AutoDigest 67

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Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1, DCB Milano - ISSN 1722-2109

N. 67 Anno IX Mensile -2011 €5,00 Italy only

&

SPECIALE PROVE SU STRADA

Clic

AL VOLANTE DELLA MCLAREN MP4-12C



SOMMARIO

Il piacere dell’automobile

pag.

6

Volkswagen Touareg Hybrid

pag. 58

L’editoriale di Walter Walcher

pag.

8

Citroën DS5 2.0 HDi

pag. 62

L’opinione di Gianni Marin

pag. 10

Hyundai i40

pag. 70

McLaren MP4-12C

pag. 14

Volkswagen Up!

pag. 78

Mercedes ML

pag. 22

Le altre prove di Cortina Auto

pag. 80

Range Rover Evoque

pag. 30

Coppa d’Oro delle Dolomiti 2011

pag. 90

Jeep Grand Cherokee

pag. 38

Yokohama invernali

pag. 94

Audi Q3

pag. 46

Guida Sicura

pag. 96

Volkswagen Tiguan

pag. 54

Le News di Cortina Auto

pag. 98

Auto Digest & Classic È una realizzazione Edi Team/PSE Editore Direttore Responsabile: Valerio Alfonzetti Consulenza Editoriale di Gianni Marin Art Director: Alessandra Chiaradia

Hanno collaborato a questo numero:

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In redazione PSE: Marco Rocca, Sveva Cortis Viale, Chiara Matilde Brambilla, Nathalie Besostri Per i testi: Antonio Pavone di San Barbato, Gabriele Alfonzetti, Nicola D. Bonetti, Nicola Salvato Fotografie: Edi Team, archvio PSE, archivi della case automobilistiche

Redazione: PSE Editore Srl - Largo Cairoli, 2 20121 Milano, Tel. 02.72000758, fax 02.25902043 e-mail: coordinamento@pseeditore.it Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Media In Sas - Largo Cairoli, 2 20121 Milano tel. 02.86453627 - 8051429 - 86455417 - fax 02.8051429 e.mail: mediain@mediain.it Editore: Edi Team - Via F. Casati, 25 20124 Milano Anno 16 n.1 - Inverno 2011-12, Pubblicazione semestrale - Aut.Trib.Milano n.196 del 1/4/1996 e n.79 del 8/2/2003 - Sped. A.P. 45% filiale di Milano, art 2. comma 20/b - legge 662/96. Stampa: Arti Grafiche Boccia - Salerno Distribuzione per le edicole: Me.Pe. Milano




NOI E OSHO

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IL PIACERE DELL’AUTOMOBILE

L'amore non è un bisogno, ma un traboccare... L'amore è un lusso. È abbondanza. Significa possedere così tanta vita che non sai più cosa farne, quindi la condividi. Significa avere nel cuore infinite melodie da cantare; che qualcuno ascolti o no è irrilevante. Anche se nessuno ascolta, devi comunque cantare, devi danzare la tua danza. Il filosofo della New Age, Osho, personaggio interessante anche per la sua collezione di Rolls Royce, in queste parole esprime bene lo spirito con il quale noi di Cortina Auto da quindici anni ci avviciniamo alle belle automobili. Saremo invecchiati in questi tre lustri ma nessuno è riuscito a disilluderci o a far cadere nell’oblio quanto sia bello assaporare il piacere di guidare un’automobile tecnologicamente perfetta, potente, veloce, incollata alla strada, con il respiro del motore che si plasma con la nostra mente così come fra amanti si cerca di condividere il medesimo respiro, lo stesso ritmo nel pulsare del sangue nelle vene. Di limiti e tasse lasciamo pascere e turbarsi chi non è capace di amare, perché l’amore non ha prezzo e continueremo a tenerlo stretto nell’anima, continueremo a incantarci di fronte a una linea fluente e grintosa, capace di provocare il rilascio di emozioni. E forse non siamo in pochi se un’auto come la Evoque, che vedete in uno scenario fantastico nelle prossime pagine, si lascia attendere diversi mesi da chi la vuole portare nel proprio box, se la DS5 fa voltare la testa, se scesi da una ML si vorrebbe subito tornare a bordo per viverne i piaceri, se una Up! ci mette allegria e una Touareg Hybrid ci spinge a giocare sempre con l’acceleratore per farla funzionare il più possibile con l’elettricità. E questo anche quando scaliamo un ripido sentiero innevato con la Grand Cherockee consci della discendenza dalla Jeep Willys e che il marchio Jeep derivò dalla pronuncia slang di GPV, ovvero General Purpose Vehicle. E quando qualcuno ci dovesse rimproverare di parlare sempre di automobili o noi ci sentissimo annoiati perché qualcuno parla sempre di calcio o di escursioni con le ciaspe, basta capire che si tratta di amore e passione. E tutto ciò che si fa con amore, anche l’amore stesso, è meraviglioso. Noi Cortina Auto lo prepariamo con amore da sempre. Ora seguiteci e sfogliatela anche sul web*

Valerio Alfonzetti

* www.pseeditore.it YouTube: AutoDigestTV e Il canale di PSE Editore Facebook: CortinaAuto Redazione e Cortina Auto



LE RICHIESTE DELL’UNRAE AL GOVERNO “Riteniamo che l’intero settore dell’automotive possa contribuire in modo significativo al rilancio dell’economia del nostro Paese. Il Governo Monti ha dovuto prendere drastiche misure imposte dall’allarmante quadro economico-finanziario europeo. Ora attendiamo le azioni necessarie in favore del rilancio dell’economia italiana, consapevoli che esse dovranno tenere conto anche di un comparto che dà lavoro a 1.200.000 persone, che contribuisce al gettito fiscale nella misura del 16,6%, che vale l’11,4% del Pil. Non possiamo immaginare che un settore di questa rilevanza economica e sociale rimanga fuori da un progetto destinato a restituire al nostro Paese la posizione che gli spetta fra i maggiori protagonisti dell’Europa Unita”. Il Presidente dell’UNRAE (Associazione che rappresenta le Case estere in Italia), Jacques Bousquet, così sintetizza le preoccupazioni e le attese del mondo dell’automobile. Per l’Italia si prospetta certo un 2012 difficile con un Pil in contrazione dello 0,6% e calo dello 0,8% dei consumi delle famiglie, conseguenza delle manovre estive, della più recente manovra “Salva Italia” e delle ulteriori strette fiscali in divenire. Se il Governo non dovesse dedicare al settore dell’automotive l’attenzione che si merita si produrrebbero ripercussioni negative sul mercato:il Centro Studi UNRAE stima Per il 2012 1.680.000 immatricolazioni di auto e anche per il 2013 le indicazioni tracciano uno scenario quasi piatto. Come riferimento, ricordiamo che nel 2008 furono immatricolate 2.162.000 auto. “Le cifre parlano chiaro e non fanno sconti, con 610.000 vendite in meno, in due anni il fisco ha perso 2,5 miliardi”, sottolinea Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE, citando i 12 miliardi di fatturato persi in un biennio. Secondo noi dell’UNRAE è possibile invece immaginare un significativo contributo dell’automobile al rilancio dell’economia italiana agendo sul fronte dell’innovazione, della mobilità sostenibile, rivedendo la fiscalità attraverso una rimodulazione del gettito, agendo sulla leva delle auto aziendali con adeguamento della fiscalità italiana a quella europea, intervenendo in modo concreto con misure in favore dei giovani e delle famiglie. Su questi due ultimi punti, ritenuti essenziali anche per un fatto di equità sociale, l’UNRAE, evidenziando la contrazione degli acquisti di auto da parte dei giovani fra i 18 e i 29 anni (-30%), la cui precarietà nel lavoro crea forti difficoltà nel ricorso al credito bancario, suggerisce la costituzione di un fondo per prestiti a tasso agevolato, abolendo nel contempo i costi per le pratiche di finanziamento. Quanto al sostegno alle famiglie che devono cambiare l’auto sostituendo veicoli poco sicuri e molto inquinanti con vetture dotate delle più recenti tecnologie, esso dovrebbe orientarsi su un programma triennale parametrato alle emissioni di CO2. Secondo i calcoli del Centro Studi UNRAE, le misure a vantaggio delle famiglie si tradurrebbero in una crescita dell’immatricolato tale da garantire sostegno all’iniziativa a costo zero per lo Stato. Nel settore delle auto aziendali il trattamento fiscale in Italia è molto distante dalla media europea sia per la deducibilità (illimitata in Germania e in Spagna), sia per la quota ammortizzabile, che in Italia è del 40% contro il 100% degli altri grandi mercati europei, sia per il “tetto” ammortizzabile, che è di 7.200 euro contro i più di 18.000 di Francia e Gran Bretagna e l’assenza di limiti per Germania e Spagna. Anche per la detraibilità dell’IVA l’Italia è ferma al 40% contro il 100% degli altri grandi Paesi. E’, quindi, evidente quanto il trattamento fiscale per le auto aziendali in Italia sia assai più gravoso, collocando di fatto in posizione negativa l’Italia anche sul piano della competitività delle nostre Aziende. Come UNRAE, infine, chiediamo che una quota dei 4,8 miliardi di euro derivanti dall’aumento delle accise sui carburanti torni al settore dell’automotive per permettergli di contribuire alla crescita economica del Paese.

Walter Walcher

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EDITORIALE

Presidente Onorario UNRAE


NEVER ADAPT.

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NON SAREMO PIU’ SOLI I sistemi tecnologici che sempre più numerosi “salgono a bordo” di un’automobile possono incorporare delle emozioni? I grandi computer delle fiction televisive hanno detto di sì, ma forse sta cambiando qualcosa anche nell’automobile

robot dotati di emozione esistono da tempo, basti pensare al celebre HAL, il mega-computer presente nell’astronave di “2001 Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick o, più recentemente, a David, il robot bambino che in “Intelligenza artificiale” di Steven Spielberg prova amore incondizionato per i genitori umani. Il primo dichiara d’aver paura quando sta per essere smontato, ma è un puro stato mentale senza conseguenze pratiche. Il secondo prova un sentimento monocorde, eccessivamente melenso, che dura persino quando la madre l’abbandona nel bosco. Ho pensato a tutto questo più di una volta testando nel corso del 2011 i nuovi modelli d’auto caricati e, in alcuni casi, sovra-caricati di dispositivi elettronici al limite da mettere in imbarazzo chi è al volante. Di fronte a questo imbarazzo è nata una domanda. E se, come conseguenza, anche tutte queste diavolerie ormai divenute di uso quotidiano, oltre alla loro funzione, possedessero anche la capacità di incorporare emozioni? Prendiamo per esempio un dispositivo come il “Comand” della Mercedes-Benz utilizzato sulla nuova Classe B che strizza l’occhio a un pubblico giovane offrendo l’accesso a Internet con la possibilità di navigare, ma tante altre diavolerie come la possibilità di avvalersi del servizio meteo o scaricare un itinerario precedentemente configurato su PC con Google Maps e quindi inviato alla vettura. E se questo dispositivo provasse soddisfazione per il lavoro svolto dopo averci portato diligentemente da un punto all’altro della città, da una autostrada all’altra, da una regione a un’altra, obbedendo diligentemente agli ordini del suo padrone? Rovesciando le prospettive, quand’è infatti che una macchina compie perfettamente le proprie funzioni? Quando possiamo dire che ha svolto del tutto e nel miglior modo possibile i suoi compiti? La risposta è chiara e immediata: quando fa esattamente quel che ci aspettiamo da lei, al momento opportuno, con l’esattezza delle informazioni che non ci fanno sbagliare la strada e quindi senza perdite di tempo. Magari anticipando addirittura i nostri desideri, evitandoci il fastidio di essere costretti a fermarci per chiedere informazioni sul nostro viaggio. L’orgoglio di un “Comand” sarebbe il sentimento corretto di chi ha capito tutto questo e l’ha saputo portare a compimento. Allo stesso modo un sistema elettronico di sicurezza ansioso sarebbe un dispositivo che quando inizia ad avvertire il malfunzionamento di un suo componente, si rifiuta di compiere nuovi interventi per non danneggiare il lavoro e mettere in pericolo il suo utilizzatore. La conclusione di tutto questo (nel caso questa umanizzazione filosofia venisse accettata, dovrebbe imporre, a chi progetta nuovi sistemi elettronici, una certa attenzione che vada oltre la loro funzione, tenendo presente le loro capacità di soggiacere alle emozioni. Tutto questo riguarda soprattutto quei costruttori che stanno aggiornando i loro sistemi multimediali facendo salire a bordo non solo il social network (Facebook) più diffuso al mondo che già dai prossimi mesi potrebbe essere integrato tra le funzioni di bordo, ma anche l’integrazione di applicazioni di Google. Tutto da usare esclusivamente in forma vocale, tutto sulla strada già tracciata dell’interfaccia iPhone e iPad.

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L’OPINIONE

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Gianni Marin


La forza sensibile.

Hyundai

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Il SUV compatto che unisce stile e versatilitĂ . Vasta gamma di motorizzazioni.

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M C LAREN MP4-12C

THE ENGLISH RULES È DIVENTATA IL RIFERIMENTO PER LE SPORTIVE DI PARI POTENZA E PREZZO A SUON DI CONFRONTI E PROVE MASSACRANTI IN PISTA EMOZIONANDO UNA LUNGA FILA DI GIORNALISTI. MA LA STRAORDINARIA MP4-12C PRIMA DI TUTTO HA VINTO LA SFIDA CON LA SUA STORIA DI MARCO ROCCA



a quando è arrivata non ha fatto altro che generare scompiglio, panico, invidia, fin anche odio. Si è presa gioco, senza alcun timore di quasi tutte le supersportive oggi sul mercato e non contenta, proprio come farebbe un leader risoluto, ha imposto le proprie regole, bene o male che vadano agli altri. All’inizio della sua recente storia, c’era “diffidenza” circa il vero potenziale del progetto 12C per quanto le credenziali ci fossero tutte e soprattutto da tutti riconosciute. Telaio a vasca in carbonio proprio come vuole la migliore tradizione sportiva, V8 twinturbo da 600 cavalli e un bel carico di elettronica a occuparsi del motore e dell’haendling, pressocchè perfetto, regolando sospensioni e cambio. Ma farsi una reputazione è un’altra storia. Le grandi aspettative riposte, a causa della sorella più anziana idolatrata, la McLaren F1 (pietra miliare per lo sviluppo delle GT moderne) erano davvero troppe e il peso da portarsi dietro non facile da sostenere. Molti continuano a paragonarla, sbagliando, alla F1 consacrandola come sua legittima erede, ma le cose stanno diversamente. I tempi in cui a “condurre” e avere il pieno controllo del mezzo era l’uomo, sono finiti da un pezzo (salvo per poche piccole eccezioni). Oggi le auto per quanto sportive e taglienti sono un’altra cosa, controllate sempre dal pilota e dall’elettronica, incorreggibile navigatrice. Ma la reputazione, quel giudizio che vale la tua faccia, che ti conferisce la stima degli altri e il loro profondo rispetto, è davvero imprescindibile anche oggi. È tra i cordoli che la MP4-12C si è fatta la pelle, mettendosi in gioco, puntando sempre e solo a un obiettivo: risultare la migliore tra tutte; e cosi è stato senza forse e senza ma. L’ultima arrivata è riuscita a imporsi di prepotenza sulla “casta chiusa di regine della pista”. Più in alto si punta, più grandi sono gli sforzi da tenere in conto e tutto l’organico McLaren lo ha sempre ben tenuto a mente. Il grande lavoro degli ingegneri e gli studi al computer come in galleria del vento hanno dato ragione a un gruppo di uomini che non ha mai smesso di credere in un marchio che non poteva lasciare alla sola F1 il ricordo di una delle vetture stradali più straordinarie di sempre. Ora tocca alla MP4-12C con la grande tecnologia che fa parte del suo DNA. Tutta la carrozzeria è in materiale plastico, così da riuscire a contenere la massa della vettura in soli 1310 kg. Sotto il vestito, che nei tratti nasconde espliciti richiami al passato (vedi l’apertura degli sportelli per esempio) pur ridefiniti in chiave moderna, è montato il propulsore dalla costruzione raffinata e dalla voce melodiosa che urla spolmonandosi fino a 8.500 giri al minuto. Il motore bi-turbo costruito dalla stessa McLaren siglato

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M C LAREN MP4-12C

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SCHEDA TECNICA McLAREN MP4-12C

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M C LAREN MP4-12C

Motore: centrale 8 cilindri a V di 90, biturbo°

larghezza 1.908 mm, altezza 1.199 mm,

Cilindrata: 3.800 cc

passo: 2.670 mm

Potenza: 600 Cv a 7.000 giri

Peso: 1.310 kg

Coppia: 600 Nm a 3.000 giri

Velocità massima: oltre 320 km/h

Trazione: posteriore

Accelerazione: 0 - 100 km/h in 3”2

Cambio: sequenziale doppia frizione a 7 marce

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‘M838T’ annulla definitivamente il ritardo delle giranti della turbina portando subito il motore in coppia che sulla MP4-12C è disponibile per l’80% già a 2000 giri. Ma l’apotesosi prestazionale arriva dal responso del cronometro che, giudice insindacabile, ferma la lancetta a 3,2 secondi prima che “l’inglesina” superi i 100 km/h. Se qualcuno della concorrenza ha fatto di tutto per avvicinarsi a questo capolavoro, pochi, meglio dire nessuno, hanno potuto vantare un tempo di 9,1 secondi (10,2 secondi per la sua più acerrima nemica dall’accento modenese) nello 0-200 km/h. La spinta è cosi progressiva e lineare, senza mai mancare di cattiveria chiaramente, che in un soffio si percorre il nastro d’asfalto a quasi 330 km/h (sull’anello di Nardò ha fatto registrare 338 all’ora). La grande esperienza dei tecnici inglesi, però, non sta nell’andar forte in linea retta ma tra le curve. Quasi tutto il merito se lo prende il superbo telaio monoscocca “MonoCell” in carbonio dal peso inferiore a 80 kg che conferisce la giusta rigidezza torsionale alla vettura. Non solo l'esclusiva struttura crea un rapporto speciale tra guida e manovrabilità, ma conferisce anche alla vettura un’eccezionale aderenza laterale e grande trazione. La 12C è sempre perfettamente bi-

M C LAREN MP4-12C

EMOZIONARE


LE PORTE CHE SI APRONO VERSO L’ALTO SONO UN CHIARO RIMANDO ALLA MITICA F1. L’ABITACOLO È STATO CONCEPITO PER OTTIMIZZARE SPAZIO E POSTURA CORRETTA;

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M C LAREN MP4-12C

OGNI PARTICOLARE È STUDIATO IN FUNZIONE DELLA GUIDA SPORTIVA.

I DUE POSTI SONO RAVVICINATI TRA LORO IN MODO DA LASCIARE AL PILOTA UNA VISIBILITÀ MIGLIORE

lanciata in curva ad alta o bassa velocità, nei cambi di direzione, in frenata lenta o brusca, in sovrasterzo o sottosterzo e lo senti. Anche il comparto sospensivo è molto sofisticato. Senza le barre antirollio (sostituite da un raffinato sistema idraulico) si è limato ancora peso a tutto vantaggio delle reazioni, neutre e prevedibilissime in fase d’ingresso e percorrenza di curva. Tra le mani hai una sportiva di razza che esaudisce fedelmente ogni desiderio ma in totale “scioletezza”. È assurdo da dire, ma si riesce ad andar forte in tutta tranquillità! Lo sforzo psico-fisico che “lei” ti chiede non è mai alto per quanto sia una sportiva di razza. È una simbiosi perfetta, un’alchimia unica e irripetibile sconosciuta ad altre sportive di pari fascia di prezzo e potenza. Grazie ai settaggi che la centralina elettronica prevede (Normal, Sport, Track) che vanno a modificare risposta dell’acceleratore, smorzamento delle sospensioni e prontezza del volante la 12C cambia profondamente, un pò come per il dott. Henry Jekyll nel famoso romanzo di Stevenson. Docile e mansueta in Normal, più sensibile in Sport, è con il “manettino” in Track, che il V8 diventa cattiveria pura. In un attimo arriva al limite dei giri perfettamente supportato dal cambio a sette marce a doppia fri-


M C LAREN MP4-12C

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zione SSG dotato anche di funzione Pre-Cog grazie alla quale, applicando una leggera pressione ai comandi del cambio è possibile caricare in anticipo la marcia successiva, praticamente azzerando la latenza; il cambio di marcia è istantaneo. Così si scoprono i suoi limiti, elevatissimi. Nei curvoni più veloci la MP4-12C è incollata all'asfalto mentre in frenata ci pensa l'aerofreno posteriore (l’ala simile a quella che montava la SLR) che si posiziona istantaneamente in verticale, a dare stabilità e consistenza alla decelerazione. Capitolo freni: nella configurazione standard con campana freno in alluminio forgiato e disco in ferro fuso compongono una struttura particolarmente leggera risultando potenti modulabili e dal mordente micidiale sopportando molto bene la fatica. Ovviamente a richiesta, è disponibile un upgrade con freni in composito a matrice ceramica (CCM) non indispensabili se non nell’uso estremo in circuito. Un’auto eccezionalmente legata a quei principi primigenii di sportività e guidabilità che hanno reso celebre il marchio McLaren su strada come in pista e che oggi tornano a vivere nella MP412C forti della tecnologia e dello sviluppo dei nostri tempi.


