AutoDigest 66

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Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1, DCB Milano - ISSN 1722-2109

N. 66 Anno IX Mensile -2011 €5,00 Italy only

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CADILLAC CTS-V

LA SW DA OLTRE 300 KM/H LEXUS CT200 h

TROFEO MILANO

UNIQUE SPECIAL ONES

TEST: VOLKSWAGEN UP! INFINITI M35h MERCEDES CLASSE B LANCIA THEMA CHEVROLET CAMARO HYUNDAI VELOSTER TOYOTA YARIS

USATO SFIZIOSO: SW INGLESI


SOMMARIO|

14 Cadillac CTS-V

18 Lexus CT200h

L’editoriale di Gianni Marin Dove va l’auto di Gianni Marin

4 8

LE AUTO DI OGGI

22 Volkswagen UP!

26 Mercedes Classe B

24 Toyota Yaris

28 Infiniti M35 H

Test: Cadillac CTS-V, Lexus CT200h Test novità: Volkswagen UP! Toyota Yaris Mercedes Classe B Infiniti M35h Chevrolet Camaro Citroën DS5 e Honda Civic Hyundai Veloster Lancia Thema e Lancia Voyager Jaguar XF, Volkswagen Multivan Viaggi in auto: Cabrio d’autunno Lexus IS 250C

14 22 24 26 28 30 32 34 36 38 72

AUTOMOBILI CLASSICHE Concorso d’eleganza: Uniques Special Ones Grandi eventi: Trofeo Milano Gran Premio Nuvolari Auto nella storia: Isetta all’Inglese

30 Chevrolet Camaro

32 Citroën DS5

VIVERE CON L’AUTO

/ AUTOMANIA

Personalizzazioni: Mini Firefly Castagna News & Lifestyle Club & Eventi Jazz Digest La posta di AutoDigest

40 60 68 84

82 88 92 102 104

MERCATO 34 Hyundai Veloster

40 Uniques Special Ones

36 Lancia Thema

68 Gran Premio Nuvolari

60 Trofeo Milano

72 Viaggio in auto

82 Mini Firefly Castagna

84 Isetta all’Inglese

94 Usato Sfizioso

Usato sfizioso: British Wagon Auto nuove: Le auto da comprare

94 98

Auto Digest è una realizzazione PSE Editore - n. 66 Anno IX Direttore Responsabile: Valerio Alfonzetti Consulente Editoriale: Gianni Marin Progetto grafico: PSE Editore Hanno collaborato a questo numero: In redazione Alessandra Chiaradia (Art Director), Chiara Matilde Brambilla, Marco Rocca, Sveva Cortis Viale, Carlo Dei Cas, Nathalie Besostri. Scrivono e fotografano per AutoDigest: Alveng, Gabriele Alfonzetti, Alvise-Marco Seno, Enzo Buscemi, Massimo Campi, Gianfilippo Cortese, Rossella Dallò, Edi Team, Roberto Falcone, Fabio Gemelli, Gianni Marin, Paolo Massai, Andrea Massara, Antonio Pavone di San Barbato, Giancarlo Reggiani, Alessandro Rigatto (corrispondente dalla Svizzera), Carlo Sidoli. Redazione: PSE Editore Largo Cairoli 2, 20121 - Milano tel. 0272000758, fax 028051429 - E-mail: info@pseeditore.it Prezzi di vendita all’estero: CH Tic. un numero Fr.15,50 Francia: un numero € 13,50 Concessionaria Esclusiva per la pubblicità: Media In sas - Largo Cairoli 2, 20121 - Milano tel. 0286453627; 0286455417; fax 028051429 E-mail:mediain@mediain.it Editore: PSE Editore s.r.l. - Largo Cairoli 2, 20021 Milano tel. 0272000758 Pubblicazione mensile - Aut. Trib. Milano n. 549 del 14/10/2002 Stampa: Graphicscalve S.p.A. - Bergamo Distribuzione: Me.Pe. - Via G.Carcano, 32 - Milano


IL PUNTO |di Gianni Marin|

L’UOMO CHE “SUSSURRA” AI SINDACATI Il 2012 sarà un anno particolarmente difficile. Ma in Italia c’è chi sciopera e chi vive di fantasie,mentre Sergio Marchionne “sussurra” un modo nuovo di interpretare l’auto

Paolo Pauletta

Indignato. Sì, profondamente indignato, anche se dopo cinquant’anni di onorato servizio nel mondo dell’informazione automobilistica ne ho viste e sentite di tutti i colori. Ma di questi tempi ho l’impressione che si sia giunti all’esasperazione e che non esistano più limiti. C’è chi vagheggia di reinventare un nuovo brand dell’automobile facendolo rinascere come araba fenice dalle ceneri in cui più o meno onorevolmente era anni fa finito (leggasi De Tomaso) e chi, forse “illuminato” dai congrui contributi statali e regionali erogabili in terra di Sicilia, sogna di sostituirsi alla Fiat nell’area industriale di Termini Imerese (leggasi DR Motor Company) per produrre nuovi modelli d’auto. Non è tutto però perché c’è anche chi (in questo caso la Fiom e quindi la Cgil), con una mossa dirompente, ha aggiunto anche la ciliegina su questa “cassata siciliana” che ha tutta l’aria di squagliarsi anzitempo: uno sciopero nazionale di otto ore sia di tutti i lavoratori del gruppo Fiat sia dell’indotto. Insomma c’è chi rende ancor più confusa la situazione automobilistica italiana, mentre a Torino dalle parti del Lingotto, c’è chi lotta fra mille difficoltà (a ottobre il mercato dell’auto nel nostro Paese è calato di un altro 5,5%) per far quadrare i conti e dare all’industria italiana pari opportunità con quella europea. Imputato “numero uno” Sergio Marchionne, l’ad Fiat, la bestia nera per i sindacati (italiani). I casi sono due: o Marchionne “ciurla nel manico” e sta prendendo in giro un po’ tutti (insomma è un furbacchione che fa gli interessi dei molti componenti l’”ampia famiglia Agnelli”, oppure è un manager che ha già interpretato il futuro, dando una sua risposta alla grande domanda che chi lavora in questo settore si pone: “dove va l’automobile?” e agisce di conseguenza, Ho letto molto di quello che è stato scritto su questo personaggio e ha trovato commentatori favorevoli e commentatori nettamente contrari, equamente divisi. Nessuno però nega la sua genialità, le sue qualità gestionali, la sua rapidità decisionale e, fattore da non sottovalutare, l’aver saputo “omogeneizzare” un gruppo di professionisti di grande valore, consapevoli del momento storico attraversato dal gruppo industriale più importante d’Italia. Nei suoi sette anni a Torino, Sergio Marchionne ci ha abituato a cambi di rotta repentini che possono lasciare perplessi ma che non sono umorali, ma ben ponderati legati ai vari segnali provenienti dai mercati, soprattutto europei, che sembrano viaggiare sempre sull’incerto o addirittura, per alcuni, sul “brutto stabile”. Fare previsioni è molto difficile anche per un personaggio come Marchionne. Su una previsione sola sono tutti d’accordo: il 2012 sarà ancora un anno di vacche magre. Negli anni successivi sussistono grandi punti di domanda un po’ per tutti quindi anche per il gruppo del Lingotto. Nell’immediato i marchi Fiat e Alfa Romeo possono contare in chiave europea soltanto su una gamma di modelli contenuta, in cui emergeranno Cinquecento e Nuova Panda per Fiat, MiTo e Giulietta per Alfa Romeo a fronte di una concorrenza spietata. Per quanto riguarda Lancia resta da vedere l’accoglienza che sarà riservata dai mercati alla nuova Ypsilon e alle altrettanto nuove Thema e Voyager. Prudenza e realismo insomma non vogliono dire restare al palo, ma dosare scelte e investimenti in modo da garantire una certa redditività, perché mentre qualche anno fa a un progetto sbagliato era possibile porre rimedio, oggi, e ancor più domani, non sarà più possibile. Un report della banca d’affari Morgan Stanley prevede un 2012 particolarmente difficile, soprattutto per i costruttori generalisti italiani e francesi. Marchionne lo sa bene e si è già preparato: Fiat ha oltre 12 miliardi di liquidità in cassa. Ma non sono sufficienti perché è la produttività che deve aumentare e i sussurri dell’ad Fiat ai sindacati vanno proprio in questo senso. Agli altri che vagheggiano di diventare costruttori d’auto ma soprattutto ai loro finanziatori s’impone un po’ di realismo, soprattutto quando i quattrini messi sul piatto sono quelli degli italiani. Altrimenti l’indignazione di cui ho scritto all’inizio è d’obbligo.

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EDITORIALE|

SICUREZZA: NON SOLO IL TELEFONINO

I

reazionari contro il progresso sono sempre cortomiranti. È di questi giorni il risultato di uno studio dell'Institute of Cancer Epidemiology di Copenhagen che afferma che non c'è alcun rischio maggiore di cancro per chi vive attaccato al cellulare. Lo studio si basa su un’analisi effettuata dal 1990 al 2007 su oltre 358.000 danesi dai 30 anni in su che utilizzano normalmente il telefonino. Eppure c’è ancora chi afferma il contrario, gli stessi che da oltre quindici anni ci hanno ammorbati affermando che questa grande rivoluzione nella nostra vita è foriera di gravissime malattie. Ed è una delle cause principali di incidenti se usato al volante facendo prendere provvedimenti legislativi severissimi in tutto il mondo. Non che il principio sia sbagliato, ma come ogni cosa va considerato con elasticità: vogliamo infatti mettere la differenza fra usare il telefono su un’auto con il cambio automatico e una “normale”? E non è lo stesso per chi guida voltandosi sempre verso la persona che ha accanto, soprattutto se ha la gonna corta? E accendersi una sigaretta, cambiare CD, impostare il navigatore, smanettare con la micidiale rotella in mezzo ai sedili inventata dai tedeschi di Monaco, cercare le chiavi del cancello, sgridare i bambini seduti dietro, cercare un negozio o un numero civico… e mille altre cause di distrazione che possono distogliere attenzione e sguardo dalla strada? E ora si aggiunge il WEB! Sistemi detti di car infotainment, la multimedialità dell’auto. Ma sì, guardiamoci Facebook sullo schermo del navigatore mentre andiamo in autostrada a 130, incoraggiati dalla noia per il Tutor… oppure nelle code al semaforo e, perché no, sui vialoni urbani tutti dritti. Meditiamo: se per fortuna, come la televisione, questi sistemi vengono automaticamente disattivati (ma non sempre lo è l’impostazione del navigatore…) quando la vettura è in movimento, occorre senza dubbio educarci ed educare tutti coloro che guidano a un comportamento vigile, a guardare sempre avanti e osservare con attenzione ciò che accade intorno alla nostra auto. È la distrazione la maggior causa di incidenti e non è, purtroppo, assolutamente solo il telefonino a distoglierci l’attenzione dalla strada.

Valerio Alfonzetti

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È ANCHE... TELEVISIONE

A

utoDigest TV è complementare della rivista in edicola ogni mese. Condotto da Anna Maria Girelli Consolaro con Valerio Alfonzetti, va in onda 24 ore su 24 sul nostro sito www.pseeditore.it, nonchè alle 21 domenica in analogico e in digitale sul canale TELEPADANIA - TELECAMPIONE, 24 ore su 24 sul portale Padanianet.com sezione attualità. Le prove sono poi visibili anche sul nostro canale: www.youtube.com/pseeditore

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LE NOSTRE PROVE SUL WEB guardale su www.autodigest.it sezione FILMATI ON BOARD Abarth Grande Punto a Balocco Alfa Romeo Giulietta TBi 1750 Quadrifoglio Verde ❏ Audi A6 4.2 V8 FSI Quattro ❏ Audi RS4 VS Ferrari 599 GTB a Dubai ❏ Audi Q3 ❏ Audi TT RS quattro ❏ Bentley Continental GT Speed ❏ BMW Z4 sDrive 30i & Toyota Land Cruiser 3.0 D4-D ❏ Chevrolet Camaro ❏ Chevrolet Orlando ❏ Citroen C4 ❏ Dacia Duster ❏ Ferrari 458 in pista con Dario Benuzzi ❏ Ferrari 599 GTB a Fiorano ❏ Ferrari California e F430 Spider ❏ Fiat 500 Abarth a Balocco ❏ Fiat 1100 Stabilimenti Farina ❏ Honda CR-Z ❏ Honda Jazz Hybrid ❏ Hyudai Veloster ❏ Infiniti M35h ❏ Jaguar new XJ ❏ Lexus LFA ❏ Lexus CT 200h ❏ Lotus Evora & Audi A6 3.0 TDI Avant Quattro ❏ Maserati Granturismo S Automatica ❏ Maserati Quattroporte Sport GT S ❏ Merdedes SLK MY 2011 ❏ Mercedes C63 AMG - Il rombo e l'accelerazione 0-160 km/h ❏ Mitsubishi Outlander ❏ Nissan 370 Z ❏ Nissan Qashqai My ‘10 ❏ Peugeot RCZ ❏ Piaggio Vespa GL 150cc del 1960 ❏ Porsche GT3 CUP a Monza ❏ Porsche 356 Cabrio '63 & Boxster My '09 ❏ Porsche 911 Carrera GTS ❏ Porsche Panamera Turbo & Nissan Pixo ❏ Porsche 996 Turbo VS 997 Turbo a Weissach ❏ Porsche Cayenne My 2010 ❏ Porsche Boxster Spyder ❏ Range Rover Autobiography 2011 ❏ Renault ❏ Renault Wind ❏ Seat Ibiza Bocanegra ❏ Spyker C8 Spyder in pista a Misano Adriatico ❏ Subaru Impreza WRX STI My ‘06 ad Adria Raceway ❏ Toyota Auris Hybrid ❏ Vw Golf GTI & Renault Megane Scenic X-Mod ❏ Volkswagen New Maggiolino ❏ Volkswagen Race Touareg TDI Parigi Dakar ❏ Volkswagen Scirocco 2.0 TDI DSG ❏ ❏


ATTUALITÀ|

DOVE VA L’AUTO tutti giocano a fare i grandi di Gianni Marin L’eccesso di capacità produttiva fa paura, ma tutti i costruttori sfornano quotidianamente nuovi modelli. Molti ripartono da zero, altri migliorano i loro prodotti; altri ancora sbandierano come novità i soliti ritocchi di facciata. Gli esperti ci dicono che è nata, probabilmente in una remota capanna in un altrettanto remoto villaggio dell’India, la bambina che ci ha fatto raggiungere la soglia di sette miliardi di esseri umani sulla Terra. Due secoli fa gli abitanti della Terra erano un miliardo. Il tetto dei 6 miliardi di abitanti era stato superato nel 1999 con il “Millennium Baby”. Ci sono voluti 12 anni per arrivare a quota 7 miliardi. Dall’Ottocento a oggi la popolazione africana si è moltiplicata otto volte e a metà di que8 / Auto Digest

sto secolo (nel 2050 quindi) una persona su quattro nascerà in Africa, una su tre a fine secolo. Sempre a metà di questo secolo la popolazione dell’Africa sarà quadruplicata: 3.6 miliardi di individui su un totale mondiale stimato a 10 miliardi. Di fronte a questi numeri il mondo occidentale è costretto a porsi molte domande. La principale, come è logico, riguarda la sostenibilità ambientale o, in altre parole, se le risorse del pianeta riusciranno a dar da mangiare il necessario a una popolazione mondiale miliardaria. Ma a questo interrogativo se ne aggiungono altri tra i quali l’invecchiamento demografico occidentale per effetto della diminuzione della fecondità e dell’innalzamento della speranza di vita. Ed è in questo quadro che l’industria automobilistica mondiale deve

muoversi nel progettare le auto che nasceranno fra qualche decina d’anni, quadro aggravato da una sovrapproduzione d’auto e da un contesto economico di estrema gravità quale è l’attuale che investe tutti i costruttori, compresi quelli cinesi dai quali erano in molti ad aspettarsi soluzioni economiche e finanziarie miracolose. Perché anche alla Cina, che sulla carta ha i soldi per comprare mezzo mondo, riesce difficile procedere a nuovi acquisti, a meno che non siano partecipazioni strategiche (materie prime o tecnologia). Questo non vuol dire che il settore automobilistico stia attraversando in Cina un momento di difficoltà. Anzi. In questo Paese ogni giorno sono messe sul mercato quasi 100 mila auto (una media di 35 milioni all’anno) e si stima che nel 2030 ci saranno più vetture nella sola Repubblica Popolare di quante ce ne fossero nel mondo intero dieci anni fa. Ma è il futuro che preoccupa, visto l’insuccesso delle ibride; all’ombra della Grande Muraglia è stata acquistata, fino ad ora, una sola Toyota Prius. Anche l’India, altro paese emergente, ha i suoi problemi; la Tata Motors, la più grande casa automobilistica indiana, a cui fanno capo anche Land Rover e Jaguar, ha visto crollare il valore di mercato delle proprie azioni del 30 per cento. Il Giappone a sua volta “naviga a vista” con le proprie industrie dell’automobile impegnate a recuperare il terreno perduto a causa dei disastri nucleari e naturali abbattutisi su questo Paese. In pieno recupero infine l’industria americana sia da parte di General Motors che di Chrysler; ma chi in definitiva sta meglio è la Ford, l’unica delle tre big di Detroit che non sia passata dal salvataggio governativo per affrontare la più grande recessione dai tempi della Depressione, che punta a raddoppiare le vendite con l’obiettivo di raggiungere quota 8 milioni di veicoli venduti nel 2015, aumentando i posti di lavoro di diecimila unità in quattro anni, settemila già entro il 2011. In questo quadro un posto particolare è occupato dall’industria automobilistica coreana (oggi la quinta forza mondiale), che ha avuto al recente Salone dell’Automobile di Francoforte l’avvallo anche del “numero uno” del Gruppo Volkswagen: Martin Winterkorn. Sedutosi al posto guida di un nuovo modello Hyundai esposto alla rassegna tedesca, Martin Winterkorn, armato di metro e di tanta grinta, ha incominciato a misurare i centimetri che separano il volante dal suo corpo, alzando e abbassando il volante e agendo ripetutamente sull’apposita leva che regola il movimento; infine, piuttosto irritato, ha fatto chiamare il capo designer della Golf, Klaus Bischoff e gli ha rivolto questa domanda: “Questa leva non balla. Perché loro ci riescono e noi no? Non riesce a farla così bene neppure la BMW!”; attorno a lui è calato il silenzio più assoluto. Lo stupore del manager tedesco per la qualità coreana è stato evidente. Il filmato è finito su Youtube e i coreani, fregandosi contenti le mani, hanno esclama-

to: “Grazie mister Winterkorn; migliore testimonial per la qualità della nostra produzione non potevamo trovarlo”. Firmato Hyundai”. È d’obbligo a questo punto parlare di Fiat, anche se il caso della Casa torinese meriterebbe uno spazio ben più ampio, per illustrare il difficile equilibrio che Sergio Marchionne dovrà “amministrare” in futuro fra Europa, America e Asia, una rivoluzione che non avrà più nulla da spartire non solo rispetto a ciò da lui trovato quando sette anni fa ha messo piede per la prima volta al Lingotto, ma anche rispetto a quanto ancora esistente prima dell’operazione Chrysler. Il tutto aggravato dal fatto che la più piccola delle Big Three americane dell’auto, quella che due anni e mezzo fa bussò alle porte del Lingotto per tirarsi fuori da una crisi che l’avrebbe portata all’umiliazione del “bankrupt”, registra guadagni superiori a quelli dell’industria che è andata in suo soccorso. Il 2014 si avvicina e Marchionne vuole arrivarvi con un gruppo che abbia raggiunto la soglia di tranquillità produttiva tra cinque e sei milioni di vetture all’anno. Nel 2010 Fiat e Chrysler hanno prodotto complessivamente 3 milioni 580.000 vetture, nel 2011 il traguardo dei 4 milioni sembra possibile. Ma poi? Non bisogna infatti dimenticare che Moody’s ha recentemente penalizzato Fiat per colpa di Chrysler tagliando il rating, mentre gli avversari stanno diventando sempre più temibili proprio su quei mercati in cui Fiat recita un ruolo molto importante. Come in Brasile dove Nissan ha annunciato la costruzione della sua prima fabbrica e Renault il raddoppio delle capacità produttive del suo stabilimento. La Fiat dovrà lottare con un mercato europeo dell’auto in difficoltà, per di più inserito nel contesto di un’economia su cui si addensano nubi minacciose. Nuova Fiat Panda, nuova Lancia Ypsilon, rinnovata Punto faranno la loro parte, ma non sono certamente sufficienti per conquistare quote importanti sui mercati europei, confrontandosi con una concorrenza che sembra puntare sempre più su quei segmenti di mercato che hanno fatto grande il marchio torinese. Basti pensare alla Volkswagen Up rivale diretta della nuova Panda. Tanto più che le nuove Lancia dovranno vedersela con la produzione tedesca e l’Alfa Romeo potrà contare per il momento soltanto sulla Giulietta e sulla MiTo. Viaggiano con il vento in poppa le industrie tedesche che, forti della ripresa del mercato del lusso, ha permesso alle Case costruttrici d’oltre Alpe e ai loro fornitori un forte recupero di redditività. La forte domanda proveniente dalla Cina (dove hanno esportato nel 2010 per 16,7 miliardi di dollari, quattro volte il valore del 2006) e dal Brasile e la ripresa dei segmenti Premium nel Nord America e in Europa sono stati i fattori chiave delle performance finanziarie del settore automobilistico europeo, soprattutto tedesco. Anche seguendo nuove strade, come è il caso della BMW che ha varato la famiglia delle “i”, vetture orientate al Auto Digest / 9


ATTUALITÀ|

Porsche Carrera 991

Citroën DS5

BMW i3 e i8

risparmio energetico, partendo dalla “piccola i3 che debutterà nel 2013, un’auto da città completamente elettrica, con autonomia di 130/160 chilometri. Divisa in due parti ben distinte, sopra l’abitacolo e sotto il motore, promette meraviglie. Mentre l’Audi sforna concept che vanno dalle cittadine alle supersportive contraddistinte dalla sigla “S”. A tutto questo risponde Mercedes; fra le tante sue novità una emerge per l’innovazione che la contraddistingue: la nuova Classe B. Ma alle soglie del 2012 cosa troveranno di particolarmente interessante sul mercato i nostri lettori? Innanzitutto un “quintetto” di nuovi modelli, ognuno dei quali ha avuto da noi una sua classificazione, o meglio, un suo plus. Così parleremo del modello “più immarcescibile”, di quello “più sorprendente”, di quello “più futurista”, di quello “più innovativo” e di quello “più pratico” che abbiamo scoperto tra le tante novità esposte al Salone dell’Automobile di Francoforte. Una classificazione arbitraria se volete ma che ci sembra al di fuori degli schemi abituali. Comin10 / Auto Digest

Honda Civic

Mercedes Classe B

ciamo quindi con la “più immarcescibile”: è la Porsche 991, ultima versione della 911 che sarà commercializzata dal 3 dicembre e che ha modificato in modo sensibile le sue dimensioni (il passo è aumentato ma anche le carreggiate anteriore e posteriore sono più generose), il tutto senza incidere sull’immagine; si propone in due versioni Carrera e Carrera S più sportiva. “Downsizing oblige” il propulsore scende di cilindrata a 3.4 litri ma fornisce ben 350 CV di potenza a 6400 giri/ minuto (5 CV in più rispetto all’attuale 3.6 litri) e una coppia massima di 380 Nm. Il 3.8 è riservato alla Carrera S, sviluppa 400 CV a 7000 giri/Minuto (più 25 CV). Con il sistema Stop & Start di serie, l’iniezione diretta di benzina e una gestione ulteriormente affinata il consumo scende a 9 litri/100 km. L’abitacolo è stato completamente ridisegnato e la consolle centrale ricorda quella della Panamera. Vi è poi la “più sorprendente”; è la Citroen DS5, con cui la Casa francese prosegue lo sviluppo della sua prestigiosa “linea DS”. Questo crossover basato sulla

piattaforma della Peugeot 3008, si è permesso qualche audacia stilistica come la linea cromata che parte dalla punta estrema dei fari sovrapponendosi ai vetri della fiancata. L’abitacolo trattato come un cockpit di un aereo presenta un livello delle finiture così ricercato che mai prima d’ora si era visto su una vettura di costruzione francese. L’innovazione è anche tecnica grazie a un motore ibrido a gasolio, nel quale le ruote posteriori sono mosse da un motore elettrico che trasforma la trazione in integrale. L’insieme delle motorizzazioni raggiungono la potenza di 200 CV e le emissioni 99 g/km. Grazie all’energia fornita dalle batterie, la DS5 Hybride potrà percorrere 3 chilometri nel più assoluto silenzio. Sarà presente anche la famosa sospensione idropneumatica. La “laurea” della “più futurista” l’abbiamo assegnata alla Honda Civic che si è evoluta molto più di quanto non possa apparire al primo contatto. Basta osservare con attenzione i particolari come il sistema di illuminazione della parte posteriore che sembra sospeso nel vuoto. La stessa cosa

vale per l’abitacolo dove la plancia strumenti su due livelli è moderna ma pulita di quegli estremismi cui si sono concessi altri costruttori. Dal punto di vista tecnico la Honda ha migliorato notevolmente il motore a gasolio. Il suo nuovo i-DTEC di 2.2 litri di cilindrata vede la potenza salire a 150 CV e la sua coppia a 350 Nm. Malgrado l’aumento delle prestazioni le emissioni di CO2 sono scese a 110 g/km. Sullo scalino più alto della “più innovativa” abbiamo posto la Mercedes Classe B che ha abbandonato sia la soluzione sandwich per il pianalemotore sia la carrozzeria sopraelevata per una maggiore classicità. Così l’altezza della carrozzeria è diminuita di 5 centimetri, l’assise dei sedili di 8,6 centimetri e questo ha migliorato ulteriormente il contatto con la strada e il centro di gravità che risulta più basso. Mercedes ha approfittato di tutto questo per disegnare una carrozzeria particolarmente aerodinamica (Cx 0,26). I sedili posteriori scorrono su 14 centimetri e questo fa variare la capienza del vano bagagli da 488 a 666 litri. Lo spaAuto Digest / 11


