Stupefatti Fornelli

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Stupefatti Fornelli

LA PAZZA CUCINA DEI GENI DI TUTTO IL MONDO

PIER PAOLO E ANDREA CORNIETI, ILLUSTRAZIONI DI LIBERO GOZZINI

PREFAZIONE DI GUALTIERO MARCHESI


Indice

Indice Presentazione Leonardo Da Vinci - Zuffa di pesce William Shakespeare - Pipione pleno de rixo Raffaello “Sazio” - Gioco e mangio Albert Einstein - Dolce Etna Wolfgang Amadeus Mozart - Adagio con lumaca Toro Seduto - Lo zampone di bufalo Fortunato Depero - Pasta futurista Benjamin Franklin - Patate fulminate Oscar Farinetti - Pane fatto “a mano” Luigi XIV “Re Sole” - Astice cotto al sole Frank Kafka - Stelline in notte nera Girolamo Savonarola - Reliquia di stinco di Santo Alessandro Volta - Rane elettrizzate Cleopatra - Faraona sotto piramide di sale Gualtiero Marchesi - Sogliola in ferro da stiro


Presentazione

Parafrasando

Einstein

sono arrivato alla conclusione che solo due cose sono

infinite: l’universo e le idee in cucina. Su l’universo non mi sbilancio, ma riguardo la cucina sposo la tesi di Einstein dopo aver letto e riletto “Stupefatti Fornelli”. Vi resta difficile pensare che qualcuno, nei secoli a venire, possa superare in fantasia le ricette, o visioni, che vi sono descritte ? In altre parole, siete convinti che nel mio campo sia stato raggiunto il traguardo invalicabile delle possibilità mentali e manuali ? Beh, cerchiamo di non mettere dei limiti al

mio futuro.


Raffaello “Sazio” - Gioco e mangio

Antefatto Raffaello Sanzio nacque a Urbino l’anno 1483 in Venerdì Santo, un giorno che ha condizionato la vita artista. Nascere in un del grande artist giorn giorno consacrato al ferreo digiuno rese ferre inap inappetente Raffaello per ttutta la vita; lo conf conferma la sua esile figur figura, il debole pallore de del suo autoritratto e la ssalute malferma. Un p problema per la mad madre Magia di Battista che ogni giorno doveva preparare piatti fantasiosi, ludici e soprattutto buoni che il figliolo inventava e schizzava sui fogli Fabriano. Solo così Raffaello si distraeva e qualcosina riusciva a mangiare.

Raffaello “Sazio” GIOCO E MANGIO


Raffaello “Sazio”

GIOCO E MANGIO

Fatto Un Vasari sorpreso e divertito descrive così una di queste ricette. “Poiché lo figlio ha specialmente estro all’arti del disegno, inclinazione agli artefici d’esse, cognizione e diletto delle belle opere, Donna Magia di Battista approvvide a favorire l’appetito acconciando piatti di arte e di bontade pieni. Io uno ne vidi di stupefatta bellezza. Ne lo tigame vi era base di riso e miglio bolliti, con albari di broccolo e cavolfiore friti. Sovra un molino fatto con quatro dadi di carne di giovine pollo frita e spiedata; una fetta di cepola passata a la brace fungea da ruota e infine pane e formaggio per tetto”.

Ingredienti 4 CUBETTI DI PETTO DI POLLO RISO MIGLIO FETTA DI PANE PECORINO BROCCOLETTO ALBERELLO DI CAVOLFIORE FETTA DI CIPOLLA OLIO PER FRIGGERE SALE

Conclusione Raffaello restò inappetente per tutta la breve vita. Si nutriva d’amore con la bella Fornarina e quando morì a 37 anni Pietro Bembo compose questa epigrafe nel Pantheon: “Qui è quel Raffaello da cui, fin che visse, Madre Natura temette di essere superata da lui e quando morì temette di morire con lui”.

Curiosità La Fornarina, musa e amante del pittore era la bellissima Margherita Luti, figlia di un fornaio di Roma. Pochi mesi dopo la morte di Raffaello si ritirò nel convento di Sant’Apollonia a Trastevere; un documento ne testimonia l’arrivo il 18 agosto 1520. Il dipinto che la ritrae è databile fra il 1518 e il 1519, vicino alla morte del grande urbinate avvenuta a Roma il 6 aprile 1520.


Luigi XIV “Re Sole” - Astice cotto al sole

Luigi XIV “Re Sole” Antefatto Luigi XIV di Borbone (1638-1715) fu il terzo re di Francia e divenne il sovrano più longevo della storia europea. Fu chiamato il Re Sole - in francese Le Roi Soleil - per aver rafforzato l’influenza militare e culturale della Francia in Europa e nel mondo. Fu convinto assertore di una monarchia di tipo assolutistico. Trasformò Versailles, dove visse, in un luogo dove alternava gli incontri con i più grandi artisti dell’epoca a covo di privilegi, pettegolezzi, giochi, feste e banchetti memorabili. Voleva sempre stupire gli adoranti cortigiani e inventò la “cottura al sole”, metafora della sua onnipotenza. Fece costruire una grande lente convessa che una volta esposta al sole rifletteva i raggi su un unico punto, fino a raggiungere la ragguardevole temperatura di 220 gradi. Famosa è la cottura dell’astice blu aperto a metà e farcito di piselli, la verdura più ambita e di moda in quel periodo. I cuochi dovevano essere abili a muovere la lente continuamente per evitare che il raggio immobile bruciasse il prezioso crostaceo.

ASTICE COTTO AL SOLE


STUPEFATTI FORNELLI Ricette e testi: Pier Paolo Cornieti Progetto grafico: Andrea Cornieti Illustrazioni: Libero Gozzini Prefazione: Gualtiero Marchesi Š 2105 INTERWIDEO ISBN 978-88-908725-8-7 Libri digitali illustrati tablab.it


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