La Leggendaria Charly Gaul 2018 iNBiCi

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6-7-8 LUGLIO 2018 Pedalare nella terra dei campioni Cycling in the land of champions


INBICI LIFESTYLE Foto2Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi


Trento, connubio di arte, storia e scienza

La città custodisce una storia millenaria, fatta di tradizione mitteleuropea e cultura italiana Incastonata nel cuore delle Alpi, città romana, nel corso della sua millenaria evoluzione Trento ha saputo attrarre elementi di tradizioni fra loro molto diverse, provenienti dal Nord e dal Sud Europa, fondendoli in un mix davvero unico, tanto da essere stata scelta come sede del Concilio della Controriforma (1545-1563). Trento custodisce una storia millenaria, fatta di tradizione mitteleuropea e cultura italiana, perfettamente testimoniata da siti archeologici e musei d’eccellenza, dal Castello del Buonconsiglio, il maggiore complesso monumentale del Trentino - Alto Adige,

alla Basilica paleocristana e al Museo Diocesano Tridentino, fino agli spazi espositivi d’avanguardia delle Gallerie di Piedicastello ed al MUSE, il modernissimo centro della scienza disegnato da Renzo Piano. Città della tradizione e dell’innovazione, Trento è anche palcoscenico di festival, mostre ed eventi culturali che richiamano turisti da tutta Europa come il Trento Filmfestival e il Festival dell’Economia, e appuntamenti in costume come le Feste Vigiliane e il Palio delle Contrade Città di Trento. Trento ha un forte legame anche con il suo territorio e le radici agricole: tutto

l’anno è possibile gustare i sapori locali e apprenderne i saperi a Palazzo Roccabruna, casa dei prodotti trentini e sede dell’Enoteca provinciale del Trentino. L’eccellenza enologica è grande protagonista ogni anno alla Mostra dei Vini del Trentino. Il capoluogo ha anche un cuore sportivo: la città è dotata di un’ottima rete di piste ciclabili e percorsi di trekking urbano ed è sede di manifestazioni sportive di grande appeal come il Trento Running Festival e da quest’anno due grandi novità, Trento Incity Golf e la prima edizione del Festival dello Sport.

Trento, a combination of art, history and science

The city preserves a thousand-year history, made of Middle-European tradition and Italian culture Set in the heart of the Alps, Roman city, over the course of its millennial evolution Trento has been able to attract elements of very different traditions, coming from North and South Europe, merging them into a truly unique mix, so much so that it was chosen as the seat of the Council of the Counter-Reformation (1545-1563).Trento preserves a thousand-year history, made of Middle-European tradition and Italian culture, perfectly testified by archaeological sites and museums of excellence, from the Buonconsiglio Castle, the largest monumental complex of Trentino-Alto Adige, the early Christian Basilica and

the Tridentine Diocesan Museum, until the avant-garde exhibition spaces of Piedicastello Galleries and the MUSE, the ultra-modern science centre designed by Renzo Piano. City of tradition and innovation, Trento is also a stage for festivals, exhibitions and cultural events that attract tourists from all over Europe, such as the Trento “Film-festival” and the Festival of Economics, and costume events such as the Saint Vigilius Feasts (“Vigiliane”) and the “Palio delle Contrade” (Contrada’s Palio) City of Trento. Trento also has a strong connection with its territory and agricultural origins: throughout the year it is possi-

ble to taste the local flavours and learn about it at Palazzo Roccabruna, home of the Trentino products and home of Trentino Provincial Winehouse. Wine excellence is the great protagonist at the Wine Show of Trentino. The capital also has a sporting heart: the city has an excellent network of cycle paths and urban trekking routes and is home to sporting events of great appeal such as the Trento Running Festival and from this year two grat news, Trento Incity Golf and the first edition of the Festival dello Sport

LIFESTYLE INBICI 3 Foto M. Simonini


INBICI LIFESTYLE Foto2Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi


Trento, connubio di arte, storia e scienza

La città custodisce una storia millenaria, fatta di tradizione mitteleuropea e cultura italiana Incastonata nel cuore delle Alpi, città romana, nel corso della sua millenaria evoluzione Trento ha saputo attrarre elementi di tradizioni fra loro molto diverse, provenienti dal Nord e dal Sud Europa, fondendoli in un mix davvero unico, tanto da essere stata scelta come sede del Concilio della Controriforma (1545-1563). Trento custodisce una storia millenaria, fatta di tradizione mitteleuropea e cultura italiana, perfettamente testimoniata da siti archeologici e musei d’eccellenza, dal Castello del Buonconsiglio, il maggiore complesso monumentale del Trentino - Alto Adige,

alla Basilica paleocristana e al Museo Diocesano Tridentino, fino agli spazi espositivi d’avanguardia delle Gallerie di Piedicastello ed al MUSE, il modernissimo centro della scienza disegnato da Renzo Piano. Città della tradizione e dell’innovazione, Trento è anche palcoscenico di festival, mostre ed eventi culturali che richiamano turisti da tutta Europa come il Trento Filmfestival e il Festival dell’Economia, e appuntamenti in costume come le Feste Vigiliane e il Palio delle Contrade Città di Trento. Trento ha un forte legame anche con il suo territorio e le radici agricole: tutto

l’anno è possibile gustare i sapori locali e apprenderne i saperi a Palazzo Roccabruna, casa dei prodotti trentini e sede dell’Enoteca provinciale del Trentino. L’eccellenza enologica è grande protagonista ogni anno alla Mostra dei Vini del Trentino. Il capoluogo ha anche un cuore sportivo: la città è dotata di un’ottima rete di piste ciclabili e percorsi di trekking urbano ed è sede di manifestazioni sportive di grande appeal come il Trento Running Festival e da quest’anno due grandi novità, Trento Incity Golf e la prima edizione del Festival dello Sport.

Trento, a combination of art, history and science

The city preserves a thousand-year history, made of Middle-European tradition and Italian culture Set in the heart of the Alps, Roman city, over the course of its millennial evolution Trento has been able to attract elements of very different traditions, coming from North and South Europe, merging them into a truly unique mix, so much so that it was chosen as the seat of the Council of the Counter-Reformation (1545-1563).Trento preserves a thousand-year history, made of Middle-European tradition and Italian culture, perfectly testified by archaeological sites and museums of excellence, from the Buonconsiglio Castle, the largest monumental complex of Trentino-Alto Adige, the early Christian Basilica and

the Tridentine Diocesan Museum, until the avant-garde exhibition spaces of Piedicastello Galleries and the MUSE, the ultra-modern science centre designed by Renzo Piano. City of tradition and innovation, Trento is also a stage for festivals, exhibitions and cultural events that attract tourists from all over Europe, such as the Trento “Film-festival” and the Festival of Economics, and costume events such as the Saint Vigilius Feasts (“Vigiliane”) and the “Palio delle Contrade” (Contrada’s Palio) City of Trento. Trento also has a strong connection with its territory and agricultural origins: throughout the year it is possi-

ble to taste the local flavours and learn about it at Palazzo Roccabruna, home of the Trentino products and home of Trentino Provincial Winehouse. Wine excellence is the great protagonist at the Wine Show of Trentino. The capital also has a sporting heart: the city has an excellent network of cycle paths and urban trekking routes and is home to sporting events of great appeal such as the Trento Running Festival and from this year two grat news, Trento Incity Golf and the first edition of the Festival dello Sport

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Alessandro Andreatta

Alessandro Andreatta sindaco di Trento

Il ciclista? Un eroe dei nostri tempi”

Il sindaco di Trento: “Oggi gli sportivi sono per noi l’equivalente di ciò che le figure mitologiche rappresentavano per i greci o per i romani”

“Oggi gli sportivi, quelli veri, sono per noi l’equivalente di ciò che gli eroi del mito rappresentavano per i greci o per i romani. Sono esempi straordinari resistenza, coraggio, capacità di sfruttare fino all’estremo la forza, non solo quella fisica ma anche quella che viene dalla concentrazione, dall’attenzione, dalla tenacia. Charly Gaul è stato senza dubbio uno di questi eroi: non si può definire diversamente un ragazzo che, non ancora ventiquattrenne, sfida il freddo e la neve e la stanchezza per tagliare il traguardo semiassiderato, 4

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senza nessuno a inseguirlo, perché in tanti si sono ritirati e il ciclista che arriverà secondo ha ben otto minuti di ritardo. Non è un caso allora che l’impresa compiuta da Charly Gaul l’8 giugno del 1956 venga ricordata oggi, a ben 62 anni di distanza, con questa Gran Fondo, che è una festa del ciclismo e dei valori dello sport. Una festa anche per la nostra città e per la nostra montagna, il Bondone, ancora più bella se avvicinata in bicicletta, alla velocità della pedalata, che ti fa assaporare ogni metro e, soprattutto,

rende impagabile il raggiungimento della vetta. Auguro dunque a tutti i partecipanti, qualunque sia il loro grado di preparazione, di affrontare la corsa nel migliore dei modi. E auguro alla Gran Fondo, La Leggendaria Charly Gaul, di continuare ad essere un appuntamento importante per tutti gli sportivi che vogliono misurarsi con se stessi e conoscere meglio l’ambiente naturale che circonda la città di Trento.

Buona Charly Gaul a tutti”


Foto Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi: Fontana del Nettuno in Piazza Duomo a Trento


Sommario La Leggendaria Charly Gaul // 6-7-8 luglio 2018

Lo sceriffo torna in sella

Una città in rosa

“Vi racconto la magia della Moserissima”

Bruno Lutterotti

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TRENTO, CONNUBIO DI ARTE, STORIA E SCIENZE a cura della redazione

IL SALUTO DEL SINDACO a cura della redazione

TURISMO ECO-SOSTENIBILE a cura della redazione

UGO ROSSI: “LA TERRA DEI CAMPIONI” a cura della redazione

MAURIZIO ROSSINI a cura della redazione

FRANCO ALDO BERTAGNOLLI a cura della redazione

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Come e perchè è nata la “Leggendaria”

Aldo Moser

“Il pianeta Cavit al fianco dell’APT”

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Alle origini del mito

Riviviamo le emozioni del Giro d’Italia a Trento

Elda Verones

“Benvenuti nella terra che ama i ciclisti”

“Vi racconto quel giorno da tregenda...”

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IL GARZONE CON LE ALI di Mario Pugliese TIZIANO MELLARINI a cura della redazione

IL MITO HA FATTO... 13 di Carlo Gugliotta

ALLA SCOPERTA DEL MUSE a cura della redazione LA MOSERISSIMA di Carlo Gugliotta ERWIN VERVECKEN a cura della redazione

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ROBERTO STANCHINA a cura della redazione

IL MONTE BONDONE a cura della redazione

I CONSIGLI DI GIBO SIMONI di Mario Pugliese

LA FESTA DEL LATTE E DEL FIENO a cura della redazione

LA VALLE DEI LAGHI a cura della redazione

LO SHOW DEGLI ALPINI a cura della redazione



Francesco Moser

“La Moserissima? Una splendida occasione per rivedere vecchi amici e conoscerne di nuovi�

Francesco Moser con la maglia tricolore, vincitore della Parigi-Roubaix 1980

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La vigna val bene

una Roubaix

Quando lo vedi spuntare, col cappello da pistolero, cavalcando il trattore tra i vigneti della sua tenuta di Castel di Gardolo, capisci subito che oggi Francesco Moser è un uomo appagato. Il fisico è quello asciutto di sempre e, se non fosse per quella chioma argentata, si direbbe che per lui le lancette del tempo si siano quasi fermate. Rispetto al Moser corridore, però, il viso è più rilassato e il sorriso - assai raro ai tempi spigolosi delle corse - oggi sgorga limpido come il nettare dei suoi vini. Per il resto, è il Moser di sempre. E quando lo vedi camminare anche oggi con quegli stivaloni imbrattati di fango capisci il motivo per cui, in passato, qualcuno l’ha soprannominato “Lo sceriffo”. Dopo i convenevoli, ci presenta, con orgoglio, la sua cucciolata di bovari del bernese, accende le luci del museo privato, poi apre un bianco Trento doc e, tra una battuta e l’altra, l’intervista può cominciare: “La Moserissima? É stata una bella idea e sono davvero grato ad Elda Verones che ha insistito per farne un appuntamento fisso. Per me e Aldo è l’occasione di una pedalata piacevole sulle strade di casa, il pretesto per incontrare gli amici di sempre. Ci sarà Simoni, Fondriest e tanti corridori del passato come Marino Basso e Franco Bitossi che, come noi, condividono l’amore per la bicicletta”. Ci sono campionissimi che, imborghesiti dalla ricchezza, recidono il loro legame con la terra d’origine e - come gli zii d’America - tornano al paese una volta all’anno con l’auto lucida e le sporte di regali sottobraccio. Francesco Moser, al contrario, vive da sempre in simbiosi geometrica con il “suo” Trentino, fiero della sua identità e geloso custode delle tradizioni di questa terra. Qui, sul fianco di una collina, ha costruito il suo eremo e qui - dove è nato - concluderà la sua esistenza: “Non potrei mai vivere lontano dai miei vigneti - dice - con i soldi guadagnati in carriera non ho mai avvertito il bisogno di prender casa a Montecarlo. Prima vivevo per il ciclismo, adesso la mia grande passione è il vino. Cavalcare una bicicletta è sempre un’emo-

zione particolare, ma anche il trattore regala le sue soddisfazioni”. Con Moser - soprattutto davanti ad un calice di bianco - si può parlare del ciclismo di ieri e di oggi e la sua analisi, mai banale, è sempre una lezione preziosa, da ascoltare in liturgico silenzio: nelle grandi corse a tappe, tra Vincenzo Nibali e Fabio Aru, siamo competitivi. Peccato che manchi il corridore italiano da classica ed anche un velocista di rango mondiale. Le ragioni? Il World Tour ha rivoluzionato il ciclismo, costringendo i team ad investire cifre troppo alte. Una stagione tra i professionisti, anche ai miei tempi, costava parecchio, ma come è possibile pensare a budget di 10-15 milioni di euro? Qualche anno fa i ciclisti più forti correvano tutti da noi. Oggi di squadre italiane ad alti livelli non ce ne sono. Anche il calendario dei professionisti, ai miei tempi, era concentrato soprattutto in Italia, dove c’erano tantissime corse. Oggi invece le gare italiane si contano sulla punta delle dita”. Ciclismo italiano in crisi, dunque? “Sì e no - risponde Moser -. Nel senso che, per quanto riguarda gli amatori, io credo che un movimento così dinamico e numeroso non l’abbiamo mai avuto. Dagli anni ‘90 in poi sono spuntate tantissime gran fondo e, anche grazie alle campagne sulla eco-sostenibilità e sulle emissioni zero, la cultura della bicicletta in Italia ha fatto passi da gigante. Nella zona di Trento, ad esempio, dove vivo, c’è una rete ramificatissima di piste ciclabili ed anche il cicloturismo, che prima era un fenomeno di nicchia, adesso anche grazie al prezioso lavoro dell’Apt è diventato una realtà importantissima. Dunque, non si può parlare di bicicletta in crisi, anzi”. Diverso, però, è il discorso legato ai professionisti… “In effetti - ammette - da questo punto di vista, non viviamo un periodo molto florido e temo che, in futuro, le cose non possano migliorare. Il problema è che c’è una carenza di vivai. In passato, ogni paese aveva la sua piccola squadra di ciclismo. Oggi, invece, i team sono diminuiti e per i talenti, soprattutto in provincia, le opportunità di affermarsi si sono ridotte drasticamente”. Moser ci congeda con due bottiglie di bianco. Risale sul trattore e il cappello da sceriffo si perde nuovamente tra i vigneti. Come quando, ai bei tempi, si alzava sui pedali e salutava il gruppo. LIFESTYLE INBICI

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Un affresco nella città di Trento

Foto Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

Dalla scoperta della via trentina al turismo eco-sostenibile, quattrocento chilometri immersi nella natura, dalle Dolomiti al Lago di Garda Una segnaletica ben curata, percorsi adatti anche alle famiglie con bambini e “bicigrill” disseminati lungo la strada dove sorseggiare un caffè, gustarsi uno snack o controllare la pressione delle gomme. E ovviamente dei paesaggi spettacolari dovunque si posi lo sguardo. Sono questi gli ingredienti della via trentina al turismo eco-sostenibile, un percorso riservato ai turisti 10

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su due ruote che si snoda per oltre quattrocento chilometri e che permette di attraversare tutta la regione sui pedali, dalle Dolomiti al Lago di Garda. Gli itinerari sono studiati per assecondare tutte le esigenze. Dalla mitica salita che si inerpica sulle pendici del Monte Bondone (dedicata alla memoria di Charly Gaul) alla pista ciclabile che attraversa la Valsugana qui trova-

no il loro “habitat naturale” sia il ciclista esperto che cerca la salita impegnativa sia il neofita che vuole semplicemente godersi una corroborante passeggiata con il vento fra i capelli. Si pedala fra i campi di mele o fra i vigneti, nei centri urbani o lungo i boschi, in riva ai laghi o costeggiando l’Adige, su percorsi il cui grado di difficoltà è ben segnalato dai cartelli che aiutano il ciclista ad orientarsi e a capire se le difficoltà da affrontare sono eccessive o adeguate. Tanti tracciati, con mille caratteristiche differenti, ma accomunati da un’unica peculiarità: permettono di vivere questa esperienza in totale sicurezza. E se la stanchezza accumulata dovesse essere eccessiva tornare al punto di partenza non sarà un problema grazie alla fitta rete di trasporti pubblici che consente di trasportare le biciclette con facilità.


