N° 17 TremilaSport 07 10 2015

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TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

17|15

07|10|2015

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

ANDREOLLA, UN MAGO PER IL PRAVIS

BASKET

PASCOLO, BOOM TRENTINO

pag 10

pag 36

UDINESE

AL FRIULI CON L'ACQUA SANTA pag 24 SILVIA STIBILJ

La campionessa triestina durante la sua performance a Cali.

SUL TETTO dEL MONdO , All interno

IL SUPPLEMENTO TREMILA MOTORI DI OTTOBRE

UN ORO E UN ARGENTO PER SILVIA STIBILJ ALLA VETRINA IRIDATA IN COLOMBIA PAG 26



SOMMARIO

26

17|15

07|10|2015

10

24-25 UDINESE 6-7 LEGA PRO

CALCIO

8 ECCELLENZA

10-12 PROMOZIONE

13 PRIMA CATEGORIA

14-16 SECONDA CATEGORIA

17 TERZA CATEGORIA

18-19 GIOVANILI 20-21 CARNICO

22 CALCIO A 5

23 FEMMINILE

36-37 BASKET 38-39 VOLLEY 40-43 ALTRI SPORT

31

RUBRICHE

Le Belle di Tremila Sport: Marta Triscari

28-29 SI DICEVA... 31-34 L E BELLE DI TREMILASPORT

30 NONSOLOSPORT

44-45 MONDO LIBERTAS 46-49 G LI ITINERARI DI TREMILASPORT

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DAVIDE PASCOLO Dal vivaio della Snaidero alla serie A a Trento e al giro della Nazionale.. TremilaSport+ | 16 09 2015 | 03


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EDITORIALE

Storie e personaggi delle nostre contrade

....

S

ilvia Stibilj sul tetto del mondo: così abbiamo voluto titolare la prima del nuovo numero del magazine, un omaggio anche fotografico all'atleta triestina che nel recente mondiale di Cali, in Colombia, è stata capace di salire sul primo podio dell'individuale solo dance e sul secondo di coppia con il partner Andrea Bassi. Un traguardo che lei stessa, nella nostra intervista particolare, sottolinea come sia giunto a completamento di una preparazione intensissima e in una situazione ambientale non facile. Nulla giunge per caso, in sostanza, così come non è casuale l'approdo di un altro giovane regionale, il cestista Davide Pascolo, di Coseano, alla serie A nelle file di Trento e alla nazionale. Un'ulteriore testimonianza, quella dell'ex snaiderino, che con l'impegno e la modestia ogni obiettivo è raggiungibile. Note meno liete, invece, nel calcio quelle sull'Udinese, con le cifre ad evidenziare uno stato di crisi soprattutto casalingo, con tre sconfitte e solo un pari finora ottenuti nel salotto dello stadio Friuli. Ma non è tutta colpa dell'allenatore Colantuono, che deve fare con ciò che gli ha passato il convento al termine di una campagna acquisti mai così risicata e di scarsa qualità, sottolinea Ido Cibischino. Personaggio alla ribalta del mondo dilettantistico Sandro Andreolla, che dopo lunghi anni nelle file del Pordenone, continua a mantenere la confidenza con il gol anche nelle file del Pravisdomini, con una voglia di esserci tipica dello sportivo animato da un'incrollabile passione. E' tempo di avvio dei vari campionati e lo zoom abbiamo voluto indirizzarlo stavolta sulla Rugby Udine 1928, giunta allla sua undicesima partecipazione alla serie A. Traguardo particolarmente encomiabile, quello LE PIÙ VIVE dei "tuttineri", soprattutto perchè raggiunto con CONGRATULAZIONI indubbia capacità organizzativa ma alle prese con DELLA REDAZIONE DI TREMILASPORT le immancabili difficoltà economiche tipiche ormai ALLA NOSTRA COLLEGA di molte discipline, calcio femminile non escluso. SILVIA SATTOLO In sostanza la consueta carrellata di personaggi PER LA NASCITA DELLA PICCOLA e di storie che la nostra regione sa proporre con GIOVANNA continuità e che Tremilasport fa proprie con entusiasmo.

Il Direttore Edi Fabris

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Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 16 settembre 2015.

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TremilaSport+ | 07 10 2015 | 05


CALCIOLEGAPRO LA RICETTA Il ritrovato spirito di gruppo alla base dell'ottimo avvio dei Ramarri in campionato.

Si gioca per volare sempre più in alto. Questi 9 punti utili per il futuro MIRKO STEFANI

S

inora 450 minuti su 450 in campo, una presenza costante, continua, imprescindibile. Mirko Stefani, veterano di razza, col suo arrivo in neroverde tanto ha portato ad una squadra che è stata capace di calarsi alla perfezione nella nuova avventura in Lega Pro. Le prime battute hanno regalato risultati forse inaspettati costruiti però su sudore e coesione, elementi che legittimano il terzo posto in classifica e lo zero alla voce “sconfitte”. - Con la Pro Patria un 4-1 in trasferta che vi ha proiettato ai piani alti… «La difficoltà era quella di avere l'atteggiamento giusto per cui, una volta scesi in campo con la mentalità corretta, è arrivato da sé un risultato che al di là dei demeriti della Pro Patria, è frutto di un lavoro preciso e perfetto durante la settimana. Abbiamo affrontato la gara con intensità e umiltà, senza pensare a chi fosse l’avversario che ci si poneva davanti: senza farci ingannare dal fatto che sulla carta avrebbe dovuto essere una passeggiata abbiamo ottenuto i 3 punti». - Pordenone al terzo posto... «Si gioca per volare il più in alto possibile. Cerchiamo sempre di

LA CARICA DEL CAPITANO

UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO ottenere il massimo: avere raccolto questi 9 punti servirà più avanti per non dimenticarci come li abbiamo conquistati: sappiamo quanto lavoro ci sia dietro, quanto entusiasmo, quanta umiltà. Lo scopo è rifletterci e ripeterci. Abbiamo qualità e strada facendo

LEGA PRO ore 15.00 6^ Giornata

PRO PIACENZA - ALESSANDRIA REGGIANA - RENATE CUNEO - MANTOVA GIANA E. - BASSANO V. ALBINOLEFFE - PAVIA CITTADELLA - PADOVA LUMEZZANE - PRO PATRIA SUDTIROL - F. SALÒ PORDENONE - CREMONESE

06 | 07 10 2015 | TremilaSport+

dovremo essere in grado di mantenere questa costanza». - Chi vi guarda non può non notare che ad ogni gol corrisponde un abbraccio che coinvolge almeno 20 persone: cosa c'è dietro? «Sono alchimie che si creano piano piano. Il gruppo è stupendo. Noi abbiamo avuto la fortuna di cominciare il ritiro con un'esperienza dell'anno precedente dove sono stati fatti tanti errori. Sapevamo che l'intento c'era e che il gruppo doveva essere la base. Il merito va dato a chi ha costruito la squadra, al mister e anche a noi stessi: sarà importante nel prosieguo vedere come si comporterà chi starà fuori. Chi ha meno minutaggio al momento fa allenare bene chi gioca, e conta

anche il fatto che non ci siano prime donne, che ci sentiamo tutti importanti: nel momento del gol, apice della gioia, è bello vedere che tutti esultano allo stesso modo. Spero di rivedere tutto questo anche più avanti, quando chi gioca meno potrà essere più scontento. Gli obiettivi dei singoli devono andare di pari passo con il bene della squadra». - Sei a Pordenone da poco, ma sei già capitano: come vivi questa fascia? «L'unico vantaggio che ho è l'esperienza, sono in questa categoria da tanto tempo e ne ho viste davvero tante. Per il mio modo di essere è chiaro che fa piacere essere capitano ma non sono un dittatore, mi piace coinvolgere tutti in modo tale che ogni


MIRKO STEFANI

Il capitano del Pordenone in azione nelle foto di Antonio Ros - Pordenone Calcio..

possibile. Dalla Lega Pro alla Serie A: la dimostrazione migliore che si può riuscire in tutto. Di quella rosa sono rimasti in molti (Gori, Paganini, ecc…). Un perfetto stimolo per capire che se un sogno sembra lontano basta crederci e che, nel bene e nel male, bisogna sempre dimostrare di saperci fare: perché a scendere poi si fa presto». - Hai anche avuto la fortuna di conoscere Eugenio Corini… «Quell'anno è subentrato in panchina e ho appreso tanto da un’ottima persona oltre che da un grande allenatore. Preparatissimo, lui e il suo staff sono di livello superiore alla media: il fatto che dopo abbia allenato il Chievo in Serie A non è una casualità». - Come ti aspetti la sfida con la Cremonese? «Dovremo prestare molta at-

Il presidente Lovisa ci ha dato un'iniezione di fiducia: dimostriamo di essere all'altezza

LA SCHEDA

singolo elemento possa avere le stesse responsabilità, anche i più giovani. Far sentire importanti tutti allo stesso modo è un obiettivo. E comunque essere capitano è anche sinonimo di anzianità… (ride, ndr)» - Non è una scelta che ti ha stupito dunque? «Mi era capitato di farlo a Reggio Emilia, l'ho fatto in parecchie squadre, ma non è tanto la fascia in sé, quanto quello che cerchiamo di fare noi veterani dentro lo spogliatoio. Normale che il gruppo si identifichi in quei 4-5 giocatori capaci di trainare, penso a Pedrazzoli, Tomei, De Agostini, ecc.. Alla base di tutto c’è questo: noi “vecchi” dobbiamo essere un esempio concreto per i giovani che ci danno una spinta pazzesca». - Sabato con la Cremonese una partita da ex. «Non sarà una partita speciale, non c'è più nessuno della mia esperienza lì, la vedo una partita come le altre. Se c'è un match che sentirò particolarmente è quello contro la Reggiana, squadra dove ho militato a lungo e dove probabilmente ho trascorso gli anni calcistici che ricordo con maggior gioia». - Anche perché in una stagione a Reggio hai fatto la bellezza di 9 gol… «Sono annate dove tutto gira bene. Tirare i calci da fermo mi è stato d’aiuto, ma fu una grande stagione in generale: io penso sempre che per chi gioca dietro il gol deve essere l’ultima cosa, la priorità è difendere. Poi certo, se si ha la fortuna di trovare i gol è un valore aggiunto fantastico. Sono molto legato a Reggio Emilia, per me sarà speciale giocare lì: mi è già capitato di rigiocarci e l’accoglienza era stata davvero bella». - Nel tuo passato anche il Frosinone: che effetto fa vederla in Serie A? «Una lezione di vita: nel calcio bisogna crederci sempre. Sono paradigma di umiltà da tenere continuamente. La realtà è che si deve sempre giocare per migliorarsi e puntare in alto. A Frosinone l’hanno capito e sono diventati esempio lampante del fatto che nulla è im-

(Foto Antonio Ros - Pordenone Calcio)

LEGAPROCALCIO

MIRKO STEFANI Nato il 25 gennaio 1984 a Borgo Valsugana, da quest'estate è difensore e capitano del Pordenone targato Tedino. Scuola Milan, in carriera ha vestito le maglie di Prato, Parma, Bellaria, Reggiana, Cremonese, Frosinone, Real Vicenza, Arezzo e Messina. Ha fatto parte delle Nazionali U16, U18, U19 e U20. Nelle cinque stagioni alla Reggiana ha messo a segno ben 21 reti.

tenzione: sono una squadra di categoria, attenta al dettaglio, con un ottimo allenatore. Sarà difficile, ma non dobbiamo snaturarci: abbiamo principi saldi da conservare, un’impostazione del gioco da dietro, tanta corsa e molto entusiasmo che, insieme alla generosità dei singoli, sono i nostri ingredienti essenziali. Non devono mai mancare e dovremo confermare quanto fatto finora». - Chiudiamo con l’episodio che ricordi con più piacere. «Ce ne sono parecchi ma il più importante è stato uno dei primi giorni di ritiro quando il Presidente ci ha fatto un discorso profondo. Parlando dell’esperienza negativa dell’anno scorso e pensando al sacrificio fatto dalla società per tenere la categoria, tutti hanno capito cosa significava essere qui. La fortuna di essere stati scelti per questo bel progetto da una società ambiziosa che ha superato molte difficoltà impegnandosi sia a livello economico sia a livello umano. Ci ha dato una iniezione di fiducia per capire che dobbiamo dimostrare di essere all’altezza. Ci ha fatto intendere che siamo le persone giuste dandoci un senso di responsabilità che spero ci caratterizzi tutto l’anno.». Luca Feole

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 07


CALCIOECCELLENZA

CJARLINS, OCCHIO AL LUMIGNACCO Banco di prova decisamente importante per il Lumignacco, capolista a sorpresa assieme alla Gemonese e atteso dalla sfida contro il CjarlinsMuzane di patron Zanutta, che intanto si dichiara pronto a tornare sul mercato per far fronte all’avvio stentato della sua squadra. Sugli altri campi, l’altra capolista, la Gemonese, ospita una Sanvitese che, dopo la vittoria di misura all’esordio con il Kras, è incappata in tre sconfitte consecutive che l’hanno relegata al penultimo posto. Interessante il match di Flaibano tra i gialloneri locali, apparsi per nulla intimiditi dalla nuova categoria, e il Kras: l’undici di Max Rossi nelle prime due gare interne ha fatto bottino pieno, mentre i carsolini hanno perso con la Sanvitese e pareggiato a Lumignacco. Infine, occhio al derby tra Manzanese e Virtus Corno, entrambe vincenti lo scorso fine settimana: gli orange vanno a caccia del primo successo interno stagionale, i virtussini, invece, in trasferta sono ancora a secco.

ECCELLENZA - 11/10/2015 5^ Giornata CHIONS - ISM GRADISCA CJARLINSMUZANE - LUMIGNACCO CORDENONS - TOLMEZZO FLAIBANO - KRAS REPEN GEMONESE - SANVITESE MANZANESE - VIRTUS CORNO TRICESIMO - RIVIGNANO VESNA - TORVISCOSA

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UN CHIONS ampiamente rinnovato cerca la sua dimensione in Eccellenza.

L'OUTSIDER

è ANCORA PRESTO

PER IL VERO CHIONS

L

a sconfitta nel derby contro il Cordenons non ha scalfito minimamente la fiducia in casa Chions. La formazione di Sante Bernardo continua nel suo progetto di rinnovamento, conscia di avere tutti i mezzi necessari per centrare l’obiettivo minimo chiamato salvezza. «Col Cordenons, per dirla tutta, è stata una partita piuttosto anomala, non la prenderei tanto ad esempio – commenta il direttore sportivo dei giallocrociati Gianpaolo Sut -. La gara è stata decisa da due episodi: un rigore sacrosanto non concessoci e sul ribaltamento di fronte l’occasione che poi ha portato a segno il Cordenons. Non sono qui a cercare alibi, né scuse, ma magari se ci fosse stato assegnato quel rigore si sarebbe poi vista una partita diversa». Un campionato che, anche a detta del ds del Chions si preannuncia spettacolare e decisamente incerto: «Prepariamoci ad una stagione ricca di sorprese: ogni domenica tutti possono vincere e perdere con chiunque. Non esistono squadre materasso e nemmeno delle vere corazzate». E sulla sua squadra Sut non ha dubbi: «Siamo attrezzati per fare bene. La squadra è completa in ogni ruolo. Quello che mi convince di più è che rispetto alla passata stagione abbiamo un gruppo davvero molto unito. Tutti, dai giovani a

quelli più esperti, hanno tanta voglia di mettersi al servizio della squadra. Si lavora tanto e bene. Ovvio che cambiando 15 giocatori su una rosa di 20 effettivi non si può pretendere di avere subito i risultati. Stiamo lavorando in prospettiva, serve tempo per il rodaggio, ma c’è davvero tanta fiducia. Oltretutto non dimentichiamoci che finora non abbiamo mai potuto schierare la formazione titolare. Una cosa su cui dobbiamo migliorare è, ad esempio, il fatto di subire meno espulsioni. Le tre subite nelle prime quattro gare di campionato sono in effetti troppe». Infine un commento sul tecnico Bernardo: «Lo vedo molto sereno, concentrato e attento – conclude Sut -. Ha affinato alcuni aspetti tecnici e tattici, e lo vedo maturato come allenatore. Lo testimoniano anche gli apprezzamenti fatti sul suo lavoro da gente come Visentin e Paolucci, abituati a calcare palcoscenici anche più impegnativi». E ora sotto con la sfida all’Ism Gradisca: gli isontini sono reduci dalla sconfitta interna contro la Manzanese; un ko pesante perché ottenuto in casa contro una diretta concorrente alla salvezza. Due i punti finora conquistati da Ietri e compagni, entrambi in trasferta, dove la difesa ha decisamente retto meglio. (m.m.)



CALCIOPROMOZIONE

ANDREOLLA,

UN MAGO PER

IL PRAVIS


PRIMA PROMOZIONECALCIO CATEGORIACALCIO

E

finalmente il Pravisdomini si sbloccò: dopo tre ko consecutivi che avevano messo di più qualche punto interrogativo sulla testa di una delle principali candidate al salto di categoria, gli orange sono riusciti a sbancare il terreno di gioco del FiumeBannia e a portarsi a casa la prima vittoria stagionale. Ad aprire le marcature, uno dei giocatori che più hanno deliziato il palato delle platee venete e friulane negli ultimi lustri, quel Sandro Andreolla che, dopo anni di Serie D ed Eccellenza, ha deciso di abbracciare la causa dell’ambizioso Pravis targato Gianluca Rorato. - Andreolla, finalmente è arrivata la prima vittoria in campionato… «Sì, ed è stata una partita combattuta, nella quale noi abbiamo preso le redini del gioco mentre loro ci aspettavano in undici dietro la linea della palla. Il Fiume si è dimostrata squadra ostica e con buone individualità ma noi abbiamo cercato, voluto e difeso la nostra vittoria nonostante gli ultimi loro cinque minuti di autentico assedio». - Vista l’importante campagna acquisti, siete partiti coi fari puntati addosso: pensa che questo possa aver inciso su un inizio un po’ balbettante? «Il fatto di essere favoriti è molto soggettivo. Una squadra che cambia 17 uomini e che porta in un campionato nuovo tanti ragazzi dal Veneto deve avere il tempo di conoscersi e di amalgamarsi bene. Far gruppo non è immediato e noi stiamo lavorando in quel senso. Nelle prime tre gare abbiamo sicuramente reso meno del previsto». - Cosa l’ha convinta del progetto Pravisdomini?

A Reggio fui allenato da Carlo Ancelotti e Mircea Lucescu «Non conoscevo la realtà di Pravisdomini e la sto scoprendo man mano. Sono stato convinto in primis dall’allenatore Gianluca Rorato, con cui c’è sempre stata stima reciproca. Decisivi sono poi stati i colloqui con presidente e vice». - Dove nasce il Sandro Andreolla calciatore? «Ho iniziato a giocare a Follina per poi passare al Conegliano e successivamente alla Reggiana, dove sono stato per quattro anni raggiungendo anche qualche presenza in serie B. A Reggio Emilia ho sicuramente vissuto l’esperienza più formativa a livello giovanile perchè potevo allenarmi spesso con la prima squadra e ho avuto l’onore di essere allenato da due grandi come Carlo Ancelotti e Mircea Lucescu. A 20 anni mi ritrovai in Serie B, ma onestamente quella era una categoria troppo alta per me, o comunque non ero ancora pronto ad affrontarla. Quindi sono passato a giocare in Serie D vestendo successivamente le maglie di Conegliano, Pievigina, Cordignano, Sandonà, San Polo, Tamai, Union Quinto, Pordenone, Ism Gradisca, Liventina e Union Ripa». - Qual è il ricordo più bello da cal ciatore? «Fortunatamente ce ne sono parecchi: sicu-

PROSSIMO TURNO GIRONE A - 5^ Giornata 11/10/2015

BANNIA - CASARSA FULGOR - PORCIA LIGNANO - FIUMEBANNIA PRATAFALCHI - SPAL CORDOVADO PRAVISDOMINI - BRIAN PRO FAGAGNA - AURORA REMANZACCO SESTO BAGNAROLA - TORRE UNION PASIANO - FLUMIGNANO

Quinta giornata di campionato che sulla carta arride alle prime della classe, con il Lignano che si appresta ad affrontare un FiumeBannia ancora non al top della condizione e capace fin qui di ottenere solo 4 punti nel primo mese di gioco. Per l’altra capolista, il Casarsa, impegno in trasferta sul campo di un Bannia che ha fin qui evidenziato diversi limiti cui mister Giordano dovrà cercare di porre rimedio. Ben più insidiosa la sfida che attende il PrataFalchi che dovrà vedersela con una Spal Cordovado che mister Benetti ha reso arcigna e rognosa. Spallini ancora imbattuti in trasferta e a segno ben sei volte. Union Pasiano che attende l’arrivo del malconcio Flumignano per una gara che solo gli amanti del rischio più estremo indicano con un risultato diverso dalla vittoria dei padroni di casa. Ospiti a segno solo due volte finora, a fronte delle ben 18 reti subite: in teoria, dunque, l’avversario ideale per gli uomini di Francomartin per centrare la prima vittoria stagionale al “Pase”. Il Sesto Bagnarola in casa spera di poter creare più di qualche grattacapo all’ambizioso Torre, mentre l’Aurora Buonacquisto cercherà di sfruttare il momento opaco di una Pro Fagagna ancora a secco tra le mura amiche. Completa il turno la sfida da tripla tra la Fulgor e il Porcia.

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 11


GIRONE B - 5^ Giornata 11/10/15 GONARS - ZAULE COSTALUNGA - PRIMOREC PRO CERVIGNANO - JUVENTINA S.GIOVANNI - SEVEGLIANO S.ANDREA SV - OL3 SISTIANA - RONCHI TRIESTE CALCIO - SANGIORGINA VALNATISONE - SAN LUIGI

Nel girone B, il sorprendente Costalunga ha l’occasione di allungare in vetta, ospitando la matricola Primorec, ancora a secco di vittorie. Occhio alla situazione in quel di Sevegliano: l’undici di Orlando è ultimo in classifica a zero punti ed è atteso dalla difficile trasferta sul campo del S.Giovanni. La dirigenza del Sevegliano anche in settimana ha ribadito la fiducia nel tecnico, ma è chiaro che un nuovo ko potrebbe complicare le cose all’ex Juve. San Luigi atteso nel fortino di San Pietro da una Valnatisone che proprio in casa si è fin qui dimostrata implacabile, mentre la Juventina, nel tentativo di risalire la china, studia il modo di organizzare un blitz sul campo di una Pro Cervignano, fin qui ottima in trasferta, ma non altrettanto brillante tra le mura amiche. Dall'alto dei suoi 9 punti, il Gonars attende con serenità l'arrivo di uno Zaule a cui il campionato fin qui non ha regalato grandi soddisfazioni. Sfida da tripla tra Sistiana e Ronchi con rivieraschi e bisiachi che finora hanno dato il meglio di sè rispettivamente in casa e in trasferta. Trieste Calcio a caccia di conferme sul proprio campo contro la Sangiorgina.

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Davide Ferrara (Union Pasiano) Tiziano Nicolettis (Aurora Remanzacco) Daniele Peressini (Lumignacco)

Stefano Tortolo (Gonars) Luca Martincigh (Virtus Corno)

Simone Lius Della Pietà (Ism Gradisca)

Marco Facca (Cordenons) Andrea Racca (Juventina)

Christian Araboni (Lignano)

Thomas Della Ricca (Torviscosa)

Andrea Tomada (Rivignano)

LO SQUADRONE DI ECCELLENZA E PROMOZIONE

Bisogna trarre conclusioni equilibrate anche dalle esperienze negative

ramente le tre coppe e i quattro campionati vinti, il 200° gol segnato circa un anno e mezzo fa, e quell’assist di tacco di due anni fa a Trieste e che ha fatto il giro delle televisioni. Beh, se mi guardo alle spalle, in effetti qualcosa di buono l’ho combinato». - E il più brutto? «Sinceramente non ho ricordi brutti perché ritengo che da qualsiasi esperienza, anche da quelle poco gratificanti, bisogna saper trarre delle conclusioni equilibrate. Sono stato fortunato, non ho subito grossi infortuni, e questo mi ha facilitato, quindi sono felice di tutte le mie esperienze avute, anche di quelle meno felici». - Come si immagina Andreolla una volta appesi gli scarpini al chiodo? «Mi vedo su una panchina, da allenatore. Mi piace l’idea di poter trasmettere la passione e le competenze che ho accumulato in questi 17 anni di carriera. Spero di trovare una società seria, con un progetto che

mi dia la possibilità di iniziare in una categoria tra quelle in cui ho giocato e che conosco meglio». - Qual è il suo sogno nel cassetto? «Visto che da giocatore non ci sono mai riuscito, avendo vinto tre Eccellenze e una Promozione, sogno di poter vincere il campionato di serie D da allenatore». - Tornando al presente, il prossimo scoglio per il Pravisdomini sarà il Brian: che partita si aspetta? «Il Brian è uno squadrone con un allenatore preparato come Muzzin. Loro si conoscono meglio di noi e partono ovviamente favoriti. Dal canto nostro cercheremo di rendergli la vita difficile, mettendo in campo tutta la nostra voglia di far bene. Secondo me la chiave potrebbe essere la partita di coppa: chi ne uscirà meno stanco e riuscirà a recuperare meglio domenica avrà maggiori probabilità di prevalere». Massimo Muzzin

LA SCHEDA

PROSSIMO TURNO

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CALCIOPROMOZIONE

SANDRO ANDREOLLA Nato l'11 gennaio 1979 a Conegliano Veneto, Sandro Andreolla in carriera ha vestito le maglie di Reggiana, Conegliano, Pievigina, Cordignano, San Polo, Union Quinto, Tamai, Pordenone, Ism Gradisca, Liventina, Union Ripa. Da quest'estate è attaccante del Pravisdomini. Con la Reggiana ha esordito giovanissimo in Serie B, e in carriera ha all'attivo oltre 200 gol. Nel suo palmares, 4 campionati e 3 coppe.