Chevrolet Volt

Maserati Kubang

Seat IBL

Jaguar C-X 16

zio per le gambe dei passeggeri è eguale a quello delle Classi E ed S. Inediti anche i propulsori a quattro cilindri sovralimentati a iniezione diretta (1.6 litri con 122 e 156 CV) e diesel (1.8 litri con 109 e 136 CV). Infine la “più pratica” l’abbiamo identificata nella Opel Zafira, per l’occasione ribattezzata Zafira Tourer, che ha modernizzato il suo stile pur conservando quello che è il suo lato migliore: i 7 posti, migliorando però ulteriormente non solo la modularità e la flessibilità dei vari accoppiamenti, ma anche la semplicità di esecuzione delle operazioni che non necessitano di una laurea di ingegneria per poter operare i cambiamenti in un tempo ragionevole. Tutto questo è stato ottenuto allungando la vettura di 20 centimetri (4,66 m la nuova lunghezza), scelta che ha migliorato ulteriormente l’abitabilità della seconda fila di sedili che scorrono su una lunghezza di 21 centimetri. Interessante il nuovo tetto panoramico che fa corpo unico con il parabrezza. Il tutto con una nuova identità stilistica nettamente più moderna. A questo punto è d’obbligo inoltrarsi nel settore dei prototipi che guardano al futuro. Ne abbiamo scelti otto, a nostro avviso i più indicativi per capire dove va l’auto del futuro. Incominciamo con la Mercedes F125 che risponde a un quesito che gli uomini della Casa di Stoccarda 12 / Auto Digest

si sono posti: “Esiste un futuro per la limousine?”. La condizione è che sia in grado di ridurre le emissioni di CO2. La soluzione? L’uso di pile a combustibile per trasformare l’idrogeno in energia elettrica. La F125 diventerà una realtà nel 2025. Il prototipo più realistico di punta della BMW è però la i8, un coupé stravagante che inventa il telaio separato in alluminio con carrozzeria in carbonio. Il motore è un 3 cilindri con 220 CV di potenza, lo stesso che equipaggerà le BMW del 2013. Della partita anche la Ford con la Evos la cui silhouette rivela quelle che saranno le linee delle future vetture del costruttore tedesco. Così anche il Kinetic Design lanciato dalla Ford si evolve con qualche concessione a una maggiore sobrietà. Il prototipo della Renault si chiama Frendzy, il cui disegno è opera del centro stile Renault di Bucarest. Potrebbe prefigurare la futura Kangoo, con motorizzazione elettrica. La Seat a sua volta è sempre alla ricerca di una sua identità; forse l’ha trovata nel prototipo IBL una berlina lunga 4,67 metri e larga 1,85, dalle linee pulite e tese. Anche la Maserati, inaspettatamente, è della partita con il prototipo Kubang, uno Sport Utility Vehicle, quindi 4x4, sotto cui si nasconde la piattaforma della Jeep Grand Cherokee. “Bella da morire” è la Jaguar C-X16, un piccolo felino con motore V6 ibrido da

Mercedes F125

380 CV di potenza che prefigura un coupé due posti che sarà lanciato nel 2012. Questo nostro panorama non può concludersi se non con un cenno al mondo delle automobili elettriche e a quelle ibride di cui tanto si parla, anche se l’auto elettrica, per ora, non la compera nessuno. Almeno in Italia. Infatti nei primi sei mesi del 2011 ne sono state vendute ai privati soltanto…103, pari allo 0,01 per cento del mercato. Non è che le cose vadano meglio in Europa dove, a fronte di sette milioni di auto vendute, di elettriche ne sono state acquistate soltanto 5222. In Danimarca, dove i bonus governativi arrivano a 20.000 euro a veicolo e il rispetto dell’ambiente è prioritario, ne sono state acquistate soltanto 238. Il discorso cambia se si parla di ibride, anche se stando alle previsioni nel 2020 in Europa il 97 per cento delle auto avrà a bordo ancora un motore tradizionale: a benzina o a gasolio, per i quali c’è ancora molto spazio per migliorare. L’ibrido è a nostro avviso la soluzione ideale; una convinzione confortata dopo i test che abbiamo compiuto con due modelli di marchio (Opel e Chevrolet) e nome (Ampera e Volt) diversi, ognuno dei quali con una sua specificità stilistica, ma esattamente eguali nella concezione tecnica. I tecnici delle due industrie, ambedue di proprietà della General Motors, hanno mes-

so a punto una tecnica definita “Range Extended Vehicle”, ossia dell’auto elettrica “ad autonomia estesa” dove il motore elettrico con potenza di 150 cavalli, alimentato da batterie agli ioni di litio da 16 kW ricaricabili in quattro ore da una normale presa casalinga a 240Volt o in 10 / 12 ore se la corrente è a 120 Volt, diventa il propulsore principale. È lasciato al motore a benzina di 1398 cc con i suoi 86 CV di potenza (63 kW) il compito di supporto e quindi di ricarica dell’unità elettrica alla quale spetta quindi il ruolo di propulsore principale della vettura. Con l’Opel Ampera e con la Chevrolet Volt si percorrono in modalità elettrica da 40 a 80 chilometri (la percorrenza media giornaliera dell’80% degli automobilisti europei), dopo di che “la palla passa” al motore a benzina che funge da generatore e provvede a ricaricare quello a batterie agli ioni di litio, consentendo di percorrere altri 500 chilometri in tutta tranquillità, con prestazioni degne di nota (velocità massima di circa 160 km/h e 9 secondi per passare da 0 a 100 km/h). Consumi ed emissioni sono ovviamente contenuti: 1,6 litri di benzina ogni 100 km (il costo chilometrico stimato è un sesto in meno rispetto a quello di un’auto analoga a benzina) e meno di 40 grammi/chilometro di aniAd dride carbonica immessa nell’aria. Auto Digest / 13


TEST|

V PER

VENDETTA Cadillac CTS -V Sport Wagon / La “V” identifica la serie più cattiva della Cadillac. Cinquecentosessantaquattro cavalli, 747 Nm di coppia e 308 km/h. Poche parole tanti fatti per la familiare di serie più veloce del pianeta. L’abbiamo provata di Marco Rocca foto Edi Team

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a nostra scelta potrebbe ricadere su un’assatanata Audi RS6, o forse sulla più “tradizionale” Mercedes Classe E AMG, o perchè no sulla belva da pista BMW Serie 5 M, proprio colei che ha dato inizio a tutta quanta la fiera; poi dall’America senti arrivare il rombo di un otto cilindri dalla potenza devastante, si vocifera pari a quella di uno shuttle, che sputa fuoco dagli scarichi e spaventa i bambini nei parchi giochi. Fantasticherie a parte, la Cadillac CTS-V arriva d’oltre oceano per “rompere le uova nel paniere” proprio alle signorine dall’accento tedesco. Ma facciamo il punto. Tanto per cominciare la versione station wagon o Sport Wagon (come la definisce Cadillac) è l’ultima arrivata di un terzetto composto da berlina e coupé che condividono lo stesso mega propulsore. Al suon di tromba risponde una cavalleria poderosa di 564 puledri schiumanti che la porta da 0 a 100 km/h in poco più di 4 secondi. Il leggendario V8, 6.2 litri sovralimentato espiantato dal cofano della Corvette fa davvero paura... su una familiare! A incattivire il tutto, come lo sguardo malsano di Jack Nicolson in Shining, c’è il rigonfiamento sul cofano, (creato da bambini cattivi a martellate), prese d’aria a nido d’ape e passaruota ben larghi e panciuti. DAL POSTO DI GUIDA A bordo ci accoglie un volante in Alcantara, nel più puro stile racing che spezza (o cozza?) con l’eleganza delle plastiche lucide della plancia e dei sedili profilati in pelle. Praticamente è tutto di serie, eccezion fatta per il cambio automatico che è optional e che il nostro esemplare monta. Tasto Start e la bomba atomica prende vita soffiando inquieta alle nostre spalle non appena si schiaccia il pedale destro. La spinta è impressionante. Il respiro si blocca e per un attimo forse anche il cuore Auto Digest / 15


Ascoltate il rombo della Cadillac CTS-V su www.autodigest.it

sotto la forza bruta del propulsore. In un tempo inifitamente breve la velocità diventa siderale accompagnata da un sound da vera muscle car che fa girare tutti gli astanti. Si dice che sia la familiare di serie più veloce al mondo con i suoi 308 km/h e cosi è; un bel atout per una scelta anticonformista trainata dalla passione. ESP sull'impostazione "Track" e la CTS-V parte a ruote fumanti con una spinta fulminante. Si può viaggiare a oltre 200 km/h di media nel massimo comfort (autostrada permettendo). Poi va messa in conto la sosta anzi le soste per fare rifornimento. I consumi, infatti, sono davvero elevati (Cadillac dichiara 6,4 km/litro nel misto, 4,4 km/litro in città ma, in realtà sono forse anche meno di 4), seppur in linea con le prestazioni offerte. La wagon americana, però, non è solo motore. Il lavoro di tuning sul software di controllo delle sospensioni, effettuato dagli ingegneri sul vecchio Nürburgring, l'ha resa incredibilmente rapida e precisa nel misto. Divertente e sicura ha un valido sterzo, preciso anche ad andatura elevata, e freni che permettono decelera16 / Auto Digest

FAMILIARE DA SPARO

La CTS-V non va forte solo sul dritto ma soprattuto in curva grazie a sospensioni raffinate gestite elettronicamente dal sistema Magnetic Ride Control da cui è possibile configurare due diversi assetti: Tourer e Sport

zioni mozzafiato, anche se in certe occasioni vanno un pò strizzati e forse i carboceramici avrebbero aiutato. Sul bagnato, però, massima dolcezza sul gas e dito lontano dal tasto sul volante che disattiva l'ESP, se non volete iniziare a ballare finendo contro qualche auto parcheggiata, nella migliore delle ipotesi. Per il resto la Sport Wagon americana è anche pratica e comoda se si necessita di spazio per un trasloco “rapido” forte dei 1.484 litri di spazio utile (abbattendo i sedili posteriori) che creano un piano di carico praticamente piatto. In Italia sarà difficile da vedere per strada al pari di una mosca bianca ma forse è giusto cosi per donarle quel fascino e quella aura anticonformista che solo una belva venuta da lontano si merita. Ad

CARTA D’IDENTITÀ CTS-V SPORT WAGON - Motore benzina sovralimentato 8 cilindri a V -Cilindrata 6.162 cc - Potenza 564 Cv a 6.100 giri - Coppia 747 Nm - Trazione posteriore - Cambio automatico a 6 marce - Peso 1.800 kg - Freni anteriori a disco, posteriori a disco, ABS - Dimensioni lungh. 4.880 mm, largh. 1.884 mm, alt. 1.460 mm, passo 2.880 mm. - Velocità massima 308 km/h - Accel. 0 - 100 km/h in 4”6 - Consumo medio 16.4 litri/100 km - Prezzo 85.474 Euro

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TEST|

LA PRIMA COMPATTA PREMIUM

FULL HYBRID AL MONDO Lexus CT 200h / Si viaggia come su un’ammiraglia ma è una compatta premium agilissima in città dove non è difficile fare 15 Km con un litro grazie alla tecnologia ibrida. Ed è proprio in città che l’abbiamo amata profondamente. Sono ottime le prestazioni anche in autostrada e sul misto. Un’auto che si può definire rivoluzionaria e progettata per l’automobilista più esigente del futuro di Valerio Alfonzetti con fotografie Edi Team

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icevamo nel sommario che l’abbiamo amata in città: è vero, usandola quotidianamente la CT200h ci è davvero piaciuta per la fluidità con cui marcia, per la silenziosità anche quando si viaggia con il motore a

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benzina in funzione, per la maneggevolezza e le dimensioni compatte che rendono facili i parcheggi, per le sospensioni che assorbono bene il pavè, per lo sterzo leggero in manovra e per tante altre piccole doti; ma soprattuto per il consumo che in modalità “eco” è stato

di quasi 15 km con un litro in città e, usandola in “sport”, non è sceso sotto i 13. Provate a farlo (veramente e non in laboratorio) con una nuova BMW Serie 1 Diesel se ci riuscite... BMW Serie 1 e Audi A3 sono le berline di Classe C Premium con le quali la Lexus CT

200h entra in concorrenza, ma è l’unica per ora a vantare la tecnologia Full Hybrid che le permette fra l’altro di poter circolare anche nei giorni di blocco del traffico e in alcuni centri storici dove sono ammesse solo le auto a emissioni zero, com’è la CT200h quando

marcia con il solo motore elettrico per 2 o 3 chilometri, nel totale silenzio. Piacevolissima da guidare, quindi, in città fin dal momento in cui si sale a bordo trovando la classica atmosfera Lexus priva di orpelli e con un livello di perfezione e cura che negli

USA sono da tempo il riferimento per ogni produttore di vetture Premium. Attivato il pulsante di accensione si parte sempre in modalità elettrica con il motore termico che entra in funzione non appena si richiede la potenza, sempre disponibile con accelerazioni Auto Digest / 19


UN MOUSE ANATOMICO E COMODO Il “Remote Touch”, con mouse anatomico, è ben più facile da usare delle “rotelle” di altre vetture e consente di interagire in modo intuitivo con l'impianto audio, il climatizzatore e il navigatore attraverso il multi-display da 7"

Guardate la prova della Lexus CT200h su www.autodigest.it

e soprattutto riprese molto brillanti grazie al notevole valore di coppia e al motore elettrico che aggiunge la propria spinta. Il cambio a variazione continua rende molto fluida l’andatura e non “imballa” il motore come i vecchi cambi del genere e diventa quindi elemento importante per il piacere di guida in città. Bisogna piuttosto stare attenti a non distrarsi troppo per il divertente display che indica le varie funzionalità attive (quale motore e quale alimentazione sia in funzione al momento). Display comunque molto comodo da utilizzare per la varie funzionalità, navigatore compreso, grazie al mouse anatomico posto fra i sedili anteriori. Nel display appaiono anche le 20 / Auto Digest

immagini dalla telecamera posteriore in retromarcia. Anche su strada aperta la CT200h si mostra brillante, vivace, ma soprattutto sicura grazie a una tenuta di strada da manuale che consente - in modalità sport- anche un certo divertimento sui percorsi misti. In autostrada è silenziosa come un’ammiraglia alle velocità da codice, poi il motore termico si fa sentire ma spinge in modo piacevole fino a oltre 190 km/h di tachimetro, ben oltre i limiti e le andature cui il traffico normalmente costringe. Il comfort resta comunque sempre notevole, da autentica Premium, caratteristica invero non sempre riscontrabile su vetture “fashion” di pari prezzo o superiore. Prezzo

che per la versione base, già molto ricca, parte da 29.000 euro. Ci sono poi le versioni più ricche (Style, Executive e Luxury), con interni in pelle e sedili regolabili elettricamente, cerchi in lega da 17” che a loro volta possono essere ulteriormente arricchite con tutti gli altri optional oggi desiderabili su un auto di alto livello. Vogliamo concludere sull’aspetto estetico, molto originale, che a prima vista può non colpire ma che, a parte un understatement che fa piacere, nei colori chiari come il bianco perlato del nostro esemplare con i vetri posteriori scuri, la fa apparire grintosa, ricca soprattutto di notte, quando il suo fascino si arricchisce degli “occhi” a led. Ad

CARTA D’IDENTITÀ LEXUS CT200H - Motore anteriore 4 cilindri, 16 valvole VVT-ì Cilindrata 1.798 cc + motore elettrico - Potenza complessiva 136 Cv - Coppia 142 Nm - Trazione anteriore - Cambio automatico E-CTV (elettronico a variazione continua dei rappporti) - Peso 1.370 kg - Freni anteriori a dischi ventilati, posteriori a disco, ABS - Dimensioni lungh. 4.320 mm, largh. 1.765 mm, alt. 1.430 mm, passo 2.600 mm. - Velocità massima 180 km/h; 0-100 in 10”3 - Prezzo da 29.000 Euro IMMAGINE

★★★★

PIACERE DI GUIDA

★★★★★

TENUTA VALORE

★★★★

PILLOLE DI FUTURO NELLA CT200H Sotto il cofano in alluminio della CT200h batte il cuore di un 1.800 VVT-i (fasatura variabile) da 115 Cv abbinato a un’unità elettrica per un totale di 136 Cv. Il sistema di controllo computerizzato permette di scegliere 4 impostazioni di guida: 1° EV permette di guidare nella massima silenziosità per 2/3 km e fino a 45km/h, con il solo motore elettrico, con zero emissioni di CO2, e NOx. 2° ECO e 3° NORMAL consentono velocità più elevate garantendo eccellenti prestazioni ambientali e di consumo. In questo caso la vettura sceglie automaticamente se viaggiare con il solo motore elettrico e con entrambe. 4° Sport per le massime prestazioni; modifica la sensibilità d’acceleratore, servosterzo elettrico e controllo di stabilità e trazione; l'econometro si trasforma in un contagiri e l'illuminazione della strumentazione e della plancia diventa rossa. Il Cruise Control Adattivo permette di mantenere automaticamente una distanza prefissata rispetto al veicolo che precede.. La frenata rigenerativa a controllo elettronico massimizza il recupero di energia tramite il motore elettrico durante decelerazione e frenata. Per la sicurezza attiva il sistema ECB-R combina una gamma di sistemi: ABS di ultima generazione con Brake Assist, Controllo di Trazione e Stabilità (ESP) e sistema pre-crash. Per la sicurezza Passiva: 8 airbag, a doppio strato per guidatore e passeggero anteriore, per le ginocchia, laterali inseriti nei sedili anteriori e gli airbag a tendina.

Auto Digest / 21


TEST NOVITÀ|

PEPERONCINO TEDESCO Volkswagen Up! / Il suo habitat è la città dove si divincola con la facilità di un furetto tra le auto incolonnate. La nuova city car disegnata da Walter De Silva fa subito tendeza per la linea simpatica e la qualità degli interni di Marco Rocca

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iccola, moderna e tecnologica; rossa poi attira gli sguardi della gente che la guarda incuriosita. È la Up! (ricordate sempre il punto esclamativo alla fine del nome), la nuova proposta Volkswagen del settore city car. Come ci ha spiegato Walter De Silva, il padre della Up!, la piccola di Wolfsburg ricoprirà un ruolo fondamentale all’interno della nuova strategia di mercato del marchio tedesco. A lei infatti sono affidate le sorti di riportare al successo la Volkswagen nel segmento A dopo gli scarsi risultati di vendita di Lupo e Fox. “Per la UP! siamo partiti da un foglio bianco - continua De Silva -, ecco il grande punto di forza di questo modello. Non è stato semplicemente un “rimpicciolire” un modello già esistente come accade spesso, in questo caso siamo partiti da zero; ecco perché le proporzioni sono perfette

e tutto è stato studiato in funzione della massima ottimizzazione dello spazio abitabile”. De Silva la definisce in una parola sola, elegante; estremamente soddisfatto del fatto che sia praticamente identica al prototipo presentato tre anni fa al Salone di Francoforte. “È stata cambiata di pochissimo e mi sono battuto personalmente perché mantenesse inalterate le sue grandi qualità”. A noi di Auto Digest è piaciuta molto; in soli 3,54 metri, tra le più compatte della categoria, racchiude la grande qualità tedesca in un abito che esprime simpatia al primo colpo d’occhio per la pulizia del disegno. Azzerando gli sbalzi, che avrebbero sottratto spazio inutile e riducendo al massimo lo spazio tra ruota e paraurti, è stato possibile collocare gli pneumatici praticamente ai quattro angoli

HA TECNOLOGIA DA GRANDE

La Up! è la prima city car a vantare il sistema di assistenza alla frenata che blocca la vettura in caso di imminente tamponamento

della vettura a tutto vantaggio dello spazio interno. A beneficiare di questa scelta è proprio il bagagliaio che, sfruttando anche una costruzione ottimizzata del comparto sospensivo posteriore, raggiunge 251 litri, un volume pari a quello di vetture del segmento B. Ma è nell’abitacolo che si apprezza il grande lavoro dei designer sotto l’attenta direzione di De Silva. Le plastiche sono rigide è vero ma accostate in maniera pregevole e “spezzate” da particolari verniciati dello stesso colore della carrozzeria. Sulla plancia centrale spariscono le classiche

bocchette di aereazione (sostituite da una sola posta al di sopra del cruscotto) in luogo di una disposizione dei comandi intuitiva e facile. Navigatore, clima e radio sono cosi, vicinissimi al volante. Una delle grandi novità della Up! è proprio il sistema di navigazione chiamato “Maps + More” che per il mercato italiano sarà fornito di serie e che prevederà anche un sistema che, dialogando con la vettura, informerà il conducente su eventuali anomalie di marcia. Quando scatterà la riserva per esempio, il navigatore calcolerà automaticamente il percorso più breve verso il benzinaio più vicino. Su strada e ancor più in un contesto urbano si apprezza il sistema di frenata automatica. La Up! insieme alla sorella Skoda Citygo, è la prima utilitaria a disporre di questo sistema (simile a quello Volvo per intenderci). Per l’Italia al momento della commercializzazione prevista nel gennaio 2012, sarà disponibile esclusivamente la motorizzazione 1.0 tre cilindri benzina da 75 cavalli, anche nella variante con cambio automatico a 5 rapporti, che noi consigliamo vivamente. Con il motore al mini-

Motore: benzina 3 cilindri, 1.000 cc. 75 Cv, 95 Nm. Cambio manuale a 5 rapporti. Dimensioni: 3.540 x 1.641 x 1.478 mm 950 kg. Vel. max. 171 km/h; 0-100 km/h in 13”2. Consumo medio: 4.3 l/100 km. Emissioni CO 2: 99 g/km. Prezzo: da 10.600 euro IMMAGINE

★★★★★

PIACERE DI GUIDA

★★★★

TENUTA VALORE

★★★★★

mo si percepiscono un po’ di vibrazioni ma è il prezzo da pagare per avere solo tre cilindri e consumare poco. Il propulsore, costruito interamente in alluminio, ha un bel tiro e un allungo piacevolissimo da sfruttare nei rettilinei cittadini dove diventa facile sorpassare. In quest’ottica non dispiace un’insonorizzazione curata che permette di mantenere velocità autostradali con un discreto silenzio e sospensioni che assorbono molto bene buche, san pietrini e rotaie del tram senza il minimo scricchiolio. Insomma la qualità si percepisce e soprattutto si nota il netto passo avanti fatto rispetto alle precedenti Lupo e Fox dato che la Up! arriverà anche nella più pratica versione a 5 porte. Sarà disponibile da dicembre a partire da 10.600 Euro. Ad

Auto Digest / 23


TEST NOVITÀ|

GENIALITÀ ATTO TERZO

Toyota Yaris / Non un semplice restyling ma un cambiamento profondo quello portato dai progettisti giapponesi per la terza generazione del “piccolo genio”. Più confortevole, tecnologicamente all’avanguardia e con un comportamento su strada da vettura di classe superiore di Marco Rocca

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ompletamente riprogettata, ripensata nello stile, migliorata nei contenuti e nella meccanica, in una parola nuova. Dopo essere stata sempre in testa tra le top ten delle auto più vendute del suo segmento, quello B, è pronta a rilanciare la sua immagine di utilitaria tuttofare. Il capitolo dimensioni è il primo da cui partire nell’analisi della nuova Yaris. Più lunga di 10 centimetri (raggiunge 3.8 metri), larga 1,69 metri e più bassa di 20 mm rispetto alla capostipite. L’abbassamento del baricentro unito a un passo più lungo di 50 mm hanno portato considerevoli miglioramenti nel comportamento di guida che ora risulta più dinamico e “spigliato”, sicuramente non quello della classica utilitaria casa/ufficio per intenderci. Il comparto sospensioni è meno cedevole e la vettura accusa un rollio più contenuto in curva; ora si può osare di più e con maggiore sicurezza; un bel passo avanti. Il secondo capitolo relativo al design della carrozzeria vede ormai dimenticate le linee tonde e morbide della progenitrice in funzione di proporzioni definite da linee tese e affilate; la nuova Yaris ha in serbo il desiderio di avvicinarsi in misura maggiore a un

pubblico maschile e di giovani che negli anni è stato poco presente stando ai dati di vendita; ma i punti fondamentali che hanno decretato la fortuna della Yaris sono stati tenuti in alta considerazione nello sviluppo di questo nuovo modello. Grande spazio interno per una sfruttabilità intelligente dell’area abitabile, ampio raggio di sterzata (solo 4,7 m), questa volta uniti a una maggior cura dell’insonorizzazione che consentono di viaggiare in autostrada senza soffrire di fastidiosa rumorosità interna. Parte del merito è da attribuire alla nuova aerodinamica più efficiente e curata che oltretutto abbassa il Cx a soli 0,28. Le rotondità tipicamente giapponesi si ritrovano all’interno in un abitacolo dai tratti morbidi che caratterizzano la plancia che prende i colori dei rivestimenti dei sedili e delle portiere. La classica strumentazione centrale, sulla terza serie si sposta in posizione canonica lasciando spazio al grande schermo del nuovo sistema di infotainment. Proprio quest’ultimo è il fiore all’occhiello della nuova Yaris che porta su una utilitaria le interfacce touch screen delle berline alto di gamma.

