I.P. I.P
CONCESSIONARI | RICAMBISTI | OFFICINE | AGRICOLTURA | GIARDIN GIARDINAGGIO NAGGIO APRILE 2016
www.unacma.it
Il presidente Roberto Rinaldin a Bruxelles: interagire prima per non subire!
▸ Perché è importante essere in tanti AD ASSOCIATI
▸ Unacma ROC e corsi Inail: la strada ! da percorrere
▸ Interviste a Marco Acerbi, FederUnacoma e Liliana Carraro, responsabile marchio AC
▸ Evoluzione reti distributive: anche la politica dirige le operazioni?
EDITORIALE
PERCHÉ È IMPORTANTE ESSERE IN TANTI Cari colleghi, devo dire che la cosa che mi riesce più difficile nel ruolo di rappresentanza della categoria dei commercianti di macchine agricole, nonostante i molti gol messi a segno in questi anni, è la difesa dei nostri diritti e dei nostri interessi. Stiamo battagliando su più fronti contemporaneamente, e ci troviamo a discutere con le solite categorie della filiera a cui apparteniamo, quindi costruttori, clienti finali, contoterzisti, istituzioni private e pubbliche. Per perseguire un obiettivo di interesse per la nostra categoria purtroppo non contano solo gli ideali, la giustizia, l’etica… conta il peso politico, il numero di persone e il giro d’affari che rappresenti. Osservando quello che succede, sembra che si ascolti solo chi fa la voce grossa, indipendentemente da ciò che si dice… è allora pensiamo a dotarci di una voce grossa! Come si fa? Semplice, è la somma della voce di tutti noi, e vien da sé che più siamo, più gridiamo, più ci ascoltano. Per la verità, con alcuni ambiti istituzionali e tecnici come Inail, per esempio, troviamo notevoli convergenze, poiché le nostre posizioni sono quasi sempre oggettive, molto difficili da contestare, e il lavoro scorre veloce e «sano». Altri soggetti della filiera, invece, tendono ad aggrapparsi a ideali strambi, a volte comici, per far passare le loro posizioni, solo ed esclusivamente usando la tecnica della voce grossa, contro i più elementari principi etici, salutari e di decenza sociale. Vi assicuro che la nostra associazione guadagna continuamente consenso e viene invitata a tutti i tavoli decisionali; siamo, quindi, quasi sempre coinvolti nelle discussioni
«Per influire e condizionare le decisioni serve l’appoggio di tutti. Più siamo, più gridiamo, più ci ascoltano»
dei temi che ci riguardano, ma influire e condizionare le decisioni é un’altra partita.
L’UNIONE FA LA FORZA La forza viene dalla base, sia come quantità, che come idee, competenza, professionalità. Siamo certi di avere tra gli associati aziende sicuramente tra le più rappresentative del settore della distribuzione delle macchine agricole in Italia, ma ritengo altresì fondamentale avere l’appoggio di tutti, anche delle realtà più piccole. Certamente conta molto il fatturato che rappresentiamo, ma conta anche il numero delle persone che rappresentiamo. A testimonianza della bontà delle nostre iniziative e idee c’è l’autorevolezza che Unacma ha guadagnato all’interno del Climmar, la potente associazione che riunisce
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i concessionari europei, alla quale orgogliosamente apparteniamo e con la quale operiamo politicamente presso l’Unione europea, a Bruxelles. È quello il vero luogo dove vengono prese le importanti decisioni che ci riguardano. Non a caso l’Italia è lo Stato che ospiterà il congresso Climmar 2016, scelta tra 17 Paesi europei, in un momento così delicato dal punto di vista economico-sociale, e dove saranno assunte alcune posizioni politiche strategiche per il nostro futuro. Mi piacerebbe sperare che questo appello fosse foriero di una ventata di nuovi associati, ma so che il metodo più efficare è solo il passaparola. Molti di voi che state leggendo questo editoriale siete già associati, e solo voi avete la capacità di convincere il vostro collega confinante con le motivazioni più serie, consapevoli che tutti assieme possiamo ottenere grandi risultati influendo sulle decisioni. Da soli, rimanendo chiusi nel nostro piccolo mondo, potremmo solo subirle. Condividete gente, condividete! • Roberto Rinaldin Presidente Unacma
Unione Nazionale Commercianti Macchine Agricole Via Spinoza, 28 - 00137 Roma Tel. 06.87420010 - Fax 06.82083007 www.unacma.it - E-mail: info@unacma.it
UNACMA FORMAZIONE
CORSI LA STRADA DA PERCORRERE! Proseguono con successo i corsi di formazione certificati sulla sicurezza delle macchine agricole per conseguire la qualificazione aziendale Unacma ROC
In meno di un anno sono state formate oltre 150 persone al primo corso sulla sicurezza delle macchine agricole e più di 80 al corso sulla sicurezza delle officine. Abbiamo obiettivi ambiziosi e riteniamo che entro il 2016 saranno nominate già le prime 100 officine Unacma ROC (Rete di Officine Certificate) e nel 2017 completeremo l’obiettivo di 180 officine. Ricordiamo che entro il 31 dicembre 2017 bisognerà effettuare le prime revisioni sui trattori immatricolati prima del 1973.
