Visto

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Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004 ) art. 1, comma 1, DCB Milano -“Prezzi di vendita all’estero: Belgio: € 4,20 – Canada: Cad 6,80 – Egitto: Egp 50,00 - Francia: € 4,00 Germania: € 5,00 – Lussemburgo: € 4,00 – Portogallo Cont.: € 4,00 – Principato di Monaco: € 4,00 – Regno Unito: £ 3,70 – Spagna: € 4,00 – Svizzera: Chf 5,00 – Svizzera: Chf 5,00 – USA 6,40 $.

SETTIMANALE - N.20 - 14 MAGGIO 2015 €1,90

GIORGIO ARMANI 40 ANNI DI STILE PAPA FRANCESCO E’ ORA DELLA PARITA’ PER LE DONNE ANTONELLO VENDITTI CHE FANTASTICA STORIA E’ LA VITA

EROI NASCOSTI

PARLA LA DOTTORESSA CHE RISCHIA LA VITA PER I MIGRANTI

DISORDINI NO EXPO

AMICO DEI BLACK BLOC TI SCRIVO

di ROBERTO ALESSI

TOYA GRAHAM: MADRE CORAGGIO

INDISPENSABILI, PROTETTIVE, GENEROSE, POSITIVE MA ANCHE GRINTOSE; MADRI COME TOYA, COME KATE E COME MICHELLE CHE ORA VUOLE UN MASCHIETTO

VIVA LE MAMME!


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Sommario

ISSN 1120 - 4486

I N

Testata registrata presso il tribunale di Milano N. 629 dell’1 agosto 1989 Printed in Italy

direttore resPonsAbile e resPonsAbile trAttAmento dAti

EDITORIALE 3 Amiche e amici miei di Roberto Alessi

(D. Lgs. 196/2003)

Giorgio Bernardini de Pace diretto dA Roberto Alessi vicedirettore Giovanni Paoli cAPoredAttori Giorgio Barbieri, Giorgio Caldonazzo, Giuliana Gabutti cAPiservizio Anania Casale Walter Intelli, Simona Letterini Photo editor Marco Ronchetto (marco.ronchetto@prseditore.it) redAzione Gisella Desiderato, Cecilia Dominioni, Davide Mazzola, Francesca Serva, Sara Sirtori ricercA fotogrAficA Roberta Reineke segreteriA Patrizia Stefanelli (ricerca iconografica) Alessandra Colangelo collAborAtori modA Nadia Beretta, Lucia Corna ricercA immAgini Centro documentazione

22 50

RCS MediaGroup S.p.A.

redAzione Viale Giulio Richard, 1/b 20143 Milano tel. 02 87243800 e-mail: visto@prseditore.it

Presidente Alfredo Bernardini de Pace AmministrAtore delegAto Federico Silvestri editore incAricAto Giorgio Bernardini de Pace

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resPonsAbile Pubblicità Laura Dorati laura.dorati@publistampa.biz Tel. 02 5469893; Fax 02 54107522

collegAmento redAzioni Alessandra Gennari alessandra.gennari@publistampa.biz Tel. 02 5469893; Fax 02 54107522

Stampa: Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche S.p.A. via Zanica, 92, 24126 Bergamo. Distribuzione in Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A. via Cazzaniga 19, 20132 Milano tel. 02/2582.1. Distribuzione per lÕestero: Johnsons International News Italia S.r.l., Via Valparaiso, 420144 Milano Prezzi di vendita allÕestero: Belgio: € 4,20 – Canada: Cad 6,80 – Egitto: Egp 50,00 - Francia: € 4,00 Germania: € 5,00 – Lussemburgo: € 4,00 – Portogallo Cont.: € 4,00 – Principato di Monaco: € 4,00 – Regno Unito: £ 3,70 – Spagna: € 4,00 – Svizzera: Chf 5,00 – USA: 6,40 $. Arretrati: i numeri arretrati possono essere richiesti al proprio edicolante di fiducia. ACCERTAMENTI DIFFUSIONE STAMPA ACCERTAMENTO 16 - CERTIFICATO 5610 - DEL 16-12-2005

I MAGNIFICI DI VISTO 20 Amico Giurato La riflessione di Giurato. «Il Papa vuole la parità dei sessi in busta paga» 27 La posta di Maurizio Costanzo 49 Genitori e figli di Tiberio Timperi: «Sia benedetto qualche ceffone» 76 Gli occhi del musicista di Enrico Ruggeri. Il ricordo di Mia Martini a vent'anni dalla sua scomparsa: «Mimì, se puoi perdonaci» 82 Fatti & misfatti di Alessandro Meluzzi. «Voglio un figlio dall'ovulo fecondato della mia ex» 98 Conti fatti I consigli di Elisa Isoardi: «Ecco come scegliere la merendina giusta» COVER STORY 10 Kate Middleton E' nata sua figlia Charlotte. «La rivincita di Diana»

editore PRS S.r.l. Sede legale: Via B. Quaranta, 29 20141 Milano, tel. 02 5737171 Direzione: Viale Giulio Richard, 1/b 20143 Milano, tel. 02 87243800

Q U E S T O

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ATTUALITÀ E PERSONAGGI 16 Giorgio Armani Parata di stelle per l'anniversario dello stilista: «Armani, 40 anni di passione» 22 Enzo Iacchetti Il comico ci racconta i primi 62 anni: «Finalmente sono un uomo libero» 28 Pamela Prati La concorrente di Si può fare ci affida una richiesta: «Conti, portami a Sanremo» 32 Antonello Venditti Il cantante lancia il nuovo disco, con dedica all'astronauta Cristoforetti: «La mia canzone è andata nello spazio» 36 Immigrazione Un medico racconta i suoi sforzi per salvare i disperati in fuga sui barconi: «La mia vita per i migranti» 40 Francesca Fialdini La conduttrice di Unomattina ci spiega il segreto del suo successo: «Sono carina e un po' ci marcio»

N U M E R O

44 Stefania Pezzopane Intervista alla senatrice del Pd fidanzata con un ex spogliarellista: «Un anno di amore e di fedeltà» 50 Linda Evangelista L'immensa fortuna e le cocenti delusioni della top model, che compie 50 anni «Mezzo secolo in bellezza» 56 Emanuela Folliero La conduttrice spiega come ha superato la boa dei 50 anni: «Pino tira fuori il meglio di me» 60 Loredana Errore La cantante di Amici 9 racconta la sua rinascita dopo il gravissimo incidente d'auto: «Sopravvissuta a me stessa» 66 Il più sexy del mondo La storia dell'ex modello veronese che insegna all'università in Inghilterra: «Ciao, vuoi imparare matematica con me?» 72 Gai Mattiolo Lo stilista accusato di bancarotta fraudolenta racconta la fine del suo calvario giudiziario: «Assolto e affondato» 92 Filippo La Mantia Presentato nel ristorante dello chef un docu-film dedicato ai tesori artistici e gastronomici: «La Sicilia sbarca all'Expo» MODA 86 Moda Nel blu dipinto di blu 88 In vetrina Sapore di mare 90 Beauty Ilaria Spada RUBRICHE 6 News Le lacrime di Agnese Renzi all'apertura dell'Expo; Michelle Hunziker in gran forma dopo il terzo parto 70 La Tv da non perdere La grande famiglia di Isabella Ferrari 91 Salute & benessere Sorridere fa bene e stimola anche i neuroni 94 Ricette d'autore Davide Oldani ci offre un'idea per l'Esposizione universale di Milano: «Alla corte del re risotto» 97 L’oroscopo I vostri segni zodiacali

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amiche amici miei

La ragione delle spranghe

Milano. A destra, durante i disordini del 1° maggio a margine del corteo pacifco “No Expo”, Pasquale Valitutti, detto Lello, 67 anni, con casco da motociclista, sulla sedia a rotelle elettrica accanto a un black bloc con la spranga. Lello è stato al centro di varie polemiche, anche per essere tornato a casa su un treno Frecciarossa dopo gli scontri: «Sono gli unici ad avere una carrozza per disabili», spiega. Nella pagina accanto, volontari milanesi al lavoro per ripulire muri e vetrine imbrattate: tra loro il sindaco Giuliano Pisapia, 65, l’attore Claudio Bisio, 58, e la giornalista Anna Cataldi (nel tondo).

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CARO AMICO DEI BLACK BLOC TI SCRIVO C aro Lello, tu ormai sei famoso, hai 67 anni e sei quel signore in carrozzina che manifestava a Milano, venuto da Roma, accanto e con i black bloc e sei rimasto con loro mentre distruggevano la mia città, con mia nipote Angelica chiusa in casa, spaventata perché sotto era l’inferno: fuoco, fiamme, sprangate ai vetri e il fumo le aveva invaso l’appartamento. Ti dico ìcaro” perché da Roma, dove vivi, chi ti conosce mi dice che sei una persona per bene, un anarchico che era presente il giorno in cui Pinelli morì a Milano, che ti sei occupato di bambini disabili, una persona onesta. Ho letto la tua intervista a Repubblica, un giornale del grande potere economico e imprenditoriale, ma ci hai parlato. Tu eri in mezzo al casino, in mezzo ai black bloc,

e hai pagato anche la tua scelta. Dici: «Gli agenti in divisa mi hanno colpito alla testa. Ma solo con le mani, non con i manganelli. Così, giusto per stordire. Poi sono arrivati gli altri in borghese e mi hanno minacciato: ìGuarda che ti conosciamo, sappiamo dove abiti. Veniamo a casa tua e ti facciamo saltare le cervella”. Non si minaccia così una persona». Se è successo (anche se non ricordo casi di cronaca in cui gli agenti sono andati a casa della gente per far saltare le cervella), ti credo. Certo i tuoi intanto sprangavano i vetri delle banche, incendiavano le automobili di lusso. Sai che mia moglie ne ha una? Viaggia tanto in autostrada per lavorare, ha paura, e, anche se è un sacrificio, è più sicura e aveva ragione: ha avuto un incidente


e ne è uscita bene. Poi tu hai spiegato: «Hanno colpito dei simboli: banche, macchine da ricchi» (ma mia moglie e io non siamo ricchi). «Nessuna macchina povera. Anche se, a volte, in queste situazioni può succedere, può capitare per sbaglio…». Infatti hanno devastavano anche le vetrine di parrucchieri e di bar. I tuoi amici hanno distrutto la parte esterna del bar dove, prima di cambiare lavoro, andavo a mangiare il panino a mezzogiorno. E non si sono fermati e, anche se all’interno c’era una ragazza, la proprietaria (il padre le ha comparato la licenza così ora ha un lavoro), e un cameriere spaventati, hanno rotto i vetri, che essendo antisfondamento, non sono crollati. Così i due, terrorizzati, son corsi giù in cantina. Pensa se si fosse rotto un vetro e qualcuno ci avesse lanciato una Molotov, avrebbero fatto al fine del topo. D’altra parte se quel bar era un simbolo del potere, dell’imperialismo capitalista, come si diceva ai nostri tempi, con i suoi

panini (ti consiglio quello alla mortadella), andava colpito. O forse rientra nella categoria in cui, tu spieghi, «può capitare, per sbaglio…». Sai che a suo tempo lo dissero anche della fine di Pinelli? Uno sbaglio. Ricordo che me ne parlava una mia vecchia amica, Camilla Cederna, non certo una rivoluzionaria, ma una giornalista per bene, onesta, cui io, nel mio piccolissimo, mi ispiro. Tu sei no-tav, anche se poi, gioco forza, prendi il Freccia rossa per tornare a Roma (è il più comodo e l’unico con il vagone per le carrozzine), tu sei per il diritto alla casa, anche se poi non solo viene data a chi non se la merita, ma certi delinquenti la tolgono di forza ai vecchi che ci abitano. E a proposito dell’Expo dici: «L’Expo è solo un simbolo», insomma colpite quello perché c’è quello ora. Della serie: nulla di personale. Nella tua intervista dici anche: «Non siamo organizzati come tutti pensano. Ci sono persone diversissime tra loro che manifestano insieme. Poi, certo, in corteo, se serve, ci si aiuta a vicenda». Organizzati? No di certo:

le spranghe, i caschi, bulloni, mazze, pietre, bottiglie e maschere antigas, così come gli abiti di ricambio colorati, e non black, per confondersi poi tra la folla non sono certo indice di chi si è organizzato, tutto è un caso. Caro Lello, chiudo qui e se vuoi mangiare un buon panino alla mortadella ti invito al bar che hanno devastato i tuoi amici: era aperto già dalla mattina seguente. La figlia del mio amico l’aveva già riaperto alzandosi alle cinque per rimettere le macchine in pressione, nonostante la paura e i vetri da cambiare. Mentre fuori i milanesi volenterosi sono andati a pulire i muri dalle scritte. Tra loro c’era anche una mia amica, Anna Cataldi, che per anni ha lavorato come ambasciatore dell’Onu andando sui fronti di guerra, dalla Bosnia alla Cecenia, dall’Afghanistan all’Angola. Rischiando di grosso anche. «Come testimone delle peggiori violazioni dei diritti umani», mi diceva quella mattina. «E ora sono qui, guanti di gomma e sgrassatore, stracci e spazzola, a pulire i muri della nostra Milano imbrattati dai Black Bloc». Caro Lello, sporchi borghesi? Un abbraccio a tutti, come sempre, con una domanda: riusciremo a vivere senza violenza? Gandhi ce l’ha fatta e la sua non violenza è stata più che travolgente, per fermare la sua forza lo hanno dovuto uccidere, eppure ha vinto contro l’impero inglese e ha liberato un continente grande come l’India. Vale la pena di pensarci. Vostro Roberto Alessi

Scrivetemi a Visto, viale G. Richard 1/b, 20143 Milano - roberto.alessi@prseditore.it


news

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DELLA


a cura di Anania Casale

First lady commossa all’apertura di Expo

I Z N E R LE LACRIME

MIA AGNESE

Rho (Milano). Sono state le lacrime di Agnese Renzi, 38 anni, a bagnare l’inaugurazione dell’Expo di Milano, avvenuta il 1° maggio. La frst lady (a sinistra con il marito, il premier Matteo Renzi, 40, la fglia Ester, l’ex presidente Giorgio Napolitano, 89, e sua moglie Clio Bittoni, 80) si è commossa per il coro dei Piccoli Cantori di Milano, bambini di tutte le etnie che hanno cantato l’inno nazionale italiano con un verso cambiato: «siam pronti alla vita», invece che «alla morte». L’Expo 2015 dopo mille difficoltà, alcuni scandali e lavori terminati solo poche ore prima dell’apertura, sembra destinata ad avere grande successo. Sono state infatti ben 650 mila le presenze nei primi tre giorni, e già 11 milioni i biglietti venduti finora. L’obiettivo è arrivare a 24 milioni di presenze fino alla chiusura, prevista il 31 ottobre prossimo. L’esposizione è dedicata al cibo e all’alimentazione, e si compone di 54 padiglioni nazionali, 9 cluster (padiglioni tematici su specifici alimenti), e strutture dedicate a organizzazioni internazionali e aziende. Su tutto domina il monumento simbolo dell’Expo, l’Albero della vita (riquadro sopra), realizzato da un consorzio bresciano che, per le musiche, si è avvalso della collaborazione di Francesco Renga, 46, che si è esibito alla sua accensione.

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news Riunione di Spice per Beckham Marrakesh (Marocco). Festa di compleanno nel deserto per i 40 anni di David Beckham. È stata l’occasione per una rimpatriata di Spice Girls e vecchie amiche (da sinistra Eva Longoria, 40, Emma Bunton, 39, il festeggiato, Victoria Adams, 41, e Melanie Chisholm, 41).

L’Italicum segreto! Roma. Dopo un anno di trattative, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, 34 anni, è riuscita a far approvare l’Italicum, la nuova legge elettorale. Il premio di maggioranza andrà alla lista che supererà il 40 per cento o che vincerà il ballottaggio tra le due liste più votate al primo turno.

Valzer di cognate a casa Berlusconi Milano. Incontro tra cognate “speciali” all’apertura del centro estetico di Luca Lecciso, fratello di Loredana: Francesca Pascale, 30 anni, compagna di Silvio Berlusconi, e Roberta Corongiu, fdanzata di Paolo, fratello dell’ex premier.

Michelle icona della festa della mamma Milano. Il simbolo della Festa della mamma 2015 è indubbiamente lei, Michelle Hunziker, 38 anni, la show girl svizzera che negli ultimi due anni, con il marito Tomaso Trussardi, si è costruita una bella famiglia tutta al femminile. Eccola, in perfetta forma dopo aver dato alla luce la terza fglia Celeste, l’8 marzo scorso, con in braccio la secondogenita Sole, 15 mesi, e accanto Aurora, 18 anni, la fglia avuta dal primo marito Eros Ramazzotti. Ora però il suo sogno è fare poker: per avere fnalmente un bel maschietto.

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La royaL baby

di Sara Sirtori

U

Londra, maggio na Diana torna a Buckingham Palace. Come terzo nome, ma torna. William l’aveva promesso il giorno del fidanzamento con Kate: sua madre avrebbe sempre fatto parte della sua vita. Per questo ha chiamato così la sua prima figlia femmina: Charlotte Elizabeth Diana. Alla principessa del Galles sarebbe piaciuta la sua prima nipotina. Lei, che tanto avrebbe voluto avere una bambina tutta per sé, non si sarebbe più allontanata dalla sua culla. Perché, in fondo, a Lady D. non sarebbe importato che, come sostengono i giornali inglesi, Charlotte Elizabeth Diana «assomiglia alla Regina Vittoria e ha la 1

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è stata chiamata così in onore deL nonno carLo, deLLa bisnonna eLisabetta e deLLa nonna scomparsa tragicamente a soLi 36 anni, che tanto avrebbe voLuto avere una bambina sua. e ora La famigLia ha sceLto di vivere in campagna

Ricordo perenne Londra. Sopra, Diana, principessa del Galles, morta a 36 anni a Parigi il 31 agosto 1997 per un incidente in auto.


Si è fatta attendere Londra. William, 32 anni e Kate, 33, presentano al mondo la loro Charlotte Elizabeth Diana dieci ore dopo la sua nascita, avvenuta sabato 2 maggio. La piccola pesa 3,7 chili e, come sua fratello George due anni fa, si è fatta aspettare qualche giorno in più del previsto.

La secondogenita di WILLIAM e KATE ha un nome importante che fa discutere: CHARLOTTE ELIZABETH DIANA

LA RIVINCITA DI LADY D. 11


Il saluto “reale” di George Londra. A sinistra, la neonata Charlotte. Più a sinistra, William tiene in braccio il primogenito George, 22 mesi, fuori dall’ospedale. Sotto, la Regina Elisabetta II, 89, di rosa vestita in onore della bisnipotina.

