n° 22 TremilaSport 07 12 2016

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TUTTO

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SPORT

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FRIULI

VENEZIA

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magazine

GRADI

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w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

PROMOZIONE

LA PRO GORIZIA STUDIA DA GRANDE pagG 16-17

CALCIO DONNE

brumana, friulana ad honorem CAMBIAMENTI IN ARRIVO per i campionati dilettantistici regionali sotto la presidenza Canciani.

pag 23

PATTINAGGIO

FIUMICELLO SUGLI SCUDI pag 40

RIVOLUZIONE

Il NUOVO presIdeNte della FIgc regIONale prOmette cambIameNtI, cOme l'abOlIzIONe della terza categOrIa e la rIFOrma deglI JUNIOres

CANCIANI

PAGG 6-7


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UDINE: Bernardino Ceccarvelli Email: libertas.udine@gmail.com


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SOMMARIO

22|16

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26-27 UDINESE 6-7 FOCUS: DILETTANTI VERSO IL RINNOVAMENTO

CALCIO

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Le Belle di TremilaSport Elisa Petris

10 IDENTIkIT: ECCELLENZA, IGOR CARGNELUTTI AI RAGGI X: PROMOZIONE, LA PRO GORIZIA PUNTA IN ALTO

12 L'ALTRO CALCIO: AL VIA IL CALCIOMERCATO

18-19 GIOVANILI:

23

CALCIO FEMMINILE Paola Brumana, comasca da 13 anni in Friuli è la leader del Tavagnacco che continua a puntare alto.

PIANETA UNION MARTIGNACCO

22 CALCIO A 5

23 CALCIO FEMMINILE

32-33 BASkET 34-39 VOLLEY 40-47 SPORT VARI

RUBRICHE 20-21 A SCUOLA DI CALCIO 26-27 SI DICEVA... 29-30 LE BELLE DI TREMILASPORT

28 CULTURA

46-47 MONDO LIBERTAS TremilaSport+ | 07 12 2016 | 03


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EDITORIALE

TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

22|16 07|12|2016

w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m

PROMOZIONE

LA PRO GORIZIA STUDIA DA GRANDE pagG 16-17

CALCIO DONNE

brumana, friulana ad honorem CAMBIAMENTI IN ARRIVO per i campionati dilettantistici regionali sotto la presidenza Canciani.

pag 25

PATTINAGGIO

FIUMICELLO SUGLI SCUDI pag 42

RIVOLUZIONE

IL NUOVO PRESIDENTE DELLA FIGC REGIONALE PROMETTE CAMBIAMENTI, COME L'ABOLIZIONE DELLA TERZA CATEGORIA E LA RIFORMA DEGLI JUNIORES

CANCIANI

PAGG 6-7

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Per il basket regionale entusiasmi rinati TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

T C

opertina al nuovo dellainFedercalcio Ermes Canciaempo di vacanze mapresidente non per tutti, primis per regionale, il calcio professionistico, subentra a in Gianni con fieri propositi rinnovamento giàni,inche preparazione vistaToffoletto di una nuova stagione chediinizierà il prossotto molti aspetti della di un apparato corposo e indubsimo mese lasciandosi alle conduzione spalle la delusione europea della nazionale. biamente grinta, laIachini, capacità le buone le conoscenze L’Udinese, conimpegnativo. il suo nuovoLa allenatore ha eeffettuato sue prime mancano, al dirigente S.Giovanni al Natisone, eche ci haparte rilasciato uscite connon risultati, seppure estivi, di che non entusiasmano d’altra non un’intervista esclusiva dagli interessanti contenuti. Calcio che nostro promette fuochi d’artificio un organico sulla falsariga di nel quello dei magazine due prefa come risicati di consueto la parteedel leone, l’Udinese a nuova dal cedenti campionati privo fracon l’altro ormairiportata della classe di Divita Natale. friulano Gigi Delneri, che come i suoi predecessori continua comunque ignorarela Ido Cibischino ha comunque individuato nel giovane esterno cecoadJankto totalmente i pochi italiani in organico (Angella, e Faraoni, oltre due portierini possibile sorpresa di stagione, vedremo seLodi la sua profezia si ai avvererà. E per Scuffet Perisan), probabilmente anche rinati, da ordini questo il baskete regionale è invece tempovincolato di entusiasmi consuperiori. Trieste alE suo encostituisce un freno di all’amore di un pubblico che dei comunque, dal nesimo campionato A2 affrontato sulla base giovani adelprescindere proprio vivaio mutare tempi, sempreaaffettivamente un’anima italiana dellaasquadra, e l’Apu, dei fresca di crede promozione, presentare le inproprie prime mosse livello di quella che nelle stagioni precedenti era costituita dai vari ilDiderby Natale,friul-giuliano Pinzi, Domizzia campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque econferire prima ancora daun Poggi, Calori, Bertotto e molti Unaun politica attuale,dall’asquella sale ad movimento negli ultimi annialtri. in Friuli po’ assopito dei Pozzo, cheformazione se mantienedi comunque in serie A la squadra, allontana dal cuore senza di una vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della chi continua credere sportivo in determinati valori. O tempora mores, ma una Snaidero e il adirettore del club triestino, MariooGhiacci, nonnon vedeè l’ora, giustificazione. basket, dopo la bora triestina, l’Apu la prova risalire la china nei come affermaNel nella nostra intervista, di effettuare sua arimpatriata a Udine. prossimi dueil incontri a Mantova con Ferrara, con unda Ray in più nel motore: èa Ma rimane nodo relativo ad une palasport Carnera anni in preda a problelui che dedichiamo il corpo a due sportive, una giovanissima, matiche burocratiche e la del cui nostro praticaservizio. si provaEora in fretta e furia a chiudere in l’altra grande esperienza, anche due(eservizi particolari: nel calcio vista didiun campionato di A2dedichiamo le cui battute iniziali ci si augura solo quelle), per femminile la capitana bomber Come del Tavagnacco, Brumana, di sé e deie l’Apu, avranno luogo ae Cividale. sempre ciPaola dedichiamo poiparla ai personaggi molti in Friuli, mentreèlalaverdissima pallavolista anaquelloanni di spicco stavolta bella pallavolista Elisa triestina Manzano,Alessia che laKrizman nostra Bianlizza il proprio fresco presenteine Birmania rivela le sue futuro. passato, camaria Gonano ha scovato nel speranze corso delper suoil giro delTra mondo: una presente e futuro, il nostro dice lavoro, comefriulana, sempre.poi deciderà il da farsi dal punto lunga pausa di riflessione, l’atleta di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non vorrebbe

Ilseguire Direttore l’esempio di Elisa, staccando la spina per qualche mese per ricaricarsi? Edi Fabris Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione. Il Direttore Edi Fabris

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Questo numero è stato chiuso in redazione redazione mercoledì mercoledì 720dicembre luglio 2016. in 2016.

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tremilaSport+| |07 2012072016 2016| 05 |5 TremilaSport+


CALCIOUDINESE

Canciani: “Bisogna chiudere la Terza categoria e farla confluire nella Seconda”

IL PERSONAGGIO

CALCIO DILETTANTI, SARÀ RIVOLUZIONE? Il programma del neoeletto presidente della Federcalcio regionale ha ottenuto consensi pressoché unanimi. Tra le riforme annunciate, la chiusura della Terza categoria e la riforma dei campionati Juniores

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Canciani con il presidente della FIGC nazionale, Tavecchio, e con Franco Soldati e Giampaolo Pozzo.

N

essuna sorpresa, d u n q u e e p re v i sioni ampiamente rispettate. Emes Canciani, 60 anni, friulano di San Giovanni al Natisone è il nuovo presidente del comitato del Friuli Venezia Giulia della Federcalcio. È subentrato a Gianni Toffolet-

to di cui era vice. Canciani è anche vicepresidente del Coni regionale, in scadenza. Scongiurato il rischio astensionismo, a Tolmezzo, sono state 196 le società presenti sulle 253 che ne avevano diritto. Quattro le schede bianche. La vittoria di Canciani è stata nettissima: 156 i voti ottenuti, contro i 33

dello sfidante triestino Spartaco Ventura. Sono stati eletti tutti i sei consiglieri della sua squadra. La più votata, con 127 preferenze, è stata la consigliera uscente Flavia Danelutti, 43 anni, di Prato Carnico. - Presidente, quali sono le sensazioni dopo la sua elezione e i primi programmi da attuare? “La tornata elettorale è stata molto movimentata. Sono uscito molto provato per come si sono messe le cose. Il mio modo di vedere il calcio è diverso da quello dei miei predecessori. Credo che la nostra regione debba essere una fucina d’idee. Molte sono le questioni spinose da affrontare. La nostra è essenzialmente una piramide irregolare, strozzata dopo il livello di Eccellenza e Promozione. È necessario creare uno zoccolo duro per fare le riforme che tutti invocano ma che non sono attuabili allo stato attuale. Bisognerebbe chiudere la Terza categoria e


FOCUS

“I vivai regionali godono di buona salute, ma la troppa burocrazia frena le società” farla confluire nella Seconda. Bisogna capire se esiste un margine di discussione con le varie Leghe come il Collinare. Inoltre è necessario valutare una riforma del campionato Juniores creando più under 21 e 23 per fare giocare ragazzi che hanno qualche anno in più”. - Come conta di raggiungere questi obiettivi? “Tutto ciò sarà frutto di un confronto ad un tavolo tecnico della consulta, termine che proprio non mi piace, formato dalle società del territorio. Siamo noi a doverci mettere al loro servizio. Il primo nodo tecnico da sbrogliare è quello del trasferimento della sede da Trieste a Palmanova. I cartelli di inizio lavori sono pronti e si spera che con l’inizio dell’anno possano partire.

bene. Le magagne però sono molte. Soprattutto pesa sulle nostre teste un dato molto negativo legato alla perdita di trenta società negli ultimi anni. Ciò significa che la burocrazia uccide e un presidente prima di accettare l’incarico ci pensa mille volte. Le responsabilità penali legate alle visite mediche e la contabilità sono soffocanti. È necessario alleggerire questo peso e diminuire la pressione. E oltre al calcio oggi esistono molti altro sport alternativi che un tempo non esistevano”. - I numeri alle elezioni hanno parlato chiaro: schiacciante vittoria di Udine su Trieste. Esiste una certa forma di campanilismo? “Assolutamente no. Ho apprezzato molto il gesto di Ventura di candi-

Sarà inoltre necessario procedere ad una redistribuzione delle risorse perché Udine è troppo potente con 100 società su 160 al voto”. - Al di là dei numeri, come sta il nostro calcio? “Credo che in regione goda di buona salute. Se in quattro anni abbiamo vinto tre volte il titolo nazionale dei giovanissimi significa che stiamo

darsi per la seconda volta in un momento molto difficile con il rischio del commissariamento. La sproporzione è evidente con Udine troppo forte. Comunque anche a Trieste ho avuto un gruppo di società che hanno creduto nelle mie proposte. Mi ha colpito la dichiarazione di voto del presidente del San Luigi. Hanno creduto nell’idea”. - Si dice che i vivai italiani siano in

ERMES CANCIANI Presidente FIGC regionale

sofferenza perché molte squadre di club diventate multinazionali tendono ad inaridirli tenendoli poco in considerazione. È così? “Si tratta di un problema tutto italiano. In realtà molti calciatori di talento esistono fra i giovani. La nostra Under 21 ha fatto benissimo ma è stata surclassata in finale dalla Francia. La compagine transalpina aveva tantissimi giocatori che militano da titolari nelle grandi squadre. Qui da noi no. Forse bisognerebbe avere più coraggio e seguire l’ esempio di Juventus e Milan che hanno il coraggio di investire su ragazzi italiani”. - E l’Udinese in questo contesto? “A Udine si segue una politica diversa ma dobbiamo ringraziare Gianpaolo Pozzo per i trent’ anni di passione che hanno regalato momenti storici ai friulani. Non sempre sono possibili risultati da sogno anche perché vedo che la gente si appassiona sempre meno, è più apatica, presa dal microcosmo del proprio telefono intelligente. Sono convinto però che, inanellando due risultati di fila lo stadio si riempirà. Dobbiamo stare vicini alla squadra e sostenere Del Neri, friulano vero. Il 5 sera in occasione di Udinese- Bologna lo stadio Friuli ha aperto le porte al mondo dei Dilettanti, con grande successo. L’iniziativa partita da due anni è sempre una grandissima occasione per dare visibilità al nostro universo con la premiazione dei top 11 e per permettere agli addetti ai lavori di assistere alla partita ad un prezzo stracciato. Una grande attrazione quindi”. - Nel suo percorso prevede un approdo alla FIGC nazionale a Roma? “Non sono un collettore di poltrone. L'impegno forte è nella mia regione e in questo momento penso solo ed esclusivamente a quello”. Biancamaria Gonano

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CALCIOFOTOGALLEY

SECONDA CATEGORIA B

PAGNACCO – RANGERS

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FOTO ALBERTO TRANGONI

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FOTOGALLEYCALCIO

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IDENTIKIT

ALLA SCOPERTA DI...

IGOR

CARGNELUTTI Ha fatto della versatilità, dell’umiltà e della disponibilità a mettersi a disposizione di squadra e tecnico i suoi punti di forza: Igor Cargnelutti, giocatore tuttofare della Gemonese, è diventato, grazie alla sua grande capacità di ricoprire vari

ruoli in campo, uno dei tasselli imprescindibili nella formazione di mister Pittilino. Gemonese doc, sta vivendo con i giallorossi una stagione strepitosa e, nonostante la giovanissima età, è già uno dei veterani della compagine di patron Pretto.

Altezza: 1.78 m

Piede: Naturale destro, mi arrangio anche con il sinistro

Mare o montagna: Mare Piatto preferito: Pizza lare mai e che in allenamento si può migliorare sempre, mentre il secondo mi sta facendo maturare molto sia come persona e come calciatore. Ma devo ringraziare anche Cortiula perché ha sempre creduto in me e mi ha voluto a Gemona. Numero di maglia preferito: Il 10 è sempre bellissimo ma non penso di meritarlo, diciamo che spesso ho il 7 o l’11.

I tre peggiori difetti: Permaloso.

Animale preferito: Cane

Professione: Macellaio ma solo nella vita non in campo.

