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trentinoattualità le differenze fondamentali rispetto a cinque anni fa sono il clamoroso numero di candidati presidente (11) e la rilevante assenza di Lorenzo Dellai, oramai impastoiato nei palazzi romani (anche se è Presente in... spirito). Ogni cosa lascia prevedere un risultato meno scontato. Anche perché al candidato favorito, Ugo Rossi, sostenuto dalla potente trimurti UpT-Patt-PD, si è affiancato un soggetto tutto nuovo, che promette battaglia: Progetto Trentino di diego mosna. Abbiamo posto dieci domande ai candidati presidente (per lo meno a quelli che siamo riusciti a contattare). vediamo come è andata...
elezioni mon amour di Pino Loperfido
Le 10 domande di trentinomese
27 ottobre 2013
1. Perché i trentini dovrebbero scegliere Lei quale nuovo Presidente?
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2. Se eletto, quale la cosa che certamente non intende mantenere nella struttura della Provincia? 3. Quale, invece, quella che ritiene comunque meritevole di essere salvata e che dunque, se eletto, non si sogna nemmeno di toccare? 4. Quale la sua posizione nei confronti dell’Autonomia? Semplificando, se Lei dovesse scegliere, è per difenderla, allargarla, abolirla, contemperarla alle Regioni non a Statuto speciale, consolidarla? Oppure, sempre in una parola, che altro? 5. Degli altri candidati Presidente, quale ritiene più vicino alle sue posizioni? E quello irrimediabilmente lontano? 6. A quanto ha dichiarato ammontare, nel 2012, il suo reddito? E quale pensa dovrebbe essere lo stipendio adeguato per il presidente della Provincia autonoma di Trento? 7. Quale personaggio trentino, di ieri o di oggi, ritiene rappresenti meglio la nostra terra? 8. Cosa sogna per il Trentino? E cosa, invece, teme? 9. Innovazione, giovani, cultura, lavoro, Europa... L’impressione è che spesso i temi di una campagna elettorale assomiglino più a vuoti slogan che non alla necessaria concretezza. Per questo Le chiediamo UNA ed una sola cosa concreta che intende realizzare, da subito, una volta eletto Presidente. 10. Quanto spenderà per la sua campagna elettorale? Sarebbe disposto a fornire l’elenco di eventuali finanziatori?
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trentinoattualità DIEGO MOSNA (Progetto Trentino - Amministrare il Trentino - Civica Trentina Insieme per l’Autonomia - Autonomia 2020 NT NT - Fare Trentino)
“L’Autonomia va considerata un bene comune, non un privilegio”
“Sogno un Trentino in cui ci si guardi negli occhi con serenità”
2. Non credo alla logica del rottamare e demolire tanto per fare e creare consenso: lascio ai principianti e a quanti non conoscono le complesse dinamiche dell’apparato amministrativo tali semplificazioni. Credo che la Provincia, intesa come insieme organizzato di apparati e autonomie, vada riqualificata, ammodernata e sburocratizzata. In generale si tratta di far diminuire le dimensioni della macchina pubblica rendendola più snella e veloce nel dare risposte misurabili ai cittadini.
3.
FOTO: PAOLO RONC
Con la Giunta uscente abbiamo lavorato bene. Ciascuno nel proprio ambito ha realizzato molto per migliorare la qualità della vita dei trentini. Mi
risulta difficile ora dire, porre l’accento su una piuttosto che sull’altra iniziativa. Tra le molte leggi che sono state licenziate mi sentirei, senza timore di esser smentito, di ritenere meritevole di esser salvata la legge sulla famiglia, la riforma della sanità e l’introduzione del reddito di garanzia. Anche buona parte dei provvedimenti anticrisi vanno considerati positivamente perché ci hanno consentito di non precipitare nella depressione economica.
4. Sicuramente difenderla e consoli-
darla. L’Autonomia va considerata da tutti i trentini un bene comune, non un privilegio. E’ un valore conquistato dai nostri avi, frutto di un sentire lungimirante, attraverso un percorso storico costellato anche di momenti drammatici, che ci distingue dal resto delle altre regioni a statuto speciale e non. Oggi come non mai dobbiamo difenderla da chi la minaccia, da quanti pensano che non siamo in grado di mantenerla e dobbiamo quindi consolidarla e renderla sempre più forte e capace di resistere alle bordate nazionalistiche. L’autonomia che propongo, l’ideale a cui tendere è un “autonomia integrale”, capace di ridurre il carico fiscale, a beneficio della competitività del Trentino.
5. Il quadro politico è talmente confuso e ricco di proposte “raffazzonate” che ad oggi (ndr 24 settembre) non conosciamo nemmeno il numero esatto dei canditati presidente. Sicuramente le posizioni della destra demagogica e populista risultano estremamente lontane dal mio modo di intendere la politica e lo spendersi per i cittadini.
6. Reddito lordo del 2012: 154.013,23.
Per quel che riguarda lo stipendio del presidente della Provincia non conosco quello attualmente in vigore. Mai nella mia vita ho scelto un lavoro considerando lo stipendio come fattore determinante, tanto meno da quando mi occupo di politica. A muovere il mio agire sono interessi generali, un impegno per migliorare la vivibilità dei cittadini e non certo per incrementare il mio reddito.
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di poter fare bene, partendo dall’esperienza maturata e dai risultati raggiunti in qualità di amministratore e politico. Non vendo fumo, non voglio inventarmi nulla: i cittadini che decidono di darmi la loro fiducia non rimarranno delusi e potranno confrontarsi in maniera diretta e schietta con me, sapendo che farò altrettanto con loro. Credo nel gioco di squadra, e punto a creare reti virtuose in tutti gli ambiti, facilitando il dialogo, il confronto e la condivisione delle visioni.
O LO RO N
1. Mi sento pronto, motivato e convinto
FOTO: PA
Ugo Rossi (PD - patt - Upt - UPT con Dellai - Riformisti del Trentino - Italia dei Valori Verdi Ecologisti e Civici - Verdi Europei - Union Autonomista Ladina)
1. Perché su ogni fronte e in ogni conte- 5. Obbiettivamente non vedo candidati sto sociale, civile ed economico abbiamo un enorme bisogno, di azioni dirette, pragmatismo e semplificazione. I trentini sanno che, per caratteristiche ed esperienze, io riuscirò meglio di altri in questo intento: mi concentrerò sulla Presidenza per cinque anni, e poi non mi ricandiderò. Avrò la libertà così di cambiare quello che va cambiato senza il timore di perdere qualche consenso, e preparerò in maniera efficace un Trentino sostenibile e sereno per i nostri figli e nipoti.