SCATTO D’AUTORE TRENTO, L’INCANTEVOLE PIAZZA DUOMO Foto Luciano Bernardi

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Elda Verones Scommessa vinta

Nuovi riconoscimenti dalla Federazione ciclistica italiana, un’area Bike Expo da grande evento e un indotto che, anno dopo anno, arricchisce tutto il territorio. La direttrice dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi spiega il segreto di un evento ormai diventato un “cult”. 12

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Manca solo il G8 e poi, a Trento, i grandi eventi ormai li hanno organizzati tutti. Solo nel primo semestre del 2018 la Trento Smart City, il Trento Film Festival, il raduno dei 600mila alpini, il Giro d’Italia ospitato per tre giorni in città ed il Festival dell’Economia con personalità di livello planetario. E a ottobre, ecco spuntare dal cilindro il Festival dello Sport con guest-star di livello internazionale, come Sagan, Nibali, Goggia, Maldini, la nazionale olimpica di scherma e tanti altri personaggi da copertina, grazie alla sinergia tra il Trentino e la Gazzetta dello Sport.


tutti gli operatori economici del territorio. Perché i grandi eventi non sono operazioni mediatiche fine a se stesse, ma concrete opportunità di crescita per tutto il territorio che, in termini di indotto, beneficia di un ritorno importante e, soprattutto, in costante crescita”. E in questo contesto di grande fervore e laboriosità è cresciuta ovviamente anche “La Leggendaria Charly Gaul”, l’evento che APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ha voluto con tutte le forze dimostrando che, nella regione consacrata agli sport invernali, sono possibili anche altri filoni turistici: “La Gran fondo si sta sempre più affermando anche come un’opportunità turistica di grande rilievo - spiega la direttrice dell’APT -. Non a caso, sono cresciute le prenotazioni negli alberghi ed anche il settore extra-ricettivo che nel weekend dell’evento, gode di benefici significativi. E soprattutto gli stranieri stanno riscoprendo il nostro territorio anche in periodi dell’anno in cui le piste da sci sono chiuse”. Merito di una manifestazione che, anno dopo anno, è cresciuta nei numeri e nella qualità: “Parlerei – dice Elda Verones - di una crescita complessiva dell’evento che, benché abbia una chiara connotazione sportiva, anche grazie ad una serie di sinergie, oggi ha una valenza anche culturale. Mi sento in dovere di ringraziare di cuore tutte le istituzioni e le forze dell’ordine, i partner, i numerosi collaboratori e volontari dell’ASD Charly Gaul Internazionale oltre a tutto il team APT che, sul piano logistico ed organizzativo, hanno saputo far crescere l’evento, ottenendo anno dopo anno un miglioramento globale della manifestazione. Non a caso, quest’anno, in concomitanza con la cronometro del venerdì, la F.C.I. ha assegnato anche i Campionati Italiani 2018 cronometro individuale, categorie allievi M/F, Juniores under 23. Ma le novità per questa 13esima edizione sono davvero tante, Anche se a Trento la parola d’ordine è come ad esempio l’area Bike Expo alle“fare rete”, alla consolle organizzativa stita nel quartiere fieristico di Trento, da di questi eventi c’è sempre anche l’APT quest’anno gestito direttamente dall’APT: Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, “È un salto di qualità importante - prodiretta dalla vulcanica direttrice Elda segue Elda Verones - perché, sul piano Verones, una che il G8 lo sogna davvero: della logistica, gli atleti saranno accolti in “Devo dire che, negli ultimi anni, sul pia- spazi più confortevoli e strutturati”. Per no organizzativo, Trento ha dimostrato il resto, format che vince non si cambia di saper fare le cose in grande - spiega e allora ecco i “punti fissi” dell’evento, Elda -. Siamo una città dove niente è come La Moserissima e la cena rustica impossibile e dove l’intraprendenza delle a casa di Checco, con l’immancabile istituzioni e aziende private ha saputo presenza del grande Francesco Moser, creare, nel corso degli anni, benefici amico prima che testimonial dell’APT. Gli tangibili ormai chiaramente percepiti da eventi e le iniziative collaterali, tuttavia,

non distolgono gli organizzatori da quello che è, e resterà sempre, la mission della Gran Fondo, che è quello di rendere omaggio ad una delle imprese ciclistiche più spettacolari e memorabili dell’ultimo secolo: “Nel 2005 - ricorda Elda Verones ci è sembrato doveroso rendere omaggio al grande protagonista di quella vittoria epica, intitolando la salita del Bondone a Charly Gaul. Un gesto simbolico per manifestargli, anche 50 anni dopo, tutta la riconoscenza di un’intera comunità. Davanti alle telecamere della tv lussemburghese, un Gaul ormai costretto in carrozzina ha potuto rendersi conto, forse per l’ultima volta nella sua vita, quanto grande ed immortale sia stata la sua impresa. Oggi, però, ci tengo a sottolinearlo, questo evento non è più solo celebrativo. La Leggendaria Charly Gaul è infatti ormai diventata una delle Gran Fondo più importanti del mondo, come certifica la scelta dell’Unione Ciclistica Internazionale di farne, anche quest’anno, tappa italiana del UCI Gran Fondo World Tour”. Il segreto del successo? “Dopo aver applicato un rigido disciplinare e aver investito tanto sulle infrastrutture, installando una segnaletica adeguata e aprendo nuovi punti-officina, oggi - spiega ancora Elda - la zona di Trento, del Monte Bondone e della Valle dei Laghi è diventata, nei fatti, un’area realmente bike-friendly e con una forte connotazione green”. Ma, quando si parla con Elda Verones, è bandita la parola “accontentarsi”… “Noi - dice - lavoriamo nella consapevolezza che si può sempre migliorare. In questi anni abbiamo puntato soprattutto sul consolidamento dell’immagine, curando tutti gli aspetti che compongono l’evento, dalla nutrizione al rispetto dell’ambiente. In tal senso, abbiamo accolto con grande soddisfazione il riconoscimento dell’Agenzia Provinciale per l’Ambiente di Trento che ha premiato la ‘Charly Gaul’ come un evento eco-sostenibile”.Ma il campo d’interesse dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi da quest’anno si amplierà ancora: “Abbiamo acquisito l’organizzazione dell’attività fieristica e del Mercatino di Natale di Trento - conclude Elda Verones - un evento quest’ultimo che, ogni anno, genera un indotto di oltre 700mila visitatori”. Numeri da capogiro che confermano l’eccellenza di un lavoro che non si pone limiti. “Il G8?”. Elda sorride e poi s’illumina: “Sicuramente - dice sorridendo - saremmo all’altezza…”.

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Ugo Rossi

Ugo Rossi - Presidente della Provincia Autonoma di Trento e Vice Presidente della Regione Trentino Alto Adige Südtirol

“Nella terra dei campioni” “Le montagne del Trentino, palcoscenico naturale di tanti campioni”. Il Presidente della Provincia autonoma di Trento: “Da Simoni a Fondriest, senza dimenticare la leggendaria dinastia dei Moser, questa è sempre stata una terra di grandissimi ciclisti” Il Trentino è una terra che ha fatto crescere molte “leggende delle due ruote”, campioni del ciclismo come Francesco Moser, Maurizio Fondriest e Gilberto Simoni, mentre altri giovani si stanno facendo le ossa in Italia e in Europa. Campioni, ancora, che hanno potuto allenarsi su impegnative salite di montagna ma anche su spettacolari percorsi in pianura, strade trentine spesso diventate tappe del Giro d’Italia, come accaduto qualche settimana fa. 14

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Tanti dunque, da sempre, gli appassionati e i tifosi di questo sport! Così anche quest’anno la “Leggendaria Charly Gaul’, la Gran Fondo intitolata all’Angelo della Montagna e alla sua mitica impresa al Giro d’Italia dell’8 giugno 1956 - qui alla sua tredicesima edizione - fa parte dell’UCI Gran Fondo World Series il circuito con prove in tutto il mondo che consente di qualificarsi ai Campionati del Mondo Amatori e Master. È un percorso che, toccando lo straordinario paesaggio della Valle dei Laghi, i terrazzamenti coltivati a vite della Valle di Cembra fino alla scalata degli avvincenti tornanti del Monte Bondone per la

conquista del traguardo, sottolinea la nostra identità trentina. La competizione è anche un’occasione di festa, che si completa con ‘La Moserissima‘, la ciclostorica internazionale di Trento dedicata agli appassionati di ciclismo vintage.

Un grazie agli organizzatori di questa importante manifestazione, unica nel suo genere, e un saluto agli atleti che si cimenteranno con le salite del Bondone. L’auspicio è che possano cogliere risultati sportivi di grande valore nel ricordo del “grande” Charly Gaul”


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SCATTO D’AUTORE IL PASSAGGIO DEI CICLISTI NELLA VALLE DEI LAGHI Foto M. Miori

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“Questa terra è più bella se la scopri sui pedali” Il presidente dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi: “Cicloturismo in costante crescita. In futuro è necessario puntarci con sempre più convinzione” Franco Aldo Bertagnolli Franco Aldo Bertagnolli - presidente dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

“Il nostro obiettivo è promuovere il territorio a 360°, il turismo sportivo ha un ruolo da protagonista in Trentino e dobbiamo puntarci con sempre più convinzione. Oggi il ciclismo è lo sport più commercializzato sui mercati d’intermediazione internazionale del turismo verso l’Italia, coprendo ben il 35% del totale. Il cicloturismo genera in Europa un indotto di oltre 40 miliardi di euro, con 2 milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti, secondo le rilevazioni dell’Enit. In Italia ha un valore potenziale di 3,2 miliardi di euro e sta crescendo ad un ritmo costante. Benché la vacanza in bicicletta sia una pratica diffusa soprattutto nell’area di lingua tedesca, incomincia a trovare i primi interessanti riscontri anche tra i turisti italiani. Varie regioni si stanno attrezzando per rispondere alle esigenze di questo target di vacanzieri ed il Trentino è il prima linea in questo senso”. L’analisi puntuale è di Franco Aldo Bertagnolli, presidente dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, il professionista più indicato per scattare una foto credibile ed aggiornata sul cicloturismo “made in Trentino”. “Qui - spiega - abbiamo una rete di piste ciclabili e di percorsi attrezzati e dedicati ai

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ciclisti di oltre 500km. Questa rete di ciclabili, inizialmente pensata per le esigenze di mobilità e la promozione di un’attività fisica da parte dei residenti, arricchisce la nostra offerta turistica, rispondendo alle esigenze di quei turisti che vogliono pedalare in sicurezza al di fuori di strade caratterizzate da traffico promiscuo. A mio avviso il cicloturismo è destinato ad aumentare costantemente in futuro e la nostra terra offre le condizioni ideali per questo filone vacanziero. In Trentino, infatti, c’è anche un’offerta enogastronomica di qualità, molto apprezzata dal ciclo-turista che abbina spesso il piacere del buon cibo o di un buon bicchiere ai momenti di relax”. Ma qual è il profilo-tipo del cicloturista che viene in Trentino? “Noi - spiega Bertagnolli - riscontriamo diverse tipologie. Da una parte ci sono i cosiddetti cicloturisti, cioè coloro che trascorrono la loro vacanza in bicicletta, preferibilmente con una modalità di tipo itinerante, spostandosi di tappa in tappa fino alla meta finale. Una larga maggioranza è poi composta da turisti che hanno scelto di trascorrere in Trentino la propria vacanza e che utilizzano la bicicletta con intensità diverse. Si fermano mediamente in Trentino tra le cinque e le nove notti e spendono in media circa 60/80 euro al giorno e si

tratta in prevalenza, per circa i due terzi, di ospiti stranieri, provenienti per lo più da Paesi di lingua tedesca, Germania in primis e dall’Olanda”. Che cosa rappresenta all’interno della vostra offerta turistica una manifestazione come La Leggendaria Charly Gaul? “La manifestazione è diventata negli anni sempre più importante - prosegue il presidente dell’APT - e il merito è anche di un patrimonio paesaggistico non riproducibile e dal valore straordinario. Il miglior modo di visitare la nostra terra è la bicicletta. Sui pedali, infatti, si possono cogliere sfumature e particolari che andrebbero persi con mezzi più veloci, si può recuperare una dimensione lenta di fruizione del territorio, una dimensione sostenibile ed ecologica”. Un evento che può ancora crescere? Bertagnolli è convinto di sì: “Determinante in futuro sarà estendere le stagionalità con strategie di internazionalizzazione, commercializzazione e fidelizzazione dei clienti, cercando di aumentare la spesa media del turista. In questo senso manifestazioni come La Leggendaria Charly Gaul sono un ottimo strumento di promozione, possono aiutarci ad aumentare l’appeal di questo importante segmento che in futuro è destinato ad aumentare e sul quale punteremo sempre con più decisione”.



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SCATTO D’AUTORE UNA VISTA SUGGESTIVA DEL PALAZZO DEL MUSEDELLE E DEL PALAZZO ALBERE E DEL MUSE DELLE ALBERE Foto A.Tamanini ph - A.Tamanini

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Maggio in… rosa

TUTTI PAZZI PER IL GIRO a cura di Mario Pugliese

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Maggio in... rosa

La corsa rosa si è fermata a Trento per tre giornate. L’omaggio meritato della carovana ad una città da sempre amica della bicicletta Al di là dei verdetti della strada (successo nella crono dell’australiano Rohan Dennis con Dumoulin in poderoso progresso in classifica generale), il Giro d’Italia a Trento ha lasciato un segno soprattutto nell’immaginario della gente che, sempre fedele alla sua identità, ha vissuto - per tre giorni - una grande festa popolare all’insegna dell’aggregazione e della passione. Confermate dunque le spasmodiche attese della vigilia che accreditavano il Trentino come un territorio a forte vocazione bike-friendly, “l’habitat ideale - per usare le parole di Francesco Moser per ospitare la magia del Giro d’Italia”. Del resto, con la corsa a tappe più popolare d’Italia il Trentino ha sempre avuto un feeling speciale. Tra le montagne di questa terra, sulle strade che salgono verso i passi dolomitici, tra veri e propri muri di folle incitanti i loro campioni, il Giro ha scritto alcune delle sue pagine più memorabili. Uno spettacolo amplificato dalla bellezza dei paesaggi montani e delle valli nel pieno della fioritura, lo stadio naturale nel quale celebrare la bellezza e la fatica di questo sport. Pur senza scalare le Dolomiti, le

Foto Archivio RCS

strade del Trentino sono state ancora una volta gli scenari più congeniali per celebrare il rito socializzante del Giro d’Italia che, non a caso, in questa terra si è fermata per ben tre giorni. La carovana rosa, infatti, è arrivata già nel pomeriggio di domenica 20 maggio per trascorrere in Trentino la giornata di riposo di lunedì 21, mentre il 22 maggio fra Trento e Rovereto si è corsa l’unica cronometro in programma, a parte il prologo di Gerusalemme. Un percorso di circa 35 chilometri che è sembrato disegnato apposta per celebrare la bellezza del territorio, tra i frutteti, i vigneti, i borghi del vino e all’ombra degli antichi manieri della Valle dell’Adige e della Vallagarina. La cronometro del 22 maggio (la Trento - Rovereto di 34,5 km) si è svolta su un percorso quasi completamente pianeggiante con lunghi rettilinei raccordati da ampie curve dove la velocità di fatto non diminuiva. La partenza era collocata nella scenografica cornice di Piazza Duomo che immetteva subito i lunghi rettilinei cittadini che portano verso la periferia sud, sotto il quartiere di Madonna Bianca e fino al sobborgo di Mattarello. Da qui il tracciato declinava dolcemente verso destra, tra i frutteti della valle dell’Adige per raggiungere Aldeno (primo punto di rilevamento tempo). Qui era in programma l’immissione sulla provinciale della Destra Adige fino a Nomi dove i frutteti lasciavano il posto ai vigneti del “Gentile Marzemino”, il vitigno autoctono di questo territorio che ricoprono il fondovalle spingendosi fin sotto il colle che, a oriente, accoglie il monu-

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La partenza della Cronometro da Piazza Duomo a Trento, foto Archivio RCS

mentale Castel Beseno.Il percorso fin qui pianeggiante, ha lasciato poi spazio nel finale ad una serie di saliscendi e brevi strappi nel tratto tra Piazzo, Nogaredo (secondo punto di rilevamento tempo), Brancolino e Isera, i territori a più spiccata vocazione enologica della Vallagarina. Da Isera, la capitale del Marzemino, il percorso si spostava nuovamente sulla sponda sinistra del fiume Adige per fare l’ingresso nella città di Rovereto. Finale cittadino un po’ complesso, ma sempre molto veloce fino al traguardo, collocato su Corso Bettini a due passi dal MART.

La città di Trento, abituata ad ospitare grandi eventi, è stata ancora una volta all’altezza delle aspettative, rispondendo alla grande sia dal punto di vista istituzionale ed organizzativo che sul piano della popolazione, che ha ben sopportato gli inevitabili disagi della chiusura delle strade, partecipando con entusiasmo alla grande festa rosa. Una conferma quasi scontata per un popolo che, quando sente il rumore delle ruote che girano, scende in strada e non tradisce mai. 24

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La Maglia Rosa Simon Yates, foto Remo Mosna



Michele Dallapiccola

Michele Dallapiccola - Assessore provinciale all’agricoltura, foreste, Turismo e promozione

“Un doveroso omaggio all’Angelo della Montagna” L’ Assessore provinciale all’agricoltura, foreste, turismo e promozione: “Questa è una gara unica”

La Leggendaria Charly Gaul - UCI Granfondo World Series, giunta alla sua 13ª edizione, è ormai una gara nota in tutto il mondo che si snoda lungo un circuito di straordinaria bellezza. L’ “Angelo della Montagna”, a cui è intitolata, può andarne fiero. Fra Trento, il monte Bondone e l’affascinante territorio della valle dei Laghi, dove le bellezze del Trentino trovano una delle loro più compiute realizzazioni, i partecipanti alla gran fondo avranno modo anche quest’anno di dare miglior prova di sé,

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assaporando le bellezze di un territorio unico e di qualificarsi - se meritevoli alla Finale del Campionato del Mondo Cicloamatori e Master UCI.

