UNACMA Life - Giugno 2015

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I.P.

CONCESSIONARI | RICAMBISTI | OFFICINE | AGRICOLTURA | GIARDINAGGIO

GIUGNO 2015

www.unacma.it

& MACCHINE AGRICOLE:

padiglione Bielorussia

CONTRIBUTO A NUTRIRE IL PIANETA

padiglione New Holland

RETE OFFICINE CERTIFICATE ▸ Lettera aperta al ministro del lavoro Giuliano Poletti

▸ La meccanica ritornerà nelle scuole agrarie?

ATTUAZIONE E DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA NEL SETTORE DELLA MECCANICA AGRICOLA ▸ Studio ▸ Rinascono dell’evoluzione i marchi Arbos delle reti distributive e Bubba 2013-2015


UNACMA EDITORIALE

LETTERA APERTA AL MINISTRO DEL LAVORO, GIULIANO POLETTI Il responsabile della sicurezza di Unacma, Rodolfo Catarzi, scrive una lettera al ministro del lavoro Giuliano Poletti per richiamare l’attenzione sulla cultura della prevenzione degli infortuni e l’informazione in agricoltura. Chiede il riconoscimento del progetto Unacma Roc e un confronto sull’abilitazione alla guida e revisione delle macchine agricole. Egregio signor Ministro, sono Rodolfo Catarzi, responsabile del settore sicurezza macchine di Unacma, Unione nazionale commercianti macchine agricole. Prendo spunto dalla pubblicazione sul quotidiano on-line PuntoSicuro della sottostante triste, sconcertante e preoccupante lista degli infortuni mortali accaduti nei soli mesi di aprile e maggio in agricoltura, dalla quale si evince la particolare criticità in cui versa il settore, per inviarle questa lettera aperta a nome di Unacma e di tutta la categoria di rivenditori e riparatori di macchine agricole e da giardinaggio: • 25 aprile, a Marsala (TP) un uomo di 62 anni è morto schiacciato da un trattore; • 26 aprile ad Alatri (FR) un uomo di 64 anni è morto in un vivaio schiacciato dal terriccio e da un muletto; • 5 maggio a Manciano (GR), un uomo di 78 anni è morto schiacciato dal proprio trattore; • 6 maggio a Castelfranco Piandiscò (AR), un uomo di 52 anni è morto travolto da un trattore; • 11 maggio a Civitella Paganico (GR) un uomo di 82 anni è morto schiacciato dal suo trattore; • 12 maggio a Carmignano (Prato) muore un imprenditore artigiano 49enne schiacciato dal ribaltamento del suo trattore mentre coltivava il suo appezzamento di oliveto. In audizione alla Commissione sicurezza del Senato, Lei ha asserito che in primo luogo esiste la necessità di stimolare e fare crescere la «cultura della prevenzione e l’informazione», e come l’agricoltura sia uno dei settori più in debito di informazione e formazione. Ha anche aggiunto che «l’adeguamento dei trattori datati» è una delle priorità sebbene abbia sottolineato come non sia semplice «praticare concretamente un percorso che permetta di adeguare una trattrice». Unacma condivide pienamente e senza riserve le sue af-

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fermazioni ma aggiunge che per sua diretta esperienza, la difficoltà nel praticare il percorso di adeguamento, non è da attribuire al solo aspetto economico, ma anche e primariamente alla conoscenza e competenza necessaria per applicare correttamente le norme vigenti, che non afferiscono al solo trattore, ma all’intera vasta tipologia delle macchine agricole. Conoscenza e competenza che, tuttavia, sono rese ancora più problematiche dalle diverse valutazioni e interpretazioni della loro corretta applicazione, degli stessi organi di vigilanza. Per questo Unacma si è impegnata da alcuni anni per progettare e realizzare un’azione di «informazione e formazione» che aggregasse gli organi di sorveglianza del mercato, gli organi di vigilanza del territorio e gli addetti nel settore della commercializzazione e riparazione delle macchine agricole, al fine di uniformare l’interpretazione e le modalità di applicazione delle norme comunitarie e nazionali esistenti nonché accrescerne la conoscenza diretta a favore di questi ultimi. Abbiamo da poco conclusa una convenzione con Inail, a titolo oneroso, e con la partecipazione del settore Spresal delle Asl regionali, che ci permette, finalmente, di realizzare il nostro progetto denominato Unacma Roc - Rete Officine Certificate - (vedi presentazione sul nostro sito www.unacma.it). Il progetto è indirizzato a rivenditori e riparatori di macchine agricole, per la silvicoltura, l’allevamento, la manutenzione del verde e il giardinaggio, e ha l’obiettivo di realizzare una diffusa rete di officine, su tutto il territorio nazionale, che dimostri di possedere le adeguate conoscenze, competenze e capacità richieste e necessarie per erogare un «servizio di consulenza sulla sicurezza e rela-

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UNACMA EVENTI

FIERE LOCALI, LUCI E OMBRE

Un inutile spreco di energie o un’occasione per comunicare diversamente con la propria clientela? La primavera è, quasi ovunque, il periodo in cui fioriscono le fiere locali. Dal Piemonte al Veneto, dall’Adriatico al Tirreno e giù fino al Salento e alla Sicilia. Parli con qualsiasi rivenditore e il ragionamento è sempre lo stesso: «Di queste fiere non se ne può più! Troppi costi per lo spazio, per i trasporti, per il personale che deve lavorare anche nei festivi» , ma soprattutto «Basta con fiere in gran parte campionarie rivolte alla gran massa del pubblico e poco centrate sulla meccanizzazione agricola, il giardinaggio, la forestazione, l’irrigazione, gli allevamenti, ecc.». I risultati in termini di resa, in molti casi, sono veramente bassi e sproporzionati agli investimenti.

DEALER AL BIVIO Qualcuno ormai sta pensando ad organizzare soltanto eventi diretti (Porte aperte o Prove in campo) casomai con il contributo delle aziende pro-

• AgriUmbria a Bastia Umbra (Perugia), una fiera eccellente per numero di visitatori, per la presenza diretta di costruttori che continua a crescere. I visitatori ormai arrivano da Toscana, Marche e anche dall’Abruzzo e dalla Campania. Ma anche i siciliani vengono a incontrare i loro interlocutori all’inizio della stagione; • Agrilevante di Bari, biennale, che ha trovato la sua dimensione nel puntare tutto sull’organizzazione super sperimentata di FederUnacoma (organizzatore di Eima) e nella internazionalità (paesi del Mediterraneo e africani). Da due edizioni i numeri dei visitatori continuano a crescere e quindi gli espositori sono nella quasi totalità le dirette case costruttrici.

duttrici. Questa tipologia di eventi sicuramente costa di più, ma consente di incontrare «direttamente» i clienti che vuoi e, generalmente, si tratta di eventi di grande prestigio. Ci sono poi tre fiere, dai destini diversi nel tempo, che sono diventate degli importanti eventi a livello pluri-regionale: • Fieragricola di Verona, biennale, alla ricerca di una identità e in continua trasformazione con interessi verso l’area Est dell’Europa ma con molte case produttrici che stanno delegando la presenza ai rivenditori locali;

STRATEGIE VINCENTI Ma ritornando alle fiere locali, c’è chi ha trovato soluzioni alternative. Gli associati dell’Acma di Treviso, per esempio, con la biennalità si sono organizzati da soli la storica Fiera di Santa Lucia di Piave (Treviso). Poi, nell’anno di buco organizzano una mega area Unacma dove sono

ENTI FIERA

GLI ORGANIZZATORI DELLE FIERE NON SONO ISTITUTI DI BENEFICENZA ramelle e, a volte, di aspirapolveri. Fortunatamente ci sono anche le realtà come la Fiera di Savigliano (Cuneo) che non è l’unica in Italia ma se ne contano molto poche. Una fiera locale deve essere organizzata in maniera attrattiva e ogni territorio può mettere in campo le sue risorse. Unacma sta lavorando anche su questo fronte. Dove possibile, vogliamo dare una mano ai rivenditori locali associati e agli enti organizzatori per creare le giuste attrazioni. •

L’attività degli enti organizzatori delle fiere locali è volta a fare utili. Sarebbe bello organizzare delle fiere dove ci siamo soltanto noi e i nostri concorrenti. Ma quanti visitatori verrebbero? È vero, sono tutti potenzialmente interessati, ma se gli enti fiera non ricevono dalle Amministrazioni pubbliche i contributi necessari non possono organizzare delle fiere in perdita. È questo il motivo per il quale ci troviamo spesso in una grande confusione di venditori di panini, ca-

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UNACMA

IL DILEMMA

PORTE APERTE O FIERA LOCALE? Un Open day nella propria sede non elimina il momento di confronto in campo neutro con gli altri. La capacità di ogni rivenditore è proprio quella di non essere sempre uguali a se stessi. Un esempio concreto: cosa interessa al pubblico delle fiere? È ovvio… Il trattore! E quindi lo mettiamo in prima fila. Ma se è vero, come è vero, che dobbiamo vendere più attrezzatura e accessori per alzare i nostri margini, dobbiamo cominciare a sistemare i trattori sullo sfondo dello stand. Solo in questo modo la gente entra (anche per le solo foto ai bambini), e passa davanti ai prodotti che

abbiamo più bisogno di vendere. Il Porte aperte spesso «vende» il brand della casa costruttrice (altrimenti non li finanzierebbero!). Una fiera locale, vende il «dealer brand», che è quello che deve durare nel tempo. Una fiera locale, inoltre, consente di incontrare tutti, anche «i clienti degli altri». Ma per continuare a partecipare alle fiere locali dobbiamo trovare prima la capacità di rinnovare il modo di partecipare e poi organizzatori fieristici che devono saper reimmaginare un evento, modificandone la logistica ogni 4-5 edizioni. •

I N I Z I AT I V E U N A C M A tutti presenti con un’unica macchina (trattore o attrezzatura) e con uno stand di 100 metri quadrati a disposizione di tutti. Nel 2014 il successo è stato visibile. A Lanciano si pensa di organizzare, oltre alla centenaria Fiera di Aprile, anche un evento riservato soltanto alla meccanizzazione agricola da collocare a febbraio. A Grosseto, la Fiera del Madonnino fa il bis ai primi di ottobre con AMO! Agricoltural Machinery Opportunity, con un occhio all’usato e un altro alla imminente stagione della raccolta degli olivi. Quest’anno Unacma ha partecipato alla Fiera di Campoverde (Latina), grazie al contributo degli associati di Latina, per rilanciare la parte della fiera dedicata alla meccanizzazione agricola e al giardinaggio. Uno stand di 100 metri quadrati al centro di un’area di 3.200 metri quadrati dove oltre al Tractors circus (le macchine in movimento illustrate al pubblico da uno speaker), sono stati organizzati una gara dei robot rasaerba, e dei momenti di divulgazione per il pubblico con workshop sulla messa a norma delle macchine agricole e sul controllo funzionale e taratura delle irroratrici.

