A suon di parole Il gioco del contraddittorio Terza edizione a.s. 2012/2013
Con il patrocinio della SFI Trentino Alto-Adige istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa
Comune di Trento Politiche giovanili
Š Editore Provincia autonoma di Trento - IPRASE Tutti i diritti riservati
Prima pubblicazione giugno 2013
Stampa: Centro Duplicazioni della Provincia autonoma di Trento
A suon di parole Il gioco del contraddittorio terza edizione a.s. 2012/2013 a cura di Francesco Bailo, Chiara Tamanini
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Un progetto per il futuro: competenze per una cittadinanza attiva
Nel giugno 2011 siamo stati invitati ad assistere alla finalissima della prima edizione di “A suon di parole”. Le edizioni successive hanno visto la nostra partecipazione convinta: abbiamo infatti compreso fin da subito la validità del progetto nelle sue molteplici implicazioni. Le priorità di lavoro delle politiche giovanili nella città di Trento di fatto ben si intrecciano con alcuni degli obiettivi e dei punti di forza di “A suon di parole” e ci pare di poterle sintetizzare con tre parole chiave: Cittadinanza attiva, Competenze e Rete. Cittadinanza attiva, intesa come partecipazione e protagonismo dei giovani nel rispetto delle regole, attraverso l’esercizio di un processo democratico, la conoscenza e l’approfondimento di temi che riguardano l’attualità dei giovani, della città, piuttosto che tematiche a respiro internazionale. Competenze trasversali. “A suon di parole” come palestra che permette ai ragazzi di sperimentare e migliorare competenze trasversali attraverso il lavoro di gruppo, l’esercizio della capacità di ascoltare, comunicare, ricercare e gestire informazioni, decentrare il proprio punto di vista, gestire le proprie emozioni. Tutte capacità utili nella vita e spendibili nell’ambito formativo-professionale. Rete. Questo progetto, attraverso la collaborazione, il coordinamento, la co-progettazione tra soggetti di diversi agenzie educative (IPRASE, Università di Giurisprudenza, scuole superiori della città, Politiche giovanili), è pienamente in linea con l’impegno dell’Amministrazione di lavorare insieme, ricomponendo in modo costruttivo la ricchezza di iniziative proposte da singoli soggetti, superando il rischio della frammentazione che spesso penalizza l’accessibilità alle attività stesse. Rappresentano un valore aggiunto importante la conoscenza reciproca e la valorizzazione delle specificità di ciascuno nella co-progettazione e nella condivisione di questa iniziativa. Infine, un punto forza significativo del progetto è riferibile al fatto di essere un progetto aperto, una sorta di work in progress, dove viene posta un’attenzione particolare alla valutazione come fattore di apprendimento per introdurre elementi migliorativi. Crediamo dunque nella validità educativa e metodologica del progetto, augurandoci che nei prossimi anni scolastici possa entusiasmare nuove scuole e studenti, aiutandoli a diventare cittadini più consapevoli. Lucia Maestri Assessore alle Politiche giovanili del Comune di Trento
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Il terzo torneo di “A suon di parole”: valutazione e peculiarità dell’esperienza trentina
Il torneo “A suon di parole” ha solo 3 anni, ma ha avuto una crescita esponenziale: dalle 8 classi e due Licei della sperimentazione del primo anno (2010/11), alle 23 classi, 5 Licei, 470 studenti e circa un centinaio di insegnanti variamente impegnati dell’anno scolastico 2011/12, alle 36 classi, 6 licei e più di 700 studenti dell’edizione 2013. Quest’anno sono state inoltre disputate 41 gare, discussi 27 argomenti diversi e hanno partecipato più di un centinaio di persone tra dirigenti, docenti, referenti di progetto, esperti e membri di giuria. Il torneo di dibattito coinvolge molto in quanto i protagonisti principali sono gli studenti che, una volta raccolte le informazioni sulle tematiche in discussione, devono sapere dimostrare nell’atto del dibattito e, in particolare nella contro-argomentazione, ciò che sono “in grado di fare” con ciò che sanno1 nello specifico contesto della gara, mettendo in campo le proprie competenze2 . Gli studenti si trovano, inoltre, ad affrontare tematiche di carattere sociale e civico che difficilmente possono essere trattate in ambito strettamente disciplinare e che risultano tuttavia attuali e significative. Sul carattere formativo del torneo si è già scritto molto: il carattere orientativo, l’esercitare il lavoro di squadra, l’apprendere a discutere razionalmente nelle controversie verbali, la capacità di esprimersi oralmente in modo sintetico e ordinato, il saper affrontare temi complessi, “aperti”3. In questo breve testo ci si vuole piuttosto soffermare sulla valutazione che del torneo hanno dato gli studenti che nell’anno sco1
Per Wiggings una valutazione autentica, non consiste solo nel verificare ciò che uno studente sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa”: G. Wiggins, Assessing student performance: Exploring the purpose and limits of testing, San Francisco, CA, Jossey-Bass, 1993. 2 Il costrutto di competenza, che è al centro dei Piani di Studio del Trentino è complesso e non si intende qui proporne una discussione. Si può però richiamare la definizione contenuta nella “Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 2006” in cui le competenze “indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.” Per una riflessione sul concetto di competenza: F. E. Weinert, Concept of competence: A conceptual clarification, in Rychen, D. Simone, Salganik, & L. Hersh (Eds.), Defining and selecting key competencies, Seattle, CA, Hogrefe & Huber, S., 2001, pp. 45-65. 3 Cfr., tra l’altro, il sito IPRASE (www.iprase.tn.it - area Ricerca educativa e didattica - A suon di parole: torneo di dibattito controversiale) e “Didascalie” A suon di parole... contro il “parlare a vanvera”, Anno XXI, numero 9-10 settembre-ottobre 2012, pp.33-35.
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lastico 2011/2012 hanno compilato un questionario finale. Per motivi di spazio saranno riportate solo alcune batterie di domande tramite cui si possono mettere in luce gli aspetti positivi e problematici del torneo. Il questionario è stato proposto solo agli alunni delle squadre arrivate alle semifinali in quanto si è ritenuto che l’esperienza di tali alunni fosse stata più prolungata e approfondita. Al questionario hanno risposto 82 studenti delle 5 classi finaliste, ossia l’80% circa degli alunni teorici.4 La tab. 1 mostra la valutazione del torneo con riferimento a vari aggettivi. Come si può notare gli studenti danno un giudizio largamente positivo della loro partecipazione. Si possono peraltro rilevare nelle riposte due aspetti: 1. nell’opinione degli intervistati la gara non è stata molto utile a conoscere persone nuove: ciò significa che ogni classe, come può essere peraltro naturale, ha lavorato al proprio interno e che il contatto con la classe “avversaria” non ha portato ad allargare le conoscenze e le relazioni tra i diversi Istituti di appartenenza; 2. gli studenti, pur definendo divertente, gratificante, interessante, arricchente ecc. il torneo lo hanno anche definito abbastanza o molto “difficile”. Tab. 1 - Valutazione del torneo (%) Divertente Difficile Utile per imparare cose nuove Utile per conoscere persone nuove Gratificante Interessante Arricchente Coinvolgente
Poco Abbastanza 2,4 10,9 2,4 28 1,2 2,4 30,4 40,3 1,2 15,8 0 1,2 1,2 2,5 0 9,8
Molto 63,5 58,6 54,9 20,8 58,6 67,1 61 50
Moltissimo 23,2 11 41,5 8,5 24,4 31,7 35,3 40,2
Tot. 100 100 100 100 100 100 100 100
N. 78 78 80 81 80 78 82 82
Che la partecipazione alla gara sia stato un impegno consistente lo mostra anche la tab. 2 in cui gli studenti rispondono alla domanda: “Ti sei impegnato durante il torneo? Ritieni di aver partecipato attivamente a questa esperienza?” Tab. 2 - Impegno e partecipazione al torneo (%) Molto Abbastanza Poco Per niente Totale
45,1 45,1 6,1 3,7 100
N=82
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Il questionario è stato proposto anche ai docenti, ma è stato compilato solo da 20 interpellati. Non vengono perciò riportate le statistiche delle risposte degli insegnanti, ma solo qualche aspetto qualitativo delle loro opinioni.