2. 7. In assoluto Alcide Degasperi, autonomista autentico sia verso Vienna che verso Roma e interprete dello spirito europeista della nostra cultura.
8. Sogno un territorio con i migliori
livelli di benessere in Europa. Temo il fatto che in Trentino qualcuno non si renda conto che tale prerogativa non è un dovuto, un automatismo, ma frutto di un percorso condiviso e partecipato da tutte le migliori espressioni territoriali.
9. L’ho detto e lo ripeto: la priorità delle
priorità enunciata nel mio programma è costituita dall’emergenza occupazione giovanile. E’ mio impegno preciso, se eletto presidente, convocare le parti e trovare in tempi brevissimi soluzioni immediate ed adeguate per favorire ed incentivare l’occupazione giovanile attraverso il confronto con le imprese, le parti sociali e le scuole. Se i giovani non lavorano, non hanno la possibilità di rendersi indipendenti e quindi non possono contribuire allo sviluppo della società sia sotto il profilo economico che demografico e culturale. I giovani rappresentano davvero il futuro per le società e verso di loro vanno quindi indirizzati i nostri primi sforzi e il nostro costante impegno.
10. La campagna elettorale della co-
alizione che rappresento ha un budget massimo di 150.000 euro che prevediamo di non utilizzare per intero. Ad oggi non c’è nessun finanziatore.
Non manterremo le strutture elefantiache, quelle troppo disperse, quelle sovrapposte fra loro, quelle poco focalizzate (cioè: di cui è difficile capire la missione). Non manterremo ad esempio le comunità di valle, perché trattasi di un livello amministrativo ridondante. Poi, ad esempio, non manterremo le varie indennità attuali della dirigenza pubblica (a iniziare dalla retribuzione del Presidente della Provincia), e ridurremo drasticamente le consulenze. E soprattutto: non lasceremo soffocare nella burocrazia le esigenze delle imprese. E molto altro, senza sconvolgere ma razionalizzando con decisione.
3. Salveremo il sociale sano, ovvero
il tessuto di interventi ed ammortizzatori che il Trentino ha adottato per chi ne ha veramente bisogno. Salveremo e tuteleremo con i denti la ricerca d’eccellenza, che ci ha resi competitivi e visibili in tutto il mondo scientifico. Salveremo le leggi che tutelano i prodotti tipici (ma incentiveremo solo gli operatori che sanno gestire la propria filiera in maniera evoluta, orientandosi all’innovazione e, ove necessario, al cambiamento nelle scelte colturali).
4. Salveremo e rafforzeremo l’autono-
mia, riletta in una nuova chiave mirante all’alleanza con Bolzano e alla gestione responsabile di nuove, ulteriori competenze. Sfrutteremo al meglio ogni possibilità che avremo per diminuire la zavorra fiscale, e rendere il Trentino piu’ appetibile. Difenderemo con tutte le nostre forze l’istituto della Regione.
vicini al pensiero e al progetto di matrice civica della coalizione che rappresento.
6. Faccio una premessa doverosa (per-
ché il primo passo di responsabilità di ognuno deve essere la presa d’atto delle cose “buone” già fatte, oltreché di quelle da cambiare): i compensi del nostro Consiglio Provinciale sono già scesi a livelli adeguati, e comunque comparati al resto del paese sono tra i più bassi. La retribuzione “adeguata” di un Presidente della Provincia dovrebbe essere quella di un consigliere, e comunque non superiore ai 5,5 mila Euro mensili netti. C’è spazio invece per moderare le indennità di dirigenti pubblici, e con questi risparmi alimentare un fondo che redistribuisca risorse ad impiegati e quadri meritevoli, innovatori e responsabili. Voglio arrivare a premiare chi si prende le responsabilità, e porta avanti i progetti nel rispetto delle regole ma con efficienza ed efficacia. Il mio reddito 2012 è stato di 695 mila Euro lordi (molto lordi…..).
7. Nel menzionare un personaggio si
ha sempre timore di fare un torto ai tantissimi del passato che hanno plasmato il Trentino con sacrifici e grande idealismo. Ricordavo qualche giorno fa la figura di Oss Mazzurana, l’imprenditore che si mise al servizio della politica coniugando in maniera mirabile visione e concretezza. Ma fatemi ricordare l’esempio più recente e luminosissimo di Edo Benedetti, che per entusiasmo, cultura e valori ha lasciato il segno in più di una generazione. La scelta dei personaggi attuali la dedico invece ai giovani trentini, proprio a tutti, perché a loro tocca una sfida epocale, la più importante dal dopoguerra.
8. Sogno un Trentino in cui ci si possa
parlare nelle strade guardandosi negli occhi con serenità, riscoprendo relazioni, buona volontà e coraggio di cambiare. Sogno davvero un dibattito in cui si costruisca guardando al futuro e si lascino da parte i privilegi egoistici e di corto respiro. Sogno di trovarmi avvolto da
richieste di insediamenti produttivi da parte di giovani imprenditori, capaci di partire con una partita IVA da internet o da una micro postazione per contribuire ad invertire in maniera decisiva il drammatico trend occupazionale di questi ultimi anni. Temo più di tutto un ulteriore incremento della fuga di aziende e cervelli dal nostro paese, e temo l’indebolimento del clima generale di fiducia.
9. Il nostro programma ufficiale, quello
depositato il giorno 23 settembre, elenca 283 azioni, ripulite da premesse e descrizioni di contesto. Potrei quindi citare parecchi spunti operativi. La cosa concreta che, da subito, andrò a realizzare sarà la creazione di un pacchetto di norme semplicissime che permetteranno ai giovani imprenditori di muovere i primi passi potendo preoccuparsi dell’idea e del mercato, e sgombrando la mente dalle problematiche burocratiche, che verranno attribuite ad un tutor. Questo è uno degli esempi di concretezza che metterà in grado le persone di valorizzare la propria iniziativa privata, e che faranno percepire alle nuove generazioni l’attenzione delle istituzioni.
10.
Investirò circa 100 mila Euro in questa campagna elettorale. Nessun finanziatore esterno è previsto alla data odierna. Per ora quindi finanzierò personalmente le spese connesse alla mia candidatura.