Il più bel viaggio fatto: Catania con il Donatello

Hobby al di fuori del calcio: Mi piace andare al cinema con amici Film preferito: Giustizia privata, penso di averlo visto almeno 20 volte.

La più grande delusione: Rottura del legamento crociato a gennaio.

Filosofia: vince chi …? In Italia i campionati li vincono le migliori difese.

Libro preferito: Non sono un grande lettore

L’allenatore che ti è rimasto nel cuore: Diciamo che tutti mi hanno lasciato qualcosa nel bene e chi nel male, se devo fare due nomi posso dire Max Giatti e Fabio Pittilino. Il primo mi ha insegnato a non mol-

La scaramanzia: Non sono molto scaramantico, ho dei riti in spogliatoio e nel cibo che non posso dire altrimenti perdono la loro validità.

La canzone del cuore: “Tu corri” dei Gemelli Diversi

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Città di residenza: Gemona del Friuli

Ruolo: Questa è un domanda sempre difficile per me, so adattarmi in tutti i ruoli, da terzino a punta esterna e da mezzala. Diciamo che il mio ruolo è il tappabuchi..

Palmares: Con il Donatello abbiamo vinto il campionato regionale e interregionale poi siamo andati a Catania a disputare le finali nazionali dove siamo arrivati terzi. In quella squadra c’era anche Petagna, la punta dell’Atalanta

La più bella soddisfazione: Posso dire che la sto vivendo adesso, sono un gemonese doc che milita nella Gemonese che è seconda dietro solo alla corazzata CjarlinsMuzane.

Data e luogo di nascita: Gemona, 29 ottobre 1994

Segni particolari: Non penso di averne

Settore giovanile: Son partito dalla Stella Azzurra dove giocavo con quelli che avevano 3/4 anni più di me; poi sono passato a Udine per poi arrivare al Donatello e infine Pro Gorizia. Squadre in cui hai militato: Oltre al settore giovanile in prima squadra ho giocato solamente alla Pro Gorizia e alla Gemonese. Numero gol segnati in carriera: Non sono molto bravo nel ruolo di finalizzatore, penso di non superare le 20 reti.

Idolo da bambino: Lionel Messi, Zinedine Zidane e Riccardo Kakà, ma non saprei scegliere.

Soprannome per gli amici: Igi

Peso: 73 kg

Squadra attuale: Gemonese

Squadra del cuore: Inter

Nome e Cognome: Igor Cargnelutti

I tre migliori pregi: Generoso, umile, disponibile.

Cantante/Band preferito: Ascolto di tutto

Bionde o more: Sempre avuto solo fidanzate more

Il più bel regalo ricevuto: Il cucciolo che mi hanno portato due mesi fa La cosa che ti fa più arrabbiare: In assoluto la mancanza di rispetto. Come ti immagini una volta conclusa la carriera calcistica: Sarò comunque in giro per i campi a vedere partite o magari a vedere un mio futuro figlio Sogno nel cassetto: A 22 anni ho ancora il sogno di far il calciatore, se arrivasse un offerta difficilmente direi di no Il motto: Mai mollare



L'ALTROCALCIO

CALCIOMERCATO

MERCATO DI

RIPARAZIONE AL VIA Foto A.Skrinjar

Primo colpi di mercato per le formazioni dilettantistiche regionali: particolarmente attive Sistiana e Virtus Corno, mentre il SaroneCaneva di Mussoletto annuncia tre nuovi acquisti tra mediana e attacco

S

iamo quasi giunti al giro di boa nei campionati dilettantistici, ed ecco che è arrivato il momento per le società di andare a dare una raddrizzata alle rose con il mercato di riparazione. In Serie D, partito Emil Zubin con destinazione Delta Rovigo, il Cordenons si è trovato a dover far fronte ad un buco in attacco, buco prontamente coperto con l’arrivo di Alessio Corvaglia, strappato ad un Sandonà che sembrava ormai ad un passo dall’annunciarlo. Ma il direttore sportivo dei granata segue da vicino anche il giovane attaccante ex Vesna, David Colja, reduce dall’esperienza al Levico. In Eccellenza tiene banco lo scambio di attaccanti tra la Manzanese e l’Ism Gradisca: in orange passa Simone Lius Della Pietà, mentre in riva all’Isonzo arriva Edison Hoti. Quattro invece i rinforzi messi in cantiere dalla Virtus

Alla Fulgor arriva Daniele Gonano, mentre Fabio Montenegro torna all’Ol3 Corno: a centrocampo è arrivato Matteo Cipracca, ex Sistiana, a cui si sono aggiunti Manuel Puntar, ex

LUCA PARO, rinforzo in mediana per il SaroneCaneva di Mussoletto

12 | 07 12 2016 | TremilaSport+

Lumignacco, Nicholas Miraglia, ex Ufm, e Stefano Anastasia, reduce dall’esperienza al Gonars. In Promozione, il Sistiana va a puntellare l’attacco con due cavalli di ritorno: si tratta di Marko Kocic, in arrivo dal Tabor Sezana, e di Stefano Cannone. Il FiumeBannia, invece, ha trovato l’accordo con l’estremo difensore Walter Daneluzzi, svincolatosi dal Casarsa; assieme a lui in neroverde anche Yves Traorè, centrocampista classe ’97 in arrivo dal Brian. L’Ol3, assesta la difesa con il ritorno dalla Tarcentina di Fabio Montenegro. Rinforzo in arrivo in attacco per il Gonars che ha trovato l’accordo con il Lumignacco per il passaggio in maglia nerazzurra dell’attaccante classe ’96, Stefano Canal. In Prima categoria

ALESSIO CORVAGLIA, nuovo attaccante del Cordenons. la Fulgor ha messo a segno il colpo Daniele Gonano, centrocampista classe ’88 in arrivo dalla Pro Fagagna. In uscita dal team udinese c’è invece il veterano del gol Roberto Gimillaro, accordatosi con la Serenissima Pradamano. Intanto al Valeriano si registra la partenza dell’attaccante Andrea Sigalotti, passato allo Spilimbergo. In Seconda categoria, doppio colpo dell’Unione Smt che ha preso il difensore Mattia Pezzin e il centrocampista Armando Hisenaj. Prova a risollevare le proprie sorti in campionato il Treppo Grande con Gabriele Bassi, giovane attaccante classe ’97 in arrivo dalla Tarcentina. Può infine gioire Giovanni Mussoletto che si gode ben tre neoacquisti. A centrocampo è arrivato l’ex Union Pasiano, FiumeBannia e Prata, Luca Paro, in attacco c’è l’ex San Quirino Michele Micoli, mentre dietro le punte giostrerà l’ex Porcia, Andrea Portaro.

SIMONE LIUS DELLA PIETÀ è passato dall’Ism Gradisca alla Manzanese


STAGIONE 2016-’17

1946

anno di fondazione

10 anni

in Prima Categoria

4

play off dal 2006

maglie

PRIMA CATEGORIA GIR. A

La società A.S.D. VIVAI COOP. RAUSCEDO ha iniziato la propria attività nel lontano 1946 ed ha sempre occupato un posto importante in ambito provinciale, un riferimento anche per le realtà limitrofe. La squadra attuale milita nel campionato di Prima Categoria girone A ininterrottamente dalla stagione 2006-’07. Nel corso di queste annate, per ben quattro volte è stato raggiunto il prestigioso traguardo dei play off, mancando tuttavia l’approdo in Promozione. Per la corrente stagione sportiva è stato confermato l’allenatore Lorenzo Chivilò (già portacolori granata da giocatore), che nello scorso aprile era subentrato al

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precedente allenatore. La rosa della squadra non è variata di molto rispetto alla precedente. Si sono registrati il ritorno di Angelo Bozzetto dal Ragogna e gli arrivi dell’esperto Maurizio Menegon dal Bannia e del giovane Anasse Bance dal Cordenons. Il mix di gioventù ed esprienza sta portanto ad ottimi risultati, come dimostra l’attuale primo posto in classifica. Al momento attuale la società dispone soltanto della prima squadra, tuttavia collabora con altre società limitrofe nella gestione dell’attività di settore giovanile. Lo storico colore sociale delle maglie è il rosso granata, mentre le seconde maglie sono di color biancoverde.

Il punto vendita è aperto dal lunedì sabato Il punto vendita al è aperto dalleal 8sabato alle12 dal lunedì dalle 8 alle12 e dalle14 alle18 e dalle14 alle18

In piedi, da sinistra: Roman Gabriele (consigliere), Fornasier Giuseppe (presidente), Fornasier Ivan (segretario), Rexhollari Ergert, Fabbro Andrea, Basso Erik, Sbriz Simone, Monestier Simone, D’Andrea Alessio, Bozzetto Angelo, Attus Mattia, Arfiero Alberto, Chiarottin Mattia, Menegon Maurizio, Chivilò Lorenzo (allenatore), D’Andrea Fabio (direttore sportivo), Marchi Fabio (vice presidente), Lenarduzzi Giuseppe (vice presidente). Accosciati, da sinistra: Fornasier Francesco (consigliere / massaggiatore), Leon Luca, Brunetta Mirko, Telha Francesco, Bance Anasse, Bortolussi Ivan, Pighin Stefano, Lenarduzzi Simone, Leon Marco. Giocatori non presenti nella foto: Basso Roberto, Dal Mas Simone, Truant Daniele. Altri non presenti nella foto: Naressi Luca (vice allenatore), Morson Michele (preparatore portieri), D’Andrea Sante (consigliere), D’Andrea Saverio (consigliere), Fornasier Giuseppe (consigliere), Tondato Eugenio (consigliere).

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CALCIOFOTOGALLEY

SECONDA CATEGORIA C

LESTIZZA – CENTROSEDIA

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AI RAGGI X

PRO GORIZIA

COCEANI: “NON PONIAMO LIMITI ALLA PROVVIDENZA” L’undici isontino è tornato in Promozione dopo anni bui con l’obiettivo di rinverdire i fasti del passato. Per il momento il tecnico autore delle due promozioni consecutive non può che godersi il buon inizio di stagione dei suoi

P

arecchia sfortuna per la Pro Gorizia nella sconfitta rimediata contro la rivelazione Tarcentina, ma allo Stadio Comunale "Enzo Bearzot" si continua a respirare aria positiva. Merito della vittoria nel derby contro la Juventina, e del pari strappato contro il Ronchi, fino a quel momento capolista solitario del girone B di Promozione. Enrico Coceani, tecnico dei biancoazzurri, si dice felice per il percorso intrapreso dai suoi ragazzi che dopo il doppio salto di categoria si stanno facendo valere anche nella nuova realtà. Ma il primo grazie del mister va ai tifosi: "Siamo una delle poche realtà a livello dilettantistico ad avere un tifo così appassionato.

Ci seguono sempre, ci incitano per 100 minuti, ci danno supporto e forza. Dopo anni di buio Gorizia sta rivedendo la luce e lo si capisce anche dall'entusiasmo di queste splendide persone che domenica dopo domenica ci stanno accanto". - Partiamo dallo 0-0 contro il Ronchi: che sensazioni dopo quella partita? “Secondo me i ragazzi hanno

fatto un'ottima partita. Venivamo dal derby molto sentito, dispendioso dal punto di vista fisico e mentale. Qualche strascico, come l'aver perso Cecotti (starà fermo probabilmente fino alla sosta di Natale, ndr) e Becirevic. I ragazzi hanno dimostrato grande attaccamento alla maglia e per poco non hanno compiuto l'impresa. Abbiamo coperto bene il campo e nel finale abbiamo sfruttato benissimo gli

Coceni: “Dopo anni di buio, Gorizia finalmente sta rivedendo la luce”

Lo spogliatoio della Pro Gorizia raggiante dopo la vittoria nel derby contro la Juventina

spazi con le nostre ripartenze. Peccato per le due occasioni mancate, ma il pareggio alla fine è il risultato giusto. Loro maggior possesso palla, meglio nel primo tempo, noi siamo emersi man mano. Sono soddisfatto”. - Dopo un derby come quello della settimana precedente poi… “È stato il derby dei sogni di tutti quanti. Vincere una stracittadina 4-1 in trasferta, contro una squadra favorita per il titolo, davanti a 500 tifosi, beh… penso sia qualcosa che rimarrà a lungo nei nostri cuori. Una giornata indimenticabile”. - Andamento molto regolare il vostro: poco più di un gol fatto e subito a partita, 5 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte. La zona playoff è a portata di mano… “Con la società quest'anno si è fatto un discorso: riuscire a salvarci quanto prima. Venivamo da due vittorie di fila dei campionati quindi era giusto stabilizzarci. A me è stato richiesto di salvarci, ma come si dice: l'appetito vien mangiando (ride, ndr). Noi da agosto ad oggi abbiamo avuto difficoltà in termini di infortuni. Alla prima di campionato abbiamo perso Pilon che era la nostra bocca da fuoco. Da lì un susseguirsi di stop che ci ha impedito di schierare consecutivamente la stessa formazione. Ma nelle difficoltà abbiamo saputo attingere dal settore giovanile, facendo esordire due 2000. Io conosco i miei ragazzi, so che non molleranno, quindi vediamo quello che sarà. Siamo gli ultimi arrivati ma non ci poniamo limiti”.


Foto Mauro Blazica

DILETTANTICALCIO

vinco (sorride, ndr). Sono preoccupato per la non continuità con cui devo lottare per via degli stop fisici”.

Il bomber dei goriziani, LORENZO SELVA in azione

“I fuori quota? Sono sempre stato contrario. Se uno è bravo gioca a prescindere dall’età”

- È un campionato per giovani alla prima esperienza? “Sono sempre stato contrario ai fuoriquota: di base, reputo che se un giocatore sia bravo giochi a prescindere dalla carta d'identità. Molte volte abbiamo lasciato in panchina '97 e '98, per i 2000. E poi è ora di finirla con questo stillicidio: una volta finito il periodo da fuori quota i ragazzi vengono praticamente abbandonati. Non è giusto. Bisognerebbe proporre alle società un tetto massimo di 4-5 over 25. Potrebbe essere un'idea per valorizzare i giovani e lavorare su di loro e con loro”.