re che gli standard prefissati vengano mantenuti. A tutto questo si aggiungerà una serie di protocolli d’intesa tra la nostra associazione e le associazioni di categoria degli agricoltori e dei contoterzisti e un’adeguata campagna informativa per dare risalto all’unico grande Network del settore delle macchine agricole. Le officine Unacma ROC, come capita già per importanti reti del settore automotive, saranno richieste e cercate dagli utenti più preparati e consapevoli dei rischi che si corrono. Poiché non riusciremo ad organizzare corsi in tutte le regioni e poiché per ognuno di questi è previsto un numero minimo (20) e un numero massimo di partecipanti (24) è indispensabile che coloro che intendono partecipare, anche con tempistiche più ampie, ce lo facciano sapere e ci mandino, per fax o e mail, una pre-iscrizione non impegnativa. Questo ci consentirà di capire dove realizzare i prossimi corsi (che altrimenti si concentreranno su Bologna e Roma) e di avvertire in tempo gli interessati. La nostra segreteria è sempre a disposizione per fornire le informazioni necessarie, tel. 06.87420010, • info@unacma.it.
ratteristiche sulla sicurezza ed etiche richieste. Solo allora, con il rilascio di questa ulteriore certificazione, ci si potrà fregiare del marchio. Stiamo predisponendo tutta la cartellonistica e la modulistica che sarà concessa alle officine Unacma ROC.
UN NETWORK DI LEVATURA EUROPEA A tutti coloro che avranno effettuato la prima parte del percorso che prevede i moduli 1, 2 e 10 (vedi Unacma Life dicembre 2015) e che faranno richiesta di diventare Unacma ROC, sarà inviata una check-list per verificare che si rientri nelle caratteristiche richieste alle officine del Network. Solo se ci sarà il consenso del richiedente, Unacma provvederà a far certificare l’officina da un ente certificatore di rilevanza mondiale. La visita del certificatore presso le aziende aspiranti a diventare Unacma ROC sarà effettuata previo appuntamento, e in tale occasione sarà verificato se si risponde a tutte le ca-
Inoltre, è in fase di definizione con un’importante compagnia assicuratrice una polizza di responsabilità civile che metta al riparo da eventuali risarcimenti richiesti da Inail a seguito di interventi certificati e causati da danni involontariamente cagionati a terzi per morte, lesioni personali e danneggiamenti a beni e cose. L’impegno sarà almeno triennale e, oltre ai corsi facoltativi che aggiungeranno «stelle» al proprio curriculum formativo, bisognerà seguire, ove previsti, dei corsi di aggiornamento. Si potrà essere soggetti a successive visite casuali alle officine da parte dei certificatori, per controlla-
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FEDERUNACOMA
INTERVISTA A MARCO ACERBI, RESPONSABILE EVENTI DI FEDERUNACOMA Spesso la nostra associazione collabora con FederUnacoma in occasione di eventi e di incontri sulle nuovi leggi che riguardano il settore delle macchine agricole e, sempre grazie a FederUnacoma, riusciamo a ottenere spazi prestigiosi per le attività della nostra associazione in occasione di fiere come Eima e Agrilevante. Eima è in continuo rapporto con gli enti fiera in varie parti del mondo e direttamente ha organizzato fiere dall’India agli Emirati Arabi. Abbiamo chiesto quindi un contributo al diretto responsabile eventi di FederUnacoma, il