Turismo d'italia N° 5 e 6 - Dicembre 2012

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turismo LA RIVISTA DELL’OSPITALITÀ ORGANO UFFICIALE FEDERALBERGHI

d’Italia

N. 5-6 Dicembre 2012

Hotel Design

HOTEL MONIKA: WOOD WELLNESS DESIGN Lavoro

DONNE NEL TURISMO? AVANTI TUTTA

ARREDO LOUNGE Dolce l’attesa... Protagonisti

INTERVISTA A PIERO LISSONI

Hotel Hub

MARKETING E QUALITÀ

DOSSIER

MEETING & CONGRESSI TIRATURA 15.000 COPIE




Editoriale

BERNABÒ BOCCA Presidente Federalberghi

IL TURISMO LAVORA PER L’ITALIA

S

i intitola Il Turismo lavora per l’Italia il documento che Federalberghi ha inviato a tutti i segretari dei partiti politici in vista della prossima campagna elettorale e che è stato ufficialmente presentato lo scorso 27 settembre, Giornata Mondiale del Turismo.

Venti linee di intervento, articolate in più di 60 misure, molte delle quali possono essere realizzate in tempi brevi e senza oneri a carico delle finanze pubbliche. Il settore produce 114 miliardi di Euro di giro d’affari annuo (di cui 30 miliardi di Euro spesi dagli stranieri), assomma 375 milioni di pernottamenti e dà lavoro a oltre 1,5 milioni di persone.

La nostra sfida-proposta è di incidere sulle scelte di politica turistica della prossima Legislatura, avanzando idee e proposte operative, nella speranza che l’Esecutivo e il Parlamento raccolgano i suggerimenti che la categoria portante del settore turismo nazionale ritiene di avanzare in questo momento sicuramente cruciale della crisi economica.

Dopo aver illustrato al Ministro del turismo, Piero Gnudi, il documento affinché ne possa tener conto per l’impostazione del “Piano nazionale strategico”, siamo dunque pronti a confrontarci con chiunque nella assoluta convinzione che l’attimo sia di quelli storici e l’occasione per far ripartire il sistema economico nazionale non possa non avere il turismo tra gli asset fondamentali per stabilire criteri concreti di crescita armonica.

“Venti linee di intervento, molte delle quali possono essere GOVERNANCE realizzate in tempi brevi e “Xxxx senza oneri xxxx xxFISCALITÀ o a dura prova imprese, coxxxxxri e perlavoratori, le finanzema la storxxxxxxxxxxxxxxxxxxx epubbliche” rxxorsi xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxspicabile e pxxxibile riprxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx” Occorre un Ministero con competenze specifiche e una modifica dell’articolo 117 della Costituzione, per consentire lo sviluppo di politiche di sistema.

Abolire l’imposta di soggiorno, restituire al settore una quota del gettito Iva prodotto dall’economia turistica, consentire di pubblicare i prezzi al netto dell’Iva, ridurre le commissioni dovute ai gestori delle carte di pagamento, istituire zone franche per rilanciare aree turistiche in crisi profonda.


PROMOZIONE E DESTAGIONALIZZAZIONE Trasformare l’ENIT in SpA a capitale pubblico, consentirgli di svolgere attività promozionale anche sul mercato domestico, assegnare alle delegazioni il compito di rilasciare i visti turistici, abolire il visto turistico per l’ingresso dai Paesi BRICS, definire la mission del portale ITALIA.IT, creare con la RAI un canale satellitare tematico in chiaro che promuova il nostro patrimonio turistico-culturale, esporre nelle hall degli alberghi e nei luoghi di grande transito pezzi d’arte che giacciono accatastati negli scantinati dei musei, rilanciare il sistema dei buoni vacanza, promuovere l’organizzazione di grandi eventi, incentivare il prolungamento delle fasi stagionali di attività. FORMAZIONE E LAVORO Correggere i difetti della recente riforma del lavoro, lasciare spazio alla contrattazione collettiva, creare in Italia una grande scuola di management alberghiero e della ristorazione, consentire agli studenti delle superiori di lavorare nel turismo come apprendisti stagionali durante le vacanze scolastiche. AMMODERNAMENTO Incentivare con crediti d’imposta e premi di volumetria la riqualificazione delle strutture, semplificare il cambio di destinazione d’uso per accelerare l’uscita dal mercato di aziende non remunerative, applicare un unico sistema di classificazione valido per tutta l’Europa, consentire agli alberghi di offrire nuovi servizi, tutelare consumatori e imprese contrastando l’abusivismo, salvaguardare le imprese titolari di concessioni demaniali, semplificare gli oneri amministrativi a carico delle imprese.

“L’occasione per far ripartire l’economia INTERNET E TURISMO nazionale non può non avere il“Xxxx turismo xxxxINFRASTRUTTURE xx o a dura prova imprese, coxxxxxri traegli asset lavoratori, ma la storxxxxxxxxxxxxxxxxxxx fondamentali” e rxxorsi xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxspicabile e pxxxibile riprxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx” Contrastare gli abusi di posizione dominante da parte delle grandi on line travel agency, impedire la diffamazione mediante recensioni anonime, garantire alla struttura ricettiva il diritto di replica, introdurre un vantaggio fiscale per i redditi prodotti mediante e-commerce.

Collegare i principali hub con la rete ferroviaria ad alta velocità, sbloccare le tariffe aeroportuali vincolandole allo sviluppo degli scali, potenziare e capillarizzare il trasporto ferroviario, assicurare la disponibilità della banda larga.



SOMMARIO Dicembre 2012

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IL TURISMO LAVORA PER L’ITALIA

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di Bernabò Bocca 6

turismo d’Italia EDITORE

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Amministratore delegato Paolo Audino audino@ttgitalia.com Via Nota, 6 - 10122 Torino Tel. 011.4366300 Part. Iva 05464330488 DIRETTORE RESPONSABILE

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10 12

Antonia Zanardini zanardini@ttgitalia.com

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Emilio La Serra laserra@federalberghi.it

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COLLABORATORI

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Vittoria Baleri, Federico Belloni, Laura Ferriccioli, Roberto Negri, Simona Parini, Silvia Salvaderi, Emma Sarzi Sartori

38 46

ART DIRECTION E GRAFICA

52 54

MARKETING E COMUNICAZIONE

Sabina Fornasari fornasari@ttgitalia.com RESPONSABILE VENDITE

Gloria Armiri armiri@ttgitalia.com

62 66 69 74

MATERIALI PUBBLICITARI

Catia Di Girolamo materiali.online@ttgitalia.com digirolamo@ttgitalia.com

78 82

UFFICIO ABBONAMENTI

abbonamenti@ttgitalia.com AMMINISTRAZIONE

amministrazione@ttgitalia.com Registraz. Trib. Milano n. 693 del 8/11/1999 Pubblicità non eccedente del 45% TIRATURA PRESENTE NUMERO 15.000 copie STAMPA Stige Arti Grafiche

Via Pescarito 110 10099 San Mauro (TO

Wood Wellness Design di Silvia Salvaderi Golf Resort & Spa di Antonia Zanardini Il bosco protagonista di Vittoria Baleri Il restyling è una schedina vincente di Laura Ferriccioli Dolce l’attesa… di Silvia Salvaderi Highlights Guide Contract Lampade di Roberto Negri

Hospitality

PUBBLICITÀ

Rosaria Dimonte dimonte@ttgitalia.com Marina Orselli orselli@ttgitalia.com

Houston, abbiamo un problema di Simona Parini I nuovi scenari del Mice di Simona Parini

Hotel Design

COORDINAMENTO FEDERALBERGHI

Laura Ferriccioli mail@trademagazine.it

Sun guarda al futuro con più ottimismo Le camere si vendono all’asta! Pagare con il telefonino: presente o futuro? Rhex salpa al servizio del mondo Horeca Nuovo Hotel Gallia firmato Marco Piva Hotel Zapping

Dossier Turismo Congressuale

Paolo Audino COORDINAMENTO EDITORIALE

L’EDITORIALE DI PAOLO AUDINO

Overview

TTG Italia S.p.A. Presidente Gianni Piacenti

UNA RIFORMA DA MIGLIORARE

di Alessandro Massimo Nucara

LA RIVISTA DELL’OSPITALITÀ

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Donne nel turismo? Avanti tutta di Simona Parini Hotel Low Cost di Gianni Martino Hotel marketing e qualità di Giacomo Pini Nuovi mercati crescono di Federico Belloni Come valutare il mix distributivo di Oderisi Nello Fiorucci L’innovazione parte dall’Abruzzo di Eleonora Lopes Regole per tutti di Marco Leardini Codice del turismo di Anna Boccioli

Focus On 20 42 44 58 60 72 87 88 90

Zurich Dorelan Pedersoli Sambonet Frette Best Western Indel B Philips Healthcare Repower

94 96

Nel prossimo numero Aziende e inserzionisti Turismo d’Italia

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L’opinione

ALESSANDRO MASSIMO NUCARA Direttore Generale di Federalberghi

UNA RIFORMA DA MIGLIORARE

I

l 18 luglio scorso, nel bel mezzo di una stagione turistica che non ricorderemo positivamente, è entrata in vigore la legge n. 92 del 2012, più comunemente nota come riforma del lavoro o riforma Fornero. Federalberghi, sin dal momento della presentazione delle linee ispiratrici della riforma, ha rappresentato con forza all’opinione pubblica, alle forze politiche e al Governo le perplessità degli albergatori italiani rispetto a un impianto che non abbiamo condiviso e, tuttora, non condividiamo. Non ci convince soprattutto l’equazione che alcuni vogliono affermare, lasciando intendere che flessibilità equivale a precarietà e limitando fortemente la possibilità che la contrattazione, individuale e collettiva, definisca soluzioni capaci di adattarsi alle esigenze dei settori, dei territori, delle imprese, dei lavoratori. Chi ha partecipato all’Assemblea nazionale di Taormina, in aprile, ricorderà l’interessante confronto che abbiamo avuto con il Viceministro del lavoro, Michel Martone, dal quale sono poi nate soluzioni che hanno attenuato alcuni dei difetti macroscopici della riforma. Ne ricordiamo due su tutte: l’esclusione dei contratti stagionali dall’applicazione del contributo aggiuntivo da applicare ai contratti a tempo determinato (+1,4%) e la salvaguardia, seppur parziale, del contratto di lavoro intermittente e del contratto di lavoro occasionale accessorio (i cosiddetti vaucher o buoni lavoro), istituti per i quali era stato inizialmente proposto un drastico ridimensionamento, che nel nostro settore sarebbe equivalso a una sostanziale cancellazione. Anche dopo l’approvazione della riforma, la nostra spinta propulsiva non si è esaurita e ad agosto abbiamo ottenuto, con un emendamento al cosiddetto “decreto crescita”, un ulteriore importante risultato. È stato ridotto l’intervallo di tempo che deve intercorrere tra un contratto stagionale e il successivo. Sul punto, la riforma del lavoro prevedeva, per tutti, un intervallo minimo di 60 o 90 giorni. Ciò avrebbe significato, ad esempio, l’impossibilità di assumere a giugno un lavoratore che avesse prestato servizio il primo maggio o il 25 aprile, così come il divieto di far lavorare a Pentecoste il collaboratore impiegato a Pasqua. Grazie al nostro intervento, l’intervallo minimo applicabile ai contratti stagionali è stato ridotto a 20 giorni. Guardando al futuro, possiamo dire che, pur avendo apprezzato le modifiche apportate durante l’iter parlamentare, resta molto da fare per migliorare l’impianto del provvedimento, che non tiene in adeguata considerazione le necessità del settore turismo. L’obiettivo che ci proponiamo non è facile da raggiungere, ma ci è di conforto la concreta attenzione che il Parlamento ha riservato alle nostre proposte, in un contesto oggettivamente complicato dal fatto che i provvedimenti di cui parliamo erano stati “blindati”, che rende merito all’importanza dell’economia turistica e testimonia il ruolo che Federalberghi, insieme a tutto il sistema organizzativo, svolge quotidianamente in rappresentanza degli albergatori italiani.


turismo LA RIVISTA DELL’OSPITALITÀ ORGANO UFFICIALE FEDERALBERGHI

PAOLO AUDINO Amministratore delegato TTG Italia SpA EDITORE INCARICATO DA FEDERALBERGHI PER L’ORGANO DI INFORMAZIONE TURISMO D’ITALIA

d’Italia

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on questo ultimo numero del 2012 Turismo d’Italia inaugura una nuova stagione. La stagione del web che affianca la carta, della rivista tradizionale e della sua riproduzione online. Niente di rivoluzionario, sia ben chiaro, ma un primo piccolo passo verso le novità future, inevitabilmente basate sulla rete e sulle sue infinite potenzialità. Sul sito www.turismoditalia.it a partire da questi giorni sarà dunque accessibile la versione sfogliabile integrale della rivista che, grazie a questa modalità, allarga incredibilmente i confini della sua distribuzione. Oltre alle 15mila copie cartacee, la rivista raggiungerà sotto forma di mail altri 27mila indirizzi del quindicinale Faiat Flash e altri 48mila indirizzi legati al mondo alberghiero negli ambiti del personale addetto, dei prodotti, dei servizi, della tecnologia, della stampa. Una diffusione quintuplicata rispetto al passato, con un incremento che avviene sfruttando la più semplice delle forme consentite dal web. Il passaggio futuro, inevitabile, sarà quello di un vero e proprio sito di informazione dedicato e interattivo. Certo, questo secondo passaggio non avverrà a breve, ma stiamo già lavorando in quella direzione, convinti che l’informazione business to business necessiti di un dinamismo e di una versatilità di strumenti che la renda concretamente uno strumento di lavoro.

Il Pdf sfogliabile oggi, il sito domani, saranno due veicoli sensazionali in più anche per gli inserzionisti, che poi sono i nostri partner nella quotidianità della gestione dell’albergo. Due amplificatori di immagine a loro volta posizionati nel più incredibile amplificatore di contatto che sia mai stato realizzato dall’uomo. E il 2013 porterà altre novità, a partire dal Turismo d’Italia numero 1 (gennaio/febbraio) insieme al quale lanceremo infatti gli speciali Turismo d’Italia “InShow”. La prima, un’edizione dedicata e distribuita ad espositori e visitatori della nuova fiera riminese RHEX, per poi replicare insieme al numero 5 (settembre/ottobre) con un numero distribuito ad espositori e visitatori della manifestazione milanese HOST. Formato e grafica tutte nuove per due strumenti innovativi che – in occasione delle due principali rassegne fieristiche nazionali – sapranno farsi apprezzare da tutto il settore e dai suoi addetti ai lavori. E adesso buona lettura: vi aspettano 96 pagine di novità, informazioni, trend del settore. Sedici pagine in più del solito. Una piccola strenna natalizia, accompagnata dai più sinceri auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo da parte di tutti noi di Turismo d'Italia.

Turismo d’Italia

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OVERVIEW

Le camere si vendono all’asta! he il comparto turistico abbia registrato l’ennesimo segnale negativo lo confermano i dati dell’Istat, del Fipe e del Codacons. In questo scenario non certo facile, spicca l’idea brillante di tre giovani toscani che hanno messo a punto un widget destinato ai siti degli hotel per vendere le loro camere all’asta! Proprio così: attraverso HotelBid (www.hotelbid.org), il cliente può fare il prezzo della camera che ha scelto e dare il via a una trattativa riservata con l’albergatore. Anche le stanze d’albergo vanno all’asta, insomma, ma con modalità assolutamente riservate per garantire all’hotel di non subire eventuali danni d’immagine nel caso in cui decida di vendere a un prezzo molto basso rispetto al tipo di struttura. L’utente può rilanciare fino a tre volte il suo prezzo e l’albergatore, dall’altra parte, può decidere o meno di accettare la proposta in base alle esigenze di vendita. Perché naturalmente l’obiettivo principale per un hotel è riempire la struttura, e con questo sistema ha una garanzia in più.

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SUN GUARDA AL FUTURO

con più ottimismo Sostanziale riconferma dei visitatori, forte incremento dell’estero (+30% sul 2011), rilevante afflusso di progettisti e architetti, aumento dei titolari di campeggi e segnali positivi dal settore balneare

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oncluso positivamente SUN 2012, il Salone internazionale dell’esterno di Rimini Fiera, gli organizzatori danno le prime indicazioni sui temi vincenti della kermesse. L’internazionalità, anzitutto, frutto di una grande operazione di ricerca, selezione e invito di delegazioni d’affari da tutto il mondo, che hanno partecipato a oltre 1.500 incontri di affari ufficiali. Inoltre, secondo le prime proiezioni sui visitatori, è cresciuto molto il dato relativo ai progettisti e agli architetti, sempre più interessati alle proposte di SUN e certamente attratti dal nuovo percorso espositivo Garden SUN, dedicato all’incontro tra l’offerta dell’eccellenza florovivaistica e la domanda del mondo della progettazione pubblica e privata su grande scala, e destinato a crescere nel tempo. Cresce anche il comparto riservato al mondo del turismo all’aria aperta e ottimo l’afflusso anche nel balneare, nonostante le incertezze che il settore accusa a causa della direttiva Bolkestein non ancora regolamentata. Si è anche registrato un notevole interesse per gli eventi, le installazioni, i convegni e i workshop: i temi balneari sono stati seguiti con grande attenzione e partecipazione, così come il ciclo di incontri promosso da Paysage-Architettura del paesaggio, riservato ai temi della progettazione su larga scala e pendant culturale per il nuovo settore Garden SUN.

PAGARE CON IL TELEFONINO: PRESENTE O FUTURO? agare ogni consumazione attraverso un’applicazione gratuita scaricata sul proprio telefonino: è questa l’ultima proposta di Lasersoft – azienda riminese che sviluppa e distribuisce software gestionali per hotel e ristoranti – che in collaborazione con Banca Sella,

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gruppo bancario leader in Italia per le transazioni online, è riuscita a integrare nei suoi software un innovativo sistema di pagamento, trasformando la tecnologia più innovativa in quotidianità! L’applicazione UP Mobile è già disponibile per i cellulari iPhone

e Android e utilizza tutte le carte dei circuiti Visa, Visa Electron, Mastercard e Maestro. Per fare il pagamento, in massima sicurezza, il cliente deve solo inserire il codice (UPCode) che ha scelto, e che solo lui conosce, e i dati delle carte risiederanno nei server sicuri di Banca Sella.

Turismo d’Italia

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OVERVIEW

Rhex salpa al servizio Conto alla rovescia per la nuova manifestazione, che esalterà le esperienze di Sia Guest e Sapore. A Rimini Fiera dal 23 al 26 febbraio 2013

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i alza il sipario sul nuovo evento voluto da Rimini Fiera per esaltare le esperienze di SIA Guest e Sapore, un salone che porta con sé fin dal nome un forte richiamo all’identità riminese: Rhex, acronimo di Rimini Horeca Expo, rimanda infatti al leggendario passaggio del transatlantico immortalato da Federico Fellini nel film Amarcord. Appuntamento a Rimini, quindi, dove dal 23 al 26 febbraio 2013 Rhex varerà un format unico sulle tendenze e i consumi del tempo “fuori casa”, che integra e mette a sistema prodotti, soluzioni, trend, format e formazione, per offrire al mercato nuovi modelli di business, di valenza internazionale, in un territorio – che sarà protagonista in fiera e fuori fiera – economicamente vocato al comparto Ho.Re.Ca. (hotel, ristorazione, pubblici esercizi) e all´intrattenimento. Un territorio che rappresenta il primo distretto nazionale dell´offerta e della domanda turistica, distinguendosi come laboratorio di nuove idee. Articolato su innovati-

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Turismo d’Italia

vi “format-contenitore” allestiti in fiera per la rappresentazione dei luoghi e delle modalità di consumo dell´immediato futuro, il progetto offre alle aziende un palcoscenico inedito dove contestualizzare la loro offerta di prodotti e servizi per l´Ho.Re.Ca., fornendo al pubblico di operatori – che va dal mondo della ricettività a quello della ristorazione, dai progettisti dell´ospitalità e dei luoghi di consumo fuori casa ai grossisti dell´Ho.Re.Ca.

– strumenti immediati per cogliere gli indirizzi del mercato. Per aziende e pubblico specializzato l’offerta prevede tangibili opportunità di business e di sviluppo delle prospettive internazionali. I mercati chiedono infatti maggiore concentrazione di eventi, razionalizzazione di tempi e risorse, appuntamenti concreti.

Rhex Innovation Award Oltre all’esposizione, fitto e stimolante il calendario degli eventi tra i quali spicca la prima edizione di Rhex Innovation Award, il concorso che premierà


A Rhex 500 buyer esteri incontreranno le aziende secondo un´agenda concordata prima dell´inizio della fiera

del mondo Horeca il tasso di innovazione delle novità del comparto Horeca presenti nella manifestazione. Il concorso, che ha alle spalle (nell’ex Sapore), quattro edizioni con oltre cento aziende coinvolte, dal 2013 assumerà non soltanto la nuova denominazione ma anche un nuovo format, allargando i propri orizzonti al contract, al design e all’alberghiero. Rhex Innovation Award premierà infatti prodotti non ancora presenti sul mercato (o lanciati nei sei mesi precedenti la manifestazione): nella giornata inaugurale una giuria tecni-

ca selezionerà i vincitori in base a diversi criteri, tra i quali la capacità di interpretare al meglio l’evoluzione dei consumi e le ultime tendenze nel mondo “fuori casa”. Le novità in gara saranno esposte al pubblico di operatori e alla stampa nella Rhex Innovation Area 2013; disponibile anche l'Innovation Book, una pubblicazione sugli ultimi ritrovati ideati dalle imprese del settore, pensata per aiutare le aziende a divulgare e promuovere i loro nuovi prodotti e al contempo supportare gli operatori fornendo spunti utili per le loro attività.

TURISMO D’ITALIA IN SHOW urismo d’Italia – organo ufficiale di Federalberghi – sarà grande protagonista a Rhex con interessanti iniziative. Innanzitutto con un numero speciale della rivista ricco di anteprime, interviste e focus sulle aziende protagoniste dell’evento. Ma non solo: per l’occasione Turismo d’Italia raddoppia e realizza anche un nuovo magazine, Turismo d’Italia in Show-Speciale RHEX, che verrà distribuito in grande tiratura ai visitatori della fiera per orientarsi, partecipare e fare business. I contenuti? Interviste ai protagonisti, mappa della fiera e calendario eventi, attualità e, in primo piano, prodotti, trend ed eccellenze del settore HORECA.

