n° 21 TremilaSport 22-11-2017

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CALCIO ECCELLENZA

CARNIELLO, FARO DEL CHIONS pag 6

CALCIO DONNE

TUTTINO IERI E OGGI, DOMANI SI VEDRÀ pag 19

CALCIO PROMOZIONE

GIAVON: FIUME PROGETTO VINCENTE pag 7

Foto: Archivio Treviso basket

UDINE

MICHELE ANTONUTTI VIVE BENE A TREVISO CON IL FRIULI NEL CUORE E PENSA AL PROSSIMO DERBY AL "CARNERA" DI FRONTE AI SUOI VECCHI TIFOSI

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Foto: Archivio Treviso basket

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SOMMARIO

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20-21 UDINESE 6 FOCUS: ECCELLENZA, CARNIELLO, FARO DEL CHIONS

CALCIO

7 AI RAGGI X: PROMOZIONE, GIAVON: FIUME, PROGETTO VINCENTE 10 FATTI E MISFATTI: PRIMA CATEGORIA, DOMIO, IL TERZO CHE GODE 14-15 ALTRO CALCIO: VENETO E FRIULI FANNO SINERGIA

25

LE BELLE DI TREMILASPORT Pamela Bonesso, finalista a Miss Italia nel 2013 e affermata modella, posa per la nostra rubrica.

20

UDINESE Massimo Oddo è il nuovo allenatore bianconero chiamato da Gino Pozzo dopo il flop di Delneri contro il Cagliari.

17 GIOVANILI: SANVITESE, PROVA DI FORZA 18 CALCIO A 5 19 CALCIO FEMMINILE 30-31 BASKET 32-33 VOLLEY 34-43 SPORT VARI

RUBRICHE 22-23 SI DICEVA... 25-27 LE BELLE DI TREMILASPORT 44 VIAGGI 24 CULTURA 45-47 MOTORI 48-51

MONDO LIBERTAS TremilaSport+ | 22 11 2017 | 03


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Per il basket FRIULANI FINOregionale IN FONDOentusiasmi rinati

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GIAVON: FIUME PROGETTO VINCENTE pag 7

MICHELE ANTONUTTI VIVE BENE A TREVISO CON IL FRIULI NEL CUORE E PENSA AL PROSSIMO DERBY AL "CARNERA" DI FRONTE AI SUOI VECCHI TIFOSI

Foto: Archivio Treviso basket

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O CARA

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empo di vacanze non Michele per tutti,Antonutti, in primis per il calcio professionistico, friulano fino inma fondo, punto di forza di Treviso in giàA2in ma preparazione in vista di una nuova stagione chesua inizierà prosaffettivamente ancora e sempre legato alla città,ilUdine, simo mese lasciandosi alle spalle la delusione europea della nazionale. che l’ha visto emergere gradualmente nel basket d’alto livello con la L’Udinese, con il suo nuovo allenatoreAmore Iachini,che ha effettuato le sue prime maglia arancione della Snaidero. ammette una volta di uscite conpiù risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte nell’intervista rilasciata a Tremilasport, con lo sguardo rivoltonon a promette 10 fuochi d’artificio un organico sulla falsariga di quello dei due predomenica dicembre, al derby veneto-friulano che lo vedrà ritornare al “Carcedenti campionati della classe di Di nera” darisicati avversario dell’Apu ee privo primafra dell’altro quale ormai riceverà certamente unNatale. mare Idoapplausi Cibischino individuato nel giovane esterno ceco Jankto dila di dal ha suocomunque vecchio pubblico. Un esempio, il campione di Colloredo possibile sorpresa di stagione, vedremo le sealte la sua profezia si avvererà. E per Prato, di come sia possibile raggiungere vette dello sport mantenendo il basket regionale invece tempo di entusiasmi rinati, con Trieste al suo inalterata la propriaè personalità, genuina, senza opportunismi di sorta, e a enlui nesimo campionato di A2 affrontato sullalabase deicopertina. giovani del proprio vivaio dedichiamo con ricambiato affetto anche nostra e l’Apu, frescadidiquesto promozione, a presentare proprielaprime mosse a livello Una persona spessore sportivo eleumano troviamo anche in undi campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano altro servizio, quello dedicato ad Alessia Tuttino, friulanissima di Vissandonea conferire sale addopo un movimento anninella in Friuli un po’ assopito di Basiliano, che i primi calcinegli conultimi i maschi parrocchia del suo dall’aspaese, senza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti della passo dopo passo è approdata alla nazionale, vincendo allori unda po’parte ovunque Snaidero e il direttore sportivo del club triestino, Mario Ghiacci, dove ha giocato, da Verona allo stesso Tavagnacco, del quale è danon annivede una l’ora, delcome afferma nella effettuare la sua rimpatriata a Udine. le protagoniste con nostra l’umiltà intervista, che ne hadisempre contraddistinto la personalità. Ma rimane ilche nodo adeun palasport Carneraad daesempio anni in preda a problePersonaggi ci relativo piacciono che vanno additati ai giovanissimi matiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere in che muovono i primi passi nello sport. vista diilun campionatoinvece, di A2 leuncui battute iniziali (e Gigi ci siDelneri augurada solo quelle),che per Lascia palcoscenico, altro friulano doc, Aquileia, l’Apu, l’ennesima avranno luogo a Cividale. Come sempre ci dedichiamo poi ai personaggi dopo sconfitta, ottava in dodici incontri di campionato, ha ricevutoe quello di spicco stavolta è passando la bella pallavolista ElisaalManzano, cheMassimo la nostraOddo. Bianun inevitabile benservito, il testimone più giovane camaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: Ci mancheranno, perché no, le sue frasette in friulano anche nei momenti una più lunga pausa di riflessione, dice l’atleta friulana, poi deciderà il da farsi punto critici, e che testimoniavano l’amore per la sua terra e per i colori che dal lo videro di vista sportivo, vagliando le offerte le perverranno. Chi non vorrebbe protagonista in campo nell’Udinese che che Massimo Giacomini traghettò in serie l’esempio di Elisa, staccando la spina per qualche mese per ricaricarsi? Aseguire nel 1978/79. Immedesimiamoci nella suache esperienza, Già, crediamo fermamente lo sport, lasciando prima chespazio palloniall’immaginazione. finiti in rete o in un canestro significhi uomini e donne che si sacrificano per un loro credo inalteIl Direttore rabile. Ed è proprio su questo che deve reggersi.

Edi Fabris

Il Direttore Edi Fabris

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www.tremilasport.com facebook.com/tremila.sport @TremilasportWeb

DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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TremilaSport+ || 22 20 11 072017 2016| 05 |5 TremilaSport+


FOCUS

C

ordenons battuto di misura e Chions di nuovo capolista, dopo una settimana di purgatorio che lo aveva visto pareggiare all’ultimo con l’Ol3, perdere il big match contro il Lumignacco, e uscire dalla coppa Italia. A fare il punto della situazione in casa giallocrociata è il faro della mediana di Lenisa, il venticinquenne Davide Carniello: “Contro il Cordenons abbiamo dovuto battagliare per portare a casa i tre punti – commenta il centrocampista dei gialloblù -. Venivamo da una brutta settimana, in cui avevamo raccolto davvero poco rispetto a quello che avevamo messo in campo. Il mister è stato bravo a capire il momento, non ci ha messo pressione. Era consapevole che in campo avevamo dato il massimo. Purtroppo gli episodi ci erano girati storti. Contro il Cordenons era importante tornare a fare tre punti per ridarci la carica.

ECCELLENZA

CARNIELLO, UN METRONOMO TARGATO CHIONS

L’ex centrocampista di Union Pasiano, Portomansuè e Azzanese è da questa stagione il faro della mediana nell’undici di Lenisa e rivela: “L’ambizione di questa società mi ha stregato fin da subito”

DAVIDE CARNIELLO in azione di contrasto nel match contro l'Ol3.

Non abbiamo giocato una bellissima partita, ma abbiamo recuperato un po’ di quella fortuna con cui eravamo a credito. In fin dei conti i campionati si vincono anche, se non soprattutto, riuscendo a far bottino pieno quando non si è al top”. Un Chions che dunque ha smaltito subito la brutta botta della sconfitta interna nel big match contro il Lumignacco: “Io ritengo che le due squadre si equivalgano, e domenica scorsa sarebbe stato giusto che la gara finisse in parità per quanto visto in campo. Chiaro che contro il Lumignacco se resti in doppia inferiorità numerica alla fine la paghi. Il rammarico è di non essere durati ancora qualche minuto. Il mister in questo è stato chiaro: dobbiamo imparare a rimanere sul pezzo fino al triplice fischio finale. Già troppe volte quest’anno abbiamo preso gol quando il risultato sembrava ormai acquisito. Cosa mi piace di questo Chions? Innanzitutto il gruppo, che è stato creato con il dichiarato obiettivo di essere ambiziosi e di puntare al vertice. Abbiamo una società estremamente seria, quasi professionistica. Non fa mancare nulla e ci dà sempre il suo supporto. Poi abbiamo diversi giocatori esperti in rosa, che hanno disputato campionati superiori e che danno ai più giovani quella mentalità vincente necessaria per puntare in alto”.

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Pur stando lassù, è inevitabile un pensiero alla sua squadra l’Union Pasiano, quest’anno relegata a ruolo di fanalino di coda: “Non c’è nulla di scritto, possono ancora risollevarsi, devono crederci. L’anno scorso a Pasiano ho vissuto una stagione splendida, soprattutto se si considera l’epilogo contro il Tolmezzo ai play-out. Tutto sembrava perso, ci davano per sconfitti in partenza, ed invece sappiamo come è andata a finire”. Prossimo avversario sarà il San Luigi, reduce da cinque vittorie consecutive, ultima delle quali al cospetto del Lumignacco: “Domenica

sarà durissima: se dovessimo riuscire a vincere daremmo un segnale importante al campionato perché secondo me loro non sono assolutamente inferiori a noi, al Lumignacco o alla Gemonese. Meritano la classifica che hanno e penso che per loro preparare la partita contro la capolista sia comunque più semplice a livello di stimoli, che non preparare quelle contro avversarie di minore ambizioni – conclude Carniello -. A noi non resta che fare la nostra partita, dare il massimo, consapevoli dei nostri mezzi: ora sappiamo che ce la possiamo giocare fino in fondo”.

Carniello: “Col San Luigi possiamo dare un segnale importante al campionato”


AI RAGGI X

PROMOZIONE

GIAVON: A FIUME PROGETTO VINCENTE Neroverdi secondi in classifica dietro alla lepre Flaibano ma pronti a sfruttare un eventuale passo falso dei calabroni. Il tecnico: “Stiamo cominciando a raccogliere i frutti del lavoro iniziato lo scorso anno”

F

iumeBannia in piena corsa promozione dopo il largo successo per 4-0 ottenuto contro il Vivai Rauscedo. Decisamente soddisfatto per quanto fin qui fatto dai suoi il tecnico dei neroverdi, Alessandro Giavon: “Sono davvero entusiasta di questo progetto e di come i ragazzi si stanno comportando – commenta il tecnico dei fiumani -. Ho iniziato questo percorso lo scorso anno. Gli obiettivi erano chiari: puntare a creare una squadra di vertice dandole quella continuità tecnica che negli anni precedenti a Fiume Veneto era un po’ mancata. Ora ne stiamo

Giavon: “Contro il San Quirino è una di quelle partite che non possiamo sbagliare” cominciando a raccogliere i frutti. Non mi riferisco solo alla classifica, ma anche al gioco e alla crescita esponenziale di alcuni ragazzi provenienti dal nostro settore giovanile e ormai punti saldi della nostra prima squadra. Sappiamo che il cammino è ancora lungo e che le cose si decideranno in primavera, ma per quanto fin qui fatto non posso che essere felice”. Che le cose siano cambiate dalla passata stagione lo si vede anche dalla mentalità messa in campo dal FiumeBannia nei match contro squadre in lotta per la salvezza come quello contro il

Vivai Rauscedo: “In effetti l’anno scorso queste partite ci davano non pochi grattacapi, mentre quest’anno le approcciamo nel modo giusto. Anche domenica siamo stati molto bravi a tenere fin da subito i ritmi alti e ad avere il pallino del gioco. È proprio da queste partite che si cominciano a creare le basi solide per fare il salto di qualità”. Altra soddisfazione: da tre domenica il FiumeBannia non prende gol: “Questo è un fattore importante. Se vuoi stare in alto in classifica devi prendere pochi gol – continua Giavon -. L’anno scorso questo aspetto ci aveva penalizzati non poco. Ora invece siamo cresciuti tutti. Non mi riferisco alla sola difesa, ma a tutta l’organizzazione di gioco in fase di non possesso. Noi i favoriti per la vittoria finale? Leggiamo spesso questa cosa, ma sinceramente non so se sia vera. Numeri alla

Alessandro Giavon mano, se il Flaibano va avanti di questo passo non ci resterà che fargli i complimenti. Finora mi hanno davvero impressionato a livello di collettivo. Noi dovremo essere bravi a rimanergli in scia per poter sfruttare un eventuale loro passo falso. Per quanto ci riguarda, comunque, non sentiamo la pressione per il fatto di essere

indicati come possibile favorita. È solo uno sprone a fare ancora meglio. Abbiamo ancora margini di miglioramento. Dobbiamo imparare a gestire meglio la palla e le ripartenze, e anche a creare qualcosa in più negli ultimi 16-20 metri”. Nel prossimo turno l’avversario di giornata sarà Michele Nardin e il suo S.Quirino: “Questa è una di quelle partite che si devono vincere a tutti i costi. Non ti puoi permettere di lasciare punti per strada, vale lo stesso discorso fatto per il Vivai Rauscedo. Dovremo avere da subito il controllo del gioco a metà campo, ed essere bravi ad innestare la velocità dei nostri attaccanti”. A proposito di attaccanti: scampato pericolo per Paciulli che dovrebbe rientrare tra un paio di domeniche: “Abbiamo tirato un sospiro di sollievo perché temevamo un infortunio di entità maggiore, invece in questi giorni è già tornato a lavorare col gruppo. Ad ogni modo – conclude Giavon -, è evidente che gente come Paciulli, Alberti e Visalli siamo importanti per questa squadra, ma ci tengo a rimarcare come anche in loro assenza siamo riusciti a fare grandi cose: il bello di questa squadra è che tutti danno il massimo, e se uno è fuori per infortunio o squalifica è tranquillo perché sa che chi lo sostituirà non lo farà rimpiangere”.