dr. Marco Acerbi, che, tra viaggi in Cina, in Argentina e in Italia, ci ha concesso un’intervista esclusiva. Le fiere in cui vengono esposte le macchine agricole continuano, dopo la crisi del 2008-2009, a mietere successi, in controtendenza rispetto ad altri settori (vedi automotive, edilizia ecc). Quale ritiene sia il motivo di questi successi? Per prima cosa la peculiarità del settore primario, che se confrontato con gli altri registra trend di crescita o di calo molto più contenuti. In secondo luogo la necessità da parte degli agricoltori di vedere le macchine e le attrezzature e potersi confrontare direttamente con i costruttori o con i rivendiMarco Acerbi tori soprattutto su tematiche tecniche. Sappiamo che il vostro presidente Massimo Goldoni ha preso importanti posizioni nei confronti di Bologna Fiere. Se l’Ente bolognese non prenderà immediate soluzioni per la costruzione di nuovi padiglioni FederUnacoma minaccia di «trasferire» l’Eima nel 2018. Come stanno realmente le cose? Esattamente come in più occasioni ha precisato il presidente Goldoni (vedi articoli sul sito www.unacma.it, ndr). Vi vediamo impegnati a rafforzare eventi come Fieragricola di Verona, Agrilevante a Bari e prossimamente anche la Fiera di Foggia, quale spirito vi anima in queste iniziative? Come Federazioni riteniamo molto importante trovare forme di collaborazione con le fiere di settore in Italia per favorire la divulgazione della meccanizzazione agricola.
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Come giudica la diffusione di così tante fiere locali di macchine agricole? Da Savigliano a Faenza, da Longarone a Santa Lucia di Piave e poi giù giù con il Madonnino, Bastia Umbra, Campoverde di Latina, Lanciano fino alle Isole. Pensa davvero che abbiano ancora un senso a livello locale? Sono convinto di sì, c’è infatti un bisogno estremo di informazione da parte degli utilizzatori finali sulle diverse tipologie di macchine e su quelle nuove. Lo dimostra il fatto che in tutte le manifestazioni c’è un costante aumento di visitatori. Quale dovrebbe essere, secondo lei, il segreto del successo per una fiera locale? Domanda molto difficile, comunque credo che una chiave del successo debba riguardare una attenzione costante alle esigenze degli espositori e a quelle dei visitatori e, quando possibile, seguire i loro suggerimenti. Infine sforzarsi per trovare sempre delle novità organizzative ed espositive. E voi, per l’Eima 2016, quali sorprese state mettendo in campo? La sorpresa principale riguarderà una attenzione maniacale alla internazionalizzazione. Nella prossima edizione di Eima organizzeremo infatti, in collaborazione e con il contributo dei preposti organi della pubblica amministrazione, l’incoming di moltissimi operatori e giornalisti esteri provenienti da tutto il mondo, con i quali verranno organizzati incontri B2B con le aziende espositrici Come può un evento come l’Eima superare se stesso? Diventando la prima fiera al mondo per qualità di visitatori esteri e Paesi di provenienza. Cosa avete previsto per favorire la partecipazione di commercianti, officine e ricambisti all’Eima 2016? L’invio di biglietti d’ingresso gratuiti e la possibilità di usufruire di contributi per l’organizzazione di pullman. Bene, ci vediamo quindi a novembre e in massa. Buon lavoro organizzativo.
