LUOGHI DELLO SPIRITO
DA RAGGIUNGERE COMODAMENTE IN TRENO
In cover
Cattedrale di S. Maria Assunta (Duomo), Siena«Il mondo è un libro
DA RAGGIUNGERE COMODAMENTE IN TRENO
In cover
Cattedrale di S. Maria Assunta (Duomo), Siena«Il mondo è un libro
viaggia
Cattedrale di S. Maria Assunta e S. Giovanni Battista, Aosta
L’Italia ha un patrimonio unico di cattedrali, chiese e santuari, sorti nel corso dei secoli per venire incontro alla fede del popolo cristiano nelle grandi città, nei piccoli paesi e nei posti più solitari e sperduti delle nostre montagne e campagne.
Alla loro costruzione sono stati spesso impegnati architetti, artisti e artigiani che, con la loro maestria, ne hanno fatto dei capolavori assoluti, che oggi attirano ammiratori da tutto il mondo.
Grazie alla grande capillarità della rete ferroviaria è possibile attraversare il Belpaese da nord a sud, raggiungendo le principali città d’arte ma anche bellezze naturalistiche in regioni balneari o montane in poche ore. Il trasporto regionale collega tutte le aree metropolitane in modo strategico, per gustare il viaggio fin dal primo momento e vivere un’esperienza unica.
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Bagagli gratis senza limiti di numero e dimensione.
Cattedrale di
«I santuari sono spazi sacri per un momento di sosta e di contemplazione»S. Lorenzo, Genova (Papa Francesco)
Cattedrale di S. Maria Assunta
e S. Giovanni Battista
Cattedrale di S. Giovanni Battista (Sacra Sindone)
di S. Michele
di Oropa
Basilica di S. Petronio, Bologna
E i santuari custodiscono spesso i resti mortali di santi, uomini e donne che in maniera concreta si sono dedicati alla preghiera e all’amore verso il prossimo, donando le proprie vite, in tempi spesso molto più difficili di quelli attuali.
Le loro vite sono state d’esempio per tante generazioni d’italiani, che a loro si sono rivolti, per chiedere aiuto nei momenti critici della propria esistenza.
Basilica di S. Maria
degli Angeli, Assisi«Il pellegrinaggio ci fa pensare che la vita è un cammino»(Papa Francesco)
Visitare oggi questi luoghi è un momento importante per raccogliere i messaggi spirituali, artistici e storici che essi esprimono. Per riscoprire le loro bellezze, la ricchissima storia dei luoghi nei quali sono sorti e quella dei grandi santi alle quali spesso sono dedicate.
Basilica di S. Nicola, BariRAGGIUNGI
DA IVREA IN 1h
La Cattedrale di S. Maria Assunta e S. Giovanni Battista è la testimonianza di arte sacra di maggior rilievo in Valle d’Aosta. Già verso la fine del IV secolo, in questo luogo sorgeva una grande domus ecclesiae, che fu completamente riedificata nell’XI secolo. Tra il XIII e l’inizio del XVI secolo, una serie di interventi di natura architettonica e decorativa modificò ulteriormente la fisionomia della cattedrale. Nel 1848 la facciata antica fu incastonata in una di stile neoclassico.
AOSTA (AO)
S. MARIA ASSUNTA E
S. GIOVANNI BATTISTA
INFO TURISMO
Ufficio Turismo
Piazza Porta Pretoria, 3
Orario 9-19
Tel 0165 236627
aosta@turismo.vda.it
[lovevda.it]
DISTANZA DALLA
STAZIONE 800 m
IVREA
Borgofranco
Pont Saint Martin
Donnaz
Hone-Bard
Verres
Chatillon-Saint Vincent
Nus
AOSTA
470
Morte di S. Grato, vescovo, patrono di Aosta.
IV SEC.
Realizzazione della prima basilica paleocristiana.
XI SEC.
Riedificazione da parte del vescovo Anselmo.
XII-XIII SEC .
Realizzazione dei mosaici del pavimento del Coro. 1397
Grande crocifisso in legno dipinto. 1490
Stalli lignei del Coro. 1526
Altorilievi in terracotta e affreschi della facciata. 1570
Costruzione della Cappella dei signori di Cly. 1848
Nuova facciata in stile neoclassico.
1979
Riscoperta del ciclo pittorico dell’XI secolo.
Nell’atrio troviamo il bellissimo altorilievo in terracotta, dedicato all’Assunzione della Vergine, e alcuni affreschi rinascimentali raffiguranti scene della vita di Maria alla quale è dedicato il Duomo.
Nel Medioevo si ricordava l’eterno ciclo del tempo dominato da Dio, attraverso la raffigurazione dei 12 mesi. Nel presbiterio troviamo un bellissimo mosaico del XII secolo, con il Ciclo dell’Anno: Cristo è al centro, e agli angoli, due figure che personificano i fiumi dell’Eden, Gihon e Fison, portatori di vita.
«Si va a Gesù per mezzo di Maria»
(S. Giovanni Bosco)
Nella navata centrale è sospeso, in alto, il grande crocifisso di legno realizzato nel 1397.
Nel Museo del tesoro è conservata la cassa contenente le reliquie di S. Grato, patrono di Aosta vissuto nel V secolo, uno dei primi evangelizzatori della Valle d’Aosta. L’urna, un vero gioiello dell’arte gotica, è portata in processione per le vie della città il giorno della sua festa, il 7 dicembre.
TORINO (TO)
S. GIOVANNI BATTISTA
INFO TURISMO
Ufficio Turismo
Piazza Carlo Felice
Fronte Stazione P. Nuova
Orario 10-16
Tel 011 535181
info.torino@turismotorino [turismotorino.org]
Il Duomo di Torino dedicato a S. Giovanni Battista, edificato alla fine del XV secolo, dal 1578 ospita il prezioso telo della Sacra Sindone, originariamente di proprietà dei Savoia. Nel 1649 iniziarono nuovi lavori per accogliere in maniera degna il Sacro Lino, terminati nel 1694 con la realizzazione della Cappella della Sindone sovrastata dalla splendida cupola del Guarini. Nell’aprile del 1997, un incendio danneggiò pesantemente l’edificio, e la stessa Sindone rischiò di essere distrutta.
INFO TRENI
STAZIONE DI RIFERIMENTO
TORINO PORTA NUOVA
1,3 km
OGNI GIORNO
COLLEGAMENTI PER TORINO DA ASTI, CUNEO, IVREA, MILANO, GENOVA, SAVONA E BARDONECCHIA.
1453
I duchi di Savoia portano la Sindone a Chambery. 1491-1505
Costruzione del Duomo. 1532
Incendio a Chambery danneggia il Sacro Lino. 1578
Trasferimento della Sindone da Chambery a Torino. 1649
Inizio dei lavori di espansione del Duomo. 1694
Termine dei lavori: la Sindone è traslata nella nuova cappella. 1898
Prima fotografia della Sindone. 1997
Un incendio distrugge la cupola del Guarini e minaccia la stessa Sindone.
2015
Ultima ostensione della Sindone.
2018
Fine dei restauri e riapertura della Cappella della Sindone.
La Sindone dopo l’incendio del 1997, è stata spostata in una cappella sotto la Tribuna Reale in una speciale teca protettiva ed è visibile solo in occasione delle ostensioni pubbliche, l’ultima volta nel 2015.
Il lenzuolo dovrebbe risalire al I secolo e provenire dalla Palestina. Dalla prima fotografia scattata nel 1898, apparve la figura di un uomo, con la barba e i capelli lunghi che aveva subito un terribile trattamento con evidenti segni di torture, quali tagli su costato, ferite ai polsi e tumefazioni sul volto.
«Il volto della Sindone cerca il nostro cuore»
(Don
Luigi Ciotti )
La Sacra Sindone è uno dei grandi misteri della religione cristiana. Da quest’antico lenzuolo funerario di lino si può scorgere l’immagine di un uomo, torturato e crocefisso. I tratti e i segni di questa figura sono tutti compatibili con quelli descritti nella Passione di Gesù.
Pertanto molti cristiani vedono con fede in questo lenzuolo quello usato per avvolgere il corpo di Cristo nel sepolcro.