La rosa del FiumeBannia

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CALCIOFOTOGALLEY

ECCELLENZA CHIONS – LUMIGNACCO

FOTO VANNI SNIDERO

1-2

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FOTOGALLEYCALCIO

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FATTI E MISFATTI

Andrea Fichera capitano del Domio (Foto Busetti) LavarianMortean fermato sul pari dalla Buiese

PRIMA CATEGORIA

DOMIO, IL TERZO CHE GODE

Con quattro turni decisamente sottotono, Ruda e Chiarbola hanno gettato al vento il vantaggio accumulato ad inizio stagione. E l’undici di San Dorligo non si è certo fatto pregare, balzando al primo posto

O

ttava vittoria in campionato per il Vajont che ora guida il girone A di Prima categoria. Una vittoria maiuscola quella conquistata dagli uomini di Mussoletto perché conquistata sul difficile campo di una Union Martignacco che fino a quel momento aveva perso solo una volta tra le mura amiche. L’undici dell’enclave scavalca dunque l’Union Rorai, ormai ex capolista dopo la sconfitta rimediata nel big match di giornata contro la Pro Fagagna per 2-0. I rossoneri hanno così agganciato i purliliesi e tengono nel mirino la capolista. In zona play-off vincono Diana, Maniagolibero e Ragogna. L’undici di San Vito di Fagagna ha la meglio sul San Daniele per 3-2, mentre per i coltellinai è poco più di una formalità battere una Tilaventina particolarmente arrendevole sotto una pioggia di gol (7-0 il risultato finale). La vittoria più importante la coglie il Ragogna che batte 4-0 il Barbeano, scavalcando così in graduatoria proprio gli spilimberghesi. In fondo alla classifica pareggio esterno del Tagliamento sul campo dell’Unione SMT, ed ennesima sconfitta del fanalino di coda Ceolini: contro il Bannia (1-4) è arrivato il

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nono ko, ma quel che più spaventa è la voce gol subiti, con ben 42 reti al passivo fin qui accumulate. È sempre più intricata la matassa che vede sei squadre raccolte in cinque punti in lotta per il vertice del girone B. Identico risultato per le due capofila Codroipo e Risanese che vincono per 3-2 in casa rispettivamente contro Forum Julii e Riviera. Per nulla scontato soprattutto il successo dei biancorossi visto che la compagine ducale ha fin qui fatto vedere il meglio del suo repertorio proprio lontano dalle mura amiche, dove ha racimolato ben 8 dei 10 punti fin qui conquistati. Rallenta la corazzata SeveglianoFauglis, fermata su un rocambolesco 3-3 dal Teor e agganciata dai Grigioneri, vincenti per

Vajont primo nel girone A, Risanese e Codroipo a pari merito nel girone B

2-1 sul campo di un’Azzurra Premariacco finora particolarmente rognosa nelle sfide interne. Pareggi a reti bianche tra Rivignano e Palazzolo e tra LavarianMortean e Buiese, mentre in zona salvezza importante successo del Venzone che sbanca il campo del Colloredo per 2-1. Per l’ultima della classe è il secondo successo esterno colto fin qui in campionato, mentre il Colloredo continua ad evidenziare non pochi problemi a fare punti in casa, avendone fin qui raccolti solo 5. Nel girone C continua il momento difficile per il Chiarbola che in casa non riesce ad andare oltre il pareggio (4-4) contro la Serenissima e deve quindi lasciare al Domio il primo posto solitario. Per i rivieraschi solo 4 punti nelle ultime quattro sfide di campionato. Quinto risultato utile consecutivo, invece, per la capolista, vincente col minimo sforzo sul campo dell’Aquileia. Ha di che mangiarsi le mani il Ruda, che non vince da 4 turni e che ha perso le ultime due partite interne. L’1-3 rimediato contro il Villesse gli fa perdere punti preziosi dopo un avvio di stagione scoppiettante. Torna al successo il S.Giovanni contro il Turriaco ultimo della classe (4-1), mentre Mladost e Gradese chiudono su uno sciapo 0-0 che non fa comodo a nessuno. Vittoria interna dell’Isonzo sul Sant’Andrea SV per 2-0, mentre Zarja e Primorec chiudono sull’1-1. Infine successo esterno numero 4 per un’Isontina (2-1 al Mariano), che, se tenesse anche in casa lo stesso ritmo tenuto in trasferta, sarebbe lì a giocarsi il primo posto.



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SECONDA CATEGORIA B CASSACCO ATLETICO GRIFONE

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L'ALTRO CALCIO

CONSIGLI RIUNITI

VENETO E FRIULI

FANNO SINERGIA

Idee, proposte, collaborazione: questo alla base della riunione aperta tenutasi a San Daniele del Friuli unendo i consigli direttivi di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Cruciali i nodi calcio a 5 e calcio femminile

L

a prima volta di un consiglio direttivo congiunto. E’ quella che si è tenuta a San Daniele del Friuli unendo i consigli direttivi di Friuli Venezia Giulia e Veneto. Idee, proposte, collaborazione: questo alla base della riunione aperta, facendo così gli onori di casa, dal presidente regionale friulano Ermes Canciani. «Sono davvero contento per la realizzazione di questo evento, un’idea nata qualche giorno dopo le elezioni e che insieme a Giuseppe Ruzza, (presidente del comitato del Veneto, ndr) siamo riusciti ora a ottemperare. Il Veneto è una regione amica e lo dimostra la collaborazione che,

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già da qualche anno, manteniamo. Penso, per esempio, al fatto quattro nostre squadre di calcio femminile siano ospitate all’interno di un campionato organizzato dal Veneto, con il quale sono certo

Ruzza: “La collaborazione tra le due regioni può rivelarsi fondamentale”

continueremo a svolgere una serie di attività fondamentali che possano incrementare lo sviluppo del movimento». Invito immediatamente recepito e al quale ha risposto con identico intento il presidente del comitato veneto Giuseppe Ruzza. «La collaborazione tra le due regioni è certamente un fattore positivo. Noi e il Friuli Venezia Giulia siamo cugini che collaborano nel migliore dei modi. Parenti-serpenti? In questo caso no, semplicemente amici. A noi veneti piace parlare poco e lavorare tanto per cui troviamo molte similitudini con il Friuli Venezia Giulia. Insieme possiamo fare sinergia completa a 360 gradi, perché so che non ci sarà

mai un appropriarsi di qualcosa di altri, ma solo condivisione. Siamo ospiti di gente unica e credo che San Daniele, che ci accoglie, sia la dimostrazione lampante di questo. Ho avuto modo di conoscere la vostra zona quando avete ospitato il torneo delle regioni. Questa è una terra fantastica con posti meravigliosi, è un onore esservi amici». Presente al tavolo anche Florio Zanon, vice presidente dell’area nord della Lega Nazionale Dilettanti, attento nell’ascoltare quanto premesso, poco prima, dai due presidenti. «Condivido quanto è stato detto, ringraziando il Friuli Venezia Giulia per l’ospitalità. Mi piace ascoltare e l’ho fatto molto in questo anno in cui ricopro il nuovo incarico. Iniziative come


L'ALTRO CALCIO

Qui a sinistra i presidenti Figc FVG e Veneto, Ermes Canciani e Giuseppe Ruzza.

Canciani: “Necessario creare tornei interregionali per far fronte ai numeri esigui” questa sono lodevoli, da ripetere ed espandere ad altri comitati. Condividere idee fa crescere, non può essere altrimenti. Ognuno può

mettere a disposizione idee e consigli che servano a far crescere il movimento. In questo posto mi sento a mio agio». Chiusura dei saluti istituzionali che è toccata al presidente del Comitato Regionale Arbitri del Friuli Venezia Giulia, Andrea Merlino. «Stiamo iniziando a camminare anche noi in maniera autonoma, ma il rapporto con il comitato regionale è della massima collaborazione nel rispetto dei propri ruoli. Questi appuntamenti servono a far conoscere quello che succede anche dall’altra parte della barricata. In qualcuno c’è la voglia di dividere il mondo arbitrale da quello restante, ma dal nostro punto di vista non è così, è tutto un insieme. Le polemiche fanno parte del gioco, una cosa sulla quale non transigiamo con i nostri ragazzi è quella riguardante il loro comportamento. Quando questo risulta ineccepibile non ci sentiamo di dire altro, io li difenderò sempre a spada tratta».

Il calcio a 5 e il calcio femminile al centro della riunione dei vertici federali regionali.

Sessione quindi aperta con il tema legato al calcio femminile disciplina in cui, come ricordato dal presidente Canciani, si tratta di partire da zero. «Per iniziare diventa fondamentale continuare nell’intesa con il Veneto per una attività congiunta. Nei nostri tabulati risultano tesserate 270 calciatrici, ma è un numero che non deve trarre in inganno visto che, molte, hanno smesso di giocare da tempo. Ho contattato una decina di società di Eccellenza e Promozione chiedendo loro di formare, per la prossima stagione, una squadra di pulcini ed esordienti formata da sole bambine. Deve essere un punto di partenza, un tentativo necessario per partire. Se non funzionasse dovremo trovare valide alternative». Problema, quello del numero delle tesserate, che non riguarda di certo il Veneto dato il numero di calciatrici di poco superiore alle 900 unità di cui dispone. «La nostra difficoltà – le parole di Paolo Tosetto responsabile dell’attività femminile in Veneto – è invece quella di farle partecipare, quando cresciute, ad attività che non distino molto dal loro paese di residenza. L’attività congiunta deve essere alla base, non c’è altra strada». Veneto che, quale fiore all’occhiello dell’attività femminile, organizza ogni anno ben due tornei dedicati al calcio in rosa. Il primo denominato “Stella Stellina” in programma il prossimo 7 gennaio in sede che dovrebbe interessare la zona di Bassano del Grappa, il secondo del 25 aprile in cui si sfidano tutte le delegazioni regionali con le loro rappresentative femminili under 15. «Aspettiamo anche alcune squadre del Friuli

Venezia Giulia – l’invito formulato da Giuseppe Ruzza – in ottica di apertura e allargamento delle due manifestazioni. Saremmo onorati della vostra partecipazione». Invito a cui ha fatto seguito, poco dopo, quello posto dalla vice presidente vicario del Friuli Venezia Giulia, Flavia Danelutti. «Nel 2018 Udine dovrebbe ospitare una delle tre tappe della manifestazione tesa a promuovere il calcio femminile denominata “Il gol delle donne”. Ci piacerebbe il comitato del Veneto fosse presente non solo con alcune squadre, ma anche nell’organizzazione della manifestazione». Una manifestazione che, dopo l’unica tappa sinora disputata a Palermo, dovrebbe arrivare nella prossima estate in regione. Chiusura del punto inerente il calcio femminile spettata al presidente Ermes Canciani il quale, a suggello della collaborazione ha lanciato l’idea di poter partecipare al prossimo torneo delle regioni riservato al calcio femminile con una rappresentativa unica composta da tesserate di entrambe le regioni. Idea immediatamente accettata dal consiglio direttivo del Veneto con la parola, ora, che passerà alla Lega Nazionale Dilettanti per l’approvazione decisiva. Secondo e ultimo punto di giornata è stato quello del calcio a 5, attività in cui certamente non mancano le problematiche come dimostra l’esiguo (12) numero di squadre iscritte in Friuli Venezia Giulia. «Anche in questa disciplina il problema sono i numeri – ha detto Ermes Canciani – motivo per cui è necessario unire le forze provando a organizzare alcuni tornei interregionali sfruttando la zona territoriale di confine». Una collaborazione che, con il Veneto, riguarda anche il calcio a 5 con il Maccan Prata, unica società friulana impegnata nell’attività giovanile, ospitata nella vicina regione. L’idea ora quella di provare anche in questo caso ad allargare la base provando a sfruttare, soprattutto nei mesi invernali, il nutrito numero di strutture tese a ospitare manifestazioni di calcio a 5 che possano riguardare i bambini fin dal loro avvicinamento al gioco del calcio. Un impegno non facile da gestire e attuare ma, di certo, le basi sono state gettate con questa collaborazione tra vicini di casa che sembra ben lontana da litigi della vita comune.

TremilaSport+ | 22 11 2017 | 15


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GIOVANILI

JUNIORES REGIONALI

SANVITESE,

PROVA DI FORZA

C

ontinua la corsa della Manzanese in vetta al girone A degli Juniores Regionali. Nel match testa-coda, gli orange hanno ottenuto tre punti preziosi sul campo del Ronchi allungando così in graduatoria su Fontanafredda, Lumignacco e Gemonese. L’unica a vincere tra le inseguitrici è stata proprio il Lumignacco, che ha rifilato un sonoro 4-0 in trasferta alla Virtus Corno. Il Fontanafredda, invece, ha perso in casa contro il Kras per 1-0, mentre la Gemonese è stata protagonista di un pirotecnico 3-3 sul campo del Torviscosa. Il Chions vince per 2-1 a Lignano, mentre il Tricesimo maramaldeggia contro l’Union Pasiano per 7-0. Infine, successo a tavolino per il San Luigi che ottiene i tre punti senza scendere in campo a causa della mancata

Foto De Tommaso

I biancorossi sbaragliano senza troppi problemi la concorrenza del PrataFalchi superandolo con un netto 5-0. Nel girone A spiccano i successi di Manzanese e Lumignacco, mentre nel C il S.Giovanni cede ad un Tolmezzo formato monstre. presentazione del Cordenons. Il direttore di gara Zilani ha atteso i quarantacinque minuti da regolamento quindi, preso atto del mancato arrivo della squadra ospite, ha considerato chiusa la gara. In classifica il San Luigi mantiene al quinta posizione con 19 punti assieme al Kras Repen, alle spalle di Lumignacco e Gemonese (20), Fontanafredda (22) e Manzanese (26). Nel girone B la Sanvitese vince il big match di giornata e lo fa con una prova maiuscola che le permette di battere 5-0 il PrataFalchi. Una vera e propria prova di forza che le consente di mantenere le tre lunghezze di vantaggio sul Flaibano, che ha sconfitto il Gonars per 10-1, e di allungare proprio sui mobilieri a sei punti. Il Porcia sbanca il campo del Torre per 2-0 mentre termina con un

pareggio a reti bianche la sfida che opponeva l’Udine United all’Union Martignacco. Ancora notte fonda per la Spal Cordovado, ultima in classifica e a secco di vittorie: in casa contro il FiumeBannia è arrivata la nona sconfitta su 10 incontri (0-3). Infine successo interno per il Corva ai danni della Pro Fagagna, una vittoria che consente agli azzanesi

Manzanese, Ism Gradisca e Sanvitese allungano in classifica

di agganciare proprio i collinari in graduatoria. Nel girone C, allunga in vetta l’Ism Gradisca che sbanca il campo dell’Aurora Remanzacco per 3-0 e si porta a +4 sulle dirette inseguitrici, complice il pesante ko rimediato dal S.Giovanni in quel di Tolmezzo: il 6-0 per i carnici parla chiaro, e la difesa granitica del Tolmezzo (battuta fin qui solo 4 volte) è il fiore all’occhiello di questa prima parte di stagione. Salgono anche le quotazioni del Primorje dopo il successo dei giallorossi sullo Zaule (3-0), mentre la Pro Cervignano fallisce la prova di maturità venendo sconfitta sul campo del Domio per 2-1. Col fanalino di coda Valnatisone fermo per turno di riposo, resta impelagato nei bassifondi il Trieste Calcio, malamente sconfitto sul campo dell’Audax per 4-0.

TALENTI CRESCONO

VESNAVER IN ORBITA CHIEVO VERONA Thomas Vesnaver

Bella notizia in casa Triestina, a confermare e sottolineare il costante progresso dell'attività agonistica del settore giovanile alabardato. Il portiere classe 2004 Thomas Vesnaver, messosi in luce con la formazione dei Giovanissimi Nazionali,

è stato infatti richiesto dal Chievo Verona, società che ha tra le sue prerogative la lungimiranza e il lavoro coi giovani talenti, per un provino nella giornata di martedì 21 novembre. Buone nuove anche per due talentini del Pordenone: il centrocampista

Alessandro Lovisa e il difensore Niccolò Nardini, entrambi classe 2001, hanno partecipato a uno stage della Rappresentativa Under 17 Serie C guidata dal commissario tecnico Daniele Arrigoni e tenutasi a Vicenza.

TremilaSport+ | 22 11 2017 | 17


CALCIOC5

LA FUTSAL UDINESE PERDE L’IMBATTIBILITÀ IN CAMPIONATO

UDINE CITY, PALMANOVA E MANZANO ALL’INSEGUIMENTO DELLA CAPOLISTA

FLASH MACCAN VINCENTE CONTRO IL VILLORBA

UNDER 19

Continua a sorprendere la squadra under19 del Maccan allenata da Alex Jovic che, grazie al pesante 8-3 (4 reti a testa per Bortolon e Likrama) sull'ex regina del campionato, il Villorba, vola sul terzo gradino del podio, a tre punti proprio dai veneti ed a sei dalla Fenice attuale capolista solitaria.

CAMPIONATO AMATORI

COLPO ESTERNO DELLA TAVERNA MAIERO Partita la prima giornata del campionato Amatori FIGC, il derby tra le seconde squadre di Manzano e Udine City finisce in paritĂ 4-4, colpo gobbo della Taverna Maiero che va a vincere in casa del Pentalcor per 4-2 confermando il pronostico di favorita alla vittoria finale mentre il Molaro Tarcento passa a Basiliano per 6-4. Infine vittoria casalinga del Paradiso dei Golosi (3-0) sulla Stella Verde Palmanova.

