Disabilità

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DISABILI

VOGLIAMO L’ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA


“Vogliamo l’assistenza domiciliare diretta!”. E’ questo il grido di molte persone disabili e delle loro famiglie! Un grido che ha rappresentato uno dei punti fondamentali del programma a 5 stelle per molti ConsiglioComunali e Regionali, perché sia ascoltato e soddisfatto. l diritto all’assistenza indiretta sancito dalla legislazione nazionale consiste nell’erogazione di un contributo economico per l’autogestione dell’aiuto personale della persona con handicap sia da parte di un familiare, Caregiver, sia mediante l’instaurazione di un rapporto di lavoro con un operatore di fiducia. Alcune Regioni Italiane, fortunatamente poche, continuano a negare l’assistenza indiretta alle persone disabili e alle loro famiglie, comprimendone un diritto fondamentale ovvero la libertà di scelta che dovrebbe invece essere loro garantita, anche in applicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, del 13 dicembre 2006, ratificata con legge dallo Stato italiano, con Legge n.18/ 2009, la quale sancisce il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone e che impone l’adozione di misure efficaci ed adeguate al fine di facilitare il pieno godimento


da parte delle persone con disabilità di tale diritto e la loro piena integrazione e partecipazione nella società. Alle persone con disabilità deve essere anche assicurata la possibilità di scegliere il proprio luogo di residenza e con chi vivere, devono avere accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e impedire che siano isolate. Anche sul piano dei costi l’assistenza diretta, a mezzo dell’operatore scelto direttamente dall’ente pubblico, si è dimostrata un fallimento. Già nel 2010, l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane evidenziava che in Umbria una famiglia con disabilità spende il doppio della media italiana per raggiungere lo stesso livello di benessere. Diversi i dati dell’assistenza indiretta. In Italia, gli assegni di cura erogati dai vari enti locali si aggirano mediamente tra gli 800 e 1000 euro al mese con punte di 60.000 euro all’anno in Sardegna dove, peraltro, anche in caso di erogazione pari al massimo, la spesa è pari alla metà di quanto necessita un disabile grave ad alto bisogno assistenziale ricoverato in una Residenze Sanitarie Assistenziali.


Riteniamo fermamente che occorra, al contrario, favorire un processo di de-istituzionalizzazione e progetti che contribuiscano al “ritorno a casa” della persona non autosufficiente, anche attraverso opportuni percorsi, in raccordo con le AUSL. Riteniamo che sia urgente il riconoscimento del ruolo sociale del Caregiver ovvero del familiare che si dedica in via esclusiva alle attività di assistenza a propri cari non autosufficienti. Anche a livello locale in termini di costi, l’assistenza diretta non consente risparmi di spesa, anzi. Per ciascun cittadino, infatti, i costi sostenuti dall’Amministrazione per ogni non autosufficiente variano da € 64 a €1600 al mese e nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, i costi vanno da un minimo di 3.000 euro fino a 8.000 euro al mese.


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