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Gli studenti hanno dunque partecipato attivamente al torneo dedicandovi una parte anche consistente della propria attività. Tuttavia danno ugualmente un giudizio molto positivo dell’esperienza. È comunque da tenere presente che l’inserimento della partecipazione al dibattito nella progettazione didattica annuale ha implicato un certo impegno da parte di docenti e studenti. La seguenti tabelle illustrano l’opinione degli studenti sugli aspetti che sono stati valorizzati dal torneo. Tab. 3 - Utilità del torneo (%) Coinvolgimento di compagni di solito poco partecipi Far emergere talenti/capacità nascoste Favorire la collaborazione
Molto
Abbastanza
Poco
Per niente
Tot.
19,5 29,3 45,4
46,4 48,8 46,9
26,8 20,7 3,9
7,3 1,2 3,8
100 100 100
Molto 41,5
Abbastanza 53,7
Poco 3,6
Per niente 1,2
Tot. 100
36,6 37,2
54,9 43,1
8,5 12,2
0 7,5
100 100
N=82
Tab. 4 - L’esperienza è servita per imparare a …(%) … ragionare in modo argomentato … presentare le mie opinioni attraverso un ragionamento … parlare in pubblico N=82
Il primo dato che emerge è che la partecipazione alle gare ha permesso l’attivazione e il potenziamento di abilità e competenze di carattere cognitivo (ragionare in modo argomentato), espressivo (parlare in pubblico, esprimere opinioni in modo argomentato) e sociale (favorire la collaborazione tra compagni di classe, evidenziare capacità normalmente “nascoste”, coinvolgere alunni normalmente poco partecipi). Sollecitati da una domanda aperta, gli studenti hanno inoltre scritto che l’esperienza del torneo è servita a: “imparare ad ascoltare”, “acquisire maggiore sicurezza personale”, “approfondire posizioni differenti”, “acquisire aperture mentali” e a “capire che il giudizio è soggettivo”. Quest’ultima affermazione rimanda probabilmente ad uno degli elementi più delicati delle gare, cioè al giudizio della giuria che avviene sulla base di una griglia molto articolata, esplicata in tutti i suoi concetti e sperimentata lungamente (si veda l’articolo seguente del prof. Sommaggio). La tabella 5 illustra il giudizio degli alunni.
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Tab. 5 - Adeguatezza delle valutazioni della giuria Molto Abbastanza Poco Per nulla Tot
16 44,8 27,8 11,4 100
N =79
Come si può vedere, pur di fronte ad una maggioranza di studenti che ritengono adeguato il giudizio della giuria, un 28% circa lo ritiene poco adeguato e un 11% per nulla adeguato. L’opinione degli studenti può essere imputata al fatto che le squadre che perdono gli scontri fanno fatica ad elaborare la sconfitta, anche perché alcune gare sono di alto livello e alla fine sono pochi i punti che decidono la classe vincitrice della competizione e spesso l’orgoglio di fare vincere il proprio Istituto esercita un ruolo non secondario. È importante però tenere presente che il torneo, come qualsiasi torneo anche di tipo fisico, è un gioco e che è da questo punto di vista che è opportuno viverlo. Non bisogna inoltre dimenticare che il momento della valutazione, anche in una gara, è il più complesso e che la variazione dei membri della giuria può influire sul risultato. Ciò implica che sarà utile continuare - come si è fatto finora - la ricerca e la sperimentazione sul momento della valutazione delle gare.5 Per quanto riguarda gli argomenti dei dibattiti gli studenti li ritengono nella quasi totalità dei casi abbastanza, molto o moltissimo interessanti (93%), istruttivi (94%), ma anche difficili (94%). Tra le risposte aperte non manca qualche giudizio critico (i temi sono “ampi”, “generici”, “ambigui”). Per quanto riguarda la tipologia di argomenti i ragazzi preferiscono nell’82% dei casi temi che non abbiano stretta attinenza con le materie scolastiche. Sulla struttura della gara gli alunni si pronunciano positivamente, anche se un 40% preferirebbe avere più tempo a disposizione tra la fase argomentativa e quella contro- argomentativa. I pochi docenti che hanno risposto al questionario ritengono gli argomenti scelti efficaci, ma, a differenza dei loro alunni, ritengono valida la griglia di valutazione e qualcuno vorrebbe scegliere temi più legati alle discipline scolastiche. In generale anche gli insegnanti valutano positiva questa nuova esperienza di insegnamento in quanto dà ampio spazio di partecipazione attiva agli allievi, li rendono “entusiasti” e coinvolti. Mostrano inoltre soddisfazione sugli aspetti educativi del torneo.6 5 6
Ogni gara tra Istituti è accuratamente verbalizzata e il verbale è inviato alle classi che hanno gareggiato.
Nella prima stesura delle Linee guida per l’elaborazione dei Piani di studio di istituto del secondo ciclo di istruzione (in: www.vivoscuola.it/lineeguida-secondociclo), il torneo di dibattito è esplicitamente previsto come attività laboratoriale nell’ambito della filosofia ed è così descritto: “Torneo di dibattito controversiale: finalizzato ad acquisire competenze retorico-comunicative come l’attenzione all’organizzazione, elabora-
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Una domanda finale del questionario richiede una valutazione complessiva dell’esperienza “A suon di parole”. La tabella seguente illustra l’opinione degli studenti: Tab. 6 - Valutazione dell’ esperienza “A suon di parole (%) Completamente negativa Negativa Positiva Straordinaria Totale
0 7,3 62,2 30,5 100
N=82
Il giudizio complessivo dei partecipanti delle finali del torneo 2012 è dunque lusinghiero e questa valutazione ha convinto il gruppo di coordinamento del progetto a continuare a lavorare sugli aspetti positivi del torneo, a continuare ad affinare gli aspetti critici e a raccogliere sistematicamente tutte le problematiche che sono emerse durante questo anno scolastico (2013) con l’idea di arrivare ad elaborare le linee guida dell’esperienza provinciale del torneo di dibattito. Il modello trentino ha infatti riscosso interesse a livello nazionale come buona pratica e numerosi sono stati i contatti con istituzioni ed esperti che hanno già introdotto o intendono introdurre dibattiti in ambito scolastico. Le peculiarità di “A suon di parole” sono numerose e di seguito se ne propone un elenco sintetico e limitato: ·· la struttura peculiare del territorio della nostra Provincia ha indotto a scegliere soluzioni particolari per la fase formativa e poi esecutiva delle gare; ·· i docenti dei vari Istituti che hanno collaborato nel progetto hanno deciso di coinvolgere nelle gare le classi intere e non gruppi di studenti interessati, facendo in questo modo rientrare nel curricolo lo sviluppo dell’abilità all’argomentazione orale; ·· si è cercato di fare partecipare nei vari ruoli studenti diversi, cambiando il più possibile gli studenti oratori, nella convinzione che il valore aggiunto dell’esperienza fosse di carattere formativo più che competitivo;
zione e trasmissione dei contenuti dei discorsi (dispositio, elocutio e pronunciatio). È centrato su una “questione” ovvero una proposizione, posta in forma alternativa (tesi e antitesi), su cui le squadre dovranno contendere. La scelta della questione deve rispettare alcuni criteri formali (evitare l’impiego di termini ambigui e caricati di una precisa connotazione) e contenutistici (riferimento a questioni di attualità”. inerenti alla filosofia e a tematiche interdisciplinari e di cittadinanza). Anche nelle Linee guida dei Piani di Studio il torneo di dibattito ha dunque un carattere interdisciplinare. I docenti che hanno fatto da tutores alle classi in gara sono per lo più insegnanti di italiano e filosofia.
