Fachzeitschrift der Architekturstiftung SĂźdtirol / Rivista della Fondazione Architettura Alto Adige
Euro 10,00 Poste Italiane s.p.a. - Sedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 no 46) art. 1, comma 1, NE Bolzano Tassa Pagata/Taxe Percue
Hochalpine Architektur Costruire in alta quota
turrisbabel 92
turrisbabel
Hochalpine Architektur / Costruire in alta quota 92 2
Paesaggio in quota Carlo Calderan
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Costruire in alta quota: le infrastrutture per l’«assalto» ai monti Testo di Luca Gibello
14
Baukultur – mehr als Rosinen Text von Thomas Moser
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Schutzhütten im alpinen Bereich: Anforderungen, Gründung, Konstruktion, Bauausführung Text von Heinrich Kreuzinger
20
Projekt Energieeffizienz im Hüttenwesen Text von Peter Büchel
Titelseite /Copertina
24
Blick von der Schwarzensteinhütte
La difesa dai pericoli naturali in ambiente alpino Walter Gostner, Ingegneri Patscheider & Partner Srl
auf den Trippachferner / Vista dal Rifugio Vittorio Veneto verso il ghiacciaio del Riotorbo
26
Umweltdesign alpine Infrastrukturen Text von Kathrin Aste, LAAC Architekten
Foto © Leonhard Angerer
32
Il lusso della montagna Testo di Valentina De Marchi, Francesca Bogo e Alessandro Sacchet
36 Die vorliegende Ausgabe ist Ergebnis der
Text von Andreas Flora
Zusammenarbeit der Redaktion von turrisbabel mit der Autonomen Provinz Bozen-Südtirol,
40
tra la Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige,
46
Jungfraujoch Top of Europe 2011
48
PUNTI DI VISTA | 2 Testo di Barbara Breda e Francesco Flaim
Dipartimento ai lavori pubblici, scuola e cultura ladina, e la redazione della rivista turrisbabel.
Costruire in montagna, dove sono i limiti? Andrea Forni, Marco Ghilotti
Ressort für Bauten, ladinische Schule und Kultur.
Il presente numero nasce dalla collaborazione
Der evolutionäre Begriff Komfort in der zeitgenössischen alpinen Architektur
52
Gipfelplattform Top of Tyrol, Stubaier Gletscher Text von LAAC Architekten
56
Concorso Sorgenti del Piave A cura di Carlo Calderan
Wir danken / Ringraziamo:
62
Concorso internazionale di idee “Abitare minimo nelle Alpi”, Italia Testo di Matteo Torresi e Giorgio Azzoni
66
Bivacchi Legarij, Kamnik Mountains, Slovenia A cura di Barbara Breda
72
Nuova Capanna Gervasutti, Courmayeur, Aosta A cura di Alexander Zoeggeler, testo degli autori
76
Ampliamento Capanna Moiry, Grimentz (CH) Testo di Nicola Baserga e Christian Mozzetti
84
Innsbrucker Nordkettenbahnen, Österreich Zusammengestellt von Wolfgang Thaler
92
Wildspitzbahn, Pitztal, Österreich Text von Baumschlager Hutter
96
Naturinformationszentrum Karwendel – Ein Fernrohr in 2.244 Metern Höhe Text von Steinert Architekten
102
Seilbahn Meran 2000 Zusammengestellt von Karin Kretschmer
108
Übersetzungen / Traduzioni
120
Design, der Wandel der Dingwelten im Gespräch mit dem Designstudio MM Design in Bozen Zusammengestellt von Alberta Schiefer
124
“Le béton peut inspirer l‘effroi ou toucher au sublime” Testo di Emanuela Schir e Barbara Breda
126 ISSN 2281-3292
Displayed Spaces. New means of architectural presentation through exhibitions Text by Roberto Gigliotti
2
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Carlo Calderan
Editorial Editoriale
Paesaggio in quota
Oltre il paesaggio. Nel 1774 Caspar Wolf
do, anche se occupa quasi tutta la scena è,
ritrae il ghiacciaio del Breithorn. Per farlo si
in un certo modo, ancora fuori dal paesaggio.
è arrampicato per un cupo vallone, ha superato una balza scoscesa, ha raggiunto
Movimenti in quota. Per secoli non abbia-
l’ampio gradino naturale della Breitlauenen-
mo abitato l’alta montagna. Malghe, alpeggi,
alp e poi un’ultima malga. Come punto di
valichi, miniere erano solo isolati avampo-
osservazione ha scelto una posizione leg-
sti del fondovalle e da qui, dal basso, abbia-
germente più elevata in modo che il capan-
mo guardato le cime. La loro conquista e
no, schiacciato a terra, occupasse il primo
colonizzazione sono fenomeni relativamente
piano a sinistra senza però ostacolare lo
recenti. È stato prima necessario che l’orrido
sguardo che qui, oltre il limite del bosco, è
si trasformasse in sublime (la metamorfosi
finalmente libero di spaziare in profondità
che mette in scena Caspar Wolf) e poi in
verso la cascata del Schmadribach, le lingue
bello per trovare un uso intensivo dell’alta
del ghiacciaio ed i picchi del Breithorn e
quota: il vagare per piacere attraverso, l’er-
del Tschingelhorn isolati tra le nevi eterne.
ranza ludica, con tutto ciò che essa presup-
In questa e in quasi tutte le rappresentazioni
pone, strade, auto, rifugi, segnaletica, scar-
delle Alpi nella pittura di paesaggio otto-
poni, telefonini, soccorso alpino, meteo.
centesca c’è la stessa sensazione di “stare
Quest’uso turistico della montagna sta dise-
sulla soglia”. Il pittore è salito abbastanza in
gnando un nuovo paesaggio, la cui natura
alto per affacciarsi a scorgere il sublime
è particolare. Infatti se in basso, nelle valli,
universo montano scoprendo un’isola scono-
il nostro agire modifica un contesto in buona
sciuta non ancora cartografata nel cuore
parte già formato e quindi è sempre riscrit-
tutto noto dell’Europa e dove pare nessuno si
tura e risignificazione, in alta quota siamo
sia ancora inoltrato. Eppure di fronte agli
oltre la frontiera del paesaggio tradizionale,
smisurati fenomeni di scioglimento il pittore
siamo davvero i primi a trasformare un ter-
esita, rimane a rispettosa e confortante di-
ritorio naturale in un paesaggio antropizzato.
stanza. Non siamo infatti del tutto perduti
Per avere un concreta percezione di tale
dentro gli spaventosi fenomeni naturali, in
trasformazione è sufficiente affacciarsi d’in-
questa ma anche in tutte le “riprese” a quota
verno dalla terrazza del rifugio Belvedere a
maggiore, come ad esempio quelle nume-
Porta Vescovo: da qui lo sguardo è libero di
rose dell’attraversamento dei passi alpini,
muoversi in ogni direzione, posso scendere
non mancano mai infatti la traccia di un sen-
con gli sci a sud, e raggiungere il Civetta, o
tiero o la figura di un viandante che sapranno
spingermi a nord e in poche ore essere al
ricondurci, seppure per vie impervie, alla
Plan de Corones. Fino all’orizzonte non c’è
civilizzazione. La montagna rimane sullo sfon-
rilievo in cui non riconosca il lento movi-
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mento dei sedili delle seggiovie, ne bosco
che, liberandoci dalla responsabilità della
in cui non siano state scavate delle piste di
permanenza, giustificano tanti abusi e solu-
discesa. Sono all’interno di una sconfinata
zioni raffazzonate ai lati delle piste. Se il
distesa di campi da sci, in un punto di una
paesaggio è anche frutto della sua rappre-
rete di trasporto dai limiti incerti e più este-
sentazione, Walter Niedermayr è uno degli
sa probabilmente della metropolitana di
scopritori di questo nuovo paesaggio d’alta
Londra. Qualche purista, ricercando la len-
quota. Nelle sue sequenze fotografiche de-
tezza, ha abbandonato questa giostra che ha
dicate alle Dolomiti nei primi anni ’90, nei
meccanizzato l’avventura ed ha proseguito
successivi dittici e grandi formati dei ghiac-
a piedi, arrampicandosi sui pendii più sco-
ciai della Val Senales, dell’Argentiere o di
scesi, la dove non arrivano gli impianti; se
Hintertux abbiamo raggiunto le cime, non
ne vedono le tracce, dappertutto.
ci sono picchi più in alto da inquadrare, la montagna satura l’intero fotogramma e
Un nuovo paesaggio. Questo nuovo paesag-
straripa incontenibile oltre i limiti del quadro.
gio ludico ci lascia insoddisfatti, ce ne ver-
Sbarcati da qualche autobus, ci muoviamo
gogniamo quasi, anche se ad esso è legata
spaesati, in uno spazio bianco, senza ombre
tanta parte del nostro benessere. Forse per-
e senza temperatura, in pantaloni corti
ché salendo di quota è stato violato un li-
affolliamo i ghiacciai, ci muoviamo ordinati
mite, ma non per andarvi ad abitare vera-
ed operosi verso nessundove, mentre mac-
mente; la nostra è infatti una colonizzazione
chine gigantesche arano i campi da sci per
a tempo, diurna e stagionale. Da qui nasce
assecondare i nostri bisogni di discesa.
quel senso di spreco e di consumo gratuito
Non ci rimane che chiederci: ma cosa ci
che proviamo, soprattutto percorrendolo
siamo venuti a fare quassù?
fuori stagione, d’estate quando gli alpeggi 1 Caspar Wolf, Blick von
sciistici si sciolgono e gli impianti di risalita
Polemiche estive. In queste riprese si vede
Breitlauenen gegen den
paiono incoerenti come barche spiaggiate.
poca architettura, c’è ancora qualche co-
Ma è proprio la saltuarietà dell’uso e l’illu-
struzione, accatastata alla rinfusa lungo le
sione della reversibilità dei nostri manufatti
strade dei passi dolomitici, ma nessuna
Breithorngletscher, 1774, Aargauer Kunsthaus, Aarau, Foto Jörg Müller
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invece nelle immagini dei ghiacciai, tanto
funivie inaugurate l’anno scorso ed il loro
che rimane il dubbio su dove quelle masse
impatto visivo ed ambientale non è neppure
vaganti vadano a passare la notte.
lontanamente paragonabile ad uno dei laghi
Per la definizione del paesaggio d’alta quota,
artificiali necessari per irrigare le nostre
l’architettura pare essere quasi irrilevante.
aride piste da sci, eppure non è di quest’ul-
Eppure sono state tre piccole nuove costru-
timi ciò di cui si è animatamente discusso,
zioni, a scatenare l’estate scorsa una feroce
bensì di tetti a falda, di scandole, di uso del
polemica di cui vale forse la pena ricostruire
legno. Ai tre rifugi non si perdona infatti di
i termini perché da un lato svela il modo
essersi allontanati dalla tradizione, percepita
contraddittorio con cui l’opinione pubblica
come una seconda natura. Le sue conven-
guarda a questo processo di colonizzazione
zioni iconografiche diventano leggi naturali:
dell’alta montagna e dall’altra permette di
paesaggio culturale e natura si confondono.
valutare i diversi atteggiamenti progettuali
L’antropizzazione delle montagne salendo
a cui un architetto ricorre quando è chia-
di quota deve rimanere immutata ripetendo
mato a costruire per primo un edificio in un
forme nate per altri usi ed altri contesti, in
ambiente naturale praticamente intatto.
una sorta di retrodatazione del nuovo pae-
È bastato che a fine maggio apparissero sui
saggio d’alta montagna capace da sola di
giornali locali le prime, sgranate immagini
compensare lo scandalo di questa colonizza-
dei progetti di concorso per tre nuovi rifugi
zione. A guardare l’insieme dei progetti si
alpini (a cui abbiamo dedicato il numero
intuisce che le preoccupazioni dei 24 archi-
91 di turrisbabel), perché si scatenasse uno
tetti in fondo non erano diverse da quelle
scontro serrato tra detrattori e fautori del-
dei loro detrattori ma hanno portato a risul-
l’architettura “moderna”. Una platea vastis-
tati molto distanti dall’architettura consola-
sima per mesi si è quasi impossessata dei
toria che tanti rimpiangono. Il problema è
mezzi di comunicazione per esprimere la
quello dell’integrazione o forse sarebbe me-
propria opinione in una sorta di auto-produ-
glio dire collocazione di un oggetto in un
zione dell’informazione in cui si sono impe-
contesto pressoché privo di qualsiasi altra co-
gnati, opinionisti, guide alpine, architetti,
struzione umana. Le soluzioni avanzate sono
politici ma soprattutto quel tipo particolare
quasi un catalogo di tutte quelle possibili:
di “esperto” che è l’amante della montagna,
l’imitazione di un elemento naturale (i massi
categoria che in Alto Adige comprende la
erratici nei progetti di Bergmeister Wolf e
quasi totalità della popolazione. “Erhaltet
Peter Plattner o il cristallo nel rifugio-torre
die Südtiroler Schutzhütten und Almen” è il
di Stifter Bachmann), l’evocazione di un atto
nome di un gruppo di contestatori capace
fondativo archetipo (il rifugio-ospizio dei
di raccogliere 6000 firme di cittadini indi-
Feld 72, il misterioso monolite dei Pedevilla
gnati contro i tre progetti, rei di aver violato
o il rifugio-arca dei Plasma Studio), la riven-
un recinto che, alla luce della polemica,
dicazione dell’alterità del costruire e la fi-
potremo definire sacro. Le Alpi non sono
ducia nella forza di segno percepibile anche
considerate un territorio omogeneamente
a grande distanza (Walter Angonese e
sensibile, la montagna, quella “vera”, pare
Werner Tscholl), la ricerca di un rapporto di
iniziare solo al di sopra di una certa quota.
scala con le modeste preesistenze attorno
Le cime si distaccano dal fondovalle e, se
al rifugio Pio XI (Höller & Klotzner), l’inven-
le prime sono viste come una riserva invio-
zione di una macchina ottica (il dado capo-
labile, in basso tutto pare invece lecito così
volto di Hittaler e il rifugio-osservatorio dei
che la sua graduale trasformazione in de-
CEZ) e per finire la possibilità di fondare il
posito degli scarti dell’industria turistica non
nuovo a partire dalle tracce fisiche e for-
stupisce più di tanto. A scandalizzare però
mali del rifugio demolito (nel progetto che
non è tanto che si intervenga in un contesto
più di ogni altro ha incontrato i favori del
che si vorrebbe preservare nella sua origi-
pubblico, quello dei Modus architects).
naria naturalità (anche a costo di renderne difficile, selettiva o impossibile la fruibilità),
Qualche esempio. Delle intenzioni degli
quanto che le nuove costruzioni non si at-
architetti forse non tutto è stato capito.
tengano a certi canoni culturali. I tre rifugi in-
Spiegare e giustificare le proprie scelte sarà
sieme non raggiungono probabilmente il
in futuro però imprescindibile, di fronte ad
volume di un solo pilone di una delle tante
un’opinione pubblica che pare abbia final-
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mente scoperto la dimensione pubblica del-
tecnologie di trasporto, attraverso un accu-
l’architettura. Ad essa si chiede di più, per-
mulo sensibile di stratificazioni architetto-
ché viene caricata di valori che incidono
niche che comincia così a dare spessore
sull’identità culturale di un luogo e di una
storico a questi insediamenti. Rimangono,
comunità, stranamente più di quanto av-
rispetto alle dimensioni dell’industria turi-
venga per i manufatti ingegneristici, tollerati
stica, comunque episodi positivi estrema-
senza troppi clamori come fenomeni quasi
mente rari mentre del tutto assenti, anche
“necessari”. Distinguere però gli edifici da
se speriamo di sbagliarci, sono i casi in
interventi infrastrutturali legati alla mobi-
cui è stata intrapresa la progettazione glo-
lità, alla messa in sicurezza dei pendii, allo
bale di un comprensorio sciistico.
sfruttamento energetico non ha senso. Per capire meglio quale sia oggi il contri-
Disegnare il paesaggio. La domanda, la-
buto dell’architettura e quali siano le sue
sciata aperta dalle immagini di Niedermayr,
potenzialità nei processi in atto di trasforma-
sul senso della nostra presenza in quota
zione dell’alta montagna abbiamo allargato
nasce dall’incoerenza rispetto al dato natu-
lo sguardo e coinvolto gli ordini degli archi-
rale dei manufatti con i quali l’abbiamo oc-
tetti della Val d'Aosta, di Sondrio, di Bellu-
cupata. In questi scenari d’alta montagna
no, di Trento, la Kammer West austriaca
manca cioè quell’intimo legame tra segni del-
che riunisce architetti ed ingeneri del Tirolo,
l’antropizzazione e conformazione del suolo
l’ordine degli ingeneri bavarese e quello di
grazie al quale le secolari trasformazioni del
Bolzano nell’organizzazione, all’interno IMS
paesaggio delle valli alpine ci paiono ancor
2012 di Bressanone (International mountain
oggi giuste ed indiscutibili, tanto che a fatica
summit), di una giornata di studio dedicata
riusciremmo ad immaginarci il loro stato
all’architettura e la montagna, di cui in que-
originario. Per LAAC lo spaesamento dei no-
sto numero riportiamo i contributi. Insieme
stri interventi in quota può essere superato
abbiamo poi selezionato alcune realizzazioni
solo sviluppando un design ambientale che
recenti per offrire un quadro di quanto si
assicuri l’integrazione formale delle nuove
sta facendo nell’arco alpino. Il maggior nu-
costruzioni al contesto naturale, convinti che,
mero di progetti ha a che fare con le stazioni
accanto ad una sostenibilità ecologica, esi-
delle funivie. Dopo aver smesso gli abiti
sta una non meno essenziale sostenibilità
tradizionali ancora in voga negli anni ’70 (ne
formale, rispetto alla quale ogni processo
sopravvivono i relitti in qualche compren-
trasformativo andrà valutato. Per fissarne i
sorio sciistico abbandonato), esse sono
criteri gli architetti dello studio tirolese par-
state troppo spesso considerate delle pure
tono da un approccio geomorfologico, cioè
installazioni tecniche la cui realizzazione è
dalla precisa lettura topografica e morfolo-
demandata completamente alle ditte degli
gica del terreno. Il dato ambientale è consi-
impianti a fune. In realtà assolvono o potreb-
derato come un oggetto, una forma plastica
bero assolvere un ruolo decisivo nella co-
che viene sondata producendo delle mappe
struzione del paesaggio d’alta quota, sono
che ne descrivono materialità, esposizione,
infatti edifici ponte che regolano il transito,
curvatura, pendenza con particolare atten-
non solo fisico, ma anche visuale tra valle
zione ai modi percettivi, alla posizione delle
e piste da sci. Il volume rosso di Roland Baldi
linee di cresta e ai profili montani. In una
ad Ivigna che annuncia già dalla Val Veno-
imprecisata montagna delle Alpi, sovrappo-
sta il comprensorio sciistico di Merano 2000
nendo queste mappe, hanno progettato una
è da questo punto di vista emblematico.
“piantagione” di pannelli solari, illustrata
Le stazioni sono inoltre un centro di addensa-
con una spettacolare veduta: tra le nuvole
mento di funzioni che stanno trasformando
che si stanno lentamente aprendo si intra-
i punti di arrivo agli impianti in vere e pro-
vede una cima ricoperta di squame luccicanti
prie cittadelle in quota. L’ammodernamento
che intercettano i raggi del sole; i primi
delle stazioni della Nordkettenbahn di Franz
sparsi pannelli iniziano già dove il bosco co-
Baumann ad opera di Schlögl & Süß Archi-
mincia a diradarsi e si infittiscono e diven-
tekten mostra come il necessario amplia-
tano più grandi salendo di quota e lungo
mento delle strutture possa avvenire senza
certi pendii, seguendo un disegno che pare
cancellare le preesistenze, come troppo
casuale ed è invece l’esatta registrazione del-
spesso è avvenuto ad ogni evoluzione delle
l’andamento e delle proprietà del terreno
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turrisbabel 92
che così rendono leggibili anche da lontano.
und von hier aus, von unten, betrachteten wir die
Sta forse qui la soluzione: l’allestimento
Gipfel. Deren Eroberung und Besiedlung sind relativ
consapevole del nuovo paesaggio che l’uti-
neue Phänomene. Das Schreckerregende musste
lizzo dell’alta quota sta generando. Un com-
vorerst einmal in etwas Erhabenes (die von Caspar
pito a cui non ci possiamo sottrarre, a meno
Wolf inszenierte Metamorphose), und dann erst
di non volere credere che l’arcadia alpina
in etwas Schönes umgewandelt werden, um eine
esista davvero e non solo ormai nelle campa-
intensive Nutzung der Höhenlagen zu finden: aus
gne pubblicitarie dell’industria turistica.
reinem Vergnügen durch die Gegend hindurchziehen oder spielerisch umherirren samt allem was
Hochgebirgslandschaft.
diesbezüglich notwendig ist wie Straßen, Autos, Schutzhütten, Beschilderung, Bergschuhe, Handys,
Über die Landschaft hinaus. Im Jahre 1774 stellt
Bergrettung, Wetterbedingungen. Durch diese
Caspar Wolf in einem Gemälde den Gletscher des
touristische Nutzung des Berges wird allmählich
Breithorns dar. Um dies zu tun, ist er durch eine tiefe,
eine neue Landschaft definiert, deren Wesen außer-
düstere Talmulde geklettert, hat einen steilen Fels-
gewöhnlich ist. Während unten im Tal unser Han-
block erklommen, hat so die weite Landschaftster-
deln nur ein bereits geformtes Umfeld beeinflusst
rasse der Breitlauenenalp erreicht und ist daraufhin
und dadurch immer eine Überschreibung bedeutet,
noch auf eine weitere Alm gestoßen. Als Beobach-
befinden wir uns hoch oben über der Grenze der
tungspunkt hat er eine etwas höher gelegene
konventionellen Landschaft und sind dadurch in der
Position auserwählt, sodass der in den Boden ge-
Tat die ersten, die eine durch die Natur geprägte
quetschte Schuppen links im Vordergrund steht,
Gegend in eine Kulturlandschaft umwandeln. Um diese
ohne jedoch den Ausblick zu versperren, welcher hier,
Umwandlung konkret wahrzunehmen genügt es,
jenseits der Waldgrenze letztendlich frei ist, in die
im Winter einen Blick aus der Terrasse der Belve-
Tiefe hinein bis hin zum Wasserfall des Schmadri-
derehütte von Porta Vescovo zu werfen: von hier
bachs, zu den Gletscherzungen und sogar bis hin zu
aus ist das Auge frei, sich in jede Richtung zu
den vom ewigen Schnee überdeckten Gipfeln des
bewegen, im Süden kann man mit den Skiern bis
Breithorns und des Tschingelhorns zu ragen. In dieser
hin zum Monte Civetta fahren, oder aber Richtung
sowie in beinahe jeder Darstellung der Alpen in der
Norden in wenigen Stunden den Kronplatz erreichen.
Landschaftsmalerei des 19. Jahrhunderts taucht
Bis über den Horizont hinaus gibt es keine einzige
dasselbe Gefühl des „auf-der-Schwelle-Seins“ auf.
Erhöhung, auf der kein Sessellift sichtbar ist, zudem
Der Maler ist hoch genug hinaufgestiegen, um die
keinen Wald, durch den keine Abfahrtbahnen hin-
Möglichkeit zu haben, die erhabene Bergwelt zu er-
durch verlaufen. Man befindet sich mitten drin in
blicken und damit eine noch unbekannte und noch
einer grenzenlosen Aneinanderreihung von Skipisten,
nicht kartographisch festgehaltene Insel im Herzen
irgendwo in einem verwickelten Transportnetz,
Europas zu entdecken, in die, wie es scheint, noch
wahrscheinlich umfangreicher als die U-Bahn von
nie jemand eingedrungen war. Dennoch zögert der
London. Dieses mechanisierte Abenteuer wurde
Maler angesichts der Schneeschmelze, ein immen-
von so manchem Puristen auf der Suche nach Lang-
ses Phänomen, und bleibt in respektvoller und er-
samkeit nach und nach aufgegeben. Dieser wan-
mutigender Entfernung. Wir sind in der Tat aber
dert nun zu Fuß weiter, erklimmt steilere Hänge,
zwischen den erschreckenden Naturphänomenen
dort wo sich keine Aufstiegsanlagen befinden;
nicht vollkommen verloren: in dieser sowie auch
überall sind seine Spuren sichtbar.
in allen von höher her festgehaltenen „Aufnahmen“ wie zum Beispiel den zahlreichen Bildern der Über-
Eine neue Landschaft. Diese neue Vergnügungs-
querungen von Alpenpässen, fehlt nämlich niemals
Landschaft lässt uns unbefriedigt, wir schämen uns
die Spur eines Pfades oder aber die Gestalt eines
fast darüber, wobei wir ihr aber einen Großteil un-
Wanderers, welche uns, wenn auch nicht mühelos,
seres Wohlbefindens zu verdanken haben. Viel-
in die zivilisierte Welt zurückführen. Der Berg bleibt
leicht hängt dieses Gefühl mit der Tatsache zusammen,
im Hintergrund, und obwohl er beinahe die ge-
dass mit dem Aufstieg ins Hochgebirge eine Grenze
samte Szene ausfüllt, befindet er sich in gewisser
überschritten wurde, nicht aber um sich dort ernst-
Weise jedoch außerhalb des Landschaftbildes.
haft anzusiedeln; unsere ist nämlich eine zeitbegrenzte Besiedlung, die ausschließlich tagsüber
Im Hochgebirge bewegt sich was. Viele Jahrhun-
und zu bestimmten Jahreszeiten stattfindet. Daher
derte lang wurden hoch gelegene Gebiete nicht be-
kommt unser Gefühl von Verschwendung und grund-
siedelt. Almen, Almweiden, Pässe, Bergwerke
losem Verbrauch, das wir besonders nach Abschluss
waren nur vereinzelte Vorposten des Talbodens,
der Wintersaison empfinden, wenn wir durch die
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schneelosen “Ski-Almen“ wandern und die
nirgendwohin, während gigantische Maschinen die
Liftanlagen wie gestrandete Boote unschlüssig
Skipisten pflügen um unseren Abfahrtbedürfnissen
dastehen. Aber gerade durch die Unregelmäßigkeit
nachzukommen. Wir fragen uns nur mehr eines: was
der Nutzung und die Vortäuschung einer Rever-
machen wir denn hier oben?
sibilität unserer Fabrikate werden viele Missbräuche sowie zusammengestoppelte Aneinanderreihungen
Sommerkontroversen. In diesen Aufnahmen gibt es
von Bauten entlang der Pisten gerechtfertigt, da wir
wenig Architektur zu sehen, vereinzelte Gebäude
somit von der Verantwortung einer Fortdauer be-
häufen sich planlos entlang der Straßen der Dolomi-
freit werden. Wenn die Landschaft auch das Ergebnis
tenpässe, dennoch keine einzige kann man in den
ihrer Darstellung ist, so ist Walter Niedermayr einer
Bildern der Gletscher erblicken, sodass Zweifel auf-
der Entdecker dieser neuen Höhenlandschaft.
kommen, wo denn diese umherirrende Menschen-
In seinen während der frühen 90er Jahren den Dolo-
masse etwa übernachten wird. Für die Definition
miten gewidmeten Fotoserien, in den nachfolgen-
von Hochgebirgslandschaft scheint Architektur bei-
den Diptychen und Großformaten der Schnalstaler
nahe irrelevant zu sein. Dennoch sind es drei kleine
Gletscher, des Argentieres oder von Hintertux wurden
neue Bauten gewesen, die während der vergangenen
die Gipfel erreicht, es gibt keine höher gelegene
Sommermonate eine heftige Kontroverse ausgelöst
Spitzen mehr ins Bild zu nehmen, der Berg sättigt die
haben: es zahlt sich aus, deren Ablauf zu rekonstruie-
gesamte Aufnahme und läuft unbezwingbar über
ren, da somit einerseits die widersprüchliche Art
die Grenzen des Bildes hinaus. Aus irgendwelchen
und Weise offenbart wird, mit der die Öffentlichkeit
2 LAAC Architekten,
Bussen ausgestiegen bewegen wir uns verwirrt, in
zu diesem Besiedlungsprozess des Hochgebirges
Sustainable Design of
einem weißen Raum, ohne Schatten und ohne Tempe-
steht, und andererseits damit die verschiedenartigen
ratur, mit kurzen Hosen gekleidet überstürmen wir
Planungsansätze, auf die ein Architekt zurückgreift,
die Gletscher, bewegen uns geordnet und emsig
wenn er als Erster aufgerufen wird, ein Gebäude in
Alpine Power Plants, Verteilung Solare Energieträger, 2012
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turrisbabel 92
eine so gut wie intakte Umgebung hineinzubauen,
Die Anthropisierung der Berge in hoch gelegenen
bewertet werden können. Sobald Ende Mai von
Gebieten muss unverändert bleiben, indem für andere
Seiten der lokalen Presse die ersten Bilder der Wett-
Zwecke und Umfelder entwickelte Formen fortge-
bewerbsentwürfe für drei neue Schutzhütten (die
setzt werden; als ob allein eine Rückdatierung der
Ausgabe Nr. 91 von turrisbabel wurde diesem The-
neuen Hochgebirgslandschaft den Skandal dieser
ma gewidmet) veröffentlicht wurden, begann eine
Kolonisierung lindern könnte. Wenn man einen Blick
heftige Auseinandersetzung zwischen Gegnern
auf die Gesamtheit der Entwürfe wirft, kann man
und Befürwortern der „modernen“ Architektur.
intuitiv erkennen, dass die Bedenken der 24 Architek-
Die Medien wurden mehrere Monate lang von einem
ten im Grunde von jenen ihrer Gegner nicht allzu
äußerst breiten Publikum sozusagen in Besitz ge-
sehr abweichen, jedoch zu Resultaten geführt haben,
nommen, welches verlangte, die eigene Meinung
die von der trostbringenden Architektur, der man
in einer Art Selbstproduktion von Informationen
so häufig nachtrauert, meilenweit entfernt sind.
auszudrücken: daran beteiligt haben sich Kolumni-
Das Problem ist die Integration oder vielleicht bes-
sten, Bergführer, Architekten, Politiker aber vor
ser gesagt die Platzierung eines Objektes innerhalb
allem jene Gattung von „Experten“, die von Berglieb-
eines nahezu gebäudelosen Umfelds. Die vorge-
habern, eine Kategorie, die in Südtirol beinahe die
brachten Lösungen stellen einen Katalog aller mög-
gesamte Bevölkerung umfasst, verkörpert wird.
lichen Varianten dar: die Nachahmung eines in der
„Erhaltet die Südtiroler Schutzhütten und Almen“
Natur vorkommenden Gebildes (die Findlinge in
ist das Motto einer Protestlergruppe die in der Lage
den Entwürfen von Bergmeister Wolf und Peter
war, Unterschriften von 6000 empörten Bürgern
Plattner oder der Kristall in der Turm-Schutzhütte
zu sammeln. Die drei Entwürfe seien schuld daran,
von Stifter Bachmann), die Inszenierung eines
einen eingefriedeten Raum zu schänden, welchen
archetypischen Gründungsaktes (die Hospiz-Schutz-
wir angesichts der Kontroversen als heilig definieren
hütte von Feld 72, der geheimnisvolle Monolith von
könnten. Die Alpen werden nicht als ein Gebiet ge-
Pedevilla oder die archenförmige Konstruktion von
sehen, das in allen seinen Bereichen gleicher-
Plasma Studio), der Anspruch auf ein Anderssein
maßen gefährdet ist: der „wahre“ Berg scheint erst
des Bauens sowie das Vertrauen in die Kraft eines
oberhalb einer gewissen Höhe zu beginnen.
auch in großer Entfernung wahrnehmbaren Zeichens
Die Gipfel, als unantastbares Revier angesehen,
(Walter Angonese und Werner Tscholl), die Suche
heben sich von der Talsohle ab, wo hingegen alles
nach einem Maßstabsverhältnis mit dem bescheide-
legitim erscheint, sodass die graduelle Verwand-
nen Vorbestand rund um die Weißkugelhütte herum
lung in eine Lagerstätte für Abfälle der Tourismus-
(Höller & Klotzner), die Erfindung eines optischen
industrie dort kaum Aufsehen erregt. Was aber
Gerätes (der auf den Kopf gestellte Würfel von Hittaler
empörend erscheint ist nicht die Tatsache dass in
und der Beobachtungsturm von CEZ) und schließ-
ein Umfeld eingegriffen wird, das man eigentlich in
lich die Möglichkeit, das Neue auf den Spuren des
seiner ursprünglichen Form bewahren möchte (auch
abgerissenen Vorbestandes zu gründen (im Entwurf
wenn dadurch die Nutzbarkeit deutlich erschwert
von Modus Architects, jener, der mehr als jeder
wenn nicht unmöglich gemacht wird), sondern viel-
andere auf die Gunst des Publikums gestoßen ist).
mehr dass die Neubauten gewissen kulturellen Standards nicht gerecht werden. Das Volumen aller
Einige Beispiele. Die Zielsetzung der Architekten
drei Schutzhütten miteinander entspricht wahr-
ist vielleicht nicht vollkommen angekommen.
scheinlich nicht einmal dem eines einzigen Pfeilers
Die eigenen Entscheidungen zu erklären und zu be-
einer der zahlreichen im Laufe des letzten Jahres
gründen wird in Zukunft aber angesichts einer öf-
eröffneten Seilbahnen. Auch die optische Wirkung
fentlichen Meinung, die angeblich die Bedeutung
und die Auswirkung auf die Umwelt der geplanten
der Architektur in der Öffentlichkeit letztendlich
Bauten sind nicht einmal im Entferntesten vergleich-
dennoch erkannt hat, unumgänglich sein. Man for-
bar mit einem der vielen Stauseen, die notwendig
dert von der Architektur mehr, da sie mit Werten,
sind, um unsere dürren Skipisten zu bewässern.
die sich auf die kulturelle Identität eines Ortes und
Jedoch ist es nicht dies, worüber so heftig diskutiert
einer Gemeinschaft auswirken, überlastet wird, und
wurde, wohl aber über Satteldächer, über Schin-
das merkwürdigerweise in viel größerem Ausmaß
deln, über die Verwendung von Holz. Den drei Schutz-
als mit ingenieurtechnischen Konstruktionen ge-
hütten wird nämlich nicht verziehen, sich von der
schieht, welche ohne großen Wirbel als „notwen-
Tradition, die als zweite Natur empfunden wird,
dige“ Erscheinungen geduldet werden. Es ergibt
entfernt zu haben. Ihre ikonographischen Konven-
jedoch keinen Sinn, zwischen Gebäuden und infra-
tionen werden zu Gesetzen der Natur: Kulturland-
strukturellen Eingriffen in Zusammenhang mit Mobi-
schaft und Natur verschwimmen ineinander.
lität, Sicherung der Hänge, oder energetische
turrisbabel 92 März Marzo 2013
Übersetzung Emily Guerra
9
Nutzung zu unterscheiden. Um besser zu begreifen,
Landschaft entwerfen. Die Frage nach dem Sinn
welcher Beitrag heutzutage von Seiten der Archi-
unserer Präsenz in hoch gelegenen Gebieten, die
tektur geleistet wird und welch wichtige Rolle ihr
in Niedermayrs Bildern offen bleibt, entsteht
Potenzial in Bezug auf die Umwandlungsprozesse
durch die Widersprüchlichkeit zur Umgebung der
des Hochgebirges spielt, haben wir unseren Blick-
Objekte, durch welche wir diese besiedelt haben.
winkel erweitert und die Architektenkammern von
Das heißt, dass innerhalb dieser Hochgebirgs-
Aosta, Sondrio, Belluno und Trient, die österreichi-
szenarien die intime Verbindung zwischen den Spuren
sche Kammer West (wo Tiroler Architekten und
der Anthropisierung und der Geländebeschaffen-
Ingenieure vertreten sind), die Bayrische sowie
heit vollkommen ausbleibt. Da dieser Zusammenhang
die Bozner Kammer der Ingenieure im Rahmen des
aber in den Alpentälern sehr wohl besteht, schei-
IMS 2012 (International Mountain Summit) in die
nen uns dort die jahrhundertelangen Landschafts-
Organisation einer der Architektur in Zusammen-
veränderungen auch heute noch richtig und
hang mit Berg gewidmeten Tagung, dessen Beiträge
unbestreitbar, sodass wir uns den ursprünglichen
in dieser Ausgabe wiedergegeben werden, mit
Zustand heutzutage kaum vorstellen können.
einbezogen. Gemeinsam haben wir einige neueste
Laut LAAC kann die Verwirrung unserer Eingriffe
Realisierungen ausgewählt, um die Möglichkeit zu
im Hochgebirge nur durch die Entwicklung eines
bieten, sich ein Bild über die im Alpenraum gelei-
Umweltdesigns, das für die formale Eingliederung
stete Arbeit zu machen. Der Großteil der Projekte
der Neubauten in das Landschaftsbild sorgt,
hat mit den Seilbahnstationen zu tun. Nachdem die
beseitigt werden. Sie sind außerdem fest davon
traditionellen Formen, die bis in die 70er Jahre
überzeugt, dass neben einer ökologischen Nach-
hinein für Aufschwung sorgten, abgelegt wurden
haltigkeit auch eine nicht weniger bedeutungs-
(einige Relikte überleben derzeit noch in so manchem
volle Nachhaltigkeit der Formen existiere: gemäß
verlassenem Skigebiet), sind diese viel zu oft als
dieser soll jeder Umwandlungsprozess evaluiert
reine technische Anlagen angesehen worden, de-
werden. Für die Festlegung dieser Kriterien gehen
ren Ausführung ganz und gar den Firmen, die sich
die Tiroler Architekten von einem geomorphologi-
mit der Konstruktion von Seilbahnanlagen beschäf-
schen Ansatz aus, das heißt von einer topogra-
tigen, überlassen wurde. Genau genommen spie-
phischen sowie morphologischen Ablesung des
len oder würden diese eine ausschlaggebende
Geländes. Die Umwelt wird als ein Objekt angese-
Rolle in der Gestaltung der Hochgebirgslandschaft
hen, eine plastische Form, deren Abwicklung
spielen, sie sind in der Tat Brückenkonstruktionen,
Karten ergibt, durch welche Materialität, Lage,
die sowohl den physischen als auch den optischen
Krümmung, Neigung abgelesen werden können.
Transit zwischen Tal und Skipisten regeln.
Besonderes Augenmerk wird auf die Art und Weise
Das rote Volumen der Ifinger Seilbahn von Roland
der Wahrnehmung, auf die Position der Kammlinien
Baldi, das bereits vom Vinschgau aus das Skigebiet
sowie auf die Bergprofile gerichtet. Auf einem
Meran 2000 ankündigt, stellt in diesem Zusammen-
nicht näher definierten Berg in den Alpen haben
hang ein emblematisches Beispiel dar. Die Berg-
sie, durch die Überlagerung dieser Karten, eine
stationen sind außerdem ein Ballungszentrum von
„Plantage“ von Solarpaneelen geplant und in
Funktionen, die Ankunftsorte der Anlagen verwandeln
einem spektakulären Blick dargestellt: zwischen
sich langsam in regelrechte Hochgebirgszitadellen.
den Wolken, die sich allmählich öffnen, erkennt
Die Modernisierung der Stationen der Nordketten-
man einen Gipfel von glitzernden Plättchen über-
bahn von Franz Baumann durch Schlögl & Süß Archi-
deckt, welche die Sonnenstrahlen abfangen; die
tekten zeigt, wie der notwendige Ausbau der
ersten vereinzelten Paneele sieht man dort wo der
Strukturen auch ohne die Vernichtung des Vorbe-
Wald sich zu lichten beginnt, sie werden dichter und
standes, was als Begleiterscheinung von jeder Fort-
größer je mehr man in die Höhe steigt und schei-
entwicklung der Transporttechnik viel zu oft vorge-
nen einem dem Zufallsprinzip übergebenem Muster
kommen ist, erfolgen kann. Dies geschieht durch
zu folgen, das aber die exakte Aufzeichnung des
eine rücksichtsvolle Anhäufung von architektonischen
Verlaufs der Terraineigenschaften darstellt. Diese
Schichten: somit beginnt man, diesen Ansiedlun-
sind somit auch aus der Ferne ablesbar. Vielleicht
gen eine gewisse historische „Tiefe“ zu verleihen.
befindet sich die Lösung hier: die bewusste Kon-
Es bleiben uns jedoch, im Vergleich zum Umfang
struktion der neuen Landschaft, welche durch die
der Tourismusbranche, extrem selten vereinzelte po-
Nutzung des Hochgebirges erzeugt wird. Eine
sitive Episoden übrig, während hingegen bisher
Pflicht der wir uns nicht entziehen können, es sei
bekanntermaßen noch nie die Rede von einer glo-
denn man will glauben dass das alpine Arkadien
balen, durchdachten Planung eines Skigebietes war:
nicht nur in den Werbekampagnen der Tourismus-
wir hoffen, uns getäuscht zu haben.
Industrie sondern auch in Wirklichkeit existiert.
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Testo di Luca Gibello
Costruire in alta quota: le infrastrutture per l’«assalto» ai monti
Luca Gibello è caporedattore de “Il Giornale dell’Architettura” e presidente di Cantieri d’alta quota Onlus.