TORINO (TO)
SACRA DI S. MICHELE
INFO TURISMO
Via alla Sacra, 14 10057 Sant'Ambrogio di Torino (TO)
Tel 011 939130
info@sacradisanmichele.com [turismotorino.org]
La Sacra di S. Michele è un’imponente abbazia costruita tra il 983 e il 987 d.C che, sfidando i princìpi della fisica, domina la cima del Monte Pirchiriano, all’imbocco della Valle di Susa. Consacrata dall’Arcangelo Michele intorno all’anno Mille, fin dalla sua fondazione è stata uno dei centri nevralgici d’Europa per i pellegrini che valicavano le Alpi in viaggio verso Roma o la Terra Santa. Custodita in origine dai monaci benedettini, fu soggetta a una progressiva decadenza che, nel 1622, vide la soppressione della vita monastica. Solo nel 1836 il monastero riprese le proprie funzioni religiose con l'arrivo dei padri Rosminiani. Oggi è uno dei simboli del Piemonte.
STAZIONE DI RIFERIMENTO
AVIGLIANA
11 km
E PROSEGUIMENTO CON BUS (UNICO BIGLIETTO TRENO+BUS)
DA APRILE A OTTOBRE
COLLEGAMENTI SFM3
NEI GIORNI FERIALI
38 da TORINO 17 da BARDONECCHIA 18 da SUSA
Fondazione ad opera dei monaci Benedettini.
XI-XII SEC.
Intensificazione del luogo con la fondazione di una biblioteca e dello scriptorium. 1375 Pietro de Fongeret, l’ultimo abate-monaco, viene scomunicato e allontanato.
Dal 1381 al 1836
Il monastero viene ridotto a Commenda.
162
Il Cardinal Maurizio di Savoia ottiene la soppressione del monastero.
Dal 1622 al 1836
La Sacra viene abbandonata e disabitata.
1836
Re Carlo Alberto affida al Beato Antonio Rosmini e ai padri Rosminiani la cura della Sacra, ristabilendo la vita spirituale e religiosa 1994
La Sacra diventa Monumento Simbolo del Piemonte.
Dal piano d’ingresso, per raggiungere la chiesa, collocata sulla cima della montagna, si attraversa un ampio e
ripido scalone detto Scalone dei Morti, che anticamente veniva utilizzato dai monaci come luogo di sepoltura.
Infatti, fino al 1936, nella nicchia centrale, erano visibili alcuni scheletri di monaci per ricordare ai pellegrini il Memento Mori e la fugacità della vita.
Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, difensore della fede e del popolo cristiano, la Sacra di S. Michele s’inserisce all’interno di una via di pellegrinaggio lunga oltre 2000 km che va da Mont Saint Michel, in Francia, a Monte S. Angelo, in Puglia. Questa linea rappresenta la linea micaelica o itinerario di Gerusalemme. Secondo la leggenda, fu proprio l’Arcangelo Michele a scegliere tali luoghi, consacrandoli.
(C. Rebora)
La struttura odierna è il risultato dell’unione di diversi stili architettonici. Dal romanico di inizio anno Mille al successivo gotico. Non è difficile notare la differenza di stile nelle colonne, negli archi, nelle finestre e nei capitelli.
Un’altra particolarità: l’edificio avvolge e ingloba il monte Pirchiriano, conservandolo e rendendolo visibile sotto una colonna della Chiesa, dove si può scorgere la vetta della montagna. Degni di nota sono anche gli affreschi del XV secolo e le 16 tombe dei Reali di Casa Savoia.
Oropa è il Santuario mariano più grande dell’arco alpino, dedicato alla Madonna Nera. Riconosciuto Patrimonio
UNESCO insieme al suo Sacro Monte, si trova a 1200 m di altitudine. Secondo la tradizione, l’origine del Santuario risale al IV secolo quando il Vescovo di Vercelli S. Eusebio diffuse il culto della Madre di Dio. La statua della Madonna, scolpita nel XII secolo, si trova all’interno della Basilica Antica, che fu costruita nel Seicento. Nei secoli i più grandi architetti, come Arduzzi, Juvarra, Guarini, Beltramo, Galletti, Bonora, progettarono il complesso monumentale del Santuario e del Sacro Monte, che si estende su tre piazzali a terrazza fino alla Basilica Superiore.
OROPA (BI)
SANTUARIO DI OROPA
INFO TURISMO
Ufficio Accoglienza e Informazioni
Santuario di Oropa
Via Santuario di Oropa, 480
All’interno dei cancelli a destra
Tel 015 25551200
info@santuariodioropa.it [santuariodioropa.it]
INFO TRENI
STAZIONE DI RIFERIMENTO BIELLA
14 km
E PROSEGUIMENTO CON BUS (UNICO BIGLIETTO TRENO+BUS)
I SEGUENTI COLLEGAMENTI
NEI GIORNI FERIALI
02 da TORINO
17 da SANTHIÀ
16 da NOVARA
IV SEC.
S. Eusebio diffonde il culto mariano a Oropa.
IX SEC. Sacello.
1294
Il vescovo Ajmone di Challant consacra l’antica chiesa di S. Maria.
XIII SEC.
Statua della Madonna Nera.
1522
Primo ex voto realizzato in seguito a una pestilenza.
1620
Consacrazione della Basilica Antica e I Incoronazione.
XVIII SEC.
Costruzione del piazzale inferiore.
1885
Avvio costruzione Basilica Superiore.
1960
Consacrazione Basilica Superiore.
2021
V Incoronazione.
Nel 1599, come gesto di gratitudine dei biellesi scampati alla pestilenza, fu costruita la Basilica Antica. Il 30 agosto del 1620 avvenne la prima solenne incoronazione della Madonna di Oropa, a cui presero parte migliaia di fedeli. Il rito dell’incoronazione è stato rinnovato ogni secolo: nel 1720, nel 1820, appena usciti dal difficile periodo napoleonico, e nel 1920, terminata la Grande Guerra. La quinta centenaria Incoronazione, rinviata di un anno per via della pandemia, si è svolta il 29 agosto 2021.
Le Gallerie degli Ex Voto, il Museo dei Tesori e gli Appartamenti Reali dei Savoia, il Sacro Monte, con le 12 cappelle dedicate alla storia di Maria, il Giardino Botanico, e il Cimitero Monumentale, dove si trova la tomba piramidale dello statista Quintino Sella.
«O
(Saluto augurale del pellegrino scolpita sul portale d’ingresso della basilica antica del Santuario)
Sin dall’epoca medievale Oropa è luogo di accoglienza, domus et ecclesia, come riportano i documenti del XIII secolo, punto di riferimento fondamentale per i viandanti che transitavano dalla Valle d’Aosta. Ancora oggi Oropa, con circa 200 camere, può accogliere centinaia di ospiti. All’interno della Basilica, come un prezioso scrigno, si trova il Sacello, costruito nel IX secolo. Nella calotta e nelle pareti interne del Sacello sono visibili preziosi affreschi dedicati alla Vergine e ad alcuni Santi risalenti al Trecento, opera di un ignoto pittore detto il Maestro di Oropa.
DidaGENOVA (GE)
S. LORENZO
INFO TURISMO
Ufficio IAT
Via Garibaldi, 12/r
Orario 9-18.20
Tel 010 5572903
info@visitgenoa.it [visitgenoa.it]
La Cattedrale di S. Lorenzo è, da sempre, il cuore della città di Genova. Durante la lunga vita della Repubblica della città, ne ha costituito, insieme al vicino Palazzo Ducale, il suo centro politico e religioso. Essa custodisce le ceneri del patrono della città S. Giovanni Battista, giunte nel capoluogo ligure alla fine della Prima Crociata. La sua costruzione in forme romaniche fu iniziata nel 1098 sopra una prima basilica del V-VI secolo con il denaro proveniente dalle Crociate.
DISTANZA DALLA
STAZIONE 1,5 km
OGNI GIORNO
COLLEGAMENTI PER GENOVA PRINCIPE DA SESTRI LEVANTE, VENTIMIGLIA, TORINO, MILANO E LA SPEZIA.
Prima basilica dedicata a S. Lorenzo.
1007
S. Lorenzo diventa sede vescovile.
1098
Arrivo delle reliquie di S. Giovanni Battista dalla Terra Santa e ricostruzione della prima chiesa in stile romanico.
1118
L’edificio è consacrato da papa Gelasio II. 1225
Realizzazione dell’arca marmorea per le reliquie di S. Giovanni Battista. 1230
La basilica è ristrutturata in stile gotico. 1445
Realizzazione della Cassa processionale dedicata al Santo. 1460
Completamento della cappella a lui dedicata.
