TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
21|16
23|11|2016
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
PROMOZIONE
PORCIA, LA SVOLTA CHOC pagG 16-17
BASKET
diop, speranza dell'apu pag 37
CALCIO DONNE
PORDENONE, VOGLIA DI RINASCITA
INTOCCABILE Il brasiliano Felipe è uno degli interpreti fissi del reparto arretrato bianconero.
pag 25
L'UDINESE CONTINUA A SUBIRE TROPPE RETI E STA ANCHE QUI IL TALLONE D'ACHILLE DELLA FORMAZIONE DI DELNERI
DIFESA SOTTO ACCUSA PAGG 26-27
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PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com
UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com
26
SOMMARIO
20|16
23|11|2016
16
26-27 UDINESE
CALCIO
6-7 FOCUS: LEGA PRO, BURRAI, L'ANNO DEL RISCATTO
16-17
31
Le Belle di TremilaSport Sonia Ricci
10 IDENTIkIT: SECONDA CATEGORIA, SIMONE MOTTA AI RAGGI X: PROMOZIONE, PORCIA, LA SVOLTA NECESSARIA
12 L'ALTRO CALCIO: SECONDA B, CHE SPETTACOLO!
18-19 GIOVANILI:
47
JUDO Ermes Tosolini, di Campoformido, si è affermato in Piemonte vincendo la Coppa Italia Junior Senior.
PIANETA TORRE
22 CALCIO A 5
25 CALCIO FEMMINILE
36-37 BASkET 38-43 VOLLEY 44-49 SPORT VARI
RUBRICHE 20-21 A SCUOLA DI CALCIO 28-29 SI DICEVA... 31-34 LE BELLE DI TREMILASPORT
30 CULTURA
50 ITINERARI MTB
52-53 MONDO LIBERTAS
TremilaSport+ | 23 11 2016 | 03
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EDITORIALE
TUTTO
LO
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DEL
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VENEZIA
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A
360
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GRADI
21|16
23|11|2016
w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m
PROMOZIONE
BASKET
PORCIA, LA SVOLTA CHOC
diop, speranza dell'apu
pagG 16-17
pag 37
CALCIO DONNE
PORDENONE, VOGLIA DI RINASCITA
INTOCCABILE Il brasiliano Felipe è uno degli interpreti fissi del reparto arretrato bianconero.
pag 25
L'UDINESE CONTINUA A SUBIRE TROPPE RETI E STA ANCHE QUI IL TALLONE D'ACHILLE DELLA FORMAZIONE DI DELNERI
DIFESA SOTTO ACCUSA PAGG 26-27
....
Per il basket regionale entusiasmi rinati Udinese, classifica è sempre scarna
T S
i è distanziata tre posizioni pericolose della classifica, l’Udineempo di vacanzedalle ma ultime non per tutti, in primis per il calcio professionistico, Delneri, chiamato dal pubblico e dai media con che un più modaiolo Gigi giàseindipreparazione in vista di una nuova stagione inizierà il prosanziché il popolarealle Luigino della sua Aquileia. Ma la posizione in grasimo mesecon lasciandosi spalle la delusione europea della nazionale. duatoria,con nonostante la risistemazione dell’allenatore sosia dell’ispettore L’Udinese, il suo nuovo allenatore Iachini, ha effettuato le sue prime Clouseau, comunque di aurea mediocrità, come nelle precedenti uscite con risultati,rimane seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte non stagioni confuochi l’ultimod’artificio Guidolin eun poi organico con Stramaccioni, Colantuono, De Canio e Iachini, promette sulla falsariga di quello dei due preacedenti testimonianza il male sostanziale non della sta nella panchina ma in risicati che campionati e privo frabianconero l’altro ormai classe di Di Natale. una politica societaria volta in individuato primis ad unnelbusiness sull’acquisizione Ido Cibischino ha comunque giovanebasato esterno ceco Jankto dila vagonate stranierididistagione, poco costo con la speranza tra essisifioriscano possibile di sorpresa vedremo se la suache profezia avvererà.i Epezzi per da novanta da smerciare. E setempo nel calcio di vertice serpeggia il malessere, quello il basket regionale è invece di entusiasmi rinati, con Trieste al insuo endilettantistico c’è incertezza e curiosità in vistabase delladei rielezione reggente nesimo campionato di A2 affrontato sulla giovanidel delnuovo proprio vivaio regionale, con quello in carica, Toffoletto, a chiamarsi fuori,prime e la lotta ad essersi e l’Apu, fresca di promozione, a presentare le proprie mosse a livellori-di stretta, dopo il ritiro di Zorat, friulano Canciani al triestino Ventura. Basket chea campagna abbonamenti e dialmercato. Ritornaedunque il derby friul-giuliano invece sta sale vivendo la sua rinascitanegli al vertice Trieste e Udine, conassopito le due squadre, conferire ad un movimento ultimiaanni in Friuli un po’ dall’asin A2, per ora formazione in posizione di intermedia e giàlatese al derby 4 dicembre al Palasenza di una vertice dopo chiusura dei del battenti da parte della Rubini. Ad eunil direttore giovanissimo dell’Apu, senegalese Diop, dedichiamo una vede simpatica Snaidero sportivo delil club triestino, Mario Ghiacci, non l’ora, intervista, nella nella qualenostra lui ringrazia il Friulidiper averlo accolto pensa comunque come afferma intervista, effettuare la suama rimpatriata a Udine. intensamente ad unrelativo ritorno nel suopalasport Paese, a carriera ci pare Ma rimane il nodo ad un Carneraconclusa. da anni Einsimpatico preda a problepure il servizio dedicatoealaPiero Cudia, l’allora giovanissimo play tuttoapepe di una matiche burocratiche cui pratica si prova ora in fretta e furia chiudere in Gedeco il compiantodiLajos riportò trent’anni nellasolo massima serie vista di che un campionato A2 leToth cui battute iniziali (e ciorsono si augura quelle), per contro ogni pronostico. Un amoreCome per lasempre pallacanestro udinese,poi quello di Cudia, chee l’Apu, avranno luogo a Cividale. ci dedichiamo ai personaggi l’ha portato ad abbonarsi gare pallavolista interne dellaElisa formazione di Lardo, sgobbandosi quello di spicco stavolta èalle la bella Manzano, che la nostra Bianilcamaria lungo percorso sua S.Vito Tagliamento a Cividale. Se non amore questo… Gonanodalla ha scovato in al Birmania nel corso del suo giroè del mondo: una Spazio, poi, negli altri servizi,dice a realtà di friulana, rilievo, come quella, nella Villa lunga pausa di riflessione, l’atleta poi deciderà il dapallavolo, farsi daldipunto Vicentina o del calcio femminilelediofferte Pordenone, stagione di vista sportivo, vagliando che autoretrocessosi le perverranno. la Chiscorsa non vorrebbe in serie Cl’esempio per motivi economici ma attrezzatosi ora per una nuova a più seguire di Elisa, staccando la spina per qualche mese perscalata ricaricarsi? alte categorie. C’è insomma leggere e da guardarespazio parecchio nel nostro magaImmedesimiamoci nella suadaesperienza, lasciando all’immaginazione. zine, come sempre.
Il Direttore Edi Fabris
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TELEPOrDENONE
13| 16 21| Questo numero è stato chiuso
Questo numero è stato chiuso in redazione redazione mercoledì mercoledì 23 20 novembre luglio 2016.2016. in
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tremilaSport+ || 23 2011072016 2016| 05 |5 TremilaSport+
CALCIOUDINESE
Credits: Foto Antonio Ros / Pordenone Calcio
Burrai: “L’esordio in A? Pazzesco esordire con la maglia del Cagliari”
IL PROTAGONISTA
BURRAI: “è L’ANNO
DEL MIO RISCATTO” Il centrocampista neroverde è arrivato in estate dopo la parentesi sfortunata al Siena, ed è già diventato un punto fermo della mediana di Tedino. E intanto la lotta dei Ramarri per il vertice continua
vittoria per 3-0 contro il Modena… “Sapevamo di affrontare una squadra un po' in difficoltà e quindi abbiamo preparato una partita aggressiva senza dare spazio e tempo a loro. Non volevamo trovassero coraggio. siamo stati bravi a sbloccarla subito, a chiuderla nel primo tempo e poi a gestire i restanti 45 minuti. Penso che sia stato l'approccio giusto per portare a casa 3 punti non scontati”.
I
l giorno dell'intervista a Pordenone il cielo è coperto, ci sono 14,5 gradi, l'inverno è davvero alle porte. A circa 700 km in linea aerea, a Sassari, in Sardegna, ci sono 23 gradi. Il capoluogo sardo è la città natale di Salvatore Burrai, centrocampista neroverde approdato
06 | 23 11 2016 | TremilaSport+
alla corte di mister Tomei da quest'estate. Quell'estate che oramai sembra un lontano ricordo per chi è abituato a un clima diverso: "Qui sto davvero bene, certo, c'è un bel po' di differenza di temperature (sorride, ndr), ma per adesso è tutto sopportabile…" - Partiamo dalla splendida
- C'è questa regola non scritta nel calcio: il gol dell'ex. Cos'hai pensato quando hai messo a terra la palla per calciare la punizione? “Le punizioni mi piacciono, mi alleno tanto durante la settimana: sapevo che da lì potevo far bene. Dispiace tra virgolette perché ho fatto un gol a una squadra a cui sono legato, ma è il mio lavoro, e la rete è servita a dare tranquillità. Sono contento di aver contribuito così. La mia esperienza
FOCUS
“
“Viviamo alla giornata: non abbiamo l'ansia di vincere il campionato, ma ci vogliamo provare” a Modena? Ci sono arrivato l'ultimo giorno di mercato dopo aver vinto il campionato a Latina. Sono riuscito a ritagliarmi uno spazio importante dopo gli infortuni della prima parte di stagione, sono rimasto a giocarmela, ed è stata una scelta importante nonostante le difficoltà che potevano esserci all'inizio. Una scelta importante, che mi ha permesso di arrivare ai playoff per la Serie A. Siamo riusciti a raggiungere un obiettivo importante. Ho un bellissimo ricordo di quella città e quella tifoseria: ogni volta che vado lì mi dimostrano un grandissimo affetto”. - Hai girato molto, partendo da Cagliari, con il quale hai esordito in Serie A. Che emozioni hai provato?
“Ne scelgo due e li metto sullo stesso piano: il gol del 3-1 contro il Pisa con il Latina che ci ha permesso di andare in Serie B e la doppietta a Trieste. Condividono il primo posto questi due episodi perché oltre alla prestazione c'è stato il gol che comunque fa sempre piacere fare. Questi i momenti più importanti. Per adesso… (ride, ndr)”. - Come è nata la trattativa con il Pordenone? “Quest'estate dopo Siena ho deciso di rescindere il contratto senza che nessuna squadra fosse pronta ad ingaggiarmi. Ho cambiato procuratore, sono finito sotto l'ala di Matteo Roggi che aveva qualche proposta in ballo, senza specificarmi le varie destinazioni possibili. Verso inizio di
- E figura chiave è stato anche il tuo amico Filippini, oggi ex finito al Cosenza… “Alberto lo conosco da quando eravamo giovani: lui giocava a Bergamo, io a Cagliari e abbiamo fatto amicizia nelle nazionali. Siamo rimasti in ottimi rapporti e quando ha letto dell'interesse del Pordenone nei miei confronti mi ha subito telefonato consigliandomi di accettare subito. Poi lui è andato via, ma ci sentiamo sempre”. - Più di 1.000 minuti giocati: hai la piena fiducia del mister. Che rapporto hai con lui? “Con Tedino c'è stima reciproca prima di tutto fuori dal campo: lui è una persona di cuore che vuole che ognuno di noi faccia il bene per noi stessi e per il gruppo. Gli anni scorsi sono capitato in un paio di situazioni sbagliate, come a Monza, con la società che è fallita e dove si faticava a ricevere lo stipendio per mesi; a Castellammare dove capitava che mi allenassi da solo, ma lì hanno inciso anche gli infortuni. L'anno scorso a Siena sono andato con molte intenzioni positive ma la società non era molto presente, erano state fatte considerazioni sbagliate, non era uno scenario ideale. Quest'anno il riscatto. Mi piace il suo gioco palla a terra, veloce: esalta le mie caratteristiche e sto cercando di ripagare quotidianamente la sua fiducia”.
“Pazzesco, quasi banale dirlo. Forse il giorno più bello da calciatore: ho esordito con la squadra della mia città, contro l'Ascoli. Di quel giorno ricordo perfettamente tutto, ero emozionatissimo: ogni palla toccata, ogni sguardo dei compagni, un'emozione unica”. - Il ricordo più bello di questa carriera ricca di maglie?
giugno è arrivata la chiamata, una chiacchierata col mister, un paio di giorni di trattativa rapidissima e la decisione immediata perché sentivo di avere a che fare con persone serie che volevano il bene della squadra e della città. Volevano ripetersi dopo lo splendido campionato della passata stagione. Seguivo già i Ramarri, quindi la cosa mi ha entusiasmato”.
- Siete gli unici ad aver battuto il Venezia: sarà corsa a due secondo te? “Per il momento non credo si possa fare una disamina di questo genere perché è un campionato lunghissimo, dove non puoi sbagliare mezza partita. Un piccolo errore ti porta a crollare in classifica. Ci sono squadre blasonate come Venezia e Parma, ma anche squadre come Padova, Gubbio e Feralpisalò che fino alla fine staranno ai piani alti. Noi dobbiamo vivere alla giornata: rispetto alle altre non abbiamo l'ansia di vincere il campionato, ma ci vogliamo provare”. Luca Feole TremilaSport+ | 23 11 2016 | 07
CALCIOFOTOGALLEY
PRIMA CATEGORIA A
RIVOLTO – UNION RORAI
1-2
FOTO VANNI SNIDERO
13-11-2016
08 | 23 11 2016 | TremilaSport+
C A M P I O N AT O 2 0 1 6 - 2 0 1 7
SAN LUIGI CALCIO
FOTOGALLEYCALCIO
Allenatore: Massimiliano Pocecco Prepatarore portieri: Massimo Leo
Preparatore atletico: Luca Bossi Massaggiatore: Gianni Marzi Fisitoterapista: Riccardo Ugrin
Trieste 1951
Dirigenti accompagnatori: Mauro Cerne, Luciano Crevatin
www.sanluigicalcio.it
PORTIERI
ORGANIGRAMMA SOCIETÀ Presidente: Ezio Peruzzo Direttore sportivo: Maurizio Cespa
SanLuigi
Marco Fontana (P)
Stefano Furlan (P)
Cosimo Gita (P)
Daniele Ban (D)
Jacopo Cociani (D)
Bernardo Kozmann (D)
Gioele Lapaine (D)
Gabriele Peric (D)
Andrea Ponis (D)
Ezio Peruzzo (presidente)
Maurizio Cespa (dir. spor.)
Federico Giovannini (C)
Riccardo Nuzzi (C)
Mario Reder (C)
Manuel Stipancich (C)
Luca Villanovich (C)
Federico Zetto (C)
Mauro Cerne (dirigente)
Gianni Marzi (mass.)
Tommaso Bertoni (A)
Gianluca Ciriello (A)
Tommaso Casseler (A)
Matteo Ianezic (A)
Matteo Muiesan (A)
Luca Tentindo (A)
Pocecco (allenatore)
Massimo Leo (prep. portieri)
ATTACCANTI
CENTROCAMPISTI
DIFENSORI
Gabriele Bernabich (P)
Gli esordienti a 9 schiereranno ai nastri di partenza due squadre: una sotto la guida di Luca Russo, di ritorno dopo diversi anni, al cui fianco ci sarà “l’idolo dei 2005” Luca Tentindo; l’altra formazione verrà invece affidata alle mani esperte di Luciano Leone che avrà quale assistente il fedelissimo biancoverde Federico Giovannini, a conferma del coinvolgimento dei ragazzi del settore giovanile anche nell’attività di allenatore.
