TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
19|16
26|10|2016
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
ECCELLENZA
Favero, il cecchino del Tricesimo pagG 16-17
BOCCE
UDINESE
BUTTRIO, CAMPIONESSE SENZA PORTAFOGLIO
DELNERI, SARà VERA GLORIA? pag 24
FOTO ANTONIO ROS/PORDENONE
pag 42
ramarro
SCUDETTaTo GIANVITO MISURACA, GIà CAMPIONE D'ITALIA PRIMAVERA COL PALERMO, È DA QUEST'ANNO PERNO DELLA MEDIANA DI TEDINO
PAGG 6-7
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PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com
UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com
SOMMARIO
19|16
26|10|2016
6
16
26-27 UDINESE
FOTO ANTONIO ROS/PORDENONE
CALCIO
6-7 FOCUS: LEGA PRO, MISURACA RAMARRO SCUDETTATO 10 IDENTIkIT: PROMOZIONE, PAOLO MARZIN
16-17
AI RAGGI X: ECCELLENZA, FAVERO, IL CECCHINO DEL TRICESIMO
12 L'ALTRO CALCIO: IL RITORNO DEI BOMBER
18-20 GIOVANILI
31
Le Belle di TremilaSport Chiara Silvestri
24 CALCIO A 5
25 CALCIO FEMMINILE
36-37 BASkET 38-41 VOLLEY BOCCE Buttrio (nella foto Caterina Venturini) ad alto livello nazionale ed internazionale ma senza sponsores che ne sostengano l'attività .
RUBRICHE
42
42-44 SPORT VARI
22-23 A SCUOLA DI CALCIO 28-29 SI DICEVA... 31-34 LE BELLE DI TREMILASPORT 30 CULTURA
46-47 MONDO LIBERTAS 50-51 ITINERARI MTB
TremilaSport+ | 26 10 2016 | 03
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EDITORIALE
TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
19|16
26|10|2016
w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m
ECCELLENZA
Favero, il cecchino del Tricesimo pagG 14-15
BOCCE
UDINESE
BUTTRIO, CAMPIONESSE SENZA PORTAFOGLIO
DELNERI, SARà VERA GLORIA? pag 24
FOTO ANTONIO ROS/PORDENONE
pag 42
RAMARRO
SCUDETTATO GIANVITO MISURACA, GIÀ CAMPIONE D'ITALIA PRIMAVERA COL PALERMO, È DA QUEST'ANNO PERNO DELLA MEDIANA DI TEDINO
PAGG 6-7
....
Per il basket regionale entusiasmi rinati LUCI, OMBRE E PERSONAGGI
T S
aràdivera gloriama quella nuovo Delneri dopo la empo vacanze nondell’Udinese per tutti, indel primis perallenatore il calcio professionistico, prestazioneincon la Juventus e i tre punti contro il Pescara che giàbuona in preparazione vista di una nuova stagione che inizierà il prosil tecnico di Aquileia ritiene anchelafrutto di molte positività dalnazionale. punto di simo mese lasciandosi alle spalle delusione europea della vista delcon gioco? lo siamo chiesti nel nostro definendo come L’Udinese, il suoCenuovo allenatore Iachini, haservizio, effettuato le sue prime del nove” i prossimi giovedì a Palermo contro gli affauscite con“prove risultati, seppure estivi, incontri che nondientusiasmano e d’altra parte non mati rosanero e di d’artificio lunedì prossimo al Friuli sulla contro il Torino di di quello Mihajlovic, che promette fuochi un organico falsariga dei quelli due prese conclusisi positivamente la “legione cedenti risicati campionatipotranno e privo allontanare fra l’altro ormai dellastraniera” classe dibianconera Di Natale. (definire la squadra “friulana” appare improprio) dalle zone che scottano, instra-la Ido Cibischino ha comunque individuato nel giovane esterno ceco Jankto dandola posizioni di classifica più tranquille. possibileverso sorpresa di stagione, vedremo se la sua profezia si avvererà. E per E ancheregionale all’allenatore dell’Apu, LinodiLardo, abbiamo dedicato una pagina tutta il basket è invece tempo entusiasmi rinati, con Trieste al suo ensua, con campionato anche le prime un campionato di A2 in la sua squanesimo di considerazioni A2 affrontatosu sulla base dei giovani delcuiproprio vivaio dra veste i panni matricola ma che, con ledue vittorie e altrettante e l’Apu, fresca di della promozione, a presentare proprie prime mosse a battute livello di d’arresto, conducendo eundiavvio interessante capace ildiderby attirare l’entusiasmoa campagnasta abbonamenti mercato. Ritornaedunque friul-giuliano di una tifoseria affamata di basket cheultimi conta.anni Società di vertice di due discipline conferire sale ad un movimento negli in Friuli un po’ assopito dall’asdi vertice come calcio e basket che dopo non cilafanno dimenticare quellidache a torto senza di una formazione di vertice chiusura dei battenti parte della vengono “sport minori” e che nonostante prestigiosi anche Snaiderodefiniti e il direttore sportivo delgodono, club triestino, Mario Ghiacci, risultati non vede l’ora, acome livelloafferma internazionale, dell’appeal necessario nei confronti dei potenziali sponsores. nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. il caso della Bocciofila che nonostante il titolo europeo a squadre e MaÈ rimane il nodo relativoButtrio, ad un palasport Carnera da anni in preda a problequello mondiale individuale di Caterina Venturini, non riesce ea furia reperire finanziamatiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta a chiudere in menti sufficienti a condurre sostanziosa evitare costante vista di un campionato di A2un’attività le cui battute iniziali (eche ci sipossa augura solo ilquelle), per autofinanziamento deia dirigenti delle stesse l’Apu, avranno luogo Cividale. eCome sempreatlete. ci dedichiamo poi ai personaggi e Di undialtro sport, considerato come ilElisa tennis evidenziamo soquello spicco stavolta è la bellad’èlite, pallavolista Manzano, che la invece nostralaBianstanziale udinese, con negliinultimi anni un calosuo nelle iscrizioni alle varie camaria crisi Gonano ha scovato Birmania nelnotevole corso del giro del mondo: una competizioni. Luci e ombre, in sostanza, inseguono s’intersecano costantemenlunga pausa di riflessione, dice l’atletasifriulana, poiedeciderà il da farsi dal punto te mondo dello vagliando sport, non le esclusa la nostra così come non mancano di nel vista sportivo, offerte che le Regione, perverranno. Chi non vorrebbe mai i personaggi gli conferiscono è qualche anche unmese piacere noi porseguire l’esempioche di Elisa, staccando sapore. la spinaEd per perper ricaricarsi? tarli alla ribalta. Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione.
Il Direttore IlEdi Direttore Fabris Edi Fabris
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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com
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13| 16 19| Questo numero è stato chiuso
Questo numero è stato chiuso in redazione redazione mercoledì mercoledì 26 20 ottobre luglio 2016. in 2016.
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tremilaSport+| 26 | 2010072016 2016| 05 |5 TremilaSport+
Credits Antonio Ros – Pordenone Calcio
CALCIOUDINESE
PORDENONE
MISURACA, DALLA SICILIA
CON FURORE
Il centrocampista dei Ramarri, uno dei punti di forza del Pordenone d Bruno Tedino, tiene alta la concentrazione della truppa naoniana in vista del delicato match che la vedrà opposta all’Ancona dei bomber Frediani e Momentè
A
un passo dalla Spal quest'estate. Anzi, il passo l'aveva già fatto visto che gli allenamenti sotto la guida di mister Semplici erano già cominciati. Poi la fumata nera che stoppa quel matrimonio che pareva essere iniziato nel migliore dei modi. La firma salta con la convinzione dell'agente Amerini. E spunta la pista neroverde. È così che Gianvito Misuraca, nato a Palermo il 2 aprile del 1990, approda alla corte di Tedino e veste la maglia del Pordenone. Un acquisto importantissimo. Un innesto importante, di un ragazzo che nonostante
06 | 26 10 2016 | TremilaSport+
la giovane età è stato capace di dimostrare sul campo il suo valore e di togliersi parecchie soddisfazioni. - Partiamo dalla sconfitta con
“Lo scudetto Primavera col mio Palermo la gioia sportiva più grande della mia vita”
il Sudtirol: cosa è successo? “Una partita dove gli episodi hanno deciso tutto quanto. Dobbiamo ripartire dai nostri errori, perché comunque tre gol subiti non sono pochi, ma il risultato non è veritiero. È figlio di questi accadimenti. Ci siamo guardati in faccia a fine partita e ci siamo fatti forza: sappiamo che l'unico punto fatto nelle ultime tre partite non è dipeso da brutte prestazioni. Consapevoli del nostro valore, dei nostri meriti, dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare giorno per giorno: è l'unico modo di ripartire”. - E sabato c'è l'Ancona…
FOCUS
“
Misuraca: “Al di là dei numeri, oggi al Pordenone serve ritrovare compattezza” “Sono una formazione importantissima: conosco due giocatori che possono veramente decisivi e che in questa categoria fanno la differenza. Penso a Momentè e Frediani, due che là davanti possono fare disastri se in forma. Non deve ingannare il fatto che sinora hanno realizzato solo 5 gol. L'Ancona è una società blasonata, con storia, che ha creato una bella rosa nonostante i risultati ancora non entusiasmino”. - Voi siete il miglior attacco invece, dopo il Bassano…
“Credo che ad oggi dovremo in primis trovare compattezza, al di là di quello che sono i numeri. Alla fine si segna in 11, si subisce gol in 11, e dobbiamo ritrovare la vittoria che è l'unica cosa che ci può far guarire in questo momento. I nostri rivali arriveranno con motivazioni doppie visti anche i problemi societari, e sarà una gara tostissima, non ho dubbi a riguardo. Sarà importante mantenere calma e lucidità, cercando di esprimere, come abbiamo sempre fatto, il nostro gioco. Fare 3 punti diverrebbe fondamentale per ritrovare i binari di inizio stagione”. - Le prestazioni sono molto buone infatti. Ma gli ultimi risultati ti hanno fatto cambiare idea su quello che può essere il vostro campionato? “La partita con il Venezia è stato il punto più alto della stagione. Abbiamo fatto vedere di che pasta siamo fatti, di cosa possiamo essere capaci. Siamo una squadra che vuole giocare a calcio,
ci prova, spesso ci riesce. Ma è anche vero che gli errori che commettiamo derivano da questa voglia spasmodica di creare calcio. Quella è la nostra forza, non deve cambiare. Così come non devono cambiare i traguardi prefissati: restare in alto e arrivare il più in là possibile2. - Come ti trovi a Pordenone? “C'è tutto qui per fare bene, difficile trovare qualcosa del genere in giro per l'Italia. Una società seria, uno staff organizzato e competente e un centro sportivo invidiato da tutti. Dal punto di vista calcistico è una favola. La città è ideale, si sta benissimo. Sono molto felice di questa scelta”. - Torni a Palermo spesso? “Sì, appena posso. Ho un bimbo piccolo, Gabriel, e quando possiamo io e la mia ragazza, di Ascoli, andiamo dai nonni”. - A proposito
della tua città natale: lì hai vinto uno scudetto Primavera da capitano… “È stato l'anno più bello della mia vita. Da ragazzo, con quella spensieratezza, con tanti sacrifici e rinunce. Ricordo che eravamo tutti ragazzi palermitani a parte un paio di stranieri, quindi il trionfo è stato sentito per davvero. Vincere qualcosa di così importante con amici, ragazzi del posto. Lascio immaginare il rapporto nello spogliatoio…” - Eravate il Bilbao del Sud Italia… “(ride, ndr) Sì è stato stupendo. Oggi si fa fatica a trovare una squadra con 11 italiani. Vincere in quel modo, nel nostro luogo di nascita è un qualcosa che rimarrà per sempre nei nostri cuori e nelle persone di chi ci ha sostenuto e accompagnato”. - Hai anche avuto una parentesi slovena… “Sì, al ND Gorica (allenata da Apolloni, ndr). Abbiamo vinto una Coppa, ci siamo qualificati per l'Europa League, è stato bellissimo. Siamo arrivati io e altri ragazzi dal Parma, dopo i problemi societari. Porto dentro un bellissimo ricordo. Alla fine si parlava praticamente italiano, perché lo spogliatoio era 50 e 50, ma gli sloveni l'italiano lo sanno bene. Non è stato difficile ambientarsi. Differenze col calcio nostrano? Ci sono squadre blasonate come il Maribor, organizzate, così come trovi squadre che puntano solo a valorizzare i giovani: difficile rapportarla a un campionato qui. Ma posso sottolineare una grande cultura del lavoro”. - Torniamo al presente per chiudere. Rimpianti sinora? “Rammarico per la partita contro il Parma. Abbiamo preso quattro gol in maniera rocambolesca, un peccato perché eravamo riusciti a fare davvero una bella partita. Se riusciamo ad arrivare ai piani alti del campionato che promessa faccio? Ci penso fino a dicembre e poi te lo dico… (sorride, ndr)”. Luca Feole TremilaSport+ | 26 10 2016 | 07
CALCIOFOTOGALLEY
SECONDA CATEGORIA B
SAN DANIELE – ATLETICO GRIFONE
3-0
FOTO MARINA BELAIA
23-10-2016
08 | 26 10 2016 | TremilaSport+
FOTOGALLEYCALCIO
TremilaSport+ | 26 10 2016 | 09
IDENTIKIT
ALLA SCOPERTA DI...
PAOLO
MARZIN È un percorso circolare quello di Paolo Marzin, ma con una grande costante: la maglia della Spal Cordovado. Coi giallorossi è cresciuto, e dei giallorossi è stato capitano durante l’epopea Vittore, una grande cavalcata che li vide salire dalla Prima categoria all’Eccellenza. Dopo l’esperienza in quel di San Daniele, con tanto di Coppa Italia di Eccellenza messa in bacheca, il centrocampista spallino è tornato alla base per guidare la mediana di Cordovado.
Squadra attuale: SPAL Cordovado
La rosa della Spal Cordovado
Nome e Cognome: Paolo Marzin Soprannome per gli amici: Paolino Data e luogo di nascita: Latisana, 24 giugno 1987 Città di residenza: Cordovado Altezza: 185 cm Peso: 75 kg Segni particolari: Nessuno Ruolo: Centrocampista Piede: Più destro che sinistro
Settore giovanile in cui hai militato: SPAL Cordovado Squadre in cui hai militato: SPAL Cordovado, Sanvitese, San Daniele Numero gol segnati in carriera: 70/80 circa Palmares: 1^ classificato “Torneo delle Province” 2006 con la rappresentativa juniores di PN 1^ classificato “Trofeo delle Alpi” 2006 con la rappresentativa juniores di PN 1^ classificato Campionato di Prima categoria 2007/08 con la SPAL Cordovado 1^ classificato Campionato di Promozione 2009/2010 con la SPAL Cordovado 1^ classificato Coppa Italia Dilettanti 2012/13 con il San Daniele Squadra del cuore: Udinese Idolo da bambino: Oliver Bierhoff quando ero bambino, adesso Leo Messi La più bella soddisfazione: La doppietta nell’amichevole contro l’Udinese Primavera nel Nuovo Stadio Friuli nel dicembre 2012 La più grande delusione: Il pareggio 1-1 a Corno di Rosazzo contro la Virtus Corno
10 | 26 10 2016 | TremilaSport+
nei play-off di Promozione 2008/2009. A noi serviva la vittoria per essere promossi in Eccellenza. A 10 minuti dalla fine il gol del pareggio di Martignoni. Sono stati promossi loro perché arrivati secondi in campionato e noi terzi. L’allenatore che ti è rimasto nel cuore: Ho avuto un ottimo rapporto con tutti ma se devo scegliere dico Pino Vittore. Numero di maglia preferito: 4 Filosofia: vince chi… Chi subisce di meno, ma non per questo mi reputo un difensivista La scaramanzia: Una scusa per giustificare le sconfitte I tre migliori pregi: Equilibrato, affidabile, paziente
I tre peggiori difetti: Logorroico con chi ho confidenza, poco caloroso, alle volte quadrato
Piatto preferito: Mangio tutto con gusto
Professione: Ingegnere civile
Il più bel viaggio fatto: Londra nel 2012 durante le olimpiadi
Hobby al di fuori del calcio: Andare in montagna Film preferito: Top Gun
Animale preferito: Cane
Il più bel regalo ricevuto: Una maglietta della Spagna con il nome “Paoliño” quando avevo 12 anni
Libro preferito: I racconti di Montalbano di Camilleri
La cosa che ti fa più arrabbiare: La testardaggine
Cantante preferito: Ligabue
Come ti immagini una volta conclusa la carriera calcistica: Allenatore nel settore giovanile
La canzone del cuore: Una vita da mediano Bionde o more: More Mare o montagna: Entrambi
Sogno nel cassetto: Aprire uno studio di ingegneria Il motto: Non è forte chi non cade, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi.