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·· ··
si è scelto di fare riferimento a tematiche cross-curricolari e di cittadinanza attiva, scegliendo per le gare argomenti non strettamente disciplinari; si è dato spazio all’elemento del contraddittorio e alla valorizzazione delle differenze nel confronto proprio perché è da un confronto civile che può nascere un nucleo di posizioni condivise, di “verità” se si vuole usare una parola forte, che nulla ha a che fare con il compromesso. Ma su questo tema si sofferma nel prossimo articolo il prof. Sommaggio. Non resta, su quest’ultimo aspetto, che concludere con una frase di G. Zagrebelskj: “La virtù massima di chi ama il dialogo: rallegrarsi di essere scoperto in errore. Chi, al termine di un dialogo, è ancora sulle sue stesse iniziali posizioni, infatti, ne esce esattamente come era prima; ma chi è stato indotto a correggersi ne esce migliorato, alleggerito dell’errore. Se di solito, invece, riteniamo il contrario e consideriamo una sconfitta, addirittura un’umiliazione, l’essere colti in errore, se questa virtù non è affatto in onore, è perché siamo lontani dal giusto spirito del dialogo e ci lasciamo sopraffare da orgoglio, vanità, protervia, partito preso, tutte cose che non hanno a che fare né con lo spirito del dialogo né, quindi, con la democrazia. È perchè chi la pensa diversamente da noi è, nella migliore delle ipotesi, soltanto uno che deve essere sopportato, nella peggiore, umiliato, e non, come dovrebbe, uno da apprezzare e onorare come un benefattore. Il che porta alla violenza delle parole e dei discorsi, il contrario della democrazia.”7 Chiara Tamanini IPRASE
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Il brano da cui è tratta la citazione si intitola “L’onestà delle parole” e di trova nel sito: www.accademiadella crusca.it/it/scaffali-digitali/articolo/lonest-parole.
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“A suon di parole”. Il gioco del contraddittorio Edizione 2013
L’edizione 2013 del progetto “A suon di parole” è stata caratterizzata, pur tenendo ben fermo il contesto ludico, dall’intenzione di sviluppare in modo particolare il confronto dialettico. La parola-chiave di quest’anno, dunque, è stata proprio contraddittorio. Tanto che abbiamo pensato di inserirla come sottotitolo al torneo anche per indicarne sinteticamente gli scopi. Non sono molti anni che il contraddittorio è stato introdotto come principio costituzionale nel nostro ordinamento attraverso la riforma dell’art. 111. E tuttavia il valore che ad esso viene attribuito, nell’esperienza giuridica come in quella comune, è ancora troppo limitato. Si ritiene infatti che il contraddittorio non costituisca un valore, ma un fastidio da evitare. Siamo convinti invece che abituare al contraddittorio attraverso un confronto di tipo ludico-agonistico promuova, nei ragazzi, la voglia di confrontare i propri ragionamenti in maniera autonoma e sorvegliata sviluppando così, oltre allo stare insieme, diverse competenze tra cui quella di produrre ragioni in grado di sostenere tesi differenti. L’intento che ci ha animato, comunque, non è stato quello di indicare o, peggio, prescrivere formule o ricette per “ragionare meglio”, o per argomentare in termini più efficaci, ma quello di creare un “campo di gioco” in cui i ragazzi potessero sentirsi liberi di misurarsi appunto “a suon di parole”. Il gioco, la libertà ed il confronto hanno consentito ai ragazzi di scoprire da sé le migliori strategie per rendere più ordinato e compiuto il proprio percorso razionale come singoli e come squadra. L’opposizione, che rappresenta l’intima struttura del contraddittorio, genera infatti una relazione che consente il dispiegarsi di ciò che supera le pretese particolari delle parti in gara ed è comune ad ambedue sfuggendo, nel confronto, al loro pieno controllo. Questo perché, crediamo, il contraddittorio rappresenta non solo uno strumento logico ma definisce la condizione affinché le tesi esposte abbiano a che fare con la verità. Questo perché pensare per opposizioni genera un’esperienza particolare: la tensione agonistica si trasforma in un ‘luogo’ dove emergono non solo i reciproci limiti ma, contemporaneamente, dove si scopre la necessità e la importanza dell’avversario. In questo modo gli studenti si avvicinano al mondo delle regole (logiche, etiche e giuridiche) e del loro valore sperimentando, attraverso una sorta di simulazione processuale, il valore dello stare insieme. La convivenza civile si costruisce nel mo-
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mento in cui le differenze non si negano ma si confrontano ovvero si misurano in un luogo deputato al contraddittorio dei discorsi e dei ragionamenti che le sottendono. Questa è una forma di cittadinanza attiva autentica poiché non si limita a prescrivere comportamenti dall’esterno ma invita alla discussione critica, primo fondamento di adesione ad un progetto di convivenza civile che possiamo chiamare polis. Vediamo adesso, brevemente, lo svolgimento di una singola gara. La squadra protagonista, che sostiene una tesi, affronta la squadra antagonista, che sostiene la tesi opposta. La gara, della durata complessiva di due ore circa, si articola in due tempi: il primo dedicato all’argomentazione della propria tesi da parte di ciascuna squadra; il secondo dedicato alla contro-argomentazione della tesi avversaria. Nella fase argomentativa ciascuna squadra ha a disposizione tre interventi (di 3 minuti ciascuno) con i quali esporre le principali ragioni a sostegno della propria tesi; nella fase contro-argomentativa ciascuna squadra ha a disposizione tre interventi (di 3 minuti ciascuno al massimo, sempre a partire dalla fase delle semifinali) con i quali contestare le ragioni addotte dagli avversari. In ogni classe-squadra, i ragazzi possono interpretare ruoli distinti, a seconda delle loro propensioni naturali o delle loro aspirazioni: ·· i ‘cercatori’ si occupano dell’attività topica di reperimento delle fonti, degli argomenti e delle informazioni utili; ·· gli ‘organizzatori-estensori’ si occupano di ordinare il materiale reperito, progettando la struttura dell’argomentazione; ·· gli ‘attori-oratori’ si occupano di esporre il discorso di fronte al pubblico e alla giuria; ·· i ‘confutatori’ si occupano di analizzare il discorso avversario al fine contestarlo o di scovare incongruenze, fallacie o contraddizioni. Quest’anno abbiamo sperimentato la turnazione tra oratori: coloro che sostengono la tesi non possono essere gli stessi che intervengono della fase contro-argomentativa. Le due squadre sono valutate da una giuria (costituita da esperti esterni alle scuole) in base ad una serie di parametri contenuti in apposite griglie di valutazione, che analizzano tanto la forma quanto il contenuto dei singoli interventi. Il prototipo sviluppato prevede che ogni intervento sia valutato: ·· quanto al contenuto, per la qualità argomentativa e contro-argomentativa (capacità di conferire fondamento logico-argomentativo alle proprie affermazioni), la quantità informativa (sufficiente numero di fonti, completezza di ambiti e contenuti), la pertinenza (coerenza interna e rilevanza dei contenuti); ·· quanto alla forma, per la chiarezza espositiva, il lessico utilizzato, il tono di voce e la dizione (pronuncia chiara, ritmo fluido, ricorso a pause e silenzi), i fattori non