UN CORSO PER RIVENDITORI E RIPARATORI A Roma, lo scorso marzo, si è svolto il 1° corso di formazione per rivenditori e riparatori di macchine agricole, per la manutenzione del verde, la silvicoltura e l'allevamento. Il corso, tenuto da Inail nell'ambito dell'accordo quadro sottoscritto fra Inail e Unacma, offriva agli operatori del settore, una serie di servizi e prestazioni di carattere istituzionale previsti dal dgl 81/08. Le numerose non conformità di macchine usate e nuove, rilevate dalle Asl territoriali nell'ambito degli accresciuti controlli imposti dal nuovo Piano sanitario nazionale (nella misura minima di 10.000 annui) presso rivenditori, riparatori e aziende agricole, hanno evidenziato la necessità di una corretta formazione dei soggetti operanti nel settore. Formazione che rafforza il rispetto di normative, direttive, linee guida e buone prassi per l'espletamento dell'attività commerciale garantendo l’assoluta competenza nella loro

• Gianni Di Nardo Segretario generale Unacma

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attuazione da parte dei riparatori. È bene ricordare a tutti gli interessati che l'errata e/o incompleta conoscenza della normativa, nonché la scorretta applicazione, oltre che a determinare pesanti sanzioni per l'inadempiente (prevedendo anche il penale), rappresenta un grave disservizio nei confronti dei clienti, sottoponendoli agli stessi rischi e sanzioni comminate al rivenditore/ riparatore, nonché una vera e non più tollerabile turbativa di mercato. Dal prossimo settembre i corsi avranno cadenza quindicinale e saranno svolti in tutte le regioni d'Italia con priorità in quelle che si sono già attivate per ottenere tali insegnamenti a pagamento. A primaria garanzia dell'utilizzatore, Unacma ha elaborato e predisposto un percorso di qualificazione e di esclusiva competenza Unacma, denominato Unacma Roc. Per ulteriori informazioni, www.unacma.it • (GDN).


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UNACMA UNACMA REPORT 2014

LE VOSTRE RICHIESTE Negli ultimi 4 anni è cresciuto il bisogno di formazione, informazione e marketing

ficace ripresa della propria attività. La seconda esigenza riscontrata nelle voci degli associati è quella di informazione e assistenza sui cambiamenti costantemente in atto, senza la conoscenza dei quali non si può pensare di affrontare un mondo complesso come quello del primo settore, né tantomeno pensare di riuscire a risollevarsi dal periodo di crisi che coinvolge ancora il 95% delle imprese. Negli ultimi anni la necessità di una preparazione multiforme richiede che chi opera nel primo settore debba porsi sempre più in un’ottica imprenditoriale, grande o piccola che sia la sua azienda, e in certi casi manageriale. Deve perciò essere preparato, saper rischiare ma anche programmare con cautela gli investimenti. Per questo Unacma si propone di affiancare sempre più da vicino ogni realtà per studiare insieme programmi personalizzati per riorganizzare il lavoro e capire su cosa puntare, con uno sguardo al panorama nazionale e internazionale. Infine per l’80% degli associati, an-

Unacma si interroga e interroga gli associati. Ascolta le loro risposte, le richieste, i suggerimenti per cercare di elaborare nuove strategie che possano sempre più corrispondere al bisogno reale di ciascuno. Dall’analisi dei dati raccolti nelle indagini condotte dal 2011 al 2015 direttamente con gli associati, emergono nuove frontiere di riflessione e di azione. Prima di tutto la necessità di formazione. Il 90% degli associati ritiene la formazione «estremamente importante». La formazione comprende diversi aspetti, dalla sicurezza all’utilizzo dei macchinari, alla comprensione dei rischi chimici e logistici; non mancano, tra le richieste, l’approfondimento di argomenti tecnici, economici, finanziari, zootecnici, tributari, legali, politici. Innanzitutto, il bisogno di formazione riguarda le norme legate alla gestione dei rischi connessi all’attività lavorativa agricola e alla realizzazione di tutte quelle pratiche che, in modo coerente e sistematico, controllano e valutano i pericoli connessi al lavoro in un’ottica di salvaguardia della salute dei dipendenti. Il comparto agricolo in Italia, come sapete, resta uno dei settori produttivi con più infortuni sul lavoro, insieme al settore edile. Per i datori di lavoro la formazione del personale e l’adeguamento aziendale alla normativa per la tutela della salute negli ambienti di lavoro è un obbligo di legge, ma non solo. È la base per la corretta ed ef-

che di piccole dimensioni, cresce negli ultimi anni il valore del marketing: pensare a una completa strategia aziendale, controllare periodicamente l’andamento gestionale e, in base a questo, definire le strategie commerciali è ormai diventato imprescindibile. Fare marketing non si può improvvisare, anche in questo caso aumenta la necessità di diventare più consapevoli delle strategie da utilizzare e acquisire strumenti concreti che possano risultare efficaci. • Licia Pasquale Segreteria Unacma

LA FORMAZIONE NON È UN COSTO MA UN INVESTIMENTO Ci chiediamo: perché c’è un interesse così scarso verso le attività formative organizzate da Unacma? Perché ogni volta che si parla di formazione si alza un coro di voci: «È cara! In un momento così non ce la possiamo permettere». Senza pensare che la formazione non è un costo ma un investimento. Ci chiediamo anche perché ai nostri questionari, alle nostre indagini risponde solo una parte degli associati. Chi crede negli scopi dell’associazionismo, ritiene inutile risponde-

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re? Lo ritiene una perdita di tempo? Vi ricordiamo che tutte le indagini che svolgiamo sono e saranno sempre assolutamente riservate. Significa che nessun associato e nemmeno il presidente, avranno accesso ai dati disaggregati. Un’ultima cortesia: potreste ricevere prossimamente delle telefonate da personale appositamente incaricato, per comprendere più in dettaglio le vostre esigenze. Dategli per cortesia ascolto ma soprattutto dategli delle risposte. •


UNACMA UNACMA INFORMA

UNACMA REPORT ASSOCIATI Ogni anno vengono elaborate alcune statistiche che ci permettono una visualizzazione parziale ma significativa del mondo della distribuzione agricola in Italia. • Eccone i dati ricavati dai modelli da voi compilati.

NUMERO DIPENDENTI PER AZIENDA ASSOCIATA UNACMA 2014 (CAMPIONE DEL 70%)

DATI: UNACMA REPORT

25 20

%

15 10 5 0

da 1 a 3

da 4 a 6 da 7 a 10 da 11 a 15 da 16 a 20 da 20 a 50

COPERTURA TERRITORIALE DELLE AZIENDE UNACMA (2014)

DATI: UNACMA REPORT

40 35 30

%

25 20 15 10

Non specificato

Pluriregionale

Regionale

Pluriprovinciale

Esempio di modello compilato inviato agli associati insieme alla richiesta e modalità di iscrizione annuale

Provinciale

0

Comunale

5

GLI ASSOCIATI UNACMA EFFETTUANO ATTIVITÀ DI MARKETING?

TREND DELL’ATTIVITÀ PER IL 2015 PREVISTA DAGLI ASSOCIATI UNACMA

DATI: UNACMA REPORT

45

60

40

50

35 30

30

%

%

40

25 20 15

20

10

10 0

DATI: UNACMA REPORT

5 Sempre

A volte

Raramente

Non specificato

0

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Forte calo

Calo

7

Stabile

Crescita

Non specificato


UNACMA FORMAZIONE

SCUOLE AGRARIE E TECNICO MECCATRONICHE AL CENTRO DEL PROGETTO «ADOTTA UNA SCUOLA» Dall’incontro tra dealer e studenti nascono interessanti opportunità professionali che fanno crescere le aziende grazie alle nuove competenze di giovani talentuosi

L’incontro tra gli studenti degli ultimi due anni e il mondo dei costruttori e dei dealer mette in contatto due realtà fino ad oggi troppo distanti. L’obiettivo è quello di ricercare «talenti» tra i giovani che finiscono gli studi di secondo grado sia degli Istituti tecnici agrari che degli Istituti tecnici per meccatronico di tutta Italia, per proporre loro due opportunità di lavoro e due percorsi specifici.

tri mirati, nelle scuole, con tecnici e formatori dei migliori costruttori italiani ed esteri per trasmettere agli studenti le ultime novità tecnologiche del settore. Oltre ad aiutare le scuole e gli insegnanti con aggiornamenti continui, si vuole stimolare quei ragazzi, appassionati, curiosi e talentuosi ad avvicinarsi a questo percorso formativo che potrebbe fornire ottime opportunità per un