Rifugi, impianti di risalita e treni sulle Alpi Occidentali dall’epoca dei pionieri a quella degli involucri tecnologici
attraverso la caleidoscopica parabola delle Esposizioni universali), le Alpi diventano oggetto d’interesse diffuso a scala continentale: dalle suggestioni del popolarissimo
Da quando, con l’Illuminismo, si è regi-
spettacolo The Ascent of the Mont Blanc,
strata la “scoperta estetica” delle monta-
rappresentato da Albert Smith a Londra a
gne, le terre alte sono uscite dal limbo del-
partire dal 1852, alla definizione di Play-
l’ignoto e del terrifico per concedersi come
ground of Europe, secondo il titolo di un
spazio della conoscenza e della conquista:
fortunato libro del britannico Leslie Stephen,
scientifica prima, alpinistico-turistica poi.
fondatore nel 1857 e poi presidente del-
Dall’ultimo quarto del Settecento, con la
l’Alpine Club, il primo sodalizio alpinistico
salita del Monte Bianco (1786) “fomentata”
cui seguiranno, tra 1862 e 1874, quelli di
da De Saussure, i monti vivono varie forme
Austria, Svizzera, Italia, Germania e Francia.
di colonizzazione: dagli accampamenti con
Ma l’idea delle Alpi quale “terreno di gioco
le tende per pernottamenti in quota di una
dell’Europa” non vale solo per gli ardimen-
o poche notti, alle strutture semipermanenti
tosi scalatori che in numero crescente ac-
in pietre a secco raccolte sul posto e ammuc-
corrono a cimentarsi da ogni parte; essa
chiate alla meglio, sino ai primi manufatti
comincia a radicarsi nella mente di uomini
in legno e lamiera che rivelano la perizia
visionari che pensano d’infrastrutturare i
artigiana delle maestranze d’officina e le
monti a uso (e consumo) dei crescenti flussi
virtù dei principi della prefabbricazione.
turistici al fine di far godere anche alle masse
Dalla seconda metà dell’Ottocento, anche
borghesi, non sempre consapevoli, la con-
grazie alla condivisione di conoscenze e im-
templazione estetica dell’alta quota, condu-
maginari legati all’aumento dei viaggi e alle
cendole là dove con i loro soli mezzi fisici
occasioni d’incontro (come per esempio
non sarebbero mai potute arrivare. E qui sta la radicale differenza tra i due approcci:
1
da un lato quello “minimale”, “di sussistenza” e volontaristico degli appassionati che costruiscono i rifugi come punti di appoggio e partenza per le loro ascensioni, facendo di necessità virtù, per prova ed errore, minimizzando risorse e materiali; dall’altro, quello della sperimentazione tecnologica, del calcolo ingegneristico, del dispiegamento di mezzi e risorse grazie al sostegno
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4
11
2
3
dei mondi dell’imprenditoria e della finanza
vetta dalla stazione d’arrivo tramite un corpo
in funzione del business. Due modi diversi
cilindrico contenente ascensore e scale.
di rispondere alla stessa sfida: la coloniz-
L’impresa, oggi impensabile non solo agli
zazione di territori mai in precedenza violati
occhi del paladini dell’ambientalismo, si ar-
dall’antropizzazione. Sullo scorcio del-
resta nel 1912 allo Jungfraujoch (3.454 m,
l’Ottocento, c’è un preciso momento in cui
tuttora lo scalo ferroviario più alto d’Europa)
le due anime idealmente si confrontano.
per ragioni finanziarie e non, si badi bene,
Il 1893 vede infatti l’insediamento, sulla
d’imperizia tecnico-progettuale. Quest’anno,
quarta vetta del Monte Rosa (la punta Gni-
con le celebrazioni del centenario, la Jung-
fetti, 4.559 m) del rifugio-osservatorio Regina
fraubahn ha confermato la sua fama di at-
Margherita (dal nome della regina sabauda
trazione planetaria (765.000 turisti nel 2011);
che vi salì a piedi e pernottò poco prima del-
e si tratta solo del caso più emblematico
l’inaugurazione) e, addirittura, dell’osser-
per una nazione, come quella elvetica, che
vatorio voluto dall’astrofisico Pierre Jules
ha fatto dell’accidentata orografia un ele-
César Janssen in vetta al Monte Bianco
mento peculiare e non un ostacolo della pro-
(4810 m, mentre l’osservatorio del geografo
pria straordinaria rete infrastrutturale: dalle
e astronomo Joseph Vallot, che nel 1890
vie ferrate alle strade, passando per funivie
prudentemente si era fermato ai piedi della
e opere idroelettriche. Altra figura di visio-
cresta sommitale, a 4.358 m, sopravviverà
nario, ma al contempo concreto imprendi-
a quello di Janssen, inesorabilmente in-
tore, è, nel Novecento, quella ancora da
ghiottito dal ghiaccio in poco più di un de-
studiare dell’ingegnere e conte Dino Lora
cennio). Contemporaneamente, tuttavia,
Totino. A lui si devono, a partire dagli anni
in Oberland Bernese l’ingegnere zurighese
trenta, gli impianti su fune nella conca del
Adolf Guyer-Zeller elabora la sua visione di
Breuil, al cospetto del Cervino: ed è proprio
un treno elettrico a cremagliera che, entran-
la visione ordinatrice dall’alto, tra le due
do in galleria a 2.400 m, salga compiendo un
funi, a consegnarci una delle immagini più
arco di 180° nelle viscere di Eiger e Mönch e,
note del lucido quanto negletto piano rego-
dopo due fermate intermedie con finestre
latore elaborato da Ludovico Barbiano di
panoramiche mozzafiato, conduca i turisti
Belgiojoso e Piero Bottoni nell’ambito del-
sulla Jungfrau (4158 m), facendoli sbucare in
l’esemplare lavoro urbanistico condotto sul-
1 Costruzione del rifugio osservatorio Regina
l’intera regione valdostana per conto di 5
Margherita (1893)
Adriano Olivetti. Un piano che, in chiave tu-
Foto di Vittorio Sella,
ristica, punta molto sulle infrastrutture: stra-
© Fondazione Sella, Biella
2 Visita della Regina al
de che collegano trasversalmente le valli
rifugio (1893)
(e che fortunatamente restano sulla carta,
Foto di Vittorio Sella,
dato che l’orografia valdostana non è com-
© Fondazione Sella, Biella
3 Schema della Jungfrau-
parabile a quella dolomitica, dove gli ac-
bahn (1893)
cessi ai colli sono più facilmente carrozza-
4 Il piano regolatore della Val d’Aosta di Belgiojoso
bili), e funivie che collegano opposti versanti
e Bottoni, veduta del
nazionali: dal Breuil a Zermatt attraverso il
Breuil da Nord (1936–37)
colle del Teodulo (3.316 m); da Courmayeur
5 Carlo Mollino, stazione d’arrivo del Furggen a
a Chamonix attraverso il Colle del Gigante
Cervinia (1950–53)
(3.300 m). E proprio lo sviluppo delle funivie
(Proprietà del Politecnico di Torino, Fondo Carlo Mollino)
a Cervinia avrebbe potuto regalare un saggio architettonico, rimasto poi incompiuto:
12
März Marzo 2013
turrisbabel 92
meccanici la fatidica quota Quattromila (dove l’aria, per dirla con un grande alpinista come Gaston Rebuffat, “ha un sapore particolare, ma bisogna guadagnarsela”!). Gli riuscirà tuttavia di concludere la quasi altrettanto celebre traversata sui ghiacci da punta Helbronner (3.462 m, versante italiano) all’Aiguille du Midi (3.842 m, versante francese), con il trittico di cabine appaiate (le “tre caravelle”) e il pilone sospeso al Grand Flambeau che, progettato dall’ingegnere torinese Vittorio Zignoli, rimane un prodigio di tecnica e un involontario primo tentativo di limitare gli impatti ambientali. E ancora a Lora Totino si deve la concezione infrastrutturale inte6
grata, avendo egli avviato privatamente (e
la stazione d’arrivo del Furggen (3.492 m),
abusivamente) lo scavo del traforo automo-
firmata dall’eccentrico Carlo Mollino.
bilistico. Se Mollino, da grande appassio-
Quasi a dimostrare disinteresse verso un
nato di sport invernali, firmerà anche nel
tema ritenuto marginale, scarseggiano in-
1946–47 la poetica stazione della slittovia
vece i nomi di progettisti di primo piano
del Lago Nero a Sauze d’Oulx (2.330 m),
per i rifugi, sebbene questi conoscano una
da metà anni sessanta la pratica di massa
crescente diffusione: fanno eccezione Hans
dello sci avrà ben poco a che spartire con le
Leuzinger in Svizzera con la razionalista
raffinate ed elitarie teorizzazioni che sviluppa
Planurahütte (2.970 m) o Armando Melis con
in merito l’architetto torinese. Con il boom
l’originale “arca” del Vittorio Emanuele al
dello sci da discesa, la natura diventa og-
Gran Paradiso (2.735 m) e, in misura mino-
getto: per citare il seminal book di Werner
re, Piero Portaluppi con il Città di Milano
Bätzing (Die Alpen. Geschichte und Zukunft
all’Ortles (2.573 m) o Maurice Novarina con
einer europäischen Kulturlandschaft ), “la
l’Envers des Aiguilles al Monte Bianco
fatica della risalita del pendio viene elimi-
(2.520 m). Ed è a Courmayeur che nell’im-
nata con l’acquisto dell’abbonamento agli
mediato secondo dopoguerra Lora Totino
impianti, il fulcro dell’esperienza è costituito
tenta di concretizzare il suo sogno di con-
dalle sensazioni corporee provate durante
durre i turisti in vetta al tetto delle Alpi via
la discesa e nel «dopo sci», mentre le Alpi
fune (idea dal conte già vagheggiata per il
hanno ormai solo la funzione di scenario,
Cervino, di cui il Furggen avrebbe dovuto
senza dubbio impressionante, ma non certo
costituire la tappa intermedia per l’assalto
indispensabile”. Così, da “terreno di gioco”,
finale). Come nel caso dell’impresa inne-
le Alpi vengono declassate a scenario tra-
scata da Guyer Zeller, neanche a Lora Totino
scurabile di una percezione distratta, perché
sarà concesso di “profanare” con mezzi
“la semplice percezione della montagna in
7–8
forma di contemplazione estetica non è più 9
6 7 8 9
Schema Jungfraubahn
in grado di suscitare alcuna sensazione in-
Jungfraubahn
tensa”. Invece, è proprio grazie al tema
Vignetta satirica Groupe H e Charpente
della percezione dell’ambiente attraverso il
Concept, rifugio all’Aiguille
manufatto da collocare in relazione alla
du Goûter (2012)
singolarità del contesto che il progetto dei
10 Luca Gentilcore e Stefano Testa, bivacco
rifugi acquista progressivamente dignità
Gervasutti alle Grandes
architettonica. Negli anni sessanta-ottanta
Jorasses (2011) © Francesco Mattuzzi
in Francia va ricordato Guy Rey Millet ma,
11 Armando Melis,
soprattutto, Jacob Eschenmoser in Svizzera,
rifugio Vittorio Emanuele
che dedicherà l’intera carriera all’Hütten-
al Gran Paradiso (1931)
12 Progetto della nuova
bau: sono essi i primi a scardinare, con solu-
funivia dei Ghiacciai del
zioni tipologiche inedite, il malinteso prin-
Monte Bianco
13 Hans Leuzinger, Planurahütte (1931)
cipio dell’Heimatschutz, radicato dall’inizio del XX secolo, secondo il quale il modello
turrisbabel 92 März Marzo 2013
10
13
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di riferimento per i ricoveri alpini è la baita
legata alla certezza di una connessione con-
degli alpeggi, che tuttavia alle alte quote non
tinua alla rete. Da un lato, dunque, progetti
è mai esistita. Dagli anni novanta, la pre-
di ricoveri come machines à émouvoir, quasi
senza del rifugio come landmark è un dato
che anche alpinisti ed escursionisti fossero
acquisito, almeno dalla Cabane du Vélan
diventati turisti distratti, inconsapevoli del
(2.643 m) in poi. Accanto a ciò emerge uno
paesaggio che li circonda durante l’avvicina-
spiccato carattere tecnologico e sperimen-
mento. (Ma è altrettanto vero che il target
tale, dove le prestazioni di sofisticati mate-
degli utenti dei rifugi sta rapidamente cam-
riali, involucri e sistemi, misurandosi con
biando, e alcune realizzazioni tentano d’in-
condizioni estreme, sono costantemente
tercettarne le esigenze dal punto di vista
monitorate in funzione del risparmio ener-
funzionale, spaziale e gestionale). Dall’altro
getico e dell’autosufficienza dell’edificio: su
lato, strutture per l’accoglienza di turisti ai
tutti, l’ormai celebre caso della Monterosa-
quali, in alta quota, viene fatta vivere un’espe-
hütte (2.880 m), progettata da un team gui-
rienza sempre più artificiale che “ricrea le
dato dagli architetti Bearth & Deplazes con
condizioni” (proiezioni, espace découverte,
la consulenza del Politecnico di Zurigo.
ecc.) anche quando esse non si verificano
Così, anche la costruzione dei rifugi è diven-
per via del meteo avverso. Un atteggia-
tata un ambito di ricerche d’avanguardia,
mento di paradossale indifferenza nei con-
al pari delle tecnologie per gli impianti di
fronti del sito (e della realtà, a favore della
risalita: e sono infatti simili le sembianze
sua rappresentazione) che, forzando le
delle future stazioni della nuova Funivia dei
maglie del ragionamento, porta a eludere il
ghiacciai del Monte Bianco o l’aerodinamico
fattore altezza e a produrre, al livello del
guscio del rifugio all’Aiguille du Goûter
mare, il più insensato degli ossimori: la neve
(3.817 m), di Groupe H e Charpente Concept.
nel deserto, all’interno dello Ski Dubai.
Ovviamente, anche i costi si sono allineati: 13
12
dai 4 ai 6 milioni e mezzo di euro per Rosahütte e Goûter. La tendenza suscita più di una critica nella comunità degli alpinisti, solitamente poco inclini ai cambiamenti e ai “balzi in avanti”. Tuttavia va riconosciuto che in certi casi l’eccesso di finestrature a nastro e grandi pareti vetrate sul modello autogrill, o la proiezione a cannocchiale nel paesaggio (come nel caso altrettanto noto del bivacco Gervasutti alle Grandes Jorasses, 2.835 m, di Luca Gentilcore e Stefano Testa) sminuiscono, quanto meno a livello simbolico, la valenza del rifugio come spazio di protezione. Ma forse oggi tale sensazione è
14
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turrisbabel 92
Text von Thomas Moser
Baukultur – mehr als Rosinen
„Das passt nicht ins Ortsbild.“
1–2
auffällig verändert, aus „stören“ wurde
War 1995 im Nordtiroler Stubaital noch
„erheblich beeinträchtigen“. Privat nützt
ganz selbstverständlich, die Begründung für
einem das aber nichts, denn der Verwaltungs-
einen ablehnenden Baubescheid. Das Ein-
gerichtshof stellte auch fest, dass aus die-
familienhaus mit flach geneigtem Pultdach
sem Titel kein Nachbarrecht abzuleiten ist.
gefiel dem Bürgermeister nicht und als Bau-
Das „schiache“ Haus des Nachbarn muss man
behörde erster Instanz lehnte er es ab.
ertragen. Alles ist möglich, was mess- und
Der § 23 der Tiroler Bauordnung 1974 bot
zählbar baurechtlich erlaubt ist. Sachver-
dafür die rechtliche Grundlage mit einer nahe-
stand bei baukünstlerischen Qualitätsfragen
zu poetischen Formulierung: Das äußere
findet zwar gesetzliche Existenzbestätigung,
von baulichen Anlagen darf gestalterischen
in der tagespolitischen Realität aber ist
und baukünstlerischen Erfordernissen nicht
alles ganz anders. Setzte früher der Spitzen-
widersprechen und darf die Eigenart der
politiker seinen Geschmack selbstverständ-
Landschaft sowie das Orts- und Straßen-
lich durch, spricht er oder sie heute von
bild nicht stören. Die Erosion der Paarung
Architektur als Geschmackssache. Die neue
Baukunst und Erfordernis erfolgte auch da-
Sprungschanze für den internationalen
mals derart schnell, dass sie eben noch im
Großbewerb wird deshalb auch vom Bau-
gesetzlichen Umfeld wohl gelitten, für den
träger mit angeschlossenem Ingenieurbüro
Amtsträger in der Funktion als Bauherr jeg-
architekturfrei unauffällig errichtet. Trotz
lichen Inhalt verlor. Ausgenommen das
des bekannten Wahrzeichens in der nahen
Flachdach im Alpenraum, da war man sich
Landeshauptstadt. Ein kulturelles Waterloo
der Ablehnung in jeglicher Funktion sicher.
ist diese liberale Wirklichkeit für manchen
Aber auch im Nordtiroler Alpenraum bleibt
engagierten Mitbürger. Tatsächlich fehlt eine
man von den globalen Veränderungen nicht
baukünstlerische Qualitätshürde im länd-
verschont. Ein Jahrzehnt später, bereits 60
lichen Raum fast überall und in der Land-
Jahre nach Ende des 2. Weltkrieges, ist für
schaft völlig. In Innsbruck ist es gelungen, auf
alle beamteten Juristen und die meisten
Basis einer gut verankerten Kultur der Archi-
der Bürgermeisterinnen und Bürgermeister
tekturwettbewerbe auch in den Bereichen,
klar, “das Orts- und Straßenbild störend“
für die Denkmal- oder Stadt- und Ortsbild-
ist wie bereits 1983 vom Verwaltungsge-
schutz nicht zuständig sind, architektonische
richtshof festgestellt, ein gutachterlich von
Qualität als Realisierungserfordernis fest-
Sachverständigen zu definierender Sach-
zumachen. Die institutionellen Wächter der
verhalt. Der Text der entsprechenden Be-
Baukultur, der Beirat nach dem Stadt- und
stimmung in nachfolgenden Bauordnungen
Ortsbildschutzgesetz, das Bundesdenkmal-
von 1998 bis 2011 wurde nur für Juristen
amt, das Architekturwettbewerbswesen
turrisbabel 92 März Marzo 2013
3–4
15
decken naturgemäß nur einen winzigen Teil
Der Bürgermeister steht vor einer frisch
der landesweiten Bautätigkeit ab. Soweit
ausgebauten Rodelbahn samt Beleuchtung,
nicht historisch, werden die technischen Infra-
an deren Ende nun schon das 2. Jahr ein
strukturbauten kaum wahrgenommen.
geschlossenes Gasthaus die Einkehrwilligen
Ein besonderer Fall tonnenschwerer Unsicht-
verhöhnt. 4700 Unterschriften wurden via
barkeit sind gigantische zyklopische Stein-
www.obernbergersee-in-gefahr.at bisher
schlichtungen zur baulichen Eroberung der
gegen das Hotelprojekt „natur refugia“
Abhänge mit Fertigteilhäusern. Der Öster-
gesammelt. Und das trotz folgender Infor-
reichische Baukulturreport hat in mehrhun-
mation im Verkaufsprospekt: „die neuartige
dertseitiger Gründlichkeit fast alles zu diesem
Projekt- und Immobilienaufbereitung unter-
Thema erfasst. Verdienstvoll, aber der
scheidet sich gegenüber der herkömmli-
Republik war der Druck der Vollversion zu
chen Hochbau-Bauweise im Wesentlichen
teuer und es blieb eine interessante Adres-
durch die Kombination der Indoor-Bauweise
se im Internet: www.plattform-baukultur.at.
(kombinierte Stahlbeton- und Holzbau-
Als Diskussionsforum und bewusstseinsbil-
weise) und der naturintegrierten Outdoor-
dendes 4. österreichisches Architekturhaus
Bauweise (deepin outdoor refugia).“
hat sich das aut. architektur und Tirol
Zahlreiche Organisationen von Alpenverein,
www.aut.cc im urbanen Umfeld etabliert.
Naturfreunde, bis Kammer der Architekten
Seit April 2010 stellt die „Kammer der Archi-
und Ingenieurkonsulenten haben sich dem
tekten und Ingenieurkonsulenten für Tirol
Widerstand angeschlossen. Bis heute bleibt
und Vorarlberg“ www.archwest.at gratis
der Ausgang offen, eine weitere Bauver-
die Leistung eines Konsulenten für das Wett-
handlung steht bevor. Das Vakuum an bau-
bewerbswesen zur Verfügung. Die Abtei-
kulturellen Qualitätshürden wurde in diesem
lung für Bodenordnung des Landes Tirol
Fall schmerzlich spürbar. Angesprochen auf
mit der Geschäftsstelle für Dorferneuerung
diesen Umstand und konfrontiert mit dem
müht sich nach Kräften, im dörflichen Umfeld
Wunsch nach einem Beirat für Baukultur im
den architektonischen Qualitätswettbewerb
Landschaftsraum, meinte der Herr Landes-
durchzusetzen. Trotzdem muss eine fas-
hauptmann: „Die Akademikerdichte im
sungslose Architektenschaft 2010 feststellen,
Bauverfahren ist sowieso schon so hoch“.
dass es im Landschaftsschutzgebiet Nößlach-
Rosinen sind im Nordtiroler Kuchen das
joch-Obernberger See- Tribulaune gegen
besonders Gute. In den Diskussionen mit
eine kapitale Bausünde kein etabliertes Mittel
Bürgern wurde direkt die Frage gestellt:
gibt. Raumordnungsrechtlich ist das Fehlen
Wie soll das Hotel denn ausschauen? Wo gibt
architektonischer Qualität kein Tatbestand.
es ein gutes Beispiel? Die Macht des Fakti-
Die unbestrittene Idylle hat keinen schüt-
schen ist unüberschätzbar und die Gefahr
zenden Beirat. Der Stadt und Ortsbildschutz
der ungeigneten Imitation fürs erste zu ver-
ist nicht zuständig, der Naturschutzlandes-
nachlässigen. Mehr gute Beispiele, mehr
rat auch irgendwie nicht. Der Landeshaupt-
Rosinen, mehr vielschichtige Antworten auf
mann respektiert die Gemeindeautonomie.
den Kontext Alpenraum im 21. Jahrhundert.
5–6
1 2 3 4 5
Ortsbild Baukünstlerisch Obernberger See Wohntank outdoor refugia Reduktion: Die erste
Variante mit 100 Betten sollte sich über fast 10.000 Quadratmeter erstrecken. Nun sollen es noch zirka 3000 Quadratmeter sein; die Anzahl der Refugia wurde auf 40 Betten reduziert, ein Teil des Haupthauses in den Hang hineinverlegt, der Pavillon dahinter gekappt.
6 Skizze des aktuellen Einreichprojekts.
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März Marzo 2013
turrisbabel 92
Text von Heinrich Kreuzinger
Schutzhütten im alpinen Bereich: Anforderungen, Gründung, Konstruktion, Bauausführung
Einleitung
lauf einer Hütte, einschließlich Bau, Betrieb und Rückbau kann bei der Beurteilung
1
In der Mitte des 19. Jahrhunderts wurden
verschiedener Varianten helfen. Ein laufen-
in vielen Ländern Alpenvereine gegründet.
des CAA-Projekt soll Hilfsmittel für diese
Alle diese Vereine hatten das Ziel, den Be-
Beurteilung zur Verfügung stellen. Als Aner-
such der Alpen und die Besteigung der Gip-
kennung für die Berücksichtigung umwelt-
fel der Berge zu erleichtern. Dazu wurden
schonender Maßnahmen gibt es das Um-
Wege angelegt und Schutzhütten gebaut.
weltgütesiegel. Die Architektur soll ein klares,
Johann Stüdl, einer der Gründer des Deut-
einfaches und kompaktes Bauwerk schaf-
schen Alpenvereins im Jahre 1869, war auch
fen. Jede Verschneidung kostet mehr Auf-
Pionier auf dem Gebiet des Schutzhütten-
wand und erfordert Pflege, alles soll robust,
baues. Diese Schutzhütten waren nur Hüt-
dauerhaft und die Wartung der Technik ein-
ten einfachster Art, ohne jeden Komfort aus
fach sein. Robustheit und neueste Technik
heutiger Sicht. Im Folgenden werden einige
bedingen nicht automatisch eine unge-
Überlegungen zum Bau und Betrieb von
wöhnliche Form! Die bauliche Auslegung
Schutzhütten angegeben, die vielleicht im
ist entsprechend der jahreszeitlichen Nutzung
Einzelnen selbstverständlich sind, aber hel-
zu planen. Eine reine Sommerhütte erfor-
fen sollen, keine Fragestellung zu vergessen.
dert weniger Wärmedämmung als eine Ganzjahreshütte /1/. Eine Stilllegung der Schutz-
Anforderungen an alpine Schutzhütten
hütte über die Wintermonate ist bei der Technik zu berücksichtigen. Wird ein Ersatz-
Vereine und Bergsteiger
bau geplant, hat sich ein Wettbewerb mit
Die Schutzhütten sollen einfach und zweck-
klaren Vorgaben schon öfter bewährt /2/.
mäßig sein und dem Nutzer Folgendes bieten: Schutz vor Unwetter, Verpflegung,
Behörden
Trockengelegenheit, Toiletten, Waschgelegen-
Der Betrieb mit Wasserversorgung, Abwas-
heit, Schlafgelegenheit. Die Diskussion, wie
serreinigung, Gastronomie und auch dem
einfach eine Schutzhütte sein darf, oder
Brandschutz des Gebäudes muss auch den
ob sie eher ein Hotel sein soll, beschäftigte
Behördenanforderungen entsprechen.
beispielsweise den DAV schon seit seiner
Diskutiert wird, ob eine alpine Schutzhütte
Gründung (Tölzer Manifest). Der DAV selber
die Anforderungen eines Hotelbetriebs im
1 Stüdlhütte (Festschrift
stellt an seine Schutzhütten folgende An-
Tal erfüllen muss. Die Anforderungen der
Stüdlhütte)
forderungen: Der Bau und der Betrieb sollen
Behörden und die der alpinen Vereine soll-
die Umwelt möglichst wenig beeinflussen.
ten eigentlich gleich sein! Behördenaufla-
Eine CO2-Bilanz über den gesamten Lebens-
gen, die den Umweltschutz betreffen, sind
2 Umweltgütesiegel (DAV) 3 Olpererhütte 4 Staudruckformel
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auch ein Anliegen der Alpenvereine /3/. Dies
das Zusammenwirken von Wind und Nie-
betrifft besonders die Abwasserreinigung.
derschlag zu beachten: der Wind verfrachtet den Schnee, er treibt Wasser und Schnee
2
Klimabedingte Einwirkungen
durch alle Ritzen. Dies erfordert solide
Das Gebäude ist den Einwirkungen aus Wind
Fenster und Türen. Ein Windfang am Ein-
und Niederschlägen, gegebenenfalls Lawi-
gang und eine Gestaltung des Grundrisses
nen und Muren ausgesetzt. Dies erfordert
mit Türen, die den Durchzug durch das
vom planenden Ingenieur besondere Erkun-
ganze Gebäude verhindern, ist notwendig.
digungen bei Wetterstationen, da die meis-
Die Regeln der Bauphysik gelten für eine
ten normativen Regelungen für Höhenlagen
Schutzhütte selbstverständlich auch.
der Schutzhütten problematisch werden.
Änderungen des Nutzungsverhaltens (die
Die DIN 1052 gilt beispielsweise nur bis
Winterpause hat früher das Ungeziefer
1.500 m Meereshöhe und der Eurocode 1 lie-
vernichtet), die baulichen Änderungen der
fert erheblich höhere Schneelasten als die
Fenster, der Dämmung, der Heizung sind
Angaben der Wetterstationen. Für die Olpe-
oft Anlass für bauphysikalische Schäden.
rererhütte, 2.388 m über NN, nennt die „Zentralanstalt für Meteorologie und Geo-
Insellage
dynamiik, Regionalstelle für Tirol und Vorarl-
Eine Hütte ist immer ein Fremdkörper in
berg“ einen Wert von sk = 6,8 kN/m2.
der unberührten Situation, ein Eingriff,
Die Formel nach Eurocode 1 liefert beispiels-
der sich nicht beschönigen und vermeiden
weise für alpine Regionen einen größtmögli-
lässt, wenn alpine Schutzhütten gewollt wer-
chen Wert von 34,1 kN/m . Für die Windlast
den! Nicht nur Gipfel, auch eine attraktive
ist die Windgeschwindigkeit der maßgeben-
Schutzhütte zieht Besucher an. Alles was
de Faktor. Für eine Windgeschwindigkeit
die Ver- und Entsorgungsanlagen bei Berg-
von 200 km/h = 55 m/s errechnet sich ein
und Schutzhütten anbelangt, wurde im
Staudruck von 1,93 kN/m (siehe Abb. 4).
Projekt „Integrale Evaluierung der Ver- und
Bei der Konstruktion der Gebäudehülle ist
Entsorgungssysteme bei Berg- und Schutz-
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sollen mögliche Setzungen der Auffüllung zwischen den Streifenfundamenten ohne Auswirkung bleiben. Unter der Bodenplatte wurde eine starke Wärmedämmung eingebaut, um die Temperaturen im Baugrund möglichst wenig zu beeinflussen. > Hanglage: Bei massivem Fels ist die Gründung einer Hütte problemlos. Diese Situation ist an den Hüttenstandorten leider selten 5
vorhanden. Der bergseitige Teil einer Hütte
hütten, Wartungskosten der Ver- und Ent-
gründet auf Fels, der talseitige auf Locker-
sorgungsanlagen“ untersucht und in den
gestein. Setzungsunterschiede sind zu er-
„Leitlinien für die Planung und Errichtung
warten. Bei vielen Hütten sind Risse infolge
sowie Betrieb und Wartung der Ver- und
solcher Setzungsunterschiede entstanden.
Entsorgungsanlagen bei Berg- und Schutzhütten“ niedergeschrieben /4/, /5/.
Konstruktion Bei der Konstruktion ist der Bauingenieur ge-
Gründung, Konstruktion, Bauausführung
fordert: zum Bauen bestehen Unterschiede im Vergleich zu einem Gebäude in Tallage: die
Allgemeines
Wind- und Schneelasten sind extremer, der
Die klimatischen Bedingungen der Schutz-
Materialtransport ist schwieriger und teu-
hütten im hochalpinen Bereich entsprechen
rer, auf der Baustelle fehlen oft Hilfsgeräte
weitgehend denen in polaren Gebieten.
wie Kran und Bagger, die Bauzeit ist wetter-
Es wäre sicher sinnvoll, sich mit den Erfah-
bedingt kurz, die Unterkunft der Arbeiter
rungen dort bekannt zu machen, besonders
schwierig. Der Keller wird in Stahlbeton aus-
was die Funktion von Kläranlagen und den
geführt, für die oberen Geschosse hat sich
Einfluss von Frost und Permafrost auf die
die Holzbauweise durchgesetzt. Die Holz-
Gründung betrifft. Beispielhaft werden nach-
ständerbauweise wird oft durch Bauen mit
folgend einige Gesichtspunkte genannt.
Brettsperrholz abgelöst. Beliebt und auch gefördert wird die Schindeldeckung für Fas-
Gründung
sade oder Dach. Austauschbare Verschleiß-
> Feuchte- und frostempfindlicher Bau-
teile helfen, die Lebensdauer zu verlängern.
grund: Bei der Gründung der Konstruktion der Stüdlhütte war die Feuchte- und Frost-
Bauausführung
empfindlichkeit des Baugrundes aus fein
Fehlt eine für Lkw geeignete Zufahrt, was
laminiertem Grünschiefer zu berücksichti-
der Normalfall ist, ist die Anlieferung der Bau-
gen. Zur Einsparung von Betongewicht
stoffe und Bauteile nur mit einer Material-
wurde ein steifer Fundamentrost aus Strei-
seilbahn oder per Hubschrauber möglich.
fenfundamenten ausgeführt, der mindes-
Für den Hüttenbetrieb bestehende Material-
tens 1,5 m in den Baugrund einbindet.
seilbahnen mit Nutzlasten von bis zu einigen
Es wurde eine rechnerische Bodenpressung
100 Kilogramm eignen sich für ergänzende
von 200 kN/m angenommen. Die Boden-
Kleintransporte. Für größere Lasten sind
platte zwischen den Achsen des Trägerros-
temporäre Seilbahnen möglich, wie sie bei
tes wurde als tragende Rippenplatte mit
Forstarbeiten benutzt werden. Eine Bauaus-
3,75 m Spannweite ausgebildet. Damit
führung mit Hubschrauber, ohne Kran auf
2
der Baustelle, ist üblich. 6
Zusammenfassung Ziel ist der Erhalt der notwendigen Schutz5 Falkenhütte (DAV) 6 Memminger Hütte (DAV) 7 Temporäre Transportseilbahn Riemannhaus (DAV)
8 Montage vom Hubschrauber aus: (DAV)
9 Olpererhütte (DAV)
hütten und der zugehörigen Wege möglichst im Einklang mit der Natur. Der Erhalt kann auch ein Ersatzbau sein. Die Schutzhütte soll betriebswirtschaftlich geführt werden, aber es soll keine grenzenlose Ver-
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marktung stattfinden! Der Bau einer Schutz-
ist, oder „Zurück zur Einfachheit, Innovation
hütte im alpinen Bereich ist eine umfassen-
durch Einfachheit!“, ist noch die Frage.
de, aber begeisternde Aufgabe für die Beteiligten. Die Insellage erfordert eine voll-
Literatur
ständige eigene Infrastruktur, die meist fehlende Straßenanbindung ist eine beson-
/1/ „Timber structures for cottages in the
dere Herausforderung an die Heranschaf-
mountains, Olpererhütte made by cross lami-
fung der Baustoffe und die Bauausführung.
nated timber“ Heinrich Kreuzinger, World Con-
Die Art der Einwirkungen auf das Bauwerk
ference on Timber Engeneering WCTE 2010
entspricht denen im Tal, nur sind sie extre-
/2/ „Hüttenarchitektur, Geschmacksfrage
mer! Das betrifft besonders die beiden
oder doch mehr? Kommission Hütten, Wege
Lastfälle Wind und Schnee sowie deren
des DAV, 12. Internationales Hüttenfach-
Zusammenwirken. Ein wesentlicher Ge-
seminar „Alpine Infrastruktur im Wandel –
sichtspunkt ist, dass beim Bau und Betrieb
Herausforderungen und Lösungsansätze“
einer Schutzhütte die umgebende Natur
März 2012, Kloster Benediktbeuern
möglichst wenig beeinflusst werden soll.
/3/ Vademecum „Betriebsanlagenrecht für
Die Alpenvereine sind auch Naturschutz-
Schutzhütten in Extremlage“, Österreichischer
vereine! Was wird von einer Schutzhütte
Alpenverein, Deutscher Alpenverein, Inns-
erwartet, was kommt auf sie zu und was
bruck 2008
muss sie aushalten? Wichtig erscheint mir
/4/ „Leitfaden für umweltgerechte Hütten-
das Erkennen von Anforderungen. Ist eine
technik“ Deutscher und Österreichischer Al-
Anforderung erkannt, wird auch eine Lö-
penverein, Bergverlag Rother München 2011
sung gefunden: Problem erkannt – Lösung
/5/ „Umwelttechnik für alpine Berg- und
möglich! In den letzten Jahren sind einige
Schutzhütten“ Deutscher und Österreichi-
Schutzhütten mit hoher technischer Ausrüs-
scher Alpenverein, Bergverlag Rother
tung entstanden. Ob das der richtige Weg
München 2008
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Text von Peter Büchel
Projekt Energieeffizienz im Hüttenwesen
Peter Büchel ist Architekt
Grundlagen
rungen abdecken, als ein Bau im Tal.
in Weinfelden (CH).
Das Projekt Energieeffizienz im Hüttenwe-
Bedingt durch das viel extremere Klima sind
Büro: BÜCHEL NEUBIG ARCHITEKTEN
sen basiert auf einer Idee der Hüttenkom-
die Dämmungen massiv dicker, die hohen
Architektur + Energiekonzepte
mission des CAA (Club Arc Alpin), in welchen
Windgeschwindigkeiten rufen nach einer
http://www.bn-arch.ch
alle großen Alpenvereine (AVS, CAF, CAI,
sehr guten Luftdichtigkeit und sämtliche
DAV, LAV, PZS, OeAV und SAC) des Alpen-
Energieträger, Sonnen-, Wind- und Wasser-
bogens vereinigt sind. Verschiedentlich
kraft ausgeschlossen, müssen transportiert
wurden in den letzten Jahren Hütten mit
werden. Daneben sind die Hütten vielfach
Modellcharakter erstellt, die in Richtung
mit eigenen Abwasserbehandlungsanlagen
Passivhaus gehen (Schiestelhaus ÖTK, Do-
ausgerüstet, da der Transport ins Tal (Lei-
bratsch Gipfelhaus OeAV, Neue Monte Rosa
tungen) zu lang oder kostenseitig zu teuer
Hütte SAC, Cabane Dôme du Gôuter CAF).
sind. Weiter muss küchenseitig eine volle
Diese Tendenz basiert zum einen auf dem
Gastronomie mit Energie beliefert werden,
Ausloten des möglichen an Bauten in der
und die Bauten sind schon rein witterungs-
Bergwelt, aber auch als Testhütten für heu-
bedingt extremen Nutzungsschwankungen
tige und kommende Innovationen. All die-
unterlegen und werden bis auf sehr weni-
sen Hütten ist gemeinsam, dass mit gro-
ge Objekte nur in gewissen Jahreszeiten
ßem technischem Aufwand, ausserhalb der
(Juni bis Oktober und/oder Februar bis
bebauten Täler eine hochkomplexe Infra-
Mai) betrieben, wodurch die System- und
struktur aufgebaut wird, mit dem Ziel mög-
Funktionssicherheit aller Anlageteile im
lichst viel Energie im Betrieb zu sparen.
unbewirteten Zustand eine enorme Wich-
Dieser Ansatz ist grundsätzlich lobenswert,
tigkeit erhält. Diese Auflistung zeigt auf,
doch stellt sich für die Alpenvereine die
dass bei Gebirgsunterkünften andere Maß-
wichtige Frage, was letztlich wirklich effi-
stäbe gelten als bei normalen Bauten im
zient ist. Grundsätzlich muss eine Gebirgs-
Tal. Dadurch ist auch die Frage, was ein
unterkunft mehr technische Herausforde-
Passivhaus in Insellage (eigene Versor-
1
gungseinheit) ist, sehr relativ. Zudem stellt sich den Alpenvereinen die Frage, ob letztlich nach der Betrachtung aller notwendiger Elemente für die Erstellung, den Betrieb und den Rückbau, das Passivgebäude wirklich effizienter ist als eine einfachere Baukonstruktion, die zwar gut gebaut ist, aber nicht versucht „passiv zu sein“. Das nun gestartete Projekt soll genau für diese Frage
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Antworten liefern und zudem mit Hilfe
energiebewertung einfließen. Das Projekt
eines computergestützten Tools diese Bewer-
richtet sein Augenmerk nicht alleine auf die
tung unterstützen und die Alpenvereine
Neubauten im Alpenraum, sondern auch
schon in der Planungszeit unterstützen,
auf Erweiterungen und Bestand erhaltende
damit nicht erst am gebauten Objekt die
Maßnahmen bei den Gebirgsunterkünften.
Lehren gezogen werden müssen.
Die Erfassung, Berechnung und Offenlegung der ökologischen Daten ist bis zum heuti-
Auftrag
gen Zeitpunkt noch bei keinem alpinen
Das Projekt Energieeffizienz im Hüttenwe-
Objekt umfassend erstellt worden. Das Werk-
sen des CAA hat das Ziel, die Energieflüsse
zeug dafür ist die Erstellung einer gesamt-
einer Gebirgsunterkunft in ihrer Gesamtheit
heitlichen Matrix für die relevanten Bereiche.
zu erfassen und transparent aufzuzeigen.
1 Rifugio Quintino Sella CAI 2 Wildstrubelhütte SAC
Neben den klassischen Energieflussberech-
Projektpartner / zukünftige Nutzer
nungen werden Erstellungs- und Rückbau-
Durch die Präsenz des CAA in 7 Staaten sind
aufwendungen erfasst und ausgewertet.
8 Alpenvereine als Projektpartner eingebun-
Das Projekt erlaubt erstmals einen Ver-
den. Träger des Projektes sind: Deutscher
gleich der Hütten. In einer Zeit, in der viel
Alpenverein (DAV), Club Alpino Italiano (CAI),
über neueste Techniken und Passivhütten
Östereichischer Alpenverein (OeAV), Schwei-
gesprochen wird, gilt es den Überblick zu
zer Alpen-Club (SAC), Slowenischer Alpen-
wahren, welche Systeme in der Gesamtbi-
club (PZS), Alpenverein Südtirol (AVS),
lanz am besten abschneiden und nicht nur
Liechtensteiner Alpenverein (LAV), und der
in der kurzfristigen Verbrauchsstatistik der
Französische Alpenverein (CAF). Die ge-
Energieaufwendungen für den Betrieb.
samte Wertung CO2-seitig konnte Dank
Eine einfache Hütte kann mit optimiertem
der versierten Mitarbeit des KIT (Karlsruhe
Betrieb sehr effizient sein. Im Gegensatz
Institute of Technology und des Institute for
dazu kann ein Vorzeigebau Tücken aufwei-
Industrial Production (IIP) auf eine fundierte
sen, die es zu erkennen gilt und die einen
Basis gestellt werden, damit alle Systemtei-
teuren Unterhalt generieren. Neben dem
le über ein Wertungssystem berechnet wer-
Betrieb sind Faktoren wie Energiebilanz für
den können. Diese Zusammenarbeit mit
die Erstellung, den Transport, die Nutzung,
dem Lehrstuhl für ist für uns sehr hilfreich
den Unterhalt aber auch die Aufwendungen
und ermöglicht es uns, klar definierte und
für den Rückbau zu beziffern. Erst diese Ge-
verifizierte CO2-Kennwerte unseren Berech-
samtsicht erlaubt es, umfassend zu beurteilen
nungen zu hinterlegen. Der Gesamtlead
und zu vergleichen. Im Rahmen der Arbeit
obliegt der Hüttenkommission des CAA, der
soll zudem die CO2-Problematik und Grau-
auch die Gesamtkosten trägt.
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Nach Abschluss des Projektes wird das Tool
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tung wirklich relevant sind. 1) Standort /
allen Partner zur eigenen Nutzung weiter-
Rahmenbedingungen; 2) bauliche Daten;
geleitet. Der Entscheid, welche Hütten in
3) technische Daten; 4) betriebliche
Zukunft damit bewertet werden, liegt da-
Daten; 5) Verbrauchsdaten. Die Erarbei-
nach bei den einzelnen Vereinen. Die Nutzer
tung der Matrix ist Neuland im alpinen
sind primär die Alpenvereine, respektive
Bauen und dementsprechend der Kernauf-
die hüttenbesitzenden Sektionen. Die Erfas-
trag des Projektes. Nur eine gute Erfas-
sung ist so erstellt, das versierte Spezialisten
sungsgrundlage ergibt letztlich nutzbare
(Architekten mit Energieplaner-Ausbildung)
Resultate. Damit die Matrix in der späteren
dieses Tool ausfüllen können. Das Tool be-
Anwendungsphase funktioniert, wird diese
dingt, dass der Erheber genaue Kenntnisse
anhand von bekannten Projekten schon wäh-
des Bauens und der Technik besitzt, damit
rend der Ausarbeitungsphase überprüft.
nicht ein X als ein Y erfasst wird.
Hüttenauswahl für Testlauf Die Projektidee in Kurzform
Auf der Basis einer Empfehlungsliste durch
Das Projekt umfasst ein sehr breites Aus-
die beteiligten Partnerorganisationen wur-
wertungsspektrum, das aber für eine umfas-
den vier Hütten im Alpenraum für die erste
sende Bewertung unerlässlich ist. Die Ziele
Projektphase ausgewählt (Olpererhütte DAV,
sind in die nachstehenden Gruppen unter-
Solsteinhaus OeAV, Wildstrubelhütte SAC,
teilt, welche zuerst einzeln und letztlich als
Rifugio Quintino Sella CAI). Bei der Aus-
Ganzes zusammengefasst bewertet werden.
wahl wurden die nachstehenden Kriterien
Die Auswertung erfolgt mittels einer neu zu
einbezogen: Lage, Ausrichtung, Größe, Nut-
schaffenden Erfassungsgrundlage (Matrix).
zungsart, Bauart, Dämmkonstruktion, tech-
> Standort / Rahmenbedingungen, bauliche
nische Infrastruktur, Energieerzeugung,
Daten, technische Daten, betriebliche
-verbrauch, Neubau, Ersatzbau oder Anbau.