MERCEDES ML 250 BLUETEC E 350 BLUEEFFICIENCY SPORT


LA GRANDE M dopo aver venduto un milione e duecentomila esemplari la mercedes presenta la terza generazione della classe m, completamente rinnovata nel design e nella tecnologia, nella dotazione multimediale e negli arredamenti. senza abbandonare la grande attenzione ai consumi e all’inquinamento. l’abbiamo provata con il nuovo motore 4 cilindri turbodiesel 2.2 litri e con il 6 cilindri benzina 3,5 litri da 306 cavalli DI GIANNI MARIN CON FOTOGRAFIE EDI TEAM


el 1997 la Classe M della Mercedes-Benz diede il via al nuovo segmento del mercato: i SUV di classe Premium: fu una svolta per un mercato irrimediabilmente ingessato e secolarizzato alle tradizionali berline e station wagon di prestigio. Da quell’anno il mondo dell’automobile non fu più lo stesso e oggi nessuna Casa automobilistica “premium” può fare a meno di un SUV nella propria gamma e se si guarda ai progetti dei nuovi modelli previsti per il prossimo decennio, ci si rende conto che reciteranno sempre più un ruolo da protagonisti. La Classe M non poteva sfuggire a questo futuro ed eccola ripresentarsi con una nuova doppia anima: quella di un’imbattibile trazione integrale permanente 4Matic in grado di affrontare il più infido fondo stradale e quella di una lussuosa berlina con la quale presentarsi alla “prima” del Teatro alla Scala di Milano. La nuova generazione è immediatamente riconoscibile per il caratteristico design fattosi più aggressivo (con l’inconfondibile forma del montante posteriore) con un’immagine che si stacca completamente dalla concorrenza. Il frontale è dominato dalla mascherina del radiatore (con la stella al centro) la cui forma possente e sicura di sé ne sottolinea il carattere. Il design dei gruppi ottici risulta esclusivo e innovativo, in particolare con l’Intelligent Light System (opzionale). Le luci diurne a LED sono integrate con un listello cromato all’interno del paraurti. L’ampia e più alta protezione sottoscocca dal look cromato si estende fino al bordo inferiore della mascherina, sottolineando così l’aspetto imponente. “Per realizzare la nuova M” ci diceva Wolfgang Keller, direttore dello sviluppo, “ci sono voluti quattro anni di studio, 12 milioni di chilometri percorsi per i test che si sono svolti dall’Artico alla Tanzania e oltre diecimila pezzi nuovi provenienti da trecento fornitori”. La totale rivisitazione è del resto dimostrata dal profilo slanciato delle fianca-

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MERCEDES ML

N


IL

6 CILINDRI DELLA ML350 SVILUPPA 306 CV PER PRESTAZIONI DECISAMENTE ELEVATE E UN GRAN PIACERE DI

GUIDA.

CON I COMANDI SUL TUNNEL SI POSSONO SELEZIONARE DIVERSE MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO, DA SPORT

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te che sottolineano ancor meglio la vocazione stradale della ML, le cui proporzioni compatte sono definite dal passo lungo e dagli sbalzi ridotti. Il montante posteriore “invisibile” che caratterizza la nuova Classe ML, è ispirato alle precedenti generazioni e identifica subito la vettura così come il profilo del tetto che discende verso la coda sottolineandone la sportività insieme ai gruppi ottici posteriori avvolgenti a Led con tecnologia in fibra ottica. Il paraurti, con protezione integrata del bordo di carico dal look cromato e con il nuovo Wing-Design caratterizza elegantemente l’aspetto della coda. Ulteriori elementi dal look cromato, come il roof rail, i listelli sulla linea di cintura o la maniglia del bagagliaio, sottolineano l’impatto estetico di grande prestigio. Un lavoro eccelso di stile all’esterno che ritroviamo anche negli interni dove gli architetti arredatori hanno ridisegnato l’abitacolo utilizzando finiture e materiali di pregio come quelli degli inserti su plancia e sportelli in legno di frassino poroso o in alluminio. Le forme espressive della parte superiore della console, a esempio, esprimono potenza mentre il profilo discendente della plancia nella zona del passeggero anteriore trasmette una straordinaria sensazione di spazio, sottolineando le eccezionali doti di comfort di questa vettura nelle lunghe percorrenze. Gli interni, ampi e luminosi offrono una libertà di movimento all’altezza dei gomiti decisamente superiore rispetto al modello precedente (34 mm anteriormente e più 25 mm posteriormente) e, di conseguenza, anche un’abitabilità maggiore. I tecnici della Mercedes-Benz hanno approfittato della nuova Classe ML per introdurre un’ergonomia ancora più evoluta che in futuro sarà adottata su tutti i modelli della Casa. Infotainment, navigazione e comunicazione si gestiscono in maniera

MERCEDES ML

A WINTER A OFFROAD, PER AFFRONTARE PERCORSI FUORISTRADA ANCHE DI UNA CERTA DIFFICOLTÀ


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MERCEDES ML

intuitiva e molto semplice grazie al Controller posizionato sulla consolle centrale. I sedili sono progettati per un comfort elevato e la massima tenuta laterale e hanno tutti i comandi elettrici. dalla regolazione dell’altezza all’inclinazione dello schienale e del cuscino anche in senso longitudinale. Anche per i sedili posteriori si può regolare l’inclinazione dello schienale. Ribaltando in avanti entrambi gli schienali e il piano di seduta, si crea un vano di carico piatto, con un volume di carico enorme: 2010 litri. I MOTORI La Classe M è arrivata in Italia offrendo tre motorizzazioni. Si parte dal Diesel quattro cilindri 2200 cc della ML250 Bluetec che garantisce una coppia massima di 500 Nm e una potenza di 204 CV, il Diesel V6 3000 della 350 Bluetec con coppia massima di 620 Nm e potenza di 258 CV e il benzina V6 3500 con 306 CV e 370 Nm di coppia massima con prezzi che partono da 58.500 euro della ML 250 Sport. Tutti i motori sono diventati meno avidi del 25%, nonostante il peso che supera le due tonnellate. E’ questo il downsizing in stile Mercedes, frutto dei più moderni sistemi tecnologici per migliorare l‘efficienza e dell’adozione di un cambio automatico a sette marce (7G-Tronic Plus) con gestione elettronica. Elettronica che troviamo anche nel campo della sicurezza da-


NELLE CURVE LA ML

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CDI È AGILE E SICURA NONOSTANTE LA MOLE E IL PESO: BASTA TENERNE CONTO E IMPOSTARE LA TRAIETTORIA ANTICIPANDO

LEGGERMENTE LA STERZATA PER POI PERCORRERE ANCHE VELOCEMENTE LE STRADE DI MONTAGNA GRAZIE AL MOTORE PIUTTOSTO BRILLANTE

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SU STRADA E SULLA NEVE Il nostro test ha preso in considerazione la versione più potente e l’innovativo 4 cilindri Diesel. Con la prima siamo anche riusciti a raggiungere la neve nelle Alpi Svizzere, con la seconda, invece, a Cortina ai primi di dicembre la neve non si è vista e abbiamo potuto ben verificarne il comportamento in curva. La ML 350 con motore benzina a sei cilindri a V di 3498 cc con potenza di 306 CV a 6500 giri e coppia massima di 370 Nm a 3500 giri, è accreditata di una velocità massima di 235 km/h e di un’accelerazione 0100 km/h pari a 7”6. I punti forti emersi dal nostro test riguardano il motore, superlativo nelle prestazioni, e il comportamento stradale non solo perché non trae mai in inganno ma anche perché consente di affrontare qualunque “non-strada” con assoluta tranquillità e sulla neve (con pneumatici invernali) ci ha consentito di affrontare alcuni sentieri transitabili solo con speciale permesso e dove ci siamo arrampicati dietro i gatti delle nevi senza che mai la trazione 4Matic mostrasse timidezza, anche quando

MERCEDES ML

to che la nuova Classe ML adotta tutti i dispositivi che equipaggiano le ammiraglie Classe E e Classe S, dalla cellula dell’abitacolo a elevata resistenza, ai nove airbag, al Distronic Plus, al Pre-safe, al sistema di stabilizzazione del rollio Active Curve System, alle sospensioni pneumatiche Airmatic, al pacchetto on/off-road che consente di superare pendenze impensabili, fino all’80%.


CESARE SALVINI: “PUNTIAMO

UNA VERSIONE IDEALE

MOLTO SULLA

ML250 4

CILINDRI, ADATTISSIMA

AL MOMENTO ECONOMICO ATTUALE PERCHÉ È SOTTO LA SOGLIA DI ATTENZIONE FISCALE, NON PAGA IL SUPERBOLLO PER LE VETTURE POTENTI, HA EMISSIONI INQUINANTI BASSISSIME E, SOPRATTUTTO, PRESTAZIONI CAPACI DI STUPIRE CHI LA PROVA PER LA PRIMA VOLTA, CI HA DETTO CESARE SALVINI, DIRETTORE MARKETING MERCEDES BENZ ITALIA. QUESTO MOTORE CI STA DANDO GRANDI

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MERCEDES ML

SODDISFAZIONI ANCHE SUI MODELLI DELLE GAMME C, E, S”

abbiamo incontrato trenta cm di neve fresca. Eccelente il comfort offerto ai passeggeri sia anteriormente sia posteriormente, sia in autostrada sia sulle statali, notevole il consumo che per un motore a benzina per di più a sei cilindri è veramente eccezionale. Per verificare la tenuta di strada sui percorsi “asciutti” abbiamo poi “preso” la versione più nuova, la prima ML a montare un quattro cilindri, il 2.2 Turbodiesel da 204 Cavalli. Un motore altrettanto eccezionale che non fa rimpiangere affatto i 6 cilindri, spingendo con decisione fin dai regimi più bassi grazie alla coppia di ben 500 Nm perfettamente sfruttata dal cambio 7/G-Tronic con opzione manuale tramite levette al volante. Il comfort in autostrada resta quello delle versioni più potenti e si avverte solo qualche piccolo fruscio aerodinamico mentre il motore si fa sentire solo nelle accelerazioni più decise. Giunti a Ponte nelle Alpi, finalmente possiamo capire come si comporta questo grosso SUV nelle curve e in salita. Sospensioni in configurazioine “sport” e via veloci. Ebbene, si va proprio alla grande; basta tener conto che non siamo su una sportiva e con due tonnellate addosso per sentirsi sicuri, anticipando le curve grazie allo sterzo leggero e piuttosto preciso, e la ML si appoggia sulle ruote esterne percorrendo la curva senza difficoltà e sempre in sicurezza con l’ESP che interviene con discrezione quando necessario. In salita, cambio e coppia non fan proprio sentire che siamo su una versione “downsized”: che bel motore! Per concludere, i difetti della ML li abbiamo cercati con puntiglio e con sadismo. Tutto però è stato inutile. O quasi. La nostra abituale pignoleria ci ha portato a fare qualche riflessione sul peso decisamente elevato della ML e soprattutto sulla schiera di opzionali realmente impressionante. Ma che permettono di costruirsi una ML “su misura”.

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SCHEDA MERCEDES ML 250 BLUETEC (ML 350) Motore: 4 cilindri in linea TurboDiesel (6 cilin-

Dimensioni: passo 2.920 mm, lunghezza 4.800 mm,

dri a V di 90° sovralimentato benzina)

larghezza 1.930 mm, altezza 1.800 mm

Cilindrata: 2.143 cc (3.498 cc)

Peso: 2.075 kg

Potenza: 204 Cv a 4.200 giri

Velocità massima: 210 km/h (235)

(306 Cv a 6.500 giri)

Accelerazione: 0 - 100 km/h in 9”0 (7”6)

Coppia: 500 Nm (370 Nm)

Consumo medio: 6 l/100 km (8,5)

Trazione: integrale permanente

Emissioni: 158g/km di Co2 (199)

Cambio: automatico a 7 rapporti

Prezzo: da euro 58.997 (da 61.327)


RANGE ROVER EVOQUE 2.2 SD4


SOGNO D’UNA NOTTE… viene dal futuro ma anche dal passato con un nobile heritage. l’abbiamo sognata in scenari fantastici incontrando personaggi che ha incantato. l’abbiamo provata e ha incantato anche noi, una delle automobili più desiderate del momento DI VALERIO ALFONZETTI CON FOTOGRAFIE EDI TEAM


iquis in hoc artem populo non novit amandi, Hoc legat et lecto carmine doctus amet …arte regendus amor. Me Venus artificem tenero praefecit Amori…* Con le vesti di un patrizio romano ammira la nostra Evoque mentre percorriamo l’Appia Antica e ci dedica, stupito, i primi versi della sua Ars Amatoria. E’ Publio Ovidio Nasone, in arte Ovidio, che resta folgorato dalla leggiadra livrea bianca della Coupè mentre silenziosamente avanza sulle grosse pietre del fondo stradale dove i carri fanno un gran baccano. L’Evoque questo fondo, dove un normale SUV salterebbe come un canguro, non lo “sente” neppure. Non c’è da stupirsi, è una vera fuoristrada ed è allo stesso tempo bellissima; è l’oggetto del desiderio di quest’inverno e si lotta – metaforicamente -come i gladiatori per averla in tempo e raggiungere Cortina sfoggiandola come un trofeo. Essere a bordo ci ha trasportati in un mondo fantastico, noi che avevamo sempre sognato un’automobile così: potente, compatta, veloce, elegante, ricca di dotazioni, sportiva nel temperamento e che potesse prodigiosamente andare bene in fuoristrada…impossibile? Alla Range Rover è bastato trasferire il DNA dei modelli “grandi” in un’auto più compatta, 4,36 metri di lunghezza, e il gioco era fatto. Soprattutto perché l’Evoque deriva direttamente dalla Land Rover Freelander e come quella vanta l’ “All Terrain Response”, ovvero il sofisticatissimo sistema di trazione con gestione elettronica che attraverso una manopola permette di selezionare il tipo di terreno che si desidera affrontare (asfalto, sabbia, neve, fango) e la vettura si adatta automaticamente permettendo di scalare dune e salite vertiginose così come di affrontare il deserto e con la stessa nonchalance la neve fresca. Nelle discese più viscide l’Hill Descent Control frena poi le singole ruote permettendo di venir giù diritti senza alcun pericolo. Insomma, se non l’aveste capito è una Land Rover dura ma non pura perché quanto a comfort e finiture qui si abbonda e la linea creata da Gerry Mc Govern ha già spezzato i cuori di ragazze, signore, uomini di ogni età. Su questo aspetto lasciamo parlare le immagini, soprattutto sulla versione coupè con la quale abbiamo attraversato gli spettacolari set di Cinecittà, dopo esserci cimentati sulle bellissime strade dolomitiche. È qui che abbiamo apprez-

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RANGE ROVER EVOQUE

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*Se l'arte di amare qualcuno la ignora, in questa città legga questo trattato e dopo averlo letto sarà nell'amare un esperto …un'arte deve guidare l'Amore e Venere fece me guida esperta del tenero Amore.




L’ARCHITETTURA RINASCIMENTALE TOSCANA ESALTA LA PUREZZA E LA BELLEZZA DEL DESIGN DELLA EVOQUE. IL NOSTRO SOGNO NOTTURNO È STATO IMMORTALATO A CINECITTÀ

larghezza 1.970 mm, altezza 1.610 mm

Cilindrata: 2.179 cc

Peso: 1.670 kg

Potenza: 190 Cv a 3.600 giri

Velocità massima: 200 km/h

Coppia: 420 Nm

Accelerazione: 0 - 100 km/h in 10”0

Trazione: integrale permanente

Consumo medio: 5,7 l/100 km

Cambio: automatico a 6 rapporti

Emissioni: 149g/km di Co2

Dimensioni: passo 2.600 mm, lunghezza 4.360 mm,

Prezzo: 48.703 euro

zato la tenuta di strada di gran livello grazie anche alle sospensioni in alluminio con ammortizzatori magnetoreologici a controllo elettronico di cui era dotato il nostro esemplare equipaggiato con il 4 cilindri 2.2 Turbodiesel da 190 Cv e ben 420 Nm di coppia, un motore che offre prestazioni notevoli soprattutto in termini di ripresa e accelerazione, davvero vigorose ed essenziali nei sorpassi sulle strade di montagna. Eccellente anche l’handling e l’inserimento in curva, così come i freni che non hanno dato segno di defaillance neanche dopo decine di frenate vigorose in discesa. Davvero notevole. In autostrada il comfort fa da padrone e si apprezza il piacere di essere su un’auto Premium: dal design ai materiali (si può avere pelle pregiata ovunque, dai sedili alla plancia) tutto è fatto per offrire piacere visivo e tattile. La rumorosità meccanica e i fruscii aerodinamici sono ridotti e si può godere appieno dell’impianto Hi-Fi Premium montato sulla nostra Coupè. Si sta davvero comodi davanti, dietro lo spazio non è per nulla sacrificato. Ma se si vuole viaggiar bene in quattro o in cinque c’è la versione 5 porte, altrettanto bella ed elegante (a noi comunque la Coupè piace da impazzire…) e quanto ai motori avremmo potuto scegliere il Turbodiesel da 150 Cv oppure il rabbioso 2 litri Turbo a benzina da ben 240 Cv. Con la nostra da 190 Cv in autostrada si fila bene e sfidando ipoteticamente i limiti, si viaggerebbe in scioltezza fino a 190/200 tachimetrici. Siamo veramente felici del-

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Motore: 4 cilindri in linea TurboDiesel

RANGE ROVER EVOQUE

SCHEDA RANGE ROVER EVOQUE 2.2 SD4


VERA FUORISTRADA INARRESTABILE SU OGNI TIPO DI PERCORSO, LA EVOQUE È ANCHE UN’AUTO DI LUSSO COME OGNI RANGE ROVER. LE VERSIONI PIÙ RICCHE HANNO LA PELLE CHE RIVESTE SEDILI E PLANCIA CON UN IMPAGABILE EFFETTO SIA TATTILE SIA VISIVO. NELLA CONSOLLE CENTRALE CI SONO LE MANOPOLE CHE COMANDANO IL CAMBIO E L’ “ALL TERRAIN RESPONSE”, IL SOFISTICATO SISTEMA DI GESTIONE ELETTRONICA DELLA TRAZIONE

4X4

CHE SURCLASSA ALTRI SISTEMI COME, PER ESEMPIO, L’’X-DRIVE DELLE L’ELEGANTE VERSIONE

BMW.

A SINISTRA

5 PORTE CON IL LOOK BI-

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RANGE ROVER EVOQUE

COLORE DISPONIBILE ANCHE SULLA COUPÈ

la nostra Coupè bianca (avremmo potuto anche avere il tetto in colore contrastante) con tetto panoramico che ci ha permesso di godere dei panorami delle Dolomiti come dell’antica Roma e poi della Firenze rinascimentale dove abbiamo terminato il nostro viaggio parcheggiando l’Evoque che regolarmente ha incantato gli astanti fra cui un anziano signore che si è presentato come Angelo Poliziano prima di iniziare a declamare: “Amor bandire e comandar vi fa, donne belle e gentil che siete qui, che qualunque di voi un cor preso ha, lo renda o dia lo scambio in questo dì … Se tu sapessi quanto è gran dolcezza un suo fedele amante contentare, gustare e modi suoi, la gentilezza, udirlo dolcemente sospirare, tu porresti da canto ogni durezza, e diresti: “Una volta i’ vo’ provare” . Quando una volta l’avessi provato, tu ti dorresti aver tanto indugiato. I’ non ardisco gli occhi alti levare, donna per rimirar vostra adornezza, ch’io non son degno di tal donna amare, né d’esser servo a sì alta bellezza, ma se degnassi un po’ basso mirare e fare ingiuria alla vostra grandezza, vedresti questo servo sì fedele…”. Anche lui è dunque rimasto folgorato dall’Evoque.