LE FIGURE PROFESSIONALI DEL FUTURO La prima figura professionale è il «tecnico commerciale 2.0», ovvero il consulente che spiega, propone e vende agli agricoltori la tecnologia delle nuove macchine, l’altra è il «tecnico meccatronico», destinato a curare il post-vendita delle stesse macchine agricole. Il meccanismo di incontro proposto passa attraverso l’adozione delle scuole specifiche che sono nel territorio di competenza dei dealer associati a Unacma. Ovvero si stabilisce una unione di intenti tra loro, proponendo incon-

Lezione di meccanica agraria con Stefano Bottacin di Kubota Italia all’ Istituto tecnico agrario di Pescia (Lucca).

progetto di lavoro post-scolastico. Attraverso stage durante l’anno scolastico (tema scuola-lavoro) e poi con stage o periodi di prova direttamente con i costruttori e i dealer. Per informazioni contattare Alberto Cocchi (redazione@unacma.it). •

EVENTI

AD AGRIUMBRIA 2015: BUONA LA PRIMA! L’evento organizzato da Unacma ha raggiunto per la prima volta anche l’importante Fiera di Bastia Umbra (Perugia) e le scuole agrarie e tecniche dell’area hanno partecipato alle due demo svoltesi lo scorso 27 marzo. I circa 100 studenti partecipanti

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hanno conosciuto alcune importanti opportunità di lavoro che potrebbero aprirsi per loro, nel settore della meccanizzazione agricola, al termine del percorso scolastico. Importante il contributo all’evento fornito da Kubota Italia. •


UNACMA UNACMA INFORMA

ERA ORA! L’insegnamento della meccanica agraria ritorna nelle scuole agrarie (forse) Finalmente gli sforzi di Unacma stanno trovando una prima via per risolvere il problema della mancanza di nuove leve di studenti agrari che possano inserirsi nel mondo della meccanizzazione agricola (dealer e costruttori). Da alcuni anni, una «scelta assolutamente inopportuna» aveva escluso dalle materie base il corso di meccanica agraria, insegnamento fondamentale per dare ai futuri periti agrari competenze e conoscenze di uno dei settori cardine utile

per inserirsi nel mondo del lavoro. Da alcuni anni con gli eventi Agrilabor e Mech@griJobs abbiamo portato nelle principali fiere nazionali manifestazioni che cercavano di colmare questo «vuoto istituzionale» che si era creato tra le scuole agrarie (e non solo) e il nostro settore. Più di 3.000 studenti sono stati informati delle possibilità di nuove occupazioni (tecnico commerciale 2.0 e meccatronico) che necessariamente devono offrire nuove opportunità a un comparto produttivo e commerciale, quello delle macchine agricole italiane, secondo in Europa per fatturato e tra i primissimi al mondo per tecnologia

e innovazione. Reintrodurre la materia «Meccanica» negli istituti tecnici è un dovere delle istituzioni per non perdere ulteriori opportunità. Con il progetto «Adotta una Scuola», Unacma è già da anni scesa in campo per sensibilizzare scuole e studenti e con questa nuova iniziativa parlamentare speriamo che si vada nella direzione giusta. Unacma farà tutto il possibile affinché vada a buon fine! •

T E S T O I N T E G R A L E D E L L’ I N I Z I AT I VA PA R L A M E N TA R E

ODG SANI, PD CAMERA, SU INSERIMENTO NELLE SCUOLE DELL’INSEGNAMENTO DI MECCANICA AGRARIA Atto Camera Ordine del giorno 9/02994-A/038 presentato da Sani Luca, PD, mercoledì 20 maggio 2015, seduta n. 431 che impegna il Governo a valutare l’opportunità, compatibilmente con gli ordinamenti vigenti e con il monte orario degli alunni, nonché con i vincoli di bilancio e le risorse disponibili, di promuovere l’inserimento nei programmi didattici delle scuole secondarie di secondo grado con indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustria, nel rispetto dei principi vigenti dell’autonomia didattica, dell’insegnamento teorico e pratico della «meccanica agraria» al fine di sostenere percorsi didattici settoriali capaci di modernizzare e rinnovare da un punto di vista generazionale, con adeguate professionalità e competenze. La Camera, premesso che: - nel provvedimento in esame «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti», sono presenti norme che promuovono l’autonomia scolastica e la valorizzazione dell’offerta formativa e che incentivano l’innovazione digitale, didattica e laboratoriale; - il ricambio generazionale in agricoltura e la modernizzazione del settore, richiesto dalle associazioni di categoria e perseguito con efficacia negli ultimi anni dall’azione di governo, necessitano inevitabilmente anche di investimenti legati all’offerta formativa scolastica e in particolare

al sostegno di materie didattiche specifiche quali la «meccanica agraria»; - tale materia non è attualmente presente come corso «a sé stante», ma se ne ricavano solo aspetti parziali nelle ore di insegnamenti quali «agronomia e coltivazioni»; appare quindi necessario creare le condizioni per reintrodurre nel piano dell’offerta formativa l’insegnamento della meccanica agraria e a sostenere tale insegnamento con l’ausilio di materiale e strumentazione idonea a permettere sia l’arricchimento delle lezioni teoriche e pratiche nonché l’aggiornamento tecnico-culturale in materia, con particolare riferimento anche agli aspetti di sicurezza, innovazione e sostenibilità di settore, impegna il Governo a valutare l’opportunità, compatibilmente con gli ordinamenti vigenti e con il monte orario degli alunni, nonché con i vincoli di bilancio e le risorse disponibili, di promuovere l’inserimento nei programmi didattici delle scuole secondarie di secondo grado con indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustria, nel rispetto dei principi vigenti dell’autonomia didattica, dell’insegnamento teorico e pratico della «meccanica agraria» al fine di sostenere percorsi didattici settoriali capaci di modernizzare e rinnovare da un punto di vista generazionale, con adeguate professionalità e competenze teoriche e pratiche, il settore primario nazionale. •

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UNACMA UNACMA SICUREZZA

IL CONTROLLO FUNZIONALE DELLE MACCHINE IRRORATRICI SECONDO IL PAN Il Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Pan) prevede che tutte le attrezzature (atomizzatori e barre) per la distribuzione di prodotti fitosanitari, impiegate da operatori professionali, dovranno essere sottoposte a controllo funzionale almeno una volta entro il 26 novembre 2016. Successivamente, con una periodicità di 5 anni fino al 2020 e non superiore a 2 anni dal 2021. Per i contoterzisti il primo controllo era da fare entro il 26 novembre 2014 e un intervallo tra i controlli successivi di 2 anni. Questi obblighi derivano dall’attuazione della Direttiva 128 del 2009/ CE, che è stata recepita dal decreto legislativo 150 del 14 agosto 2012, da cui deriva il Pan. Le attrezzature nuove acquistate dopo il 26 novembre 2011 dovranno essere sottoposte al primo controllo funzionale entro cinque anni dalla data d’acquisto.

e adeguatezza della scala di lettura alla pressione d’esercizio; ▶ sistema di regolazione: funzionalità; ▶ sistema di filtrazione: presenza di almeno un filtro e funzionalità; ▶ tubazioni: tenuta alla pressione d’esercizio massima; ▶ barra di distribuzione: orizzontalità simmetria sinistra-destra; ▶ ugelli: uniformità della portata lungo la barra e lato destro sinistro per gli atomizzatori; ▶ uniformità di distribuzione: diagramma di distribuzione.

VERIFICA DELLA QUALITÀ DELLA DISTRIBUZIONE Attraverso il rilievo del diagramma della distribuzione verticale, si forniscono all’agricoltore informazioni in merito alla corrispondenza tra ampiezza del getto irroratore e altezza/dimensioni della vegetazione da trattare. Attraverso il rilievo del diagramma della distribuzione orizzontale, si forniscono all’agricoltore informa-

I PRINCIPALI CONTROLLI DA EFFETTUARE ▶ Serbatoio principale: tenuta e capacità d’agitazione della miscela; ▶ pompa: funzionalità e assenza di perdite; ▶ scala di lettura del liquido: presenza e leggibilità; ▶ manometro: presenza, funzionalità

zioni in merito all’altezza di lavoro ottimale della barra irroratrice. Al termine del controllo, all’irroratrice che ha superato la verifica funzionale, viene rilasciato un attestato di funzionalità e un adesivo identificativo del superamento del controllo, da applicare sull’irroratrice stessa.

COME SOTTOPORRE AL CONTROLLO LA PROPRIA IRRORATRICE L’agricoltore dopo avere contattato il rivenditore di fiducia per sottoporre la propria irroratrice al controllo funzionale, si deve presentare nel luogo e nel giorno stabilito con la macchina irroratrice pulita in ogni suo componente, con circa 300 litri di acqua pulita e con il trattore che viene normalmente utilizzato per i trattamenti fitosanitari eseguiti in azienda. • Enrico Fravili Agronomo

FRAVI SNC di Francesco Violani & c. CONTROLLO FUNZIONALE E TARATURA MACCHINE IRRORATRICI Centro di controllo n°=05 autorizzato con Det. Dir. N° 3379/2013 Regione Umbria

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UNACMA UNACMA EVENTI

IMPLEMENTS IN PRIMO PIANO Alla manifestazione veronese, uno studio Deloitte evidenzia come il segmento delle attrezzature genera oggi i maggiori margini. Come gestire la propria azienda in tempi di crisi Si è chiuso lo scorso 22 aprile, nell’ambito di Tao Automotive Dealer Day, l’evento di Unacma «AgriMotive Top Dealer» dedicato agli imprenditori del settore delle macchine agricole. Il tema proposto era legato a uno studio della società di consulenza Deloitte, una tra le più grandi realtà nei servizi professionali alle imprese in Italia, relativo alle attrezzature agricole che sempre maggiore attenzione stanno sollevando nella categoria dei dea-

ler in quanto producono già oggi i migliori margini. Si potrebbe quindi incrementare la redditività complessiva delle concessionarie, già molto in sofferenza con il crollo delle vendite delle trattrici e delle mietitrebbie. Lo studio, presentato all’evento di Unacma, parte da alcune significative cifre del settore che vale circa 6,7 miliardi di dollari a livello mondiale e che si stima crescerà, al ritmo del 5% annuo fino al 2018. In Italia il settore vale 1,3 miliardi di dollari (circa 1,2 miliardi di euro).