Daten, Verbrauchsdaten inkl. CO2-Bewertung und Grauenergiebilanz.
Erfassungstest Zwischenzeitlich konnten auf der Basis der
Die Ziele für die einzelnen Bereiche werden
Erfassungsmatrix drei Hütten (Wildstrubel-
genau unterteilt, wodurch die Schwerpunkte
hütte, Solsteinhaus und Olpererhütte) be-
besser lesbar werden. Die transparente
gangen und erfasst werden. Auf Grund die-
Auswertung ist dabei das Kernelement.
ser Erfahrungen kann die Matrix nun noch einmal angepasst werden, bevor wir sie
Erarbeitung Erfassungsmatrix
endgültig fixieren. Diese drei Begehungen
Zuerst wird eine Erfassungsmatrix auf
haben die komplexe Erfassungsstruktur auf
der Basis der nachstehenden Bereiche er-
eine harte Probe gestellt und auch aufge-
stellt. Dabei werden nur Daten erfasst,
zeigt, inwieweit Fragestellungen ungenau,
welche für die gesamtheitliche Betrach-
zu genau, oder sogar falsch abgefragt wur-
3
3 Solsteinhaus OeAV 4 Olpererhütte DAV
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4
den, oder wo wir mit unseren Fragen den
Wissensvermittlung
Wirt oder Hüttenverantwortlichen über-
Die Wissensvermittlung ist die entschei-
schätzt haben. Zu über 95% konnten aber
dende Phase, da nur das Weitergeben von
die Abfragen korrekt abgeschlossen werden.
Wissen zu seiner Nutzung beitragen kann.
Nun sind wir daran, genau diese Fragestel-
Die gesammelten Daten, Erfahrungen und
lungen zu überarbeiten und anzupassen.
Erkenntnisse werden den Mitgliedern des CAA,
An Hand der Rifugio Quintino Sella werden
unterstützenden Organisationen außer-
wir das Tool im kommenden Sommer noch
halb des CAA, Verbänden und Energieagen-
einem Abschlusstest unterziehen.
turen der Alpenstaaten sowie weiteren Gruppierungen und Fachleuten weitergegeben.
Datenauswertung Die Auswertung der Daten der Hütten steht
Nutzung des Tools durch Alpenvereine
grundsätzlich im Mittelpunkt. Es gilt Verglei-
(Phase 2)
che der unterschiedlichen Systeme anzu-
Durch die Vorarbeiten des Projektes Ener-
stellen, um die Auswertung zu unterstützen.
gieeffizienz im Hüttenbau ist es uns in
Die Auslegung der Komponenten und die
Zukunft möglich, systematische, vergleich-
Vernetzung der gewählten Energieerzeuger
bare Bewertungen von Hüttenbauprojekten
sollen aufgezeigt werden und in Bezug zu
in allen Alpenstaaten durchzuführen. So
den Verbrauchern verglichen werden. Dane-
entsteht eine Wissenskonzentration, die es
ben werden die Erstellungskosten ermittelt.
den beteiligten Alpenvereinen ermöglicht
Die passiven Energieelemente sind in die
Best-Practice-Projekte bei Neubauten und
Bilanz mit einzubeziehen, um aufzuzeigen
Erneuerungen effizient zu realisieren.
inwieweit diese zur Verringerung des Energieverbrauchs fossiler und CO2-neutraler
Blick in die Zukunft
Brennstoffe beitragen.
In den letzten 15 Jahren sind viele Ideen in Bezug auf Energieeffizienz bei Bauen
Systemauswertung
im Ge birge umgesetzt worden. Nun gilt
In der folgenden Phase werden die einzel-
es diese Ideen zu überprüfen, das Gute
nen Projekte mit ihren Systemen dargestellt.
herauszufiltern und die nicht gelungenen
Unabhängig ob aktive oder passive Ele-
Punkte zu benennen, so dass die Fehler-
mente, jede Art von Energienutzung oder
quote in Zukunft minimiert werden kann.
Einsparung ist hier aufzuzeigen. Die Auswer-
Viel Wissen und Manpower wurde in den
tung der Systeme erfolgt pro Hütte und
letzten Jahren investiert. Sorgen wir da-
soll zeigen, wie Probleme gelöst wurden und
für, dass dieses Wissen für die Zukunft
wo kritischen Punkte liegen. Es geht nicht
greifbar bleibt und breit vermittelt werden
um eine Rangliste unter den Hütten, sondern
kann. Nur die absolute Effizienz ist letzt-
die Best-Practice Beispiele aufzuzeigen.
lich wirklich effizient.
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turrisbabel 92
Walter Gostner, Ingegneri Patscheider & Partner Srl
La difesa dai pericoli naturali in ambiente alpino
Il fascino delle nostre montagne è intrinseca-
miche, colate detritiche, fenomeni erosivi),
mente legato ai processi naturali che, nel
geologici (crolli, scivolamenti, sprofonda-
succedersi delle ere geologiche, ne hanno
menti, colate di versante) e valanghivi.
plasmato le forme, donando loro l’aspetto
Il riconoscimento dei pericoli naturali passa
che oggi possiamo ammirare. Se da un lato
inevitabilmente attraverso una fase iniziale
i territori di montagna e di alta quota ten-
di acquisizione dati. Sulla scorta degli eventi
dono inesorabilmente a spopolarsi date le
noti è infatti possibile localizzare una poten-
difficili condizioni con cui le popolazioni
ziale zona di pericolo, soprattutto nelle aree
stanziali si trovano costantemente a fare i
antropizzate del fondovalle in cui nei secoli
conti, dall’altro si è assistito negli ultimi
si è consolidata la presenza dell’uomo.
decenni ad una crescita esponenziale della
Lo studio della documentazione storica dispo-
fruizione turistica ed alpinistica dell’intero
nibile, le ricerche e le analisi bibliografiche,
territorio alpino. Questa tendenza ha portato
l’acquisizione di testimonianze dirette e lo
l’uomo a coabitare e spesso a scontrarsi
studio dello sviluppo del territorio rappre-
con gli elementi naturali che imperversano
sentano i primi passi per lo studio della
alle quote più elevate. La presenza e la frui-
pericolosità che insiste nelle aree oggetto
zione da parte dell’uomo di un territorio
di indagine. Tali informazioni devono poi
per sua natura soggetto ai pericoli naturali
essere necessariamente corredate da sopral-
determina un rischio evidente, che si mani-
luogi e rilevamenti di campagna ed inte-
festa soprattutto in occasione di fenomeni
grate con analisi geomorfologiche ed altre
meteorici e climatici particolarmente intensi.
indagini tecniche a completamento del qua-
Ma cosa sono i pericoli naturali, cosa rap-
dro conoscitivo iniziale. Spesso però non
presentano, come sono definibili? I pericoli
sono disponibili dati e gli eventi naturali
naturali vengono generalmente classificati
non sono prevedibili, soprattutto nelle aree
in pericoli idraulici (alluvioni statiche e dina-
meno antropizzate e di alta montagna.
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I processi naturali scatenano allora tutta la
tagna, sia nella stagione invernale che
sità di opere di protezione da realizzare.
loro pericolosità, causando danni ingenti e
durante i mesi estivi, impone infatti una pro-
La questione si pone sia in termini di metodo
spesso la perdita di vite umane. Basti pen-
fonda riflessione sulle strategie da adottare
che di risorse finanziarie. Sarebbero pertanto
sare agli eventi che hanno interessato l’in-
per limitare l’esposizione ai pericoli natu-
opportune sia una chiara definizione degli
tera Val di Vizze (Provincia Autonoma di
rali dei fruitori della montagna, siano essi
obiettivi di tutela e di sviluppo del territorio
Bolzano) nell’agosto del 2012, quando vio-
esperti alpinisti o semplici escursionisti del
alpino che un’interazione compartecipativa
lenti temporali hanno generato colamenti
fine settimana. Numerose questioni riman-
e costruttiva tra i vari gruppi di interesse che
detritici e frane in gran parte della valle dan-
gono tuttora aperte. È sensato pensare ad
frequentano gli ambienti alpini, nonché una
neggiando diverse abitazioni e provocando
una protezione assoluta dell’intero territorio
pianificazione dettagliata delle risorse dispo-
la morte di due persone. Esistono tuttavia
alpino? Tutte le opere di protezione neces-
nibili e degli effettivi obiettivi di protezione.
diverse metodologie e numerosi strumenti
sarie sono realisticamente finanziabili?
Il principio guida dovrà essere in futuro, e
per lo studio, la quantificazione e la valuta-
Come? Da chi? Allo stato attuale si tende
non solo in ambiente d’alta montagna, quello
zione dei pericoli naturali. In primis risulta
generalmente a realizzare opere puntuali mi-
di pianificare e progettare le strutture e le
di fondamentale utilità procedere ad una
rate alla protezione di singoli elementi del
infrastrutture in modo tale da ridurre al mi-
indicazione e mappatura delle zone di peri-
paesaggio alpino su cui grava una pericolo-
nimo l’interferenza con i pericoli naturali ed
colo che affliggono i territori di indagine.
sità nota. Nelle aree di alta montagna è in-
in ogni caso riducendone il più possibile la
La pianificazione delle zone di pericolo e di
fatti possibile proteggere un rifugio o un
vulnerabilità, compatibilmente con i costi
rischio rappresenta quindi una base solida
maso isolato, realizzare delle opere di conte-
di costruzione ed il valore delle stesse.
per la gestione dei pericoli naturali nelle aree
nimento che proteggano il fondovalle o
Occorre comunque sottolineare che una pro-
antropizzate e maggiormente vulnerabili.
opere strategiche in alta quota, intervenire
tezione assoluta dai pericoli naturali non è
Ciò risulta relativamente agile nei territori
lungo un sentiero o una passeggiata molto
realisticamente realizzabile. Nelle zone di
maggiormente antropizzati del fondovalle.
frequentata o mitigare i rischi in aree sensi-
alta montagna l’uomo è un semplice attore
Ma come garantire la protezione del territo-
bili vicino ai torrenti o alle aree in frana.
al cospetto della natura. Noi dobbiamo
rio alpino? Note le criticità legate al manife-
Data la vastità del territorio alpino nel suo
imparare dalle esperienze passate a cono-
starsi dei fenomeni naturali, siano essi
complesso e la sempre maggiore “invasività”
scere le nostre montagne ed a gestire i peri-
legati al comportamento idraulico di fiumi
dell’uomo, occorre domandarsi se il territo-
coli naturali che potenzialmente possono
e torrenti, alla suscettività geologica e morfo-
rio alpino necessita di protezione assoluta e
essere dannosi per la nostra incolumità e le
logica delle aree maggiormente dissestate
quali sono le strategie ottimali per garantire
nostre attività. La prima forma di difesa dai
o alla presenza di abbondanti coltri nevose
la sicurezza dei suoi abitanti e dei suoi fruitori.
pericoli naturali, ed anche la più economica,
lungo versanti ripidi ed esposti, in ambito
La pianificazione e la gestione dei territori
consiste quindi nel riconoscerli e nell’evitar-
urbanizzato è possibile realizzare diversi inter-
alpini passa allora necessariamente attra-
li per quanto possibile. Prevenzione quindi,
venti di protezione, erigendo ad esempio
verso l’applicazione di un peculiare concetto
e non reazione, adottando un comporta-
poderose arginature lungo i torrenti più
di protezione integrale del territorio, che
mento consapevole, pianificando con cura le
pericolosi o proteggendo i versanti in frana
prevede differenti step di analisi. Occorre in
strategie da seguire ed intervenendo dove
con opportune opere paramassi. Anche in
primis analizzare il rischio esistente, chie-
necessario con azioni mirate e programmate.
ambiente montano si scelgono spesso inter-
dersi quindi cosa può succedere nelle aree di
venti mirati alla mitigazione di pericoli noti,
indagine. È necessario successivamente de-
realizzando ad esempio pontili da neve e
finire in maniera chiara e dettagliata gli
strutture frangivento, briglie di trattenuta o
obiettivi di protezione attraverso una attenta
diverse opere di regimazione idraulica.
valutazione del rischio, definendo quale
Ma come garantire un adeguato livello di
livello di rischio è accettabile attraverso un
protezione dai pericoli naturali nelle aree non
percorso multidisciplinare e condiviso di
antropizzate di alta montagna a vocazione
indagine. Infine occorre porre particolare
turistica ed alpinistica? La massiccia pre-
attenzione a come gestire il rischio in am-
senza dell’uomo nelle aree impervie di mon-
biente alpino, alla tipologia ed alla numero-
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März Marzo 2013
turrisbabel 92
Text von Kathrin Aste, LAAC Architekten
Umweltdesign alpine Infrastrukturen
Kathrin Aste ist Architektin
Wir stehen am Anfang einer Umbruchphase,
gezogen. Gerade der Ausbau erneuerbarer
in Innsbruck (A).
in der eine neue Form einer Wechselbezie-
Energien kann zu Zielkonflikten innerhalb
Büro: LAAC Architekten zt.og
hung zwischen Wirtschaft, Gesellschaft und
der Strategiepläne von Energie-, Umwelt-
http://www.laac.eu
Natur gefunden werden muss. Der alpine
und Tourismuspolitik führen. Über die Mög-
Raum fordert uns immer mehr auf, diese Be-
lichkeiten einer nachhaltigen Gestaltung
ziehungsebene zu verstärken, insbesondere
solcher Anlagen liegen nach wie vor keine
wenn es um alpine Infrastrukturen geht.
grundlegenden Kenntnisse vor. Um die
Infolge des Klimawandels, der Energie-
Landschaft als natürliche und kulturelle
wende und der steigenden wirtschaftlichen
Ressource zu sichern, ist die Entwicklung
Anforderungen an Tourismusregionen erhöht
eines Umweltdesigns entscheidend.
sich der Druck auf den alpinen Raum und seinen Nutzwert. Die dabei notwendigen
Die Forschungsarbeit von LAAC nimmt sich
baulichen Maßnahmen drohen diesbezüglich
dieser Aufgabe an und untersucht die Ge-
eine Baukultur zu entwickeln, bei der eine
staltung des alpinen Raums als geomor-
beispiellose Umformung der Natur ohne
phologische Annäherung. Um die Kriterien
Rücksichtnahme auf natürliche Kreisläufe
für eine landschaftskohärente Architektur-
stattfindet. Durch die intensivierte Nutzung
sprache entwickeln zu können, sind inten-
besteht die Gefahr, dass der typische Cha-
sive Auseinandersetzungen im Bereich der
rakter der Landschaft und seine topografi-
Landschaftswahrnehmung, der Topologie
sche Einzigartigkeit verloren gehen.
und der Morphologie notwendig.
Das Thema der umweltinhärenten, nachhaltigen Gestaltung ist essentiell, um nicht in
Landschaftswahrnehmung
naher Zukunft eine Landschaft zu generieren, die als solche nicht mehr erkennbar ist.
Kollektive Wahrnehmung
Durch diese Erkenntnis stellt sich die Frage,
Während das wissenschaftliche Naturver-
inwieweit eine gesellschaftliche Diskussion
ständnis den Hintergrund für die Nutzung
über ein verändertes Naturbild geführt
der Natur als Rohstoffressource erforscht,
werden muss und eine Sensibilisierung der
sucht der Mensch auf der Grundlage des
menschlichen Wahrnehmung stattfinden
romantischen Naturverständnisses nach
sollte. Bisher wurden die gestalterische Inte-
Naturschönheit, dem Unberührten und
gration und die Wechselwirkung mit dem
Erhabenen. Die Werbe- und Marketingstra-
umgebenden Naturraum von Bauwerken
tegien der Tourismusplattformen lassen
im Hochgebirge wie Kraftwerke, Schutzbau-
keinen Zweifel bestehen, dass Bergmassive
ten, Bergbahnen sowie technische und tou-
und Naturlandschaften der Alpen vor allem
ristische Infrastrukturen nicht in Betracht
als ästhetisches Phänomen wahrgenom-
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men und reproduziert werden. Wie lange
dadurch einen wesentlich differenzierteren
dieses romantische, gegenwärtige Zerrbild
und kritischeren Blick. Erstmals taucht die
der Landschaft noch aufrechterhalten werden
Landschaftsmalerei im späten Mittelalter
kann, bleibt zu hinterfragen. Einen interes-
als Hintergrund von meist historischen
santen Beitrag zu diesem Thema liefert DI
oder biblischen Szenen auf. In der Renais-
Doris Hallama. In ihrer Dissertation „Sichere
sance setzte die Anwendung der Perspekti-
Alpen – versicherte Landschaft“ untersucht
ve vollkommen neue Maßstäbe für eine
sie die fast ausschließlich romantisierte
atmosphärische Darstellung der Land-
Darstellung der alpinen Landschaft und die
schaft. Ihre Blüte erreichte die Landschafts-
dabei existierende Diskrepanz zur Realität.
malerei allerdings erst im 19 Jahrhundert.
Ausführlich beschreibt sie, wie offensichtlich
Geprägt durch die Kulturgeschichte der
störende Motive wie Schutzbauten gezielt
Romantik, stand die unberührte Natur, mit
ausgeblendet werden, um das Image als
der die Menschen im Einklang lebten, im
Erholungsraum nicht zu gefährden.
Zentrum. Der Begriff des Sublimen – des Erhabenen im Sinne des göttlichen Ehr-
1
Kunstgeschichtliche Sichtweise
furchtgebietenden, spielte dabei eine zuneh-
Die subtile Sichtweise der Kunst spiegelt
mend bedeutende Rolle. Infolge der Indus-
die Geisteshaltung der Gesellschaft der ver-
trialisierung und des Fortschritts veränderte
schiedenen Epochen wider und eröffnet
sich diese Wahrnehmung. Betrachtet man
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März Marzo 2013
die Landschaftsmalerei des 20 Jh. in Tirol, so fällt auf, dass sich im Kontext der Neuen
turrisbabel 92
Die Selbstverständlichkeit alpiner Ingenieurbauten
Sachlichkeit bis heute die Einstellung zur Wirklichkeit verändert hat. Bilder von Franz
Die Formgebung von Ingenieurbauten wie
Radziwill, Rudolf Wacker, Franz Sedlacek,
namhafte Verkehrswegebauten und Brücken
Anton Lehmden und Max Peintner mani-
sind nicht nur eine rein funktionale, sondern
festieren eine Begeisterung für Technik und
vor allem eine morphogenetische Ausei-
Fortschritt, behandeln dies magisch-phan-
nandersetzung. Sie verwendet nicht Gebäu-
tastisch bis sachlich-kritisch. Eine im Som-
detypologien, welche sich innerhalb des
mer 2012 laufende Ausstellung im Tiroler
urbanen Gefüges entwickelt haben, sondern
Landesmuseum Ferdinandeum zeigt unter
entwickeln eine eigenständige Formenspra-
dem Titel „Blickwechsel – Landschaft zwi-
che im Kontext der topografischen Rah-
schen Bedrohung und Idylle“ die Werke die-
menbedingungen. Im besten Falle definiert
ser Künstler eindrucksvoll. Parallele Tenden-
sie innerhalb ihres Umfelds einen Topos.
zen findet man in der Landschaftsfotogra-
Diese Qualität resultiert nicht aus einem
fie. Sie thematisiert nach wie vor, sowohl
Einfügen im Sinne des Versteckens, sondern
eine traditionelle Landschaftswahrneh-
im Erfassen räumlich maßgeblicher Para-
mung eines Ansel Adams als auch eine
meter. In diesem Zusammenhang ist die
pointiert kritische, ökologisch-politische
häufig zitierte Urbanisierung der Landschaft
oder kühl dokumentierende Sichtweise wie
und deren formale Referenz Stadt zu hinter-
zum Beispiel von Walter Niedermayr oder
fragen. Die Faszination der Ingenieurbauten
Margherita Spiluttini. Technische Infrastruk-
im alpinen Raum liegt schon lange nicht
turen rücken dabei ebenso ins Bild wie
mehr in einer Begeisterung für die Wegbar-
touristische Szenarien. Die atmosphärisch
machung und Erschließung der Alpen, diese
romantische Darstellung der Landschaft
Errungenschaften des technischen Fort-
wird durchbrochen.
schritt sind längst Normalität, sondern viel-
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mehr in der Selbstverständlichkeit im Um-
spielen. Durch diese aktive Masse kann die
gang mit der Landschaft. Im Gegensatz zu
Landschaft wie ein Objekt unterschiedlich
selbstreferentiellen Entwurfsansätzen be-
zusammengesetzter Topologien wahrgenom-
stehender Infrastrukturen und Hochbauten
men werden. Die beschreibenden Parame-
stellen sich diese Bauwerke der Herausfor-
ter der Gestalt sind Größe, Lagebeziehung,
derung der Topografie.
Materialität, Krümmung, Neigung und Exposition sowie die Geometrie dieser Formele-
Landschaftsanalyse
mente. Die konkrete Form dieser Elemente variiert, sie können aber mittels geometri-
Das Forschungsprojekt SDAI (Sustainable
scher Abstraktion definiert werden. Eine
Design of Alpine Infrastructures) beschäftigt
Reihe formaler Prinzipien, wie Formationen,
sich mit der räumlichen und ästhetischen
Zonierungen, Rhythmus, Schichten, Texturen
Qualität der Landschaft auf Grundlage ihrer
und Axialität können dadurch festgestellt
Topografie bzw. Geomorphologie.
und untersucht werden. Die Ermittlung die-
Die Analyse der Landschaft ist entscheidend
ser Elemente und Beziehungen macht es
für die Entwicklung einer nachhaltigen Ge-
möglich, sie zu differenzieren und ihre land-
staltung. Für das Erfassen der räumlichen
schaftsräumliche Bedeutung zu untersuchen.
Qualität der Landschaft ist das Operieren
Ein für die Wahrnehmung der Landschaft
mit dreidimensionalen Diagrammen äußerst
essentieller Parameter ist die Sichtbeziehung.
nützlich. Dadurch ist es möglich, die geo-
Der Unterschied der Nah- und Fernwirkung
morphe Zusammensetzung der Landschaft
der Landschaft als Ganzes und ihrer Form-
entsprechend räumlich organisierter Form-
elemente ist äußerst komplex und entspre-
elemente zu analysieren. Wir können jene
chend der Distanz differenziert zu beurteilen.
Elemente dieser landschaftlichen Komposi-
Die Polarität zwischen dem Gelände-Inneren
tion ermitteln, welche eine aktive Rolle in
und dem Horizont spielt eine wichtige Rolle.
der formalen Interaktion mit dem Gelände
So ist die Randzone der Landschaft in Form
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der Gebirgssilhouette wesentlich omniprä-
Design of Alpine Power Plants befasst sich
senter als etwa die Randzone der Stadt.
mit Herausforderungen im Zusammenhang
Das Bebauen des Horizonts entspricht einem
mit der Energiewende. Eine Umorientie-
Markieren und wirkt dadurch irritierend.
rung weg von fossilen Energieträgern und
Oberflächenbeschaffenheit und Bewuchs
Kernkraft hin zu erneuerbaren Energien fin-
entsprechen variablen Subsystemen und
det bereits weltweit statt. Die Vorteile er-
unterliegen zyklischen Phänomenen wie
neuerbarer Energien sind bestens bekannt
Jahreszeiten, Sonneneinstrahlung, Wachs-
und der rasche Ausbau wird von einer brei-
tum und Erosion. Dadurch werden Informa-
ten Bevölkerung mitgetragen. Während der
tionen gesammelt, die notwendig sind um
Bau dieser Anlagen im außeralpinen Raum
die natürliche Dynamik, die Form und die
leicht zu bewältigen ist, stellt die sensible
Struktur der Landschaft zu verstehen.
und umweltverträgliche Integration erneuerbarer Energieträger im alpinen Naturraum
Entwurfsstudien
im Sinne eines Umweltdesigns eine große Herausforderung dar. Einer der wenigen aber
Anhand von Schwerpunktthemen werden
markanten Nachteile sind die damit verbun-
prototypisch Projekte und Studien entwickelt,
denen notwendigen Eingriffe in die Natur.
welche beispielhaft für neue Gestaltungs-
Betrachtet man den Forschungsstand der
ansätze im alpinen Raum stehen. Durch das
Entwicklung, so fällt auf, dass unter Nach-
Konzept einer geomorphologischen An-
haltigkeit vor allem Klima- und Ressourcen-
näherung wird ein Gleichgewicht zwischen
verträglichkeit thematisiert werden. Poten-
der Autonomie des Designs und der Diver-
ziale und Perspektiven der Forschung werden
sität des landschaftlichen Kontexts gesucht.
vorwiegend im Bereich der Energieeffizienz
Die Grundform der Topografie ist maßgeb-
vertieft. Durch diese einseitige Vorgehens-
lich für dieses Konzept und wird zum
weise kann weder eine Akzeptanz der Be-
Generator von architektonischen Interven-
völkerung erreicht, noch die Qualität als
tionen. Geht man davon aus, dass neben
Erholungs- und Lebensraum gewährleistet
einer ökologischen auch eine gestalterische
werden. Es ist notwendig, umfangreiche Stu-
Nachhaltigkeit gegeben ist, könnten diese
dien über mögliche und verträgliche Stand-
Projekte zu einer verbesserten Bewusstseins-
orte, sowie die Form von Verteilungsmustern
bildung und Akzeptanz der Bevölkerung
solcher Power Plants zu erarbeiten. Ebenso
gegenüber solchen einerseits notwendigen
sollte die technologische Entwicklung ge-
und andererseits visionären Herausforde-
eigneter Energieträger speziell für alpine La-
rungen führen. Der Forschungsschwerpunkt
gen untersucht und vorangetrieben werden.
Alpine Hybrid untersucht die Entwicklung
Das kohärente Einbinden von Energieträgern
hochalpiner baulicher Infrastrukturen unter
in die alpine Naturlandschaft erfordert
dem Aspekt der gestalterischen Nachhaltig-
durch deren vielschichtige Gestalt eine sen-
keit. Dabei werden besonders Infrastrukturen
sible und methodische Vorgehensweise.
untersucht, welche eine rein monofunktionale und zeitlich begrenzte Nutzung haben, die aber gleichzeitig das Potenzial besitzen, die Diversität verschiedenster Anforderungen und Nutzungen intensiv genutzter alpiner Regionen zu integrieren. Dabei betont die Bezeichnung Hybrid ein aus unterschiedlichen Funktionen oder Prozessen zusammengesetztes Bauwerk. Die Innovation besteht in der räumlichen Funktionsverdichtung und der daraus resultierenden Wertschöpfung. Ein Alpine Hybrid ist ein multifunktionales alpines Bauwerk. Unterschiedliche Funktionen alpiner Infrastrukturen wie beispielsweise von Schutzbauten werden mit touristisch attraktiven Funktionen und im Bedarfsfall Energieträgern kombiniert. Sustainable
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Testo di Valentina De Marchi, Francesca Bogo e Alessandro Sacchet
Il lusso della montagna
Valentina De Marchi è un’antropologa veneta che si occupa dell’ambiente alpino.
Un documentario tra i rifugi delle Dolomiti bellunesi
Francesca Bogo è la Presidente della Fonda -
confort in alta montagna ha svelato come la richiesta e l’offerta della ricettività nelle terre alte stia cambiando. Come architetti che
zione Architettura Belluno Dolomiti.
Il lusso è etimologicamente cosa rara, per
vivono in un ambiente montano e che nella
Alessandro Sacchet è il Presidente dell’Ordine
pochi eletti, esperienza di alta qualità, esclu-
propria ricerca progettuale si confrontano
degli Architetti PPC della Provincia di Belluno.
siva per il prezzo. Oggi sembra che in alcuni
con un ambiente speciale, quale quello delle
casi il concetto di lusso perda la sua più
Dolomiti, abbiamo cercato di analizzare que-
comune sfumatura elitaria per potenziare la
sto tema seguendo un percorso alternativo,
componente di unicità dell’esperienza.
ricorrendo alle metodologie della ricerca
Infatti, se il quotidiano è tappezzato di lussi,
socio-antropologica e raccogliendo i punti
un lusso spesso diventa la semplicità.
di vista e le esperienze di chi la montagna
In un mondo asettico e individualista, l’ec-
la vive e la frequenta, a diversi livelli.
cezione è la solidarietà umana. Se l’urba-
Il risultato del lavoro, accompagnato e sup-
nizzazione, la presenza antropica e la sicu-
portato dalle competenze di Valentina De
rezza rendono prevedibile e banale la nostra
Marchi, antropologa, regista e amante della
vita, un’esperienza in balia della natura
montagna, è un filmato dal taglio docu-
può essere una condizione unica per tor-
mentaristico e al contempo divulgativo.
nare ad apprezzare l’essenza delle cose.
L’area presa in analisi è la provincia di Bel-
E così scopriamo che la montagna nascon-
luno, regno delle Dolomiti UNESCO.
de, tra le sue pieghe più recondite, nella
Le interviste e le riprese sono state girate in
bellezza dei paesaggi, nei suoi ambienti sel-
una quindicina di rifugi selezionati secondo
vaggi e nell’ospitalità dei rifugi, un lusso
i criteri di: altitudine superiore ai 2.000 m,
prezioso. Per molti è un lusso immergersi
appartenenza a differenti gruppi montuosi, di-
nella natura, lasciare cellulare e computer
verso livello di accessibilità e raggiungibilità,
spenti ascoltando il silenzio, ricevere un’ospi-
eccellenza nel territorio ed infine seguendo
talità sobria ma genuina avvertendo quel
i consigli e le preferenze degli intervistati.
rapporto di solidarietà tra gli uomini che
È stata data la parola a gestori di rifugi,
pare scomparso a valle ma che si può ancora
escursionisti italiani e stranieri, alpinisti, guide
trovare in qualche angolo ad alta quota.
alpine, architetti e persone con professionalità e competenze legate alla montagna.
Il lavoro di ricerca presentato all’Internatio-
L’indagine ha interrogato la storia delle strut-
nal Mountain Summit 2012 di Bressanone
ture ricettive ad alta quota e della loro fun-
dalla Fondazione Architettura Belluno Dolo-
zionalità, il significato di rifugio, quello che
miti e dall’Ordine Architetti PPC della Pro-
si ricerca in questo ambiente, le esigenze di
vincia di Belluno sul tema del lusso e del
confort, la ricerca del lusso ed infine la
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percezione dell’architettura contemporanea.
tieri di varie difficoltà per passeggiate o
La Fondazione e l’Ordine hanno intrapreso
escursioni in mountain bike, ferrate, pareti
una vera e propria esperienza di “common
di roccia, piste da sci, pendii per lo sci alpini-
ground”, cercando opinioni e risposte nella
smo. Tutto questo legato ad un turismo che
condivisione di conoscenze, interessi,
cambia continuamente e che oggi, grazie al
sguardi calati, ideali, stereotipi e punti di
marchio Patrimonio dell’Umanità UNESCO,
vista sul presente e sul futuro architettoni-
richiama appassionati da tutto il mondo.
co, di un’umanità quanto mai variopinta e
La risposta architettonica si adatta alle
sfaccettata. Così l’ascolto e il dialogo si
trasformazioni del turismo ad alta quota.
fanno strumento creativo per l’architetto.
Da concetto di riparo, assimilabile alle resi-
La funzione dei rifugi dolomitici dalle origi-
denze temporanee legate alla pratica del-
ni ad oggi è cambiata, così come sono
l’alpeggio, si passa a quello di struttura
cambiati il concetto di alpinismo e dell’an-
ricettiva complessa che richiede dimensioni e
dare in montagna; l’utilizzo delle strutture
spazi più definiti, elettricità, acqua corrente,
ricettive ad alta quota si è allargato ad un
impianti tecnologici e soluzioni adatte a
pubblico sempre più vasto e con svariate
soddisfare esigenze di privacy e confort.
esigenze, con conseguente mutazione del-
La sfida architettonica è resa ulteriormente
l’offerta e della risposta architettonica.
complessa dal delicato inserimento nel-
Nati come luoghi di riparo e ristoro per
l’ambiente montano e dal fatto che l’espe-
alpinisti impegnati in lunghe ascensioni e
rienza del rifugio si lega intimamente con
costretti a permanenze prolungate in quota,
quella del paesaggio alpino, della bellezza
oggi i rifugi sono frequentati soprattutto
naturale (talvolta vissuta come assoluta) e
da chi li vede come meta dell’escursione
della fatica del cammino.
giornaliera e, quando raggiungibili con strade e funivie, sono stati talvolta trasfor-
Ascoltando le voci, i pensieri e le opinioni
mati in ristoranti e alberghi d’alta quota.
di chi la montagna la vive e la frequenta ne deriva un parere quasi unanime: il rifugio
Caratteristica rilevante delle Dolomiti, a con-
è un luogo di essenzialità, dove si cerca la
fronto con le Alpi Occidentali, sono le quote
semplicità. Priva di tutti gli orpelli e surplus
relativamente basse, gli avvicinamenti
di cui ci circondiamo nella vita quotidiana,
alle cime mediamente brevi e una maggiore
l’esperienza in rifugio è per molti inscindi-
accessibilità generale della montagna. Se i
bile dall’esperienza nell’ambiente, unita
rifugi su Monte Bianco, Monte Rosa e Cer-
alla riscoperta di bisogni primordiali: prote-
vino sono strutture di appoggio necessarie
zione, cibo, calore. In rifugio ci si aspetta
per il numero crescente di coloro che cerca-
soprattutto l’ospitalità e l’accoglienza fami-
no esperienze alpinistiche sopra i 4.000 m,
liare, i preziosi consigli del gestore, l’incon-
il rifugio dolomitico, sorgendo in condizioni
tro di persone con cui condividere interessi
climatiche-ambientali meno estreme, pone
e situazioni, un sorriso schietto e sincero.
l’attenzione più sulla ristorazione che sul
Il rifugio è luogo dove sentirsi uomo tra
pernottamento degli escursionisti. Nelle Do-
gli uomini, uniti da un tetto e quattro mura
lomiti non serve essere molto esperti per go-
che separano da una natura non sempre
dere dei paesaggi tra i più belli al mondo,
ospitale. In questo spazio così umano si
per immergersi in pascoli e boschi ricchi di
cercano, e spesso si trovano, alcuni valori
biodiversità, per calpestare ghiaioni e toc-
del passato: il rifugio dunque deve offrire
care la dolomia. Si possono affrontare sen-
sicurezze, sia fisiche sia morali. In monta-
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gna, complice l’eccezionalità dei luoghi e
un piatto caldo, una stufa su cui stendere i
l’impegno richiesto per raggiungere la meta,
vestiti bagnati, per altri significa uno stile, un
la maggior parte delle persone si dichiara
design d’interni, la cura particolare nell’ac-
disponibile ad adattarsi, ad accettare com-
costare i materiali: un’icona. Un tavolo di
promessi, a rinunciare ai confort della vita
legno, con il suo profumo e la piacevolezza
di tutti i giorni, consci che comunque si
al tatto può essere vissuto come esperienza
tratti di una parentesi di tempo limitata e
di essenzialità della montagna. La semplicità
di un contesto estremo. Adattarsi quindi
è spesso descritta come l’utilizzo di mate-
a una camerata, a un bagno in comune e
riali e soluzioni tipiche: il legno, la pietra, l’ar-
a una cucina rustica è generalmente consi-
redamento che richiama la tradizione del
derato parte integrante dell’esperienza in
luogo. I ricami sulle tende, sulle tovaglie o
rifugio, un’occasione per misurarsi con le
scolpiti sullo schienale delle sedie, gli oggetti
proprie capacità fisiche e di adattamento.
di lavoro della montagna e perfino l’abito
Al contrario, l’esperienza del lusso ad
tradizionale dei gestori soddisfano quell’idea
alta quota viene definita dai più come fuo-
di semplicità, che rischia di essere una pro-
ri luogo, contrastante con le aspettative.
iezione dell’identità del luogo e la ricerca di
Anche secondo gli escursionisti più esi-
una sicurezza. Dietro al concetto di essen-
genti e ricercati, il lusso può rimanere tran-
zialità a volte, infatti, può nascondersi una
quillamente a valle, dove, dopo un’escur-
visione pittoresca e stereotipata della mon-
sione e il piacere del paesaggio alpino,
tagna e dell’identità alpina come qualcosa
non deve mancare la cena in un buon risto-
di sempre uguale, stabile e immutabile.
rante, il relax in un centro benessere e il
Scavando sotto l’idea dell’essenzialità, si
pernottamento in un hotel d’eccellenza.
scopre che un determinato apporto di con-
In quota, anche gli amanti del lusso dicono
fort non è poi così disprezzato neppure ad
di ricercare l’esperienza della semplicità.
alta quota. Due cose in particolare sono
La semplicità del rifugio è tuttavia un con-
gradite: le camere doppie o quadruple, che
cetto molto relativo. Se per qualcuno signi-
garantiscano notti tranquille, lontano da
fica letteralmente un riparo dalle piogge,
rumori e odori poco piacevoli, e le docce
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calde, soprattutto per chi prolunga la perma-
approfondita, la tradizione non sembra più
nenza. Una buona cucina, familiare e legata
essere un imperativo assoluto. Molti si sco-
ai sapori tradizionali, è sempre gradita, so-
prono favorevoli all’innovazione edilizia in
prattutto dagli ospiti italiani. I gestori dei
montagna e auspicano che l’architettura
rifugi osservano che la richiesta e l’aspetta-
conduca ricerche sulla forma e sulla funzio-
tiva di confort stanno crescendo tra i fre-
ne ed esplori le possibilità offerte da mate-
quentatori della montagna e quindi si pone
riali e tecnologie insoliti e inattesi. L’archi-
loro il problema di adeguare o meno la pro-
tettura contemporanea mediamente piace
pria offerta. I rifugi che vengono rinnovati
agli intervistati, ma non quando viene per-
tendono ad essere ampliati e i vani abitati
cepita come esaltazione della forza dell’uo-
dai gestori separati da quelli della clientela.
mo sulla natura. La volontà architettonica
Dove c’è spazio le camerate collettive ven-
di porsi in contrasto con l’ambiente naturale,
gono divise per garantire maggiore privacy
l’esaltazione della tecnologia e dell’inge-
e i rifugi che più si aprono ad un pubblico
gno umano contrapposto alle forze della
ricercato prevedono la disponibilità di
natura (quali il vento, la pendenza, la forza
camere con bagno privato. Dalle interviste
di gravità) sono percepiti come pericolosi
emerge che se un rifugio offre questo tipo
atti di prevaricazione. L’uomo deve rispet-
di servizio e confort, può essere vissuto
tare la montagna e mantenere comunque
come un luogo dove prolungare la propria
un atteggiamento di ascolto e rispetto per-
permanenza, magari con la famiglia.
ché in quei luoghi è pur sempre un ospite.
L’offerta di una camera privata quindi è ca-
Tra tutte, le parole dei gestori – ricche di
pace di trasformare il rifugio da luogo funzio-
conoscenze e saperi frutto dell’esperienza –
nale a cui si chiede di soddisfare i bisogni
offrono uno sguardo lucido sulle proble-
fondamentali, a spazio dove rilassarsi e
matiche che l’alta quota e il contesto alpino
fare un’esperienza appagante in termini di
pongono all’architettura. Il loro accento
benessere. In generale è apprezzata dai
cade in primo luogo sulla funzionalità: il
frequentatori d’alta quota un’atmosfera ac-
rifugio è una macchina complessa che deve
cogliente e un focolare acceso attorno a
funzionare in modo efficiente. Solo così
cui sedersi, sorseggiare un bicchiere di vino,
può sostenersi e garantire un buon servi-
leggere o incontrare persone. Se il rifugio
zio. Alla luce dell’importanza che attual-
si trova in un luogo panoramico è gradita
mente rivestono le problematiche relative
una terrazza con vista e finestre ampie per
alla gestione delle risorse energetiche, un
godere al massimo del paesaggio.
accento di pari importanza viene inoltre
Quando interrogati sui canoni ideali del-
posto sulla necessità che gli edifici in alta
l’architettura in montagna, la maggior parte
quota siano dotati di sistemi tecnologici
degli intervistati ripropone il modello tra-
avanzati ed efficienti che consentano l’ap-
dizionale di rifugio dolomitico: l’utilizzo
provvigionamento energetico attraverso
dei materiali naturali presenti sul territorio
l’uso di fonti rinnovabili, la creazione di
(legno e pietra) e la forma a baita. La de-
riserve d’acqua e la corretta gestione dei
scrizione del rifugio viene spesso accom-
rifiuti. La sintesi delle voci dei frequentatori
pagnata da un gesto delle mani che mima
della montagna evidenzia il superamento
la forma archetipica del tetto a capanna:
di argomenti e tematiche che riportano la
è il riparo, la casa. Molti amano una strut-
discussione a una banale contrapposizione
tura piccola, ben integrata con l’ambiente,
dialettica tra il nuovo e l’antico. L’idea di
a volte mimetizzata nel paesaggio circo-
semplicità, quasi all’unanimità invocata dagli
stante. Tuttavia, astraendo da questo ideale
intervistati, non viene reclamata come at-
architettonico, spesso frutto di una visione
teggiamento nostalgico che mira alla con-
romantica, emergono diffusamente consi-
servazione di un tempo passato, ma come
derazioni importanti. È riconosciuta l’effi-
condizione da perseguire per poter stabi-
cienza dei nuovi materiali costruttivi dal
lire un rapporto esclusivo con la straordina-
Trova il link al filmato sul sito www.archims.org
punto di vista della sostenibilità, tanto più
ria bellezza di questi luoghi. All’architettura
(http://archims.wordpress.com/download/).
ad alta quota, dove le condizioni ambientali
viene demandato l’importante compito di
È stato creato un collegamento con il trailer
sono particolarmente severe e le proble-
ricercare e di rinnovare questo requisito
caricato su youtube. Lì si possono scaricare
matiche di cantiere accentuate. Per gli inter-
basilare attraverso gli strumenti della con-
anche gli interventi dei relatori.
vistati, se invitati ad una riflessione più
temporaneità e della tecnica.