1 bocca piegata all’ingiù come la Regina Elisabetta». Che poi, come si faccia a stabilire una somiglianza così precisa di una bambina che ha meno di dieci ore di vita pare un mistero. Ma a nonna Diana, se avesse potuto tenerla tra le braccia, sarebbe comunque sembrata la bambina più bella del mondo. E non perché porta anche il suo nome, oltre a quello del nonno Carlo e della bisnonna regina. E «sono già innamorati di lei» anche mamma Kate e papà William: lo di12

cono gli amici della coppia ma, soprattutto, è scritto nei loro occhi, il cui luccichio è stato catturato dalle centinaia di obiettivi fotografici quando, sulle scale dell’ospedale St. Mary di Londra hanno presentato al mondo la nuova principessa di casa Windsor. Con un abito floreale disegnato appositamente per lei dalla stilista Jenny Packham e tacchi firmati Jimmy Choo, Kate è apparsa fresca e riposata grazie alle sapienti cure del parrucchiere e dell’estetista personali, accorsi in suo aiuto poche ore

dopo il parto. E dire che la giornata di sabato 2 maggio era iniziata piuttosto presto per la Duchessa di Cambridge: prima il travaglio iniziato a casa, poi l’arrivo in ospedale insieme a William mentre spuntava l’alba e, infine, poco più di due ore dopo, la nascita di Charlotte con i suoi 3,7 chili di gioia . E come già era successo due anni fa con George, i Duchi hanno aspettato a condividere la notizia con i sudditi, scegliendo di passare qualche ora da soli, come se il 1 mondo esterno non esistesse.


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Sarah, la fglia segreta Londra. A sinistra, Carlo, oggi 66 anni, e Diana all’epoca del loro fdanzamento. Sopra, un’immagine di Diana manipolata al computer dal settimanale americano The Globe per dare un volto a una presunta fglia segreta di Carlo e Diana: si chiamerebbe Sarah e vivrebbe negli Usa.

1 Proprio il principino George, alla sua quarta uscita pubblica della sua vita (dopo la presentazione quando è nato, il battesimo e il viaggio in Australia), è stato il primo membro della famiglia reale a visitare la neonata. La sua presenza ha colto un po’ tutti di sorpresa, e ha richiamato alla mente la medesima scena vissuta 31 anni fa: allora, per mano a suo padre, era stato William a entrare in ospedale per conoscere il fratellino Harry. Questa volta è papà William ad accompagnare George dalla mamma e dalla sorellina. Sceso dalla macchina, un po’ smarrito dalle urla di chi era accampato fuori l’ingresso dell’ospedale, il piccolo ha trovato rifugio tra le braccia del padre, di cui è il ritratto in miniatura: un timido gesto di saluto con la manina paffutella, e il popolo inglese era tutto ai suoi piedi, quasi dimenticandosi che erano lì per la principessina,

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più che per il principino. E mentre fioccavano auguri giunti da ogni parte del globo, da donna pratica qual è Kate, dieci ore dopo aver partorito la sua secondogenita, scendeva le scale del St. Mary per tornarsene a casa, nell’appartamento 1A di Kensington Palace, per trascorrere la prima notte di Charlotte tutti insieme. Le visite dei parenti, infatti, sono cominciate solo la mattina dopo: prima nonna Carole, la madre di Kate, con zia Pippa, poi nonno Carlo con la moglie Camilla. Tutti deliziati e felicissimi per l’arrivo di questa bambina tanto desiderata. Carlo, infatti, non ha mai fatto mistero di volere una nipotina: «Spero che sia

Per loro sarà una Festa della mamma speciale

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una bambina questa volta», confidava pochi giorni prima del parto di Kate. Preferenza condivisa da William, stando a quando riferito da Kate e Harry. Il quale dall’Australia, dove sta completando un corso di addestramento con l’esercito, ha commentato: «È bellissima, non vedo l’ora di conoscerla». L’appuntamento sarà per metà maggio ad Anmer Hall, la residenza di campagna, all’interno della tenuta reale di Sandrigham, dove William e Kate si sono trasferiti. Qui saranno vicini di casa della bisnonna Elisabetta, che hanno voluto informare di persona prima di annunciare il nome che avevano scelto per la figlia. Qui festeggeranno, il 10 maggio, una Festa della mamma resa ancora più speciale dalla nuova arrivata. Ma soprattutto è qui, in questa casa concessa loro dalla Regina, con dieci stanze da letto, appena ristrutturata secondo il loro gusto e lontana da occhi indiscreti, che la coppia ha scelto di vivere, almeno per qualche anno. William ha insistito molto con la nonna per questo trasferimento: ora per lui la famiglia è al primo posto, gli impegni reali possono aspettare. Per questo ha accettato di lavorare per il soccorso in eliambulanza della regione una volta concluse le sei settimane di paternità (non pagata), che ha chiesto e ottenuto. «William e Kate vogliono far crescere i loro figli nel modo più normale possibile, e questo a Londra non si può fare», ha spiegato una fonte vicina alla coppia alla stampa britannica. «Così come hanno tenuto George lontano dai riflettori in questi due anni, vogliono fare altrettanto con Charlotte. William vuole ricreare quel senso di famiglia che sua madre Diana ha trasmesso a lui e a Harry. Anche per questo motivo ha invitato sua suocera Carole a trascorrere un po’ di tempo a casa loro: con i Middleton William ha trovato la famiglia unita e amorevole che ha sempre cercato». Non poteva trovare genitori migliori Sua altezza Reale la principessa Charlotte di Cambridge, questo il titolo con il quale verrà chiamata. Anche se per noi sarà solo Lady D.

I DuchI DI cambrIDge vIvranno nella tenuta reale DI SanDrIgham


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Milano. Giorgio Armani, 80 anni, con i nipoti Roberta, 44, (prima a sinistra) Andrea Camerana, 45, e Silvana, 58, e la sorella dello stilista (al centro), Rosanna.

I N A A40RMANNI

DI PASSIONE Direttamente da Hollywood Pierce Brosnan, 62 anni. 16

Tina Turner, 75 anni, con il marito Erwin Bach, 59.

Tra gli invitati Tomaso Trusardi, 32, e Michelle Hunziker, 38.

A sinistra, il premio Oscar Hilary Swank, 40. A destra, l’attrice Kasia Smutniak, 35.


A sinistra, Claudia Gerini, 43. Sopra, Isabella Ferrari, 51, con il marito Renato De Maria, 57. A destra, Glenn Close, 68.

Sophia Loren, 80 anni, da decenni testimonial di Armani.

tutti alla corte di re GiorGio, che ha riunito il mondo della moda e del jet set per festeGGiare 40 anni di carriera nel suo nuovo spazio

L’attrice Stefania Rocca, 44 anni, con il compagno Carlo Capasa, 57.

La matrigna di Cenerentola Cate Blanchett 45. A destra, Leonardo DiCaprio, 40, con codino e barbone.

CONTINUA... 17


Milano. A festeggiare Armani anche Christian De Sica, 64, e la moglie Silvia Verdone, 57, con i figli Brando, 32, e Maria Rosa, 27.

I N A M A40R ANNI

DI PASSIONE Martina Colombari, 39, con il marito Alessandro Costacurta, 49.

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Pierfrancesco Favino, 45 anni, con la compagna Anna Ferzetti, 32.

Nel tondo, Giorgio Armani con Letizia Moratti, 65 anni, in rosso come Afef Tronchetti Provera, 51, a sinistra. A destra, Eva Riccobono, 32. Sotto, Marco Bocci, 36, e Laura Chiatti, 32.


Maestra di stile anche Ornella Muti, 60 anni. A sinistra, Vittoria Belvedere, 43. A destra, Vittoria Puccini, 33, con il compagno Fabrizio Lucci, 53.

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Nel suo Silos esporrà 600 abiti storici in 4.500 metri quadrati

Biagio Antonacci, 52, con la compagna Paola Cardinale, 39.

L’attrice Claudia Cardinale, 77 anni, ha sottolineato di vestire Armani fin dai suoi esordi. Tra gli attori: Sergio Castellitto, 61 anni, e la moglie Margaret Mazzantini, 53. 19 19


amicoGiurato

di Luca Giurato

Si muove anche Christine

A destra, Papa Francesco, 78 anni, ha lanciato un appello in difesa delle donne. Sopra, nel tondo, Christine Lagarde, 59 anni, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, che ha parlato di un complotto sessista ai danni del gentil sesso.

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IL PAPA VUOLE LA PARITA’ DEI SESSI IN BUSTA PAGA


Il monito di Mattarella Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 73 anni, ha ricordato che la penalizzazione del lavoro femminile è condizione di arretratezza.

Per il Pontefice

è uno scandalo che le lavoratrici guadagnino meno dei colleghi maschi. una disParità che, come denuncia anche il Presidente della rePubblica, imPoverisce il nostro Paese

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on è la prima volta e, ci possiamo scommettere, non sarà l’ultima, che il Papa con poche, semplici, efficaci parole denuncia mali, ingiustizie e disagi sociali di questa nostra travagliata epoca. Lo ha fatto anche due settimane fa, nella catechesi dell’udienza generale del mercoledì. La disparità di retribuzione tra uomo e donna, ha detto, è «puro scandalo». «PerchÈ», ha aggiunto, «si dà per scontato che la donna debba guadagnare meno degli uomini?». Ha poi, come solo lui è capace di fare, strappato sorrisi e applausi spiegando che il

primo maschilista al mondo è stato Adamo: «quando Dio gli chiese perchÈ avesse mangiato la mela rispose che gliela aveva data Eva. La colpa è sempre della donna, povera donna». E la sua conclusione, e mi piace pensare che gli applausi non fossero solo femminili, è stata questa: «Dobbiamo difendere le donne!». Quasi a completare la ìlezione” del Papa, il Presidente Mattarella nel suo discorso per la Festa del lavoro, il primo maggio, ha parlato non di retribuzione, ma di occupazione: nel nostro paese, ha riferito, «meno di una donna su due ha un lavoro e il 46,7 per cento registrato dall’Istat, ci colloca al penultimo posto nell’Unione Europea». Per Mattarella «la penalizzazione del lavoro femminile è condizione di arretratezza. Toglie risorse e qualità alle imprese». Il Capo dello Stato cancella anche un luogo comune: «Non è vero che più lavoro alle donne provochi più problemi alle famiglie e minore natalità. I dati dimostrano esattamente il contrario: dove cresce l’occupazione femminile aumenta la natalità e c’è un incremento dei servizi». Oltre che con il Papa, sono pienamente d’accordo con il presidente Mattarella, in particolare quando afferma che «tanta ricchezza sociale, culturale, economica è stata prodotta dalla maggiore partecipazione delle donne alla vita produttiva». Insomma, diciamo noi, le disparità impoveriscono il paese. Prendiamo la classifica del «Global Gender Gap Report», lo studio del World Economic Forum che calcola la grandezza delle disparità di genere nel mondo. Siamo purtroppo piazzati al 69esimo posto (su 134) nel mondo, subito dopo Bangladesh, Ungheria, Cile, Israele e Zimbabwe e davanti a

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Macedonia, Brasile e Romania. La Germania è al 12esimo posto, la Francia al 16esimo. E come se non bastasse, abbiamo pure l’onta di aver perso qualche posizione soprattutto per (guarda caso) «la difficoltà di ingresso nel mondo del lavoro e una maggior diseguaglianza salariale percepita». Tra i parametri sui quali si basa questo studio ci sono «partecipazione ed opportunità economiche» e «valorizzazione politica». In vetta (e non è una questione di Pil), non ci sono gli Stati Uniti (sono al 20esimo), ma paesi del Nord Europa. Nell’ordine Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia e Danimarca. Paesi nei quali, ci spiega lo studio, la «politica è stata in grado di favorire una società più equa, più inclusiva, con un effetto positivo per l’economia nazionale». Altri dati vengono da Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale. Lei è veramente arrivata al top. È una delle donne con più potere al mondo, dunque la sua denuncia non ha certo il sapore della rivendicazione. Christine Lagarde ha parlato di un vero e proprio ìcomplotto sessista”, visto che «le donne costituiscono il 40 per cento della forza lavoro globale, ma rimangono un potenziale inespresso». Anche in questo caso la morale è la stessa: non considerare in modo paritario o escludere le donne dalla vita lavorativa e, soprattutto, dalla possibilità di ricoprire cariche importanti e adeguatamente retribuite, influisce in percentuali consistenti sul Pil di una nazione. In Italia è stato calcolato che il Pil potrebbe crescere del 15 per cento, negli Stati Uniti del 5. Riflessioni e cifre che consegniamo alla politica, la nostra, quella che dovrebbe pensare a costruire una società migliore. Ma vorrei concludere con una battuta di Luciana Littizzetto: «Quando ci sarà una donna idiota al comando allora potremmo dire che la parità è stata raggiunta». Faccio un augurio finale al mio Paese e cioè che al comando ci siano uomini e donne in egual numero e tutti e tutte intelligenti e capaci.

Più della metà delle italiane non ha un impiego

Scrivetemi a Visto, viale Richard 1/b, 20143 Milano - luca.giurato@prseditore.it

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Mattatore in palcoscenico Roma. Enzo Iacchetti, 62 anni, al Salone Margherita, di cui è diventato alcune settimane fa direttore artistico. Nel riquadro a destra l’attore nel Vizietto, lo spettacolo che ha portato in teatro di recente con Marco Columbro.

FINALMENTE SONO 22


«Dopo il Diploma giurai

a me stesso che mai avrei cercato il posto fisso. e sono scappato Di casa per fare cabaret», Dice il comico, ora Direttore artistico Del salone margherita. «in amore la Differenza D’età può rivelarsi un problema»

di Maridì Sessa Roma, maggio l 2015 per Enzo Iacchetti è l’anno di

Ora è legato a Tania

I

Roma. Sopra, Enzo Iacchetti con la sua attuale compagna, Tania Peli, 34 anni. In alto a destra con lo staff della sua ultima conduzione di Striscia la notizia: Ezio Greggio, 61, e le “veline”, la biona Irene Cioni, 22 e la bruna Ludovica Frasca, 22.

Lei è un artista”camaleontico”, che passa con estrema disinvoltura dalla conduzione di un programma Tv, 1

un nuovo incarico: direttore artistico del Salone Margherita, storico teatro della Capitale.

Iacchetti, lei è un milanese a Roma. «Ho sempre nutrito una forte passione per il teatro, e quando mi è stata fatta la proposta di far risorgere il mitico Salone Margherita, chiuso da 5 anni, mi sono sentito orgoglioso della fiducia accordatami. Di certo non sarà un’impresa facile e ci vorrà del tempo, ma sono per natura ottimista e battagliero».

ENZO IACCHETTI ci racconta i suoi effervescenti 62 anni tra “Striscia”, il teatro e la passione per la giovane fdanzata

UN UOMO LIBERO 23


1 al cinema, al teatro, alla musica.

le più belle. Ho avuto per sei anni una storia con Maddalena Corvaglia, una ragazza meridionale: è stato un grande amore, che non dimenticherò mai».

Come fa? «L’estrema, ferma convinzione che, pur navigando nello stesso ambito, quello dello spettacolo, bisogna spaziare, non fermarsi mai. Ho 62 anni, e nella mia vita ho visto tanti artisti cadere dopo appena due anni di carriera, sparire dalla scena pochi mesi dopo avere conquistato una certa popolarità. Non bisogna rimanere lì arroccati al proprio piccolo Olimpo conquistato, e ciò può accadere solo reinventandosi, rinnovandosi ogni giorno. Faccio un esempio: se te la cavi come conduttore di un tormentone televisivo e poi non progetti più nulla, la tua vita artistica muore lì». Lei come ha iniziato? «Ho debuttato da piccolo, nelle compagnie dialettali del paese interpretando ruoli drammatici, come quello del bambino orfano. Poi sentivo solo dischi dalla mattina alla sera ed all’età di 12, 13 anni, sapevo già suonare sette strumenti. Ho frequentato Ragioneria solo perché obbligato da mio padre, e non appena ho conseguito il diploma, sono scappato a Milano con la chitarra, rifiutandomi categoricamente di diventare ragioniere. Sono un ribelle per natura, ìassetato” di nuove esperienze».

Nei primi tempi è stato difficile sfondare, vero? «Sono stato scritturato subito al Derby Club, il tempio del cabaret milanese, dove si esibivano nomi come Paolo Villaggio, Diego Abatantuono, Giorgio Faletti. Rimasi lì fino al 1984. Dopo sei durissimi anni, nel 1990, conobbi Maurizio Costanzo che, facendomi un provino per il Costanzo show, s’innamorò del mio personaggio, e da quel momento feci con lui ben 137 puntate, che mi condussero poi nel 1994 alla conduzione di Striscia la notizia». Un episodio particolare a Striscia, che non dimenticherà mai? «Il mio primo giorno di lavoro: pensavo fosse uno scherzo, credevo che prima o poi uscisse qualcuno da una porta con un cartellone con su scritto Scherzi a parte. C’era un gran caos, un andirivieni di telecamere, fotografi, operatori. A fine trasmissione, tutti ridevano, sorridevano intorno a me, ed io invece non vedevo l’ora di salire al pian terreno per chiamare al telefono mia 24

Con Lucino, il suo cane mamma e per chiedergli com’ero andato. All’inizio mi fecero un contratto di appena una settimana, poi man mano più lungo, fino ad arrivare a 21 anni di conduzione».

Roma. Enzo Iacchetti con il suo cane Lucino, che ha adottato un paio d’anni fa. Iacchetti è noto anche per aver avuto una lunga relazione, durata dal 2002 al 2007, con l’ex “velina” Maddalena Corvaglia, conosciuta negli studi di Striscia la notizia.

Che rapporto ha con Ezio Greggio? «Ezio è straordinario, ìun compagno di banco”, ovvero un compagno di marachelle, un compagno di merenda, di affetto, di confidenze. Siamo in perfetta armonia».

Iacchetti, lei è stato uno dei pionieri della Tv di Berlusconi. Che rapporti ha con lui? «Lo stimo molto come imprenditore, e devo ammettere che, da quando si è ritirato dalla Tv, si è sentita molto la sua mancanza. Berlusconi ne capisce molto di televisione, è un eccellente manager e, nonostante non abbia mai condiviso le sue posizioni politiche, non l’ho mai tradito, almeno professionalmente». Il suo ideale di donna? «Le donne del Sud sono sempre state

Cosa la legava a lei in particolare? «A parte la sua grande bellezza fisica, Maddalena era molto profonda, estremamente matura per la sua età, seguiva con interesse tutti i miei ragionamenti anche se avevo il doppio dei suoi anni. Tra noi è finita proprio per la troppa differenza d’età. Sembrava quasi che io fossi diventato suo padre, e non più il suo fidanzato».

Ora però è legato ancora a una donna più giovane, Tania Peli, un’arredatrice di 34 anni. Un’altra domanda: lei ha un figlio, Martino, di 29 anni. Si sente un bravo papà? «Martino si cimenta a fare l’attore, il cantante, ha una bellissima voce. Lo vedo di rado, lui dice che sono un buon padre, e che per avere un bel rapporto con il proprio genitore non c’è alcun bisogno di frequentarsi assiduamente, si può essere in sintonia anche a distanza. Credo nel rapporto genitoriale alla maniera tradizionale: non si può essere ìamici” dei propri figli, e mi muovo in tal senso».

Si sente un uomo fortunato? «Diciamo che, dopo tante dure battaglie, credo sia arrivato il momento in cui mi sono meritato il gusto e la libertà di poter fare delle scelte».