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• Cecilia Di Mario Segreteria organizzativa Unacma
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366 RAGIONI PER BATTERSI INSIEME AI COLLEGHI AL COSTO DI 1 CAFFÈ AL GIORNO 7 Associarsi è facile e l’investimento è relativamente basso. 8 Abbiamo bisogno di raddoppiare gli associati per contare di più nella difesa dei tuoi interessi. 9 Un gruppo di associati dello stesso territorio può scambiarsi idee e condividere tematiche comuni, ma soprattutto può costituirsi in Acma regionale o provinciale e contare di più nelle decisioni strategiche nazionali. 10 La forza derivante dal numero degli associati ci consente di affrontare con i costruttori l’aumento dei margini per i concessionari e l’aumento delle tariffe di manodopera in garanzia. 11 Le quote associative ci occorrono per organizzare i corsi e per partecipare a tutti i tavoli di lavoro dei Ministeri. 12 La compilazione dei moduli (presenti sul sito) è indispensabile per farci comprendere la composizione statistica degli associati e per poter intervenire nelle esigenze delle singole categorie.
1 Anche quest’anno il termine statutario per iscriversi è al 30 aprile 2016. 2 È stato reso operativo quello che era il progetto Unacma ROC e che è diventato una realtà. 3 Siamo presenti tutti i mesi sul territorio attraverso incontri con i rivenditori, le fiere locali e nazionali ed eventi come il TAO. 4 Stiamo creando all’interno di Camera e Senato le relazioni di lobbying per il sostegno alle nostre iniziative. 5 Negli anni passati abbiamo chiuso accordi e convenzioni che consentono agli imprenditori più avanzati di far diventare la propria azienda un centro servizi per la sicurezza, per il rilascio del patentino, di garantire i trattori usati. 6 Stiamo chiudendo altre convenzioni di cui vi forniremo notizie nei prossimi mesi.
13 Svolgiamo un’attività sociale non solo con Mech@griJOBS e «Adotta una scuola» ma anche con «Unacma per la vita» e il sostegno alle attività di «Salviamo il paesaggio». 14 Quest’anno l’Italia organizzerà il Climmar Forum a Venezia. È la vera occasione, non solo per la giunta, di conoscere i colleghi europei e contribuire a definire le strategie d’azione presso la Comunità Europea. 15 Partecipiamo almeno 4 volte l’anno ad incontri europei in seno al Climmar, l’associazione europea della nostra categoria. 16 Le modalità di comunicazione dell’associazione sono: la rivista Unacma Life, le e-mail, le newsletter, il sito Internet, Facebook. Solo leggendo quello che viene divulgato ci si tiene aggiornati. ... E altri 350 motivi che vi invitiamo a scoprire giorno per giorno leggendo e partecipando.
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UNACMA EVENTI
FERVONO I PREPARATIVI PER IL CLIMMAR FORUM 2016 SABATO 22/10
Sopralluoghi, incontri e contratti per definire tutti gli aspetti relativi alla mega organizzazione dell’edizione 2016 dell’incontro tra i rappresentanti dei rivenditori di macchine agricole europei che si svolgerà a Venezia dal 20 al 23 ottobre. Il desiderio del nostro presidente, Roberto Rinaldin, è quello di dare un’immagine di alto livello della capacità organizzativa dell’associazione italiana e delle bellezze artistiche, monumentali, artigianali e gastronomiche dell’Italia. Il programma di massima dell’evento prevede:
Gli accompagnatori visiteranno Padova (Basilica del Santo e la Cappella degli Scrovegni) e rientreranno per il pranzo in hotel. I delegati europei saranno impegnati nella mattinata dagli incontri istituzionali. Sono stati invitati il ministro Maurizio Martina del Mipaaf, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il presidente di FederUnacoma, Massimo Goldoni, e altri importanti esponenti di associazioni e relatori di fama internazionale.
Roberto Rinaldin e Gianni Di Nardo a Venezia
GIOVEDÌ 20/10 Arrivo dei delegati, riunione dei presidenti, cena in albergo.
A questa fase sarà invitata tutta la stampa di settore, televisioni locali e nazionali. Seguirà il pranzo per tutti in hotel e nel pomeriggio trasferimento a Venezia per visitare il Palazzo Ducale e Piazza San Marco. Alla sera, cena di gala con intrattenimento presso il prestigioso Casinò.
