TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
22|15 16|12|2015
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
LIZZI: NON DATECI PER SPACCIATI pagG 8-9
UDINESE
LA BATTAGLIA PER IL "FRIULI" è VINTA pagG 28-29
BASKET
ADAMI, 2016 con riconferma? paG 42 ?
MICHELE DE AGOSTINI
da quest'estate agli ordini di Tedino al Pordenone
IL CALCIO
NEL DNA MICHELE DE AGOSTINI RACCONTA LA SUA STORIA E IL RAPPORTO SPECIALE CON PAPà GIGI PAG 6
MAGNANO IN RIVIERA
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6
SOMMARIO
22|15
16|12|2015
8
28-29 UDINESE 6-7 LEGA PRO CALCIO
9 SERIE D
8-9 ECCELLENZA 10-13 PROMOZIONE 14-17 PRIMA CATEGORIA
18 SECONDA CATEGORIA
19 TERZA CATEGORIA
20-23 GIOVANILI
24 CALCIO A 5
25 FEMMINILE
42-45 BASKET
35
46-49 VOLLEY 40-41 CICLISMO
Le Belle di Tremila Sport: Giulia Stefanutti
50-55 SPORT VARI
RUBRICHE 32-33 SI DICEVA... 35-37 L E BELLE DI TREMILASPORT
34 NONSOLOSPORT
56-57 MONDO LIBERTAS 58-59 G LI ITINERARI DI TREMILASPORT
42
GIOVANNI ADAMI Incerto sulla propria riproposizione il presidente del basket regionale
51 O SSERVATORIO: L'OMOSESSUALITA' NELLO SPORT
60-61 SPECIALE AUTO TremilaSport+ | 16 12 2015 | 03
Vi augura a tutti voi lettori
un sereno Natale e un frizzante 2016 TremilaSport torna il 20 gennaio 2016!
EDITORIALE
.... TUTTO
LO
SPORT
DEL
FRIULI
VENEZIA
GIULIA
A
360
magazine
GRADI
22|15 16|12|2015
w w w. t re m i l a s p o r t . c o m
LIZZI: NON DATECI PER SPACCIATI pagG 8-9
UDINESE
LA BATTAGLIA PER IL "FRIULI" è VINTA pagG 28-29
BASKET
ADAMI, 2016 con riconferma? paG 40 ?
MICHELE DE AGOSTINI
da quest'estate agli ordini di Tedino al Pordenone
IL CALCIO
NEL DNA MICHELE DE AGOSTINI RACCONTA LA SUA STORIA E IL RAPPORTO SPECIALE CON PAPÀ GIGI PAG 6
PERSONAGGI, UNA GALLERIA INFINITA
Q
uando il dna non è acqua. Michele De Agostini, al quale abbiamo voluto dedicare un servizio particolare e la copertina, è figlio di Gigi, indimenticato mancino tricesimano negli anni Ottanta ènfant du pays nell’Udinese di Zico e che successivamente vestì le maglie del Verona, dell’Inter e della Juventus oltrechè l’azzurro della nazionale. Non ha avuto una carriera rutilante come quella paterna, il figlio d’arte, ma comunque di buon livello e attualmente è una delle colonne del Pordenone che sta viaggiando nelle posizioni medio alte della Lega Pro. Leggiamo cosa ci dice. E sentiamo, nelle pagine del basket, le considerazioni del presidente regionale Giovanni Adami su un 2015 inevitabilmente a luci ed ombre ma contrassegnato comunque dalla terza consecutiva manifestazione europea, l’Under 20 maschile, assegnata al Friuli Venezia Giulia dai vertici romani. Una nuova certificazione di stima all’operosità e alla capacità organizzativa nostrana che ha portato all’assegnazione, nel 2016, di un nuovo torneo continentale, quello riservato alle nazionali femminili Under 16. Due figure femminili in primo piano, poi, vi vengono proposte in altri contesti: la scozzese Clelland, punta del Tavagnacco, e per lo sci Marina Piller, la fondista sappadina che ha preso parte alle ultime Olimpiadi di Sochi con il “settebello” regionale e che recentemente ha annunciato la propria maternità e il conseguente ritiro dalle scene. Definitivo o temporaneo? Scopriamolo nell’intervista all’interno. Interessante, poi, l’analisi di Arianna Venegoni sul tabù-omosessualità nello sport, dove la nostra corrispondente da Parigi propone alcuni casi più o meno recenti di atleti-vip caduti nella rete del gossip. Un altro indimenticato campione di casa nostra, dopo Manuela Di Centa nel numero scorso, vi viene proposto inoltre nella rubrica dell’amarcord ed è il pugile Nino Benvenuti, del quale viene ricordata, con foto e brani tratti dal suo libro, la magica notte di aprile del 1967, quando al Madison Square Garden di New York conquistò il titolo mondiale dei pesi medi battendo Emile Griffith. Tempi pionieristici dei media in cui venne proposta la radiocronaca dell’incontro in ore notturne dalla voce di Paolo Valenti, con l’Italia sportiva incollata alle radio e alla fine esultante per il successo del boxeur triestino. Momenti in cui lo sport non era ancora al servizio di altre realtà e che sapeva entusiasmare genuinamente il pubblico.
Il Direttore Edi Fabris
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TELEPORDENONE
22| 15
Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 16 dicembre 2015.
PUBBLICITÀ MediaTremila Edizioni Viale Palmanova 146 - Udine Tel. 0432. 33 30 893 agenti@tremilasport.com
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w w w. m o n d o u d i n e s e . c o m
TremilaSport+ | 16 12 2015 | 05
(Foto Antonio Ros - Pordenone Calcio)
CALCIOLEGAPRO
LA SCHEDA
MICHELE DE AGOSTINI
CONTRO CUNEO SEGNALE IMPORTANTE MICHELE DE AGOSTINI Nato a Udine il 27 novembre 1983, il terzino del Pordenone è figlio dell'ex Udinese e Juventus, Gigi De Agostini. Dopo una breve parentesi alla Triestina nel 2006 in serie B, è passato alla Pro Patria e successivamente al Prato dove ha vissuto sette importantissime stagioni, diventandone colonna e capitano. Da quest'estate è tornato in regione, a dare manforte al Pordenone targato Tedino.
06 | 16 12 2015 | TremilaSport+
E
ssere figli d'arte per tanti è un vantaggio non da poco. Michele De Agostini, cresciuto con i consigli di papà Gigi, leggenda del calcio italiano, è uno di quelli che però si è guadagnato tutto con sudore e fatica, accettando i saggi consigli paterni ("che mi hanno aiutato moltissimo a maturare calcisticamente") ma costruendo la sua bellissima carriera soltanto dimostrando il proprio valore. Lottando e faticando. E quando te ne vai dopo ben 7 anni da una squadra, il Prato in questo caso, da capitano e con tanti amici dentro e fuori dal campo, significa che tutto ciò che hai fatto è stato apprezzato. Ora è a Pordenone, per continuare a sognare, per togliersi magari quelle soddisfazioni solo sfiorate negli anni passati.
- Partiamo dal Cuneo. «Vittoria importantissima. Siamo stati bravi perché il campo era difficile, e abbiamo disputato una gran partita sotto l'aspetto tattico. Accorti e con un pizzico di furbizia, abbiamo vinto 1-0: era importante rialzare subito la testa per restare in scia. Dovevamo rialzarci dopo le due sconfitte per darci un segnale: non siamo quelli che hanno perso, ma quello che abbiamo fatto vedere in tutto il campionato sinora».
- C'è qualche rimpianto visti i vostri numeri? La classifica, cortissima, vi vede a metà. «Qualcosa in meno? Sicuramente per strada l'abbiamo perso. Penso alla prima partita col Pro Piacenza. Poi mi viene in mente il 2-2 col Sudtirol: non è stato piacevole soprattutto per la mole di gioco creata. Abbiamo però dimostrato di poterci confrontare ad armi pari con tutte. Abbiamo fatto la nostra bella figura, a parte l'episodio sfortunato con il Cit-
“
Essere figlio di Gigi De Agostini è un grande motivo di orgoglio, ma la carriera me la sono sudata
LEGAPROCALCIO tadella, che ci è stato superiore, poi per il resto abbiamo dato filo da torcere a tutti. Ora si sente quasi timore quando andiamo in trasferta: stiamo lavorando bene con lo staff tecnico, la società è contenta». - Se dovessi scegliere un match che racconta quello che siete quest'anno? «Col Bassano, in casa, ma anche quella con la Reggiana. Dal primo secondo in queste partite si è vista la forza di tutti di voler fare risultato. Il campo ha dimostrato che quando partiamo in quel modo, sia a livello tecnico che tattico, otteniamo bei risultati. Vivendo dall'interno
questa avventura non reputo una sorpresa il nostro cammino: la squadra è valida, il mister è molto preparato e sin dal primo giorno di ritiro abbiamo portato avanti la sua idea di calcio. Più passavano le settimane più cresceva la consapevolezza che si poteva fare qualcosa di buono. Salvezza è la parola chiave, io non mi sbilancio, non l'ho mai fatto nella mia carriera, sono sempre stato uno coi piedi per terra. Pensa: se non facevamo risultato a Cuneo eravamo a ridosso dei playout e avrebbero detto che stavamo mollando vero? La verità è che la classifica è corta e il campionato molto
LEGA PRO 16^ Giornata
REGGIANA - ALESSANDRIA LUMEZZANE - ALBINOLEFFE RENATE - CUNEO MANTOVA - PRO PATRIA PADOVA - BASSANO SUDTIROL - PRO PIACENZA CREMONESE - CITTADELLA PORDENONE - PAVIA FERALPI SALO' - GIANA ERMINIO tosto, però al contempo molto stimolante, bello e impegnativo. Non c'è chi è più forte, questa è la verità». - Raccontaci della tua storia
con il Prato, dove sei anche stato capitano. «Ci sono arrivato 8 anni fa dopo una piccola esperienza alla Triestina. Oltre all'elevato livello calcistico, ho trovato persone meravigliose che non mi hanno fatto sentire la mancanza di casa. Ho dato sempre tutto, è stata un'esperienza unica fare 7 anni con la stessa società: non è da tutti. Avrei voluto qualcosina in più, penso alle due finali play off perse, compensate però con le vittorie di due play out in c1, ma mi manca la gioia di poter esultare per aver vinto un campionato. La toscana poi è una regione meravigliosa, molto simile al Friuli. Sento ancora il gruppo, anche Cavagna, l'attuale capitano. La prossima settimana torno a fare gli auguri, mi hanno invitato e ho degli oneri da ex capitano da rispettare (ride,ndr). Scherzi a parte, poco tempo fa i tifosi mi hanno invitato alla loro festa e mi hanno regalato la targa con su scritto "Per tutto quello che hai dato in questi anni, per il cuore biancoazzurro". Emozioni uniche, che restano per tutta la vita. Se fai il tuo lavoro bene e la gente apprezza e comprende ciò che dai è tutto più bello. Ho dato il massimo e ho trovato tantissimi amici. Sono felice». - Essere figlio di Gigi De Agostinisi è mai rivelato un peso per te? «È sempre stato motivo di orgoglio, una fortuna perché se non ci fosse stato lui non sarei cresciuto tanto a livello umano e sportivo. Io sono partito dalla 1a categoria, sono stato bravo ad aggrapparmi all'ultimo treno che passava e a lavorare sodo. Le mie piccole soddisfazioni me le sono tolte. Penso a dove sono partito, all'esordio in B, il coronamento di un sogno al Nereo Rocco, accanto a giocatori con carriere importanti. Sbagliare e crescere è stato fondamentale. Le chiavi del successo? Migliorare sugli errori e pensare solo a divertirmi col pallone» - Prossima sfida Pavia: un punto più su… «Ora abbiamo due partite prima del giro di boa: dobbiamo fare punti perché per muovere la classifica è fondamentale. Affrontiamo una delle squadre costruite per vincere il campionato. Non vincono dall'inizio di novembre ed hanno appena cambiato l’allenatore, non sarà facile. Saranno arrabbiati oltre che già validi di loro, ma noi daremo il 110 %: sono fiducioso perché la vittoria di Cuneo ci ha ridato grosso morale». Luca Feole
TremilaSport+ | 16 12 2015 | 07
Un raggiante Mauro Lizzi festeggia il salto in Eccellenza alla guida della Pro Fagagna
MAURO LIZZI
NON DATECI
PER SPACCIATI
ECCELLENZACALCIO
M
auro Lizzi è il nuovo tecnico del Rivignano. E i tifosi non possono che essere soddisfatti di questo acquisto che nella sua splendida carriera ha inanellato tantissimi successi. Subentrato a Corosu, il mister analizza la situazione, preparandosi ad un girone di ritorno dove, lo assicura, ci sarà tanto lavoro da fare. - Com la Virtus Corno è finita 1-1... «Tre partite in una settimana sono sempre difficili da affrontare, il momento era delicato. Mettiamoci il cambio alla guida tecnica, gli infortuni (non ho rischiato Pinzin, aggiuntosi alla lista), e abbiamo tutti gli ingredienti per una situazione non facile, quasi di emergenza. C'è da sottolineare il carattere dei ragazzi: il primo tempo non è stato bello, siamo passati subito in svantaggio ed abbiamo accusato il colpo, nella ripresa invece c'è stata la reazione, ed è un buon segnale. Il risultato per ciò che si è visto in campo è giusto: un tempo a testa, un punto a testa». - Quali sono le prime cose da aggiustare? «La squadra è giovane, deve acquisire autostima e consapevolezza nei propri mezzi. C'è da lavorare sotto l'aspetto tattico per diventare squadra. Io proseguo il percorso del mio predecessore, non voglio sminuire il suo lavoro. Avevo sentito dire che il Rivignano doveva essere la cenerentola del girone, invece guardando la classifica non pare proprio, significa che c'è stato un lavoro importante. C'è qualche intrusa, come il Chions e il Cjarlins, ma abbiamo ampi margini di miglioramento. Non è una svolta, ma una strada che prosegue, una nave che continua la sua strada. I cambiamenti dovranno essere graduali, così da sistemare un po' alla volta i vari problemi, centellinando le risorse a disposizione». - Ora inizia il girone di ritorno: un nuovo campionato. Cosa si aspetta? «Intanto la sosta: ne approfitterò per avvicinarmi ai ragazzi. Sotto il piano tecnico e tattico sicuramente dovremo intervenire sul giro palla, ora troppo lento e macchinoso. La sosta cade a pennello, voglio creare compattezza nei vari reparti della squadra. Poi vero, c'è gente che si sta rinforzando, ma noi pensiamo al nostro orto, perché più si andrà avanti più salirà l'ansia da risultato. Partiamo con il Lumignacco e penso sia un bene trovare subito le forti. Speriamo confermi il pronostico della semifinale di Coppa e si qualifichi per la finale: potrebbe essere un fattore determinante in vista della nostra sfida, un po' di energia andrà persa sicuramente». - Nell'altra semifinale invece tocca a voi, contro il Vensa. «Se esiste l' 1 % di possibilità di giocare la finale davanti a mille persone dob-
biamo lottare. È una vetrina, un sogno: portiamo rispetto al Vesna, squadra tosta, ma non partiamo sconfitti. Anche il campionato conferma che non ci sono squadre "battute". Nemmeno la Manzanese può essere considerata finita. La storia del Rivignano è fatta di alti e bassi, promozioni e retrocessioni continue, sempre però coerentemente con le possibilità della società: quest'anno c'è un nucleo di giovani importanti (domenica ho giocato con tre '97 e un '98), si può garantire un futuro radioso, per il presente c'è da sudare». - È reduce dall'esperienza in Serie A femminile con il Chiasiellis. Cosa significa allenare il gentil sesso? «Avevo iniziato guardandola come sfida personale. L'ho fatto in passato: cambiare ambienti, comunità, per aprire i miei orizzonti, mettermi in gioco, confrontarmi anche per quanto riguarda ciò che non è "calcio". C'erano le stesse prospettive anche nell'avventura con il femminile, vedere e capire se ero in grado di gestire un gruppo di ragazze e guardare il mondo fuori regione. Qui conosco tutti i campi, davvero, ma non ero mai uscito dal FVG calcisticamente parlando. Si è rivelata un'esperienza positiva, un mondo diverso, quasi parallelo, dove c'è tecnica e tattica ma forse poca considerazione. Una piacevole sorpresa. Differenze? Fisiche, ovviamente, le ragazze non possono coprire il campo allo stesso modo, ma talvolta si vede un calcio più divertente, con più passaggi, idee. Sono rimasto soddisfatto per quanto espresso dalle mie calciatrici, che come spugne hanno messo in pratica quanto avevo proposto. E poi, lo confesso, sono più diligenti: se riproponevo loro un esercizio dopo un mese lo facevano alla perfezione, con i maschi vedi facce stupite che dicono 'Ma di cosa stiamo parlando?' (ride, ndr). Consiglio a tutti gli allenatori questa avventura, si creano legami bellissimi in tutta Italia, pensare che per il mio arrivo a Rivignano ho ricevuto messaggi anche da Napoli…» - Ha vinto molti campionati: quale è stato il più bello? «Li guardo tutti con molto piacere. Inizio col dire che ho fatto anche retrocessioni ed esoneri (ride, ndr): ma nel palmares finiscono le cose belle. Scherzi a parte ricordo con affetto il miracolo a Basaldella nel '96-'97 quando riuscii a creare un vero gruppo vincente, senza individualità. Ma, ovviamente, la vittoria a cui sono più legato è quella con la Pro Fagagna, squadra dove ho militato sin dalle giovanili. Tornare lì da allenatore e partecipare concretamente alla costruzione di una squadra, di un progetto vincente, di un giocattolo che ha raggiunto l'Eccellenza, è meraviglioso. Vincere è sempre difficile, penso a Cassacco e Percoto, ma quella è la mia "città", e rappresenta un ricordo fantastico. (l.f.)
QUI SERIE D TRIESTINA SALVA, C'E' FAVARATO
Triestina salva... per il momento. E' arrivata la richiesta fideiussione da 500mila euro e Pontrelli ha ceduto le quote societarie. Lo spettro dell'ennesimo fallimento si allontana. A rilevare la presidenza della formazione alabardata è Silvano Favarato, imprenditore trevigiano, ex presidente dell'Union Quinto. La notizia è giunta dal Tribunale di Trieste dove si è svolta l'udienza che avrebbe potuto portare al fallimento gli alabardati. Favarato si è quindi impegnato a saldare i debiti lasciati dalla precedente gestione.
eccellenza - 10/01/2016 16^ Giornata TOLMEZZO - CJARLINSMUZANE VESNA - CORDENONS TORVISCOSA - GEMONESE RIVIGNANO - LUMIGNACCO CHIONS - MANZANESE KRAS REPEN - SANVITESE ISM GRADISCA - TRICESIMO VIRTUS CORNO - FLAIBANO
TremilaSport+ | 16 12 2015 | 09
CALCIOpromozione CALCIOECCELLENZA CALCIOUDINESE
BRIAN E SPAL CORDOVADO l'undici di Precenicco è tra le note dolenti del torneo di Promozione A. I giallorossi invece hanno di che sorridere.