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Giacomo bezzi (forza trentino – Italiani per l’Italia – Autonomia Ladina Dolomites)
FILIPPO DEGASPERI (movimento 5 stelle)
“Tagliare i finanziamenti su progetti inutili, favorire i giovani talenti”
“Temo il perpetuarsi del dellaismo”
1. Per la mia competenza, la mia posizio- 5. Più vicino Mosna, più lontano Rossi. ne politica moderata e centrista, a difesa della libertà, della persona, della famiglia 6. 40mila Euro a cui vanno aggiunti i
1. In un Trentino che segna il passo 5. Candidato vicino: tra i 2 principali
e dei valori tradizionali, per l’esperienza e per la visione internazionale acquisita anche negli anni di lavoro all’estero e attraverso le mie molteplici relazioni.
(la disoccupazione è raddoppiata negli ultimi 5 anni), in un contesto nazionale ed internazionale profondamente mutato, c’è bisogno di idee nuove che non possono venire né da chi governa da vent’anni né da chi si finge il nuovo ma non propone altro che la continuità. Il Movimento 5 Stelle è l’unica forza che esce dallo schema tradizionale della delega e della rappresentanza e che vuole rendere protagonisti del cambiamento i trentini.
redditi da partecipazione in società in Italia e all’estero. Il Presidente dovrebbe guadagnare 5-6mila Euro mensili al massimo.
2. Le Comunità di Valle – finora servite 7. Alcide Degasperi, vero esempio di solamente a distribuire denaro pubblico a presidenti ed assessori con competenze minime – e l’attuale assetto dei dirigenti e delle società di sottogoverno, scatole cinesi create dal governo Dellai per garantire finanziamenti solo agli amici degli amici.
3. I rapporti con i Comuni, incentivando e favorendo però le fusioni.
4. Sono per rafforzarla, attraverso la
difesa della Regione, unica istituzione contemplata nell’accordo De GasperiGruber e riconosciuta dall’ONU; fuori da questo, tutto è a rischio.
A
l momento di mandare in stampa questa rivista, si sono appena chiuse le operazioni di deposito dei candidati e delle liste. Il numero degli aspiranti alla poltrona di Governatore del Trentino è da record: undici, dieci uomini e una donna, sostenuti da qualcosa come ventiquattro liste. Quasi il doppio del 2008, quando ai nastri di partenza si
uomo politico che ha dedicato la sua vita per il bene pubblico.
8. Sogno un’Autonomia più dinamica,
concreta ed efficiente, con meno pubblico e più privato, che sa sostenere la libera iniziativa, più vicina alla gente, alle piccole imprese ed ai giovani. Temo l’emigrazione, soprattutto quella giovanile, come unica possibilità per trovare lavoro a fronte di una Provincia incapace di guardare al futuro e preoccupata solo al mantenimento dello status quo.
9. Tagliare i finanziamenti su progetti
2. La struttura della PAT va profondainutili, per investire nella creazione di spin-off per i giovani talenti trentini.
10. Circa 70.000,00 Euro, quanto ai
finanziatori, verranno forniti nella dichiarazione di rendiconto che deve essere presentata per legge da ogni candidato.
presentarono “solamente” in sei (Lorenzo Dellai, Sergio Divina, Nerio Giovanazzi, Remo Andreolli, Agostino Catalano e Gianfranco Valduga). Come motivare un tale exploit? I trentini si sono fatti coraggio? Si è diffusa una sana voglia di fare politica, di partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica? O lo spropositato numero di candidati è solo
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6.
Reddito 2012: € 50.000. Stipendio adeguato per il presidente della PAT : quello del Governatore di New York (19,3 milioni di abitanti) penso possa bastare: € 130.000; oggi costa alle tasche dei trentini più o meno il doppio.
7.
Senza incertezze, Cesare Battisti, un uomo che ha dato la vita per le sue idee e per la sua terra.
3. Il paesaggio… 8. Sogno di liberare il Trentino dalle spire con cui la politica provinciale 4. L’Autonomia va allargata ma con lo avvolge impedendogli di liberare le cautela per evitare che, come nel caso dell’eventuale trasferimento delle funzioni dell’Agenzia delle Entrate, il controllato (la PAT e tutte le sue società amiche, cooperative comprese) diventi anche il controllore.
la risultante di un clima tutt’altro che sereno, anzi malmostoso e cupo? Altra differenza fondamentale rispetto a cinque anni fa è la pesantissima assenza di Lorenzo Dellai, oramai impastoiato nei palazzi romani, che lascia prevedere un risultato meno scontato di come era stato nelle ultime due tornate elettorali. Anche perché al candidato sulla carta favorito, Ugo Rossi, già Assessore alla Sanità nella terza e ultima Giunta Dellai, sostenuto dalla potente trimurti Up-Patt-PD, si è affiancato un soggetto tutto nuovo, agguerrito, che promette battaglia; stiamo parlando di Progetto Trentino, coalizione di liste civiche, capeggiata dal presidente della Diatec e della Trentino Volley Diego Mosna, 26
mente rivista recidendo i legami tossici della burocrazia con la politica. Inizieremo dall’alto eliminando la figura del dirigente generale e redistribuento le sue competenze tra l’Assessore e i responsabili dei servizi.
(gli unici che conosco) nessuno, sono tutti appartenenti a caste privilegiate (quella dei politici e quella dell’imprenditoria filogovernativa) che il Movimento 5 Stelle vuole smantellare. Candidato lontano: dal punto di vista ideologico presumo Ugo Rossi ma mi piacerebbe confrontarmi per poter essere smentito.
che vede nelle sue fila il ritorno, dopo le note vicissitudini giudiziarie, di una vecchia volpe della politica trentina, Silvano Grisenti. (Ma a proposito di Mosna, certo, è vero che si cambia nella vita, ma fa sorridere scoprire che nel maggio 2011, intervistato da noi di TrentinoMese, alla doman-
energie di cui è dotato. Temo il perpetuarsi del dellaismo, un modello comodo ma che ci sta facendo scivolare lungo una china pericolosa, portandoci verso un declino lento ma inesorabile.
da “Ha mai pensato di candidarsi?” il baffuto industriale ci rispose risoluto: “No. Non ho mai avuto alcuna ambizione politica... Io mi immagino sempre un vecchio senatore canuto, ma sono già canuto e non senatore.”) Ad allargare il numero degli aspiranti alla carica di Presidente, anche la frammen-
9. Il primo punto dell’agenda del M5s è
il dimezzamento dei costi della politica. Nel caso del Trentino potremmo recuperare più o meno 10 milioni di euro all’anno da destinare appunto, concretamente, a giovani, cultura e disoccupati.
