Unacma Life - Ottobre 2015

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I.P. I.P

CONCESSIONARI | RICAMBISTI | OFFICINE | AGRICOLTURA | GIARDIN GIARDINAGGIO NAGGIO ottobre 2015

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TRATTORI: LA PIAGA DEI FURTI Indagine Unacma Report

CONCESSIONARI E OFFICINE SI PREPARANO PER LA REVISIONE SUCCESSO DEI CORSI UNACMA INAIL ▸ Revisione: la frittata è fatta

▸ Mother regulation in arrivo

▸ Quando conviene il noleggio

▸ Nasce Arbos Lovol


EDITORIALE

FARE BUSINESS CON I SERVIZI I dati li conosciamo più o meno tutti, ma troppo spesso ci fa comodo ignorarli. Il mercato delle trattrici agricole nuove continua a far registrare un calo dopo l’altro. Le previsioni più ottimistiche di immatricolato nel 2015 si attestano intorno alle 17.000 unità e gli scenari a medio termine non fanno presagire cenni di ripresa. Da qualche anno, infatti, come associazione continuiamo a dire che i numeri si attesteranno nel prossimo futuro sulle 15.000-16.000 immatricolazioni l’anno. I motivi che vengono individuati come causa di questa contrazione non hanno carattere temporaneo: un calo delle superfici coltivate, l’accorpamento delle aziende agricole con conseguente aumento della dimensione media (meno trattrici immatricolate ma più potenza unitaria) e, non ultimo per importanza, la maturità di un mercato di sola sostituzione. In una situazione come quella appena descritta è facile fare qualche riflessione: gli operatori si muovono all’interno di un mercato oramai maturo e in fase di contrazione è perciò altamente competitivo. Per entrambe le motivazioni sia il fatturato che i margini tenderanno in maniera inesorabile a contrarsi. I costruttori in risposta tendono a ridurre le concessionarie, ma dovendo avere la garanzia di coprire gli stessi territori, affidano aree di competenza sempre più grandi ai dealer rimasti. Questo, a parità di mercato, significa spesso fare ulteriori investimenti senza incrementare il fatturato di vendita. Questo dato è confermato dallo studio riportato nel precedente numero di Unacma Life dove si evince che per ogni mandato in media equivalgono 1,33 punti vendita, con la punta di John Deere che per ogni mandato ha circa 2 punti vendita. Se questa è l’unica ricetta che hanno i costruttori per affrontare questa fase di crisi, temo che non sarà suffi-

ciente; non è pensabile compensare il calo di fatturato dei dealer affidando aree di competenza sempre più grandi che si traducono in maggiori costi per sedi secondarie, per coprire le maggiori distanze o anche per personale aggiuntivo necessario a presidiare le nuove aree.

Strategia tra l’altro in contrasto con la struttura media dei dealer italiani; le aziende che si occupano di distribuzione di macchine agricole sono per la maggior parte a conduzione familiare e da una recente indagine tra gli associati Unacma solo il 35% circa ha più di 10 addetti occupati. Questo ultimo dato offre uno spunto per parlare di servizi e post-vendita. È evidente che le nostre aziende saranno costrette nel futuro, oramai vicinissimo, a ricercare nuovi equilibri gestionali basati sempre meno sulla vendita di prodotti, a vantaggio di quella dei servizi, ed è ciò che ci sentiamo ripetere da anni. Cardine di questo nuovo corso sarà certamente l’area post-vendita: assistenza, vendita di ricambi e servizi accessori. È difficile però pensare che un’azienda con meno di 10 unità possa essere orientata al Service, che da solo, tra magazzino e officina, anche minimamente strutturato, richiederebbe non meno di 7-8 unità lavorative. Nei mercati più evoluti del nostro,

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in settori merceologici affini e anche nelle aziende che già hanno orientato il business nell’area post-vendita, il Service, nel senso ampio del termine, contribuisce all’assorbimento dei costi generali aiutando l’azienda ad affrontare le oscillazioni di fatturato legate alla vendita. Tutti sappiamo che le uniche aziende sopravvissute alla crisi che ha colpito i settori Automotive e Movimento Terra sono quelle che potevano appoggiarsi ad un’area post-vendita efficiente. Spesso purtroppo le nostre officine sono orientate principalmente al servizio dell’area commerciale e all’assistenza in garanzia, cosa che rende quasi impossibile raggiungere un equilibrio gestionale. Per questo motivo è indispensabile vendere a terzi non meno del 60% della manodopera fatturabile. Non ci resta quindi che studiare TUTTE le strade per realizzare ricavi aggiuntivi. Vendere la garanzia SICURA! ad esempio, ma anche convenzionarsi con compagnie assicurative, organizzare in maniera duratura l’area formazione (corsi sulla sicurezza, rilascio del patentino con ANCORS) e utilizzare gli strumenti finanziari per «marginare» di più, sono solo degli esempi. Allo stato delle cose, anche se non facile, bisogna fare in modo che il margine di contribuzione di queste aree possa dare al conto economico significativi incrementi. Ne va della «salute» delle nostre aziende. Non ci resta dunque che lavorare con convinzione sui nostri reparti di post-vendita, effettuare un’adeguata contabilità a centri di costo (e in questo i moderni sistemi gestionali ci offrono ottime possibilità) con l’obiettivo di raggiungere almeno il pareggio di bilancio. • Francesco Barnaba Vicepresidente Area Sud


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REVISIONE: LA FRITTATA È FATTA!

Mancano meno di tre mesi all’entrata in vigore della revisione obbligatoria delle macchine agricole, non più ulteriormente prorogabile, ed ancora non è dato sapere come, da chi e dove verrà praticamente attuata e gestita. Certo il compito che è chiamato a risolvere il Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture è certamente difficile, complesso e non privo di complicazioni serie e per questo non definibile in poco tempo. È come volere rigirare una grossa frittata con le mani, senza saltarla in padella e senza romperla. Ho utilizzato volutamente il paragone della frittata, perché di fatto la norma, così come è scritta, è una frittata, ribadita, e forse peggiorata, dal DM 20 maggio 2015 che trovate integralmente pubblicato nelle pagine seguenti. Il tutto nasce dall’avere aggiunto al vecchio testo dell’art. 111 del Nuovo Codice Della Strada, risalente al 1992, il riferimento al controllo della sussistenza dei requisiti minimi di sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre a quelli, ovvi, riferiti alla circolazione stradale, e del così detto «patentino», senza adeguarne la menzione dei Ministeri competenti. Ovvero, l’attuazione della revisione, così come è stato scritto nel 1992, sta in capo al MIT di concerto con il MIPAAF ma non è stato aggiunto il

Di contro resta coinvolto il MIPAAF che non ha, tuttavia, nessuna competenza in materia avendo, di fatto, perduto anche il ruolo di gestione del parco macchine circolante, da quando sono stati chiusi gli uffici UMA in gran parte delle Regioni e passati i compiti alle Province e al MIT stesso. D’altro canto, non è neppure pensabile che il MLPS, ad oggi totalmente assente dal tavolo di discussione, sia sostituito integralmente da INAIL nella definizione del processo di revisione, in quanto quest’ultimo si occupa e può occuparsi solo e prevalentemente degli aspetti tecnici mentre allo stato attuale le problematiche da risolvere sono principalmente di carattere «politico». C’è, infine, tutta una serie di ostacoli tecnico/normativi che rendono assai arduo e difficile il lavoro che attende i tecnici delle MTCT in virtù dell’eccessiva anzianità del parco macchine circolante. Come saranno valutate tutte quelle macchine che nell’arco degli anni hanno subito sostanziali modificazioni tecniche, del tipo: aggiunta di sistemi agevolatori di sterzata, cabine aftermarket, caricatori frontali, pneumatici di misura diversa, solo per citarne alcuni, senza che sia stata, a suo tempo, aggiornata la carta di circolazione? L’attuale CDS dice che non è ammesso l’aggiornamento della carta di circolazione per macchine con anzianità maggiore ai 10 anni, quindi? L’età media stimata del parco circolante è attorno ai 25 anni. Tutto questo si riflette molto negativamente nei confronti di concessionari e rivenditori di macchine agricole, perché a pochi giorni dall’entrata in vigore della norma li lascia nella più assoluta incertezza e confusione. Diversamente da quanto sostengono tutte le associazioni di categoria (Coldiretti, Cia, Confagricoltura) non so-

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al quale competono gli aspetti della salvaguardia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo, di fatto, comporta un problema operativo non di poco conto dal momento che non sappiamo chi dovrebbe materialmente verificare la sussistenza dei requisiti minimi di sicurezza relativi ai luoghi di lavoro. Queste sono competenze che i tecnici delle Motorizzazioni Civili non hanno e non possono avere perché si occupano quotidianamente ed esclusivamente degli aspetti collegati alla sicurezza per la circolazione stradale. La competenza è dell’MLPS che a sua volta demanda anche ai tecnici delle ASL la sorveglianza del mercato essendo di quest’ultimi la competenza per la verifica della sussistenza dei requisiti minimi di sicurezza delle macchine nei luoghi di lavoro. Quindi come uscire dal problema se il testo di legge non cita l’MLPS quale soggetto coinvolto direttamente nella concertazione delle regole attuative della revisione per le macchine agricole, mentre l’art. 80, sempre del CDS, indica il MIT quale «unico» soggetto abilitato a effettuare la revisione dei veicoli ad eccezione dei motoveicoli, autoveicoli e camion fino a 3,5 t per i quali si sono autorizzati centri privati con apposita legge?