Partiamo dalla prima squadra, ritornata dopo due anni di purgatorio in Eccellenza, e che conferma ancora una volta la scelta della linea verde adottata dal direttore sportivo Maurizio Cespa e approvata dal presidente Ezio Peruzzo. Allenatore il confermatissimo Massimiliano Pocecco, bravo nel lavorare con i giovani e che comunque potrà contare pure su una spina dorsale di provata esperienza. Il mercato ha registrato gli arrivi di Bertoni, Villanovich, Zetto e Kozmann, oltre al rientro di Bernabich. Obiettivo dichiarato una tranquilla salvezza, consapevoli però che i mezzi per ambire a qualcosa di più ci sono. Nessuna novità sulla panchina degli juniores dove siederà anche in questa stagione Giacomo Di Summa, per una squadra anche questa da “linea verde” e che avrà come obiettivo oltre a quello di ben figurare in campionato soprattutto di lavorare per l’approdo in prima squadra di qualche giocatore meritevole del grande salto. Ad affiancare Di Summa l’affidabile maestro di calcio Stelio Cafueri. Faccia “nuova”, ma non troppo, sulla panchina degli allievi regionali affidati all’esperto timoniere Marzio Potasso, che ha raccolto con entusiasmo l’incarico pro-
postogli dal presidente Peruzzo, e che avrà come aiuto un altro mister navigato quale Nunzio Giuffrè. Una squadra, quella degli allievi, che non può nascondere le velleità di conquista del titolo regionale, con tanti giocatori di qualità in rosa e ben assortita in ogni reparto. Alla guida degli allievi regionali fascia B (sperimentali) chiamato Attilio Cristiano Rossi che, assieme a Simone Lisi, avrà come obiettivo quello di preparare i 2001 al prossimo campionato allievi regionali. Per Cristiano Rossi
un ritorno al passato, avendo già guidato il gruppo alcuni anni fa. I giovanissimi regionali sotto la guida di Davide Gambin, avranno il compito di riscattare una stagione sotto tono che, anche a causa di una serie infinita di infortuni e di alcune partite stregate, ha fatto si che le potenzialità del gruppo rimanessero inespresse. Nel campionato giovanissimi regionali fascia B (sperimentali) anche quest’anno saranno presenti due formazioni biancoverdi. Una sarà affidata alla mano esperta di Riccardo Carola, coadiu-
vato da Lucio Carciotti, mentre il rinnovato gruppo di ragazzi del 2004, che giocherà sotto età, sarà guidato da Marco Giotta con vice allenatore Erminio Murano.
A completare i quadri tecnici i preparatori dei portieri: Massimo Leo curerà i numeri uno della prima squadra e degli juniores, mentre la new entry Doriano Nardin avrà il compito di allenare i portieri delle squadre allievi; Daniele Paoluzzi si prenderà cura dei giovanissimi ed infine Ivan Horjak sarà il maestro dei più piccoli dovendosi occupare dei portieri degli esordienti.
Sulla panchina degli esordienti a 11 esordio da “primo” per Christian Bazzara, con al suo fianco Alessandro Gridel, anch’esso come diversi colleghi di quest’anno alla prima esperienza da vice allenatore, per una strategia avviata da Marco Stoini per la scuola calcio e proseguita anche in campo a undici da Franco Schiraldi e Valter Gridel.
Per quanto concerne i preparatori motori tutti confermati: Luca Bossi curerà la preparazione della prima squadra e degli juniores, mentre Riccardo Carola lavorerà in affiancamento ai mister nelle categorie juniores, allievi e giovanissimi. Per le squadre esordienti sarà invece Francesca Cheber ad occuparsi della parte motoria e coordinativa.
IDENTIKIT
ALLA SCOPERTA DI...
SIMONE MOTTA
Dai colli di Nimis alla pianura di Flambro passando per gli anni a Flumignano e Tarcento: la costante per uno come Simone Motta sono i gol. Ben 28 quelli segnati nella stagione dei record vissuta con la maglia della Tarcentina, oltre cento quelli Squadra attuale: Flambro Settore giovanile: Nimis, Donatello/Ancona e Itala San Marco Squadre in cui hai militato: Nimis, Rivignano, Flumignano, Tarcentina e Flambro Numero gol segnati in carriera: Non ho ma tenuto il conto, sarei curioso di saperlo pure io. Sicuramente più di un centinaio. Palmares: Col Nimis, che allora si chiama Prog&t, conquistai la promozione dalla Terza alla Seconda e vincemmo la Coppa Regione. Con la Tarcentina salimmo dalla Seconda alla Prima, e quell’anno segnai 28 gol. Con il Flambro ho conquistato la promozione dalla Seconda alla Prima. Nel 2008, con la Rappresentativa di Udine, conquistai il Torneo delle province, un titolo di cui vado particolarmente fiero perché di quella selezione ero il capitano. Vincemmo il torneo e andammo a fare le finali in Valle d'Aosta disputando anche un bel torneo e facendo soprattutto una bella esperienza. Squadra del cuore: Inter da quando sono nato Idolo da bambino: Steven Gerrard del Liverpool La più bella soddisfazione: La promozione dalla Terza alla Seconda categoria conquistata con la Prog&t, nella mia Nimis. E’ stata un’emozione bellissima, soprattutto se si considera che quell’anno vincemmo anche la Coppa Regione e c’era sempre tanta gente che ci veniva a vedere e ci sosteneva. La più grande delusione: Non ce n’è una in particolare. Ricordo la finale play-off persa l'anno scorso a Pradamano contro la Serenissima, ma alla fine siamo stati ripescati lo stesso. Avremmo meritato di farcela sul campo per-
10 | 23 11 2016 | TremilaSport+
fin qui messi a segno in carriera. Dopo le tre promozioni ad oggi conseguite, il bomberone sogna un ritorno in Promozione, perché no, proprio con la maglia dei viola della Bassa con i quali si sta facendo valere in Prima categoria.
Nome e Cognome: Simone Motta Soprannome: Gigi a Nimis, Thiago a Flambro Data e luogo di nascita: Udine, 15 febbraio 1988 Città di residenza: Nimis Altezza: 1.90 Segni particolari: Nessuno Ruolo: Trequartista/attaccante Piede: Ambidestro
ché abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. L’allenatore che ti è rimasto nel cuore: Ogni allenatore ha lasciato il segno, ognuno di loro mi ha insegnato e dato molto. Potrei scrivere mille cose di ciascuno di loro. Se proprio devo fare un nome dico Alessandro Orlando perché è quello con cui sono stato più anni (ben 4) al Flumignano. Furono stagioni molto intense, ma riuscimmo sempre a salvarci. Numero di maglia preferito: Va bene il 10 Filosofia: vince chi… Subisce di meno perchè poi là davanti le occasioni per farlo ci sono sempre e a me piace segnare La scaramanzia: In passato usavo sempre le stesse mutande la domenica a Tarcento, ora esco per ultimo dallo spogliatoio I tre migliori pregi: Buona visione di gioco, intuito e capacità di fare gruppo I tre peggiori difetti: Direi soprattutto il fatto di farmi
innervosire quando sul campo non ci riescono le cose Professione: Attualmente disoccupato e in cerca di lavoro Hobby: Quando non sono al campo adoro stare in famiglia e giocare con le mie bimbe Film preferito: In generale apprezzo la commedia italiana Libro preferito: Non amo particolarmente leggere, se escludiamo le fiabe che leggo alle bambine la sera (ride, ndr) Comunque a breve vorrei leggere il libro di Ibrahimovic Cantante/Band preferito: Vasco Rossi La canzone del cuore: “Sempre e per sempre” di Zucchero. Mi ricorda un grande amico mancato ormai cinque anni fa, e a cui dedico sempre i miei gol baciando il tatuaggio che ho sul polso col suo soprannome Bionde o more: La mia compagna è mora…quindi tocca dire more!
Mare o montagna: Al mare si sta bene col caldo! Piatto preferito: Carbonara e pizza Animale preferito: Ciccio pasticcio, è il nome del volpino di mia mamma Il più bel viaggio fatto: Non ne ho fatti molti oltre che quelli con la scuola. Ma quello che ricordo volentieri è ovviamente su un campo di calcio. Stadio Olimpico, sette ore di viaggio in macchina. Una pazzia decisa il giorno prima con la mia compagna per andare a tifare Udinese. Il più bel regalo ricevuto: Mia figlia Melissa, la amo alla follia. La cosa che ti fa più arrabbiare: Chi molla senza lottare fino alla fine, e chi non ci crede. Come ti immagini una volta conclusa la carriera calcistica: La mia compagna risponderebbe “decisamente sovrappeso” (ride, ndr). Scherzi a parte, spero di allenare, vorrei fare il patentino quando sarà possibile. Mi piacerebbe allenare una squadra di categoria, anche perché con i giovani ho già avuto a che fare a Tarcento quando allenavo i Pulcini. Di quell’esperienza ho un ricordo speciale e unico. Sogno nel cassetto: Costruire una casa con la mia compagna per le nostre bimbe, e magari già il prossimo anno tornare in categoria anche se non sono più giovanissimo. Il motto: Mai molà
L'attaccante di Nimis, qui con la maglia della Tarcentina, è uno di punti di forza del Flambro.
TremilaSport+ | 12 10 2016 | 11
L'ALTROCALCIO
SECONDA CATEGORIA B
UN POKER D’ASSI
PER LA VETTA DEL GIRONE Sempre più entusiasmante il campionato di Seconda categoria B che conferma di essere uno dei più incerti e combattuti degli ultimi anni. Ciascuna delle quattro formazioni ai piani alti della graduatoria può puntare al grande salto
S
i delineano in maniera rilevante i valori delle squadre nella Seconda B dopo l’undicesimo turno. Se nella prima parte della classifica c’è traffico intenso e incolonnato, in quella bassa albergano squadre “mummia”, sofferenti in attesa di improbabili risvegli. Esauriti i recuperi, la graduatoria dice che è l’Atletico Grifone a prendersi la scena e a comandarla a 27 punti. Imbattibile al “Cornino arena” la formazione della famiglia Collino vanta anche la difesa meno perforata, appena 7 gol al pari del Venzone e ora non può nascondersi: è nel gran ballo d’elite e deve ballare. Vista all’opera contro la Reanese (3-0) pur su un terreno infame, la squadra ha dimostrato carattere, compattezza atletica e schemi di gioco convincenti. In poche parole il piccolo e grintoso mister Luigino Pidutti ha saputo trasmettere alla compagine la sua impronta, facendola crescere. Forgaria pur sognando di nascosto
12 | 23 11 2016 | TremilaSport+
“
Del Fabbro: “Questo campionato è tra i più incerti e avvincenti da un lustro a questa parte” perché la parola Prima è tassativamente bandita, è sotto il fuoco incrociato delle inseguitrici Venzone e San Daniele sempre lì a un tiro di schioppo. Rispettivamente a una e due lunghezze sotto, un’inerzia che arricchisce ed entusiasma ancora di più il
girone dell’udinese. Se i rossoblù di Pittoni vanno avanti viepiù con risultati di stretta misura. Di fronte alla maglia nera Bearzi (5) la vittoria è arrivata infatti con il settimo sigillo risicato grazie a “San Spillo” Spilotti, sintomo che ancora non tutto gira come dovrebbe. Di contro l’armata “prosciuttaia” adottata allo “Zurro” di Villanova incamera la settima folgorante vittoria (3-0) a spese dell’Ancona penultima assieme al Nimis. Questo imbattuto San Daniele ha le sembianze di un bulldozer e quando segna un certo Andrea Sivilotti la vittoria è sempre assicurata. L’entusiasmo regna anche a Pagnacco dopo lo stritolamento perpetrato ai danni dell’Udine United (3-1), che consente alla squadra di De Sabata sorpasso e conquista del quarto posto solitario a 20 punti. Gli amaranto delle bocche di fuoco Namio
e Bozic rassicurano le “pretese” dell’onorario presidente Del Fabbro che auspica una squadra da vertice: “Certamente vogliamo fare la nostra bella figura, ora che abbiamo acquistato un po’ di pubblico in più che ci segue con affetto e simpatia. Le premesse della stagione, considerato il rafforzamento operato alla squadra e anche per dare lustro alla nostra nobile storia e condivise con il mister De Sabbata, già responsabile tecnico del nostro ricco settore giovanile, ora condiviso con l’Ancona, erano di poter dare la scalata alla Prima. Dopo un primo approccio di campionato altalenante la situazione è parecchio migliorata, per cui anche le ambizioni societarie sono confermate e cresciute. Non sarà certo una passeggiata, la concorrenza è ampia e agguerrita, ma credo che saremo anche noi della partita, non lasceremo nulla di intentato” “Il campionato? Si sta rivelando uno dei più incerti e avvincenti da un lustro a questa parte – conclude Del Fabbro -, con una decina di squadre dello stesso livello tecnico che possono dire la loro in chiave promozione. Tra queste, per il momento, il trio Atletico Grifone, Venzone e San Daniele mette timore”. (d.t.)
PRO CERVIGNANO “PROMOZIONE� 2016-’17
PRO CERVIGNANO MUSCOLI
CAMPIONATO 2016-2017
ORGANIGRAMMA
STORIA
Presidente: Gregoris Roberto Con quasi un secolo di storia la Pro Cervignano Muscoli è una della squadre piÚ importanti nel panorama del calcio dilettantistico Vice Presidente: Simeon Roberto friulano. In passato ha preso parte anche a tre campionati di Serie Segretario: Catalano Giuseppe C negli anni Quaranta. 1995 Economo: Spanghero Roberto Successivamente i giallo-blu della Bassa hanno disputato sia il 1923 1977 Direttore Sportivo: Del Piccolo Dario primo che il secondo livello del campionato dilettantistico regionale, Consiglieri: Tellini Giorgio, Venuti Fabio, partecipando anche a tre tornei nel Campionato Interregionale a metà Ottanta. Nelle annii Ottanta O N ll ultime stagioni la Pro Cervignano dopo esser tornata in Eccellenza, Gobbo Damiano, Zanutel Maurizio, è nuovamente retrocessa in Promozione nel 2013, categoria in cui attualmente milita. Virgolin Mario, Gazzetta Doriano, Motta Enrico, Donaggio Alberto, Sestan Fabrizio Allenatore 1^ squadra: Pozzar Gabriele Vice All.: Marinig Luciano 1927-28 1° nel girone A della Terza Divisione friulana, 3° nel girone D delle Finali Nord, ripescata in Seconda Divisione Allenatore Portieri: Pinat Alessandro 1965-66 1° nel girone B della Prima Categoria FVG, si laurea Campione regionale battendo Fisioterapista: Zampar Manfredi la Sacilese (vincitrice gir.A) per 1-0 e 2-0. Non rientra fra le 27 squadre (a giudizio Colori sociali: Giallo-Blu della LND) che hanno il diritto di essere promosse in SerieD
Principali risultati
ROSA 1 SQUADRA a
Portieri: Zwolf, Sirch Difensori: Beltrame, De Paoli, Candussi, Parovel, Cocetta, Gheller, Branca Centrocampisti: Appio, Gerometta, Zaninello, Ferro, Nassiz, Chiccaro, Del Piccolo, Ponziano, Allegrini, Mian, Penna Attaccanti: Nassiz, Calvaliere, Panozzo, Llani, Stabile, Cojaniz, Pinatti, Manna, Job.