PALMANOVA E UDINE CITY IN SEMIFINALE

COPPA ITALIA

Non offrono particolari sorprese gli ultimi due quarti di finale che decretano le squadre che si disputeranno a dicembre la final four di Coppa Italia. Alle giĂ qualificate Manzano (11-1 sul Tergesteo) e Pordenone (10-5 sulla Clark) si aggiungono Palmanova e Udine City: la squadra di mister Criscuolo pur in formazione rimaneggiata elimina dalla competizione i campioni in carica della Futsal Udinese con un netto 5-1. Passa anche l'Udine City che elimina la Torriana regina di Coppa grazie al 5-2 finale.

PORDENONE

A VELE SPIEGATE

C

ontinua a viaggiare a vele spiegate la capolista Pordenone, mentre alle sue spalle si consolida un terzetto, con la Futsal Udinese che perde l’imbattibilitĂ in campionato e si vede scavalcata proprio dal terzetto formato da Udine City, Palmanova e Manzano. I nero-verdi di Asquini timbrano la quinta vittoria in altrettante giornate, faticando un tempo in casa del Tergesteo che grazie anche alle parate di Corbatto ad inizio ripresa si ritrova sul 2-2, poi dopo l’espulsione di Mariano la capolista prende il largo grazie alle reti di Grzely, Kamencic, Margarita e Barzan per il 6-2 finale. Goleade in quasi tutti gli altri campi: a partire da Palmanova, dove la squadra di Criscuolo replica al match di Coppa Italia di quattro giorni prima e chiude con un rotondo 7-1 che ridimensiona le velleitĂ dei bianconeri. Solita grandinata di reti sul Poggio: questa volta è l’Udine City ad aver vantaggio, il 20-2 finale non ha bisogno di ulteriori commenti, se non per evidenziare la cinquina di Turolo. Pronto riscatto del Manzano: dopo lo scivolone interno col Palmanova, la squadra di Massimo Genna sbanca per 7-2 il palazzetto del Lignano: gialloblu che litigano nel primo tempo con i pali (ben

tre) ma dominano una gara mai in discussione, con i locali che sullo 0-4 provano a metter paura a Patti e compagni fino al 2-4, ma poi finiscono per incassare altre tre reti nel finale. Prima vittoria casalinga in campionato per la Torriana che contro la matricola Martignacco non fatica oltremisura nel 6-1 finale. Altro scalpo importante per il Maniago che, dopo aver bloccato sul pari una settimana or sono la Futsal Udinese, supera per 4-3 una Clark in caduta libera nell’unica gara di giornata giocata sul filo dell’equilibrio: Moras, Mesi, Istrefi e Chivilò sono i marcatori per la truppa di Polo Grava, con i gialloverdi udinesi a cui non giova granchè il ritorno in panchina di patron Tirindelli. In serie B, primo successo esterno del Maccan Prata che grazie al 4-3 in casa della seconda forza del campionato, ovvero il Mantova allenato da Pino Milella, raggiunge il quinto posto in graduatoria in piena zona play-off: sotto di una rete dopo i primi venti minuti di gioco, la ripresa offre una continua girandola di emozioni, per la squadra di mister Bovolenta decisive le marcature di Spatafora, Aziz, Stendler e Vulikic quest’ultimo a due minuti dalla sirena finale.

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CALCIO FEMMINILE CARRIERA Centrocampista di qualità e quantità, l'atleta di Vissandone ha fatto parte della nazionale azzurra dal 2002, conquistando molti prestigiosi allori con Foroni, Bardolino e lo stesso Tavagnacco, dove attualmente milita.

ALESSIA TRA PASSATO E PRESENTE

Con un palmarès glorioso, la Tuttino è punto di forza del Tavagnacco e non pensa al futuro

I

l viaggio di chiunque inizi a tirare i calci al pallone nel cortile dell’asilo termina, sulle ali del desiderio e della fantasia, almeno vincendo uno scudetto e indossando la maglia della nazionale del suo paese: per Alessia Tuttino, centrocampista originaria di Vissandone, classe 1983 e da anni punto di forza del Tavagnacco in serie A, la carriera di scudetti ne ha regalati addirittura 4, con l’aggiunta di 4 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane ed il tutto impreziosito da ben 133 presenze e 10 reti con la maglia azzurra dal 2002 al 2016, le ultime collezionate sotto la guida del campione del mondo 1982 Antonio Cabrini. “Ho iniziato a giocare con i maschi nel cortile dell’asilo del mio paese –

il volo con la conquista di 4 scudetti e 2 coppe Italia per arrivare fino alla convocazione in nazionale; nel 2011. Dopo due brevi parentesi al Chiasiellis e alla Roma sono tornata stabilmente in Friuli, dove sto ancora giocando con il Tavagnacco, con cui ho vinto le coppe Italia 2013 e 2014.” Quali sono i ricordi più belli che hai della maglia azzurra? “Sicuramente resta indimenticabile l’esordio nel 2002 contro l’Olanda e poi la gioia indescrivibile per la rete realizzata con un tiro dalla distanza nel vittorioso 2-1 all’Inghilterra durante

"Indimenticabile l'esordio in azzurro del 2002 contro l'Olanda e la gioia indescrivibile per il gol dalla distanza nel 2-1 all'Inghilterra agli Europei del 2009 in Finlandia (nella foto la formazione con anche Sara Gama (prima a destra in ginocchio). racconta Alessia – e li ho seguiti per tutta la trafila delle giovanili fino ai giovanissimi del Basiliano, prima di passare al settore femminile in quel di Rivignano: evidentemente il calcio faceva parte del mio dna”. Per poi spiccare il volo di una carriera che l’ha portata ai massimi livelli, con molte tappe significative: “Terminato il percorso nelle giovanili, mi sono trasferita a Verona, dove con il Foroni e poi soprattutto con il Bardolino, la mia storia calcistica ha preso

sedere e mantenere la capacità di saper soffrire e di sacrificarsi.” Quali sono i pregi e i difetti sul campo di Alessia Tuttino? “Credo che la determinazione e la grinta che ci metto ogni volta che scendo sul terreno di gioco siano da sempre il mio punto di forza: dai tempi dell’ asilo. E sino ai tornei internazionali non ho mai lesinato dedizione alla causa e tenacia, mentre avrei voluto migliorare di più sotto il profilo squisitamente tecnico”. Rimarrai nell’ambiente quando arriverà il fatidico momento di appendere le scarpe al chiodo? “Premesso che sto già collaborando nel settore giovanile del Tavagnacco e che è mio desiderio poter trasmettere utilmente le esperienze maturate in tanti anni, sono ancora troppo concentrata sul campo per fare questo tipo di progetti: ancora non è il momento”. Giuseppe Passoni

gli europei del 2009 in Finlandia”. Ci puoi fare il nome di una persona che ritieni essere stata determinante per la tua bella avventura? “Ne faccio due: il primo è quello di Lucio Basaldella, di Blessano, che è stato il mio primo allenatore nelle giovanili e che, come il primo amore, non si può scordare mai; il secondo è quello di Carolina Morace, che è stata determinante nel farmi capire come sia necessario, per arrivare e rimanere ad alti livelli, pos-

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CALCIOUDINESE L'ANALISI

ODDO: UN AZZARDO? MAGARI FUNZIONA... di IDO CIBISCHINO

Come successore di Delneri scelto un tecnico giovane e motivato ma di scarsa eperienza. La società convinta che basti per riportare in quota gli sbandati bianconeri

G

igi Delneri ha chiuso, la sconfitta (l’ottava in 12 gare) contro il Cagliari gli è stata fatale. Un sollievo. Per lui, apparso scarico e sfiduciato, consapevole di non poter incidere su una squadra tecnicamente e tatticamente ingovernabile secondo i suoi concetti: la bella favola dell’allenatore friulano profeta in patria diventata un incubo. Un sollievo per noi cronisti, che si rinunciava alle domande “giuste” per non metterlo in imbarazzo. E per gli stessi tifosi, che l’hanno rispettato sino alla fine, senza mai un coro contro, individuando invece nel braccetto corto della società la causa dei mali bianconeri. Una par-

per tredici mesi, senza nulla da ricordare se non, ricevendo la povera eredità di Iachini, il merito di aver rappezzato, con il suo essere così orgogliosamente friulano, il rapporto tra la società e l’ambiente. Due

se un segno del destino che magari per l’allenatore di Castelfranco ha in serbo qualcosa di ancora più stimolante come la panchina azzurra e una Nazionale da rilanciare. Sarebbe stata una scelta sul sicuro,

Clamorosa coincidenza: Oddo ritorna in panchina proprio contro il Napoli che lo tenne a battesimo all’esordio in serie A con il neopromosso Pescara (e fu 2-2)

L'aplombe da manager all'inglese di Massimo Oddo, 41 anni. Nell'altra pagina, Gigi Del Neri in formato... zio buono.

simonia (sintetizzata dall’ingaggio in extremis di quello che appare un ex giocatore come Maxi Lopez, pur avendo avuto davanti due anni per trovare e formare un vero centravanti) che ora è inevitabile collegare al contenzioso tributario che la società ha sanato versando 11 milioni e mezzo al Fisco. Somma che si sarebbe potuto investire, appunto, in un attaccante come Pavoletti o trattenendo Duvan Zapata. L’uomo di Aquileia è stato Console

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spezzoni di campionati: 43 partite, 38 punti in 31 gare nella scorsa stagione; 12 punti in altrettante partite nella presente. Medie da retrocessione, in altri tempi. Fino all’ultimo abbiamo sperato che tornasse Guidolin, convinti che tra un paio di mesi avremmo trovato l’Udinese minimo a centroclassifica. Ma l’invito gli è stato recapitato dalla persona “sbagliata”, non dalla proprietà di cui Francesco pensava di meritare l’attenzione diretta. For-

quella di Guidolin. Non lo è quella di Massimo Oddo, che pare un azzardo, presenta interrogativi mica da ridere se soltanto scorriamo lo scarno curriculum del quarantunenne tecnico abruzzese, vincente a Pescara, ma in serie B, e che la massima serie l’ha frequentata con la stessa squadra per 24 partite della passata stagione, senza mai vincere. Non solo: deve ricominciare tutto da capo, con giocatori e teste di 12 nazionalità che ha visto in

diretta (sua ammissione) una sola volta, per di più in un ambiente sconosciuto. A suo favore, l’entusiasmo, l’energia, un aplomb (esperienze da giocatore in grandi club tra cui Milan e Bayern Monaco; una laurea in scienze giuridico-economiche all’università di Teramo) da manager moderno, la consapevolezza e la spinta derivanti dall’occasione della vita. In ogni caso, una scelta che si stenta a inquadrare, se non in chiave di affinità generazionale. E’ come se Pozzo jr, con una decisione estrema, abbia voluto cancellare ogni minima traccia di passato remoto e prossimo, ivi compresi i cori pungenti che la Nord gli ha indirizzato anche domenica scorsa di fronte alla recita degli imbelli bianconeri. Nello stesso tempo la si può leggere come certezza (presunzione?) che basti poco, anche un allenatore alle prime armi e di costo relativo, per mettere le ali e riportare in quota giocatori che ora appaiono ronzini senz’anima. Tutte le proiezioni restano aperte: Oddo arriva e spacca il mondo, stupisce con soluzioni inimmaginabili, fa ballare gli avversari più quotati. All’opposto, Oddo viene ingoiato dal mostro Udinese, com’è accaduto a tanti predecessori. Ovviamente gli e ci auguriamo che si avveri la prima ipotesi. Senza farsi troppe illusioni, tanto meno per domenica prossima quando salirà in Friuli il Napoli capolista. Per la “vecchia” Udinese una partita già persa, gli unici dubbi legati a quanti palloni il povero Scuffet, di nuovo in pista per la squalifica di Bizzarri, avrebbe raccolto in fondo al sacco. Ora irrompe la variabile-Oddo, che porta in scia una coincidenza clamorosa, foriera, chissà, di sviluppi paranormali: Oddo si riaffaccia sul massimo palcoscenico affontando la stessa squadra, il Napoli, che alla prima dello scorso campionato lo tenne a battesimo sulla panchina del Pescara neopromosso in serie A. E fece vedere i sorci verdi al professor Sarri: finchè ci fu birra, Pescara 2 e Napoli 0. Poi entrò Mertens e finì pari.


UDINESECALCIO

B

ugie. O mezze verità. Non credo che il calcio italiano sia così scarso come ha sancito la doppia sfida con la Svezia che ha sbarrato alla Nazionale la strada del Mondiale, con conseguente cacciata di Ventura e ribaltone in Federcalcio. Nè credo che l’Udinese sia così male in arnese da giustificare prestazioni tanto misere e una classifica che rasenta il panico. Sarebbe bastato che, nella gara di Solna, Darmian l’avesse schiaffata dentro anziché sul palo, e la prospettiva sarebbe completamente cambiata. Così come un gol se non due (possibili a fronte delle cinque situazioni da rete materializzatesi contro il Cagliari) avrebbero mantenuto la tenue credibilità di cui godeva il progetto Delneri-Udinese. C’è una sorprendente analogia tra le vicende recenti della Nazionale e dell’Udinese, vittime di due fattori nefasti nella loro confuenza: hanno giocato male e sbagliato molto. E in entrambi i casi i due tecnici (allenatori datati: Ventura quasi 70 anni, Delneri 67) non hanno avuto contro i giocatori, che in qualche modo hanno provato ad assecondarli, quanto i loro stessi limiti. Ventura ha pagato l’ingenuo sogno di inseguire un gioco (il 4-2-4) tutto suo, temerario per le abitudini italiote, anziché limitarsi a trasferire in azzurro - ciò che deve fare un selezionatore - le risultanze del campionato, dove il 3-4-3 è patrimonio diffuso con relativi interpreti rodati. Abbiamo preteso di affrontare la Spagna a viso apertissimo e ci hanno massacrati. Poi ci siamo consegnati alla Svezia scendendo sul suo terreno, quello della fisicità, anziché spianare gli esatti contrari, schie-

VENTURA E DELNERI VERITÀ PARALLELE rando cioè giocatori tecnici e veloci (per dire, Insigne e Chiesa) per aggirare e trapanare il muro scandinavo. Ma Ventura non ci stava con la testa, era entrato in confusione sotto il carico delle pressioni. Un limite caratteriale che è stato svelato - nell’intervista rilasciata al Messaggero Veneto - da Pierpaolo Marino: il “Cardinale”, che ha lavorato con Ventura a Udine e a Napoli, è stato impietoso nel mettere a nudo le labilità del tecnico genove-

se. Ma era meglio se Marino avesse suonato l’allarme prima, molto prima. Mi pare di poter dire che Delneri abbia sofferto della stessa sindrome. Ha un’idea di squadra, di sviluppo del gioco, che persegue con pervicacia. E a quell’idea, a quello schema, piega gli uomini, anche i meno adatti a interpretarlo. Per dire: come si fa a schierare Perica da esterno, mentre sappiamo che trattasi di una seconda punta, oltretutto di piede poco

educato, che predilige le vie centrali? Se giochi di lancio lungo, come capita spesso all’Udinese, per chi spizzica Maxi se il compagno sta quasi sulla linea laterale anziché sull’asse verticale? E ancora: perchè togli De Paul, che pure nelle giornate nere può azzeccare il dribbling, per alzare Widmer, tra l’altro stanco e appesantito dal lungo oblio? Perchè non ripresenti Alì, che ben si era disimpegnato nell’ultimo periodo, per consegnare la fascia allo stralunato Samir, la cui reattività abbinata al senso della posizione di Danilo aveva ricreato una coppia centrale affidabile? Mah... Mi pare che i giocatori abbiano voluto bene a zio Gigi, e questa affezione faceva loro digerire anche scelte tecnico-tattiche che magari non condividevano. Nella fase di risalita seguita alla grandinata juventina, si disse che la squadra aveva giocata per il tecnico in odore di esonero. Sì, nelle due vittorie di fila su Sassuolo e Atalanta c’era stato cuore. Cuore più che gioco, il solito “sgarfare” sulle solite zolle anziché un movimento corale indirizzato a cercare spazi e profondità. Nessuno si era illuso nel miracolo della quadratura del cerchio. Contro il Cagliari, l’Udinese non ci ha messo neppure il cuore. Tutti scarsi, tutti insufficienti, una banda di confusionari in libera uscita. Eppure, come dicevo, alcune situazioni potevano meritare il gol. Quelli non poteva farli Delneri, o forse sì: anche oggi, il pallone che il flemmatico Maxi ha spedito fuori a porta spalancata, Gigi l’avrebbe messo dentro fumandosi una sigaretta. E allora, va sottoscritto lo slogan d’addio di Ventura: le sconfitte hanno sempre più di una verità. (i.c.)

di Biancamaria Gonano

ROSARIO, CLUB ARGENTINO PER SENSINI Il bianconero non passa mai di moda e sa sempre di casa, anche dall'altra parte del mondo. Venerdì 24 novembre verrà inaugurato un nuovo Udinese Club a Rosario, in Argentina, e sarà dedicato a Nestor Sensini. Il suo fondatore e anima, Marcos Di Salvo, racconta: "Avevo quest'idea già da tempo e parecchi fattori hanno contribuito a portare avanti questo progetto,: in primis la presenza a Rosario di un'importante comunità friulana. E poi la passione con la quale si vive il calcio nella nostra città, che è anche culla di grandi calciatori come Messi, Di Maria e Lavezzi. E ovviamente la fortuna di avere un nostrano, che è stato anche una grande bandiera dell'Udinese, come Nestor. Bastava solo mettersi d'accordo con lui. Abbiamo deciso di intitolarlo al grande difensore perché non c'è un' altra persona che possa rappresentare meglio il rapporto calcistico

tra queste due terre nostre, ci rappresenta come friulani e rosarini. E poi ovviamente perché è diventato uno dei giocatori storici dell' Udinese, non soltanto per la quantità di partite ma anche per il suo modo di tenere un: profilo basso, lavoratore, intenso, onesto, tutte caratteristiche molto considerate dai friulani, presenti nel dna di questa terra".