AI RAGGI X
GIRO DI BOA: CHI SALE, CHI SCENDE
10 | 16 12 2015 | TremilaSport+
indubbiamente ai nomi di Brian e Pravisdomini: il primo ha cambiato parecchio pelle nel mercato invernale, con il ds Berti attivissimo per colmare le lacune nella rosa affidata al tecnico Muzzin; in casa orange, invece, si è passati addirittura al cambio tecnico, con successivo addio della stella Adreolla e inevitabile ridimensionamento del progetto: ora l'obiettivo è togliersi dalle sabbie mobili quanto prima. In fonda alla classifica rimane il Flumignano, solo soletto, ormai rassegnato al passo del gambero. Una retrocessione che al momento pare inevitabile alla luce dei risul-
VOTA IL MIGLIORE SU WWW.TREMILASPORT.COM
S
i è chiuso il girone di andata. Nel girone A, è il Lignano la vera rivelazione di questa prima parte di stagione. Partito a fari spenti, zitto, zitto l'undici di Zecchinel è riuscito ad arrivare al giro di boa davanti a tutti. I rivieraschi si sono messi dietro squadre strafavorite come il Torre, nonchè le delusioni Pravisdomini e Brian. Se i viola di Giordano restano comunque pienamente in corsa per la vittoria del campionato, avendo solo due lunghezze di ritardo dal Lignano, per gli orange pordenonesi e l'undici di Precenicco il divario dalla vetta sembra ormai troppo per poter puntare allo scudetto. Resta l'obiettivo play-off, ammesso che quest'anno la post season serva davvero a qualcosa. Le notizie che arrivano dalle compagini regionali in Serie D sono a dir poco sconfortanti, e al momento è ben difficile ipotizzare che qualcuno possa giovarsi dei play-off. In quest'ottica, ad ogni modo, piacciono le neopromosse Casarsa e Union Pasiano, partite all'assalto della "nuova" categoria senza troppe pressioni e arrivate dritte, dritte nei quartieri alti, così come la Spal Cordovado, che quest'anno sembra destinata a centrare l'obiettivo salvezza con abbondante anticipo, se non anche togliersi qualche altra bella soddisfazione. Le delusioni, rispondono
tati fin qui ottenuti ma anche delle eccessiva giovane età della rosa a disposizione di Martinelli. Nel girone B, invece, il San Luigi ha tutte le carte in regola per fare il salto di categoria. La classifica parla chiaro, anche perchè quella che sulla carta è la principale avversaria, la Juventina, dista ora sette lunghezza. La rivelazione risponde però al nome di Costalunga che, trascinato da uno Steiner incontenibile, è riuscito a portarsi clamorosamente al secondo posto. E chissà che la favola dei gialloneri non sia destinata a durare anche nel nuovo anno...
Giulio Scarsini (Tolmezzo) Simone Bortolotti (Gemonese) Samuele Gon (Sistiana)
Federico Aggio (Lignano) Mattia De Paoli (Pro Cervignano)
PROMOZIONE A - 10/01/2016 16^ Giornata FIUMEBANNIA - AURORA REMANZACCO UNION PASIANO - BANNIA PORCIA - LIGNANO FULGOR - PRATAFALCHI SPAL CORDOVADO - PRAVISDOMINI CASARSA - PRO FAGAGNA BRIAN - TORRE FLUMIGNANO - SESTO BAGNAROLA
PROMOZIONE B - 10/01/2016 16^ Giornata S.ANDREA SV - GONARS OL3 - COSTALUNGA RONCHI - PRIMOREC PRO CERVIGNANO - S.GIOVANNI SAN LUIGI - SANGIORGINA SEVEGLIANO - SISTIANA ZAULE- TRIESTE CALCIO JUVENTINA - VALNATISONE
Matteo Zusso (Cordenons) Luca Martincigh (Virtus Corno)
Andrea Raffa (Torviscosa)
Tommaso Casseler (San Luigi)
Ziga Smrtnik (Kras)
Luca Sirigu (Brian)
LO SQUADRONE DI ECCELLENZA E PROMOZIONE
U.S. PRO FAGAGNA PRIMA PROMOZIONECALCIO CATEGORIACALCIO UDINESECALCIO
PROMOZIONE • GIRONE A
A.S.D. U.S. PRO FAGAGNA 2015/2016
A.S.D. U.S. PRO FAGAGNA VIA TONUTTI, 20 – 33034 FAGAGNA (UD) - TEL.0432.802006 – FAX 0432.811096 profagagna@virgilio.it
NOME
COGNOME
ANNO DI NASCITA
RUOLO
MARCO
MONTAGNESE
1991
PORTIERE
ALESSANDRO
FELICE
1995
PORTIERE
FABIO
TONELLO
1992
PORTIERE
NOME
COGNOME
RUOLO
MANUEL
VIT
1987
DIFENSORE
MASSIMILIANO
GEROMETTA
1989
DIFENSORE
ANDREA
FRANCESCUTTI
1989
DIFENSORE
ANDREA ALBINO DARIO LUCA
BURELLI DI BIN SEBASTIANIS MERLINO
ANDREA
GERUSSI
1989
DIFENSORE
ENRICO
VENDRAMIN
1983
DIFENSORE
CLAUDIO
BASSI
FABIO
BENATI
1997
DIFENSORE
PAOLO GIANNI LUIGINO GABRIELE LUCA MICHELE ELIANO MARCELLO ANDREA GABRIELE STEFANO
GERUSSI QUADRIGLIO LIZZI IAIA PASSERINI PERSELLO PERSELLO CINELLO SARO IAIA PROSPERI
PRESIDENTE VICEPRESIDENTE SEGRETARIO/CONSIGLIERE DIRETTORE SPORTIVO/CONSIGLIERE RESPONSABILE SETTORE GIOVANILE/ CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE
FILIPPO
CRAPIZ
1985
DIFENSORE
ANDREA
MARANO
1985
DIFENSORE
KILIAN
NOBILE
1996
CENTROCAMPISTA
FABIO
COGOI
1988
CENTROCAMPISTA
SIMONE
ERMACORA
1985
CENTROCAMPISTA
DAVIDE
BUTTAZZONI
1996
CENTROCAMPISTA
ALESSANDRO
RIGHINI
1998
CENTROCAMPISTA
MICHAEL
GIACOMETTI
1989
CENTROCAMPISTA
STEFANO
VUANELLO
1984
ATTACCANTE
SIMONE
BASSO
1986
ATTACCANTE
NICOLA
DI FANT
1984
ATTACCANTE
FRANCESCO
ALPINI
1997
ATTACCANTE
MARCO
ERMACORA
1985
ATTACCANTE
ANGELO
CUPINI
-
ALLENATORE
LUCA
MERLINO
-
2° ALLENATORE
GIUSEPPE
PIVIDOR
-
PREPARATORE PORTIERI
VALTER
BERTUZZI
-
COLLABORATORE
LUCA
PASSERINI
-
RESPONSABILE 1° SQUADRA
DARIO
SEBASTIANIS
-
DIRIGENTE ACCOMPAGNATORE
LUCA
FABBRO
-
FISIOTERAPISTA
ORGANIGRAMMA
Via Spilimbergo, 220 - Fagagna (Ud) - Italy Tel. +39 0432 810827 - Fax +39 0432 810825 info@pezzetta.it - www.pezzetta.it
TremilaSport+ | 16 12 2015 | 11
promozione GIR. A
FLUMIGNANO AURORA REMANZACCO
0-2 13-12-2015
012| 16 12 | 1612122015 2015| TremilaSport+ | TremilaSport+
Foto:VANNI SNIDERO
CALCIOUDINESE CALCIOFOTOGALLERY
FOTOGALLERYCALCIO UDINESECALCIO
TremilaSport+ TremilaSport+| 16 | 1612122015 2015| 013 | 13
(Foto Alessio Beltrame)
PRIMA CATEGORIACALCIO
MERCATO
PIANI E PARAVANO per il FAUGLIS
I
l bilancio di un punto nelle ultime tre partite non è sicuramente esaltante. Ma il Fauglis resta una delle più serie candidate al salto di categoria. Degli obiettivi stagionali dei bianconeri abbiamo parlato con il direttore sportivo Stefano Ioan. «Purtroppo siamo arrivati a questi ultimi incontri del girone in una condizione non brillante e non siamo riusciti a "rubacchiare" qualche punto. Comunque l'unica partita veramente
giocata al di sotto dei nostri standard è stata quella con la Reanese, dove sicuramente il problema non è stato il fatto di averla presa sotto gamba, come magari è accaduto con qualche altra squadra durante il campionato. La paura di non riuscire a dimostrare di essere quelli di qualche partita fa ha probabilemte giocato un brutto scherzo». - Tuttavia il bilancio di questo girone di andata non può che essere positivo?
GIRONE A - 10/01/2016 16^ Giornata
IL PUNTO
Camino e Maniagolibero guidano il girone A con un punto di vantaggio sul Vivai Rauscedo. Se dai granata e dai giallorossi di Temporini ci si aspettava un cammino immediato nei quartieri alti, dal Maniagolibero non era facile attendersi un avvio così positivo, viste le numerose partenze estive. Gregolin si conferma timoniere scafato e bravo a tenere
14 | 16 12 2015 | TremilaSport+
VALLENONCELLO - TEOR GRAVIS - CAMINO VAJONT - CORVA VALVASONE - MANIAGOLIBERO BARBEANO - S.QUIRINO PALAZZOLO - UNION RORAI CEOLINI - VALERIANO CODROIPO - VIVAI RAUSCEDO
i suoi sulla corda. La rivelazione risponde però al nome di Vajont: l'undici dell'enclave è letteralmente esploso quest'anno. E pensare che c'era chi lo vaticinava tra i candidati alla zona play-out! La delusione? Al momento di sicuro il Vallenoncello e il solito San Quirino, il quale anche quest'anno non sembra riuscire a trovare quella continuità necessaria
«Direi abbastanza positivo. Abbiamo accumulato un buon numero di punti ma abbiamo accorciato la classifica per cui ci può essere il pericolo di essere risucchiati nel gruppone di metà classifica, per cui bisognerà tenere l'attenzione molto alta. In ogni caso il primo obiettivo rimane arrivare 40 punti il prima possibile». - Vista la classifica attuale perchè non puntare a qualcosa di più? «Quando ad inizio stagione arrivi con otto giocatori nuovi ed anche con il cambio mister è sempre difficile fare qualche tipo di pronostico di alta classifica. Per ora rimaniamo con i piedi per terra ed arriviamo alla quota stabilita». - Farete qualche intervento sul mercato invernale? «Presto si uniranno al gruppo due nuovi acquisti: Paravano in arrivo dal CjarlinsMuzane e Piani dal Rivignano. Inoltre la nostra ricerca principale sarà dirottata verso un centrocampista di valore. Se troveremo il nome che fa al caso nostro perfetto, sennò il mercato finirà qua. In uscita invece sappiamo già che perderemo le due punte Marino e Dumitriu, che per motivi diversi non possono proseguire l'avventura con noi». - Tornando alla prestazioni, cosa c'è da migliorare ancora? «Riuscire a diventare per certi versi più cinici, nel senso di portare via qualche punto anche quando la squadra non è nella migliore giornata. Mi viene in mente la partita con il Lavarian Mortean, quando siamo andati a vincere al 92' una partita che non meritivamo di portare fuori. Questo potrebbe darci quello slancio in più per restare nei piani alti. Avendo un gruppo che non dipende per nulla dai singoli conta molto la prestazione complessiva. Per concludere, vorrei fare i miei migliori auguri a tutti i dirigenti delle società, perchè in tempi come questi, solo con la passione e con la volontà si può mandare avanti questo movimento. E questo succede grazie alla dedizione di queste persone, che spesso sacrificano del tempo prezioso alla famiglia o a se stessi». Ma. Me.
GIRONE B - 10/01/2016 16^ Giornata
RIVE D'ARCANO - AZZURRA PREMARIACCO DIANA - BEARZI RIVIERA - BUIESE UNION MARTIGNACCO - LAVARIANMORTEAN ATLETICO FAUGLIS - RAGOGNA RISANESE - REANESE TORREANESE - SANTAMARIA ANCONA - TARCENTINA
a fare il salto di qualità. Nel girone B, il girone d'andata ha messo in mostra una Risanese che sembra avere qualcosa in più rispetto alle altre contendenti. I bianconeri sono primi con due lunghezze di vantaggio sulla Tarcentina. Due punti che sarebbero potuti essere cinque se non fosse intervenuto il giudice sportivo a infliggerle la sconfitta a tavolino
GIRONE C - 10/01/2016 16^ Giornata CORMONESE - AQUILEIA PRO GORIZIA - BREG TERZO - DOMIO GRADESE - FO.RE.TURRIACO ZARJA - ISONTINA SOVODNJE - ISONZO MARIANO - MLADOST PORPETTO - PRO ROMANS MEDEA
contro il LavarianMortean. La lotta si preannuncia comunque serrata, con ben cinque altre formazioni racchiuse in cinque punti. Nel girone C, è lotta a due tra una Pro Gorizia, partita con i favori dei pronostici, e lo Zarja, che continua a stupire tutti a suon di vittorie. Per il ruolo di terzo incomodo, il Domio sembra aver studiato molto bene.
S.P. RIVE D’ARCANO PRIMA CATEGORIACALCIO UDINESECALCIO
1a CATEGORIA • GIRONE B
S.P. RIVE D’ARCANO
STAFF TECNICO NOME
COGNOME
RUOLO
CARINO ALESSANDRO IGINO GIOVANNI PATRIK FLAVIO FULVIO MAURIZIO VIVIANO
D’ANGELO MINISINI MICOLI MUSSOLETTI DEGANO FEDERICO DELLA VEDOVA ANTONIALI COSOLO
PRESIDENTE ONORARIO PRESIDENTE DIRIGENTE ALLENATORE CONSIGLIERE CONSIGLIERE DIRIGENTE ACCOMPAGNATORE CONSIGLIERE SEGRETARIO
NOME
COGNOME
DATA DI NASCITA
RUOLO
GIACOMO
ATZEI
10/08/1977
DIFENSORE
ANDREA
BIN
03/07/1982
DIFENSORE
MARIO
CASTELLANO
10/10/1964
PORTIERE
LEONARDO
CLARA
22/04/1986
ATTACCANTE
JHONNY
DALLARCHE
22/05/1993
PORTIERE
FRANCESCO
DEGANO
21/06/1995
CENTROCAMPISTA
FERMO
FABBRO
DIRIGENTE ADDETTO ALL’ARBITRO
MATTEO
DENARDA
12/11/1982
ATTACCANTE
YURI
DESSI
11/07/1982
ATTACCANTE
CRISTIAN MAURO
BASSI MIANI
DIRIGENTE ACCOMPAGNATORE DIRETTORE SPORTIVO
RICCARDO
DI SOPRA
01/08/1986
CENTROCAMPISTA
LUCIO
DRI
09/03/1975
DIFENSORE
IVAN
MATTIUSSI
22/04/1990
DIFENSORE
GIUSEPPE
MAZZONE
03/06/1986
CENTROCAMPISTA
NICOLA
MONTERISI
17/11/1989
CENTROCAMPISTA
ANDREA
NATOLINO
05/08/1986
PORTIERE
MARK IFEDIORA
ONYECHERE
22/06/1992
CENTROCAMPISTA
ROBERTO
PEROSA
26/03/1983
DIFENSORE
JANO
PRIMA
16/10/1986
CENTROCAMPISTA
ALEX
RIVA
23/03/1982
DIFENSORE
FABIO
ROMANIN
18/12/1989
DIFENSORE
ALEX GIUSEPPE
SCALZO
17/09/1988
CENTROCAMPISTA
FEDERICO
SOLITO
17/07/1990
ATTACCANTE
EMANUELE
STERA
24/07/1986
CENTROCAMPISTA
Enoteca LE CANTINE DI SECONDO Via Udine angolo Via Marcuzzi FAGAGNA (UD)
telefono e fax: (+39) 0432 811 046 info@lecantinedisecondo.com
TremilaSport+ | 16 12 2015 | 15
ATLETICO FAUG CALCIOUDINESE
ASDASD FAUGLIS SOCIETÀ FAUGLIS - LISTA DEI GIOCATORI E ORGANIGRAMMA ASD FAUGLIS NOME
COGNOME
ANNO DI NASCITA
RUOLO
NOME
COGNOME
DATA DI NASCITA
FABIO
LODOLO
1991
PORTIERE
SEBASTIANO
BORDIGNON
1995
LUCA
LIBERALE
1994
PORTIERE
ZENO
SALVADOR
1992
ALBERTO
PELLIZZATI
1988
DIFENSORE
DANIELE
MARINO
1988
ENRICO
FERRANTE
1989
DIFENSORE
RONNYE
MARTELOSSI
1979
DIFENSORE
ZAKARIA
EL MOUJAHDI
1994
MICHAEL
CASANOVA
1990
DIFENSORE
DORUIONUT
DUMITRIU
1996
DANIELE
MIANI
1983
DIFENSORE
LUCA
SDRIGOTTI
-
NIKOLA
GAGIC
1992
CENTROCAMPISTA
FRANCESCO
CEPILE
-
GIANNICOLA ERIK SANEL LUCA
MATTESSICH CORBATTO KALAKOVIC DELLA MORA
1994
CENTROCAMPISTA
MAURO
BUDAI
-
1997
CENTROCAMPISTA
ADRIANO
IOAN
-
1986
CENTROCAMPISTA
PAOLO
DEL FRATE
-
1992
CENTROCAMPISTA
STEFANO
IAN
-
GLIS
RUOLO CENTROCAMPISTA ATTACCANTE
UDINESECALCIO
1a CATEGORIA • GIRONE B
SEDE ASD FAUGLIS: Via Felettis, 11 - Fauglis – Gonars – UD - Tel. Sede: 335 6150203 Email: asdfauglis@libero.it
ATTACCANTE ATTACCANTE ATTACCANTE ALLENATORE PREPARATORE PORTIERI PRESIDENTE VICEPRESIDENTE SEGRETARIO DIRETTORE SPORTIVO
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CALCIOSECONDACATEGORIA
TILAVENTINA, MAI COSì IN ALTO Per la prima volta nella loro storia i rosazzurri di San Vito vincono il titolo d'inverno in Seconda categoria. E il gruppo guidato da mister Dorigo vuole continuare a stupire
L’
attesa a San Vito al Tagliamento è durata 46 lunghi anni. La Tilaventina per la prima volta nella sua storia è prima in classifica in seconda categoria. Campione d’inverno davanti a squadre più blasonate. Un’autentica sorpresa che alla vigilia in pochi ci credevano. Per svariati motivi. Punto prima: i rosazzurri fanno puro volontariato. Qui non sono concepiti nemmeno i rimborsi. Punto secondo: in panchina siede un “novello” del mestiere
che solo il Presidente Avario Luchin, già passato alle cronache per aver portato da direttore sportivo a San Vito “un cavallo di razza” come Ezio Vendrame, poteva scovare e portare come allenatore. Ma ora è vietato nascondersi. “Ai miei ragazzi – dice il patron della società, da nove anni alla guida – non do alcun consiglio. Semmai li incoraggio ad avanti a testa bassa e a guardare giorno per giorno”. - Presidente, potrebbe essere l’anno buono…
“
Abbiamo sempre vivacchiato tra Seconda e Terza, anche quando Vendrame ci fece fare il salto di qualità 18 | 16 12 2015 | TremilaSport+
“Siamo in molti a sperarlo. Noi ce la metteremo tutta. Non siamo partiti per vincere ma ormai che siamo lassù in vetta, la fame ovviamente vien mangiando”. - Cosa è successo? “E’ successo che il gruppo si è compattato intorno a un allenatore bravo e onesto come Stefano Dorigo. Lo avevo già adocchiato lo scorso anno nelle giovanili del Casarsa, ma doveva fare ancora il corso. Quest’anno è alla sua prima esperienza con una prima squadra e sta ripagando la fiducia. Spesso mi è capitato di trovare buoni allenatori. E così è stato anche stavolta. Mi sa che prima o poi me lo porteranno via…. (sorride ndr). Poi se fino allo scorso anno capitava spesso di recriminare, oggi non è più così. Abbiamo capito alla fine che era colpa nostra. Certo, gli arbitri lasciano sempre a desiderare. Ma fortunatamente ci è andato tutto per il verso giusto. Anche domenica i nostri avversari hanno finito in otto e ci è molto
dispiaciuto. Non meritavano. Lo dico contro il nostro interesse. I direttori di gara spesso non sono all’altezza di una seconda categoria. Ho più volte sollecitato la Federazione ma mi hanno spiegato che devo mandare i giovani per fare esperienza”. - Da 46 anni attendevate questo momento. “Sì. Non siamo mai stati campioni d’inverno. Ma nemmeno primi. Abbiamo sempre vivacchiato tra terza e seconda categoria compreso quando fu Ezio Vendrame a farci fare il salto di qualità”. - Chi sono i vostri principali avversari? “L’Unione Smt, l’Azzanese e il Villanova hanno speso molto per fare il salto di categoria. Noi invece viviamo senza rimborsi. Siamo come i fraticelli che vanno avanti a testa bassa. Speriamo che vada bene. Ora però dobbiamo pensare a battere la Romana nei quarti di coppa. Viviamo alla giornata”. Davide Vicedomini
TERZA CATEGORIACALCIO
LE ULTIME DAI CAMPI
FOCUS
IL PUNTO SULLA SECONDA Decima vittoria in quindici giornate per la Tilaventina che si laurea campione d’inverno. Tutto facile per gli azzurri che si sbarazzano del San Leonardo. Ma il campionato resta molto aperto con ben sette squadre racchiuse in un fazzoletto di soli sei punti. Il Calcio Aviano si mantiene a un solo punto di distanza dalla capolista con i tre punti conquistati sul fanalino di coda Don Bosco. Cade invece l’Azzanese in casa dell’Unione Smt che vedeva al suo esordio in panchina Massimo Tracanelli. Bagarre nel fondo della classifica. La Virtus Rovereto perde in maniera rocambolesca contro il Cordenons e si fa risucchiare pericolosamente nelle
Calcio Zoppola una difesa di ferro
A retrovie. Nel girone B sonoro ko del Tagliamento contro un Venzone in grande spolvero autore di tre sberle alla capolista. Si mantengono in scia i Grigioneri autori dell’ennesima prova al di sopra delle righe contro il Moruzzo, sempre più ultimo, dopo un avvio di campionato sorprendente. Nuova Sandanielese, Pagnacco e Colloredo in lotta per un posto nei playoff. Nel girone C la Serenissima si sbarazza dell’ “ostacolo” Cussignacco, e solo il Rivolto sembra reggere il passo. In fondo sono ben nove le squadre che rischiano. Infine nel raggruppamento D rimane tutto invariato in vetta con il Primorje che mentiene i tre punti di vantaggio sul Chiarbola. Per concludere la terza categoria. Il Calcio Zoppola continua a fare campionato sé. Grande equilibrio nel girone B: Pozzuolo e Latisana si annullano e spunta pericolosamente come pretendente al titolo la Majanese.