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SOPRA, LA TELECAMERA POSTERIORE UTILISSIMA NELLE MANOVRE E IN FUORISTRADA. A SINISTRA UNA DIVERTENTE PARTICOLARITÀ: LA LUCE DI CORTESIA ESTERNA PROIETTA SUL PAVIMENTO IL DISEGNO CON LA SAGOMA DELLA EVOQUE


JEEP GRAND CHEROKEE 3.0 CRD OVERLAND

UNA JEEP D.O.C. il grande fuoristrada made in usa si ripresenta con un potente turbodiesel italiano, una linea moderna alquanto bella e personale, finiture di altissimo livello e con l’heritage di un marchio che ha inventato il concetto di fuoristrada. e ora jeep, facendo parte del gruppo fiat è più italiana DI VALERIO ALFONZETTI

a nuova Jeep è una grande auto, non solo nel nome Grand Cherokee. Partiamo dall’heritage, dal suo DNA storico: quando si dice Jeep, con molta superficialità si pensa talvolta a qualsiasi veicolo 4x4 adatto a ogni terreno; Jeep è invece un marchio glorioso, quello delle inarrestabili e leggere fuoristrada tattiche americane della Seconda Guerra Mondiale. Un marchio da cui nacque negli Anni 50 la prima fuoristrada meno rustica, con carrozzeria Station Wagon e finiture meno essenziali e con qualche vezzo come le fiancate rivestite in legno. Era la Cherokee, di cui ora presentiamo l’ultima erede, modernissima, con un potente cuore italiano e un pianale di nobile origine, essendo direttamente derivato da quello della Mercedes ML. Il marchio Chrysler-Jeep faceva infatti parte del Gruppo Daimler Benz prima di passare alla Fiat che come tutti sanno ne ha risollevato velocemente le sorti negli USA grazie agli accordi fra Barack Obama e Sergio Marchionne. Oggi Jeep è uno dei marchi di punta del gruppo Fiat e la Grand Cherokee è il suo top di gamma. Una grande auto, in secondo luogo, per le dimensioni e lo spazio nell’abitacolo, “all’americana”, comodissimo, confortevole, molto ben allestito con materiali di gran pregio quali pelle Nappa, finiture in radica, superfici morbide al tatto. Grande all’interno ma non esagerata all’esterno: con 4,82 metri di lunghezza e 1,94 di larghezza risulta ben più pratica di mastodonti come, per esempio, la BMW X5 che con i suoi 2 metri di larghezza risulta spesso difficile da manovrare, da parcheggiare nei box di costruzione meno recente e nei parcheggi pubblici. Un punto decisamente a favore della Grand Cherokee, è inoltre l’essere una vera

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JEEP GRAND CHEROKEE


JEEP GRAND CHEROKEE 40

fuoristrada, a differenza sempre dell’X5 BMW, con capacità pressoché illimitate e un angolo di attacco adeguato ad affrontare difficoltà oltre la media, grazie anche alla possibilità, come vedremo tra poco, di regolare l’altezza da terra fino quasi a livelli da “big foot”. Ciò significa muoversi agevolmente anche dentro un metro di neve...! Tutto ciò ha il suo peso, circa 2400 chili e per questo ci sono motori adeguati per muoverlo con destrezza. Quattro i motori disponibili, a partire da quello per noi più interessante, ovvero il turbodiesel 3 litri CRD progettato e prodotto a Cento dalla VM, altra azienda recentemente entrata a far parte del Gruppo Fiat. Gli altri motori sono a benzina, un 3,6 litri V6 286 Cv, il leggendario V8 5.7 352 Cv e il potentissimo V8 6,4 litri da 470 Cv e 630 Nm per la versione SRT8. Il 3.0 CRD a iniezione Multijet di seconda generazione ha una coppia poderosa di 550 Nm e 241 Cv. Per la cronaca è disponibile anche nella versione da 190 Cv, ma ovviamente noi preferiamo la maggior potenza non solo per le prestazioni che consente (202 km/h e 8,1” nello 0-100) ma per le ideali caratteristiche di spunto e ripresa utili anche sui terreni più difficili. Terreni ove Grand Cherokee vanta caratteristiche di eccellenza grazie a sistemi elettronici come il “Selec-Terrain” che permette di selezionare e regolare automaticamente la trazione per ogni tipo di terreno: asfalto, fango, sabbia, neve o fuoristrada “du-


L’ABITACOLO E’ RIFINITO CON CURA ARTIGIANALE E MATERIALI DI PREGIO. LO SPAZIO A DISPOSIZIONE È AMPIO COME SI CONVIENE A UN’AUTO AMERICANA; COSÌ LA RAZIONALITÀ DEI TANTI VANI PORTAOGGETTI. LA QUALITÀ DI VITA A BORDO RISULTA QUINDI ECCELLENTE. IN ALTO LA CONSOLLE CON L’AMPIO TOUCH SCREEN

larghezza 1.940 mm, altezza 1.780 mm

Cilindrata: 2.987 cc

Peso: 2.347 kg

Potenza: 241 Cv a 4.000 giri

Velocità massima: 202 km/h

Coppia: 550 Nm

Accelerazione: 0 - 100 km/h in 8”2

Trazione: integrale permanente

Consumo: medio 8,3 l/100 km

Cambio: automatico a 5 rapporti

Emissioni: 218g/km di Co2

Dimensioni: passo 2.920 mm, lunghezza 4.820 mm,

Prezzo: da 51.930 euro

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Motore: 6 cilindri a V Turbodiesel

JEEP GRAND CHEROKEE

SCHEDA JEEP GRAND CHEROKEE 3.0 CRD


JEEP GRAND CHEROKEE 42

ro”. Le sospensioni pneumatiche “Quadra-Lift” consentono, come già accennato, di variare l'altezza da terra della vettura fino a 270 mm, un valore molto elevato. Il sistema di trazione “Quadra-Trac” fa il resto ripartendo fino al 100% della coppia disponibile sull'asse con la maggior trazione. In luogo del riduttore, infine, il sistema “Quadra-Drive” con differenziale autobloccante elettronico sull'asse posteriore, ha una modalità 4x4 "Low Range" che moltiplica 2.72 volte la coppia e blocca il gruppo frizione sul differenziale centrale del ripartitore per assicurare le massime performance nelle condizioni più estreme garantendo la trazione anche su una singola ruota. Ovviamente non mancano i sistemi di assistenza per le partenze in salita e la frenata automatica in discesa. Con


3.0 CRD NELLA VERSIONE DA 241 CV SONO NOTEVOLI: 200 KM/H E 8”1 NELLO 0-100, CON GRANDE SPUNTO 190 CV È MENO BRILLANTE MA BEN ADEGUATA PER CHI NON HA VELLEITÀ SPORTIVE

tali premesse la nostra prova del Cherokee non poteva che lasciarci totalmente soddisfatti, pur non avendo osato sperimentare appieno le sue illimitate capacità fuoristradistiche: avremmo dovuto andare nel Sahara o scalare la Tofana di Rozes in pieno inverno. Quel che ci ha colpiti di più è il grande comfort e la sensazione di benessere, la grande qualità di vita a bordo degna di una berlina americana di prestigio. L’assorbimento delle asperità, anche nel fuoristrada leggero e sul pavè cittadino, è straordinaria e in autostrada, poi, si viaggia in gran silenzio apprezzando al massimo l’eccellente sistema di infotainment. La potenza del 3 litri Tur-

JEEP GRAND CHEROKEE

NELLE RIPRESE. LA VERSIONE DA

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LE PRESTAZIONI CON IL MOTORE


RICCO DI STORIA

L’heritage del Grand Cherokee è pieno di gloria e successi commerciali: il suo DNA viene dalla Jeep dell’esercito USA protagonista di tante imprese e di tanti film bellici. Poi vennero le prime 4x4 di lusso come la Wagoneer e infine le prime serie della Grand Cherokee che negli ultimi anni abbiamo imparato a co-

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JEEP GRAND CHEROKEE

noscere bene.

bodiesel è ben gestita dal cambio automatico a cinque rapporti e nei sorpassi e all’uscita dei tornanti spinge con decisione offrendo anche un certo piacere di guida, pur non trattandosi di un’auto da guidare sportivamente. Tanto è bella e confortevole che infatti è facile dimenticare, guidandola, di essere a bordo di un fuoristrada vero da 2,4 tonnellate. In curva, perciò occorre tenerne conto anticipando la sterzata e giocando con l’acceleratore in uscita, ben coadiuvati dall’Esp e, se proprio abbiamo esagerato con la velocità, dal sistema antiribaltamento. Una grande auto, già nel passato molto apprezzata e desiderata sul nostro mercato che conosciamo bene da decenni e che faremo l’abitudine a considerare, non senza un pò di orgoglio, quasi italiana come il suo cuore emiliano.

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SRT8: IL VOLTO SPORTIVO DELLA GRAND CHEROKEE È la versione dedicata a chi non può vivere senza l’adrenalina nel sangue. Basta osservarla per capire quante emozioni si possano provare guidandola. I cerchi da 20 pollici, il profilo ribassato, gli interni ispirati alle auto da corsa e il nuovo volante SRT con comandi del cambio integrati le conferiscono la giusta dose di cattiveria. Sotto il cofano pulsa il vero capolavoro della SRT8: HEMI 6,4 litri da 470 CV e 630 Nm che le consentono di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in appena 4,9 secondi e di toccare i 255 km/h di punta massima. Gli ingegneri Jeep hanno ulteriormente migliorato le caratteristiche di handling del Grand Cherokee per adeguarle a prestazioni da sportiva. Sono nuove le sospensioni con tecnologia Adaptive Damping e calibratura SRT dotate di ammortizzatori attivi gestiti attraverso il nuovo sistema di gestione della trazione Selec-Track che coordina diversi parametri della vettura (controllo di stabilità, sospensioni attive, strategia degli innesti, trasferimento della coppia al ripartitore, Electronic Limited Slip Differential, pedale dell'acceleratore e sistema di disattivazione dei cilindri) per gestire in modo automatico il sistema di trazione ed adattarlo allo stile di guida e alle condizioni della strada. Anche i freni sono stati adeguati adottando i Brembo High Performance. Le eccezionali performance di frenata sono il risultato dell'adozione di nuove pinze a 6 pistoncini (anteriori) e a 4 pistoncini (posteriori) e di dischi ventilati da 38 cm (anteriori) e 35 cm (posteriori) che le consentono di fermarsi da 100 a 0 km/h in soli 35 metri. L'equipaggiamento per l'info-tainment prevede inoltre di serie il nuovo impianto audio Harman Kardon con amplificatore da 825 watt, 19 altoparlanti e subwoofer. Il sistema offre caratteristiche di ultima generazione tra cui l'amplificatore a 12 canali da 32 volt

20”, FRENI E PINZE BREMBO. SPOILER

ANTERIORE E ASSETTO SPECIFICO PER DOMINARE

470 CAVALLI E 630 NM DI COPPIA CHE SPINGONO L’SRT8 FINO OLTRE 255 KM/H ACCELERANDO DA 0 A 100 IN MENO DI 5” CON UN ROMBO TANTO IMPRESSIONANTE QUANTO ESALTANTE

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CERCHI DA

JEEP GRAND CHEROKEE 3.0 CRD

e tecnologia TPS (Power Supply Tracking) per garantire ai passeggeri un ascolto di altissima qualità.


AUDI Q3 2.0 TDI QUATTRO S TRONIC


NATA PER INCANTARE un’auto con qualche cosa in più destinata ad attrarre le giovani famiglie, gli sportivi, ma anche le persone di una certa età che hanno deciso di rinunciare ad acquistare auto troppo grandi, spesso inadatte al traffico dei nostri giorni DI GIANNI MARIN CON FOTOGRAFIE EDI TEAM



e ricette del “downsizing”, ovvero della riduzione delle misure, dei consumi, delle emissioni e del “patchwork”, cioè dell’utilizzo sempre più massiccio di componenti presenti in altri modelli, sembrano essere diventate il filo conduttore di qualsiasi industria dell’automobile dal momento in cui inizia la progettazione di una nuova auto. Si tratta di una logica destinata a ridurre i costi di progettazione, sviluppo e costruzione sino a ora messi in atto soprattutto nei segmenti delle piccole e medie vetture. Ora però il problema della riduzione dei costi ha coinvolto anche i modelli appartenenti al segmento del lusso, addirittura della categoria Premium, cioè al top nelle dotazioni e contenuti. E’ quello che è successo con la nuova Audi Q3 (concorrente diretta della BMW X1), nella quale la parola magica “downsizing” è stata rispettata con la riduzione drastica delle misure: lunghezza 4,385 metri, larghezza 1,831, (quindi più corta di 6 cm rispetto alla BMW X1), mentre l’altra parola magica “patchwork” è stata attuata prelevando la piattaforma dalla Volkswagen Tiguan, la trasmissione dall’Audi A4, la plancia strumenti dall’Audi A1, cui bisogna aggiungere altri particolari appartenenti alla banca organi meccanici del Gruppo Volkswagen come i motori, i cambi marcia, i sistemi di trazione, di assistenza e multimediali. Da tutto questo è nata la Q3, “sorellina” dei maxi Suv Audi Q7 lanciato nel 2005 e Q5 presentato nel 2008 venduti sino a ora in oltre 500 mila esemplari. Dotazioni, allestimenti e finiture sono simili a quelli delle “sorelle” maggiori, cambiano le dimensioni. I problemi insiti nella riduzione dei costi non hanno però nociuto alla Q3, anzi hanno rappresentato il catalizzatore che ha stimolato i designer, capitanati da Wolfang Egger, a cercare nuove strade riuscendo a realizzare un “oggetto” di nuova concezione stilistica e pratica in grado di incantare indifferentemente le giovani famiglie, gli sportivi ma anche le persone di una certa età che hanno deciso di rinunciare ad acquistare auto troppo grandi, spesso inadatte al traffico dei nostri giorni, sempre però privilegiando gli oggetti belli con un tocco di sportività che non guasta mai. Con la Q3 è nato così un nuovo modello che rifiuta di essere classificato fra i Suv, pur non rinnegandone la parentela, per inaugurare un segmento del mercato tutto nuovo, a mezza strada fra i crossover e i coupé, in grado di esprimere innanzitutto la sua indole sportiva, basata in particolare sulle prestazioni grazie al contenimento dei pesi ottenuto ricorrendo anche a materiali nobili come l’alluminio, utilizzato per il cofano motore e il portellone posteriore in cui rientrano anche, in un unico blocco, i montanti e i gruppi ottici posteriori. È quindi il “vestito” il grande protagonista dell’innovazione proposta dalla Q3, evidenziato dal tetto basso e sfuggente e dall’ampio e inclinato parabrezza in stile coupé, dai montanti posteriori, anche questi par-

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SCHEDA AUDI Q3 2.0 TDI QUATTRO S TRONIC

Cilindrata: 1.968 cc

Peso: 1.585 kg

Potenza: 177 Cv a 4.200 giri

Velocità massima: 212 km/h

Coppia: 380 Nm

Accelerazione: 0 - 100 km/h in 8”2

Trazione: integrale permanente

Consumo: medio 5,9 l/100 km

Cambio: S-Tronic a 7 rapporti

Emissioni: 156g/km di Co2

Dimensioni: passo 2.600 mm, lunghezza 4.390 mm,

Prezzo: da 38.216 euro

AUDI Q3

larghezza 1.830mm, altezza 1.590 mm

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Motore: 4 cilindri in linea TurboDiesel


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AUDI Q3

ticolarmente inclinati, dalle sinuosità eleganti delle fiancate dove le linee sono ben definite e su cui scorre con piacere lo sguardo e dalle luci dal design deciso. Se poi mettete mano al “carrello della spesa” degli opzionali e scegliete non solo i cerchi da 19 pollici più piacevoli rispetto a quelli di serie da 17 pollici, i fari cuneiformi della versione xeno plus con luci diurne in tecnologia Led ad alta luminosità, abbinati a gruppi ottici posteriori, anch’essi a tecnologia Led (per quest’ultimi vengono impiegati 41 diodi più fasci di fibra ottica), ma anche uno dei due pacchetti di ulteriore abbellimento e di maggiore funzionalità (“off-road” costituito da massicci fascioni e dal sottoscocca in alluminio oppure “S Line” con assetto sportivo ribassato di 20 mm), il risultato sarà stupefacente perché la Q3 assumerà l’aspetto di una vera Gran Turismo. Malgrado la sua compattezza, gli ingegneri e gli architetti di Ingoldstadt sono riusciti a ottimizzare l’abitacolo, razionalizzabile ulteriormente con optional come il sedile del passeggero anteriore abbattibile, molto utile per ospitare all’interno dell’abitacolo, in caso di necessità, un oggetto particolarmente lungo. Il vano bagagli offre uno spazio nettamente superiore a quanto ci si possa aspettare. Con i suoi 460 litri di capacità è di poco inferiore rispetto a quello della Volkswagen Tiguan (470 litri), ma è molto più accogliente rispetto a quello della BMW X1 che si accontenta di 390 litri. Non dimenticando che la soluzione due posti anteriori in posizione e gli altri abbattuti, amplia la capacità di carico fino a 1365 litri. L’abi-


IL DESIGN DELLA

Q3 ACCENTUA LA SPORTIVITA’ CON UN PADIGLIONE SFUGGENTE VERSO IL POSTERIORE CHE RICHIAMA LE BERLINE SPORTIVE DELLA

CASA. ALLO STESSO TEMPO PORTA CON SE IL DNA DELLE PIÙ GRANDI

Q5 E Q7, CON LE QUALI CONDIVIDE DOTAZIONI E SISTEMA DI TRAZIONE

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AUDI Q3

tacolo rispetta i principi che sono comuni a tutte le Audi, seducendo per la qualità e la perfezione nell’assemblaggio dei materiali, per il rigore, la razionalità, l’ergonomia con cui sono stati distribuiti e piazzati i comandi e gli strumenti di controllo; anche se un po’ meno di austerità nei colori potrebbe essere maggiormente gradita dagli utenti più giovani. Le motorizzazioni al momento sono quattro: due a benzina e due a gasolio, sovralimentati e con iniezione diretta di carburante, dotati di sistema Start&Stop e recupero inerziale dell’energia per alleggerire il lavoro dell’alternatore. Le potenze vanno da 140 CV del più parco dei TDI a gasolio (è anche l’unico modello disponibile con la sola trazione anteriore e il cambio manuale a 6 rapporti) a 211 CV del “frizzante” TFSI con trazione Quattro e cambio S Tronic 7 marce a doppia frizione. Nel 2012 arriverà una versione esagerata: motore 5 cilindri di 2.5 litri da 300 e passa cavalli (vedi box a parte). Per questo test abbiamo puntato sulla versione TDI a gasolio con 177 CV di potenza, con trasmissione automatica a sette rapporti e sistema “Audi Drive Select” che offre quattro modalità diverse di guida, permettendo al pilota di scegliere in qualsiasi momento lo stile più idoneo e redditizio. Non è questo però l’unico sistema che consente di viaggiare con la Q3 quasi…a occhi chiusi. Vi sono il “Side assist” che agevola i cambi di corsia segnalando il sopraggiungere di una vettura in fase di sorpasso (purtroppo non funziona se si viaggia al di sotto di 30 km/h, quando invece sarebbe particolarmente utile negli imbottigliamenti del


I FARI A LED CARATTERIZZANO LA

Q3 ANCHE DI GIORNO,

L’ABITACOLO HA L’ECCELLENZA NELLE FINITURE, MATERIALI E ASSEMBLAGGIO CHE SONO UN PUNTO DI FORZA DI OGNI AUDI. LA DOTAZIONE DI ACCESSORI PER L’INFOTAINMENT, COME PER LA SICUREZZA, TRAMITE LA LUNGA LISTA DI

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OPTIONAL, PUÒ ESSERE PARI A QUELLA DELLE

Q5 E Q7


ARRIVERÀ LA SPORTIVA Motore della RS3, 5 cilindri 20 valvole, 340 cavalli, look S-Line con calandra e cerchi ruota specifici (disponibili anche per le versioni già in listino). Arriva presto ma abbiamo già avuto la fortuna di provarla, pur se nei dintorni di Zurigo dove si sa, come in tutta la Svizzera, il piacere di guida è da tempo bandito. Ci ha comunque conquistati subito per la prontezza e la dolce esuberanza del propulsore che, grazie al magnifico cambio S.Tronic, si lascia guidare piacevolmente sia a bassa velocità sia quando si vogliono provare emozioni schiacciando il pedale più a destra. Allora inizia il bello, il motore acquista un rombo vigoroso che accentua il piacere, la Q3 schizza in avanti come una sportiva purosangie e la lancetta del tachimetro supera in pochi secondi ogni limite di legge. L’assetto sportivo garantisce inserimenti in curva diretti e immediati con la trazione integrale che permette performance di rilievo anche sui fondi scivolosi o irregolari. E che freni! Insomma una di quelle auto da cui non si vorrebbe mai scendere e che può offrire tutto quello che un’automobilista appassionato possa oggi desiderare, immagine compresa. Costerà ovviamente oltre 50.000 euro, ma li vale sicuramente.

traffico per seguire le “mosse” di sorpasso spesso spericolate dei motociclisti) , l’”Active lane assist” che legge i segnali stradali, i limiti di velocità e la carreggiata avvertendo con una vibrazione al volante quando si sta per superare la mezzeria della strada, l’”Assist parking” che guida automaticamente la vettura nelle operazioni di parcheggio. La messa in moto della Q3 si avvale del sistema keyless (basta premere un tasto per avviare il motore), ma non è di serie e costa 455 euro. AL VOLANTE Il DNA delle Audi emerge fin dai primi chilometri percorsi soprattutto per quanto riguarda l’efficienza dinamica, che si riflette sull’agilità di marcia, grazie anche allo sterzo elettromeccanico che favorisce inserimenti in curva precisi e immediati. Il peso contenuto (1660 kg) e la generosità del motore (potenza 177 CV e coppia 380 Nm) fanno il resto con prestazioni su strada asfaltata ad alto livello (212 km/h di velocità massima e 8”2/10 per raggiungere la velocità di 100 km/h con partenza da fermo), a patto di non avventurarsi nel fuoristrada dove la modesta altezza minima da terra (17 centimetri) può causare dei guai anche se la vettura sarebbe capace di buone performance anche su terreni impervi. Il vero protagonista però è l’Audi Drive Select con il quale si può mutare il carattere della Q3; è sufficiente agire sul tasto dedicato presente sulla plancia per variare tutti i parametri della vettura in base alla tipologia di guida scelta: sterzo, acceleratore, sospensioni elettroniche, cambio automatico, aria condizionata, regolatore di velocità e addirittura i proiettori allo xeno che cambiano “atteggiamento” in funzione del programma inserito che viene visualizzato sul display a colori multifunzione da 7 pollici. I programmi disponibili sono quattro: Comfort, Auto, Dynamic, Efficiency, attraverso i quali il pilota può decidere in qualsiasi momento lo stile di guida da adottare. Le due modalità più interessanti sono Dynamic ed Efficiency. Con la prima tutta la grinta e il temperamento della Q3 vengono messi alla prova, con la seconda, che agisce persino sul climatizzatore e sul regolatore di velocità, i consumi scendono in modo vistoso. Basta scegliere la modalità più congeniale, anche se in Svizzera, dove è stato effettuato questo test, con i limiti di velocità molto rigidi, il Dynamic, che mette in evidenza la grinta e quindi le prestazioni della Q3, non può avere vita facile.