“AMMIRAGLIE” Il nuovo sistema Toyota Touch & Go composto da uno schermo da 6,1” consente tra le tante funzioni, tramite il bluetooth del cellulare, di sfruttare il motore di ricerca Google Local Search e Maps, il database più grande del mondo COME LE

Il sistema è offerto in due versioni: Toyota Touch, disponibile a partire dall’allestimento Active con schermo da 6,1 pollici full color, bluetooth e porta USB e Toyota Touch e Go che in aggiunta ha il navigatore satellitare e l’innovativa funzione che permette tramite Bluetooth di collegare il sistema al motore di ricerca Google Local Search. Il sistema prevede poi funzioni aggiuntive come quella di poter inviare e ricevere SMS visualizzabili sullo schermo e in futuro anche quella di avere informazioni sulle aree di servizio più economiche, sul meteo o i parcheggi più vicini. Insomma il salto di qualità c’è e una volta a bordo si sente. Le plastiche pur rimanendo per gran parte rigide, ora presentano accoppiamenti più precisi che appagano, se non al tatto, almeno la vista. La nuova Yaris è diventata più matura, scostandosi definitivamente, e questo era proprio l’obbiettivo dei progettisti, dal concetto di cittadina sfruttabile solo in un contesto prettamente urbano. Ha tutte le qualità per essere una validissima seconda auto ma che all’occorrenza può rivestire il compito di auto unica per le grandi doti di flessibilità interna, comfort e sistemi infotainment. Alla Toyota hanno anche pensato di ampliare la gamma colori che secondo alcune indagini di mercato era troppo seriosa con un bel rosso rubino e un verde acqua. Invariati i motori con due benzina 1.0 e 1.3 litri da 69 e 99 cavalli e un Diesel 1.4 da 90. Prezzo d’attacco di 11.050 euro. Ad Motore: benzina 4 cilindri, 1.329 cc. 99 Cv, 125 Nm. Cambio manuale a 5 rapporti. Dimensioni: 3.890 x 1.700 x 1.510 mm 1.045 kg. Vel. max. 175 km/h; 0-100 km/h in 11”7. Consumo medio: 5.4 l/100 km. Emissioni CO2:123 g/km. Prezzo: da 11.000 euro IMMAGINE

★★★★

PIACERE DI GUIDA

★★★★

TENUTA VALORE

★★★★

Auto Digest / 25

24 / Auto Digest

Guardate la prova della Toyota Yaris raccontata da Massimo Gargano Presidente Toyota Italia su www.autodigest.it


TEST NOVITÀ|

UNDERSTATEMENT PERFETTO Mercedes Classe B / Completamente rinnovata, è una Mercedes di classe media con tutti i plus e le prerogative delle ammiraglie della casa in termini di sicurezza e accessori. Con motori downsized ma potenti quanto basta di Alessandra Chiaradia con fotografie Edi Team

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untiamo molto a un segmento trasversale - ci ha detto Cesare Salvini, Direttore Marketing di Mercedes Italia - perché questa nuova monovolume di classe media può inserirsi in diversi segmenti e non solo fare concorrenza a vetture di impostazione simile: parlo per esempio dei parchi aziendali, dove oggi si sta scendendo di cilindrata per diminuire i costi ma non si vuole rinunciare alle caratteristiche di sicurezza e di comfort che una Mercedes può offrire. E pensate quanto risparmia un’azienda se i suoi manager rischiano meno incidenti e – nel caso peggiore - danni fisici”. La nuova Classe B, in questo, non ha rivali, potendo vantare non solo una struttura della carrozzeria ulteriormente irrobustita con un mix di acciaio e alluminio e su una tenuta di strada da manuale, ma anche su tutti i dispositivi elettronici di ausilio come il segnale che avverte della possibile stanchezza del guidatore, il mantenimento della carreggiata in caso di colpo di sonno con contemporanea vibrazione sul volante, il mantenimento automatico della distanza di sicurezza, il collision prevention assist che avverte del pericolo con segnale acustico e aziona automaticamente i freni anche ad alta velocità, e molto altro. Ovviamente ci sono 7 airbag per torace, testa e ginocchia. Esteticamente la Classe B si presenta completamente rinnovata, più bassa, lunga e slanciata. Il pianale è completa-

mente nuovo e ha retrotreno quadrilink; la posizione di guida è sempre rialzata ma meno in alto che nella versione precedente, con conseguente abbassamento del baricentro e notevole guadagno in stabilità e maneggevolezza. Migliorati i motori per efficienza e potenza, con lo start & stop di serie e il nuovo cambio automatico a 7 rapporti sulle versioni al top. Quattro le motorizzazioni disponibili, due Diesel 1,8 litri da 109 (250Nm) e 136 CV (300 Nm) e due benzina 1,6 litri da 122 CV (200Nm) e 156 Cv (250 Nm). Abbiamo ovviamente provato le due più potenti con cambio automatico a 7 rapporti comandato da levette al volante. Salendo a bordo si ha subito una sensazione di benessere per le finiture di grande livello, Mercedes in tutto e per tutto. Magari possono non piacere alcuni abbinamenti di materiale ma la scelta è ampia e la soluzione più elegante si trova. La seduta è comoda e lo spazio interno notevole per la categoria. Buono l’assetto anche per una guida veloce. Restano le levette “personalizzate” Mercedes per i tergicristallo e le luci che possono ingenerare confusione a chi è abituato a guidare altre auto. Infatti dove sulle altre auto c’è il tergicristallo qui c’è la leva di comando del cambio e quando come d’abitudine si vuole azionare il tergi, qui si mette il cambio in folle: non è bello, d’accordo basta abituarsi ma bisogna poi guidare sempre Mercedes e francamente non capiamo perché la casa tedesca

STILE INCONFONDIBILE

Anche sulla B si respira la rassicurante sensazione di sicurezza delle sorelle maggiori e proprio come loro è prevista una scelta vastissima di tessuti e legni per l’abitacolo e tutti i dispositivi di sicurezza più avanzati

Motore: benzina 4 cilindri, 1.595 cc. 156 Cv, 250 Nm. Cambio automatico a 7 rapporti. Dimensioni: 4.360 x 1.790 x 1.560 mm 1.320 kg. Vel. max. 220 km/h; 0-100 km/h in 8”6. Consumo medio: 5.9 l/100 km. Emissioni CO2: 138 g/km. Prezzo: da 24.335 euro IMMAGINE

★★★★ non si adegui al resto del mondo. Ma i “nei” finiscono qui. A bordo si sta bene e appena ci si muove si guida con grande piacere, i motori sono briosi - il Diesel più vigoroso, il benzina più fluido - e la potenza c’è tutta, quanto basta per il traffico e i limiti di oggi, ma anche più visto che la B200 può toccare i 220 km/h. Magnifica la sensazione di stabilità, le curve si affrontano anche a velocità sostenuta senza che la B mostri alcuna incertezza. Niente da

PIACERE DI GUIDA

★★★

TENUTA VALORE

★★★★

dire sui freni, modulabili e potenti quel che serve. Qualcuno ha obiettato che la B200 è un po’ rumorosa ad alta velocità e in accelerazione: certo, si viaggia in Mercedes e si vorrebbe tutto al massimo, ma qualche differenza con le Classi S ed E ci deve essere; vi pare? Prezzi a partire da 24.355 euro della C180 Executive fino a 29.425 della B200 CDI Premium (con navigatore) Ad Auto Digest / 27


TEST NOVITÀ|

IBRIDA & SPORTIVA

Infiniti M35h / La nuova versione ibrida della berlina di segmento D del brand premium di Nissan ha prestazioni sportive con un comfort da ammiraglia e un aspetto dall’eleganza molto sobria. 364 cavalli parlano chiaro sulle sue ambizioni di Valerio Alfonzetti

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ensate che si può viaggiare fino a 100 km/h con il solo motore elettrico. Daccordo, solo per qualche chilometro, ma è una grande soddisfazione. La tecnologia ibrida di nuova generazione “Direct response hybrid” sposa con due frizioni il motore V6 3,5 litri al motore elettrico da 68 CV per una prontezza di risposta senza uguali. L’elettrico funge per l’avviamento, per la marcia, per la propulsione in accoppiata al V6 quando serve la massima potenza, come generatore di recupero d’energia in decelerazione e frenata. Una frizione disaccoppia i due motori quando funzionano singolarmente aumentando l’efficienza dell’elettrico, ma anche permettendo una riduzione del consumo di carburante sulle strade extraurbane percorse a velocità costante. La seconda frizione è integrata nel cambio automatico, sostituisce il convertitore di coppia e trasforma il cambio automatico a 7

rapporti praticamente in un automatico/manuale riducendo i consumi di un 10% e migliorando la morbidezza nei cambi di marcia oltrechè la prontezza di risposta. Innovativo anche il servosterzo elettroidraulico ad assistenza “on demand”, così come il freno intelligente alimentato dal motore elettrico che recupera energia in frenata per ricaricare velocemente la batteria agli ioni di litio. Su strada la M35h si rivela all’altezza delle promesse: l’accelerazione è da vera sportiva con poco più di 5” per toccare 100 km/h partendo da fermi, il cambio automatico è eccellente e veloce nelle cambiate mediante le palette al volante, la tenuta di strada è notevole grazie anche alla trazione integrale pur se i 5 metri di lunghezza ne limitano un po’ l’agilità nelle curve strette, i freni sono potenti. Ma è il comfort che fa eccellere questa vettura e non

ECCELLENZA COSTRUTTIVA

L’M35h, come tutte le Infiniti, ha finiture di pregio, un design sobrio e mostra la massima cura fin nei minimi particolari

solo quando parte e procede con il solo motore elettrico in totale silenzio per 3 o 4 chilometri, anche quando entra in funzione il sei cilindri il suo rombo si sente solo quando si richiedono la massima potenza e le prestazioni sportive. Sempre con l’intervento parallelo del motore elettrico che riduce il consumo di carburante e le emissioni anche se si chiede il massimo. La M35h si rivela dunque una magnifica alternativa alle berline tedesche leader del mercato per il prezzo di 59.250 euro nella versione GT e 65.350 per la GT Premium full optional, 1.000 euro in più delle versioni Diesel M30d da 238 cavalli. Ad

Motore: V6 benzina + elettrico, 3.498 cc. 364 Cv, 350+270 Nm. Cambio automatico a 7 rapporti. Dimensioni: 4.763 x 1.901 x 1.875 mm 1.830 kg. Vel. max. 250 km/h; 0-100 km/h in 5”5. Consumo medio: 7.0 l/100 km. Emissioni CO 2 : 162 g/km. Prezzo: da 59.250 euro IMMAGINE

★★★★

PIACERE DI GUIDA

★★★★

TENUTA VALORE

★★★

Auto Digest / 29

Guardate la prova della M35h su www.autodigest.it


TEST|

UN RITORNO Chevrolet Camaro / Quattrocentotrentadue cavalli per questa yankee coupè o cabriolet che si propone a un prezzo intrigante. I pro e i contro dopo la nostra prima prova di Gianfilippo Cortese con fotografie Edi Team

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l volante è lo stesso della Cruze da 15.000 Euro, il marchio pure, quello del cravattino che ha appena compiuto cento anni. Oggi Chevrolet è un marchio globale, il più importante nel gruppo General Motors e produce in ogni parte del mondo, dalle coreane Spark e Cruze, alle americane come la mitica Corvette e, appunto, la Camaro che oggi arriva ufficialmente in Italia con prezzi base di circa 39.000 euro per la coupè e 43.500 per la Cabriolet. Entrambe con il cambio manuale e senza navigatore satellitare, due cose decisamente indispensabili oggi su un’auto di questa categoria, anche perché, come vedremo, la Camaro va meglio con l’automatico (pur se questa versione ha meno cavalli). Occorre mettere quindi in budget qualcosa in più. Un prezzo molto intrigante, dunque, per una potenza da vera e propria supercar. Che paga tassa di possesso e consuma come una supercar, comunque. Consideriamo però che costa come una Merce30 / Auto Digest

des SLK 1.800 o una BMW 320 Cabrio ma anche poco meno di una Porsche 997 Cabrio usata, auto che probabilmente manterranno successivamente un valore superiore nel mercato di seconda mano. In ogni caso per chi vuole un’auto nuova di fabbrica molto, molto potente, è l’unica soluzione a un prezzo così basso, che sono pur sempre 85 milioni di vecchie lire. Vediamo allora com’è fatta questa Camaro che ricorda nella linea le sue progenitrici degli Anni 70 e 80, con un effetto molto intrigante soprattutto nei colori brillanti come rosso, giallo, bianco, esaltati dalle due classiche bande nere lungo tutta la vettura, bande eliminabili facilmente se si desidera maggiore sobrietà. Non passa comunque inosservata, la Camaro, anche per le dimensioni “americane”. All’interno c’è la contraddizione fra l’opulenza e l’economicità delle finiture, trattandosi pur sempre, negli USA, di un prodotto di

gamma media. Materiali e finiture sono dunque tali, con il volante - come già detto - della Cruze e molti altri comandi presi dalla gamma “popolare”. L’effetto non è però “povero” e lo spazio abbondante per gli occupanti contribuisce a dare valore aggiunto all’insieme. La strumentazione sportiva e il design classico rendono molto piacevole stare a bordo. L’assetto di guida è orientato più al comfort che alla sportività e si sta decisamente comodi, anche in quattro. Il momento più bello è quando si mette in moto, con il brontolio deciso dell’8 cilindri 6,2 litri da oltre 400 cavalli, che fa venire voglia di accelerare anche da fermi. Una volta avviati, si gode della grande coppia del motore più che della potenza che non viene erogata in modo brutale ma molto progressiva; potenza che non manca mai ed è sempre pronta all’acceleratore, sia nella versione manuale sia nell’automatica,


Ascoltate il rombo della Camaro e guardate i filmati storici su www.autodigest.it

consentendo sorpassi fulminei e grandi accelerazioni nei rettilinei con tendenza, ovviamente naturale, a superare in pochi secondi qualsiasi limite di velocità, soprattutto sulle strade svizzere dove l’abbiamo provata. Non è comunque un’auto da guidare in modo strapazzato, perché il peso e la natura made in USA si percepiscono e i freni e la tenuta di strada sono più quelli di una potente vettura da turismo che quelli di una supercar. La Camaro va guidata gustando la coppia del motore e percor32 / Auto Digest

rendo le curve in tranquillità avvicinandosi in frenata e sfruttando potenza e trazione posteriore per uscirne velocemente. Il cambio automatico (con leve al volante per l’uso manuale) è ottimo e veloce, mentre non ci è piaciuto molto il manuale, un po’ duro e con escursione lunga. In città e nei luoghi di vacanza si può poi viaggiare senza problemi a bassissima velocità potendo anche contare su una buona maneggevolezza nelle manovre. Sempre con un comfort notevole. Ad

VECCHIA SCUOLA AMERICANA IN CHIAVE MODERNA

La linea della Camaro, prima ancora di sentire il rombo del suo V8 da 432 cavalli fa girar la testa. È originale e di sicuro si distingue dalle classiche tedesche che abitualmente vediano per strada. Una volta in moto poi, non c’è storia! Motore: benzina V8, 6.162 cc. 432 Cv, 569 Nm. Cambio automatico a 6 rapporti. Dimensioni: 4.840 x 1.920 x 1.360 mm 1.769 kg. Vel. max. 250 km/h; 0-100 km/h in 5”2. Consumo medio: 14.1 l/100 km. Emissioni CO2: 329 g/km. Prezzo: da 39.325 euro IMMAGINE

★★★★

PIACERE DI GUIDA

★★★

TENUTA VALORE

★★★★


PRIMO CONTATTO|

CITROËN DS5

IL TECNOLUSSO

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tre! La gamma Premium di Citroën ha la terza gemma, dopo la piccola DS3 e la media DS4 ecco la vera sfidante delle tedesche del segmento D: la DS5, una Crossover di alta gamma e dalle grandi ambizioni “trasversali”, ovvero quelle di conquistare clienti che provengano da coupè sportive, station wagon e suv e che desiderino riassumere in una sola automobile i punti di forza delle tre tipologie, con in più le finiture e le dotazioni di una premium. Ecco la DS5, che conferma il DNA innovativo della casa francese non solo con il concetto ma anche con la versione Hybrid4 che accoppia un Turbodiesel da 163 Cv che muove le ruote anteriori a un motore elettrico da 37 Cv che trasmette la trazione sul retrotreno; una 4x4 Diesel ibrida che pro-

HONDA CIVIC

mette consumi ed emissioni ridottissime senza sacrificare le prestazioni visti i 200 Cv complessivi e una coppia decisamente vigorosa. Può funzionare anche in modalità solo elettrica per piccoli tratti. La DS5 è disponibile anche con i Turbodiesel 1.6 da 112 e 2.0 da 163 Cv, o i turbo a benzina 1.6 da 156 o 200 Cv. La versione Sport Chic rappresenta il massimo con interni in pelle, sedili a regolazione elettrica e una dotazione completa. I prezzi variano da 29.300 a 38.800 euro per le versioni a trazione anteriore, fino ai 44.000 euro della Sport Chic. Su strada la DS5 è una vera Citroën con una guidabilità eccellente e una tenuta di strada straordinaria a dispetto dell’assetto rialzato. Il motore 2.0 Turbodiesel ha una spinta vigorosa e consente una guida sportiva e divertente. Lo stesso si può dire per la

IL LUSSO NON OSTENTATO

È nei dettagli che la DS5 mostra il suo carattere premium, accentuato nei colori chiari o molto scuri che fanno risaltare le cromature come i vetri e finiture nere

Hybrid 4 che ha un cambio robotizzato ben migliorato rispetto ai precedenti della stessa tipologia. Un’auto che comunque va vista su strada per apprezzarne l’estetica e guidata per capire cosa sia il concetto premium per la casa francese che nel 1955 concepì la DS 19. Ad

SALTO GENERAZIONALE

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ue generazioni avanti - così dicono in casa Honda - per la nuova Civic che abbiamo brevemente “assaggiato” lungo le strade della Costa del Sol, fra Malaga ed Estepona. Pur mantenendo gli stilemi estetici e l’originale plancia “a due piani” della generazione precedente, la Civic è stata completamente riprogettata e migliorata in ogni componente, dalle sospensioni ai motori, alla struttura della scocca per migliorare le sue doti di sicurezza, prestazioni e comfort e mantenerle ai vertici del segmento C. I motori sono al momento un 1.4

e un 1.8 a benzina V-TEC, quest’ultimo con 142 CV, e il 2.2 Turbodiesel da 150 Cv cui seguirà un 1.6 più adatto al segmento e al mercato europeo. Su strada la Civic, da noi provata nella versione 1.8 a benzina, si è rivelata piacevole e sicura, anche se le prestazioni non possono certo dirsi sportive (per questo arriverà la Type R) e il consumo di carburante si è mantenuto fra gli 8 e i 9 litri per 100 km. I prezzi verranno annunciati al Motor Show di Bologna in dicembre, occasione per il debutto italiano di questa Civic sulla quale Honda Italia punta molto per il suo rilancio. Ad Auto Digest / 33


TEST NOVITÀ|

QUALE IDEA!

Hyundai Veloster / Linea molto innovativa, tre porte laterali e quattro posti per la Coupè Hyundai, diretta erede di una due posti che negli Anni 90 riportò in auge il segmento delle coupè medie in Italia di Alessandra Chiaradia

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ecisamente innovativa per il mercato delle sportive del segmento C, sia per la linea originale, sia per la soluzione delle tre porte laterali: dal lato sinistro ne ha una sola, dal lato destro due, così da favorire l’accesso ai quattro comodi posti. Veloster è un nome evocativo e contribuirà a rendere più simpatica questa coupè diretta a un pubblico giovane e dinamico. È offerta solo con un motore 1.600 cc da 140 CV, ben sufficienti comunque, con il cambio a sei rapporti, a renderla divertente da guidare e a farle toccare i 200 km/h. Abbastanza ma non troppo, così da renderla anche più sicura per i ragazzi meno esperti che magari si lasciano “prendere la mano” da vetturette con 200 cavalli e non sono poi capaci di dominare le situazioni di emergenza. Nel caso la Hyundai Veloster fa valere comunque le sue ottime doti telaistiche. Durante la nostra prova sui passi appenninici si è rivelata infatti molto sicura con una tenuta di strada eccellente e anche confortevole grazie al notevole spazio interno e al posto di guida molto ben progettato e perfettamente ergonomico. Basta poco a farla andare forte, tenen34 / Auto Digest

do il motore su di giri e impostando la curva leggermente in anticipo per correggere il lieve sottosterzo e sfruttare poi il tiro della trazione anteriore in uscita potendo contare sull’assoluta assenza di reazioni anomale anche rilasciando l’acceleratore. Rilevante il progresso qualitativo nella costruzione e nei materiali per questa casa coreana che, non solo per essere il quinto produttore al Mondo, oramai è al passo con le migliori case

SPAZIO ECCELLENTE

Non solo le tre porte laterali, ma anche il portellone posteriore offrono gran praticità alla Veloster, con dimensioni del bagagliao sufficienti per un week-end in quattro

tedesche: ha fatto il giro del mondo il filmato del Presidente VW nello stand Hyundai al Salone di Francoforte. Ma in questo caso la Scirocco non deve preoccuparsi, perchè la

coupè Hyundai ha motorizzazioni e pretese, ma soprattutto il prezzo, decisamente inferiori nonostante aspetto e finiture simili: la Veloster costa infatti 24.000 euro e li vale tutti anche per i 5 anni di garanzia a chilometraggio illimitato. La Veloster si compra però anche per la linea molto personale innovativa: disegnata in California e Corea, è stata pensata per un mercato globale ed effettivamente è piuttosto affascinante. Ad

Motore: Turbodiesel 4 cilindri, 1.591 cc. 140 Cv, 167 Nm. Cambio sequenziale a 6 rapporti. Dimensioni: 4.220 x 1.790 x 1.400 mm 1.279 kg. Vel. max. 201 km/h; 0-100 km/h in 10”3. Consumo medio: 6.4 l/100 km. Emissioni CO2: 145 g/km. Prezzo: da 22.100 euro IMMAGINE

★★★★

PIACERE DI GUIDA

★★★★

TENUTA VALORE

★★★

Guardate la prova della Veloster su www.autodigest.it


TEST NOVITÀ|

UN’AMERICANA A TORINO

Lancia Thema / Motori 3 litri Diesel italiani, sospensioni europeizzate, è la prima Lancia della storia a essere costruita in America. Abbiamo provato il primo prodotto dell’integrazione Lancia-Chrysler. Più Chrysler che Lancia di Chiara Matilde Brambilla

PARTICOLARI PREZIOSI

Numerosi i dettagli che impreziosiscono l’abitacolo della Thema personalizzandola in chiave “Lancia”

36 / Auto Digest

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i siamo avvicinati a lei con tanta perplessità. Consci che Lancia sarà d’ora in poi tutt’uno con Chrysler: stessi prodotti, stessa mascherina, solo i marchi diversi. In Europa - eccetto UK e Irlanda avranno il marchio Lancia, altrove quello americano. Indubbiamente, per noi che abbiamo sempre vissuto le Lancia nella loro essenza, guardare una Chrysler 300 con la scritta Thema sul cofano del bagagliaio lascia un po’ attoniti, anche se ripensiamo alla Thema degli Anni 80 che aveva porte e scocca identiche a quelle della Saab 9000 e della Fiat Croma; ma il resto era completamente diverso. Questa è diversa dalla sorella americana solo per i marchi e il nome. Potremmo andare avanti a lungo su tali riflessioni e ricordi, ma abbiamo preferito fare tabula rasa: questa non è una Lancia della Lancia torinese che fu della famiglia fondatrice e poi dei Pesenti, ma una Lancia che è una nuova casa automobilistica del Gruppo Fiat, una Lancia diversa nel mercato globale che impone sinergie e strategie diverse. Altrimenti non potremmo accettare e apprezzare questa americana italianizzata, elegante e comoda come un'americana, confortevole come un'americana, con tenuta di strada e stabilità buone all'europea, motori 3.0 V6 Turbodiesel italiani della VM da 239 o 190 CV con cambio a 5 rapporti all'americana, morbido e dolce ma senza comandi al volante; e questo è un handicap rispetto a qualsiasi concorrente. Ma presto arriverà un modernissimo 8 rapporti della ZF, lo stesso disponibile sulla versione 3,8 litri V6 a benzina da 286 CV e 240 km/h. I Turbodiesel 190 e 239 Cv fanno invece 220 o 230 km/h con lo 0100 in 9,7” o 7,8”. Le finiture sono a metà fra italianità, con pelle Frau per gli interni, anche sulla plancia con cuciture a mano, e americanità con la finta radica e le modanature in alluminio semilucido anziché cromate come ci si aspetterebbe su una vettura premium. Dimentichiamo comunque i rimpianti e le partigianerie e vediamo come va questa nuova Lancia Thema con trazione posteriore. Il giudizio non può che essere positivo, perché è un’auto molto spaziosa, comoda, con un interno accogliente che offre calore grazie alla pelle Frau. Molti dettagli sono decisamente curati, altri, come dicevamo, un po’ meno, ma nell’insieme si tratta di un’auto piacevole, con un grande display da oltre 8” per il navigatore touch screen in verità non molto veloce nei cambi di percorso e nelle indicazioni delle svolte…-. Un’auto sulla quale insomma si viaggia bene anche velocemente, con una tenuta di strada veramente buona grazie

alle sospensioni rivisitate con l’anteriore a quadrilatero “alto” e le posteriori Multilink a 5 bracci, boccole anteriori idrauliche e sterzo elettroidraulico con servo ad assistenza variabile. Sulle autostrade tedesche si può viaggiare velocemente, sui 170/180, in assoluta sicurezza e comfort, anche acustico, affrontando con scioltezza i lunghi curvoni. Anche su strada statale il comportamento è molto buono e sicuro, con ottimi freni e un handling più che accettabile. Dimenticando l’heritage del marchio, insomma, un’auto assolutamente valida. I prezzi partono da 41.400 euro, sicu-

Motore: Turbodiesel 6 cilindri, 2.987 cc. 239 Cv, 550 Nm. Cambio automatico a 5 rapporti. Dimensioni: 5.066 x 1.902 x 1.488 mm 1.963 kg. Vel. max. 230 km/h; 0-100 km/h in 7”8. Consumo medio: 6.4 l/100 km. Emissioni CO2: 191 g/km. Prezzo: da 41.400 euro IMMAGINE

★★★★

PIACERE DI GUIDA

★★★

TENUTA VALORE

★★★

ramente concorrenziali con le concorrenti e vedremo se i nostri burocrati, politici e alti dirigenti pubblici, vorranno abbandonare le loro tedesche per un prodotto americano di proprietà italiana.

