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Supplemento al n° 7 di TremilaSport
n° 4
18|5|2019
Ph: Photolife.it
LA SFIDA CRUCIALE
Juan Musso
N
on sarà una passeggiata, questo è poco ma sicuro. La SPAL non è squadra da far regali e l’Udinese sabato è chiamata ad una sfida cruciale che prevede un solo risultato: la vittoria. Il momento di forma dell’Empoli non fa dormire sonni tranquilli in casa bianconera, visti gli exploit dei toscani nelle ultime settimane. Consola il momentaccio del Genoa, finito alle spalle della banda Tudor dopo la sconfitta contro l’Atalanta e la contemporanea vittoria dei bianconeri sul campo del Frosinone. Ma il successo dell’Empoli contro la Sampdoria complica non poco i piani alle Zebrette che dovranno mettercela tutta per cercare di mettere un tassello fondamentale in chiave salvezza nel match interno contro l’undici di Semplici, ormai salvo. Tudor dovrebbe affidarsi al 3-52 con Musso tra i pali, De Maio, Ekong e Samir in difesa, Larsen, Mandragora, Sandro, De Paul e D’Alessandro in mediana, Okaka in attacco al fianco di Pussetto
al momento dato per favorito nel ballottaggio con Lasagna. Stesso schieramento tattico per Semplici che dovrebbe mandare in campo Viviano in porta, Bonifazi, Vicari e l’ex Felipe in difesa, Lazzari, Murgia, Missiroli, Kurtic e Fares a centrocampo, e il tandem Petagna-Floccari in attacco. La speranza è quella di trovare una SPAL con meno motivazioni, perché la squadra vista negli ultimi due mesi è da prendere davvero con le molle. Per i ferraresi negli ultimi nove incontri sei vittorie, un pareggio e due sconfitte, con vittime illustri quali Roma, Lazio e Juventus. Lo stesso
“
Udinese chiamata a vincere in casa contro la SPAL per tenere alle spalle Empoli e Genoa
Napoli nello scorso turno non ha avuto vita semplice, ringraziando la giornata di grazia di Meret per essere riuscito a portarsi a casa i tre punti.
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LA PROVOCAZIONE
IL DOMINIO JUVE FA PAURA? SPAZIO AI PLAY-OFF
I
l dominio incontrastato della Juventus negli ultimi anni sta facendo pensare i vertici del calcio nazionale a quella che sarebbe a tutti gli effetti una vera e propria rivoluzione, ossia l’introduzione di play-off e play-out nel campionato di Serie A. A tal proposito, hanno fatto molto discutere in settimana le parole del presidente Gravina: “I play-off? Al momento sono una provocazione per dare un elemento di spunto in più, visto che si parla spesso di un campionato che perde la competitività”. Stupisce non poco che la ricetta della Federcalcio per ridare vigore a un campionato consista addirittura nel cambiare le regole del gioco. La sensazione è che, in realtà, tutto ciò serva solo ad accontentare il mercato: magari potrebbe cambiare l’esito finale per uno scherzo della sorte, ma di certo valori in campo e qualità di gioco non
C L ASSI F IC A S E R I E A
Gabriele Gravina
cambierebbero di una virgola, con buona pace del pubblico pagante.
