n° 18 TremilaSport 21 10 2015

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TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

18|15 21|10|2015

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m BASKET

ANTONUTTI, IN VETTA A PISTOIA pag 34

FRANCESCO LODI napoletano come Totò e giunto da svincolato dal Parma.

sullA VIA

di lodi LEGA PRO

LIONETTI, A LUMIGNACCO PER FARE LA STORIA pagG 8-10

STA IMPRIMENDO LE PROPRIE GEOMETRIE ALLA FINORA SCARNA MANOVRA DELL'UDINESE PAG 24

DE CENCO E IL SAMBA PORDENONE pagG 6-7


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SOMMARIO

18|15

21|10|2015

8

24-25 UDINESE 6-7 LEGA PRO

CALCIO

8-10 ECCELLENZA 12-14 PROMOZIONE

15 PRIMA CATEGORIA

16 SECONDA CATEGORIA

17 TERZA CATEGORIA

18-19 GIOVANILI 20-21 CARNICO

22 CALCIO A 5

23 FEMMINILE

34-35 BASKET 38-43 VOLLEY 44-45 ALTRI SPORT

29

RUBRICHE

Le Belle di Tremila Sport: Marina Rizzi

26-27 SI DICEVA... 29-32 L E BELLE DI TREMILASPORT

28 NONSOLOSPORT

46-47 MONDO LIBERTAS 48-51 G LI ITINERARI DI TREMILASPORT

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MICHELE ANTONUTTI A Pistoia, dove ha trovato come gm Galanda, è in testa alla classifica di serie A. TremilaSport+ | 21 10 2015 | 03


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EDITORIALE

....

La classe emerge in ogni categoria

E

' un'Udinese che ancora stenta in un campionato destinato a non offrire ai tifosi certi entusiasmi ma qualcosa di meglio si è visto comunque nello scialbo derby di Verona perlomeno a centrocampo, dove il nuovo arrivo Francesco Lodi ha conferito quelle geometrie che fino ad oggi sono risultate latenti a causa della mancanza dei giusti interpreti. E' al giocatore napoletano, di ritorno a Udine dove ha vestito il bianconero nel 2009, che abbiamo dedicato la prima, con il servizio del nostro Ido Cibischino ad analizzare all'interno anche il prolungato periodo con più ombre che luci della Colantuono-band. E parlando di calcio al femminile, il tecnico della nuova Udinese, esordiente in serie C, Alessandro Campi, analizza il movimento di cui fa parte, stimolandolo ad un cambio di mentalità. Che il pallone in rosa sia in crisi non è un mistero e un atteggiamento meno dilettantistico nella gran parte delle sue componenti potrebbe costituire una delle vie d'uscita all'attuale, pericolosa situazione involutiva. E ancora nel calcio ecco il personaggio-De Cenco, attaccante brasiliano del Pordenone che domenica al Bottecchia ha messo a segno contro il Sud Tirol un gol in semirovesciata da cineteca, esaltando anche il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, notorio tifoso neroverde. Una testimonianza che la classe emerge spesso anche nelle categorie inferiori. E in quanto a classe, e parliamo ora di basket, anche Michele Antonutti, top player friulano in serie A nelle file della capolista Pistoia, ne ha da vendere. Dodici stagioni nella massima serie, per il talento di Colloredo di Prato, non sono bruscolini e se accanto alla capacità sportiva ci mettiamo anche una buona dose d'intelligenza, che emerge pure nella simpatica intervista che ci ha rilasciato, si comprende facilmente il perchè del suo successo nello sport. Terra di talenti, appunto, il Friuli Venezia Giulia, quelli che nascevano copiosamente anni addietro nel calcio nostrano e che la rubrica dell'amarcord riporta alla luce con i personaggi di Miano e De Agostini sulle pagine del periodico-cult degli anni '80, Friulisport. Questo e altro nelle nostre pagine, possiamo dire con una frase stereotipata, e il succo in effetti è proprio questo.

Il Direttore Edi Fabris

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TELEPORDENONE

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Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 21 ottobre 2015.

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LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

Mondo Udinese

QUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA DIZIONI

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(Foto Antonio Ros - Pordenone Calcio)

CALCIOLEGAPRO

LA SCHEDA

CAIO DE CENCO

VI PRESENTO

IL SAMBA-PORDENONE CAIO DE CENCO Nato il 5 maggio 1989 a San Paolo, in Brasile, è l'attaccante mancino del Pordenone. In carriera ha vestito le maglie di Boca San Lazzaro, Cesena, Bellaria, Reggiana, Monza, Pavia, Spal, Pontedera. Da quest'estate è la punta centrale dei Ramarri, con i quali ha fin qui disputato sette partite di Lega Pro mettendo a segno 3 reti.

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E

poche diverse. Diverse vittorie. Nell'antica Roma Caio Giuio Cesare conquistò la Gallia con spada e scudo, oggi, circa 2100 anni dopo, Caio De Cenco, "il brasiliano", ha conquistato Pordenone (senza armi, ma a suon di gol). La guerra oramai si vede solo in campo, vero, ma la rete in rovesciata che ha mandato in tilt i social network è un concentrato di magia che ai tempi del Caio romano avrebbe fatto esplodere tutti gli anfiteatri. Il Bottecchia ha alzato il pollice. Il pubblico si diverte. I ramarri hanno trovato gioco grazie a mister Tedino ed hanno scovato un attaccante di razza, uno dal sangue verde-oro che inevita-

bilmente non può che essere assetato di gol. La bicicletta volante è la fotografia di una squadra ritrovata, ambiziosa, che crede nei propri mezzi e ha tutte le carte in regola per togliersi enormi soddisfazioni in questa nuova stagione. Signore e signori, il gladiatore Caio.

- Non sei nuovo a questo genere di acrobazie… «Era da un paio di settimane che ci provavo. Ci vuole anche fortuna per gol del genere ma, lo ammetto, è venuto fuori un piccolo capolavoro». - Peccato per il finale shock che vi ha portato via 2 punti

Mi ispiro ad Adriano: ai tempi d'oro era uno spettacolo da vedere, un giocatore incontenibile


LEGAPROCALCIO meritatissimi: cosa è successo? «Episodi, è il calcio. Siamo stati attenti fino alla fine, meritavamo la vittoria. Poi purtroppo è arrivato il gol del 2-1, abbiamo sofferto tutti insieme e, proprio allo scadere (gol del pareggio realizzato al 97', ndr) è arrivato questo rigore dubbio. Un pizzico di sfortuna ci ha penalizzato, peccato, ma siamo già pronti per ripartire». - Il calo di concentrazione può essere un problema? «In quei momenti può succedere di tutto ma vogliamo assolutamente evitare di ricascarci. Cerchiamo di riadattare tutto immediatamente per portare altri punti a casa. Ho appena finito l'allenamento e siamo già con la testa al Lumezzane: vogliamo prenderci i punti che abbiamo lasciato contro il Sudtirol». - Perché hai sposato questo progetto? «Mi ha convinto tutto sin dall'inizio. Avevo molte richieste ma non appena ho sentito il Pordenone non ho avuto alcun dubbio: ho accettato subito perché c'è una società ambiziosa e l'ambiente fa al caso mio». - Ti aspettavi un avvio cosi? «Inizio importante, vero, ma confesso che ognuno di noi ci credeva. Anzi, addirittura c'è qualche rimpianto per i punti "mangiati" per strada: abbiamo meno di quanto meriteremmo. In settimana ci diamo dentro, lavoriamo duramente, con intensità, e la domenica è la logica conseguenza di tutto questo. Siamo un gruppo unito e sono felice di essere qui. Le zero sconfitte sono motivo di vanto, speriamo di continuare

ACROBAZIA VINCENTE

Il gol memorabile messo a segno da De Cenco contro il SudTirol.

su questi binari». - L'anno scorso retrocessione e ripescaggio. Quest'anno la musica è cambiata: dove può arrivare il Pordenone? «Non c'ho pensato, non sono il tipo. Siamo solo alla settima giornata e la priorità è la salvezza, anche se ancora non c'è una soglia punti a cui mirare visto che tutto il gruppo è molto compatto. Dobbiamo arrivare a

LEGA PRO 8^ Giornata ALBINOLEFFE - CITTADELLA GIANA E. - PAVIA CUNEO - SUDTIROL ALESSANDRIA - RENATE BASSANO - PRO PATRIA PADOVA - MANTOVA PRO PIACENZA - F. SALO' REGGIANA - CREMONESE LUMEZZANE - PORDENONE

questo obiettivo il prima possibile, poi si vedrà, per ora non mi sbilancio». - Arrivi da San Paolo (Brasile), raccontaci come sei arrivato qui… «Devo tutto a Gianfranco Mancini, un procuratore italiano che mi ha pescato insieme ad altri sei calciatori. Appena arrivati io ed altri 3-4 siamo finiti al Boca San Lazzaro e lì ho avuto la possibilità di dimostrare il mio valore: ho giocato in Serie D, poi in C2, C1 e ora sono in Lega Pro, passando per Cesena, Reggiana, Monza, Pavia. Sono contento del mio percorso». - Hai un obiettivo personale da attaccante? «Non ci penso ma credo che nel mio ruolo si debba sempre provare ad arrivare in doppia cifra. Poi, dico una cosa scontata, l'importante è dare il massimo per la squadra: il gol è un qualcosa in più». - Brasile, terra del calcio. Hai un idolo carioca a cui ti ispiri? «Beh, Adriano e Ronaldo, il fenomeno (ride, ndr). Sono due giocatori per me pazzeschi, irraggiungibili. Soprattutto Adriano, ai tempi d'oro, era il più forte di tutti. Uno spettacolo da vedere. Vero, si è perso col tempo, ma al Parma e con l'Inter mi ha fatto sognare».

Luca Feole

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CALCIOECCELLENZA

LIONETTI

FATE LARGO ALLA

CAPOLISTA


PRIMAECCELLENZACALCIO CATEGORIACALCIO

I

l Lumignacco che non ti aspetti: di questi tempi lo scorso anno i rossoblù si dibattevano nei bassifondi della classifica; oggi la banda Cortiula è sorprendentemente prima a 16 punti, frutto di ben cinque vittorie e un pareggio. Un ruolino di marcia strepitoso, nel quale la difesa ha avuto un ruolo fondamentale. Borsatti e Klun davanti a Peressini sono un’autentica diga, e lo testimoniano le sole due reti subite dal Lumignacco in queste prime sei giornate di campionato. A raccontare il momento magico dei ragazzi di Pino Cortiula è Max Lionetti, bomber rossoblù a segno anche lo scorso fine settimana contro il Flaibano. - Lionetti, col Flaibano altri tre punti d’oro per la vostra corsa… «È stata una partita difficile contro una delle squadre che finora mi ha impressionato di più per il bel gioco che esprime. Non è stato facile anche se nel primo tempo abbiamo avuto 4/5 palle gol nitide per andare in vantaggio». - Vi aspettavate una partenza del genere o ne siete rimasti sorpresi anche voi? «Un inizio così di certo non se l'aspettava nessuno, però ora che siamo lassù ce la godiamo e cerchiamo di restarci il più possibile». - Qual è la ricetta magica di questo Lumignacco? «Il nostro punto di forza penso sia il gruppo. Non importa se gioca l’uno o l’altro, siamo tutti uniti per raggiungere un unico obiettivo che è quello di fare più punti possibili ed arrivare più in alto possibile. Non ci poniamo limiti, dobbiamo solo pensare a dare tutto in campo». - C’è ancora qualcosa da migliorare? «Credo ci sia sempre e in ogni caso qualcosa da migliorare. Basti pensare

Vogliamo fare la storia del Lumignacco alla partita col Flaibano. Certo, abbiamo vinto, ma se nel primo tempo l’avessimo chiusa concretizzando le palle gol che abbiamo creato, nella ripresa avremmo sofferto molto meno; però sono convinto che pian piano miglioreremo anche in questi aspetti». - L’attuale classifica cambia i vostri obiettivi di inizio stagione? «Vogliamo entrare nella storia del Lumignacco facendo qualcosa che nessuno hai mai fatto, e magari migliorare il quinto posto dell'anno scorso. Sicuramente quanto fatto in queste prime giornate rappresenta un buon viatico». - Che idea si è fatto di questo campionato di Eccellenza? «Indipendentemente da tutto, l’Eccellenza resta un campionato insidioso e difficile da affrontare. Non c’è mai una partita facile e bisogna sempre lottare e sudare per portare a casa i 3 punti. Questa è una regola che bisogna mettersi bene in testa se non si vuole incorrere in figuracce». - Facciamo un passo indietro: dove è iniziata la sua storia calcistica? «I primi calci li ho tirati nel Ponziana. Poi dagli Esordienti ai Giovanissimi sperimentali ho giocato nel Trieste Calcio. Successivamente sono passato alla Triestina dove ho fatto tutta la trafila delle giovanili fino ad approdare alla prima squadra».

PROSSIMO TURNO GIRONE A - 7^ Giornata 25/10/2015 CHIONS - TOLMEZZO CJARLINSMUZANE - KRAS REPEN CORDENONS - RIVIGNANO GEMONESE - FLAIBANO ISM GRADISCA - TORVISCOSA MANZANESE - SANVITESE TRICESIMO - LUMIGNACCO VESNA - VIRTUS CORNO

Il Kras è in rapida ascesa: un paio di passaggi a vuoto nei quali la sfortuna ci aveva messo del suo, ne avevano rallentato il cammino, ma i tre punti e, soprattutto, la convincente prestazione offerta contro il Chions, non possono che far ritenere i carsolini una delle squadre peggiori da affrontare in questo momento. A incontrarli nel prossimo turno sarà un CjarlinsMuzane malandato, in piena crisi di identità. Chissà che il fatto di affrontare una delle migliori formazioni del torneo non dia qualche stimolo in più agli orange della Bassa. Combattuta la sfida di Gemona tra la banda Pittilino, che finora il meglio di sè lo ha dato in trasferta, e il Flaibano che invece è ancora alla ricerca dei primi punti lontano dalle mura amiche. Cordenons e Chions proveranno a gettarsi subito alle spalle le delusioni dell'ultimo turno affrontando in casa rispettivamente un Rivignano che in trasferta ha fin qui racimolato un solo punto, e il Tolmezzo ancora a secco lontano dalle mura amiche. Per la capolista Lumignacco impegno esterno sul campo di un Tricesimo ancora imbattuto in casa, dove ha messo a segno ben 9 delle 13 reti complessivamente realizzate. Sfida del cuore, infine, per mister Tortolo che si appresta ad affrontare una Sanvitese ringalluzzita dal successo sul Cjarlins: la sua Manzanese, però non può permettersi passi falsi.

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Momento a dir poco complicato per il CjarlinsMuzane. Gli orange della Bassa non riescono a togliersi di dosso la maledizione che sembra affliggerli in questo inizio di stagione. Chi li dava come una delle principali competitor per la vittoria finale si è dovuto rapidamente ricredere. Cinque punti in sei partite, una sola vittoria fin qui ottenuta e sei sole reti messe a segno che ne fanno il peggior attacco del torneo a braccetto con Ism Gradisca e Virtus Corno. Il tutto nonostante una campagna acquisti estiva che ha portato nomi importanti e blasonati. Certo, serve tempo per trovare il giusto amalgama, ma cinque punti sono davvero pochi anche per i più pazienti. Al pari della capolista Lumignacco, a salire non può che essere il sorprendente Torviscosa. I ragazzi di Carpin stazionano a due punti dal vertice, e sono fin qui imbattuti. Solo sette le reti messe a segno, ma che sono valse ben due punti a centro: massimo risultato con il minimo sforzo dunque, per una squadra che sembra avere tutte le carte in regola per dare fastidio fino alla fine.

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Nicola Bucciol (Torre) Antonio Candussio (Sanvitese) Nicola Candotti (Sevegliano)

Emanuele Morsut (Juventina) Erik Salkic (Kras)

Massimiliano Lionetti (Lumignacco)

Tommaso Casseler (San Luigi) Stefano Di Sotto (Zaule)

Andrea Grop (Torviscosa)

Matteo Cipracca (Manzanese)

Maurizio Fragliola (Fulgor)

LO SQUADRONE DI ECCELLENZA E PROMOZIONE

- Poi ha cominciato a girare l’Italia… «Sì, però a Trieste ho avuto l’onore di indossare la maglia della mia città in serie B. Un’emozione indescrivibile. Poi sono passato al Melfi, in Lega Pro 2, a Trento e al Valle d’Aosta in serie D, inframezzate da una piccola parentesi al San Luigi in Eccellenza. Successivamente sono tornato alla Triestina, prima di approdare all’Ufm e ora al Lumignacco». - Nel mentre anche la curiosa esperienza a Vanuatu con la maglia dell’Amicale: come è nata l’idea di giocare in Oceania? «Tutto è partito da Nicola Princivalli, un giocatore a cui devo tanto per i molti consigli che mi ha impartito nel corso della carriera. Lui giocava lì e, visto che cercavano una punta, mi ha chiamato. Non ci ho pensato un attimo e sono partito: è un’avventura che ricorderò per sempre perché, oltre ad aver giocato la Champions League d’Oceania

e ad aver vinto la serie A di Vanuatu, ho vissuto un’esperienza di vita fantastica su un’isola dove il solo fatto di venire dall’Italia o dall’Europa era motivo di orgoglio per i ragazzi del posto che giocavano con noi». - Qual è stata, invece, l’esperienza più formativa? «Credo sia stato l’anno vissuto in prima squadra alla Triestina, perché non capita tutti i giorni di potersi allenare e di imparare da gente come Godeas, Della Rocca, Marchi. Ovviamente senza nulla togliere a nessun’altra tappa della mia carriera: da ognuna di esse ho tratto qualcosa di importante». - Chi era il suo idolo da ragazzino? «Alex Del Piero e Bobo Vieri sono sicuramente stati i giocatori che ho ammirato di più». - E adesso invece, a chi si ispira? «A Denis Godeas. Nella mia carriera è stato il compagno di squadra che più mi ha insegnato, e penso che uno come lui, per le qualità che ha, avrebbe meritato palcoscenici ancora più alti. È davvero un grande». - Ora ve la vedrete contro il Tricesimo: che partita dobbiamo aspettarci? «Una gara dura, contro una squadra molto difficile da affrontare. Il Tricesimo ha giocatori di qualità soprattutto in attacco. Ma come ho già detto, tutte le partite sono difficili quindi cercheremo di prepararla nel migliore dei modi per portare a casa i tre punti e farci valere da capolista». Massimo Muzzin

A Vanuatu esperienza di vita incredibile. Venire dall'Italia era motivo d'orgoglio LA SCHEDA

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CALCIOECCELLENZA

MASSIMILIANO LIONETTI Nato il 16 giugno 1991, Massimiliano Lionetti ha esordito in prima squadra con la maglia della Triestina in serie B nella stagione 2010-2011. Successivamente è stato portacolori di Melfi, Trento, Valle d'Aosta, Ufm, ancora Triestina, San Luigi, prima di approdare al Lumignacco. In carriera anche l'esperienza all'Amicale, formazione delle isole Vanuatu dove ha vinto la massima serie e preso parte alla Champions League d'Oceania.