Verso il 1230 l’edificio fu ristrutturato in stile gotico con una facciata dalle tipiche fasce bianche e nere, in Liguria simbolo di nobiltà.
S. Giovanni Battista è festeggiato in città il 24 giugno, sin dalla sera della vigilia, con tanti eventi e un grande falò, e nel giorno di festa, con una solenne e spettacolare processione dalla Cattedrale di S. Lorenzo fino al Porto Antico, dove l’arcivescovo impartisce la benedizione al mare e alla città.
«Voce di uno che grida nel deserto»
(Vangelo di Giovanni)
La bellissima Cappella di S. Giovanni Battista custodisce l’arca marmorea del Santo realizzata nel 1225 e contenente il reliquiario d’argento. Nei suggestivi ambienti sotterranei del Museo del tesoro, sono conservati inoltre preziosi oggetti, come la Cassa processionale del Santo del XV secolo, il Sacro Catino, considerato reliquia dell’Ultima Cena di Gesù Cristo portato dai Crociati dalla Terra Santa e la Croce degli Zaccaria, capolavoro di oreficeria del XIV secolo.
MILANO (MI) DUOMO
INFO TURISMO
Ufficio Turismo
Piazza del Duomo, 14
Orario 9-19
Tel 02 88455555
infotourist@comune.milano.it [yesmilano.it]
Il Duomo, posto nel cuore della città e della storia di Milano, è il più grande complesso di architettura gotica in Italia. La sua costruzione è iniziata nel 1386 per iniziativa di Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano e si è protratta per cinque secoli con il contributo di architetti, scultori, artisti e maestranze lombarde ed europee. Anticamente il Duomo era circondato dal fitto tessuto urbanistico che creava vedute improvvise e maestose del mastodontico edificio.
DISTANZA DALLA
STAZIONE 2,9 km
OGNI GIORNO I SEGUENTI COLLEGAMENTI
DA MILANO C.LE
24 da TORINO
08 da GENOVA
10 da BOLOGNA
1386
I Visconti promuovono la co struzione del nuovo Duomo. 1418
Consacrazione dell’altare maggiore da parte di papa Martino V.
1584
Morte di S. Carlo Borromeo. 1604-1610
Realizzazione dei 52 Qua droni dedicati alla vita e ai miracoli di S. Carlo.
1610
Canonizzazione di S. Carlo Borromeo.
1769
Completamento della guglia maggiore.
1774
La Madonnina posta sulla guglia del Duomo.
1813
Completamento della facciata.
1943
All’esterno, il Duomo abbaglia con le sue guglie di pietra chiara, e all’interno, colpisce per la sua maestosità e la fuga verso l’alto delle sue pareti. Possenti pilastri marcano la navata che termina nel bellissimo presbiterio.
Danni causati dal bombardamento alleato di Milano.
1981-1986
Restauro statico dei piloni del Duomo.
Essendo questa chiesa dedicata sin dagli inizi a S. Maria Nascente, sulla sua cima è stata posta nel 1774 la statua dorata della Madonnina che protegge la città dall’alto. Ma il Duomo ci parla anche di S. Carlo Borromeo, vescovo di Milano, vissuto nel Cinquecento, annoverato tra i massimi riformatori della Chiesa cattolica.
«Le
(S. Carlo Borromeo)
Lo Scurolo di S. Carlo, posto nella cripta sotto l’altare maggiore, conserva l’urna con le spoglie del Santo vescovo, un autentico capolavoro di arte orafa del XVII secolo.
Al suo interno, il corpo del Santo è rivestito di ricchi paramenti, mentre il volto è coperto da una maschera d’argento.
Sospesa sopra l’altare maggiore, si trova la preziosa reliquia del chiodo della Vera Croce (Sacro Chiodo), rinvenuto da S. Elena in Terra Santa nel IV secolo. Una luce rossa la rende visibile da tutta la cattedrale.
DA VERONA IN 1h
E DA BOLZANO IN 45’
Il Duomo di Trento è dedicato a S. Vigilio, patrono della città. Il Santo fu vescovo di Trento e grande evangelizzatore nella Val d’Adige, morto martire nel 405 d.C., ucciso nella vicina Val Rendena da popolazioni che egli desiderava convertire. Il tempio che conserva le sue spoglie è, al tempo stesso, un venerato luogo di culto e un’opera di grande bellezza artistica e storica. Dal 1545 al 1563 il Duomo ospitò le sessioni solenni del Concilio di Trento, che portarono alla Riforma della Chiesa cattolica.
TRENTO (TN)
S. VIGILIO
INFO TURISMO
Ufficio Turismo
Piazza Dante, 24
Orario 9-19
Tel 0461 216000
info@discovertrento.it [discovertrento.it]
DISTANZA DALLA
STAZIONE 650 m
VERONA P. NUOVA
Domegliara-S. Ambrogio
Dolcè
Peri
Borghetto sull’Adige
Avio
Ala
Serravalle all’Adige
Mori
Rovereto
Trento
Lavis
Mezzocorona
Salorno Salurn
Magrè-C. Margreid-K. Egna-T. Neumarkt-T.
Ora Auer
Bronzolo Branzoll
Laives Leifers
BOLZANO BOZEN
455
Morte di S. Vigilio e costruzione prima basilica paleocristiana.
1022
Prima riedificazione della cattedrale.
1212
Nuova riedificazione.
1321
Terza fase e termine dei lavori architettonici.
1508
Incoronazione dell’imperatore Massimiliano d’Asburgo. 1545-1563
Sessioni del Concilio di Trento. 1564
Papa Pio IV con la Bolla Benedictus Deus approva i documenti conclusivi del Concilio.
1682
La cattedrale fonde in maniera armonica gli stili romanico, gotico e barocco, frutti delle varie fasi storiche della sua costruzione iniziate intorno all’anno 1000 e completatesi per la parte architettonica nel 1321.
Realizzazione della Cappella del Crocifisso.
1964
Riscoperta e restauro della basilica paleocristiana.
Il Concilio di Trento fu convocato per reagire alla diffusione della riforma protestante in Europa. Esso durò ben 18 anni, dal 1545 al 1563, e portò al varo della Controriforma, una serie di misure di rinnovamento spirituale, teologico, liturgico con le quali la Chiesa cattolica riformò le proprie istituzioni.
«Guai a me se non annuncio il Vangelo!»(S. Paolo)
La Cappella del Crocifisso accoglie lo splendido crocifisso ligneo (sec. XVI), davanti al quale furono promulgati i decreti del Concilio di Trento.
La statua della Madonna degli Annegati del sec. XIII, così chiamata perché al suo cospetto si ponevano le persone affogate nell’Adige. Sotto la cattedrale, la basilica paleocristiana della fine del IV secolo d.C. con la prima arca di sepoltura di S. Vigilio.
DA VENEZIA IN 45’
E DA BOLOGNA IN 1h30’
PADOVA (PD)
S. ANTONIO
INFO TURISMO
Ufficio IAT
Vicolo Pedrocchi
Orario 9-19
Fest 10-16
Tel 049 5207415
ufficioturismo@comune. padova.it [turismopadova.it]
La Basilica di S. Antonio di Padova custodisce le reliquie e la tomba di un Santo venerato e amato in tutto il mondo. Antonio, di origine portoghese, aveva soggiornato in questa città nel 1229, fondandovi un monastero accanto alla piccola chiesa di S. Maria Mater Domini. Qui tornò per morire e per esservi sepolto, secondo il suo desiderio, nel giugno del 1231. Canonizzato nel 1232, a meno di un anno dalla sua morte, subito iniziarono i lavori per la nuova basilica destinata ad accogliere le sue spoglie.
DISTANZA DALLA
STAZIONE 2,1 km
VENEZIA S. LUCIA
Venezia Mestre
Padova
T. Euganee-Abano-Montegrotto
Monselice
Rovigo
Ferrara
S. Pietro in Casale
BOLOGNA C.LE
1231 (13 GIUGNO)
Morte di S. Antonio. 1231
Sepoltura nel convento di S. Maria Mater Domini 1232
Canonizzazione da parte di papa Gregorio IX. 1232
Inizio lavori della nuova basilica.
1263
Traslazione del Santo nella nuova basilica.
1310
Traslazione nella Cappella d’Arca e termine dei lavori.