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Ristorazione stellata Anche la ristorazione sarà in primo piano a Rhex, grazie al progetto Ristorazione a cinque stelle, gourmet global experience: quattro giorni all’insegna di show cooking curati dagli chef di ristoranti collocati all’interno dei più prestigiosi hotel. I sei chef chiamati a raccolta, appartenenti al gotha della ristorazione made in Italy, mostreranno ai visitatori di Rhex la propria idea di ospitalità, servizio e cucina. Partendo dalla convinzione che l’eccellenza è grandi piatti, mise en place, qualità del servizio e atmosfera, ogni chef affiancherà allo show cooking una mostra permanente con la riproduzione di due tavoli del proprio locale: per l’esposizione e per il servizio del piatto. Tra i protagonisti, nomi del calibro di Sergio Mei, Executive chef Four Seasons Milano, Marco Sacco, Executive chef Piccolo Lago e chef Consultant per Golden Palace Torino, Andrea Aprea, Executive chef Park Hyatt Milano e Fabrizio Ferrari, Executive chef Hotel Excelsior San Marco Bergamo.

Turismo d’Italia

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OVERVIEW

NUOVO HOTEL GALLIA, FIRMATO MARCO PIVA inascerà nel segno del life style milanese il celebre Excelsior Hotel Gallia, intramontabile simbolo dell’ospitalità meneghina. Il progetto di rinnovo e ampliamento, affidato allo Studio Marco Piva per quanto riguarda architettura, landscape, lighting e interior design, si articola in due fasi. La prima prevede la ristrutturazione e il recupero funzionale dell'edificio degli anni ‘30 del secolo scorso, l’Hotel Gallia, costruito per accogliere i viaggiatori in arrivo a Milano dall’(allora) nuova Stazione Centrale.

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La seconda fase vede invece la realizzazione di un nuovo edificio adiacente e collegato a tutti i piani a quello storico, con la funzione di accogliere un centro meeting e congressi al piano terra, una scenografica Spa al sesto e al settimo piano e un bar con terrazza panoramica al roof top. Ambienti che potranno essere raggiunti agevolmente anche da ospiti esterni grazie ad ascensori super veloci, in grado di annullare in pochi secondi la distanza tra interno ed esterno, tra frenesia e relax.

Hotel Zapping

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Turismo d’Italia

MINIMAL CHIC CAPITOLINO

OTTO CAMERE D’AUTORE

SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE

Worldhotels annuncia la new entry tra i suoi già numerosi full-licence hotels: il Worldhotel Ripa Roma, un quattro stelle di design a Trastevere, nel cuore della città eterna. La struttura, dotata di 197 camere e suite ampie e moderne, si caratterizza per un design minimalista e innovativo. L’ambiente confortevole ed elegante fa da scenario all’attenzione e alla cura dedicata agli ospiti.

Le otto “art rooms” del Be.ONE di Firenze sono “camere con vista” come quelle descritte nel film di Ivory. Un progetto realizzato e curato dall’architetto Marianna Gagliardi, lussuoso e al tempo stesso informale, nel quale pezzi d’arte pregiati sono “mimetizzati” tra il mobilio e si possono anche acquistare: dai quadri alle sculture, dai libri ai soprammobili, chi si innamora dell’arte la può portare con sé.

Simone Micheli ha concepito gli interni dell’Arezzo Park Hotel come un brano di architettura: una macchina spaziale, dalla grande carica emotiva, perfetta dal punto di vista funzionale e logistico. I dettagli sono curati in maniera doviziosa, quasi maniacale, per favorire la nascita di un modello alberghiero etico, attento ai costi di gestione, di logistica, di manutenzione e consumo.



DOSSIER

Turismo congressuale

Houston, abbiamo un problema IL CONVENTION BUREAU NAZIONALE, ad appena un anno di vita,

in liquidazione. I progetti di eccellenza fermi al palo. Un quadro certo non roseo per un settore, quello della meeting industry, capace di generare un PIL di oltre 15 miliardi di euro DI SIMONA PARINI

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Turismo d’Italia


un’industria che dà lavoro a 287.741 persone, di cui 190.125 dipendenti a tempo pieno e 97.616 professionisti autonomi, e che ha aumentato di 97 milioni di euro la produzione delle aziende agricole, di 3,65 miliardi quella delle aziende industriali, di 6,9 miliardi quella degli alberghi e di 4,9 miliardi quella dei ristoranti. Insomma, quando si parla di meeting industry italiana non si parla certo di un’industria minore, e non solo facendo riferimento al settore del turismo. I dati, estratti da Il conto economico del settore congressuale (Università di Bologna), vanno anche oltre e attribuiscono a quello che viene comunemente definito turismo congressuale un PIL di oltre 15 miliardi di euro.

È

Il lato oscuro dello stand by Tutto bene, dunque? Non proprio: il Mice (meetings, incentives, conventions, exhibitions) nazionale non è certo indenne dal clima di recessione che interessa, ormai, tutte le economie mondiali. A questo, però, va anche aggiunto come il “sistema-paese” non abbia dato sino a oggi risposte concrete a quelle che sono istanze ormai storiche del settore. Qualche esempio? Da fine agosto Convention Bureau Italia è una società in liquidazione: anni o, meglio, decenni, sono stati necessari per arrivare alla sua costituzione, nel febbraio del 2011, e pochi mesi sono stati sufficienti per metterla in una posizione di stallo. Sia chiaro, le perplessità sulla sostanza del Convention Bureau nazionale erano molte tra gli operatori, però, come si suol dire, si trattava di un punto di partenza da tutti agognato. Era infatti assurdo che un paese come il nostro, protagonista del turismo mondiale, non avesse una realtà dedicata alla promozione del congressuale all’estero, realtà In apertura, una sala del MiCo (Milano Congressi), il Palacongressi di Rimini e, in basso, il Firenze Fiera Congress and Exhibition Center

Turismo d’Italia

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DOSSIER

Turismo congressuale Il punto di Federcongressi&Eventi dovrà ancora aspettare per agganciare questo treno e non credo che si tornerà, almeno nel breve termine, ai volumi di affari precedenti alla crisi».

otivi di entusiasmo per ora non se ne vedono e anche Paolo Zona (nella foto), presidente di Federcongressi&Eventi, non nasconde la criticità del momento: «Fare una previsione su quelli che saranno i prossimi scenari del settore in Italia è davvero impossibile, ma temo che il 2013 non sarà ancora l’anno della ripresa. Certo, le stime fatte da MPI (Meeting Professionals International, associazione mondiale del settore), a livello globale parlano di risalita del budget per gli eventi ma il nostro Paese

M

Riva del Garda Congressi

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Turismo d’Italia

Come sta cambiando e come cambierà il mondo degli eventi? «Sicuramente stiamo assistendo a una contrazione degli investimenti di quelli che possono essere indicati come i servizi collaterali e non essenzialmente legati, quindi, allo scopo, formativo o di comunicazione, dell’evento stesso. Dovendo poi distinguere tra i due principali mercati, il corporate e l’associativo, il primo manterrà la tendenza a programmare nel brevemedio raggio, con appuntamenti più ristretti nel tempo, elemento comune anche all’associativo dove, per diretta conseguenza, si farà sempre più uso di supporti e servizi tecnologici per la diffusione di contenuti». Cosa dovrebbero fare gli albergatori per rispondere meglio e in maniera attuale ai bisogni di pco e planner? «Direi che, fondamentalmente, gli operatori dell’hôtellerie dovrebbero comprendere come il mercato degli eventi di oggi non sia più quello di pochi anni fa: logiche e dinamiche sono cambiate e, quindi, non è più possibile continuare con politiche e modus operandi precedenti. Penso alla protezione delle tariffe nel tempo

presente e attiva ormai ovunque, dall’India a Dubai, dalla Slovenia alla Serbia. Oltre che del Convention Bureau, il 2011 era stato l’anno anche di MICEinItalia, progetto portato avanti da un pool di dieci regioni, capofila la Toscana, con il Dipartimento Sviluppo e Competitività del Turismo e con Federcongressi&Eventi, associazione che rappresenta la meeting industry italiana.

e alla questione dell’allotment dove, per esempio, non è realistico chiedere a un pco la conferma tre mesi prima dell’evento. Chiaramente non voglio con questo generalizzare perché non mancano certo albergatori virtuosi, soprattutto in quelle destinazioni dove il congressuale è stato e continua a essere motore e volano di crescita economica e indotto sul territorio». Ci sono azioni che potrebbero vedere Federalberghi e Federcongressi&Eventi muoversi su un medesimo tavolo per sensibilizzare le istituzioni a prestare più attenzione ai bisogni del comparto del turismo? «Sicuramente sì: ci sono terreni comuni sui quali le due associazioni possono muoversi insieme per stimolare interventi strategici a favore di un’industria non delocalizzabile, quella del turismo, che, però, continua a non ricevere le attenzioni di cui ha bisogno». Un suo auspicio per il settore? «Che dire… abbiamo un Convention Bureau in liquidazione, progetti di eccellenza strategici fermi al palo: mi auguro che le risorse stanziate per la meeting industry vengano riconfermate da questo Governo. Il nostro comparto, e il turismo in generale, hanno assoluto bisogno di interventi concreti e non procrastinabili».

Lo scopo? Dare vita a un progetto interregionale di eccellenza dedicato alla competitività del settore (nell’ambito dei progetti di eccellenza ai sensi della l. 296/2006, art. 1, comma 1228) capitalizzando i modelli operativi e di coordinamento del precedente intervento progettuale Italia for Events (progetto interregionale ai sensi della l.135/2001, art. 5). Sviluppi di MICEinItalia? Nessuno. Tutto

è fermo, in attesa di conoscere nel dettaglio il Piano strategico per il turismo che, elaborato dal Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport Piero Gnudi, dopo il confronto con il Presidente del Consiglio Mario Monti e con i ministri, sarà affidato alle Commissioni parlamentari competenti con l’obiettivo di renderlo noto nella sua interezza alla Conferenza Nazionale del Turismo il prossimo gennaio.


Riva del Garda Mice. In basso, Firenze

I nuovi scenari del Mice L

a crisi e la recessione globali stanno cambiando, e in alcuni casi rivoluzionando, i mercati, incluso quello del Mice che, come tutte le industrie, non è indenne da sofferenze e affanno. Non mancano, però, segnali positivi. Secondo l’Annual MPI Business Barometer 2012, report elaborato dall’associazione MPI (Meeting Professionals International) i budget stanziati dalle aziende per gli eventi sembrano in risalita: l’anno prossimo, infatti, il numero di meeting ed eventi aumenterà del 2,9%, valore medio calcolato fra il 3,2% dell’Europa, il 2,8% degli Stati Uniti e il 3,3% del Canada. In Italia, però, le prospettive non sono così rosee, soprattutto sul fronte degli eventi corporate:

le aziende, infatti, programmano sempre più last minute, mettendo quindi in difficoltà pco e albergatori, e diminuiscono le risorse messe a disposizione. In attesa che anche da noi si respiri aria di ripresa, il settore associativo riesce decisamente a rincuorare gli animi.

Associativo? Sì, grazie La conferma arriva dallo studio condotto da Ciset, Centro internazionale di studi sull’economia turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia sui più recenti dati di Banca d’Italia. Secondo l’indagine, presentata lo scorso agosto, i congressi internazionali delle associazioni rappresentano in Italia solo il 5% del totale ma

SE IL SEGMENTO CORPORATE,

nonostante la ripresa globale è ancora in affanno, quello associativo è invece, e per fortuna, una certezza con un’attività congressuale confermata. Panoramica sull’anno che verrà in ottica Mice, con uno sguardo anche al business travel DI SIMONA PARINI

Turismo d’Italia

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DOSSIER

Turismo congressuale hanno prodotto nel 2011 ben 562 milioni di euro di fatturato diretto per un totale di 3.164.000 pernottamenti effettuati da delegati stranieri. Non solo: i congressi associativi internazionali hanno risentito molto poco della difficile congiuntura economica registrando, rispetto al 2006, un decremento di fatturato pari soltanto allo 0,7% con un aumento della spesa media per viaggio (+0,5%, pari a 612 euro) e della spesa media per notte (+5,8%, pari a 177 euro). Le tre regioni italiane più frequentate dai delegati stranieri? Lombardia (28,3), Veneto (18,3%) e Lazio (16,8%), che segnano il 63% del movimento totale. In Lombardia e Lazio i congressisti internazionali tendono a concentrarsi su Milano e Roma, mentre in Veneto si distribuiscono sulle province di Venezia, Verona, Padova e Treviso. A livello di città, la capitale è la destinazione più gettonata, con il 28,9% delle presenze, seguita da Milano (15,8), Firenze (5,9%) e Venezia (4,3%). E che le associazioni rappresentino, in questo momento di incertezza, un porto sicuro viene anche dalla ricerca condotta da EMI - Eureka MICE International, agenzia specializzata nella progettazione e organizzazione di servizi promozionali per la meeting industry. La survey, che ha coinvolto 208 organizzatori di eventi italiani appartenenti al settore associativo, mette in luce

come la maggioranza degli intervistati (47%) manterrà invariato il programma degli eventi nazionali in calendario, mentre solo un 3% parla, invece, di cancellazioni. Certo, inutile nascondersi dietro il classico dito: anche l’associativo riscontra una flessione dei partecipanti ma si tratta di un calo modesto, pari, secondo il 66% degli intervistati, a meno del 10%.

Tendenze incentive e business travel Ma il Mice non vive solo di congressi ed eventi: anche

i viaggi incentive sono protagonisti del settore. Quali sono le aziende che, nonostante il periodo turbolento, chiedono viaggi incentive per gratificare, premiare e stimolare i propri dipendenti, agenti o dealer? La risposta arriva da SITE Index, report realizzato da SITE, l’associazione internazionale dei professionisti dell’incentivazione. La ricerca, condotta coinvolgendo le incentive house (45% americane), ci dice come nell’ultimo anno le aziende che a livello globale hanno investito nell’incentive sono state quelle del settore finanziario e assicurativo, seguite da quelle di

Umbria Convention Bureau: un cuore verde per i planner Una delle tendenze sempre più consolidate del Mice è quella di sostenere eventi green, progettati e realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente, con scelte ecocompatibili a partire dalla location e poche regioni, come l’Umbria, possono dichiarare di essere veramente verdi. Oggi, poi,

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Sotto, Imex 2012 e un congresso medico a Firenze nel 2011. Pagina a fianco: Padova, una cena di gala al Palacongressi di Rimini e una veduta di Roma. Al centro, convention aziendale al MiCo

high-tech e telecomunicazioni, farmaceutiche, parafarmaceutiche, aziende alimentari e del settore automotive. Se, dunque, l’incentive può sorridere investendo in settori ben delineati, il business travel, comparto trasversale al Mice, almeno in Italia deve ancora aspettare. Secondo GBTA Business Travel Index - Outlook Western Europe, ricerca condotta dalla Global Business Travel Association, l’associazione internazionale degli operatori del business travel, il 2013 sarà l’anno della riscossa, anche se, come spesso succede, sarà per molti ma non per tutti. Entrando nel dettaglio, la Germania (e chi se no?) riuscirà a tornare ai livelli pre-crisi con 52,9 miliardi di dollari, mentre il Regno Unito nel 2013 arriverà a 42,1 miliardi di dollari, completando la ripresa dalla crisi. Non se la passeranno male nemmeno i nostri cugini se è vero

l’offerta congressuale del territorio si presenta unita e compatta con Umbria Convention Bureau, realtà che conta, su 28 imprese associate, rappresentanti di tutta la filiera: hotel, pco, agenti di viaggio, consorzi e fornitori di servizi. «Umbria Convention Bureau by Consorzio nasce con sinergie pubbliche e private per trasformare la crisi in opportunità», commenta Rolando Fioriti, direttore di Federalberghi Umbria e Perugia. «Siamo convinti,

che in Francia la spesa si assesterà a 37,4 miliardi. E l’Italia? Noi dovremo tenere duro, perché le previsioni, purtroppo, parlano ancora di un leggero calo dello 0,8%. Nel 2013 la spesa italiana si attesterà così sui 33,3 miliardi ma, anche se il detto «mal comune, mezzo gaudio» non è dei più consolatori, non saremo i soli: anche in Spagna, infatti, il prossimo anno non si tornerà ai livelli pre-crisi.

infatti, che proporre ai planner una destinazione “chiavi in mano” sia una risposta concreta ai loro bisogni. Le dimensioni del nostro territorio, poi, ci permettono un coordinamento di risorse difficilmente fattibile in altre realtà: abbiamo fatto sistema, come si suol dire, e stiamo raccogliendo i primi frutti che amplieremo in occasione di Meeting in Umbria, workshop B2B dedicato ai buyer stranieri che gestiremo in partnership con la Regione».

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FOCUS ON

Zurich

Le soluzioni Zurich per la sicurezza Per rispondere alle esigenze di tutela della moderna hôtellerie, Zurich, in collaborazione con Federalberghi, ha ideato la polizza “Alberghi”. Per la massima sicurezza di albergatori e clienti

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l turismo è storicamente una delle attività produttive più importanti per il nostro Paese, chiamando le aziende alberghiere a giocare l’importante ruolo di ambasciatori dell’ospitalità italiana. Tra i Paesi del Mediterraneo, infatti, l’Italia continua a ricoprire un posto di primo piano in termini di afflusso turistico, garantendo un contributo significativo sia alla nostra economia sia alla società nel suo complesso. Pur in un contesto di rapido sviluppo che ha segnato molti lustri, dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, il settore ha dovuto affrontare molte crisi, ma ha saputo reagire e superarle, trasformando le fragilità in opportunità di sviluppo. I concetti di tutela e protezione, quindi, sono di uso comune nel mondo del turismo, e non deve stupire come per un albergo sia

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importante proteggersi dai rischi che possono comprometterne la sicurezza e garantire lo svolgimento sereno dell’attività professionale. Proprio per rispondere alle esigenze di tutela che emergono dal mondo alberghiero, Zurich in Italia, in collaborazione con Federalberghi, ha ideato la polizza Alberghi, una polizza multirischio dedicata a questo settore e rivolta in particolare ad alberghi, alloggi agro-turistici, ostelli per la gioventù, motel e rifugi alpini. “Alberghi” comprende diverse garanzie quali la responsabilità civile, il furto e l’incendio, la tutela legale, la rottura lastre e la copertura cliente sicuro, che offre ai propri clienti un servizio davvero innovativo. Cliente Sicuro è una garanzia che rimborsa i clienti dell’albergo in casi

di particolari necessità quali scippo e rapina del bagaglio, Interruzione del soggiorno, Assistenza e Baby Sitting. Tutti gli alberghi in regola con le normative di settore hanno il diritto alla qualifica di Albergo Sicuro con una tariffa particolarmente vantaggiosa (uno sconto 30%) sulle garanzie responsabilità civile, incendio e furto. Zurich, grazie a questi prodotti, offre sia ai clienti che agli albergatori soluzioni specifiche per le diverse esigenze. Ciò è possibile grazie a un’esperienza di lunga data (Zurich è nata in Svizzera nel 1892 ed è presente in Italia dal 1902) e a una presenza mondiale, il Gruppo infatti è presente in più di 170 Paesi in Europa, Nord e Sud America, area Asia-Pacifico e in altri mercati, con una rete globale di consociate e filiali. www.zurich.it



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Wood Wellness Design

All’HOTEL MONIKA si dorme, tanto e bene, in camere intrise di larice, quercia e pino cembro provenienti dai boschi dell’Alta Pusteria. Legni trattati e stilizzati in infinite declinazioni per caratterizzare ogni ambiente dell’albergo DI SILVIA SALVADERI


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l pino cembro infonde calma interiore e migliora la qualità del sonno, facendo risparmiare al cuore più di 3.500 battiti al giorno. Il larice stimola la circolazione periferica e assicura stanze antibatteriche. La quercia influisce invece sulle ghiandole surrenali ed è affidabile contro emorragie e disfunzioni intestinali. Al Wellness Hotel Monika di Sesto Pusteria il benessere si conquista dormendo in camere intagliate nel legno, con 14 stili diversi per rispecchiare differenti personalità e molte (benefiche) peculiarità. «L’idea di caratterizzare le camere secondo la filosofia del natural wellbeing è sorta con la ristrutturazione del 2009 – spiega Alexander Egarter, titolare dell’hotel – quando è divenuta prioritaria l’esigenza di dare una veste più contemporanea alla nostra ospitalità tipicamente familiare. Il Monika è infatti un albergo ereditato di generazione in generazione con la vocazione di ricevere gli ospiti secondo la cordialità tipica altoatesina. A quest’anima antica abbiamo voluto associare una veste nuova, sintonizzata sulle frequenze della natura e contraddistinta da un design minimal». Accanto all’architettura alpina altoatesina, caratterizzata dall’ampio

DESIGN WELLNESS HOTEL MONIKA Sesto Pusteria (Bz) Progetto Studio Baukraft, Bressanone (Bz) Costruttori Gasser Paul Principali fornitori Serramenti Rubner Televisori Philips Sanitari Duravit Rubinetterie Hansgrohe, Gessi Minibar Vitrifrigo Outdoor Atmosfera Lampade Steidl Palestra Technogym Posateria Broggi Porcellane Bauscher

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( L’ENERGIA DI MADRE NATURA

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Foglie di betulla e aghi di rosmarino per migliorare la circolazione, lamelle di santoreggia per rilassare la muscolatura, ciuffi di erba consolida per lenire le smagliature e favorire la rigenerazione cellulare, petali di farfara per placare le infiammazioni e detergere la pelle, foglie di lampone per un effetto sauna, mazzetti di luppolo e fiori di lavanda per calmare gli stati d’ansia e rasserenare lo spirito. Questi sono gli ingredienti per un momento di puro benessere regalato dal massaggio con tampone alle erbe alpine nella Spa dell’Hotel Monika: 800 mq snodati attorno alla Sala del Silenzio, con caminetto pervaso da fuoco vivace, lettini relax con cuscini regolabili e 5 diversi tipi di musica in cuffia.

uso del legno, troviamo quindi l’interpretazione raffinata del design, l’introduzione della pietra e la creazione di grandi vetrate che consentono un panorama senza ostacoli sulle cinque cime della Meridiana di Sesto, il più grande orologio naturale del mondo.

Natural design e tanta musica Laccate a specchio o naturali, nere o bianche, con letti a baldacchino o anni ’30, classiche o eccentriche: le 45 camere del Monika soddisfano ogni inclinazione di stile con ambientazioni diverse. Le “1930” propongono biancheria in lino e arredi bianchi, illuminati da lampade retrò e pervasi dalle sonorità di radio riesumate dagli Anni Ruggenti. Le camere “In Style” accolgono l’ospite con linee rigorose, colori vivaci, mobili laccati e pavimenti in quercia. Le “Landleben” assecondano le esigenze di chi soffre di allergie, poiché vantano arredi in larice naturale e pavimenti in larice non trattato. Le “Pinus” riflettono l’atmosfera dell’alta montagna e stupiscono con un insolito baldacchino e cuscini in trucioli di cembro, a garanzia di sonni sani e riposanti. Tutte le stanze da bagno colpiscono invece per l’illuminazione innovativa e la raffinatezza tecnica, numerose dispongono delle piacevolissime docce sensoriali Raindance: tiepidissima pioggia decontratturante dall’immediato beneficio. Un assaggio di benessere che va perfezionato all’interno degli 800 metri quadrati della Spa, dalle linee essenziali e pulite, dove il percorso wellness si snoda tra la classica sauna finlandese, la sauna bio alle erbe aromatiche con aromi diversi ogni giorno e lo spazioso bagno di vapore aromatico alle fragranze alpine per far respirare pelle e polmoni. Nella piscina indoor in acciaio inossidabile la musica si diffonde sott’acqua a ritmo di melodie new age, mentre nella sala del silenzio moderne cuffie offrono melodie diverse: strumentali, ambient o classiche.