L’importanza dell’argomento si evince dai grafici 1 e 2 che anticipano altri interessanti numeri del settore. Si prevede che la crescita della domanda, infatti, dal 2013 al 2018 sarà di un 5 punti percentuale, ben superiore agli altri due settori esaminati ovvero parti di ricambio e trattrici. All’interno del segmento implements (attrezzature) la ricerca Deloitte evidenzia che la crescita maggiore avverrà nell’area «raccolta» (fienagione) che rappresenterà il 35% del fatturato complessivo mondiale del settore (2018), pari a 85,7 miliardi di dollari. Numeri

GRAFICO 1 - EVOLUZIONE DOMANDA GLOBALE DI ATTREZZATURE PER TIPOLOGIA (IN MILIARDI DI DOLLARI)

GRAFICO 2 - PRINCIPALI MERCATI EUROPEI DI MACCHINE AGRICOLE/BRANDS STRANIERI VS NAZIONALI (%)

DATI: UNACMA REPORT

DATI: UNACMA REPORT

40

100

35

90 80

30

70

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50

15

40 30

10

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5 0

10 Altri settori Anno 2003

Lavorazio- Allevae terreno menti Anno 2008

Semina/ Fiena- Raccolta concima- gione zione Anno 2013 Anno 2018

0

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Italia

Francia Germania Nazionali

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Regno Unito

Polonia

Import

Austria


UNACMA FIGURA 1

che confermano un trend di crescita molto importante per la strategia distributiva dei costruttori e per le future scelte/investimenti dei dealer. Tommaso Nastasi, senior director businnes di Deloitte, ha precisato che questa presentazione, voluta e sostenuta dalle maggiori organizzazioni della filiera agricola (inclusa Unacma) anticiperà un’indagine a tappeto su tutti i protagonisti in campo ovvero agricoltori, contoterzisti, distributori per raccogliere tutti gli elementi necessari per un approfondimento atto a conoscere, analizzare e quindi a determinare i punti chiave del settore per migliorare le performances di tutti gli addetti. L’Italia risulta essere il Paese con la maggior quota di mercato di attrezzature made in Italy, conseguentemente con il minor livello di implements importate dall’estero a testimonianza della grande polivalenza, specializzazione ma anche frammentazione del sistema produttivo italiano.

FIGURA 2

LA GESTIONE DELLA CONCESSIONARIA IN TEMPI DI CRISI La seconda parte del convegno Unacma ha riguardato un tema di grande attualità per i concessionari della rete distributiva che è quello della gestione della propria azienda. «Per i dealer occorre alzare l’attenzione su questo segmento di attività aziendale in un momento di grandi problematiche gestionali – ha affermato Mattia Franchi di Deloitte – la scarsa patrimonializzazione delle società distributrici è strettamente legata alle difficoltà di accesso al credito e di liquidità, fortemente aumentate in questi ultimi anni. Occorre evitare una crisi strategica dell’azienda che precede di poco una crisi economica e poi finanziaria». Sono i paletti che devono guidare l’imprenditore/dealer per evitare un tracollo della propria attività» (vedi figura 1).

in passato (scelta del partner costruttore, scelta degli obiettivi, scelte organizzative, scelte del personale e/o degli investimenti) che per vari motivi hanno guidato l’indirizzo aziendale. Questa fase è fondamentale perché condiziona tutto il resto. Talvolta non si dedica la giusta attenzione a questo aspetto e ci si lascia guidare da «altri soggetti» (costruttori) senza valutare bene se tali scelte sono idonee per la propria azienda. Visto che la priorità è creare valore e non fare fatturato e il margine è il vero punto chiave per l’imprendito-

LE FASI DELLA CRISI La prima crisi che può incontrare l’imprenditore/dealer è quella strategica, legata alle scelte che si sono fatte

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GIUGNO 2015

re, se questa componente va in crisi si entra nella problematica della generazione di cassa arrivando velocemente alla crisi di cassa entrando in una fase quasi irreversibile.

VISION DELLA CRITICITÀ AZIENDALE La figura 2 esprime chiaramente le fasi e le azioni per cercare di risolvere un’eventuale problema che emergesse nell’azienda. Per creare e mantenere il suo valore occorre che per ciascuna area si facciano azioni precise ben indicate nella sintesi. •


UNACMA C O R R E VA L’ A N N O . . . 1 9 5 8

MICHELE GIANNETTINO & FAMILY, UNA STORIA ITALIANA CHE CONTINUA In realtà tutto parte dal lontano 1937, quando Andrea Giannettino, vent’anni e padre di Michele, con il fratello Gaetano apre, da vero pioniere, una piccola attività di lavorazioni meccaniche per conto terzi (sgranatrici, spannocchiatrici) nell’area intorno a Marigliano (Napoli). Sono le prime esperienze ma arriva la guerra e tutto si ferma. Andrea va a Fossano (Cuneo), come militare e nel 1943, a piedi e tra mille peripezie e un «miracoloso salvataggio» dalle truppe tedesche, rifugiandosi nella fabbrica Lombardini Pompe (oggi Lombardini Motori) di Novellara, si salva e rientra a casa. Con la fine della guerra i fratelli Giannettino riprendono l’attività nella loro terra d’origine e nel 1958 arriva la svolta. La meccanizzazione

agricola è in pieno boom, si vendono molte trattrici e la Landini di Fabbrico, allora appena acquisita dalla Massey Ferguson, cerca agenti in zona. L’ispettore per il Sud Italia, il noto dott. Giorgio Stowasser, gli affida l’area di vendita del Napoletano iniziando così una collaborazione che durerà fino ad oggi. Michele Giannettino vive da ragazzino tutta questa avventura familiare e durante e dopo la scuola fa le sue prime esperienze in azienda occupandosi un po’ di tutti i lavoretti che ci sono da fare «imparando il mestiere». Il padre gli regala una tuta con la pettorina Landoil e lo manda in officina per conoscere meglio i prodotti che dovrà poi vendere.

tri modelli più adatti alle richieste degli agricoltori. Ed ecco che nel 1976, allo SmithField Show in Inghilterra, Michele che già viaggia in molti Paesi per «conoscere e imparare», incontra la Kubota e i suoi prodotti molto adatti all’agricoltura della sua zona. Diviene il primo importatore italiano diretto del marchio giapponese con il quale diffonde i «trattorini compatti» e leggeri tipo B 7100 D, vendendone oltre un migliaio. Sembra che l’area vesuviana sia diventata un «piccolo Giappone» ma è tutta l’azienda di Michele Giannettino, ormai divenuto un importante imprenditore, che cresce con i due marchi storici.

TRE GENERAZIONI A SERVIZIO DEGLI AGRICOLTORI

PRIMO IMPORTATORE ITALIANO KUBOTA La zona di Napoli e dintorni è una terra fertilissima, ricca di frutta e di ortaggi con tre-quattro raccolti all’anno, gli appezzamenti sono molto piccoli e si lavorano con macchine leggere e di piccole dimensioni. Oltre alle trattrici tradizionali occorrono, quindi, al-

Riprenderà, inoltre, anche una ristretta produzione artigianale di piccole attrezzature per l’orticoltura con il marchio Fag, lanciato dal padre e dallo zio di Michele. Oggi la storia dell’azienda Giannettino continua e tutti i componenti della famiglia sono coinvolti, a partire dal figlio Andrea – che ha ereditato il nome del nonno – e le figlie Angela e Carmen, tutti impegnati ad assicurare un futuro al loro marchio più importante, quello dei Giannettino, un vero riferimento di fiducia per gli agricoltori della zona. Certo le difficoltà commerciali di oggi sono ben diverse dagli anni del boom economico, ma gli imprenditori Giannettino sono determinati e hanno le idee ben chiare nel procedere. E questo è quello che conta.

Anno 1958 - Andrea Giannettino (il primo in piedi a sinistra con il piccolo Michele con i pantaloni corti accanto a lui. In basso, la famiglia Giannettino

• Alberto Cocchi Consulente e giornalista settore macchine agricole

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UNACMA O S S E R VAT O R I O D I M E R C AT O

IMMATRICOLAZIONI TRATTORI, ANCORA IN FORTE CALO DOPO 4 MESI QUOTE DI MERCATO TRATTORI IMMATRICOLATI IN ITALIA

Persiste il drammatico calo delle vendite sul mercato nazionale confermando il trend negativo con previsioni difficili e incerte

(GENNAIO-APRILE 2015) New Holland Landini Antonio Carraro

È sempre imbarazzante continuare a commentare questi dati negativi ormai da tanti mesi e anni. Se si contattano gli addetti ai lavori (costruttori) le loro previsioni, ad oggi, stimano un dato finale per il 2015 intorno alle 17.000 unità. Ma pochi scommettono su questi dati perché, in realtà, si naviga a vista ancora in un «mare» (mercato) molto piatto con un cielo tempestoso (previsioni). Sperare sempre che qualcosa si muova (guarda caso sempre nel secondo semestre!) auspicando la disponibilità dei New Holland Psr (Programmi di sviluppo rurale) è ormai un esercizio di pura speranza, senza una reale attendibilità. IntanLandini to, come sempre, Unacma Report segnala puntualmente i suoi dati suddivisi per marca e per quota di mercato, Antonio Carraro questa volta senza ulteriori commenti sulle singole performance, in negativo oJohn in positivo. Deere Riteniamo, infatti, che probabilmente occorrerà aspettare i dati del semestre per spingersi in qualche valutazione • Samepiù dettagliata.