10.
M5s non dispone di alcun budget. Si affida alla raccolta di contribuzioni tra gli attivisti e i simpatizzanti. Al momento nelle nostre casse ci sono circa 2mila euro ma contiamo di raccoglierne un altro migliaio nel corso del mese di ottobre. Nessun problema a fornire l’elenco dei finanziatori, un elenco che potrebbe essere molto lungo dato che i versamenti individuali si attestano tra i 20 e i 30 euro tazione del centrodestra che il 27 ottobre si presenta agli elettori trentini con almeno tre candidati diversi, distinti e contrapposti: Giacomo Bezzi corre sotto le insegne del nuovo marchio berlusconianregionale Forza Trentino, Cristano De Eccher, in seguito alla spaccatura con il Coordinamento regionale del Partito, si presenta con il sostegno di un pugno di liste di destra. Infine, Maurizio Fugatti chiamerà a raccolta e simpatizzanti della Lega Nord. A questi va aggiunto il rappresentante del Mir (Moderati italiani in rivoluzione), Giuseppe Filippin. E il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo? Certamente è un’altra delle novità assolute di queste elezioni. Sarà curioso infatti verificare se ed in quale misura i trentini confermeranno l’exploit dei grillini alle ultime politiche, quando hanno portato a casa un deputato e oltre il 14% di consensi. Il candidato si chiama Filippo Degasperi ed è il nome uscito 27
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trentinoattualità Quale personaggio trentino, di ieri o di oggi, ritiene rappresenti meglio la nostra terra? 2p
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2p n ze
Alcide Degasperi (1881-1954) 1p
dalla cosiddette provincialie, ovvero le primarie con le quali gli iscritti hanno liberamente scelto il proprio candidato. Certo, fa un po’ di tenerezza il numero dei voti grazie ai quali, con tutta probabilità, Degasperi siederà in Consiglio provinciale (49!), tuttavia è innegabile che una ventata di freschezza non potrà che fare bene alla nostra Provincia. A completare il quadro dei candidati, il medico Emilio Arisi, che si presenta per Sinistra Ecologia e Libertà e l’ex sindacalista Ezio Casagranda, in lizza sotto le insegne di Rifondazione Comunista. Infine, un outsider, nel senso di personaggio lontano qualche anno luce dalla politica e dai suoi contorti meccanismi. Stiamo parlando del musicista Agostino Carollo, la cui lista si chiama narcisisticamente Ago Carollo. Bocciata per un vizio di forma la candidatura di Alessandro Cocca di Trentino Soul Moderno, già visto “in azione” alle ultime consultazioni elettorali del Comune di Trento. E l’aspirante Presidentessa? Alessandra Cloch, Consigliere in quel di Pera di Fassa, si presenta con l’Associazione Fassa, terza compagine ladina ai nastri di partenza. La sua è una scelta storica per questa terra: si tratta, infatti, al contempo del primo ladino e della prima donna che si candida alla Presidenza del Trentino. A causa dei tempi tecnici di questo giornale, la Cloch e Filippin non siamo riusciti a intervistarli e a riassumerne le risposte. Ma di carne al fuoco ce n’è lo stesso parecchia. le dieci domande di trentinomese Tanti aspiranti, quindi, tante visioni a volte contrapposte ideologicamente 28
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ed eticamente, tanti progetti riguardo a quello che va cambiato o salvaguardato del gigantesco apparato provinciale così com’è ora. Su tutti l’ombra della storica diade Dellai-Grisenti, che governò a suo tempo. Il secondo in carne ed ossa, il primo – diciamo così – in... spirito, considerata la discutibile scelta di mettere il suo nome nel simbolo dell’Unione per il Trentino (per qualcuno si tratterebbe di un vero e proprio “inganno” perpetrato a danno degli elettori più “deboli” psicologicamente, come ad esempio gli anziani). Insomma, li abbiamo messi tutti in fila, i bravi contendenti, cercando di porre loro poche e chiare domande su quale sarà il loro operato una volta eletti, cosa butteranno e cosa salveranno della passata legislatura e poi, curiosità più pruriginose, quanto hanno guadagnato nel 2012, ultimo anno fiscale, e quanto spenderanno per la campagna elettorale. le risposte Intanto diciamo subito che le risposte le abbiamo dovute strappare a forza di mail, sms, telefonate, messaggini su facebook e più o meno disperati solleciti. Certo, erano tutti impegnatissimi, ma al “cane da guardia del potere”, cioè la stampa, cioè noi, un personaggio pubblico (o che ambisce a diventarlo) cinque minuti del proprio tempo non dovrebbe negarli mai. C’è chi ha fatto di peggio e non ha mandato le risposte, o addirittura, non ha nemmeno risposto al nostro invito. Ma il fatto che questo articolo sia uscito, vuol dire che siamo riusciti a farcene una ragione. Alla prima domanda (“Perché i trentini dovrebbero scegliere Lei quale nuovo
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Achille Leoni (1909-1981)
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don Dante Clauser (1923-2013) 1p nza
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Enrico Pruner (1922-1989)
“Mi piacerebbe molto che il lavoro tornasse al centro dell’agire”
1. Perchè in Trentino serve una dose
maggiore di buona politica, fatta di passione ed etica del vivere comune, quella passione che può portare SEL e che posso portare anch’io, sulla scorta della mia storia culturale e professionale. Bisogna tornare al “lavoro” come tema prioritario, e ad un approccio più autenticamente innovativo, meno clientelare e meno autoreferenziale della prassi politica. Noi trentini non continueremo ad essere autonomi solo perchè la nostra autonomia è il frutto di un accordo internazionale, ratificato dalla Costituzione Italiana. Continueremo ad essere autonomi se sapremo essere un modello di autogoverno, consapevoli che nulla sarà più come prima del 2008 (...).
