TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXII N. 01 2020
Le Misure strumento per la ripresa
EDITORIALE Virus, paure e opportunità
CON IL SOSTEGNO DI
IL TEMA Il progetto grafene Il campione di tempo italiano
ALTRI ARGOMENTI Misure su materiali per l’automotive N° 1 - Anno 22 - Aprile 2020
Misure per la salvaguardia dei beni culturali La logica fuzzy nell’analisi FMEA Monitoraggio dinamico di strumenti La metrologia nelle aziende farmaceutiche DM 93/207 e sanzioni Un ricordo di Andrea Taroni
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LA ABORATORIO BORATORIO PE ERMANENTE RMANENTE RO OMA MA Taratura T aratura e riparazione di strumenti elettrici ed elettronici. Test. Sviluppo Sistemi di T est. T aratura sstrumenti meccanici, dimensionali,i, forza, Taratura temperatu ura, pressione, massa. temperatura,
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TUTTO_MISURE
TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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EDITORIALE Riflessioni
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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
IL TEMA +0)
Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo
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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
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EDITORIALE In ricordo di due amici
Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano
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Le responsabilità da contatto sociale
GLI ESPERTI DI T_M
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
Termometria in ambito biomedicale
AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
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Via L. Alamanni, 14 – 20141 Milano Tel. 02-5392212 – Fax 02-5695321 E-mail: vendite@rupac.com Web: www.rupac.com
RUPAC Srl è presente sul mercato degli strumenti di misura da oltre 70 anni, durante i quali ha accumulato esperienze e conoscenze specifiche in materia, arrivando a proporre ai propri Clienti una gamma di strumenti molto articolata, completa e di ottima qualità. Dal semplice calibro alle Macchine di Misura Multisensore CNC, passando attraverso una serie di strumenti per il controllo dimensionale, meccanico e ottico, per il rilevamento di rugosità, durezze, strati e spessori. La struttura operativa della nostra Società garantisce: – un tempestivo servizio di Assistenza pre-vendita, con l’ausilio di due Sale Dimostrative complete di tutti gli strumenti della gamma proposta e con la presenza di Tecnici specializzati in grado di effettuare prove con gli strumenti anche presso la Sede dei Clienti; – un completo servizio di Assistenza post-vendita, sia presso il nostro laboratorio sia presso la Sede del Cliente, su tutti gli strumenti della gamma, dai più semplici ai più complessi. Per ulteriori informazioni sulla nostra Società e sulla nostra gamma di prodotti, Vi invitiamo a visitare il nostro sito www.rupac.com.
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VIDEOMICROSCOPIO DI MISURA E VISIONE “SNIPER” Soluzione ideale per le esigenze di controllo dimensionale 2D e visivo di particolari di piccole e medie dimensioni, con prestazioni di alto livello, non influenzate dalla soggettività dell’operatore grazie all’analisi d’immagine. Per la prima volta sul mercato, uno strumento ottico di misura che coniuga in modo ottimale prestazioni di alto livello, dimensioni ridotte e prezzo sorprendentemente “fuori dagli schemi”.
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Disponibile in 2 versioni con differenti classi di accuratezza il profilometro e costituito da un grande piano in granito su cui si trova installata la testa motorizzata di misura. L’operatore può settare anche la velocita di esplorazione, pressione di misura e direzione verticale a salire o a scendere del tastatore. L’ampia corsa di rilevazione di 200 mm sull’asse X e di 50 mm (Z1) del tastatore è usufruibile sull’intera corsa di spostamento motorizzato di 450 mm dell’asse Z. Il profilometro è inoltre dotato di sistemi anticollisione per la sicurezza di misura. Lo strumento viene fornito completo di PC ultima generazione, sistema operativo Windows, tastiera, mouse, joystick di controllo, master di taratura, tastatore standard H30 mm. Prezzo di assoluto interesse.
TUTTO_MISURE Il progetto GIQS: Graphene Impedance Quantum Standard The project GIQS: Graphene Impedance Quantum Standard Luca Callegaro
13 Stima del contenuto d’acqua in pietre ornamentali tramite riflettometria a microonde Evaluation of the water contente in decorative stones by means of microwave reflectometry E. Pittella, E. Piuzzi, S. Pisa, L. D’Alvia, Z. Del Prete
32 Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi The Italian University Associations for Measurement A. Ferrero, P. Daponte, N. Paone
70 I requisiti metrologici nelle aziende famaceutiche Metrological requirements in pharmaceutical companies Michele Lanna
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IN QUESTO NUMERO
Editoriale: Virus, paure e opportunità (Alessandro Ferrero) 7 Comunicazioni, Ricerca e Sviluppo, dagli Enti e dalle Imprese Didattica in laboratorio al tempo del coronavirus (G. Mazzilli, F. Picariello e S. Rapuano) 11 Il tema: Metrologia primaria Il progetto GIQS: Graphene Impedance Standard (L. Callegaro, V. D’Elia, M. Marzano, M. Ortolano, D. Serazio, N.T. Mai Tran) 13 Alcuni dispositivi per la misura del tempo (Roberto Costa) 18 Gli altri temi: Misure per l’automotive Misura di spessori per materiali automotive (G. Betta, L. Ferrigno, M. Laracca, A. Tamburrino, S. Ventre, F. Di Nola, A. Sardellitti) 26 Gli altri temi: Misure per la salvaguardia di beni culturali Stima del contenuto d’acqua in pietre ornamentali tramite riflettometria a microonde (E. Pittella, E. Piuzzi, S. Pisa, L. D’Alvia, Z. Del Prete) 32 La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento (a cura di R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero) 40 La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO (a cura di Enrico Silva) 45 La Pagina dell’IMS Notizie dall’IEEE Instrumentation Measurement Society (M. Parvis, S. Rapuano) 46 Misure e fidatezza Introduzione alla logica fuzzy nell’analisi FMECA (L. Ciani, G. Guidi, G. Patrizi, M. Catelani) (a cura di L. Cristaldi, M. Catelani, M. Lazzaroni e L. Ciani) 49 Tecnologie in campo Misure rapide e ad alta precisione di dime e calibri Amplificatori di misura smart o tecnologia di misura PLC? (a cura di Massimo Mortarino) 54 Metrologia generale La riscoperta del valor vero? – Seconda parte (a cura di Luca Mari) 60 I Seriali di T_M: Misura del software Metrologia e Contratti – Parte 15 (a cura di Luigi Buglione) 64 Metrologia legale e forense Meccanismi sanzionatori DM 93/2017 (a cura di Veronica Scotti) 67 Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi (a cura di A. Ferrero, P. Carbone e N. Paone) 70 Smart Metrology Monitoraggio dinamico e confronto fra strumenti (a cura di Annarita Lazzari) 74 Manifestazioni, Eventi e Formazione 2020-2021: eventi in breve 78 Metrologia… per tutti! I requisiti metrologici nelle aziende farmaceutiche (a cura di Michele Lanna) 79 Commenti alle norme: la 17025 17025 – Presentazione dei risultati (a cura di Nicola Dell’Arena) 85 Abbiamo letto per voi 87 News 12-23-43-48-53-61-69-72-77-78-84-86
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LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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EDITORIALE Riflessioni
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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
EDITORIALE In ricordo di due amici
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Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano
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Le responsabilità da contatto sociale
GLI ESPERTI DI T_M
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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
Termometria in ambito biomedicale
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Sede principale: Via Roma 103 – 21017 Samarate (VA) Unità locale: Via G.B. Bardanzellu 46 – 00155 Roma Tel. 0331/227911 – Fax 0331/227944 E-mail: aviatronik@aviatronik.it Web: www.aviatronik.it Persona da contattare: Massimo Rebellato
Da oltre 40 anni Aviatronik si occupa della taratura e manutenzioni di strumenti e apparecchiature nel settore avionico. Centro SIT n. 019 dal 1982, divenuto poi LAT n. 019 nel 2011, il nostro laboratorio effettua circa 13.000 tarature l’anno. Affidarsi ad Aviatronik significa poter contare sui laboratori più avanzati d’Europa, sia per caratteristiche tecniche sia per numero e varietà delle grandezze metrologiche disponibili. Siamo in grado di effettuare tarature presso i nostri laboratori e on site, grazie alla nostra unità mobile. Nello specifico ci occupiamo della taratura di stru-
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menti elettrici ed elettronici e di strumenti meccanici (grandezze dimensionali, forza, temperatura, pressione, massa). Grazie alla tecnologia di cui dispone e al knowhow acquisito, Aviatronik si configura come partner ideale per le imprese e organizzazioni che desiderano assicurarsi il massimo della qualità, anche in outsourcing. Consulta le tabelle di accreditamento sul nostro sito: www.aviatronik.it.
Alessandro Ferrero
EDITORIALE
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Virus, paure e opportunità
Virus, fears and opportunities Cari Lettori, mai avrei pensato d’iniziare questo terzo anno di direzione di Tutto_Misure costretto “ai domiciliari” dai provvedimenti presi per contrastare la diffusione, ormai pandemica, di un virus particolarmente cattivo che non si accontenta, come i suoi predecessori, di farci ammalare d’influenza, ma vorrebbe (purtroppo riuscendoci in molti più casi di quanto sappiamo gestire) causarci gravi complicazioni. È una situazione strana, per non dire assurdamente frastornante, che induce a diverse riflessioni nella speranza di riuscire, da un lato, a non farsi condizionare dalle inevitabili paure e, dall’altro, a mantenere la necessaria lucidità per intravedere le opportunità che anche situazioni critiche come questa offrono per uscirne mitigandone le conseguenze. Paure ce ne sono tante. La prima è quella atavica di fronte a una minaccia largamente incognita, dalla quale non si sa come difendersi in modo realmente efficace. Se non diventa panico è benefica, perché porta alla prudenza ed evita comportamenti favorevoli alla diffusione del virus, come quelli tenuti da una massa di sciagurati sbruffoncelli incapaci, se proprio non sanno rinunciare a un aperitivo o a una giornata sugli sci, di prendere quel minimo di precauzioni da più parti invocate. A me, sinceramente, fa più paura l’incompetenza, soprattutto quella di chi dovrebbe comunicare dati e notizie con grande attenzione e che invece, giustificandosi con l’urgenza di dare informazioni tempestive per far fronte alla criticità del momento, diffonde dati non validati e, soprattutto, li usa per confronti insensati perché basati su dati non omogenei. Purtroppo, la velocità con cui queste informazioni rimbalzano da un social all’altro non fa altro che propagare conclusioni tanto affrettate quanto ingiustificate, che generano panico tra i pessimisti e incoscienza tra gli ottimisti. Ancora una volta si trattano dati sperimentali senza quel minimo di nozioni di base di metrologia che eviterebbero d’incorrere in interpretazioni quanto meno dubbie, se non grossolanamente errate. Si sparano notizie secondo cui accurati modelli matematici fanno ritenere in 1,82 m la distanza di sicurezza tra individui per evitare il contagio, dimenticandosi che così facendo si afferma di avere un modello accurato al centimetro. Poi magari si scopre che quel 1,82 m è la conversione acritica in unità metriche della distanza di 6 piedi, che nel mondo anglosassone viene spesso ritenuta come la distanza di sicurezza. Se si ragionasse secondo un minimo di competenze metrologiche, si capirebbe che la risoluzione implicita è quella del piede (circa 30 cm) e quindi, in unità metriche, la distanza di sicurezza andrebbe espressa in 1,5-2 m. Se si ragionasse… Questo è il punto, in situazioni come queste: superare le pur legittime paure e, razionalmente,
considerare le tante opportunità che la tecnologia, condita con un po’ d’inventiva, ci offre per superare anche queste situazioni. La più ovvia, a cui si è fatto molto spesso ricorso, è la presenza virtuale da remoto. Non è solo smart working o remote learning, ottimi per superare l’emergenza, ma forse non ancora altrettanto efficienti del contatto in presenza in condizioni normali. Penso ai tanti modi e strumenti oggi esistenti per diffondere informazioni scientificamente controllate e i rudimenti – per esempio di metrologia – per valutare gli intrinseci limiti di validità del dato considerato e, quindi, difendersi dai danni prodotti dalle fake news. Spesso sono strumenti già disponibili, ma che utilizziamo solo in parte a causa della pigrizia nell’abbandonare abitudini e consuetudini a cui siamo da tempo avvezzi. Serve una scossa, e capita che la paura di eventi come quello che stiamo vivendo in questi giorni possa essere un ottimo catalizzatore di cambiamento. Anche per noi di Tutto_Misure. Molti lettori sanno che esiste una versione telematica della rivista, in tutto e per tutto uguale alla versione cartacea, ma fruibile dal proprio PC, tablet o smartphone. Era un esperimento in atto da diversi anni, iniziato dal precedente Direttore, Franco Docchio, per sfruttare le opportunità offerte da una piattaforma di pubblicazione on-line: rendere multimediale la rivista, con innegabili vantaggi per tutti, lettori, autori, inserzionisti ed editore. Il progetto, nonostante la pressione di alcuni, tra cui il sottoscritto, ha languito per anni, frenato dall’abitudine di tanti a quello che una volta si chiamava l’odore dell’inchiostro. Abituati a sfogliare pagine reali, ci siamo preclusi le tante opportunità offerte dallo sfogliare pagine virtuali, come aprire direttamente link a riferimenti vari, vedere esperimenti, e, perché no, parteciparvi se ci fosse un laboratorio virtuale disponibile. Last but not least, di questi tempi, correre solo il rischio (peraltro molto remoto) di essere contagiati da un virus informatico, ma non da un qualche maledettissimo (e pericoloso) Covid19… Ebbene, in accordo con la proprietà e con l’editore, che ringrazio per la disponibilità, abbiamo deciso, da questo numero, di fare il grande salto e sostituire l’odore dell’inchiostro con l’odore dei bit. All’inizio dovremo abituarci e, come per ogni cambiamento, superare il rimpianto per la vecchia versione cartacea (e chi andasse in crisi di astinenza potrà sempre stamparsi su carta il numero sfogliabile, tutto per sé...!). Sono sicuro che, con l’aiuto e i preziosi consigli di tutti, anche questo progetto andrà in porto e ci darà l’opportunità di rendere Tutto_Misure ancora più interessante, di aumentarne la diffusione e, conseguentemente, di avvicinare sempre più pubblico alla cultura delle misure. Chissà che anche questo non serva a vincere qualche paura e combattere qualche virus… Buona lettura! Alessandro Ferrero
(alessandro.ferrero@polimi.it)
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Via Fratelli Rosselli 43 20010 CANEGRATE (MI) E-mail: vea@vea.it Web: www.vea.it Persona da contattare: Fabio Rosi
CheckBox è la serie di prodotti VEA creati per eseguire il controllo qualità in modo semplice e versatile. Facili da configurare, possono controllare e misurare qualunque tipo di oggetto. Utilizzano sistemi di visione ad alta affidabilità e altra strumentazione. Esistono versioni manuali e automatizzate, per analizzare in modo autonomo fino a 5.000 pz/ora. Sono personalizzate per la produzione del cliente e possono eseguire analisi di superfici, misure dimensionali e controlli qualitativi in generale. Un altro progetto italiano.
Micrometro ottico VEA: esegue velocemente in linea di produzione misure accurate. Precisione micrometrica anche in ambiente industriale. Esegue oltre 256 misurazioni alla volta direttamente in fabbrica, sulla linea di produzione, mantenendo stabile l’accuratezza e la ripetibilità. Sempre accurato con auto-calibrazione: le variazioni ambientali sono corrette in tempo reale mediante l’uso di calibri certificati. LTC (Laboratory Thermal Compensation) compensazione termica a triplo stadio che permette di misurare oggetti con temperature tra 10 °C e
60 °C con la stessa accuratezza che avverrebbe in un laboratorio metrologico (20° ±1°). Micro Stabilized Accuracy: esegue un’analisi delle vibrazioni ambientali per controllare la ripetibilità delle misure e migliorare l’accuratezza. Dirty Advanced Filter: analizza il grado di sporcizia del pezzo e corregge la misura.
Ivis C: sistema di visione al costo di un sensore di visione (un altro progetto italiano). IVIS-C1, il primo sistema di visione al mondo con struttura scalabile con costi paragonabili a quelli di un sensore di visione, rappresenta una vera rivoluzione nel campo della visione artificiale. Con la telecamera HCM-VSC-31 di soli 12 mm di diametro è più piccolo di un sensore di visione là dove serve. L'unità di elaborazione di soli 120 x 120 x 40 mm integra un PC, un PLC con tempi di scansione di 1 mSec, un HMI (interfaccia operatore programmabile) per il massimo della funzionalità e un maggiore risparmio di apparecchiature esterne. La sua struttura scalabile e modulare permette agli integratori di automazione di utilizzare lo stesso prodotto sia per applicazioni semplici che per quelle complesse, utilizzando un unico linguaggio di configurazione per tutte le applicazioni. Il software, composto da vari moduli può eseguire: controllo qualità, guida robot, misura, analisi superfici, ocr – ocv, datamatrix. Un altro progetto italiano.
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misura Sensorii di S di m isu isu sura
Sollecitazioni Est ensimetri Estensimetri ti per est dati estensimetria Sist emi di acquisizione dat ensimetria Sistemi correlazione digitale tale delle immagini Sistemi Sist emi a corr elazione digit
Via Bergamo 25 – 24035 Curno (BG) Tel. 035/462678 – Fax 035/462790 E-mail: info@luchsinger.it Web: www.luchsinger.it Persona da contattare: Fabio Pegurri
p Spostamento l ttriangolazio i one Sensorii laser a triangolazione Sistemi capacitivi Sistemi correnti parassit e Sensori a correnti parassite
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Temperatura p Termocamere T ermocamere a infrarossi infrarossi Pirometri laser Pir ometri a puntamento puntamento las ser Pirometri Pir ometri compatti
Be ergamo, 25 24035 CURNO (BG) - Via Bergamo, Tel. 035 462 678 - F ax 03 35 462 790 Tel. Fax 035 info@luchsinger.it www.luchsinger.it info@luchsingerr.it - www.lu www.luchsinger uchsingerr.it .it
L’AZIENDA Luchsinger opera nel campo delle tecnologie di misura per la ricerca e l’industria distribuendo strumenti e soluzioni di importanti aziende internazionali. In supporto alla vendita, offre una consulenza tecnica altamente specializzata e diffonde la propria cultura tecnologica attraverso corsi, webinar e seminari. L’ampia offerta di tecnologie di misura comprende: Estensimetri per l’analisi sperimentale delle sollecitazioni e per la realizzazione di trasduttori, accessori selezionati per garantire installazioni estensimetriche della massima qualità e sistemi di acquisizione dati di Micro-Measurements. Sensori laser, induttivi, capacitivi e confocali ad alta precisione. L’azienda partner Micro-Epsilon è specializzata nelle tecnologie di misura dello spostamento, distanza e posizione senza-contatto. Pirometri, termocamere, termoscanner e sensori di temperatura a infrarossi. Optris sviluppa tecnologie di misura della temperatura senza-contatto e offre soluzioni dedicate per diversi settori industriali. Accelerometri per testing e industriali, celle di carico piezoelettriche, vibrometri e martelli strumentati. Dytran Instruments è un’azienda americana specializzata nello sviluppo e nella produzione di sensori piezoelettrici e MEMS per misure dinamiche di accelerazione, vibrazioni, forza e pressione. Sensori di pressione e vuoto, barometri, sensori dedicati ai settori del condizionamento e riscaldamento aria (HVAC/R), sensori per il Test&Measurement o dedicati al settore sanitario/farmaceutico di Setra. Dinamometri, banchi dinamometrici e indicatori per sensori intercambiabili di forza e coppia dell’azienda statunitense Mark-10. ALCUNE NOVITÀ – Sensori laser ad alte prestazioni optoNCDT 1750: raggiunge velocità di misura fino a 7.5 kHz, in campi di misura da 2 a 750 mm. L’esclusiva funzione Advanced Real Time Surface Compensation (A-RTSC) garantisce misure affidabili su un’ampia gamma di materiali, colori e superfici. – Termocamera compatta ad alta sensibilità PI450i: ha una sensibilità termica di 80 mK (NETD) che le permette d’identificare le più piccole differenze di temperatura in un campo di misura da -20 a 900 °C. Il pacchetto software di analisi e sviluppo (SDK) e il software PIX Connect sono inclusi. – Sistema di acquisizione dati System 7100: strumento a elevato numero di canali dedicato principalmente alla misura delle deformazioni. I canali estensimetrici accettano configurazioni a quarto, mezzo e ponte intero, con completamento ponte per estensimetri da 120, 350 e 1000 Ohm.
COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE
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La Redazione di Tutto_Misure (alessandro.ferrero@polimi.it) Articolo di G. Mazzilli, F. Picariello e S. Rapuano
Didattica in laboratorio al tempo del coronavirus Insegnare a distanza nel campo delle misure
NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATION This section contains an overview of the most significant news from Italian R&D groups, associations and industries, in the field of measurement science and instrumentation, at both theoretical and applied levels. RIASSUNTO Questa sezione contiene articoli e notizie significative da gruppi di ricerca, associazioni e aziende leader in Italia nel campo della scienza delle misure e della strumentazione, a livello sia teorico sia applicativo. L’emergenza legata alla diffusione del coronavirus, con il conseguente protrarsi della sospensione delle attività didattiche, ha favorito il riaccendersi del dibattito sui temi legati alla formazione a distanza. Il dilagare dell’epidemia ha spinto tutte le Università italiane e moltissime straniere ad adottare forme estese d’insegnamento a distanza [1]. Analoghe soluzioni sono state impiegate in Italia per ogni tipo di scuola [2]. Le soluzioni scelte sono le più varie: si utilizzano piattaforme per lezioni in streaming (Webex, Microsoft Teams, ecc.) [3], YouTube, app dedicate e infine, in alcune scuole, si mandano più semplicemente i compiti ai genitori dei bambini attraverso le chat di gruppo su WhatsApp. Se, da un lato, la didattica frontale è fortemente supportata dalla disponibilità di piattaforme di e-learning, le attività di laboratorio che prevedono l’utilizzo di strumentazione elettronica di misura non hanno ancora visto la dovuta diffusione nel contesto formativo remoto. Ciò è ancora più sorprendente, se si pensa che le tecnologie abilitanti per la realizzazione di laboratori remoti hanno come denominatore comune paradigmi ormai ampiamente diffusi, tra i quali Internet of Things. L’attività di laboratorio è già di per sé una sfida per l’insegnamento, perché il sapere pratico è assolutamente essenziale per completare la formazione nelle discipline tecnico-scientifiche e, quindi, per educare buoni professioni-
sti. In particolare, nell’insegnamento delle misure elettriche ed elettroniche, dai corsi accademici alla formazione continua nel settore, gli studenti dovrebbero acquisire un’esperienza pratica lavorando in condizioni realistiche e su strumenti reali. Tuttavia i laboratori di misurazione elettrici ed elettronici, sia pubblici sia privati, non sono molto diffusi, principalmente a causa dei loro costi, e ciò complica la formazione di tecnici specializzati, specialmente nel campo del controllo di processo, del controllo di qualità e dell’ingegneria di collaudo. Il controllo remoto della strumentazione per esperimenti reali via Internet è stato argomento d’interesse per molti ricercatori [4-6]. In particolare, presso l’Università del Sannio, in collaborazione con numerose Università italiane e straniere e l’Associazione Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche, è stato realizzato, agli inizi degli anni duemila, il Laboratorio Didattico Remoto – LA.DI.RE. “G. Savastano”, http:// lms.misureremote.unisannio.it, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca tramite alcuni progetti PON. Il LA.DI.RE. è un laboratorio di misurazione accessibile da remoto. Il cuore dei servizi erogati è l’integrazione di un sistema di gestione della didattica a distanza con i laboratori di misurazione accessibili da remoto attraverso il Web. Considerata la situazione creatasi con il dilagare dell’epidemia di coronavi-
rus, i ricercatori del gruppo di misure dell’Università del Sannio hanno realizzato un aggiornamento delle funzionalità del LA.DI.RE., così da consentire agli studenti dei corsi di Misure dell’Ateneo sannita di effettuare attività sperimentale da remoto. Tale approccio potrebbe essere esteso ad altre discipline che richiedono l’utilizzo di strumentazione in laboratorio. A titolo di esempio si rimanda all’indirizzo: http://lms.misureremote. unisannio.it/file.php/205/ multimetro/index.html, dove gli studenti registrati sulla piattaforma Misureremote possono condurre un’esercitazione che ha lo scopo di valutare l’incertezza associata alla misura di tensione in uscita da un partitore di tensione. La valutazione dell’incertezza dev’essere effettuata dall’allievo secondo lo Standard JGCM 100:2008 – Guide to the expression of uncertainty in measurement. Tale esercitazione è stata utilizzata durante i corsi di Misure Elettroniche e Fondamenti della Misurazione tenuti dal Prof. Pasquale Daponte e Prof. Francesco Lamonaca rispettivamente per i Corsi di Laurea in Ingegneria Elettronica per l’Automazione e le Telecomunicazioni e Ingegneria Energetica. L’allievo, oltre ad avere a disposizione tutta la documentazione e la manualistica necessaria per condurre l’esperimento e valutare le letture dello strumento, può sia seguire una video lezione sulla corretta conduzione dell’esperimento sia osservare in tempo reale, tramite una webcam, la strumentazione e il circuito utilizzato. L’esercitazione costituisce un esempio molto semplificato dei vantaggi che
Dip. Ingegneria, Università del Sannio gmazzilli@unisannio.it fpicariello@unisannio.it rapuano@unisannio.it
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COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE
possibilità di condurre lunghe campagne di misura in ambienti ostili o non accessibili dall’uomo. RIFERIMENTI
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l’accesso remoto alla strumentazione di laboratorio può presentare nella formazione a distanza. Le sfide e le opportunità che sono alla base dell’e-learning applicato alle attività di laboratorio sono però comuni a tutti i contesti lavorativi che prevedono modalità di smart working (altro tema al centro del dibattito durante l’emergenza sanitaria), nonché ai temi legati all’Industry 4.0. Si pensi alla possibilità per un lavoratore di controllare la propria strumentazione da casa e nei momenti dettati dalle proprie esigenze, o alla
HAMAMATSU PRESENTA IL PIÙ PICCOLO SPETTROMETRO SMD AL MONDO Hamamatsu Photonics, azienda Giapponese leader nel settore dell’optoelettronica da oltre 60 anni, ha recentemente sviluppato un innovativo spettrometro C14384MA-01 per montaggio in SMD, che può essere considerato il più piccolo spettrometro a reticolo nel mondo. Il dispositivo, ultracompatto (11,7 x 4 x 3,1 mm) e ultraleggero (0,3 g), ha una tensione di alimentazione estremamente ridotta. Le sue caratteristiche, oltre a un costo contenuto, rendono ideale tale spettrometro per integrazioni anche in sistemi portatili quali smartphone o tablets. Inoltre, per facilitarne l’integrazione, il dispositivo
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[1] https://www. agi.it/estero/ news/2020-0310/coronavirusuniversita-usalezioni-online7423733. [2] https://www. istruzione.it/coronavirus/didat tica-a-distanza.html. [3] http://www.regione.cam pania.it/regione/it/news/primopiano/coronavirus-dallaregione-sostegno-per-la-didat tica-a-distanza-piattaformaweb-gratuita-fino-al-30-giu gno?fbclid=IwAR1ZgdKVHf TgW_rZHI-NbseKmcbvMvMGVR yEaLxKhOi4oefHzH0As9V8Pbg. [4] G. Canfora, P. Daponte, S. Rapuano, “Remotely accessible laboratory for electronic measurement teach-
viene fornito con un flexible cable. Il C14384MA-01 presenta un’ottima sensibilità nel vicino infrarosso con una risposta spettrale compresa tra 640 nm e 1050 nm. Questo micro-spettrometro trova utilizzo in molte applicazioni industriali: può essere infatti usato in ambito agroalimentare per l’analisi delle colture o per ispezione di alimenti permettendo di misurarne il contenuto di zucchero/umidità. Inoltre, può essere impiegato anche in applicazioni medicali quali l’analisi della massa grassa corporea (FM). Guarda il video di presentazione: https://www.youtube.com/ watch?v=ggMVCz-CzEQ. Per facilitare l’utilizzo di questo innovativo spettrometro, Hamamatsu fornisce a supporto anche un kit di valutazione, composto dal circuito C14989 e dall’unità C15036. Tali accessori si connettono facilmente a un PC mediante un cavo USB (AB type) e permettono di valutare le caratteristi-
ing”. Computer Standards & Interfaces, vol.26, 2004, pp. 489-499. [5] A. Baccigalupi, M. Borsic, P. Carbone, P. Daponte, C. De Capua, A. Ferrero, D. Grimaldi, A. Liccardo, N. Locci, D. Macii, C. Muscas, L. Peretto, D. Petri, S. Rapuano, M. Riccio, S.Salicone, F. Stefani: “Remote didactic laboratory “G. Savastano”: the Italian experience for the e-learning at the technical universities in the field of the electrical and electronic measurements: architecture and optimization of the communication performance based on thin client technology”. IEEE Trans. on Instrumentation and Measurement, vol. 56, No. 4, August 2007, pp.1124-1134. [6] A. Baccigalupi, M. Borsic, P. Carbone, P. Daponte, C. De Capua, A. Ferrero, D. Grimaldi, A. Liccardo, N. Locci, D. Macii, C. Muscas, L. Peretto, D. Petri, S. Rapuano, M. Riccio, S. Salicone, F. Stefani: “Remote Didactic Laboratory “G. Savastano”: the Italian experience for the e-learning at the technical universities in the field of the electrical and electronic measurements: overview on didactic experiments”. IEEE Trans. on Instrum. and Meas., vol.56, No.4, August 2007, pp. 1135-1147.
che del micro-spettrometro grazie a un software fornito a corredo. Per ulteriori informazioni potete contattarci all’indirizzo info@hamamatsu.it o visitare il nostro sito www.hamamatsu.it.
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METROLOGIA PRIMARIA
IL TEMA
L. Callegaro 1, V. D’Elia 1, M. Marzano 1, M. Ortolano 2,1, D. Serazio 1, N.T. Mai Tran 1,2
Il progetto GIQS: Graphene Impedance Standard Un Joint Research Project EMPIR
ABSTRACT The project GIQS: Graphene Impedance Quantum standard is a Joint Research Project of the European Metrology Programme for Innovation and Research (EMPIR). The goal of the project is the realisation of the SI units of electrical impedance by traceability to the quantum Hall resistance in graphene devices. The project, and the role of the Italian partners, is described. RIASSUNTO Il progetto GIQS: Graphene Impedance Quantum standard è un Joint Research Project dell’European Metrology Programme for Innovation and Research (EMPIR). Il progetto mira alla realizzazione delle unità SI d’impedenza elettrica per riferibilità alla resistenza quantizzata di Hall in dispositivi in grafene. Viene descritto il progetto e il ruolo dei partner italiani.
IL PROGETTO
La revisione del Sistema Internazionale di unità, entrata in vigore il 20 maggio 2019, definisce le unità dell’impedenza elettrica in termini di due costanti fondamentali, la costante di Planck h e la carica elementare e. La realizzazione pratica (mise en pratique) [1] delle unità elettriche ohm, henry e farad (legate fra loro dall’unità di tempo, il secondo: 1 Ω = 1 H s-1 = 1 F-1 s) è associata alla resistenza di Hall quantizzata, il cui valore RH = h/(i e2) è appunto completamente determinato dai valori e = 1,602 176 634 × 10–19 C e h = 6,626 070 15 × 10–34 J s, fissati come esatti nelle definizioni delle unità ampere e kilogrammo, e da un numero intero i (tipicamente, i = 2 e RH = 12906,403 729 6522 Ω). La misura di campioni materiali d’impedenza in termini della resistenza di Hall quantizzata richiede complessi sistemi di misura con elementi criogenici, non disponibili sul mercato, ed è stata affrontata solo da alcuni tra i grandi istituti metrologici primari [2]. I sistemi attualmente sviluppati risultano complessi e costosi, e la loro operazione richiede personale di grande esperienza.
migliori) con elevata semplicità di costruzione e d’impiego, e di automazione della misura. Gli obiettivi specifici del progetto sono: 1. ottimizzare la produzione di grafene e dei dispositivi per l’impiego in regime alternato (AC quantum Hall effect, ACQHE) anche a temperature superiori ai 4 K e a campi magnetici di bassa intensità e comunque inferiori ai 6 T; 2. sviluppare ponti di misura digitali per il campo di capacità da 10 pF a 10 nF e frequenze fino a 100 kHz, e un ponte d’impedenza in grado di operare nell’intero piano complesso, basato sulla generazione di forme d’onda sinusoidali con dispositivi Josephson e frequenze fino a 50 kHz; 3. combinare in sistemi di taratura automatizzati i dispositivi e i ponti d’impedenza sviluppati ai punti 1 e 2, per poter effettuare tarature di campioni di capacità, riferiti all’SI e con incertezze dell’ordine di 0,01 F/F, per il ponte Josephson, o di 0,1 F/F, per i ponti digitali; 4. sviluppare un sistema di refrigerazione in criocooler in grado di ospitare sia generatori di forme d’onda Josephson che dispositivi per ACQHE, che costituisca l’elemento chiave per un campione di resistenza e impedenza riferibile al nuovo SI; 5. agevolare l’accesso all’infrastruttura metrologica e il trasferimento delle tecnologie sviluppate nel corso del progetto verso altri istituti metrologici, centri di taratura e l’industria. I partner del progetto sono riportati in Fig. 1.
Il progetto GIQS: Graphene Impedance Quantum standard [3] è un Joint Research Project dell’European Metrology Programme for Innovation and Research (EMPIR), un programma di coordinamento gestito dall’European Association of National Metrology Institutes (EURAMET). Scopo del progetto è permettere a istituti metrologici, centri di taratura industriali e centri di ricerca, la riferibilità della misura d’impedenza elettrica all’effetto Hall quantistico e, pertanto, alle costanti fondamentali che definiscono il nuovo Si stema Internazionale di unità, in modo efficiente e più economico. Due sono gli elementi chiave del progetto. Il primo è lo sviluppo di dispositivi per effetto Hall quantistico in grafene, un materiale in cui l’effetto si manifesta per campi magnetici più bassi e temperature più elevate che in dispositivi più convenzionali a semiconduttore [4]. Queste proprietà permettono d’impiegare sistemi criogenici semplificati e, in particolare, criostati dry per un’operatività continua nel tempo. Il secon- 1 Istituto Nazionale do punto è la realizzazione di ponti di Ricerca Metrologica, Torino d’impedenza digitali [5], che consen- l.callegaro@inrim.it tano incertezze di misura a livello pri- 2 Dip. Elettronica e Telecomunicazioni, mario (dell’ordine di parti in 107 o Politecnico di Torino T_M
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IL TEMA
Figura 1 – Il logo del progetto GIQS, Graphene Impedance Quantum Standard, e dei partner del progetto
LE ATTIVITÀ DEI PARTNER ITALIANI
I partner italiani del progetto sono due unità del Gruppo di Misure Elettriche ed Elettroniche: l’INRIM, Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, settore QN02 Metrologia elettrica quantistica, e il Politecnico di Torino, Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni. L’attività congiunta prevede: – la realizzazione di un ponte completamente digitale in grado di confrontare un campione di capacità con la resistenza quantizzata di Hall; – lo sviluppo di un sistema criomagnetico per la misura, in regime continuo e alternato, di dispositivi a effetto Hall quantistico in grafene; – attività di modellistica elettrica per la determinazione e la minimizzazione degli errori causati dai parametri parassiti (capacità, induttanze) nei sistemi di misura che includano dispositivi a effetto Hall quantistico; – l’integrazione del ponte digitale e del sistema criomagnetico in un sistema per la realizzazione dell’unità di capacità con riferibilità alle costanti fondamentali h ed e; – la gestione delle attività di impact del progetto verso il mondo scientifico e industriale. T_M
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Figura 2 – Fornace per la preparazione dei film di grafene. Il grafene viene fatto crescere su un substrato di carburo di silicio, con un processo PASG (polymer-assisted sublimation graphene) alla temperatura di 1800 °C, per 5 min in atmosfera di argon
spositivo in misurazione, completamente schermato e accessibile con conIl progetto, di durata triennale, è parti- nessioni coassiali, alla temperatura di to a giugno 2019. I primi dispositivi in 4.2 K e campi magnetici sino a 6 T. Il grafene epitassiale sono in produzione sistema è stato provato con un disposipresso il Physikalisch-Technische Bun- tivo semiconduttore in GaAs. desanstalt (Fig. 2). Dopo una caratte- Un ponte di misura completamente rizzazione in regime continuo e alter- digitale, basato su una nuova sorgente nato verranno resi disponibili ai part- digitale polifase realizzata dall’Univerner. sità di Zielona Gora [6], è stato assemPresso i laboratori dell’INRIM è stato blato (Fig. 4) ed è in fase di sperimeninstallato un primo sistema criomagne- tazione. tico (Fig. 3) in grado di portare il di- Il ponte è ottimizzato per il confronto di un campione di capacità del valore nominale 8 nF con la resistenza di Hall quantizzata, alla frequenza di 1541 Hz (per la quale, capacità e resistenza presentano lo stesso modulo dell’impedenza nominale). Il campione da 8 nF può essere poi scalato ai valori decadici che costituiscono il campione nazionale italiano di capacità elettrica, con i ponti di rapporto già presenti presso l’INRIM. L’attività modellistica è in Figura 3 – Discendente criomagnetico coassiale corso ed è volta a esten(a sinistra). Il magnete superconduttore da 6 T dere le tecniche analitimontato al termine del discendente (a destra). che e numeriche, già sviIl portacampioni schermato, con connessioni coassiali al campione luppate prevalentemente PRIMI PROGRESSI
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] Consultative Committee for Electricity and Magnetism, “Mise en pratique for the definition of the ampere and other electric units in the SI,” 20 May 2019, Appendix 2 of the SI Brochure for the “Revised SI”. Disponibile online: www.bipm.org. [2] J. Schurr, V. Bürkel, B. P. Kibble, RINGRAZIAMENTI “Realizing the farad from two ac quanIl progetto GIQS, Graphene Impedan- tum Hall resistances”, Metrologia vol. ce Quantum Standard, ha ricevuto 46, n. 6, 619-628 (2009). fondi dall’European Metrology Pro- [3] EMPIR JRP 18SIB07 GIQS: gramme for Innovation and Research Graphene Impedance Quantum Stan(EMPIR), cofinanziato dagli Stati parte- dard. ptb.de/empir2019/giqs, cipanti e dal programma di ricerca e linkedin.com/groups/8824119. innovazione dell’Unione europea Hori- [4] R. Ribeiro-Palau, F. Lafont, J. BrunPicard, D. Kazazis, A. Michon, F. Cheyzon 2020. This project received funding from the nis, O. Couturaud, C. Consejo, B. European Metrology Programme for Jouault, W. Poirier, F. Schopfer, “QuanInnovation and Research (EMPIR) co- tum Hall resistance standard in financed by the Participating States graphene devices under relaxed experiand from the European Unions’ Hori- mental conditions,” Nature Nanotech., vol. 10, pp. 965-971, 2015. zon 2020. Gli autori ringraziano i partner del [5] M. Ortolano, L. Palafox, J. Kučera, progetto e in particolare il coordinato- L Callegaro, V D’Elia, M. Marzano, F. re del progetto, Klaus Pierz (PTB) per Overney, G. Gülmez, “An international comparison of phase angle stanla Fig. 2. dards between the novel impedance bridges of CMI, INRIM and METAS”, Metrologia vol. 55, n. 4, pp. 499-512 (2018). [6] M. Kozioł, J. Kaczmarek, R. Rybski, “Characterization of PXI-based generators for impedance measurement setups”. In: 2018 Conf. Precis. Electromagn. Meas. (CPEM 2018). Paris, France, July 2018, pp. 1-2. [7] M. Marzano, T. Oe, M. Ortolano, L. Callegaro, N.-H. Kaneko, “Error modelling of quantum Hall array resistance standards”, MeFigura 4 – Ponte digitale per il confronto di un campione di capacità trologia vol 55, n. 2, con la resistenza quantizzata di Hall. In fase di sviluppo, (2018). il dispositivo Hall è sostituito da un resistore convenzionale
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per il regime continuo [7], anche al regime alternato, per poter così minimizzare gli errori causati dai parametri parassiti dei nuovi dispositivi, del sistema criomagnetico e del ponte digitale nella misura della resistenza di Hall quantizzata.