SIAMO ATLETI

DAVVERO SPECIALI

Il movimento Special Olympics è attivo nell'inserimento delle disabilità nello sport

A

iutare le disabilità ad inserirsi nel tessuto connettivo sociale attraverso lo sport. E’ il principio di base per cui Giuliano Clinori (foto nel tondo) ha accettato l’incarico di direttore regionale degli Special Olympics, movimento sviluppato a livello mondiale e che sta offrendo da anni i suoi frutti. “Una prova evidente delle risultanze dell’impegno a favore delle disabilità è stata ultimamente quella della manifestazione mondiale di quest’anno a Los Angeles – riferisce Clinori - , dove la delegazione italiana ha presentato 140 atleti, ottenendo 85 medaglie. Al di là delle prestazioni sportive è bene comunque sottolineare che il movimento ha in primis una funzione sociale”. Il neo direttore si è presentato nei giorni scorsi all’8^ convention regionale, tenutasi presso la sala riunioni del Palabocce di Cussignacco, e nell’occasione è stato salutato dai rappresentanti dei molti team regionali. “Il nostro è un movimento riconosciuto dal Cio e nel prossimo futuro andrà al 99% sotto le ali del Cip – ha evidenziato Clinori - . Il nostro è uno sport pulito, che si regge molto sull’insostituibile supporto del volontariato oltrechè su quello di molte figure importanti che credono nel nostro lavoro. A livello internazionale, ad esempio, notevole l’impegno dei Kennedy e degli Obama. Ci attendiamo comunque in futuro un ulteriore maggiore apprezzamento e sostegno economico da parte delle istituzioni”. Non hanno importanza le performances, ribadisce il dirigente, ma la manifestazione

californiana ha messo in vetrina comunque eccezionali prestazioni a livello individuale e di squadra, raggiunte grazie ad un impegno e ad un entusiasmo spesso non riscontrabili negli atleti normodotati. Ed è anche da tale entusiasmo che trae energia il movimento, come testimonia la dirigente Marinella Ambrosio: “I nostri ragazzi vanno in palestra con il sorriso e questo loro stato d’animo va anche molto a merito delle famiglie, che hanno avuto il coraggio di scendere in piazza dopo che per anni se ne sono state chiuse nei loro ambiti, costrette a tale situazione da una mentalità

comune per fortuna ormai superata. I nostri atleti fanno parte del Coni e l’attività motoria, è giusto sottolinearlo, ha diminuito di molto l’uso dei farmaci”. Dall’assessore provinciale udinese Beppino Govetto è giunto invece uno stimolo alle istituzioni, delle quali lui stesso fa parte: “Le risorse pubbliche purtroppo sono quelle che sono ma ci si deve impegnare di più anche a livello economico per questa realtà, che fa del volontariato un’asse portante. E per chi ha l’occasione d’incontrarla è un momento di indubbia crescita”. (E.F.)

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AURORA BUONACQUISTO Pravisdomini

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Foto:vanni snidero

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CALCIOpromozione CALCIOECCELLENZA

Emanuele Cusin

I match clou

Non c'è soltanto il derby di Fiume Veneto ad infiammare la prossima giornata di campionato di Promozione A. La capolista Lignano si appresta ad ospitare un'Aurora Remanzacco che finora ha fatto vedere i sorci verdi alle avversarie in trasferta: per i rossoblù due vittorie e un pareggio che fanno la quasi totalità del proprio bottino fin qui acquisito. L'alta capofila, il Casarsa, andrà invece a testare una Fulgor che attualmente staziona a metà classifica e che sembra aver ben assorbito il salto di categoria. Nella zona del mobile si attendono due sfide da tripla con il PrataFalchi impegnato contro il Torre, e l'Union Pasiano che se la dovrà vedere contro la sorprendente Spal Cordovado. In Promozione B, fari puntati sul San Luigi capolista impegnato sul campo della rivelazione Gonars, pronto a sfruttare il fattore campo per provare a fare uno sgambetto ai giuliai con tanto di salto al vertice. Le inseguitrici Costalunga e Juventina partono con i favori del pronostico contro Sistiana e Ol3, mentre Sevegliano e Sant'Andrea SV si sfideranno con l'obiettivo di lasciare all'avversaria la poo ambita ultima piazza della graduatoria.

PROMOZIONE A - 25/10/2015 7^ Giornata BANNIA - FIUMEBANNIA FULGOR - CASARSA LIGNANO - AURORA REMANZACCO PRATAFALCHI - TORRE PRO FAGAGNA - BRIAN PORCIA - FLUMIGNANO SESTO BAGNAROLA - PRAVISDOMINI UNION PASIANO - SPAL CORDOVADO

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IL FIUMEBANNIA prova a risollevare la propria classifica nel derby col Bannia.

DERBY

CUSIN: «COL BANNIA VINCERÀ IL CUORE»

F

iumeBannia in risalita dopo un avvio stentato. Ne è certo il direttore sportivo dei neroverdi, Emanuele Cusin, alla vigilia dell’importante derby comunale che metterà di fronte i fiumani ai cugini del Bannia. «Col Sesto Bagnarola, soprattutto nel secondo tempo si è visto il vero Fiume. Li abbiamo messi nella loro metà campo e abbiamo giocato concentrati e con la mentalità giusta». Ci è quindi voluto un mese e mezzo per vedere i neroverdi operare all’altezza delle loro capacità, colpa soprattutto delle molte defezioni come ammette lo stesso Cusin: «La

PROMOZIONE B - 25/10/2015 7^ Giornata GONARS - SAN LUIGI COSTALUNGA - SISTIANA JUVENTINA - OL3 PRO CERVIGNANO - ZAULE S.GIOVANNI - PRIMOREC S.ANDREA SV - SEVEGLIANO TRIESTE CALCIO - RONCHI VALNATISONE - SANGIORGINA

situazione per il mister era oggettivamente complessa: quando in una rosa di venti elementi non puoi contare su gente come Gonzati, Manzato, Gaiarin e Cesaratto, e sei giocoforza costretto a mandare in campo una formazione infarcita di fuoriquota, è normale che non puoi pretendere la luna. Abbiamo passato il mese più duro, ora cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel. Obiettivi? La società ci ha chiesto una salvezza tranquilla, ma a mio avviso con il materiale a disposizione si può tranquillamente entrare nel novero delle pretendenti ad un posto nei play-off. Ovviamente infortuni permettendo». Un campionato molto equilibrato nel girone A, testimoniato dai primi posti a sorpresa di Lignano e Casarsa e dalle partenze a scoppio ritardato di formazioni più quotate come il Pravisdomini, il Brian e lo stesso Fiume: «Non ci sono schiacciasassi e credo proprio se ne vedranno delle belle quest’anno – continua Cusin -. Il Lignano è una formazione tosta e ben quadrata. Il Casarsa a mio avviso sta volando sulle ali dell’entusiasmo per quanto fatto lo scorso anno. Bisognerà vedere se riusciranno a reggere

questo ritmo anche nel prossimo futuro. L’Union Pasiano è da tenere d’occhio, perché ha un allenatore grintoso che può dare una marcia in più ad una rosa che comunque ha elementi validi come Violo, Pezzutto, Rosolen e Borda. Pravisdomini e Brian hanno organici molto importanti anche se ancora non al top. Insomma, di pretendenti ce n’è davvero tante». E intanto il FiumeBannia continua nella sua politica dei giovani: «Abbiamo ben dodici fuoriquota, mica poca roba. De Marchi, Casonato, Zanet, Ros, Del Col, Sera, Moretti: sono tutti in grado di ritagliarsi un ruolo nel Fiume presente e futuro. Segno che il nostro settore giovanile continua a fare grandi cose». Il futuro immediato, però, mette sulla strada dei neroverdi il Bannia per un derby scontato solo sulla carta: «La classifica del Bannia non fa testo – conclude Cusin -. Contro di noi venderanno cara la pelle, sia per mister Giordano, sia per dare una soddisfazione ai loro tifosi nel match più sentito. In partite come questa non vale nessuna logica: bisogna avere fame e soprattutto tanto cuore». Assenti per infortunio Zoia, Cian e Gaiarin. (m.m.)


PRIMA CATEGORIACALCIO

MOMENTO MAGICO per la Risanese, prima in classifica nonostante la sconfitta a tavolino col LavarianMortean

Risanese avanti tutta

R

SARACINESCA Da due anni Alessandro Tion difende i pali della Risanese. (Foto Alessio Beltrame)

isanese avanti tutta: i bianconeri guidano la classifica di Prima categoria B con un punto di vantaggio sull’Atletico Fauglis. E pensare che il vantaggio sarebbe potuto essere anche più ampio se non fosse arrivata la sconfitta a tavolino ad inizio torneo. A fare il punto della situazione per il team guidato da Peter Livon è il portiere Alessandro Tion, tra i migliori in campo anche nel big match dello scorso turno. «Sinceramente non ci aspettavamo una partenza del genere – commenta l’estremo difensore bianconero -. Sapevamo di essere una buona squadra, ma essere primi è altra cosa. Ad ogni modo questo inizio positivo non può che far aumentare ulte-

PROSSIMO TURNO Spetta al Corva l'improbo impegno di cercare di fermare la capolista Vivai Rauscedo. I granata hanno iniziato a vele spiegate il proprio cammino nel girone A e possono vantare un ruolino di marcia perfetto. Il Camino dovrà invece buttarsi in fretta alle spalle la delusione per il ko di domenica col Valeriano per rigettarsi alla

riormente la convinzione nei nostri mezzi»”. E in quest’ottica anche il punto ottenuto contro il Fauglis risulta più che positivo: «E’ stata una gara molto equilibrata, tra due squadre ben costruite. Forse il pareggio sta stretto a loro, ma non abbiamo di certo rubato nulla. Ne siamo usciti grazie alla compattezza di gruppo, indubbiamente il nostro punto di forza. Applicazione e concentrazione vanno sempre tenute alte, un discorso che vale un po' per tutte le formazioni, perché i risultati passano anche dalla cura dei dettagli. L’obiettivo stagionale? Beh non ne abbiamo uno preciso. Certo che se dovessimo continuare di questo passo… ad essere ambizioni non si commette peccato». Una passione iniziata nel Cussignacco,

per Tion, e sfociata poi negli anni delle giovanili in maglia Udinese: «Mister Castagnaviz e Leonardo Cortiula sono stati due grandi maestri – rivela l’estremo difensore della Risanese -. Ma non dimentico due ottimi preparatori come Sfiligoi e Pividori che mi hanno allenato a Palmanova e all’Ancona». A Monfalcone l’esordio in prima squadra a soli 16 anni, poi i passaggi all’Union 91 in Eccellenza, all’Itala San Marco in serie D, con tanto di convocazione in Nazionale di serie D. E ancora Tarcentina, in Prima categoria, e Valnatisone, in Promozione, prima dell’approdo alla Risanese: «La maglia a cui però sono maggiormente legato è quella della Manzanese, che ho indossato in Eccellenza, non solo per il campionato di vertice che facemmo, ma anche perché quella stessa porta fu a suo tempo difesa pure da mio padre. La più bella soddisfazione? Me ne ricordo due in particolare: un rigore parato in un infuocato Cologna Veneta – Itala San Marco, e il gol messo a segno con la Tarcentina nel derby con la Buiese con un tiro al volo in semirovesciata dal limite dell’area, all’ultimo secondo: un’emozione strepitosa per un giocatore di movimento, figurarsi per un portiere!» Nel prossimo futuro dell'estremo difensore bianconero c'è il match contro l'Ancona, ma Tion è uno a cui piace sognare in grande stile: «Ho due sogni nel cassetto: innanzitutto prima o poi spero di poter fare il giro del mondo con la mia Josie; poi vorrei tornare a calcare i campi di gioco dell'Eccellenza. Perchè no, magari con la maglia della Risanese!». (m.m.)

GIRONE A 7^ Giornata 25/10/15

GIRONE B 7^ Giornata 25/10/15

GIRONE C 7^ Giornata 25/10/15

rincorsa della capolista prima che questa prenda definitivamente il largo. Impegno non impossibile per l'undici di Temporini che se la vedrà in casa contro un Ceolini che lontano dalle mura amiche ha fin qui raccolto solo un punto. Da tripla la sfida di Maniagolibero tra i coltellinai e la sorpresa Union Rorai.

Nel girone B, archiviato il big match co la Risanese dello scorso turno, non sono finiti gli esami per l'Atletico Fauglis, atteso dalla difficile trasferta sul campo della Tarcentina. Union Martignacco Diana è da tripla, mentre il Rive d'Arcano dovrà fare i conti con un Riviera rilanciatosi dopo il roboante poker rifilato al Lavarian.

Nel girone C il match clou è quello tra Isonzo e Pro Gorizia: di fronte la seconda miglior difesa contro il secondo miglior attacco. La capolista Zarja affronterà in casa il Sovodnje forte del percorso netto compiuto fin qui tra le mura amiche, mentre sul fondo della classifica il Porpetto andrà a far visita al ritrovato Mariano.

BARBEANO - GRAVIS TEOR - PALAZZOLO CAMINO - CEOLINI MANIAGOLIBERO - UNION RORAI S.QUIRINO - VALERIANO VALLENONCELLO - VAJONT VALVASONE - CODROIPO VIVAI RAUSCEDO - CORVA

AZZURRA PREMARIACCO - TORREANESE BEARZI - BUIESE LAVARIANMORTEAN - SANTAMARIA REANESE - RAGOGNA RISANESE - ANCONA RIVE D'ARCANO - RIVIERA TARCENTINA - ATLETICO FAUGLIS UNION MARTIGNACCO - DIANA

DOMIO - CORMONESE ISONTINA - BREG ISONZO - PRO GORIZIA MARIANO - PORPETTO MLADOST - AQUILEIA PRO ROMANS MEDEA - FO.RE.TURRIACO TERZO - GRADESE ZARJA - SOVODNJE

TremilaSport+ | 21 10 2015 | 15


Foto:alberto trangoni

CALCIOSECONDACATEGORIA CALCIOUDINESE

UNA LUNGA STRADA tutta IN SALITA

Inizio di stagione difficile per le neopromosse Udine United, Cassacco e Ciconicco. Tre soli punti nelle prime gare di campionato

I

l primo regalo l'Udine United se lo è già fatto domenica scorsa con l’inaugurazione della tribuna da trecento posti. Alla “prima” c’erano tutti: dal vice sindaco di Udine Carlo Giacomello, all’assessore allo sport Raffaella Basana e perfino il capo di gabinetto della Presidente Serracchiani, Agostino Maio e l’assessore regionale Maria Grazia Santoro. Insomma un parterre di tutto rispetto. Ora l'Udine United attende il secondo regalo: la salvezza. Ma su questo non potranno chiedere aiuto ai politici. Ma rimboc-

carsi le maniche e affidarsi al loro destino. Già, perché la strada per ora è in salita. Maledettamente in salita. Mai come quest’anno le neo promosse stanno faticando a ingranare. Lo scorso anno fu l’inverso. Grigioneri e Cussignacco fallirono di poco la promozione. Quest’anno, invece, il discorso è molto diverso. A parlarcene è il tecnico Mauro Milanese, da sette anni alla guida della formazione udinese. - Mister, cosa sta accadendo? Come mai questo inizio al rallentatore?

Il tecnico dell'Udine United, Mauro Milanese “Pecchiamo di ingenuità ma vedo atteggiamenti giusti. Non sono preoccupato. Siamo attrezzati per rimanere in Seconda”. 16 | 21 10 2015 | TremilaSport+

“Una cosa che balza subito all’occhio è che le neopromosse non hanno cambiato molto l’intelaiatura di squadra rispetto alla precedente stagione. I soldi nelle casse delle società sono sempre di meno e bisogna cercare di fare tutto in casa. Se poi ci si mette che molti giocatori pretendono rimborsi esosi anche per giocare in Seconda allora il gioco è fatto. Noi non abbiamo trovato i calciatori che volevamo e siamo rimasti così come eravamo, tolta la partenza peraltro importante del nostro faro di centrocampo, Alessio Polzot, terminato ai Rangers”. - C’è anche da dire, per quanto vi riguarda, che il calendario non vi ha aiutato “Questo è vero, ma fino a un certo punto. Abbiamo incontrato i Grigioneri, la Nuova Sandanielese e il Tagliamento e guardate che posizione in classifica occupano. Squadre che a mio parere sono attrezzate per una categoria superiore. Ma ciò non toglie che anche noi abbiamo le nostri gravi colpe. Vincevamo con il Treppo Grande in 11 contro 10 in casa e abbiamo pareggiato. Ci siamo

fatti raggiungere anche dall’Atletico Grifone nella prima di campionato. Insomma sono punti persi per strada che poi rischiano di pesare come un macigno nel prosieguo del campionato in chiave salvezza”. - Ma lei crede in questo traguardo? “Certamente. Nonostante la classifica dica che siamo ultimi, non sono affatto preoccupato. La salvezza passa attraverso atteggiamenti e comportamenti in campo che noi abbiamo sempre tenuto finora. Anche le squadre che abbiamo incontrato ci fanno i complimenti. Ma questo non basta. Bisogna passare dalle parole ai fatti”. - Che cosa vi manca? “Pecchiamo di ingenuità. Molti di questi ragazzi sono alla loro prima esperienza in Seconda Categoria e si vede quando c’è da essere più cinici. Poi non possiamo sperare che Emiliano Picco, il nostro bomber che lo scorso anno ha realizzato 35 reti in Terza Categoria possa toglierci quest’anno le castagne dal fuoco. Se non segna qualcun altro sono guai”. D.V.