1969-70 1º nel girone B della Prima Categoria FVG, promossa in Promozione. Perde la finale per il titolo regionale contro la vincitrice del girone A (2-2 e 0-1 contro la Tarcentina 1982-83 1° in Promozione FVG, promossa in Interregionale 1985-86 1° in Promozione FVG, promossa in Interregionale 1990-91 3° nel girone B della Prima Categoria FVG, promossa in Promozione 1992-93 1° nel girone C della Prima Categoria FVG, promossa in Promozione. Vince la Coppa Regione (1-0 in finale sul Visinale) 1997-98 1° nel girone E della Seconda Categoria FVG, promossa in Prima Categoria 2000-01 4° nel girone C della Prima Categoria FVG. 1° nella graduatoria play-off (3-1 Don Bosco, 2-0 Lumignacco, 4-1 Reanese), promossa in Promozione 2008-09 3° nel girone B della Promozione friulana, 1° nella graduatoria play-off (2-0 Trieste, 2-1 Tiezzese), promossa in Eccellenza
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Cervignano del Friuli (UD)
CALCIOFOTOGALLEY
SECONDA CATEGORIA B
PAGNACCO UDINE UNITED
3-1
FOTO TREMILASPORT
20-11-2016
14 | 23 11 2016 | TremilaSport+
S. S. S.
Associazione Sportiva Dilettantistica
S. S.
FOTOGALLEYCALCIO
SOCIETÀ SPORTIVA SANGIORGINA
S.
Anno di fondazione 1921 C.O.N.I. ASPIRANTE SCUOLA CALCIO D’ELITE - CENTRO PILOTA REGIONALE - CENTRO CONI DI ORIENTAMENTO E AVVIAMENTO ALLO SPORT - MEDAGLIA DI BRONZO UEFAGRASSROOTS AWARD STAGIONE 2012/2013
PROGRAMMA DI FORMAZIONE STAGIONE 2016/2017 La Società Sportiva Sangiorgina organizza un programma di 8 incontri informativi rivolti a tutti gli allenatori di settore giovanile e prima squadra dove verranno trattati alcuni temi rilevanti per approfondire le proprie conoscenze in ambito calcistico. Nel corso di questi incontri si parlerà della filosofia del calcio spagnolo; dei modelli promozione, selezione e sviluppo del talento; della video match analysis come strumento utile all’allenatore e di molto altro. I relatori coinvolti rappresentano alcune delle eccellenze regionali in ambito calcistico e ci accompagneranno ogni ultimo lunedì del mese per tutta la stagione sportiva 2016/2017. La partecipazione agli incontri è gratuita.
Queste le prime 3 giornate del programma formativo:
1) Titolo: “Alla Ricerca della Filosofia e Metodologia delle Cantere Spagnole”;
Relatori: Mauro Cossettini, Massimo Martinelli. Descrizione: un incontro rivolto agli allenatori e agli appassionati di calcio dove i mister Mauro Cossettini e Massimo Martinelli ci riporteranno le esperienze raccolte nelle visite effettuate presso le Cantere dell’Espanyol e del Villareal, due dei club di punta della Liga spagnola. Un appuntamento unico per capire i principi su cui si basa il calcio spagnolo. Data: Lunedì 26 settembre, ore 20.30 0, presso Sala del Consiglio della Società Sportiva Sangiorgina, Via Carnia 7, San Giorgio di Nogaro.
2) Titolo: Brevi cenni su uno dei principali sistemi allenanti delle Cantere: “I Rondos”
Relatori: Mauro Cossettini, Massimo Martinelli. Descrizione: nel secondo incontro in programma con gli allenatori Mauro Cossettini e Massimo Martinelli ci verranno presentati “i Rondos” uno dei principali sistemi di allenamento utilizzati nelle cantere spagnole. Un’ora in campo e un’ora in aula dove continueremo il percorso intrapreso con i nostri relatori alla scoperta di una filosofia di calcio che sta condizionando il modo di interpretare questo sport. Data: Lunedì 24 ottobre, ore 19.00 0, presso Sala del Consiglio della Società Sportiva Sangiorgina, Via Carnia 7, San Giorgio di Nogaro.
3) Titolo: La Video Match Analysis al servizio dell’allenatore di calcio;
Relatori: Andrea Sabalino, Luca Sonego. Descrizione: Serata dedicata alla scoperta della Video e Match Analysis, i nostri relatori ci porteranno la loro esperienza con questo sistema ormai indispensabile tra i professionisti ma sempre più diffuso anche nel calcio dilettantistico; nel corso della serata cercheremo di capire come possa tornare utile a comprendere il proprio gioco, quello degli avversari e aiutare il lavoro settimanale dei tecnici. Data: Lunedì 28 Novembre, ore 19.30, presso Sala del Consiglio della Società Sportiva Sangiorgina, Via Carnia 7, San Giorgio di Nogaro. Al termine di ogni serata sarà possibile fermarsi a mangiare una pasta e bere un bicchiere in compagnia (costo 5€) presso il chiosco della Società. Per info e prenotazione cena: Florit Stefano 3495304283. RIVOLTO A TUTTI: ALLENATORI, DIRIGENTI, GENITORI, CURIOSI TremilaSport+ | 23 11 2016 | 15
AI RAGGI X
QUI PORCIA
PALOMBA: “LA SVOLTA ERA NECESSARIA”
Dopo la separazione non troppo amichevole con il direttore sportivo Cusin, gli arancioblù sono tornato alla vittoria. Il vicepresidente dell’undici di Da Pieve è sicuro: “Abbiamo una rosa da play-off”
A
ria di cambiamenti in quel di Porcia: l'oramai ex direttore sportivo Emanuele Cusin è stato allontanato secondo la nota stampa rilasciata dalla società "per divergenze di vedute con la proprietà inerenti la conduzione dell’incarico a lui affidato che ha portato a malumori e disagi nell’ambiente". Una decisione ponderata e presa dai due vicepresidenti Claudio Lot e Giuseppe Palomba. Ed è proprio quest'ultimo a raccontarci il momento della squadra, che pare aver trovato una boccata d'ossigeno e di serenità dopo la sterzata arrivata dai piani alti. - Vicepresidente, partiamo dallo scontro contro il San Quirino. “Una bella vittoria voluta da tut-
to l'ambiente: dopo le vicissitudini societarie siamo riusciti ad allontanare insoddisfazioni e dissapori. La decisione è stata presa per il bene collettivo. Al momento non abbiamo rimpiazzato la figura del direttore sportivo perché non riteniamo che sia un elemento necessario. Per quel che riguarda il campo ho visto una squadra in crescita: già la domenica precedente si era visto il miglioramento, sabato è arrivata la conferma che il gruppo è compatto.
Sono tre partite che non subiamo gol. Io e Claudio (Lot, ndr) abbiamo preso in mano le redini e il cambiamento si nota: dopo un periodo buio rivediamo la luce”. - Per un mese abbondante sono mancati i punti: uno solo in 5 gare. Come se lo spiega? “Per una squadra che punta in alto è un ritmo inammissibile. Ci è mancata serenità, stabilità. Anche per questo siamo intervenuti con forza.
Palomba: “Vogliamo i playoff: poi, una volta lì, ci giocheremo il tutto per tutto”
Era necessario dare un segnale e, fortunatamente, è arrivato. Ora abbiamo ripreso il nostro cammino positivo”. - Gli obiettivi stagionali restano gli stessi? “Vogliamo i playoff: poi, una volta lì, ci giocheremo il tutto per tutto. Salire di categoria? Si vedrà. Il nostro obiettivo principale attualmente è la Coppa: mercoledì scorso abbiamo raggiunto un traguardo storico per la società con l'arrivo alle semifinali. Un qualcosa che non era mai successo. Un risultato importantissimo che ci ha regalato l'accesso alla sfida contro il Pravisdomini. Ci aspetteranno per farci la festa (partita in trasferta per il Porcia, ndr), per riscattare il loro andamento in campionato che ha dell'incredibile: una squadra costruita per vincere che si trova nei bassifondi. Dalla nostra abbiamo la voglia di riscatto per via della sconfitta per 2-1 subita in campionato. Sarà una grande sfida, ne sono certo. L'8 dicembre possiamo fare quel passo che ci separa da un traguardo ancora più storico: la finale”. - Qualche rimpianto sino ad ora? “Sicuramente la sconfitta rocambolesca contro il FiumeBannia: in vantaggio per 3-0 a mezz'ora dalla fine abbiamo subito una incredibile rimonta, perdendo 3-4. Avremmo potuto essere terzi oggi con quei tre punti: una botta psicologica non da poco”. - Il giocatore che l'ha impressionata di più? “Sono sinceramente contento di tutti: l'arma in più è mister De Pieve, al suo decimo anno qui. Un allenatore sprecato per la Promozione.
DILETTANTICALCIO
Il Porcia del nuovo corso ha un'unica costante: il tecnico Attilio Da Pieve (nella foto in basso). tà: rimettere in piedi la struttura, sistemare i bilanci. La conferma è non solo il ripristino economico, ma l'organizzazione che si è creata e l'unanimità del consiglio. L'anno scorso è arrivato un sesto posto inaspettato, speriamo di migliorarci”. - Il momento più bello fin qui? “Sabato sera dopo la vittoria: ho visto la squadra compatta e riconoscente nei nostri confronti. Più che la vittoria sul campo siamo felici per quella dello spogliatoio. La squadra è un blocco compatto, sa che la proprietà c'è in ogni momento”. Vale molto di più. Porta tranquillità e serenità ed è in grado di far rendere al massimo i suoi. Il gruppo è importante e compatto: siamo felici”. - Sono due anni che è in questa famiglia: come si trova? “Sono entrato due anni fa alla corte di Angelo Brunetta, storico presidente. Io e Claudio abbiamo innanzitutto rivitalizzato la socie-
in qualche anno per raggiungere obiettivi importanti”.
“Il rimpianto? L’assurda sconfitta col FiumeBannia. Oggi avremmo potuto essere terzi”
- La rivale più tosta del girone? “Il Brian: ha sicuramente qualcosa in più in tutto. Dalla società, al parco giocatori, fino alla conduzione tecnica: Muzzin è fenomenale e arriverà fino alla fine togliendosi belle soddisfazioni. Poi Casarsa, FiumeBannia, Flaibano e Torre. Noi? Speriamo che il Porcia possa essere la sorpresa...”. Luca Feole
- La vostra età media è di poco superiore ai 21 anni: è una politica societaria? “Già. Bello avere un dato come questo: i nostri sono tutti giocatori di qualità che hanno fatto categorie superiori, dall'Eccellenza alla Serie D (penso a Gerolin e Ahmetaj). Il fattore giovane età è voluto: noi programmiamo a lungo termine, costruiamo oggi per raccogliere domani. Sarebbe bello assestarci
TremilaSport+ | 23 11 2016 | 17
I frutti del duro lavoro della società pordenonese si vedono in prima squadra: quasi tutti i ragazzi della rosa di Promozione provengono dal vivaio viola. A raccontare il segreto del successo del metodo Torre è il direttore sportivo Claudio Schiavo
GIOvANILI
PIANETA TORRE
DAI vIOLA IL TALENTO CRESCE IN CASA
GIOvANILI
Schiavo: “Con il Pordenone c’è una grande sinergia per il bene dei ragazzi”
I
l Torre viaggia a ritmi forsennati nel girone A di Promozione occupando la terza posizione. Grazie alle parole del direttore sportivo Claudio Schiavo proviamo a conoscerlo meglio nella sua totalità: "Nel corso degli anni questa società ha dato la possibilità a tanti ragazzi di giocare: vederli ora, vedere i frutti di tanti anni di lavoro, godendosi le loro prestazioni in prima squadra, è la vittoria più bella. Abbiamo una squadra under 20 già pronta per la prima squadra: sono felice di questo progetto". Un cammino che inizia dalle basi dunque, una delle poche eccezioni in un calcio fatto sempre più di trasferimenti e di ricerca di giocatori già pronti. Al Torre, il talento, cresce in casa. - Contento di questo inizio positivo? “Siamo terzi e stiamo facendo molto bene con una squadra davvero giovanissima. Forse siamo andati oltre le aspettative: su 18 ragazzi ce ne sono almeno 14 che provengono dal settore giovanile. Sono soddisfazioni non da poco. L'obiettivo stagionale? Fare un campionato importante perché l'anonimato non porta da nessuna parte. Vogliamo creare un buon calcio, far crescere ulteriormente i componenti della rosa e poi si vedrà. Non abbiamo pensato a questo o quell'obiettivo. Ci vogliamo solo godere i frutti di tanti anni di lavoro”. - Ci parli della famiglia Torre… “Abbiamo 250 tesserati dai Piccoli Amici alla prima squadra. Abbiamo raggiunto da quest'anno, dopo la vittoria del campionato provinciale con gli Allievi, il traguardo importantissimo a livello societario di avere tutte le squadre che disputano campionati regionali. Una medaglia che hanno e hanno avuto davvero poche squadre. Abbiamo moltissimi ragazzi che iniziano un percorso con il Pordenone, ormai nell'elite della Lega Pro: se poi le cose non dovessero andare per il meglio con i neroverdi, anche se noi lo auguriamo loro, li aspetta un bel percorso qui a Torre. Quindi i ragazzi sono sempre e costantemente seguiti. C'è chi ha fatto stage
con le nazionali di categoria e per noi è motivo di vanto: significa che qualcosa di buono è stato fatto nella prima fase della formazione del ragazzo e del calciatore”. - Come vengono selezionati gli allenatori? “Li scelgo tutti io (ride, ndr). No, scherzi a parte, vogliamo che in primis siano buoni educatori. Sono praticamente tutti giovani a parte due-tre totem, come Salvatore Blasi, che allena i giovani da decenni. Ciò che preme sottolineare è il lavoro più importante: la crescita a 360 gradi del ragazzo. Cerchiamo di fare il possibile e mettere a disposizione tutti i mezzi per far si che ciò accada. Vedo che gli allenatori più giovani hanno una voglia di conoscenza infinita, si aggiornano costantemente con i corsi e anche in maniera autonoma. C'è voglia di far bene e, personalmente, è bellissimo da vedere, soprattutto quando poi i risultati si vedono sul campo. E non parlo ovviamente soltanto di risultati in termini di punteggio, ma di maturazione e crescita del giovane. La nuova leva è tosta”. - Avete anche fatto degli incontri con il Pordenone… “Sì, incontri formativi per spiegare giochi, psicologia, compatibile
con lo sviluppo del ragazzo. La società deve supervisionare, senza inserirsi o mettere becco in quel lavoro. Il risultato non importa come già detto. Si approfondisce il metodo di apprendimento per i ragazzi. Ci sono una serie infinita di sfaccettature su cui lavorare quotidianamente”. - Gestione quasi ventennale la sua… “Di ricordi belli ne ho davvero tantissimi. Salvezze, vittorie, attimi indimenticabili. Ma la cosa più bella è vedere ragazzi cresciuti al Torre che ti salutano per strada: a livello educativo, formativo, di rapporti umani, abbiamo sempre dato tanto. Abbiamo dato l'opportunità a tanti, poi c'è chi ha avuto la fortuna di proseguire un cammino di successo, chi no, ma mai è venuto meno quel legame con noi, una specie di cordone ombelicale che ci lega indissolubilmente”. - Cosa vede nei ragazzi di oggi di diverso rispetto a quelli di qual-
che anno fa? “Servono 5-6 mesi di attività per insegnare ai ragazzini a correre. Sport non ne fanno, la società, la sedentarietà, i computer, hanno portato a questo. Vedo che tutti comunque hanno voglia di migliorarsi. Sanno già cosa vorrebbero fare. Ricordo una squadra della classe '89 con cui vincemmo il campionato provinciale: in 8 finirono al Pordenone. Avevano un talento altissimo”. - Il Torre insomma prepara già oggi la prima squadra del futuro. “Sì, è importante oltre che a livello economico anche per dare un senso di appartenenza alla società. Hanno trovato un ambiente dove c'è voglia di far bene, sereno, dove se le cose non vanno come ci si aspetta non si fanno problemi ma si lavora duro. Un percorso unico. E speriamo di toglierci qualche bella soddisfazione e festeggiare tutti insieme, come una grande famiglia”.