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AUDI Q3

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VOLKSWAGEN TIGUAN 2.0 TDI


NON CHIAMATEMI PICCOLA abbiamo provato la nuova versione della suv compatta di volkswagen. piacevoli conferme e qualche bella sorpresa per la nuova tiguan che guadagna la tecnologia delle “sorelle” più grandi e un aspetto più importante DI MARCO ROCCA

ra è diventata una piccola Touareg. Gli aggiornamenti estetici che hanno coinvolto la parte frontale e il posteriore con la nuova fanaleria impreziosita da led, come ormai per quasi tutta la gamma Volkswagen, determinano differenze davvero minime, dimensioni a parte ovviamente. Già perchè proprio per la sua compattezza che la rende meno “impegnativa” (anche per il portafogli) rispetto alla sorellona, la Tiguan è una scelta molto interessante per chi cerca un SUV compatto ma dalle grandi doti di guidabilità e attenzione per le finiture tipiche della Casa di Wolfburg. Le vendite, del resto, l’hanno confermato con più di 35.000 veicoli prodotti dal 2007. Ma andiamo con ordine. Un aggiornamento non solo stilistico dunque, ma che porta in serbo molto altro. Nuove opzioni nella gamma motori con quattro benzina TSI da 122 a 210 cavalli e tre turbodiesel TDI con potenze da 110 a 170 cavalli dai consumi particolarmente parchi. Un' offerta allargata, anche per il carico di tecnologia, altro punto importante che l’avvicina alle grandi, votata ad aumentare comfort e sicurezza come il dispositivo per il riconoscimento della stanchezza del conducente e il sistema di gestione degli abbaglianti (Light Assist) che si attiva automaticamente non appena le condizioni di visibilità lo richiedano, molto utile quanto necessario, il Lane Assist che mantiene l’auto in corsia se inavvertitamente ci si dovesse distrarre. Punto fermo rimane la doppia natura della piccola SUV tedesca, come per la precedente versione, con le varianti Onroad-Offroad. Due diversi frontali per due differenti lunghezze: 4,42 m per la versione con angolo di attacco di 18°, appena un centimetro più lunga la versione con angolo di 28°. Se la prima è stata pensata principalmente per gli spostamenti nella giungla urbana, la Tiguan con il “men-

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VOLKSWAGEN TIGUAN

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VOLKSWAGEN TIGUAN 56

to più alto” si rivolge a tutti coloro che usano spesso la vettura anche in fuoristrada garantendo sempre il massimo dell’aderenza grazie alla trazione integrale 4Motion (l’unica per la Offroad, disponibile come opzione o di serie a seconda delle motorizzazioni, per la variante Onroad). L’abitacolo ma soprattutto la plancia, non hanno subito particolari modifiche estetiche mantenedo il layout del modello precedente. A cambiare invece, i materiali e i colori dei rivestimenti dei sedili. A bordo si respira un’aria familiare e si viaggia comodi e seduti in alto. Abbiamo guidato la versione 4Motion con motorizzazione Diesel da 170 cavalli. La coppia di 350 Nm già appena sopra il minimo, regala una piacevole senzazione di prontezza alla risposta dell’acceleratore con la complicità dell’ormai straordinario cambio a doppia frizione DSG spettacolare quanto a velocità di cambiata. Confortevole e silenziosa nei lunghi viaggi, superba arrampicatrice nella variante Offroad. Ma se pensate di acquistare una Tiguan per andare a sciare senza adottare le “scarpe giuste” (pneumatici M+S) sappiate che non ci sarà tastino off-road e congegno elettronico che vi aiuterà a procedere in tutta sicurezza lungo un


SCHEDA VOLKSWAGEN TIGUAN 2.0 TDI - Motore anteriore 4 cilindri in linea Turbodiesel

- Peso 1.605 kg

- Cilindrata 1.968 cc

- Freni 4 dischi, ABS

- Potenza 170 Cv a 4.000 giri

- Velocità massima 201 km/h

- Coppia 350 Nm

- Accel. 0 - 100 km/h in 8”9

- Trazione integrale permanente

- Consumo medio 6,0 l/100 km

- Cambio doppia frizione DSG a 6 marce

- Prezzo da 32.650 euro

DI SERIE SU TIGUAN IL DISPOSITIVO DI SORVEGLIANZA DELLA STANCHEZZA DI GUIDA, CHE TRAMITE L’ANALISI DELL’AZIONE SUI VARI COMANDI SI “ACCORGE” DELLE REAZIONI PIÙ LENTE TIPICHE, PER ESEMPIO, DELLA SONNOLENZA AVVISANDO IL CONDUCENTE CON SEGNALI SONORI E VISIVI. PER CHI AMA IL FUORISTRADA, È DISPONIBILE IL PACCHETTO OFFROAD CUI SI AGGIUNGE L’OFFERTA

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passo innevato. Su strada con le gomme di serie si comporta molto bene. Non siamo al cospetto di una Golf R32 ma dobbiamo ammettere come nonostante il baricentro inevitabilmente più alto l'idea sia quella di guidare una Golf. Non solamente per la dinamica della vettura, ma anche per gli ingombri, la visibilità e la facilità di guida. In autostrada il comfort è garantito da sospensioni soffici al punto giusto (regolabili comunque su tre differenti posizioni: Normal, Comfort e Sport) e da un'insonorizzazione eccellente che consente di viaggiare veloci. Anche cambiando scenario e tuffandosi in una tortuosa strada di montagna la Tiguan rolla e beccheggia poco, frena bene e affida la propria direzionalità a uno sterzo ben tarato. Il motore lo conosciamo bene, uno dei migliori in circolazione, ed è eccellente sia per potenza sia per il consumo realmente ridotto. Per i nuovi contenuti tecnologici di sicurezza che la equipaggiano, per la grande cura degli interni e non ultima la possibilità di offroad leggero, la Tiguan si riconferma la scelta più coerente per chi desidera un SUV compatto ma dai grandi contenuti.

VOLKSWAGEN TIGUAN

DEL DIFFERENZIALE XDS A BLOCCAGGIO ELETTRONICO TRASVERSALE


VOLKSWAGEN TOUAREG 3.0 V6 TSI HYBRID


SULLA NEVE SILENZIOSAMENTE studiata per sostituire la versione V8 a benzina, la prima suv ibrida di Wolfsburg si muove con potenza e stile, anche senza alcun rumore DI NICOLA D . BONETTI

orreva l’anno 2006”: così potrebbe cominciare (e comincia) la nostra storia. Non una favola però perché la storia cinematografica ci dice che nel 2006, appunto, il regista Chris Paine raccontò nel suo film “Who killed the electric car?” come la General Motors, per motivi mai chiariti, avesse deciso nel 1995 di distruggere (e distrusse) tutti gli esemplari della prima auto elettrica di serie americana: la EV1. Chi allora prese questa decisione fu un grande manager, un grande innamorato dell’automobile: Bob Lutz. Ma anche i grandi uomini possono avere nella vita un momento di… incertezza. Sono passati diciassette anni da allora e tutte le grandi industrie dell’automobile (compresa la General Motors) sono state conquistate dalla trazione ibrida, mentre si lavora alacremente per quella elettrica del futuro. Così la Bosch sta investendo 400 milioni di euro e ha, come obiettivo, tre milioni di veicoli elettrici e ibridi plug-in nel 2020, che dovrebbero diventare sei milioni nel 2020. Quello dell’elettromobilità è il settore chiave dove i costruttori e i loro fornitori stanno investendo molto. La tecnologia ibrida ha costi industriali più alti di quella elettrica, perché ogni motore termico è abbinato fisicamente con quello elettrico e ha bisogno di uno sviluppo dedicato all’intero sistema che poi sarà impiegato su un unico modello. La strada più difficile si sta però affermando ed è prevedibile che i futuri modelli d’automobile saranno sempre più elettrici, ma senza i limiti imposti all’auto a emissioni zero. In questo quadro molto roseo per il futuro si è inserita recentemente anche la Volkswagen, con la capostipite di tutte le ibride del Gruppo che ha già al suo attivo l’Audi Q5, cui si aggiungeranno in tempi brevi le A6 e A8, per poi ampliarsi a tutti i modelli del Gruppo di Wolfsburg, compresa la “piccola” Volkswagen Up! Protagonista quindi la Touareg, Sport Utility Vehicle di grande successo, nella versione 3.0 V6 TSI Hybrid. L’essenza della Touareg più esclusiva è semplice: prestazioni da otto cilindri e consumi da quattro. Con i sei cilindri a V del tremila con tanto di compressore volumetrico da 244 kW-333 CV e 440 Nm di coppia, più un bel motore elettrico, posto in linea fra il motore e il cambio, che aggiunge 33 kW-46 CV per un totale di 277 kW-380 CV e 580 Nm. Numeri eloquenti, che tradotti in sensazioni consentono di scattare scordando la massa della grande SUV Volkswagen, oppure di emettere poca CO2 (solo 193 g/km) e consumare 8,2 l/100 km. Guidando una solida 4x4 capace di arrivare a 240 km/h, accelerando da 0 a 100 in 6,5

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VW TOUAREG

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VW TOUAREG 60

secondi. Ancora numeri, mentre le percezioni al volante si incentrano sulla coppia che scende ai giri più da Diesel che da benzina, alla possibilità di percorrere un paio di km con la sola andatura elettrica, o anche di trainare il massimo della categoria, ben 3.500 kg. Il piacere di guida inizia con la trasmissione con cambio Tiptronic a otto rapporti, fluido e filante: accarezzando il gas si sfrutta l’assistenza elettrica per muoversi senza rumore o navigare privi di emissioni nei centri storici e per questo c’è anche lo start&stop incorporato. Ma la passione si scatena nel misto, specialmente in montagna, dove la grande elasticità aiuta a non percepire le pendenze o godere di accelerazioni pronte, piene e possenti: da V8, giusto per tornare a un altro numero. Ci si muove con un piacere immenso e, ripetiamo, una scioltezza assoluta e nel comfort da grande berlina. Se finisce l’asfalto, o comincia la neve, è sufficiente rialzare le sospensioni, selezionare la funzione Offroad (che già limita i controlli più invadenti), e via a divertirsi con maggior coppia al posteriore, dinamica reattiva e assetto sicuro, con grande motricità e un comportamento, se abbiamo montato le gomme invernali, tale da mettere in soggezione fuoristrada più “specializzati” .

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SCHEDA VOLKSWAGEN TOUAREG 3.0 V6 TSI HYBRID

COME IN TUTTE LE IBRIDE, IL GRANDE DISPLAY CENTRALE MOSTRA IN QUALE MODALITÀ SI STIA

(VEDI

ANCHE IMMAGINE IN APERTURA

- Peso 2.315 kg

PROCEDENDO

- Cilindrata 2.995 cc

- Freni 4 dischi, ABS

DEL SERVIZIO): SOLO ELETTRICO, SOLO BENZINA,

- Potenza 379 Cv a 5.500 giri

- Velocità massima 240 km/h

- Coppia 580 Nm

- Accel. 0 - 100 km/h in 6”5

- Trazione integrale permanente

- Consumo medio 8,2 l/100 km

- Cambio: automatico Tiptronic a 8 marce

- Prezzo da 74.150 euro

IBRIDO. TUTTO IL RESTO, ALL’INTERNO, È UGUALE A QUELLO DELLE ALTRE VERSIONI DELLA TOUAREG, CON FINITURE DI PRESTIGIO E UN’ATTENZIONE NOTEVOLE

VW TOUAREG

ALLA QUALITÀ DELL’ASSEMBLAGGIO

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- Motore anteriore V6 turbo benzina + elettrico


CITROËN DS5 HDi BUSINESS AUT.

LA NUOVA DEA tecnologia avanzatissima, linea affascinante, materiali di grande pregio, la nuova citroën di classe premium riafferma 90 anni di esperienza della casa nelle automobili di grande personalità capaci di coccolare alla grande chi ha la fortuna di guidarle ogni giorno. abbiamo provato la 2.0 Hdi e la Hybrid 4 DI VALERIO ALFONZETTI CON FOTOGRAFIE EDI TEAM



Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà?/Il tuo sguardo, infernale e divino,/versa, mischiandoli, beneficio e delitto:/per questo ti si può comparare al vino./ Riunisci nel tuo occhio il tramonto e l'aurora,/diffondi profumi come una sera di tempesta;/i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora,/che rendono audace il fanciullo, l'eroe vile./ Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri?/……./Venga tu dal cielo o dall'Inferno, che importa,/o Beltà, mostro enorme, pauroso, ingenuo;/se il tuo occhio, e sorriso, se il tuo piede, aprono per me/la porta d'un Infinito adorato che non ho conosciuto?/Da Satana o da Dio, che importa?/Angelo o Sirena, che importa se tu/– fata dagli occhi vellutati, profumo, luce, mia unica regina –/fai l'universo meno orribile e questi istanti meno gravi? da La Bellezza- Charles Baudelaire mpossibile non restare affascinati dalla DS5, terzo elemento della linea Premium Citroën che mira all’eccellenza del mercato aggiungendo alla perfezione tecnologica, retaggio da sempre della Casa, la raffinatezza e la classe del fascino francese. Un ritorno, ancora di più che nelle più piccole DS3 e DS4, alla concettualità rivoluzionaria della “deesse” del

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CITROËN DS5

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CITROËN DS5 66

1955, che introdusse innovazioni che ancora oggi sono appannaggio delle vetture più evolute. Una concettualità che al di là della bellezza e del fascino estetico, nella DS5 supera i concetti di berlina o station wagon, sport utility o crossover, fondendoli in un unicum capace di incontrare il gusto e soddisfare le esigenze di una vastissima schiera di automobilisti contemporanei, compresi quelli di indole sportiva e gli ecologisti che trovano nella Hybrid 4 una risposta efficace. Questa versione è davvero innovativa con il suo motore turbodiesel accoppiato a un elettrico. Il Diesel 2 litri anteriore offre la normale trazione sulle ruote anteriori, il motore elettrico muove le ruote posteriori, così che la vettura diviene una 4x4. La potenza totale è di ben 200 cavalli con un valore di coppia elevatissimo. Abbiamo provato la Citroën DS5 Hybrid e la 2.0 Hdi 163 cavalli con cambio automatico su ogni tipo di percorso restando entusiasti di entrambe. Già accomodandosi nell’abitacolo ci si sente bene, seduti leggermente più in alto che nelle altre vetture - caratteristica con-


IL DNA CITROËN È BEN PRESENTE NELLA DS5, CON UNA TENUTA DI STRADA ECCELLENTE E FRENI POTENTI QUANTO INFATICABILI PER UNA GUIDA

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divisa con la DS4 - coccolati dalla climatizzazione trizona nel cockpit di ispirazione aeronautica, anche sopra la nostra testa con il tetto in vetro diviso in tre parti oscurabili singolarmente (così basta alle discussioni fra chi vuole viaggiare e godersi il panorama e chi vuol chiudere il tetto trasparente…). Inutile parlare della comodità dei sedili, ampi, perché la Citroën ne ha fatto un elemento proverbiale. Qui sono rivestiti di pregiatissima pelle pieno fiore cucita a mano, scelta con estrema cura dai progettisti, pelle che nelle versioni al top riveste anche la plancia. Razionale la collocazione dei comandi, anche quelli dell’Hi-Fi di gran livello disponibile come optional. Su strada la DS5 è una Citroën D.O.C., nelle curve vanta una gran tenuta di strada, sterzo pronto, freni potenti e infaticabili, comfort di gran livello. La Hybrid 4 è prontissima all’acceleratore, si guida in modo piacevole e divertentemente sportivo anche grazie al cambio pilotato con comandi al volante messo molto bene a punto e che, usato in selezione “Sport” è risultato veloce e preciso. I due motori funzionano

CITROËN DS5

VELOCE E SICURA SU QUALSIASI PERCORSO E SOPRATTUTTO IN MONTAGNA DOVE FA VALERE ANCHE LA GRANDE COPPIA DEI SUOI MOTORI


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SCHEDA CITROEN DS5 2.0 HDI BUSINESS AUT. Motore: 4 cilindri in linea TurboDiesel

larghezza 1.870 mm, altezza 1.510 mm

Cilindrata: 1.997 cc

Peso: 1.540 kg

Potenza: 163 Cv a 3.750 giri

Velocità massima: 212 km/h

Coppia: 340 Nm

Accelerazione: 0 - 100 km/h in 10”1

Trazione: anteriore

Consumo medio: 5,9 l/100 km

Cambio: automatico a 6 rapporti

Emissioni: 158g/km di Co2

Dimensioni: passo 2.730 mm, lunghezza 4.530 mm, Prezzo: da 35.800 euro

L’ABITACOLO È UN CONNUBIO DI ELEGANZA. MODERNITA, EMOZIONE PER I SUOI ESPLICITI RICHIAMI A UN COCKPIT AERONAUTICO CON I COMANDI NELLA PLAFONIERA SUL CIELO. IL DISEGNO DEI SEDILI RICORDA IL TIPICO CINTURINO ROLEX. LE FOTO SONO AMBIENTATE

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insieme ogniqualvolta che si desidera la massima potenza o la trazione 4x4, impostabile anche manualmente. La sicurezza è ulteriormente garantita dall’ ESP di ultima generazione che sorveglia improbabili defaillance su terreni scivolosi, vista la gran tenuta di cui dicevamo. In autostrada si procede nel comfort assoluto e, visti i limiti di velocità così bassi, viene utile il sistema di mantenimento della carreggiata che avverte con una vibrazione sul sedile di eventuali momenti di stanchezza. In città, poi, si può impostare la funzione ecologica che la fa avanzare con il solo motore elettrico per qualche chilometro, con zero emissioni e in silenzio. La 2 litri Diesel è altrettanto brillante e confortevole, si guida anch’essa sportivamente e consuma davvero poco. In città si apprezza anche la compattezza della DS5: 4,53 metri di lunghezza (25 meno della berlina), per 1,87 di larghezza. La DS5 è disponibile anche con il Diesel 1.6 e-HDi 110 Cv FAP, con tecnologia micro-ibrida Stop&Start di ultima generazione, che riduce fino al 15% le emissioni di CO2. Due i motori a benzina, entrambe 1.600 cc Turbo a iniezione diretta; il THP da 155 Cv o da 200 Cv.

CITROËN DS5

NEL PARCO DELL’HOTEL VILLA SAN CARLO BORROMEO DI SENAGO


HYUNDAI i40


NUOVI ORIZZONTI molto bella, elegante, con tanto spazio all’interno e molto piacevole da guidare. la nuova station wagon hyundai è un’altra tappa nell’ascesa della casa coreana fra i costruttori top class e si pone anche come scelta ideale per i parchi auto aziendali DI CHIARA MATILDE BRAMBILLA CON FOTOGRAFIE EDI TEAM


n altro tassello nel processo di crescita d’immagine e qualità del brand Hyundai: dopo il grande successo della iX35 arriva la i40, una station wagon del segmento D pronta a competere alla pari con le migliori auto della categoria, sia rivolgendosi alle famiglie sia ai parchi auto aziendali con un’offerta molto interessante e competitiva. Che permetterà, come ci ha detto Fabrizio Longo, Managing Director di Hyundai Italia, alla Casa di entrare da protagonista nel settore delle flotte aziendali in Italia grazie a una dotazione di livello superiore, costi di esercizio favorevolissimi e all’esclusiva garanzia “Tripla 5” con chilometraggio illimitato (5 Anni di Garanzia, 5 Anni d’Assistenza Stradale e 5 Anni di Controlli Gratuiti) che consentono di mantenere un alto valore residuo. L’azienda crede così tanto nella superiore qualità delle proprie vetture da permettere, se insoddisfatti, di restituire entro un mese dall’acquisto la propria nuova automobile ed essere rimborsati al 100% grazie alla rivoluzionaria operazione “Impegno Hyundai”. Siamo convinti, ci ha detto ancora Fabrizio Longo, di poter recitare un ruolo di primo piano anche nella “Customer Satisfaction”. La i40 si presenta con un aspetto elegante, dinamico, importante e decisamente europeo, essendo stata sviluppata nel Centro

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HYUNDAI i40

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MOLTO FILANTE E AERODINAMICA LA SILOHUETTE LATERALE DELLA I40 STATION WAGON CON UN

CX DI 0,29. BRILLANTI I MOTORI, DAL 1,6 BENZINA DA

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R&D Hyundai di Rüsselsheim (Germania). Lunga 4,77 metri e larga 1,81, offre spazio interno da primato nella categoria grazie al passo lungo ben 2,77 metri. L’abitabilità è davvero elevata e stabilisce primati della categoria per lo spazio riservato alla testa, alle spalle e alle gambe. Idem per la capacità di carico da 553 fino a ben 1.719 litri con i sedili posteriori abbattuti. Lo schienale posteriore è inoltre regolabile nell’inclinazione garantendo un comfort superiore a chi siede dietro. Da segnalare anche la soglia di carico, la più bassa del segmento D. Notevole la dotazione di serie, già sulla versione Classic (la base) e decisamente al livello di un’ammiraglia sulle versioni più ricche: dall’assistenza al parcheggio al Lane-Keeping Assist System che aiuta il guidatore nel mantenere sempre la corretta corsia di marcia, la connettività Bluetooth® con riconoscimento vocale e le mappe complete di navigazione. Inoltre c’è la telecamera posteriore, i sedili anteriori e posteriori riscaldabili, sedili anteriori ventilati, il volante riscaldabile, il sistema antiappannamento automatico del vetro anteriore. Quattro i motori disponibili, due a benzina, due Diesel molto interessanti. Tutti sono stati messi a punto per avere una coppia favorevole e regalare un grande piacere di guida. I motori a benzina sono un 1.6 da 115 Cv e un 2.0 da 177 cavalli. I Diesel 1.7 da

HYUNDAI i40

135 CV PER 195 KM/H AL 2.0 DA 177 CV PER 212 KM/H E I DIESEL 1.7 DA 115 E 136 CV PER 200 KM/H


HYUNDAI i40 74

115 e 136 Cv. Le versioni più potenti, quelle che noi abbiamo provato possono avere cambio a 6 rapporti o un automatico sequenziale con comandi a palette sul volante. AL VOLANTE Una volta a bordo due cose colpiscono subito: il grande spazio a disposizione e il livello qualitativo dei materiali e dell’assemblaggio, davvero eccellente. Ottima la posizione di guida e l’ergonomia dei comandi, segno di una progettazione con maniacale ricerca dell’eccellenza. Il TurboDiesel da 136 CV e ben 325 Nm di coppia a 2.000 giri, è molto brillante, pronto all’accelerato-


LA CURA MANIACALE NEL DETTAGLIO E NELLA PROGETTAZIONE VOLTA A SODDISFARE LE ESIGENZE DEL CLIENTE. LO STILE PERSONALE E DINAMICO SOTTOLINEATO DAI PARTICOLARI, INDICANO CHIARAMENTE IL NUOVO VOLTO DI HYUNDAI. I

5 ANNI DI GARANZIA ILLIMITATA

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SONO INDICE INDISCUTIBILE DI QUALITÀ


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LA I40 C’È ANCHE IN VERSIONE BERLINA, ALTRETTANTO INTERESSANTE, ANCHE SE IL MERCATO ITALIANO DEL SEGMENTO D PREDILIGE LE VERSIONI STATION WAGON. ANCHE LA BERLINA HA UNA LINEA MOLTO ELEGANTE E PIACEVOLE E SI PONE COME MAGNIFICA ALTERNATIVA ALLE CONCORENTI TEDESCHE E GIAPPONESI

L’AUTO IDEALE PER LE FLOTTE AZIENDALI La i40, berlina o station wagon, si presenta assolutamente competitiva per il mercato delle flotte aziendali grazie a un perfetto mix fra piacere di guida ed efficienza, al già detto servizio “Tripla 5”, ovvero 5 anni di garanzia e soprattutto a un vantaggioso TCO (Total Cost of Ownership) dove i40 si distingue nettamente. Infatti, se si ipotizza il tipico ciclo di vita triennale di una vettura, il TCO della i40 risulta fra il 9% e il 13% inferiore a quello di rivali di assoluto spessore quali la Toyota Avensis, la Passat e la Ford Mondeo: questo significa un risparmio fino a 900 € annui! Fattore fondamentale per il calcolo del TCO della i40 è il valore residuo. L’agenzia tedesca DAT prevede per la i40 – dopo tre anni di vita e 90.000 km – un valore residuo pari a ben il 43,2% del prezzo d’acquisto. Dati alla mano, la i40 si inserisce così davanti a dirette competitor come la Ford Mondeo (41,3%) e la Opel Insignia (41,4%). Per assistere al meglio le aziende clienti Hyundai ha sviluppato un network di “Fleet Business Centers” che hanno il compito di assicurare su base locale un’assistenza Top Class.