IL TEMA
Luca Callegaro è dirigente di ricerca presso l’istituto Nazionale di Ricerca Metrologica. È responsabile del settore QN02: Metrologia Elettrica Quantistica dell’INRIM, dei Campioni Nazionali italiani d’impedenza elettrica, dell’Unità di Ricerca INRIM del GMEE e contact person del progetto GIQS. Vincenzo D’Elia è collaboratore tecnico per gli Enti di Ricerca, presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM). È responsabile dei laboratori di metrologia dell’impedenza elettrica.
Martina Marzano è dottore di ricerca in Metrologia e assegnista di ricerca presso l’lstituto Nazionale di Ricerca Metrologica. La sua attività di ricerca riguarda la metrologia dell’impedenza elettrica e l’effetto Hall quantistico.
Massimo Ortolano è ricercatore confermato presso il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino e dal 2006 collabora con l’INRIM su temi legati alla metrologia dell’impedenza elettrica. È contact person del Politecnico di Torino per il progetto GIQS.
Danilo Serazio è collaboratore tecnico per gli Enti di Ricerca, presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM). La sua attività si concentra sulla metrologia della potenza ed energia elettrica.
Ngoc Thanh Mai Tran è ingegnere elettronico e studente di dottorato di ricerca in Metrologia presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM) e il Politecnico di Torino, su temi di metrologia dell’impedenza elettrica. T_M
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TUTTO_MISURE
TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019
EDITORIALE Riflessioni
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In ricordo di due amici
IL TEMA +0)
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Le responsabilità da contatto sociale
EDITORIALE
GLI ESPERTI DI T_M
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
Termometria in ambito biomedicale
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METROLOGIA PRIMARIA Roberto Costa
IL TEMA
Alcuni dispositivi per la misura del tempo Il laboratorio dove si realizza il “secondo campione” italiano
THE CLOCKS OF THE ITALIAN STANDARD TIME LABORATORY The Time Laboratory of the INRIM (LabT) provides generation and maintenance of the national standard time, the “Italian standard time”. The resulting time scale, named UTC(IT) (Italian Universal Time Coordinated), is realized by means of dedicated atomic clocks that the laboratory manages and maintains. Below is a brief analysis of the clocks used and a quick overview of some interesting historical clocks available in the laboratory.
parametri ambientali controllati. Infatti, uno dei problemi principali è garantirne il funzionamento in un ambiente controllato e senza perturbazioni, gestendo eventuali guasti e anomalie e assicurando la continuità del servizio in tempo reale e senza interruzioni.
RIASSUNTO Il Laboratorio di Tempo dell’INRIM (LabT) si occupa di generare e mantenere il riferimento nazionale di tempo, il “secondo campione italiano”. La scala di tempo che ne deriva, nominata UTC(IT) (Tempo Universale Coordinato italiano), viene realizzata grazie a particolari orologi atomici che il laboratorio gestisce e custodisce. Di seguito una breve analisi degli orologi utilizzati e una rapida panoramica di alcuni interessanti orologi storici presenti in laboratorio. In base al decreto ministeriale n. 591 del 30 novembre 1993, concernente la determinazione dei Campioni Nazionali delle unità di misura del sistema Internazionale (SI), in attuazione dell’art. n. 3 della legge dell’11 agosto 1991 n. 273 “Istituzione del sistema nazionale di taratura”, l’INRIM è Istituto Metrologico Nazionale primario (NMI – National Metrological Institute). Quindi realizza e mantiene i riferimenti delle sette unità di misura fondamentali. Tra cui il “chilogrammo campione”, il “metro campione” e naturalmente il “secondo campione” (gli altri sono: l’ampere, il kelvin, la candela e la mole). Il LabT dell’INRIM realizza e mantiene per l’Italia il campione nazionale di tempo, che riproduce l’unità di riferimento internazionale UTC. Questa realizzazione viene effettuata grazie a particolari orologi definiti “atomici”, in quanto sfruttano proprietà fisiche, costanti e immutabili nel tempo, che si basano su transizioni energetiche degli atomi. Nello specifico l’atomo utilizzato è quello di cesio, isotopo 133, particolarmente adatto per queste applicazioni. La definizione del secondo, la cui nuova revisione è stata ridefinita a livello internazionale nel maggio 2019, è quindi la seguente: T_M
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L’unità SI del secondo, simbolo s, viene definito come: “il valore numerico prefissato della frequenza del cesio DνCs (la frequenza della transizione iperfine dello stato fondamentale imperturbato dell’atomo di cesio 133), pari a 9 192 631 770 quando espresso in Hz (che equivale a s−1)”. OROLOGI UTILIZZATI PER LA SCALA DI TEMPO ITALIANA
Figura 1 – Orologi a fascio di cesio 5071A
In Istituto sono presenti diversi orologi. Quelli attualmente utilizzati sono: 6 orologi a fascio di cesio, dispositivi commerciali che realizzano la definizione del secondo (in Fig. 1 sono presenti i rack dove vengono custoditi gli orologi modello 5071A, con i sistemi di alimentazione di backup); 4 maser attivi all’idrogeno (Fig. 2), dispositivi commerciali che presentano una stabilità a breve termine migliore dei cesi; i dati del campione primario di frequenza Figura 2 – Maser attivi all’idrogeno a fontana di cesio criogenica (Fig. 3), provenienti dal laboratorio di ricerca in cui è custodito. Quest’ultimo è il di- 1 Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica spositivo scientifico che rappresenta lo (INRIM), Torino stato dell’arte nella definizione della r.costa@inrim.it frequenza campione. Questi dispositi- 2 Dip. Elettronica e Telecomunicazioni, vi sono custoditi in apposite sale con Politecnico di Torino
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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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In ricordo di due amici
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Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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Via Picasso 18/20 – 20025 Legnano (MI) Tel. 0331/466611 – Fax 011/465490 E-mail: tomalino@cibelab.it Web: www.cibelab.it Persona da contattare: Erika Tomalino STRUMENTI FORNITI – PESI SINGOLI: pesi in acciaio inox classe di precisione M1; masse OIML in fusione di ghisa classe di precisione M1; masse in classe di precisione M1 per bilance di grossa portata; masse a disco e aste porta pesi in classe di precisione M1; pesi in acciaio inox classe di precisione f1, pesi campione in acciaio inox classi di precisione E1-E2
– BILANCE DA LABORATORIO: bilancia analitica “top-loading” con paravento alto serie GAT; termobilancia, misuratore di umidità serie ALGM; bilancia tecnica di precisione “top-loading” serie GAI; bilancia tecnica di precisione “top-loading” con paravento serie HLD; bilancia tecnica di precisione in acciaio inox serie GAM; bilancia tecnica di precisione in acciaio inox serie GAEP-K – ACCESSORI: custodie, pesi e accessori vari
– PESIERE: set di pesi in acciaio inox classe di precisione M1-F1-E2
– SOFTWARE: software per la gestione della taratura e prove di strumenti per pesare
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IL TEMA
mici custoditi presso il LabT e sistemi di sincronizzazione satellitari (GNSS – Global Navigation Satellite Systems e TWSTFT – Two Way Satellite Time and Frequency Transfer) per confrontarsi con le scale di tempo dei più importanti laboratori internazionali. Le misure degli orologi utilizzati vengono valutate dall’Istituto di Parigi, il “Bureau International des Poids et Mesures” (BIPM), che raccoglie le misure Figura 3 – Immagine ricavata dal sito internet del laboratorio di ricerca dove è custodito il campione degli orologi atomici presenti primario di frequenza a fontana di cesio criogenica in tutto il mondo. Sulla base di questi dati si effettuano periodiche operazioni di correzione, dette “steering della COM’È GENERATA scala”, sul segnale di un maser attivo LA SCALA DI TEMPO ITALIANA all’idrogeno, per mezzo di un dispoPer generare la scala di tempo italiana sitivo chiamato Auxiliary Output Ge si utilizzano i segnali degli orologi ato- nerator (AOG), per mantenere
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UTC(IT) in accordo con l’UTC internazionale [2-5]. In Fig. 4 è presente il sistema di generazione della scala di tempo, quella principale e quella di riserva, con i relativi AOG e i vari distributori di segnali. In Fig. 5 l’andamento della scala italiana (in blu) rispetto l’UTC per il periodo dicembre 2018-marzo 2019, confrontata con i principali NMIs (es.: in rosso la scala francese, in nero quella tedesca, in verde quella spagnola, ecc.). Sull’asse delle ascisse lo scorrere del tempo è indicato con la Modified Julian Date (MJD), sistema di datazione molto utilizzato in campo scientifico, che si incrementa progressivamente giorno dopo giorno partendo da una data predefinita. Sulle ordinate gli scarti sono rappresentati in nanosecondi (1 ns = un miliardesimo di secondo).
N. 01n ; 2020 Figura 4 – Sistema di generazione della scala di tempo italiana UTC(IT)
Figura 5 – Andamento della scala di tempo italiana UTC(IT) rispetto ad altri laboratori internazionali NMIs
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Strada della Moia 1 int. 6 – 20020 Arese (MI) Tel. +39 02 93581733 – Fax. +39 02 93581741 E-mail: info@hamamatsu.it Web: www.hamamatsu.it Persona da contattare: Annamaria Mauro Hamamatsu Photonics è un’azienda giapponese leader nella progettazione, sviluppo e produzione di componenti e sistemi optoelettronici che da oltre 60 anni si distingue per la qualità e affidabilità dei propri prodotti. Il range di dispositivi prodotti da Hamamatsu è molto vasto: Tubi Fotomoltiplicatori – Disponiamo di tubi fotomoltiplicatori e moduli capaci di rispondere a qualsiasi esigenza in termini di risposta spettrale, sensibilità e rumore. Fotodiodi al Silicio Rivelatori InfraRosso (IR) Sensori d’immagine – lineari o bidimensionali, sia nel visibile che nell’infrarosso, CCD, NMOS o CMOS, InGaAs, o per raggi X Mini-spettrometri Sorgenti Luminose – Xenon, Mercurio-Xenon, Xenon flash, Deuterio, lampade a catodo cavo, LED, laser. Dispositivi per Raggi X – Sorgenti a raggi X e vari tipi di rivelatori: sensori lineari, pannelli, intensificatori d’immagine, scintillatori, ecc. I campi di applicazione dei nostri prodotti spaziano dall’analitica all’automazione industriale, alla spettroscopia, alla ricerca in
campo biologico, fisico e astronomico, ai controlli non distruttivi. Novità per “Gas analysis” – LED MWIR (LED nel medio Infrarosso): sono disponibili sia in package metallici con o senza lente, sia in package ceramici miniaturizzati; le lunghezze d’onda di emissione disponibili sono 3.3 m, 3.9 m e 4.3 m. L’elevata potenza luminosa, il basso consumo, la risposta temporale veloce e la lunga durata, rendono tali dispositivi adattati a un’ampia tipologia di misure di gas. – QCL (Quantum cascade Laser): grazie alla realizzazione di una complessa struttura della giunzione del laser a semiconduttore, riescono a emettere, sia in modo continuo che impulsato, una luce coerente nel medio infrarosso senza la necessità di raffreddare il dispositivo. – Sensori fotovoltaici InAsSb: hanno un’elevata sensibilità fino a lunghezze d’onda pari a 8 m e sono disponibili sia in versioni raffreddate che non. La risposta temporale molto veloce e un rapporto segnale/rumore eccellente rendono questi sensori adatti a misure accurate di diversi tipi di gas.
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IL TEMA
ALCUNI DISPOSITVI DEL PASSATO scopo vengono utilizzati sistePER LA MISURA DEL TEMPO mi di navigazione satellitari
GNSS, come lo statunitense GPS, il russo GLONASS, il cinese BEIDOU o il nuovo sistema di navigazione europeo GALILEO, in cui l’Istituto ha partecipato attivamente allo sviluppo della parte di timing. Infatti, dai primi anni del 2000, in INRIM è stato sviluppato il progetto EGST (Experimental Galileo System Test bed), poi il contratto europeo DEMETRA (DEMonstrator of EGNSS services based on Time Reference Architecture), parte del programma Horizon 2020, in cui è stata effettuata l’analisi di sistemi sperimentali che si appoggiano alla rete satellitare di GALILEO per fornire servizi avanzati di sincroFigura 6 – Esposizione di dispositivi storici nizzazione. Infine partecipa tuttora al progetto europeo TSP Figura 8 – Cronometro marino Kullberg, (Time Server Provider); utilizzato dalla fine del ’700 fino alla metà del ’900 Tra gli altri si evidenziano: – il pendolo di Galileo (Fig. 9), – l’orologio a fascio di cesio (modello riproduzione realizzata in Isti5061A), utilizzato dal LabT fino alla tuto. fine degli anni ’90 (Fig. 7 – sinistra), con il suo risuonatore interno estratto dalla schermatura magnetica posizioCONCLUSIONI nata sopra (Fig. 7 -– destra); – il cronometro da marina Kullberg In circa cinquant’anni si è riusciti a otte(Fig. 8), utilizzato dalla fine del ’700 nere un significativo miglioramento fino alla metà del ’900 dai naviganti, nella generazione della scala di tempo prima dell’introduzione degli orologi italiana, rispetto l’UTC, di circa tre al quarzo, per determinare la longituordini di grandezza. Questo grazie al dine in mare. Attualmente per questo
L’istituto ha anche una raccolta di orologi utilizzati dal LabT nel passato, semplicemente collezionati o riprodotti a scopo didattico. In Fig. 6 una piccola esposizione di dispositivi storici presenti all’INRIM.
Figura 9 – Riproduzione del pendolo di Galileo
Figura 7 – Orologio a fascio di cesio 5061A utilizzato fino alla fine degli anni ’90 (sinistra), interno del risuonatore a fascio di cesio (destra)
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fatto che, oltre a utilizzare gli orologi commerciali a disposizione, i ricercatori dell’Istituto stanno studiando e sviluppando nuovi campioni sempre più accurati. In particolare quelli in cella, i
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pione nazionale di tempo degli ultimi cinquant’anni” Rivista Tutto_Misure n. 1 marzo 2019.
Roberto Costa: laurea in ingegneria al Politecnico di Torino. Dal 1999 si occupa dell’attività di certificazione e taratura in ambito industriale. Inoltre, collabora al mantenimento degli orologi atomici, del campione nazionale di tempo e dei sistemi di monitoraggio e disseminazione. Attualmente responsabile del laboratorio di tempo per la qualità di cui è referente anche per la Divisione.
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campioni ottici allo stronzio e all’itter- E. Cantoni, I. Sesia, G. Signorile, P. bio, che rappresentano la tecnologia Tavella: “INRIM Time and Frequency più promettente in questo campo. Laboratory: an update on the status and on the ongoing enhancement activities” ION-PTTI Precise Time and RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Time Interval – Boston (MA) dicembre 2014. [1] F. Cordara, R. Mannucci, “Misura- [4] R. Costa, G. Cerretto, E. Cantoni, re il tempo e la frequenza”, Libro pub- G. Fantino: “Sistemi di generazione, blicato dall’Editrice Il Rostro – 1997. disseminazione e monitoraggio del [2] R. Costa, F. Cordara, V. Pettiti, “La “tempo campione” italiano” Rivista Scala di tempo nazionale UTC(IT): Tutto_Misure n. 3 settembre 2015. generazione mediante maser all’idro- [5] R. Costa, G. Cerretto, A. Mura, M. geno, sistemi di disseminazione e di Sellone: “Commutatore per scale di monitoraggio”, Rapporto Tecnico tempo” Rivista Tutto_Misure n. 2 giuINRIM n. 28 ottobre 2006. gno 2018. [3] G. Cerretto, R. Costa, G. Fantino, [6] R. Costa: “Generazione del cam-
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IL TEMA
NUOVO SENSORE A SEI GRADI DI LIBERTÀ PER MISURAZIONI DINAMICHE MTS Sensors, una divisione di MTS Systems Corporation (NASDAQ: MTSC), immette sul mercato il Mod. 7360A (Endevco), un sensore a sei gradi di libertà (6DOF) che fornisce un’uscita analogica per tre assi di accelerazione e tre assi di velocità angolare in un pacchetto cubico compatto di 25 mm circa. A differenza delle unità di misura inerziali (IMU), che non sono facili da usare in un ambiente di prova e di misurazione, questo dispositivo offre la comodità e la flessibilità di un sensore con uscita analogica. Nelle tipiche misurazioni dinamiche, i dati di accelerazione e di velocità angolare sono parametri essenziali necessari per caratterizzare pienamente il comportamento complesso di un oggetto in movimento. Fino a poco tempo fa, gli ingegneri potevano raccogliere informazioni solo usando accelerometri lineari perché la massiccia serie di sensori necessari per raccogliere i dati di rotazione era impraticabile, a causa sia del costo sia dello spazio richiesto. Con questo nuovo sensore 6DOF, gli ingegneri dello sviluppo automobilistico e aeronautico sono ora in grado di misurare le dinamiche lineari e rotazionali che in precedenza richiedevano sensori multipli e spazio aggiuntivo. Invece di dover fare delle ipotesi su queste interazioni dinamiche, gli ingegneri possono ricevere dati affidabili a supporto dei risultati analitici. Il sensore multiassiale mod. 7360A offre bassi campi di accelerazione e bassi campi di velocità angolare, adatti a caratterizzare accuratamente il movimento. Il sensore fornisce un’uscita differenziale, usando due
cavi a 12 fili per semplificare il collegamento ai sistemi di acquisizione dati. Inoltre esso è tarato nella sua configurazione finale di assemblaggio per contribuire a garantire prestazioni accurate. Caratteristiche principali: – Cinque campi di accelerazione da 2 g a 500 g; – Sei intervalli di velocità angolare da 100 a 18.000 gradi al secondo; – Configurazione compatta; – Robusto fino a 5.000 g di shock; – Ampia Tensione di alimentazione (specificare M1 per il funzionamento a 5 V). Il sensore mod. 7360A viene spedito con certificati di taratura e include viti di montaggio e rondelle per l’installazione. La taratura è certificata A2LA ed è sia conforme alla RoHS che ad approvazione CE. Per ulteriori informazioni: https://buy.endevco.com/accelerometer/7360a-6degrees-of-freedom-sensor-1.
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EU Notified Body
LA B CERT Taratura & Certificazione TARATURA E PROVE DI CONFORMITA’ SU STRUMENTI PER PESARE E MISURARE
Organismo Notificato MID & NAWID
PRD n. 237B LAT n.147
N° 2166
Certificazione e valutazione della conformità degli strumenti regolamentati dalle seguenti direttive europee:
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DIRETTIVA 2014/31/UE – strumenti per pesare a funzionamento non automatico “NAWID” DIRETTIVA 2014/32/UE – Strumenti di misura “MID”
Il laboratorio LABCERT effettua prove metrologiche in conformità alle seguenti Raccomandazioni Internazionali: OIML: R35, R43, R50, R51, R61, R76, R80, R106, R107, R111, R117, R120, R134, R138
Prove metrologiche su strumenti per pesare MID & NAWID
Prove EMC
Prove in camera climatica
Prove su Selezionatrici Ponderali
Prove su Dosatrice gravimetriche
Prove metrologiche su Bilance da banco
Bicchieri e caraffe Prove di sicurezza elettrica su pesatrici gravimetriche
Prove su Pale meccaniche con pesatura dinamica
ORGANISMO DI ISPEZIONE ACCREDITATO Per la Verificazione Periodica degli Strumenti di Misura (Decreto 21 Aprile 2017, n. 93)
Prove su Pese a ponte ferroviarie statiche e dinamiche
Prove su Pesa a ponte stradale Statiche e dinamiche
Metri
Misure di capacità
Prove su erogatore di carburante
TIPOLOGIA STRUMENTI: x Strumenti per pesare NAWI; x Strumenti per pesare AWI; x Sistemi per la misurazione continua e dinamica di liquidi diversi dall’acqua;
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Misuratori massici di gas metano; Misure di capacità; Pesi; Contatori dell’acqua;
LAT n. 147 Taratura Masse da 1mg a 2000kg Taratura Strumenti per Pesare da 1mg a 100t Taratura Misure di Capacità da 100ml a 25 000L Taratura Serbatoi campioni per liquidi e GPL (Taratura non accreditata di Contatori Volumetrici)
LABCERT snc di G. Blandino & C. Via Comina, 3 – 33080 S. QUIRINO (PN) Italy Tel. 0434-554707 - Fax 0434-362081 Internet : www.labcert.it e-mail: info@labcert.it
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LABCERT snc di G. Blandino & C. Via Comina 3 – 33080 San Quirino (PN) Tel. 0434/554707 – Fax 0434/362081 E-mail: info@labcert.it – Web: www.labcert.it Persona da contattare: Cav. Giuseppe Blandino Il Laboratorio metrologico della LABCERT snc, diretto dal cav. Giuseppe Blandino, a seguito dei provvedimenti firmati dal Ministero dello Sviluppo Economico negli ultimi anni e dei numerosi e qualificati accreditamenti emessi da ACCREDIA, è diventato uno dei più importanti Laboratori di metrologia legale in Italia, nel settore della certificazione per marcatura CE di prodotto e della taratura. Il Laboratorio possiede i seguenti accreditamenti e notifiche: – Accreditamento PRD n. 237B: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17065:2012 quale Organismo di Certificazione di prodotti/servizi. – Accreditamento LAT n. 147: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17025:2005 quale Laboratorio di Taratura. – Organismo Notificato n. 2166: Direttiva 2014/32/UE (MID) – Strumenti di misura; Direttiva 2014/31/UE (NAWID) – Strumenti per pesare a funzionamento non automatico.
Servizi di Taratura nell’ambito della metrologia scientifica. Il Centro è accreditato per la taratura dei seguenti strumenti: Campioni di masse da 1 mg a 2.000 kg – Strumenti per pesare fino a 100.000 kg – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità da 100 ml a 2.000 L – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità per gas GPL da 5 L a 2.000 L. Servizi di Certificazione prodotto e S.Q. nell’ambito della Metrologia Legale. Oltre a possedere l’accreditamento PRD, LABCERT è “Organismo Notificato” europeo n. 2166 per la Direttiva 2014/32/UE, relativa agli strumenti di misura (MI-005, Sistemi di misura per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua: distributori di carburanti e gas liquefatti; sistemi di misura su condotta di tutti i liquidi, quali vino, latte, birra, saponi, ecc. – MI006, Strumenti per pesare a funzionamento automatico: selezionatrici ponderali a funzionamento automatico, riempitrici gravimetriche automatiche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo, pese a ponte per veicoli ferroviari – MI-008, Misure materializzate di lunghezza e di capacità), e la Direttiva 2014/31/UE, relativa agli strumenti per pesare a funzionamento non automatico (bilance).
132) per la verificazione degli strumenti di misura regolamentati dalla Direttiva MID: MI-005 ed MI-006. Il Centro è idoneo all’esecuzione della verifica periodica delle seguenti categorie: Pesi e masse da 1 mg a 2.000 kg – Misure Campione di volume fino a 5.000 L – Strumenti per pesare fino a 300.000 kg NAWI – Strumenti per pesare a funzionamento automatico – Misure di capacità e recipienti (anche montati su autocisterna) – Misuratori volumetrici – Misuratori di carburanti per autotrazione presso distributori stradali – Complessi di misura per carburanti – Misuratori di Metano e GPL – Sistemi di misurazione di carburanti installati su autocisterne.
Servizi di prove e taratura nell’ambito volontario, nelle Aziende con Sistema di Qualità Certificato ISO 9000. Il Centro è dotato di apparecchiature e campioni certificati LAT per emettere rapporti di taratura e di prova (attività non accreditate) su strumenti al di fuori del proprio campo di accreditamento. Labcert supporta le aziende per la pianificazione delle tarature di tutti i loro strumenti di misura: Chiavi dinamometriche, Presse per prova materiali, Calibri, Micrometri, Manometri, Misuratori di pressione, umidità, temperatura, ecc. Formazione. Corsi di metrologia teorico/pratici di metrologia, anche su specifica richiesta del cliente, mirati su specifiche tematiche: Metrologia legale – Metrologia tecnico-scientifica – Taratura masse – Taratura strumenti per pesare e misurare – Documenti OIML, Guide WELMEC, DIRETTIVE EUROPEE di Metrologia Legale – Verifica periodica degli strumenti metrici nazionali & MID MI-005, MI-006.
Servizi di “Verificazione periodica” degli strumenti per pesare e misurare nell’ambito della Metrologia Legale. LABCERT ha ottenuto l’idoneità da parte della CCIAA di Pordenone (11/03/2003 n. PN-01 in applicazione del DM 28/03/2000, n. 182 e succ. Decreti attuativi), fra i primi Centri autorizzati in Italia. Inoltre ha ottenuto l’idoneità da parte di UNIONCAMERE (nn. PN-131 e PN-
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MISURE PER L’AUTOMOTIVE
GLI ALTRI TEMI
G. Betta 1, L. Ferrigno 1, M. Laracca 1, A. Tamburrino 1,2, S. Ventre 1, F. Di Nola 3, A. Sardellitti 3
Misura di spessori per materiali automotive Ottimizzazione di una metodologia per le misure di spessore in ambiente industriale basata sul principio delle correnti indotte
THICKNESS MEASUREMENT ON MATERIALS FOR AUTOMOTIVE Structural components of a vehicle need to satisfy tight safety ranges established by regulations. In this framework, thickness measurements play an important role because they provide information about the acceptability of components in terms of strength and elasticity. The thickness measurement technique developed in this article targets metallic materials and it is based on eddy currents. The obtained results show that the method yields metrological and application performances suitable for typical industrial requirements. RIASSUNTO I componenti strutturali di un veicolo devono soddisfare restrittivi range di sicurezza richiesti dalle normative. Per questo motivo, le misure di spessore ricoprono un ruolo rilevante poiché forniscono informazioni sull’accettabilità dei componenti riguardo robustezza ed elasticità. La tecnica di misura sviluppata in questo articolo è destinata ai materiali metallici e si basa sulle correnti indotte. I risultati ottenuti mostrano che il metodo rientra nei tipici standard metrologici e applicativi richiesti dal settore industriale. UNA PANORAMICA SULLE MISURE DI SPESSORE
Negli ultimi anni il concetto di sicurezza nel settore automotive si è posto sempre più al centro dell’attenzione. I livelli di sicurezza richiesti dalle normative per componenti strutturali di un veicolo sono sempre più restrittivi sia in termini di accuratezza che percentuale di pezzi controllati in un’analisi a campione. In questo ambito, le misure di spessore ricoprono un ruolo molto importante nella verifica delle capacità strutturali di un veicolo. Anche in altri settori industriali tali misure ricoprono un ruolo di particolare importanza poiché definiscono la qualità di un componente in termini di robustezza ed elasticità e ne determinano la possibilità di utilizzo o meno. Nonostante i numerosi metodi attualmente utilizzati nell’ambito industriale (meccanici tradizionali, ottici, ultrasonici) permettano misure con alte precisioni, sono presenti diverse problematiche legate ai tempi e ai costi di misura, all’utilizzo di gel accoppianti e all’applicabilità delle misure durante il processo di produzione. T_M
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Nel tentativo di ovviare a tali problematiche, in questo lavoro sono state analizzate le potenzialità dei metodi di misura basati sulle correnti indotte. Punto di forza delle tecniche che utilizzano questo principio è la possibilità di effettuare misure senza contatto fisico tra sonda e materiale e d’introdurre i sensori in processi automatizzati. Questo rende possibile il controllo degli elementi in movimento o di elementi a temperature superficiali elevate. Per contro, il limite di questi metodi e tecniche di misura è che essi possono essere utilizzati solo su materiali conduttori quali ferro, acciaio, alluminio o leghe metalliche, di uso dominante nel settore automotive. In questo lavoro, a valle di uno studio bibliografico dove è stato individuato uno dei metodi più recenti e promettenti, sono stati effettuati degli studi per rendere il metodo applicabile nel mondo industriale, intervenendo lungo due direttrici: la prima atta a ridurre i tempi necessari al processo di misura e la seconda atta a valutare l’estendibilità del metodo anche ai materiali magnetici.
PRINCIPIO FISICO DI BASE SUL METODO A CORRENTI INDOTTE
Il principio di funzionamento delle tecniche che utilizzano correnti indotte richiede la generazione di un’induzione magnetica alternata mediante apposite bobine percorse da corrente alternata. L’induzione magnetica variabile che investe il materiale conduttore, grazie alla legge di Lenz, produce una forza elettromotrice (f.e.m.) indotta che, agendo in un materiale con conducibilità elettrica non nulla, provoca una circolazione di corrente elettrica nel materiale (corrente indotta). Il verso di circolazione di questa corrente sarà tale da produrre un’induzione magnetica che si oppone alle variazioni d’induzione magnetica prodotte dal campo magnetizzante esterno. Il campo magnetico prodotto dall’oggetto in esame varia in relazione alle sue caratteristiche geometriche e qualitative e viene analizzato mediante gli andamenti della tensione e della corrente sul sensore composto da una o più bobine (due possibili configurazioni sono mostrate in Fig.1). L’esame mediante correnti indotte è un metodo d’indagine superficiale e subsuperficiale che può essere utilizzato
1 Dip. Ingegneria Elettrica e Informazione “Maurizio Scarano”, Università di Cassino betta@unicas.it ferrigno@unicas.it m.laracca@unicas.it tamburrino@unicas.it 2 Dep. Electical and Computer Engineering, Michigan State University, USA 3 D-Solutions srl, Cassino francesco.dinola@d-solutions.it alessandro.sardellitti@d-solutions.it
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GLI ALTRI TEMI
bobine (definita con “Im(DL)”): Z( ω ) − Z aria ( ω ) ½ Im( ∆Z ) = Im® ¾ jω ¯ ¿
Figura 1 – Rappresentazione di due tipologie di sensori a) singola bobina b) doppia bobina
dove Z è la mutua-impedenza misurata in presenza del materiale e Zaria la mutua-impedenza misurata in aria e ω e la pulsazione angolare del segnale di eccitazione. Lo spessore della piastra è correlato alla pulsazione dove la funzione sopra descritta raggiunge il punto di minimo (questa particolare pulsazione verrà definita “pulsazione di picco”):
spessore = anche per analizzare lo spessore di un materiale. Infatti, per via dell’effetto pelle la corrente indotta si attenua molto rapidamente all’aumentare della profondità nel materiale. A titolo di esempio si ricorda che in un conduttore piano, omogeneo, investito da un’induzione magnetica uniforme, l’intensità di corrente decresce in modo esponenziale con la profondità e che la costante di attenuazione di questa risposta esponenziale (profondità di penetrazione) è data da δ=
1 f ⋅µ⋅σ⋅π
IL METODO PROPOSTO
Il metodo analizzato, che sfrutta il modello matematico proposto da Dodd e Deeds [1], è stato studiato e opportunamente caratterizzato in [2], [3]. In particolare, con questo metodo è possibile stimare lo spessore della piastra analizzata mediante lo studio della mutua
(2)
2 ⋅ α0 σ ⋅ µ 0 ⋅ ω min
(3)
dove a0 e m0 sono costanti legate rispettivamente alla geometria del sensore e alla permeabilità magnetica nel vuoto. È possibile notare, Fig. 2, come, all’aumentare dello spessore del provino analizzato, la “pulsazione di picco” si trovi a valori sempre minori.
(1)
dove f è la frequenza del segnale di eccitazione, m la permeabilità magnetica e σ la conducibilità elettrica. Il modulo della corrente indotta a una profondità pari a δ è circa il 37% di quello in superficie. All’aumentare della frequenza del campo inducente e a parità di altre condizioni, l’ampiezza delle correnti aumenta. Ciò comporta un miglioramento del rapporto segnale/rumore dovuto ad aumento del segnale d’interesse rispetto ad altri disturbi aleatori. Tuttavia, la profondità di penetrazione δ diminuisce e, con essa, gli spessori massimi che possono essere misurati con adeguata precisione. È evidente, quindi, che la scelta delle frequenze di lavoro rappresenta una fase fondamentale nell’esecuzione di questa tipologia di prove.
Figura 2 – Andamento della pulsazione di picco al variare dello spessore della lamina
impedenza misurata tra le due bobine che costituiscono il sensore. In dettaglio, utilizzando un sistema che prevede l’uso di due bobine, una per l’induzione del campo magnetico nel materiale e una per il rilevamento del campo magnetico di reazione, è possibile identificare lo spessore del materiale osservando la variazione della parte immaginaria della mutua-induttanza tra le due
Corsa contro il tempo Sebbene questo metodo garantisca una precisione di misurazione compatibile con l’accuratezza richiesta dal settore automotive, il tempo di misura richiesto presenta una criticità. Esso è eccessivo per un sistema di misurazione automatico in ambito automotive: il tempo richiesto per un test di misura nel settore automotive rientra nell’ordine dei pochi secondi mentre il metodo T_M
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Via Paolo Uccello 4– 20148 Milano Tel. 02/48009757 – Fax 02/48002070 E-mail: info@dspmindustria.it Web: www.dspmindustria.it Persona da contattare: Ing. Riccardo Romanelli La nostra società opera da oltre 40 anni nella misura delle grandezze fisiche e ha maturato una competenza specialistica e qualificata in un ampio spettro di impieghi, nei settori dell’industria, della ricerca e del laboratorio. La conoscenza ed esperienza applicativa ci porta a risolvere le problematiche di misura utilizzando le migliori tecnologie sviluppate dai primari Marchi dei quali siamo Partner. Ci occupiamo di consulenza tecnica, vendita, assistenza, calibrazioni ed esecuzioni custom. Principali grandezze fisiche: accelerazione, angolo, torsione, coppia, forza, inclinazione, livello, posizione, pressione, velocità lineare e angolare, sistemi dinamometrici, sistemi telemetrici, sistemi inerziali e avionici, condizionatori di segnale e acquisitori. Tecnologie di misura: asservita, capacitiva, digitale, estensimetrica, fibra ottica, induttiva, laser, LVDT, microfused, piezoelettrica, potenziometrica, semiconduttore. Accelerometri specifici per Testing, R&D, monitoraggi strutturali, installazioni permanenti, controllo vibrazione di processo. Trasduttori di pressione per impieghi industriali, ATEX, miniaturizzati per impieghi in ambito avionico/difesa e motorsport (omologati FIA).
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Celle di carico miniatura, con blocco meccanico di sicurezza, multiassiali, con elevata risposta in frequenza, uscite amplificate ed USB. Sensori di posizione/spostamento LVDT, potenziometrici, induttivi, ad alta temperatura, miniaturizzati, per impieghi ATEX, a filo. Banchi dinamometrici completi per la caratterizzazione e l’analisi elettro-meccanica di motori elettrici, torsiometri, freni ad isteresi magnetica. Sistemi inerziali miniaturizzati ad alte prestazioni IMU, VG, AHRS, INS, per applicazioni flight test, UAV, motorsport, vehicle testing, robotica. Alcune novità Cella di carico FUTEK mod. LSB205, miniatura ad “S”. Realizzata completamente in acciaio 17-4 PH, blocco meccanico di sicurezza del fondo scala, range di misura da 2,5 a 500 N. Connettore a 7 pin, TEDS e sensore PT1000 per la misura di temperatura. Torsiometro ad alberi Magtrol serie TS, lo stato dell’arte nelle misure di coppia mediante albero rotante. Range di misura da 0,05 a 10 Nm. Sovraccarico sicuro 3X, uscita analogica e digitale USB. Encoder 2x360 impulsi+index.
N. 01n ; 2020 STUDIO SU MATERIALI MAGNETICI
Nei lavori analizzati [2], [3] non viene studiata l’applicabilità del metodo su materiali magnetici. I materiali magnetici come le leghe di acciaio sono largamente utilizzati nel mondo automotive e, per questo motivo, è fondamentale verificare l’applicabilità del metodo anche su questi materiali. La criticità è
dovuta al valore di permeabilità magnetica relativa elevata per questi materiali che riduce significativamente la profondità di penetrazione delle correnti indotte [4] e, quindi, degli spessori ispezionabili. La Fig. 3 rappresenta le diverse “pulsazioni di picco” al variare dello spessore e della permeabilità magnetica relativa delle lamine. Gli andamenti mostrati sono stati ricavati mediante simulazioni effettuate su un modello fisico-analitico sviluppato in ambiente Matlab™. Si può notare dalla Fig. 3 che, all’aumentare della permeabilità magnetica relativa, la pulsazione di picco si ha a valori sempre più elevati contrariamente a quanto previsto dal lavoro di riferimento. Questo fenomeno è sintomatico del fatto che all’aumentare del valore di permeabilità, a parità di tutti i parametri che caratterizzano il fattore di penetrazione (δ), diminuisce la capacità del sensore d’ispezionare piastre con spessori tipici nel settore automobilistico (0,5÷4 mm) [4]. Una possibile soluzione a questo problema è variare la geometria della bobina aumentandone diametro e altezza. Questa soluzione fornisce una maggiore capacità di penetrazione da parte delle correnti indotte su materiali il cui
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proposto in [2], [3] richiede tempi maggiori (nell’ordine dei minuti) a causa della modalità di eccitazione del sensore. Il sensore viene alimentato con un segnale elettrico in modalità “sweptfrequency” ovvero andando a utilizzare un segnale elettrico sinusoidale a varie frequenze in un range predefinito. Per rendere i tempi di misura compatibili con le richieste del settore automotive, è stato valutato l’utilizzo di un segnale di eccitazione multi-tono definito chirp; un segnale che varia la propria frequenza linearmente in un range di frequenze definito nel suo periodo. Andando ad applicare questo segnale di eccitazione, i tempi di misura sono stati ridotti fino a 2-3 secondi rendendo il sistema facilmente integrabile nei sistemi automatizzati industriali.
GLI ALTRI TEMI
valore di permeabilità relativa raggiunge anche livelli elevati. I lavori analizzati [2]-[3] forniscono un modello matematico sui soli materiali non-magnetici, pertanto è stato necessario realizzare curve di calibrazione generate mediate simulazione numerica per poter identificare lo spessore dell’elemento in esame. Descrizione della stazione di misura La stazione di misura realizzata è composta da una sezione hardware (descritta in Fig.4) e una sezione software; i segnali vengono generati e acquisiti mediante una scheda digitale gestita mediante un software sviluppato in ambiente LabView™ ed elaborati mediante un software sviluppato in ambiente Matlab™. Il sensore è composto da una doppia bobina coassiale (Fig.1b) con raggio interno pari a 3 mm, lift-off pari a 1 mm, altezza delle singole bobine pari a 5 mm. Risultati In una fase finale sono state analizzate le prestazioni di misura che sono state ottenute. Sono stati analizzati provini in differenti leghe di alluminio ed è stato analizzato un provino in acciaio austenitico. Nella Tab. 1 sono mostrate le caratteristiche fisiche dei provini e le prestazioni di misura ottenute. CONCLUSIONI
Figura 3 – Andamento della pulsazione di picco al variare della permeabilità magnetica relativa
L’articolo proposto ha analizzato un principio di misura di spessori basato sull’induzione di correnti indotte. I risultati ottenuti mostrano che le prestazioni metrologiche sono accettabili per le specifiche richieste nel settore automobilistico e sono comparabili con le prestazioni ottenute dagli altri metodi di misura a oggi utilizzati. In generale, questo metodo di misura dello spessore ha ancora diversi limiti che sono mostrati nei diversi lavori di ricerca presenti tutt’oggi in letteratura. Basti pensare alla difficoltà di esaminare piccolissimi spessori con distanze elevate di lift-off tra sonda e campione o di analizzare superfici non sempre T_M
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Via XXV Aprile 13/A 20097 San Donato Milanese – MILANO Tel. 02 55210838 – Fax: 02 57300866 E-mail: ateq@ateq.it – Web site: www.ateq.it Persona da contattare: Vito Martoccia ATEQ è l’acronimo di Advanced Technology Excellent Quality, nel quale è racchiusa tutta la filosofia dall’azienda nella produzione di strumenti per il controllo di tenuta e portata. Dal 1975 ATEQ cura e segue direttamente tutte le fasi: dalla progettazione allo sviluppo, dalla produzione alla distribuzione e all’assistenza tecnica. Oggi ATEQ è un gruppo multinazionale presente in 37 paesi nel mondo. ATEQ ITALIA, dal 1985, fornisce i servizi di: Vendita – Supporto tecnico prevendita – Studi di fattibilità – Test funzionali – Assistenza tecnica post-vendita – Corsi di formazione – Laboratorio Accreditato di Taratura: Centro LAT 245. I principali settori industriali di riferimento sono: automotive – pressofusioni – valvole – pneumatica – oleodinamica – elettronica – gas – packaging – cosmetico – farmaceutico – medicale – alimentare – meccanico – riscaldamento – rubinetterie – elettrodomestici – aerospaziale…
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ATEQ propone una gamma completa di strumenti e soluzioni per soddisfare ogni esigenza di controllo e di collaudo, in laboratorio e in ambito produttivo, sia manuale che automatizzato: -SERIE F: controlli di tenuta a caduta di pressione: da -1 a 200 bar e risoluzioni da 0,1 Pa. Per il controllo delle microperdite, prove di tenuta dirette, indirette e per componenti sigillati, prove di passaggio e controlli di ostruzione. -SERIE G: controlli di tenuta a flusso laminare d'aria; con risoluzioni da 0,1 cc/min e pressioni di prova fino a 4 bar. Conforme alle normative del settore gas. -SERIE D: misuratori di portata a flusso laminare d'aria a lettura continua; da 5 a 65.000 l/h e pressioni fino a 6 bar. -CALIBRAZIONE: flussimetri, calibratori di portate e di perdite, orifizi calibrati. -SOFTWARE: per la gestione degli strumenti in configurazione singola e multicanale.