Che emozione quella partita allo Stadio Friuli contro l'Udinese Primavera TremilaSport+ | 12 10 2016 | 11
L'ALTROCALCIO
BOMBER EVERGREEN
IL RITORNO DI SESSOLO,
GIORGI FA 300 L’ex capitano del Pordenone ha detto sì alle avances di una Liventina a caccia del sostituto dell’infortunato Scian. Tripletta con mega festa per il trentottenne puntero dell’Unione Smt
S
ifendereSono due i bomber finiti sotto i riflettori nelle ultime ore: Max Sessolo e Paolo Giorgi. L’ex capitano del Pordenone, dopo aver contribuito a regalare al Cordenons la sua prima volta in Serie D, aveva deciso di appendere gli scarpini al chiodo e di dire basta col calcio giocato. La passione, però, è dura da mettere da parte: ed ecco che il bomberone ha risposto sì alla chiamata di Mauro Conte, attuale tecnico della Liventina, per andare a dare una mano ai biancoverdi dopo il brutto infortunio occorso al Dino Scian. A Motta di Livenza Sessolo ritroverà anche il vecchio compagno Ciccio Campaner, e di sicuro non avrà problemi a fare quello che ha sempre fatto: i gol. A proposito di gol e di attaccanti che, a dispetto dell’età, continuano a far tremare le difese avversarie, domenica Paolino Giorgi, con le sue 38 primavere appena compiute, è riuscito a tagliare il traguardo dei 300 gol in carriera. Gliene bastava uno per raggiungere l’obiettivo, ma il bomber dell’Union
IL PREMIO
“
302 i gol messi a segno da Paolino Giorgi in 22 anni di carriera in prima squadra Smt non è uno che si accontenta, e nel giorno della sua festa non poteva non portarsi a casa il pallone. Tripletta servita e 302 reti messe a segno in carriera con una sola consapevolezza: quella di voler continuare a segnare ancora per un po’.
In alto: Paolo Giorgi festeggiato dopo la tripletta di domenica.
KOZMANN GIOVANE SPORTIVO DELL’ANNO Il difensore del San Luigi prima squadra e juniores, è stato premiato a Udine con una borsa di studio istituita da Evergreen Life Foundation di San Giovanni al Natisone in collaborazione con l’Ussi regionale
12 | 26 10 2016 | TremilaSport+
A sinistra: Max Sessolo, nuovo attaccante della Liventina.
Bernardo Kozmann, difensore della prima squadra del San Luigi, giovedì 20 ottobre presso Palazzo dei Torriani a Udine, riceverà la Borsa di Studio “Giovane Sportivo dell’Anno – Evergreen Life Products“, istituita da Evergreen Life Foundation di San Giovanni al Natisone, in collaborazione con l’USSI (Unione Stampa Sportiva) del Friuli Venezia Giulia. La Borsa di Studio è nata con lo scopo di valorizzare un giovane talento a scuola e nello sport.
Uno dei desideri che hanno portato alla nascita di Evergreen Life Foundation è stato quello di investire sulle nuove generazioni, fornendo la possibilità, a giovani meritevoli, di proiettarsi concretamente nel proprio futuro. Oggi Evergreen Life Foundation si è voluta concentrare non soltanto sui successi accademici, ma anche su quelli conseguiti in ambito sportivo, di qui la nascita di questo progetto dedicato al Giovane Sportivo dell’Anno.
BENVENUTI A
Forgaria nel Friuli
Forgaria nel Friuli si presenta come un territorio ed un paesaggio pieno di ricchezze naturali, dove storia e tradizioni antiche sono conservate gelosamente. Vi presentiamo un viaggio in tre puntate, in collaborazione con il Comune, in cui scoprire piccoli scrigni della natura, luoghi immersi nel verde, dove la varietà del paesaggio offre la possibilità di praticare sport all’aria aperta tra suggestivi scorci artistici e borghi tutti da visitare. Lasciatevi incantare anche dalla cucina di questo territorio fatta di ricette semplici e ingredienti genuini.
Forgaria nel Friuli è un luogo prezioso che vi regalerà emozioni e sensazioni vere!
I
l nome di Forgaria nel Friuli deriva dal latino ‘fulgur’ cioè “luogo dove spesso si scaricano fulmini”. Anticamente abitata dai Celto-Carnici, è situata in una posizione dominante sulla pianura. Non a caso funge da porta d’ingresso al Monte Prat, un altopiano posto ad un’altitudine media di 800 metri sul livello del mare. Insieme all’ingresso sul Monte Prat, palestra per tutti i ciclisti, si trovano numerosi sentieri tra i boschi e grandi prati dove si può godere di panorami incantevoli e paesaggi mozzafiato che nell’antichità venivano utilizzati per condurre il bestiame in alpeggio durante i mesi estivi.
Forgaria porta con sè la Riserva naturale del Lago di Cornino, dalla quale è possibile ammirare i grifoni in libertà e avvistare i rapaci e gli uccelli ospiti della riserva, quali il gufo reale, l’allocco degli Urali, l’avvoltoio monaco ed il capovaccaio. Dal centro visite della Riserva partono diversi percorsi che conducono fino alle sponde del Lago Cornino. Quest’ultimo è caratterizzato da acque color smeraldo con colori che variano dal verde all’azzurro. Nello specifico, il lago misura 140 metri di lunghezza e 8 metri di profondità e non ha né emissari né immissari, ma la circolazione idrica sotterranea è tale da consentire un rapido ricambio delle acque, da cui derivano la trasparenza e la temperatura costante dell’acqua pari a 8° C durante tutto l’anno. Il Lago di Cornino rappresenta uno dei paesaggi più interessanti dell’intero arco alpino per l’osservazione dei rapaci, tra cui i grifoni, creando ottime occasioni per il birdwatching. Altri luoghi di interesse storico e culturale sono il Parco archeologico di Castel Raimondo sito in un tratto di colle fra Forgaria e San Rocco, la Borgata di Somp Cornino, borgo rurale sorto attorno all’oratorio di San Vincenzo Ferreri, edificato nel 1779, i resti di Castel San Giovanni in cui all’interno vi si può trovare la cappella cinquecentesca di San Giovanni e la Casa della manualità rurale Geis e Riscjei dove sono esposti diversi oggetti a testimonianza della manualità rurale di una volta. Nel corso degli anni sono cresciute molte associazioni impegnando i forgaresi in diversi campi. Le strutture ricettive sono capaci di soddisfare ogni esigenza con raffinati ristoranti e rustiche trattorie: un territorio dove l’ospitalità è un’arte. Caratteristica, in questo senso, è la strada dei Castelli e dei sapori: un progetto che ha l’obiettivo di valorizzare il turismo attraverso prodotti tipici, tesori artistici e naturali per creare uno straordinario mix di storia, paesaggio, arte, sapori e cultura. Le eccellenze storico- artistiche ed artigianali sono presentate attraverso una rosa di aziende dove è possibile degustare prodotti enogastronomici tipici del Friuli Collinare, ma anche soddisfare la curiosità di vedere come vengono realizzati in diretta. Prosciuttifici, distillerie, latterie, macellerie, panifici e molto altro. Scoprire significa immergersi nelle tradizioni culinarie di questa rinomata zona del Friuli Venezia Giulia e rimanere incantati dalla spettacolarità delle opere d’arte, specialmente dai monumentali castelli, tutt’oggi ancora abitati.
{
Il prossimo appuntamento sarà il 9 novembre con lo sport a Forgaria del Friuli
Centro di Forgaria
MEDAGLIA D’ORO AL MERITO CIVILE
Forgaria nel Friuli gravemente lesionata dal terremoto del 1976 affrontò tempestivamente la difficile opera di ricostruzione ed in quest’occasione l’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini conferì alla cittadina pedemontana l’onorificenza di medaglia d’oro al Merito Civile.
Ciclamini
Gufo reale
Menta acquatica
Boschi di Monte Prat
DA NON PERDERE Castagnata in Piazza a Flagogna Domenica 30 Ottobre 2016 - ore 17:00 Tradizionale castagnata in Piazza con vin brulè, dolci e specialità gastronomiche per tutti!
Halloween in Riserva Grifone
Natale subacqueo
Altopiano di Monte Prat
Centro visite della Riserva regionale del Lago Naturale di Cornino Lunedì 31 Ottobre 2016 - ore 14:30 - Una grande festa dedicata ai bambini dai 5 ai 10 anni. Per info: +39 0427 808526
CALCIOFOTOGALLEY
SECONDA CATEGORIA B
PAGNACCO TREPPO GRANDE
3-0 23-10-2016
14 | 26 10 2016 | TremilaSport+
FOTO ALBERTO TRANGONI
FOTOGALLEYCALCIO
TremilaSport+ | 26 10 2016 | 15
AI RAGGI X
ECCELLENZA
FAVERO, IL FROMBOLIERE
DEL TRICESIMO
Il leader della mediana azzurra, confermatosi cecchino infallibile nei calci piazzati anche in questo avvio di stagione, racconta una straordinaria carriera che lo ha visto vestire anche le maglie di Pordenone, Manzanese e Sacilese
G
ià due gol in questo avvio di campionato per quella che ormai si può definire una delle bandiere del Tricesimo: Alberto Favero, centrocampista mago delle punizioni classe '82, parla dell'inizio di stagione che vede il team del presidente Sorrentino al decimo posto in classifica nel girone unico di Eccellenza, a sole però quattro lunghezze di distanza dal secondo posto. Un campionato che, sin dalle prime battute, indica che ci sarà da sgomitare fino alla fine perché contro questi rivali, quest'anno, può succedere davvero di tutto… - Partiamo dall'ultima partita contro il San Luigi persa per 1-0…
“Diciamo che non abbiano fatto benissimo e che hanno giocato meglio loro. Sullo 0-0 abbiamo avuto un paio di occasioni, ma bisogna ammettere che sono un'ottima squadra che gioca un bel calcio. Sono stati cinici nello sfruttare una nostra disattenzione: avremmo potuto riacciuffarla per i capelli ma c'è mancata cattiveria e grinta. C'è rammarico perché abbiamo lasciato tre punti per strada: un pareggio sarebbe
stato il risultato più giusto per i valori espressi nell'arco dei 90 minuti. Ma questa sconfitta ci farà da lezione, ne faremo tesoro. Pensiamo subito alla prossima sfida”. - A proposito di prossime sfide, ora c’è un Lignano a 5 punti in classifica e in zona playout… “Per noi è uno scontro diretto perché dobbiamo salvarci il prima possibile. Vista la nostra giovane rosa dobbiamo pensare a questo. Domenica sarà dura perché
Favero: “La sconfitta di domenica contro il San Luigi ci servirà da lezione”
loro sono reduci da una vittoria contro la Virtus Corno che sicuramente gli ha dato morale. Conosco Paolini, bravissimo, ma anche Russo, Bravo, Stendardo. Sono una squadra che ha molti meno punti di quelli che meriterebbe. Bisognerà affrontarla con molta decisione perché si rischia grosso: sono esperti e la classifica non è veritiera. Non ci voleva questa loro vittoria: arriveranno con grande entusiasmo, sarà davvero molto difficile…” - A parte il CjarlinsMuzane che viaggia a ritmi forsennati, tutte le squadre stanno in una manciata di punti… “Il campionato è davvero stupendo. Ora dobbiamo ancora affrontarle tutte, quindi il mio giudizio si fonda sulle prime partite e sui primi risultati, ma è davvero un girone equilibratissimo. Penso al Lumignacco che ha fatto 0-0 con l'Union Pasiano, o al Fontanafredda che ha pareggiato con l'Ism Gradisca. Non ci sono mai risultati scontati. Secondo me Lumignacco e Cjarlins sono le due squadre da podio, che si contenderanno la lotta finale. Da lì in giù sarà grande bagarre”. - Quarto anno a Tricesimo per te. “Ho fatto due anni con mister Toffolo, ora sono con Bortolussi. Sono contento perché ho trovato delle persone buone, belle, con cui ho legato anche al di fuori del campo, famiglie comprese. Mi trovo bene perché sono di Udine, sono vicino, e faccio la massima categoria regionale. Alla fine ho una certa età (sorride, ndr), quindi riuscire a divertirmi è importante e l'ambiente di Tricesimo è davve-
Credits Paolo Sant
DILETTANTICALCIO
Alberto Favero, il cecchino del Tricesimo guidato da Bortolussi. ro l'ideale per me. Spero di poter fare il prima possibile 40 punti e insegnare a qualche ragazzino, visto che ce ne sono tanti in rosa, qualche nozione importante. Farli crescere come è stato fatto con me in passato”. - Servirà davvero arrivare alla soglia dei 40? “Punteggio standard, lì batti la campanella e sei salvo. L'anno scorso però si sono salvati con meno punti, e quest'anno con un girone equilibrato forse basterà meno. Ma bisogna girare a Natale con un bel bottino: è importante iniziare a mettere fieno in cascina già da adesso”. - Hai giocato con Kras, Opitergina, Sacilese, Pordenone, Venezia, Itala, Manzanese, Sevegliano. Quale stagione ricordi con più affetto? “Gli anni che più mi hanno segnato sono stati quelli a Manzano, dove ho vinto il campionato di Eccellenza con mio fratello: al primo anno con Massimo ci siamo tolti questo sfizio. E poi la vittoria della Serie D con la Sacilese. Una cavalcata bellissima, tosta, ma una soddi-
“Le punizioni? Mi ispiro a Mihailovic e Roberto Carlos, ma solo perché sono mancini”
sfazione unica. Davvero difficile descrivere certe emozioni”. - E il momento più bello? “In Serie D. Giocavamo a Domegliara, abbiamo guardato la panchina al triplice fischio e ci hanno confermato che il Chioggia non era riuscito a vincere. Col nostro 2-1 e soprattutto con una mia dop-
pietta abbiamo fatto una festa incredibile: è stato il momento in cui abbiamo vinto matematicamente la Serie D. Non è stata la mia più grande prestazione, ma resterà LA partita nel mio cuore per sempre”. - Rammarico o rimpianto nelle prime giornate di quest'anno? “La prima di campionato col Corno è stata buttata via. Abbiamo sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare (sconfitta 3-0, ndr). È stata una bastonata che ci ha fatto svegliare. Lo dico anche alla luce del fatto che finora è stata
la loro unica partita vinta. Abbiamo sbagliato approccio: se non le affronti tutte alla stessa maniera puoi prenderle da chiunque: la chiave è giocare sempre al 100%”. - Per voi sinora 6 punti in casa e 4 in trasferta. “Siamo reduci dalla prima sconfitta in casa: il nostro fortino dovrebbe diventare Tricesimo perché lì l'anno scorso abbiamo fatto tantissimi punti. Dobbiamo trovare un equilibrio, senza troppi alti e bassi. Abbiamo fatto parecchi gol a cavallo del primo tempo e l'inizio del secondo. Penso sia una coincidenza visto che siamo in fase di rodaggio, ma sarà importante mantenere la concentrazione nell'arco di tutte le sfide”. - Chiudiamo con le punizioni. A chi ti ispiri? “Proviamo le punizioni ogni venerdì, non faccio nessun allenamento particolare: semplicemente mi piace perderci tempo perché è bello migliorarsi sempre. Gli idoli? Mihajlović e Roberto Carlos, perché sono mancini come me, ma non mi ci avvicino… (ride, ndr)” (l.f.)