TERZA CATEGORIACALCIO UDINESECALCIO

LE ULTIME DAI CAMPI

FOCUS

I GRIGIONERI FANNO LA VOCE GROSSA Sei squadre ancora imbattute nella Seconda Categoria. Tre di queste sono nel girone A pordenonese. Al comando a braccetto ci sono Villanova e Liventina che spuntandola nel big match contro l’Azzanese fa capire a tutte le pretendenti di che pasta è fatta. Balzo in avanti anche per le corsare Calcio Aviano e Tilaventina, mentre nei bassifondi della classifica tra Morsano e Spilimbergo vince la paura (0 a 0 finale). Nel big match della sesta giornata del Girone B a spuntarla sono i Grigioneri che sfatano il tabù di Degnano e si insediano in prima posizione in coabitazione con la Nuova Sandanielese, superando proprio

Il Poggio cala il poker

per la promozione

A il Tagliamento. Il trio di testa crea il vuoto alle spalle. Distanziate di tre punti ci sono Venzone, Caporiacco e Forum Julii. Nel girone C il Rivolto tenta la prima mini fuga infliggendo la prima sconfitta stagionale alla Maranese. Segue a ruota l’ambizioso Flambro reduce da cinque vittorie consecutive dopo lo stop alla prima giornata. Si inceppa la macchina della Serenissima. Alle spalle è piena bagarre con sette squadre in tre punti dai playoff alla lotta salvezza. In Terza Categoria nel raggruppamento A comanda a vele spiegate l’Arzino che però ha una gara in più rispetto al Vibate (virtualmente a punteggio pieno). Campionato ancora tutto da decifrare nel girone B. Il Nimis incappa in una giornata storta contro il Pozzuolo e si fa raggiungere in testa dal Latisana Ronchis e dalla Majanese. Il Bertiolo annichilisce il San Gottardo sotto una pioggia di gol. Singolare il caso della Castionese che finora ha raccolto quattro pareggi in altrettanti incontri. Nel girone C infine il Poggio vola inseguito dal trio Fiumicello, Strassoldo e Terenziana.

quasi dieci anni dall’ultima promozione in Seconda categoria, il Poggio torna a sperare. La formazione isontina finora è l’unica squadra a punteggio pieno nei tre gironi con quattro vittorie in altrettante gare (c’è anche il Pozzuolo nel girone B ma ha disputato solo due partite, tra rinvii e giornata di stop). Strano, ma vero, tutto ciò avviene nell’anno che sembrava dover essere, almeno nelle attese, di transizione. Cambio di Presidente, cambio di allenatore, inserimento della linea verde. Insomma non si pensava certamente a un inizio di stagione così spumeggiante. Alla guida ora della società c’è Marino Visintin - Presidente, un bell’esordio non c’è che dire… “Effettivamente sta filando tutto liscio. Il nuovo tecnico, Music, proveniente dagli juniores regionali del Ronchi, ha portato un po’ di freschezza. Abbiamo dato avvio al ringiovanimento della rosa, anche con una serie di prestiti dalla Pro Romans, pur mantenendo nell’intelaiatura i veterani. Un mix finora che sta portando bene. I risultati ci sono m a è a n c o ra t r o p p o presto per esprimere un giudizio. Sarà poi il campo a esprimere il verdetto e a dirci se meritiamo di essere promossi”. - È vero Presidente, la strada è ancora lunga. Ma è difficile ora nascondervi “Il girone è equilibrato. Fiumicello e Staranzano ad esempio si sono rinforzati e attrezzati per fare il salto di categoria. Andiamo con i piedi di

piombo. Il nostro obiettivo sono i playoff”. - E’ un traguardo, quello della promozione, che manca da tanti anni. “Sono ormai dieci anni che siamo in pianta stabile in Terza Categoria. Sarebbe un orgoglio anche per il sottoscritto che ha trascorsi anche da calciatore con questa maglia. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo ho fatto il dirigente, seguendo mio figlio nei campi da calcio. E ora rivesto questo ruolo lasciatomi dall’ex Presidente Piagno. Abbiamo cercato di dare una svolta, per puntare più in alto. Anche perché questa terza categoria è sempre più sottovalutata”. - In che senso? “Bè è sotto l’occhio di tutti che ci sono poche squadre. Mi chiedo per quanto si potrà continuare così. In altre regioni la Terza Categoria non esiste più e non vedo perché non si debba fare anche qua. Non ha senso. E’ anche difficile trovare giocatori. Non accettano di scendere di categoria. E anche noi prima di avere un portiere, abbiamo dovuto fare un giro enorme di telefonate”. Davide Vicedomini

Alla scoperta dell’unica squadra a punteggio pieno nei tre gironi. Un nuovo tecnico e tanti nuovi giovani. Il Presidente Visintin avverte “Manteniamo i piedi per terra. L’obiettivo sono i playoff” TremilaSport+ | 21 10 2015 | 17


CALCIOGIOVANILE REGIONALE

Flaibano un autentico colpo da ko

La sesta giornata sembra già aver decretato la regina del girone A degli juniores: è la Sanvitese che ha sbancato il campo del Flaibano, detentori dell’ultimo titolo. In scia resta solo il Tricesimo reduce di un’ottima prova contro il Pravisdomini, ma distanziato già di quattro lunghezze. Viaggia a vele spiegate anche il Casarsa che gioca a tennis contro il Cordenons, mentre sembra essersi arrestata la marcia del Lignano dopo un inizio di stagione sorprendente, sconfitta dal Fiume Bannia. Nel girone B il Lumignacco prende letteralmente a pallonate il Vesna e si porta al comando. Brutta giornata per l’Ol3 che finisce sotto una valanga di reti dal Sant’Andrea San Vito e si fa raggiungere dallo Zaule. Classifica comunque ancora da decifrare con sette squadre in appena due punti. Negli allievi il Donatello riporta sulla terra la Nuova Sandanielese, mentre la Sacilese si fa bloccare a sorpresa sull’1 a 1 dal Pordenone, ma il Prata non ne approfitta. Lotta senza esclusioni di colpi nel girone C tra Ancona e Tricesimo, mentre nel raggruppamento D la Manzanese resta attaccata alla ruota dsel San Luigi. (Da.Vi)

18 | 21 10 2015 | TremilaSport+

CASARSA E GRAVIS “PIGLIATUTTO” Una collaborazione che funziona e porta risultati

D

a Spilimbergo a Vivaro. Siamo nella Destra Tagliamento. Terra di magredi. Terra di conquiste. Come quelle del Casarsa. E’ in quest’area che la società va a pescare i futuri talenti del calcio. Contando anche sulla collaborazione del Gravis. E i risultati si sono, soprattutto quest’anno. Dagli juniores ai giovanissimi, i gialloverdi respirano aria di alta classifica “Stiamo facendo bene. Stiamo raccogliendo in questa stagione i frutti del duro lavoro – commenta Claudio Rigo, responsabile del settore giovanile – Il nostro sistema di lavoro piace alle altre società. Da 13 anni lavoriamo fianco a fianco del Gravis. Una collaborazione che cresce ogni giorno di più. Ma abbiamo avviato ottimi rapporti ultimamente anche con il Vivaro, lo Spilimbergo e il Rivolto”. - In che modo si sviluppano queste collaborazioni? “Tolti piccoli amici e pulcini, cominciamo a fare una

scrematura, se così si può dire, a partire dagli esordienti. I ragazzi vengono divisi da provinciali ai regionali, sebbene il passaggio da una squadra all’altra sia molto frequente. Durante l’anno i ragazzi possono migliorare in maniera repentina. Sotto il profilo fisico e tecnico. Quindi le porte rimangono sempre aperte”. - Per fare questo serve anche un buon nucleo di osservatori e dirigenti “Nel Casarsa lo zoccolo duro è formato da quattro – cinque persone. Nel Gravis ci sono altre due. Girano i campi, aiutano, visionano, prendono appunti e vedono la crescita dei singoli calciatori. Si lavora di gruppo, tenendo conto che poi la prima squadra è l’approdo naturale”. - Da questo punto di vista siete un modello “Effettivamente tutti i fuori quota in prima squadra arrivano dal nostro vivaio. Non li cerchiamo altrove. Addirittura nel Gravis dei 18 giocatori della rosa, 12 arrivano dalle giovanili. In totale abbiamo 170 ragazzi, siamo dotati di una corriera che porta 40 di loro che non abitano a Casarsa nei campi di calcio. E ci sono due furgoni. Insomma non ci facciamo mancare nulla, neanche con i mezzi di trasporto” D.V.


GIOVANILE PROVINCIALECALCIO

provinciali in pillole Allievi

E SPUNTÒ… L’AURORA

Dopo tre giornate, la Reanese viaggia ancora a punteggio pieno e con una partita ancora da disputare per il turno di riposo già effettuato. La virtuale capolista si contende la vetta con l’Aurora e il Chiavris. Ancora quattro le formazioni ferme al palo, Forum Julii, San Gottardo, Arteniese e Moruzzo. Nel girone B il Forum Julii non conosce rivali confermandosi autentica macchina da gol con 26 reti all’attivo e una sola al passivo in 4 giornate. La formazione vicidalese ha già fatto il vuoto dietro di sé e solo i Rizzi sembrano tenere il ritmo.

Gli iscritti nel vivaio sono quasi triplicati in tre anni

A

Remanzacco si sogna in grande. E non è solo merito della prima squadra, fiore all’occhiello della società, ma anche per un vivaio che sta crescendo e che da Udine a Cividale sta facendo incetta di giovani talenti. Se tre anni fa i tesserati erano solo 60, oggi il numero è addirittura triplicato ed è arrivato a quota 150 (180 se includiamo anche i calciatori che giocano in Promozione). La crescita parte dal basso. E questo fa ben sperare per il futuro. Basti pensare che i piccoli amici in un solo anno sono passati da 10 a 25. Ma la filiera è quasi completa in tutti i settori: ci sono due squadre di pulcini a 7; due di esordienti a 9 e 11; due di giovanissimi provinciali A e B classe (2000 e 2001); e poi ci sono gli allievi provinciali. L’obiettivo quest’anno tesserati è centrare uno scudetto in qualche categoria “questo – spiega Daniele Puddu, responsabile del settore giovanile – darebbe più lustro alla nostra società e avvicinerebbe altri giovani”. L’inizio di stagione fa ben sperare. I giovanissimi provinciali hanno inanellato finora solo vittorie. Gli allievi provinciali hanno raccolto finora nove punti in quattro gare frutto di tre vittorie e una sconfitta”. - A cosa si deve questa esplosione del vivaio? “Innanzitutto ci avvalliamo di tecnici qualificati. Un nome su tutti: Claudio Castagnaviz con trascorsi nell’Itala San Marco. Poi dallo scorso anno siamo una “scuola calcio riconosciuta”. E questo dà ancora più valore”.

- Da dove arrivano i vostri ragazzi? “Da Udine a Cividale. La nostra filosofia è quella di lanciare i giovani in prima squadra. Lo scorso anno un ’98 ha disputato una decina di incontri in Promozione. Quest’anno abbiamo inserito due ’99. La gente si sta rendendo conto che qui c’è una struttura per puntare in alto oltre a tecnici molto qualificati”.

GIOVANISSIMI

150 i

- Collaborate con altre società? “E’ difficile perché esiste ancora molto campanilismo. Per ora ce la facciamo a fare tutto da soli. Poi si vedrà. Spesso però le collaborazioni naufragano e ci si fa del male”. D.V.

E’ testa a testa nel girone A tra Deportivo Junior e Rangers. Ma anche la Majanese che ha una giornata in meno tiene botto e dimostra di avere imperforabile. Nel girone B Aurora a vele spiegate. Il Trivignano costretto a inseguire con due lunghezze di distanza. L’Azzurra si guadagna solitaria la terza piazza staccando il Cussignacco fermato da un pirotecnico 3 a 3 in casa del Valnatisone. Girone C infine molto equilibrato. Nessuna squadra è a punteggio pieno. Comunale Gonars e Rivolto si contendono la prima piazza. La Sangiorgina non molla mentre il Tre Stelle deve sudare le fatidiche sette camicie per aver ragione in casa del Torviscosa

TremilaSport+ | 21 10 2015 | 19


CALCIOCAMPIONATO CARNICO

PRIMA CATEGORIA Il Cavazzo pigliatutto si porta a casa anche il titolo di capocannoniere

I

l capocannoniere. Sogno mai dichiarato di tutti gli attaccanti. Si suol dire “prima il bene della squadra”, ma in realtà ogni bomber, dentro di sé, ci spera. Angelo Dionisio quest’anno c’è riuscito, conquistando il titolo di miglior marcatore della Prima Categoria: «A Cavazzo c’è un ambiente unico. Una professionalità che si fa fatica a trovare. È anche grazie a questo che siamo riusciti a vincere tutto il possibile». Un segreto per la vittoria che ha ripagato: parola di bomber. - Come descriveresti questa stagione? «Ottima, ma è facile dirlo adesso (ride, ndr). Una annata grandiosa, all’inizio c’erano le premesse per far bene: penso ai secondi piazzamenti dello scorso anno. Quest’anno siamo partiti sin da marzo con un’ottima preparazione: il mister ha preparato davvero bene le nostre tappe. Per quanto riguarda me, che dire…mi riusciva tutto, ogni pallone toccato finiva in porta. Ci sono le annate così». - Il tuo record personale? «Al primo anno di carnico ero arrivato ad 8 gol: lì rivestivo vari ruoli, anche a centrocampo, poiché c’era bisogno di sostituire giocatori infortunati o squalificati. L’anno scorso sono arrivato a 11 reti, ma quest’anno ho dato il meglio del mio repertorio». - È la prima volta che alzi questo trofeo? «In generale sì. Ho segnato un po’ ovunque, Eccellenza compresa, ma sono davvero felice di aggiungere questa medaglia alla collezione. Una soddisfazione davvero bella».

BOMBER DIONISIO,

LA MIA PRIMA VOLTA - Siete stati mostruosi, quasi perfetti. Ma davvero non c’è mai stato alcun momento difficile? «In realtà sì. All’inizio abbiamo avuto dei problemini, specie nelle prime gare. Una cosa che ho analizzato con altri compagni di squadra più esperti: c’era difficoltà nel trovare l’assetto giusto ma, lavorando bene e con le intuizioni del mister, ci siamo ritrovati e siamo partiti con un buon equilibrio. Avevamo capito che si poteva fare, che c’erano le possibilità. Toccava a noi metterci del nostro: ci siamo impegnati ed abbiamo incanalato la stagione sui giusti binari». - Quanto è stato decisivo mister Negyedi? «Avevo conosciuto Jozsef (il mister, ndr) all’epoca del campionato invernale, nel 2002. Io ero infortunato al ginocchio (rottura dei legamenti crociati, ndr) e frequentavo una palestra dove mi avevano indirizzato dei compagni di calcio. Lì ho conosciuto il mister poi ci siamo scontrati in alcune partite quando giocava a Pozzuolo. Avevo già

un’idea dell’allenatore che poteva essere però devo dire che ho trovato in lui una persona speciale: ha creduto in me dall’inizio, i risultati sono venuti per questo». - Il gol più bello? «Per bellezza il gol con il Fusca, perdevamo 1-0 e ho fatto il pari con una botta da fuori, il classico gol della domenica, da lontano con un siluro di mancino. Potrebbe riassumere la stagione, ma ce ne sono tanti altri importanti. Penso ad esempio a quello contro il Villa, la nostra diretta antagonista: eravamo a Cavazzo e ho segnato su punizione e poi un altro gol di destro che non è il mio piede (ride, ndr). Abbiamo vinto 2-1». - Hai chiuso a 19 gol. Dietro di te a 18 Sattolo (Campagnola) e Iob (Villa). Li hai sentiti? «Sattolo lo conoscevo di nome, però non ho mai avuto confidenza. Stesso discorso per Iob: lo conoscevo solo di vista. Sono stati davvero bravi e l’hanno dimostrato a suon di gol, confermandosi veri attaccanti». Luca Feole

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Dopo la Coppa e il Campionato, il Cavazzo ha concluso nel fine settimana il suo anno magico portandosi a casa anche la Supercoppa. Niente da fare per l'Arta Terme battuto per 2-0 grazie alle reti di Dionisio e Sgobino. Partono subito forte i neo campioni che davanti al proprio pubblico, oltre 200 i tifosi sugli spalti, si portano in vantaggio già nei primi minuti con Dionisio lanciato a rete da De Barba. Bravissimo il bomber viola a mettere fuori causa l'estremo difensore avversario con un colpo sotto. L'Arta subisce il contraccolpo e il Cavazzo va più volte vicino al raddoppio, peccando però di imprecisione. Nella ripresa l'Arta prova a riportarsi in parità, ma in ben tre occasioni manca il bersaglio grosso. Nel finale arriva la rete che sigilla il triplete viola: a metterla a segno è Sgobino con un tap in vincente su corta respinta dell'estremo avversario.

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CAMPIONATO CARNICOCALCIO SECONDA CATEGORIA

PRINCI, CREATE LE BASI PER UN CICLO Il tecnico del Tarvisio analizza la straordinaria stagione che ha portato al salto di categoria

SECONDA CATEGORIA

TERZA CATEGORIA

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A GRANZOTTI IL TITOLO DI CAPOCANNONIERE DI SECONDA CATEGORIA

E' CASANOVA IL RE DEI BOMBER DI TERZA CATEGORIA

Concluso il campionato con la vittoria de Il Castello, primo con 54 punti davanti al Verzegnis, con 49, e Val del Lago, con 48. Ultimo il Sappada con soli 4 punti, penultima la Moggese con 17. In classifica marcatori vince Riccardo Granzotti (Val del Lago) con 24 centri davanti ad Alessandro Radina (Verzegnis) e a Enis Gale (Il Castello), rispettivamente con 16 e 15 centri. Appaiati a 14 gol Flavio Basaldella (Il Castello) e Gianluigi Fontana (Sappada).