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no i loro associati che subiranno le conseguenze peggiori dell’entrata in vigore della revisione per le macchine agricole, ma saranno proprio i concessionari e rivenditori che potrebbero trovarsi con un parco macchine usate non più commerciabile. A differenza degli agricoltori, che per loro scelta economica e/o operativa, possono continuare ad utilizzare la loro vecchia macchina non revisionata evitando «solo», si fa per dire,

di non circolare su strada pubblica, i concessionari che ne faranno dei loro vecchi trattori non revisionabili perché tecnicamente o economicamente non è più conveniente adeguarli? UNACMA ha fatto e sta facendo tutto il possibile per affrontare il problema, ne sono testimonianza le ripetute iniziative intraprese nei confronti del ministro del lavoro sig. Poletti, rimaste ad oggi inascoltate, come pure nei confronti del MIPAAF e del MIT,

di politici di vari schieramenti e della stessa INAIL, ma potrebbe essere opportuna e necessaria una maggiore mobilitazione della categoria che viceversa, stenta a trovare un punto di incontro e di condivisione nello stesso associazionismo prevalendo sempre l’individualismo e la competitività più assurda. • Rodolfo Catarzi Responsabile Sicurezza Unacma

Promozione della salute e sicurezza nelle attività agricole, zootecniche e forestali - Piano Nazionale Agricoltura

Decreto 20 maggio 2015: Revisione generale periodica delle macchine agricole ai sensi dell’articolo 111 del D. Lgs. 30 aprile 1992 n. 285 Art. 111. Revisione delle macchine agricole in circolazione Al fine di garantire adeguati livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e nella circolazione stradale, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, dispone la revisione obbligatoria delle macchine agricole soggette ad immatricolazione a norma dell’articolo 110, al fine di accertarne lo stato di efficienza e la permanenza dei requisiti minimi di idoneità per la sicurezza della circolazione. A far data dal 31 dicembre 2015 è disposta la revisione obbligatoria del trattore agricolo in circolazione soggette ad immatricolazione in ragione del relativo stato di vetustà.

plessiva a pieno carico superiore a 1,5 tonnellate, se le dimensioni d’ingombro superano i 4,00 metri di lunghezza e 2,00 metri di larghezza.

Revisione generale delle macchine agricole È disposta la revisione generale, con periodicità di cinque anni, delle seguenti macchine agricole (art. 57 Nuovo codice della strada):

A. trattori agricoli come definiti nella direttiva 2003/37/CE del 26 maggio 2003 e smi; B. macchine agricole operatrici semoventi a due o più assi; C. rimorchi agricoli aventi massa com-

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Visita di revisione per i veicoli di cui all’articolo 111 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada) 1. Per tutti i veicoli non presentati a revisione e che continuano a circolare dopo le rispettive scadenze, si applicano le sanzioni di cui al comma 6 del medesimo art. 111. 2. Qualora la visita di revisione abbia avuto esito sfavorevole, senza che il veicolo sia stato escluso dalla circolazione, il veicolo stesso può continuare a circolare anche oltre la scadenza per esso prevista ma, non oltre un mese dalla data di annotazione sulla carta di circolazione dell’esito dell’avvenuto controllo tecnico. Sulla carta di circolazione è apposto il timbro «Revisione ripetere - Da ripresentare a nuova visita entro


un mese», consentendo così al veicolo di continuare nel frattempo a circolare, sempre che si sia provveduto al ripristino della prescritta efficienza e ferma restando l’applicazione delle sanzioni di legge per l’eventuale riscontrata mancanza, inefficienza o deficienza dei dispositivi prescritti. 3. Se le anormalità ed i difetti riscontrati risultano tali da compromettere la sicurezza della circolazione stradale, sulla carta di circolazione è apposto il timbro «Revisione ripetere - Veicolo sospeso dalla circolazione fino a nuova visita con esito favorevole. Può circolare solo per essere condotto in officina». Tale timbro vale quale foglio di via per recarsi in officina nel corso della giornata stessa in cui il timbro è stato apposto, nell’osservanza delle eventuali ulteriori prescrizioni indicate. 4. È consentita la circolazione anche oltre i termini di scadenza per i veicoli per i quali la prenotazione è stata effettuata entro i termini, anche se la data fissata per la presentazione a visita e prova va oltre i termini di scadenza. Tale agevolazione non è consentita qualora la carta di circolazione sia stata revocata, sospesa o ritirata con provvedimento ancora operante. Eventuali prenotazioni, avanzate dopo la scadenza dei termini, possono essere annotate sulla domanda di revisione, ma non consentono la circolazione, permettendo soltanto che il veicolo sia condotto alla visita di revisione nel giorno per il quale la visita stessa risulti prenotata. 5. Per le macchine agricole immatrico-

late in data antecedente al 1° gennaio 2009, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto, stabilisce procedure semplificate di aggiornamento dei documenti di circolazione.

ri, i tempi e le modalità per l’effettuazione della revisione generale o parziale delle categorie di veicoli a motore e dei loro rimorchi, al fine di accertare che sussistano in essi le condizioni di sicurezza per la circolazione e di silenziosità e che i veicoli stessi non producano emanazioni inquinanti superiori ai limiti prescritti) del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, con la possibilità di effettuare tale revisione mediante unità mobili. 2. Con riferimento ai requisiti minimi di sicurezza, si applicano le disposizioni di cui all’art. 295 (Le revisioni delle macchine agricole soggette ad immatricolazione sono stabilite con provvedimento del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’agricoltura e delle foreste, con periodicità non inferiori a cinque anni, a partire dalla data di prima immatricolazione delle macchine agricole stesse) del Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495.

Modalità di esecuzione della revisione 1. Le modalità di esecuzione della revisione, ai fini della sicurezza della circolazione stradale, sono definite con il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, nel rispetto dei criteri di cui all’art. 80 (Il Ministro dei trasporti stabilisce, con propri decreti, i crite-

Revisione delle macchine agricole ed operatrici in circolazione 1. Le macchine agricole A. trattori agricoli sono sottoposte alla revisione generale a far data dal 31 dicembre 2015 e successivamente ogni cinque anni, entro il mese corrispondente alla prima immatricolazione, secondo l’anno stabilito nella TABELLA TEMPI. 2. Le macchine agricole B. macchine agricole operatrici, C. rimorchi agricoli) sono sottoposte alla revisione generale a far data dal 31 dicembre 2017.

TABELLA TEMPI Categorie di macchine agricole di cui all'art. 1, comma 1, lettera a)

Tempi

Trattori agricoli immatricolati entro il 31 dicembre 1973

Revisione entro il 31 dicembre 2017

Trattori agricoli immatricolati dal 1° gennaio 1974 al 31 dicembre 1990

Revisione entro il 31 dicembre 2018

Trattori agricoli immatricolati dal 1° gennaio 1991 al 31 dicembre 2010

Revisione entro il 31 dicembre 2020

Trattori agricoli immatricolati dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2015

Revisione entro il 31 dicembre 2021

Trattori agricoli immatricolati dopo il 1° gennaio 2016

Revisione al 5° anno entro la fine del mese di prima immatricolazione

Formazione professionale per il conseguimento dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole. I criteri, le modalità ed i contenuti della formazione professionale per il conseguimento dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole, in attuazione di quanto disposto dall’art. 73 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni e integrazioni, sono stabiliti con l’Accordo del 22 febbraio 2012, sancito dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Campagna promossa da: Coordinamento Tecnico delle Regioni, INAIL – Direzione Centrale Prevenzione - Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici, MIPAAF (Direzione Generale dello Sviluppo Rurale – DISR III).

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ARRIVA LA «MOTHER REGULATION» È una legge (in vigore dall’1 Gennaio 2016, regolamento 167/2013) che raccoglie in un unico grande provvedimento tutte le norme europee relative all’omologazione di trattori, rimorchi e attrezzature trainate Obiettivi principali del provvedimento sono l’armonizzazione e la semplificazione di tutte le procedure in materia di omologazione dei mezzi agro-forestali, in modo da garantirne la sicurezza funzionale e rendere più competitive le aziende meccanico-agricole europee. Il «regolamento di tutti i regolamenti» in oggetto, approvato dal Parlamento Europeo in seduta plenaria lo scorso 20 novembre 2014, ha richiesto due anni di lavoro ed è stato il frutto di un processo che ha visto coinvolti tutti gli stakeholders del settore perché i relatori della legge potessero conoscere al meglio le esigenze e le problematiche sul tema. La nuova normativa, che andrà a sostituire integralmente la Direttiva Quadro 2003/37/CE, nella sua qualità di Regolamento è direttamente applicabile in tutti gli Stati dell’Unione Europea senza necessità di trasposizione. Il Regolamento viene applicato a tutte le nuove omologazioni a par-

tire dal 1° gennaio 2016 e per consentire alle aziende costruttrici un adeguamento graduale alle nuove prescrizioni è prevista una clausola transitoria che consente l’immissione sul mercato e l’immatricolazione di mezzi rispondenti alla normativa vigente sino al 31 dicembre 2017. Nel dettaglio la nuova legge prevede la possibilità di effettuare la sola omologazione nazionale per i rimorchi, le macchine trainate e i trattori cingolati. Fra gli obblighi introdotti dal Regolamento per gli Stati Membri rientra l’istituzione delle autorità di vigilanza di mercato che devono controllare la corretta applicazione di tutte le norme relative all’omologazione.