Cucina tipica, sala panoramica Delimitata esternamente da terrazze e giardini dalle figure geometriche, anche l’architettura alpina altoatesina in legno e pietra è rimasta intatta. A interpretarla in chiave moderna e ad arricchirla di elementi di design è stato lo studio Baukraft, incaricato della ristrutturazione e dell’ampliamento dell’hotel, dove la calda accoglienza è in linea con l’altissima qualità dell’offerta gastronomica. Inedite specialità di cucina tipica e mediterranea rivisitate, preparate con massima cura della mise en place, si gustano comodamente seduti nella spaziosa sala del ristorante principale che, tutta bianco e legno chiaro, è inondata dalla luce che filtra attraverso le enormi vetrate a tutt’altezza affacciate sull’ampia terrazza solarium. Non manca la tradizionale Tiroler Stub’n 1881, tipica stube di montagna in legno dove i piatti di casa Egarter si assaporano in un luogo intimo dall’atmosfera d’altri tempi. E terminata la cena? Si sorseggia un digestivo e si tira tardi nell’adiacente bar-sala lettura con pianoforte a coda, dove l’ambiente è riscaldato dallo scenografico camino sorto attorno a un’antica pietra circolare da mulino.

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La parola agli architetti Georg Rubner e Dominique Rieder Quali sono stati gli step fondamentali della rinascita dell’Hotel Monika? «L’11 settembre 2006 abbiamo iniziato gli scavi per la realizzazione di un edificio adiacente all’originale. A dicembre eravamo al tetto, nel luglio 2007 abbiamo inaugurato la nuova ala dell’hotel che ospita la Spa, e così via. In totale abbiamo realizzato un manufatto ex novo di 13.500 metri cubi di volume su tre piani di superficie (compreso il piano terra) e un quarto piano parzialmente ipogeo, il tutto collegato con l’edificio principale sia al piano meno uno (per facilitare gli ospiti che raggiungono la Spa in accappatoio utilizzando gli ascensori o le scale) sia al primo piano con un tunnel aereo. Nel 2009 abbiamo messo mano al vecchio edificio di quattro piani fuori terra per ampliarlo in larghezza al fine di creare camere di ampia metratura, da 32 a 50mq (con grandi balconi), per riclassificare l’albergo nella categoria quattro stelle Superior. Gli edifici sono poi stati dotati di cappotto termico, cosa che ha valso la certificazione Casa Clima B». Come convivono antico e moderno? «Alcuni ambienti preesistenti erano talmente carichi di storia e significato da meritarne il mantenimento, è il caso della sala più antica, rivestita in legno di cirmolo anticato dal pavimento alle pareti, con soffitto istoriato. Ora accoglie il lungo bancone del buffet serale e del buffet breakfast al mattino. La nuova ala perimetrale invece è assai luminosa grazie agli infissi di ultima generazione che consentono un’illuminazione dell’interno senza dispersione di calore. Anche la sala ristorante è stata ripensata in chiave moderna, e si proietta all’esterno con un’ampia terrazza che aggetta a sua volta su un giardino solarium». Da dove nascono le 14 tipologie di camere? «Dalla volontà di assecondare differenti tipologie di clientela e di soddisfare anche le esigenze più difficili. Ci sono camere per portatori di handicap e per chi soffre di allergie, camere tradizionali e camere retrò, ambientazioni di design o completamente naturali, pensate per single o famiglie numerose. Ogni target ha soluzioni ad hoc e servizi all’avanguardia».

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Golf Resort & Spa

L’ARGENTARIO GOLF RESORT & SPA introduce lo stile del design contemporaneo nella tradizione dell’ospitalità toscana e mostra il lato innovatore della regione DI ANTONIA ZANARDINI

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n una verdeggiante vallata del Monte Argentario, Augusto Orsini ha creato un hotel dal design contemporaneo, attento alle tendenze più attuali, ma senza mai trascurare l’ambiente e l’ecologia. Circondato da boschi di sugheri e ulivi centenari, l’Argentario Golf Resort & Spa, un cinque stelle lusso, è infatti l’unico golf resort membro del gruppo Design Hotels: obiettivo raggiunto grazie a un progetto contemporaneo e innovativo – firmato da Andrea Fogli – che stupisce l’ospite fin dal suo arrivo, grazie anche a una meticolosa ricerca di materiali e arredi. L’edificio principale, dall’originale sagoma a forma di libellula, si apre con un maestoso, curvo atrio d’ingresso. Qui l’azzurro profondo del cielo e il verde lussureggiante della natura circostante sono visibili attraverso le enormi finestre e i lucernari, e i colori del paesaggio della Maremma Toscana spiccano nettamente – per contrasto – contro i pavimenti di ardesia, l’ispido tessuto bianco delle sedute, i banchi arcuati della reception e gli elementi strutturali in nero opaco. L’ospitalità è offerta da 7 suite, 55 junior suite e 11 superior room. Le junior suite si dispongono su tre livelli: al terzo si trovano le Club Junior Suite, che rappresentano lo spirito più glamour del resort, con vasche in pietra tabarca al centro della camera e il legno scuro che si giustappone a colori caldi e finiture in metallo cromato. Le Tuscany Junior Suite, al secondo livello, esprimono una nuova idea di campagna filtrata da uno sguardo nordeuropeo: arredi neri a contrasto con il pavimento in rovere, boiserie antracite e una grande vasca in pietra serena. Infine, al primo piano, le Gallery Junior Suite sono autentici spazi espositivi ispirati alla modernità: resina bianca, contrasti optical, arredi vintage e fotografie contemporanee in esibizione permanente.

Le suite Ogni suite è invece unica, anche se tutte sono dotate di ampie terrazze che guardano il campo da golf e la splendida Laguna di Orbetello. La Spa Loft Suite è un grande open space votato al wellness, con vasca idromassaggio extralarge, bagno turco, palestra

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ARGENTARIO GOLF RESORT & SPA Porto Ercole (Gr) Proprietà Augusto Orsini Progetto Arch. Andrea Fogli Fornitori Arredi Dom Edizioni Palestre Technogym Mosaici Bisazza Vasche Jacuzzi

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Il centro benessere Espace copre un’area di 2.700 mq con spazi bianchi interrotti dal nero e dai legni chiari. Qui si trovano la zona umida e l’area relax, l’ampia palestra, la piscina interna e una varietà di servizi che vanno dal coiffeur al solarium. La struttura vanta anche il centro MediSpa, dove è possibile prenotare trattamenti di medicina dermo-estetica e di nutrizione-naturopatia. Sopra, la concierge del resort e la hall (a sinistra)

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Il Dama Dama Restaurant propone specialità della cucina toscana in versione gourmet. I prodotti genuini usati per preparare i piatti provengono dalla Maremma o direttamente dall’orto biologico dell’hotel, che vanta la certificazione agroalimentare bioagricert

attrezzata Kinesis di Technogym e una cyclette con televisore. La Penthouse Suite è concepita come un attico rivestito da legni e pelli pregiate; dispone di una living-room con divani, camino e pouf in zebra, e di un’annessa sala da pranzo fornita di cantina personale. Nella camera da letto, separata da un prezioso paravento in pelle, spiccano la vasca da bagno free-standing e una zona studio con bureau in acciaio. L’Home Suite ruota attorno a un grande salone con camino ed è caratterizzata dall’uso di legni chiari, arredi vintage e candidi divani. La Master Suite, di gusto eclettico, coniuga lo stile west coast con la tradizione orientale; la Gallery Suite è invece dotata di minipiscina in mosaico Bisazza con cascate d’acqua e grande vetrata sulla terrazza panoramica, mentre la Club Deluxe Suite presenta arredi caldi e preziosi e una Jacuzzi doppia rifinita da legni esotici. Da segnalare anche l’ampio Locker Private Cottage posizionato su una collina a 200 metri dalla struttura principale, interamente votato al relax e al benessere, con interni caldi e accoglienti che rivoluzionano l’idea di country house toscana con un tocco glamour ed eclettico. Dispone di un grande salotto e di una cucina che si affaccia sul patio, oltre che di una suite padronale e due camere dotate di bagno privato.

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Golf and more… Completano la struttura la splendida Spa, le sale meeting e il Dama Dama Restaurant: un’eclettica amalgama di arredamento minimalista italiano e, nel contempo, rivisitazione ironica di un elegante rifugio di montagna con tanto di finti trofei design di caccia che decorano le pareti. Mentre il bar, ai piedi dell’ampia e bianca scala a spirale, propone agli ospiti un’esperienza alternativa di degustazione. In questo spazio gli ospiti sono invitati a rilassarsi, a fondersi con le curve arrotondate dei divani, posando i loro cocktail sui giocosi Pig Tables di Marcel Wanders. Infine come non citare lo splendido Golf Club, che si snoda in un’oasi protetta di macchia mediterranea e offre un panorama di unica, straordinaria bellezza. I dolci pendii, il mare e la laguna sono gli ingredienti base di questo microclima che consente di giocare a golf in qualsiasi periodo dell’anno. Le 18 buche championship disegnate da Davide Mezzacane e Baldovino Dassù per un totale di 6.218 metri, sono state poi modellate da Brian Jorgensen. Il risultato è un tracciato sorprendentemente vario, tecnicamente valido e spettacolare. I green sono quasi tutti piccoli e la brezza è sempre presente per mitigare la temperatura e porre un’altra variabile al gioco che, su questo campo, richiede precisione e potenza insieme. Il percorso di 77 ettari vanta la certificazione “agri cert” bio eco-compatibile e i prodotti usati per la manutenzione sono naturali.



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Il bosco protagonista

Rinate otto camere del AI CADELACH HOTEL, nei pressi di Treviso, a Revine Lago. Stanze calde, accoglienti e materiche grazie a ispirazioni naturali provenienti dal bosco DI VITTORIA BALERI

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eta ideale per un soggiorno di piacere e relax, Ai Cadelach Hotel Ristorante & Benessere si trova in provincia di Treviso, alle pendici delle Prealpi Bellunesi, affacciato su una valle non a caso detta "Valsana", dove il verde e i profumi della natura esaltano i sensi e aiutano gli ospiti a ritrovare equilibrio e armonia. E proprio alla natura che circonda la location si è ispirato il concept dell’hotel: due laghi e il verde a fondovalle circondato dai ripidi pendii delle prealpi bellunesi, dove l’elemento predominante è senza alcun dubbio il bosco. Ecco l’elemento centrale su cui hanno lavorato lo Studio di Architettura Daniele Menichini per la progettazione e Toscana Interiors per la realizzazione. Un bosco sintetizzato e ricostruito dentro la camera da letto per creare una contiguità con l'ambiente esterno, composto da sicomori, tigli,

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salici, betulle, pioppi, olmi, faggi e castagni. Alberi fuori e alberi dentro, che creano un contesto confortevole e accogliente, caldo e materico in cui passare la notte sognando di dormire nella natura e sotto un cielo stellato. Un progetto che ha dato nuova vita alle 8 camere, distribuite su due piani, che si trovano vicino alla piscina per le quali si sono utilizzati materiali che esaltano il tatto e che rievocano la natura che circonda l’hotel creando una straordinaria sensazione di armonia e benessere, grazie anche

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all'aromaterapia che avvolge la camera e il bagno con fragranze che esaltano le varie stagioni e stimolano l'olfatto.

Il progetto L’intervento di interior design non ha sconvolto la conformazione planimetrica e la distribuzione interna, ma è riuscito a mantenere il disimpegno con armadiatura frontale all'ingresso del bagno, che precede la zona letto. L'armadio è a giorno e caratterizzato da una pannellatura laccata che funge da fondo e da supporto agli elementi contenitore sospesi (cassettiera con anta per cassaforte e contenitore per cuscini e coperte supplementari). In basso la struttura a ponte che serve come poggia-valigia e quella in alto come appendiabiti. Una porta pantografata, con motivo a "codice a barre" orizzontale, fa da ingresso alla zona bagno caratterizzata da un rivestimento effetto pietra spaccata con sfumature bianche, grigie e quasi dorate. Entrando nella zona letto, due pareti si fronteggiano con il motivo del bosco stilizzato che dà il mood al concept dell'intervento. La parete dedicata allo scrittoio e al relax è caratterizzata dalle sagome degli alberi laccati che spiccano in rilievo sulla superficie completamente a specchio. Mentre nella parete sul lato della testata letto le sagome degli alberi sono a rilievo e in essenza in controcampo alla pannellatura laccata, dando vita a un abile gioco di richiami e riflessi tra le due pareti e creando un vero e proprio intreccio di tronchi e rami che amplificano l'effetto del bosco. C'è poi un altro elemento che conferisce una forte caratterizzazione alle camere: oggetti sculture, di vari colori, che raccontano i diversi cromatismi delle foglie che mutano con il passare delle stagioni e che diventano comode chaise longue nelle quali rilassarsi. Ogni camera, seppur uguale come disegno, è contraddistinta dal sapiente abbinamento tra materiali, essenze create ad hoc per profumare l'ambiente, colore e confezioni tessili che nascono

AI CADELACH HOTEL Revine Lago (Tv) Interior design Progetto Studio di architettura Daniele Menichini Piombino (Li) Realizzazione Toscana Interiors Firenze Principali fornitori Falegnameria e arredi Arco Arredamenti Box Doccia Box and Co Imbottiti BRF Casprini Gruppo Industriale Sommier e materassi Magniflex Illuminazione MLE Hotel Lighting Pavimenti e rivestimenti Del Conca Sanitari Ceramica Cielo Tessuti Limonta

dallo studio dei dettagli e delle sfumature dei singoli alberi scelti per ogni stanza. L’ispirazione naturalista non si limita però al design, ma caratterizza l’intero progetto grazie ad altri importanti elementi quali: il pavimento riscaldato alimentato da pannelli solari, la regolazione del flusso dell'acqua alle rubinetterie, la selezione di materiali, sia di serie che custom made, provenienti da aziende che utilizzano prodotti certificati nel rispetto dell'eco-compatibilità, della sostenibilità, oltre che del riciclo.

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Il restyling è una Parola di PIERO LISSONI, architetto e designer, da oltre vent’anni ambasciatore dello stile italiano nel mondo. Che degli hotel dice… DI LAURA FERRICCIOLI

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isegna per aziende che, solo per citare qualche nome, si chiamano Alessi, Kartell, Flos, Lema, Poltrona Frau. Come dire l’eccellenza dell’industria italiana del design. Per Boffi, non a caso, è art director da più di vent’anni. Ma la sua cifra stilistica è da tempo considerata garanzia di successo ed esportata in tutto il mondo anche nel settore dell’hôtellerie, in cui il suo studio, una settantina di persone a Milano e una sede da poco aperta a New York, è sempre più attivo. Sono tanti gli alberghi disegnati da Piero Lissoni, e si riconoscono da un’eleganza di respiro internazionale che poco o nulla concede a mode ed autocelebrazione ma sempre si caratterizza per semplicità e purezza di linee, tinte sobrie, e un lusso che sa durare nel tempo. In Italia portano la sua firma alberghi come il Monaco & Grand

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Foto Amit Geron

In apertura: Piero Lissoni, 56 anni, all’Hotel Mare Pineta di Milano Marittima da lui ridisegnato. Milanese, è uno degli architetti più noti in Italia

schedina vincente A sinistra, una delle suite realizzate da Piero Lissoni per The Pierre (New York). In alto, la lobby del Conservatorium Hotel, ex conservatorio nel cuore culturale di Amsterdam, convertito in un cinque stelle di design ad opera di Lissoni Associati. Qui sotto, una camera soppalcata e uno dei ristoranti all’interno della struttura

Canal di Venezia, l’Hotel Bellariva sul Lago di Garda, la sala pasticceria del ristorante di Filippo La Mantia nel Majestic di Roma, il Mare Pineta a Milano Marittima e il Grand Hotel Billia di Saint Vincent, che verrà inaugurato nel 2013. Tra le ultime realizzazioni all’estero, le suite principali per il Pierre di New York e per il Taj Mahal Palace di Mumbai. Ma anche il Conservatorium Hotel di Amsterdam e il David Citadel a Gerusalemme, dove l’architetto milanese ha già ristrutturato il Mamilla Hotel. Riesce sempre a impiegare produzioni italiane? «Sì. Le uniche aziende straniere che coinvolgo nei miei progetti sono quelle che hanno elementi di autori storici come Jean Prouvé e Mies van der Rohe. Per il resto solo produttori italiani, non necessariamente miei clienti. È vero, poi, che porto molto la cucina Boffi in giro per il mondo perché riesce a essere particolarmente tecnica. I grandi cuochi lavorano in spazi autocostruiti e sempre più spesso a vista, perciò è importante il valore estetico unito ad una forte malleabilità». Qual è la difficoltà nel disegnare strutture già esistenti dove spesso si sono

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HOTEL DESIGN PROTAGONISTI

avvicendati interventi architettonici in periodi diversi? «La vera difficoltà è sradicare delle abitudini. Mi piace pensare che le tradizioni siano mantenute, ma quello che ha funzionato fino a ieri non necessariamente funzionerà domani. E il momento topico non è legato al modello estetico che porta un architetto ma è gestionale. Chi gestisce un hotel deve essere sveglio, a conoscenza di ciò che succede in giro per il mondo. A me cliente non serve sapere che mangerò insalata bio prodotta a due km, molto meglio sapere che mi preparo ad aprirmi verso un’esperienza nuova ogni giorno. Detto questo, una signora da sempre habituée in un posto che ho ridisegnato io (il Mare Pineta, primo Grand Hotel di Milano Marittima inaugurato nel 1927, ndr) è tornata nell’albergo lo scorso giugno, dopo il restyling, e m’ha spedito una lettera di fuoco. Non andava bene niente. Sedie, luce, tavoli… Tutto da rifare. In pratica, e qui per forza devo usare un termine milanese, m’ha dato gentilmente del pirla. Mi son detto "Accidenti, sbagliare tutto vuol dire non aver capito Uno dei nuovi padiglioni creati da Lissoni Associati per il Grand Hotel Billia di Saint Vincent: all’interno, un ristorante da circa 400 posti. Sotto, una camera del Parc Hotel, il quattro stelle dedicato al turismo congressuale inaugurato l’estate scorsa nello stesso complesso del Saint Vincent Resort & Casino In alto, la Lotus Suite del Taj Mahal Palace di Mumbai, uno degli alberghi più famosi del mondo, portato a nuova vita dopo gli attentati terroristici del 2008

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niente!”. Invece si tratta di un risultato positivo. È un po’ come giocare al Totocalcio: hai sempre due possibilità d’errore, mentre così la schedina è vincente». Vincente? «Sono rischi che vanno corsi, non si può rimanere ancorati al passato. Altrimenti le strutture vanno a picco quando le generazioni finiscono». Il punto di partenza per l’ispirazione, però, è sempre la natura del luogo. Giusto? «Assolutamente sì: la “misura” del luogo e la sua storia. Qualche volta l’anima. Una parte di queste va rigorosissimamente salvata. Il nostro approccio non è di radere al suolo tutto quanto, magari con la smania di un ego da riprodurre. Se però il posto è fermo a 25 anni fa allora sì, andiamo come caterpillar». Lavora spesso per alberghi ricchi di storia. Come si riesce a fondere tradizione e modernità? «Cercando di essere semplicemente contemporanei: ad Amsterdam abbiamo coperto senza compromessi la corte centrale del Conservatorium, che è un edificio storico vincolato. Stesso criterio a Venezia e in India. Questo per dire che gli alberghi sono macchine da tenere vive, non va bene che siano falsamente antichi. E lo stesso vale per i progetti forzatamente moderni, i quali risultano sgradevoli e poco vivibili». Poi va creata atmosfera... «In alcuni ambienti del Mare Pineta, ad esempio, tutto deve essere illuminato con candele: non


“Non si può rimanere ancorati al passato, altrimenti le strutture vanno a picco quando le generazioni finiscono” accenderle significa annullare automaticamente il 50 per cento del progetto. È chiaro che rappresentano un bel daffare per il personale, ma in un albergo di quel livello è compreso». Adesso è la volta del Billia, l’imponente hotel con annesso il casinò di Saint Vincent, rimasto all’inizio del Novecento. «È un posto molto speciale e di grande complessità. Abbiamo creato nuovi padiglioni in vetro rivestiti di legno, staccati dal vecchio edificio, per aggiungere la sala ristorante e altri spazi comuni che mancavano. Attualmente stiamo lavorando a lobby, reception e concierge». Le piace inserire tipicità locali fra i materiali per i suoi progetti? «Assolutamente sì. In Valle d’Aosta stiamo impiegando tantissimi materiali e produttori del posto. A Mumbai ho voluto solo lavoratori indiani, e non per una questione di costi. È stata una scelta professionale: non voglio dire etica perché è una parolona ma portare manodopera dall’Occidente mi sembrava un insulto». Esistono differenze fra committenza italiana ed estera? «No, quando le committenze suono buone la nazionalità non conta. Scelgo solo quelle intelligenti e fino adesso, per essere onesto fino in fondo, le ho trovate. Poi capita di vedere gestioni incapaci, ma questa è un’altra storia». Come sta cambiando il mondo dell’hôtellerie? «Negli ultimi vent’anni è nata una specie di Idra

a due teste: prodotti belli ma senza servizi da una parte e viceversa dall’altra, mentre le due cose devono essere collegate. In Italia, in particolare, molti ambienti si sono deteriorati sotto il peso degli anni ma il servizio è rimasto straordinario». Quali le caratteristiche imprescindibili di un buon albergo di tipologia turistica? «In realtà la tipologia è classica, perché se vado a New York per lavoro sono comunque un turista. Certo, in vacanza si spende più tempo in albergo, specie in quelli stagionali, e lì il ruolo primario ce l’hanno i servizi, che devono offrire tanto. La qualità deve essere impeccabile e sorprendere gli ospiti quotidianamente. Con qualcuno che si occupi dei bambini, per esempio. E che suggerisca attività senza insistenza. Poi, naturalmente, ci devono essere spa eccellenti». Lei è considerato un archistar. Questo le fa ottenere carta bianca? «No, carta bianca non c’è mai, sarebbe un paradosso. Discutiamo giorno dopo giorno ogni singolo elemento insieme al cliente. Confrontarsi con consulenti esperti di hôtellerie e con i responsabili del food&beverage è cruciale per fare un buon progetto. Così come parlare con gli chef. Soltanto una volta, in un posto di cui non dirò il nome neanche sotto tortura, hanno pensato che volessi rubargli il mestiere. Quando chiesi il tempo di attraversamento delle pietanze, cioè quanto passa dall’ordine al servizio in sala, risposero “No, i segreti della nostra cucina non li sveliamo”!».