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analisi dei dati e set-up sperimentali atti a migliorare l’applicabilità nel mondo industriale.
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GLI ALTRI TEMI
Giovanni Betta è professore Ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] W.E.D.C.V. Dodd, “Analytical Solutions to Eddy-Current Probe-Coil Problems” Journal of Applied Physics 39, 2829 (1968). [2] W. Yin, A.J. Peyton “Thickness measurement of non-magnetic plates using multifrequency eddy curFigura 4 – Schema a blocchi rappresentativo della stazione rent sensors” NDT&E interdi misura national, 40 (2007), 4348. [3] M. Lu, L. Yin, A. J. Peyton, and planari ma anche con geometrie molto Wuliang Yin “A Novel Compensation Algorithm for Thickness Measurement complesse. L’obiettivo di questo lavoro è stato Immune to Lift-Off Variations Using d’individuare dei segnali e delle tec- Eddy Current Method” IEEE Transacniche di elaborazioni degli stessi che tion on Instrumentation and Measureottimizzino la qualità della misura, ment, Vol. 65, No. 12, December riducano i tempi di misura ed elabo- 2016. razione e che permettano l’analisi di [4] W. Cheng “Thickness Measurepiastre metalliche sia magnetiche che ment of Metal Plates Using Swept-Frequency Eddy Current Testing and non. Obiettivi futuri saranno l’aumento del- Impedance Normalization” IEEE Senl’immunità del sistema di misura a di- sors Journal, Vol. 17, No. 14, July 15, sturbi esterni, lo sviluppo di tecniche di 2017.
Luigi Ferrigno è professore Associato di Misure Elettriche ed Elettroniche presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Marco Laracca è ricercatore nel gruppo di Misure Elettriche ed Elettroniche presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Antonello Tamburrino è professore Ordinario di Elettrotecnica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Salvatore Ventre è professore Associato di Elettrotecnica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Tabella 1 – Risultati ottenuti dai test sperimentali sui differenti provini
Provino
Conducibilità Permeabilità elettrica magnetica [MS/m] relativa
Spessore del provino [mm]
Spessore misurato [mm]
Errore [%]
1
28,28
1
1,491
1,435
+0,90
2
3,46
4
1,622
1,602
-1,24
3
28,28
1
1,884
1,84
+2,34
4
18,88
1
2
2,021
-1,05
5
28,28
1
2,814
2,822
-0,28
6
28,28
1
3,092
3,039
+1,71
7
28,28
1
4,189
4,067
+2,91
Francesco Di Nola è Fondatore e General Manager dell’azienda D-Solutions.
Alessandro Sardellitti ricopre il ruolo di R&D Engineer nell’azienda D-Solutions.
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MISURE PER LA SALVAGUARDIA DI BENI CULTURALI
GLI ALTRI TEMI
E. Pittella 1, E. Piuzzi 2, S. Pisa 2, L. D’Alvia 3, Z. Del Prete 3
Stima del contenuto d’acqua in pietre ornamentali tramite riflettometria a microonde Monitoraggio non invasivo per la tutela dei Beni Culturali
umidità nei materiali. Ad esempio, dispositivi a risonanza magnetica nucleare portatili possono essere impiegati in situ senza distruggere il campione sotto misura [1]. Anche lo scattering e imaging con neutroni è una tecnica molto potente per lo studio di oggetti senza danneggiarli [2]. Ampiamente utilizzate per la caratterizzazione di strati sotto superficiali sono il ground penetrating radar e le tecniche spettroscopiche [3]. La tecnica a infrarossi può essere utilizzata per studiare fenomeni di trasporto (diffusione) di acqua attraverso strati di materiali lapidei porosi [4]. Inoltre, alcuRIASSUNTO ne tecniche sono state anche utilizzate in Negli ultimi anni, l’interesse della comunità scientifica per il monitoraggio e la combinazione per ottenere risultati più conservazione del patrimonio culturale è aumentato significativamente. Dal consistenti come il GPR insieme alla momento che l’eccesso di umidità può avere effetti indesiderabili sui materiali tomografia a resistività elettrica (ERT) storici, sono state utilizzate numerose tecniche di misura per rilevare la presen[5]. Tutte queste tecniche richiedono za di umidità o la salinità, come la risonanza magnetica, il ground penetrating quasi sempre la presenza di un operatoradar, la tomografia a resistenza elettrica o la termografia a infrarossi. L’utilizre esperto, alcune sono molto costose e zo di queste tecniche richiede competenze specifiche da parte dell’operatore. non sempre utilizzabili facilmente sul Il sistema di misura proposto in questo lavoro è basato sulla riflettometria a campo. microonde, non invasiva e di facile uso. In particolare, un risonatore a patch e Per superare gli svantaggi e le limitazioni un analizzatore di reti vettoriale sono stati impiegati per la caratterizzazione evidenziati, abbiamo sviluppato una tecnidel contenuto di umidità in due tipi di pietre: leccese e gentile. ca di misura a microonde che è risultata essere ripetibile, di facile utilizzo, economica (nella versione TDR) e che non necesLo scopo di questo lavoro è quello di ramento degli edifici stessi. presentare una tecnica non invasiva a In particolare, nelle pietre, l’umidità può sita di procedure preliminari di correzione microonde per il monitoraggio del con- portare a un progressivo degrado cau- degli errori sistematici. tenuto di acqua all’interno di pietre sando ad esempio problematiche come ornamentali utilizzate in edifici storici. l’erosione superficiale e la perdita di detInfatti, all’interno di tali edifici si posso- tagli (Fig. 1). Dal momento che la presen- TECNICA DI MISURA no verificare alcune particolari condi- za di umidità è una delle maggiori cause A MICROONDE zioni microclimatiche dovute alla tem- di degrado degli edifici monumentali, in peratura, all’inquinamento e all’umidi- letteratura sono state usate diverse tecni- Il sensore utilizzato è un’antenna a tà che possono comportare il deterio- che per il rilevamento della quantità di patch quadrato (Fig. 2 e 3) in cui la freEVALUATION OF THE WATER CONTENT IN DECORATIVE STONES BY MEANS OF MICROWAVE REFLECTOMETRY In the last years, the interest of the Scientific Community in monitoring and preserving Cultural Heritage artifacts and buildings has increased significantly. Since an excessive water content may have undesirable consequences on the conservation of historical materials, a wide range of measurement techniques is applied for detecting moisture presence or salinity, such as magnetic resonance imaging, ground penetrating radar, electrical resistivity tomography or infrared thermography. The use of these techniques requires the operator to have technical/scientific skills. In this work, a microwave reflectometry-based measurement system, non-invasive and easy-to-use, is proposed. In particular, a patch resonator and a vector network analyzer are employed for moisture content characterization in two types of stones, namely leccese and gentile.
1 Dip.
Figura 1 – Esempi di deterioramento di edifici d’interesse storico correlato al verificarsi di particolari condizioni microclimatiche (umidità, temperatura, inquinamento)
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Scienze Giuridiche ed Economiche, Università Telematica Pegaso erika.pittella@unipegaso.it 2 Dip. Ingegneria dell’Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni, Università di Roma La Sapienza 3 Dip. Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, Università di Roma La Sapienza
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GLI ALTRI TEMI
Figura 3 – Geometria del patch (a) e schema di principio della misura (b)
fr =
c ∈eff ⋅ 2L eff
L eff = L + 2∆L = L +
Figura 2 – Foto del sensore a patch in presenza di un campione di pietra gentile
∈eff =
∈r ,sub + ∈m 2
+
2h ∈eff
∈r ,sub − ∈m ª § h ·º «1 + ¨10 ⋅ ¸ » 2 w ¹¼ ¬ ©
(2) −1/ 2
La presenza dell’umidità nella pietra fa sì che la permettività relativa vari a seconda del contenuto di acqua. Considerando che la εr dell’acqua è pari a circa 78 [6], l’umidità fa aumentare in maniec (1) ra sensibile la costante dielettrica relatifr = ∈r ⋅ 2L va della pietra che si attesta normalmente intorno a valori pari a 5-6. Ciò dove c è la velocita della luce nel comporta un aumento della costante dievuoto, εr è la permettività relativa del lettrica efficace all’aumentare dell’umidisubstrato e L è la lunghezza del patch tà, che risulta in una diminuzione della frequenza di risonanza del patch. (Fig. 3). Quando il patch viene appoggiato su un materiale, nel nostro caso la pietra, la frequenza di risonanza viene modifi- PROCEDURA DI MISURA cata, risentendo della presenza del materiale che va a modificare la co- Per caratterizzare metrologicamente il stante dielettrica efficace e la lunghez- metodo proposto è stata eseguita una campagna di misure su 2 pietre: gentile e za efficace: quenza di risonanza dipende dalle dimensioni del patch e dalla costante dielettrica del substrato secondo la seguente formula:
leccese. La pietra gentile è una roccia calcarea rinomata per la sua plasmabilità dovuta dalla presenza di argilla, motivo per cui si presenta facilmente modellabile; la pietra leccese è anch’essa una roccia calcarea, nota soprattutto per la sua facilità di lavorazione, alla base del Barocco leccese e riscontrabile in innumerevoli palazzi e chiese tanto nell’architettura religiosa e civile quanto in quella militare. La procedura di misura adottata per la caratterizzazione del metodo proposto è la seguente [7]: (1) Essiccazione del campione; (2) Pesatura del campione, Wasciutta (in g); (3) Bagno in acqua deionizzata fino a saturazione (meno di 2 ore); (4) Pesatura del campione, Wi (in g); (5) Calcolo del contenuto volumetrico di acqua θv: θv =
Wi − Wasciutta × 100 Vpietra ⋅ ρ v
(3)
dove rν è la densità dell’acqua e Vpietra è il volume della pietra in cm3; (6) Misura del coefficiente di riflessione S11(f) del patch in presenza della pietra e individuazione della frequenza di risonanza;
Figura 4 –Pietra Gentile e vista della Cattedrale di Ostuni (a) e Pietra Leccese e vista del rosone della Basilica di Santa Croce, Lecce (b)
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TUTTO_MISURE
TUTTO_MISURE
ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019
EDITORIALE Riflessioni
NOTIZIE
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In ricordo di due amici
IL TEMA +0)
Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano
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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
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Le responsabilità da contatto sociale
GLI ESPERTI DI T_M
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IL TEMA La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
Termometria in ambito biomedicale
EDITORIALE
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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
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MOTION
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POSITIONING
PHYSIK INSTRUMENTE srl Via Marconi 28 – 20091 Bresso (MI) Tel.02/66501101 – Fax 02/61039656 E-mail: info@pionline.it – Web: www.pionline.it Persona da contattare: Gianluca Poli Ben conosciuta per l’alta qualità dei suoi prodotti, PI (Physik Instrumente) è da sempre una delle aziende di riferimento nel mercato globale dei sistemi di nano-posizionamento e può vantare un’esperienza di ormai 40 anni nello sviluppo e nella fabbricazione di prodotti standard e OEM, su tecnologie convenzionali e piezoelettriche. Acquisendo le quote di maggioranza di ACS Motion Control, leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di controllori di movimento modulari per sistemi di azionamento multi-asse e ad alta precisione, PI ha compiuto un importante passo in avanti nella fornitura di sistemi completi per applicazioni industriali con la più alta richiesta di precisione e dinamica. Oltre a quattro siti produttivi in Germania, il Gruppo PI è rappresentato a livello internazionale da quindici filiali di vendita e assistenza. Alcune novità C-867 PILine Motion Controller Controller, specifico per motori piezo a ultrasuoni, che consente di pilotare in maniera efficace tutti gli stage PILine® grazie a un controllo di frequenza dedicato e alla scheda di lettura degli encoder A/B o Sin/ Cos 1Vpp.
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M-235 attuatore lineare ad alta risoluzione con motore DC Questi attuatori, grazie alla vite con ricircolo di sfere, permettono di raggiungere un’elevata velocità e una lunga durata e allo stesso tempo alta precisione e dinamica. Sono disponibili varianti in anello chiuso con encoder differenziale e su richiesta è possibile produrre versioni compatibili con il vuoto fino a 10-6 hPa.
N. 01n ; 2020 (7) Essiccazione per un tempo limitato, za di risonanza ottenuta nel caso di pieper rimuovere una parte di acqua tra leccese, effettuando 10 misure ripe(→punto 4). tute a diversi livelli di umidità. Dalle misure si riscontra una minore dispersione dei risultati ottenuti con il peso noto RISULTATI confermando che l’applicazione dello Per ovviare al problema del contatto stesso migliora la ripetibilità della misunon perfetto tra il patch di rame e i cam- ra. Inoltre, la figura mostra che tra θv e fr pioni di pietra, la cui superficie non sussiste una relazione di linearità e sono perfettamente levigata comporta un’a- mostrate le rette di regressione per i due desione non perfetta del patch sulla casi, manuale e peso noto. pietra, è stato utilizzato un silicone con- I risultati sono riepilogati in Tab. 1. La duttivo con le stesse dimensioni del tabella mostra come con il peso noto la patch e spessore 1.7 mm incollato sullo deviazione standard risulta molto più stesso. costante (sia per alti che per bassi livelli In questo modo è stata migliorata l’a- di umidità), mentre con la forza manuadesione dell’antenna alle pietre e quin- le varia anche di un ordine di grandezdi la ripetibilità delle misure, che in pre- za (0.001-0.009 GHz). La Tab. 2 cedenti esperimenti senza il silicone mostra le curve di taratura ottenute e le aveva mostrato una deviazione stan- relative incertezze (incertezza legata dard di 30 MHz. alla regressione lineare, incertezza La Fig. 5a mostra il coefficiente di rifles- legata alla ripetibilità della misura di fresione ottenuto in presenza delle due quenza, incertezza composta totale). pietre asciutte, applicando sia una forza manuale che una “controllata”, SVILUPPI FUTURI ossia utilizzando un peso noto di 2 kg. Si nota come l’S11 presenta sia uno L’andamento lineare tra fr e θv è stato shift in frequenza che una variazione confermato con prove fatte anche su della banda frazionale (FBW) [8], evi- altri tipi di pietra; è stata però trovata denziando l’importanza di applicare una certa dipendenza dalla porosità della pietra. Alcuni lavori di letteratura sulla pietra una forza nota. Nella Fig. 5b viene riportata la frequen- mostrano, su materiali granulari, risul-
s
GLI ALTRI TEMI
tati indipendenti dalla densità del materiale, misurando però simultaneamente due parametri dielettrici del materiale (permettività e tangente di perdita). Stiamo quindi investigando questa possibilità per le pietre, utilizzando uno split ring resonator ad alto Q [8]. Inoltre, è previsto lo sviluppo di una cella di carico realizzata ad-hoc per applicare sul sensore una forza costante. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] B. Blumich et al., Noninvasive testing of art and cultural heritage by mobile NMR, Acc. Chem. Res., 2010. [2] J. Teixeira, R. Magli, C. Loupiac, Neutron scattering and imaging: A tool for archaeological studies, Eur. J. Mineral., 2015. [3] Evangelista et al., Application of ERT and GPR geophysical testing to the subsoil characterization of cultural heritage sites in Napoli (Italy), Measurement, 2017. [4] C. Germinario et al., The combined use of spectroscopic techniques for the characterisation of late Roman common wares from Benevento (Italy), Measurement, 2018.
Figura 5 – |S11| in funzione della frequenza e del peso applicato (a); 10 misure ripetute sulla pietra leccese che mostrano la frequenza di risonanza ottenuta in funzione dell’umidità della pietra (b)
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N. 01n 2020
Tabella 1 – Riepilogo dei risultati di misura
Leccese Forza applicata
Θ f
r,media
f
r,media
(GHz)
(GHz)
f
0%
1.665
1.672
1.509
1.514
0.002
0.006
0.002
0.005
6.30%
3.01%
1.569
1.565
1.458
1.423
0.003
0.006
0.004
0.001
12.32%
6.65%
1.453
1.442
1.356
1.349
σ (GHz)
0.002
0.002
0.004
0.004
Θ r,media
v
(GHz)
σ (GHz) Θ f
manuale
(GHz)
r,media
f
v
2 kg
0%
v
σ (GHz) Θ
manuale
v
σ (GHz) Θ
2 kg
Gentile
r,media
v
(GHz)
σ (GHz)
17.30%
8.18%
1.394
1.382
1.348
1.343
0.003
0.003
0.004
0.003
24.41%
12.54%
1.320
1.316 1
.291
1.274
0.002
0.003
0.005
0.009
PROVE DI VIBRAZIONI SEMPLIFICATE
[5] N. Ludwig et al., Evaluation and monitoring of water diffusion into stone porous materials by means of innovative IR thermography techniques, Measurement 2017. [6] U. Kaatze, “Complex permittivity of water as a function of frequency and temperature”, J. Chem. Eng. Data 34 (4) (1989) 371-374. [7] E. Piuzzi et al., “A comparative assessment of microwave-based methods for moisture content characterization in stone materials,” Measurement, vol. 114, pp. 493-500, Jan. 2018. [8] L. D’Alvia, E. Palermo, Z. Del Prete, E. Pittella, S. Pisa, E. Piuzzi, “A comparative evaluation of patch resonators layouts for moisture measurement in historic masonry units”, IMEKO TC-4 International Conference on Metrology for Archaeology and Cultural Heritage Florence, Italy, December 4-6, 2019.
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Tabella 2 – Curve di taratura e incertezze
Curve di taratura
gentile
Θ v = -46.2·fr + 69.9
leccese
Θv = -61.8·fr + 102.9
u
uΘ (%)
u (%)
0.30
0.23
0.38
0.29
0.19
0.35
INL
(%)
f
T
GLI ALTRI TEMI
n
Campioni
Emanuele Piuzzi è professore Associato di Misure Erika Pittella è ricercatrice (RTDa) presso l’Università Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento di IngeTelematica Pegaso. La sua attività di ricerca è incentrata gneria dell’Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni sulle applicazioni della tecnica riflettometrica nel dominio dell’Università La Sapienza di Roma. I suoi principali intedel tempo per il monitoraggio di umidità in terreni e infraressi di ricerca riguardano le misure di permettività comstrutture. L’attività di ricerca include, inoltre, la progettaplessa, la strumentazione biomedica, la riflettometria nel zione e la realizzazione di reti di sensori per il monitoragdominio del tempo e la valutazione dell’esposizione ai gio di parametri fisiologici di pazienti per il supporto all’assistenza domiciliare e il progetto di sistemi radar UWB per il monitoraggio campi elettromagnetici. remoto dell’attività cardio-respiratoria. Stefano Pisa è professore Associato presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni dell’Università La Sapienza di Roma. Le sue attività di ricerca riguardano gli effetti biologici dei campi EM, le applicazioni diagnostiche e terapeutiche dei campi EM, la modellistica e il progetto di circuiti a microonde. Livio D’Alvia è borsista post-doc in ING-IND/12 presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’Università La Sapienza di Roma. Le sue attività di ricerca riguardano le misurazioni ambientali nel campo dei beni culturali e le misurazioni nei processi di chimica industriale.
Zaccaria Del Prete è professore Ordinario di Misure Industriali e Biomedicali presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’Università La Sapienza di Roma. Attualmente le sue attività di ricerca nell’area biomedica riguardano le misurazioni delle proprietà biomeccaniche dei tessuti biologici, mentre nell’area industriale riguardano la caratterizzazione statica e dinamica dei sistemi di produzione d’idrogeno e delle celle a combustibile; procedure di test dei sistemi di batterie agli ioni di litio.
TUTTO_MISURE
TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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EDITORIALE Riflessioni
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Le responsabilità da contatto sociale
GLI ESPERTI DI T_M
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IL TEMA
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
Termometria in ambito biomedicale
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Via F.lli Bandiera 2 – 24048 Treviolo (BG) Tel. 035/201421 – Fax 035/203754 E-mail: info.italia@pcb.com Web: www.pcb.com Persona da contattare: Stefano Prioletta PCB Piezotronics è stata fondata nel 1967 come produttore di sensori piezoelettrici al quarzo, con elettronica associata, per la misurazione delle vibrazioni, acustica, pressione dinamica, forza e deformazione. Il know-how esclusivo della società è racchiuso soprattutto nell’inserimento di circuiti microelettronici di condizionamento del segnale all’interno di questi sensori, per renderli più facili da usare e più convenienti a livello economico. Tale tecnologia è stata brevettata con il nome ICP® (marchio registrato) e ha acquisito una vasta popolarità oltre a diventare la base per il successo dell’azienda. La successiva crescita e i progressivi costanti investimenti in impianti, macchinari, attrezzature hanno consentito un continuo ampliamento della gamma di prodotti offerta. La capacità di misurazione si è ampliata con l’aggiunta di tecnologie complementari, quali elementi in piezoceramica, tormalina, capacitivi, piezoresistivi e strain gauge. I prodotti che sfruttano tali tecnologie sono accelerometri industriali, accelerometri di alta temperatura, celle di carico, sensori di coppia, microfoni, trasduttori di pressione e apparecchiature di taratura.
La spina dorsale della società è la sua missione: soddisfazione totale del cliente, con una rete mondiale di uffici di vendita immediatamente disponibile per assistere le richieste della clientela. Per conoscere la gamma completa dei nostri prodotti, visitate http://www.pcb.com/shopsensors.
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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
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Via Pisacane 46 – 20025 Legnano (MI) Tel. 0331/543222 –Fax 0331/486660 E-mail: info@ltts.it – Web: www.ltts.it Persona da contattare: Marco Carrera
Il Laboratorio di Taratura della LTTS, attivo su tutta Italia, è strutturato e competente per svolgere un servizio completo di gestione e taratura degli strumenti di misura. Il Laboratorio è accreditato, come Centro LAT n. 060, per la grandezza temperatura nel campo da -80 °C a 1.100 °C e nel punto di ebollizione dell’azoto (-196 °C) (si veda la tabella di Accreditamento per dettagli). La Società dispone di competenze adeguate e laboratori opportunamente attrezzati per l’esecuzione della Taratura e Verifica di sensori e strumenti per la misura delle seguenti grandezze: – Temperatura (termocoppie, termistori, Termometri a Resistenza con o senza strumento indicatore/registratore / trasmettitore, termostati, termometri a bimetallo, termometri in vetro, fornetti e calibratori di temperatura portatili e giunti di riferimento elettronici); – Temperatura ambientale/umidità relativa (Igrometri, termometri ambientali indicatori-registratori-trasmettitori, psicrometri); – Dimensionale (Alesametri, anelli e tamponi lisci/filettati, calibri a corsoio, micrometri per interni/esterni e di profondità, comparatori e spessimetri, misuratori di strati, lamine spessimetriche, blocchetti pp., spine e fili calibrati, livelle a bolla d’aria/ottiche/laser, squadre, flessometri/nastri/rotelle metriche, telemetri laser, righe e aste millimetrate, ruote contametri, truschini e
altimetri, goniometri, calibri per scartamento ferroviario); – Pressione/vuoto (Manometri, vacuometri, registratori, trasmettitori, calibratori portatili, pressostati, differenziali, barometri, misuratori di pressione assoluta); – Momento torcente (Giraviti e chiavi dinamometriche); – Peso (Bilance tecniche e analitiche); – Velocità rotazionale (Tachimetri meccanici e ottici); – Tempo (Cronometri e contasecondi); – Flusso di gas per saldatura (Flussimetri per saldatrici con gas o miscele di Ar – CO2 – N2); – Tarature presso la sede del cliente (non è direttamente legato alle grandezze). Per tutte le altre grandezze, il Laboratorio ha sviluppato in questi anni una rete di collaborazione con altri Centri di Taratura, ed è quindi in grado di gestire l’intero parco strumenti dei Clienti.
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Rubrica a cura di Rosalba Mugno 1, Silvia Tramontin 2 e Francesca Nizzero 3
LA PAGINA DI ACCREDIA
s
La pagina di Accredia Notizie dall’Ente di accreditamento THE PAGE OF ACCREDIA Accredia, The Italian National Accreditation Body plays an active role in “TUTTO_MISURE”, as a permanent strategic partner, ensuring a high addedvalue contribution to the quality of the Magazine, in the context of the measurement and testing sector, for the benefit of the industry.
RIASSUNTO Accredia, L’Ente unico di Accreditamento Nazionale gioca un ruolo attivo nella squadra di “TUTTO_MISURE”, garantendo valore aggiunto a livello contenutistico per quanto riguarda l’ambito delle misure e delle prove.
europea, a rilasciare servizi di valutaTARIFFE DI ACCREDITAMENTO, zione della conformità. L’ALLINEAMENTO TRA SETTORE VOLONTARIO E REGOLAMENTATO Questa crescita, evidenziata anche Settori sempre più vasti dell’economia italiana ricorrono alla certificazione sotto accreditamento per garantire la circolazione di beni e servizi sicuri e professionisti qualificati, a beneficio dei consumatori e per l’efficienza del mercato. Di pari passo, e in linea con l’approccio auspicato da sempre dalla Commissione europea, la Pubblica Amministrazione affida consistenti attività ad Accredia. Principalmente attraverso la stipula di Convenzioni con cui delega l’Ente Unico ad attestare l’imparzialità e la competenza di organismi e laboratori in ambiti strategici, come per esempio le verifiche sugli strumenti di misura. O, ancora, affidando all’Ente un ruolo di supporto nel controllo di settori delicati, come l’agricoltura biologica o la vigilanza privata. La delega della PA, unitamente alla crescente consapevolezza di imprese e consumatori, ha portato a una crescita sostanziale della certificazione accreditata in ambito regolamentato, in cui l’accreditamento è un obbligo per gli organismi responsabili, che devono ottenere l’autorizzazione ministeriale, e l’eventuale notifica alla Commissione T_M
N.
1/20
40
nelle analisi economiche sull’andamento del mercato, ha condotto Accredia a rivedere le tariffe di accreditamento per i soggetti accreditati dal Dipartimento Certificazione e Ispezione, per i quali il Consiglio Direttivo del 5 novembre 2019 ha approvato il nuovo tariffario TA-00 rev. 08. Si tratta di una riformulazione delle tariffe, in virtù del cambiamento sostanziale avvenuto in 10 anni nel mondo dell’accreditamento italiano, dove oggi alcuni organismi accreditati superano i 10 milioni di euro di fatturato e altri operano sia in ambito regolamentato che volontario. Le tariffe decise alla nascita di Accredia nel 2009 non trovavano più riscontro nell’ampliamento delle attività registrate nel settore regolamentato del Dipartimento Certificazione e Ispezione. E anche i numeri parlano chiaro: lo scorso anno, il settore volontario, ha generato un margine (al lordo delle imposte) pari a 626 mila euro, mentre il settore regolamentato un andamento negativo per 318 mila euro. Con la riformulazione delle tariffe, gli organismi di valutazione della conformità che ottengono benefici sono molti
di più (71%) rispetto a quelli che vengono penalizzati. Questa non è certo la prima revisione degli onorari per i soggetti accreditati, da sempre oggetto di studio da parte dell’Ente di accreditamento. “Abbiamo sempre cercato di mantenere le tariffe in linea con la struttura dei costi – osserva il Presidente, Giuseppe Rossi –. È stato così nel 2014 quando, di fronte a una crisi economica che continuava a incombere sulle nostre imprese, abbiamo ridotto le tariffe di circa il 3% per tutti i soggetti accreditati. Dalla costituzione di Accredia siamo già intervenuti 4 volte, riducendo le tariffe per un taglio pari o superiore al 15% delle tariffe applicate dai precedenti Enti di accreditamento – conclude Rossi –. Solo l’ultima manovra, nel 2017, ha portato un beneficio di circa 400 mila euro per organismi e laboratori”. Il Tariffario di Accredia TA-00 è pubblicato sul sito: https://www.accredia.it/ documento/ta-00-tariffariodi-accreditamento. VIGILANZA DEL MERCATO, LE NORME EUROPEE RAFFORZANO L’ACCREDITAMENTO
Migliorare il Mercato Unico offrendo maggiori garanzie a cittadini e impre-
1
Direttore Dipartimento Laboratori di taratura, Accredia Torino r.mugno@accredia.it 2 Direttore Dipartimento Laboratori di prova, Accredia Roma s.tramontin@accredia.it 3 Relazioni esterne, Accredia Roma f.nizzero@accredia.it
N. 01n ; 2020 se relativamente a prodotti e servizi di qualità. Nasceva con questo spirito, poco più di 10 anni fa, il pacchetto legislativo sulla circolazione delle merci composto dal Regolamento CE 764/2008, sulle regole tecniche nazionali applicate a prodotti legalmente commercializzati in un altro Stato membro, dal Regolamento CE 765/2008, su accreditamento e vigilanza sul mercato, e dalla Decisione europea 768/2008 sulla commercializzazione dei prodotti. Con il Regolamento UE 1020/2019 (GU UE L 169/1), che modifica la Direttiva 2004/42/CE, e i Regolamenti CE 765/2008 e UE 305/2011, è stata rivista la disciplina della vigilanza sul mercato, ma al tempo stesso, implicitamente, è stato rafforzato lo strumento dell’accreditamento. Al fine di garantire sul mercato prodotti conformi e sicuri, che non mettano a rischio la salute dei cittadini e che non falsino la concorrenza tra gli operatori economici – come si legge nel nuovo Regolamento – l’accreditamento rimane peraltro lo strumento principale e più efficace di valutazione inter pares per supportare i compiti delle Autorità di vigilanza del mercato. Del resto, un mercato complesso come quello odierno, in cui le catene di fornitura coinvolgono un’ampia gamma di operatori economici, e trasformato in misura crescente dal commercio elettronico, impone una maggiore garanzia della conformità dei prodotti offerti. Si rende perciò sempre più necessario che questi ultimi siano soggetti all’applicazione della normativa di armonizzazione dell’Unione europea. Tra le misure più importanti del nuovo Regolamento 1020/2019, figura proprio l’istituzione di una rete europea per la conformità dei prodotti, per realizzare cooperazione, coordinamento e omogeneizzazione tra le attività di vigilanza degli Stati membri – che spesso devono fare i conti con attività illecite transnazionali – per rendere più efficace l’azione amministrativa di controllo delle Autorità di vigilanza, scoraggiare gli illeciti e, in definitiva, rafforzare l’applicazione
LA PAGINA DI ACCREDIA
della normativa armonizzata. A sostegno della rete, il Regolamento istituisce, all’art. 21, gli “impianti di prova” dell’Unione, per assicurare l’affidabilità e la coerenza delle prove ai fini della vigilanza. La Commissione può designare un laboratorio pubblico di uno Stato membro come impianto di prova dell’Unione per categorie specifiche di prodotti o per prodotti per i quali la capacità di prova è inesistente o diffusa in modo insufficiente. Gli impianti di prova designati forniscono la loro opera esclusivamente alle Autorità di vigilanza, alla Commissione, alla rete o a organismi governativi e intergovernativi. Nell’ambito delle loro competenze, gli impianti di prova effettuano prove su prodotti a richiesta delle Autorita di vigilanza del mercato, della rete o della Commissione, fornendo pareri tecnici o scientifici indipendenti, su richiesta della rete e sviluppano tecniche e metodi di analisi nuovi. I laboratori che operano come impianti di prova dovranno essere accreditati ai sensi del Regolamento CE 765/2008, garantendo così al massimo livello l’affidabilità e la coerenza delle prove necessarie alla vigilanza. Il Regolamento stabilisce inoltre l’obbligo di residenza nell’Unione di soggetti cui si attribuisce la responsabilità per rispondere della qualità, della tracciabilità e del richiamo di prodotti ritenuti potenzialmente pericolosi, affinché questi possano circolare nel mercato dell’Unione. Appartengono a questa categoria prodotti come i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), apparecchi che bruciano carburanti gassosi, le macchine, i recipienti a pressione, e altri prodotti che sono attualmente sottoposti in Italia al controllo di organismi notificati che devono preventivamente conseguire l’accreditamento.
elaborati e aggiornati da un apposito Gruppo di lavoro coordinato da Accredia, composto da rappresentanti delle Associazioni degli organismi già accreditati o interessati all’accreditamento, e dai rappresentanti degli stakeholder competenti e coinvolti in materia (Società di Ingegneria, liberi professionisti iscritti ai relativi albi di appartenenza, ecc.). L’obiettivo è stato quello di raggiungere il più ampio livello di condivisione dei requisiti definiti per gli organismi che svolgono ispezioni e rilasciano certificazioni nel settore delle attività di verifica della progettazione delle opere ai fini della validazione. Il Codice degli appalti (D.Lgs. 50/2016 e s.m.i.) ha confermato la possibilità che tali attività siano svolte da organismi d’ispezione di tipo A, B e C accreditati in base alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e da società / studi d’ingegneria aventi un sistema di gestione per la qualità certificato ai sensi della norma UNI EN ISO 9001:2015, da organismi accreditati secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1. Accredia ha ritenuto che la concessione dell’accreditamento per gli organismi d’ispezione che svolgono attività nell’ambito delle costruzioni, e per gli organismi di certificazione che rilasciano certificazioni alle organizzazioni operanti nell’ambito della verifica dei progetti ai fini della validazione, richieda una migliore specificazione dei singoli requisiti di norma.
I Regolamenti in dettaglio Al fine di omogeneizzare le caratteristiche degli organismi d’ispezione e delle organizzazioni certificate ISO 9001:2015 sotto accreditamento nel settore IAF 34 (servizi d’ingegneria), entrambi chiamati a operare nell’ambito della verifica della progettazione ai fini della validazione, il Gruppo di lavoro ha ritenuto che i soggetti debbano possedere analoghe caratteristiche, in termini di qualificazione dell’orgaCODICE APPALTI, GLI RT-07 E RT-21 nizzazione, risorse, know-how, impostazione e gestione dei rapporti con il PER ORGANISMI committente, pianificazione, conDI CERTIFICAZIONE E ISPEZIONE duzione e documentazione delle indaI Regolamenti tecnici RT-07 e RT-21, in gini, per operare efficacemente in quevigore dal 1° gennaio 2020, sono stati sto ambito altamente normato. T_M
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Il Regolamento Tecnico RT-07 “Prescrizioni per gli organismi d’ispezione di tipo A, B e C ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020 nel settore delle costruzioni” definisce requisiti e modalità applicabili per le attività svolte, sia in ambito cogente che in quello volontario. Il Regolamento Tecnico RT-21 “Prescrizioni per l’accreditamento degli organismi operanti la certificazione del sistema di gestione per la qualità (SGQ – IAF34) delle organizzazioni che effettuano attività di verifica della progettazione delle opere, ai fini della validazione/approvazione” è articolato in due parti. La prima descrive le prescrizioni per l’accreditamento (con riferimento alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1) applicabili agli organismi di certificazione, mentre la seconda parte definisce alcune specificità per un approccio efficace e omogeneo alle valutazioni di conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2015 per le organizzazioni che svolgono, negli ambiti cogenti sopra richiamati, le attività di verifica di progetti di opere ai fini della validazione. Perché i Regolamenti Con l’art. 26 del Codice degli appalti, il Legislatore ha regolato l’istituto della verifica preventiva della progettazione disponendo l’esecuzione di tale servizio per i contratti relativi ai lavori e prevedendo contenuto, criteri e momenti della verifica. È infatti richiesto (art. 26 comma 1 e 3) che venga verificata la rispondenza degli elaborati progettuali ai documenti di cui all’art. 23 del Codice, la loro conformità alla normativa vigente e, al fine di accertare l’unità progettuale, la conformità in termini di coerenza del progetto esecutivo o definitivo, rispettivamente, al progetto definitivo o al progetto di fattibilità tecnico economica. L’obiettivo di Accredia, attraverso i Regolamenti, è stato quello di uniformare i termini propri della disciplina della verifica preventiva della progettazione che vengono utilizzati per connotare o definire concetti generali e specifici, utili anche per i responsabili unici del procedimento per esercitare T_M
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la funzione a loro attribuita con l’art. 23 comma 9 del Codice. Essa si applica a tutti i Soggetti, meglio definiti Verificatori, da cui la verifica preventiva della progettazione può essere effettuata ai sensi dell’art. 26 comma 6 del Codice, e alle altre attività d’ispezione sulla progettazione delle opere anche in ambito non cogente. Qualora non risultino redatti e verificati uno o entrambi i primi due livelli di progettazione, la verifica del livello successivo dovrà essere effettuata anche sulla base dei criteri e dei contenuti previsti per i livelli omessi, nel rispetto di quanto previsto contrattualmente. Lo svolgimento dell’attività di verifica dev’essere documentato attraverso la redazione di appositi rapporti del Verificatore e le evidenze dell’avvenuto contraddittorio di cui ai commi 3 e 8 dell’art. 26. Il rapporto conclusivo del Verificatore riassume cronologicamente tutto il processo di verifica, richiama tutti gli elaborati di ognuna delle parti che abbiano concorso alla conduzione dell’ispezione nonché tutti i documenti prodotti in sede di verifica. Inoltre, il rapporto del Verificatore riporta l’esito dell’attività svolta, che potrà essere “conforme” o “non conforme”. La validazione del progetto posto a base di gara è l’atto formale che riporta gli esiti delle verifiche eseguite; tale validazione è sottoscritta dal Responsabile del Procedimento (RUP) e fa preciso riferimento al rapporto conclusivo redatto dal soggetto preposto alla verifica. Il bando e la lettera d’invito per l’affidamento dei lavori contengono gli estremi dell’avvenuta validazione del progetto posto a base di gara. I Regolamenti tecnici di Accredia RT-07 e RT-21 sono pubblicati sul sito: RT-07 https://www.accredia.it/ documento/rt-07-prescrizioniper-laccreditamento-degliorganismi-di-ispezione-di-tipoa-b-e-c-ai-sensi-della-normauni-cei-en-iso-iec-17020-nelsettore-delle-costruzioni/ RT-21 https://www.accredia.it/ documento/rt-21-prescrizioniper-laccreditamento-degli-
organismi-operanti-lacertificazione-del-sistema-digestione-per-la-qualita-sgqiaf34-delle-organizzazioni-cheeffettuano-att/ SOSTENIBILITÀ BIOCARBURANTI E BIOLIQUIDI: SCHEMA DI CERTIFICAZIONE E PROCEDURE
Il Decreto interministeriale (Ministeri Ambiente, Sviluppo economico e Agricoltura) del 14 novembre scorso “Istituzione del Sistema nazionale di certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi”, in vigore dal 29 novembre 2019, introduce la certificazione per l’intera catena di consegna dei biocarburanti e dei bioliquidi. Lo schema di valutazione della conformità, frutto della collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente e Accredia, è già attivo e può essere verificato da organismi accreditati secondo la norma tecnica UNI CEI EN ISO/IEC 17065 e altri documenti obbligatori applicabili. Il sistema nazionale di certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi Il concetto della sostenibilità dei biocarburanti e bioliquidi non è nuovo per le aziende. Già le Direttive 2009/28/CE e 2009/30/CE hanno introdotto il rispetto di determinati criteri di sostenibilità come condizione necessaria per usufruire di incentivi e concorrere al raggiungimento degli obiettivi nazionali stabiliti dalle normative di settore. In accordo a quanto previsto dalle Direttive europee, il Sistema Nazionale di Certificazione (SNC), a garanzia del rispetto della sostenibilità, prevede l’adesione al sistema di certificazione per tutti gli operatori economici della catena, dalla coltivazione o produzione del residuo alla trasformazione in prodotti intermedi, fino alla produzione in biocarburanti – incluso il biometano – o bioliquidi. Il Decreto 14 novembre 2019 interviene con delle novità operative che puntano, secondo quanto riportato in una
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nota ufficiale del Ministero dell’Ambiente, a una “maggiore gestibilità del meccanismo e trasparenza del sistema”. Il Decreto dispone la pubblicazione dei registri degli operatori e la modellistica predefinita per la certificazione di sostenibilità, e prevede disposizioni ex novo, tra le quali l’introduzione dei biocarburanti “avanzati” e disposizioni specifiche per il settore del biometano utilizzato nei trasporti. Secondo quanto stabilito, Accredia comunica l’elenco degli organismi di certificazione accreditati al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territo-
NUOVO SCANNER LASER PER MICROLAVORAZIONI Aerotech, produttore di sistemi di posizionamento e controllo del movimento ad alte prestazioni, ha recentemente presentato AGV5D, un nuovo scanner laser per microlavorazioni a 5 assi, particolarmente adatto per la produzione ad alta precisione di componenti complessi nella tecnologia medica, in microelettronica e nell’industria automobilistica. Le funzioni, di facile utilizzo, ne semplificano l’integrazione in una macchina, sistema o sottosistema. “Con il nostro AGV5D, offriamo una soluzione di scansione laser veloce, flessibile e di alta precisione per produrre, ad esempio, fori conici, cilindrici e angolari di precisione o altri contorni e geometrie complesse che non possono essere prodotte con scanner a 2 o 3D o solo con un grande impegno” – sottolinea Simon Smith, European Director Aerotech. Ora possono essere prodotte quasi tutte le geometrie, con sezioni trasversali precisamente definite. Il motivo dell’elevata precisione e flessibilità sono i 5 gradi di libertà (DOF). Il raggio laser di AGV5D può essere scansionato e spostato simultaneamente lungo i 5 assi: Posizionamento spot nel campo visivo (2-DOF), profondità di campo (1-DOF), angolo di precessione (2-DOF). Lo scanner a 5 assi viene controllato dalla nuova piattafor-
rio e del mare, e accerta, d’ufficio o su segnalazione, eventuali inadempimenti o anomalie nell’applicazione dello schema di certificazione, imputabili agli organismi stessi. Gli organismi e l’attività di certificazione Gli organismi di certificazione effettuano le verifiche presso gli operatori economici che aderiscono al Sistema Nazionale di Certificazione, per accer tare la completezza dei contenuti riportati nelle dichiarazioni di sostenibilità, nel certificato di sostenibilità e in tutte
le dichiarazioni a essi riferibili, e controllano che le informazioni sociali e ambientali fornite nelle dichiarazioni di sostenibilità siano adeguate. Le attività svolte dagli organismi per certificare gli operatori sono così organizzate: Verifica iniziale prima del rilascio del certificato di conformità; Prima verifica di sorveglianza entro 90 giorni dal rilascio della prima dichiarazione di sostenibilità o certificato di sostenibilità, e in ogni caso entro 6 mesi; Verifiche di sorveglianza annuali, a
ma di controllo Automation1 di Aerotech, che può eseguire contemporaneamente il posizionamento del pezzo e il controllo laser. Il risultato sono componenti complessi e di alta precisione fino a micrometri. Lo scanner laser può essere utilizzato idealmente con una varietà di laser femtosecondi commerciali, come quelli utilizzati nella microlavorazione e nella tecnologia medica. Sono disponibili ottiche con lunghezze d’onda di 1.030 nm, 1.064 nm, 515 nm o 532 nm.