nno 2004, quasi uno spartiacque nella stSolo quattro reti subite. Stiamo parlando della retroguardia più impenetrabile dell’intero calcio dilettanti regionale. E se è proprio vero il detto che la difesa è il miglior attacco, allora il Calcio Zoppola ha intrapreso una strada che lo porterò molto lontano. La regina incontrastata del girone A si appresta, a scanso di harakiri, nel girone di ritorno, a mettere le mani sulla promozione in seconda categoria. Ne parliamo con il direttore sportivo Massimo Lodi - State rispettando i pronostici della vigilia… “Sta andando molto bene. Siamo soddisfatti. La volontà era quella di puntare a una promozione. Abbiamo gettato le basi nelle precedenti due stagioni, e ora speriamo di non rovinare tutto. Il gruppo è coeso, hanno ottime qualità tecniche. I ragazzi si divertono. E poi abbiamo un mister, Michele Buset che è stato in grado di dare un bel gioco alla squadra. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per fare il salto di qualità che ci attendevamo”. - I numeri dicono che siete la difesa più forte e non avete ancora subito una sconfitta. La promozione sembra cosa fatta. “Non cantiamo vittoria, subito. Ci sono anche gli avversari da tener d’occhio. Finora la squadra che più mi ha impressionato per il bel gioco espresso è
il Vibate. La più rognosa invece è il Brugnera. In questa categoria per centrare il traguardo bisogna essere anche un po’ smaliziati”. - Zoppola si merita di tornare nel calcio che conta “Effettivamente siamo una piazza molto importante. Fino a tre anni c’era il Doria Zoppola che militava in promozione. Poi per svariati motivi la compagine si è sciolta e dalle ceneri è rinata con nuovi dirigente, un nuovo presidente. Siamo ripartiti dalla Terza Categoria con tanto entusiasmo”. - Ne ha risentito anche il settore giovanile? “Non più di tanto. Qualche calo fisiologico c’è stato, ma non è stato eccessivo. Ora abbiamo un centinaio di ragazzi tra primi calci, pulcini, esordienti, due squadre di giovanissimi ed allievi”. - Dove volete arrivare? “L’obiettivo è quello di approdare in Prima Categoria. Ma i passaggi avverranno gradualmente. Non bisogna fare follie. La storia ci ha insegnati a non sognare troppo”. D..V.
“
Abbiamo gettato le basi nelle precedenti stagioni, ora con questo gruppo coeso ne raccogliamo i frutti TremilaSport+ | 16 12 2015 | 19
CALCIOUDINESE
1a categoria girone a 1a categoria girone a
REGIONALI
REGIONALI
20 | 16 12 2015 | TremilaSport+
GIOVANILICALCIO UDINESECALCIO
MASOTTI, PUNTIAMO IN ALTO Il neo responsabile tecnico del Codroipo fa il punto in casa biancorossa al giro di boa
P
rima parte di stagione messa in archivio dal Codroipo. E' dunque il momento di fare il punto della situazione con il neo responsabile tecnico della formazione biancorossa, Fabrizio Masotti. - Qual è il primo bilancio alla pausa invernale? «Mi preme fare un'importante premessa prima di parlare di bilanci. Per il settore giovanile del Codroipo si tratta questo dell' anno zero. Sono stati cambiati tutti i tecnici, fra cui lui stesso che è entrato a far parte della polisportiva come responsabile tecnico delle categorie Allievi fino ai piccoli amici. La Polisportiva ora, a livello nazionale, è un'unica consorziata composta da 35 società con a capo la società della Liventina (squadra veneta militante in serie D girone C) il cui sbocco principale sono le porte dell'Inter. Con la Liventina il rapporto è molto stretto, vengono realizzati degli stage formativi per ogni categoria, in cui la stessa società di Motta di Livenza mostra i propri metodi di lavori in cui si crea una vera condivisione tecnica di lavoro. Questo modello di lavoro ha permesso di portare in società tutti tecnici di livello UEFA B e di investire molto anche per quanto riguarda i trasporti, elemento molto importante per venire incontro anche alle esigenze ed alle problematiche dei genitori, grazie a due pulmini messi a disposizione dei ragazzi. Il tutto, ci tengo a precisare, nella assoluta trasparenza e sincerità con le
altre società. Questo lo dico perchè c'è una criticità che vogliamo superare ed è il rapporto con alcuni personaggi del codroipese che non sempre agiscono con assoluta correttezza. Mi riferisco al fatto che se c'è un interesse per qualche giocatore giovane è consuetudine parlare con la società madre per capire disponibilità e situazione del ragazzo. Non è professionale agire aggirando l'ostacolo, ossia contattando direttamente la famiglia senza passare per la società stessa. Partendo da questo presupposto possiamo parlare di bilanci: per ora i campionati Allievi e Giovanissimi sono stati senza infamia e senza lode, chiudendo i rispettivi gironi al penultimo e al terzultimo posto. La cosa curiosa è l'aver ottenuto i migliori risultati con le squadre considerate più forti mentre sono stati lasciati per strada punti con quelle a pari livello. Ma questo non è motivo per scoraggiarsi: la polisportiva ha ereditato un parco giocatori importante ed il lavoro impostato sta ripagando in pieno, con un grande compatezza del gruppo e un grande impegno dei mister inseriti che, in poco tempo, hanno già portato numerosi miglioramenti nella gestione dei ragazzi e nel gioco proposto». - Quali obiettivi vi siete posti? «Dobbiamo portare a casa anche qualche risultato importante nel girone di ritorno. Inoltre è stata ottenuto un importante particolare obiettivo: essere annessi al girone di Pordenone, da un lato per sperimentare esperienza nuove, dall'al-
tro per affrontare alcune realtà molto competitive ed altamente organizzate, che possono essere fonte di ispirazione per la società per assimilare nuovi spunti a livello tecnico e non solo». - E guardando al 2016? «Puntiamo a mantenere i campionati regionali e far crescere la scuola calcio ad un livello sempre più di elite. Questo attraverso un percorso formativo già dai più piccoli con uno sviluppo di una filosofia mentale che parte anche dalle piccole cose, solo per fare qualche esempio attuale: dall'educazione in cui i ragazzi di presentano e salutano dirigenti, staff e gli altri compagni, dal fatto che tutti si presentano con la divisa della società, o che tutti si abituino a mettere i parastinchi anche nelle sessioni di allenamento. Tutti sintomi di una mentalità di gruppo e di squadra». - Visti i presupposti avete qualche evento in programma prossimamente? «Ne abbiamo parecchi in programma ma vorrei fare una menzione speciale ad un evento in programma domenica 20 dicembre. Ci sarà un incontro benefico, in memoria del giovanissimo Giacomo Martinelli scomparso prematuramente, organizzato dalle società Codroipo e Rivolto. Nella mattinata sarà organizzata questa grande festa in suo onore, il cui ricavato sarà devoluto tutto in beneficenza al Centro Studio sul Sarcoma di Ewing. Invito tutte le persone a partecipare!». Massimo Melato
TremilaSport+ | 16 12 2015 | 21
allievi sperimentali GIR. B
UDINE UNITED MANZANESE
2-3 13-12-2015
022| 16 22 | 1612122015 2015| TremilaSport+ | TremilaSport+
Foto:VANNI SNIDERO
CALCIOUDINESE CALCIOFOTOGALLERY
FOTOGALLERYCALCIO UDINESECALCIO
TremilaSport+ TremilaSport+| 16 | 1612122015 2015| 023 | 23
CALCIOC5
PALMARINI SUGLI SCUDI
FLASH
SVT FUTSAL SCONFITTA PER 6-4. TERZO KO DI FILA PER LA FUTSAL UDINESE
RIMONTA DA GRANDE SQUADRA
UDINE CITY
Si sblocca finalmente la squadra udinese, che contro il Pordenone trova il primo punto in campionato, grazie al 4-4 al Palacus deciso dalle reti di Pevere, Gomboso, Braidotti e del play-manager Spina. Sotto di tre reti, i bianco-neri hanno avuto il merito di non disunirsi riuscendo alla fine a portare a casa un punto che fa morale. MERCATO
PALMANOVA, Qualche movimento di mercato anche nel calcio a 5: perde i pezzi l'Adriatica, Tirelli passa alla Torriana mentre Laharnar finisce alla Bassa. Il team del presidente Rizzo comunque riporta in Friuli Renteria, ex Starfive negli ultimi tre mesi al Città di Mestre. Sempre piÚ multietnico il Maccan Prata tessera Tarik, Traorè e Fatjon, un nuovo arrivo anche al Pordenone, quello del Portiere Montagner.
COPPA ITALIA
LE FINALISTE
Saranno Manzano e Torriana le due finaliste che si contenderanno mercoledi 16 a Palmanova la Coppa Italia regionale. I seggiolai dopo aver battuto in semifinale la Bassa 6-4 al termine di una gara al cardiopalma se la vedranno con la regina di Coppa in regione, la Torriana, alla nona finale in competizione, grazie al 2-1 sul Pordenone. Pronostici tutti a favore della squadra allenata da Pittini, che nei due precedenti stagionali ha sempre portato a casa la vittoria
GOL E SPETTACOLO
T
redicesima giornata di campionato che vede continuare il duello a suon di vittorie tra Manzano e Palmanova mentre alle spalle rispunta la Bassa Futsal che tarpa le ali al Maccan Prata; tempo di crisi per Futsal Udinese e Pordenone con Tavagnacco che affonda in casa, questa in sintesi la giornata che andiamo ad analizzare nel particolare. In vetta come dicevamo in apertura prosegue la marcia del Manzano che non fa sconti neanche al Lignano, i gialloblu di Pittini chiudono la pratica nel primo tempo con Goranovic e Frosutto amministrando l'1-3 finale nella ripresa; risponde il Palmanova che supera al termine di un match ricco di reti 6-4 la Svt Futsal che esce comunque a testa alta dal parquet della cittĂ stellata. Gara clou del turno era senza dubbio quella di Vallenoncello dove la Bassa Futsal consolida in solitaria il terzo posto con una grande ripresa mette al tappeto nello scontro diretto per 4-1 un Maccan che regge molto bene per un tempo e mezzo al potere fisico di Latisana con un Kapun in gran spolvero autore di una tripletta. Grande bagarre in zona play off: risale la Torriana che supera di misura 3-2 un ottimo Tergesteo, i gialloblu di Sfiligoi faticano a trovare le misure della squadra di Bevilacqua
e la testa giĂ rivolta probabilmente alla finale di Coppa Italia fanno il resto anche se alla fine i tre punti alimentano una classifica ora decisamente da play off. Momento nero per la Futsal Udinese che non esce dal tunnel tre sconfitte di fila, nel derby a Cussignacco meglio la Clark i cui rinforzi dicembrini pare abbiano dato nuova linfa ai gialloverdi che piegano 4-2 (quaterna di Hodzic) i cugini bianconeri; primo sorriso seppure a metĂ per l'Udine City che mette alle corde un Pordenone ancora a corrente alternata, ramarri avanti anche di tre reti nella ripresa ma il grande cuore di Braidotti e soci viene premiato con un 4-4 che fa piu' morale che classifica. Gold Feet straripante a Tavagnacco, i boys di Acampora fanno il tiro al bersaglio sui gialloblu di Michelutti per un eloquente 2-9 che rimanda ancora una volta il team udinese ad una settimana di duro lavoro per ritornare quanto prima in carreggiata. Fermo il campionato di serie B, acque agitate in casa Adriatica dopo l'ennesimo passo falso nell'ultima giornata con una diretta concorrente per la salvezza, quel Belluno capace di passare per 8-5 alla Polifunzionale e di staccare un solco tra i monfalconesi ed il penultimo posto, ora distante ben otto punti.
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TIRELLI ALLA TORRIANA, LA BASSA SU LAHARNAR
FEMMINILECALCIO FRANCESCA SORO Nel prossimo turno respirerà di nuovo un po' d'aria del Friuli incontrando un Tavagnacco reduce dalla sconfitta di Roma.
SORO, MESSAGGIO DA BARI: "SARÀ UNA VERA BATTAGLIA" Bari e Tavagnacco di fronte alla ricerca del riscatto dopo le recenti sconfitte
S
tavolta sarà più di una trasferta: quello che porterà la Graphistudio Tavagnacco a Bari sarà una sorta di viaggio della speranza, quella di riscattare con una vittoria la buona ma inefficace prestazione mostrata sul campo della Res Roma sabato scorso. La squadra di mister Di Filippo è reduce da una bruciante sconfitta nella capitale, dove ha dimostrato di non aver
scontro così delicato soprattutto dopo un’amara sconfitta rimediata sul campo del Sudtirol, altra neopromossa impegnata nella lotta per non retrocedere. «C’è poco da dire della partita di sabato scorso – racconta il difensore classe ‘88 con tono amareggiato –. Era uno scontro diretto che dovevamo vincere e che invece abbiamo sbagliato ad approcciare da un punto di vista mentale. Abbiamo perso
Francesca Soro, sarda, ha militato nel disciolto Chiasiellis in serie A e attende con il suo Bari un Tavagnacco voglioso di rifarsi
ancora raggiunto quella maturità necessaria per chiudere le partite non solo dal punto di vista delle occasioni create ma soprattutto portando a casa i tre punti. Ad attenderlo c’è il Bari dell’ex Chiasiellis Francesca Soro, una che il “Friuli pallonaro” lo conosce molto bene. A lei chiediamo di svelarci come si prepara al meglio uno
SERIE C: UDINESE IN VETTA INSEGUITA DAL PASIANO, FERMATO SUL PARI DAL MONTEBELLO
un’occasione d’oro, sprecato una partita alla nostra portata facendoci letteralmente gol da sole». Una brutta battuta d’arresto che non mette nelle condizioni ottimali per affrontare la gara contro le gialloblu. «Abbiamo avuto fin qui un calendario particolarmente sfavorevole – commenta l’ex giocatrice del Chiasiellis –. Ci siamo già
L’Udinese femminile si laurea campione d’inverno della Serie C regionale: la squadra di mister Campi (nella foto) batte di misura le giovani della Primavera del Pordenone (fuori classifica) e sale sul gradino più alto del podio. Subito sotto troviamo il
scontrate con tre delle quattro squadre che si giocano lo scudetto ossia Verona, Fiorentina e Mozzanica. La gara con il Sudtirol avrebbe dovuto darci una scossa positiva, una scarica di adrenalina utile a rinfrancare uno spirito un po’ abbacchiato. Invece ci siamo date la mazzata sui piedi e siamo qui a preparare uno scontro fondamentale mentalmente impreparate». Bari-Tavagnacco sarà anche uno scontro tra formazioni un po’ rimaneggiate, visti gli illustri infortuni sia da una parte che dall’altra. «Loro non potranno contare su Brumana, Clelland e Sardu, almeno questi sono i segnali della vigilia, mentre noi abbiamo alcune infortunate di lungo corso: Mimma Fazio, portiere che si è fratturata il mignolo durante la partita contro il Verona e Eleonora Cunsolo, giovane difensore nel giro della Nazionale U23 out per la rottura di crociato e collaterale. Oltre a loro non ci sarà nemmeno capitan Anaclerio, ancora squalificata dopo l’infausta partita contro il San Zaccaria, caratterizzata da errori arbitrali e tanto, troppo nervosismo. Nonostante le assenze mi aspetto una vera e propria battaglia:il Tavagnacco scenderà in campo agguerrito vista la sconfitta che ha rimediato contro la Roma, mentre noi dobbiamo assolutamente modificare l’approccio mentale di tutti i nostri effettivi. È necessario dar fondo a tutte le risorse per vincere le partite, non possiamo permetterci cali di concentrazione vista la rosa delle nostre avversarie». Valeria Degano
Pasiano, fermato sull’1-1 da un Montebello arrivato a Visinale voglioso di riscattare la sconfitta rimediata contro il Chiavris. Distaccato di 2 punti il Chiavris che sbanca il fortino del fanalino San Marco. Ora sosta e prima di ritorno il 14 febbraio. (v.d.)