La piscina interna del Mamilla Hotel, Gerusalemme, e la grande scala scultorea che collega i due edifici dell’albergo. Fra i tratti distintivi del lavoro di Piero Lissoni, una predilezione per materiali naturali, tinte sobrie, grandi vetrate che assicurano un continuo dialogo fra interni ed esterni

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FOCUS ON

Dorelan

Dormire bene, vivere meglio Dorelan, leader nella produzione di materassi, sommier, sistemi letto, guanciali e complementi per uso alberghiero e domestico, punta da sempre sull’innovazione, brevettando materiali e tecnologie d’avanguardia volti a migliorare la qualità del riposo dei clienti. Intervista ad Alessio Bettocchi, direttore commerciale Dorelan Hotel DI ANTONIA ZANARDINI

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ottor Bettocchi, quali devono essere le caratteristiche di un materasso destinato a un hotel? «Il materasso rappresenta, senza ombra di dubbio, l’articolo più utilizzato in termini di ore all’interno della camera d’albergo diventandone l’assoluto protagonista. Quindi, un sistema letto di qualità, composto da materasso, sommier e guanciale crea un legame positivo favorendo il processo di fidelizzazione del cliente, un vero e proprio strumento pubblicitario che punta a migliorare sensibilmente il rapporto fra albergatore e ospite. E a questo proposito Dorelan è in grado di proporre tutte le tecnologie per un corretto riposo e di metterle a disposizione dell’albergatore. I nostri

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materassi, disponibili in ben 46 combinazioni di prodotto in 5 altezze dedicate esclusivamente al settore alberghiero, presentano sistemi a molle Bonnel, LFK da 255 Molle/m², Indipendenti da 326 Molle/m² e 560 Molle/m², e in Poliuretano Espanso da 30 Kg/m³, Myform Extension da 45 Kg/m³, Myform Memory da 65 Kg/m³. Inoltre,

l’anno prossimo Dorelan lancerà sul mercato alberghiero, in esclusiva mondiale, il nuovo sistema a molle indipendenti con supporto variabile Twin System, inserendo così una nuova tecnologia in grado di garantire al cliente finale perfomance irraggiungibili per gli attuali materassi a molle indipendenti standard. Gli hotel quindi possono definire con i nostri agenti la soluzione più adatta alle loro necessità, consulenti informati che hanno a loro disposizione tutte le tecnologie e le conoscenze, grazie ai master di formazione da noi effettuati, per personalizzare in ogni dettaglio le componenti del sistema letto». All’interno dell’ampia gamma Dorelan, quali tipologie di materassi consiglia agli albergatori italiani e perché? «Partiamo dal presupposto che non esiste un sistema letto alberghiero migliore in termini assoluti, ma solo il sistema letto migliore per una determinata esigenza. Questo significa trovare sempre il prodotto più performante in funzione delle richieste, proponendo sempre soluzioni ergonomiche e confortevoli». Qual è il vostro prodotto di punta per l’hotellerie? «La vera novità è data dall’unione, di alto valore tecnologico ed ergonomico, dei sistemi a molle LFK e Indipendenti da


Materasso Conero M1 25 High, Dual Comfort System

326 e 560 Molle/m² insieme al pregiato Myform Memory in densità 65 Kg/m³, traspirante a cella aperta, su un solo lato del prodotto; completamente rivestiti in tessuto elasticizzato anallergico con trattamento anti-acaro e dotati di fascia d’aerazione respiro laterale. Il Dual Comfort System che proponiamo all’albergatore presenta quindi due differenti comfort offerti sui lati del materasso stesso consentendoci di prediligere l’accoglienza soft in Myform Memory durante i periodi invernali, oppure l’accoglienza medium dell’imbottitura in fibra di Poliestere HR in quelli estivi. Con questa particolare tipologia di prodotto siamo riusciti a introdurre nelle camere d’albergo un sistema letto in grado di soddisfare tutte le tipologie di clientela». La qualità per un albergatore

è determinate: quali sono le garanzie che offrite ai vostri clienti? «Per noi la ricerca, e soprattutto il mantenimento di altissimi standard qualitativi, è da sempre un fattore determinante e cerchiamo costantemente di farlo percepire ai nostri clienti. La produzione Dorelan è completamente realizzata in Italia con controlli rigidi volti a raggiungere in modo inequivocabile livelli di assoluta perfezione. Inoltre, chi ci conosce sa che abbiamo cercato di offrire sia nel mercato domestico che alberghiero

prodotti con un eccellente rapporto qualità-prezzo-prestazioni. In sintesi, la garanzia che offriamo ai nostri clienti è la sicurezza di qualità costante nel tempo e una completa assistenza nel postvendita». E quali prodotti e servizi la caratterizzano? «Oltre alle molteplici tecnologie di materassi, proponiamo in abbinato letti di design, sommier a piano rigido, sommier a molle, sommier con rete, sommier estraibili, testiere letto su misura, divani letto, poltrone letto, guanciali, Cover Bed o Topper, coprimaterassi, fodere, balze di rivestimento, cuscini decorativi e a rullo, letti supplementari e dormeuse. Una gamma estremamente articolata di Prodotti grazie alla quale Dorelan Hotel rappresenta la soluzione più completa, innovativa e performante per le particolari necessità di ogni albergatore». www.dorelanhotel.it

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FOCUS ON

Pedersoli Le raffinate lenzuola in puro lino, anzi in LinoVivo Pedersoli, sono da quasi mezzo secolo un inconfondibile simbolo di comfort, eleganza e relax per l’hôtellerie di alta gamma, in Italia e nel mondo

L’hôtellerie d’alta gamma sceglie LinoVivo G

li hotel d’alta gamma, si sa, offrono ai loro ospiti camere curate in ogni dettaglio: dall’insonorizzazione al materasso fino al corredo letto, concepite per il massimo comfort e relax dei loro ospiti. Una cura maniacale dei dettagli, quindi, che sempre più spesso comprende anche la scelta di raffinate lenzuola di puro lino, anzi LinoVivo, il vero fiore all’occhiello della collezione Pedersoli, che da quasi mezzo secolo è simbolo della biancheria per l’hôtellerie d’alta gamma. Lenzuola realizzate con un tessuto di puro lino di altissima qualità, la cui particolare struttura è stata studiata per mantenere integre le virtù della fibra nel tempo, migliorandone addirittura il comfort. Il lino, infatti, è un materiale naturale anallergico, anti-irritante e antistatico, al quale Pedersoli ha dedicato una linea specifica che si chiama LinoVivo: pensata per gli hotel che hanno a cuore il benessere dell’ospite, è ormai un vero e proprio “status symbol” dell’ospitalità più esclusiva.

Un brevetto esclusivo Il progetto LinoVivo è nato 35 anni fa, quando l’automazione e la riorganizzazione delle procedure all’interno delle strutture alberghiere stavano rendendo obsoleto l’utilizzo della biancheria di lino quale standard degli alberghi di lusso, a causa del costo e della difficoltà di manutenzione. Da allora il marchio LinoVivo identifica un procedimento esclusivo e brevettato, capace di riprodurre, a livello industriale e quindi con costi inferiori rispetto alla produzione artigianale, le famose lenzuola di lino della nonna. Un marchio che è stato scelto per veicolare, ad albergatori e al pubblico, sia le qualità intrinseche del lino stesso sia le caratteristiche “vive” delle specifiche ed esclusive modalità di lavaggio e stiratura utilizzate dall’azienda.

Le lenzuola LinoVivo Il lino delle collezioni Pedersoli è di provenienza europea certificata e la consistenza del manufatto assicura una perfetta termoregolazione corporea nel sonno. Le sue proprietà termoregolatrici derivano dalla capacità del lino di assorbire e disperdere il calore d’estate e di trasferire al corpo il tepore delle coperte d’inverno; inoltre, essendo traspiranti e igroscopiche, queste lenzuola sono in grado di assorbire un’altissima percentuale di umidità corporea.

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HOTEL DESIGN

Dolce l’attesa...

SI LEGGE, si gioca, si ascolta musica: la lounge perde la connotazione di sala d’attesa per avvincere l’ospite con vernissage, pezzi di design griffato e maxidivani aggregativi. Un invito alla socializzazione e al riposo ispirato DI SILVIA SALVADERI


Speciale Arredo Lounge

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ra il 6 maggio 2006 e Ron Arad disorientava e contemporaneamente affascinava gli ospiti del duoMo Hotel di Rimini con una reception vorticosa e avveniristica a forma d’anello d’acciaio affusolato a una colonna (foto grande, in basso). Introdotta da una grande porta flipper, la futuristica lounge accentrava su di sé il punto focale dell’hotel per giocare, tra led luminosi e arredi di design, con la percezione dello spazio. Molti altri hotel, negli anni a seguire, hanno ridefinito il concetto progettuale di lounge aprendolo ad architetture ardite e a scenografie creative capaci di catturare all’istante l’interesse dei clienti d’hotel. Il luogo tradizionalmente relegato all’attesa si è dunque rivestito di ulteriori funzionalità: area di lettura, spazio di intrattenimento, teatro di gioco, mostra espositiva. Una molteplicità di linguaggi che quindi si è sommata alla primaria funzione di accoglienza, per coinvolgere l’ospite in un soggiorno ad alto tasso emotivo ed elevato grado di socializzazione. Qualche esempio? Al The Yard di Milano si inganna l’attesa tra una partita a backgammon e una finale di Champions League da maxischermo al plasma. Al Franklin Hotel di Roma tavolini e comodini assumono le sembianze di tamburi e grancasse, mentre spartiti e cd musicali allietano i momenti di relax. Al Nhow Hotel di Milano la sosta è d’obbligo tra installazioni artistiche e arredi da collezione disponibili all’acquisto. Comodità, calore e personalizzazione le parole d’ordine di queste aree dall’accoglienza caratterizzata e stimolante. Spesso destinate a ricevere anche un pubblico esterno, non solo in alcuni momenti della giornata ma anche in determinati periodi dell’anno: non è inusuale infatti che artisti, stilisti e creativi presentino le loro ultime collezioni all’interno di lounge-vetrina: più glam di uno showroom, più avvolgenti di un salotto.

Qui sopra, da sinistra: le scenografiche e confortevoli sedute di Moroso rendono unica la hall dell’Hub Hotel a Milano; la nuova collezione di divani Jazz di Swan, firmata dall’architetto Francesco Lucchese, è un classico contemporaneo dalle forme morbide e accoglienti; le sedute Brà e Calypso di Schönhuber Franchi al Pullman TimiAma di Villasimius

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(1) Stile eclettico, al contempo lussuoso e minimalista, per la hall e la lounge progettate da BAXTER nella prima collezione dedicata all’hôtellerie: entrambi gli ambienti dialogano con la natura circostante, creando un effetto mimetico a basso impatto ambientale. (2) La stretta e più che decennale collaborazione fra MOROSO e la designer Patricia Urquiola ha dato vita a una straordinaria serie di imbottiti che segnano la storia del design italiano e negli anni sono diventati vere e proprie icone dell’azienda friulana. Fra questi Lowseat, in poliuretano espanso schiumato ignifugo con struttura interna e piedi in acciaio inox. (3) Anche una pavimentazione formulata in versione madreperlata o metallica, opaca o satinata, può caratterizzare una lounge d’effetto. I pavimenti realizzati da GOBBETTO sono composti da resine termoindurenti modificate e da additivi che

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fungono da leganti, così da ottenere superfici monolitiche impermeabili, prive di solventi tossici, realizzate nel rispetto dell’ambiente. (4) Formula iper accogliente per il divano Classic di SCHÖNHUBER FRANCHI, rinnovato nei colori e nel design dall’architetto Luca Trazzi. In velluto fucsia con bordini blu in contrasto, oppure rosso con bordini viola, blu con bordini gialli, marrone con bordini beige, regala un’intimità raffinata e avvolgente che invita al relax. (5) Disegnata dal duo francese Le Téo & Blet, LTB di CASTELLI è una linea di sedute lounge flessibile, ergonomica e del tutto personalizzabile. Offre soluzioni che incentivano l’interazione e il lavoro di gruppo grazie a morbidi divanetti modulari rettangolari e semi-circolari, che lasciano ampio spazio alla creatività del progettista consentendo infinite configurazioni.


Speciale Arredo Lounge

Di sicuro impatto per dimensioni e comodità, Best di ArkeTipo è un sistema di divani componibili in cui il classico rigore geometrico è reinterpretato con nuove proporzioni. Elementi laterali, chaise-longue, panche e pouf sono tutti combinabili fra loro per assecondare ogni esigenza di spazio. Lo schienale inclinato e l’utilizzo del poliuretano indeformabile a densità variabile garantiscono un ottimo confort ergonomico

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(6) Il curvy va di moda anche nell’arredamento: la collezione di arredi Marilyn di SELVA si ispira alle atmosfere degli anni Cinquanta, con linee morbide, maniglie satinate e cromate, materiali di pregio. Collezione disponibile in nove diverse finiture, dal color cognac all’avorio anticato, plasma il carattere degli ambienti con un design femminile di grande fascino e raffinatezza. (7) Un’intera collezione firmata dal designer inglese Nigel Coates si presta a caratterizzare gli ambienti comuni dell’hotel con forme antropomorfe, tondeggianti e sensuali. Si può scegliere tra la sedia Struzza, il divano Buttoned-Up, la credenza Reale, lo specchio Cresta e una riedizione del Back-to-Back. Linee e ispirazioni classiche mixate a ironiche visioni e

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reinterpretazioni che rappresentano in maniera esemplare lo spirito di FRATELLI BOFFI. (8) Miami racconta un nuovo modo di vivere il relax, tra rigore strutturale e libertà. Il ritmo geometrico della struttura a fasce, disegnata da Francesco Lucchese per SWAN, regala una grafica accattivante e dona alla poltroncina un aspetto scenografico, con tessuti imbottiti ma strutturati che accolgono e contengono. (9) Calypso, nuova nata di SIKREA – marchio di Contemporanea Srl – è una lampada a sospensione dall’estetica originale e intrigante, a cui è possibile applicare lampadine a risparmio energetico. Un oggetto dal design unico, perfetto per ogni ambientazione grazie anche alla disponibilità di tre varianti di colore: rosso, grigio o trasparente.



HIGHLIGHTS

Collezioni ecofriendly

PER LA PLAYGROUND COCOON DEL COSTA NAVARINO LUXURY RESORT L'ARCHITETTO POLLYANNA PARASKEVA HA SCELTO CEA, CENTRO ENERGIE ALTERNATIVE, PROGETTO CHE SELEZIONA E SVILUPPA IDEE PER PRODOTTI ECOSOSTENIBILI. LA DOCCIA OUTDOOR RAIN CON SOFFIONE A RISPARMIO IDRICO E TUTTA LA RUBINETTERIA PER I BAGNI DEI BAMBINI E DELLA ZONA PISCINA SONO RIGOROSAMENTE IN ACCIAIO INOSSIDABILE AISI 316L, MATERIALE SCELTO PER LE PECULIARI CARATTERISTICHE DI INOSSIDABILITÀ, DUREZZA E IGIENE OLTRE CHE DI RESISTENZA ALLE NEBBIE SALINE.

WELLNESS SU MISURA QUATTRO SONO GLI ELEMENTI che compongono SPA-CE, il nuovo progettoambiente di Milldue, design Michele Marcon: vasca, chaise longue, mobile monolite Touch e specchiera. Il sistema modulare di elementi componibili e indipendenti consente soluzioni creative ma sempre funzionali, mentre i materiali naturali, come pietra e vetro, sono in completa sintonia con l’esclusivo design della collezione.

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HAUTE COUTURE PER LA DOCCIA

Il sistema modulare Axor Shower Collection, disegnato da Philippe Starck per Axor Hansgrohe, è stato pensato per inserire “organicamente” soffioni doccia a muro, rubinetteria, mensole, luci e perfino diffusori audio in qualsiasi superficie. Ogni elemento presenta infatti una “sorta di piastrella” 20x20 in acciaio inox da combinare in infinite soluzioni, con facilitatori di posa che permettono di creare composizioni in verticale, orizzontale, singole o composte, a filo rivestimento. Più facile anche inserire un soffione sulla volta di un ambiente naturale, in pareti e volte rivestite di mosaici, percepibili finalmente come in natura, senza elementi sporgenti, maniglie, tubi o erogatori.

Idee da sogno

Partendo da desideri ed esigenze concrete, Permaflex realizza materassi da oltre mezzo secolo. L’azienda italiana, icona del materasso, unisce la tradizionalità di un prodotto artigianale con l’eleganza estetica del design e l’avanguardia tecnologica dei materiali. Inoltre, in ogni settore Permaflex pone un’attenzione specifica nella ricerca della formula perfetta del benessere. Specialmente per il settore alberghiero, propone prodotti in grado di soddisfare l’interesse attuale per il comfort, il rinnovabile e la natura, un lusso che i clienti vogliono concedersi.


A CURA DI MAURA ASIOLI

Acciaio e bronzo Un’integrazione perfetta tra l’ambiente bagno e le altre declinazioni degli spazi dell’abitare caratterizza la collezione Hilo di Glass. Vasche pensate come oggetti d’arredo, abbinate a complementi altrettanto unici. Il tutto legato da un “filo”, quello dell’intreccio in corda acciaio o bronzo che avvolge i pannelli delle vasche e i dettagli degli accessori, rendendoli perfetti per l’ambiente bagno più raffinato, ma anche eleganti complementi per l’ambiente giorno.

Superfici favolose

LA DESIGNER RUSSA Dima Loginoff ha creato la sua prima collezione di piastrelle, accompagnata dall’esperienza e tecnologia VitrA. Una collezione dal design speciale, che supera i limiti del consueto e offre nuovi impulsi alla decorazione di interni. Loginoff ha reinterpretato immagini tradizionali con una prospettiva tutta personale, moderna e autentica, dando vita a 5 diverse serie che offrono superfici a dir poco favolose, che creano valore aggiunto e realizzano vere meraviglie stilistiche pensate per progetti originali e di spicco.

TUTTO A PORTATA DI SCHERMO SPETTACOLARE SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA, IL NUOVO MULTIMEDIA VIDEO TOUCH DA 10” VA AD ARRICCHIRE ULTERIORMENTE LA GAMMA DI DISPOSITIVI DOMOTICI EIKON EVO BY VIMAR. LA MOLTEPLICITÀ DI FUNZIONI È FORSE IL FIORE ALL'OCCHIELLO DI QUESTO DISPOSITIVO: POSTO INTERNO VIDEOCITOFONO, LAVAGNA DIGITALE, PLAYER AUDIO E VIDEO, CALENDARIO, METEO, INTERNET E CONTROLLO DELL'INTERO SISTEMA DOMOTICO – ILLUMINAZIONI, CONSUMI ENERGETICI, TEMPERATURE – DA UN UNICO PUNTO MEDIANTE PAGINE DI SUPERVISIONE ESTREMAMENTE SEMPLICI E PERSONALIZZABILI.

I MAESTRI DELLA PIUMA Cinelli Piume e Piumini, azienda rinomata a livello internazionale per la lavorazione della piuma, offre un’ampia gamma di soluzioni per le camere d’albergo: dalle trapunte agli interni in piumino, dai guanciali ai coprimaterassi. Tra le ultime novità destinate alle strutture alberghiere l’azienda propone l’interno in piumino Montecatini, realizzato con un’imbottitura in 100% Piumino Oca Bianca Ungherese nel colore bianco e con un rivestimento in 100% Cotone Raso/Sateen. Un modello raffinato e pregiato che garantisce il massimo calore e comfort.

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GUIDE CONTRACT

Lampade a basso consumo

Uscite definitivamente di scena le tradizionali lampadine a incandescenza, il panorama delle alternative è quanto mai affollato. Sceglierle bene può significare un risparmio di diverse migliaia di euro l’anno anche per una piccola struttura. Una guida ragionata per acquisti oculati… e risparmiosi DI ROBERTO NEGRI

IDEE LUMINOSE stata una piccola grande rivoluzione – e non è ancora finita – quella che, a partire dal 2009, ha visto via via sparire dalle nostre case una presenza più che centenaria, la cara vecchia lampadina a incandescenza. Figlia di un’epoca e di nomi che hanno fatto la storia dell’industrializzazione, ne abbiamo salutato gli ultimi esemplari proprio lo scorso settembre quando, in ottemperanza alle normative europee, sono uscite dal commercio anche quelle di potenza tra i 25 e i 40 Watt. La nostalgia per un oggetto che ha accompagnato la vita di molti di noi ha però lasciato presto spazio ai sorrisi alla lettura della prima bolletta post-incandescenza: grazie alle nuove tipologie di lampade entrate nel frattempo in commercio i risparmi sono infatti assicurati, e si calcola che entro il 2020, una volta completata la transizione, ogni famiglia risparmierà dai 25 ai 50 euro sull’importo medio della bolletta, pari al consumo di 11 milioni di famiglie e 39 miliardi di kWh l’anno. Cifre, queste, destinate a salire per i grandi utilizzatori, fra i quali naturalmente si collocano le strutture destinate all’ospitalità. Proprio per massimizzare questi vantaggi scegliere bene le numerose alternative che già oggi sono reperibili in commercio è quindi di estrema importanza. Basti pensare che ben il 42% dell'elettricità

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utilizzata da un hotel è attribuibile all'illuminazione, ma gran parte delle soluzioni installate non è ancora efficiente dal punto di vista dei consumi energetici e potrebbe essere sostituita da alternative migliori, con risparmi stimati nell’ordine dei 40 euro all'anno per camera, sen-

za contare gli onerosi ambienti comuni. Quella che segue è una miniguida ragionata all’acquisto, in cui evidenzieremo vizi e virtù, sia energetici che funzionali e, non ultimo, estetici delle molte aspiranti al titolo di successore della tradizionale lampadina a filamento.