1981
Ricognizione ed esposizione in occasione dei 750 anni dalla morte.
2008
Restauro dell’Arca e spostamento temporaneo del Santo.
2010
Ostensione delle spoglie nella Cappella delle Reliquie e loro riposizione nell’Arca.
La basilica unisce in maniera armonica lo stile romanico, il gotico e il bizantino.
Tra i suoi capolavori, l’altare maggiore con il Crocifisso, la Madonna con il Bambino e sei santi, splendide sculture bronzee di Donatello.
Nella splendida Cappella delle Reliquie, in tre grandi nicchie sono conservati preziosi reliquiari che raccolgono alcuni resti del corpo del Santo, quali la sua lingua assolutamente incorrotta, iI mento, il suo apparato vocale e oggetti a lui legati, come la sua tonaca e la cassa in cui era stato deposto.
«La carità è l’anima della fede»
(S. Antonio da Padova)
La Cappella dell’Arca, opera splendida del Rinascimento, ospita la tomba del Santo.
Sopra l’arca marmorea che conserva il suo corpo, sorge un altare coronato con la sua statua e quelle di altri santi francescani. I fedeli toccano con devozione le pareti della tomba, circondati dalle toccanti scene della vita e miracoli di S.
Antonio, raffigurate negli altorilievi posti sulle pareti della cappella.
TRIESTE (TS)
S. GIUSTO
INFO TURISMO
Infopoint
Piazza Unità d’Italia, 4/b
Orario 9-19
Fest 9-13
Tel 040 3478312
info.trieste@promoturismo. fvg.it
[turismofvg.it]
La Cattedrale di S. Giusto domina la città di Trieste dalla sommità del colle che porta il nome del suo patrono. Dalla sua antica torre il suono di cinque grandi campane richiama ogni giorno la città alla sua storia, dalla Tergeste romana al ritorno di Trieste all’Italia nel novembre del 1918. E questa chiesa, che raccoglie le spoglie del martire Giusto, dal XIII secolo guarda e protegge la sua città dall’alto.
DISTANZA DALLA STAZIONE 1,6 km
OGNI GIORNO COLLEGAMENTI PER TRIESTE DA VENEZIA, UDINE E GORIZIA.
303 d.C.
Martirio di S. Giusto.
V SEC.
Edificazione prima basilica ai piedi del colle.
X SEC.
Traslazione reliquie e costruzione chiesa a lui dedicata sul colle.
XII-XIII SEC.
Mosaici di artisti bizantini e veneziani.
XIII SEC.
Edificazione della nuova chiesa che ingloba due precedenti. 1343
Costruzione della torre campanaria.
XIV SEC.
Realizzazione dell’urna e deposizione reliquie. 1624
Ritrovamento dell’urna con le reliquie di S. Giusto. 1650
Realizzazione della Cappella del Tesoro.
Nel X secolo, le reliquie di S. Giusto furono traslate sul colle che da lui prese il nome, in una basilica a lui dedicata. Nei primi anni del 1300, questa chiesa, insieme con quella dedicata a Maria, fu inglobata in una nuova, quella attuale.
Giusto era un uomo di fede vissuto ad Aquileia alla fine del III secolo sotto Diocleziano. Rifiutatosi di rendere culto agli imperatori romani, fu condannato a morte nel 303 d.C. e gettato in mare davanti a Trieste, con pesi legati a mani e piedi. Il giorno dopo, il suo corpo fu ritrovato a riva, libero dai pesi e fu sepolto.
«...suona e chiama di S. Giusto la campana»
(Giovanni Drovetti)
Nella Cappella del Tesoro, in una preziosa urna in lamina d’argento sbalzato e dorato, si conservano le reliquie di S. Giusto, e in un bellissimo armadio ligneo a nicchie sono conservati preziosi reliquiari e oggetti di culto. Nelle due absidi laterali della chiesa, due splendidi mosaici del XII e XIII secolo sono dedicati alla Theotókos (Madre di Dio) e al Cristo
Pantocratore, opera di artisti bizantini e veneziani.
BOLOGNA (BO)
S. PETRONIO
INFO TURISMO
Bologna Welcome
Piazza Maggiore, 1e
Orario 9-19
Fest 10-17
Tel 051 6583111
booking@olognawelcome.it [bolognawelcome.it]
La Basilica di S. Petronio è dedicata al vescovo del V secolo, elevato al rango di patrono della città nel 1253. La sua fondazione risale al 1390 per iniziativa del comune di Bologna, in riconoscimento dell’impegno del Santo per la città. La costruzione della basilica si protrasse nei secoli successivi con momenti di stasi e numerose revisioni di progetto. Per questa ragione, la sua facciata è rimasta incompiuta. Nel 1530, Carlo V vi fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da papa Clemente VII.
DISTANZA DALLA
STAZIONE 1,6 km
OGNI GIORNO I
SEGUENTI COLLEGAMENTI
DA BOLOGNA C.LE
35 da RIMINI
29 da PIACENZA
19 da RAVENNA
431-450
Petronio è vescovo di Bologna. 1141
Rinvenimento della tomba di Petronio, nella chiesa di S. Stefano.
1253
S. Petronio diventa patrono della città.
1390
Fondazione della basilica a lui dedicata.
1530
Clemente VII incorona Carlo V imperatore del Sacro Romano Impero. 1655
Realizzazione della Meridiana da parte dell’astronomo Cassini. 1750
Traslazione della reliquia del capo di S. Petronio nella basilica.
1798
Le quattro Croci storiche portate nella basilica.
2000
Traslazione del corpo del Santo dalla chiesa di S. Stefano.
Ventidue cappelle conservano bellissime opere d’arte. Tra esse emergono la Cappella di S. Petronio, che conserva le reliquie del Santo, e la Cappella dei Re Magi con il Giudizio Universale, opera di Giovanni da Modena del 1410.
Petronio proveniente da una famiglia di alto rango, in gioventù coltivò studi monastici, e intraprese la via del sacerdozio che lo condusse alla dignità episcopale, forse attraverso una permanenza a Milano in contatto con Ambrogio. Petronio fu vescovo di Bologna dal 431 al 450, anno della sua morte.
«È l’ora soave che il sol morituro saluta le torri e ’l tempio, divo Petronio, tuo»
(Giosuè Carducci)
La Cappella Aldrovandi, capolavoro del tardo barocco, realizzata da Alfonso Torreggiani nel 1750 fu destinata a conservare la reliquia del capo di S. Petronio, per intervento del papa Benedetto XIV. Dal 2000, essa ospita anche il corpo del santo, definitivamente traslato dalla chiesa di S. Stefano. Lungo le pareti laterali, sopra antiche colonne romane, sono poste le quattro storiche Croci poste da S. Petronio, fuori dalle porte della prima cerchia di mura a spirituale difesa della città.
SIENA (SI)
S. MARIA ASSUNTA
INFO TURISMO
Ufficio IAT
Piazza Duomo, 2
Orario 9-18
Tel 0577 280551
siena@terresiena.it [terresiena.it]
Il Duomo di Siena dedicato a S. Maria Assunta è un luogo dove la fede di una città ha saputo creare uno scrigno, che racchiude immensi capolavori. La sua bellezza parla al visitatore di Dio, quale Creatore del cielo e della terra e Salvatore dell’uomo. Se è vero, come scrisse Dostoevskij, che la bellezza salverà il mondo, la visita a questo luogo può essere un’esperienza che può ridare gioia e speranza nel destino dell’umanità. Varcare la sua soglia è come entrare in un pezzo di Paradiso.
DISTANZA DALLA STAZIONE 2 km
FIRENZE S.M.N.
Firenze Rifredi
Montelupo-Capraia
Empoli
Castelfiorentino
Certaldo
Poggibonsi-S. Gimignano
SIENA
1215-1263 Prima fase della costruzione del Duomo.
1284 Realizzazione della sezione inferiore della facciata.
1299-1317 Lavori per la sezione superiore della facciata.
1268 Pulpito marmoreo di Nicola Pisano.
1288 Rosone dell’abside Coro con le vetrate di Duccio di Buoninsegna.
1339 Inizio della seconda fase di costruzione.
1350 Inizio dei mosaici marmorei del pavimento.
1492 Libreria Piccolomini.
1507 Fine affreschi del Pinturicchio nella Libreria Piccolomini.
1549 Rosone della facciata e vetrata con l’Ultima Cena.
Il visitatore è sopraffatto dalla bellissima facciata policroma, dal soffitto blu coperto da stelle dorate, dal gioco cromatico dei pilastri e dalle meravigliose tarsie della pavimentazione.