TremilaSport+ | 16 12 2015 | 25
CALCIOUDINESE
Storia della società
AMATORI CAL
Il calcio come pretesto per fare comunità. E’ questo lo spirito che anima l’attività del Gruppo Amatori calcio Pozzuolo. Costituito ufficialmente nel 1994, da vent’anni il gruppo è presieduto da Costantino Bianco supportato dal direttivo e dai dirigenti. Il direttivo di allora decise di formare due squadre (attualmente ne vengono schierate tre) L’entusiasmo e la voglia di divertirsi sono gli ingredienti che consolidano un gruppo unito che negli anni non si è mai sfaldato. Anzi, è aumentato nel tempo, insieme al numero dei partecipanti attivi che hanno sposato la filosofia amatoriale. Tutte persone consapevoli che il gioco è anche competizione ma che vivono lo sport in modo sano e che, con la scusa della partita,creano momenti di vera aggregazione, quando nel dopo allenamento ma ancor di più
nel dopo-partita,giocatori e tifosi si danno appuntamento al chiosco o in sede per commentare la gara e soprattutto per trascorrere un po’ di tempo in compagnia, ed è così che si consolidano valori come amicizia,comune passione e senso di appartenenza. Con questo spirito gli Amatori calcio Pozzuolo si distinguono anche in campo organizzativo,dove vanno ricordate svariate iniziative a sfondo sociale. L’Associazione, in più di un’occasione, ha contribuito, anche economicamente, al sostegno di alcune associazioni di disabili. I biancocelesti (colori della società) durante l’anno promuovono appuntamenti fissi come la Festa del maiale e il Torneo notturno di calcio a 6 giocatori,giunto questo anno alla 33° edizione. La società ha in gestione l’Area del mercato e il campo sportivo di Pozzuolo e collabora attivamente con altre associazioni locali.
Campionati Over 40 UISP / LCFC
La ASD Amatori Pozzuolo partecipa al campionato organizzato dalla UISP dove militano gli Over 40 allenati da Sergio Della Vedova con l’aiuto di Renato Zarlatti, con una rosa di 25 giocatori. Le altre due squadre partecipano al campionato organizzato dalla Lega calcio Friuli Collinare. Una squadra è composta da una rosa di 20 giocatori e milita per il secondo anno nella categoria di Eccellenza, ed è allenata da mister Loris Gorizzizzo con l’aiuto di Igor Zampa. Alla fine del girone di andata, ma con una partita da recuperare la compagine è seconda in classifica e i numeri dicono che è una squadra solida che subisce poche reti (solo 6). La speranza è di fare prestazioni e risultati così buoni anche nel girone di ritorno. L’altra squadra milita nel campionato di Terza
ca ti Va Qu vo ca co An vi po ci in Pe di pe go es
LCIO POZZUOLO
UDINESECALCIO
CAMPIONATO AMATORI LCFC 2015-2016 CAT. “ECCELLENZA”
ategoria con una rosa di 32 giocatori, guidadall’allenatore Massimo Cogoi con l’aiuto di alentino Bulfon. uesta compagine è stata iscritta per la prima olta quest’anno, con lo scopo di far scendere i ampo tutti coloro che non trovavano spazio nel ompetitivo campionato di Eccellenza. nche qua alla fine del girone di andata, stiamo iaggiando a metà classifica, con prestazioni ositive e meno, sicuramente il girone di ritorno i vedrà protagonisti per migliorare la posizione n classifica attuale. er quanto riguarda il futuro, l’intenzione è quella i continuare su questa falsariga, con la consaevolezza che le difficoltà economiche imponono molti sacrifici ad una gestione che si affida sclusivamente al volontariato.
Rosa giocatori Amatori calcio Pozzuolo Eccellenza
Alfredo Angelieri, Manuel Balbusso, Andrea Ell, Federico Ermacora, Alessandro Flumino, Eros Gorizzizzo, Gabriele Greatti, Luca La Ferrera, Alex Lirussi, Nicholas Marcuzzi, Samuel Marcuzzi, Gabriele Mattiussi, Marco Minin, Samuele Moschioni, Thomas Paulitti, Francesco Pinzani, Michele Salis, Lorenzo Scuor, Paolo Soravitto, Mirco Zanon.
Rosa giocatori Amatori calcio Pozzuolo Terza categoria
Ariedo Bianco, Adamo Blasizza, Marco Bolzicco, Cristian Bortolossi, Valentino Bulfon, Davide Chiavon, Massimo Cogoi, Alessandro D’Odorico, Iver Damiani, Michael De Cecco, Augusto Di Benedetto, Andrea Di Filippo, Rajiv Fabris, Cristian Galluzzo, Daniele Gennaro, Dario Gorasso, Paolo Gregorat, Massimiliano Iacuzzo, Antonio La Ferrera, Francesco Lacoppola, Giovanni Longo, Andrea Lugnani, Rosario Maggio, Alessio Mannino, Maurizio Martelossi, Carlo Mesaglio, Simone Monticoli, Alessandro Perini, Gabriele Romanelli, Emanuele Salvato, Raffaele Sullo, Federico Tosone.
POZZUOLO DEL FRIULI (UD) VIA IV GENOVA, 32 - TEL. E FAX 0432 665149 E-MAIL: AUTOFF.JANESI@INFINITO.IT
Organigramma società Presidente: Vice presidente: Tesoriere: Segretario: Consiglieri:
Costantino Bianco Emanuele Salvato Andrea Bertolini Andrea Duca Luca Bianco, Antonio La Ferrera, Paolo Greatti, Mirco Zanon, Loris Gorizzizzo, Daniele Gennaro, Valentino Bulfon Revisori dei Conti: Maurizio Brunisso, Roberto Duca, Sergio Della Vedova Provibiri: Daniele Petris, Sandro Bianco, Vittorio Cossio
CALCIOUDINESE
Resta il nome Stadio Friuli un punto da cui ripartire di IDO CIBISCHINO
C
Finalmente hanno vinto buon senso e rispetto. E tira il fiato pure Honsell. Ora vedremo come si configurerà la sponsorizzazione della Dacia
“
ominciamo con una buona notizia: lo stadio Friuli non cambierà nome. Me l'aveva anticipata in via confidenziale venerdì 11 dicembre, in occasione dello scambio d'auguri natalizi all'Udinese, il direttore generale Collavino. L'ha ufficializzata lunedì 14 dicembre, con due pagine sul Messaggero Veneto in cui l'Udinese giura amore eterno al suo popolo, Gianpaolo Poz-
Squadra da ricalibrare a gennaio. Rosa da sfrondare e almeno due nuovi arrivi. Serve un sacrificio di paron Pozzo per arrivare a Pepito Rossi
avendo trovato nel primo cittadino il migliore alleato nel lungo percorso per la riuscita ristrutturazione dello stadio, in caso di bocciatura; oppure larghissima parte dell'opinione pubblica, che la denoninazione Stadio Friuli voleva conservare, se ne fosse passata una diversa. Un insidioso crocevia qualora le ambizioni politiche dovessero portare in futuro il sindaco a misurarsi con le urne della provincia, dalla
zo in persona tramite una letteramessaggio. Ci permettiamo di gioire, come per una sacrosanta battaglia vinta, anche se la guardia deve rimanere alta in attesa di sapere come si configurerà la sponsorizzazione della Dacia (dietro versamento all'Udinese di 2,5 milioni di euro in cinque anni). Hai visto mai, insomma, che un'infelice iniziativa cacciata dalla porta non rientri dalla finestra. PROPOSTA SCIAGURATA - Partorita nelle calure dell'agosto scorso, l'idea di reintitolare lo stadio chiamandolo “Dacia Arena” è stata ciò che di più irrispettoso e impopolare si potesse immaginare. Ci eravamo chiesti, allora, a quale mente si dovesse il parto di un progetto che polverizzava la storia, la tradizione e la sensibilità di chi, in quello
stadio e in quel nome, aveva visto un simbolo potente e perenne di unione e di spirito identitario del popolo friulano. Ancor più sorpresi al pensiero della sponda che le teste bianconere avevano trovato a palazzo D'Aronco dove, dietro a un modestissimo corrispettivo pro Comune, si erano detti disponibili a trattare. Non si erano resi conto, all'Udinese, del Totem che intendevano abbattere. L'hanno capito dalla sollevazione popolare, dalla levata di scudi che da tutto il mondo friulano, non soltanto quello sportivo, si è alzata contro il progetto. Al punto che era stato organizzato un presidio davanti al municipio nel giorno in cui il consiglio comunale avrebbe dovuto prendere in esame, ed esprimersi, sulla proposta. Non ce n'è stato bisogno perchè, in tutta fretta, fu
quale proviene la maggioranza dei sostenitori dell'Udinese, per i quali il nome Stadio Friuli ha i contorni della sacralità. Dico pure che un personaggio diverso, uno che qui ci è sempre vissuto e conosce uomini e cose, non avrebbe neppure lasciato varcare il portone del municipio ai latori della proposta dell'Udinese: irricevibile! IMMAGINE - Da quei giorni l'Udinese ha perso punti pesanti nella considerazione del territorio, ha perso immagine nonostante l'avvincente fantasmagorìa dello stadio ristrutturato, al punto da varcare appena le 10 mila tessere d'abbonamento per la stagione in corso. Se ne è resa conto: è ciò che conta e vale in un processo di recupero che non può prescindere dall'incentivare i collegamenti con il locale. Già ci si è mossi nella giusta direzione, se
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annunciato che la faccenda era stata congelata, in attesa di tempi migliori. Ora la retromarcia definitiva, firmata dal numero uno della Spa bianconera. SINDACO ALL'ANGOLO - Esultano i friulani, tira un sospiro di sollievo lo stesso sindaco Honsell, finito in un cul de sac allorchè gli uomini bianconeri gli recapitarono la richiesta, con tanto di logo già predisposto, di cambiare nome allo stadio Friuli, che secondo loro doveva diventare, in ossequio allo sponsor pagante, Dacia Arena e poi - su compromesso partorito in Giunta, salvo approvazione del consiglio comunale - Dacia Arena Friuli. Quale che fosse stato il pronunciamento dell'assemblea cittadina, il sindaco avrebbe scontentato qualcuno con conseguenze imprevedibili: l'Udinese e paron Pozzo, suo sostenitore dichiarato
UDINESECALCIO
VERSO TORINO
Se la cooperativa del gol non funziona CORAGGIO DOMIZZI
Anche un veterano come Domizzi (nella foto mentre contrasta Icardi) ha toppato contro l'Inter con un errore tecnico clamoroso. A destra, il tecnico granata Ventura. Nella pagina accanto, entusiasmo e bandiere bianconere al Friuli: lo stadio non cambierà denominazione.
pensiamo alle indicazioni anche in friulano nella zona dello stadio, alle prime intese per una collaborazione con il Pordenone, alla visibilità offerta al calcio regionale dei dilettanti. MERCATO - Nell'immediato, una risposta è attesa sul fronte della squadra. Fa tenerezza questa Udinese, alla quale Colantuono è riuscito a dare un'identità di gioco apprezzabile e tuttavia non sufficiente, causa deficit di qualità in troppi uomini, per togliersi dai bassifondi. Ha giocato bene, con cuore e grinta, ma è stata sepolta sotto sette gol da Fiorentina e Inter, addirittura regalando tre assist decisivi alla capolista nerazzurra. Una squadra da irrobustire e ricalibrare nella finestra di mercato di gennaio. Domizzi pare che se ne andrà, uno come Marquinho non si sa a cosa serva, Kone non ha trovato qui l'habitat giusto,
uno tra Aguirre e Perica sembra di troppo... Tagliare i rami secchi, insomma, e agganciare magari in cadetteria due-tre giocatori giusti, motivati e funzionali al progetto di Colantuono. Sicuramente una mezzala di sostanza e poi un attaccante da abbinare o in alternativa al recuperando Duvan Zapata, che la metta dentro almeno la metà delle volte cui ci aveva abituato Di Natale. Nomi? Non mi pare che uno come Diamanti, ora al Watford, sia collocabile in questa Udinese. Vedremmo molto meglio, per esempio, uno come Pepito Rossi, chiuso nella Fiorentina sia dal modulo di Sousa, sia da prime punte di spessore come Kalinic e Babacar. A Udine avrebbe la maglia garantita. Ma non sappiamo se un tanto potrebbe bastare per convincerlo a dimezzarsi l'ingaggio, da due milioni a uno, la cifra cui Pozzo potrebbe arrivare, al massimo.
Nello scorso campionato, alla settima d'andata a Torino, contro i granata l'Udinese disputò una delle partite più imbelli e indecenti della sua storia recente, alla fine giustamente punita dall'ex Quagliarella. Eppure, nell'unica volta (28' della ripresa) in cui l'Udinese ruppe l'asfissiante assedio dei granata, Thereau rischiò di segnare: messo solo davanti alla porta da un assist di Fernandes, il francese sparacchiò al volo, alto. Di sicuro domenica (si giocherà alle 18) l'Udinese farà una gara migliore. Dallo spartiacque di Roma, la partita dei grandi allarmi, i bianconeri hanno cambiato faccia e sia pure non sempre premiati dal risultato (le sconfitte di Napoli e Firenze, ma la vittoria sul Chievo) hanno azionato con personalità, grinta, secondo un preciso indirizzo di gioco. Il problema dell'Udinese non sta qui. Tenuto doverosamente nella teca di cristallo Totò, non sta funzionando la cooperativa che con il lavoro collettivo dovrebbe surrogare i suoi gol. Non ci sta, per esempio, che due ali come Widmer (lui prende i pali: ben tre) ed Edenilson viaggino ancora in bianco, senza uno straccio di gol, così come i centrocampisti Fernandes e Iturra. In attesa del rientro di tornado-Zapata e del rinforzo d'attacco annunciato da Pozzo, Colantuono dovrà inventarsi qualcosa, magari lavorando di più e con maggiore fantasia per sfruttare le palle inattive. Dopo una partenza a razzo (10 punti nelle prime quattro partite) che aveva fatto parlare di candidatura europea, il Toro si è un tantino rattrappito tra ottobre e novembre. In casa, comunque, presenta un ruolino di rispetto: 5 vittorie, un pari (con la Roma) e la sconfitta per mano dell'Inter firmata da Kondogbia. Nell'occasione avrà due vantaggi sul piano della freschezza: non ha giocato a Sassuolo per la nebbia e ha avuto un giorno di riposo in più rispetto all'Udinese dopo il turno di coppa Italia. Colantuono, per contro, potrà disporre di nuovo di Danilo, Felipe e Badu, i grandi assenti (e rimpianti) contro l'Inter.
di Biancamaria Gonano
SGN - UN GOAL PER LA VITA - 18° EDIZIONE È andata in scena presso l’auditorium di San Giovanni al Natisone la 18^ edizione de Un Goal per la Vita, serata di beneficienza promossa dal club locale e presentata da Francesca Spangaro e Omar Costantini. Tanti artisti a titolo gratuito si sono alternati sul palco: i cantanti Sandro Spessot, Fausto Zarabara e Loris Brighi e i ballerini della Scuola Dam Academy della Palestra Fit Gym 2 di Manzano guidati dall’ insegnante Michela Braida. Particolare anche l’esibizione di Simone Ravenda-The Mentalist in uno show che fonde mistero, magia e comunicazione e, acclamatissimi, i
Trigeminus. Alla serata erano presenti gli Udinese Club amici e una rappresentanza dell’AUC, con un pensiero di vicinanza al presidente Daniele Muraro per la recente scomparsa del padre. Per l'Udinese, Paolo Miano, “Zè Paolo”, il preparatore dei portieri della Primavera, Sergio Marcon e Giovanni Amoroso, figlio diciottenne dell’ex campione bianconero Marcio. Momento della solidarietà dedicato poi alla fibrosi cistica, con il presidente dell’Associazione del Fvg e due mamme che hanno portato la loro personale testimonianza. Spazio è stato dedicato
inoltre ad Alberto Degano, autore del libro “ Un calcio al pallone”, con proventi donati all’Associazione Luca Onlus di Magnano in Riviera. E un contributo è stato donato anche dalla signora Daniela, madre di Alessio Tomè, che nel 2008 vinse il Premio Un Goal per la Vita salvando da morte certa una donna in mare e che perse la propria in un tragico incidente di volo. Quest’anno il vincitore de Un Goal per la Vita è stato Andrea Peressin, simpatico clown dell’Associazione Friul Clown volontario a Zagabria in un istituto pediatrico e successivamente in Zambia.
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CALCIOUDINESE
Pro San Daniele
Comune di San Daniele
Città di Millstatt
Natale
a San Daniele
VENERDÌ 18 Per tutta la giornata, presso "Le Corti" (Viale Trento Trieste) - MERCATINO DELL'HOBBISTICA. Dalle ore 16.30 arriverà Babbo Natale per la gioia di tutti i bambini! Vin brulè e the caldo per tutti, truccabimbi per simpatici travestimenti! Dalle ore 20.00, presso l'auditorium Alla Fratta - SAGGIO DI NATALE dell'ASD Spazio Danza.
SABATO 19 Dalle ore 11.00 alle 13.00 presso l'azienda Friultrota (via Aonedis,10) - LA REGINA-IL CAVIALE DI REGINA -IL FIL DI FUMO ED ALTRE SPECIALITA', aperitivo con piccoli 'appetizer'. Maggiori informazioni nella nostra pagina dedicata alle proposte culinarie. Per info: tel. 0432956560 Dalle ore 20.00, presso l'auditorium Alla Fratta - SAGGIO DI NATALE dell'ASD Spazio Danza.