John Deere Same Goldoni Fendt Deutz-Fahr Kubota

Lamborghini Massey Ferguson

Claas Altri

Fendt

McCormick

Deutz-Fahr

Valtra 0

Kubota

Mercato immatricolazioni primi 4 mesi

Gruppo Bcs Lamborghini Massey Ferguson Case IH Claas Altri Valpadana McCormick Valtra GIUGNO 2015

10

Quota%2014

Case IH

Valpadana

5

Quota%2015

–8,3% 4 SUL 201

Gruppo Bcs

Goldoni

140

DATI: UNACMA REPORT

15

20

25

30

5

10

15

20

25

30

Quota%2015 Quota 2015 (5.800 unità) Quota%2014 Quota 2014 (6.329 unità)


UNACMA UNACMA REPORT

EVOLUZIONE DELLE RETI DISTRIBUTIVE DI TRATTRICI IN ITALIA L’indagine biennale di Unacma offre numerosi spunti di riflessione sul cambiamento in atto della struttura dei dealer italiani in un mercato sempre più difficile

Tutti i dati indicati in questo studio fanno riferimento all’annuario Mad-Macchine Agricole Dove 2015 (e precedenti edizioni), diventato ormai da anni l’unica guida in Italia con gli indirizzi e le referenze dei

inversioni di tendenza del mercato. Ed è in questo difficile contesto che affrontiamo il tema dell’aggiornamento delle reti distributive italiane con le relative considerazioni.

GRAFICO 1 - MERCATO TRATTORI IMMATRICOLATI IN ITALIA: ANDAMENTO STORICO 1993-2015 DATI: UNACMA REPORT Stima

2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 Anno

In questo periodo economico molto contrastato del nostro Paese – e non solo – anche il settore dell’agricoltura sta soffrendo ed è naturale che la meccanizzazione agricola viva una situazione difficile con un mercato che scende verso livelli sempre più critici, addirittura paragonabili alle cifre del secondo Dopoguerra (anni 50). Le reti distributive sono un anello fondamentale della filiera di questo mercato che include, ovviamente, anche le grandi macchine semoventi (mietitrebbie) e le attrezzature, le quali non possono non subire, seppure più lentamente rispetto al calo del mercato trattoristico, un’evoluzione sia del numero delle aziende che della dimensione delle stesse. Prima di entrare nei dettagli che emergono dai confronti con i periodi precedentemente analizzati (è dal 2007 che esiste questo studio) è, quindi, doveroso partire da una considerazione sull’andamento storico del mercato (grafico 1) che evidenzia come negli ultimi undici anni, dal 2004 quando si toccò un «picco relativo» di circa 33.900 unità e fino al 2014 con 18.178 unità, il calo (o crollo) sia stato del 43%. Ad oggi, dopo il primo trimestre 2015, le previsioni per l’anno in corso porterebbero addirittura a un livello sotto le 17.000 unità. Dunque il problema rimane serio dato che, nel breve periodo, non si vedono

LE AZIENDE DISTRIBUTRICI PRESENTI SUL MERCATO

2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 0

5.000

10.000

GIUGNO 2015

15.000

20.000 25.000 Unità

15

30.000

35.000

40.000


UNACMA TABELLA 1 - DITTE DI MACCHINE AGRICOLE PRESENTI IN ITALIA CATEGORIE

DATI: UNACMA REPORT

2015

2013

2011

2009

A - Ditte rappresentanti i 7 principali marchi trattoristici + attrezzature

602

651

746

784

B - Ditte rappresentanti altri trattori specialistici + attrezzature

621

681

650

605

C - Ditte rappresentanti solo attrezzature agricole varie

610

565

549

499

1.833

1.897

1.945

1.888

TOTALE

concessionari di macchine agricole che ci permette quindi di fare «confronti» attendibili. A questi riferimenti si aggiungono altre informazioni ufficiali, ricevute direttamente dalle ditte costruttrici/filiali dei sette gruppi (Top 7) che rappresentano tutti i big del settore (Cnh, Agco, John Deere, Argo Tractors, Sdf, Kubota, Claas), che serviranno per i dettagli successivi. Dalla tabella 1 si evince che il numero totale delle ditte censite non ha subito un calo significativo (solo il 2% con 55 unità in meno dal 2009) rispetto all’andamento fortemente flessivo del mercato di riferimento delle trattrici. Lo scostamento più importante (–23%), è comunque quello relativo alla categoria A, sostanzialmente stabile è quello degli specialistici (categoria B), mentre fortemente in crescita

(+22%) risulta il settore delle ditte che vendono esclusivamente attrezzature agricole (categoria C). Questo significativo aumento potrebbe indicare che tale segmento di aziende si sta velocemente espandendo e resta, a nostro parere, un dettaglio da approfondire meglio.

I MANDATI Come già anticipato, la nostra analisi si concentra, per semplicità, solo sulle reti distributive delle case costruttrici di trattrici definite come Top 7, escludendo le aziende specializzate in trattrici isodiametriche/ compatte o similari. La riduzione degli imprenditori e la concentrazione su di essi di molti marchi mette in evidenza che il numero di mandati (imprenditori con contratto ufficiale) rappresenta il primo vero dato dell’evoluzione del-

GRAFICO 2 - NUMERO MANDATI TOP 7 (2013-2015)

DATI: UNACMA REPORT

180

4 Calo di 4ti manda –7,3% sul 2013

160 140

Unità

120 100 80

Mandati 2013 (totale 601) Mandati 2015 (totale 557)

60 40 20 0

Cnh

Sdf

Argo Agco John Tractors Deere

16

Claas Kubota

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le reti distributive negli ultimi due anni. Il calo del numero di mandati rilevato tra il 2013 e il 2015 (–44 unità, pari a –7,3%, grafico 2) conferma il trend della concentrazione di più marchi sullo stesso dealer, quasi sempre già appartenente allo stesso Gruppo, prevalentemente sulla stessa area di competenza (con poche eccezioni), senza sedi differenziate per marchio, con officine, servizi post-vendita e amministrazioni unificate. Anche i servizi commerciali sono per la maggior parte multimarchio e questo rappresenta uno dei punti critici che si evidenzia in quanto potrebbe venire ridotta/vulnerata l’identificazione di marchio verso il cliente che rimane sempre uno dei punti fondamentali per la fidelizzazione dello stesso.

I PUNTI VENDITA (SALES POINT) Nel processo di concentrazione in atto, diminuiscono i mandati (imprenditori) ma si evolvono conseguentemente i punti vendita, ovvero le sedi degli stessi riferite ai brand rappresentati. Abbiamo già detto che, tranne alcune eccezioni nei privati e tra i Cap (Consorzi agrari), la maggioranza dei dealer non ha filiali dirette (tranne Claas) sul territorio. Essendosi allargate le zone dei mandati che spesso sono pluri-provinciali, l’area da coprire risulta spesso vasta e non omogenea. Questo è un problema che talvolta viene risolto attraverso la collaborazione con altre aziende minori del territorio (specialisti di attrezzature e officine che funzionano da segnalatori). I dati di questa rete di secondo livello sono però oggi difficilmente reperibili ma saranno oggetto di un approfondimento successivo alla nostra indagine. Dai dati della tabella 2 emerge che, mediamente il rapporto ditte mandatarie/punti vendita è pari all’1,3 con le maggiori evidenze verso il gruppo John Deere che raggiunge il valore di 2,1 (oltre alla sede ci sono due punti vendita nel territorio) e Sdf (Same Deutz-Fahr) che è all’1,6. Per la multinazionale americana


UNACMA grafico 3, distinguendo i due livelli, ovvero la fedeltà al marchio esclusivo (monobrand) o a quella dei multimarchi dello stesso Gruppo. Le colonne blu evidenziano il livello di fidelizzazione dei dealer monomarchio dove prevale John Deere, per evidenti ragioni di full line completa ed esclusiva. Solo a uno dei loro dealer (Cap di Sardegna) viene permessa la condivisione con un marchio concorrente (in questo caso Landini) evidentemente per motivi storici ma soprattutto per la mancanza di un’alternativa valida nel territorio insulare. Tra gli altri marchi singoli si notano Claas e Valtra che presentano entrambi una rete molto fidelizzata ed esclusiva. Tutti gli altri gruppi, dove le reti sono pluribrand, il livello di fidelizzazione (colonne rosse) è sempre molto elevato (media 92%).

TABELLA 2 - RAPPORTO PUNTI VENDITA E DITTE DATI: UNACMA REPORT MANDATARIE TOP 7 (2015) Ditte (società) coinvolte con i 7 principali Gruppi

Ditte mandatarie

Punti vendIita/ Brand

Rapporto Punti vendita/ Ditte mandatarie

CNH

74

99

1,3

SDF

155

246

1,6

ARGO TRACTORS

122

143

1,2

AGCO

98

114

1,2

JD

28

59

2,1

CLAAS

38

38

1,0

KUBOTA

46

46

1,0

TOTALE

561

745

1,33

il dato è scontato in quanto la forte strategia di concentrazione della propria rete italiana ha portato i dealer ad aprire sedi distaccate (da due a quattro) nell’ampio territorio di mandato. In generale è su questo tema dei grandi dealer, che include sia dealer privati che i Cap multiprovinciali, ovvero sul rapporto tra investimenti in strutture, materiali, risorse umane e fatturato/redditività, che gli addetti ai lavori hanno differenti pareri e soluzioni. Certamente, in una situazione di forte contrazione del mercato, queste strutture hanno opportunità di crescita del fatturato ma sono soggette a un’attentissima attività di «controllo dei costi» in funzione dell’andamento dei mercati lo-

cali della meccanizzazione agricola. Alcune recenti situazioni (emergenza finanziaria e gestionale) emerse in alcune aziende distributrici hanno evidentemente dimostrato che questo è un problema reale.