«Per me la Corvaglia

È stata un grande amore: era Profonda e matura»



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diCostanzo

La post@

Certe patenti vanno ritirate per sempre, punto e basta

Caro Costanzo, ancora una volta i nostri politici non brillano per coerenza. Dopo averlo annunciato e garantito ai parenti delle vittime, nel testo del disegno di legge sul reato di omicidio stradale, depositato dal relatore Giuseppe Luigi Cucca del Pd, è scomparso il ritiro della patente a vita nei casi più gravi. Come se 3 mila morti e 250 mila feriti all’anno, di cui un terzo riconducibili ad alcol e droga, non bastassero. Siamo davvero un’Italia fatta di uomini piccoli piccoli e senza coraggio. Raffaella, Udine

partire prima e rientrare a casa. Anche loro tengono famiglia... Alfredo, Brescia Sì è vero, siamo rimasti tutti abbastanza sconcertati nell’accorgerci che l’aula del Parlamento, era più che semi-vuota, quando il Ministro degli Esteri, Gentiloni, riferiva sull’uccisione del cooperante italiano Lo Porto. Siamo rimasti meravigliati anche perché erano stati vari gruppi politici a chiedere che il Governo andasse in aula a riferire. Il Governo è andato in aula a riferire, ma gli ascoltatori erano una sparuta pattuglia. Non mi piace tutto ciò, perché ritengo il Parlamento il luogo di più alta democrazia, dove si devono discutere le leggi, farne di nuove e, comunque, essere al centro della vita del Paese. Ma non è la prima volta, comunque, che i parlamentari danno prova di assenteismo e in genere, come lei giustamente sospetta, accade quando si può migliorare il ìponte” in arrivo.

Tremila morTi l’anno non

A questo proposito di recente, ho scritto su Il messaggero quanto segue: ìMi sembra grave che nel disegno di legge che riguarda il tanto giustamente invocato omicidio stradale scompaia il ritiro a vita della patente. Rimane soltanto la sospensione dai cinque ai dodici anni. Io penso che chi uccide un’altra persona, attraverso – ripetoun omicidio stradale, non debba guidare più la macchina nemmeno per sbaglio, ma forse non ci debba nemmeno salire come passeggero. La vita di quelle persone uccise da questi pirati, varrà bene qualcosa o no? Mi auguro che si torni indietro da questa decisione sbagliata”.

basTano alla nosTra classe poliTica per convincersi che i guidaTori pericolosi vanno puniTi duramenTe

@ Gli onorevoli e quel debole per i ponti allungabili

Voglio tornare sull’uccisione del cooperante Giovanni Lo Porto, avvenuta durante un raid americano in Pakistan. In particolare sono rimasto allibito quando, il 24 aprile, il ministro degli Esteri Gentiloni si è presentato alla Camera per riferire sui fatti, come chiesto a più voci dai partiti politici così tanto ìsconvolti”. Ebbene: quel giorno, dei quasi 600 deputati, ne erano presenti pochissime decine. È questa la classe politica che ci meritiamo? Prima fanno finta di indignarsi e poi nessuno va in aula con senso di responsabilità per ascoltare. Ma cosa li paghiamo a fare tutti quei politici? Già, dimenticavo, il giorno dopo era festa e ne avranno approfittato per

@

Troppo spesso le promesse non sono mantenute

Caro Maurizio, tutto il mondo della scuola è in subbuglio: insegnanti e studenti sono sul piede di guerra e francamente non ne capisco il perché. Eppure il governo ha promesso che assumerà entro settembre oltre 100 mila precari. Non basta tutto questo? Mi puoi spiegare che cosa sta succedendo? Maria Teresa, Varigotti (Savona)

No, cara amica, non può bastare tutto questo, perché ormai la gente non crede alle promesse del Governo. Perché dovrebbe esser certo che entro settembre saranno assunti oltre centomila precari? Io mi auguro che ciò accada ma non posso dimenticare – e come me tanti altri connazionali – che spesso le promesse del Governo non sono state mantenute. Lo dico con dispiacere, perché il modo per allontanare gli italiani dalla politica è proprio questo: creare disillusione e quindi suggerire all’elettore di non recarsi alle urne.

Scrivetemi a Visto, viale Richard 1/b, 20143 Milano - visto@prseditore.it

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E SC L U S I V

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CONTI PORTAMI A SAN PAMELA PRATI ci affida una richiesta

«Senza luStrini

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e acceSSori Sono più bella: È la Semplicità a valorizzare il mio fiSico», dice la concorrente di “Si puÒ fare”. «Ho ancora un deSiderio: preSentare il feStival con carlo»


di Ines Siano Roma, maggio on questa nuova avventura sono tornata a vivere». Entusiasta e soddisfatta, Pamela Prati è una delle concorrenti più amate della seconda edizione di Si può fare, lo show di Raiuno condotto da Carlo Conti il lunedì sera. È un grande ritorno per la bellissima showgirl di origine sarde che, a 56 anni, non smette di attirare le attenzioni degli uomini e qualche gelosia, comprensibile, da parte delle donne. Curve da capogiro, un sorriso disarmante e una simpatia che ammalia: sono queste le armi con cui Paola Pireddu, questo il suo vero nome, ha conquistato l’ultimo fidanzato, Francesco, di 20 1

C

Numeri da circo Roma. A sinistra, Pamela Prati, 56 anni, mostra il suo fsico mozzafato. Sopra, durante la trasmissione Si può fare, mentre esegue una diffcile acrobazia al trapezio aereo. Più a sinistra, la Prati con il conduttore Carlo Conti, 54, che lei defnisce «fantastico».

REMO

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1 anni più giovane di lei. Se i due stia-

È innamorata in questo momento? «Diciamo che amo moltissimo il mio lavoro, amo ciò che faccio. Oltre alla sfida di Si può fare, ho lavorato a un disco, Pensieri di me e di te, che uscirà presto».

no ancora insieme non è dato sapere, visto che lei glissa sull’argomento. Una cosa è certa, però: Pamela ora è davvero felice e molto orgogliosa dell’affetto che le sta riservando chi la segue da sempre. Con Si può fare è tornata in Tv e il suo pubblico l’ha accolta con grande calore. «Sì, con questo show sono davvero tornata alla vita. Negli ultimi anni in tanti mi chiedevano quando sarei tornata. Ora l’ho fatto per loro e ho scelto quest’esperienza su Raiuno perchÈ è davvero una sfida. Del resto chi mi conosce lo sa: mi piacciono solo le cose difficili».

Più che l’età conta la testa Roma. A destra, Pamela durante Si può fare si esibisce nel burlesque. Sopra, è con Francesco, 32 anni, imprenditore partenopeo con il quale sta da tre anni. «Non conta l’età, ma la testa di una persona», dice.

In effetti fin dall’inizio le sue prove non sono passate inosservate... «La prima esibizione è stata difficilissima: era quella sul trapezio aereo e ha richiesto grande energia e grande allenamento. Ma anche fare il can can, che è un ballo davvero impegnativo, ha richiesto tanto fiato e una tecnica pazzesca. È un percorso tutto in salita, ma molto bello e stimolante». Sta avendo un grande successo anche sulla Rete: il web è impazzito per lei. «La pioggia di commenti e apprezzamenti sui social network è stata fantastica».

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Allora ci deve svelare il suo segreto: cosa fa per mantenersi così in forma? «Davvero poco! È un dono di natura, è un fatto genetico, ho un ottimo metabolismo. Poi uso cosmetici naturali, non seguo diete particolari e faccio pochissima palestra. Devo ammetterlo: madre natura è stata davvero generosa con me. E poi cerco di eliminare le tensioni».

Il mio disco, Pensieri di me e di te, uscirà molto presto

Come riesce a eliminare lo stress? «La mia naturopata è fantastica: parte dai piedi e arriva fino alla colonna vertebrale sciogliendo ogni tensione. E poi c’è il mio carattere: cerco Le sue mise a Si può fare hanno aiu- il buonumore, sorrido sempre, anche tato, ma mai quanto le sue foto in bi- quando dentro di me c’è il tormento». kini su Instagram. «Sì, è vero. Ho ricevuto tantissimi complimenti. È strano: meno sono vestita, meglio sto. Scherzi a parte, voglio dire che meno lustrini e accessori ho addosso, più bella sono. È proprio la semplicità a valorizzare il mio fisico».

Pensieri dedicati a qualcuno in particolare? «Ai miei fan. E poi ai miei nipotini, i figli dei miei fratelli, che sono davvero meravigliosi, e alla mia famiglia. Mia sorella Caterina mi è stata molto vicina in questi mesi, mi ha sostenuta ed è stata importante per me. La mia famiglia è la mia forza». È vero che sta per tornare al suo primo amore, il Bagaglino? «Sì, e posso anticiparvi una grande e bella novità: porteremo il Bagaglino in tournÈe. Come sempre daremo vita a un grande e divertente spettacolo».

Che differenza c’è tra la Pamela che ha esordito con Pier Francesco Pingitore negli anni Novanta e quella che tornerà a calcare quel palcoscenico oggi? «Allora ero più ragazza, più giovane e ingenua. Oggi, forse, sono un po’ più saggia e mi godo di più quello che faccio. Allora tendevo a dare molto, ora, diciamo così, so che è il momento di ricevere. Oggi sono più esigente e sento la necessità di circondarmi solo di persone vere e sincere».

Showgirl, ballerina, attrice, cantante: c’è qualcosa che ancora non ha fatto e che vorrebbe fare? «Presentare Sanremo. E magari proprio con Carlo Conti, che è una persona fantastica. Sarebbe stupendo».

«E adEsso portErò il Bagaglino in tournéE lungo tutta l’italia»

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di Valentina Tocchi Roma, maggio i sono accorto che nella vita ho scritto anche canzoni futuristiche, perciò, cara Samantha, io ti dedico Che fantastica storia è la vita». Quando gli hanno chiesto quale brano avrebbe scelto per la nostra astonauta Samantha Cristoforetti, che la settimana prossima, il 14 maggio, concluderà la sua avventura nello spazio dopo sei mesi nella Stazione spaziale internazionale, Antonello Venditti non ha dovuto pensarci molto: in fondo anche la sua vita è stata fantastica. «Tuttavia, di canzoni dedicate al tempo e allo spazio io ne ho scritte tante», confessa il cantautore. «Una per tutte? Peppino Peppino, dedicata a mio figlio Francesco». Sessantasei anni portati alla grande, gli immancabili RayBan Aviator che gli solcano il viso e la voce dal timbro inconfondibile, l’interprete di Grazie Roma sta preparando un tour, che lo porterà da settembre in giro per l’Italia, mentre è da poco tornato in vetta alle classifiche di vendita con il suo ultimo disco di inediti, Tortuga, «un disco che è un punto di ritorno, ma anche di partenza. Un insieme di lavori scritti in un periodo complicatissimo e segnato da perdite molto pesanti che avrebbero abbattuto chiunque», spiega Venditti riferendosi alla scomparsa del suo tastierista storico, 1

M

ANTONELLO VENDITTI torna con un nuovo disco, un tour e una dedica all’astronauta Cristoforetti

LA MIA CANZONE 32


C’eravamo tanto amati Roma. Più a sinistra, Antonello Venditti, 66 anni. A sinistra, Venditti con Simona Izzo, ai tempi delle loro nozze, durate dal 1975 al 1978, e da cui è nato Francesco, 38. Sotto, padre e fglio. In basso a sinistra, l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, 38, cui il cantante ha dedicato una canzone.

«Scrivendo il mio

nuovo album “TorTuga” ho SuperaTo TanTi dolori», dice l’arTiSTa romano. «ho dedicaTo “che fanTaSTica SToria È la viTa” ad aSTroSamanTha e lei l’ha SenTiTa in orbiTa»

E’ ANDATA NELLO SPAZIO 33


1 Alessandro Centofanti, stroncato pochi mesi fa da una lunga malattia, e del carissimo amico Pino Daniele. Ma la musica è venuta in soccorso di Venditti: «Da quei dolori è venuto fuori un disco», ha commentato il cantautore. «Il Tortuga nella realtà era il bar nel quartiere Trieste che si trova vicino al mio vecchio liceo, il Giulio Cesare. Ma quel bar era anche il simbolo di un luogo dove ti era concesso sognare, dove capitavi per caso, dove non avevi modo di scegliere il compagno di bevute e perciò, con la scusa di una birra, poRomano e romanista tevi trovarti a dialogare con una persona diverRoma. A sinistra, sissima da te». 1 Venditti con Figlio di una profesil capitano della soressa e di un viceRoma, Francesco Totti, 38 anni: prefetto, l’amore di «È una delle Venditti per la musica eccellenze di si è manifestato già Roma», l’ha da adolescente. In un defnito il cantante, libro dedicato a sua che ha composto Wa n d a , un famoso inno alla m a d r e L’importante è che tu squadra. In basso a sinistra, una foto sia infelice, scritto nel d’epoca di Venditti 2010 dopo la morte in versione della donna cui era le“fglio dei fori”, gato da un rapporto scattata nel 1979. complesso e ricco di sfumature, Antonello ricorda di aver iniziato a prendere lezioni di pianoforte quando era alle prese con problemi di obesità e insicurezze. È l’inizio di una passione profonda: ha solo quattordici anni quando scrive la sua prima canzone, Sora Rosa, ma è durante l’università («Ho una laurea in Giurisprudenza e una seconda in

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Filosofia del diritto), che gli si aprono le porte del Folkstudio, lo storico locale romano nascono amicizie importanti e durature, come quella con Francesco De Gregori. E sono sempre gli anni Settanta quando Venditti incontra e si innamora della futura e finora unica moglie Simona Izzo: dal loro amore tormentato ma intenso, destinato a sgretolarsi a pochi anni dal sì sotto il peso della dilagante popolarità del cantante, nascerà, nel 1976, l’unico figlio del cantautore, Francesco. A distanza di anni Simona e Antonello continuano a ricordare con dispiacere la fine del loro legame: «La fine di quel rapporto ha inciso profondamente nella mia vita», confessa la Izzo, mentre Venditti racconta di come, a storia conclusa, a salvarlo dalla solitudine e dal vagabondaggio emotivo era stato Lucio Dalla, che gli aveva consigliato di acquistare una casa vicino a lui. Dal canto suo, Francesco Venditti ha sempre descritto con grande affetto il famosissimo papà, che definisce «un orso buono, generoso e molto permaloso». Un uomo molto pudico nei sentimenti, attento ai valori dell’amicizia e capace di distinguere gli “amici veri” da quelli del “Venditti cantautore”, un uomo capace di amare ma per il quale non è facile far coesistere l’amore per l’arte e quello per una fidanzata. «Penso che tutte le canzoni di mio padre siano state dedicata e me», ha confessato Francesco, oggi attore di fiction di successo, come Romanzo Criminale, e regista di cortometraggi. È lui che racconta una veste inedita dell’Antonello nazionale, quella di nonno di due adolescenti, Alice e Tommaso, i figli che Francesco ha avuto con Alexandra La Capria. «Da piccolo mi rifiutavo di studiare la musica, scrivevo le note sui tasti del pianoforte e sebbene intonato non ero affatto portato. I miei figli, invece, sono appassionatissimi di musica e, quando si vedono con mio padre, finisce che cantano tutti insieme». Segno che la passione per la musica, in casa Venditti, può saltare magari una generazione, ma mai scomparire.

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«Darei tutto

pur Di salvare una persona», racconta il meDico, che fa parte Del corpo Di soccorso Dell’orDine Di malta. «se i politici passassero una giornata sulle motoveDette capirebbero le trageDie che affrontiamo»

Risponde agli sos Lampedusa (Agrigento). A sinistra, la dottoressa Gabriella Lattuca, 30 anni, prepara il kit di soccorso prima di salire sulla motovedetta del Corpo di soccorso dell’Ordine di Malta. A destra, uno dei barconi dei migranti che ha lanciato un sos, raggiunto dai soccorritori.

ESCLUSIVO GABRIELLA LATTUCA racconta i suoi sforzi di medico impegnato in mare a salvare i disperati in fuga sui barconi

LA MIA VITA PER I MIGRANTI Scappano dalla guerra

Lampedusa (Agrigento). A destra, due immagini della dottoressa Lattuca in azione mentre aiuta i disperati che sono disposti a rischiare la vita, attraversando il Mediterraneo, pur di scappare dalle guerre e dalla mancanza di cibo che affiggono le loro terre d’origine.

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di Luigi Nocenti Agrigento, maggio l mare era a Forza 6, le condizioni meteo e marine estremamente difficili, ma c’erano oltre cento persone da salvare e questo era il mio unico pensiero. Quella notte io avrei dato la mia vita se fosse servito a salvare qualcuno tra i migranti». Gabriella Lattuca è un medico che da oltre un anno presta servizio di volontariato nel Corpo di Soccorso dell’Ordine di Malta. Gabriella ha

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preso parte a diversi salvataggi in mare, eppure non riesce a scordare la terribile tragedia a cui ha assistito la notte dell’8 febbraio scorso, al largo della Libia. Erano 104 i migranti in balia delle acque: 75 sono ancora in vita grazie a un difficilissimo intervento, ma 29 di loro, purtroppo, non ce l’hanno fatta.

Cosa ricorda di quella notte? «Le condizioni non erano favorevoli per la navigazione, ma siamo dovuti partire molto in fretta perché era 1 37


Ecco come sostenerli Lampedusa (Agrigento). Un migrante riceve acqua e aiuto da un volontario del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta. Per sapere come sostenerlo, basta cliccare su www.cisom.org.

1 arrivata una chiamata di soccorso. Il target da raggiungere era a 130 miglia da Lampedusa. Dopo sei ore di navigazione siamo riusciti, insieme a un’altra motovedetta, a individuare il gommone in difficoltà. Ci siamo avvicinati in modo tale da non farlo ribaltare e li abbiamo rassicurati della nostra presenza per il salvataggio. Da noi sono saliti 58 uomini di età compresa tra i 20-35 anni, in discrete condizioni cliniche considerando che avevano alle spalle tre giorni di viaggio in mare».

di fare il possibile e non riuscivo a smettere di pensare a chi all’esterno tentava disperatamente di sopravvivere».

Cosa è accaduto poi? «Abbiamo distribuito pacchi caldi e coperte termiche, faceva molto freddo e le condizioni meteo andavano peggiorando tanto che, durante il tragitto, anche alcuni ragazzi dell’equipaggio, nonostante l’esperienza in questo lavoro, sono stati male. Sentivo oscillare vorticosamente la nostra motovedetta, sono caduta tre volte dal sedile a causa delle onde alte decine di metri. Abbiamo avuto problemi con il motore e alcuni migranti hanno inavvertitamente chiuso alcune valvole, creando così ulteriori difficoltà di manovra. C’è stata persino la segnalazione di un principio di incendio, perché alcuni di loro hanno azionato un candelotto fumogeno nell’intento di scaldarsi».

I suoi famigliari cosa pensano del suo servizio di volontariato che la espone anche a rischi per la sua vita? «In famiglia hanno preso bene la mia missione, nonostante le incomprensioni che a volte insorgono. Per il resto non sono sposata né fidanzata e forse questa mia condizione mi permette di dedicarmi attivamente e completamente al soccorso».

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Facciamo un passo indietro: quando è entrata nel Corpo di Soccorso dell’Ordine di Malta? «Sono entrata nel Cisom di Padova nel febbraio 2014 perché ne condivido lo spirito di servizio: si occupa di temi che mi stanno molto a cuore, come il soccorso di persone in difficoltà, i migranti e la gente che soffre».

Ho avuto paura quando uno scafista ci ha minacciati

Non ha temuto per la sua vita? «Avrei dato la vita se fosse servito per salvare qualcuno quella notte. Cercavo 38

In questo anno di servizio, c’è stato un momento in cui ha provato paura? «Sì, quando uno scafista ci ha mostrato il kalashnikov: avrebbero potuto spararci, ma il comandante della motovedetta è stato in grado di allontanarli».