SQUADRA 1 JUVENTUS 2 NAPOLI 3 INTER 4 ATALANTA 5 MILAN 6 ROMA 7 TORINO 8 LAZIO 9 SAMPDORIA 10 SASSUOLO 11 SPAL 12 CAGLIARI 13 BOLOGNA 14 FIORENTINA 15 PARMA 16 UDINESE 17 GENOA 18 EMPOLI 19 FROSINONE 20 CHIEVO
PT. G V N P GF:GS 89 36 28 5 3 69:27 76 36 23 7 6 68:32 66 36 19 9 8 54:28 65 36 19 8 9 73:44 62 36 17 11 8 50:34 62 36 17 11 8 64:47 60 36 15 15 6 48:32 58 36 17 7 12 52:40 49 36 14 7 15 58:51 42 36 9 15 12 52:57 42 36 11 9 16 40:50 40 36 10 10 16 34:51 40 36 10 10 16 42:51 40 36 8 16 12 47:44 38 36 9 11 16 39:59 37 36 9 10 17 34:50 36 36 8 12 16 38:56 35 36 9 8 19 46:67 24 36 5 9 22 29:67 15 36 2 12 22 25:75
LE ALTRE GARE 37ª giornata 18.19.20.5.2019 UDINESE SPAL GENOA CAGLIARI SASSUOLO ROMA CHIEVO SAMPDORIA EMPOLI TORINO PARMA FIORENTINA MILAN FROSINONE JUVENTUS ATALANTA NAPOLI INTER LAZIO BOLOGNA StadioFriuli è un supplemento di
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I PROBABILI UNDICI
18 maggio 2019
LE FORMAZIONI DI OGGI SPAL
UDINESE
77 D’ALESSANDRO
29 LAZZARI
10 DE PAUL
11 MURGIA
Panchina 88 NICOLAS 27 PERISAN 17 NUYTINCK 24 WILMOT 18 TER AVEST 90 ZEEGELAAR 8 BADU 20 HALLFREDSSON 14 MICIN 15 LASAGNA 91 TEODORCZYK
3 SAMIR
23 PUSSETTO
UDINESE 3-5-2
14 BONIFAZI
Allenatore: Tudor
37 PETAGNA
SPAL 3-5-2 1 MUSSO
5 TROOST-EKONG
30 SANDRO
6 MISSIROLI
23 VICARI
38 MANDRAGORA
19 KURTIC
27 FELIPE
19 LARSEN
93 FARES
7 OKAKA
10 FLOCCARI
87 D. MAIO
Iscrizioni Aperte
2 VIVIANO
Panchina 1 GOMIS 17 POLUZZI 4 CIONEK 13 REGINI 5 SIMIC 33 COSTA 16 VALDIFIORI 28 SCHIATTARELLA 8 VALOTI 7 ANTENUCCI 43 PALOSCHI 95 JANKOVIC Allenatore: Semplici
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S A L A S TA M PA
TUDOR: “CONTRO LA SPAL GARA NON SCONTATA”
La vittoria ottenuta sul campo del Frosinone non è bastata all’Udinese per chiamarsi fuori dai giochi nella lotta salvezza. Ora l’avversario si chiama SPAL e il tecnico bianconero non vuole distrazioni squadra che è già salva non ce la metta tutta si sbaglia, e bastano poche partite per ribaltare tutto. Ad ogni modo, sono fiducioso perché la squadra è in crescita, e siamo consci che la prossima partita potrebbe rivelarsi decisiva”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Valon Behrami: “Nelle ultime partite abbiamo fatto
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Tudor: “Vietato guardare gli altri, pensiamo solo a noi stessi” bene, abbiamo sbagliato solo il match contro la Lazio. Siamo sempre stati in campo e fisicamente stiamo bene. Rispetto all’anno scorso la situazione è molto diversa: nella passata stagione eravamo a pezzi, invece ora siamo in forma. Eravamo consci di andare incontro ad un calendario complicato, ma ora la squadra ha un al-
Igor Tudor (Photolife.it)
S
ono punti d’oro quelli conquistati dall’Udinese domenica sul campo del Frosinone. Il contemporaneo successo dell’Empoli sulla Sampdoria, però, obbliga i bianconeri a fare bottino pieno nella sfida interna che li opporrà sabato alla SPAL: “Contro il Frosinone abbiamo fatto quello che dovevamo fare – commenta il tecnico Igor Tudor a Sky Sport -. Abbiamo portato a casa una vittoria importante, poi se l’Empoli vince non possiamo che fargli i complimenti e andare avanti. Dobbiamo pensare alle nostre gare, non a quelle degli altri. I gol? È difficile fare punti se non si segna. Contro il Frosinone hanno partecipato tutti di più: tutti pensavano che giocare contro una squadra già retrocessa in Serie B sarebbe stato facile, ed invece non è stato così”. “Ora la gara con il Frosinone è alle spalle – continua Tudor -. Dobbiamo dimenticarla e pensare alla SPAL, perché sarà un’altra partita tosta. Nulla è scontato. Chi pensa che una
tro passo. Nello spogliatoio ci siamo detti che non dobbiamo guardare a quello che fanno le altre squadre, ma pensare solo a noi. Dobbiamo continuare a lavorare sodo e a dare il massimo, poi se gli altri faranno meglio, complimenti a loro”. In settimana si è espresso anche Rodrigo De Paul che così ha parlato a Udinews.it: “Era molto importante vincere questa partita, abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Sapevamo che non sarebbe stato semplice perché quando una squadra può giocare con la testa sgombra è peggio. Comunque dobbiamo pensare a noi stessi, non guardare alle altre partite. In casa, sabato, la possiamo chiudere”. E sul gol personale: “L’importante era vincere. Sono comunque contento anche perché ho fatto l’assist per Samir e la giocata sul terzo gol. Siamo una grande squadra dove nessuno pensa a sè stesso. Prima viene sempre la squadra, pensando così sicuramente riusciremo a raggiungere questa salvezza”.