Vorrei rivolgere anche quest’anno un caloroso benvenuto a tutti, agli atleti e ai loro team, così come ai tanti estimatori di una gara che, partendo dall’incantevole cornice di piazza Duomo, a Trento, si snoderà fra

borghi incantati, amene colline coperte di vigneti e di boschi, laghi di grande bellezza, inerpicandosi quindi sulle pendici del Bondone, sempre sul filo del cronometro. Senza dimenticare i numerosi eventi di contorno, compresa la “Moserissima”, ciclo storica internazionale di Trento rivolta ai tanti appassionati del ciclismo vintage.


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Maurizio Rossini

Maurizio Rossini - Amministratore Unico Trentino Marketing

“Un biglietto da visita per tutto il Trentino” La “Leggendaria Charly Gaul” è arrivata alla sua 13esima edizione e i numeri della manifestazione, anno dopo anno, confermano la valenza sportiva e turistica dell’evento per il territorio trentino.

Risultati importanti, frutto del grande lavoro degli organizzatori dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e dell’Asd Charly Gaul Internazionale, del Comune di Trento, delle Istituzioni, dei partners e dei numerosissimi collaboratori e volontari. Tantissime persone che ogni anno mettono in scena la cronometro della Valle dei Laghi il venerdì, la granfondo e mediofondo la domenica e da quattro anni ‘La Moserissima’, la ciclostorica che valorizza una parte di storia del Trentino e il territorio che

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la ospita. Il prestigio di questa manifestazione inorgoglisce il Trentino: anche questa edizione de La Leggendaria Charly Gaul, intitolata all’Angelo della Montagna e alla sua mitica impresa al Giro d’Italia dell’8 giugno 1956, è tappa italiana dell’UCI Granfondo World Series e rappresenta l’opportunità di qualificarsi alla Finale del Campionato del Mondo Cicloamatori e Master. Ne emerge, per le tante persone che la vivono da casa e per chi ha la fortuna di percorrere i chilometri direttamente,

un territorio variegato e ricco di alternative, in uno scenario unico e davvero molto suggestivo.

Il ciclismo come nessun altro sport è in grado di esaltare il territorio, fornendo cartoline di straordinaria bellezza e importanza, che fanno il giro del mondo grazie all’attenzione mediatica che questo evento ha saputo conquistare nel corso degli anni.



ALLE ORIGINI DEL MITO Come e perché è nata la Leggendaria Charly Gaul? Tutto ebbe inizio tredici anni fa… Tutto è nato nel 2005, quando il grande ciclista lussemburghese, protagonista dell’epica scalata della montagna cittadina durante il Giro d’Italia del 1956, giunse sul Monte Bondone per l’intitolazione a suo nome della famosa salita di Vason. L’iniziativa dei “Bondoneri” (operatori e residenti della montagna), dell’APT di Trento e Monte Bondone piacque subito all’emittente televisiva Lussemburghese RTL tant’è che invitò una troupe per fare un reportage. Fu proprio in quell’occasione che un giornalista del Lussemburgo propose di rievocare la storica impresa con un raduno internazionale di cicloamatori. L’idea interessò subito l’Azienda per il 30

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Turismo Trento e Monte Bondone e nel 2006 nacque la Gran Fondo internazionale Charly Gaul. Sono quattro le tappe storiche del Giro d’Italia concluse sulla montagna più rappresentativa di Trento. Nelle menti dei più è indelebile l’impresa compiuta da Charly Gaul l’8 giugno 1956, durante la 21ª tappa (242 km) del Giro d’Italia 1956, che partiva da Merano (BZ). Lo scalatore lussemburghese tagliò il traguardo con più di 8 minuti sul secondo arrivato dopo aver pedalato in mezzo ad una vera e propria tempesta di neve assicurando-

Tutto è nato nel 2005, quando il grande ciclista lussemburghese, protagonista dell’epica scalata della montagna cittadina durante il Giro d’Italia del 1956, giunse sul Monte Bondone per l’intitolazione a suo nome della famosa salita di Vason. Charly Gaul con l’amico Aldo Moser

si la Maglia Rosa e vittoria finale del Giro D’Italia.

Altre 3 volte il Giro d’Italia ha concluso sul Monte Bondone una tappa, nel 1978, nel 1992 e, infine, nel 2006. • 1956: 21ª tappa (242 km) partita da Merano (BZ) e vinta da Charly Gaul (LUX) • 1978: 17ª tappa (205 km) partita da Cavalese (TN) e vinta da Wladimiro Panizza (ITA) • 1992: 14ª tappa (205 km) partita da Corvara in Badia (BZ) e vinta da Giorgio Furlan (ITA) • 2006: 16ª tappa (173 km) partita da Rovato (BS) e vinta da Ivan Basso (ITA), davanti all’idolo di casa Gilberto Simoni

Il Campione Charly Gaul attorniato dai Bondoneri, foto Archivio APT - Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi



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SCATTO D’AUTORE LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL Foto Newspower

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a cura di Mario Pugliese

CHARLY GAUL

Il garzone con le ali

Come era accaduto a Coppi, il ciclismo lo strappò ad un onesto lavoro di bottega. Piccola biografia di Charly Gaul, lo scalatore dai polmoni d’acciaio che, per oltre un lustro, dominò le vette aspre e impossibili delle Alpi La sua specialità erano le salite. Quelle aspre e impossibili delle Alpi ghiacciate, con gli strappi verticali e senza nemmeno il conforto di un tornante dove far rifiatare i polmoni. Charly Gaul, che i francesi pronunciavano “Sciarlì Gol”, era uno scalatore puro. 34

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Non un fine stratega che procedeva con scatti assassini, ma un corridore dall’incedere potente che amava il calvario della progressione. Era capace - raccontano i testimoni dell’epoca - di tenere lo stesso ritmo per centinaia di chilometri amministrando al meglio le proprie energie, mentre gli avversari cadevano sfiancati, l’uno dopo l’altro,

ai bordi della strada. Nato l’8 dicembre 1932 a Pfaffenthal, in Lussemburgo, Charly Gaul non aveva però soltanto coraggio. Sapeva correre con l’intelligenza tattica dei campioni e in salita possedeva una straordinaria abilità a giocare con i rapporti agili. Lo battezzarono “l’angelo della montagna” perchè, quando c’era da soffrire, lui


metteva le ali, spuntando regolarmente dal centro del gruppo e facendo il vuoto dietro di sé. Charly aveva un fisico minuto e secco, nervoso e reattivo, un fisico tagliato per la salita. Tra quei fasci muscolari celava incredibili riserve di energia che sprigionava ogni qual volta l’asfalto s’impennava sulle ruote. Ma al di là delle etichette, Gaul andava forte ovunque, anche in pianura. Tra il 1956 e il 1959, si aggiudicò il Tour e, per ben due volte, anche il Giro d’Italia, sbaragliando la spietata concorrenza di Magni, Favero, Géminiani, Baldini e Anquetil. Successi netti, che certificano anche la capacità di difendersi - e a volte di dettar legge - su ogni tracciato. Come era accaduto a Coppi, il ciclismo lo aveva strappato ad un onesto lavoro di garzone. In gioventù lavorava come salumiere finché non fu in grado di mantenersi con il ciclismo. Tra i dilettanti si mise in luce vincendo il Giro dei Dodici Cantoni nel 1951 e la Freccia del Sud nel 1951 e 1953, anno in cui fece il suo esordio come professionista. I risultati non tardarono ad arrivare e il giovane lussemburghese nel 1954 trionfò nel Circuito delle Sei Province e si piazzò terzo nel Campionato mondiale di Solingen, ostacolato da uno scontro con Fausto Coppi. Da qui si originò la storica rivalità con il francese Louis Bobet, vincitore della maglia iridata, che lo relegò nuovamente nel gradino più basso del podio nel Tour de France dell’anno successivo, quando Gaul vestì però la maglia di miglior scalatore. Il simbolo di re della montagna fu suo in carriera per due volte sia nella corsa a tappe francese (1955-56) che nel Giro d’Italia (1956, 1959). Piacque subito alla gente, per via di quella resistenza alla sforzo, per quell’incedere costante e, soprattutto, per le sue formidabili rimonte. Alla Grande Boucle del 1958 recuperò

un quarto d’ora di ritardo a Raphael Géminiani. Al Giro dell’anno seguente stroncò la resistenza del divo Anquetil maltrattandolo lungo le rampe che salivano al Piccolo San Bernardo. Le sue furono imprese davvero straordinarie e solitarie, ottenute senza l’apporto di gregari eccellenti o di una grande squadra. Anche se il suo nome si lega indissolubilmente ad una della tappe più drammatiche e leggendarie

del Giro, la Merano – Monte Bondone dell’8 giugno 1956, Charly regalò tante pagine epiche del ciclismo dell’epoca che - allora come oggi - si nutriva soprattutto di imprese. La sua vita terminò il 6 dicembre 2005, quando venne ricoverato d’urgenza in un ospedale di Lussemburgo per un’embolia polmonare. Due giorni dopo Charlie Gaul, l’angelo della montagna, avrebbe compiuto 73 anni.

Anche se il suo nome si lega indissolubilmente ad una della tappe più drammatiche e leggendarie del Giro, la Merano – Monte Bondone dell’8 giugno 1956, Charly regalò tante pagine epiche del ciclismo dell’epoca che - allora come oggi - si nutriva soprattutto di imprese.

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Tiziano Mellarini

Tiziano Mellarini, Assessore alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile Provincia autonoma di Trento

“I nostri valori in una corsa” “Il Trentino è da sempre terra di sport, di grandi campioni delle due ruote, di epiche tappe alpine, a partire da quella legata al nome di Charly Gaul.

Una gara avvincente, la “Leggendaria Charly Gaul”, che nel corso degli anni è divenuta un appuntamento sempre più sentito e atteso tra gli appassionati delle due ruote. Una competizione che sa coinvolgere ed emozionare, contribuendo nel contempo a conferire grande visibilità a uno straordinario patrimonio paesaggistico ambientale. La partenza da Piazza Duomo a Trento, il far parte del circuito Alpe Adria Tour, dell’InBici Top Challenge e dell’UCI Gran Fondo World Series l’attraversamento di località di interesse storico culturale e anche sportivo con il classico arrivo sul Monte Bondone, riempiono questa gara di significati sportivi davvero importanti. Pendenze impegnative che mettono a

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dura prova i valori sportivi degli atleti e che scaldano il cuore dei tifosi, proprio come è accaduto a Charly Gaul, che – con la sua impresa del 1956 - lega per sempre il proprio nome a quello del Monte Bondone e, in senso più ampio, a quello della montagna trentina. Da sempre sono queste tappe a regalare i momenti più attesi: la strada che sale, lo sforzo massimo, la montagna. Ingredienti che rendono epiche alcune giornate di sport ed in questo senso il Trentino garantisce uno scenario al top proponendo per gli amanti di questa disciplina centinaia di chilometri di strade in scenari naturali ideali, una sorta di palestra a cielo aperto. È un messaggio che da anni lanciamo ai nostri ospiti, consapevoli di poter offrire loro un territorio ideale per muoversi all’aria aperta e per divertirsi in maniera sana, sia con le due ruote ma anche in tante altre discipline sportive. In Trentino proprio l’ambiente è perno di un sistema che

L’assessore provinciale: “In questa manifestazione sono ben rappresentate tutte le eccellenze di Trento” pone al centro la sostenibilità ambientale e la montagna, dove si punta sulla qualità e salubrità dei prodotti, sull’accoglienza ma anche su servizi efficienti, infrastrutture, mobilità, relazioni sociali, insomma dove la montagna ed i suoi valori di autenticità possano essere protagonisti. Manifestazioni come la “Leggendaria” rappresentano in questo senso uno strumento molto efficace per promuovere questi valori, non solo fra i partecipanti, ma anche tra i tantissimi appassionati presenti sul percorso di gara. Un cordiale benvenuto va dunque agli atleti e agli accompagnatori e un complimento agli organizzatori accanto a un particolare riconoscimento alla fondamentale opera dei moltissimi volontari, grande patrimonio delle nostre comunità, impegnati lungo il percorso e in tutti quei servizi tesi a garantire la sicurezza e il pieno successo alla manifestazione”.



Un brindisi con Cavit

Foto Archivio Cavit

“Non posso definirmi un vero ciclista perché la bicicletta, in fondo, la uso solo per andare al lavoro, ma quella con la Gran Fondo Charly Gaul e, in particolare, con l’APT di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi è una partnership che ci ha sempre regalato grandi soddisfazioni e, per questo, è destinata a durare a lungo”. Il Presidente di Cavit Bruno Lutterotti 38

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Si rinnova anche per questa edizione la partneship con il prestigioso consorzio vitivinicolo trentino. Il presidente Lutterotti:

“Vicini allo sport e alle nostre radici”

Il Presidente Bruno Lutterotti brinda con il campione Francesco Moser

Bruno Lutterotti, da tre anni presidente della Cavit Trento, considera un dovere la valorizzazione dell’identità trentina “perché - dice - le eccellenze di questa terra, per essere realmente valorizzate, devono fare rete”. Del resto, la storia di Cavit nasce proprio a Trento quando, nel 1950, alcuni viticoltori della zona, pienamente consapevoli dell’unicità dei loro prodotti e con l’obiettivo di valorizzarli al meglio, decisero di dare vita ad un consorzio per supportare tutte le fasi della vinificazione. Dopo qualche anno il consorzio cominciò ad occuparsi anche dell’aspetto più prettamente commerciale e venne dotato di una cantina propria

trentina che si avvale, prevalentemente, di manodopera e professionalità locali, anche se l’autarchia per noi non è un’ossessione e dunque, quando è necessario, ci avvaliamo anche di figure che non appartengono a questo territorio”. Il marchio Cavit è sempre stato al fianco del ciclismo che vince, come quando nel 1984 Francesco Moser tramandò ai posteri una delle pagine più belle dello sport italiano, conquistando a Città del Messico uno storico record dell’ora. Cavit celebrò quella memorabile impresa dedicandogli una bottiglia di spumante da record, il Primato da 26 litri che entrò appunto nei Guinness come la bottiglia più grande al mondo: “Ed ogni anno - ricorda Lutterotti - in occasione della Moserissima, attendiamo i ciclisti davanti alla nostra Cantina per brindare, con quello stesso spumante, al ricordo di quella leggendaria impresa sportiva”.

per esaudire le richieste dei suoi associati. La sede attuale si trova a Ravina di Trento e oggi ha un’estensione di 80mila metri quadrati. Il compito della cantina, oggi è ancora quello di supportare le cantine associate, controllando e selezionando le uve per la produzione di vino. Oggi Cavit - acronimo di Cantina viticoltori del Trentino - è una cooperativa che unisce dieci cantine sociali per un totale di ben 4500 viticoltori ed un fatturato in crescita che sfiora i duecento milioni di euro. E i riconoscimenti ottenuti sia in ambito nazionale che in quello internazionale dai vini Cavit sono la testimonianza più diretta del valore di questo prodotto: “Siamo un’azienda proiettata verso le sfide del futuro - prosegue Lutterotti - ma restiamo coerenti con le nostre radici e la nostra identità, che è quella di un’azienda dall’anima prettamente

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Charly Gaul

Chi era l’Angelo della Montagna? a cura della redazione

Tra realtà e leggenda, ecco la cronistoria di quella drammatica giornata di (finta) primavera del 1956 40

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“L’angelo della montagna”. Così era chiamato Charly Gaul che, alla vigilia della sua impresa sul Bondone, sembrava essere fuori gioco per la vittoria. Era chiamato l’Angelo della Montagna, Charly Gaul alfiere del team Faema ma a Merano, traguardo dopo la dura tappa da Bormio con il Passo dello Stelvio, era arrivato male scivolando al 24.mo posto della classifica generale ed un distacco da Fornaia, in maglia rosa, di quasi 17 minuti. Learco Guerra, responsabile della squadra Faema, dichiara a proposito di Gaul: “Una giornata storta. Può capitare a tutti”. Nessuno può sapere che quella è la vigilia d’una giornata come poche nella storia del ciclismo. É l’otto giugno, si corre la


Gaul sfinito dopo l’arrivo

L’arrivo del Campione Charly Gaul sul Monte Bondone 1956

ventesima tappa, da Merano a Trento. I chilometri da percorrere sono 242 con quattro salite importanti da superare: Passo Costalunga (quota 1753), Passo Rolle (1970), Passo Broccon (1616) ed infine il Bondone (1300). Le previsioni sono per una giornata da lupi. I meccanici hanno lavorato fino al momento di consegnare le biciclette ai corridori, perchè si teme che il maltempo costringa ad usare rapporti corti. Al ritrovo di partenza tutti con il naso all’insù, per scrutare le vie dei cieli. Il solo corridore che dimostra di gradire una giornataccia è Gaul; già sul Costalunga il Giro è investito dalla bufera. Gaul va all’attacco ed è primo al traguardo del gran premio

della montagna. Si pensa che voglia ribadire la propria superiorità di scalatore su Bahamontes. La discesa che porta ai piedi del Rolle, un vento gelido che fa turbinare il nevischio, comincia a produrre effetti disastrosi. Si verificano infatti i primi ritiri mentre il forcing di Gaul è infernale: sul Rolle è davanti a tutti. C’è chi cerca rifugio nelle baite e nelle casupole. Qualcuno si attacca alla bottiglia della grappa. La selezione diventa spaventosa sul Broccon, provocata da un Gaul che dà sempre più l’impressione di poter diventare il padrone assoluto del Giro. I suoi avversari arrancano come disperati, Fornaia maglia rosa è in serie difficoltà. Si difende come un leone Magni, al quale va l’ammirazione di tutti infatti continua nonostante abbia una spalla fratturata. Dopo la Gobbera, quando s’imbocca la strada che porta a Trento, molti corridori, seguiti dai loro direttori sportivi, si fermano ai bar per sostituire maglie letteralmente ricoperte da un velo di ghiaccio, altri entrano nelle farmacie per chiedere aiuto, altri ancora si versano brodo e té bollente sulle gambe. Si è al limite della sopportazione.