Campionato di Terza categoria che ha visto il Tarvisio trionfare con 71 punti davanti ad Ardita con 67 e San Pietro con 65. Fanalino di coda il Rigolato, che ha racimolato solo due punti, staccato ampiamente dal Comeglians con 18 punti. In classifica marcatori vince Davide Casanova Borca (San Pietro), andato a segno ben 34 volte. Alle sue spalle Maichoal Cescutti (Ardita) con 28 gol, Devid Morassi (Cercivento) con 22, e Roberto Cappellari (Ancora).

a prima parola è di Stefano Mazzolini, dirigente ed ex presidente del Tarvisio: «È stato un decennio di sacrifici e aver vinto questo campionato è motivo di vanto. Il nostro è uno splendido volontariato – ci tiene a sottolineare – e finalmente riconquistiamo la Seconda categoria. Sarà uno stimolo anche per i più giovani: qui il percorso dei piccoli calciatori inizia dall’età di 5 anni». Il segreto del successo è stato «la compattezza e un pizzico di fortuna». Ma, per ragioni ovvie, a spiegarcelo meglio è il trascinatore di questo gruppo trionfante. Mister Luciano Princi. - Che stagione è stata? «Semplicemente fantastica. Ciò che ripetevo a tutti era che potevamo scrivere un pezzettino di storia. C’erano molti ragazzi che non avevano mai vinto nulla: questa era l’occasione per farlo dopo l’ultimo trionfo datato 2002. Quella volta è mancato l’inizio di un ciclo, ora credo che ci siano tutte le premesse per iniziare un bel percorso. La conferma arriverà soltanto nella prossima stagione. La controprova

AI RAGGI X

dipenderà da questo splendido gruppo di amici». - Cosa è cambiato rispetto agli altri anni? «Un insieme di calciatori ben assortito, mai problemi, massima concentrazione. Io sono arrivato carico e volevo provare a fare qualcosa di importante. C’è stato un connubio di idee e voglia. Ne ho parlato con il capitano Crea: siamo stati tutti vicino e siamo stati costanti. Penso agli allenamenti. A inizio anno abbiamo deciso una sorta di pegno…» - Cioè? «Meno di dieci persone ad allenamento uguale multa per tutta la squadra. Anche chi era a casa. Non siamo mai stati sotto i 16 (ride, ndr). Scherzi a parte, era importante mettere le basi e questa regola ce la siamo data tutti insieme, non ho fatto il dittatore. Costanza e voglia di lasciare il segno hanno fatto il resto». - Si sente una grande soddisfazione dalla sua voce… «Ci siamo tolti qualche sassolino contro qualche “piccolo gufo” che ci criticava e ci dava per spacciati entro la metà della

FOCUS

stagione. In realtà sono stati una ulteriore motivazione. Abbiamo lottato, siamo stati squadra, abbiamo vinto, ora ci godiamo tutto questo. Ce la ricorderemo a vita». - La sconfitta con l’Ardita, diretta rivale, alla terzultima di campionato vi ha spaventati? «C’era più che altro rammarico. Penso alla sconfitta con il San Pietro, lì ci poteva stare, in fondo la ruota della fortuna gira, erano stati 90 minuti particolari. Con l’Ardita invece abbiamo perso e in allenamento ho fatto parlare chi era a guardarci da fuori, infortunati e squalificati. Uno dei ragazzi, di Napoli, ha riassunto tutto con “ci mancava la CAZZIMMA” . Ecco, noi dobbiamo giocare così. È stata una partita… “loffia”». - La foto della stagione? «Tanti episodi, davvero. Difficile scegliere. Penso però ai momenti difficili per qualche giocatore che magari stava vedendo poco il campo: lì si è visto il gruppo, la coesione, con i compagni che si sostenevano e supportavano, incitandosi, aiutandosi. Bellissimo. La differenza quest’anno l’hanno fatta spesso e volentieri i cambi dalla panchina. Io sono uno che tende a non fare tutti e cinque i cambi per non alterare gli equilibri, anche se magari seduto c’è qualcuno di “più forte”. Ma penso alle partite con l’Osoppo: entrambe le volte sotto 1-0, abbiamo vinto 2-1 grazie ai cambi. Sono stati tutti grandissimi. Siamo stati eccezionali». (l.f.)

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CALCIOC5

IDENTITà CERCASI

LA COMPAGINE DI ASQUINI IN AFFANNO E SCONFITTA DALL'UDINESE FUTSAL

FLASH NEW ENTRY IN QUEL DI MANZANO

SERIE C

Due innesti importanti per il Manzano, che rafforza la propria rosa con due volti nuovi, o quasi: si tratta di Jacopo Torossi, classe 1989, ex Flumignano e Virtus Corno e di Alessio Pitta, classe 1976, già protagonista con la casacca giallo-blu nella passata stagione e deciso a riprendere l'attività dopo qualche mese di pausa. COPPA

RAMARRI,

SORPRESE A NON FINIRE NEL GIRONE A Terminati i gironi di Coppa, con alcune sorprese: nel girone A passano per differenza reti Clark e Pentalcor (con il Palmanova eliminato), nel girone B Bassa Futsal e Futsal Udinese (eliminato il Maccan Prata), nel girone C Lignano e Pordenone, infine nel girone D accedono ai quarti Torriana e Manzano. Questi gli abbinamenti dei quarti in gara unica: Clark-Torriana, Manzano-Pentalcor, Bassa-Lignano e Pordenone-Futsal Udinese.

SCONFITTA A TAVOLINO PER LA CLARK

SERIE C

In un periodo in cui il campo sta regalando poche soddisfazioni al Pordenone, il Giudice Sportivo dà una mano, accogliendo il reclamo dei neroverdi avverso la gara con la Clark (3-3 il finale) per l'irregolare tesseramento del giocatore Alvarez Lopez. Per la squadra di mister Asquini pertanto arrivano due punti d'oro.

è GIà CRISI?

S

i chiude la quinta giornata del campionato regionale di calcio a 5 ed in testa alla classifica come previsto (con il Maccan Prata fermo per il turno di riposo) si porta in solitaria la Bassa Futsal che supera per 5-2 la SVT Futsal: onore al merito dei ragazzi di mister Del Ben che con grinta e generosità mettono alla frusta la corazzata di Latisana tenendo testa fino al parziale di 2-2 e cedendo alla distanza alle invenzioni dei fuoriclasse della squadra del presidente Piccolo in rete con Kapuz, Radiskovic (doppiette) e Grzely. All'inseguimento ora a tre punti oltre al Maccan Prata ci sono la Torriana ed il Manzano che non sbagliano davanti ai propri tifosi, 4-1 per i gialloblu isontini su un buon Tavagnacco grazie alla tripletta di un ritrovato Dimarch, mentre il Manzano soffre un tempo alla difesa ermetica del Gold Feet: in tre minuti nella ripresa prende il largo ritrovando un superlativo Goranovic , gestendo nel finale il 6-2 maturato. Crisi ufficialmente aperta in casa Pordenone: la squadra di Asquini stenta a decollare e la tattica di Della Negra nocchiere del Futsal Udinese ha la meglio sul gioco frenetico dei ramarri. Alla fine il 3-4 è un risultato che rilancia e non poco le

ambizioni di alta classifica dei bianconeri mentre il Pordenone rimane alla ricerca di una propria identità. A nove punti in graduatoria si posiziona pure il Palmanova, che passa in scioltezza (8-1 tripletta di Bozic) sul campo dell'Udine City in una gara a senso unico. Ritrovano i tre punti pure il Lignano ed il Pentalcor: la squadra di mister Zimolo porta a casa una sofferta vittoria per 6-5 contro la Clark che getta al vento il provvisorio vantaggio per 3-1 di metà gara, mentre nel derby di Grado giocato davanti al pubblico delle grandi occasioni, il Pentalcor fa sua l'intera posta, avanti per 4-1 la formazione del presidente Corbatto subisce nelle battute finali il ritorno del Tergesteo che va vicino al pareggio (4-3 finale). In serie B fallisce ancora l'appuntamento con la prima vittoria stagionale l'Adriatica che, tra le mura amiche, cede 5-4 contro i trentini del Rotal Five. Per la squadra di mister Jovic si tratta del secondo stop di fila di misura, con i cantierini sfortunati nel finale che falliscono un tiro libero e poi colpiscono un palo che nega almeno il pareggio. Adriatica che chiude la classifica con un punto, assieme a Forli e Belluno, nel prossimo turno farà visita al Vicenza.

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FEMMINILECALCIO IL TECNICO Dopo aver guidato l'Under 18 del Tavagnacco, Alessandro Campi è sulla panchina della nuova formazione femminile dell'Udinese di serie C.

CAMBIARE MENTALITà

Il tecnico dell'Udinese invita così il movimento in rosa

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iù belle che efficaci. Mister Alessandro Campi non usa tanti giri di parole per descrivere la sua Udinese femminile, realtà neonata alla sua prima stagione nel calcio in rosa regionale. «Come tutti ben sapete, visto che in questi mesi sono circolate molte “verità” sulla nostra situazione societaria, da una Serie B quasi certa ci siamo ritrovati a disputare la Serie C, per giunta

"Da una serie B quasi certa, la mia Udinese (nella foto in maglia rossa) si è ritrovata a disputare la serie C e perdipiù gravata da una serie di difficoltà proprie del calcio femminile, la cui situazione sta andando di male in peggio". gravati da una serie di difficoltà proprie del movimento femminile – commenta con una punta d'ironia l’ex allenatore della Primavera del Tavagnacco –. Avendo dovuto iniziare con colpevole ritardo la preparazione, le tre partite di Coppa Regione finora disputate sono state le uniche che abbiamo avuto modo di giocare tutte assieme in un campo regolamentare. Normale quindi riscontrare difficoltà nell’amalgama di squadra». Dopo

COPPA REGIONE, TESTA A TESTA FRA PASIANO DI PORDENONE E S.MARCO TRIESTE

un pareggio molto confortante alla prima uscita stagionale, sono arrivate due sconfitte di misura contro le due squadre prime in classifica: un 2-0 con l’imbattuto Pasiano e, domenica, un 3-2 molto più combattuto, almeno nel punteggio, contro il San Marco. «Siamo una squadra molto giovane che paga tantissimo l’inesperienza. Abbiamo giocato alla pari contro tutte le squadre, riuscendo quasi sempre a recuperare lo svantaggio con entusiasmo e buona volontà. Purtroppo commettiamo ancora qualche errore difensivo di troppo che le nostre avversarie, più ciniche ed esperte, sfruttano a dovere. Il 3-3 con il Montebello è l’emblema della nostra situazione attuale: per tre volte obbligate ad inseguire siamo riuscite, grazie a Tortolo, Zitter e Serafini allo scadere, a portare a casa il primo punticino della nostra storia. Dobbiamo lavorare sulla continuità e dobbiamo farlo in una categoria in cui le partite sono sempre equilibrate fino al novantesimo. Molte di queste ragazze, e penso a Nobile, Veritti e Mensah, l’anno scorso erano abituate a vincere facile con la Primavera del Tavagnacco. In questa Serie C, povera di squadre ma non di esperienza, bisogna abituarsi a giocare con personalità e ad essere il più efficaci possibile». Coppa

Sono le bianconere del Pasiano di Pordenone (nella foto, in azione offensiva) a guidare a braccetto con il S.Marco la classifica della Coppa Regione, precedendo di ben 5 punti l'immediata inseguitrice Montebello Don Bosco. Ed è vincendo con le triestine nel prossimo turno che Degano & C. potrebbero imprimere un ulteriore colpo d'ala, anche se è difficile che si scrollino

di dosso il S.Marco, impegnato con le giovanissime neroverdi del Pordenone, ancora sul fondo a quota zero. Nella terza giornata il

Regione quindi come una sorta di rodaggio per il campionato: obiettivi possibili? «All’interno di un movimento in cui tutti vogliono vincere e vogliono farlo subito, noi andiamo un po’ controcorrente e cerchiamo di far crescere le ragazze, offrendo la possibilità a molte di vivere la propria passione per il calcio. Stiamo attraversando un momento in cui il calcio femminile nazionale è svuotato in basso. Ci sono tantissime calciatrici che vorrebbero continuare a giocare a calcio ma troppo poche squadre in cui poterlo fare. Non tutte hanno il talento per giocare in un Tavagnacco o in un Pordenone e oggi come oggi non esistono molte alternative. O sei un fenomeno o appendi le scarpe al chiodo". C'è però la speranza: "Quella che una Serie C come quella di quest’anno faciliti la creazione di altre società che ripopolino un panorama regionale divenuto desolante: Abbiamo bisogno di dirigenti nuovi e con grande entusiasmo, che riescano a ricucire i rapporti difficili creatisi tra le poche società rimaste in favore di processi di collaborazione che vadano ad arricchire tutti invece che ledere ognuno. Secondo me il movimento femminile dovrebbe, oltre che richiedere a gran voce (e giustamente) i diritti del calcio maschile, anche accettare i doveri che una mentalità professionistica porta con sé". C'è infatti una cerca permalosità nel calcio in rosa, osserva Campi: "Per certi versi è ancora restio a un cambiamento che dovrebbe abbracciare tutta la realtà nazionali, dagli organi federali alle singole giocatrici, un cambiamento insomma di mentalità più che di regolamenti. Durante i cinque anni vissuti allenando squadre femminili ne ho sentite di parole che minacciavano rivoluzioni e prese di posizione forti in favore del movimento ma la situazione sta andando di male in peggio. C’è bisogno di una scossa, di persone capaci provenienti dal calcio maschile che portino la loro esperienza e che siano supportate in toto da tutte le componenti delle realtà femminili. Questo è il parere di un umile allenatore che vive dal rettangolo verde questa difficile situazione». Valeria Degano

Pasiano ha sommerso il Chiavris con un tennistico 6-0, frutto delle reti di Polzot, Lauzurica, Bortoluzzi, Codotto e doppietta di Sogaro. L'altra capolista, il S.Marco, come detto nell'apertura ha impattato rocambolescamente con la matricola Udinese. Nel prossimo turno Pordenone - S.Marco, PasianoMontebello e derby cittadino Chiavris - Udinese.

TremilaSport+ | 21 10 2015 | 23


CALCIOUDINESE

Udinese, eppur si muove

... sulle tracce di Lodi di IDO CIBISCHINO

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e l'avesse visto per la prima volta azionare al Bentegodi, un osservatore straniero mai avrebbe immaginato di trovarsi davanti un “avanzo”, un giocatore raccogliticcio chiamato per tappare una falla e non per costruirvi attorno una squadra. Oltretutto, per la dissoluzione del Parma, un giocatore svincolato, senza contratto, che in estate

nessuno aveva voluto nonostante l'età – 31 anni – in cui un centrocampista di regia può espremere il meglio in virtù di esperienza, personalità, certezza nei propri mezzi. Complici la malattia di Guilherme (deve essere stato bello grosso e cattivo il bubbone inguinale che ha inquinato il sangue dello sfortunato brasiliano), l'affrettata cessione di Pinzi e l'inadeguatezza per il ruolo del piccolo cileno Iturra, è stata l'Udinese, a fine settembre e dopo quattro sconfitte di fila, a pescare, anzi a ripescare, Francesco Lodi: contratto di un anno con opzione per una seconda stagione. L'operazione pare abbia sortito gli effetti desiderati, cioè dotare una squadra di corridori anarcoidi di una testa, di un riferimento affidabile per qualità di piede e visione immediata e periferica del gioco.