Di Salvo presenta poi se stesso: "Io sono italiano di origine, nato a Rosario come terza generazione di argentini, ma i miei bisnonni erano tutti italiani, abruzzesi, siciliani e friulani. Ma grazie al mio lavoro con l'A.L.E.F. ( Associazione Lavoratori Emigrati del Friuli Venezia Giulia) mi sento più vicino al Friuli dove ho amici e parenti. Ho anche la doppia cittadinanza italo-argentina. L'Udinese per me e per tutti quelli che ci accompagnano significa la massima espressione del calcio friulano. Per noi è un motivo di orgoglio, uno in più che ci lega a questa terra che abbiamo imparato ad amare. Condividere questa passione insieme ad altri che la sentono e la vivono allo stesso modo è una bellissima esperienza". Valori da trasmettere attraverso il calcio, sottolinea: "E'difficile trasmettere le tradizioni alle nuove generazioni. Forse attraverso il calcio ci riusciamo più

facilmente. Condividiamo questo progetto insieme alla Famiglia Friulana di Rosario, che aderisce all'Ente Friuli nel Mondo: siamo due associazioni diverse ma ci siamo uniti per avviare questa iniziativa. Ci auguriamo di avere un centinaio di iscritti e abbiamo in programma di seguire le partite alla tv presso la sede della Famiglia Friulana. Venerdì avremo con noi Nestor come ospite d'onore e ci aspettiamo un collegamento online con i dirigenti dell'Auc e della Società e così daremo ufficialmente origine all'Udinese Club Nestor Sensini di Rosario". Lo stadio di Udine è un gioiello, considera Di Salvo: "Mi piace soprattutto come è stato conservato l'arco, una scelta perfetta. L'unica critica che muovo alla società è legata al fatto che mi piacerebbe vedere più ragazzi friulani e italiani in squadra, per una maggiore identità nazionale dei nostri colori".

TremilaSport+ | 22 11 2017 | 21


SIDICEVA...

si diceva...

IL MOMENTO BOOM DEL BASKET REGIONALE L’organo d’informazione della Fip, con argomenti e firme di primo piano, rappresentò alla fine del 1997 la bontà del movimento nazionale e regionale

È

proprio boom basket, non c’è dubbio, considerò Angelo Baiguera, ex cestista e per l’occasione articolista, nel dicembre 1997 sul periodico Baskettiamo, organo della Fip regionale dal titolo che voleva essere allo stesso tempo la prima plurale del verbo “fare basket”e una dichiarazione d’amore per lo sport della palla a spicchi. In effetti, scorrendo ventidue anni dopo le firme e gli argomenti di quel giornale, è inevitabile pensare ad un periodo d’oro del basket

friul-giuliano, anche se a livello di formazioni maggiori Udine, come l’Araba fenice rinata dalla ceneri di un fallimento, si riproponeva in B2

tagonisti del ritorno arancione nella massima serie, Matteo Boniciolli, lanciava il proprio grido di dolore in presenza dei primi segnali di quella che in seguito sarebbe diventata una vera e propria invasione di giocatori stranieri nella nostra pallacanestro. “In un momento molto positivo per la pallacanestro italiana come l’attuale, pochi mi sembrano consapevoli del grande rischio che il nostro movimento sta correndo – considerava il tecnico triestino, oggi coach della Fortitudo Bologna - . Con l’introdu-

Pochi sembrano consapevoli del grande rischio che il nostro movimento sta correndo

22 | 22 11 2017 | TremilaSport+

precedendo di un biennio il ritorno in campo della Snaidero. GRIDO DI DOLORE E in uno dei servizi, uno dei pro-

LA STAMPA La copertina del periodico della Fip regionale del dicembre 1997. Sopra, la squadra Propaganda della Cbu con i tecnici Colosetti e Gualteroni.


SIDICEVA...

MOMENTI A fianco, l'articolo su Joe Allen a firma di Luciano Asini e Ennio Bon con i premiati del Green Coach 1997. Sotto, le azzurrine triestine Fragiacomo e Scucato e una fase di un incontro della Genertel nel campionato 1997/98.

zione della legge 91 e l’apertura ai giocatori del mercato comune europeo, la gran parte delle società professionistiche, un tempo traino dell’attività giovanile, hanno giudicato inutile continuare ad investire nei settori giovanili, reclutando giocatori e tecnici di livello, e hanno rivolto la loro attenzione ai giocatori comunitari”. Attenzione che poi si è dilatata, con i risultati attuali: squadre di A infarcite di stranieri e nazionale da tempo in ambasce. PERSONAGGI Nelle nostre pagine riproduciamo poi l’articolo di un compianto grande tecnico della pallacanestro friulana, Luciano Asini, a ricordare la figura di uno dei più grandi giocatori che hanno evoluito sui parquet udinesi del Benedetti e del Carnera, Joe Allen, scomparso a soli 52 anni nel 1995. Nelle orecchie di chi visse da spettatore quel periodo, risuona ancora il grido scandito “Joe, Joe Allen” da parte di un pubblico esaltato dalle prodezze di quel gigante dell’Alabama di 120 chili, dal ginocchio imbragato da un tutore, che sotto canestro

non aveva rivali in quanto ad agilità e concretezza. Un idolo mai dimenticato che fece grande la Snaidero dal 1968 al 1971. E in quanto alle società, in altri articoli si parla della Cbu, del Porcia e della nazionale femminile che Riccardo Sales, altro grande personaggio della pallacanestro italiana, portò a Codroipo per inaugurare il nuovo palasport. Fatti e persone, insomma, come nella pagina dedicata al Green coach, nomenclatura rivisitata all’anglosassone dell’originale Panchina verde, con i riconoscimenti annuali ai migliori interpreti del basket del Comitato udinese. Nella foto che pubblichiamo, un soddisfatto presidente udinese Ennio Bon, ideatore dell’iniziativa, appare affiancato dai vincitori, che in quel 1997 furono Claudio Luzzi Conti, per l’occasione rappresentato dalla consorte, l’arbitro Paolo Della Valle e i tecnici Elisa Monticolo e Roberto Marchesan. Una pubblicazione, Baskettiamo, che ben rappresentava giornalisticamente il movimento ma come molte altre finita nell’armadio dei ricordi. (E.F.)

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NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

MUSICA

UNA VOCE ANGELICA Cantava da bambina davanti allo specchio, Angelica Lubian, con dentro l’innata vocazione ad esprimere in parole e musica la propria personalità. Oggi è una cantautrice e perfomer di pop, swing, jazz, rock e molte altre forme musicali richiesta e impegnata in vari progetti. “Canto innanzitutto con Matteo Canciani in un duo che abbiamo denominato Orsetti chiacchieroni – l’artista friulana racconta il suo presente - . Siamo entrambi polistrumentisti e esibendoci offriamo così la sensazione di essere accompagnati da una vera orchestra. Ho poi una mia band, composta oltre a me da tre musicisti di alto livello, con la quale interpreto brani di pop rock, con varie influenze, da me composti. Altro progetto nel quale mi trovo impegnata, quello in duo con un contrabbassista di Bologna, Simone Masina, e che abbiamo chiamato Peek a boo, interpretando prevalentemente delle cover. Nostro imminente impegno quello del 25 novembre a Gradisca d’Isonzo, nell’ambito dell’ormai celebrato Premio Noè dedicato all’enologia”. Progetti impegnativi che Angelica assolve con l’entusiasmo dei primi passi, quando appunto da bambina si faceva cantante allo specchio: “Oltre alle esibizioni, ho inciso vari cd come solista e video con i miei partners, con cui puntiamo ad una più ampia diffusione multimediale. E appunto compongo. Il mio brano più recente, e che sta avendo un buon successo, s’intitola “Che Dio ce la mandi buona”, un testo ironico, secondo il mio carattere, ma che contiene l’essenza troppo spesso negativa del momento storico che stiamo vivendo”. (E.F.)

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

ROBERTO SAVIANO

BACIO FEROCE FELTRINELLI

Sigillano silenzi, sanciscono alleanze, impartiscono assoluzioni e infliggono condanne, i baci feroci. Baci impressi a stampo sulle labbra per legare anima con anima, il destino tuo è il mio, e per tutti il destino è la legge del mare, dove cacciare è soltanto il momento che precede l’essere preda. La paranza dei Bambini ha conquistato il potere, controlla le piazze di spaccio a Forcella, ma da sola non può comandare. Per scalzare le vecchie famiglie di Camorra e tenersi il centro storico, Nicolas ‘o Maraja deve creare una confederazione con ’o White e la paranza dei Capelloni. Per non trasformarsi da predatori in prede, i bambini devono restare uniti. Ed è tutt’altro che facile.

CONN IGGULDEN

IL TRONO DI SANGUE PIEMME

È l’anno 937 e il re Æthelstan, nipote di Alfred il Grande, si prepara all’attacco delle terre settentrionali. È il momento decisivo: dopo quest’ultima guerra, il suo sogno di un’Inghilterra unita potrà finalmente realizzarsi, oppure sgretolarsi miseramente sotto il peso della sconfitta. C’è qualcuno che può aiutarlo, uno degli uomini che stanno guadagnando più influenza a corte: il giovane prete Dunstan di Glastonbury. Dal piccolo villaggio del Wessex dov’è nato, alla corte di Æthelstan, ai colli di Roma, Dunstan compirà così il suo cammino. Ma l’unità fa paura a chi divide per governare, e nessun trono, neanche spirituale, è mai davvero al sicuro.

LUCA D’ANDREA

JAMES ROLLINS

JUSSI ADLER OLSEN

LISSY

LA SETTIMA PIAGA

LA PROMESSA

EINAUDI Inverno 1974. Marlene ha sposato Herr Wegener, l’uomo piú temuto del Sud Tirolo, per sottrarsi a una vita di miseria. Ora, però, qualcosa è cambiato. Sa che il marito non le perdonerà mai il tradimento, ma decide lo stesso di scappare da lui, dopo averlo derubato di un tesoro il cui valore va ben oltre quello del denaro. Uscita di strada con la macchina, la giovane viene salvata e curata da Simon Keller, un Bau’r, un contadino di montagna che abita in un maso sperduto. Intanto Herr Wegener ha scatenato la caccia, spinto dalla rabbia e dalla difficoltà in cui il gesto della moglie lo ha posto nei confronti del Consorzio, una potente organizzazione criminale...

24 | 22 11 2017 | TremilaSport+

NORD

Egitto, 1324 a.C. Con il nemico alle porte, la sacerdotessa deve proteggere il dono che il suo popolo aveva ricevuto da Dio, una benedizione nascosta nel cuore di una maledizione...Londra, 1895. Gli scienziati della Royal Society non temono le antiche superstizioni che riguardano un amuleto che dovrebbe contenere le acque del Nilo tramutate in sangue da Dio e lo aprono. Nel giro di pochi giorni muoiono tutti fra atroci sofferenze...Il Cairo, oggi. Nel deserto è rinvenuto il corpo dell’archeologo Harold McCabe, mummificato e con il cervello avvolto da uno strano bagliore. Dopo poche ore, tutti quelli entrati in contatto col cadavere sono colpiti da una misteriosa malattia. La Sigma Force raggiunge subito Il Cairo e inizia così una corsa contro il tempo per fermare una catastrofe che rischia di decimare la popolazione mondiale...

MARSILIO

La consueta pennichella mattutina di Carl Mørck nel seminterrato della centrale di polizia di Copenaghen viene bruscamente interrotta dalla telefonata dell’ispettore Christian Habersaat, che cerca senza successo di far luce sulla morte misteriosa di una ragazza trovata appesa a testa in giù tra i rami di un albero. La Sezione Q, specializzata in casi irrisolti, è la sua ultima speranza. Mørck è riluttante ad accollarsi una nuova indagine, ma quando lo stesso Habersaat muore in circostanze drammatiche, si sente in dovere di precipitarsi insieme a Rose e Assad, i suoi due stravaganti assistenti, nella remota isola del Mar Baltico dove il collega operava.


Pamela

Occhi di sole

le belle di TremilaSport


le belle di TremilaSport

26 | 22 11 2017 | TremilaSport+


le belle di TremilaSport

TremilaSport+ | 22 11 2017 | 27


le belle di TremilaSport

Pamela Bonesso ha partecipato alle finali di Miss Italia nel 2013 ma si definisce modella per hobby, dedicandosi ad un lavoro che ama molto

SGUARDO AZZURRO

CUORE ROSSONERO

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l sorriso solare, gli occhi chiari, la dolcezza e, perché no, le linee sinuose del suo corpo, fanno di Pamela Bonesso un idolo degli anziani dei quali si prende cura in un Istituto del Friuli centrale. Un lavoro che l’appassiona, ammette, anche se sfilare e posare come modella è stato finora per lei fonte di grandi soddisfazioni: “Ho partecipato nel 2013 alle finali di Miss Italia, vincendo la fascia regionale di Miss Miluna e prendendo parte così alla fase conclusiva a Jesolo. E anche come volto nuovo di fotomodella ho partecipato alle finali nazionali, lavorando pure in tv a TelePordenone. Ma tutto questo

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costituisce per me un hobby perché è fondamentalmente il lavoro a contare di più”. Si autodefinisce determinata, testarda e controcorrente, Pamela, tipica esponente del segno zodiacale dell’Ariete, e pure una ragazza tuttofare, pronta a vestire una tuta per effettuare, se occorre, dei lavori manuali. Ma il suo tempo libero ama soprattutto trascorrerlo compiendo lunghe passeggiate nella natura della sua zona, attorno a Forgaria, in compagnia della sua cagnolina, un setter alla quale è affezionatissima: “Amo molto gli animali – dice – e ho infatti due cani e un gatto”. Sportiva praticante Pamela lo è stata, fermandosi

ad un certo punto, come spesso capita, a causa di un infortunio: “Ho giocato a pallavolo a Majano e adesso seguo il calcio da spettatrice alle partite di mio fratello, che gioca con gli juniores del Ragogna. I miei colori preferiti sono poi il rosso e il nero del Milan”. Anche i viaggi sono inoltre in pole position nelle sue preferenze: “Mi è rimasto nel cuore il mese trascorso qualche tempo fa a Santo Domingo, non in un resort ma in un appartamento in città dove ho potuto vivere da vicino la quotidianità della gente. E il prossimo anno conto di andare alle Canarie, con lo stesso criterio. La vita è bella e va vissuta da vicino”.