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verbali (gestualità, postura corporale ed espressione facciale, padronanza dello spazio e della “scena”, contatto visivo con l’uditorio). La magica sinergia tra soggetti istituzionali (l’Università, l’IPRASE ed il Comune di Trento) nelle persone dei loro rappresentanti all’interno del Gruppo di Coordinamento, pur nell’atmosfera colloquiale, ha contribuito in modo determinante alla riuscita del torneo di quest’anno. L’edizione di quest’anno scolastico ha coinvolto classi tra terze e quarte di quattro istituti cittadini e due istituti della provincia (Riva del Garda e Tione) per un totale di circa 700 ragazzi. I ragazzi sono stati assistiti dagli insegnanti che si sono proposti come loro allenatori-tutores. Dopo una prima fase formativa a cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche, il Torneo è entrato nel vivo: nelle partite gli studenti hanno cercato di affinare non solo i contenuti dei temi dibattuti, ma soprattutto le loro competenze argomentative. I temi da dibattere sono stati individuati in collaborazione con gli insegnanti, IPRASE ed il Comune di Trento, a partire da una serie di proposte sulla legalità e sulla cittadinanza attiva e democratica. In sintesi, per l’anno scolastico 2012/2013 il progetto si è così articolato: a. Ideazione e messa a punto dei materiali, cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche di Trento e dell’IPRASE. b. Fase formativa, a cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Il discorso come un percorso: ·· la divergenza di opinioni: le affermazioni necessarie, possibili e impossibili; costruire un ragionamento in forma di discorso; ·· la controversia; il modello minimo di controversia: protagonista vs antagonista; ·· condurre l’ascoltatore all’adesione della propria tesi: accompagnare l’uditorio; ·· argomentare e contro-argomentare; ·· il metodo dialettico; il contraddittorio; ·· la contraddizione. Il discorso come un edificio: ·· il superamento delle principali obiezioni ad un ragionamento: trascuranza, ignoranza, dubbio generico e dubbio specifico; ·· presentazione della struttura del torneo; ·· esempio pratico di svolgimento di un dibattito. Sono stati svolti inoltre alcuni incontri con gli insegnanti al fine di proporre e discutere tanto il progetto quanto le diverse modalità di esecuzione delle singole fasi.
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c. Fase di gioco, a cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche di Trento, dell’IPRASE, del Comune di Trento e degli insegnanti delle classi coinvolte (febbraio - giugno 2013). Dopo gli allenamenti interni alle classi, si è svolto il torneo attraverso le fasi eliminatorie interne ai singoli istituti, 6 finali di istituto, 3 semifinali cittadine, 1 semifinale provinciale e l’incontro finale.
In conclusione, possiamo dire che la ricerca scientifica sul tema del contraddittorio (si veda a riguardo: P. Sommaggio, Contraddittorio Giudizio Mediazione. La danza del demone mediano, FrancoAngeli, Milano 2012), ed il modello educativo sperimentale che stiamo consolidando nel corso delle diverse edizioni possono rivelarsi ottimi ausili alla formazione di persone capaci di confrontarsi e, perciò, di convivere nel rispetto delle regole. Siamo convinti che un contesto agonistico promuova, oltre che l’interesse dei ragazzi, una profonda educazione all’ascolto e al confronto. La dialettica del contraddittorio, anche se vissuta per gioco, favorisce quell’apertura mentale necessaria ad evitare ogni pretesa dogmatica e consolidi l’esercizio della tolleranza e della democrazia. Paolo Sommaggio docente di filosofia del diritto Facoltà di Giurisprudenza - Università di Trento
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Perché l’argomentazione a scuola e non solo?
Anche quest’anno ho avuto il piacere di assistere ad alcune fasi del progetto “A suon di parole” che ha visto protagonisti gli studenti di alcuni Istituti Superiori della Provincia di Trento. Ragazze e ragazzi sono stati concorrenti corretti e vivaci cimentandosi nella competizione con entusiasmo e passione, dimostrando buone competenze argomentative. Ritengo che questa esperienza sia stata un elemento di arricchimento culturale per gli studenti e per la scuola in generale favorendo lo sviluppo del senso civico sia di chi ha partecipato attivamente sia di chi ha ascoltato. Argomentare non significa solo convincere razionalmente qualcun altro che una tesi è fondata, ma, direttamente o indirettamente, tale convinzione ha come conseguenza una decisione pratica, cioè la scelta di un certo comportamento piuttosto che di un altro. È necessario evidenziare come l’argomentazione nasca in relazione alla capacità di riconoscere una situazione problematica, cioè di problematizzare. Questo significa non accettare passivamente ciò che è dato, ma chiedersi quale sia il fondamento e il senso di quanto viene proposto. Alla base di ogni processo conoscitivo è quindi la capacità di guardare il mondo di porre domande, di confrontarsi. In questo senso argomentare significa dialogare, nel rispetto dell’altro, confrontare e vagliare le proprie argomentazioni con quelle di altre persone, rendersi conto che nessuno possiede una verità assoluta e che come afferma K. Popper ne La scienza e i suoi nemici: “Può darsi che io abbia torto e tu abbia ragione; e se discutiamo razionalmente può darsi che possiamo correggere i nostri errori e può darsi che tutti e due possiamo avvicinarci alla verità, o agire secondo giustizia”. In questo senso lo scopo del dialogo argomentativo non consiste nel far prevalere la propria opinione ma giungere all’opinione migliore. Non si tratta di puro esercizio accademico, ma di un confronto serrato che arricchisce entrambi i contendenti, infatti ogni argomentazione deve essere supportata e l’argomento più convincente deve comunque sempre essere sottoposto a falsificazione esercitando favorendo l’esercizio delle proprie capacità critiche nei confronti di ogni argomento. Certo che, come dice Franca D’Agostini, in Verità avvelenata, per argomentare bene e saper riconoscere le fallacie e le ragioni migliori, non è necessario essere filosofi, ma è certamente necessario diventare consapevoli delle tecniche argomentative e delle corrette regole di comportamento nel confronto argomentativo. Conoscere la