Ad

ANCHE VOYAGER SI CHIAMA LANCIA

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l motore per l’Italia è il Diesel 2.8 4 cilindri da 163 cavalli, accoppiato a un cambio automatico che lo muove abbastanza bene, il resto è ciò che ha fatto di Voyager un vero riferimento mondiale per la categoria dei SUV premium. La cura Lancia ha anche qui previsto interni in pelle pregiata e gran cura nei particolari. Dobbiamo dire che Voyager ci è parso più “premium” della Thema. Fra le tante soluzioni pratiche - come la miriade di vani portaoggetti - ci ha colpito la possibilità di far scomparire elettricamente la terza fila di sedili, mentre può scomparire manualmente sotto il pianale anche la seconda, in modo da creare un vano di carico di ben 4.100 litri. Voyager è maneggevole e per una famiglia è probabilmente il miglior modo di viaggiare, con tutti i sistemi di infotainment e l’enorme spazio interno. Questo però ha i suoi riflessi anche “fuori”: non tanto per la lunghezza bensì per la larghezza di oltre 2 metri, il che rende molto difficile se non impossibile farlo entrare in molti box costruiti negli Anni 70 e 80, nonchè nei parcheggi

pubblici e in quelli dei supermarket, pur se le porte posteriori scorrevoli e apribili elettricamente possono facilitare l’accesso nei siti più angusti (ed è facile passare poi al posto di guida, grazie allo spazio a disposizione). Il prezzo di Lancia Voyager parte da 39.900 euro. Ad

Motore: Turbodiesel 4 cilindri, 2.768 cc. 163 Cv, 360 Nm. Cambio sequenziale a 6 rapporti. Dimensioni: 5.218 x 1.998 x 1.400 mm 1.750 kg. Vel. max. 193 km/h; 0-100 km/h in 11”9. Consumo medio: 7.9 l/100 km. Emissioni CO2: 207 g/km. Prezzo: da 39.900 euro IMMAGINE

★★★★

PIACERE DI GUIDA

★★★★

TENUTA VALORE

★★★

Auto Digest / 37


JAGUAR XF 2.2 D

È SEMPRE UN PIACERE

Motore: Turbodiesel 4 cilindri, 2.179 cc. 190 Cv, 450 Nm. Cambio automatico a 8 rapporti. Dimensioni: 4.960 x 1.920 x 1.460 mm 1.963 kg. Vel. max. 225 km/h; 0-100 km/h in 8”5. Consumo medio: 5.4 l/100 km. Emissioni CO2: 149 g/km. Prezzo: da 46.450 euro IMMAGINE

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isto che è di moda il downsizing e che la Mercedes ha montato un 4 cilindri a gasolio addirittura sulla grande Classe S, anche la Jaguar ha deciso di offrire una versione più parca nei consumi e fiscalmente della sua XF. È il 2.2 litri di provenienza Ford Mondeo, ma rivisto dagli ingegneri Jaguar; sviluppa 190 Cv ma, ha soprattutto 450 Nm di coppia, che conferiscono alla XF un'agilità di ottimo livello soprattutto alle velocità oggi consentite dalla legge e dal traffico. Infatti, al di sotto dei 3.000 giri, in pratica come la si usa per il 95% del tempo, non si avverte molto la minor potenza rispetto al 6 cilindri 3 litri da 240 o 275 CV. Da tener presente che in 8° marcia la velocità, a 3.000 giri, è di 200 km/h. Certo, al

VOLKSWAGEN MULTIVAN 180CV HIGHLINE

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di sopra dei 170/180 km/h le sei cilindri acquistano velocità molto più rapidamente, ma quante volte accade, anche prescindendo dai limiti? Nell’uso normale la XF 2.2 D è briosa, silenziosa e potente quanto basta per sorpassi sicuri sulle statali e per andare a 130 fissi in autostrada, consumando davvero poco: la casa dichiara anche 18 km/litro. Riservandoci di verificarlo con una prova più lunga, diciamo che ci potremmo accontentare di un valore più realistico di 13/14 km/litro che per un’auto di queste dimensioni è un gran risultato. Un’auto da grandi viaggi insomma, ma non una sportiva come tutte le altre Jaguar; per quello ci sono, appunto, le sei cilindri. Qui di

★★★★

PIACERE DI GUIDA

★★★★

TENUTA VALORE

★★★

FACE LIFT

Tutta la gamma XF è stata aggiornata esteticamente: fari anteriori più sottili e posteriori più grandi con luci a led. Il cofano è più sagomato

Jaguar c’è il comfort e tutta l’atmosfera, nonchè la gran tenuta di strada. Magnifico il cambio automatico ZF a 8 rapporti (lo stesso montato sulle sorelle più potenti) rapido sia in scalata sia in salita. L’XF 2.2 D costa 46.450 euro, 5 mila in meno rispetto alla 3.0 D da 240 cv e 9 mila meno della 3.0 DS da 275 cv. Ad

IO PENSO IN GRANDE

i accomodiamo su una confortevolissima poltrona di pelle, sorseggiamo un bellini, diamo un’occhiata al giornale sul tavolino viaggiando velocemente. Nulla di strano se pensiamo all’Eurostar, ma ci troviamo in auto. È questo il grande piacere che regala il Multivan oggi scelto da molti come “ufficio viaggiante”, come limousine anche per la privacy offerta dai vetri scuri. Ma anche per viaggiare insieme agli amici o andare verso i circuiti al seguito della bisarca che trasporta le nostre auto da collezione. E se i più ancora credono che tanta opulenza paghi dazio sul piano delle prestazioni, il 4 cilindri, 2.0 Diesel (quello con la “i” rossa) da 180 cavalli sorprende e regala un piacere di guida fuori dal comune per

un mezzo del genere. Si guida come un’auto il Multivan e una volta fatto l’occhio con gli ingombri il gioco è fatto. Complice il cambio DSG e l’inclinazione del volante da auto e non da furgone la sensazione è quella di trovarsi su una Passat, se non fosse per il posto di guida rialzato. La versione più recente dell’intramontabile “pulmino” tedesco presenta nel muso e nella coda quelle piccole migliorie che la fanno assomigliare nei gruppi ottici alle sorelle più vendute in gamma, LED compresi. Noi abbiamo provato la versione Highline, la più accessoriata. Tante le attenzione rivolte ai passeggeri che godono tra le tante cose, delle porte a scorrimento elettrico e del condizionatore elettronico anche per le file posteriori, degli

interni in pelle e dei vetri laterali oscurati. In autostrada si viaggia in silenzio e non è necessario alzare la voce per comunicare anche dall’ultima fila. Gli oltre 190 all’ora dichiarati si raggiungono facilmente e nelle partenze al semaforo si possono lasciar dietro auto ben più accreditate. Un mezzo di lusso al prezzo di una berlina alto di gamma, 53.521 Euro. Ad Motore: Turbodiesel 4 cilindri, 1.968 cc. 180 Cv, 400 Nm. Cambio sequenziale a 7 rapporti. Dimensioni: 4.890 x 1.900 x 1.970 mm 2.187 kg. Vel. max. 193 km/h; 0-100 km/h in 11”4. Consumo medio: 8.8 l/100 km. Emissioni CO2: 214 g/km. Prezzo: da 51.387 euro IMMAGINE

★★★★

PIACERE DI GUIDA

★★★

TENUTA VALORE

★★★★


WWW.AUTODIGEST.IT IL LISTINO GIUSTO

S

ulle pagine del sito Internet AutoDigest, www.autodigest.it, potete tenere in continua osservazione le quotazioni di mercato delle più interessanti automobili da collezione, di tutti i marchi automobilistici più conosciuti, aggiornate seguendo le istruzioni di esperti, collezionisti, restauratori.

GLI ARRETRATI

È

possibile consultare l’elenco degli arretrati di AutoDigest su internet: www.autodigest.it.

Sulle nostre pagine online potrete trovare il numero di AutoDigest mancante alla vostra collezione navigando direttamente tra le copertine. Se, altrimenti, siete alla ricerca di un argomento in particolare (Dossier, prova su strada, Usato Sfizioso, Usato da comprare ecc.), l’Indice di AutoDigest è a disposizione con tutti gli argomenti e le auto trattate, aggiornati ogni mese.


CONCORSO D’ELEGANZA|

UN SOGNO

GHERARDESCO

Automobili uniche o che hanno rappresentato un momento importante nella storia dello stile insieme ad altrettanto unici prototipi attuali si sono ritrovate per il secondo anno nei Giardini della Gherardesca a Firenze in un clima di esclusiva eleganza e mondanitĂ

di Loretta Grazzini con Fotografie Edi Team e Mac Group Press


CONCORSO D’ELEGANZA|

U

niques Special Ones ha portato per la seconda volta a Firenze l’élite del più esclusivo collezionismo mondiale aprendo le porte sull’atmosfera imperdibile del Palazzo, ex Conventino e Giardino della Gherardesca, straordinarie espressioni d'arte rinascimentale. “Uniques è un grande evento internazionale con partecipanti da tutto il mondo: collezionisti da Tailandia, Russia, Stati Uniti portano i loro oggetti unici a Firenze, un’importante occasione per ammirare oggetti da collezione – auto, opere d’arte e design – ma anche le bellezze di questa città come il Salone dei Cinquecento, con i suoi preziosi affreschi, o le Gallerie degli Uffizi” - ci ha detto Sandro Binelli, Presidente di Mac Group, ideatore e organizzatore dell’evento, con la partnership, fra gli altri, di Officine Panerai, la Tenuta Argentiera e il Four Season Hotel. Una raffinata cena di Gala sulla terrazza degli Uffizi ha dato inizio al concorso venerdì 2 settembre in uno sfavillare d’eleganza. Protagonista assoluta del sabato la sfilata presentata da Savina Confaloni e Marco Makaus cui è seguito il ricevimento a Palazzo Vecchio in una cornice di massima raffinatezza. L’auto più bella a livello stilistico, considerata anche l’originalità del restauro e proclamata dalla giuria Best of Show è stata la Ferrari 250 GT ELEGANZA ANNO TRENTA

I coniugi Kawlat con la loro Pierce Arrow 1240A Convertible Sedan del 1933, carrozzata Le Baron, unica al Mondo e appartenuta a Carole Lombard, moglie di Clark Gable

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CONCORSO D’ELEGANZA|

QUANDO LE FERRARI... erano acquistate dai grandi nomi dell’industria e dello spettacolo, come questa 375 America Pininfarina del 1953, 12 cilindri 4,5 litri, 300 Cv. Nelle pagine precedenti la 250 GT Berlinetta Zagato eletta Best of Show

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Berlinetta Zagato del 1956, che nello stesso anno con Camillo Luglio ha preso parte alla Mille Miglia prima di essere esportata negli Stati Uniti. Iscritta dall’americano David Sydorick di Beverly Hills, la Ferrari carrozzata Zagato ha battuto altri due grandi gioielli: la Bugatti Type 57S Cabriolet del 1938 ex 46 / Auto Digest

Malcom Campbell e la Maserati ASGS/53 del 1955. Sydorick l’acquistò nel 1999 e da allora ha partecipato a vari concorsi di eleganza, tra cui quelli di Pebble Beach, the Ferrari’s 60th e Villa D’Este. L’entusiasmo dei proprietari e collezionisti di pezzi unici, prototipi, concept, show car, vetture ‘famose’, ha creato un’at-

mosfera unica, resa ancora più speciale dalla bellezza del meraviglioso giardino ricco di rarità botaniche. Entrare nel mondo di ‘Uniques’ e conoscere gli eccezionali attuali proprietari di auto da sogno, tenute in perfetto stato è un’esperienza che tutti dovrebbero provare e che ammalia non solo i cultori del-

l’automobile ma anche gli appassionati di high quality lifestyle che rivedono nella Bentley S Type Continental Cabriolet del 1957 la contessa Kathleen Annie ‘Pannonica’ Rothschild de Koeningswater, compositrice e mecenate, al fianco di Miles Davis e ascoltano gli struggenti “assòlo” di Charlie Parker… Ad

LE STATION PIÙ ESCLUSIVE DEL MONDO

1) Il prestigio di Rolls e Bentley sullo sfondo della cupola di Brunelleschi. 2) Delage Salamanca del 1920, 6 cilindri 4,5 litri. 3) la gigantesca Fiat Mefistofele del 1924: motore aeronautico 6 cilindri 21.706 cc e 320 Cv per battere record di velocità, ma non fece più di 230 km/h. 4,5,6) Ispirandosi alla sua Silver Cloud Estate Car del 1959, Marcello Fratini ha ideato e fatto realizzare un’interessante Station Wagon su base Silver Seraph

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1 LO STILE ITALIANO

1) Ettore Bugatti era nato a Milano e anche se produsse le sue auto in Francia non lasciò mai la sua cittadinanza d’origine; possiamo così considerare stile italiano la Type 57S Cabriolet del 1938, così come la Maserati A6G/54 Spider Zagato, ordinata da Juan Peron ma poi acquistata da un diplomatico USA. 3) Ferrari 212 Export Coupè del 1951, esemplare unico di Vignale su disegno di Giovanni Michelotti; con il V12 2,5 litri prese parte a diverse competizioni. 4) Secondo premio assoluto per la Ferrari 268 Sp di Bernard Carl; tre esemplari costruiti, con un V8 2,6 litri; questa prese parte alla 24 Ore di Le Mans guidata da Giancarlo Baghetti e Lodovico Scarfiotti ritirandosi alla 18ma ora mentre era in terza posizione assoluta

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3 FRA PRESENTE E PASSATO 1) Ferrari 550 Barchetta Zagato del 2007, tre esemplari realizzati, ripropone le linee delle Ferrari Anni 60. 2) Questa Ferrari 212 Export Coupè Pininfarina del 1951, corse il Giro di Sicilia con Franco Cornacchia e Rinaldo Tinarelli prima di essere usata da Ascari negli USA e di fare il 6° assoluto alla Carrera Panamericana con Phil Hill e Arnold Stubbs. 3) BMW 328 Kamm racing limousine Replica di una leggerissima vettura che fece la Mille Miglia del 1940 e vinse con Karl Kling a Hockenheim nel 1947. 4 e 8) la 250 GT Zagato Best of the Show. 5) Lancia Flavia Sport Prototipo Zagato del 1964, corse la Targa Florio con Crosina e Pianta. 6) Prototipo Spyker C12 Zagato. 7) Il prototipo della De Tomaso Pantera, disegnato da Tom Tjaarda nel 1973 e oggi appartenente a Corrado Lopresto.

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3 MOMENTI SPECIALI

1) Bentley S-Type Continental Cabriolet Park Ward del 1957 appartenuta alla Baronessa Pannonica Rothschild de Koenigswarter. 2) Romanticismi a bordo della elegante Facel Vega Facellia. 3)Rolls Royce Siver Wraith Sedanca Coupè carrozzata da Saoutchik nel 1947. 4) Tipico tappo radiatore Anni 20, 5) Ferrari 250 GT Coupè Boano/Ellena, uno di pochi esemplari con carrozzeria in alluminio; prese parte alla Mille Miglia 1957 e giunse 69^ assoluta. 6) Java Minor 1 Roadster del 1937, 2 cilindri 615 cc raffreddato ad acqua. 7) La Fiat Balilla Sport sfila davanti la giuria; di un raro colore azzurro/blu questo esemplare fece la Milla Miglia del 1933. 8) Alfa Romeo 2000 Sprint Praho, esemplare unico quale proposta della carrozzeria Touring e presentata al Salone di Torino 1960. 9) Ferrari 500 Mondial Berlinetta del 1954, una delle due prodotte: partecipò al Tour de France 1954 e alle Mille Miglia 1956 e 1957. 10) Ferrari 250 GT Europa Coupè del 1955, fu guidata in gara da Olivier Gendebien e Jacques Swaters

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3 DA CORSA E DA STRADA

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1) Porsche 550 1500 RS del 1954, una delle quattro costruite per la 24 Ore di le Mans, fu pilotata da Hans Hermann al Nurburgring, Avus e Reims. 2) Il radiatore Bugatti. 4) Lea Francis 2.5 Sport del 1952. 5) Swallow Doretti Speedster 1955. Telaio tubolare, carrozzeria in alluminio, motore Triumph TR2, ricarrozzata nel 1965. 6) Classica, ma meravigliosa, Maserati A6GCS/53, il Principe Gaetano Starabba di Giardinelli la portò al 10^ posto assoluto alla Targa Florio. 7) La giuria esamina questa Fiat 8V Zagato 1955 che partecipò alla Mille Miglia 1955 e 1956. 8) La Rolls Royce Silver Cloud Estate 1959 durante la sfilata. 9) Il cruscotto della Ferrari 268 SP. 10) Lancia Aprilia Sport Zagato, replica attuale dell’esemplare 1938 andato distrutto. 11) Il fascino di Unique sta anche nell’eleganza dei partecipanti. 12) Allard J2X Competition del 1952, partecipò alla 24 Ore di Le Mans con motore V8 5,4 litri Chrysler, poi fu montato un Cadillac. 13) Alfa Romeo 1900 SS Cabriolet Touring 1957. 14) Una delle 5 Austin-Healey 100S work cars che presero parte alla Mille Miglia 1954 e 1955 (11^ assoluta) nonchè alla 12 Ore di Sebring. 15) Arnolt Bristol Bolide Roadster del 1954: disegnata da Franco Scaglione e realizzata da Bertone, appartenne allo stesso Arnolt che la portò alla 12 Ore di Sebring 1955 e 1956. 16) Maserati A6 1500 Panoramica Zagato del 1948; il nome è dovuto alla forma del tetto con ampia vetratura in plexiglass

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4 ATMOSFERE UNICHE

1,2,3) Particolarissima questa Mercedes 300 limousine carrozzata da Ghia a fine Anni 50. 4) L’armonico posteriore della Ferrari 375 America nei Giardini della Gherardesca; 5,6,7,8) Anche i musicisti e gli equipaggi, oltre al luogo, contribuiscono alla speciale atmosfera di Unique. 9) Bandini 750 Siluro del 1953, motore Fiat 1100 potenziato, telaio tubolare, carrozzeria Motto. Questo esemplare fu venduto ad Alex Raymond, disegnatore dei fumetti Flash Gordon. 10) Una panoramica della rassegna Zagato. 11) Stutz Series MB cabriolet del 1930, carrozzeria Le Baron

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1 SOGNI A OCCHI APERTI

1) Pubblico e giudici esaminano con pignoleria ogni dettaglio prima di votare. 2)Aston Martin Grand Prix del 1925: distrutta in gara fu ricostruita nel 1953. 3) Best of Show, la Ferrari 250 GT Zagato di David Sydorick, partecipò alla Mille Miglia del 1956 con Camillo Luglio. 4) La pioggia ha bagnato senza danno i gioelli. 5) Da Dubai questa Mercedes 300 SL Roadster del 1960. 6) Arnolt Bristol De Luxe Roadster del 1954. 7) Bugatti 57S Roadster del 1937 carrozzata Corsica appartenuta a Sir Malcolm Campbell. 8 e 10) Le cene a Palazzo Vecchio e nella terrazza degli Uffizi. 9) Mercedes 300 Sc Coupè Pininfarina del 1956, 6 cilindri 3 litri, 175 Cv

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GRANDI EVENTI|

GRAN

PARATA Il Trofeo Milano organizzato dal CMAE si riafferma come una delle manifestazioni più prestigiose e fra le più piacevoli per gli equipaggi grazie a una formula che accompagna la regolarità con giochi e sfide divertenti di Valerio Alfonzetti con fotografie Edi Team

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e non fosse riservata a poco più di cento equipaggi selezionati fra i soci del Club Milanese Auto Moto d’Epoca, che vanta il maggior numero di soci fra i club federati ASI, il Trofeo Milano entrerebbe di diritto fra le manifestazioni più ambite a livello nazionale, sia per il prestigio delle auto partecipanti, sia per i luoghi attraversati, sia per la formula che vede la classifica stilata in base a diversi coefficienti e prove di abilità che, oltre a una “caccia fotografica”, si aggiungono alle clas60 / Auto Digest

siche prove di regolarità cronometrata, fra cui una difficile prova per il Trofeo Precision Rolex Italia, vinto quest’anno dalla bellissima Maserati 200 Sport del 1956 pilotata da Nicola Sculco. Grazie a una messa a punto perfetta e all’abilità di guida, è stata una affermazione eccezionale per un’auto progettata esclusivamente per le gare di velocità. Prestigiosissimo il parco auto, scelto comunque come ha sottolineato Marco Galassi - in base al significato storico delle vetture e non solo Auto Digest / 61


PARTENZA IMPORTANTE

Numeroso il pubblico in Piazza Duomo. A sinistra la Maserati 200 S vincitrice del Trofeo Rolex Precision. Sotto, la vetrina del Rolex Flagship Store per il Trofeo Milano

in base al prestigio e rarità delle stesse. La selezione fra le 150 richieste di iscrizione è stata difficile e senza dubbio gli “esclusi” verranno “ricompensati” nelle prossime edizioni. La manifestazione ha preso il via da Piazza Duomo a Milano, dove un folto pubblico ha ammirato e scattato migliaia di foto alle vetture che si sono poi dirette, su strade statali e 62 / Auto Digest

provinciali aperte al traffico, verso Varese per una sosta presso la meravigliosa Villa Panza, proprietà del FAI e sede di una collezione di arte moderna. Nel pomeriggio la seconda tappa, con la sfilata nel centro di Varese davanti lo storico rivenditore Rolex Oreficeria Nicora. Poi, in mezzo a un traffico fin troppo intenso, verso Milano dove gli equipaggi hanno Auto Digest / 63


LA MAGNIFICA VILLA PANZA DEL FAI

Un magnifico scenario per le auto dei soci CMAE a Varese: qui sopra le Alfa Romeo 6c 2500 Sport e 1900 SSZ, la Lancia Theta del 1914, la Horch 853 A del 1937 e l’Alfa Romeo RL SS Vanden Plas del 1927. Nelle foto a destra la vetrina dell’Oreficeria Nicora a Varese e Elena Rusinenti, direttore marketing Rolex Italia con Marco Galassi, presidente del CMAE

potuto vivere momenti di gloria, con la sfilata in Via Montenapoleone, gremita di pubblico, su un palco illuminato a giorno allestito davanti al Rolex Flagship Store di Pisa Orologeria, un vero riferimento per ogni appassionato di orologi di prestigio. Un momento davvero magico con le auto parcheggiate poi lungo tutta la via durante la cena di gala al Four Seasons offerta da GVA Redilco, società di consulenza dell’intermediazione e dei servizi immobiliari integrati. GIovanni De Nicola, Assessore ai trasporti della Provincia di Milano ha ringraziato chi conserva queste auto con amore e passione 64 / Auto Digest

per la storia, e non certo ostentazione. Grande soddisfazione dunque per partecipanti e organizzatori per una manifestazione riuscitissima, tanto che molti hanno espresso il desiderio di partecipare a un’altra edizione, magari in primavera. La durata di un giorno, i non troppi chilometri da percorrere, le prove di abilità e i giochi, le splendide location, sono una formula vincente, oltre a permettere la partecipazione di numerose vetture degli Anni 20 e 30. Anche noi di Auto Digest abbiamo vissuto il Trofeo Milano a bordo di una bellissima Peugeot 504 Cabriolet del 1972, appartenuta alla Auto Digest / 65


GRANDI EVENTI|

Contessa Necchi Campiglio. Elegantissima ma anche molto piacevole da guidare, con il suo 4 cilindri 1.800 a iniezione meccanica che gira perfetto e con una coppia e fluidità che la rendono piacevolissima da guidare ancora oggi. Vincitrice assoluta del Trofeo Milano è stata la Lancia Aprilia del 1939 di Ezio e Francesca Salviato che ha fatto da forte contrasto con la apripista Lancia Thema made in USA. Ad

ARRIVO NEL TEMPIO DELLA MODA

Sfilata davanti il Rolex Flagship Store di Pisa Orologeria. Nella foto qui sotto Stefania Pisa con l’Assessore Giovanni De Nicola. In basso a destra Gianpaolo Marini, AD di Rolex Italia, consegna il Trofeo Precision Rolex a Nicola Sculco insieme alla signora Grazia Pisa; alla loro sinistra Riccardo Nicora e l’amico Cesare Cadeo che ha vivacizzato la premiazione. Qui sopra, la “nostra” 504 Cabrio

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GRANDI EVENTI|

CRONOMETRANDO IN

TERRA DI POETI La XXI edizione del Trofeo Nuvolari si conferma una delle più belle gare di regolarità per auto storiche al mondo, fra paesaggi che riaffermano quanto sia bella l’Italia e automobili meravigliose con gli equipaggi più prestigiosi di Nathalie Besostri

Corre quest'auto d'epoca su una strada che si arrampica tra rocce bianche e sentieri scoscesi per incontrare ancora il verde dei paesaggi che si incrociano veloci dal finestrino, tra i boschi e i pioppi il mio cuore zingaro batte forte alla ricerca di percorsi nuovi nell'ombra dei castagni e degli abeti rossi, mentre una musica scivola in questo dolce vagabondare, tra gli alberi e il cielo si muove la vita che come un fiume in piena scorre veloce..., e ancora mandorli, frutteti e prati dorati che donano il rumore a ciò che si vuole sentire... Simona De Carli

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i è conquistata sul campo il titolo di seconda manifestazione per auto storiche al mondo, per lunghezza del percorso e numero di partecipanti. Il Trofeo Nuvolari, manifestazione affascinante quanto la Mille Miglia, unica a precederla nella suddetta classifica. L’evento è organizzato dalla Scuderia Mantova Corse, in collaborazione con il Museo Tazio Nuvolari e l’Automobile Club di Mantova ed è patrocinato dal Senato della Repubblica, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Mantova, comuni di Parma, Pisa, Livorno, Siena, Arezzo, Rimini, Ravenna, Ferrara e AIDO. Quest’anno il Trofeo è stato inserito anche nel Calendario Ufficiale degli eventi per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ben 275 equipaggi da ogni parte del mondo, tra cui 70 vetture anteguerra, con a bordo i maggiori specialisti della regolarità storica, hanno preso il via da Piazza Sordello a Mantova affrontando un percorso di 994 km che ha toccato

l’Autodromo R. Paletti di Varano de Melegari, il Passo della Cisa, Forte dei Marmi e Viareggio, per raggiungere in serata la suggestiva Piazza dei Miracoli a Pisa. Dopo la prima giornata risultavano in testa Fortin-Pilè con una Fiat 600 del 1957. Seconda tappa, con protagonista il circuito di Montenero, dove dal 1927 al 1939 si è corsa la Coppa Ciano che nel 1937 fu convalidata come Gran Premio d’Italia. Tazio vinse ben cinque volte e la leggenda racconta che proprio lì abbia corso persino ingessato. A seguire le splendide città toscane di Volterra, Siena, Monte San Savino e Arezzo, attraverso strade di grande fascino, per poi finire la tappa a Rimini. È in questa seconda giornata che Canè-Confalonieri hanno realizzato un’impresa degna del grande Tazio, recuperando posizioni su posizioni per terminare la tappa in testa con la loro bellissima Lancia Aprilia fresca di restauro. Terza tappa con ritorno a Mantova Auto Digest / 69