VENERDÌ 21/10 Mattina e pomeriggio incontri dei delegati in sessione comune e in gruppi di lavoro. Servizio di traduzione simultanea in italiano, inglese e tedesco. Coffee break e pranzo in albergo per delegati e uditori. Gli accompagnatori visiteranno Venezia, Murano e Burano con guide in italiano e inglese. Partenza di tutti i partecipanti per il Castello di Roncade e cena tipica.
DOMENICA 23/10 Partenze dei delegati e degli ospiti. La partecipazione, oltre ai delegati, dei membri del Consiglio direttivo Unacma e degli associati interessati sarà per noi, oltre che motivo di orgoglio, un’occasione per dare un segno di forte compattezza promuovendo le straordinarie bellezze storiche e artistiche del nostro Paese. •
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UNACMA INFORMA
DRONI, ULTIMA FRONTIERA NELL’AGRICOLTURA DI PRECISIONE Utilizzati per rilevamenti, distribuzione di sementi e fitofarmaci, efficaci nella lotta a parassiti e patologie delle piante. A Roma una conferenza sulle prospettive e il ruolo che spetterà ai concessionari
È da un po’ che ne sentiamo parlare ma, ora, dobbiamo cominciare a pensare veramente alla loro diffusione e applicazione. E chi meglio del concessionario di macchine agricole potrà e dovrà avere il ruolo per la commercializzazione e assistenza di questi mezzi? I droni, nati per l’utilizzo in campo militare, stanno velocemente trovando spazio anche in campo agricolo: come un trattore, infatti, trasporta in aria le diverse attrezzature che man mano il mercato richiederà di agganciare. Possono oggi sostituirsi o affiancarsi ai satelliti per fornire immagini, in quanto sono meno costosi ed effettuano rilievi a più alta risoluzione: la veduta di una coltura dall’alto fornisce una fotografia dello stato sanitario delle piante, migliore che a occhio nudo. Ma soprattutto, grazie ai dispositivi con cui si pos-
siderate «critiche» perché disabitate e prive di infrastrutture. In Italia, dove la morfologia dei campi è meno estesa e più spezzettata, l’utilizzo dei droni rappresenterebbe un grande aiuto e consentirebbe di studiare azioni mirate in base al problema rilevato e di ridurre gli sprechi e l’inquinamento. In questo modo sono applicati solo dove, quando e quanto necessari alla massimizzazione del risultato che ci si prefigge. I droni scendono in campo anche nella battaglia contro la Xylella e il punteruolo rosso. L’utilizzo di queste macchine volanti, dotate di sofisticati sensori infrarossi e multispettrali, consente di conoscere meglio la diffusione del batterio che ha infettato gli ulivi secolari in Puglia e anche del coleottero che sta distruggendo le palme in molte zone d’Italia. Le prime ricerche sono state presentate nell’ambito della conferenza «Droni per l’agricoltura» alla rassegna «Roma Drone Conference 2015-16», che si è svolta il 17 febbraio presso l’Auditorium della Link Campus University di Roma. «Tutte le ricerche internazionali indicano l’agricoltura, in futuro, come uno dei settori di maggiore utilizzo dei droni, sia per il controllo dall’alto delle colture che per interventi di precisione anche su singole piante», spiega Luciano Castro, presidente di Roma Drone Conference. «Proprio le emergenze possono mostrare l’efficacia di questi mezzi per fornire dati aggiornati e per consentire decisioni adeguate agli agronomi, agli imprenditori agricoli e alle istituzioni. L’Italia si trova oggi in prima linea nello sviluppo di queste nuove soluzioni tecnologiche e potrà di-