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teoria dell’argomentazione e saperla utilizzare significa avere più strumenti per analizzare criticamente l’evolversi della società civile. Per i ragazzi imparare a sostenere e difendere le proprie opinioni significa saper riconoscere un ragionamento corretto da uno che lo è solo apparentemente, sebbene sembri coerente. Capire che in una democrazia le opinioni si esprimono in modo convincente e non si impongono. L’augurio è quello di continuare in questa interessante e coinvolgente esperienza e con la speranza che sempre più studenti siano coinvolti nell’iniziativa. Silvana Castelli docente Liceo “B. Russell” - Cles segretaria della Società Filosofica del Trentino Alto-Adige
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La prima esperienza del Liceo Linguistico al torneo “A suon di parole”
Il Liceo Linguistico Trento ha partecipato per la prima volta al progetto “A suon di parole 2013” con le classi 4LB e 4E e con le docenti Caterina Bianchi, Cristina Fait e Alessia Ansaloni. Sono stati coinvolti come rappresentanti della giuria interna il Dirigente Mario Turri, ed i docenti: Franco Stelzer e Sabrina Flessati. La prima disputa oratoria interna all’Istituto è stata svolta in data 19/2/2013 tra le classi 4LB e 4E sul tema “Al progresso scientifico vanno/non vanno posti limiti”. Tale disputa ha visto vincitrice la classe 4E. La seconda disputa interna è stata svolta in data 1/3/2013 sul tema “Il Papa ha avuto ragione/non ha avuto ragione a dimettersi” ed ha vinto la classe 4E. La finale d’Istituto è stata svolta in data 13/3/2012 sul tema “La massima libertà di utilizzo dei social network è condivisibile/La massima libertà di utilizzo dei social network non è condivisibile”; ha prevalso la classe 4LB. La classe 4LB ha affrontato l’ultima sfida presso il Liceo Da Vinci il 22/4/2013 sul tema “Gli stereotipi che condizionano le relazioni tra maschi e femmine sono superati/ non sono superati”. La classe 4LB ha perso la sfida. Tutti gli insegnanti e gli studenti/le studentesse coinvolte sono stati soddisfatti e motivati alla partecipazione: i docenti hanno notato un netto miglioramento delle capacità espositive e della prossemica. È aumentato il livello di collaborazione tra i compagni di classe e sono emersi “talenti” nascosti. Per quanto riguarda gli elementi da migliorare, gli studenti/le studentesse hanno sottolineato in alcuni casi l’ambiguità di alcuni temi e hanno espresso il desiderio di essere valutati da una giuria che sia sempre la stessa nelle diverse fasi in quanto hanno riscontrato talvolta il prevalere di indicatori diversi rispetto ad altri, in fase di valutazione. Alessia Ansaloni docente Liceo Linguistico - Trento
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Le parole che suonano
Che suono hanno le parole? A volte sono stonate e, per dirla con Platone, risultano sconvenienti anche per l’anima; a volte si trova invece il binario giusto e il discorso esce elegante, brillante e le parole suonano chiare e allargano lo spirito. Abbiamo imparato a giocare con le parole, a sceglierle in base a ciò che dovevamo dire, a costruire argomentazioni, ascoltare le idee degli altri e progettare le fasi di controargomentazione; il tutto condito da ciò che Cicerone chiamava actio, la modalità cioè di presentare le parole, di farle cantare in modo intonato. “A suon di parole” è entrato nella nostra classe quasi per caso, anzi, forse con un po’ di sospetto da parte nostra che vedevamo lavoro in più, impegno in più e pomeriggi passati a scuola a gareggiare con strumenti, le parole, che non sapevamo essere idonei ad una battaglia e piano piano, gara dopo gara, l’entusiasmo ha preso il posto del sospetto e le parole sono entrate in noi con facilità e con esse sono arrivate idee, discussioni, ricerca, interazione e lucidità di pensiero. Questo progetto ha cambiato il nostro modo di parlare, di organizzare il nostro lavoro, ci ha fatto ragionare su argomenti che fino a quel momento non si erano mai soffermati nella nostra mente; ha messo molti di noi nella condizione di farsi coraggio e parlare in pubblico, senza farsi prendere dal panico o dall’insicurezza (anche se su questo aspetto abbiamo ancora tanta strada da percorrere!). Abbiamo imparato tanto, anche a sentire quello che non sempre emerge da ciò che si dice; siamo riusciti a capire i punti deboli dei discorsi dei nostri avversari e portarli alla luce. Insomma, nei due anni di partecipazione al torneo “A suon di parole” abbiamo avuto tante opportunità che sicuramente ci saranno utili nel nostro percorso scolastico e anche quando approderemo all’Università, luogo del dibattito per eccellenza. I ringraziamenti sono d’obbligo: agli organizzatori del torneo, che ci hanno insegnato come gestire le nostre conoscenze e aggiungerle alle novità che si trovavano sulla strada; alle nostre insegnanti che ci hanno guidato e allenato nella fase preparatoria alle gare; ai nostri compagni delle altre classi, con cui abbiamo gareggiato in modo trasparente e onesto; ai compagni delle altre scuole con cui ci siamo scontrati lealmente e con il sorriso e infine a noi, che siamo cresciuti come gruppo classe e abbiamo portato in alto lo scorso anno il nome del Guetti partecipando alla finalissima cittadina e che ci siamo arresi quest’anno solo nella fase finale del torneo, lasciando il posto all’ultima gara al Liceo di Riva del Garda. L’anno prossimo saremo in quinta e quindi non potremo più gareggiare; lasciamo in eredità ai nostri compa-
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gni di terza la spinta e l’entusiasmo che dovranno accompagnarli nelle sfide che gli organizzatori del torneo “A suon di parole” sapranno preparare per loro. Alla fine di tutto le parole dentro di noi cominciano a suonare in modo intonato. Classe quarta Liceo Scientifico professioni del turismo di montagna Istituto “L. Guetti” - Tione di Trento
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“A suon di parole” 2013: la sfida della IV BS del Liceo “A. Maffei” di Riva del Garda