Alfa Romeo 6C 1750 GS all’arrivo a Mantova

Jaguar C Type del 1968, replica. in Piazza del Campo a Siena

Una Giulietta Sprint Veloce in Piazza Sordello a Mantova

Maserati A6 1500 del 1949 sul circuito di Varano de’ Melegari

Due mitiche Alfa Romeo degli Anni 20 e 30

Controllo orario su pressostato per una Fiat 1100 103 D del 1957

Maserati 150 S del 1956 in Piazza dei Miracoli a Pisa

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Due terzi del mitico “Trio” con una DKW del 1954

Cisitalia 202 S MM del 1947 a Rimini

attraverso Ravenna, Ferrara, S. Apollinare in Classe, Comacchio, Migliarino e Castel d’Ario, terra natale del grande Tazio. Giuliano Canè e Laura Confalonieri restano in testa e trionfano. Se per Canè, campione indiscusso, è l’ennesima vittoria assoluta, per Laura Confalonieri, già vincitrice più volte nella Coppa delle Dame, è il primo assoluto e ne è stata felicissima: “far da navigatrice a un mito come Canè è una lezione di equili-

brio e vincere con lui un’emozione inenarrabile”, ci ha detto raggiante. Secondi in classifica Vesco - Guerini, vincitori nel 2010 su una Fiat 508 S BALILLA SPORT del 1934, terzi Fortin - Pilè con la Fiat 600. Primo equipaggio femminile, Boni - Barziza su Lancia Aprilia del 1949. Il racconto delle emozioni, dei paesaggi e degli scenari notturni lo lasciamo alle eloquenti immagini dei fotografi ufficiali del Nuvolari. Ad Auto Digest / 71


VIAGGI IN AUTO|

CABRIO

D’AUTUNNO La migliore ricetta per sognare a occhi aperti è concedersi una vacanza in autunno su un’automobile aperta attraverso il nostro meraviglioso paese che concede l’atmosfera estiva per almeno otto mesi l’anno. Ecco qualche suggerimento del nostro viaggio autunnale, buono per la prossima primavera e sognando la prossima estate di Valerio Alfonzetti con fotografie Edi Team

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a quanti bagagli contiene questo bagagliaio! Bene, viaggeremo con il tetto chiuso ma almeno potremo fermarci ovunque senza paura di lasciare qualcosa in vista sui sedili… La capacità del vano bagagli è uno dei pregi della Lexus IS 250C, anche se soltanto a tetto chiuso, perché quando si vuole godere dell’aria aperta lo spazio si riduce quasi totalmente e ci stanno solo un paio di sacche per il mare neppure troppo grandi. La scelta della Lexus per il nostro viaggio autunnale è comunque premiante perché, dopo i 5.000 chilometri in sua compagnia ne siamo estremamente soddisfatti, sia per il grande comfort che regala la sensazione di benessere a bordo, sia per il consumo medio di 10 litri per 100 km, ottimo per un sei cilindri 2.5 litri da 204 cv con cambio automatico. Un’automobile magnifica che è stata sempre apprezzata e ammirata come “auto da intenditori” durante le varie soste, e che ci


VIAGGI IN AUTO|

FORTE DEI MARMI

L’Hotel Principe, esclusivo 5 stelle lusso con centro benessere, è sede di eventi molto prestigiosi. A destra, la Lexus Is 250 al Bagno Dalmazia, una delle spiagge più esclusive d’Italia

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ha gratificati con un impianto Hi-Fi Mark Levinson di qualità eccelsa, con i sedili dal movimento elettrico anche quando si fa accomodare qualcuno nel divanetto posteriore, dal magnifico raggio di sterzata che consente manovre facili anche nei luoghi più angusti, dal procedere “soft” a qualsiasi andatura e da tanti altri piccoli dettagli che hanno consolidato il mito Lexus nel Mondo. Viaggiando con un’automobile di questo livello, non si può che recarsi in luoghi dove star bene. Molto bene. La prima tappa, partendo ovviamente dalla città sede della nostra redazione, Milano, è la Toscana, Forte dei Marmi, per celebrare il successo de ‘La Rivista del Forte’ edita dalla nostra stessa casa editrice in collaborazione con la Associazioni dei proprietari dei bagni e degli Alberghi. La vera ricchezza di questa cittadina che da sempre conquista un pubblico d’Elite internazionale è la qualità dei suoi stabilimenti e hotel. Ci fermiamo nel più nuovo 5 stelle lusso, l’Hotel Principe, design moderno di ispirazione classica con arredi elegantissimi, eccellenza assoluta nel servizio, SPA, ristorazione di gran livello nei ristoranti “Gourmet”@principe e “Marechiaro”@beach club sulla spiaggia privata dell’ho-

tel: un viaggio attraverso i vizi del genere umano e la riscoperta degli ingredienti di mare e di terra. La stagione ci consente ancora un po’ di spiaggia e andiamo anche al Bagno Dalmazia, servizio 8 stelle iperlusso, sia per il layout spazioso e l’arredamento della spiaggia, ma soprattutto per la simpatia e la cortesia di Nicola e Paul, i proprietari che qui organizzano anche esclusive serate mondano/culturali. La sera poi ritorno all’Hotel Principe per un cocktail sul meraviglioso Sky Lounge bar, con una impagabile vista sulla costa da Portovenere a Viareggio. Da Forte vogliamo fare un ripasso di bellezza e ci dirigiamo verso Firenze. In autostrada la Auto Digest / 75


ARTE ALBERGHIERA E A TAVOLA

A sinistra l’Hotel Brunelleschi a Firenze e la vista da sogno sul Duomo. Sopra la costa adriatica marchigiana e il ristorante Da Rolando, a 5’ dal casello di Marotta dell’A 14

Is 250 è silenziosissima, soprattutto se si rispettano i limiti, la tenuta di strada è eccellente e sulle strade interne della Toscana che percorriamo per un’escursione verso l’outlet di Barberino di Mugello ci si potrebbe permettere anche una condotta di guida sportiva utilizzando le palette al volante per il cambio. Ma la Lexus è un’auto che rende piacevolissi76 / Auto Digest

ma anche una guida tranquilla e ci godiamo il paesaggio tornando a Firenze dove ci fermiamo all’Hotel Brunelleschi, due passi (veri) dalla Galleria degli Uffizi e dal Duomo con le suite dalla vista mozzafiato sul campanile di Giotto e la cupola dell’architetto che dà il nome all’Hotel, creato all'interno di una torre circolare bizantina (VI secolo) e di una chiesa medievale interamente ristrutturate. Al suo interno c’è un museo privato che conserva le rovine architettoniche scoperte durante il restauro. Tale il fascino di questo albergo che è stato citato nel finale de “Il Codice da Vinci” di Dan Brown “il prossimo mese devo andare a Firenze per una conferenza. Vivremo nel lusso. Mi hanno assegnato una stanza al Brunelleschi .” Da Firenze prendiamo la via per il sud, deviando da Roma verso l’Adriatico attraverso l’Aquila, con brevi soste nelle Marche per assaporare la Cucina Dialettale di Rolando a San Costanzo, 8 km dal casello di Marotta dell’A 14, e poi al casello di Civitanova Marche per gli outlet di Santoni, Prada, Tods, Il Gergo (produceva le Church). Raggiungiamo Auto Digest / 77


SUGGESTIONI PUGLIESI

Da sinistra: la IS 250 C fra i Trulli, in basso la piscina della Masseria del Cardinale e Santa Maria del Casale a Brindisi. Sopra la Masseria Le Fabriche, l’ingresso di una delle suite e un esempio dell’eccellente menù

le lusso ha una piscina enorme e spettacolare, un parco fra gli ulivi e una efficiente SPA. Dal Cardinale le possibilità di escursioni è vasta, dalla Valle D’Itria ai Trulli di Martina Franca, Alberobello, Locorotondo, Ostuni, Cisternino. E poi il mare, la parte bella dell’Adriatico, con una litoranea che in autunno rende favoloso viaggiare in cabriolet con un filo di gas e smooth Jazz nell’Hi-FI della IS 250. Da Fasano ci spostiamo verso il mare Ionio per raggiungere altre due magnifiche

Guardate la prova della IS 250c su www.autodigest.it

quindi la nostra Puglia, che conquista un pubblico sempre più numeroso e qualificato grazie al suo mare caraibico, a una eccellente enogastronomia e a numerose strutture ricettive di altissimo livello. Fra l’atro nella Provincia di Brindisi, grazie all’imprenditività di Cesare Fiorio, sta nascendo un progetto per 20 campi da golf nei comuni di Fasano, Ceglie Messapica, Salice Salentino, Ostuni, Carovigno. È proprio a Savelletri di Fasano che sostiamo nella Masseria del Cardinale. A pochi chilometri dal mare, La Masseria 5 stel78 / Auto Digest


GLI ULTIMI SOGNI

Il mare è caraibico, ma anche la piscina della Masseria Bagnara offre benessere già alla vista, prima che si venga gratificati dallo chef. Qui sopra l’ampio bagagliaio della IS 250 C e il display con il consumo nei primi 1.000 km

Masserie di grande charme a una ventina di km a sud di Taranto, dove il mare non fa rimpiangere le Maldive. Ci fermiamo alla Masseria Le Fabriche, una tenuta vinicola dove si produce un nettare d’eccellenza curato personalmente da Alessia Perrucci, imprenditrice attiva fra “le donne del vino” italiane che ha realizzato nella tenuta accanto 80 / Auto Digest

alla Masseria elegantissime suite dove si “vive” molto bene coccolati poi a cena e colazione dal Laboratorio del Gusto, il ristorante aperto anche per chi non è ospite della Masseria, dove uno chef rielabora i piatti tradizionali pugliesi con un’arte che neppure gli esperti della guida Michelin saprebbero immaginare. Non da meno, poco distante, la

Masseria Bagnara, ex tenuta agricola di famiglia, è oggi un resort dove eleganza, gastronomia e accoglienza sono un cocktail di benessere - c’è la SPA - impagabile. Alessando Pagano vi fa poi sentire a casa, in famiglia, cenando con un menù raffinato nel suggestivo cortile magicamente illuminato e dolcificato da ottima musica, come quando la sua

famiglia si riuniva nei giorni di festa. Il ristorante – aperto anche al pubblico esterno - è caratterizzato da un’atmosfera calda e accogliente in ambienti di design tra antico e moderno, dov’è possibile gustare una cucina creativa capace di esaltare i profumi della tradizione. Masseria Bagnara Resort&Spa è a meno di un chilometro dalle acque cristalline

della costa ionica e conserva l'originaria struttura rurale, sapientemente rivista da un team di architetti e caratterizzata dalle mura bianche con arcate in tufo locale sulle quali si affacciano le eleganti suite munite di terrazza solarium privata con vista panoramica sulla campagna. Non può mancare da questa zona un periplo del tacco, fino a Santa Maria di

Leuca, per risalire poi verso Castro, Roca Vecchia (non perdete qui la costa!) Otranto, Lecce, dove ci fermiamo al nuovo Grand Hotel prima di ripartire verso Milano, attraverso l’A14, godendoci la musica fra Tutor, lavori e traffico, consolati dal benessere offerto dalla Lexus e dalla media finale del consumo, come dicevamo, 10 km litro. Ad Auto Digest / 81


PERSONALIZZAZIONI|

FASCINO

LUMINESCENTE

Mini Firefly Castagna / Un’altra specialissima realizzazione del carrozziere milanese dopo le 500 Wagon e spiaggetta elettrica divenuta famosa... nella nuova Libia di Antonio Pavone di San Barbato con foto Edi Team

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’esclusività non conosce crisi, il desiderio di viaggiare su un’automobile speciale è sempre vivo, soprattutto se quest’auto è dissimulata dalle forme di una medioutilitaria come, in questo caso, la Mini CrossCountry, peraltro già lussuosa e modaiola nella versione di serie. A Gioachino Acampora, stilista della Carrozzeria Castagna, i clienti chiedono però il massimo e in questo caso una Mini John Cooper Works da 211 cavalli è stata interamente rivestita lasciando pressochè intatto il design esterno e interno. La caratteristica peculiare è la verniciatura luminescente di tetto, calotte degli specchi 82 / Auto Digest

retrovisori esterni e maniglie porta interne: una vernice speciale utilizzata - secondo Acampora - per la prima volta su un'auto, ha un effetto fluorescente per circa quattro ore al passaggio dal giorno alla notte e permette di scrivere o disegnare con una sorgente luminosa frasi d’amore o divertenti in ogni parte del tetto. Il resto della carrozzeria è in un particolarissimo e brillante verde oliva ottenuto con tre strati di vernice tono su tono che danno un effetto molto particolare. Lo stesso colore è utilizzato in luogo delle cromature, mentre altri particolari come maniglie delle porte, l’interno della fanaleria, i terminali di scarico,

sono stati sottoposti a un trattamento galvanico di cromatura scura "purple black". Come tutte le Castagna la personalizzazione più estesa è nell'abitacolo, dove si assiste a una vera esplosione di esclusività con materiali e colori tesi a stupire mantenendosi sempre entro i canoni dell’eleganza più classica. In sostanza, l’antitesi del tuning...! La Mini Firefly ha quindi tutte le superfici rivestite con pelle camouflage in tinta con la carrozzeria e con cuciture a vista incrociate e realizzate a mano. La plancia, la cappelliera, il retro dei sedili e il bracciolo sono invece rivestiti con Alcantara. Sedute e parte bassa dei

UNICA E ROMANTICA

Quando giunge “l’ora del desìo”, sulla Firefly, grazie alla vernice luminescente, si possono disegnare cuori o scrivere frasi d’amore. Ogni centimetro dell’interno è stato rielaborato

pannelli porta, tocco finale di classicità, sono foderati con un tessuto inglese (Marling & Evans) piuttosto resistente. I tappetini, infine, sono di cocco e lana. Particolare cura, naturalmente, per l’impianto Hi-Fi. Come tutte le Castagna, la Firefly resta un esemplare unico, ma altre CrossCountry sono già in carrozzeria per nuove esclusive rivisitazioni. Ad Auto Digest / 83


AUTO NELLA STORIA|

ISETTA

ALL’INGLESE

Giunto a Lecce, un esemplare di Isetta Made in Great Britain racconta la storia di sè e delle sue cugine italiana e inglese. E di come le piaccia fare la diva ogni volta che esce di casa di Giovanni e Davide Diurisi con fotografie Edi Team

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o ricordo come fosse ieri, eppure sono passati più di cinquant’anni! Era il giugno del 1959, quando, tirata a lucido e fiammante nella mia splendida livrea bicolore, venivo caricata insieme con un nugolo di mie compagne sui sedici vagoni che ogni notte lasciavano Brighton in direzione Londra, e da lì verso tutto il Paese, per raggiungere i concessionari o quei clienti che preferivano ritirare la vettura prenotata direttamente dalla stazione ferroviaria più vicina a casa. Perché Brighton e perché in ferrovia? Ah, già, forse è meglio fare un passo indietro, ed è meglio che vi racconti tutto dall’inizio. Italiana, sono sicuramente italiana, ma come tanti connazionali ed emigranti del dopoguerra, anch’io ho dovuto cercare fortuna all’estero. L’idea dell’ingegnere Erme84 / Auto Digest

negildo Preti, che seppe dare forma a questa rivoluzionaria vettura, non era proprio niente male. Fu tenuta a battesimo nel 1952 a Bresso, vicino Milano, negli stabilimenti “Iso”, e all’inizio tutto sembrava andare per il meglio. La produzione cominciò l’anno successivo, accompagnata da grandi speranze. Nel maggio del ’54 le Isetta presero parte alla Mille Miglia, dominando la speciale classifica “all’indice di prestazione”: l’impresa suscitò un grande clamore in tutto il mondo. L’Isetta conobbe poi il suo massimo successo di vendite internazionale con il marchio BMW, la grande azienda bavarese, alla quale i Rivolta avevano concesso la licenza di produrre il mitico “ovetto” a partire dal 1955. Ma la bella favola era destinata a


AUTO NELLA STORIA|

durare poco: già nel ’55 la licenza di produrre le Isetta fu concessa alla BMW. La grande azienda bavarese se la passava davvero male, in quegli anni. Dopo la distruzione degli stabilimenti a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, s’era avviata la ricostruzione con gli aiuti americani e con grande forza di volontà; ma le grosse vetture a 8 cilindri faticavano a farsi largo, schiacciate dalla superiorità delle Mercedes Benz. Fu acquistato allora l’intero progetto e i diritti dell’Isetta italiana. Grazie alle conoscenze tecniche di cui disponeva, la BMW seppe tirar fuori il meglio dalla 86 / Auto Digest

costruzione e commercializzazione dell’ “ovetto”, che ebbe un insperato successo mondiale, tanto da poter vendere altre licenze di costruzione in altri Paesi: Francia, Belgio, Spagna, Brasile, Inghilterra… Tra l’altro, i motori passarono da 200 cc della Iso a 250 e poi 300 cc della BMW: tutta un’altra musica! Ecco, Inghilterra, appunto: “Isetta of Great Britain, Ltd”: c’è scritto proprio così, sulla targhetta che mi porto punzonata sul passaruota, all’interno, coi suoi bravi numeri di motore e di telaio. A Brighton c’era una vecchia fabbrica di locomotive a vapore, ormai dismessa, e qualcuno pensò

bene di assemblare lì i pezzi che arrivavano dalla Germania (motori, trasmissioni, carrozzerie...) e dall’Inghilterra stessa (freni, ruote, sospensioni, parti elettriche). E siccome non c’era alcun accesso stradale alla fabbrica, i componenti arrivavano sui binari, e per la stessa strada ne partivano le auto finite. Nacque così l’Isetta inglese, a 3 e a 4 ruote, guida a destra e guida a sinistra. Perché a sinistra, proprio nel Regno Unito? Beh: per bilanciare il peso del motore, che era posto a destra, e nella guida destra poneva problemi di stabilità… Comunque, alla fine furono prodotte 30.000 mie sorelle, dal ’57 al ’64. Nul-

PICCOLE DIFFERENZE L’Isetta costruita oltremanica aveva 3 ruote per fruire di agevolazioni fiscali. Ma come tutti i tricicli era alquanto instabile. Abbiamo già parlato di un’Isetta GB in Auto Digest n.19

la a che vedere con le 160.000 costruite in Germania, ma ben di più delle appena 1.000 nate in Italia! E ora scusate, ma devo proprio andare. E… perdonate l’immodestia, ma quando passo io, è come passasse per strada una diva, credetemi… Ad

MULTINAZIONALITÀ Ecco alcune foto della storia della Iso Isetta: qui accanto tre dei 300.000 esemplari prodotti dalla BMW. A destra un esemplare francese della Velam. Sotto, l’Isetta originale italiana durante la presentazione e durante l’avventura nella Mille Miglia dove si difese piuttosto bene. Dell’Iso Isetta esisteva anche una versione autocarro che presenteremo nei prossimi numeri appena sarà terminato il restauro.


NEWS|a cura di Chiara Matilde Brambilla e Carlo Dei Cas|

INAUGURATO A TORINO IL FIAT INDUSTRIAL VILLAGE CON LA PRESENTAZIONE DEL NEW DAILY

NON TRAMONTA IL BINOMIO DONNE E MOTORI

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on lo slogan " Think big think industrial" ("Pensa grande pensa industriale"), l'A.D. Fiat Sergio Marchionne e il Presidente John Elkann hanno inaugurato il Fiat IndustrialVillage – FIV, il più grande centro polivalente del Mondo dedicato ai prodotti con marchio Iveco,New Holland e FPT Industrial.Accanto al moderno e avveniristico show room di oltre 8 mila mq in Strada per Settimo 223 si trova anche una pista prova di oltre 1 km specifica per testare i veicoli industriali e movimento terra. Oltre ai veicoli di nuova produzione, 2000 mq dell'area espositiva sono dedicati ai veicoli commerciali storici prodotti da Fiat e OM. Una preziosa galleria che comprende tra gli altri il famoso Fiat 15 Ter del 1913 usato nella spedizione italiana in Africa e gli OMTigre e Leoncino degli Anni 60. In occasione di questo importante evento, con lo slogan "Fit for a superhero" ("perfetto per un supereroe") e il logo di Superman voluti da Lapo Elkann che ne ha curato la promozione, è stato presentato il New Daily. Il popolare veicolo commerciale presente sul mercato dal 1978, è diventato un punto di riferimento nella categoria. Pur mantenendo il classico telaio a longheroni e la trazione posteriore, la versione 2012 si presenta profondamente rinnovata, in 3 livelli di allestimento e 9 motorizzazioni, tutte Euro 5, tra le quali spicca il 3.0 litriTwinTurbo da 205 cv, il più potente del segmento.Tra le innovazioni estetiche si nota il frontale con nuovi gruppi ottici e due fari inseriti nel paraurti che seguono la sterzata per migliorare la visibilità in curva.Totalmente rinnovati gli interni con un comfort automobilistico. Oltre al 205 cv, ideale per i trasporti veloci, per un uso prevalentemente cittadino si può optare per il nuovo 2.3 litri da 156 cv con turbocompressore a geometria variabile, tecnologia Multijet II e Start&Stop. Abbinato al cambio automatico Agile, consente di ridurre i consumi del 10%. Per contenere ulteriormente i costi di gestione si può optare per la versione a metano Natural Power da 135 cv oppure quella a totale propulsione elettrica con velocità massima di 70 km/h e autonomia di 130 km. La sicurezza di marcia è garantita dall'evoluto ESP 9 che comprende l'ABS, l'EBD (ripartitore di frenata), l'ASR (controllo di trazione) e l'Hill Holder per facilitare le partenze in salita. Ben 7000 le configurazioni possibili. Prezzi da 22. 600 euro più IVA. Paolo Pauletta

ellissime modelle, vestite della nuova collezione di Miss Bikini e truccate con i prodotti del brand Aegyptia, hanno sfilato tra le nuove autovetture Evoque, accattivante Suv firmato Land Rover, e Jaguar, presso la concessionaria milanese Touring Auto di via Ettore Ponti. R.P.

L’EVOQUE A CINECITTÀ

on la mostra “Human Tapestry” la Galleria Morone di Milano, apre le porte degli storici locali di via Nerino all’arte contemporanea con gli interessanti lavori dell’iraniano Sadegh Tirafkan che utilizza la più moderna fotografia digitale unita all’arte tradizionale del tappeto persiano. Le fotografie-tappeto esposte fino al 12 novembre esplorano il significato di essere iraniano oggi, mettendo a fuoco la forza del rituale religioso e indagando l’identità della cultura persiana.

pettacolare evento per la stampa italiana in occasione della prova della nuova trendsetter del mercato, ovvero la Range Rover Evoque. Dopo le strade dei Castelli Romani dove si sono apprezzate le doti stradali e sportive delle versioni Diesel da 190 Cv e Turbo benzina da 240 Cv, si è giunti a Cinecittà per le prove in fuoristrada nelle quali l’Evoque ha “tirato” fuori la sua natura di Land Rover capace di affrontare in souplesse anche dure difficoltà. Infine una “passeggiata” fra le scenografie della Via Appia Antica e della Firenze Rinascimentale dove si è potuto ammirare l’armonia fra le architetture del passato e il design modernissimo della Evoque.

Qui sotto, “Human Tapestry 8” 2009/10; a destra, “Self Portrait” 2010

opo aver toccato le principali città d’Europa, Smart Urban Stage è giunta a Milano con una mostra concorso che ha promosso dieci progetti innovativi ed eco-sostenibili sul tema “Il Futuro della Città”. Smart Urban Stage è stata inoltre l’occasione per far provare ai milanesi, durante la Fashion week, la Smart ForTwo elettrica, prima automobile elettrica al 100% che sarà in vendita dalla prossima estate, destinata a rivoluzionare e migliorare l’ambiente in cui viviamo.

LA COLUMBIA CHE TRASPIRA

LO STILE YOKOHAMA

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okohama Italia presenta la versione 2011 della tradizionale felpa che porta i colori del brand. Dallo stile casual e confortevole, il capo è prodotto in cotone americano, con taglio “fitting” e sulle maniche sono cucite le bandiere italiana e giapponese. Pratica, comoda e arricchita di dettagli Yokohama, ha piccole rifiniture come il tirazip centrale identificato con la Y e il logo Yokohama sulla manica sinistra ed è adatta a qualsiasi occasione: per lo sport, una gita fuori porta, una passeggiata, un casual frendly in ufficio. In vendita presso i Consulenti di Guida Yokohama.

FABRIZIO CAPSONI ALLO SPAZIO MANARA 15 n occasione della Settima edizione della Giornata del Contemporaneo, è stato inaugurato a Milano lo Spazio Manara 15, luogo unconventional dedicato all’esposizione permanente di opere fotografiche di autori noti ed emergenti. Lo spazio si trova in pieno centro all’interno di un importante studio medico plurispecialistico che, grazie al continuo afflusso, avvicinerà un maggiore pubblico alla fotografia. La prima antologica, fino al 15 dicembre, è dell'artista-fotografo Fabrizio Capsoni con una rassegna delle sue opere più significative, estratte da mostre come “Females”, “Miss Carnival”, “Al Semaforo”. In anteprima i nuovi lavori “Mini-Print”, piccole e affascinanti immagini quadrate,bianco/nero o colore, in eleganti cornici a cassetta, che immortalano ritratti, luoghi, oggetti.