- Per quanto riguarda il livello del campionato? “Equilibratissimo. Puoi vincere o perdere con tutti. L'anno scorso c'erano San Luigi e Juventina, quest'anno penso sia ancora più tosto. Davvero bello”. - La squadra che alla fine potrà spuntarla? “Dall'inizio dell'anno continuo a dire che il Ronchi può vincere. La Juventina anche, così come la Tarcentina che abbiamo incontrato domenica, e che si è rivelata un team con giocatori di livello. Sotto gli occhi di tutti c'è anche il lavoro dell'Ol3. Poi noi. Se me lo fanno vincere io lo

ENRICO COCEANI, tecnico della Pro Gorizia

- Il rammarico di stagione? “Abbiamo buttato via una miriade di punti, fa parte di un percorso di crescita. Non è come in Seconda o in Prima: qui gli errori si pagano. Fa parte della strada. Se devo scegliere penso alla partita col Primorec, un 1-1 che brucia. Abbiamo giocato nel nostro campo meraviglioso, da far invidia al Friuli. La classica partita che si rivela essere diversa da come l'aspettavi. Pensavo sinceramente a non perderla, invece abbiamo colpito pali e traverse sbagliando almeno 7 gol. Quei due punti, a oggi, ci mancano”. - Il premio di miglior giocatore sino a oggi? “Da mister, per natura, penso al gruppo, al collettivo. Sono 18 anni, con questo, che alleno. Vinci e perdi solo con il gruppo. Però mi stanno stupendo i due giovanissimi: Stefano Casasola e Luca Cantarutti, i 2000, per la spensieratezza con cui affrontano le partite. Hanno molta voglia di crescere e sanno farsi voler bene. Sentiremo parlare di loro, ne sono sicuro”. Luca Feole

TremilaSport+ | 07 12 2016 | 17


GIOvANILI

A Martignacco il vivaio sta cominciando a dare ottimi risultati. Al vicepresidente del sodalizio blaugrana, Giovanni Zuliani, il compito di fare il punto della situazione sui giovani pedatores dell’Union

UNION MARTIGNACCO

SETTORE GOvANILE, ESIGENZA SOCIALE 18 | 07 12 2016 | TremilaSport+


GIOvANILI

ALLIEVI REGIONALI

Zuliani: “Lavoriamo per la comunità, sia fuori che dentro il campo da gioco”

M

artignacco sulla rampa di lancio. A partire dalle basi. L a s q u a d ra , c h e occupa la seconda posizione nel girone B di Prima Categoria, si gode i frutti di un lavoro che parte dalle basi. Giovanni Zuliani, da poco vicepresidente ma per anni responsabile del settore giovanile, ci accompagna nel mondo rossoblù, dall'alto dei suoi oltre 40 anni di immutata fede verso la stessa maglia: "Ho iniziato a giocare qui e non mi sono mai mosso: al termine della carriera da calciatore ho svolto diversi ruoli, anche amministrativi, fino ad occuparmi dei giovani. Mi hanno dato il numero di matricola - dice sorridendo -, Martignacco è la mia casa e qui con i nostri ragazzi portiamo avanti un progetto importante". - Un pensiero sulla prima squadra. “Quest'anno siamo molto più tranquilli rispetto alle passate stagioni. Stiamo facendo davvero delle belle cose, il gruppo si è consolidato e il nostro obiettivo è fare il meglio possibile. Sta nascendo qualcosa di bello. Certo, la salvezza deve essere il primo pensiero, ma credo senza cadere nel banale che quest'anno si possa ambire a qualcosa di più. Le possibilità ci sono, il gruppo anche. Staremo a vedere cosa dirà la classifica fra qualche mese, per il momento continuiamo su questa strada che è sicuramente tosta e in salita, ma è quella giusta”. - Anni e anni passati come responsabile del settore giovanile. Che ci racconta? “Da poco il nuovo responsabile è Giampaolo Lunardi, mentre Giovanni Cesarano è responsabile del settore tecnico. Sono due persone validissime, siamo fieri di averli come figure di riferimento. Per quanto riguarda i ragazzi stiamo cercando di irrobustirci a livello regionale: sono un paio d'anni che abbiamo le squadre a questo livello e ci piacerebbe confermarci sempre con merito, in primis per dare più spessore dal punto di vista tecnico e di struttura ai giocatori. Si sa che i regionali hanno un passo in più”. - Sono molti i ragazzi del posto fra le vostre fila… “Una squadra di autoctoni: racco-

gliamo davvero moltissimi ragazzi di Martignacco e dintorni. Per questo può capitare che qualche squadra sia meno performante di altre. Cerchiamo di creare una famiglia del luogo. Poi quando si diventa più "grandi", sorge la necessità di coprire i ruoli mancanti. Se manca un portiere nella categoria Allievi è una logica conseguenza quella di cercare in giro un profilo ideale. L'idea di base resta comunque quella di lavorare con i ragazzi del paese”. - Un progetto che porta direttamente alla prima squadra… “Sono già diversi i calciatori nati qui calcisticamente che hanno esordito con la maglia più importante. A oggi ne contiamo più di dieci in rosa. Penso a Pagnutti, Padovano, Picco, i due Nobile, per fare qualche esempio. L'idea è quella di avere ragazzi del vivaio, che diano qualcosa in più per il Martignacco”. - Questo aspetto come si insegna ai ragazzi? “Cerchiamo di fare un lavoro sociale: più vai avanti con le categorie, più diventa difficile. A certi livelli c'è il merito, noi però cerchiamo di stare attenti nella comunità non solo per quello che riguarda il campo ma anche per le attività che facciamo fuori. Nelle scuole materne dedichiamo ore e attività alle famiglie e ai ragazzi. Nelle sale feste organizziamo eventi, cerchiamo di farli affezionare alla società anche in circostanze extracalcistiche. E, cosa non da poco, facciamo incontri periodici con i genitori”. - Cosa emerge? “Una volta era sufficiente fare squadra e avere un pallone, oggi invece i genitori sono esigenti e cercano di avere un risultato non tanto agonistico quanto relativo alla crescita del ragazzo in un ambiente sano e sicuro. Facciamo scuola calcio e impartiamo lezioni

ESORDIENTI A 11

GIOVANISSIMI SPERIMENTALI

di motricità. Se un giorno il ragazzo decidesse di andare a fare un’altra disciplina porterebbe comunque con sé un bagaglio di esperienza e di tecnica importante, senza buttare via quanto fatto negli anni precedenti: capita di vedere ragazzi che non sanno fare una capriola, bisogna dare una formazione completa. In sostanza sono cambiati completamente gli obiettivi”.

“Puntiamo ad una squadra di autoctoni. Cerchiamo di creare una famiglia del luogo”

- Infine una chiosa sugli allenatori... “Sono figure fondamentali: se non sono un buon esempio non posso chiedere educazione ai ragazzi. Per questo abbiamo in panchina, prima di tutto, brave persone. Il lavoro che stiamo facendo quest'anno è soprattutto sugli accompagnatori ufficiali, anelli di congiunzione fra ragazzi, società e genitori. Un filtro importante che, in quanto Scuola Calcio Elitè, stiamo rafforzando con l'aiuto della nostra psicologa. Vogliamo dare loro mezzi e conoscenze per evitare problemi di qualsiasi tipo. L'aspetto principale è che siano tutti educati e diano l'esempio: altrimenti chiedere fair play ai fanciulli non avrebbe senso”.

TremilaSport+ | 07 12 2016 | 19


In collaborazione con

A SCUOLA DI CALCIO

La prima parte dell’articolo racchiudeva due domande fondamentali. Come può l’Athletic Club de Bilbao essere competitivo ai massimi livelli potendo attingere unicamente da un bacino di utenza così limitato rispetto ai suoi competitor nazionali e internazionali? Su quali segreti poggia il longevo e costante successo dell’Athletic Bilbao? La “cantera de Lezama” è la risposta a entrambe.

LEZAMA: LA STORIA

I

Il centro sportivo di Lezama racchiude i campi di allenamento, la scuola calcio e il settore giovanile. Esso rappresenta la cantera vera e propria dell’Athletic Club de Bilbao, situato a 15km da Bilbao stessa. E’ il cuore delle fondamenta su cui poggia tutto il club da circa un secolo. Visto le limitazioni autoimpostesi dalla società – tesseramento di soli giocatori

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La cantera di Bilbao è da prendere ad esempio di origini basche – è fondamentale che alcun giovane talento venga perso o disperso.

Il piccolo granello di sabbia racchiuso dalla giovane ostrica si trasformerà in

una preziosa perla soltanto se sostenuto, protetto e coltivato.


A SCUOLA DI CALCIO

IL pASSATO

Per Llorente tanti gol in Italia e all'estero

IL FUTURO

G

li impianti sono stati inaugurati nella stagione 1971/1972 durante la presidenza di Félix Oràa; inizialmente erano composti da 3 campi da gioco e un edificio che ospitava sede e spogliatoi. Posteriormente, sotto la presi-

denza di José Antonio Eguidazu, le strutture furono ampliate con l’aggiunta di ulteriori 4 campi da gioco e di un palazzetto dello sport. Il centro sportivo di Lezama ha subito una nuova ristrutturazione sotto la presidenza di José María Arrate.

In quel periodo venne creato un parcheggio con nuove vie di accesso e di uscita, per favorire lo scorrimento di un numero sempre maggiore di veicoli. Fu inoltre edificata una tribuna per tutti gli “aficionados” di partite della scuola calcio e del settore giovanile dell’Athletic Club.

IL pRESENTE Il centro si sviluppa su un’area di circa 150 mila metri quadrati

1. Campo 1: calcio a 11, manto naturale con una tribuna coperta per 1500 spettatori. 2. Campo 2: calcio a 11, manto naturale. 3. Campo 3: calcio a 11, manto naturale. 4. Campo 4: calcio a 11, manto naturale. 5. Campo 5: calcio a 11, manto naturale. 6. Campo 6: calcio a 11, manto naturale. 7. Campo 7: calcio a 11, manto naturale. 8. Campo 8: calcio a 8. 9. Campo 9: calcio a 8, coperto.

Tra le altre strutture presenti • liceo • sala stampa • centro medico • residenza dei giocatori La fierezza e l’orgoglio basco gettano le basi per il ruvido successo dell’Athletic Club de Bilbao. Strutture all’avanguardia rappresentano le sue colonne portanti. Filosofia di gioco, cultura sportiva e metodi di allenamento innovativi sono la linfa vitale che permette la genesi del talento. Non perdere la terza parte dell’articolo: metodologie di lavoro ed esercitazioni di ACB. Dai un’occhiata al sito www.lacanteradelezama.com.

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Il consiglio comunale ha dato il via libera al “piano di Lezama“, un progetto per ammodernare le strutture di scuola calcio e di prima squadra. La modifica più importante consisterà nello spostamento della prima squadra nella parte alta della città dove verrà edificata una nuova struttura molto moderna, isolata acusticamente e protetta. Al suo fianco verrà realizzato un nuovo campo di allenamento con tribuna coperta per il pubblico e per i sostenitori del club. Tale piano operativo è il risultato di uno studio minuzioso e rigoroso delle future necessità dell’Athletic Club. I lavori saranno ultimati entro tre anni e richiederanno un investimento di circa 12 milioni di euro alla società. Essa si impegna a garantire maggiore solidità alla preziosissima ‘cantera’, che è alla base dei successi del club. Nuove aule, nuove palestre e innovative sale audiovisive per sostenere a 360 gradi la formazione del giovane giocatore. Come una perla ha bisogno di essere “incubata” per molto tempo, il talento necessita delle migliori condizioni per poter germogliare, fiorire ed essere apprezzato appieno in tutto il suo splendore.

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CALCIOC5

PINTAR E VULIkIC IN GRANDE SPOLVERO

BOMBER

A differenza di molte passate stagioni, si fatica a trovare il leader di classifica, con ben sette giocatori nell'arco di quattro marcature. Per ora comandano gli sloveni Pintar (Clark) e Vulikic (Maccan) con 12, seguiti a 11 da Contin (Udinecity) mentre sul terzo gradino sotto di una rete troviamo Aziz (Maccan) e Cedermaz (Palmanova). Ma attenzione al ritorno prepotente di Besic...

AL VIA LE FINAL FOUR A MANZANO

COPPA ITALIA

Tempo di final four in coppa Italia. A partire dalle 20.00 sul campo neutro di Manzano toccherĂ a Pentalcor e Futsal Udinese inaugurare le semifinali, gara dal pronostico incerto, con la squadra del presidente Corbatto che potrĂ contare sul nuovo arrivo Frosutto (dal Manzano). A seguire sarĂ la volta di Palmanova e Maccan, con la squadra del presidente Labollita che potrebbe presentare due nuovi arrivi direttamente dal Veneto in maglia amaranto.

DUE MESI DI STOP PER CAPITAN VALENT

INFORTUNIO

Succede di tutto in campo nell'entusiasmante gara tra la squadra di Titta Pittini ed il Maccan capoclassifica, ma si registra purtroppo il grave infortunio capitato a Nicola Valent: l'esperto laterale, cadendo si infortuna al gomito, probabile lussazione, gara sospesa per l'arrivo dell’ambulanza ed almeno un paio di mesi di stop: al ragazzo va l'in bocca al lupo di pronta guarigione da tutto l'ambiente.