DOMENICA 20 Alle ore 10.30, BABBO NATALE farà visita alle famiglie di Cimano. Alle ore 17.00, presso il Palazzetto dello Sport (Via Udine) - FESTA DI NATALE SUI PATTINI a cura del Pattinaggio Artistico Libertas San Daniele. LUNEDÌ 21 Dalle ore 17.00 alle 19.00, presso lo Spazio Famiglia (Via Cadorna 44) - FESTEGGIAMO ASSIEME LE VACANZE DI NATALE. Laboratorio creativo organizzato dall'Associazione Semi di Vita. Per informa-
zioni: 3384059251 (Roberta Leonarduzzi) 3493132621 (Alessia Varutti), e-mail: semidivita.fvg@gmail.com. Sito web. www. semidivitafvg.it. SABATO 24 Alle ore 24.00, presso il Duomo (Piazza Vittorio Emanuele II) - NATIVITAS, canti e tradizioni natalizie in Alpe Adria. Serata corale organizzata da USCI FVG con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone e Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. Per informazioni: www.uscifvg.it.
Buon Natale Bianconero
GRANDE FESTA PRESSO LA NOSTRA SEDE BAR ZEBRETTA • VIA RODEANO, 10
DOMENICA 20 DICEMBRE Dalle ore 18.00 partita Torino-Udinese
Poi seguirà rinfresco in compagnia offerto dal club, intrattenimento e… grandi sorprese Brindisi finale per gli auguri di Natale e Felice Anno nuovo sempre vicini alla nostra Magica UDINESE PER INFO PRESSO BAR ZEBRETTA O BIANCA 347-6906706 PROSCIUTTERIA • SCOMMESSE SPORTIVE • RICARICHE TELEFONICHE • RICEVITORIA COMPUTERIZZATA
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SIDICEVA...
si diceva...
NINO,TRIONFO A NEW YORK
Nell'aprile del 1967 lo storico match del Madison Square Garden contro Griffith che incoronò Benvenuti sul trono mondiale
E
rano tempi, quelli degli anni Sessanta, in cui le notizie e gli avvenimenti non godevano nell'immediato di un'esplosività pari a quella attuale, con l'inflazione dei media a diffondere in tempo reale tutto ciò che avviene nel globo terracqueo. La televisione aveva allora uno o due canali, le private erano lungi dall'essere introdotte e la radio e la carta stampata erano le principali deputate a fungere da diffusore ed amplificatore degli eventi. Così quel mitico match del 17 aprile 1967 al Madison Square Garden di New York valido per il titolo mondiale dei medi fra Nino Benvenuti ed Emile Griffith ebbe come principale ma devastante cassa di risonanza la via dell'etere, con la voce di Paolo Valenti a diffondere alle 3 del mattino, ora italiana, 21 americana, le fasi di un incontro entrato con merito nella storia dello sport italiano e mondiale. Gli sportivi, non solo i cultori della noble art, puntarono la sveglia, ritrovandosi a gruppi nei bar e nella abitazioni private, come avviene per i grandi avvenimenti calcistici, per immaginare ciò che avveniva sul ring dalle parole del noto radiocronista della Rai. E al termine fu esultanza diffusa quando al centro del ring del Madison calò dall'alto il microfono e lo speaker annunciò la vittoria ai punti del pugile triestino di origine istriana. Campione del mondo. E al ritorno a Trieste fu bagno di folla, come Benevenuti stesso racconta nel suo libro "Diari paralleli", redatto a cura di Mauro Grimaldi: "Sotto la scaletta dell'aereo, a Milano, una folla immensa. I flash. I fotografi. Sento
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urlare il mio nome. Saluto tutti. Sorrido. Sono confuso. Solo ora mi rendo conto della mia impresa. E di quanto l'Italia sia orgogliosa di me.Torno a Trieste. Dove tutto ha avuto inizio. Tanti anni fa. Ritorno alle mie origini. Tra la mia gente. Per unirmi a loro". Un'impresa maturata attraverso un durissimo allenamento, che lui racconta così: "E' dura. E' maledettamente dura. Penso a Trieste. A casa mia. Ai miei figli. Lo faccio per loro. Ma anche per me. Continuo ad allenarmi. Senza pausa. C'è molta pressione attorno a me. Ma sono sereno. Sento che sto crescendo. Corro nei boschi. Nessuno regge il mio ritmo. Prendo un'ascia. Spacco dei tronchi. Mi sento forte. Sono forte". Autoconvincimento, dunque, e allenamento naturale, alla Ivan Drago, il pugile russo antagonista di Rocky-Stallone, nella forza di un Benvenuti determinato a far propria una cintura di prestigio planetario. E poi il pathos dell'attesa: "Sono chiuso da quasi due ore nel mio camerino. Solo. Non voglio deconcentrarmi. Sono a New York. Sono al Madison Square Garden. Entra Amaduzzi. Manca poco. Mi stendo sul lettino. Chiudo gli occhi. Mi rilasso qualche minuto. Sono pronto. Cammino con calma. Senza fretta. Entro. Sento le urla della folla. Guardo avanti. Fisso il ring. Tutto improvvisamente diventa irreale. I rumori si fanno ovattati. Solo le luci dei flash. Io che scavalco le corde. Sono dentro. E' l'inizio di tutto". E poi, appunto, il trionfo: "Lo speaker è al centro del ring...c'è un silenzio irreale... Inizia a leggere i punteggi dei singoli giudici. Poi il mio nome nello slang americano: "Naino Benvenuti!". (e.f.)
Griffith è forte ma non mi fa paura. Posso batterlo. Concordiamo la sfida. Il 17 aprile '67 a New York, nel tempio della boxe: il Madison Square Garden.
SIDICEVA...
TremilaSport+ | 16 12 2015 | 33
NONSOLOSPORT
CULTURA
Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale
MUSICA
IL RITORNO DI MAX NAVARRO
S
ono tornati con la loro consueta carica adrenalinica il rocker Max Navarro e la sua band che in questo mese di dicembre hanno dato alle stampe il nuovo album dal titolo “Somewhere South of Heaven”. Il disco, il quarto per il cantautore pordenonese, inaugura le uscite della nuova etichetta AW Recordings, e presenta un Navarro dal songwriting in forma smagliante. Le forti divergenze presenti all’interno della band e ammesse dallo stesso vocalist alla vigilia della release ufficiale, avevano fatto temere il peggio: si resta pertanto stupiti nel constatare quanto solido, corposo e gagliardo suoni invece “Somewhere South of Heaven”. Nove tracce che sanno di vero e proprio inno al rock melodico d’annata. Difficile trovare difetti a questo disco, perfettamente scritto, ben arrangiato e finalmente frutto di una produzione che riesce ad esaltarne il reale valore. Risultano massicce e possenti le chitarre di un ispirato John Paul Bellucci, che in questo album trova quel suono del tutto personale, solo marginalmente uscito nei precedenti lavori della band. Ben calibrati i cori, affidati al bassista Danny Policella e allo storico tastierista e coproduttore Nick Mayer. A voler cercare il pelo nell’uovo, destano alcune perplessità le scelte sonore legate alle batterie di Alex Parpinel, non sempre convincenti, e a tratti eccessivamente “pompate”. Una scelta stilistica che, pur non appesantendo il lavoro nella sua globalità, a tratti rimanda ad un rock eccessivamente ottantiano. In definitiva questo “Somewhere South of Heaven” è destinato a rappresentare una pietra miliare nella carriera della band, forte di una serie di brani dall’accattivante impatto sonoro, e dalle liriche mature. “Stay” e “Hollywood” sono ascolti a dir poco obbligati, ma l’album intero è vivamente consigliato ad ogni amante del rock più puro e genuino. Alex Carrera
WU MING
L’INVISIBILE OVUNQUE EINAUDI
L’invisibile ovunque racconta quattro vite nella Grande guerra, saltando dal fronte italiano a quello francese e ritorno. Chi vive in queste pagine sa che «niente uccide un uomo come l’obbligo di rappresentare una nazione» (Jacques Vaché) e adotta strategie per evadere dall’orrore. Qualcuno sceglie la sfida all’istituzione psichiatrica, accettando il rischio che la follia simulata diventi reale. Qualcuno si arruola negli Arditi, scansando la vita di trincea, al prezzo di divenire un uomo-arma, pugnale con braccia e gambe che un potere futuro potrà usare a suo piacimento. Qualcuno cerca di nascondersi nelle pieghe della guerra, praticando l’umorismo e il paradosso, fantasticando piani grandiosi per assaltare il mondo che ha vomitato un tale abominio.
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WILBUR SMITH
IL LEONE D’ORO LONGANESI
Africa orientale, seconda metà del diciassettesimo secolo. Hal Courteney incarna la quintessenza di una vita vissuta pericolosamente: ha per moglie una nobile guerriera etiope che combatte al suo fianco, ha da parte un cospicuo tesoro e ha un ancor più cospicuo numero di nemici. Hal è convinto di aver seppellito per sempre il peggiore di questi, l'Avvoltoio, il responsabile dell'ingiusta condanna di suo padre. Ma l'uomo è invece sopravvissuto e, benché sfigurato e mutilato, è più combattivo che mai: l'unico scopo della sua vita ormai è uccidere Hal e la moglie.
L’ANGOLO DELLA
LETTURA
PIETRO VALSECCHI
PRIMA FAMIGLIA MONDADORI
Frank e Sal Palermo sono i due figli maggiori di una famiglia di emigrati siciliani nella New York dei primi del Novecento. Frank, il più grande, ha ereditato la schiena dritta del padre, vuole lavorare e studiare sodo per diventare un grande uomo di legge ed essere rispettato come un americano vero. Sal è l'esatto contrario, pensa che non sarà mai accettato dagli americani ed è mosso da un'ambizione e un'energia incrollabili, che lo porteranno a diventare il mafioso più potente degli Stati Uniti. Tra loro resterà solo il legame del sangue, mentre la vita e le scelte che compiranno li porteranno a combattersi senza tregua: Frank schierato con la legge, Sal a guida della criminalità organizzata.
JOHN CONNOLLY
TUTTO CIò CHE MUORE FANUCCI
Charlie Parker, detective del dipartimento di polizia di New York, era occupato a ubriacarsi mentre uno spietato killer cancellava per sempre le vite della sua giovane moglie e della loro bambina. Torturato dal senso di colpa e consumato dall’alcolismo, quando perde anche il lavoro sfiora l’orlo della follia. Diversi mesi dopo si è disintossicato e sta cercando di riemergere dalle tenebre che sembravano averlo inghiottito. Determinato a riprendere in mano la propria vita, inizia a lavorare come detective privato. Il suo primo caso è legato alla scomparsa di una donna, Catherine Demeter. Con il procedere dell’indagine, Parker avverte sempre più nettamente una sensazione viscerale, come se vi fosse un legame fra quella tragica vicenda e la morte di sua moglie e sua figlia.
JOHN AJVIDE LINDQVIST
IL PORTO DEGLI SPIRITI MARSILIO
In una bellissima giornata d'inverno, dall'alto del faro di Gåvasten, Anders ammira con la moglie e la figlioletta Maja la distesa di ghiaccio e neve ai loro piedi. Attirata da qualcosa che nessuno è in grado di distinguere, la bambina corre fuori, e l'incubo comincia. Maja sparisce: non ci sono impronte né tracce di alcun genere, non c'è nulla per chilometri intorno che possa offrire un nascondiglio. Qualche anno dopo, solo e disperato, Anders torna all'isola, e qui Maja (ma è davvero lei?), gli fa sapere di essere ancora nel suo mondo, ma in un posto dove lui non può raggiungerla. Nella sua ricerca senza sosta, esplorando il passato segreto di Domarö, Anders arriverà fino al cuore misterioso del mare: per trovare la persona che ama dovrà attraversare l'abisso.
le belle di TremilaSport
UDINESECALCIO
Giulia
Foto: Tiziano Bilucaglia
Makeup artist
le belle di TremilaSport
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Foto: Tiziano Bilucaglia
le belle di TremilaSport
TremilaSport+ | 16 12 2015 | 37
Foto: Tiziano Bilucaglia
le belle di TremilaSport
AMO LA VITA
T
imida, riservata, buona ascoltatrice e affatto chiacchierona ma a proprio agio davanti all’obiettivo. Così si definisce la modella Giulia Stefanutti, che poi aggiunge: “Nelle foto sembro un tipo aggressivo, ma in realtà sono una ragazza tranquilla e per nulla in competizione con le altre donne, che anzi m’impegno a rendere ancora più belle con il mio lavoro”. Ottenuta la maturità scientifica al Malignani di Udine con 100/100 e lasciata l’università a pochi esami dalla laurea in biologia molecolare (“Una scelta polemica con il mondo dell’istruzione dettata da mie considerazioni personali”, spiega), Giulia ha infatti abbracciato professionalmente in toto la propria passione, diventando un’affermata truccatrice: “Per raggiungere il livello attuale ho fatto molta gavetta – racconta - , fre-
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Liv Rota ph
A 360 GRADI quentando corsi di specializzazione un po’ ovunque, ed ora mi ritengo pienamente soddisfatta dei risultati che sto ottenendo”. Un impegno, il suo, diviso anche con quello di mamma della piccola Naomi dagli occhi azzurri, bambolina di un anno che ha già esordito come baby-modella in un catalogo di prodotti per bambini: “Il mio esordio, invece, avvenne all’età di 14 anni – sorride Giulia – quando volli regalare alcune mie foto, naturalmente vestitissime, ad un mio amore adolescenziale. Poi, avendo riscosso dei consensi, proseguii lungo quella strada”. Un amore per la vita a 360 gradi, quello della dolce modella friulana, maturato sin dai suoi primi mesi: “Venni operata al cuore, a causa di una malformazione congenita, poco dopo la nascita – spiega - e grazie ad essa potei in seguito vivere in modo normalissimo, dedicandomi pure, dagli 8 ai 16 anni, all’equitazione,
Foto:Luca LucaTassotto Tassotto Foto:
L’essere professionista, mamma e amica degli animali della modella Giulia Stefanutti
sport che poi abbandonai perché consideravo il cavallo un animale da amare ed accudire, non da far soffrire facendolo gareggiare. Amo molto, infatti, anche gli animali e ho salvato in extremis parecchi gattini in stato di precarietà. Già, la vita va amata in tutto ciò che ci offre”.
MEM è un bar/ristorante dove puoi comperare oppure è un negozio dove puoi mangiare; girala o guardala come vuoi la sostanza non cambia! MEM è un locale dove puoi mangiare quattro cose fatte bene, bere una birra o un bicchiere di buon vino ed acquistare quello che ti sta intorno: il tavolo dove stai mangiando, la sedia sulla quale sei seduto, il quadro che vedi appeso alla parete, l’oggettistica esposta, il modernariato che ti circonda, il lampadario che ti illumina... insomma, è in vendita tutto ciò che stai guardando! Fare affari, se ti piacciono le cose originali, stravaganti ed introvabili non sarà difficile!
, I S E V I CAPR ! A T I C S E R C E CH Organizzazione
Unione Ciclisti Caprivesi MTB TEAM Gorizia
XXII Gran Premio Luzinis Gara Nazionale di Ciclocross
4a prova Master Cross SELLE SMP
Lucinico (GO) Campo S. Giorgio 20 dicembre 2015 ore 10.00 www.caprivesimtbteam.it info@caprivesimtbteam.it
La ventiduesima edizione del G.P. Lucinis ha segnato un ulteriore passo nella crescita del sodalizio isontino
L
a ventiduesima edizione del G.P. Lucinis segna un’importante crescita nell’impegno della Caprivesi nel ciclocross e dell’evento nel suo complesso, visto che da quest’anno la manifestazione entra a far parte del circuito “Master Cross SELLE SMP” mantenendo inoltre la validità per il Trofeo Triveneto 2015/2016. Inoltre dopo un lustro la Federazione Ciclistica Italiana ha riconosciuto al GP Lucinis la validità di gara nazionale che assegnerà punti per il ranking di specialità e l’accesso ai prossimi Campionati Italiani CX 2016. - Quali sono le caratteristiche del percorso di quest’anno? "Lo storico percorso del “San Giorgio”, che da oltre vent’anni ospita il GP Lucinis, è stato rinnovato in modo importante per adeguarsi alle esigenze che nascono dal far parte di un challenge prestigioso come il Master Cross Selle SMP. La più evidente è che partenza ed arrivo saranno lungo via della Mocchetta, cioè in asfalto, e non più nell’area verde antistante il campo sportivo, che invece
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sarà impegnata per allungare il percorso stesso. Altra novità di questa edizione sarà il senso di marcia, che diventa orario, con gli atleti che dovranno affrontare la maggior parte delle difficoltà naturali del percorso all’incontrario. Totalmente nuove poi la variante “snake”, posta le spalle dell’arrivo, e il duro strappo finale che chiuderà il giro. Ovviamente non sono mancate opere di maquillage come il rinnovo della storica scalinata". - Quanti partecipanti prevedete? "Sulla base delle precedenti prove del Challenge Master Cross Selle SMP riteniamo che sia possibile superare la quota dei 400 atleti partenti, il che vorrebbe dire aumentare di un 25/30% le presenze dell’anno passato. Sicuramente importanti in questo contesto saranno le condizioni atmosferiche, visto che eventuali perturbazioni potrebbero scoraggiare i team che devono affrontare le trasferte più impegnative da sud e centro Italia. A bilanciare in parte questo eventuale gap ci penseranno in parte gli atleti della vicina Slovenia, che da sempre sono fedeli partecipanti di questa gara".
Matteo Vidoni leader triveneto 2015-2016
Alberto Brancati Campione allievi 2015
Rudi Molinari campione regionale under 23 2015
- Come società quali sono state le soddisfazioni maggiori arrivate nel 2015? "Sicuramente il tricolore di Alberto Brancati conquistato nella categoria Allievi lo scorso gennaio a Pezze di Greco (Brindisi) proprio in questa specialità, ma non sono da dimenticare le tre medaglie d’argento nei campionati italiani vinte rispettivamente da Mauro Braidot nel cx, e da Giulia Albanese, vice campionessa italiana di enduro, cui ha fatto seguito il secondo gradino del podio nel XCO. A questi importanti titoli hanno fatto da corollario le ottime stagioni di Rudi Molinari, plurititolato in ambito regionale e selezionato dalla nazionale azzurra di MTB in due tappe di Coppa del Mondo, Thomas Marchi, campione regionale nel cross, e Daniele Collenz vincitore del Challenge Friuli MTB cat. M2".
Alcune immagini di atleti caprivesi impegnati in gara sul tracciato del G.P Lucinis
- Quali obiettivi vi ponete per il prossimo anno? "L’ambizione è quella di mantenersi su questi standard che ci contraddistinguono per qualità e costanza da oltre dieci anni, per questo ci impegniamo dalla base con i giovanissimi ed il vivaio che per una società non professionista sono una scelta obbligata a garanzia del proprio futuro e per noi anche il pieno rispetto di quanto riportato nel nostro statuto dai soci fondatori. Ovviamente questo non vuol dire rinunciare a crescere nelle categorie agonistiche, dove stiamo lavorando per definire l’acquisto di un atleta di caratura na-
L’ambizione è quella di mantenersi su questi standard anche nel prossimo anno zionale nella Under 23, mentre si allargherà la sezione enduro che in questo primo anno ci ha dato molte soddisfazioni. Sotto l’aspetto organizzativo sono confermati tutti gli eventi in calendario nell’anno in corso quindi le 3 gare promozionali juniorbike di Mossa, Gorizia e Lucinico, l’Alpin Marathon Bike di giugno, ed il cross di dicembre , mentre la novità sarà la gara di Enduro che andremmo ad allestire a Gorizia ad ottobre". - Una dedica particolare? "Penso sia doveroso ringraziare e porgere i migliori auguri per le prossime festività natalizie a tutti coloro che hanno sostenuto e collaborato per la crescita sportiva della Caprivesi, partendo dagli atleti, passando allo staff dirigente, alle società sportive e alle associazioni con cui abbiamo collaborato, fino agli sponsor e agli Amministratori degli Enti sempre vicini al nostro sodalizio". Massimo Melato
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BASKET PERLE L'europeo Under 20 di Lignano e Latisana (foto grande), uno dei momenti migliori della gestione di Giovanni Adami (nel tondo).