laser disponibile. Ciò consente di regolare i gradienti di temperatura all’interno di AGV5D e di ridurre gli errori dovuti alla deriva termica. “Come tutti i prodotti Aerotech, il nostro AGV5D è progettato per durare a lungo negli ambienti di produzione”, conclude Simon Smith. L’alloggiamento dello scanner è sigillato e contiene un sistema di spurgo ad aria per proteggere i componenti ottici dalla contaminazione e ridurre il rischio di
“Con Automation1 abbiamo portato il controllo dei sistemi di posizionamento e dei componenti associati su una piattaforma unica con un Motion Control Software (software di controllo del movimento) appositamente ad hoc”, spiega Simon Smith. “Possiamo usarlo non solo per controllare con precisione le teste di scansione galvo, ma anche servomotori e motori passo-passo, attuatori piezoelettrici e vari altri dispositivi”. Con il nuovo scanner 5D, il raffreddamento ad acqua e ad aria integrato offrono la massima stabilità termica e prestazioni costanti per tutto il tempo di lavorazione con la massima precisione di lavorazione
danni. Ciò rende gli scanner a microprocessore interessanti per applicazioni industriali come la tecnologia medica (es. per la produzione di impianti cardiovascolari interventistici o ipotubi), la microelettronica (schede di prova o microvias) o nella produzione di componenti automobilistici (ad es. ugelli d’iniezione). Per ulteriori informazioni: https://www.aerotech.com/productcatalog/laser-scan-heads/agv5d.aspx Aerotech Italy: Simone Gelmini – Tel. 327/8360128 E-mail: sgelmini@aerotech.com
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decorrere dal giorno di rilascio del certificato di conformità dell’azienda (la frequenza non dipende più dall’esito dell’analisi del rischio); Verifica di rinnovo, entro 6 mesi dalla data di scadenza del certificato di conformità, la cui validità è di 5 anni. Gli organismi di certificazione trasmettono infine al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) il registro degli operatori economici certificati con l’elenco delle verifiche effettuate. Mentre gli operatori economici hanno un anno di tempo per adeguarsi al Decreto, per gli organismi di certificazione le disposizioni si applicano da subito. Accredia e l’attività di accreditamento I requisiti per l’accreditamento degli organismi che intendono certificare lo schema introdotto dal Decreto 14 novembre 2019 sono definiti nel Regolamento tecnico di Accredia RT-31 “Prescrizioni per l’accreditamento degli organismi che rilasciano certificati di conformità a fronte del Sistema Nazionale di Certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi”. Il documento riporta, per macrocategoria di prodotto, la percentuale minima da campionare durante le verifiche di sorveglianza e ricertificazione, che viene determinata sulla base del rischio. Sono indicati inoltre i criteri di qualifica dei gruppi di verifica degli organismi di certificazione e i criteri minimi di competenza degli ispettori, rimandando, per questi ultimi, alle prescrizioni delle norme UNI CEI EN ISO/IEC 17065, UNI EN ISO 19011, alle Guide EA/IAF e MD IAF applicabili e ai Regolamenti generali di Accredia RG-01 e RG 01-03. Il Regolamento tecnico di Accredia RT31 è pubblicato sul sito: https://www.accredia.it/ documento/rt-31prescrizioniper-l%c2%92accreditamentodegli-organismi-che-rilascianocertificati-di-conformita-afronte-del-sistema-nazionaledi-certificazione-dellasostenibilita-dei-biocarburanti-e/
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LA MANUTENZIONE COME PROCESSO AZIENDALE E LA CERTIFICAZIONE DEL PERSONALE
Un valido processo di manutenzione, considerato ancora oggi da molte imprese come un costo, è al contrario un vero e proprio investimento strategico. Alla base vi è infatti una corretta e completa valutazione dei rischi che scongiura la necessità di interventi d’emergenza per anomalie o guasti che possono verificarsi, con costi gravosi per l’azienda e potenziali ripercussioni sulla sicurezza dei lavoratori e la tutela dei consumatori e dell’ambiente. La norma per la qualifica del personale addetto al processo di manutenzione è la UNI EN 15628:2014 che tuttavia non specifica i criteri per la verifica del personale manutentore, né la sua formazione specialistica. La certificazione accreditata del personale di manutenzione interviene quindi come strumento fondamentale a supporto delle imprese, consentendo di definire tali criteri, e di verificare e garantire nel tempo l’adeguata formazione e l’aggiornamento professionale del personale addetto alla manutenzione. Conoscenze, abilità e competenze della figura del manutentore, indicate nella norma UNI EN 15628:2014, disegnano una sorta di “albero della manutenzione”, suddividendo la manutenzione in ordinaria – preventiva o correttiva – e straordinaria, che si qualifica come migliorativa. La manutenzione ordinaria preventiva può essere programmata – interventi a programma o interventi da ispezione – o non programmata. Quest’ultima si articola a sua volta in predittiva (a seguito d’ispezione mirata con rilievi, misure e/o verifiche), controllata (a seguito di tecniche di analisi e campionamenti centralizzati) e secondo condizione (a seguito del raggiungimento di valori limite predeterminati). All’interno di questa struttura, le aziende possono individuare le azioni di manutenzione strategiche da adottare, a seconda della tipologia, del ciclo di vita e delle criticità dell’impianto che utilizzano.
Ovviamente l’efficacia delle attività messe in campo dipende anche dall’applicazione di un circolo virtuoso di consapevolezza e condivisione, progettazione, implementazione e sostegno/follow up. Riconosciuta a livello europeo, la norma costituisce una guida per definire i requisiti del personale di manutenzione, che potrà essere certificato da organismi accreditati, così da garantire un alto livello di professionalità secondo standard uniformi. Vengono in particolare identificati tre profili professionali: Tecnico specialista di manutenzione, con forti competenze operative, agisce in modo indipendente sia sul piano preventivo che correttivo. Supervisore di manutenzione e/o Ingegnere di manutenzione, con competenze tecnico-ingegneristiche, collabora con il Manager di manutenzione nelle attività di monitoraggio e miglioramento. Responsabile della manutenzione, con ruolo dirigenziale in quattro aree di tipo strategico, di supervisione, tecnico, organizzativo. La certificazione del personale manutentore viene rilasciata da organismi accreditati e conformi allo standard UNI CEI EN ISO/IEC 17024 “Requisiti generali per organismi che eseguono la certificazione di persone”. Gli organismi che certificano le figure professionali sono in costante aumento, così come i professionisti che vi ricorrono per qualificarsi sul mercato. Negli ultimi dieci anni, dalla nascita Accredia a oggi, gli accreditamenti sono passati da 14 a 58, e i professionisti certificati sono oltre 230.000, distribuiti in circa 200 settori di attività. L’articolo integrale, a firma dell’ispettore Accredia Luigi Giglioni, è pubblicato sul sito: https://www.accredia.it/pubblicazione/accredia-e-lacertificazione-accreditata-dellefigure-professionali-inconformita-alla-norma-uni-en156282014-manutenzione/
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Rubrica a cura di Enrico Silva (enrico.silva@uniroma3.it)
La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2020 AN INTRODUCTION TO IMEKO IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the permanent collaborations to the Journal starting from the beginning of 2014. This section contains information about the Association, publications, events and news of interest to our readers.
RIASSUNTO IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi, e notizie di utilità per i nostri lettori.
Avvicinandosi la stagione delle conferenze, è in piena attività la pubblicizzazione di conferenze del 2020. IMEKO non fa eccezione, e non essendo previsto il World IMEKO Congress (che si terrà invece in Giappone, a Yokohama, dal 30 agosto al 3 settembre 2021), e numerosi Comitati Tecnici (TC) organizzano una o più conferenze nel 2020. Nella scorsa uscita della rivista abbiamo ricordato le conferenze: “24th Conference on the Measurement of Force, Mass and Torque” (TC3), “14th TC5 Conference on the Measurement of Hardness” (TC5), “6th Conference on Pressure and Vacuum Measurement” (TC16), e “5th TC22 Conference on Vibration Measurement” (TC22), tutte a Dubrovnik dal 5 al 7 maggio, sito web aggregato: http://conferences.imeko. org/index.php/tc3-5-1622_2020/2020. Si segnala poi la “XIV International Scientific Conference Coordinate Measuring Technique”, 31 marzo - 2 aprile a Bielsko-Biała (Polonia), sito web: https://wtp.pl/conf14. Il TC-21 co-sponsorizza la “AMCTM 2020-International Conference Advanced Mathematical and T_M
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Computational Tools in Metrology and Testing XII” a Sarajevo (Bosnia e Herzegovina) dal 15 al 17 settembre (http://www.amctm2020.ba), mentre il TC-10 organizza direttamente la “17th Conference: Global Trends in Testing, Diagnostics & Inspection for 2030” a Dubrovnik (Croazia)dal 19 al 22 ottobre, sito web: https://www.imekotc102020.com. Infine, il TC-23 organizza il “5th IMEKOFoods”, dal 16 al 18 settembre a Praga (Repubblica Ceca), tutte le informazioni sul sito: https://imekofoods.cz. Non è inopportuno soffermarsi su un aspetto comune a tutte le conferenze menzionate: ciascuna di queste annovera nei comitati scientifici qualche studioso italiano. È indubbio che l’Italia esprime una posizione assai significativa nella scienza delle misure, e non fa male ricordare le eccellenze che la nostra accademia, la nostra industria, i nostri enti di ricerca e in generale il nostro sistema formativo tecnico-scientifico possono vantare. A proposito di riconoscimenti, le nostre più vive congratulazioni vanno al Professor Ken T. V. Grattan, che per tanti anni ha sostenuto la comunità
delle misure come editor in chief di Measurement. Il professor Grattan ha ricevuto il premio “People’s Republic of China Friendship” il 30 settembre 2019. Si tratta del riconoscimento di grado più elevato per “esperti stranieri che hanno dato contributi eccezionali al progresso economico e sociale del Paese”. IMEKO pubblica un utile e completo bollettino sul proprio sito web http://www.imeko.org, nel quale sono riassunte le attività effettuate nell’anno, gli esiti delle riunioni degli officer di IMEKO e altre notizie d’interesse per chi si occupa di misure. Altri documenti sono liberamente scaricabili dal sito IMEKO: presentazioni, documenti di governo dell’associazione e newsletter. Ricordiamo che IMEKO pubblica le riviste scientifiche “Measurement”, “Measurement Sensors” e “ACTA IMEKO”. Di quest’ultima presentiamo le attività con più dettaglio qui di seguito.
ACTA IMEKO
ACTA IMEKO, rivista scientifica di IMEKO e indicizzata su Scopus, rende disponibili liberamente (open access) tutti gli articoli pubblicati all’indirizzo: https://acta.imeko.org/index. php/acta-imeko È stato pubblicato il quarto fascicolo del 2019, con 10 contributi scientifici e una introduzione. I contributi sono stati selezionati dalla conferenza internazionale, co-sponsorizzata da IMEKO (Technical Committee TC-17), “21st International Symposium on Robotics (ISMCR’2018)”.
M. Parvis 1, S. Rapuano 2
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Notizie dall’IEEE Instrumentation Measurement Society Opportunità internazionali per il mondo delle misure
AN INTRODUCTION TO THE ACTVITY OF THE IEEE INSTRUMENTATION AND MEASUREMENT SOCIETY This column is aimed at presenting the latest news about the activities of the IEEE Instrumentation and Measurement Society, the community of measurement within the IEEE. In any issue information about conferences, funding opportunities, education activities and standard development activities of the Society are presented. RIASSUNTO Questa rubrica presenta gli ultimi aggiornamenti sulle attività dell’IEEE Instrumentation and Measurement Society, la comunità delle misure nell’ambito dell’IEEE. Di volta in volta vengono presentate informazioni sui congressi, sulle opportunità di finanziamento, sulle attività di formazione e sugli standards IEEE gestiti dalla Society.
L’IEEE INSTRUMENTATION AND MEASUREMENT SOCIETY
Com’è ben noto nel mondo anglosassone, privo di ordini professionali, l’IEEE fornisce supporto alla professione dell’ingegnere elettrico ed elettronico, sia direttamente sia attraverso meccanismi associativi orientati a diversi aspetti della vita professionale. L’IEEE è articolata in divisioni geografiche, chiamate Sections o Regions, che raggruppano i membri residenti nella stessa area geografica (città, provincie, nazioni o regioni), e tecniche, chiamate Societies o Councils, che raggruppano i membri sulla base dei particolari argomenti di lavoro e ricerca che hanno in comune. La Society IEEE focalizzata sugli interessi della comunità dei lettori di Tutto_Misure è l’Instrumentation and Measurement Society (IMS). L’IMS ha svariati obiettivi: (i) fornire i servizi completi e di alta qualità ai membri, (ii) servire da incubatore per stimolare la crescita professionale di tutti i membri, in particolare i più giovani; (iii) essere all'avanguardia dei progressi scientifici e tecnologici delle misure elettriche ed elettroniche. T_M
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mazione e sugli standard IEEE gestiti dai comitati tecnici della Society. CONGRESSI ATTUALI E FUTURI
L’IMS organizza conferenze internazionali di tipo diverso, per raggiungere il maggior numero di professionisti interessati ai diversi campi delle misure. Le conferenze hanno taglia diversa, dal piccolo workshop al medio sym posium al grande congress, e sono rivolte all’intera comunità delle misure o a gruppi più ristretti con interessi comuni in singoli settori. Il congresso generalista principale dell’IMS è l’IEEE International Instrumentation and Measurement Technology Conference (I 2MTC), che quest’anno si svolgerà a Dubrovnik, Croazia, dal 25 al 28 maggio. Il congresso Autotestcon, orientato principalmente alle applicazioni in dustriali delle misure nei campi militare e aerospaziale, quest’anno si svolge negli USA, a National Harbor nel Maryland, vicino a Washington D.C., dal 24 al 27 agosto. Fra le conferenze rivolte a comunità più ristrette l’IMS organizza annualmente l’IEEE International Symposium on Medical Measurements and Applications (MeMeA), che quest’anno si svolgerà in Italia a Bari dal 1 al 3 giugno, l’IEEE Sensors and Applications Symposium (SAS), che quest’anno si svolgerà a Kuala Lumpur, Malesia, dal 9 all’11 marzo, e l’IEEE Internatio-
I membri dell’IMS sono professionisti che operano nel mondo della ricerca accademica, industriale e governativa, e nel mondo della produzione e dei servizi che progettano, adottano o innovano metodi e strumenti di misura nell’ambito del loro lavoro. L’IMS realizza i suoi obiettivi pubblicando riviste di rilievo internazionale nel settore dalle misure e della strumentazione di misura, organizzando conferenze su tecnologie all’avanguardia, promuovendo normativa tecnica nei campi d’interesse, individuando e sostenendo giovani speranze per il futuro della professione, realizzando mini-corsi di alfabetizzazione o di alta specializzazione. L’IMS sponsorizza programmi di apprendimento permanente di natura sia scientifica sia applicata e incoraggia lo sviluppo della formazione nel campo delle misure e della strumentazione di misura. L’obiettivo di questa rubrica è quello di fornire periodicamente ai lettori di Tutto_Misure aggiornamenti sulle iniziative e sulle attività dell’IMS che po- 1 Dip. Elettronica e Telecomunicazioni, Politecnico di Torino trebbero essere di loro interesse. Verranno quindi presentate informa- marco.parvis@ipolito.it zioni sui congressi, sulle opportunità 2 Dip. Ingegneria, Università del Sannio di finanziamento, sulle attività di for- rapuano@unisannio.it
N. 01n ; 2020 CONTRIBUTI ALLO SVILUPPO DI ATTIVITÀ DI RICERCA
L’IMS, sebbene non svolga direttamente attività di ricerca e sviluppo nel campo delle misure, ha fra i suoi obiettivi istitutivi il supporto alle attività dei propri membri in tutte le direzioni. Come società scientifica, l’IMS ha una particolare sensibilità, sia nello sviluppo delle competenze dei propri membri sia nell’incentivazione all’orientamento all’innovazione continua, tipico delle comunità dei misuristi. L’IMS bandisce annualmente borse di ricerca per giovani ricercatori nel programma Graduate Fellowship Award. Ciascuna borsa ha un ammontare di 15000 $ e finanzia progetti di ricerca di giovani laureati o dottorandi da svolgere entro due anni. La scadenza per la presentazione delle domande è generalmente il primo febbraio di ogni anno, ma spesso viene estesa. Per informazioni aggiornate su condizioni e scadenze si può far riferimento al sito
http://ieee-ims.org/awards/ graduate-fellowship-award. L’IMS bandisce annualmente diversi premi all’attività svolta dai propri membri, come il Best Application in Instrumentation & Measurement Award, che premia applicazioni pratiche della teoria delle misure o di tecnologie di misura in modo innovativo, con scadenza al primo ottobre. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web http://ieee-ims.org/awards/ best-applicationinstrumentationmeasurement-award. CONTRIBUTI ALLO SVILUPPO DI COMPETENZE PROFESSIONALI
Nell’ambito delle attività di sviluppo delle competenze dei membri, la Society eroga direttamente seminari su una serie di argomenti d’interesse dei propri membri inviando docenti qualificati presso gli enti di formazione che ne fanno richiesta, nell’ambito del Distinguished Lecturer Program (DLP), oppure nelle sedi in cui si svolgono le conferenze principali, dove viene dedicata una giornata a tutorial connessi alle tematiche trattate durante la conferenza. La Society bandisce an nualmente nuove posizioni per aspiranti docenti interessati a entrare nel DLP o a tenere tutorial nell’ambito delle conferenze. In questo caso le scadenze cambiano di anno in anno. Per quest’anno la scadenza per le domande di adesione al DLP è il 3 maggio. Nel sito http://ieee-ims.org/education/ distinguished-lecturers-program è possibile trovare informazioni sul DLP e sui docenti che ne fanno parte. Per il tutorial program del l’I 2MTC si possono trovare informazioni sul sito http://ieee-ims.org/education/ i2mtc-tutorial-program. I membri interessati possono accedere gratuitamente anche a una serie di videotutorial su temi di base o avanzati nel campo delle misure, accessi-
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nal Conference on Computational Intelligence and Virtual Environments for Measurement Systems and Applications (CIVEMSA), che quest’anno si svolgerà a Tunisi, dal 22 al 24 giugno, l’International IEEE International Symposium on Precision Clock Syn chronization for Measurement, Control, and Communication (ISPCS), che quest’anno si svolgerà a Vienna dal 4 al 9 ottobre, e numerosi workshop organizzati talvolta in collaborazione con altre Society dell’IEEE. Per ulteriori informazioni sulle conferenze organizzate dalla Society e sulle scadenze per l’invio di articoli ci si può riferire al sito http://ieee-ims.org/ conferences-list. Le date di svolgimento delle conferenze e la varietà di temi trattati consentono di pianificare agevolmente i duetre giorni di aggiornamento sulle ultime proposte della ricerca e dell’industria delle misure.
LA PAGINA DELL’IMS
bili dal sito http://ieee-ims.org/ evts/tutorials. Il numero di videotutorial disponibili cresce ogni anno. La Society svolge anche un’attività d’incentivazione alla creazione di nuovi corsi universitari nel campo delle misure mediante un finanziamento diretto, con il programma Faculty Course Development Award, che finanzia, fino a 10000 $, domande pervenute entro il primo febbraio di ogni anno, relativamente ai costi da sostenere per l’istituzione di nuovi corsi di misure. La partecipazione alle principali conferenze da parte degli studenti dell’IMS è considerata un importante fattore di crescita professionale; di conseguenza, la Society finanzia parzialmente le spese di viaggio agli studenti più meritevoli. Ulteriori informazioni sulle modalità e sui criteri di selezione dei candidati sono disponibili sui siti delle conferenze. CONTRIBUTI ALLE ATTIVITÀ ASSOCIATIVE STUDENTESCHE
L’IMS è particolarmente interessata alla crescita individuale dei propri membri iscritti a un corso universitario di primo o secondo livello o a un corso di dottorato di ricerca, così come ai giovani professionisti operanti nel settore delle misure. Oltre alle iniziative citate precedentemente nell’ambito della formazione e del finanziamento dell’attività di ricerca, l’IMS, come tutte le Society IEEE ha una comunità di studenti molto attiva in iniziative associative locali, nell’ambito dei cosiddetti rami studenteschi (student branches) di molte Università italiane e internazionali. Per quanto riguarda le attività internazionali, principalmente organizzate in parallelo alle conferenze della Society è possibile ottenere maggiori informazioni sul sito delle attività studentesche (http://ieee-ims.org/ membership/studentactivities). T_M
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LA PAGINA DELL’IMS
NEWS L’IMS è suddivisa in comitati tecnici, che coordinano le attività dei membri per l’organizzazione di incontri e la stesura di standard IEEE nei relativi settori di competenza. I diversi comitati tecnici hanno contribuito alla realizzazione di numerose norme sulla caratterizzazione di componenti di sistemi e strumenti di misura, dai convertitori analogico-numerici e numerico analogici ai cavi coassiali di precisione alle interfacce per sensori e attuatori. I comitati tecnici, accessibili all’indirizzo http://ieee-ims.org/ technical-committees, sono alla ricerca di contributi da parte di ingegneri coinvolti nelle attività di misura anche se non sono membri dell’IMS o della IEEE Standards Association. Nei prossimi numeri di questa rubrica verranno riportati gli standard attualmente in fase di sviluppo e i comitati aperti all’adesione di componenti esterni. Marco Parvis, professore ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino, consigliere di amministrazione e vice presidente Technical Committe dell’IEEE IMS, chair del TC-25 “Medical and Biological Measurements”, membro del comitato di coordinamento e fondatore dei MeMeA Symposia e vice presidente Member Services dell’IEEE System Council. Sergio Rapuano, professore associato di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio, è coordinatore della linea di ricerca A5 “Measuring systems and instrumentation” del GMEE, consigliere di amministrazione e vice presidente Education dell’IEEE IMS, segretario del TC-25 “Medical and Biological Measurements” e del comitato di coordinamento dei MeMeA Symposia, presidente del sottocomitato “Jitter Measurements” del TC-10 “Waveform generation, analysis and measurement”, e tesoriere dell’IEEE Italy Section. Precedentemente è stato vice presidente Membership per il biennio 2018-19 e coordinatore dei Chapters dell’IMS dal 2013 al 2017. T_M
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STESURA DI NORME TECNICHE DI SETTORE
AMPLIFICATORI ALLO STATO SOLIDO “PERSONALIZZATI” Dal 2015 Aviatronik ha intrapreso lo sviluppo e la produzione di amplificatori allo stato solido, che rispondono a specifiche esigenze tecnico-operative dei propri clienti, avvalendosi di moduli di amplificazione di potenza prodotti da selezionati fornitori statunitensi e cinesi e realizzati con la tecnologia al nitruro di gallio (GaN), che unisce i vantaggi di elevata potenza RF con basso consumo di potenza di alimentazione DC, oltre a un’elevata affidabilità e a dimensioni contenute. Ad oggi Aviatronik ha prodotto e consegnato diversi amplificatori in varie bande di frequenza e tagli di potenza, arrivando alla frequenza di 18 GHz e 100 W di potenza. La tecnologia GasN consente tuttavia di arrivare fino a 40 GHz, con 40 W di potenza d’uscita, e a 18 GHz, con un massimo di 500 W di potenza d’uscita. Tutti gli amplificatori sono in classe AB e quindi rappresentano il miglior compromesso tra bassa distorsione e basso consumo di potenza di alimentazione e quindi anche minore dissipazione di calore. Per ulteriori informazioni: https://aviatronik.it/amplificatori-rf-di-potenza/?lang=it.
MARCATURA LASER PER IDENTIFICAZIONE DI PESI E MASSE Il servizio offerto da CIBE è utile a identificare singolarmente ogni peso o massa campione, a partire da 1 grammo fino a 20 kg. La marcatura permette una più semplice ed efficace identificazione e gestione di ogni peso e garantisce un miglior rispetto dei requisiti qualitativi ISO. Ideale per industrie farmaceutiche, laboratori e per tutte quelle aziende che hanno cura del corretto mantenimento della riferibilità metrologica e laddove la metrologia legale e il sistema di qualità richiedano la marcatura delle masse. La marcatura laser offre alcuni importanti vantaggi: – non incide la superficie, non si usura nel tempo ed è liscia, evitando così il deposito di polvere e alterazioni della stabilità del peso; – può essere personalizzata a seconda delle esigenze delle aziende. Ogni peso è identificato singolarmente ed univocamente e non sarà più possibile confondere pesi di uguale valore. Il servizio marcatura è, su richiesta, per pesi e masse campione di tutte le classi di precisione. Per ulteriori informazioni: www.cibelab.it.
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MISURE E FIDATEZZA
Rubrica a cura di L. Cristaldi, (loredana.cristaldi@polimi.it), M. Catelani, M. Lazzaroni, L. Ciani Articolo di L. Ciani, G. Guidi, G. Patrizi, M. Catelani
Introduzione alla logica fuzzy nell’analisi FMECA Per mitigare e risolvere problemi e supportare il calcolo del RPN AN INTRODUCTION TO FUZZY LOGIC IN FMECA ANALYSIS FMECA (Failure Modes, Effects and Criticality Analysis) allows to identify and mitigate potential critical problems. The risk evaluation is carried out by means of the Risk Priority Number (RPN). The RPN formula is very simple and intuitive, but its use for the criticality analysis of the system/process failure modes has highlighted many drawbacks. The introduction of Fuzzy logic will allow to solve many of the typical concerns.
RIASSUNTO L’utilizzo della tecnica FMECA (acronimo da Failure Modes, Effects and Criticality Analysis) consente d’identificare e mitigare modi di guasto i cui effetti possono essere potenzialmente critici. Questa valutazione viene effettuata mediante l’utilizzo dell’indice di priorità di rischio (RPN, Risk Priority Number) la cui determinazione non è immediata. L’introduzione della logica Fuzzy può mitigare e/o risolvere alcuni di problemi ed essere di ausilio nel calcolo di RPN. INTRODUZIONE L’analisi FMEA è una tecnica consolidata e ampiamente utilizzata in molti settori dell’ingegneria per definire, identificare ed eliminare i problemi, gli errori e i guasti noti e/o potenziali dal sistema, dalla progettazione, dal processo e/o dal servizio prima che raggiungano il cliente. Essa consiste quindi in una procedura sistematica atta a identificare i potenziali modi di guasto, le loro cause e gli effetti sulle prestazioni del sistema. La FMEA è un’analisi di tipo qualitativo e risulta efficace se svolta nelle prime fasi di sviluppo, quando si ha la disponibilità dello schema a blocchi funzionale del sistema dove sono ben evidenziate le caratteristiche e le performances di ogni singolo elemento. Così facendo si riducono i costi per la rimozione e/o la mitigazione dei modi di guasto e si massimizza l’efficacia dell’analisi stessa [1]. Un’estensione della FMEA è l’analisi FMECA (Failure Modes, Effects And Criticality Analysis); una tecnica semiT_M
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qualitativa che introduce un’analisi delle criticità dei guasti per dare una priorità alle varie contromisure. Tuttavia, questa tecnica presenta anche diversi svantaggi, che verranno discussi più avanti, rendendo necessaria l’introduzione di approcci matematici basati sulla logica fuzzy in grado di mitigare gli effetti di tali problemi. FMECA E I SUOI PROBLEMI
bassa probabilità che si verifichi un determinato evento, mentre O=10 indica un’elevata probabilità che si verifichi il medesimo evento. Per ridurre questo fattore è necessario migliorare l’affidabilità, mediante ridondanza, derating, utilizzo di componenti migliori e attraverso la manutenzione. – Gravità dell’evento (indicata con S, Severity): quantifica gli effetti del guasto sul sistema, sugli operatori e sull’ambiente. Anche questo fattore assume generalmente valori interi compresi nell’intervallo [1,10], dove S=1 indica che il verificarsi di quell’evento non ha nessun impatto sulla sicurezza, mentre S=10 indica che il verificarsi di quell’evento può compromettere il funzionamento del sistema e/o la vita dell’operatore. – Diagnosticabilità (indicata con D, Detection): indica la capacità di diagnosticare il modo di guasto prima che i suoi effetti si manifestino sul sistema. Assume generalmente valori interi compresi nell’intervallo [1,10], dove D=10 indica che non è stato predisposto un sistema di diagnosi o, se è stato predisposto, esso non è in grado di rilevare il malfunzionamento, mentre D=1 indica la certezza di diagnosticare il modo di guasto. Questi tre parametri vengono combinati insieme per definire il cosiddetto indice di priorità di rischio (RPN, Risk Priority Number): RPN = O S D che può quindi assumere valori interi compresi nell’intervallo [1, 1.000]. Valori elevati di RPN indicano la necessità d’intervenire sul modo di guasto con la massima priorità. Dal complesso dell’analisi FMECA sull’oggetto d’indagine, appare evi-
Un sistema, un progetto, un processo o un servizio possono solitamente avere più modi di guasto che devono essere analizzati indipendentemente al fine di assegnare la priorità più alta a quelli più critici. Questo viene effettuato fornendo informazioni riguardo tre indicatori, che sono [2-3]: – Probabilità di accadimento del modo di guasto (indicata con O, Occurrence): è fortemente legata al tasso di guasto del componente. Assume general- Dip. Ingegneria dell’Informazione, mente valori interi compresi nell’inter- Università di Firenze vallo [1,10], dove O=1 indica una lorenzo.ciani@unifi.it
TUTTO_MISURE
TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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EDITORIALE Riflessioni
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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
In ricordo di due amici
IL TEMA +0)
Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano
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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
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Le responsabilità da contatto sociale
EDITORIALE
GLI ESPERTI DI T_M
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IL TEMA
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
Termometria in ambito biomedicale
AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
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Industria Calibri e Meccanica di precisione via Lampugnano 157 – 20151 Milano Tel. 02/40910000 – Fax 02/48200625 Email: info@icmcalibri.it – Web: www.icmcalibri.it Persona da contattare: Anna Galli La società ICeM Srl - Industria Calibri e Meccanica di precisione, costituita negli anni ’60 sull’esperienza trentennale acquisita dai soci fondatori in aziende del settore, si è specializzata nella costruzione di calibri fissi secondo le normative nazionali e internazionali (UNI, ANSI, DIN, BS, ecc.), lavorazioni di tornitura, fresatura e rettifica conto terzi, costruzione di attrezzature di controllo speciali, costruzione e rigenerazione di utensili a rullare. I suoi prodotti hanno trovato applicazione nei più svariati settori produttivi: automobilistico, aereonautico, ferrotramviario, nell’industria vetraria e, in particolare, nel settore elettrico con la costruzione dei calibri per il controllo delle filettature CEI, IEC. Il proprio Laboratorio Metrologico, sulla base dell’esperienza acquisita nel controllo della propria produzione e dalla verifica periodica della propria strumentazione, ha ottenuto da ACCREDIA, l’Ente Italiano di Accreditamento, il riconoscimento come Centro LAT n. 144 (Labo-
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ratorio Accreditato di Taratura) per le grandezze “lunghezze” indicate nella specifica tabella di accreditamento (campioni diametrali lisci; cilindri interni e forcelle lisce da 3 mm a 250 mm; cilindri esterni fino a 300 mm; sfere esterne fino a 100 mm; anelli cilindrici filettati da 3 mm a 90 mm; tamponi cilindrici filettati fino a 300 mm. I calibri sono costruiti dalla società milanese con acciai indeformabili, trattati termicamente e stabilizzati. La durezza, la finitura superficiale e l’indeformabilità nel tempo garantiscono la loro lunga durata. Su richiesta, alcuni tipi di calibri possono essere forniti in metallo duro, (widia) carburo di tungsteno. Inoltre tamponi e anelli possono essere anche realizzati con riporto superficiale TIN.
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dente che la tecnica consente di evidenziare prontamente le situazioni di criticità. Tuttavia, essa presenta anche diversi svantaggi, di seguito riassunti [4-5]: – Valori mancanti nel range: i valori di RPN non sono continui, ma hanno solo pochi valori unici. In una scala a 10 valori, l’88% del range è vuoto; il numero più grande assumibile è 1.000 ma 900 è il secondo più grande seguito da 810, 800, 729 e 720. – Valori duplicati: differenti combinazioni degli indicatori possono produrre esattamente lo stesso valore di RPN, assegnando così la stessa priorità a situazioni che possono avere implicazioni di rischio completamente diverse. Ad esempio, due eventi differenti con indicatori pari a O=8, S=8, D=1 e O=4, S=4, D=4 rispettivamente, presentano lo stesso RPN pari a 64, ma richiedono interventi completamente diversi. Questo può quindi portare a una pericolosa sottovalutazione del rischio. – Alta sensibilità a piccoli cambiamenti: il valore di RPN varia molto con piccoli cambiamenti di uno dei tre parametri. Ad esempio, se O e D assumo entrambi il valore 8, ne consegue che il cambiamento di un solo valore di severità comporta un cambiamento del RPN di 64. – La tecnica FMECA assegna la stessa importanza ai tre indicatori, fatto che potrebbe non rispecchiare le necessità delle applicazioni industriali. – O, S, D sono definite in maniera molto soggettiva; infatti i 3 valori sono difficili da determinare con precisione. – Dispersione dei valori: tutti i possibili RPN non sono equamente distribuiti su tutto il range, infatti è presente una concentrazione di valori multipli nella parte sinistra della scala e una bassa concentrazione nella parte destra. La Fig. 1 mostra tutti i possibili valori di RPN e illustra tutti i problemi discussi sopra. Mostra i buchi nella scala tra i valori, dal momento che la maggior parte dei valori è concentrata nella parte sinistra (che rappresentano i valori di RPN bassi); poi illustra la duplicazione di alcuni valori: per esempio si vede che ci sono 24 possibili
MISURE E FIDATEZZA
Figura 1 – Istogramma di tutti i possibili valori d’indice di priorità di rischio (RPN)
combinazioni per ottenere uno specifico valore di RPN. Come vedremo in seguito, alcune di queste problematiche possono essere risolte utilizzando la teoria degli insiemi fuzzy. TEORIA FUZZY
Nei primi anni ’60, Lofti A. Zadeh, professore dell’Università della California di Berkeley, noto per i suoi contributi alla teoria degli insiemi, co minciò ad avvertire che le tecniche tradizionali di analisi dei sistemi erano eccessivamente e inutilmente accurate per molti dei problemi tipici del mondo reale. L’idea di grado di appartenenza, concetto alla base della teoria degli insiemi sfumati, fu da lui introdotta nel 1964, e ciò portò in seguito, nel 1965, alla pubblicazione del primo articolo ’Fuzzy Sets’ e alla nascita della logica sfumata [6]. La logica fuzzy, come suggerisce il nome, è un tipo di logica che si basa sul vedere le grandezze in modo approssimato invece che discreto e per questo si adatta bene al ragionamento umano che è inesatto per natura. Nel caso dell’affidabilità, l’incertezza è anche dovuta al fatto che i guasti sono eventi relativamente rari (in genere solo pochi per milione di ore di funzionamento, almeno in ambito ICT) e raccogliere abbastanza dati su cui basare una “probabilità di guasto” sta-
tistica risulta essere un’operazione costosa e difficile. Inoltre, specialmente nella fase iniziale del design, l’oggetto di cui si necessita la probabilità di guasto spesso è irreperibile e tale probabilità dev’essere “stimata” basandosi su un “giudizio tecnico” o sulla conoscenza che si ha di articoli “simili”. Ricavare queste probabilità di guasto attraverso metodi statistici per poi calcolare l’affidabilità di un livello del sistema aumenta ulteriormente l’incertezza. Consentendo l’imprecisione e l’analisi approssimativa la logica fuzzy aiuta a ripristinare l’integrità dell’analisi di affidabilità introducendo l’incertezza e non forzando la precisione dove questa non è possibile. Un insieme è definito come un qualunque aggregato (o collezione) di oggetti per il quale sia sempre possibile decidere se un generico oggetto appartiene oppure no all’aggregato stesso. Questo tipo d’insieme è anche detto “crisp set” o “insieme definito”. Il punto centrale della teoria degli insiemi è la nozione di appartenenza a un insieme. Nel caso di insiemi “crisp” il concetto di appartenenza si riferisce unicamente alla condizione Vero-Falso, che nella teoria della logica Booleana corrisponde ai valori 1 e 0. Il concetto classico di appartenenza può essere spiegato mediante un esempio: si supponga di avere un insieme di temperature Z e di voler determinare un sottoinsieme definito come “insieme delle temperature fredde”. Per poter chiaramente definire questo sottoinsieme A occorT_M
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re introdurre la funzione di appar te- variabili in uscita tramite un meccaninenza all’insieme tale per cui: smo di deduzione basato sulla logica fuzzy, che è composto da regole “IfThen”, funzioni di appartenenza e A = {z ∈ Z : µ A ( z ) = 1} operazioni logiche fuzzy. È quindi necessario stabilire una soglia Nel processo d’inferenza fuzzy, le th sul valore di temperatura da poter regole If-Then formano il meccanismo includere nell’insieme e, di conseguen- di deduzione che indica come colleza, la funzione di appartenenza UA(z) gare le variabili d’input con quelle di diventa: output.
range continuo di valori linguistici del RPN eliminando i problemi dei buchi e della dispersione, di diminuire la soggettività utilizzando funzioni di appartenenza “sfumate” per definire O, S e D, e di assegnare pesi diversi ai tre parametri tramite le regole If-Then in modo da assegnare maggiore importanza a uno dei tre. Per questi motivi la logica Fuzzy può
1 se 0 < z ≤ th uA ( z ) = ® ¯0 altrimenti
Supponiamo di fissare la soglia a 20 °C. Una temperatura pari a 20,1 °C non appartiene all’insieme; viceversa una temperatura a cui mancano pochi decimi di grado per il raggiungimento di 20 °C appartiene all’insieme. Quanto detto è facilmente osservabile nel lato sinistro della Fig.2. È evidente come in questo caso il determinismo della logica booleana non consenta una trattazione esaustiva del problema. È necessario dunque introdurre una logica differente per analizzare la questione sotto esame. La soluzione risiede nell’utilizzare una transizione graduale o sfumata, tale per cui la funzione di appartenenza all’insieme non risulti discontinua ma vari con continuità all’interno del dominio, come mostrato nel lato destro della Fig.2. Quindi, per il caso sotto esame, non si ha più solo la distinzione tra “freddo” e “caldo” ma saranno presenti anche altri “valori” intermedi come ad esempio “non troppo freddo”, “relativamente caldo”. Mentre il significato di appartenenza a un insieme crisp è ben definito, per un insieme fuzzy si ha che un grado di appartenenza pari a 1 indica la totale appartenenza dell’elemento all’insieme A, un valore pari a 0 corrisponde alla totale non appartenenza e, infine, i valori compresi tra 0 e 1 indicano l’appartenenza parziale all’insieme; più alto è il valore più forte è il grado di appartenenza.