PRIMA CATEGORIACALCIO

PICCOLI MA... AMBIZIOSI

è LUCA PARO da quest'anno perno della mediana dell'Union Rorai. In alto con la Norberto Borda all'Union Pasiano..

partita con un piglio decisamente spavaldo l’Union Rorai, matricola quest’anno in Prima categoria A ma decisa a non farsi mettere sotto da nessuno. Lo testimonia lo score alla voce gol fatti, ben 13, che ne fanno il miglior attacco del girone dopo le prime quattro giornate; e poco importa per i 7 gol subiti, visto che i 6 punti conquistati consentono di guardare al futuro con ottimismo: «E pensare che all’inizio non riuscivamo a concretizzare quasi per nulla tutto ciò che creavamo – commenta il centrocampista dei rossoblù, Luca Paro -. Nelle ultime domeniche siamo riusciti a sfruttare appieno la vena realizzativa dei nostri attaccanti. La cosa positiva è che i gol non sono venuti da episodi casuali, bensì su azioni provate e riprovate in allenamento. A Valeriano abbiamo affrontato una squadra

PROSSIMO TURNO Nel girone A, oltre alla sfida tra Camino e Union Rorai, fari puntati sull’altra capolista, il Vivai Rauscedo, che si appresta ad affrontare un Valeriano reduce da due ko esterni nei quali non ha messo a segno alcuna rete, subendone cinque. Sul fondo della classifica il match tra Vallenoncello e Codroipo è già di quelli

LUCA PARO, centrocampista dell'Union Rorai, racconta i suoi primi mesi in rossoblù

che probabilmente ha risentito parecchio dell’assenza di Nonis, ma ciò non toglie che siamo stati bravi a giocare tenendo i ritmi alti, non lasciando ragionare gli avversari e portandoli all’errore». Un continuo peregrinare, quello di Paro, che nelle passate stagioni ha vestito tra le altre le maglie di Prata, Union Pasiano, FiumeBannia e Sesto Bagnarola, e che ora, giunto alla completa maturazione, è pronto a caricarsi sulle spalle il peso del centrocampo dell’undici rossoblù: «Scegliendo Rorai ho deciso di sposare il progetto e le ambizioni di una piccola società che un passo alla volta è arrivata a meritarsi questa categoria. Parlando con mister Biscontin quest’estate ho trovato una persona organizzata, preparata e che sa quello che vuole. è un bel martello anche durante gli allenamenti, una figura a cui sono piuttosto abituato avendo avu-

to in passato un allenatore come Graziano Morandin, un tecnico che non potrò mai smettere di ringraziare per tutto quello che mi ha dato in campo. Inoltre venendo a Rorai sapevo che avrei ritrovato Moras, al quale ormai da anni mi lega un’ottima amicizia». Obiettivo salvezza per questa prima stagione in Prima categoria, ma da raggiungere quanto prima per potersi eventualmente togliere poi qualche altra soddisfazione: «Già è proprio così – continua Paro -. Siamo una neopromossa, dobbiamo pensare al sodo, ma strada facendo nessuno ci vieta di pensare a qualcosa di più ambizioso. Abbiamo davvero un ottimo attacco, e degli esterni di centrocampo che hanno grande corsa e abilità tecnica, e che quindi ti permettono di creare la superiorità numerica. Per contro, dobbiamo migliorare nella gestione delle partite. Ogni tanto per qualcuno il pallone “scotta”. Non possiamo pensare di giocare sempre a mille all’ora, a volte serve tenere palla senza cercare di andare in porta in continuazione, a maggior ragione visto che le qualità ci sono». Alle porte un vero e proprio banco di prova per l’undici di Biscontin: in arrivo il Camino che finora ha fatto bottino pieno: «è una squadra costruita per fare un campionato di vertice, ha gente importante in rosa e non mi stupisce affatto che sia lì, ma di certo non andremo in campo per recitare il ruolo della vittima sacrificale. Contro il Camino non si possono commettere errori, altrimenti li si paga caro, ma ce la giocheremo con le nostre armi – conclude Paro -, consapevoli che, se manterremo la concentrazione e la determinazione delle ultime due partite, il risultato non sarà affatto scontato». (m.m.)

GIRONE A 5^ Giornata 11/10/15

GIRONE B 5^ Giornata 11/10/15

GIRONE C 5^ Giornata 11/10/15

che non si devono perdere: le due squadre si dividono l’ultima piazza con un solo punto fin qui raccolto, con l’undici di Berlasso ancora a secco in trasferta. Nel girone B, l’Atletico Fauglis è chiamato a confermare quanto di buono messo in mostra finora andando a sfidare una Buiese dalla

difesa ancora imbattuta in casa. Il big match di giornata vedrà però impegnata la Risanese in casa contro l’Union Martignacco: una gara che mette di fronte due tra le formazioni più pimpanti viste in questo avvio di stagione. Lavoro psicologico extra attende invece mister Mussoletto, a cui spetta il compito di tenere

calmi gli animi dei suoi – fin troppo bollenti nelle ultime uscite - in vista del derbissimo contro il Diana. Nel girone C, la sorpresa Zarja ospiterà un Mariano reduce da due ko senza reti fuori casa, mentre Gradese e Pro Gorizia sono attese dalle insidiose trasferte sui campi dell’Isontina e del Turriaco.

BARBEANO - VALVASONE TEOR - GRAVIS CAMINO - UNION RORAI CORVA - CEOLINI MANIAGOLIBERO - PALAZZOLO S.QUIRINO - VAJONT VALLENONCELLO - CODROIPO VIVAI RAUSCEDO - VALERIANO

AZZURRA PREMARIACCO - ANCONA BEARZI - RAGOGNA BUIESE - ATLETICO FAUGLIS LAVARIANMORTEAN - TORREANESE REANESE - RIVIERA RISANESE - UNION MARTIGNACCO RIVE D'ARCANO - DIANA TARCENTINA - SANTAMARIA

DOMIO - SOVODNJE FO.RE.TURRIACO - PRO GORIZIA ISONTINA - GRADESE ISONZO - AQUILEIA MLADOST - CORMONESE PRO ROMANS MEDEA - BREG TERZO - PORPETTO ZARJA - MARIANOVALNATISONE - SAN LUIGI

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 13


CALCIOUDINESE CALCIOFOTOGALLEY

seconda categoria GIR. B

MORUZZO FORUM JULII

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Foto:ILARIA METUS

04-10-2015

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FOTOGALLEYCALCIO UDINESECALCIO

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Foto:ILARIA METUS

CALCIOSECONDACATEGORIA CALCIOUDINESE

Una fase di gioco di Moruzzo - Nuova Sandanielese

PUNTIAMO ALLA SALVEZZA

La Nuova Sandanielese nasconde le carte, nonostante il primo posto in classifica nel girone B. “Abbiamo iniziato un ciclo basato sui giovani. Salvarsi è il nostro obiettivo”

L

a retrocessione brucia ancora. Alla Nuova Sandanielese si è deciso di voltare pagina. Via i senatori, dentro la linea verde. Già, perché il settore giovanile rappresenta il fiore all’occhiello e quindi sarebbe stato un peccato non valorizzare il vivaio. Domenica hanno esordito anche due ragazzi del ’98, mentre gran parte della rosa era formata da classe ’94 e ’95. E i risultati stanno già arrivando. Primo posto in classifica in coabitazione con il Tagliamento. E c’è già chi parla della Nuova Sandanielese come la sorpresa di questo campionato. “E’ stata una brutta retrocessione – spiega il Presidente Ivan Nardese - Il nostro obiettivo era quello di raggiungere una salvezza tranquilla, e invece ci è andato tutto storto. E quando le cose vanno male, non

Il Presidente Ivan Nardese “Colloredo e Tagliamento le squadre più attrezzate per fare il salto di qualità. Anche il Moruzzo mi ha fatto impressione”

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bisogna dare la colpa a un singolo a ma a tutti: la società, i giocatori”. Da qui la scelta di rinnovare l’organico, di dare una scossa all’ambiente “Abbiamo ritenuto che il ciclo precedente fosse concluso – dice Nardese – Abbiamo ora dei ragazzi volenterosi e c’è molto entusiasmo ma….” - Quale è questo “ma” Presidente? “Ma vogliamo volare basso. Siamo solo all’inizio e i conti si faranno alla fine. Arriveranno anche i momenti difficili e dovremo essere bravi a tirare fuori il carattere. Ora le prime vittorie hanno dato entusiasmo”. - Il vostro obiettivo è la promozione? “Assolutamente no. Puntiamo a salvarci. Siamo all’inizio di un nuovo ciclo. Qui ci sono ragazzi che fino all’altro giorno giocavano negli juniores e negli allievi. Non possiamo chiedere miracoli. Abbiamo sposato un nuovo progetto con il tecnico Denis Bertolini, anche lui un mister giovane, volenteroso che allenava fino allo scorso anno gli allievi regionali. I risultati si vedranno tra qualche anno. Non li chiediamo subito”.

- Anche perché ci sono molte squadre competitive… “Sì, e la classifica finora è bugiarda. Tagliamento a parte che già lo scorso anno meritava il salto di qualità e oggi merita la posizione di classifica. Poi ha inserito un elemento come Matteo Spizzo di San Daniele che darà il valore aggiunto a un’intelaiatura già pronta per il salto di categoria. Ma poi c’è anche il Colloredo che può puntare in alto. Il girone sarà molto equilibrato. A me ha fatto impressione il Moruzzo, che ha elementi giovani e un mister bravo. Anche il Venzone è una bella squadra. E poi a Venzone sarà difficile per chiunque fare punti”. - Voi continuate a puntare molto sul settore giovanile… “Sì, rappresenta il nostro fiore all’occhiello. Puntiamo molto sugli allievi regionali. Abbiamo molti ragazzi di qualità. E poi ci sono gli juniores provinciali che anche sabato hanno vinto 5 a 0. I tecnici si parlano molto tra di loro, c’è molta collaborazione. Insomma non ci fermiamo mai. Dal vivaio usciranno giocatori che faranno al caso nostro in futuro”. Davide Vicedomini


TERZA CATEGORIACALCIO UDINESECALCIO

LE ULTIME DAI CAMPI

FOCUS

LA SERENISSIMA TENTA LA FUGA Il Girone A sembra aver già trovato le sue regine. Azzanese e Villanova sono appaiate in testa e in virtù delle ultime vittorie hanno già staccato le concorrenti. Il San Leonardo cade dal podio dopo lo scoppiettante 3 a 3 in casa del Montereale mostrando pecche soprattutto in fase difensiva (11 le reti già subite in quattro incontri, penultima retroguardia del campionato). In fondo alla classifica lo Spilimbergo resta ancora fermo al palo. Nel girone B campionato spezzato in due tronconi. Tagliamento, Nuova Sandanielese e la strana accoppiata Forum Julii e Grigioneri in fuga. Più staccate tutte le altre con il Colloredo che

L’ASSOSANGIORGINA DIVENTA UN LIBRO

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perde un’ottima chance, pareggiando contro i Rangers, per avvicinarsi al quartetto di testa. Terza sconfitta di fila per il Moruzzo dopo il bruciante avvio. Ancora senza vittorie le neopromosse Rizzi, Cassacco e Ciconicco. Nel raggruppamento C la Serenissima pare non conoscere avversari e infila la quarta vittoria in altrettante gare. Perde contatto la Maranese che viene fermata dal Sedegliano. Schiacciante vittoria del Tre Stelle sul Lestizza. Attenzione al Flambro che risale la china, dopo un avvio difficile. Nel girone D Moraro unica squadra ancora a punteggio pieno. I goriziani fanno il vuoto anche grazie al brutto tonfo del Ruda in casa dell’Audax. Montebello e Primorje non vanno oltre il pareggio. In terza categoria appare schiacciante il dominio del Latisana capace in due gare di inquadrare la porta ben dieci volte. Tiene bene il passo il Nimische batte la neo retrocessa Arteniese. Negli altri gironi bene il Maniaco e il Poggio. Ancora sette squadre ferme ai blocchi di partenza.

crivi Assosangiorgina e leggi famiglia Buttazzi. Ora la squadra nata nell’oratorio San Giorgio di Via Grazzano diventa addirittura un libro. E la penna è quella di Giovanni Buttazzi, fratello del Presidentissimo Silvano. “Racconteremo tutte le gesta dei bianco verdi, dalla rinascita nel 1967 ai tempi d’oro della prima categoria ai giorni nostri, alle prese tra mille difficoltà”. Tutta l’attività svolta in un volume che dovrebbe vedere la luce entro il 2017, quando ci sarà il 50 esimo anniversario. Ci saranno le testimonianze di ex giocatori, 2500 ex tesserati che hanno conosciuto da vicino la famiglia Buttazzi e il Presidente Silvano che oggi ha 77 anni (ha svolto tutta la carriera nei bianco verdi, da giocatore ad allenatore, fino a direttore sportivo prima di diventare patron) e nonostante l’età è ancora alla guida della società. Giovanni è più giovane, ha 64 anni. Ma le “primavere” cominciano a farsi sentire, a essere tante “nonostante la passione sia rimasta tale e quale”. “Il rischio – dice Giovanni – è che la società chiuda se non ci sarà un ricambio generazionale. Ormai il volontariato è sparito. Anche gli enti difficilmente ti danno una mano. Io e mio fratello ci stiamo mettendo anima e corpo ma non so per quanto potremo ancora tirare la carretta”. E sarebbe un vero peccato che il calcio perdesse un altro pezzo

della sua storia. Una storia di quartiere affrontata tra mille traversie “è la burocrazia – dice Giovanni – che sta uccidendo il calcio. Mille incartamenti, mille peripezie. Ora c’è anche il corso per il defibrillatore. Di sicuro una cosa utile. Ma ogni società dovrà averlo. Non serve che lo strumento sia in dotazione in una palestra, in un campo al servizio di chi lo usa. E intanto gli sforzi aumentano, e con essi anche i costi. Il calcio è cambiato negli ultimi 50 anni. Tanto e male”. Nel frattempo l’Assosangiorgina ha iniziato questa stagione con il piede giusto. Terzo posto in classifica, quattro punti dopo le prime due giornate, un inizio col botto con la vittoria sulla neo retrocessa Majanese. Un inizio che sul campo di Sant’Osvaldo non si vedeva da anni. “Domenica – dice Giovanni Buttazzi – potevamo vincere a tal punto che il portiere avversario è stato il migliore in campo. Il nostro obiettivo sono i 40 punti. Saremmo già contenti così” Davide Vicedomini

La società retta dal 1967 dalla famiglia Buttazzi finirà nelle pagine di un volume raccontato dalla penna di Giovanni, fratello del Presidente Silvano TremilaSport+ | 07 10 2015 | 17


CALCIOGIOVANILE REGIONALE

Juniores, l’Ol3 fa sognare

La Sanvitese resta l’unica squadra a punteggio pieno nella categoria Juniores. Resta in scia nel girone A il solo Flaibano, vittorioso sul Pravisdomini. Buono anche il ruolino di marcia del Lignano, mentre il Tricesimo spreca un’ottima occasione per restare agganciato al duo di testa. Più distaccate tutte le altre formazioni. Nel girone B sorprende ancora l’Ol3 che batte il fanalino di coda Martignacco e si mantiene ai vertici della classifica assieme alle temibili San Luigi e Trieste Calcio, quest’ultima vittoriosa sull’ex capolista Virtus Corno con un perentorio 5 a 0. Nella categoria allievi da segnalare il dominio della Sacilese nel girone capace già di segnare per 18 volte in quattro incontri. Bene anche la Nuova Sandanielese, che mantiene tre punti di vantaggio sul Donatello. Equilibrato il girone D con un trio in testa formato da San Luigi, Cometazzurra e Manzanese. L’unica squadra finora capace di vincere in tutte le gare è l’Ism Gradisca. Tra i giovanissimi nel girone A il discorso si è già ristretto a Fontanafredda, Donatello e Casarsa. Nel girone B è derby tra Sanvitese e Sacilese. In quello D Ancona e Cjarlins Muzane si daranno battaglia fino alla fine. Nel raggruppamento B infine, Tricesimo e Ol3 costrette a inseguire la lepre Fiume Bannia.

18 | 07 10 2015 | TremilaSport+

VIVAIO MADE IN… LIGNANO Il 90% dei ragazzi abita nella località balneare

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entoquaranta ragazzi che militano nelle diverse squadre: juniores regionali, allievi provinciali, giovanissimi, esordienti a nove, pulcini e piccoli amici. Tutti, tranne qualche raro caso, abitano sul litorale. Eccolo il vivaio made in Lignano. Regna l’autarchia nella principale località balneare della provincia udinese, vuoi per il persistere di numerosi campanilismi presenti nella bassa friulana, vuoi per il fallimento di società vicine con cui era in atto una collaborazione (vedi Portosummaga). Qui non contano le vittorie “ma abbiamo una finalità sociale – spiega Luciano Minin, responsabile del settore giovanile”. Intanto però i risultati non mancano. Gli juniores regionali stanno stupendo un po’ tutti. Dietro le due corazzate Sanvitese e Flaibano (detentrice dello scudetto) c’è il Lignano “Abbiamo

una squadra già rodata – dice il dirigente – con molti ragazzi che hanno già militato nella categoria e qualche rinforzo dalla prima squadra. Puntiamo al terzo o quarto posto. Ma l’importante è far crescere i nostri giovani, che poi andranno a formare le fila un domani della prima squadra”. Poi ci sono gli allievi provinciali che sono partiti con il piede giusto; i giovanissimi “E’ il loro primo anno e stanno pagando dazio soprattutto a livello fisico”; e via via tutte le altre categorie con due squadre di pulcini, A e B. “Fare calcio a Lignano – commenta Minin – non è facile. Soprattutto quando si parla di prima squadra è difficile dare rimborsi visti i tanti chilometri che ci separano dal resto della provincia. Per questo da alcuni anni abbiamo intrapreso la politica dei giovani. I ragazzi li “coltiviamo” sul territorio. Per questo bisogna ringraziare i genitori che fanno mille sforzi per portare i ragazzi”. Non mancano poi altre difficoltà “Come in tutte le società, i dirigenti stanno sparendo. Sulla carta sono una ventina ma chi segue tutte le squadre sono solo in tre. E’ una vita stressante che inizia la mattina e non finisce mai prima delle 20. E non tutti riescono a farla coincidere con gli orari di lavoro”. Davide Vicedomini


GIOVANILE PROVINCIALECALCIO

provinciali in pillole Allievi

IL DEPORTIVO RADDOPPIA

Negli allievi girone A comanda un trio formato da Chiavris, Gemonese e Reanese. Ancora una pioggia di gol in questa seconda giornata con 30 reti in cinque incontri. Si sbloccano Pro Fagagna e Aurora. Nel girone B è lotta a due tra Forum Julii e Rizzi, mentre il Lignano perde terreno pareggiando contro il Pagnacco che fa suo il primo punto in questo campionato. Prima vittoria per il Gonars tra le mura amiche contro il Basiliano.

I dirigenti “Colmiamo il vuoto lasciato dal Tavagnacco”

I

n un anno il vivaio è raddoppiato passando da 67 tesserati a 110. Nel Comune di Tavagnacco soffia un’aria nuova: è quella del Deportivo Junior. Due squadre di piccoli amici, una di pulcini, due di esordienti, una di giovanissimi provinciali e una di sperimentali. E’ l’effetto del fuggi fuggi dal Tavagnacco maschile che ha scelto di investire tutto sul calcio in rosa – peraltro con ottimi risultati visto che più volte è stato sfiorato lo scudetto e nel palmares c’è anche la Coppa Italia. I dirigenti del Deportivo hanno capito al volo l’occasione e si sono messi subito a lavorare per costruire un progetto che potrebbe ricalcare le orme vincenti del passato. Il bacino in un comune di oltre 10 mila abitanti è molto ampio e gli spazi per lavorare ci sono. In un anno si è sparsa tesserati la voce e oggi il vivaio comincia a riempirsi di giovani talenti, soprattutto del comune. “Il lavoro paga – commenta il segretario Franco Franceschetti, una vita trascorsa a costruire le fortune del Tavagnacco – e facciamo le cose seriamente. I genitori si sono accorti. Noi non puntiamo al risultato e alla classifica ma a far crescere le nuove leve”. Tra i dirigenti c’è anche Gianluca Baggio, uno che mastica di calcio da anni, con esperienza anch’egli nel Tavagnacco e poi nella Stella Est, prima che naufragasse anche lì il progetto. Responsabile delle giovanili è invece Andrea Lento “La nostra finalità – dice – è di tipo sociale. Qua si impara non solo a giocare a calcio ma anche l’educazione. Il tutto è condito da un sano divertimento che deve essere alla

base della crescita del ragazzo”. Non male insomma per una società che fino al primo luglio del 2014, quando sono state aperte le porte al settore giovanili, trattava solo di amatori. E già si pensa al prossimo anno quando si pensa di allestire una squadra di allievi “Di certo non vogliamo copiare il modello di Ancona e Donatello. Là c’è un altro tipo di politica che non fa parte della

GIOVANISSIMI

110 i

nostra filosofia – aggiunge Franceschetti – Qui accettiamo tutti. Non c’è alcuna selezione. L’importante è stare in gruppo. Poi se da qui uscirà qualche campione sarà tutti di guadagnato”. Da.Vi

Continua la marcia a suon di gol dei Rangers che in due partite ha già messo a segno 25 reti. Agganciate alla ruota anche Majanese e Deportivo Junior. Prime vittorie per Pro Fagagna e Aurora. Nel girone B prima mini fuga dell’Aurora, unica squadra ad aver raccolto sei punti nelle prime due gare di campionato. Frenano invece il Trivignano fermato dalla Virtus Corno. Balzo in avanti del San Gottardo che si piazza alle spalle della capolista. Nel girone C un trio guida la corsa allo scudetto. Sono Sangiorgina, Torviscosa e Comunale Gonars. Solo il Rivolto, corsaro a Rivignano tiene botta. Ancora a quota 0 Esperia 97, Basiliano e Rivignano

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CALCIOCAMPIONATO CARNICO

PRIMA CATEGORIA Il capitano Fabio Rella analizza la stagione decisamente negativa dei giallorossi

I

l Cavazzo ha letteralmente dominato il girone unico della Prima Categoria carnica. Un percorso a dir poco perfetto che ha sbaragliato le avversarie. Dietro, a -14 e -15, le prime quattro “inseguitrici”, se così si possono definire. E, in mezzo al mucchio, anche il Cedarchis, una delle più deluse della stagione che si chiuderà fra 90 minuti. Capitan Fabio Rella ci racconta l’annata giallorossa. - Il 2-2 col Cavazzo dell’ultimo turno vi fa mangiare le mani? «Di rimpianti in realtà non ne abbiamo molti, purtroppo è stata una di quelle annate nate storte. La partita della scorsa settimana è stata equilibrata, bella da vedere: peccato per l’uscita anticipata di due dei nostri per infortunio, ma quest’anno ci abbiamo fatto il callo. E poi, diciamolo, sotto porta siamo poco cinici». - Non troppo rammarico per il campionato sfuggito dunque? «Si poteva sicuramente fare meglio, penso che ci manchino almeno 8/9 punti che ci spetterebbero per il gioco espresso. Ritengo comunque che il campionato sia andato ai più forti, ai più costanti, ai più equilibrati in tutti i reparti. Il Cavazzo ha meritato. Non siamo ancora al loro livello e certo, il pallone è rotondo, ma quest’anno abbiamo sbagliato molto». - Cosa è mancato? Ha influito il peso di una storia ricca di successi? «Penso alla sconfitta con l’Edera (penultima e retrocessa a 17 punti, ndr) ed al pareggio col Bordano (ultimissimo con soli 3 punti racimolati, ndr). Abbiamo sbagliato tutti, dal primo all’ultimo. Non voglio dire una cosa che sembra “preparata”, ma all’inizio della stagione siamo

CEDARCHIS

IL PUNTO

DA RIFARE stati martoriati dagli infortuni: mio fratello Massimo è venuto a darci una mano senza alcun allenamento sulle gambe perché eravamo in piena emergenza. è l’esempio di come sono andate le cose: ci siamo dovuti aggrappare ad un giocatore di 43 anni che non era nemmeno in rosa. Poi, restando sugli errori dei singoli, i giovani, per loro stessa ammissione, non sono stati all’altezza della situazione, così come i veterani hanno peccato a livello psicologico. Nonostante tutto, però, siamo un grandissimo gruppo». - Quindi è solo una cosa legata “al campo”? «Assolutamente. Queste piccole cose non ci hanno permesso di competere per la vittoria finale, ma è proprio grazie alla nostra unione che siamo stati capaci di rialzarci dopo i momenti difficilissimi che abbiamo passato: basti pensare che dopo le prime 6 giornate avevamo 2 punti, per quello lo ripeto, non è assolutamente una scusa, siamo stati molto sfortunati, ma bravissimi a risollevarci». - Non ha aiutato nemmeno il continuo cambio in panchina…

«Prima Paolo Di Lena, che si è dimesso, poi Mario Chiementin, andato a fare il secondo a Tolmezzo da Miani. Siamo contenti dell’arrivo di “Petisso” (mister Luciano Candoni, ndr)». - Perché lo chiamate così? «Lui è nato in Argentina e, quando giocava da piccolino, gli avevano affibbiato questo soprannome per un calciatore che gli somigliava e che era anche venuto a giocare qui in Italia (il riferimento è a Bruno Pesaola, ex Roma, Genoa e, soprattutto, Napoli. Chiamato Petisso, cioè “piccolino”, ndr)». - Il Presidente Benzo ti indica sempre come il punto cardine di questa squadra. Cosa si prova? «Stimola a far bene, io lo ringrazio di cuore. Penso di essere capace di guidare il gruppo, dalle cose serie alla semplice pizza durante la settimana: l’unione ci manda avanti». - Si è già parlato della prossima stagione? «So che i dirigenti sono già al lavoro per rinforzare la squadra: tutti vogliono impegnarsi per tornare lassù, dove la storia dice che siamo abituati a stare» (l.f.)