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GIOVANISSIMI PROVINCIALI
CUSSIGNACCO RANGERS
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S. S. S.
UN RITORNO AL PASSATO PER MIGLIORARE IL FUTURO
La compagine biancocremisi continua a puntare forte sul settore giovanile. È il nuovo vicepresidente Massimiliano Bogoni a tracciare le linee guida per il futuro del vivaio sangiorgino
A
San Giorgio di Nogaro Massimiliano Bogoni sta cercando di migliorare un progetto già ben avviato. Partendo dai piccoli. La Sangiorgina ha inaugurato un ciclo di incontri che spaziano dalla filosofia del calcio spagnolo, passando dai modelli di promozione, selezione e sviluppo del talento, fino al video match analysis come strumento utile all’allenatore. Incontri che non vogliono insegnare nulla di eclatante in realtà, come sottolinea il neo vicepresidente, ma confrontarsi, per migliorare e migliorarsi. Perché la maturazione dei ragazzi passa in primis dalla persona degli allenatori, sempre più figure chiave anche al di fuori del rettangolo verde. - Sangiorgina, “aspirante scuola calcio d’elite”. Cosa vuol dire? Scuola Calcio d’Elite è la più alta delle qualifiche che vengono assegnate dalla FIGC alle Società affiliate e prevede che si ottemperi ad una serie di adempimenti, tra i quali: tesseramento di un certo numero di allenatori qualificati, organizzazione di una serie di incontri informativi, realizzazione di un progetto formativo in ambito di Settore Giovanile (alcuni dei nostri progetti sono: attività di calcio integrato con ragazzi diversamente abili; Scuola di Tifo dedicata ai ragazzi della categoria Pulcini; attività multisportiva in ambito di Scuola Calcio; svolgimento di alcune ore di educazione motoria presso la scuola elementare del comune di San Giorgio di Nogaro). Il titolo si rinnova ogni anno e la Sangiorgina Calcio ottiene questa qualifica da oltre un decennio, testimonianza dell’importanza che le componenti societarie danno all’aspetto educativo oltre che sportivo dei propri tesserati. - Qual è il nuovo approccio su cui ha puntato? Sono stato allenatore fino a qualche anno fa. Il cuore mi ha portato ad essere vice presidente della società e l’entusiasmo della nuova veste mi ha spinto a dare il massimo: intendo fare qualcosa di nuovo
per migliorare tutto e tutti. Un ritorno al passato per migliorare il futuro. I tecnici oltre a dover essere preparati sotto l’aspetto tecnico (e per questo teniamo incontri di aggiornamento), devono, dal mio punto di vista, essere anche educatori, insegnare i valori di una volta che al giorno d’oggi, in questa società frenetica e sempre meno sentimentale, si stanno perdendo. I mister devono essere educatori di regole, di rispetto e sacrificio. Bisogna avere un altro tipo di approccio. A fronte di questo creiamo cultura con i nostri incontri.
Bogoni: “64 giocatori del nostro settore giovanile sono arrivati in prima squadra, e ben 4 sono andati nei professionisti” Nell’educazione di un ragazzo ci deve essere il rispetto dei luoghi, dei ruoli all’interno del campo, l’allenatore, gli accompagnatori e, non ultimo, un attaccamento alla maglia che indossa. Visto che la società sportiva Sangiorgina ci regala questi incontri, cerchiamo di insegnare anche tutto questo. Per migliorare la società si fa anche così: più ragazzi educati ci sono meglio è. I tecnici devono avere una linea guida uguale per tutti, dai primi calci alla prima squadra. Deve essere un percorso lungo e univoco. - Ci parli di questi incontri. Ci saranno appuntamenti riguardanti la parte tecnica, ma anche l’alimentazione, uno dei quali ritengo particolarmente importante. Il cibo è una cosa fondamentale e di cui pochissimi parlano. Meglio mangiare bene, togliere merendine e cibo spazzatura. Problemi troppo spesso sottovalutati.
Credo che sia necessario che anche il mister possa fare questo, in quanto è una persona che vede i ragazzi quattro volte a settimana: dopo la scuola la cosa più importante è il calcio. I giovani calciatori trascorrono più tempo con i mister che con i genitori, ecco perché gli allenatori devono essere figure d’esempio. Il segnale è: se si vuol cambiare la situazione bisogna partire dai bambini. Si può fare qualcosa di diverso, migliorare a livello calcistico e umano, dare a tutti la possibilità di imparare. - E i numeri incoraggiano ... Una statistica: sono 64 i giocatori provenienti dal Settore Giovanile bianco cremisi che negli ultimi cinque anni hanno esordito in prima squadra (quest’anno due terzi dell’organico è composto da “canterani” bianco cremisi’) quattro dei nostri giovani cresciuti qui ora giocano nei professionisti, questi sono i frutti dell’impegno e della competenza di tutti gli allenatori e dirigenti che quotidianamente impegnano il proprio tempo al campo “Collavin”; tempo che come raccontano i numeri, non è andato utilizzato invano. - Troppo poco? Forse, ma l’intento è quello di migliorare sempre. Tutto questo è in funzione di allenatori che devono cercare di crescere sempre. La Sangiorgina ha il piacere di raccogliere ragazzi di tutte le età e sarebbe opportuno fare molti corsi mirati tenendo conto appunto dell’età e della categoria. Ci deve essere una strada tracciata per tutto il settore tecnico all’interno delle società: chi arriva non può andare al di fuori di questo percorso. Ci sono delle cose da insegnare tenendo conto di questi fattori, bilanciare qualità fisiche e tecniche. Nelle categorie basse si vedono ragazzi più sviluppati fare la differenza. Come si contrasta questo? Mi auguro con la tecnica, con il sudore, con i valori. Oggi la difficoltà maggiore dei ragazzi è affrontare anche piccoli problemi, non nascondersi al primo ostacolo. Il calcio deve essere palestra di vita. Un modello. È per questo che mi piacerebbe riproporre il “terzo tempo” come nel rugby: perché nel calcio non ci deve essere in tutte le categorie? Un’iniziativa del genere andrebbe sicuramente supportata. La Sangiorgina ha il piacere di ospitare uno dei primi Centri Federali Territoriali in Italia, progetto del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC che coinvolge i migliori Under 13, Under 14 e Under 15 (femminile) della zona in un allenamento settimanale svolto secondo una metodologia d’allenamento che ricerca l’intensità e lo sviluppo di un calciatore pensante. Il progetto, partito lo scorso anno in via sperimentale, a regime dovrebbe coinvolgere 200 centri in tutta Italia con l’intento di rivoluzionare il modo di fare calcio nel nostro paese. Noi abbiamo iniziato un percorso con l’obiettivo di migliorare il nostro calcio il più possibile. Luca Feole
S. S. S.
Associazione Sportiva Dilettantistica
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SOCIETÀ SPORTIVA SANGIORGINA
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Anno di fondazione 1921 C.O.N.I. ASPIRANTE SCUOLA CALCIO D’ELITE - CENTRO PILOTA REGIONALE - CENTRO CONI DI ORIENTAMENTO E AVVIAMENTO ALLO SPORT - MEDAGLIA DI BRONZO UEFAGRASSROOTS AWARD STAGIONE 2012/2013
PROGRAMMA DI FORMAZIONE STAGIONE 2016/2017 La Società Sportiva Sangiorgina organizza un programma di 8 incontri informativi rivolti a tutti gli allenatori di settore giovanile e prima squadra dove verranno trattati alcuni temi rilevanti per approfondire le proprie conoscenze in ambito calcistico. Nel corso di questi incontri si parlerà della filosofia del calcio spagnolo; dei modelli promozione, selezione e sviluppo del talento; della video match analysis come strumento utile all’allenatore e di molto altro. I relatori coinvolti rappresentano alcune delle eccellenze regionali in ambito calcistico e ci accompagneranno ogni ultimo lunedì del mese per tutta la stagione sportiva 2016/2017. La partecipazione agli incontri è gratuita.
Queste le prime 3 giornate del programma formativo:
1) Titolo: “Alla Ricerca della Filosofia e Metodologia delle Cantere Spagnole”;
Relatori: Mauro Cossettini, Massimo Martinelli. Descrizione: un incontro rivolto agli allenatori e agli appassionati di calcio dove i mister Mauro Cossettini e Massimo Martinelli ci riporteranno le esperienze raccolte nelle visite effettuate presso le Cantere dell’Espanyol e del Villareal, due dei club di punta della Liga spagnola. Un appuntamento unico per capire i principi su cui si basa il calcio spagnolo. Data: Lunedì 26 settembre, ore 20.30 0, presso Sala del Consiglio della Società Sportiva Sangiorgina, Via Carnia 7, San Giorgio di Nogaro.
2) Titolo: Brevi cenni su uno dei principali sistemi allenanti delle Cantere: “I Rondos”
Relatori: Mauro Cossettini, Massimo Martinelli. Descrizione: nel secondo incontro in programma con gli allenatori Mauro Cossettini e Massimo Martinelli ci verranno presentati “i Rondos” uno dei principali sistemi di allenamento utilizzati nelle cantere spagnole. Un’ora in campo e un’ora in aula dove continueremo il percorso intrapreso con i nostri relatori alla scoperta di una filosofia di calcio che sta condizionando il modo di interpretare questo sport. Data: Lunedì 24 ottobre, ore 19.00 0, presso Sala del Consiglio della Società Sportiva Sangiorgina, Via Carnia 7, San Giorgio di Nogaro.
3) Titolo: La Video Match Analysis al servizio dell’allenatore di calcio;
Relatori: Andrea Sabalino, Luca Sonego. Descrizione: Serata dedicata alla scoperta della Video e Match Analysis, i nostri relatori ci porteranno la loro esperienza con questo sistema ormai indispensabile tra i professionisti ma sempre più diffuso anche nel calcio dilettantistico; nel corso della serata cercheremo di capire come possa tornare utile a comprendere il proprio gioco, quello degli avversari e aiutare il lavoro settimanale dei tecnici. Data: Lunedì 28 Novembre, ore 19.30, presso Sala del Consiglio della Società Sportiva Sangiorgina, Via Carnia 7, San Giorgio di Nogaro. Al termine di ogni serata sarà possibile fermarsi a mangiare una pasta e bere un bicchiere in compagnia (costo 5€) presso il chiosco della Società. Per info e prenotazione cena: Florit Stefano 3495304283. RIVOLTO A TUTTI: ALLENATORI, DIRIGENTI, GENITORI, CURIOSI
In collaborazione con
A SCUOLA DI CALCIO
L'IMPORTANZA DELLA VISIONE DI GIOCO Nessuna scuola può definirsi tale se non è supportata da una filosofia di crescita
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ederico entra nella nostra società. Ha compiuto 5 anni la prima settimana d'estate e, dopo circa tre mesi di vacanza al mare dai nonni, varca finalmente il cancello della sua prima Scuola Calcio. Papà e mamma sono di fianco a lui e gli tengono le mani. Federico non sta più nella pelle: dondola appeso alle loro braccia come se fosse su un'altalena. Lungo il vialetto di pietre che li accompagna verso la segreteria egli si volta e vede i suoi nuovi compagni che stanno iniziando il primo gioco dell'al-
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lenamento. Dà uno strattone ancora più forte degli altri per far aumentare il passo ai suoi giovani genitori. È la prima volta anche per Marisa e Umberto; Federico è il loro primo figlio ed entrambi provengono da esperienze sportive differenti. Il piccolo calciatore deve attendere ancora qualche minuto. Sta seduto sui tavolini posti all'esterno del bar in attesa che mamma e papà finiscano di compilare i moduli necessari per poter iniziare la sua nuova avventura. Quando sembra non poterne più, arriva un simpatico signore
Scuola di calcio significa scuola di sport e scuola di vita sorridente che lo chiama per nome, gli "da il cinque" e lo invita a seguirlo in campo per unirsi agli altri. Finalmente l'avventura è cominciata! Quante storie di sport sono cominciate così? Quanta gioia ed emozione
all'inizio di un così lungo e divertente cammino! Scuola calcio significa scuola di sport e scuola di vita. Nessuna scuola può definirsi tale se non è supportata da una filosofia di insegnamento e di crescita, se le persone coinvolte non sono attori di un unico progetto comune. Progetto che passa dalla condivisione di una coerente metodologia di educazione e di addestramento utile a favorire lo sviluppo armonico dei nostri giovani atleti. È quindi basilare costituire una linea guida che possa "formare i formatori", siano essi istruttori, educatori o genitori.
A SCUOLA DI CALCIO
LA SOLUZIONE al problema Scuola calcio: reclutamento dei coach Questa è una criticità per la maggior parte delle realtà dilettantistiche presenti sul territorio. Tutti quanti vogliono fare gli allenatori; t u t t i q u a n t i vo g l i o n o v i ve re l a competizione ogni settimana. Da questa stagione anche per gli under 9 non è più previsto il campionato di categoria, ma si costituiscono m a n i fe st a z i o n i s e t t i m a n a l i c h e coinvolgono quattro squadre diverse. Tali competizioni sono composte da partite 5 contro 5 - o 4 contro 4 - alternate a "giochini" di destrezza di vario genere. Lo stesso avviene per gli under 7: partitine e giochi per gruppi squadra formati da 3 giocatori ciascuno. Questo è molto interessante e utile per i nostri mini calciatori, ma non troppo appagante per il potenziale allenatore di turno. Ne consegue che queste prime categorie di Scuola Calcio diventino poco appetibili per allenatori/formatori - o aspiranti tali. La società dilettantistica deve trovare una persona a cui affidare le piccole squadrette in modo da non perdere tesserati e conseguenti introiti. La soluzione più frequentemente impiegata è quella di incaricare un soggetto alle prime armi - pensionato o giovane di turno - senza alcun tipo di competenza o corso di formazione sostenuto. L'assenza di professionalità del formatore è un fattore gravissimo in una fase evolutiva così delicata dello sviluppo psicofisico del bambino. Specializzazioni precoci, mancanza di proposte multilaterali, poca attenzione alle capacità cognitive/percettive possono provocare ingenti e irreparabili danni alla crescita del piccolo calciatore. Insomma: alle società servirebbero allenatori/formatori bravi, competenti e istruiti. Queste figure pretendono - in modo sacrosanto - un compenso all'altezza della propria professionalità, eventualità colpevolmente non contemplata per fasce d'età così "basse".
Come aggiriamo questo ostacolo? Come possiamo avere individui preparati nel nostro staff, senza chiedere ulteriore esborso economico all'associazione sportiva? Molto semplice. La nostra scuola calcio ha creato una convenzione con la Facoltà di Scienze Motorie diventando centro autorizzato per accogliere tirocinanti. Giovani universitari si inseriscono progressivamente nel nostro gruppo di lavoro espletando la propria attività di tirocinio supportati da una continua formazione interna, in aula e in campo.
Alla conclusione del tirocinio gli studenti diventano formatori pronti per gestire in modo autonomo una categoria di giovani calciatori o di affiancare allenatori più esperti del settore giovanile. Controindicazioni? Nessuna. I tirocinanti possono svolgere la loro esperienza formativa nel settore che più prediligono. La società ottiene "forza lavoro" preparata e competente a costo zero. I bambini sono seguiti da formatori professionisti, esperti motori completi e appassionati.