2. Non intendo proseguire nella po-
Edo Benedetti (1922-2012)
Giuseppe Mattei (1926-2002) 1p
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Luigi Negrelli (1799-1858)
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Walter Micheli (1945-2008) 1p
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Cesare Battisti (1875-1916)
Paolo Oss Mazzurana (1833-1895) 1p
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Emilio Arisi (Sinistra ecologia libertà)
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litica degli sprechi, intesi come una presenza elevata di agenzie e società partecipate, piccoli feudi, la maggior parte dei quali produce pochissimo e costa moltissimo, e garantisce molti posti alle clientele. (...). Cancellerei progetti macroscopici, costosi ed ambientalmente dannosi come la Valdastico. Abolirei le “comunità di valle”, puntando decisamente verso un accorpamento spontaneo dei comuni e dei servizi tra comuni, in modo da renderli sostenibili e il più possibile accessibili alle popolazioni delle valli.
del singolo che poche regioni in Italia fino ad ora hanno adottato. Considero anche un buon provvedimento quello introdotto dal DDL 392 sulle procedure di VIA ed i provvedimenti sulla semplificazione burocratica, sia per le aziende che per i cittadini.
4. Auspico una Regione Trentino Alto
Adige, con due province autonome, ma con una istituzione regionale che sappia tornare ad essere un contenitore di primaria grandezza, un importante ponte tra Italia ed Europa. Vedo una Regione ricca di contenuti storico - politici e di collaborazioni proficue da sviluppare e consolidare tra le due province e tutte le aree confinanti, in diversi ambiti: università, ricerca, innovazione, internazionalizzazione, integrazione, ordinamento degli enti locali. Due piccole provincie a mio avviso sono una debolezza, una Regione con due specificità e tanta collaborazione rappresentano una ricchezza ed un esempio.
5. Fermo restando che per noi gover-
nare per il bene comune non significa avere preconcetti, se un provvedimento è da adottare per il bene reale dei cittadini non faremmo mai mancare il nostro voto.
3.
Non esistono a mio avviso ambiti intoccabili nella pubblica amministrazione. Tutto si può e si deve migliorare, per semplificare la vita ai cittadini. Credo che sugli ammortizzatori sociali, in Trentino, con l’accordo di Milano, sia stato fatto un buon lavoro. In ambito socio- sanitario e assistenziale c’è ancora molto da fare, soprattutto in vista della costruzione del NOT e della necessaria riorganizzazione complessiva degli ospedali e dei servizi sul territorio. In ambito sociale sono stati introdotti molti strumenti, tra cui il reddito di garanzia, ma occorre razionalizzare e semplificare, ed andare oltre. Ho apprezzato l’accoglimento del DAT (disposizioni anticipate di trattamento), una scelta di rispetto dei dritti
6. [Non risponde.]
7. Ce ne sono molti, di ieri e di oggi,
ma da quando ero bambino ho sempre guardato con molta ammirazione a Cesare Battisti, un eroe irredentista che oggi meriterebbe di essere rivalutato e studiato con più interesse e senza pregiudiziali di sorta. Se vogliamo venire più vicini ai nostri tempi penso a Walter Micheli, un grande ambientalista con un pensiero di sinistra ampio e senza tentennamenti.
8. Sogno un ambiente integro, volano
di economia, una terra turisticamente attrattiva, che abbia vinto le sfide della globalizzazione attraverso un localismo non di maniera, ma che sappia far fronte allo spopolamento delle montagne. Sogno uno sviluppo fondato sulle prerogative autentiche di questa terra: sapori, profumi, agricoltura biologica, risparmio energetico, raccolta differenziata, una terra che sia di esempio ai vicini veneti e lombardi. (...). Temo la chiusura, l’arroccamento, il potere fine a se stesso degli anni del leaderismo spinto, che ci condannerebbero all’arretratezza culturale e al progressivo degrado morale e sociale.
9. Mi piacerebbe molto che il “lavo-
ro” tornasse al centro del nostro agire e del nostro pensare programmatico. Mi adopererei per trovare gli strumenti, le risorse umane e le formule attrattive perché questa terra, dove molte produzioni si stanno spegnendo e molte fabbriche se ne stanno andando o stanno chiudendo, potesse riconvertire le proprie attività in ambiti di sviluppo compatibile, sfruttando magari filiere che già possediamo ma alle quali manca una regia, come il legno. (...).
10.
SEL è un partito senza finanziatori, che si autofinanzia a livello locale, e che farà una campagna elettorale francescana. Il nostro bilancio sarà on-line.
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trentinoattualità I costi della politica...
ezio casagranda (Rifondazione Comunista) “Lotto per un Trentino più giusto, più solidale, che sappia dare dignità al lavoro”
1. Ritengo che il voto a Rifondazione 5. Non esprimo valutazione sugli altri e quindi al sottoscritto sia un modo semplice ma efficace di dire alla casta politica che è ora di cambiare nel profondo le attuali politiche economiche e di austerità che sono la causa principale di questo disastro sociale.
2.
Va razionalizzata l’enorme sovrastruttura dirigenziale, abolite le Comunità di Valle, gli attuali privilegi dei consiglieri – la retribuzione dovrebbe essere legata alla media delle retribuzioni erogate in provincia (circa 3.600 euro lordi mensili) – i doppi stipendi e i doppi incarichi di chi lavora per il pubblico o amministra la cosa pubblica ed infine un tetto (200.000 euro) per i manager. Infine abolirei gli stanziamenti per TAV, Metroland e per le grandi opere compresa la base militare di Mattarello. Rimetterei in discussione il patto di Milano.
3.
La possibilità di intervenire nella definizione delle politiche economiche del nostro territorio, anche se debbo dire che da parte dell’attuale giunta e quelle passate di questo strumento si è fatto un uso distorto trasformandolo in uno strumento di erogazione di prebende ai soliti noti.