MEM è un bar/ristorante dove puoi comperare oppure è un negozio dove puoi mangiare; girala o guardala come vuoi la sostanza non cambia! MEM è un locale dove puoi mangiare quattro cose fatte bene, bere una birra o un bicchiere di buon vino ed acquistare quello che ti sta intorno: il tavolo dove stai mangiando, la sedia sulla quale sei seduto, il quadro che vedi appeso alla parete, l’oggettistica esposta, il modernariato che ti circonda, il lampadario che ti illumina... insomma, è in vendita tutto ciò che stai guardando! Fare affari, se ti piacciono le cose originali, stravaganti ed introvabili non sarà difficile!


BASKET AL MICROFONO Il campione friulano intervistato dalla giornalista trevigiana autrice del servizio. Una delle prerogative di Antonutti è da sempre l'estrema disponibilità con i media.

L'EMOZIONE DI TORNARE

AL "CARNERA" Michele Antonutti, friulanissimo di Colloredo di Prato, sta vivendo una bella esperienza a Treviso e attende con ansia il derby del 10 dicembre davanti al suo vecchio pubblico di VALENTINA DAL MAS

I

SNAIDERINO

Cresciuto nell'udinese Cbu, il giocatore venne contrattualizzato dalla Snaidero, con cui esordì a grandi livelli

nserito nel roster trevigiano del tecnico Pillastrini per la stagione 2017/2018, Michele Antonutti si presenta come un top player per la A2. Ala di esperienza e gran realizzatore, a Treviso si fa notare giа in avvio di campionato per le sue qualitа. Il giocatore friulano si dice pronto a mettere se stesso al servizio della propria squadra per raggiungere il progetto comune e condiviso pienamente del Treviso Basket. Cosa pensi del campionato in corso riguardo alla A2 girone est? "Si tratta di un campionato di alto livello dove diverse squadre competono per il salto di categoria. Il girone Est è sicuramente composto da squadre importanti, sappiamo che molte ambiscono alla serie A, perciò per noi sarà una stagione lunga ed impegnativa". Quali squadre ritieni siano le vostre dirette concorrenti? "Sicuramente Trieste e Bologna. Ricordiamo comunque che ci sono moltissime outsider, come la squadra della mia città, Udine, che sta facendo delle ottime prestazioni. Completa e organizzata, Udine può creare delle difficoltà a tutte, è una squadra in crescita e sicuramente pretendente alla zona play off nel finale di stagione". Il 10 dicembre si giocherà il derby Udine - Treviso al "Carnera": come lo vivrai? "Sicuramente sarà un'emozione tornare a giocare al "Carnera" dopo dieci anni. Conservo sempre una foto di quand'ero

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giovanissimo in cui stavo chiamando uno schema nel palazzo della mia città, quindi per me tutti gli anni passati a Udine rimarranno un ricordo importante, come allo stesso modo sono scolpite nel mio cuore tutte le persone ruotate intorno ai miei esordi udinesi. Giocherò davanti al Friuli e sarà per me emozionantissimo".

Sarà molto emozionante ritornare al "Carnera" dopo dieci anni. Giocherò davanti al mio Friuli. Parliamo un po' della tua attuale realtà. Come vivi Treviso? "Mi trovo molto bene a Treviso. E’ una citta che ama la pallacanestro e ha una grande sintonia con la sua squadra, che merita il ritorno nel massimo campionato italiano. Sono soddisfatto della mia scelta, fatta condividendo appieno il progetto che la società Treviso vuol portare avanti". Cosa ti hanno lasciato le precedenti esperienze della tua carriera?

"Ogni città dove ho giocato ha contribuito alla mia formazione, sia come giocatore che come persona. Sicuramente non posso affermare che una in particolare sia stata più importante dell'altra. Reggio Emilia forse occupa un posto privilegiato nel mio cuore fino ad oggi, soprattutto per le vittorie conquistate da capitano della squadra. Ho sempre avuto la fortuna di giocare in piazze importanti che mi hanno lasciato molto a livello personale e credo di essere stato a mia volta apprezzato ovunque abbia indossato una maglia". Quali sono i tuoi obiettivi personali? Cosa devi ancora raggiungere? "Dopo tanti anni come giocatore non voglio concentrarmi solo su me stesso, ma valorizzare e perseguire gli obiettivi di squadra. Quello attuale è di offrire il mio contributo a favore di Treviso con la mia esperienza e le mie qualità, raggiungendo coralmente quello che ci siamo prefissati a inizio stagione". Nota dolente è stato un infortunio a inizio stagione che ti ha fermato per qualche gara. Come stai ora? "Dopo un mese di stop sono rientrato in gioco a Trieste. E’ stato sicuramente un infortunio delicato che ha richiesto del tempo per poter riprendere gli allenamenti, trattandosi della mano destra. Ho imparato negli anni a tener duro e a volte dover convivere con qualche dolore, ma sappiamo che fa parte anche questo del gioco. Bisogna saper affrontare al meglio le difficoltà, come lo sport insegna alla vita".


BASKET SERIE A2 FEMMINILE

SISTEMA ROSA,

INCUBATRICE DI TALENTI Il club pordenonese è palestra della Reyer Venezia, da cui proviene la maggior parte delle sue giocatrici per fare esperienza in A2

A

Pordenone, nella quasi totale indifferenza della città, gioca una serie A2 femminile di basket. Un disinteresse abbastanza strano da queste parti dove la pallacanestro ha sempre goduto di un largo seguito, sia di praticanti che di pubblico, perfino, in alcuni frangenti, superiore a quello del calcio. Il motivo principale è probabilmente il poco radicamento territoriale della squadra, l’Asd Sistema Rosa Pallacanestro, composta in buona parte dai giocatrici provenienti dal settore giovanile della Reyer Venezia, della quale può essere considerata una sorta di succursale. O meglio, un’incubatrice di talenti, visto che nel team pordenonese l’andirivieni è costante. Le giocatrici, tutte giovanissime e promettenti, restano sul Noncello una o due stagioni per poi accasarsi in qualche club prestigioso di A1 oppure fare ritorno a Venezia oppure, come in quale caso, tentare l’avventura oltre oceano. “Siamo una sorta di Car, di Centro Addestramento Reclute – scherza il general manager Titta Peresson, storico e popolarissimo personaggio del basket naoniano – ogni anno arriva una nuova infornata di atlete che danno il cambio a quelle della stagione precedente. Dallo scorso torneo sono partite Pinzan, Cubai, Togliani e Castello, tutte approdate in A1 o in America”.

Siamo una sorta di Centro addestramento reclute ricco di giovane talento

“Siamo allo stesso tempo un’entità aliena nel mondo della A2. L’unica squadra in Italia ad essere formata interamente da giocatrici Juniores. Quest’anno in rosa abbiamo atlete che vanno dalla classe 2002 al 1998”. TALENTO Squadra quindi giovanissima e anche ricchissima di talento. “Otto dodicesimi della nazionale azzurra Under 20, che ha preso parte agli ultimi Mondiali di categoria, tenutisi a Udine, sono passati per Pordenone”, racconta Peresson. Tutte giocatrici italiane di sicuro avvenire ed un’unica straniera: il centro della nazionale lettone Under 20, Laura Meldere, classe 2001. Tre anni fa, nell’anno della promozione dalla A3 alla A2, il Sistema Rosa ha vinto anche la Coppa Italia, trofeo mai conquistato da un club del Friuli Venezia Giulia, sia tra gli uomini che tra le donne. Un successo che però è passato sotto silenzio o quasi. Non solo, al termine della stagione 2016-’17 questa stessa formazione, che gioca le partite interne al Forum “Crisafulli” di via Fratelli Rosselli, è arrivata seconda nel campionato italiano Under 20 perdendo, nelle finali nazionali di Roseto degli Abruzzi, all’atto conclusivo, con Battipaglia. Attualmente, ma non è una novità in questo scorcio di stagione, la squadra di coach Stefano Bonivento, a sua volta uomo Reyer (con trascorsi anche alla Benetton Treviso), naviga nei quartieri bassi della classifica. “Formare giocatrici e salvarci, non abbiamo altre velleità. Siamo una palestra – sottolinea Peresson – non abbiamo mestieranti o straniere esperte che ci possano togliere le castagne dal fuoco nei momenti cruciali delle partite. Le nostre ragazze sono qui per imparare. Inoltre abbiamo ben 20 giocatrici in rosa e in questa parte della stagione facciamo molti esperimenti, come è giusto che sia. Più avanti penseremo anche a risalire la china e a salvarci”. Piergiorgio Grizzo

LA NOTA

DALMASSON E CIANI, REGIONALI IN AZZURRO

C

he il basket regionale abbia sempre dato molto a quello nazionale non è una novità e le chiamate in azzurro di Eugenio Dalmasson, mestrino di nascita ma ormai triestino honoris causa, e di Franco Ciani (nella foto), udinese doc trapiantato nella pallacanestro sicula, lo confermano. E’ dei giorni scorsi infatti la nomina ufficiale a head coach dell’Italia Under 20 di Dalmasson, che avrà al suo fianco appunto Ciani, da qualche anno capo allenatore di Agrigento, entrambi in A2, con il primo imbattuto capolista del girone Est con otto vittorie in altrettanti incontri. Nomine che non fanno una grinza in relazione alle capacità espresse in carriera dai due tecnici, con Dalmasson ad aver valorizzato negli ultimi anni il settore giovanile giuliano, lanciando nel basket che conta Tonut, Ruzzier e altri, riuscendo nel contempo a far decollare in A2 la formazione maggiore, lo scorso anno in finale play off con la Virtus Bologna e

nella stagione in corso appunto capolista incontrastata del girone Est. Diverso il discorso per Franco Ciani, rientrante nella categoria dei nemo propheta in patria nonostante le sue indubbie capacità. Carriera, la sua, sviluppatasi agli esordi a Gorizia, traghettata a suo tempo nella massima categoria con il marchio Sdag, e in seguito sviluppatasi altrove, da Livorno a vari campi del sud, fino all’attuale Agrigento, che mai prima del suo avvento aveva conosciuto risultati di rilievo come quelli ottenuti con il tecnico udinese alla guida. Ora, appunto, l’azzurro, dove nel tempo altri allenatori de noantri hanno militato, da Blasone a Piccin. Tradizione che continua, dunque, a testimonianza che a prescindere dal mutare dei tempi nel mondo dello sport il basket rimane sempre un punto fermo di quello regionale. Edi Fabris

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VOLLEYFOTOGALLEY

volley SERIE B1 FEMMINILE EZZELINA CARINATESE LIBERTAS MARTIGNACCO

FOTO ALESSANDRO SAIN

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FOTOGALLEYCALCIO

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La giovanissima Anna Bertozzi è la stellina nascente dell'equitazione friulana, cresciuta dal Maestro Amos Cozzo

OCHETTA ED IO, BINOMIO VINCENTE

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ran bel bottino per la Scuderia L.A. 104 di Aonedis di San Daniele del Friuli con 3 ori, 3 argenti, 1 bronzo, 2 quarti posti e piazzamenti sempre tra i primi dieci al Campionato Italiano e Trofeo delle Regioni Performance, svoltosi dal 10 al 12 novembre scorsi presso il Centro Ippico Del Cristallo di Casale sul Sile (Treviso). Risultati che testimoniano l’ottimo lavoro della scuola diretta dal Maestro Amos Cozzo. La squadra, composta da Annalisa Ghellere, Davide De Monte, Luca Cozzo, Riccardo Trigatti, Verena Zanchetta e Anna Bertozzi, ha imposto la sua forza e si sono viste le bandiere dell’Aquila del Friuli nelle foto di gruppo rituali. La rappresentativa del Friuli Venezia Giulia ha infatti ottenuto un brillante secondo posto nel Trofeo delle Regioni con un final ranking di 265 punti, a solo due lunghezze dai campioni del Trentino

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Alto Adige. “Rientriamo dopo 4 giorni di gare con tanta soddisfazione e tante emozioni, ottimi piazzamenti, tanti complimenti per i nostri cavalli e i miei ragazzi, per aver dimostrato che la serietà, la costanza e la voglia ci portano ad essere tra i primi in Italia ma crediamo anche di essere apprezzati per sportività e allegria” commenta a caldo sulla sua pagina facebook il Maestro Amos Cozzo. PROTAGONISTA Indiscussa protagonista di questa spedizione vincente è stata sicuramente la giovanissima Anna Bertozzi (nella foto a fianco) che a soli dodici anni è riuscita a vincere due splendidi ori nella Categoria Principianti a 1 Youth, nel Western Pleasure e nel Ranch riding. Due tecniche diverse, la prima che valuta sia l’assetto del cavaliere, sia l’eleganza del cavallo e la seconda, una vera e propria monta di lavo-

ro in cui il cavallo deve dimostrare le sue abilità a saltare ostacoli o galoppare veloce. Una storia di passione iniziata da bambina per la giovane amazzone che nel 2014 aveva già vinto un campionato italiano. Ci racconta le sue emozioni fresche e forti dopo l’uscita dal rientro pomeridiano della scuola secondaria di primo grado dove frequenta la seconda classe: “Siamo partiti il giovedì per far prendere confidenza ai cavalli e conoscere l’ambiente ma abbiamo potuto fare solo cinque minuti di prova venerdì mattina e pomeriggio. Dopo un sabato di gare non particolarmente illuminato, l’exploit si è realizzato domenica pomeriggio con il Pleasure e la sera con il Ranch riding: mi dicono che sono riuscita a dimostrare quel che ho imparato grazie al maestro Amos e infatti non potrò mai dimenticare la partecipazione della squadra a fare il tifo".


EQUITAZIONE

TELETHON VERSO NUOVI RECORD DI PARTECIPAZIONE LA 19^EDIZIONE DELLA STAFFETTA 24 PER UN'ORA LUNGO LE VIE DI UDINE

La dodicenne amazzone della Scuderia LA 104 in alcune immagini della sua amatissima attività

RAGAZZA E ANIMALE "Fra di noi si è creato un bellissimo spirito di gruppo - considera Anna - . Mi dicono che ho vinto per la mia caparbietà e il mio carattere forte, per il fatto che riesco a mantenere la lucidità anche trenta secondi prima della competizione. Io aggiungo anche per il mio feeling particolare con la cavallina Ochetta, campionessa europea di reining, una disciplina dell’equitazione americana che letteralmente tradotto significa “lavorare di redini” e trae le sue origini dal lavoro con il bestiame svolto dai cowboy che utilizzavano i cavalli per radunare, muovere e contenere le mandrie di bovini nelle vaste praterie. I cavalli dovevano essere agili, atletici, docili e veloci e dovevano rispondere repentinamente ai comandi impartiti dai cavalieri tramite le redini. Ochetta ha avuto delle problematiche fisiche qualche tempo fa e Amos ha deciso di dare solo a me l’opportunità di cavalcarla. Fra di noi si è creata una sintonia magica, conosce i miei comandi e non ho bisogno di stringere le gambe per impormi". FEELING "Ci capiamo a pelle - continua la giovane campionessa - , il nostro rapporto va oltre la separazione fra umano e animale. Vorrei che diventasse il mio cavallo per sempre e ci stiamo pensando in famiglia. Anche

nel pleasure ci siamo intese a meraviglia e Ochetta ha dimostrato tutta la sua eleganza nel passo, galoppo e trotto”. Anna ufficialmente non è ancora entrata nell’età del teen perché non ha ancora compiuto i tredici anni. Tanto che si ricorda con tenerezza gli esordi della sua passione per i cavalli: “Da bambina ho visto il film “Spirit, cavallo selvaggio” e da allora mi sono affezionata a questo meraviglioso animale. Ogni volta che lo vedevo in televisione piangevo. Era il mio sogno. Poi a sei anni ho iniziato a frequentare il centro vacanze L.A. 104 che offre tante attività estive per i bambini e lì ho iniziato a concretizzarlo, vivendo sempre più a contatto con i cavalli. Per me si tratta di amore e passione, non solo divertimento. Mi svaniscono tutti i pensieri negativi. L’amicizia che nasce, fa sì che il cavallo percepisca l’umore del cavaliere, senta tutte le tensioni e i malumori e diventi di conseguenza testardo e nervoso. Si va di pari passo, l’accordo suonato è lo stesso”. STUDIO Anna è molto impegnata a scuola ma non perde neppure un giorno senza passare al maneggio e stare nel suo mondo incantato: “Mi piace lavorare nella scuderia e curare il cavallo, sellarlo, tenerlo pulito. Bisogna partire dalle minime cose, lavorare nei particolari - racconta - I cavalli sono la mia passione dominante, pure se mi piace anche nuotare e sciare e ascoltare la musica pop di Ed Shiran o il rap”. Questi Campionati Italiani chiudono la stagione agonistica che riprenderà a giugno con le tappe regionali. Per Anna sono stati speciali e indimenticabili, anche suo padreha potuto fare il tifo da molto lontano, dall’altra parte del mondo dove è impegnato per lavoro da molti mesi: “Quando ho vinto ho pensato a lui, che sapevo guardarmi in diretta streaming. Tutti i sorrisi che ho lanciato alla telecamera erano per lui e nell’ultima gara ne avevo uno spettacolare che poteva accecare il mondo! Ero troppo felice e lo ero anche per lui in quel momento!.” Biancamaria Gonano