SCUOLA CALCIO: METODOLOGIA E GRUppI SqUADRA La filosofia della nostra scuola calcio poggia su due pilastri fondamentali. Essa condivide il modello di struttura dell'allenamento belga e trae spunto dall'allenamento cognitivo percettivo di origine spagnola. La struttura della seduta di allenamento è suddivisa in 4 momenti ben precisi: •Attivazione •Globale •Analitico •Globale
Ciascuna fase ha obiettivi di crescita correlati alla categoria del gruppo squadra e alle esigenze psicofisiche di quel dato momento evolutivo. Tali obiettivi sono di natura cognitiva in accordo al paradigma P-A-D-E: percezione, analisi, decisione ed esecuzione. Secondo gli spagnoli - e non solo loro - ogni azione si struttura in queste quattro fasi, tutte ugualmente importanti. L'esecuzione, sia essa tecnica o motoria, è soltanto la parte manifesta dell'intero processo.
Scuola calcio: sostegno e supporto alle famiglie Formare i formatori, ma anche dare supporto alle famiglie. Crescere un figlio e sostenerlo nei vari momenti della vita è un impegno davvero complesso, soprattutto se si tratta del primogenito. Problemi, difficoltà e attriti spesso nascono dall'incomprensione o da comunicazioni incomplete, poco chiare o del tutto assenti. Perché mio figlio gioca meno degli altri? Perché il mister gli cambia
sempre ruolo? Perché convoca anche quel bimbo li: non lo vede che non è ancora pronto? Questi sono soltanto alcuni tra gli interrogativi più frequenti che passano per la mente - e per la bocca - della maggior parte dei genitori dei piccoli calciatori. Nella nostra scuola calcio è previsto un programma di incontri tra psicologi, addetti ai lavori e famiglie per affrontare e risolvere i piccoli/ grandi quesiti sportivi.
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CALCIOC5
I MOBILIERI STENDONO VITTORIA RICCA DI COLPI DI SCENA PER LA CLARK IL pALMANOVA 3-0 UDINE CHE RISCHIA LA RIMONTA DEL MANIAGO
FLaSH BRUTTA SCONFITTA PER MANZANO
UNDER 21
Foto Christofer Dozzi
Il Manzano esce con le ossa rotte dalla trasferta di Mestre, 1-10 contro la favorita al titolo Fenice dopo aver chiuso il primo tempo sotto 2-1 (in rete Duricic). Crollo totale nella ripresa e giallo-blu che incassano la prima sconfitta e abbandonano il primo posto. Lotta ma non porta a casa punti il Maccan (8-3 contro la Luparense), rompe il ghiacco l’Adriatica che impatta 2-2 in casa del Miti Vicinalis.
Maccan Prata
MACCAN PRATA TORRIANA UNICA ANCORA IMBATTUTA
SERIE C
Sei su sei per il Maccan: parliamo di vittorie tra Coppa e campionato per i gialloneri del ds Di Rosa che sembrano non avere ostacoli se è vero che hanno già battuto due delle possibili antagoniste per il titolo (Udine City e Palmanova) 19 reti fatte e solo tre subite per la squadra di mister Bovolenta. In campionato l’unica imbattuta resta la Torriana (sconfitta però in Coppa Italia) con solo l’Adriatica ancora ferma al palo dopo tre giornate.
VUkILIC IN FUGA CON 6 CENTRI
CANNONIERI
Dopo tre giornate è già fuga per Dani Vukilic: il nazionale sloveno in forza al Maccan Prata comanda la classifica marcatori parziale con sei reti davanti a Pintar della Clark e Pezzella del Maniago fermi 4 marcature, con l’attacco atomico del Maccan che piazza subito fuori dal podio gli altri due assi Stendler e Aziz entrambi a quota 3.
pROVA DI FORZA
P
rova di forza del Maccan Prata nella terza giornata del campionato di serie C1: i gialloneri di Bovolenta stendono con un netto 3-0 che non ammette repliche un Palmanova abulico e inconsistente, e provano la fuga in vetta. Gara sbloccata nel primo tempo da capitan Aziz, nella ripresa ci pensano i nazionali sloveni Stendler e Vukilic a mettere in cassaforte il risultato rimandando a casa a mani vuote il Palmanova, ora costretto a fare i conti con un ritardo in classifica non preventivabile dopo solo tre giornate. Dietro la lepre si è formato un terzetto composto dalla Torriana, che riposava, dal Pentalcor e dalla sorprendente Clark Udine. Il Pentalcor nel derby dopo il 7-0 in Coppa Italia concede il bis contro il Tergesteo ancora una volta a senso unico alla fine l'8-1 testimonia il momento di grazia del club del presidente Corbatto. Trova continuità di risultati la Clark Udine, che non dà scampo al Maniago; avanti per 4-1 i gialloverdi di Tirindelli si rilassano nel finale con gli ospiti che però non completano la rimonta fino al 4-3. Prima sconfitta, con l’onore delle armi, per il Futsal
Basiliano 2012 che cede il passo alla Futsal Udinese che deve comunque soffrire per avere ragione dei biancoverdi: grande prova ancora una volta di Scuor, autentico leader in campo ed autore di una bella doppietta. Dopo il ko di Gradisca riscatto anche per l'Udine City che batte un Pordenone discontinuo. Currò non perdona le amnesie difensive della squadra di Asquini mentre il portiere Agrizzi con interventi eccellenti conserva l'importante 3-1 finale. Prima vittoria infine per il Lignano: le reti di Imazio, Saviano e Modolo Perelli mandano al tappeto un’Adriatica in miglioramento ma ancora ferma al palo. In serie B pesante battuta d’arresto casalinga per la Bassa Manzano che perde 9-2 con il Vicenza: una vera e propria debacle per la squadra di mister Salfa, apparsa la controfigura di quel gruppo combattivo e grintoso visto nelle recenti gare di campionato. Inutile la doppietta di Sansica, preoccupa l’infortunio occorso a Viapiana costretto ad alzare bandiera bianca dopo una decina di minuti. Classifica molto corta, a parte le due battistrada: il calendario ora propone nel prossimo turno la proibitiva trasferta in casa della capolista Faenza, poi martedÏ l’appuntamento casalingo infrasettimanale con il Città di Mestre.
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FEMMINILECALCIO TALENTO Oltrechè del calcio, Raissa Tic è anche amante del disegno e punta ad iscriversi in futuro alla facoltà di architettura
LA MODELLA? NON FA PER ME, PREFERISCO AGIRE
Raissa Tic, sedicenne triestina della Primavera del Tavagnacco, vede chiaro nel proprio futuro sportivo ed esistenziale
I
ncontrandola, con la sua cascata di capelli biondo grano, i suoi lineamenti delicati e un fisico esile da mannequin, penseresti a lei non come ad un terzinaccio ma come alla modella di un pittore o di un fotografo di moda. Invece Raissa Tic (con la “c” finale dolce), sedicenne triestina di padre sloveno e madre giuliana, è una new entry del Tavagnacco, difensore
laterale “alla De Sciglio” (perché lei è tifosissima del Milan) della Primavera gialloblù, proveniente dal Montebello. “Gli osservatori friulani mi hanno vista nella Rappresentativa regionale nella quale ho giocato la scorsa primavera in Calabria nel Torneo delle Regioni – riferisce Raissa – ed ora eccomi qua”. Un percorso calcistico, il suo, che lei racconta così: “Ho iniziato a giocare nel 2009 con i maschi, nel Muggia, passando a tredici anni nel femminile alla società triestina del Montebello. E da qui appunto quest’anno al Tavagnacco, l’èlite del calcio-donne in
Regione e anche in ambito nazionale, per me un indiscutibile salto di qualità”. Ma come mai un’ipotetica modella in uno sport come il calcio, considerato da molti di connotazione più mascolina? “Ho due fratelli, di 19 e 12 anni, e il maggiore giocava anche a lui a calcio, prima di dedicarsi al tennis – spiega la ragazza – . A me piaceva correre dietro al pallone insieme a lui e in me è maturata nel
TIFOSA Da milanista, Raissa si ispira a De Sciglio, esterno difensivo rossonero.
tempo una passione che spero possa darmi anche in futuro delle soddisfazioni, anche se sono consapevole che con il calcio femminile in Italia non si diventa milionarie né si campa. C'è, è vero, la possibilità di andare all’estero in Paesi dove le calciatrici godono di pari opportunità rispetto ai maschi ma per me è ancora presto per pensarci, vedremo dopo il diploma”. Raissa frequenta il terzo anno del liceo artistico a Trieste, sottoponendosi tre volte alla settimana ad un tour de force per gli allenamenti a Tavagnacco che comunque lei affronta senza problemi: “Sono a scuola fino alle 15, poi, senza pranzare, salgo sul treno per Udine, dove mi attende il pulmino della società per portarmi al campo – racconta - . Ma faccio tutto questo con piacere, con spirito d’avventura. Dopo il liceo artistico vorrei iscrivermi alla facoltà di architettura a Venezia e a quel punto deciderò quali saranno i miei programmi futuri”. Già, lei il disegno ce l’ha nel sangue ed è dichiaratamente il suo passatempo preferito nei momenti resi liberi dagli impegni della scuola e del calcio: “Mi piacciono soprattutto i paesaggi – ammette – ma a livello di studi opterò per una scelta che in futuro mi possa offrire uno sbocco lavorativo, poiché emergere nell’arte, anche a livello economico, è piuttosto difficile. Quindi punto alla laurea in architettura”. E anche per quanto riguarda il calcio o la possibilità di diventare una modella, Raissa ha le idee chiare: “Per ora il calcio è per me divertimento, il piacere di giocare senza pensare ad ipotetici vantaggi economici, mentre per quanto riguarda la seconda possibilità… beh, non mi sento tagliata per le sfilate o le pose in studio, preferisco agire. La mia indole è questa e non credo ci ripenserò”. Edi Fabris
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CALCIOUDINESE IL COMMENTO
ENTUSIASMO-DELNERI, MA è VERA GLORIA? Giovedì a Palermo e lunedì al Friuli contro il Torino le prove del nove degli ipotetici miglioramenti evidenziati dal nuovo allenatore dell’Udinese
di EDI FABRIS
C
ontro il Pescara solita pièce, a prescindere dal cambio di conduzione tecnica tra Iachini e Delneri: Udinese per lunghi tratti nella propria metà campo a subire l’iniziativa avversaria (e stavolta si trattava del Pescara, parimenti quartultimo in classifica) e pronta a ripartire, quasi si trattasse di una partita in campo esterno. Ma il buon Gigi (che nella natìa Aquileia chiamano più familiarmente Luigino), nel dopopartita con gli abruzzesi, si è espresso comunque
la marchesa”. Certo, Delneri ha cambiato tatticamente il discorso dalla cintola in su, ferma restando la difesa a quattro che fa parte del suo must (e il povero Angella, a testimonianza che all’Udinese i veri stranieri sono gli italiani, anche da lui dimenticato in panchina), allargando sulle fasce De Paul, che come Narciso continua a specchiarsi nelle sue giocate risultando poco produttivo, e Thereau e affidandosi al centro a uno Zapata che più a sportellate che con la tecnica (da film su Oronzo Canà un suo lancio
fare risultato è necessario anche “sgarfare”. Ma due sostanziose verifiche sugli ipotetici miglioramenti evidenziati dal tecnico appaiono ora all’orizzonte dei bianconeri (per carità, non definiamoli “friulani”), giovedì a Palermo contro gli affamati rosanero e lunedì al Friuli contro un Torino che Mihajlovic sta conducendo nelle posizioni di classifica importanti. AFFETTIVITÀ È in ogni caso una squadra, espressione di una società e
dell’ambiente che la circonda, distante anni luce dalla vicinanza affettiva con un pubblico che domenica, prima, durante e dopo la partita con il Pescara, ha tributato segni di nostalgico rimpianto al suo vecchio condottiero Francesco Guidolin, espressione di un gruppo che aveva nei vari Di Natale, Pinzi, Domizzi e Pasquale i punti di riferimento più amati. Il caldo nucleo della curva nord sostiene calorosamente la squadra, è vero, ma è la stessa fetta di pubblico pronta anche a scandire “basta stranieri”,”ora
Gigi Delneri crede nelle potenzialità di alcuni giovani della sua rosa, in primis l'argentino De Paul (a sinistra) e il ceco Jankto (nella foto grande).
entusiasticamente sulla prestazione della sua squadra, parlando di gol (due su rigore) maturati in seguito ad azioni lineari, di poche chances concesse agli avversari, di buona gara molto accorta, di superiore forza fisica e qualità nel palleggio e nell’uno contro uno e di positiva costruzione del percorso in atto, volto anche alla valorizzazione dei gioiellini da business De Paul, Fofana e Jankto. Pareva in sostanza di riascoltare una registrazione delle interviste del suo predecessore, in cui, comunque fossero andate le cose, Iachini parlava all’insegna del motto “tutto va ben, madama
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sulla destra finito in gradinata) si è guadagnato palle giocabili. E centrocampo più denso, con il muscolare Fofana, pupillo del tecnico, e Jankto a fungere da pretoriani del ragioniere Kums, che per quanto sta facendo non appare certo superiore ad un Lodi invece accantonato tra i panchinari con soli 11’ finora disputati in campionato. Ma la sostanza è risultata appunto la stessa, con il Pescara, così come avevano fatto in precedenza al Friuli Empoli, Chievo e Lazio, con la sola eccezione della Fiorentina, a comandare le operazioni dal punto di vista del gioco e Delneri ad ammettere che per
Delneri ha apportato modifiche tattiche ma contro il Pescara la sostanza è stata quella di sempre, con l'avversario di turno ad imporre il proprio gioco
e sempre stadio Friuli” e “devi spendere”, a testimonianza che quella attuale è una situazione, con la babele di stranieri, l’assenza di italiani (e quei pochissimi non vedono mai il campo), il nome dello stadio definito con quello dello sponsor al posto di quello vero e legale e gli speakers che urlano, non amata dai friulani. E sui social network riappaiono pure foto dell’originario stadio Friuli, con commenti che stabiliscono come fosse meglio bagnarsi quando pioveva ma sentire propria una squadra che oggi invece appare più che altro come l’espressione del business societario.