Figura 2 – Confronto logica crisp e logica fuzzy
La prima fase consiste nella fuzzificazione delle variabili in ingresso in opportune funzioni di appartenenza (triangolari, trapezoidali, gaussiane, ecc.) e nell’individuazione delle regole. Un esempio di funzioni di appartenenza per il parametro Severity è riportato in Fig. 3. La seconda fase consiste invece nell’aggregazione dei risultati di tutte le regole If-Then in modo da fornire un singolo valore in uscita. L’applicazione della logica Fuzzy all’analisi FMECA permette di avere un
essere considerata una tecnica valida a supporto dell’analisi FMECA per ogni tipo di sistema complesso. Nel prossimo numero illustreremo come applicare la tecnica Fuzzy IfThen a un’analisi FMECA di un sistema per il segnalamento ferroviario. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] L. Cristaldi, “Analisi FMEA e misure: una sinergia trascurata”, Tutto_Misure, anno XXI, N. 04, 2019.
I BENEFICI DELLA LOGICA FUZZY APPLICATA ALLA FMECA
L’inferenza fuzzy è il processo di mappatura delle variabili in ingresso con le T_M
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Figura 3 – Esempio di funzioni di appartenenza per la valutazione della Severity
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[4] L. Ciani, G. Guidi, and G. Patrizi, “A Critical Comparison of Alternative Risk Priority Numbers in Failure Modes, Effects, and Criticality Analysis”, IEEE Access, vol. 7, pp. 9239892409, 2019. [5] J. Bowles, “An Assessment of RPN
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[2] “Failure Modes and Effects Analysis (FMEA and FMECA)”, Standard IEC 60812: 2018, Int. Electrotech. Commission, 2018. [3] A. Birolini, “Reliability Engineering”, Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2017.
GUIDA AI SISTEMI DI POSIZIONAMENTO PER MICROSCOPIA INVERSA
Gli utenti si trovano spesso di fronte alla sfida di combinare requisiti apparentemente contrastanti per le varie parti che compongono il sistema di posizionamento dei propri microscopi. Da un lato, ad esempio, è necessario coprire ampi spostamenti alla massima velocità possibile; dall’altro lato, molte tecniche di microscopia richiedono precisioni di posizionamento di gran lunga inferiori a 100 nanometri. Un modo ormai collaudato e consolidato per soddisfare entrambi i requisiti è quello di combinare assi XY con stadi di posizionamento di precisione. Al fine di rendere possibile tutto questo, specialmente in relazione a supporti per microscopio di vari produttori, Phisik Instrumente ha sviluppato un portafoglio prodotti che comprende anche un’ampia gamma di porta campioni. La nuova panoramica “Microscope Stage Configurator” mostra come combinare i singoli sottosistemi (vai al breve video dimostrativo: https://www.youtube.com/watch?v=ywuJZE4220o). Al centro della panoramica si trovano i due stadi U-780 PILine® e U-760 PILine® XY, entrambi azionati da motori a ultrasuoni a basso profilo, che utilizzano la tecnologia piezoelettrica. La versione U-780 PILine® è specifica per microscopi Nikon Eclipse Ti/Ti2 oppure Leica DMI6000/DMI8 e offre un ampio raggio d’azione fino a 135 x 95 mm. La versione
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MISURE E FIDATEZZA
Prioritization in a Failure Modes Effects and Criticality Analysis”, J. IEST, vol. 47, no. 1, pp. 51-56, Sep. 2004. [6] L. A. Zadeh, “Fuzzy sets”, Inf. Control, vol. 8, no. 3, pp. 338-353, Jun. 1965.
per gli stand Olympus IX, IX2 e IX3 offre invece una corsa massima di 100 x 75 mm. Lo stadio U-760 PILine® offre corse fino a 25 x 25 mm e ciò è compatibile con i succitati microscopi inversi di Nikon e Olympus. Entrambi gli stadi sono offerti come sistemi in combinazione con un controller dedicato (C-867.2U2) e un joystick USB.
Per il posizionamento manuale del campione, PI offre lo stadio XY del microscopio M-545, che viene spostato utilizzando viti micrometriche e offre corse fino a 25 x 25 mm. Grazie a un’altezza di soli 30 mm, l’M-545 ha un profilo molto basso ed è compatibile con un gran numero di microscopi inversi dei principali produttori. La ripetibilità bidirezionale di entrambi gli stadi XY motorizzati è pari a ± 250 nm. Anche se ciò è più che sufficiente per la maggior parte delle ispezioni che utilizzano microscopi confocali, le varie tecnologie per la microscopia ad alta risoluzione (“super-risoluzione”) richiedono precisioni di gran lunga inferiori a 100 nanometri. A seconda delle esigenze (apertura, gamma di corsa, risoluzione o ripetibilità bidirezionale durante il posizionamento), PI offre diversi sistemi di posizionamento di precisione: ad esempio, il P-545 PInano® o lo stadio di nanoposizionamento piezoelettrico P-541, dotati di vari sensori. Il P-545 PInano® e anche gli altri stadi di posizionamento fine possono essere facilmente combinati con gli stadi U-780 e U-760 XY mediante semplici viti. In questo modo, per applicazioni specifiche, è possibile integrare lunghi intervalli di corsa e posizionamento di precisione al nanometro. Per ulteriori informazioni: www.pionline.it.
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Rubrica a cura di Massimo Mortarino
TECNOLOGIE IN CAMPO
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(mmortarino@affidabilita.eu)
Misure rapide e ad alta precisione di dime e calibri Amplificatori di misura smart o tecnologia di misura PLC? Misurazione conto terzi per automotive e aerospace – Amplificatori di misura vs. controller logici programmabili
L’offerta spazia dal semplice supporto di misura per sale metrologiche a complessi strumenti automatici, che comprendono l’utilizzo di pneumatica ed elettronica. Progettisti esperti e attrezzature di produzione all’avanguardia RIASSUNTO garantiscono elevati standard di qualiLa Rubrica “Tecnologie in campo” presenta un compendio di casi di studio di tà e ripetibilità delle misurazioni. L’aAziende e/o istituzioni che hanno tratto valore aggiunto dalla moderna strurea metrologica garantisce la certificamentazione di misura. zione dimensionale e la qualità dell’attrezzatura prodotta. M.D.C. DESIGN MISURE RAPIDE E AD ALTA sato, ma con lo sguardo rivolto al futuro. è certificata secondo gli standard ISO PRECISIONE DI DIME E CALIBRI Un’attenta pianificazione nel rispetto 9001:2015. delle specifiche e macchinari di ultima Produttore italiano di dime generazione supportano tutte le fasi di Sistemi di controllo qualità di controllo e automazione realizzazione dei prodotti. all’avanguardia industriale, amplia la gamma Soluzioni condivise, realizzazioni tem- Dopo l’espansione e il rinnovo degli di servizi di misurazione conto pestive e supporto post-vendita sono impianti, il passo successivo è stato ovterzi nel settore automobilistico gli elementi principali per consolidare viamente raggiungere i più alti stane aerospaziale il rapporto con i clienti. Dopo tredici dard nazionali e internazionali del setA cura di Creaform - Ametek anni di continua crescita, le esigenze tore, offrendo un servizio di alta qualidel mercato hanno spinto l’Azienda a tà, sempre più efficiente e personalizcreare macchine di controllo utilizzan- zato. Ciò è stato realizzato grazie a do strumenti elettronici sempre più sofi- nuovi investimenti dedicati al settore sticati, in grado di comunicare diretta- metrologico. La Società desiderava mente i dati raccolti. Grazie ai continui uno strumento che potesse riprodurre investimenti in tecnologia, sia nel cam- componenti e parti in 3D e trasformare po della progettazione sia in quello i dati in semplici indicazioni. dell’implementazione, oggi M.D.C. La richiesta di controlli sempre più accuDESIGN si avvale di software moderni rati e rilievi dimensionali su elementi e macchinari specifici, in grado di sod- produttivi è diventata un “must” nel settodisfare le esigenze del settore oltre a re automobilistico; inoltre la necessità di offrire una vasta gamma di strumenti di costruire apparecchiature sempre più M.D.C. DESIGN srl è un’azienda giova- misurazione, realizzati con l’uso di re- grandi ha orientato M.D.C. DESIGN ne e dinamica, con sede ad Alpignano sine, blocchi di alluminio o mediante verso la ricerca di prodotti versatili, velo(TO), che crede fermamente nella condi- fusione di leghe di alluminio e acciaio. ci e che possano garantire la massima visione dell’esperienza individuale con il precisione. Per raggiungruppo, al fine di sviluppare elevati stangere questo obiettivo e al dard qualitativi di progettazione e profine di ampliare la produzione. Grazie all’esperienza plurienpria offerta di servizi per nale nel settore meccanico, M.D.C. i clienti, la società ha DESIGN è oggi sul mercato un fornitore valutato diverse tecnolod’eccellenza di dime di controllo e autogie metrologiche come mazione industriale, per le aziende dei scanner su bracci di misettori automobilistico e aerospaziale. surazione e strumenti di Con soluzioni tecnologiche innovative, digitalizzazione ottica. M.D.C. DESIGN è a disposizione di tutti Sono stati effettuati nucoloro i quali credono nel progresso tecmerosi test in termini di nologico basato sull’esperienza del pasaccuratezza e ripetibiliMisura di un’apparecchiatura di grandi dimensioni TECHNOLOGIES IN ACTION The section “Technologies in action” presents a number of recent case studies of industries or institutions gaining profit from the latest innovation in measuring instruments and systems.
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N. 01n ; 2020 Rapporto di misurazione in Metrolog X4
I sistemi di misurazione portatili di Creaform garantiscono prestazioni significativamente migliori rispetto alle tradizionali CMM portatili anche in ambienti di produzione. Grazie alla portabilità e all’insensibilità alle condizioni di lavoro tipiche degli ambienti di produzione (ad es. la movimentazione, installazione o vibrazione), sono altamente efficienti nella misurazione di parti difficili da spostare. Sono perfetti per il controllo, la misurazione dei componenti e la rilevazione della forma. Ragioni per la scelta In passato, il controllo metrologico avveniva attraverso i classici metodi di misura manuali. Creaform è stato scelto per le sue funzionalità e i vantaggi che può portare: flessibilità, portabilità, velocità, facilità d’uso e questo con configurazioni flessibili in qualsiasi
ambiente. Il miglioramento qualitativo, come la maggiore velocità e un’interazione molto semplice con il software, è stato uno dei motivi della scelta. Con la vecchia CMM, M.D.C. DESIGN non poteva eseguire la scansione ed era limitato dalle dimensioni e dalla mancanza di flessibilità e portabilità. Il mondo metrologico è pieno di soluzioni alternative valide, ma la versatilità dei prodotti Creaform ha convinto tutti ed è stata la ragione della scelta. I nuovi dispositivi sono stati utilizzati da M.D.C.DESIGN non solo nella sala metrologica dello stabilimento, ma anche all’interno di altri reparti e presso il cliente. L’uso dei nuovi sistemi ha notevolmente accelerato le misurazioni, migliorando il rapporto qualitativo. Questo ha permesso di soddisfare le esigenze dei clienti anche nel caso di dettagli mai affrontati prima. L’uso di questo innovativo sistema ha portato alcuni importanti vantaggi: un’area di scansione più ampia senza alcun limite nel rilevamento di qualsiasi tipo di forma e superficie, e la totale libertà di movimento: infatti HandySCAN 3D è molto leggero e quindi può essere trasportato facilmente in altre sedi per fornire ai clienti un alto livello di servizio. Per concludere, come afferma la Direzione di M.D.C. DESIGN: “Creaform è stata scelta perché rispecchia perfettamente i punti fondamentali alla base della nostra mission: alta velocità e precisione. Siamo molto soddisfatti della scelta, anche per il supporto tecnico e la formazione del personale”. Creaform in Italia Creaform e un’azienda leader mondiale nelle soluzioni di misura 3D portatili e servizi d’ingegneria, con uffici a Milano e risorse per soddisfare la domanda sempre crescente dei suoi clienti e partner locali in Italia, terzo mercato europeo per dimensioni. In risposta all’elevata domanda del mercato, un intero team di specialisti è a disposizione della clientela. Gli uffici locali forniscono anche servizi di metrologia in tutta Italia e, grazie anche a iniziative di marketing del prodotto dedicate, l’azienda offre la propria competenza per la metrologia e per le soluzioni di misurazione 3D.
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tà. Ma quei sistemi mostravano poca affidabilità e precisione. Dopo un’attenta ricerca, M.D.C. DESIGN ha scelto quindi d’investire negli scanner MetraSCAN 3D e HandySCAN 3D di Creaform, nel CMM portatile HandyPROBE, e nel software Metrologic X4, per gestire la scansione e la misurazione di tutte le maschere e dei componenti nell’area metrologica 3D. Oltretutto, la nuova attrezzatura viene utilizzata per controllare apparecchiature di grandi dimensioni, cosa impossibile con una macchina di misurazione manuale. Altre applicazioni sono destinate al controllo di elementi in plastica e alla rilevazione dei dati su materiali grezzi che consente, alla MDC DESIGN, di elaborare i CAD 3D direttamente nel dipartimento CAM, con la certezza di calcolo del materiale in eccesso.
TECNOLOGIE IN CAMPO
L’Azienda è pronta a portare innovazione e competenza di modo che i suoi clienti possano superare le proprie sfide produttive e di controllo di qualità, offrendo soluzioni innovative, come scansione 3D, reverse engineering, controllo di qualità, test non distruttivi, sviluppo del prodotto e simulazione numerica (FEA / CFD). Per ulteriori informazioni: www.creaform3d.com AMPLIFICATORI DI MISURA SMART O TECNOLOGIA DI MISURA PLC?
Funzionalità tecniche degli amplificatori di misura moderni a confronto con quelle di test e misura dei controller logici programmabili odierni (PLC) di Michael Guckes (Product and Application Manager Industrial Amplifiers HBM Test and Measurement) Gli aspetti presi in maggiore considerazione dal white paper realizzato da HBK sono: precisione, flessibilità d’uso, funzionamento e sicurezza. Altri punti importanti sono gli ambienti d’integrazione in automazione e le applicazioni Scarica qui il white paper IoT. Dove ci sta porcompleto in formato PDF tando il progresso nella tecnologia di test e misura? Quali sono le criticità presenti e quali aspetti vanno considerati per garantire il successo a lungo termine? Necessità di nuovi concetti Spesso, l’interazione tra i singoli componenti dei sistemi di produzione o dei banchi prova è possibile solamente attraverso complicati canali di trasmissione e convertitori d’interfaccia. Per rendere più efficienti questi sistemi sempre più T_M
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complessi, nel tempo ci si è orientati in maniera sempre più massiccia verso componenti e interfacce uniformi presi come blocchi di costruzione da un sistema modulare. Analogamente, gli sviluppatori dei prodotti e i responsabili della pianificazione della produzione sono alla ricerca di sistemi flessibili che permettano una facile integrazione delle nuove tecnologie, senza che sia necessaria ogni volta nuova formazione per gli utenti. Risulta, quindi, necessario fare una distinzione fondamentale tra attività di automazione e attività di sviluppo dei prodotti. Lo sviluppo dei prodotti richiede un’acquisizione dati precisa a tassi di registrazione elevati. Negli ambienti di automazione, le sequenze devono essere eseguite in tempo reale secondo un modello deterministico per ottimizzare il funzionamento della macchina. In questo caso, i dati di misura sono meno importanti dei dati diagnostici. I due campi dello sviluppo dei prodotti e dell’automazione, un tempo separati, sono orami stati equiparati nei moderni sistemi meccatronici. Idealmente, i componenti dovrebbero fornire una flessibilità sufficiente per consentirne l’uso in entrambi i campi. Che cosa fa un PLC? Un controllore logico programmabile (PLC) è un dispositivo programmato digitalmente e utilizzato per controllare una macchina o un sistema. Nella versione più semplice, un PLC è costituito da input, output, un sistema operativo (firmware) e un’interfaccia che permette di caricare il programma dell’utente. Il programma dell’utente determina il modo in cui gli output vengono commutati come funzione degli input. In generale, un PLC ha un comportamento di tipo deterministico rispetto al tempo, ossia i cicli temporali sono definiti con precisione al millisecondo per l’elaborazione del programma dell’utente e, di conseguenza, per la sequenza di controllo della macchina. Una volta programmato, il PLC è molto semplice da usare e non presenta aspetti critici. Per eventuali modifiche alla sequenza è, però, sempre necessario l’intervento di uno specialista che adatti o modifichi e validi il programma di funzionamento. Per effettuare queste T_M
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N. 01n 2020
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TECNOLOGIE IN CAMPO
operazioni, è necessario un training lungo e molto specifico. Il PLC è collegato alla macchina o al sistema tramite sensori e attuatori. Oltre a questi dispositivi, ci sono anche dei display di stato. I sensori sono collegati agli input del PLC e comunicano al PLC quanto accade nella macchina o nel sistema. Possibili sensori sono, ad esempio, sonde, barriere fotoelettriche, codificatori incrementali, finecorsa, sensori di temperatura, sensori di livello di riempimento ecc. Gli attuatori sono collegati agli output del PLC e consentono il controllo della macchina o del sistema. Possibili attuatori sono, ad esempio, attrezzature di protezione per l’accensione di motori elettrici, valvole elettriche per idraulica o aria compressa, o moduli per il controllo della trasmissione (controllo del movimento, controllo della velocità di rotazione con accelerazione o decelerazione controllata e controlli dei motori passo-passo).
Figura 1 – Armadio elettrico con PLC integrato
Differenziazione in base alla modularità PLC modulare Il controllore è costituito da elementi singoli ognuno dei quali svolge un compito diverso. L’esempio più semplice è rappresentato da un PLC che include un gruppo centrale per le attività di calcolo (inclusa l’unità del processore principale) e almeno un gruppo d’input e uno di output. A questi sistemi possono essere aggiunti altri gruppi nel caso si desideri, ad esempio, un numero maggiore di output. Moduli specializzati, come ad esempio un modulo con un’interfaccia seriale, consentono anche l’integrazione di componenti quali le stazioni metereologiche. È possibile aggiungere an-
che moduli per l’elaborazione di segnali d’input analogici, moduli di controllo complessi e molti altri. PLC compatto I controllori compatti possono essere ampliati solo limitatamente o per nulla, ma sono molto più economici e compatti, a fronte delle stesse funzioni dei PLC modulari. Applicazioni e limiti dei PLC L’uso di un PLC è consigliato in tutti i casi in cui un numero consistente di segnali digitali e di valori di base misurati forniti dai sensori e dagli attuatori devono essere combinati in un armadio di controllo centrale. I PLC funzionano in maniera sincronizzata nel programma operativo precedentemente creato per controllare le macchine e i sistemi. La creazione e la modifica dei programmi operativi richiedono l’intervento di programmatori esperti. Il processo di retrofitting e ampliamento dei PLC è molto complesso e non è possibile creare e adattare i programmi senza il supporto di specialisti. Ciò è valido anche per i controllori compatti di dimensioni inferiori che non possono essere utilizzati da utenti che non possiedono le conoscenze specialistiche necessarie. La durata del ciclo prefissata limita la quantità di dati che un PLC può elaborare. Ciò significa che i PLC vengono rapidamente spinti fino al limite quando sono utilizzati per compiti di misura e controllo con grandi volumi di dati che richiedono curve del segnale di misura accurate. L’accuratezza dei segnali misurati dai moduli I/O spesso non è sufficiente per consentire decisioni affidabili relativamente ai segnali e ai processi nel sistema, il che a sua volta riduce al minimo l’efficienza dei processi di produzione e test. Un PLC dev’essere considerato come un sistema autonomo con un collegamento “esterno” inadeguato tramite le interfacce corrispondenti. Tuttavia, un’interfaccia adeguata è uno dei requisiti principali della digitalizzazione e dell’IoT. Oltre al controllo del sistema, esistono anche altri requisiti quali l’archiviazione dati, la valutazione e la visualizzazione basate sul cloud per consentire l’avanzamento di produttività desiderato.
N. 01n ; 2020 Amplificatori smart usati come componenti di test e misura e registratori di dati Acquisizione rapida, precisa e silenziosa dei dati di misura con una frequenza di campionamento di 20 kHz. L’identificazione dei sensori TEDS rende più semplice la configurazione dell’amplificatore e la misurazione, dal momento che l’amplificatore di misura identifica automaticamente il sensore collegato e viene configurato esattamente per quell’intervallo di mi-
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Fusione tra Operation Technology (OT) e Information Technology (IT) Lo stesso discorso vale per i software di test e controllo. Le grandezze misurate nell’ambito dei test devono essere salvate e analizzate da un software adatto che, per far fronte ai grandi volumi di dati coinvolti, dev’essere basato su PC. I dati vengono trasmessi a un PC preposto alle misurazioni tramite un’interfaccia Ethernet. I componenti e i metodi del software di valutazione verranno utilizzati in seguito in ambiente di produzione e combinati con i componenti della tecnologia di controllo. Inoltre, spesso è necessario un grado elevato di funzionamento in tempo reale per i sistemi meccatronici in ambiente di produzione, al fine di garantire un’interazione lineare ed esente da errori tra tutti i componenti. HBM offre un concetto integrato di sensori e acquisizione di dati di misura sia per il settore dello sviluppo che per quello della produzione. Oltre a fornire sensori adatti, HBM mette al centro di questa catena di misura di produzione componenti di test e misura moderni. Ciononostante, i sistemi di PLC esistenti spesso non sono in grado di rispondere ai requisiti moderni e altamente dinamici delle linee di produzione moderne, poiché non possiedono le funzionalità richieste. I criteri importanti da rispettare per poter utilizzare questo tipo di sistema di misura in modo efficace comprendono il trasferimento di dati in tempo reale, funzionalità di calcolo elevate e, parimenti importanti, la semplice parametrizzazione e visualizzazione dei dati di misura per diversi gruppi di dipendenti e operatori.
TECNOLOGIE IN CAMPO
Figura 2 – OT e IT in combinazione con l’amplificatore industriale smart ClipX
sura e di funzionamento. Lo stato del valore di misura consente di effettuare la diagnostica canale per canale nell’amplificatore di misura, consentendo così interventi mirati (sia in sito che da remoto) in caso d’interferenze. Amplificatori di misura smart con canali di calcolo interni (funzioni SMART) Per far funzionare stabilmente un sistema di automazione, i canali di trasferimento non devono essere “inceppati”. Ciò significa che è necessario pre-elaborare anticipatamente in modo decentralizzato i dati di misura. Per farlo, il componente dev’essere dotato di funzioni di calcolo interne in grado di eseguire compiti di monitoraggio e controllo in tempo reale. I segnali possono poi essere ulteriormente elaborati internamente o inviati al sistema di automazione tramite output analogici e bus di campo veloci basati su Ethernet. Questa operazione non sovraccarica il controllore della macchina o del sistema e permette di ottenere tempi di ciclo brevi e veloci. A questo scopo, sono disponibili funzioni di calcolo predefinite che l’utente può combinare fra loro con un semplice clic del mouse. Utilizzando questo tipo di componente di misura, l’attività da eseguire sarà la parametrizzazione invece della programmazione che richiederebbe un training specifico.
zano quotidianamente dispositivi smart. I componenti di automazione moderni hanno reso la tecnologia di test e misura più pratica, consentendo di utilizzare software e tecnologie di funzionamento finora conosciute solamente in relazione a smartphone e tablet. Le interfacce standardizzate consentono anche di accedere facilmente a tutti i parametri dei dispositivi per configurazione, funzionamento e analisi tramite qualsiasi terminale compatibile con Internet e diventano quindi un investimento sicuro e proficuo per il futuro per l’utente. L’edge computing facilita l’azienda smart Il termine edge computing fa riferimento all’elaborazione dati distribuita a un’estremità di una rete. Un dispositivo edge fisico raccoglie, filtra e analizza i dati. Si comporta come un’interfaccia tra l’Operational Technology (OT) a livello della macchina e l’Information Technology (IT) a livello dell’azienda e oltre, fino al cloud. I dispositivi edge consentono di gestire molte sfide dal momento che non richiedono interventi nelle architetture che sono andate sviluppandosi negli anni e consentono quindi di evitare spese elevate e i rischi legati a perdite nell’ambito della produzione. Inoltre, è possibile pre-elaborare tutti i dati di funzionamento e di processo e il dispositivo funge da interfaccia di protocollo multifunzione tra le macchine e i server dell’azienda.
Nuovi canali di comunicazione per un funzionamento e una trasmissione Reti di controller edge del segnale intuitivi L’uso di attrezzare di test e misura Gli utenti e gli operatori del sistema utiliz- moderne come dispositivi edge rende T_M
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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITĂ&#x20AC; - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELLâ&#x20AC;&#x2122;ASSOCIAZIONE â&#x20AC;&#x153;GMEEâ&#x20AC;? E DI â&#x20AC;&#x153;METROLOGIA & QUALITĂ&#x20AC;â&#x20AC;?
TUTTO_MISURE
ANNO XXI N. 04 Ć&#x2019; 2 019
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITĂ&#x20AC; - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELLâ&#x20AC;&#x2122;ASSOCIAZIONE â&#x20AC;&#x153;GMEEâ&#x20AC;? E DI â&#x20AC;&#x153;METROLOGIA & QUALITĂ&#x20AC;â&#x20AC;?
ANNO XXI N. 01 Ć&#x2019; 2 019
EDITORIALE Riflessioni
NOTIZIE
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Tavola XY a due assi LQWHJUDWL LQ XQ SURČ´OR bassissimo ed unâ&#x20AC;&#x2122;ampia apertura centrale
Eccellenti performance JHRPHWULFKH UHWWLOLQHLW¢ ȴQR D s wP
Ottimizzata per applicazioni altamente dinamiche con YHORFLW¢ ȴQR D P V HG DFFHOHUD]LRQL ȴQR D J
Versioni ad 1 o 2 motori per ciascun asse per la PDVVLPD ȾHVVLELOLW¢
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FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in SanitĂ Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
IL TEMA +0)
Il monitoraggio delle grandi strutture
GLI ALTRI TEMI I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque
ALTRI ARGOMENTI Ă&#x2C6; il software il vero colpevole? Gestione dellâ&#x20AC;&#x2122;efficienza energetica Lâ&#x20AC;&#x2122;importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano
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AFFIDABILITĂ&#x20AC; & TECNOLOGIA
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Le responsabilitĂ da contatto sociale
In ricordo di due amici
Il campione nazionale del tempo
AFFIDABILITĂ&#x20AC; & TECNOLOGIA
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Web: https://www.aerotech.co.uk Persona da contattare: Uwe Fischer Tel. +44/1256855055 - E-mail: ufischer@aerotech.com Aerotech Italy - Simone Gelmini Tel. 327/8360128 -E-mail: sgelmini@aerotech.com
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Gli assi Aerotech della serie PlanarDLA presentano unâ&#x20AC;&#x2122;apertura centrale, alta dinamicitĂ , eccezionali performance geometriche in un design compatto e dal SURČ´OR EDVVLVVLPR *XLGH D ULFLUFROR GL UXOOL VXSHUČ´FL lavorate con estrema precisione e motori lineari agenti lungo i centri di rigidezza per ciascun asse danno vita ad una tavola dalle performance geometriche eccezionali. Capace di raggiungere i 2 m/s di velocitĂ ed i 2 g di accelerazione la tavola PlanarDLA consente la massima produttivitĂ e precisione garantendo il massimo ritorno del tuo investimento ed il minor total cost of ownership. 'LVSRQLELOH FRQ GLYHUVL YDORUL GL FRUVD H SUHFLVLRQH questa tavola è ideale per applicazioni di metrologia, /(' ZDIHU VFULELQJ ZDIHU LQVSHFWLRQ &RQWDWWD $HURWHFK oggi stesso per conoscere come la tavola PlanarDLA possa migliorare la tua applicazione.
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TAVOLA XY IMPAREGGIABILE PER PERFORMANCE DI POSIZIONAMENTO
ALTRI ARGOMENTI
GLI ESPERTI DI T_M
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IL TEMA La riproducibilitĂ delle misure nella diagnostica medica
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
Termometria in ambito biomedicale
EDITORIALE
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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
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TECNOLOGIE IN CAMPO
perché consente sono in grado di raggiungere la qualinon solo di trasferi- tà richiesta. re, ma anche di de- Ciò è possibile solamente tramite scrivere da un punto amplificatori di misura come ClipX o di vista semantico i PMX che presentano una risoluzione di dati della macchina segnale elevata (24bit) e una fase d’in(variabili di control- put del convertitore non sensibile. Per lo, valori di misura, questo scopo, si raccomanda l’uso del parametri ecc.) in metodo della frequenza portante, in un formato leggibile cui i segnali di misura sono dapprima meccanicamente. modulati e poi amplificati. Anche questa tecno- In questo modo si eliminano gli effetti logia è basata su d’interferenza indotti dal sistema, coInternet e offre un me il ronzio causato dalla corrente grande potenziale alternata e le tensioni termoelettriche. in termini di rispar- Attenzione: tutti i canali di misura, indimio e sicurezza de- pendentemente dal loro livello di configli investimenti. An- gurazione, sono registrati in parallelo che in questo caso i con una frequenza di campionamento Figura 3 – L’amplificatore ClipX consente dati vengono inviati di 19200Hz. nuove soluzioni cloud nell’azienda smart tramite Ethernet; il Le nuove tecnologie di rete e comunicaciclo però è più len- zione implementate negli amplificatori di misura smart rendono i processi più accessibile il mondo dell’IoT ai produt- to rispetto ai sistemi con bus di campo. snelli e trasparenti. tori di macchine. I gruppi I/O permetIl controllo della produzione e dei tono il campionamento di segnali Campi di applicazione banchi prova è ampiamente automaaggiuntivi tramite input analogici e e limiti per gli utenti tizzato e può essere controllato da digitali, rendendo così possibile la di componenti di automazione basati remoto. manutenzione predittiva. Non è più necessario impiegare eccesUn controller edge supporta diversi pro- su attrezzature siva manodopera ed effettuare training tocolli di comunicazione (SMB, OPC di test e misura UA, TSN e MQTT) che consentono a I componenti come ClipX e PMX di specifici per i dipendenti. tutte le unità di essere collegate vertical- HBM garantiscono la maggior preci- Il sistema genera report sullo stato di mente o orizzontalmente con un’azien- sione di misura e le elevate frequenze salute che permettono di ottimizzare da smart e permette l’implementazione di campionamento richieste anche gli interventi di manutenzione. di collegamenti cloud. Anche l’integra- nell’intervallo di carico parziale e zione di protocolli futuri non costituisce sono in linea con la tendenza verso Per ulteriori informazioni: un ostacolo. In questo contesto, è impor- una sempre maggiore qualità della www.hbm.com. tante che tutte le interfacce di sistema produzione e dell’analisi. consentano un accesso non reattivo a Solamente nel caso in cui tutti i sensori della catena di tutti i componenti. misura rispondono globalmente Necessità di nuovi protocolli a questi requisiti d’interfaccia Per abilitare una trasmissione efficiente sarà possibile otdei dati di pianificazione e diagnosti- tenere una valuca in produzione al cloud, è necessario tazione della quaun nuovo formato di dati. Questo lità accurata. nuovo formato, OPC-UA, si basa sul A questo scopo, suo predecessore, OPC, ed è ora stan- l’hardware di midardizzato e accettato come standard sura deve fornire globale. OPC Unified Architecture, in una qualità di breve, OPC UA, è un protocollo di co- misura e di semunicazione industriale macchina- gnale appropriamaccchina. OPC UA è la specifica ta. OPC più nuova sviluppata dalla OPC I controllori logici Foundation e differisce notevolmente programmabili Figura 4 – PMX con controllo CODESYS e visualizzazione web dai suoi predecessori, in particolare (PLC) comuni non T_M
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Rubrica a cura di Luca Mari
METROLOGIA GENERALE
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Articolo di L. Mari, F. Grégis (LIUC - Univ. Cattaneo) e A. Giordani (Univ. Cattolica - Milano)
La riscoperta del valor vero? Seconda parte GENERAL METROLOGY In this permanent section of the Journal our colleague and friend Luca Mari, world-recognized expert in fundamental metrology and member of several International Committees, informs the readers on the new development of the fundamental norms and documents of interest for all metrologists and measurement experts. Do not hesitate to contact him!
METROLOGIA GENERALE In questa Rubrica permanente il collega e amico Luca Mari, internazionalmente riconosciuto quale esperto di metrologia fondamentale e membro di numerosi tavoli di lavoro per la redazione di Norme, informa i lettori sui più recenti temi d’interesse e sugli sviluppi di Norme e Documenti. Scrivete a Luca per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! Nell’articolo pubblicato in questa stessa rubrica nel numero precedente di Tutto_Misure, abbiamo sostenuto che potrebbe essere in corso una riscoperta del concetto di valor vero e del suo ruolo nella metrologia, e abbiamo ricordato che le obiezioni al concetto tradizionale di “valor vero” (il valore che sarebbe prodotto da una misurazione perfetta) sono almeno due: la prima è che i valori veri sono inconoscibili, e perciò il concetto di “valor vero” è operativamente inutile; la seconda obiezione è che, in generale, le misurazioni non consentono di ottenere un solo valore, e questo è incompatibile con l’ipotesi tradizionale di unicità del valore. Riprendiamo qui il filo del ragionamento (data la complessità del nostro tema, abbiamo messo tra parentesi con un asterisco alcune note di contenuto più filosofico: la loro lettura può essere evitata da chi voglia rimanere focalizzato sulle questioni più operative), a partire da un’ammissione: usiamo “verità”, e quindi “vero”, con significati diversi. In particolare, incontrando un quadrupede con un corno sulla fronte potremmo chiederci se è un vero unicorno, e non invece per esempio un cavallo a cui è stato applicato un corno; e, di fronte a un prodotto industriale, potremmo chiederci se T_M
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è un vero ABC (dove ABC è una marca famosa per quel genere di prodotti) o se è un prodotto contraffatto. Dunque attribuiamo l’essere vero o falso anche a oggetti, naturali o artificiali. Questo è però un senso ellittico: un oggetto non è né vero né falso in sé, ma ha o non ha certe proprietà. «Quell’animale non è un vero unicorno» è solo un’abbreviazione di «è falso che quell’animale, che appare essere un unicorno, sia un unicorno» e perciò di «La proposizione “quell’animale, che appare essere un unicorno, è un unicorno” è falsa». Per lo stesso motivo i valori di grandezza non sono in sé né veri né falsi; e affermare, ad esempio, che x è il valor vero del diametro di un certo oggetto a di forma cilindrica è solo un modo breve per sostenere qualcosa del tipo: è vero che il diametro di a è x oppure: la proposizione “d(a) = x” è vera dove x è un certo valore di lunghezza, ad esempio 0,123 m. (* Se ne potrebbe concludere che qui “valor vero” e “valore” sono sinonimi, sulla linea della GUM in cui «il termine “valor vero” ... di una grandezza viene evitato ... poiché la parola “vero” viene
considerata ridondante» (D.3.5). Il punto è però che non sempre ci si riferisce a grandezze come misurandi. Per esempio, d(a) potrebbe essere il diametro concordato con un cliente per l’oggetto a che si sta progettando, e che dunque non esiste ancora. In tal caso “d(a) = 0,123 m” è una specifica, e dunque non è né vera né falsa, ma più o meno realizzabile – dal lato del fornitore – e più o meno appropriata alle esigenze da soddisfare – dal lato del cliente. *) Nell’affermare la verità della proposizione “d(a) = x”, per un certo misurando d(a) e un certo valore x, ha un ruolo importante la relazione designata dal simbolo “=”. Se si trattasse di una disuguaglianza, la percezione di problematicità dell’asserzione di verità potrebbe cambiare immediatamente: ad esempio, se a fosse un oggetto appoggiato sulla scrivania di chi sta leggendo e x fosse 106 m, non sarebbe problematico affermare che la proposizione “d(a) < 106 m” è vera. Tuttavia, questo non è sufficiente per rendere 106 m il (o un) valor vero del diametro dell’oggetto a. Per essere vero per d(a), un valore x di lunghezza dev’essere uguale a d(a). Ciò pone la questione intorno a cui tutta la nostra analisi si sviluppa: cosa significa che una grandezza di un oggetto (come d(a)) e un valore di grandezza (come 0,123 m) sono uguali? (* Rimandiamo il lettore interessato alla dimensione più concettuale di questo problema alla seconda parte dell’articolo “Unità di misura e valori di grandezze”, pubblicata su Tutto_Misure, numero 3, 2017. *) Se l’oggetto fosse un’entità matematica (in questo caso, un cilindro nel senso della geometria) e l’unità di lunghezza fosse a sua volta intesa come una lunghezza geometrica, troveremmo la risposta nel famoso libro quinto degli Elementi di Euclide: d(a) = 0,123 m è equivalente a d(a) / m = 0,12300..., cioè il cilindro ha un diametro che è
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dall’oggetto sotto misurazione, data la definizione del misurando, la soglia di definizione SDd(a) potrebbe non essere nota o potrebbe essere nota in modo approssimato o addirittura errato. (* Si noti che questa è la conseguenza di una posizione realista: gli oggetti empirici hanno una struttura che non dipende dalla nostra conoscenza. Ciò che dipende dalla nostra conoscenza e dalle nostre finalità sono invece l’aspetto di tale struttura di cui ci interessiamo – nell’esempio, la forma dell’oggetto – e il modo con cui descriviamo tale aspetto – nell’esempio, l’ipotesi che l’oggetto sia cilindrico e, quindi, abbia un diametro. *) In questo caso stiamo supponendo, per semplicità, di conoscere SDd(a) correttamente, e perciò di stabilire che l’incertezza di definizione IDd(a) sia pari alla soglia di definizione, IDd(a) = SDd(a) = 10–5 m. Com’è appropriato, l’incertezza obiettivo IOd(a) è poi maggiore dell’incertezza di definizione, IOd(a) = 10–3 m > IDd(a). Vediamo che conseguenze ha tutto ciò sulla possibilità di considerare sensatamente l’esistenza del valor vero per d(a). Dati l’oggetto a, il modello di a e del misurando d(a), * è fissata la soglia di definizione SDd(a), * che è stimata dall’incertezza di definizione IDd(a); * esiste allora un valore di lunghezza x = y m, dove y ha un numero di cifre decimali corrispondente all’esponente di SDd(a) (in questo caso 5, dato che SDd(a) = 10–5 m), * tale che d(a) = y m, cioè è vero che il diametro di a è y m, e dunque anche che y m è il valor vero del diametro di a. Anche questo semplice esempio ci consente di proporre qualche considerazione su questa conclusione. Primo, secondo questa interpretazione il valor vero di un misurando dipende dalla soglia di definizione SDd(a) del misurando, che a sua volta dipende sia dalle caratteristiche empiriche dell’oggetto sotto misurazione sia dal modello che abbiamo dell’oggetto e del misurando. Dunque il valor vero è un valore determinato dalle caratteristiche empiriche dell’oggetto condizionatamente al modello assunto per il misurando.
