormente l’intensità per mettere in campo un gioco ancora più dinamico di prima, lasciando spazio a tutte per una crescita collettiva importante». «Entrare al Carnera dopo tanto tempo mi suscita numerose emozioni – commenta il capitano Vicenzotti -. Ero già venuta qui in occasione dei Mondiali U19. Dagli spalti l’impatto era stato notevole, ma calcare di nuovo questo parquet è tutta un’altra cosa: mi vengono in mente molteplici ricordi legati alle stagioni passate, agli anni trascorsi in questo palazzetto che è stato la nostra casa per molto tempo. È bello essere tornate qui. Sono contenta di iniziare la stagione insieme al vecchio gruppo: rispetto all’anno scorso, oltre alla nuova guida tecnica, è arrivata Ivana (Blažević, ndr) che al contrario di Ofomata non è nuova del campionato di A2 perché ha giocato con Palermo, quindi è già a conoscenza di ciò che l’aspetta. Dalle prime impressioni mi sembra una ragazza estroversa che non avrà difficoltà ad inserirsi nel gruppo. Sono ottimista perché credo che ci siano tutti i presupposti per fare bene, anche se il campionato non sarà semplice. Affronteremo delle squadre molto attrezzate, sarà importante farsi trovare pronte».

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Amalia Pomilio

Ivana Blazevic

Zanelli. La new entry è la croata classe ’93, Ivana Blažević, acquisto proveniente da Palermo. «Iniziamo finalmente una nuova stagione – afferma coach Pomilio – sono molto entusiasta. Rispetto all’anno scorso ci sono stati dei

cambiamenti, nel roster è stata inserita Ivana che è una giocatrice che nella scorsa stagione ha fatto molto bene e credo e spero che possa continuare su questa strada anche da noi. Certo è che Ivana (Blažević, ndr) dovrà inserirsi all’interno di una

BASKET

VOLPE CONVOCATA IN NAZIONALE U14 ■ Torna a casa con un onorevolissimo 4° posto la nazionale U14 Italiana di Bbasket che ha partecipato al prestigioso trofeo BAM di Slovenj Gradec in Slovenia. La formazione guidata dal tecnico federale Marco Corsolini, che comprendeva anche Sara Volpe prima cestista della Libertas Gym & Basket ad essere convo-

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cata in nazionale, ha infatti perso per un solo punto (67 a 68 il risultato) la finalina contro la Croazia, battuta nella fase eliminatoria per 68 a 59. Non una coppa, ma tanta esperienza per la tigrotta Sara Volpe che con la sua squadra a luglio ha conquistato il terzo posto alle finali nazionali u14 di Bormio.

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