“Dopo la vittoria dei provinciali con gli Allievi, tutte le nostre squadre disputano i regionali” TremilaSport+ | 23 11 2016 | 19
In collaborazione con
A SCUOLA DI CALCIO
L’allenatore/coach/formatore di calcio giovanile è anche un educatore di vita? Quali sono i valori da salvaguardare in questo momento in cui “essere social” è sempre più distante dall’en-
trare fisicamente in contatto con gli altri? Appartenere a una squadra di calcio significa assumersi apertamente responsabilità e impegni. Vuol dire condividere momenti fe-
lici e tristi “a viso aperto” senza la mediazione asettica di uno schermo. Vuol dire “dare tutto” per sé stesso e per gli altri, tollerare l’errore, sostenere il più debole. Ottenere rispetto, se meritato.
Mister Luca Goi racconta la sua esperienza. Ne hai avute di simili? Hai mai giocato a calcio nei cortili, in strada, tra automobili, passanti e panchine?
IL CALCIO DI STRADA L’EDUCATORE PIù FAMOSO DEL MONDO
I
l calcio giovanile è cambiato rispetto a quando giocavo a pallone. Nei primi anni 90 le “uscite” con gli amici avvenivano nella strada o nel parchetto davanti a casa, all’oratorio oppure presso le società sportive dove si praticava la propria passione. La creazione e la formazione dell’individuo veniva avviata ed attuata in “strada”. Partitelle infinite, lotte, sfide, competizioni. Tutto questo favoriva la cre-
20 | 23 11 2016 | TremilaSport+
Le partitelle favoriscono la crescita motoria e psicofisica scita motoria e psicofisica e le regole (decise sempre di comune accordo per rendere le gare più avvincenti) venivano seguite alla lettera, per evitare demeriti
o essere messi da parte. E s s e re s c e l t i a l l ’ o rat o r i o per giocare in squadra con il ragazzo più grande (magari già esordiente o giovanissimo) era prova di orgoglio ed era vanto personale per tutta la settimana scolastica. Esistevano piccole forme di “bullismo“, grandi che ti rubavano la palla o il campetto, ma sfidandoli subito dopo, (anche se le partite non erano “equilibrate”) riuscivi a meritare il loro rispetto e continuare la sfida i giorni successivi.
Tute rattoppate da mamma, ginocchia e gomiti sbucciati, sempre sudati fradici in bicicletta, si recuperava il borsone e si andava agli “allena”. Continuava la lotta infinita, la maggior parte dei compagni erano gli amici con cui stavi giocando prima e la competizione era più alta: dovevi meritare la maglia da titolare il sabato del campionato. L’allenatore era una persona del paese, magari amico o collega di tuo papà, zio o papà del tuo amico..
A SCUOLA DI CALCIO Poche e chiare regole educative esistenti, che venivano rispettate da tutti (altrimenti si stava in panchina). Lo spogliatoio era luogo sacro. Qualsiasi litigio, discussione veniva chiarita con l’allenatore o il compagno tra le mura amiche e si risolve con una pacca ed un sorriso. I genitori venivano a vedere qualche partita, ma in pochi e con un tifo moderato (a parte qualche mamma “sfegatata”).
È importante lavorare con personale qualificato e formato
L’ANGOLO DELL’EDUCATORE
C
osì siamo cresciuti, amando a dismisura questo sport che per noi era vita e passione. Adesso che sono Educatore di professione, formatore e preparatore capisco le difficoltà che si affrontano tutti i giorni nelle nostre società.
Soprattutto nell’attività di base. Già dalle prime categorie bisognerebbe lavorare con personale qualificato e formato, che accompagni la crescita evolutiva e psicofisica del bambino. Non dobbiamo dimenticare l’aspetto educativo. Regole efficaci e uguali per tutti
Lo staff di Mental Football crea, seleziona e condivide in un’app le migliori proposte di allenamento per il Problem Solving, la Presa di Decisione veloce ed efficace.
riescano a mantenere equilibrio, far sentire tutti importanti e creare squadra e spogliatoio. Purtroppo dobbiamo convivere con orari scolastici più impegnativi, meno movimento a scuola e nel tempo libero. L’avvento di nuovi modi di vivere richiede maggiori obblighi e responsabilità a noi educatori. In poche ore settimanali dobbiamo essere capaci di trasmettere valori e passione per questo di sport. Tutto questo per migliorare il nostro calcio, quanto più possibile. Per renderlo “la cosa più importante, tra quelle meno importanti”.
Iscriviti su www.mentalfootball.com
e ricevi GRATIS e s e rc i ta z i o n i , a g giornamenti, articoli e molto altro ancora! TremilaSport+ | 23 11 2016 | 21
CALCIOC5
CONTINUA LA MARCIA DI PRATA
ALLE SPALLE DELLA CAPOLISTA I GIALLONERI E LA CLARK TENGONO IL PASSO
FLASH CLARk UDINE, GRANDE RIMONTA
SERIE C
Foto Christofer Dozzi
Squadra dalle sette vite quella di mister Tirindelli che prima rimonta l'iniziale svantaggio di 0-2, poi nel finale della gara, sotto di una rete, riesce a trovare la rete del pareggio addirittura in inferioritĂ numerica causa espulsione mandando su tutte le furie il presidente del Palmanova Labollita (con in campo Bozic, Mancini, Bearzi e Collevati,) ed a trovare poi nei secondi di recupero in paritĂ numerica il goal del definitivo 6-5.
DECISE LE QUATTRO SEMIFINALISTE
COPPA ITALIA
Definite le quattro semifinaliste che a dicembre si giocheranno la Coppa Italia: dopo il Palmanova, accedono alle final four anche Futsal Udinese (5-2 alla Torriana), Prata (7-1 al Maniago) e Pentalcor (6-4 alla Clark)
LA TORRIANA RIALZA LA TESTA
F IL PORDENONE NON RIESCE AD INGRANARE
CRISI
Non riesce proprio a decollare la stagione del Pordenone, che in casa con il Tergesteo butta al vento un vantaggio di quattro reti a quindici minuti dal termine. Grande carattere e determinazione per quelli del Tergesteo al terzo successo di prestigio di fila, ma i naoniani devono sicuramente recitare il "mea culpa" per un campionato che rischia di essere compromesso dopo solo sette giornate.
uochi d'artificio nella settima giornata di campionato di calcio a 5 regionale con risultati a sorpresa ed un'unica conferma, quella del Prata che sembra non trovare ostacoli verso la cavalcata in serie B: cade ancora il Palmanova, battuto di misura dalla Clark che diventa a tutti gli effetti l'antagonista numero uno in questo momento della squadra di Bovolenta. Terza vittoria di fila del Tergesteo, che da sorpresa si trasforma in una realtĂ del campionato sbancando Pordenone, mentre il derby udinese finisce con un pareggio che rischia di scontentare entrambe le formazioni cittadine. Ennesima prova di forza della capolista Prata: i gialloneri passano agevolmente 4-0 a Grado confermando una difesa ermetica (quarta gara consecutiva immacolata) sul campo di un Pentalcor a corto di organico privo dell'asso Zaric. All'inseguimento rimangono la Torriana che, ingoiato il rospo dell'eliminazione in coppa Italia, riprende a vincere spegnendo il fanalino Adriatica per 6-4, e la Clark: a Cussignacco non si passa, ne sa qualcosa il Palmanova di Noselli che sul green di Tirindelli deve fare i conti con l'estro offensivo di Wambolowa e Pintar che con una tripletta a testa sono decisivi nel 6-5 finale che mantiene i gialloverdi a ruota della capolista, mentre gli ama-
ranto rimangono nel limbo della graduatoria. Tergesteo dalle sette vite: sul campo del Pordenone, Zaniboni e soci si ritrovano sotto 4-0 a 15' dalla fine, poi l'incredibile rimonta con la doppietta di Mariano ed i centri di Petarin, Solimeo e Branca per un clamoroso 4-5 finale che proietta i gradesi in zona play-off. Nel derby udinese matura un pareggio sostanzialmente equo tra Udine City e Futsal Udinese; finisce 1-1 un risultato che alla fine lascia qualche recriminazione ad entrambe, anche se non pregiudica certo la scalata alle zone nobili della graduatoria. Torna infine al successo il Lignano di mister Acampora liquidando per 6-2 il Basiliano in una gara sempre in controllo per i padroni di casa, agevolati dalla tripletta di Imazio. In serie B affonda sul neutro di Monfalcone il Manzano, contro la capolista Chiuppano: giallo-blu avanti dopo dieci minuti per 2-1, poi si scatena la corazzata multietnica che chiude la frazione in vantaggio di tre reti per poi dilagare nella ripresa fino al 13-3 finale. Classifica immutata nei piani bassi, in settimana la societĂ per dare una scossa all'ambiente ha provveduto ad interrompere il rapporto con mister Salfa, ancora sconosciuto il sostituto. Diventa fondamentale per i giallo-blu andare a fare punti nello scontro diretto di Cornedo del prossimo turno.
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Forgaria nel Friuli
I luoghi della grande guerra si riscoprono attraverso diversi itinerari. I principali: il Monumento dei protagonisti della Battaglia di Cornino; la strada militare Cornino- Trasaghis; San Rocco, teatro dello scontro del 3 novembre 1917; Val di Tochel, direttrice della ritirata italiana del 5 novembre 1917; osservatorio e mulattiera militare di Monte Cuar.
Il comune di Forgaria nel Friuli immerso nella sua storia e nella sua cultura
N
ell’antichità fu abitata da popolazioni Celto-Carniche, importante incrocio viario tra la pianura padana e il Norico lungo la valle del torrente Arzino e la vallata del lago dei Tre Comuni. Lungo questi antichi percorsi ai Celti seguirono i Romani, i Longobardi e i Carolingi. L’importanza strategica e commerciale dei luoghi, è testimoniata dai numerosi castelli costruiti in epoca medioevale, le quali in precedenza fungevano da costruzioni difensive e di controllo del territorio. Dopo la dominazione di Venezia, nel periodo napoleonico, nel 1806 divenne libero Comune, seguendo le vicissitudini del Friuli e facendo infine parte del regno di Italia. Durante la ritirata di Caporetto (1917) il Comune si fece teatro di diversi episodi tra popolazione ed esercito. Dopo il terremoto (1976), Forgaria, è stata ricostruita con tecniche antisismiche; l’architettura rurale è ben visibile nella zona di Sompcornino e nei piccoli borghi di
Chiesetta di San Rocco
Monte Prât. I principali riferimenti monumentali sono nelle chiese, oltre ad un interessante rassegna di ancone e cippi votivi realizzati anticamente lungo le vie di percorrenza che costellano l’intero territorio Comunale. Per quanto concerne la cultura a Forgaria si trova la mostra permanente attraverso la quale sono esposti reperti rinvenuti nello scavo del sito archeologico di Castelraimondo, insediamento fortificato d’altura diventato oggi Parco archeologico. I ritrovamenti, databili tra il IV secolo a.C. e il XIV secolo d.C., consentono di ricostruire la storia del sito, dove, nel lungo arco di tempo, si sono succeduti un villaggio fortificato, una fortezza romana ed un castello medioevale. Inoltre, si possono scorgere monete, utensili vari, frammenti di ceramiche, gioielli, armi. Da segnalare un singolare oggetto denominato Iynx (Frullo o Cercaspiriti), strumento musicale ronzante a rotazione, costruito in osso, databile al IV secolo a.C. e appartenente alla sfera magico-rituale.
Resti del Castello di San Giovanni di Flagogna
Parco Culturale del Castelraimondo
Un luogo magico, pieno di vita
L
a Riserva naturale regionale del lago di Cornino copre una superficie di circa 500 ettari tra i comuni di Forgaria nel Friuli e Trasaghis. L’ampio letto del fiume Tagliamento e le pareti rocciose delle Prealpi Carniche custodiscono un contesto naturalistico di ineffabile bellezza, nel quale da quasi venti anni si sviluppa un progetto internazionale per la conservazione dell’avvoltoio grifone. Proprio per questo, le potenzialità della riserva sono molteplici. Non a caso, oltre alle attività connesse ai grifoni ne vengono organizzate altrettante come “Una notte in riserva”, serata dedicata ai rapaci notturni; “Sotto le stelle della riserva” alla scoperta di stelle e pianeti; “Rettili e anfibi del Fvg”, in cui si ammirani gli animali che solitamnente creano paura e timore. I medesimi sono solo alcuni dei vari eventi che vengono organizzati nella Riserva. Da sottolineare come attraverso i numerosi punti di osservazione si ammirano molteplici specie di animali che abitano l’area e, in particolare nelle ore mattutine, il volo dei grifoni. Nell’area adiacente al Centro visite sono inoltre presenti alcune voliere e un terrario. Da qui partono sentieri semplici e ben segnalati che conducono alla scoperta del lago di Cornino, dalle trasparenti acque color smeraldo, e dell’ambiente fluviale che lo circonda. Per i più allenati esistono numerosi itinerari di trekking, attraverso cui si raggiunge il soprastante altopiano del Monte Prât, da cui si gode di panorami mozzafiato su San Daniele e il Friuli Collinare e dove si stendono gli alloggi tipici dell’Albergo dell’Albergo diffuso.
TremilaSport+ | 23 11 2016 | 23
Isolotto del Clapàt
Forgaria nel Friuli
CALCIOUDINESE
CALCIO FEMMINILE SINERGIA Auspicata quella con il Pordenone maschile ma a tale proposito, a parte alcuni casi sporadici, in Italia il connubio fra calcio maschile e femminile rimane un sogno.
GRUPPO COESO PUNTANDO ALLA B L'allenatore del Pordenone, Marco Feruglio, è entusiasta della squadra messagli a disposizione in ottica-promozione
U
na grande squadra" , così il suo allenatore Marco Feruglio definisce il Pordenone femminile, autoretrocessosi lo scorso anno per motivi finanziari in serie C dopo aver conquistato il quarto posto nel campionato di serie B. Ed ora, come obiettivo di stagione, punta all’immediato ritorno nel calcio
mente il nostro obiettivo quest’anno, ma non vogliamo nasconderci, quello a lungo termine è il ritorno in serie A, abbiamo la capacità per farlo" . Ritiene che qualche squadra possa ostacolare seriamente il vostro cammino? "Sarebbe ingenuo dire che le difficoltà non ci sono, anche se la serie C non ha molte squadre che possono impensierirci: quelle che possono
"Siamo retrocessi in serie C non per demerito ma per problemi economici e vogliamo tornare quanto prima nel calcio che conta"
che conta, con la convinzione di poter approdare in breve alla serie A . E’ con questo presupposto che il tecnico neroverde inizia la propria disamina: ” Questo è il primo anno che alleno le ragazze del Pordenone, ma sono tre anni che faccio parte della società, e gli ultimi due ho lavorato come direttore sportivo, togliendomi tantissime soddisfazioni". Nonostante il quarto posto dello scorso anno siete retrocessi a causa di problemi finanziari: come l’ha presa la squadra? ”Sa, purtroppo il calcio è cosi, ormai al giorno d’oggi non basta la prestazione, ci vogliono anche delle basi economiche solide. Noi siamo un gruppo fortissimo, un'ottima squadra e riusciremo a ritornare dove ci spetta" . Intende la serie B? "La serie B è sicura-
Non ci saranno nuovi inserimenti, la rosa è competitiva ed è stata già ampliata dall'acquisizione di otto giocatrici del Pasiano disputare un ottimo campionato sono il Legnano e il Belluno. Noi lo scorso anno siamo arrivati quarti in serie B e non siamo retrocessi per demerito nostro.