Motivati dall’entusiasmo dei professori e dal pavoneggiarsi della vecchia 4B S (vincitrice della fase d’istituto della prima edizione del torneo) ma -tutto sommatoancora inconsapevoli, ci siamo riuniti in un piovigginoso pomeriggio di febbraio in aula magna assieme a studenti di ben 10 altre classi terze e quarte, per guardare un film emblematico: The Great Debaters- Il potere della parola. In appena 2 ore il film ha permesso a tutti di immedesimarsi nei coraggiosi studenti afroamericani; quando si sono riaccese le luci, commossi ed eccitati, ci siamo sentiti pronti di provarci a nostra volta nell’amabile arte della retorica e da subito abbiamo iniziato a dividerci i ruoli secondo le nostre preferenze e abilità. Determinati ma molto agitati, il 26 febbraio, abbiamo affrontato il primo di una serie di 4 scontri d’istituto, senza sapere bene cosa aspettarci. Tutto però è avvenuto quasi secondo copione: emozionati abbiamo fatto il tifo ai nostri argomentatori e -frenetici- tutti abbiamo cercato di renderci utili nei 20 minuti previsti per la preparazione delle controargomentazioni. Il verdetto -annuncio della nostra prima vittoria di classe- è stato accompagnato da urli e salti. Nelle seguenti settimane di fervido dibattito siamo divenuti paladini dei più svariati temi, attaccando la liberalizzazione delle armi leggere, sostenendo l’importanza dell’abito nelle relazioni sociali, prendendocela con la nostra rappresentanza politica ed affermando la necessità del libero utilizzo dei social network. Ogni volta che ci veniva assegnato un nuovo tema, l’adrenalina aumentava, si dimenticavano temporaneamente prove ed interrogazioni (cosa che i nostri insegnanti, per quanto sostenitori della nostra causa,non sempre hanno apprezzato) e iniziava una folle ‘corsa alle armi’. Il consumo di biscotti e tè a casa è cresciuto notevolmente: bisogna dire che i nostri raduni erano piuttosto frequenti e richiedevano molte energie. Coinvolgendo non solo l’insegnante di storia e filosofia, prof. Betta, ma anche quella di lettere, prof. Cerino, abbiamo messo sangue e sudore nelle nostre argomentazioni, limandole sotto ogni punto di vista e concentrandoci poi sugli attacchi alle più improbabili controargomentazioni. La nostra consapevolezza di classe unita, squadra vincente, si è straordinariamente evoluta, come la nostra organizzazione, perfezionata ad ogni gara. Quasi senza rendercene conto ci siamo ritrovati in finale d’istituto il 18 aprile, uscendone vincitori e spaventati all’idea di affrontare la stessa classe di Tione, che l’anno precedente aveva eliminato i nostri “predecessori”. Una tempesta ci ha scaraventati al Liceo della montagna il pomeriggio del 16 maggio. “Nella scelta del percorso post scolastico prevale
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la prospettiva occupazionale”?...Ovvio, è stata la nostra tesi vincente! Ed eccoci, ancora timorosi, ma non più così inesperti ed ingenui, pronti a dare il meglio all’ultimo scontro di retorica contro un’ancora sconosciuta 4E del Liceo Da Vinci di Trento. Chissà se “L’uscita dalla crisi implica una crescita o una decrescita”?!... Comunque vada, l’esperienza ci ha per così dire ‘fatto le ossa’, ha rafforzato il nostro gruppo classe, ci ha permesso di crescere in sicurezza espositiva e, anche se alla fine non tutti hanno avuto modo di argomentare, tutti hanno dato il loro contributo, imparando che una vera squadra è composta da elementi diversi, con compiti molto vari e che sostenersi l’un l’altro è l’unico modo per superare la prova. Clara Luehwink Classe IV B Scientifico Liceo “A. Maffei” - Riva del Garda
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“A suon di parole” 2013: la sfida della III F del Liceo “G. Galilei” di Trento
Abbiamo partecipato al torneo “A Suon di Parole”: come ci è sembrato? Per alcuni aspetti interessante, per altri un po’ meno. Certamente gli argomenti proposti ci hanno interessati ed è proprio questo uno dei punti forti del torneo: sensibilizzare i partecipanti e far sviluppare loro un’opinione riguardo certi temi. Abbiamo affrontato due sessioni del torneo: i temi trattati sono stati il conflitto internazionale a fini democratici e la piena libertà dei social network. Ci siamo informati: ne abbiamo raccolto del materiale per sostenere le nostre tesi, guardando anche dei video di conferenze tenute da importanti giuristi e professori! Per la prima gara abbiamo riflettuto principalmente su quanto sia inefficace ed eticamente sbagliato imporre la democrazia con l’uso delle armi, come alcuni paesi del mondo occidentale stanno facendo. Per quanto riguarda la seconda sfida ci siamo soffermati sulla necessità di regolamentare una realtà vasta come i social network, che nascondono insidie e pericoli. Nonostante la rilevanza degli argomenti, non tutti hanno partecipato in maniera propositiva all’attività preparatoria svolta in classe e non. Questa è una grave mancanza che dovrebbe essere colmata dagli organizzatori proponendo nuove tematiche più vicine ai giovani, ma non per questo meno rilevanti. Inoltre dovrebbero essere gli insegnanti in primis a verificare quanto la classe sia disposta a partecipare, evitando così inutili perdite di tempo. Nonostante il disinteresse di alcuni, molti di noi si sono impegnati e hanno potuto apprezzare appieno il valore del discorso del pensiero argomentato. Ormai ben poche attività scolastiche favoriscono lo sviluppo del pensiero critico dello studente, e questa competizione è una di quelle. Silvia Scoz - Mattia Dorigatti - Valerio Luminati Classe III F Liceo “G. Galilei” - Trento
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Le gare e i temi del torneo di dibattito “A suon di parole” 2013
GARE ELIMINATORIE
Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2013 si sono svolti nei vari Istituti gli incontri eliminatori per designare le classi rappresentanti di Istituto nelle semifinali. Riportiamo qui il calendario completo del torneo, gli argomenti delle gare e l’esito degli scontri (in grassetto la squadra vincitrice). Per gli Istituti che hanno visto coinvolte più classi, il regolamento della prima fase (torneo all’italiana che vede contrapposte le classi in gara in tre sfide con le altre contendenti) prevede che la classifica sia stilata assegnando due punti alla squadra vittoriosa in ciascuna gara, un punto a ciascuna delle due in caso di parità. Accedono alla finale d’istituto le due squadre meglio classificate al termine del girone eliminatorio. Liceo Classico “G. Prati” - Trento
30 gennaio • “Il futuro del giornalista è cartaceo/online” I B vs II A (conclusasi in parità) • “All’artista compete una funzione sociale/una funzione solo estetica” II B vs III B •“L’eguaglianza è fondata su basi biologiche/l’eguaglianza è fondata su basi culturali” I B vs III B •“Lo svago notturno nelle città è occasione di socializzazione/di disordine” II A vs II B 15 febbraio • “La politica è scissa dalla morale/la politica è sottoposta alla morale” I B vs II B II A vs III B