PRESIDENTE, RESTI IN SELLA? Ad ottobre 2016 il rinnovo delle cariche nella Fip regionale e Giovanni Adami ci medita su di EDI FABRIS
L’
anno olimpico è alle porte e entro i primi giorni di ottobre le società del Friuli Venezia Giulia dovranno provvedere a rinnovare o meno il mandato del presidente della Fip regionale, Giovanni Adami, e dei suoi consiglieri. Una riconferma che, alla luce delle positività finora espresse dal Comitato, pare scontata ma il diretto interessato, al proposito, mette le mani avanti: “Non si pensi che tutti siano soddisfatti di quanto fatto e al proposito parlano alcune mail che ricevo quotidianamente – Adami ci mette un pizzico d’ironia - . In ogni caso devo io stesso valutare la compatibilità tra i miei impegni professionali e quelli di dirigente sportivo e oltre a questo non posso certo trascorrere parte della mia vita in macchina sull’autostrada A4”. Nomi di possibili suoi succesgli Europei sori l’avvocato udinese preferisce consecutivi ovviamente non farne, rivolgendosi ospitati invece alle luci e ombre di un anno solare, quello che sta volgendo al in Regione termine, ricco di soddisfazioni ma anche di inevitabili lati negativi: “Partendo dalle positività, questo 2015 è un anno contrassegnato in primis dal campionato europeo Under 20 che si è disputato a Lignano e Latisana, terza manifestazione continentale consecutivamente assegnataci,
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se non è un record poco ci manca. E nell’anno entrante ospiteremo l’europeo femminile Under 16, a significare la fiducia e la stima che il nostro Comitato riscuote a livello di vertici federali. Abbiamo inoltre ospitato a Trieste la scorsa estate la nazionale azzurra, un ulteriore riconoscimento nei nostri confronti”. Ma il 2015 non è stato comunque tutto rose e fiori, sottolinea Adami: “Purtroppo si è dovuta registrare la defezione di ben 13 società nei campionati giovanili, un dato di fatto preoccupante su cui dovremo riflettere. Alcune di esse sono state fisiologiche, con club che hanno ritirato la loro partecipazione nell’impossibilità di disporre di organici numericamente adeguati, altre causate da una sorta di crisi di vocazione dei ragazzi. In linea generale dovremo comunque impegnarci a capire i motivi profondi di ciò che è stato per evitare che si ripeta”. Nell’alternanza di positività e negatività espresse dal presidente regionale, poi, altre note che vanno ad incrementare il bagaglio di quelle liete: “Una grande vittoria è stata quella di non toccare praticamente le tasse gara, a dispetto del lievitare di costi come ad esempio il prezzo della benzina. Per quanto riguarda la parte tecnica, abbiamo
“sfornato” con i nostri corsi ben 50 nuovi dirigenti e dato vita all’iniziativa Segna e insegna, con il coinvolgimento di 17 società che hanno messo a disposizione i loro giovani dai 14 ai 17 anni per il miglioramento dei fondamentali sotto la guida dei professori Blasone e Guidi. Molti club affidano infatti l’insegnamento delle basi cestistiche ad allenatori troppo giovani mentre appare sicuramente più efficace quello operato da tecnici esperti e particolarmente competenti”. Nota dolente continua ad essere anche quella del palasport Carnera, ma al proposito Adami esprime fiducia: “Nella prossima stagione dovrebbe essere pronto. Fino a d oggi ci è mancato parecchio, visto che nell’organizzazione delle grandi competizioni abbiamo dovuto fare salti mortali, itinerando in Regione o allestendo un palazzetto provvisorio alla Fiera. Il vecchio Benedetti ha fatto la sua parte, ma ha una capienza limitata, anche se attualmente è la “casa” della maggior società udinese, l’Apu dalle espresse ambizioni di promozione in A2 che sta viaggiando in testa alla serie B guidata da Lino Lardo, tecnico che ha saputo imporre alla squadra una solida mentalità e una difesa granitica”.
BASKET PROMOZIONE
TOLMEZZO, VOCAZIONE VERDE
CAMPIONATI
SERIE B: TROPPO FORTE L’APU O DEBOLI LE ALTRE?
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Alle spalle della prima squadra (nella foto) c'è un nutrito settore giovanile
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opo alcuni anni difficili e con le ali tarpate da pressanti problemi economici sfociati anche in un' auto-retrocessione dalla serie C alla D, Tolmezzo ha ripreso a volare quest’anno ripartendo dal campionato di Promozione e affidando la guida tecnica della prima squadra e la responsabilità dell’intero settore giovanile all’entusiasmo e alle capacità di Matteo Cuder. “La società ha voluto dare un taglio netto ai problemi finanziari che hanno condizionato pesantemente le passate stagioni e ha deciso di ripartire dalla Promozione per garantire alla squadra un campionato “sostenibile” e un programma triennale sempre improntato alla crescita compatibile con le risorse economiche disponibili – ha voluto subito precisare il tecnico – In questo senso abbiamo allestito un roster ricco di giovani prospetti che assieme all’esperienza assicurata dai veterani Francescatto e Candotti è destinato a formare un gruppo in grado di crescere e darci soddisfazioni”. A conferma di quanto detto da Cuder, l’avvio di stagione è stato davvero brillante, con i carnici a dividersi la guida del proprio girone con Gonars e a battagliare con le altre pretendenti alle posizioni di vertice quali Mortegliano e i Colors. “Ci stiamo allenando, contrariamente a quanto avveniva nelle scorse stagioni per i noti problemi, con continuità e i risulta-
ti si sono visti con i ragazzi che sudano regolarmente e con grande impegno nella palestra di Tolmezzo" – ha continuato con soddisfazione Cuder, al quale abbiamo poi chiesto quali tra i suoi giovani giocatori si stiano distinguendo finora per qualità e rendimento. “La nostra punta di diamante è stata sicuramente Ermes Job, fino a qui un vero e proprio trascinatore; grandi progressi ha inoltre compiuto Stefanutti, che dal gregario dello scorso campionato si è trasformato in una pedina in grado di giocare da protagonista, assieme alla guardia tuttofare Brollo, un sedicenne capace di prendersi tiri decisivi e anche rimbalzi importanti in momenti caldi del match”. Il rilancio di Tolmezzo passa quindi per l’attenzione e la cura del settore giovanile, alla cui rifondazione Cuder sta riservando molto del suo impegno e delle sue capacità. “Abbiamo allestito tre squadre, gli Under 18, 15 e 13, e sono proprio questi ultimi che ad oggi ci fanno ben sperare per il futuro e ai quali vanno tante speranze per il consolidamento nei prossimi anni del basket in Carnia.” – ha così concluso il coach. Il compito che l’attende è sicuramente complesso, ma sicuramente molto stimolante dal punto di vista professionale ed in grado di offrire belle soddisfazioni ad un tecnico in possesso di grandi motivazioni ed entusiasmo. Giuseppe Passoni
roppo forte l’Apu di Lino Lardo (nella foto) o campionato di serie B con alcune squadre non di livello? Una domanda che sorge spontanea prendendo atto dell’ennesima vittoria degli udinesi mantenendo l’avversaria di turno attorno ai 40 punti, limite solitamente riscontrabile nei campionati femminili o giovanili. Positiva comunque la leadership della formazione friulana, che sulla strada dell’agognata promozione in A2 trova però un’Orzinuovi che, forte della vittoria nello scontro diretto al Benedetti, guida virtualmente la classifica pur essendo a pari punti con Poltroneri & C. Prossimo turno che non dovrebbe riservare sorprese per le due battistrada, con gli udinesi a Moncalieri contro il fanalino di coda e i bresciani a Varese. In A2 Trieste segna invece il passo al PalaRubini contro la più modesta Treviglio, mantenendosi comunque in linea di galleggiamento sopra le ultime della classe. La prossima trasferta di Jesi contro la penultima potrebbe costituire l’occasione propizia per un riscatto immediato. In C Gold, Tarcento e Ardita Gorizia mantengono la testa insieme al Rucker, con Jadran e Corno a metà graduatoria, mentre Spilimbergo, sconfitta in casa da Montebelluna, è nel vagone di coda. In B femminile, a proposito di treni, la Basket School Delser fila come una vaporiera in vetta ed ora ha 4 punti di vantaggio sulle seconde Monfalcone e S.Martino e 6 su Muggia. Pare sia insomma la volta buona per un rientro delle udinesi a più alti livelli. In C Silver (regionale) guida il gruppo il Breg ma l’equilibrio in vetta è sensibile, con S.Daniele a 2 lunghezze e Codroipo a 4. Serie D che nei due gironi propone invece la solida leadership di Aviano nel “Pituello” e un grande equilibrio nel “Gasparo”, con un terzetto (Goriziana, Santos Trieste e Pontoni Monfalcone) in vetta con 14 punti e una coppia (Duino e Perteole) a fargli sentire il proprio fiato sul collo a 2 punti di distanza. Un campionato vivo che proporrà prevedibilmente sorprese fino in fondo.
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CALCIOUDINESE
Tarcento capolista, la marcia prosegue
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atricola terribile, la formazione tarcentina guidata con piglio da Alberto Andriola nel campionato di C Gold, per la gioia del presidente Tesini (foto in alto a destra). Battuta Caorle nello scontro al vertice (76-73), i biancoverdi, qui in una serie fotografica, viaggeranno nel prossimo turno alla volta di Mestre, attesi da un avversario di metĂ graduatoria. Talentuosa ed esperta, la Fluidsystem ha nel roster nomi di categoria quali Barazzutti, Ganis, Baccino, Vidani, Munini, Gaspardo, Bellina e Accardo, con alle spalle alcuni emergenti del vivaio. Un potenziale, quello a disposizione di Andriola, inevitabilmente indicato per un ulteriore salto di categoria che la piazza tarcentina sicuramente merita per tradizione e potenzialitĂ .
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UDINESECALCIO BASKET
Photo silvano zandonella TremilaSport+ | 16 12 2015 | 45
CALCIOUDINESE VOLLEY
PRIMO PIANO
CON LA SPINTA DI TONI
Dopo gli anni di A2, la Vbu sta vivendo nuovi entusiasmi da capoclassifica in serie C
I
l pioniere e padre fondatore della pallavolo friulana è stato sicuramente il dottor Antonio Paolo Travaglini, scomparso nel 2010. Nativo di Portogruaro ma udinese di adozione, non è azzardato dire che la pallavolo è nella sua anima, e lui certamente anima nella pallavolo. Fondò nel 1972 la Volley Ball Udine, la società del canguro bianco-verde scelto come immagine di uomini che saltano sul parquet ma anche per raggiungere i più alti risultati nella vita. Un progetto che –come ci racconta la moglie, la signora Paola Serafini ,che ha ereditato lo spirito appassionato del marito e il suo ruolo di presidente- fu da subito rivoluzionario perché si assunse l’onere di un discorso nuovo ed ardito che permettesse di trascinare la pallavolo friulana fuori dalla mediocrità dell’epoca. E’ stato un lungo percorso caratterizzato da notevoli difficoltà, delusioni ma anche tante soddisfazioni passate
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tutte attraverso l’irremovibile credo e l’ invincibile passione dei suoi storici dirigenti, in primis suo marito. MOMENTI DI GLORIA La Vbu conobbe momenti di splendore quando per sette stagioni disputò il campionato di serie A2, con i fortissimi stranieri Milan Slambor e Alec Swiderek, e molti altri nelle serie nazionali e regionali di B1 e B2, mentre ora sta disputando la serie C. Ha inoltre conquistato numerosi titoli di campione provinciale e regionale di categoria nei campionati giovanili. Capitava spesso che andassero a casa Travaglini molti a chiedere delucidazioni e istruzioni su come fare la pallavolo. E il dottor Antonio era considerato al proposito un maestro, tanto che fu il suo professore al liceo Stellini a leggere in lui un futuro abile diffusore della pratica pallavolistica, spronandolo a studiare e contagiare di passione i giovani. "Io l’ho sempre seguito quando fu tra i fondatori della prima società di volley, l’Usup - ricorda
la signora Paola - e in seguito della Pav. In seguito decise di dedicarsi solo al settore maschile. Negli anni ’80 organizzò il Trofeo del Millennio con la partecipazione di molte rappresentative nazionali, fu atleta, allenatore e dirigente alla Fipav fino a raggiungere la vicepresidenza nazionale". Questo è il 43eesimo anno di attività ininterrotta, sottolinea la consorte del compianto dirigente: "Anche se molte cose sono cambiate dopo la morte di Antonio, la volontà di continuare non è mai venuta meno. Io e le mie figlie Clara ed Elena riteniamo che questo sia il modo migliore e doveroso per ricordarlo per quanto ha fatto per la pallavolo friulana. Dopo la sua morte si è deciso di organizzare un memorial annuale itinerante, perché le quattro province potessero rendere onore alla sua memoria. Il primo, nel 2010, fu un incontro spontaneo e straordinario di centinaia di atleti che lui lanciò e formò". Nel 2002 divenne
L'allenatore Marcelo Bruno, argentino, è a Udine dal 1991, giocando per 13 stagioni nella Volleyball Udine
UDINESECALCIO
FOCUS
Solo un gruppo consolidato riesce a superare i momenti di difficoltà anche presidente del Panathlon di Udine per le sue alte qualità morali e il CONI gli attribuì la Stella d’oro al Merito Sportivo. Come canta il buon Venditti, “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…”. OGGI Era giunto a Udine negli anni '90 rimanendo come giocatore della Vbu per tredici anni ed ora ne è l’allenatore: Marcelo Bruno, argentino, racconta come sta andando la squadra attualmente ai vertici del campionato di serie C e il suo particolare attaccamento alla società: “ Lo scorso anno abbiamo vinto il campionato ottenendo la promozione in B e la Coppa Regione ma,
per motivi economici, la società ha dovuto rinunciare al salto di categoria. La serie B è troppo onerosa e si gioca in Triveneto, con spese e rimborsi troppo alti. Ci abbiamo pensato per mesi e alla fine abbiamo assunto questa dura decisione, ancor più difficile visto l’entusiasmo per la vittoria del campionato. Quest’anno solo tre giocatori su tredici sono rimasti, siamo perciò partiti quasi da zero e sono giunti molti giocatori nuovi ma non è facile trovare l’amalgama giusto. Ho trovato dei ragazzi che in palestra danno il cento per cento delle loro risorse ed entusiasmo. Tutto dipende da come si lavora in palestra. Ora, dopo sei giornate di campio-
nato siamo a sorpresa primi in classifica, incredibile. Cerco sempre di creare un bel gruppo con gente che sappia giocare a pallavolo ma che lo faccia non tanto per fare o per trovarsi a mangiare la pizza settimanale. Solo un gruppo consolidato riesce a superare i momenti di difficoltà". Ormai il settore giovanile non c’è più, considera poi Marcelo:. "Vent’anni fa c’erano tanti ragazzi che affollavano le palestre, una seconda squadra e un ricco settore giovanile. Oggi la concorrenza del calcio e del basket è imbattibile mentre il volley rimane prevalentemente uno sport femminile. Questa tendenza è ancor più marcata in città, mentre nei paesi il movimento è più forte. A livello giovanile sarebbe importante il supporto delle famiglie e bisognerebbe lavorare per portare questo sport nelle scuole”. Ormai Marcelo conosce Udine come le sue tasche: “ E’ il terzo anno che alleno la squadra ma sono giunto qui nel 1991 dall’Argentina e sono rimasto come giocatore per tre-
dici anni. La Vbu due anni prima aveva giocato la A2. Il presidente Travaglini aveva una passione che pochi hanno e non solo a livello regionale. E’ riuscito a far crescere la pallavolo in città quando sembrava un’impresa impossibile. Non voleva mai perdere e non riusciva ad accettare le sconfitte, nemmeno contro le squadre più ostiche ed insuperabili. Ha lasciato un vuoto enorme. Quando sono arrivato qui avevo 22 anni e mi ha fatto da padre. Quando la società tre anni fa mi ha chiesto di allenare non ci ho pensato un attimo. La fiducia che hanno in me mi lusinga molto e i risultati sono sempre stati più che confortanti: terzo posto, vittoria del campionato lo scorso anno e ora il primato in classifica anche se il campionato è ancora lungo. Ai miei ragazzi chiedo impegno e serietà per imparare, per crescere e per vincere. Se perderemo lo accetteremo, non come faceva il mio presidente che voleva sempre vincere. Glielo dobbiamo.” Biancamaria Gonano
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CALCIOUDINESE
SERIE B1 FEMMINILE
CDA TALMASSONS - LIBERTAS MARTIGNACCO 3-0
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UDINESECALCIO VOLLEY
Photo andrea moratto TremilaSport+ | 16 12 2015 | 49
SPORT VARI
notizie brevi RICONOSCIMENTI
I VETERANI PREMIANO ELENA CECCHINI E' ad allenarsi in Spagna, Elena Cecchini, e a ritirare per la campionessa di S.Marco di Mereto di Tomba il premio Atleta dell'anno, nel palazzo della Provincia di Udine, sono stati i genitori. Un riconoscimento, quello annuale promosso dall'associazione Veterani dello sport, quantomai gradito dalla 23enne ciclista, che spera di rientrare il prossimo anno nel plotone azzurro che parteciperà alle Olimpiadi brasiliane. Un incontro, quello nella sede provinciale, nel quale sono stati premiati anche il presidente dello Csen, Giuliano Clinori, e quello del tiro a segno, Lido Martellucci, con interventi del professor Flavio Pressacco, dell'assessore allo sport Beppino Govetto, del presidente del ciclismo di Ceresetto e zio di Elena, Cecchini, e di Luigi Paulini per i Veterani. In sala, oltre a rappresentanti di varie associazioni, anche il patron delle tappe friulane e uomo di sport, Enzo Cainero.