Sono perciò convinto che le mie ragazze quest’anno ci metteranno l’anima per riprendersi il loro meritato posto". A livello di rosa siete al completo oppure dobbiamo aspettarci qualche colpo di mercato? ” Non ci saranno nuovi acquisti, abbiamo mantenuto la squadra dello scorso anno e abbiamo acquisito otto giocatrici dal Pasiano. Abbiamo in sostanza una rosa ampia, con bravissime e motivatissime atlete". Esiste qualche tipo di sinergia tra voi e la squadra maschile del Pordenone? ”Purtroppo no e questo è un problema generalizzato in Italia: se le squadre maschili aiutassero economicamente e a livello di immagine le realtà femminili probabilmente la nostra categoria sarebbe molto più seguita e molto più popolare ma qualcosa si sta muovendo sotto questo aspetto e mi auguro che presto si possano creare delle collaborazioni al fine di promuovere la nostra realtà". Eil settore giovanile? "E’ ottimo: nelle categorie Giovanissimi e Esordienti in particolar modo negli ultimi due anni hanno fatto davvero delle belle cose ma purtroppo le società che militano in campionati inferiori non lasciano partire le loro ragazze, costringendole a giocare in campionati che non permettono loro di maturare e di crescere, rischiando così di bruciare degli ottimi talenti". Qualche nome da seguire durante il prossimo campionato? ” Tutte saranno da seguire, sono bravissime e tanto unite, crediamo tutti nel nostro progetto e sono sicuro che questa squadra farà delle cose davvero importanti". Tommaso Cossio
TremilaSport+ | 23 11 2016 | 25
CALCIOUDINESE IL COMMENTO
QUEL LATO OSCURO SENZA RIMEDIO
Cambiano i moduli ma non gli interpreti, male assortiti: così l'Udinese continua a pagare i limiti di una difesa che prende gol con troppa facilità
di IDO CIBISCHINO
E
così anche Del Neri ha provato sulla propria pelle, e magari nel fegato ingrossato, l'acido corrosivo del lato oscuro dell'Udinese. Oscuro per modo di dire, essendo abbondantemente conosciuto e non da oggi: mi riferisco alla labilità della difesa, che negli ultimi campionati ha viaggiato attorno ai 60 gol beccati a stagione, senza che nella stanza dei bottoni si avvertisse l'esigenza di cambiare interpreti. Sono sempre gli stessi e il nuovo (vedi Angella) sta in panca. Difesa a tre - con Iachini
schierare terzino di sinistra un centrale come Felipe, cui non bastano mestiere e buona volontà per nascondere limiti clamorosi. Caro Gigi: in mezzo, accanto a Wague che mi sembra il più sveglio e veloce, ci deve stare o lui o Danilo come regista della terza linea. RABBIA - Sono al decimo replay degli highlights della partita persa con il Napoli. Vedo e rivedo i gol che abbiamo beccato: masochismo puro. La rabbia non sbollisce, scatenata da quegli inammissibili regali e ingigantita dall'atteggiamento sfrenato
Karnezis che ha salvato il pareggio a Genova? Anche in questo caso l'interprete è stato battezzato da tempo: se Oreste fosse bravo nelle uscite come tra i pali non starebbe a Udine. ARRIVI MIRATI - Al tirar delle somme, salta fuori che risultano immotivati gli entusiasmi del Napoli, per il quale non prevedo alla fine una classifica da Champions. Non gli ruberei più di due uomini: Diawara, certo, ma sopratutto quel mostro di Koulibaly, un polipo che vale mezza squadra per come
altro risultato. A tanto Pozzo non potrà arrivare, ma qualcosa dovrà portare a casa a gennaio. Roba mirata, Intendo almeno un terzino sinistro vero, dal mestiere sicuro, da scovare magari in serie B, posto che il convento è affollato di interpreti (Armero, Adnan... ) che del terzino hanno soltanto il nome trattandosi di centrocampisti esterni che di fase difensiva hanno sentito soltanto parlare alla lontana, buoni per altri moduli e non per le esigenze di Del Neri, il quale ha pure provato a reimpostare Samir con risultati
A gennaio imprescindibile l'arrivo di almeno un terzino affidabile. Zapata gioca e sbaglia come sempre: se il panterone non migliora, più spazio a Perica
contraddittori. E non mi sembra poi il caso di snaturare un ragazzo di grande prospettiva come Jankto, destinato in breve a esplodere come mezzala o addirittura come esterno avanzato. Possiede corsa, tecnica, personalità e un gran sinistro: se entra con la giusta convinzione, il ragazzo boemo non esce più. AHI PANTERONE - Il prossimo mercato vedrà al massimo due nuovi arrivi, mentre saranno diverse le operazioni in uscita. Da sfoltire il parco difensori centrali (ben sei: Danilo, Felipe, Wague, Samir, Angella, Heurtaux); andrà piazzato uno tra Adnan e Armero; a Evangelista va trovata una squadra che lo faccia giocare; Lodi non ha mai visto il campo con Del Neri e probabilmente, con scivolo acconcio, accetterebbe
Karnezis al rinvio osservato da Widmer; e Zapata anticipato da Reina. Nella pagina a fianco, la grinta di Perica e l'ex Isla ora al Cagliari.
e predecessori fedeli a quello che era un marchio di fabbrica - o a quattro, secondo l'evoluzione del console di Aquileia, il prodotto non cambia. Dodici gol aveva incassato l'Udinese di Iachini in sette partite; 9 ne ha presi quella di Del Neri in sei gare, ma almeno con il pregio, in virtù di un atteggiamento più propositivo, di averne realizzati 11 (contro 6). O DANILO O FELIPE - Il deficit difensivo, dunque, rimane. Resta perchè non sono cambiati gli uomini, la cui tenuta mentale non riesce proprio a durare 90 minuti, in aggiunta a caratteristiche individuali tali da rendere impossibile un'integrazione ideale tra esperienza, reattività, intuito, velocità, prestanza atletica. Con l'aggravante di continuare a
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e irridente di un terzetto di giornalisti (?) partenopei peggio dei peggiori ultrà: anche in tribuna stampa dovrebbero metterci la polizia sennò ci scappa la scazzottata. Ma come si fa, diobono, a prendere gol del genere: quattro uomini stavano attorno a Insigne quando ha girato dentro il pallone servitogli da Callejon, cui sono stati concessi almeno cinque metri franchi per piazzare il cross radente. Dove siete marcatori? Il controllo di Widmer, sul raddoppio, è stato da dopolavoro! Un'altra rete sulla coscienza dello svizzero dopo quella di Ocampos a Marassi. Ma io ci metto nel calderone pure il portiere, che si vede passare sotto il naso palloni di facile lettura (e cattura) e resta inchiodato sulla linea di porta. E ti chiedi: ma è lo stesso
tampona, morde, soccorre, erige muraglie invalicabili. L'avesse avuto l'Udinese, staremmo parlando di un
UDINESECALCIO
LA PROSSIMA SFIDA
CAGLIARI DA COLPO GROSSO SE SI SVEGLIA DE PAUL
un'offerta dignitosa. Resta un grosso punto interrogativo accanto al nome del presunto fenomeno Penaranda, che sta trascinando nell'anonimato la sua esperienza udinese. Che si tratti di un disadattato sul tipo di Muriel? Di certo rimarrà Zapata per esaurire il biennio di prestito. Diciamola tutta: a parte che il lungodegente Milik dovrebbe tornare a gennaio, non vediamo come il panterone potrebbe inserirsi nell'articolato mosaico del Napoli di Sarri, che al massimo potrebbe concedergli qualche minuto come supplente, posizione inaccetta-
bile per il centravanti colombiano che ambiva a indossare la maglia lasciata da Higuain. Ma il peggio, ahinoi, è che Zapata non fa progressi: così gioca (e sbaglia) da un anno e mezzo. Non di sola potenza e di lavoro sporco può vivere un centravanti. L'Udinese lo aspetterà ancora, ovvio, ma non all'infinito. Anche perchè dietro preme Perica, il centravanti del futuro, che i 430 minuti concessigli da Iachini e poi da Del Neri li ha spesi bene, realizzando tre gol, uno in meno del titolare, che di minuti ne ha giocati tre volte tanti.
Se ci lamentiamo noi, figuriamoci cosa dovrebbero dire i tifosi sardi del loro Cagliari che di gol ne ha subiti finora 30, rappresentando di gran lunga la peggiore difesa della serie A. E invece non si lamentano troppo perchè la classifica, a onta dei 3 soli punti (vittoria sul Palermo) conquistati nelle ultime cinque partite, resta dignitosa con 16 punti, uno in più dell'Udinese che domenica sbarcherà nell'isola. Il meglio il Cagliari l'ha dato fino a metà ottobre (vittorie su Atalanta e Inter, per dire) prima che una serie impressionante di infortuni (Ionita, Joao Pedro, Murru, Capuano, Pisacane) sconvogesse assetti ed equilibri. E' stata la Fiorentina, vincendo al Sant'Elia cinque turni fa per 5-3, a scatenare la frana: il Cagliari ha poi beccato 4 gol dalla Lazio, 5 dal Torino e sabato ha perso a Verona per un gol dell'ex Gobbi. Le disgrazie altrui fanno parte del gioco e all'Udinese, a pieno organico con la sola eccezione dello squalificato Felipe, si presenta la ghiotta occasione di far fruttare il viaggio in Sardegna al cospetto di una squadra in evidente difficoltà, nonostante Rastelli predichi fiducia fidando nel pieno recupero di Farias, nel puntiglio del gemonese Padoin, nella ritrovata freschezza dell'ex Mauricio Isla arrivato spremuto dagli impegni con la nazionale cilena e impiegato solo part-time con il Chievo. Fatta eccezione per il debutto a Torino, dove si è arreso al magico sinistro di Dybala, Del Neri se l'è cavata bene fuori
casa vincendo a Palermo e pareggiando a Marassi col Genoa. Chi schiererà sulla sinistra della difesa a quattro al posto di Felipe? Samir per un assetto più conservativo, Adnan se vorrà imprimere una maggiore spinta ma con qualche rischio da accettare in fase di non possesso. Ed è probabile che rispolveri De Paul, soppiantato da Matos nel match anti-Napoli come terzo uomo offensivo. Vedremo se l'argentino avrà imparato la lezione: serve maggiore concretezza per corredare doti tecniche indiscutibili finora rimaste fini a se stesse. La trasferta di Cagliari inaugura un ciclo interessante per l'Udinese, il segmento finale dell'andata che alla sesta partita ci porterà allo stadio Friuli l'Inter ora di Pioli. Partite abbordabili (questa di Cagliari, poi le interne con Bologna e Crotone) o sfiziose (fuori con Atalanta e Samp) dalle quali ricavare almeno una decina di punti. Sennò saremo alle solite: rabbia e sofferenza. (i.c.)
di Biancamaria Gonano
CLUB ROJALE pER "BIO" Per diversi anni Renato Spaggiari "Bio" è stato presidente del club Rojale. Dopo la sua morte avvenuta l' estate scorsa ha lasciato una grande eredità spirituale al suo gruppo , come ci racconta il vice presidente, David De Colle: " Abbiamo deciso di dedicargli una giornata, una festa in suo ricordo. E siccome la sua grande passione erano le trasferte a cui si dedicava con tutta l' anima, abbiamo deciso di organizzare quella di Sassuolo in sua memoria e di devolvere i ricavi alla sua associazione "Festa per un amico". Renato da più di vent'anni era organizzatore di questo evento, da cui prende il nome anche la onlus, e che si tiene ogni anno a Pradielis. E' una festa solidale inizialmente dedicata ad un suo amico vittima di incidente. Oggi i ricavati vengono destinati in beneficienza a persone poco fortunate". E anche la festa solidale di domenica scorsa può essere considerata un testamento spirituale di Bio: "E' nato tutto un po' per caso: un giorno di inizio settembre,
io, Edy Morandini e il Gruppo ANA di Reana abbiamo pensato ad un evento benefico per le popolazioni terremotate del Centro Italia. Abbiamo coinvolto altre associazioni del Rojale e come Udinese Club abbiamo voluto mettere in risalto la presentazione del libro di Imara Bertossi perché collega la nostra passione al
tema della giornata. Acquisteremo del materiale e delle attrezzature che andremo a consegnare direttamente in sito. L'idea è quella di consegnare il dono durante la trasferta primaverile per Pescara-Udinese. E Bio ne sarebbe contento, dopo aver trasmesso amore per la vita".
TremilaSport+ | 23 11 2016 | 27
SIDICEvA...
si diceva...
QUANDO LO SPORT AVEVA L’ECO è del gennaio 1979 il primo numero del settimanale che riporta a un periodo di grandi entusiasmi e di personaggi storici dello sport del Friuli Venezia Giulia
S
fogliare vecchi giornali insinua sempre nel lettore un pizzico d’emozione, soprattutto in chi certi momenti li ha vissuti in prima persona ed effettua così un tuffo nel passato ritrovando avvenimenti e personaggi di un tempo ormai lontano ma sempre presente nella sua mente. E’ il caso de L’eco dello sport, settimanale il cui primo numero uscì in edicola in formato tabloid il 9 gennaio 1979, con in copertina una fase del derby di basket di serie A fra Hurlingham Trieste e Pagnossin Gorizia. E all’interno argomenti di grande interesse trattati con vero spirito giornalistico da penne affidabili come quelle dei vari Biecher,
Corsolini, Micoli, Pressacco e altri, accanto a quelle dei compianti Raber e Naliato e persino di un atleta allora in auge come Venanzio Ortis. La direzione era affidata ad Andrea Fadini, che pochi anni dopo sarebbe stato
scomparso, quello di Giorgio Lago. E all’interno, appunto, lo specchio di uno sport regionale che stava vivendo grandi entusiasmi soprattutto con l’Udinese che Massimo Giacomini stava pilotando dalla B alla massima serie e con un basket che poteva contare su tutte e quattro le province in serie A. Pagine in cui, a distanza d’anni, le sorprese e le curiosità non mancano, una su tutte quella relativa all’attuale allenatore bianconero, Gigi (o Luigino, come lo chiamano nella sua Aquileia) Delneri, che da giocatore dell’Udinese manifestava già in campo la propria predisposizione al ruolo di allenatore. Ci sono poi appunto i personaggi in passerella e uno di questi è
L'emeneuta è colui che interpreta cose poco chiare, ricamandoci anche sopra onirici disegni frutto del suo essere
28 | 23 11 2016 | TremilaSport+
fra gli artefici del ritorno in A1 del basket udinese, con la fotocomposizione (al tempo era questa la tecnica) e l’impaginazione delle Grafiche Fulvio. L’editoriale d’augurio iniziale fu di un altro nome storico del giornalismo, anch’egli
ARBITRO Mario Facchin, uno dei migliori direttori di gara friulani
PERSONAGGI Foto grande a sinistra, un gol di De Bernardi nell'Udinese 1978/79. Sopra, Adriano Fedele e Enzo Bearzot
il compianto Giulio Melilla, play della Postalmobili Pordenone. E viene seguito ampiamente pure il settore arbitrale, con Mario Facchin sotto i riflettori, mentre nelle categorie inferiori del calcio ci sono la Triestina in C1 e il Palmanova che aspira alla promozione dalla D. Ampio spazio, inoltre, viene dato alla pallamano triestina, con l’allora Cividin ai vertici nazionali, senza trascurare altre discipline come il canottaggio, la pallavolo, con la Vbu del patron Travaglini, e l’hockey su prato e l’irrinunciabile rubrica delle lettere al direttore. Fa sorridere poi la "spalla” dall’occhiello “L’angolo dell’ermeneuta”, curata con la consueta sagace ironia dal professor Faustino Anzil, che nel numero successivo si premura di spiegare all’inclita in cosa consista l’operato della figura citata nel titolo: “L’ermeneuta – dice Anzil – è colui che interpreta cose poco chiare, ricamandoci anche sopra onirici disegni frutto del suo essere che, nell’ambito dello sport, trovano concretizzazione certa per l’improponibilità
di una valutazione razionale”. Criptico e spiritoso com’è suo costume. 24 pagine di ampio formato che nulla lasciavano al caso, trattate senza superficialità, con anzi grande competenza giornalistica e buone immagini fotografiche. Ma come destino di molte altre testate, anche L’eco dello sport ad un certo punto dovette chiudere i battenti, lasciando comunque una ben marcata traccia del proprio passaggio. (E.F.)