NON È RAZZISMO, I CALCIATORI IMPARINO IL RISPETTO Ci vuole poco, nel calcio attuale, a scatenare casi e putiferi per ogni nonnulla, cavalcando la tigre del clamore ad ogni costo pur di fare notizia e parlarne a proposito e a sproposito riempiendo colonne di giornale e soprattutto l’etere. Ultimo quello del presunto razzismo cagliaritano ai danni del giovane attaccante juventino Kean, italiano di origine africana, di pelle nera, che improvvidamente, dopo aver realizzato il gol del 2-0 a pochi minuti dal termine a Cagliari contro i rossoblù è andato a mettersi in posa e a esultare proprio sotto la curva dei delusi tifosi di casa. Il risultato è stato quello di vedersi piovere addosso di tutto oltre agli ululati dei supporters del Cagliari, accusati a quel punto di razzismo. Ma si sarebbe trattato di una reazione non proprio amichevole anche nei confronti di un biondo-occhi azzurri come Bernardeschi, ha osservato acutamente qualcuno, se avesse sbeffeggiato a quel modo la tifoseria avversaria. La levata di scudi dei giocatori di colore, da Matuidi all’ex juventino Thuram, naturalmente non è mancata ma a stemperarla ci hanno
pensato due allenatori al di sopra di ogni sospetto come Allegri e Mancini, con il primo a sottolineare come ci voglia rispetto da parte dei giocatori nei confronti degli avversari (“Anche contro l’Udinese – ha evidenziato il tecnico dei campioni d’Italia – Kean aveva irriso gli avversari con alcune giocate”) e il secondo ad anticipare che istruirà il boy azzurro sui comportamenti da tenere soprattutto a quel livello. Sagge parole che lasciano intendere che in primis i giocatori che si dichiarano vittime di talune reazioni del pubblico dovrebbero capire che certi atteggiamenti, soprattutto in platee di ampia visibilità, vanno lasciati da parte, anche per il buon nome delle società che rappresentano. La Juventus negli ultimi tempi, con anche Ronaldo al centro di polemiche per la volgarità della sua esultanza anti-Atletico Madrid, ne ha saputo qualcosa e dovrebbe al proposito catechizzare i propri tesserati, anche in omaggio al decantato “stile” del quale si è fregiata negli anni di presidenza dell’Avvocato e in tempi recenti caduto spesso clamorosamente in disuso. (E.F.)
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C A L C I O M E R C AT O
18 maggio 2019
FOFANA E DE PAUL PIACCIONO AL NAPOLI
Sull’argentino è forte anche l’interessamento dell’Inter. Per quanto concerne il mercato degli arrivi, l’Udinese avrebbe messo gli occhi sull’estremo difensore del Maccabi Tel Aviv, Predrag Rajkovic
C
Rodrigo de Paul (Photolife.it)
on la squadra ancora in piena bagarre salvezza, il mercato bianconero comincia a muovere i primi passi in vista della prossima stagione. In particolare, si parla di un intreccio col Napoli. A parlarne è Emanuele Cammaroto su Napolimagazine.com: “Allan non è convinto di restare, l’umore è palese e lo si è visto in campo, il Napoli non trattiene nessuno controvoglia e anche se il valore non si discute, la convinzione è quella di poter fare a meno del brasiliano e ricavare una cifra che non sarà quella di gennaio ma pur sempre importante. Il Psg si è rifatto sotto ma non c’è ancora una proposta ufficiale, anche perchè i francesi vogliono capire se si può trattare inserendo una contropartita tecnica oltre a una base economica di
40-45 milioni. Mi risulta che ADL e Pozzo vogliano fare nuovi affari e i due nomi che interessano sono quelli di Fofana e De Paul”. Dell’argentino ha parlato anche il giornalista Niccolò Ceccarini, accostandolo però all’Inter: “Marotta e Ausilio hanno già stabilito il piano di rafforzamento della squadra. Chiesa o De Paul per l’attacco, più difficile arrivare al giocatore della Fiorentina, mentre per il bianconero ci sono possibilità concrete”. Per quanto concerne il mercato in entrata, i bianconeri avrebbero messo gli occhi sul portiere classe ’95 Predrag Rajkovic, in forza al Maccabi Tel Aviv. A darne notizia è MondoUdinese secondo il quale l’estremo difensore serbo sarebbe accostato anche a Espanyol, Siviglia e Getafe. Rajkovic viene dal succes-
so nel campionato d’Israele, e nel suo palmarès può contare inoltre due campionati serbi e una Coppa di Serbia oltre al Mondiale Under 20 e l’Europeo Under 19. Un curriculum di tutto rispetto, nonostante la giovane età, che riporta anche sei apparizioni in Champions League. Intanto, si fanno sempre più insistenti le voci di un trasferimento di Bruno Fernandes al Manchester City di Guardiola. Sembra infatti che i Citizens abbiano offerto ai lusitani
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Per Rajkovic l’Udinese dovrà battere la concorrenza di Siviglia ed Espanyol
55 milioni di sterline pur di assicurarsi il giocatore, autore di 31 reti e 17 assist con la maglia dello Sporting Lisbona. Cristiano Giaretta, ex direttore sportivo dell’Udinese, ha detto di lui: “Bruno Fernandes era un ramoscello, sembrava si spezzasse a metà da un momento all’altro. Andai a vederlo, giocava nel Boavista, squadra titolata che però era in terza divisione a causa di problemi societari, era in bancarotta. Nell’academy c’era questo ragazzino che colpiva per le qualità. Ma allo stesso tempo sembrava impossibile potesse giocare a calcio a un certo livello. Venne preso perchè l’investimento era conveniente. O meglio, non era rischioso. Lo abbiamo preso per 20 mila euro, era un rischio calcolato, accettabile”.