MUSEO POLDI PEZZOLI DEDICA UNA MOSTRA AL SUO FONDATORE

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er i 150 anni dell’Unità d’Italia, il Museo Poldi Pezzoli di Milano dedica una mostra al suo fondatore:Gian Giacomo Poldi Pezzoli (18221879), ritratto da Francesco Hayez nel 1851 (foto in basso), una delle figure più appassionanti dell’Ottocento italiano. “Gian Giacomo Poldi Pezzoli. L’uomo e il collezionista del Risorgimento” fino al 13 febbraio 2012, racconta le vicende dell’Indipendenza e dell’Unità d’Italia attraverso gli occhi, le esperienze e la collezione di opere d’arte di questo protagonista milanese d’eccezione che contribuì alla nascente nazione italiana con il sostegno all’arte contemporanea, all’artigianato artistico e alla tutela del patrimonio lombardo e con la donazione della propria casa, nel 1881, oggi museo a uso e beneficio pubblico.

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zienda leader nella riparazione e sostituzione dei cristalli auto, Carglass apre domenica 13 novembre e per il secondo anno consecutivo ìn via straordinaria i suoi centri di assistenza. Obiettivo della giornata è garantire sostegno al progetto “Come i delfini, una spinta verso l'altro” a favore dei bambini autistici, devolvendo alla Fondazione I Bambini delle Fate l’intero ricavato degli interventi svolti nonché gli straordinari domenicali dei dipendenti. A partire dai primi di novembre inoltre, tutti i clienti Carglass possono contribuire attivamente alla raccolta fondi per il progetto acquistando simpatici e utili gadget presso tutti i centri di assistenza.

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ella collezione Spring 2012 Columbia celebra la “Fine del bagnato” attraverso le nuove tecnologie Omni-Dry + OmniWick EVAP. Omni-Dry(R) e` il massimo risultato nelle tecnologie di impermeabilta` nel campo outdoor. Studiato per mantenersi asciutti anche durante le attivita` fisiche piu` intense, in qualsiasi situazione meteorologica, questo tessuto estremamente impermeabile e traspirante trasferisce all’esterno il vapore generato dal corpo a una velocita` molto elevata per un tessuto impermeabile, mantenendo comunque le sue proprieta` di protezione dal vento e dalle intemperie anche nelle peggiori condizioni meteo. Ideale per la spider in inverno.

FIX AND GO RIPARA

CARGLASS PER IL SOCIALE

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In alto a sinistra, Sergio Marchionne con Piero Fassino; Lapo Elkann. A fianco, John Elkann e il nuovo Iveco Daily furgone “Superman”da 205 Cv

TRADIZIONE TRIDIMENSIONALE

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GREEN GENERATION

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bbiamo provato con successo il prodotto “Fix And Go” della TEC per riparare velocemente il pneumatico forato. Pesa e ingombra l’80 % meno di una ruota di scorta, costa meno di una gomma nuova ed elimina la necessità della ruota di soccorso. Disponibile dal ricambista, la bomboletta di liquido sigillante Fix and Go è omologata dalle maggiori Case automobilistiche e consente di ripartire in 15 minuti. Come funziona: si collega il complesso “fix and go” alla presa di corrente dell’accendino, si fa partire il compressore e si aspetta che la pressione leggibile sul manometro in dotazione raggiunga o superi il valore prescritto quindi si stacca e si ripone il tutto. È preferibile ripartire quanto prima per “spalmare” automaticamente il liquido iniettato nell’interno della gomma fino a raggiungere e tappare il foro.

IL PANNO DEI SEDILI PIACE ALLE TARME: MA ...

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hi ha una Lancia Aprilia, Aurelia, Flaminia o Appia con i sedili nel mitico “Panno Lancia” grigio o color nocciola, come chi ha auto anche odierne con i sedili in tessuto pregiato, deve sapere che queste stoffe sono molto apprezzate dalle tarme che impegano pochissimo tempo a divorarsele non appena l’auto resta ferma per qualche tempo in garage. Le soluzione è più semplice di quanto possa sembrare: basta uno dei migliori prodotti antitarme per gli abiti di lana, come Orphea, da applicare regolarmente, e il problema non c’è più. Il modo più efficace è spruzzarne in gran quantità nell’abitacolo (come negli armadi) fino a rendere l’aria irrespirabile: lo sarà anche per le tarme!


NEWS|

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“IO USO PNEUMATICI INVERNALI”

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er facilitare i controlli delle Forze dell’Ordine nell’accertamento del montaggio di pneumatici invernali, che prevede il fermo del mezzo con relativa congestione del traffico, il Gruppo Produttori Pneumatici di Assogomma, in collaborazione con il servizio Polizia Stradale, ha realizzato il progetto “io uso pneumatici invernali” che prevede l’apposizione sulle vetture dello specifico adesivo che sarà messo gratuitamente in distribuzione dai rivenditori specialisti (gommisti) che montano pneumatici delle marche facenti capo al Gruppo Produttori Pneumatici di Assogomma. L’adesivo, gratuito e non obbligatorio, potrà essere apposto a montaggio avvenuto solo nel caso in cui la vettura sia munita di 4 pneumatici invernali.

ARRIVANO LE LEGEND CARS

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iccola, velocissima, divertente: nell'aprile del 1992 viene lanciata sulla pista ovale di Charlotte (North Carolina, USA) la prima Legend car. Una vera e propria auto da corsa, rivoluzionaria nello stile e nelle caratteristiche. Spettacolare il look, che riproduce in scala 5/8 i favolosi modelli Ford e Chevy del 1930 e 1940; incredibili le prestazioni in pista e la facilità di guida; bassi i costi di acquisto e manutenzione. È subito passione. Campionati sono organizzati in oltre 20 Paesi. Le Legend Cars hanno motoreYamaha 1300 cc da 136 Cv per 480 Kg, il che dice già tutto: meno di 4” nello 0-100 e grande facilità di guida con sensazioni estreme e gran divertimento. I costi accessibili sono ingrediente vincenti di questo nuovo sport automobilistico che è arrivato in Italia grazie alla ProDrive e all’autodromo di Castelletto di Branduzzo (PV)., dove si possono anche noleggiare e provare. Primo cmpionato nel 2012 con 7 gare, poi - con l'aiuto della CSAI - si pensa a gare di velocità in altri circuiti, gare in salita, di endurance. www.legendcarsitalia.it

PEUGEOT ALLA RICERCA DEL SEGRETO DELL’UNICORNO

ANGELI IN CITTÀ

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ati nel 1994 a Milano per iniziativa di Mario Furlan, nella foto con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i City Angels si riconoscono dal basco, simbolo delle forze Onu portatrici di pace, e dalla giubba o maglietta rossa con sopra il loro logo, un'aquila che protegge la città. La loro missione è quella di aiutare i più deboli: senzatetto, tossicomani, vittime della violenza, persone e animali in difficoltà. Molte le iniziative organizzate e promosse cui è possibile aderire come volontari in una delle numerose sedi sparse su tutto il territorio italiano. Per maggiori informazioni visitate il sito: www.cityangels.it

LE SUBLIMI PRELIBATEZZE DEL MADE IN ITALY

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igoni di Asiago, tra le prime in Italia a credere in un nuovo modo di pensare e praticare l’agricoltura in funzione di una maggiore tutela dell’ambiente e del consumatore, è da 90 anni impegnata a produrre miele biologico di qualità. I fratelli Rigoni propongono oggi una novità: un miele più cremoso, spalmabile e più ricco di sapore. Grazie a un processo di lavorazione unico questo miele più cremoso e saporito è disponibile in una ricca varietà di essenze floreali come i sapori di Arancio, Timo, Eucalipto, Limone, Melo, Tiglio che garantiscono tutti i nutrienti tipici del prodotto e le proprietà battericide e antibiotiche proprie del miele. Insieme ai formaggi o la ricotta fresca si assaggia il Paradiso, ma anche da solo sublima l’anima. www.rigonidiasiago.com

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eugeot accompagna “Le avventure di Tin Tin: il segreto dell' Unicorno” di Steven Spielberg e Peter Jackson con il concorso “Tin Tin: Occhio al Dettaglio” aperto a tutti i navigatori d'internet (www.peugeot.it/tintin/game) che mette in palio un viaggio a Bruxelles per quattro persone, un mese di comodato d'uso gratuito di una 5008, videogames e mobile games . “Operazione Tin Tin” ( www.peugeot.it/tintin/promo) coinvolge 5008, Bipper Tepee, Partner Tepee e gli accessori dedicati alla famiglia. Tin Tin è un’icona del fumetto mondiale, ideato a fine anniVenti dal belga Georges Rèmi, in arte Hergè.Tin Tin è un giovane reporter detective protagonista di storie poliziesche insieme al suo fido fox-terrier bianco e due strampalati detective di Scotland Yard.

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n occasione del 220° anniversario della Marca, la collezione Alta Orologeria Girard-Perregaux si arricchisce di un modello ispirato alla sua storia e al Tourbillon con Ponte d'oro Girard-Perregaux 1966. 50 esemplari numerati con incisione a mano e numeri arabi ‘Breguet’ dipinti sul quadrante argentato e lancette a “foglia” in acciaio azzurrato. Il fondello è inciso a mano.All'interno un movimento da 224 componenti.

O’BRUNCH A PALAZZO

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alazzo Caracciolo torna al suo antico splendore e si trasforma in un gioiello d’accoglienza nel cuore di Napoli. Nel cortile dell’antico palazzo, oggi Hotel della catena MGallery Memorable Hotels by Accor, è proposto un appuntamento con il gusto: la rivisitazione in chiave napoletana della colazione anglosassone. Dalle 12.30 alle 15.30 di ogni sabato in via Carbonara111/112. Gli ospiti del Palazzo vengono omaggiati inoltre de I Quaderni di MGallery “La Cucina di Casa” di Palazzo Caracciolo, una raccolta di ricette di famiglie napoletane con tanti piccoli segreti dei loro piatti più speciali, libricino unico ed esclusivo nato per MGallery Memorable Hotels by Accor da una idea di Antonella Bentivoglio d’Afflito, direttore creativo di The Kitchen of Fashion.

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IL BELLO DELLA DIRETTA

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ompagni ideali per gli sportivi che vogliono filmare in prima persona a mani libere le loro azioni, gli occhiali OverLook GX-5 prodotti e distribuiti da SofTeam nascondono molta tecnologia. Integrano una videocamera ad alta definizione (720p) ma pesano meno di 56 grammi. Sono dotati di uno slot di memoria MicroSD e di una porta USB per trasferire le immagini sul computer,e di una batteria al litio di lunga autonomia. Prezzo:149 €

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ituato nel soleggiato altopiano di Mieming, a 890 metri, nello Stato federale del Tirolo Settentrionale, in Austria, l’Hotel Schwarz, splendido 4 stelle a conduzione familiare, offre ai suoi ospiti il lusso e l'eleganza tipici delle grandi strutture dove è presente una Premium Spa Resort e al contempo l'attenzione, la cura dei particolari e la genuinità dell’accoglienza familiare. Diverse le attrazioni cui è possibile dedicarsi durante un soggiorno qui: dai trattamenti di bellezza e relax nella lussuosa Spa di oltre 4000 m², viziati da uno staff di professionisti alla scoperta del meraviglioso mondo acquatico Schwarz con 7 piscine, dal centro fitness al Centro Beauty e massaggi. Nella stagione fredda partono navette gratuite per i campi da sci e per escursioni di sci di fondo o gite con le ciaspole; da non dimenticare la vicina Innsbruck con i suoi pittoreschi mercatini natalizi e il casinò. Fiore all’occhiello è la cucina, cui sono stati attribuiti due cappelli dalla famosa guida Gault Millau.

BABYBOUQUET: IL PRIMO REGALO...

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CUCINA DELIGHT pre a Milano, in via Ponte Vetro 13, De Light, il primo restaurant-concept store basato sul concetto di “leggerezza” che propone una cucina salutare, di altissima qualità, gustosa e senza grassi. Nel menu, una selezione di prelibatezze, servite dalle 7 di mattino alle 24.

cco un’idea nuova e romantica per fare un regalo davvero originale ai neonati e alle loro mamme: un elegante bouquet floreale le cui rose colorate, una volta spiegate, diventano bellissimi capi d’abbigliamento per bebè. Due regali in uno: un fantastico corredino per il piccolo (7 o 11 pezzi ) e un dolce pensiero per la mamma, sì da farla sentire prima di tutto una splendida donna.

I LIBRI DA LEGGERE

MILLON MARATHON 2012 nnunciata la prima edizione della Millon Marathon 2012, il Classic Car Rally che parte dal Duomo di Milano il 19 luglio prossimo per arrivare il 22 luglio a Londra. Una straordinaria occasione per coniugare la passione per la guida, rigorosamente di auto d’epoca immatricolate entro il 1992, a quella per la scoperta di paesaggi e località turistiche di grande interesse culturale. Info: www.millonmarathon2012.com

BENVENUTI ALLO SCHWARZ ALPINE SPA RESORT

ISPIRAZIONE OTTOCENTESCA

L’ultima riga delle favole di Massimo Gramellini, Longanesi Editore Un libro straordinario da leggere tutto d’un fiato, capace di arricchire ciascuno di noi. Racconta di una persona come tante che crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano. Inizia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell'amore: prima dentro di sé, poi con gli altri. Con questa favola moderna che offre un messaggio e un massaggio di speranza, Massimo Gramellini si propone di rispondere alle domande che ci ossessionano fin dall'infanzia.: quale sia il senso del dolore. Se esista, e chi sia davvero, l'anima gemella. E come la nostra vita di ogni giorno sia trasformabile dai sogni. La dittatura Europea di Ida Magli, Rizzoli “La dittatura Europea”, ultimo saggio di Ida Magli, ideologa agguerrita e rigorosa, è un manifesto di denuncia, appello accorato e insieme pungolo all’azione, scritto nel solito stile graffiante, appassionato, giornalistico. Eloquente il sottotitolo:“Mentre l’Unione mostra la sua inutilità, la politica tace”. La più irriducibile avversaria di Maastricht racconta le storie, i dati, le testimonianze di come il sogno comunitario ci stia togliendo la libertà”. Il volume, edito da Rizzoli è già alla seconda edizione.

Diario di una scellerata demente e del suo nobile fantasma di Eleonora Dente, Chimera Editore Avete nostalgia dei racconti delle vostre amiche? Delle loro avventure, delle smanie amorose, delle fantasie notturne che hanno fatto sognare anche voi? Vivete anche voi la contemporanea rarità di legami profondi e duraturi per lo stress e l’offerta sovrabbondante di sessualità superficiale? Anche voi siete presi saltuariamente dal dubbio sulla realtà di una base concreta del vostro rapporto? Vi capita di innamorarvi senza saperne il motivo e mancare di follia per vivere la storia? Il libro di Eleonora Dente, scritto in una pausa riflessiva durante la stesura di un libro molto serio, ci rapisce in u n ’ av ve n t u r a che potrebbe capitare a tutti e ve lo racconta come in una telefonata con un’amica, con qualche risata e un invito a sognare e vivere la follia.

Fiorio, l’uomo che attirò Senna alla Ferrari di Roberto Boccafogli, Nada Editore Buon pilota dilettante da ragazzo, Cesare Fiorio è stato direttore sportivo della Lancia e della Fiat, che con lui conquistarono 18 titoli mondiali fra rally e pista. Divenuto team manager della Ferrari ottenne subito le prime vittorie e iniziò trattative segrete con l'asso invincibile della Formula 1,Ayrton Senna, che convinse a firmare per la squadra di Maranello ma... come le cose non siano andate per il giusto verso lo racconta lui stesso in questo volume, scritto in collaborazione con Roberto Boccafogli. Un racconto avvincente di decenni di automobilismo internazionale, ricco di retroscena sconosciuti e illustrato da immagini straordinarie, che non si fermano al muretto dei box. Documentata anche l'attività di Fiorio in motonautica nonché il record di traversata atlantica con il "Destriero".

Auto Digest / 91


EVENTI| a cura di Chiara Matilde Brambilla e Alessandra Chiaradia|

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di produzione di veicoli commerciali sono investite dalla sfida “verde” come ha affermato Eugenio Morello di Iveco, che evidenzia come “la scelta dell'elettrico e dei veicoli ibridi è fatta per andare a coprire un segmento importante per la distribuzione urbana delle merci e come esista il 45 % delle possibilità di convertire il sistema. I RICONOSCIMENTI UIGA Nella serata di gala, chiusa dalla consegna del Premio "Auto Europa 2012" la Uiga ha assegnato altri prestigiosi riconoscimenti tra cui il Premio "Manager dell’Anno" a Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di Federauto. Per il mondo dell’industria automotive, Ferrari, Maserati e Lamborghini hanno ricevuto il Premio "Eccellenza Made in Italy", autentica novità dell’edizione dell’anno di "Viva l’Auto". Il Premio "Dekra per la sicurezza"è andato a Michelin Italia. Un ricordo è andato infine a tre grandi amici mancati nelgli ultimi mesi, tre giornalisti che hanno passato la vita nel mondo dell’auto, tre veri galantuomini che devono restare un esempio per tutti i giovani che si accingono a questa, oggi difficile, professione: Sergio Favia del Core, Novarro Montanari ed Eugenio Zigliotto. Alla grande manifestazione ha partecipato attivamente anche l’ASI (Automotoclub Storico Italiano) con “150 Parade”, una splendida sfilata di auto d’epoca per le vie torinesi. Rossella Dallò

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rande successo per la 6° edizione dell’Ecorally FIA e per il 3° Ecorally Press, due gare di regolarità su strada dedicate alla mobilità ecologica. Scopo di entrambe le manifestazioni dimostrare come i veicoli ecologici siano attuali, immediatamente disponibili e performanti e come sia già possibile muoversi quotidianamente inquinando pochissimo.Tutte le auto partecipanti, infatti, alimentate con energia alternativa (GPL, metano, trazione ibrida, elettrica e biodiesel) hanno percorso un lungo viaggio attraverso l’Italia differenziato in due itinerari, studiati con due lunghezze diverse, una per Ecorally Press e l’altra per Ecorally. I partecipanti a Ecorally Press hanno percorso 824 chilometri in due giorni, partendo da PiazzaVittorioVeneto a Torino per arrivare il giorno seguente in Piazza San Pietro a Roma e assistere all’Angelus domenicale di Papa Benedetto XIV. Lungo il tragitto, particolarmente suggestivo, i concorrenti si sono misurati in prove di regolarità su strada. La prima delle tappe con misurazione su pressostato è stata in Piazza Grande ad Arezzo, dove si sono incontrate le due carovane che hanno poi proseguito la gara insieme passando per Perugia, Montevibiano, Ponzano Romano e infine Roma. A bordo della Fiat 500 GPL, graziosamente decorata con motivi floreali, evocativi della sua anima verde, la nostra redazione ha preso parte all’evento in occasione del

quale ha potuto verificare l’effettiva convenienza di macinare 1400 km A/R con una spesa che si avvicina a 100 Euro. Nel panorama di crisi economica che l’Europa sta vivendo, le forme alternative di carburante si confermano quindi una valida alternativa di risparmio e rispetto dell’ambiente.

Masatomo Ueda

giornalisti Uiga hanno assegnato il titolo di “Auto Europa 2012″ al crossover della Casa Francese, classificatasi davanti alla Range Rover Evoque e alla Ford Focus. Citroën DS4 inserisce così il proprio nome nell’albo d’oro del riconoscimento conferito dai soci dell’Unione Italiana Giornalisti Automotive (Uiga) al modello che nell’Europa dei 25 si è distinto come più interessante, eco-sostenibile, sicuro, dal design accattivante e con il miglior rapporto qualità/prezzo. La premiazione presso il Museo dell’Automobile di Torino è avvenuta al termine della cena di gala di “Viva L’Auto”, la manifestazione organizzata dalla Uiga, giunta alla terza edizione. Per un fine settimana la kermesse ha “invaso” il salotto buono del capoluogo piemontese, Piazza Vittorio, facendo toccare con mano al pubblico e alle istituzioni il meglio della produzione legata all’industria automotive, cuore pulsante dell’economia e dell’occupazione del Paese. “La presenza sul podio di due modelli come Citroen DS4 e Range Rover Evoque – ha commentato il Presidente Uiga Pierluigi Bonora – evidenzia la volontà dei giornalisti Uiga di riconoscere, insieme all’efficienza delle motorizzazioni e all’accresciuta sicurezza, la creatività dei progettisti. Entrambi i modelli propongono, infatti, un nuovo modo di interpretare l’automobile”. VIVA L’AUTO Diversi gli argomenti affrontati nel corso dell’evento Viva l’Auto. Durante la cerimonia di apertura ampio spazio è stato dedicato al tema del futuro dell’auto in una prospettiva rivolta alle esigenze ambientali con Bartolomeo Giachino, Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, che è intervenuto dicendo:“Bisogna dire no alla politica dei blocchi in città e piuttosto incentivare l’ingresso di vetture Euro 4, Euro 5, alimentate a gas; insieme al Ministero dell’Ambiente, alle Regioni e ai Comuni delle grandi città puntiamo a costruire un futuro per il settore automotive e un futuro sostenibile per le popolazioni. Alessandro Barberis, Presidente della Camera di Commercio di Torino, ha evidenziato il ruolo di primo piano di Torino e provincia che insieme “generano 66 miliardi di euro di PIL e più nello specifico il settore dell’automobile sul territorio genera il 50 % della componentistica italiana, con un dato occupazionale pari a 200mila lavoratori. Nel corso del talk show dedicato alla mobilità zero emissioni è emerso il fatto che l'auto elettrica potrebbe diventare un vero e proprio sistema di stoccaggio di energia, dal momento che, in Italia, c'è un eccesso di produzione di energia elettrica". Paolo Paoletti, Managing Director Corporate Development di Sorgenia ha aggiunto che se sul fronte dei privati la gestione delle ricariche incide relativamente per quanto riguarda l'aumento di potenza dei contatori, dal punto di vista delle aziende invece, la mancanza di infrastrutture resta il problema più urgente da risolvere e richiede il sostegno attivo da parte delle istituzioni preposte. Dalle utilities ai produttori di batterie, Federico Resmini - Sales Area Manager Fiamm Sonick - ha tratteggiato i piani di sviluppo dell'azienda che, dopo l'acquisto dell'unico stabilimento di produzione di batterie al sodio in Svizzera, intende triplicare la produzione. "Le batterie, in un veicolo elettrico, definiscono le principali performance”, ha sottolineato Resmini. Con la mobilità urbana, le continue frenate e accelerazioni, anche il discorso del peso complessivo del veicolo può incidere sul livello di autonomia delle batterie stesse. Oltre all'aspetto dei costi, altro elemento importante è la sicurezza delle batterie che, nel caso di quelle al sale, sono totalmente riciclabili, hanno bassi costi legati al reperimento delle materie prime e garantiscono performance in linea con quelle al litio". Andrea da Lisca, Chief Marketing Officer Dekra Italia Holding ha messo in evidenza non solo gli aspetti ambientali, ma anche quelli legati alla sicurezza, “Le vetture, se gestite male, si usurano nel corso degli anni; la sostenibilità è garantire la sicurezza nel tempo e sfruttare l'elettronica per intervenire sul mezzo con adeguata sistematicità. Le vetture elettriche sono strutturalmente sicure, in alcuni casi molto di più delle tradizionali vetture a motore. Crash test da noi effettuati per verificare se vi fosse rischio di shock elettrici - ad esempio rottura di cavi con urto violento o fuoriuscita di liquidi dalle batterie - hanno dimostrato che ciò non è avvenuto”. A "denunciare" il mancato sostegno delle istituzioni per quel che riguarda le nuove forme di mobilità sono alcune delle Case automobilistiche. Il Direttore Comunicazione di Nissan, Giuseppe George Alesci, è diretto: "Sugli incentivi siamo destinati, come Continente, a essere soggetti ai limiti imposti dall'Ue sulla produzione di CO2, limite di 130 g per km che entro il 2020 sarà ridotto a 95 g per km e che impone quindi l’intervento di politiche efficienti; o preferiamo pagare multe salatissime?” Lo stesso scontento per l'assenza di incentivi statali è stato espresso da Carlo Leoni, Responsabile Ambiente Peugeot, che ritiene indispensabile il supporto delle istituzioni per attivare incentivi che sostengano il mercato delle nuove mobilità.Anche le Case

Masatomo Ueda

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ECORALLY: UNA GARA TUTTA VERDE

Masatomo Ueda

“AUTO EUROPA 2012″ È LA CITROËN DS4

PARCO ESPOSIZIONI NOVEGRO 2010-2011

Il Premio “Auto Europa 2012″ conquistato dalla DS4 è stato ritirato da Massimo Borio, Direttore Marketing e Comunicazione di Citroën Italia, insieme a Marco Freschi, Responsabile delle Pubbliche Relazioni e della Stampa. A consegnare la prestigiosa Tartaruga di cristallo, simbolo della Uiga, è stato il Presidente dell’Unione, Pierluigi Bonora

NOVEMBRE 10 DEBALLAGE INDOOR (riservato ai commercianti) Mercato per antiquari.deballage@parcoesposizioninovegro.it 11 - 13 BROCANTAGE -TopAntiques 194a Fiera del collezionismo e delle occasioni di antiquariato brocantage@parcoesposizioninovegro.it 11 -13 L'AGO MAGICO Mostra mercato del ricamo e del merletto. lagomagico@parcoesposizioninovegro.it 12 - 13 PREZIOSA 12a mostra mercato di minerali, bigiotteria, gemme, gioielleria, fossili, conchiglie preziosa@parcoesposizioninovegro.it 18 - 20 / 53a MOSTRA-SCAMBIO di auto, moto, ciclo, ricambi e accessori d'epoca. mostrascambio@parcoesposizioninovegro.it 25 - 27 Milano Danza Expo commerciale@milanodanzaexpo.it DICEMBRE 4 / 57a BORSA SCAMBIO di giocattoli e modellismo borsascambio@parcoesposizioninovegro.it 15 DEBALLAGE INDOOR (riservato ai commercianti) Mercato per antiquari.deballage@parcoesposizioninovegro.it 16 - 18 BROCANTAGE -TopAntiques 195a Fiera del collezionismo e delle occasioni di antiquariato brocantage@parcoesposizioninovegro.it 16 - 18 RESTAURA tecniche di restauro e di recupero per arredi. restaura@parcoesposizioninovegro.it SEGRETERIA: VIA NOVEGRO - 20090 SEGRATE (MI) TEL. 02 75 62 711 / 02 70 20 00 22

90ANNI DI MOTO GUZZI A NOVEGRO

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a 53° edizione della mostra scambio d’autunno. al Parco Esposizioni di Novegro, avrà come ospiti d’eccezione alcune tra le più belle moto Guzzi della storia, che verranno esposte dal 18 al 20 novembre per festeggiare il 90° compleanno della casa di Mandello. Una sezione sarà dedicata anche all’evoluzione delle biciclette da corsa del secolo scorso, con una mostra di modelli trionfatori su pista e strada dal 1928 agli anni Ottanta.