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In Prima Categoria il risultato più importante è la vittoria casalinga del Fus-Ca per 4-1 contro la Folgore: il primo tempo termina in parità con i gol di Adami e Carrera, ma nella seconda frazione i padroni di casa dilagano, e ora nell’ultima partita basterà superare i Mobilieri per raggiungere il secondo posto. Pareggio invece per il Villa, che passa in vantaggio proprio contro i Mobilieri con la rete di Not, ma subisce il pari nei minuti finali siglato da Ermano. Succede tutto negli ultimi 30’ tra Cedarchis e Cavazzo, con i giallorossi che si portano due volte in vantaggio sempre con Moro, ma vengono ripresi dalle marcature di Dionisio e Cisotti. Nelle altre gare vittoria del Campagnola sul campo dell’Ovarese (doppietta di Sattolo) e successo per 4-0 del Real contro l’Edera. In classifica marcatori, gran bagarre per la vittoria finale. Al comando c'è Angelo Dionisio, del Cavazzo, con 19 centri, davanti a Stefano Sattolo, del Campagnola, e Daniele Iob, del Villa, con 18 reti. Alle loro spalle, Vincenzo Radina (Arta Terme) e Stefano Vidoni (Real I.C.) andati a segno fin qui 15 volte.

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CAMPIONATO CARNICOCALCIO SECONDA CATEGORIA

VERZEGNIS, MIRACOLO SERVITO Biancoverdi in festa per la promozione, ma capitan Boria lancia la sfida al Castello per il primato

SECONDA CATEGORIA

TERZA CATEGORIA

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NOVANTA MINUTI PER GIOCARSI IL TITOLO DI SECONDA

SAN PIETRO FESTEGGIA IL SALTO DI CATEGORIA

Si lotta solo per la vittoria del campionato e la situazione resta immutata, poiché vincono sia Il Castello che il Verzegnis. La formazione di Gemona ha faticato contro La Delizia ma, come già successo molte volte in questa stagione, ha raggiunto la vittoria nei minuti finali grazie al gol di Basaldella; il Verzegnis invece ha liquidato con facilità la pratica Rapid con un secco 5-1. Ora, a una giornata dal termine, Il Castello sembra il logico favorito per la vittoria finale in quanto ha due punti di vantaggio sui rivali e giocherà contro il fanalino di coda Sappada.

Alla penultima giornata del Campionato Carnico arriva l’ultimo verdetto della stagione: in Terza Categoria: il San Pietro vince 2-1 a Cercivento, con le reti di Pomarè e Davide Casanova, ottenendo così la matematica qualificazione in Seconda Categoria e rendendo inutile il poker della Nuova Osoppo in casa della Viola. Per la formazione di Osoppo, tra le favorite alla vigilia, l’appuntamento con il grande salto è rimandato alla prossima stagione. In classifica marcatori continua il dominio indiscusso di Davide Casanova Borca, del San Pietro, con 34 centri.

i avevamo lasciati con le parole del presidente Marino Lunazzi che, con la calma che lo ha contraddistinto nei sui 7 anni di presidenza, fissava l'obiettivo salvezza. I risultati, ancora una volta, sono stati magnifici. Dopo la vittoria del Campionato di Terza dell'anno scorso, la ricostruzione è proseguita nel migliore dei modi e ora, a 90 minuti dal termine del campionato, c’è addirittura in palio il titolo della Seconda a soli 2 punti di distanza. Il doppio salto è mera questione formale, ma il capitano Nicola Boria, al Verzegnis dal 2008, crede in un vero e proprio miracolo sportivo: il doppio titolo è possibile. - Come vi sentite? «L'ambiente è carico: c'è qualche infortunato ma la voglia di provarci è tantissima. La matematica ci dice che possiamo arrivare primi o ad un eventuale spareggio: dobbiamo crederci e non molleremo un secondo». - Il Sappada, fanalino di coda, ha qualche chance di fermare Il Castello? «Noi con il Sappada vincevamo 3-1 ed abbiamo portato fuori soltanto un punto. Non mollano un centimetro, non lo faranno nemmeno l'ultima partita anche se il loro destino è già segnato. Conoscendo il carattere di qualche giocatore e amico che milita nel Sappada so per certo che

si impegneranno al massimo: per loro fermare la capolista potrebbe significare dare un senso a tutta la stagione. E poi non hanno ancora mai vinto una partita: farlo ora sarebbe come vincere il campionato. All'andata finì 1-0, in questi 90 minuti tutto può succedere». - Voi invece aspettate il Val del Lago, che chiuderà matematicamente al terzo posto… «Sono rilassati? Non penso. Vorranno rifarsi dal 5-1 dell'andata. Non sarà facile, ma conosciamo le nostre potenzialità e loro caratteristiche. Sinceramente non credo che nessuna squadra del girone mollerà su nessun campo: c'è un primo posto da conquistare ed è giusto che tutti si impegnino al massimo. Il carattere di queste squadre non lascia dubbi a riguardo». - In caso di arrivo a pari punti spareggio: sarebbe bella una sfida secca? «Certamente, soprattutto dopo le polemiche post-gara con il Castello:sarebbe una resa dei conti. Loro hanno fatto un eccezionale girone di ritorno giocando benissimo ed avendo anche un po' di fortuna: sono nella posizione che si meritano, ma una sfida così sarebbe affascinante, per noi e la cornice di pubblico che ci sarebbe. E' bene ricordarsi che sia noi che Il Castello siamo arrivati anche in semifinale di Coppa Carnia».

AI RAGGI X

FOCUS

- Lì però l'Arta ha infranto i sogni di gloria... «è mancata cattiveria agonistica, voglia di chiudere la partita e tenerci insieme nei momenti chiave. Loro erano più abituati a giocare partite di un certo livello. Noi abbiamo fatto il nostro ma non è andata bene, la pressione ha influito». - Obiettivi: Lunazzi aveva parlato di salvezza. Ma questa è una superstagione. «Come l'anno scorso in Terza, quando vincemmo, siamo partiti dicendoci che gli obiettivi si sarebbero decisi a metà campionato. Al giro di boa eravamo in testa, non potevamo tirarci indietro (ride, ndr). Grandissima stagione, soprattutto essendo neopromossi, c'è da fare i complimenti a tutti». - E tu da capitano hai questo onere e onore… «Per me la fascia significa essere importante. Ho addosso questa maglia da tempo, è un onore. Mi emoziono se penso all'anno scorso e a quel bel traguardo raggiunto. Ma qui c'è un gruppo, io li rappresento: ci aiutiamo, incitiamo, complimentiamo. Sono contento non solo per me ma perché rappresento una famiglia. E il prossimo anno sarà importante entrare subito in mentalità prima categoria per fare ancora una volta una grande stagione». (l.f.)

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CALCIOC5

DEBACLE TENNISTICA

PALMARINI PESANTEMENTE SCONFITTI DA UN'OTTIMA TORRIANA PER 6-1

FLASH BURIOLA ANCORA FREDDO E DECISIVO

SERIE C

Pordenone alleato con i calci dai 10 metri a fil di sirena: sembra proprio così, soprattutto se a calciarli ci va il giovane Buriola. Il cecchino neroverde a tempo scaduto è decisivo in due gare, prima regala la rete del pari a Tavagnacco, sette giorni dopo il gol che vale i tre punti contro il Pentalcor. Ed il Pordenone smuove la propria classifica... BOMBER

PALMANOVA

A CACCIA DEL TRONO DI SANDI BESIC Caccia aperta al trono detenuto da Sandi Besic passato in serie B, capocannoniere dello scorso campionato. Dopo tre giornate egemonia slovena ben sei atleti nei primi sette posti, con la Bassa che piazza addirittura quattro giocatori nei primi cinque: comandano Grzely (Bassa) e Tancos (Torriana) con cinque reti, a seguire il trio della Bassa Radiskovic, Kapun e Ramic a 4 reti assieme ad Hozic (Clark) e Fabbro (Palmanova).

CLARK, SOLITI MALI DA TRASFERTA

SERIE C

C'era chi giustamente l'aveva considerata la mina vagante del campionato dopo aver bloccato in questo inizio di stagione squadre d'alta classifica come Manzano, Pordenone e Pentalcor, ma a Grado siamo alle solite: sei giocatori in lista, uno che ritorna a casa nel pre-gara, e contro il Tergesteo, dopo l'infortunio del portiere Zefi, con bomber Hodzic schierato in porta.

FA CAPORETTO

T

erza giornata che passa in archivio in serie C con un duo di testa, formato da Bassa Futsal e Maccan Prata, a punteggio pieno, ma la classifica rimane decisamente compatta; nel turno spiccano la sconfitta della Clark "formato trasferta" a Grado col Tergesteo ma soprattutto la "Caporetto" del Palmanova, il club amaranto di mister Noselli incappa in una vera e propria debacle sul campo della Torriana da dove esce con un pesante tennistico 6-1 che deve far riflettere. Tornando alle due battitrada, la Bassa Futsal corre a mille, il club allenato da Criscuolo ha una marcia in più ed anche il malcapitato Gold Feet se ne accorge, 8-1 che conferma lo strapotere di Latisana alla quale per il momento pare resistere solo il Maccan Prata. La formazione pordenonese con il nuovo corso targato Bovolenta pare avere cambiato marcia e la vittoria in extremis 3-2 ottenuta sull'infuocato campo del Lignano mette in mostra una certa personalità, il cammino di certo è lungo ma i gialloneri paiono sulla buona strada. Equilibrio anche a S.Vito al Tagliamento dove la Futsal Udinese ha davvero vita dura, vittoria con il minimo scarto 2-1 che comunque mette in evidenza le doti del tecnico Della Negra,

capace come sempre di ottimizzare le forze anche in una serata storta, onore al merito della matricola Svt che giocando a questi ritmi di certo si toglierà delle soddisfazioni. Al terzo tentativo può gioire anche il Pordenone che incassa la prima vittoria, 2-1 decide un libero di Buriola a fil di sirena, tra le proteste del Pentalcor che si ritiene penalizzato dalla direzione di gara, in una gara equilibrata con le due squadre che sostanzialmente si erano equivalse; capitolo a parte da riservare alla Clark Udine, dopo i risultati tosti con Pordenone e Manzano ci si attendeva una conferma contro il Tergesteo ed invece il solito mal di traferta attanaglia il club di Tirindelli, con soli 6 effettivi in lista, difficile da giudicare il club udinese che nel bene e nel male condizionerà il campionato, onore al Tergesteo che combattento fino all'ultimo secondo ottiene con il 3-2 la prima vittoria stagionale. Dura un tempo il Tavagnacco sul campo di un Manzano alal ricerca della quadratura del cerchio, nei seggiolai ampio spazio alla linea verde e primo tempo in apnea, alla distanza il club allenato da Pittini mette sotto per 4-1 un avversario che si conferma comunque molto combattivo e pronto a togliersi soddisfazioni nel proseguio del campionato.

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FEMMINILECALCIO PRESIDENTE FIDUCIOSO Elio Meroi, deus ex machina del clcio femminile regionale, è dal canto proprio ottimista sul presente e sul futuro dell'attività, quella che lui sostiene ormai da lungo tempo.

CALCIODONNE DOVE VAI?

Amara analisi di una situazione che sta degenerando

C'

era una volta il calcio femminile, un mondo nato per gioco, forse per vincere una scommessa contro l’(in)consapevole scetticismo maschile. C’erano una volta le ragazzine ribelli, che scappavano dalle consuetudini tipiche del tempo per nutrire la propria passione e dare un calcio al pallone. C’erano una volta i campionati a 4

Altro pianeta quello del calcio femminile statunitense campione del mondo. Ad agosto, nelle amichevoli con il modesto Costarica in due città diverse, 45mila spettatori e sold out al primo giorno di vendita dei biglietti. squadre, giocatrici che si allenavano alle 6 di mattina in campi di patate “perché non dovevano essere viste e nemmeno rovinare i terreni di gioco buoni”; c’erano una volta giovani donne che, grazie alla propria tenacia mista ad un briciolo di incoscienza, erano riuscite a conferire dignità all’altra metà del calcio. Una dignità che sembra non appartenere più a questo mondo, soffocato dal giogo di una

COPPA FRIULI, 6 DI SERIE C IN CAMPO PER IL TROFEO FINO AL 30 APRILE 2016

mentalità dirigenziale tipicamente italiana nel suo, più o meno evidente, maschilismo materialista. A nulla sembrano servire le rivendicazioni di calciatrici ormai sfibrate dalle continue sconfitte federali. Il calcio femminile rimane, per molti versi, fermo a quel periodo descritto poc'anzi che, più che un inizio incoraggiante, ha assunto i tratti di una scomoda maledizione. Un movimento poco stabile, che poggia ancora sulle spalle (e sul portafoglio) di singoli individui, presidenti benefattori che fanno investimenti a fondo perduto finché ne sono in grado, che cercano di mantenere rigoglioso un piccolo orticello provato dagli eventi atmosferici. Una realtà che sembra non aver ancora raggiunto il punto più basso della parabola discendente; le frasi omofobe rivelate pochi mesi fa avrebbero dovuto, a dire di qualcuno, guidare la rinascita di uno sport ormai allo stremo delle forze. Invece ci ritroviamo, dopo solo un’estate, un’eredità sempre più sconfortante: la Serie A prenderà il via il prossimo 17 ottobre, dopo mesi di silenzi e rinunce eccellenti come quelle dell’Acese e soprattutto della Torres, per anni l’eccellenza del calcio femminile nostrano e

Più forte delle chiacchiere, delle difficoltà e dei continui rinvii; domenica finalmente si è giocata la prima d’andata della Coppa Friuli, sorelle gemella di un campionato che inizierà ufficialmente a metà novembre. Girone unico in cui le sei squadre partecipanti, le stesse del campionato con la primavera del Pordenone stavolta in classifica, daranno vita a uno scontro “tutti

ora vittima illustre dello sport giocato sulle scrivanie. Abdicazioni solo apparentemente colmate dai ripescaggi di Bari e Riviera, sintomi però di un male più profondo che parte dalla massima serie e scende fino ai campionati regionali. Basta analizzare la situazione della nostra Serie C, impegnata in una competizione a 6 squadre (con la primavera del Pordenone fuori classifica) figlia di difficoltà economico/organizzative sempre più preoccupanti. Il livello raggiunto dalle ragazze in anni di allenamenti, grazie a staff tecnici sempre più preparati e società meglio rodate, necessita di un riconoscimento federale più solido e duraturo; una struttura compatta che riesca finalmente a dare una connotazione di professionismo a una realtà ancora troppo dilettantistica. Inutile scomodare il calcio in rosa internazionale, si tratta di due mondi, purtroppo, ancora troppo lontani, sia a parole che di fatto. “Ci sono punti da conquistare, che valgono più di quelli in classifica”, recitava lo striscione esposto in occasione della finale di Supercoppa tra Brescia e Verona (vinta dalle leonesse per 3-2 dopo i calci di rigore, ndr). Una rivendicazione pacifica e discreta che è costata un’ammonizione con ammenda di 50 euro a tutte le giocatrici delle due squadre, ree di non aver chiesto, e ottenuto, una preventiva autorizzazione agli organi competenti. Un’ulteriore goccia aggiunta ad un vaso che continua a traboccare, l’ennesima prova per una realtà funambolica che cammina solitaria in equilibrio sempre più precario. Per fortuna alcune società maschili, appoggiate almeno sulla carta da regolamentazione federale, si stanno interessando alla causa delle “colleghe meno fortunate”. Un primo passo verso la rinascita? L’inizio della tanto agognata consacrazione? Attendiamo con ansia sviluppi positivi anche se sarà difficile cambiare mentalità se le menti che contano davvero rimangono quelle di sempre. Valeria Degano

contro tutti” che culminerà il 30 aprile 2016 in una finale secca con in palio il trofeo. Inizia bene il Pasiano di Pordenone (nella foto) che rifila una

roboante manita alle meno esperte “ragazzine” della primavera del Pordenone: doppietta di Codotto ad aprire i giochi e gol di Degano, Polzot e Lauzurica a completare la festa bianconera. Buon inizio anche del San Marco che sbanca il campo del Chiavris con un deciso 4-2 mentre Montebello-Udinese femminile finisce con un 3-3 che accontenta un po’ tutti, o forse nessuno.

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 23


CALCIOUDINESE

MAI COSì MALE IN 30 ANNI ALLO STADIO CON L'ACqUA SANTA di IDO CIBISCHINO

L'

uomo della medicina navajo, lo sciamano dei guaranì del Mato Grosso, il brujo andino... vi diranno tutti la stessa cosa: il Grande Spirito dello stadio è arrabbiato, gli è stato fatto uno sgarbo grave. E può essere uno solo, nato dalla grossolana idea (arrivata sino alle soglie del consiglio comunale cittadino) di cambiare il nome Friuli con quel-

lo di una marca di automobili, in spregio alla Storia, alla tradizione e alla sensibilità di un popolo. Il tutto per raccattare qualche centinaia di migliaia di euro di sponsorizzazione. Ma va là, smettiamola con queste baggianate. Come può un uomo del terzo millennio scomodare l'esoterico e l'occulto per giustificare il fatto che una squadra come l'Udinese non vince in casa (ha collezionato tre sconfitte in successione e un pareggino nell'ultimo turno col Genoa), nel rinnovato e fantasmagorico stadio deputato a incorniciare gloria e trionfi bianconeri? Non può, non dovrebbe, anche se non si sa mai... Dovesse seguitare l'andazzo nefasto nel prossimo impegno interno contro il neopromosso Frosinone, beh, parte del sorrisetto ironico si spegnerebbe, anche pensando ad altre

24 | 07 10 2015 | TremilaSport+

Il primato negativo dell'era Pozzo: un solo punto nelle prime quattro partite interne. Ma Colantuono c'entra soltanto in parte

Anche il Genoa svela le miserie bianconere: gruppo scarso a centrocampo e senza identità, più la sfortuna con Guilherme e Zapata ko.

disavventure che in questo avvio di stagione si sono abbattute sull'organico bianconero togliendo di mezzo giocatori importanti come Guilherme e Duvan Zapata, oltre a Merkel. Per cui, sempre “perchè non si sa mai”, sarebbe il caso di attivarsi su due fronti: ritirare seduta stante e in via definitiva (ora è stata soltanto congelata, come ha svelato il sindaco) la richiesta della spa bianconera di reintitolare lo stadio, e allertare monsignor arcivescovo per una benedizione in grande stile. Se fino all'altro giorno il Trap andava in panchina da commissario tecnico portandosi appresso l'acqua santa, nulla ci sarebbe di così scandaloso. A prova di numeri riferiti alle prime sette giornate di campionato, l'Udinese di oggi con un solo punto conquistato è in assoluto la peggiore come rendimento interno nei 30 anni di gestione Pozzo. Un

primato di cui si farebbe volentieri a meno, pure se Colantuono resta a galla sul salvagente dei due successi esterni di Torino e di Bologna. Fece meglio De Sisti nella prima annata pozziana (quella della partenza ad handicap: -9) con tre pareggi, idem Bruno Mazzia ('89-'90), meglio anche Hodgson (2001-2002) con due pareggi e altrettante sconfitte, e pure Guidolin nella traumatica partenza nel campionato del suo ritorno: perso contro Genoa e Juve, al terzo tentativo fece fuori almeno il Cesena. Fino ad arrivare a Stramaccioni, che lo scorso anno illuse con un avvio bruciante scandito da tre successi e un pari sul campo di casa. Non mi sento di gettare la croce addosso a Colantuono, almeno per ora. Di certo non ha dato all'Udinese un profilo di gioco e identitario, posto che ciò sia possibile in

presenza di un gruppo sfuggente, di difficile decifrazione, male assortito in primo luogo negli interpreti di centrocampo. Come ulteriore giustificazione, il fatto che gli uomini non li ha scelti lui e per questo seguita a navigare a vista, a rimescolare le carte nella speranza di imbattersi nella combinazione giusta. Va rispettato, il tecnico romano, perchè non cerca alibi, neppure nella iella. Gli arriva

un regista come Lodi, arrugginito finchè si vuole ma col sinistro sapiente, preso perchè lanci nelle praterie Zapata, e accade che il potente colombiano si fracassi il retto femorale: fuori gioco per almeno quattro mesi. Per cui l'è tutto da rifare in quanto i lanci non fanno per Di Natale, riproposto giocoforza a pieno servizio, che predilige gioco e fraseggi radenti, movimenti veloci e imprevedibili. La pochezza dell'Udinese è ormai conclamata, conseguenza anche del poco (o nulla) costruito nella scorsa stagione, passata a vivacchiare anziché gettare le basi di una ripartenza che tenesse conto del tempo nemico per lo zoccolo italiano del gruppo e della necessità di trovare un'alternativa di valore al partente Allan, diventato oggi un tesoro aggiunto per Sarri e il Napoli. Domenica, per dire, l'Udinese sembrava di una categoria


UDINESECALCIO

Quei nazionali che non si vedono

EROICO - Primo punto per l'Udinese in casa, ma ben 25 in testa per l'eroico Di Natale che ha rotto il ghiaccio al Friuli. A destra, Kone accigliato in panchina. Nella pagina accanto, il regista Lodi, e il trio difensivo Danilo, Wague e Felipe. inferiore rispetto al Genoa, che ha dato spettacolo di ritmo, movimento, aggressività, organizzazione e tecnica. Inconfondibile la mano dell'allenatore, bravo nella semplicità: due uomini (Dzemaili e Rincon) a presidiare la mediana e gli altri che corrono e ruotano senza dare punti di riferimento, più un mirabile creativo che risponde al nome di Diego Perotti. Com'è possibile un miracolo del genere se ogni anno Preziosi smonta mezzo giocattolo? Avviene perchè la nuova squadra si fa con Gasperini, si cercano gli uomini funzionali al suo concetto di gioco, anche se seconde o terze scelte. All'Udinese invece avviene il contrario, il tecnico non ha voce in capitolo, deve fare con quello che gli mettono

in tavola, non può nemmeno permettersi di suggerire un... Carmona. Stando così le cose, e in attesa che dal mercato invernale arrivino soccorsi a Colantuono, non resta che aggrapparsi a poche certezze che si chiamano essenzialmente Karnezis, il quale si sta confermando portiere di prima fascia, e Di Natale richiamato in servizio permanente effettivo a 38 anni (li farà il 13 ottobre). Ha sentito puzza di bruciato, Totò. E per come si dedica alla causa, per come si batte anche nei ripiegamenti per portare su qualche pallone, va apprezzato ancora di più dei tempi ruggenti in cui, con la squadra al suo servizio, mitragliava in gol per gloria personale.