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Text von Andreas Flora
Der evolutionäre Begriff Komfort in der zeitgenössischen alpinen Architektur
1
1 Casa del Sole in
Der Mensch ist in der Lage, seine unmittel-
Mittelalter derart gebrauchter Begriff auf
bare Umgebung nach seinen eigenen Vor-
die Neuzeit und ihr diesseitiges Weltbild aus-
stellungen und Bedürfnissen zu formen.
gedehnt wurde, ist kokett, aber auch konse-
Dies geschah historisch betrachtet beschleu-
quent, denn wie im Glauben an Gott können
nigt mit dem Einsetzen der Neuzeit und
auch materielle Freuden die Seele trösten.
dabei zunehmend nach Gesichtspunkten
Der Kulturhistoriker Egon Friedell datierte
materieller Annehmlichkeiten. Die Spiritua-
die heute gebräuchliche Verwendung des Be-
lität der mittelalterlichen europäischen Ge-
griffs auf die Mitte des 18. Jahrhunderts.
sellschaft – großteils von der Kirche durch
Er machte die neue Lust am Materiellen da-
„Ehr-Furcht“ bzw. strenge Hierarchien pro-
bei an einer historischen Person fest: dem
duziert – rückte kontinuierlich in den Hinter-
Baron Clive of Plassey. Clive of India, – wie
grund. Ort und Zeit wurden zunehmend
er auch genannt wurde –, der Eroberer Ben-
nach eigenen Vorstellungen manipuliert.
galens, war ein britischer General und Staats-
Der Klimawandel holt die vergessenen Geis-
mann. Er war der Begründer der britischen
ter der Maßhaltigkeit, der Ehrfurcht und
Macht in Indien. Der Begriff „Comfort“ ent-
der Moral aus dem verstaubten Asyl und pro-
stand im Zusammenhang mit ihm, da Clive
voziert in uns die Frage, ob eine ethische
repräsentativ für eine neue Gesellschafts-
Gesellschaft auch ohne religiöse Konditio-
schicht stand, den sogenannten Nabobs,
nierungen realisierbar ist. Stellen sich als
welche durch den üppigen Zufluss an Bar-
überholt geglaubte Regeln des Zusammen-
geld aus den bengalischen Provinzen, ihre
lebens zwischen Mensch und Natur moder-
dort errafften Reichtümer in der feinen eng-
ner dar, als es die aufgeklärte Gesellschaft
lischen Gesellschaft parvenühaft zur Schau
jemals sein konnte? Bezeichnend ist in
stellten. Das Neue dabei war, dass sie ihren
diesem Zusammenhang die ursprüngliche
Wohlstand für bisher nicht gekannte An-
sprachwissenschaftliche Bedeutung des
nehmlichkeiten nutzten. Der Trost wurde
Begriffs „comfort“. Der ursprüngliche Wort-
für die Engländer also im materiellen Wohl-
stamm „fortis“ – aus dem Lateinischen –
ergehen gefunden. Der sich durch den
kann mit „Stärken“ übersetzt werden. Aller-
Kolonialismus und die Industrialisierung
dings findet sich im Englischen im 13. Jahr-
etablierende Kapitalismus erweiterte die
hundert auch die Bedeutung von „Trost“.
Möglichkeiten der Wirtschaft von einem Null-
Während Komfort nach heutigem Verständ-
summenspiel – wie Volkswirtschaft noch
nis vorrangig materielle Annehmlichkeiten
durch die Physiokraten und zum Teil auch
beschreibt, umfasste der Begriff damals, in
im Merkantilismus der Barockzeit betrach-
der Bedeutung Trost, primär eine seelische
tet wurde – ins scheinbar Unermessliche.
Komponente. Dass ausgerechnet ein im
Der neue Reichtum und Wohlstand im sich
Cervinia von Carlo Mollino, Foto: Andreas Flora
2 Anatolien, Foto: Andreas Flora
3 Das jüngste Gericht, Detail, Fra Angelico
4 Hl. Dominikus, Fra Angelico
5 Robert Clive, 1st Baron Clive by Nathaniel Dance
6 Tafel im Hotel Schatzalp hoch über Davos, Foto: Andreas Flora
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2
etablierenden Bürgertum äußerte sich fort-
chen lateinischen Bedeutung interpretiert,
an in einem Mehr an frei verfügbarer Zeit,
nämlich den Bergwanderer zu stärken.
was wiederum eine neue Freizeitkultur und
Dies macht diese Gebäudetypologie zu einer
Komfortaffinität förderte. Kurioserweise
singulären Erscheinung. Ähnlich wie Hospi-
führte dabei der Weg der Freizeitgesellschaft
ze auf den alten Alpenübergängen sind sie
aber auch zurück in die Natur, und die Pio-
primär für den Schutz der Menschen da.
niere waren, wie in manch anderen sozialen
Sie scheinen von der Genese der Architektur
Erneuerungen des 19. Jahrhunderts, wie-
zu hochkomfortablen abgeschotteten Klima-
derum britische Wohlstandsgewinner.
maschinen unberührt geblieben zu sein.
Der in London1857 gegründete „Alpine Club“
Da Komfort aus seiner Definition heraus ein
war der erste Bergsteigerverband (Alpen-
evolutionärer Begriff ist, ist, was gestern
verein) seiner Art. Leslie Stephen, einer
komfortabel war, aus heutiger Sicht bereits
der Gründerväter, verfasste 1871 auch das
rückständig und überholt. Nicht wenige
erste Bergsteigerbuch mit dem bezeichnen-
Schutzhütten schöpfen aber aus dieser Ein-
den Titel „The Playground of Europe“.
fachheit ihren spezifischen Reiz. Das Hoch-
Dieser „Spielplatz Europas“ wurde in der
gebirge kann als unzivilisierter Raum be-
Folge zu eben diesem ausgebaut bzw. als
zeichnet werden, sofern die Zivilisation ihre
dieser erschlossen. Der Tourismus in den
Möglichkeiten der Erschließung weder um-
Alpen war geboren. Wenn ich von Erschlie-
setzen will noch kann. Dieser nicht existente
ßung des Hochgebirges spreche, meine
Fortschritt fasziniert Menschen und wird als
ich die Errichtung eines Zugangs zu Räumen
Gegenmodell zur Fortschrittsgesellschaft
und Angeboten für die Bedürfnisse des
im Tal herangezogen. Es verwundert kaum,
Kapitals. Es gab und gibt keine Erschließung
dass in der aktuellen „Schutzhüttendebatte“
ohne ökonomische Motive. In diesem Sinn
in Südtirol die kritischsten Stimmen aus
sind Schutzhütten – im Gegenzug zu Lift-
dem Tal heraufschallen und weniger von den
stationen oder Staudämmen – typologische 6 3–4–5
Bastarde. Sie befinden sich im un-„erschlossenen“ Gelände und sind nicht notgedrungen auf Infrastrukturbauten angewiesen. Sie sind schwer zugänglich und deshalb für das Kapital – im konkreten Fall den Massentourismus – von vernachlässigbarer Größe. Als Konsequenz werben Schutzhütten auch nicht mit ihrem Komfortangebot. Komfort wird vielmehr noch in seiner ursprüngli-
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8
9
Nutzern selbst der angedachten Infrastruk-
Ursprünglichkeit einen Wert besitzen, wenn
turen stammen. Der hochalpine Raum dient
sie richtig formuliert sind. Ursprünglichkeit
als Projektion für den Wunsch nach Unbe-
ist als kultureller Begriff sehr unpräzise.
rührtheit. Er erscheint als letzter Rückzugsort
Ursprünglichkeit hingegen als geografischer
vor der Gestaltungsmacht des Menschen.
Begriff, welcher als Kriterium für Form,
Diese Projektion ist verständlich und sollte
Ausrichtung und Materialität eines Gebäu-
nicht gänzlich als Verklärung abgetan werden.
des, aus dem Ort heraus entsteht, ist hin-
Sie ist vielmehr eine Unmutsäußerung von,
gegen ökologisch, aber eben wie eingangs
durch die Wucht der gesellschaftlichen Ver-
beschrieben auch emotional ein Wert.
änderungen, überforderten Bevölkerungs-
Es zeigt sich ebenso, dass das Ausmaß an
gruppen. Und natürlich äußert sich dieser
Bedürfnissen direkt proportional zur Sys-
Unmut im Kleid einer Kulturkritik, welche
temgröße und Systemkomplexität ist. Je
emotional verständlich, rational aber inkon-
größer und in sich verflochtener ein System,
sequent ist. Denn die formale Erscheinung
umso größer die Bedürfnisse der einzelnen
eines Gebäudes hat nur bedingt etwas mit
Teilnehmer. Das System bläht sich auf und
der Umformung der Wildnis in einen soge-
schafft durch neue Abhängigkeiten neue
nannten zivilisierten Raum zu tun. Auch
Bedürfnisse. So gesehen sind viele Bedürf-
eine Schutzhütte aus dem 19. Jahrhun-
nisse des einzelnen Individuums rein system-
dert kann einen angemessenen Komfort
abhängig und verändern bzw. verschwin-
bieten. Umgekehrt kann auch eine zeitge-
den in dem Moment, wo sich das System
nössisch interpretierte Stube in Zirbelholz
verändert bzw. auflöst. Der einzelne Mensch
Element des Orts – in diesem Fall die an
könnte also nach dieser Theorie sofort seine
der Baumgrenze wachsende Zirbelkiefer –
Bedürfnisse neu adaptieren, da diese zu
beinhalten. Was ich damit ausdrücken will,
einem wesentlichen Teil vom System aufge-
ist, dass die Bedürfnisse der Menschen nach
drängt werden. Voraussetzung dazu ist die
10
7 Rifugio Livrio 8 Liftomnibus 9 Steuerungspult Seilbahn am Silfser Joch
10 Flaine von Marcel Breuer
11 Passhotel Stilfser Joch 12 The playground of Europe by Leslie Stephen
13 Julierpass 14 Morzine Avoriaz 2011, Fotos Andreas Flora
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Bereitschaft sich vom System zu entkop-
lose Nachhaltigkeit zu betrachten. Wo ließen
peln, das System zu entflechten oder es zu
sich Stoff- und Energiekreisläufe besser
verkleinern. Hierzu stellt die unberührte
kontrollieren, wo Bedürfnisse besser vorge-
Bergwelt die Antipode zur überbordenden
ben, als in Gebieten, welche – nachhaltig
Komplexität der Stadt dar. Wir kennen alle
betrachtet – noch intakt sind. Die Natur zu
das anspruchslose Gefühl der Zufriedenheit,
erobern und sie uns untertan zu machen,
welches sich in der Bergwelt gefühlsmäßig
ist eine Diktion von gestern. Das 21. Jahr-
einstellt. Die unmittelbare Wahrnehmung
hundert sollte für eine Versöhnung des
kann also mehr aussagen, als manch kom-
Menschen mit seiner Umwelt stehen. In den
plexe Theorie. Der evolutionäre Quanten-
Alpen könnten wir damit beginnen.
sprung, Möglichkeiten eben gerade nicht zu nutzen bzw. Entwicklungen sogar rückgängig zu machen, wird das bestimmende Kriterium einer nachhaltigen Gesellschaft verglichen zur gegenwärtigen sein. In Ansätzen tritt diese neue Gesellschaft in Form von Nationalparks oder den Thesen der „Alpinen Brachen“ durch das ETH – Studio Basel bereits räumlich in Erscheinung. Der Haltung der Alpenvereine, das Hochgebirge weitestgehend unerschlossen zu erhalten, ist aus architektonischer Perspektive unabhängig aller ökologischen Argumente in dem Sinne auch reizvoll, diesen Raum als Versuchslabor für konsequenz12 – 13 14
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Andrea Forni, Marco Ghilotti
Costruire in montagna, dove sono i limiti?
Individuare i limiti oltre i quali spingersi o
molteplici sguardi, intesi ad indagare le
fermarsi nel costruire in montagna significa
tracce ed i significati lasciati dalle vicende
interrogarsi sui confini del nostro ambito
umane depositatesi sul territorio, le molteplici
spaziale, ma soprattutto sulla definizione
relazioni che hanno stabilito con esso e gli
di un campo controllabile dall’uomo attra-
esiti formali in cui lo sforzo progettuale si
verso l’atto di abitare i luoghi. Delimitare
esprime nella configurazione di uno spazio
rappresenta un aspetto delle pratiche di
architettonico che, rispondendo a precise
trasformazione architettonica che, in questo
necessità, agisce sul territorio trasformandolo.
momento di caduta di ideali unificanti, di nuovi problemi di sviluppo urbano e di nuo-
Roberto Masiero (Venezia)
ve opportunità, va indirizzata con la massima attenzione. Nella delimitazione si rivelano
Costruire in montagna, dove sono i limiti?
molti dei processi di cambiamento attualmente in corso. Interrogarsi sulle possibilità
RM Per prima cosa è necessario indagare
di abitare e di agire in alta quota significa
le origini delle molteplici forme di insedia-
interrogarsi su nuove ed estreme opportu-
mento che noi utilizziamo riferendoci ai con-
nità insediative; sulle modalità ed i presup-
tributi di altre discipline come la paleonto-
posti attraverso i quali trasformare uno
logia e l’antropologia. Infatti, l’acquisizione
spazio reso inabitabile da condizioni clima-
da parte dell’uomo della consapevolezza
tiche e geologiche, ma nel contempo signi-
dell’esistenza dell’ambiente che lo circonda
fica esercitare un controllo accurato riferito
trae origine dal lento processo di ominizza-
ad ogni azione costruttiva, forse costruendo
zione. Con il progressivo consolidamento
un patrimonio di conoscenze spendibile in
della postura eretta, il volto si solleva ed il
contesti meno complessi, ma sicuramente
nostro sguardo incontra per la prima volta
più compromessi da modalità trasformative
l’ambiente, ciò che ci circonda, poi successi-
inconsapevoli delle risorse territoriale ed
vamente discretizzato. Il processo di forma-
energetiche circostanti. Attraverso alcune
zione dell’idea nasce quindi da questo
domande, rivolte a Roberto Masiero, Quintus
diverso rapporto con l’ambiente ed il lega-
Miller e Mierta e Kurt Lazzarini abbiamo
me con esso è di natura concettuale non
raccolto interessanti riflessioni sul signifi-
soltanto di necessità biologica. La discretizza-
cato del costruire in montagna e dei limiti
zione del nostro intorno è funzionale all’in-
con cui dobbiamo confrontarci quando
dividuazione dei pericoli ed alle conseguenti
abitiamo ed agiamo nei territori in quota.
azioni necessarie per mettersi al sicuro.
I contributi di uno storico dell’architettura
Tra queste l’individuazione del luogo più
e di tre architetti intendono così offrirci
adatto dove nascondersi e stabilire un riparo
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1
durante la notte, in questo senso l’uomo
separazione tra l’artificio umano e l’ambiente
opera per la prima volta un atto previsionale
naturale che Io circonda, questo indipenden-
di selezione del campo che lo circonda.
temente dai materiali e dalle forme utilizzate.
La formazione dell’insediamento non è tuttavia legata alla sola opportunità, è infatti un
Il paesaggio della montagna
atto di dominio poiché dal momento in cui
1 Mierta & Kurt Lazzarini Architekten, Mehrfamilienhaus, Pontresina, 2005
l’uomo è stanziale dichiara l’occupazione di
RM Se volessimo individuare il momento
un territorio mettendo in atto i simboli neces-
in cui l’uomo occidentale acquisisce la con-
sari affinché tutti vedano l’azione intrapresa.
sapevolezza dell’esistenza del paesaggio,
Non a caso la parola casa (Domus) è un ter-
dovremmo risalire ai primi anni del trecen-
mine che verrà utilizzato a partire da questo
to, quando Petrarca intraprende l’ascesa al
momento. Se non teniamo conto di questo,
Monte Ventoso. Un ambiente ritenuto fino
cadiamo in un grossolano equivoco, cioè
a quel momento inaccessibile: la montagna.
che l’architettura sia un atto di dipendenza dal
Durante la discesa, colto da profondi turba-
territorio e dall’ambiente e non fin da subi-
menti, rilegge i testi di Sant’Agostino e
to nella nostra cultura un atto di dominio.
meditando su quanto stava leggendo, si
Tutti i limiti che noi abbiamo pensato ed
confronta con la dimensione estrema della
elaborato facevano così riferimento ad un
montagna che lo circonda. In questo mo-
limite essenziale: il limite tra natura ed arti-
mento, per la prima volta, nasce la consa-
ficio. La costruzione della casa segna la
pevolezza del paesaggio, prima questa idea
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Costruire in montagna
RM Anche per indagare le origini di una riflessione consapevole della relazione esistente tra il paesaggio della montagna e le forme abitative in esso presenti dobbiamo riferirci ad un altro viaggio. Questa volta quello intrapreso nel 1768 attraverso le Alpi, percorrendo il Brennero da Johann Joachim Winckelmann con lo scultore Bar2
tolomeo Cavaceppi, per raggiungere Vienna.
non esisteva. Erano luoghi di uno sguardo,
Le riflessioni dello studioso tedesco sono
ambienti, fiumi, colline, foreste ma nulla a
documentate nei diari dello scultore italiano,
che vedere con l’idea di un paesaggio.
molte di esse vertono sulla relazione tra
In altri termini, viene alla luce un soggetto
luogo e forme abitative. Attraverso l’osser-
che usa la natura per pensare a se stesso,
vazione del paesaggio attraversato nel
per costruire la propria “sentimentalità”,
viaggio, Winckelmann riconosce la relazione
la propria identità attraverso l’articolazione
esistente tra ambiente, costruzione e cultura
dei sentimenti. Petrarca torna a Sant’Ago-
materiale, ma il loro rapporto è osservato
stino proprio perché avverte che sta fuggen-
secondo canoni estetici. Questo sguardo
do da una grande tradizione in cui la spiri-
diventerà importantissimo nella seconda
tualità era al di la del soggetto perché
metà dell’ottocento perché sarà alla base di
apparteneva al dono che gli dei ti offrono
ogni testo sulla storiografia delle arti del
ed invece la spiritualità è riconosciuta den-
periodo ottocentesco, non c’è infatti nessun
tro se stessi. La scoperta del paesaggio è
testo di storiografia che non metta in rela-
quindi una vera invenzione culturale che trae
zione l’ambiente con il proprio esito formale.
origine dall’idea stessa della montagna,
Un secolo dopo, Eugené Viollet-le-Duc in
cioè da quello che fino a quel momento era
uno studio sul Monte Bianco dal titolo
inaccessibile. Nasce così una filosofia in
“Le Massif du Mont Blanc, étude sur sa
cui quello che è estremo da delle indicazioni
constitution géodésique et géologique sur
a quello che è normale, è l’estremo che
ses transformations et sur l’état ancien et
insegna alla normalità e questo è profonda-
moderne de ses glaciers”, rappresenterà
mente moderno. Proprio in quel momento,
le montagne scomponendole geometrica-
progressivamente, il mondo si presenterà
mente. La massività della roccia verrà letta
come ciò che è costruito da paesaggi e
analizzando razionalmente le leggi geo-
quindi da un ambiente mappabile, prevedi-
metriche che ordinano le forme naturali.
bile, progettabile.
Si inaugurerà con questi studi il razionalismo contemporaneo e la tettonica, dove la natu-
3
ra non sarà più considerata un elemento trascendente, bensì un geometrale attraverso cui derivare le ragioni strutturali a fondamento di una nuova architettura. Nel rapporto con la montagna, originariamente intesa come un errore divino, un luogo dal quale fuggire, si delineerà così dapprima l’acquisizione del paesaggio quale elemento significativo per costruire lo sguardo introiettivo e la soggettività moderna; successivamente si moveranno i primi passi 2 Mierta & Kurt Lazzarini
verso la costruzione di un atteggiamento
Architekten, Wohnüberbauung
dominante nei confronti dell’esistenza attra-
Giardin, Samedan, 2006–2007
3 Miller & Maranta, Markthalle
verso la trasformazione degli enti in cose a
Färberplatz, Aarau, 1996–2002
disposizione, numerali, posizionate carte-
(foto: Ruedi Walti)
4 Mierta & Kurt Lazzarini Architekten, Islas, Samedan, 2011
sianamente nello spazio e che guarda la natura per trasformarla in elementi, tensio-
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4
ni, volumi, architetture dominate dalla
Costruire in montagna ci interroga su
ragione. I disegni di Eugené Viollet-le-Duc
quale sia la forma più adatta in relazione al
non sono altro che ragione, dai quali alcuni
luogo in cui si costruisce.
anni più tardi ripartirà Le Corbusier. KL I progetti non sono mai vincolati a una
Mierta & Kurt Lazzarini (CH)
forma o a un materiale prestabilito, ma sono il risultato della continua ricerca sul luogo.
Esistono dei limiti oltre il quale non
ML Nell’ampliamento della Capanna di
bisogna costruire?
SAsC Sü Sasc la nostra ricerca si è soffermata sullo studio tipologico, e morfologico
ML Credo di si, è nella natura umana
nell’intento di individuare una relazione con
avere dei limiti, ma nel contempo cerchia-
quello che esisteva, nel contempo abbiamo
mo sempre di superarli. Vivendo e lavo-
cercato di esplorare i limiti della costruzione
rando tra le montagne abbiamo sempre il
sia dal punto di vista tecnico che estetico in
dovere di ricercare un dialogo con la natura,
rapporto con l’edificio pre-esistente. Era im-
conoscere i limiti che impone e rispettarli
portante definire un dialogo preciso con la
anche quando la tecnica permetterebbe di
capanna esistete, utilizzare i materiali del
superarli. Credo che esista un momento in
posto, comprendere quali valori erano nasco-
cui è necessario fermarsi e la “natura va
sti nella vecchia costruzione, la loro logica
data alla natura”.
e le scelte fatte. Il dialogo con la natura e
KL Nelle nostre architetture ricerchiamo
l’ambiente circostante coinvolge il rapporto
nuovi limiti esplorando le possibilità
tra la configurazione di uno spazio interno
offerte dai materiali. Ad esempio, attra-
e ciò che viene osservato e la configurazione
verso l’utilizzo del cls compresso e non
esterna della costruzione. Qui il senso di
vibrato, cerchiamo nuove soluzioni al
responsabilità del progettista è l’aspetto
limite del materiale, ma con semplicità
più importante. Questo ha a che fare con il
e chiarezza espressiva.
rispetto dell’ambiente, della nostra storia,
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turrisbabel 92
Come pensate i volumi dei vostri edifici?
KL Il punto di partenza non è solo la pianta dell’immobile in costruzione, ma la relazione del volume con l’ambiente circostante. Ad esempio nella casa Areal Koch e ancor di più nella casa Flims la pianta è molto irregolare per assecondare la geometria variabile del tetto. Quest’ultimo è stato studiato in ragione del rapporto che abbiamo voluto instaurare con le montagne presenti dietro la casa. Il risultato è una forma “modellata” dal luogo e dagli elementi presenti attorno all’edificio. Tutto ciò senza dimenticare le norme edilizie, che da noi, come in altri paesi, non permettono una piena libertà di lavoro, così qualche volta il risultato raggiunto è frutto di un compromesso tra questi fattori. ML In fondo come gli alpinisti cercano di superare i propri limiti e passano alla storia, così anche noi architetti abbiamo l’ambi5
zione della ricerca dei limiti, è una ricerca la ricerca di un dialogo con la natura.
importante, ma percorsa nel rispetto delle
Ogni tanto il progetto deve però essere an-
leggi e dell’ambiente che ci circonda. Lavo-
che “sovversivo”, nel senso che non bisogna
riamo molto studiando il luogo del progetto,
costruire come in passato, ma è necessario
i temi e le immagini ispiriate dall’ambiente.
comprenderne le logiche studiandolo ed
La costruzione è il risultato del metaboli-
arricchendosi di quei valori, della sua cre-
smo e della sintesi di queste immagini.
scita nel tempo, per poter proseguire un
KL Rivedendo gli edifici realizzati, ripercorro
cammino intrapreso evitando di copiare e
le immagini che hanno portato allo svilup-
di riproporre le vecchie case di una volta.
po di un idea ed alla costruzione dell’archi-
KL Il tema più importante nelle nostre
tettura, rivivo la coerenza o meno di alcune
costruzioni riguarda il dialogo tra l’esterno
scelte e il risultato finale raggiunto.
e l’interno, tra l’oggetto e la sua funzione. L’approccio alla costruzione, ad esempio in
Quintus Miller (CH)
un’abitazione, rispetto all’ambiente in cui viviamo, si pone dei limiti di relazione con
Esistono dei limiti oltre i quali
l’esterno rispetto al modo in cui viviamo e
non bisogna costruire in montagna?
fruiamo degli spazi interni. Nel progetto per il nostro nuovo ufficio a Samaden, sorto lon-
QM Non ci sono limiti per costruire. Le
tano dal centro del paese, l’architettura in-
costruzioni sono il risultato dell’espressione
tende dialogare con il vicino fiume, con il
umana nel territorio, l’impronta della cul-
paesaggio circostante. Così le superfici
tura che nasce da una domanda, da una ne-
vetrate riflettono le montagne circostanti,
cessità e da un desiderio da parte dell’uomo.
il disegno del rivestimento in ferro intende
Noi viviamo un territorio modificato dal-
stabilire un richiamo formale con il fluire
l’uomo per l’uomo e non più un ambiente
dell’acqua del fiume e dall’interno il pae-
integralmente naturale. Ciò che è importante
saggio esterno diventa lo sfondo nel quale
è che per costruire in questi luoghi così deli-
lavoriamo. Per questo i colori nero e grigio
cati e rari è necessario assumersi una gran-
utilizzati per i pavimenti e le pareti fanno si
de responsabilità al fine di realizzare un
che la natura entri all’interno. Il rivestimento
intervento giusto, sostenibile che rappresenti
esterno in acciaio, cambiando nel tempo,
il più alto livello possibile del nostro tempo.
specchia il paesaggio nelle giornate di sole,
Il mio mestiere è di dare forma alla vita,
mostra l’interno nelle giornate di pioggia.
una forma costruita, la vita sfugge e l’urba-
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nizazzione raggiunta e l’architettura sono tra
Come accordo un violino per un brano
le uniche cose che rimangono di una cul-
musicale, così posso accordare uno spazio
tura. Con il nostro costruire rappresentia-
per un determinato uso. In tedesco stimmen
mo la società, la forma di vita del vivere
significa fare giusto e stimmt vuol dire giusto.
insieme, rappresentiamo ciò che la società ci
Come architetto è importante progettare un
richiede per vivere. Con il mio lavoro cerco
tipo di spazio in un certo modo con ragioni
di dare a tutto questo la forma appropriata,
precise. Questo è il nostro mestiere, quello di
la più giusta. Decidere di costruire implica
lavorare con dimensioni, proporzioni, mate-
inevitabilmente la distruzione di una parte di
riali e la luce. Questo è lo spazio con la sua
natura o di una parte di cultura, per questo
“Stimmung”. Questo è una parte, il reale, il
è necessario intervenire con grande respon-
costruito. Dall’altra parte c’è l’uomo che per-
sabilità. È importante che le costruzioni ven-
cepisce gli spazi attraverso la sua memoria.
gano realizzate con cura, non solo per ragioni
Senza memoria la nostra percezione non
individuali, ma per la comunità. La grande
si trasferisce nella coscienza delle persone e
qualità della città risiede nella sua capacità di
quindi è necessaria una memoria per com-
ospitare grandi comunità. La città ha senso
prendere quello che sento, che vedo, che
solo in una sua visione collettiva.
posso toccare. Uno spazio, una architettura o una situazione urbanistica, la vedo sempre
Cosa vuol dire progettare con cura
attraverso la mia memoria e la mia perce-
ad esempio in rapporto alla scelta di un
zione dipende da questa condizione. Il pro-
materiale?
getto è concepito da un architetto attraverso la sua memoria, chi guarda l’architettura
QM La scelta del materiale è un processo
la vede mediante la propria per comprendere
molto complesso, che porta a dare una ri-
lo spazio. In quel momento, come architetti
sposta culturale all’uso, a un luogo o ad un
abbiamo la possibilità, attraverso il nostro
committente. Non scaturisce solo da ragioni
lavoro, di intercettare la coscienza comune.
costruttive, questo è solo un aspetto. Ogni materiale, ogni forma ha una sua espres-
Può precisare il rapporto tra architettura –
sione, un significato. Nel progetto forma e
opera costruita – forma e paesaggio?
contenuto sono un’unità. La scelta del materiale riflette una situazione culturale in un
QM L’architettura è sempre espressione di
determinato momento ed in un certo luogo.
un fatto, di una situazione e nel paesaggio
Nel mio lavoro provo a definire lo spazio
l’architettura testimonia una risposta e un
nella sua atmosfera, in un modo adeguato,
segno d’uso nel paesaggio. Questo va fatto
all’uso ed al luogo. In tedesco questa defini-
con tanta responsabilità, ogni intervento
zione di atmosfera si chiama Stimmung che
distrugge e crea qualcosa di nuovo che deve
letteralmente significa “accordare lo spazio”.
essere migliore, questo è la cosa importante.
6
5 Miller & Maranta, Villa Garbald, Castasegna, 2001–2004
6 Miller & Maranta, Altes Hospiz, St. Gotthard, 2005–2009 Foto Ruedi Walti
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Jungfraujoch Top of Europe 2011 Foto: Leonhard Angerer
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Testo di Barbara Breda e Francesco Flaim
Werner Tscholl
PUNTI DI VISTA | 2
Il secondo modo per regolare l’informazione
esperienze sensoriali. È così per il padiglione
consiste nella scelta di una prospettiva o
dei Granati, posizionato sopra l’abitato di
punto di vista. Si dirà che il racconto è foca-
Moso e ispirato alle formazioni geologiche
lizzato o non focalizzato, a seconda che
tipiche della val Passiria, che attraverso il
esista o meno una restrizione del campo
contrasto tra pieno e vuoto contrappone il
visuale-informativo, e cioè che il racconto
disegno di riquadri di paesaggio ritagliati
si modelli sul punto di vista di uno o più per-
dalla struttura in vetro della piattaforma
sonaggi (ed ecco la focalizzazione) oppure
d’osservazione alla chiusura ermetica del
che promani direttamente dal narratore, senza
guscio espositivo in calcestruzzo armato.
limitazioni dell’ambito percettivo. È il caso,
Lo stesso principio si ripete poco al di
quest’ultimo, del narratore onnisciente che
sotto della cima Scheibkopf anche con le
penetra anche nell’animo dei personaggi,
vedute spettacolari sul Monte principe e sul
ne scruta i sentimenti più reconditi, persino
Monte dei Granati selezionate dai volumi
i sogni, le fantasie, le pulsioni inconsce.
della stazione Telescopio. Dedicato invece
1
al racconto dei boschi di cirmolo e dei
1
Vincenzo Capellini,
Dizionario di grammatica e linguistica
Del filo rosso che collega i diversi interventi
ghiacciai, così come degli insediamenti
di opere strutturali con i cinque padiglioni
umani in ambito alpino, è il padiglione
espositivi lungo la strada alpina di Passo
Ponticello, dove il breve percorso espositi-
del Rombo, si è già parlato in occasione
vo si arricchisce dapprima di dati tattili e
del numero di turrisbabel sulla percezione
olfattivi, per poi slanciarsi a sbalzo sulle
e la rappresentazione degli spazi esterni
cime maestose dell’Ötztal. Considerata la
“da dentro” (tb n. 79, 2009). Oggi, al piccolo
notorietà dell’intervento, si è deciso di pro-
Museo del Passo e alla stazione del con-
porre una lettura fotografica inusuale in
trabbandiere allora in costruzione, si sono
alternativa alle pur sempre belle, ma tradi-
aggiunti tre punti panoramici che hanno
zionali immagini di architettura che già
visto la loro realizzazione nell’estate scorsa,
abbiamo visto ritrarre i padiglioni panora-
portando al completamento del percorso a
mici di Werner Tscholl. Pubblichiamo quindi
vocazione marcatamente turistica “tim-
a seguire uno stralcio dello shooting di
melsjoch experience”. Caratteristica comune
Gregor Khuen Belasi, che in occasione di
a tutti gli interventi è la ricerca formale di
John Cage Happening organizzato all’inter-
un oggetto muto ma al contempo comuni-
no di Transart 12 nell’autunno di quest’an-
cativo che attraverso l’intreccio di architet-
no, svela e suggerisce un uso delle archi-
tura, scorci panoramici ed informazioni di
tetture che forse ben più della sua funzione
carattere naturale e culturale contenute nei
didascalica si presta a sottolinearne l’ef-
padiglioni trasmetta al visitatore differenti
ficace impronta nel paesaggio.
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Foto Gregor Khuen Belasi Immagini del John Cage Happening organizzato in occasione di Transart 12 organizzato nei padiglioni dell’architetto Werner Tscholl al Passo Rombo.
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Text von LAAC Architekten
LAAC Architekten
Gipfelplattform Top of Tyrol, Stubaier Gletscher
Der knapp eine Autostunde von Innsbruck
im Schnee verschwinden. Nur die über der
entfernte Stubaier Gletscher bietet seinen
Nordwand auskragenden Schwerter bleiben
Besuchern im Sommer viele Wander- und
das ganze Jahr über sichtbar. Fast wie eine
Klettermöglichkeiten. Der Anspruch an die
Skizze legen Wind und Sonne die Stahlla-
neu errichtete Plattform ist daher vorwie-
mellen als zarte Linien an der Oberfläche frei.
gend die Vitalisierung des Übergangs- und
Die Struktur der Stahlkonstruktion verwan-
Sommertourismus. Im Hochwinter wird die
delt sich durch die extreme Witterung des
Plattform je nach Wetterverhältnissen be-
Gletschers, bietet Halt für Formen aus Eis
gehbar gemacht. Mit der Seilbahn erreicht
und Schnee. Der Fels besitzt durch den hohen
man direkt die Bergstation Schaufeljoch auf
Eisenanteil eine starke Rotfärbung. Er ist
3160m. Der Weg zur Gipfelplattform beginnt
sehr stark texturiert und geschichtet, was
direkt beim Ausstieg aus der Gondel.
ihm seinen eigenen Charakter verleiht.
Über mehrere Treppen steigt man auf den Grat zum Großen Isidor. Nach weiteren 70 m
Montage
in natürlichem Gelände erreicht man die
Die Montage erfolgte zur Gänze mit dem
Plattform. Der Große Isidor steht zentral im
Hubschrauber. Die Anpassung der Bauteile
Stubaier Gletscher und teilt das Skigebiet
an die Lastengrenze des Helikopters war ein
in einen westlichen und östlichen Teil. Erst
wesentlicher Teil der Entwurfsoptimierung.
durch die Erschließung ist ein Rundumblick
Hoher Vorfertigungsgrad, einfachste Monta-
auf den gesamten Gletscher und 109 Drei-
gestöße und Passgenauigkeit sind unter
tausender der Tiroler Alpen möglich gewor-
den erschwerten Bedingungen auf 3.200 m
den. Die Plattform eröffnet aber auch einen
Höhe unbedingte Notwendigkeit. Da die
durchaus kritischen Blick auf Klimawandel
gesamte Baustelleneinrichtung, Betonarbei-
und Gletscherschmelze. Durch Inszenierung
ten sowie die Montage aller Bauteile mit
und Überzeichnung der vorhandenen Topo-
dem Helikopter durchgeführt wurden, war
grafie entsteht aus Landschaft geformte
die unmittelbare Wetterabhängigkeit ein ein-
Architektur – künstliche Landschaft – sie ver-
zukalkulierender Planungsfaktor.
mittelt zwischen Dynamik und Statik und ist
Fotos LAAC Architekten
Teil ihrer Transformation. Eine Konstruktion
Konstruktion
in Wechselwirkung mit der Landschaft, sie
Die Stahlkonstruktion ist als Trägerrost in
beeinflussen und prägen sich gegenseitig.
Cortenstahl ausgeführt. Die auskragenden
Die Aussichtsplattform am Isidor ist Zeichen
Schwerter aus 15 mm und 25 mm Blechen
im Schnee, ist Architektur als Gratwandler.
sind als Kastenträger mit dreiecksförmigem
Weg und Plattform liegen im brüchigen Fels,
Querschnitt ausgeführt. Die stehenden
sechs Monate im Jahr werden die Lamellen
25 mm Bleche hinter dem Fundament sind
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mit Beulsteifen zur Stabilisierung versehen. Zwischen den ca. 50 cm hohen Trägern befindet sich der Boden aus Gitterrosten. Das geschwungene Geländer ist monolithisch gefertigt. Der Handlauf und die Sitzbank sind aus Lärchenholz. Die Kräfte werden über ein Fundament und hangseitige Felsanker punktuell abgeführt.
Bodenmechanik Die Plattform befindet sich im hochalpinen Permafrost. Daher war es notwendig, die Fundierung mit 15 m langen Felsankern im Zugbereich und einem Stahlbetonfundament im Bereich der Druckzone auszuführen.
Dimensionen Die Stahlschwerter aus Corten kragen 9 m über die Felskante aus. Insgesamt wurden 19 t Cortenstahl und 60m² Gitterrost und 50m Holzhandlauf Lärche verarbeitet. Der 50 m lange Weg im natürlichen Gelände ist mit Handlauf und Absturzsicherung versehen.
1
Standort Berg Isidor, Stubaier Gletscher in Tirol, Austria. 3.200 m. Mit der Seilbahn zu erreichen, 8–16 h Bauherr Wintersport Tirol AG & Co, Stubaier Bergbahnen KG Projekt LAAC Architekten Arch. DI Kathrin Aste Arch. DI Frank Ludin
Mitarbeiter: DI Thomas Feuerstein Art der Beauftragung Privater Direktauftrag Planungsbeginn 06. 2008 Bauzeit 05.– 09. 2009 Material Wetterfester Stahl, Lärchenholz, Edelstahlnetz
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1 Konstruktionsschema 2 Ansicht
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2
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A cura di Carlo Calderan
1o Premio Alfonso Cendron
Foto Carlo Calderan
Concorso Sorgenti del Piave
La proposta di riqualificazione ambientale
Per la natura del materiale metallico, gli
e paesaggistica dell’area delle sorgenti
effetti sonori del passaggio dell’acqua nei
del Piave pone come sfondo la natura e i
ruscelli e del passaggio dei pedoni nel sen-
suoi fenomeni, ci troviamo alle pendici del
tiero, vengono esaltatati a segnalare gli
Peralba, in un prato alto tra la prima fascia
eventi. Un ulteriore sentiero proveniente da
di conifere e la torbiera nella quale cre-
nord confluisce verso il parcheggio a valle,
scono prati colorati ed erbe rare. In questo
dirigendosi verso ovest lungo la terrazza
luogo le nuvole e la nebbia dominano l’at-
delle sorgenti. Il nuovo sentiero nel bosco
mosfera evocando il ciclo idrologico che,
tenta di appoggiarsi su poche isoipse, in
come noto, si riferisce ai diversi stati fisici
modo da ridurre al minimo i movimenti di
dell’acqua, solido, liquido e gassoso.
terreno e da poter essere agevolmente per-
Sulla base di questa elementare esperien-
corso anche da parte di anziani e bambini;
za didattica, la proposta tenta di costruire
conclude infine la sua escursione presso il
già dal parcheggio a valle alcune rifles-
rifugio, riconnettendosi con la strada aperta
sioni, la trasformazione in energia elettrica
ai soli mezzi di emergenza e a quelli auto-
del calore prodotto per irraggiamento delle
rizzati al trasporto di persone diversamente
piastre in corten utilizzate per gli stalli,
abili. Dalla vecchia strada si staccano os-
e, per scambio termico presso le cavità di
servatori per la contemplazione del paesag-
drenaggio, la trasformazione dell’acqua
gio in direzioni multiple. Il primo, subito
in vapore, ad avvolgere e quasi dissolvere
dopo la porta, guarda ad ovest, dove il neo-
la presenza delle auto in sosta. La porta
nato ruscello Piave scorre lento e incerto,
delle sorgenti, un totem metallico verticale,
ma anche verso sud, dove il rio prende ve-
scorre meccanicamente dal fianco della
locità per la maggiore pendenza e si allarga
strada a inibire parzialmente l’accesso
per effetto dei primi affluenti dal monte e
automobilistico; al contempo il totem in
dalla torbiera. Un secondo osservatorio, a
corten indica simbolicamente la mappa del
metà del percorso, connette il sentiero alto
luogo, la sua condizione orografica.
e la strada, spingendosi in fondo all’alveo
Dopo la porta, la vecchia strada diviene
del ruscello Piave e costeggiando un altro
sentiero pavimentato con materiali ecologici
rio proveniente dal monte. Anche in questo
mescolati a frammenti di roccia dolomitica
caso la visione è multipla: verso est, sul
del sito. Gli attraversamenti dei rii prove-
ruscello Piave; verso sud, sulla torbiera al
nienti dal sovrastante Peralba sono trattati
di là dei prati. Un ultimo osservatorio si
ancora con il medesimo metallo, il corten
trova ad ovest, quasi un avamposto del rifu-
microforato con dimensioni variabili ad
gio, al fine di consentire al visitatore di ri-
evocare il verso di scorrimento dell’acqua.
costruire visivamente le geografia appena
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1 Planimetria
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2 – 3 Piante 4 – 5 Sezioni
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percorsa. La riqualificazione dell’ambito
In uno spazio rialzato trova posto il servizio
preciso della sorgente, attualmente attrez-
di ristorazione e bar che affaccia sul sotto-
zato con alcuni manufatti ed un rifugio,
stante punto informazioni. Sul tetto inclinato
volge verso una naturalizzazione dell’intera
una grande finestra si apre verso il Peralba,
area specifica al fine di risarcire i suoli dei
quasi a ricordare la relazione con la sorgente.
loro substrati originari, in parte torbiera e
La planimetria del nuovo centro di acco-
in parte affioramento sorgentizio. Il nuovo
glienza deriva pertanto dalla forma del de-
centro di accoglienza è una struttura ipo-
clivio naturale esistente che assume qui
gea ricavata per ampliamento del seminter-
l’aspetto di una freccia, come ad indicare
rato del demolendo rifugio e volumetrica-
il punto preciso della sorgente.
mente si adagia sul declivio esistente ridu-
Il progetto presentato è risultato vincitore
cendo al minimo l’impatto con il profilo
nel settembre del 2011 del concorso ban-
naturale esistente. Il lato meridionale della
dito dalla Provincia di Belluno in collabo-
copertura si allunga a formare un parapet-
razione con il Comune di Sappada per la
to della terrazza sud, superficie terminale
riqualificazione ambientale e paesaggisti-
esterna del percorso alle sorgenti. Al nuovo
ca dell’area delle sorgenti del Piave.
volume ipogeo, che all’interno si sviluppa
Il concorso è stato organizzato dalla Fon-
a terrazze sagomate sul profilo naturale del-
dazione Architettura Belluno Dolomiti nel-
la pendenza del terreno, si accede da sud
l’ambito del programma Interreg IV A Italia/
lungo un percorso ai piedi del declivio.