FIDELIZZAZIONE DELLE RETI

ABBINAMENTI TRA MARCHI DELLO STESSO GRUPPO

Ormai rendere le proprie reti esclusiviste è un obiettivo primario consolidato delle strategie distributive di tutti i sette costruttori Top ma, in generale, di ogni azienda che produce macchine agricole. I marchi primari hanno raggiunto da anni un grado di fidelizzazione molto elevato anche avendo più brand trattoristici nel proprio listino. Lo vediamo nel

GRAFICO 3 - FEDELTÀ AL MARCHIO DATI: UNACMA REPORT E AL GRUPPO (2015)

Come emerge dal grafico 4, gli abbinamenti più frequenti sono quelli del tri-brand del gruppo Sdf (Same, Lamborghini, Deutz) e del dualbrand del gruppo Cnh (New Holland, Case IH). Significativo anche il dual-brand di Argo Tractors (Landini, McCormick).

GRAFICO 4 - ABBINAMENTI TRA MARCHI DELLO STESSO GRUPPO (2015)

Steyr Fendt Deutz Same Lamborghini McCormik Kubota MF Landini Valtra Claas Case IH John Deere New Holland

DATI: UNACMA REPORT

Same + Lamborghini Lamborghini + Deutz MF + Fendt + Challenger MF + Fendt Same + Deutz Landini + McCormick New Holland + Case IH Same + Deutz + Lamborghini 0

10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

0

Indice fedeltà marchio Indice fedeltà Gruppo

GIUGNO 2015

17

5

10 15 20 25 30 35 Unità


UNACMA GRAFICO 5 - ABBINAMENTI TRA MARCHI DI GRUPPI CONCORRENTI (2015)

GRAFICO 6 - EVOLUZIONE BRAND POINT PER TIPOLOGIA (2013-2015)

DATI: UNACMA REPORT

DATI: UNACMA REPORT

60 Kubota

50

Fendt

40

Claas

30

%

Landini Massey Ferguson

20

Same

10

Lamborghini New Holland

0 0

2

4

6

8

10 12 14 16 18 20 Unità

GRAFICO 7 - NUMERO DI TRATTRICI VENDUTE PER BRAND/DEALER DATI: UNACMA REPORT (IMMATRICOLATO 2014) Valtra McCormick Steyr Lamborghini Deutz Claas Massey Ferguson Case IH Kubota Same Fendt Landini John Deere New Holland

Mono-brand

Pluri-brand Pluri-brand Gruppo Concorrenti Anno 2013 Anno 2015

GRAFICO 8 - NUOVE NOMINE CONCESSIONARI NEL BIENNIO 2013-2014

DATI: UNACMA REPORT

Massey Ferguson John Deere Claas Deutz Valtra Landini McCormick Same Lamborghini Kubota 0

10

20

30

40 50 Numero

ABBINAMENTI TRA MARCHI DI GRUPPI CONCORRENTI

60

70

80

che si troveranno a scegliere (e possibilmente non a subire) una strada «commerciale» ma anche strategica per il loro futuro aziendale. Le aggregazioni di marchio (pluri-brand) che emergono nel grafico 6 permettono un maggior equilibrio gestionale con un migliore assorbimento dei costi generali aziendali. Il grafico 7 evidenzia il numero medio di trattrici vendute per ogni rete distributiva presa in esame. Permette di dare un’idea volumetrica e non valoriale (fatturato) del peso di ogni marchio per ogni dealer e, conseguentemente, anche del grado di sostenibilità del business legato a ciascuno di essi.

Gli abbinamenti tra marchi concorrenti sono ridotti all’8% del totale, in leggera crescita rispetto all’indagine del 2013 quando erano al 5%. Come evidenziato nel grafico 5, Kubota risulta di gran lunga il marchio con più abbinamenti con la concorrenza; questo aspetto se nel recente passato era comprensibile e tollerato, oggi con la forte crescita del costruttore giapponese che si propone come leader mondiale, diviene molto più problematico. Sarà interessante vedere come nei prossimi due anni sarà gestito da tutti gli altri brand interessati a «difendersi» da una strategia d’attacco da vero full liner. In questo caso sarà molto determinante anche la scelta dei dealer attualmente in partnership anche con Kubota

NUOVE NOMINE DI CONCESSIONARI Ogni sei mesi Unacma Life segnala le nuove nomine di dealer nelle varie reti dei 7 Gruppi trattoristici;

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2

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6 Numero

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questi dati, oltre a dare una informazione esclusiva al settore delle macchine agricole, ci permettono di valutare il «grado di sostituzione/rinnovamento» di ciascun Gruppo, Nei due anni presi in esame 20132014 ci sono state rispettivamente 29 e 34 nuove nomine I marchi che hanno registrato maggiori nuovi inserimenti sono stati Kubota (10) e Lamborghini (10), con Same (9) e Landini/McCormick (8). La rete del leader di mercato (New Holland) è da anni stabile e invariata, anche se nei primi mesi del 2015 si è rilevata una «nuova nomina» (zona Lecce) che ha interrotto questa staticità. Che sia un segnale di ulteriori mosse? • Alberto Cocchi Consulente e giornalista settore macchine agricole


UNACMA

I N T E R V I S TA A L C O S T R U T T O R E

DANIELI (ARGO TRACTORS): MASSIMA FIDELIZZAZIONE E NESSUN VINCOLO PER VENDERE LE ATTREZZATURE to fino a tornare al secondo poPer commentare lo studio sto di market share. Ovvero ofsull’evoluzione delle reti distrifrire una grande collaborazione butive italiane abbiamo contate avere una forte sensibilità ritato uno dei più esperti manaspetto alle esigenze dei nostri ger del settore. Mario Danieli, dealer. Facendo crescere i Top infatti, da oltre 10 anni ha la (anche come aree di mandato responsabilità commerciale di o affidando loro tutti i marchi uno dei più importanti costrutdel nostro Gruppo) ma anche ritori italiani, l’Argo Tractors della spettando le realtà più piccole famiglia Morra. Oltre a questa se localizzate geograficamenesperienza continuativa, non fate in aree specialistiche. Siacilmente registrabile in queste mo un costruttore con un listidelicate posizioni, ha lavorato no completo in tutte le gamme anche in altre aziende del setdi trattrici per tutti i segmenti. tore acquisendo una conoscenQuindi non siamo nelle condiza molto ampia sul mondo delMario Danieli, responsabile commerciale zioni di accettare che un nostro le concessionarie. dealer condivida questo businL’analisi dimostra, innanzitut- Argo Tractors nes con un concorrente anche to, che il quadro generale (numero totale delle aziende distributrici presenti nell’an- se questo offre una gamma più completa con mietitrebnuario Mad-Macchine Agricole Dove) è solo in leggero bie e attrezzature agricole (full liner). calo nonostante il mercato delle macchine agricole ab- Nelle recenti riunioni regionali con la nostra rete abbiamo bia avuto, e continui ad avere, un fortissimo calo dei vo- riaffermato questo concetto anche con esempi evidenti che dimostrano come si può essere ottimi dealer di suclumi. Cosa significa? Ciò si spiega con la persistenza di numerosissimi dealer di cesso (e con positivi margini) tenendo libera (e non obblidimensione familiare, con fatturati tra i 500 mila e il milio- gata) l’offerta trattore e quella delle attrezzature sceglienne di euro che, come dimostrano i dati Unacma, rappre- do i partner ottimali, nel secondo segmento, ed essendo sentano ancora nettamente il tessuto di base del settore. liberi di offrire il meglio di quanto disponibile nel mercato Con queste dimensioni possono meglio adattarsi nei mo- secondo le esigenze della propria area di vendita. Sappiamenti di crisi e con maggiore elasticità alle diverse esigen- mo infatti che ci sono attrezzature di vari marchi italiani o ze del mercato, anche concentrandosi esclusivamente sul esteri con valide specifiche proposte da aziende che non settore delle attrezzature (questo segmento è in crescita) appartengono ai grandi full liner. Questa per noi di Argo e rifiutando collaborazioni (come sub-agenti) con i grandi Tractors è la scelta vincente che suggeriamo ai nostri deadealer che affiderebbero volentieri loro un’area di vendi- ler visto che tutte le previsioni indicano nel segmento deta dei trattori o delle grandi semoventi. C’è poi una moti- gli implements quello di maggiore incremento di mercavazione caratteriale di «forte orgoglio» personale che im- to e di margini. pedisce queste collaborazioni. Questo aspetto determina, La vostra rete oggi è rappresentata da 118 aziende però, un limite di crescita professionale delle reti di ven- (mandati). Pensa che sia il numero corretto o è ancodita minori ma rappresenta una realtà italiana difficile da ra modificabile? modificare in tempi brevi. Inoltre, l’esplosione della tec- L’obiettivo che ci siamo proposti, in questo contesto di nologia in tutte le macchine agricole moderne limita la ca- mercato, è di rafforzare ulteriormente il rapporto con pacità tecnico/professionale anche delle piccole officine i nostri migliori dealer o con le migliori opportunità di private nel post-vendita. Si richiede, infatti, una «capaci- nuovi partner che eventualmente si presenteranno. Seletà di investimento» in questa direzione realizzabile solo se zionandoli, penso che arriveremo in due anni a circa 100 fai parte di un grande Gruppo che possa permettere un dealer con i quali lavoreremo con i nostri brand (Landini, buon addestramento e quindi un servizio adeguato di as- McCormick e Valpadana). Purtroppo in questi anni non si sono presentati in campo nuovi imprenditori provenienti sistenza al cliente. Cresce la fidelizzazione di tutti i sette grandi costrut- da settori diversi (per esempio dal movimento terra) con tori, spinta ormai al massimo del possibile. Tra i pochi le caratteristiche adatte a investire in questo nostro setdealer multibrand abbinati con concorrenti ci sono le ul- tore. Quindi occorre selezionare sul meglio che c’è neltime «battaglie» per farli rimanere esclusivisti. Come si le reti attuali. comporta Argo Tractors, in questo caso, di fronte a ri• Alberto Cocchi chieste di una gamma più full liner della vostra? Consulente e giornalista La nostra politica rimane quella che ci ha guidato in questi ultimi anni con buoni risultati e recupero quote di mercasettore macchine agricole