Si dice Udinese povera, inadeguata, lontana parente di versioni passate che entusiasmavano, trascinavano. Ed è strano se si pensa che nel gruppo di Colantuono ci sono otto nazionali (senza contare i primavera), stando alle ultime convocazioni. Di questi soltanto quattro, domenica contro il Genoa, sono scesi in campo da titolari: Karnezis, Wague, Adnan e Badu. Due i subentrati, Piris e Widmer, mentre non sono stati impiegati Bruno Fernandes, il più tecnico e duttile dei centrocampisti, e il greco Kone che persiste come corpo estraneo. Nazionali vuol dire giocatori sicuri, rodati, affidabili, e invece in bianconero il rendimento spesso scade. Se le qualità del portiere restano tali in ogni condizione, sono le motivazioni e l'alchimia di squadra a consentire o meno ai giocatori di movimento di esprimere le loro qualità. Intendendo per ciò precise tracce di gioco, coesione di volontà, intesa collettiva. Evidentemente queste condizioni, o alcune di esse, mancano nell'Udinese odierna. Stando così le cose, ci si può accontentare anche di vivere di luce riflessa. Come quella che proietta da Napoli l'ex Allan: se continua così, Dunga lo chiamerà nella Selecao. A Udine pensavamo di avere soltanto un grande incontrista, il bravissimo Sarri (una specie di nuovo Arrigo Sacchi) gli ha allungato il raggio d'azione e sono arrivati già tre gol da vero incursore: tre gol in sette partite, mentre nelle 104 presenze nell'Udinese ne aveva realizzato uno solo. La vera parziale sorpresa è proprio Allan, non certo Alexis Sanchez, che strabilia la Premier: l'indiavolato cileno, ormai leader dell'Arsenal, nell'ultimo turno ha abbattuto il Manchester United si può dire da solo, sciorinando numeri da fenomeno, quale si era già rivelato a Udine. (i.c.)

di Biancamaria Gonano

VILLA VICENTINA Era il 26 febbraio del 1972 quando nasceva l’Udinese club di Villa Vicentina. Quarantaquattro anni di vita come la storica canzone di Baglioni, Questo piccolo grande amore. In quell’anno il club fu l’ottavo a nascere ma oggi è il più longevo perché gli altri sette non esistono più. Detiene un record davvero singolare: il suo presidente è ancora il suo promotore dell’epoca, Aldo Sgubin che così racconta la sua lunghissima storia d’amore con il bianconero friulano: “Abbiamo una sede tutta nostra con possibilità di assistere alle partite e

di mangiare in compagnia. Il nostro direttivo è composto da 13 persone ed ogni occasione è buona per stare insieme, feste e compleanni, sia che si vinca o che si perda. Lo scorso anno abbiamo superato le 700 tessere dei soci e di essi ben 400 erano abbonati allo stadio. Quest’ anno c’è

stato un calo di abbonati in conseguenza di un certo malcontento che si respira fra i tifosi da quest’estate in particolare rispetto alla sciagurata mossa di riservare i posti migliori dei distinti alla vendita libera, ai pochi movimenti di mercato di qualità e alla perdita del guerriero Pinzi. Ma il nostro club è molto attivo e abbiamo già teserato più di 300 persone. Personalmente con la trasferta di Bologna per me e mia moglie sarà la 361 uscita al seguito, praticamente un anno intero di vita dedicato all’Udinese ogni giorno. Siamo nati

con l’Udinese e abbiamo vissuto la serie C, la B e ora da vent’anni la serie A e per questo dobbiamo ringraziare la famiglia Pozzo perché per una provinciale come la nostra è un motivo di grande orgoglio. In fondo il Paron ha detto una verità: “ si può

retrocedere ma mai fallire…”. Trasferte epiche e memorabili di salvezze miracolose o retrocessioni dolorose. All’estero le abbiamo fatte tutte, tranne Olomuk con le gigantesche soddisfazioni di Dortmund, Mosca e mille altre. Chilometri di passione condivisa, di stadi visitati e di città di terra straniera in cui portare il nostro vessillo di friulanità. Da noi c’è da lavorare per trascinare i tifosi e si fa fatica ma la passione ci spinge e non mollare mai. Anche io che sono un po’ “vecchietto” lo dico sempre ai più giovani..”

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 25


STAR MONDIALE

JE SUIS SILVIA

Silvia Stibilj e il partner bolognese Andrea Bassi, argento di coppia

U

n oro e un argento in un campionato del mondo non piovono dal cielo per grazie divina, soprattutto in una disciplina estremamente tecnica come il pattinaggio artistico, dove ogni più piccola imperfezione ti può lasciare ai piedi del podio. E Silvia Stibilj, in Colombia, sul gradino più alto nella prova individuale e sul secondo in quella di coppia con il partner bolognese Andrea Bassi ci è salita grazie a delle performances di livello assoluto, vincendo pure dei fattori ambientali che avrebbero potuto modificare e vanificare l’esito finale delle prove. “Gareggiare in due specialità mi è costato molta fatica – ammette la pattinatrice triestina, continuatrice della grande tradizione giuliana dei Guerra, dei Kokorovec,

26 | 07 10 2015 | TremilaSport+

di EDI FABRIS di Tania Romano e di altri ancora , anche in considerazione del clima caldo umido di Cali e delle lunghe pause imposte dal programma, con conseguente calo di adrenalina che ti può far perdere la giusta concentrazione. E anche l’alimentazione è stata controllata, dal momento che dovevamo prestare attenzione a non bere l’acqua locale, impura, e ad evitare cibi che potessero contenerla, così siamo andati avanti a riso e pollo. Al ritorno, anche a causa del jet leg, sono stata male ma tutto è passato in second’ordine grazie alla grande soddisfazione della doppia medaglia conquistata”. Un argento di coppia che comunque ha lasciato un pizzico di amaro in bocca a lei e al suo partner: “Pensavamo in effetti di aver meritato un punteggio di due o tre


IL PERSONAGGIO decimi più alto, anche perché abbiamo proposto una musica innovativa ed impegnativa da interpretare. Con Andrea abbiamo condotto dal 2012 un percorso che ci ha appunto portati sul podio mondiale. Incontrare il partner giusto, con il quale devi diventare in pratica una sola persona durante la prestazione, non è facile ed io l’ho trovato a Bologna, su consiglio di Sandro Guerra. Andare più volte per la preparazione nel capoluogo emiliano, dove ci segue uno specialista di coppia, costituisce una fatica in più ma alla fine, anche se con un pizzico d’amaro finale, il premio è arrivato”. Perfetta oltre ogni limite, invece, è stata considerata dalla giuria la prova individuale di solo dance di Silvia e lei attribuisce il merito del trionfo mondiale anche all’ex campione e suo preparatore Sandro Guerra: “E’ lui che mi ha scelto la musica, un flamenco ricercato e difficile da interpretare, innovativo, che ho saputo interpretare evidentemente al meglio, in una gara mai in calare. In un mondiale ti giochi tutto in tre minuti e non puoi sbagliare, esibendoti con una concentrazione massima. Adesso il difficile sarà riconfermarsi, perché quando arrivi al massimo livello devi confrontarti poi solo con te stesso, mentre gli altri ti prendono come punto di riferimento”. Ma adesso è il momento dello stacco: “Diciamo pure che ho la nausea dei pattini e mi prenderò un mesetto di vacanza in cui rilassare corpo e mente. Mi aspettano delle esibizioni all’estero, a metà dicembre in Germania, ma niente di particolarmente impegnativo. Mi dedicherò poi anche al consistente nucleo di allieve della mia società, il Pattinaggio triestino, dove alleno ragazzine e ragazze dai 9 ai 18 anni. Per loro, credo, sarà uno stimolo in più avere ora come punto di riferimento una campionessa del mondo”.

GIOIA Quella di Silvia insieme a Fabio Hollan e Sandro Guerra dopo la prestazione d'oro a Cali

Nostra ospite al Top Tremila

In un mondiale ti giochi tutto in tre minuti e non puoi sbagliare

SUL PALCO CON NOI Silvia Stibilj è stata ospite lo scorso 4 giugno all'Aquarius di Magnano in Riviera della nostra manifestazione Top Tremila, insieme ad altri campioni regionali di varie discipline. Nella foto è intervistata dal giornalista Edi Fabris.

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 27


SIDICEVA...

si diceva...

BEARZOT, DA AIELLO AL MONDO Gli eventi sportivi e i personaggi del passato proposti dai servizi sui giornali del tempo

è

dedicato al "vecio" Enzo Bearzot, scomparso nel 2010, lo spazio amarcord, tratto da un magazine della Gazzetta dello sport del 1997. Nativo di Aiello del Friuli, difensore di Pro Gorizia, Catania e Torino, è passato alla storia come allenatore della nazionale in due dei più soddisfacenti campionati del mondo della storia del calcio italiano, quello del 1978 in Argentina, quarto posto con anche l'esplosione dell'astro nascente Paolo Rossi, e quello ancora più esaltante del 1982, con la coppa

sollevata al centro del campo del mitico Bernabeu di Madrid. Fu quell l'ultima nazionale dalla forte componente friulgiuliana, con la presenza, oltre a quella di Bearzot, del suo assistente Cesare Maldini, triestino, del portierone di Mariano Dino Zoff, del difensore Fulvio Collovati, originario di Teor, e del dottor Vecchiet, da Moraro, medico del clan azzurro. Oltre ad essi il friulano honoris causa Franco Causio, reduce dallo splendido campionato nell'Udinese. Periodo aureo che riproponiamo anche come omaggio al grande Enzo.

Il richiamo del Toro era forte e da Catania dovetti andarmene di notte, non volevano lasciarmi partire

28 | 07 10 2015 | TremilaSport+


SIDICEVA...

MOMENTI MAGICI

A sinistra, Bearzot e il fido Maldini. A destra, la storica partita a carte fra Pertini, Bearzot, Zoff e Causio sul volo di ritorno da Madrid, con la coppa del Mondo conquistata al Bernabeu, e il trionfo azzurro dopo la finale con la Germania.

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 29


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

SPORT

I VIRTUOSI DEL MOZAMBICO

è

un libro sportivo di argomento inconsueto quello proposto dalla giornalista e scrittrice Paola Rolletta e edito di recente da Aviani & Aviani di Udine, un tema che soprattutto gli appassionati che hanno vissuto il calcio degli anni ’50 e ’60, con i suoi Eusebio, Costa Pereira, Tico Tico, Hilario e molti altri potranno apprezzare compiutamente. La storia è infatti quella dei molti fuoriclasse del Mozambico che hanno fatto fortuna in Europa e che l’autrice, giornalista italiana trasferitasi nel Paese africano, ex provincia dell’Ultramar portoghese, ha voluto narrare con partecipazione dettata dalla sua dichiarata passione per il calcio. Ma “Finta finta” costituisce un omaggio non solo ai “prestipedatori” (come li definiva Gianni Brera) divenuti famosi, uno su tutti il mitico Eusebio, fantasista del Benfica di Lisbona, ma anche agli anonimi e sognatori giocatori che comunque hanno fatto la storia dello sport e della nazione mozambicana. Trentuno ritratti, quelli pennellati dalla Rolletta, corredati da foto originali, che stanno a significare, come sosteneva il massimo poeta del paese africano, Josè Craveirinha, che anche attraverso un semplice pallone, il modo di giocare e di organizzare il gioco, si può conoscere la storia di un popolo. Quello che si esaltò soprattutto durante i Mondiali inglesi del 1966, dove Eusebio, numero dieci della nazionale portoghese, offrì saggi di alta scuola calcistica apprezzati dalle folle non solo lusitane. Un libro in sostanza consigliabile e godibile dalla prima all’ultima pagina. (e.f.)

IAN CHRISTE

VAN HALEN, TUTTA LA STORIA TSUNAMI EDIZIONI

Come hanno fatto due fratelli olandesi, con una formazione musicale classica, a diventare il nucleo di una delle più grandi rock band americane? Qual è il segreto della maestria di Eddie Van Halen alla chitarra? Chi tra David Lee Roth e Sammy Hagar ha realmente il DNA giusto per essere il cantante dei Van Halen? Dobbiamo davvero credere alle leggende su groupie, nani e le incredibili richieste sulle dotazioni dei camerini? Tutta la verità viene svelata in questo libro scritto da Ian Christe e portato in Italia da Tsunami.

30 | 07 10 2015 | TremilaSport+

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

MARISHA PESSL

NOTTE AMERICANA BOMPIANI

In una piovosa notte di ottobre, la giovane Ashley viene trovata morta in un magazzino abbandonato a Lower Manhattan. Il giornalista investigativo Scott McGrath non crede all’ipotesi del suicidio e nel corso dell’indagine si trova faccia a faccia con la figura ingombrante del padre della ragazza: il mitico e solitario Stanislas Cordova, regista horror di culto lontano dalle scene da decenni. La dinastia di questa famiglia sembra maledetta e più McGrath si addentra nel mistero, più si trova a mettere a repentaglio la sua famiglia, carriera e la sua stessa vita. Ma la sete di verità e vendetta sono più forti della paura.

MO HAYDER

ACqUE DI MORTE LONGANESI

Quando il cadavere di una giovane donna viene ritrovato lungo i binari della ferrovia che porta a Bristol, tutti gli indizi sembrano indicare che la donna si è suicidata. Ma il detective Jack Caffery ha dei dubbi. Non è il primo suicidio sospetto che incontra, e tutti i casi simili degli ultimi tempi sembrano collegati in qualche modo alle vecchie miniere allagate che si trovano ai margini della città. Pozzi senza fondo, acque di morte circondate da tenebre in cui potrebbe nascondersi un predatore. La poliziotta Flea Marley è decisa ad aiutarlo, ma nel tentativo di assisterlo nell’indagine scova una traccia che la porta lontano, troppo lontano da casa. E scopre anche qualcosa di talmente orribile da renderle impossibile tornare sui propri passi.

GUIDO CERVO

DAVID LEAVITT

PIEMME

MONDADORI

LA SETTA DEI MANTELLI NERI Secolo XIII. Dopo il suo ritorno in Prussia dalla Terrasanta, Eustachius von Felben, cavaliere dell’Ordine Teutonico, si è trovato subito coinvolto nella repressione della sanguinosa rivolta delle popolazioni indigene, che rivendicano la loro libertà e, fedeli ad ancestrali tradizioni, rifiutano la conversione al Cristianesimo. A nulla valgono i trattati, accettati da alcuni capi dei Galindi, che riconoscono all’Ordine il governo sulla regione, concedendo nel contempo ampi diritti ai convertiti. A rinfocolare incessantemente le ostilità, incendiando i villaggi e costringendo alla schiavitù i sopravvissuti, è la setta dei Mantelli Neri, che ha il suo covo in un’isola nelle paludose terre dei laghi Masuri, dove un crudele sciamano pratica sacrifici umani.

I DUE HOTEL FRANCFORT Julia e Pete Winters sono americani molto per bene e a Parigi hanno cercato una fuga dalla loro ordinaria vita matrimoniale, Edward e Iris Freleng sono eleganti, ricchi con noncuranza, due bohémien che hanno girato la costa francese sperando fino all'ultimo di non doverla lasciare. Invece il giugno del 1940 li sorprende tutti e quattro bloccati nel neutrale porto di Lisbona. Dai confini di molte nazioni ormai risuonano i colpi di mortaio, ma loro aspettano senza troppa ansia l'arrivo della nave SS Manhattan che li porterà in salvo a New York Si conoscono al Café Suiça ed è subito evidente una tensione tra loro: entrambe le coppie nascondono un segreto che senza essere esibito le lega insieme fin dal primo istante.


le belle di TremilaSport

UDINESECALCIO

Marta

Foto: Silvano Zandonella

Samba sister


le belle di TremilaSport

32 | 07 10 2015 | TremilaSport+


le belle di TremilaSport

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 33


le belle di TremilaSport Nuova esperienza davanti all’obiettivo per la nostra modella, che insieme alla sorella Anna forma il duo di danza “Samba sisters”

MARTA TRISCARI,

ESORDIO SUL SET

L

a prima volta di Marta Triscari in un set fotografico. Esperienza nuova, per lei che comunque davanti agli obiettivi ci sta spesso durante le sue performances di danza insieme alla sorella Anna, con cui forma le “Samba sisters”. “Un’esperienza che anche se non mi libera dalle mie insicurezze – osserva con un pizzico d’ironia – rifarei sicuramente perché la trovo simpatica e positiva”. Fresca ventiquattrenne dalle linee mediterranee, Marta lavora come estetista (“Un’attività che amo e che mi soddisfa”) in uno studio di Udine e nel tempo libero collabora con la sorella nella scuola di danza di Manzano, aperta di recente dopo il trasferimento dalla precedente sede di Pradamano. “Anna ed io

34 | 07 10 2015 | TremilaSport+

danziamo dall’età di tre anni – racconta – e da sei insegniamo tutti gli stili nella nostra scuola. Lei si esibisce anche nel burlesque ma io in questo non mi ritengo brava, l’ho fatto una volta sola, e preferisco dedicarmi appunto alla danza e al suo insegnamento”. Danza e famiglia (“I nostri genitori non ci hanno mai ostacolato nelle nostre scelte”) riempiono dichiaratamente la vita di Marta, che così si descrive: “Sono una ragazza simpatica e solare, piena di energia, di positività e di voglia di vivere. Amo le cose semplici e genuine, senza troppa tecnologia di mezzo, con la parola detta o scritta ad assumere un’importanza essenziale”. Di tempo per coltivare altre passioni, oltre al lavoro e alla danza, Marta dice di non

averne proprio e di essere estremamente selettiva anche con le amicizie: “Odio l’ipocrisia, la falsità e la maldicenza e di amici veri ne ho pochi ma giusti”. In quanto al ballo, lei non si pone limiti di tempo pensando al futuro: “Danzerò fino a che il fisico me lo permetterà”, considera, fatalisticamente e concretamente, com’è nel suo carattere.


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BASKET

SONO TRENTINO HONORIS CAUSA

Davide Pascolo, friulano di Coseano, alla vigilia del suo secondo anno di serie A di EDI FABRIS

S

le

orride, Davide Pascolo, Dada per gli amici, quando gli si chiede se ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Trento, dov’è ormai un personaggio sportivo di primo piano e ha anche trovato l’amore di Elena. Si schermisce perché è rimasto il ragazzone di sempre, semplice e modesto, quello che dalla sua Coseano, se perdeva la corriera, andava anche in bicicletta al Carnera per allenarsi con la Snaidero. In fondo uno dei segreti dei suoi traguardi parziali (serie A e maglia azzurra) è anche questo, il non essersi cioè mai montato la testa. Un’escalation, la sua, che lui attribuisce anche ad una competizioni società, l’Aquila Trento, e ad un ambiente che hanno sempre stagionali creduto in lui, mettendolo a suo di Trento agio e facilitandogli la crescita. “Venni qui qualche anno fa con molte speranze – ammette – ma mai mi sarei aspettato di arrivare alla serie A e di entrare nel giro della nazionale. Ma d’altra parte la nostra è una società seria, che con i suoi risultati ha entusiasmato un pubblico che ora ci è vicino, caricandoci durante le partite, ed è bello vedere pure tanti bambini attorno a noi”. E’ alla

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36 | 07 10 2015 | TremilaSport+

vigilia dell’esordio al suo secondo anno di massima serie, la formazione trentina affidata a Maurizio Buscaglia, un roster molto rinnovato rispetto alla passata stagione, con la partenza di Spanghero, Mitchell e Owens e l’arrivo, fra gli altri, di Poeta, play di qualità ed esperienza. Davide è fra i riconfermatissimi, preparandosi ad essere protagonista alla vernice interna contro la corazzata Milano di Gentile, Cerella e Cinciarini, giovedì 8 ottobre, posticipo della prima giornata. “Si, c’è stato un certo rinnovamento – lui commenta – ma lo zoccolo duro è rimasto. L’inizio con Milano, una delle favorite allo scudetto, non è dei più semplici, d’accordo, ma come si suol dire prima o poi bisogna incontrarle tutte e allora fuori il dente fuori il dolore. Speriamo solo di trovarli un po’ stanchi dopo il loro tour de force estivo, per il resto ci metteremo del nostro, anche con la spinta del pubblico”. Una stagione, quella dell’Aquila, particolarmente impegnativa, aggiunge Pascolo: “Quest’anno, oltre al campionato, nel quale puntiamo ai play off, abbiamo anche l’Europa Cup, con conseguente notevole dispendio di energie fisiche e mentali. Ma ritrovarci in campo internazionale è comunque stimolante e appagante”.

Campionato, quello di serie A, nel quale lui intravede le candidate al triangolino tricolore: “Milano, Sassari, Venezia e Reggio Emilia credo siano le favorite. Noi, appunto, miriamo a raggiungere i play off, è nelle nostre possibilità”. Uno sguardo alla piazza udinese, alla quale è rimasto naturalmente affezionato, Dada Pascolo lo rivolge sempre: “Ho visto che l’Apu ha allestito una squadra competitiva guidata da un allenatore esperto come Lino Lardo e ha quindi tutte le possibilità di effettuare il tanto atteso salto di qualità. Le prime due giornate, con altrettante vittorie, hanno dimostrato che per Udine può essere finalmente l’anno buono e alla piazza friulana rivolgo naturalmente un grande in bocca al lupo”. Anche lui, con la sua Aquila, è pronto per spiccare il volo, e a suffragare le speranze di Trento (“Città e gente simili a Udine, caratteristiche che mi hanno permesso nel tempo una perfetta integrazione con l’ambiente”, sottolinea l’ala di Coseano) sono anche le sonanti vittorie ottenute in precampionato contro la matricola Torino (+44), Capo d’Orlando (+32) e Virtus Bologna (+18). Il campionato, si dirà, è un’altra cosa ma il proverbio popolare dice anche che il buon giorno si vede sempre dal mattino…


BASKET C SILVER

CI SALVIAMO, PAROLA DI GREEN COACH

UISP

PRONTI, VIA PER TRENTOTTO AI NASTRI

T

NUOVA STAGIONE per il Basket Time del tecnico Luca Di Leo (nel tondo) in C Silver

G

rande soddisfazione per Luca Di Leo che, in rampa di lancio con la neopromossa Basket Time in serie C Silver regionale e al terzo anno sulla panchina udinese, ha da poco ricevuto dalle mani del presidente Fip provinciale Claudio Bardini il prestigioso premio “Green Coach” per la scorsa stagione: L'esponente federale, nella cerimonia di premiazione tenutasi a Rivignano, ha voluto ricordare come la dedizione, la passione, la competenza e l’umiltà con cui Luca Di Leo ha condotto i suoi ragazzi nello scorso torneo, siano stati gli elementi sui quali si è basata la motivazione per la consegna del riconoscimento. Dopo i meritati festeggiamenti, il compito che attenderà il tecnico della storica compagine udinese nella nuova categoria sembra essere uno di quelli che sportivamente tolgono il sonno, in quanto nell’ambiente cestistico provinciale e tra gli addetti ai lavori, per la neopromossa Basket Time la previsione che va per la maggiore è quella di un rapido ritorno nella serie inferiore. “Ci danno già per spacciati – ironizza Di Leo in sede di presentazione della stagione – in un campionato che si presenta di alto livello, con squadre molto attrezzate e competitive come Breg, Fogliano, Codroipo, Latisana, non dimenticando l’outsider San Daniele, ma noi stiamo lavorando

bene per andare contro il pronostico e centrare la salvezza a fine stagione”. Gli abbiamo chiesto quali saranno le armi che intende impiegare per ribaltare il banco e raggiungere l’obiettivo. “L’idea è quella di trasformare in punto di forza quello che ci viene indicato come punto di debolezza, ovvero la mancanza di centimetri sotto canestro; è vero che in termini muscolari e di centimetri siamo un po’ deficitari, ma proprio per questo siamo in grado di proporre efficacemente e meglio di altri una pallacanestro fatta di tanta velocità e precisione nel tiro dalla distanza. Dispongo nel roster di ragazzi entusiasti che lavorano con grande attitudine al sacrificio, spirito di gruppo e con la mano bollente dalla linea dei tre punti.” Il movimento più significativo del mercato in casa Basket Time sul fronte delle partenze è stato l’addio al vicecapitano Max Dorigo, a cui è stata data la possibilità di poter godere altrove di maggior minutaggio, mentre a rinforzare un roster che conterà anche quest’anno stabilmente sull’apporto di ben cinque under sono arrivati dal Lumignacco il jolly Gelsomini e il classe ’95 Feruglio dalla Dgm. Purtroppo, per quest’ultimo l’esordio in campionato è atteso per gennaio, visto l’infortunio al ginocchio che al momento lo sta tenendo lontano dal parquet. Giuseppe Passoni

rentotto al via tra il 19 e il 24 ottobre in A1 e A2 del campionato Uisp. Un numero consistente che dà soddisfazione al rinnovato direttivo composto dal presidente Edoardo Vittor, dal vicepresidente Edoardo Epifani e dai consiglieri Giovanni Maione, Renzo Guerra, Valentina Di Bella, Giuseppe Orlando, Gabriele Slobbe, Simone Turello e Anna Zorzi. La suddivisione è stata effettuata in base alla classifica dei campionati 2014/2015 e all'inserimento di neopromosse, retrocesse e neoiscritte. Un campionato amatoriale al quale partecipano club con le loro belle aspirazioni di vittoria finale, come ad esempio la Sbrindella del presidente Paolo Pizzocaro (nella foto): "Abbiamo allestito un roster di tutto rispetto - riferisce il dirigente udinese - con giocatori che in un passato più o meno recente hanno disputato campionati Fip di un certo livello. Quindi non ci nascondiamo". Favoriti d'obbligo anche i triestini del Dai & Vai, che schierano addirittura due squadre in A1. Queste le squadre partecipanti: nel girone A di A1 Dai & Vai 1, Ardita Gorizia, Pau Udine, Pasian di Prato, Aquileia, Wlm Udine, Tricesimo e Mossa. Girone B: Remanzacco, Fagagna, Sbrindella, Attimis, Laipacco, Cus Udine, Aiello e Dai & Vai 2. In A2, girone A: Old Stars Gorizia, Palmanova, Sedegliano, Latisana, Torviscosa, Pasian di Prato, Referee Udine, Cdm98 Feletto, Aiello, Pagnacco e Reyer Udine. Girone B: Gonars-Santamaria, Virtus Udine, Cdu Udine, S.Giorgio di Nogaro, Tarcento, Porpetto, Rivignano, Basket Time Udine, Nbg Udine, Monfalcone e Majano. Previsto, come nella scorsa stagione, il pur ridotto torneo femminile, al quale ha partecipato con buoni risultati anche il Basket Time. Da sottolineare anche, con obbligatorietà dfal 1° gennaio 2016, la presenza alle varie gare del defribillatore con personale addetto.