La cattedrale è strettamente legata al Palio: il Drappellone, lo stendardo consegnato alla contrada vincitrice, prima della corsa è solennemente esposto in Duomo, e poi portato al Campo dal corteo storico. La contrada vincente tornerà in Duomo con il Palio, per cantare il Te Deum di ringraziamento all’Assunta.
«Un’opera d’arte unica, che non ha paragone...»
(Bernard Berenson)
Tra i gioielli del Duomo, ricordiamo il pulpito in marmo, realizzato da Nicola Pisano intorno al 1265, una delle opere scultoree più importanti dell’arte del Duecento italiano, la Libreria Piccolomini, con gli affreschi del Pinturicchio del 1507, la vetrata dell’abside di Duccio di Buoninsegna e il grande mosaico marmoreo che orna tutto il pavimento del Duomo, opera unica nell’arte italiana.
LORETO DA
ANCONA IN 20’
PESCARA IN 1h45’
La Basilica della Santa Casa è uno dei principali luoghi di culto mariano del mondo. In essa sono conservate le pareti della casa di Nazareth, luogo in cui Maria visse e dove ricevette l’Annuncio dell’Angelo Gabriele. Queste mura arrivarono dalla Terra Santa a Loreto intorno al 1290 attraverso un viaggio lungo e avventuroso, secondo la tradizione, grazie a un intervento angelico. Nel 1468, cominciarono i lavori per la costruzione del grande tempio per proteggere le mura della Santa Casa, che si conclusero nel 1587.
LORETO (AN)
SANTA CASA
INFO TURISMO
Ufficio IAT, Tel 071 970276
DISTANZA DALLA
STAZIONE 1,2 km
Varano
Camerano Aspio
Osimo-Castelfidardo
Loreto
Porto Recanati
Potenza P.-Montelupone
Civitanova M.-Montegranaro
Porto S. Elpidio
Porto S. Giorgio-Fermo
Pedaso
Cupramarittima
Grottammare
S. Benedetto del Tronto
Porto d’Ascoli
Martinsicuro
Alba A.-Nereto-Controguerra
Tortoreto Lido
Giulianova
Roseto degli Abruzzi
Scerne di Pineto
Pineto-Atri
Silvi
Montesilvano
PESCARA C.LE
1294 Arrivo delle mura della Santa Casa.
1448 Inizio dei lavori della basilica.
1500 Completamento della cupola del Sangallo.
1509 Donato Bramante disegna il rivestimento marmoreo esterno.
1513-1534 Lavori di realizzazione del rivestimento marmoreo.
1586 Bolla di papa Sisto V conferma l’autenticità dell’origine della Santa Casa.
1587 Conclusione dei lavori.
1600 Tre nuove porte bronzee con scene dell’Antico Testamento.
1797 La basilica è razziata dalle truppe napoleoniche.
1920 La Madonna di Loreto proclamata patrona degli aviatori.
La Santa Casa è posta al centro della basilica, protetta da uno splendido rivestimento marmoreo, che la circonda da tutti i lati, un’opera ricca di sculture e bassorilievi, vero capolavoro del nostro Rinascimento.
Siamo nel 1290, la casa della Vergine Maria a Nazareth, meta di devoti pellegrinaggi è a rischio in una Terra Santa sotto il dominio dei Mamelucchi. Secondo la tradizione, alcuni Angeli la prelevano e la portano in volo, prima in Istria, poi sulla costa delle Marche e quindi a Loreto, il 10 dicembre 1294.
«Pregate, pregate la Madonna di Loreto!»
(Don Luigi Giussani)
La Santa Casa ospita le tre pareti, in mattoni di terracotta della Palestina, che costituivano la parte esterna della casa di Maria, appoggiata a una grotta ricavata sul fianco di una collina, oggi visibile nella Basilica inferiore dell’Annunciazione a Nazareth. Una piccola finestra detta dell’Angelo, su una delle pareti, ricorda il momento dell’incontro di Maria con Gabriele. Al suo interno, è posta la venerata statua della Madonna Nera, rivestita di un caratteristico manto ingioiellato.
DA TERONTOLA IN 1h 05’
E DA FOLIGNO IN 15’
La Basilica di S. Maria degli Angeli è uno dei più importanti luoghi francescani perché custodisce, al suo interno, la Porziuncola, la chiesetta prediletta da S. Francesco.
Qui il Santo comprese la sua vocazione, accolse S. Chiara e i primi frati, ricevette il Perdono di Assisi, e morì il 3 ottobre 1126.
Edificata tra il 1569 e il 1679, è stata restaurata tra l’800 e gli inizi del ’900 a causa dei gravi danni inflitti dal terremoto del 1832.
INFO TURISMO
Ufficio IAT
Piazza del Comune, 22
Orario 9-19
Tel 075 8138680
info@iat.assisi.pg.it
[umbriatourism.it]
[visit-assisi.it]
DISTANZA DALLA
STAZIONE 0,7 km
TERONTOLA-CORTONA
Passignano sul Trasimeno
Magione
Ellera-Corciano
Perugia Silvestrini
Perugia Capitini
Perugia Università
Perugia
Perugia Ponte S. Giovanni
Bastia
Assisi
Spello
FOLIGNO
1205 Francesco prende possesso della Porziuncola dai Benedettini.
1209 Fondazione dell’Ordine Francescano.
1211 Accoglienza di S. Chiara.
1216 Proclamazione del Perdono di Assisi.
1226 (3 OTTOBRE) Morte di Francesco.
1569 Inizio costruzione della nuova Basilica di S. Maria degli Angeli.
1679 Completamento dei lavori.
1832 Un terremoto causa gravissimi danni.
1833-1930 Restauro della basilica.
1997 Danni dal terremoto e successivi lavori di restauro.
La Porziuncola conserva il suo aspetto trecentesco, un’unica aula con piccola abside, chiusa da una pala d’altare. Sul portale d’ingresso, un affresco rappresenta la visione di Gesù e Maria avuta da Francesco.
Nel 1216 Francesco, dopo una notte di grande tentazione, per vincere la quale si gettò nudo nel roseto del convento, uscendone illeso, ebbe in visione Gesù Cristo e la Vergine Maria, ottenendo in dono il Perdono di Assisi, la particolare indulgenza plenaria, approvata subito da Onorio III.
«Voglio
(S. Francesco d’Assisi)
L’Indulgenza della Porziuncola inizia la mattina del 1 agosto e si conclude la sera del 2 agosto, giorni nei quali l’indulgenza totale dei peccati, che normalmente è concessa sempre ai fedeli in visita a questo luogo, si estende alle chiese parrocchiali e francescane di tutto il mondo. Nella basilica inoltre si trovano la Cappella del Transito, dove S. Francesco morì, e al suo esterno, il roseto del miracolo.
Nella notte del 5 agosto del 352 d.C., il papa Liberio ha un sogno: la Vergine Maria gli chiede di costruire una chiesa, laddove avesse nevicato. Il mattino seguente, l’Esquilino è incredibilmente imbiancato di neve fresca: il papa traccia con un bastone il perimetro della nuova chiesa, Nostra Signora della Neve, che nel tempo diventerà la bellissima Basilica di S. Maria
Maggiore. E ogni 5 di agosto, viene rievocato questo miracoloso avvenimento, con un lancio di fiori bianchi nella basilica.
ROMA (RM)
S. MARIA MAGGIORE
INFO TURISMO
Tourist Infopoint
Stazione Termini
Via Giovanni Giolitti, 34
Edificio F - Binario 24
Orario 8-18.45
Tel 06 0608
turismo@comune.roma.it [turismoroma.it]
DISTANZA DALLA
STAZIONE 550 m
OGNI GIORNO I
SEGUENTI COLLEGAMENTI
DA ROMA TERMINI
25 da CASSINO
21 da NETTUNO
38 da LATINA
14 da NAPOLI
352 Papa Liberio fonda la prima chiesa sull’Esquilino.
432 Sisto III la riedifica, fa realizzare i mosaici della navata e dell’arco centrale e crea la Grotta della Natività.
VII SEC. Presumibile periodo di arrivo della Sacra Culla dalla Terra Santa.