Foto Christofer Dozzi

FLASH

GLI UDINESI RIESCONO A STRAPPARE UN INSPERATO PARI CONTRO LA SUPER CAPOLISTA

Credits: Foto AsdMaccanC5.it

GRANDE pROvA DELL’UDINE CITY

pRATA, PARI AL CARDIOPALMA

I

l campionato regionale di calcio a 5 resta ancora aperto: con una zampata sui titoli di coda l'Udine City agguanta in extremis la capolista Prata sul 4-4 finale, e impone alla banda di mister Bovolenta il primo parziale stop stagionale dopo tre mesi di sole vittorie. Risultato giusto alla fine di una gara combattuta ed equilibrata con le reti udinesi di Contin, Braidotti, Della Bianca e Mellinch, un risultato che mantiene i giallo-neri al vertice con un vantaggio di quattro punti su Clark Udine e Pentalcor (entrambe con una gara in piĂš) visto che la Torriana, seconda della classe fino alla scorsa settimana, perde pesantemente contro il redivivo Palmanova. Guizzo d'orgoglio degli amaranto che s'impongono 8-5 a Gradisca d'Isonzo riprendendo morale in vista della fase finale di coppa Italia, con la prova sopra le righe dello sloveno Bozic: tripletta per lui. Esordio con il botto come previsto per il bomber Besic nella fila della Clark Udine che con cinque reti asfalta il Basiliano: 10-1 alla fine e patron Tirindelli rosicchia due punti alla vetta. Si mantiene sul podio anche il Pentalcor: in una gara ostica contro il Lignano ha la meglio la squadra di capitan Corbatto

(doppietta) nel 4-3 finale. Si sblocca anche tra le mura amiche il Pordenone, alla prima vittoria casalinga in campionato: il 4-1 su un'opaca Futsal Udinese dà morale alla truppa di mister Asquini, che festeggia per le reti di Finato (doppietta) Ermacora e Savio. Nella gara del venerdÏ, torna alla vittoria il Maniago. Dopo sei sconfitte di fila i ragazzi del presidente Martini battono per 2-1 in una gara molto equilibrata il fanalino di coda Adriatica ancora al palo, ma che può recriminare per diverse decisioni arbitrali avverse. In serie B non muta il copione delle gare della BassaManzano: i gialloblu escono sconfitti per 8-2 nella proibitiva gara casalinga con il Villorba, secondo in graduatoria. Patti è compagni reggono un tempo, chiuso sotto 2-3 (Sansica e Zanuttini) per poi sgretolarsi nella ripresa con i soliti problemi di panchina corta (infortunio ancora per Viapiana) che stanno contraddistinguendo la stagione. I due legni colpiti da Sansica non servono a lenire la debacle. In classifica seggiolai ancora quintultimi, con alle porte una difficile trasferta in casa del Miti Vicinalis di Conegliano. Dopo il cambio alla guida tecnica, possibile nella finestra di mercato una rivoluzione della rosa.

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CALCIO FEMMINILE COMASCA Nativa di Como, Paola Brumana è ormai friulana ad honorem dopo tredici anni di militanza nel Tavagnacco, con cui ha disputato anche due Champions

IO, CApITANA GIALLOBLù DI LUNGO CORSO Paola Brumana, comasca classe '83, è da 13 anni leader di un Tavagnacco che continua a viaggiare in alta classifica

H

a indubbiamente contribuito all’escalation del Tavagnacco, quando, 13 anni fa , ha lasciato il Bardolino Verona per approdare in Friuli. Parliamo di Paola Brumana, classe 1983, nativa di Como, bomber della squadra udinese di serie A e capitana della formazione presieduta da Roberto Moroso.

squadra si è rinnovata e abbiamo in rosa molte giovani promesse. Il nostro segreto, se così si può chiamare, è un mix tra giocatrici esperte e giovani, che funziona molto bene , sia in campo che fuori, insomma siamo un bel gruppo”. -Fiorentina e Brescia, sembrano le più accreditate nella corsa allo scudetto. “Indubbiamente - considera Paola- di-

"Tutte noi percepiamo solo un rimborso spese dalla società e abbiamo un'attività lavorativa oltre al calcio"

“In Friuli- inizia Paola- mi sono trovata subito bene e credo che io e la Camporese (entrambe nella nazionale ndr), abbiamo dato il nostro contributo per far crescere una squadra che faceva fatica a conquistare la salvezza. Da anni navighiamo nelle zone nobili della classifica, attualmente al terzo posto alle spalle di Fiorentina e Brescia, e ogni stagione cerchiamo di migliorare sia il gioco che la posizione in classifica. Abbiamo disputato per due volte la Champions, vinto due Coppe Italia, concludendo i campionati senza problemi, in assoluta tranquillità.” -L’obiettivo, rimane comunque la salvezza, poi si vedrà? “Questo è stato da sempre il nostro principale obiettivo, negli ultimi anni la

Abbiamo in rosa molte giovani promesse e il nostro segreto è il bel mix fra linea verde ed esperte spongono di un organico superiore alle altre compagini. Se guardiamo la classifica, loro sono davanti a noi che stiamo inseguendo la….salvezza!” -Un campionato quello femminile , tra molte ombre e poche luci per il momento non certo facile: il Chiasellis ha

dovuto rinunciare , la serie C è stata eliminata e poi quella sconcertante frase del presidente Tavecchio, che ha scosso il calcio femminile. Cosa ne pensi? “E’ ormai noto che gestire una squadra di serie A - dice Paola - risulta particolarmete difficile, con mille problemi, fra i quali quello economico e la ricerca disperata di sponsor, per poter sopravvivere. Per quanto riguarda Tavecchio, credo non si sia reso conto di quello che diceva….”. - Nuovo sponsor, Moroso presidente intraprendente. cosa ti aspetti da questo Tavagnacco? “Vorrei precisare che tutte noi percepiamo solo un rimborso spese dalla società , anche perché io e le mie compagne di squadra abbiamo tutte un lavoro e dedichiamo il tempo libero al calcio, una passione che non è venuta mai meno a questo meraviglioso gruppo. Sono qui da 13 anni e lo posso dire senza alcuna ombra di dubbio.” Roberto Cainero

TremilaSport+ | 07 12 2016 | 23


CALCIOUDINESE IL COMMENTO

pIEDONI qUADRATI pOZZO: C'è EWANDRO Gino sponsorizza il ventenne attaccante brasiliano prossimo al rientro: «è la punta che ci manca, Del Neri avrà un'arma in più per andare in gol»

di IDO CIBISCHINO

A

lla fine gli spiriti del nostro stadio - quelli incazzati dal giorno in cui i mercanti bianconeri hanno dato corso al tentativo, tuttora in atto, di cambiare il nome del Friuli - si sono inteneriti, votando per il lieto fine. E' che si erano divertiti abbondantemente prima a farci soffrire, addirittura fino al 93° minuto, sbalestrando i piedoni dei nostri punteros e facendoci prefigurare un'altra cena di aringa e polenta nella serata che celebrava i 120 anni di vita dell'Udinese. Si sono

l'apparire (siamo verso la fine del 1892) della sfera di cuoio nella nostra città e la fondazione (luglio 1911) dell'Associazione calcio Udine. Due date tra le quali brilla l'evento che fa da cordone ombelicale all'Udinese di oggi, cioè la vittoria nel triangolare di Treviso che valse ai bianconeri della Società di ginnastica e scherma il titolo di “campione nazionale” nel calcio: era il settembre del 1896. Un titolo mai riconosciuto, non esistendo la Federcalcio che nacque due anni dopo, comunque di sicura valenza perchè quella fu la prima

dello sport nazionale, da Malagò a Tavecchio. LUNGAGNONI - Non ci ha fatto soffrire il Bologna (una compagnia di onesti comprimari cui Donadoni ha instillato giusta cattiveria e sapienza tattica), bensì i nostri eroi, i quali con colpevole disinvoltura hanno disintegrato in fase conclusiva il tanto che avevano costruito macinando calcio nella metà campo felsinea, un calcio avvolgente e a tratti anche bello. Ma come si fa a sbagliare tanto? Sono state una quindicina le conclusioni verso la

si pensa che fino a qualche mese addietro l'Udinese non riusciva ad andare al tiro per tempi interi. Se andiamo a indagare, i vari Zapata, Thereau e Perica custodiscono il patentino di caccia alle allodole, non alla lepre. Bordate alte, sempre alte, di piede e di testa... da non credere trattandosi di ragazzi che stanno ogni giorno sul campo e dovrebbero sapersi coordinare come si deve nel momento fatidico. Boh, sarà forse perchè si tratta di lungagnoni, dal cavallo alto! RAGAZZO DI RECIFE - Rilievi un

Qui a fianco, Ewandro prossimo al rientro, e Zapata e Danilo che lunedì ha risolto la partita col Bologna. Nella pagina a lato, Karnezis (per la prima volta immacolato nella gestione Del Neri) e il Papu Gomez. rabboniti e addolciti fino a concedere, all'ultimo respiro, la grazia di rendere perfetta la traiettoria di Widmer guidandola sul destro in girata di Danilo, l'uomo più discutibile e discusso degli ultimi tempi. Gran gol del capitano, in stile Totò. PIONIERI - Grazie spiriti-guida. Grazie per non averci fatto pesare le colpe dei suddetti irrispettosi mercanti, così ripagando la meravigliosa passione dei nordisti e in genere di un pubblico caloroso e trascinante. E anche - va detto - gli sforzi della squadra di oggi, ancora tutta straniera, che si è battuta con cuore e spirito di bandiera per risultare degna dei lontani pionieri. Intendo i primi calciatori friulani raccolti attorno alla figura mitica di Antonio Dal Dan, l'anello di congiunzione tra

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volta in cui al football fu attribuita, in una manifestazione ufficiale, la stessa dignità riservata alle discipline allora più in voga. SCUDETTO - Ho tratto questi brevi cenni storici dall'introduzione che scrissi, da responsabile della redazione sportiva, alla raccolta (ormai introvabile) “Cent'anni di Udinese” che nel 1996 il Messaggero Veneto pubblicò per mettere un punto fermo sulla nascita del club e lanciare la campagna, poi spentasi per mancanza di vessilliferi e di peso politico, perchè fosse riconosciuto alla società friulana il primo scudetto del calcio italiano. Una campagna da rilanciare con forza ora che i Pozzo dispongono anche della tivù aziendale e si fanno forti e belli di amicizie importanti tra i reggitori

Quando non sbaglia la difesa, sono gli attaccanti a fare cilecca: contro il Bologna una quindicina di tiri, sette occasioni-gol, ma ha segnato Danilo al 93'. porta di Mirante, sette le situazionigol non portate a buon fine contro l'unica, pappata da Destro a inizio match, del Bologna. Tanta roba se

tantino ridanciani che abbiamo girato nel dopo partita a Gino Pozzo, incrociato mentre col solito passo elettrico fendeva la sala stampa. “Eh sì - ha ammesso il plenipotenziario - abbiamo sbagliato troppo e rischiato di rovinare la festa. Ma vedrete che presto Del Neri avrà un'arma in più... ”. Ehilà, ecco lo scoop: chissà chi recapiterà a Udine a gennaio. “No no - si affretta a precisare Gino -, parlavo di Ewandro, che sta per tornare: il ragazzo ha qualità e coraggio, va dentro, è un attaccante che farà comodo al nostro mister”. Prelevato dal San Paolo per tre milioni di euro, e sotto contratto fino al 2021, il ragazzo di Recife ha frequentato la serie A per un quarto d'ora, il tempo che Iachini gli concesse il 25 settembre scorso nel match


UDINESECALCIO

L'UDINESE SFIDA L'ATALANTA

ECCO COME SI PUò FAR TREMARE BERGAMO

esterno (perso 1-0) col Sassuolo in sostituzione di uno spento Thereau. Quindici minuti costati cari: una frattura al piede destro, con operazione e tre mesi previsti di stop. APPRENDISTA KUMS - Appunto: andare dentro, cambiare passo, ficcarsi come lama nelle difese... Eccome se serve un giocatore così. Del Neri ha creato buoni meccanismi laterali, che consentono conversioni e di andare sovente al cross; ciò che manca sono il taglio e l'inserimento centrali, e chi veda la porta in tutta la grandezza. Intanto, però, il console di Aquileia si deve arrangiare battendo anche altre strade. Come quella di “costringere” i centrocampisti ad allungarsi, a inserirsi. Ha schierato vertice basso Hallfredsson (la naturale evoluzione dell'ormai maturo islandese: lo scrivevo già a inizio stagione) per aggiungere a quelle di

Fofana anche le proiezioni del qualitativo Kums schierato mezzala. A digiuno di esperienze nel modulo a tre centrocampisti, il belga sta un po' sulle sue, bada essenzialmente a non farsi trovare scoperto. “Ma è intelligente e imparerà” assicura Del Neri, che a fine stagione consegnerà a Mazzarri il centrocampista giusto per far girare il Watford. Qui scoccherà il momento di Andreino Balic, croato non ancora ventenne da far crescere come manovratore. “Mi piace lavorare con questi giovani” ha confidato Del Neri, sempre più calato nel ruolo di maestro di calcio e di vita che in questo (ultimo?) segmento di carriera gli sta riempiendo le giornate, appagandolo sotto l'aspetto professionale e umano. A 66 anni, sentirsi attivi è utili, addirittura profeti in patria, non ha prezzo.

Questa è bella: nelle otto partite (11 punti) della gestione Del Neri, per la prima volta Karnezis non ha subito gol. E il console di Aquileia l'ha rimarcato senza trionfalismi epperò con una certa soddisfazione. Sarà perchè il Bologna ha lasciato isolatissimo davanti il solo Destro, sarà che l'evento ha inchiodato la concentrazione dei nostri difensori, sarà che Danilo e Felipe (di nuovo affiancati come centrali) hanno ritrovato i giusti tempi e meccanismi, sarà un po' di tutto questo a spiegare la piacevole novità. Che vada vista come fatto sporadico o indice di una tendenza, lo sapremo a stretto giro: domenica (ore 15) l'Udinese andrà a Bergamo contro l'Atalanta, arresasi sabato alla Juve (3-1) dopo la striscia prodigiosa di nove risultati utili e la bellezza di sei vittorie consecutive. Se l'Udinese vuole dare un senso alla propria stagione, uscendo dalla mediocrità di una classifica anonima, il momento è arrivato. Sul campo di Bergamo, appunto, dove hanno lasciato le penne in successione Napoli, Inter, Genoa e Roma, non le ultime arrivate. E' una macchina da guerra quella costruita da Gasperini, che nessuno si è messo in testa di far saltare a inizio stagione quando l'Atalanta annaspava con tre miseri punti dopo le cinque partite iniziali. Squadra completa, potente e tecnica, ricca di agonismo e di soluzioni, incernierata su un 3-4-3 in cui si esaltano vecchi marpioni, qualche straniero fun-

zionale alla causa, sopratutto giovani del vivaio che Gasperini ha lanciato in grande stile. Con 28 punti, oggi l'Atalanta sta nella nobiltà della classifica, a contatto con la zona Europa. Domenica, al cospetto dell'indiavolato Gomez (e immaginiamo le sofferenze sul fronte sinistro dal quale parte per convergere) e del potente Petagna, uno che sbaglia ma sempre meno di Zapata, nel confronto con un centrocampo di sostanza e qualità, Del Neri misurerà il livello del suo lavoro e la bontà delle scelte. Gli servirebbe un difensore agile e veloce, che non ha, per cui dovrà arrangiarsi altrimenti, come ha fatto per esempio rispolverando con successo a sinistra Samir, apprezzabile anche per alcuni inserimenti esterni. Ma conteranno anche la strategia e l'immaginazione. Chissà, magari copiando la Juve che con una partenza a razzo in 20 minuti aveva già risolto la temuta pratica. I 18 punti (10 sulla zona rossa) consentono all'Udinese pure di rischiare per guadagnarsi una domenica di gloria. Meglio perdere per troppo coraggio che per codardia. (i.c.)

di Biancamaria Gonano

IN GIRO PER L' ITALIA, ISOLE COMPRESE Alcuni tifosi dell' Udinese sono davvero encombiabili. Seguono la squadra con tutti i tempi e mezzi, d' estate e d' inverno, a prescindere dal risultato. Dopo Palermo di qualche tempo fa, in cui un gruppo dei piu' appassionati ha fatto persino il bagno a Mondello oltre a visitare luoghi e gustare specialità locali di Trinacria, è toccato a Cagliari qualche settimana fa. Partiti da San Daniele in 16, al sodalizio del club La Zebretta si sono aggiunti dei rappresentanti di altri club fra i quali Roveredo, Colli Morenici e Maniago. Questo il racconto di Gianluca Magro del club della città dei coltelli: "Pronti via, sabato la sveglia è suonata all'una di notte. Prima tappa a Roveredo per prendere Davide che mi aspetta in ansia. Dopo un caffè in autogrill eravamo in areoporto già prima delle 6. Un paio d'ore di attesa e poi il volo. Lasciamo un Friuli piovoso

per trovare una stupenda estate sarda. Dopo una giornata passata a visitare le meravigliose spiagge sulla costa di Cagliari, ci siamo ritrovati con gli amici di San Daniele che ci aspettavamo per il loro gemellaggio con i soci del club Giuri-

sti di Cagliari. La serata è stata bellissima, tra un bicchiere di Canonau, gli gnocchi sardi e l' immancabile maialetto. E' questo il vero tifo genuino: avversari durante la partita e poi si brinda tutti insieme, senza vincitori né vinti".