C’è un “consiglio” che vorrebbe dare alle istituzione italiane per aiutare o migliorare le condizioni di recupero dei migranti? «Mi piacerebbe che i componenti delle principali istituzioni italiani e straniere, e in particolare il Ministro dell’Interno e degli Esteri, partecipassero un giorno al recupero di questi uomini. Credo che sarebbe molto utile che almeno una volta facessero parte dell’equipaggio della Guardia Costiera o venissero sulle Motovedette per toccare con mano la realtà che noi che prestiamo soccorso, viviamo quasi quotidianamente. Sarebbe importante, anche per rendersi conto dello straordinario impegno di tutte le donne e gli uomini della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e Marina Militare che sono instancabili e pronti a soccorrere sempre e nonostante tutto. Credo che solo conoscendo davvero la realtà, si potranno delineare delle ipotesi di intervento da portarle concretamente a Bruxelles». Dal suo punto di vista, quali potrebbero essere le soluzioni? «Non credo che esista un’unica e definitiva soluzione al miglioramento delle condizioni di recupero dei migranti perché le situazioni sono sempre diverse di volta in volta. E poi penso che non solo l’Italia, ma anche tutte le altre nazioni europee dovrebbero prendere provvedimenti: dovremmo riscoprire il senso di unità, altrimenti non ha senso parlare di Europa. Si potrebbe pensare alla realizzazione di veri e propri canali o ponti o corridoi umanitari che ridurrebbero le morti in mare e i rischi del viaggio su quei barconi fatiscenti, ma per questo sarebbe necessario mettere in atto delle nuove politiche da parte sia degli stati ospitanti, Italia compresa, sia di quelli di provenienza per instaurare un dialogo. Credo che soltanto accettando la diversità dell’altro si potranno trovare soluzioni di pace: l’intolleranza del diverso genera incomprensioni, disperazione e corruzione. E sfocia in guerre fratricide da cui rischia di non salvarsi nessuno».

«Una solUzione al problema si trova solo lavorando insieme»


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di Davide Furlanis foto di Stefano Colarieti

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Roma, maggio bbene sì, sono contentissima. Anzi, potrei dire: missione com-

piuta. Ma non è neanche il caso di parlare di missione: non è che mi sia messa a correre la maratona di New York con l’obiettivo di arrivare prima, mi sono semplicemente imposta di fare bene il mio lavoro. Il resto è venuto da sé». Francesca Fialdini è davvero contenta: da settembre affianca Franco Di Mare nella conduzione di Unomattina, il programma di attualità che va in onda dal lunedì al venerdì su Raiuno, e sta ottenendo un grande successo, attestato

In onda dal 2005 Roma. Francesca Fialdini, 35 anni, ha cominciato la sua carriera in Tv nel 2005 con A sua immagine.

FRANCESCA FIALDINI, conduttrice di “Unomattina”, spiega come ha saputo conquistare il pubblico e il suo fdanzato

SONO CARINA E UN PO’ CI MAR 40


«NoN lo Nego:

la bellezza aiuta ad avere successo. Ma la geNte Mi apprezza soprattutto per l’iroNia e la freschezza», dice la giorNalista. «da tre aNNi soNo legata all’uNico uoMo che NoN È scappato da Me. Ma lo teNgo segreto»

Accoppiata vincente Roma. In basso, Francesca Fialdini con Franco Di Mare, 59 anni, con cui conduce Unomattina su Raiuno. La Fialdini è molto apprezzata dal pubblico per la sua ironia.

CIO

dall’affetto del pubblico e dai buoni ascolti. Un incarico che la Fialdini ha dimostrare di poter svolgere in modo eccellente. Peraltro la cosa non stupisce affatto, visto il curriculum: la giornalista toscana infatti ha alle spalle otto anni di esperienza come inviata e conduttrice del notiziario del programma a sfondo religioso A sua immagine, e nel 2013 è stata la partner di Tiberio Timperi a Unomattina in famiglia sostituendo Miriam Leone. Francesca è allegra, solare, ma parlandole si vede che ha anche una grinta e una determinazione invidiabili.

Come ha affrontato questo nuovo compito? «Non è stato facile per me affrontare tutte le mattine un argomento diverso dall’altro. Ogni giorno mi documento su tutto quello che si vedrà il giorno dopo: ho sempre pensato che il mio lavoro debba essere preparato rigorosamente perchÈ altrimenti non hai autorità e credibilità. Chi fa il mio mestiere deve sempre tenere alta l’attenzione, saper ascoltare gli ospiti e deve informarsi sulle varie tematiche. È doveroso nei confronti del pubblico e anche di noi stessi, che facciamo questo lavoro perchÈ l’abbiamo scelto». 1 41


1 In principio lei ha raccolto l’ere-

È molto presa dal lavoro. Ha tempo per l’amore? «Il mio lato affettivo ultimamente l’ho fatto eclissare come il sole».

dità di Elisa Isoardi. È stato un passaggio di testimone impegnativo, considerando che la Isoardi è un personaggio più popolare di lei? «Certamente lei ha un carattere forte. Ma nella mia testa non scatta mai la competizione con chi mi ha preceduto, se no non ne esco più. Mi sono detta che adesso c’ero io, e che dovevo dare il massimo per vivere al meglio quest’esperienza. La Isoardi è stata molto brava nei tre anni nei quali ha condotto Unomattina, perciò tanto di cappello, ma siamo così differenti che il problema del paragone non mi ha mai sfiorato l’anticamera del cervello».

Vuol dire che è single? «No. Ho una persona che mi è vicina, ma vedremo se alla fine del programma sarà ancora lì ad aspettarmi». Cosa ha trovato di speciale nel suo fidanzato? «Siamo insieme da quasi tre anni. Lui è speciale perchÈ sino ad oggi lui è rimasto al mio fianco, mentre gli altri sono scappati. È colpa sua se siamo ancora insieme».

Come spiega il suo successo di pubblico? «Innanzitutto spero di piacere, cosa che non è poi così scontata. Posso dire che la gente che mi riconosce e mi ferma per strada mi considera la ìconduttrice della porta accanto”. Porto nel lavoro la mia vita, e Unomattina non è uno specchio nel quale mi rifletto e basta: spero che il pubblico apprezzi il mio modo d’essere. E poi non sono una che ìse la tira”, come altre persone che lavorano in televisione».

Quanto conta il fascino nel suo successo? «Sono bionda e carina, ma non sono una donna dalla bellezza dirompente. Sono un modello nel quale si possono riconoscere tante ragazze di oggi che hanno studiato e si sono date da fare e che magari, come nel mio caso, hanno lasciato la casa dei propri genitori per mettersi in gioco con il mestiere che amano. Sono una giovane donna che corre con le sue gambe, e cerca di fare carriera da sola, con la sua intraprendenza». Con Franco Di Mare si è creata una bella complicità, vero? «Sicuramente. Potevo arrivare e fare la semplice scolaretta che si mette in ascolto del maestro, per via della sua grande esperienza. Invece ho pensato che la cosa migliore fosse quella di non lasciarmi mettere in imbarazzo, e semmai di cercare di dissacrare il fatto d’avere accanto un collega così amato dal pubblico. Ho cercato di portare una dose di ironia che era un po’ mancata nella precedente conduzione». 42

Anche lui è un giornalista? «No, fa un altro mestiere e per il momento preferisce rimanere nell’ombra, non vuole essere riconosciuto». Insomma se sono rose fioriranno. «Proprio così».

Grintosa e tenace Roma. Francesca Fialdini, fn da piccola, sognava di fare la giornalista.

Pensa che verrà confermata anche per il prossimo anno? «Spero davvero di poter tornare. Ci si impegna tanto per raggiungere dei traguardi». Cosa vuol fare da grande? «Vorrei continuare a fare questo lavoro facendolo ancora meglio. Mi piacerebbe magari riuscire a coinvolgere ancor di più i giovani, o comunque quella fascia di pubblico alla quale probabilmente stiamo parlando troppo poco».

Le piacerebbe sposarsi e metter su famiglia, o non se la sente ancora di impegnarsi? «Sono un’anticonformista. Tuttavia il desiderio di maternità c’è e, nel momento in cui deciderò di essere madre, preferisco avere un uomo accanto. Dico così perchÈ alla fine punterò alla stabilità per il bene dei figli. Sono figlia di genitori separati, e l’esperienza mi ha insegnato che i figli sentono la necessità di una famiglia unita». Desidera avere solo un figlio, o magari più d’uno? «Almeno un paio mi piacerebbe averli, ma bisogna fare i conti con la realtà. Ho 35 anni, e non so se farò mai in tempo a realizzare il mio progetto di famiglia». Se non si fosse dedicata al giornalismo, quale altro mestiere avrebbe voluto fare? «Sempre ed esclusivamente la giornalista. Fin da bambina ho sempre desiderato fare questo lavoro, forse per questo ci tengo tanto a farlo bene. Sono cresciuta a pane e telegiornali, seguendo le cronache di pezzi da novanta come Carmen Lasorella e Lilli Gruber. Poi mi sono laureata in Scienza della Comunicazione ed è arrivata la Rai. Un destino già scritto».


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Sempre insieme A destra, Stefania Pezzopane, 55 anni, e il fdanzato Simone Coccia Colaiuta, 31 , in auto. Sopra, lui in costume da bagno. A destra, nell’altra pagina, nel riquadro rosso, la foto pubblicata da Novella 2000 che ritrae Coccia mentre sfora le labbra della sexy star Serena Rinaldi, 28. In basso a destra, il bacio di Stefania e Simone.

UN ANNO D’AM 44


«Simone È SenSibile e non mi ha tradita, anzi È lui quello un po’ geloSo», dice la Senatrice del pd del Suo “troniSta” coccia colaiuta, che le fa eco: «ho pronte le fedi di fidanzamento»

di Luigi Nocenti L’Aquila, maggio l nostro primo anno insieme è stato meraviglioso: il nostro amore è forte e ha resistito a tutti coloro che hanno cercato di screditarci e di prenderci in giro speculando sulla nostra storia». La senatrice del Partito Democratico Stefania Pezzopane, 55 anni, festeggia il 10 maggio con l’ex spogliarellista e corteggiatore di Uomini e Donne, Simone Coccia Colaiuta, 31, il primo anno di fidanzamento in barba a chi scommetteva su quanto poco sarebbe durata la loro storia. E invece eccoli qui, felici e contenti, sopravvissuti a tsunami di paparazzate, presunti sms hot, tapiri e ospitate televisive di coppia. «La forza del nostro amore ci ha permesso di andare avanti e di superare tutti gli ostacoli che ci siamo trovati di fronte sconfiggendo l’invidia e la cattiveria: ci sono persone che non riescono ad accettare che io e Stefania formiamo una coppia felice», ci ha detto Simone. «Tra noi c’è una grande complicità: per me Stefania è una piccola grande donna che mi ama veramente, non ho mai conosciuto una persona così e per questo, per il nostro primo anniversario, ho un regalo davvero speciale: le fedi di fidanzamento, oltre a un gigantesco mazzo di rose rosse». Insomma il loro amore va a gonfie 1

I

ESCLUSIVO Intervista a STEFANIA PEZZOPANE, che ci apre il suo cuore

ORE E DI FEDELTA’ 45 4 5


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Paparazzato con un’altra

1 vele,

come conferma la stessa Stefania Pezzopane che abbiamo intervistato.

A sinistra, Stefania Pezzopane e Simone Coccia in gita al castello di Rocca Calascio (L’Aquila). Sotto, la senatrice, all’epoca presidente della Provincia dell’Aquila, nel 2009 con George Clooney, 54, in visita alle zone vittime del terremoto.

Senatrice, un bilancio di questi primi dodici mesi con il suo fidanzato? «Il nostro amore non ha fatto che rafforzarsi di mese in mese e tutte le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare ci hanno confermato la solidità del nostro legame e la voglia di affrontare insieme non solo gli aspetti più belli della vita, ma anche quelli meno piacevoli». Si riferisce alle foto pubblicate su Novella 2000 che ritraggono Simone insieme a Serena Rinaldi? «Sì, ma non solo: la realtà è che tra noi c’è molto rispetto, complicità e soprattutto sincerità. Simone mi informa sempre sui suoi spostamenti, quindi io sapevo con chi e dove fosse quella sera in cui è stato fotografato. E poi penso che se un uomo vuole tradire la propria compagna, non si espone in locali pubblici. Fin dall’inizio abbiamo attirato l’attenzione, non solo per il ruolo che io rivesto politicamente, anche per la differenza di età: io ho 24 anni più di lui». E in merito ai presunti sms hot che Simone si sarebbe scambiato con la nuora di Gino Bramieri? «Mi viene da ridere sulla vicenda perchÈ parliamo di una cosa accaduta a novembre ma che chissà perchÈ è venuta fuori ora. In ogni caso, io ero accanto a Simone quella sera, eravamo in una camera d’albergo mentre c’è stato questo scambio di sms e ne ridevamo insieme, era una cosa scherzosa, tutto qui. Simone rimane sempre molto male quando escono queste cose, perchÈ si sente strumentalizzato. Dobbiamo imparare a difendere di più il nostro legame».

caso, mai niente a oggi è riuscito a minare il nostro legame». Mai una discussione in tutto un anno? «Che io ricordi no. Anche perchÈ Simone non è tipo da litigi, se si arrabbia o c’è qualcosa che lo ferisce, si chiude in sÈ, non parla più». Qual è il peggior difetto di Simone? «È permaloso e un po’ geloso, e anche se sembra una persona serena, a volte ha dei tormenti interiori dovuti al passato; ma nel complesso è un ragazzo d’oro».

ʻDobbiamo cercare di esporci meno ’

All’inizio la maggior parte dei suoi colleghi è stata solidale con lei. È ancora così? «Assolutamente sì. Ma mi hanno messo in guardia, perchÈ qualcuno cerca di buttarmi fango addosso attraverso la mia relazione con Simone e per questo dobbiamo cercare di esporci meno. In ogni

E le sue principali qualità? «È molto generoso, sensibile, pensa sempre agli altri, non perde occasione di fare volontariato. Ora sta sostenendo un progetto con l’Unione Italiana Ciechi».

Vivete insieme? «Ogni volta che possiamo sì, ma non è facile perchÈ io mi divido tra Roma e L’Aquila e lui ha i suoi impegni».

Avete in programma di sposarvi? «C’è il progetto di trascorrere insieme la nostra vita futura. Per il matrimonio vedremo, certo è un grande desiderio ma io sono ancora in attesa di divorzio dal mio ex marito». Figli? «No, ne ho già una di prime nozze e basta così». Sua figlia ha un buon rapporto con Simone? «Caterina ha 16 anni e sì, vanno d’accordo, scherzano sempre insieme».

Avrebbe mai immaginato che sarebbe nato questo grande amore? «Fin dal nostro primo incontro nel bar a L’Aquila è scattato qualcosa di forte. Non immaginavo che sarebbe accaduta una cosa del genere nella mia vita: venivo da un matrimonio durato oltre vent’anni e non credevo che avrei potuto trovare un amore così grande».

«Mia figlia va Molto d’accordo con lui, scherzano seMpre» 47



non solo genitori fgli

di Tiberio Timperi

Ritorno all’ordine Sopra, Mattia Sangermano, 21 anni, che si è beccato del «pirla» da suo padre per aver inneggiato ai disordini di Milano contro l’Expo, ma ha chiesto subito scusa. A destra, Toya Graham riprende il fglio Michael, 16 anni, reo di dare addosso alla polizia di Baltimora, negli Usa.

T

alternativa, c’era la pantofola. O meglio la «ciavatta», come si dice a Roma, che rende meglio l’idea. La ciavattata di mia madre, scarsa centometrista (le mamme di una volta erano diversamente agili) non perdonava. Questo quando facevo casini dentro casa. Ma non finiva mica qui. Perché in caso di cavolate in trasferta c’era il «Se fai qualche casino o ti metti nei pasticci poi ti do il resto». Resto che, va da sé, come unico elemento sonante, aveva il battipanni. Me ne ha rotti due addosso. Questo per dire che appartengo ad una generazione dove la sberla ha avuto la stessa dignità educativa della Divina Commedia o del Galateo. Una generazione che aveva timore dei genitori. Autoritari, più che autorevoli. Genitori che davano segnali chiari. Dove la differenza tra bene e male era netta. Dove l’educazione, il rispetto del prossimo, la solidarietà, forse perché reduci dalla guerra, erano valori da esercitare quotidianamente. Certo, non erano rose e fiori. Ma quella generazione, probabilmente, era più strutturata di quelle successive. Purtroppo il giusto, quando si assolvono funzioni educative, è molto difficile da individuare. È lontano tanto dalle cinghiate del padre padrone quanto dal Telefono Azzurro. Chissà se e quanta utilità oggi ha il ceffone, messo all’indice perché violento e umiliante. Un gesto tardivo di consapevolezza genitoriale. Una misura estrema. Nel caso della mamma di Baltimora ha funzionato. E anche nel mio. Una volta, avrò avuto 5 anni, entrai in un bar assieme a mia madre. A sua insaputa rubai due caramelle. Usciti, se ne accorse. Partì un manrovescio. Rientrammo nel bar, mi costrinse a dichiarare il furto e io restituii le caramelle.

ApplAudo AllA mAdre di BAltimorA e Al pAdre di milAno, che hAnno riportAto All’ordine i figli che fAcevAno cAsino. QuAndo ci vuole...

e pisto come l’uva. Te corco de botte. Te gonfio come ‘na zampogna. Democraticamente (e scherzosamente) offro sempre a mio figlio la possibilità di scegliere la punizione in caso di marachelle. Neanche fossi Tomas Milian nei panni di er Monnezza e mio figlio in quelli di Bombolo. Premessa leggera per un episodio, quello che ha visto protagonista Toya Graham, che offre spunti di riflessione. Toya Graham, la mamma di Baltimora, diventata famosa per aver convinto, a forza di sganassoni, il figlio Michael, di sedici anni, a non manifestare contro la polizia. Polizia accusata dell’uccisione di un ragazzo nero, Freddie Gray. Le immagini, complice la rete, hanno fatto il giro del mondo. Schiaffi e ceffoni che hanno fatto irruzione in un mondo ipocritamente politically correct. Riportandoci ai tempi in cui i genitori non proteggevano sempre e comunque i figli. Pescare nella propria memoria è pavloviano. Il primo strumento educativo di mia madre era il «stasera lo dico a tuo padre». Un avvertimento che aveva una sua efficacia, visto che una volta con il padre c’era poco da scherzare. Seguiva, a ruota, a seconda del nervosismo e dell’infrazione commessa, il battipanni. In

SIA BENEDETTO QUALCHE CEFFONE

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49


di Annalisa Misceo

A LINDA EVANGELISTA Dietro un’immensa fortuna anche cocenti delusioni per la top model

Milano, maggio

i tempi in cui era una che non si alzava dal letto per meno di 10mila dollari al giorno – definizione che lei stessa si era data in un’intervista diventata epica – la chiamavano “la diabolica Linda”. E diabolica, Linda Evangelista deve esserlo davvero. Perché a guardarla viene da pensare che anche lei abbia un ritratto nascosto in soffitta come il Dorian Gray di Oscar Wilde. Altrimenti non si spiega come mai oggi celebra il suo 1

MEZZO SECOLO

50


Gli anni d’oro con Versace

Assakfh sks fso oihfsoa

Milano. A sinistra, un primo piano di Linda Evangelista, che compie 50 anni il 10 maggio. A destra, la top nel 1992 con Gianni Versace (1946-1997) e le colleghe Christy Turlington, oggi 46 (al centro), Claudia Schiffer, 44 (appoggiata alla spalla dello stilista) e Carla Bruni, 47 (ultima a destra). Nella sequenza di tre foto sotto, Linda in passerella, nel fulgore degli anni, unica per la sua poliedricità.