COSA CAMBIA PER I DEALER? La «Mother Regulation» non riguarda solo i costruttori, ma anche i rivenditori per diversi aspetti, i più significativi dei quali sono i seguenti:

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1) «Prima della messa a disposizione sul mercato, dell’immatricolazione o dell’entrata in circolazione di un veicolo, un sistema, un componente o un’entità tecnica indipendente, i distributori verificano che su tale veicolo, sistema, componente o entità tecnica indipendente siano apposti le marcature regolamentari o il marchio di omologazione prescritti, che essi siano accompagnati dai documenti prescritti e da istruzioni e informazioni sulla sicurezza nella lingua ufficiale o nelle lingue ufficiali dello Stato membro in cui il veicolo, il sistema, il componente o l’entità tecnica indipendente sono destinati alla messa a disposizione sul mercato e che l’importatore e il costruttore abbiano adempiuto alle prescrizioni di cui all’articolo 11, paragrafi 2 e 4, e all’articolo 34, paragrafi 1 e 2. omissis»; 2) ci sono casi in cui gli obblighi dei costruttori si applicano agli importatori e ai distributori. «L’importatore o il distributore è considerato costruttore ai fini del presente regolamento ed è soggetto agli obblighi del costruttore a norma degli articoli da 8 a 10 qualora metta a disposizione sul mercato, immatricoli o sia responsabile dell’entrata in circolazione di un veicolo, un sistema, un componente o un’entità tecnica indipendente con il proprio nome o marchio oppure qualora modifichi un veicolo, un sistema, un componente o un’entità tecnica indipendente in modo da poterne compromettere la conformità alle prescrizioni applicabili. omissis».


SI MODIFICA IL RAPPORTO TRA COSTRUTTORI E DEALER L’articolo 53, in particolare, è quello che sicuramente susciterà maggiore dibattito andando a modificare uno degli aspetti fondamentali del rapporto costruttore-concessionario. Articolo 53. Obblighi dei costruttori «1. I costruttori forniscono ai concessionari e ai riparatori autorizzati nonché agli operatori indipendenti un accesso non discriminatorio, facilmente utilizzabile e rapido alle informazioni sulla riparazione e la manutenzione del veicolo attraverso siti web, utilizzando un formato standardizzato. Tale obbligo non si applica qualora il veicolo sia stato omologato come veicolo di piccole serie. Il software indispensabile per il corretto funzionamento dei sistemi di sicurezza e di controllo ambientale può essere protetto da manipolazioni non autorizzate. Tuttavia, qualsiasi manipolazione di tali sistemi necessaria per la riparazione

e la manutenzione o accessibile ai concessionari o ai riparatori autorizzati è resa accessibile anche agli operatori indipendenti in modo non discriminatorio... omissis». Per «informazioni sulle riparazioni e la manutenzione del veicolo» si intende ogni informazione relativa a diagnosi, manutenzione, ispezione, controllo periodico, riparazione, riprogrammazione o reinizializzazione del veicolo fornita dai costruttori ai loro concessionari e riparatori autorizzati, compresi tutti i relativi emendamenti e supplementi successivi; tali informazioni comprendono tutte le informazioni necessarie per l’installazione di parti e equipaggiamenti sui veicoli. (Riprendiamo da Mondo Macchina organo ufficiale di FederUnacoma). Nel frattempo la Commissione Europea è al lavoro per la definizione di tutti gli Atti Delegati necessari, cioè di regolamenti specifici contenenti i requisiti tecnici di omologazione per le varie tipologie di prodotto, di cui

nel gennaio 2015 sono stati pubblicati quelli relativi ai RVCR (prescrizioni diverse, tra cui RMI, ROPS, spazi di manovra, PTO, manuale, batterie, ecc., regolamento 1322/2014) e ai RVBR (sistemi di frenatura dei trattori e delle macchine agricole trainate, regolamento 68/201). I regolamenti citati a partire dal 1° gennaio 2016 saranno vincolanti per ottenere l’omologazione comunitaria dei nuovi tipi di trattori agricoli (categoria Te C) e veicoli trainati (categorie R e S). L’obbligo per le immissioni sul mercato (immatricolazioni) scatterà dall’1 gennaio 2018. C’è poi da verificare quale sarà l’impatto sulle omologazioni nazionali (ad esempio rimorchi agricoli e macchine trainate e trattori di piccola serie), che sarà stabilito dal nostro Ministero dei Trasporti, e come i costruttori si comporteranno per le «fine serie». • Rodolfo Catarzi Responsabile Sicurezza Unacma

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AL CLIMMAR: LA MADRE DI TUTTI I REGOLAMENTI Eh sì! Non ne potremo fare a meno! I tempi di attuazione però pensiamo saranno ancora un po’ lunghi (3-4 anni), indipendentemente dalle date ufficiali. Nel frattempo tutti si adegueranno. Da alcuni mesi la nostra associazione è molto attiva su questo argomento scottante. Il 18 agosto 2015 si è svolta ad Essen, in Germania, una riunione del Climmar dove erano presenti tutti i presidenti delle associazioni europee omologhe della nostra. Ovviamente Roberto Rinaldin (pur se in pieno periodo feriale) era presente. È ritornato con dati a dir poco controversi e quindi abbiamo convocato un Consiglio direttivo che si è svolto il 18 settembre scorso a Bologna. La discussione è stata ampia ed ha prospettato molteplici aspetti sicuramente complessi (non diciamo positivi o negativi). Ma qualsiasi cosa succederà questa riguarderà «direttamente» la nostra categoria. Ora il prossimo appuntamento sarà la riunione plenaria del Climmar che si svolgerà a Stoccolma dal 15 al 17 ottobre 2015. Una delegazione Unacma di tre persone porterà le nostre idee e dopo certamente tutta la categoria, a livello europeo, si

Riunione Climmar (Essen agosto 2015)

muoverà «nei palazzi di Bruxelles». Non voglio nascondermi dietro una nuvola di fumo emesso dalla espirazione del mio sigaro! In pratica questa «madre» che cosa è? Al di fuori di linguaggi tecnici e burocratici la parte che ci tocca di più dovrebbe essere questa. Fino ad oggi ogni Casa costruttrice ha messo a disposizione e a pagamento ai propri concessionari e of-

Consiglio direttivo Unacma (Bologna settembre 2015)

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ficine gli strumenti meccanici, cartacei, e soprattutto informatici per poter intervenire sulle macchine prodotte. Domani tutti i Costruttori dovranno mettere a disposizione di tutti coloro che lo chiederanno tutti gli strumenti per intervenire su qualsiasi tipo di macchina. Le domande che ci si pone sono: ma così non c’è più la tutela delle esclusive (che peraltro non dovrebbero esistere), si evidenzierà lo scarso interesse della clientela a fidelizzarsi e a questo punto il costruttore, vendendo direttamente e coprendo il territorio con una serie di officine, potrebbe non aver più bisogno del concessionario. Tutti gli altri aspetti legati a chi difenderà gli interessi della nostra lobby in Europa, quanto questo ci costerà in termini di tempo e di denaro (e stavolta intendo Unacma) sono noiosi e quindi ritorno dietro la mia • nuvola di fumo.


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LE PILLOLE DI GIANNI DI NARDO

Leggetele... poi il problema è... mandarle giù!

MIUR Siamo in contatto da un po’ di tempo con il Ministero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca (Miur) per definire con loro, e dopo loro richiesta, un Protocollo d’Intesa con l’obiettivo di rafforzare il rapporto tra la scuola ed il mondo del lavoro. Ci metteremo sicuramente alcuni mesi ma poi la nostra categoria sarà pronta ad accogliere gli studenti delle Scuole Agrarie e degli Istituti tecnici Industriali? I ragazzi, nel periodo scolastico dovranno fare degli STAGE e dovranno venire proprio a casa vostra!

REVISIONE Siamo tutti pronti, stiamo scaldando i motori, per fine anno oltre un centinaio di persone avranno seguito i corsi INAIL. L’UNACMAROC (Rete Officine Certificate) è diventata una realtà dopo anni di annunci ma il decreto di attuazione della revisione quando uscirà? Il prossimo incontro al MIT è previsto per il 15 ottobre 2015. Vedremo se stavolta sarà una riunione decisiva. Perché il Ministro Giuliano Poletti non risponde al nostro Rodolfo Catarzi che continua a scrivergli?

struttrici di trattori) ma certo MOLTI, MOLTI, anche Dealer importanti, ancora non hanno imparato a rispondere. Strepitosa la risposta in due giorni all’indagine sui furti di trattori. Un po’ più a rilento le risposte sull’indagine Deloitte sulle attrezzature, ma il numero di risposte sufficiente è stato raggiunto. Che ne pensate se organizziamo un’indagine sul perché la maggioranza non risponde a queste sollecitazioni?