TremilaSport+ | 07 12 2016 | 25


SIDICEvA...

si diceva...

OLIMPIADI, STORIE DI SPORT TRA INQUIETUDINI E PROBLEMI Nel 1992 il quotidiano Il Gazzettino pubblicò un’interessante raccolta di fascicoli in corrispondenza dell’inizio dei Giochi a Barcellona

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el 1992, quando a Barcellona si era accesa la fiaccola, il quotidiano Il Gazzettino pubblicò una raccolta di fascicoli, una delle tante per la verità che vengono puntualmente edite in corrispondenza dei grandi eventi sportivi, che ripercorrevano la storia delle Olimpiadi dalla loro prima edizione ateniese. Una raccolta, quella del quotidiano veneto, interessante e ricca di documentazione fotografica aperta dal “fondo” di Edoardo Pittalis che commentava: “Il mondo è davvero diverso da quando il barone De Coubertin, alla fine del secolo scorso, decise di far rivivere Olimpia. In meno di cento anni ha subito infatti più cambiamenti e stravolgimenti che in due-

mila anni. Barcellona sarà l’imbuto di tanta tecnologia e affari, ma anche di una società che non ha smesso di crescere e di trascinarsi inquietudini e problemi”. Fu infatti quella la prima volta dell’ex Unione Sovietica suddivisa in una miriade

ta nella raccolta de Il Gazzettino ripercorre appunto anche quella delle manifestazioni precedenti, ricche di performances di alto livello ma anche di episodi umani a volte tragici. Uno di essi fu quello del maratoneta emiliano Dorando Petri, che a Londra, nel 1908, fu il vincitore della corsa, squalificato però perché a pochi metri dal traguardo, esausto, crollò e tagliò il traguardo sorretto da un ufficiale di gara. E personaggio passato alla storia fu pure l’americano di colore Jesse Owens, che nel ’36, nella Berlino nazista, stravinse in velocità alla faccia delle teorie razziali di Hitler, presente in tribuna. E ancora Johnny Weissmuller, il mitico Tarzan cinematografico, che negli anni

Il mondo è davvero diverso da quando il barone De Coubertin decise di far rivivere Olimpia

26 | 07 12 2016 | TremilaSport+

di Stati indipendenti, così come fu l’esordio olimpico della Germania unita dopo il crollo del muro nell’89. E non ci fu la Jugoslavia, dilaniata in quel periodo dalla guerra civile. Già, le Olimpiadi sono anche storia, e non solo di sport, e quella narra-

FRATELLONI In alto, i fratelli Abbagnale, che con Di Capua formarono un team imbattibile.


INDIMENTICABILI A sinistra, la nazionale italiana che, guidata da Vittorio Pozzo, trionfò nel calcio a Berlino nel 1936. A destra, l'inaugurazione delle splendide Olimpiadi di Roma.

Venti scese per primo sotto il minuto nei 100 stile libero. Nel 1928 ad Amsterdam iniziò invece l’era delle Olimpiadi riservate pure alle donne, la più bella delle quali venne eletta la diciottenne canadese Ethel Catherwood. L’Olimpiade italiana del 1960, a Roma, passò dal canto proprio alla storia, oltrechè per la magnificenza dello scenario capitolino, per i moltissimi ori azzurri, da Nino Benvenuti nel pugilato a Livio Berruti nei 200, mentre le stelle straniere furono Cassius Clay nella boxe e la velocista di colore Wilma Rudolph nell’atletica. Più tragica invece la manifestazione a cinque cerchi di Monaco di Baviera nel 1972, contrassegnata dall’eccidio della delegazione israeliana da parte di un commando di terroristi palestinesi. Olimpiade in cui, a livello sportivo, brillò nel nuoto la stella di Mark Spitz, vincitore di molti ori. E quattro anni prima, in Messico, aveva avuto luogo la clamorosa protesta sociale degli atleti americani di colore Smith e Carlos, che sul podio, durante la premiazione, avevano sollevato un pugno guantato di nero in segno di protesta, il famoso Black Power, contro la discriminazione razziale nel loro Paese. Sport e politica, in sostanza, ancora una volta a braccetto, come nel 1980 a Mosca, dove molte nazioni si rifiutarono di partecipare in segno di protesta contro l’invasione dell’Afghanistan da parte dell’Unione Sovietica di Breznev. Ma il fascino delle Olimpiadi, a prescindere da tutto, rimane comunque immutato e inattaccabile nel tempo. (E.F.)

BLACK pOWER Smith e Carlos contestano a Mexico '68 con il pugno guantato sollevato.

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NONSOLOSpORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

pRESENTAZIONE

LE "SENSAZIONI" DI FABRIS

Scrivere storie significa spesso, quasi inevitabilmente, raccontare di sé stessi. Per qualche motivo si sente il bisogno di parlare e agire tramite personaggi immaginari ma che in fondo ci assomigliano, che hanno cioè la nostra stessa visione delle cose, le nostre medesime aspirazioni o paure. Nelle narrazioni di Edi Fabris troviamo protagonisti che sembrano a volte essere il suo alter ego, uomini che affrontano la vita come probabilmente la affronterebbe lui stesso. Dopo due romanzi (Il sacro fuoco e Il quieto vivere) e due raccolte di racconti (Giorni lontani e StoEdi Fabris rie di cartone), il risultato delle ultime fatiche dell’autore prende il nome di “Sensazioni”, edito da Aviani & Aviani. Diversi episodi che si svolgono in città diverse: situazioni differenti, varie figure protagoniste. E il lettore riesce quindi a insinuarsi in ognuna di queste vicende, vi assiste, pondera e forse giudica. Letture (e visioni) di questo genere risultano sempre affascinanti: merito del modo conciso ma denso al tempo stesso della rappresentazione di una determinata vicenda, che può annidarsi nella mente per poi palesarsi di nuovo e far riflettere il giorno successivo la nostra lettura o semplicemente farci ricordare ancora ciò che quel racconto ci ha fatto provare. Notevole suggestione creano oltretutto le illustrazioni del disegnatore Erasmo Frascaroli, a corredo dei racconti e delle poesie. Appuntamento dunque per martedì 13 dicembre alle ore 17.30 nell’Aula magna dell’Istituto tecnico Zanon di Udine per la presentazione dell’opera, curata dall'autore e dal giornalista Paolo Medeossi, occasione anche per poter acquistarne una copia (prezzo di copertina 15€) e per assaporare qualche stralcio letto dall'attore Giuseppe Passoni, con accompagnamento alla chitarra di John Paul Bellucci, strumentista dei Max Navarro. Massimo Gaudino Il modo migliore per conoscere una città, o la vita stessa, di cui la città diventa metafora, non consiste nell’intraprendere una visita programmata, ma nel lasciarsi guidare dal filo d’Arianna del caso, nell’andare anche alla deriva se necessario, nel perdersi tra scorciatoie e deviazioni. Mai dunque credere assolutamente in una meta, ma sempre e solo “giocare ad arrivare in qualche modo”. Lo disse un esperto di simili tragitti, fatti di mimetismo, di affettuosa estraneità, di complice scambio di sguardi, un esperto dunque nel procedere a vista tra i gomitoli di strade di una metropoli (o di un’esistenza) come Franz Hassel, scrittore che elesse la Berlino e la Parigi di un secolo fa a luoghi prediletti per le sue esplorazioni.

Citarlo non è un atto banale, quanto un’esigenza se si cercano punti di riferimenti da consigliare a chi si appresta a leggere queste pagine nelle quali Edi Fabris ha scelto più scenari e modalità di espressione per ambientarvi le sue storie dove richiama di continuo volti, situazioni e autori di una letteratura che diventa argomento vivo e vissuto in prima persona, con slancio e passione. Per citare un esempio, basta entrare nelle atmosfere evocate dal racconto dedicato a Lisbona e si avverte subito la malìa racchiusa ne “Il libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa, alias Bernardo Soares. “La vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente. È un viaggio dello spirito attraverso la materia, e poiché è lo spirito che viaggia, è in esso che noi viviamo. Non si è mai vissuto tanto come quando si è pensato molto”. Ciò per dire solamente che nel mondo tracciato da Fabris si intravvede un intreccio di esperienze conosciute, viste, osservate e anche lette in libri che diventano straordinari compagni di viaggio.

Paolo Medeossi

EDI FABRIS Nato a Cormòns (Gorizia), giornalista di quotidiani e periodici e radiotelevisivo, è autore dei romanzi “Il sacro fuoco” e “Il quieto vivere”, presentati alla Fiera del Libro di Torino nel 2008 e 2009, delle raccolte di racconti “Giorni lontani” e “Storie di cartone” e dei saggi di argomento sportivo “Un pallone, una passione” e “Vite di sport”. Suoi brani sono inoltre inseriti in antologie nazionali. Tra gli altri, ha ottenuto riconoscimenti letterari ai Premi Casentino, Città di Grottammare, Novelliere (Como), Il mulino (Udine), Giorgio La Pira (Pistoia), Firenze capitale d’Europa, Città di Pontremoli, Voci Verdi (Bassano del Grappa), Cormònslibri, La cultura della memoria (Arezzo) e Racconta il tuo sport (Roma).

€ 15,00

SHARI LApENA

LA COppIA DELLA pORTA ACCANTO MONDADORI

Se la tua vicina ti dice di non gradire la presenza della tua neonata alla sua cena, ebbene passi, semplicemente non sopporta i bambini che piangono. Ma se la stessa vicina si presenta vestita da mozzare il fiato, scollatura esagerata, pelle di porcellana, e non fa altro che flirtare per l’intera serata con tuo marito, fin troppo compiacente, allora la faccenda si fa irritante. Tanto vale tornare a casa dalla bambina. Che non è più nella sua culla. Che è scomparsa. L’inizio è quello di un giallo classico che, in poche pagine, eluderà però qualsiasi paragone. Quante cose il lettore crede di sapere e non sa. Quante volte sussurrerà “ho capito” e si dovrà ricredere

28 | 07 12 2016 | TremilaSport+

Sensazioni Aviani & Aviani editori

Ispirazione grafica di Erasmo Frascaroli

MARCO STOINI

pAURA DI GIOCARE LUGLIO EDITORE

La società italiana sente e vive il mondo del calcio in modo totalizzante; ma questo è un gioco semplice, istintivo e proprio su queste basi ha fatto la sua fortuna planetaria. Questa distorta percezione, insieme ad una cultura sportiva latitante, crea molti problemi. La paura di giocare è il gioco del calcio che perde brillantezza perché quanto gli gira attorno appanna la lente attraverso cui lo si osserva e mina il campo ove lo si gioca. Tutti parlano e sanno di calcio, tutti vi si proiettano perché esso è appiglio, rifugio sociale, business. Si carica il gioco del calcio di fardelli enormi che da solo esso non può sopportare e quindi occorre creare una sovrastruttura che possa reggere questi ciclopici pesi. Il risultato è talvolta una specie di eco-mostro, uno di quelli da abbattere.

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

ALBERTO ONGARO

IL RESpIRO DELLA LAGUNA PIEMME

Damiano Zaguri, capo della squadra Anticrimine di Venezia, viene svegliato in piena notte: in fondamenta San Trovaso un uomo è stato ucciso, un neonato rapito dalla culla. All’apparenza non vi è alcun movente: la famiglia è abbiente ma non ricca, impensabile un riscatto, né si può immaginare un regolamento di conti. Il padre del bambino è stato ammazzato per sbaglio: se non avesse sorpreso il rapitore, ne sarebbe uscito incolume. Indagando fra gli informatori della malavita nella Baia del Re, Zaguri segue le tracce del criminale e dei suoi mandanti.

pIERO CRAvERI

L’ARTE DEL NON GOvERNO MARSILIO

Questo libro è una storia dell’Italia repubblicana in cui si ricostruiscono sincronicamente gli aspetti istituzionali, politici ed economici del processo che ha portato all’attuale situazione del paese. Al volgere di un ciclo storico, Piero Craveri ripercorre, partendo dalla Costituente, il cammino di rapida ascesa economica dell’Italia per cogliere i fattori del suo mancato consolidamento e del suo lento e inesorabile declino. Le responsabilità di una classe dirigente rimasta troppo arretrata per guidare un paese industriale, il sovrapporsi dei partiti all’attività dell’esecutivo e del Parlamento, un malinteso primato della politica sull’economia di mercato, sono solo alcune delle cause che emergono dall’analisi delle vicende repubblicane.