Gaul non concede tregua; con i ritiri che non si contano ormai più, ci sono dieci corridori che vengono a trovarsi a turno al primo posto della classifica e subito dopo spodestati. Sulle ultime rampe Gaul completa quello che Learco Guerra, commosso come poche altre volte in vita sua, definirà il “Capolavoro di un autentico fuoriclasse”. Charly arriva stremato, viene avvolto nelle coperte di lana procurate dai militari e portato a braccia all’albergo. Qualcuno gli mormora all’orecchio che il Giro è suo. Vorrebbe sorridere ma riesce a fare soltanto una smorfia. Quando lo mettono nel bagno caldo, gli sembrerà di essere in paradiso. Bisogna attendere 7’44” per vedere arrivare Sandrino Fantini. Il grande Magni conclude la tappa dopo 12’25”; quando Gaul apprende ufficialmente il risultato dice: “É stato un miracolo”. Gli fa eco Guerra: “Un miracolo che soltanto tu potevi fare”. Due giorni dopo, quando Charly entra in maglia rosa all’Arena di Milano, il pubblico lo accoglie come si accolgono gli eroi; non ha ancora ventiquattro anni. Informazioni raccolte dall’Associazione Amici del Museo del Ciclismo “Gino Bartali” e Technica snc -info@museociclismo.it) LIFESTYLE INBICI

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il testimone

Aldo Moser

“Io c’ero”

Nella storica tappa di 60 anni fa c’era anche il fratello maggiore dello Sceriffo: “Gaul partì sul Bondone e io lo rividi il giorno dopo, ma se firmò quell’impresa un po’ di merito fu anche mio” In quella domenica di (finto) giugno di 60 anni fa, lui c’era. Partì in mezzo al gruppo tra il freddo e la pioggia. Poi il freddo diventò gelo e la pioggia si tramutò in neve. E lì cominciò il calvario (al traguardo, su 86 partenti, non arrivarono in 45). Il Moser di allora era Aldo, uno allenato alla fatica: “Avevo 22 anni ed ero terzo in classifica. Quel giorno il Giro d’Italia partiva da Merano, si scalavano le montagne di Costalunga, Rolle, Gobbera, Brocon e infine il monte Bondone: 242 chilometri in totale. Le prime quattro salite sterrate, il Bondone asfaltato. Sapevamo tutti che sarebbe stata una giornata dura, probabilmente la tappa decisiva per l’assegnazione della maglia rosa, ma nessuno imma-

ginava che cosa ci aspettava”. A rendere il quadro ancora più complicato, un contrattempo - tutt’altro che marginale per un ciclista - che, oggi, Aldo ricorda così: “La mattina dissi ai miei familiari, venuti a trovarmi, di riportare le scarpe di scorta a casa, ormai mancavano solo due giorni e il Giro sarebbe finito. Poi, però, quando mi vestii per la corsa, non trovai né le scarpe da gara né quelle di scorta. Sparite. Per errore mi avevano portato via anche quelle. Ai compagni della Torpado ne chiesi un paio in prestito. Nessuno aveva il 42. Presi allora le scarpe di Gilberto Dall’Agata, un mio gregario. Che però aveva il 44 di piede. Telefonai a casa, chiesi di riportarmi le scarpe, ci saremmo trovati nei pressi di Predazzo. Ci arrivai con i piedi ro-

vinati e i muscoli dolenti e, mentre mi fermavo per cambiarmi le scarpe, nella bufera, la corsa diventò una guerra. Gaul lo avrei rivisto solo al traguardo, anzi, il giorno dopo, alla partenza”. Aldo Moser arrivò decimo, a 21’28” da Gaul e finì quel Giro d’Italia al quinto posto, malgrado le dita della mano che si sgelarono solo due mesi dopo: “Ma ci fu un tratto della corsa - ricorda - in cui Charly Gaul rischiò di perdere quella tappa e sicuramente anche il Giro. Mi misi al suo fianco e, malgrado fossi sofferente, lo riportai sui battistrada, ricucendo uno svantaggio che lui da solo non avrebbe mai colmato. É un dettaglio che tante volte la gente dimentica e anche lui, a fine gara, non fu particolarmente riconoscente. Solo diversi anni dopo, quando già da tempo avevamo appeso la bicicletta al chiodo, Charly mi chiamò dicendomi che, siccome si trovava dalle parti di Trento, avrebbe voluto incontrarmi. In quell’occasione, bonariamente, gli rinfacciai quell’aiuto prima del Bondone e lui, in quell’occasione, ammise che il mio lavoro fu determinante e, finalmente, con un sorriso mi ringraziò”. Ma chi era Charly Gaul in mezzo al gruppo dei ciclisti? “Era un tipo taciturno - ricorda oggi Aldo - uno che parlava poco, anche se era forte e dunque rispettato da tutti. Era un perfetto giocatore di poker, dalla faccia non capivi mai che cosa aveva in mente. L’unico modo per batterlo era stargli sempre a ruota, ma quando la strada saliva, in pochi ci riuscivano”. Tanti ricordi e, 60 anni dopo, un rimpianto ancora vivo. Poteva vincerlo Aldo Moser quel 39° Giro d’Italia? “Sì, quell’anno potevo vincere io. Ho avuto tanta sfortuna e le corse, a volte, si perdono anche se sei il più forte. Ma Charly non ha rubato nulla ed è stato il degno vincitore di quel Giro d’Italia”.

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I tornanti del Monte Bondone Foto Newspower

LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL

Il mito

ha fatto “13”

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La tredicesima edizione de “La Leggendaria Charly Gaul – UCI Gran Fondo World Series”, dal 6 all’8 luglio in Trentino, propone la tradizionale sfida alla cima del Monte Bondone in onore dell’“Angelo della Montagna”, Charly Gaul.

Tante sono le edizioni della grande classica trentina. Tra natura, sport e voglia di condivisione, ecco le novità salienti della manifestazione ciclistica più attesa di luglio

Tra natura e sport in sella ad una bicicletta, scoprendo tutta la bellezza di avere “una montagna in città” perché il Monte Bondone esprime, nel silenzio e nella pace dei boschi, la propria impo-

a cura di Carlo Gugliotta nenza. L’estate in Bondone appassiona le famiglie e attrae gli sportivi con sentieri escursionistici e vie di roccia, deltaplano e parapendio, percorsi con la mountain bike e trekking di ogni livello, ma il menù dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ed ASD Charly Gaul Internazionale è allettante anche quando si tratta di sfide ciclistiche di alto livello, prove UCI Gran Fondo World Series esaltando i personaggi che proprio sul Monte Bondone hanno fatto la storia, a cominciare dal


Tra natura e sport in sella ad una bicicletta, scoprendo tutta la bellezza di avere “una montagna in città” perché il Monte Bondone esprime, nel silenzio e nella pace dei boschi, la propria imponenza lussemburghese Charly Gaul che qui s’impose proprio in maniera “leggendaria” nella tappa del Giro d’Italia del ‘56. Ad arrivare ci fu anche Aldo Moser, fratello di Francesco, impegnato nel realizzare “La Moserissima” del 7 luglio, revival ciclostorico che caratterizzerà la giornata di vigilia della Granfondo. Da non perdere nemmeno la cronometro di Cavedine di venerdì

6 luglio, sfavillante e veloce prova fra gli scenari mozzafiato della Valle dei Laghi, inforcando i pedali della propria bici da “crono” e percorrendo 24 km e 442 metri di dislivello, un peccato non poter gustare appieno i paesaggi circostanti per la velocità della competizione. Le quote d’iscrizione entro e non oltre il 30 giugno sono così suddivise: 62 euro per la cronometro di

Cavedine o per “La Leggendaria Charly Gaul”, 80 euro per entrambe e 50 euro per “La Moserissima”. La partenza della tredicesima edizione sarà da Piazza Duomo a Trento, raggiungendo l’abitato di Lavis dopo circa 7 km ed un lungo rettilineo. La parte decisiva e più impegnativa della corsa sarà proprio al termine, quindi è bene che ogni corridore conservi le proprie energie in LIFESTYLE INBICI

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Foto A. Russolo

I primi 3 km della salita presentano rampe al 10% ed anche qui sarà bene non esagerare con l’andatura, mantenendo rapporti agili e buona concentrazione vista dell’attacco finale. Sarà il Monte Bondone a decidere. Da Lavis a Palù di Giovo, paese natale dei più grandi corridori del Trentino, da Gilberto Simoni ad Aldo, Enzo, Francesco e Moreno Moser. Le fasi successive caratterizzeranno la contesa con discrete pendenze e recuperi pianeggianti, salendo verso Passo Santa Croce dove la vista spazia sulla Piana Rotaliana e sul Monte Bondone. Nella discesa successiva sarà bene tenere i pedali sotto controllo, affrontando in sicurezza anche le semplici curve. Rientrando a Lavis e tornando verso Trento si troverà poi il fatidico “bivio”, quello che porterà i corridori del mediofondo subito ad affrontare la salita “leggendaria” del Monte Bondone: 38 tornanti, 18 km di lunghezza, 1485 46

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metri di dislivello, pendenza massima al 17% e pendenza media all’8.9%. Importante sarà alimentarsi a dovere onde evitare “crisi di fame”, i ristori messi a disposizione dagli organizzatori comunque non mancheranno. Lo spettacolo comincia. I primi 3 km della salita presentano rampe al 10% ed anche qui sarà bene non esagerare con l’andatura, mantenendo rapporti agili e buona concentrazione. Nel frattempo chi avrà scelto il tracciato lungo, una volta raggiunto il paese di Cimone, si troverà a percorrere una salita meno impegnativa e a Garniga Terme ci saranno 3 chilometri di pianura, iniziando a respirare aria di montagna. Da Garniga Vecchia la strada s’infila nel bosco, con pendenze all’8% salendo a tornanti per 10 km fino alla località Viote. Da

qui si proseguirà in veloce discesa su strada larga, recuperando energie lungo un tratto vallonato di circa 20 km, costeggiando il Lago di Toblino verso la successiva erta, 4 km attraversando le località di Vezzano, Lon, in lieve discesa verso Terlago e altra salitella con un tratto difficoltoso di 200 metri ma con pendenza superiore al 15%. La pendenza da Cadine a Candriai passando per Sopramonte è sempre sul 6-7%, ed i ciclisti bramanti di vittoria potranno iniziare il forcing per mettere in difficoltà i rispettivi avversari. A Candriai il percorso lungo si ricongiunge con il mediofondo, con gli ultimi 10 km di salita che condurranno in località Vason e decideranno “La Leggendaria Charly Gaul”. Chi farà 13?


“PER LA NOSTRA NAZIONALE HO SCELTO IL NUMERO UNO * IN ITALIA ” Davide Cassani CT della Nazionale di Ciclismo.

DAVIDE CASSANI E LA NAZIONALE DI CICLISMO CORRONO CON ENERVIT GARANZIA DOPING FREE FORNITORE UFFICIALE DELLE NAZIONALI ITALIANE DI CICLISMO

enervitsport.com *Per valore di vendita di alimenti energetici per lo sport in Italia. Fonte: dati QuintilesIMS 2017.


La crono

di Cavedine

Foto A. Russolo

Ad inaugurare il ricco carnet di appuntamenti del weekend sarà la prova a cronometro che si svolgerà su un tracciato di 24 chilometri ricavato tra gli incantevoli scenari della Valle dei Laghi Una spettacolare corsa contro il tempo, uno degli appuntamenti più attesi nel fitto weekend de “La Leggendaria Charly Gaul”. La grande classica trentina si aprirà infatti, come tradizione impone, con la prova a cronometro. Si tratta di un banco di prova importante e, proprio per questo, è lecito attendersi un qualificassimo lotto di contendenti pronti a darsi battaglia fino all’ultimo centesimo. La prova si snoderà lungo un percorso già collaudato nelle precedenti edizioni. I cronomen sfrecceranno lungo i ventiquattro chilometri dell’anello naturale disegnato nella Valle dei Laghi con partenza e arrivo dalla località di Cavedine(dislivello di

442 metri). Un percorso suggestivo, con le Dolomiti in sottofondo, un tracciato veloce, tecnicamente poliedrico e dunque adatto a corridori completi.I primi chilometri di gara presentano una breve salita pedalabile verso Vigo Cavedine, un tratto non particolarmente selettivo ma comunque decisivo per impostare la giusta andatura, dopodiché una veloce discesa porterà i bikers sulle sponde del Lago di Cavedine. Si proseguirà poi in pianura fino alla località Ponte Oliveti, il tratto più congeniale per i passisti veloci. Al termine del tratto pianeggiante comincerà l’impegnativa salita verso Castel Madruzzo e Lasino, ultimo ostacolo da superare prima della finish line.L’intero itinerario è disegnato, come detto, nell’incante-

vole Valle dei Laghi, territorio magico a quindici minuti d’auto da Trento. Qui Ph - A.con Russolo è l’acqua a dominare il paesaggio, i bacini di Terlago, Santa Massenza, Toblino, Cavedine e altri invasi naturali di più piccole dimensioni. In questa zona - che lambisce anche i piccoli borghi di Vezzano, Lasino, Calavino e Padergnone - si incontra un paesaggio particolare, in cui si mescolano vegetazione mediterranea e alpina, e convivono olivo, faggio, leccio e conifere, così come l’alloro e il muschio. Una sorta di incantevole cartolina immersa nella natura che, di solito, si percorre con le cadenze slow di una passeggiata corroborante. Un privilegio non concesso ai cronomen, chiamati a percorre quel tracciato nel più breve tempo possibile.


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Roberto Stanchina

Roberto Stanchina - Assessore alle politiche economiche ed agricole, tributi e turismo

Sport natura e cultura si incontrano

La “Leggendaria Charly Gaul” è indubbiamente una di quelle manifestazioni sportive più importanti che si svolgono sul Monte Bondone.

É un’occasione che travalica i confini dello sport e che ci vede tutti impegnati per far fare bella figura al movimento ciclistico trentino ma anche alla montagna più imponente ed importane del nostro territorio. Questa amministrazione sta puntando molto sul rilancio dell’Alpe di Trento e lo sport rappresenta il perfetto volano per far conoscere le bellezze naturalistiche e le potenzialità ricettive del Bondone. É in occasioni come questa che sport, cultura e natura si incontrano per un

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risultato spettacolare, all’insegna della cooperazione e della bellezza comune di un territorio ricco di opportunità. Ai corridori ed agli organizzatori un augurio di vedere molte gente assistere alla corsa e di vedere anche prestazioni sportive di buon livello. Trento è una città che sa quanto lo sport può dare, in termini di qualità della vita, sia ai singoli che alla collettività.

Buona gara a tutti!



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SCATTO D’AUTORE TRENTO, IL MUSE Foto Hufton&Crow

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il Muse

Lo scrigno della storia con uno sguardo al futuro Viaggio nelle monumentali sale del Muse, l’innovativo museo delle scienze di Trento progettato da Renzo Piano

Foto Archivio Muse Hufton&Crow

Qual è la ricetta per il successo di un museo? Prendete una vecchia area industriale dismessa, un architetto di straordinario talento, le splendide montagne del Trentino e un’idea geniale su come deve essere realizzata un’esposizione. Il risultato finale, se tutto sarà stato amalgamato con sapienza, sarà il Muse, l’innovativo museo delle scienze di Trento progettato da Renzo Piano che, dopo pochi anni di vita, è già diventato uno dei siti culturali più visitati d’Italia. A dispetto della classificazione museale, la mostra tridentina è quanto di più lontano si possa immaginare rispetto alla classica esposizione fatta di grandi sale cupe e silenziose. Qui la protagonista assoluta è la luce che pervade tutti gli ambienti, dalla terrazza affacciata sulla valle dell’Adige al seminterrato dove sono ospitate la sezione dedicata 54