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UNACMA U N A C M A R E P O R TA G E

EXPO, I COSTRUTTORI EUROPEI CHIEDONO PIÙ ATTENZIONE ALL’UE Al meeting dei costruttori, svoltosi al padiglione Ue all’Expo di Milano, i più importanti membri dell’esecutivo Cema - il Comitato che rappresenta i produttori europei di macchine agricole - hanno incontrato il commissario europeo, Luis Filipe Girao, per sottolineare, ancora una volta, l’importanza del settore delle macchine agricole nell’ambito dell’economia di tutta la comunità. Richard Markwell, presidente del Cema e vicepresidente Massey Ferguson, ha chiaramente esposto i numeri del comparto ovvero 4.500 aziende, dalle multinazionali alle numerosissime realtà medio-piccole, con 450 tipologie di macchine agricole che coprono tutti i segmenti della meccanizzazione agricola. Un aggregato di fatturato che raggiunge i 26 miliardi di euro impiegando 135.000 persone direttamente coinvolte e altre 125.000 nelle reti distributive e nei servizi dei network del comparto. In questo contesto prevalgono grandissimi investimenti sulla tecnologia che sta facendo diventare le macchine agricole uno dei settori leader a livello globale. Tutto questo, seguendo le severe direttive che l’Ue (e non solo) hanno imposto in questi ultimi anni. Grande attenzione è stata, infatti, posta alle normative sulla riduzione delle emissioni, imponendo traguardi sempre più impegnativi (con costi di produzione altissimi) che hanno completamente rivoluzionato anche le stesse macchine agricole. Oggi, però, in un contesto (europeo in primis) dove il mercato sta fortemente riducendo i volumi di vendita, non si può chiedere a tutta la filiera agricola (compresi

A sinistra Luis Filipe Girao, commissario europeo, al centro Richard Markwell, presidente Cema

dealer e clienti finali) un continuo incremento dei prezzi che non può essere assorbito dai ricavi del settore che sono in forte ribasso. Quindi occorre che l’Ue si sensibilizzi su queste problematiche e di conseguenza prenda atto che non bisogna proseguire, senza la dovuta elasticità e ragionevolezza, in un cammino intransigente di «nuove norme» (Direttiva macchine) senza vedere gli effetti che stanno producendo in questo momento sul mercato europeo. Tenendo ben presente che, già da adesso, i mercati che avran-

no bisogno di macchine agricole che si producono in Europa sono tutti in altri continenti (Africa e Asia in primis) e che queste aree richiedono caratteristiche tecniche e prezzi di vendita, certamente non adeguati agli attuali costi (e investimenti) a cui sono sottoposti i costruttori europei. E quindi un mercato che bisogna separare da altri comparti (come quello dell’automotive) che è spinto da altre motivazioni, da altri consumatori e da altre logiche commerciali e non «fare di tutta un’erba • un fascio».

LEGISLAZIONE

TRATTORI COMPATTI: BATTAGLIA IN PARLAMENTO EUROPEO È stata consegnata in Commissione ambiente dall’europarlamentare Elisabetta Gardini la relazione sul tema dei motori per le macchine non stradali che comprende, anche se indirettamente, la spinosa questione dei «trattori stretti». L’associazione dei costruttori italiani, il Comitato dei costruttori europei e le organizzazioni del mondo agricolo sono allineati con la parlamentare nella richiesta di una normativa ad hoc che tenga conto delle caratteristiche specifiche

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dei trattori compatti e che prenda atto dell’inapplicabilità per queste macchine dell’attuale regolamento sulle emissioni. •


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FOTON LOVOL: PRIME MOSSE DEI CINESI All’inizio era solo un drappello di ingegneri provenienti dalle migliori aziende del settore trattoristico, convinti di partecipare a una «fantastica avventura». Poi, con l’arrivo di una figura professionale molto conosciuta, Massimo Zubelli, dalla Sdf (Same Deutz-Fahr), si scoprivano le carte soprattutto perché il motore di tutto questo progetto è uno dei manager italiani più conosciuti del settore anche a livello internazionale, ovvero Andrea Bedosti. Da quel momento, l’avamposto cinese è cresciuto velocemente come personale e impianti e i primi ,ancora ben nascosti progetti, cominciavano a delinearsi. Ormai siamo vicini alla presentazione ufficiale mondiale del progetto Foton Lovol in agricoltura, che sarà dirompente e cambierà alcuni riferimenti nel settore, soprattutto tra i costruttori multinazionali. Dai rumors che emergono, una gamma completa e rinnovata di trattrici debutterà alla prossima Agritechica di Hannover (…novembre) e non sarà la sola. Infatti, le notizie recentemente rese note «scoprono» altre carte, quasi inimmaginabili. Si tratta del «recupero», da parte dei cinesi, di due marchi storici della meccanizzazione italiana che sono Bubba e Arbos, che serviranno per rendere tutto il progetto agricolo cinese, più legato alla tradizione ma soprattutto all’ingegno tecnologico italiano che rappresenta il «cuore» di questa affascinante, ambiziosa e incredibile sfida. Il primo appuntamento per avere maggiori dettagli è previsto il 27-28 giugno a Milano con un convegno (e un raduno) sulla storia di questi due marchi, fino ad oggi scomparsi ma recuperati grazie a un progetto • globale italo-cinese.

Finalmente ci siamo ! L’attesa è finita e durava da oltre un anno. Da quando in un misterioso laboratorio di ricerca, nascosto in un capannone industriale nei dintorni di Bologna, nasceva il progetto mondiale Foton Lovol in agricoltura

Bubba-Arbos: la rinascita di un marchio sulla Via della Seta Bologna, 22 Maggio 2015

Recupero storico e rilancio industriale: Lovol e i marchi Bubba e Arbos E’ con grande piacere che, a nome della Società Foton Lovol Heavy Industry Ltd, primario costruttore cinese di trattori agricoli, mietitrebbie e attrezzature agricole, annunciamo il progetto per il recupero e la valorizzazione di due importantissimi marchi italiani che hanno fatto la Storia della meccanizzazione agricola:

costruttore nel 1923 del primo trattore italiano con motore Testa calda

costruttore di Trebbiatrici e Mietitrebbie semoventi.

Lovol con i suoi 16.000 dipendenti ed oltre tre miliardi di Euro di cifra d’affari nell’esercizio 2014 nel solo comparto dell’industria automotive off road, è il leader assoluto sul mercato cinese ove vanta oltre il 30% di quota di mercato tanto nel settore trattori agricoli che soprattutto in quello delle mietitrebbie. Lovol ha lanciato in Italia un vasto piano di investimenti in attività di Progettazione, Produzione e sviluppo Distributivo nel campo dei Trattori e delle Macchine Agricole. L’acquisizione dei marchi Bubba e Arbos si inquadra non tanto in una nostalgica iniziativa di rivisitazione del passato quanto in una dinamica azione di recupero di quei valori culturali ed industriali che contribuiranno a dare fondamenta e spessore alla diffusione dei prodotti di alta tecnologia sviluppati dal colosso cinese Lovol. Con la presente abbiamo inoltre il piacere di annunciare l’avvio di un intenso programma di “Media Communications” che si articolerà in numerose iniziative sui campi e nelle principali esposizioni di settore. Primo appuntamento: convegno e raduno il 27-28 giugno ai Giardini Polonia - Milano Zona Expo ingresso Est Roserio. Dr. Andrea Bedosti Presidente Lovol Europe Lovol Europe Engineering Srl | Via Cavour 1 a/b/c, 40012 Calderara di Reno (BO) | www.lovol.com

GIUGNO 2015

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UNACMA

NOTIZIE FLASH PILLOLE DI TAO L’incontro tra dealer e costruttori del settore delle macchine agricole si conferma un appuntamento immancabile nel contesto del prestigioso Automotive Dealer Day che quest’anno ha visto al centro del tradizionale convegno, organizzato da Maurizio Sala (Quintegia) con il contributo fattivo di Unacma, il mondo degli Implements. Settore meno «studiato» di quello dei trattori ma altrettanto fondamentale nell’economia industriale del distretto italiano con una presenza massiccia di costruttori nazionali che esportano circa l’80% all’estero. Un segmento, quello delle attrezzature, che incide molto anche sulla marginalità dei dealer e che risulta un centro di profitto da seguire con particolare cura. Lo ha ribadito Roberto Rinaldin, presidente Unacma, intervenuto insieme ai manager di alcuni prestigiosi costruttori. Da Filippo Berti (Berti macchine agricole), Daniele Dorofatti (Maschio Gaspardo), Marco Mazzaferri (New Holland), Giuliano Fantoni (Matermacc) sono arrivate testimonianze e numeri del settore (8,7 miliardi di euro il valore stimato delle vendite nell’area europea) con trend di crescita. Conferme di forti investimenti in corso d’opera sono venute dal manager della New Holland che ha

Da sinistra: Roberto Rinaldin (Unacma), Daniele Dorofatti (Maschio Gaspardo), Filippo Berti (Berti macchine agricole), Marco Mazzaferri (New Holland), Giuliano Fantoni (Matermacc) confermato l’interesse per un’acquisizione (o partenariato) di brand premium nell’area fienagione e lavorazione del terreno che sta per essere conclusa dalla multinazionale Cnh.