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 37


VOLLEY

FOTO La fotografia Staranzano

FOTO Pierpaolo Moreale

PRIMO PIANO

COME SUA MADRE Nel dna di Valentina l'amore per il volley della madre, ex giocatrice cagliaritana

PRESENTAZIONE SIMAGAS TRIESTE IN VETRINA IN VETRINA Sabato 10 ottobre alle ore 12, conferenza stampa di presentazione della Libertas Simagas che prenderà parte al Campionato Nazionale italiano di Pallavolo femminile 2015-'16, di Serie B2. L'evento si svolgerà nella nuova sede societaria, situata presso il locale n.19 all'interno del Centro Commerciale “Il Giulia” di via Giulia 75/3, a Trieste.

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VALENTINA, COME

MILA E SHIRO

Di famiglia di sportivi, la Graberi, "libero" della Pav, si racconta

"N

on riesco a immaginare la mia vita senza la pallavolo” ammette Valentina Graberi, "libero" della Pav Udine. Volley che è nel suo dna, visto che anche sua madre, cagliaritana, giocò per diversi anni a buon livello nella sua città. “In realtà mio padre, da cestista qual era, voleva giocassi a pallacanestro e infatti così è stato per un brevissimo periodo - racconta Valentina - . Ma dopo un accidentale pugno in faccia arrivatomi durante il gioco, ho preferito cambiare strada… Comunque, più che i miei genitori, è stato forse il cartone animato “Mila e Shiro” a convincermi! A parte gli scherzi, si è trattata di una mia scelta. Nel corso degli anni però devo anche dire che in famiglia ho ricevuto un’educazione sportiva che reputo di grande importanza, improntata

soprattutto sull’impegno e sulla dedizione". Un pallone di volley che lei prese tra le mani in età scolare: “Precisamente a sei anni e mezzo, quando iniziai a giocare nel Kennedy. Già da bambina in realtà mi ero iscritta per un anno alla Pav, per poi approdare alle giovanili del Dlf. Diciasettenne, venni chiamata alla Pav ma a causa di problemi personali con la squadra, decisi di cambiare e di andare in B2 a Gorizia, dove rimasi un anno. Una volta risolti i dissapori che mi avevano convinta a spostarmi, sono ritornata nella mia città, in serie D. E ora mi trovo felicemente a far parte della formazione che milita in B1, ancora alla Pav A questo proposito vorrei rivolgere uno speciale ringraziamento al nostro allenatore, Marco Relato: se mi trovo qui è anche per merito suo.” Stai continuando il tuo percorso di studi? Ti è facile conciliare gli impegni sportivi con

quelli universitari? “Si, frequento la facoltà di Economia qui a Udine e ormai solo cinque esami mi separano dalla laurea. Per me l’organizzazione è fondamentale e così facendo riesco a dedicarmi a entrambi gli ambiti. Quando poi c’è un po’ di tempo libero si trova ovviamente anche lo spazio per gli amici, il moroso o un po’ di shopping!” quali sono, dal tuo punto di vista, gli obiettivi della Pav in questa stagione? “Dopo dieci anni in serie B1, direi che ciò a cui cercheremo di mirare non sarà di certo solamente la salvezza, come ad esempio l’anno scorso. Ragion per cui è stata creata una formazione ancora più competitiva.” Come giudicheresti i rapporti all’interno della squadra? “ La rosa per questa stagione è stata completata con alcune Under 16. Ma saremo comunque in poche, quindi penso ci sia la possibilità


VOLLEY

FOCUS PRECAMPIONATO MARTIGNACCO IN GRAN SPOLVERO A NOVA GORICA Saranno interessanti i derby di B1 con Martignacco e la neopromossa Talmassons sto che non posso vivere senza questo sport. Da sempre il mio sogno è stato quello di entrare a far parte di questa squadra, ed ecco che ora si è avverato. La mia più grande sfida ora è diventare libero titolare. E’ anche vero però che di pallavolo non si vive: intendo quindi completare gli studi, continuando ad assecondare sempre la mia passione.” Massimo Gaudino

FOTO Pierpaolo Moreale

di curare maggiormente i nostri rapporti, come del resto abbiamo sempre fatto. In generale ritengo ci sia un buon legame che ci tiene unite.” Ci sono a tuo avviso problemi che la squadra può incontrare, soprattutto dal lato tecnico? “Credo ci sia la necessità di lavorare molto insieme e di ritrovarsi d’accordo sulle competenze, sulle scelte da compiere. Al di là di queste priorità, eventuali problematiche si riscontreranno a campionato iniziato.” qual è l’avversario che tu personalmente temi di più? “Le squadre di punta al momento sono Brescia e Padova, due formazioni a cui tutti guardano come due ostacoli da non sottovalutare assolutamente. Ma è anche giusto dare peso ai derby, come quelli che disputeremo con Martignacco e con la neopromossa Talmassons.” qual è stato il momento più felice nella tua carriera da pallavolista? E quello più spiacevole? “La fase da dimenticare della mia vita come sportiva è stato sicuramente l’anno “sabbatico” nella squadra goriziana. Smettere di praticare la disciplina che amo nella squadra prediletta è stato un gran dispiacere, ma è stata una scelta che sono stata obbligata ad affrontare. Mentre ricorderò sempre come uno degli attimi di maggior gloria il set vinto l’anno scorso con Martignacco 40-38.” C’è un o una pallavolista a cui guardi con particolare ammirazione, il tuo idolo per così dire? “A dire la verità ora come ora non ho nemmeno così tanto tempo per seguire altre partite… Ma fin da bambina ho sempre seguito con attenzione le gesta della Cardullo, storico libero della nazionale italiana, che però adesso ha smesso di giocare.” quali sono i tuoi sogni, le tue aspirazioni? Credi che nella tua vita la pallavolo possa occupare un posto di privilegio anche in futuro? “Parto dal presuppo-

Nuovo importante e vittorioso test per l'Itas C. Fiera, squadra di punta di B1 della Polisportiva Libertas Martignacco, che dopo essersi aggiudicata a metà settembre la settima edizione del Torneo Internazionale di Carcare (Savona), ora ha fatto proprio anche il Torneo di Nova Gorica. Nella seconda semifinale la squadra della Libertas Martignacco ha battuto il San Donà con il risultato netto di 3-0. Nella finale per il terzo e quarto posto posto è stata la squadra di Klagenfurt a vincere al quinto set sul San Donà, mentre nella finale per il primo e secondo posto Nova Gorica ha dovuto appunto cedere all'Itas C. Fiera Libertas Martignacco per 2-3 (25-21, 19-25, 25-23, 26-28, 11-15). La partenza per la squadra di Cuttini e Cumini, priva di Giora, impegnata all'estero, è stata difficile, in quanto spiazzata dal gioco veloce delle avversarie, ma la partita è risultata complessivamente equilibrata e avvincente. In particolare Manig ha risposto positivamente alle difficoltà ed è stata perfetta, dimostrando una grande crescita. Ora sono in programma altri due test: a Padova venerdì ancora con LeAli e domenica 11 alle ore 17 a Martignacco, contro la neo promossa Farmaderba, in occasione delle finali Under 16 del decimo Trofeo BCC del Friuli Centrale.

Valentina Graberi, il suo punto di riferimento è l'ex azzurra Cardullo

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 39


ALTRI SPORT

E SONO UNDICI La Rugby Udine 1928 al via dell'ennesima stagione di serie A

S

ta per partire l’undicesimo campionato di fila in serie A per i "tuttineri" della palla ovale di Udine. E’ il Presidente Massimo Ferrarin a dare la carica ai suoi alla vigilia del debutto, il 18 ottobre al Gerli contro il Tarvisium: “C’è tanta soddisfazione per questo traguardo. Quand'ero bambino i miei sport preferiti erano la pallacanestro, la pallavolo, il calcio e l’atletica. Oggi in serie A in Friuli ci sono solo il rugby e il calcio. Pian piano sta prendendo piede il progetto di creare una franchigia regionale per rinforzare i vivai. Abbiamo realizzato un accordo proficuo con il Leonorso, i cui migliori ragazzi giocano nelle nostre seconde squadre. Con l’altra società cittadina siamo già molto attivi e stiamo cercando di muoverci nella stessa direzione anche con Pordenone e Trieste. E ‘ fondamentale questa collaborazione, viste le enormi difficoltà nel reperire partners economici nel rugby. Questo è l’unico modo per portare in prima squadra giocatori del vivaio ma fare da soli sarebbe impossibile". E poi appunto la squadra che sta per partire in serie A: "Siamo molto più competitivi rispetto allo scorso campionato: per ora abbiamo solo uno straniero, il neozelandese Robbie Flynn, un ottimo Under 21. Ha deciso di voler restare a Udine perché ama l’Italia anche se avrebbe potuto giocare in realtà ben più forti. Si è ristabilito da un problema al ginocchio e possiede una qualità superiore alla media. Per ora la squadra è completa così (ndr: roster in pagina). Ci riserviamo di tenere un posto libero per un eventuale secondo straniero nel

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LO STAFF

tecnico-dirigenziale

RUGBY UDINE 1928 Presidente: Massimo Ferrarin caso le cose non dovessero andare come previsto". Non ci sono state cessioni importanti di uomini di punta ed è rientrata dall’Irlanda la terza linea Sebastiano Folla, classe 1990 di Ruda, aggiunge Ferrarin. E c'è pure un settore giovanile di tutto rispetto da seguire: "Abbiamo una decina di tecnici che al mattino portano il rugby nelle scuole. In tutto abbiamo 340 tesserati, di cui 160 nel giovanile e altri dall’Under 18 in su. Sono numeri alti per una realtà piccola come Udine e siamo in crescita”. Domenica 18 ottobre la compagine del riconfermato allenatore Maurizio Teghini esordirà appunto in casa contro i trevigiani del Tarvisium. Il tecnico triestino, ex giocatore per sua ammissione nato con la palla ovale in mano, aveva ricoperto per dieci anni il ruolo di assistant coach e director of rugby della squadra

Vice presidente: Pier Alessandro Asti Prima squadra: allenatore Maurizio Teghini Allenatore mischia: Andrea Muraro Riatletizzatrice: Laura Mauro Team manager: Luca De Paoli Dirigente responsabile: Luca D'Anna


ALTRI SPORT

udinese, subentrando all'allenatore Fedrigo lo scorso campionato. Con l’incarico di head coach, Teghini ha portato con sé la sua grande esperienza nell’analisi delle partite e nella programmazione della stagione, in particolare il rapporto con gli atleti e la crescita dei giovani. Molte le sue aspettative per la nuova stagione alle porte: “Ripartiamo dalla positiva ultima parte dello scorso campionato per cercare di migliorare ancora. Il girone iniziale sarà molto equilibrato, con squadre che conosciamo già e le due venete neopromosse, il Casale e il Paese, che sono da tenere nella giusta considerazione. Il nostro obbiettivo sarà partire molto forte sfruttando la prima casalinga contro Treviso allenata dal nostro ex Craig Green, ex All Blacks, ed ex Benetton, poi andremo in trasferta a Vicenza e poi di nuovo a Udine per due partite di fila. La squadra è cambiata nelle prime linee ma abbiamo cercato di rimpolpare la rosa con dei

giovani promettenti perché questo è l’obiettivo della società. Il nostro è un vivaio molto valido ed inoltre è arrivato Capoccia da Lecce. Il gruppo storico è rimasto e ciò fa ben sperare. Ci stiamo allenando con dedizione e continuità disputando amichevoli di livello molto importanti per la nostra preparazione. A Paese abbiamo fatto visita alla compagine di casa e siamo riusciti ad imporci nonostante fossimo un po’ appesantiti. Il 26 settembre abbiamo giocato contri il Cus Padova in un evento a Treviso ed è stato un test molto attendibile per limare gli errori commessi nella prima uscita”. Si diceva del marchio a fuoco impresso dal rugby sul dna del tecnico: “E’ proprio così: sicuramente l’aria che si respira da bambini è decisiva per le scelte di vita da adulti. Mio padre ha sempre giocato e allenato e ha trasmesso a me e mio fratello la sua passione. Mia madre, che ha 87 anni, me lo dice sempre”. Teghini quando parla trasmette entusiasmo,

Cognome

Nome

ruolo

MOROSANU

SERGIU

pilone dx

TADDIO

DANIELE

pilone dx

CIBIN

ALESSANDRO

pilone sx

CAPOCCIA

RICCARDO

pilone sx-dx

COOK

MATTHEW

pilone sx-dx

CORBANESE

NICOLA

tall.

DEL TIN

ALESSANDRO

tall.

MEZZAVILLA

FRANCESCO

tall.

AMURA

STEFANO

2L-pilone sx 2L

BAGOLIN

LUCA

GIANNANGELI

ANTONIO

2L

DRI

STEFANO

2L-3L

MACOR

ENRICO

2L-3L

SABOT

ENRICO

2L-3L

DI PIETRO

AMEDEO

3L

FOLLA

SEBASTIANO

3L

PICCHIETTI

TIZIANO

3L

VESCHETTI

LUCA

3L

VENIER

GIACOMO

3L

BARELLA

FRANCESCO

MM

CURTOLO

FEDERICO

MM

GROZA

DAN GABRIEL

utility back

ZORZI

LUCA

MA

FLYNN

ROBERT

3/4 centro

GERUSSI

RICCARDO

3/4 centro

MORANDINI

MATTEO

3/4 centro

SABOT

GIOVANNI

3/4 ala-3/4 centro

LO SCHIAVO

NICOLA

3/4 ala-3/4 centro

MARCONATO

ALBERTO

3/4 ala-3/4 centroestremo 3/4 ala

D’ANNA

MATTIA

RIGUTTI

PIETRO

3/4 ala

LENTINI

SIMONE

estremo

ROBUSCHI

RICCARDO

estremo-MA

VESCOVO

DAVIDE

estremo-MA

utilizzabili in Cadetta

Il 70% dei nostri giocatori è composto da ragazzi cresciuti nel vivaio di casa lo stesso che cerca da anni di trasmettere ai giovani che forma e fa crescere: “A Udine ho sempre lavorato con i giovani, cercando di inserirli il più possibile in prima squadra. Questo lavoro ha portato buoni frutti perché il 70% in rosa è fatto di ragazzi di casa. La società cerca collaborazioni importanti con altre squadre della regione per riuscire a far fronte alla crisi che imperversa nel nostro mondo. Forse solo il calcio è di un altro pianeta, non lo si può accomunare a nessun altro sport. Il movimento del rugby è comunque in crescita anche nelle scuole e la Federazione ci aiuta in questo. Io ci entrerei subito nell’ambito scolastico: ricordo quando a Trieste spesso andavo alle elementari a far conoscere ed amare i rudimenti del nostro sport. I ragazzini amano il contatto fisico, che è la caratteristica peculiare del rugby. In fondo fa

parte dell’io umano cercare il contatto. è importante aver un grosso bacino di utenza udinese per poi portarlo in serie A. Il nostro obiettivo è arrivare fra le prime tre squadre nella prima fase, per poi superarla: ciò significherebbe salvezza assicurata, poi si vedrà. L’anno scorso abbiamo dimostrato di non essere secondi a nessuno. E’ necessario però giocare partita dopo partita, senza porsi particolari traguardi. Le aspettative sono buone e sono fiducioso perché conosco il gruppo. Ciò può essere un’arma a doppio taglio ma mi fido dei ragazzi perché sono intelligenti. Il lavoro dei miei collaboratori è molto importante: Andrea Muraro, esperto di mischie, ad esempio, ha giocato nel Petrarca e disputato un Mondiale, quindi porta con sé tutta la sua esperienza”. Biancamaria Gonano

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 41


ALTRI SPORT

notizie brevi PATTINAGGIO CORSA

LIB. PORCIA TRA GIOIA E CADUTE Il team su ruote in linea Libertas Porcia ha partecipato alla penultima gara del Gran Prix Giovani, ospitata nella cittadina veronese di Menà. Una tappa nata sotto buoni auspici, chiusa però in modo rocambolesco. Tutto era iniziato nel migliore dei modi con un quarto posto di Aurora Sisani e il sesto di Giorgia Fasan sulla prova dei 100 metri. Nel successivo chilometro lanciato, Aurora ha confermato la quarta piazza, mentre Giorgia è caduta, chiudendo undicesima. Nella finale della categoria Esordienti 2, Elena Zanchetta è rovinata sull'asfalto (sedicesima), stessa sorte per Alexia Sisani nella 3.000 per Ragazzi, che però si rialzava con una capriola, raggiungendo il gruppo e arrivando sesta. Sull'identica distanza, Cristian Rossetti ha condotto una positiva finale assieme al compagno di squadra Andrea Orefice, che quest'anno è stato la rivelazione del gruppo agonistico.

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SPECIALISTA

DELL'UCHI MATA

La tolmezzina Betty Vuk è una promessa del judo regionale

Q

uando c'è una nuova stella che brilla nel firmamento del judo regionale: è Betty Vuk, simpaticissima e talentuosa atleta del Judo Club Tolmezzo della Presidentessa Anna Miniggio. Nasce a Tolmezzo nel luglio del 2000 anche se il suo cognome rivela origini balcaniche:,con il papà croato e la mamma della Bosnia Erzegovina .Studentessa del secondo anno di liceo scientifico, è una passione per lo sport, la sua, ereditata dal padre karateka e dalla madre cestista. Ed è proprio il papà che le suggerisce di provare con il judo, anche perché provenendo dalle arti marziali sa bene che è uno sport completo e utile per una ragazza in giovane età anche come metodo di autodifesa. L'inizio, come consuetudine, è una sorta di gioco e motivo per conoscere nuovi compagni e fare esercizi utili allo sviluppo del fisico, poi le cose iniziano ad essere prese sempre più sul serio. Testimonianza il doppio oro conquistato a Trento dalla tolmezzina agli italiani a squadre con la Società Ginnastica Triestina, a cui è stata data in prestito per rinforzare il team alabardato diretto da Raffaele Toniolo e Monica Barbieri. Da sottolineare pure un quinto posto conquistato ai campionati individuali di Ostia, stavolta in forza al judo club Tolmezzo. Una volontà di ferro, la sua, e soprattutto una determinazione fuori dal comune nel raggiungere gli obiettivi prefissati. “Tutto è nato per volontà di mio padre che desiderava provassi questa disciplina - testimonia Betty -, allora un bel giorno mi sono presentata in palestra e ho voluto provare, scoprendo che questo sport era quello giusto per me. Merito anche dei maestri Lorenzo Miniggio e Anna Miniggio, capaci di farmi appassionare e voler bene a questo sport. All'inizio qualche lacrimuccia è stata versata perchè, come ricorda la mamma, facevo fatica ad entrare nel contesto della palestra, poi tutto è andato bene” - Cos'è per te il judo adesso? "Oltrechè essere fonte di soddisfazioni che inizio a raccogliere dopo essermi preparata e perfezionata in certi aspetti, un motivo di vivere lo sport in un ambiente

sereno e di rispetto come nello spirito della società per cui combatto e maturare nuove esperienze, di crescere” - La tua prima tifosa è tua madre, che vive con una passione sfrenata le tue gare... “Certamente mia madre è sempre pronta ad incitarmi, come tutti i miei compagni di team con cui mi sento di condividere queste soddisfazioni che ho conseguito recentemente. Mio padre invece è riluttante a venire a vedere le gare, forse da ex atleta preferisce starne al di fuori anche se è felice quando torno a casa con un successo” - Ogni judoka ha la sua tecnica prediletta. La tua qual è? “ Uchi mata, per i non addetti ai lavori una tecnica in piedi dove viene agganciata la gamba dell'avversario dall'interno conseguente ad una proiezione che se eseguita bene determina l'Ippon, ossia la fine del combattimento” - Betty Vuk nella sua vita oltre praticare judo come impiega il tempo libero? “ Studiando ed impegnandomi a scuola in modo importante e leggendo molto, in particolar modo i romanzi che mi piacciono particolarmente. Poi spazio anche per gli amici naturalmente” - Come prepari una gara e quali cicli di allenamento affronti prima di una competizione? “ Quattro sedute alla settimana in palestra dove mi alleno per circa un paio d'ore, sia con le femmine che con i maschi, in un lavoro che predilige le fasi in piedi e naturalmente a terra anche se la mia impostazione mi permette di porre fine ai combattimenti per lo più in piedi” - Un momento che vorresti dimenticare e che non riesci nel corso della tua attività sportiva? “ Una squalifica in una gara che mi ha fatto andare su tutte le furie dentro di me dove in fase di strangolamento ho calcato un po' la mano e ho subito il cartellino rosso” - Gli obiettivi che ti poni come atleta e nella vita? “Il mio sogno è quello di entrare a far parte di un gruppo sportivo militare, unico modo nel nostro paese per poter fare sport nel judo a livello professionistico e entrare nel team azzurro” Gianfranco Borghesu


ASSI PER BENEFICIENZA 1

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foto 2 e 3, Giada e Matteo Medves, campioni di judo di livello internazionale dello Yama Arashi di Udine. Nelle foto 4 e 6, Erica Franzolini, medaglia d'argento negli 800 indoor ai campionati italiani di atletica disputati a Padova. Nelle immagini 7 e 8, la campionessa del mondo di kick boxing, Elisa Qualizza e, nella 9, il giovanissimo Filippo Calabrese, campioncino di karate, con l'assessore del Comune di Udine, Venanzi (a sinistra). Ad intervenire sul palco anche l'uomo di basket e matematico Flavio Pressacco, che ha portato la propria testimonianza sulla pallacanestro di ieri e di oggi, e ad allietare la serata la performance della violinista Anna Nascimben e le voci calde e coinvolgenti delle cantanti Elisa Caraccio e Elisabetta Russo.

Essere campioni significa anche prestare disinteressatamente la propria immagine per beneficienza ed è quanto hanno fatto la scorsa settimana alcuni esponenti di spicco dello sport friulano a favore dell'Andos (Associazione donne operate al seno). Sede dell'incontro il palco allestito per l'occasione in via Grazzano, via storica udinese, con la presentazione della giornalista Luciana Idelfonso. Nelle immagini realizzate da Silvano Zandonella alcuni momenti della serata: nelle foto 1 e 5, con la presidentessa dell'Andos, Mariangela Fantin, e il segretario del Panathlon, partner organizzativo, Lido Martellucci, le ragazze del Tiro a segno Tolmezzo (da sinistra, Sara Venturini, Alessandra Tessitori e Marianna Spizzo) neo campionesse italiane a squadre. Nelle 5

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EVENTI

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SPECIALE LIBERTAS

Sato: «Confermata la superiorità nipponica»

■ Il PalaZen di Pordenone (la palestra dedicata alle arti marziali, gestita dalla polisportiva Judo Villanova Libertas) ha ospitato la seconda edizione della Ne Waza Cup. Si tratta dell’appuntamento di chiusura del circuito regionale estivo Libertas, che da venticinque anni richiama sui tatami i giovani e promettenti praticanti dello judo. Questi gli ori aggiudicati nel corso della manifestazione. Categoria cadetti kg 60 Giovanni Boscaia (Polisportiva Villanova), kg 73 Kenny Bedel (Villanova); juniores kg 68 Francesco Menegale (Judo Club Conegliano), kg +68 Eros

1 t m

Saccon (Conegliano); seniores kg 73 Valerio Mariuz (Villanova), kg 90 Maurizio Francescutto (Ryugin Codroipo). La classifica finale del circuito ha visto prevalere Gino Gianmarco Stefanel (Judo Kuroki Tarcento) tra gli assoluti, che così è stato premiato quale miglior atleta del circuito. Il primo degli juniores è risultato Gianluca Tieppo (Kuroki), mentre il primatista tra i cadetti è stato Kenny Bedel (Villanova). ■ Non è stato il Mondiale delle aspettative, tuttavia l’azzanese Marika Sato (presentatasi in coppia agonistica con Fabio

Polo, entrambi tesserati per lo Judo Kuroki Tarcento) si è accontentata di una sesta piazza. è il responso finale del campionato iridato di kata (le “forme” dello judo) disputatosi ad Amsterdam, che ha visto cimentarsi 101 formazioni in rappresentanza di 30 nazioni. Alla fine hanno trionfato i maestri di sempre, ovvero i giapponesi, capaci di rimpatriare con tutti e cinque gli ori disponibili. Quindi per la coppia assortita Sato – Polo (classe ’69 lei nel ruolo “dominante”, classe ’84 lui che nell’esecuzione del kata “subisce” le mosse) il parterre si è rivelato molto più competitivo del previsto. I due gareggiavano nella specialità del Goshin Jutsu, che vedeva in lizza 20 tandem ripartiti in due gironi. Marika e Fabio chiudevano terzi il loro raggruppamento, acciuffando in extremis il girone finale, chiuso col sesto e ultimo posto, e con l’argento andato ai connazionali Ubaldo Volpi e Maurizio Calderini. “Questo mondiale ha confermato la supremazia nipponica – ribadisce Marika – per quanto ci riguarda siamo parzialmente soddisfatti della prestazione, in quanto abbiamo centrato l’obiettivo di disputare la finale, chiudendo tra le sei coppie più forti al mondo. Il rammarico è quello di aver ottenuto un punteggio ingiustificatamente basso. Non ci sono stati errori eclatanti, abbiamo eseguito un kata di alto livello, che probabilmente è stato penalizzato per la velocità, che va a discapito della precisione del gesto tecnico. Io e Fabio siamo ora gasati, abbiamo materiale su cui lavorare, e per gli Europei 2016 in Sardegna cercheremo di portare un kata ancora più perfetto, anzi, come diciamo noi: all’Italian Style”.