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alla preistoria e la serra tropicale. “The Big Void” (il grande vuoto) che collega tutti i livelli è “occupato” da riproduzioni di dinosauri e animali tassidermizzati sospesi con sottilissimi fili d’acciaio che creano nel visitatore l’illusione di fluttuare nello spazio mentre interagisce con i monitor o osserva gli oggetti esposti sui grandi tavoli di legno chiaro. Ogni aspetto del Muse è immaginato a coinvolgere attivamente il visitatore: al quarto piano, dedicato alle “Alte Vette”, si trovano il tunnel multimediale in cui si può vivere l’esperienza multisensoriale di volare sopra i ghiacciai alpini, sciare a tutta velocità lungo una parete ripidissima o essere travolti da una valanga. Scendendo di un livello si viene catapultati in un sentiero di montagna in cui provare l’emozione di un incontro con un animale selvatico, mentre al “+2” una

serie di suggestive installazioni mostra le mutazioni epocali del nostro pianeta durante le ere geologiche e, in particolare, il processo di formazione delle Alpi. Il primo piano affianca la preistoria della “Time Machine”, uno spazio multimediale dove vivere l’esperienza di un antichissimo rito sciamanico, all’imminente futuro del FabLab dove sperimentare stampanti digitali e altre attrezzature all’avanguardia. Il piano terra è dedicato all’infanzia con la sezione “Maxi Ooh!”, dedicata alle esperienze sensoriali per l’infanzia e un “Science Center”, dove quelli che sono rimasti bambini dentro potranno giocare a riprodurre dei piccoli esperimenti di fisica o scienze naturali. Per continuare a scoprire le tante sorprese che il museo trentino riserva ogni giorno vi consigliamo di visitare il sito www.muse.it


the Muse

The chest of history with a glimpse into the future

A journey through the monumental rooms of the Muse, the innovative Trento science museum designed by Renzo Piano What is the recipe for the success of a museum? Just take an old disused industrial area, an architect of extraordinary talent, the beautiful mountains of Trentino and a brilliant idea of how an exhibition should be made. The final result, if everything has been amalgamated with wisdom, will be the Muse, the innovative science museum of Trento designed by Renzo Piano that, after a few years of life, has already become one of the most visited cultural sites in Italy. Despite the museum classification, the Tridentine exhibition is the farthest imaginable in comparison to the classic exhibition made of large, dark and silent rooms. Here the absolute protagonist is the light that pervades all the rooms, from the terrace overlooking the valley of the Adige to the basement where are housed the section dedicated to prehistory and the tropical greenhouse. “The big void” connecting all the levels is “occupied” by reproductions of dinosaurs and stuffed animals suspended with very thin steel wires that create the illusion of the visitor floating in space while interacting with the monitors or look at the objects displayed on the large tables of light wood. Every aspect of the Muse is aimed at actively involving the visitor: on the fourth floor, dedicated to the “Alte Vette” (High peaks), there is the multimedia tunnel where you can experience the multisensory experience of flying over the alpine glaciers, skiing at full speed along a steep wall or be overwhelmed by an avalanche. Going down one level you are catapulted into a mountain path where you can experience the emotion of an encounter with a wild animal, while at “+2” a series of evocative installations shows the epochal mutations of our planet during the geological eras and, in particular, the formation process of the Alps. The first floor combines the prehistory of the “time

machine”, a multimedia cave where you can experience the ancient shamanic ritual, the imminent future of FabLab where you can experiment with digital printers and other cutting-edge equipment. The ground floor is dedicated to children with the “maxi ooh!” Section, dedicated to sensory experiences for

children and the “Science Center”, where those who are children inside can play to reproduce small experiments in physics or natural science. To continue to discover the many surprises that the Trentino museum reserves every day we suggest you to browse the website www.muse.it

Foto Archivio Muse

LIFESTYLE INBICI Foto D.55 Mosna


La Moserissima

Un tuffo

nel passato a cura di Carlo Gugliotta

Foto A. Russolo

Sabato 7 luglio a Trento si rinnova l’appuntamento con la ciclo-storica dedicata a Francesco Moser Francesco Moser e la regia organizzativa di APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale propongono una manifestazione che non ha nulla da invidiare agli altri due appuntamenti del weekend trentino dal 6 all’8 luglio, la cronometro di Cavedine e “La Leggendaria Charly Gaul” da Trento al Monte Bondone. Anzi, “La Moserissima” di sabato 7 luglio fungerà da dolce intermezzo ciclostorico fra le due competizioni. Un tuffo nel passato che, prima di onorare le gesta di Charly Gaul, 56

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celebrerà la lunga narrazione ciclistica della famiglia Moser, ricordando anche l’impresa di Aldo Moser, uno dei “superstiti” della tappa da tregenda del Giro d’Italia targata 8 giugno 1956 che segnò un’epoca. L’Angelo della Montagna vinse sul Bondone in condizioni proibitive, ma chi tagliò il traguardo assieme a lui non fu certamente da meno. “La Moserissima” non è una passeggiata bensì un’impresa, questa volta dal punto di vista del vestiario e degli “attrezzi da gara”, con maglie di lana e biciclette d’acciaio a sfilare sulle strade bianche del Trentino e lungo

le vie indicate da Francesco Moser in collaborazione con il comitato organizzatore. Due grandissimi del passato quali il lussemburghese Charly Gaul e il corridore italiano più vincente di sempre, Francesco Moser, verranno celebrati a dovere grazie alla passione dei cicloamatori nella tappa inserita nel “Giro d’Italia d’Epoca”, deliziandosi di prodotti tipici sulle colline del Trentino e fermandosi a casa Moser per gustarsi anche il “Museo del Ciclismo”, dove si potranno ammirare i trofei e le maglie indossate dallo “Sceriffo” sorseggiando del buon vino.


L’antica Via Claudia Augusta ed il gran numero di piste ciclabili animeranno la “singolar tenzone” dopo lo start da Piazza Duomo a Trento, pedalando fra vigneti, meleti e le scenografiche strade di campagna, affrontando tratti off-road come si faceva un tempo, “ascoltando” la pace e la tranquillità nei pressi degli argini del fiume Adige. La storia della bicicletta è di lunga data: nel 1817 il barone Drais, in Germania, inventò il cosiddetto “velocipede”, composto da due ruote collegate da un asse in legno, coprendo una distanza di 14.4 km in un’ora, ma per vedere una “Draisienne” dotata di pedali bisognerà attendere fino al 1861, data di nascita del Regno d’Italia. Nel 1870 il “grande Bi” del francese Jules Truffault, con ruote e telaio in acciaio, guarda già alla realizzazione dei primi modelli da corsa. Il primo più vicino all’attuale apparve tuttavia nel 1880, anche se le modifiche da effettuare per rendere “grande” la bicicletta devono ancora uscire allo scoperto. Ma è lo sviluppo stesso delle gare a permettere l’innovazione del ciclismo, ecco dunque la nascita del cambio e le prime sfide ai valichi alpini che porteranno la bicicletta ad evolversi divenendo ciò che è oggi, un oggetto “prezioso” con il quale divertirsi

Stretta di mano fra i campioni: Francesco Moser e Giuseppe Saronni, al centro Gianni Motta, Foto Nespower

“Ho trovato una bici del ’61, ci sarò sicuramente!” mantenendosi in forma. “La Moserissima” permetterà tutto ciò, sfilando nel “vintage” di Trento e dintorni, una tappa immancabile per il Giro d’Italia d’Epoca, l’unica dell’intero Trentino-Alto Adige. La tariffa d’iscrizione di 50 euro entro il 30 giugno propone un ricco menù composto da dorsale di gara, ristori sul percorso e all’arrivo, rivista ufficiale La Moserissima, assistenza medico-sanitaria, pacco gara con prodotti del territorio, lunch all’arrivo, servizio trasporto indumenti dalla partenza all’arrivo e,

scrivendo all’indirizzo booking@discovertrento.it, si potrà usufruire di offerte vacanza personalizzate.“Ho trovato una bici del ’61, ci sarò sicuramente!”, “Pare che questo sia un evento imperdibile, cercherò di esserci e di visitare questa bellissima parte d’Italia”, i commenti degli appassionati di ciclismo vintage si sprecano e, pazientando ancora un po’, sabato 7 luglio potranno essere al via della quarta edizione de “La Moserissima”, un salto in bicicletta con la macchina del tempo.

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UCI GRAN FONDO WORLD SERIES

Erwin Vervecken

“Trento capitale del ciclismo italiano” Ervin Vervecken In Compagnia di Bob Jungels Ciclista Professionista del Team Quick - Step Floors

Il coordinatore del circuito: “Le Dolomiti offrono scorci perfetti per gli amanti della bicicletta”. É il fiore all’occhiello, la targa che certifica la qualità planetaria dell’evento: la Gran Fondo “Charly Gaul”, anche quest’anno, sarà tappa italiana dell’UCI Gran Fondo World Series , il più prestigioso circuito granfondistico del pianeta. Un riconoscimento che gli organizzatori trentini si sono conquistati “sul campo”, organizzando, nel 2013, in maniera esemplare i campionati del mondo: “In effetti - spiega il coordinatore del circuito Erwin Vervecken - in quell’occasione, il Trentino dimostrò tutte le sue grandi potenzialità, allestendo un’edizione iridata davvero perfetta. In quella manifestazione, infatti, vennero organizzati, con la massima cura, non solo gli aspetti tecnici e sportivi dell’evento, ma anche le pro-

spettive promozionali legate al marketing turistico. La Leggendaria Charly Gaul è la gara perfetta per la promozione in Italia del circuito Gran Fondo World Series dell’UCI: una bellissima località adatta ad una perfetta vacanza, partenza della manifestazione nel centro della città di Trento ed un percorso impegnativo per i partecipanti”. “L’Italia - prosegue Vervecken - vanta una ricca tradizione nelle granfondo e una delle competizioni di maggior pregio e notorietà è proprio la Gran Fondo Charly Gaul. L’Uci Gran Fondo World Series è molto felice di poter includere nel suo circuito questo grande evento. Del resto, l’Italia è Gran Fondo e Gran Fondo è l’Italia. A Trento, in particolare, si celebra il ciclismo che piace a noi, quello legato ai valori primordiali dello sport, come la fatica, l’impegno e il sacrificio. Charly Gaul, che è stato un meraviglioso testimonial di questa disciplina, è il personaggio più indicato

per reclamizzare i principi più autentici che da sempre scortano il mondo della bicicletta. L’Italia offre una grande varietà di paesaggi per il turista che abbina la vacanza alle escursioni sui pedali. In una città come Trento si può visitare il centro città, andare ai laghi o in montagna, ma si può anche pedalare in pianura o usare la mountain bike. Tutto quello che un ciclista necessità in un colpo solo”. Già, ma che cosa può fare il nostro paese per diventare sempre più bike-friendly e aumentare il suo appeal sul mercato internazionale della vacanza in bicicletta? “Penso abbiate già fatto molto - conclude Vervecken - gli automobilisti condividono le strade con i ciclisti, cosa che non accade in tutti gli altri paesi. Ci vorrebbero più piste ciclabili nei centri città o ai lati di strade trafficate, ma in montagna ci sono sufficienti piste per divertirsi in bicicletta”.



Tiziano Uez

Tiziano Uez - Assessore allo Sport e alla Semplificazione

“Le leggende non muoiono mai” L’Assessore allo Sport e Semplificazione: “L’impresa eroica del ciclista lussemburghese resterà per sempre un’immagine indelebile della storia del ciclismo mondiale” Provo molto piacere a presentare la 13ª Edizione della Leggendaria Charly Gaul, manifestazione ciclistica di spessore e di interesse nazionale ed internazionale.

L’impresa eroica del ciclista lussemburghese che si fa strada sui tornanti impervi del Monte Bondone in un otto giugno 1956 inaspettatamente innevato è ormai un’immagine indelebile e memorabile della storia del ciclismo mondiale. Soprattutto è un ricordo

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prezioso che appartiene a pieno titolo alla nostra storia, alla nostra città e al nostro Trentino, terra fertile di grandi campioni che ci piace immaginare abbiano iniziato la loro carriera proprio cercando di emulare Charly Gaul lì sui tornanti oppure ammirando le foto di questa epica impresa. Le riprese televisive in bianco e nero tipiche dell’epoca hanno inquadrato l’”Angelo della montagna”, questo il soprannome di Charly Gaul, mentre saliva lungo i tornanti aspri del Monte Bondone immortalando così la nostra montagna e facendola conoscere a tutto il mondo per la meraviglia dei suoi paesaggi che trapela nonostante le immagini sfuocate e l’abbondante nevicata. Sessantadue anni dopo, il Monte Bondone è ancora lì, con i suoi aspri tornanti e i suoi paesaggi fioriti. Sono lì anche i ciclisti di questa generazione: sono cambiate le biciclette e l’abbigliamento tecnico,

ma la fatica e la voglia di arrivare in cima sono le stesse che spingevano il lussemburghese. Sessantadue anni dopo sono lì, lungo il percorso, anche i tifosi, animati dalla stessa passione per il ciclismo e dallo stesso entusiasmo dell’epoca. Ringrazio di cuore tutti coloro che a vario titolo, con impegno e passione, hanno contribuito e stanno contribuendo, in tutti questi anni, alla realizzazione di questa manifestazione fiore all’occhiello della nostra Città sia sotto il profilo prettamente sportivo che sotto il profilo culturale, aggregativo e turistico. Nell’augurare lunga vita a una manifestazione di spessore e di interesse nazionale come questa, invio un grande in bocca al lupo a tutti e buon divertimento ad organizzatori, atleti, tecnici, appassionati che condivideranno questa magnifica esperienza tra sole e prati verdi del Monte Bondone.



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SCATTO D’AUTORE LA MOSERISSIMA CICLOSTORICA DI TRENTO Foto Newspower

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Dal Monte Bondone alla Valle dei Laghi

Foto R. Kiaulehn

Una palestra en-plein-air

Arrampicata, deltaplano, wind surf sui laghi, wake-board, kayak e trekking: se siete stanchi di rulli e tapis-roulant, il Monte Bondone e la Valle dei Laghi vi regalano una serie inesauribile di opportunità. Siete stanchi dell’inverno e avete bisogno di attività fisica all’aperto. Avete trascorso gli ultimi mesi rintanati fra quattro mura domestiche sollevando pesi, sudando sui rulli o spingendo su pedali di biciclette che non si spostano di un millimetro? Tranquilli, il peggio è passato. Se adesso - sbocciata l’estate - siete alla ricerca di un’alternativa alla solita corsetta nel parco sottocasa, la risposta è a Trento, dove si trova la “palestra naturale” più grande del mondo, quella che, a pochi minuti dal capoluogo, si estende per centinaia di chilometri quadrati nel comprensorio delimitato dal Monte Bondone e dalla Valle dei Laghi. Tapis roulant? No, qui si corre fra i prati fioriti, nei sentieri fra i boschi o fra i vigneti del Teroldego e del Pinot Nero. Spinning? Perché mai restare chiusi in una stanza a guarda64

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re la schiena del compagno di fatica quando si può salire fra i boschi ammirando dietro ogni curva un nuovo scorcio mozzafiato e respirando l’aria salubre e corroborante delle montagne? Se invece preferite gli sport acquatici, gli specchi d’acqua cristallina della valle sono lì ad aspettarvi con i loro centri dedicati al wind surf, sul lago di Cavedine, o al wake-board, sul lago di Terlago, oppure potrete decidere di passare la giornata mulinando la pagaia di un kayak o facendovi trasportare dalla vela di una piccola deriva godendovi il paesaggio delle montagne che vi circondano. L’offerta sportiva di questo territorio è talmente vasta e diversificata che comprimerla in un elenco è un’impresa davvero titanica. Si va dai percorsi per gli appassionati di trekking alle pareti rocciose attrez-

zate per chi ama l’arrampicata. Chi ha detto che lo sci di fondo sia soltanto uno sport invernale? Basta munirsi di bacchette, aggiungere le ruote agli sci e lo ski-roll diventa un divertente surrogato nell’attesa che torni la neve; se invece le bacchette preferite usarle per camminare vi troverete in buona compagnia con i tanti praticanti di nordic walking che trovano nella Valle dei Laghi il luogo ideale per praticare questa disciplina. Tutto questo vi sembra troppo tranquillo, lo sport per voi è adrenalina pura? Niente paura qui c’è posto anche per i più temerari. Salite sulla cima delle montagne e provate l’emozione di volare sulle Alpi con un deltaplano o con la vela di un parapendio. Perchè questa terra è così, una “palestra” che non ti stanca mai.


From Monte Bondone to Valle dei Laghi

Foto N. Angeli

An en-plein-air gym

Climbing, hang-gliding, wind surfing on the lakes, wakeboarding, kayaking and trekking: if you are tired of rollers and treadmills, Monte Bondone and the Valle dei Laghi (Valley of the Lakes) offer you an endless series of opportunities. You are tired of winter and you need physical activity outdoors. Have you spent the last months holed up in four walls by lifting weights, sweating on the rollers or pushing on bicycle pedals that do not move a millimeter? Do not worry, the worst is over. If now that summer has blossomed – you are looking for an alternative to the usual jogging in the park next to home, the answer is in Trento, where is the largest “natural gym” in the world, the one that, just minutes from county seat, extends for hundreds of square kilometers in the district bounded by Monte Bondone and the Valle dei Laghi (Valley of the Lakes). Treadmill? No, here we run between the flowered meadows, in the paths between the woods or between the vineyards of Teroldego and Pinot Nero. Spinning?