4. Noi siamo per l’autonomia integrale
con tutto quello che questo comporta nella definizione dei rapporti con lo stato centrale, per l’introduzione di nuove forme di democrazia diretta e di norme partecipative dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. Presidente?”) alcuni non hanno resistito al classico adagio pubblicitario “non rimarrete delusi”, altri non hanno perso tempo per decantare le proprie doti, l’esperienza, ecc. I più antagonisti hanno spostato saggiamente l’asse dell’attenzione da sé ai trentini, che alla fine sono quelli che hanno il vero potere di decidere. Con il secondo quesito (“Se eletto, qual è la cosa che certamente non intende mantenere nella struttura della Provincia?”) abbiamo chiesto al candidato di confrontarsi muro-contro-muro con il precedente Governo provinciale. 30
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candidati in quanto il loro comportamento non è legato al loro programma ma alle scelte che faranno quando eletti. In sostanza se il loro agire risponde ai poteri forti come nel passato o se sapranno usare l’autonomia per definire le basi per un nuovo modello economico sociale basato sulla difesa dei beni comuni a partire dalla valorizzazione del lavoro alla ripubblicizzazione dell’acqua, nuovi spazi sociali per i giovani, nuove forme di democrazia partecipata, reddito di cittadinanza, gratuità dei servizi sociali (sanità, scuola, asili e trasporti) tassazione dei grandi patrimoni e lotta alla speculazione e all’evasione fiscale, cancellazione delle grandi opere (TAV, ecc) e una vera politica dell’abitare.
6. Il mio reddito lordo nel 2012 è stato
33.691,00 dovuti alla pensione INPS a all’affitto (50%) della casa dei genitori a Lases. Lo stipendio del presidente dovrebbe essere il 10% superiore a quello dei consiglieri e legato al reddito medio della provincia di Trento. Inoltre lo stipendio dovrebbe essere comprensivo di eventuali proventi derivanti da altri proventi economici
7.
Giuseppe Mattei, Achille Leoni e don Dante Clauser.
8. Sogno e lotto per un Trentino più giusto, più solidale, includente equo e solidale e che sappia dare dignità al lavoro. Costruire un welfare universalistico valorizzare senza distruggerli,
ambiente, agricoltura risorse naturali e umane oggi messe ai margini dagli interessi dei poteri forti (finanza e speculazione) che governano la provincia. Temo invece che la politica di spogliazione dei diritti universali (lavoro, ambiente e beni comuni) e di rapina della bellezze naturali continuerà con la scusa della competizione e di un produttivismo ormai superato.
9. Definire un salario minimo e reddito
di cittadinanza per sottrarre i giovani al ricatto del lavoro nero, precario e sottopagato.
10. Penso di spendere quel poco che
Rifondazione mette a disposizione in aggiunta alle sottoscrizione dei cittadini di cui darò conto a fine campagna elettorale. Comunque tutti i contributi saranno pubblicamente rendicontati. Tutti – a parte Rossi, che ne faceva parte – hanno lanciato strali contro stipendi elevati, strutture ed enti inutili, auto blu e più in generale tutto il cosiddetto complicatissimo “sistema dellaiano”, poggiato su una fitta rete di favoritismi e conoscenze. La domanda successiva, contrapposta alla precedente, chiede cosa si può salvare. Un mezzo trabocchetto per strappare qualche micro-elogio alla Giunta Dellai che, stando a quanto rispondono gli intervistati, ha lavorato bene nei rapporti con i Comuni, gli ammortizzatori sociali, la ricerca d’eccellenza, la legge
da del l sito la P AT
GLI EMOLUMENTI DEI CONSIGLIERI PROVINCIALI indennità consiliare: 10.862 euro lordi (9.800 euro lordi dalla prossima legislatura) diaria: 3.207 euro netti (abolita dalla prossima legislatura). totale indennità + diaria: 5.957 euro netti (5.435 euro netti dalla prossima legislatura, comprensivi di 700 euro netti mensili a titolo di unico rimborso spese per l’esercizio del mandato, voce che va a sostituire la vecchia diaria). Trasferte per mandato politico: indennità e rimborsi soppressi. Trasferte a Trento (solo per i residenti fuori Trento) per le sedute consiliari e degli altri organi: rimborso chilometrico (per ogni Km il 30% del prezzo di un litro di benzina). Trasferte a Trento (solo per i residenti fuori Trento) per raggiungere la sede del Consiglio Provinciale o del gruppo consigliare: rimborso chilometrico, (per ogni Km il 30% del prezzo di un litro di benzina, limite massimo annuo di 6.000 Km). Trasferte per missione istituzionale: rimborso chilometrico, dei pasti e dei pernottamenti a piè di lista. Voli in classe economica e assicurazione sulla vita per i voli intercontinentali. Rimborso spese di taxi, di parcheggio, di pedaggio autostradale. Pernottamenti: massimo 255 euro al giorno. Pasti: massimo 45 euro per 1 pasto e 90 euro per 2 pasti, dietro presentazione della ricevuta. Indennità di carica aggiuntiva del Presidente del Consiglio provinciale: attualmente si calcola nella misura del 45% (per il
Presidente), del 22,5% (per il Vicepresidente) e dell’11,25% (per i tre Segretari Questori) rispetto all’indennità dei consiglieri regionali. A partire dalla prossima legislatura, si applicherà però il nuovo tetto massimo di 2.550 euro mensili, desunto dalla normativa nazionale. Una prossima deliberazione del Consiglio Provinciale stabilirà la scansione delle indennità dell’Ufficio di presidenza, tenendo conto di questo limite massimo. Detrazione per assenze ingiustificata alle sedute consiliari: 50 euro per ogni seduta mattutina o pomeridiana, 100 euro per l’assenza a sedute pomeridiane che si protraggano oltre le ore 19.50 euro di penalità per l’assenza ingiustificata alla riunione di Commissione, di Conferenza capigruppo o di Ufficio di Presidenza. Rimborso delle spese legali per tutte le cause in cui sono stati coinvolti per fatti o atti connessi all’adempimento del loro mandato o all’esercizio delle loro funzioni, e purché non risultino soccombenti. Indennità di liquidazione: circa 65.000 euro per il quinquennio di legislatura, interamente trattenuti dall’indennità lorda. Trattamento previdenziale: aboliti i vitalizi, che rimangono in essere solo per i consiglieri eletti fino alla XIII legislatura e solo fino al diritto maturato nella XIV legislatura. Per i consiglieri provinciali attuali è previsto un trattamento indennitario maturato attraverso una contribuzione mensile pari al 30% dell’indennità consiliare, dedotta interamente dall’indennità lorda. Con la prossima legislatura si passerà ad un sistema interamente contributivo.
GLI EMOLUMENTI PREVISTI COME CONSIGLIERI REGIONALI (i consiglieri provinciali di Trento e Bolzano formano assieme anche il Consiglio regionale): • rimborso chilometrico per viaggi del mandato politico: 33% del prezzo del carburante per ogni chilometro percorso, per un massimo di 8.000 Km l’anno (dalla prossima legislatura, massimo 750 euro mensili a fronte di spese ammissibili e documentate). • rimborso dei Km di viaggio per la partecipazione alle sedute degli organi collegiali.