LE NUOVE LAMPADE Il ritiro dal commercio delle vecchie lampade a incandescenza ha aperto il campo a numerose alternative, di fronte alle quali l’unico imbarazzo è la scelta. A cominciare dall’evoluzione delle alogene tradizionali, le lampadine alogene e a incandescenza migliorate di classe C allo xenon. Le prime sono identiche alle alogene tradizionali per dimensioni e portalampada, possono essere quindi utilizzate soltanto con uno speciale portalampada per alogene e rimarranno disponibili anche dopo il 2016. Nelle lampadine a incandescenza migliorate dotate di tecnologia alogena, invece, la capsula alogena è inserita in lampadine di vetro con la stessa forma di quelle tradizionali, portalampada compreso, soluzione che consente di sostituire le lampadine tradizionali con quelle nuove. Dal 2016, le lampadine a incandescenza migliorate di classe C dovranno essere sostituite da prodotti analoghi di classe B o A. Entrambe le versioni producono luce di qualità equivalente a quella delle lampa-


dine tradizionali, ma durano il doppio, sono del tutto compatibili con gli apparecchi esistenti e utilizzabili con qualunque tipo di dimmer. Le lampadine alogene allo xenon, inoltre, utilizzano circa il 20-25% di energia in meno rispetto alle migliori lampadine a incandescenza tradizionali di pari intensità luminosa. Alternativa più evoluta è quella offerta dalle lampadine alogene e a incandescenza migliorate di classe B. In queste tipologie, un rivestimento a infrarossi

applicato alla lampadina ne migliora l'efficienza energetica di oltre il 45% rispetto alle migliori lampadine a incandescenza tradizionali, ma solo nel funzionamento a basso voltaggio: le lampadine a tensione di rete hanno infatti bisogno di un trasformatore per poter usare questa nuova tecnologia, che può essere separato, integrato nella lampada o nella stessa lampadina, che può allora sostituire la lampadina a incandescenza tradizionale. Come nel caso delle lampadine di classe C, esistono sia capsule con portalampada speciale sia lampadine a incandescenza migliorate di classe B. Questo tipo di lampadine può avere una durata di 3000 ore,

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GUIDE CONTRACT

Lampade a basso consumo

QUANTO SI RISPARMIA

Lampadine A INCANDESCENZA CONVENZIONALI

100% Risparmio 20%

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A INCANDESCENZA MIGLIORATE CLASSE C, ALOGENA ALLO XENON

Risparmio 40%

A INCANDESCENZA MIGLIORATE CLASSE B, LAMPADA ALOGENA CON RIVESTIMENTO A INFRAROSSI

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FLUORESCENTI COMPATTE (CFL) 40%

Risparmio 70%

Consumi

circa tre volte quella di una lampadina tradizionale, ed e dimmerizzabile. L’alternativa oggi forse più diffusa grazie alle sue ottime prestazioni è quella rappresentata dalle lampade fluorescenti compatte (CFL). Caratterizzate da un involucro esterno che nasconde i tubi riempiti di gas e le fa sembrare ancora più simili alle lampadine tradizionali, sono note per la loro durata ed efficienza e, a parità di emissione luminosa, consumano fra il 65 e l'80% di energia in meno rispetto alle lampadine a incandescenza tradizionali. Le CFL possono durare da 6.000 a 15.000 ore, a seconda del tipo e dell'utilizzo; a causa delle loro caratteristiche particolari, però, le lampadine di questo tipo sono destinate a usi specifici, ed è quindi fondamentale interpretare bene le informazioni stampate sull'imballaggio. Quando una lampadina fluorescente compatta si guasta, o se viene rotta accidentalmente, deve essere smaltita rispettando le disposizioni sullo smaltimento dei rifiuti. Tecnologia in rapida crescita, infine, è quella dei LED (o diodi a emissione luminosa), caratterizzati da un’efficacia di illuminazione pari a quella delle lampadine fluorescenti compatte ma con una durata molto maggiore. Le lampadine a LED per l'illuminazione degli interni, infatti, sono già adatte a sostituire le lam-

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DIODI A EMISSIONI DI LUCE (LED)

padine a incandescenza, trasparenti e opache, fino a 60 watt, ed è probabile che in futuro possano sostituire l'intera gamma di lampadine di altro tipo, a fronte di consumi inferiori fino all'80%.

COME SCEGLIERLE Di fronte ad alternative tanto numerose ed efficienti, scegliere la soluzione migliore può non essere facile. A maggior ragione quando, come nel caso delle strutture alberghiere, numero di punti luce e consumi sono decisamente importanti, e le differenze si calcolano nell’ordine delle migliaia di euro. Ad aiutare è una attenta e ragionata lettura del packaging, che in conformità alle norme


EMISSIONE LUMINOSA

Indica la quantità di luce emessa ed è espressa in lumen.

EFFICIENZA ENERGETICA

È un parametro chiave individuabile sulla base della nota classificazione alfabetica (Classe A, Classe B, ecc.). Ad esempio: una lampadina di Classe A necessita di un terzo dell’elettricità impiegata da una di Classe C.

VITA UTILE

Numero di ore di funzionamento della lampadina prima di esaurirsi.

TEMPERATURA DI COLORE

È il parametro che indica il colore della luce emessa ed è espresso in kelvin. Quando si dice che una luce è calda, questa corrisponde a una temperatura di colore bassa, viceversa una temperatura maggiore produce una luce definita fredda.

NUMERO DI ACCENSIONI Indica il numero di accensioni garantite prima che si verifichi un guasto. Quelle standard (3000-6000 accensioni) non dovrebbero essere installate in ambienti in cui si entra e si esce con grande frequenza, per questi ambienti esistono soluzioni che sopportano fino a un milione di commutazioni.

europee riporta oggi tutte le informazioni necessarie a valutare le prestazioni più importanti della lampada. L’indicazione del grado di emissione luminosa in lumen, innanzitutto, permette di confrontare immediatamente la quantità di luce emessa dalle lampadine. Ad esempio, per avere l'equivalente di una lampadina a incandescenza da 100W bisogna sceglierne una da 1300-1400 lumen, 75W corrispondono a 920-970 lumen, 60W a 700-750, 40W a 410-430 e 25W a 220-230. L’efficienza energetica, altro parametro chiave, è individuabile sulla base della nota classificazione alfabetica in ordine decrescente, ed è quello più significativo in termini di valutazione dei consumi. A titolo di esempio, basti pensare che a parità di emissione luminosa una lampada fluorescente compatta di classe A necessita di un terzo dell’elettricità usata da una lampadina a incandescenza migliorata di classe C. Di forte incidenza sui costi di esercizio è naturalmente la vita utile di una lampadina, ovvero il numero di ore di funzionamento prima di esaurirsi. La durata di funzionamento può oscillare tra le 1.000 ore delle lampadine a incandescenza tradizionali e le 15.000 ore delle migliori lampadine fluorescenti compatte e a LED; per alcune lampade fluorescenti compatte, anche il numero di volte in cui vengono accese e spente ha un’incidenza sulla vita utile. Parlando di ambienti destinati al soggiorno di persone, e che devono quindi offrire anche un adeguato livello di comfort, fondamentale è la scelta di lampade con idonea temperatura di colore, parametro che, semplificando, indica il colore della luce da queste emessa. Mentre la luce prodotta dalle lampadine a incandescenza ha sempre lo stesso colore bianco caldo, le lampadine fluorescenti compatte e i LED offrono una grande varietà di

TEMPO DI AVVIO

Le lampadine fluorescenti compatte possono richiedere più tempo per accendersi e arrivare al massimo dell’emissione luminosa; esistono però anche versioni speciali con accensione veloce, simile a quella delle lampadine a incandescenza migliorate. temperature di colore (espresse in kelvin). Le possibilità sono molteplici, basta ricordare che minore è la cifra meno forte è l’intensità della luce; a titolo indicativo, una lampada con temperatura di 2.700K è considerabile come luce “da riposo”, per lavorare saranno invece più adatte temperature di 4.000K. Il numero di accensioni prima che si verifichi un guasto è un dato particolarmente impor-

tante per le lampadine fluorescenti compatte. Quelle standard (3000-6000 accensioni/spegnimenti) non dovrebbero essere installate in ambienti in cui si entra e si esce più di tre volte al giorno; per questi ambienti esistono lampadine fluorescenti compatte di tipo speciale, che possono sopportare fino a un milione di commutazioni. Altri prodotti sono indifferenti al numero di accensioni, ad esempio le lampadine a incandescenza migliorate. Anche il tempo di avvio è un aspetto particolarmente importante per le fluorescenti compatte. Quelle standard possono richiedere più tempo per accendersi e arrivare al massimo dell’emissione luminosa, ma esistono anche compatte di tipo speciale quasi altrettanto veloci di quelle a incandescenza migliorate. Naturalmente la lettura di questi dati non può prescindere da una valutazione del luogo e della funzione che la luce deve assolvere. Per accensioni e spegnimenti frequenti, ad esempio in bagni o corridoi dotati di sensori di movimento, servono lampadine adatte, mentre i bassi numeri vanno bene per ambienti come stanze da letto, cantine e box auto. Anche la temperatura esterna incide sulla resa di una lampadina; in luoghi sottoposti a inverni molto freddi è bene valutare l’acquisto di lampadine che resistano al gelo, altrimenti l’emissione sarà ridotta. Infine è necessario valutare che le lampade a fluorescenza richiedono un tempo di avvio e di riscaldamento superiore a quelle tradizionali o ai LED. Ciò implica scelte calibrate in base alle situazioni di illuminazione immediata necessarie.

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L’OFFERTA

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I PARAMETRI DA VALUTARE

Ge Lighting www.gelighting.com Leuci www.leuci.com Osram www.osram.it Philips www.philips.it Sylvania www.sylvania.com

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FOCUS ON

Sambonet

Il gruppo italiano Sambonet è indiscusso protagonista internazionale nel settore dei complementi d’arredo per la tavola e la cucina caratterizzati da design, innovazione e qualità

Un grande gruppo per la tavola di prestigio U

Un’offerta ampia e specializzata per l’hôtellerie

settore delle porcellane e dei complementi d’arredo di design per la tavola.

Fin dagli anni ’50, quando si aggiudicò la commessa per l’Hotel Hilton al Cairo, il legame tra Sambonet e il settore dei grandi alberghi è andato consolidandosi nel tempo, tanto che oggi l’azienda fornisce le principali catene di lusso fra cui Hilton, Crowne Plaza, Hyatt e Four Seasons. Un grande gruppo, quindi, che grazie a sapienti acquisizioni e a una produzione di altissima qualità è in grado di soddisfare ogni esigenza della più esclusiva hôtellerie, offrendo l’intera

n gruppo leader nella produzione di articoli di design di alta qualità per la tavola e la cucina, destinati sia al canale casa che a quello alberghiero: è questo, in sintesi, il profilo di Sambonet Paderno Industrie SpA. Una grande realtà industriale nata nel 1997 in seguito all’acquisizione di Sambonet da parte di Paderno, leader mondiale nella fabbricazione di pentolame professionale e articoli da cucina, e che si è ulteriormente rafforzata nel 2009, grazie all’acquisizione di Rosenthal AG, prestigiosa società tedesca nel

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Turismo d’Italia

gamma dei complementi per la tavola, accostando le porcellane Rosenthal (con i prestigiosi brand Rosenthal, Thomas e Hutschenreuther) alla posateria e al vasellame in acciaio. Proposta alla quale il gruppo affianca la produzione di Paderno, ovvero un catalogo completo di attrezzature professionali per la cucina, che hanno saputo conquistare anche gli chef più celebri e stellati. Completano l’offerta le collezioni di posate e vasellame Arthur Krupp, con eccellenti caratteristiche di resistenza, funzionalità e durata. www.sambonet.it



FOCUS ON

Frette Hospitality

La qualità Frette per gli hotel più esclusivi Filati preziosi, design esclusivo, personalizzazione e servizio impeccabile: Frette ha conquistato le più famose catene internazionali e gli hotel più esclusivi del mondo

F

rette si propone sul mercato dell’hôtellerie con un approccio nuovo, offrendo alle strutture più selezionate ed esclusive l’opportunità di caratterizzare in modo unico gli ambienti e di offrire ai propri clienti l’inconfondibile qualità Frette. Infatti, fin dal 1860, i suoi prodotti hanno arricchito le più prestigiose residenze pubbliche e private, in Italia e all’estero, così come le corti reali, le ambasciate e le residenze dei governi. Anche gli alberghi di lusso, ovviamente, da sempre si affidano a Frette per garantire la migliore qualità a una clientela esigente e raffinata. Elevati standard di qualità, modelli unici e su misura e la capacità di essere un fornitore di soluzioni credibili rende Frette leader internazionale nel settore dell’ospitalità, grazie anche alla sua capacità di unire qualità e design offrendo soluzioni personalizzate per soddisfare le specifiche esigenze della clientela più raffinata. Basti pensare che tutti i prodotti – completi letto,

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Turismo d’Italia

copripiumini, accappatoi, tovaglie e asciugamani di spugna – possono essere realizzati in un’ampia gamma di tessuti e personalizzati con loghi e monogrammi per soddisfare le specifiche esigenze di ogni hotel. Filati di elevata qualità, design esclusivo, personalizzazione e servizio impeccabile: grazie a questi plus Frette può vantare tra i clienti della collezione hospitality le più famose catene alberghiere internazionali come Ritz Carlton e Intercontinental, oltre alle più prestigiose navi da crociera e i ristoranti più eleganti del mondo. A questi si aggiungono hotel esclusivi, tra i quali lo Splendido di Portofino, il Quisisana di Capri, il Royal Monceau, il sontuoso Claridge’s e il Dorchester a Londra, il Kempinski e il Park Hyatt di Mosca, il King George Palace ad Atene, la Emirates Marina di Dubai. Hotel che da anni hanno scelto gli standard di Frette Hospitality per conquistare ospiti raffinati ed esigenti, che prediligono un soggiorno esclusivo, curato in ogni più piccolo dettaglio. www.frette.com



Hospitality / LAVORO

1,1% delle persone impiegate nell’UE lavora nel settore della ricettività turistica

In Italia su dieci persone impiegate nel turismo sei sono donne. Un libro voluto da Federalberghi dà loro voce per scoprire le esigenze e i bisogni delle lavoratrici di un settore sempre più rosa, anche ai vertici DI SIMONA PARINI

60% la media di sesso femminile nella forza lavoro dell’UE nel settore turismo DATI COMMISSIONE EUROPEA

DONNE NEL TURISMO? AVANTI TUTTA

L’

Italia non è un paese per donne, parafrasando il cult movie dei fratelli Cohen, o, quantomeno, non lo è per le donne che lavorano. Secondo gli ultimi dati forniti da ISTAT, infatti, il tasso di occupazione femminile nel Bel Paese è uno dei più bassi dell’Unione Europea (il 40,7% nel 2011, contro il 58,5% della media delle 27 nazioni UE) e lo stesso vale per il rapporto tra occupazione femminile e maschile, tanto che quello italiano è più alto solo di quelli di Grecia e Malta. Ma, fortunatamente, c’è un settore dell’industria dove si vede davvero rosa: è quello del turismo. Un’indagine realizzata da Federalberghi in collaborazione con l’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo e pubblicata questa primavera mette infatti in luce come quasi sei occupati su dieci nel turismo appartengano al gentil sesso. E non parliamo, però, solo di numeri rosa (556 mila su un totale di 982 mila dipendenti, pari al 57%) ma anche di qualità. Infatti, la ricerca Federalberghi sottolinea come proprio nel turismo, settore che in assoluto registra il maggior numero di imprese femminili, un lavoratore su tre con la qualifica di quadro è donna. Insomma, se è sotto gli occhi di tutti come il nostro Paese manchi sia di politiche adeguate sia di risorse anche strutturali che supportino l’occupazione dell’altra metà del cielo è anche vero che non mancano isole felici.

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Turismo d’Italia

LA PAROLA ALLE DONNE Certo, tutto è perfettibile e, proprio per indagare esigenze, problematiche e prospettive del lavoro delle donne nel turismo, Federalberghi ha pubblicato il libro Il lavoro delle donne nel settore turismo di Angelo Giuseppe Candido, Anna Mesiano, Alessandro Massimo Nucara e Andrea Giovanni Serra. Se ne avete l’occasione, leggetelo: non è un saggio accademico ma una raccolta di testimonianze dirette di protagoniste, di testimonial che ogni giorno sperimentano sul campo i pregi e i limiti dell’occupazione femminile affrontando temi di ampio respiro che, molto spesso, offrono spunti di riflessione, anche e soprattutto per uomini. Certo, la differenza di genere c’è e ha un peso non indifferente tanto da essere vista come una chiave di lettura utile per interpretare le dinamiche del settore come conferma Ivana Veronese, componente segreteria nazionale Uiltucs UIL: «Sicuramente va tenuto conto delle diverse sensibilità ed esigenze, in particolare nell’erogazione di servizi che siano più mirati a cogliere le esigenze specifiche. Può accadere che un’impresa, per quanto ben gestita, non ponga la necessaria attenzione ai differenti bisogni, trascurando in questo modo le esigenze di una parte consistente e potenziale di clienti. In tale ottica porre attenzione alle differenze di genere diventa utile per meglio interpretare le


556.238 il totale delle donne nel turismo in Italia su 982.223 lavoratori dipendenti nel 2010

102.698 il numero di lavoratrici nel ramo alberghiero su un totale di 193.575 occupati (2010) ELABORAZIONE FEDERALBERGHI SU DATI INPS

potenziali esigenze». Però non manca chi sottolinea l’ambivalenza di questa ottica, come sottolinea Francesca Maffei, albergatrice, vicepresidente del Comitato Nazionale Giovani Albergatori Federalberghi: «Il turismo è donna ma questa affermazione è un’arma a doppio taglio, capace di svalutare in un solo

10-15% in meno

L’impresa è rosa

Il primo Rapporto mondiale sulle donne nel turismo, lanciato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite alla ITB di Berlino 2011, rileva che le donne nel settore turistico guadagnano dal 10 al 15% in meno rispetto ai loro colleghi uomini

Quello turistico, secondo un recente studio della Banca d’Italia, è il settore produttivo che registra in assoluto il numero più alto di imprese femminili (in particolare società di capitali e di persone)

colpo sia le donne sia il settore, perché i punti in comune tra mondo femminile e turismo vengono spesso trovati nell’essere materia “soft”, nell’accezione di leggera e frivola». E il rischio paventato da Maffei la dice lunga su come ancora spesso venga percepito l’apporto professionale femminile.

LA CARRIERA È DI QUALITÀ? Come abbiamo visto, il turismo apprezza le donne, ma come siamo messi sull’aspetto della qualità delle carriere? Insomma: le prospettive per entrare nel settore ci sono, e sono buone, ma ce ne sono altrettante di crescere professionalmente e, soprattutto, di vedere riconosciuto l’upgrade? Qui le osservazioni diventano quasi contrastanti. C’è chi non vede grandi possibilità e chi, invece, è più ottimista. Sul primo fronte, Lucia Anile, componente segreteria nazionale Filcams CGIL - responsabile settore Turismo, vicepresidente Ente bilaterale nazionale del Turismo, dice: «Considerato che dai dati statistici risulta che dirigenti e quadri rappresentano solo lo 0,6% dell’occupazione dipendente, risulta evidente che la qualità di carriera per le donne è scarsa». Sul secondo fronte, invece, è Grazia Romano, albergatrice, vicepresidente vicario Comitato Nazionale Giovani Albergatori Federalberghi, secondo la quale la qualità delle carriere femminili nel turismo è buona anche se su un percorso di miglioramento qualitativo.

IL LAVORO FA BENE L’apporto delle donne fa bene al turismo, ma quanto lavorare nel turismo fa bene alle donne? Stiamo parlando di un settore che permette alle lavoratrici di esprimere al meglio il proprio valore? Qui il riscontro è non solo unanime ma anche, fortunatamente, positivo, visto che operare in questo campo permette spesso di conciliare la vita professionale con quella privata che, nel caso di una donna, spesso non può prescindere da attività di cura a bambini e/o anziani che ancora troppo spesso non vedono un efficace e sistematico supporto strutturato a livello sociale e

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Hospitality / LAVORO

Il rapporto Il lavoro delle donne nel settore turismo, a cura di Angelo Candido e Andrea Serra è scaricabile sul sito www.federalberghi.it (sezione Comunicazione, rapporti e indagini)

Foto di Cristina Rezzi

istituzionale. «Il settore turismo è una macchina attiva 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. Con una buona organizzazione del lavoro il settore permette alla donna di gestire quindi sia il lavoro sia la famiglia. Questo avviene soprattutto in molte piccole realtà a gestione familiare dove l’imprenditore è anche titolare e gestore e, pertanto, si riesce a coniugare lavoro e vita familiare perfettamente», conferma Caterina Fioritti, albergatrice, presidente Associazione Donne nel Turismo. Non solo: considerando la flessibilità come un valore, inteso come possibilità di soddisfare esigenze personali differenti, ecco che anche Maria Emanuela Felicetti, albergatrice e componente del Consiglio direttivo Federalberghi, appoggia l’opinione di Fioritti: «Il settore turismo, e in particolare quello alberghiero, è regolato da stagionalità, picchi di alta e bassa stagione che permettono alle donne di seguire anche la propria vita famigliare. Contratti parttime, abbastanza diffusi nel nostro settore, e a chiamata sono un’ottima opportunità per le donne di entrare nel mercato del lavoro del settore». E non manca un aspetto legato alla capacità del lavoro di essere un mezzo per dare spazio alla realizzazione della propria dimensione sociale, come sottolinea

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Turismo d’Italia

Grazia Romano: «Gli aspetti positivi del settore per le donne sono certamente la dinamicità e la possibilità di relazioni interpersonali, per le quali molte donne sono portate».

SI PUÒ DARE DI PIÙ Anche la migliore delle professioni possibili ha, però, margini di miglioramento. Sempre. E il turismo non fa eccezione, specie quando le protagoniste sono proprio le donne. Tante le voci che reclamano, dunque, servizi che possano permettere di conciliare maternità e lavoro come conferma Caterina Fioritti. Alla domanda che mira a scoprire gli strumenti che possono essere utilizzati per aumentare l’incidenza delle caratteristiche positive dell’occupazione nel turismo delle donne Fioritti infatti risponde: «Sicuramente un maggior appoggio da parte delle istituzioni. Un aiuto ad esempio con nidi per mamme che possano offrire un servizio fino a tarda sera e non solo nel classico orario d’ufficio. L’ideale sarebbe la presenza dei nidi all’interno delle strutture stesse». Ma anche le opportunità di crescita professionale sono uno strumento ambito e desiderato mettendo al centro la formazione e l’aggiornamento continui, e realizzando un’integrazione più efficace tra la scuola

e il mondo del lavoro. Non solo: l’intervento di Liliana Leanti, direttrice Associazione Imprese Alberghiere Federalberghi Firenze, punta il dito anche su un altro aspetto, fortemente legato alla professione, che migliorerebbe la condizione delle donne-lavoratrici: «…Favorire meccanismi di mobilità tra regioni per dare maggiori opportunità e permettere alle donne che possono spostarsi di avere esperienze lavorative in realtà differenti e incrementare l’occupazione: ad esempio stagione estiva al mare e stagione invernale in montagna attraverso accordi formalizzati tra imprese e sistemi di incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore turismo». Le donne che operano nel turismo chiedono, dunque, risorse per essere sempre più competitive in un mercato in costante evoluzione e per non vivere in maniera conflittuale la loro scelta di essere non solo professioniste ma anche madri. Ma certo fanno riflettere le parole di Maffei: «Non esistono strumenti, personalmente non ho mai creduto in quote rosa, la meritocrazia dovrebbe regnare costantemente sovrana. È solo questione di tempo e di buon senso. Le donne tuttavia, per parte loro, nel frattempo devono rassegnarsi a dimostrare più dei colleghi maschi per ottenere meno o al massimo lo stesso».