1288 Arnolfo di Cambio scolpisce il Presepe.
1295 Jacopo Torriti crea il mosaico absidale dell’Incoronazione della Vergine
1500 Giuliano da Sangallo progetta il soffitto a cassettoni, poi laminato con l’oro delle Americhe donato dal re di Spagna.
1587 Sisto V fa costruire la Cappella Sistina, e vi posiziona il Presepe nel piano sottostante.
1606 Paolo V realizza la Cappella Paolina e vi fa apporre la Salus populi romani.
1797 Giuseppe Valadier crea il nuovo reliquiario per la Sacra Culla.
Papa Sisto III la riedifica nel 432 e la dedica alla Vergine, riconosciuta dal Concilio di Efeso come la Madre di Dio; nei secoli è abbellita da meravigliosi mosaici e da un soffitto laminato d’oro.
Nella Cappella Paolina è conservata una sacra icona attribuita a S. Luca, la Salus populi romani, protettrice della città di Roma in tante occasioni, come pestilenze e invasioni. Per tradizione, nella mattina di Pasqua essa era portata in processione verso l’immagine del Cristo della Scala Santa.
«Eccomi a Roma, acquietato per tutta la vita»
(Johann
Wolfgang Goethe)
Questa basilica è nota come la Betlemme di Roma perché custodisce una reliquia particolare: alcune parti della Sacra Culla di Betlemme, portate dalla Terra Santa da pellegrini nel Medioevo, e ora custodite sotto l’altare maggiore, in un prezioso reliquiario. Inoltre, nel museo della Basilica, è conservato il primo Presepe mai realizzato, opera dello scultore Arnolfo di Cambio, datato 1288.
La Basilica di S. Tommaso Apostolo di Ortona, è la concattedrale dell’arcidiocesi di Lanciano-Ortona, che custodisce dal 6 settembre 1258 le ossa di S. Tommaso Apostolo, recuperate nello stesso anno da marinai ortonesi nell’isola greca di Chios nel corso di una spedizione militare organizzata contro l’ impero bizantino da Manfredi, futuro re delle Sicilie. Ha subito nel corso dei secoli diverse devastazioni da parte dei Turchi nel XVI sec., dei Francesi nel XVIII sec. e nel corso della Seconda guerra mondiale.
ORTONA (CH)
S. TOMMASO APOSTOLO
INFO TURISMO
Ufficio IAT
Piazza della Repubblica, 9
Orario 8.30-12.30
Gio 15.30-19.30
Tel 085 9063841
iat.ortona@abruzzoturismo.it [abruzzoturismo.it]
DISTANZA DALLA STAZIONE 2,2 km
PESCARA C.LE
Pescara Porta Nuova
Pescara Tribunale
Francavilla al Mare
Tollo-Canosa Sannita
Ortona
S. Vito-Lanciano
Fossacesia-T. di Sangro
Casalbordino-Pollutri
Porto di Vasto
Vasto-S. Salvo
Montenero-Petacciato
TERMOLI
IX SEC. Costruzione della basilica paleocristiana su probabile antico sito romano.
1075-76 Distruzione da parte dei Normanni.
1127 Ricostruzione dopo grave terremoto.
1258 Arrivo delle reliquie di S. Tommaso a Ortona portate da Chios.
1566 Distruzione della cattedrale da parte dei turchi di Piyale Pascià.
1799 Devastazione della cattedrale da parte delle truppe francesi di Napoleone.
1943 Battaglia di Ortona tra le truppe germaniche e quelle alleate. Devastazione della città e della cattedrale.
La basilica è dedicata a S. Tommaso, uno dei dodici apostoli prescelto da Gesù. Postosi con entusiasmo a seguire il Signore alcune volte ha difficoltà a comprendere i suoi discorsi. Quando Gesù risorto appare il giorno di Pasqua ai suoi discepoli, Tommaso non è presente, e non crede a quanto loro gli riferiscono. Potrà credere solo toccando le ferite del corpo di Cristo. E questo avviene otto giorni dopo: Gesù riappare, Tommaso lo tocca e crede.
Secondo la tradizione, il Santo evangelizzò la Siria e la Mesopotamia e nel 52 d.C. l’India sud-occidentale nella regione dell’attuale Kerala. Recatosi in Cina, tornò in India dove fu martirizzato e sepolto. Intorno al 232 d.C. le sue spoglie tornarono a Edessa in Siria, e tra il 1144 e il 1146 furono traslate nell’isola di Chios nel mare Egeo.
«Beati
(Vangelo di S. Giovanni)
Oggi le reliquie dell’Apostolo sono riposte sotto l’altare della cripta in un’urna di rame dorato realizzata nel 1612, e in un prezioso reliquiario a forma di busto d’argento posto in una cappella dedicata al Santo.
RAGGIUNGI
ISERNIA DA CAMPOBASSO IN 1h
ISERNIA (IS)
S. PIETRO APOSTOLO
INFO TURISMO
Ufficio Info Turistiche
Piazza Celestino V, 33
Orario 10-13/16-19
Tel 0865 235209
eptisernia@molisedati.it [eptmolise.it]
La Cattedrale di S. Pietro Apostolo, sorta su un antico tempio pagano del III secolo a.C., nei secoli è stata oggetto di numerosi interventi effettuati a causa di numerosi terremoti e di progetti di rinnovamento. Il suo aspetto attuale è dovuto ai restauri neoclassici della seconda metà del XIX secolo.
Danneggiata nel 1943 dai bombardamenti, essa è stata restaurata e oggi, al suo interno, attraverso alcune speciali pavimentazioni di vetro, è possibile vedere i resti dell’antico tempio.
DISTANZA DALLA STAZIONE 1,1 km
Baranello
Vinchiaturo
Boiano
Carpinone
ISERNIA
VIII-IX SEC. Prima chiesa in stile greco bizantino sulle rovine di un tempio romano.
1294 Pietro da Morrone papa come Celestino V. 1394 Ricostruzione dopo un terremoto.
1456 Danni e restauri dopo un sisma.
1567 Arrivo dell’icona Virgo Lucis dalla Grecia.
1638 Riconsacrazione della cattedrale.
1805 Terremoto catastrofico.
1826-1851 Lavori di ricostruzione e realizzazione del pronao neoclassico.
1943 Bombardamento del Duomo.
1963-1968 Il Duomo restaurato.
1980-1990 Scavi archeologici all’interno della cattedrale.
Al suo interno, troviamo preziose testimonianze della fede della città, quali l’icona bizantina della Virgo Lucis (La Madonna della Luce) portata a Isernia nel 1567 e la statua della Madonna del Piede del XIII sec.
Gli isernini sono fortemente legati a Maria attraverso l’immagine della Virgo Lucis, in quanto, per essi, la Vergine è colei che guida il fedele nelle prove.
Non a caso, nell’icona, Maria indica con la mano il piccolo Gesù.
Essi si rivolgono a Lei con le parole: «Santa Maria, libera la strada».
«Ogni spirito lodi il Signore»
(S.
Pietro Morrone)
Nel Tesoro della Cattedrale si trova un prezioso reliquiario, noto come la Gabbia di S. Nicandro, compatrono della città di Isernia con Celestino V, oggi ricordato dalla Chiesa come S. Pietro Morrone, nato a Isernia ed eletto papa nel luglio 1294. Uomo di preghiera e meditazione abdicò dopo cinque mesi. Proprio lui donò alla sua città la preziosa Croce d’argento che qui si può ammirare.
NAPOLI (NA)
S. MARIA ASSUNTA
INFO TURISMO
Ufficio Turismo
Via S. Giuseppe dei Nudi, 82
Orario 8.30-20
Tel 800 134034
ufficiocomunicazione@ infoturismonapoli.com
[infoturismonapoli.it]
La Cattedrale metropolitana di S. Maria Assunta è il cuore di Napoli dal punto di vista religioso, storico e artistico. E lo sviluppo di questa basilica è strettamente legato alla devozione della città verso il suo patrono, S. Gennaro, e verso le sue reliquie. Nato a Benevento nel 272 d.C., egli fu vescovo attivissimo e amatissimo, martirizzato nel 305 sotto l’imperatore Diocleziano insieme ai suoi compagni di fede. Secondo la tradizione, subito dopo la decapitazione, una pia donna raccolse il sangue del martire e lo racchiuse in due ampolle.