24 | 21 10 2015 | TremilaSport+

Da scarto del mercato estivo a provvidenziale rinforzo: il regista napoletano convincente a Verona, ora l'aspettiamo al Friuli

Finalmente una testa che pensa in mezzo al campo. Ma Colantuono deve accentuare movimenti e inserimenti per creare nuove soluzioni

NEL MARINO 3 - Era l'estate del 2009 quando Lodi arrivò a Udine dall'Empoli: non giovanissimo, 25 anni, epperò incompiuto per certe timidezze caratteriali e in bilico tecnico tra i ruoli di esterno di centrocampo e i primi approcci da metodista, diciamo da apprendista regista. Era il campionato con la firma di Marino-3 (e intermezzo di De Biasi), la stagione dell'incomprensibile ritiro a Montepulciano, del rapporto deteriorato tra Pozzo e il tecnico siciliano accusato di non lavorare abbastanza in allenamento, dell'incredibile metamorfosi di Gaetano D'Agostino che, piombato in crisi nera dopo la sfolgorante stagione che l'aveva eletto a erede di Pirlo, entrò addirittura in collisione diretta con Pozzo: “Cosa pretende - così il regista replicò alle martellanti reprimende del

paron -: vende ogni anno i migliori e pretende di vincere!”. Mai nessuno aveva osato tanto. PRIMO GOL IN A - In quel campionato di tensioni e tribolazioni, comunque chiuso a 44 punti e la salvezza matematica raggiunta alla terz'ultima giornata pareggiando 2-2 a Cagliari, Lodi mise assieme 19 presenze e un gol, il suo primo in serie A nella migliore partita da lui disputata in maglia bianconera: schierato da esterno sinistro in ossequio al piede buono, in un centrocampo che presentava D'Agostino, Inler e Pepe, prese il voto più alto in pagella nell'Udinese zeppa di nazionali esausti che, complici anche alcuni errori grossolani del tecnico, fu schiacciata (1-3) al Friuli dall'Atalanta allenata da Antonio Conte. Su assist di Sanchez, Lodi

insaccò in diagonale la rete del momentaneo pareggio dopo il gol iniziale di Tiribocchi. A fine stagione, con Guidolin all'orizzonte, non arrivò la conferma, anzi un succedersi di destinazioni (Frosinone, Catania, Genoa, Parma) che rivelano forse un limite del personaggio, la mancanza di continuità che oggi, con la raggiunta maturità, potrebbe essere entrata nella dote e fare di Lodi il vero rinforzo stagionale

dell'Udinese, comunque il più funzionale alle esigenze. TIRO IO - E' piaciuto l'approccio di Lodi alla nuova avventura friulana, con i ringraziamenti alla società e la promessa di dare di tutto e di più per la causa. Sul piano generale, tuttavia, prima di parlare di riscoperta e di elemento decisivo voglio riservarmi un altro paio di partite. A Verona, al capolinea di due settimane di lavoro personalizzato per ritrovare condizione e ritmo, è piaciuto: una prestazione da 6,5, con la chicca di una punizione (quasi nel sette, Rafael ci è arrivato) scippata addirittura a Di Natale. E' vero che Mandorlini, addensando uomini nella propria metà campo, gli ha lasciato metri di manovra, ma è altrettanto vero che Lodi è stato bravo a cercarsi


UDINESECALCIO

Thereau, l'artista tra le nuvole

SECONDO GOL In gol a Torino e a Verona: con queste due reti, Thereau ha regalato 4 punti all'Udinese. Nella foto a lato, Colantuono. Nella pagina accanto, Lodi e Adnan, e i tifosi della Nord.

lo spazio per impostare l'azione, con il primo passaggio sempre giusto e tempestivo. Quando poi ha sciorinato la lunga gittata, Edenilson (in fuorigioco) si è trovato il pallone sulla testa, solo da sbattere in rete. Ora Lodi va atteso alle battaglie caserecce, quelle che dovranno infrangere il tabù-Friuli, contro avversari che mordono, che pressano alti, che non lasciano il tempo di pensare. Immaginiamo, per esempio, che domenica Stellone gli piazzerà alle costole un mastino (anzi due: l'attaccante che rientra e l'austriaco Gucher?) con il compito di togliere la corrente alla manovra bianconera. E allora, oltre che della tecnica, ci sarà bisogno della grinta, del temperamento. Tutto ciò è materiale anche per Colantuono: Lodi deve metterci del suo, chiaro, tuttavia un regista funziona (fu così per Pizarro, altrettanto per D'Ago-

stino) se il contesto è organizzato, se ci si muove senza palla, se il costruttore sa dove trovare il compagno smarcato e in movimento, se dispone di più soluzioni da sviluppare. LA LINGUA DI TOTO' - Certo, sarebbe stato più semplice con Zapata: lancio lungo nello spazio per esaltare corsa e potenza del panterone, ora seriamente infortunato. Una sequenza che vedremo nel nuovo anno, mentre oggi, con Di Natale richiamato in servizio permanente effettivo, sono altri e decisamente più tecnici e tortuosi gli scenari in cui il regista è chiamato a muoversi. E allora auguriamoci che il nostro Francesco, oltre che di piede sia dotato pure dell'immaginazione necessaria per connettersi con king Totò. Da napoletani, dovrebbero capirsi.

Thereau non sorride, Thereau non festeggia... Oddio, cosa succede? E via a immaginare possibili precedenti e collegamenti che giustifichino la mancata esultanza del francese dopo il gol al Bentegodi, gol che vale un punto dopo quello ficcato alla Juve che ne pesava tre. Quattro punti firmati Cyril dei sette che l'Udinese ha arpionato fuori casa, come la Roma, meglio dell'ancora capolista Fiorentina (6) e meglio del Napoli (5). In trasferta da scudetto, sul campo amico da retrocessione: anomalie da immaturi. Succede che Thereau, ragazzo sensibile che interpreta la professione con slancio artistico, ce l'ha con se stesso per certe giocate che non gli riescono come nei tempi migliori, e non solo... E' cominciata male (in panchina, per via di una condizione ondivaga) la sua domenica veronese; è proseguita con risvolti comici quando, mandato in campo al 10' della ripresa, ha chiesto a Colantuono che cosa dovesse fare in campo, richiesta stralunata (o provocatoria?) trattandosi di rincorrere il risultato; è finita in gloria per... sbaglio, a sentire lo stesso Thereau che non ricordava proprio come avesse fatto a mattere dentro quel pallone. Tra situazioni e dichiarazioni diciamo un tantino surreali, il buon Cirillo qualcosa di preciso, e di giusto, l'ha tirato fuori: “Dobbiamo cominciare a giocare prima di prendere il gol che ci sveglia”. Trattasi di una costante quella dei primi tempi scadenti, giocati senza un'idea di come incanalare la partita, regalati. Resta da vedere se per un atteggiamento sbagliato, oppure se c'entra il manico che manda in campo la formazione sbagliata, salvo poi correggerla in corsa. (i.c.)

di Biancamaria Gonano

MANIAGO Anche la città dei coltelli ha un cuore bianconero e tifa Udinese. Un buon numero di appassionati si ritrova nei programmi organizzati dal giovanissimo club di Maniago, nato nel 2013 quando la squadra di Guidolin non aveva ancora smesso di stupire tutta Italia con il suo gioco e le sue posizioni d’alta classifica. Ora le cose sono molto cambiate, dal condottiero alla politica societaria e sullo sfondo lo stadio non è solo un progetto ma una realtà a cui manca solo il tassello curva sud per dirsi compiuto. Ci racconta qualche aneddoto l’attuale presidentessa

del sodalizio maniaghese, Evelina Corona, succeduta a gennaio 2015 al primo presidente Luca Menegon, ora impegnato a gestire la squadra di calcio della cittadina: “I nostri tesserati, circa un centinaio, si ritrovano in un centro di aggregazione in cui possiamo seguire le partite con il maxi

schermo. Rispetto all’entusiasmo degli inizi, ora viviamo un periodo di disillusione sportiva amplificata anche per alcune scelte della società. Si sapeva che lo scorso anno sarebbe stato di transizione dopo il ciclo di Guidolin ma, con lo stadio nuovo, tutti pensavano di veder nascere anche un’altra Udinese vincente. Invece la campagna acquisti è stata praticamente inesistente e si è dovuti ricorrere a dei giocatori svincolati e di oltre trent’anni per poter far fronte alle emergenze a centrocampo e in altri reparti quando si poteva per esempio pensare a Pepe. Inoltre la

cessione di una bandiera come Pinzi ci ha lasciato molto amaro in bocca. Quest’anno il nostro club è stato presente a Torino in casa della Juventus e si stanno pianificando altre trasferte per i prossimi impegni; anche se la situazione in campionato non è rosea e la fiducia è poca, speriamo che le cose cambino facendo sempre affidamento su San Totò, nonostante i suoi freschi trentotto! Non voglio nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi della retrocessione “. Evelina si è innamorata dell’Udinese una ventina d'anni fa grazie alle pazzie adolescenziali della

figlia e del suo fidanzato: “ Li vedevo sempre davanti alla tv a fare il tifo e mi hanno rapito con i loro riti e non ho più smesso. Abbiamo vissuto molte vicissitudini e non potrò mai dimenticare le trasferte europee, soprattutto quella di Londra. I miei tesserati sono un po’ demoralizzati ma li conosco: basta una serie di vittorie di fila per riportare l’entusiasmo giusto e cantare Alè Udin! Siamo gente di una terra che non molla mai...e abbiamo il coltello pronto a difenderci da chi ci minaccia la fine di un sogno che non vogliamo abbandonare”.

TremilaSport+ | 21 10 2015 | 25


SIDICEVA...

si diceva...

FRIULANI

BOOM

I gioielli di casa nostra maturati accanto ai grandi assi approdati all'Udinese negli anni '80

V

iene da Friulisport, periodico cult degli anni '80, l'ulteriore testimonianza della produttività, in quegli anni, di un settore giovanile bianconero capace di lanciare ad alto livello, accanto ad assi internazionali come Zico, Edinho e Causio, gli ènfants du pays capaci di infiammare di entusiasmo gli sportivi friulani. Nelle due prime pagine di altrettanti numeri del 1985 del giornale diretto da Sebastiano De Zorzi e ricco di belle firme, una su tutte quella del mitico Lupro, al secolo Luciano Provini, figurano due di essi: "Zè" Paolo Miano da S.Pietro al Natisone, esultante dopo il gol all'Inter dell'aprile di quell'anno al Friuli, e Gigi De Agostini da Tricesimo. La rete del "boy delle Valli", come veniva chiamato dal giornalista Balilla Gritti su un quotidiano locale, è rimasta nella storia come una delle più belle viste nello stadio udinese, insieme a quella in rovesciata di Vagheggi alla Sampdoria nel '78 e ad altre successive di Amoroso e Bierhoff. Imbeccato da Zico, Miano dribblò tutta la difesa nerazzurra, facendo poi sedere il portiere Recchi e mettendo dentro il pallone nella rete ormai sguarnita. "Non pensavo a niente in quei momenti confessò poi Zè Paolo (nomignolo affibbiatogli dall'allenatore Ferrari e caratterizzante la classe "carioca" del giocatore) - , solo a non perdere il pallone nella selva di gambe della difesa dell'Inter".

26 | 21 10 2015 | TremilaSport+

Dal canto proprio Gigi De Agostini, dopo gli esordi ad alto livello nell'Udinese, vestì anche le maglie di Juventus, Inter e Verona, oltrechè quella azzurra della nazionale. Di quel grande periodo del calcio bianconero, che non approdò a competizioni internazionali ma grazie ai suoi campioni avvicinò come mai prima il pubblico friulano alla squadra, proponiamo anche una pagina dedicata ad Edinho, il libero brasiliano proveniente dal Fluminense di Rio de Janeiro, e alla consorte Elisa. Insieme a Zico compose una coppia inarrivabile dal punto di vista tecnico e felice di vivere nell'ambiente udinese, dove poteva passeggiare e uscire tranquillamente senza gli assili da notorietà di altri campioni in piazze più infuocate. Nella seconda pagina viene poi proposta la pagella del Grand Prix di Friulisport, quella che a fine campionato determinava il miglior bianconero secondo il giudizio della redazione, con premiazione e gran festa nel "covo" della tifoseria da Brando, in piazzale Cella. Entusiasmi determinati non solo dalla presenza in squadra di assi di livello internazionale ma anche delle cosiddette bandiere, quelle che oggi sono praticamente scomparse in organici formati in massima parte da stranieri di passaggio e per i quali una squadra vale l'altra. Un ritorno all'antico che non guasterebbe e darebbe maggior affetto a un calcio oggi meno amato. (e.f.)

Non pensavo a niente in quei momenti, solo a dribblare e a non perdere palla nella selva di gambe dei difensori dell'Inter


SIDICEVA...

TremilaSport+ | 21 10 2015 | 27


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

MUSICA

GLI HOVEL 48 SULLA RIBALTA

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ono nati lo scorso anno, e sono votati ai grandi miti del grunge. Stiamo parlando degli Hovel 48 che così si raccontano: «Tutto è nato dalla nostra comune passione per il rock e grunge anni Novanta commenta Davide Ridolfo, batterista della band -. La scelta di far nascere un gruppo cover anzichè provare a creare brani inediti è dovuta al desiderio di suonare la musica che più ci piace e che più ci ha emozionati fin da quando eravamo adolescenti. Il nostro punto di forza? Indubbiamente il meglio lo diamo sul palco: siamo spontanei, grintosi e anche simpatici. Ritengo siano caratteristiche fondamentali in ogni live, per trasmettere tutta la gioia che proviamo suonando la musica che amiamo». Nei piani futuri della band non è però escluso un maggior impegno in fase compositiva: «L'idea di fare qualcosa di nostro c'è e credo che il 2016 potrebbe riservare qualche sorpresa a riguardo. Del materiale esiste già, dobbiamo solo sviluppare bene le idee ed elaborarle insieme». L'incontro con la band è stata anche l'occasione per fare il punto sulla scena musicale friulana: «A mio avviso - continua Ridolfo -, di talento in giro ce n'è parecchio. La scena locale l'ho sempre trovata molto vitale, anche se troppo spesso sottovalutata. In questa ottica ritengo sia fondamentale che i gestori dei locali live diano fiducia alle band emergenti, in modo da dare ad ogni gruppo o musicista la possibilità di esprimere la propria passione e bravura». Non resta quindi che andare ad ascoltare gli Hovel 48 dal vivo: «La prossima data è molto vicina, sabato 7 novembre al "Fogolar Visot" di Montegnacco di Cassacco. Due ore di sana musica che faranno sicuramente bene allo spirito». (m.m.)

ISABEL ALLENDE

L’AMANTE GIAPPONESE FELTRINELLI

Alma Belasco, affascinante pluriottantenne, colta e facoltosa, decide di trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Lark house, una residenza per anziani nei pressi di San Francisco. In questa struttura, popolata da affascinanti e bizzarri anziani di diversa estrazione sociale, stringe amicizia con Irina, giovane infermiera moldava, di cui presto si innamorerà il nipote Seth Belasco. Ed è ai due giovani che Alma inizierà a raccontare la sua vita, in particolare la sua grande storia d'amore clandestina, quella con il giapponese Ichi, figlio del giardiniere dell'aristocratica dimora in cui ha vissuto, nonché compagno di giochi sin dalla più tenera infanzia, sullo sfondo di un paese attraversato dalla seconda guerra mondiale.

28 | 21 10 2015 | TremilaSport+

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

EMILY BLEEKER

L’ISOLA DEI SILENZI

NEWTON COMPTON Lillian Linden sta mentendo. In seguito a un drammatico incidente aereo, dopo quasi due anni, lei e il suo compagno di disavventure Dave Hall sono stati ritrovati su un’isola deserta del Pacifico. Tornati dai rispettivi coniugi e alle loro vite di un tempo, i naufraghi finiscono sotto i riflettori dei media e diventano oggetto della morbosa curiosità del pubblico, che li ammira e li considera dei coraggiosi superstiti. In realtà però, da quando sono tornati Dave e Lillian non hanno fatto altro che mentire a tutti: alla famiglia, agli amici, al mondo intero. L’unica a non essere convinta dalla loro versione dei fatti è Genevieve Randall, una tenace giornalista e conduttrice TV dal fiuto infallibile.

LARS KEPLER

IL PORTO DELLE ANIME LONGANESI

Jasmin è una donna, una madre, un soldato dell’esercito svedese. Vive per l’amore del figlio Dante, avuto da un commilitone che cerca di affogare nell’alcol e nella droga gli orrori della guerra. Jasmin in Kosovo è stata ferita gravemente, e mentre lottava tra la vita e la morte la sua anima si è trovata per qualche giorno in un posto misterioso, una specie di sovraffollata, caotica e minacciosa città portuale. Lì ha visto uno dei suoi uomini imbarcarsi e prendere il largo...senza tornare mai più. Ma pochi anni dopo la prima esperienza nel porto delle anime, Jasmin è costretta a farvi ritorno. Solo che stavolta non è da sola: con lei c’è anche suo figlio. Anche lui era a bordo dell’auto quando hanno avuto il tremendo incidente che li ha fatti precipitare nello stato sospeso tra la vita e la morte che Jasmin purtroppo conosce bene.

GIULIO LEONI

ALESSANDRO PORTELLI

NORD

DONZELLI

L’OCCHIO DI DIO Costantinopoli, 1605. Due uomini si guardano negli occhi, prima di salutarsi con un inchino. Il patto è sugellato. Padova, estate del 1605. È la donna più bella e conturbante che abbia mai visto. E la più enigmatica. Come il misterioso congegno di cui è in possesso, giunto dalle Indie occidentali: l’Occhio di Dio. Usato un tempo dagli imperatori Inca per scoprire i traditori nascosti tra i cortigiani, perché in grado d’individuare anche in mezzo a una folla chi porti un’arma sotto le vesti. Per Galileo Galilei il segreto del suo funzionamento, e la donna che lo custodisce, diventeranno un’ossessione. Palmanova, autunno del 1605. Ne ha sentito magnificare la perfezione geometrica, gli è stata descritta fin nei minimi dettagli, ma nessun disegno o elogio avrebbe potuto preparare Galileo Galilei all’ingresso nella città stellata

BADLANDS

Attraverso una rilettura dei testi ancorati saldamente al contesto culturale e storico, il libro guarda al mondo di Springsteen sotto la lente del lavoro: il lavoro che divora le vite dei suoi personaggi (operai, cameriere, addette all'autolavaggio, cassiere, braccianti, disoccupati) e il suo lavoro, quello di musicista e di uomo di spettacolo. Il Bruce Springsteen narrato in questo libro è quello che racconta vite di seconda mano, come le Cadillac usate su cui i suoi protagonisti sfuggono al tedio di una quotidianità ripetitiva e senza sbocchi; che canta la rabbia di chi si ribella e di chi sogna di ribellarsi; che dà voce al senso di tradimento di chi crede che essere nato negli Stati Uniti lo autorizzi ad aspettarsi qualcosa di meglio.


UDINESECALCIO le belle di TremilaSport

Marina

Foto: Silvano Zandonella

Piccola Venere


le belle di TremilaSport

30 | 21 10 2015 | TremilaSport+


le belle di TremilaSport

TremilaSport+ | 21 10 2015 | 31


le belle di TremilaSport “Amo la gente sincera e sognatrice e odio l’opportunismo”, dice la neo-modella Marina Rizzi

SONO TIMIDA E SENSIBILE

MA DECISIONALE

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ella delicatezza dei tratti del volto e nel fisico minuto ricorda Christina Ricci, la soave ma decisa Clotilde de Marelle del Bel Ami portato sugli schermi nel 2012. E del personaggio ottocentesco del romanzo di Guy de Maupassant Marina Rizzi ha pure insite le caratteristiche di sensibilità ma anche di decisione nell’affrontare i problemi. “Sono fondamentalmente timida e molto, a volte troppo, sensibile – rivela la ventunenne neo-modella di Ceresetto, alla sua prima, riuscita esperienza in un set fotografico – ma grazie al mio ottimismo provo a pensare sempre positivo in presenza di ogni situazione, cercando la scelta più giusta anche nel rispetto del prossimo”.