Mentre continua a crescere, di giorno in giorno, il numero delle squadre iscritte alla 19^ Staffetta Telethon 24 per un’ora, tradizionale e sempre più affollato appuntamento udinese che abbina sport e solidarietà (già 443, su un tetto massimo di 450, i team registratisi), il Comitato organizzatore ha messo a punto gli ultimi dettagli del percorso di gara, che ricalca quello dell’edizione 2016 e che impegnerà gli atleti, dalle 15 di sabato 2 alla stessa ora di domenica 3 dicembre, su un tragitto di 1.330 metri. Un anello nel cuore di Udine. Per la Staffetta Scuole, prevista per la mattinata di sabato 2 dicembre, il percorso si aprirà in piazza Libertà e proseguirà per via Manin, piazza I Maggio (sul lato rasente la collina del Castello), via Portanuova, Riva Barolini, Piazza Marconi e via Mercatovecchio, per riapprodare, infine, in Piazza Libertà. La percorrenza sarà di circa 990 metri. La linea di partenza della staffetta 24 x 1 ora sarà invece in via Mercatovecchio: i partecipanti si dirigeranno verso piazza Libertà e a seguire verso via Cavour, via Savorgnana, via Stringher, piazza Duomo, piazza Bertrando, via Vittorio Veneto, via Manin,

piazza I Maggio (sempre sul lato del Castello), via Portanuova, Riva Bartolini e piazza Marconi. Traguardo in via Mercatovecchio, nel punto dello start. La distanza da affrontare sarà di circa 1.330 metri. Varchi. Sul percorso della Staffetta Scuole ci saranno 15 varchi, posti in corrispondenza di attraversamenti pedonali e passi carrai e resi visibili da un’apposita segnaletica verticale. Vigileranno sulla sicurezza 35 volontari. Sull’itinerario della Staffetta Telethon, invece, i varchi saranno 23, 12 continuativi e 11 diurni. Pure in questo caso una segnaletica verticale ad hoc, sistemata in corrispondenza di attraversamenti pedonali e passi carrai, li renderà immediatamente visibili. Presteranno servizio 54 volontari.

TremilaSport+ | 22 11 2017 | 35


TENNIS PROFESSIONISMO Una strada non facile, sottolinea il tecnico Beppe Sartori, perchè per entrare nella ATP i più giovani devono avere a che fare con avversari molto più esperti.

IN FRIULI NUOVE PROSPETTIVE Il coach Beppe Sartori ha avviato un lavoro di sviluppo tecnico a San Vito al Tagliamento

P

er diventare assi nel tennis bisogna esser disposti a “cambiare gioco” , come dice il più grande allenatore di tutti i tempi Nick Bollettieri nella sua autobiografia, nella quale suggerisce ai giovani che “non è importante vincere subito, ma che bisogna lavorare prima di tutto sugli obiettivi”. Continuiamo cosi, con il nostro “occhio di falco”, ad approfondire il tema iniziato nei numeri scorsi per mettere in evidenza ai nostri lettori nuovi aspetti sul mondo del professionismo. Il Coach azzurro Massimo Sartori, ha dichiarato che “attualmente se vuoi fare carriera ATP devi allenarti all'estero perché in Italia manca ancora la mentalità al corretto approccio al professionismo. Anche se in generale il livello tecnico nel nostro paese si è alzato, per i giocatori l'adattamento all'attività ATP è oggi sempre più difficile. Infatti se consideriamo un importante dato, attualmente l'età media tra i primi 100 giocatori al mondo, è aumentata a 28,13 anni (dato calcolato oggi), e questo fa si che i giovani oggi fatichino di più ad entrare nella ATP, in quanto devono affrontare avversari ben più esperti".

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Si può avere un buon margine di crescita tecnica dai 15 ai 22 anni d'età SCENARI FRIULANI Ne parliamo oggi anche con il fratello del coach Massimo, Beppe Sartori, e concordiamo con lui nel dire che di positivo c'è però un aspetto che può aprire un nuovo scenario: i giocatori oggi hanno più tempo per emergere rispetto al passato, quando l'età media dei top players era invece di 24 anni. “Potenzialmente oggi si può avere buon margine di crescita tecnica dai 15 ai 22 anni di età” Beppe Sartori ha recentemente iniziato un lavoro di sviluppo tecnico in Friuli, presso il Tennis Club di San Vito al Tagliamento. “In Friuli c'è un buon potenziale, e devo fare i complimenti alla realtà con cui sono entrato in collaborazione, in quanto dal presidente allo staff tecnico mi hanno dimostrato di avere una bella mentalità sportiva. Giusto sottolineare che le peculiarità dei friulani infatti - afferma Sartori - sono quelle di possedere grande spirito di sacrificio, dedizione al lavoro con le giusti dosi di umiltà, che nel tennis possono dare certamente buoni frutti in futuro”.

Beppe, quanto tempo occorre ad un giovane per avere la chance di provare la strada del professionismo? "E' molto importante agli inizi, creare un allineamento di intenti tra famiglia del giocatore, staff tecnico, ed eventuali partners, perchè progettare con cura la fase iniziale è fondamentale. Il risultato di partenza non deve condizionare le scelte tecniche del futuro. Tra famiglia, giocatore e lo staff tecnico, deve esserci fiducia piena e reciproca”. Sartori indica una strada, a conclusione di quanto detto in precedenza, “con un buon percorso formativo, in circa due anni è possibile formare un giocatore da un livello tecnico 4.3 (classifica iniziale) ad un livello tecnico 2.6/2.7 (classifica tra i migliori in Italia)”. E da quel momento in poi, deve essere affrontata la decisione di intenti tra tutte le parti in gioco. Sartori ci svela che “un lavoro di questo tipo è stato recentemente iniziato con il nostro staff , e sta portando buoni risultati. Speriamo in futuro dunque possa arrivare una bella soddisfazione per il Friuli”. Michele Battezzati


13° Trofeo Cit

4a prova Master C 2017/2018

oss

13

Gorizia - Parco di Piuma, 9 2017/2018

Gorizia

Gara Internaziona

Goriz Unione Ciclisti Caprives 13° Trofeo Città di Gorizia 13° Trofeo

17 - ore 9.00

Organizza

Gara internazionale di Ciclocross

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Gara Inte

13° Trofe

www.caprivesimtbteam.it - in

Organizzazione

Gorizia - Parco di Int P Gara PROGRAMMA di GARA

Unione Ciclisti Caprivesi MTB TEAM Gorizia

Gorizia

a 4 prova Master Cross Gorizia Parco 4 09.00 - 09.50 Gara Amatori prova tuttidi M/P SELLE SMP 4a prov

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VIA VITTORIO LOCCHI 14/16 - GORIZIA

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2017 -Centro oreAccessori 9.00 Ricambi Auto

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2017/2018

10.00 - 10.20 GaraUnione Promozionale G Ciclis

2017/2018

cross

Unione Cicl Esordienti M/F

10.30 - 11.00

www.caprives 11.10 - 11.40Gorizia Allievi M/F www.capriv

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di Piuma 11.50 -Parco 12.30 Prove Gare UCI

13° Trofeo Citt PROGRAMMA PROGRAMMA d 9 dicembre 2017

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Gara Internazionale

12.40 - 13.20 Junior 09.00M - 09.50 Gara Am

di Piuma, 9 dic 09.00 -Parco 09.50 Gara Ama ore -9,00

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Via Brigata Campobasso, 13.40 -2 14.20 GORIZIA Tel. 0481 653578

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GORIZIA www.caprivesimtbteam.it 10.00 - Unione 10.20 Gara Prom Caprivesi M Tel.Ciclisti 0481 653578 info@caprivesimtbteam.it 10.30 11.00 Esordie 14.40 - 15.40 Open Maschile 10.30 -11.10 11.00 Esordient Le premiazioni protocollari delle singole garM - 11.40 Allievi

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PROGRAMMA di di GARA avverranno al termine di ciascuna esse.

-11.40 09.50 -Gara Amatori tutti M/F 11.10 -11.50 Allievi M/ 12.30 Prove G

Sedi operative Gorizia-Monfalcone-Trieste 09.00 Tel. 0481 535219 - E-mail: info@assiqueri.it

Soluzioni Informatiche

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12.40 - 13.20 Junior M 11.50 Prove Ga 10.30-- 12.30 11.00 Esordienti M/F 11.10 -13.40 11.40 Allievi M/F - 14.20

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srl via, Via 80 Brigata Campobasso, 2 1 535396 GORIZIA

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14.40 - 15.40 Open M

Brigata 12.40 - 13.20 Via Junior M Campobasso, 2 GORIZIA

13.40 14.20 Donne Le premiazioni protocollar Tel. 0481 653578 13.40 - 14.20 Donne agoniste EL/JUag

avverranno al termine di ci

14.40 - 15.40 Open Maschile

Le premiazioni protocollariOpen delle singole gare 14.40 - 15.40 Ma avverranno al termine di ciascuna di esse.


RUGBY

notizie brevi CANOTTAGGIO

PULLINO OK Rispettata la tradizione che voleva il confronto, sul campo di Barcola, dei vincitori dei rispettivi Caldieron sociali, gara che ogni club remiero triestino disputa a fine stagione in yole a 4, nella quale si confrontano formazioni estratte a sorte, composte sia da atleti che da soci. Condizioni meteomarine perfette per il Caldieron dei Caldieroni, organizzato dalla Pullino (in quanto vincitrice dell'edizione 2016), sul percorso di 1000 metri, con 7 equipaggi in competizione. Pubblico all'arrivo formato dai soci delle “canottiere” impegnate nella sfida, alla presenza del Presidente del Comitato Regionale del FVG Massimiliano d'Ambrosi. Al passaggio ai 500 metri erano la Nettuno e la Pullino ad ingaggiare un acceso confronto, con Trieste, Saturnia e Sgt ad inseguire la corsa per il podio. Rush finale con i muggesani, che seppur di poco precedevano la Nettuno, terza la canottieri Trieste. Classifica: 1) Pullino (Stadari, Baldini, Schiavon, Verginella, timoniere Carboni); 2) Nettuno (Costa, Snidersich, Sofianopulo A., Sofianopulo K., timoniere Manzoni); 3) Trieste (Bertolano, Zaccaria, Visintin, Marcon, timoniere Guastalla); 4) Sgt (Druscovich, Menis, Visintin, Panteca, timoniere Salci); 5) Saturnia (Grippari, Zanolla, Corso, De Rogatis, timoniere Dorci); 6) Cmm N. Sauro (Bonetta, Dalla Mora, Nichetti, Stokic, timoniere Scocchi); 7) Adria (Candotti, dell'Aquila, Maccari, Stradi, timoniere Biagini).

38 | 22 11 2017 | TremilaSport+

POLCENIGO, SI CRESCE

Numeri che lievitano nel club della Destra, con 160 tesserati

L’

obiettivo stagionale è piazzarsi nei primi tre posti del girone 3 della serie C triveneta. Ma soprattutto consolidare la rosa per impostare un lavoro nel medio lungo termine. Il Pedemontana Livenza Polcenigo Rugby, da sei stagioni guidata da Carlo Pellegrini, che ha ricevuto il testimone dall’indimenticato Giuseppe “Pino” De Val, il fondatore della società, è ripartita con rinnovato entusiasmo per una stagione che tutti si aspettano ricca di soddisfazioni. Sono ritornati al loro vecchio club tanti giocatori di valore come i fratelli Timoteo e Federico Frara, Alessandro Del Puppo, Hernan Scaviolo e Maurizio Tacerbi (quest’ultimo però ancora ai box per infortunio). Ma le stagioni di l’acquisto più importante è stato senza dubbio il ritorno di Cesco Pellegrini Dotto, il decano degli allenatori, tecnico dal curriculum chilometrico, ex giocatore di spicco del rugby italiano anni Settanta ed allenatore in passato anche delle giovanili azzurre. Il coach trevigiano (che è coadiuvato da Moreno Munarin) è ritornato sulla panchina dei “Lupi”, dove si era già seduto un decennio fa, a metà dello scorso campionato galvanizzando l’ambiente e cambiando pelle alla squadra. Quest’anno ha accettato nuovamente di guidare il team pedemontano ed è stato un bel respiro di sollievo. “L’ho voluto fortemente – spiega Pellegrini – perché era l’unico in grado di dare la giusta scossa ai ragazzi”.

6

“Per quanto riguarda la società nel suo complesso – continua il presidente – contiamo oggi circa 160 tesserati, ma i numeri sono in continua crescita. Non riusciamo ancora a schierare l’Under 18 e 16 e i nostri tesserati sono stati dirottati in prestito a Pordenone e Maniago. Mettiamo in campo, invece, l’Under 14 in collaborazione con lo stesso Maniago. La squadra è affidata a Marco Perut e Federico Schiavon. Infine continua a crescere anche il settore mini rugby, dove nel ruolo di responsabile è in corso un avvicendamento tra lo storico Ezio Bravin e Andrea Santin, che sarà coadiuvato dalla onnipresente Mara Della Fiorentina. (P.G.)


JUDO EMIGRATO Ermes Tosolini è di Campoformido e gareggia a Settimo Torinese con i colori della Akiyama dopo gli esordi udinesi nello Yama Arashi

NOI DUE SUL TATAMI Fabio Polo e Ermes Tosolini sono stati premiati dal Coni udinese

I

n occasione della consegna delle benemerenze sportive al valore atletico istituite dal CONI, al Palazzo Foledor di Manzano, per la provincia di Udine, il judo di casa nostra fa sentire ancora la propria voce con i campioni Ermes Tosolini (titolo italiano nella categoria dei 73Kg.) e Fabio Polo che in coppia con Marika Sato è stato due volte oro ai campionati Europei di Judo ad Olbia e medaglia di bronzo ai Mondiali di Malta nel Kata, specialità Kodokan Goshin Jitsu. Risultati di rara eccellenza, che ancora una volta, testimoniano come le nostra società continuino a sfornare, pur tra mille vicissitudini e problematiche che attanagliano gli sport così definiti minori, fior di campioni valorizzando i giovani e affermando con evidenti successi chi è giunto alla maturazione nel proprio percorso agonistico.

PLURIDECORATO Fabio Polo milita nel Kuroki Tarcento e ha all'attivo un palmarès di tutto rispetto, con all'attivo due ori, in coppia con Marika Sato, agli Europei di Olbia e un bronzo nel kata ai Mondiali di Malta

CAMPIONI Fabio Polo, che gareggia per il Kuroki di Tarcento del Presidente Giuliano Casco, è stato insignito con la medaglia d'argento al valore atletico. Gemonese di nascita, ma di stanza a Villasantina, nel Kata ha trovato la sua dimensione prima in coppia con Enzo Calà e poi con la pordenonese Marika Sato nel Goshin Jitsu che sintetizza la difesa da attacchi a mani nude, da armi da taglio, da fuoco e bastoni. Ermes Tosolini, premiato con la medaglia di bronzo al valore sportivo dopo essersi messo in mostra nelle fila dello Yama Arashi di Udine dei tecnici Enzo de Denaro e Milena Lovato è approdato alla corte della Società Akiyama di Settimo Torinese che nell'ambito dei club non militari rappresenta il vertice nel judo nazionale.. “Il piacere di tornare a casa è sempre grande - dice Tosolini - e l'occasione per questo riconoscimento a cui tengo particolarmente, conferisce lustro allo sport regionale e ne accresce l'importanza”.