TAVOLI VERDI Stiamo facendo «acrobazie» per avere la possibilità che in ogni regione ci sia un associato UNACMA che POSSA PARTECIPARE ai tavoli verdi dove si decidono i PSR. Al momento sembriamo migranti in cerca di asilo politico.

CONTRATTO EUROPEO Con il CLIMMAR si sta lavorando anche su quest’argomento. Lo sapete che negli STATI UNITI D’AMERICA se una casa costruttrice ti dà disdetta senza il sufficiente preavviso ti paga una penale e comunque, a chiusura rapporto, si ricompra tutti i ricambi che avete in casa al prezzo di mercato? E che la legge è retroattiva (nel senso che vale anche su contratti sottoscritti tempo fa e ancora in piedi)? Comunque i costruttori sono un po’ nervosetti e sono difesi da un mega avvocato di nome Mac Donald (che sia parente di quello della famosa catena?)

ASSEMBLEA GENERALE

LE INDAGINI Finalmente anche noi abbiamo iniziato a proporre indagini direttamente dal WEB. Un buon successo ha finalmente avuto il DSI (Indagine sulla soddisfazione del concessionario nel confronto delle case co-

3-4 novembre è quasi pieno, quelli di Bari e Lodi cominciano ad avere adesioni. Dipende da VOI, se volete fare in modo che se ne svolga uno nella vostra Regione, vi dovete dare da fare e farcelo sapere.

CORSI INAIL Il corso di Treviso si è svolto il 29 e 30 settembre ed è andato in OVER BOOKING. Il corso di Bologna del

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Fra poco gli associati riceveranno comunicazione ufficiale per la convocazione all’Assemblea annuale dell’associazione che si terrà nei primi giorni del mese di dicembre. Non l’abbiamo potuta organizzare a Bari durante l’Agrilevante perché la riunione del Climmar si teneva in contemporanea e mancheranno presidente e vicepresidente.

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informa C’è qualche Ministero che continua a non considerare grave la situazione dei sinistri in agricoltura che causano morti Noi riprendiamo i dati forniti da INAIL: “Osservatorio sugli infortuni nel settore agricolo e forestale. Report annuale sugli infortuni mortali e con feriti gravi verificatisi nel 2014” 427 gli infortuni in agricoltura… per quanto riguarda il 2014. Di questi 189 mortali e 238 con esiti gravi. … il trattore rappresenta la maggiore causa di infortunio, sia mortale che grave. Le altre macchine che più di frequente sono coinvolte in incidenti sono motocoltivatori/motozappatrici (10,5%), motoseghe (9%). Significativo il dato degli infortuni causati dall’albero cardanico… gli stessi… hanno avuto un esito mortale per il 66% dei casi. 189 casi di infortunio mortale, di cui 121 sono attribuiti a un trattore, 22 ad alberi e piante, 10 a motocoltivatori e motozappatrice, 4 ad attrezzature collegate al trattore, 4 a piattaforma elevabile, 3 a rotoimballatrice, 3 a trattorino rasaerba, 2 all’albero cardanico, 2 a rimorchio, 1 a scala, animali... 238 gli incidenti con feriti: trattore 118, motocoltivatore e motozappatrice 35, motosega 31, alberi e piante 17, scala e rimorchio 6, attrezzature trattore 5, balla di fieno 4, piattaforma elevabile 4, mietitrebbiatrice 3, animali 1, albero cardanico 1. Età degli infortunati: l’esito mortale ha coinvolto 71 volte persone con 66 anni e oltre, 71 tra i 50 e i 65, 24 persone tra i 35 e i 49 anni, 14 tra i 18 e i 34 anni e 3 ragazzi minori di 17 anni. 185 gli uomini morti sui 189 casi, 4 le donne; 223 gli uomini feriti sui 238 casi, 15 le donne. Luogo di accadimento: per quanto riguarda gli infortuni mortali, 98 casi sono avvenuti nei campi, 30 in strada; 108 i casi con esito ferita grave avvenuti in campo, 26 su strada.

SI BATTE PERCHÈ LA SICUREZZA DELLE PERSONE, DELL’AMBIENTE E DEI LUOGHI DI LAVORO IN AGRICOLTURA SIA SALVAGUARDATA.

COPIA QUESTA PAGINA ED ESPONILA NELLA TUA AZIENDA IN UNA POSIZIONE BEN VISIBILE IBILE BILE

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& presenti alla prossima Agrilevante, Bari 2015 Si riaccendono i motori di , l’evento creato da Unacma che propone i nuovi mestieri della Meccanizzazione Agricola (Meccatronico e Tecnico Commerciale 2.0) rispettivamente agli studenti del 4° e 5° anno degli Istituti Tecnici ad indirizzo elettronico e agli Istituti Tecnico Agrari. Opportunità di lavoro per giovani che stanno per entrare nel mondo del lavoro che vengono proposte con delle DEMO di circa 30 minuti in collaborazione con manager e tecnici di importanti Costruttori Nazionali e Internazionali. Questa edizione vedrà la collaborazione di Unacma con la multinazionale giapponese Kubota. Si offre agli studenti che dimostreranno talento e interesse per il settore delle macchine agricole la possibilità anche di incontrare le aziende Costruttrici e i Dealer di Unacma per Opportunità di Stage durante l’anno scolastico. Alla ripresa dell’anno scolastico 2015-2016, sono state inviate alle scuole dell’area Sud Italia e limitrofe le lettere che invitano studenti e professori a partecipare a prenotando la loro DEMO sul sito www.unacma.it o scrivendo a redazione@unacma.it entro e non oltre il 9 di ottobre 2015. Programma Demo Studenti e varie 10.00 - 10.30

Giovedì 15 Ottobre Venerdì 16 Ottobre Meccatronico

Sabato 17 Ottobre

Tecnico Commerciale 2.0

11.30 - 12.30

Tecnico Commerciale 2.0

Meccatronico

TALK SHOW con i rappresentanti delle associazioni della filiera su formazione, situazione mercato e REVISIONE

15.00

Conferenza stampa

Special DEMO per Studenti del Polo meccatronico Bari

INCONTRO UNIMA con i contoterzisti

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C O R R E VA L’ A N N O . . . 1 9 6 0

IL DOPPIO RUOLO DI GIACOMO BARNABA Le storie di uomini, o meglio dei pionieri della distribuzione agricola che stiamo raccontando da qualche tempo, partono spesso dai racconti di piccoli meccanici che, dal Dopoguerra in poi, sono riusciti a creare piccole officine di riparazione/vendita che con il boom della meccanizzazione agricola sono cresciuti fino a diventare vere e proprie Concessionarie. Facendo la fortuna imprenditoriale di molte famiglie che tutt’oggi, con i loro eredi, continuano nell’attività commerciale dei genitori. Giacomo Barnaba, oggi 77 anni, ha un percorso molto diverso e, per certi aspetti, unico. Monopolitano di nascita, di famiglia borghese, studia da perito agrario e conclude un percorso scolastico eccellente con una Laurea in Economia che gli apre una strada da dipendente addetto commerciale. Siamo nei primi anni

Da funzionario a imprenditore, dal mondo del trattore a quello dell’auto e viceversa

La predisposizione imprenditoriale di Giacomo Barnaba è pronta a cogliere l’occasione e, nel 1983, crea la prima società con un tecnico esperto del settore agricolo. Il mercato delle macchine agricole vive alterni momenti ma la ditta cresce rapidamente, lasciando aperta anche la possibilità di un ampliamento dell’attività imprenditoriale che nel 1991 lo vede entrare nel settore automobilistico (Concessionario marchio Lancia) dove matura un’ulteriore esperienza che si allarga anche al mondo parabancario e al settore dei ricambi. Francesco e Roberto, i due figli, fanno qui il loro «debutto» nel mondo del lavoro facendo importanti esperienze che sfruttano ancora oggi. Le opportunità per un imprenditore ormai affermato danno a Giacomo Barnaba un’ulteriore ed eccezionale opportunità: il marchio New Holland cerca un nuovo dealer. Detto fatto, si inizia un nuovo percorso, denso di successi che dura tutt’oggi con al comando, in un equilibrato e fortunato passaggio generazionale, i due figli. La presenza del «Dottore», così lo chiamano in azienda, è sempre visibile e percepibile, affinché tutte le cose procedano bene. Dopo un percorso professionale così articolato e diversificato in vari settori, il ritorno al settore della distribuzione delle macchine agricole – dice Giacomo Barnaba – conferma che la via più concreta e meno volubile del mondo agricolo è la soluzione imprenditoriale più affidabile, • almeno di questi tempi.

60, ed è in una importante azienda locale, la Pertosa, che distribuisce i famosi trattori Lamborghini che le capacità gestionali del giovane si intuiscono rapidamente e ne diviene presto il direttore commerciale. Tanto abile che un noto manager dell’epoca (Natale Sabbioni), passato dall’azienda ferrarese alla concorrente Landini, lo assume e gli affida un doppio ruolo. Funzionario commerciale per il Sud Italia e nel contempo lo nomina Agente senza deposito del marchio Landini per l’area di Bari e limitrofi.