SANDRONE DAZIERI

L’ANGELO MONDADORI

Quando il treno ad alta velocità Milano-Roma entra alla stazione Termini la polizia ferroviaria ha una terribile sorpresa: i passeggeri della carrozza Top, il vagone più esclusivo e costoso, sono tutti morti. E la prima a entrare nella carrozza del massacro è Colomba Caselli, vicequestore dai muscoli d’acciaio e l’anima fragile. I primi indizi portano decisamente verso il terrorismo islamico, arriva anche un video in cui due uomini rivendicano l’attentato in nome dell’Isis. Ma Colomba capisce che qualcosa non va. E si rende conto che l’unica cosa che può fare è chiedere l’aiuto della sola persona che riesce a vedere attraverso la nebbia di bugie e depistaggi.


Elisa Heidi

UDINESECALCIO

PHOTO BY ZANDONELLA

le belle di TremilaSport


le belle di TremilaSport

MI SORRIDONO I MIEI MONTI

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ome a Heidi, il popolare personaggio dei cartoons degli anni ’70, anche a Elisa Petris sorridono i monti, quelli della sua Carnia che lei dichiaratamente non lascerà mai. “Qui sono nata e ci vivo meravigliosamente – ammette la bionda e solare protagonista del nostro servizio - , tra il mio locale dove cucino, insieme a mia madre, specialità carniche, e le cose semplici della mia quotidianità”. Ma posare come modella, dice, la diverte comunque da pazzi: “La prima volta fu in abiti tirolesi e in seguito in altre forme e senza alcuna inibizione. Lo considero un bel passatempo”. E prende tutto con filosofia e la dovuta calma, Elisa: “Sono un bradipo, molto pigra e romantica. E, come ho scritto anche nella dedica ai lettori, considero la vita senza amore una vita vuota. Per quanto riguarda le relazioni devo dire che mi piacciono molto, sono la base di una buona esistenza, insieme ovviamente alla salute, il nostro bene più prezioso. E apprezzo

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Elisa Petris è dichiaratamente serena nella quotidianità della sua Carnia e posare è per lei un divertente passatempo

la sincerità in ogni tipo di rapporto”. Non coltiva particolari aspirazioni, Elisa, e lo ammette apertamente: “Sto bene nel mio ambiente, e in città non andrei mai a vivere. Riguardo ad altri hobbies, ascolto musica e mi piacciono i viaggi, ma solo per fare vacanza perché altrove non mi trasferirei per nessuna ragione al mondo”. Dalle forme floride e dal sorriso contagioso, Elisa è l’emblema del saper vivere serenamente, senza stress di sorta, con la giusta filosofia, accontentandosi di ciò che l’esistenza propone quotidianamente. Sicuramente un bell’esempio da imitare quando certe paturnie possono prendere il sopravvento.


MEM è un bar/ristorante dove puoi comperare oppure è un negozio dove puoi mangiare; girala o guardala come vuoi la sostanza non cambia! MEM è un locale dove puoi mangiare quattro cose fatte bene, bere una birra o un bicchiere di buon vino ed acquistare quello che ti sta intorno: il tavolo dove stai mangiando, la sedia sulla quale sei seduto, il quadro che vedi appeso alla parete, l’oggettistica esposta, il modernariato che ti circonda, il lampadario che ti illumina... insomma, è in vendita tutto ciò che stai guardando! Fare affari, se ti piacciono le cose originali, stravaganti ed introvabili non sarà difficile!


BASKET IL pRESIDENTE Alessandro Pedone crede nelle potenzialità finora non del tutto espresse della sua Apu Gsa.

DOPO IL DERBY, pRIMA DI MANTOvA

L’Apu, perso il derby di Trieste, pensa a rifarsi domani sera a Mantova contro un avversario difficile guidato dall’udinese Martelossi di EDI FABRIS

EX Alberto Martelossi, udinese-contro giovedì sera a Mantova

i“Ultimo quarto contro Imola non bene”, aveva considerato Allan Ray due giorni prima del derby, entrando nella palestra udinese frequentata dall’Apu e rispondendo con un tradizionale “crepi il lupo” all’augurio rivoltogli in vista del derby. Lui, nell’incontro più atteso della stagione, disputato in un PalaRubini stracolmo dopo dodici anni di stand by, è stato indiscutibilmente il miglior bianconero, con 35 punti che hanno mantenuto in partita fino all’ultimo la formazione di Lardo (alla quale mancavano due pedine importanti come Zacchetti e Truccolo), comunque non assolta da una prova inferiore a quella di squadra di Dalmasson. E allora sotto l’occhio di bue del palcoscenico, prima del delicato incontro di giovedì a Mantova, è giusto che ci vada lui. PROTAGONISTA Allan Ray è un newyorchese del Bronx, nato nella Grande Mela il 17 giugno 1984. Non un ragazzino, dunque, ma un giocatore esperto e di grande talento penalizzato purtroppo in momenti diversi da infortuni che ne hanno condizionato il percorso. Come quello rimediato al college Villanova, quando nel Torneo Big East 2006 contro Pittsburgh, con Kranser a infilargli involontariamente un dito nell’occhio destro, facendogli momentaneamente perdere la vista. Ma meno di una settimana dopo Allan era di nuovo in campo in Ncaa, evidenziandosi come miglior realizzatore dei suoi. Con il Villanova realizzò in stagione più

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di 2000 punti. Ci fu la microfrattura a un piede quando giocava nella Virtus Roma e a seguire la distorsione a una caviglia nell’anno di Cremona. Alto 1,88 per 86 chili, Ray fece il suo ingresso in Nba nel 2006, dopo Villanova e l’esordio nella nazionale Usa Under 21, ingaggiato dai mitici Boston Celtics, che comunque l’anno successivo non gli rinnovarono il contratto. E allora Allan prese in mano la valigia e approdò nella capitale per indossare la canotta della Virtus Roma, prima di una serie di tappe che lo portarono a seguire qui e là nel vecchio continente, da Montegranaro al Krka Novo Mesto, da Ulm al Cedevita e alla Virtus Bologna, fino all’attuale Apu, squadra dall’identità soprattutto difensiva nella quale lui è l’elemento più offensivo e spettacolare. CONTRO L’EX Ora, appunto, Mantova per provare a rifarsi dalla sberla triestina, ma non sarà

facile. Alberto Martelossi, alla guida dei lombardi, sta facendo bene, secondo le aspettative di un club di non lontana tradizione ma voglioso di mantenersi per ora in categoria in attesa di un eventuale salto in avanti nelle prossime stagioni. Reduce dal blitz di Piacenza (7378), la squadra guidata dal tecnico udinese viaggia 4 punti al di sopra dei friulani, a 6 lunghezze dalla capolista Treviso e a pari punti con Trieste. Pronostico che non favorisce Ray & C., capaci comunque in precedenza di violare due parquet alla vigilia molto temuti quali quelli di Piacenza e Verona. Dopo Mantova, l’Apu ospiterà a Cividale, domenica alle 18, un avversario alla portata, Ferrara, ma proprio da questo “alla portata” la Lardo band dovrà guardarsi: anche Imola, penultima della classe, lo era poi andò come andò di fronte al pubblico di casa. Quel giorno ci fu la scusante della distrazione mentale prederby, stavolta non sarà così. L’ultima della classe, Recanati, è a distanza di sicurezza ma l’impegno primario dei bianconeri, al di là di questo, dovrà essere volto alla riconquista dell’autostima e della credibilità che li avevano accompagnati dopo il successo di Verona, prima del doppio flop con Imola e Trieste.

TOp pLAYER Allan Ray, newyorchese del Bronx, è il punto di riferimento-principe della formazione guidata da Lino Lardo (a sinistra).

Mantova e Ferrara, occasioni per l'Apu di rifarsi della sconfitta del derby


BASKET SERIE C SILVER

UOMINI SOLI IN FUGA

Nove vittorie in dieci incontri il brillante bilancio del S.Daniele guidato da Enrico Sinone Al termine della decima giornata di andata è diventata solitaria la corsa in testa nel campionato di serie C Silver de Il Michelaccio San Daniele che, già finalista la scorsa stagione quando ha dovuto lasciare la promozione a Codroipo, sembra puntare decisamente a rifarsi nel torneo in corso. I collinari, guidati quest’anno da Enrico Sinone, che ha raccolto in panchina l’eredità di Alessandro Sgoifo, hanno sin qui inanellato una serie di 9 vittorie su 10 incontri che la dice lunga sulla consistenza della squadra e sulle capacità del nuovo tecnico. Al termine dell’ennesima vittoria casalinga, a spese della matricola Intermek Cordenons, Sinone ha manifestato tutta la sua soddisfazione per come stanno andando le cose e per la sua promozione a head coach della squadra, partita subito forte e con continuità in un torneo che quest’anno si dimostra particolarmente equilibrato

L'importante è ascoltare i giocatori e condividere le scelte in spogliatoio e con i più esperti del gruppo e combattutto, dove le ultime della classe riescono con una certa frequenza a fare lo sgambetto ad avversarie sulla carta più attrezzate e meglio piazzate in classifica: "Ne sappiamo qualcosa anche noi che abbiamo lasciato punti solo nel derby contro Fagagna, pur al termine di una partita rocambolesca persa di uno all’ultimo secondo - considera il tecnico - Personalmente sono soddisfatto per essere riuscito a dare le giuste motivazioni

Matteo Cella

AZZURRINI

ANCHE SIMIONI PER CAPOBIANCO

I

ENRICO SINONE tecnico del San Daniele a giocatori esperti che, conclusa l’esperienza con Alessandro Sgoifo per la fisiologica chiusura di un bel ciclo, sono ripartiti alla grande lasciandosi alle spalle le tossine del torneo precedente. ”Enrico Sinone ha iniziato giovanissimo la carriera di allenatore e a 21 anni aveva già conseguito il “patentino”. Dopo diverse stagioni andò a guidare le giovanili di Pasian di Prato e Ubc e a partire dal 2007 è approdato al settore femminile, dove in sei anni ha maturato un’esperienza significativa, prima come vice e poi come capo allenatore dell’attuale Libertas B.S. Udine in serie A3 e in A2. Poi il ritorno in seguito alle giovanili maschili di San Daniele e dalla scorsa estate la prima squadra collinare. Quanto si sente il passaggio tra il femminile e il maschile? “Premesso che lo sport rimane sempre lo stesso – precisa Sinone – è chiaro che nel predisporre allenamenti e schemi di gioco bisogna tener conto delle diverse potenzialità a livello fisico dei due sessi, ma sicuramente gestire uno “spogliatoio” di donne richiede anche il possesso e lo sviluppo di capacità relazionali e psicologiche più marcate rispetto a quelle in uso con gli uomini”. Pregi e difetti di coach Sinone? “Credo che la capacità di saper ascoltare i miei giocatori e a volte di saper condividere le scelte nello spogliatoio con i più esperti del gruppo possa rappresentare un pregio mentre l’aspetto su cui penso debba lavorare per migliorarmi sia il fatto di vivere con eccessivo trasporto emotivo l’andamento delle gare anche dopo che queste sono concluse, portando negli allenamenti settimanali stati d’animo che a volte sarebbe meglio sbollire al termine delle partite”. Due “nomination” che ti senti di fare in base a quello che hai sin qui visto in campionato? “A parte tutti i miei, dico Cipolla dell’Intermek e Baldi del Don Bosco”. Giuseppe Passoni

l Settore Squadre Nazionali ha convocato 14 giocatori della Nazionale Under 18 Maschile per il periodo dall’11 al 23 dicembre 2016, per la partecipazione al Campionato Europeo in programma a Samsun (Turchia), dal 16 al 22 dicembre. Dei 14 giocatori a disposizione di coach Andrea Capobianco fa parte anche il triestino dell'Alma, Alessandro Simioni. Due tra i pre-convocati rimarranno in Italia, i restanti 12 andranno a comporre la spedizione azzurra in Turchia. Di seguito, l’elenco dei pre-convocati: Antelli Michele, classe ’98 (Rucker SanVe), Baldasso Tommaso, classe ’98 (Virtus Roma), Barbon Cesare, classe ’98 (Rucker SanVe), Bucarelli Lorenzo, classe ’98 (Mens Sana Basket 1871 Siena), Caruso Guglielmo, classe ’99

Alessandro Simioni giovane talento dell'Alma Trieste convocato in azzurro U18. (PMS Basketball), Lever Alessandro, classe ’98 (Pallacanestro Reggiana), Lovisotto Isacco, classe ’98 (Aquila Basket Trento), Mezzanotte Andrea, classe ’98 (Blu Basket Treviglio), Moretti Davide, classe ’98 (De’ Longhi Treviso Basket), Oxilia Tommaso, classe ’98 (Virtus Segafredo Bologna), Pajola Alessandro, classe ’99 (Virtus Segafredo Bologna), Penna Lorenzo, classe ’98 (Virtus Segafredo Bologna), Simioni Alessandro, classe ’98 (Alma Pallacanestro Trieste), Visconti Riccardo, classe ’98 (Reyer Venezia).