Why stay in a room to look at the back of the fatigue partner when you can climb through the woods, admiring a breathtaking glimpse behind every curve and breathing the healthy and invigorating air of the mountains? On the contray, if you prefer water sports, the crystal-clear waters of the valley are there waiting for you with their centers dedicated to wind surfing, on Lake of Cavedine, or wake-board, on Lake of Terlago, or you can decide to spend the day by whirling the paddle of a kayak or getting carried by the sail of a small drift enjoying the landscape of the mountains that surround you. The sport offer of this territory is so vast and diversified that compressing it into a list is a truly titanic challenge. You have several activities that go from the paths for trekking enthusiasts

to the rocky walls equipped for those who love climbing. Who did it say that cross-country skiing is just a winter sport? Just wear chopsticks, add wheels to skis and the ski-roll becomes a fun surrogate waiting for the snow to come back; but if you prefer to use the chopsticks to walk you will be in good company with the many Nordic walking practitioners who find in Valle dei Laghi (Valley of the Lakes) the ideal place to practice this discipline. Does this all seem too quiet? Do you think the sport should be pure adrenaline? Do not worry here there is also place for the most daring. Climb to the top of the mountains and experience the thrill of flying over the Alps with a hang glider or paraglider sail. Because this land is just like a “gym” and you can’t get enough of it! LIFESTYLE INBICI

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GILBERTO SIMONI

“Vi spiego come dominare il Bondone” 

“Su quei tornanti spigolosi, anche se vai su con il tuo passo, rischi sempre di piantarti. Il consiglio? Venite preparati e rispettate quella montagna”

“Il Monte Bondone è una salita che domina tutto il territorio e che va rispettata. Non puoi farla ‘tanto per provaré. É una montagna per gente esperta e, anche se vai su col tuo passo, tra quei tornanti spigolosi rischi sempre di piantarti”. Gilberto Simoni è uno che di salite se ne intende. Perché le sue imprese più belle, in carriera, le ha costruite pro-

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prio quando la strada saliva. Il Monte Bondone lo conosce a memoria, “anche se - dice - nel corso della mia carriera avrei voluto incontrarlo più volte”. E invece, su quella leggendaria montagna, “Gibo” al Giro d’Italia ha pedalato soltanto una volta, nel 2006. Ed il ricordo - in maglia Saunier Duval - non è neanche tanto bello: “Era la sedicesima tappa racconta Simoni - e visto che c’erano da scalare i 38 tornanti del Monte Bondone, tutti sapevamo che quella frazione avrebbe deciso una bella fetta di Giro. Ricordo una fuga del colombiano della Panaria Miguel Ángel Rubiano, ripreso prima dell’ascesa finale. Fu una tappa nella quale molti big soffrirono le pene dell’inferno. Alla fine, restammo in dieci e tra questi mancavano Savoldelli, Di Luca, Sella e Cunego, ovvero quei cam-

pioni che, alla vigilia, venivano dati per favoriti”. E tra quei dieci, indovinate un po’ chi scattò per primo? “Partii come al solito molto deciso e, dietro di me, mi seguì il mio compagno di squadra Leonardo Piepoli, che aveva già vinto tre tappe prima. Quel giorno, però, Ivan Basso che vestiva la maglia rosa ne aveva più di tutti. Scattò in un tornante e Leonardo perse subito terreno. Io risposi più col cuore che con le gambe, ma un chilometro dopo, quando Basso accelerò nuovamente, non trovai più le energie per replicare. Arrivai al traguardo con un ritardo di 1’26” sulla maglia rosa”. Arrivare secondi sul mitico traguardo del Monte Bondone sarebbe, per molti, una grande soddisfazione, non per “Gibo” che, in carriera, voleva vincere sempre: “Il Bondone è una salita


molto lunga, che si addiceva alle mie qualità di passista scalatore. Ripeto, mi sarebbe piaciuto correre più volte su quella salita selettiva, perché lì non puoi barare o correre in maniera tattica. Se hai le energie, puoi sperare di giocarti la vittoria, ma se non stai bene, lassù non c’è nessuno che ti può salvare”. Un consiglio ai partecipanti della Gran Fondo Charly Gaul? “I primi 3 km della salita del Monte Bondone presentano rampe al 10% e son quelli più difficili e consiglio di non esagerare e di salire col proprio passo e con rapporti agili perché la strada da percorrere è ancora tanta. Dopo il paese di Cimone la salita è meno impegnativa e a Garniga Terme troviamo anche 3 chilometri di pianura dove sarà situato un ricco ristoro e dove inizierete a respirare l’aria di montagna. Dopo località Garniga Vecchia la strada si infila nel bosco e quindi è molto ombreggiata e immersa nel verde, e anche in caso di giornata torrida qui la temperatura è buona, la pendenza è sull’8% ma i tornanti vi aiuteranno a recuperare fiato e ritmo, e la strada sale

così a tornanti per 10km fino a Viote. Io consiglio anche ai più preparati e forti di non esagerare perché ‘Il mito Monte Bondoné va rispettato e la prima salita al Monte Bondone dal versante di Garniga (teatro tra l’altro di un arrivo di Giro d’Italia del 1955) va fatta sicuramente al risparmio perché altrimenti si rischia di “saltare”. La discesa di Lagolo è veloce ma priva di sostanziali difficoltà, strada larga, curvoni ampi e considerando che ormai tutti scenderanno a gruppetti non vedo problemi. A fine discesa ci aspetta un tratto vallonato/pianeggiante di circa 20km, qui è importantissimo alimentarsi bene per recuperare energie perché serviranno per l’ultima ascesa. Quando costeggerete un lago da favola con un castello in mezzo sarete al Lago di Toblino, qui inizia di fatto l’ultima salita. Si inizia infatti a salire per 4 km e questo tratto, anche se non completamente in salita, servirà per portarvi in quota, attraversando diverse località ,Vezzano, Lon, poi lieve discesa verso Terlago e altra salitella con un tratto direi “tremendo” di soli 200 metri ma con pendenza

superiore ai 15% che non deve spaventare ma che non deve nemmeno essere sottovalutato. Arrivati a Cadine si torna di fatto sul Monte Bondone. La pendenza da Cadine a Candriai passando per Sopramonte è sempre sul 6-7% quindi non durissima ma comunque molto impegnativa anche perché priva di tratti pianeggianti. I ciclisti che puntano alla vittoria potranno saggiare le forze residue e iniziare il forcing per mettere in difficoltà gli avversari tenendo sempre presente però che li aspetta 10 km di salita e che quindi tutto va dosato per evitare la crisi. ultimo km non durissimi, anzi molto belli, ma i km affrontati prima si fanno sentire e qui se vi siete alimentati poco prima si faranno sentire, quindi, alimentarsi bene e non esagerare graduando lo sforzo, mantenendo sempre energie di scorta per fare la differenza sulla salita verso Vason, è sicuramente il consiglio finale che mi sento di darvi per correre da protagonisti La Leggendaria Charly Gaul Trento Monte Bondone”.

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Trento Rovereto Città di Culture Trento e Rovereto sono di-stanti appena una trentina chilometri ma sono unite da una solidissima vocazione al turismo storico e culturale. Con una spesa di appena 22 euro il MUSEUM PASS, che può avere un’estensione di validità di tre mesi senza sovrapprezzo, consente l’ac-cesso illimitato ai trasporti pubblici per 48 ore, l’ingres-so in tutti i musei e i castelli del territorio, l’accesso prioritario (salta la coda) per tut-ti i musei e castelli e l’ingres-so ridotto a festival e eventi culturali. Museum Pass Trento Rovereto Città di Culture. MUSEUM PASS is the card that will allow you to save money, and visit mu-seums and castles in Trento, Rovereto and the surroun-ding areas, as well as many other services! What is inclu-ded. Access to all museums and castles in Trento and Rovereto and to the Museum Pass attractions. Privileged access (no waiting in line) to all museums and castles. Unlimited use of all urban and extra-urban public tran-sport, as well as all railway transport within Trentino, for 48 hoursyou can tra-vel free on all public tran-sportation networks, inclu-ding trains.


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SCATTO D’AUTORE GIARDINO BOTANICO ALPINO, VIOTE DI MONTE BONDONE Archivio Muse

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La festa

dell’oro bianco

Foto A. Russolo

A luglio il protagonista dell’estate trentina sarà il latte. E nello stesso mese rivive l’antica tradizione della fienagione 70

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Foto B. Tehranian


IL F

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Con la terza edizione di “Latte in Festa”, infatti, tutti potranno conoscere da vicino cosa si nasconde dietro la produzione del latte e di tutti i suoi derivati che hanno reso il Trentino celebre in tutto il mondo. L’appuntamento vi porterà a scoprire la filiera del latte, in malghe, pascoli e laboratori caseari.

L DE

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guidato, assistere alla mungitura e In Trentino il latte, una del-MONTE concludere la mattinata con una ricca le eccellenze che meglio BONDONE colazione. Inoltre, per riscoprire l’antiriflettono l’identità e la sto-14 e 15 caluglio arte della fienagione e recuperare ria di questa terra da sem- il rapporto dell’uomo con la vita nei prati e le risorse bio-vegetali del Monte pre in simbiosi con le sue la Rete di Riserve Bondone, I Bondone, LATTE TRENTINO risorse naturalistiche. l’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei

R TE T

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ruolo fondamentale nella vita contadina. L’evento più emozionante sarà la latteinfesta.itche vedrà FEN FEN”, gara di fienagione #latteinfesta sfidarsi diverse squadre formate da uomini e donne. Inoltre, durante le due giornate, sarà possibile partecipare a diverse attività, adatte a grandi e piccini: laboratori didattici sulla botanica del luogo coordinati dagli esperti del MUSE e del Giardino Botanico Alpino le Viote Monte Bondone, le dimostrazioni pratiche a cura dei gruppi di antichi mestieri, la presentazione di un libro a tema ambientale e un concerto di musica tradizionale. Per il pranzo e la cena saranno serviti piatti appetitosi della tradizione trentina in pieno stile rustico. Un mix di tradizione, divertimento e delizie gastronomiche uniche!

A pochi minuti dalla città di Trento, alle Viote del Monte Bondone, in programma tanti eventi e laboratori per bambini e famiglie! Protagonisti indiscussi saranno il mondo dell’agricoltura di montagna e i prodotti lattiero-caseari locali che potrai degustare o acquistare presso il “villaggio Latte in Festa”. Per vivere l’atmosfera delle prime luci dell’alba con ALBEINMALGA potrai partecipare ad un trekking guidato, assistere alla mungitura e concludere con una ricca colazione. E con FEN FEN sarà possibile aderire alla gara per riscoprire l’antica arte della fienagione e alle escursioni guidate a piedi e in mountain bike o alle tante opportunità del Giardino Botanico di Viote.

L’appuntamento è in programma sul Monte Bondone il 14 e 15 luglio 2018. In calendario numerosi eventi e laboratori dedicati a bambini e famiglie. Protagonisti indiscussi saranno il mondo dell’agricoltura di montagna e i prodotti lattiero-caseari locali da gustare o acquistare alle Viote. Inoltre, per vivere l’atmosfera delle prime luci dell’alba, con l’iniziativa “Albe in malga” si potrà partecipare ad un trekking

Laghi, in collaborazione con l’Azienda Forestale Trento-Sopramonte, il MUSE Museo delle Scienze e le Associazioni culturali e sportive locali sono liete di invitarvi il 15 luglio alla terza edizione di “FEN FEN”, evento culturale e di intrattenimento che si svolgerà sul Monte Bondone. Durante questo evento verrà riportata in vita l’antica tradizione della fienagione e verrà esaltato il rapporto dell’uomo con la propria terra, un legame che da sempre riveste un

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Foto N. Angeli

La precedenza ai ciclisti

Il Trentino è la capitale del turismo eco-sostenibile, dove i bikers sono sempre i benvenuti. Dalle Dolomiti al Lago di Garda, alla scoperta di quattrocento chilometri di pista ciclabile naturale. Una cultura bike-friendly, dove il ciclo-turista si sente sempre a suo agio. Un territorio da sempre accogliente per la cosiddetta “utenza debole” in virtù di una segnaletica ben curata, percorsi adatti anche alle famiglie con bambini e “bicigrill” disseminati lungo la strada dove sorseggiare un caffè, gustarsi uno snack o controllare la pressione delle gomme. E ovviamente dei paesaggi da cartolina dovunque si posi lo sguardo. Sono questi gli ingredienti della via trentina al turismo eco-sostenibile, un percorso riservato ai turisti su due ruote che si snoda per oltre quattrocento chilometri e che permette di attraversare tutta la regione sui pedali, dalla città di Trento a quella di Rovereto, dalle Dolomiti di Brenta Patrimonio Unesco al Lago di Garda.Gli itinerari sono studiati per assecondare tutte le esigenze. Dalla salita mitica percorribile con bici da strada o mountain bike che si inerpica sulle pendici del Monte Bondone dedicata alla memoria di

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Charly Gaul alla pista ciclabile che attraversa la Valle dei Laghi qui trovano il loro “habitat naturale” sia il ciclista esperto che cerca la salita impegnativa sia il neofita che vuole semplicemente godersi una corroborante passeggiata con il vento fra i capelli. Si pedala fra i campi di mele o fra i vigneti, nei centri urbani o lungo i boschi, in riva ai laghi o costeggiando l’Adige, su percorsi il cui grado di difficoltà è ben segnalato dai cartelli che aiutano il ciclista ad orientarsi e a capire se le difficoltà da affrontare sono eccessive o adeguate. Tanti tracciati, con mille caratteristiche differenti, ma accomunati da un’unica peculiarità: permettono di vivere questa esperienza in totale sicurezza. E se la stanchezza accumulata dovesse essere eccessiva tornare al punto di partenza non sarà un problema grazie alla fitta rete di trasporti pubblici che consente, ovunque vi troviate, di trasportare le biciclette con facilità.

Foto R. Magrone


Trento Cultura Bike-Friendly

Holiday on Two Wheels

A look at the Via Trentina for Eco-friendly Tourism, 400 kilometres of bikeways immersed in nature, from the Dolomites to Lake Garda. Clear and detailed signage, a variety of routes for families with children, and “bike stops� scattered all along the road where you can sip on a coffee, enjoy a snack or check the pressure of your tires. Plus, of course, breathtaking vistas wherever you turn. These are the ingredients of the Via Trentina for Eco-Friendly Tourism, a cycling path that unfolds over more than 400 kilometres and lets you visit the entire region with your feet on the pedals, from Trento to Rovereto and from the Dolomite mountains to Lake Garda. The different itineraries were planned to have something for all tastes: from the iconic climb up Monte Bondone, named for Charly Gaul and suitable for both street and mountain bikes, to the cycling path that wanders through the Valley of Lakes, there are plenty of options for both the chal-

lenge-seeking expert and the novice who just wants to enjoy an invigorating ride in a beautiful setting.Breeze passed fields of apple trees and vineyards, through towns and villages or into the woods, alongside lakes and the Adige river, all on bikeways where the degree of difficulty is clearly indicated by signs which help bikers get their bearings, and understand if the difficulties ahead are appropriate or excessive. Each of the many routes has its own distinctive features, but all share one common trait: they allow cyclists to enjoy this experience in total safety. And should you become excessively fatigued, getting back to the base is never a problem, thanks to an extensive public transportation network that allows for easy bike transport.

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SCATTO D’AUTORE UNA VISTA PANORAMICA DI TRENTO Foto Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

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Attilio Comai

Attilio Comai, Presidente Comunità della Valle dei Laghi

“Il segreto del successo?

Un meraviglioso gioco di squadra” Il Presidente della Comunità della Valle dei Laghi: “Oggi come ieri, pedalando sul Monte Bondone, si percepisce il senso epico del ciclismo” Affrontare sui pedali “La Leggendaria Charlie Gaul” vuol dire, prima di tutto, correre a ritroso nella storia. È senza dubbio questa la sensazione che provano gli atleti che s’inerpicano, tra mille fatiche, sulla leggendaria erta del Monte Bondone che nel lontano ‘56 Charlie Gaul ha trasformato in mito. Sono bastati pochi anni affinché quella che doveva essere la rievocazione storica di un grande evento sportivo, diventasse a sua volta un appuntamento importante tanto da essere inserito, unica tappa italiana, nel prestigioso calendario della UCI

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Granfondo world series. Per un’infinità di ragioni, “La Leggendaria Charlie Gaul” è un appuntamento al quale gli appassionati di ciclismo non possono mancare anche semplicemente come spettatori, seguendo da dietro le transenne la corsa che si snoda lungo i tornanti del Bondone. Nel corso degli anni la manifestazione è cresciuta da tutti i punti di vista e di questo va reso merito agli organizzatori e in particolare all’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi che ha saputo cogliere l’opportunità, perfezionare l’organizzazione e trasformare rapidamente la corsa in un evento planetario. Nessuno fa niente da solo e quindi un pensiero

riconoscente va anche a tutti coloro che, in questi anni, a vario titolo, hanno contribuito al pieno compimento del progetto, sostenendolo con passione e risorse. Se a tutto questo si aggiunge la bellezza di un ambiente come quello del Bondone e della Valle dei Laghi si ha un connubio di sport e natura che non ha rivali in Italia. Voglio sperare che queste sensazioni siano percepite anche dai numerosi appassionati sia che spingano sui pedali o facciano semplicemente il tifo lungo il percorso e che tornando alle loro case portino con sé un ricordo piacevole del nostro territorio e, soprattutto, avvertano irresistibile il desiderio di tornarci ancora.