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0,12300... volte l’unità. Il valor vero di d(a) sarebbe dunque non problematicamente 0,12300... m. Ma l’oggetto sulla scrivania del lettore è un oggetto fisico, non un cilindro in senso matematico: una qualsiasi sua sezione non è un cerchio ideale e le sue sezioni non sono identiche. Nonostante ciò, l’espressione “diametro dell’oggetto a” è stata considerata comprensibile e dotata di significato. Ma com’è possibile riferirsi al diametro di un oggetto che è solo approssimativamente cilindrico? Se abbiamo considerato che l’oggetto sia cilindrico è perché la sua forma appare effettivamente cilindrica a un’osservazione con una risoluzione che abbiamo ritenuto appropriata per i nostri scopi (di un oggetto di forma anche solo approssimativamente piramidale, ad esempio, non ci chiederemmo quale sia il diametro). Tuttavia, il materiale di cui l’oggetto è fatto e il processo con cui l’oggetto è stato prodotto potrebbero essere tali che a una scala inferiore a 10–5 m l’oggetto rivela le sue irregolarità, e la sua forma non è più quella di un cilindro: sotto a questa scala l’oggetto non ha un diametro. D’altra parte, potremmo avere necessità di acquisire informazione sull’oggetto in scala 10–3 m, e dunque, proprio per le ragioni appena illustrate, a questa scala l’oggetto ha un diametro. È questo lo scenario più semplice, e più abituale nelle misurazioni non scientifiche, e può essere efficacemente descritto attraverso il confronto tra: * la soglia di definizione, SD, al di sotto della quale la definizione del misurando non è più valida (il termine “soglia di definizione” è nostro), * l’incertezza di definizione, ID, “che deriva dalla quantità finita di dettagli nella definizione di un misurando” (VIM: 2.27), e * l’incertezza obiettivo, IO, “specificata in forma di limite superiore e stabilita sulla base dell’utilizzo previsto dei risultati di misura” (VIM: 2:34). Una volta che l’oggetto sotto misurazione è stato scelto e modellizzato (nel nostro esempio, come un cilindro) e una volta che il misurando è stato definito (nel nostro esempio d(a)), la soglia di definizione SDd(a) è stabilita. Essendo una caratteristica empirica determinata
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(* Questo ci colloca in una posizione di realismo critico: non sosteniamo che l’oggetto abbia inerentemente un valor vero, perché riconosciamo che il valor vero dipende anche dal modello del misurando – e perciò evitiamo un realismo ingenuo –, ma nemmeno sosteniamo che è vuoto di significato asserire la verità di una proposizione che stabilisce l’uguaglianza di un misurando e di un valore di grandezza – e perciò evitiamo l’anti-realismo. *) Secondo, e in conseguenza del primo punto, il valore numerico del valor vero di un misurando non è in generale un numero reale ma, una volta fissata l’unità, ha un numero di cifre decimali che dipende da SDd(a), che, una volta fissato il modello, è una caratteristica empirica determinata dall’oggetto. Come accade per ogni caratteristica empirica, non abbiamo la conoscenza definitiva di SDd(a), che stimiamo mediante l’incer-
tezza di definizione IDd(a). Terzo, in tutto ciò non abbiamo ovviamente acquisito alcuna garanzia che il modello non sia sbagliato, o che la stima di SDd(a) mediante IDd(a) non sia sbagliata, e in ogni caso che la stima y m che abbiamo formulato per d(a) sia corretta. Infatti, come accade per ogni caratteristica empirica, la certezza definitiva sul valor vero rimane non raggiungibile (come si dice tradizionalmente, “il valor vero è inconoscibile”). Tuttavia, ciò che abbiamo acquisito è che, a condizione che l’assunzione SDd(a) = IDd(a) sia corretta e dato il livello di accuratezza accettabile che abbiamo fissato stabilendo IOd(a), il misurando ha un valor vero, e tale valore è unico. (* La questione dell’unicità del valor vero rimane delicata, per lo meno perché il concetto stesso di valore di una grandezza richiederebbe qualche chiarimento. Solo come esempio, ci si potrebbe
chiedere se accettare che sia un valore 0,123 m, con un numero di cifre decimali finito, non corrisponde in pratica ad accettare che un valore numerico possa essere anche un intervallo di numeri reali – per esempio [0,1225; 0,1235] – e perfino una distribuzione di probabilità. Non sviluppiamo ulteriormente l’argomento qui. *) Nel progettare una misurazione del diametro dell’oggetto a è razionale tener conto di questa informazione, facendo in modo che l’incertezza di misura IMd(a) * non sia maggiore dell’incertezza obiettivo IOd(a), per evitare che il risultato di misura non sia utile per gli scopi per cui si è misurato, e * non sia minore dell’incertezza di definizione IDd(a), per evitare di sprecare inutilmente risorse nella realizzazione della misurazione, così che dunque IDd(a) ≤ IMd(a) ≤ IOd(a).
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N. 01n ; 2020 Su questa base, non è difficile proporre una prima generalizzazione di quanto accennato finora, rimuovendo la condizione SDd(a) = IDd(a). La situazione SDd(a) < IDd(a) è ovvia: nello stabilire l’incertezza di definizione siamo più cauti di quello che potremmo, per esempio assumendo che il diametro sia definito al decimo di millimetro (cioè IDd(a) = 10–4 m) pur in una condizione in cui la soglia di definizione è tale che potremmo guadagnare un altro ordine di grandezza e scendere al centesimo (cioè SDd(a) = 10–5 m). A meno di una rilevante incertezza di misura dovuta a quelli che tradizionalmente si chiamano “errori sistematici”, potremmo ottenere la certezza pratica che il valore misurato coincide con il valor vero. Più interessante è invece la situazione opposta, SDd(a) > IDd(a), in cui la stima della soglia di definizione attraverso l’incertezza di definizione è eccessivamen-
te ottimistica: ipotizziamo che l’oggetto mantenga una forma cilindrica per esempio fino alla scala dei micrometri (dunque IDd(a) = 10–6 m), quando a una migliore analisi avremmo dovuto accorgerci che la qualità dell’oggetto non è così elevata (appunto perché SDd(a) = 10–5 m). In questo caso potremmo decidere di ridurre anche l’incertezza obiettivo, e perciò di dotarci di uno strumento di misura in grado di assicurare ripetibilità perfino al micrometro, e nonostante le migliori condizioni sperimentali continuare a ottenere grande variabilità nei valori misurati. Interpretata correttamente, questa situazione sarebbe l’indicatore che IDd(a) stima in modo errato SDd(a). In conclusione, la riscoperta del concetto di valor vero sembra condurre a sviluppi significativi per la comprensione del processo di misurazione, inteso come attribuzione empiricamente giustificata di valori
a grandezze di oggetti, e questo per almeno tre ragioni. In primo luogo, ci consente di rendere esplicita la connessione che esiste tra processo di misurazione e processo di modellizzazione dell’oggetto sotto misurazione e della grandezza che intendiamo misurare, così da chiarire che l’attività di misurazione è essenzialmente model-based. In secondo luogo, ci consente di evidenziare il ruolo giocato dalla definizione dell’incertezza obiettivo nel progettare una misurazione, così da chiarire che l’attività di misurazione è essenzialmente purpose-driven. Infine, e come conseguenza dei primi due punti, ci consente di evitare un’assunzione di realismo ingenuo nei confronti delle grandezze e dei loro valori, e di assumere un punto di vista più critico nei confronti delle nostre credenze circa ciò che esiste nel mondo indipendentemente dalla nostra interazione con esso. TUTTO_MISURE
TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
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METROLOGIA GENERALE
ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019
EDITORIALE Riflessioni
NOTIZIE
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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS
IL TEMA +0)
Il monitoraggio delle grandi strutture
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Le responsabilità da contatto sociale
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GLI ESPERTI DI T_M
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IL TEMA
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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia
La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica
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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense
Termometria in ambito biomedicale
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LA MISURA DEL SOFTWARE
Rubrica a cura di Luigi Buglione – GUFPI-ISMA
Metrologia e Contratti Parte 15 – DevOps e le Linee Guida Contrattuali GUFPI-ISMA METROLOGY AND CONTRACTS PART 15: DEVOPS AND GUFPI-ISMA CONTRACTUAL GUIDELINES Fifteenth paper based on the new GUFPI-ISMA guidelines on the proper use of “Principles, Assumptions and Contractual Best Practices” (vol.1, 2016) is about the mapping between measurement-related DevOps elements and GUFPI-ISMA Contractual Guidelines main topics.
RIASSUNTO Quindicesimo articolo basato sulle nuove linee guida GUFPI-ISMA sul corretto uso di “Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali” (vol.1, 2016), relativo alla mappatura del paradigma tra gli aspetti DevOps legati alla misurazione e i principali lemmi delle Linee Guida Contrattuali GUFPI-ISMA. INTRODUZIONE
Quindicesimo appuntamento con la disamina dell’applicazione di buoni principi di misurazione ai contratti (ICT e non), relativo agli aspetti di corretto censimento delle misure e loro utilizzo in un piano di misurazione, altro spunto incluso nelle “linee guida contrattuali” GUFPIISMA 2016 [1]. Stavolta parliamo del collegamento tra questo documento e DevOps, un movimento culturale e professionale che negli ultimi dieci anni sta cercando di ottimizzare la gestione progettuale stringendo le maglie del lavoro dei gruppi DEV e OPS, in estrema sintesi rispettivamente chi lavora prima e dopo il rilascio di un deliverable. Il documento PABCP (Principi, Assunzioni & Best Practice Contrattuali) tratta della misurazione e della misurabilità a 360°, seppur dedicando un’attenzione particolare dagli aspetti legati ai prodotti software. Ma vediamo meglio di cosa si tratta... DEVOPS: COSA È E CHE VALORE PUÒ GENERARE
DevOps (termine derivato dalla fusione di “Development” e “Operation”) T_M
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viene definito genericamente come “un movimento culturale e professionale che sottolinea l’importanza della comunicazione, collaborazione e integrazione tra sviluppatori software e professionisti IT dell’Operation” [2] e nasce come serie di valori, principi e best practice nel 2009, a valle dei primi DevOps Days, incontri informali tra professionisti IT. L’obiettivo era (ed è) quello di eliminare il cosiddetto “muro della confusione” tra coloro che pensano e producono un deliverable in un progetto (DEV – Development) e chi invece lo gestisce durante la fase di erogazione/esercizio (OPS – Operation). In un contesto IT, quindi, il DEV viene visto tipicamente come l’insieme (tra gli altri) degli analisti, programmatori, tester mentre l’OPS come un gruppo che include il Service Desk, i sistemisti, e tutti coloro che aiutano gli utenti a “usare” in operatività una soluzione IT (o basata sull’IT). La collaborazione più stretta tra i due macro-gruppi può portare ovviamente a considerevoli risparmi e a un maggior valore per i diversi stakeholder coinvolti. In Fig. 1 si presenta a sinistra la tipica situazione di molte organizzazioni che vedono i due macro-gruppi ben distin-
ti, con un impegno lavorativo descritto dai triangoli blu. L’obiettivo è di tendere sempre più verso la distribuzione dell’effort rappresentata nella figura di destra, laddove quelli dell’OPS potrebbero supportare i colleghi del DEV quali co-analisti/realizzatori a una migliore gestione delle modifiche (change) sulla base dell’esperienza lavorativa e quelli del DEV potrebbero ricevere un coaching dai colleghi dell’OPS utile a future (ri) progettazioni e realizzazioni più attagliate ai fabbisogni reali degli utenti di un dato sistema/servizio. Le fasi del ciclo di vita descritte in azzurro sono quelle proposte da ITIL v3 (2011), ovverosia Service Design (progettazione), Service Transition (realizzazione, test & collaudo) e Service Operation (erogazione e supporto all’esercizio). Gli aspetti di misurazione e monitoraggio sono cross, spalmati sull’intera attività e descritti nella fase trasversale di CSI (Continual Service Improvement). Perché parlare di DevOps in questa rubrica? Perché diversi capitolati e bandi di gara (pubblici e privati) stanno inserendo l’adozione di tale paradigma nelle risposte richieste ai fornitori quale elemento di gestione del valore nei nuovi contratti ICT [4, 5]. DEVOPS: VALORI, PRINCIPI E PRATICHE
DevOps non è una metodologia “organica”, né un modello con processi predefiniti, ma un insieme di valori, princi-
Presidente GUFPI-ISMA - Gruppo Utenti Function Point Italia Italian Software Metrics Association luigi.buglione@gufpi-isma.org
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LA MISURA DEL SOFTWARE
Figura 1 – DevOps e Fasi del ciclo di vita ITIL v3: prima (sin.) e dopo (destra) [3]
pi e pratiche che permettono di poter ottimizzare, laddove opportunamente implementate, la gestione di un qualsivoglia progetto di servizio, ICT o non, essendo adottabile anche in contesti non tecnologici e basati sull’informatizzazione. Partiamo dai cinque “valori”, riassumibili tramite l’acronimo CALMS: Culture: il cambiamento parte da una organizzazione che collabora e comunica Automation: è uno strumento, non obiettivo, per velocizzare l’esecuzione dei task Lean: l’adozione di tecniche per “snellire” i processi e le pratiche permette migliori performance Measurement: la misurazione e il monitoraggio rappresentano dei capisaldi ineludibili per sapere dove siamo e dove (e come) vogliamo arrivare a conseguire gli obiettivi aziendali Sharing: la comunicazione e condivisione di esperienze permette di ottimizzare e riutilizzare quanto già fatto, riducendo le eventuali inefficienze, evitando di reinventare la ruota (“reinventing the wheel”). Passiamo poi ai tre “principi”, che sono di fatto fasi evolutive di un modello di maturità DevOps, denominate “ways”: First Way (Flow): il DEV governa l’OPS, che segue il flusso di lavoro, sup-
I valori, principi e pratiche DevOps rappresentano un elenco di aspetti d’interesse per migliorare continuativamente un prodotto/servizio: ma quali potrebbero essere le sfaccettature in ottica di misurazione/misurabilità per un misuratore? La Tab. 1 seguente propone una DEVOPS E IL “MEASUREMENT”: lettura in tal senso, cercando di stimolaQUALI KPI E AREE re il giusto ammontare di attività (e di D’INTERESSE? ore di lavoro) da inserire in un piano di Con riferimento al valore “M”, ovvero- progetto.
Figura 2 – CALMS: i cinque valori in DevOps
Figura 4 – Possibili Aree d’interesse per il “Measurement”
portando quanto già fatto e messo in produzione; Second Way (Feedback): l’OPS inizia a restituire feedback in varie forme che permettono al DEV d’imparare e migliorare, iniziando una collaborazione virtuosa tra i due gruppi, sfruttando anche claim (lamentele) quali requisiti aggiuntivi per un successivo change; Third Way (Continual Experimentation & Learning): l’organizzazione deve prevedere (come farebbe ogni genitore) il tempo e lo spazio per imparare a saper fare, investendo sulla necessità di sperimentare e generare valore anche dagli sbagli iniziali. All’interno di ciascuna way troviamo poi delle pratiche, ovverosia delle tecniche associate a quel dato livello di maturità organizzativa. Ad esempio, la Theory of Constraint (TOC) [6] di Goldratt è una tecnica Lean associata alla First Way, i feedback e le peer reviews sono associate alla Second Way e tecniche di resilienza e antifragilità (ad esempio, l’approccio “Simian Army” di Netflix [7]) alla Third Way e via dicendo.
Figura 3 – Le Three Ways: i principi DevOps
sia il Measurement, un buon suggerimento è quello di bilanciare le misure e gli indicatori in aree tematiche complementari, come in una Balanced Scorecard (BSC), per avere a disposizione una visione complessiva (“big picture”) delle attività dell’organizzazione, a vari livelli (dal progetto verso il portfolio, come trattato in framework quali SAFe [8]. DEVOPS: UN POSSIBILE MAPPING ‘MISURABILE’ CON LE “PABPC” GUFPI-ISMA
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LA MISURA DEL SOFTWARE
Tabella 1 – Possibili aspetti misurabili in DevOps
contrattuali” GUFPI-ISMA [1], cercando di evidenziare come una corretta applicazione degli aspetti di misurazione permetta a un decision-maker di disporre di dati, informazioni e conoscenze (trend) il più possibile oggettivi utili per prendere decisioni consapevoli che tengano in debito conto anche dei rischi da individuare, gestire e possibilmente prevedere in un progetto.
Rif. GUFPI-ISMA “PABPC”
DevOps - Possibili aspetti “misurabili”
1. Contratto
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2. Misurabilità – Aspetti generali
Measurement (value)
3. Gestione dei requisiti utente
Lean (value), Value Stream Mapping, Scrumban
4. Schema ABC
Lean (value), Value Stream Mapping
5. Ambiti, confine e strati/partizioni
Theory of Constraint (TOC)
6. Metodi FSM
Measurement (value), Utility, Capacity Mgmt
7. Metodi NFSM
Measurement (value), Warranty, Capacity Mgmt
8. Selezione di un metodo FSM/NFSM
Measurement/Sharing (value)
9. Certificazioni individuali
Culture/Sharing (value), DevOps Engineer (ruolo)
10. Gerarchia delle fonti
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
11. Produttività
Agile Mgmt (velocity), Story Points (SP)
12. Benchmarking-Dati storici
Second/Third Way (principles: feedback + cont.
[1] GUFPI-ISMA, Principi, Assunzioni & Best Practice Contrattuali (Vol. 1), Feb 2016, URL: https://tinyurl.com/t75jxw2. [2] Kim G. et al., The DevOps Handbook: How to Create World-Class Agility, Reliability, and Security in Technology Organizations, IT Revolution Press, October 2016, URL: http://tiny.cc/oolmiz. [3] Orr A., Maximizing the synergies between ITIL and DevOps, White Paper, Axelos, August 2014, URL: http://tiny.cc/8llmiz. [4] Regione Sardegna, Acquisizione di servizi di progettazione e implementazione d’infrastrutture cloud, POR FESR 2014/2020 – Azione 2.2.2. – Capitolato Speciale d’Appalto, URL: http://www.sardegnaterritorio.it/ documenti/1_26_201711151 24810.pdf. [5] Roma Capitale, Appalto Specifico per l’affidamento del servizio di manutenzione correttiva, adeguativa ed evolutiva e dei servizi di assistenza relativi al sistema documentale di Roma Capitale, CIG 550732545C, URL: http://tiny.cc/j8lmiz. [6] Theory of Constraint website: https://www. toc-goldratt.com/en. [7] The Simian Army: http://tiny.cc/ancoiz. [8] SAFe Framework: https://www.scale dagileframework.com.
experimentation and learning) 13- Manutenzione
Change Mgmt (ITSM)
14. Riusabilità-Riuso
Cont. Improvement Model (ITIL/ITSM)
15. Metodologie & Cicli di Vita
Agile (XP/Scrum, Scrumban), Bi-Modal
16. Livelli di Servizio, KPI e Piani di Misurazione
Service Level Mgmt (ITSM)
17. Monitoraggi, Verifiche e Controlli
Monitoring & Event Mgmt (ITSM), Burndown (Agile), Backlog (Agile)
18. Modelli Contrattuali
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19. Corrispettivi
N/A
20. Classi di fornitura nei contratti PA
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ALCUNE CONCLUSIONI...
La mappatura di alto livello tra i principali aspetti e componenti trattati in DevOps e le Linee Guida Contrattuali GUFPI-ISMA possono rappresentare un punto di partenza per stimolare una riflessione su quali (e quante) metodologie/tecniche relative alla misurazione (con relativo impegno in un budget di un qualsivoglia progetto) potrebbero essere inserite in un piano di lavoro per ottenere l’appropriato livello di valore per i diversi stakeholder, bilanciando opportunamente costi, rischi e risultati. T_M
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Essendo il “measurement” uno dei cinque valori base che compongono il cosiddetto CALMS, si smentisce l’adagio di molti practitioner che si possa gestire un progetto senza misurare: cambia il modo di misurare e monitorare, l’uso di misure e indicatori che possano evidenziare soprattutto i punti d’inefficienza da rimuovere (lean), ma non l’esigenza (ovvia) di sapere dove si è arrivati (as-is) e quanta strada da fare ci sia per raggiungere il traguardo prefissato (to-be). Nei prossimi numeri continueremo a commentare ulteriori aspetti derivati dall’analisi delle nuove “linee guida
“DevOps is not a Goal, But a never-ending process of continual improvement” – Jez Humble
Rubrica a cura dell’Avv. Veronica Scotti (www.avvocatoscotti.com)
METROLOGIA LEGALE E FORENSE
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Meccanismi sanzionatori DM 93/2017 riguardante le verificazioni periodiche degli strumenti di misura
LEGAL AND FORENSIC METROLOGY This section intends to discuss the great changes on Legal Metrology after the application of the D.Lgs. 22/2007, the socalled MID directive. In particular, it provides information, tips and warnings to all “metric users” in need of organizations that can certify their metric instruments according to the Directive. This section is also devoted to enlighting aspects of ethical codes during forensic activities where measurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Director! RIASSUNTO Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni, consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione del loro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche di aspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività in ambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete accontentati! Gli specifici adempimenti previsti dal DM 93/2017, a carico sia del titolare degli strumenti che degli organismi abilitati a effettuare le verificazioni periodiche, impongono, oltre all’adozione di particolari misure nei termini stabiliti dalla norma, anche (ovviamente) violazioni in caso d’inosservanza. Atteso che le previsioni normative di natura sanzionatoria non possono essere disposte da un atto regolamentare (quale è un decreto ministeriale), per pacifico principio stabilito dalla legge 689/1981 (Legge 24 novembre 1981, n. 689 – Modifiche al sistema penale) secondo cui nessuno può essere assoggettato a sanzioni amministrative se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima della commissione della violazione, le disposizioni, sulla scorta delle quali possono essere sanzionate inosservanze del decreto n. 93/2017, sono quelle contenute nel D.Lgs. 22/2007 che espressamente stabilisce: “Salvo che il fatto costituisca reato, per le non conformità formali di cui all’articolo 17 e in generale per le violazioni T_M
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4) Mancata comunicazione nel termine di 10 giorni dell’esito della verificazione periodica – obbligo dell’organismo di verificazione. Premesso che le sanzioni amministrative, quali quelle disposte dal D.Lgs. 22/2007 con riferimento a violazioni del DM 93/2017, seguono lo schema di cui alla legge 689/1981, che prevede le modalità sia d’irrogazione che di calcolo della pena, nonché le garanzie poste a tutela dei trasgressori, in ragione del principio del contraddittorio a garanzia del diritto di difesa del contravventore, si rende opportuna qualche precisazione utile alla valutazione dei verbali di accertamento. Per quanto riguarda l’importo della sanzione da comminare, nell’ipotesi in cui sia definito un minimo e un massimo edittale, va evidenziato che è ammesso il pagamento di una somma in misura ridotta pari alla terza parte del massimo della sanzione prevista per la violazione commessa o, se più favorevole, pari al doppio dell’importo della sanzione minima, oltre alle spese del procedimento, entro il termine di sessanta giorni dalla contestazione immediata o, se questa non vi è stata, dalla notificazione degli estremi della violazione (il verbale di accertamento). Pertanto, nei casi di violazione delle previsioni di cui al DM 93/2017, in considerazione di quanto sopra indicato, la pena irrogabile è pari a 500 euro per ciascuna violazione. Quale pena in caso di più strumenti di misura che non rispettano i parametri prescritti dal pertinente decreto??? Cosa si intende con il termine ciascuna violazione? In linea generale, stando alle previsioni di cui alla Legge 689/81 e D.Lgs.
diverse da quella di cui ai commi 1 e 2, alle disposizioni del presente decreto e dei connessi regolamenti di attuazione si applica la sanzione amministrativa pecuniaria non inferiore nel minimo a 500 euro e non superiore nel massimo a euro 1500 per ciascuna violazione, entro il limite complessivo del 10 per cento del fatturato dichiarato nell’annualità in cui si verifica la violazione”. Sulla base di richieste che ho recentemente ricevuto riguardanti contestazioni di violazioni, pare che gli enti preposti ad attività di vigilanza e sorveglianza sul mercato abbiano irrogato sanzioni riferite a ipotesi trasgressive di disposizioni del DM 93/2017, aventi quale oggetto in particolare: 1) richiesta di verificazione periodica oltre il termine (superamento del limite di 5 giorni prima della scadenza) – obbligo del titolare; 2) Mancata/omessa richiesta di verificazione periodica – obbligo del titolare 3) Mancata comunicazione della mes- Avvocato – Foro di Milano sa in servizio dello strumento – obbligo Professore a contratto al Politecnico di Milano del titolare; veronica.scotti@gmail.com
22/2007, le ipotesi astrattamente configurabili potrebbero essere: – Pluralità di violazioni di una medesima norma, ai sensi dell’art. 8 Legge 689/81; – Pluralità di violazioni, ai sensi dell’art. 20 D.Lgs. 22/2007. Ai sensi di quanto stabilito dalla Legge 689/81, chi commette più violazioni della stessa disposizione soggiace alla sanzione prevista per la violazione più grave, aumentata sino al triplo. Stando alla lettera della legge, indi, nel caso di pluralità di strumenti di misura che non rispettino le prescrizioni di cui al DM 93/2017 (a.e. non sia stata richiesta la verificazione periodica nei termini stabiliti dal decreto), l’accertamento della violazione (plurima di una medesima disposizione) non dovrebbe tenere conto del numero di dispositivi “non conformi”, se non per considerarli come violazione plurima della stessa norma (indipendentemente dal numero di strumenti di misura coinvolti) comminando quindi la pena nella misura massima triplicata (c.d. cumulo giuridico). Certamente, una simile applicazione potrebbe determinare un trattamento disomogeneo, iniquo e discriminatorio tra fattispecie molto diverse tra loro (si pensi al caso di titolare di strumenti che abbia 2 strumenti non conformi che viene parificato, quanto a sanzioni, ad altro titolare di strumenti che sia in possesso di 50 strumenti non conformi), ma potrebbe risultare più agevole. Diversamente, considerando le sole disposizioni del D.Lgs. 22/2007, escludendo qualsivoglia collegamento con le previsioni di cui alla Legge 689/81, il quadro muta e non risulta più così chiaro. Infatti, le previsioni del decreto legislativo in oggetto riguardanti le sanzioni dispongono la pena per ciascuna violazione, fissando un limite massimo pecuniario non superabile (10% del fatturato annuale relativo all’anno in cui viene commessa la violazione. Peraltro, è curioso notare come le modalità attraverso le quali poi verrà accertato tale parametro non sono definite). Una stretta interpretazione di tali previsioni, alla luce di quanto stabilito dall’art. 20 primo comma D.Lgs. 22/2007 (che prevede T_M
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una violazione per ciascuno strumento non conforme) e tenuto conto del fissato limite sanzionatorio identificato con una percentuale del fatturato annuo, parrebbe imporre una sanzione per ciascuno strumento difforme, secondo un binomio ogni strumento difforme = una violazione sanzionabile. Tuttavia, dato che tale terminologia (ciascuna violazione) risulta ambigua e potrebbe essere fuorviante, si suggerisce una lettura sistematica della norma, ovvero collegata a quanto stabilito dalla Legge 689/81, considerata come norma di riferimento generale per quanto riguarda le sanzioni amministrative, pe raltro espressamente richiamata dallo stesso art. 20 comma 3 D.Lgs. 22/2007, in modo da consentire il ricorso a quanto previsto dall’art. 8 Legge 689/81, in sede applicativa. È quindi pacifico ritenere che debba essere applicata la Legge 689/81 per l’accertamento della violazione? La risposta non è, come potrete immaginare, così semplice. Infatti, il D.Lgs. 22/2007, in specie le ipotesi sanzionatorie ivi contenute, si pone quale norma di carattere speciale rispetto alla generale disciplina prevista dalla Legge 689/81 assumendone pari forza e valore; pertanto, secondo le regole generali interpretative, la deroga in ambito sanzionatorio prevista dal D.Lgs .22/2007 risulterebbe efficace, con conseguente disapplicazione delle previsioni in senso diverso o contrario della Legge 689/81 (sono fatte salve le altre disposizioni della Legge 689/81 in caso di lacune normative del D.Lgs. 22/2007). Va però precisato che, in caso di difficoltà interpretative riferite a una norma di carattere speciale, è lecito, in sede giudiziale, ricorrere ad altre disposizioni (di pari rango) di portata generale che ne consentano una corretta interpretazione e applicazione. Pertanto, nel caso di specie, se le previsioni sanzionatorie contenute nel D.Lgs. 22/2007 si dimostrassero (come ad avviso di chi scrive) poco chiare o, comunque, interpretabili secondo diverse prospettive (circostanze desumibili, ad esempio, dalle diverse prassi applicative assunte dai vari organi accertatori), risulterebbe invocabile, in sede giudiziale, quanto
previsto dalla Legge 689/81. Nonostante le modalità di calcolo della sanzione dovuta possano essere poste in discussione, alla luce di una possibile ambiguità nell’interpretazione delle disposizioni citate, risulta tuttavia difficile superare la prassi degli organi accertatori, ormai consolidata (pare), di considerare ciascuno strumento di misura difforme (per il quale non sia stata richiesta nei termini la verificazione, per il quale sia stata omessa la verificazione, ecc.) come singola violazione autonoma non inquadrabile nella fattispecie di cui all’art. 8 Legge 689/81, con conseguente disapplicazione del cumulo giuridico che potrebbe eventualmente essere invocato solamente in sede giudiziale demandando quindi al giudice la rideterminazione della pena. Brevi cenni merita, inoltre, il principio di concorso nella violazione e solidarietà per le sanzioni amministrative, previsti nelle ipotesi in cui la fattispecie trasgressiva sia riconducibile a più soggetti. Preliminarmente va evidenziato che, sulla scorta del generale principio di responsabilità personale per le sanzioni amministrative, è previsto che “quando più persone concorrono in una violazione amministrativa, ciascuna di esse soggiace alla sanzione per questa disposta, salvo che sia diversamente stabilito dalla legge”. La sua applicabilità risulta incontestata nei confronti dei singoli amministratori di un’impresa – oltre che nei confronti dell’impresa stessa – i quali, in ragione del loro status, sono tenuti a vigilare affinché le attività siano svolte correttamente con la conseguenza che l’omesso controllo equivale, in termini positivi, a determinare la violazione. In aggiunta a quanto sopra, va precisato che sussiste il vincolo di solidarietà tra l’impresa e ciascun amministratore da cui deriva l’obbligo dell’azienda di pagare la sanzione comminata a ciascun soggetto amministratore. Dato che non sempre il funzionamento di questi meccanismi appare così chiaro, riportiamo un semplice esempio. Tizio, Caio e Sempronio sono amministratori con pieni poteri della società Alfa srl che vende la propria produzio-
N. 01n ; 2020 ne a peso mediante l’uso di 4 bilance. Per una dimenticanza, la società Alfa srl non richiede la verificazione periodica delle 4 bilance (tutte aventi medesima scadenza) nel termine dei 5 giorni ma solo in un periodo successivo, dopo essersi avveduta dell’omissione. A seguito di controlli, la CCIAA competente per territorio, rilevato il mancato rispetto del termine da parte della Alfa srl, trasmette il verbale di accertamento a tutti i soggetti coinvolti e, per legge, destinatari di sanzioni. Il verbale di accertamento sarà così redatto: – verbale di euro 2.000 (calcolati come pena base minima, in misura ridotta, euro 500 x 4 strumenti) a Tizio; – verbale di euro 2.000 a Caio; – verbale di euro 2.000 a Sempronio; – verbale di euro 6.000 alla società Alfa srl poiché obbligata in solido con ciascuno dei propri amministratori (per euro 2.000 ciascuno).
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Sebbene possa sembrare macchinoso, la logica sottesa a tale modalità punitiva è quella di garantire che ciascun soggetto responsabile della violazione sia san-
RIVOLUZIONE NEL MONDO DELLA PESATURA Cogo Bilance è un’azienda per la quale tradizione si traduce in innovazione quando, dall’interpretazione dei se gnali che il mercato ci trasmette, na scono prodotti innovativi come Smart Scale. Una delle novità che riteniamo possa cambiare in maniera sostanziale il mondo della pesatura industriale è proprio il nostro innovativo sistema, presentato nella scorsa edizione di A&T-Automation & Testing (Torino, 12-14 febbraio 2020). Smart Scale, interamente ideato, progettato e realizzato da Cogo Bilance, rivoluziona la pesatura facendo diventare la bilancia un vero e proprio sistema di controllo integrato. Il suo software di gestione in-cloud può ricevere decine di dati in tempo reale, grazie ai particolari sensori installati
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zionato per la condotta tenuta (sia essa positiva, ovvero un’azione, che negativa, ovvero un’omissione) e che, nel caso siano previsti, i soggetti obbligati in via solidale siano destinatari delle medesime sanzioni comminate ai responsabili, verso i quali, peraltro, l’obbligato in solido ha azione di regresso. L’unico rimedio possibile (peraltro ipotizzato anche a livello di organi amministrativi) per evitare che ciascun soggetto rappresentante dell’impresa sia qualificato come contravventore e per ridurre anche l’esposizione economica aziendale dipendente dal vincolo di solidarietà, potrebbe essere quello di delegare un solo soggetto alla sorveglianza e gestione delle tematiche e attività metrologiche dell’impresa, dandone apposita pubblicità ai terzi. Il quadro attuale del settore si presenta comunque disomogeneo, in ragione di una diversificata applicazione delle misure sanzionatorie da parte degli organi di vigilanza, per i quali non risulta presente, al momento, uno schema di riferimento per lo svolgimento di tali attività.
Infine, si rende opportuno precisare che il verbale di accertamento notificato per le violazioni al DM 93/2017 non è immediatamente e direttamente impugnabile; pertanto, le alternative possibili dinanzi alla sanzione sono le seguenti: – pagamento entro il termine di 60 giorni (in modo da beneficiare della misura ridotta della sanzione); – omissione del pagamento. Nell’ipotesi in cui non intervenisse il pagamento (o meglio il soggetto ritenesse non dovuto il pagamento), la Pubblica Amministrazione gode di un termine quinquennale per la notifica dell’ordinanza d’ingiunzione che recherà la sanzione maggiorata ma che, diversamente rispetto al verbale di accertamento, potrà essere impugnata in sede giudiziale. Si auspica qualche chiarimento operativo, sebbene vada comunque sempre ricordato che eventuali circolari o documenti interpretativi di provenienza amministrativa non assumono rilievo in sede giudiziale, ove il giudice è tenuto alla sola applicazione della legge.
direttamente sul sistema di pesatura, consentendo di verificare, oltre ai normali dati di peso e di accesso, anche quelli relativi alle condizioni di operatività, come temperatura, ambiente, livello di umidità, orientamento, posizionamento, inclinazione, eventuali colpi subiti, visualizzazione delle operazioni tramite IP camera e tutto quanto può servire per integrare la bilancia nel ciclo di produzione industriale. Smart Scale verrà rilasciato in due versioni web-app, “Basic” e “Cloud”, e permetterà agli operatori di essere sempre aggiornati sullo stato della bilancia e sulla “qualità” della pesata nonché, nella versione più completa, di ricevere alert e segnalazioni push dirette, anche in mobilità, sia su tablet sia su smartphone. Ciò consentirà agli interessati di poter controllare, in ogni momen-
to e da ogni parte del mondo, quanto accaduto sull’impianto di pesatura o, in caso di anomalia, di ricevere immediatamente la segnalazione e, quindi, far intervenire l’assistenza chiamandola o, addirittura, avendo accettato la possibilità che l’allerta arrivi direttamente al centro assistenza, sapendo che quest’ultima interverrà autonomamente e immediatamente. Sono innegabili i vantaggi e i conseguenti risparmi nella riduzione della quantità di pesate sbagliate in condizioni non ottimali. Agganciando poi il sistema con lo “scadenziario” Cogobilance per le verifiche periodiche, l’utilizzatore sarà sempre aggiornato sulle scadenze evitando fermi o pesanti sanzioni. Tradizione e innovazione sono dunque le parole chiave che contraddistinguono questo rivoluzionario sistema ed è per questo che, senza timore di smentita, abbiamo deciso di descrivere Smart Scale con il claim “THE FUTURE OF WEIGH”. Per ulteriori informazioni: www.cogobilance.it.