PRIMA COPERTINA La prima pagina del numero d'esordio de L'eco dello sport, con il derby regionale Trieste-Gorizia. Qui a fianco la caricatura dell'allenatore Dado Lombardi.
TremilaSport+ | 23 11 2016 | 29
NONSOLOSPORT
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
EvENTI
CORMONS STUPISCE “Stupore: mito, mutamento, meraviglia”. Concerti, rappresentazioni teatrali, spettacoli, eventi musicali, letture sceniche, mostre, oltre a incontri e conferenze. Il nome di Cormonslibri, di cui si parla da ormai undici anni, risulta quindi fuorviante ma è invece sinonimo consolidato di festival ricco di densi contenuti e ottimi spunti. Ogni anno gli ospiti presenti sono sono effettivamente innumerevoli, fra scrittori, artisti, giornalisti, studiosi di rilevanza nazionale che in quest’edizione si susseguiranno fino a domenica 4 dicembre. Evento promosso dall’Amministrazione comunale di Cormons in collaborazione con l’Associazione Culturaglobale e realizzato con il sostegno della regione Friuli Venezia Giulia, della ditta Ilcam spa, della Camera di Commercio di Gorizia, della fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e della Banca popolare di Cividale, Cormonslibri è una kermesse che si snoda in diciannove giorni, in ognuno dei quali sono in programma molti appuntamenti riservati alle scuole. “L’importante è vincere” sarà il nome dell’incontro di mercoledì 23 alle 17.30 con il grande fuoriclasse della Juventus, dell'Udinese e della Nazionale , Franco Causio. Dalla filosofia di vita di un famoso sportivo all’impegno di un mestiere come quello di Michele Corradino, commissario dell’Autorità nazionale anticorruzione, ospite giovedì 24. Guido Crainz, docente di Storia Contemporanea alla facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università di Teramo ma udinese di nascita, terrà l’incontro di venerdì 25 “Aggiornare la Costituzione”, tematica anche questa di evidente attualità. Spazio a Gionata Brandolin per sabato 26 e alla presentazione della sua graphic novel dedicata a Gaetano Perusini, co-scopritore della sindrome di Alzheimer: “L’irragionevole silenzio del mondo”. Pochi hanno mai sentito il nome di Edoardo Boncinelli, ma “I misteri della vita” in programma per domenica 27 è l’opportunità adatta per saperne qualcosa sul più importante genetista italiano e docente all’Università San Raffaele di Milano. Personalità di spicco, quindi, talvolta poco conosciute ma non meno importanti. Ecco uno dei molti significati di un festival come questo: stupire, appunto. Massimo Gaudino
GLENN COOPER
IL SEGNO DELLA CROCE NORD
Intorno a loro, si apre l’infinito deserto di ghiaccio e vento dell’Antartide. Dopo ore di faticoso cammino, il gruppo di uomini raggiunge il punto segnato sulla mappa. E lo individuano: l’ingresso di una caverna scavata decenni prima da chi li ha preceduti in quel continente disabitato. Quando entrano, si trovano davanti un museo ideato per conservare reperti che il mondo crede perduti per sempre. Ma quegli uomini sono arrivati lì per due oggetti soltanto. E adesso li stringono tra le mani. Ne manca ancora uno, poi l’alba di una nuova era sorgerà sul mondo. Una ricerca iniziata quasi 2000 anni fa e giunta solo oggi a compimento. Un’ossessione sopravvissuta alla guerra che segnerà il destino di tutti noi. Una storia la cui parola «fine» sarà scritta col sangue
30 | 23 11 2016 | TremilaSport+
JOHN CONNOLLY
IL LUPO D’INvERNO TIMECRIME
Al centro della città di Prosperous sorgono i resti di un’antica chiesa, traslata pietra dopo pietra dall’Inghilterra dai fondatori della comunità, secoli prima. Prosperous è sempre stata un’isola felice. I suoi abitanti sono ricchi, il futuro delle nuove generazioni assicurato. Non c’è posto per chi viene da fuori, non c’è possibilità di scalfire l’ordine costituito. La granitica normalità della cittadina del Maine viene però sconvolta dalla morte violenta di un senzatetto e dalla scomparsa della figlia. L’arrivo in città del detective Charlie Parker, chiamato a far luce sulla vicenda, rischia di diventare un evento ancor più sconvolgente della violenza stessa: i rigidi schemi che regolano la vita di una comunità così protettiva nei confronti dei propri segreti stanno per essere turbati, il che potrebbe rivelarsi ben più pericoloso del crimine che imperversa.
L’ANGOLO DELLA
LETTURA
WILBUR SMITH
LA NOTTE DEL PREDATORE LONGANESI
Da quando la sua amatissima moglie, Hazel Bannock, è stata barbaramente uccisa, Cross non ha più pace. Uno solo dei due colpevoli è rimasto in vita: Johnny Congo, psicopatico e violento, estorsore e assassino, responsabile dell’inferno in cui è piombato l’ex maggiore SAS. Ora che il criminale è stato assicurato alla giustizia, Hector lo vuole morto, e con lui il governo degli Stati Uniti. Congo è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza e conta i giorni che lo separano dall’esecuzione. Gli restano poche settimane e vuole scappare; lo ha già fatto in passato, sa che può riuscirci di nuovo.
PHIL COLLINS
NO, NON SONO ANCORA MORTO MONDADORI
Autobiografia sincera, ironica e senza filtri di Phil Collins: le canzoni e i concerti, i successi e i fiaschi, l’ascesa al top delle classifiche e nei titoli dei giornali. Collins è uno dei pochissimi artisti ad aver venduto oltre cento milioni di dischi, ma, pur appartenendo da tempo all’aristocrazia del pop, non ha mai perso la capacità di scrivere canzoni in grado di arrivare al cuore degli ascoltatori di tutto il mondo. La sua è la storia di una carriera leggendaria: seduto dietro un tamburo prima ancora di imparare a camminare, dopo la gavetta negli squallidi ma elettrizzanti locali della Swinging London, Collins diventò il batterista dei Genesis. Più tardi si sarebbe guadagnato la luce dei riflettori imponendosi come cantante, e avrebbe raggiunto fama mondiale come solista.la droga che si ritrovano tra le mani?
SERGIO ROMANO
PUTIN E LA RICOSTRUZIONE DELLA GRANDE RUSSIA LONGANESI
Una lucida analisi della Russia odierna e della sua volontà di recuperare un’identità perduta. Un ritratto disincantato di Vladimir Putin, una delle figure politiche più controverse del momento. Dire Russia per molti significa dire Vladimir Putin. Da più di quindici anni al governo di un Paese di enormi dimensioni, che si estende dal Mare del Nord al Pacifico, l’«uomo più potente del mondo», come dal 2013 lo definisce Forbes, ha infatti impresso il proprio marchio sulla storia recente dell’ex impero sovietico. Non solo. Con una strategia politicoistituzionale aggressiva e spregiudicata, che in più occasioni è parsa lontana dagli standard delle democrazie occidentali, è diventato uno degli attori principali sullo scenario geopolitico contemporaneo. Ma quali sono le ragioni profonde di questo successo? Quale il segreto di un potere così incontrastato?e crimine, in una dimensione psichica in cui il binario della realtà scorre parallelo a quello dell’illusione.
Sonia
Core de Roma
UDINESECALCIO
PHOTO BY ZANDONELLA
le belle di TremilaSport
le belle di TremilaSport
32 | 23 11 2016 | TremilaSport+
le belle di TremilaSport
TremilaSport+ | 23 11 2016 | 33
le belle di TremilaSport Sonia Ricci, romana da cinque anni al nord, ama la lap dance e il calcio
NELLE vENE TUTTO IL CALORE DEL SUD
R
omana di nonno napoletano, tutto il calore del sud in Sonia Ricci, da cinque anni al nord e da tre a Udine, dov’è titolare di un locale notturno molto frequentato e nel quale lei è dichiaratamente una factotum. “Amo la lap dance, che eseguo e insegno – racconta – e penso di essere al proposito una talent scout, visto che individuo anche il talento nelle ragazze, perlopiù straniere, che lavorano nel mio locale. Ma lavoro pure al bar e comunque dove si renda necessaria la mia presenza”. Dopo gli inizi come ballerina a Lignano e nel Veneto, dunque, la decisione di farsi imprenditrice, con l’animo della crocerossina. “Mi fa piacere rasserenare molte persone che arrivano nel mio locale con l’aria un po’ abbacchiata – sorride - . Già, perché differentemente dal sud, qui la gente è più pensierosa e preoccupata, o almeno così mi pare. Ma io mi ritengo simpaticissima e
34 | 23 11 2016 | TremilaSport+
capace quindi di risollevare il morale a chi ne ha bisogno e viene qui da noi per trascorrere qualche ora in serenità. E ho notato che molti dei nostri clienti sono giovani, single o in coppia, e questo mi fa particolarmente piacere. D’altra parte abbiamo dei prezzi abbordabili per un divertimento garantito”. Romana e tifosa giallorossa (“Ma simpatizzo anche per il Napoli – lei sottolinea – in omaggio alla fede calcistica di mio nonno”), Sonia si definisce pure una buona cuoca: “La mia cucina è ovviamente di tradizione romana, dall’amatriciana all’abbacchio e ad altre specialità “de noantri”. Mettermi ai fornelli mi rilassa e mi ricarica”. E da buona capitolina, ritornare alla casa madre le procura sensazioni particolari: “Rivedere Roma mi emoziona sempre – confessa - . Ma mi trovo comunque molto bene anche quassù, pure se, ripeto, mi manca il calore tipico delle mie parti”.
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sco
BASKET PIERO OGGI Abbonato all'Apu Gsa, imprenditore e attivo nel basket nella sua S.Vito al Tagliamento: questo è oggi il vivace play di ieri
ERO UN PLAY
TUTTO PEPE
Piero Cudia, fra i protagonisti della mitica Gedeco ‘83/84, è attivo nel basket della sua S.Vito e segue da abbonato le vicende dell’Apu in A2
AMARCORD Sopra e sotto, testimonianze del momento d'oro dell'Apu Gedeco, della quale Cudia era il giovanissimo play.
di EDI FABRIS
D
TROTTOLINO In quella squadra Cudia era la scheggia che disorientava le difese avversarie con la sua rapidità d'azione
i quella mitica Gedeco che trentadue anni orsono riportò contro ogni pronostico il basket udinese nella massima serie, Piero Cudia era uno dei beniamini del pubblico, play tutto pepe immesso in campo da Lajos Toth per disorientare l’avversario con la vivacità che gli era tipica, unita ad una grande proprietà di palleggio e a un vasto repertorio di finte e cambi di passo. “All’Apu mi aveva portato Gigi Colosetti da S.Vito al Tagliamento, la mia cittadina – ricorda Cudia - . Avevo 16 anni e giocavo negli Juniores insieme a Beppe Valerio, che come me venne proiettato in prima squadra, in A2, per completare un organico non molto ampio. Play titolare era Bettarini ed io entravo in campo per farlo rifiatare. Era, quello, un gruppo molto unito, con due stranieri di qualità come Dalipagic e Hardy e un allenatore come Toth, che viveva e lasciava vivere. Ci andò tutto bene e alla fine arrivammo secondi alle spalle di Reggio Emilia, ottenendo una non preventivata promozione in A1”. Piero Cudia oggi è imprenditore nel ramo alimentare, sulle orme paterne, e ha due figli, di 17 e 15 anni, che giocano a basket, sport che gli è rimasto dentro, tanto da abbonarsi all’Apu, che disputa le sue gare interne a Cividale. Ma nel suo passato, nel 1991, c’è anche una parentesi calcistica, da mezza punta della Tilaventina, con anche un personaggio come Ezio Vendrame fra i suoi allenatori. Una parentesi, appunto, perché il
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suo sport prediletto rimase comunque la pallacanestro: “Nel mio piccolo ho vissuto quattro o cinque anni da professionista – sottolinea - , insieme a fior di giocatori, di alcuni dei quali mi è rimasto un ricordo particolare. Parlo ad esempio di Malagoli, la cui morte in un incidente stradale mi colpì profondamente, e di un altro tipo scherzoso come Pino Brumatti, e ancora di Zamberlan e Sfiligoi. Del periodo-Gedeco, poi, oltre allo splendido gruppo italiano, ricordo con piacere Dalipagic e Hardy: il primo mi chiamava “figlio” e quando andò alle Olimpiadi di Los Angeles, nel 1984, con
la sua nazionale, m’inviò una cartolina (ndr: che riproduciamo in pagina) con tutte le firme dei compagni di squadra. Fu un gesto che apprezzai moltissimo, inutile dirlo”. E poi James Hardy: “Oltrechè un ottimo giocatore, era un ragazzo davvero umano e sensibile, soprattutto con noi giovani, e aveva molte amicizie importanti”. Facendo un paragone tra il suo basket e quello odierno, Cudia osserva: “Oggi conta parecchio la fisicità, persino nella categorie più basse, e non è una componente sempre positiva. Oltre a questo, le regole comunitarie hanno privato il nostro basket di un’identità italiana. C’è poi di mezzo, qui più che altrove, la crisi economica e anche noi, a S.Vito, cerchiamo di affidarci ai giovani cresciuti nel nostro vivaio”. Ripensando alla propria carriera, Cudia non ha appunto rimpianti di sorta: “Quando a Udine fummo promossi in A1 chiesi di essere ceduto, perché non mi ritenevo all’altezza della massima serie ma Nino Cescutti, il gm, mi chiese di rimanere. Il campionato finì male, poi andai a Verona, dove giocai con Malagoli e Lardo, attuale allenatore dell’Apu, e con Fadini gm. Feci anche Battipaglia, in B2, e la serie C a Pordenone. Non posso insomma lamentarmi di com’è andata”.