I concessionari Landini, signori Tenuta, Lovelli, Gagliardi con Giacomo Barnaba (il primo a destra) (1980)

Da sinistra: Francesco, Giacomo e Roberto Barnaba

Correva l’anno... è uno spazio della memoria sul mestiere di concessionario dedicato ad aneddoti e curiosità. Invitiamo associati e non che hanno «storie da raccontare» a contattarci scrivendo a redazione@unacma.it

??? 2013

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O S S E R VAT O R I O D I M E R C AT O

IMMATRICOLAZIONI TRATTORI: MOLTO DIPENDE DAI PSR Ancora in calo (–2,8%) nel cumulativo gennaio-agosto 2015 Nella parte centrale dell’anno in corso si segnala una lieve ripresa delle immatricolazioni dei mesi di giugno e luglio ma ad agosto siamo tornati in segno negativo ed il bilancio dei primi otto mesi rimane debole. Le previsioni raccolte indicano un fortissimo legame tra contratti/vendite e l’apertura concreta dei bandi dei PSR che permette una ripresa del mercato, non solo dei trattori, in quelle regioni che hanno finanziato gli acquisti. Conseguentemente come chiuderà il 2105 dipenderà da questo stretto legame; ad oggi le previsioni danno un «range» che oscilla tra le 17.000 e le 17.800 unità. Il segmento che segna un andamento positivo rimane quello del VSF (+5%) mentre deludono sia i Cingolati (–1%) che gli Isodiametrici (–2,60%); negli Standard la media indica un forte calo (–5,60%) con significative differenze tra le varie

potenze. Vendite meglio nel Centro Italia (+4%), male nel Nord (–7%) stabile nel Sud-Isole. Secondo le indagini di Unacma Report la reale stima degli ordini nuovi raccolti nel corso del 2015 è comunque molto bassa ben oltre l’attuale trend delle immatricolazioni.

Inoltre ci risulta sulle reti distributive una situazione di indebitamento delle principali 40 società distributrici italiane (Big Dealer) molto delicata anche per i forti investimenti contratti recentemente per organizzarsi su aree di vendita molto più ampie (filiali e personale).

GRAFICO 1 - IMMATRICOLAZIONI PER MARCHIO (%) (GENNAIO-AGOSTO 2015)

DATI: UNACMA REPORT

30 Quota 2015

Quota 2014

20

14

OTTOBRE 2015

Valta

Valpadana

McCormick

Altri

Claas

Case IH

Massey Ferguson

Lamborghini

Gruppo BCS

Kubota

Deutz-Fahr

Fendt

Goldoni

Same

John Deere

Antonio Carraro

Landini

0

New Holland

10


CALO DELLE VENDITE DELLE MACCHINE AGRICOLE NEL MONDO

GRAFICO 2 IMMATRICOLAZIONI PER SEGMENTO (%)

GRAFICO 3 IMMATRICOLAZIONI PER AREA ITALIA (%)

Risultati e previsioni negative dai tre principali Gruppi mondiali, John Deere, CNH e Agco. Tutto il settore, dopo circa un anno dagli entusiastici risultati e – soprattutto – dalle previsioni che indicavano un più che roseo futuro, ha cambiato improvvisamente verso. Per esempio riporto alcuni stralci di quanto scrive l’ultimo report ufficiale della CNH. “Le Macchine per l’Agricoltura hanno registrato ricavi di vendita netti nel trimestre pari a 3.035 milioni di dollari, con un calo del 23,7%. A livello globale la domanda di macchine per l’agricoltura è calata del 4% per i trattori e del 17% per le mietitrebbiatrici. (Cnh Report - Luglio 2015)» Anche in AGCO le cose non vanno bene e il primo semestre 2015 chiude con un forte calo delle vendite (–25,8%)e conseguentemente degli utili (–32%). La stessa John Deere – che si trova oramai alla fine del proprio anno fiscale (chiusura al 31 ottobre) – denuncia nel suo Report che ci saranno forti cali in quasi tutte le aree del mondo (vedi tabella a fianco).

(GEN-AGO 2015/GEN-AGO 2014)

(GEN-AGO 2015/GEN-AGO 2014)

MIETITREBBIE: VENDITE IN OTTIMA RIPRESA Dalle nostre indagini si evidenza che il mercato stimato alla fine della campagna di vendite 2014-2015 dovrebbe confermarsi intorno alle 340-350 unità in crescita del 1011% nei confronti dell’analogo periodo scorso (2013-2014). Il marchio leader di mercato si conferma Claas (circa al 35-37% di quota con New Holland al 27-28%. Seguono Laverda al 21-22%, John Deere al 10-11%, Case al 2-3% e Same Deutz-Fahr al 2%. I modelli convenzionali perdono quota di vendite rispetto alle versioni non convenzionali che recuperano circa 10 punti con una calo anche delle Autolivel• lanti di circa 5 punti di quota.

DATI: UNACMA REPORT

DATI: UNACMA REPORT

CING

SUD

ISOD CENTRO VSF

NORD

STANDARD –10

–5

0

5

10

–10

–5

0

5

JOHN DEERE REPORT (LUGLIO 2015) Area

Previsioni 2015

Stati Uniti e Canada

meno 25%

Europa 28 EU

meno 10%

Sud America

meno 20-25%

Asia

calo moderato

Area Russia CIS

forte calo

Aria pesante quindi anche nel secondo semestre 2015. Le aziende italiane, in presenza di un mercato interno sempre molto basso, facevano conto sull’export (fino all’80% delle vendite). Oggi con queste previsioni sembrano a forte rischio anche questi ricavi.

GRAFICO 4 - STIMA QUOTE DI MERCATO CAMPAGNA 2014/2015 (%)

DATI: UNACMA REPORT

40 35 30 25 20 15 10 5 0

Claas

NH

OTTOBRE 2015

Laverda

15

JD

Case IH

D-F


INDAGINE UNACMA

FURTI DI TRATTORI IL GRANDE FLAGELLO Ormai da tempo questo fenomeno sta dilagando su tutto il territorio italiano con una frequenza che sta aumentando e provocando gravissimi danni ad agricolotori/contoterzisti e dealer. Recentemente Unima (contoterzisti) ha denunciato questa situazione anche in un vertice nella Prefettura di Bologna, dopo ripetuti episodi manifestatisi nella provincia. Anche Unacma vuole interessarsi di questo aspetto verificando tra i suoi associati qual è il livello di furti segnalato nelle proprie aree di competenza per avere una quadro più aggiornato anche delle informazioni e delle azioni fatte dagli organi competenti (Carabinieri, Polizia, ecc.) per contrastarlo. Unitamente a questi da-

ti serve raccogliere suggerimenti ed azioni per limitarlo e sconfiggerlo. Dalle notizie raccolte da una nostra indagine con alcune agenzie specializzate nel recupero (o tentativo) della

merce rubata risulta che la stragrande maggioranza dei furti avviene su «commissione» di bande specializzate dei Paesi dell’Est (Romania, Ungheria, Moldavia e Bulgaria in primis) che

GRAFICO 1

GRAFICO 2

GRAFICO 3

DATI: UNACMA REPORT

0,9%

Rapporto (%)

100

78,1%

64,9%

DATI: UNACMA REPORT

Solo presso privati o anche presso concessionarie/officine? (È possibile dare più di una risposta)

21,1%

1,8%

33,3%

DATI: UNACMA REPORT

Pensate che il fenomeno sia...

Quanto è presente nel vostro territorio il problema dei furti di macchine e attrezzature agricole?

80 60 40 20 0

In crescita Molto

Poco

GRAFICO 4

Non so

In diminuzione

GRAFICO 5

DATI: UNACMA REPORT

La vostra azienda è mai stata oggetto di furti di macchine agricole?

Stabile

DATI: UNACMA REPORT

Normalmente vengono rubate solo macchine agricole usate o anche nuove? (È possibile dare più di una risposta)

Privati

Concessionarie

GRAFICO 6

DATI: UNACMA REPORT

Avete idea del numero di attrezzature rubate negli ultimi 12 mesi?

100 Rapporto (%)

37,7%

62,3%

34,2%

80 60

41,2%

40

24,6%

20 0

Fino a 10

No

Usate

16

Nuove

OTTOBRE 2015

Tra 10 e 20

Oltre 20


operano in stretto contatto con ricettatori locali. Dopo l’azione malavitosa i mezzi (anche MMT) vengono provvisoriamente nascosti in casolari abbandonati nelle vicinanze e nelle notti successive prelevati con grossi camion telonati (e schermati dai GPS di protezione eventuali) che viaggiano velocemente verso le frontiere. In una delle agenzie specializzate abbiamo dati (solo 2015) che segnalano ben 105 casi di trattori rubati con proprietari che si sono a loro rivolti per la ricerca del mezzo. Nel caso in oggetto circa il 60% dei mezzi è stato ritrovato in uno dei Paesi segnalati in collaborazione con le Polizie locali grazie anche ad un sistema (data base internazionale) denominato SI.RE.N.E.