Austria, all’interno del progetto “Drava
L’ingresso conduce ad un’area leggermente
Piave Fiumi e Architetture” che ha coinvolto
incassata rispetto al suolo esterno, il punto
la Provincia di Belluno come capofila, la
informazioni e servizi, dove una finestra a
Provincia di Treviso, la Verein Napoleonstadel –
nastro consente di immergersi visivamente
Kärntens Haus der Architektur (Carinzia),
e quasi fisicamente nello spazio rinatura-
l’Associazione Turistica di Dobbiaco (Bolzano)
lizzato. Da un sistema digitale incorporato
e il Kulturland Kärnten – Kärnten Werbung
nel desk di fronte alla finestra è possibile
Marketing & Innovationsmanagement GmbH,
acquisire informazioni sulle sorgenti, sui
quali partner. La Commissione Giudicatrice
sentieri e sulla storia dei luoghi, e costruire
era formata dall’Arch. Juan Manuel Palerm
in forma interattiva ipotesi di escursione
Salazar, dall’Arch. Walter Angonese, dal-
basate sulla qualità dei fenomeni e sulla
l’Arch. Silvia Roma, dal Dott. Cesare Lasen e
natura floreale e faunistica dei luoghi.
dal Dott. Urb. Gabriele Lion.
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7
6 Sezione 7 Planimetria 8 Pianta 6
1 ingresso
1
2 accoglienza 3 back office
7 4
5 servizi 6 zona didattico-interattiva
3
7 zona bar e ristoro 8 magazzino
2
5
4 area carte geografiche
8
8
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Testo di Matteo Torresi e Giorgio Azzoni
Concorso internazionale di idee „Abitare minimo nelle Alpi“, Italia
Lo stretto indispensabile
vetta infatti sono spesso necessari più giorni di cammino. Generalmente i bivacchi sono
Un bivacco, a differenza di un rifugio, è un
situati in luoghi particolarmente isolati, ma
riparo momentaneo, provvisorio, usato per
facilmente riconoscibili, in cui si possa ri-
proteggersi dalle condizioni metereologi-
posare e cucinare qualche alimento caldo,
che avverse o per passare la notte al sicuro
soprattutto nei periodi invernali e offrire un
prima di rimettersi in cammino verso la
ricovero temporaneo. Il bivacco è quindi
vetta. In origine era un accampamento prov-
uno spazio minimo autogestito e gratuito.
visorio, oggi è diventato una struttura fissa,
È buona regola, per ogni alpinista, lasciare
incustodita, solitamente in metallo o legno,
sempre qualcosa da mangiare nella pic-
all’interno del quale vengono ospitati un
cola dispensa per quelli che verranno dopo.
massimo di dieci persone, un tavolo e una
È indispensabile lasciarlo pulito e in ordine,
piccola cucina dotata di fornello elettrico e
non si può sprecare acqua, energia né
lavandino ad uso degli alpinisti. Per supe-
tantomeno cibo. Un bivacco è in antitesi
rare un’arrampicata o per raggiungere una
con la società contemporanea: è lo stretto
1
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2
indispensabile che dovrebbe riportarci
idrico e smaltimento reflui; igienicità e mini-
all’essenzialità. È un’esperienza educativa.
mo confort; coibentazione adeguata e prote-
I bivacchi esistenti sono strutture leggere,
zione atmosferica; facile individuabilità e
facilmente trasportabili, sono oggetti ricono-
visibilità; sicurezza, ancoraggio, reversibilità.
scibili spesso di colore molto acceso.
Non è stato indicato un luogo specifico per
In un certo senso quindi non sono strutture
l’inserimento della cellula, ma si è lasciata la
integrate, secondo il luogo comune che
libertà di collocarlo lungo un sentiero in
vuole un oggetto architettonico ben inserito
quota in area alpina, con la prospettiva di
nel contesto quando con esso si fonde, in
realizzare un prototipo che possa essere
una sorta di mimesi. In questo caso sareb-
installato in Valle Camonica e poter essere
be poco logico. Un riparo di fortuna, se
sfruttato come abitazione per gli artisti che
pensiamo alle condizioni estreme in cui ci
partecipano ad un’altra interessante mani-
si può trovare facendo una scalata, per
festazione, aperto_2012 / art on the border
esempio durante una tempesta di neve, non
in cui agli artisti selezionati viene chiesto di
può certo essere nascosto. Un esempio tra
interagire con le comunità, realizzando opere
gli altri è quello del bivacco Pelino, sulla 3–4
vetta del Monte Amaro (Majella, appennino abruzzese), luogo di per sé difficile da raggiungere e soggetto a repentini cambiamenti del tempo. Per la sua forma, materiale, e colore una semisfera reticolare rivestita in lamiera rossa, è un esempio emblematico dei bivacchi esistenti e del loro ruolo. Il Distretto Culturale di Valle Camonica (BS) e il Parco dell’Adamello hanno indetto un 1 Bivacco Pelino, 2.795m.s.l.m., Monte Amaro, appennino cen-
concorso internazionale di progettazione
trale, anno di costruzione: 1980
aperto a giovani architetti, designer, ingegneri
2 Bivacco Valerio Festa,
Under 40 sul tema della cellula abitativa
2.320m.s.l.m., Passo di Gallinera, Alpi Retiche, Lombardia, anno di costruzione: 1977
3 Bivacco Ferrario, 2.184m.s.l.m., Vetta Grignetta, Valsassina.
minima, autonoma, reversibile: il bivacco. Nel bando di concorso si chiedevano il minimo ingombro e semplicità formale;
anno di costruzione:1968
durabilità all’uso, al tempo e agli agenti atmo-
4 Bivacco Malvezzi, 2.900m.s.l.m.,
sferici; economicità di realizzazione, uso e
La Valeille, Alpi Graie, Val D’Aosta, anno di costruzione: 1935 (1972–2003)
manutenzione; autosufficienza energetica, senza l’uso di fuochi; approvvigionamento
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site specific. La giuria, presieduta da Sami
confronti di luoghi, simboli e valori che la
Rintala, ha selezionato sedici progetti dei circa
Valle Camonica custodisce. Dopo ferro e
duecento presentati, tre dei quali premiati
legno, materia di riferimento di questa terza
e che saranno valutati economicamente
edizione è la pietra, con la quale essi si con-
in collaborazione con uno degli sponsor
frontano per dare forma ad opere prodotte
per permettere la realizzazione di quello
in loco, site specific. Nell’edizione 2012 è
che risulterà essere il più fattibile e che
stata attivata una ricerca su L’abitare nelle
di seguito sono pubblicati. La mostra dei
Alpi, individuando la relazione tra natura e
progetti, presentata al Maga di Gallarate
cultura in una terra di montagna. Lo stretto
e alla Fiera della Sostenibilità nella Natura
rapporto con l’ambiente ha consentito alle
al pina in Valle Camonica, è divenuta iti-
diverse sensibilità di tradurre significati e
nerante e percorrerà le Alpi, dove richiesta.
valori in forme, percorsi e azioni sostenibili
(Matteo Torresi)
e consapevoli. All’interno del progetto artistico aperto_2012 è stato promosso, con
aperto_2012 / art on the border L’abitare nelle Alpi
finalità analoghe, il Concorso internazionale di idee Abitare minimo nelle Alpi, per la progettazione di una cellula abitativa mini-
La manifestazione aperto_2012 art on the
ma, autonoma, reversibile (bivacco) desti-
border, promossa dal Distretto Culturale, è
nata al ricovero temporaneo, da collocarsi
un progetto pluriennale di arte pubblica
lungo un sentiero in quota in area alpina.
contemporanea che ha l’obiettivo di attivare
A fronte di una elevata partecipazione la giu-
esperienze capaci di radicarsi nell’ambiente
ria, composta da architetti, critici e esperti
e di stabilire un colloquio dialettico con il
di ambiente montano, ha valutato i progetti
luogo, la storia e le comunità. È un territo-
nel corso di diverse sessioni di lavoro sulla
rio di confine che si dispone alle idee, al-
base dei criteri indicati dal bando: qualità
l’interscambio e al confronto; un cantiere,
architettonica dell’opera, sostenibilità eco-
aperto ai nuovi linguaggi dell’arte. Ogni anno
nomica, energetica e ambientale, durabilità
vengono individuati un tema e un artista
e realizzabilità. Tra i molti progetti che pre-
di riferimento, vengono selezionati giovani
sentavano una significativa risposta a questi
artisti che, ospitati in loco, agiscono sul ter-
criteri sono stati selezionati tre gruppi di
ritorio e interagiscono con gli abitanti; sono
lavori: tre premiati, cinque menzionati e otto
chiamati a stimolare riflessioni su cultura
selezionati. I progetti premiati sono stati
e identità rilanciando un’azione di cura nei
individuati sia per la loro ricerca architetto-
5
5 Progetto 1o Premio: Alessandro Felici, Rocco Cammarota, Alessio Santamaria, Dario Rossi
6 Progetto 2o Premio: Riccardo Sanquerin
7 Progetto 3o Premio: Daniele Catizzone, Stefano Corradi, Davide Falcetta, Alessio Maiolino, Michele Nebuloni
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Il primo premio presenta un’interessante ricerca sul tema dell’abitare minimo declinata in una forma che dialoga con il profilo alpino e che si articola in relazione alla visibilità e alla funzionalità tecnica del bivacco, risultando particolarmente adatta a situazioni di media quota in appoggio a passaggi, ascensioni e transiti. Il secondo premio si caratterizza per una forma compatta e sfaccettata che ben si adatta a situazioni ambientali estreme, anche di alta quota, come vedrette o passaggi particolarmente esposti. L’interno è strutturato anche per una permanenza non occasionale e presenta soluzioni qualitative ed articolate.
6
nica, che coniuga aspetti innovativi con esi-
Il terzo progetto premiato, distinguendosi
genze energetiche e ambientali, sia per la
per una composizione semplice e moderna,
cura delle soluzioni compositive tradotte
denota una maturità progettuale pur ad
in efficacia del dettaglio. Sono stati partico-
una scala minuta, con un interessante studio
larmente apprezzati i lavori che hanno pre-
sugli aspetti ‘comunitari’ della permanenza
sentato caratteri architettonici di qualità,
in situazione di emergenza.
ma che fossero anche dotati di una concreta
Ognuno dei tre progetti premiati contiene
realizzabilità ed una adattabilità alle condi-
una ricerca tipologica presente in molti
zioni d’alta quota, presentando pochi aspetti
altri lavori, sintetizzando il panorama delle
deboli dal punto di vista della manuten-
proposte e degli atteggiamenti progettuali
zione. Altro aspetto importante ai fini della
riscontrati dal concorso. Il tema dell’ospi-
scelta è stato individuato nel rapporto tipo-
talità di sicurezza ad alta quota indirizza de-
logia-spazio-funzionalità, in quanto una
cisamente dal punto di vista funzionale,
struttura lasciata al libero uso in un luogo
architettonico e sociale, aprendo un dialogo
non raggiungibile da mezzi di trasporto (se
sul significato dell’escursionismo alpino.
non aerei), richiede molta concretezza:
(Giorgio Azzoni)
questo insegna la tradizione alpina e l’esperienza d’uso degli edifici d’alta quota. 7
www.vallecamonicacultura.it/aperto2012
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turrisbabel 92
A cura di Barbara Breda
Miha Karzeli
Si ringraziano Sandy Attia e Gianluca Gimini
Bivacchi Legarij, Kamnik Mountains, Slovenia
Bivouac for mountaineers
which is used when there are more people. The bivouac is open year round and can
per la revisione dei testi in lingua inglese. The project consists of a small mountain
be used free-of-charge. The aerodynamic
bivouac in the far west corner of Slovenia,
shape of the roof is designed to withstand
2 km from the Italian border. It is situated
the strong winds, however the project is not
in the middle of the 30 km long mountain-
a high-tech architecture but rather an archi-
ridge named Stol (a chair in translation),
tecture that tries to builds upon alpine
1580 m above sea level. The shortest path
architecture. The construction is wooden,
to reach the site is a two hour hike and is
and without heating system-simply breath-
characterized by high winds and lots of snow
ing heats up the space in no-time! It has
on the ridge during the winter months.
a glass door in the front facade and a rear
During the summer, thunderstorms are fre-
window. In front of the bivouac there’s a
quent; Stol mountain is the first barrier
small sheltered terrace made of wood,
of the Alps from the south. This bivouac is
that faces east. The bivouac is raised 40 cm
a shelter for those mountaineers traversing
above the ground to avoid water infiltra-
the whole ridge. It is a very small and sim-
tion. The material for the construction was
ple structure measuring 3 x 4 m, 11 sq.
brought by helicopter. Prior to construc-
meters. The interiors are yet to be finished.
tion, the project was pre-assembled in the
There are 4 beds in the lower (also sitting)
home garden of the carpenter in the village
level and 4 extra beds in the attic space
60 km far away from the location.
1
3
2 1
4
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67
Location Stol mountain ridge / western Slovenia Client Tourist development
7
4
3
association Breginj Architect
8
Miha Kajzelj
5
Design date 2
08. 2002 Completion date 10. 2002
1
Area 11 m2 Cost 11.000 EUR General Contractor Professor Janez Duhovnik
2
5
5
1 cross section 1 lower sleeping level (4 beds)
4
7
1
the bench
2
3 upper sleeping level (4 folding beds)
5
4 removable table
2 longitudinal section 3 lower sleeping level plan
3
1 stone stair 2 wooden outside platform under the roof 3 outside door-double in height (snow hight) 4 inside door with a window 5 bench/bed- 4 sleeping places 6 removable table 7 rear window 8 removable back of the bench
4 roof plan Foto BlaĹž Budja
3
6
2 removable back of
4
5
68
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Bivouac at Kotovo saddle
turrisbabel 92
circular windows. It is designed as a grey volume with sharp edges and has been
Foto Miha Kajzelj
The landscape below the Kotovo saddle –
placed beneath a huge broken boulder as
at the altitude of 2000 meters above sea
if it were a wedge, supporting it. The whole
level – is a unique space of alpine nature.
composition is similar to an explosion of
A trace of big rocky boulders was left on the
fractal volumes. The tension between the
plateau by the melting of an ancient glacier.
boulder and the bivouac, where the real rock
The scenery is very open and there is a
almost touches the artificial one, stresses
majestic view towards the mountain walls
its connection with the natural landscape.
and summits on the opposite side of
The futuristic outer appearance is symbolic
Tamar valley. The crystals of mount Jalovec
of the hostility of this high-altitude environ-
shine embedded in dark colored soil: this
ment. It would be a better setting for some
is one of the most beautiful and wild parts
atmospheric vehicle than it would be for a
of Julian Alps. The idea behind the new
construction in the shapes of the vernacu-
bivouac is that it should be nearly invisible
lar architecture of the valley. The position
to the eye in the context of this magnificent
of the windows enables to look outside
rocky scenery. We wanted to preserve the
when standing by the door, sitting on
scenery untouched as much as possible.
the bench or lying in bed. The bivouac was
So, the new building is like another rock in
transported to the site by helicopter as a
the crowd of rocky boulders on the plateau,
readymade object. It was fixed to the rocky
providing shelter for temporary living.
ground without concrete. Its interior provides
It differs from the other boulders just by its
shelter for 4 to 6 mountaineers.
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Location Kotovo sedlo (1965 m over sea), Tamar-Planica, western Slovenia Client Mountain rescue teams from Kranjska gora and Ratecˇe Architect Miha Kajzelj Design date 08. 2004 Completion date 07. 2005 Area 8 m2 General Contractor Janez Štupnik
1
1 longitudinal section 2 plan
2
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Bivak under Grintovec
turrisbabel 92
The upper floors serve as additional sleeping or living quarters. Bivouac is a
Foto Matevž Paternoster
This Bivouac is located in the Kamnik
vertical volume placed on a minimal con-
Alps 30 km north of Ljubljana, the capital
crete platform 2,00 x 3,00 m with a height
of Slovenia. The site is a mountain
of 4,50 meters. The vertical windows are
plateau 2080 m above sea level and is
placed beside the corner windows and
accessible only on foot by a trail leading
enable the best view of the mountains that
from the valley to mount Skuta (2400 m).
dominate the alpine scenery making for
The bivouac replaces the old bivouac that
a very light and open interior. The vertica-
was built in 1972. It is an alpine infrastruc-
lity of the windows gives the impression
tural object wich is open to visitors year
that the sleeping levels are floating in
round. The use is free of charge and the
the air above the mountain scenery.
main purpose is to enable shelter for the
Bivouac is a nonheated building. Its outer
mountaineers. It is located in an area of
skin consists of aluminium isolating pan-
the mountains which has difficult access,
els, that prevent the loss of heat produced
making for a dangerous place at night or
by those occupying the structure. The
under bad weather conditions. Capacity
inner skin is made of wooden perforated
of the shelter is 6 – 8 people, upper sleep-
panels that resist to moisture so that the
ing levels are designed as a uniform
interior skin can always stay warm and dry.
bed level for 2 – 3 people. The Bivouac is
As a result of the vertical interior concept,
placed as a landmark in the landscape
the upper floor is always warmer than
of the wide mountain plateau under the
the floors below. Bivouac is fixed on a
Grintovec moutain. With its dark vertical
mimimal concrete platform, wich is ancho-
volume the bivouac is visible from afar,
red to the solid rock ground. The interven-
whether in a white winter scenery or
tion to the ground under and around
in the grey rocky summer period. Its outer
bivouac is minimal so that the landscape
appearance helps people find it. The inte-
remains largely untouched. The prefabri-
rior is a multi storey space which works
cated structure complete with windows
as a monovolume. All three levels are con-
was constructured in the valley and brought
nected with a vertical void within which
up to the mountainous location by heli-
a ladder is placed to enable access to
copter. The weight for the helicopter trans-
the upper floors. The ground floor with
port was limited by 3 tons, our bivouac
benches and a small table serves as
weighs 2300 kilograms. For weight con-
a dining and living space during the day
cerns, the bearing-load structure was
and the sleeping quarters aby night.
made of aluminum and not steel.
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Location Kamnik Mountains Slovenia Client Mountain rescue team Kamnik Architect Miha Kajzelj Size 14 m2 Date of project 2008 Date of construction 2009
1
1 longitudinal section 2 cross section
2
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turrisbabel 92
A cura di Alexander Zoeggeler, testo degli autori
Luca Gentilcore / Gandolfi & Gentilcore Stefano Testa / Cliostraat
Nuova Capanna Gervasutti, Ghiacciaio di Freboudze, Monte Bianco, Courmayeur, Aosta
La nuova “Capanna Gervasutti”, commis-
La Capanna Gervasutti è la prima spettaco-
sionata dal CAI di Torino, è stata installata
lare applicazione di un prodotto, il LEAP/s1,
nell’ottobre del 2010 a quota 2.835 m sul
parte di una serie abitacoli che LEAPfactory
ghiacciaio del Freboudze sotto la spettaco-
ha sviluppato per risolvere più in generale
lare parete Est delle Grandes Jorasses nel
il problema dell’infrastrutturazione am-
Monte Bianco ed inaugurata nella prima-
bientale. Le difficoltà legate alle costruzioni
vera del 2011. La realizzazione del bivacco
in alta montagna, in aree generalmente
è frutto del lavoro coordinato di Luca
prive di accessibilità stradale, rende quasi
Gentilcore e Stefano Testa con LEAPfac-
insostituibile il ricorso al trasporto aereo e
tory, acronimo di Living Ecological Alpine
quindi ad una prefabbricazione spinta.
Pod, società italiana che progetta
Questo nuovo bivacco sul Monte Bianco
e realizza strutture modulari con impatto
rappresenta una delle opzioni possibili per
ambientale minimo. I moduli LEAP sono
l’architettura d’alta quota: in un contesto
abitacoli a scocca portante in sandwich
non completamente abitabile essere senza
composito interamente prefabbricati, tra-
alcun radicamento, reversibile e mobile,
sportabili con un elicottero di medie di-
come una barca o una navicella spaziale.
mensioni e installabili rapidamente senza modificare il suolo naturale con opere permanenti. Sono concepiti per funzionare in totale autonomia essendo dotati di sistemi di produzione di energia pulita, di sistemi di autodiagnosi funzionale e dispositivi sanitari indipendenti. Per il bivacco Gervasutti sono stati assemblati quattro moduli: un “Entrance module” che regola l’accesso alla capanna attraverso delle bussole e comprende i depositi per zaini, scarpe e attrezzature di montagna oltre all’alloggiamento dell’equipaggiamento d’emergenza, un “Living module” che include la cucina, l’area pranzo e l’unità di controllo degli apparati tecnologici della struttura e, per finire, due “Sleeping modules” che consentono una disposizione Foto Francesco Mattuzzi
flessibile delle cuccette.
(Carlo Calderan)
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Sezione Sezione Pianta Prospetto Sezione
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Architetti Luca Gentilcore / Gandolfi & Gentilcore, Stefano Testa / Cliostraat Design Team Edoardo Boero Marilena Cambuli Massimo Teghille Strutture Luca Olivari / Olivari Composite Engineering Andrea Bruzzone Superficie 29 mq Costi complessivi 250.000 euro Dati tecnici 6 punti di appoggio 2500 kg di peso totale 12 posti letto Produzione energia solare 2.5 Kwh
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Testo di Nicola Baserga e Christian Mozzetti
Nicola Baserga e Christian Mozzetti architetti ETH STS
Ampliamento Capanna Moiry, Grimentz (CH)
La capanna Moiry si situa nella Valle
del soggiorno di cui una parte può essere
d’Anniviers (VS) a 2.825 m.s.l.m, nel comune
utilizzata come sala per conferenze. Al piano
di Grimentz. Il progetto mira alla conserva-
superiore ci sono il comparto camere per-
zione volumetrica e architettonica della
sonale e custode (direttamente collegata alla
capanna esistente davanti la quale si ridi-
cucina), le camere prevalentemente per pic-
segna una nuova terrazza pavimentata.
coli gruppi o per famiglie ed i relativi servizi.
Collegato, ma architettonicamente autono-
Le piccole camere sono pensate per offrire
mo, un nuovo volume si adagia sulla topo-
un confort maggiore in modo di favorire una
grafia esistente. Vecchio e nuovo si con-
permanenza oltre la singola notte. In rela-
trappongono in dialogo dialettico, manife-
zione a questo abbiamo preferito un numero
stando espressioni architettoniche differenti
maggiore, oltre il minimo richiesto dal ban-
ma complementari: alla verticalità della
do di concorso, di piccole camere.
capanna esistente contrapponiamo l’orizzontalità del nuovo; allo zoccolo in muratura
Costruzione
della terrazza contrapponiamo lo sbalzo
L’edificio esistente è pressoché mantenuto
del nuovo corpo apparentemente sospeso
integro nelle sue parti strutturali, mentre le
nel paesaggio; all’introversione del primo,
finiture, le installazioni e la circolazione sono
offriamo una percezione completa e diretta
rimesse a nuovo. L’ampliamento è costruito
del paesaggio del secondo.
su un minimo di fondamenta e in parte su profili a mensola in acciaio, con il sistema
Organizzazione funzionale
di prefabbricazione in elementi intelaiati di
L’entrata principale avviene tra i due edifici,
legno e rivestito in rame. La scelta di quest’ul-
mentre l’entrata attuale può essere utilizzata
timo è dettata dalla volontà di ridurre il più
come accesso “sporco” o invernale. Nella
possibile i materiali utilizzati che saranno
capanna esistente organizziamo al piano
quindi la pietra dell’esistente e della nuova
interrato gli spazi secondari quali depositi e
terrazza ed il rame della copertura della
locali tecnici, al piano terra gli spazi di de-
vecchia capanna e dell’intero involucro del
posito degli ospiti, alcuni sevizi igienici diurni
nuovo edificio. La nuova terrazza è costruita
e l’atelier del guardiano, ai piani superiori
utilizzando il materiale di riporto, di demoli-
parte delle camere prevalentemente per
zione e le pietre esistenti.
gruppi. Al piano terra il deposito scarponi è adattabile come locale invernale. Nel nuovo edificio al piano terra si trovano la ricezione, il soggiorno divisibile, la cucina ed un deFoto Thomas Jantscher
posito fruibile per la stessa e per la flessibilità
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Committente Club Alpino Svizzero, Montreux Architetti Nicola Baserga e Christian Mozzetti, Muralto (CH) Collaboratori: Thea Delorenzi, Stefano Pesenti, Carlotta Terragni Direzione lavori Savioz, Fabrizzi Ingegnere Ingegneri Pedrazzini sagl Specialista elettronico Perrottet ingénieurs Conseils en électricité sa Jean Lausselet Specialista san. e vent. ER energies rationelles SA Ingénieurs Conseils Carlos Calatayud Ingegnere sanitario CCTB SA Stephan Grangier
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Zusammengestellt von Wolfgang Thaler
Schlögl & Süß Architekten ZT
Innsbrucker Nordkettenbahnen, Österreich
Die drei Stationen der Nordkettenbahn,
Innsbruck ansässiges Büro gewonnen, das
Hungerburg, Seegrube und Hafelekar, wer-
in enger Zusammenarbeit mit DI Werner
den 1927–1928 von Architekt Franz Baumann
Jud vom Denkmalamt dieser Aufgabe nach-
errichtet und zählen zu den wichtigsten aus
kommt. In einem präzisen Analyse- und
dieser Zeit erhaltenen Bauwerken der Mo-
Planungsprozess werden Erhalt, Rückfüh-
derne in Tirol. Die im Umgang mit dem Berg
rung bzw. Um- und Zubauten festgelegt.
höchst sensible Architektur gilt bis heute als exemplarisches Beispiel für alpines Bauen.
Grundhaltung:
Im Zuge der Sanierung der Seilbahn ent-
Wesentliche Ergänzungen zum Bestand
schließt sich die Stadt Innsbruck zu einer
werden in Form und Material bewusst als
umfassenden Modernisierung der Hunger-
solche gezeigt und durch klare Schnitte von
burg- und Nordkettenbahn. Im Rahmen
der alten Bausubstanz abgesetzt, in Maß-
eines Dienstleistungskonzessionsvertrags
stab und Grundhaltung dem Gesamtgebäu-
erhält das Büro Malojer Baumanagement
de jedoch untergeordnet.
GmbH&Co die Verantwortung für die um1
fassende Generalplanung. Für die Stationen
Der Altbestand wird in den wesentlichen
des von Grund auf neuen Abschnittes von
Teilen konsequent auf den Ursprungszu-
der Einstiegstelle beim Kongresshaus bis
stand rückgebaut, funktionsbedingte Ände-
zur Hungerburg erhält auf Grundlage eines
rungen zurückhaltend in Material und Aus-
Bauträgerwettbewerbes zwischen Domini-
prägung vorgenommen.
que Perrault und Zaha Hadid mit zaha hadid architects ein weltweit tätiges Büro den Ent-
Die Stationen
wurfsauftrag für die gänzlich neue Bahn. Die beschlossene Kapazitätssteigerung der
Hungerburg Talstation
Nordketten-Seilbahn zieht ebenfalls eine
Die notwendige Vergrößerung der Warte-
Reihe funktionell und architektonisch beding-
halle wird durch den Abbruch der nord-
ter, baulicher Änderungen der Baumann-
seitig gelegenen Nebenräume erzielt.
Stationen nach sich. Der von der Stadt Inns-
Die daraus entstandene Raumerweiterung
bruck bestellte Architekturbeirat, mit Fried-
setzt sich besonders in der Ausbildung der
rich Achleitner und Marcel Meili hochkarätig
Oberflächen architektonisch klar von der
besetzt, besteht auf der Forderung, dass
bestehenden Halle ab, wodurch deren alte
1 Außenansicht
das Baumanagement Malojer die Planung
Dimension und der Raumeindruck spürbar
Foto: Markus Bstieler
dieses Abschnittes an ein einschlägig ver-
bleibt. Später ausgebrochene Fensteröff-
siertes Architekturbüro übertragen muss.
nungen in der West- und Nordfassade wer-
Mit Schlögl & Süß Architekten wird ein in
den wieder geschlossen.
Hungerburg Talstation (857 m)
2 Wartehalle Foto: Nikolaus Schletterer
3 Grundriss Erdgeschoss
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Seegrube
henden Dachflächen. Der Küchenzubau
Rund um den Gebäudekomplex der See-
an der Nordseite des Gebäudes wird als
grube kommt es zu den stärksten Verände-
notwendiger Lawinenschutz sowie zur Aus-
rungen der Bausubstanz, und zwar zur
formulierung einer klar abgesetzten Neuset-
Vergrößerung der Wartehalle im Südosten
zung in Form eines eingeschossigen, durch-
und zur Erweiterung der Küche im Norden.
laufenden Sichtbetonwinkels vorgeschla-
Die Erweiterung der Wartehalle wird durch
gen. Die durch verschiedene Umbauten
die erhöhte Fahrgastkapazität notwendig.
früherer Jahre veränderten Gaststuben des
Bei einer in den 50er Jahren des vorigen
Restaurants werden auf den ursprüngli-
Jahrhunderts durch Baumann selbst vorge-
chen Zustand rückgebaut und nordseitig
nommenen Vergrößerung der Halle paral-
durch eine zeitgemäße Freeflow- und Schau-
lel zur Bahnachse Seegrube-Hafelekar wird
küchenzone ergänzt.
das Hauptdach angehoben und östlich
4
durch eine in der Höhe abgesetzte Dachflä-
Hafelekar
che ergänzt. Der Umbau erhält die Dach-
Am Hafelekar werden sämtliche späteren Zu-
landschaft, der geplante Zubau schiebt sich
bauten im Eingangsbereich abgebrochen,
als eigenständiger, horizontaler Baukörper
wodurch die alte Gebäudehülle wieder her-
mit weitem Ausblick ins Tal unter die beste-
gestellt wird.
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Seegrube (1.905 m)
4 Ansicht von unten Foto: Nikolaus Schletterer
5 Ansicht von oben Foto: Nikolaus Schletterer
6 Grundriss Erdgeschoss 7 – 8 Außenansichten Fotos: Markus Bstieler
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Seegrube (1.905 m)
9 Innenansicht Foto: Nikolaus Schletterer
10 – 11 Bestand vor dem Umbau Fotos: Werner Jud
12 Ansicht 13 – 15 Station Seegrube Fotos: Nikolaus Schletterer
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Hafelekar (2.256 m)
16 Außenansicht Foto: Markus Bstieler
17 Foto: Archiv Schlögl & Süß Architekten
18 Bestand vor dem Umbau Foto: Werner Jud
19 Grundriss Erdgeschoss
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Text von Baumschlager Hutter
Baumschlager Hutter Partners
Wildspitzbahn, Pitztal, Österreich
Auf 3429 Meter über dem Meer liegt die
Wind und dünner Luft, schränken die Spiel-
höchstgelegene Bergstation in Österreich.
räume stark ein. Eine Stahl-Alu-Konstruktion
Die derzeitige Wildspitzbahn wird komplett
auf die bestehenden Fundamente abge-
erneuert und durch ein Restaurant erweitert.
stellt, bildet die Basis für eine Form, die auf
Die einzigartige Aussicht in die Alpen ist
die Aussicht einerseits und die Witterungs-
der Ausgangspunkt zu allen Überlegungen
bedingungen andererseits reagiert.
und zur gewählten Formensprache.
Das Gebaute fügt sich in die Formenwelt
Die Konstruktion – formabhängig, entsteht
der ganzjährig bestehenden, von der Natur
aus den natürlichen Rahmenbedingungen
hergestellten „Schneearchitektur“ ein.
und der technischen Machbarkeit. Geringste
Soweit der Ort Zurückhaltung machbar macht,
Aufstandsflächen, Gletscherzunge, steil ab-
tritt der Bau zurück, um vordergründige
fallende Bergseiten und die extreme Höhen-
Überheblichkeit im Anblick der Mächtigkeit
lage mit entsprechender Sonneneinstrahlung,
der Naturlandschaft zu vermeiden.
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1 Lageplan
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2 Rendering des Projektes 3 Schnitt
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Text von Steinert Architekten
Steinert Architekten Gmbh + Schwind Ingenieure
Naturinformationszentrum Karwendel – Ein Fernrohr in 2.244 Metern Höhe
Der Codex Atlanticus belegt Leonardo da
die aus dem Ausbruchmaterial des in den
Vincis Vorhaben, ein vergrößerndes Gerät auf
1970er Jahren erstellten Tunnels zum Damm-
den Mond zu richten. „Fa ochiali da vedere /
kar entstanden ist. Nicht nur die fertige
la luna grande…“ – Mache Brillen, um den
neue Anlage ist strikt auf diese Fläche be-
Mond groß zu sehen, ist dort zu lesen.
grenzt, sie wurde auch während der ge-
Dieses Vorhaben gründet in der Sehnsucht
samten Baudurchführung nicht überschritten.
der Menschen, das direkt Wahrnehmbare um das ferne Unfassbare der Welt um sie
Das Bauwerk
herum zu erweitern. Die Idee des Fernrohrs war geboren. In dieser Metapher für Ein-
Der einem Fernrohr gleichende langge-
blick und Ausblick verbinden sich Mikro- und
streckte Baukörper mit dem Ausstellungs-
Makrokosmos zu einer lehrreichen Einsicht.
raum ragt sieben Meter über die Felskante hinaus und scheint auf dem Treppenturm
Der Standort
zu schweben, der den Ausstellungs- mit dem Medienraum im Sockelgeschoss verbindet,
Fotos Peter Czajka
Auf eine der ältesten Schutzverordnungen
das zu mehr als der Hälfte in die Aufschüt-
der Ostalpen geht das Naturschutzgebiet
tung eingegraben ist. Die Aufständerung
Karwendel zurück, das Teil der Tirolisch-
reduziert die Barrierewirkung für Vögel, in-
Bayerischen Kalkalpen ist. Naturschutz und
dem sie ein Über- und Unterfliegen des
der Wunsch nach einem lebhaften Tourismus
Baukörpers ermöglicht. Die Form eines Fern-
sind jedoch nicht immer gut verträglich.
rohrs vereint konstruktive und optische
Um die Touristen zu motivieren, den ein-
Vorteile: die Hülle kann ohne Unterschied
zigartigen Naturraum Karwendel durch ihr
zwischen Wand- und Dachfläche aus einem
rücksichtsvolles Verhalten zu bewahren,
einheitlichen Material bestehen und hat
wurde ein dezentrales Netz von Naturinfor-
somit ein ruhiges Erscheinungsbild.
mationszentren vorgeschlagen.
Die Bekleidung mit Lärchenholzbohlen hat
Der ausgesuchte Standort des bayerischen
zwischenzeitlich durch die Bewitterung
Zentrums in 2.244 m Höhe mitten im Schutz-
den Grauton der umliegenden Felsforma-
gebiet neben der Bergstation der Karwen-
tionen angenommen. Zugunsten einer
delbahn ermöglicht eine eindrucksvolle,
freien Sicht in die Karwendelgrube und das
wirklichkeitsnahe Wissensvermittlung über
Isartal sind die Stirnseiten der Ausstellungs-
den Schutz hochalpiner Lebensräume.
röhre großflächig verglast. Um Vogelschlag
Als endgültige Position bot sich – ökologisch
zu vermeiden, wurden spezielle Vogel-
verträglich – eine südlich der Bestandsge-
schutzgläser verwendet und die Glasflä-
bäude liegende Aufschüttungsfläche an,
chen in der Fassade zurückgesetzt.
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Das Sockelgeschoss aus schalungsrauem
einflüsse im Hochgebirge hatten erheblichen
Sichtbeton ist bis auf eine Fluchttür ins
Einfluss auf die Materialwahl. Eine Vorferti-
Freie geschlossen. Eine Stahlbrücke mit
gung von Bauteilen schied wegen der Be-
Gitterrostbelag verbindet auf einer Ebene
schränkungen hinsichtlich Gewicht und Größe
den Zugang in die Ausstellung mit der
aus. Die Materialien mussten in geeigneten
Terrasse der Gaststätte in der Bergstation.
Packungseinheiten transportierbar sein.
Ein geringer Energieverbrauch war Ziel
Gewählt wurden Stahlbeton als Trocken-
bei der Planung des Gebäudes. Die Ab-
mischung in Fässern, Rundstahl für die
wärme der Kraft-Wärme-Kopplung zur
Bewehrung, Nut- und Federbretter und Nagel-
Energieversorgung der Bergstation reicht
binder für die Schalung. Auch die Fassaden-
aus, um zusätzlich den Ausstellungs- und
elemente, die Glasscheiben, die Stahlteile für
Medienraum bei Bedarf zu temperieren.
die Brücke, die Lärchenholzbohlen wurden
Die aufgrund der Witterungsverhältnisse
auf die Transportvorgaben abgestimmt.
im Hochgebirge nicht mögliche natürliche Lüftung wird durch einen geringen Luft-
Die Statik und Tragwerksplanung
wechsel geregelt; die Geräte mit Wärmerückgewinnung sind unter dem Fußboden
Das Ausstellungsgebäude mit einer Länge
der Ausstellungsebene in dem verbleiben-
von 34 m und einer maximalen Bereite von
den Raum des Ovals untergebracht.
8,6 m wird aus zwei ineinander geschobenen Ellipsenschalen gebildet. Die Wandstärke
Die Planung und Baudurchführung
der Schalen aus Stahlbeton beträgt jeweils 22 cm. Im Überschubbereich ergibt sich
Zur Schonung des Naturraums wurde das
eine Wanddicke von 87 cm. Hier im Schwer-
Baumaterial mit der Bergbahn transportiert,
punkt wird die Röhrenkonstruktion von einer
nur für extrem schwere und große Trans-
Zylinderschale ebenfalls aus Stahlbeton
portgüter wurden Hubschrauber eingesetzt.
unterstützt. Sie hat einen Innendurchmesser
Gondeltransport und extreme Witterungs-
von 3 m und eine Wandstärke von 40 cm.
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1 Längsschnitt 2 Querschnitt 3 Ebene Ausstellung
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Standort
Die Zylinderschale durchdringt den ellip-
Ellipsenschalen in die lotrechte Zylinderschale
Bergstation Karwendel
tisch geformten Medienraum im Sockelge-
eingeleitet. Dieser Punkt, an dem sämtli-
über NN
schoss und ist mit einem Einzelfundament
che Lasten, die Druckkräfte der Kragmomente
Planungsbeginn
auf Fels gegründet. Der Medienraum um-
und die Momente aus den unterschiedlich
über Mittenwald, 2.244 m
2006
schließt den Treppenturm in der unteren
belasteten Ellipsenschalen zusammentref-
05. 2007– 07. 2008
Hälfte und steift das gesamte Gebäude hori-
fen, war für die Bemessung kritisch. Die Be-
Bauherr
zontal aus. Durch seine exponierte Lage ist
rechnung wurde mit einem räumlichen FE-
Planung und Bauleitung
das Bauwerk Schnee- und Windlasten aus-
Programm durchgeführt, wobei die Ellipsen
Steinert Architekten GmbH,
gesetzt, die weit über bekannte Regelungen
über Spline-Kurven angenähert wurden.
hinausgehen. Die anzusetzenden Schnee-
In der bergseitigen Ellipsenschale ist als
Schwind Ingenieure GmbH
lasten mussten aus Daten auf der Zugspitze
einziger Durchbruch eine durch 20 cm
& Co.KG, Mittenwald
und dem Wendelstein interpoliert werden.
dicke Stahlbetonwandscheiben eingesäumte
H. Nagelschneider GmbH
Als Grundwert für die Schneelast wurden
Zugangsöffnung ausgespart. Auf diesen
& Co.KG, München
10 KN/m², auf dem Dach des Gebäudes der
etwa 2,9 m auskragenden Wänden ist der
Bauzeit
Markt Mittenwald
Garmisch-Partenkirchen Tragwerksplanung
Baumeister
Holzbau
0,8-fache Wert von 8 KN/m² angesetzt.
Zugangssteg aufgelagert. Die senkrechte Zy-
Klaus Kemser, Mittenwald
Daraus ermittelt sich bei einer angenom-
linderschale gibt ihre vertikalen Kräfte über
Metallbau
menen Rohdichte von 2,7 KN/m³ eine Schnee-
ein Einzelfundament teilweise in den an-
Crailsheim
höhe von 3 m. Nach derzeit geltenden euro-
stehenden Fels, teilweise in eine etwa 1,5 m
Schlosser Stahlbau
päischen Normen hätte auf dem Tonnen-
dicke Auffüllung aus Magerbeton ab, die
dach einseitig eine Dachbelastung mit dem
den auskeilenden Fels verfestigt.
Zimmerei-Dachdeckerei
Alwico Hesterberg GmbH,
Michael Will Stahl-Metallbau, Königsdorf
Maximalwert von 2 x 10 = 20 KN/m² angesetzt werden müssen. Daran zeigt sich die Problematik der nach Norm anzusetzenden Richtwerte, was sich auch durch die geringen realen Schneehöhen auf dem Dach in den vergangenen drei Jahren bestätigt hat. Die höchste bisher gemessene Windgeschwindigkeit auf der benachbarten Linderspitze ergab einen Wert von 226,4 km/h. Im Vergleich mit Zugspitze und Wendelstein wurden die Windlasten mit 150 km/h als Referenzgeschwindigkeit angesetzt. So ergaben sich für die Bemessung des Gebäudes eine Böengeschwindigkeit von 232 km/h und 4 Ebene Medienraum 5 Ebene Zwischengeschoss
2,6 KN/m². Sämtliche Lasten werden über die beiden 80 cm in Längsrichtung versetzten
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Zusammengestellt von Karin Kretschmer
Roland Baldi
Seilbahn Meran 2000
Bei dem hier vorgestellten Projekt handelt es
Bergstation
sich um den Neubau der Tal- und der Bergstation der Ifinger Seilbahn, die das Ski-
Die Bergstation besteht aus einem parallel
gebiet Meran 2000 mit dem Tal verbindet.
zum Hang liegenden massiven Sockel mit
Der Neubau der gesamten Anlage wurde
den Technikräumen, der quer zum Hang lie-
notwendig, da die im Jahr 1968 erbaute Seil-
genden Einhausung der Seilbahntechnik
bahn Naif-Piffing nicht mehr dem heutigen
aus einer mit rotem Streckgitter verkleide-
technischen Standard entsprach. Auch sollte
ten Stahlkonstruktion, den verglasten Zu-
die Förderungsleistung und der Komfort den
gangsbereichen sowie dem parallel zum Hang
modernen Ansprüchen angepasst werden.
liegenden Riegel mit Restaurationsbereichen, dessen hangseitige Glasfassade an
Talstation
den Schmalseiten langsam in eine Fassade mit horizontalen Streifen aus weißen Sand-
1
Bei der Talstation wurde ein Teilabbruch vor-
wichpaneelen übergeht. Längs der Hang-
genommen: das Restaurant blieb erhalten,
fassade erstreckt sich eine Terrasse, die im
die alte Seilbahnstation hingegen wurde
Südosten den Blick auf das Tal freigibt.
durch einen Neubau ersetzt, der aus zwei
Im Erdgeschoss sind zudem der Wartebe-
sich in Material, Form und Funktion eindeu-
reich, die Kasse mit dem Kommandostand,
tig unterscheidenden Baukörpern besteht.
der Zugang zur Gastronomie sowie die
Der massivere Baukörper ist ein in Sichtbe-
öffentlichen Toiletten, die Räume für das
ton ausgeführter zweigeschossiger Flachbau,
Personal und das von außen zugängliche
der aus zwei kompakten, parallel zueinander
Skidepot untergebracht.
verschobenen Volumen besteht. Im Erdgeschoss befinden sich Kasse, Skiverleih, öffentlichen Toiletten und eine Rampe, die zu den Bahnsteigen im 1. OG führt, in welchem auch die Büros der Seilbahn untergebracht sind. In diesen Flachbau hineingeschoben wurde das rote Stahlvolumen der Einhausung der Seilbahntechnik. Form und Farbe der Einhausung wurden derart gewählt, dass 1 Bergstation (Foto: Oskar da Riz)
2 Bergstation (Foto: Frieder Blickle)
3 Schnitt Bergstation
sie dem bereits prägnanten Volumen noch einen zusätzlichen werbewirksamen Signalcharakter verleihen und es mit seinem Pendant am Berg in Beziehung treten lässt.