Roma. Paola CoArbis verft? Eque dum et ex moeri fue iacta que cla dien dite culi publibus condacchui in volti, duconsultum, quam ac medepota nihic

Basta un colpo d’occhio per capire

perché solo lei potesse permettersi di dire: «non mi alzo dal letto per meno di 10 mila dollari al giorno». tutti i segreti di una donna entrata nella leggenda

O IN BELLEZZA

51



1 50esimo compleanno mostrandosi ancora splendente come quando, negli anni ’90, dominava le passerelle. Ma non ha alcun ritratto, assicura lei, anzi: «Anch’io ho le rughe e mostro la mia età», diceva solo qualche mese fa, quando alla vigilia dei fatidici 50 (il compleanno è il 10 maggio), è stata reclutata come giudice nel fashion talent Australian Next top Model. «Non mi dispiace invecchiare, solo voglio farlo bene». E ci sta riuscendo alla grande, la diabolica Linda. Merito forse anche della sua capacità di «rinnovarsi continuamente come Madonna», come diceva di lei Donatella Versace, che l’aveva conosciuta giovanissima, quando suo fratello Gianni lanciò nell’Olimpo della moda questa giovane canadese di origine ciociara accanto alle altre dee di quegli anni: Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford e Christy Turlington. Era il camaleonte, la Evangelista. Mentre le altre avevano tutte un loro tratto distintivo (chi può dimenticare il neo di Cindy Crawford che tante ragazzine si disegnavano finto con la matita per gli occhi, illudendosi di assomigliarle?), lei cambiava continuamente. Bionda, bruna, liscia, mossa, capelli lunghi, capelli corti. Era unica, perché inimitabile. E questo le ha permesso di resistere e continuare a fare ìil suo mestiere”, «quello che ho sognato fin da bambina e che ho la fortuna di poter continuare a fare anche alla mia età. L’unico che so fare, in fondo», dice. Un’affermazione che all’apparenza stride con l’immagine del camaleonte, ma che, a leggere la sua storia, dimostra quanto il suo saper cambiare significasse sapersi adattare per sopravvivere. Come quando per una malattia congenita, nel ’94, è stata sottoposta a un intervento chirurgico che l’ha costretta a fermarsi per due anni. Aveva 30 anni allora e già 15 di carriera: poteva appendere i tacchi al chiodo, ma non lo ha fatto. Come un ragno ha aspettato con pazienza di riprendersi e poi, nonostante la vistosa cicatrice

ʻ

sul torace (inutile cercare foto su Internet, non ne troverete) ha chiamato Donatella Versace e le ha detto «Mi prendi a Parigi?». Come poteva dirle di no? Così Linda tornò a dominare le passerelle, ìstracciando”- così scrivevano i giornali dell’epoca - ìle sbarbatelle di 20 anni” che non reggevano il suo incedere, il suo sguardo e le sue forme. Anche oggi, benché non sfili più, la diabolica Linda continua a “stracciare le sbarbatelle”: l’hanno voluta Moschino e Dolce e Gabbana e non capita di rado che ancora le offrano le copertine dei giornali (in curriculum ne ha più di 600). «Non ho più dieci proposte al giorno come succedeva una volta, su questo sono realista», dice lei, «ma è meglio, così posso dedicarmi a Augie». Augie è Augustin James, suo figlio. Lo ha avuto dal miliardario (in euro) francese François- 1

Non lavoro più senza tregua, faccio la mamma

Promessa sposa New York. In alto, Linda Evangelista allo stadio con il fglio Augustin, 8 anni, avuto dall’imprenditore FrançoisHenri Pinault, 53 (qui sopra). Sotto, Linda con Kyle MacLachlan, 56, che avrebbe dovuto sposare dopo il fallimento del suo primo matrimonio.

«Faccio il mestiere

che ho sognato Fin da quando ero bambina»

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Un’integrazione con Magnesio può essere utile in tutti questi casi.

Come Veneri Milano. Sopra, Linda Evangelista sfla con Naomi Campbell, 44 anni, soprannominata “la Venere nera”, per Domenico Dolce, 56 (a destra), e Stefano Gabbana, 52. A sinistra, Linda a Parigi con lo stilista Karl Lagerfeld, 81. L’Evangelista dal 2007 è uno dei volti di L’Oréal.

1 Henri Pinault, con il quale ebbe una breve e burrascosa relazione in una ìpausa di riflessione” tra il magnate e l’attrice Salma Hayek, ora sua moglie. Quando il bimbo nacque, lei non rivelò l’identità del padre. Venne fuori solo quando la modella portò Pinault in tribunale per il mantenimento del figlio, chiedendogli 47mila euro mensili. E anche lì, Linda raggiunse il suo obiettivo. «È una donna intelligente e molto forte», diceva di lei Donatella Versace. Ma questo non l’ha esentata da delusioni, soprattutto in amore: un matrimonio fallito (con Gerald Marie, dirigente dell’agenzia di modelle Elite), uno saltato (con l’attore Kyle MacLachlan), un aborto spontaneo al sesto mese di gravidanza (quando era legata al calciatore francese Fabien Barthez). «Il mio sogno era trovare il vero amore e vivere felici e contenti», raccontava qualche mese fa. «L’ho realizzato un po’ di volte, a parte un paio di eccezioni, e per questo mi ritengo molto fortunata. Ma non smetto di credere di poterlo realizzare ancora». PerchÈ oggi la vita comincia a cinquant’anni.

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Giochi di famiglia Pozzolengo (Brescia). Emanuela Folliero, 50 anni, con il fglio Andrea, 7, e il compagno Pino Oriccio, 56, mentre giocano a golf (location: Chervò Golf Hotel Spa Restaurant & Resort San Vigilio. Abbigliamento golf: Chervò Golf & Sportswear).

ESCLUSIVO La conduttrice EMANUELA FOLLIERO in Tv con “Meglio di me” spiega come ha superato la boa dei 50 anni

PINO TIRA FUORI IL MEGLIO DI ME

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«Grazie al mio uomo

e alla sicurezza che mi dà mio fiGlio andrea, ho vissuto questo compleanno senza traumi», spieGa l’annunciatrice. «ci unisce anche la passione per l’aria aperta e per il Golf»

di Federica Cimignoli foto di Sebastiano Rossi Roma, maggio uno dei volti storici di Mediaset, anche lei da poco entrata nell’elenco delle meravigliose cinquantenni. Nessun bilancio, solo nuovi progetti in corso. Emanuela Folliero, che in questo servizio vediamo mentre gioca a golf con il figlio Andrea e il compagno Pino Oriccio, partirà a maggio con un format molto importante in prima serata, mentre dallo scorso 26 aprile è tornata su La5 con Meglio di me, il programma, giunto alla seconda edizione, dedicato al mondo del beauty, che racconta storie comuni di persone normali che guardandosi allo specchio non si piacciono più e decidono di dare nuovo smalto alla propria immagine e alla loro vita. «Cerchiamo di tirare fuori le qualità che molte donne hanno sepolto sotto chili di quotidianità e responsabilità», racconta la conduttrice in esclusiva a Visto. «Con l’aiuto di una psicologa, attraverso un cambiamento interiore, proviamo ad arrivare anche a un 1

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Insieme da sei anni Pozzolengo (Brescia). La Folliero con Pino Oriccio. I due sono legati dal 2009: in precedenza Emanuela è stata sposata a Enrico Mellano, padre di Andrea.


1 miglioramento estetico. Alla fine del programma le protagoniste delle puntate sono donne più belle e sicure di sÈ, e chi guarda da casa riceve consigli preziosi. Noi donne troppo spesso siamo così prese dai doveri che dimentichiamo di prenderci cura del nostro corpo e della nostra anima. Dovremmo imparare a rispettarci di più». È a Mediaset da più di 25 anni. Non ha mai avuto voglia di cambiare? «Ho fatto un’unica incursione in Rai, con un programma condotto insieme con Paolo Limiti. Ma non è andata bene». La televisione è sempre stata il suo chiodo fisso? «Sì, non ho mai voluto fare nient’altro. E dire che i miei sono lontani anni luce da questo ambiente. Papà avvocato, mamma casalinga e fratello ingegnere. Per fortuna però non mi hanno mai ostacolata. Mamma è stata contrariata solo quando mi misi in testa di posare per un calendario».

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da sola con mio figlio. Invece Pino è stato paziente. Ci siamo conosciuti in vacanza e, quando siamo tornati a Milano, abbiamo scoperto di abitare a poca distanza. Giorno dopo giorno, caffè dopo caffè, è riuscito a conquistare il mio cuore e a farmi cambiare idea».

Abitate insieme? «Per ora siamo vicini di casa. Però stiamo cercando un appartamento, ma non è facile trovare quello giusto per noi: più che una casa serve una caserma. Ci occorrono quattro camere. Pino ha un figlio speciale, Alessandro, un ragazzo di 25 anni stupendo, ma complicato, che ha bisogno dei suoi spazi. Ha la sindrome di Asperger. Vive con la mamma, ma spesso anche col papà».

Stiamo cercando casa per vivere insieme

Restò scandalizzata dall’idea di vederla senza veli? «Sì. Ricordo che mi telefonò per convincermi a non farlo uscire. Mi disse: ìMa non puoi proprio farne a meno?”». E lei? «In quel momento per me era importante. Non lo riguardo mai, però non sono pentita di aver fatto quelle foto».

Una vita al bacio

Lei ha da poco compiuto 50 anni. Le fa male ricordarlo? «Per niente. Ho avuto più paura dei miei primi 40 anni. Mi ricordo che non presi per niente bene quel compleanno, forse perchÈ non ero ancora diventata mamma. Ho avuto mio figlio Andrea a 43 anni. Da allora il mio rapporto con il tempo è cambiato: adesso è una variabile relativa».

Pozzolengo (Brescia). Pino Oriccio abbraccia e bacia la sua compagna Emanuela Folliero. L’uomo, imprenditore informatico, ha già un fglio di 25 anni di nome Alessandro.

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Forse anche perché da qualche tempo ha ritrovato una stabilità sentimentale? «Certo. Pino è un punto fermo nella mia vita. Quando io e il padre di Andrea ci siamo lasciati, non credevo più nel rapporto di coppia. Andrea aveva solo 18 mesi e pensavo che sarei rimasta

Andrea va d’accordo con Alessandro? «Si vogliono molto bene. Andrea sta iniziando a capire che Alessandro è un ragazzo particolare. E Alessandro a sua volta vuole essere protettivo con Andrea. Gli racconta delle storie fantastiche e lo fa entrare nel suo mondo com-

plicato».

E per lei all’inizio è stato difficile relazionarsi con lui ? «Sì. Capire i ragazzi con la sindrome di Asperger non è semplice. Sono ragazzi intelligentissimi, ma vivono dentro una realtà spesso inaccessibile. Quando gli ho detto che ero appassionata del Segreto, mi ha preso in parola. Ora lui conosce i nomi di tutti i protagonisti e i nomi di tutti i doppiatori». Le piacerebbe un altro figlio ? «Per il momento no, siamo ancora un po’ troppo giovani. Alcune mie colleghe direbbero così. Scherzi a parte: con il cuore direi immediatamente di sì, ma se ci ragiono un attimo, penso che ricominciare a 50 anni con biberon e pannolini sarebbe troppo difficile. Ma se dovesse capitarmi, sarei felicissima».

Cosa le ha regalato il suo compagno per i suoi 50 anni? «È andato sul sicuro: un diamante giallo che avevamo visto insieme. Sapeva che mi piaceva tantissimo: ha preferito la certezza del risultato alla sorpresa».



Ritorno al sorriso

A destra, Loredana Errore, 30 anni, di nuovo in forma. Sotto, con Maria De Filippi, 53, durante la sua partecipazione ad Amici 9, il programma che l’ha lanciata nel 2009. A sinistra, Loredana con i genitori adottivi Enza e Michele, 63 anni, nella loro casa di Agrigento.

di Francesca Serva foto di Danilo Sguali Agrigento, maggio on mi sono mai arresa. Anche quando i medici mi hanno detto che non sarei tornata a camminare, non ho mai perso la speranza di guarire e di ritornare a cantare per il mio pubblico. Ma soprattutto non ho mai perso la fede in Dio che mi ha dato la forza di continuare a lottare. Adesso ho voglia di pensare al futuro e se ne avrò la possibilità un giorno mi piacerebbe ringraziare la mia madre biologica per avermi messo al mondo. Anche se sono stata abbandonata quando ero in fasce, non provo alcun rancore verso i miei genitori naturali: grazie alla mia famiglia adottiva ho scoperto

N

che l’amore per il prossimo non ha confini». Loredana Errore, la cantante di Amici 9 che nel 2013 era rimasta paralizzata per qualche mese a causa di un indicente stradale, ce l’ha fatta. Grazie alla sua fede incrollabile e all’affetto della sua famiglia adottiva ha riconquistato pian piano la sua vita. Dopo un anno e mezzo tra ricoveri e riabilitazione, ritorna infatti sulla scena musicale con un vero e proprio tour, Ricomincio da qui, che la porta a esibirsi in tutta Italia: si comincia il 6 maggio a Licata (Agrigento), per proseguire l’11 maggio a Melilli (Siracusa) con gli Stadio e il 30 maggio a Genzano (Roma). Ma non finisce qui perché, la cantante siciliana di origini rumene 1

ESCLUSIVO - LOREDANA ERRORE, in tour con “Ricomincio da qui”, racconta la sua rinascita dopo il gravissimo incidente d’auto

SOPRAVVISSUTA A ME STESSA 60


«I medIcI dIcevano

che non sareI tornata a cammInare. e Invece eccomI dI nuovo In pIedI a cantare dal vIvo», dIce la cantante dI “amIcI 9”. «a sorreggermI sono statI l’amore della mIa famIglIa adottIva e la fede che ho da sempre»

Lo schianto nella notte San Leone (Agrigento). Qui a destra, l’auto con cui Loredana Errore è andata a sbattere contro un ulivo il 4 settembre 2013. La sua riabilitazione è stata lunga e molto faticosa.

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1 (è nata a Bucarest) è pronta anche per lanciare il suo nuovo singolo che uscirà a settembre.

genitori naturali sono morti in un incendio, come invece hanno riportato alcuni giornali».

Loredana, è stato un anno e mezzo molto difficile per lei. Oggi come si sente? «Mi sento bene. È un momento di grande entusiasmo per me sia sul versante artistico che umano. Dal punto di vista fisico la situazione è in ripresa: sono molto soddisfatta dei risultati che sto ottenendo».

Allora sono ancora vivi? «Preferisco non rispondere a questa domanda».

Ritorniamo a quella notte del 4 settembre 2013, quando un brutto incidente d’auto ha cambiato il corso della sua Battuta vita. Cosa è successo esat- da Emma tamente? Roma. Loredana «Stavo guidando quando Errore si lascia all’improvviso scoppiò un abbracciare dalla forte temporale. La strada era rivale Emma allagata e molto scivolosa. A Marrone, oggi 30, Ha dimostrato una grande un certo punto in una curva contro la quale forza d’animo. mi sono incrociata con un’au- ha perso la fnale «La vera forza è di Dio. to che mi stava venendo ad- di Amici 9 Grazie alla fede, che ho da nel 2010, dosso. Per evitarla ho frenato, quando sono bambina, sono arrivando ma la macchina purtroppo è seconda. riuscita ad affrontare questa sbandata e ha perso il controlprova così dura. Noi esseri lo, andando a sbattere contro un albero umani da soli non siamo siamo niente». di ulivo». Queste sono esperienze che segnano. Quali danni hai riportato? Oggi si sente una persona diversa? «Sono rimasta paralizzata dal collo in «È cambiato il mio punto di vista sul giù. Per sette mesi non ho camminato e mondo. Prima davo peso a cose poco sono stata costretta usare la sedia a ro- importanti e mi facevo troppe paranoie. telle. All’inizio i medici pensavano che Ero eccessivamente apprensiva. Oggi non ce l’avrei fatta a riprendere l’uso ciò che davvero conta per me è la saludelle gambe. Ma poi fortunatamente le te, l’amore, l’onestà. La felicità va cerdita dei piedi hanno ricominciato a rea- cata nelle piccole cose: una cena in gire. Così poco a poco il mio corpo ha compagnia, una telefonata amica, uno ripreso a risvegliarsi, giorno dopo gior- sguardo di uno sconosciuto che ti sorrino. Certo è stato un percorso molto lun- de». go: l’ultimo ricovero infatti è stato il 24 febbraio. E tutt’ora continuo a fare fiÈ nata a Bucarest ed è stata adottasioterapia. Se oggi sono in piedi è un ta quando aveva solo 12 mesi da una vero miracolo. Rispetto ad altre persone famiglia siciliana. Cosa è successo ai sono stata fortunata. In ospedale ho vi- suoi genitori biologici? sto tante situazioni irreversibili». «Sono contenta di questa domanda che mi permette di smentire le tante voci che Cosa ha pensato in quei momenti? circolano su di me. Non è vero che i miei «Pensavo che dovevo farcela, che dovevo andare avanti. Andavo a dormire con la speranza che il giorno dopo mi sarei rialzata. Nonostante la sofferenza, non ho mai indurito il mio cuore. Ho sempre pensato che Dio mi aveva dato un’altra chance».

Nel caso scoprisse che fossero ancora in vita non le piacerebbe conoscerli? «Se un giorno ne avrò la possibilità, mi piacerebbe ringraziare mia madre per avermi messo al mondo. Pur avendo vissuto una situazione di abbandono, io non ce l’ho con lei. Anche perchÈ grazie ai miei genitori adottivi ho avuto una vita bellissima: loro mi hanno fatto scoprire che l’amore per il prossimo non ha confini. I miei mi hanno cresciuta nel dialogo, nel confronto e nella libertà». A proposito d’amore. È innamorata? «No. Per adesso sono single. Sono concentrata su altro. La mia ultima storia risale a prima dell’incidente ed è durata tre anni».

Dopo lo stop forzato dell’ultimo anno e mezzo, ritorna in tournée. Mentre a settembre uscirà il nuovo singolo. Emozionata? «Sì lo sono. La musica per me è più di una passione, è missione. È stata anche un’ancora di salvezza a cui aggrapparmi nelle difficoltà. E poi non vedo l’ora di rincontrare tutti quei fan che mi sono stati vicini quando sono stata male. Il loro affetto mi è stato di grande aiuto». Lei è diventata famosa ad Amici 9, dove è arrivata seconda dopo Emma. Prima di dedicarsi alla musica ha fatto altro? «Ho fatto di tutto: la cameriera, la barista, la postina, l’addetta alle pulizie. Sono anche a Londra dove ho lavorato in un bar, ma l’Italia e la mia famiglia mi mancavano troppo».