TremilaSport+ | 07 12 2016 | 33


2 DICEMBRE 2016- PRIMA DIVISIONE FEMMINILE

PALLAVOLO MOSSA VS PALLAVOLO GRADO 3-1

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VOLLEY

FOTO ANDREA MORATTO TremilaSport+ | 07 12 2016 | 35


pALLAvOLO

IN pRIMO pIANO

ALESSIA DALLA MANO PESANTE

La 15enne Krizman è una delle maggiori promesse del Centro Coselli di Trieste AL SALTO Una tipica azione del giovane talento triestino

di FILIPPO DONDE'

C

onosciamo Alessia Krizman, 15enne triestina della EuroVolley School, da nove anni nella pallavolo, di professione schiacciatrice...e studentessa. Di buona statura (176 cm) e dotata di "mano pesante", Alessia vanta già alcuni riconoscimenti a livello personale: scopriamo, infatti, che è stata nominata miglior attaccante alle finali del campionato U13 di Trieste nel 2014 e anche al Trofeo delle Province FVG nel 2015. Dopo 4 anni di militanza nel Centro Coselli Trieste, la scorsa estate è passata alla Asd EuroVolley School per disputare la Serie C. "Però io sono sempre del Coselli - puntualizza Alessia - e infatti con loro gioco ancora nell'U16. Con l'EuroVolley, invece, gioco in Serie C e nell'U18". Il battesimo nel massimo campionato regionale, tuttavia, è stato tutt'altro che incoraggiante: dopo 9 giornate, infatti, la classifica vede la compagine triestina ultima a 0 punti. Dove sta, secondo Alessia, il problema? "Penso sia una questione di testa lei ritiene - : abbiamo molta difficoltà nel chiudere il set perfino quando abbiamo un cospicuo vantaggio da gestire. Subiamo la rimonta e ci demoralizziamo, ma essendo molto giovani, con atlete in rosa nate addirittura nel 2003 e nel 2004, pos-

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siamo migliorare molto". La giovane atleta sta comunque mettendo in mostra le sue qualità, che già da tempo le stanno valendo numerose convocazioni in Rappresentativa Regionale, nonchè i già citati attestati

Quando faccio punto secco sento crescere in me l'autostima di merito a livello personale. "Vincere quei premi mi ha reso contenta, mi ha aiutato a capire che se lavoro bene per raggiungere i miei obiettivi ce la posso fare", considera. Immaginiamo, però, che sia molto arduo raggiungere tali traguardi da sola, e che parte del merito sia anche delle compagne di squadra che ha avuto nel corso del tempo. E così le chiediamo: ce n'è una in particolare che porteresti con te ovunque, sia in società sia in Rappresentativa? "Sì, me ne viene subito in mente una su tutte: Linda Giugovaz, che ora è a Roma e gioca in B1 e nell'U18. Siamo grandi amiche e abbiamo giocato insieme sin dai 6 anni di età. E' sem-

pre stata al mio fianco e anche in campo è stata una presenza forte ed importante per me. E' migliorata moltissimo negli anni ed infatti è andata a Roma. Al momento è stata mia compagna in Rappresentativa solo a livello provinciale, anche perchè lei è un anno più grande di me". La Krizman ha fatto parte della spedizione in terra umbra della Rappresentativa Regionale FVG in occasione delle Kinderiadi, alias Trofeo delle Regioni, svoltesi ad Assisi tra il 29 giugno e il 2 luglio 2016. Questo torneo ha rappresentato per te il livello più alto mai raggiungo a livello di gioco? Che giudizio dai dell'esperienza? "Sicuramente è stata dura, ma non era la prima volta che ci confrontavamo con realtà di primo livello. Competere in questi tornei è abbastanza difficile perchè io e le mie compagne della Regionale ci conoscevamo da poco; tuttavia abbiamo sempre raggiunto risultati soddisfacenti, e anche ad Assisi abbiamo fatto bella figura. La considero un'ottima esperienza, anche a livello personale". A ripensarci, però, gareggiare su tre fronti a 15 anni - per quanto possa essere consuetudine tra le pallavoliste - dev'essere piuttosto impegnativo. Siamo curiosi di sapere se hai tempo anche per altro, dal momento che, comprensibilmente, avrai anche altri interessi. I tre campionati cui partecipi ti lasciano dei minuti per te stessa? "...E l'anno scorso era ancora più dura, perchè ne facevo 4! Quest'anno ho cambiato scuola, passando da un liceo a un istituto tecnico, e ho tempo anche per uscire, anche se poi devo rientrare prima per andare ad allenamento. Anche d'estate mi alleno ogni giorno dopo essere stata al mare, ma tutto ciò non mi pesa assolutamente perchè giocare mi piace".

Vediamo un po': a 15 anni tu stai già giocando la Serie C, ma tra le donne a che età si approda, solitamente, in Serie B? "Le ragazze davvero brave vengono fatte giocare anche a 15-16 anni, ma penso che normalmente ci si arrivi intorno ai 18". Alessia, sii sincera, ti piacerebbe fare la pallavolista da grande? Ti ci vedi nel mondo del professionismo, in futuro? "Più che vedermici, io ci spero: quando attacco e faccio punto secco sento l'autostima crescere e così anche la voglia di migliorarmi ancora. Inoltre spero di ritrovarmi, un giorno, anche contro Linda ad alti livelli".

LA SCHEDA

ATTACCANTE 15 anni, altezza 1,76, Alessia Krizman ha iniziato a giocare a pallavolo all'età di nove anni. Tesserata con il Centro Coselli, disputa anche la serie C copn l'Eurovolley. Al Trofeo delle Province 2015 è stata nominata miglior attaccante della manifestazione.


12-13

03-04

NOVEMBRE

DICEMBRE

77 anni

di esperienza

158

14-15

28-29

GENNAIO

GENNAIO

2

832

studenti nel 2016/2017

cortili con campi da basket, pallavolo e calcio

dipendenti

19

PANORAMICA

salesiani

15 volontari

del Servizio Civile Nazionale

50.000

ORE 14.30-17.30

Bar interno

euro di agevolazioni e incentivi allo studio per le famiglie ogni anno

2 sale giochi 2 palestre 51aule 1aula

di robotica

1Auditorium


4 DICEMBRE 2016 - SERIE B1 FEMMINILE

CDA TALMASSONS Vs LIBERTAS MARTIGNACCO 3-2

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VOLLEY

FOTO ANDREA MORATTO TremilaSport+ | 07 12 2016 | 39


pATTINAGGIO

pATTINAGGIO FIUMICELLO UN DIAMANTE È PER SEMPRE

Il club friulano sta salendo costantemente verso posizioni di vertice e la carta vincente è il plurititolato tecnico triestino Sandro Guerra

C

ostituita nel 1979, la Società Pattinaggio Fiumicello è affiliata alla F.I.H.P. nello stesso anno ed all’U.I.S.P. nel 1996, per la pratica e la diffusione dello sport del pattinaggio artistico a rotelle. Affermatasi nel pattinaggio artistico con la partecipazione a diversi campionati regionali e nazionali, negli ultimi quindici anni si è sviluppata la specialità del pattinaggio spettacolo, nella quale si valorizza l’attività di gruppo, potendosi esibire tutti gli atleti della Società: il livello raggiunto ha consentito la partecipazione a manianni festazioni internazionali. Una lunga fondazione storia ricca di molte esperienze per la società della Presidente Bianca De Felice, che ai recenti Campionati del Mondo di pattinaggio artistico su rotelle svoltisi a Novara lo scorso ottobre hanno regalato grandi soddisfazioni al Grande Gruppo Diamante. Il team, dopo il quarto posto dell’anno scorso, ha portato a casa una prestigiosa medaglia di bronzo grazie allo spettacolo “Scheda madre” proposto dal coreografo Sandro Guerra. Il programma, ricco di emozione ad effetto, ha raggiunto il punteggio di

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9.7 nel merito tecnico e 9.8 nell’impressione artistica. GRUPPO Ventotto gli atleti del gruppo Diamante, allenati da Alberto Burba ed Elisa Burba. Elisa Burba, 34 anni di Fiumicello, ci racconta impressioni AMBIENTE e segreti di questo Immagini di prestigioso mondo allegria in a rotelle: “La nostra un ambiente attività parte dai sano, quelle Primi Passi con la del Pattinaggio ginnastica propeFiumicello deutica e coordinativa; poi, man mano che si cresce, le categorie sono indicate nell’ ordine delle pietre: Cristallo, Zaffiro, Topazio, Perla e Diamante. Un modo scherzoso per indicare una crescita di valore. Abbiamo corsi di pre-agonismo, di agonismo, le coppie danza, una coppia artistico in collaborazione con il Pattinaggio Ronchi. Numericamente la società è molto ricca con 120 atleti dai 3 ai 35 anni. I maschi sono solo

tre nel mio gruppo, cinque in tutta la società”. Elisa allena parallelamente al fratello Alberto, 29 anni. Una coppia di fratelli a rotelle da sempre: “Siamo complementari perché io mi occupo di singolo e gruppo spettacolo, lui di coppie danza. Unendoci, insieme copriamo tutte le specialità. Abbiamo un bel rapporto. La vita ci ha messo sui pattini presto, un po’ per caso, lui a tre anni, io a cinque. Io da bambina non sapevo che sport scegliere come il mio preferito. Poi ho capito che dovevo finire su una pista. È bello perché siamo del paese e di fondo abbiamo sempre desiderato fare qualcosa per la comunità, creare un centro di aggregazione e togliere i ragazzi dalla noia e dalle strade. Sento molto il valore sociale di ciò e mi fa piacere che ragazzi di 13, 14 anni non sentano il peso del sacrificio. Trasmettere passione è già un grande risultato. Poi se vincono, sono ancora più felici naturalmente! BILANCIO “Il 2016 è stato per la società un anno di grandi risultati. Da quando Sandro Guerra collabora con noi c’ è stato un notevole crescendo con un secondo posto agli Italiani e agli Europei e il terzo al Mondiale, voluto ma certo non aspettato. Anche per


pATTINAGGIO vARI SpORT

la categoria Jeunesse i risultati sono stati importanti: il Diamante Junior è arrivato terzo agli Italiani e sesto agli Europei". Guerra è poi un tuttofare: "Ha introdotto un cambio di mentalità per cercare di portarci al concetto di professionismo. Considera gli atleti da professionisti e ciò si vede nei risultati. Li spinge a cercare sempre il meglio. Attualmente stiamo lavorando sulla nuova coreografia. Agli Italiani siamo già qualificati ma puntiamo a confermarci fra le più importanti squadre d’ Italia. Il Campionato del mondo in Cina del settembre 2017 rimane la meta”. La Presidente Bianca De Felice si racconta: “Sono presidente da trent’anni. Tutto è nato perché mia figlia pattinava e poi ha insegnato per 16 anni fino a che si è sposata e si è trasferita in Piemonte. A me è rimasta una passione che mi è entrata nel sangue. Ho dato la mia vita lasciando indietro molte altre cose. Per resistere così tanto tempo ci vuole costanza ed impegno, fortuna e bravura nel saper trovare allenatori bravi, e soprattutto è fondamentale saper trasmettere la passione agli atleti". TERRITORIO "La nostra società comprende atleti di tutto il territorio, venti nuovi iscritti solo in questa stagione - continua la presidentessa -. Principalmente sono di Fiumicello, Villa Vicentina e Cervignano, due provengono da Grado. I nostri allenatori, oltre ad Elisa ed Alberto Burba, sono Mojmir Kokorovec e Valentina Mocali. Stiamo attendendo un nuovo preparatore atletico perché il precedente si è trasferito in Inghilterra. Una delle pROMESSE Due dei giovanissimi talenti della società fiumicellese sorridenti con una coppa

ORGANICO 120 gli atleti dai 3 ai 35 anni, reclutati prevalentemente a livello territoriale carte vincenti è sicuramente Sandro Guerra con le sue coreografie. Nonostante sia un mostro sacro con una carriera da top, è molto umano e semplice". Gli allenamenti: " Le atlete sono abituate ad allenarsi la domenica mattina a Trieste e questo sacrificio non pesa loro, nemmeno in questo periodo in cui l’impegno è settimanale. Stiamo infatti preparando la prossima esibizione per il campionato regionale di febbraio e per quello nazionale successivo. Poi, in base alla classifica, vedremo dove ci porterà la strada. Se ci qualificheremo fra i primi tre, l’ europeo ci aspetta e, se ci supereremo poi potremo gareggiare al mondiale in Cina: tappa ambita ma costosa. I recenti Campionati del mondo di Novara sono stati particolari perché giocati in Italia: c’ erano molti amici di Fiumicello ad assistere perciò è stato molto appagante, come giocare in casa. Anche se l’ emozione e l’ impatto che si provano andando all’ estero sono incredibili. Si è formato un gruppo affiatato con alle spalle il supporto di famiglie altrettanto affiatate. E’ solo così che si possono trattenere gli atleti, se non c’è intesa non rimangono, considerando il fatto che non esiste solo il pattinaggio ma tutte le altre alternative della vita” . IL MITO Sandro Guerra, triestino, inizia a pattinare nel 1976 al Pattinaggio artistico Jolly di Trieste. Nella sua carriera sportiva vince 23 titoli italiani, 11 titoli europei, 7 titoli mondiali in varie specialità. Entra nel Guinness dei primati per il maggior numero di titoli mondiali vinti in ambito maschile nel pattinaggio artistico a rotelle. È insignito della Medaglia d’oro al valore atletico. Oggi è coreografo della nazionale italiana e collabora con le federazioni tedesca e spagnola, col Comitato Europeo di Pattinaggio Artistico e col Comitato Internazionale di Pattinaggio Artistico. Tra i suoi lavori, che spaziano in tutte le discipline del pattinaggio artistico (singolo, coppie artistico, danza e gruppi spettacolo) quelli di diversi campioni del mondo e, fra le altre cose, con il gruppo spettacolo Evolution di Orgnano di Basiliano.

C’ è rivalità con Orgnano per contendersi il maestro delle coreografie e il primato regionale? chiediamo alla presidentessa:“Assolutamente no, non c’è rivalità, solo competizione. ho sempre condiviso molte cose con loro perché oltretutto anche mia figlia gareggiava là. Per me, vinca sempre il migliore”. E a livello di strutture qual è la situazione? “ Abbiamo un impianto regolamentare 20x40 anche se per i Grandi Gruppi risulta un po’ stretto e ne servirebbe un 25x50. Ecco perché si allenano a Trieste. Le spese sono molte e le sostengono le famiglie con l’ aiuto dei contributi degli sponsor. La società cerca comunque sempre di venire loro incontro“.

Obiettivo mondiale in Cina, se verranno superate le fasi nazionale ed europea. Tappa ambita ma costosa.

CATEGORIE Le categorie prendono il nome dalle pietre preziose: Cristallo, Zaffiro,Topazio, Perla e Diamante, un modo scherzoso per indicare una crescita di valore. Il Gruppo Diamante conta 28 atleti e ha ottenuto ottimi risultati ai recenti campionati mondiali a Novara.

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CICLISMO

INIZIATIvE 2017, CAINERO pRODUCE Presentato al palazzo della Regione di Udine il cartellone degli eventi ciclistici della prossima stagione (qui a fianco) prodotto da Enzo Cainero e dal suo staff. Una nutrita serie di manifestazioni di ogni livello, con il top costituito dalle due tappe del Giro d'Italia (nella foto, Vincenzo Nibali) che si disputeranno nel pordenonese ma con passaggi anche in Carnia. Significativa poi la ciclopedalata in ricordo di Marco Pantani, che nel 1998 vinse al Piancavallo una tappa della corsa rosa. Apertura inoltre alla E-bike, la bici elettrica, con Francesco Moser a benedire il suo uso: "In Friuli Venezia Giulia, come da noi in Trentino - ha commentato il campionissimo - ci sono dei percorsi magnifici che così diventeranno fruibili da tutti, anche dai meno allenati". E poi la beneficienza a favore di Haiti, con Pradamano e Cividale e Valli del Natisone ospiti tradizionali. Ce n'è per tutti, in sostanza, come in ogni iniziativa prodotta dal manager friulano.