UDINESECALCIO
IL MATCH DI GIOVEDì
TABU BARBERA PER IL PALERMO Quella tra Palermo e Udinese è già una pallino del gioco. Ci aspettano partite sfida importante in chiave salvezza. Se molto importanti perché abbiamo diverse da una parte le Zebrette sembrano aver posizioni di classifica da scalare”. tratto vigore dalla cura Delneri, che ha A De Zerbi i grattacapi non mancano di fin qui portato tre punti col Pescara e una certo: oltre a Rajkovic e Trajkovski, doprova comunque positiva contro la Juven- vrà fare a meno di Giancarlo Gonzalez e tus, dall’altra i rosanero vengono da due Sinisa Andelkovic. Contro le Zebrette il pesanti sconfitte contro Roma e Torino, tecnico rosanero dovrebbe proporre il dalle quali sono usciti con otto gol subiti suo solito 3-4-2-1 con Posavec in porta, a fronte dei due segnati. Uno solo il punto Vitiello, Goldaniga e Cionek in difesa; conquistato nell’ultimo mese dai ragazzi ballottaggio tra Henrique e Hiljemark di De Zerbi, che stazionano al penultimo in mediana, assieme a Rispoli, Gazzi e posto della graduatoria a braccetto con Aleesami. Diamanti e Quaison a sostegno l’Empoli e con alle spalle solo il Crotone. della punta Nestorovski. Qualora Quaison Oltretutto in questo inizio di stagione il non dovesse recuperare, verrebbe impieBarbera si è rivelato per i rosanero un gato Embalo. vero e proprio tabù, vista che fin qui non è ancora giunta la prima vittoria interna. In casa Udinese, oltre ai tre punti, l’eredità più positiva del successo casalingo contro il Pescara è stato il pieno recupero di Silvan Widmer, tornato titolare nella gara di domenica contro gli abruzzesi e ALINO DIAMANTI in azione (Getty Images) pronto ora a dare il suo contributo anche nella sfida ai rosanero: Delneri dovrebbe rispondere con un 4-3“Sono contentissimo per il rientro – ha 3, formato da Karnezis tra i pali, linea commentato ai microfoni di Udinese Tv -. di difesa con Widmer, Danilo, Angella Per me era fondamentale giocare novanta e Felipe; Badu, Kums e Hallfredsson in minuti. Indubbiamente come squadra mediana, De Paul, Thereau e Zapata in dobbiamo migliorare, tenere di più il attacco. Ancora out Ewandro e Kone.
di Biancamaria Gonano
UDinESE CLUb CEnTro SToriCo L’ Udinese Club Centro Storico e’ nato nel 2011 per condividere la passione per il bianconero dell'Udinese. La sua sede legale si trova presso il Bar Ambarabà di Via Mercatovecchio a Udine ma può godere anche dell’appoggio di una seconda sede secondaria, presso il Ristorante Osteria Alle Volte della stessa centralissima via cittadina. Così ce lo presenta il suo presidente, Romano Paludgnach: “I nostri tifosi provengono dalla provincia di Udine e in particolare dai Comuni di Udine, Cividale del Friuli, San Pietro al Natisone, Prepotto, Remanzacco, Moimacco, Torreano, Buttrio, Manzano, Premariacco e Corno di Rosazzo. Siamo sempre stati dall’inizio affiliati all’AUC, realtà con la quale condividiamo la passione. Il numero annuo di tesserati si aggira sui 150. La nostra mission è vivere e condividere la nostra gioia e la nostra passione, costantemente ogni giorno nel centro storico e non solo allo
stadio, e quindi tifare con entusiasmo la nostra squadra del cuore che è l’Udinese, squadra del nostro territorio". Come peculiarità, da sempre c'è la gubana “FuarceUdin” di Martinig: "Il nostro “Orgoglio Friulano”, oltre al cappellino - sottolinea il presidente - , come anche gadget artistici fatti a mano, artigianali, grazie alla collaborazione con tanti importanti artisti friulani nostri tesserati. Il nostro programma prevede sempre durante l’anno eventi sportivi, ma anche culturali che spaziano dalla presentazione di un libro legato all’ Udinese all'enogastronomia. Siamo presenti su tutti i social network in primis su FaceBook ed anche con il nostro sito www. udineseclubcentrostorico.it. Per parlare di attualità, siamo felici della scelta recente del nuovo allenatore Luigi Del Neri, per noi Gigi, un friulano doc nato ad Aquileia”.
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SIDICEVA...
si diceva...
QUANDO I FRIULANI GIOCAVANO IN SERIE A
Nel libro di Renato Favretto, dedicato allo sfortunato Vinicio Facca, s’intersecano le storie di giocatori di casa nostra che negli anni Sessanta abbondavano nella massima serie
U
n tema quanto mai attuale quello sviluppato da Renato Favretto, di Azzano Decimo come Vinicio Facca, personaggio principale di un libro che assume i contorni del romanzo per come lo scrittore ha analizzato gli interpreti di una storia che nei mitici Roaring Sixties, come li hanno battezzati gli americani, vedeva in prima fila il “prodotto” friulano di un vivaio curatissimo e prodigo di talenti. Tempi in cui il “calcio di strada” portava alla ribalta giocatori di qualità e quantità che la domenica sera, dopo le partite (allora il calcio “spezzatino” era lungi dall’essere introdotto), come sot-
tolinea Bruno Pizzul, autore della prefazione e lui stesso al tempo difensore del Catania, si ritrovavano spesso numerosi all’aeroporto di Roma, crocevia del ritorno a casa. E Vinicio Facca era un’espressione di quella “produzione”, protagonista
cessivo debutto casalingo proprio contro l’Udinese in una gara vinta 3-1. Una carriera breve, la sua, interrotta appunto da un maledetto episodio di inciviltà sportiva: il 2 giugno 1968, uscendo dallo stadio Bentegodi di Verona dopo la partita, un tifoso rimasto sconosciuto lanciò all’indirizzo della sua squadra una bottiglia di vetro che andando in frantumi produsse schegge di vetro che colpirono i giocatori del Lecco, e una di esse finì nell’occhio di Facca. Organo perduto irreversibilmente e carriera finita. Assunto come impiegato alla Zanussi di Pordenone, ebbe due figli e scomparve il 26 giugno 2011. Una storie su tutte, quelle dello
Una carriera breve, interrotta da un episodio di inciviltà sportiva accaduto a Verona il 2 giugno 1968
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sfortunato di un episodio letale accadutogli a Verona quando militava nel Lecco, in serie B. Classe 1939, esordì in serie A con la formazione lariana il 16 ottobre 1960, con suc-
DIFENSORE Facca, in alto, alla conclusione, esempio di difensore con propensione offensiva.
sfortunato difensore pordenonese, nel contesto di molte altre raccontate da Favretto, con anche foto d’epoca raffiguranti pure un Pasolini giocatore del Casarsa nel 1941 e l’inaugurazione del campo sportivo della sua Azzano Decimo nel 1932. E poi le testimonianze di altri giocatori del periodo, da Zigoni al portiere Cimpiel a, appunto, allo stesso Pizzul, che sottolinea nella prefazione come l’Italia non abbia il culto della memoria, travolta com’è dalle frenesie esistenziali di un tempo in cui l’importante è consumare senza lasciare traccia. Ma testimonianze come quelle riportate da Renato Favretto, nato nel 1966 ma coinvolto comunque emotivamente nelle vicende narrate, lasciano un segno in chi crede sempre e comunque nei valori fondamentali trasmessi dallo sport, nel partecipare senza attendersi gloria sicura e nell’accettare anche la malasorte, come fece Vinicio Facca, come parte dell’esistenza. (E.F.)
FRIULANI A sinistra dall'alto: Zoff, Burgnich con il "mago" Herrera e Facca in allenamento col Lecco e a destra il terzino con il Pordenone e sotto, a terra, con il Lecco
NONSOLOSpORT
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
TEATRO
CONTATTO, CARTELLONE PER TUTTI I GUSTI “Un mondo dove l’arte, la cultura siano elementi costitutivi dell’essere cittadini e dove il teatro continui a svolgere la sua funzione sociale” è non solo il sogno ma quasi il mantra, la filosofia di vita che il CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia ambisce a perseguire fin dalla sua nascita, nel 1978. Il progetto per cui l’Ente si fa notare da 35 anni a livello nazionale e internazionale è la Stagione Teatro Contatto. N46°-E13°: le coordinate geografiche di Udine, ma non solo, è lo spettacolo d’apertura di quest’edizione firmato Rita Maffei. Nella durata di tutta la stagione, che termina a maggio, innumerevoli sono gli eventi. Ma non si può non fare i nomi più noti che calcheranno il palcoscenico nell’arco di questi sette mesi. Il 9 del prossimo mese è la volta di Virginia Raffaele in una performance spumeggiante dove l’imitazione di svariate personalità si amalgamerà alla recitazione. Appuntamento per Massimo Somaglino e Fabiano Fantini il 26 e 27 novembre con “Il canto e la fionda”, imperniato sulla figura e l’opera di David Maria Turoldo, che oggi sarebbe centenario. “Tanti lati latitanti”, lo scioglilingua, gioco di parole che il duo comico Ale & Franz metterà in scena l’8 e il 9 dicembre per far ridere e sorridere su convenzioni e abitudini che nel tempo sono diventati sempre più nostri. Spettacoli in programma anche a Villa Manin di Passariano di Codroipo: ad esempio “Dialogues about Eutopia” (10 dicembre) ad opera del collettivo Eutopia X di Alessandro Marinuzzi; partendo dal famoso mito culturale si risale fino ai giorni nostri. Personaggio interessante è Christiane Jatahy, brasiliana, decisamente poliedrica, capace di fondere la realtà e la finzione, il teatro con il cinema; “E se ellas fossem para Moscou” è il titolo del suo lavoro, che andrà in scena il 14 gennaio e che vedrà tre sorelle muoversi in questa storia dove i loro sentimenti sono i reali protagonisti. L’11 febbraio sarà la volta invece di Elio Germano e Teho Teardo nella rilettura di “Viaggio al termine della notte”, in cui le suggestioni sonore del compositore pordenonese faranno da sfondo alla voce dell’attore romano. “A house in Asia” dell’Agrupacion Senor Serrano, formazione spagnola che avrà come protagonista le “due case” di Bin Laden. Quella reale e quella in scala sorvegliata dai marine americani. Gli spettacoli si terranno al teatro Palamostre e a teatro S. Giorgio. Massimo Gaudino
ROBERT HARRIS
CONCLAVE MONDADORI
Il Papa è morto. Dietro le porte chiuse della Cappella Sistina, in completo isolamento, centodiciotto cardinali provenienti da ogni parte del pianeta sono pronti a votare in quella che è l’elezione più segreta del mondo. Sono uomini santi. Ma hanno le loro ambizioni. E hanno tutti dei rivali. Nel corso di settantadue ore uno di loro diventerà la figura spirituale più potente della Terra. Robert Harris permette ai lettori di entrare nell’universo impenetrabile e segreto del Vaticano, in cui le regole sono sostanzialmente immutate da secoli, creando una storia avvincente che si immerge con inquietante puntualità nei grandi temi che attraversano la società contemporanea.
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L’ANGOLO DELLA
LETTURA
LINDA CASTILLO
TRA I MALVAGI TIME CRIME
Il ritrovamento del corpo senza vita di Rachel Esh, una quindicenne appartenente alla comunità amish di Roaring Springs, sconvolge l’apparente normalità di una contea sperduta tra i boschi dell’Ohio. Kate Burkholder viene contattata dallo sceriffo della contea, incapace di valicare il muro di segreti e menzogne dietro il quale la comunità si è trincerata. Per far luce sul caso, Kate dovrà fingersi una vedova amish arrivata a Roaring Springs in cerca di una nuova vita e penetrare le foschie di quel mondo parallelo, imprigionato tra le trame dell’austero vescovo Eli Schrock e dei suoi fedeli, pervasi da una devozione cieca e da una riservatezza che rasenta l’omertà.
ALESSIA GAZZOLA
UN pO’ DI FOLLIA IN pRIMAVERA LONGANESI
Quella di Ruggero D’Armento non è una morte qualunque, a partire dall’arma del delitto, uno strumento a dir poco inusuale per un omicidio. E anche perché Ruggero D’Armento non è un uomo qualunque ma uno psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica e dalla personalità carismatica e affascinante. Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio e dai seminari che ha frequentato con grande interesse, catturata dal magnetismo di quell’uomo all’apparenza rude ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza. L’indagine su questo omicidio è impervia e delicata persino per Alice.
WENDY WALKER
HENNING MANKELL
NORD
MARSILIO
NON TUTTO SI DIMENTICA Tutti sanno che cos’è successo a Jenny Kramer quella sera: dopo una festa, Jenny è stata aggredita da un uomo, che è poi fuggito senza lasciare traccia. Tutti lo sanno, tranne lei. Perché Jenny è stata sottoposta a una cura farmacologica sperimentale, che le ha cancellato dalla memoria quella terribile esperienza. Secondo il dottor Forrester, il terapeuta di Jenny, la ragazza non ha scelta: deve recuperare i ricordi di quella sera, anche a costo di riportare alla luce delle verità che gettano più di un’ombra sulla superficie perfetta di quella tranquilla cittadina di provincia… Tra suspense, dilemmi morali e colpi di scena, l’autrice porta allo scoperto il lato oscuro dei rapporti familiari.
STIVALI DI GOMMA SVEDESI In una fredda notte d’autunno, Fredrik Welin, medico in pensione che vive in una remota isola del Mar Baltico, si sveglia di soprassalto. La sua casa sta bruciando. Prima di fuggire e lasciarsi alle spalle un cumulo di cenere, fa ancora in tempo a infilarsi un paio di stivali di gomma. Calzano entrambi il piede sinistro. Presto si diffonde la voce che sia stato lo stesso Wehlin a dare fuoco alla propria casa: la polizia lo incalza, ma non ci sono prove. E le indagini continuano. Dopo qualche settimana, durante le celebrazioni del capodanno, un’altra casa prende misteriosamente fuoco nell’arcipelago.
UDINESECALCIO
le belle di TremilaSport
Chiara Fatalista
le belle di TremilaSport
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le belle di TremilaSport
TremilaSport+ | 26 10 2016 | 33
le belle di TremilaSport Niente progetti a lunga scadenza per Chiara Silvestri: “Il nostro destino è già tutto scritto”
SONO ESTROVERSA E ODIO L’IPOCRISIA
A
ma cercare emozioni forti scivolando sulla neve con lo snowboard, Chiara Silvestri, ma anche ritagliarsi spazi di tranquillità sola con se stessa, per pensare e coltivare i propri hobbies, su tutti la buona musica e la fotografia. “Sono estroversa ma adoro anche starmene da sola, evitando soprattutto le compagnie forzate – ammette la 27enne modella di Portogruaro - . Sono anche vanitosa, ma non amo i concorsi di bellezza, quelli che ti fanno sentire un pezzo di carne in passerella, preferendo invece posare davanti ad un obiettivo fotografico, lì si mi sento a mio agio”. Bruna dalle linee mediterranee, Chiara, che è giunta ad essere modella con un percorso che lei definisce inverso a quello tradizionale: “Prima ho pensato a lavorare e a sistemarmi e solo in seguito mi sono dedicata alla fotografia – si racconta - . E posare è per quanto mi riguarda stimolante e mi sta offrendo molte soddisfazioni. Sono una ragazza fatalista che affronta alla giornata il bello e il brutto che la vita le propone. Credo infatti che il nostro destino sia già scritto e che quindi sia
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inutile fare troppi progetti per il futuro. E progettare, lo confesso, mi mette un po’ d’ansia, anche se ho delle idee ben precise che comunque sono lì in stand by ”. E anche riguardo al prossimo, Chiara esprime giudizi ben precisi: “Odio l’ipocrisia e mi piacciono le persone spontanee, quelle che danno senza pretendere nulla in cambio. E soprattutto quelle che si relazionano con me accettandomi come sono, con i miei pregi e difetti”. Idee chiare che esprime pure parlando del mondo giovanile: “Tutti studiano, coltivando spesso aspettative eccessive e lamentandosi poi che non c’è lavoro. Io dico invece che il lavoro c’è, chi vuole lo trova, basta mettere al bando la pigrizia”. Ha un suo sito molto interessante e frequentato, Chiara: www.chiarasilvestri.it
BASKET LIGURE È di Loano, in provincia di Savona, Lino Lardo, e in Friuli si è perfettamente integrato sin dal suo primo approccio con una realtà simile a quella natìa
CONCRETEZZA E SOGNI, SONO DEL CANCRO Lino Lardo sta conducendo con successo l'Apu nel campionato di A2 di EDI FABRIS
È
di Loano, in provincia di Savona, Lino Lardo, e da buon ligure dal carattere solido e realista, discreto e disponibile, non ha faticato molto ad integrarsi in un Friuli che con la sua gente ha molte caratteristiche in comune. Ma da buon appartenente al segno del Cancro (è nato il 16 luglio 1959) è anche un sognatore e pure grazie a questo ha potuto nel tempo arricchire il proprio palmarès di allori sperati e poi concretizzati, buon ultimo, appunto, il traguardo, al primo personale tentativo, della promozione in A2 del basket udinese dopo cinque anni di assenza. Un gradimento nei suoi confronti, quello dei cestofili friulani, lievitato proporzionalmente ai successi della sua squadra, che dopo tre anni di tentativi infruttuosi di risalita dalla B ha centrato appunto l’obiettivo con lui al timone. E oggi è direttore d’orchestra di un gruppo che fa il pieno di pubblico al palasport di Cividale, in attesa di un Carnera eterno cantiere aperto, offrendo un gioco fatto in primis di difesa ma anche di spettacolarità grazie soprattutto ai funambolismi di Okoye e alla classe dell’ultimo arrivato Allan Ray. “Dico ai ragazzi di saper vincere la fatica fino all’ultimo respiro – riferisce il tecnico – perché il nostro è uno sport in-
tenso in cui devi rimanere concentrato in partita fino alla fine ma in cui comunque hai il vantaggio di poter essere alternato in qualsiasi momento per poter rifiatare”. E’ un paragone che nasce in lui pensando al calcio, di cui è appassionato e competente: “Da noi in Liguria la provincia è solitamente sampdoriana mentre i genovesi sono per la gran parte rossoblù – testimonia - . Io sono comunque genoano e ricordo con piacere l’atmosfera dei derbies vissuti a Marassi, calda e intensa ma sempre di grande sportività. Una rivalità che continua anche fuori dal campo e pure all’interno di certe famiglie dove una parte delle stesse è genoana e l’altra sampdoriana e dopo il derby i componenti non si parlano per giorni se in partita sono accaduti fatti particolari”. MOTIVAZIONI E, ritornando a un anno fa, ripropone i motivi per cui, dopo una carriera ad alti livelli, accettò di scendere in B per guidare l’ambiziosa Apu del presidente Alessandro Pedone: “La proposta del presidente e del direttore sportivo Davide Micalich mi convinse della bontà del progetto di una società nuova ma fortemente motivata a riportare in una piazza di grande
tradizione come Udine la pallacanestro che conta. Una serietà d’intenti che feci mia e che alla fine produsse appunto il risultato sperato”. Già, alle sue spalle, dopo un buon iter da play con Torino, Forlì, Verona e Sassari conclusosi nel 1991, c’è infatti un percorso di tutto rispetto come allenatore: iniziato nel ’97 a Bergamo come assistente di Recalcati, fu l’anno successivo a capo degli orobici, che riportò in serie A2. E a seguire Verona, Reggio Calabria (dove venne premiato come miglior allenatore nel 2003),Olimpia Milano (con finale scudetto persa con la Fortitudo Bologna nel 2004), Rieti (con Coppa Italia di Legadue e vittoria in campionato), Virtus Bologna, Virtus Roma e l’esperienza in Libano con l’Amchit Club nel 2013. Quindi ritorno in Italia a Trapani ed ora Udine. “Il nostro obiettivo è ora quello di consolidarci in categoria”, dice, evitando forse anche per scaramanzia di formulare previsioni ancora più ottimistiche.