SCHEDA TECNICA HYUNDAI i40

re e non fa assolutamente rimpiangere propulsori con 30/40 Cv in più: 0-100 km/h in soli 10” 6 non dice tutto perché è soprattutto la progressione a impressionare favorevolmente. Il cambio automatico è docile e le cambiate manuali sono veloci così da permettere anche un piglio sportivo nella guida. Questo grazie anche alla ottima tenuta di strada conferita dalle sospensioni anteriori Mc Pherson e posteriori Multilink. Abbiamo poi provato il benzina a iniezione diretta 2 litri da prendere bene in considerazione ora che il prezzo del gasolio è pressoché pari a quello della benzina, considerando che il consumo di questo motore, se guidato con attenzione, è decisamente basso: 7,2 l/100 km. La due litri è naturalmente più brillante ma non va intesa come una sportiva, perché anche in questo caso predomina il comfort anche acustico. Volendo andar forte, dove possibile, la i40 non si tira indietro e garantisce un sano divertimento di guida. La i40 è davvero un’ottima automobile che non teme alcun confronto con le concorrenti tedesche, anzi sono quelle che d’ora in poi dovranno prenderla come benchmark, per piacere di guida, comfort e sicurezza. Non più soltanto per il prezzo competitivo.

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HYUNDAI i40

Dimensioni: passo 2.770 mm, lunghezza 4.770 mm, larghezza 1.810 mm, altezza 1.470 mm Peso: 1.495 (1.420) kg Velocità massima: 200 km/h (212) Accelerazione: 0 - 100 km/h in 10”6 (9”7) Consumo medio: 6,1l/100 km (7,2) Emissioni: 134g/km di Co2 (169) Prezzo: da 27.850 euro (da 26.450 euro)

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Motore: 4 cilindri in linea TurboDiesel (4 cilindri in linea benzina) Cilindrata: 1.685 cc (1.999 cc) Potenza: 136 Cv a 4.200 giri (177 Cv a 6.500 giri) Coppia: 330 Nm (213 Nm) Trazione: anteriore Cambio: manuale o automatico a 6 rapporti


VOLKSWAGEN UP!

PEPERONCINO TEDESCO il suo habitat è la città dove si divincola con la facilità di un furetto tra le auto incolonnate. la nuova city car disegnata da walter de silva fa subito tendeza per la linea simpatica e la qualità degli interni DI MARCO ROCCA

er la UP! siamo partiti da un foglio bianco -ci dice De Silva papà della Up!-, ecco il grande punto di forza di questo modello. Non è stato semplicemente “rimpicciolire” un’auto già esistente come accade spesso, in questo caso siamo partiti da zero; ecco perché le proporzioni sono perfette e tutto è stato studiato in funzione della massima ottimizzazione dello spazio abitabile”. De Silva la definisce in una parola sola, elegante; estremamente soddisfatto del fatto che sia praticamente identica al prototipo presentato tre anni fa al Salone di Francoforte. “È stata cambiata di pochissimo e mi sono battuto personalmente perché mantenesse inalterate le sue grandi qualità”. A noi di Cortina Auto è piaciuta molto; in soli 3,54 metri, tra le più compatte della categoria, racchiude la grande qualità tedesca in un abito che esprime simpatia al primo colpo d’occhio per la pulizia del disegno. Azzerando gli sbalzi, che avrebbero sottratto spazio inutile e riducendo al massimo lo spazio tra ruota e paraurti, è stato possibile collocare le ruote praticamente ai quattro angoli della vettura a tutto vantaggio dello spazio interno. A beneficiare di questa scelta è proprio il bagagliaio che, sfruttando anche una costruzione ottimizzata del comparto sospensivo posteriore, raggiunge 251 litri di capacità, un volume pari a quello di vetture del segmento B. Ma è nell’abitacolo che si apprezza il grande lavoro dei designer sotto l’attenta direzione di De Silva. Le plastiche sono rigide è vero ma accostate in maniera pregevole e “spezzate” da particolari verniciati dello stesso colore della carrozzeria. Sulla plancia centrale spariscono le classiche bocchette di aereazione (sostituite da una sola posta al di sopra del cruscotto) in luogo di una disposizione dei comandi intuitiva e facile. Navigatore, clima e radio sono cosi, vicinissimi al volante. Una delle grandi novità della Up! è proprio il sistema di navigazione chiamato “Maps + More” che per il mercato italiano sarà fornito di serie e che prevederà anche un sistema che, dialogando con la vettura, informa il conducente su eventuali ano-

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HA TECNOLOGIA DA GRANDE

la up! è la prima city car a vantare il sistema di assistenza alla frenata che blocca la vettura in caso di imminente tamponamento

SCHEDA VOLKSWAGEN UP! Motore: 3 cilindri in linea benzina Cilindrata: 999 cc Potenza: 75 Cv a 6.200 giri Coppia: 95 Nm tra 3.000 e 4.300 giri Trazione: anteriore Dimensioni: passo 2.420 mm, lunghezza 3.540 mm, larghezza 1.640 mm, altezza 1.480 mm

Cambio: manuale a 5 marce Peso: 929 kg Velocità massima: 170 km/h Accelerazione: 0 - 100 km/h in 13”2 Consumo: medio 4,3 l/100 km Emissioni: 99g/km di Co2 Prezzo: da 10.600 euro

malie di marcia. Quando scatta la riserva per esempio, il navigatore calcola automaticamente il percorso più breve verso il benzinaio più vicino. Su strada e ancor più in un contesto urbano si apprezza il sistema di frenata automatica. La Up! è la prima utilitaria a disporre di questo sistema. Per l’Italia al momento della commercializzazione prevista per questo gennaio 2012, è disponibile esclusivamente la motorizzazione 1.0 tre cilindri benzina da 75 cavalli, anche nella variante con cambio automatico a 5 rapporti, che noi consigliamo vivamente. Con il motore al minimo si percepiscono un po’ di vibrazioni ma è il prezzo da pagare per avere solo tre cilindri e consumare poco. Il propulsore, costruito interamente in alluminio, ha un bel tiro e un allungo piacevolissimo da sfruttare nei rettilinei cittadini dove diventa facile sorpassare. In quest’ottica non dispiace un’insonorizzazione curata che permette di mantenere velocità autostradali con un discreto silenzio e sospensioni che assorbono molto bene buche, san pietrini e rotaie del tram senza il minimo scricchiolio. Insomma la qualità si percepisce e soprattutto si nota il netto passo avanti fatto rispetto alle precedenti Lupo e Fox dato che la Up! arriverà anche nella versione a 5 porte, più pratica per le famiglie.

79

p


ABBIAMO PROVATO ANCHE... CADILLAC CTS-V SW

L

a nostra scelta potrebbe ricadere su un’assatanata Audi

cofano, prese d’aria a nido d’ape e passaruota ben larghi e

RS6, o forse sulla più “tradizionale” Mercedes Classe E

panciuti. A bordo ci accoglie un volante in Alcantara in stile

AMG, o perchè no sulla belva da pista BMW Serie 5 M. Ma

racing ma la plancia è molto simile a quella della Opel iIsi-

dall’America arriva un otto cilindri dalla potenza devastante,

gnia. Tasto Start e la bomba prende vita soffiando inquieta

che sputa fuoco dagli scarichi. La Cadillac CTS-V Sport

non appena si schiaccia il pedale destro. La spinta è impres-

Wagon tira fuori 564 Cv per uno 0-100 km/h in poco più di

sionante. In un tempo inifitamente breve la velocità diventa

4” secondi. Il V8, 6.2 litri sovralimentato fa davvero paura... su

siderale accompagnata da un sound da vera muscle car. Con

una familiare! A incattivire il tutto c’è il rigonfiamento sul

i suoi 308 km/h è un bel atout per una scelta anticonformi-

a V benzina, 6.200 cc - 8564cilindri Cv a 6.100 giri, 747 Nm - cambio automatico a 6 marce - velocità max 308 km/h Ascoltate il rombo della Cadillac CTS-V

sta trainata dalla passione. Si può viaggiare a oltre 200 km/h di media nel massimo comfort (limiti permettendo). Poi va

su www.autodigest.it

messa in conto la sosta anzi le soste per fare rifornimento. I consumi, infatti, sono elevati (6,4 km/litro nel misto, 4,4 in città ma, in realtà sono forse anche meno), seppur in linea con le prestazioni. La wagon americana, però, non è solo motore. Il lavoro di tuning sul software di controllo delle sospensioni, effettuato sul vecchio Nürburgring, l'ha resa incredibilmente rapida e precisa nel misto con freni da decelerazioni mozzafiato. Sul bagnato, però, massima dolcezza sul gas e dito lontano dal tasto sul volante che disattiva l'ESP, se non volete finire contro qualche muro.

CHEVROLET CAMARO COUPÉ l volante è lo stesso della Cruze da 15.000 Euro, il marchio

si sta comodi anche in quattro. Il momento più bello è quan-

pure, globale, il più importante nel gruppo General Motors

do si mette in moto, con il brontolio deciso dell’8 cilindri 6,2

I

e la Camaro arriva ufficialmente in Italia con prezzi base di

litri da oltre 400 cavalli, che fa venire voglia di accelerare

circa 39.000 euro per la coupè e 43.500 per la Cabriolet.

anche da fermi. Una volta avviati, si gode della grande cop-

Entrambe con il cambio manuale e senza navigatore satellita-

pia del motore più che della potenza che non viene erogata

re, due cose decisamente indispensabili oggi su un’auto di

in modo brutale ma molto progressivo.

questa categoria, anche perché, come vedremo, la Camaro va

Freni e tenuta di strada sono

meglio con l’automatico (pur se ha meno cavalli). Un prezzo

più quelli di una potente vet-

intrigante per una potenza da supercar. Che paga tassa di

tura da turismo che quelli di

possesso e consuma come una supercar, comunque. Per chi

una supercar ma sempre con

vuole un’auto nuova di fabbrica molto, molto potente, è l’u-

un comfort notevole.

nica soluzione a un prezzo così basso, pur sempre 85 milioni di lire. Non passa inosservata, la Camaro, anche per le dimensioni “americane”. All’interno c’è la contraddizione fra l’opulenza e l’economicità delle finiture, trattandosi pur sempre, negli USA, di un prodotto di gamma media. L’effetto non è però “povero”. L’assetto di guida è orientato

80

TEST

più al comfort che alla sportività e

a V, 6.162 cc - 8405cilindri 5.600 giri, 556 Nm - cambioCv aautomatico a 6 rapporti - velocità max 250 km/h Ascoltate il rombo della Camaro e guardate i filmati storici su www.autodigest.it


MERCEDES CLASSE B “

untiamo molto a un segmento trasversale - sostiene

ma non si vuole rinunciare alle caratteristiche di sicurezza e

Cesare Salvini, Direttore Marketing di Mercedes Italia -

di comfort che una Mercedes può offrire. Pensate quanto

P

perché questa nuova monovolume di classe media può inse-

risparmia un’azienda se i suoi manager rischiano meno inci-

rirsi in diversi segmenti e non solo fare concorrenza a vettu-

denti e - nel caso peggiore - danni fisici”. La nuova Classe B,

re di impostazione simile: per esempio i parchi aziendali,

in questo, non ha rivali, potendo vantare anche tutti i dispo-

dove oggi si sta scendendo di cilindrata per diminuire i costi

sitivi elettronici di ausilio come il segnale che avverte della

1.595 cc - 4156cilindri, Cv 250 Nm - cambio automatico a 7 rapporti - velocità max 220 km/h -

possibile stanchezza del guidatore, il mantenimento della carreggiata in caso di colpo di sonno, il mantenimento automatico della distanza di sicurezza, il collision prevention assist che avverte del pericolo con segnale acustico e aziona automaticamente i freni anche ad alta velocità, oltre ai 7 airbag per torace, testa e ginocchia. Esteticamente la Classe B si presenta completamente rinnovata, così come i motori più efficienti e potenti. Nuovo il cambio automatico a 7 rapporti. Motori Diesel 1,8 litri da 109 e 136 CV (300 Nm) e benzina 1,6 litri da 122 CV e 156 Cv. Abbiamo ovviamente provato le due più potenti con cambio automatico a 7 rapporti. Al volante si conferma una Mercedes in tutto e per tutto. comoda, sicura, veloce. Prezzi a partire da 24.355 euro

da 1.000 euro tondi tondi). Con questo propulsore il terreno ideale della Juke non è la città ma una contorta strada collinare fatta di curve strette, saliscendi e brevi rettilinei dove poter godere appieno della spinta del propulsore sovralimentato stirando per bene la terza marcia. Unico neo la trazione; relegata alle sole due ruote anteriori non riesce ad esprimere al meglio il carattere della Juke più sportiva in gamma. Per questo motivo la versione 4WD sarebbe a nostro avviso da preferire se si vuole davvero il massimo in fatto di prestazioni. Dalla sua, però con la 2WD si risparmia qualcosina in carburante, e di questi tempi proprio non guasta.

benzina sovralimentato, 1.598 cc - 4190cilindri Cv a 4.000 giri - velocità max km/h - 0-100 km/h 215 in 8” -

TEST

Le dimensioni contenute e filanti della Juke esaltano la piacevole sensazione di potersi infilare dappertutto nel traffico e l’assetto non troppo cedevole invoglia ad andare forte quando si può. Già perchè di potenza ce n’è davvero in abbondanza. I 190 cavalli del 1.600 sovralimentato spingono sempre forte con il plus del sibilo del compressore volumetrico che allieta il padiglione auricolare ogni volta che si “accarezza” la zona rossa del contagiri. Strepitoso in alto altrettanto corposo ai bassi regimi, il 4 cilindri vanta una buona coppia già a partire da 1.700 giri e questo permette di adottare una guida rotonda all’insegna del risparmio (selezionando la modalità Eco) usando meno il cambio peraltro sempre preciso e secco negli innesti. In città la seduta rialzata favorisce una migliore visibilità e una sensazione di dominio con conseguente sicurezza su strada. Le contenute dimensioni esterne (4,13 x 1,77 m), che rendono la Juke l’ideale alternativa alle comuni e “più normali” city car, racchiudono comunque un abitacolo elegante e spazioso (più nella parte anteriore che in quella posteriore per via del padiglione in pò basso) con interni in pelle e sedili riscaldati (optional

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NISSAN JUKE 1.6 DIG-T TEKNA


ABBIAMO PROVATO ANCHE... SUBARU XV

A

vventura urbana, è questa la vocazione del nuovo cros-

Boxer da 1.6 litri da 114 cv, sia con i ben più noti 2.0 litri (cam-

sover compatto XV di Subaru. “Elegante ma muscolare”,

bio a 6 marce) sia benzina (150 cv) sia Diesel (147 cv), tutti e

così lo definisce il responsabile del design Masahiko Kobaya-

tre evoluti in funzione del risparmio di carburante e di emis-

shi, fa un ulteriore passo avanti per conformarsi al gusto

sioni, proprio per facilitare la guida nell’uso urbano. La stessa

europeo. Linea tipo coupé quattro porte e i giusti muscoli,

fluidità che si ha anche con l’opzionale cambio CVT Linear-

come consuetudine della marca giapponese. Qualche per-

tronic disponibile per le versioni a benzina. In vendi-

plessità, invece, destano a nostro avviso i cerchi in lega (da

ta il prossimo 22 gennaio, i prezzi vanno da 22.990 a

17”) di disegno “esclusivo”. Detto questo, la XV è davvero

31.990 euro, in linea con le concorrenti.

spaziosa e comoda: partendo dall’autotelaio della Impreza il

boxer Turbodiesel, 1.998 cc - 4147cilindri Cv a giri, 350 Nm - Cambio a3.600 6 rapporti - velocità max 198 km/h -

Rossella Dallò

passo è stato allungato (2,65 metri) senza alterare le dimensioni esterne (4,45x1,78x1,57) grazie allo spostamento in avanti dei montanti. Il che tra l’altro migliora la visibilità della strada. Sulla quale la Subaru XV “corre” con grande agilità e sicurezza. Di serie, manco a dirlo, la trazione integrale Symmetrical AWD, tutti i controlli elettronici dinamici e di sicurezza attiva (alla passiva provvedono tra l’altro 7 airbag) che sono valsi le 5 stelle EuroNCap. Guidarla è un vero piacere, pronta e reattiva alle sollecitazioni del guidatore, molto fluida nell’erogazione di coppia e potenza sia con il nuovo

JAGUAR XF 2.2 D

V

isto che è di moda il downsizing e che la Mercedes ha

comfort e tutta l’atmosfera, nonchè la gran tenuta di strada.

montato un 4 cilindri a gasolio addirittura sulla grande

Magnifico il cambio automatico ZF a 8 rapporti (lo stesso mon-

Classe S, anche la Jaguar ha deciso di offrire una versione più

tato sulle sorelle più potenti) rapido sia in scalata sia in salita.

parca nei consumi e fiscalmente della sua XF. È il 2.2 litri di

L’XF 2.2 D costa 46.450 euro, 5 mila in meno rispetto alla 3.0 D

provenienza Ford/Peugeot, ma rivisto dagli ingegneri Jaguar;

da 240 cv e 9 mila meno della 3.0 DS da 275 cv.

sviluppa 190 Cv ma, ha soprattutto 450 Nm di coppia, che conferiscono alla XF un'agilità di ottimo livello soprattutto alle velocità oggi consentite dalla legge e dal traffico. Infatti, al di sotto dei 3.000 giri, in pratica come la si usa per il 95% del tempo, non si avverte molto la minor potenza rispetto al 6 cilindri 3 litri da 240 o 275 CV. Da tener presente che in 8° marcia la velocità, a 3.000 giri, è di 200 km/h. Certo, al di sopra dei 170/180 km/h le sei cilindri acquistano velocità molto più rapidamente, ma quante volte accade, anche prescindendo dai limiti? Nell’uso normale la XF 2.2 D è briosa, silenziosa e potente quanto basta per sorpassi sicuri sulle statali e per andare a 130 fissi in autostrada, consumando davvero poco: la casa dichiara anche 18 km/litro. Riservandoci di verificarlo con una prova più lunga, diciamo che ci potremmo accontentare di un valore più realistico di 13/14 km/litro che per un’auto di queste dimensioni è un gran risultato. Un’auto da grandi viaggi insomma, ma non una sportiva come tutte le altre Jaguar; per

82

TEST

quello ci sono, appunto, le sei cilindri. Qui di Jaguar c’è il

Turbodiesel, 2.179 cc - 4190cilindri 450 Nm - CambioCv ,automatico a 8 rapporti - velocità max 225 km/h -


LANCIA THEMA i siamo avvicinati con tanta perplessità. Consci che Lancia sarà d’o-

gante e comoda come un'americana, confortevole come un'ameri-

ra in poi tutt’uno con Chrysler: stessi prodotti, stessa mascherina,

cana, con tenuta di strada e stabilità buone, motori 3.0 V6 Turbo-

C

solo marchi diversi. In Europa avranno il marchio Lancia, altrove quello

diesel italiani della VM da 239 o 190 CV con cambio a 5 rap-

americano. Indubbiamente, per noi che abbiamo sempre vissuto le Lan-

porti all'americana, morbido e dolce ma senza comandi al

cia nella loro essenza, guardare una Chrysler 300 con la scritta Thema

volante, un handicap rispetto a qualsiasi concorrente. Presto

sul cofano del bagagliaio lascia un po’ attoniti. Forse è meglio fare tabu-

però arriverà un moderno 8 rapporti della ZF, già disponibile

la rasa: questa non è una Lancia della Lancia torinese che fu della fami-

sulla versione 3,8 litri V6 a benzina da 286 CV e 240 km/h. I

glia fondatrice e poi dei Pesenti, ma una Lancia che è da considerare una

Turbodiesel 190 e 239 Cv fanno invece 220 o 230 km/h con

nuova casa automobilistica del Gruppo Fiat, una Lancia diversa nel mer-

lo 0-100 in 9,7” o 7,8”. Le finiture sono a metà fra italianità,

cato globale che impone sinergie e strategie diverse. Altrimenti non

con pelle Frau per gli interni e sulla plancia con cuciture a

potremmo accettare e apprezzare questa americana italianizzata, ele-

mano, e americanità con la finta radica e le modanature in

a V Turbodiesel, 2.987 cc - 6239cilindri Cv a - 550 Nm 4.000 giri - velocità max 230 km/h -

alluminio semilucido anziché cromate come ci si aspetterebbe su una vettura premium. A bordo è comoda, silenziosa e confortevole con un interno accogliente. Su strada statale il comportamento è sicuro, con ottimi freni e un handling più che accettabile. Quanto a prestazioni assolute e piacere di guida non siamo però ai livelli di Audi e Mercedes. I prezzi partono da 41.400 euro e vedremo se i nostri burocrati, politici e alti dirigenti pubblici, abbandoneranno le loro tedesche.

RENAULT LAGUNA SPORTOUR 1.5 DCI NAV cco un perfetto esempio di understatement. Tanta

silenzio con un consumo che può arrivare anche a sfiorare i

sostanza in un abito tradizionale che non lascia spazio a

20 chilometri al litro. All’occorrenza il 1.5 spinge sino a 187

particolari appariscenti. E’ l’auto ideale per chi cerca spazio,

chilometri orari “bruciando” lo 0-100 km/h in 12,3 secondi;

comfort, grande abitabilità e non ultimo un prezzo d’acqui-

prestazioni notevoli che subiscono però un peso rilevante

sto contenuto. Con 25.600 euro si porta a casa una validissi-

che crea qualche “disagio” qualora si decida di effettuare un

ma auto per famiglia completa di tutto, navigatore compre-

sorpasso su una stra-

so. Dimensioni a parte, (anche se da paraurti a paraurti la sta-

da in salita. La dota-

tion wagon francese misuara 4,80 metri esatti) è agile, preci-

zione di serie, per

sa e composta nei cambi di direzione anche se non è dotata

quanto a listino ci sia

delle quattro ruote sterzanti come le più potenti in gamma.

una sola versione con

A dispetto della cilindrata “piccola” e dei soli 110 cavalli la

questo motore, è

Laguna si muove bene in città come nei percorsi extraurbani

completa e offre tut-

contando su un discreto allungo in fase di accelerazione. In

to quello di cui si ha

autostrada a velocità codice si viaggia comodamente e in

bisogno cerchi in lega compresi. Da comprare e tenere a lungo per sfruttarne la robustezza del motore e l’assemblaggio curato degli interni nel più classi-

TEST

co stile Renault.