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UNO SCUDETTO
GIOVANISSIMO
Titolo tricolore Under 15 per il majanese Francesco Cargnelutti
N
on poteva concludersi in modo migliore l'annata agonistica per Francesco Cargnelutti e il titolo di campione italiano di judo Under 15 conquistato ai tricolori di Ostia nella categoria 50 kg. per l'atleta dello Yama Arashi di Udine ne è chiara testimonianza. Un successo che era nell'aria in ragione della costanza e della metodicità con cui passo dopo passo ha scalato la ranking list maturando il punteggio necessario per accedere alle finali nazionali. Una soddisfazione di grande spessore per il team udinese e per la preparatrice tecnica Milena Lovato che ha condotto il giovane talento di Majano ai vertici nazionali. Nativo di San Daniele del Friuli, quattordici anni compiuti da qualche mese, studente al primo anno del liceo scientifico sportivo Alessandro Volta di Udine con eccellenti risultati, una passione per lo sport che seguendo le orme di famiglia (il padre Giacomo è stato giocatore di calcio), lo ha portato sulla strada giusta. I primi passi sul tatami Francesco li muove a Buja nel 2006 in una “succursale” del Kuroki di Tarcento, fucina di talenti e di campioni. Fabio Polo, il suo primo maestro, lo indirizza sulla giusta via e soprattutto gli fa amare sin dai primi momenti una disciplina che ha scelto a discapito del Karate e del calcio. Con il team del presidente Stefanel cresce e matura, venendo seguito successivamente da una delle leggende del Judo friulano, Denis Braidotti, che lo ha formato tecnicamente e soprattutto mentalmente, intravedendo in lui la stoffa del campione.Il titolo tricolore è storia recente . - Francesco, quando sei partito per Ostia, te lo saresti immaginato di salire in cima la podio? “ Sinceramente si, puntavo decisamente al titolo italiano, mi sentivo in grande condizione e convinto dei miei mezzi per colpire il bersaglio grosso”. - Come si arriva ad essere campione italiano, lasciando dietro di sé il meglio del judo nazionale? "Attraverso una preparazione intensa che mi ha visto sul tatami per quattro e talvolta anche cinque volte alla settimana per due ore con sedute di particolare intensità”. - A chi devi dire grazie, oltre a te stesso, per questo titolo? “Alla mia preparatrice tecnica Milena Lovato che mi ha messo nella condizione ottimale per la medaglia d'oro,
alla mia famiglia che mi ha sempre incitato e spronato e ai miei compagni di squadra che in ogni momento hanno fatto il tifo per me”. - Non sono passati molti mesi da quando hai deciso dopo molti anni di cambiare società.... “ Al Kuroki di Tarcento, a cui va la mia riconoscenza, dopo l'uscita di scena di Denis Braidotti le cose per me non erano più le stesse, gli allenamenti non mi soddisfavano più e sentivo che era giunto il momento di cambiare strada. Dopo essermi consultato anche con la mia famiglia ho deciso di lasciare e sono approdato allo Yama Arashi di Udine” - E qui come sono andate le cose, il primo impatto come l'hai vissuto? “ Devo dire che mi sono trovato bene sin dai primi istanti, l'accoglienza anche da parte dei compagni è stata favolosa e non ci è voluto molto tempo per capire che la scelta era quella giusta” . - La tua giornata è decisamente impegnativa, conclusa la scuola, corriera per rientrare a casa, pranzo poi via sui libri e alle sei di nuovo a Udine in palestra per gli allenamenti. “ Indubbiamente abitando un po' fuori mano l'impegno è importante anche per i miei genitori che mi devono accompagnare e riprendere alla sera, ma è un sacrificio che faccio volentieri per uno sport che mi ha dato molto e mi sta consentendo di vivere delle soddisfazioni uniche nel suo genere. Il judo è una disciplina eccezionale che ti insegna il rispetto, il controllo e soprattutto ti fa capire che impegnandoti e lavorando potrai ottenere certi risultati”. - Milena Lovato, la tua mentore e preparatrice tecnica, dice che hai della grandi qualità e soprattutto riesci a gestire in autonomia le situazioni che ti si presentano davanti, cosa di non poco conto per un atleta in fase di maturazione come sei tu. “Se lo dice lei non discuto anche perchè i fatti le stanno dando ragione!" - Apriamo il cassetto della camera di Francesco Cargnelutti : quale sogno vediamo uscirne? “Quello di riconfermarmi ai prossimi italiani e di conquistare qualche trofeo internazionale “. Gianfranco Borghesu
OSSERVATORIO
L’omosessualità
nello sport è ancora tabù? Una realtà che incontra ancora molti ostacoli tra gli addetti ai lavori
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governi dei diversi Paesi si sono adoperati soprattutto negli ultimi anni a riconoscere i diritti degli omosessuali, garantendo loro ‘libertà’ e tutele per cui tanto si sono battuti. E se almeno a livello sociale si sta progredendo nella totale accettazione, c’è ancora una realtà che sembra molto lontana da questo: lo sport. Ultimo caso scoppiato recentemente, la presunta relazione del campione del Real Madrid, Cristiano Ronaldo (nella foto sopra) con il kickboxer marocchino Badr Hari. Foto definite ambigue hanno fatto gridare allo scoop che subito ha fatto il giro del mondo. Ma davvero l’omosessualità a livello sportivo è ancora un argomento così delicato e soprattutto tabù? I precedenti direbbero di si. L’ambiente sportivo, in particolare quello agonistico di un certo livello, limita il poter esprimere il proprio orientamento sessuale in piena libertà. Soprattutto in sport come calcio e rugby considerati molto fisici e mascolini, il dichiarato coming out andrebbe a ledere l’immagine virile dello sportivo. Non è un caso infatti che nella storia, molte più atlete donne abbiano dichiarato la propria omosessualità rispetto ai colleghi uomini. Questo perché l’agonismo porta a sviluppare attitudini più mascoline e poco femminili. Ma se per molti tifosi non sarebbe un problema se il proprio campione facesse coming out, di tutt’altro avviso sono gli addetti ai lavori. L’opinione se sia conveniente o meno rilasciare questo tipo di dichiarazioni sono contrastanti. La prima ragione su cui sarebbe meglio tacere queste informazioni, soprattutto quando si è all’apice della carriera, sarebbe principalmente per questioni economiche. La tennista Martina Navratilova, quando dichiarò di avere una relazione con un’altra donna, perse 12 milioni di sponsor. Se uno sportivo
viene scelto per rappresentare un brand, è perché questo va ad incarnare valori stessi della marca, che si vanno in qualche modo a perdere (o almeno così pensano) nel momento in cui si rilasciano dichiarazioni così ‘choccanti’. Ragione per cui, atleti come John Amaechi (nella foto)e Max Clifford (entrambi ex atleti NBA gay), sostengono che sarebbe meglio tacere fino a fine carriera.
I giocatori in attività ad aver reso pubblico il proprio orientamento sessuale sono pochi e diminuiscono ancora di più se passiamo a contare quelli che praticano sport come football, rugby, basket.. Come dicevamo in precedenza, sembra proprio il calcio ad essere uno degli ambienti più restii ad ammettere la realtà. Personaggi come Marcello Lippi o Luciano Moggi hanno addirittura fatto dichiarazioni secondo cui non esisterebbero calciatori gay. Il problema di base di questo sport è che è quello più conosciuto al mondo, perennemente sotto i riflettori e intorno al quale girano interessi economici molto elevati. Per non parlare poi del rischio di diventare oggetto di discriminazione da parte delle tifoserie. In Italia, non abbiamo ancora risolto il problema razziale, figuriamoci cosa ne uscirebbe se un calciatore dichiarasse di essere gay. Per evitare quindi questi ‘problemi’, molti club inseriscono nei contratti il divieto al calciatore di dichiarare il proprio orientamento sessuale e la FIFA ha imposto quello di baciarsi in campo dopo l’esultanza di un goal. Divieto non rispettato se ricordiamo ciò che è accaduto tra il capitano del Siviglia Raketic e il compagno di squadra Carriço, che si sono scambiati un bacio dopo aver vinto la coppa di Europa League. Per quanto la realtà sia quella di un bacio sulla guancia non troppo centrato, il risultato del gesto è stato molto forte tanto da far pensare ad un’apertura di veduta anche da parte di questo sport. Quello che ne emerge è un ambiente omofobo, tanto che negli ultimi anni si sono moltiplicate le associazioni che tutelano a livello sportivo la comunità LGBT. Queste organizzano eventi sportivi e culturali aperti a tutti, indipendentemente dal sesso o dall'età purché in regola con un tesseramento di una federazione riconosciuta a livello internazionale. Fa ben sperare anche l’appoggio da parte di singoli nei confronti di un argomento così delicato. Ricordiamo per esempio, la manifestazione di sostegno da parte di alcuni calciatori italiani scesi in campo coi laccetti color arcobaleno. Ciò che non va dimenticato è che lo sport è portatore di valori sociali molto elevati che a livello formativo ed educativo hanno grande impatto. Sarebbe quindi buona cosa, che i cambiamenti nel debellare un fenomeno come l’omofobia partissero proprio da qui, non solo dal sostegno che i tifosi dovrebbero comunque continuare a dare, ma dal sostegno anche dell’ambiente interno, affinché chiunque possa vivere la sua carriere a la sua storia nel miglior modo possibile e in totale libertà. Arianna Venegoni
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SCI
CIAO SCI, RESTO MAMMA La fondista Marina Piller, il suo ritiro è definitivo e la prossima maternità “Io credo ci sia un momento per tutto” afferma con chiarezza Marina Piller, sappadina, azzurra del fondo alle Olimpiadi di Sochi, che di recente ha annunciato il proprio ritiro. “Mi sono vista per lungo tempo come un’atleta, ora la mia magnifica impresa è quella di dedicarmi alla famiglia”, giustifica la propria decisione. Famiglia che nel marzo del prossimo anno si allargherà con l’arrivo del bambino di cui la sciatrice è in attesa. L’azzurra, medaglia di bronzo ai Mondiali Under 23 2007, si è ritirata nella sua Sappada dopo aver conquistato una sedicesima posizione nello skiathlon alle Olimpiadi di Sochi 2014. - Come sta affrontando il periodo trascorso a casa invece che sulle piste? “In questi mesi sto vivendo i momenti più belli della mia vita, sono estremamente felice di poter diventare madre - gongola la bionda Mary - . Ora fa uno strano effetto guardare le gare in televisione dal divano di casa, al caldo, e pensare che fino a pochi mesi fa anch’io ero attiva e mi allenavo e gareggiavo proprio come quegli atleti. Ma non tornerei di certo indietro, sto per raggiungere il più ambito traguardo.” - Questa stupenda “sosta” la vede come pausa in quanto tale oppure come un addio alla disciplina disputata per anni? “All’agonismo voglio decisamente dire basta. Finirei per sottrarre tempo fondamentale alla mia famiglia. Essere impegnata da un lato come sciatrice professionista e dall’altro come mamma è sicuramente troppo. Il mondo dello sci è qualcosa
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che comunque mi appartiene, quindi in un futuro prossimo frequenterò sicuramente un corso per poter diventare allenatrice.” - Qual è la sua visione sul movimento dello sci azzurro, soprattutto quello delle nostre zone? Quali possono essere le migliori giovani promesse? “E’ innegabile che lo sci di fondo italiano si trovi un po’ in crisi. Non c’è purtroppo un cambio generazionale in corso. Il “buco” che esiste in questo momento non è però stato causato da una mancanza di preparazione adeguata ma è imputabile ad uno spreco avvenuto in passato: si dava troppa
poca importanza ai giovani, mentre ci si concentrava invece su chi il successo l’aveva già raggiunto. In ogni caso c’è un buon numero di ragazzi e ragazze che promettono bene: un esempio su tutti Cristina Pittin. Ma anche in Friuli i talenti, soprattutto maschili, non mancano. Ora è importante incrementare il lavoro a squadre.” - Un’altra sappadina, Lisa Vittozzi, sta dimostrando tutto il suo valore a livello internazionale. Che cosa prevede per lei? “La nostra è una terra che nel corso del tempo ha sfornato diversi campioni. Tutto ciò che Lisa sta facendo si commenta da sé… E’ ancora molto giovane, ha solo vent’anni, ma nella sua specialità, il biathlon, è già una campionessa. Di tempo per migliorare ne ha ancora molto, perciò penso che abbia davanti a sé prospettive davvero importanti. Al poligono, già adesso, è perfetta, quindi non si limiterà di certo alla sola staffetta. Credo possa essere capace di raggiungere davvero le più alte vette internazionali". Massimo Gaudino
UDINESECALCIO SCI
TROFEO TOPOLINO,
33 ANNI DI SPORT E PASSIONE Il 23 e 24 gennaio in Val di Fiemme (TN) la popolare manifestazione giovanile
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l Trofeo Topolino sci di fondo è la celebre competizione sportiva internazionale nata nel 1984 in Val di Fiemme, che riserva ai giovani delle categorie Baby, Cuccioli, Ragazzi e Allievi una sorta di mini-mondiale con gare su diverse distanze a seconda dell’età dei partecipanti. La manifestazione si è sempre svolta nella vallata trentina e dal 1993 ha la sua sede fissa sulle piste del centro del fondo di Lago di Tesero, raccogliendo migliaia di giovani in un clima di festa ed allegria abbinato alla tecnica sportiva, con prove di assoluto valore in un gara FIS a tutti gli effetti. Il 23 e 24 gennaio prossimi sarà di scena la 33.a edizione e il centro fondo fiemmese è già aperto e disponibile per gli appassionati. LE “SFIDE” di questi baldi atleti sono di alta qualità, tant’è che molti dei partecipanti sono poi entrati a far parte delle squadre nazionali, talvolta diverse dall’ambito sciistico. È il caso di Lorenzo De Silvestri, polivalente terzino destro della Sampdoria, che il 24 gennaio 1999 vinse a Tesero il Trofeo Topolino sci di fondo nella categoria Cuccioli. Il padre Roberto partecipò alla Vasaloppet, la storica maratona svedese di 90 km, a svariate edizioni della Marcialonga di Fiemme e Fassa e a numerose altre skimarathon. Appena Lorenzo ebbe un po’ di equilibrio lo mise sugli sci da fondo, senza nemmeno considerare il calcio come la disciplina più adatta al figlio: “La mia famiglia è stata fondamentale, mi ha passato valori sani, come quelli trasmessi
da uno sport come lo sci di fondo, che ancor oggi mi porto dietro”. Oltre al campione romano numerosi altri atleti di rango hanno gareggiato alla competizione trentina, è il caso di Cristian Zorzi, delle sorelle Gaia e Valentina Vuerich, di Sabina Valbusa, Antonella Confortola, Marianna Longa, Francesca Piazzi, delle slovene Petra Majdic e Vesna Fabjan, della tennista Mara Santangelo, dello specialista di corsa in montagna Paolo Larger, di Florian Kostner, Nicola Morandini, Walter Seber, Paolo Longo, Loris Frasnelli, Magda Genuin, Marina Piller, Lara Peyrot, Fabio e Fabrizio Clementi, Valerio Checchi, Silvia Rupil, Mattia Armellini, Veronica Cavallar, dei fratelli Ivan e Bruno Debertolis, Giulia Stürz, Mauro Brigadoi, dei bikers Jarno Varesco e Massimo Debertolis, dell’organizzatrice del Trofeo Topolino Nicoletta Nones classificatasi prima nel 1985, e ancora Matteo Ceol, Simone Bosin e Davide Graz, autore di quattro vittorie al Trofeo Topolino. TANTE STORIE, emozioni e memorie raccontate con la voce dei campioni. Cristian Zorzi, che nello sci di fondo può vantare un palmarès ricco di medaglie olimpiche e mondiali, narra la propria esperienza: “Ricordo con gioia la gente, il calore umano, cose che non si dimenticano. Considero il Trofeo Topolino un’esperienza formativa, che ti mette a contatto con diverse etnie e mentalità, destinata a rimanerti dentro per tutta la vita”. Il trentino Loris Frasnelli: “Ogni ragazzo che abbia avuto la fortuna di prendere parte al mitico Trofeo
Topolino potrebbe scrivere una pagina di ricordi di quei fantastici giorni”, il romano Valerio Checchi: “Ho partecipato a sette edizioni ma ho ancora un desiderio da realizzare: essere invitato alla cerimonia di chiusura e poter premiare gli atleti, proprio come Maurilio De Zolt fece con me nell’edizione 1994”, la veronese Sabina Valbusa: “Ciò che mi ha emozionato di più non è stata la gara in sé ma il contorno che la caratterizzava e che ancora oggi la rende magica”, Antonella Confortola: “Ricordo il Trofeo Topolino come fosse ieri, si trattava della mia prima esperienza in campo nazionale ed è rimasta impressa nella mia mente”, Magda Genuin: “Era la gara più importante di tutta la stagione, il partire tutti assieme, così numerosi, ha reso questa competizione unica nel suo genere”, Lara Peyrot: “La vittoria ottenuta è stata, indubbiamente, una delle esperienze più belle della mia vita agonistica”, Marianna Longa: “Le emozioni che provavo alla partenza erano indescrivibili: tremavo al via, non avrei mai immaginato un giorno di arrivare sino alla nazionale”, Francesca Piazzi: “Ringrazio il GS Castello, ideatore del Trofeo Topolino sci di fondo che tanto ha dato e continua a dare ad un’infinità di bambini accomunati dallo sport e dalla voglia di confrontarsi lealmente sui campi da sci, divertendosi tutti assieme”, il biathleta Paolo Longo: “Conclusi la gara con un bel terzo posto, mi fa piacere ancor oggi vedere che questa manifestazione richiama tanti giovani sciatori sempre con
lo stesso spirito di allegria e amore per lo sport”, il biker Massimo Debertolis: “Oggi sorrido quando ripenso a quanto ero orgoglioso di partecipare ad una competizione in cui gareggiavano dei piccoli atleti stranieri e di quanta importanza davo al mio quinto posto”, passando per l’altro atleta del ciclismo, il fiemmese Jarno Varesco: “Il podio costruito con dei tronchi d’albero era altissimo, come la mia felicità per avere al collo la medaglia di Topolino”. LA REGIA del GS Castello ha pensato anche a loro, organizzando l’evento “Trofeo Topolino Revival” che dà la possibilità agli ex partecipanti di competere per rivivere le emozioni che contraddistinsero la loro giovane età. Uno dei tanti “ritorni” di spicco fu quello di Gaia e Valentina Vuerich, le sorelle vincitrici rispettivamente di quattro e due edizioni della competizione giovanile. Nel “Revival” del 2011, una volta trovatesi in testa alla gara, evitarono di affrontarsi nello sprint finale tagliando il traguardo abbracciate e non senza un pizzico di emozione. Il Trofeo Topolino sci di fondo è un evento d’eccezione, che ospita le future promesse dello sci in una manifestazione che porta il prestigioso marchio Disney: viene sapientemente organizzato dal gruppo sportivo G.S. Castello di Fiemme e si fregerà dell’autorevole sponsor tecnico Soullimit, oltre ad essere l’unico evento a non aver mai cambiato località di svolgimento. Info: www.trofeotopolino.it
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CALCIOUDINESE F.I.D.A.L.