REPORT AGRIEVOLUTION 2014

Vendite di trattori nuovi nei principali Paesi del mondo 2010

2011

DATI: UNACMA REPORT

MARCHIO

DITTA NUOVA NOMINA

AREA MANDATO

CNH

Valpadana Valpadana Landini Landini McCormick Valpadana New Holland

Maionchi Nello & Figli Tecogarden di Cazzani Enzo Buratti Vittorino Ci. Due Srl Enne Srl Enne Srl Conte Srl

Pistoia Como-Varese Alessandria Cuneo Nuoro-Ogliastra Nuoro-Ogliastra Lecce

JOHN DEERE

John Deere

Pm&B

Grosseto, Pisa, Lucca, Massa Carrara

Lamborghini Lamborghini

Tecnova di Trivolo Piero Zmc di Zarrillo Carmine

Catanzaro Caserta

Same

Agritractor di Lavorgna Martino

Benevento

Deutz-Fahr

Meninno Rocco

Avellino - Napoli

ARGO TRACTORS

SDF

22

2012

2013

2014

Canada 22.834 24.117 25.449 27.542 28.144 Stati Uniti 164.894 168.013 185.333 201.851 208.274 Brasile 56.420 52.296 55.810 65.089 55.537 Giappone (>22 kW) 16.363 17.222 19.001 24.721 20.944 Cina (>18 kW) 320.000 367.000 416.000 524.500 524.600 Corea (>22 kW) 15.280 14.291 13.471 12.853 12.000 India 520.073 612.687 529.956 619.159 592.942 Federazine Russa 21.085 36.997 41.827 40.158 37.500 Turchia 36.072 60.466 50.320 52.285 58.500 Unione Europea 167.517 187.352 184.255 184.335 169.500 di cui: Francia 29.123 35.409 38.754 42.656 33.127 di cui: Germania 28.587 35.977 36.264 36.248 34.611 di cui: Italia 23.323 23.431 19.343 19.018 18.178 di cui: Regno Unito 14.486 15.217 14.964 13.490 13.526 Mondo 1.700.000 1.900.000 1.950.000 2.200.000 2.130.000 Fonte: Agrievolution, VDMA - Le stime per il 2015 prevedono un calo medio del 5%.

NUOVE NOMINE DEALER RETE ITALIA (GENNAIO-MAGGIO 2015) COSTRUTTORE

La seconda parte di Tao è stata dedicata, invece, a uno studio sull’ottimizzazione dei servizi post-vendita di un dealer presentato da Luca Fontanini del Consorzio agrario di Cremona.

GIUGNO 2015

% 2 3 –15 –15 0 –7 –4 –7 12 –8 –22 –5 –4 0 –3

LUTTO

GIANLORENZO CARAVAGGI Il 30 maggio 2015 è mancato un altro noto personaggio del settore macchine agricole e forestazione. Salutiamo Gianlorenzo Caravaggi con affetto. Siamo vicini a tutta la famiglia che da poco aveva festeggiato il 70° anniversario dell’azienda Caravaggi di Pontoglio (Brescia).


UNACMA • segue da pag. 2 tive prestazioni» da affiancare al normale servizio di assistenza tecnica e di riparazione. Siamo, infatti, convinti di rappresentare l’unico «soggetto moltiplicatore della cultura della sicurezza», capace di raggiungere tutte le tipologie di utenza di macchine agricole e da giardinaggio, siano essi professionisti, aziende agricole, contoterzisti, coltivatori diretti e semplici hobbysti, con la concreta possibilità di sensibilizzare gli utilizzatori al rispetto delle norme e all’uso in sicurezza delle macchine. Abbiamo, però, dovuto constatare, nostro malgrado, quanto sia veritiera l’altra sua affermazione, resa sempre in audizione alla Commissione sicurezza del Senato, nella quale evidenzia la difficoltà a «fare dialogare fra loro soggetti che non hanno una filiera di governance uniforme», con la conseguenza che un progetto quale è il nostro, rispondente pienamente e coerentemente a quanto Inail e Regioni dovrebbero realizzare in base all’art. 9 comma 2 lettera c) e d) e art.11 comma 1 lettera b) e c) del decreto legislativo 81/08.» debba superare ostacoli imprevisti. Appare tuttavia evidente che un progetto così ambizioso non può essere solo autoreferenziale. Abbiamo, quindi, necessità di acquisire un «riconoscimento» che conferisca al medesimo la necessaria «autorevolezza». Autorevolezza che non solo serve a superare la discrasia fra «soggetti diversi» e conseguentemente al sostanziale «miglioramento qualitativo e di efficacia» dell’azione di vigilanza, come da lei auspicato, ma possa servire a rendere l’intero progetto avulso da ogni logica/critica di mercato e quindi credibile. Ed è a questo fine che ci rivolgiamo a Lei, quale responsabile del Ministero maggiormente coinvolto nell’azione di miglioramento della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di concerto con il Ministero della salute, affinché possa compartecipare alla realizzazione del progetto Unacma ROC, con le modalità richieste, opportune e necessarie. L’assunzione da parte dei rivenditori e riparatori di macchine agricole e da giardinaggio, del ruolo, pubblicamente riconosciuto, di promulgatori e attuatori della cultura della sicurezza, rappresenta un valido sostegno al miglioramento del grado di sicurezza in agricoltura. Ne sono prova e dimostrazione le esperienze attuate in altre nazioni europee che hanno ottenuto effettivi ed efficaci risultati, ma soprattutto hanno contribuito a modificare la percezione dell’utente nei confronti degli aspetti di sicurezza, non più visti come imposizione di oneri aggiuntivi e sanzioni perfino penali, ma come opportunità per garantire la salvaguardia della propria salute e anche del valore commerciale della propria attrezzatura. C’è, infine, il tema sempre richiamato da Lei Sig. Ministro, «dell’efficienza e dell’efficacia degli strumenti di formazione» messi in campo. Nel caso dell’agricoltura, questo tema è stigmatizzabile nelle modalità di attuazione «dell’abilitazione alla guida delle macchine agricole» definito dall’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 22 Febbraio 2012 (G.U. n 60 del 12 marzo 2012) e che dovrebbe entrare in vigore il 31/12/2015, salvo ulteriore proroga. È sufficiente soffermarsi ad analizzare le modalità previste per la prova pratica alla guida delle trattrici per rendersi conto

che la norma è scritta con scarsa «cognizione di causa» a meno che non si sia voluto favorire altri aspetti, sicuramente meno nobili ma «politicamente» più redditizi, che di fatto hanno «totalmente vanificato l’efficacia della norma stessa». Lei stesso saprà che l’esercitazione pratica prevede: guida su strada • guida del trattore senza attrezzature collegate • manovra di accoppiamento attrezzature • guida con rimorchio ad uno e due assi • guida del trattore in condizioni di carico laterale • guida del trattore in condizioni di carico anteriore • guida del trattore in condizioni di carico posteriore guida in campo • guida del trattore senza attrezzature collegate • manovra di accoppiamento attrezzature • guida con rimorchio ad uno e due assi • guida del trattore in condizioni di carico laterale • guida del trattore in condizioni di carico anteriore • guida del trattore in condizioni di carico posteriore il tutto da effettuarsi nell’arco di 5 ore e con la partecipazione di massimo 6 discenti. Converrà, dunque, che 5 minuti per ogni singola esercitazione di ciascuno dei neo guidatori di trattore non garantisce nessuna abilità! Ci stiamo apprestando all’emanazione di un’altra fondamentale norma, salvo ulteriore proroga, che molto influirà sugli aspetti della sicurezza in agricoltura e quindi sulla riduzione di quegli eventi elencati nella lista precedentemente esposta. Ci riferiamo alla Revisione delle macchine agricole. Le modalità di attuazione di questa norma rappresentano il prossimo banco di prova dal quale potremo evincere se il Governo del quale Lei è autorevole esponente, sebbene non direttamente coinvolto, intenda veramente attuare decisioni volte a risolvere concretamente i problemi ai quali si riferisce, oppure sarà, come lo è stata la precedente legge che abbiamo richiamato, espressione dei «poteri forti» e pura demagogia che incrementa solo ulteriore burocrazia e oneri economici annullando, ancora una volta, l’efficienza e l’efficacia dei risultati attesi. «Arriva un momento in cui il coraggio deve essere più forte della comodità e la speranza deve prendere il posto della rassegnazione» (M. Renzi) Ci conceda, dunque, sig. Ministro la possibilità di motivarle dettagliatamente questa nostra richiesta, perché quello che vogliamo realizzare è di sicuro interesse generale, ma ancor più di sicura efficacia specifica, e potremo, inoltre, accennarle anche altre proposte che intendono pubblicizzare le opportunità lavorative che il nostro settore offre ai giovani diplomati e laureati, sfatando vecchi e consunti luoghi comuni legati all’agricoltura.

GIUGNO 2015

con cordialità

Responsabile sicurezza

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AGRILEVANTE 2015 L'AGRICOLTURA MEDITERRANEA Bari IN UN UNICO EVENTO 15-18 MEDITERRANEAN AGRICULTURE IN A SINGLE EVENT Organizzata da Federunacoma Surl. Ăˆ un'iniziativa Fiera del Levante Organized by Federunacoma Surl. A Fiera del Levante Initiative

Regione Puglia

Provincia di Bari

Comune di Bari

CCIAA di Bari

Esposizione Internazionale delle Macchine, Impianti e Tecnologie per la Filiera Agricola.

Info: tel (+39) 06 432.981 - fax (+39) 06 4076.370 agrilevante@federunacoma.it

International Exhibition of Machinery and Technologies for Agriculture.

www.agrilevante.eu

ottobre October


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