83

E

Turbodiesel, 1.461 cc - 4110cilindri Cv a - 240 Nm 4.000 giri - velocità max 187 km/h -


ABBIAMO PROVATO ANCHE... VOLKSWAGEN MULTIVAN BiTDI HIGHLINE i accomodiamo su una confortevolissima poltrona di pel-

vendute in gamma, LED compresi. Noi abbiamo provato la ver-

le, sorseggiamo un Bellini, diamo un’occhiata al giornale

sione Highline, la più accessoriata. Tante le attenzione rivolte

C

sul tavolino viaggiando velocemente. Nulla di strano se pensia-

ai passeggeri che godono tra le tante cose, delle porte a scor-

mo all’Eurostar, ma ci troviamo in auto. È questo il grande pia-

rimento elettrico e del condizionatore elettronico anche per

cere che regala il Multivan oggi scelto da molti come “ufficio

le file posteriori, degli interni in pelle e dei vetri laterali oscu-

viaggiante”, come limousine anche per la privacy offerta dai

rati. In autostrada si viaggia in silenzio e non è

vetri scuri. Ma anche per viaggiare insieme agli amici o andare

necessario alzare la voce per comunicare anche

verso i circuiti al seguito della bisarca che trasporta le nostre

dall’ultima fila. Nelle partenze al semaforo si pos-

auto da collezione. E se i più ancora credono che tanta opulen-

sono lasciar dietro auto ben accreditate. Il prezzo è

za paghi dazio sul piano delle prestazioni, il 4 cilindri, 2.0 Diesel

quello di una berlina alto di gamma, 53.521 Euro.

Turbodiesel, 1.968 cc - 4180cilindri 400 Nm - CambioCv, DSG - velocità maxa1937 rapporti km/h -

(quello con la “i” rossa) da 180 cavalli sorprende e regala un piacere di guida fuori dal comune per un mezzo del genere. Si guida come un’auto il Multivan e una volta fatto l’occhio con gli ingombri il gioco è fatto. Complice il cambio DSG e l’inclinazione del volante da auto e non da furgone la sensazione è quella di trovarsi su una Passat, se non fosse per il posto di guida rialzato. La versione più recente dell’intramontabile “pulmino”

Guardate la prova

tedesco presenta nel muso e nella coda quelle piccole migliodella VW Multivan

rie che la fanno assomigliare nei gruppi ottici alle sorelle più

su www.autodigest.it

FIAT PANDA TWIN AIR

I

l nostro dovere è privilegiare il Paese in cui la Fiat ha le proprie

abbastanza comoda e confortevole nonostante il motore due

radici" ha detto Sergio Marchionne celebrando insieme a John

cilindri si faccia sentire in modo deciso in accelerazione. Resta

Elkann e Olivier Francois, Responsabile del brand Fiat, il ritorno

comunque, della Panda, la grande praticità

della produzione in Italia della Panda, che oggi nasce a Pomigliano

e versatilità, con le 5 porte e i sedili poste-

d’Arco dopo la riconversione dello stabilimento in cui sono state

riore e anteriore destro con gli schienali

prodotte l’AlfaSud, Alfa 33 e ultimamente l’Alfa 159. "La nostra

abbattibili per creare un vano di carico

scelta di fare qui la Panda - ha spiegato Marchionne - non è basata

davvero grande. Tenuta di strada e freni,

su principi economici e razionali. Lo abbiamo fatto considerando

sono decisamente all’altezza della migliore

la storia della Fiat in Italia, il rapporto privilegiato con il Paese” ha

concorrenza. I prezzi partiranno da 10.200

detto ancora. 800 milioni di euro l’investimento per questa nuova

euro per la versione base. Per la 85 CV

utilitaria, con uno stabilimento di vera avanguardia dove il con-

accessoriata e ricca ce ne vorranno di più.

trollo di qualità è assoluto. “La nuova Panda non è una low cost” ha comunque spiegato Olivier Francois, e in effetti la definiremmo quasi chic, soprattutto all’interno dove è curata e ha un aspetto molto piacevole e ricco, oltre a grande funzionalità con tanti vani portaoggetti, comandi ergonomici e cambio in posizione alta sulla plancia. Abbiamo provato la versione più potente con il moderno motore due cilindri twin air 900 cc turbo da 85 Cv (c’è anche la versione aspirata da 69 Cv) che abbiamo trovato decisamente brillante in accelerazione e ripresa, maneggevole con la funzione

84

TEST

City che rende leggerissimo lo sterzo in manovra e

Turbo, 875 cc - 285cilindri - 145CvNm a 1.900 giri - velocità max 177 km/h -


ABBIAMO PROVATO ANCHE... PEUGEOT RCZ 2.0 HDi ASPHALT arà perchè non se ne vedono ancora tante (al contrario che in Fran-

cruscotto e tappettini fatti su misura con cover "Asphalt". Chiudono

cia) ma per strada, città o tangenziale che sia, tutti si voltano a guar-

il quadro i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, il navigatore

S

darla. Certo la colorazione grigio opaco e i grossi cerchi da 19” in nero

satellitare e il raffinato impianto stereo JBL dall’ottima acustica. Ma è

lucido non aiutano a passare inosservati ma la RCZ ama farsi guardare.

su strada che l’RCZ tira fuori il meglio di sé. Il nostro esemplare mon-

Come ogni serie speciale che si rispetti anche la Asphalt è prodotta in

ta il Diesel da 163 cavalli che equipaggia anche altri modelli in gamma

un numero ristretto di esemplari, 500 per l’Italia, che ne aumenta il

Peugeot. Sulla sportiva francese è la scelta migliore. Prodotta anche

fascino. Della dotazione fanno parte specifici rivestimenti brandizzati

con il benzina turbo da 200 cavalli è con il Diesel che si riesce davve-

"Asphalt" cuciti in pelle Nappa come volante e pomello del cambio,

ro a unire sportività e consumi ridotti. Durante la

TurboDiesel, 1.997 cc - 4163cilindri Cv a 3.750 giri - 340 Nm - velocità max 220 km/h -

nostra prova il consumo non è mai sceso sotto i 13 km/l nella percorrenza autostradale per far segnare anche 20 su strada statale. Tanta coppia in basso consente di divertirsi tra i tornanti uscendo sempre forte dalle curve. Oltre al propulsore parte del merito di tanta piacevolezza alla guida va all’assetto piatto, praticamente esente da rollio e con uno sterzo preciso e dal giusto carico. Ecco allora che diventa facile pennellare traiettorie pulite anche a velocità elevate senza troppi scompensi d’assetto. I freni rispondono sempre con un bel mordente e aiutano a trarsi d’impaccio se proprio si è esagerato.

HYUNDAI VELOSTER 1.6 GDI SPORT ecisamente innovativa per il mercato delle sportive del segmento

non sono poi capaci di dominare le situazioni di emergenza. Nel

C, sia per la linea originale, sia per la soluzione delle tre porte late-

caso la Hyundai Veloster fa valere comunque le sue ottime doti

D

rali: dal lato sinistro ne ha una sola, dal lato destro due, così da favorire

telaistiche. Durante la nostra prova sui passi dolomitici si è rivelata

l’accesso ai quattro comodi posti. Veloster è un nome evocativo e

infatti molto sicura con una tenuta di strada eccellente e anche

contribuirà a rendere più simpatica questa coupè diretta a un pubblico

confortevole grazie al notevole spazio interno e al posto di guida

giovane e dinamico. È offerta solo con un motore 1.600 cc da 140 CV,

molto ben progettato e perfettamente ergonomico. Basta poco a

ben sufficienti comunque, con il cambio a sei rapporti, a renderla diver-

farla andare forte, tenendo il motore su di giri e impostando la cur-

tente da guidare e a farle toccare i 200 km/h. Abbastanza ma non

va leggermente in anticipo per correggere il lieve sottosterzo e

troppo, così da renderla anche più sicura per i ragazzi meno esperti che

sfruttare poi il tiro della trazione anteriore in uscita potendo con-

magari si lasciano “prendere la mano” da vetturette con 200 cavalli e

tare sull’assoluta assenza di reazioni anomale anche rilasciando l’acceleratore. Rilevante il progresso qualitativo nella costruzione e nei materiali per questa casa coreana che, non solo per essere il quinto produttore al Mondo, oramai è al passo con le migliori case tedesche: ha fatto il giro del mondo il filmato del Presidente VW nello stand Hyundai al Salone di Francoforte. Ma in questo caso la Scirocco non deve preoccuparsi, perchè la coupè Hyundai ha motorizzazioni e pretese, ma soprattutto il prezzo, decisamente inferiori nonostante aspetto e finiture simili: la Veloster costa infatti 24.000 euro e li vale tutti anche per i 5 anni di garanzia a chilometraggio illimitato. La Veloster si compra però anche per la linea molto personale innovativa: disegnata in California e Corea, è stata pensata per un mercato globale ed effettivamente è piutto-

86

TEST

sto affascinante.

in linea, 1.591 cc - 4140cilindri Cv a 6.300 giri - 167 Nm - velocità max 200 km/h guardate la prova della Veloster su www.autodigest.it


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A

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ABBIAMO PROVATO ANCHE... FIAT PUNTO EVO 1.4 MULTIAIR SPORT EMOTION 135 CV

F

ermi al semaforo rosso, ci guardano con aria di sufficienza convinti

cambio a nostro avviso avrebbe meritato qualche attenzione in più;

che la loro Mini Cooper vada decisamente più forte... Poi scatta il ver-

gli innesti sono un pò “gommosi” e la mancanza della sesta marcia in

de e la musica cambia come lo sguardo di stupore degli occupanti della

autostrada tiene sempre il numero di giri alto. Di sicuro un rapporto

Cooper. Chi mai andrà a pensare che una Punto 5 porte superi i 200 all’o-

in più avrebbe contenuto anche i consumi oltre

ra e schizzi da 0 a 100 chilometri orari in appena 8,5 secondi? Ecco un

che il rumore. È questo l’unico neo della Sport

vero esempio di understatement. Nel corpo di una “comunissima” Fiat

che per il resto conserva tutte le qualità e le fini-

Punto alberga il propulsore montato sulla 500 Abarth; è questa la vera

ture (decisamente migliorate nella EVO) simili a

magia e volendo proprio esagerare, con una piccola modifica alla centra-

quelle della Bravo. In Italia non se ne vedranno

lina, di cavalli se possono tirar fuori anche 160 o addirittura 180, ci pensa-

tante visto anche il prezzo non proprio contenu-

te? Elaborazioni a parte la Punto Sport sa divertire con i 135 cavalli di serie

to di circa 20.200 euro. Ma una cosa è certa: se il

grazie a un allungo notevole e a un sound coinvolgente. La gommatura

desiderio di stupire vi attanaglia non c’è scelta

più generosa con cerchi da 17” permette una certa spigliatezza in curva

migliore di questa Punto Sport ovviamente in

coadiuvata da un assetto più rigido rispettto alla Punto “normale”. Solo il

versione 5 porte per non destare sospetti...

TOYOTA AVENSIS 2.0 D-4D LOUNGE arleremmo di restyling e lievi affinamenti tecnici per la terza genera-

invece i consumi e le emissioni di soli 121 g/km. La Avensis è un’au-

zione della Toyota Avensis, non di nuovo modello. Rimane tutta la

P

to senza troppi fronzoli che bada molto alla sostanza più che all’im-

qualità della precedente versione in un abito appena ritoccato nel fron-

magine. Nonostante ciò però gli aspetti rilevanti del

tale e nel posteriore con una silhouette più filante e sportiva. L’abbiamo

“viaggiar bene” comodi e rilassati sono stati tenuti in alta

guidata con il rinnovato propulsore 2.0 D-4D che dovrebbe riscuotere i

considerazione garantendo livelli di insonorizzazione

maggiori consensi sul nostro mercato. Rispetto al vecchio propulsore ha

eccellenti anche a velocità sostenuta. Il comportamento

perso 2 cavalli (ora sono 124) ma ha incrementato la coppia che è passa-

su strada è sincero e non gioca brutte sorprese, anzi

ta da 234 agli attuali 280 Nm disponibili gia da 1.400 giri. Nella guida tra i

garantisce un livello di sicurezza ben superiore alle pre-

tornanti vicino Nizza (dove l’abbiamo provata) il propulsore ha dimo-

stazioni e alla tipologia di auto. Se proprio si dovesse

strato di riprendere dalle marce alte, usando poco il cambio, con un

“entrar forte” in curva l’elettronica interviene senza trop-

discreto brio ma certo non ci si può aspettare la “cattiveria” del 2.2 D-

pa invadenza. Disponibile in due allestimenti, Lounge e

Cat da 177 cavalli (uscito di produzione) che lascia il posto di propulsore

Style Safety, ha un prezzo d’attacco di 27.600 e fino ai

di punta al 2.2 D-4D da 150 cavalli. A favore del più piccolo Diesel sono

37.000 dellla wagon 2.2 D-4D automatica.

HONDA CIVIC ue generazioni avanti - così dicono in casa Honda - per la nuova Civic che abbiamo brevemente “assaggiato” lungo le strade della Costa del Sol, fra Malaga ed Estepona. Pur mantenendo gli stilemi estetici e l’originale plancia “a due piani” della generazione precedente, la Civic è stata completamente riprogettata e migliorata in ogni componente, dalle sospensioni ai motori, alla struttura della scocca per migliorare le sue doti di sicurezza, prestazioni e comfort e mantenerle ai vertici del segmento C. I motori sono al momento un 1.4 e un 1.8 a benzina V-TEC, quest’ultimo con 142 CV, e il 2.2 Turbodiesel da 150 Cv cui seguirà un 1.6 più adatto al segmento e al mercato europeo. Su

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TEST

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strada la Civic, da noi provata nella versione 2.2 Diesel, si è rivelata piacevole e sicura, anche se le prestazioni non possono certo dirsi sportive (per questo arriverà la Type R a benzina) e il consumo di carburante si è mantenuto fra gli 7 e gli 8 litri per 100 km. Honda Italia punta molto per il suo rilancio su questa berlina molto originale e personale con finiture a livello delle migliori concorrenti premium. Prezzi da 18.750 euro per la 1.4 da 100 Cv

sovralimentato, 1.368 cc - 4135cilindri Cv a - 206 Nm 5.000 giri - velocità max 205 km/h -

Turbodiesel, 1.998 cc -- 4124cilindri Cv a 3.600 giri 280 Nm a 1.400 giri -- velocità max 200 km/h

Turbodiesel, 2.204 cc - 4150cilindri Cv, 350 Nm - Cambio a 6 rapporti - velocità max 210 km/h -



EVENTI: COPPA D’ORO DELLE DOLOMITI

LA COPPA È TORNATA TUTTA D’ORO la coppa d’oro delle dolomiti è tornata a essere uno degli appuntamenti clou per le auto storiche, sia dal punto di vista sportivo sia da quello più glamour. L’appuntamento per l’edizione 2012 è dal 30 agosto al 2 settembre DI GABRIELE ALFONZETTI

entire risuonare le note di Puccini - Vincerò - cantata da Andrea Bocelli nel centro di Cortina è stata una forte emozione, durante la cerimonia finale per la consegna dei trofei ai vincitori della 64a edizione della Coppa d’Oro delle Dolomiti: Giovanni Moceri e Maurizio Colpani della scuderia Loro Piana Classic su una BMW 328 Sport del 1939. Giovanni ha dedicato la vittoria al figlio che nascerà nei prossimi giorni. Secondo classificato l’equipaggio vincitore delle due scorse edizioni Mario Passanante e Francesco Messina della scuderia Bergamo Corse su Fiat 508 C del 1938, terza la coppia Giuliano Canè e Giovanna Gallini su Aston Martin International Le Mans del 1933. La cerimonia della consegna dei premi nella “Conchiglia” di Piazza Roma, è stata coordinata da Guido Schittone, noto volto televisivo del mondo della Formula 1 . Il Presidente dell’Automobil Club di Belluno e Presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin, le autorità locali insieme agli esponenti di Alte Sfere - che cura l’organizzazione della Coppa d’oro hanno consegnato gli ambiti trofei ai vincitori assoluti e ai primi classificati nelle varie categorie. Due riconoscimenti sono arrivati da Roma: la medaglia speciale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferita al primo classificato dal prefetto di Belluno Maria Laura Simonetti e la medaglia del Senato donata dal Presidente della Commissione Giustizia al Senato Filippo Berselli ad Alte Sfere e consegnata da Francesco Arcieri. Un’altra importante onorificenza all’organizzazione è stata conferita dal Presidente del CONI di Belluno Luciano Trevisson. Il Centro Porsche Padova, sponsor della manifestazione, ha voluto premiare l’equipaggio più giovane: i fratelli bresciani di 15 e 19 anni Pietro e Cesare Foresti su Porsche 356 A Speedster del 1955, della scuderia Ecurie du Soleil WD 40. Porsche Italia ha regalato alla 1° Porsche classificata un corso di protezione personale presso la Porsche Sport Driving School: è andato a Massimo Raimondi e Giovanni Adorni della scuderia Loro Piana Classic che hanno gareggiato con una 356 B Roadster del 1959. La scuderia Jaguar Storiche ha conferito due premi: il Trofeo Jaguar Girl a Sabina Spazziani e alla giornalista Francesca Grimaldi che ha condotto una Jaguar E-Type del 1961 e al primo equipaggio Jaguar classificato Corrado Corneliani e Erminio Araldi su Jaguar XK 120 OTS del 1950.

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COPPA D’ORO 92

Roberto Kieffer e Thiry Michéle su Lancia Aurelia B20 GT del 1954, lussemburghesi, sono stati il primo equipaggio straniero. Primo equipaggio femminile, la coppia Manuela Gobbi e Marta Piardi su Giannini 750 del 1937, della scuderia Brescia Corse. La Coppa d’Oro delle Dolomiti, gara di regolarità per auto classiche e da collezione, si riconferma una manifestazione tra le più affascinanti grazie ai percorsi di montagna fra scenari mozzafiato e anche per le difficoltà delle prove speciali a cronometro che impegnano i più noti specialisti della categoria. Folto il pubblico che ogni anno segue la gara lungo tutto il percorso e in Corso Italia a Cortina dove gli equipaggi sfilano alla partenza e all’arrivo di ogni tappa godendosi il la-


BARCHETTE FERRARI, BUGATTI, MASERATI, BENTLEY, PORSCHE, OSCA. ALLA COPPA D’ORO PRENDONO PARTE AUTO DI GRAN PRESTIGIO PRODOTTE SINO AGLI ANNI

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A SINISTRA LA PREMIAZIONE PRESSO LA CONCHIGLIA: SULLA

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to glamour dela manifestazione fra le boutique delle grandi firme. Domenica mattina la prova speciale a cronometro proprio in Corso Italia su un percorso di 120 metri: la prima prova di 20'', la seconda di 7'' e la terza di 8'' con rilevamenti al centesimo di secondo. Ancora sul podio Giovanni Moceri e Maurizio Colpani. Molto soddisfatto il Presidente dell’ACI Automobil Club e Presidente della Provincia di Belluno, nonchè esponente di primo piano della Lega, Gianpaolo Bottacin ha affermato: “L’edizione 2011 ha registrato un ulteriore aumento delle iscrizioni sia a livello italiano sia internazionale. Non possiamo che esserne felici perché questo significa che continuiamo a offrire al pubblico e al nostro territorio un evento unico e di altissimo livello il cui fascino è arrivato oltreoceano”.

COPPA D’ORO

DESTRA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO GIAMPAOLO BOTTACIN


YOKOHAMA

LA GOMMA CHE ARRIVA DAL FREDDO studiata per i paesi dal freddo glaciale, la gamma iceguard arriva anche in italia per gli automobilisti più esigenti nella guida su neve e ghiaccio riaffermando il primato tecnologico di yokohama DI MARCO ROCCA

odersi la guida in inverno potendo contare sulla la stessa sicurezza della bella stagione è il sogno di tutti gli automobilisti esigenti. A fronte della richiesta di prestazioni invernali top level in particolari aree della nostra Penisola, Yokohama Italia ha deciso di importare per la prima volta sul nostro mercato la nuova gamma di pneumatici invernali IceGuard tradizionalmente destinata a mercati quali la Russia o la Scandinavia, per un’offerta sempre più completa, varia e specializzata ai propri utenti. Con l’introduzione in Italia di questa gomma iperspecializzata, Yokohama conferma la propria leadership tecnologica nel mercato dei pneumatici ad alte performance, sia invernali, sia estivi, con caratteristiche superlative anche sul bagnato. Caratterizzato da mescole termoattive speciali e disegni del battistrada particolarmente lamellati, rispondenti a specifiche esigenze di guida e sicurezza attiva, IceGuard IG30 è definito in gergo come un pneumatico “con mescola nordica”, proprio perché dotato di tecnologie e componenti studiati per la guida su fondi innevati e ghiacciati. Di questa gamma l’IG30 è il “meno estremo”, quello che può essere più utile su strade innevate o ghiacciate quali possono verificarsi in zone montane, pur garantendo buone performance anche su asfalto asciutto a basse temperature. La caratteristica peculiare di questo nuovo prodotto è una

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G


LA GOMMA INVERNALE ICEGUARD IG30 DI YOKOHAMA HA UNA SPECIALE MESCOLA TERMICA CAPACE DI ADATTARSI AI CLIMI PIÙ FREDDI MA GARANTISCE OTTIME PERFORMANCE ANCHE SULL’ASCIUTTO

mescola termica particolarmente morbida anche a bassissime temperature, capace di adattarsi a qualsiasi clima. È stata infatti sviluppata utilizzando tecnologie “climate adoptive”. Inoltre, questo pneumatico è dotato di un’esclusiva conformazione delle lamelle, disseminate lungo tutto il disegno battistrada che si presentano multistrato, più resistenti e performanti, in grado di aggrapparsi, per il famoso effetto ventosa, su qualsiasi fondo innevato o ghiacciato, offrendo così il massimo contatto a terra e il massimo grip. Per una più salda tenuta di strada su fondo asfaltato freddo ma non innevato, il disegno battistrada di IceGuard IG30 offre poi blocchi larghi e compatti, in grado di assicurare direzionalità e stabilità. Infine, le larghe scanalature incidono positivamente in caso di pioggia, per ottenere un miglior contrasto al pericoloso fenomeno dell’aquaplaning. In questo modo la particolare tecnologia applicata alla mescola nordica studiata e brevettata da Yokohama per la gamma IceGuard raggiunge performance eccellenti in ogni condizione di utilizzo durante inverni particolarmente rigidi e freddi. Per la commercializzazione in Italia saranno disponibili diverse misure. Si parte dal più piccolo 155/70 R13 75Q diffuso tra le utilitarie sino al più sportivo 245/50 R18 100Q per auto ad alte prestazioni con cerchi più grandi.