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4, 7 Bergstation (Fotos: Oskar da Riz)
5 Grundriss OG 6 Grundriss EG 8 Grundriss UG
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Bauherr Ifinger Seilbahnen AG Planung Arch. Roland Baldi Mitarbeiter Arch. Harald Kofler Dipl.-Ing. Karin Kretschmer Wettbewerb 2009 Bauzeit 04.– 12. 2010
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9, 14 Talstation (Fotos: Oskar da Riz)
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Grundriss OG Grundriss EG Grundriss UG Schnitt Talstation
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Übersetzungen Traduzioni Aus dem Italienischen: Karin Kretschmer
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Im Hochgebirge bauen: die Infrastrukturen für den „Überfall“ auf die Berge Schutzhütten, Aufstiegsanlagen und Züge in den Westalpen von der Zeit der Pioniere bis zu dem Zeitalter der technologischen Gebäudehüllen
ihrer Verantwortung bewussten, Massen in den
Text von Luca Gibello (S. 10)
Unterschied zwischen den beiden Ansatzweisen:
Seit mit dem Illusionismus eine „ästhetische Ent-
same und freiwillige Grundgedanke der leiden-
deckung“ der Berge verzeichnet wurde, sind
schaftlichen Bergsteiger, welche die Schutzhüt-
die hochgelegenen Landschaften dem Limbus des
ten als Bezugs- und Startpunkt für ihre Bestei-
Unbekannten und Erschreckenden entstiegen,
gungen errichten und die aus der Not eine
um sich als Raum der Erkenntnis und der Erobe-
Tugend machen, indem sie, ausprobierend und
rung hinzugeben: zuerst der Wissenschaft, später
Fehler machend, Ressourcen und Materialien
dann dem Alpinismus –Tourismus. Vom letzten
reduzieren; auf der anderen Seite hingegen der
Viertel des 18. Jahrhunderts an, angefeuert durch
Ansatz des technologischen Experimentierens, der
die Besteigung des Mont Blanc (1786) durch De
Berechnungen durch Ingenieure, des Einsatzes
Saussure, erleben die Berge unterschiedlichste
von Mitteln und Ressourcen, die durch die Unter-
Formen der Kolonialisierung: von den Zeltlagern
nehmer- und Finanzwelt im Hinblick darauf zur
für ein oder zwei Übernachtungen im Hochgebirge
Verfügung gestellt wurden, Geschäfte zu machen.
hin zu den semipermanenten Strukturen aus vor
Zwei unterschiedliche Methoden also, auf die
Ort gesammelten Steinen, die so gut wie möglich
gleiche Herausforderung zu antworten: die Kolo-
in Trockenbauweise aufgeschichtet wurden, bis
nialisierung von bisher niemals durch den Men-
zu den ersten Bauten aus Holz und Blech, welche
schen „verletzten“ Gegenden. Am Ausgang des
die handwerklichen Fähigkeiten der Fachkräfte
19. Jahrhunderts gibt es einen exakt zu bestimmen-
der Werkstätten und die Vorteile der Prinzipien der
den Moment, in dem diese beiden Auffassungen
Vorfertigung offenbaren. Von der zweiten Hälfte
auf mustergültige Weise miteinander konfron-
des 19. Jahrhunderts an werden die Alpen, auch
tiert werden. 1893 wird nämlich sowohl auf dem
aufgrund des im Zusammenhang mit der immer
vierten Gipfel des Monte Rosa (der Gnifetti-Spitze,
größer werdenden Anzahl von Reisen und den zu-
4.559 m) eine Kombination aus Schutzhütte und
nehmenden Möglichkeiten des direkten Austau-
Observatorium errichtet, die nach der sabaudischen
sches (wie z. B. das kaleidoskopische Auf und Ab
Königin Margherita benannt wurde (diese war
der Weltausstellungen) stehenden Wissens-
zu Fuß zu der Hütte hinaufgestiegen und hat dort
transfers und Bilderaustausches, zu einem Objekt
kurz vor der Eröffnung übernachtet), wie auch
von europaweitem Interesse: von dem Einfluss
ein von dem Astrophysiker Pierre Jules César
des äußerst populären und seit 1852 in London
Janssen veranlasstes Observatorium auf dem
aufgeführten Spektakels The Ascent of the Mont
Gipfel des Mont Blanc (4.810 m, während das Ob-
Blanc von Albert Smith bis hin zu der Definition
servatorium des Astronomen Joseph Vallot, der
der Alpen als Playground of Europe, welche sich
sich 1890 vorsichtigerweise nur am Fuß des
auf den Titel des erfolgreichen Buches des Briten
Bergkammes auf einer Höhe von 4.358 m nieder-
Leslie Stephen bezieht, der 1857 den Alpine Club,
gelassen hatte, überlebt hat, wurde jenes von
den ersten Bergsteigerverein in der Geschichte
Janssen nach etwas mehr als einem Jahrzehnt
des Alpinismus, gründete und dessen Präsident
von einem Gletscher unerbittlich verschluckt).
er war. Dieser Vereinsgründung folgten zwischen
Zeitgleich entwickelt der Züricher Ingenieur Adolf
1862 und 1874 jene in Österreich, Schweiz, Italien,
Guyer-Zeller für das Berner Oberland seine Vision
Deutschland und Frankreich. Die Vorstellung von
einer Zahnradbahn die, auf einer Höhe von 2.400 m
den Alpen als „Spielplatz Europas“ trifft aber nicht
in einen Tunnel eintretend, während ihrer Fahrt
nur auf die kühnen Bergsteiger zu, die in stetig
nach oben im Inneren von Mönch und Eiger einen
wachsender Zahl herbeieilen, um sich an den
Bogen von 180° schreibt und nach zwei Mittel-
Alpen zu messen; sie beginnt auch, sich in den
stationen mit Panoramafenstern, die eine atembe-
Gehirnen von visionären Männern festzusetzen,
raubenden Ausblick bieten, die Touristen auf die
welche die Berge mit Infrastrukturen ausstatten
Jungfrau (4.158 m) bringt. Dort lässt er die Fahrgäste
wollen, damit diese von dem wachsenden Strom der
dann mittels eines zylindrischen Körpers, in dem
Touristen genutzt (konsumiert) werden können
sich eine Treppe und ein Aufzug befinden, auf
mit dem Ziel, auch die bürgerlichen, nicht immer
dem Gipfel herauskommen. Das Bauwerk, heute
Genuss der ästhetischen Betrachtung des Hochgebirges kommen zu lassen, indem sie dorthin gebracht werden, wo sie mit ihren eigenen physischen Möglichkeiten niemals hingekommen wären. Und genau hier liegt der tief greifende
auf der einen Seite der minimale, selbstgenüg-
Dal tedesco: Veronica Sgatti
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nicht nur aus Sicht der Naturschützer undenkbar,
errichteten Planurahütte (2.970 m), Armando Melis
einer unaufmerksamen Wahrnehmung deklas-
wird 1912 aus finanziellen Gründen und nicht,
mit seinem originellen „Bogen“ Vittorio Emanuele
siert, da „die einfache Wahrnehmung der Berge
wie man denken könnte, aufgrund technischer
am Gran Paradiso (2.735 m), in kleinerem Maßstab
in Form der ästhetischen Betrachtung nicht
und planerischer Unerfahrenheit, auf der Höhe
Piero Portaluppi mit der Hütte Città di Milano am
mehr fähig ist, irgendein intensives Gefühl hervor-
des Jungfrauenjochs eingestellt (3.454 m, bis heute
Ortler (2.573 m) oder auch Maurice Novarina mit
zurufen“. Hingegen ist es gerade dank der Wahr-
der höchstgelegene Bahnhof in Europa). Mit den
der Hütte Envers des Aiguilles am Mont Blanc
nehmung der Umwelt, die durch den Umstand
diesjährigen Feiern zu ihrem hundertjährigen
(2.520 m). In Courmayeur versucht Lora Totino
sensibilisiert wird, dass das Gebäude in einem
Bestehen hat die Jungfrauenbahn ihren Ruf als
unmittelbar nach dem 2. Weltkrieg seine Idee zu
besonderen Kontext errichtet wird, dass die Pro-
weltweite Attraktion bestätigt (765.000 Touristen
verwirklichen, die Touristen via Seilbahn auf das
jekte für Schutzhütten zunehmend architektoni-
im Jahr 2011) und hierbei handelt es sich lediglich
Dach der Alpen zu bringen (eine Idee, mit welcher
sche Würde besitzen. Hier muss für die 60er
um das beste Beispiel einer Nation wie die der
der Conte schon für das Matterhorn liebäugelte,
bis 80er Jahre Guy Rey Millet in Frankreich
Schweiz, die aus der unebenen Orographie ihres
wobei dann der Furggen die Zwischenstation für
erwähnt werden, aber vor allem Jacob Eschen-
Landes ein besonderes Element für ihre außer-
den finalen Angriff auf die Bergspitze gewesen
moser in der Schweiz, der seine gesamte Berufs-
gewöhnlichen Infrastrukturen und kein Hindernis
wäre). Wie im Fall des von Guyer-Zeller angescho-
karriere dem Hüttenbau widmete. Diese beiden
macht: von der Eisenbahn hin zu den Straßen,
benen Unternehmens, wird es auch Lora Totino
sind die ersten, die mit bisher nie dagewesenen
den Seilbahnen und den Wasserkraftwerken.
nicht vergönnt sein, die schicksalhafte Höhe von
typologischen Lösungen das im Anfang des
Eine andere, noch genauer zu untersuchende,
4.000 m (wo die Luft, um es mit einem großen
20. Jahrhunderts verwurzelte, falsch verstandene
visionäre Persönlichkeit des 20. Jahrhunderts, die
Alpinisten wie Gaston Rebuffat zu sagen „einen
Prinzip des Heimatschutzes aus den Angeln heben,
zugleich auch realistisch denkender Unterneh-
besonderen Geschmack hat, den man sich jedoch
entsprechend dem das Bezugsmodell für die
mer war, ist der Conte Dino Lora Totino. Ihm sind
verdienen muss!“) mit mechanischen Mitteln
alpinen Schutzhütten die Almhütte ist, auch wenn
die seit Anfang der 30er Jahre entstandenen
zu „profanisieren“. Er schafft es jedoch, die fast
diese im Hochgebirge niemals existierte. Von den
Seilbahnanlagen in dem Tal von Breuil gegenüber
ebenso berühmte Querung über den Gletscher von
90er Jahren an, auf jeden Fall seit dem Bau der
dem Matterhorn zu verdanken: es ist die ordnen-
der Helbronner Spitze (3.462 m, italienische Seite)
Cabane du Vélan (2.643 m), ist die Schutzhütte als
de Ansicht von oben, zwischen den Stahlseilen
zum Aiguille du Midi (3.842 m, französische Seite)
Landmark eine Tatsache. Parallel dazu tritt ein
hindurch, die uns einen der bekanntesten Ein-
zu realisieren und zwar mittels einer Dreierkombi-
eindeutig technologischer und experimenteller
drücke von dem ebenso klaren wie vernachläs-
nation von Kabinen (die „drei Karavellen“) und
Charakter der Hütten auf, wobei die Eigenschaften
sigten Bebauungsplan vermittelt, der von Barbiano
einem frei hängendem Pfeiler am Grand Flambeau,
der ausgewählten Materialien, Fassadenhüllen
di Belgiojoso und Piero Bottoni im Zusammen-
der, von dem Turiner Ingenieur Vittorio Zignoli ent-
und Systemen, die extremen Konditionen ausge-
hang mit der beispielhaften städtebaulichen Tätig-
worfen, auch heute noch ein technisches Wunder
setzt sind, ständig im Hinblick auf ihre energie-
keit Adriano Olivettis im Aostatal erarbeitet
ist und ungewollt einen ersten Versuch darstellt,
einsparenden und selbstgenügsamen Eigenschaf-
wurde. Ein Plan, der als Grundlage für die touris-
den Eingriff in die Natur einzugrenzen. Das ergän-
ten überprüft werden: hier ist besonders die
tische Erschließung sehr viel Wert auf die Infra-
zende infrastrukturelle Konzept ist Lora Totino
mittlerweile berühmte Monte-Rosa-Hütte (2.880 m)
strukturen legt: Straßen, die Querverbindungen
geschuldet, der privat (und ohne Genehmigung)
zu erwähnen, entworfen von einem Team unter der
zwischen den Tälern herstellen (und die zum
den Bau eines Autotunnels in Gang gesetzt hatte.
Führung der Architekten Bearth & Deplazes mit
Glück nicht realisiert wurden, da die Orographie
Auch wenn Mollino als der große Wintersportan-
der Beratung des Polytechnikums Zürich. So wurde
des Aostatales nicht mit jener der Dolomiten
hänger, der er war, 1946 – 47 für den poetischen
nun also auch der Bau der Schutzhütten ebenso
vergleichbar ist, wo die Straßen zu den Bergen
Schlittenlift am Schwarzen See in Sauze d’Oulx
wie die Technologien für die Aufstiegsanlagen zu
leichter befahrbar sind) und Seilbahnen, die
(2.330 m) verantwortlich zeichnet, hat die Praxis
einem Bereich der Forschung durch die Avant-
gegenüberliegende, aber in verschiedenen Län-
des winterlichen Massensports von Mitte der
garde: und in der Tat ähneln sich die zukünftigen Seil-
dern befindende, Hänge miteinander verbinden:
60er Jahre an wenig mit den raffinierten und
bahnstationen der neuen Gletscherseilbahn am
über den Theodulgletscher hinweg (3.316 m) von
elitären Theorien zu tun, die der Turiner Architekt
Mont Blanc oder die aerodynamische Schale der
Breuil nach Zermatt, über den Colle del Gigante
diesbezüglich entwickelt hat. Mit dem Boom des
Schutzhütte am Aiguille du Goûter (3.817 m) von
(3.300 m) von Courmayeur nach Chamonix. Und es
Abfahrtslaufes wird die Natur zum Objekt: um
Groupe H und Charpente Concept in ihrem Äuße-
ist genau der Bau von Seilbahnen, der uns ein
das seminal book von Werner Bätzing (Die Alpen.
ren. Selbstverständlich haben sich auch die
architektonisches Meisterwerk hätte schenken
Geschichte und Zukunft einer europäischen Kul-
Kosten dieser Entwicklung angepasst: von 4 bis
können, welches dann aber unvollendet blieb:
turlandschaft) zu zitieren „Die Anstrengung des
6,5 Millionen Euro für die Rosa-Hütte und die am
die Bergstation Furggen (3.492 m), entworfen vom
Hinaufsteigens wird durch den Erwerb eines Abon-
Goûter. Diese Tendenz löst mehr als nur eine Kritik
exzentrischen Carlo Mollino. Als wenn das Des-
nements für die Aufstiegsanlagen eliminiert, der
in der Gemeinde der Alpinisten aus, die üblicher-
interesse gegenüber einem als unwichtig ange-
Kern der Erfahrung liegt nun in dem körperlichen
weise kaum Änderungen und „Vorwärtssprüngen“
sehenen Thema demonstriert werden soll,
Empfinden, welches man bei der Abfahrt und beim
zugeneigt ist. Dennoch muss anerkannt werden,
mangelt es an Namen bekannter Architekten als
Après Ski verspürt, während die Alpen nur mehr die
dass in einigen Fällen der Exzess von Fensterbän-
Planer für Schutzhütten, auch wenn diese immer
Funktion eines Hintergrundes haben, wenn auch
dern und großen Verglasungen, wie sie bei Auto-
zahlreicher errichtet werden: eine Ausnahme
eines beeindruckenden, aber sicherlich nicht eines
bahnraststätten üblich sind, oder das Ausbilden
machen hier lediglich Hans Leuzinger in der
unentbehrlichen“. So werden die Alpen vom
von einer Art Fernrohr zur Landschaft hin (wie z. B.
Schweiz mit seiner im Stil des Rationalismus
„Spielplatz“ zu einer vernachlässigbaren Szenerie
in dem bekannten Biwak Gervasutti auf dem Gran-
110
März Marzo 2013
turrisbabel 92
des Jorasses, 2.835 m, von Luca Gentilcore und
blici ufficiali nella funzione di costruttori. Fatta
Stefano Testa) den Wert der Hütte, zumindest auf
eccezione per il tetto piatto nell’ambiente alpino.
symbolischen Niveau, als Ort des Schutzes ver-
In quel caso si era sicuri di ottenere un rifiuto
ringern. Aber vielleicht ist diese Empfindung heute
in qualsiasi funzione si agisse. Ma anche nelle
mit der Gewissheit verbunden, überall an das
Alpi nordtirolesi non si è immuni dai cambiamenti
Handynetz angeschlossen zu sein. Auf der einen
globali. Un decennio più tardi, ormai 60 anni dopo
Seite also Schutzhüttenprojekte wie machines
la fine della seconda guerra mondiale, è chiaro per
à émouvoir, als wenn auch die Bergsteiger und
tutti i pubblici giuristi e la maggior parte dei sin-
Wanderer unachtsame Touristen geworden wären,
daci che quello di “disturbo al contesto ambien-
die nicht auf die Natur Acht geben, die sie bei
tale e stradale“ è un concetto che viene stabilito
ihren Besteigungen umgibt (es ist aber wiederum
dal tribunale amministrativo, una fattispecie da
genauso wahr, dass sich der Anspruch der Hütten-
definire in maniera peritale dagli esperti. Il testo
nutzer rapide ändert und einige Bauten versu-
della relativa definizione nei successivi regola-
chen diese Bedürfnisse vom funktionalen, räum-
menti edilizi dal 1998 al 2001 è stato palesemente
lichen und verwaltungstechnischen Standpunkt
modificato solo per i giuristi: il termine “disturbare“
aus abzufangen). Auf der anderen Seite hinge-
è diventato “arrecante notevole pregiudizio“.
gen Beherbergungsbetriebe, die die Touristen im
Dal punto di vista privato, ciò non serve a niente,
Hochgebirge eine immer artifiziellere Erfahrung
poiché il tribunale amministrativo ha stabilito
machen lassen, welche die „Zustände wieder
che da questo tiolo non è da desumere alcun di-
herstellt“ (Projektionen, espace découverte, usw.),
ritto di vicinato. Si è costretti a sopportare la
auch wenn diese aufgrund des schlechten Wet-
casa “brutta“ del vicino. Tutto è possibile, tutto
ters nicht in Erfüllung geht. Dies eine Haltung
ciò che è misu rabile e contabile, dal punto di
paradoxer Gleichgültigkeit gegenüber dem Ort
vista della legislazione edilizia è ammesso.
(und die Realität, zu Gunsten ihrer Wiedergabe),
La competenza trova la sua conferma di esistenza
die dazu führt, dass auf extreme Weise der Faktor
nelle richieste di qualità architettonica, ma
Höhe ignoriert wird und auf Meeresniveau das
nella realtà politica di tutti i giorni le cose stanno
unsinnigste aller Oxymorons geschaffen wird: der
diversamente. Se prima il politico di punta impo-
Schnee in der Wüste, im Inneren von „Ski Dubai“.
neva chiaramente il suo gusto personale, oggi parla di architettura come questione di gusti.
Luca Gibello ist Chefredakteur des “Il Giornale
Il nuovo trampolino per il torneo internazionale
dell’Architettura” und Präsident von “Cantieri in
viene perciò costruito anche dal committente
alta quota Onlus”.
con ufficio ingegneristico annesso senza tener conto delle esigenze architettoniche. Nonostante
Cultura architettonica – meglio dell’uva passa
il noto emblema nel vicino capoluogo. Questa
Testo di Thomas Moser (pag. 14)
dini impegnati come una Waterloo culturale.
realtà liberale viene considerata da alcuni citta-
In effetti manca uno standard qualitativo archi“Questo non si adatta al contesto ambientale.”
tettonico quasi ovunque nell’ambiente rurale e
Nel 1995 nella Valle dello Stubai, situata nel Tirolo
completamente nel paesaggio. Ad Innsbruck si è
del Nord, era ancora del tutto ovvia la motivazione
riusciti, sulla base di una radicata cultura dei con-
al diniego di una concessione edilizia. La casa
corsi architettonici, a stabilire la necessità di
unifamiliare dal tetto a uno spiovente leggermente
realizzare opere architettoniche di qualità anche
inclinato non piaceva al Sindaco e pertanto, in
negli ambiti in cui la Soprintendenza dei beni
qualità di autorità preposta all’edilizia, la rifiutava.
architettonici, culturali, civici o per la tutela del
Il comma 23 del Regolamento edilizio del Tirolo
paesaggio non è responsabile. I guardiani istitu-
del 1974 sanciva i fondamenti giuridici di tale
zionali della cultura architettonica, il comitato
diniego con una formulazione espressa quasi in
ai sensi della legge a tutela del paesaggio e della
termini poetici: l’aspetto esteriore degli edifici
città, l’Ufficio federale per la tutela dei monu-
non può nella forma contraddire le esigenze archi-
menti, le regole per i concorsi architettonici riguar-
tettoniche e non deve disturbare l’unicità del
dano solo una parte esigua dell’attività edilizia
paesaggio nonché del contesto ambientale e
nazionale. Nella misura in cui non si tratti di edi-
stradale. L’erosione dell’accoppiata architettura
fici storici, le infrastrutture tecniche vengono
e necessità è avvenuta allora così velocemente
appena percepite. Un caso particolare di invisibilità
che ne ha risentito anche l’ambito giuridico,
pesante come un macigno è dato dai giganti
avendo perso qualsivoglia contenuto per i pub-
colossi di pietra che vanno alla conquista archi-
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tettonica dei pendii con le loro case prefabbricate.
Il vuoto negli standard culturali in questo caso è
l’esercizio e lo smantellamento, può essere d’aiuto
Nella sua accuratezza di oltre cento pagine, il
stato percepito in maniera dolorosa. Interrogato
nella valutazione di diverse varianti. Un progetto
report austriaco sulla cultura architettonica ha
in merito e messo a confronto con il desiderio
del CAA in corso ha lo scopo di mettere a dispo-
raccolto quasi tutto lo scibile in relazione a questo
di un comitato per la cultura architettonica nel
sizione degli strumenti per questa valutazione.
tema. Impresa meritevole, ma per la Repubblica
paesaggio, il governatore ha asserito: “la con-
Come segno di riconoscimento per il rispetto delle
la stampa della versione integrale risultava troppo
centrazione di accademici nell’ambito dei metodi
misure a tutela dell’ambiente si ottiene il mar-
costosa e quindi è rimasto solo un interessante
di costruzione è in ogni caso già molto elevata” .
chio ecologico. L’architettura deve creare un’opera
indirizzo sul web: www.plattform-baukultur.at.
L’uva passa è la parte migliore dei biscotti nord-
chiara, semplice e compatta. Ogni intersezione
La quarta casa dell’architettura austriaca ha fon-
tirolesi. Nelle discussioni con i cittadini sono state
comporta maggiori spese e richiede cura, tutto
dato “architettura e Tirolo” nell’ambito urbano
poste direttamente le seguenti domande: che
deve essere robusto, durevole e sia la manuten-
all’indirizzo www.aut.cc, ossia un forum di di-
aspetto deve avere l’hotel? Dove si può trovare un
zione che la tecnica devono essere semplici.
scussione e un contributo volto alla formazione di
buon esempio? La potenza dei fatti non si lascia
La robustezza e la tecnica più aggiornata non im-
una maggiore consapevolezza. Dall’aprile 2010
sottostimare e il pericolo di un’imitazione inap-
plicano automaticamente una forma inusuale!
la “Camera degli architetti e degli ingegneri con-
propriata è da trascurare. Ci vogliono più buoni
La struttura architettonica deve essere progettata
sulenti del Tirolo e di Vorarlberg” mette a disposi-
esempi, più uva passa, più risposte complesse al
compatibilmente all’uso stagionale. Un semplice
zione una consulenza gratuita per la gestione
contesto dell’ambiente alpino nel XXI secolo.
rifugio estivo richiede un minore isolamento ter-
dei concorsi all’indirizzo www.archwest.at.
mico rispetto ad un rifugio aperto tutto l’anno /1/. È da tenere in considerazione, per quanto riguar-
mento dei villaggi si occupa di trovare forze per
Rifugi nelle zone alpine: requisiti, fondazione, progetto, costruzione.
ottenere concorsi architettonici di qualità anche
Testo di Heinrich Kreuzinger (pag. 16)
un’opera di sostituzione, si è verificato più spesso
La ripartizione per l’ordinamento fondiario della regione Tirolo insieme con l’agenzia per il rinnova-
nei villaggi. Nonostante ciò una sbalordita comu-
da la tecnica, una dismissione del rifugio durante i mesi invernali. Quando si tratta di progettare
un concorso con chiare indicazioni /2/.
nità degli architetti nel 2010 deve constatare che
Introduzione
nella zona paesistica protetta di Nößlachjoch-
Nella metà del XIX secolo in molti paesi sono state
Autorità
Obernberger See-Tribulaune non è stato stabilito
fondate delle associazioni alpine. Lo scopo di
Un’attività che preveda approvvigionamento idri-
alcun metodo contro un’edilizia selvaggia dalle
tutte queste associazioni era quello di agevolare la
co, depurazione delle acque di scarico, gastro-
enormi dimensioni. La mancanza della qualità
visita delle Alpi e la scalata delle montagne.
nomia e anche sicurezza antincendio dell’edifi-
architettonica non costituisce una fattispecie per
Per questo motivo vennero realizzati dei sentieri e
cio deve essere conforme anche ai requisiti sta-
la legge sulla gestione del territorio. Quello che
costruiti dei rifugi. Johann Stüdl, uno dei fonda-
biliti dalle autorità. Si discute se un rifugio alpino
viene considerato un indiscusso idillio non di-
tori dell’Associazione alpina tedesca nell’anno 1869,
debba soddisfare i requisiti richiesti per un hotel
spone di alcun comitato di tutela. L’organo prepo-
è stato anche pioniere nel campo della costru-
a valle. I requisiti posti dalle autorità e dalle
sto alla tutela dell’immagine del paesaggio e
zione dei rifugi. I primi rifugi erano baite della tipo-
associazioni alpine dovrebbero essere identici!
della città non è responsabile, l’assessore per la
logia più semplice, senza alcun tipo di comfort se
I requisiti posti dalle autorità che riguardano la
tutela dell’ambiente nemmeno. Il governatore ri-
considerate dal punto di vista odierno. Di seguito
tutela dell’ambiente sono condivisi dalle asso-
spetta l’autonomia comunale. Il sindaco si trova
ci soffermeremo su alcune riflessioni relative alla
ciazioni alpine /3/. Ciò riguarda in particolare lo
di fronte ad una pista per slittini appena costruita
costruzione e all’attività dei rifugi, osservazioni
smaltimento delle acque di scarico.
completa di illuminazione, alla fine della quale
che nello specifico sono forse ovvie, ma che devono
c’è un ristorante chiuso ormai da due anni che
aiutarci a non dimenticare alcun interrogativo.
sembra sbeffeggiare chi vorrebbe farvi sosta.
Influssi climatici L’edificio è esposto agli effetti causati dal vento
Sinora sono state raccolte 4700 firme sul sito
Requisiti dei rifugi alpini
e dalle precipitazioni, rispettivamente le slavine e
www.obernbergersee-in-gefahr.at contro il pro-
Associazioni e alpinisti
le frane. Da ciò consegue che l‘ingegnere pro-
getto dell’hotel “natur refugia“. E ciò nonostante la
I rifugi devono essere semplici e funzionali per
gettante debba prenda informazioni dettagliate
seguente informazione nel prospetto di vendita:
poter offrire all’utente ciò che segue: riparo dalle
presso le stazioni meteorologiche, dato che l’os-
“il nuovo progetto e la preparazione degli edifici
intemperie, ristoro, possibilità di stare all’asciutto,
servanza della maggior parte delle regolamenta-
si differenziano sostanzialmente dalla tradizio-
servizi igienici, possibilità di lavarsi, possibilità
zioni normative diviene problematica per via delle
nale edilizia del soprassuolo attraverso la combi-
di dormire. Il dibattito relativo a quanto semplice
altitudini dei rifugi. La DIN 1052, ad esempio, vige
nazione di una costruzione indoor (cemento
debba essere un rifugio, se un edificio frugale
solo fino 1.500 m s.l.m. e l’Eurocode 1 fornisce ca-
armato combinato con costruzione in legno) e di
op pure più simile ad un hotel, ha occupato ad
richi di neve più alti rispetto alle indicazioni delle
una costruzione outdoor integrata nella natura
esempio l’Associazione alpina tedesca sin dalla
stazioni meteo. Per il rifugio Olperer, 2.388 m
(deepin outdoor refugia).“ Numerose organizza-
sua fondazione (Manifesto di Tölz). La stessa
s.l.m., l’Istituto centrale per la meteorologia e la
zioni, dalle associazioni alpine agli amici della
Associazione alpina tedesca stabilisce per i suoi
geodinamica, agenzia regionale per il Tirolo e Vor-
natura fino alla Camera degli architetti e degli in-
rifugi i seguenti requisiti: la costruzione e la con-
arlberg stabilisce un valore di sk = 6,8 kN/m2.
gegneri consulenti, hanno abbracciato la causa
duzione devono avere i minori effetti possibili
La formula dell’Eurocode 1 assegna ad esempio
della resistenza. Fino ad oggi l’esito rimane aperto
sull’ambiente. Un bilancio di CO2 relativo all’intero
alle regioni alpine un valore massimo di 34,1 kN/m2.
e si prospetta un’ulteriore trattativa edilizia.
ciclo di vita di un rifugio, compresi la costruzione,
Per il carico del vento, il fattore determinante è
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turrisbabel 92
la velocità del vento. Per una velocità del vento
lato pari a 200 kN/m2. La piastra di base tra le assi
pari a 200 km/h = 55 m/s si calcola una pressione
del traliccio di travi è stata formata quale pia-
dinamica di 1,93 kN/m2. Nella costruzione di un
stra nervata portante con una luce di 3,75 m.
involucro edilizio è da tenere in considerazione
In questo modo i possibili cedimenti del riempi-
l’effetto combinato di vento e precipitazioni: il
mento tra le fondazioni continue non dovreb -
vento trasporta neve e fa infiltrare neve e acqua
bero produrre alcun effetto. Al disotto della piastra
in tutte le crepe. Ciò richiede la presenza di fine-
di base è stato installato un potente isolamento
stre e porte solide. Un paravento all’entrata ed
termico per influenzare il meno possibile le tem-
una configurazione della pianta che preveda porte
perature nel terreno di fondazione.
che impediscono le infiltrazioni nell’intero edifi-
> Terreno in pendenza: in presenza di rocce mas-
cio si rivelano necessari. Le regole della fisica
sicce la fondazione di un rifugio non risulta pro-
edile valgono naturalmente anche per un rifugio
blematica. Questa situazione si verifica però rara-
alpino. Le modifiche alla modalità di utilizzo
mente nelle ubicazioni dei rifugi. Il lato a monte
(durante la pausa invernale sono stati distrutti i
di un rifugio si fonda su roccia, quello a valle su
parassiti), le modifiche architettoniche delle
materiale sciolto. Sono quindi da aspettarsi diffe-
finestre, dell’isolamento, del riscaldamento sono
renze di cedimento. In molti rifugi si sono verificate
spesso motivo di danni fisico-costruttivi.
crepe causate da tali differenze di cedimento.
Insularità
Progetto
Un rifugio è sempre un corpo estraneo in una
Per la progettazione è necessario l’intervento di
situazione intatta, un intervento che non si lascia
un ingegnere edile: per la costruzione sussistono
dissimulare né evitare, se i rifugi sono voluti!
delle differenze rispetto ad un edificio ubicato a
Non solo le cime attraggono visitatori, ma anche
valle: i carichi di vento e neve sono più estremi,
dei bei rifugi. Tutto ciò che riguarda gli impianti
il trasporto del materiale è più difficoltoso e
di rifornimento e di smaltimento nei rifugi alpini è
costoso, nel cantiere mancano spesso attrezzi
stato oggetto di analisi nel progetto “Valutazione
come la gru e l’escavatrice, i tempi di costruzione
integrale dei sistemi di rifornimento e di smalti-
si accorciano a causa delle condizioni meteoro-
mento nei rifugi alpini, costi di manutenzione degli
logiche, alloggiare gli operai diventa difficile.
impianti di rifornimento e di smaltimento” e ripor-
La cantina viene realizzata in cemento armato,
tato nelle “Linee guida per la progettazione e la
per quanto riguarda i piani superiori si è optato per
costruzione nonché per l’esercizio e la manuten-
una costruzione in legno. La costruzione con pre-
zione degli impianti di rifornimento e di smalti-
fabbricati in legno viene spesso sostituita, nella
mento nei rifugi alpini” /4/, /5/.
costruzione, con tavole di compensato. Viene ap prezzata e spesso si rivela anche necessaria
Fondazione, progetto, costruzione
un’assicella di copertura per la facciata o il tetto.
Informazioni generali
La possibilità di sostituire i pezzi soggetti ad usura
Le condizioni climatiche dei rifugi nelle zone
aiuta ad allungare la vita media.
alpine corrispondono in gran parte a quelle delle zone polari. Sarebbe sensato informarsi sulle
Costruzione
esperienze relative a questi territori, in particolare
Se manca un accesso adeguato ai tir, cosa che
quando si tratta del funzionamento degli impianti
si verifica normalmente, la fornitura del materiale
di depurazione e dell’influsso del gelo e del perma-
e dei componenti di costruzione è possibile solo
gelo sulla fondazione. In funzione di esempio ven-
grazie ad una funivia per il trasporto o per mezzo
gono di seguito citati alcuni punti di vista.
dell’elicottero. Per l’esercizio dei rifugi, le funivie per il trasporto merci esistenti con un carico utile
Fondazione
fino a 100 chilogrammi sono adatte per il tra-
> Umidità e terreno di fondazione sensibile al
sporto supplementare di piccole merci. Per i ca-
gelo: per la fondazione della costruzione del rifu-
richi maggiori, è possibile avvalersi di funivie
gio Stüdl si sono dovute tenere in considerazio-
temporanee come quelle utilizzate nei lavori
ne l’umidità e la sensibilità al gelo del sottosuolo
forestali. È frequente anche un’esecuzione dei
di scisto verde finemente laminato. Per risparmiare
lavori con elicottero, senza gru in cantiere.
sul peso del calcestruzzo è stata eseguita una griglia rigida dalla fondazione continua, fissata nel
Riassunto
terreno fino a minimo 1,5 m. È stato assunto un
Lo scopo è la conservazione dei rifugi necessari
carico specifico sul terreno di fondazione calco-
e dei sentieri pertinenti in modo tale che siano
turrisbabel 92 März Marzo 2013
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il più possibile in armonia con la natura.
Progetto efficienza energetica nei rifugi
effettivamente più efficiente di una costruzione più
La conser vazione può avvenire anche sotto for -
Testo di Peter Büchel (pag. 20)
semplice, che è sì ben costruita, ma senza la pretesa di “essere passiva“. Il progetto appena
ma di opera di sostituzione. Il rifugio deve essere condotto secondo esigenze di carattere
Principi
avviato ha lo scopo precipuo di fornire risposte a
economico-aziendale, ma non vi deve essere
Il progetto efficienza energetica nei rifugi si basa
questa domanda e, supportando questa valuta-
una commercializzazione senza limiti! La costru-
su un’idea della commissione rifugi del CAA
zione con l’ausilio di uno strumento informatico,
zione di un rifugio nelle zone alpine è un com-
(Club Arc Alpin), il club che riunisce tutte le grandi
sostenere le associazioni alpine nella fase di pro-
pito vasto ma entusiasmante per chi ne è coin -
associazioni alpine dell’arco alpino (AVS, CAF,
gettazione, in modo tale che si possano trarre
volto. L’insularità richiede l’esistenza di una
CAI, DAV, LAV, PZS, OeAV e SAC). Spesso, negli
degli insegnamenti non solo a oggetto già costruito.
propria infrastruttura completa, il fatto che un
ultimi anni, sono stati realizzati modelli di rifugi
collegamento stradale sia quasi completamente
che vanno nella direzione della casa passiva
Missione
inesistente rappresenta una particolare sfida
(Schiestelhaus ÖTK, Dobratsch Gipfelhaus OeAV,
Il progetto efficienza energetica nei rifugi del
per l’approvvigionamento del materiale da co-
Neue Monte Rosa Hütte SAC, Cabane Dôme du
CAA si pone lo scopo di rilevare nella loro totalità
struzione e per l’esecuzione dei lavori. Le condi-
Gôuter CAF). Questa tendenza si basa sulla volontà
i flussi energetici di un alloggio alpino e di mo-
zioni esterne influenzano il cantiere proprio
di scandagliare tutte le possibilità di costruzione
strarli in maniera trasparente. Accanto ai classici
come a valle, solo in maniera più estrema!
nell’ambiente alpino ma anche di elaborare rifugi-
calcoli dei flussi energetici vengono inclusi e va-
Ciò riguarda soprattutto le condizioni di carico
modello per le innovazioni presenti e future.
lutati i dispendi in termini di realizzazione e sman-
di vento e neve nonché la loro interazione.
In comune a tutti questi rifugi vi è la costruzione,
tellamento. Il progetto permette per la prima
Un punto di vista essenziale è che la natura cir-
con un gran dispendio in termini di tecnica, di una
volta un confronto tra rifugi. In un tempo in cui
costante deve essere influenzata il meno possibile
infrastruttura altamente complessa al di fuori
si parla molto delle tecniche più innovative e di
dalla costruzione e dall’attività di un rifugio.
delle valli coltivate che ha lo scopo di risparmiare
rifugi passivi, vale la pena mantenere una pano-
Le associazioni alpine sono anche associazioni
la maggiore quantità possibile di energia per il
ramica su quale sistema si rivela migliore nel
ecologiche! Che cosa ci si aspetta da un rifugio,
loro esercizio. Questa impostazione è in linea di
bilancio generale e non solo per ciò che concerne
come si arriva a realizzarlo, quali problemi
principio lodevole, ma per le associazioni alpine si
la statistica a breve termine sul consumo per
dovrà affrontare e quali agenti atmosferici deve
pone la cruciale domanda su cosa risulti, in ulti-
l‘esercizio. Un rifugio semplice può, grazie ad un
sopportare? A me sembra importante il ricono-
ma analisi, effettivamente efficiente. Fondamen-
esercizio ottimizzato, essere molto efficiente.
scimento delle esigenze: nel momento in cui
talmente un rifugio alpino va incontro a maggiori
All’opposto, un’opera-modello può mostrare i tra-
un’esigenza viene riconosciuta, si trova anche
sfide tecniche rispetto ad un edificio a valle.
nelli che vale la pena riconoscere e che genera-
una soluzione: problema individuato – soluzione
A causa delle condizioni climatiche molto più
no un mantenimento costoso. Oltre all’esercizio
possibile! Negli ultimi anni sono sorti alcuni rifugi
estreme gli isolamenti sono più spessi e compatti,
del rifugio sono da tenere in considerazione
con una più alta dotazione tecnica. Se questa
le alte velocità del vento richiedono un’ottima
anche fattori come il bilancio energetico per la
sia la strada giusta da imboccare oppure se è
ermeticità e tutti i vettori energetici, ad esclusio-
realizzazione, il trasporto, l’utilizzo, il manteni-
meglio seguire lo slogan “ritorno alla semplicità,
ne dell’energia solare, eolica e idrica, devono
mento ma anche le spese per lo smantellamento.
innovazione attraverso la semplicità” rimane
essere trasportati. Inoltre molteplici rifugi sono
Solo questa visione d’insieme permette di valu-
ancora in sospeso.
dotati di impianti per le fognature propri, poiché il
tare in maniera globale e di effettuare paragoni.
trasporto a valle (tubature) risulta troppo lungo o
Nell’ambito di questo lavoro deve essere inclusa
Letteratura
troppo dispendioso dal punto di vista dei costi.
anche la problematica della valutazione del CO2
/1/ „Timber structures for cottages in the moun-
Per quanto riguarda il funzionamento della cucina,
e dell’energia grigia. Il progetto punta l’attenzione
tains, Olpererhütte made by cross laminated
tutta una gastronomia deve essere rifornita di
non solo sulle nuove costruzioni nell’ambiente
timber“ Heinrich Kreuzinger, World Conference on
energia, gli edifici sono già sottoposti a fluttuazioni
alpino ma anche sugli ampliamenti e sulle misure
Timber Engeneering WCTE 2010
nell’utilizzo a causa delle condizioni meteo e pochi
relative agli edifici esistenti nell’ambito degli al-
/2/ „Hüttenarchitektur, Geschmacksfrage oder
oggetti vengono utilizzati solo in determinati
loggi alpini. L’acquisizione, il calcolo e la divulga-
doch mehr? Kommission Hütten, Wege des DAV,
periodi dell’anno (da giugno a ottobre e/o da feb-
zione dei dati ecologici non sono mai stati fino
12. Internationals Hüttenfachseminar „Alpine Infra-
braio a marzo), per cui è di enorme importanza
ad oggi elaborati in maniera globale per nessun
struktur im Wandel – Herausforderungen und Lö-
la sicurezza funzionale e di sistema di tutti i com-
oggetto alpino. Lo strumento adeguato a questo
sungsansätze“ März 2012, Kloster Benediktbeuern
ponenti dell’impianto nello stato di inattività.
scopo è fornito dalla realizzazione di una matrice
/3/ Vademecum „Betriebsanlagenrecht für Schutz-
Da questa elencazione risulta evidente che, quanto
globale per gli ambiti di rilievo.
hütten in Extremlage“, Österreichischer Alpen-
si tratta di alloggi alpini, valgono altri criteri ri-
verein, Deutscher Alpenverein, Innsbruck 2008
spetto a quelli delle normali costruzioni a valle.