«Sono nata a BucareSt e Sono Stata adottata quando avevo 12 meSi»

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di Luigi Nocenti

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Londra (Gran Bretagna), maggio

L’equazione della bellezza Londra (Gran Bretagna). A sinistra, Pietro Boselli, 26 anni, posa per una campagna pubblicitaria. Sopra e a destra, due foto postate da una sua alunna su Facebook che lo ritraggono mentre fa lezione all’University college di Londra. Le immagini hanno fatto il giro del web.

a 26 anni, è bellissimo ed è il professore di matematica più sexy del mondo: così è stato definito l’italiano ventiseienne Pietro Boselli da quando le sue foto hanno cominciato a rimbalzare sul web, tra siti e social network. Viso angelico, fisico statuario, in poco tempo il giovane veneto, originario di Negrar, in provincia di Verona, è diventato una vera star della rete. Ma non si tratta di foto rubate per mettere in difficoltà un docente universitario, quanto di veri e propri scatti professionali, visto che Boselli è un modello della scuderia Models 1, una delle più importanti agenzie di moda in Europa, con personaggi del calibro di Cindy Crawford, Kate Moss e Claudia Schiffer. Cosa c’entri la matematica con un indossatore è presto detto: nel 2010 Pietro ha conseguito la laurea in Ingegneria presso l’University College di Londra, cui ha fatto seguito un dottorato di ricerca in Ingegneria mec- 1

La storia di PIETRO BOSELLI, il giovane veronese che insegna all’università in Inghilterra, defnito il professore più sexy del mondo

CIAO, VUOI IMPARARE MATEMATICA CON ME?

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1 canica. Per questo mo-

Mente e muscoli Londra (Gran Bretagna). A destra, Pietro Boselli sfoggia tutti i suoi muscoli. Sfla per Armani, Intimissimi e Abercrombie. Più a destra, Pietro in aula all’University College di Londra durante una sua lezione.

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tivo, fino allo scorso marzo, come si legge nel suo profilo Linkedin, è salito in cattedra per insegnare nello stesso ateneo dove ha conseguito la laurea, anche se in realtà il suo incarico annuale all’università, quello di lecturer, in Italia non corrisponde propriamente a quello di professore quanto a quello di assistente. E proprio una delle sue studentesse, Ariel Azil, il 30 gennaio dello scorso anno ha postato sul proprio profilo Facebook una foto a torso nudo di ìBoselli modello” accanto a un’immagine di ìPietro professore” in t-shirt grigia, durante una lezione, davanti a lavagna ed equazioni, aggiungendo il post: «Il momento in cui realizzi che il tuo docente di matematica è un modello». La notizia, da allora, ha cominciato a diffondersi in rete fino a conquistare gloriose testate, dal Times al Daily Mail. Di Boselli, oltre che ingegnere ed esteticamente perfetto, si sa che è nato il 3 dicembre del 1988 e che a 6 anni è stato il grande stilista Giorgio Armani a scoprirlo e a consigliargli la carriera di modello. Pietro lo ha preso in parola: nella sua carriera figurano campagne pubblicitarie di marchi importanti come Intimissimi, Armani e Abercrombie. Lo scorso anno ha anche vinto la gara come Modello Fitness Europeo: non a caso, nel suo profilo Instagram si definisce addicted to training, ovvero non può fare a meno di allenarsi, tanto che sembra sia il suo unico hobby. La sua città preferita, come lui stesso spiega in un sito di modelli che contiene il suo profilo, non è Londra, dove vive ormai da qualche anno, ma Milano, dove ha amici e parenti. Per il resto i suoi idoli sono Newton, Oscar Wilde, Beppe Grillo, Arnold Schwarzenegger, Reinhold Messner e i Rolling Stones. Oggi dice: «Sogno di mettere in piedi uno studio di ingegneria. E comunque, lo dico a chi stravede per me, ho una fidanzata».

Non posso fare a meno di allenarmi e di tenermi in forma

«A chi strAvede per me Avverto che però ho già unA fidAnzAtA» 68



in onda il concerto che la cantante ha registrato al Teatro Antico di Taormina e che attraverso le sue canzoni ci permette di ripercorrere vent’anni di una brillantissima carriera. Uno spettacolo entusiasmante che vede alternarsi sul palco ospiti eccezionali, da Fiorella Mannoia a Emma Marrone, da Marco Mengoni a Malika Ayane.

Una fglia scomoda

La TV

Sopra, Isabella Ferrari, 51 anni, e Stefania Sandrelli, 68, nel cast della fction La grande famiglia 3. A destra, Alex Belli, 32, tra i protagonisti di Oltre il limite Storie di corsa. Più a destra, Maurizio Costanzo, 76, nel Maurizio Costanzo Show - La storia.

a cura di Cecilia Dominioni 70

I

non c’è pace nella fiction di raiuno: l’arrivo di claudia, con i suoi ingombranti segreti, rischia di turbare ancora di più la situazione

sabella Ferrari ha fatto il suo ingresso nel cast della fiction di Raiuno Una grande famiglia 3 con un personaggio stravagante che commuove e diverte, «una guerriera dall’esistenza complicata», come ha detto l’attrice, che ha portato subito nella famiglia Rengoni grande scompiglio. Donna dal passato misterioso, Claudia, che veste i panni della figlia segreta di Stefania Sandrelli, arriva a Inverigo in un momento complicato della famiglia Rengoni, che ha appena subito la perdita di Ernesto. Ma altri colpi di scena preannunciano la quinta puntata in onda il 12 maggio, visto che la famiglia dopo il funerale e l’apertura del testamento del patriarca dovrà misurarsi con tutta una serie di tensioni.

Laura Pausini in concerto. Per chi avesse mancato l’appuntamento con Laura Pausini, Raiuno, in prima serata il 14 maggio, manda

Il meglio del Costanzo Show. Da domenica 10 maggio, Canale 5 propone, in seconda serata, i momenti più significativi del Maurizio Costanzo Show storico, in onda dal 1982 al 2009. Rete 4 ha appena mandato in onda una “ripresa” in sole 4 (nuove) puntate dello show, che nonostante andassero in onda in seconda serata hanno totalizzato un rispettabile share del 6,22%. Ecco perché vale la pena di riproporre il programma, in 10 “meglio di” introdotti e commentati dallo stesso Costanzo.

Vip in corsa. Giorgio Mastrota, Alex Belli, la modella Jennifer Rodriguez, l’ex pilota di moto Vittoriano Guareschi, e l’ex velina Marina Graziani, saranno protagonisti, il 10 maggio alle 14, su Rete 4, del programma Oltre il limite - Storie di corsa. Cinque personaggi dello spettacolo e dello sport, uniti da un unico obiettivo: superare i propri limiti e tagliare il traguardo di famose maratone come quelle di Roma, Milano, Vancouver, Grande Muraglia e Goteborg.

LA “GRANDE FAMIGLIA” DI ISABELLA FERRARI


La nostra scelta

da domenica 10 a sabato 16 maggio

attualità fction e flm Domenica teleflm Domenica RAITRE 21.40 Report Con Milena Gabanelli

Lunedì RETE 4 20.30 Quinta colonna Con Paolo Del Debbio RAITRE 21.05 Amore criminale Con Barbara De Rossi

Martedì RETE 4 21.15 La strada dei miracoli Con Safria Leccese

Mercoledì RAITRE 21.05 Chi l’ha visto? Con Federica Sciarelli

Domenica RAIDUE 7.00 Once Upon a Time in Wonderland Con Sophie Lowe RAIUNO 21.35 FuoriClasse Capitolo terzo Con Luciana Littizzetto

Lunedì RAIDUE 21.10 NCIS Los Angeles Con LL Cool J CANALE 5 23.10 Falco Con Sagamore Stevenin

Martedì RAIUNO 21.15 Una grande famiglia 3 Con Stefania Sandrelli

ITALIA 1 19.10 Amore a prima svista (Usa, 01) RETE 4 21.30 The Interpreter (F/Gb/D/Usa, 05)

Lunedì ITALIA 1 21.10 Parto col folle (Usa, 10) RAIDUE 23.45 Red Riding: 1983 (Gb, 09)

Martedì CANALE 5 21.10 Io vi troverò (F, 08) RETE 4 0.30 The Truth about Charlie (Usa, 02

reality e bambini Gossip Girl talent Lunedì REAL TIME 21.10 L’altro volto della bellezza Real Tv

Martedì CIELO 21.10 MasterChef USA Talent Show

Mercoledì LA 5 23.15 Cambio casa, cambio vita! Real Tv

Giovedì REAL TIME 21.10 24 ore in sala parto: e poi...

Real Tv

Venerdì

tutti i giorni alle 7.00 LA 5

Sailor Moon e il cristallo del cuore da lunedì a venerdì alle 7.55 ITALIA 1

Ricette a colori sabato e domenica alle 11.40 RAI GULP

Steven Universe da lunedì a venerdì alle 15.00 CARTOON NETWORK

Looped È sempre lunedì da lunedì a venerdì alle 19.05 K2

Mercoledì

RAIDUE 21.10 The Voice of Italy Talent Show

ITALIA 1 21.10 Dirty Dancing Balli proibiti (Usa, 87)

RAITRE 23.10 Il viaggio di Sammy Real Tv

RAIUNO 21.15 Velvet Con Paula Echevarria

RETE 4 21.15 Renegade Un osso troppo duro (Ita, 87)

sport

soap

RAI 4 22.00 Il trono di spade Con Lena Headey

RAI MOVIE 21.15 Uno sguardo dal cielo (Usa, 96)

Domenica

Cuore ribelle

RAIDUE 21.10 Made in Sud Con Gigi & Ross

ITALIA 1 10.00 Motociclismo: SuperBike Gp d’Italia

da lunedì a venerdì alle 8.45 RETE 4

Mercoledì

Giovedì

Giovedì

RAIUNO 23.30 TuttoDante Con Roberto Benigni

TOP CRIME 21.10 Human Target Con Mark Valley

RAITRE 21.05 If Only (Gb/Usa, 04)

RAIDUE 21.00 Formula 1: Gp di Spagna (differita)

Gabriela

Giovedì

RAITRE 22.55 Scandal Con Kerry Washington

RETE 4 21.15 Delitto perfetto (Usa, 98)

Mercoledì

Beautiful

Sabato RAITRE 21.30 Ulisse: Il piacere della scoperta Con Alberto Angela

show Martedì

ITALIA 1 21.10 Le Iene Show Con Ilary Blasi, Teo Mammucari RAIUNO 21.15 Stasera Laura! Con Laura Pausini

Venerdì ITALIA 1 21.10 Colorado Con Paolo Ruffni

ITALIA 1 22.05 Arrow Con Stephen Amell

Mercoledì

Venerdì

Venerdì

CANALE 5 21.10 Le tre rose di Eva 3 Con Anna Safroncik

RAITRE 21.05 Deja Vu - Corsa contro il tempo (Usa, 06)

RAIUNO 21.15 Il commissario Montalbano Con Luca Zingaretti

ITALIA 1 21.10 Act of Valor (Usa, 12)

Sabato

CANALE 5 21.10 Amici Con Maria De Filippi

RAIDUE 21.05 Castle Con Nathan Fillion

ITALIA 1 21.10 Harry Potter e la pietra flosofale (Gb/Usa, 01)

RAIUNO 21.15 Senza parole Con Antonella Clerici

ITALIA 1 24.00 Grimm Con David Giuntoli

LA7 21.10 I giganti del west (Usa, 80)

Sabato

Sabato

CANALE 5 20.40 Calcio: Uefa Champions League R. Madrid-Juventus Ritorno semifnali

Giovedì CANALE 5 21.00 Calcio: Europa League Ritorno semifnali RAITRE 15.10 Ciclismo: 98° Giro d’Italia Sesta tappa RAI SPORT 1 19.00 Pallanuoto femminile: Finale scudetto

Heidi - I Tv Movie tutte le domeniche alle 19.25 BOOMERANG

da lunedì a venerdì alle 12.45 MEDIASET EXTRA

da lunedì a venerdì alle 13.40 CANALE 5

Il segreto da lunedì a sabato alle 16.15 CANALE 5

Tempesta d’amore tutti i giorni alle 19.30 RETE 4

Un posto al sole da lunedì a venerdì alle 20.35 RAITRE


di Valentina Tocchi Roma, maggio uando ho saputo dal mio avvocato che ero stato assolto ho pianto, non lo nego». Così lo stilista Gai Mattiolo ha accolto la notizia della sua assoluzione dal processo per bancarotta fraudolenta che lo vedeva imputato dal 2008. È il 5 dicembre quando, di buon mattino, la guardia di Finanza si reca in casa Mattiolo con un mandato di arresto. L’accusa, per la quale successivamente lo stilista è stato rinviato a giudizio e infine assolto con formula piena perchÈ ìil fatto non sussiste”, è quella di bancarotta fraudolenta e distrazione di fondi della Gai Mattiolo Holding. Un fulmine a ciel sereno per lo stilista, una firma di grande spicco della moda italiana e non solo, la cui carriera (iniziata quando aveva solo diciannove anni) aveva conosciuto una rapida ascesa e lo aveva portato a disegnare persino un piviale per Papa Giovanni Paolo II. Un iter fortunato frutto del talento creativo di Gai, ma anche delle capa- Non si è cità imprenditoriali dei suoi ma- mai arreso nager e consiglieri della società, A destra, Gaetano, dall’amministratore delegato detto Gai, Mattiolo, oggi Franco Sciunnacche, all’avvoca- 46 anni, in una sflata to Giancarlo Tabegna, dalla sorel- di qualche anno fa, la dello stilista Giada all’amico quando all’apice del d’infanzia Attilio Vaccari, ai con- successo vestiva anche siglieri di amministrazione Chri- dive internazionali come Sharon Stone e Cher. stian Goecking e Alain Jodry. Nel tondo, lo stilista Tutti vicini allo stilista, tutti im- in una foto recente. putati e poi assolti nel processo di Durante gli anni in cui primo grado che si è appena con- è stato sotto processo cluso e che, tuttavia, ha segna- 1 ha continuato a lavorare.

Q

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«Quando mi hanno

letto la sentenza che mi scagionava da ogni accusa mi sono messo a piangere», dice lo stilista, «ma Questa vicenda, oltre ad aver danneggiato la mia immagine, mi ha lasciato una ferita profonda nell’anima»

ESCLUSIVO - GAI MATTIOLO, che nel 2008 fu accusato di bancarotta fraudolenta, racconta la fne del suo calvario giudiziario

ASSOLTO

MA A CHE PREZZO 73


Lei ha detto di essere sicuro di non aver mai compiuto atti in frode ai danni dei creditori, ma ha anche ammesso di essersi sempre occupato solamente del lato creativo. Non ha mai temuto di aver infranto la legge, magari anche in modo inconsapevole? «Per un periodo certo, ho temuto per ignoranza di aver commesso qualche cosa di illegale. Ma ho sempre saputo che, se così fosse stato, avrei fatto di tutto per farlo valere. D’altra parte fino a questa esperienza parole come pubblico ministero, giudizio e bancarotta fraudolenta io le avevo sentite solo nei telefilm»

Il suo abito per Wojtyla Roma. Sopra, l’incontro tra Gai Mattiolo e Giovanni Paolo II, scomparso a 84 anni nel 2005. A destra, Papa Wojtyla durante la cerimonia di apertura del Giubileo del 2000, con il piviale realizzato da Mattiolo.

Nel mondo della moda e dello spettacolo, chi le è stato vicino? «Mia sorella e Attilio Vaccari, il mio migliore amico. Ma anche clienti come Antonella Clerici, che in questi anni ho continuato a vestire, si sono dimostrate affezionatissime».

1 to profondamente la vita e l’attività

di sette anni, se qualcuno suona alla porta di prima mattina mi spavento».

Gai, poche settimane fa lei esprimeva a Visto la sua fiducia nella giustizia. Si aspettava una sentenza di assoluzione con formula piena? «Sapevo di avere la coscienza pulita. Ma la sicurezza che saremmo riusciti a far valere la mia innocenza non l’avevo. D’altra parte per me era così assurdo pensare di essere coinvolto in una vicenda del genere che a quel punto potevo pensare mi capitasse di tutto».

Il mandato d’arresto venne convertito in arresti domiciliari, giusto? «Agli arresti domiciliari ho trascorso circa tre mesi, ma la richiesta dell’accusa era quella del carcere».

di Mattiolo.

La vicenda si è conclusa dopo 7 anni di processo. Come li ha vissuti? «Sette anni sono lunghi, ma io ero abbastanza tranquillo e soprattutto ho sempre continuato a lavorare. Devo molto ai clienti che non si sono fatti influenzare, continuando a scegliere me».

Ricorda il giorno in cui è iniziato questo “incubo”? «Credo che dimenticarlo sia impossibile. Era la mattina del 5 dicembre 2008. Di buon mattino suonarono alla porta: la persona di servizio che viveva con me andò ad aprire ed era la guardia di Finanza e volevano arrestarmi. A distanza 74

Insieme a lei furono accusati anche il suo avvocato Giancarlo Tabegna, molti suoi collaboratori. Vi siete sentiti in questi anni? «No, con il mio avvocato non mi sono sentito per molto tempo. Io avevo la coscienza pulita, ma non potevo sapere se qualcuno intorno a me avesse fatto qualcosa di illegale. Ora la formula di assoluzione così piena, per la quale addirittura il fatto non sussiste, mi fa pensare che anche chi lavorava con me non abbia fatto scorrettezze». Vi siete già parlati? «No, ma lo faremo».

Chi invece le ha voltato le spalle? «Non voglio neanche nominare chi ha strumentalizzato me e questa vicenda, perchÈ lo farà ancora in futuro. Sono persone di cui non mi voglio assolutamente occupare». Tre mesi di arresti domiciliari, sette anni di processi: quanto le è costata questa vicenda? «Molto. Il danno è stato d’immagine, ma anche psicologico. Spesso ho provato imbarazzo sul lavoro. Mi chiedevo: ìChissà se questa persona pensa che, se mi hanno accusato, sotto sotto è perchÈ ho fatto qualcosa di sbagliato...”. Non è stato semplice mantenere un minimo di normalità».

Che cosa può dire di avere comunque imparato da quanto le è accaduto? «Anche prima che succedesse a me ero molto garantista. Pensavo che la colpevolezza doveva essere provata. Prima ero sicuro che se una persona non si comporta male non può avere problemi: mi sbagliavo».

«Tra chi non mi ha mai volTaTo le spalle c’È anTonella clerici»



AvevA unA voce unicA

e grAndi successi All’Attivo. eppure negli ultimi Anni è rimAstA solA, trAvoltA dA Assurde dicerie: tutti noi del mondo dello spettAcolo ne siAmo colpevoli

Con Loredana sorelle-rivali Pietrasanta (Lucca). Due immagini di Mia Martini, che gli amici chiamavano Mimì, allo storico locale La Bussola, nel 1975, quando aveva 28 anni. Sopra, Mia (vero nome Domenica Berté) con la sorella Loredana Berté, oggi 64. Mia Martini è morta il 12 maggio 1995, a 47 anni, per un malore dovuto forse ad abuso di farmaci.