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LO STATO DI EBBREZZA SPESSO SI SOTTOVALUTANO I PERICOLI DERIVANTI DAL METTERSI ALLA GUIDA DOPO AVER BEVUTO PIÙ DI UN BICCHIERE DI VINO E UN AMARO. AL DI LÀ DEGLI ASPETTI LEGISLATIVI CHE CI ILLUSTRA IL COMANDANTE SALVATO E DELLE RELATIVE PESANTI SANZIONI, NE VA DELLA NOSTRA E DELL’ALTRUI INCOLUMITÀ A CURA DEL DOTTOR NICOLA SALVATO COMANDANTE LA POLIZIA LOCALE DI CORTINA D ’AMPEZZO

no dei principali problemi che maggiormente si pongono a chi opera sulla strada oggi, è capire come, ma soprattutto quali effetti abbia l’accertamento dello stato di ebbrezza alla guida come delineato dall’art. 186 del Codice della Strada. Esiste ancora qualche “alone” che l’automobilista deve dipanare per avere una più limpida visione della fattispecie: in queste righe cercheremo di chiarire come avviene l’accertamento e soprattutto suggerire quali siano i comportamenti corretti da tenere prima di mettersi alla guida dopo una cena o magari dopo una festa. Iniziamo subito nel prendere in analisi le modalità tipiche dell’ accertamento che sono tre: l’analisi dell’aria alveolare espirata, il prelievo ematico, la descrizione degli elementi sintomatici. A comporre la fattispecie penale del reato di cui alla norma in oggetto, il regolamento di esecuzione contempla la guida in stato di ebbrezza come una condizione di disarmonia psicofisica determinata dall’ingestione di bevande alcoliche (o sostanze stupefacenti) per cui venga a diminuire la prontezza di riflessi o la valutazione delle contingenze della circolazione che costituiscono elementi essenziali per una corretta e sicura conduzione del veicolo. Dicevamo delle modalità di accertamento. Le due prime indicate sono riservate agli organi di polizia stradale e alle strutture sanitarie che operano, secondo l’impianto normativo ai sensi del c. 6 dell’art. 186 e, qualora si dovesse riscontrare un tasso alcolemico nel sangue superiore a 0,5 g/l, l’interessato è considerato in stato di ebbrezza. La terza modalità, ovvero secondo un riscontro dei cd. elementi sintomatici, opera su circostanze desumibili dal comportamento e dallo stato del soggetto al momento dell’accertamento, anche con particolare riferimento alla condotta di guida tenuta dal conducente. Tutti questi elementi, riassunti in maniera precisa nella notizia di reato, possono fornire la prova, così come indicato nell’art. 379 del reg., della guida in stato di ebbrezza. Quest’ ultima affermazione, addentrandoci per un momento nella fase processuale, offre al giudice lo spunto utile per formarne il cd. libero convincimento, cosa che, per contro, nel processo civile viene basato anche su aspetti presuntivi legali relativi all’accertamento. Il tutto tenendo presente che i fatti possono essere accertati attraverso qualsiasi mezzo di prova, purchè non sia vietato dalla legge. Quindi l’accertamento potrà avvenire, al di là dell’utilizzo degli scontrini dell’etilometro, anche attraverso la descrizione dello stato del conducente al momento del controllo delineando i minimi particolari atti a identificarne l’alterazione. Dopo questi spunti di riflessione, passiamo ad analizzare l’aspetto inerente i presupposti dell’accertamento, ovvero quando la concentrazione dell’alcol nel sangue viene delineata attraverso l’utilizzo dell’etilometro. Questo apparecchio, che deve essere omologato e sottoposto a visita annuale volta a certificare la perfetta funzionalità, visualizza nell’immediatezza, attraverso la produzione di uno scontrino, la misurazione della quantità di alcol presente nel sangue. Tale analisi, nella pratica, è la più diffusa e più usata. La concentrazione di alcol presente nel sangue e il valore rilasciato viene espresso dall’etilometro in grammi per litro di sangue. La fase dinamica dell’accerta-

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GUIDARE SICURI

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UN ETILOMETRO PORTATILE DA TENERE SEMPRE

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mento è molto semplice e non ha alcuna preclusione: si chiede un bel respiro seguito da una rapida espirazione attraverso un boccaglio sterile che viene fornito direttamente dall’organo accertatore. Perché la prova risulti valida, deve essere fornita una quantità di aria utile a esperire l’analisi che verterà, appunto, sulla misurazione della concentrazione di alcol presente, evidenziato dalla prova documentale fornita dalla stampante. Su quest’ultimo punto preme precisare che l’illeggibilità dello scontrino, piuttosto che lo smarrimento dello stesso, non viene considerata come nulla a patto che i valori determinati siano espressamente indicati nel verbale di accertamento (Cass. Pen 18448/2008). Ancora relativamente al corretto funzionamento dell’apparecchio, è da precisare che il Ministero per le infrastrutture ed i trasporti stabilisce attraverso un disciplinare tecnico i requisiti delle apparecchiature che vengono aggiornate con provvedimento degli appositi Ministeri. Altro particolare che merita riflessione è il lasso temporale tra una misurazione e l’altra, sempre relativa all’accertamento. L’intervallo minimo tra le due misurazioni è previsto, di regola, in cinque minuti. Un lasso temporale un po’ più lungo accentuerà una maggiore valenza probatoria. Per contro, sul punto, il tribunale di Brescia (Sent. 10.12.2010 n. 173) ha statuito “…ove l’accertamento del tasso alcolemico sia effettuato a distanza dal momento del fermo, non è possibile prescindere dal metabolismo dell’etanolo, destinato a giocare un ruolo di concreto ponderante soprattutto nei casi in cui non si è in grado di comprendere se al momento del prelievo del sangue l’organismo si trovasse nella fase ascendente della curva alcolemica, ovvero in quella discendente, con il precipitato per il quale non si avrebbe mai la prova sicura dell’entità concreta dell’intossicazione al momento della conduzione del mezzo, prova che – come noto – è necessaria e imprescindibile al fine di collocare il fatto di reato in una delle tre ipotesi delittuose alternative.” Ancora, sul punto, in epoca antecedente ( Cass. 2008 sent. 16478) viene applicato il principio del favor rei stante la non precisa collocazione temporale e di eccessiva precisione dello strumento di misurazione. Abbiamo visto finora cosa, come e in che maniera anche altalenante si muova il giudicato, e vediamo ora che cosa consente agli organi di polizia stradale per legittimare l’accertamento. Il richiamo normativo, residente sempre nel codice della strada, consente agli organi identificati nell’art. 12, di procedere all’accertamento della prova etilometrica, quando gli accertamenti qualitativi preliminari, incidente stradale, possano instillare il dubbio che il conducente si trovi in stato di ebbrezza anche attraverso il cd. precursore, ovvero sempre in caso di alterazione pscicofisica. L’accertamento, posto come necessità, viene quindi effettuato nel rispetto dell’integrità fisica, nel rispetto della riservatezza e senza pregiudizio mediante gli apparecchi di cui sopra, volti a qualificarne la sussistenza. La ratio della norma, in questo caso, è quella di consentire agli organi di polizia stradale di eseguire a tutti i conducenti gli accertamenti qualitativi preliminari, ai conducenti fermati per un normale controllo anche in assenza di qualsivoglia sintomo evidente dello stato di ebbrezza, perseguendo così le finalità fissate nei principi generali volti al contenimento dei costi sociali e a una migliore garanzia di circolazione dei veicoli e dei conducenti in condizioni di sicurezza. Concludendo in estrema sintesi, questa breve analisi che potrebbe occupare interi volumi, si può consigliare ai conducenti di morigerarsi nell’ingerire bevande alcoliche prima di mettersi alla guida e di procedere a una autoanalisi attraverso un maturo esame su quanto ingerito, scongiurando così le spiacevoli e anche aspre conseguenze che la positività, soprattutto con valori elevati (ritiro della patente, sequestro della vettura, denuncia penale) porta al conducente, magari effettuando prove attraverso apparecchi portatili di facile reperibilità. Non guidare in stato di ebbrezza non deve essere però evitato solo per non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge, ma deve essere un’abitudine responsabile soprattutto per evitare incidenti tenendo conto che dopo aver bevuto tre bicchieri di vino la frenata può allungarsi di qualche metro e la percezione della velocità diminuisce sensibilmente. E con il fondo bagnato o innevato è ancora peggio...

GUIDARE SICURI

IN AUTO È DI FACILE REPERIBILITÀ E PUÒ EVITARE SERI GUAI


NEWS IL PORSCHE SCI CLUB A CORTINA a preso il via l’8 dicembre in Carinzia, la stagione 2011/2012 del Porsche Sci Club Italia,

H

evento dedicato in esclusiva ai possessori di Porsche di qualsiasi anno e modello. Da

dicembre a marzo sono in programma cinque appuntamenti in altrettante esclusive località, momenti in cui condividere la passione per le auto e per lo sci. I prossimi appuntamenti saranno a Cortina il 20/22 gennaio, Livigno il 3/5 febbraio, Alpe di Mera il 17/19 febbraio e, a conclusione della stagione, a La Villa, in Alta Badia il 23/25 marzo. Il programma varia di appuntamento in appuntamento, ma non mancano i capisaldi che hanno caratterizzato le nove edizioni del Porsche Sci Club:dalla scelta oculata degli hotel e dei ristoranti alla creazione, in ogni tappa, di un Villaggio Porsche dedicato, dall’organizzazione delle gare di sci e delle divertentissime prove su neve bordo delle proprie vetture con l’assistenza e i consigli degli istruttori della Porsche Driving School. Info: www.club.it.porsche.com/sci; tel. 049 8292851 - 349 3324165

GIGANTI IN MOSTRA CORTI A CORTINA ella storica ed elegante cornice del Miramonti Majestic

orna Cortinametraggio dal 20 al 24 marzo nella splendida cornice offerta dalla Regina delle

T

N

Grand Hotel, si apre il carnet delle variegate manifestazioni

Dolomiti, grazie al patrocinio e contributo della Regione Veneto e del Comune di Cortina e al

ed eventi con una mostra del fotografo Roberto Ghedina. L’esposi-

patrocinio della Provincia di Belluno. Cinque giorni di proiezioni, incontri, workshop, omaggi e

zione è un incontro ravvicinato con le splendide Dolomiti, diventa-

curiosità “vintage”: un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati di cinema. Gran

te patrimonio UNESCO, colte in rari e irripetibili momenti magici,

finale nel weekend con i Corti d’Argento del Sngci. Oltre al tappeto rosso dei Nastri, per Cortina-

dove il fotografo ampezzano ha saputo cogliere l’attimo fuggente

metraggio è confermata anche la collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, da

o l’elemento essenziale dove tempo, emozioni e bellezza sono sin-

sempre un motore per il cinema giovane e una prestigiosa collaborazione sarà avviata quest’anno

golari e unici, tanto da connotarli “arte”. Il fotografo cortinese ci

con il Ministero della Gioventù. Il concorso è aperto a tutti i cortometraggi dedicati alla “comme-

presenta le sue crode come I magnifici Giganti delle Dolomiti,

dia all’italiana”. Tra le novità “CIAK BACKSTAGE”: i backstage degli ultimi film commedia italiani

entrando nel tema dell’elezione delle Dolomiti a Patrimonio del-

passati quest’anno nelle sale. Centrale il ruolo della città e del cinema Eden che ospiterà le proie-

l’Umanità, in quella lista di siti da salvaguardare in virtù della loro

zioni, in un rilancio dedicato non solo ai turisti ma anche agli ampezzani.

bellezza e del loro eccezionale interesse naturale e culturale. La poetica espressa da Roberto Ghedina è l’incanto della semplicità e

I FIORI SENSUALI DI FAUSTO LANEVE

dell’essenzialità nel felice connubio tra inquadratura e illuminazione del soggetto. Per questo la sua arte e bravura hanno la statura

a sperimentazione fotografico/artistica di Fausto Laneve in una nuova mostra itinerante.

L

per lasciare nel cuore un pacato soffio di romantico smarrimento

sull’intimità gentile dei fiori, ed è l’eros. Fausto Laneve ha studiato la comunicazione dei fiori

estetico. In mostra fino a Pasqua

Dopo i meravigliosi paesaggi del sud, giunge all’incantevole sensualità naturale basata

carico di beatitudine e sazio di una notevole dose di appagamento

e interrogato con l’obiettivo la materia prima dell’amore. Fiori, dunque, immagini emozionali

I DOCUMENTI DEL MUSEO DELL’AUTO

da una ricerca appassionata, vera e propria “poesia viva”. Fausto Laneve usa la fotografia come elogio a una realtà che non ha bisogno di sussurri, di dolci parole o frasi suadenti e fascinose, ovvero l’amore!

l nuovo Centro di Documentazione del Museo Nazionale del-

I

l’Automobile, primo e unico in Italia e nel mondo per la singo-

LA VW PASSAT ALLTRACK

larità delle sue collezioni con quasi 6 mila titoli e 30 mila documenti fotografici, riapre

rriva anche per la Volkswagen Passat la versione “alta” adatta anche a un fuoristrada leggero. Si chiama Passat Alltrack

A

le sue porte a 4 anni dal-

e va a coprire la fascia di segmento tra la Passat Variant convenzionale e i SUV come la Tiguan. E’ diretta a coloro che

la chiusura per i lavori di

utilizzano l’auto per il traino di rimorchi o per percorsi non asfaltati, ma non propriamente fuoristrada, e quindi desiderano

ristrutturazione, resi pos-

un’auto versatile, sportiva, particolarmente spaziosa e resistente. Rispetto alla Passat Variant la Alltrack si distingue per i

sibili grazie al contributo

paraurti in stile SUV e per i passaruota e i sottoporta maggiorati. Grazie agli angoli di rampa e di pendenza adatti ai percor-

della Società Reale

si fuoristrada e alla maggiore altezza dal suolo, sulle strade non asfaltate la Passat Alltrack è una valida alternativa ai SUV.

Mutua di Assicurazioni

Due i motori: TSI turbo benzina da 160 e 210 CV e due Turbodiesel TDI, da 140 e 170 CV. Le due versioni più potenti, la 170 CV TDI e la 210 CV TSI, hanno di serie la trazione integrale permanente 4Motion e il cambio a doppia frizione DSG. Per la 140 CV TDI è prevista la trazione integrale è optional. La Alltrack arriva sul mercato nella primavera 2012.


“AUTO EUROPA 2012” È LA CITROËN DS4 giornalisti dell’UIGA hanno assegnato il

I

titolo di “Auto Europa 2012 alla crossover

premium della Casa Francese, classificatasi davanti alla Range Rover Evoque. Citroën DS4 inserisce così il proprio nome nell’albo d’oro del riconoscimento conferito dai soci dell’Unione Italiana Giornalisti Automotive (Uiga) al modello che nell’Europa dei 25 si è distinto come più interessante, eco-sostenibile, sicuro, dal design accattivante e con il Il Premio “Auto Europa 2012 conquistato dalla DS4

è stato ritirato da Massimo Borio, Direttore Marke-

miglior rapporto qualità/prezzo. La premia- ting e Comunicazione di Citroën Italia, insieme a zione presso il Museo dell’Automobile di Torino è avvenuta al termine della cena di gala di “Viva L’Auto”, la manifestazione orga-

Marco Freschi, Responsabile delle Pubbliche Relazioni e della Stampa. A consegnare la prestigiosa Tartaruga di cristallo, simbolo della Uiga, è stato il Presidente dell’unione, Pierluigi Bonora

nizzata dalla Uiga, giunta alla terza edizione. Per un fine settimana la kermesse ha “invaso” il salotto buono del capoluogo piemontese, Piazza Vittorio, facendo toccare con mano al pubblico e alle istituzioni il meglio della produzione legata all’industria automotive, cuore pulsante dell’economia e dell’occupazione del Paese. “La presenza sul podio di due modelli come Citroen DS4 e Range Rover Evoque – ha commentato il Presidente Uiga Pierluigi Bonora – evidenzia la volontà dei giornalisti Uiga di riconoscere, insieme all’efficienza delle motorizzazioni e all’accresciuta sicurezza, la creatività dei progettisti. Entrambi i modelli propongono, infatti, un nuovo modo di interpretare l’automobile”.

SUPERCAR

DAVID FUMANELLI

na superficie di Oltre 1600 metri quadrati per la nuova concessionaria

ome si scopre un talento nel motorsport? Qualcuno

U

C

rati. Oltre alla nuova Corporate Identity bibrand Ferrari-Maserati, i clienti dei

partecipazioni a gare e risultati ottenuti. Questo in pillole è

due marchi possono contare su un moderno showroom di 860 metri quadri con

David Fumanelli nel periodo 2006-2010: in poco più di tre

un’area Reception, un’ampia area esposi-

anni passa dal debutto assoluto in easykart a vincere gare a

tiva, una lounge con reti wi-fi e un’area

livello internazionale in F.3, tanto che Italiaracing.net lo

bolognese che offre un’ottima posizione logistica ai clienti Ferrari e Mase-

Luca Cordero di Montezemolo con Andrea Trombini, Presidente Motor S.p.A, Fiero e Simona Gandolfi, Vincenzo Profeta. Al centro, la nuova Ferrari 458 Spider presentata in anteprima. Qui a fianco, la nuova Maserati GranCabrio Sport

dice che la valutazione di un pilota è il rapporto tra

riservata alla personalizzazione nella qua-

definisce “oggetto misterioso” e lo selezio-

le spiccano due atelier dedicati dove

na tra i 10 migliori piloti italiani del 2009 e

è possibile creare la propria vettura. Il

terzo miglior pilota italiano del 2010. La

service di 675 metri quadri è attrezza-

crescita è stata velocissima, il passaggio tra

to per ogni tipo di intervento legato

le varie categorie rapidissimo e non si

all’officina dove Sauro, con oltre qua-

conosce ancora il limite di questo ragazzo

rant’annni di esperienza e personale

che continua a stupire.

specializzato è a disposizione della

MAK

clientela e dove è anche possibile restaurare vetture storiche.

AK ha lanciato nel 2011 due nuovi design leggeri e slanciati, chiamati Rai-

LUXURY & BEAUTI DA SAHRAI

M

den SC4 e Raiden SC6. Raiden SC4 è composto da 8 sottilissime razze,

unite al canale esterno per mezzo di un piedino ricurvo che

S

poggia all’interno del canale stesso. La sportività

esperienziali, ha presentato la linea Re-Nutriv, studiata per il comfort

Raiden SC4 è verniciata in un originale

erata molto mondana per ‘Luxury & Beauty’ negli spazi eleganti dello showroom Sahrai a Milano dove Estèe Lauder, in originali corner

di questo design rievoca il mondo racing.

delle pelli più delicate, e le nuove fragranze maschili, mentre Sahrai ha

grigio antracite, di grande impatto,

esposto per la prima volta Firelights, un preziosissimo tappeto in seta

come del resto l’intera gamma Rai-

naturale cosparso di finissimi Swarovski.

den, destinata a un pubblico giovane

MASSIMILIANO FINAZZER FLORY E BARBARA BIANCHI BONOMI, LAURA MORINO E BEPPE MODENESE

e appassionato di competizioni.