sono equipaggiare i droni (termocamere, fotocamere, sensori ecc.) si scattano immagini multispettrali e si catturano dati nello spettro dell’infrarosso e in quello visibile, creando così una visione complessiva della coltura che mette in evidenza differenze tra piante in salute e piante stressate. Tutti i dati raccolti, infatti, vengono gestiti da appositi software e, come per tutti i sistemi di agricoltura di precisione, utilizzati ai fini di una gestione agronomica ottimale. Uno dei settori applicativi più promettenti della tecnologia APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto) è proprio l’agricoltura di precisione. Si tratta di un settore che si sta rivelando di grande interesse in Italia, sia per l’importanza del comparto agricolo nell’economia del nostro Paese, sia per la relativa semplicità dell’utilizzo dei droni in aree agricole con-
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re la sua in un mercato che sta per esplodere a livello mondiale. L’arrivo del ˝drone-agricoltore˝ tra campi e filari è sempre più vicino». I droni creati appositamente per l’uso agricolo, oltre che per la precisione delle immagini e dei rilevamenti, sono progettati anche per la distribuzione di materiali, come sementi e fitofarmaci che sono applicati solo dove e quando necessari alla massimizzazione del risultato e hanno un’efficienza che può coprire diversi ettari/ora. Possono essere applicati
alle colture in pieno campo e a quelle arboree. Stanno infatti trovando applicazione in agricoltura anche nella lotta a patologie e parassiti, come la peronospora della vite e la piralide del mais, oltre naturalmente che per il controllo dello stato di salute delle colture, per il monitoraggio del livello di irrigazione e per la stima dell’effetto dei fertilizzanti. Insomma, l’uso dei droni si sta sempre più diffondendo in agricoltura, transitando da una fase di sviluppo
tecnologico a una più applicativa e commerciale. Allo stesso tempo, però, non è pensabile che ogni agricoltore acquisti un drone, ma che questo possa essere noleggiato attraverso una concessionaria evoluta o gestito da contoterzisti che offrono tale servizio. Sull’UasYear Book (al sito www. uvs-info.com) è consultabile la classificazione internazionale dei velivoli utilizzati per ora in agricoltura. • Licia Pasquale Consulente eventi
ACMA NORD-OVEST: PROVE DI FUTURO Il 24 febbraio scorso a San Giorgio Canavese (Torino) si è svolto un interessante incontro tra i rivenditori delle province di Novara, Vercelli, Biella e Torino Nord. In Piemonte esiste un’unica Acma nella provincia di Cuneo e le iniziative da questa promosse (in particolare la Fiera di Savigliano) non hanno mai interessato le aziende a Nord di Torino. Su iniziativa del signor Domenico Lasagna della ditta Agrinord, quindi, abbiamo organizzato questo incontro in cui si sono dibattuti argomenti di grande attualità come i costi della manodopera e i rimborsi delle case costruttrici e l’esigenza di cominciare a sviluppare le attività di servizi alla clientela come fonte di guadagno per la concessionaria. All’interno di queste fonti di reddi-
to si è presentata, per chi ancora non la conosceva, la garanzia sui trattori usati e il prolungamento di garanzia sul nuovo. Si è parlato poi delle ultimissime novità su patentino e revisione, con l’illustrazione dei rispettivi corsi di formazione Ancors e di quelli organizzati da Unacma e Inail per la formazione di rivenditori e riparatori di macchine agricole, forestali e per il giardinaggio. Si è, inoltre, sottolineato che i corsi attinenti ai temi delle verifiche oggetto della revisione delle macchine agricole costituiscono titolo per ottenere il riconoscimento di appartenenza alla rete Unacma ROC (Rete Officine Certificate) e ai progetti Mech@ griJOBS e «Adotta una scuola» che sostiene il rapporto alternanza scuola-lavoro nel partenariato con gli istituti scolastici del territorio.