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Liceo “A. Maffei” - Riva del Garda
25 febbraio • “L’ergastolo è una pena necessaria” II B Classico vs IV A Scientifico III A Scientifico vs IV A Linguistico 26 febbraio • “Il diritto alla sicurezza personale giustifica il diritto al libero possesso delle armi” III A Scienze applicate vs IV D Scientifico III C Scientifico vs IV B Scientifico 4 marzo • “Il modello di sviluppo occidentale è sostenibile” III B Scientifico vs II B Classico IV A Linguistico vs III B Scienze umane 5 marzo • “L’abito fa il monaco” I A Classico vs III A Scienze applicate IV B Scientifico vs III C Scientifico 25 marzo • “I comportamenti privati dei politici hanno rilevanza pubblica” IV A Scientifico vs III B Scientifico III B Scienze umane vs III A Scientifico 26 marzo • “L’ozio è il padre dei vizi” IV D Scientifico vs I A Classico III C Scientifico vs IV B Scientifico 8 aprile • “I cittadini di sistemi democratici hanno i governi che si meritano” 1° classificato girone A IV A Scientifico - 1° classificato girone B III A Scientifico 1° classificato girone C I A Classico - 1° classificato girone D IV B Scientifico
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Istituto Istruzione Superiore “L. Guetti” - Tione
7 febbraio • “È opportuno/non è opportuno abbassare la maggiore età a 16 anni” III B Scientifico vs III Scientifico professioni del Turismo di Montagna (SM) • “È giusto/non è giusto che le pubbliche amministrazioni consentano la diffusione del gioco d’azzardo” IV A Scientifico vs IV SM 22 febbraio • “La reintroduzione dell’orso bruno nell’ecosistema delle valli del Trentino è/non è opportuna” III Scienze Umane (SU) vs III SM • “È lecito/non è lecito riconoscere la legalità delle unioni civili di coppie omosessuali” IV A Scientifico vs IV Liceo Psico-Socio-Pedagogico (PA) 7 marzo • “L’amicizia sui social network è/non è amicizia reale” III SU vs III B Scientifico • “Ogni espressione umana è arte/non ogni espressione umana è arte” IV PA vs IV SM
Liceo Scientifico “G. Galilei” - Trento
21 febbraio • “Ci sono/non ci sono ragioni al possesso di armi per la difesa personale” III C vs III G 27 febbraio • “Ci sono/non ci sono ragioni all’intervento militare internazionale per promuovere la democrazia” III F vs III E
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Liceo Linguistico - Trento
19 febbraio • “Al progresso scientifico vanno/non vanno posti limiti” IV B Linguistico vs IV E 1 marzo • “Il Papa ha avuto ragione/non ha avuto ragione a dimettersi” IV B Linguistico vs IV E
Liceo Scientifico “L. da Vinci” - Trento
8 febbraio • “Libertà di manifestazione pubblica: le ragioni delle forze dell’ordine/le ragioni dei manifestanti” IV A vs IV E
GARE PER LE FINALI DI ISTITUTO
Argomento del dibattito: “La massima libertà di utilizzo dei social network è condivisibile/La massima libertà di utilizzo dei social network non è condivisibile” Liceo “G. Prati” - Trento
26 febbraio - Gara tra le classi II A e II B: vince la II B Liceo “G. Galilei” - Trento
8 marzo - Gara tra le classi III G e III F: vince la III G Liceo Linguistico - Trento
13 marzo - Gara tra le classi IV B Linguistico e IVE: vince la IV B Linguistico Liceo “L. da Vinci” - Trento
14 marzo - Gara tra le classi IV A e IV E: vince la IV E Istituto Istruzione Superiore “L. Guetti” - Tione
5 aprile - Gara tra le classi III SU e IV SM: vince la IV SM
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Liceo “A. Maffei” - Riva del Garda
18 aprile – Gara tra le classi III A Scientifico e IV B Scientifico: vince la IV B Scientifico
GARE SEMIFINALI INTERISTITUTO
• 17 aprile - Trento, Liceo Scientifico “G. Galilei” Gara tra le classi II B Classico Liceo “G. Prati”, Trento e III Scientifico Liceo “G. Galilei”, Trento Argomento del dibattito: “Nella canzone contemporanea conta di più il testo/conta di più la musica” Vince la classe II B Classico del Liceo “G. Prati”
• 22 aprile - Trento, Liceo Scientifico “L. da Vinci” Gara tra le classi IV E Scientifico Liceo “L. da Vinci”, Trento e IV B Linguistico, Liceo Linguistico, Trento Argomento del dibattito: “Gli stereotipi che condizionano le relazioni tra maschi e femmine sono superati/sono ancora ben presenti” Vince la classe IV E Scientifico Liceo “L. da Vinci”
FINALI CITTADINE ED EXTRACITTADINE
Argomento del dibattito: “Per individuare il proprio percorso dopo la Scuola prevale il desiderio personale/prevale la prospettiva occupazionale” • 16 maggio, Tione, I.I.S. “L. Guetti” Gara tra le classi IV E Scientifico Liceo “A. Maffei” Riva del Garda e IV SM I.I.S. “L. Guetti”, Tione Vince la classe IV E Liceo “A. Maffei” • 17 maggio, Trento, Liceo “G. Prati” Gara tra le classi IV E Scientifico “L. da Vinci”, Trento e II B Classico “G. Prati”, Trento Vince la classe IV E Liceo “L. da Vinci”
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GARA FINALE DEL TORNEO
• 7 giugno - Trento, Facoltà di Giurisprudenza Gara fra le classi IV E Scientifico “L. da Vinci”, Trento e IV E Liceo Scientifico “A. Maffei”, Riva del Garda Argomento del dibattito: “L’uscita dalla crisi implica una decrescita/non implica una decrescita”. Francesco Bailo IPRASE
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Gli studenti e gli insegnanti che hanno partecipato alle finali di istituto del torneo
LICEO “A. MAFFEI” - RIVA DEL GARDA Classe IV A scientifico Docente: Danilo Dusatti Studenti 1. Andreoli 2. Bettoni 3. Cazzolli 4. Chemolli 5. Giuliani 6. Giuliani 7. Lorenzi 8. Messelodi 9. Moltini
Davide Rossana Barbara Enrico Diana Giacomo
10. Mora
Viola Lorenzo Mauro
16. Tavernini
11. Pierno 12. Prandini 13. Pulita 14. Ricci 15. Santoni
Michele Francesco Alberto Federica Elena Leonardo
Anna Andrea 18. Zeni Niko Gioacchino 17. Travaglia
Classe IV B scientifico Docenti: Maria Chiara Betta e Tiziana Cerino Studenti 1. Barbera
Nicola
10. Miori
Nicola
2. Bonometti
Elena Lara Noemi Costanza Lara
11. Pedergnana
Annalisa Haydé Veronica Matteo Tommaso Matteo
Leonardo Clara
16. Sorace
8. Lühwink 9. Marcolini
Andrea
3. Boschelli 4. Capelli 5. Cozzio 6. Ferrari 7. Givoli
12. Polichetti 13. Prandi 14. Santoni 15. Segalla 17. Zanotti
Domenico Michele
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LICEO “G. PRATI� - TRENTO Classe II A Docente: Maria Prodi Studenti 1. Albertini 2. Bazzanella 3. Chesini 4. Chiste 5. Dallabona 6. Engl 7. Facchini 8. Gadler 9. Geat 10. Gozzi 11. Gretter 12. Ion
Caterina Elisa Federico Sebastiano Leonardo Jakob
13. Manzin