NEWS UNIQUE SPECIAL ONES, FIRENZE 28-30 SETTEMBRE ono aperte le iscrizioni per l’edizione 2012 di Uniques Special Ones. Evento che è ormai un rendez-vous irri-

S

nunciabile per i collezionisti e gli amanti dell’high quality lifestyle. Organizzato da MAC Group., per il 2012

l’appuntamento a Firenze è dal 28 al 30 settembre nella suggestiva scenografia del Palazzo, Conventino e Giardino della Gherardesca, oggi Four Seasons Hotel. Per partecipare basta compilare il form online www.uniquespecialones.com iscrivendo vetture che possano essere incluse nelle seguenti categorie: one-off, rari esemplari rimasti da produzioni estremamente limitate, prototipi, concept e show cars, automobili famose, automobili di serie particolarmente limitate (inferiori alle 20 unità costruite o rimaste). Il prossimo anno saranno dedicate aree tematiche a Bertone e Touring Superleggera, due grandi Carrozzieri che hanno contribuito alla storia dell’automobile e che da sempre eseguono progetti speciali su richiesta. A partire dal 2012 un nuovo importante progetto arricchisce la manifestazione, ovvero un registro che raccoglie solo ed esclusivamente auto uniche, riconoscendone a livello internazionale il valore e l’eccezionalità. I criteri di ammissione sono i medesimi del concorso uniques ed è una giuria di esperti a fare la selezione: tutte le vetture che hanno partecipato a uniques special ones entrano automaticamente a far parte del registro. Uniques però non si limita alle auto, l’evento infatti è una manifestazione espositiva che propone articoli di design e opere d’arte provenienti da collezioni private. L’evento non è aperto al pubblico, per essere accreditati all’ingresso si deve contattare la Segreteria Organizzativa allo 010 0897006 o via mail all’indirizzo info@uniquespecialones.com

NEW COCKTAIL n brivido di piacere lungo una notte... “mintonic”

UN NUOVO CLUB INTERNAZIONALE PER IL TRIDENTE asce da un gruppo di appassionati collezionisti di tut-

U

N

4/5 di tonica, mezzo lime spremuto, ghiaccio tritato,

TIONAL CLUB” con sede a Bologna in onore della Città

il nuovo cocktail a base di 1/5 di Brancamenta,

ta Europa “OFFICINE ALFIERI MASERATI INTERNA-

zucchero di canna, foglie di menta è stato presentato

dove le “Officine Alfieri Maserati” nel 1914 ebbero la prima

il 17 dicembre scorso in dieci diversi locali contem-

sede. L'Associazione ha come scopo la valorizzazione sto-

poraneamente, tra i quali l’Open Space di Cortina

rico culturale esclusivamente delle autovetture costruite dalle Officine Alfieri Maserati S.p.A. dal 1926 al 31/12/1989. Rientra negli scopi sociali anche la valorizzazione storico culturale di ogni prodotto dell’ingegno e dell’opera dei Fratelli Maserati in qualsiasi epoca e oltre a tutto ciò che è necessario per la diffusione e visibilità verso il pubblico degli scopi associativi con l’organizzazione di manifestazioni culturali e di raduni automobilistici. info 0255187576

LA MERCEDES ML E L’ESPLORATORE

IL MAGGIOLINO ACCENDE LE NOTTI MILANESI pettacolo emozionante quello organizzato da Volkswagen per il lancio milanese del

rande successo per un evento in Mercedes Benz Milano all’insegna dell’avventura e del

S

G

pretazione di un modello che ha fatto la storia, un’auto perfetta per i trend setter metro-

des ML, di cui tovate un’ampia prova nelle altre pagine di questo numero di Cortina Auto. La

politani. La serata è stata un “Blind Date Party” esclusivo e glamour, coinvolgente e dal

serata si è aperta con un momento istituzionale di benvenuto da parte dell’Amministratore

sapore internazionale, con la colonna sonora della bellissima Dj Ema Stokholma, affianca-

Delegato di Mercedes-Benz Milano, Radek Jelinek. Ospite d’eccezione il campione di sport estre-

nuovo Maggiolino. Ridisegnato del designer Walter de Silva è un eccezionale reinter-

rispetto per l’ambiente, fil rouge della serata che ben incarna lo spirito della nuova Merce-

ta dagli assoli di chitarristi rock, dalle immagini e dai

mi sudafricano Mike Horn, attualmente impegnato nel progetto

video dei Vj Mikkel e Christophe e dalle coreografie di

PANGAEA, partito nel 2008 e sponsorizzato da Mercedes, per

Nikos Lagousakos. L’happening è stato, contemporanea-

un giro del mondo in barca a vela il cui obiettivo è stato mostra-

mente, un “appuntamento al buio” e “luminoso” che ha

re ai giovani i luoghi più belli del mondo per far loro scoprire la

visto la partecipazione di moltissimi ospiti, tra cui molti

fragilità degli ecosistemi e l’impatto delle attività umane sul-

volti noti dell’imprenditoria, dello spettacolo, dello

l’ambiente. A impreziosire ulteriormente la serata le immagini di

sport, accolti dal direttore Marketing Volkswagen Fran-

Florian Wagner e una performance di Africa Tribale Show.

cesco Cimmino, tutti passati ad ammirare l’intrigante linea della nuova “icona” di casa Volkswagen. IL NUOVO MAGGIOLINO. SOTTO, JUSTINE MATTERA, ANDREA DOVIZIOSO; NATALIE KRIZ

IN ALTO, RADEK JELINEK SULLA ML. IN BASSO, MIKE HORN


GEOX E RED BULL na scelta molto indovinata

GIOVANISSIME PROMESSE Italia è una grande vivaio di giovanissimi atleti nel

U

L

mento con la Red Bull Formula

le Mimì, Guya e Ginevra Santomauro che stanno coglien-

quella di Geox nell’abbina-

campo del Salto a ostacoli con i pony. Fra essi le sorel-

Uno, per riaffermare la ricerca tec-

do i frutti del loro impegno e della loro passione per que-

nologica quale valore comune.

sta disciplina che è anche una scuola di vita, di stile e di

Frutto della partnership una linea di

armonia con il mondo che ci circonda.

calzature “che respirano” declinata in diversi modelli e colori. Scarpe robuste e molto adatte alla guida, che dureranno certamente di più di altre dai marchi blasonati, come le Car Shoe che noi abbiamo consumato velocemente e che si sono rese inutilizzabili.

IL BELLO DELLA DIRETTA

LO STILE YOKOHAMA okohama Italia presenta la versione 2011 della tradi-

Y

zionale felpa che porta i colori del brand. Dallo stile

casual e confortevole, il capo è prodotto in cotone americano, con taglio “fitting” e sulle maniche sono cucite le bandiere italiana e giapponese. Pratica, comoda e arricchita di dettagli Yokohama, ha

ompagni ideali per gli sportivi che vogliono filmare in prima

C

persona a mani libere le loro azioni con gli sci, slittini, auto: gli

occhiali OverLook GX-5 distribuiti da SofTeam nascondono molta tecnologia. Integrano una videocamera ad alta definizione (720p) in soli 56 grammi.

piccole rifiniture come il tirazip centrale identi-

Sono dotati di uno slot di

ficato con la Y e il logo Yokohama sulla manica

memoria MicroSD e di una

sinistra ed è adatta a qualsiasi occasione: per lo

porta USB per trasferire le

sport, una gita fuori porta, una passeggiata, un

immagini sul computer,e di

casual frendly in ufficio. In vendita presso i Consulenti di Guida Yokohama.

LA BICI DIESEL

una batteria al litio di lunga autonomia. Costano 149 €

“IO USO PNEUMATICI INVERNALI”

alla tecnologia e il know-how di Pinarello e

er facilitare i controlli delle Forze dell’Ordine nel-

IL PANNO DEI SEDILI PIACE ALLE TARME: MA ... hi ha una Lancia Aprilia, Aurelia, Flaminia o Appia

D

P

the Brave” una urban bike monomarcia leggera e

nali, che prevede il fermo del mezzo con relativa con-

versatile per un utilizzo prettamente urbano. Realiz-

gestione del traffico, il Gruppo Produttori Pneumatici

tessuto pregiato, deve sapere che queste stoffe sono

zata in Alluminio idroformato, ha grande manovrabi-

di Assogomma, in collaborazione con il servizio Polizia

molto apprezzate dalle tarme che impegano pochissimo

lità e sicurezza nell’inserimento in curva elementi

Stradale, ha realizzato il progetto “io uso pneumatici

tempo a divorarsele non appena l’auto resta ferma per

fondamentali per muoversi al meglio nei percorsi

invernali” che prevede l’apposizione sulle vetture del-

qualche tempo. Le soluzione è più semplice di quanto

lo specifico adesivo che sarà messo gratuitamente in

possa sembrare: basta uno dei migliori prodotti antitar-

distribuzione dai rivenditori specialisti (gommisti) che

me per gli abiti di lana, come Orphea, da applicare rego-

dallo stile e la creatività di Diesel nasce “Only

cittadini.

l’accertamento del montaggio di pneumatici inver-

C

con i sedili nel mitico “Panno Lancia” grigio o color

nocciola, come chi ha auto anche odierne con i sedili in

montano pneumatici delle marche facenti capo al

larmente, e il problema non c’è più. Il

Gruppo Produttori Pneumatici di Assogomma. L’adesi-

modo più efficace è spruzzarne in gran

vo, gratuito e non obbligatorio, potrà essere apposto

quantità nell’abitacolo (come negli armadi)

a montaggio avvenuto solo nel caso in cui la vettura

fino a rendere l’aria irrespirabile: lo sarà

sia munita di 4 pneumatici invernali.

anche per le tarme!


NEWS DA LEGGERE E ASCOLTARE L’ultima riga delle favole

Fiorio, l’uomo che attirò Senna alla Ferrari

di Massimo Gramellini, Longanesi Editore

di Roberto Boccafogli, Nada Editore

Un libro da leggere tutto d’un fiato, capace di arricchire ognuno di noi. Rac-

Pilota da ragazzo, Cesare Fiorio è stato direttore sportivo della Lancia e

conta di una persona che crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convin-

della Fiat, che con lui conquistarono 18 titoli mondiali fra rally e pista.

to di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiet-

Divenuto team manager della Ferrari ottenne subito le prime vittorie e

tato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità

iniziò trattative segrete con l'asso invincibile della Formula 1, Ayrton

che langue in ogni essere umano. Inizia così un viaggio simbolico che lo con-

Senna, che convinse a firmare per la squadra di Maranello ma... come le

durrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell'amore: prima

cose non siano andate per il giusto verso lo racconta lui stesso nel volu-

dentro di sé, poi con gli altri. Con questa favola moderna Massimo Gramellini

me scritto in collaborazione con Roberto Boccafogli: decenni di auto-

si propone di rispondere a domande che ci ossessionano fin dall'infanzia sco-

mobilismo internazionale, retroscena sconosciuti con immagini straordinarie, che non si

102

NEWS

prendo come la nostra vita di ogni giorno sia trasformabile dai sogni.

fermano al muretto dei box. Documentata anche l'attività di Fiorio in motonautica.

Diario di una scellerata demente e del suo nobile fantasma

Caro papà Natale... ti scrivo!

di Eleonora Dente, Chimera Editore

di Claudio Moretti, Pendragon

Avete nostalgia dei racconti delle amiche? Le loro avventure,

Una raccolta di racconti, lettere e pensieri di diversi cantanti,

smanie amorose, fantasie notturne che hanno fatto sognare

comici, attori e personaggi televisivi che riportano alla memoria

anche voi? Vivete anche voi la contemporanea rarità di legami

le emozioni e la magia del Natale. Il progetto, ideato dall’Asso-

profondi e duraturi per lo stress e l’offerta sovrabbondante di

ciazione Culturale Claudio Moretti in collaborazione con il

sessualità superficiale? Vi capita di innamorarvi senza saperne il

Gruppo bancario Credito Valtellinese, ha lo scopo di donare

motivo e mancare di follia per vivere la storia? Il libro di Eleo-

aule informatiche per i piccoli pazienti dei reparti di lungode-

nora Dente ci rapisce in un’avventura che potrebbe capitare a

genza pediatrica, delle neuropsichiatrie infantili, delle oncologie

tutti e ve lo racconta come in una telefonata con un’amica,

pediatriche, delle case di accoglienza e degli istituti di riabilita-

con qualche risata e un invito a sognare e vivere la follia.

zione di molte città italiane.

Guida Michelin 2012

Le Banche e l’Italia

La cinquantasettesima edizione italiana della guida gastronomica

a cura di Leandro Conte, Bancaria Editirice

più nota ha ufficializzato le tante voci relative all'assegnazione delle

Nel volume che affronta e documenta la storia del rapporto tra le Banche e l’I-

tanto ambite "stelle" con molte novità per i ristoranti italiani.

talia, gli autori dei saggi (C. Brambilla, G. Conti, F. Dandolo, G. Maifreda, G. Pilu-

Ma la novità più grande, utilissima in questi tempi di crisi, sono i “Bib

so, F. Lavista, M. Mulino, A. Zoppini) esprimono e condividono la convinzione

Gourmand” e “Bib Hotel”, ovvero 953 ristoranti che offrono un

che l’economia non riguardi lo scambio delle cose bensì le relazioni tra individui

pasto semplice a meno di 23 euro, 260 che propongono cucina di

di una stessa comunità. Questo modo di vedere ha portato alla decisione

qualità con menù completo a meno di 30/35 euro e 123 Bib Hotel

comune di porre in evidenza le scelte che hanno comportato un reciproco legame tra ban-

che offrono un soggiorno di qualità per due persone a meno di 90

che e stato nazionale e le modalità con cui esse sono state attuate. Nel mettere in eviden-

euro. Utilissimi consigli sapendo che della Guida Michelin c’è sicura-

za questi processi si è optato per una divisione del tempo, dall’Unità nazionale a oggi, in 4

mente da fidarsi.

sottoperiodi, in ragione della diversa presenza di autorità politiche ed economiche.

Solo Mio Sarai

In viaggio con lo Zodiaco. Mete da sogno, segno per segno

di Anna Carmen Lo Calzo, Morellini Editore

di Ughetta Lacatena, Morellini Editore

Tutte, ahimé, ci siamo passate. Ore ed ore spese ad attendere una

Ironiche divagazioni tra turismo e astrologia. “Avete scelto la vostra

telefonata, almeno un messaggino diamine, dopo quella che abbia-

vacanza con la vostra dolce metà. La vostra dolce metà è del segno del-

mo considerato la serata perfetta. Invece… Tutto tace. Lui svanisce.

la Vergine. Ecco perché avete anche prenotato un check-up completo

Noi un mucchietto da risollevare. Ora, per tutte quelle che ancora

alla neuro dopo il viaggio”. Che la Vergine abbia un carattere al limite

si devono “sistemare” arriva il prontuario, potremmo definirlo così,

della sopportazione e che faccia a cazzotti con l’idea del campeggio è

sui segreti più oscuri dei comportamenti che si celano dietro a un

risaputo, ma non tutti sanno che il toro sceglie le proprie mete turisti-

invio, anche mancato, dello Short Message Service. Corteggiamento

che in base alla sua attività preferita: mangiare! Ariete e Pesci in vacanza non fun-

e galateo nell’era degli sms scritto dalla ex top model Anna Carmen

zionano come nella vita, e guai a proporre al segno del Cancro un tour avventuro-

Lo Calzo. L’sms non è un fatto banale: attraverso pochi caratteri vengono ormai

so in Malesia. Dalla penna di Ughetta Lacatena, i consigli utili delle stelle per pia-

gestite le relazioni interpersonali anche nelle loro fasi più delicate e “salienti”

nificare la vacanza perfetta.


Peugeot 205. Guida all’identificazione

Il mistero 204

di Daniele Bellucci. Peugeot 205, guida

di Scagliarini, Simoni, Lugo. Angelini Editore

all'identificazione, libro di 180 pagine con

Sembra “solo” la storia di un’automobile da corsa nata nel 1950, la prima a portare

oltre 350 immagini su tutte le versioni di

sulle piste il marchio dello Scorpione, costruita in soli sette esemplari: in realtà que-

205 commercializzate in italia e non solo,

sto libro racconta una storia avvincente che ha portato alla nascita di marchi dive-

dalla GL alle varie GTI 115 Cv e 130 Cv,

nuti famosi come Abarth e Porsche e alla scomparsa di una Casa automobilistica

serie speciali come la Roland Garros

che sarebbe potuta divenire più prestigiosa della Ferrari: la Cisitalia. Il racconto ini-

cabriolet con tutte le schede tecniche,

zia a Torino nel 1946 e si conclude negli Anni 50, dopo avere riportato alla luce mil-

telai, codici, colori, strumentazione

le episodi sconosciuti grazie alle ricerche di tre appassionati, Alessandro Scagliarini

motori, tappezzeria e molto altro.

e Mario Simoni con l’argentino Sergio Lugo, possessore di una delle cinque 204 esistenti.

I CD CONSIGLIATI DA AUTO DIGEST DA ASCOLTARE IN AUTO ’eclettico Giovanni Nuti presenta “Vivere senza malinconia - Le Canzoni dello Swing Italiano Anni ‘30 e ‘40”, piacevolissimo CD in cui offre una personale interpretazio-

L

ne di alcuni dei motivi più famosi dello swing in Italia. Ideale per un regalo a mamme e nonne, contiene anche due importanti brani del “canzoniere” nato dalla collabo-

razione di Giovanni Nuti con la poetessa Alda Merini reinterpretati in chiave jazz. Meraviglioso CD “Cello Songs”, ultima opera di una cantante straordinaria, capace di cambiar genere di musica eseguendola sempre con una qualità superba: Sarah Jane Morris in questo CD passa da Pino Daniele a Ennio Morricone e Debussy, Tom Waits, accompagnata da un ensemble di violoncelli con arrangiamenti del compositore/direttore Enrico Melozzi che li ha realizzati sul timbro vocale di Sarah. Nel disco suonano anche Fabrizio Bosso, Danilo Rea, Dominic Miller. “Visione Passeggera” è un interessante CD del pianista pugliese Michele Fazio: colonna sonora di un recital di Sergio Rubini è per solo pianoforte, ricco di atmosfere, con la meravigliosa voce di Dagmar Segbers in un brano. .Degno di nota “Arrivi” di Rosalba Piccinni con piacevoli brani originali e una bella versione di “Tua”, un evergreen italiano già interpretato in chiave jazz da Jula De Palma negli Anni 60. Un CD che vale la pena avere nella propria discoteca è l’ultimo capolavoro dei Verdena, “WOW”, doppio album che rapisce senza mai annoiare con pezzi brevi, schizzate veloci, chitarre mai troppo ingombranti e strutture melodiche marcatamente pop. Un lavoro che conferma la loro grande maturità artistica e l’evoluzione avuta nel tempo. Infine segnaliamo due gruppi in cui milita un eccezionale trombettista: Raffaele Kohler che nel Trio Mircovich con Kristina Mirkovic esegue travolgenti musiche della tradizione slava mentre con Ottavo Richter, di cui è fondatore ha realizzato un CD di qualità e di piacevole ascolto, “Klinking Glasses”, che contiene brani dall’easy jazz al brasil jazz fino a un moderno be-bop. arrangiati ed eseguiti con maestria.

GRAN CUCINA A MILANO DA RELÀ E DON JUAN elà è un figlio che abbiamo voluto in un certo

R

momento della nostra vita, è l'amore tra due per-

ono stati i primi a portare la cucina argentina a Milano,

S

Giorgio Beretta e Marlene Gomes. Per il loro ristorante

sone, il desiderio di condividere emozioni, piaceri, feli-

Don Juan in Via Altaguardia hanno chiamato un architetto

cità” dichiarano Remo e Laura che hanno inaugurato il

di origine argentina per creare l’ambiente di una “casa de

loro ristorante in Via Principe Eugenio 8 a Milano. Cuci-

campo” del luogo. Carne alla piastra preparata su una

na di vera eccellenza dello Chef Antonio Caltagirone,

cucina a vista e altre specialità del paese sudamericano

ambiente particolare, presto concerti di smooth jazz

come Empanada de pollo, Empanada de queso y tomate

con la calda voce di Erino Gualberto. Da non perdere.

Provoleta. In sottofondo, ovviamente, Tango!


AGENDA

RISTORANTI E LOUNGE ITALIANI D’ATMOSFERA CONSIGLIATI DA AUTO DIGEST CIBUS Cucina pugliese rielaborata, musica jazz in sottofondo, enoteca insuperabile. Angelo un cultore di entrambe.Via Chianche di Scarano 7 Ceglie Messapica (BR) Tel. 0831.388980 DA ROLANDO, CUCINA DIALETTALE Ristorante colto, specialista in tartufi, frequentato da cultori dell’auto storica e dell’arte. A due passi dal casello di Marotta dell’Autostrada A14. C.so G. Matteotti San Costanzo (PS) Tel. 0721.950990 TAVERNA DA SANTOS Ristorantino d’atmosfera sul mare di Puglia, spiaggia e lounge bar. Il titolare è appassionato di auto... Litoranea per Savelletri (BR) Tel. 080.4827777 LA LOCANDA DEL SEICENTO

AL FOGHER Una sorpresa a Piazza Armerina, al centro della Sicilia. Cucina sofisticata rielaborando ingredienti tipici del luogo. Indimenticabile. C.da Bellia SS117Bis Piazza Armerina Tel. 0935.684123 IL GROTTINO AL PORTO Nel centro e sul porto di San Felice Circeo (LT), il pesce come va fatto e mangiato. Tel. 0773.548446 CROTTO DOGANA Al confine fra Lombardia e Svizzera, i proprietari sono ex rallysti e propongono fra un racconto e l’altro gustosi piatti tipici lombardoticinesi. Viale Campione 30 Lanzo d’Intelvi (CO) Tel. 031.841436 MIMMO RESTAURANT&PIZZA FOUR SEASONS

Un ristorante antico, atmosfera intima, vini pre-

Nel centro di Milano, due passi da Corso Italia, simpatia e buona cu-

stigiosi Piazza Martiri della Libertà Casalnoceto

cina senza “tirarsela” in un ambiente soft e tranquillo.

(AL) Tel. 0131.809614-809800

Via Mercalli 22 Tel. 0236504759

AL PARIOLI

TRATTORIA CAVALLINO BIANCO

In Via Casati 45, angolo Vittor Pisani a Milano, frequentato da

Un salotto stile vecchio Piemonte dove 4 signore cucinano specia-

personaggi della finanza, sport e dello spettacolo. Piatti tipi-

lità regionali e gli Gnocchi alla Radetzky originali. A Novara, Vicolo

ci romani e musica dal vivo. Tel. 02.67386366

dell’Arco, 2/a Tel. 0321.393908

HERMANN & CO.

MAMMA ROSA

Lounge bar e ristorantino con musica dal vivo nel cuore di Pescara fino

Un locale elegante che fa del rapporto qualità prezzo un

a tarda notte. Piazza della Rinascita 11, Tel. 085.2401769

suo punto di forza, con piatti di carne e di pesce curati personalmente dal titolare chef Valerio che ha dedicato

AL VECCHIO CONVENTO

il nome del locale a sua madre Rosa. A Milano in Piazza

A metà di una strada tutta da guidare, un ristorante

Cincinnato, 4 Tel. 02.84571125 - 339.3359865

dove la simpatia, il gusto e la tranquillità sono sovrani. Portico di Romagna (FO)

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EL ZOCO A Cortina si mangia bene quasi ovunque. Qui c’è ottima musica jazz di sottofondo. Niccolò, il titolare, è un appassionato pilota aereo di montagna. Cademai 18 Tel. 0436.860041

LE LAMPARE AL FORTINO Ambiente da sogno dove assaporano i piatti del giovane chef Giovanni Lorusso che porta in tavola pesce e crostacei crudi ma anche rielaborazioni degli ingredienti locali. A Trani in via Tiepolo s.n.- Molo Sant'Antonio (c/o Fortino). Tel. 0883.480308


www.tuttoporsche.com www.youtube.com/pseeditore



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