Era quello un gruppo molto unito, con due stranieri di qualità come Praja e Hardy
BASKET TALENTI
UISP
A UDINE
A1: PRIME DELLA CLASSE IMBATTUTE
STO BENE
G
iro di boa della prima fase nella serie A1 con le prime in classifica dei tre gironi territoriali ancora senza sconfitte. Sbrindella Udine, Un canestro per te onlus Trieste e Che Spettacolo WLM Udine viaggiano con il vento in poppa: gli uomini di coach Burzio tengono alle spalle il Remanzacco, battuto agevolmente in casa, e l’Attimis che viene fermato solo all’ultimo secondo di gara da un mai domo Laipacco, che tiene così aperto il discorso delle prime tre piazze che garantiscono l’accesso diretto ai paly off. I triestini di Radovani staccano di una lunghezza i “cugini” di Gorizia e i "fratelli" (stessa società) del Dai e Vai, mentre è in leggero affanno la novità dell’anno Spazzidea Trieste. Franco Di Leo guida alla vittoria sul campo di Fagagna la storica WLM, che stacca tutti gli inseguitori di 2 lunghezze mentre è ancora al palo, sconfitto dalla
Il giovane prospetto dell'Apu sogna però di far ritorno in Senegal “Il mio obiettivo è quello di sfondare nel mondo della pallacanestro e diventare un professionista per poi, a fine carriera, tornare in Senegal". Così ha concluso questa intervista Ousmane Diop al termine dell’allenamento con i compagni di squadra dell’Apu guidata da Lino Lardo e prima di iniziare a lavorare, senza soluzione di continuità, sotto la guida di Lorenzo Bettarini con la Virtus Feletto impegnata nel campionato di C Silver. Idee chiare, grande voglia di offrire il meglio di sé e anche una buona dose di umiltà sembrano non fare difetto a questo sedicenne senegalese, un 2,06 dalle potenzialità fisiche fuori dal comune e giunto in Italia all’età di 12 anni. “Ho iniziato da ragazzino a giocare a basket nei polverosi campetti di Rufisque, la mia città natale - racconta - , e grazie ad un mio cugino che aveva dei con-
Ho iniziato a giocare da ragazzino nei polverosi campetti di Rufisque, la mia città natale tatti con l’ambiente cestistico friulano e che aveva notato le mia qualità fisiche, mi sono trasferito a Feletto”. Qual è stato l’impatto iniziale con il Friuli? “Naturalmente non è stato semplice, c’era una forte nostalgia di casa e dei miei genitori ma mi sono sentito subito accolto bene e ho avuto la possibilità di frequentare la scuola, imparare l’italiano e giocare a basket nelle giovanili e a questo proposito posso dire solo un enorme grazie
ESORDIO Ousmane Diop ha esordito in A2 contro Chieti, realizzando un tiro libero a Roberto Caruso, presidente della Virtus Feletto, e a sua moglie per tutto quello hanno fatto e stanno facendo per me.” Come si è sviluppata la tua avventura sportiva negli anni seguenti? “Ho avuto la fortuna di avere un grande allenatore e maestro come Lorenzo Bettarini: grazie ai suoi insegnamenti sono riuscito a superare anche il momento difficile di un anno quasi perso per un problema ad un ginocchio e a farmi notare nei campionati che ho disputato. La scorsa primavera mi voleva la Fortitudo, avevo già superato la prova a Bologna e il trasferimento sembrava concluso, ma poi le società non si sono accordate”. E in mezzo è arrivata l'Apu: soddisfatto per com’è andata? “Assolutamente si! Sono rimasto in un ambiente che conosco, posso continuare a giocare in C e nell’Under con i compagni di Feletto, a frequentare l’Istituto professionale a Cividale e ho la grande opportunità di allenarmi e lavorare in un gruppo fantastico e con un tecnico come Lino Lardo, anche lui un vero maestro di vita oltre che un tecnico di grande valore e con il quale so di poter crescere parecchio”. E così per Ousmane sono arrivati i primi minuti e il primo punto della carriera in serie A2 con la trasformazione di un tiro libero conquistato dopo aver catturato un bel rimbalzo e subito un fallo nella vittoriosa gara casalinga contro Chieti. Abbiamo infine chiesto a Diop quali ritiene essere i suoi punti di forza e dove invece sa di dover migliorare: “Naturalmente da un punto di vista tecnico devo migliorare in tutti i fondamentali e soprattutto nel tiro da fuori, mentre credo di non cavarmela proprio male a rimbalzo e quando cerco di penetrare le difese schierate”. Giuseppe Passoni
Il presidente Pizzocaro esulta con i ragazzi della sua Sbrindella. Pau, il Tricesimo, che comunque non è ancora fuori dai giochi visto il girone a cinque squadre e il terzo posto a solo 4 punti. Nella serie A2, girone A, coppia al comando formata da Old Stars Gorizia, che ha recuperato vincendola la gara con la CDU, e Pasian di Prato, che ha giocato una gara in più. Nel girone B prima sconfitta, che fa notizia essendo giusta tra le mura amiche, del Latisana ad opera del Porpetto che potenzialmente, vista una gara in meno giocata, è prima in classifica con lo stesso Latisana e la Virtus Udine del patron Franco Tavagnacco. Annunciate nel frattempo la data e la sede dell’All Star Game A1 2016 che si terrà il 28 dicembre presso il palasport di Cervignano, ove sarà presentato anche il campionato Uisp femminile che avrà inizio a gennaio 2017 con quattro squadre partecipanti: Basket Time e UBC Udine, Fogliano e Muggia.
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20 novembre 2016 - SERIE B1 FEMMINILE
CDA TALMASSONS Vs ATOMAT UDINE 3-1
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VOLLEY
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PALLAvOLO
IN PRIMO PIANO PRIMA SQUADRA La formazione della Vivil militante in B2.
40 E NON LI DIMOSTRA La Vivil di Villa Vicentina cura il maschile e il femminile, operando in sinergia con molte altre realtà del territorio che rappresenta di BIANCAMARIA GONANO
U INDIvIDUALITA'
CON MANNUCCI AL TIMONE Molinaro e Pittioni, due punti di forza della Vivil che, guidata dall'esperto Manuel Mannucci sta conducendo un ottimo campionato di B2, con alle spalle un vivaio che costituisce asse portante della società del presidente Italo Delbianco
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na realtà regionale consolidata che ha appena festeggiato i quarant’ anni di attività. Sicuramente fiore all’ occhiello dello sport della Bassa Friulana, l’ Asd Vivil è rappresentata dal presidente Italo Delbianco, che così racconta la storia dell’ associazione: “Siamo da sempre presenti nel doppio settore, maschile e femminile. E’ una nostra tradizione sin da quando è nata la società, nel 1976. Abbiamo infatti appena festeggiato i quarant’anni di attività, con grandi soddisfazioni: il 28 ottobre 1976 è stata firmata la costituzione dell´Associazione Polisportiva Vivil (da VIcentina Villa) ma, in verità, già alla fine del 1974 si era costituita una società che portava il nome di Ricreatorio Parrocchiale Villa, frutto della disponibilità del mai dimenticato don Giovanni Banelli nei confronti di un gruppo di ragazzi del paese che avevano iniziato a
trovarsi a giocare sull´asciugatoio del frumento dell´Amministrazione Ciardi. Nei primi anni di vita questi "pionieri" della pallavolo locale usufruirono della palestra scolastica di Ruda e solo dieci anni dopo venne inaugurata la palestra comunale di Villa Vicentina che pose fine alle peregrinazioni di atleti e dirigenti. Il primo presidente fu il compianto Ferdinando Paolini. Gli susseguirono Italo Roppa, Adelino Fracaros, Enzo Martini, Federigo Micolini e il sottoscritto". E accanto ad essi l'irrinunciabile volontariato: "Il lavoro di altri storici dirigenti ha portato la società a traguardi sempre maggiori, fino a collocarla tra le migliori realtà regionali, attraverso la disputa di campionati regionali ed interregionali, la vittoria in quattro edizioni della Coppa Regione e la conquista di due Trofei regionali. Nel 2002-2003 sia la formazione femminile che quella maschile, entrambe militanti
in serie C regionale, terminarono la stagione regolare al primo posto e solo per un soffio la squadra del gentil sesso non riuscì nell'impresa di vincere i play-off, cosa che riuscì invece ai maschietti che furono così promossi in serie B”. DUE SETTORI “La Vivil- continua il presidente - è ancora una delle poche società in regione a poter vantare entrambi i settori e attualmente, fra collaborazioni e gestioni dirette, è presente nei campionati con molte formazioni e un parco atleti, compresi i settori minivolley, di circa 150 unità, suddivise tra le palestre di Aiello del Friuli, Terzo d´Aquileia e Villa Vicentina, ma comprendenti atleti anche dei paesi limitrofi come Campolongo al Torre, San Vito, Tapogliano, Joannis e Ruda. E grande sostegno alla nostra corposa attività ci viene dato dalla Farmaderbe, nostro main sponsor.
vARI PALLAvOLO SPORT
ESULTANZA Nelle foto la festa dopo una vittoria in B2 La prima squadra è la femminile che gioca il campionato nazionale B2. Finora abbiamo avuto un calendario difficile ma speriamo di migliorare ed incamerare punti salvezza". POLITICA "La nostra politica societaria - sottolinea Del Bianco - prevede la creazione di squadre "verdi" e la valorizzazione del settore giovanile puntando su tecnici preparati. Il nostro primo allenatore è, per il terzo anno, Manuel Mannucci, proveniente dall’ Atomat, coadiuvato da Fabio Sandri, che gestisce anche l’ Under 16 e la Prima Divisione, e da Elisa Fiori, nostra storica ex giocatrice. Il mio rapporto con Mannucci è ottimo, è una persona squisita da tutti i punti di vista, umano e tecnico. Punta molto sul lavoro, vede l’ impegno e ha un occhio di riguardo verso le più giovani, sposando appieno la nostra
La nostra politica societaria prevede la valorizzazione della "linea verde", puntando su tecnici preparati politica. Finora i risultati ci hanno dato ragione: due anni fa siamo stati promossi in B2 realizzando 89 su 90 punti, un record assoluto per la serie C a livello nazionale. Nel femminile abbiamo poi l’ Under 18 e la serie
D regionale, allenate da Armando Buonpane coadiuvato da Michele Pellizzari, l’ Under 16 che gioca anche la Prima Divisione, l’ Under 13, che ha iniziato il campionato sabato scorso ed è dislocata a Terzo, l’ Under 14 in collaborazione con lo Sportingclub Cervignano". MASCHILE "Nel settore maschile - continua il presidente - siamo presenti con la serie D regionale, dove siamo attualmente in testa al campionato, e con l’ Under 18. Inoltre siamo impegnati in una collaborazione con la Torriana di Gradisca d’Isonzo. Credo che fare sinergia oggi nel mondo sportivo sia molto importante e la carta vincente per ottenere risultati rilevanti a partire dai propri vivai: da un punto di vista organiz-
zativo poter disporre di tanti spazi palestra sufficienti dove far gravitare giocatrici e giocatori è vitale e anche dal punto di vista tecnico ciò offre la possibilità di poter gestire tutti gli atleti senza lasciare indietro nessuno. Se ci presentassimo autonomamente come Villa Vicentina, giocherebbero sempre gli stessi sei. Così invece anche chi ha un valore tecnico meno alto riesce a entrare in campo. E si possono sviluppare più squadre e più livelli da curare e valorizzare". MINIvOLLEY "Per quanto riguarda i piccolissimi, quattro sono i comuni interessati ad un lavoro di squadra: Villa, Aiello, Terzo d’ Aquileia e Aquileia, oltre alla proficua amicizia con Cervignano. Il 17 dicembre prossimo saremo a tal proposito impegnati nel Torneo di Minivolley per farci gli auguri di Natale. La partecipazione e collaborazione delle famiglie si è cementata negli anni e costituisce un’ altra carta vincente della nostra realtà. Basti vedere il numero di genitori presenti agli allenamenti settimanali che mette in risalto la passione che ci accomuna nell’attività. Credo infatti fortemente che i risultati si ottengono con la programmazione, la pianificazione, l´organizzazione dei quadri ma soprattutto con il grande amore e passione per ciò che si fa, con l´obiettivo di fornire ai nostri giovani e alla nostra società così impoverita di valori, un futuro fatto di onestà, di vera amicizia, di impegno per il sociale, di rispetto, di confronto, di sportività, di amore per il proprio Paese, di entusiasmo, di gioia, di ottimismo. Insomma, nulla di più di ciò che lo Sport (quello con la esse maiuscola) dovrebbe sempre dare, se non altro come specchio di ciò che proprio questa moderna società è carente”.
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20 NOVEMBRE 2016 - SERIE c FEMMINILE
PORPETTO/SANGIORGINA Vs VOLLEY PORDENONE 2-3
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VOLLEY
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AUTOMOBILISMO
PORSCHE Macchina vincente di Paolo Pasutti.
PAOLO PASUTTI,
A CACCIA DI TROFEI
Il driver udinese, con a fianco il navigatore Campeis, punta alla Mitropa e al campionato austriaco, con passione sempre viva e "piede" ancora buono
Q
uando nomini Paolo Pasutti, ti vengono subito in mente la Porsche Carrera e i rallies. Nato a Udine nel 1948, il driver friulano è stato uno dei più importanti nel mondo delle corse sia a a livello europeo che italiano con accanto al suo sedile il “fido navigatore” Jean Campeis e con lui i successi del duo udinese, ormai non si contano più. Ma di Pasutti si parla ancora al presente in quanto la passione non è venuta mai meno, e i successi alla Mitropa Historic Cup (tre volte sul gradino più l'esordio alto del podio e un titolo italiano assoluto), sono una valida testimonianza, dell’innato talento del pilota udinese. “Si è vero - confida Paolo- anche perché mi sto divertendo con le macchine storiche alla Mitropa Cup: io e Jean Campeis abbiamo deciso di partecipare a gare non molto lontane dal Friuli anche se all’estero (Austria, Repubblica Ceca , Germania, Croazia e Ungheria), con percorsi molto belli e competitivi e prove speciali molto lunghe e diverse a seconda della Nazione. Ad esem-
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anni,
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PROTAGONISTA Paolo Pasutti, personaggio di spicco del rallysmo friulano.