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IL PERSONAGGIO
OKAKA: “QUELLA VOLTA CHE LUCIANO SPALLETTI…”
Prima doppietta in Serie A per l’attaccante bianconero che nei giorni scorsi ha ricordato un paio di simpatici aneddoti relativi al suo rapporto non proprio idilliaco con il tecnico toscano ai tempi della Roma
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omenica contro il Frosinone Stefano Okaka si è tolto la soddisfazione di aver messo a segno la sua prima doppietta in Serie A. Un gol di potenza e uno propiziato dall’ottima intesa con De Paul e Lasagna che valgono la vittoria nel delicatissimo match del Benito Stirpe e che fanno di Stefano l’”MVP” di FrosinoneUdinese: 87 minuti giocati e 9.285 km percorsi per una prestazione impeccabile in fase offensiva (2 tiri in porta e altrettante reti, 38 palle giocate con un’accuratezza del 68%) e generosa in quella difensiva (3 i falli commessi). In settimana l’attaccante ha voluto ringraziare Kevin Lasagna per l’assist grazie al quale ha firmato il gol del 3-0 sottolineando come l’unione del gruppo sia l’arma in più dei bian-
coneri: “La prima doppietta in Serie A è un traguardo che mi fa felice, soprattutto perché ha contribuito a regalarci una vittoria fondamentale. Siamo un gruppo unito, che lavora sodo in settimana e mette in campo grinta e determinazione. In partita ci aiutiamo e sosteniamo perché siamo tutti concentrati su un obiettivo comune. Prendiamo ad esempio la partita col Frosinone: Lasagna - a tu per tu col portiere - ha scelto di servire me in area invece di provare la conclusione personale. Un piccolo gesto che dimostra quanto tutti ci teniamo, di quanto la squadra sia più importante del singolo”. Okaka nei giorni scorsi ha anche raccontato a SportWeek un paio di aneddoti relativi al suo passato romanista, quando a guidarlo era Luciano Spalletti. Il primio aneddoto
Stefano Okaka (Photolife.it)
risale all’aprile 2007, quando l’attaccante, allora 17enne, giocò soltanto cinque minuti a fine gara e senza nemmeno impegnarsi troppo, come ammesso candidamente da lui stes-
so. Scatenando la rabbia del tecnico toscano: “Una volta mister Spalletti voleva menarmi. Era stato lui a farmi esordire così giovane e da quel momento mi aspettavo di giocare
sempre. Sai, a quell’età ti senti padrone del mondo. Contro l’Atalanta non mi mise in campo dall’inizio e io mi arrabbiai. Mi fece entrare quasi alla fine e ammetto che non mi impegnai più di tanto. Al fischio finale scappai negli spogliatoi, Spalletti mi inseguì, ma per fortuna ero stato sorteggiato all’antidoping. Mi chiusi nello stanzino e lo sentii urlare: ‘Ti aspetto!’. Uscii dopo due ore ma non mi salvai comunque: la mattina dopo, all’allenamento, venni multato”. Dello stesso periodo, un altro aneddoto con Spalletti, dovuto a un’auto di una cilindrata probabilmente ritenuta eccessiva dall’allenatore: “A 18 anni, entrai a Trigoria col macchinone, un’Audi R8. Spalletti mi vide e mi disse: ‘La prossima volta che ti presenti con questa macchina, non giochi più”.
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