DISTANZA DALLA
STAZIONE 800 m
POZZUOLI SOLFATARA
Bagnoli-Agnano Terme
Cavalleggeri Aosta
Napoli Campi Flegrei
Napoli Piazza Leopardi
Napoli Mergellina
Napoli Piazza Amedeo
Napoli Montesanto
Napoli Piazza Cavour
Napoli Piazza Garibaldi
Napoli Gianturco
NAPOLI S.G.-BARRA
305 Martirio di S. Gennaro.
334 Edificazione della chiesa di S. Restituta.
413-431 Traslazione del corpo del Santo nelle Catacombe di Napoli.
831 Il corpo del Santo è portato dai Longobardi a Benevento.
1154 Traslazione delle reliquie all’Abbazia di Montevergine.
XIII SEC. Costruzione della nuova chiesa.
1305 Realizzazione reliquiario da parte di Carlo II d’Angiò.
1389 Primo evento documentato della liquefazione del sangue.
1497 Ritorno del corpo del Santo e costruzione della Cappella del Succorpo.
1527 Voto di Napoli al Santo.
1646 Consacrazione della nuova Cappella del Tesoro.
Una prima chiesa sorse nel XIII secolo inglobando la Basilica di S. Restituta. Qui furono riposte le reliquie del capo e le ampolle con il sangue del Santo. Nel 1497, per ospitare le sue ossa, fu costruita la Cripta del Succorpo.
Agli inizi del Cinquecento la guerra, la peste e le eruzioni del Vesuvio assediano la città. Napoli, nel gennaio 1527, formula un voto solenne a S. Gennaro: in cambio della sua protezione promette una nuova cappella all’interno del Duomo, dove custodire le sue reliquie. E il Santo accoglie le preghiere della città.
«Nel martirio la violenza è vinta dall’amore, la morte dalla vita»
(Papa Francesco)
Nella Cappella del Tesoro le reliquie del suo capo sono conservate nel busto d’argento donato da Carlo II d’Angiò nel 1305. Dietro l’altare, sono custodite le ampolle del suo sangue che vengono esposte alla venerazione dei fedeli tre volte l’anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre. Durante una solenne cerimonia religiosa guidata dall’arcivescovo, i fedeli accorrono per assistere all’evento della liquefazione, considerato di buon auspicio per la città.
BARI (BA)
S. NICOLA
INFO TURISMO
Ufficio IAT
Piazza del Ferrarese, 29
Orario 10-18
Tel 080 5242244
infopointuristicobari@gmail. com
[facebook.com/ InfopointTuristicoBar]
La Basilica di S. Nicola, posta nel cuore della città vecchia di Bari, accoglie le spoglie del Santo, traslate qui dall’Asia Minore (attuale Turchia), il 9 maggio 1087. Essa fu edificata in due anni e, nell’ottobre 1089, le reliquie del Santo vi furono trasferite.
S. Nicola vescovo, morto a Myra nel 337, è stato, ed è, uno dei santi più venerati sia dal mondo cattolico sia da quello ortodosso, come difensore dei deboli, protettore delle fanciulle e dei bambini. La tradizione di Babbo Natale nasce proprio da lui.
DISTANZA DALLA
STAZIONE 1,6 km
OGNI GIORNO
COLLEGAMENTI PER BARI DA BRINDISI, LECCE, FOGGIA, TARANTO, BARLETTA, FASANO, GIOIA DEL COLLE E BITRITTO.
1087 Arrivo delle spoglie del Santo da Myra di Licia (Asia Minore).
1089 Traslazione delle sue reliquie nella nuova chiesa costruita sopra il palazzo del governatore bizantino.
1100 Realizzazione della cattedra dell’abate Elia.
1197 Fine delle nuove fasi di completamento della chiesa.
1300 Dono dell’icona di S. Nicola da parte dello zar di Serbia Uroš III.
1984 Papa Giovanni Paolo II e il metropolita di Myra accendono la lampada votiva.
2017 Alcune reliquie del Santo traslate pro tempore a Mosca e S. Pietroburgo.
La basilica accoglie il visitatore con la sua facciata bianca, altissimo esempio del romanico in Puglia. Al suo interno si ammirano l’antico ciborio e il capolavoro scultoreo della cattedra del vescovo Elia.
S. Nicola è certamente un Santo ecumenico, la cui venerazione è condivisa da tutto il mondo cristiano. Le diverse aree d’Europa l’hanno fatto proprio con attributi diversi, ma con un carisma unico: quello di proteggere i deboli e i piccoli. Grande è in particolare la sua venerazione nel sud d’Italia.
«I poveri sono il tesoro della Chiesa»
(Papa Francesco)
Nel centro dell’ampia cripta della Basilica è posto l’altare, dove riposa il corpo di S. Nicola. Qui troviamo anche una preziosa icona del Santo, donata dallo zar di Serbia Uroš III nel XIV secolo, e una lampada a forma di barca con una fiamma centrale, alimentata da due vasi d’olio, simboli della Chiesa cattolica e di quella ortodossa, accesa nel 1984 da papa Giovanni Paolo II e dal metropolita di Mira.
POTENZA (PZ)
S. GERARDO
INFO TURISMO
Ufficio IAT
Via Cesare Battisti, 22
Orario 9-19.30
Tel 0971 415080
turismo@comune.potenza.it [aptbasilicata.it]
La Cattedrale di Potenza è dedicata a S. Gerardo Della Porta. Nato da una nobile famiglia di Piacenza e ricco di una grande cultura e preparazione spirituale, ai primi del XII secolo decide di scendere nel sud d’Italia per unirsi ai Crociati diretti a liberare la Terra Santa. Giunto nei pressi di Potenza egli vede il suo vero campo di battaglia: la crescita spirituale dei suoi abitanti e soprattutto dei giovani. Decide di fermarsi e per tanti anni si dedicherà all’apostolato, divenendo vescovo nel 1111.
DISTANZA DALLA
STAZIONE 1 km
POTENZA C.LE
Potenza Superiore
Potenza Macchia Romana
Avigliano Lucania
Pietragalla
Possidente
Castel Lagopesole
Filiano
Forenza
Rionero-Atella-Ripacandida
Barile
Melfi
Rocchetta S. A.-Lacedonia
Candela-S. Agata di Puglia
Ascoli Satriano
Ordona
FOGGIA
III-VI SEC. Fondazione della prima chiesa paleocristiana.
1111-1119 S. Gerardo è vescovo della città.
1120 Morte di S. Gerardo Della Porta.
1124 Canonizzazione e traslazione del corpo del Santo nella chiesa.
1197 Trasformazione della chiesa in stile romanico.
1783-1799 Trasformazione della chiesa in stile neoclassico.
1857-1930 Danneggiata da terremoti.
1943 Danneggiata dai bombardamenti alleati della Seconda guerra mondiale.
1991 Visita di papa Giovanni Paolo II.
La cattedrale di oggi è il punto di arrivo di una lunga storia: chiesa paleocristiana dal III al VI secolo, romanica dal 1200, neoclassica alla fine del 1700, restaurata nel 1900 più volte per eventi naturali o bellici.
LA TRADIZIONE
Tra i tanti miracoli attribuiti al Santo, uno ha lasciato un segno profondo nella storia della città quando egli protesse Potenza dai Turchi. Questo evento è ricordato ogni anno, il 29 maggio, in una popolare manifestazione, nota come la Parata dei Turchi, il giorno antecedente alla festa del Santo.
«Ricco non è chi possiede, ma colui che è capace di dare»
(S.
Giovanni Paolo II)
Nel transetto destro si apre la cappella dedicata a S. Gerardo. Sopra l’altare riccamente decorato, una nicchia marmorea conserva la statua lignea del Santo risalente al XV secolo.
Sotto l’altare, in una preziosa urna d’argento, riposano le ossa del Santo.
Il 30 maggio, giorno della sua festa, il busto d’argento del Santo, contenente alcune sue reliquie, è portato in processione per le vie di Potenza.
DA SALERNO IN 2h50’
RAGGIUNGI PAOLAIl Santuario di S. Francesco è dedicato allo straordinario
Santo del secolo XV, la cui esistenza è stata avvolta da un’aura di soprannaturale dalla nascita alla morte. A 13 anni, scelse la vita eremitica in una grotta della natia Paola, attirando con il suo modello di vita e con la sua fede molti uomini. Fece tantissimi miracoli e la sua fama arrivò anche in Francia, dove papa Sisto IV lo inviò alla corte di Luigi XI per guarire il re da un grave male. Visse per 24 anni in Francia, dove morì nel 1507.