EVVIVA GLI SPOSI

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el cuore della Milano fashion, al Superstudio Più di via Tortona 27, è in scena dall’11 al 13 novembre IoSposa made by Cosmoprof, evento da segnare in agenda per chi cerca idee e spunti creativi per rendere unico e indimenticabile il più bel giorno della propria vita. Dall’automobile per il fatidico giorno agli abiti, alle liste nozze, ai gioielli e all’arredamento, dai viaggi ai catering, alle location fino alle bomboniere e alla cosmetica, punto di forza per eccellenza di Cosmoprof. Nuovo e importante diktat in vista del fatidico sì - ma anche per il viagio di nozze- è infatti la “remise en forme.”

L’ARTE DEL DRESSAGE NELLA MOVIDA MILANESE

I

l dehors del Ricci in viaVittor Pisani a Milano si è trasformato per una sera in un maneggio cittadino per un tributo alla elegante disciplina del Dressage. L’occasione è stata la fiera «Cavalli a Milano» e l’idea dell’evento fuori salone «Love for Horses», patrocinato dalla Regione Lombardia Ass. Commercio,Turismo e Servizi, è nata dalla pr Simona Cochi, nota per la promozione di iniziative volte alla conoscenza e al rispetto nei confronti di tutti gli amici dell’uomo.Tra un cocktail e un ricco buffet si è potuto ammirare l’arte del Dressage con l’amazzone italiana Giorgia Gotti del Centro Ippico Il Sagittario, con i destrieri Loro Piana Cordobes de Hor e Loro Piana Rumpen Royalto.

Auto Digest / 93


INVESTIMENTI| di Alessandro Rigatto|

|INVESTIMENTI|

JAGUAR X-TYPE WAGON (2003-2009)

P

USATO SFIZIOSO

BRITISH WAGON JAGUAR, MG E ROVER HANNO PRODOTTO, PRIMA DI CEDERE LA PROPRIETÀ A COLOSSI ASIATICI, ECCELLENTI GIARDINETTE CHE OGGI SONO DESIDERABILI DA CHI CERCA SPAZIO, CHARME ED ESCLUSIVITÀ E NON È DISPOSTO A IMMOBILIZZARE UN PATRIMONIO NELLE "SOLITE NOTE" TEDESCHE. CONTANDO SULLA CERTEZZA CHE FRA VENTI/TRENTA ANNI SARANNO CLASSIC CAR DA COLLEZIONARE, QUANTO È RAGIONEVOLE SPENDERE PER ACCAPARRARSI UN ESEMPLARE D'OCCASIONE?

S

ono arrivate negli ultimi anni della storia “inglese” dei tre marchi, senza poterne salvare le sorti. Ma sono le più eleganti "estate car" della scorsa generazione: raffinate e classiche, dentro e fuori, ingentilite da materiali autentici come legno e pelle, impreziosite da motori pregevoli. Rover 75 Tourer, Jaguar X-Type Wagon e MG ZT-T oggi si comprano per una manciata di euro sul mercato dell'usato e non sfigurano di fianco a BMW, Audi e MercedesBenz. Anzi... mentre sedersi al volante di una Touring, Avant o TModel di penultima generazione rientra nella banalità, le proposte inglesi del segmento D hanno conosciuto una diffusione così limitata da apparire oggi decisamente originali e distintive per chi si trova a bordo. 94 / Auto Digest

A rimarcarne l'esclusività va aggiunto che Jaguar, MG e Rover in versione wagon o Tourer sono state prodotte con motori 6 cilindri a benzina e che la X-Type vanta pure versioni 4x4, disponibili esclusivamente con i propulsori a ciclo Otto, mentre la versione teoricamente più appetibile, la 2.2 D Euro4 con cambio automatico e filtro antiparticolato, è arrivata a fine carriera, senza modificare più di tanto i risultati commerciali del modello d'ingresso della Casa di Coventry oggi nelle mani degli indiani di Tata Motors. Ma verifichiamo modello per modello, punti di forza e debolezza, valutazioni e aspetti pratici. Senza dimenticare qualche considerazione sull'immagine decisamente "cool" di queste autovetture. Ad

rima e per ora unica giardinetta della Casa di Coventry, la X-Type nasce nell'estate del 2003 con le motorizzazioni V6 di 2,5 e 3 litri, accreditate rispettivamente di 196 e 231 CV, ambedue con trazione integrale permanente e ripartizione asimmetrica della coppia, 40% all'avantreno, 60% al retrotreno. Possono essere dotate anche del cambio automatico a 5 marce, ma in questo caso le prestazioni scendono leggermente: da 232 a 227 km/h per la 3 litri, che accelera da 0 a 100 km/h in 7"3 (7"8 per l'automatica) da 222 a 217 km/h per la 2,5 litri. Subito dopo si affiancano le 2.0 D da 130 CV e 198 km/h e 2.0 V6 da 156 CV e 207 km/h, a trazione anteriore, soluzione poco in linea con la tradizione Jaguar. Nel maggio del 2005 debutta la 2.2 D da 155 CV (215 km/h, 0-100 km/h in 9"3), ma solo due anni dopo arriva il cambio automatico (a 6 marce), soluzione ideale per un'auto che avrebbe dovuto conquistare consensi anche presso i gestori di flotte aziendali, accoppiato però alla versione depotenziata del 4 cilindri di origine PSA-Ford: solo 145 CV, per 201 km/h e 10"3 da 0 a 100 km/h, con un consumo medio di 6,9 litri ogni 100 km, contro i 6,2 litri della versione con cambio meccanico a 6 marce. Pur derivata dalla Ford Mondeo, la X-Type è una vera Jaguar nel DNA, nelle sensazioni di guida e in quelle tattili e olfattive dell’abitacolo (chi conosce le Jaguar sa di cosa parliamo). La linea è riuscita, il volume aggiuntivo è ben integrato con le forme della berlina, di cui vengono riprese al millimetro le misure, ma l'auto è penalizzata dai consumi piuttosto alti dei motori V6, ostinatamente abbinati a trasmissioni a 5 rapporti; per la 3.0 Wagon Automatica la Casa dichiara oltre 11 litri/100 km in media, un po' troppo rispetto alle rivali germaniche. Da preferire gli esemplari delle prime serie, con calandra e modanature cromate nel paraurti prima del face-lifting introdotto con il model-year 2008: la Wagon non perde alcunché della sua classe autentica, migliora nei dettagli e in qualità ma perde la bellissima calandra cromata. Le quotazioni sono ai minimi storici, tranne per la 2.2 D Automatica che ha ancora qualche richiesta. Si fanno dunque ottimi affari per chi cerca una giardinetta di gran classe, soprattutto nelle versioni a trazione integrale con motore V6 che, consumi a parte, regalano gran piacere di guida.

MEGLIO QUELLA CROMATA

Da preferire gli esemplari della prima serie che avevano la calandra e le modanature cromate sul paraurti anteriore. Le prestazioni del V6 unite alla trazione integrale regalano un grande piacere di guida con un esborso di denaro davvero minimo

DA

3.000 EURO

QUOTAZIONI: 2.0 V6: da 3.000 euro (Classic, 2003) a 7.000 euro (Executive 2005) 2.5 V6 AWD: da 5.500 euro (Classic, 2003) a 16.500 euro (Premium Luxury 2008 e Luxury 2009) 3.0 V6 AWD: da 7.000 euro (Executive e Sport 2003) a 20.000 euro (Premium Luxury 2010) 2.0 D: da 6.500 euro (Luxury 2003) a 17.500 euro (Luxury 2010) 2.2 D: da 10.000 euro (Executive e Sport 2005) a 22.500 euro (Premium Luxury automatica DPF 2010)

Auto Digest / 95


|INVESTIMENTI|

INVESTIMENTI|

DA

1.000 EURO

DA ROVER 75 TOURER (2001-2006)

MG ZT-T (2001-2006)

V

ettura di gran classe, autenticamente inglese nell’aspetto e negli interni, gode della qualità progettuale tedesca in quanto fu sviluppata dalla BMW nel periodo in cui la casa tedesca aveva acquistato in blocco i marchi Rover, Land Rover e Mini. La station wagon a trazione anteriore affiancò la berlina nel 2001 riproponendone la meccanica (compreso il retrotreno multilink) e, in particolare, i motori. Quattro sono a benzina: 1.8 da 120 CV e 188 km/h (182 con cambio automatico), 2.0 V6 da 150 CV e 201 km/h (198 con cambio automatico), 1.8 Turbo da 150 CV e 203 km/h, 2.5 V6 da 177 CV e 211 km/h (205 con cambio automatico). Due i turbodiesel common-rail, 2 litri di origine BMW da 116 e 131 CV, per 185 e 192 km/h (182 e 188 km/h per le versioni automatiche). Lo stile della 75 Tourer è azzeccato, il portellone inclinato penalizza parecchio la capacità di carico (400-1220 dmc) facendone un'auto più versatile che capiente, il volume aggiuntivo si innesta armonicamente nello stile della berlina, con un allungamento di soli 6 cm. Nel 2004 arriva l'unico face-lifting, che comporta nuovi scudi paracolpi, una rinnovata fanaleria anteriore e diverse scritte di identificazione sul portellone. Nel marzo del 2004 debutta, ma solo sul mercato britannico, la 75 V8 a trazione posteriore, mossa da un V8 di 4,6 litri proveniente dalla Ford Mustang, abbinato al cambio automatico a 4 marce e accreditato di 260 CV, con 410 Nm di coppia, per 237 km/h e uno 0-100 km/h in 7,4 secondi, non poco per una sportiva di simili velleità. Riconoscibile per la calandra specifica, con doppia griglia sovrapposta a immagine e somiglianza delle coeve Audi, la V8 vanta anche finiture più lussuose e raffinate. Difficile da reperire, è da pagare poco; all'epoca era una "Cenerentola" nel suo segmento, oggi è una mosca bianca nei saloni dell'usato. Ma per i cultori del "made in UK" ha ben altro valore! QUOTAZIONI: 1.8: 1.000 euro (Classic, Club, Connoisseur, tutti gli anni) 1.8 T: da 1.000 euro (2002) a 3.000 euro (Contemporary 2005) 2.0 V6: da 1.500 euro (2002) a 3.000 euro (2005) 2.5 V6: da 1.000 euro (2002) a 3.500 euro (2005) 2.0 CDT: 1.000 euro (Classic, Club, Connoisseur, tutti gli anni) 2.0 CDTi: da 1.000 euro (2002) a 4.000 euro (Executive e Contemporary 2005)

96 / Auto Digest

1.000 EURO

GRANDE CLASSE ALL’INGLESE

L’unico aggiornamento alla linea estremamente proporzionata della Rover 75, è stato nel 2004 con l’introduzione di nuovi paraurti e una rinnovata fanaleria anteriore. Quasi “introvabile” la versione, per il mercato britannico, con V8 e trazione posteriore

N

el 2001 la Rover decide di riesumare il glorioso marchio MG per identificare i modelli più prestazionali (come accadde per le 25 e 45 divenute ZR e ZS) o gli allestimenti più sportivi (per la ZT derivata dalla 75). La ZT-T non ha certo la velleità di impensierire le Audi S4 Avant o le Mercedes-Benz C55T AMG, ma punta a fornire un'alternativa più grintosa alle classiche 75 Tourer, da cui si distingue per gli scudi paracolpi specifici, più profilati aerodinamicamente, e per le ruote in lega leggera da 18 pollici (anche sulla CDTi da 116 CV!) in luogo di quelle da 16"o 17" impiegate sulle Rover. Uno solo è l'allestimento, sei i motori, cui corrispondono sigle specifiche in funzione della potenza massima: 120 per il 1.8 16v aspirato da 192 km/h, 160 per il 1.8 turbo da 210 km/h (introdotto nel 2003), 160 per il 2.5 6 cilindri da 206 km/h, tutti dipsonibili solo con cambio manuale a 5 marce. Ci sono inoltre la 190, ossia la versione top del 2.5 V6 con cambio meccanico e 220 km/h, e la 180 per la variante dotata di cambio automatico a 5 marce e accreditata di 212 km/h. Due le unità a gasolio: si chiamano CDTi 115 per il 4 cilindri 2 litri turbodiesel common-rail da 185 km/h (180 per l'automatica) e CDTi 135 per la versione più potente, capace di 192 km/h (188 con l'automatico). Nell'autunno del 2003 arriva la ZT-T V8 da 260 CV, con lo stesso motore della Ford Mustang impiegato anche dalla Rover 75 V8: 246 km/h e 0-100 km/h in 6"7 per la più prestigiosa delle MG moderne, prodotta solo con la guida a destra, per il mercato britannico. Ancora più rare delle Rover 75 Tourer, le ZT-T marchiate con l'ottagono MG sul frontale subiscono una forte svalutazione e hanno quindi il pregio di essere reperibili (quando lo sono) per pochi euro; il problema maggiore, come per le Rover, sarà dato in futuro dalla reperibilità dei ricambi, per ora assicurato dalla rete dei concessionari Rover Italia. QUELLA CATTIVA! Nel 2003 fu lanciata la ZT-T da 260 Cv e 246 km/h. Trovarla non è semplice ma le quotazioni sono assolutamente favorevoli

QUOTAZIONI: 160 Tourer (1.8 T): da 1.000 euro (2003) a 3.500 euro (2005) 190 Tourer (2.5 V6): da 2.000 euro (2002) a 6.500 euro (2005) CDTi Tourer (2.0 d/131 CV) da 2.000 euro (2003) a 5.000 euro (2005)

E PRIMA...? Unica wagon inglese (o meglio, anglo-tedesca) degli Anni Settanta, ancora confinata al ruolo di "popular classic" se non ancora meno, è la Ford Granada (assieme alla sorella minore, per motori e allestimenti, Consul), che venne prodotta anche con un pretenzioso 6 cilindri 3 litri, assai coerente con la sua linea spigolosa di chiara matrice nordamericana. Introvabile in Italia (3mila euro per una 3.0 Ghia SW prima serie in perfette condizioni, con cambio automatico e padiglione in vinile con tettuccio apribile), quasi scomparsa anche dalle strade (ma soprattutto dai raduni) di Germania, rappresenta il canto del cigno di un settore, quello delle maxi-wagon, che negli Anni Cinquanta e Sessanta spopolava invece Oltremanica, dove vennero realizzate le Humber Super Snipe SW (una 3 litri 6 cilindri da 129 CV che nel 1965 costava in Italia 3.100.000 lire e che oggi, ammesso di reperirne una, può valere al massimo 5.000 euro) e le Ford Zephyr (la Mk3 di metà Anni Sessanta, a 4 e 6 cilindri, da 1703 a 2553 cc, 68 o 98 CV, con prezzi fino a 1.795.000 lire) e Zodiac Estate (2,5 litri 6 cilindri da 109 CV, 160 km/h), altre autentiche rarità il cui valore è proporzionale all'interesse dell'appassionato, ma mai superiore ai 4.000 euro. Quotazioni nell'ordine dei 1.500 euro per le pur sfiziose Scorpio Wagon V6, prodotte anche con la trazione integrale. Su auto così potenti (e dall'incerto futuro collezionistico, forse certo in senso negativo) rischia oggi di gravare in modo scoraggiante l'imposta di trascrizione.


MERCATO|

LE SCELTE DI Guida alle auto da comprare, scelte secondo il nostro pensiero: le divertenti, le chic, quelle piacevoli da guidare e di tendenza, quelle convenienti in questo momento...

LA SCELTA DEL MESE

CITROËN C3 1.6 VTI 16v Exclusive

ASTON MARTIN Cygnet 1.3 L.E CVT PERCHÈ COMPRARLA Uno sfizio “atomico”,

SFRONTATEZZA

★★★★★

un oggetto di puro lusso sfrenato (non per niente è venduta come “optional” a chi acquista un’Aston). Chi è convinto che la sua Smart Brabus con le bocchette dell’aria in pelle sia la più “ganza” del pianeta riveda le sue certezze. Sotto la pelle è una Toyota iQ ma nel design e nell’equipaggiamento è un’Aston Martin. Chi sta decidendo il colore della Rapide ed è già in attesa della One-77 non abbia dubbi.

4 in linea 1.329 cc

900 kg 170 km/h 0-100 km/h 13”4 PERSONALITÀ

53.480 €

4 in linea turbo

Dopo 13 anni torna la classica berlina Bentley in veste moderna ma squisitamente “english style”. Per allestire l’abitacolo occorrono 170 ore di lavorazione a vettura; se non è cura maniacale questa! Esuberanti le prestazioni fornite dallo “storico” 8 cilindri che la portano a 300 all’ora in assoluto silenzio. È unica cosi com’è, ma se volete arricchirla è previsto un pacchetto che costa come una Golf.

8aV

Se nella guida ci si vuole divertire il 6 cilindri benzina da 245 cavalli è la scelta da prendere in considerazione. Non è un SUV ma un crossover e per questo conserva tutte le doti di guida della Serie 3 ma con la capienza di una station. Con 6”5 nello 0-100 tiene dietro sportive ben più accreditate ma in un vestito elegante che fa chic anche sulla neve di Cortina. Nelle tinte scure è banale, meglio chiara.

6 in linea

185 Cv 1125 kg 227 km/h 0-100 km/h 6”9 PERSONALITÀ

26.720 €

98 / Auto Digest

1.080 kg 190 km/h 0-100 km/h 8”9 18.100 €

I passanti la guardano come un oggetto misterioso, mentre lo spazio interno sembra non finire mai. Chi vuole sentirsi originale è servito, a patto di spendere per qualche litro di benzina in più a causa dell’aerodinamica come un muro. La funzionalità è grande non solo per spazio a disposizione. La versione 4 ruote motrici è ideale per i weekend in montagna. Nera o bianca sfoggia meglio la sua unicità.

4 in linea

2.585 kg 300 km/h 0-100 km/h 5”9 da 307.000 €

PERSONALITÀ

★★★★

245 Cv 1.595 kg 240 km/h 0-100 km/h 6”5 PIACERE DI GUIDA

46.887 €

★★★★

135Cv 1.155 kg 205 km/h 0-100 km/h 8”6 19.410 €

4 in linea

Ha un rapporto qualità prezzo sempre eccellente nonostante le coreane non siano più proprio regalate. Ma la qualità si paga. Ottima la scelta della versione due ruote motrici anche se per chi vive in montagna è meglio quella con trazione integrale. La versione top di gamma insidia i SUV di fascia alta con un livello di understatement superbo. Bianca e con i cerchi da 18” fa proprio un figurone.

4 in linea

1.997 cc 200 Cv 1.660 kg 211 km/h 0-100 km/h 8”6 43.750 €

PIACERE DI GUIDA

★★★★

PERCHÈ COMPRARLA

1.495 cc 103 Cv 1.100 kg 168 km/h 0-100 km/h 11”9 PIACERE DI GUIDA

18.176 €

460 Cv 1.630 kg 310 km/h 0-100 km/h 4”3 da 180.693 €

SOSTANZA

★★★★

2.993 cc 238 Cv 2.150 kg 212 km/h 0-100 km/h 8”3 da 70.480 €

124 Cv 1198 kg 200 km/h 0-100 km/h 9”9 PIACERE DI GUIDA

28.300€

★★★★★

PERCHÈ COMPRARLA Il gusto del Diesel V6 ad alte prestazioni offre grande piacere. Tanto quanto il sovralimentato con volumetrico a benzina. Ovvero tanta coppia disponibile all’acceleratore e una dolcezza di funzionamento che rende bello anche viaggiare lentamente. Il tutto in una Jaguar con tutto ciò che comporta l’heritage del marchio, atmosfera compresa, anche se l’aspetto esterno ha una nuova personalità.

6aV 2993 cc 240 Cv 1820 kg 240 km/h 0-100 km/h 7”1 da 56.800 €

JEEP Wrangler Unlimited 2.8 CRD Rubicon DPF 1995 cc 184 Cv 1.601 kg 195 km/h 0-100 km/h 10”2 IN FUORISTRADA

★★★★★

PERCHÈ COMPRARLA Lo dice la parola stessa: “Senza limiti” ed è proprio così. La sensazione che infonde è quella di potere dominare ogni cosa e di osservare il mondo dall’alto, magari dalla cima di una montagna. Tanta sostanza ma non solo: è diventata decisamente più confortevole rispetto al passato e dal look moderno, ma nonostante questo “imborghesimento” non ha certo perduto il suo spirto selvaggio.

4 in linea 2777 cc 177 Cv 2030 kg 180 km/h 0-100 km/h 11”2 39.740 €

LAND ROVER Range Rover Sport 3.0 TDV6 HSE Una gran bella coreana, finalmente. Se prima le si acquistava solo per il prezzo conveniente ora subentra anche l’impatto estetico che colpisce. Spaziosa e versatile come dev’essere una station wagon eppure quasi sportiva nella linea e nella guida con il motore benzina da 177 cavalli che la portano a più di 200 all’ora. Ha gia tutto di serie compresa una garanzia di 5 anni. Tanta sostanza a un prezzo onesto. PERCHÈ COMPRARLA

4.208 cc

★★★★

1500 cc

32.300 €

★★★★

8aV

PIACERE DI GUIDA

6aV

JAGUAR XF 3.0 V6 D Luxury Premium. Il gusto di guidare sportivo potendo dimostrare ai detrattori che si è attenti all’ambiente in quanto si tratta della prima coupè ibrida e della prima ibrida con cambio manuale. Un’auto dalla linea sportiva che conserva una certa eleganza, più dal vivo che in foto. Costa come una Mini, ma è effettivamente molto più particolare e tecnologica e politically correct. Rossa è proprio carina, azzurro metallizzato più elegante.

PERCHÈ COMPRARLA

HYUNDAI i40 CW 2.0 GDI A/T Style A partire dall’F355 il cambio ipertecnologico delle Ferrari di F1 è sceso sulla terra e ha iniziato a dilagare sulla produzione in serie. Tant’è che al giorno d’oggi una Ferrari con cambio meccanico manuale è di una rarità inimmaginabile. La California con la classica leva, pedale della frizione e griglia a selettori non è migliore della sorella con doppia frizione. Ma, sicuramente, per i nostalgici e i puristi è un “must”. ERCHÈ COMPRARLA

1.997 cc

★★★★

Non occorre il benzina per andare forte e con il Diesel faremo qualche sosta in meno dal benzinaio. Una personalità unica, con il lungo cofano e il posteriore da coupé, fa riscontro a finiture di altissimo livello e accessori come il controllo degli spazi circostanti con vista dall’alto e laterale, utilissima nei parcheggi e nei box, viste le dimensioni. Prestazioni sportive con il comfort migliore che si possa desiderare. PERCHÈ COMPRARLA

1.329 cc

HYUNDAI ix35 2.0 CRDi High 4WD Style PERCHÈ COMPRARLA

513 Cv

SOSTANZA

potente di una ventina di cavalli ma certo non conserva la stessa sobrietà di questa. Per chi non ama eccessi sportivi e vuole passare senza attrarre l’attenzione è la versione perfetta. Non dimentichiamo che il 1.4 turbo sforna 135 cavalli che all’atto pratico significa 205 km/h e 8”6 nello 0-100, insomma è comunque un bell’andare. Nelle tinte vivaci per un tocco di brio, scura per un perfetto understatment

4 in linea, turbo

HONDA CR-Z 1.5 i-VTEC GT Plus i-Pilot 4 in linea + elettr.

FERRARI California Manuale PERCHÈ COMPRARLA

★★★★

★★★★★

6.750 cc

BMW X1 xDrive28ì Futura

PIACERE DI GUIDA

120 Cv

DAIHATSU Materia 1.5 4WD PERCHÈ COMPRARLA

★★★★★

1.598 cc

Per la linea, che per ora la rende unica nel panorama mondiale. Sotto è una station wagon ma a guardarla non si direbbe. È dedicata a chi della cura del dettaglio proprio non può farne a meno. Ovviamente per l’alto di gamma Citroën ci vuole la motorizzazione più spinta che è anche quella più pulita: la ibrida con 200 cavalli che bastano per sentirsi felici al volante. Largo alle personalizzazioni.

PERCHÈ COMPRARLA

1.390 cc

BENTLEY Mulsanne

PRESTIGIO

★★★★

PERCHÈ COMPRARLA È vero la Abarth è più

AD

INFINITI FX30d S Premium

FIAT Punto Evo 1.4 M.Air 3p Turbo S&S Sport 4 in linea

CITROËN DS5 Hybrid4 airdream Sport Chic In poco meno di quattro metri si cela una “belva” da 230 orari e meno di 7” nello 0-100. Il tutto con la qualità Audi delle grandi. È la più chic tra le piccole oggi in commercio. Il cambio S Tronic ormai non ha bisogno di presentazioni quanto a piacere di guida. Uno sfizio che si paga caro è vero ma volete mettere il gusto nel fare una stradina di montagna tallonando da vicino una Maserati Quattroporte? PERCHÈ COMPRARLA

★★★★★

È originalissima con il suo parabrezza panoramico che offre sensazioni simili a quelle di una cabriolet. Della vecchia C3 restano il comfort, l’abitabilità e l’affidabilità, così come gli ottimi motori. È però molto più elegante e ben rifinita, per far guerra alla Mini e alle altre utilitarie premium. Da prendere la millesei da 120 Cv (stesso motore della Mini Cooper) nera con interni chiari. Un vero bijou.