ADAMI DOPO ADAMI
STAFF Lardo, a destra, con il ds Micalich e il presidente Pedone.
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Domenica all'Auditorium S.Marco di Palmanova, assemblea regionale di 111 società aventi diritto di voto per l'elezione del presidente Fip. Unico candidato l'attuale numero uno Giovanni Adami, destinato dunque ad una rielezione ben accetta grazie al buon lavoro svolto nel corso del proprio mandato.
BASKET A2 FEMMINILE
MA ORA STIAMO INGRANANDO La guardia della Basket School Elisa Mancabelli attribuisce alla gioventù della rosa le incertezze d'avvio della squadra in campionato
N
el prevedibile avvio in salita per la matricola Delser Libertas Basket School Udine nel campionato di A2 (che nella terza di andata è riuscita a rompere il ghiaccio espugnando 58-68 il parquet di Palermo e a guadagnare i primi due punti della stagione dopo i due pesanti rovesci contro Marghera (65-44) e Bologna (45-62 casalingo), non sono passate inosservate le prestazioni di Elisa Mancabelli, guardia classe 1994 originaria di Riva del Garda. E' lei a spiegare le ragioni principali della partenza ad ostacoli: “Sapevamo che l’impatto con la categoria sarebbe stato complicato per una compagine come la nostra, costruita in gran parte con ragazze giovani e debuttanti in A2, e infatti le due sconfitte di partenza sono dipese da un deficit di esperienza che le nostre avversarie, particolarmente dotate sotto questo punto
Ho una determinazione così intensa da scatenare talvolta conflitti forse evitabili di vista, hanno messo a nudo – analizza Elisa – . Detto questo sono altrettanto convinta che, pagato lo scotto del noviziato, se continueremo a impegnarci negli allenamenti con questa intensità e con questa voglia di migliorarci sapremo dare del filo da torcere a tutti, come peraltro abbiamo già fatto vedere a Palermo”. Con quali obiettivi? “La salvezza, ovviamente, ma da conseguire già al termine della regular season evitando i play-out e quindi piazzandoci tra le prime otto. Sono consapevole della complessità dell’impresa ma, ripeto, sono anche convinta che abbiamo le potenzialità per centrare l’obiettivo, a patto di non risparmiarci sia in allenamento che in partita”. Come ti trovi nell’ambiente udinese? “Avevo già giocato a Udine quattro anni fa proveniente dalla Reyer per poi trasferirmi in quel di Viterbo e due anni fa volere fermamente il ritorno in Friuli, in un ambiente, come quello udinese, che possiede tutte le caratteristi-
che per farmi crescere e migliorarmi con continuità, rivestendo nel contempo un ruolo importante e di responsabilità nella squadra e permettendomi di continuare gli studi in modo ottimale". Elisa dopo la Laurea triennale in Tecnologie Alimentari conseguita a Viterbo ora si è iscritta e frequenta il corso di Laurea Magistrale presso l’ateneo udinese: "Non sempre è facile conciliare tutto - lei considera - ma con la passione e l’inserimento in un contesto ottimale quale quello della Libertas, si può fare”. Quali sono i tuoi punti di forza e dove ti senti invece di dover migliorare: “Da un punto di vista caratteriale credo che il mio punto di forza sia anche il mio punto di debolezza più grande: la determinazione, a volte così feroce da scatenare conflitti forse evitabili – sorride Elisa –. Invece dal punto di vista tecnico penso di esprimermi bene attaccando il canestro mentre devo perfezionarmi ancora parecchio nella difesa e nel tiro da fuori”. Un sogno nel cassetto per la tua carriera? “Il mio obiettivo è dare sempre il massimo e raccogliere quello che arriverà come frutto del mio impegno. Certo sarei felice di centrare la serie A1 qui a Udine nel medio lungo periodo, trattandosi questo di un risultato che necessita di una crescita importante sia da parte mia, che della squadra e della società”. Giuseppe Passoni
UISP
FELICE DI ESSERE SBRINDELLA Protagonisti d'eccellenza, anzi di A1 - UISP, gli "Sbrindelli", i ragazzi del tecnico Burzio e del presidente Pizzocaro che nella passata stagione hanno davvero fatto faville, laureandosi campioni regionali di categoria e ottenendo un prestigioso terzo posto alle finali nazionali di Montecatini a giugno. Proprio il presidente Paolo Pizzocaro, che non ha scaramanticamente fissato alcun obiettivo per il campionato che verrà, ha voluto ripercorrere questi 13 anni di sport e divertimento insieme ai suoi ragazzi: "Lo Sbrindella (foto sotto) è nato nel 2004 con l'intento di dare la possibilità ad atleti maturi e non, che avevano interrotto l’attività agonistica, di riprendere col basket e di poter gioire dei momenti insieme. Non ho mai voluto una squadra per vincere o per essere migliore.” Ma non si diventa campioni regionali per caso: “Abbiamo intrapreso il cammino senza grandi aspirazioni, ma i risultati sono sempre arrivati. Perchè? Perchè c’è un bel gruppo non solo in campo, un bravo allenatore, una sapiente gestione della squadra. Chiunque sia passato dallo Sbrindella sa che ci sarà sempre una famiglia pronta ad accoglierlo. Questi sono gli ingredienti che coltivano la mia voglia di fare il presidente.” Dopotutto il palmarès è invidiabile: in nove anni nella FIP, gli Sbrindelli hanno vinto ben due volte il campionato Promozione (nel 2008/2009 e nel 2011/2012), militando complessivamente per tre volte in Serie D senza mai retrocedere, anzi, nel 2009/2010 raggiunsero perfino la semifinale playoff. Come spiega Pizzocaro, la crisi economica costrinse infine i tre sponsor della società a fare un passo indietro e, da qui, la scelta di passare alla UISP nel 2013. “Alla vigilia della quarta stagione in questo campionato - dice il presidente - mi sento di dire che, dal punto di vista agonistico, la A1 UISP potrebbe equivalere a una Serie D FIP: si corre un po' meno, perchè gli atleti hanno certamente un'età media superiore, ma il livello tecnico è elevato grazie al buon numero di ex giocatori di Serie C e D presenti.” E come ci si trova nella UISP? “Nella FIP ci sono più compiti formali da assolvere: bisogna avere un medico in squadra, chiamare due refertisti della Federazione per aggiornare i punteggi durante le partite, avere tabelloni che scandiscano i 24 secondi dell’azione di gioco... Ma ora anche la UISP sta organizzando corsi per formare noi dirigenti dal punto di vista burocraticoorganizzativo: è in sostanza un buon campionato” . E, a tal proposito, Pizzocaro ci tiene a rivolgere un ringraziamento speciale: “Il merito del prestigio della UISP t come ente e delle sempre maggiori adesioni ai suoi campionati è in gran parte del presidente Massimo Vittor, che dall’alto della sua competenza, disponibilità e capacità di ascolto riesce sempre a trovare soluzioni efficaci a qualsiasi difficoltà.” Filippo Dondè
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pALLAVOLO
IN pRIMO pIANO
LA ROSA DELLA SqUADRA U16 CAMpIONE pROVINCIALE 2015-2016 E 1^ CLASSIFICATA AL TORNEO NAZIONALE “4° CHALLENGE CITTà DI TORRI” Da destra a sinistra in piedi: Sancin, Giugovaz, Krizman, Visintin, Allesch, Pauli, Tientcheu (k) In ginocchio: Zuttion, Reia, Longo, Pecalli, Petri, Allenatore: Levatino.
Coselli, titoli a go-go In 10 anni il club triestino ha conquistato 35 titoli provinciali e regionali
CANOTTAGGIO
IL FRIULI VG ALLE SPALLE DELLA SLOVENIA 3 ori, 4 argenti e 3 bronzi il bilancio del Friuli Venezia Giulia nella 59° edizione dell'Incontro Esagonale Giovanile che si è svolto sul campo croato di Canal di Leme. Sei le rappresentative in lizza, con il consueto confronto tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia, che si risolveva a favore di questi ultimi che vincevano la classifica con 70 punti, al secondo posto il FVG 62, e a seguire Alta Austria 51,5, Istria Croata 45, Veneto 37, Carinzia 34. Ottimali le condizioni del suggestivo campo di regata, che hanno permesso il regolare svolgimento delle finali.
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P
er l’ASD Coselli Trieste e ‘iniziata una nuova stagione, che in realtà per qualcuno non si è mai interrotta, visto che gli allenamenti sono continuati anche nel periodo estivo, con impegni su più fronti. Così come nessuno ha voglia di interrompere il ciclo di successi che ha caratterizzato i primi dieci anni di attività della società nel volley, disciplina in cui in due lustri il Coselli ha conquistato ben 35 titoli tra regionali e provinciali. Solo l’anno scorso vi sono stati i trionfi a livello provinciale nelle categorie U13, U14 e U16 femminile, a cui va aggiunta la ciliegina sulla torta del titolo regionale maschile U17 con la possibilità di giocare le finali nazionali a Bormio. La stessa squadra ha anche centrato la promozione dalla serie D alla serie C a coronamento di una stagione indimenticabile. E anche per quella appena iniziata gli obiettivi sono molteplici. Ai nastri di partenza il Coselli si è presentato con una squadra maschile in serie C e con le squadre sia maschile che
femminile in Prima divisione, con compagini che giocano contemporaneamente anche nel campionato giovanile U16. A livello giovanile, oltre alle due formazioni sotto i 16 anni (con campionati a livello provinciale per le ragazze e a livello regionale per i maschi), il Coselli parteciperà anche ai campionati U14 femminile (provinciale) e maschile (regionale), U13 femminile e maschile (entrambi provinciali) e all’U13 regionale 3 contro 3. A queste vanno ad aggiungersi varie squadre nell’U12 misto e nel minivolley. “La crescita tecnica, fisica e morale individuale dei singoli per creare atleti e giocatori di pallavolo viene prima dei risultati di squadra- considera Marcello Levatino, responsabile del centro e direttore della Scuola Federale Pallavolo - : questa la ricetta del ASD Coselli che ha avuto finora uno straordinario successo. Anche quest’anno abbiamo ottenuto il prestigioso certificato di Qualità argento per l’attivita’ giovanile e Fipav. In più di dieci anni di attività sono infatti già cinque gli atleti cresciuti nel Coselli
che hanno successivamente vestito la maglia del Club Italia, fucina di futuri campioni". FUCINA DI CAMPIONI Ghiaccio che è stato rotto da Alessandro Blasi: "Il ventiquattrenne triestino è ora in forza all’Itas Trentino, compagine della Superlega che ambisce a ritornare ad essere Campione d’Italia - riferisce Levatino - . Il sentiero tracciato da Blasi è poi stato percorso anche da Noura Mabilo, che dopo il Club Italia e le Nazionali giovanili ha assaggiato a Novara l’A1 e si appresta ad iniziare a Olbia una intensa stagione in serie A2. In A2 giocano quest’anno anche Andrea Bulfon e Marco Norbedo. Attraverso il Club Italia è passato anche Piero Allesch, che sta calcando i parquet della serie B in quello di Parma. Ma numerosi sono i giovani divenuti atleti nel Coselli che attualmente difendono i colori di forti squadre di serie B e C". Lista che non finisce qui: "Melisa Rrena è momentaneamente ferma dopo aver
VARI pALLAVOLO SpORT
LIBERTAS MARTIGNACCO IN pASSERELLA
LA ROSA DELLA SqUADRA U17 CAMpIONE REGIONALE 2015-2016 E FINALISTA NAZIONALE Da destra a sinistra: Ferrara (All.), Sterle, Collarini, Tamai, Caratozzolo, Vattovaz, Braico, Calvino, Pecalli, Ruggieri (Dir.). Prima fila: Sutter, Rimbaldo, Tullio. giocato per tre anni consecutivi in B1, Sveva Allesch ha scelto di rimanere in regione difendendo i colori del Pav Udine di B1, mentre un terzetto di giovani atlete ha iniziato l’avventura romana con il Volleyrò Roma, società che ha dominato a livello nazionale nei campionati giovanili Under 18 e Under 16. L’under 18 Linda Giugovaz, Nazionale Pre Juniores, gioca oltre che nel campionato giovanile anche in B1, mentre Flora Sancin, capitana della rappresentativa regionale, e Audrey Tentiuchen, nazionale Under 15, scendono in campo nei campionati Under 16 e B2. In provincia sono rimasti David Umek, Niccolò Cattalan e Luca Rimbaudo, che grazie al frutto della collaborazione con lo Sloga hanno rinforzato la squadra dell’altipia-
Coselli non è solo volley ma anche altre importanti attività sportive no che giocherà nel campionato di Serie B, mentre scendendo di categoria in serie C troviamo Elisabetta Riccio (Virtus Trieste), Alessia Krizman e Marta Pecalli (entrambe con l’Eurovolley School)".