Maria Arianna Alberto Elena Francesca Diana
19. Rauzi
14. Martucci 15. Patton 16. Pedrotti 17. Pocher 18. Preti 20. Slutu 21. Stablum 22. Valgoi 23. Vassallo 24. Zanon
Gaia Mariangela Alex Beatrice Luca Francesco Anna Iraida Federica Giulia Mariagiulia Miriana
Classe II B Docente: Alvise Cistinelli Studenti 1. Andreatta
Michele Camilla Elisa Lisa Elena Debora
12. Guandalini
18. Santini
10. Giovannini
Alessandro Alessandro Claudia Gilberto Dario
11. Greco
Camilla Mariacarla
2. Bortolotti 3. Brunori 4. Caresia 5. Coradello 6. Dalfovo 7. Delucca 8. Gasperetti 9. Genovese
13. Marchesi 14. Nava 15. Pasqua 16. Pino 17. Salmini 19. Sevegnani 20. Tait 21. Zancanella
Paolo Daniele Francesca Laura Francesco Marinela Elena Maria Martina Lucia Ilaria
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LICEO “L. DA VINCI” - TRENTO Classe IV A Docente: Michele Dossi Studenti 1. Angeli 2. Barbacovi 3. Bertoni 4. Ceschini 5. Clappa 6. Cramerotti 7. Debiasi 8. Detassis 9. Ferrari 10. Giacomozzi 11. Gretter 12. Livieri
Marianna Ruan Arianna Chiara Elena Gianmarco
13. Lona
Francesca Paolo Anthea Anna Laura Filippo
19. Pascanu
14. Marchetti 15. Micheli 16. Muhlbach 17. Nardone 18. Nicolini 20. Segata 21. Tomasi 22. Viganò 23. Zanoni
Nicole Elisa Gianluca Leonardo Maria Daniele Ana Maria Ilaria Rachele Marco Camilla
Classe IV E Docente: Nicola Dalessandro Studenti 1. Agostini 2. Blasio 3. Chizzola 4. Ciola 5. Cont 6. Da Rugna 7. Dal Piaz 8. Dolce 9. Eccher 10. Egbon 11. Folena 12. Leoni
Sofia Alessandro Andrea Giulia Giulia Chiara
13. Loghin
Alessandro Roberta Manuela Camilla Michela Michele Jessica
19. Ognibeni
14. Lombardi 15. Loss 16. Lucca 17. Merz 18. Michelon 20. Patton 21. Piva 22. Saardi 23. Sonn 24. Voltolini
Victor Francesco Isabel Alessia Alice Valentina Martina Rossella Federica Lobna Alessandro Adriano
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LICEO G. GALILEI - TRENTO Classe III F Docenti: Francesca Paternolli e Marco Bettotti Studenti 1. Berti 2. Bortolotti 3. Breigheche 4. Coller 5. Dorigatti 6. Faes 7. Fedrizzi 8. Filippi 9. Luminati 10. Montanarini 11. Passerini
Alessandro Eva Mariam Sarah Mattia Leonardo
12. Perndojaj
Francesco Caterina Valerio Pietro Tommaso
18. Scoz
13. Postai 14. Rampanelli 15. Ress 16. Rippa 17. Sardagna 19. Scutari 20. Sontacchi 21. Strikchani 22. Tescari
Kristian Lorenzo Sofia Marisa Cristiano Sara Silvia Tito Sofia Mimoza Francesco
Classe III G Docente: Cristina Conci Studenti 1. Anderle
Matteo
10. Rodler
Alessia
2. Chiumiento
Valerio Lorenzo Delia Althea Anna
11. Scoz
Jacopo Orges Luca Maria Claudio Simone
16. Viola
8. Marchese
Federico Luca
9. Perotti
Leonardo
3. Condini 4. Contini 5. Donini 6. Lanzinger 7. Maino
12. Shehaj 13. Tarolli 14. Vaccari 15. Valle 17. Voltolini
Veronica Alessandro
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LICEO LINGUISTICO - TRENTO Classe IV B Linguistico Docente: Alessia Ansaloni Studenti 1. Agradi 2. Andreatta 3. BarillĂ 4. Bazzanella 5. Bertagnolli 6. Betti 7. Bllama 8. Boschetti 9. Fontana 10. Girardini 11. Hueller 12. Ianes
Lucia Alba Marco Marica Laura Diletta
13. Lona
Anxhela Marco Maddalena Lucia Sylvia Luana
19. Pellizzari
14. Loner 15. Maini 16. Marchi 17. Martinelli 18. Merz 20. Picciani 21. Piffer 22. Rosa 23. Villotti 24. Visintainer
Roberta Alessia Sara Alberto Giulia Francesca Daniele Valentina Serena Laura Fabiana Giulia
Classe IV E Docente: Caterina Bianchi Studenti 1. Agostini 2. Avi 3. Burrini 4. Busignani 5. Cagol 6. Cipriano 7. Ciurletti 8. Dallagiacoma 9. Donda 10. Dorigoni 11. Forzini
Chiara Giulia Martina Andrea Giulia Vanessa
12. Frismon
Giulia Anna Tatiana Francesco Camilla
18. Rajman Levi
13. Gadotti 14. Gottoli 15. Hassani 16. Marsano 17. Pojer 19. Sartori 20. Tabarelli 21. Trisotto 22. Zeni
Matteo Jennifer Andrea Chaimae Sharon Veronica Giorgia Gina Greta Sara Chiara Giulia
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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “L. GUETTI� - TIONE III A Liceo Scienze Umane Docente: Claudia Polla Studenti 1. Armanini
Sara
8. Merli
Sara
2. Bazzoli
9. Pellizzari
6. Festi
Erika Giulia Manuela Serena Vanessa
13. Sottovia
Nicole Anna Alessandra Ylenia Teresa
7. Maffei
Beatrice
14. Tutolo
Deborah
3. Bellotti 4. Bonazza 5. Bonazza
10. Pucci 11. Salizzoni 12. Sembinelli
IV Scientifico Professioni del Turismo di Montagna Docenti: Paola Ferrari e Antonella Moratelli Studenti 1. Bernardi
Elia
10. Longo
Marco
2. Bosetti
Zeno Adriano Matteo Valentina Nicola
11. Lorenzetti
Amanda Daniel Elisa Stefano Anselmo
Mattia Michela
16. Prestini
8. Foresti
17. Villotti
Tommaso Chiara
9. Gottardi
Federico
18. Zanrosso
Federica Pia
3. Bucella 4. Caola 5. Caola 6. Castagna 7. Fedrizzi
12. Morandi 13. Parisi 14. Pellegrini 15. Prestini
Francesco Bailo IPRASE
A suon di parole Il gioco del contraddittorio terza edizione
Venerdì 7 giugno 2013 ore 15.00 - 18.00 Facoltà di Giurisprudenza Aula 1 Via Rosmini 27 Trento Iscrizioni entro martedì 4 giugno 2013 collegandosi al sito www.iprase.tn.it Informazioni Luisa Mariech, IPRASE tel. 0461. 494362 | e-mail: luisa.mariech@iprase.tn.it L’incontro è valido ai fini dell’aggiornamento e sarà rilasciato l’attestato di partecipazione
COMUNE DI TRENTO Politiche giovanili
Con il patrocinio della SFI Trentino Alto-Adige
15.00|15.30 Saluti di benvenuto Giuseppe Nesi, Preside Facoltà di Giurisprudenza, Università di Trento Luciano Covi, Direttore IPRASE Intervento di apertura Marta Dalmaso, Assessore istruzione e sport, Provincia autonoma di Trento 15.30|17.30 Finale del torneo di dibattito 2013 Le classi quarta Scientifico E Liceo “A. Maffei” di Riva del Garda e quarta Scientifico E Liceo “L. da Vinci” di Trento si sfideranno sul tema “L’uscita dalla crisi implica una decrescita/non implica una decrescita” 15.30|16.00 Prima fase della gara (argomentazione) 16.00|16.30 A suon di parole: il gioco del contraddittorio Paolo Sommaggio, docente di filosofia del diritto, Facoltà di Giurisprudenza, Università di Trento Valutazione e peculiarità dell’esperienza trentina Chiara Tamanini, coordinatrice del progetto per l’IPRASE 16.30|17.00 Seconda fase della gara (controargomentazione) 17.00|17.30 Dibattito con il pubblico sull’esperienza del torneo 2013 coordina Paolo Sommaggio 17.30|18.00 Premiazioni e conclusioni Lucia Maestri, Assessore Cultura, turismo e giovani, Comune di Trento
Lo scontro verrà giudicato da una giuria così composta: Francesco Bailo, IPRASE Clara Campestrini, Dirigente del servizio Cultura, Turismo e Politiche Giovanili del Comune di Trento Enrico Franco, Direttore del “Corriere del Trentino” Gianni Santucci, Ordinario di Diritto romano e diritti dell’antichità