FOCUS ON

Choice Hotels

Un consolidato know how, efficaci canali di distribuzione, un efficiente team di supporto e un’evoluta piattaforma di sales & marketing: sono queste le competenze che Choice Hotels mette a disposizione degli hotel affiliati per accrescerne il business

Hotel di successo con un partner globale C

hoice Hotels Europe, una delle più importanti realtà del franchising alberghiero in Europa, è un brand sinonimo di qualità per viaggiatori in tutto il mondo. Un efficace modello di business che vanta più di 6.100 alberghi in oltre 30 Paesi e aree geografiche, e che offre ai propri affiliati un bacino di clienti già fidelizzato ai marchi di Choice Hotels Europe. Parte del gruppo Choice Hotels International, è presente con quattro distinti marchi per soddisfare ogni segmento di mercato e struttura: Clarion, Clarion Collection, Quality e Comfort. I proprietari di più hotel possono quindi diversificare il proprio portfolio, sfruttando i quattro marchi per meglio bilanciare e ottimizzare l’offerta. Il tutto senza vincoli e senza perdere autonomia. Perché Choice Hotels conosce bene le peculiarità del mercato italiano e rispetta sempre l’indipendenza di ogni affiliato. Lavorare con Choice Hotels significa poter

beneficiare di servizi d’eccellenza e di un know how qualificato, ma senza mai rinunciare alla propria identità e autonomia.

Massimizzare le prenotazioni Sopra, la hall del Clarion Collection Arthotel & Park a Lecce. In basso: una camera del Clarion Collection Hotel Principessa Isabella di Roma

Grazie all’efficace piattaforma di marketing, alla forza vendite attiva in tutto il mondo e al programma di fidelizzazione Choice Privileges, con oltre 14 milioni di soci in tutto il mondo, Choice Hotels è in grado di fornire tutto il supporto

necessario per massimizzare il business di ogni hotel. In particolare, il marketing Choice Hotels sviluppa strategie sempre innovative per promuovere i propri marchi e generare prenotazioni per i propri affiliati, quali: campagne trade e consumer sulla stampa e online, campagne di marketing stagionali, promozioni a livello globale, SEO, SEM e marketing sui social media, oltre alla pubblicazione di directory europee e mondiali ed attività di pubbliche relazioni. In più, Choice Hotels mette a disposizione una serie di strumenti di marketing a supporto delle attività di promozione locale da parte dei propri franchisee. Tra questi una Marketing Lounge online che propone template personalizzabili dai singoli alberghi tra cui carta intestata, annunci pubblicitari, brochure e molto altro ancora. www.choicehotels.it Turismo d’Italia

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Hospitality / MERCATO E GESTIONE

HOTEL LOW COST

I budget hotel sono un’importante opportunità di investimento per la ricettività italiana. Moderni, dinamici, orientati all’efficienza, nonché avanzati sotto il profilo tecnologico, offrono sul mercato una proposta competitiva DI GIANNI MARTINO*

L

a rivoluzione del settore aereo ha progressivamente cambiato le abitudini di consumo e i comportamenti di acquisto dei viaggiatori. Sempre più low cost oriented, il turista auspica di poter trovare non solo nel servizio aereo ma anche nell’offerta ricettiva un adeguato rapporto qualità/prezzo. Il punto di partenza, per poter soddisfare una crescente domanda “no frills”, è l’individuazione delle priorità che questo segmento considera imprescindibili. Se nel settore aereo lo spostamento, sicuro e tempestivo, rappresenta l’imperativo da assolvere con efficienza, nell’ambito ricettivo questo è individuato nella capacità di offrire una sistemazione a un prezzo contenuto, con un adeguato standard qualitativo, in un contesto innovativo, dinamico e flessibile.

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Turismo d’Italia

Questi elementi sono considerati l’essenza dei budget hotel: oggetto misterioso in Italia, realtà consolidata e profittevole in Europa e in America. Si tratta di strutture, realizzate ex novo o ristrutturate, essenziali nell’architettura, nella distribuzione e nello sfruttamento degli spazi, così come nell’arredamento. Il punto di forza, che ne ha decretato il successo e la rapida diffusione, è la combinazione di prezzi bassi e servizi di qualità.

UN CONCEPT PROFITTEVOLE Anche l’offerta low cost mira alla fattibilità economica, e affinché

questa sia possibile, gli sforzi si concentrano sulla flessibilità e l’ottimizzazione degli spazi, l’outsourcing e l’adozione di processi di automazione. Questo si traduce nella realizzazione di camere da 2 fino a 5 posti letto, e nella predisposizione dei servizi minimi: letto, bagno, food&beverage. Questa scelta viene fatta anche alla luce di quello che è il valore che il turista percepisce e ricerca in questo sistema di offerta: poter risparmiare sulla componente accomodation e accrescere così il budget disponibile per le attività e attrazioni presso la destinazione. Per poter dar vita a un concept

Identikit di R&D hospitality R&D Hospitality è specializzata nella ricerca e nello sviluppo di opportunità di investimeno nel settore alberghiero: seleziona operatori per l’acquisto, la gestione o la vendita di hotel e resort, valutando la razionalità

economica di ogni operazione e affiancando i progetti dei committenti con studi di fattibilità, valutazioni immobiliari e gestionali, consulenze progettuali e hotel management.


profittevole, il ricavo medio camera dovrebbe essere inferiore a euro 50, soglia troppo bassa per l’Italia, dove a dimensione minima delle camere prevista dalla legge e gli elevati costi gestionali contraggono i margini, compromettendo il ritorno sull’investimento. Prendendo atto della continua riduzione degli alberghi 1-2 stelle registrata nel nostro Paese negli ultimi dieci anni (-44,9% i primi e 28.7% i secondi, fonte Istat), affiancata all’esponenziale crescita degli esercizi extra alberghieri, si pensa ai Budget Hotel come una grande opportunità per la ricettività italiana. Più moderni, dinamici, orientati all’efficienza strutturale e gestionale, nonché avanzati sotto il profilo tecnologico, offrono sul mercato una proposta competitiva fino ad ora assente per questo tipo di posizionamento. Dal punto di vista progettuale, oltre ai vincoli normativi citati, che rappresentano una significativa barriera all’entrata in questo mercato, è anche l’investimento iniziale a comprometterne la sostenibilità. Per ovviare a questi limiti strutturali, una valida soluzione da considerare è la ristrutturazione delle strutture 1-2 stelle che hanno perso competitività nel corso degli anni, decretando così la fortuna del comparto extra alberghiero. La sfida è quella di ridare valore a questi immobili, rivitalizzare e innovare il concetto di ospitalità low cost, rispondendo così a nuove esigenze della domanda.

FREESTYLE HOSPITALITY Si chiama Freestyle hospitality, ed è la risposta italiana ai modelli ricettivi low cost. L’idea nasce dagli sforzi congiunti di un team di professionisti del settore turistico alberghiero composto da R&D hospitality, società specializzata nella ricerca e sviluppo di opportunità di investimento in ambito turistico, e dallo studio di architettura Montanari. L’obiettivo di Freestyle Hotels è quello di offrire una risposta innovativa alle

Gianfranco Castagnetti negli ultimi dieci anni ha ricoperto il ruolo di Consigliere e Vicepresidente di Best Western Italia con delega ai rapporti internazionali, in particolare come membro europeo dell’International Executive Committee. È proprietario e gestore di alberghi a Genova e attivo nel destination management. Dal 2011 è Fondatore e CEO di Freestyle hospitality

nuove esigenze del viaggiatore low cost, proponendo un prodotto a un prezzo competitivo, di qualità e design, caratterizzato da un contesto dinamico, internazionale e socializzante. Qual è la novità di Freestyle hospitality? «Il punto di forza è l’innovativa soluzione progettuale», sono queste le parole con il quale Gianfranco Castagnetti, CEO di Freestyle hospitality e affermato albergatore italiano, descrive il successo di questa proposta alberghiera. «Innovazione che permette di superare i vincoli normativi, grazie all’ottimizzazione degli spazi e alla condivisione dei servizi, pensati in ottica di limited service. Nel progettare le camere sono state studiate due soluzioni abitative: free e style, la prima per chi decide di condividere anche gli spazi notte, la seconda per chi preferisce la privacy di una camera propria. Sono previsti, inoltre, ambienti comuni e servizi a pagamento come la lavanderia, distributori automatici di snack e bevande, e bookshop, variabili in base alle esigenze del singolo albergo». Il prezzo è una variabile chiave per il vostro target. Qual è la vostra politica di pricing? «Il prezzo rispecchia la filosofia low cost: offriamo un posto letto a partire da 19,90 euro a notte. Questo è sostenibile grazie al basso investimento strutturale, a consistenti risparmi sui costi di gestione, al massiccio utilizzo di tecnologie ecocompatibili, nonché alla commercializzazione via web. Tutto ciò garantisce un ritorno sul capitale iniziale superiore al 10%. Per garantire

la profittabilità del progetto», continua Castagnetti, «non si può prescindere da una gestione attenta al contenimento dei costi operativi ed energetici, allo sviluppo di mirate strategie di marketing e a una comunicazione diffusa sul prodotto offerto». Quali saranno le prossime aperture Freestyle in Italia? «Il piano di sviluppo di Freestyle hospitality punta alla diffusione su tutto il territorio italiano, in particolare sulle zone strategiche come quelle già servite da compagnie aeree low cost e quelle più attrattive come Milano, Genova, Torino, Roma e Napoli, ma anche Bergamo e Verona, mentre stiamo valutando la scelta di alcune località balneari italiane. L’idea è di partire

dal capoluogo lombardo, dove i contatti con alcuni possibili investitori sono già avviati, sfruttando l’opportunità di intercettare il flusso turistico atteso per l’Expo 2015».

* Presidente gruppo H.T.M.S. International e docente di Destination Management presso la MIB School of Management di Trieste

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Hospitality / HOTEL HUB

HOTEL MARKETING E QUALITÀ La competizione in campo turistico è iper aggressiva e parlare di qualità in termini assoluti diventa difficile. Meglio puntare sulla percezione della qualità rispetto a uno standard di servizio a fronte di un prezzo pagato

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pesso mi chiedono cosa penso della qualità. Una domanda apparentemente facile per uno che come me si occupa di Marketing Turistico dalla mattina alla sera, ma in realtà in questo ultimo periodo nutro forti contrasti interni nel dare una risposta certa. Il mercato ha a disposizione un’enorme offerta di prodotti e servizi, superiore di gran lunga alla domanda, il cliente può scegliere tanto e tanto ancora, la competizione in campo turistico è iper aggressiva, quindi parlare di qualità in termini assoluti diventa difficile, parlerei piuttosto di percezione della qualità rispetto a uno standard di servizio a fronte di un prezzo pagato. E nel mio mondo il cliente acquista un servizio turistico, alberghiero o della ristorazione. Se la mettiamo su questo piano dobbiamo tornare alle origini: il marketing basa i suoi fondamenti sul

principio della soddisfazione del cliente a fronte di un profitto per chi ha erogato e venduto il prodotto e/o servizio, lo afferma Kotler e tutti noi del marketing cerchiamo di applicarlo da almeno 30 anni. Se prendiamo questo principio come l’inizio della storia, credo proprio che la parola qualità in molti hotel si sia quantomeno sbiadita. Ma non voglio sempre e solo parlare di hotel, facciamo un esempio pratico di servizi collegati: mi trovo in stazione centrale a Bologna, snodo importantissimo dove transitano migliaia di turisti tutto l’anno, e la macchina obliteratrice della sala centrale è rotta, il cartello “rotta” è scritto con un pennarello e in italiano e alle informazioni l’addetto non parla una parola di inglese: la qualità è anche questo! Anzi, meglio dire la “non qualità” e con un tale livello di servizio non ci lamentiamo se stiamo scivolando lentamente verso il basso nelle classifiche mondiali delle

Hotel Hub è una nuova rubrica di Turismo d’Italia che tratta di “Marketing e dintorni”. Nel titolo l’essenza e il taglio della rubrica: “Hub: il fulcro”, condotta con un piglio pratico e professionale da GIACOMO PINI, oltre vent’anni d’esperienza sul campo come esperto di marketing del turismo e della ristorazione. Consulente di strutture ricettive, catene alberghiere e holding internazionali, ha fondato GP Studios (www.gpstudios.it) e insieme al suo staff cura start up, marketing strategico, formazione del personale e attività di lancio e posizionamento commerciale. È anche formatore all’interno di aziende, università e istituti professionali di alta formazione, nonché autore di Il nuovo marketing del prodotto turistico (Franco Angeli), Il Marketing del Bed & Breakfast (Agra Edizioni), Il servizio d’eccellenza per gli operatori del fuori casa (Seac Editore) e di audiovisivi per la formazione a distanza: In&Out consigli per la ristorazione e Management dei Pubblici Esercizi.

Turismo d’Italia

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Hospitality / HOTEL HUB

L’enorme vantaggio competitivo derivante dall’essere una “location” straordinaria non basta più al nostro bel paese per reggere la competizione internazionale destinazioni turistiche. Parlare di qualità e di ritorno al marketing, prendendo letteralmente il suo significato, vuol dire partire da un progetto, un’idea, e poi svilupparla con managerialità. Il fatto che il nostro bel paese sia una straordinaria “location” e per questo goda di un enorme vantaggio competitivo non basta più per reggere la competizione internazionale. La crisi ha radicalmente cambiato il modo di vivere e di acquistare i prodotti e la questione è globale, non riguarda più solo il nostro vicino o la località a qualche kilometro da noi. Quando sono in aula qualche albergatore mi chiede come fare a capire se il vicino di struttura è concorrente diretto oppure no… «Sveglia, il sole è già alto!». Quando parliamo di elevati standard qualitativi ci riferiamo sempre a una visione globale e a un cliente globale, che è abituato a viaggiare e che, soprattutto, a casa sua ha già una qualità di vita molto alta. È un po’ come la storia dell’elenco dei servizi che vengono descritti nelle brochure: ci sono hotel che ancora scrivono «camera dotata di asciugacapelli, cassaforte, tv». Ma siamo impazziti? È come dire «Stamattina sono uscito con le

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Turismo d’Italia

mutande e prima mi sono lavato i denti». Forse per qualcuno potrebbe essere un evento ma invece è un prerequisito di partenza, dobbiamo diventare consapevoli di questo. Il “normale” è un’ampia gamma di servizi che permettano al nostro ospite di sentirsi come a casa, il che non significa necessariamente lusso. È la “legge delle 3F” applicata al cliente, che dopo aver soggiornato nel nostro hotel deve essere: 1. Felice anche al momento di pagare il conto. 2. Felice di ritornare nel nostro hotel (con diversi vantaggi, tra i quali quello più importante l’abbattimento del costo contatto marketing). 3. Felice di comunicare ai suoi amici la bella esperienza vissuta nella nostra struttura. A questo punto l’albergatore potrebbe chiedere «Ma come faccio con la concorrenza agguerrita e i costi? Non ci sto dentro!» Sarebbe davvero interessante leggere il suo bilancio; in 22 anni di vita professionale nel turismo non mi è mai capitato un albergatore che mi abbia detto «Come sono felice per tutti i soldi che sto

guadagnando!» ma, battute a parte, vediamo da dove cominciare per un buon piano di marketing.

PRIMO STEP: LA LOCATION La location, come ha sempre affermato il signor Hilton, è la base dalla quale partire, ci sono tantissimi esempi di strutture in location molto difficili da raggiungere ma che soddisfano alcuni criteri: Investono moltissimo nel marketing e nel posizionamento commerciale Sono talmente esclusivi e unici che della loro unicità hanno fatto una leva di marketing. Un esempio su tutti il celebre ristorante El Bulli – oggi ahimé chiuso – dello chef planetario Ferran Adrià: raggiungerlo era davvero un’impresa ardua, ma la sua fama e i due anni di attesa necessari per una prenotazione ne hanno fatto un must e la location sfavorevole è così passata in secondo piano. Per tutte le altre strutture, che non hanno nessuna delle due caratteristiche che ho elencato, vige invece la regola “migliore è la location più facile è fare business”. Ma perché è così importante partire dalla location? Perché in una seria analisi di fattibilità, si ragiona in primo luogo in termini di geo marketing, un aspetto fondamentale che influenza le considerazioni commerciali, il piano dei costi e il format stesso della struttura. Per chiudere questo mio primo contributo, come farò in ogni


numero, vi racconto un caso pratico di un mio cliente e amico, perché ritengo possa essere utile a tutti voi lettori. Potete scrivermi se avete domande o sottopormi casi a info@gpstudios.it.

PAROLA D’ORDINE: FLESSIBILITÀ! C’è una struttura in località Sillavengo, quasi a metà strada tra Torino e Milano; sulla carta questo posto è “comodo a tutto e vicino a nulla”. Chiaramente non è solo e le numerose strutture che lo separano dai due capoluoghi fanno sì che nelle scelte commerciali non sia sempre la prima meta indicata. Inoltre Sillavengo è in mezzo al nulla, il posto più vicino è Vicolungo, dove c’è un grosso outlet, e il casello autostradale. In mezzo, solo risaie. Questo è lo scenario che ho trovato quando ho visitato e incontrato per la prima volta Sabrina e Antonio Pappalardo, proprietari e gestori del Tenimento al Castello (15 camere, un ristorante da 60 posti e 3 importanti sale banchetti). Cosa abbiamo fatto per farlo funzionare? Prima di tutto abbiamo elaborato una swot analisi andando a evidenziare i punti di debolezza, il più evidente la localizzazione, e poi i punti di forza, le risorse umane in primis, ovvero Sabrina e Antonio, che coccolano i loro clienti e li fanno sentire davvero a casa. Ma anche un servizio super sia in termini di elasticità oraria sia di qualità tangibile (cibo, allestimento camere, ecc.) e una grande attenzione ai dettagli. Abbiamo quindi lavorato su una implementazione dei punti di forza per andare a nascondere alla valutazione del cliente quelli di debolezza. Sì, letteralmente a nasconderli, perché di questo si tratta. Se una struttura non gode di un’ottima posizione come in questo caso serve un grosso lavoro di marketing per valorizzare il resto e arrivare a un tangibile ed eccellente risultato. Oggi, infatti, la struttura ha

un tasso di occupazione annuale che supera l’85% – mentre siamo partiti tre anni prima con meno del 50% – e una corretta redditività. Il tutto grazie a uno straordinario patrimonio di clienti, che scelgono di dormire al Tenimento piuttosto che in centro a Milano perché lì si sentono a casa, sono fuori dal caos, Sabrina li coccola con un servizio davvero one to one – con 15 camere possono permetterselo – e, inoltre, non pagano il parcheggio come a Milano perché lì è interno e custodito. Questo significa applicare il marketing: valorizzare all’ennesima potenza i punti di forza. È questa la vostra leva di successo, ogni hotel ha dei punti di forza, diversamente sarebbe chiuso da tempo. Al Tenimento una delle importanti azioni che abbiamo sviluppato è stato dividere i centri di costo per arrivare a definire i ricavi. Il ristorante dell’hotel, ad esempio, ha un nome e un’anima propria ed è chiaramente l’area che soffre di più rispetto al resto. Le risorse umane fisse sono un costo molto impegnativo, le camere sono 15 e capita spesso che le aziende portino fuori a cena i clienti

Applicare il marketing significa valorizzare all’ennesima potenza i punti di forza. È questa la leva del successo

business: questo fa diminuire i coperti alla carta e aumentare i costi. Inoltre, la difficile location sulla ristorazione pesa ancor di più: lavorano bene durante i banchetti ma durante i giorni feriali soffrono. Abbiamo quindi applicato una soluzione a fisarmonica lasciando la struttura organizzativa del ristorante invariata, investendo sulla qualità e alzando il grado di soddisfazione dei clienti che lo provano e ponendoci un obiettivo economico di pareggio. Lo stesso impianto organizzativo lo abbiamo poi utilizzato per la parte banchetti, dove la marginalità era ed è maggiore. In questo modo siamo riusciti a creare un’azienda dentro l’azienda, mettendo a disposizione di Sabrina e Antonio un metodo che li ha portati al successo. Oggi hanno una struttura ben organizzata, con ottimi servizi e, soprattutto, con una redditività corretta.