32 | 21 10 2015 | TremilaSport+

Quello di cui descrive i lati positivi che apprezza e i risvolti negativi che detesta: “Mi piace la sincerità, chi si presenta insomma senza maschere, accettandosi e accettandomi, e chi sa sognare, mentre non sopporto l’opportunismo. Per natura vedo sempre l’aspetto positivo di chi si relaziona con me, anche se purtroppo a volte così facendo qualche delusione la si riceve”. Amante del ballo, soprattutto dei ritmi latino-americani che infondono allegria, e di ogni genere musicale (“A seconda dell’umore ascolto un po’ di tutto”), Marina naviga con interesse nei siti in internet alla ricerca di pillole di saggezza e di fatti curiosi. E in quanto alla sua prima esperienza in un set, dove ha esordito davanti all’obiettivo del nostro Silvano Zandonella, ri-

ferisce le sue emozioni: “Ho voluto mettermi in gioco per esprimere me stessa non solo a parole, per verificare se la mia immagine sa trasmettere qualcosa a chi la guarda, auspicabilmente con amore”. Che l’esperimento sia pienamente riuscito non ci sono dubbi.


MEM è un bar/ristorante dove puoi comperare oppure è un negozio dove puoi mangiare; girala o guardala come vuoi la sostanza non cambia! MEM è un locale dove puoi mangiare quattro cose fatte bene, bere una birra o un bicchiere di buon vino ed acquistare quello che ti sta intorno: il tavolo dove stai mangiando, la sedia sulla quale sei seduto, il quadro che vedi appeso alla parete, l’oggettistica esposta, il modernariato che ti circonda, il lampadario che ti illumina... insomma, è in vendita tutto ciò che stai guardando! Fare affari, se ti piacciono le cose originali, stravaganti ed introvabili non sarà difficile!


BASKET

momenti Antonutti agli esordi in serie A nella Snaidero e nella foto piccola ospite al nostro TOP Tremila con Lorenzo Bettarini

CHE BRIVIDI QUELLA STANDING OVATION

Michele Antonutti primo in classifica con Pistoia, la rinascita dopo Reggio e Caserta di EDI FABRIS

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ello scontro fratricida friulano con Davide Pascolo, in Trento – Pistoia, ha avuto la meglio lui, Michele Antonutti da Colloredo di Prato, e con un 54-74 esterno che non ammette repliche. “Ad un certo punto eravamo persino a + 31 – ridacchia il vincitore – poi nell’ultimo quarto abbiamo fatto giocare i giovani. Già, stiamo vivendo il nostro magic moment, primi in classifica insieme ai miei ex di Reggio Emilia e reduci da vittorie importanti a Brindisi e appunto a Trento e in casa con Pesaro. Pistoia è la prima volta nella storia che si ritrova tanto in alto ma la società lo merita perché sta attuando un programma serio, con i piedi a terra, e adesso è le stagioni il punto di riferimento principe in serie A del basket in Toscana. E attordel giocatore no a noi, inutile dirlo, c’è grande entusiasmo”. Un momento felice che è anche suo personale, dopo un periodo travagliato susseguente al divorzio con la società reggiana e quello di Caserta, dove ha disputato una fetta di campionato eccellente ma con l’amarezza della retrocessione. “Nella vita professionale di uno sportivo è necessario metterci anche i contro – filosofeggia Michele - . Certo non

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è stato piacevole che Reggio, dov’ero stato capitano, abbia rinunciato a me a soli 27 anni in nome del rinnovamento né retrocedere con Caserta di un niente, ma fa parte del gioco. E adesso a Pistoia, dove sono stato voluto dall’allenatore Esposito e ho trovato un altro friulano, Giacomo Galanda, in veste di gm, mi sto rilanciando, disputando il mio dodicesimo campionato di serie A. E ovunque sia tornato da ex mi è stata riservata la standing ovation: sono soddisfazioni indicibili”. A Pistoia Antonutti ha poi incontrato un altro friulano, Beppe Valerio, protagonista della mitica Gedeco che Lajos Toth condusse in serie A nell’83/84: “Allora non ero ancora nato – commenta Michele – ma conosco la storia e Beppe è stato uno di quei grandi. Adesso allena il Bottegone, in serie B, e ci è vicino, venendo a trovarci in palestra e al palazzetto”. Alla pallacanestro della sua terra d’origine, il fenicottero di Colloredo è rimasto sempre vicino: “Credo nel valore delle bandiere, soprattutto in tempi come quelli attuali, in cui gli stranieri sono troppi e il pubblico non riesce ad affezionarsi a loro. Io lo sono stato per Udine ai tempi della Snaidero e posso assicurare che per un giocatore vestire la canotta della propria città è qualcosa di unico. Ora seguo le vicende dell’Apu in serie B e mi fa piacere che

sia stata costruita una squadra in grado di giocarsi la promozione in A2. Ed è comunque bello vedere che molti giocatori friulani, oltre a me, rappresentano in serie A la nostra pallacanestro”. Ricorda i suoi esordi ad alto livello in maglia arancione, Antonutti, andando inevitabilmente alla figura di Edi Snaidero: “E’ stato un grande presidente. I tempi ora sono cambiati per il basket e i mecenati tendono a scomparire, lasciando spazio ai consorzi, in cui il primo dirigente è in pratica un dipendente degli stessi”. E sono cambiati in peggio, sottolinea, lui che rappresenta sindacalmente la sua categoria, anche appunto per la presenza di troppi stranieri che rubano la scena agli italiani: “Sassari, neo scudettato, ne è un esempio ma in generale si tratta di una questione politica e ritornare indietro è praticamente impossibile. E’ triste, prima di ogni incontro, cantare l’inno nazionale solo in due o tre di noi ma la situazione purtroppo è questa. Ora vorrebbero aprire le porte anche in A2 e a quel punto sarebbe la fine del movimento italiano. Nonostante questo, gli azzurri hanno saputo rilanciarsi, anche se fino ad un certo punto, e lo stop imposto dalla Lituania agli Europei è stato considerato un mezzo fallimento, tanto che ora il ct Pianigiani è seriamente in discussione”.


BASKET C SILVER

PADERNI JR, ALL'UBC CON FILOSOFIA

B FEMMINILE

VALORI DISPARI CLASSIFICA LUNGA

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RITORNO ALL'OVILE Dopo l'esperienza all'Apu (nella foto), Paderni guida l'Ubc

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educe dalla vittoria corsara (71-76) dopo un tiratissimo match contro il Romans nella terza giornata del campionato di serie C Silver, Andrea Paderni fa il punto della situazione della sua Ubc. “Ho a disposizione un gruppo che va dal 1992 Zakelj al 1999 Martinuzzi, con il “veterano” classe 1982 Idelfonso, unico senior del roster - analizza il tecnico - . Abbiamo quindi i punti di forza e di debolezza di tutte le compagini giovani: grande entusiasmo, inesauribile voglia di migliorarsi e umiltà che fronteggiano il minor bagaglio di esperienza rispetto ai nostri avversari di categoria.” Il lavoro di Andrea Paderni è quello di operare in una società con una chiara filosofia seguita con costanza nel tempo, ovvero quella di dare l’opportunità ai ragazzi che si avvicinano al basket di poter compiere un sicuro percorso di crescita e maturazione che li può portare fino alla prima squadra per permettere così alla compagine udinese di avere futuro sostenibile e solidità societaria, spirito di appartenenza per i suoi giocatori e, non da ultimo, di fungere da vero e proprio serbatoio per tutto il movimento cestistico provinciale. “Anche quest’anno possiamo vantare ben 12 giocatori su 14 del nostro roster che provengono direttamente dal nostro settore giovanile – conferma Paderni – senza contare i prestiti di Bacchin e Feruglio a Corno e di Zuliani a Tarcento.” La mission dell’Ubc sarà quindi anche quest’anno quella di far maturare ulteriormente i propri ragazzi, offrendo il meglio per ottenere l’obiettivo salvezza e chissà, magari centrare il sogno play-off.. Sfogliando l’album dei ri-

cordi, abbiamo chiesto al tecnico udinese, premiato quale Green Coach quattro anni fa e allenatore capo dell'Apu nelle stagioni 2013/2014 in Dnb e 2012/2013 in Dnc, cosa gli ha lasciato quell’avventura, interrotta con l’esonero a metà del secondo anno: “E’ stata per me un’esperienza importante, mi ha fatto crescere molto in senso professionale e mi ha lasciato la convinzione di aver lavorato bene. Acquisii la squadra in Dnc e centrammo la promozione al primo anno. Nella stagione seguente, da neopromossi, dopo una serie di nove vittorie consecutive ottenuta nonostante non avessi a disposizione tutti gli uomini al meglio, con Zacchetti arrivato al 20% della condizione alla quinta di campionato e con Truccolo disponibile dall’ottava, ci siamo trovati in un momento di difficoltà culminato con diverse sconfitte nell’ultimo mese della mia gestione. Queste difficoltà hanno indotto la società ad interrompere il rapporto quando eravamo ancora al quinto posto della classifica generale, piazzamento che peraltro non è mutato a fine campionato, così come ancor oggi non è cambiata la categoria di appartenenza dell'Apu”. La pazienza evidentemente mal si sposa con la necessità di ottenere in fretta e ad ogni costo traguardi importanti sotto il profilo dei risultati. In ogni caso oggi Andrea Paderni, forte anche dell’esperienza acquisita, guarda avanti con entusiasmo insieme all’Ubc, società guidata dal padre Guido, indimenticato protagonista con la Virtus nei pioneristici e ruggenti anni ’60 del basket regionale di serie B e C. Giuseppe Passoni

La ristrutturazione dei campionati ha portato alla formazione di una B femminile di ben 16 squadre, alcune delle quali, punteggi alla mano, appaiono inesperte o tecnicamente inadatte alla categoria. Una considerazione di fondo che appunto le risultanze delle prime cinque giornate evidenziano in maniera lampante, con formazioni con classifica appagante e bottini interessanti come le capolista Interclub Muggia, S.Martino di Lupari e le immediate inseguitrici, tra le quali la Basket School Udine guidata da Waldi Medeot (nella foto), e altre, le ultime, ad aver ottenuto finora riscontri davvero precari. Virtus Venezia e Mestrina sono infatti ancora a quota zero e Sarcedo, Bolzano e Rivana con due punticini, a testimonianza che una serie B per alcune squadre è sostanzialmente troppo competitiva. E anche alcuni bottini, appunto, sono da settore giovanile, come i 39 punti realizzati dalla Piemme Trieste contro la pur forte S.Martino, o i 38 della Rivana contro Udine, i 43 di Bolzano contro Monfalcone e i 45 di Venezia contro Abano, senza evidenziarne altri di giornate precedenti. Nessuno si attende degli score da Nba ma questi sono effettivamente poca cosa e la testimonianza di un divario di valori troppo evidente fra le più attrezzate e altre, e se le ristrutturazioni effettuate da un lato hanno il pregio di produrre gironi con un maggior numero di squadre dall’altro mettono in mostra in maniera lampante il divario dei valori in campo. Le regionali, comunque, la loro figura la stanno facendo, con Muggia capolista a punteggio pieno, Udine a ruota due punti sotto, Monfalcone e Piemme Trieste a metà gruppone e Isontina e Oma in linea di galleggiamento con due vittorie in cinque incontri. Avanti così, allora, perlomeno fino alla prossima ristrutturazione, una delle molte degli ultimi anni. (E.F.)

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EuroMarathon

CALCIOUDINESE

25 E 10 CHILOMETRI DI TRAIL FRA ITALIA E SLOVENIA. IN ARRIVO I CAMPIONI DELLA CORSA IN MONTAGNA RICCO IL CALENDARIO DI EVENTI COLLATERALI

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itorna domenica 8 novembre l’EuroMarathon, una corsa in montagna con vista sul Golfo di Trieste. Si tratta di una delle ultime occasioni per macinare chilometri di dislivello prima che la stagione invernale costringa le competizioni di questa disciplina ad andare in letargo. L’eco-trail della penisola di Muggia è giunto alla nona edizione, anche se sembrano passati diversi lustri da quando, nel 2007, l’Evinrude propose per la prima volta una corsa transfrontaliera per unire gli abitati di Muggia e Capodistria. Nel frattempo ne è passato di asfalto sotto le scarpe degli atleti che hanno risposto alla chiamata di Graziano Ferlora, deus ex machina della manifestazione. Asfalto che negli anni è stato sostituito dallo sterrato dei sentieri e delle carrarecce di una gara che può vantare l’omologazione Fidal di “Corsa in montagna lunghe distanze”, grazie a un percorso spettacolare che si sviluppa fra l’Italia e la Slovenia, disegnato da Luciano Comelli, responsabile della sezione di corsa in montagna dell’Evinrude e presidente del Cai-Sag di Muggia. Un’organizzazione di livello, con un ottimo staff e con una squadra zeppa di volontari; un parterre de roi, composto dai migliori interpreti di questa disciplina: sono questi i principali ingredienti di una corsa che, anche quest’anno, porterà a Trieste diverse centinaia di atleti provenienti da tutta la penisola.

Due le corse competitive, di 10 e 25 chilometri, alle quali farà seguito l’EuroFamilyTrail di 7 chilometri, una marcia non competitiva con 250 metri di dislivello. L’eco-trail di 25 chilometri prenderà il via da Ancarano, alle 10, e si concluderà presso il negozio Decathlon. Una delle novità più importanti di quest’anno è rappresentata proprio dalla partenza, che verrà data dal Camping Adria Ankaran. Il percorso seguirà la dorsale dei colli muggesani, tra vigneti, uliveti e zone boschive: percorrendo 1100 metri di dislivello, gli atleti toccheranno punti di notevole interesse storico e naturalistico, prima di raggiungere l’insolito traguardo posto all’interno del Centro commerciale Montedoro Freetime. L’EuroEasyTrail di 10 chilometri, con partenza e arrivo fissati presso il negozio Decathlon, si svilupperà invece lungo un tracciato con un dislivello positivo e negativo di 400 metri. L’intera manifestazione godrà della presenza di molti angeli custodi lungo il percorso, rappresentati dalle U.Ci.O., le Unità cinofile della Protezione civile e dai runner del Team Bls, una squadra di podisti abilitati a svolgere manovre di rianimazione e defibrillazione. Collaborazioni e gemellaggi, quelli proposti dall’Evinrude, che coinvolgeranno anche altri sodalizi sportivi, come nel caso dell’S1 Trail, la Corsa della Bora che il 6 gennaio 2016 attraverserà il Carso triestino attraverso il sentiero Cai numero 1. L’Ics-Consorzio italiano di solidarietà, invece, sarà presente con un gruppo di ragazzi afghani che, oltre a mettersi gratuitamente a disposizione dell’organizzazione, prenderanno parte alla corsa non competitiva. L’EuroMarathon sarà preceduta da numerose iniziative collaterali: Sabato 31 ottobre, a partire dalle 9.30, prenderà il via l’EuroParenzanaBike, un’uscita guidata in mountain bike proposta dalla Asd Running World. Il giorno successivo, sempre dalle 9.30, sarà la volta dell’EuroCamminata, un’escursione guidata attraverso i sentieri dell’eco-trail, a cura del Cai Muggia. Mercoledì 4 novembre, dalle 18, toccherà invece alla novità dell’EuroNightTrail, una corsa alla luce delle pile frontali fino al castello di San Servolo, mentre venerdì 6, alle 17.30, toccherà agli amanti

della palla a spicchi sfidarsi nell’EuroBasketDecathlon. Il sabato antecedente alla gara sarà dedicato all’Euro Junior Marathon, alle 10.30, presso me, il Montedoro Freetime, e all’Euro-Orienteering, competizione organizzata dal Cai XXX Ottobre che si svolgerà a partire dalle 16.30. Alle 17.30, invece, a un’ora dalla presentazione dei top runner, l’EuroModaTrail schiererà come modelli di moda gli atleti locali. L’eco-trail della penisola di Muggia è valido come terza prova del Trofeo 3 Trail, insieme al Kokos Trail e all’Evening Summer Trail, e come Trofeo Poker Trail, insieme alla Corsa della Bora. Le iscrizioni si possono effettuare tramite la propria società sul sito www.fidalfvg.it oppure via mail: iscrizioni@euromarathon.it Potranno essere formalizzate anche presso il negozio Decathlon compilando l’apposita scheda. Per informazioni: www.euromarathon.it

Addetto stampa EuroMarathon: Luca Saviano +39 347 7720226



CALCIOUDINESE

CAMPIONATO NAZIONALE B1F

LIBERTAS MARTIGNACCO Vs VIVIGAS ARENA VOLLEY

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UDINESECALCIO VOLLEY

Y VERONA 1-3

Photo Alessandro SAIN TremilaSport+ | 21 10 2015 | 39


VOLLEY

PRIMO PIANO

SALVEZZA, CUM

GRANO SALIS

Per la matricola Talmassons obiettivo permanenza in B1

E

sordio baciato dalla dea della vittoria per la matricola Cda Talmassons a Bassano del Grappa, e il presidente Gianni De Paoli gongola, senza però voli di fantasia riguardo al futuro. “Senza dubbio la salvezza sarà l' obiettivo principe per cui lotteremo ammette - . La squadra è stata costruita proprio in funzione di questo, dunque nessun dubbio al proposito. Il nostro privilegio è avere una squadra friulana al 100%: già a luglio abbiamo cominciato a costruirla e ci siamo impegnati al fine di assemblare una formazione di atlete provenienti dal nostro territorio. Purtroppo siamo stati costretti

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a rinunciare alla nostra opposta Ornella Bon, causa il suo infortunio al menisco. Non abbiamo in ogni caso pensato all’idea di un rimpiazzo perchè stiamo ben attenti a non commettere pazzie”. Le basi fondanti del roster? “Innanzitutto la nostra capitana, Caterina Di Marco, che però sta giocando per la prima volta in B1, e poi l’ex capitano del Porcia Antonella Rizzetto al centro insieme a Giulia Mio Bertolo, entrambe con una certa esperienza sulle spalle: Ci sono poi Letizia Poser in banda e Letizia Berasi in regia. L’allenatore Stefano Castegnaro sa gestire la squadra con grande maestria, insieme al suo secondo Francesca Terrazzo.”