pio quelle guidate e “sporche” come in Austria, quelle velocissime in Germania, scivolose in Slovenia e Croazia, asfalto e terra in Ungheria, tecniche e nervose in Italia. - Hai cominciato a gareggiare non proprio da giovanissimo: qual è stata la leva che ti ha fatto scattare la passione per l’automobilismo e
in particolare i rallies? “Esordio a 23 anni con il mio compagno di naja Sandro Nardi a bordo di una Fiat 125, poi con la scuderia Friuli ho partecipato a tantissime gare con buoni risultati. Ho guidato tante macchine come Opel Ascona,124 Abarth, Porsche, Lancia Delta, Sierra, Ford Escort, Subaru e Mitsubishi, assieme ai navigatori “Fredi”, Giulio Bisol, Rinaldo Danelutti,Graziano Trentin e Jean Campeis
con il quale ho partecipato ai più bei rallies italiani e stranieri, con la mitica Porsche 911 gruppo 4. Il problema era la lingua ma Jean metteva insieme quattro parole e si faceva capire da tutti". - Hai praticamente vissuto due periodi , quello iniziale abbastanza avventuroso e quello di oggi, dove indubbiamente il fattore tecnologico la fa da padrone. Sei d’accordo? “Si , ma va ricordato quanto è bello guidare senza aiuti tecnologici: per questo l’Historic continua ad appassionarmi e non è facile spiegare l’emozione di poter “domare” una macchina con il motore che canta a 8000 giri, con pedale e frizione duri, con lo sterzo non agevole, che non ti permette la padronanza del volante". - Programmi futuri? “Anche se con Jean non abbiamo ancora fatto programmi, il nostro obiettivo rimangono la Mitropa e il campionato austriaco. Con la Porsche naturalmente….”. La passione è insomma ancora viva e il “piede” ancora buono: perché non provarci ancora alla soglia dei 70 anni? Roberto Cainero
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JUDO
SONO PROFETA ALTROvE
Ermes Tosolini, judoka di Campoformido, si è affermato in Piemonte
C
ome spesso accade nella vita, come nello sport, le migliori fortune le si colgono lontano da casa e a confermarlo è Ermes Tosolini, judoka di Campoformido che con L'Akiyama di Settimo Torinese ha appena conquistato l'oro alla Coppa Italia di Judo Junior Senior a Genova. Venticinque anni, diplomato all'Istituto tecnico per geometri, da tempo nel giro della nazionale azzurra, dopo una significativa esperienza nel calcio, dove non se la cavava per niente male, l'incontro con il judo dove nella palestra dello Yama Arashi di Udine mosse i suoi primi
Nella finale ho dato tutto e ho fatto mio il titolo in Coppa Italia passi con il maestro Mario Bros. Il ragazzo ha talento da vendere e successivamente venne affidato alle cure dei tecnici Enzo De Denaro e Milena Lovato, con i quali le sue doti emersero in maniera evidente. La strada però era lunga e successivamente armi e bagagli alla mano emigrò in quel di Modena, dove l'amico judoka Luca Cainero lo arruolò nel Geesink club di Judo dove maturò nuove esperienze e crebbe ulteriormente . Valigie nuovamente pronte e via verso
Settimo Torinese, dove uno tra i più prestigiosi club non militari lo accolse a braccia aperte e sotto la guida del Maestro Pierangelo Toniolo esplose definitivamente. Nel suo carniere tre Coppe Italia, due titoli italiani assoluti che potrebbero essere stati tre ma un infortunio nel 2015 lo escluse dai giochi costringendolo a fermarsi. Poi un terzo posto in European Cup di Londra e una serie di successi in competizioni nazionali e brillanti piazzamenti nelle gare oltre confine. Nei 73 kg., la sua categoria, in questo momento è l'elemento di maggior spicco del panorama nazionale di Judo, e l'ha dimostrato nella finale di Coppa Italia due settimane fa sconfiggendo con una gara accorta l'atleta delle Fiamme Oro, Meloni. Il suo preparatore Pierangelo Toniolo lo dipinge come un talento naturale, dotato di una grande forza fisica e nervosa, reattivo a rispondere nelle difficoltà e cresciuto notevolmente sia dal punto di vista tecnico che della mentalità. - Ermes Tosolini con l'oro al collo è dunque il judoka del momento. Ci credevi in questo titolo? “Sinceramente si, mi ero preparato in modo intenso e sopratutto stavo bene fisicamente e mentalmente, Nella finale ho dato tutto quello che avevo e ho fatto mio il titolo.” - Il distacco da casa , dai genitori, non ti è pesato in una realtà molto diversa dalle precedenti? “Sinceramente non più del dovuto. Anche se all'inizio, la diversa intensità degli allenamenti e la metodi-cità con cui venivano studiati, mi hanno
fatto faticare un pochino per entrare negli ingranaggi del team, ma alla fine sono contento della scelta” - Nei combattimenti prediligi le fasi in piedi o quelle a terra? “Quelle in piedi dove le tecniche sono espressione del mio judo, anche se a terra mi so difendere.” - Tua madre mi spiegava che tu sei un buono e un ragazzo tranquillo. Sino a quando non metti i piedi sul tatami.... “In gara le la musica è diversa anche perché come in tutti gli sport di combattimento quello che è nascosto in te deve venire fuori, altrimenti i risultati non arrivano e poi gli avversari non scherzano molto, specie ad alti livelli, dove rimediare qualche ammaccatura fa parte delle regole del gioco.” - Cosa ti manca di più lontano da casa? “Il cibo e i piatti che mia madre mi prepara, la famiglia e gli amici, anche se qua non mi mancano di certo. I miei genitori, che mi supportano sia economicamente e con il loro conforto, sono stati fondamentali per questa mia espe-
rienza e senza di loro ora non sarei qui. Sto facendo del mio meglio per farli contenti e sopratutto per sde bitarmi nei loro confronti.” - Il judo è uno sport che non permette il professionismo. A un futuro in qualche gruppo militare ci hai pensato? ”Certo, rientra nei miei obiettivi per poter praticare questo sport a livelli sempre più alti e mirare alle Olimpiadi, sogno di ogni atleta che pratichi qualsiasi sport. Non è facile, ma ci spero.” Gianfranco Borghesu
EX CALCIATORE Se la cavava bene anche a calcio, il campione di Campoformido, ma alla lunga ha prevalso la passione per le arti marziali, con il suo talento sviluppato dai tecnici De Denaro e Lovato allo Yama Arashi di Udine. Poi l'esperienza di Modena.
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19 NOVEMBRE 2016 - SERIE A2 FEMMINILE
FINCANTIERI LEYLINE Vs ARGENTIA 3-5
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hockey
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TREMILAITINERARI MTB
www.natisoneinbici.it verso destra consentono di spostarsi sul fianco orientale del monte e quindi di allungare il percorso di qualche chilometro: si tratta di belle piste forestali ben riportate sulla cartina Tabacco indicata nel box “dal Satellite”. Dalle case Moldiaria si può anche decidere di proseguire dritti fino a Castelmonte, per poi tornare indietro e riprendere l’itinerario che scende verso Purgessimo.
CURIOSITà Scendendo dal Monte Purgessimo, una deviazione di qualche centinaio di metri, porta agli imponenti resti del Castello di Gronumbergo, dove, fin da epoca romana, c’era un osservatorio. Nel medioevo divenne feudo prima della famiglia nobiliare dei de’ Portis poi dei Formentini. Fino alla metà dell’800 fu di proprietà dei bassanesi Remondini. Nonostante lo stato di degrado, i resti comunicano ancora oggi l’imponenza di questa costruzione e la sua valenza difensiva anche in relazione alla posizione strategica in cui sorge. Maggiori informazioni su http://www.consorziocastelli.it/icastelli/udine/gronumbergo a cura di StEFANO OSSO e GIAN LuCA tOSORAttI
P
iù che il freddo il problema del periodo invernale sono le giornate corte. Con il sole che tramonta prima delle 17, non resta molto tempo per escursioni pomeridiane. Quello che proponiamo in questo numero è un breve, ma piacevole, giro sulle pendici del monte Purgessimo, che, pur non arrivando a Castelmonte, ci passa vicino. Per la maggior parte si svolge su ex strade militari, quindi con pendenze mai troppo accentuate e con un buon fondo in ghiaia o cemento che si presta ad essere percorso
anche dopo le piogge che in questa stagione sono abbastanza frequenti. A dispetto della sua brevità — sono poco più di 10 km — il divertimento è assicurato, sia per la salita immersi nei boschi di latifoglie, sia per la velocissima discesa che sfiora il castello di Gronumbergo (i cui resti sono visitabili con una breve deviazione. Interessanti, lungo la salita, sia la “Risultiva Mascja”, una sorgente aggraziata da alcune statuette, che “Grudina”, un casolare isolato in mezzo al bosco dove non sarebbe strano incontrare Biancaneve e i 7 nani. Lungo la discesa alcune diramazioni
Descrizione giro Si parte dagli impianti sportivi di Purgessimo e ci si dirige verso Castelmonte lungo via Roncuz. Quando il fondo stradale da asfaltato diventa bianco, in prossimità di un incrocio dove c’è un tabellone con la mappa della zona, si svolta a destra seguendo le indicazioni “Grudina” e si comincia a salire nel bosco verso la dorsale Carraria–Castelmonte. Dopo 3,3 km si arriva alla strada provinciale per Castelmonte che si segue per 800 metri fino a case Moldiaria. Qui si imbocca la vecchia strada militare che, scendendo verso il monte Purgessimo, arriva poi velocissima a fondo valle. Volendo, al km 9,1, si può fare una deviazione
per andare a visitare i ruderi del castello di Gronumbergo, che domina la vallata sottostante. Tornati al bivio con il cartello incontrato salendo, si rientra al punto di partenza lungo la stessa strada percorsa all’andata.
DAL SATELLITE
La descrizione completa del giro, compresa traccia GPX, è su http:// www.natisoneinbici. it/?p=555. Cartografia di riferimento è la mappa 1:25.000 della Tabacco, foglio 041”Cividale e Valli del Natisone”.
DA PURGESSIMO VERSO CASTELMONTE
PASSANDO PER GRUDINA INFO UTILI L’itinerario è lungo 10,8 km di cui l’80% su sterrati. Il dislivello complessivo è di 360 metri e si può percorrere il giro in un’ora o poco più. Tutto il percorso è sul versante occidentale del monte Purge ssimo, quindi protetto dal vento di bora e soleggiato nel pomeriggio: va benissimo per una veloce sgambata quando si ha poco tempo. Punti di appoggio sono il bar Cozzi di Purgessimo mentre a Cividale, a 4 km di distanza, si trova di tutto. Data la brevità e le caratteristiche morfologiche è l’ideale per il periodo invernale, anche in caso di pioggia.
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SPECIALE LIBERTAS
JUDO
Fabio Maman: “Notevoli i risultati, sia dal punto di vista organizzativo, che da quello sportivo”
IN TRECENTO AL TROFEO NAZIONALE LIBERTAS La Polisportiva Villanova Libertas guadagna il terzo posto di società fra gli esordienti, e il Judo Libertas Porcia ottiene lo stesso risultato la domenica con i preagonisti ■ Si è concluso con successo l’ormai tradizionale 22° Trofeo Città di Porcia abbinato al Trofeo Nazionale Libertas di Judo, organizzato Centro Sportivo Nazionale Libertas con la collaborazione del Judo Libertas Porcia, il patrocinio del Comune di Porcia, e l’ausilio del team della Polisportiva Villanova, che ha visto in gara gli agonisti della categoria esordienti e domenica 13 i preagonisti (Bambini, Fanciulli
e Ragazzi nati dal 2010 al 2005) presso la Palestra Scuole Medie di Porcia. Circa 300 gli atleti presenti, provenienti da tutto il Triveneto e la Slovenia. Ottimo il risultato per le società organizzatrici. La Polisportiva Villanova Libertas guadagna il terzo posto di società fra gli esordienti, e il Judo Libertas Porcia ottiene lo stesso risultato la domenica con i preagonisti.
Lo sport di qualità si accompagna spesso con la solidarietà, infatti alla manifestazione era presente l’AVIS, con il consigliere Nazionale Carmelo Agostini, al fine di sensibilizzare tutti i presenti all’importante pratica della donazione del sangue. Il Trofeo era anche associato per la prima volta quest’anno al 2° “Le Arti Marziali incontrano l’AVIS”, che ha premiato la società che ha accumulato più punteggi con i preagonisti ai Campionati Nazionali Libertas. La COPPA AVIS è stata assegnata allo Skorpion Club Libertas PN che ha superato per pochi punti il Judo Libertas Porcia. Ospiti della manifestazione sono stati, oltre al già citato Agostini, il delegato provinciale Libertas Ivo Neri, la presidentessa della Libertas Porcia Mara Introvigne, l’assessore allo sport del Comune di Porcia Martina Zanetti, accompagnata dall’assessore Alberto Bortolin. Non poteva che essere soddisfatto il presidente del Judo Libertas Porcia Fabio Maman: «Due giorni intensi che hanno portato notevoli risultati, sia dal punto di vista organizzativo, che da quello sportivo. Ringrazio tutti i collaboratori, la Polisportiva Villanova, il comune di Porcia, e i genitori dei ragazzi che hanno gestito il bar e si sono resi utili in mille modi».
karate
A PRADAMANO GRANDE ENTUSIASMO PER LA COPPA LIBERTAS Centoventi atleti e atlete del Friuli Venezia Giulia e del Veneto hanno partecipato a Pradamano a un’intensa giornata di gare di karate per l’assegnazione della 22.ma Coppa Libertas e del 37.mo Campionato Regionale friulogiuliano della specialità, che sono andati alla ASD Satori Dojo di Pradamano. Per le classifiche, essendo state disputata una
1 t m
serie di gare per categoria per entrambi i trofei in palio, la Coppa Libertas è andata al vincitore assoluto di una delle due regioni in lizza, mentre il titolo regionale del Friuli Venezia Giulia è andato al primo classificato di questa regione; nelle categorie Bambini Fanciulli e Ragazzi le gare sono state miste. La manifestazione ha dimostrato la validità
dei tecnici e l’alto livello di tutti gli atleti. La classifica finale a punti della Coppa Libertas Pradamano ha visto la vittoria della stessa ASD Satori Dojo di Pradamano davanti alla ASD Held Olympia di Spinea (Venezia); al terzo posto si è classificata la Palestra Futura di Udine ed al quarto posto la Libertas Porcia.
UDINE | TRIESTE | PAD
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SPECIALE LIBERTAS
artI MarZIaLI
ROTEIRO, BRONZO ALLE FINALI DI COPPA ITALIA Straordinario risultato conquistato dall’atleta dello Skorpion Club Libertas Pordenone a Genova, terza in Italia per il secondo anno consecutivo fra 400 partecipanti ■ Fa il bis Francesca Roteiro, dello Skorpion Club Libertas Pordenone, che si aggiudica anche quest’anno un’ottima medaglia di bronzo e si distingue fra gli oltre 400 partecipanti alla finale nazionale della Coppa Italia junior-senior 2016, disputata a Genova. La Roteiro (categoria +78 kg) vince tre incontri e ne perde uno. Finisce con un Ippon il primo, immobilizzando l’avversaria. Viene sconfitta invece nel secondo di Waza Ari, cercando di recuperare una sanzione. Si aggiudica il terzo e va in finale, dove sconfigge in entrambi i casi l’avversaria mandandola in passività.
Nelle finali Francesco Roteiro ha vinto tre incontri e ne ha perso uno
Presente a Genova per lo Skorpion anche Alberto Ciardo (categoria -81 kg), che purtroppo perde il primo incontro di Shido e non viene recuperato. Orgogliosa la società pordenonese di entrambi i suoi atleti, che hanno potuto vivere un’esperienza formativa di grandissima portata nonostante la loro giovane età.
karate
JUDO
LIBERTAS PORCIA IN STAGE DAL MAESTRO IWASA SEI
VILLANOVA SUPERLATIVO AL KOROSKA OPEN
Il Maestro Antonio Sannia, responsabile del settore karate dell’APD Libertas Porcia, ha portato una decina di suoi allievi, grandi e piccoli, ad Orsago (TV) per assistere allo stage di karate con il Maestro giapponese 8° dan Iwasa Sei, responsabile mondiale dello stile Shito Ryu per la WUKO (federazione
mondiale di karate), organizzato dalla Seiken Shudo Kai, un’associazione di spessore nazionale dove il maestro è socio e segretario. L’evento, fra i più importanti in Italia quest’anno, ha richiamato partecipanti desiderosi di acquisire nuove competenze tecniche sotto l’insegnamento di un maestro d’eccezione da tutta Italia, dal Piemonte alla Calabria. Lo stage ha entusiasmato e divertito i piccoli purliliesi ed ha permesso ai più grandi di acquisire nuovi kata (forme) da perfezionare in palestra sotto la guida del maestro Sannia, che saranno poi utilizzate nelle gare future.
DOVA | MILANO | PRATO
■ Benissimo hanno figurato i judoka pordenonesi al Koroska Open, dove erano presenti 32 paesi con un totale di 900 partecipanti. Un grandissimo Kenny Bedel (cadetti 73 kg) guadagna la medaglia di bronzo in terra straniera, fra ben 63 atleti in gara, collezionando 5 vittorie contro Austria, Slovenia, Romania, Repubblica Ceca e Georgia perde di yuko solo con il russo che poi si classifica al primo posto. Ottimo il 7° posto di Francesco Sanapo (cadetto 81 kg), che vince due incontri e ne perde altrettanti su
17 atleti in gara. Meno fortunato Matteo Visentini (cadetti 66 kg) che, con 66 atleti in gara, perde il primo incontro e non viene recuperato; stessa sorte per Yasmine Dene (cadetta 70 kg), che perde il primo finisce così la sua avventura slovena.
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