Roberto Rinaldin, presidente Unacma
OBIETTIVI LUNGIMIRANTI Ma gli obiettivi principali di questo incontro erano: la possibilità di costituire un’Acma territoriale per il Nord-Ovest (Torino Nord, Verbania, Novara, Vercelli, Biella, Val d’Aosta); la valutazione dell’idea di costituire un consorzio di concessionari che prenda in carico: revisione, corsi sulla sicurezza (in senso lato), corsi per i patentini, volture, aggiornamenti carte di circolazione, omologazioni ecc., prendendo esempio da altri territori per stabilire tariffe comuni di manodopera e per realizzare un’unica fiera territoriale su cui fare investimenti. Il promotore dell’iniziativa, Domenico Lasagna, e i suoi colleghi sono al lavoro e gli auguriamo di trovare le soluzioni quanto prima. Questa ci sembra la strada che tante altre aree italiane dovrebbero prendere per rafforzare il proprio ruolo sul territorio. • La Redazione
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UNACMA INFORMA
IL PREZZO DELLE NOSTRE PRESTAZIONI
CLICCA SU «USATO»
Tutto preso dalle notizie pubblicate dagli «amici» di Facebook, scopro questo cartello.
Mi sembrava molto vicino alla tematica che affrontiamo da tempo sul costo della manodopera nelle nostre officine e quindi l’ho condiviso. Nel cartello non si fa riferimento ad alcun settore merceologico e quindi è adattabile a tutti. La grande delusione è stata quando, nell’unico commento arrivato, c’era scritto: «Vado da mio cugino!».
Sul nostro sito www.unacma.it, cliccando su «USATO» compare la pagina qui a fianco riportata. Lo strumento è stato realizzato grazie all’accordo tra Conformgest Spa, la società che assieme a Unacma ha creato la Garanzia, e , il più importante sito di vendita di macchine agricole usate. Nella nostra pagina web sono riportate esclusivamente le macchine, pubblicate sul sito www.agriaffaires.it, che sono «dotate» della Garanzia A te sfruttarne tutte le potenzialità! G.D.N.
M A R C H E G I A N I T R AT T O R I
UNA VISITA INCONSUETA IN CONCESSIONARIA Il 22 febbraio la concessionaria Pontina Trattori srl di Pontinia (Latina) ha vissuto una insolita mattinata venendo «invasa» da un gruppo singolare di visitatori. Una delegazione di 24 giornalisti e agenti di vendita giapponesi ha visitato l’azienda tra gli sguardi meravigliati dei dipendenti e della clientela. L’incontro è nato da un contatto casuale tra JTB-Europe (incentive and business tours) e la responsabile per le relazioni pubbliche dell’azienda. La richiesta di una visita da parte di questa singolare delegazione di operatori nipponici, reduci dalla Fiera Fima di Saragozza (Spagna), è stata subito accolta con curioso interesse da tutta la concessionaria che è tradizionalmente aperta e accogliente ad ogni visita esterna. L’evento è stato caratterizzato, sin dalle fasi preparatorie dell’incontro, da diversità culturali evidenti. La delegazione ha proposto un’agenda (per una visita della durata complessiva di 90 minuti!) dettagliatissima e ha posto numerose domande sulla storia, sull’organizzazione e sulla tipologia di attività svolte. Prima dell’arrivo, in mattinata, è pure giunta
una costernata telefonata da parte dell’interprete, che porgeva le proprie scuse personali poiché la delegazione sarebbe arrivata con 15 minuti di ritardo a causa… del traffico imprevisto. Durante la visita i partecipanti si sono soffermati sui singoli aspetti dell’attività di concessionaria (officina, ricambi, show room e attività di vendita). In sala riunioni il titolare Luca Marchegiani, dopo una breve presentazione, ha risposto a un interminabile numero di domande sul funzionamento della concessionaria analizzando gli aspetti commerciali, finanziari e logistici dei vari processi. Tutti i dipendenti hanno avuto l’opportunità di interagire con i membri della delegazione anche con effetti esilaranti dovuti alle difficoltà linguistiche e alle differenze culturali e comportamentali (saluti e tono di voce!). La visita si è conclusa con l’immancabile foto di gruppo e lo scambio di doni (modellino Same Cassani 40 vs bacchette per riso). Un’altra visita simile con una delegazione cinese è prevista durante l’Eima (9-13 novembre) presso un importante collega dell’area bolognese.