è lievitato l'entisiasmo del pubblico dopo la promozione in B1? “Certamente stiamo riscontrando un crescendo in questo senso, non solo per quanto riguarda l’affezione che ci dimostra il pubblico, ma soprattutto per il fondamentale sostegno dell’imprenditoria presente sul territorio oltre a quello della comunità, con il sindaco ad essere il primo dei nostri tifosi”. E alle spalle c'è un settore giovanile: collaborazioni con altre società? “Sono 150 i ragazzi che giocano nel nostro settore giovanile e da qualche tempo collaboriamo con quello di Chions. è anche

PROTAGONISTI Il presidente del Talmassons, Gianni De Paoli, e a destra le atlete che hanno partecipato al nostro Top Tremila lo scorso giugno a Magnano in Riviera.


VOLLEY

FOCUS

Abbiamo una squadra friulana al cento per cento ed è con questo principio che l'abbiamo costruita necessario sottolineare quanto importante sia il sostegno che fin dall’ininzio ci ha offerto il nostro sponsor, la Cda di Fabrizio Cattelan.” Ed eccolo il presidente dell’azienda sponsor della società: quali sono le motivazioni che l'hanno spinto ad avvicinarsi al volley? “Il nostro è uno di quei brand che saltano subito agli occhi, che attirano l’attenzione perché da molti conosciuto e questo è sicuramente un valido motivo - dice Fabrizio Cattelan -. Ma ancora più importante è il fatto che, come la squadra appartiene a questo territorio, anche la Cda è un’azienda che opera localmente, stabilendo una corrispondenza fra le due realtà. La nostra è anche una responsabilità sociale, dopotutto, il che può significare un ritorno alla nostra azienda da parte di chi ci abbia notato magari durante un match”.

Sentite un forte coinvolgimento nelle vicende sportive del club? “Certamente vi è una grande vicinanza fra noi e la società. Abbiamo realmente creato un pull di sponsor che segue la squadra in ogni suo impegno. Siamo di buon grado disposti ad aprire le nostre porte, a organizzare anche trasferte e spostamenti della squadra. Insomma c’è un grande coinvolgimento da parte nostra in ogni aspetto riguardante questo team sportivo.” Vi sentireste di appoggiare un eventuale tentativo di scalata del Talmassons alla serie A2? “Il nostro compito è anche quello di cercare di raggiungere insieme alla squadra gli obiettivi prefissati. Quindi di sicuro non ci sottrarremo mai all’intraprendere con loro la strada che potrà portare a una crescita da questo punto di vista.” Massimo Gaudino

CAMPIONATI PRATA, PRIMO URRAH PAV UDINE E MARTIGNACCO STOPPATE Parte bene Prata in B1, violando 1-3 il parquet del S.Anna Tomcar e nella pari categoria femminile la matricola Talmassons si fa rispettare, andando a sbancare Bassano con un perentorio 0-3, con il tecnico Castegnaro a mantenere a lungo invariato l'assetto con Berasi in regia, Russo opposta, Rizzetto e Mio Bertolo centrali, Di Marco e Poser in banda e Ponte libero. Stop invece per le altre due regionali, la Pav Udine (foto sopra), sconfitta 3-2 a Bergamo priva di Velenik e Peretto ma incamerando un punto, e Martignacco, sconfitta a domicilio dalla neopromossa Verona (1-3). Una sconfitta, quella di Caravello e compagne, determinata principalmente da un

amalgama ancora difettoso. In B2 femminile, sconfitte le triestine Eurovolley (1-3 con il Fratta Giustina) e Libertas Simagas (3-2 a Paese), mentre cominciano bene il Chions (3-0 allo Jesolo) e la Villadies dell'ex allenatore della Pav, Mannucci, che sul parquet di casa di Villa Vicentina rifilano un 3-1 al Villorba di Lisa Ceschin, già libero di Porcia. In serie C partono con il piede giusto Sangiorgina, Ecoedilmont, Insieme per Pordenone, Staranzano e Volley bas, mentre in D vincono Blu Team, Horizon, Majanese, Torriana, Acli Ronchi Clima ambiente e Kontovel, mentre a punti arrivano pure Horizon Risorgimento, Roveredo, Csi Tarcento e Ottogalli. TremilaSport+ | 21 10 2015 | 41


CALCIOUDINESE

CAMPIONATO regionale C

MCF AMBIENTE-RIZZI Vs VOLLEY INSIEME PER POR

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UDINESECALCIO VOLLEY

RDENONE 1-3

Photo Alessandro SAIN TremilaSport+ | 21 10 2015 | 43


BASEBALL

Giovani Cadetti dei Black Panthers di Ronchi dei Legionari crescono

SIAMO UNA CULLA Ronchi dei Legionari e Cervignano costituiscono un'èlite di livello nazionale

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l Friuli Venezia Giulia è costantemente una delle culle del baseball nazionale, con realtà molto vivaci che trovano linfa vitale nei loro settori giovanili. A livelli più alti, Cervignano è impegnato nel campionato di B e Ronchi dei Legionari in quello di A1. Due cittadine regionali le cui squadre portano nomi d'ispirazione anglofona, i Tigers e i Black Panthers.

TIGERS CERVIGNANO Il Presidente dell'Asd Cervignano baseball, Tito Ricciarelli, è un uomo tutto fare perché, oltre a dirigere la società, a trovare gli sponsor e gli accordi con le amministrazioni comunali, al pomeriggio si presenta sui campi ad allenare i bambini. Fondamentalmente un grande conoscitore dello sport con mazze, caschetti e strike e così presenta la cospicua attività del suo club : “Le nostre formazioni comprendono innanzitutto il mini baseball (5-8 anni), per un totale di 25 ragazzini suddivisi in due squadre. E’ molto importante partire dalle fondamenta, accogliendo i più piccoli e preparando così le categorie superiori.; a cominciare dai ragazzi di quindici anni. Schieriamo poi due squadre di Allievi (13-14 anni), una di Cadetti (14-15 anni) e la serie B, cioè la nostra formazione maggiore. Per quanto riguarda gli Under 21, li giriamo a Redipuglia, con cui c’è una proficua collaborazione: loro ci mandano i bambini e noi cediamo loro l’Under 21 per sfruttare al meglio gli sforzi". E poi una considerazione di massima del presidente: "Il nostro sport non regala nulla: abbiamo un unico sponsor che comunque non copre tutte le spese che incontriamo, anzi. Davvero viviamo del nostro. La prima squadra ha un’età media di 22 anni e i giocatori non ricevono

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I Ragazzi dei New Black Panthers a Rimini

neppure i rimborsi. Quest’anno giocheremo contro Vicenza, Verona, Bolzano e il derby della Bassa contro Castions delle Mura. Gli unici a percepire uno stipendio sono gli allenatori cubani cui permettiamo di vivere qui con le famiglie. Per loro, abituati nel loro Paese a uno stipendio medio di 23 euro al mese, vivere qui è una manna". In primis Ricciarelli vuole evidenziare comunque il fine sociale dell'attività: "Si lavora serenamente e in modo volontario. I ragazzi stanno bene e le famiglie sono

Purtroppo i media non ci considerano troppo

felici e ci sostengono in un’azione di mutuo soccorso nell’organizzare le attività settimanali. La nostra società è composta da 93 atleti e 110 tesserati che comprendono dirigenti e accompagnatori. La pecca grave è che questo sport non è conosciuto, in Tv è praticamente inesistente e l’unica via per farlo conoscere è presentarlo nelle scuole. In tutto il plesso di Cervignano 130 bambini di 1a e 2a elementare molto entusiasti che hanno potuto rientrare nel nostro progetto gratuito. Saremo presenti il 12 dicembre al Torneo del plesso scolastico, a gennaio saremo a Ruda, Fiumicello, Aiello e Villa Vicentina. Il problema sono le famiglie che non conoscono le regole del gioco e lo confondono spesso con il football americano , immaginandolo violento. Saremo presenti alla Festa dello Sport a Villa Vicentina, a Palmanova e in altre piazze con la nostra mascotte, lo scivolo gonfiabile a forma di tigre, per farci conoscere ed apprezzare. E' un settore giovanile di cui andiamo insomma fieri". Così come vanno fieri di altre componenti: "Abbiamo la nostra casa vacanze a Cave del Predil in cui svolgiamo il campo estivo da 23 anni. Dal 1985 c'è inoltre un campo


ALTRI SPORT

dedicato e dallo scorso anno siamo riusciti ad ottenere un terreno incolto vicino al campo di calcio su cui costruiremo un campo attrezzato per gli atleti più giovani. Ogni pomeriggio molti volontari fra i genitori vengono a dare una mano. Ho lottato sedici anni per ottenere questo pezzo di terra perché ritengo molto importante disporre delle strutture adeguate come punto di sfogo. L' amministrazione comunale ci viene incontro sostenendoci nel progetto anche se economicamente tutto va al calcio o quasi. Noi facciamo fatica a pagare anche le palestre, che iniziamo ad usare con l’autunno e l’inverno". Un'altra considerazione di Ricciarelli è riferita al mondo del pallone: "Spesso i bambini scappano dal calcio perché non vogliono pressioni, basate il più delle volte sull'illusione di diventare ricchi e famosi, trasmessa dalla televisione. Poi però si scopre che a Cervignano il 70% dei ragazzi non pratica sport e ciò è molto grave. Per quanto riguarda i risultati ottenuti nella scorsa stagione siamo molto soddisfatti: la squadra Allievi è vice campione italiana con un prestigioso secondo posto a livello nazionale, quella Ragazzi si è piazzata quarta e anche la nostra serie B ha chiusto con questo piazzamento. Risultati importanti che speriamo di ripetere. Una cosa ci inorgoglisce molto: nel 2013 un nostro atleta di 16 anni, Marten Gasparini, è stato acquistato dai Kansas City Royals e tuttora gioca negli States”.

NEW BLACK PANTHERS - RONCHI DEI LEGIONARI Un’altra stagione è finita negli archivi per i New Black Panthers di Ronchi dei Legionari. L’associazione di piazzale Atleti Azzurri d’Italia si è presentata ai nastri di partenza dei vari campionati di baseball con un plotone formato da oltre cento tra atleti, tecnici e dirigenti accompagnatori. Il batti e corri “made in Ronchi dei Legionari” è stato presente nel Minibaseball, nelle categorie Ragazzi, Allievi, Cadetti, Under 21 e nella serie A. E proprio la formazione maggiore, guidata da Paolo Da Re, coadiuvato da Rolando Cretis, Alberto Furlani e Diego Minin, è arrivata ai play off scudetto, non riuscendo però a passare alle finali che avrebbero portato altre soddisfazioni al mondo del baseball ronchese. Una stagione che, però, si conclude con tanti punti interrogativi. “E’ tempo – considera il presidente, Luca Perrino - di analizzare una situazione che per il baseball italiano non è certamente delle migliori. Colpa di chi? Tutti noi abbiamo una dose di colpevolezza, perché, volenti o nolenti, ci abbiamo messo lo zampino. Chi per convenienza, chi per incapacità strutturali o economiche, chi perché impegnato su altri lidi. Sta di fatto che, per quel che riguarda l’associazione che ho l’onore di presiedere da undici anni, ecco che la stagione 2015 si è sviluppata tra chiaroscuri che vanno tenuti in considerazione per il domani. Ma iniziare il campionato tra fine marzo e i primi di

I Ragazzi 2015 del Black Panthers Ronchi

I potenziali investitori non vengono certo invogliati dall'impostazione data ai campionati

Il gruppo Allievi dei Tigers di Cervignano, campioni regionali 2015 e vice campioni italiani di categoria

Il plotone dei Tigers nel ritiro montano di Cave del Predil.

aprile non serve a nulla. Qui al nord fa freddo e la bora non risparmia i diamanti in terra rossa. Invece non si gioca ad agosto ed è una pausa lunghissima. E allora pensate che cosa può considerare un potenziale investitore interpellato da una società alla ricerca di sponsor. Arriva ad aprile e allo stadio non c’è nessuno, perchè fa freddo. Poi torna ad agosto e non c’è nessuno e a settembre è tutto finito. Come potrebbe metter mano al portafogli per investire in uno sport che dura lo spazio di pochi mesi?”. Emerge dunque un pizzico di delusione anche se i Ragazzi, a Rovigo, sono stati impegnati nella finale per l’assegnazione del titolo italiano. E i Cadetti, a Bologna, si sono resi protagonisti del concentramento finale, valido sempre per l’assegnazione dello scudetto tricolore. Ed è terzo posto in entrambe le categorie: “ La formula approntata per l’occasione ha sicuramente penalizzato i protagonisti di questa finalecontinua Perrino- ma sia i Cadetti, sia i Ragazzi hanno dato il massimo, dimostrando ancora una volta che il baseball ronchese c’è e continua ad essere una grande realtà, grazie anche agli insegnamenti ricevuti dai tecnici Fabio Santin, Diego Mineo e Daniele Furios. C’è la consa-

pevolezza di aver ben lavorato nel corso dell’anno anche per la formazione Ragazzi guidata da Deborah Zanetti, Flavio Braida e Emanuele Serra, con l’apporto di Michele Pilutti e Osbel Rivero. Anche gli Allievi hanno concluso la stagione con un prestigioso terzo posto, sotto la guida di Sandro Carlet, con la squadra che dovrà essere protagonista nella prossima stagione quando i ragazzi passeranno di categoria. Un ultimo impegno seppur senza Boscarol e Stabile, impegnati con la Nazionale Nord di categoria e congedando preventivamente i veterani Da Re, Pilutti e Gherghetta, impegnati contemporaneamente con i Cadetti. E’ stato in sostanza un anno positivo per le giovani "pantere", che in campionato si sono viste battute solo nelle partite contro lo squadrone formato da due società riunite, vale a dire Rangers e Tigers, che hanno conquistato il titolo regionale. E’ grande la soddisfazione dello staff tecnico per i miglioramenti mostrati dai giovani prospetti nella conoscenza del gioco e nelle grandi prestazioni evidenziate nelle partite, come ad esempio la realizzazione di un Cycle in quel di Castions delle Mura da parte di un superlativo Stefano Nunin, durante il campionato”. Biancamaria Gonano

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SPECIALE LIBERTAS

Libertas Martignacco, l'avventura è iniziata

■ E’ partita alla grande la stagione promozionale agonistica della Polisportiva Libertas Martignacco, trainata dalla competitiva compagine dell'Itas C. Fiera di B1,che vedrà la Società presieduta da Bernardino Ceccarelli impegnata in ben 13 campionati tra Provinciali e Regionali. La prima squadra è composta da 14 promettenti atlete. Si tratta delle veterane Caravello, storico capitano, Dian, Giora, Manig, De Stefano, Colonnello e Onychere, cui si sono unite Brusegan, Quarchioni, Zonta, Gray, Gogna, Groppo e Mignano, che sotto la guida di Cuttini e Cumini, hanno iniziato la loro avventura in campionato domenica 18, in casa

1 t m

alle ore 18, incontrando la Vivigas Arena Volley, di Verona. La sorpresa maggiore arriva intanto dal settore giovanile, con l’aggiunta di tantissime nuove atlete nelle varie e già ricche categorie. Dal secondo anno viene organizzato nel palasport due volte alla settimana, un’attività di giochi propedeutici ai bambini delle scuole dell’infanzia Deciani e Statale di Martignacco con i docenti Lazzaroli, Iuri, Bastianutto e Brusegan. Inoltre è stata avviata una nuova attività di preminivolley ai bambini delle prime e seconde classi della primaria di Martignacco e Moruzzo, con un’inaspettata elevata adesione; il corso è tenuto dal dott. Andrea

IN BREVE VOLLEY

AL VIA ANCHE LE SQUADRE MASCHILI

Iuri. Anche l’attività di minivolley, sotto la competente guida delle professoresse Toniolo e Cressa, viene svolta in due palestre: a Martignacco e Moruzzo, ed e frequentata da una cinquantina tra bambine e bambini. Sempre Toniolo e Cressa allenano le due squadre di Under 12 sia di Martignacco, sia di Moruzzo; l’anno scorso entrambe le squadre hanno disputato il loro campionato sempre ai vertici, con grande soddisfazione da parte dei tecnici, dirigenti e Società. Quest’anno la Libertas Martignacco ha ritenuto di far fare alla numerosa schiera di Under 13 il proprio campionato, aggiungendo qualche torneo tra società Libertas per farle giocare di più, in attesa dell’inizio del campionato federale; questa categoria è allenata dalla prof. Lazzaroli. Grande novità tecnica poi nelle categorie Under 14 e Under 16, con l’accordo che la Società ha intrapreso con il prof. Renato Barbon (già allenatore della Sisley, oltre che selezionatore ed allenatore delle squadre giovanili del Veneto) che è coadiuvato da Roberta Brusegan, Carlo Dose e Alessandra Messere. L’Under 14, composta da 17 promettenti atlete, si allena tre volte alla settimana ed ha già disputato qualche impegnativa amichevole con soddisfacenti prestazioni. L’Under 16 si allena invece quattro volte alla settimana, con l’aggiunta di qualche amichevole e oggi è arrivata seconda nel decimo Trofeo BCC del Friuli Centrale, disputato a Martignacco e vinto in finale dal Rizzi per 2-1, appunto sulle padrone di casa. Questa squadra, oltre al suo campionato, disputerà anche il campionato

La Libertas Martignacco da anni investe anche nel settore maschile, che è sotto la guida di Katia Michelutti e tenuto conto della triplicata schiera di maschietti in questa stagione, la Società ha deciso di avvalersi di un nuovo tecnico: Federico Ferrazzo che allena le squadre U 14, U 15 e U 17 mentre Michelutti continua con l’U 10, U 12 e U 13. Anche con questo settore la Libertas Martignacco organizzerà dei Tornei Libertas per l’Under 10 “Topolini” e l’Under 14 tra società affiliate all’Ente di Promozione Sportiva; la stessa Under 14 parteciperà al campionato regionale. provinciale di prima divisione; il gruppo, che l’anno scorso ha vinto sia il titolo provinciale, sia regionale, si è arricchito di nuovi talentuosi arrivi con un gruppo composto da 15 atlete e la Società è convinta che da questa compagine usciranno giocatrici che tra un anno o due potrebbero indossare la maglia della squadra maggiore. Un altro numeroso gruppo, di una ventina di elementi, compone la squadra che disputerà il campionato Under 18: parte delle atlete verrà impiegata, assieme alle Under 16, anche in Prima Divisione. Questo gruppo è allenato dal prof. Michele Gozzi, che ritorna a Martignacco dopo qualche anno.