INDAGINE REPORT FLASH UNACMA 2015 Un veloce questionario on line ha permesso all’associazione di contattare oltre 100 associati ottenendo un quadro aggiornato della situazione sui territori. Emerge che il 64% dei dealer segnala il fenomeno dei furti «molto» pre-

GRAFICO 7

DATI: UNACMA REPORT

Avete idea del numero di trattori rubati negli ultimi 12 mesi?

18,4%

23,7%

57,9%

Fino a 10 Tra 10 e 20

GRAFICO 8

Oltre 20 DATI: UNACMA REPORT

Per quanto ne sapete, pensate che si tratti di gruppi malavitosi organizzati o singoli?

14%

7%

F U R T I D I T R AT T O R I

ESPERIENZE «AMARE» DI UN DEALER TREVIGIANO Questo è uno dei tanti episodi che stanno capitando anche ai dealer. Mentre per agricoltori singoli i furti subiti spesso sono ancora frutto di mancanza di un minimo di atti di attenzione o di minime regole di sicurezza (trattori e attrezzature lasciate addirittura in campo durante la notte), per i professionisti come i contoterzisti o i concessionari i furti subiti sono di alto livello. Ovvero effettuati da professionisti del settore, presso i capannoni con protezioni ed allarmi anche sofisticati che vengono bypassati con azioni studiate in anticipo (sopralluoghi e basisti) che permettono di entrare in azione con spericolatezza e precisione conoscendo bene i modelli da rubare (evidentemente su commissione) e tralasciando l’altro materiale presente. È il caso della concessionaria Oro Verde di Treviso che nella scorsa primavera ha subito questo furto mirato di tre trattrici nuove nel proprio capannone, con un vero e proprio «commandos» di professionisti che dopo aver annullato l’impianto di allarme, sono penetrati all’interno, tagliato il portone e il cancello, spostato le trattrici (forzandole) e le attrezzature che impedivano l’uscita dei tre modelli individuati e velocemente (significa che la banda era anche numerosa, con almeno sette elementi) caricato su un pesante mezzo svanendo nella notte verso frontiere non lontane. Il danno, stimato in circa 200.000 euro, ha lasciato «basiti» i due titolari della concessionaria, impietriti davanti a un tale accadimento nonostante le migliori precauzioni

GRAFICO 9

adottate. Ad oggi – ci dice il titolare cinque mesi dopo – due macchine sarebbero state individuate e sequestrate in Romania, dopo aver cercato le vie più adeguate (agenzie ad hoc) che, ovviamente a pagamento, sono in contatto con le fonti ufficiali e non dei Paesi dove si prevedono siano finite le trattrici. Un calvario pieno di stress (una delle trattrici era già venduta e in consegna al cliente finale) e di un danno economico complessivo non ancora totalmente quantificabile. Con la beffa di una causa legale anche con la ditta locale di protezione notturna che, proprio in quella notte, non si è accorta di nulla durante le ispezioni concordate, lasciando l’amara sorpresa ai titolari il mattino seguente. LE BUONE NOTIZIE. 31-08-2015 Vedelago (Treviso) - «Due trattori agricoli del valore di circa 100.000 euro, un John Deere e un New Holland che erano stati rubati a marzo a Vedelago, e un altro trattore Kubota trafugato nello stesso mese a Istrana sono stati recuperati dai Carabinieri al termine di una complessa indagine. I mezzi sono stati ritrovari al confine tra Ungheria e Romania dalle autorità magiare: erano a bordo di un autotreno, senza targhe originali e con il telaio contraffatto. Fondamentale è stata la collaborazione tra i Carabinieri di Vedelago e la Polizia ungherese. Sono in corso indagini da parte dei militari in merito ad altri due trattori rubati durante la primavera scorsa sempre nella Marca». A.C.

GRAFICO 10

DATI: UNACMA REPORT

Nel caso in cui aveste risposto «Organizzazioni», pensate che possano essere italiane o straniere? (È possibile dare più di una risposta)

9,6%

Rapporto (%)

100

78,9%

4,4%

80

86%

60 40 20 0

Singoli Organizzazioni

DATI: UNACMA REPORT

Se risultasse che parte della refurtiva è stata ritrovata, potreste indicarne all’incirca la percentuale?

Non so

Fino al 20%

Italiane

OTTOBRE 2015

Tra 20% e 50%

Straniere

17

Oltre 50%


GRAFICO 11

DATI: UNACMA REPORT

Rapporto (%)

Con quali strumenti pensate che possa essere limitata o cancellata questa tipologia di furti? (È possibile dare più di una risposta) 60

GRAFICO 12

DATI: UNACMA REPORT

Avete fatto montare recentemente sistemi antifurto di ultima generazione?

40

25,4%

20 0 Kit antifurto sulle macchine Personale di guardia fisso

GRAFICO 13

Antifurto con video ispezione Guardie notturne

Animali da guardia Rafforzamento cancellate

GRAFICO 14

DATI: UNACMA REPORT

Siete assicurati con polizze a primo rischio assoluto o relativo?

DATI: UNACMA REPORT

La stampa e i media locali danno notizie di questi fenomeni?

20,2%

39,5%

5,5%

8,3%

86,2%

40,4%

Assoluto Relativo

Senza copertura

Molto

Poco

Non so

C O S A FA R E

SE IL TRATTORE LO RITROVIAMO ALL’ESTERO Il primo atto è fare rapidamente denuncia di furto presso gli organi competenti. Infatti si potranno inserire i dati dei mezzi trafugati nel Data Base internazionale che raccoglie tutti i dati pervenuti dagli Stati membri del sistema europeo e non. La completezza dei dati delle macchine rubate è indispensabile per avere maggiori probabilità di ritrovarle. Nel caso il ritrovamento avvenisse in un Paese estero, come prima cosa dovrete inoltrare una richiesta/istanza al Tribunale competente chiedendo la revoca del sequestro e la restituzione del mezzo a proprio favore; tale richiesta dovrà essere corredata dalla copia del certificato di proprietà che attesti la proprietà e di copia della denuncia di furto. La documentazione dovrà essere tradotta, asseverata e giurata da interprete abilitato presso il Tribunale e apostillata in base alla Convention de la Haye, 5 ottobre 1961. Ottenuta la revoca del sequestro dovrete:

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◾ prendere contatti con le Autorità (eventualmente con l’ausilio di un interprete qualora non possiate parlare direttamente nella lingua locale); ◾ dopo aver preso accordi con le Autorità in merito alle procedure per il dissequestro e recupero, dovrete organizzare il viaggio; ◾ preparare la documentazione necessaria per il ritiro del mezzo che, salvo casi particolari, è: a) copia del certificato di proprietà, b) copia carta di circolazione, c) eventuale delega a favore di persona da voi autorizzata (la firma sulla delega dovrà essere autenticata da notaio). Tutta la documentazione dovrà essere tradotta in lingua locale da interprete, legalizzata e apostillata; ◾ nel caso in cui le Autorità segnalino che il mezzo è privo di targhe o con il telaio alterato, dovrete provvedere al rimpatrio utilizzando un carro attrezzi. (fonte sangiorgio@panet.it)

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74,6% Sì No

sente nella propria provincia o zona di azione, mentre il 78% degli intervistati pensa sia in forte crescita (grafici 1 e 2). Emerge che sono interessati ai furti sia le concessionarie (il 63% degli intervistati lo segnala subito nella propria azienda) che i privati agricoltori e contemporaneamente si segnalano che, oltre macchine nuove e di medio alta potenza, anche le macchine usate (in buone condizioni) sono oggetto dell’azione dei malavitosi (grafici 3, 4 e 5). Negli ultimi 12 mesi (2014-2015) le segnalazioni di furti di trattori e attrezzature agricole nelle singole zone degli intervistati sono nettamente superiori alle 10 unità fino ad oltre 20 (grafici 6 e 7). Si ritiene che gli autori siano in grande prevalenza (79%) gruppi organizzati stranieri (grafici 8 e 9) e che solo il 13% dei materiali rubati abbia alte probabilità di essere recuperato (grafico 10). Per affrontare questa situazione i dealer intervistati segnalano che hanno recentemente montato impianti antifurto in azienda (75%), mentre l’80% dichiara di avere in corso assicurazioni (copertura assoluta e relativa). Ma ancora il 20% di loro non ha nessuna copertura (grafici 12 e 13). La stampa locale e nazionale (quasi mai) sembra molto poco interessata a segnalare queste azioni malavitose avvenute nel settore agricolo (secondo l’86,2% non ne parla). E il fenomeno rimane un problema semi-nascosto al pubblico (grafico 14). • Alberto Cocchi Consulente e giornalista settore macchine agricole