FRONTI Una società attiva su piu’ fronti, il Coselli, che non è solo pallavolo: “ E’ vero- continua il dirigenteoltre ai 220-230 atleti e atlete impegnati nelle varie categorie giovanili del volley, Coselli è anche Centro Minibasket, in collaborazione con il Basket Trieste, ginnastica artistica con una novità, l’uso durante le lezioni della nuova corsia gonfiabile Airtrack, vero divertimento per i ginnasti e le ginnaste, danza classica e hip-hop con la grande squadra agonistica “Le ragazze del sorriso”. Con un totale di quasi 400 atleti che ogni giorno frequentano il comprensorio scolastico “Campi Elisi” di Trieste, nelle palestre delle scuole E.Morpurgo e L.Stock”. Biancamaria Gonano
LA ROSA DELLA SqUADRA MASCHILE DEL COSELLI CHE HA CONqUISTATO LA pROMOZIONE IN SERIE C AL TERMINE DEL CAMpIONATO 2015-2016 Da destra a sinistra in piedi: Ferrara (All.), Vattovaz, Prete (k), Umek, Falzari, Braico, Katalan, Rimbaldo, Tullio, Ruggieri (Dir.). In ginocchio: Sutter, Sterle, Calvino, Laudani, Caratozzolo, Pagliaro, Pecalli.
“Quelli trascorsi alla Libertas sono anni che mi sono rimasti nel cuore, che mi hanno regalato forti emozioni, che mi hanno insegnato molto”, sono alcune delle parole più significative ascoltate da molti ospiti durante la tradizionale cerimonia di presentazione delle squadre di volley di Martignacco rappresentanti di una società che il prossimo 10 gennaio festeggerà il suo 40°anniversario. A ricordare brevemente la storia della Libertas Martignacco attraverso le proprie esperienze è stata l’assessore del Comune di Moruzzo Albina Montagnese, mentre gli onori di casa sono spettati questa volta al vicepresidente Giuseppe Bulfoni cui è spettato aprire la manifestazione al posto del presidente
ANNA GREY centrale della formazione di B1.
Bernardino Ceccarelli, l’anima della società, assente per motivi di salute, che ha instaurato quest’anno la collaborazione con l’Associazione Italiana Donatori Organi. Presentate poi le varie squadre, dagli "atleti" in tenera età di quattro-cinque anni, seguiti dai più “maturi” colleghi delle elementari, gruppi allenati da Silvia Monego e Valentina Pastorello. A seguire gli Under 12, 13, 14 e 16 di Renato Barbon e Under 18 di Matteo Fasan, prima delle chiamate alla ribalta delle due formazioni interamente maschili Under 14 e 16, allenati da Katia Michelutti. In chiusura, il fiore all’occhiello della Libertas Martignacco a livello nazionale: la squadra femminile militante in serie B1, che dopo una lunga preparazione atletica è partita in campionato in veste di protagonista. Massimo Gaudino
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22 OTTOBRE 2016 - serie c femminile
VOLLEY PORDENONE – EUROVOLLEY TRIESTE 3-0
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VOLLEY
FOTO ANDREA MORATTO TremilaSport+ | 26 10 2016 | 41
BOCCE
CAMPIONESSE
SENZA pORTAFOGLIO Titoli nazionali e internazionali per la Bocciofila Buttrio ma gli sponsores latitano e il presidente Busiz e le atlete si affidano perlopiù all'autogestione
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ella storia della nostra regione tantissimi sono gli atleti che hanno avuto l’onore di rappresentare l’Italia in tutte le competizioni più importanti del mondo . A Buttrio , rappresentata da Rino Busiz nelle vesti di presidente , trova la sua dimensione la Bocciofila Buttrio, una squadra e una società dalla mentalità vincente, culla di campioni e campionesse e motivo d’orgoglio per tutto il Friuli Venezia Giulia . La società ha già partecipato a sei competizioni nazionali vincendone tre, qualificandosi per ben tre volte alla coppa Europa, lo scorso anno vinta, e diventando così la prima squadra femminile italiana nella storia delle coppe europee a laurearsi campione. Rino Busiz ci ha rilasciato un’intervista dove partecipazioni ci racconta le emozioni vissute internazionali e le aspettative per la prossima stagione . Da cosa nasce tanta qualità? "Sicuramente dal molto impegno e dal duro lavoro - considera Busiz -. Le nostre ragazze hanno iniziato ad allenarsi molto giovani , svolgono 2/3 allenamenti settimanali, senza contare gli stage in nazionale. Sicuramente nel loro percorso è stato fondamentale avere a disposizione allenatori del calibro di Rolando Langelotti, poi è normale, quando si entra nel giro della nazionale si è seguiti in percorsi ad
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CATERINA VENTURINI Si è laureata di recente campionessa del Mondo a Casablanca. personam e tutto questo ci ha permesso e ci permette di avere in casa anche per il futuro atlete di un’esperienza importantissima". - Il vostro settore giovanile è davvero ben organizzato, qualche nome per il futuro? "Il nostro settore giovanile è sicuramente la nostra forza, abbiamo molti tesserati, e un nome importante che le posso fare è quello di Fabio Scialino, che è un nazionale e l’anno scorso ha vinto il campionato nazionale Allievi. Sicuramente un ottimo talento". - Il 2015 per voi è stato
un anno strepitoso, anche perché una vostra atleta è stata incoronata campionessa del mondo a Casablanca, ovviamente mi riferisco a Caterina Venturini: cosa ci può raccontare di quella fantastica esperienza? "Casablanca è stata un' esperienza bellissima. Non tutti sanno che nel nostro sport ci sono diverse discipline, difatti sono sei le medaglie in palio: quattro andarono alle cinesi , una la vinse la Francia e poi Caterina riuscì nell’impresa di diventare campionessa del mondo. E' un atleta strepitosa con un talento eccezionale. Ma non è l'unica, perchè ci sono anche le sorelle Zurini , ottime giocatrici che hanno raggiunto risultati importanti, e non posso non ricordare il bronzo di Virginia nel tiro progressivo. - Avete qualche sponsor che vi aiuta a livello economico oppure sio tratta di una nota dolente? "Trovare sponsor al giorno d’oggi è difficilissimo per le società di sport molto più seguiti, quindi per noi la ricerca risulta ancora più difficile. Qualche aiuto lo riceviamo dal Comune e promuoviamo qualche campagna pubblicitaria sul territorio, ma non basta. A dicembre inizierà la nuova stagione alla quale parteciperà anche mia figlia Valentina. Sarà un nuovo campionato che noi vogliamo provare a vincere anche quest’anno: per noi e per la nostra gente che ci segue con tanto affetto". Tommaso Cossio
LOTTA
SpORT EDUCATIVO Anche i giovanissimi possono avvicinarsi alla lotta come approccio personale, affatto violento come l'opinione popolare è portata a credere.
SIAMO NEONATI
MA GIà MOLTO ATTIVI
A solo dodici mesi dalla fondazione, la Nova Auxilia di Mortegliano fa parlare di sè
È
da poco trascorso un anno dalla sua nascita e la Nova Auxilia Sport Team, società di lotta di Mortegliano, inizia già a far parlare di sè. E lo fa con risultati di grande rilievo che premiano lavoro e passione del presidente e tecnico Martino Moroldo, che pur tra mille difficoltà è riiuscito a ridare vita in Friuli ad uno sport che era ormai prossimo ad imboccare il classico viale del tramonto . Finalmente, tra mille vicissitudini, la palestra Station Fitness Center di Pasian di Prato è diventata in via definitiva la sede di preparazione ed allenamento del gruppo agonistico e dei giovani e lì un gruppo di quindici atleti si allena e si prepara costantemente con un entusiasmo fuori dal comune, dando vita ad un movimento che sta crescendo costantemente e che è sempre alla ricerca di nuovi spazi e soprattutto di visibilità in uno sport che purtroppo balza all’attenzione solo in caso di medaglie olimpiche o titoli iridati, per poi sprofondare nell’anonimato. Certo però che un secondo posto guadagnato con Marco Ferretti nei 130 kg. e una terza piazza nei 76 kg. con Martino Moroldo nei campionati Master di Lotta Libera di Ostia e una dodicesima piazza nella classifica per società a livello nazionale è risultato di grandissimo rilievo, considerando i trentatrè competitors a livello di società presenti presso il Centro Federale dove si sono svolti i nazionali. A maggio invece, in occasione del sesto campionato italiano di Sumo Sportivo, registriamo un secondo posto con il talentuoso Alexandru Ciobanu negli 85 Kg. e un primo posto per l’inossidabile Marco Ferretti nei + 115 Kg. Risultati che alimentano speranze e soprattutto conferiscono un'iniezione di ottimismo per l’appuntamento con la Coppa Italia
di Lotta Greco Romana Memorial L. Debiasi, che si terrà a Rovereto e che vedrà la partecipazione nei 66 kg. di Michele Riondato, di Alexandru Ciobanu nei 71 Kg., Gianluigi Delgado Ferreira negli 80 kg. ed Enrico Durì nei 98 kg. “Sono convinto che otterremo un buon risultato - ci confida il tecnico Martino Moroldo - perchè le carte in regola per salire sul podio non ci mancano e soprattutto per i miei ragazzi sarebbe una soddisfazione che premii le ore trascorse in palestra e che ci dia un'importante visibilità” -Dalle sue parole emerge il fattore visibilità.... “La lotta, come tutti gli sport cosìddetti minori, ha bisogno di farsi conoscere e soprattutto identificare il suo vero aspetto, che non è la violenza, la rissa o il farsi male, bensì il fatto di divertirsi, di formarsi e soprattutto confrontarsi oltre che con gli avversari anche con se stessi.” -A tale proposito la vostra presenza in
ZANDONELLA ESPONE Inaugurata (nella foto) al bar Ombre di Corte di via Poscolle a Udine la mostra di ritratti femminili del nostro fotografo Silvano Zandonella. Sarà visitabile fino al 5 novembre.
manifestazioni dove avete avuto la possibilità di farvi conoscere, vi hanno visto protagonisti con il messaggio che lo sport della lotta ha voluto lanciare. “Per la verità siamo stati molto attivi a partire da marzo con la partecipazione al Fsb Show che ha avuto teatro al centro fieristico di Udine, per poi nel mese di maggio presenziare al sesto World Cisa Symposium, manifestazione organizzata dalla Società Nuova Cisa e al Fijlkam Fvg, dove abbiamo allestito una esibizione di Lotta Greco Romana per poi concludere con il Trofeo Ragazzi Judo Karate e Lotta di Pordenone dove con un nutrito gruppo di ragazzi siamo stati la sola società di lotta presente.” - Vogliamo una volta per tutte fare conoscere gli aspetti di questa disciplina sportiva, invitando magari a prenderne conoscenza, specie per chi nutre diffidenza come spesso accade in tutti gli sport da combattimento? “La lotta, sport che nasce nella notte dei tempi , la identifichiamo come un motivo di formazione, di crescita e di sfogo, specie per i più giovani che spesso intossicati da tablet, smartphone e computer perdono il contatto con i propri simili. Gli allenamenti per i giovani sono una sorta di gioco con capriole, imparando a cadere e a rotolare sul tappeto. Chi prova, trova nuovi compagni e torna sempre. Per i più grandicelli si passa a sedute più impegnative, ma tutto avviene per gradi , in un percorso che porterà a, chi deciderà di completarlo, a misurarsi in competizione. Per coloro che desiderassero avvicinarsi a questo sport, la palestra Fitness Center di Campoformido (in prossimità del vecchio passaggio a livello) è il riferimento per bambini, ragazzi ed adulti. Gianfranco Borghesu
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TENNIS
INVOLUZIONE:
DI CHI SONO LE CAUSE?
Disinteresse dei Circoli e dei giocatori e organizzazione latente alla base della riduzione degli entusiasmi in seno al movimento tennistico udinese
F
ino a qualche tempo fa, per la gioia della Federtennis udinese, società e giocatori ritenevano importante il titolo provinciale e i tabelloni, a squadre ed individuali, superavano le cento iscrizioni. Se i numeri contano anche (e soprattutto) nello sport, va ricordato che dalle 97 squadre iscritte ai campionati provinciali di alcuni anni fa, si è passati alle 56 del 2016. Quali le cause dell'involuzione? Molteplici, a nostro parere: si va dal disinteresse dei circoli e dei giocatori all’organizzazione alquanto carente della Fit Udine, situazione che ha finito per svilire interpreti ed entusiasmi delle società tennistiche friulane. Nel 2016 il calendario dei campionati provinciali a squadre è stato pubblicato quattro giorni prima dell’inizio edizioni del e successivamente è stato mocampionato dificato. Va poi rilevato il fatto che risultati e classifiche (a volte errate e non complete) sono state pubblicate in ritardo. In sintesi una competizione che, con l’andare degli anni, ha assunto più una veste “amatoriale” che ufficiale della Fit. Nell’arco del campionato si sono verificati ben 14 rinvii e questa volta non per il maltempo, ma semplicemente perché le squadre non potevano schierare la miglior formazione da mettere in campo. E allora cosa c'è di meglio che chiedere il rinvio?. “Siamo uomini o caporali?” diceva Totò, ma a parte le battute questo campionato sembra giunto ai titoli di coda: ricordiamo che sette anni fa i provinciali di tennis furono sospesi per tre edizioni per la netta presa di posizione dei circoli nei confronti della Fit Udine, poi prevalse
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EVENTI
LA FORMAZIONE DEL TC FAGAGNA il buonsenso e il campionato riprese , ma senza quell’entusiasmo e quello spirito agonistico che l’avevano animato per anni. Che dire poi dei campionati provinciali individuali “snobbati” talmente da non avere alcun riscontro sul sito Fit? Non dobbiamo comunque dimenticare che il tennis di casa nostra si basa esclusivamente sul volontariato, con persone che dedicano ad esso il loro tempo libero, magari sottraendolo alla famiglia, ma se questo compito viene svolto con inade-
guatezza e superficialità, e spesso con dannoso protagonismo da chi sta nella stanza dei bottoni, è meglio passare la mano, soprattutto per il bene del nostro “povero” tennis, lasciando spazio a persone entusiaste e capaci. Dubbi ed incertezze dunque, sono un evidente segnale che, continuando così, questo campionato, giunto alla 28^ edizione, sia destinato a finire nel dimenticatoio, fra l’indifferenza di tutti. Roberto Cainero
AGIURGIUCULESE REGINETTA DELL'ANNO Premiata nel salone d'onore della Provincia di Udine l'Atleta dell'anno Alessandra Agiurgiuculese, ginnasta dell'Asu campionessa italiana juniores e seconda in Europa, qui tra l'assessore provinciale Govetto e quella comunale Basana. A passarle idealmente il testimone la campionessa del mondo di bocce Caterina Venturini,
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premiata nell'edizione precedente. L'iniziativa è dell'Associazione Veterani sportivi friulana. Gli stessi locali, venerdì 28 alle 17, ospiteranno la presentazione del libro di Luciano Provini e Faustino Anzil dedicato a sette personaggi dello sport friulano, fra i quali il pistard Virginio Pizzali, il rallysta-calciatore Gianni Marchiol e altri.