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FOCUS ON

Best Western

Affiliarsi per migliorare il business dell’hotel Best Western rappresenta una realtà unica nel mercato alberghiero italiano, sia per l’offerta destinata ai clienti che per i molteplici vantaggi riservati agli albergatori. Per saperne di più abbiamo intervistato Celso De Scrilli, presidente Best Western Italia

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ottor De Scrilli, può descrivermi brevemente Best Western? «Best Western è una Cooperativa di Albergatori, in Italia come nelle oltre 86 nazioni in cui è presente. Si tratta di un brand di rilievo mondiale, con oltre 4.000 strutture, nato negli Stati Uniti negli anni Quaranta. A oggi nel nostro Paese contiamo più di 180 hotel in 120 destinazioni: dalle grandi città alle mete cosiddette di nicchia, ai principali luoghi di vacanza. Abbiamo una sede centrale a Milano dove oltre 60 persone operano al servizio degli albergatori. In questo senso Best Western in Italia rappresenta una realtà unica del mercato alberghiero, sia per l’offerta destinata ai clienti che per i molteplici vantaggi riservati agli albergatori». Come avviene l’affiliazione degli hotel? «È un processo che coinvolge in prima persona il proprietario dell’hotel, che fin dal primo incontro è guidato nel mondo Best Western. L’affiliazione può nascere da una duplice motivazione: sia attraverso l’hotel che si propone, sia grazie al nostro ufficio sviluppo che individua strutture strategiche con l’obiettivo del reciproco vantaggio. Una volta ratificata l’affiliazione, una persona dedicata si occupa di introdurre i nuovi membri e i loro staff ai servizi e i vantaggi offerti da Best Western, facendo da tramite con Best Western International. Sono previste, ad esempio, sessioni di training iniziali sia in hotel che presso la sede centrale, consulenze mirate e numerosi incontri che facilitano l’ingresso. E questo è solo l’inizio di un lungo cammino insieme». Quali margini di autonomia offrite a ogni singola struttura? «Best Western, unica nel suo genere, lascia ampio margine decisionale nella gestione degli hotel. I nostri standard sono sì validi per tutti gli alberghi, ma non condizionano in alcun modo l’aspetto, la natura e soprattutto la personalità dei singoli hotel. Gli alberghi, ad esempio, vengono sempre valutati e contestualizzati nel proprio territorio. I proprietari sono invitati a seguire le strategie di marketing e vendite, le proposte sempre suffragate da una strategia condivisa e risultati potenziali che si adeguano alle diverse realtà,

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Turismo d’Italia


contestualizzate alla destinazione. E poi da parte nostra c’è una naturale propensione alla consulenza, al supporto per situazioni particolarmente critiche e laddove ve ne sia la necessità». Quali sono gli standard per l’affiliazione e come avvengono i controlli? «Gli standard riguardano ambiti differenti. Possono ad esempio essere legati alla struttura: dal numero camere, agli allestimenti, dai prodotti per la prima colazione alle misure dei televisori, dalle caratteristiche di letti, materassi e cuscini fino al wifi. Quello che però più di tutto mi preme ricordare è che gli standard non sono degli sterili vincoli, ma rappresentano un investimento nel tempo e sono il modo concreto perché un hotel sia un prodotto sempre in linea con le esigenze di tutti i clienti. Per verificare l’adesione agli standard, gli hotel ricevono ogni anno la visita programmata di un ispettore qualificato Best Western. Al termine del controllo viene calcolato un punteggio e gli hotel più virtuosi ricevono premi e riconoscimenti». A fronte di questi standard quali vantaggi e servizi offrite a un hotel che entra a far parte di Best Western? «Amo sempre dire ai nuovi soci al momento dell’accoglienza alle due assemblee plenarie “Usate Best Western. La sede conta 60 persone, tutti professionisti nei rispettivi ambiti: chiamate, chiedete loro“. Best Western offre ai nuovi affiliati un percorso di orientamento al mondo BW e ai suoi numerosi vantaggi. Con l’ingresso nel gruppo l’albergo acquisisce un brand noto in tutto il mondo, la promozione sui canali online e offline, un sito dedicato di catena con un potente motore di prenotazione e un sito individuale, l’inserimento nel portfolio dei venditori. Inoltre, vengono proposti periodicamente corsi di formazione e aggiornamento per proprietari, direttori e staff, sulle più svariate tematiche (pricing, ecosostenibilità, design e restyling hotel, acquisti, housekeeping, gestione del personale, webmarketing, leadership e così via). La novità più recente è rappresentata dalla nascita di una nuova funzione nell’organigramma: l’account, una figura che in prima persona segue un gruppo di hotel per area geografica, per tutte le esigenze, e svolge il ruolo di connettore con tutti i reparti operativi e strategici della sede centrale». Passiamo al fronte dell’offerta: come avete segmentato i target e quali sono le vostre proposte? «La nostra “classica” offerta business e leisure è da tempo consolidata. Abbiamo identificato e reso più riconoscibili i due target dando vita a un format “Love Promise for… Business, Kids e Woman” che ci ha permesso di promuovere dei servizi dedicati a questi target di clientela, rendendo più ricca l’offerta degli hotel che decidono di aderire al progetto: attualmente quasi 90 strutture fanno almeno parte di una delle “Love Promise”. Questo progetto ha riscontrato un grande successo sia presso i nostri soci albergatori che presso i clienti. Ci permette inoltre, grazie a questa verticalità, di avviare operazioni di co-marketing di grande valore con brand molto noti». www.bestwestern.it

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Hospitality / INCOMING

Una veduta aerea del Minas Gerais, terzo Stato brasiliano per importanza economica. A fianco, l’aeroporto di Guarulhos, San Paolo.

NUOVI MERCATI CRESCONO

Il Brasile, grazie alla crescita socio-economica e all’aumento del reddito pro-capite, ha tutte le potenzialità per rappresentare un fondamentale bacino di domanda turistica DI FEDERICO BELLONI belloni@tsmconsulting.it

I

Paesi dell’America Latina sono tra quelli che negli ultimi anni stanno facendo registrare le migliori performance in termini di crescita economica, alimentate soprattutto dalle politiche governative che favoriscono gli investimenti stranieri. Crescita che determina un sensibile aumento occupazionale, del reddito medio pro-capite e del valore complessivo della ricchezza prodotta, generando

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Turismo d’Italia

il consolidamento della classe media, così come un miglioramento delle condizioni delle classi più svantaggiate. Tra questi Paesi quello che presenta le migliori potenzialità è il Brasile, anche grazie ai grandi eventi che accoglierà nei prossimi anni, ovvero i Mondiali di Calcio e le Olimpiadi che si celebreranno rispettivamente nel 2014 e nel 2016, e che stanno rappresentando un forte stimolo all’ammodernamento e

allo sviluppo, sia economico che sociale, soprattutto delle grandi città. Questa crescita incide in modo determinante anche sullo sviluppo turistico, sia interno che outgoing, in particolare verso i Paesi europei, che rappresentano senza alcun dubbio le destinazioni più ambite, anche se a oggi i viaggi all’estero si concentrano soprattuttp nei Paesi vicini, in particolare Argentina e Stati Uniti.


A sinistra, l’Avenida Paulista, arteria principale di San Paolo e cuore finanziario del Brasile; a destra, business men nella terrazza dell’Hotel Unique all’ora dell’aperitivo. Sotto, una pubblicità dei prossimi Mondiali di calcio per i quali, oltre che per le Olimpiadi 2016, sono in atto numerosi interventi pubblici di valorizzazione e recupero edilizio, in particolare a Rio de Janeiro: fra questi il restauro dei caratteristici Archi di Lapa (in basso)

La reception del boutique hotel Babuino 181 Luxury Suites nel centro di Roma

NUOVI TURISTI DELLA CLASSE MEDIA Sono gli appartenenti alla classe media a rappresentare la maggior parte dei flussi turistici all’estero, in forte e costante crescita, complice anche la forza del Real, la moneta nazionale, che continua ad

apprezzarsi sia rispetto all’Euro che al Dollaro, ma anche grazie al maggior accesso al credito utilizzato per finanziare le spese relative ai viaggi. I più importanti bacini di domanda sono le grandi città: San Paolo, dove vivono 11 milioni di abitanti, e Rio

de Janeiro, che ne ha 5, dove troviamo anche gli aeroporti maggiori. L’Italia è raggiunta direttamente attraverso gli aeroporti di Milano Malpensa e di Roma Fiumicino, anche se la maggior parte dei visitatori brasiliani nel nostro Paese arriva

Le vacanze dei brasiliani Le vacanze dei brasiliani all’estero hanno una durata complessiva media di 17 giorni, 3 giorni per ogni destinazione visitata, e oltre il 70% dei turisti privilegia il soggiorno in strutture alberghiere a 3 e 4 stelle, localizzate soprattutto nel centro delle città. Le motivazioni di viaggio in Europa sono molto varie, ma includono soprattutto le visite culturali e l’arte, ma anche esperienze a stretto contatto con la natura e il folklore locale. Lo shopping di beni tecnologici e di prodotti di lusso è molto importante, perché le tasse sulle importazioni rendono inaccessibili questi prodotti anche ai brasiliani con una capacità di spesa elevata. Rappresenta una forte spinta al viaggio anche la possibilità di assistere agli eventi sportivi e ai grandi incontri di calcio.

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Hospitality / INCOMING

dopo aver visitato un’altra destinazione europea, attraverso collegamenti aerei low cost. Volendo tracciare un profilo, il turismo brasiliano in Europa, secondo i dati forniti dal Ministério do Turismo do Brasil, si compone di persone che hanno tra i 30 e i 40 anni, con un reddito medio annuo di oltre 40 mila dollari e un buon livello culturale, che oltre al portoghese parlano quasi sempre almeno una lingua straniera, generalmente inglese o spagnolo. I turisti verdeoro viaggiano soli o in coppia, raramente con i bambini e quasi mai in gruppo. Le vacanze in Europa sono prenotate da uno a tre mesi prima della data prevista per i viaggi, che generalmente si concentrano tra i mesi di dicembre e febbraio, con una forte concentrazione subito dopo il Carnevale, che in Brasile è una vera e propria festa nazionale.

(

I TARGET E LE METE IN ITALIA I brasiliani sono un mercato turistico relativamente nuovo per l’Italia, nella maggior parte dei casi senza esperienze di visita pregresse, e per questo motivo quelli che visitano il nostro Paese prediligono soprattutto le classiche mete turistiche, ovvero Roma, in assoluto la città più visitata, seguita da Firenze, Venezia e Milano, che insieme raccolgono una quota molto alta degli arrivi totali, che sono stati 1,34 milioni nel 2010. Lazio, Toscana Veneto e Lombardia accolgono infatti oltre l’80% delle presenze complessive, mentre seguono a grande distanza Campania, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria. A livello provinciale, dopo le quattro provincie corrispondenti alle città più visitate, sono sei quelle che fanno registrare più di 20mila presenze: Genova, Siena, Torino, Perugia, Verona e Padova. Le motivazioni di

LA DIFFUSIONE DELLA RETE INTERNET

Con quasi 76milioni di persone connesse, il Brasile si colloca al quinto posto mondiale nel ranking dei Paesi con maggior diffusione della rete Internet (e primo nei Paesi dell’America Latina). La maggior parte degli utenti partecipa attivamente nelle reti sociali; per anni la più popolare è stata Orkut, superata da Facebook

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Turismo d’Italia

(

Passeggeri in attesa dell’imbarco a Santos Dumont, l’aeroporto nel pieno centro di Rio de Janeiro, sul mare, riservato ai voli domestici

viaggio dipendono strettamente dallo specifico profilo dei turisti. Il 32% dei visitatori nel nostro Paese sono single con almeno 30 anni e un profilo socioeconomico medio-alto. Questi turisti hanno come scopo principale una vacanza che include in misura variabile i seguenti elementi: scoperta delle ricchezze artistico-culturali, pratica di una o più attività sportive e relax. Gli appartenenti a questo segmento viaggiano soprattutto nei mesi di gennaio, giugno, luglio, agosto e dicembre. Il secondo segmento per importanza è rappresentato dai business traveller, che hanno generalmente tra i 35 e i 55 anni, e che valutano l’esperienza di viaggio sulla base della qualità delle strutture ricettive e della località nella quale soggiornano; viaggiano principalmente nei mesi di febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre e novembre. L’11% dei visitatori è rappresentato da giovani e studenti tra i 15 e i 26 anni, con un profilo di spesa medio basso, mentre i “senior over 60” sono l’8%, e pur avendo un profilo culturale molto elevato hanno una bassa capacità di spesa, mentre la loro principale motivazione di viaggio riguarda l’aspetto spirituale-religioso, l’arte e la cultura, così come motivazioni legate alla salute. I viaggi di questa tipologia di turisti si concentrano nel periodo estivo (a esclusione di agosto) e nella prima metà dell’autunno. Stessa quota spetta alle coppie senza figli, che hanno un’età compresa tra i 27 e i 33 anni e tra i 41 e i 59 anni. La categoria “famiglie con bambini” rappresenta solo il 2% dei flussi turistici nel nostro Paese, ed è caratterizzata da un profilo socio-culturale ed economico medio-basso.

(che qui ha raggiunto i 36 milioni di utenti) solo alla fine del 2011. Molto importante è anche Twitter, infatti il Brasile è il Paese di lingua non inglese dove il famoso sistema di microblogging è più diffuso. I voli e i prodotti turistici rappresentano ancora solo una piccola minoranza del valore dell’e-commerce perché per questo tipo di acquisti, considerati ad alta complessità, continuano a essere preferiti gli intermediari tradizionali.



Hospitality / MANAGEMENT

Il management di un’impresa alberghiera deve oggi avere le idee chiare sulle funzioni assicurate dai diversi canali distributivi disponibili e sulla loro efficacia DI ODERISI NELLO FIORUCCI* n.fiorucci@cstassisi.eu

COME VALUTARE IL MIX DISTRIBUTIVO 78

Turismo d’Italia


L

e imprese alberghiere si trovano a fronteggiare un’arena competitiva drasticamente cambiata di fronte alle nuove potenzialità messe a disposizione dall’information technology e, in particolare, dallo sviluppo del web e del web mobile, per impostare e gestire relazioni fra imprese e fra queste e il consumatore finale. La possibilità di costruire relazioni innovative con i consumatori ha inciso profondamente nei modelli di business della travel distribution, attivando processi di disintermediazione, ma soprattutto di re-intermediazione. Infatti, per le imprese alberghiere il web è uno straordinario strumento per vendere direttamente a un consumatore che tende sempre più al self packaging, riducendo i costi distributivi e la dipendenza dalla distribuzione organizzata. Tuttavia, gli hotel hanno difficoltà a superare le inefficienze determinate dagli sforzi necessari per rendersi visibili sul web e farsi scegliere dal cliente finale rassicurandolo sulla veridicità delle informazioni sull’impresa e sulla

(

parità tariffaria rispetto ad altri canali di acquisto. Questo ha spinto vecchi e nuovi soggetti della distribuzione a essere presenti nel marketplace elettronico proponendo nuovi strumenti e nuovi modelli di business, spesso mixando strumenti e modelli diversi che creano opacità e rendono difficile distinguere ruoli e funzioni.

IL NUOVO SCENARIO I canali distributivi sono diventati sempre più numerosi, complessi e multidimensionali. Accanto ai tradizionali attori della distribuzione organizzata di viaggi, comunque presenti sul web, agisce una galassia di soggetti fra loro molto diversi, che cercano di influenzare le scelte di

acquisto del viaggiatore. Attualmente, il mercato sembra dominato dalle grandi on-line travel agency che operano come intermediari e, in particolare, come multi-hotel aggregator, capaci di veicolare le offerte di un albergo a livello globale mediante marchi diversi e canali diversi (web, web mobile, integrazione con le agenzie di viaggio fisiche), nonché attraverso la disponibilità di strumenti per il dynamic packaging e di contenuti informativi, spesso acquisiti secondo modalità Web 2.0. Accanto a esse sono nati e continuano a proliferare soggetti definibili come infomediari, termine che include tutti i siti di viaggio “non transazionali” che offrono al viaggiatore informazioni su destinazioni e imprese turistiche (mappe, itinerari, meteo, video, foto, recensioni, ecc.), strumenti di geolocalizzazione delle informazioni e di comparazione delle tariffe, meccanismi di rating, ecc. (v. schema in pagina). Pur non consentendo di chiudere la transazione questi siti sembrano influenzare sempre più la decisione d’acquisto, costituendo dei marketing

( (

(

Motori di ricerca orizz.

Portali territoriali turistici

Portali tematici turistici

Editori turistici on line

Gestori di database e di piattaforme multimediali per il geomarketing

(

Motori di ricerca verticali e di comparazione prezzi

Social network e travel website

DISTRIB. INDIRETTA

GOOGLE YAHOO! BING

(

EXPEDIA EDREAMS TRAVELOCIT ORBITZ

Agenzie viaggio on line (OTA) Siti di imprese agenziali tradizionali Società di rappresentanza alberghiere e consolidatori

SITI SENZA TRANSAZIONI

(

KAYAK TRIVAGO

TRIPADVISOR GROUPON FORSQUARE FLICKR FACEBOOK YOUTUBE

DISTRIB. DIRETTA

SITI CON TRANSAZIONI

INFOMEDIARI

I NUOVI ATTORI DELLA DISTRIBUZIONE DI VIAGGI

Siti di vettori low cost Siti di vettori full service Siti di catene alberghiere Siti di hotel indipendenti e altre strutture ricettive

Turismo d’Italia

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Hospitality / MANAGEMENT

( IL CST DI ASSISI

(

Il Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo e sulla Promozione Turistica (CST) di Assisi, di cui Federalberghi è socio storico, da 30 anni svolge un’intensa attività di ricerca, consulenza e alta formazione per imprese e organizzazioni pubbliche del settore turistico.

channel che gli hotel non possono non considerare all’interno del proprio sistema di marketing. Va preso atto che l'esplosione dei contenuti generati dagli utenti alla base del Web 2.0 ha cambiato il processo di pianificazione dei viaggi, con i viaggiatori che ricercano nei social media recensioni autentiche inserite da persone che raccontano la propria esperienza. Questo offre agli alberghi nuovi strumenti e modalità per comunicare direttamente con la domanda riducendo la dipendenza dalla distribuzione organizzata. Ulteriore driver di cambiamento è il web mobile che, grazie alla rapida diffusione di smartphone e tablet e delle relative mobile travel apps, sta già creando per gli hotel di città una forte crescita delle prenotazioni effettuate nelle ultime 24 ore da chi sta viaggiando.

IMPOSTARE LE SCELTE Premesso che ciascun canale ha costi differenti, spesso elevati, e si rivolge a specifici consumatori in tempi e modi diversi, e che è l’impresa alberghiera che

Alcune icone di applicazioni travel per l’internet mobile. Dall’alto: Groupon, Skyscanner, Booking.com e un’app con guide di varie località per viaggiatori low budget

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Turismo d’Italia

principalmente paga per le funzioni assicurate da nuovi e vecchi canali distributivi, il problema per gli hotel diventa come ottimizzare i costi distributivi e ridurre la dipendenza dalla distribuzione indiretta, seppur continuando ad avvantaggiarsi dell’effetto positivo – teorizzato da alcune ricerche della Cornell University come billboard effect – sulle prenotazioni dirette dell’hotel determinate dalla presenza nei portali turistici. Va sottolineato come per un hotel i principi di fondo della distribuzione non siano cambiati: gli albergatori devono concentrarsi sui canali con il miglior rapporto costoefficacia, che generano la quota maggiore di prenotazioni, che assicurino la rate parity e sappiano raggiungere i segmenti di clientela di maggiore interesse. Recenti ricerche, ad esempio, rivalutano il ruolo del tradizionale canale agenzia, in quanto le prenotazioni realizzate dagli agenti di viaggio sembrerebbero avere una migliore redditività in termini di tariffa, durata del soggiorno e provvigioni richieste. L’impresa alberghiera deve, dunque, essere consapevole delle funzionalità offerte dai diversi canali e concentrarsi solo su quelli più efficaci nel supportare le proprie strategie di marketing e commerciali; basti pensare all’uso sciagurato fatto in alcuni casi dei coupon site e dei flash sale site.

STRATEGIE VINCENTI La crescente familiarità dei potenziali ospiti con siti quali Trivago, Kajak, Tripadvisor, Facebook, Youtube, Flickr, Groupon, Foursquare e con il web mobile e le travel apps impone agli hotel di capirne le potenzialità e di fare scelte e investimenti coerenti con le proprie strategie. Fondamentale

è valorizzare al massimo le modalità di vendita diretta al cliente finale per elevare la redditività e ridurre la dipendenza dagli infomediari e dalle grandi on-line travel agency, che devono essere considerate anche come un ulteriore canale di marketing. In questo modo l’hotel può salvaguardare il valore del proprio brand che i canali indiretti tendono a proporre in maniera indifferenziata, e questo significa valorizzare la qualità dell’esperienza che un albergo meglio di un altro può offrire a un particolare cliente. A tal fine il sito aziendale diventa la piattaforma per sviluppare nuove e coordinate strategie di marketing e di vendita multicanale. L’albergo, soprattutto se piccolo e indipendente, deve gestire in maniera attiva i nuovi canali ed essere “social” nella sua strategia di comunicazione, imparando ad ascoltare la domanda e a interagire con la stessa, integrando le informazioni tecniche con le storie dell’albergo e del territorio, curando e monitorando la propria web reputation e svolgendo attività di Search Engine Optimization, Search Engine Marketing, social media marketing, mobile marketing, ecc. Il tutto per generare una crescente quota di prenotazioni individuali dirette. La parola chiave è “contaminazione” fra canali, funzionalità, strumenti e modalità di relazione con i clienti. Tutto ciò deve essere strettamente integrato con le strategie di revenue management e di customer relationship management e con una costante analisi dell’efficacia (e non dei soli costi) di ogni canale. Tuttavia, nessun risultato potrà ottenersi se l’albergo non investirà per acquisire le competenze necessarie a usare efficacemente i nuovi media intercettando nuovi clienti e fidelizzando quelli già ospitati.

*Ricercatore CST, Area Travel Management

La multicanalità deve tradursi in una consapevole integrazione di canali e strumenti di vendita, tradizionali compresi, valutando pro e contro di ognuno



Hospitality / ATTUALITÀ

L’INNOVAZIONE PARTE DALL’ABRUZZO Cinquanta imprese aderenti e diversi partner istituzionali a partire dalla Regione Abruzzo: Innovatur rappresenta in Italia il primo virtuoso esempio di partnership pubblico-privata per lo sviluppo dell’economia turistica DI ELEONORA LOPES

N

ell’ambito della politica regionale sui Poli d’Innovazione, si registra un caso unico in Italia, la costituzione in Abruzzo di Innovatur, il primo Polo d’Innovazione tecnologica del turismo con circa cinquanta imprese aderenti. Abruzzo Innovatur è soggetto capofila rappresentante nove soci privati, che aggregano circa 2000 imprese del territorio e una RTI che comprende 50 imprese turistiche e 20 partner, istituzionali e non.

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Turismo d’Italia

Obiettivo di Innovatur è migliorare la competitività dell’offerta regionale in qualità, accessibilità, sicurezza e conoscenza, ma anche per quanto riguarda sostenibilità delle risorse naturali e gestione dei rifiuti. Per questo all’interno del polo coesistono sia imprese operanti nella ristorazione, ricettività, trasporto, servizi ricreativi e balneari, marketing e comunicazione turistica, che università, operatori esteri e perfino il Polo Ict del Piemonte.