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di Enrico Ruggeri Milano, maggio ono passati vent’anni da quella telefonata. Una mia cara amica che lavora a Mediaset mi chiama, in lacrime. «È morta Mia Martini. Ti mando una troupe del Tg5, voglio che siano le tue parole a ricordarla». Non faccio mai queste cose, non mi piace espormi nei momenti del dolore, e non ero certo il più vicino a Mimì. Ma quelli ìpiù vicini” non avevano voglia di parlare, ed era legittimo e comprensibile. Così lo feci io, a caldo. «Siamo tutti responsabili, noi del mondo dello spettacolo», dissi a testa bassa. Avevo ragione, e la penso ancora così. È morta sola, in un piccolo appartamento dell’hinterland milanese, dopo aver fatto incetta di successi, dischi 1

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MIMÌ, SE PUOI PERDONACI A 20 anni dalla scomparsa di MIA MARTINI il ricordo del collega ENRICO RUGGERI

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Da bambina Bagnara Calabra (Reggio Calabria). A sinistra una foto da piccole delle sorelle Bertè: da sinistra Leda, Loredana e Domenica, che poi assumerà il nome d’arte di Mia Martini. Nascerà poi una quarta sorella, Olivia.

Dagli esordi a Sanremo Milano. Tre momenti della carriera di Mia Martini. A destra, nel 1973 con Marcella Bella, oggi 62. Sotto, con Gianni Morandi, 70. In basso, nel 1992 a Sanremo con Pippo Baudo, 78: arrivò seconda con Gli uomini non cambiano.

1 d’oro, dopo aver conquistato l’Europa con Charles Aznavour, dopo aver cantato canzoni meravigliose con una voce unica, specchio della sua sofferenza e della sua umanità. Non navigava nell’oro, lei che aveva firmato contratti milionari e riempito teatri: la sua guerra con le case discografiche e con certi manager, sempre spinta dalla voglia di autonomia artistica, l’aveva pagata cara, sempre in ballo tra avvocati e penali da pagare. È morta da sola, dicevo. Il cellulare vicino, muto. Per ore. Aveva un concerto due giorni dopo. Solo allora l’hanno cercata, solo quando si doveva andare a lavorare e a fatturare. Poi il funerale, in un’atmosfera irreale. Pioveva. C’era tutta la musica italiana. Alcune star ebbero il buon gusto di presentarsi con le guardie del corpo, per esibire anche lì il loro potere e il loro successo. C’era l’affetto dei fan, ma c’erano anche i curiosi che volevano foto e autografi, le televisioni e i giornali a caccia di scoop. Nessuno che la difendesse, neanche in quel momento: perché noi cantanti abbiamo bisogno di essere difesi e tutelati anche il giorno della nostra ultima apparizione pubblica. Ho scritto una canzone su quella giornata. Si chiama Fango e stelle. Molti dei presenti, me compreso, sentivano amplificato quel senso di colpa che proviene dalla sensazione del ìtroppo tardi”. «Avrei potuto chiamarla, ci dovevamo vedere, ma continuavamo a 1

«Le case discografiche Le facevano La guerra per La sua indipendenza» 78

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AD ÒAMICI 14Ó

LA BERTE’ FA PIANGERE EMMA C

ome prevedibile, Loredana Berté, sorella di Mia Martini, è diventata una grande protagonista di Amici 14, programma in cui è stata chiamata a fare la giurata. Nel serale del 2 maggio ha fatto clamore la sua litigata con Emma Marrone, coach della squadra dei Bianchi. Miccia della discussione, l’esibizione di Matteo Briga, uno dei prediletti di Emma, che ha cantato la classica Imagine di John Lennon, aggiungendo alcuni versi dedicati alla tragedia dei migranti che rischiano la morte nel Mediterraneo. La Berté ha pesantemente criticato: «È una scelta paracula e da bestemmia». E, di fronte all’accorata difesa da parte di Emma, ha sbottato: «Imagine l’hanno cantata in tanti, ma nessuno si è mai permesso aggiunte del c....». Turbatissima, Emma è sembrata sul punto di scoppiare a piangere. Anania Casale

Due momenti della violenta discussione, nella puntata di Amici 14 del 2 maggio, tra Loredana Berté (sopra) ed Emma (a destra), 30 anni.

Carismatica e sfortunata Milano. Un’altra immagine di Mia Martini nel 1970, quando aveva appena 23 anni, e stava per pubblicare il primo album, Oltre la collina.

1 rinviare, non le ho mai detto che...». Ci eravamo frequentati, soprattutto nel periodo in cui lei si vedeva con Ivano Fossati, con il quale stavo collaborando. Le scrissi anche una canzone, Domani più su. Mi piacevano il suo modo di ascoltare e la sua risata amara, tipica di chi non si diverte mai fino in fondo. L’ultima volta l’ho incontrata una mattina in un albergo vicino a Roma: un posto di quelli che scegli per sbaglio, conduzione familiare, odori di cucina che salgono dalla scala, bambini che giocano nella hall, receptionist in ciabatte. Mentre noi ci dicevamo con gli occhi: «che errore,ricordiamoci di depennarlo dalla lista», arriva lei e mi dice: «Io qui sono a casa mia, pensa che l’anno scorso ci ho passato il giorno di Natale». A questo e a tante altre cose pensavo nella confusione irrispettosa di quella chiesa, vent’anni fa. Pensavo anche, come tutti, a quelle voci diffuse con

ʻ

cattiveria, ma soprattutto con sciagurata leggerezza. Due sono le cose che in Italia possono distruggere una carriera: «è di destra» e «porta male». Su di lei si era scatenata una ridda di aneddoti, eventi catastrofici legati al suo passaggio: un gioco di società stupido e pericolosissimo, che modificò il suo destino in un modo che ha quasi dell’incredibile. Una catena perversa: più le voci si rincorrevano, più lei si chiudeva in sé stessa, confermando, in quella delirante spirale, quello che si diceva in giro. Per fortuna, se così si può dire, oggi rimangono le canzoni e, soprattutto, la sua inimitabile voce: alzava il volume solo quando era necessario, mica come quelle di oggi che urlacchiano a caso. E rimane il ricordo di una persona sensibile, in un mondo nel quale la troppa sensibilità diventa sempre più un punto di vulnerabile ma meravigliosa debolezza. Continuiamo ad ascoltarla.

Quelle voci malevole le hanno rovinato la vita

«Era troppo sEnsibilE

E quEsto la rEndEva più dEbolE E vulnErabilE» 80



misfatti

di Alessandro Meluzzi

Dal vecchio al nuovo compagno

fatti

A destra, l’attrice americana Sofa Vergara, 42 anni, con il suo ex compagno Nick Loeb, 39. I due hanno un contenzioso aperto sulla custodia di due embrioni fecondati e congelati. Sopra, la Vergara con il suo nuovo amore, l’attore Joe Manganiello, 38 anni.

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L’imprenditore nick Lowe e L’attrice Sofia Vergara Si Sono LaSciati, ma Lui ora pretende, con un utero in affitto, di far

naScere un bambino uSando uno dei Loro embrioni fecondati in Vitro


L

a paternità e la maternità sono sempre state questioni piuttosto delicate. Non è un caso, infatti, che dal codice di Hammurabi alla sapienza di Salomone fino al diritto romano il tema di chi fosse il legittimo padre o la madre naturale - e dei loro diritti sul nascituro - abbia rappresentato una questione di precise norme etiche e giurisprudenziali. È notorio che nel diritto romano «mater semper certa est, pater numquam» («la madre è sempre certa, il padre mai») ed effettivamente a questo principio si sono uniformate tutte le legislazioni dell’epoca moderna: la madre è più importante del padre. Infatti, si tende a pensare che fino ad una certa età l’embrione e il corpo della madre si debbano considerare in solido, con pieno potere della madre sull’embrione. Ma le nuove biotecnologie, consentendo l’estrazione degli embrioni e la loro fecondazione in un altro corpo, hanno dato luogo ad un paradosso. Esiste una creatura, potenzialmente vivente se impiantata, staccata dal corpo della madre e già fecondata da un padre. Quasi reale e virtuale nello stesso tempo. Che cosa accade qualora la madre decida di mettere al mondo un feto fecondato 1

VOGLIO UN FIGLIO DALL’OVULO FECONDATO DELLA MIA EX 83



1 da un uomo che non c’è più? Fino a qui niente di straordinario, ma la questione diventa più interessante quando si ha una divaricazione di volontà tra un padre vivente e una madre vivente circa la possibilità di mettere al mondo il figlio di una relazione già conclusa da molto tempo. È quanto avvenuto all’attrice Sofia Vergara. L’ex compagno dell’attrice, Nick Loeb, un ereditiere della Florida, ha fatto causa a Sofia perchÈ vuole ottenere la custodia di due embrioni fecondati in provetta quando i due stavano insieme. Nick e Sofia avevano scelto di fecondare gli embrioni in provetta perchÈ nei due anni in cui sono stati insieme l’attrice aveva ottenuto un notevole successo con la serie televisiva Modern Family e non voleva prendersi una pausa a causa della maternità. Un successo che l’aveva incoronata ad attrice più pagata della Tv americana. E ora il suo ex vuole che un ovulo sia impiantato in una “madre in affitto” e aggiunge: «Non chiederò nulla a Sofia, mi occuperò io del bambino». Come vedete, il concetto di paternità, quando non è governato dalla legge naturale, entra in una dimensione inedita in cui la potenza della tecnologia traccia confini nuovi. Non si tratta, quindi, solo di mettere in protezione embrioni di donne decedute o creature congelate di uomini separati, ma di definire il destino di embrioni già formati e congelati, rispetto ai quali nessuno è in grado di determinare scientemente il futuro di una vita. O ancora di più quando si deve determinare la paternità o la maternità al di là di ogni ragionevole dubbio. È il caso di un’altra vicenda singolare e ormai di risonanza internazionale: quella di una presunta figlia di Lady Diana, che oggi vivrebbe in New England, negli Stati Uniti, che sarebbe il risultato del furto di un ovulo della principessa, già fecondato dal principe Carlo. L’ovulo sarebbe stato sottratto a Lady Diana dal suo ginecologo, che avrebbe impiantato l’embrione nell’utero della moglie e avrebbe dato vita in qualche modo ad un altro asse ereditario della corona inglese. La bimba sarebbe nata nell’ottobre del 1981, otto mesi prima della nascita di William. Questo metterebbe in crisi l’eredità della corona inglese. Forse è solo una leggenda metropolitana, ma è stata alimentata anche dal viaggio negli Usa che il principe William e la moglie Kate hanno fatto recentemente. Come ben si vede, quando la legge naturale viene meno, i confini del diritto si deformano fino a rendersi indecifrabili. Ma, insieme alla legge naturale, vengono meno anche la legge dell’amore e dell’attaccamento che sono fondamentali per la salute psichica e fisica di una creatura, anche se temporaneamente congelata, della quale si rischia di perdere le motivazioni di chi l’ha generata, individuo che diventa poco più di un donatore di tratti cromosomici. PerchÈ non diventi fantascienza, occorre che coscienze avvedute fissino i confini della tecnologia, che non può vivere senza il buon senso, e illuminino la scienza con la coscienza. Alessandro Meluzzi Scrivetemi a Visto, viale Richard 1/b, 20143 - Milano - visto@prseditore.it


Modi &

REL AX - RICETTE - BE AUTY - IN VETRINA - MODA

a cura di Nadia Beretta

Copia il look Uma Thurman,

45 anni, è una donna divisa in due. Sopra, rigorosa e pronta per un colloquio con il preside della scuola; sotto, balze e volant da red carpet. Ma, se vi piace il lungo in blu, copiatela pure. Magari, però, puntando sul pezzo unico, come con l’abito in voile di H&M.

Kasia Smutniak 35 anni, è bella anche dentro un sacco di juta. Il vestito semplice e un po’ monacale e l’assenza di lustrini o sberluccichii è da osservare e memorizzare. Ciabattina in suede con perline turchesi e mini borchie dorate (Loriblu).


Mode

Il cambio di passo dalla primavera all’estate si preannuncia da “mal di mare”. Caraibico, mediterraneo o irresistibilmente navy, il blu non avrà limite di sfumature nel guardaroba che verrà. E chi vorrebbe rottamarlo se ne faccia una ragione. Al momento è il colore “ufficiale”, buono ad ogni latitudine. Perfetto in ogni occasione. Infatti, tranne qualche interpretazione troppo marinara, con iniziative creative autogestite, il blu è il colore passepartout (si contende la vetta con il nero). Ma ha le sue regole. Esempio: mai eccedere nell’equivoco troppo vacanziero gemellandolo alle righe, al bianco, alle scarpe da barca, e così via, che fa tanto stile da lupetto di mare. Evitare anche l’uso soporifero del blu classico (fa un po’ consiglio d’amministrazione). Quindi? Puntare sulle varianti elettriche e gestirlo con estro e originalità.

Blake Lively 27 anni, neomamma, torna alla grande in societˆ sfoggiando look pi• precisini e meno scapestrati rispetto alla Serena van der Woodsen di Gossip Girl. Abito favoloso e accessori da signorina bon ton (il doppio filo di perle • sempre un bellÕaiuto).

nel

blu dipinto di blu

Orologio blu con cassa in metallo e cinturino in silicone di Marea.

Valeria Golino 49 anni, • una da minimo sforzo uguale massimo risultato. La sua mise • perfetta per traghettare direttamente dallÕufficio al weekend, basta sostituire il soprabitino con un blazer e la zeppa con lÕinfradito. Borsa nella borsa. Mini pochette morbida chiusa dentro la clutch trasparente di Charlotte Olympia.


RELAX - RICETTE -OROSCOPO -GIOCHI -TEST - BEAUTY - MODA - IN VETRINA

a cura di Nadia Beretta

1

Kim Kardashian,

34 anni, strizzata in una gonna a tubo in taffettà tuchese che fa sempre un po’ cerimonia. Ma il gemellaggio con la camicia di jeans è un colpo da vera esperta.

1. Ispirazione etno chic per la maxi collana turchese a cerchi con perline e micro paillettes (€ 45, Marlù gioielli). 2. Olimpionico il costume con la scritta bianca a contrasto (€ 19, 99, H&M). 3. Bon ton l’abitino in tessuto senza maniche (€ 149, Jcm Jey Cole Man). 4. Bikini con slip brasiliano fantasia marina (fascia € 44, slip € 35, MC2 Saint Barth).

3

4

Indirizzi H&M, www.hm/com. Jcm Jey cole man, www.jeycoleman.com Marlù gioelli, www.marlu.it MC2 Saint Barth, www.mc2sainthbarth. com Manebì, www.manebi.eu/ Prism, www.net-à-porter.com Phillip Lim, www.31philliplim.com Vix, www.net-à-porter.com

Fantasia marina sulla blusa in lino di , 26 anni, che, con i capelli tirati effetto quasi baganto, svela già una certa nostalgia di vacanza.

Fiammetta Cicogna

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1

2 4. Taglio maschile per la canotta di cotone con stampa (€ 29, MC2 Saint Barth). 5. Espadrillas in corda e cavallino (€ 105, Manebi). 6. In tessuto, perfetta per la spiaggia e per lo shopping la borsa turchese (€ 89, MC2 Saint Barth).

3

1. Da sirena l’abito lungo celeste in jersey smanicato (prez. su richiesta, Phillip Lim). 2. Futuristici gli occhiali bluette con lente azzurrata (prez. su richiesta, Prism). 3. Fantasia azzurra e bianca con ampia scollatura fronte e retro (€ 216, Vix).

Sembra Alice nel paese delle meraviglie

Miriam Leone,

30 anni, con il maxi abitone azzurrino in cotone. Perfetto day&night.

4

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sapore

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di mare


Occhi

Polvere abbronzante in tre colori, Masterpiece Bronzer, di Kiko (€ 14,90).

Labbra

Pelle Primer tripla azione per pelle lucente, Iris Extract Activating Treatment Essence, di Kiehl’s (€ 34).

Ilaria Spada

Ilaria Spada, 34 anni, al cinema nel flm Se Dio vuole, è un’attrice che esalta la sua bellezza naturale senza strafare. Trucco/non trucco, capelli morbidi, colori classici. Unica concessione, un makeup leggermente “felino” che accentua la forma degli occhi da “gatta”. Per chi ama i colori tenui e i segreti del viso acqua&sapone, le dritte sono tutte da copiare.

Tocco di classe 90

BEAUTY- MODA - IN VETRINA - RELAX - RICETTE - OROSCOPO

a cura di Nadia Beretta


Salute &benessere Abiti pensieri e parole

S

Scopriamo i meraviglioSi prodotti del noStro artigianato

H

a cura di Alessandro Resente

o sempre sostenuto che la qualità della vita dipende anche da noi stessi, ricercando nel corso della giornata una serie di piccoli o grandi piaceri, che possono andare dalla colazione della mattina o a un breve viaggio. Con l’esplodere della primavera, inizia la stagione dei ponti e dei weekend per cui mi piacerebbe che nella scelta delle nostre mete talvolta ci ponessimo anche l’obiettivo di scoprire le peculiarità e le lavorazioni di alcune zone d’Italia che, tramandate di generazione in generazione, costituiscono per la loro preziosità artigianale delle vere e proprie opere d’arte. Pensiamo ai merletti di Burano, un lavoro fatto da mani di abilissimi ricamatori che si muovono con leggiadria, o ai bellissimi scialli ricamati di certe zone della Sardegna, rifniti con lunghe frange intrecciate a mano, che abbiamo visto in tante recenti collezioni. Un soggiorno nel Salento può essere il motivo per ricercare e scoprire ancora delle bravissime ricamatrici e acquistare dei meravigliosi pizzi da applicare su capi d’abbigliamento o anche su tovaglie o asciugamani. A proposito di tovaglie, se capitiamo dalle parti di Gambettola, nel cuore della Romagna, approfttiamone per comprare quelle stampate con matrici in legno intagliate a mano e poi colorate, che da prodotto povero adesso rappresentano un vero e proprio elemento di stile e qualità. E che dire degli inconfondibili abiti e camicioni di Positano, che per un certo periodo hanno rappresentato anche un modo di essere e di vestirsi? L’Italia è veramente un paese fantastico, non solo per le sue bellezze ma anche per tutto quello che noi sappiamo creare e offrire.

orridi che il mondo ti sorride, suggerisce un detto popolare. E lo dice anche la scienza: un recente studio pubblicato su Social Cognitive & Affective Neuroscience sostiene che avere un’espressione felice fa in modo che gli altri ci percepiscano in maniera più positiva. Ne abbiamo parlato con Alberto Caputo, psichiatra e psicoterapeuta.

Dottor Caputo, come mai il sorriso influisce nel rapporto con gli altri? «Il sorriso funziona come un lubrificatore dei rapporti, perché esprime complicità e sottomissione. D’altronde è un’usanza che ci portiamo dietro dal neolitico. Chi sorride tende a dare un messaggio di apertura all’interazione sociale, e quindi a raccogliere sorrisi. Non solo: se sorridiamo, percepiamo gli altri come più sorridenti». Cosa succede a livello psicologico? «Una volta si pensava che la ìcatena” dei sorrisi fosse un meccanismo di feedback: gli altri mi sorridono in risposta al mio sorriso. Ora si è scoperto anche un meccanismo di feed forward: l’espressione facciale ìsorridente” di chi guarda determina l’elaborazione dei processi visivi a livello della corteccia cerebrale occipitale, facendo percepire come più ìsorridente” chi è guardato».