PAOLA (CS)
S. FRANCESCO
INFO TURISMO
Santuario
Tel 0982 582518
[santuariopaola.it]
DISTANZA DALLA
STAZIONE 2 km
SALERNO
Pontecagnano
Battipaglia
Capaccio-Roccadaspide
Paestum
Agropoli-Castellabate
Omignano-Salento
V. della Lucania-Castelnuovo
Ascea
Pisciotta-Palinuro
Centola-Palinuro-M. di Camerota
Policastro-Bussentino
Sapri
Maratea
Marina di Maratea
Praja-Ajeta-Tortora
Scalea-S. Domenica Talao
Diamante-Buonvicino
Belvedere Marittimo
Capo Bonifati
Cetraro
Guardia Piemontese T. PAOLA
1416 Nascita di Francesco a Paola.
1429 Inizio della sua esperienza eremitica.
1435 Prima chiesa per il Santo e i suoi compagni.
1474 Approvazione dell’Ordine dei Minimi.
1483 Partenza per la corte di Luigi XI e inizio permanenza in Francia.
1507 Morte di Francesco a Tours (Francia).
1519 Canonizzazione di Francesco e nuova chiesa in stile romanico-gotico.
1562 Profanazione dei resti mortali del Santo in Francia, da parte dei protestanti ugonotti.
2000 Inaugurazione della moderna basilica a fianco dell’antica.
Il santuario sorge a 178 metri sul mare nella parte collinare di Paola, in una valle costeggiata da un torrente e ricca di vegetazione e affonda le sue radici, negli anni 1435-1452, quando iniziò l’esperienza eremitica di Francesco nato in questa città nel 1416. All’inizio c’era una piccola chiesa, luogo di preghiera per gli eremiti.
Dopo la canonizzazione del Santo, nel 1519, fu realizzata una nuova costruzione in stile romanico-gotico. Nel 2000, una moderna basilica ha affiancato l’antica.
Tra i suoi miracoli più noti, c’è quello della traversata dello stretto di Messina. Egli chiese a un barcaiolo la carità di essere traghettato sull’altra costa. L’uomo rifiutò, e allora Francesco pregò, si tolse il mantello, lo tese sull’acqua, vi salì con i suoi frati e raggiunse l’altra riva.
«Dove è l’amore, non si conosce fatica»
(S.
Francesco da Paola)
Nella cappella dedicata al Santo, in un prezioso reliquiario sono conservati alcuni resti del suo corpo, sottratti da alcuni gentiluomini francesi alla furia degli ugonotti, protestanti francesi.
Questi, conoscendo la venerazione che si aveva in Francia per il Santo che aveva convertito il re Luigi XI, nel 1562 vollero disseppellirlo, distruggere con il fuoco il suo corpo, rimasto intatto dopo la morte, e disperderne le ossa.
SIRACUSA (SI)
MADONNA
DELLE LACRIME
INFO TURISMO
Infopoint
Via Ruggero Settimo, 19
Orario 9-20
Tel 0931 61844
turismo@provincia.siracusa.it [siracusaturismo.net]
Il Santuario della Madonna delle Lacrime è legato a un evento sovrannaturale avvenuto a Siracusa, nell’agosto del 1953. In una modesta abitazione familiare, un quadretto di gesso, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, versò lacrime umane per diversi giorni. La Chiesa, dopo accurate analisi, confermò la natura miracolosa dell’accaduto. Per permettere ai pellegrini di condividerne il suo messaggio spirituale, fu costruito questo santuario inaugurato da papa Giovanni Paolo II nel novembre 1994.
DISTANZA DALLA STAZIONE 1,4 km
MESSINA C.LE
Alì Terme
S. Teresa di Riva
Taormina-Giardini
Fiumefreddo Sicilia
Giarre-Riposto
Acireale
Catania C.le
Catania Aeroporto
Fontanarossa
Lentini
Augusta
SIRACUSA
1953 (20/08-01/09)
Evento della lacrimazione sovrannaturale.
1953 (DICEMBRE) L’episcopato della Sicilia, dichiara autentica la lacrimazione prodigiosa.
1954 Radiomessaggio, di Pio XII dedicato all’evento.
1957 Inizio della progettazione da parte degli architetti francesi Andrault e Parat.
1988 Inizio della costruzione.
1994 Inaugurazione del santuario da papa Giovanni Paolo II.
2002 Giovanni Paolo II eleva il santuario alla dignità di basilica minore.
2019 Erezione a Santuario Regionale.
Il santuario è un’ardita realizzazione di architetti francesi, alta 130 metri: la sua forma ricorda una lacrima caduta dal cielo. Strutturato su due livelli, può ospitare circa 10.000 fedeli.
Due giovani coniugi sono in attesa del loro primo figlio: è una gravidanza difficile con forti abbassamenti della vista. Durante le prime ore del 29 agosto 1953, la donna perde la vista, ma riesce all’improvviso a vedere le lacrime scendere sul viso di una Madonnina di gesso posta nella loro stanza da letto.
i suoi figli minacciati»
(S. Giovanni Paolo II)
L’effigie della Vergine Maria, protagonista dell’evento, è custodita presso l’altare centrale della basilica superiore. Nella cripta, un prezioso reliquiario custodisce in un’ampolla alcune lacrime, rimaste dopo le analisi scientifiche e alcuni oggetti collegati all’evento, quali il panno usato per asciugare l’effigie. Il reliquiario è esposto alla venerazione dei fedeli la domenica e nei giorni festivi.
DA OZIERI IN 2h30’
RAGGIUNGI CAGLIARICAGLIARI (CA)
NOSTRA SIGNORA
DI BONARIA
INFO TURISMO
Ufficio Turismo
Via Roma, 145
Orario 10-13/14-17
Dom 10-13
Tel 070 6778173
infopoint@comune.cagliari.it [cagliariturismo.it]
ll Santuario di Nostra Signora di Bonaria è uno degli edifici mariani più importanti della Sardegna. Esso custodisce un’antica effige di legno della Vergine Maria con il Bambino, arrivata nel 1370 in maniera miracolosa durante una tempesta sulla costa di Cagliari. La Madonna di Bonaria è la patrona massima della Sardegna e di Cagliari e protettrice dei naviganti. Il santuario, meta di migliaia di pellegrini, è stato visitato da Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e da papa Francesco nel 2013.
DISTANZA DALLA
STAZIONE 1,8 km
OZIERI-CHILIVANI
Macomer Abbasanta
Oristano
S. Gavino
Elmas Aeroporto
CAGLIARI
1335 Alfonso IV d’Aragona affida l’area ai religiosi Mercedari.
1340 Costruzione del santuario.
1370 Arrivo miracoloso della statua della Vergine Maria.
1704 Costruzione della basilica a fianco del santuario.
1885 La basilica riconsacrata dopo lavori di ristrutturazione.
1907 Pio X proclama la Madonna di Bonaria patrona massima della Sardegna.
1943 Gravi danni dovuti ai bombardamenti.
1947 Restauri.
1985 Visita di S. Giovanni Paolo II.
2008 Visita di Benedetto XVI.
2013 Visita di papa Francesco.
Il cuore di Bonaria è l’antico santuario del Trecento che custodisce la sacra statua, cui sono affiancati la grande basilica del XVIII secolo e il convento dei Padri Mercedari che da secoli curano il luogo.
Nel marzo 1370 una nave viene sorpresa da una tempesta e i marinai decidono di liberarsi del carico, tra cui una pesante cassa. Questa approda proprio sotto il colle di Bonaria, e i frati del convento, apertala, vi trovano inaspettatamente una toccante statua in legno di carrubo della Vergine Maria.
«Assisti, o Maria, la gente di quest’isola»
(S. Giovanni Paolo II)
La Vergine Maria tiene in braccio il Bambino Gesù e una candela accesa. I marinai la invocano come loro protettrice e, la prima domenica di luglio, la statua della Vergine viene portata in processione su una barca, nel golfo di Cagliari. Inoltre, sopra la statua, è appesa al soffitto una navicella d’avorio, antico ex voto di una devota che si dice aiuti i marinai indicando la direzione dei venti.
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Paola pp. 166, 167, 168-169 © Santuario di S. Francesco da Paola
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Grafica Nappa | Giugno 2024
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