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SpECIALE LIBERTAS
1° LIBERTAS DAY
LA TAVOLA ROTONDA DI CASA LIBERTAS Sabato 22 ottobre l’evento ha visto protagonisti dirigenti di tutta la Libertas della Regione FVG, riuniti per fare il punto della situazione e porsi nuovi ambiziosi progetti da portare a termine entro la fine del mandato sulla formazione, l’importanza di organizzare i corsi per Tecnici e BLS-D, l’inserimento dati sulla Piattaforma CONI e sui Responsabili di Settore. A seguire, Luigi Cataldi, consigliere regionale Libertas, ha presentato alcune proposte su come organizzare i responsabili di settore, mentre il Delegato Libertas della Provincia di Trieste, Livio Lupetin, ha esposto le modalità di gestione di un centro provinciale e quelle dell’assicurazione dei tecnici. La comunicazione e le pubblicizzazione dell’Ente Libertas Regionale
Diverse le nuove proposte presentate su come organizzare i responsabili di settore
sono state trattate dalla dottoressa Acciardi, PhD in Linguistica e Comunicazione. Dopo la pausa caffè, il moderatore Lorenzo Cella ha sottolineato l’importanza dei grandi eventi e dei servizi Libertas forniti alle singole associazioni. Ha ripreso quindi la parola il Presidente Ceccarelli per affrontare le tematiche riguardanti le competenze del Centro Regionale, i rapporti con il Centro Nazionale, gli altri Enti e le Federazioni Sportive. A chiudere la giornata è stato l’avvocato Andrea Canzian con la presentazione del nuovo statuto.
RUGBY
■ Il nuovo quadriennio olimpico, rinnovate le cariche sociali, si preannuncia foriero di novità in casa Libertas. È stato infatti inaugurato sabato 22 ottobre il 1° Libertas Day, una tavola rotonda in cui i dirigenti di tutta la Libertas della Regione FVG si sono riuniti per fare il punto della situazione e porsi nuovi ambiziosi progetti da portare a termine entro la fine del mandato. Programmare, rinsaldare, informare, discutere sulle problematiche e sui progetti dell’ente sono le finalità dichiarate del convegno, coordinato e moderato da Lorenzo Cella, presidente della Libertas Servizi. Ha dato il via ai lavori il Presidente Regionale Libertas, Bernardino Ceccarelli. Ivo Neri, Delegato Libertas della Provincia di Pordenone, ha preso la parola con un intervento
1 t m
VA AGLI HIGHLANDERS IL PRIMO DERBY “Highlanders” contro “Lowlanders”, il primo derby della provincia che ha visto nella terza del campionato di Rugby di serie C2 la bassa pordenonese, Rugby Sile di Azzano X, contro quelli del Pedemontana Livenza Rugby. Sono i “Lupi” del Pedemontana a prevalere, nella trasferta che si chiude con un onorevole 17-18. Il buon pack di mischia degli azzanesi, con un rugby molto improntato sullo scontro fisico ha saputo tener testa degnamente agli altoliventini. Per il Coach Gabriele Corsini “purtroppo ci siamo adeguati al gioco degli avversari, quando non lo abbiamo fatto siamo riusciti a costruire delle ottime situazione offensive e conquistare terreno. Il nostro gioco presuppone un allenamento costante e metodico per raggiungere degli automatismi ma
soprattutto una mentalità aperta che imprima l’impulso nella ricerca della meta”. Il DS Giampaolo Sordini così commenta il risultato: “Il fatto di aver vinto con i calci di punizione è l’evidenza di una partita giocata sulla fisicità, qualche
volta con situazioni ai limiti del regolamento di gioco; bravi i ragazzi a non essere caduti in quelle che mi son sembrate delle provocazioni, ciò significa che la tenuta sta migliorando, ora si tratta di imporre agli avversari il nostro gioco”.
UDINE | TRIESTE | PAD
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SpECIALE LIBERTAS
ARTI MARZIALI
VOLLEY
AL MARTIGNACCO IL TORNEO U16 BCC FRIULI CENTRALE
BRILLA L’ASTRO DELLA POLISPORTIVA VILLANOVA Alla ventiduesima edizione dei Campionati Nazionali Libertas la formazione naoniana si porta a casa una carrellata di medaglie: ben 11 i titoli nazionali, 14 i secondi posti e 19 i terzi piazzamenti ■ Brilla la Polisportiva Villanova al XXII Campionato Nazionale Libertas svoltosi al palasport Fratelli Azzurri di Noale, con ben 11 titoli nazionali, 14 medaglie d’argento, 19 di bronzo, nelle gare individuali, e due squadre seconde classificate nella categoria Cadetti e in quella Junior/Senior. Con questi numerosi risultati, la Polisportiva sottolinea l’eccellenza dei suoi atleti e ottiene il primo posto nella classifica delle Società fra gli agonisti. Presenti all’evento, sotto la regia della Polisportiva Villanova e del Centro Regionale Libertas Veneto, quasi 600 judoka provenienti da tutta Italia, accolti dal Presidente Nazionale Libertas il Prof. Luigi Musacchia e dal consigliere nazionale Edoardo Muzzin. La prima giornata ha visti impegnati gli atleti preagonisti nati dal 2005 al 2010. Si sono laureati Campioni nazionali della propria categoria i giovani: Nikita Facca, Mirco Bone, Matteo Pasut, Laura Covre e Mariam Dene.
Quasi seicento i judoka provenienti da tutta Italia in gara in quel di Noale Medaglia d’argento per Alessandro Ikes Liam; e di bronzo per Anna Camillot e Simone Dazzan. Entrambe le squadre in gara portate dalla Polisportiva si sono classificate seconde. Quella Cadetti, formata da Boscaia, Visentini, Bologa, Bedel, Sanapo, e quella Junion-Senior, con Casagrande, Toffoli, Bedel e Verardo. La seconda giornata è stata dedicata agli atleti agonisti. Medaglia d’oro per Serodine, Bortolin, Andrejczuk, Iordache, Bedel K. e Verardo.
DOVA | MILANO | PRATO
D’argento quella di Mengatti, Fabri, Bologa, Sanapo, Fracas E Bedel M. Di bronzo invece Cigalotto, Azheez, Pasut R., Bekjtesh, Martin, Boscaia, Visentini, Dene e Toffoli. Sul tatami anche Camilot e Casotro V., che si sono classificati entrambi quinti e Viva, settimo. Titoli nazionali per la lotta a terra conquistati da Andrejczuk,Boscaia, Bedel K. e Toffoli. Serodine, Martin, Bologa, Verardo, Fabri e Dene, hanno vinto la medaglia d’argento; Menegatti, Bektesh, Castoro V.,Viva,Sanapo, Bedel M., Iordache e Fracas quella di bronzo. Ottime le prestazioni anche degli altri agonisti, con Camilot, Bortolin quinti classificati; Cigalotto settimo; Pasut R. e Azheez, noni. I grandi risultati degli agonisti, permettono alla Polisportiva di ottenere il primo posto nella classifica di società con 287 punti. Al secondo, con 155 punti la Sport Team Judo Udine, al terzo la Kyu Shin Do Kai Parma con 130 punti.
■ È l’ Under 16 della Polisportiva Libertas Martignacco la squadra vincitrice della XI edizione del Torneo BCC- Banca di Credito Cooperativo del Friuli Centrale che ha visto in lizza 14 Società del comprensorio dello stesso dell’Istituto di credito. L’Under 16 Libertas Martignacco, cui ha fatto da madrina la formazione di B1 della Polisportiva stessa, nell’ottenere per la prima volta questo alloro ha battuto il CSI Tarcento per 2-0, il Cassacco e il Kennedy B nella fase eliminatoria con il medesimo punteggio e nella finale il Kennedy A ancora per 2 set a 0 (20-15, 25-20). Il torneo era stato organizzato nel 2006 per festeggiare i 100 anni della BCC, ma su richiesta della Libertas Martignacco, che vi aveva visto una grande occasione per le Società di amalgamare le proprie compagini in una competizione di alto livello, il Presidente Giuseppe Graffi Brunoro aveva accettato di ripeterlo annualmente, tanto che è arrivato ora alla sua undicesima edizione.
Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 26 10 2016 | 47
ALTRI SPORT
Dieci anni di EuroMarathon
Domenica 6 novembre si correrà la decima edizione di una manifestazione podistica unica nel suo genere. Una competizione che negli anni si è saputa rinnovare, preferendo i sentieri sterrati del Carso alle strade asfaltate, scegliendo di passare dalla mezza maratona alla corsa in montagna. Sono trascorsi due lustri da quando, nel 2007, l’Evinrude propose per la prima volta una corsa transfrontaliera per unire gli abitati di Muggia e Capodistria, anticipando di pochi mesi l’epocale caduta dei confini fra l’Italia e la Slovenia. Nel frattempo l’EuroMarathon sembra aver trovato definitivamente la propria identità, grazie a due corse competitive, una di 25 e una di 10 chilometri, e a una marcia a passo libero dedicata alle famiglie. Il tutto all’insegna del trail con vista sul Golfo di Trieste. L’eco-trail della penisola di Muggia, infatti, può vantare l’omologazione Fidal di “Corsa in montagna lunghe distanze”, grazie a un percorso spettacolare che si sviluppa fra l’Italia e la Slovenia, disegnato da Luciano Comelli, responsabile della sezione di corsa in montagna dell’Evinrude e presidente del Cai-Sag di Muggia. Graziano Ferlora, deus ex machina della manifestazione, ha voluto mantenere invariata la formula delle ultime edizioni, chiamando a Trieste alcuni dei migliori interpreti al mondo della disciplina, mettendo in piedi un’organizzazione di livello assoluto e allargando il proprio staff a diverse decine di volontari. L’eco-trail di 25 chilometri prenderà il via dal Camping Adria di Ancarano, alle 10, e si concluderà presso il negozio Decathlon. Il percorso seguirà la dorsale dei colli muggesani, tra vigneti, uliveti e zone boschive: percorrendo 1100 metri di dislivello, gli atleti toccheranno punti di notevole interesse storico e naturalistico, prima di raggiungere l’insolito traguardo posto all’interno del Centro commerciale Montedoro Freetime. L’EuroEasyTrail di 10 chilometri, con partenza e arrivo fissati presso il negozio Decathlon, si svilupperà invece lungo un tracciato con un dislivello positivo e negativo di 400 metri. L’intera manifestazione godrà della presenza degli angeli custodi a quattrozampe lungo il percorso, rappresentati dalle U.Ci.O., le Unità cinofile della Protezione civile. L’EuroMarathon sarà preceduta da numerose iniziative collaterali: • SABATO 29 OTTOBRE, a partire dalle 9.30, prenderà il via l’EuroParenzanaBike, un’uscita guidata in mountain bike proposta dalla Asd Running World. • DOMENICA 30 OTTOBRE, sempre dalle 9.30, sarà la volta
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dell’EuroCamminata, un’escursione guidata attraverso i sentieri dell’eco-trail, a cura del Cai Muggia. • MERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE, dalle 19, toccherà invece alla novità dell’EuroNightTrail, una corsa alla luce delle pile frontali fino al castello di San Servolo, mentre venerdì 4, alle 18, verrà presentata la disciplina del Nordic walking e, a seguire, si potrà effettuare una corsa in notturna con lampada frontale, accompagnati dal team Run4Fià. • SABATO 5 NOVEMBRE sarà dedicato all’Euro Junior Marathon, alle 10.30, presso il Montedoro Freetime, e all’Euro-Orienteering, competizione organizzata dal Cai XXX Ottobre che si svolgerà a partire dalle 16. • Alle 17.30, invece, a un’ora dalla presentazione dei top runner, l’EuroModaTrail schiererà come modelli di moda gli atleti locali. L’eco-trail della penisola di Muggia rappresenta la terza prova del Trofeo 3 Trail, insieme al Kokos Trail e all’Evening Summer Trail. Per informazioni e iscrizioni: www.euromarathon.it
TREMILAITINERARI MTB
www.natisoneinbici.it
l’eccezione di Reant che viene però solo sfiorato, non si incontrano più né persone né case fino a quando non si torna a fondovalle, e quasi tutto il giro si snoda in mezzo a bellissimi boschi di latifoglie e di giganteschi castagni.
CURIOSITà
a cura di StEFAno oSSo e GIAn LucA toSoRAttI
L
a valle del Chiarò di Torreano è molto interessante per i bikers perché ci sono moltissime piste forestali e sentieri che risalgono i suoi fianchi. In questo giro viene attraversato, in andata e in ritorno a differenti quote, il fianco orientale della dorsale dei monti Noas e Forcjis con bellissimi e aerei panorami sulla valle sottostante e sulla pianura friulana. Adesso la vallata sembra quasi disabitata, ma fino a non molti anni fa c’erano parecchie attività, come cave di marna e di pietra piasentina, pascoli e allevamenti, per cui la
zona era densamente popolata. Ora, a parte qualche cava, è tutto abbandonato e il bosco ha colonizzato quelli che una volta erano prati destinati al foraggio. Anche la fonte Merìa, a circa tre quarti del percorso, ora solo poco più di un’attrazione turistica, era invece importante sia per l’abbeveraggio del bestiame che per dissetare i mandriani. La si può raggiungere con una breve deviazione a piedi seguendo le indicazioni del sentiero “2” che si incontrano lungo la strada. La caratteristica di questo itinerario è che, lasciato Torreano, con
Arrivando a Torreano ci sono delle indicazioni che portano alla grotta di Lourdes, riproduzione dell’originale francese, voluta dalla popolazione e realizzata nel 1929 su progetto dell’architetto Leo Morandini. E’ un posto particolare e vale la pena farci una deviazione. Attualmente, per l’8 settembre, viene organizzata la festa della grotta.
Descrizione giro Si parte dall’incrocio di Ronchis di Torreano dove c’è lo spazio per lasciare eventualmente l’auto e ci si dirige verso Torreano lungo la provinciale. Usciti dal paese e passato l’incrocio per Costa e Laurini, si prende lo sterrato a sinistra e dopo 100 metri si imbocca la forestale che risale per poco più di 5 chilometri il fianco orientale della dorsale dei monti Noas e Forcjis. Arrivati alla strada asfaltata si continua a salire verso Reant e quindi si prosegue ancora verso Pedrosa. Dopo la presa dell’acquedotto si svolta a sinistra sull’altra lunga interpoderale (oltre 8 chilometri) che scende, prima dolcemente, e poi più decisa verso
Montina. Una volta giunti a fondovalle si svolta a sinistra e in breve si torna al punto di partenza. Lungo la discesa sulla pista forestale, a circa 5 km dal suo inizio, si incrociano le indicazioni che segnano il sentiero “2” (”T2” sulla cartina Tabacco) che porta alla fonte Meria. Questo tratto — si tratta di 350 metri — va fatto necessariamente a piedi perché non è pedalabile.
DAL SATELLITE
Come cartografia della zona in scala 1:25.000 ci sono sia la cartina Tabacco foglio “041 – Cividale e Valli del Natisone” che la mappa allegata al volume Val Chiarò Trekking (vedi le note nel box “Info utili”). La scheda dettagliata del percorso con la traccia GPX è su http://www. natisoneinbici.it/?p=439
Sul fianco orientale del monte Noas
RISALENDO LA VALLE DEL CHIARò INFO UTILI Questo giro è lungo 18,6 km, di cui il 70% su sterrato, e ha un dislivello totale di circa 570 metri. Va percorso necessariamente in mountain bike e richiede circa 2 ore di tempo per essere completato. È praticabile in ogni periodo dell’anno e anche in giornate piovose non presenta difficoltà in quanto il fondo è quasi tutto in ghiaia con rampe in cemento nei tratti più ripidi. Gli unici punti di appoggio sono a Ronchis e Torreano ma c’è una fontana d’acqua a Reant, a circa metà strada. Prima di partire è il caso di verificare l’efficienza dei freni in quanto gli ultimi chilometri di discesa verso Montina hanno alcuni tratti molto ripidi. Per chi volesse approfondire la conoscenza della zona, c’è l’interessante volume “Val Chiarò Trekking – 12 itinerari escursionistici nella Val Chiarò” realizzato dall’Associazione Torreano Ambiente e in distribuzione presso il Comune. Per maggiori informazioni www.torreano. net/trekking dove sono disponibili anche le tracce GPX dei sentieri.
TremilaSport+ | 26 10 2016 | 51
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