Dal 1974, una lunga passione per il ciclismo.

sidermec.com


La Valle dei Laghi

Foto G. Cavulli

The Valley of the Lakes

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Foto T. Cigana


Alla scoperta del “regno dell’acqua”. Dove si specchiano le Dolomiti A quindici minuti d’auto da Trento si apre la suggestiva Valle dei Laghi: una decina di incantevoli laghetti, vigneti che regalano aromi e sapori unici, stupendi borghi e castelli medievali. Lo sport ben si integra in questi luoghi: la Tourlaghi, corsa a tappe nella Valle dei Laghi, Trofeo Gaggio gara ciclistica, spettacolare Regata velica, la marcia non competitiva Grasparola Bike. E se l’occhio vuole la sua parte, il gusto non è da meno, la Valle dei Laghi mette infatti in mostra i suoi gioielli in diverse

località della Valle dei Laghi e a Trento all’interno di DiVinNosiola – Quando il vino si fa santo, una kermesse che celebra l’eccellenza dei suoi vini e grappe (il Vino Nosiola Trentino, il Trentino DOC Vino Santo, le Grappe di Nosiola e di Vinaccia di Trentino DOC Vino Santo), ma anche le sue tradizioni, la sua cultura, il suo patrimonio naturale e paesaggistico, la storia della sua gente. Eventi e kermesse di livello anche in autunno: a novembre MeseMontagna celebra l’amore per la montagna con

serate, film, libri insieme a protagonisti alpinisti ed esperti internazionali; a dicembre l’atmosfera natalizia e il piacere del palato si manifestano a Spirito Artigiano nel Borgo della Grappa, ricco programma d’iniziative a tema natalizio nel borgo di Santa Massenza, celebre per la tradizionale arte del “lambicàr” che si rinnova ne La notte degli alambicchi accesi. Scopri la Valle dei Laghi: www.discovervalledeilaghi.it

Discovering the “kingdom of water”. Where the Dolomites are reflected A fifteen-minute drive from Trento opens the picturesque Valle dei Laghi (Valley of the lakes): a dozen charming lakes, vineyards that offer unique aromas and flavours, beautiful villages and medieval castles. Sport is well integrated in these places: the Tourlaghi, a stage race in the Valle dei Laghi, Gaggio Trophy, a cycling race, a spectacular sailing Regatta, the non-competitive Grasparola Bike race. And if the appearances also count, the taste is not far behind, the Valle dei Laghi just show its jewels in different places of the Valle dei Laghi

and in Trento at “DiVinNosiola” - When the wine becomes holy, a kermesse that celebrates the excellence of its wines and grappa (the Wine “Nosiola Trentino”, the Trentino DOC Vino Santo, the Grappas of Nosiola and of Trentino Marc DOC Vino Santo (dessert wine), but also its traditions, its culture, its natural and landscape heritage, the history of its people. There are important events and kermesses also in autumn: in November, “MeseMontagna” (Month dedicate to the Mountain) celebrates the love for the mountains with evenings, films and

books, together with leading climbers and international experts; in December the Christmas atmosphere and the pleasure of taste are manifested at “Spirito Artigiano” (Artisan Spirit) at the Village of Grappa, rich program of Christmas-themed initiatives in the village of Santa Massenza, famous for the traditional art of “lambicàr” (alembic) that is renewed in the night of the lighted alembics. Discover the Valle dei Laghi (Valley of the Lakes): www.discovervalledeilaghi.it

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Località Bike-Friendly

Cultura Green

Foto G. Cavulli

Si fa presto a dire… “bike-friendly”. In realtà, per definirsi una località realmente “amica della bicicletta”, non bastano slogan ed etichette, ma servono fatti. Ovvero politiche mirate per la promozione della cultura “green” e per la salvaguardia della cosiddetta “utenza debole”. Servono strutture e servizi proiettati sulla eco-sostenibilità ambientale e campagne promozionali che spieghino, soprattutto alle giovani generazioni, che una comunità può progredire anche sposando, nelle sue politiche dei trasporti, scelte consapevoli ad “emissioni zero”. Per questo Elda Verones – direttrice dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - oltre a preoccuparsi di comunicazione e promozione turistica, ha tentato in questi anni di costruire, mattone dopo mattone, una radicata cultura della bicicletta: “Che non significa - precisa - acquistare l’ultimo modello super-costoso di bicicletta in carbonio, bensì rispettare l’ambiente, pedalare in simbiosi col territorio, interpretare il cicloturismo non come una disciplina solo sportiva, ma come uno stile di vita. Sono concetti che, come APT, riteniamo fondamentali per un equilibrato sviluppo di questo territorio che, proprio per il suo delicatissimo ecosistema, deve crescere inevitabilmente sul solco di questi principi”. Principi importanti, supportati da azioni concrete, infatti l’APT Trento, Monte Bondone, Valle 80

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dei laghi aderisce a “100% energia pulita Dolomiti Energia” scegliendo di utilizzare energia proveniente da fonte rinnovabile e contribuisce a migliorare l’ambiente nel quale viviamo e a garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. La produzione di energia pulita evita l’emissione di CO2 nell’atmosfera. APT aderendo a “100% energia pulita Dolomiti Energia” ha evitato 10,4899 tonnellate di CO2 per l’anno 2017. “Prima dei servizi e delle strutture ricettive - ricordano dall’APT - noi promuoviamo innanzitutto il territorio. La nostra forza non è nei testimonial e neppure nelle campagne pubblicitarie, bensì nella storia secolare di una città come Trento, nella bellezza impareggiabile di una montagna come il Monte Bondone, nell’habitat assolutamente unico della Valle dei Laghi. Queste sono le nostre principali risorse e questo è ciò che, come APT, promuoviamo prima di tutto”. Grande attenzione al territorio e anche alle sue eccellenze. Anche La Leggendaria Charly Gaul è un evento eco-sostenibile ed aderisce al programma Eco Cyclo. Eco Cyclo è nato nel 2006 e si è integrato con le attività sportive ciclistiche del Cycling for All di UCI a partire dal 2013, primo anno di

adesione dell’evento, come azione necessaria per creare una politica ambientale nelle comunità ciclistiche per aumentare l’attenzione e la consapevolezza verso l’ambiente. Il programma Eco Cyclo punta alla sensibilizzazione di un gran numero di ciclisti, organizzatori e partner delle gare ad adottare un atteggiamento ecologico, e lasciare l’ambiente pulito. Le azioni vengono adottate a livello internazionale attraverso il messaggio che viene veicolato da un gruppo di ciclisti del programma che partecipa agli eventi selezionati per assistere e consigliare i partecipanti per adottare un comportamento responsabile e sostenibile. Fa parte della filosofia eco-sostenibile anche la scelta, nei ristori della Gran Fondo “La Leggendaria Charly Gaul”, di privilegiare i prodotti “a filiera corta”, quelli che nascono su un territorio che, da un punto di vista enogastronomico, rappresenta da sempre un’eccellenza italiana: “Chi ci viene a trovare – conclude orgogliosa Elda Verones - non solo deve visitare il Trentino, ma deve gustarlo a tavola e sorseggiarlo in un bicchiere. Solo così potrà cogliere la vera essenza di una terra meravigliosa ed unica”.


Via Linz, 15 38121 Trento Tel. +39 0461 951011 Fax +39 0461 956472 info@graphiclinestudio.it graphiclinestudio.it


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SCATTO D’AUTORE IL MONTE BONDONE PARADISO SULLA NEVE Foto Marco Miori

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Lo spettacolo indimenticabile

degli alpini Doveva essere – e, in effetti, lo è stata - un’adunata degli alpini da record. Ben oltre mezzo milione le presenze stimate e 95 mila gli alpini che hanno sfilato nella parata finale di Trento. Un’invasione pacifica che - insieme ad un’ottima organizzazione - ha creato il giusto feeling per poter trascorrere delle giornate eccezionali, serene ed allegre. Qualche disagio c’è stato - e come non poteva succedere - ma i trentini hanno dimostrato, ancora una volta, grande senso di accoglienza, maturità e responsabilità. Ed in fondo è stata una grande festa anche per loro, autori e protagonisti di un grandissimo evento, apprezzato a livello organizzativo e storico da tutti. Ad unire gli alpini – oggi come ieri – è stato soprattutto l’impegno, quello profuso per la popolazione in caso di cala84

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Foto Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

a cura della redazione

mità, ma anche quello umile e quotidiano nel tenere aperto un piccolo circolo in un paesello altrimenti privo di punti di aggregazione. Impegno in tempo di guerra e di pace, come mostrano le due anime dell’Adunata: la Cittadella degli Alpini, allestita dall’esercito ai giardini S. Chiara, e la Cittadella della Protezione Civile in piazza Dante. Due realtà all’apparenza opposte: cannoni da una parte, ruspe dall’altra. É lo stesso impegno che ha animato il Coro della Scuola Militare Alpina di Aosta, uno dei tanti cori che si sono esibiti a Trento. Sono congedati che abitano in tutto il Nord Italia, qualcuno anche nel resto della penisola. Ogni anno si trovano per fare almeno due o tre prove insieme. Hanno incantato la chiesa di S. Francesco Saverio gremita di persone. Un patrimonio musicale e storico impressionante se si pensa che per due sere ogni chiesa della città e dei sobborghi ha ospitato quattro o cinque cori. Per non parlare delle fanfare che hanno animato le vie e le piazze di Trento. Uno spettacolo indimenticabile.


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Le e i vie d sul gran i com la m di u ont even nicaz agn ti s ion a d port e, il i Ch ivi tur ism arly o Gau l

LA DI FUN SU SAR IVI BO L MO DAGA ND NT NA ON E E

Le vie di comunicazione, il turismo e i grandi eventi sportivi sulla montagna di Charly Gaul

La funivia di Sardagna

a cura di Alessandro de Bertolini e Luca Caracristi Foto - Archivio Fondazione Museo storico del Trentino

sul Monte Bondone In 4 minuti di funivia da Trento si possono coprire i 400 metri di dislivello fino a Sardagna, sul Monte Bondone. L’impianto, che parte sulla sponda del fiume Adige vicino al ponte di San Lorenzo, venne inaugurato nell’estate del 1925. Carica di aspettative, la costruzione della funivia proiettò la città verso la “conqui86

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sta del Bondone” collegando la montagna al fondovalle. L’opera si inseriva infatti in un orizzonte più ampio: un secondo tratto avrebbe dovuto raggiungere i 1.300 metri di Vaneze. Non fu mai costruito nonostante a più riprese, e ancora oggi, se ne evidenzi la necessità. A bordo di questa funivia è ambientato il


format televisivo Bondone. Dalla funivia a Charly Gaul. Il programma fa parte del progetto La funivia di Sardagna sul Monte Bondone. Le vie di comunicazione, il turismo e i grandi eventi sportivi sulla montagna di Charly Gaul promosso da Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi con la Fondazione Museo storico del Trentino, con la collaborazione dell’ASD Charly Gaul Internazionale e con il sostegno della Fondazione Caritro. Un’iniziativa di carattere storico, turistico e culturale, che all’interno della manifestazione La Leggendaria Charly Gaul indaga la storia del Monte Bondone, reso celebre dall’impresa compiuta l’8 giugno 1956 dello scalatore lussemburghese, al quale, nel 2005, è stata intitolata la salita da Montevideo a Vason. 10 puntate, dirette dai registi Anna Bressanini e Martin Alan Tranquillini, ci trasportano in altrettanti temi della storia della montagna di Trento, con particolare attenzione al rapporto tra la città e la montagna nel corso del ’900, riprendendo le ricerche e i contenuti della mostra e del catalogo del 2016 Il Monte Bondone. Storie e memorie dell’Alpe di Trento a 60 anni dall’impresa di Charly Gaul, a cura di Alessandro de Bertolini e Luca Caracristi. Un viaggio fatto di andata e ritorno lungo il filo che unisce passato e presente. Tanti gli ospiti che si alter-

nano all’interno della cabina della funivia. Grazie alle loro conoscenze e testimonianze, vengono ripercorsi i temi principali della storia dell’”Alpe di Trento”. Si va dalla storia dell’alpinismo alla costruzione delle fortificazioni; dal tema delle malghe e degli alpeggi alla nascita e sviluppo del turismo; dai grandi eventi sportivi come la gara Trento-Bondone alla mitica tappa del Giro d’Italia del 1956. A partire da venerdì 22 giugno, andrà in onda su Histroy Lab il format televisivo che abbiamo realizzato insieme sulla Funivia di Sardagna sulla storia del Monte Bondone, secondo queste modalità: Canale 602 del digitale terrestre (Histroy Lab). Da venerdì 22 giugno. Ogni venerdì alle 11.20 circa. Una puntata ogni venerdì. In questo modo, il format sarà in onda durante tutto il mese di luglio, in concomitanza con la Leggendaria Charly Gaul. Le puntate, inoltre, sono tutte visibili on demand sul nostro sito, a questo link: http://hl.museostorico.it/videondemand/53. Il programma andrà in onda sul canale tematico History Lab (canale 602 e hl.museostorico.it), dedicato alla storia e alla memoria, curato dalla Fondazione Museo storico del Trentino tra giugno e luglio e verrà reso disponibile anche sul canale YouTube dell’ Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi.


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SCATTO D’AUTORE IMMERSI NELLA NATURA Foto G. Cavulli

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Trento Castello del Buonconsiglio

Nella Dimora dei Principi Vescovi

Custode d’inestimabili tesori, il Castello del Buonconsiglio, per secoli fastosa residenza dell’aristocrazia ecclesiastica trentina, è una delle testimonianze più celebri della storia italiana É uno dei crocevia della storia italiana, una favolosa residenza dell’aristocrazia ecclesiastica che governò il Trentino per quasi ottocento anni, fino alle campagne di Napoleone. Parliamo del Castello del Buonconsiglio che fu per secoli la fastosa residenza dei principi vescovi che governavano il Trentino. Il piccolo poggio roccioso, originariamente denominato Malconsey (la leggenda vuole che questo nome sia dovuto a una comunità di streghe che vi si era insediata), venne individuato dal podestà di Trento nel 1238 come sito per la costruzione di una fortificazione difensiva, ma perse quasi subito le sue prerogative militari per diventare residenza vescovile. Da questo momento in poi, oltre al più beneagurante nome di “Buonconsiglio”, l’antica fortezza subì quella serie di modifiche ed ampliamenti della struttura che l’hanno resa uno degli edifici architettonicamente più interessanti di tutto l’arco alpino. All’interno della cinta muraria è riconoscibile il nucleo originario della fortezza costituito dal due90

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centesco Castelvecchio e dalla grande torre circolare a cui, a cavallo del ‘400, i principi vescovi fecero collegare la Torre Aquila all’interno della quale si può ammirare l’affresco del ciclo dei dodici mesi commissionato dal vescovo Giorgio di Liechtenstein. Dello stesso periodo è l’aggiunta della merlatura e del loggiato di gusto veneziano dal quale si può godere una stupenda vista su tutta la città. Risale invece ai primi anni del sedicesimo secolo l’aggiunta del “Magno Palazzo”, l’edificio voluto dal cardinal Bernardo Clesio noto per i bellissimi affreschi commissionati dal principe mecenate ad alcuni dei migliori artisti dell’epoca. Oggi il maniero espone collezioni che spaziano dall’archeologia all’arte contemporanea e fa parte - con il Castello di Stenico, Castel Beseno, Castel Thun e Castel Caldes - della rete museale della provincia di Trento. Per ulteriori informazioni sulle attività del Castello del Buonconsiglio è possibile visitare il sito: www.buonconsiglio.it


At home with the Prince Bishops

Custodian of priceless treasures, Buonconsiglio Castle, for centuries residence to Trento’s ecclesiastical aristocracy, is one of the most famous testimonies of Italian history When Emperor Conrad II created the Prince-Bishopric of Trent in 1027, he never could have imagined that so much history would pass through the area. He probably wouldn’t have predicted that his fledgling principality would govern this land for nearly 800 years, until the days of Napoleon. Nor could he have known that the town, 500 years later, would host the famous council that shaped the fate of Europe and, indirectly, of the world we live in today. No man of the Middle Ages could have forecast that this Alpine city would play a leading role in the 19th century fight for Italian independence, or that it would bravely endure the ravages of two world wars. Yet, such was the destiny of Trento: to become one of Italy’s most meritorious cities. And the city’s long, fascinating and glorious history is mirrored by that of its most famous monument, the Buonconsiglio Castle, which served for hundreds of years as the official residence of the prince-bishops who ruled Trentino. Today, the manor houses collections that range from archaeology to contemporary art, and together with Castello di Stenico, Castel Beseno, Castel Thun and Castel Caldes, it forms the museum network of the province of Trento. For information on activities and events at Buonconsiglio Castle, visit the site: www.buonconsiglio.it

Foto Archivio APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

Foto Trentino Marketing

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Un ricco carnet di rivisitazioni ripercorre i momenti più significativi della storia di Trento. E così, tra arcieri e sbandieratori, rivivono i fasti di un territorio sempre al centro del mondo

LA GENESI DELLA CIVILTÀ nella città di Trento L’origine della città di Trento affonda nella notte dei tempi, ma questo territorio - per la sua posizione strategica di “porta delle Alpi” - ha sempre rivestito un’importanza fondamentale fin dall’epoca romana. Importanza che si è accentuata ancora di più nel medioevo quando, con l’istituzione da parte dell’Imperatore del principato 92

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vescovile, la città ai piedi del Bondone ha vissuto il suo periodo di massimo fulgore. Per conservare le tradizioni di quelli che per anni sono stati (erroneamente) definiti dalla storiografia “i secoli bui”, i tridentini organizzano periodicamente delle rievocazioni che animano le notti delle strade e delle piazze del centro storico. Una delle

Foto D. Panato R. Magrone

più amate sono le cosiddette “Feste Vigiliane”, le due settimane fittissime di iniziative dedicate alla memoria di San Vigilio, il vescovo martire patrono della città. All’inizio di ogni estate, verso la metà di giugno, viene ricreato in particolare il “Borgo di San Vigilio”, la grande esposizione in cui trovano casa orafi, scultori del legno, pittori, i


migliori rappresentanti dell’arte e dell’artigianato trentini che rievocano l’epoca in cui i mercanti scendevano dalle valli verso il capoluogo per proporre i loro manufatti. Le mura merlate di Piazza Fiera, invece, sono la quinta ideale per il tribunale di penitenza che ricostruisce, in chiave satirica, un’inquisizione medievale in cui il condannato viene sottoposto alla “Tonca”, l’imprigionamento in una gabbia che viene immersa nelle fredde acque dell’Adige. Il fiume è protagonista anche del Palio dell’Oca in cui gli equipaggi dei vari rioni si affrontano su delle zattere in prove di abilità sfidando la corrente. L’evento di chiusura del ricchissimo programma è la “Mascherada dei Ciusi e dei Gobj”, la rivisitazione folkloristica di un’antica contesa fra Trento e Feltre. Per ulteriori informazioni sulle Feste Vigiliane è posibile visitare il sito festevigiliane.it

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TRENTO MONTE BONDONE VALLE DEI LAGHI

Foto Trentino Marketing

LA TERRA DEI BONGUSTAI

Dai vini ai formaggi, dallo speck ai canederli, ecco una prelibata carrellata dei tesori gastronomici del Trentino Le eccellenze enogastronomiche trentine sono talmente tante che sarebbe un’impresa racchiuderle in un solo menù. La sola scelta dei vini può porci di fronte a dei dubbi difficilmente risolvibili. Aperitivo con un Pinot grigio o una Nosiola? Teroldego o Marzemino per accompagnare la polenta? E non sentitevi neppure in colpa se non riuscirete a decidere di fronte alla sconfinata lista dei formaggi. Non è affatto scontata la scelta fra lo squisito “Puzzone di Moena” (che deve il suo nome all’intenso aroma che emana) o il delizioso “Casolet” della Val di Sole cucinato alla piastra. La secolare tradizione casearia di queste zone è in grado di mettere in difficoltà i più navigati buongustai. Tuttavia esiste una certezza: non potrete mai dire di aver provato la vera cucina trentina se non avrete assaggiato, almeno una volta nella vita, i mitici canederli, i tradizionali gnocchi fatti di pane, latte