“La mia ambizione è entrare a far parte di un gruppo sportivo militare per fare sport da professionista - A Settimo Torinese sei una sorta di professionista nel judo con allenamenti a ritmo serrato nell'intera giornata. “Ho fatto questa scelta per crescere in una disciplina sportiva dove in pochi minuti bisogna dare tutto. E per raggiungere obiettivi importanti l'impegno dev'essere massimo. Tutti i giorni due sedute di preparazione al mattino e nel pomeriggio mi concedono veramente poco tempo libero. Poi ci sono le gare e lunedì si ricomincia. Tra breve ci sarà la Coppa Italia a Roma mentre a dicembre gli italiani a squadre dove il mio team punta ai piani alti del podio. Mi sento in forma eccellente e molto carico, pertanto miro al bersaglio grosso e a mettermi in evidenza per la chiamata in azzurro.” - Il Judo, pur disciplina olimpica, non permette vivere di sport nonostante i risultati che un atleta del tuo livello può conseguire anche ambito anche internazionale. Come vedi il tuo futuro quando dovrai chiudere con l'attività agonistica? “Come un po' tutti gli atleti, la mia ambizione è quella di entrare a far parte di un gruppo sportivo militare che mi permetta di praticare sport senza dover pensare ad altro. E' l'unica strada che nel nostro paese, poco riconoscente nei confronti di chi emerge nello sport di un

certo tipo come il judo, deve percorrere a differenza di altre realtà dove, chi si mette in evidenza e dà lustro ai colori della bandiera, viene premiato e stimato in modo adeguato”. - A Settimo Torinese sei molto apprezzato sia come atleta che come persona e sin dai primi istanti sei stato accolto in un team di cui molti ambirebbero far parte. "Sotto questo aspetto sono fortunato perché in questa società mi posso allenare e preparare con una rosa di atleti della mia stessa categoria e molto competitivi e con uno staff tecnico eccezionale A tale proposito tengo a sottolineare che spesso sorpassiamo i gruppi militari con risultati di primo piano a dispetto di atleti di professione che vivono il judo come un lavoro vero e proprio” - Ogni tanto un po' di nostalgia per il Friuli e per qualche piatto prelibato che tua madre ti prepara affiora nelle tue giornate dense di impegni? “Come no, spesso mi sembra sentire sempre il profumo del buon minestrone che mia madre mi mette nel piatto e in famiglia tra una chiacchiera e l'altra tutto è di un sapore diverso. Quando posso una capatina la faccio sempre nella mia Campoformido dove conservo amici ed affetti.” Gianfranco Borghesu

TremilaSport+ | 22 11 2017 | 39


AUTOMOBILISMO

La nota dettata al momento giusto fa acquisire sicurezza al pilota

UN BUON NAVIGATORE

FA FELICE IL DRIVER

David Barichello da nove anni "spalla" di piloti di successo in un impegno non facile

“P

ilota, navigatore e macchina debbono fondersi in una unica cosa,per puntare al successo”. Parole del grande “Drago” Sandro Munari che in coppia con Mario Mannucci, ha spopolato nei rallies di tutta Europa negli anni 80. Del ruolo del navigatore ne parliamo con David Barichello della scuderia “Friuli”, 30 anni, nativo di Palmanova, operaio metalmeccanico presso l’azienda del padre. “Ho cominciato quasi per gioco-inizia David nel 2008 con la Ronde Piancavallo e mi sono subito innamorato di questo sport per le emozioni che trasmetteva. Quello del navigatore, secondo me, è un ruolo fondamentale,

nell’abitacolo si crea una sintonia perfetta con il pilota, la nota dettata nel modo e nel momento giusto può fargli acquisire la sicurezza di avere al suo fianco un valido aiuto del quale fidarsi. Credo che non ci sia una percentuale che porta al successo, quando si vince lo si fa in due e lo stesso discorso vale per quando perdi e non arrivi a salire sul podio”. - Le tue gare più importanti? E quali sono i “driver” che ricordi con maggior piacere? “In tutto ho disputato 36 competizioni rallistiche a fianco di personaggi come Michele Buiatti, Mattia Grassi e Alessio Molaro, ottenendo anche buoni risultati come a Majano, Maniago, Schio e Alpi Orientali historic.. Proprio quest’ultima gara mi ha regalato emozioni forti, con Gianni Marchiol alla guida di una R5 Gt Turbo, un'esperienza nuova, ma

anche una piacevole avventura”. -Come tanti altri sport a livello amatoriale, anche quello dell’automobilismo comporta sacrifici ma soprattutto risulta costoso. E’ così? “Nel mio caso – conferma David - la passione mi ha fatto superare ogni ostacolo. La mia famiglia non vedeva di buon occhio il correre in macchina e il mio stipendio da operaio e i costi elevati mi hanno creatp delle difficoltà e gli sponsores solitamente puntano su altri sport di maggiore visibilità. Ho cominciato nove anni fa e spero di continuare, finchè mi diverto.” - Sei con la “Friuli” da diversi anni: vedi in prospettiva qualche giovane navigatore emergente? “Mi fai la domanda di riserva?” Roberto Cainero

CICLISMO

VINCENZO NIBALI OSPITE A CANEVA Il campione siciliano sarà il protagonista della serata intitolata "In sella a una biciclettina rossa: Vincenzo Nibali racconta" in programma domenica prossima, 26 novembre alle ore 18:30, nella splendida cornice di Villa Frova a Caneva. L'occasione è offerta dal dibattito organizzato dal Gruppo Sportivo Caneva e ASD Nibali Messina in collaborazione con il Comune di Caneva. Lo Squalo risponderà alle domande di Andrea Berton, giornalista de La Gazzetta dello Sport. L'iniziativa punterà a mettere

40 | 22 11 2017 | TremilaSport+

in evidenza gli anni giovanili della carriera di Nibali, quando ragazzino si trasferì dalla Sicilia in Toscana per poter inseguire il suo sogno. Un po' come fanno da un paio d'estati i suoi ragazzi dell'ASD Nibali di Messina che hanno trovato a Caneva la base ideale per poter svolgere l'attività agonistica al nord. «Pedalare è la mia storia, la bicicletta è uno stile di vita: ordine, disciplina e passione sono i valori che cerchiamo di trasmettere ai giovani che abbracciano il nostro progetto", sostiene il campione.


BOXE

ED ECCO DI NUOVO I PRO

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Il "Vecchiatto" è ormai una tradizione della boxe friulana

Per la seconda volta al "Memorial Vecchiatto"

S

i preannuncia come una serata di grande interesse quella in programma sabato prossimo 25 novembre alle 20.30 alla Palestra Benedetti di via Marangoni a Udine con il XXVIII Memorial Mario Vecchiatto organizzata dall’Associazione Pugilistica Udinese. Sono tre gli incontri di boxe professionistica che si svolgeranno nel corso dell’evento tanto atteso dagli addetti ai lavori, dagli appassionati della noble art, ma anche dai curiosi che potranno vivere le forti emozioni tipiche dei grandi incontri dei ring più celebri e raccontati dalla cinematografia. “E’ un appuntamento che di anno in anno ha guadagnato sempre maggiore appeal - considera il presidente dell'Apu, Leonardo Zalateu - , quest’anno per la seconda volta con l’introduzione dell’aspetto professionistico. In questa occasione abbiamo cercato di inserire tra i Pro tutti pugili del Friuli Venezia Giulia

Verrà dimostrata la crescita della boxe del Friuli Venezia Giulia

per dimostrare come stia crescendo la boxe in Regione.”. A combattere da professionista, in particolare, ci sarà Vlad Popescu, ex pugile dilettante Apu che di recente ha debuttato al Boxing Forum di Pordenone. Saranno 4 le riprese da 3 minuti. Ma sul ring scenderanno anche Francesco Zilli di Pordenone e Michele Broili di Trieste. Ospite d’onore il Campione Italiano Pro dei pesi mediomassimi Nicola Ciriani, che proprio a Pordenone in occasione del Boxing Forum ha conquistato la cintura tricolore. Il XXVIII memorial Mario Vecchiatto, dedicato al pugile nato a Pasian di Prato nel 1931 e che, nonostante la sua modestia fuori dal ring, divenne un grande personaggio nella boxe, un campione che seppe raggiungere eccellenti risultati pur combattendo in un periodo ricco di fuoriclasse, battendo rivali di fama mondiale come Franco Nenci, Boby Ros, Paul Maolet, sarà aperto da 6 incontri di dilettanti Apu tra cui: Silvio Cioffi (recentemente bronzo ai campionati schoolboy 2017 nei 44kg), Hayati Nassrudin (63kg), Antonio Moroso (69kg), Rudy Iob (75kg), Marco Saracino (+91kg). 10 euro è il prezzo del biglietto di un evento unico, che apre le porte a Udine allo spettacolo della boxe professionistica internazionale. Sostengono l’iniziativa Blueservice, Leone 1947, B&Z Promotion.

TRADIZIONE Sopra, il manifesto della riunione pugilistica di sabato 25 novembre al Benedetti in memoria del campione udinese.

TremilaSport+ | 22 11 2017 | 41


RUNNINGFOTOGALLEY

15A MEZZA MARATONA "CITTĂ€ DI PALMANOVA"

FOTO ALESSANDRO SAIN

19/11/2017

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2600 i runners provenienti soprattutto da Veneto, Friuli FVG, Lombardia, Emilia Romagna e pure da Austria e Slovenia, che hanno partecipato alla 15a edizione della Mezza Maratona "CittĂ di Palmanova". Al gruppo di atleti vanno aggiunte le 1200 persone che hanno percorso i sentieri delle fortificazioni nell'ambito della non competitiva Corro anch'io.


RUNNINGFOTOGALLEY

TremilaSport+ | 22 11 2017 | 43


VIAGGI

Pregevole l’affresco raffigurante San Giorgio che uccide il drago sopra lo scalone semicircolare

VALLE D’AOSTA

IL CASTELLO DI FENIS

Il castello di Fénis fu la prestigiosa sede di rappresentanza dei maggiori esponenti della famiglia Challant, che lo dotarono dell’imponente apparato difensivo, nonché di eleganti decorazioni pittoriche

D

iversamente dagli altri castelli, costruiti per scopi bellici e di protezione, il castello di Fénis non è situato sulla sommità di un promontorio, bensì su un lieve poggio privo di difese naturali. Unendo ai caratteri della fortificazione quelli della residenza signorile, il castello di Fénis fu infatti la prestigiosa sede di rappresentanza dei maggiori esponenti della famiglia Chall'anno in cui fu acquistato lant, che lo dotarono dell’imponente apparato difensivo, da Alfredo nonché di eleganti decorazioni d'Andrade pittoriche, simboli di potenza e di prestigio. L’architettura del castello di Fénis è il risultato di campagne costruttive succedutesi negli anni: torri e mura merlate furono aggiunte verso la metà del secolo XIV da Aimone di Challant al torrione preesistente, già dimora abituale — un secolo prima — del visconte Gotofredo II. Il castello di Fénis appartenne ai signori

1895

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di Challant del ramo di Fénis fino al 1716, quando fu ceduto al conte Baldassarre Castellar di Saluzzo Paesana. Le vicende che segnarono la storia di quella famiglia condussero il maniero a un lento degrado, preludio dell’abbandono che lo vide trasformato in abitazione rurale:

le sale del pianterreno furono adibite a stalle, mentre il primo piano fu usato come fienile. Il recupero del monumento si deve ad Alfredo d’Andrade, che acquistò il castello di Fénis nel 1895 e, dopo averne restaurato le parti più rovinate, lo donò allo Stato. Oggi l’edificio è di proprietà della Regione autonoma Valle d’Aosta, che lo ha destinato a sede del museo del mobile valdostano. Il castello di Fénis ha pianta pentagonale; gli angoli hanno torrette circolari, tranne lo spigolo sud-ovest, che presenta una massiccia torre, e quello sud, dove la torre ha pianta quadrata. Il mastio è racchiuso in una doppia cinta di mura con torrette di guardia collegate da un camminamento di ronda. Si accede al maniero passando attraverso una torre quadrata che aveva una saracinesca per sbarrare l’androne in caso di pericolo. La visita al pianterreno si sviluppa attraverso la sala d’armi, il refettorio per soldati e servitori, la dispensa e la cucina dotata di un grosso camino. Si prosegue salendo al primo piano, dove si osservano la cappella con l’annessa sala di rappresentanza, la camera domini, la cucina nobile, la sala da pranzo dei signori e la sala di giustizia. Nel cortile interno si può ammirare lo scalone semicircolare sovrastato dal pregevole affresco raffigurante San Giorgio che uccide il drago; alzando lo sguardo al piano superiore si possono ammirare le balconate in legno decorate da un gruppo di saggi e di profeti recanti dei cartigli sui quali si leggono proverbi e sentenze morali in antico francese. La parete orientale infine è ornata dai dipinti dell’Annunciazione e di San Cristoforo, attribuiti ad un pittore vicino alla scuola di Jaquerio e databili intorno al 1425-30.


MOTORI

IL RITORNO

NUOVA SEAT IBIZA Presentata la quinta generazione della Seat Ibiza con nuove motorizzazioni e allestimenti. Una versione dai costi di gestione limitati e prestazioni garantite dalla turbo compressione

I

n piena fase di lancio della quinta generazione, la gamma prodotto di Seat Ibiza si amplia grazie all’introduzione di nuove motorizzazioni e nuovi allestimenti. La nuova versione è, così, disponibile in due nuovi allestimenti, Reference e Business, e ben quattro inedite motorizzazioni, con un importante focus sull’alimentazione a metano e l’obiettivo di rispondere alle esigenze di categorie differenti di clienti. Ma le novità non finiscono qui, perché anche il nuovo urban crossover spagnolo, la Arona, introduce il propulsore Diesel alla sua gamma motori. L’arrivo della nuova Ibiza a metano, dotata di un propulsore 1.0 TGI da 90 Cv abbinato al cambio manuale a 5 marce e disponibile per tutti gli allestimenti, esaudisce le richieste di un ampio bacino di clienti alla ricerca di un’auto compatta, tecnologica ed efficiente nei consumi e nelle emissioni. Una versione dai costi di gestione limitati, prestazioni garantite dalla turbo compressione e, non da ultimo, dotata di di sistemi di assistenza

alla guida di categoria superiore. Debutta anche la versione TDI con alimentazione a gasolio per i nuovi propulsori 1.6 da 80 CV e 1.6 da 95 Cv, entrambi abbinati al cambio manuale a cinque rapporti. La scelta dei motori a benzina si amplia, anch’essa, con due nuove proposte: l’1.0 Eco Tsi da 115 CV abbinato, per la prima volta su Ibiza, al cambio automatico DSG e l’I.5 TSI Evo da 150 Cv con Act, che segna il debutto in Italia della nuova Ibiza in allestimento sportivo FR dotato della tecnologia «Cylinder on demand» che

ottimizza prestazioni ed efficienza della vettura durante la sua guida. Parlando invece degli allestimenti disponibili per il nuovo modella di casa Seat, il ventaglio di possibilità a disposizione si arricchisce con l’introduzione delle versioni Reference, che si posizione come nuova entry level nel listino, e Business, pensata per chi fa della propria auto uno strumento e un valido alleato della propria quotidianità lavorativa. La Reference include di serie cerchi in acciaio da 15’’ con copri cerchi, specchietti laterali richiudibili elettricamente, alzacristalli elettrici anteriori,

L’attivazione di Seat Care è possibile sia per l’auto nuova che per l’usato recente

climatizzatore manuale, chiusura centralizzata computer di bordo, sedile del guidatore regolabile in altezza e sistemi di sicurezza quali Front Assist, airbag anteriori frontali e laterali a tendina, sistema di controllo della pressione pneumatici, Hill Hold Control e limitatore di velocità. La versione Business della nuova Ibiza, invece, include di serie Navigation Pack, cerchi in lega da 15’’, ruotino di scorta, vernice metallizzata e fari fendinebbia. In ultimo il listino si arricchisce di due nuovi equipaggiamenti disponibili su richiesta: cruscotto e inserti dei pannelli delle portiere in colore nera brillante, e sedili rivestiti in Alcantara di colore nero, in abbinamento al cruscotto in similpelle di colore nero. Va infine aggiunto che anche per Ibiza si può usufruire del pacchetto Seat Care, disponibile su richiesta e includente un’interessante lista di interventi di manutenzione nei primi 5 anni/75mila km della vettura. TremilaSport+ | 22 11 2017 | 45


MOTORGALLERY

KIA STINGER Assetto ribassato, parabrezza molto inclinato, quattro tubi di scarico ovali e una trama complessa di luci LED che sembrano ammiccare agli astanti: non c’è dubbio, la Kia Stinger, da poco presentata dalla casa coreana, ha proprio un dna da GT. Il design esterno è stato studiato per favorirne al massimo l’efficienza aerodinamica ma senza per questo sacrificarne il comfort.