PERCHÈ COMPRARLA

99 Cv

AUDI A1 TFSI Ambition S Tronic

PRESTAZIONI

AD

LE SCELTE DI

1999 cc 177 Cv 1.595 kg 208 km/h 0-100 km/h 10”2 STILE

31.200 €

si acquista perché si crede nei valori di un “fuoristrada-sportivo”. Che nel suo caso significa che è un’arrampicatrice provetta con un comfort eccezionale, con una linea molto di moda e meno imponente della Range classica, che scegliamo nell’opulenza HSE. Il V6 a gasolio ha potenza e coppia a volontà. Da tenere rigorosamente sempre pulita o molto sporca: niente vie di mezzo. PERCHÈ COMPRARLA

4 in linea

★★★★

6aV 2.993 cc 256 Cv 2.737 kg 200 km/h 0-100 km/h 8”9 70.180 €

Auto Digest / 99


LE SCELTE DI

AD

LE SCELTE DI

NISSAN Murano 2.5 dCi Tekna

LEXUS IS-F 5.0 Un pezzo raro. In edizione limitata, costruita per mostrare tutto ciò di cui è capace il Gruppo Toyota. Una bestia da strada, velocissima, ribelle nel posteriore e da saper guidare con giudizio e capacità, un cambio sequenziale rabbioso, un’estetica appagante anche se un po’ vistosa. Una berlina con la quale togliersi ogni soddisfazione di guida e da tenere magari per tutta la vita.

8aV

piccola e apparentemente paradossale. Invece la Lotus Elise è, forse, l’auto più coerente della terra, intrisa di quella sportività genuina il cui sapore non è nascosto dalle regole del marketing: spartana, nuda, scomoda, adatta solo a chi è convinto che tutti i suoi difetti siano, in realtà, i più grandi meriti di un’automobile per divertirsi. La versione 2011 ha un nuovo motore 1.6 con 6 marce e dichiara solo 5 l/100 km

4 in linea

PERCHÈ COMPRARLA

PIACERE DI GUIDA

★★★★★

4969 cc 423 Cv 1700 kg 270 km/h 0-100 km/h 4”8 PIACERE DI GUIDA

73.700 €

LOTUS Elise S 2011

★★★★

134 Cv 876 kg 205 km/h 0-100 km/h 6”7 PERSONALITÀ

41.690 €

Il massimo dello snob. Un ex mezzo militare o da boscaiolo che diventa un’automobile di gran classe con una linea retrò e un’aerodinamica da muro. La Classe G AMG è un altro dei controsensi che piace tanto a chi ama l’esclusività. A che servono infatti 500 Cv in un fuoristrada duro e puro? A esibirli, sapere di averli e farli rombare quando si vuol godere. Comunque. Bianco è chic, molto, troppo chic. PERCHÈ COMPRARLA

★★★★★

PIACERE DI GUIDA

★★★★★ 100 / Auto Digest

★★★★

190 Cv 1.921 kg 210 km/h 0-100 km/h 10”5 PIACERE DI GUIDA

46.300 €

5.439 cc 507 Cv 2.475 kg 210 km/h 0-100 km/h 5”5 PIACERE DI GUIDA

127.440 €

È un’auto speciale. Comodità e comfort invogliano a guidarla per ore e ore, coccolati dalla pelle dei sedili con massaggio, dal tetto in vetro panoramico che illumina piacevolmente l’abitacolo e non ultimo dal motore. Con 204 cavalli si sorpassa agevolmente anche in salita e l’assetto efficiace rende gustose anche le curve. È alla pari delle migliori tedesche ma si risparmiano un bel un pò di soldi. Bianco perla è chic.

PERCHÈ COMPRARLA

★★★★★

★★★★★

1.998 cc 295 Cv 1.600 kg 242 km/h 0-100 km/h 6”3 EMOZIONALITÀ

52.281 €

★★★★★

4 in linea

prima c’era la berlina, una vera Rolls-Royce dell’Est. Ora il nuovo premio oscar dell’undestatement e del value for money và alla Skoda Superb Wagon. Spaziosa e lussuosa come mai ci si sarebbe potuto aspettare. Con dotazioni da ammiraglia. Come un’Audi A6 o una VW Passat top di gamma, solo con un marchio diverso. E molto presto, anche usata, avrà i suoi estimatori.

4 in linea

203Cv 1.240 kg 225 km/h 0-100 km/h 6”9 PIACERE DI GUIDA

21.850 €

190 Cv 1.261 kg 215 km/h 0-100 km/h 8” INTELLIGENZA

da 27.670 €

★★★★

1.798 cc 160 Cv 1.533 kg 218 km/h 0-100 km/h 8”7 PIACERE DI GUIDA

da 31.140 €

204 Cv 1.585 kg 232 km/h 0-100 km/h 8”4 PIACERE DI GUIDA

39.500 €

Con un bel po’ di cavalli in più la citycar Toyota diventa quasi sportiva e se si chiudono gli occhi si sogna di guidare l’Aston Martin Cygnet. Con il cambio manuale ci si può divertire, ma preferiamo l’automatico CVT per guidare nel traffico con disinvoltura o peggio quando si fa la coda. Le prestazioni sono sufficienti per i trasferimenti autostradali e il comfort è buono. Rossa è intrigante, bianca di moda. PERCHÈ COMPRARLA

2.179 cc

★★★★

1984 cc 211 Cv 1318 kg 240 km/h 0-100 km/h 6”9 da 27.175 €

★★★★

PERCHÈ COMPRARLA Dal punto di vista della qualità è una mini Golf, senza dubbio. Per chi non ha esigenze di spazio e desidera, con un prezzo simile a una Golf 1.6 TDI, una bombetta con il fuoco dentro, ecco la frizzante polo GTI “armata” con il piccolo 1.4 Turbo a iniezione diretta da 180 Cv (e cambio DSG) che la spara da 0 a 100 in 6”9 e fino a 229 orari. Da comprare bianca o nera, rossa dà decisamente nell’occhio

4 in linea 1.390 cc 180 Cv 1.194 kg 229 km/h 0-100 km/h 6”9 da 21.629 €

VOLKSWAGEN Maggiolino 2.0 TSI DSG Sport

TOYOTA I.Q 1.3 CVT Executive 4 in linea

★★★★★

4 in linea

VOLKSWAGEN Polo GTI 1.4 TSI DSG GTI PERCHÈ COMPRARLA

1.618 cc

Per avere subito l’ultima versione di un mito. Nella sua anima sono racchiusi 30 anni di sportività. Il carattere aggressivo è lo stesso di una volta, con la differenza che oggi i cavalli sotto il cofano sono ben 210 e le prestazioni davvero elevate. Da prendere assolutamente con il cambio DSG che permette di godere appieno di uno dei motori migliori in circolazione. Bianca, nera o rossa. Pelle facoltativa. PERCHÈ COMPRARLA

1.998 cc

SKODA SUPERB WAGON 1.8 TSI 4x4 4 in linea

1.329 cc 99 Cv 900 kg 170 km/h 0-100 km/h 13”4 PIACERE DI GUIDA

16.450 €

La linea è nuova e volutamente ispirata nel frontale alla Porsche (è la stessa famiglia). E allora secondo noi è da preferire con l’ormai apprezzatissimo 2.0 TSI da 200 cavalli. Rotondo in basso, rabbioso agli alti regimi. Si guida bene come tutte le Volkswagen ma questa rimane una vettura molto carismatica per la storia che si porta dietro. Elegante nelle tinte scure, sbarazzina in quelle chiare e nel rosso. Aspettando la cabrio...

4 in linea

PERCHÈ NON COMPRARLA Understatement, si potrebbe dire. È una giustificazione per chi acquista un’auto anonima. Ma che almeno sia bella, diamine! Qui ci viene da piangere. Tanto fascino ci suscitava la vecchia Impreza, non solo per il pedigree sportivo, che questa qui ci mette quasi amarezza. Oddio, a guidarla ha le stesse doti magnifiche di tenuta e trazione, ma quando si scende occorre badare a che non ci veda nessuno...

4 boxer

PERCHÈ COMPRARLA

4 in linea

★★★★★

1.984 cc 200 Cv 1.364 kg 223 km/h 0-100 km/h 7”5 28.284 €

MAGLIA NERA: LE AUTO CHE NON COMPREREMMO

PORSCHE Boxster Spyder 4 in linea

VOLKSWAGEN Golf 2.0 GTI Esteticamente aggressiva, estremamente appagante. Ogni viaggio è un piacere, anche nel traffico; perché allo scattare del verde non la tiene nessuno. Al volante della RS Light ci si sente sempre come un rallysta impegnato in una prova speciale. Sterzo preciso e cambio all’altezza, mentre gli interni sono sportivamente spartani. Molto belli i sedili avvolgenti. Un concentrato di emozioni. PERCHÈ COMPRARLA

2.488 cc

PEUGEOT 508 2.2 HDi 204 CV aut. SW Ciel GT 8aV

MITSUBISHI Lancer Evolution 2.0 T S-AWC MR TC-SST PERCHÈ COMPRARLA Velocissima, agile, impetuosa, con una tenuta di strada assoluta e uno stupefacente cambio automatico - sequenziale a doppia frizione. Nonostante la potenza è molto guidabile e perdona anche le piccole sbavature dei piloti meno esperti. Trovare dei punti deboli in questa vettura è un’impresa ardua. Non si passa certo inosservati, ma è un giocattolo che tutti dovrebbero avere in garage.

Un’altra bella avversaria per la Mini. Un’altra alternativa per chi desidera distinguersi pur acquistando una utilitaria intorno ai 4 metri. È in pratica una BMW X6 in piccolo, ovvero un SUVCoupé, ma non ne ha le poco pratiche dimensioni. Ha però le prestazioni con il divertente 1.6 da 190 Cv, anche in versione 4x4 e con cambio CVT. Da prendere rosso metallizzato per gridare la sua personalità. PERCHÈ COMPRARLA

1,6 litri

MERCEDES CLASSE G55-AMG Kompressor SW Lunga

PERSONALITÀ

★★★★

4 in linea

NISSAN Juke 1.6 DIG-T MCVT 4WD Tekna PERCHÈ COMPRARLA

PIACERE DI GUIDA

RENAULT Clio 16V 203 Cv 3p. RS Light Ha il cambio automatico CVT della versione a benzina (che non c’è più in listino), manuale la sconsigliamo. Se si aggiunge il grande spazio interno, la strumentazione sportiva e soprattutto il nuovo motore Turbodiesel con 190 cavalli e una coppia vigorosa i motivi aumentano. Per non parlare dell’equipaggiamento ai massimi livelli. A parità di allestimento costa meno delle tedesche. Blu scuro o nera con interni chiari.

PERCHÈ COMPRARLA

AD

PERCHÈ COMPRARLA Nei cataloghi la si vede accostata alla 550RS. Più facile, però, vedere in lei l’erede della 356 Speedster che conquistò James Dean (ne possedette una bianca) e l’intera gioventù americana. Naturalmente, in puro spirito Speedster, andrebbe acquistata nuda e senza l’ombra di un accessorio: cambio manuale, niente aria condizionata, niente navigatore. Da tenere sempre aperta, la capote è quasi finta.

6 boxer

SUBARU Impreza. 20D Sport Dynamic

DR 5 2.0 16V 139CV Executive 4x4 3.436 cc 320 Cv 1.275 kg 267 km/h 0-100 km/h 5”1 68.174 €

PERCHÈ NON COMPRARLA Già prenderla in un

supermarket ci mette tristezza perché viene a casa insieme all’ammorbidente. Poi delle auto cinesi ci fidiamo ancora poco, anche se ci mettono il motore Fiat. Infine costa come una Toyota RAV 4 (del modello successivo a quello da cui la DR è copiata) usata che manterrà il suo valore ancora per qualche anno. Se poi si rompe qualche pezzo cinese siamo sicuri di averlo per tempo se siamo in vacanza in Kitzbuel?

4 in linea 1.971 cc 128 Cv 1.453 kg 180 km/h 0-100 km/h 12”5 17.880 €

1.998 cc 150 Cv 1.420 kg 205 km/h 0-100 km/h 8”6 26.570 €

Auto Digest / 101


JAZZ DIGEST| a cura di Gabriele Alfonzetti |

DAL BLUE NOTE ITALIANO

MATINÈE JAZZ AL TEATRO MANZONI BLUE NOTE MILANO APPUNTAMENTI DA NON PERDERE 11-12 novembre FOUR PLAY 15 novembre BILL EVANSS 22 novembre BILL FRISELL 858 QUARTET 1-2-3 dicembre SARAH JANE MORRIS & DANILO REA 8 dicembre FABRIZIO BOSSO SPIRITUAL TRIO 13-16 dicembre DIANE SCHUUR 26-30 dicembre

R

iapre il 6 novembre la ventisettesima edizione di Aperitivo in Concerto - matinée domenicale al Teatro Manzoni di Milano (sponsorizzata da Peugeot) -nuovo capitolo di un viaggio in più tappe attraverso le nuove creatività musicali nel mondo -. Gran parte della programmazione 2011-2012 è dedicata al Nuovo Mondo musicale che oggi ci si prospetta, testimonianza di un connubio tra più tradizioni musicali, diverse geograficamente ed etnicamente, la maggior parte delle quali extra europee.

ANGEL IN HARLEM GOSPEL CHOIR Tania Maria

I

n diretta ogni mercoledì da Montecarlo Nights con Nick, continua la stagione 2011/2012 del tempio italiano del jazz, il Blue Note di Milano che dopo memorabili concerti come quello di Tania Maria che ha entusiasmato il pubblico con i suoi ritmi travolgenti per poi incantarlo con una versione magistrale di Estate di Bruno Martino, vede per gli ultimi due mesi di quest’anno un program-

E AL COST...

R

ma molto ricco con diversi concerti imperdibili per ogni appassionato di jazz, come quello dei Four Play, specialisti dell’easy jazz suonato con perfezione, l’accoppiata che si preannuncia meravigliosa fra Danilo Rea e Sarah Jane Morris, poi Diane Schuur, davvero una delle migliori voci viventi ed eccellente pianista. Infine, per Natale e Capodanno, l’ormai tradizionale coro gospel.

itorna la stagione del jazz anche al Coast, ristorante lounge nella zona di Corso Como a Milano. Dopo un concerto dei bravissimi Italian Harmonists, il 17 novembre è la voce del notissimo Ronnie Jones a intrattenere il pubblico con il suo swing e gli evergreen del repertorio internazionale. Nella foto della scorsa stagione due straordinarie voci italiane, Daniela Ferrari ed Erino Gualberto che accompagnano il “Bacharach italiano” Klaus Savoldi Bellavitis, le cui capacità compositive sono apprezzatissime dai più severi critici musicali.

NICK ALLA GHIRONDA

G

rande successo, durante l’ultima estate per il festival La Ghironda, interessantissima rassegna dei musicisti di strada, un vero e proprio festival del genere che prende il via da Martina Franca, sede del noto Festival della Valle d’Itria, in Puglia. A inaugurare la serie dei concerti, però, un artista molto noto, Nick The Nightflly con il suo quintetto e, ospite d’onore, Amalia Grè, nella grande piazza di Ceglie Messapica.

CAROL SUDHALTER AGLI APERITIVI JAZZ MILANESI

D

i moda a Milano e non solo gli aperi-cena con concerti jazz, soul e bossanova dal vivo, con gruppi emergenti ma anche artisti di respiro internazionale come la sassofonista newyorkese Carol Sudhalter che vediamo nella foto qui sotto. Deus ex machina di questi gruppi jazz è Marcello Patrono, art director di Elite 42, con Germain Thomas. Il calendario di questi aperitivi Jazz è anche sulle pagine FB di Jazz Digest e In Eventi Milano

MAGICO BANDONEON

U

n grande musicista suona per il pubblico, ovunque esso sia. Come fa Daniele Di Bonaventura. grande interprete del Bandoneon e compositore di rango: i suoi brani sono stati eseguiti in trournèe con l’l'Ensemble Instrumental de Corse diretta da Cédric Leprévost. Allo stesso modo lo si può incontrare in concerto in un piccolo ma raffinato wine bar come L’Anfora di Martina Franca, dove ha sperimentato con il Vertere String Quartet alcuni brani per archi e due bandoneon.

NOVEMBRE inizio spettacoli ore 11 6 - Dave Holland & Pepe Habichuela Flamenco Quintet con Josemi Cardona - prima data italiana 13 - Cyro Baptista & Banquet of the Spirits: "Caym" - unica data italiana 20 - Avishai Cohen Trio - “Seven Seas” - unica data italiana DICEMBRE inizio spettacoli ore 11 4 - Klezmatics & Joshua Nelson – “Brother Moses Smote the Waters” - prima data italiana - concerto di natale 11 - Omer Avital Quintet - prima data italiana GENNAIO inizio spettacoli ore 11 15 - Pharoah & The Underground con Pharoah Sanders - prima europea 22 - Michael Blake & Kingdom of Champa - prima europea 29 - David Murray Big Band e James Blood Ulmer - “Blood Singin’ And Stompin’ The Blues” - prima assoluta FEBBRAIO inizio spettacoli ore 11 5 - William Parker Orchestra, special guest Kidd Jordan - “The Essence of Ellington” - prima data italiana 19 - The Cookers – prima data italiana 26 - Bill Carrothers Trio – “Joy Spring” - prima data italiana MARZO inizio spettacoli ore 11 4 - Louis Moholo “Special Edition” – “Dedicated to The Blue Notes” - prima assoluta 11 - Bill Laswell & Material con Gigi - unica data italiana 18 - Asian-American Orchestra - India & Africa: tributo a John Coltrane - prima europea 25 - Abraham Inc.: David krakauer, Fred Wesley & SoCalled - “Funk Meets Klezmer!” – unica data italiana

LA FONDAZIONE Q PER VALORIZZARE NUOVI MUSICISTI

È

trascorso poco più di un anno dalla nascita della Fondazione Q, importante progetto musicale, voluto e realizzato da Red Canzian, il batterista dei Pooh, con Elvio Chiatellino e Marina Quadro, ed è già tempo di raccogliere i primi frutti… Scopo principe della Fondazione Q è quello di esaltare l’eccellenza e il vero talento di giovani musicisti e di produrre senza fini di lucro il loro primo progetto discografico… E ben sette infatti sono i progetti di altrettanti talenti presentati alla Salumeria della Musica, lo scorso 6 ottobre. I sette “eletti”, basandosi esclusivamente sul principio della meritocrazia, sono: il sedicenne Alberto Tessarotto, pianista classico; la band di Imola “Kashmir” con la sua passione per il progressive Anni 70 ma con sonorità moderne e una scrittura che spazia dal

rock al musical stile Broadway; il crooner italo-canadese Ala Berth con “The Way We Were” (omaggio a Barbra Straisand, ndr) e il cantautore Alvin “Libera l’ormone”. Spazio e riconoscimento anche alla fotografa Consuelo Busi che ha realizzato le immagini che saranno contenute nel “live” dei Pooh; al tecnico del suono ValeRed Canzian festeggia insieme a Elio rio Celeste e al grafico Giovanni D’Angelo. Fiorucci gli artisti della fondazione Q Info: www.fondazioneq.it

I NUOVI CD DA ASCOLTARE IN AUTO

C

ello Songs è l’ultima opera di una cantante davvero straordinaria, capace di cambiar genere di musica eseguendola sempre con una qualità superba: Sarah Jane Morris in questo CD passa da Pino Daniele a Ennio Morricone a Debussy, Tom Waits e un inedito di Boy George, tutti accompagnati da un ensemble interamente formato da violoncelli con arrangiamenti di Enrico Melozzi studiati appositamente per il timbro vocale di Sarah. Nel disco suonano anche Fabrizio Bosso, Danilo Rea, Dominic Miller. Da ascoltare mille volte. Bellissimo e interessante anche “Visione Passeggera” del pianista pugliese Michele Fazio; registrato a Oslo, è la colonna sonora di un recital di Sergio Rubini, voce recitante in un brano del CD, un disco per solo pianoforte, ricco di atmosfere che potremmo accostare al mitico Koln Concert di Keith Jarrett, musica che arriva al cuore dell'ascoltatore trasportandolo in un viaggio di sogni, emozioni e segreti. In un brano la meravigliosa voce di Dagmar Segbers. Fra gli altri CD di recente uscita segnaliamo anche “Passaggi circolari di Stefano Zeni”, il piacevole Vagabond di Parisse, e quelli di due cantautori, il già noto Gianmaria Testa con “Vitamia” di piacevole ascolto e Valerio Millefoglie, già autore di romanzi, con il suo primo CD “I miei migliori amici immaginari”, dai testi originali. Da ascoltare anche Cassandra De Rosa e Luigi Maieron.

Auto Digest / 103


LA POSTA DI AUTO DIGEST|

S

ono venuto a conoscenza del modello Renault-Alpine A610 GTA e me ne sono innamorato. Vorrei qualche informazione al riguardo dato che mi piacerebbe acquistarne una. Gianluca Di Pierro

In realtà, la A610 è unanimemente considerata l'ultima Alpine. Dopo la sua uscita di produzione, infatti, non furono più introdotte vetture con questo marchio, anche se la Alpine continuò a lavorare sotto la Renault occupandosi di messa a punto di modelli sportivi. La A610 montava l'ultima versione del PRV, un 6 cilindri a V di 90°, da 2.975 cc di cilindrata, sovralimentato da turbocompressore (corredato di intercooler) e in grado di erogare una potenza massima di 250 CV a 5.750 giri/min, spingendo la vettura a una velocità massima di 265 km/h. Anche i livelli di coppia erano buoni: la A610 disponeva di un picco massimo di 263 Nm a 2.900 giri/min. Della A610 furono vendute due versioni: la versione "normale" (dotata di ABS, climatizzatore, servosterzo, retrovisori esterni elettrici, cerchi in lega, chiusura centralizzata e vetri elettrici) e, nel 1992, la versione Magny-Cours, dotata in più anche di autoradio con CD e di interni in pelle, prodotta in soli 31 esemplari. Nel 1992, in occasione delle olimpiadi invernali di Albertville furono allestiti due esemplari speciali: Albertville 92 nella colorazione Blanc Gardenia per il trasporto di personalità e furono poi vendute. Tra gli aggiornamenti, nel marzo del 1993, la A610 ricevette nuovi cerchi in lega, di diverso disegno, cerchi che qualche anno dopo sarebbero stati montati sulla Renault Spider. Nonostante le indubbie migliorie e le note di lode della stampa europea, la A610, non solo non riuscì a risollevare le sorti della Alpine dopo i due fiaschi avuti con la GTA e con la A310, ma fece ancora peggio: il problema stava, oltre che in un'immagine seriamente compromessa, anche nel prezzo che era troppo alto e quindi poco competitivo. La A610 fu pertanto tolta di produzione nel 1995, dopo essere stata prodotta solamente in soli 818 esemplari. Il prezzo di un esemplare in buono stato dell’ultimo anno di produzione e poco “sfruttato” si aggira intorno ai 12.000/15.000 euro.

G

entile Redazione di Auto Digest, di recente un vecchio zio mi ha lasciato una DAF 33 del 1967 con cambio Variomatic. Da quello che ho potuto capire sfogliando qualche libro sul tema è un cambio a variazione continua. Si può dire allora che questa tipologia di cambio sia il precursore dei moderni automatici? Ragionando nell’ottica di una possibile rivendita dell’auto, qual è il valore di mercato? Conviene rimetterla a posto o il prezzo di vendita rimane comunque troppo basso? Grazie Gianni Ancona

Si, si può parlare a ragione del precursore dei moderni cambi CVT a variazione continua senza chiaramente nessun tipo di dispositivo elettronico per la gestione delle cambiate. Negli anni 60/70, proprio per la scarsa diffusione del cambio automatico sulle utilitarie, la DAF 33 era scelta dalle persone disabili. Con un motore 2 cilindri, 750 cc e 32 cavalli raggiungeva la punta massima di 113 chilometri orari e copriva lo 0100 in 43”. L’ultima evoluzione della DAF 33 fu la 66 che fu poi venduta con marchio Volvo (a partire dal 1972) in seguito all’acquisizione da parte della casa svedese del pacchetto di maggioranza della DAF. La Volvo continuò a utilizzare questa tipologia di cambio per un certo periodo per poi abbandonarlo poco dopo. Da un punto di vista collezionistico è sicuramente un’auto d’importanza storica non tanto per il valore di mercato che oscilla dai 3.000 ai 5.000 euro secondo lo stato di conservazione della vettura, quanto perché la prima utilitaria di serie a montare il cambio automatico. Se non in buone condizioni e se necessita di una riparazione del cambio (ammesso che qualcuno sappia ancora metterci mano), oltre che del restauro della carrozzeria e degli interni si supera di gran lunga il valore dell’auto.

S

ono interessato all’acquisto dell’auto di rappresentanza aziendale. Si tratterà di una grossa berlina (avevo pensato a Mercedes Classe S, Lexus GS 450h o Porsche Panamera), ma più di tutto sono indeciso riguardo al tipo di propulsore se benzina, Diesel o ibrido, per le varie motivazioni che porterebbero a scegliere l’una o l’altra, soprattutto in considerazione del fatto che la userei anche come auto personale e per fare tanti chilometri. Luca Boriani La sua domanda è assolutamente pertinente visti i tempi che corrono e l’altalenanza del prezzo del carburante. Tra le differenti tipologie di motori ci sentiamo di consigliare ancora il Diesel (per quanto i nuovi ibridi siano molto efficienti) per l’economicità di utilizzo e perché dovendo viaggiare molto, si riesce a coprire una lunga tratta, come la Milano-Roma senza dover fare soste in più risulta un prodotto sicuramente meglio rivendibile.

SCRIVETECI LE VOSTRE RICHIESTE, CONSIGLI, TESTIMONIANZE “LA POSTA” LARGO CAIROLI, 2 20121 - MILANO E-MAIL: INFO@PSEEDITORE.IT


www.tuttoporsche.com www.youtube.com/pseeditore


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