Partner di progetto / futuri utenti
/4/ „Leitfaden für umweltgerechte Hüttentechnik“
Perciò, che cosa sia una casa passiva in insularità
Grazie alla presenza in 7 Stati del CAA, 8 asso-
Deutscher und Österreichischer Alpenverein,
(propria unità di approvvigionamento) è una do-
ciazioni alpine sono coinvolte in qualità di partner
Bergverlag Rother München 2011
manda molto relativa. Le associazioni alpine si chie-
di progetto. I committenti del progetto sono: Club
/5/ „Umwelttechnik für alpine Berg- und Schutz-
dono anche se, in ultima analisi, osservando tutti
alpino tedesco (DAV), Club alpino italiano (CAI),
hütten“ Deutscher und Österreichischer Alpen-
gli elementi necessari per la realizzazione, l’eser-
Club alpino austriaco (OeAV), Club alpino svizzero
verein, Bergverlag Rother München 2008
cizio e lo smantellamento, l’edificio passivo sia
(SAC), Club alpino sloveno (PZS), Club alpino
114
März Marzo 2013
turrisbabel 92
dell’Alto Adige (AVS), Club alpino del Liechtenstein
funzioni nella successiva fase di utilizzo, essa
(LAV) e Club alpino francese (CAF). La classifica
deve essere sottoposta a verifica dati i progetti
globale dal punto di vista del CO2 è stata prodotta
conosciuti già durante la fase di elaborazione.
su una solida base grazie ai lavoratori qualificati del KIT (Karlsruhe Institute of Technology) e dell’IIP
Selezione dei rifugi per il test pilota
(Institute for Industrial Production), in modo che
Sulla base di una lista elaborata dalle organiz -
tutti i componenti del sistema possano essere inter-
zazioni partner che prendono parte al progetto
pretati attraverso un sistema di valutazione. Questa
sono stati selezionati 4 rifugi nell’ambiente alpino
collaborazione con il mondo accademico si rivela
per la prima fase di progetto (Rifugio Olperer
per noi molto utile e permette di basare i nostri
DAV, Casa Solstein OeAV, Rifugio Wildstrubel SAC,
calcoli su un parametro chiaramente definito e veri-
Rifugio Quintino Sella CAI). Tra i criteri presi in
ficato di CO2. La squadra del project management
considerazione per la scelta vi sono: posizione,
lavora su incarico del CAA, che si assume anche i
orientamento, grandezza, modalità di utilizzo,
costi totali. Al termine del progetto lo strumento
design di costruzione, costruzione dell’isolamento,
sarà messo a disposizione di tutti i partner affinché
infrastrutture tecniche, produzione e consumi di
lo utilizzino. La decisione su quali saranno i rifugi
energia, edificio di nuova costruzione, costruzione
da valutare in futuro sta alle singole associazioni.
di sostituzione oppure costruzione annessa.
Gli utenti sono in prima analisi le associazioni alpine, più precisamente le sezioni che possiedono
Test di rilevamento
dei rifugi. Il rilevamento è fatto in modo tale che
Nel frattempo, sulla base della matrice di rileva-
specialisti qualificati (architetti con formazione
mento, è stato possibile controllare e sottoporre a
sulla pianificazione energetica) possano riempire
rilevamenti 3 rifugi (Rifugio Wildstrubel, Casa
questo strumento. Lo strumento presuppone che
Solstein e Rifugio Olperer). Sulla base di queste
chi effettua i rilevamenti possieda informazioni
esperienze la matrice può essere ancora una
precise sulla costruzione e sulla tecnica in modo
volta aggiustata, prima che venga fissata defini-
che una X non venga rilevata come una Y.
tivamente. Questi tre controlli hanno messo a dura prova la complessa struttura di rilevamento nella
L’idea del progetto in breve
misura in cui nei questionari sono state date
Il progetto comprende uno spettro di analisi molto
risposte approssimative, troppo precise o addi-
ampio, che si rivela però indispensabile per una
rittura false, oppure nella misura in cui abbiamo,
valutazione globale. Gli obiettivi sono suddivisi
con le nostre domande, sopravvalutato il gestore
nei seguenti gruppi, e saranno valutati dapprima
oppure il responsabile del rifugio. Oltre il 95%
singolarmente ed infine riassunti globalmente.
dei questionari sono stati tuttavia portati a termine
L’analisi avviene tramite una base di rilevamento
con successo. Adesso siamo nella fase di ri-
(matrice) di nuova creazione. > Ubicazione/
elaborazione e adattamento di questi questionari.
condizioni di base, dati costruttivi, dati tecnici (in-
La prossima estate, basandoci sui risultati che
clusa la valutazione del CO2 e dell’energia grigia,
otterremo nel Rifugio Quintino Sella, sottoporre-
dati operativi, dati relativi al consumo .
mo lo strumento ad un ulteriore test finale.
Gli obiettivi vengono precisamente suddivisi per i singoli ambiti, per cui i punti cruciali risultano
Analisi dei dati
meglio leggibili. L’analisi trasparente è pertanto
L’analisi dei dati dei rifugi si trova fondamental-
l’elemento centrale.
mente al centro dell’interesse. Vale la pena fare raffronti tra i vari sistemi per agevolare l’analisi.
Sviluppo della matrice di rilevamento
L’interpretazione dei componenti e le reti dei
Dapprima viene realizzata una matrice di rileva-
produttori di energia scelti devono essere mostrati
mento sulla base dei seguenti ambiti. Essa serve
e, in riferimento ai consumatori, raffrontati.
a rilevare solamente i dati che sono di effettiva
Inoltre vengono trasmessi i costi di realizzazione.
importanza per l’osservazione generale.
Gli elementi energetici passivi sono da includere
1) ubicazione/condizioni di base; 2) dati costruttivi;
nel bilancio, per mostrare in che misura questo
3) dati tecnici; 4) dati operativi; 5) dati relativi
combustibile neutrale contribuisca alla diminuzione
al consumo. Lo sviluppo della matrice è ancora
del fabbisogno energetico di fossili e di CO2.
terra inesplorata nelle costruzioni alpine e costituisce la missione centrale del progetto.
Analisi di sistema
Solo una buona base per il rilevamento fornisce
Nella fase successiva i singoli progetti vengono
in ultima analisi risultati utili. Affinché la matrice
rappresentati con i loro sistemi. Indipendentemente
turrisbabel 92 März Marzo 2013
115
dal fatto che si tratti di elementi passivi o attivi,
gegeben haben, die wir heute bewundern können.
sche verursacht haben, die verschiedene Wohn-
ciascun tipo di utilizzo o risparmio energetico deve
Wenn auf der einen Seite eine unabwendbare
häuser beschädigt und zwei Menschenleben
essere evidenziato. L’analisi del sistema avviene
Entvölkerung der Bergregionen und des Hochge-
gekostet haben. Es gibt jedoch verschiedene
per ciascun rifugio e deve mostrare il modo in cui
birges aufgrund der dort herrschenden schweren
Methoden und zahlreiche Instrumente zum Erfor-
i problemi sono stati risolti e dove sono da rinvenire
Lebensbedingungen, denen die ansässige Bevölke-
schen, zur Quantifizierung und zur Bewertung
i punti critici. Non si vuole stilare una graduatoria
rung ständig ausgesetzt ist, stattfindet, ist auf
der Naturgefahren. Zunächst einmal erscheint
fra i rifugi, ma mostrare gli esempi di best-practice.
der anderen Seite in den letzten Jahrzehnten ein
es von grundlegendem Nutzen zu sein, die Gefah-
exponentielles Ansteigen der touristischen und
renzonen auszuweisen und eine Karte mit den
Divulgazione
alpinistischen Nutzung des gesamten Alpenraumes
Risiken zu erstellen, die in den untersuchten Gegen-
La divulgazione rappresenta la fase decisiva,
zu beobachten. Dieser Trend hat zur Folge, dass
den auftreten können. Das Verfassen von Karten
poiché solamente la trasmissione del sapere può
der Mensch in den Bergen mit den dort herr-
der Gefahren- und Risikozonen stellt folglich eine
portare al suo effettivo utilizzo. I dati, le espe-
schenden Naturgewalten koexistiert und folglich
solide Basis dar, um mit der Bedrohung durch die
rienze e le conoscenze raccolte vengono comu-
entsprechend oft mit ihnen konfrontiert wird.
Natur in den bewohnten und somit im höheren
nicati ai membri del CAA, alle organizzazioni
Die Anwesenheit des Menschen in einem Gebiet,
Maße verletzbaren Gegenden umgehen zu können.
sostenitrici al di fuori del CAA, alle associazioni
welches allein schon durch die Art seiner Beschaf-
Dies kann in den bewohnten Talgegenden relativ
e alle agenzie energetiche degli Stati alpini non-
fenheit Gefahren in sich birgt und der Nutzung
leicht erfolgen. Aber wie kann man den Schutz der
ché ad altri raggruppamenti ed esperti.
desselben, stellt ein offensichtliches Risiko dar,
höher gelegenen Gegenden garantieren? Sind
welches vor allem anlässlich besonders intensiver
die Probleme erst einmal erkannt, die durch die
Utilizzo dello strumento da parte delle
Wetter- und Naturphänome zu Tage tritt.
Naturphänomene verursacht werden – egal, ob
associazioni alpine (fase 2)
Welches sind nun aber diese Naturgefahren, was
sie nun mit dem Verhalten der Flüsse und Wild-
Con l’elaborazione del progetto efficienza ener-
stellen sie dar, wie kann man sie einstufen?
bäche, der geologischen und morphologischen
getica nei rifugi in futuro sarà possibile effettuare
Die Bedrohungen durch die Natur werden im All-
Suszeptibilität von großteils aus dem natürlichen
valutazioni sistematiche e comparabili dei pro-
gemeinen in folgende Gruppen eingeteilt: Gefähr-
Gleichgewicht geratenen Gegenden oder mit
getti di costruzione dei rifugi in tutti gli Stati alpini.
dungen durch Wasser (statische und dynamische
dem Vorhandensein von großen Schneefeldern an
In questo modo si genera una concentrazione
Überschwemmungen, Murenabgänge, Erosions-
steilen und der Witterung ausgesetzten Hängen
della conoscenza che permette alle associazioni
phänomene), geologische Gefahren (Einstürze,
zusammenhängen – ist es möglich, die entspre-
alpine coinvolte di realizzare progetti basati sulla
Abrutsche, Absenkungen, Hangrutsche) und Ge-
chenden Schutzvorrichtungen zu realisieren.
best-practice nella costruzione di nuovi rifugi o
fahren durch Lawinen. Das Erkennen der durch
So können z.B. gut befestigte Dämme längs der
nel loro ammodernamento.
die Natur verursachten möglichen Gefahren erfolgt
gefährlichsten Wasserläufe errichtet werden oder
zuallererst über das Sammeln von Daten. Anhand
die Hänge vor Erdrutschen durch entsprechende
Uno sguardo al futuro
von bekannten Ereignissen ist es in der Tat mög-
Befestigungsmaßnahmen geschützt werden.
Negli ultimi 15 anni sono state realizzate molte
lich, eine eventuelle Gefahrenzone zu lokalisieren,
Auch im alpinen Landschaftsraum entscheidet
idee in riferimento all’efficienza energetica nelle
dies vor allem in Talgebieten, in denen sich im Laufe
man sich oft für Eingriffe, die darauf abzielen, die
costruzioni alpine. Adesso è giunta l’ora di sotto-
der Jahrhunderte Menschen angesiedelt haben.
bekannten Gefahren zu entschärfen, indem man
porre a verifica la validità di queste idee, trarne
Das Studium historischer Dokumentationen,
z. B. Schneefänge, Windschutzbrecher, Auffang-
ciò che c’è di buono e indicarne i punti non riusciti,
bibliografische Forschungen und Analysen, das
gitter in Flüssen oder diverse Bauten zur Regulie-
in modo tale che il margine di errore in futuro
Sammeln von Zeitzeugenaussagen und das Stu-
rung von Wasserläufen errichtet. Wie aber kann
possa essere ridotto al minimo. Negli ultimi anni
dium der Entwicklung des Territoriums stellen
man in den unbesiedelten Gebieten im Hochge-
si è investito molto in conoscenza e manpower.
die ersten Schritte zur Erforschung der Gefahren
birge, die von Touristen und Bergsteigern fre-
Noi ci preoccupiamo che questa conoscenza
dar, die in den untersuchten Gegenden bestehen.
quentiert werden, einen entsprechenden Schutz
rimanga a portata di mano e possa essere ampia-
Diese Informationen müssen durch Lokalaugen-
vor den Bedrohungen der Natur bieten? Die starke
mente trasmessa. Solo l’efficienza assoluta è in
scheine und Vermessungen ergänzt sowie durch
Präsenz des Menschen in den unwegsamen
ultima analisi realmente efficiente.
geomorphologischen Analysen und andere tech-
Berggegenden, ob nun in der Wintersaison oder
nische Untersuchungen vervollständigt werden,
den Sommermonaten, zwingt nämlich zu einem
Peter Büchel è architetto a Weinfelden (CH).
um die anfänglichen Erkenntnisse zu komplemen-
tief greifenden Nachdenken darüber, welche
Studio: BÜCHEL NEUBIG ARCHITEKTEN
tieren. Oft jedoch stehen keine Daten zur Verfü-
Strategien anzuwenden sind, um die Gefahren
gung und die Naturereignisse sind, besonders in
einzuschränken, denen die Nutzer der Berge
Der Schutz vor Naturgefahren im alpinen Raum
den weniger dicht besiedelten Gegenden und im
ausgesetzt sind, seien dies nun Bergexperten
Hochgebirge, nicht vorhersehbar. Die Natur kann
oder einfache Wochenendausflügler. Zahlreiche
Text von Walter Gostner, Ingenieure
folglich ihre ganze Gefährlichkeit entfesseln und
Fragen bleiben noch immer offen. Ist es richtig,
Patscheider & Partner GmbH (S. 24)
gewaltige Schäden verursachen und sogar Men-
über eine totale Gefahrensicherung in den Bergen
schenleben kosten. Man muss nur an das Pfit-
nachzudenken? Sind sämtliche notwendigen
Die Faszination unserer Berge ist untrennbar mit
schtal (Autonome Provinz Bozen) denken, wo im
Sicherungsarbeiten auf realistische Weise finan-
den natürlichen Abläufen verbunden, die ihnen
August 2012 extrem starke Gewitter in einem
zierbar? Wie? Und von wem? Zum momentanen
im Laufe der geologischen Zeitalter jene Formen
großen Teil des Tales Murenabgänge und Erdrut-
Zeitpunkt tendiert man dazu, punktuelle Maßnah-
116
März Marzo 2013
turrisbabel 92
men auszuführen, die darauf abzielen, einzelne
Qualität der Bauwerke. Es ist jedoch notwendig
Bereiche der Berggegenden zu schützen, die
zu unterstreichen, dass realistisch gesehen ein
im besonderen Maße Gefahren ausgesetzt sind.
vollkommener Schutz vor den Gefahren durch die
In den Gebieten des Hochgebirges ist es in der
Natur nicht möglich ist. Im Hochgebirge ist der
Tat möglich, eine Schutzhütte oder einen abgele-
Mensch im Angesicht der Natur lediglich ein ge-
genen Hof zu schützen; Schutzbauten zu reali-
wöhnliches Lebewesen. Wir müssen von den ge-
sieren, die das Tal oder strategische Bauten im
machten Erfahrungen lernen, um unsere Berge
Hochgebirge absichern; längs eines Weges oder
kennen zu lernen und um die Naturrisiken in den
eines stark frequentierten Wanderpfades schüt-
Griff zu bekommen, die eine potenzielle Gefahr
zend einzugreifen oder auch die vorhandenen
für unsere Unversehrtheit und unsere Aktivitäten
Risiken in der Nähe von Bergbächen und Erdrut-
darstellen können. Die erste und auch die finan-
schzonen abzuschwächen. In Anbetracht der
ziell günstigste Art des Schutzes vor den Natur-
großen Ausdehnung des gesamten Alpenraumes
gefahren besteht also im Erkennen von diesen und
und der stetig größer werdenden „Invasion“
darin, sie bestmöglich zu vermeiden. Prävention
durch den Menschen ist es nötig, sich zu fragen,
also und keine Reaktion – indem man sich bewusst
ob wirklich die gesamte Bergwelt geschützt
verhält, mit Sorgfalt die zu befolgenden Strate-
werden muss und welches die besten Strategien
gien plant und indem man dort, wo es nötig ist, mit
sind, um die Sicherheit der Bewohner und der
gezielten und gut geplanten Aktionen eingreift.
Nutzer zu garantieren. Die Raumplanung und die Verwaltung der alpinen Gebiete erfolgt also
Design per le infrastrutture alpine
notwendigerweise durch die Anwendung eines
Testo di Kathrin Aste, LAAC Architekten (pag. 26)
besonderen Konzeptes für den vollständigen Schutz des Territoriums, welches verschiedene
Ci troviamo all’inizio di una fase di transizione
Analysestufen vorsieht. Zunächst einmal bedarf
nella quale deve essere elaborata una nuova forma
es der Erforschung der bestehenden Risiken, also
di interazione tra economia, società e natura.
einer Analyse dessen, was in den Gebieten, in
L’ambiente alpino ci chiede sempre di più di raf-
denen die Untersuchung durchgeführt wird, pas-
forzare questo livello di relazione, in particolar
sieren kann. Im Anschluss daran ist es notwendig,
modo quando sono in gioco le infrastrutture alpine.
in klarer und detaillierte Weise und aufgrund einer
In seguito al cambiamento climatico, alla svolta
gewissenhaften Risikobewertung die zu schüt-
energetica e alle crescenti richieste economiche
zenden Objekte zu definieren und durch eine multi-
nei confronti delle aree turistiche, aumenta la
disziplinäre durchgeführte und von allen Betei-
pressione sull’ambiente alpino e sul suo valore
ligten gebilligte Untersuchung festzulegen, welches
produttivo. Vi è la minaccia che le misure strut-
Risikoniveau akzeptabel ist. Und schließlich ist
turali necessarie sviluppino in merito una cultura
es nötig, besondere Aufmerksamkeit darauf zu legen,
architettonica che favorisca una conversione
wie das Risiko im alpinen Raum zu handhaben
della natura senza precedenti e irrispettosa dei
ist, welcher Art die Schutzbauwerke sein müssen
cicli naturali. Attraverso l’utilizzo intensificato
und in welcher Anzahl sie zu errichten sind, dies
che ne viene fatto, sussiste inoltre il pericolo che
immer im Hinblick sowohl auf die Methoden wie
il carattere tipico del paesaggio e la sua singola-
auf die Kosten. Es wäre deshalb ebenso eine
rità topografica vadano perduti. Il tema della
klare Definition dessen angebracht, was zu
costruzione sostenibile ed ecologica è essenzia-
schützen ist und wie der alpine Raum zu entwickeln
le al fine di non generare, nel prossimo futuro,
ist, wie auch eine konstruktive Zusammenarbeit
un paesaggio non più riconoscibile in quanto tale.
der verschiedenen Interessensgruppen, welche
Sulla base di questa consapevolezza ci si chiede
die Berge nutzen, notwendig ist und wie auch eine
in quale misura debba essere avviata una di-
detaillierte Erfassung der zur Verfügung stehen-
scussione che, coinvolgendo tutti gli ambiti della
den Ressourcen und der effektiven Schutzobjekte
società, abbia per oggetto la mutata immagine
erstellt werden muss. Das Leitprinzip muss, und
della natura e in quale misura sussista l’urgenza di
zwar nicht nur im Hochgebirge, für die Zukunft
una sensibilizzazione della percezione umana.
jenes sein, Bauten und Infrastrukturen derart zu
Finora l’integrazione creativa e la reciproca inte-
planen und zu projektieren, dass die negativen
razione delle opere architettoniche in alta mon-
Auswirkungen der Naturgefahren auf ein Minimum
tagna, come ad esempio le centrali elettriche, le
reduziert werden und dass die Bauten den Ge-
opere di protezione, le funivie nonché le infra-
fahren bestmöglich standhalten, natürlich immer
strutture turistiche e tecniche, con l’ambiente
mit Blick auf angemessene Kosten und auf die
naturale circostante non sono state prese in con-
turrisbabel 92 März Marzo 2013
117
siderazione. Proprio l’espansione delle energie
del Romanticismo, al centro viene posta la natura
rappresentano ormai la normalità, ma bensì nella
rinnovabili può avere come conseguenza l’emer-
incontaminata con la quale gli esseri umani
naturalità in relazione al paesaggio. In contrappo-
gere di conflitti di obiettivi nell’ambito dei piani
vivevano in sintonia. Il concetto di sublime – di
sizione alle soluzioni autoreferenziali offerte
strategici della politica energetica, ecologica e
solenne nel senso della venerazione divina – ha
dalle infrastrutture e costruzioni esistenti, queste
turistica. Sulle possibilità di una costruzione so-
svolto in questo senso un ruolo di importanza
opere si pongono come una sfida della topografia.
stenibile di tali impianti non sussistono tuttora delle
sempre maggiore. In seguito all’industrializzazione
conoscenze sostanziali. Per garantire il paesag-
e al progresso questa percezione è andata
Analisi del paesaggio
gio quale risorsa naturale e culturale si rivela cru-
mutandosi. Se si osserva la pittura paesaggistica
Il progetto di ricerca SDAI (Sustainable Design
ciale lo sviluppo di un design sostenibile.
del XX secolo nel Tirolo, colpisce il fatto che, nel
of Alpine Infrastructures) si occupa della qualità
contesto della nuova oggettività, l’atteggiamento
spaziale ed estetica del paesaggio sulla base
Il lavoro di ricerca della LAAC si assume questo
verso la realtà sino ad oggi si è modificato.
della sua topologia e geomorfologia. L’analisi del
compito e analizza la configurazione dell’ambiente
I quadri di Franz Radziwill, Rudolf Wacker, Franz
paesaggio è cruciale per lo sviluppo di una confi-
alpino con un approccio geomorfologico. Al fine di
Sedlacek, Anton Lehmden e Max Peintner mani-
gurazione sostenibile. Per comprendere la qualità
poter sviluppare dei criteri a favore di un linguaggio
festano un entusiasmo per la tecnica ed il pro-
spaziale del paesaggio è assai utile operare con
architettonico coerente con il paesaggio, si rivelano
gresso, utilizzando approcci che spaziano dal
diagrammi tridimensionali. Ne consegue la pos-
necessari degli approfonditi dibattiti sulla percezio-
magico-fantastico sino all’oggettivo-critico.
sibilità di analizzare la composizione geomorfica del
ne del paesaggio, sulla topologia e sulla morfologia.
Un’esposizione che ha avuto luogo nell’estate del
paesaggio in relazione agli elementi formali
2012 all’interno del Tiroler Landesmuseum Ferdi-
organizzati spazialmente. Possiamo analizzare
Percezione del paesaggio
nandeum dal titolo “Cambiamento di prospettiva –
quegli elementi di questa composizione paesaggi-
Percezione collettiva
il paesaggio tra minaccia e idillio“ mostra con
stica che svolgono un ruolo attivo nell’interazione
Mentre il senso della natura scientifico indaga il
grande effetto le opere di questi artisti. Tendenze
formale con il terreno. Attraverso questa massa
contesto che permette di utilizzare la natura stessa
parallele si riscontrano nella fotografia paesag-
attiva il paesaggio può essere percepito come
come una risorsa di materie prime, l’essere umano,
gistica. Come sempre in essa vengono tematizzate
un oggetto composto da diverse topologie.
spinto dai principi di un senso della natura roman-
sia una percezione del paesaggio tradizionale,
I parametri descrittivi della forma sono la gran-
tico, è alla ricerca della bellezza della natura, del-
come quella di Ansel Adams, sia un’impostazione
dezza, la posizione relativa, la materialità, la cur-
l’intatto e del sublime. Le strategie di marketing e
accentuatamente critica, politico-ecologica oppu-
vatura, la pendenza e l’esposizione come pure la
pubblicitarie delle piattaforme turistiche non la-
re freddamente documentarista, come ad esempio
geometria di questi elementi formali. La forma
sciano sorgere alcun dubbio sul fatto che i massicci
quella di Walter Niedermayr oppure di Margherita
concreta di questi elementi varia, ma essi possono
montuosi e i paesaggi naturali delle Alpi vengano
Spiluttini. Le infrastrutture tecniche entrano per-
essere definiti per mezzo di un’astrazione geo-
percepiti e riprodotti soprattutto quale fenomeno
tanto nell’immagine in qualità di scenari turistici
metrica. Una serie di principi formali come for-
estetico. Resta da indagare quanto a lungo possa
e parallelamente viene meno la rappresentazione
mazioni, zonazioni, ritmi, strati, strutture e assialità
ancora essere mantenuta questa immagine distorta
dalle atmosfere romantiche del paesaggio.
possono perciò essere determinati e analizzati. L’analisi di questi elementi e relazioni permette
romantica propria del nostro tempo. Un interessante
Le opere ingegneristiche alpine come dato di fatto naturale
di differenziarli e di indagarne il significato in
paesaggio garantito”, essa analizza la rappresen-
Il procedimento di modellazione delle opere inge-
sulta essenziale per la percezione del paesaggio
tazione quasi esclusivamente romanticizzata del
gneristiche come le rinomate opere nel settore
è il campo visivo. La differenza tra azione a di-
paesaggio alpino e la relativa discrepanza con la
dei trasporti e i ponti non rappresenta solamente
stanza ed effetto di prossimità del paesaggio
realtà. Descrive ampiamente la tendenza ad una
un confronto meramente funzionale, ma soprat-
inteso come un tutto e dei suoi elementi formali
dissoluzione mirata nei confronti dei motivi di di-
tutto di carattere morfogenetico. Esso non con-
è oltremodo complessa e, relativamente alla
sturbo come le opere di protezione al fine di non
templa le tipologie di costruzione sviluppatesi
distanza, da valutare in maniera differenziata.
compromettere l’immagine di luogo di svago e relax.
all’interno del tessuto urbano, ma bensì sviluppa
La polarità tra il terreno interno e l’orizzonte svolge
un proprio linguaggio formale nel contesto delle
un ruolo importante. La zona marginale del pae-
Prospettiva della storia dell’arte
condizioni generali topografiche. Nel miglior caso
saggio in forma di silhouette delle montagne è
La sottile prospettiva dell’arte rispecchia lo spirito
definisce un topos all’interno del suo ambiente.
sostanzialmente onnipresente come la zona
della società delle diverse epoche e offre perciò
Questa qualità non risulta da un intervento da in-
marginale della città. Costruire nell’orizzonte cor-
una visione sostanzialmente critica e complessa.
tendersi come un nascondere, ma bensì come
risponde a una marcatura e produce pertanto un
La pittura paesaggistica emerge per la prima
un’inclusione dei parametri determinanti dal punto
effetto irritante. La natura della superficie e la
volta nel tardo Medioevo soprattutto come sfondo
di vista dello spazio. In questo contesto è neces-
vegetazione corrispondono a dei sottosistemi
di scene storiche o bibliche. Nel Rinascimento
sario esaminare la spesso citata urbanizzazione del
variabili e sono sottoposti a fenomeni ciclici
l’utilizzo della prospettiva segna la nascita di pa-
paesaggio alla città quale sua formale referenza.
come l’andamento delle stagioni, l’irradiazione
rametri completamente nuovi per una resa atmo-
Il fascino delle opere ingegneristiche nell’ambiente
solare, la crescita e l’erosione. In questo modo
sferica del paesaggio. La pittura paesaggistica
alpino risiede da tempo non più nell’entusiasmo
vengono raccolte delle informazioni che si ren-
raggiunge tuttavia il suo splendore solamente
per le opere stradali e lo sfruttamento delle Alpi,
dono necessarie per comprendere la dinamica
nel XIX secolo. Plasmata dalla storia della cultura
poiché queste conquiste del progresso tecnico
naturale, la forma e la struttura del paesaggio.
contributo su questo tema è fornito dall’Ing. Doris Hallama. Nella sua dissertazione “Alpi sicure –
riferimento al paesaggio. Un parametro che ri-
118
März Marzo 2013
turrisbabel 92
Studi preliminari
ne sostenibilità si comprende e si tematizza
Sulla base dei temi cruciali vengono sviluppati
soprattutto la sostenibilità in termini climatici e
dei progetti e degli studi prototipo esemplari
di risorse. Le potenzialità e le prospettive della
per nuove impostazioni di design nell’ambiente
ricerca vengono approfondite prevalentemente
alpino. Attraverso un approccio geomorfologico
nell’ambito dell’efficienza energetica.
si cerca un equilibrio tra l’autonomia del design
Attraverso questa procedura unilaterale non
e la diversità del contesto paesaggistico.
si può ottenere né l’accettazione da parte della
La forma originale della topografia è fondamen-
popolazione, né si può garantire la qualità del-
tale per questo concetto e diviene il generatore
l’ambiente in cui essa vive e dell’ambiente come
di interventi architettonici. Se si presuppone
luogo di svago e di relax. Si rivela quindi neces-
che accanto a una sostenibilità ecologica è data
saria l’elaborazione di vasti studi sulle possibili e
anche una sostenibilità creativa, questi progetti
compatibili collocazioni, nonché di una forma di
potrebbero risultare in una formazione di con-
modello di distribuzione di tali Power Plants.
sapevolezza migliorata e in un’accettazione da
Allo stesso modo dovrebbe essere accelerato
parte della popolazione di queste sfide che da
lo sviluppo tecnologico sui vettori energetici
un lato paiono necessarie, ma che dall’altro
precipuamente adatti ai siti alpini. L’integrazione
sembrano visionarie. Il punto focale della ricerca
coerente dei vettori energetici nel paesaggio
“alpine hybrid” è dato dall’analisi dello sviluppo
alpino necessita, nella sua complessa formazio-
delle infrastrutture architettoniche alpine sotto
ne, di una procedura sensibile e metodica.
l’aspetto della sostenibilità creativa.
infrastrutture che hanno un utilizzo meramente
Comfort quale concetto evolutivo nell’architettura alpina contemporanea
monofunzionale e limitato dal punto di vista del
Testo di Andrea Flora (pag. 36)
Vengono pertanto studiate in particolare quelle
tempo, ma che contemporaneamente possiedono il potenziale di integrare la diversità delle
L’essere umano è in grado di modellare l’am-
più svariate esigenze delle aree alpine intensiva-
biente che lo circonda secondo le sue proprie
mente utilizzate. La denominazione “hybrid”
rappresentazioni e i suoi bisogni. Da un punto di
pone l’accento su un’opera architettonica forma-
vista storico, ciò è stato accelerato dall’instau-
ta da diverse funzioni e processi l’innovazione
rarsi dell’età moderna che ha portato con sé
consiste nella concentrazione funzionale spa-
esigenze sempre maggiori di comodità materiali.
ziale e nella creazione di valore che ne risulta.
La spiritualità della società europea medievale –
Un ibrido alpino è un’opera architettonica alpina
prodotta in gran parte dalla Chiesa attraverso il
multifunzionale. In esso vengono combinate le
“timore di Dio “e da una rigida gerarchia – pas-
diverse funzioni delle infrastrutture alpine, come
sava continuamente in secondo piano. Luogo e
ad esempio le opere di protezione, con funzioni
tempo venivano sempre più manipolati a seconda
appetibili dal punto di vista turistico e all’occor-
delle proprie rappresentazioni. Il cambiamento
renza con vettori energetici. Sustainable Design
climatico recupera i fantasmi dimenticati della
of Alpine Power Plants si occupa delle sfide
morigeratezza, del timore e della morale da un
che nascono in rapporto alla svolta energetica.
asilo impolverato e provoca in noi la domanda
Un riorientamento che prevede l’abbandono
se una società etica sia realizzabile anche senza
dell’utilizzo di vettori energetici fossili e atomici
condizionamenti di tipo religioso. Sono più mo-
per dirigersi verso energie rinnovabili è già in
derne le regole che si credevano superate della
corso in tutto il mondo. I vantaggi che derivano
convivenza tra uomo e natura di quanto potreb-
dalle energie rinnovabili sono perfettamente
be essere la società illuminata? Indicativo, a
conosciuti e la loro rapida espansione viene
questo proposito, è il significato linguistico origi-
condivisa da un’ampia fetta della popolazione.
nario del concetto di “comfort“.
Mentre la costruzione di questi impianti al di
La radice della parola originaria dal latino “fortis“
fuori dell’ambiente alpino è facile da gestire,
può essere tradotta con “forte“. Tuttavia, nel-
l’integrazione sensibile e sostenibile dei vettori
l’inglese del XIII secolo troviamo anche il signi-
energetici rinnovabili nell’ambiente naturale
ficato di “conforto, consolazione“. Mentre com-
alpino nel senso di un design sostenibile rappre-
fort secondo il senso odierno si riferisce in
senta una grande sfida. Uno dei pochi ma rimar-
maniera prioritaria alle comodità materiali, allora
chevoli svantaggi è dato dai necessari interventi
il concetto comprendeva, nel significato di con-
nella natura ad esso correlati. Osservando il
forto, primariamente una componente spirituale.
livello della ricerca, è evidente che con il termi-
Che proprio un concetto utilizzato in maniera
turrisbabel 92 März Marzo 2013
119
siffatta nel Medioevo venga esteso all’età
in un terreno non “utilizzato” e non fanno ne-
nare all’originarietà costituisce un valore solo
moderna e alla sua visione del mondo è vanesio
cessariamente parte delle opere infrastrutturali.
quando viene formulato in maniera corretta.
ma anche coerente, poiché attraverso la fede in
Sono di difficile accesso e pertanto di grandezza
L’originarietà, dal punto di vista culturale, è un
Dio è possibile portare consolazione all’anima
trascurabile per il capitale – nel caso concreto
concetto molto impreciso. L’originarietà quale
anche con la gioia materiale. Lo storico della
per il turismo di massa. Da ciò consegue che i
concetto geografico che nasce dal luogo come
cultura Egon Friedell ha datato il significato oggi
rifugi non si fanno pubblicità con le loro offerte
criterio per la forma, l’orientamento e la mate-
corrente del concetto alla metà del XVIII secolo.
di comfort. In questo caso la parola comfort
rialità di un edificio, è al contrario un valore dal
Ed ha collegato il nuovo desiderio verso le cose
viene interpretata più nel suo significato latino
punto di vista ecologico ma anche emotivo,
materiali ad un personaggio storico: il Barone
originario, ossia nel senso di rafforzare l’alpinista.
come descritto all’inizio. Emerge anche che la
Clive di Plassey. Chiamato anche Clive d’India,
Tutto ciò rende questa tipologia di costruzione
misura dei bisogni è direttamente proporzionale
conquistatore del Bengala, era un generale
un fenomeno singolare. In maniera simile agli
alla grandezza e alla complessità del sistema.
e statista britannico. È stato lui a porre le basi
ospizi sui vecchi varchi alpini, essi hanno lo
Più grande e interconnesso un sistema, maggiori
della potenza inglese in India. Il concetto di
scopo essenziale e primario di fornire riparo alle
saranno i bisogni dei suoi singoli membri.
“comfort“ è sorto in relazione a lui, in quanto
persone. La genesi di un’architettura che punta
Il sistema si gonfia e crea nuovi bisogni attra-
egli rappresentava un nuovo ceto sociale, quello
a macchine climatiche chiuse ed estremamente
verso nuove dipendenze. Visti così, molti bisogni
dei nababbi, che come dei parvenu ostentavano
confortevoli non sembra avere inciso su di essi.
del singolo individuo sono semplicemente dipen-
nell’alta società inglese la ricchezza accumulata
Poiché il comfort per sua stessa definizione è
denti dal sistema e si modificano o scompaiono
grazie all’abbondante affluenza di denaro con-
un concetto evolutivo, ciò che ieri era conforte-
nel momento in cui il sistema si modifica o si
tante proveniente dalle province bengalesi.
vole, dal punto di vista attuale può apparire già
dissolve. Il singolo essere umano, secondo que-
La novità era data dal fatto che essi utilizzavano
arretrato e superato. Tuttavia non pochi rifugi
sta teoria, potrebbe riadattare immediatamente
la loro ricchezza per godere di comodità sino
attingono nelle semplicità il loro specifico fasci-
i suoi bisogni, poiché essi vengono imposti in
ad allora sconosciute. Gli inglesi trovavano
no. L’alta montagna può essere indicata come
parte essenziale dal sistema. A tal fine è neces-
quindi conforto nel benessere materiale.
un ambiente non civilizzato, un ambiente in cui
sario essere disposti a disancorarsi dal sistema,
Il capitalismo, consolidatosi attraverso il colo-
la civilizzazione non può o non vuole realizzare
scomporlo oppure ridimensionarlo. A questo
nialismo e l’industrializzazione, ampliava le pos-
le sue possibilità di utilizzo. Questo progresso
proposito l’ambiente montano intatto si trova
sibilità dell’economia da un gioco a somma zero –
inesistente affascina le persone e viene utilizza-
agli antipodi rispetto alla strabordante comples-
come veniva ancora considerata l’economia
to quale modello alternativo alla società del
sità della città. Tutti conosciamo il sentimento di
nazionale dai fisiocrati e in parte nel mercantili-
progresso a valle. Sembra stupefacente che
frugale soddisfazione che si percepisce dal
smo dell’era barocca – in qualcosa di apparen-
nell’attuale “dibattito sui rifugi“ in Alto Adige le
punto di vista emotivo nell’ambiente alpino.
temente non misurabile. La nuova ricchezza e il
voci critiche risuonino da valle e provengano
La percezione immediata può esprimere molto
benessere nella borghesia nascente si esprime-
in misura minore dagli utenti per i quali le infra-
di più di una complessa teoria. L’enorme passo
vano d’ora in avanti in un sovrappiù di tempo
strutture sono state pensate. L’ambiente alpino
in avanti evolutivo nel senso di non utilizzare
libero a disposizione, che in cambio favoriva una
funge da proiezione del desiderio di purezza.
subito le possibilità a diposizione e anzi fare un
nuova cultura del tempo libero e di attrazione
Sembra essere l’ultimo luogo di ritiro rimasto
passo indietro rispetto agli sviluppi, diventerà il
per il comfort. Piuttosto curiosamente la strada
intatto dalla forza creativa dell’uomo. Questa
criterio determinante di una società sostenibile
verso la società del tempo libero riportava anche
proiezione è comprensibile e non dovrebbe
paragonata a quella attuale. Questa nuova
indietro verso la natura, e in questo senso pio-
essere interamente liquidata come un’idealizza-
società compare già in parte nello spazio in
nieri sono stati, come per altre innovazioni del
zione. È anzi una manifestazione di rabbia di
forma di parchi nazionali o nelle tesi del “mag-
XIX secolo, ancora una volta i britannici conqui-
gruppi della popolazione oberati e sovraccarichi
gese alpino“ dell’ETH – Studio Basel. L’atteggia-
statori del benessere. L’“Alpine Club“, fondato
dall’impeto dei cambiamenti della società.
mento delle associazioni alpine di mantenere
a Londra nel 1857, è stata la prima associazione
E, naturalmente, questa rabbia si esprime nelle
quasi completamente inutilizzate le montagne
di scalatori (associazione alpina) del suo genere.
vesti di una critica della cultura che è compren-
è, indipendentemente da argomentazioni di tipo
Leslie Stephen, uno dei padri fondatori, nel 1871
sibile dal punto di vista emotivo, ma che dal
ecologico, allettante anche da una prospettiva
ha anche redatto il primo libro sugli scalatori
punto di vista razionale non è coerente.
architettonica, nel senso di considerare questo
dal titolo indicativo “The Playground of Europe”.
Perché l’apparenza formale di un edificio ha a
ambiente come un laboratorio per una sosteni-
Questo “parco giochi dell‘Europa” è stato in
che fare necessariamente solo in parte con la
bilità senza conseguenze, dove i cicli energetici
seguito ampliato e in quanto tale utilizzato.
trasformazione dell’ambiente immacolato nel
e i cicli di vita dei materiali sono meglio con-
Nasceva così il turismo alpino. Quando parlo
cosiddetto ambiente civilizzato. Anche un rifugio
trollabili, dove i bisogni si stabiliscono meglio
di utilizzo o sfruttamento delle montagne mi rife-
del XIX secolo può offrire un comfort adeguato.
rispetto ad aree che – dal punto di vista della
risco alla costruzione di un accesso ad ambienti
All’inverso, anche una “stube” costruita in
sostenibilità – sono ancora intatte.
ed offerte per i bisogni del capitale. Non vi è
cimbro secondo un’interpretazione contempora-
Conquistare la natura e renderla nostra suddita
stato e non vi è sfruttamento senza motivazioni
nea può contenere elementi del luogo – in que-
è una dizione di ieri. Il XXI secolo dovrebbe
economiche. In questo senso i rifugi sono – in
sto caso il pino cimbro che cresce al limite della
ergersi a simbolo di una riconciliazione dell’es-
contrapposizione agli impianti di risalita o alle
vegetazione arborea. Quello che vorrei espri-
sere umano con il suo ambiente. E per far questo
dighe – dei bastardi tipologici. Essi si trovano
mere è che il bisogno dell’essere umano di ritor-
si potrebbe partire proprio dalle Alpi.
120
März Marzo 2013
turrisbabel 92
Zusammengestellt von Alberta Schiefer
tb info
Design, der Wandel der Dingwelten im Gespräch mit dem Designstudio MM Design in Bozen
Am 7. August trafen sich Michael Scherer,
ner kreativer Geister, welche als Einheit den
Business Development Manager von MM
kreativen Geist des Unternehmens ausmachen.
Design, und meine Wenigkeit in den neu ge-
Der kreative Geist als Sinnbild des täglichen
stalteten heiligen Hallen des Industriedesign-
kreativen Schaffens, der Fähigkeit, Dinge, die
büros in Bozen. Ich wollte mehr über das
uns umgeben, aufzunehmen, kritisch zu analy-
renommierte Designstudio in Erfahrung brin-
sieren und diese in einen gestalterischen
gen, welches in den letzten Jahren immer
Prozess zu überführen. Alex Terzariol schrieb auf
häufiger für Furore in der Presse sorgte und
einen Zettel: „Die Kreativität ist nicht greifbar.
einen Designpreis nach dem anderen ab -
Aber genau diese ist unsere größte Stärke.
staubt. Wer steckt hinter dem Doppel MM?