Il sorriso è davvero contagioso? «Certamente. Entrano in gioco i neuroni specchio: c’è un rispecchiamento automatico e inconscio, un segnale sociale di pacificazione».

Un’espressione facciale innaturale, come quella modificata da alcuni interventi estetici (ad esempio il botulino, che paralizza i muscoli del viso) altera la percezione sociale del sorriso? «Sì, è come se venisse meno uno strumento di interazione sociale, perché i muscoli non riescono a contrarsi in maniera naturale. Il fatto di sorridere in modo modificato rispetto a quello che l’interlocutore si aspetta crea confusione nella comunicazione, perché il cervello non percepisce il segnale del sorriso, e chi ci guarda non è in grado di interpretarlo. Se i muscoli sono bloccati dal botulino, per esempio, le espressioni risultano falsate perché eccessive o scoordinate: la percezione è di una risata costruita e non sincera».

a cura di Alice Di Pietro

L’allegria di Federica Sotto, il sorriso radioso di Federica Panicucci, 47 anni. Più in basso Alberto Caputo, psichiatra e psicoterapeuta.

Un’espressione gioiosa fa sì

che gli altri ci percepiscano in modo più positivo. ma chi abUsa del botUlino rischia di compromettere qUesto strUmento di socialità

SORRIDERE FA BENE E STIMOLA ANCHE I NEURONI


Oste & cuoco Milano. A destra nella foto grande, lo chef siciliano Filippo La Mantia, 55 anni, nel suo nuovo ristorante che porta il suo nome: “Filippo La Mantia oste e cuoco”. Qui a destra, il giornalista Gianluigi Nuzzi, conduttore di Quarto Grado, 45 anni, con la moglie Valentina. A destra, sotto, Clara e Chicco Catelli. Qui sotto, lo chef Filippo La Mantia con il fotografo Gianmarco Chieregato.

I medici Marco Pozzolini, 69 anni, e Paolo Veronesi, 44, fglio dell’ex ministro della Salute Umberto Veronesi.

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Presentato a Milano un docu-flm sui tesori artistici e gastronomici dell’isola

LA SICILIA


Grande entusiasmo all’anteprima

del cortometraGGio “terra mia”, proiettato nel ristorante del superchef filippo la mantia. tra Vip e miss

Jet set Laura Morino col marito Adriano Teso. Sotto, Francesca Senette, 39, e Tommaso Dragotto, 77, imprenditore siciliano.

Miss Italia siciliana Miss Italia 2014 Clarissa Marchese, 21 anni, nata a Sciacca e madrina dell’evento.

Betta Vallarino Gancia con il marito Paolo Fontana.

SBARCA ALL’EXPO 93


ZAFFERANO E RISO ALLA MILANESE INGREDIENTI PER 4 PERSONE Per la cottura del riso: 320 gr di riso Carnaroli stagionato 1,5 lt. di acqua calda e salata 100 gr di burro dolce 80 gr di Grana Padano Riserva D’O grattugiato 10 ml di aceto di vino bianco Sale fno Scorza di mezzo limone Per la salsa di zafferano 100 ml di acqua 5 g di maizena (amido di mais) diluita in 3 ml di acqua fredda 1 gr di zafferano in pistilli 1 gr di sale fno 1 gr di zucchero Zefro Preparazione per la cottura del riso In una casseruola fate tostare il riso, bagnate poco per volta con l’acqua salata e portate a cottura. Togliete poi dal fuoco, mantecate aggiungendo il burro, il Grana, l’aceto e il sale e la scorza grattugiata di mezzo limone, tenendolo cremoso.

Per la salsa di zafferano Fate bollire in un pentolino l’acqua, legate con la maizena diluita, aggiungete il sale e lo zucchero, togliete dal fuoco e fate intiepidire fno a 70°. Successivamente unite lo zafferano lasciando in infusione. Per la fnitura Stendete il riso su un piatto piano e versate a spirale la salsa di zafferano.

mese è diventato papà della piccola Camilla Maria nata dalla relazione con l’attuale compagna Evelina: «Sono loro Milano, maggio a darmi l’energia giusta per affrontare appresentare l’Italia come tutte le mie sfide». Ambassador Expo per me è un motivo di grande orgoglio. Riuscirà a essere presente durante Quando mi hanno invitato a ri- tutta la durata dell’Expo? coprire questo incarico ho accettato con «Sì cercherò di esserci tutti i giorni. molto entusiasmo: è un riconoscimento Fortunatamente infatti il chiosco che per il mio impegno quotidiano nel mon- abbiamo allestito accanto al Padiglione do del cibo e dell’alimentazione». Zero e che si chiama ìZafferano e riso Davide Oldani, famoso chef internazio- alla milanese D’O” si trova a soli tre nali, titolare del ristorante stellato D’O chilometri dal mio ristorante. Serviamo a San Pietro all’Olmo, frazione di tre ingredienti principali, zafferano, paCornaredo (Milano), nonché profeta nettone e riso, che danno vita a ricette della «cucina pop», è entusiasta per l’in- dolci e salate. Il progetto, nato dalla carico. Ma anche perché da qualche scelta di puntare su un piatto milanese di Tiziana Cialdea

R

ESCLUSIVO Lo chef DAVIDE OLDANI spiega la sua idea gustosa per Expo 2015

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I suoi piatti sono pop Milano. A destra, Davide Oldani, 47 anni, con la compagna Evelina: lo scorso luglio sono diventati genitori di Camilla Maria. Sopra, la copertina di Pop Food, l’ultimo libro di ricette pubblicato dallo chef milanese.

ALLA CORTE DEL R


per eccellenza, il risotto allo zafferano rivisitato, è diventato un vero brand. Inoltre si tratta di un piatto a chilometri zero: la varietà della spezia che ho scelto infatti è coltivata e lavorata da una piccola azienda agroalimentare di Varedo, a nord di Milano». Come mai ha scelto di puntare su un piatto così popolare? «Sono nato a Milano e volevo che la mia città si presentasse al mondo con una rivisitazione della tradizione classica. Così ho puntato su un piatto semplice ma invitante, legato alla sua storia nella sostanza ma aperto al cambiamento nel modo in cui si offre. Per questo l’ho preparato con il riso della tradizione, che è una miscela di due carnaroli, ma l’ho vestito con un cerchio di zafferano che vuole essere un simbolo di circolarità intesa come accoglienza. È un alleggerimento del classico risotto allo zafferano che ho realizzato con soli tre ingredienti: riso, acqua e zafferano».

«Ho scelto uno dei

piatti della tradizione lombarda e l’Ho reso il più semplice possibile», dice il cuoco ambassador dell’evento. «la mia compagna evelina e mia figlia sono le mie muse ispiratrici»

RE RISOTTO

Da qualche mese è diventato papà: a luglio la sua compagna Evelina ha dato alla luce Camilla. Cosa le racconterà di questa esperienza? «Prima di tutto scatterò tantissime foto che potremo vedere quando lei sarà più grande. Ora la mia bimba ha poco più di nove mesi e io mi limito a farle sentire l’odore dello zafferano. Tra qualche settimana la porterò con me in fiera e festeggeremo il suo primo compleanno tra i padiglioni. Lei, oltre a darmi tantissima energia, mi porta anche tanta fortuna». Insomma è una fonte di ispirazione per le sue tante attività. «Sì. Oltre a Expo ho tanti altri progetti. È appena uscito un nuovo libro di ricette, Pop Food, in italiano e inglese in cui la tradizione si sposa con l’innovazione. A novembre è prevista l’inaugurazione di un ristorante a Manila e nel frattempo sto progettando il nuovo quartier generale del D’O, che si troverà nella piazza, di fronte alla chiesa vecchia del paese di San Pietro all’Olmo. In più tornerò in televisione, sempre sui canali Mediaset, con la terza edizione del talent The Chef». 95



Ariete

Toro

dal 21/4 al 20/5

dal 21/3 al 20/4

Amore ♥♥♥ Compleanno di passione

Amore ♥♥♥ Più smart in vacanza,

ma improntati al gioco leggero e senza impegno. Retromarcia da giovedì, incontrando casualmente un ex: uno sguardo ed è subito nostalgia. Salute ••• Forti e sani con lo sport, ma attenti alle spezie: adorate i sapori forti, ma esagerare infamma. Lo dice anche il dentista, che vi prescrive un collutorio. Lavoro ♦♦ Faticoso rientrare al lavoro dopo un ponte così piacevole. Lunedì opporrete resistenze, che potrebbero mutarsi in un raffreddore strategico.

per chi spegne le candeline, ottimale giovedì con uno smile a forma di cuore. Dopo l’ennesima scena di gelosia, fare pace sarà più dolce. Salute •••• Appena rientrati dal ponte, ma subito pronti a ripartire, con la scusa degli affari e della cultura vi godrete un’altra fuga dalla routine. Lavoro ♦♦♦♦ Ansiosi di arrivare primi, battendo la concorrenza al traguardo. Bello smacco per il rivale: con un guadagno extra vi prenderete la rivincita.

Cancro dal 22/6 al 22/7

Leone dal 23/7 al 23/8

di

a cura di Laura Tuan

Gemelli dal 21/5 al 21/6

Amore ♥♥♥♥ Lui o lei è un osso duro,

ma non vi perderete d’animo, sicuri del vostro fascino e della parola incantatrice. Magari perderete un round, ma la vittoria fnale sabato sera sarà vostra. Salute •••• Belli e slanciati, tonici nei movimenti, l’energia non sarà al top, ma compenserete con il buonumore. Il pensiero positivo tira su. Lavoro ♦♦♦♦ Impegnatissimi da subito, già lunedì il ponte sarà un ricordo. A tenervi sul piede di guerra un vecchio volpone deciso a farvi le scarpe.

Vergine dal 24/8 al 22/9

OROSCOPO - MODA - IN VETRINA - RICETTE

da domenica 10 a sabato 17 maggio

Amore ♥♥♥ Finita l’epoca dei piagnistei,

Amore ♥♥ Tranquilli col partner.

Amore ♥♥♥ Settimana spesa a sognare

giovedì vi riprenderete il vostro cuore, guarito e perfetto per dirigere il gioco. Se col partner non gira più, c’è già pronto il sostituto, che vi muore dietro da quel dì. Salute •• Forti e sani sempre, più belli da giovedì, dopo che qualcuno vi avrà fatto notare le vostre défaillance. Subito ai ripari al centro estetico. Lavoro ♦♦ Ancora più duro dopo il rientro, vi eravate abituati troppo bene. Logica e creatività nelle retrovie, i vostri errori manderanno in tilt il collega.

I problemi cominciano quando c’è una nuova amicizia che bolle in pentola, pronta a diventare amore. Ma l’ultima parola spetterà comunque a voi. Salute •• Emicrania da stress e l’immagine ne risente, ve lo diranno amici privi di tatto, accennando alle vostre occhiaie. Fate più sport. Lavoro ♦♦♦♦ Ponte prolungato per inerzia, ma martedì sarete di nuovo in pista, con bei progetti da sottoporre al gran capo, ovviamente a tempo record.

l’amore, appena intravisto in vacanza e subito svanito. Dedicando più attenzione all’amico/amica che non demorde, avrete appoggio, tenerezza e passione. Salute •• Se il mal di gambe o di schiena sono frutto di una scarpinata, prima o poi passerà. Faccenda seria, invece, se il malessere nasce da dentro. Lavoro ♦♦ Di progetti e proposte riempirete il computer, ma di valido stavolta gli altri troveranno poco. Partire per lavoro vi rimetterà in carreggiata.

Bilancia dal 23/9 al 22/10

Scorpione dal 23/10 al 22/11

Amore ♥♥♥ Basta una breve vacanza

se qualcosa da ridire c’è, andrà meditato con calma, onde evitare scelte di cui vi potreste pentire. Rispetto alle aspettative il gioco amoroso delude un po’. Salute •• Passata la giornata nera tornerà anche l’appetito. Un tocco esotico al look vi starà d’incanto, colori stravaganti portati con disinvoltura. Lavoro ♦♦ Notevole differenza tra lavoro intellettuale e manuale, nel primo caso flerete col vento in poppa, nel secondo, imbranatissimi, collezionerete svarioni.

a cambiare la vita sentimentale. E sarà il vostro caso se lui o lei si rifarà sentire. Attesa spasmodica di una telefonata o almeno di un sms. Salute ••• Tra nervosismo e insonnia il rimedio ve lo offriranno le amiche più care. Ottimale prolungare il ponte, anche il medico sarà d’accordo. Lavoro ♦♦ Grandi progetti, ma senza fondi non arriverete da nessuna parte. Soluzione: rassegnarsi ad aspettare. Affari in sospeso, scuola così così.

Capricorno dal 22/12 al 20/1

Acquario dal 21/1 al 19/2

Amore ♥♥♥ Amore e lavoro

fo r t u n a

Amore ♥♥ Settimana di attesa:

procederanno in buona armonia, il momento magico giungerà con un invito a bruciapelo, che ha tutta l’aria di una campagna di conquista. Salute ••• In forma con lo sport, anche molto impegnativo, per questo il look sarà minimalista, innanzitutto pratico e veloce da curare. Lavoro ♦♦♦♦ È un piacere vostro realizzare esattamente ciò che avete in mente. L’azienda sarà quasi un luna park, il viaggio d’affari una vacanza.

Sagittario dal 23/11 al 21/12

Amore ♥♥♥♥ Potrete trincerarvi

fnché vi pare, ma quando l’amore decide di prendervi, sa trovare percorsi alternativi. E quando il cuore comincia a schiudersi, passa anche un esercito. Salute • Un flo di rigidità: si vede che state invecchiando, oppure è l’umidità primaverile a maltrattare le vostre articolazioni. Lavoro ♦♦ È contro i vostri princìpi sgomitare per lavoro, ma se gli altri andranno contro le regole, non lascerete fare senza opporre resistenza.

Pesci

dal 20/2 al 20/3

Amore ♥♥♥♥ Scovata la persona

Amore ♥♥♥ Lunga attesa pienamente

giusta, ora la sfda sarà tenervela stretta, andando contro le gelosie e i mugugni di famiglia. Massima l’attrazione, soprattutto intellettuale: insieme scoprirete il mondo. Salute •• Stomaco delicato, dovete farlo rigare dritto. Primo passo: via alcol e fritti, spezie sì, ma con misura, altrimenti vi ci vorrà l’estintore. Lavoro ♦♦♦ Buone speranze per chi è in cerca di lavoro, con preparazione e fascino stavolta farete centro. Le migliori prospettive per insegnanti e creativi.

ricompensata, anche tenere la lingua a freno vi sarà di grande aiuto. Soleggiamenti sul fronte del cuore già da domenica, poi una lieve caduta di tono. Salute ••• Il tallone d’Achille saranno le anche e le ginocchia. Sempre alto l’umore, convalescenza promettente dopo un piccolo intervento. Lavoro ♦♦ Sempre in pista, ma con qualche diffcoltà in più, forse dovute al nuovo capo, o forse al nuovo amore che vi farà perdere la testa. 97


Animali&anima CONTI FATTI

di

Elisa Isoardi

a cura di Michela Vittoria Brambilla

Roma. Marco Morandi, 41 anni, con la moglie Sabrina Laganà, i due fgli gemelli Jacopo e Leonardo, 8, e Tommaso, 6, in una pausa merenda.

*Presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente

Diciamo basta a queste corse bestiali

Ha suscitato proteste, in Molise, l’inchiesta per maltrattamento di animali condotta dalla Procura di Larino sulle “carresi”, le tradizionali corse su carri trainati anche da buoi che si tengono in tre Comuni della Regione: San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone. In nome della “tradizione” si può protestare quanto si vuole. Ma la realtà è un’inchiesta dai numeri imponenti: 30 indagati, 20 carri, 49 bovini e 77 cavalli posti sotto sequestro. Gli animali, riferiscono gli inquirenti, erano costretti a «fatiche insopportabili, ossia corsa su strada asfaltata trainando carri con a bordo persone, durante la quale sono stati sottoposti a violenti e ripetuti colpi inferti con l’uso di bastoni o verghe con punta acuminata, tanto da generare un forte stress, sofferenze, lesioni e sanguinamenti». Come se non bastasse, c’era il doping: nel sangue di alcuni sono state ritrovate quantità di farmaci fino a 225 volte il limite consentito. Negli stessi giorni del blitz sulle “carresi”, un cavallo ha perduto la vita durante il palio di Bomarzo (Viterbo). Obbligato a “stringere” una curva, il mezzosangue “Quintana” è finito a tutta velocità contro la staccionata ed è morto sul colpo. Anche in questo caso le indagini diranno in che condizioni il cavallo ha dovuto correre. Ma una cosa è certa: invece di difendere a oltranza tradizioni anacronistiche, bisognerebbe difendere la vita. E vietare, come propongo in un mio progetto di legge, manifestazioni che comportano crudeltà, abusi e morte per gli animali. 98

ECCO COME SCEGLIERE LA MERENDINA GIUSTA

A

lla pasta frolla o al pan di Spagna, palmisto, l’olio di cocco o di colza: sono semplice o farcita, alla confettura o molto diffusi in questi prodotti; accertiaalla crema di cacao: di merendine moci, soprattutto, che non siano grassi in commercio ce ne sono davvero per idrogenati, che non sono affatto salutari. tutti i gusti. Certo, un bel dolce fatto in Punto numero due: preferiamo le uocasa non ha eguali, ma non tutti hanno il va fresche (meglio ancora, i tuorli) a tempo di prepararlo. E poi, diciamocelo, quelle pastorizzate, così come prediliè difficile rinunciare al gusto e alla pra- giamo il latte fresco a quello in polvere. ticità delle merendine, ad esempio quan- E poi gli aromi devono essere naturali e do si tratta di infilare uno spuntino per la il prodotto non deve contenere conserscuola nello zainetto dei nostri figli. E vanti e addensanti. Certo, la merendina visto che, per l’appunto, quando sarà sempre un prodotto diverso si tratta di merendine si tira in dal ciambellone fatto in casa, ballo soprattutto la salute dei ma in questo modo si avvicinepiù piccoli, è fondamentale rà il più possibile alla genuinità orientarsi sulle più genuine atdi un dolce preparato con le notraverso un’attenta lettura stre mani. E mi raccomando: una dell’etichetta. Che spesso, bivolta a casa controlliamo che, sogna ammetterlo, è quasi illeganche a vista, la merendina sia gibile a causa dei caratteri midi qualità. Nel caso di un procroscopici sulla confezione, ma dotto al pan di Spagna, o anche c’è da dire che negli ultimi anni Elisa Isoardi, nel caso di una brioche, l’impale aziende produttrici sono mi- conduttrice sto deve apparire bello gonfio e, gliorate di molto riguardo alla di A conti fatti, tastandolo, dev’essere soffice; grandezza delle scritte. Detto su Raiuno. controlliamo anche la farcitura, questo, ecco cosa c’è da valuche dev’essere abbondante; nel tare quando dobbiamo acquistare una caso in cui abbia ingredienti sulla supermerendina di qualità. ficie, come dei granelli di zucchero, conPunto numero uno: preferiamo il bur- trolliamo che non siano sciolti, altrimenro o l’olio di oliva ad altri tipi di grassi, ti può significare che il prodotto non è come la margarina, l’olio di palma, il stato conservato adeguatamente. Scrivete a Visto, via Richard 1/b, 20143 Milano - visto@prseditore.it




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