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Rubrica a cura di Alessandro Ferrero, Paolo Carbone e Nicola Paone
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Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Notizie da GMEE e GMMT
THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT This section groups all the significant information from the main University Associations in Measurement Science and Technology. RIASSUNTO Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle maggiori Associazioni Universitarie che si occupano di Scienza e Tecnologia delle Misure. UN LUTTO NEL GMEE
È con profondo dolore e tristezza che dobbiamo dare, ancora una volta, la notizia di un grave lutto: l’amico Andrea Taroni ci ha improvvisamente lasciato il 21 dicembre scorso. Andrea è stato per lunghi anni professore ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche all’Università di Brescia, dove ha fatto nascere e sviluppare uno dei più quotati gruppi di ricerca sui sensori in ambito internazionale. Dal 2007 al 2011 è stato Rettore dell’Università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza e ha continuato, anche in questo ruolo, a promuovere la diffusioT_M
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minciavano a dipanarsi prepotentemente, in una sequenza che partiva dal lontano 1986. I ricordi si sovrapponevano uno sopra l’altro, erano indefiniti perché sfumati dal tempo con tanti particolari completamente persi, ma avevano qualcosa di magico: tutti riscaldavano il cuore perché contenevano il calore della umanità di Andrea, la sua presenza rassicurante, l’amore per la correttezza e la verità. La grandezza di Andrea scienziato era completata dalla sua grande umanità, elegante e pervasiva. Quando avevo i bimbi piccoli, Andrea veniva ogni tanto a casa nostra alla sera per cena. Erano momenti pieni, allegri: partecipava alla vita familiare scorrendo le foto, commentando divertito e chiedendo particolari; creava situazioni buffe dando una sigaretta, rigorosamente spenta, a mia figlia che dall’alto dei suoi due anni la metteva in bocca e con sguardo stupito si muoveva barcollando, quasi chiedendosi cosa fosse. Oppure rivestiva i panni del papà portando in regalo a mio figlio, molto piccolo, un trenino. Mio figlio scartava il regalo, prendeva il trenino, alzava uno sguardo interrogativo e Andrea diceva: “Ciuff Ciuff”. Momenti sfumati dal tempo, ma vividi nei significati. Momenti che si coniugavano con il rigore della vita lavorativa, arricchendo l’impersonalità della metodologia, incentivando il già presente entusiasmo per la conoscenza, motivando la sana competizione rivolta non alla lotta fra i colleghi, ma alla natura per strapparle una nuova conoscenza al fine di stimolare la nostra mente e guardare con maggior serenità al futuro. Emilio Sardini
ne della cultura delle misure. Ha presieduto il GMEE nel triennio 1992-1995 e non ci ha mai fatto mancare il suo sostegno di Past President, sempre espresso con poche pacate parole, spesso condite da una tagliente quanto bonaria ironia, tutta romagnola, che le rendeva ancora più efficaci. Il Direttore e la Redazione di Tutto_Misure si uniscono al cordoglio della famiglia e vogliono ricordare Andrea attraverso le parole di alcuni dei suoi allievi. “Andrea ci ha lasciato” è stato l’improvviso, glaciale pensiero quando Franco Docchio ci ha comunicato “l’improvvisa e inattesa scomparsa di Andrea Taroni, questa mattina alle 5:30, mentre era ricoverato in ospedale per accertamenti”. Ho riletto il messaggio più volte, cercando tra le righe qualche motivo che mi dicesse che non era vero. La ricerca è stata inutile, l’incredulità ha lasciato lentamente il posto alla verità creando una sensazione crescente di vuoto. Tutto è durato qualche minuto, ma poi … un inaspettato pensiero si è fatto improvvisamente strada. La realtà si stava nuovamente colorando, era stranamente più ricca, il vuoto non creava più sconforto. Ero sbigottito. Ci è voluto ancora qualche minuto, ma poi ho capito: Andrea ci aveva lasciato, ma non ci aveva abbandonato. La sua opera continuava a vivere, il suo insegnamento era tuttora presente. I mille ricordi della vita passata inco- alessandro.ferrero@polimi.it
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biandoci domande e risposte. All’inizio la soluzione sfuggiva, ma progressivamente il quadro si faceva più chiaro, finché alla fine il Prof. Taroni propose come, con acuta ed elegante semplicità, poter uscire dallo stallo. Il problema era risolto, io ero felice e grato. Nel tempo ho conservato il ricordo del valore e dell’esempio di quell’occasione di condivisione d’intenti e sforzi e capito quanto d’importante avevo imparato, senza che il Prof. Taroni desse l’impressione di volermi insegnare nulla. Allora mi mancò la piena capacità di trovare una soluzione, ma ci fu il Prof. Taroni a indicarmela. Ora forse saprei cavarmela nel trovare la soluzione. Ma mi manca il Prof. Taroni e la sua porta aperta. Vittorio Ferrari Quando sono entrata a far parte dell’Università di Brescia, nel 1995, alcuni mi hanno vissuto come un’intrusa, una persona che inspiegabilmente, dopo tanta vita trascorsa nel privato, decide di entrare a far parte di quel complesso mondo che è l’ambiente universitario. Andrea aveva il dono d’inquadrare le persone nel loro presente, senza dare troppa importanza ai trascorsi o al grado, e di dare loro esattamente quello di cui avevano bisogno: a me ha dato autonomia, rispetto e la possibilità di costruirmi un gruppo di ricerca. Sicuramente ha dato più lui a me che io a lui e di questo mi dispiace, ma temo che siano in tanti nella mia situazione perché lui non chiedeva e non aveva bisogni, si limitava a occuparsi di chi gli stava vicino. Ho sempre ammirato il suo senso del potere, che gestiva con ironia ed eleganza; non so perché non sia diventato Rettore qui a Brescia, sicuramente un’occasione persa per il nostro Ateneo, perché Andrea il top management lo aveva nel sangue. Ultimamente ci seguivamo su facebook, perché Andrea non aveva certo paura di “sembrare inopportuno”. Spero tanto che dove sei ora ci sia un ottimo intagliatore di pipe. Alessandra Flammini
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Quando il Prof. Taroni era in dipartimento la porta del suo studio era sempre aperta. Imparando a conoscerlo nel corso del tempo, ho capito che ciò non era un caso. Non avrebbe potuto essere diversamente. Quella porta era aperta come aperta era la sua indole, aperta la sua mente alla curiosità e al pensiero scientifico e aperto il suo approccio agli altri, fatto di cordialità, attenzione e disponibilità miscelate in dosi non comuni. Ho sperimentato questa sua disponibilità innumerevoli volte nel corso degli anni, beneficiandone nel mio percorso di formazione. Involontariamente, forse in qualche caso ne ho anche abusato, ma, a riprova di quella stessa sua indole che sto ricordando, ciò non mi è mai stato fatto nemmeno intuire. Tra i tanti episodi, uno è stato per me particolarmente significativo. Ero dottorando agli inizi degli anni ’90 e mi stavo occupando di studiare un sensore di livello di liquidi a spinta idrostatica. Mi ero dato come obiettivo di dimensionare un profilo del corpo immerso tale da ottenere un’incertezza relativa costante per bassi valori del livello. Ciò mi avrebbe consentito di progettare un circuito elettronico di condizionamento del segnale con prestazioni di risoluzione che apparivano promettenti. Tutto procedeva bene tra integrali di volume e logaritmi, finché non mi capitò di aver ricavato una formula dalla quale mi ritrovai a non riuscire a procedere. Tentativi e riflessioni in autonomia non funzionavano, in tutta evidenza ero bloccato. Decisi di parlarne al Prof. Taroni. In fondo la sua porta era, come sempre, aperta. Bussando, chiesi se potessi entrare. Probabilmente la sua attenzione era al momento dedicata a cose ben più importanti del mio insignificante problema, ma lui si interruppe e mi fece entrare dandomi ascolto con visibile interesse e attenta concentrazione. Ci ritrovammo in breve fianco a fianco impegnati a segnare su un foglio disegni, formule e scarabocchi, scam-
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IL IV FORUM NAZIONALE DELLE MISURE A TAORMINA A SETTEMBRE
Quest’anno il XXXVII Congresso Nazionale di Misure Elettriche ed Elettroniche e il XXVIII Congresso Nazionale di Misure Meccaniche e Termiche si terranno in Sicilia nell’ambito del IV Forum Nazionale delle Misure. L’evento avrà luogo a Giardini Naxos, splendida cornice a ridosso della suggestiva Taormina, presso il centro convegni del resort UNAHOTELS Naxos Beach Sicilia. Le unità GMMT e GMEE dell’Università degli Studi di Messina avranno il piacere di ospitare il più importante evento scientifico nazionale per tutti i ricercatori e gli esperti italiani operanti nel settore delle Misure. L’appuntamento è dal 10 al 12 settembre per una tre giorni volta all’innovazione e alla ricerca, per ulteriori informazioni è attivo il link https://www.gmee.org/ forum2020/. IL PREMIO “INNOVAZIONE HEALTH CARE” AIIC ALLA STARTUP TRIPIE
La startup TriPie già vincitrice dell’edizione 2019 di StartCup T_M
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MISURA AUTOMATICA DI TUBI AD ALTA RISOLUZIONE Hexagon ha recentemente lanciato la nuova gamma di TubeInspect, un aggiornamento della nota soluzione chiavi in mano per l’ispezione di tubi piegati disponibile con quattro configurazioni di sistema, incluse le versioni HRC che dispongono di una risoluzione della telecamera più elevata. Questi nuovi modelli di “telecamere ad alta risoluzione” garantiranno anche la piena capacità di automazione, grazie ai progressi compiuti con la nuova versione 7.0 della piattaforma software BendingStudio, lanciata contestualmente alla nuova gamma TubeInspect. BendingStudio 7.0 dispone anche di calibri CAD digitali, che consentono ai sistemi di misura ad alta risoluzione, come i modelli HRC TubeInspect o Absolute Arm con scanner laser RS6, di misurare con precisione supporti e raccordi senza calibri meccanici. Proprio come il nuovo pulsante di controllo Hotkey sulla parte anteriore di tutti i nuovi sistemi TubeInspect, la funzione dell’adattatore CAD consentirà di ridurre i tempi di gestione delle misure, oltre a rendere più facile l’analisi combinata di più fasi di produzione all’interno di un’unica macchina. “TubeInspect si è costantemente sviluppato per soddisfare le esigenze del settore da quando è stato lanciato per la prima volta, più di un quarto di secolo fa”, afferma Christoph Dold, Product Manager di TubeInspect. “Il nuovo TubeInspect, che rappresenta la continuazione di tale evoluzione e un enorme progresso, è frutto della nostra lunga esperienza di lavoro a stretto contatto con l’industria della produzione di tubi, oggi sempre più automatizzata ma dove il controllo qualità rappresenta spesso una strozzatu-
ra. Grazie alla velocità del nuovo TubeInspect e alle funzioni automatizzabili offerte da BendingStudio 7.0, questo sistema rende i processi di controllo qualità dei tubi piegati completamente compatibili con l’Industria 4.0”. I recenti sviluppi della piattaforma software BendingStudio 7.0 offriranno un sistema globale migliorato per quanto riguarda la misura, la reportistica e il salvataggio delle informazioni relative al processo di piegatura, nonché una maggiore indipendenza dell’operatore grazie all’illuminazione laterale ora del tutto controllabile direttamente dal software. L’aggiornamento dei sistemi di telecamere del nuovo TubeInspect consente di rilevare anche le minime differenze di diametro dei tubi, così come le estremità più piccole con simmetria di rotazione. Risulta migliorata anche l’accuratezza delle misure di diametro. Per ulteriori informazioni visitate il sito hexagon.com.
NUOVO ACCELEROMETRO DIGITALE PER MISURARE VIBRAZIONI TRAMITE USB
L’accelerometro Digiducer™ (mod. 633A01) di PCB Piezotronics offre la possibilità al personale del servizio di manutenzione di eseguire misure di vibrazione in modo semplice e veloce, utilizzando smartphone, tablet o PC. Grazie al gran numero di App e di software disponibili, specifici per l’utilizzo con questo sensore, esso si trasforma, senza alcuna installazione di driver aggiuntivi, in uno stru-
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mento portatile che può essere utilizzato sia in laboratorio sia direttamente su un macchinario. Il design compatto lo rende facilmente trasportabile in qualsiasi valigetta di servizio o, addirittura, in tasca! Il sensore di vibrazione piezoelettrico integrato copre un campo di misura fino a 20 g, con frequenza di risposta da 0,9 Hz a 15 kHz. Il segnale di misura viene trasmesso tramite un convertitore AD integrato, avente risoluzione fino a 24 bit, elaborato e fornito all’interfaccia USB. La robusta custodia in acciaio inossidabile, ermeticamente sigillata, rende questo sensore ideale per applicazioni nel settore industriale e, grazie al cavo integrato, lungo 3 metri, consente di effettuare misurazioni anche in luoghi di difficile accesso. L’ausilio di una base magnetica, disponibile come optional, garantisce il sicuro fissaggio del sensore sul macchinario (asset) che si intende monitorare. Campi di applicazione tipici: Ricerca e sviluppo, Manutenzione Predittiva, Applicazioni industriali, Condition-Monitoring. Per ulteriori informazioni: www.pcb.com – E-mail: psermisoni@pcb.com.
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GMEE E GMMT ATTIVI NELLE PROVE PER LA CERTIFICAZIONE DI MASCHERINE CHIRURGICHE
In questi tempi di emergenza sanitaria anche i laboratori delle unità di ricerca di GMME e GMMT hanno posto le proprie competenze al servizio della comunità per attivare laboratori di prova per la certificazione delle mascherine chirurgiche. Al momento di andare in stampa abbiamo notizia dell’attivazione di questi laboratori di prova per mascherine chirurgiche, conforme alla norma UNI EN 14683: Maschere facciali a uso medico – Requisiti e metodi di prova: – Università Politecnica delle Marche, http://labc19.univpm.org;
Sicilia, si è aggiudicata il Premio “Innovazione Health Care” AIIC, messo a disposizione dall’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, rivolto allo sviluppo di soluzioni per l’innovazione tecnologica nell’erogazione dei servizi sanitari. La startup palermitana beneficerà di un coach per lo sviluppo del progetto d’impresa presentato e godrà del supporto dell’Associazione nell’individuazione di siti ospedalieri disponibili per la sperimentazione clinica, oltre alla partecipazione con stand al prossimo Convegno nazionale Aiic 2020 a Milano. TriPie è un dispositivo che permette una misurazione accurata della pressione e della frequenza cardiaca, integrabile in qualsiasi piccolo dispositivo come uno smartwatch o un braccialetto. “La tecnologia che abbiamo sviluppato si chiama 3PE, acronimo di Photo-PlethysmoPressure-Evaluation – dichiara Francesco Scardulla – e permette il monitoraggio, con un solo dispositivo, dei tre differenti parametri fisiologici più significativi: la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e l’ossigenazione del sangue”. Partecipano al team Francesco Scardulla, dottore di ricerca con tesi di
dottorato svolta in ambito Misure Meccaniche e Termiche e Leonardo D’Acquisto professore di Misure Meccaniche e Termiche all’Università di Palermo. Il Direttore e la Redazione di Tutto_Misure si congratulano con i vincitori di questo importante riconoscimento che, ancora una volta, porta in primissimo piano l’importanza delle misure in tutti i campi e l’eccellenza della ricerca italiana in questo settore.
– Università di Catania http://bollettino.unict.it/ articoli/catania-nasce-“ anticovid-lab”-testare-tessutimascherine-e-dpi-anticovid-19; – Università di Modena e Reggio Emilia: http://tpm.bio; – Università di Napoli Federico II: http://www.cesma.unina.it/ laboratori/laboratorioemergenza-covid-19.
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Rubrica a cura di Annarita Lazzari
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Monitoraggio dinamico e confronto fra strumenti La nuova FD X 07-041
THE PAGE OF SMART METROLOGY Deltamu Italia is one of the leading permanent partners of the Journal, it brings together a group of experts in metrology that share an innovative vision of the profession, so that it is a carrier of added value in companies and in laboratories. Smart Metrology by Deltamu is a metrology that can adapt to all types of industrial facilities, from SMEs to international groups, an opportunity to gradually move from the Metrology of measurement equipment to the Metrology of processes. RIASSUNTO Deltamu Italia è un collaboratore stabile della Rivista, riunisce un insieme di esperti in Metrologia che condividono una visione innovatrice della professione, affinché sia portatrice di valore aggiunto in azienda e nei laboratori. La Smart Metrology di Deltamu è una metrologia in grado di adattarsi a tutti i tipi di strutture industriali, dalla PMI ai gruppi internazionali, un’opportunità per passare gradualmente dalla Metrologia degli strumenti alla Metrologia dei processi. MONITORAGGIO DINAMICO E CONFRONTO FRA STRUMENTI: LA NUOVA FD X 07-041 Nell’ottica di una dinamica di Qualità, come ci informano fin dagli anni ’90 le norme della serie “ISO 9000”, ci si è spinti nel corso degli anni a una gestione ottimizzata dei documenti, incluso il Manuale e le Procedure di Qualità (GED), la gestione delle anomalie (FMEA), lo Statistical Process Control (MSP/SPC) e ovviamente la gestione delle apparecchiature per misurazione (GAM). Tuttavia, persevera ancora un approccio che a pensarci bene si mantiene intatto contro ogni logica: la taratura periodica a calendario degli strumenti di misura. Come si può definire “gestione” un’operazione che consiste nel fissare (per lo più arbitrariamente) una successiva data di taratura senza tener conto del contesto o dei rischi? Ma nella realtà è esattamente ciò che viene comunemente fatto da quasi 30 anni… Che sia contro ogni logica è facilmente T_M
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arbitrario e definendo una periodicità a calendario), l’azienda si trova a dover gestire uno studio d’impatto e le conseguenze industriali per i propri clienti, che possono portare a una perdita. L’azienda deve dunque pagare per operazioni di taratura/verifica che vengono effettuate troppo tardi. E non riprendiamo qui (sebbene importante) un argomento già ampiamente trattato in precedenza e relativo agli effetti degli errori di decisione conseguenti alla verifica delle apparecchiature di misura: dichiarare “Conforme” uno strumento in realtà non conforme oppure dichiarare “non conformi” strumenti che sono effettivamente conformi. Deltamu per più di venti anni si è dedicata (con argomenti sufficientemente rilevanti da convincere la commissione metrologica AFNOR e da essere la base dell’opuscolo FD X07-014 del 2006) alla definizione di una periodicità ottimizzata, che risponda cioè a ciascun contesto e non rispecchi più quindi una situazione con intervalli fissi a calendario. Tuttavia, e anche con l’utilizzo di periodicità ottimizzate, gli incidenti sono sempre possibili e di conseguenza lo studio di approfondimento che è stato portato avanti in Deltamu non si è mai fermato, non ritenendosi in realtà mai soddisfatti di aver individuato metodi, certamente obiettivi e che funzionano, per il calcolo delle periodicità. Alcuni sono più efficienti di altri, in particolare quello che si basa sulla valutazione della massima deriva che può subire uno strumento di una determinata famiglia: in tal caso è possibile modellare le derive perché le incertezze di taratura sono basse rispetto al comportamento.
dimostrabile andando a osservare molte delle operazioni di verifica periodica che a ben vedere si risolvono in qualcosa di scarsamente utile. In effetti se l’apparecchiatura per misurazione a seguito di una operazione di taratura/verifica viene trovata “CONFORME”, ciò implica che nella realtà è stato sostenuto un costo (di taratura/ verifica appunto) inutile, soprattutto se questo esito è costantemente ripetuto nel tempo: l’azienda si trova così a dover pagare per operazioni di taratura/verifica che vengono effettuate troppo presto e questo alla lunga va a influire sulla sua competitività, soprattutto se tale atteggiamento va a moltiplicarsi per un gran numero di apparecchiature per misurazione. D’altro canto se l’apparecchiatura per misurazione, a seguito di una operazione di taratura/verifica, viene trovata “NON CONFORME”, ciò implica che nonostante una gestione delle apparecchiature per misurazione portata avanti in conformità alle pratiche Direttore tecnico-commerciale – Deltamu storiche (il che significa il più delle volte Italia srl con intervalli stabiliti in modo per lo più alazzari@deltamu.com
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garantiscono la riferibilità degli strumenti di misura. Tuttavia, molto spesso in realtà controllano che il produttore dello strumento di misura abbia lavorato bene (quando lo strumento è nuovo) o che lo strumento non sia andato alla deriva (quando è stato utilizzato). Quindi non è un caso che, ad esempio, bilance diverse forniscano “approssimativamente” lo stesso valore nella misura di un oggetto perfettamente sconosciuto. Non è nemmeno grazie ai laboratori di taratura. Sono i produttori delle bilance che si sono assicurati che tali bilance siano riferibili, vale a dire che “concordino” sul valore dell’unità (SI, multipli e sottomultipli) in cui misurano. Poiché tutti i produttori hanno lo stesso riferimento internazionale, è normale che le bilance forniscano sostanzialmente lo stesso valore per lo stesso oggetto (tranne che per le incertezze). I laboratori di taratura non hanno nulla a che fare con tutto ciò (tranne ovviamente quando tarano i campioni dei produttori di bilance). Il primo “tecnico di taratura” è quindi il produttore stesso: è il suo lavoro! Pertanto, uno strumento può essere rilevato non conforme rispetto ai campioni di riferimento (classico), ma anche confrontandolo con un altro strumento della stessa natura. Se i risultati che ciascuno di essi produce sullo stesso supporto (nel senso di confronti tra laboratori) sono statisticamente diversi, probabilmente ci si deve preoccupare. E con due strumenti, la domanda rimane aperta: quale dei due sta sbagliando? Estendendo questo ragionamento a molti strumenti dello stesso tipo, è possibile determinare quali (o quelli) che potrebbero essere non conformi, usando un’analisi statistica di risultati da verificare. La FD X07-041 si basa in effetti esclusivamente su osservazioni dettate dal buon senso: se si ha la possibilità (ed è frequente) di possedere strumenti che vengono utilizzati quotidianamente, uno in sostituzione dell’altro nell’attività che viene svolta nella propria azienda, si può controllare autonomamente, basandosi su alcuni pezzi di propria produzione (senza l’acquisto di campioni costosi), la situazione in cui gli strumenti sotto esame forniscono “stati-
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È il caso, in particolare, dei calibri fissi e dei campioni in generale: masse, shunt, anelli lisci, ... Tuttavia, nessuno può prevedere l’inconveniente che è sempre possibile e nessuna azienda può accettare di mettere in pericolo i propri clienti a causa di un incidente occorso a uno dei propri strumenti di misura, incidente delle cui conseguenze, qualora si verifichi (soprattutto per le misure più critiche), l’azienda è legalmente responsabile. In questo senso, i controlli periodici potrebbero risultare completamente controproducenti. Infatti, nella maggior parte dei casi non consentono purtroppo di prevedere l’effettivo comportamento (e ancora meno d’indovinare la data del verificarsi di un possibile imprevisto) e sono inoltre spesso costosi. Sulla base di tali considerazioni è sorta dunque l’esigenza di uscire da questo schema sfavorevole e che non consente in alcun modo d’impedire il verificarsi di possibili problemi. Durante la scorsa estate dunque, proprio a questo proposito è stato pubblicato il fascicolo tecnico FD X07-041 “Surveillance des instruments de mesure – Les comparaisonsinter-instruments (C.2.I) – Conditions de mises en œuvre et limites d’application” (“Monitoraggio degli strumenti di misura – Confronti tra strumenti (C.2.I) – Condizioni di attuazione e limiti di applicazione”): si tratta di uno strumento che consente di prevedere le situazioni in modo diverso, pertinente ed efficace. Si presenta dunque come una chiave per uscire dalle situazioni di cui sopra e che purtroppo, anche effettuando tarature periodiche non è possibile risolvere, indicando nel contempo anche una strada che possa essere più efficiente per tutti coloro che devono gestire la propria strumentazione, razionalizzando in tal modo anche i costi riservati alla taratura periodica. Consideriamo il seguente aspetto: “verificare” implica “tarare”, “tarare” implica “Standard” e, a volte anche “Accreditamento”. Questa successione d’ipotesi induce una reale competenza e giustifica un costo, un ritardo, degli attori specializzati. Ma, a pensarci bene, si ha realmente bisogno di tutto questo per essere certi che uno strumento non dica sciocchezze? I laboratori di taratura
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sticamente” (e ripetono in modo simile) lo stesso valore per ogni entità sconosciuta. In effetti perché tutti dovrebbero sbagliare della stessa entità se fossero indipendenti? L’obiezione potrebbe essere che questo non è sufficiente, e in alcuni casi in effetti è vero, ma occorre anche chiedersi se sia invece migliore la situazione in cui gli strumenti vengono tarati in condizioni di riferimento controllate e diverse dalle condizioni industriali, mediante campioni quasi perfetti che nulla hanno a che fare con la vita quotidiana della azienda. Il risultato è che tutto risulta conforme nel mondo perfetto, ma che dire del mondo reale, in quello che produce le entità che poi saranno consegnate ai clienti, i quali devono essere soddisfatti? Dovremmo allora chiederci se in termini di rischio industriale, poiché è sostanzialmente di questo che si dovrebbe parlare, le procedure di taratura effettuate in ambiente controllato siano davvero più affidabili del confronto fra strumenti (C.2.I – Inter-Instrument Comparison), effettuato su oggetti di uso quotidiano, nelle condizioni di tutti i giorni, con gli operatori che usano quegli strumenti tutti i giorni in azienda. Che senso ha ritenere che le pastiglie dei freni della nostra automobile siano “conformi” quando vengono testate su una pista macadam in condizioni perfettamente controllate, se quotidianamente magari si affrontano strade sterrate e fangose? Senza entrare in questo contesto in tutti i possibili casi, e senza elencare tutte le disposizioni necessarie per attuare una tale strategia, possiamo facilmente immaginare il beneficio che si avrebbe portando avanti questo approccio. Innanzi tutto darebbe un vero ruolo tecnico ai metrologi aziendali. Inoltre, implementando gli strumenti di misurazione nel loro contesto (e fatte salve alcune disposizioni), è anche possibile determinare gran parte delle componenti dell’incertezza di misurazione, quindi la capacità stessa dei processi di misurazione. È un approccio che aiuta anche a definire meglio l’MPE. Infatti gli utenti spesso scelgono gli strumenti di misurazione per abitudine (una micro-pipetta, una termocoppia k, T_M
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un micrometro, ...) e questo metodo di confronto tra strumenti (o C.2.I) consente proprio di dire: questa micro-pipetta è come le altre micro-pipette, questa termocoppia come le altre termocoppie, ecc. ... Infine, è una tecnica molto meno restrittiva in termini logistici, dal momento che gli strumenti non sono necessariamente immobilizzati perché confrontati nel loro contesto (quindi nessun trasporto, nessuna scadenza, ...). In aggiunta, rendendosi conto che strumenti diversi forniscono risultati diversi sullo stesso oggetto, molti (finalmente) capiranno (poi ammetteranno) il concetto d’incertezza di misura. È chiaro che nonostante oltre 25 anni di certificazione, questo concetto rimane difficile da comprendere e da affrontare per la maggior parte delle aziende e con tale approccio si può dunque pensare finalmente di unire utilmente diversi aspetti: più economico e più efficiente, più educativo, più realistico. L’aspetto essenziale in effetti è che i metrologi per poter svolgere con profitto il proprio lavoro devono essere in grado innanzitutto di saper padroneggiare la statistica. La C.2.I utilizza molto questi strumenti. Il saper rilevare un valore atipico (quindi uno strumento discutibile) in un insieme di altri valori è effettivamente un’abilità da sviluppare e in effetti essa è d’importanza centrale nell’attività del metrologo. La statistica consente di prendere decisioni con piena conoscenza dei fatti ed è la base di ciò che in Deltamu definiamo Smart Metrology: attraverso essa sarà dunque possibile effettuare una vera ed efficiente gestione degli strumenti attraverso l’implementazione del C.2.I o di qualsiasi altro metodo di monitoraggio, cioè di un metodo che sia in grado di rilevare un’anomalia il più vicino possibile al suo verificarsi. Anche il lavoro del metrologo in quest’ottica si svincola dunque dall’essere solo quello d’individuare gli strumenti prossimi alla taratura, secondo un programma il più delle volte arbitrario di periodicità di taratura, ma assume invece il ruolo di colui che sa individuare gli strumenti necessari per effettuare alcune misurazioni su entità specifiche della produzione aziendale e quindi elaborare queste misurazioni T_M
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secondo le raccomandazioni di FD X 07-041 (test statistici), rilevare strumenti discutibili e inviare a taratura solo quelli da verificare (con una vera razionalizzazione dei costi che porta la funzione Metrologia in azienda dall’essere un centro di costo a diventare un centro a valore aggiunto per l’azienda). Gli altri strumenti, che possono essere ritenuti identici tra loro in seguito all’analisi portata avanti, non necessitano di convalida esterna. Il metrologo registra così in questo caso il suo vero ruolo: rilevare anomalie e, in caso di dubbio, inviare a taratura per appurare se ha o meno motivo di dubitare. Per uscire dalle tarature periodiche, anche le informazioni a priori sono molto utili. Quando sappiamo in anticipo cosa dovremmo trovare, possiamo sempre assicurarci che i risultati siano coerenti con questo a priori. Se questa coerenza viene messa in discussione, significa che il processo cambia (informazioni essenziali per la soddisfazione del cliente) o che il processo di misurazione si evolve (informazioni essenziali per sapere se tararlo o meno). Le statistiche propongono molteplici test per sapere se un campione (misurazioni del giorno, della settimana, dell’ora in base alle frequenze di campionamento) appartiene o meno, con un dato livello di confidenza, a una popolazione madre nota (a priori). Questi test sono ciò di cui il metrologo ha bisogno per rilevare, non appena si verifica, un’anomalia su uno strumento di misura. Può quindi prendere le misure necessarie. Gli “a priori” sono quindi informazioni essenziali per la gestione del rischio e le sue conoscenze consentono di rilevare anomalie “in diretta”. Pertanto, diventa possibile uscire dal mondo delle tarature/verifiche cieche e in questo senso il metrologo dovrebbe dunque adottare una nuova pratica ed entrare nel mondo delle periodicità condizionali. Se si parla infatti di nuovi strumenti, è forse proprio in questa fase che in effetti la taratura ha più senso: anche se è raro trovare “non conformi”, è qui che è necessario rilevarli, anche solo per restituirli “in garanzia”. Se lo strumento è “conforme” e si dimostra che non va alla deriva nel tempo, si può dire che
rimane “conforme”: C.2.I consente in particolare di garantire che non vada alla deriva. In questo senso, si possono sostituire delle tarature (“delle” e non “le” perché nulla impedisce di operare in due modi per garantire la riferibilità...). Se la taratura iniziale risulta essenziale, il monitoraggio, sotto forma di C.2.I (o di altri), consente di garantire l’assenza di deriva. E se non c’è deriva, sembra “buon senso” che la taratura rimanga valida. Per questo entriamo in una nuova visione della periodicità: periodicità condizionale. Tutto ciò consentirà ai metrologi di mettere in discussione i loro strumenti, ma soprattutto i loro processi di misurazione e le loro esigenze e in sostanza di riprendere una dimensione tecnica e di buon senso nella propria missione. I concetti statistici introdotti da tale approccio possono fungere inoltre da “gradino” per altre applicazioni della metrologia (R&R, incertezze tra gli altri...). La competenza di questo futuro metrologo, che consiste nella valutazione dei rischi e dei valori più probabili, sarà molto più gratificante ed essenziale per la sua attività rispetto alla gestione delle tarature periodiche (che sono sempre conformi e che si percepiscono come “non molto utili”), fornendo in tal modo un’alternativa alle nozioni di periodicità e tarature successive soprattutto ai grandi produttori, i quali potrebbero immediatamente percepire il guadagno in termini di costi, capitale, gestione. È un approccio che si presenta in sostanza pieno di buon senso e che consentirebbe d’introdurre tutti gli intermediari necessari tra la taratura “più che perfetta” e “nessuna taratura”, senza apparire negligenti, agli occhi dei propri dirigenti, clienti o ispettori qualità e d’altro canto si presenta come davvero utile per la metrologia industriale che è troppo spesso soggetta ad adattamenti della metrologia legale all’industria... È un metodo che implica la formazione sperimentale all’interno dell’azienda e questo può solo andare nella giusta direzione. Il principale interesse che si identifica dunque è ancora una volta uscire dallo schema: “metrologia = tarature periodiche” e quindi rivelare il senso utile del metrologo in azienda: una persona curiosa che mette in dis-
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CONCLUSIONE La strategia storica delle “tarature periodiche a calendario” non garantisce l’affidabilità delle misurazioni. Questa pratica rileva problemi a posteriori, mentre dovrebbero essere rilevati dinamicamente. In una logica di controllo del rischio, è indispensabile sapere da quando i dati non sono più affidabili, perché perdere la conoscenza dei processi a causa della mancanza di affidabilità dei dati è rischiare di pagare un prezzo elevato a fronte di concorrenti più agili. Il fascicolo tecnico FD X 07-041 è uno strumento che consente ai Metrologi di essere più pertinenti, efficienti, produttivi. Favorendo la sorveglianza che rileva piuttosto che la verifica che osserva, coinvolgono le loro aziende in una forma di adeguatezza al presente: prevenire i problemi che possono verificarsi, piuttosto che correggerli quando si presentano. E tutto questo facendo comunque riferimento a uno standard, ovvero a un fascicolo tecnico AFNOR, che in un certo senso “autorizza” a tale cambiamento di pratica. Una pratica che favorisce l’interesse personale del Metrologo nello svolgimento del proprio lavoro, quello dei colleghi in azienda e quello della azienda medesima, elementi fra loro strettamente collegati.
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commissione AFNOR apre la prospettiva a una serie di norme che saranno tutte orientate verso la “garanzia di mantenere le prestazioni dei processi di misurazione”. Senza dubbio, l’era dei Big Data che sta emergendo oggi darà origine ad altre idee innovative per garantire queste prestazioni, senza necessariamente eseguire operazioni di taratura o C.2.I. Non vi è alcun motivo per cui l’analisi dei dati, che offre a Google l’opportunità di essere una delle aziende di maggior successo al mondo oggi, non dovrebbe consentire anche al settore di progredire. La Smart Metrology può contribuire alla razionalizzazione delle nostre strategie e delle nostre decisioni per tendere al “giusto” e diventa dunque ormai una scelta obbligata
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cussione e che richiama l’attenzione degli altri sul misurare. In azienda ci sono a volte situazioni in cui i parametri sono regolati dal tecnico in base a ciò che osserva della qualità dell’operazione. In questi casi il riferimento è l’occhio dell’operatore che aggiunge o rimuove alcuni elementi dai vari parametri per ottenere una qualità migliore. In tal caso il precedente dogma equivale a fare tarature inutili, che sono considerate tali dai tecnici della manutenzione i quali obbediscono alla regola senza crederci. Potremmo aggiungere a ciò anche il caso di strumenti smontati per essere tarati all’esterno in condizioni così diverse dall’uso che fingere di considerarli riferibili durante l’uso medesimo è davvero difficile. Il problema di base dunque dietro tutto ciò è ovviamente che si sta cercando di tarare qualcosa che non ne ha bisogno. Ma si scopre che per mancanza di sufficienti capacità metrologiche e di processo (si tratta di due diverse professioni) l’unica soluzione è la taratura sistematica. Pertanto una volta stabilito che le tarature devono essere fatte, c’è solo la scelta tra non fare nulla (errore) o fare tarature su tutto (troppo buono). L’approccio FDX 07-041 invece consente un’ottima via alternativa: ciò che è interessante è comprendere che non esiste una sola via possibile, ma diverse a seconda del contesto ed è questa apertura che spesso manca; soprattutto, c’è un vero cambio di visuale e uno schema certamente meno semplice della riferibilità al “campione”. In cambio, si avrebbe forse una perdita per i laboratori di taratura che si produrrebbe come inversamente proporzionale. Tuttavia il futuro dei laboratori di metrologia su questo punto si configura come formazione e formazione/azione, sul campo cliente. Data la complessità tecnica dei soggetti interessati e la formazione/competenza dei rispettivi giocatori, un ispettore che conosce tutte le normative e le regolamentazioni, specializzato nella gestione della qualità con tutti i suoi aspetti umani, documentari, normativi ecc., non è legittimamente uno specialista nel settore ispezionato. Con questo fascicolo tecnico, dunque la
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PROFILOMETRO LASER 2D/3D PER MISURAZIONI DINAMICHE
I profilometri laser scanCONTROL 30xx/BL (distribuiti in Italia da LUCHSINGER srl) sono progettati per misurazioni dinamiche che richiedono elevata accuratezza e risoluzione. Disponibili con campi di misura da 25 a 50 mm (lungo la linea laser/asse X), vengono impiegati nell’automazione, nel controllo dei processi industriali o nel controllo qualità. I profilometri sono dotati dell’innovativa modalità High Dynamic Range (HDR), che regola l’esposizione per mantenere una buona precisione anche con su perfici difficili. La nuova serie scanCONTROL 30xx Blue Laser è disponibile con campi di misura da 25 a 50 mm (lungo la linea laser/asse x) ed è in grado di generare dati calibrati del profilo 2D di circa 5,5 milioni di punti al secondo, con una risoluzione fino a 2.048 punti di misura per profilo. Nello specifico, il modello scanCONTROL 3060-25/BL raggiunge una risoluzione in X di circa 12 µm. Con una frequenza di misura di 10 kHz, gli scanCONTROL 30xx sono ideali per eventi ad alta velocità. Grazie all’innovativa modalità High Dynamic Range, i profilometri scanCONTROL 30xx generano misurazioni precise anche in presenza di superfici eterogenee. L’uscita del segnale avviene tramite Ethernet o RS422 e, qualora fosse richiesto, è disponibile un Gateway che permette d’integrare gli scanCONTROL nei sistemi di controllo Profinet, EtherCAT o Ethernet/IP. Il profilometro scanCONTROL 30xx/BL è basato sulla Blue Laser Technology che, rispetto alle versioni standard con luce laser rossa, offre vantaggi significativi in determinate applicazioni. Diversamente dal laser rosso a onda lunga, il laser blu-viola a onda corta penetra con più difficolta all’interno delle superfici. Questa caratteristica è ancor più evidente nelle misurazioni su materiali organici, come il legno, o su oggetti semitrasparenti, come adesivi o profili in plastica. In questi casi, la Blue Laser Technology produce una linea più nitida e, di conseguenza, risultati più stabili e precisi. Per ulteriori informazioni: https://www.luchsinger.it/contents/ products/data-sheet-scancontrol-30x0.pdf
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2020-2021 eventi in breve Segnalazione di manifestazioni ed eventi d’interesse
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Per effetto della pandemia in atto, tutte le manifestazioni d’interesse per i lettori di TUTTO_MISURE in programma nei prossimi mesi sono state annullate o rinviate, viste le disposizioni in materia di prevenzione del contagio e di distanziamento sociale emanate nei principali Paesi a livello mondiale. Solo per alcune di esse è stata indicata la nuova data di svolgimento, che tuttavia difficilmente sarà rispettata, stante la circolazione del virus prevista per un periodo di tempo abbastanza lungo. Alcuni congressi, inoltre, stanno decidendo di programmare edizioni “virtuali”, annullando quindi tutta la parte che avrebbe previsto una presenza “fisica” di relatori e congressisti e conservando alcune sessioni congressuali, con fruizione esclusivamente online. Stante la situazione caratterizzata da un’estrema confusione, abbiamo deciso di non proporre ai lettori il consueto elenco cronologico degli eventi d’interesse, con l’intenzione di ripristinare questa rubrica non appena la situazione sia tornata a una sufficiente normalità. Invitiamo pertanto i lettori a consultare periodicamente i siti degli eventi che negli scorsi numeri abbiamo periodicamente presentato, per essere puntualmente aggiornati in merito all’evoluzione dei singoli programmi.
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NUOVO TORSIOMETRO AD ALBERI CON USCITA ANALOGICA E DIGITALE USB Magtrol, leader mondiale nelle soluzioni di misura di Coppia, Torsione e Motor Testing aggiunge un nuovo torsiometro dedicato alle misure di processo e controllo di qualità. Con il preciso obbiettivo di disporre dello “stato dell’arte” nelle misure di coppia mediante torsiometri ad alberi, il nuovo torsiometro serie TS include tutte le funzionalità che consentono un perfetta integrazione negli ambienti di misura, grazie al-
l’uscita analogica +/-10 V e l’uscita digitale USB per una connessione diretta con il PC. Tre Led sul corpo del torsiometro, lato connettori, consentono di verificare lo stato della misura (sovraccarico, Test, Tare, ecc.). La funzione BITE (Built In Test), attivabile mediante software e chiusura contatti sul cavo di segnale, completa la verifica funzionale del sistema. Le dimensioni sono contenute e consentono un montaggio vincolato a terra oppure sospeso, con interasse albero-base di 45 mm. Perfetta compatibilità del torsiometro con tutti gli hardware e software Magtrol. Caratteristiche principali Range di misura: +/-0,05 Nm….+/500 Nm Rpm: 15.000 max Sovraccarico: 400% FS Accuratezza: 0,1% FS Banda passante: 1 kHz Uscita analogica: +/-5 V (+/-10 V al 200% FS) Connessione digitale USB 2x360 Impulsi/giro (sfasamento 90°) + Index Alimentazione: 12-35 Vdc Per ulteriori informazioni: https://goo.gl/mhNUZM E-mail: info@dspmindustria.it.
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Rubrica a cura di Michele Lanna
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I requisiti metrologici nelle aziende farmaceutiche “Nothing is good or bad, but by comparison” (T. Fuller) METROLOGY FOR EVERYONE In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects!
RIASSUNTO In questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione!