• indennità di missione solo al di fuori della Regione: massimo 20 giorni all’anno, diaria di 116 euro in Italia (per l’estero ci si rifà a una tabella ministeriale). • utilizzo gratuito dell’Autostrada del Brennero. • per i gruppi consiliari regionali: non è prevista la copertura di spese per il personale, ma una contribuzione pari a 930 euro al mese per ogni consigliere. A fine mandato quanto non viene effettivamente speso, deve essere restituito.
I COSTI DEI GRUPPI CONSILIARI PROVINCIALI (nuovo regolamento approvato l’11/4/2013) • 5.750 euro all’anno in ragione di ogni consigliere, per un totale di 201.250 euro. Finalità del fondo: scopi istituzionali del gruppo, studio, editoria, comunicazione. Obbligo di tracciabilità delle spese sostenute, che devono essere autorizzate dal capogruppo. Obbligo di rendiconto annuale, sottoposto al controllo della Corte dei Conti e a pubblicazione sul Bur. • fondo per studi e consulenze dei gruppi consiliari: soppresso • personale a carico del Consiglio provinciale: a partire dalla prossima
legislatura, verrà assegnato 1 dipendente per ciascun consigliere provinciale. Il gruppo assume con contratto privato a tempo determinato, di durata non superiore alla legislatura. Soppressa l’indennità di funzione del personale dei gruppi. Se il gruppo cambia numero di consiglieri, cambia di conseguenza il numero di collaboratori. • a carico del Consiglio provinciale le spese per la messa a disposizione degli uffici e delle relative attrezzature.
COSTI ANNUI DEGLI ORGANI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE (BILANCI PREVENTIVI) • contributi ai gruppi consiliari: 492.480 euro (bilancio preventivo 2013). Il bilancio preventivo 2012 prevedeva 615.600 euro. • spese di affitto delle sedi del Consiglio e dei gruppi consiliari: 1.100.000 euro (il Presidente Dorigatti sta lavorando per trovare una soluzione logistica che permetta di abbattere questa spesa). • spese riservate al Presidente del Consiglio: 0 euro. • spese per indennità e attività degli organi di garanzia istituiti presso il Consiglio provinciale: 474.700 euro (bilancio preventivo 2013). Il bilancio preventivo 2012 prevedeva 491.646 euro. Il dettaglio:
Commissione dei 12 per l’attuazione dello Statuto: 28.000 euro; Forum trentino per la pace: 70.000 euro (bilancio preventivo 2013). Il bilancio preventivo 2012 prevedeva 76.646 euro. Non è prevista alcuna indennità per il Presidente del Consiglio; Difensore civico provinciale: 102.000 euro (invariato rispetto al 2012); Corecom (Comitato per la garanzia nelle comunicazioni): 200.000 euro (bilancio preventivo 2013). Il bilancio preventivo 2012 prevedeva 235.000 euro; Garante per le minoranze linguistiche: non è stato ancora nominato. Il bilancio preventivo 2013 del Consiglio prevede una spesa di 75.000 euro.
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trentinoattualità Maurizio Fugatti
trentinoattualità Agostino carollo (Ago Carollo)
(Lega Nord - Cattolici Europei Uniti)
“Il sistema Icef penalizza i trentini a favore di chi trentino non è.”
1. Ritengo che la Lega Nord abbia
dimostrato coerenza e costanza nelle scelte politiche degli ultimi anni in Trentino. Abbiamo fatto l’opposizione a testa alta e senza ricorrere a compromessi. Crediamo quindi che se in Trentino c’è la volontà di cambiare la forza del cambiamento siamo noi, e non chi oggi ha deciso di non fare accordi con noi per poi magari andare a fare compromessi dopo le elezioni con i potenziali vincitori.
2.
Il sistema Icef penalizza i trentini a favore di chi trentino non è. Una famiglia trentina che ha risparmiato e che magari si è fatta una piccola casa, e che si trova oggi in un momento di temporanea difficoltà, si vede discriminata nella elargizione dei sussidi provinciali dal coefficiente Icef, rispetto a chi è da poco tempo nella nostra terra e non è trentino. strato di valori civici e civili rappresentato dalle nostre associazioni e dal nostro volontariato che anche fuori provincia si è brillantemente distinto. In questo settore occorre portare avanti il lavoro già svolto con lo stesso spirito di solidarietà.
carica. Ho quindi dichiarato circa 110mila euro. Lo stipendio adeguato per un Presidente ritengo sia quello che percepisce tuttora, e cioè circa 5.500 Euro. Se poi dovessero essere chieste delle riduzioni noi saremo d’accordo.
4. L’Autonomia va tutelata e consolida-
Se devo pensare a una persona che non c’è più mi piace spesso riascoltare i discorsi di Enrico Pruner. Credo che oggi la Lega incarni le tematiche che il PATT ha purtroppo perso per strada.
sulla famiglia, ecc. ecc. Non manca certo chi boccia in toto quanto fatto nel precedente lustro, ma si tratta di comprensibili posizioni rigorosamente ideologiche. Arriviamo alla quarta domanda ed ecco l’Autonomia, croce e delizia del nostro territorio. Che farne, dunque, nel 2013 di un polveroso accordo stipulato nel lontano 1946 da due signori in doppiopetto? Qui sono tutti concordi: l’Autonomia va tutelata, rafforzata, sostenuta (e chiamaci fessi...). Interessante la convergenza di più voci sull’idea di difendere la specialità del Trentino rafforzando l’Ente Regione autonoma. Un’annotazione grafica, infine, quasi 32
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Perché hanno il diritto di cambiare le cose. Offro ai trentini l’opportunità di scegliere di superare le divergenti ideologie dei partiti mettendo al centro dell’attenzione del governo della Provincia le persone e le loro idee forti e innovative, a beneficio di tutti, senza discriminazioni, favoritismi, privilegi o ingiustizie.