INDAGINE UNACMA

IL NOLEGGIO AGRICOLO, QUANDO CONVIENE FARLO? Importante segmento di attività del dealer che fatica a svilupparsi e a consolidarsi all’interno del business della concessionaria di macchine agricole Sono passati oltre dieci anni da quando il settore distributivo ha cominciato ad avvicinarsi in maniera meno saltuaria e pioneristica alle attività di noleggio di macchine agricole prendendo esperienze e suggerimenti da altri settori limitrofi (movimento terra, edilizia); alcuni dealer e anche un importante costruttore come SDF avevano iniziato ad aprire questo segmento e a promuoverlo fra la clientela. Ad oggi, in sintesi, solo poche aziende hanno consolidato questa attività che comunque ha allargato il pacchetto di offerta e portato un interessante diversificazione (e utile) aziendale. Le principali difficoltà che si incontrano sono due: la prima è la stagionalità che restringe l’utilizzo da marzo a ottobre, con periodi di punta diversificati e

molto stretti (semine, raccolta) che rendono quasi impossibile avere un parco macchine disponibile in quei picchi. Poi esiste anche il serio problema dell’usura dei mezzi che, nei casi di impieghi gravosi, può portare anche importanti costi aggiuntivi di manutenzione che non si riesce a coprire con le tariffe che per mantenersi competitive non possono uscire da limiti ben precisi. Le esperienze fino ad ora fatte consigliano di avere un reparto noleggio all’interno di una concessionaria aperto anche ad altri mezzi non solo agricoli (telescopici, piattaforme, ecc.) che sono me-

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no stagionali e possono permettere noleggi/ammortamenti su tutti i 12 mesi dell’anno. Altro elemento chiave è il personale specializzato che occorre inserire in azienda, almeno due persone, per vendita/gestione e manutenzione. Di fronte a queste reali difficoltà di tenere operativo e in attivo questo segmento la clientela comincia invece ad apprezzarlo perché risolve alcuni problemi fondamentali, ovvero l’utilizzo del mezzo, spesso di ultima generazione tecnica, con costi determinati per gestire i «picchi di lavoro», senza ulteriori ed onerosi • indebitamenti di acquisto.

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I N T E R V I S TA A F A B I O PA D O A N

NOLEGGIO: BISOGNA CAMBIARE MENTALITÀ Per fare il punto con un esperto del settore abbiamo sentito Fabio Padoan, co-titolare della ditta OMPRA di Treviso che dal 2000 ha inserito il settore noleggio nel listino delle offerte alla propria clientela. Quali sono state le motivazioni di un rivenditore per organizzarsi in questo settore? Innanzitutto occorre «studiare bene» il proprio mercato di competenza (territorio e clientela) per individuare i bisogni che ci sono. La storia della mia azienda era sì nell’agricoltura, ma già da tempo la nostra specializzazione era indirizzata sulle macchine ed attrezzature da hobbistica e giardinaggio. Abbiamo capito che c’era una clientela professionale un po’ trascurata (giardinieri, cooperative di servizi, Comuni) che richiedeva macchine sempre più specifiche, ad alto costo di investimento, con utilizzi limitati nel tempo e con richiesta di supporto assistenziale/manutentivo attrezzato, costante e sempre disponibile. Dall’anno 2000 quindi abbiamo deciso di dare una svolta organizzativa e acquistare le prime macchine per la manutenzione del verde, proseguendo con attrezzature sempre più professionali. Oggi abbiamo un parco di macchine a noleggio di 110 unità, di tutte le tipologie adatte per una clientela fatta al 15% di privati, 60% di manutentori, giardinieri e cooperative di servizi e 25% di Comuni. Il fatturato del settore specifico nel 2014 è stato molto interessante, circa il 15% del fatturato complessivo della nostra attività. Ma soprattutto con un margine importante e in crescita. Qual è il segreto, se c’è, di questo successo? Nessuna formula segreta ma solo un punto chiave da seguire. La mentalità del noleggiatore non è quella del commerciante tradizionale che opera nel settore agricolo ovvero «comperare e vendere, realizzare al meglio, e velocemente». Occorre invece impostare un progetto a medio-lungo termine, fatto di programmazione attenta delle attrezzature da acquistare, sapendole proporre al meglio. Studiare le esigenze e l’evoluzione del settore professionale, con attentissima gestione del cliente e delle macchine che debbono essere sempre in perfetto ordine di lavoro, con assistenza veloce e sempre presente. Purtroppo molto colleghi, anche nel settore agricolo tradizionale, non hanno fatto buone esperienze dal noleggio proprio perché l’hanno vista solo come una «estensione» dell’attività, per «muovere il parco macchine dello stock» e fare cassa, senza attrezzarsi con personale dedicato e assistenza ad hoc. Il venditore «classico» non può essere quello che sa «vendere il noleggio». Anzi è questo il primo ostacolo che ha fatto fallire l’esperimento noleggio agricolo. Con alcuni colleghi della mia zona, invece, ci siamo organizzati e abbiamo condiviso esperienze, organizzazione logistica e riusciamo a collaborare in certi periodi per offrire alla clientela un’ampia possibilità di servizi.

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Quali aspetti normativi, burocratici, contrattualistici,gestionali occorre seguire per organizzare un buon servizio di noleggio? Occorre seguire delle regole semplici ma, nello stesso tempo, rigide per avere successo. L’organizzazione è tutto, partendo dall’iscrizione regolare all’Albo dei noleggiatori, bisogna avere un programma gestionale (anche semplice come quello che utilizzo io) che offra un quadro trasparente del parco macchine in noleggio con schede sempre aggiornate, che permettano di controllare costi-ricavi-ammortamenti. Ma, contemporaneamente, occorre prepararsi con una formazione dedicata a questa nuova professione, corsi Assodimi, per esempio, che consentono di conoscere anche una contrattualistica adeguata ovvero i contratti di noleggio, fondamentali per gestire i rapporti di fornitura/vendita del servizio noleggio. Anche la preparazione del listino di vendita è un passaggio delicato che può, all’inizio, riferirsi ad indicazioni di colleghi che hanno esperienza ma anche all’Assodimi che ha un «calcolatore» molto utile come riferimenti di partenza. Un altro aspetto importante è la copertura assicurativa dei mezzi a noleggio che deve essere attentamente studiata per evitare brutte sorprese. La rivendita delle macchine/attrezzature ex noleggio che hanno finito il loro ciclo è un altro aspetto determinante del business. Spessissimo, se tutto è andato seguendo le corrette regole, sono gli stessi clienti che hanno noleggiato che si «prenotano» al momento della messa in vendita. Così il ciclo si chiude bene, nell’interesse e nella convenienza di tutti. A.C.

OTTOBRE 2015


UNACMA NEWS

LA RINASCITA DI ARBOS Presentazione ufficiale a Calderara di Reno (Bologna) per Lovol Arbos Group Spa, la nuova Holding che coordinerà tutte le attività industriali in Europa di Foton Lovol Ltd, primario costruttore cinese di trattori, macchine agricole e macchine movimento terra con sede a Weifang nella Provincia dello Shandong. Il progetto di Foton Lovol in Europa è iniziato con la creazione di un centro di Ricerca e Sviluppo sorto a Bologna al centro della «Motor Valley» in Emilia-Romagna dove tecnici di valore uniti ad una rete di fornitori di componentistica «high

tech» hanno dato vita ad un piano di sviluppo articolato nel campo dei trattori agricoli e delle macchine da raccolta. La presentazione delle prime macchine realizzate (serie 5100) è già prevista per la prossima edizione dell’Agritechnica di Hannover unitamente ai prodotti della recente acquisizione di Matermacc. La creazione della Holding Industriale Lovol Arbos Group Spa, accompagnata da una forte capitalizzazione della stessa, sancisce un ulteriore passaggio qualificante nella strategia di crescita internazionale di Foton Lovol e potrebbero arrivare, a breve, ulteriori notizie ufficiali su acquisizioni dall’area Italia. L’importanza dell’evento è stata sottolineata dalla presenza dell’Ambasciatore a Roma della Re-

La sede italiana della Lovol Arbos a Calderara di Reno (Bologna)

pubblica Popolare Cinese Li Ruiyu, dal Governatore della Provincia dello Shandong Wang Junmin, dal Sindaco di Weifang Wang Shuhua, dal rappresentante cinese presso la Fao Xie Jianmin, accompagnati da una folta delegazione del Ministero degli Affari Esteri e della Ricerca e Tecnologia. Presenti anche i massimi vertici di Foton Lovol tra cui il Presidente di Foton Lovol Wang Guimin e il Party • Secretary Lian Quirong.