FORMAZIONE
Parlare di metrologia e di controlli nelle aziende farmaceutiche è del tutto naturale: trattasi di un settore fortemente normato, dove la sicurezza del prodotto, intesa come aspetto caratterizzante che regola l’utilizzo di un farmaco, è imposta da rigorose leggi che prescrivono comportamenti produttivi adeguati ai progressi scientifici. La formazione del personale preposto alla produzione e controllo dei farmaci costituisce l’irrinunciabile condizione per assicurare un idoneo processo di controllo della qualità prodotta, anche se sarebbe più giusto parlare della triade: qualità-affidabilità-sicurezza di un farmaco. Le aziende che producono farmaci sono tenute ad addestrare il proprio personale proprio per assicurare in modo adeguato questo trinomio. Le aziende farmaceutiche organizzano sistematicamente corsi di formazione, al fine di creare le condizioni per elevare la competenza del personale, abilitandolo ad assicurare controlli sempre più all’altezza di quanto chiede il mercato; in linea con l’evoluzione T_M
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vità di controllo di adottare i protocolli più idonei a mettere in atto test efficaci, in grado di verificare la composizione e le caratteristiche delle sostanze che compongono un farmaco, siano essi principi attivi o sostanze addizionali rispetto ai principi attivi specifici. GLI ORGANISMI
Vogliamo entrare (certamente in punta di piedi) in un mondo fortemente regolamentato, vera eccellenza tecnica di cui andare orgogliosi in Italia, dove tutte le azioni effettuate sono pianificate e niente è lasciato al caso o, peggio, all’improvvisazione. Quando si parla di cura della salute delle persone bisogna innanzitutto dire che la realtà italiana è perfettamente in linea con tutte le norme nazionali e internazionali, controllate da autorevoli Organismi nazionali che monitorano sistematicamente le composizioni di ogni singolo farmaco e le condizioni realizzative, nonché i controlli messi in atto. Intendiamo parlare innanzitutto di: – Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA); – Istituto Superiore di Sanità (ISS). L’AIFA è un ente pubblico, che opera in autonomia, trasparenza ed economicità sotto la direzione del Ministero della Salute e la vigilanza del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia. Collabora con le Regioni, l’Istituto Superiore di Sanità, gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, le Associazioni dei pazienti, i Medici e le Società Scientifiche, il mondo produttivo e distributivo. Ricaviamo dalla letteratura, accessibile sui diversi siti internet, le specificità di questo basilare Organismo, che sono:
della farmacopea, che richiede sempre nuovi farmaci, nuovi preparati e quindi un adeguamento continuo delle tecniche tese ad accertare i livelli di efficacia dei farmaci prodotti nella cura delle patologie, e a ridurre gli eventuali effetti collaterali. D’altra parte, le qualifiche del personale che opera in questo nevralgico settore non possono essere disgiunte da processi, apparecchiature e utilizzo di materiali, intesi come componenti base per un farmaco, per l’assicurazione di un’idonea efficacia terapeutica. Nel recente passato sono stati organizzati corsi di formazione per fornire i criteri di controllo da esercitare nel settore farmacologico; ne citiamo uno per tutti: “Qualificazione delle apparecchiature e metrologia nell’industria farmaceutica”, organizzato da CIP System. Il corso ha affrontato il progetto di qualificazione di un reparto o di uno stabilimento, in accordo alle GMP (Good Manufacturing Practice) che regolano tutte le attività di un’azienda farmaceutica. Le aziende farmaceutiche hanno messo a punto attività formative che con- Studio Lanna & Associati – Roma sentono agli operatori addetti alle atti- info@studiolanna.it
– garantire l’accesso al farmaco e il suo impiego sicuro e appropriato come strumento di difesa della salute; – assicurare la unitarietà nazionale del sistema farmaceutico d’intesa con le Regioni; – provvedere al governo della spesa farmaceutica in un contesto di compatibilità economico-finanziaria e competitività dell’industria farmaceutica; – assicurare innovazione, efficienza e semplificazione delle procedure di registrazione, in particolare per determinare un accesso rapido ai farmaci innovativi e ai farmaci per le malattie rare; – rafforzare i rapporti con le Agenzie degli altri Paesi, con l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e con gli altri organismi internazionali; – favorire e premiare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S) in Italia, promuovendo e premiando la innovatività; – dialogare e interagire con la comunità delle associazioni dei malati e con il mondo medico-scientifico e delle imprese produttive e distributive; – promuovere la conoscenza e la cultura sul farmaco e la raccolta e valutazione delle best practice internazionali. L’Istituto Superiore di Sanità, anche ISS, è un ente di diritto pubblico che, in qualità di organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale in Italia, svolge funzioni di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione e formazione in materia di salute pubblica. Il suo compito è, quindi, complementare a quello dell’AIFA con cui si integra molto bene, pur nella netta separazione dei compiti e dei ruoli istituzionali. L’ISS svolge le sue attività in un ampio spettro di azioni, quali: – ricerca; – sperimentazione; – controllo; – consulenza; – promozione della salute; – formazione. Per la ricerca: “I compiti e le funzioni dell’Istituto Superiore di Sanità in questo ambito, ai fini della promozione e tutela della salute pubblica nazionale, sono i seguenti: – promuove lo svolgimento di speriT_M
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mentazioni cliniche e sviluppi tecnologici d’avanguardia d’interesse nazionale, in collaborazione con gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e le aziende ospedaliere; – partecipa a progetti di attività nazionali e internazionali”. Per la sperimentazione: “I compiti e le funzioni dell’Istituto in questo ambito, ai fini della promozione e tutela della salute pubblica nazionale, sono i seguenti: – promuove lo svolgimento di sperimentazioni cliniche e sviluppi tecnologici d’avanguardia d’interesse nazionale, in collaborazione con gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e le aziende ospedaliere; – partecipa a progetti di attività nazionali e internazionali”. L’attività di controllo si articola in: “Controlli nell’ambito dei compiti istituzionali e a fronte di specifiche richieste del Ministro della Salute o delle Regioni. Tali controlli riguardano farmaci, vaccini, dispositivi medici, prodotti destinati all’alimentazione e presidi chimici e diagnostici. L’Istituto esegue, inoltre, accertamenti ispettivi, controlli di Stato e analitici, accertamenti e indagini igienico-sanitarie in relazione all’ambiente. Si occupa di misurare e vigilare sulla prevalenza, incidenza e mortalità delle principali patologie. Esercita vigilanza sui laboratori preposti al controllo sanitario sull’attività sportiva e sugli Istituti zooprofilattici. Vigila in materia di attività trasfusionale e di produzione di plasma coordinando le attività tecnico-scientifiche”. La consulenza rappresenta un altro filone di attività dell’Istituto, che si concretizza in: – collaborazione con il Ministro della Salute all’elaborazione e attuazione della programmazione sanitaria e scientifica; – supporto consulenziale al Ministro della Salute, al Governo e alle Regioni in materia di tutela della salute pubblica; – supporto consulenziale al Governo e alle Regioni per la formazione dei rispettivi piani sanitari; – attività di consulenza, in collabora-
zione con l’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) e con gli altri enti o amministrazioni che si occupano di produzione e impiego dell’energia termoelettrica, nucleare e delle sostanze radioattive e di qualunque forma di energia usata a scopi diagnostici e terapeutici. Un’altra delle attività qualificanti svolta dall’Istituto è la Promozione della Salute, che si concretizza nei seguenti punti: – elaborazione, nel campo igienicosanitario, di norme tecniche concernenti farmaci, alimenti, sanità veterinaria, prodotti, attività e opere del settore; – produzione, su richiesta del Ministro della Salute, di sostanze terapeutiche, profilattiche e diagnostiche; – approntamento e aggiornamento dell’Inventario nazionale delle sostanze chimiche e dei preparati pericolosi, per la valutazione del rischio sanitario connesso alla loro presenza nell’ambiente. Ultima, ma non certo meno importante, è l’attività di formazione, che si traduce in: – progettazione e organizzazione di attività di formazione e di aggiornamento in sanità pubblica in funzione delle esigenze del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), fornendo la proprie competenze tecniche e scientifiche; – sperimentazione e sviluppo di metodologie formative innovative, soprattutto nel campo della formazione a distanza, anche utilizzando una piattaforma web dedicata. L’offerta formativa dell’Istituto comprende sia moduli rivolti a operatori nazionali di sanità pubblica sia corsi più articolati, rivolti a categorie professionali più ampie, a livello nazionale e internazionale. L’offerta formativa riguarda contenuti didattici, quali: management e valutazione dei servizi sanitari, epidemiologia e biostatistica, economia sanitaria, gestione delle risorse umane, metodologie di formazione dei formatori, promozione della salute. L’Istituto organizza congressi, conferenze, workshop e seminari su tematiche di fondamentale importanza per la salute pubblica, legate alle attività istituzionali e di ricerca da esso svolte,
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Le nostre strutture sanitarie, anche grazie all’azione d’indirizzo degli autorevoli Organismi citati, raggiungono livelli di cura molto elevati (certificati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, Agenzia delle Nazioni Unite, specializzata per le questioni sanitarie). L’organizzazione della Sanità non può essere vista come un monolitico blocco che si muove con gli stessi obiettivi, ma piuttosto come un sistema fatto di tante parti componenti, ognuna della quali contribuisce a elevare i livelli di prestazioni percepite dall’utenza. In un precedente articolo abbiamo cercato di mettere a fuoco quali possano essere gli aspetti che concorrono alla qualità della cura in ambito ospedaliero, evidnziando non solo la componente tecnologica e strumentale ma anche quella umana, con livelli di competenza del personale molto elevati. Gli aspetti caratterizzanti erano da ricercare in un processo continuo di formazione del personale, in grado di far acquisire le conoscenze necessarie per le competenze da esprimere. IL FARMACO: MISURE E CONTROLLI
In questo breve scritto vogliamo aprire una “porta” sul vasto mondo delle aziende farmaceutiche, molto presenti e strutturate nel mercato italiano. Grazie alla loro organizzazione, sperimentazione, assicurazione della sicurezza, esse rappresentano un tassello essenziale per il raggiungimento dei livelli di eccellenza. Ormai i grandi Gruppi operanti nel settore della progettazione, sperimentazione e produ-
zione di farmaci seguono prassi consolidate per assicurare la qualità dei farmaci prodotti. I continui progressi nello studio di nuove patologie e nella messa a punto di efficaci mezzi di contrasto, che possano portare alla predisposizione di terapie per la cura di malattie spesso invasive, si basano su continue innovazioni e su un sistema di controllo dei processi di produzione che precede l’immissione dei farmaci sul mercato, conferendo ai prodotti la massima “sicurezza” per la popolazione utente. Vediamo qual è il ciclo di controllo di un farmaco, partendo dalle materie prime fino al prodotto finito. Le mie conoscenze ed esperienze aziendali mi guidano nell’individuare alcuni punti “clou”, nei quali è importante effettuare controlli: materie prime utilizzate; ciclo di fabbricazione e controllo e attività specifiche; controlli finali di un farmaco, prima della sua immissione in commercio. Ognuno di questi presidi si caratterizza come una parte del sistema di controllo complessivo, che contribuisce a creare un sistema di controllo capillare. È evidente che i controlli e la loro impostazione rappresentano l’essenziale condizione per ottenere qualità, sicurezza e affidabilità elevate. Innanzitutto le materie prime, estremamente importanti in un’azienda che realizza un prodotto fortemente regolamentato e per le quali sono caratterizzanti sia la determinazione del livello qualitativo sia le caratteristiche e le quantità dei componenti e la loro composizione chimica. Queste devono provenire solo da fornitori qualificati, devono essere testate e per esse bisogna essere certi delle caratteristiche possedute. Quindi, i controlli di qualità in ingresso, a seguito di una qualifica dei fornitori, servono a dare certezze sul livello qualitativo di detti materiali. I controlli possono essere fatti sia sulle caratteristiche intrinseche delle materie prime, singolarmente considerate, sia sulle interazioni con tutte le sostanze facenti parte di esse. Le modalità di controllo e i piani di campionamento sono in funzione del prodotto da testare e della tipologia di farmaco, nonché delle sostanze componenti. Poi va definito il piano di fabbricazione
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destinati a un ampio pubblico nazionale e internazionale. L’attività congressuale si realizza spesso in collaborazione con altre entità del SSN e con istituzioni internazionali, quali l’Unione Europea, Agenzie specializzate delle Nazioni Unite, organizzazioni non governative e altre istituzioni con cui l’Istituto intrattiene progetti comuni o legami protocollari nell’ambito delle relazioni bi- e multilaterali.
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e controllo, in funzione della realizzazione del farmaco da immettere sul mercato. Di significativo aiuto, in quest’ambito, sono le GMP, norme di buona fabbricazione, o buone prassi di fabbricazione, o ancora norme di buona preparazione. Sono un insieme di regole, procedure e linee guida, in base alle quali vengono prodotti i farmaci, i cibi e le sostanze farmacologicamente attive. Esse prendono in considerazione anche le condizioni operative e i requisiti necessari per garantire l’igiene lungo tutta la catena di produzione. Si basano sul concetto di dover documentare ogni aspetto del processo di produzione o di controllo, considerano come elemento imprescindibile il concetto di “rintracciabilità”, permettendo di ritirare eventuali medicinali che non dovessero assicurarla lungo tutto il ciclo di fabbricazione. Le NBF (Norme di Buona Fabbricazione o anche GMP) accompagnano nelle aziende farmaceutiche tutta la realizzazione del prodotto; in Europa la Direttiva 2003/94/CE stabilisce i principi e le linee direttrici delle buone prassi di fabbricazione dei medicinali per uso umano. Si basano sui seguenti principi: – tutti i medicinali per uso umano fabbricati o importati nella Comunità, compresi i medicinali destinati all’esportazione, devono essere prodotti conformemente ai principi e alle linee direttrici sulle buone prassi di fabbricazione; – le GMP devono comprendere non solo le buone prassi di fabbricazione dei medicinali in fase di fabbricazione, ma anche le attività di controllo dei farmaci e dei loro componenti; – per garantire la conformità alle linee direttrici e alle buone prassi di fabbricazione è necessario stabilire norme dettagliate, relative alle ispezioni delle autorità competenti, nonché gli obblighi del fabbricante; – tutti i fabbricanti devono sottoporre le operazioni di fabbricazione a un efficace sistema di gestione della qualità, e questo richiede l’adozione di un sistema di garanzia della qualità farmaceutica; – è necessario stabilire principi e linee direttrici di buone prassi di fabbricazione anche per quanto riguarda la gestione della qualità, personale, siti e impianti, documentazione, produzioT_M
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ne, controllo di qualità, subappalto, reclami, richiami del prodotto e autoispezione; – per tutelare le persone addette agli esperimenti clinici e garantire la possibilità di risalire all’origine dei medicinali in fase di sperimentazione, sono necessarie norme specifiche sull’etichettatura di tali prodotti. Tutti i medicinali prodotti e in commercio nello Stato italiano sono dettagliati nella “Farmacopea ufficiale”, che è il testo contenente i requisiti e le caratteristiche delle sostanze farmaceutiche secondo standard fissati dall’Istituto Superiore di Sanità. In esso è quindi contenuto un elenco completo di tutti i farmaci in commercio, con le caratteristiche componenti e le indicazioni terapeutiche relative a ogni farmaco e ai relativi principi attivi. La struttura documentale deve supportare tutto il processo di produzione e controllo, condizione indispensabile per un processo in “qualità”. Le GMP assolvono in modo egregio a questo compito. Esse si basano sulla Code of Federal Regulations Title 21, che nella parte titolata 211 titola: “Current Good Maufacturing Practice for Finished Pharmaceuticals”. Essa contiene le minime GMP per la preparazione di sostanze e medicinali destinati alla cura di patologie umane. Tutte le aziende farmaceutiche sono tenute per legge a rispettare le NBF o GMP (Norme di Buona Fabbricazione), un insieme di procedure che indicano come devono essere realizzati i medicinali di qualunque tipologia (farmaci equivalenti inclusi!) assicurandone la qualità e la sicurezza a partire dagli ingredienti utilizzati. Le NBF sono state adottate da oltre 100 paesi, tra i quali l’Italia. L’azienda farmaceutica, per rispettare le NBF, deve: – documentare ogni aspetto del processo di fabbricazione; – fornire al personale un’apposita formazione; – occuparsi attivamente di pulizia e sanitizzazione; – verificare con regolarità il buon funzionamento degli strumenti e dei macchinari; T_M
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– gestire i reclami; – disporre di un servizio di controllo di qualità per eseguire gli esami necessari per le materie prime e i prodotti intermedi e finiti. Abbiamo voluto portare la diretta testimonianza di un importante Gruppo: Menarini, che come si legge nel sito web è la “prima industria farmaceutica italiana nel mondo”. Il Gruppo Menarini è oggi presente in 136 Paesi, garanzia di una qualità riconosciuta a livello internazionale. I risultati raggiunti testimoniano l’efficacia di una strategia orientata alla Ricerca, all’Innovazione e all’Internazionalizzazione insieme alla capacità d’identificare e soddisfare le esigenze di medici e pazienti. Uno dei punti di forza del Gruppo Menarini è la collaborazione con partner internazionali: l’obiettivo è quello di creare sinergie che portino a soluzioni, prodotti farmaceutici e servizi all’avanguardia nel settore della salute. In Menarini la qualità è alla base di una strategia di Gruppo condivisa. Tutte le strutture aziendali sono coinvolte a più livelli nel processo produttivo dei farmaci: un sistema efficace che ha creato uno standard di lavoro unico per assicurare qualità in ogni fase, dalla ricerca alla produzione, dalla distribuzione all’informazione scientifica. Per raggiungere un unico obiettivo comune: l’eccellenza. Il dott. Alessandro Rossi, Head of Re gulator y Compliance, Corporate Quality Department di Menarini, che ringraziamo per la di sponi bi li tà, ha accettato di rispondere ad alcune domande.
INTERVISTA
D. Com’è organizzato il vostro processo di produzione? I processi di produzione della nostra azienda sono sviluppati sulla base di standard normativi internazionali, quali GMP, ISO e ICH, che regolamentano il lifecycle del prodotto a partire dallo sviluppo farmaceutico, proseguendo con l’industrializzazione e arrivando poi alla commercializzazione nei differenti mercati in cui la specialità farmaceutica è autorizzata.
Presso i siti del gruppo Menarini vengono prodotte varie formule farmaceutiche, con processi anche molto diversi tra loro, sia da un punto di vista strettamente tecnologico (per esempio, compresse piuttosto che polvere per sospensione orale) sia a livello di criticità di somministrazione (fiale sterili contro forme topiche). Per ciascun caso ci sono normative specifiche che definiscono i requisiti per la realizzazione del prodotto che le aziende sono tenute a perseguire e opportunamente documentare.
N. 01n ; 2020 A opportune scadenze sono organizzati training di refresh/aggiornamento al personale di ogni livello. D. Sono definiti, per i vari ruoli ricoperti dal personale, i requisiti minimi di competenza? Si, nel mansionario sono elencate le procedure specifiche che l’operatore deve conoscere e saper applicare; ad esempio, un operatore addetto al confezionamento secondario avrà elencato nel suo mansionario le procedure di vestizione, di flusso, le istruzioni di lavoro della linea di confezionamento, la compilazione del foglio di lavorazione, le procedure di pulizia della linea, le procedure di sicurezza, ecc.
D. Esistono valutazioni nel tempo del mantenimento dei requisiti di competenza del personale? Si, ad esempio nel caso di operatori che operano nei reparti sterili è prevista una riqualifica su base annuale; in altri casi si applica la politica dei training di refresh. Nelle situazioni più critiche, in cui è più probabile che si verifichi un failure, i training sono più frequenti. D. Come si qualifica il processo produttivo per assicurare la sua adeguatezza a rispondere agli standard GMP applicabili? Attraverso la convalida del processo si dimostra, mediante la realizzazione di una serie di azioni, effettuate in fase di sviluppo o durante la normale produzione industriale di una specialità farmaceutica, l’evidenza documentata che il processo produttivo è in grado di condurre costantemente al prodotto atteso, in conformità alle specifiche di approvazione autorizzate. Il piano di verifica viene redatto attraverso un’analisi di rischio effettuata sulle singole fasi di processo e consiste principalmente in una serie di verifiche di carattere analitico. I risultati dei test analitici devono rispondere alle specifiche attese per i vari attributi ed essere conformi a quelle registrate nelle Marketing authorizations, depositate presso le autorità sanitarie dei paesi di destinazione della specialità medicinale. La definizione delle specifiche attese viene elaborata su base statistica ed è la chiave per attestare la riproducibilità del processo produttivo. D. Come sono assicurate le competenze metrologiche, che permettono agli operatori addetti ai test sui farmaci di effettuare efficaci controlli? Attraverso opportuni training mirati.
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D. Quali sono i prerequisiti che deve avere il personale che opera nel processo produttivo? I candidati, a seconda della mansione che dovranno svolgere, vengono selezionati sulla base del loro curriculum vitae. Ci sono delle mansioni che prevedono uno specifico titolo di studio in ambiti tecnici; ad esempio, per la mansione del preparatore vengono preferibilmente selezionati periti chimici. D. Come si costruisce e si aggiorna la competenza del personale? Parte dell’addestramento è a carico del dipartimento Assicurazione Qualità del sito produttivo, che si occupa dei training GMP su argomenti specifici per le diverse mansioni. Vengono poi eseguiti training specifici sulle attrezzature per chi dovrà gestirle in prima persona, in affiancamento con personale già qualificato, e in seguito, dopo l’approvazione alla mansione, sarà autorizzato a svolgere il proprio lavoro in maniera autonoma.
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D. La formazione del personale fa acquisire conoscenze specifiche su aspetti quali: come impostare un controllo, come identificare correttamente il misurando, come riconoscere le unità base del sistema di misura, come definire un metodo di prova, come definire una procedura di taratura, come identificare e gestire non conformità in laboratorio, come stimare l’incertezza di misura, ecc., in modo da fornire conoscenze utili all’esecuzione delle prove per testare un farmaco? Le tolleranze di processo vengono definite durante la fase di sviluppo farmaceutico del processo produttivo, a cura del personale del dipartimento di tecnologia farmaceutica; gli operatori addetti ai test di processo (in process control) devono attenersi rigorosamente alle disposizioni descritte nei metodi analitici convalidati e, in caso di ottenimento di valori fuori dal range di approvazione, devono eseguire le opportune indagini di laboratorio per confermare il dato e comunicarlo all’Assicurazione Qualità che, in accordo alle GMP, gestirà una deviazione di processo. CONCLUSIONI
Un settore delicato e fortemente regolamentato, come quello farmaceutico, richiede competenze del personale in grado di assicurare elevati livelli di prestazione. Questo processo dev’essere costruito
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rispondendo alle specificità del settore. Data la vitale importanza dei medicamenti prodotti, essi devono dimostrare tutta la loro efficacia nella cura delle patologie alle quali sono finalizzati. La preparazione del personale e le loro competenze devono soddisfare tutti gli ampi requisiti normativi e cogenti applicabili. I ruoli da ricoprire richiedono la conoscenza in settori diversi, che vanno dai criteri generali adottabili nella farmacopea alla chimica di base, ai requisiti metrologici applicabili alle prove da effettuare, ai piani di campionamento, a specifiche metodiche di controllo, ai criteri ottimali per assicurare efficaci prove. La formazione di un adeguato bagaglio di conoscenze rappresenta il viatico per l’acquisi-
NEWS
SCANSIONE A LUCE BIANCA 3D ULTRAVELOCE SU BRACCI DI MISURA PORTATILI La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon ha da poco presentato sul mercato lo Scanner di Area RSSQUARED per Absolute Arm, che abbina per la prima volta uno scanner di area a un braccio di misura portatile. Progettato per la scansione a velocità elevata di forme e superfici semplici, l’RS-SQUARED è in grado di misurare più rapidamente rispetto agli scanner laser tradizionali e ad altri scanner a luce strutturata. Combinando la flessibilità di un braccio portatile con la velocità della tecnologia di scansione a luce strutturata, RS-SQUARED acquisisce fino a quattro “tile” quadrate di punti 3D al secondo, mantenendo inalterata l’alta precisione di misura del tastatore, anche in aree difficili da raggiungere. Poiché RS SQUARED non richiede marker di riferimento né utilizza la proiezione di frange come altri scanner simili, il tempo necessario per la scansione del pezzo è ridotto al minimo indispensabile. “Con RS-SQUARED puntiamo a far sì
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zione di una competenza ampia, in grado di soddisfare i più severi standard applicabili e preservare le aziende che producono farmaci da incidenti di percorso difficili da correggere a posteriori. In tal senso i buoni e vecchi principi della Garanzia della Qualità, con le regole e i criteri operativi applicabili, continuano a costituire un punto di riferimento efficace. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018 “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura”. [2] ISS – “L’applicazione della me trologia nelle misurazioni in ambito
che i nostri clienti scansionino i loro pezzi nel minor tempo possibile”, afferma Anthony Vianna, Product Manager di Absolute Arm. “Ciò riguarda non solo il tempo di scansione dell’intero pezzo, ma anche quello di preparazione. Il fatto che RS-SQUARED sia il primo scanner di area a non utilizzare marker di riferimento in modo tradizionale, dato che Absolute Arm esegue la referenziazione al suo posto, è uno degli elementi chiave che permette ai nostri clienti di misurare con il minor tempo d’inattività possibile”. Lo Scanner di Area RS-SQUARED è il complemento perfetto alla gamma esistente di scanner, sensori e tastatori già disponibili per gli Absolute Arm di Hexagon: rappresenta l’alternativa di scansione ad altissima velocità adatta a pezzi di grandi dimensioni con esigenze di dettaglio limitate. Proprio come i sistemi Scanner Laser RS6 e RS5 attuali, l’RS-SQUARED può essere facilmente smontato dal braccio in qualsiasi momento e sostituito con un altro sensore o tastatore, senza alcun bisogno di taratura. Insieme al lancio di questo nuovo scanner rivoluzionario, Hexagon ha annunciato anche nuovi Control Pack per l’ultima generazione dei sistemi Absolute Arm. Entrambi i nuovi Control Pack offriranno funzionalità complete utiliz-
sanitario” – novembre 2012. [3] Corso di formazione – ARPAT: “La metrologia per le misurazioni in ambito sanitario”. [4] Servizio Sanitario della Regione Toscana – “Le competenze delle professioni sanitarie” a cura di: Commissione Regionale per la Formazione Sanitaria. [5] ENEA – Seminario: “Le competenze ENEA nel settore della metrologia delle radiazioni ionizzanti in supporto della radioterapia molecolare” – 5 luglio 2013. [6] ENPAM – “Uno sguardo alla formazione di nuove competenze in ambito medico sanitario” – 2013. [7] G. Colella – “Manuale di metrologia e strumentazione elettronica” – Hoepli – 2002.
zando un unico cavo, che contribuirà a ridurre significativamente il disordine in officina. Il modello di fascia alta Wireless Pack fornirà anche prestazioni di scansione a piena velocità tramite WiFi per tutti gli scanner di Absolute Arm, compresi lo Scanner Laser RS6 top di gamma e il nuovo Scanner di Area RS-SQUARED, insieme a doppie batterie sostituibili velocemente per il funzionamento di un’intera giornata. Lo Scanner di Area RS-SQUARED può ora essere ordinato presso i rappresentanti Hexagon in tutto il mondo. Si può acquistare come sistema completo con un nuovo Absolute Arm a 7 assi e come retrofit per i sistemi Absolute Arm a 7 assi della generazione attuale. Tutti i nuovi ordini di un sistema Absolute Arm completo verranno spediti anche con un nuovo Control Pack. Per ulteriori informazioni: www.hexagon.com.
COMMENTI ALLE NORME
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Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena
17025 Presentazione dei risultati Seconda parte: contenuto del documento finale COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025 A great success has been attributed to this interesting series of comments by Nicola Dell’Arena to the UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Standard. RIASSUNTO Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. In questo numero continuiamo a parlare della presentazione dei risultati.
CONTENUTO DEL DOCUMENTO FINALE
Al paragrafo 7.8.1.2 la norma prescrive due requisiti. Il primo sul contenuto del documento in uscita verso il cliente e precisamente “I risultati devono essere forniti in modo accurato, chiaro, univoco e oggettivo, generalmente me diante un rapporto (per esempio un rapporto di prova o un certificato di taratura o un rapporto di campionamento) e devono comprendere tutte le informazioni che sono state concordate con il cliente necessarie per l’interpretazione dei risultati e tutte le informazioni richieste dal metodo utilizzato”. Questo requisito non richiede particolari precisazioni o spiegazioni; il contenuto è chiarissimo e la sua applicazione è immediata. Il termine accurato va qui inteso nel suo significato letterale e non tecnico: non indica accuratezza. Il termine univoco sta a indicare che bisogna riportare l’unico risultato senza che si possa avere una ambiguità di lettura e d’interpretazione. Il termine oggettivo sta a indicare che bisogna riportare il risultato senza ulteriori manipolazioni che possano indurre il lettore in errore. La norma prescrive anche che il documento finale sia prodotto nella forma di:
– rapporto di prova; – certificato di taratura; – rapporto di campionamento. La terminologia adottata è immediatamente comprensibile in italiano. Tuttavia, la nota 1 introduce un elemento di confusione: “Al fine del presente documento i rapporti di prova e i certificati di taratura sono talvolta denominati, rispettivamente certificati di prova e rapporti di taratura”. Non bisogna dimenticare che la norma è internazionale e ha validità in tutto il mondo. In alcuni paesi è invalso l’uso di adottare la terminologia richiamata dalla nota e pertanto rimangono validi i termini in uso. Però rimane il rammarico che nel momento di unificazione internazionale non si abbia avuto il coraggio di eliminare questa ambiguità. Con la nota 2 la norma precisa che “I rapporti possono essere emessi in forma cartacea o elettronica purché siano soddisfatti i requisiti del presente documento”. La nota non preclude la possibilità di stilare il documento in formato elettronico, ma ricorda che devono essere rispettati i requisiti della medesima. Per parte mia sottolineo il rispetto dei requisiti di riservatezza, che devono essere garantiti anche dal formato elettronico.
POSIZIONE DI ACCREDIA SUL PARAGRAFO 7.8.1.2
Per tutti i laboratori di prova, di taratura e di campionamento Accredia riporta la solita frase “si applica il requisito di norma”. Ritengo che la frase sia del tutto appropriata, perché il requisito è semplice e chiaro. RAPPORTO CON IL CLIENTE
Al paragrafo 7.8.1.3 la norma tratta il rapporto con il cliente prescrivendo due semplici requisiti. Il primo “Quando concordato con il cliente, i risultati possono essere presentati in modo semplificato”. Il secondo “Ogni informazione elencata dal punto 7.8.2 al punto 7.8.7. che non sia presentata al cliente dev’essere prontamente disponibile”. Per quanto riguarda il primo requisito non vi è nulla da eccepire e da commentare: si applica con estrema semplicità. Mi si consenta di sottolineare che, generalmente, il cliente non avanza specifiche richieste. In ogni caso, se dovesse farlo, sarebbe sufficiente applicare la norma. Anche sul secondo requisito non c’è nulla da eccepire. Bisogna conservare le informazioni, cosa che, con i sistemi computerizzati, non crea problemi, e fornirle al cliente qualora le dovesse richiedere. La norma nulla dice sui tempi di conservazione di tali informazioni, ma andrebbero stabiliti, analogamente a quanto fatto per le altre registrazioni. Sembrerebbe opportuno fissare un tempo di almeno 10 anni. Rispetto alla versione del 2005 è stata apportata una sola variazione proprio in questo paragrafo 7.8.1.3. È stato Former: Responsabile Qualità - ENEA Casaccia - RETIRED ndellarena@hotmail.it
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giustamente eliminato il riferimento al cliente interno, riferimento che era una forzatura, dal momento che un cliente interno dev’essere trattato come un qualsiasi altro cliente. POSIZIONE DI ACCREDIA SUL PARAGRAFO 7.8.1.3
Per tutte le tipologie di laboratorio Accredia prescrive, oltre al consueto “si applica il requisito di norma” il seguente requisito aggiuntivo: “Nel caso di presentazione semplificata dei risultati, il Laboratorio è tenuto a riportare una chiara identificazione della/e persona/e che ha/hanno approvato il risultato”. Il requisito appare inutile e ripetitivo poiché la stessa norma lo prescrive in un apposito paragrafo che si applica a tutti i tipi di laboratorio. Non si ravvisa l’opportunità e necessità di porlo come requisito aggiuntivo. INFORMAZIONI
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La norma riporta, nei punti 7.8.2, 7.8.3, 7.84. e 7.8.5, i requisiti che il
NEWS PROVE DI TENUTA PRECISE, AFFIDABILI E… CONVENIENTI!
Per soddisfare le differenti necessità di collaudo, controllo delle microperdite, prove di tenuta dirette, indirette, prove di passaggio e controlli di ostruzione, ATEQ Italia presenta l’ultimo arrivato nella famiglia della SERIE 6: F600. Erede del popolarissimo F420P, F600 è il nuovo strumento di prova tenuta a caduta di pressione assoluto, facile da usare e particolarmente adatto per postazioni automatiche e semi automatiche, che dispone di un livello di dotazioni completo a un prezzo molto competitivo. F600 è dotato delle principali caratteristiche necessarie per eseguire una prova di tenuta precisa e sicura, garantendo ottime prestazioni e affidabilità
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COMMENTI ALLE NORME
documento finale deve soddisfare, suddividendoli in requisiti comuni e requisiti specifici per ciascuna tipologia di laboratorio. Al paragrafo 7.8.2.1 la norma prescrive “A meno che il laboratorio abbia valide ragioni per non farlo, ogni rapporto deve comprendere almeno le seguenti informazioni, al fine di minimizzare ogni possibilità di fraintendimenti o utilizzo improprio”. Poi prosegue elencando tutte le informazioni di carattere comune. Iniziamo a commentare questo requisito generico e introduttivo a tutto il resto del punto. Lo scopo fondamentale di considerare nella norma il contenuto del documento finale è quello di uniformare e omogeneizzare, prima a livello nazionale e poi internazionale, quanto riportato nel documento finale. In tal modo si persegue la stessa unità d’intenti e si favorisce la facilità di lettura e di comprensione da parte di tutti gli utenti, considerando che non tutti gli utenti sono degli specialisti sull’argomento. Viene alla mente l’analogia con un’analisi clinica i cui risultati vengono
della misura: grande display a colori e nuova interfaccia grafica ad icone; modulo pneumatico con trasduttore di pressione assoluto; nuova elettronica; porta USB per la gestione dei dati di produzione e dei parametri strumento; protocolli di comunicazione industriali e software di gestione dedicati, in modalità one to one o multicanale; regolatore di pressione elettronico o manuale; 2 uscite pneumatiche per la gestione di valvole e distributori, 6 uscite 24 V programmabili per la gestione di automazioni esterne; scheda I/O digitali programmabili; lettore di codice a barre. Nel solco della continuità e della completa compatibilità con gli strumenti delle serie precedenti, anche F600 mantiene le stesse gamme di misura del suo predecessore F420P: range vuoto e 0,5 bar con gamma di perdita 0-500 Pa e risoluzione 1 Pa. Range 4, 9 e 20 bar con gamme di perdita di 5 e 10 kPa e risoluzione 10 Pa.
letti sia dal medico curante sia dal semplice cittadino che non conosce né la metodologia di analisi né le modalità di redazione del rapporto. Il primo capoverso mi lascia tuttavia perplesso, laddove recita: “a meno che il laboratorio non abbia valide ragioni per non farlo”. Non si capisce perché, mentre si fa un encomiabile tentativo di uniformare, con questa semplice frase la norma consenta di derogare senza però porre dei limiti alla deroga stessa. Se proprio se ne vedesse la necessità, sarebbe meglio inserirla come nota, piuttosto che indicarla come requisito. Ricordo che la nota non ha carattere obbligatorio ma solo di suggerimento mentre il requisito è obbligatorio. L’ultimo capoverso “al fine di minimizzare ogni possibilità di fraintendimenti o utilizzo improprio” spiega alcuni motivi per cui il contenuto è normalizzato. L’unificazione porta alla facilità di comprensione e di conseguenza alla eliminazione dei fraintendimenti, mentre per l’uso improprio non sussiste se non c’è la volontà di commettere azioni fraudolente.
F600 viene proposto sul mercato per soddisfare tutte le esigenze di collaudo, anche in ottica INDUSTRIA 4.0, con prestazioni molto più elevate rispetto a quelle del suo predecessore mantenendone allo stesso tempo il prezzo. Ma soprattutto portando i collaudi di tenuta con caduta di pressione assoluto a standard industriali elevati, mai raggiunti per questa classe di strumenti. Per ulteriori informazioni: www.ateq.it.
T U T T O _ M I S U R E Anno XXII - n. 1 - Aprile 2020 ISSN: 2038-6974
Direttore responsabile: Alessandro Ferrero Vice Direttori: Alfredo Cigada, Paolo Carbone Comitato di Redazione: Bruno Andò, Pasquale Arpaia, Loredana Cristaldi, Zaccaria Del Prete, Nicola Giaquinto, Michele Lanna, Rosalba Mugno, Claudio Narduzzi, Carmelo Pollio, Lorenzo Scalise, Bernardo Tellini, Gaetano Vacca, Emanuele Zappa, Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino Redazioni per: Storia: Emilio Borchi, Riccardo Nicoletti, Aldo Romanelli Le pagine delle Associazioni Universitarie di Misuristi: Alessandro Ferrero, Paolo Carbone, Nicola Paone Le pagine degli IMP: Maria Pimpinella Comitato Scientifico: ACCREDIA (Filippo Trifiletti, Rosalba Mugno, Emanuele Riva, Silvia Tramontin); ACISM-ANIMA (Roberto Cattaneo); AEIT-ASTRI (Roberto Buccianti); AIPT (Paolo Coppa); AIS-ISA (Piergiuseppe Zani); A.L.A.T.I. (Paolo Giardina); ALPI (Lorenzo Thione); ANIE (Marco Vecchi); ANIPLA (Marco Banti); AUTEC (Gabriele Bitelli), CNR (Ruggero Jappelli); GISI (Sebastian Fabio Agnello); GMEE (Paolo Carbone); GMMT (Nicola Paone); GUFPI-ISMA (Luigi Buglione); IMEKO (Paolo Carbone); INMRI – ENEA (Pierino De Felice, Maria Pimpinella); INRIM (Diederik Sybolt Wiersma, Gianbartolo Picotto, Luca Callegaro); ISPRA (Maria Belli) Videoimpaginazione: la fotocomposizione - Torino Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 204 del 3/3/1999. I testi firmati impegnano gli autori. A&T - sas Direzione, Redazione, Pubblicità e Pianificazione Via Principi d’Acaja, 38 - 10138 Torino Tel. 011 0266700 - Fax 011 0266711 E-mail: info@affidabilita.eu Web: www.affidabilita.eu Direzione Editoriale: Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità e immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc.
ABBONAMENTO: a fronte della situazione Covid, la rivista viene inoltrata in omaggio per tutto il 2020 (4 numeri telematici + 4 sfogliabili)
NEL PROSSIMO NUMERO • Le misure al tempo degli Analog-toInformation Converter • I sistemi PEF nell’industria alimentare • Incertezza di misura del rumore ambientale E molto altro ancora...
ABBIAMO LETTO PER VOI
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La Redazione di Tutto_Misure (info@tuttomisure.it)
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NASCITA E SVILUPPO DELL’INGEGNERIA ALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
A cura di Ezio Mesini, Domenico Mirri e Paolo Macini 952 pp. – Bononia University Press – BUP (2019)
ISBN: 978-88-6923-449-1 Prezzo (BUP): € 50,00; Disponibile on-line: http://amsacta.unibo.it/6276/1/Nascita% 20e%20sviluppo%20dell%27ingegneria.pdf
Obiettivo di questo volume, al quale hanno contribuito una molteplicità di docenti, è quello di presentare la Facoltà di Ingegneria di Bologna nella sua evoluzione temporale. Il testo si apre con una sintetica cronologia della Facoltà, cui segue una ampia e dettagliata illustrazione di molti suoi insegnamenti nella loro evoluzione storica, in relazione anche allo sviluppo nel tempo della scienza e della tecnica e alle modalità di presentazione che caratterizzano ciascuno di essi. Vi si trova un’interessantissima mole di dati, anche storici, che aiutano a comprendere l’evoluzione degli studi d’ingegneria non solo presso l’Università di Bologna, a cui il libro si riferisce. Un esempio, tra tanti, il capitolo, curato da Guido Masetti, dedicato al “fruttuoso incrocio tra matematici e ingegneri nella costruzione dell’ingegneria moderna”, che partendo dal periodo immediatamente successivo alla Rivoluzione francese e dal modello proposto dal Monge, segue gli sviluppi successivi, con un occhio anche al panorama europeo, consentendo di comprendere come si è arrivati ai giorni nostri in un’alternanza di incroci sicuramente fruttuosi pur nella occasionale conflittualità. Di sicuro interesse, per i nostri lettori, il capitolo curato da Domenico Mirri sulle Misure Elettriche nella Facoltà di Ingegneria di Bologna, in cui la storia della didattica in questo importante settore è tracciata dai programmi dei vari insegnamenti. Vi si trova la prova lampante della rapidissima evoluzione avuta negli ultimi decenni (e anche della capacità dei docenti di Misure di recepirla e trasferirla agli studenti) vedendo come, nel giro di pochissimi anni, voci come “strumenti registratori scriventi e a supporto magnetico” siano sparite, per dare spazio a voci come “sistemi di acquisizione dati e telemisure”. È una lettura sicuramente interessante per quei lettori interessati a comprendere il percorso seguito dalla didattica (e, quindi, dalla professione) dagli albori dell’Ingegneria a oggi.
LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMERO Aerotech
pp. 43-58
Hexagon Metrology
Ateq
pp. 30-86
IC&M
Aviatronik Cibe Cogo Bilance Creaform Ametek DSPM Industria Hamamatsu HBK
pp. 3-6-48 pp. 19-48 pp. 62-63-69 p. 54 pp. 28-78 pp. 12-20-21 p. 55
pp. 16-17-72-84 p. 50
Labcert
pp. 24-25
LTTS
pp. 38-39
Luchsinger
pp. 10-77
PCB Piezotronics
pp. 23-36-37-72
Physik Instrumente
pp. 34-53
Rupac
pp. 2-4-61
VEA
pp. 8-9
T_M
N.
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