«Un cambio culturale – come lo definisce Mauro Di Dalmazio, assessore regionale al Turismo – che denota come le enunciazioni di principio sul fatto che tutti vogliono puntare sul turismo in Abruzzo si declinino ora finalmente in una iniziativa concreta, grazie a una partnership che dà luogo a un procedere virtuoso tra pubblico e privato». Alla guida del polo c’è Dario Colecchi, presidente regionale di Federturismo che dichiara:


Le enunciazioni di principio sul fatto che tutti vogliono puntare sul turismo in Abruzzo si declinano ora finalmente in una iniziativa concreta MAURO DI DALMAZIO ASSESSORE AL TURISMO REGIONE ABRUZZO

Lo scopo del Polo Innovatur, unico in Italia oggi, è promuovere l’innovazione del sistema produttivo e l’attrattività del territorio GIAMMARCO GIOVANNELLI PRESIDENTE FEDERALBERGHI ABRUZZO

«Il Polo di Innovazione per il turismo incarna la nuova strategia turistica regionale: un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) finalizzato a promuovere l’innovazione del sistema produttivo e l’attrattività del territorio. Sono molto soddisfatto, a oggi è un polo unico in Italia, che siamo riusciti a realizzare prima di tutte le altre regioni. Come? Tutti gli attori del turismo abruzzese hanno lavorato insieme per fare davvero sistema e concretizzare la nuova governance turistica regionale, innovativa, moderna e funzionale». Oltre a Federturismo, tutte le sigle regionali hanno preso parte al Polo. «A completare l’azione del Polo – spiega Emilio Schirato, vice presidente di Innovatur, presidente di Federalberghi Pescara e past president Federalberghi Abruzzo – ci saranno le DMC-Destination Management Company e le PMCProduct Management Company, “Le compagnie per promuovere il turismo”, e anche qui l’Abruzzo è stata capace di anticipare i tempi rispetto alle altre regioni». Il Polo di Innovazione per il turismo Abruzzo Innovatur, in collaborazione con l’Assessorato al Turismo della Regione Abruzzo,

dopo la sua costituzione ha già organizzato diversi appuntamenti di informazione riservati a tutti gli operatori coinvolti nella creazione dell’offerta turistica. Un’importante occasione per conoscere e capire come partecipare alla creazione e alla gestione dell’offerta turistica regionale, come accedere alle risorse, come organizzarsi per cogliere ogni opportunità. Attualmente, in Abruzzo, sono otto i Poli d’Innovazione già costituiti grazie al bando regionale afferente all’Attività 1.1.2. dell’Asse I del POR 2007-2013 «Sostegno alla

creazione dei Poli di Innovazione»: Agroalimentare, Automotive, Economia sociale e civile, Edilizia, Elettronica e ICT, Servizi Avanzati, Tessile-Abbigliamento e, naturalmente, Turismo. «Lo scopo del Polo Innovatur, unico in Italia a oggi – ha dichiarato il presidente di Federalberghi Abruzzo, Giammarco Giovannelli – è promuovere l’innovazione del sistema produttivo e l’attrattività del territorio. Un nuovo modus operandi che sta vedendo gli attori del turismo abruzzese fare sistema come mai è accaduto in passato».

COSA SONO I POLI D’INNOVAZIONE I Poli d’Innovazione sono raggruppamenti di imprese – start up innovatrici, piccole, medie e grandi – e di organismi di ricerca, attivi in filiere prioritarie dello sviluppo regionale. Hanno l’obiettivo generale di stimolare l’attività innovativa e incoraggiare l’interazione intensiva, l’uso comune di installazioni e lo scambio di conoscenze ed esperienze, nonché contribuire in maniera effettiva al trasferimento di tecnologie, alla messa in rete e alla diffusione delle informazioni tra le imprese aderenti. I Poli d’Innovazione sono strutture permanenti, settoriali e localizzate all’interno della Regione Abruzzo, i cui attori si aggregano all’interno di filiere specifiche a significativa vocazione territoriale. Sono organismi privati, nei quali la componente imprenditoriale è prevalente ed esprime autonomamente gli organismi amministrativi e di controllo.

Turismo d’Italia

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Hospitality / GIOVANI ALBERGATORI Occorre che tutti facciano la loro parte nella lotta all’evasione fiscale, senza però aizzare una caccia alle streghe DI MARCO LEARDINI*

Marco Leardini

REGOLE PER TUTTI

N

egli ultimi mesi si è assistito all’ennesima stretta sull’evasione fiscale, accompagnata da una campagna mediatica, istituzionale e a opera delle principali testate giornalistiche, volta a stigmatizzare i danni sociali connessi alla pratica del sommerso e dell’economia informale. In tempi di crisi, quali quelli che attraversiamo, i richiami alla correttezza e al rispetto delle regole – ovviamente condivisibili nel merito – se esercitati senza la giusta misura rischiano tuttavia di attizzare polemiche delle quali una società iper-litigiosa come la nostra non sente la necessità. Anzi, occorre oggi più che mai saper distinguere tra i pochi (o molti) che abusano di un sistema di regole farraginoso e i moltissimi che quel sistema – che ha portato il carico fiscale sulla generalità dei cittadini a livelli insostenibili – lo denunciano in quanto vittime di un accanimento inspiegabile. Perciò saremmo tentati di dire: viva le drizzate di schiena, viva il richiamo al senso patrio e plauso incondizionato alla lotta al sommerso e alle irregolarità, ma bando alle generalizzazioni e al populismo, e soprattutto alla demonizzazione di intere categorie professionali e imprenditoriali. Non intendiamo giustificare chi ha sbagliato

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Turismo d’Italia

in buona o cattiva fede: è giusto che ognuno paghi per i propri errori. Vorremmo però stabilire un discrimine tra chi ha sbagliato e chi invece ha organizzato la propria attività nel presupposto consapevole della piena irregolarità, non solo nel mondo dell’impresa ma anche nella sanità, nella scuola, nel pubblico in tutte le sue declinazioni: costoro hanno approfittato di un sistema che non ha saputo discriminare tra le diverse fattispecie per insinuarsi all’interno del tessuto socio economico con gravissime conseguenze. Qual è la nostra proposta per migliorare questo stato di cose? Assai spesso, dietro una soluzione semplice si nasconde l’illusione di aver compreso un problema ben più difficile da approcciare. Tornare quindi alla semplice formula che ogni nostra attività in campo professionale debba produrre un risultato e che questo risultato coincida con la soddisfazione del nostro cittadino/cliente, deve essere il primo passo. Ci sembra chiaro che la via per uscire dalle

gravi difficoltà di questi anni sia il rafforzamento della collaborazione tra cittadini e amministrazione. Occorre un’amministrazione centrale e locale meno trincerata dietro le sue prerogative e più capace di dialogare con la società. Occorre avere la forza di diventare una società orgogliosa di affermare che i principi di merito e senso di responsabilità hanno finalmente trionfato sul demerito e sull’apatia. Giochiamo tutti con le stesse regole: cittadini, imprese, amministrazione. Solo in questo modo si riuscirà a recuperare un sistema di valori condiviso attraverso il quale si costruisce più solidarietà e coesione sociale. Ciò che tutti desideriamo.

* Presidente Comitato Nazionale Giovani Albergatori Federalberghi



Hospitality / LEGISLATIVO

CODICE DEL TURISMO Il Codice del turismo, approvato con il Decreto legislativo n.79/2011, è destinato almeno in parte a scomparire DI ANNA BOCCIOLI a.boccioli@cstassisi.eu

L

a Corte Costituzionale, con sentenza n. 80 del 2012, su ricorso delle Regioni Puglia, Toscana, Umbria e Veneto, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcune disposizioni del Codice relativamente ai profili pubblicistici del settore. La scelta operata dai giudici della Consulta è stata quella di respingere la questione di illegittimità dell’intero impianto codicistico e invece affrontarla sui singoli articoli censurati. È da ricordare che molti dubbi e perplessità erano stati avanzati dalle Regioni nei confronti della pertinenza del Codice stesso. Tra i maggiori dubbi, la misura delle innovazioni previste dal Codice del Turismo rispetto ai contenuti della delega assegnata dal Parlamento al Governo. Altro aspetto critico era relativo alla materia affrontata, settore che è di esclusiva competenza legislativa regionale (già più volte ribadito dalla stessa Corte Costituzionale in numerose pronunce), sebbene si possa osservare che la previsione del turismo, ascritta alla competenza legislativa residuale regionale, non escluda completamente la competenza legislativa dello Stato, come ad esempio nell’ambito delle professioni turistiche, materia di legislazione concorrente. Secondo i giudici della Consulta, il giudice delegato ben poteva raggruppare e riordinare le norme statali incidenti nella materia del turismo negli ambiti di sua competenza esclusiva e per la tutela di interessi di sicuro rilievo nazionale (come ribadito in numerose sentenze della stessa Corte n.76 del 2009, n.369 del 2008, n.88 del 2007, n.214 del 2006), ma quello che invece la delega non consentiva era la disciplina ex novo dei rapporti tra Stato e Regioni nella medesima materia, peraltro

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con il ripetuto ricorso al metodo della cosiddetta “attrazione in sussidiarietà” che qualificandosi come forma non ordinaria di esercizio da parte dello Stato di funzioni amministrative e legislative attribuite alle Regioni da norme costituzionali, richiede in tal senso una precisa manifestazione di volontà legislativa del Parlamento, con indicazione tra l’altro di adeguate forme collaborative, del tutto assente nella legge di delegazione n. 246/2005. Da queste premesse, discendono le pronunce di illegittimità, dei singoli articoli del Codice del turismo. Secondo i giudici della Consulta, l’art. 2, che contiene i principi sulla produzione del diritto in materia turistica e pone le condizioni per l’intervento legislativo dello Stato nella stessa materia, si configura come disposizione del tutto nuova, che pur nell’intenzione di adeguare la normativa ai principi fissati dalla giurisprudenza costituzionale, incide sui rapporti tra Stato e Regioni in materia turistica e fuoriesce pertanto dai limiti della delega. Analogamente, gli stessi principi sono ribaditi in relazione all’art. 3 in tema di “turismo accessibile”. La sentenza puntualmente interviene anche nella pronuncia di illegittimità costituzionale di alcuni articoli che interessano la disciplina delle strutture ricettive alberghiere paralberghiere ed extralberghiere e la loro classificazione secondo standard qualitativi. In particolare gli articoli interessati sono rispettivamente gli artt. 8, 9, 10, 12. L’articolo 9 classifica come strutture ricettive alberghiere e paralberghiere gli alberghi, i motel, i villaggi-albergo, le residenze turisticoalberghiere, gli alberghi diffusi, le residenze d’epoca alberghiere, i bed and breakfast, le residenze della salute-beauty farm. E ogni altra struttura turistico ricettiva che presenti elementi ricollegabili a una o più delle

precedenti categorie. Tali disposizioni accentrano in capo allo Stato compiti e funzioni attribuite alle Regioni e alle Province autonome. In particolare l’art. 10 contiene una classificazione degli standard qualitativi delle imprese turistico ricettive e al riguardo valgono le stesse considerazioni già ribadite in relazione ad altre norme del Codice del turismo, poiché l’art. 10 accentra in capo allo Stato funzioni legislative che, in base alla competenza legislativa residuale delle Regioni in materia di turismo, spettano in via ordinaria a quest’ultime. Le stesse considerazioni vengono in rilievo per quanto concerne le strutture ricettive extralberghiere (art. 12), le strutture ricettive all’aria aperta (art. 13) e la semplificazione degli adempimenti amministrativi per l’avvio e l’esercizio delle strutture turisticoricettive (art. 16). Con la pubblicazione della sentenza nella Gazzetta Ufficiale, pertanto, le norme dichiarate costituzionalmente illegittime, a norma dell’art. 136 della Costituzione, cessano di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. L’eterno conflitto tra Stato e Regioni in materia di turismo potrebbe però avere fine qualora il Parlamento approvi il disegno di legge di riforma del Titolo V della Costituzione, presentato recentemente dal Consiglio dei Ministri. Il testo di riforma, infatti, fa diventare il turismo materia di legislazione concorrente e non più materia esclusiva delle Regioni. L’auspicio è che la modifica del Titolo V renda più integrate le strategie politiche in favore del turismo, ristabilendo le condizioni per sviluppare politiche di sistema, pur garantendo l’opportuno coinvolgimento delle Regioni.


FOCUS ON

Indel B Indel B, azienda leader nella fornitura di minibar e accessori per camere d’albergo, presenta K Eco Smart, la più evoluta soluzione che unisce l’assoluto silenzio a minimi consumi. I primi minibar al mondo in classe di efficienza energetica A+++

Nuovi minibar K Eco Smart: Sensible, Silent, Saver I

nuovi K Eco Smart di Indel B sono minibar di ultima generazione pensati per consentire agli albergatori di abbracciare con serietà il tema dell’ecosostenibilità e allo stesso tempo di introdurre un tocco di eleganza in camera. Infatti, grazie all’utilizzo di innovativi compressori altamente efficienti dal punto di vista dei consumi energetici, a un isolamento a ciclopentano, al gas di raffreddamento utilizzato (R600) i nuovi minibar presentano consumi energetici pari a soli 0,09 kWh/24h. Inoltre, la piastra eutettica presente nel frigorifero permette, una volta raggiunta la temperatura interna desiderata, di mantenerla per 12 ore senza ulteriore funzionamento del compressore. Per tutti questi motivi i minibar K Eco Smart consumano l’87% di energia in meno a confronto con i migliori

minibar ad assorbimento presenti sul mercato, rispettando l’ambiente in cui viviamo e contemporaneamente garantendo importanti risparmi economici. Infatti, sono i primi minibar al mondo in classe di efficienza energetica A+++. I minibar K Eco Smart sono dotati di due tecnologie di funzionamento che consentono importanti risparmi energetici. La tecnologia Smart System e l’innovativo sistema di

raffreddamento a compressore che funziona con piastra ad accumulo di freddo e timer elettronico. Il sistema Smart regola il funzionamento del compressore in base alla presenza o meno dell’ospite in camera. L’utilizzo del sistema Smart richiede la presenza in camera di un energy saver: una tasca porta card per il risparmio energetico. Quando il cliente è in camera e la card è inserita nella tasca, l’energy saver invia al minibar un segnale di presenza dell’ospite in stanza e il compressore si ferma. Quest’ultimo si rimette in funzione quando l’ospite esce dalla stanza. Nel caso in cui non sia presente l’Energy Saver in camera il funzionamento del minibar viene gestito con un timer elettronico che permette di programmare le ore di funzionamento del compressore. Due cicli di funzionamento al giorno di tre ore sono sufficienti per mantenere il freddo all’interno del minibar. www.indelb.com Ai migliori hotel del mondo Indel B offre un’ampia gamma di minibar ecologici di altissima qualità. Soluzioni innovative che rispettano l’ambiente e consentono una significativa riduzione dei consumi energetici

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FOCUS ON

Philips Healthcare

Il cardiologo è in hotel Sessantamila persone all’anno sono vittime di arresto cardiaco. Oggi, grazie al defibrillatore semiautomatico, chiunque è in grado di salvare una vita, anche in hotel

L’

arresto cardiaco improvviso può colpire chiunque, a prescindere dall’età e dalle condizioni fisiche, in qualsiasi momento e ovunque. La vittima perde immediatamente conoscenza e collassa, non mostrando più segni di vita. L’unica terapia efficace e comprovata per scongiurare il rischio di morte è un trattamento di defibrillazione, che deve essere somministrato nei primissimi minuti dall’evento, accompagnato da manovre di rianimazione cardiopolmonare. I cardiologi sono concordi nel ribadire l’importanza della tempestività, la possibilità di salvare le persone colpite da arresto cardiaco, infatti, diminuisce drasticamente ogni istante che passa. Oggi però, anche le persone senza formazione medica possono usare i defibrillatori semiautomatici che forniscono istruzioni vocali semplici e guidano il soccorritore durante l’intervento. Dotarsi di un defibrillatore significa quindi preoccuparsi della sicurezza degli ospiti, come riportato dal decreto attuativo del 18 marzo 2011 della legge n. 191/2009, nel quale sono consigliati i luoghi che devono essere dotati di defibrillatori semiautomatici esterni, fra i quali alberghi e ristoranti. Un numero crescente di alberghi, ristoranti e strutture ricettive sta quindi adottando programmi di defibrillazione precoce per la sicurezza dei propri clienti e dei propri dipendenti. Inoltre, l’installazione dei defibrillatori semiautomatici nell'ambito di un programma ben concepito e gestito, oltre a salvare vite umane contribuisce a migliorare la soddisfazione dei clienti creando un ambiente più sicuro, un'immagine pubblica positiva e, non ultimo, differenzia e connota positivamente l’hotel, oltre a ridurre il rischio di responsabilità aziendale. Gruppi alberghieri di rilevanza internazionale quali Accor, Sheraton, Hilton e Holiday Inn hanno già installato nelle proprie strutture i defibrillatori

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semiautomatici. E anche in Italia, a fronte di una crescente richiesta di sicurezza sanitaria, alcune realtà hanno installato questi apparecchi, in particolare 40 strutture associate all’Associazione Veneziana Albergatori.

Tecnologie che migliorano la qualità della vita Philips Healthcare è oggi l’azienda leader nella produzione di defibrillatori semiautomatici, con oltre un milione di apparecchi venduti nel mondo. I defibrillatori semiautomatici Philips Heartstart consentono di intervenire sulla causa più comune dell’arresto cardiaco, la fibrillazione ventricolare, erogando, quando necessario, una scarica elettrica al cuore della vittima. La tecnologia Philips Heartstart fornisce dispositivi compatti, leggeri e garantiti 8 anni, distribuiti da IREDEEM, il partner Philips per il mercato business to business in Italia. IREDEEM offre soluzioni chiavi in mani comprendenti studio del sito dove posizionare gli apparecchi, installazione, corso di formazione e rilascio della certificazione all’uso del defibrillatore semiautomatico, manutenzione e assistenza tecnica. www.iredeem.it


IL PARERE DELLO SPECIALISTA Daniela Aschieri, responsabile della Cardiologia territoriale dell’Asl di Piacenza, da anni è in prima linea per la diffusione dei defibrillatori sul territorio e ideatrice con il professor Alessandro Capucci del Progetto Vita, il primo programma europeo di defibrillazione precoce. L’arresto cardiaco non si può prevenire. Dunque, che fare? «Di arresto cardiaco si muore, ma il defibrillatore può salvare la vita. Noi, a Piacenza, utilizziamo questi defibrillatori e abbiamo già salvato 74 persone. Da statistiche internazionali emerge che, se viene applicato il defibrillatore entro un minuto, c'è una percentuale pari al 90% di salvezza per l’infortunato; entro due minuti la percentuale rimane alta, circa l’80%. Se però si

applica dopo sei minuti, si perde già il 60% di possibilità di salvare il paziente». Ci troviamo di fronte a una macchina molto semplice da usare... «Sì, basta un semplice corso di un paio d’ore. Non occorre essere medici, chiunque è in grado di applicare due elettrodi sul petto. Poi l’apparecchio, da solo, fa la diagnosi e dice se erogare la scarica o meno». È sicuro? E quanto costa? «Anche se è talmente semplice che chiunque può usarlo, l’apparecchio parla, dà la diagnosi di quanto sta accadendo e svolge in automatico l’operazione giusta. E chi esegue l’attività è anche sollevato da responsabilità. Per quanto riguarda il costo, quelli che usiamo noi, semiautomatici, davvero poco, una cifra abbordabilissima per qualsiasi azienda».

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FOCUS ON

Repower

La nuova proposta Verde Dentro Repower, società di consulenza e vendita di energia elettrica e gas, presenta Verde Dentro, un’offerta innovativa che vuole favorire le aziende nell’adozione di comportamenti green a 360°

V

erde Dentro è un’originale proposta dedicata alle strutture ricettive che fanno dell’attenzione all’ambiente un caposaldo della propria cultura e immagine istituzionale. Una formula inedita, chiara e trasparente, che si compone di più elementi per la prima volta uniti in un’unica fornitura: energia elettrica certificata, mobilità elettrica e consulenza energetica.

Fornitura elettrica. La fornitura Verde Dentro è prodotta da fonti rinnovabili - acqua, vento o sole - e corredata della certificazione di rintracciabilità TUV Sud che ne garantisce l’origine verde, l’impianto di produzione e la provenienza di tutta l’energia consumata dalla struttura ricettiva.

Mobilità elettrica. In aggiunta, con l’obiettivo di promuovere l’adozione di comportamenti globali proiettati verso un maggior rispetto dell’ambiente, Repower ha sottoscritto una partnership con Leaseplan, per dare un sostanziale contributo anche allo sviluppo della mobilità elettrica. Veicoli elettrici a due o quattro ruote, auto, furgonicini o cargoscooter, vengono consegnati all’azienda cliente e lasciati in comodato d’uso gratuito per tutta la durata della fornitura. Silenziosi mezzi professionali, elettrici al 100%, ricaricabili con una semplice presa schuko o con un’apposita colonnina di ricarica disegnata per Repower da Italo Rota e Alessandro Pedretti. Consulenza ed efficienza energetica. Infine, come di consueto, Repower offre ai suoi clienti un consulente dell’energia dedicato per l’intera durata della fornitura, che ha oggi in mano un sofisticato software per il calcolo dell’efficienza energetica per alberghi e ristoranti in grado di stimare il consumo di ogni singolo apparato e restituire una stima accurata del consumo annuo ottimizzato e dei costi del cliente, suggerendo il risparmio ottenibile con l’introduzione di pratiche più efficienti. In questo modo la struttura ricettiva ottiene indicazioni puntuali su come intervenire per rendere la propria attività in linea con il concetto sempre più emergente di efficienza energetica. www.repower.com

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Nel prossimo numero

Speciale Rhex Un’ampia rassegna dedicata alla fiera di Rimini: appuntamenti, anteprime, novità, interviste e focus sulle aziende protagoniste dell’evento

Progetto ristorante Uno speciale dedicato all’evoluzione dell’ambiente ristorante in hotel con la presentazione di case history emblematiche e dei prodotti più attuali: tavoli, sedie, illuminazione, tovagliato e complementi

E INOLTRE...

Hotel Design: nuove formule di ospitalità Marketing: incrementare vendite e prenotazioni 94

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FRIGOBAR Come orientarsi e scegliere i minibar per la camera d’hotel: innovazione, prestazioni, design e consumi

turismo d’Italia LA RIVISTA DELL’OSPITALITÀ



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INSERZIONISTI ARTE BAGNO VENETA (p. 51) www.artebagnoveneta.com CHG C-HOTELS (p. 71) www.c-hotels.it CHOICE HOTELS (p. 65) www.choicehotels.it FAS ITALIA (p. 91) www.fas-italia.it FRAIZZOLI (p. 81) www.fraizzoli.it INDEL B (p. 4) www.indelb.it MANIFATTURE GAMBA (p. 59) www.gamba1918.it JYSK (p. 93) www.jysk.it MOROSO (p. 1) www.moroso.it PEDERSOLI (p. 44) www.pedersoligroup.com RAI (p. 33 e 77) www.rai.it REPOWER (p. 13) www.repower.com RGR POLLINI (p. 61) www.pollinimobili.it RHEX RIMINI (p. 8) www.rhex.it

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ZURICH (p. 20) www.zurich.it DORELAN (p. 42) www.dorelan.it SAMBONET (p. 58) www.sambonet.it FRETTE (p. 60) www.frette.com PEDERSOLI (p. 65) www.pedersoligroup.com BEST WESTERN (p. 72) www.bestwestern.it INDEL B (p. 87) www.indelb.it PHILIPS HEALTHCARE (p. 88) www.philips.it REPOWER (p. 90) www.repower.com

Wood wellness design (p. 22) ATMOSFERA www.atmosferarredamento.it BAUSCHER www.bauscher.com DURAVIT www.duravit.it

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Il bosco protagonista (p. 34)

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Dolce l’attesa… (p. 46)

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