IN BREVE GINNASTICA

AL VIA LA NUOVA STAGIONE SPORTIVA La polisportiva Libertas Porcia rinnova la sua offerta, e da questa stagione la sezione ginnastica ritmica vedrà le sue piccole atlete ricalcare il parterre agonistico con l’obiettivo del confronto e del podio. La squadra sarà diretta da Chiara Cadamuro, giovane e determinata neo laureata in scienze motorie. Le sedute si tengono nei pomeriggi di martedì, giovedì e sabato, alla palestra della scuola elementare di Romano di Fontanafredda in via Oberdan. La società purliliese conferma anche i corsi di ginnastica artistica, che si tengono tutta la settimana negli impianti di Romano e della scuola elementare di Sant’Antonio. ■ Con l’autunno sono riaperti i corsi di arti marziali organizzati dalla Chinese Wushu Italy, la prestigiosa scuola che fa capo al maestro Huang Shao Song. Questi vanta uno sterminato bagaglio tecnico: è pluricampione cinese di wushu moderno, campione del mondo di taiji quan, monaco Shaolin di 32esima generazione, coach della Nazionale italiana, ambasciatore dello stile Wudang per l’Italia, arbitro internazionale, premiato come uno dei mille migliori atleti al mondo e, nonostante la giovane età, insegna da 25 anni.

UDINE | TRIESTE | PAD

44 | 07 10 2015 | TremilaSport+


SPECIALE LIBERTAS

LIBERTAS PORCIA SUGLI SCUDI A PADOVA E SAN GIORGIO CICLISMO

Libertas Ceresetto sugli scudi sulle strade di casa ■ Grande ciclismo a Martignacco, dove la Libertas Ceresetto Pratic Danieli ha chiuso la stagione agonistica 2015 con tre trofei per Esordienti e Allievi, fagocitati dai campioni della San Vendemiano, di Treviso, una doppia manifestazione espositiva ed un incontro finale in cui sono stati festeggiati con tutti i partecipanti i vincitori e in particolar modo i nuovi Campioni Provinciali Esordienti I e II anno: Riccardo Marcheselli, della stessa Società di Ceresetto; ed Elia Staffus, del Velo Club Latisana. Le prove sono state aperte dal Sesto Trofeo Trasporti Ceccarelli Esordienti I anno, gara valevole come Terza Prova per l’assegnazione della maglia di Campione Provinciale, nella quale si sono dati battaglia 35 atleti. Fin dalle prime battute i ciclisti della Marca hanno reso dura la gara, in particolare con il portacolori Marco Dal Bianco che, prima in compagnia di Gallai (Team Bosco Orsago) e Piccinin (S.C. Pujese), poi in solitaria, ha via via aumentato il proprio vantaggio chiudendo con un minuto su Riccardo Marcheselli della Libertas Ceresetto che, laureandosi campione provinciale, ha regolato il gruppo in volata. Nel 12.mo Trofeo BCC Friuli Centrale di Martignacco - Memorial Claudio Nigris Esordienti II anno, competizione valevole come Terza Prova per l’assegnazione della maglia di Campione Provinciale, andata appunto a Staffus, e per il Nono Trofeo Manlio de Vitt, con

34 partenti, sono stati sempre i trevigiani del San Vendemiano a fare la gara con Federico Guzzo che si è aggiudicato il Traguardo Volante su Vettorel (Team Bosco Orsago). Gli atleti della Libertas Ceresetto, in particolare con Alessandro Ghisleri, hanno poi posto fine a una fuga di Migotto, sempre del San Vendemiano, mentre l'impresa riusciva al suo compagno di squadra Guzzo che in solitaria chiudeva vittorioso con 35 secondi di vantaggio sul gruppo regolato in volata da Buratti, del Pedale Manzanese. Il 16.mo Memorial Bruno Orioli - Trofeo Tente Pratic, per la categoria Allievi, infine, come di consueto non ha tradito le attese, con ben 89 ciclisti al via del classico percorso di 11,3 km da ripetere 7 volte. La corsa ha avuto un primo sussulto al terzo giro quando l'atleta di casa Alessio Moro è transitato con 20" di vantaggio sul gruppo, mantenendolo per quasi un circluito. Al passaggio successivo è stato invece il pasianese Nicolas Casolin a transitare con 20" di vantaggio, per andare ad aggiudicarsi il GPM di Moruzzo prima di essere riassorbito dal gruppo. Il giro successivo è la volta dell'ottimo Emanuele Amadio che, dopo aver raggiunto i 30" di vantaggio, a pochi chilometri dall'arrivo è stato ripreso dal gruppo che ha chiuso in volata con la vittoria imperiosa di Alex Pavan del San Vendemiano su Nicolas Casolin (G.C. Pasiano) e Vladimir Rurik (ASD Sacilese).

DOVA | MILANO | PRATO

■ è L’immensa e monumentale piazza di Prato della Valle (Padova) ha ospitato la terzultima tappa del Gran Prix Giovani, una manifestazione interregionale (ha visto scendere in pista oltre 200 atleti) allestita accanto alla quinta scenografica della storica Loggia Amulea. E la Pattinaggio Libertas Porcia non ha mancato di farsi onore, forte di una decina di sprinter agli ordini del tecnico Marco Nuvolara. A raccogliere il maggior alloro è stata Aurora Sisani, rincasata con un argento al collo, gettatasi nella mischia agonistica dopo una corroborante pausa. Buon exploit anche da parte di Giorgia Fasan (settima). Sulle gare lunghe dei più grandi (come la 5000 a eliminazione) è stata invece lotta senza quartiere. “C’è bisogno di più esperienza, ma almeno non abbiamo visto cadute” commenta “Mamma Sprint” Raffaella Gava, come sempre al séguito delle figlie. Piazzamenti quindi per Alexia Sisani (9° posto), Vanessa Fasan (21°), Cristian Rossetti (10°) e Andrea Orefice (17°). Nella categoria Cuccioli, la piccola Ester Rebellato ha stupito lo staff, impressionato dalla sua grinta, e per questo già definita “una campionessa in erba”. Il calendario prevede ora la tappa di Menà (Verona) cui seguirà la gran finale a Bagnoli di Sopra (Padova). ■ La Pattinaggio Libertas Porcia si è fatta onore alle finali nazionali del Trofeo Coni, al termine delle quali è rincasata con tre medaglie. Le gare di velocità si sono disputate all’impianto di San Giorgio di Nogaro, dove sono maturati gli argenti di Cristian Rossetti e Alexia Sisani, cui si è aggiunto il bronzo di Leonardo Pradella.

Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 07 10 2015 | 45


TREMILAITINERARI MTB

www.natisoneinbici.it

a cura di STEFANO OSSO

U

na caratteristica delle cime delle Prealpi Giulie è di essere quasi sempre ricoperte da vegetazione per cui capita di arrivare in vette come il Monte Vogu, Il Cum o il Santa Maria Maddalena e non poter vedere nulla perché si è in mezzo al bosco. Lo Joanaz (o Joannes, come viene indicato su alcune carte) è un’eccezione perché è quasi completamente privo di vegetazione e quindi consente di ammirare un panorama veramente a 360°: dalle Alpi Giulie alle catene slovene, dal mare a tutta la pianura friulana, dal Piancavallo alle Dolomiti Friulane, alle Alpi

Carniche e alle cime austriache. L’itinerario che proponiamo non è né particolarmente difficile, né lungo, ma di grande bellezza e soddisfazione e in mezza giornata, trasferta compresa, lo si può percorrere tranquillamente. Il punto di partenza è a Tamoris, in comune di Torreano, sopra Masarolis, dove si può lasciare l’auto prima di iniziare la salita, su asfalto, verso la Madonnina del Domm. Questo primo paio di chilometri, con pendenza costante, serve a scaldare le gambe prima di affrontare la salita verso la cima. Alla Madonnina del Domm, dove ci sono le installazioni per la festa degli alpini

COME RAGGIUNGERE

TAMORIS AUSTRIA

TAMORIS UDINE PORDENONE

SLOVENIA

GORIZIA

TRIESTE

Tamoris è il paese più in alto della valle del Chiarò. Da Cividale si prende la S.R. 356 in direzione di Tarcento e all’incrocio della “crosere” si svolta a destra in direzione di Torreano. Passato il paese (ci sono supermercati, bancomat, bar e trattorie) ci ci dirige verso Canalutto e quindi a Casali Rieka da dove si sale rapidamente a Masarolis (la strada è stata sistemata recentemente) e infine a Tamoris. Si può lasciare l’auto in prossimità del bivio per lo Joanaz.

(hanno anche un rifugio proprio sulla strada, ma normalmente è chiuso), si lascia la strada asfaltata e si comincia a salire sulla strada bianca, una exmilitare, verso le installazioni sulla vetta. Dopo quasi due chilometri e mezzo ci si tiene a destra a un bivio e dopo un’altro mezzo chilometro, passato un boschetto di abeti, si svolta ancora a destra verso le antenne. Ce ne sono diverse, da quelle della Protezione Civile ai sismografi dell’O.G.S., ma la vista mozza letteralmente il fiato. La discesa alla Madonnina del Domm avviene lungo il sentiero che corre sul crinale, sempre molto evidente, e in linea quasi retta verso sud-sud-ovest. L’ultimo tratto curva verso sinistra ed è un po’ più stretto, ma poi ci si ritrova subito sopra l’aquila del monumento agli Alpini. Dallo spiazzo una breve rampa porta alla strada asfaltata fatta all’andata che ora si percorre in senso inverso con una velocissima discesa fino all’auto. Rientrando a fondovalle vale la pena fare usa sosta a Masarolis, dove, davanti alla chiesa, c’è una curiosa fontana di acqua freschissima, sormontata da un leone… in gabbia! Simbolo della vittoria degli abitanti contro l’allora podestà che non voleva concedere loro l’autorizzazione a costruire l’acquedotto. Monte Joanaz

a fosc nte ze Moaccadiz Fr

Sismografo OGS

N

Legenda, legend

5.1 500m Stazione Meteo/Radio

Tamoris

Strade principali, main roads Strade asfaltate, paved roads Strade bianche, unpaved roads Sentieri, tracks Percorso su asfalto, trail on paved roads Percorso su sterrato, trail on unpaved roads Percorso alternativo, alternative trail Case isolate, isolated buildings Città e paesi, towns and villages

4.4

9.8 M Fraonte cca fos diz ca ze

Tamoris

Reant

n no o ig an Sp egli P

F Canaedis ebo la

Masarolis

7.8 2.0

Monte Caludranza

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Madonnina del Domm

Tor rea n

o

1999–2012 by natisoneinbici.it


MONTE JOANAZ:

IN VOLO SOPRA LA PIANURA FRIULANA

DAL SATELLITE

Tutta la zona è compresa nella mappa escursionistica 1:25.000 edita dalla Tabacco, foglio "041-Cividale e Valli del Natisone". La descrizione completa di cartina e traccia GPX è disponibile

http://www.natisoneinbici.it/?p=278

La traccia e i dati sono disponibili anche su

COME RAGGIUNGERE

MONTE JOANAZ Questo è un bel giro, facile e divertente. Partendo in auto da Cividale lo si fa in meno di due ore. Dai 1.167 metri sul mare del Monte Joanaz si domina tutta la pianura friulana, fino al mare e oltre, e si ha una splendida vista sulle Alpi e Prealpi Giulie, anche perché la parte sommitale è completamente priva di alberi e non ci sono montagne più alte nelle vicinanze. Volendo si può partire in bici da Cividale e poi ridiscendere sia per la stessa strada, che per Canebola che per Spignon. Km 0,0 (800m) – Si parte dal cartello con indicazione “Joanaz” sul bivio appena oltre Tamoris, e si sale lungo la strada asfaltata tra gli alberi per 2 km. Km 2,0 (950m) – Poco oltre la cappella con la Madonna e il rifugio (chiuso) degli alpini si arriva alla “Madonnina del Domm”. Si lascia la strada asfaltata che continua verso la Bocchetta di Sant’Antonio e si prende la vecchia strada bianca militare che sale curvando a sinistra, è un po’ sconnessa, ma comunque ben pedalabile. Dopo un paio di curve si inizia a vedere la costruzione con i pannelli fotovoltaici e le antenne radio che ci sono in prossimità della cima dello Joanaz, a poco più di 3 km di distanza. Km 4,4 (1070m) – Bivio: mantenersi a destra continuando a salire. La strada

INFO UTILI

a sinistra aggira a nord lo Joanaz e raggiunge la Montefosca-Pian di Farcadizze. Km 5,1 (1142m) – Piano dello Joanaz. Subito dopo un boschetto di abeti, prendere il sentiero che sale a destra verso la sommità dell’altura e poi scende dritto fino alla stazione meteo/radio. Km 5,3 (1135m) – Stazione meteo/radio. Da qui si gode una vista fantastica, che con un minimo di visibilità, arriva fino all’Istria. Inizia la bellissima discesa sul sentiero, sempre evidente, che tra prati e macchie di alberi arriva di nuovo alla Madonnina del Domm. Km 7,8 (950m) – Madonnina del Domm. Si ripercorre la strada asfaltata per Tamoris per lo stesso percorso fatto all’andata. Km 9,8 (800m) – Arrivo a Tamoris.

Il percorso è lungo 9,8 km di cui 5,8 su sterrato e 4 su asfalto; il dislivello complessivo in salita è di soli 350 metri perché si arriva in auto fino a Tamoris, a oltre 800 metri di altitudine sul livello del mare. In un’ora/un’ora e mezza lo si può percorrere tranquillamente e chi se la sente può partire da fondovalle salendo alla Madonnina del Domm o da Torreano o da Faedis via Canebola e bocchetta Sant’Antonio. È percorribile in ogni periodo dell’anno e d’inverno è divertente farlo con la neve. Curiosità: sulla cima c’è il sismografo della rete O.G.S. e a questo link http://www.crs.inogs.it/frednet/stazioni/staz_ITA/gpsSITE. php?SITO=JOAN vi si possono trovare tutti i dati. Tutte le piste sono riportate su OpenStreetMap e sulla carta Tabacco 1:25.000 (foglio 041 “Valli del Natisone – Cividale del Friuli”) che in zona si trova praticamente ovunque al prezzo di € 8,50 ed è disponibile anche come App per smartphones (TabaccomApp, gratuita ma con cartografia a pagamento). La scheda dettagliata del percorso, scaricabile gratuitamente in PDF e stampabile su un A4 fronte/retro, compresa la traccia GPX, è su www.natisoneinbici.it/?p=278 da dove è possibile visualizzare la traccia su Google Maps. Lungo il percorso non ci sono punti di appoggio né fontane per cui fare rifornimento di acqua prima di partire (ottima e freschissima quella della fontana di Masarolis, dove c’è anche un bar).

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 47


TREMILAITINERARI

SLOW TREKKING

DA CIVIDALE AL CASTELLO Cividale mantiene il fascino di un tempo. Tanti scorci a partire dalla Casa Medioevale, verso la collina del Castello, passando vicino al Mulino Scarbolo, per poi salire in Stretta di Cretta.


ITINERARITREMILA a cura di ROMANO PAlUDgNACH

ALLA SCOPERTA DEL MULINO SCARBOLO

D

al Centro Storico alla collina il percorso dista meno di 10 minuti. Correndo lentamente e osservando come muta il paesaggio nel breve, il panorama diventa passo dopo passo sempre più ampio, e ci si sente sempre più immersi nella storia con pietre che riportano indietro agli anni della Cividale Longobarda. Dal punto più elevato, con vista dall’alto della splendida e raccolta città ducale lo sguardo può spaziare sulla pianura udinese a 180 gradi e verso le Prealpi Giulie: da una parte - a Nord-Est - le valli del Natisone e, dall’altra - a Nord-Ovest - verso la Val Chiarò e il comune di Faedis. Questo itinerario parte dal Centro Storico di Cividale del Friuli, nei pressi della casa Medioevale, nota per essere la casa più antica della città e denominata anche “Casa dell’Orefice”. è stata recentemente ristrutturata prestando molta attenzione alla conservazione degli aspetti artistici, visto che le sue origini risalgono alla seconda metà del XIV secolo. Lasciandosi alle spalle il Tempietto Longobardo, Patrimonio dell’Unesco, saliamo lievemente e dolcemente senza rendercene conto lungo la via così chiamata Stretta della Giudaica. Immersi in anni di storia passiamo proprio davanti al nostro punto d’appoggio il B&B dal nome azzeccatissimo “Piccola Corte”, in quanto è curato con gusto e ristrutturato

sapientemente con accesso dalla cinta muraria. Dopo aver passato Piazza San Giovanni si lascia Borgo Brossana proseguendo per Stretta San Valentino che ci porta proprio davanti alla Chiesa di San Silvestro. Da lì prendiamo a destra via Carlo Alberto e proseguiamo sempre dritti fino in fondo, imboccando poi a destra via San Moro portandoci nella zona collinare. Dopo aver attraversato un ponticello nei pressi del Mulino di Scarbolo - che merita una piacevole sosta – si prosegue in via del Castello di Cividale. Dopo una sosta per il pranzo presso

slowitinerarytrekking.blogspot.it/

prendiamo via Strada di Cretta, da dove si possono ammirare le colline del Cividalese, e il castello medioevale di Zuccola. Da lì in avanti la stradina è sempre asfaltata immersa nel verde e quando lo spazio attorno a noi si apre la vista spazia lungo la pianura Friulana da una bellezza unica incorniciata dalle montagne invase dai Castagni e dal Carpino. Proseguendo quindi sulla strada sterrata a destra, in direzione di Sanguarzo, si ha una bella vista sulle Prealpi Giulie, dove svetta il Monte Matajur, e guardando più in basso, il Monte Kum e Castelmonte. Il rientro è lungo il sentiero che scende verso Sanguarzo e poi, prendendo la strada a destra, con segnaletica ben visibile ecco la stradina cicloturistica che riporta a Cividale in Borgo San Domenico.

il Castello, si può passeggiare lungo i vigneti godendo della piacevole vista sulla Val Chiarò e, verso la pianura, fino alla città di Udine. La visita al Mulino può essere abbinata all’escursione. Il Castello merita una visita delle stanze e dei cortili interni. Dalla Locanda al Castello di Cividale

PUNTO DI APPOGGIO

B&B Piccola Corte di Cividale P.tta San Giovanni, 22/3 ingresso pedonale Stretta della Giudaica n.5 33043 Cividale del Friuli (UD) cell. +39 335.7071898 piccola.corte.cividale@gmail.com

it-it.facebook.com/romano.paludgnach

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TremilaSport+ | 07 10 2015 | 49


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MOTORI n 0.9 | ottobre 2015

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VOLVO XC90 UNA VERSIONE T8 TWIN ENGINE

MOZZAFIATO olvo XC90 T8 Twin Engine si colloca in un segmento a sé stante, garantendo da un lato emissioni di CO2 da record assoluto di categoria e dall’altro prestazioni assolute: 407 CV di potenza combinata, 640 Nm di coppia motrice, consumi di soli 2,1 l/100 km e un’autonomia di percorrenza di 43 km in modalità esclusivamente elettrica. Volvo XC90 T8 Twin Engine ha superato ogni aspettativa grazie a una combinazione senza compromessi di potenza, ridotto consumo di carburante e un livello di emissioni allo scarico di assoluta eccellenza – il tutto integrato con l’eleganza e la comodità di un SUV di lusso a 7 posti. I miglioramenti rispetto ai dati annunciati in precedenza sono stati ottenuti grazie all’incessante lavoro di aggiornamento e miglioramento dei propri prodotti della Casa automobilistica svedese. Il risultato dell’ulteriore ottimizzazione è una diminuzione di 10 g/km rispetto a quanto previsto inizialmente, il che ha consentito di ridurre i consumi di carburante a soli 2,1 l/100 km, aumentando al contempo la potenza del motore. La XC90 T8 Twin Engine si attesta quindi chiaramente ai vertici della classe di appartenenza grazie all’eccezionale abbinamento di consumi ridotti, basse emissioni e pura potenza. Nessun altro

V

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SUV in questo segmento è in grado di garantire un’autonomia di ben 43 km in modalità esclusivamente elettrica, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi e una potenza combinata di 407 CV, con una configurazione a 7 posti. La nuova XC90 nasce su un telaio completamente nuovo, sia sull’anteriore sia sul posteriore. La sezione anteriore è caratterizzata da una nuova sospensione a doppio braccio oscillante che utilizza due bracci trasversali come punti di attacco alle ruote della vettura. Questa soluzione favorisce un ottimo equilibrio dell’auto in curva e contrasta la tendenza al rollio e al sottosterzo, così come l’interferenza della coppia sullo sterzo. Alla sospensione anteriore a doppio braccio oscillante è abbinato un nuovo assale posteriore a braccio integrale caratterizzato da un nuovo elemento elastico trasversale realizzato in materiale ultra-leggero che sostituisce le tradizionali molle elicoidali. Sospensioni pneumatiche a controllo elettronico. Per aggiungere maggiore potenza alla sensazione di disinvolta sicurezza è possibile aggiungere alla dotazione della XC90 il sistema di sospensioni Four Corner Active Air Suspension. Si tratta di un sistema di sospensioni pneumatiche che sostituisce il sistema di smorzamento a controllo elettronico denominato Four-C, introdotto a sua volta

In un anno la XC90 si è radicalmente serie di innovazioni tra le quali spicca superato ogni aspettativa grazie ad u compromessi di potenza e consumi e


e rinnovata con una lunga a un propulsore che ha una combinazione senza ed emissioni ridotti.

in sostituzione degli ammortizzatori di tipo tradizionale. Lo sterzo a pignone e cremagliera della nuova Volvo XC90 è servoassistito da un motorino elettrico invece che dalla tradizionale pompa idraulica. Il motorino elettrico è collegato allo sterzo per mezzo di una vite con testa sferica, una soluzione tecnica esclusiva che garantisce sia un’elevata

precisione sia un basso attrito. Lo sterzo con servo-assistenza proporzionale alla velocità fa parte della dotazione standard, mentre gli optional includono la possibilità di scegliere fra tre livelli di servo-assistenza globale. L’attivazione del servo-sterzo resta comunque progressiva ma, a seconda dell’impostazione scelta, il livello di servo assistenza può essere maggiore o minore sull’intera gamma di velocità. Inoltre, la Volvo XC90 ha ottenuto le cinque stelle nei test Euro NCAP 2015, aggiudicandosi quindi il punteggio massimo previsto. La XC90 con tecnologia City Safety inclusa nella dotazione standard si è distinta come prima vettura in assoluto a ottenere un punteggio pieno nelle due categorie di test AEB (Frenata Autonoma d’Emergenza) che includono i tamponamenti fra vetture nei Centri Urbani e nelle Aree Interurbane (AEB City & AEB Interurban).

Volv o XC90 ha ottenuto le cinque stelle nei test Euro NCAP 2015, aggiudicandosi quindi il punteggio massimo previsto

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 53


MOTORI

UNA MODALITÀ DI GUIDA PER OGNI ESIGENZA Volvo XC90 ha cinque diverse modalità di guida che possono soddisfare diverse esigenze in termini di prestazioni ed efficienza.

L

a XC90 T8 Twin Engine è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi, erogando tutta la potenza che gli automobilisti ormai si aspettano di trovare in un SUV Volvo. Ma il piacere di guida è solo uno dei numerosi vantaggi offerti dalla XC90 T8: la vettura ha infatti 5 diverse modalità di guida che possono soddisfare diverse esigenze in termini di prestazioni ed efficienza. Utilizzando una elegante ghiera di selezione posta sulla console centrale oppure uno schermo a sfioramento sul cruscotto, chi guida potrà scegliere fra le seguenti opzioni: - Hybrid (ibrida): questa è la modalità impostata di default che si adatta a un utilizzo quotidiano dell’auto. Quando in modalità Hybrid, il veicolo sfrutterà la potenza di due motori l’unità endotermi-

54 | 07 10 2015 | TremilaSport+

ca DriveE da 2 litri e 4 cilindri e il motore elettrico – alternandoli automaticamente per garantire la migliore economicità dei consumi complessiva. - Pure Electric (solo motore elettrico): in questa modalità, quan-

do la batteria ad alto voltaggio è completamente carica, può essere sfruttata come unica fonte di energia per alimentare il motore elettrico sull’asse posteriore. La XC90 T8 può percorrere una distanza di oltre 40 km in modalità

esclusivamente elettrica, il che corrisponde alla distanza totale percorsa in auto dalla maggior parte degli utenti in una giornata. Inoltre, grazie al sistema di frenata rigenerativa, questa modalità risulta estremamente efficiente


MOTORI

nel traffico a singhiozzo tipico dei contesti cittadini. Nel caso sia necessaria maggiore potenza, basta azionare il pedale dell’acceleratore per avviare all’istante il motore a combustione DriveE. - Modalità Power: questa modalità consente di abbinare le prestazioni del motore endotermico e quelle dell’unità elettrica. All’avvio, il SUV sfrutta l’eccellente risposta e la curva di coppia istantanea del motore elettrico, in attesa di sfruttare pienamente il motore a combustione, specialmente a velocità più elevate. Questa combinazione garantisce una migliore coppia motrice ai bassi regimi, equivalente a quella di un motore di grossa cilindrata come un V8. - AWD (trazione integrale): questa modalità offre su richiesta una trazione su tutte e quattro le ruote. - Save (risparmio): se la batteria è carica, questa modalità consente di “congelare” il livello di carica della batteria fino al successivo utilizzo in modalità Pure Electric. D’altro canto, se la batteria non è molto carica, è possibile utilizzare il motore a combustione per ricaricarla fino a un certo livello così da potere essere usata in un secondo tempo in modalità Pure Electric.