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uova, formaggio e speck. Che siano serviti nel loro brodo di cottura o che vi vengano proposti nella loro variante “asciutta” ricoperti di burro fuso, questa golosissima pietanza conferma il più classico degli adagi popolari: le cose più semplici sono anche le più buone. Lo speck, che qui è molto meno affumicato rispetto alla variante altoatesina, è il principe dei salumi del territorio, ma non vanno assolutamente trascurate specialità come la “carne salada”, un particolare prodotto che si ottiene dalla fesa di bovino, o la “luganega” stagiona-

ta o affumicata. E a fine pasto? Ancora una volta è la saggezza popolare a venirci in aiuto. “Una mela al giorno toglie il medico di torno” dice il proverbio e qui le mele sono di casa da sempre come protagoniste degli strudel o degli altri dolci tipici. Che altro resta da dire? Buon appetito. Per approfondire la conoscenza del’enogastronomia locale vi consigliamo di consultare il sito di Palazzo Roccabruna, la casa dei prodotti tipici trentini: www.palazzoroccabruna.it


THE LAND OF GOURMETS

From the wines to the cheeses, from speck to canederli, here is a delicious overview of the gastronomic treasures of Trentino The food and wine excellences of Trentino are so many that it would be a challenge to enclose them in a single menu. The only choice of wines can pose us with doubts that are difficult to solve. Would you like an aperitif with a Pinot Grigio or a Nosiola? Teroldego or Marzemino with polenta? And do not even feel guilty if you cannot decide in front of the endless list of cheeses. The choice between the delicious “Puzzone di Moena” (which owes its name to its intense aroma) or the delicious “Casolet” of Val di Sole (Valley of the Sun) cooked on the plate is not at all obvious. The centuries-old dairy tradition of these areas can put the

Foto R. Kiaulehn

most seasoned gourmets in trouble. However, there is a certainty: you can never say that you have tried the real Trentino cuisine if you have not tasted, at least once in your life, the legendary “Canederli”, the traditional dumplings made of bread, milk eggs, cheese and bacon. Whether they are served in their cooking broth or proposed in their “dry” version covered with melted butter, this delicious dish confirms the most classic of popular proverb: the simplest things are also the best. The speck, which here is much less smoky than the South Tyrolean variant, is the prince of local meats, but should not be overlooked specialties such as “carne

salada” (special seasoned beef), a particular product that is obtained from the rump of beef, or the “luganega “ (a special sausage) seasoned or smoked. And at the end of the meal? Once again it is the popular wisdom to help us. “An apple a day keeps the doctor away” says the proverb and here the apples have always been at home as stars of strudel or other typical sweets. What’s left to say? Enjoy! To deepen your knowledge of local food and wine we suggest you visit the web- site of Palazzo Roccabruna, the home of typical Trentino products: www.palazzoroccabruna.it

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FESTIVAL DELL’ECONOMIA 2018 “Lavoro e tecnolgia” Foto Festival dell’Economia

Economisti, scienziati ed esperti, provenienti da ogni parte del mondo, si sono ritrovati i primi giorni di giugno in occasione della 13esima edizione della grande manifestazione trentina Un panel di esperti, provenienti dalle più prestigiose università del mondo, per un totale di 218 relatori e 69 moderatori che hanno animato 104 eventi del programma. Questi i numeri della 13esima edizione del Festival dell’Economia di Trento, che è andato in scena dal 31 maggio al 3 giugno 2018. Tra gli altri dati degni di nota segnaliamo le 94 le dirette web, di cui 25 in lingua inglese, grazie alle quali è stato possibile seguire il Festival in tutto il mondo. Oltre 4 milioni le connessioni al sito del Festival; 2TByte il traffico dal sito, oltre 50.000 le connessioni alle dirette stre96

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aming. 334 tra giornalisti, operatori e fotografi accreditati dall’Ufficio stampa della Provincia in rappresentanza di 146 testate giornalistiche, di questi 287 presenti in questi giorni a Trento. 833 gli iscritti alla newsletter del Festival, 115 i comunicati stampa. Tutti gli eventi sono stati fotografati e comunicati in tempo reale attraverso i social, in particolare twitter, facebook e da quest’anno instagram. 5 le case editrici che hanno proposto i loro titoli nell’ambito di 10 “Incontri con l’autore” con 31 fra autori e discussant. “Lavoro e tecnologia”. É stato questo il tema attorno al quale economisti, scienziati ed esperti, provenienti da ogni parte del mondo, hanno discusso nel corso del Festival. Dopo aver affrontato il tema dell’accesso alla salute, nell’edizione 2017, l’edizione di quest’anno ha indagato una delle questioni più dirimenti dell’epoca attuale,

ovvero il rapporto fra l’occupazione e le nuove tecnologie. Lo ha fatto attraverso il consolidato format fatto di conferenze, incontri con i protagonisti, dibattiti ed eventi di respiro internazionale, ospitando – come tradizione impone - alcuni personaggi di altissimo profilo. Tra questi citiamo, in particolare, il premio Nobel per l’economia del 2011 Michael Spence, gli ex ministri Padoan, Giovannini e Fornero, il giornalista d’inchiesta Sergio Rizzo, il filosofo Maurizio Ferraris, i prestigiosi docenti provenienti da Princeton, London School of Economics, il finanziere e filantropo George Soros, il Commissario Straordinario per l’Agenda Digitale Diego Piacentini ed il primo vicepresidente della commissione europea Frans Timmermans.Non solo convegni e incontri, però, il Festival dell’Economia di Trento ha vissuto anche nelle strade, nelle piazze, protagonista praticamente


in tutta la città. Piazza Duomo, cuore pulsante del centro storico di Trento, è stata animata dalla consueta ed apprezzata Libreria del Festival. Nella piazza, inoltre, sono state collocate le postazioni di Rai Radio 1 e Radio 3, l’Infopoint del Festival ed un maxischermo, che ha permesso di seguire in diretta i principali eventi irradiati anche attraverso alcune trasmissioni di successo come “Radio anch’io”, “Prima Pagina” e “Tutta la città ne parla”. In Piazza Duomo anche i punti informativi, di ASI, Agenzia Spaziale Italiana e dell’Università degli Studi di Trento. Piazza Fiera ha invece ospitato “Cinque storie di lavoro e tecnologia” a cura di Tortuga. Ovvero dei brevi workshop interattivi sui grandi temi che legano lavoro e tecnologia, in relazione con salari, occupazione disuguaglianze, istruzione, risposte politiche. Presenti anche dei robot, con dimostrazioni e

giochi a cura di S.T.A.A.R.R. – Scuole Trentino Alto Adige Associate in Rete per la Robotica e le nuove tecnologie. Hanno completato l’insieme, inoltre, laboratori creativi ed intrattenimento per i più piccoli, a cura di “Il Trentino dei Bambini”. Sempre in Piazza Fiera si è rinnovato l’appuntamento con gli Open days INPS ed è stata collocata una postazione di Sanbaradio, oltre al Bicigrill del Festival, dove era possibile noleggiare una bicicletta gratuitamente. In Piazza Santa Maria Maggiore, la Fondazione Franco Demarchi ha proposto dibattiti ed approfondimenti su come la tecnologia può aprire spazi di conciliazione fra vita e lavoro. Mentre Radio Trentino inBlu ha seguito in diretta il Festival. Piazza Cesare Battisti è stata invece, per quattro giorni, teatro di iCub, il robot umanoide. Un robot con forma e dimensioni di un bambino di 4 anni, in grado di vedere, ricono-

scere oggetti, rispondere a semplici comandi vocali e sollecitazioni. Un progetto dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Grande successo anche per i disegnatori dello Studio d’Arte Andromeda con le loro caricature e disegni umoristici. Nella piazza erano presenti inoltre gli stand di Hydro Dolomiti Energia, di A22 e di Radio Dolomiti. In Piazza Pasi anche lo stand di Radio 24.

Il Festival ha ovviamente coinvolto anche al Castello del Buonconsiglio, simbolo storico della città di Trento, dove il marchio Trentodoc ha proposto aperitivi, degustazioni e musica con le bollicine di montagna di quarantanove case spumantistiche. Immancabili, come ogni anno, nelle vie del centro, i pianoforti decorati, a disposizione di passanti, musicisti occasionali e strumentisti di livello. Foto Festival dell’Economia

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Foto A. Toller

Il mercatino di Natale a Trento

Trento, città del Natale

Trento offre un ricco programma di eventi in tutte le stagione dell’anno. Ma da novembre a gennaio la città diventa un magico presepe Ogni momento dell’anno è quello giusto per visitare Trento. La città è talmente bella, accogliente e ricca di attrattive che, in ogni stagione, offre ai visitatori suggestioni sempre diverse. Nel periodo delle feste, però, Trento da il meglio di sé e, come incastonata in un grande presepe, diventa per tutti la “Città del Natale”. Le luci e gli addobbi allestiti nelle piazze cittadine accompagnano grandi e piccini in un’atmosfera unica attraverso il ricco programma di eventi e animazioni organizzato dall’amministrazione comunale. Durante i fine settimana, sotto il

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tradizionale albero illuminato, i bambini possono visitare la casa di Babbo Natale e ricevere un piccolo regalo, una caramella o un libricino. Oppure partecipare ad una delle tante divertenti attività educative che si svolgono nella “Casetta degli Elfi”: da quelle legate alle fattorie didattiche trentine, alle proposte riguardanti attività manuali o grafiche in cui i bimbi vengono sensibilizzati giocando sui temi della solidarietà e del riciclo. E dopo aver giocato o partecipato ad una piccola recita, tutti in carrozza sul trenino di Babbo Natale. Per chi è troppo cre-

sciuto per sedersi sulle ginocchia di Santa Claus invece è assolutamente da non perdere una passeggiata fra le tradizionali casette del mercatino di Natale di Trento per apprezzare i prodotti dell’artigianato locale o assaggiare le specialità enogastronomiche trentine in un percorso allietato dalla musica dei concerti itineranti o dal canto dei cori di montagna che da queste parti sono una vera istituzione.

A Trento vivrete davvero un Natale da favola.


Trento, The Christmas City Trento offers a rich program of events throughout the year. But from November to January, the city becomes a magical nativity scene Every moment of the year is the right one to visit Trento. The city is so beautiful, welcoming and full of attractions that, in every season, offers visitors always different awesomeness. During Christmas Holidays, however, Trento gives the best of itself and, as set in a large nativity scene, becomes for everyone the “Christmas City”. The lights and decorations set up in the city squares accompany adults and children in a unique atmosphere through the rich program of events and animations organized by the municipal administration. During the weekends,

under the traditional lighted tree, children can visit Santa’s home and receive a small gift, a candy or a booklet. Or they can take part in one of the many fun educational activities that take place in the “Little Elves’ House”: from those related to Trentino educational farms, to proposals concerning manual or graphic activities in which children are sensitized by playing on the themes of solidarity and recycling. And after playing or participating in a small play, let’s go all in a carriage on Santa’s train. For those who have grown too much to sit on Santa Claus’s lap, on the other

hand, it is absolutely not to miss a walk through the traditional little houses of the old town markets to appreciate the local handicrafts or taste the Trentino food and wine specialties in a path enlivened by the music of the touring concerts or the singing of mountain choirs that are a real institution in these places.

In Trento you will really enjoy an amazing Christmas.

Foto M. Miori


Programma

Eventi

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Venerdì 6 luglio

Domenica 8 luglio

Cronometro per cicloamatori e master UCI Gran Fondo World Series in Valle dei Laghi con partenza e arrivo a Cavedine. La competizione è unica tappa italiana di qualifica per il Campionato del Mondo Cicloamatori e Master UCI 2018. Campionati italiani 2018, cronometro individuale, categoria allievi M/F, Juniores, Under 23.

La Leggendaria Charly Gaul - UCI Gran Fondo World Series” gare di gran fondo e medio fondo con partenza da Piazza Duomo a Trento e arrivo in località Vason sul Monte Bondone, tappa italiana di qualifica per il Campionato del Mondo Cicloamatori e Master UCI 2018.

17.00 - 19.00

19.30

Cena rustica “A casa di Checco” presso Azienda Agricola Moser - Via Castel di Gardolo, 5 Trento.

8.00

10.30 - 13.15 Diretta de La Leggendaria Charly Gaul sul canale Rai Sport, canale 58.

Sabato 7 luglio 8.30

La Moserissima - la ciclostorica di Trento, unica tappa del Giro d’Italia d’Epoca in Trentino Alto Adige con partenza e arrivo in piazza Duomo a Trento.

10.00 e ore 15.00 Possibilità di visita guidata alla scoperta delle meraviglie custodite dal Castello del Buonconsiglio (mattino) e del centro storico di Trento (pomeriggio), con ritrovo e partenza presso l’ufficio Informazioni di APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi in piazza Dante, 24 a Trento. Info e prenotazioni: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi – 0461 216000 – info@discovertrento.it

Orario apertura Ufficio Gare TRENTO BIKE EXPO - VIA BRIAMASCO, 2 - 38122 TRENTO Venerdì 6 luglio: 9.00 - 13.00 / 14.00 - 20.00 Sabato 7 luglio: 9.00 - 20.00 / 14.00 - 20.00

Un sentito ringraziamento a: I Comuni di Aldeno, Besenello, Cavedine, Cimone, Drena, Dro, Faedo, Garniga Terme, Giovo, Lavis, Madruzzo, Mezzocorona, Nave S. Rocco, Nomi, Salorno, San Michele all’Adige, Trento, Vallelaghi, Zambana; il Commissariato del Governo per la Provincia di Trento; la Questura e la Polizia Stradale Servizio Scorte di Trento; i Carabinieri di Trento, Aldeno, Candriai, Madruzzo, Vallelaghi; i Corpi di Polizia Locale di Alto Garda e Ledro, Cavedine, Lavis, Madruzzo, Rotaliana Königsberg, Trento e Monte Bondone, Vallelaghi; la Guardia di Finanza; la Comunità della Valle dei Laghi; la Provincia Autonoma di Trento (Ag. Prov. delle foreste demaniali, Dip. Lavori Pubblici e Mobilità, Dip. Bacini Montani, Corpo Forestale della Prov. Autonoma di Trento, Ser. Antincendi e Protezione Civile, Serv. Prevenzione Rischi, Serv. Sost. Occupazionale e Valorizzazione Ambientale, Serv. Foreste e Fauna, Serv. Gestione Strade, Uff. Attività Sportive, Uff. Polizia Amministrativa); ASIS; Azienda Forestale Trento Sopramonte; Consorzio Forestale Vallelaghi; gli ASA Carabinieri in congedo di Aldeno, ASV Pergine, Cembra, Valle dei Laghi, Charly Gaul, ASA SEV, ASA Tagliapietra, Nucleo Volontariato P.C. - A.N.C.; i Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari di Calavino, Cavedine, Cimone, Garniga Terme, Giovo, Lasino, Lavis, Padergnone, Terlago, Trento, Vezzano; il Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone, le Pro Loco Calavino e Garniga Terme; la SAT di Ravina, i Gruppi Alpini di Lavis, Palù di Giovo, Pressano, Sardagna; la Croce Rossa Trento e Valle dei Laghi; gli Operatori turistici ed economici del Monte Bondone, Trento e Valle dei Laghi; Trento Funivie; GS Fraveggio; GS Ponte Alto; SS Aldeno; Motoclub Trento; Ufficio stampa Newspower, i media, tutti collaboratori e i numerosi volontari!



LA MAGLIA CELEBRATIVA

LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL UCI Gran Fondo World Series 2018 Realizzata da Tex Market

LE CARATTERISTICHE TECNICHE DELLA MAGLIA “SS VENICE” Maglia con maniche taglio raglan con polsini in Lycra, fianchetti laterali con sovra cuciture ornamentali, taglio aderente Racing Fit, inserti in tessuto altamente traspirante su fianchetti e maniche, sicurezza attiva con inserti in piping catarifrangente sulla tasca superiore e in laterale integrato nella cerniera del taschino, cerniere a chiusura Camlock, tasca multimediale con alloggiamento passacavo.

I tessuti Interlock e Air sono Made in Italy 100%, certificati Oeko-Tex Standard Il tessuto Interlock molto leggero, altamente traspirante a trama liscia permette una perfetta aderenza al corpo dell´atleta aumentandone la performance aerodinamica. Il tessuto Air microforato, morbido, elastico ottimizza la traspirazione permettendo al corpo di rimanere fresco anche durante lo sforzo fisico. Il morbido polsino fine maniche in Lycra mantiene la maglia nella posizione ottimale senza comprimere la muscolatura. 102

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PRODUZIONE ABBIGLIAMENTO TECNICO PERSONALIZZATO PER CICLISMO E RUNNING TEXmarket srl - via Zuegg 36 - 39100 BOLZANO Tel. 0471 060 900 - Fax 0471 060 949 LIFESTYLE INBICI 103 www.texmarket.it - cyclingline@texmarket.it


NUMERI UTILI Comune di Trento Sede legale: via Belenzani, 19 - 38122 Trento Telefono 0461 884111 www.comune.trento.it NUMERI UTILI Emergenza sanitaria 118 0461.903206 Guardia medica 0461.915809 Guardia di Finanza 117 Polizia Municipale 0461.889111 Viabilità 199 505040 Centro Assistenza Utenza 800 279940 Trentino Trasporti 0461.821000 Polizia 113 Vigili del Fuoco 115 Questura 0461.899511 Pronto soccorso 0461.903206 Pronto soccorso pediatrico 0461.903528 Carabinieri 112 Soccorso alpino e speleologico 0461.233166 Soccorso stradale A.C.I. 803116 Autostrada del Brennero Centro Assistenza Utenza 800 279940 Con il patrocinio della Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale Presidenza del ConsiglioRelazioni regionale Comune di Trento Ufficio con il pubblico 800.017615 Radio Taxi 0461.930002

Si ringrazia per la collaborazione

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