S T R AT E G I E D I S T R I B U T I V E

CONTROTENDENZE Fino a qualche semestre fa l’evoluzione delle reti distributive italiane dava un segnale chiaro: i due principali Costruttori leader (John Deere e CNH) puntavano ai Grandi Dealer, alle grandi aree, con filiali sul territorio e con personale super specializzato in ogni area con investimenti adeguati (e alti) nei servizi pre e post-vendita. Il futuro era solo qui. Anche alcuni importanti Costruttori nazionali davano l’idea di seguire questa strategia incominciando a razionalizzare le loro reti, fatte di medi o piccoli imprenditori, spingendoli a investire e ad aprire le loro attività in

aree sempre più grandi. Tutto bello, razionale e ideale. Peccato che qualcosa abbia rotto il «giocattolo» appena iniziato il gioco. Questo qualcuno è il Mercato delle macchine agricole in Italia, ormai da anni in discesa costante verso livelli di vendita post-seconda guerra mondiale che anche nel 2015 non ha segnali di ripresa. Cosicché le grandi Concessionarie private (compresi alcuni importanti CAP) sono in difficoltà. I costi gestionali, pensati per volumi di vendita adeguati, cominciano a comprimere in maniera assai preoccupante i margini aziendali e l’indebitamento con le banche sale a livelli

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di grande preoccupazione. Un importante manager del settore (molto esperto e attendibile) ha analizzato gli ultimi bilanci di 40 Top Concessionarie dando un segnale assai realistico di situazioni «quasi insostenibili». Già alcuni segnali, purtroppo concreti, ci sono stai recentemente sul mercato, in zona Lombardia e altri in zona Emilia-Romagna che si aggiungono ad altri casi già accaduti negli anni recenti. Oggi quindi i dubbi che aleggiano tra gli osservatori più attenti sono molti. Qual è quindi la considerazione che può derivarne? Solo le Concessionarie medie o medio/piccole, a gestio-

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ne prevalentemente familiare con pochi (ma qualificati) dipendenti che operano su territori non eccessivamente estesi, con costi gestionali in linea con gli investimenti, saranno quelle che resisteranno meglio a questo «tsunami» del mercato? Ovvero quelle aziende che in pochi anni, secondo molti, sarebbero dovute

sparire? La domanda non ha una risposta certa ma è sicuro che i Dealer che vendono un mix tra i 25/30 trattori con tutte le attrezzature necessarie con un fatturato che si aggira mediamente sui 2,5 milioni di euro sono quelli che soffrono meno e che meno preoccupano nella gestione i vari funzionari aziendali. Conseguentemen-

te sono i Costruttori che hanno reti ancora strutturate con relativamente molti dealer su piccoli territori quelli che resistono meglio a questo difficilissimo momento del mercato e dell’economia in genere. E le quote di mercato lo stanno dimostrando. Cambio di tendenza e di strategie • in vista?

N U O VA FA B B R I C A

KUBOTA: INAUGURATA LA «SUITE» FRANCESE della nuova serie 7100, molto attesa da clienti di tutta Europa, inclusi gli italiani. Il presidente della Kubota Corporation, Masatoshi Kimata, conferma gli investimenti globali sul segmento agricolo 11,5 miliardi di euro (con l’obiettivo di 15 miliardi entro pochi anni). Nel 2014 si sono fatturati oltre 6 miliardi di euro che dovrebbero arrivare, entro il 2020, a circa 9,5 miliardi. Ciò significa che entro quel periodo Kubota diventerà il terzo player del settore mondiale dopo JD e CNH. Questo conferma che l’introduzione della gamma alta è molto attesa dal mercato e (temuta) dai concorrenti per «verificare» l’effettiva capacità del colosso giappo-

Lo stabilimento Kubota a Bierne (Francia)

È stata ufficialmente inaugurata, a due anni dall’annuncio, la fabbrica del colosso giapponese situata a Bierne nel Nord della Francia. A regime produrrà circa 3.000 trattrici dell’alta gamma (130-170 CV)

nese di consolidarsi in un contesto di mercato globale ancora molto incerto. Al momento nello stabilimento francese la produzione giornaliera è ancora di 5 trattrici, perché si stanno testando e adottando i metodi della «qualità giapponese» con le nuove unità lavorative locali (165 unità, al momento). Sarà necessario un forte impegno della nuova società francese per arrivare ad una produzione (a regime 15 unità/giorno) che permetta di poter avere le trattrici serie 7100 disponibili sia in campo per i test sia per le prime consegne nei vari mercati e ai primi fedeli clienti che le hanno ordinate subito dopo il lancio alla scorsa Eima 2014 di Bologna. •

FUTURO INCERTO

GOLDONI, DOPO IL CONCORDATO «IN BIANCO», QUALE FUTURO? Quando uscirà questo articolo , forse, il futuro della conosciuta impresa modenese sarà già noto. Ovvero si saprà se gli attuali proprietari riusciranno a trovare un partner per

rilanciare un’azienda ormai in crisi da mesi attualmente in stato di «semestre bianco» con il congelamento dei debiti (con fornitori e 300 dipendenti in cassa integrazione).

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Con i Dealer ormai da mesi senza trattrici da ordinare (e vendere), perché la produzione è ferma da gennaio 2015, si è creata una situazione difficilissima da risolvere che


Il presidio a Migliarina di Carpi (Modena) davanti all’azienda Goldoni, tenutosi a luglio

potrà sbloccarsi solo con l’arrivo di un acquirente, presumibilmente estero, che ne rilevi i debiti ma anche gli stabilimenti, il marchio e il relativo know how di prodotti super-specializzati nel settore vitivinicolo, frutticolo e dell’Hobby Farmer. Ci sono notevoli investimenti da fare nell’innovazione dell’attuale gamma,

Modello Q110 presentato all’ultima Eima 2014

da tempo ferma ai nuovi modelli di pre-serie, quindi occorrono capitali freschi da utilizzare rapidamente se non si vuole essere ulteriormente attaccati dalla Concorrenza specifica che sta rapidamente assorbendo le quote di mercato dell’azienda carpigiana. Scartate, sembra, le offerte di aziende italiane del settore o della

multinazionale John Deere, rimarrebbero in pista secondo i rumors del settore, i «soliti noti» del momento ovvero i Cinesi della Arbos Lovol (i più probabili) o gli indiani, semisconosciuti, della Kirloskar • Group.

37 M 3 arco 47 M 8/4 telaio 10.500 9.500 49 8.500 M 8/4 arco 7.900 7.300 8.400 8.100 49 7.700 M 8/4 arco 4.800 7.300 14 7.00 8.80 0 0 6.500 6.300 8.200 57 7.800 M 12+12 arco 6.00 7.60 0000 0 5.800 5.600 14 7.100 12.800 6.800 6.500 67 5.30 M 12/12 arco 0 4.900 6.200 5.800 5.700 14 15.300 14.900 87 5.400 5.000 14.500 13.900 M 16/16 arco 14 12.800 12.100 16.700 16.200 87 11.500 10.8000 15.800 15.300 M 16/16 arco 10.200 9.900 14 14.800 14.300 19.500 18.200 71 8.400 8.800 13.800 13.300 M 16+16 arco 14 15.6 00 87 M 16+16 arco 14 16.600 67 M 12/12 arco 14 13.100 12.600 47 12.100 11.600 M 12/12 arco 14 11.2 12.0 00 00 11.600 11.3 64 M 16/16 arco 00 10.800 14 10.300 75 M 16/16 arco 14 87 M 16/16 arco 14 9.500 71 9.00 M 16+16 arco 0 8.300 14 14.200 9.000 57 9.000 8.600 M 12/12 arco 10.8 14 0 00 10.200 12.800 12.300 67 9.600 11.800 11.400 M 12/12 arco 9.000 14 10.800 12.900 12.500 47 12.100 11.600 M 12/12 arco 14 11.1 1.10 11.300 10.900 .100 000 68 10.3 0.300000 9.60 I 16/16 arco 9 60 0 14 8.900 71 M 16/16 arco 14 13.7 16.3 00 00 13.2 15.8 00 00 15.200 14.6 85 12.700 12.300 I 16/16 arco 00 11.700 14 17.300 16.500 87 16.000 15.500 M 16/16 arco 14 14.800 14.300 18.800 18.000 95 13.800 13.100 17.000 M 16/16 arco 12.5 14 19.1 00 0 00 18.200 17.200 64 M 16/16 arco 14

Riduzione per vendita da privato a concessionario (%) 1998-2000 2001 2002 2003 2004

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LISTINO 2005

È in arrivo il nuovo LISTINO USATO 2016: l’unico listino ufÀciale utilizzato dai concessionari

2006

USATO

Formato pocket

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2008

2009

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2011 Struttura di pro tezione Tipo di trasmis sione

ARO

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Potenza CV

Quota riservata ai non associati € 140

Numero rappor ti AV+RM

Quota riservata ai soci Unacma € 100

Perr in P Pe iinformazioni form fo rmaz rm azzio oni n ed d ordi ordini ini n c contattare on nta t tttar a e la a ssegreteria eg gre rete terria te d U di Unacma nacm na cm ma - Un Unio Unione ion ne Nazio Nazionale ona nale le C Commercianti omme om m rcia me ant ntii Macchine Macc Ma cchi hine ne Agricole Agr g ic cole ole 0013 37 Roma ma Via Spinoza, 28 00137 te el. 06.87420010 - fax 06.82083007 06.82 820830 82 007 0 tel. info@unc cma ma.it www.unacma.it - info@uncma.it

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▪ M IET ITR SCOPICI ▪ TRINCE ▪ TRATTORI TELE

EBBIE


AGRILEVANTE 2015 L'AGRICOLTURA MEDITERRANEA Bari IN UN UNICO EVENTO 15-18 MEDITERRANEAN AGRICULTURE IN A SINGLE EVENT Organizzata da Federunacoma Surl. Ăˆ un'iniziativa Fiera del Levante Organized by Federunacoma Surl. A Fiera del Levante Initiative

Regione Puglia

Provincia di Bari

Comune di Bari

CCIAA di Bari

Esposizione Internazionale delle Macchine, Impianti e Tecnologie per la Filiera Agricola.

Info: tel (+39) 06 432.981 - fax (+39) 06 4076.370 agrilevante@federunacoma.it

International Exhibition of Machinery and Technologies for Agriculture.

www.agrilevante.eu

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