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 55


nuova lancia y DESIGN DA SFILATA Ăˆ stata una delle rivelazioni dello scorso Salone di Francoforte: ora è pronta per stupire il mercato.

56 | 07 10 2015 | TremilaSport+


ypsilon

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 57


MOTORI

L

a Nuova Ypsilon mantiene le proprie doti di compattezza e versatilità. Ha cinque porte, e le sue dimensioni sono così contenute – è lunga 384 cm, larga 168, alta 152 cm, con un passo di 239 cm – da renderla la vettura ideale per l’impiego urbano. Cambia invece l’aspetto, esterno e interno, che oggi è più fresco e moderno ma fedele al suo carattere e alla sua unicità. In particolare, lo stile degli esterni, da sempre uno dei principali motivi d’acquisto del modello, è stato reinterpretato dai designer del Centro Stile Lancia per conferire alla vettura un look più armonioso, enfatizzando le linee orizzontali, e più accattivante grazie a un maggiore equilibrio e carattere, pur mantenendo dimensioni e praticità da vera “cittadina”. Nel dettaglio, la nuova griglia anteriore ha sviluppo orizzontale con struttura a nido d’ape, e il suo profilo superiore riprende il colore della carrozzeria, mentre quello inferiore è cromato. Lo scudo Lancia, ora, è morbidamente

sostenuto dalla griglia stessa, che ne sottolinea il profilo inferiore ponendolo in una posizione prominente. Anche il paraurti presenta lo stesso pattern, evidenziato da un inserto cromato. L’effetto ottico complessivo è di una larghezza maggiore che ne accentua la personalità sulla strada. L’inserto nella parte inferiore del paraurti posteriore ora riprende il colore della carrozzeria: una modifica semplice da cui deriva un grande risultato in termini di stile. Grazie a questo accorgimento estetico, infatti, la vista posteriore è ancora più fluida ed elegante. Anche la gamma dei colori si rinnova, con due nuove nuance che vanno ad aggiungersi alle attuali tre tinte pastello, sei metallizzate/micalizzate e al bianco tristrato. Si tratta del delicato pastello “Avorio Chic” che, raffinato e fresco al tempo stesso, esprime appieno lo spirito Ypsilon, e dell’elegante “Blu di Blu” micalizzato: un colore che reinterpreta la livrea storica del marchio con carattere ed eleganza.

La vettura potrà essere equipaggiata con due motorizzazioni benzina: il 1.2 da 69 CV, o lo 0.9 TwinAir Turbo da 85 CV abbinato al cambio robotizzato GLI INTERNI

Gli interni della Nuova Ypsilon sono stati accuratamente rinnovati, per venire incontro alle esigenze di utilizzo sempre nel segno delle ultime tendenze in termini di colori e materiali, e sono il risultato di un accuratissimo lavoro di ricerca cromatica, scelta dei materiali e cura dei dettagli, con l’impiego di tessuti e finizioni moderne e lavorate con nuove tecnologie. Nell’allestimento Silver i rivestimenti sono in tessuto stampato con motivo “degradé”, disponibili nella combinazione nero e grigio abbinati alla nuova plancia grigia o nella combinazione nero e blu abbinati alla nuova plancia blu. La nuova texture della plancia, abbinata agli interni, trasmette un senso di importanza e un tocco glamour ancora più marcato all’intero allestimento. Uno spazio moderno che sfrutta le tecnologie di stampa più innovative. Silver rappresenta la personalità più giovane di Ypsilon per clienti alla ricerca di un’auto alla moda, maneggevole ed economicamente accessibile ma al tempo stesso dotata di una forte personalità. Nell’allestimento Gold i rivestimenti sono in tessuto e velluto, estremamente morbidi e piacevoli al tatto. Il motivo geometrico tridimensionale irregolare “chevron” che decora gli schienali e le sedute è ricavato da una moderna lavorazione del velluto, i cui singoli inserti sono di altezze diverse e uniti in modo tale da rendere ogni sedile differente mentre l’uniformità della plancia

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è garantita dalla sua superficie setosa che impreziosisce l’intero abitacolo. Disegnati pensando a un pubblico consapevole del proprio stile che ama abbinare temi, generi ed elementi differenti, gli interni sono disponibili in due diverse combinazioni cromatiche, entrambe con inserti di color crema: la prima soluzione prevede le tonalità terra e nero abbinate alla plancia color terra mentre la seconda combinazione presenta interni neri e plancia nera. Il tessuto Dinamica unito alla pelle è l’elemento chiave dell’allestimento Platinum. Il motivo geometrico impreziosito da cuciture a contrasto che lo caratterizza dà la sensazione di trovarsi in un piccolo soggiorno comodo ed elegante; e l’abbinamento con la pelle nera a grana naturale, sulle parti laterali dei sedili e sulla plancia, rende l’insieme ancora più raffinato. Questi interni sono disponibili in due varianti: pelle nera con Dinamica nera oppure pelle nera abbinata a Dinamica grigio tortora. Qualunque sia la scelta, le combinazioni cromatiche sono perfette per clienti esigenti che sanno dare la giusta importanza ai dettagli. Nuovi anche il quadro strumenti, con una grafica di più immediata lettura, e il pomello cambio più prezioso ed ergonomico. La fruibilità interna della vettura è stata migliorata, in particolare grazie al tunnel centrale completamente ridisegnato che, insieme ai nuovi vani portaoggetti aumenta la capacità interna complessiva di 3 litri, conferendo alla Fashion City Car maggiore versatilità.


MOTORI

INFOTAINMENT DI ULTIMA GENERAZIONE CON UCONNECT

U

connect è il nuovo sistema di infotainment, di serie a partire dall’allestimento Gold, che consente - attraverso la combinazione del display touch 5”, dei comandi al volante, dei comandi vocali e delle grafiche intuitive - di gestire in sicurezza i dispositivi multimediali presenti sulla vettura: dalla radio fino ai principali supporti multimediali collegabili attraverso la porta USB, il connettore Aux-in o il Bluetooth audio streaming. Il nuovo sistema di infotainment fornisce una grande varietà di funzionalità quali, ad esempio, il

vivavoce Bluetooth e riconoscimento vocale, la funzione sms reader, per ascoltare attraverso la tecnologia “text to speech” i messaggi di testo ricevuti sui telefoni compatibili.. Sulla Nuova Ypsilon debuttano i servizi Uconnect LIVE. è possibile scaricare sul proprio smartphone l'applicazione Uconnect LIVE dall'Apple Store o dal Google Play Store. Non appena lo smartphone viene connesso alla vettura, numerose applicazioni possono essere visualizzate e controllate dallo schermo touchscreen del sistema Uconnect. Le applicazioni sono state riprogettate e

riadattate per l'utilizzo durante la guida per permettere al conducente di rimanere concentrato sulla strada. Uconnect LIVE sarà progressivamente disponibile in numerosi Paesi europei. Uconnect LIVE consente di accedere direttamente dal display touchscreen all’internet radio TuneIn, con più di 100.000 stazioni da tutto il mondo; Deezer Internet music, che offre più di 35 milioni di tracce per gli utenti Deezer Premium; Reuters, per restare sempre aggiornati sulle ultime notizie da tutto il mondo; Facebook e Twitter, per essere sempre in contatto con i propri amici. Inoltre, si accede anche a eco:Drive, la premiata app sullo stile di guida che permette di diminuire i consumi di carburante e le emissioni di CO2 grazie ai consigli in tempo reale. Con Uconnect LIVE, inoltre, è possibile passare direttamente a my:Car che - grazie ai promemoria sulla manutenzione e al manuale utente interattivo - permette al guidatore di gestire al meglio l’interazione con il proprio veicolo. Inoltre, quando

si connette lo smartphone via Bluetooth, gli avvisi più importanti sono automaticamente trasferiti all'account personale Uconnect LIVE così da rendere la manutenzione facile come non mai. Infine, la funzionalità “FIND MyCar” consente di registrare sul proprio smartphone la posizione della vettura parcheggiata per poi poterla facilmente raggiungere grazie al GPS del dispositivo personale. Infine, è disponibile a richiesta il sistema di navigazione Uconnect 5” Radio Nav LIVE con sistema di navigazione integrata TomTom 2.5D e comandi vocali. Grazie alle potenzialità di caratteristiche quali l'indicatore di corsia avanzato, il conducente può navigare facilmente anche negli incroci più complessi. La funzione TomTom IQ Routes inoltre è il modo più semplice per calcolare il percorso più veloce, basandosi sulle reali velocità medie misurate. Non ultimo, i conducenti possono viaggiare in completa sicurezza ricevendo istruzioni "turn by turn" sul quadro strumenti quando altre funzioni sono attive sulla radio.

Chi guida una Nuova Ypsilon potrà ora provare l'esperienza di navigazione connessa di TomTom che garantisce la più ampia fonte sul traffico al mondo.

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MOTORGALLERY

TOYOTA HILUX Progettato per resistere a tutto, testato nelle condizioni più difficili, HiLux è l’inarrestabile mito Toyota che non conosce ostacolo. Un instancabile compagno di lavoro che assicura prestazioni, stabilità, controllo e sicurezza assoluti su ogni tipo di terreno, specie sui percorsi sterrati.

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MOTORGALLERY

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MOTORI

BMW MOTORRAD LANCIA I C 650 SPORT E 650 GT

B

Due dinamici maxi-scooter per lo sport, il turismo e la guida rilassata nell’ambiente urbano.

W Motorrad lancia le due novità C 650 Sport e 650 FT. I due concetti differenti dei maxi-scooter consentono di soddisfare le esigenze di un ampio target-group: il C 650 Sport è dedicato ai piloti dall’indole più sportiva mentre il C 650 GT è stato sviluppato per i clienti che attribuiscono particolare attenzione al comfort e all’orientamento verso il turismo. Il nuovo C 650 Sport e il nuovo C 650 GT soddisfano queste esigenze in una misura nuovamente superiore. Grazie ad ampi interventi di modifica della catena cinematica, alla taratura più confortevole dell’assetto e nel C 650 Sport a un design completamente rivisitato, i due modelli riuniscono

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più che in passato le eccellenti caratteristiche di guida di una motocicletta con la particolare agilità e il comfort caratteristico di un maxi-scooter. Nei nuovi maxi-scooter C 650 Sport e C 650 GT il motore bicilindrico in linea dalla cilindrata di 647 cm3 assicura la spinta dinamica. La potenza nominale di entrambi i modelli è di 44 kW (60 CV) a 7 500 g/min. è disponibile anche una variante di potenza di 35 kW (48 CV), richiamabili a 7.000 g/ min. Per l’utilizzo nei nuovi C 650 Sport e C 650 GT il mapping del motore è stato definito ex novo in relazione alle norme della classe antinquinamento Euro 4. Il nuovo silenziatore dona inoltre ai veicoli un look più dinamico, sviluppa un sound particolarmente robusto

e rispetta la nuova norma sui rumori ECE R41-04. La nuova taratura del cambio CVT permette, in combinazione con le nuove guarnizioni della frizione, una presa ottimizzata della frizione e così un comportamento di avviamento decisamente più dinamico. Questo è il risultato della variazione della spaziatura dei rapporti del cambio CVT e della regolazione di precisione delle masse centrifughe. I nuovi C 650 Sport e C 650 GT puntano sempre su un’architettura ibrida ad alta resistenza torsionale, composta da un telaio a doppia trave e un’unità in alluminio fucinato nella zona del supporto del braccio oscillante. Conservando l’escursione di rispettivamente 115 millimetri

è stato possibile realizzare una taratura più confortevole delle sospensioni. Il C 650 Sport e il C 650 GT offrono così un compromesso ideale di sportività e comfort. Fedeli al principio “Sicurezza a 360°”, l’impianto frenante in combinazione con BMW Motorrad ABS Bosch 9.1MP, di serie, provvede al massimo livello di sicurezza di guida attiva. Un ulteriore aumento della sicurezza lo offre il Controllo automatico della stabilità ASC (Automatic Stability Control), montato di serie. Un livello superiore di comfort è messo a disposizione da una novità mondiale nel campo dei veicoli a due ruote, il primo sistema di assistenza alla guida motociclistica Side View Assist. Il nuovo optional


MOTORI Side View Assist (SVA), ordinabile per il C 650 GT, supporta per esempio il guidatore nei cambi di corsia monitorando l’angolo morto, soprattutto durante la guida nell’ambiente urbano. Con la nuova edizione dei due modelli, soprattutto il C 650 Sport si presenta in un look ancora più moderno, dinamico e futurista che si integra perfettamente nella filosofia di design di BMW Motorrad. Posizionato nel sub segmento Comfort, il C 650 GT è stato accuratamente rivisitato e perfezionato con nuove carene laterali posteriori e un nuovo gruppo ottico posteriore. In entrambi i modelli sono stati ridisegnati i quadranti della strumentazione e i rivestimenti del manubrio. Ulteriori novità sono il cinematismo perfezionato del cavalletto centrale e la luce diurna automatica. Il C 650 Sport e il C 650 GT vengono offerti in tre varianti cromatiche differenti. Nel C 650 Sport la tinta valenciaorange metallizzato opaco sottolinea lo spirito sportivo e crea, insieme alle superfici di contrasto, un abbinamento che trasmette la sensazione di dinamismo. Lightwhite pastello

dona al nuovo C 650 Sport un look tecnico, compatto e leggero. La vernice blackstorm metallizzato del C 650 Sport si rivolge soprattutto alla clientela che ama uno stile classico. Nel C 650 GT il

colore blackstorm metallizzato accentua il carattere elegante del veicolo, mentre frozenbronze metallizzato in combinazione con i colori di contrasto forma una composizione cromatica partico-

larmente armoniosa che esalta il linguaggio formale del C 650 GT. Lightwhite pastello accentua il lato più dinamico del C 650 GT. Questa tinta lo lascia apparire particolarmente leggero e agile.

Nuova taratura del cambio CVT in combinazione con guarnizioni della frizione rivisitate per una presa più dinamica e un comportamento di avviamento più scattante.

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MOTORISPORT

A LIGNANO UN GRAN SPETTACOLO DI

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a gara del riuscitissimo “DCC 2015 Downtown City Circuits” con caratteristiche da Motor Show, disputata nella giornata di sabato, ha infatti raccolto l’adesione di un nutrito gruppo di drivers tra i piu affermati e pluridecorati drivers del Nord Italia, che si sono sfidati all’interno di un circuito cittadino su strada (1.4km chilometri di lunghezza). Oltre all’alto livello qualitativo dei partecipanti la manifestazione, con autovetture che difficilmente si riescono a vedere ultimamente anche in piu blasonate competizioni del settore, la manifestazione è stata un vero proprio successo di pubblico, che sfruttando un weekend baciato dal sole, ha molto

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apprezzato l’avvincente formula della competizione che, prevedendo una gara ad eliminazione diretta, ha assicurato continue sorprese e colpi di scena favoriti dall’alto livello tecnico dei partecipanti. Ad aprire le danze come apripista di livello, 3 dei migliori driver DRIFT d’Italia, Paolo Iuri, Massi Nascetti e Micco Francesco, che hanno reso l’atmosfera elettrizzante. A conquistare la vittoria e a salire sul più alto gradino del podio, allestito nell’inedita location di piazza Marcello d’Olivo, è stato il pluridecorato driver Udinese Luca Vicario su Peugeot 206 WRC coadiuvato alle note da Stefano Doneddu, che ha messo subito in chiaro dall’inizio che era sua

intenzione migliorare il 2’ posto dello scorso anno. Nella doppia manche di Finale ha regolato un altro driver friulano molto aggressivo, Alberto Feragotto su Peugeot 206 S1600, che aveva invece a sua volta eliminato in semifinale il terzo assoluto, ed esperto pilota di Formula Driver Alberto Floriani su Renault Clio CUP. In semifinale si e’ fermato, dopo aver fatto staccare tempi di rilievo assoluto e ha concluso 4’ un bravissimo Carnico di nuova generazione, Alberto Martinelli in coppia con Eva Narduzzi su Peugeot 207 S2000. A completare la Top Ten, 5° Assoluto il pordenonese Andrea Paviotti che sulla piccola Renault Twingo R2 ha eliminato, un altro

MO

esperto protagonista dei rally nazionali Fabrizio Martinis con Tecla Chittaro su Renault Clio N3 che chiude al 6° posto. Al 7° posto Marchetti Massimo assieme a La Martina Filippo su Mitsubishi Evo IX N4, e all’8° posto nonostante un cappottamento durante le prime fasi di gara, il presidente della Scuderia Friuli 1956 Piloti Marco Marchiol su Peugeot 106 N2. 9° e 1° di Under 26 il pilota di casa Davide Rossi su Citroen C2 R2 e a chiudere la Top Ten al 10′ posto l’esperto Fabio Dalla Porta su Renault Clio R3. Una manifestazione perfettamente organizzata, con un altissimo livello di sicurezza e notevole livello tecnico dall’ASD Piloti Terra che in collaborazione con Park


SPORTMOTORI

NDE

OTORSPORT Alla sua seconda edizione il “Pineta

Master Show”

di Lignano si è confermato come uno degli appuntamenti più interessanti dell’automobilismo del Triveneto della stagione 2015.

Rally Test e RS Promotion, hanno ricavato un circuito spettacolare dall’incredibile colpo d’occhio, sul lungomare Lignanese. Un evento coordinato al meglio, che è stato seguito da moltissimi appassionati in diretta streaming sul sito www.pinetamastershow.it dove si possono trovare tutte le classifiche ed il link per i video. La seconda edizione del “Pineta Master Show”, nata da un’idea di Alberto Turolo – esperto driver friulano con la passione dell’organizzatore – è stata patrocinata dall’amministrazione Comunale di Lignano e ha visto come Partner la Yokohama, il centro commerciale Adriatico 2, il Tenda, la Pizzeria Granseola, Scontodesign. com, la Hat e la ITF100%Design.

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BATTIG

PODIO E VETTA DELLA CLASSIFICA Il pilota del Moto Club Trieste Alessandro Battig è riuscito a salire sul podio, mantenendo la testa nella classifica tricolore della classe E1.

A

lla ripresa dei Campionati Assoluti d’Italia dell’Enduro motociclistico, il pilota del Moto Club Trieste Alessandro Battig è riuscito a salire sul podio, mantenendo la testa nella classifica tricolore della classe E1 (250 cc), nonostante la serie di inconvenienti con cui ha dovuto fare i conti. A Carsoli, nell’Aquilano, l’avaria del freno posteriore e alcune cadute lo hanno costretto ad inseguire per tutta la gara fino a primeggiare nelle ultime Prove Speciali, fatto che gli ha consentito di raggiungere, nonostante tutto, il terzo posto alle spalle di Manzi e Albergoni. Nella stessa categoria, il friulano delle Fiamme Oro Micheluz, ha dovuto ritirarsi quando anch’egli lottava per le prime posizioni. L’ex iridato Alex Salvini, compagno di Battig nella scuderia Honda Red Moto-Zanardo, ha vinto nelle cilindrate superiori, risultando il primo assoluto, davanti anche al fuoriclasse francese Meo. Ora mancano due prove per la conclusione degli “Assoluti”, mentre riprenderà in ottobre il Campionato Mondiale, nel quale Battig ha la possibilità di finire nei top-five della 250 Per il Moto Club Trieste un’altra nota positiva è giunta da Alberto Cicalò, secondo classificato tra i seniores dell’abbinata gara di Coppa Italia, con la sua Yamaha 250.

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LA CARICA DEI 97 PER LA

TRIESTE OPICINA HISTORIC 2015

S

i è conclusa con un bagno di folla la “Trieste Opicina Historic” che domenica 27 settembre ha visto l'arrivo della seconda tappa nel pieno centro di Trieste, in piazza Verdi, dove fin dalla mattina era in corso un'esposizione di auto d'epoca a cura del Club dei Venti all'Ora. La seconda tappa era partita alle ore 9.30 dalla Centrale Idrodinamica con sosta al Museo Ferroviario di Campo Marzio dalle 9.45 e prove cronometrate sul Carso triestino e al'Area di Ricerca. Alle ore 11.00 è seguito un passaggio al Montedoro Freetime e, dalle ore 12.30, l'arrivo delle vetture nel centro a Trieste in piazza Verdi, dove ha avuto luogo la premiazione dei club italiano ed estero più numerosi (rispettivamente Adria Club di Capodistria e MG Club). Un riconoscimento speciale è andato al collezionista di moto da gara d'epoca Alessandro Altinier, recente vincitore del Concorso di Villa d'Este e di automobili Fabrizio e Nicola Livon. Consegnata la tessera e la spilla infine ai nuovi soci, Jacopo ed Eugenia Sponza. In precedenza, nella giornata di sabato, presso la Banca ZKB, alla presenza del presidente Adriano Kovacic e dell'assessore comunale allo Sviluppo economico, Edi Kraus, della presidente del Consorzio Centro In Via Insieme a Opicina – Skupaj na Opčinah, Nadia Bellina e Boris Boga-

Si è conclusa con un bagno di folla in piazza Verdi per l'arrivo della seconda

tappa nel pieno centro di Trieste

e l'esposizione delle auto d'epoca la “Trieste Opicina Historic 2015”

tec e del presidente del Club dei venti all'Ora, Francesco Di Lauro, la giuria presieduta dal pittore Fulvio Cazzador e composta dal critico d'arte Walter Abrami e da Maria de Almerigotti del Club dei Venti all'Ora ha premiato le vetrine più belle, risultate quelle di Abbigliamento Verdementa, Cobez Snc e Mia Fashion Store rispettivamente al primo secondo e terzo posto. Premiati anche i vincitori dell'ex tempore di pittura a cura della Bottega d'Arte “Amébe” e la mostra collettiva “Colors & Cars”: 1 Dilva Musizza; 2 Susanna De Vito; 3 Francesco Martinelli.

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foto MAURO BERNAZZA

SPORTMOTORI


MOTORISPORT

AUTO PROVENIENTI DA TUTTA L’ALPE ADRIA

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lla gara di regolarità per vetture storiche che rievoca la gara di velocità in salita “Trieste Opicina” disputata tra il 1911 e il 1971 hanno preso parte 97 vetture storiche con equipaggi provenienti da Austria, Slovenia, Croazia e Germania. Ricchissimo il corollario di eventi, condensati nella “Corsa Trieste Opicina Festeggiamenti”. La giornata di sabato a Opicina ha visto tenersi i concorsi per le più belle vetrine a tema, fotografici e video e l'ex tempore di pittura, oltre alle esposizioni di veicoli storici in via di Prosecco. Per l'occasione il centro di Opicina è stato pedonalizzato dalle ore 16.00 con apertura straordinaria serale dei negozi fino alle 22. Sia sabato che domenica, dalle 15 alle 18, grazie a Trieste Trasporti, si sono svolte cose speciali che hanno permesso a tantissimi di viaggiare a bordo della vettura storica del tram con percorso limitato all'Obelisco e ritorno alla stazione tranviaria. “L'evento - ha affermato l'assessore comunale allo Sviluppo, Attività economiche e Sport, Edi Kraus, porgendo un saluto a nome del Sindaco e dell'Amministrazione comunale e un benvenuto agli equipaggi esteri - ha superato ogni più lusinghiera aspettativa. Auspichiamo che possa ulteriormente ampliarsi in considerazione del suo grande richiamo turistico e delle potenziali positive ricadute economiche per l'intero territorio. Siamo felici – aveva detto sabato a Opicina – che la manifestazione, salutata con grande entusiasmo dal pubblico locale e dal notevole gradimento da parte degli ospiti stranieri possa permettere di allargare i confini cittadini sia per il turismo che per il commercio verso il Carso e in particolare Opicina”. Grandissima soddisfazione è stata espressa dalla presidente del Consorzio Centro In Via Insieme

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Alla prova di regolarità per vetture storiche che rievoca la gara di velocità in salita “Trieste Opicina” disputata tra il 1911 e il 1971 hanno preso parte 97 vetture storiche con equipaggi da Austria, Slovenia, Croazia e Germania.

a Opicina – Skupaj na Opčinah, Nadia Bellina che ha rivolto un ringraziamento a tutti gli enti, ai privati e agli associati che hanno offerto il proprio sostegno e la propria collaborazione. “Siamo felicissimi del successo dell'evento e onorati del fatto che il Club dei Venti all'Ora abbia voluto portare nel nostro bellissimo paese i festeggiamenti di questa storica corsa che ritorna dove è nata. Grazie all'esposizione di vetture d'epoca, la pedonalizzazione del centro, le molteplici iniziative di animazione e l'apertura straordinaria serale dei negozi abbiamo visto una Opicina affollata come non mai e questo ci spinge ad adoperarci per organizzare ancora un maggior numero di eventi”. “Il bagno di folla di Trieste e la commo-

vente accoglienza di Opicina che ha stupefatto anche gli equipaggi – ha concluso Di Lauro - dimostra che questo storico evento è ritornato allo spirito che si respirava negli anni '50 e '60 che lo rende così speciale per potenzialità turistiche e aggregazione culturale. La Trieste Opicina attira infatti non solo appassionati ma anche e soprattutto cittadini felici di ammirare le vetture esposte e respirare il clima di festa popolare che contraddistingue da sempre questo evento. La linea delle auto ben si sposa poi con la favolosa architettura di Piazza Verdi, del teatro e del Tergesteo cornice ideale dell'arrivo della seconda e ultima tappa. La nostra è una manifestazione in crescita e stiamo già pensando all'edizione 2016. Siamo sempre proiettati verso le novità pur mantenendo i capisaldi della salita e dell'arrivo a Opicina. L'obiettivo della prossima edizione, inseguendo la vocazione internazionale, della gara è di accrescere ulteriormente il numero di iscritti stranieri, puntando al 50%”. Sono stati 97 gli iscritti alla gara, a cui si aggiungevano una quindicina di espositori tra cui 9 moto, 2 bus e 3 mezzi militari per un totale di 125 veicoli storici a cui per il taglio del nastro in Porto Vecchio si sono aggiunti i mezzi di altri club in visita per 200 esemplari complessivi.