2. La prima cosa a sparire saranno le
5. Rossi è il nostro avversario, così
3. Credo che il Trentino abbia un sub- 6. Nel 2012 ero un parlamentare in
ta all’interno di una costruzione istituzionale del nostro paese che deve andare verso il federalismo. Col federalismo le altre regioni potranno aumentare il
1.
loro livello di autonomia senza intaccare minimamente la autonomia trentina, la quale deve essere vista come un modello di riferimento. La Lega ha sempre avuto questa posizione e il fatto che a queste elezioni siamo appoggiati anche dal VAT (Veri Autonomisti Trentini) dimostra che noi siamo per la difesa della nostra autonomia come lo è anche Mosna. Il primo perché è la continuazione delle politiche di Dellai; il secondo perché con Dellai è stato alleato fino a ieri e dopo le elezioni i suoi voti serviranno solo per andare a trattare posizioni di potere con il centrosinistra. Probabilmente Bezzi ha idee più vicine alle nostre, però non crediamo che Forza Trentino possa rappresentare davvero il cambiamento in Trentino.
7.
tutti la scrivono con la “a” minuscola. Al quinto punto abbiamo tentato di mettere i candidati a confronto tra loro (“Degli altri candidati Presidente, quale ritiene più vicino alle sue posizioni?”) Qui ognuno ha seguito la propria posizione personale e di partito. Carollo e Degasperi del M5S hanno denigrato gli appartenenti a “caste privilegiate e all’imprenditoria filogovernativa”, questi ultimi hanno parlato di proposte “raffazzonate” delle altre liste. Insomma, mai chiedere a un dentista cosa pensa del tuo dentista. Ed eccoci ai soldini. “Quanto ha guadagnato nel 2012, signor Candidato?” Oh, quanto è bello far le pulci ai por-
“Non ci saranno più i cittadini di serie A e di serie B”
auto blu: tutti, compreso Presidente e Assessori, dovranno muoversi con mezzi pubblici o privati.
nostro paese colpirà anche il nostro territorio, come già succede con la disoccupazione giovanile che è al 21%, mentre a Bolzano è al 10%. E temo per i nuovi poveri che sempre più spesso sono gli anziani che non hanno risorse sufficienti per arrivare alla fine del mese. Quindi sogno un utilizzo delle risorse della nostra autonomia che dia risposte a queste problematiche.
9. Spostare l’utilizzo delle risorse che già sono stanziate a favore del sostegno delle nuove povertà trentine. I soldi ci sono. Spendiamoli meglio
10.
Non abbiamo finanziatori. Per la mia campagna elettorale credo spenderò non più di diecimila Euro. tafogli degli altri... Dobbiamo dire che tutti (o quasi...) hanno risposto senza problemi, anche se un pelo di imbarazzo lo si è letto tra le righe. C’è chi (Bezzi) ha mascherato un po’ la risposta (“40mila più altri redditi da partecipazioni all’estero...”) Chi ha parlato di una cifra “molto lorda” e chi, candidamente, ha evitato di rispondere cancellando scientemente la domanda dall’elenco! (Andate a scoprire chi è...) La settima domanda chiedeva di indicare un personaggio trentino illustre di proprio gradimento, ovvero qualcuno che rappresenti icasticamente il Trentino. È pareggio tra Cesare Battisti e Alcide Degasperi, due a due. Seguono,
6. Nel 2012 ho incassato circa 250.000
Euro, che ho reinvestito quasi interamente nella mia attività, producendo anche un film musicale che sta per essere pubblicato in tutto il mondo. Lo stipendio adeguato per il presidente dovrebbe secondo me essere sui 7-8000 Euro al mese (mi pare ora sia circa 9700).
7. Mi ha sempre affascinato Luigi Ne-
3. Nemmeno una. Tutto può essere
grelli, il progettista del Canale di Suez.
4. Difenderla nell’ottica di un migliora-
radiso per i giovani. Non temo nulla, altrimenti non sarei qui.
migliorato.
8. Per il Trentino temo che la crisi del
5.
Il candidato del M5S. Gli altri sono tutti lontani.
mento della qualità della vita in Trentino per tutti. con una preferenza ciascuno, Paolo Oss Mazzurana, Edo Benedetti, Luigi Negrelli, Walter Micheli, don Dante Clauser, Achille Leoni, Giuseppe Mattei ed Enrico Pruner. All’ottavo quesito di parla di sogni, più o meno realizzabili, e di timori di quanto potrebbe accadere alla nostra provincia in un futuro immediato. Qui i candidati non hanno brillato per originalità. Serenità, benessere, lavoro, chiù pilu pi tutti, insomma... Una piccola sagra delle buone intenzioni. Un po’ più interessante il capitolo paure: lo spopolamento dei territori montani, la fuga dei cervelli paiono,
8. Sogno un Trentino che sia un pa9. Con me Presidente in Trentino non
ci saranno più i cittadini di serie A (gli amici di chi occupa certe poltrone) e quelli di serie B. Privilegi e ingiustizie devono sparire.
10. Per la mia campagna spenderò
circa ventimila Euro. Sì certo, il finanziatore è uno solo: io.
tra le tante, le più sagaci. E siamo al penultimo interrogativo. A proposito di sagre della banalità, questo il succo: “Senza che state a promettere un milione di cose e poi non ne realizzate manco una, diteci una cosa – una soltanto –, la prima che intendete realizzare da subito, una volta eletti”. E qui è tornata la convergenza sul tema lavoro e sui suoi derivati. Prevedibile la risposta del M5s (“dimezzare i costi della politica”), mucciniana quella di Carollo (“un paradiso per i giovani”). Già, e i vecchi all’inferno... All’ultima domanda si torna a parlare di soldi. Quanto investiranno nella cam-
pagna elettorale i candidati? Chi finanzia la campagna? Le cifre sono varie, si va dai 150mila Euro stanziati dal Patt di Rossi alla “campagna francescana” di Arisi (ma i manifesti che abbiamo visto in città gli saranno pur costati qualcosa, o no?). Sul discorso finanziatori, uno dei candidati (anche qui, via al totonomi) ha voluto mettere a tutti i costi le mani avanti, affermando che non ha nessun finanziatore, ma “se dovesse esserci sarebbe dichiarato nella contabilità che abbiamo affidato ad uno studio commerciale...” Non ci era passato nemmeno per l’anticamera che non fosse così. ■
Gli altri candidati (e aspiranti “bocciati”) NON RISPONDE
Cristano De Eccher
fuori tempo MAX
Alessandra Cloch
fuori tempo MAX
Giuseppe Filippin
resPinto
Alessandro Cocca 33
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