MM Design heißt Teamgeist. Creative Spirit(s)
Was ist das Geheimnis der kreativen Geister,
ist kein Slogan. Creative Spirit(s) ist das Ge-
das ihre Projekte beflügelt und ihre Produkte
heimnis.“ (Das letzte Mal, als ich diese Worte
zu Erfolgsgaranten macht? Wohin entwickelt
vernommen hatte, besuchte ich noch die
sich ihrer Meinung nach die Zukunft des
Universität. Lang ist es her. Nun treffe ich auf
Designs, wo erkennen sie neue Trends in der
diese Worte erneut bei MM Design, obwohl
Branche und warum bekommt das Design
MM Design ein Melting Pot der Produktma-
auf einmal sozialen Charakter? Meiner Mei-
schinerie ist, scheinen diese Worte auf einmal
1
nung nach steht MM Design für Hardcore
wieder realer und gelebter zu sein denn je,
Industriedesignprodukte in unseren Breiten-
fernab vom Kommerz der Wirtschaft und der
graden. Ein Phänomen, das man vorher nur in
Schnelllebigkeit einer Produkteinführung.)
Mailand zu finden vermochte. Ich bedanke mich für die herzliche Begrüßung von Seiten
Für was stehen die Buchstaben MM?
des Managing Partners Alex Terzariol. Es hat mich gefreut, ihn nach so langer Zeit wieder
Die Doppel „MM“ stehen für die römische Zahl
zu sehen. Danke auch an das gesamte Team
2000. 1991 wurde das Unternehmen gegründet
für den freundschaftlichen Empfang.
und als erstes Ziel galt es, die Jahrtausendwende zu überstehen.
MM Design – creative spirit(s). Dies steht auf der Home-Seite eures Internetauftrittes. Was
Kommt ein wissbegieriger Designpraktikant
macht MM Design und was steckt hinter den
zu Euch. Was ist das erste, das er lernen muss?
„creative spirit(s)“? Er lernt sehr schnell, im Team zu arbeiten.
1 MMDesign2, Garmont_Masterlite2
Creative spirit(s) steht für die Grundhaltung
Wir sind wie ein Schwimmbecken. Der Neuling
seiner Mitglieder. MM Design ist ein Team
wird ins kalte Wasser geworfen und er muss
und steht für die Zusammenarbeit verschiede-
sich im Synchronwettbewerb mit den anderen
turrisbabel 92 März Marzo 2013
121
versuchen. Er muss lernen, Meinungen zu teilen
Zu verstehen, welche Anforderungen hat der
nen nicht mehr in unsere Zeit zu passen. Und
und lernen, kritisiert zu werden. Kritik im posi-
Mensch. Wie werden sich seine Bedürfnisse
in die Zeit passen nicht mehr Produkte, die
tiven Sinne, um wachsen zu können. Er lernt,
in der Zukunft verändern. Wie kann Design
wir morgen wieder wegwerfen.
praxisbezogen zu arbeiten. Handwerkliche
dazu beitragen, dass der Mensch in Zukunft
Fertigkeiten und ein Gefühl für die Materialien
Produkte verwendet, die sein tägliches Leben
Es ist ein Umschwung in der Gesellschaft zu
gehören zum Einmaleins eines guten Designers.
vereinfachen und verbessern werden. Wir
spüren. Man muss hier sicherlich ein bisschen
Aber vor allem geht es um Teamgeist.
projizieren sehr viel in die alltäglichen Dinge.
weiter ausholen. In den kommenden Jahren
Alltägliche Dinge sind nicht nur funktionale
werden Energie- und Ressourceneffizienz
Sehr oft werde ich mit den Aussagen konfron-
Helfer, sie sind auch Lebensbegleiter. Eine
eine immer wichtigere Rolle spielen. An dieser
tiert, Design = bloßes Anderssein, Auffällig-
weitere Herausforderung ist die Schonung
Tatsache kann das Design nicht vorbeischauen,
keit um jeden Preis. Meist verbindet man mit
der Ressourcen, die Verwendung alternativer
sondern muss diese Herausforderung auf sich
dem Wort Design unnötige, unsinnige Pro-
Materialien. Nicht mehr das klassische Pro-
nehmen. Das Design muss Produkte generie-
dukte. Wird Design immer mehr zum Lifestyle-
dukt, welches ausschließlich einen Lifestyle
ren, die auf der einen Seite eine Identität und
Begriff einer Konsumgesellschaft?
generiert, aber relativ kurzlebig ist und dann
einen Lifestyle darstellen, auf der anderen Seite
schnell im Papierkorb landet, punktet, sondern
aber eben diese über eine Ressourcenscho-
Design generiert formal gesehen Lifestyle.
wertige Materialien, die zu wertigen Produk-
nung zum Ausdruck bringen. Das Thema der
Unterschiedlichste Zielgruppen identifizieren
ten verarbeitet werden, die eine hohe Identifi-
Ressourcenschonung wird bei den jüngeren
und orientieren sich an Produkten. Über die
kation gewährleisten und einen wesentlich
Generationen sehr viel mehr verwurzelt sein.
formale Ästhetik hinaus sollte Design aber
längeren Lebenszyklus aufweisen.
Die jungen Generationen werden sehr viel kriti-
einfach bedienbar sein, einen Mehrwert
Der deutsche Industriedesigner Dieter Rams
wohnt über soziale Netzwerke zu agieren und
schaffen, egal ob dieser darin besteht, Energie
hat einmal gesagt: Gutes Design sollte so
sich tagtäglich in diesen auszutauschen.
einzusparen, ressourcenschonender zu produ-
wenig Design wie möglich sein. Ich finde
Sie fragen Kollegen um deren Meinung zu einem
zieren oder es dem Benutzer ermöglicht,
diesen Satz für MM Design sehr treffend.
bestimmten Produkt oder posten ihre Mei-
schneller eine Skitour zu machen. Design
Liege ich falsch mit meiner Aussage?
nung auf Social Networks. Sie sind Teil einer
funktional sein. In der täglichen Handhabung
scher mit Konsum umgehen. Sie sind es ge-
kann über neue Mechanismen Bewegungen
Community und identifizieren sich über be-
optimaler gestalten, Sicherheit anders
Nein, nicht unbedingt. Dieter Rams ist natürlich
stimmte Werte. Und gerade diese Werte werden
gewährleisten. (Mittlerweile haben wir uns
eine Ikone des deutschen Designs. In all dem,
ausschlaggebend sein im Konsumverhalten
für das Du entschieden. Michael zeigt zwei
was er für Braun gestaltet hat, sieht man das
junger Menschen. Junge Leute werden ein
Beispiele aus den Top Ten der MM-Design-
Wesentliche. Er hat es geschafft, Produkten
Produkt nicht mehr nur aufgrund formal ästhe-
Schmiede, den Garmont Masterlite Skitouren-
eine Identität zu verleihen, ohne sie vollzustopfen
tischer Aspekte kaufen, sondern auch auf-
schuh und den Kletterkarabiner Attac von
mit Symbolen, Knöpfen, Grafiken und Schnick-
grund von Faktoren, die hinter dem Produkt
Salewa.) Der Karabiner wurde nicht nur in
schnack. Dasselbe versuchen auch wir in
stehen. Wie wurde das Produkt entwickelt?
seiner formal ästhetischen Situation abgeän-
unserem Schaffen. Ein Beispiel, die Kaffeema-
Wie wurde es produziert? Aha, das Produkt hat
dert. Der große Vorteil ist der Mechanismus.
schine Y1 von Illy, welche wir vor knapp zwei
ein Umweltsiegel, es wurde ressourcenscho-
Dieser Mechanismus bedeutet mehr Ergono-
Jahren gestaltet haben. Es war unsere Absicht,
nend hergestellt. Die Benutzer der Dingwelten
mie, bessere Handhabung und zusätzliche
ein Produkt zu gestalten, das mit wenig Knöp-
werden stärker auf die Werte der Unternehmen
Sicherheit. Das ist Design, das ist vor allem
fen und Zubehör auskommt. Entsprechend
achten. Wichtiger als die mediale Botschaft
Design. Diese Tatsachen sind der Grund,
haben wir versucht, dem kleinen Haushalts-
einer Marke ist die Glaubwürdigkeit, der reale
welcher den Karabiner Attac von der Konkur-
gerät mit der Verwendung von edlen Materialien
Nutzen. „Ich identifiziere mich mit diesem
renz unterscheidet. Der Karabiner kann dabei
eine wertige Identität zu geben. Es wurden
Produkt mehr, weil ich versuche aufmerksamer
zusätzlich auch zu einem Lifestyle-Produkt
Aluminium und Glas verwendet, Materialien
zu werden.“ Wir, bei MM Design, sind der
werden, weil Personen sich mit diesem Pro-
die normalerweise bei Espressomaschinen im
Meinung, dass die Zeit der kurzlebigen Pro-
dukt identifizieren. Die Aufgabe besteht darin,
Hausgebrauch wenig Verwendung finden.
dukte, der Wegwerfprodukte, ich möchte nicht
Dinge zu schaffen, die nicht nur auffällig
In den Regalen findet man eine Unmenge von
sagen vorbei ist, aber dass eine Verlagerung
sind, sondern durch ihren Gebrauch und ihre
diesen Geräten, meist aus Kunststoff, ein Gerät
stattfindet. Man spricht sehr viel von der
nachhaltige Ästhetik überzeugen.
ähnelt dem anderen. Produkte ohne eigene
„Y Generation“. Damit werden die Generationen
Identität. Wir haben das kreative Konzept um-
zwischen 25 Jahren und etwas knapp über
Welche Anforderungen werden an das Design
gedreht. Wir haben versucht, dem Gerät über
40 Jahren bezeichnet, die sich über die neuen
von heute gestellt?
die Formensprache eine neue Identität zu
Communities austauschen und ein anderes
geben und zu reduzieren. Weniger ist mehr.
Kaufverhalten an den Tag legen. Speziell die
Design hat die Aufgabe, die Bedürfnisse und
Hersteller von Konsumgütern werden sich
Wünsche des Benutzers zu verstehen. Zu ver-
Produkte sind Dinge, die die Leute brauchen
überlegen müssen, wie sie ihre Produkte ge-
stehen ist die Grundvoraussetzung für jeden,
und die die Lebensqualität verbessern.
stalten, wie sie diese positionieren und kom-
der sich mit Design auseinandersetzen will.
Dinge, die nicht umweltgerecht sind, schei-
munizieren wollen. In all dem spielt das
122
März Marzo 2013
turrisbabel 92
Design ein zentrale Rolle, damit das Produkt
Beim Formulieren solcher Projekte und Ziele
wo sehen wir Entwicklungsmöglichkeiten?
ein USP (Unique Selling Position) aufweisen
komme ich mir manchmal sehr blauäugig
Welche neuen Märkte haben wir bis heute in
kann und um somit das Produkt auch morgen
und naiv vor. Es sind sehr hochgesteckte und
geografischer und sektorieller Hinsicht noch
noch an den Nutzer zu bringen.
schöne Ideale, aber im realen Leben fast
nicht berücksichtigt?
unauffindbar. Es braucht eine bestimmte SpeWir brauchen nicht viel, wir brauchen Bes-
zies von Unternehmerpersönlichkeit mit den-
seres. Brauchen wir permanent Neues?
selben Vorstellungen und vielleicht auch eine Portion Glück, um solche Produkte überhaupt
Wessen Sache ist Design? Chefsache.
Nach dem Motto „back to the roots“.
realisieren zu können. MM Design hat ein
Es braucht die Erkenntnis, dass man mit weni-
äußerst interessantes Kundenrepertoire. Wie
Design benötigt den notwendigen Spielraum.
ger mehr machen kann. Man hat in den letz-
kommt es zu solchen Zusammenarbeiten?
Jedoch passiert Design nicht im Alleingang,
ten zehn Jahren sehr viel gepusht, immer
sondern ist Teil eines Gesamtprozesses.
mehr, immer weiter. Bestimmte Produktport -
Wir sind keine klassischen Designer von Lam-
folios wecken heute wenig oder kein Inte -
pen, Tischen und Stühlen. Unser Einsatzgebiet
Design ist die Mission des Firmeninhabers,
resse mehr, weil die Märkte gesättigt sind.
ist breitgefächert von der Kaffeemaschine zum
etwas ändern und verbessern zu wollen.
Ich kann mir in einem Elektronikladen alles
Skischuh bis hin zu den Nutzfahrzeugen.
Steve Jobs hatte eine Vision, und eine Vision
kaufen. Ich habe eher Schwierigkeiten,
Unsere Referenzen zeigen unsere Kreativität.
ist unumgänglich, um Innovation zu generieren.
das für mich Passende überhaupt zu finden,
Unsere Kreativität ist gleichzeitig die Innova-
Er hat vielleicht gar nicht so viel Neues in
weil ich zugedröhnt bin vom Angebot.
tionskraft des Designstudios. Die Kunden, die
die Welt gesetzt. Er hat Bestehendes zusam-
Das Szenario, welches sich herauskristalli-
wir beraten, sind sehr unterschiedlich. Wir ver-
mengelegt und es geschafft, sicherlich über ein
siert, ist, dass in Zukunft die Hersteller weni-
suchen, die Kunden durch eine sehr akkurate
geschlossenes, aber über ein absolut kohä-
ger Produkte anbieten werden, diese aber
Marktanalyse zu gewinnen. Wir sondieren Seg-
rentes und einfach verständliches System den
eine stärkere Identität, eine höhere Wertig-
mente und Branchen aus, treten mit den Unter-
Nutzer zu finden und zu greifen. Mit der Apple-
keit an den Tag legen werden. Man darf nicht
nehmen in Kontakt bzw. arbeiten mit ihnen
Welt habe ich ein System, wo ich jeden überall
vergessen, es gibt unterschiedliche Preisseg-
zusammen. Sie sind letztendlich auch die Ga-
und zu jeder Zeit erreichen kann, um Informa-
mente: Entry Level, Middle und High End
ranten für eine interessante Zusammenarbeit.
tionen auszutauschen, inklusive Unterhal-
Produkte. Wir sind der Meinung, dass sich
Wir haben auch Partner, Unternehmen, die in
tungswert. Alles in einem einheitlichen Design
Design im Middle und High End Bereich sehr
den jeweiligen Bereichen eine hohe Innova-
von der Hardware bis zur Darstellung von Infor-
stark etablieren wird, da man hier ganz be-
tionskraft darstellen, wie im Bereich der Kunst-
mationen. Die Aufgabe des Designprozesses be-
wusst die Wertigkeit kommunizieren möchte.
stoffverarbeitung, des Werkzeugbaus und der
steht darin, die Synthese aller Teile zu erreichen.
Ja zu Neuem, aber neu bedeutet heute, mit
Materialentwicklung. In den letzten fünf, sechs
Ressourcen anders umzugehen. Neu bedeutet,
Jahren haben wir hierzu gezielte Recherchen
Welche Trends sehen Sie derzeit in Ihrer
Materialien zu entwickeln, die im Life Cycle
betrieben, um herauszufinden, wer die ge-
Branche?
in der Rückführung von den einzelnen Mate -
eigneten Partner für uns wären. Diese Zusam-
rialkomponenten ressourcenschonend sind.
menarbeit ist geprägt von dem Willen, sich
Design ist heute nicht nur mehr als Produkt-
Neu be deutet das Forschen und Entwickeln
anderen Bereichen öffnen zu wollen, dem Be-
design zu verstehen, sondern erweitert sich
einer neuen Generation von Materialien.
wusstsein, dass eine kreative Auseinander-
in unterschiedliche Teilbereiche wie z. B. das
Diese kommen dem Designer zugute und er-
setzung zwischen den Partnern stattfinden
Service Design. Service Design hat mittler-
möglichen es, uns in Zukunft leichtere, soge-
muss und der Erkenntnis, dass auf diese Weise
weile einen festen Platz eingenommen. Es geht
nannte Light Weight Produkte zu gestalten.
das gemeinsame Lösen von gestalterischen
nicht mehr nur darum, ein Produkt zu designen,
Neu heißt aber vor allem eine neue Kreativität
Aufgaben passiert. Der Designer agiert heute
sondern um die Erforschung von Lebenswel-
im Umgang mit den Materialien zu entdecken.
in einem internationalen Kontext, auch über
ten, sozialen Strukturen, Identitäten usw.
Es geht nicht nur darum, ständig neuartige
die Grenzen hinaus. Wir arbeiten mit Univer-
Service Design heißt zum Beispiel, werde ich
Materialien zu entwickeln, sondern um das
sitäten und Forschungszentren zusammen,
morgen noch ein Auto fahren? Ist es vielleicht
vollständige Überdenken vom krea tiven
z. B. die Technische Universität in München,
möglich, dass in zwanzig Jahren das Car
Einsatz der Materialien in den unterschied -
das Centro Ricerche Fiat und das Institut für
Sharing als neues Entwicklungsmodell seinen
lichen Sektoren. Dieser Designprozess
Mikroelektronik in Stuttgart. Wir unternehmen
Platz einnehmen wird? Es ist aus der heutigen
setzt ein gefestigtes Wissen der Materialien
„Technologiereisen“, um zu verstehen, welche
Sicht sehr schwer abschätzbar. Sollte aber
voraus. Ich nenne als Beispiel die Kaffee-
neuen technologischen Trends es geben wird
das Car Sharing in Europa wirklich Einzug
maschine von Illy, wo die Materialien Glas
und welche Entwicklungsperspektiven sich
halten, wird es weniger Autos geben und das
und Aluminium bewusst für ein Gerät für
abzeichnen werden. Es ist als Designer sehr
Auto wird kein Besitz mehr sein. Bestimmte
den Hausgebrauch verwendet wurden.
wichtig, potenzielle Trends aufzunehmen und
Dinge werden in Zukunft keinen festen Besit-
Das Neue begegnet uns aber auch in der
diese auch intern zu evaluieren. Wir stellen
zer mehr haben, sondern sie werden geteilt,
Entwicklung der Gesellschaft in den Social
uns dabei die unterschiedlichsten Fragen.
das „Sharing System“. Jede Stunde, wo mein
Networks, Communities und Blogs.
Welche Themen kommen für uns in Frage und
Pkw zuhause in der Garage steht, ist eine
turrisbabel 92 März Marzo 2013
123
Verschwendung von Ressourcen. Die Tendenz,
längst nicht mehr nur um die Gestaltung von
Aber letztendlich können wir nicht von Design-
sich im Skiurlaub den Ski auszuleihen, weist
Einzelentwürfen, sondern um das Denken in
preisen leben. Der „Premio dei Premi“ steht
auch in Richtung Sharing. Produkte, die geteilt
komplexen Systemen. Die Bevölkerung wächst.
für die Verbindung der Kreativität mit der Inno-
werden, werden anderen Anforderungen ent-
Es wird Staaten geben, wo der individuelle
vation. Diese Auszeichnung kam für uns sehr
sprechen müssen. Der Nutzer von morgen
Personenverkehr nicht mehr möglich sein
unerwartet und wir haben mit diesem Preis
will vielleicht gar nicht mehr so viel besitzen,
wird. Die Antworten auf viele Fragen sind nur
ein großes mediales Echo erfahren. Es ist das
sondern möchte das Befinden der Leichtig-
durch die interdisziplinäre Zusammenarbeit zu
vierte Mal, dass dieser Preis im römischen
keit bis ins Extreme erfahren. „Ich bin frei.“
bewerkstelligen. Die Beschäftigung des Designs
Senat verliehen wird. Die Tatsache, dass wir
Ich kann in jedem Moment, das haben, was
mit ausschließlich formal ästhetischen Aspekten
vom Staat Italien eine solch hohe Anerken-
ich brauche, aber ich will es nicht besitzen.
wird zum Luxus einiger namhafter Designer
nung für einen Sportartikel erhalten haben
Ich will nur die wenigen Dinge besitzen, die
werden. Design passiert mehr denn je in der
zeigt eine neue Entwicklung in der Design-
es mir wert sind. Über das Produktdesign
Auseinandersetzung, im Überdenken und im
branche auf. Vor einigen Jahren wäre es
kann an dieser Stelle die Notwendigkeit ge-
Experiment. Design ist in erster Linie ein gedank-
noch undenkbar gewesen, dass ein Designbü-
schaffen werden, diese wenigen Dinge mit
lich kreativer Prozess, ein Ablauf, um Innova-
ro eine derartige Belohnung für einen Touren-
einer äußerst starken Identität zu versehen.
tionen und neue Szenarien zu schaffen.
skischuh erhalten könnte. In Italien steht Design immer noch für Möbel und Innenarchitektur.
Das iPhone ist heute ein Satus-Symbol. Wer eines besitzt, identifiziert sich damit. Das
Am 12. Juni 2012 wurde MM Design der
iPhone besitzt ein einfaches und essentielles
nationale Preis der Innovation, der „Premio dei
Ein Event jagt das andere. MM Design feierte
Design. Die Software ermöglicht eine Viel-
Premi“ verliehen für das exzellente Design
seinen 20. Geburtstag. Gab es Kuchen und
zahl an Funktionen und Abrufmöglichkeiten,
des Garmont Masterlite Skischuhs. Welche
Kerzen zum Ausblasen? Spaß beiseite, wel-
welche es den Nutzer aber dennoch ermögli-
Bedeutung hat diese Auszeichnung für Euch?
che Ziele und Herausforderungen hat sich MM Design für die nächsten 10 Jahre gestellt?
chen, intuitiv und sehr schnell zu arbeiten. Gleichzeitig erkennen wir, dass spannende
Solche Auszeichnungen sind auch immer eine
Themen im Virtuellen, Nicht-Gegenständli-
Bestätigung für das eigene Schaffen. Wenn
Wir haben uns ein sehr hohes Ziel gesteckt.
chen stattfinden. Das Interfacedesign ist eine
man eine solche Ehrung bekommt, weiß man
Wir sehen uns als ein international agierendes
weitere aufstrebende Spezialisierung des Pro-
auch, dass man nicht alles falsch gemacht
Designbüro mit einem lokal gebundenen Cha-
duktdesigns, welche sich mit der Schnittstelle
hat. Die Preise, die wir in den letzten Jahren
rakter. Wir leben an einer Schnittstelle der
Mensch und Maschine beschäftigt. Darunter
erhalten haben, sind internationale Auszeich-
Kulturen zwischen Nord und Süd, einer Natur-
versteht man die Darstellung von Informatio-
nungen, wodurch wir kommunizieren können,
und Kulturlandschaft, welche uns inspiriert.
nen, welche nicht greifbar sind bzw. kein Pro-
dass wir als Designagentur im internationalen
Wir sind deswegen atypisch, da wir nicht in
dukt an sich sind. Wie wird Information in
Kontext erfolgreich tätig sind. Ein Designpreis
den Ballungszentren sitzen. Der Sitz in Südtirol
Zukunft dargestellt werden? Werden wir
ist für uns in erster Linie immer ein Mittel der
wurde damals bewusst gewählt. Wir wollen
unsere zukünftigen Sitzungen an einem Tisch
Kommunikation. Der Preis stellt einen Multi-
zu einem absoluten Referenzpunkt für verschie-
mit intelligenten Glasstrukturen abhalten?
plikator dar und wir versuchen, die Medien
dene Industrien werden. Wir wollen neue
So wie wir heute auf dem Touch Pad Informa-
auf uns aufmerksam zu machen. Die mediale
Märkte außerhalb Europas wahrnehmen, um
tionen hin und her schieben, werden wir dies
Kommunikation der Referenzen, der Produkte,
dort Marktpotenziale zu nutzen. Als internatio-
auch auf großen Glaswänden tun? Nicht so
die wir für unsere Auftraggeber designen, ist
nal agierendes Designbüro müssen wir auch
sehr greifbare Dinge, sondern die visuelle
für uns von äußerster Wichtigkeit, da wir
dorthin gehen, wo Design gefordert wird.
Kommunikation wird verstärkt den Alltag des
selbst keine Produkte auf den Markt bringen.
Ich spreche von Ländern mit starken Wachs-
Designs prägen und formen. Es wird immer
2
tumspotenzialen und mit großen sozialrelevan-
weniger Hardware geben und immer mehr
ten Herausforderungen in den kommenden
Information. In diesem komplexen Geflecht
zehn Jahren, wo in großen Städteagglomeraten
spielt das Design eine ganz zentrale Rolle.
Menschen mit unterschiedlich sozialer Herkunft neue Infrastrukturen benötigen werden.
Das bedeutet, es zeichnet sich ein Bedeu-
Die Menschen werden neue Dinge benötigen,
tungswandel im Design ab?
die das Design gestalten kann, sowohl im Produkt- als auch im Servicebereich. Wir reden
Design wird sich immer mehr mit gesellschafts-
von Infrastrukturen wie Transportsystemen,
relevanten Themen und Analysen im Vorfeld
Schienenfahrzeugen und Bussen, genauso wie
des eigentlichen Produktes beschäftigen
Informationssystemen für das Transportwesen,
müssen. Design wird zu einem interdisziplinä-
welche es den Menschen erlauben, schneller
ren Aufgabenbereich, wo Produktdesigner,
und besser informiert zu werden. Ich denke
Soziologen, Philosophen, Psychologen, Inge-
an Infrastrukturen im Gesundheitswesen wie
nieure, Ärzte und viele andere miteinander
Krankenhäuser, soziale Versorgungs- und Sani-
interagieren werden. Im Design geht es schon
tätsstrukturen sowie Kliniken, wo ein gewalti-
124
März Marzo 2013
ges Aufholpotenzial an medizintechnischen
turrisbabel 92
Testo di Emanuela Schir e Barbara Breda
Entwicklungen von Nöten ist, damit diese Länder in den nächsten zehn Jahren, in etwa die europäischen Standards erreichen können.
(Alex Terzariol fügt hinzu.) Vogliamo nel nostro piccolo creare un mondo migliore.
“Le béton peut inspirer l‘effroi ou toucher au sublime”
In der letzten Ausgabe von TB war zu lesen: Partnerschaft Produkt. Wer sind die besseren Produktliebhaber, Designer oder Architekten? Würdet ihr Euren Gestaltungsspielraum auch gerne auf die Architektur ausbreiten? Ich glaube nicht. So interessante und auf dem ersten Blick verwandte Aspekte die zwei Disziplinen haben, von der kreativ gestalterischen Seite her, so unterschiedliche Qualifizierungen braucht es in der Umsetzung. Es ist nicht von der Hand zu weisen, dass Design und Architektur sich in bestimmten Aspekten überschneiden. Beide Disziplinen haben eine
Parole che ricordano quelle con cui un
relazioni fra l’edificio ed il contesto in cui
kreative Herangehensweise an den Einfalls-
grande maestro descrisse gli obiettivi più
va ad inserirsi. Ogni progetto si radica al sito
reichtum, um geeignete Lösungen für ihre unter-
alti dell’architettura:
se condo rapporti che enfatizzano il carattere
schiedlichen Maßstäbe zu finden. Ob Architekt
“L’architecture, c’est avec des maté riaux
preesistente o semplicemente vi si inseri -
oder Designer, beide bewegen sich in von
brut, établir des rapports émouvants. …
scono, quasi mimetizzandosi, armoniosamente.
Menschen erschaffenen Welten. Es wäre auf-
L’architecture est chose de plastique. …
Ne è un esempio lo Stadium, Salle du Rock, a
regend, einen disziplinübergreifenden Aus-
La passion fait des pierres inertes un drame.”
Vitrolles in cui un monolite di cemento nero
tausch stattfinden zu lassen über die möglichen
(Le Corbusier, Vers une architecture)
si appoggia su un terreno rosso, desertico, di una periferia di Marsiglia. Il volume, senza
Szenarien dieser Welten. Architekten bevorzugen das maßgeschneiderte Unikat, während
Saper emozionare, quindi. Non si tratta sola-
alcuna apertura, interagisce con un paesag-
Designer ihre Arbeit auf die Serienfertigung aus-
mente della forza e del modo in cui Ricciotti
gio artificiale, quasi lunare, ex discarica su una
legen. Ergibt sich hier nicht ein selbstver-
plasma, come una scultura, il calcestruzzo,
vecchia cava di bauxite, il cui unico elemen-
ständlicher Umgang der beiden Disziplinen,
ma anche, forse soprattutto, del modo in
to pseudo naturale progettato è una palma in
aus dem sich womöglich neue, gemeinsame
cui il sapiente uso del materiale nel disegno
lamiera metallica. È ancora il caso della
Wege erschließen lassen? Wir denken dabei
delle facciate determina differenti relazioni
scuola internazionale a Manosque, città nata-
an die Gestaltung zukünftiger Wohnwelten.
e percezioni fra lo spazio interno all’edificio
le di Giono, realizzata in un’area agricola.
Demographische und soziokulturelle Verände-
ed il mondo esterno. Si tratta ancora delle
Gli edifici a pa diglione dialogano, inserendo-
rungen stellen neue Anforderungen an die Wohnumgebung dar. Assistenz- sowie generationsbasierte Wohnsysteme rücken in den Fokus und können zur Schnittstelle werden. Es werden bereits Szenarien realisiert über serienfertige Wohnmodule als funktionale Helfer, um neue Lebensperspektiven zu eröffnen. Wir können uns sehr gut vorstellen, in der gemeinsamen Auseinandersetzung mit den Architekten das Thema integrierte Lebensräume zu ergründen und zu gestalten.
2 MMDesign2, Illy Yone2 3 Rudy Ricciotti, Musée Jean Cocteau Foto: EricDulire
3
turrisbabel 92 März Marzo 2013
125
visi, con la regolare maglia geometrica dei campi
Molto caro con una “gesticolazione scientifica”
coltivati a frutteto. In questo progetto il rap-
bassissima. Perché una trave reticolare in me-
porto fra esterno ed interno è enfatizzato dalle
tallo a partire dal XIX secolo non si è evoluta.
differenti “pelli” zoo-fitomorfe delle facciate
È qui che dobbiamo progredire.
che richiamano l’opera del grande scrittore. Integrazione con il contesto e rap porto fra
Quali sono, se ci sono, i limiti del calcestruzzo?
spazio interno ed esterno sono le parole chiave del progetto per il Museo Cocteau a Mentone.
Mi sono posto la questione. Il calcestruzzo
L’edificio, ancorato al contesto appare come
è una “madre buona” che perdona tutto.
un basamento naturale, cerniera fra la città
L’acciaio non perdona nulla, è senza tolleranza:
ed il mare, senza entrare in conflittualità con
o è giusto o sbagliato. Il calcestruzzo è “gen-
il vicino antico mercato storico. È l’opera del
tile”, perdona molti errori.
grande artista, i giochi di luce e di ombra, di candele … che hanno ispirato i tagli irrego-
Lei si definisce un architetto reazionario, ma-
lari delle facciate e della copertura.
nierista. Cosa intende?
Da cosa nasce ogni suo progetto, da dove ar-
Con reazionario intendo dire che mi oppongo
riva l’ispirazione? Da cosa partire per trovare
alla modernità. Qualcuno che mette in dubbio i
una soluzione progettuale ad un tema proposto?
valori e la memoria della modernità. E manierista
Innanzitutto non sono un artista. Sono molto
doxa, il sapere della modernità, senza vergogna.
distante dal ricercare l’ispirazione. La cosa che
Bisogna recidere il legame con la modernità.
mi interessa sapere è qual’è la capacità di
La modernità è un progetto che porta alla morte.
in quanto in grado di lavorare manipolando la
risposta che il contesto ha racchiuso in se stesso. Se il “corpo” del contesto ha dell’energia, è
Nei 33 anni di lavoro vi è stata una evoluzione,
in salute, allora cerco di fare un lavoro più che
un cambiamento anche nel modo di fare espri-
altro di umiltà, trattenendomi, stando a di-
mere i progetti?
stanza, lavorando sull’eliminazione. Ci faccio molta attenzione. Se il corpo è invece molto
Sì, certamente, sono cambiato. Quando ho
malato, si è obbligati, bisogna metterci più
fatto lo Stadio di Vitrolles, la Salle du Rock,
energia, cercare di reinventare le forme, la
dissi che non si doveva mirare all’estetica,
trama, la narrazione, di trovare del l’onirismo.
estetizzare era un errore. Oggi dico l’opposto:
È molto legato al concetto di contesto quello
bi sogna as solutamente estetizzare se vo -
della circostanza. Contesto e circostanza:
gliamo salvare il mondo e provare ancora pia-
si tratta di lavorare sulle due cose.
cere nell’architettura.
Definisce la sua architettura realizzata in calcestruzzo come architettura low-tech, in contrapposizione della più gettonata high-tech. Può essere questa una nuova svolta per
un’economia del costruire, legata al concetto di sostenibilità? Penso che l’high-tech sia qualcosa di sottosviluppato. Quello che si definisce high-tech è “gesticolazione”, una finzione basata su un livello tecnologico povero, è una mistificazione, fatta di materiali ricchi, molto costosi con un’impronta ecologica molto alta. Quello che invece io cerco di fare è l’opposto: lavorare in un modo più evoluto la materia, così da far parlare la materia povera dandogli uno “spessore” ingegneristico molto elevato. E non l’opposto. Per il metallo è l’inverso: è un materiale molto ricco e molto caro in termini ambientali.
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turrisbabel 92
Text by Roberto Gigliotti
Displayed Spaces. New means of architectural presentation through exhibitions
1
Why do we organise architecture exhibi-
acterised by different approaches, i.e. shows
tions? Conventional shows – contexts
in which architecture production is pre-
displaying documentation, technical draw-
sented as an issue integrated in a broader
ings, three-dimensional models, photographs
critical context and assume then a central
and videos, frameworks where sketches
role from an unexpected point of view or
and drawings are treated as if they were
exhibitions that concentrate on an emo-
“paintings”, models as if they were “sculp-
tional involvement of the visitor that is not
tures” and photographs idealise what they
confronted with a specific object and its
depict within strangely uninhabited land-
characteristics, but with the transmission of
scapes – are contrasted by practices of
an experience capable of establishing an
display that focus on a different kind of
intense relationship between the public
investigation and by spatial solutions that
and the content of the show. In order to
lend to the exhibition space a peculiar
explore these issues, this conference brings
way of involving the public in the show.
together critical contributions related both
The attitude that characterises the tradition-
to the conception and to the construction
al approach to the architecture exhibition
of the contemporary architecture exhibitions.
inevitably generates a distinction between the visitors that can read and interpret the
The contents
displayed objects and those who cannot. Almost no empathy between the exposed
The subjects that are going to be investi-
objects and the subjects viewing them is
gated start from the criteria that animate a
generated; this kind of exhibitions often
curator in the development of an architecture
only try to solve the problem of presenting
exhibition and extend to the relationships
objects that cannot be transferred in the
between the content of the exhibition and
exhibitions spaces. In the last years we
the instruments used for its display. What
assisted to the diffusion of exhibitions char-
do we exhibit when we show architecture?
2
Which are the aspects related to the built realm that are considered worth exhibiting and how can we organise the space in order to generate communication? Which is the surplus value offered from the architecture exhibition in the transmission of certain knowledge outside the distribution chain of the academic publications and journals? Is this kind of communication necessary?
turrisbabel 92 März Marzo 2013
127
this kind of exhibition? Inviting to this conference theorists, curators and professionals involved in the different phases of the exhibition design (including the critical evaluation of the role of the exhibition within the cultural, international panorama), we would like to give a contribution 3
The public
to the analysis of the contemporary practices of the architecture exhibition. The attention will be focussed on the
Regarding the visitors of an architecture
ways an exhibition is able to display space,
exhibition the conference will deal with
comment on an architecture idea and
the question of who the public addressed
generate knowledge through the project.
by the show is. Can the definition of the contents of an exhibition, together with the adopted display techniques, influence who the public is going to be? Which are the relevant examples of architecture exhibitions that enact practices that distance them from the traditional form of the architecture show and provide a spatial involvement of the visitor and a personal relationship to the exhibited issues?
The devices According to what said so far, the spatial organisation of the show will play a major role in the conference. Is the architecture exhibition just the presentation of surrogates of buildings that cannot be moved or is it something more? How is the space of an architecture exhibition arranged? Which are the physical devices that allow us to communicate about space through the construction of places? Drawings, sketches and three-dimensional models are internal devices of the discipline,
5–6 Displayed Spaces
http://pro2.unibz.it/projects/
New means of architecture
blogs/displayedspaces/
the design process and have established
presentation through
Registration
themselves as indispensable tools to the
exhibitions. Conference:
Admission is free of
27. 03. 2013, Faculty of
charge. Seat availability
which have been developed to visualise
1 Giovanna Borasi
achievement (construction) of architecture.
Design and Art, Free Uni-
is limited. Therefore
Imperfect Health, CCA,
What further significance assume these
versity of Bozen Bolzano
please register
Lecturer
by sending an email.
Giovanna Borasi
Location
Montréal, 2011–2012
2 Emanuela De Cecco
devices in the context of the architecture
Kolumba Museum,
show? Which role is played by further
Emanuela De Cecco
Room D1. 01
Köln, 2008
instruments like video and photography in
Tina di Carlo
Free University of
Kersten Geers
Bozen Bolzano
Anne Holtrop
Universitätsplatz 1
Wilfried Kuehn
Piazza Università, 1
Andres Lepik
I-39100 Bozen-Bolzano
4 Carmelo Marabello
Carmelo Marabello
http://www.unibz.it
Film Still: Le Mépris,
Ilka & Andreas Ruby
Contact
Jean-Luc Godard, 1963
Something Fantastic
Arch. Eva Mair
5 Ilka & Andreas Ruby
Chair
Eva.Mair@unibz.it
Drout, DAM,
Roberto Gigliotti
Concept
Frankfurt, 2012–2013
Discussant
Prof. Arch. Roberto Gigliotti
6 Something Fantastic
Maddalena dalla Mura
Faculty of Design
Drout, DAM,
Nina Valerie Kolowratnik
and Art, Free University
Frankfurt, 2012–2013
Giaime Meloni
of Bozen Bolzano
3 Wilfried Kuehn Komuna Fundamento,
the transmission of knowledge related to
13th Architecture Biennale Venice, 2012
4
128
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turrisbabel 92
Elena Mezzanotte Nata a Bolzano, 1974 Studi di architettura a Venezia e Graz
Thomas Tschöll
Collaborazioni con diversi studi
Geboren in Meran, 1980
d’architettura a Venezia, Shanghai,
Studium der Architektur an der TU Graz,
Bolzano e con il Comune di Bolzano
Tätigkeit für verschiedene Architekturbüros
emezzanotte@yahoo.it
in Graz, Luzern, Passau, Wels und Kaltern. thomas.tschoell@rolmail.net
Carlo Calderan Nato a Bressanone, 1965 Studi di architettura a Venezia e Darmstadt; attività professionale
Barbara Breda
Matteo Scagnol
a Berlino, Basilea e Bolzano.
Nata a Bolzano, 1982
Nato a Trieste, 1968
carlocald@yahoo.it
Studi di Ingegneria edile
Studi di architettura a Venezia
e architettura a Trento.
e alla Harvard University,
Collaborazioni con diversi
Cambridge USA. Insieme a
studi d’architettura altoatesini.
Sandy Attia apre nel 2000
barbara.breda@yahoo.it
lo studio MODUS architects.
Karin Kretschmer Geboren in Kassel Studium der Architektur in
Alexander Zoeggeler
Braunschweig und Venedig.
Geboren in London, 1970
Mitarbeit in verschiedenen
Alessandro Scavazza
Studium der Architektur in Florenz.
Architekturbüros in
Nato a Bolzano, 1971
Mitarbeit in verschiedenen Architektur-
Braunschweig, Amsterdam,
Studi di architettura a
büros in Wien, Firenze, Bozen.
Berlin und Bozen.
Venezia e Vienna.
Seit 2002 Studio Zoeggeler Architekten.
Collaborazione in diversi
alexander@zoeggeler.net
studi d’architettura
www.zoeggeler.net
a Bolzano e Venezia, attività professionale a Bolzano. Alberto Winterle Nato a Cavalese, 1965 Studi di architettura a Venezia, titolare dello studio weber+winterle architetti _ Trento. info@weberwinterle.com
Emil Wörndle
www.weberwinterle.com
Geboren in Völs am Schlern, 1961 Studium der Architektur in Wien und Innsbruck. Als Architekt im öffentlichen Dienst tätig.
Lorenzo Weber Nato a Trento, 1967 Studi di architettura a Venezia, titolare dello studio weber+winterle architetti _ Trento. info@weberwinterle.com www.weberwinterle.com
Sandy Attia Born in Cairo, 1974. Studied at Harvard University, Uni versity of Virginia, University
Matteo Torresi
of Copenhagen, taught at
Nato a Milano, 1972
University of Michigan, co founded with Matteo Scagnol MODUS architects.
Studi di architettura a Venezia.
Cristina Vignocchi
Partecipazione a diversi studi
Nata a Bolzano, 1959
d’architettura a Milano, Padova,
Studi di architettura ed arte
Venezia, Shanghai, Bolzano.
a Venezia, lavora anche come giornalista culturale e si occupa di progetti artistici ed arte pubblica.
Alberta Schiefer Geboren in Meran 2004 Studium Industrie design in Innsbruck und Bozen, Portfolio im Bereich Shop, Interior, Imagedesign, 2010 Eröffnung des Design studios „dieschiefer“ info@dieschiefer.com
Simone Longo Nato a Bolzano, 1980, studi di architettura a Milano e Karlsruhe, collaborazioni con diversi studi di architettura a Valencia e Bolzano, oltre ad attività autonoma.
Michaela Wolf Geboren in Meran, 1979 Studium der Architektur in Innsbruck, London AA und Mailand Seit 2008 Partnerin von Gerd Bergmeister, seit 2010 bergmeisterwolf architekten www.bergmeisterwolf.it office@bergmeisterwolf.it
turrisbabel 92 Hochalpine Architektur_Costruire in alta quota Fachzeitschrift der Architekturstiftung Südtirol / Rivista della Fondazione Architettura Alto Adige Sparkassenstraße 15 via Cassa di Risparmio, 39100 Bozen/ Bolzano | Tel. 0471 301751 | www.arch.kultura.bz.it turrisbabel@arch.bz.it Verantwortlich für den Inhalt / Direttore responsabile: Carlo Calderan Redaktion / Redazione: Sandy Attia, Barbara Breda, Karin Kretschmer, Simone Longo, Elena Mezza notte, Matteo Scagnol, Alessandro Scavazza, Alberta Schiefer, Matteo Torresi, Thomas Tschöll, Cristina Vignocchi, Lorenzo Weber, Alberto Winterle, Michaela Wolf, Emil Wörndle, Alexander Zoeggeler Verantwortlich für die Werbung / Respon sa bile per la pubblicità: Marilene Angeli, tel. 0471 301751 Grafik / Grafica: www.Lupe.it (BZ) Druck/Stampa: LONGO SPA/AG Für Wort, Bild und Zeichnungen zeichnen die jeweiligen Autoren verantwortlich / Scritti, fotografie e disegni impegnano soltanto la responsabilità dell’autore Register der Druckschriften des Landesgerichtes Bozen / Registro stampe del tribu nale di Bolzano N./n. 22/97 vom/del 09.12.1997 März / Marzo 2013 Spedi zio ne in A.P., – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 numero 46), art. 1, comma 1, NE Bolzano