SPORTMOTORI

L’AUTO PIù ANTICA DATATA 1927

La macchina più antica era del 1927, la più giovane una Youngtimer del 1991. Spiccava tra queste la Jaguar E-Type coupé conosciuta come “l'auto di Diabolik”. Tra le auto “veterane” si segnalavano Humber, Frazer Nash Boulogne, Austin Seven Supersports. Tra le vintage Fiat Balilla Coppa d'Oro, Fiat Balilla Garavini, MG J2, MG YB. Tra le classiche Lancia Aurelia B20 Berlinetta, Alfa Romeo GTA, Fiat 850 Nuerburgring, Fiat 2300 S, Mercedes 190SL, Fiat 124 Abarth, una rarissima Abarth Allemano Ellena 1600, Alpine Renault 1600, moltissime Fiat, Lancia e Alfa, MG, Porsche e Austin Healey degli anni '50 e '60. Tra le Youngtimer, Lancia Delta S4 stradale, Mercedes Cosworth 2.3 16v e TVR Griffith 4 litri e alcuni esemplari di Maserati. Una curiosità: nonostante le nove vittorie nella Trieste Opicina di velocità prima del 1971, non si è iscritta nemmeno una Ferrari. Una menzione meritano le moto, che sono state esposte a cura del Motoclub Trieste 1906 e del collezionista Alessandro Altinier, che presentavano vari modelli rari, alcuni dei quali veramente unici: Vincent Black Shadow 1951 1000 c.c., Norton Manx 1962 500cc, la motocicletta da competizione più vittoriosa di tutti i tempi, Norton Manx 1958 350cc, AJS 7R 350cc 1958, soprannominata "Racer Boy", Matchless G50 1960 500cc, Norton Manx Twin 1954 500cc, preparata per le gare a Daytona, Moto Guzzi Condor 1938 500cc, Moto Guzzi Dondolino 1948 500cc, Gilera Piuma 1953 500cc, Brough Superior SS100 1931 1000cc, la moto di serie più veloce al mondo soprannominata la Rolls Royce delle motociclette.

60 ANNI DI STORIA ALLE SPALLE

La “Trieste-Opicina”, definita la “Monza in salita”, è stata per 60 anni una delle gare automobilistiche di velocità in salita più veloci e più frequentate d'Europa. Sia i “piloti della domenica” che i più celebrati campioni del volante (Nuvolari, Rindt, Williams, De Adamich, Moretti, solo per citarne solo alcuni) volevano tutti cimentarvisi, per la gioia di un'intera città schierata ai bordi del percorso. L'edizione 2015 della “Trieste Opicina Historic” intendeva rievocare l'inizio di quella epopea e cioè la prima gara del 1911 che venne animata da piloti leggendari della Belle Epoque come Otto, Kolowrat, Wetzka, Dreher, Nikodem, Bettaque.

LE AUTO STORICHE

FIAT Balilla Coppa d'Oro, 1938: una delle versioni più corsaiole della Balilla, molto popolare alla Millemiglia ed in altre competizioni dell'epoca: alcuni esemplari parteciparono alla Trieste Opicina. Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce, un'icona degli anni 60 come si vede nella foto con Barbara Snellemburg. Esemplare in perfetto stato di originalità e conservazione. Le Giulietta erano molto usate nei rally dell'epoca, grazie alla loro abilità. Con una Giulietta, berlina e non Spyder, partecipò alla Trieste Opicina Jochen Rindt, Campione del Mondo di Formula 1.

Jaguar E-Type, conosciuta da noi anche come 'l'auto di Diabolik'. La sua notorietà in Italia infatti non fu dovuta alla massiccia presenza sulle nostre strade (era rarissimo vederle anche all'epoca) ma al grande successo del popolare fumetto. In trionfo di linee sinuose ed armoniche, venne disegnata da sir William Lyons interamente a mano ed a matita, in un'epoca in cui non esistevano CAD e computer.

MG J2 1932 Costruita da Morris Garages (MG) in Inghilterra. Motore 850 cc 4 cilindri, ne furono derivate molte versioni da competizione. L'esemplare esposto é il condizioni da concorso ed é stato per molti anni custodito in un Museo dell'Automobile ad Hollywood. Austin Seven Supersports 1929, costruita in Inghilterra ed usata per competizioni automobilistiche. Dispone di un compressore volumetrico, che ne esalta le prestazioni. Motore 750 cc. , cambio a tre marce. Esemplare appartenuto al pilota di Formula 1 del team Lotus John Miles, che su questa ai tempi già anziana vettura inizió la sua carriera alla fine della seconda guerra. Lancia Ardea anni 50, progettata prima della seconda guerra dall'indiscusso genio di casa Lancia Vittorio Jano. Avanzato motore a configurazione V4 stretto, sospensioni tipiche della Lancia modello 'sliding pillar'. Esemplare venduto e sempre rimasto a Trieste, targa originale dell'epoca.

L'evento ha riscosso un successo oltre

le più lusinghiere aspettative e si

propone come un appuntamento annuale Austin Healey BN7, 1963: 3000 cc, sei cilindri e quattro marce. Progettata da Donald Healey e costruita parzialmente in alluminio. Ha dato origine a molti esemplari da competizione, vincenti sia in pista che nei rallies. L'esemplare esposto è di colore Healey Blue, una particolare tonalità prediletta dallo stesso Donald

LE CLASSIFICHE

Trieste Opicina Historic 2015 Classifica Generale Finale:

1 Valerio Rimondi Liana Fava - Innocenti Mini Cooper 1300 (Scuderia Nettuno) 2 Paolo Grava Fulvio Martinelli - Lancia Fulvia (Club dei Venti all'Ora) 3 Dario Converso Federica Ameglio - Lancia Fulvia Coupe HF (Circolo Patavino) 4 Luigi Specogna Giorgio Scaravetto – Fiat 850 Sport Coupe (Forum Iulii Historic Club) 5 Carlo Rugo Paola Varaschini - Porsche 356B T6 (Club dei Venti all'Ora)

Prologo:

1 Valerio Rimondi Liana Fava - Innocenti Mini Cooper 1300 (Scuderia Nettuno) 2 Carlo Rugo Paola Varaschini - Porsche 356B T6 (Club dei Venti all'Ora) 3 Luigi Specogna Giorgio Scaravetto - Fiat 850 Sport Coupe (Forum Iulii Historic Club)

Trofeo Alpe Adria Classic Challenge (AACC):

1 Paolo Grava Fulvio Martinelli - Lancia Fulvia (Club dei Venti all'Ora) 2 Luigi Specogna Giorgio Scaravetto - Fiat 850 Sport Coupe (Forum Iulii Historic Club) 3 Achille Tresoldi Giovanna Tresoldi – Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce (Club dei Venti all'Ora)

Trofeo Mario Marchi:

1 Valerio Rimondi Liana Fava - Innocenti Mini Cooper 1300 (Scuderia Nettuno) 2 Paolo Grava Fulvio Martinelli - Lancia Fulvia (Club dei Venti all'Ora) 3 Dario Converso Federica Ameglio - Lancia Fulvia Coupe HF (Circolo Patavino)

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MOTORISPORT e ripresa dalla colorazione di alcuni aerei da lui pilotati nel corso della sua carriera di pilota della RAF. Alfa Romeo 6c 2500 Villa d'Este. Disegnata da Felice Bianchi Anderloni, la Villa d'Este venne costruita tra il 1949 ed il 1952. Il sistema di costruzione tipo Superleggera messo a punto da Touring prevedeva un traliccio portante di tubi sottili, rivestito da una pelle di alluminio. Motore 6 cilindri in linea e storia sportiva di tutto rispetto: i rari esemplari superstiti frequentano ora per lo più i grandi concorsi d'Eleganza internazionali. Oggi avete il privilegio di vederne una a Trieste. LE MOTO DA COMPETIZIONE Vincent Black Shadow 1951 1000 c.c. Questa versione sportiva del modello Rapide è forse una delle motociclette più iconiche della storia del motociclismo grazie alle soluzioni tecniche estremamente avanzate per i suoi tempi. Motore stressato, doppi freni a tamburo, ammortizzatore sdoppiato posteriore. Norton Manx 1962 500cc, la motocicletta da competizione più vittoriosa di tutti i tempi, costruita per i corridori ufficiali della Casa prima e poi venduta in buon numero anche ai piloti privati.

Nello specifico possiamo notare una certa semplicità costruttiva voluta per agevolare i piloti nella messa a punto.

Norton Manx 1958 350cc, come sopra, la differenza è nella evoluzione del mezzo, queste moto venivano "aggiornate" anno dopo anno a beneficio dei piloti privati, in questo caso si possono notare delle piccole differenze atte a perfezionare un prodotto già ottimo

Matchless G50 1960 500cc, in pratica è la stessa moto AJS con il logo Matchless (del resto era la stessa Casa) in versione 500cc. L'unica differenza "visibile" è la colorazione del serbatoio, nero per la AJS 350, rosso per la Matchless 500.

AJS 7R 350cc 1958, soprannominata "Racer Boy" (ragazzo da corsa), come per la Norton anche la AJS mise in vendita delle motociclette molto competitive per i piloti privati.

Norton Manx Twin 1954 500cc, moto della Casa Ufficiale, preparata per le gare a Daytona USA, mercato nr 1 per tutte le case inglesi, in pratica si tratta di una ciclistica Manx

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dotata di un motore bicilindrico di derivazione stradale, ricordo che il regolamento USA era molto selettivo su questo, le motociclette usate per le competizioni dovevano essere moto di serie o in regolare vendita. A onor del vero di derivazione stradale su questa moto c'è ben poco, tanto che fù bocciata dalla commissione esaminatrice e non potè gareggiare negli States. Moto di rara bellezza e molto difficile da vedere. (Successivamente, circa 8/10 anni dopo, l'idea venne riconsiderata e si preparò una moto simile denominata Domiracer di pura derivazione stradale, da non confondere con questo esemplare)


SPORTMOTORI Moto Guzzi Condor 1938 500cc, si tratta della versione corsa del famoso monocilindrico orizzontale Guzzi. Il motore semplice e robusto abbinato ad una ciclistica leggerissima ( grazie all'uso di materiali speciali) e privata di componenti per l'uso turistico, nè fecero una delle moto più amate dai piloti privati Italiani e non. Grande stradista, vincitrice in circuito e gran protagonista nelle gare stradali e di lunga distanza dove esprime il meglio di sè. Moto Guzzi Dondolino 1948 500cc, in pratica la naturale evoluzione del Condor, con delle modifiche di motore (sempre più affidabile e potente) e sempre più leggera raccoglie in pieno l'eredità della sorella Condor. Gilera Piuma 1953 500cc, l'altra grande moto da corsa italiana, usata sia dalla casa che dai piloti privati, forse non il monocilindrico più veloce della categoria, ma sicuramente il più ammirato assieme alla Moto Guzzi. Anche questa moto è una versione di derivazione stradale, abbinata ad un potenziamento del motore rivisto con pezzi speciali e ampiamente modificati per l'uso agonistico ed a una ciclistica avanzatissima per l'epoca oggetto di radicali modifiche e alleggerimenti. Brough Superior SS100 1931 1000cc, la moto di serie più veloce al mondo. Soprannominata la Rolls Royce delle motociclette per l'estrema cura e raffinatezza costruttiva, la capacità del motore e l'affidabilità nel suo totale. Il prezzo esagerato per l'epoca nè fece un modello prodotto solo su ordinazione e montato come richiesto dal cliente, in pratica personalizzato, cosa pressochè sconosciuta nel periodo. Questo è stato per lungo tempo il modello preferito da Lawrence d'Arabia, il colonnello inglese, grande estimatore della casa, nè possedette 5 esemplari e trovò la sua tragica prematura scomparsa proprio a bordo di una Brough Superior.

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MOTORGALLERYSPORT

BMW M6 GT3 Realizzata sulla base della M6 stradale, la M6 GT3 è equipaggiata con un V8 TwinPower Turbo di 4.4 litri, che, rispettando le regole imposte dalla Fia per i campionati GT3, tocca i 585 CV. È contraddistinta dallo schema transaxle con cambio sequenziale a sei marce e grazie all'ampio utilizzo di materiali leggeri e della fibra di carbonio, la massa è stata portata a soli 1.300 kg.

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MOTORGALLERYSPORT

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 73


Fiat 500 è un'auto che ha fatto e continua a fare epoca: Patrick Fantini Corazza ne svela i segreti per Tremila Motori

PRONTOAUTO SVELA LA NUOVA FIAT 500 S

e a un italiano chiedessimo qual è il primo modello di auto italiana che gli venga in mente molto probabilmente risponderebbe: “La Fiat 500”. Nel corso della storia il nostro Paese si è distinto sicuramente anche nel campo dei motori, ma possiamo dire che quella piccoletta abbia “una marcia in più”. E ora, in occasione dell’uscita del nuovo modello, era il momento adatto per un incontro con Patrick Fantini Corazza, venditore della concessionaria Prontoauto di Tarcento, per qualche delucidazione a proposito di uno dei più celebri marchi della penisola. - A che cosa attribuite anco-

ra dopo quasi sessant’anni di distanza dall’uscita del primo modello il successo di un’auto come la 500? «La 500 è un’autentica icona. L’Italia, soprattutto in questo momento, va fiera di poche cose, ma una di queste è sicuramente lei. E’ un’auto che rievoca il benessere di un’epoca, quella del boom economico. E’ la vettura che ha messo in moto l’Italia e che è capace di riportarci indietro nel tempo e di farci ripensare a certi miti di un Paese benestante». - Fra i vostri modelli è effettivamente il più venduto? «L’auto più venduta in Italia è una Fiat, ma non si tratta della 500 bensì della Panda, seguita

dalla Punto e poi proprio dalla 500. Lo si deve al fatto che fra questa e le altre due c’è una differenza di prezzo abbastanza consistente». - Cosa si può dire invece di due novità assolute come la 500L e la 500X? «La Fiat ha ormai suddiviso i propri prodotti in due categorie: quella “emotiva” e quella “concreta”. Alla prima appartiene la famiglia delle 500, che costituiscono un gruppo a sé stante. Per queste ciò che conta e che le diversifica dalle altre è il look, il design accurato, sensuale e accattivante; ed è proprio il carattere che ha garantito loro riconoscibilità e successo».


- Parliamo del vostro concessionario nello specifico. Quando è nato il gruppo Prontoauto? «La data di fondazione risale al 9 Aprile 1976». - Qual è l’età media della vostra clientela? «La gamma Fiat conta molti tipi diversi di vetture. Motivo per cui la varietà di persone che acquistano un’auto da noi è davvero grande. Si va dai 18 agli 80 anni. Vi sono modelli, come la serie 500, che guardano alle persone di giovane età; ma abbiamo anche auto, ad esempio la Panda o la Punto, adatte a chi è in età più avanzata». - Gli incentivi da voi periodicamente proposti sono accolti favorevolmente e contribuiscono alla buona riuscita delle vendite? «Uno dei principali è l’incentivo rottamazione, ma in realtà ne esistono diversi a seconda anche delle esigenze del cliente che ci troviamo di fronte. Generalmente dipende, ma comunque se l’incentivo garantisce un risparmio sicuro sarà di certo ben visto». - All’interno della gamma Fiat, come mai alcuni modelli sopravvivono al passare del tempo e altri vengono meno apprezzati seppur molto pubblicizzati? «Mettiamola così: stravolgere un modello che ha riscosso grande successo sarebbe una follia. E’ molto difficile, insomma, che la forma, le caratteristiche strutturali di un’auto le cui vendite sono sempre andate forte vengano drasticamente modificate. Una macchina può avere

vita lunga per il design sempre attuale o per l’efficienza e la comodità. In alcuni casi ci si trova costretti a una scelta. Ricordiamo la Fiat Idea, ad esempio: si era giunti nel momento in cui era necessario decidere se mantenere in vita un modello pratico e spazioso oppure se incrementare la famiglia 500. La seconda opzione ha evidentemente avuto la meglio». - La maggior parte dell’utenza ha bisogno di essere indirizzata o il marchio Fiat rappresenta per loro una garanzia?

«Diciamo che un 70% dei clienti ha le idee chiare e sa ciò che vuole. L’altro 30%, conoscendo ugualmente le caratteristiche dei modelli, si lascia consigliare anche in base ai vari prezzi». - Quanto si fa sentire la concorrenza in questo settore? «A differenza di altre zone in Italia, quello in cui viviamo è un ambito provinciale. Un minimo di concorrenza con altre case automobilistiche, certo, esisterà sempre: basterebbe citare quella fra 500 e Mini. Ma oggi come oggi possiamo vantare

un’ottima quota azionaria». - Dal momento che il mercato dell’auto rispecchia abbastanza fedelmente l’andamento economico generale, come si può descrivere la situazione attuale? «L’automobile è un bene assolutamente necessario, a cui nessuno al giorno d’oggi può rinunciare. Ci sono alcuni periodi caratterizzati da un calo di immatricolazione, capita. Ma i numeri totali fra nuovo e usato non si discostano mai di molto. D’altra parte il friulano, da buon risparmiatore, solitamente riparte dal nuovo». Massimo Gaudino

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FLASH NEWS

SUZUKI AL 4X4 FEST DI MARINA DI CARRARA

S

uzuki sarà presente al 4x4Fest, il salone nazionale dedicato alle vetture 4WD giunto alla 15a edizione. Dopo il successo della scorsa edizione, che ha visto la partecipazione di quasi 30.000 visitatori (+4,5% rispetto al 2013), l’Evento andrà in scena dal 9 all’11 ottobre presso il polo CarraraFiere a Marina di Carrara (MS), confermandosi come un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati della trazione integrale. Nell’area Suzuki presso il padiglione C - stand 677, i visitatori avranno modo di vedere i modelli Suzuki 4x4, leader mondiale nel segmento, e di visionare ed acquistare capi di abbigliamento e gadget in sintonia con la propria passione, grazie all’ampia esposizione di merchandising ufficiale.

FORD RACCONTA LA NASCITA DI FOCUS RS Ford ha annunciato il lancio della docu-serie ‘La rinascita di un’icona’, che in 8 episodi racconterà i retroscena e i segreti dello sviluppo della nuova Focus RS, la versione più estrema della celebre ‘hatchback’ dell’Ovale Blu. Grazie al motore EcoBoost 2.3 da 350 cavalli e 440 Nm di coppia, la nuova sportiva Ford accelera da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi e raggiunge una velocità massima di 266 km/h. Sarà dotata della trazione inte-

grale sportiva Ford Performance con ripartizione dinamica della coppia (Dynamic Torque Vectoring) e può già essere ordinata in tutta Europa. La serie riporterà i momenti più emozionanti delle dinamiche che hanno portato alla creazione della Focus RS, prima RS globale, nonché tutte le sfide che i team di sviluppo hanno dovuto affrontare. In un viaggio dall’Artico all’Arizona e attraverso gli studi di design Ford di tutto il mondo, la serie tratta anche i test condotti dal celebre pilota acrobatico Ken Block, consulente per lo sviluppo delle dinamiche della Focus RS. 76 | 07 10 2015 | TremilaSport+

TOYOTA HYBRID: TEST DRIVE DELLA VERITà SUPERATO Oltre mille test drive effettuati in una settimana, più di 7.000 km percorsi, il 55% di modalità elettrica (EV mode) attivata in media durante le prove su strada, oltre il 70% di chi ha effettuato il Test Drive della Verità si è dichiarato conquistato (5 pollici di giudizio) dall’esperienza di guida Hybrid. La tecnologia Hybrid è sempre più diffusa, come testimoniano gli ultimi dati che attestano le vendite dei veicoli ibridi sopra gli otto milioni, con l’ultimo milione raggiunto in soli dieci mesi. La caratteristica principale di tutte le vetture ibride è la massima efficienza nell’utilizzo di tutte le componenti dell’auto, che si traduce in piacere di guida e silenziosità senza paragoni abbinate a emissioni ridotte, bassi consumi e costi di gestione.

EDIZIONE LIMITATA PER I 40 ANNI DI BMW SERIE 3 Per celebrare il quarantesimo anniversario della BMW Serie 3, BMW Italia ha deciso di produrre una speciale Edizione Limitata, disponibile in soli 100 esemplari numerati, offerta in esclusiva per il mercato italiano: la BMW Serie 3 “40 Years Edition” 320d Touring con trazione integrale BMW xDrive e allestimento M Sport. Questa Limited Edition è stata creata per celebrare la BMW Serie 3 mettendone in risalto le caratteristiche che hanno segnato la sua evoluzione, generazione dopo generazione, e che l’hanno consacrata a perfetto binomio tra sportività ed eleganza. La configurazione di questa Limited Edition vuole anche rendere omaggio alle preferenze del mercato italiano, dove la versione Touring e la motorizzazione 320d sono tra le più apprezzate dai clienti BMW.


FLASH NEWS

NUOVA SKODA FABIA R5 PER FRIULMOTOR

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riulmotor cresce ancora e amplia nuovamente il suo parco vetture. La scuderia friulana, dopo la Peugeot 208 T16 R5 e la Citroen DS3 R5, ha a disposizione un'altra top-car del gruppo R5. Nel parco macchine, infatti, entra a far parte la nuova Skoda

Fabia R5, ultima nata della casa motoristica del Centro Europa. E' il primo team, dopo quello ufficiale, ad averla in Italia. La possibilità arriva dopo un accordo di collaborazione stretto con una scuderia tedesca, la Wallenwein Rallye Sport, con cui il gruppo di Manzano lavora da anni. La partnership

prevede che Friulmotor abbia in esclusiva per lo Stivale la creatura Skoda – disponibile in due esemplari -, mentre Wallenwein avrà lo stesso titolo per la Germania per la Citroen (DS3) e Peugeot (208 T16) della squadra friulana (che rimango comunque disponibili per la clientela nazionale).

L’ENDURO COUNTRY TORNA A LIGNANO Si rinnova l'appuntamento con l'Enduro Country Città di Lignano Sabbiadoro, Memorial Alessandro Morsanutto. Il Motoclub Sabbiadoro, dopo lo spettacolare appuntamento organizzato a febbraio con gli Assoluti d'Italia di Enduro, organizza la gara Enduro Country quattro ore a coppie e Marathon, domenica 18 ottobre, nella città balneare friulana nella zona del Luna Park, motori accesi dalle ore 10.

LEDOGAR RIAPRE LA CARRERA CUP ITALIA L’appuntamento di Misano Adriatico è servito a rimescolare le carte della Carrera Cup Italia: Riccardo Agostini (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova) poteva chiudere in anticipo la

VOLVO E NINO MARGIOTTA SI CONFERMANO AI VERTICI Il driver siciliano, al volante della PV544 del Registro Volvo e affiancato dal fido navigatore Bruno Perno, ha vinto la gara sul campo con ampio margine (15 penalità rispetto al suo più diretto avversario) e conquistato un prestigioso terzo posto finale (determinato dai coefficienti di correzione legati all’età della vettura utilizzata) salendo dunque sul podio di una delle classiche più impegnative del panorama di regolarità al massimo livello. Continua così la serie di ottimi risultati della Scuderia Volvo nel Campionato Grand’Eventi 2015, dopo un secondo posto conquistato alla Winter Marathon, gara di apertura della stagione, un quinto posto assoluto e un terzo posto nella classifica per le Scuderie al Gran Premio Terre di Canossa, e in attesa della trasferta siciliana per la Targa Florio Classic.

stagione 2016 e, invece, Côme Ledogar (Tsunami RT) è riuscito a rilanciarsi recuperando 17 punti sull’avversario che ora ha ancora 11 lunghezze da difendere al Mugello in quello che sarà uno spettacolare testa a testa in quello che sarà il gran finale del monomarca riservato alla 911 GT3 Cup il 17 e 18 Ottobre. Il transalpino in Romagna ha vinto gara 2, dopo aver centrato il secondo posto in Gara 1 dietro a Stefano Colombo, avendo firmato anche il giro più veloce e la sua terza pole position stagionale.

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 77


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