UDINE | TRIESTE | PAD

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SPECIALE LIBERTAS

LIBERTAS PORCIA IN GRANDE SPOLVERO NEL TUR TRIVENETO ARTI MARZIALI

Il Gala di arti marziali sbarca a Gorizia ■ È iniziata nel migliore dei modi la stagione agonistica dei giovanissimi portacolori della polisportiva Villanova Judo Libertas di Pordenone. I judoka friulani sono scesi sui tatami sloveni del 13° Trofeo internazionale "Coppa di Capodistria", allestito al palasport Bonifika di Koper. In particolare è stata la prima vincente prova stagionale per Yasmine Dene (che ha chiuso la prova con un primo posto), Marianna Bortolin (seconda), piazzamenti soddisfacenti anche per i compagni di squadra Daniele Babuin (5°) e Riccardo Pasut (7°). Alla trasferta hanno inoltre partecipato Andrea Cigalotto, Mattia Menegatti e Matteo Visentini. ■ Lo Skorpion Pordenone festeggia l'ingresso di un suo atleta nel già corposo elenco delle cinture nere societarie. Si tratta di Enrico Sartor, protagonista al memorial Tiberi di Spilimbergo. Per il blasonato club pordenonese sono saliti sul tatami anche gli esordienti Carlo Rosso (categoria -40kg, che con due incontri vinti e uno perso si è classificato terzo, nella foto il podio), Anna Zoff (che ha combattuto in una categoria di peso superiore ottenendo un quinto posto) ed Elena De Bortoli. Tra i cadetti si sono registrati la quinta piazza di Ivan Grando e la settima di Giovanni Rosso. Dal gruppone dei più grandi è arrivato il bronzo di Alberto Ciardo.

■ Il PalaBrumatti di Piazzale Divisione Mantova, a Gorizia, ospiterà il 31 ottobre il primo gala di arti marziali e sport da combattimento, comprendente match di K1 e per la prima volta nel capoluogo isontino, match di MMA. L'iniziativa, di livello nazionale, è organizzata dal "Team Scardovelli"ASD MMA-Grappling e sport da combattimento, aderente alla Libertas e dal Team Satori, con il patrocinio del Comune di Gorizia. La manifestazione, comprenderà una quindicina di match in cui i beniamini di casa si confronteranno con atleti provenienti da tutta Italia. ■ Domenica da podio per il Judo Club Tolmezzo, aderente Libertas, che con tre atlete ha partecipato a due gare, vincendo ancora l'oro con Betty Vuk la quale, in Slovenia, ha conquistato la Coppa Città di Capodistria nella categoria fino a 70 kg. Nel capoluogo istriano la Società carnica è stata rappresentata anche da Lara Mari, classificatasi settima nella categoria fino a 57 kg. A Modena, invece, Annalisa Doriguzzi Breatta ha partecipato al Trofeo Italia Emilia Romagna, gara riservata agli atleti della classe Esordienti B, classificandosi nona nella categoria fino a 63 kg; dopo questa prima gara di livello, la prossima settimana l'atleta del Club tolmezzino sarà impegnata a L'Aquila in un'altra prova del Trofeo Italia.

DOVA | MILANO | PRATO

■ Il team su ruote in linea Libertas Porcia ha partecipato alla penultima gara del Gran Prix Giovani, ospitata nella cittadina veronese di Menà. Una tappa nata sotto buoni auspici, chiusa però in modo rocambolesco. Tutto era iniziato nel migliore dei modi con un quarto posto di Aurora Sisani e il sesto di Giorgia Fasan sulla prova dei 100 metri. Nel successivo chilometro lanciato, Aurora ha confermato la quarta piazza, mentre Giorgia è caduta, chiudendo undicesima. Nella finale della categoria Esordienti 2, Elena Zanchetta è rovinata sull'asfalto (sedicesima), stessa sorte per Alexia Sisani nella 3.000 per Ragazzi, che però si rialzava con una capriola, raggiungendo il gruppo e arrivando sesta. Sull'identica distanza, Cristian Rossetti ha condotto una positiva finale assieme al compagno di squadra Andrea Orefice, che quest'anno è stato la rivelazione del gruppo agonistico. ■Il Gran Prix Giovani (rassegna ad hoc svolta sotto l'egida della Federazione) ha chiuso il suo tour triveneto con la dodicesima tappa, che ha determinato la conclusiva classifica generale. E nella graduatoria sono evidenti i buoni piazzamenti conquistati dai portacolori della Pattinaggio Libertas Porcia, che confermano il buon lavoro del tecnico Marco Nuvolara. Il team purliliese ha infatti terminato la rassegna al 13° posto sulle 26 società partecipanti. In particolare, sono stati poi beneficiati di apposita premiazione federale gli atleti Aurora Sisani (terza nella graduatoria generale della categoria Giovanissime 2), la sorella Alexia (quinta nelle Ragazze), Cristian Rossetti (decimo tra i maschi), Giorgia e Vanessa Fasan, Andrea Orefice, Tommaso Lombardi, Giulio Sartori ed Elena Zanchetta..

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TREMILAITINERARI MTB

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A tutta velocità

sugli sterrati lungo INFO UTILI Il percorso è lungo 26,5 km di cui 11 su sterrato in ottime condizioni. Il dislivello complessivo è di 180 metri e le pendenze sono sempre modeste. Il tempo di percorrenza è di circa 2 ore e mezza ma specialmente durante l’estate è facile farsi tentare da qualche pozza nel Judrio e fermarsi per un tuffo. Data la bassa altitudine raggiunta (il punto più elevato è la chiesetta di San Canziano a 270 metri sul mare) il giro è percorribile in qualsiasi periodo dell’anno anche se è meglio evitare le giornate nebbiose per via dell’ulteriore umidità dovuta al fiume. La cartografia di riferimento è la consueta Tabacco 1:25.000 (foglio 041 “Valli del Natisone – Cividale del Friuli”) ma in ogni caso la zona è riportata in maniera impeccabile anche sui vari servizi online quali OpenStreetMaps, Google Maps, ecc. La scheda dettagliata del percorso, scaricabile in PDF e stampabile su un A4 fronte/retro è su www.natisoneinbici. it/?p=929 dove c’è anche la possibilità di salvare la traccia in formato GPX da caricare sul GPS. Su www.natisoneinbici. it/?p=937 è invece riportata la descrizione del giro in senso contrario. Lungo il percorso non ci sono più locali aperti ma non mancano le possibilità di rifornirsi d’acqua a sorgenti o a fontane; in ogni caso a Prepotto, Albana, Mernico e Breg pri Golem Brdu ci sono diversi ambienti, dal ristorante all’agriturismo, dove mangiare e bere secondo i propri gusti.

come raggiungere

PREPOTTO

Prepotto è a 9 km dalla stazione di Cividale e l’itinerario principale per raggiungerlo è lungo la provinciale seguendo le indicazioni. Volendo fare il percorso in bici è però molto divertente la strada della “Bucovizza” che da Fornalis raggiunge Albana passando per il piccolo e divertente passo “Cima Coppi” a 169 m sul mare, con una lapide dedicata appunto al grande ciclista.

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a cura di STEFANO OSSO

C

os’è meglio? Fare la salita su sterrato e la discesa su asfalto oppure salire lungo la strada asfaltata e scendere su quella bianca? Questo giro soddisfa entrambe le decisioni perché andata (in salita) e ritorno (in discesa) sono praticamente speculari e addirittura a metà giro si può anche invertire la scelta fatta alla partenza e passare dall’altra

parte, perché c’è un ponte che consente di farlo. L’itinerario parte da Prepotto e risale il Judrio lungo una sponda fino a Britof per poi tornare al punto di partenza lungo l’altra, infatti due sono le strade che lo costeggiano: la provinciale di Podresca, asfaltata, dal lato italiano, lungo la destra orografica del fiume, e la sterrata sul lato sloveno, sulla sinistra. Quest’ultima,


lungo il Judrio

Albana Si parte da Prepotto in direzione nord, verso Albana e dopo 800 metri si svolta a destra verso Marnico. Dopo aver passato il ponte si prende la prima a sinistra in direzione Slovenia e al bivio subito dopo l’ex confine ci si tiene ancora a sinistra. Oltrepassato il distributore si prosegue dritti seguendo le indicazioni Lig e si imbocca la strada bianca. A 8,7 km dalla partenza si arriva a Miscek dove ci si mantiene sulla destra evitando di passare il ponte a sinistra che torna in Italia. Si prosegue sempre sulla pista di fondovalle ignorando le strade secondarie che raggiungono paesini abbandonati sulla sinistra. A 13,7 km dalla partenza si arriva

a Britof dove si svolta a sinistra e, dopo aver fatto tappa alla chiesetta, si scende verso fondovalle. Passato il ponte con l’ex confine di stato, una breve rampa raggiunge la provinciale che si seguirà fino a Prepotto, ignorando anche in questo caso le strade che salgono sulla destra verso la dorsale Castelmonte–Tribil. Oltrepassati Molino Vecchio e Podresca, al km 18,9 si passa per Miscecco, dove, sulla sinistra, c’è il ponte incontrato al km 8,7. La discesa continua veloce e la vallata si comincia ad aprire sempre di più. In breve si arriva ad Albana dove, proseguendo dritti, si torna rapidamente a Prepotto.

Lungo il Judrio

Sorgente a Ponte Miscecco

pur essendo bianca, è in ottime condizioni e consente elevate velocità sia salendo che scendendo. In queste pagine sarà descritto il percorso che sale lungo la pista forestale e scende per la strada asfaltata, ma sul sito si possono trovare anche le indicazioni per farlo in senso inverso. La partenza è dal parcheggio delle scuole di Prepotto, vicino alla banca e al negozio, e da qui

si raggiunge Albana dove si svolta a sinistra in direzione di Mernico. Passato il Judrio sul “ponte dello Schioppettino” si svolta a destra, si passa il confine, e si comincia a risalire il fiume. A Golo Brdo si seguono le indicazioni per Lig e si imbocca la strada bianca che arriverà fino a Britof: 11 chilometri di puro divertimento, con un fondo compatto, sempre con il fiume a pochi metri tra gli alberi

e con alcuni scorci veramente notevoli. Dopo 5 chilometri sulla sinistra c’è il ponte di Miscecco che consente di tagliare il giro e raggiungere la strada italiana: vale però la pena proseguire fino in fondo, a Britof, dove si sbuca sull’asfalto. A Britof, su un cocuzzolo c’è la bellissima chiesetta di San Canziano/Sv. Kancijan, spesso aperta durante i finesettimana, con uno spettacolare altare li-

gneo che da solo giustifica il giro. Da qui un paio di curve strette scendono rapidamente al ponte sul Judrio che funge anche da confine. Rientrati in Italia inizia la lunghissima discesa (con due brevi tratti in salita) che, sempre costeggiando il fiume, passa per Molino Vecchio, Podresca, Cosson, Bodigoi, Cras, Albana e infine a raggiunge il punto di partenza a Prepotto.

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TREMILAITINERARI

SLOW ITINERARY TREK

SULLE ORME di

GIULIO CESARE

Alla scoperta degli angoli più ricchi di fascino della città ducale di Cividale del Friuli

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E

ITINERARITREMILA

PERCORSO STORICO LUNGO I VICOLI DI UNA CIVIDALE TUTTA DA SCOPRIRE a cura di Romano Paludgnach

“Civitas Austrie” o meglio “Città dell’Est” così i Longobardi nel 568 vollero ribattezzare quella che oggi si chiama Cividale del Friuli, e, che Giulio Cesare all’epoca

L

a storia di Cividale del Friuli c’è la racconta Giulio Cesare che dall’alto della sua possente forza e perfetta vista, ci guida lungo anni e secoli di storia. Alto e robusto di bronzo, ci incute timore ma allo stesso tempo, il suo sguardo fiero, ci rassicura: lungo questo percorso, lungo queste stradine troviamo e troveremo sempre un’accoglienza genuina e la bellezza, immutevole, naturale, scolpita nelle pietre, e, forgiata nei suoi gioielli in stile Longobardo. Ebbene sì, questa è la città dei Longobardi che nel lontano 568 percorrendo le vallate orientali si fermarono sulle sponde del fiume Natisone e qui trasferirono la prima capitale del loro primo Ducato. Il loro passaggio ha lasciato un segno indelebile ancor oggi testimoniato dal Tempietto Longobardo che

La BOTTEGA LONGOBARDA inizia la sua attività nel 1987, creata dal Maestro orafo Luigi Iod e dalla moglie. Le lavorazioni recuperano il vecchio segno longobardo (Cividale primo ducato longobardo). I Longobardi invadono l'Italia nell'Anno 568 d.c. e fissano la sede del loro primo Ducato a Cividale del Friuli. Nei secoli raggiungono un altissimo livello di qualità nella produzione artistica e specialmente in quella orafa. Ancora oggi un'azienda artigiana ripropone forme e stili di quell'epoca, è la BOTTEGA LONGOBARDA www.bottegalongobarda.com

Cividale del Friuli (UD) Via Monastero Maggiore Numero Verde 800.912.895 Cell 3336263494 3315318203 - 3807022450 Tel:+39 0432 730932 Fax:+39 0432 730932 E-mail: info@bottegalongobarda.com

slowitinerarytrekking.blogspot.it/

romana nel 50 a.C. volle chiamare “Forum Julii” questa città che ancora oggi ne porta le testimonianze, con la sua capacità di conservare e custodire il

suo patrimonio come quello dell’Ipogeo Celtico usato forse come area funeraria dai Celti o forse come bagno rituale nel medioevo dagli Ebrei. 30’ circa comprese le soste, può approfittare della XII GIORNATA NAZIONALE DEL TREKKING URBANO e richiedere la Guida Trekking Urbano. L'evento è in programma sabato 31 ottobre e domenica 01 novembre 2015. Maggiori informazioni presso l’Informacittà in Piazza Paolo Diacono, 10.

PUNTO DI APPOGGIO

IL GATTOPARDO

dal 2011 è patrimonio mondiale dell’UNESCO. L’Itinerario che oggi andremo a presentare permette di visitare gli angoli più belli della Cividale storica. Partenza ideale è rappresentata proprio dalla statua di Giulio Cesare, situata di fronte al Duomo nel Centro Storico della città. Alle sue spalle troviamo lo storico caffè San Marco, ma anche il Palazzo Municipale. Ci incamminiamo passando davanti al Duomo e appena dopo il suo Campanile troviamo il Museo Cristiano e Tesoro del Duomo in Via Candotti, che merita una visita attenta ed emozionante. Subito il nostro sguardo si posa sull’Ara, splendente e colorata che raffigura l’Adorazione dei Magi, come l’aveva voluta il Duca Ratchis: qui il passato torna a rivivere grazie a reperti perfettamente conservatisi nel tempo. Procedendo e scendendo gli scalini ci immergiamo in vicoli stretti che Cividale ancora oggi conserva grazie alla sua marcata impronta medioevale. Arrivati in via Monastero Maggiore, che scorre parallela

alla sponda del fiume Natisone, ci ritroviamo a camminare su ciottoli luccicanti ricavati proprio dal letto del fiume, e dopo pochi passi entriamo nel Monastero di Santa Maria in Valle con la sua settecentesca Cappella per l’Eucarestia delle Monache di clausura, con attigua la chiesa di San Giovanni in Valle. E' piacevole immergersi in questi luoghi ricchi di storia e di bellezza percorrendo il braccio del chiostro che conduce all’ingresso del Tempietto Longobardo che custodisce sei statue femminili in gesso, un tempo colorate. Il nostro sguardo si posa inevitabilmente sul particolare dell’archivolto in stucco che ne ritrae intrecciati grappoli d’uva. Usciamo e ci troviamo in Piazzatta San Biagio, con la sua Chiesa affrescata, e ritorniamo un tratto indietro per salire leggermente passando davanti alla Casa Medioevale arrivando in via Patriarcato. Procedendo verso sinistra arriviamo in Piazza Duomo, dove troviamo il Museo Archeologico Nazionale di Cividale ed il Battistero di Calisto. Ritorniamo così al punto di partenza di fronte al Duomo ed alla statua di Giulio Cesare. Per chi volesse effettuare il percorso più lungo di circa 5 Km, Tempo di percorrenza di 2 ore e

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Elegante e spazioso appartamento nel cuore del centro storico di Cividale del Friuli, al piano terra rialzato di un palazzo signorile circondato dal Museo Archeologico Nazionale, dall'antica Casa Medievale e dal Chiostro delle Orsoline. L'appartamento può ospitare fino a 4 persone. Si compone dI ingresso, cucina abitabile, ampio soggiorno e salotto con comodo divano letto per 2 persone, grande camera matrimoniale, bagno finestrato e disimpegno. L'appartamento è arredato con mobili d'epoca tra cui un antico letto matrimoniale a baldacchino, e completato da rifiniture di qualità, come il pavimento in cotto e il controsoffitto in rovere. La

struttura è dotata di ogni comfort: frigo, forno, forno a microonde, lavatrice, lavastoviglie, televisore, aspirapolvere, asciugacapelli. È inclusa la fornitura di asciugamani, biancheria per la casa e stoviglie. A due passi da preziosi siti culturali come il Museo cristiano ed il Tempietto longobardo, nonché da tipici locali di ristorazione e da numerosi servizi commerciali. La casa vacanza "Il gattopardo" vi garantisce una raffinata ed elegante ospitalità, in un ambiente al tempo stesso caloroso e discreto, per qualunque tipo di soggiorno, di lavoro o di piacere. L'immobile risulta in Classe energetica E. Si parla italiano, inglese e francese. Per informazioni: casavacanzailgattopardo@gmail.com Recapito telefonico: 339. 2832714.

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