COMUNE DI CAPRIVA
CENTRO SPORTIVO ITALIANO CONSIGLIO REGIONALE FRIULI VENEZIA GIULIA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
PROTEZIONE CIVILE
zivilschutz
protection civile
L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA
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CIRCOLO RICREATIVO CALVARIO
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CAPRIVA
2MARATONINA DEL COLLIO Sotto l’egida del C.S.I. (Centro Sportivo Italiano), il Patrocinio del Comune di Capriva del Friuli e Provincia di Gorizia, la collaborazione della Pro-Loco e Protezione Civile di Capriva del Friuli, organizza a:
CAPRIVA DEL FRIULI (Go)
DOMENICA 24 GENNAIO 2016 INSERITA NELLO
“CHALLENGER DAL COLLIO ALL’ISONZO 2016”
COMUNE DI GRADISCA D’ISONZO
“MARCIA LUDICO-MOTORIA KM 7” “AIUTACI A CAMMINARE - AIUTACI A VIVERE” ASSOCIAZIONE “CONQUISTANDO ESCALONES” a favore della ricerca per la cura della distrofia muscolare REGOLAMENTO - PROGRAMMA
RITROVO: Parco delle feste - via degli Alpini - CAPRIVA DEL FRIULI Gara riservata ad atleti/e tesserati C.S.I. - F.I.D.A.L. e altri E.P.S. riconosciuti dal C.O.N.I. in regola per l’anno 2016. DOMENICA 24 gennaio: I non tesserati potranno partecipare compilando, al momento – ore 08.00-09.30 ritiro pettorali, ultime iscrizioni, iscrizioni marcia del ritiro pettorale, il cartellino per tesseramento giornaliero – ore 09.50 partenza marcia km 7 “Free-Sport” e inviando copia di certificato medico valido per – ore 10.00 partenza Maratonina attività agonistica di “Atletica Leggera”. – ore 12.00 pasta party; a seguire premiazioni – ore 14.00 chiusura manifestazione ISCRIZIONI MARATONINA: dovranno pervenire, con attestazione di avvenuto pagamento, a mezzo lettera o fax al Gruppo Marciatori Gorizia - via Cipriani, 69 34170 Gorizia - Fax 0481 522453, o tramite e-mail all’indirizzo info@marciatorigorizia.it I non tesserati devono inviare copia di certificato medico valido per attività agonistica di “ATLETICA LEGGERA”!! QUOTE TASSA GARA: entro il 31 dicembre 2015 € 15,00 (Euro quindici/00); dal 1° gennaio a GIOVEDÌ 21 gennaio 2016 € 20,00 (Euro venti/00)!!!; DOPO TALE DATA LA QUOTA SARÀ di € 25,00 (Euro venticinque/00) !!! ATTENZIONE: Solo ai primi 500 iscritti è garantito il pacco gara (T-SHIRT TECNICA serigrafata + fascia tergisudore). Modalità pagamento: Bonifico banca: CRA Lucinico Farra e Capriva; IBAN: IT32 I086 2212 4010 0000 0835 213. Cod. BIC CCRTIT2T96A NON SI ACCETTANO ISCRIZIONI SENZA L’AVVENUTO PAGAMENTO!!! ISCRIZIONI MARCIA: Sul luogo di partenza. Quota: € 5,00 (Euro cinque/00) con maglietta e pasta!! PERCORSO: asfalto, pianeggiante con qualche tratto leggermente ondulato, attraverso il “Parco Naturalistico del PREVAL” e i “vigneti del Collio Goriziano” di Capriva del Friuli, San Floriano del Collio, Mossa, San Lorenzo Isontino. TEMPO MASSIMO: 2 ore e 40’, dopo non sarà garantito il servizio di sicurezza per gli atleti. CRONOMETRAGGIO: con microchip, a cura della TDS, e manuale a cura della Federazione Italiana Cronometristi. PREMIAZIONI: CLASSIFICA GENERALE: Primi 12 maschili e prime 5 femminili. Gli atleti saranno suddivisi secondo le categorie C.S.I.: SENIORES (anni 1981/1996); AMATORI A (1971/1980); AMATORI B (1961/1970); VETERANI (1960 e prec.); Over 65. TROFEO DEL COLLIO alla Società con maggior numero di iscritti. ATTENZIONE: I PREMI NON SONO CUMULABILI!!! SERVIZI: Ristori, spogliatoi, docce, servizio scopa.
CHALLENGER COLLIO - GORIZIA - TRAIL 32 CIPPI PER RICORDARE ATTENZIONE: Partecipando allo CHALLENGER - Maratonine del Collio (24 gennaio 2016), Gorizia (06 marzo) e Trail del Carso “32 Cippi Per Ricordare” (26 giugno) si pagherà una quota di € 35,00 (Euro trentacinque/00) per tutte e tre le manifestazioni!! L’iscrizione è ammessa SOLO PER I TESSERATI (F.I.D.A.L. o E.P.S.) e DEVE essere fatta entro MERCOLEDÌ 20 gennaio 2016, specificando la causale del versamento!!! Al termine delle 3 prove verrà stilata una classifica sulla base dei 3 migliori tempi. Verranno premiati con materiale sportivo i primi classificati maschili e femminili delle CATEGORIE F.I.D.A.L.!!! (con almeno 3 partecipanti per categoria). Riconoscimento a tutti coloro che porteranno a termine le 3 prove!!! Le premiazioni saranno effettuate a Gorizia il sabato precedente la Maratonina Città di Gorizia 2017!!! ISCRIZIONI FOTO E CLASSIFICHE VISIBILI SU: www.marciatorigorizia.it La manifestazione è assicurata secondo le norme in vigore. Assistenza sanitaria a cura della Associazione Volontari “LA SALUTE” di Lucinico (GO). info@marciatorigorizia.it INFORMAZIONI: 0481 530760 ; 340 9805741; 329 3538431; 0481 522453 (fax e segreteria tel.) http//www.marciatorigorizia.it INFORMAZIONI SLOVENO-TEDESCO: 329 4211603 / 320 4014070
MARATONINA DEL COLLIO
LA FOTOGALLERY DELL'EDIZIONE 2015
Photo sergio marini TremilaSport+ | 16 12 2015 |55
SPECIALE LIBERTAS
LE PREMIAZIONI ANNUALI DI CASA LIBERTAS Duecentocinquanta premiazioni e il grande annuncio della creazione di un Service di carattere regionale hanno caratterizzato la festa di fine anno della Libertas Provinciale di Udine che si è svolta nel Cinema 9 di Città Fiera, affollato da oltre 500 persone. Ecco le foto della manifestazione.
1 t m
UDINE | TRIESTE | PAD
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SPECIALE LIBERTAS
AL PIANCAVALLO I CAMPIONATI NAZIONALI LIBERTAS DI SCI ARTI MARZIALI
Villanova da podio al Milano Challenge 2015 ■ È stato un "sabato da leoni" quello vissuto il 5 dicembre dagli atleti della polisportiva Libertas Villanova di Pordenone, impegnati su più fronti. A iniziare dall'esame di cintura nera 1° dan sostenuto da Marvin Bedel, che in quel di Spilimbergo (al cospetto della commissione presieduta dal maestro Gaio Palmiro, cintura nera 7° dan) conquista il titolo a pieni voti. Ad accompagnarlo in qualità di Uke vi era il fratello Kenny. Esami senza fine (terzo grado) anche per Fabio Maman, anch'egli promosso, accompagnato per l'occasione dal nazionale Alessandro Furchì. In questo caso, a presiedere la commissione vi era il maestro Maurizio Scacco, cintura nera 6° dan. "Questo ambito traguardo è per Fabio un primo scalino per proseguire l'esperienza di arbitro" rimarca la presidente societaria Franca Bolognin. Nella stessa giornata, a Ostia si svolgevano le finali del campionato italiano della categoria Esordienti B, manifestazione che ha registrato la partecipazione di 500 atleti under 15. La polisportiva Villanova aveva qualificato tre atleti. Di questi, uno è andato a medaglia. Si tratta di Nicolae Bologa, bronzo nei 73 chili con quattro incontri vinti. I compagni di club Francesco Sanapo (ha gareggiato nei 81 kg) e Axel Andrijczuk (50 kg) si sono fermati al primo incontro. Di buon rilievo anche la prestazione di Gabriele Zilioli (Judo Tamai), quinto nei +81 kg, mentre
■ Sabato 19 e domenica 20 marzo 2016 si terranno sulle piste di Pancavallo i Campionati Nazionali Libertas di sci. I Campionati sono organizzati dal Centro Nazionale Libertas, il Centro Provinciale Libertas di Pordenone, l’A.S.D. Safari Experience con il Patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone e Comune di Aviano.
la compagna di squadra Asia Lorenzon ha chiuso settima nei 52 kg. ■ La squadra di Brazilian Jiu Jitsu della Polisportiva Villanova Libertas di Pordenone ha partecipato al Milano Challenge 2015, prestigioso torneo internazionale della specialità, giunto alla sua settima edizione, svoltosi al PalaBadminton con oltre 600 atleti sui tatami. I tre atleti pordenonesi hanno centrato il podio nelle rispettive categorie. Emanuele Palombi, Valerio Mariuz e Aimè Nasibum hanno portato a casa rispettivamente un oro e due argenti. Per il terzetto si prospettano nuovi palcoscenici agonistici: i Challenge di Pistoia (a gennaio) e quello di Trieste (febbraio). ■ Fruttuosa trasferta delle società “gemellate” Libertas Villanova Pordenone e Judo Vittorio Veneto che, confermando la decennale mutua collaborazione, si sono recate a San Mariano di Corciano (Perugia) per il Trofeo “I poeti del judo”. Nella categoria Esordienti A, risultati di rilievo per Edoardo De Bettin (primo, portacolori del Vittorio Veneto), Alexandra Iordache (terza, Villanova), Mircea Maxim (terzo, Vittorio) e Alessandro Viva (quinto, Villanova). Ottime prestazioni anche negli Esordienti B con Martin Tomasella (primo, Vittorio) e Sebastiano Michelotti (quinto, Vittorio).
DOVA | MILANO | PRATO
■ Al tradizionale Trofeo “don Gino” (indetto da Polisportive Giovanili Salesiane e Libertas, svoltosi al palazzetto dello Sport di Pordenone) hanno partecipato otto società di Friuli e Veneto per complessivi 64 atleti. Una manifestazione riservata alle categorie dei piccolissimi, dell’avviamento e dell’avviamento avanzato alla prima esperienza di gara, che ha riservato qualche soddisfazione alle portacolori della Pattinaggio Libertas Porcia. Nella categoria Micro, Greta Peron ha chiuso decima. Nei Giovanissimi, quinta piazza per Benedetta Carnelos, seguita dalle compagne di club Carlotta Derai (sesta) e Alice Contin (decima). Infine, negli Esordienti, Camilla Vaghini ha traguardato il settimo posto, decima Jessica Marianni..
Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 16 12 2015 | 57
TREMILAITINERARI MTB
www.natisoneinbici.it
In mountain bike tra Rogge e Castelli
come raggiungere
Faedis
Faedis è 15 km a nord-est di Udine e lo si raggiunge in 20 minuti seguendo la provinciale 15. Si può lasciare l’auto nell’ampio parcheggio gratuito dietro la chiesa oppure in quello, sempre gratuito, davanti al municipio. Volendo partire in bici da Udine si può iniziare il giro Povoletto oppure a Grions del Torre.
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N
el 2001 la allora Comunità Montana delle Valli del Torre ha pubblicato la carta degli Itinerari Turistici delle Valli del Torre (praticamente la mappa Tabacco “Foglio 026 – Prealpi Giulie e Valli del Torre”) dove è segnalato il “Percorso Cicloturistico Rogge e Castelli” che percorre la zona tra Faedis e Povoletto. A dire il vero il percorso era indicato e tabellato ma poi l’assenza di manutenzione ha consegnato all’oblio questo interessante itinerario: noi ve lo ripropo-
niamo perché è uno di quei giri che si possono fare in ogni periodo dell’anno avendo mezza giornata a disposizione e la varietà di percorsi e panorami lo rendono sempre godibile. La caratteristica di questo giro è che nella parte superiore è prealpino, mentre in quella inferiore è tipicamente di pianura, passando attraverso verdi vallate percorse da corsi d’acqua che fanno da raccordo tra le due zone e che rendono l’escursione mutevole sia per fondo che per impegno. La partenza è dal parcheggio
DAL SATELLITE
La cartografia di riferimento è la mappa Tabacco 1:25.000 foglio 026 “Prealpi Giulie – Valli del Torre” edita anche come “Itinerari Turistici delle Valli del Torre” a cura della (ex) Comunità Montana delle Valli del Torre. La descrizione di questo percorso è disponibile anche su www.natisoneinbici. it/?p=3181 dove ci sono anche i link alle mappe on-line e la traccia GPX per il GPS.
Verso Faedis
a cura di STEFANO OSSO nella piazza di Faedis da dove si sale lungo la Provinciale 356 fino al bivio per Poiana. A Poiana di Sotto si prende una bella pista forestale che attraversa a mezza costa fino a Borgo Cracigna, sopra Racchiuso, da dove un’altra forestale parte per Borgo Faris. Prima di arrivare al convento delle Clarisse si fa una deviazione a destra per raggiungere lo spettacolare castello di Partistagno, da dove si ridiscende fino a Case Piccoli per poi seguire il Rio della Valle fin sopra Ravosa. Guadato il Malina, attraverso
no Castello di Partistag belle strade interpoderali si attraversa Marsure, lo storico Belvedere e Povoletto fino ad arrivare a Grions del Torre dove si inverte la rotta e ci si dirige nuovamente verso Faedis. Si passa per Marsure Beltramini, per Ronchis di Faedis, e, sfiorando Bellazoia, si sale sul Monte Zuccola Maggiore dove attraverso i “Comunai” si torna al punto di partenza. In quest’ultimo pezzo alcuni brevi tratti sono un po’ malmessi, con il fondo dissestato, ma si tratta di poche decine di metri e poi la pista torna ad essere pedalabile.
Castello di Partistagno TremilaSport+ | 16 12 2015 | 59
MOTORI
TOYOTA, DOVE I L'IBRIDO E' AVANGUARDIA
n uno dei più recenti spot televisivi della Toyota guardiamo ‘sbriciolarsi’ un vecchio telefono cellulare, un walkman e una videocassetta, in quanto oggetti ormai obsoleti, mentre ci viene detto: “Ora lasciati alle spalle anche il vecchio modo di avere un’auto.” Ovviamente si fa riferimento alla tecnologia ibrida, che sta prepotentemente piede. Il 4 maggio di quest’anno è stato inaugurato il concessionario Toyota Carini e noi ci siamo seduti alla scrivania del Responsabile di Sede Ivano Spironello con l’intenzione di farci dare alcune informazioni a proposito della famosa casa automobilistica giapponese. - Il boom della Toyota nel nostro Paese, se così è stato, quando è avvenuto? «Nel 1999 c’è stata senza dubbio una svolta epocale: arriva in Italia la Ya-
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ris, un successo senza precedenti. Ma un’altra annata importante è stata anche il ’97, quando sul mercato si è affacciato per la prima volta un modello ibrido, la Prius». - Siete i veri iniziatori della rivoluzione dell’ibrido, appunto. Crede possa essere questo il futuro dell’automobile in generale? «L’ibrido non è solo il futuro ma è anche il presente, ormai. Siamo tutti sensibilizzati riguardo il problema dell’inquinamento e Toyota si trova un passo avanti in questo senso. Inoltre si sta progettando ora una versione della Mirai con motore termico ma a idrogeno». - Quali sono dunque i vantaggi di questo nuovo sistema ecologico? «In primo luogo il comfort di guida; queste vetture sono silenziose e dotate di cambio automatico. Sono motori che necessitano di minor manutenzione e che garantiscono maggior durabilità. Un’auto ibrida che è in grado di sviluppare 100 cv, volendo fare un esempio, combina 75 cv di potenza
MOTORI
MOTORI
Spironello: «La Yaris ha cambiato la storia di Casa Toyota in Italia» del motore termico con 25 dell’unità elettrica: un motore ridotto che fornisce però le stesse prestazioni di un motore classico.» - Quali sono i vostri modelli di punta, quelli più venduti? «Per quanto riguarda la Toyota, la Yaris risulta una delle più vendute nella sua categoria. Grande successo riscuote anche Rav 4, primo fra i suv. Ma anche la Auris e la Prius, di cui a gennaio è prevista l’uscita del nuovo modello. La percentuale di Toyota ibride che vendiamo è del 40% circa. Mentre la Lexus produce solo auto ibride.» - Alla luce dei recenti fatti riguardanti la Volkswagen, che reazioni ha avuto la vostra casa automobilistica? «Quando qualche anno fa alcune proteste vennero rivolte a noi, le altre aziende non ne approfittarono. Allo stesso modo noi non interferiamo in alcun modo in seguito a questa faccenda». - La vostra clientela è prevalentemente maschile o femminile? In quale fascia d’età rientra? «Direi che una metà dei nostri clienti sono uomini e l’altra donne. L’età è molto variabile ma mancano i più giovani; questo a causa del prezzo leggermente più elevato se parliamo di un’auto come la Aygo, ad esempio. E’ anche vero però che è fornita di una maggior dotazione di serie come
telecamera posteriore, sistema multimediale x-touch da 7”, bluetooth, clima automatico e cerchi da 15”». - La vostra politica di vendita si basa anche su incentivi e promozioni? «Certamente. Ce ne sono di diverse ogni mese: ad esempio a novembre è stata valida l’offerta ‘ibrido per tutti’ nel caso della Yaris e il finanziamento ‘Pay per drive’, che permette di restituire l’auto quando vuoi». Massimo Gaudino
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Maura, attiva nel volontariato e nelle attività locali Maura Rosso è una simpatica signora settantenne, di Fagagna, che nella sua vita ha svolto l’attività di infermiera professionale. Oggi, pensionata, è impegnata nel volontariato locale e nelle attività che le varie associazioni del paese organizzano per la comunità. Maura, da 25 anni si serve alla Maico per le protesi acustiche ed è interessante segnalare il suo caso per gli effetti che ha riscontrato dopo la loro applicazione. A 45 anni - ci confida - ho avuto un significativo calo dell’udito nell’orecchio destro e questo distur-
bo mi aveva messo in seria difficoltà. Cercavo di evitare la confusione degli ambienti pubblici ed evitavo perfino di parlare con gli amici per paura di far evidenziare questo mio problema uditivo. Ho deciso così di usufruire di una protesi acustica che applicavo regolarmente nell’orecchio difettoso. Il miglioramento è stato immediato ma non convincente. Infatti, sentivo ma non riuscivo a percepire bene la provenienza dei suoni. Dopo alcuni anni l’audio-protesista mi ha consigliato un secondo apparecchio da applicare nell’altro orecchio visto che uno solo mi pro-
curava questo disorientamento nel percepire voci e rumori. Se devo dire la verità - sottolinea Maura - con questa seconda applicazione sono rinata. All’inizio non ero così convita di questo consiglio che l’operatore della Maico mi aveva raccomandato e, appena applicato, ho voluto uscire in strada per rendermi conto dell’effetto che produceva questa seconda protesi. Straordinario! Mi sono aperte tutte le porte del... sentire. Con i due apparecchi le voci e i suoni li percepivo nell’esatta direzione da cui provenivano. Per me - conclude - è stata una vera ancora di salvezza”.