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MOTORGALLERY

TremilaSport+ TremilaSport+| |25 2210 11 2017 | 47


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA Al suo rientro a Pordenone è stato accolto con una grande festa dai compagni di allenamento, con tanto di striscioni. Il giovane atleta ha iniziato a praticare il wushu tradizionale dall’età di 5 anni, e con il tempo si è appassionato sempre di più. Aveva solo 9 anni quando si è recato in Cina la prima volta per partecipare ad allenamenti di approfondimento nella patria del kung fu. Ed ora, a soli 15 anni, è riuscito a raggiungere lo straordinario successo: «Sono molto felice. – Ha affermato il giovane pordenonese – Devo ringraziare il mio maestro per i duri allenamenti che mi hanno portato a questi risultati, e anche i miei genitori che mi hanno dato l’opportunità di affrontare questa avventura».

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE

PATTINAGGIO

TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI !

ARTI MARZIALI CINESI

Ruppolo vice campione del mondo in Cina Il titolo di vicecampione mondiale Juniores arriva direttamente dalla patria del kung fu, che all’ultima giornata ha visto confrontarsi la bellezza di 56 nazioni per 3800 partecipanti fra i migliori del globo ■ Doppia medaglia per il giovane Michele Stefano Ruppolo, l’atleta della Weisong School Libertas di Pordenone che ha rappresentato l’Italia al 7° Campionato del Mondo

di Kung Fu di Emei Shan nella regione Sichuan in Cina, conquistando la piazza d’onore nella specialità sciabola e il terzo posto nell’esibizione a mani nude.

Il titolo di vicecampione mondiale Juniores arriva direttamente dalla patria del kung fu, nella massima competizione mondiale che all’ultima giornata, domenica 12 novembre, ha visto confrontarsi la bellezza di 56 nazioni per 3800 partecipanti fra i migliori del globo. La convocazione in nazionale da parte del segretario generale della FIWUK Ettore Spoto è arrivata a luglio e da allora il non ancora maggiorenne Ruppolo ha iniziato ad allenarsi senza tregua. Orgoglioso il suo Maestro Liu Yuwei: «Essere il maestro di un ragazzo che ti segue da più di 10 anni è già meraviglioso. Che sia convocato ai Campionati del Mondo in rappresentanza dell’Italia per i risultati ottenuti è straordinario. Ma non ci sono parole per la felicità di sapere che ha vinto addirittura un argento e un bronzo! Sono fiero di lui».

DOPPIA MEDAGLIA PER SISANI A IMOLA ■ Riesce a mietere successi anche fuori stagione il Pattinaggio Corsa Libertas Porcia che ha partecipato con Aurora Sisani alla 1a tappa di Imola Indoor Cup guadagnando una medaglia d’oro ed una d’argento. Il trofeo, nato per consentire agli atleti di ravvivare l’attesa per la nuova stagione di gare con una sana e importante competizione, che ha riunito oltre 200 atleti provenienti soprattutto dal nord e dal centro Italia. Due le gare previste per la categoria Esordienti 2 della giovane purliliese, e due le medaglie conquistate. I due giri sprint portano quindi Sisani sul primo gradino del podio, mentre i 1.200 m in linea la trovano sul secondo.

UDINE | TRIESTE | PA


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA KARATE

Pieno di titoli regionali per la Satori Dojo Il sodalizio di Pradamano è stato tra i grandi protagonisti ai regionali Libertas. Grande performance di Elena Beltramini che si impone nella prova di kata sia nella gara separata fra maschi e femmine sia in quella comune ■ Sono stati oltre 200 i karateka che domenica 12 novembre hanno invaso il Palazzetto dello sport di Pradamano per partecipare al 23° Trofeo Alpe Adria di Karate organizzato dalla Satori Dojo Libertas. 17 associazioni le presenti provenienti da tutto il FVG e dal vicino Veneto, di cui le 12 affiliate alla Libertas in gara per la terza ed ultima prova del Campionato Regionale di Karate Libertas. Se al kata agonisti i padroni di casa hanno conquistato il maggior numero di titoli, il Karate Pozzuolo gli ha dato filo da torcere, aggiudicandosi oltre a molte medaglie d’oro anche le gare a squadre per i Ragazzi e le Esordienti F. Il Karate Pozzuolo, che ha conquistato in totale il maggior numero di medaglie d’oro della giornata, per il kumite agonisti si spartisce invece il primato con Strassoldo,

TRIS DI SUCCESSI PER SAN DANIELE U18 ■ L’U18 di San Daniele parte forte: sono state tre splendide vittorie quelle dei boys di coach Marco Milan, in questo avvio di campionato. Dopo il successo all'esordio casalingo contro il DLF, e la vittoria nella tana della GSA Udine, capitan Falilone e compagni, privi sia di Domini che di Nicoloso, hanno portato a casa la posta

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE

che in questa specialità ha raccolto i massimi successi. Per i preagonisti sono emersi Luca Di Bartolomei (categoria Bambini della Futura UD) e Salvatore Carbone (Fanciulli – Held Spinea), entrambi cinture blu/marroni che hanno primeggiato nelle di abilità su percorso e di palloncino quanto nel kata.

Oltre 200 i karateka in gara al Trofeo Alpe Adria giunto alla 23^ edizione

BASKET

Le gare, aperte a tutti gli atleti dai 6 anni in su, sono state dirette dagli Ufficiali di Gara dell’AIAK Associazione Arbitri Italiani di Karate. Intanto, archiviate le tre prove del 38° Campionato di karate Libertas, il 23° Trofeo Città di Porcia, il 2° Trofeo Città di Gemona del Friuli, ed il 23° Trofeo Alpe/Adria di Pradamano, fra gli oltre 500 atleti provenienti da tutto il FVG e il Veneto che hanno partecipato complessivamente a tutte le prove, sono stati incoronati i campioni regionali Libertas per l’anno 2017. È stata la Satori Dojo Libertas di Pradamano a fare la parte del leone, conquistando la bellezza di 17 titoli in totale, fra agonisti e preagonisti di tutte le cinture e in ogni specialità. A livello individuale, fra i Fanciulli Marina Vendramin (cintura bianca/gialla della Libertas Porcia) e fra i Ragazzi Elena Beltramini (cintura blu marrone della Satori Pradamano) fanno l’en plein conquistando il titolo su tutte e tre le specialità, il percorso, la prova palloncino e il kata. In particolare, la giovane Beltramini si impone nella prova di kata, nella gara separata fra maschi e femmine sia in quella comune, superando anche i suoi avversari dal fiocco azzurro.

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DIFESA PERSONALE sul difficile campo dell'Alba Cormons. Padroni di casa che hanno iniziato con molta aggressività e grinta tanto che, per tutto il primo parziale, il risultato è rimasto in equilibrio (15-20). Dal secondo, però, grazie a un bel gioco corale, impreziosito dalle notevoli prove di Falilone (19 punti), Adduca (17 con ben 5 triple) e la coppia Marin-Di Filippo (14 punti per entrambi) gli ospiti hanno preso il largo. Con Masotti, Venier, Rigo e Molinaro a difendere con tenacia il proprio canestro, i ragazzi di coach Mian, hanno strappato il terzo referto rosa consecutivo (41 - 83).

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PARTONO I CORSI DI DIFESA IN ROSA ■ Parte sotto l’ala del Libertas Sport Team Judo Udine il nuovissimo corso “Difesa in Rosa”. Le lezioni di difesa personale femminile e di preparazione atletica partiranno sabato 2 dicembre presso la struttura sportiva “Palamostre” in via Ampezzo 4 a Udine, tutte le settimane dalle ore 10 alle ore 11.30, da dicembre ad aprile 2018.

L’iniziativa, nata in collaborazione tecnica con la società Isao Okano Monfalcone e la Ryugin ju jitsu Codroipo, mostrerà tecniche di incolumità, prevenzione e sicurezza per le donne. Le iscrizioni sono già aperte, ma sono previsti massimo 25 posti. Per maggiori informazioni, contattare la segreteria al 335 69 18 077.

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PIGOZZO D’ORO A VITTORIO VENETO

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Udine fa suo il match clou contro Vicenza Una grande prestazione della sua capitana Debora Vicenzotti, permette alla Delser di vincere per 66-63 la sfida contro la VelcoFin dopo quarantacinque minuti di lotta, al termine di un supplementare ■ Udine ha ritrovato il proprio capitano. La Delser Libertas Basket School, tra le mura di casa, ha battuto la VelcoFin Vicenza per 66-63 e lo ha fatto dopo quarantacinque minuti di lotta, al termine di un supplementare raggiunto grazie a una magia di Debora Vicenzotti. Quella tripla segnata allo scadere dell’ultimo quarto per la parità (57-57) non ha solo infiammato il palaCarnera, ma ha permesso ad una Delser tutta grinta e cuore di acciuffare la terza vittoria di fila.

La storia dunque si ripete: l’anno scorso, come oggi, Vicenza si è dovuta arrendere di fronte alla corazzata udinese e tornare a casa con la saccoccia vuota. Onore, comunque, alle giocatrici di coach Chimenti perché stase-

Pomilio: “In difesa siamo diventate rocciose contenendo una squadra molto prolifica”

ra in campo lo spettacolo non è mai mancato. Le due formazioni si sono date battaglia azione dopo azione, senza esclusione di colpi, e questo ha fatto sì che al 45' il risultato fosse ancora in discussione. Sul 64-62 però, Brcanoninovic, fino a quel momento chirurgica a cronometro fermo (6/6), ha mancato il pareggio totalizzando un tiro libero su due e permettendo poi a Carlotta Rainis, dopo fallo subito, di chiudere definitivamente i giochi dall’altra parte del campo (2/2). Dunque, tante emozioni e morale a mille per la squadra di coach Pomilio che, nel post partita, non può non essere contenta del successo delle sue ragazze: «Una vittoria che ci fa bene, una vittoria figlia del cambiamento che stiamo gradualmente facendo. In difesa siamo diventate “rocciose” e infatti oggi abbiamo contenuto una squadra che ha molti punti nelle mani. Tenere Vicenza a 63 punti, contando anche il supplementare, è un ottimo risultato che deriva dal grande lavoro delle mie ragazze».

■ Medaglia d’oro per il promettente Luca Pigozzo del Judo Club San Vito Libertas alla Coppa Italia interregionale Cadetti Veneto-FVG che si è svolta a Vittorio Veneto. L’atleta di punta sanvitese mette a segno solo ippon, scalando il podio della categoria 90 Kg fino al gradino più alto. Intanto i preagonisti partecipavano alla 5a prova del Criterium Giovanissimi a Pordenone, ospiti dello Skorpion Club Libertas, mettendo a segno la bellezza di sei medaglie d’oro, cinque d’argento, cinque di bronzo e un 4° posto. Sono saliti sul primo gradino del podio Edoardo Consiglio, Angelo Desiato, Agnese Borsari, Massimo Calà, Rudy Nadalin e Aldo Mucignato. In piazza d’onore Isabel Da Ros, Giada Gregoris, Mario Valzano, Elio Cavalleri e Lorenzo Zanini. Giovanni Canino, Benedetta Borsari, Andrea Culos, Ivan Zara e Alessandro Olaru hanno invece guadagnato la terza posizione. Andrea De Nicolò, cui è infine spettata la quarta piazza, avrà modo di rifarsi nell’ultima prova del Criterium Giovanissimi a Cervignano domenica 10 dicembre 2017, quando si terranno anche le premiazioni per vincitori di tutto il circuito 2017.

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Martignacco un rullo a forza sei Il sestetto di Gazzotti sbanca anche il campo dell’Ezzelina Carinatese e si porta a casa il sesto successo consecutivo che gli permette di rimanere in vetta da sola alla classifica a punteggio pieno ■ Non tradisce le attese la Libertas Martignacco, che batte l’Ezzelina Volley Carinatese nel sesto turno di campionato e resta da sola in testa alla classifica a punteggio pieno. Per la Libertas Martignacco, ancora imbattuta, è la sesta vittoria consecutiva. Non è stata un’impresa facile, però. La partita, infatti, si è chiusa sull’1-3 (19-25, 25-11, 26-28, 11-25) dopo quattro set ad altissima intensità. Le atlete hanno subito il pavimento in gomma e il soffitto basso del palazzetto, ma sono riuscite a portare a casa il risultato. Inoltre il sestetto locale è partito subito

decisivi di Pozzoni e Fedrigo. Nel secondo set viene confermata Fedrigo al posto di Beltrame e sul 14-19 quest’ultima entra al posto di Pozzoni. Set e prestazione sono da dimenticare: le giocatrici non sembrano essere scese in campo e nulla cambia nemmeno con le sostituzioni fatte da Gazzotti (Chiodo per Gennari, Cibin per Molinaro, non in perfetta condizione). Il tecnico decide così di ripartire con il sestetto iniziale. Le avversarie partono con grande spinta, che crea più di qualche problema alle atlete di Martignacco. Caravello e compagne, però, si riprendono e riescono a portare a casa il set grazie ad un ace di Gennari. Nel quarto c’è spazio nuovamente per Cibin (al posto di Molinaro). Sul 2-6 l’Itas Città Fiera non molla più nulla: dopo aver portato avanti un vantaggio di 10 e 13 punti, chiude set e partita (11-25). Migliore realizzatrice della serata Martinuzzo con 14 punti, poi Pozzoni con 12, Caravello con 10, Beltrame con 7 e Fedrigo con 5.

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forte e Caravello e compagne non sono riuscite a rispondere con la stessa determinazione, che hanno ritrovato solo nel terzo e quarto set. Gazzotti sceglie Gennari in regia, Pozzoni opposto, Caravello (capitano) e Beltrame in banda,

Martinuzzo e Molinaro al centro, De Nardi libero, ma inserisce nel corso della gara anche Fedrigo, Cibin, Chiodo e Frison. Le ragazze della Libertas Martignacco, dopo un inizio in salita, trovano il giusto ritmo e chiudono il primo set (1925) grazie a una serie di servizi

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JUDO

DOMENICA TORNA IL CIRCUITO PROPAGANDA ■ La seconda prova del Circuito Propaganda Libertas Judo Giovanissimi 2017/2018 è il 13° Torneo Giovanissimi Judo Sport e... Divertimento organizzato dalla Libertas Sport Team Judo Udine per domenica 26 novembre presso la palestra della scuola elementare Zardini in via Padova 9 località Cussignacco. Il torneo è dedicato agli atleti pregonisti nati dal 2006 al 2013. L'inizio delle gare è previsto alle ore 9.00 con i judoka più giovani e si chiuderà con i più grandicelli che

saliranno sul tatami alle ore 12.00 circa. Le preiscrizioni devono arrivare tassativamente entro giovedì 23 novembre alla mail girardi.team@ libero.it. Gli alteti delle società organizzatrici delle singole prove del circuito avranno un costo di iscrizione agevolato di € 5,00, mentre per tutti gli altri è di € 8,00. Nel pomeriggio, dalle ore 15.00 alle 16.30 è previsto un allenamento riservato agli atleti juniores, seniores, master non agonisti ed agli atleti non vedenti ed ipovedenti del Friuli Venezia Giulia. Saranno approfondite la Tecnica e forme di Uchikomi, lo Studio del Randori e il Randori tout court. Partecipare all'allenamento è completamente gratuito. Maggiori informazioni al cellulare 335 6918077 o presso la segreteria al 331 3345998.

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