EvENTI 2017 pROGRAMMA PRADAMANO

14 MAGGIO

Clicloturistica HELP HAITI con partenza ed arrivo al Parco Rubbia di Pradamano per totali km 76

CIVIDALE DEL FRIULI

21 MAGGIO

- 25^ Gran Fondo HELP HAITI sulle strade del Giro d'Italia, nelle Valli del Torre e Natisone Percorso medio km 82 - lungo km 141 - Cicloturistica HELP Haiti km 66

PIANCAVALLO/AVIANO

26 MAGGIO

Arrivo della 19^ Tappa del Giro d'Italia San Candido - Piancavallo di km 191

27 MAGGIO

Partenza della 20^ Tappa del Giro d'Italia Pordenone - Asiago

28 MAGGIO

Cicloturistica dedicata a MARCO PANTANI con percorso corto, km 33 e lungo km 87, entrambi con arrivo sul Piancavallo

PORDENONE

Pedalata MANIAGO/PIANCAVALLO

OVARO

25 GIUGNO

"Il comprensorio dello ZONCOLOAN per tutti" Prova dedicata all'E-BIKE sullo Zoncolan il relativo comprensorio e lungo la Val di Lauco

SAN LEONARDO/CIVIDALE DEL FRIULI 23 LUGLIO

26 AGOSTO

Seconda prova dedicata all'E-BIKE "A Castelmonte e nelle Valli del Natisone divertendoci pedalando"

TOLMEZZO CARNIA CLASSIC JUNIOR

Prova internazionale su strada riservata ad atleti categoria juniores. Partenza ore 13.00

CARNIA CLASSIC FUJI/ZONCOLAN

27 AGOSTO

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È la Gran Fondo che celebra il gemellaggio Fuji/Zoncolan, preceduta da eventi collaterali nell'area tolmezzina con la partecipazione di cicloamatori giapponesi


RUGBY

SIAMO TORNATI! Il Rugby Maniago, nato 42 anni fa, è di nuovo in sella da tre anni dopo uno stand by tecnico

L

a storia del Rugby maniaghese nasce quarantadue anni or sono con l’indimenticato Giuseppe Rusconi e, dopo uno stop tecnico, rinasce tre anni fa, grazie ad un gruppo di appassionati capitanati da Francesco Rusconi, che eredita dal padre le redini della presidenza. La ripresa è in sordina, quasi per gioco o per scommessa, e nessuno immaginava che nel breve giro di tre anni la società potesse vantare uno schieramento di 90 atleti, suddivisi in 5 categorie con

Abbiamo ben 90 atleti suddivisi in 5 categorie

i loro allenatori: Under 8: Vittorino Roveredo, Luca Squaiera e Igor Salvadori; Under 10, Sergio Benda e Daniel Pupulin; Under 12: Massimo Floreani e Andrea Bazzo; Under 14: Federico Schiavon e Paolo Degan; Under 16: Marco Benetti Marco e Achille Di Bin (neo nata grazie alla collaborazione con Polcenigo). A queste si possono aggiungere la nuovissima U6, un primo approccio di piccolissimi atleti pronti a rinforzare nei prossimi anni le Under maggiori. Le squadre sono state presentate durante l’assemblea societaria nella quale la dirigenza ha anche evidenziato come la società stia crescendo grazie all’impegno dei ragazzi e dei genitori che hanno capito appieno lo spirito della palla ovale e della società: l’obiettivo è quello di far crescere i piccoli rugbisti come atleti ma rispettando valori importanti quali altruismo, amicizia, rispetto, coraggio, impegno, abilità e pas-

sione, linee guida presentate alle squadre anche dalla Federazione regionale. “Dopo tre anni - dice il presidente Francesco Rusconi - , stiamo raccogliendo i frutti del lavoro e dell’impegno di tanta gente appassionata di rugby”. A dimostrazione dell’organizzazione societaria, è l’ottima riuscita del raggruppamento settore propaganda, (Under 8, 10 e 12) organizzato il 20 novembre scorso nel campo di Fratta (Maniago). Insieme al Maniago Rugby, sono scesi in campo Pedemontana Livenza Rugby di Polcenigo, Juvenilia Bagnaria di Bagnaria Arsa, REP TS Monfalcone di TriesteMonfalcone e Black Ducks di Gemona, per un totale di circa 150 piccoli atleti, che hanno dato vita a sfide avvincenti, tra mischie, placcaggi e le tanto ambite mete. “Il Maniago Rugby Club - conclude Rusconi - , si sta affermando sempre più solidamente nel mondo del rugby regionale e inten-

diamo continuare a crescere a piccoli passi ma costantemente. Siamo orgogliosi nel constatare che tutta la società si sta muovendo nella direzione giusta, in campo con gli atleti e fuori dal campo con lo staff dirigenziale ed i genitori”. Il Maniago Rugby Club si dimostra insomma sempre più punto di incontro per tutto il circondario maniaghese, raccogliendo ragazzi da molti paesi limitrofi. In internet: www.maniagorugby.it Riccardo Toffolo

MONTAGNA Si avvicinano le feste. Ecco gli appuntamenti per passare un bianco Natale con il Parco Dolomiti Friulane. 8 dicembre Andreis passeggiata con l'asino 10 dicembre Claut escursione crepuscolare 24 dicembre Forni di Sopra nordic walking 2 gennaio Forni di Sopra escursione crepuscolare 7 gennaio Forni di Sotto escursione naturalistica 8 gennaio Poffabro passeggiata con l'asino Oltre alle nostre escursioni vi ricordiamo che tutti i paesi del Parco offrono soggiorni e giornate indimenticabili ricchi di appuntamenti, animazioni e eventi speciali dedicati alle feste natalizie per trascorrerle tra le Dolomiti Friulane.

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26 novembre 2016 - SERIE A2 FEMMINILE

Bologna Vs Fincantieri Leyline 2-2

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hockey

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SpECIALE LIBERTAS

RUGBY

Pignat: “Prima di formare una squadra seniores è importantissimo avere una base solida”

IL FONTANA NON FARà DA MEGAFONO Il presidente del Fontana Rugby Libertas, Claudio Pignat, ribadisce la sintonia con l’amministrazione comunale: “Il problema del campo e della Club House verrà risolto” ■ «La nostra associazione non si presta a fare da megafono per le manovre politiche di nessuno», queste eloquenti parole del presidente Claudio Pignat della SFS Intec Fontana Rugby Libertas vogliono sottolineare innanzitutto la sintonia fra l’associazione e l’amministrazione comunale di Fontanafredda, che, presente al raggruppamento di domenica 27 novembre, ha ribadito il proprio appoggio alla società, al pari di tutte le altre, e la sensibilità verso le loro problematiche. L’assessore allo sport Sonia Chiarotto ha in quella occasione infatti dichiarato di essere a conoscenza della difficoltà per il Fontana di non avere un proprio campo ed una Club House, struttura di grande importanza soprattutto nel rugby. Ha quindi ribadito l’interesse dell’amministrazione per risolvere la questione. Con la serietà di chi non promette “gatto se non lo ha nel sacco”, non ha potuto definire la data certa per una soluzione decisiva del problema.

1 t m

D’altro canto, il Fontana Rugby, che senza un proprio campo omologato non può programmare un’attività Under 14 o superiore, ha fatto di necessità virtù, concentrandosi sul minirugby. La scelta di fare attività esclusivamente con i più piccoli è stata presa perché «prima di formare una squadra seniores, – queste le parole di Claudio Pignat – è importantissimo avere una base non solo di atleti, ma di sostegno da parte dei genitori, della scuola, della comunità in genere. È possibile ottenere questa struttura solo facendo un lavoro che parta dalle basi, quindi dai più giovani. – E continua – Il Fontana vuole concentrarsi sugli atleti di una fascia di età minore al fine di creare i presupposti per lavorare al meglio. L’intento è di costruire l’atleta, prima ancora che il giocatore. Si vuole accostare alla fase ludica, fondamentale e necessaria a questa età, lo sviluppo di capacità motorie di base,

che saranno utili ai ragazzi per tutta la loro vita, qualsiasi sia lo sport praticato». La formazione dei giovani è infatti la priorità per il Fontana, che proprio a questo scopo ha inserito nello staff il preparatore atletico Stefano Chies, che affianca una volta alla settimana gli allenatori Virgilio Perin, Mirko Scorzato, Carlo Rubin, Giacomo Perin, Roberto Tiveron e lo stesso presidente Pignat. Una volta formato il giovane atleta, la stretta collaborazione con le altre associazioni della zona, come il Pedemontana Livenza Rugby, altro affiliato Libertas, permetterà, a chi vorrà, di proseguire con il rugby nelle altre formazioni locali di tutto rispetto, senza compromettere, anzi favorendo, la crescita della vita sportiva di ognuno. L’impegno del nuovo consiglio, formato dal Presidente Claudio Pignat, il Vice Presidente Silvia Mantoan, il Segretario Michele Bressan, i consiglieri Devis Bressan, Claudio Da Ponte, Elio De Anna, Gianluca Paglialunga, Giacomo Perin, Roberto Tiveron, Francesco De Luna, Mirco Scorzato, Carlo Rubin e Virgilio Perin, in continuità con quello uscente, ha permesso alla società di crescere fino a superare i 50 iscritti. Soddisfatto il presidente uscente Virgilio Perin: «La riorganizzazione della società ha permesso di dare spazio ai nuovi arrivati, al fine di proseguire il progetto di club con una più razionale divisione dei compiti dove ognuno apporta il proprio carisma e le proprie capacità personali, che infondono nuova linfa e nuovo entusiasmo al gruppo».

UDINE | TRIESTE | PAD

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SpECIALE LIBERTAS

L’ACCORDO

IL LAGO BURIDA TORNERà AGLI ANTICHI SPLENDORI L’area passa ufficialmente in gestione alla Scuola Nazionale di Canoa Libertas. Baron: “La canoa ha trovato finalmente una casa nel pordenonese”. E spunta il progetto “Paracanoa” ■ Ormai è ufficiale. Nella data che diverrà storica, il 23 novembre 2016, è stata siglata fra il Comune di Porcia e la Libertas una convenzione che concede l’utilizzo dell’area del Lago della Burida alla Scuola Nazionale di Canoa Libertas intitolata alla prematuramente scomparsa atleta olimpionica Barbara Nadalin. L’accordo, firmato da Simone Giacomet, responsabile ufficio lavori pubblici in presenza di una foltissima delegazione Libertas, il presidente provinciale Ivo Neri, il presidente regionale Bernardino Ceccarelli, il responsabile regionale della Libertas Servizi Lorenzo Cella, i consiglieri nazionali Sandra Cardin e Edoardo Muzzin, il vicepresidente regionale Luigi Castaldi, la vicepresidente provinciale Franca Bolognin, il consigliere provinciale Enea Sellan, la presidentessa del Gruppo Kajak Canoa Cordenons Graziella Biasiato, il direttore tecnico del progetto Mauro Baron, e di un’altrettanto fornita rappresentanza del comune, formata dalla segretaria Paola Rover, dal funzionario ufficio lavori pubblici Giuseppe Netto, dall’assessore allo sport Martina Zanetti e dal sindaco Giuseppe Gaiarin, è stato possibile grazie all’entusiasmo di Josef Gostner, Amministratore Delegato del Gruppo FRI-EL, attuale proprietario del sito che ha avuto modo di apprezzare i progetti lungimiranti del DT. Molte sono infatti le iniziative portate avanti durante l’anno in cui la gestio-

Gaiarin: “Le iniziative della Libertas faranno del Lago della Burida un polo di eccellenza” ne era solo provvisoria e molte altre inizieranno adesso che, per dirla con le parole dello stesso Baron, “la canoa ha trovato finalmente una casa nel pordenonese”. La Scuola Nazionale di Canoa nell’ultimo anno ha iniziato con i progetti “A scuola in canoa”, dedicato agli Istituti scolastici pubblici e privati, “Giocanoa imparare e divertirsi pagaiando” per i più piccoli, i corsi per conseguire il brevetto di istruttore nazionale Libertas, i corsi di canoa per giovani e adulti e, il fiore all’occhiello, il progetto “Donne in Rosa” in collaborazione con l’ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), presente in sala consigliare con l’attuale presi-

DOVA | MILANO | PRATO

dentessa Zanella e la presidentessa uscente Zanon, responsabile ANDOS del progetto canoa. Ma le proposte del Gruppo Kajak Canoa Cordenons a cui è stato affidato il sito non si fermeranno, anzi la stabilità garantita dalla convenzione assicura nuove energie per perseguire un altro ambizioso progetto, la “Paracanoa” dedicata alle persone diversamente abili. Determinante è stato il sostegno del Rotary Club Pordenone Alto Livenza, che, come ha dichiarato il presidente Massimo Battistella nel corso dell’incontro, cofinanzierà un pontile galleggiante per garantire completa accessibilità.

La salute e la salvaguardia del Lago sta infatti particolarmente a cuore al Rotary Club, che ha colto l’occasione per presentare uno studio fatto dai tecnici ambientalisti dell’Università di Padova per creare una strada con pista ciclabile intorno al lago e ulteriori strutture perché sempre più persone possano godere del magnifico ambiente naturalistico del lago. Il Rotary sarà sensibile a tutte le prossime iniziative Libertas, che prevedono inoltre l’organizzazione di gare di alto livello per la canoa e per la paracanoa. Grande soddisfazione dunque da tutte le parti coinvolte, che si impegneranno all’unisono affinché una risorsa strategica del territorio qual è il Lago della Burida sia restituito alla popolazione e riportato agli antichi splendori. «Le iniziative meritevoli della Libertas – ha infatti sottolineato il sindaco Gaiarin – permettono di instaurare quelle sinergie che aiutano a valorizzare il territorio e contribuiranno a far diventare il Lago della Burida il polo di eccellenza che tutti quanti auspichiamo».

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