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FATEVI RICONOSCERE! Alle fiere locali i nostri associati possono distinguersi con insegne identificative e stand unici migliorando la visibilità che diventa un biglietto da visita vincente Lo stand unico realizzato alla Fiera di Santa Lucia di Piave (Treviso)
A Faenza (Ravenna) 14 associati e a Savigliano (Cuneo) 4 associati hanno esposto il nuovo cartello identificativo degli associati Unacma. È la prima volta che realizziamo questo strumento, che mettiamo a disposizione di tutti gli associati. Basta richiederlo e noi provvediamo a spedirlo e a ritirarlo a mezzo corriere. Ne abbiamo una certa quantità e consente agli associati di farsi riconoscere.
Si sono da poco concluse alcune fiere della meccanizzazione agricola. Il periodo primaverile, peraltro, è pieno di iniziative di questo tipo, da Nord a Sud della nostra Penisola. È interessante segnalare come alcuni dei nostri associati abbiano utilizzato la nostra nuova insegna identificativa. Un importante segno di riconoscimento che garantisce serietà, qualità e professionalità.
Esposizione di insegne identificative alla Fiera di Faenza e alla Fiera di Savigliano
Siamo però convinti che l’iniziativa promossa alla Fiera di Santa Lucia di Piave (Treviso) di realizzare un unico stand per tutti gli associati, dove ognuno esponeva una sola macchina, sia quello a maggior effetto. Oggi più che mai, con l’insediamento sul territorio del Network di Unacma ROC, dare riconoscibilità alla propria associazione di appartenenza diventa un biglietto da visita vincente, soprattutto se poi collegato anche alla cartellonistica di Unacma ROC. C.D.M.
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BREVIGLIERI ATTREZZATURE ACQUISITA DA B4 INVESTIMENTI Il cambio di proprietà della Breviglieri di Nogara (Verona), storico marchio del settore delle macchine agricole, non giunge totalmente a sorpresa in quanto il mondo delle PMI (piccole e medie imprese) è da tempo in fermento per l’evoluzione globale del mercato che, anche in Italia, sta coinvolgendo la rete industriale nazionale per un passaggio, anche generazionale delicato e difficile. Il caso dell’imprenditrice Luciana Breviglieri, che da più di 24 anni ha direttamente gestito l’azienda veronese, leader del mercato non solo italiano delle attrezzature agricole, merita un approfondimento. «La vendita dell’azienda al fondo B4 Investimenti – ci dice Luciana Breviglieri – giunge nel momento che ho ritenuto più opportuno soprattutto perché si sono avverate le due condizioni che ho posto: il mantenimento del sito produttivo di Noga-
Una macchina per la lavorazione del terreno dell’imprenditrice veronese Luciana Breviglieri
ra e la continuità manageriale e occupazionale. Con queste basi garantite ho preso questa decisione per il futuro dell’azienda e del marchio nel momento migliore anche per i risultati espressi nei bilanci». «Come imprenditrice – prosegue Breviglieri – ho sempre ritenuto fondamentale che tutta l’azienda, dai manager agli operai, coltivasse e condividesse
una ˝cultura diffusa d’impresa˝ che preparasse tutti ai cambiamenti che, inevitabilmente, sono necessari in un settore che vede il ˝mercato˝ dettare le regole del gioco e costringere le aziende a cambiare. Sono orgogliosa di quello che ho fatto e convinta che questo ˝passaggio˝ porterà la Breviglieri ad affrontare il futuro nelle migliori condizioni possibili. A.C.
LUTTO NEL MONDO DEL GIORNALISMO
SI È SPENTO TOMMASO TOMMASI, DIRETTORE INTERAUTONEWS Il giornalista Tommaso Tommasi ci ha lasciato lo scorso mese di febbraio. Per molti del settore delle macchine agricole questo nome dice poco, ma per me significa invece molto e vi spiego il perché. Tommasi era il direttore di InterAutonews, il mensile professionale del mondo della distribuzione delle auto. Una pubblicazione molto tecnica che tutti i dealer del settore leggono e conoscono con analisi e numeri dettagliati sul mercato automobilistico, ricca soprattutto di articoli inerenti alla gestione concreta di una concessionaria. Quando ho conosciuto questa rivista, abbonandomi im-
mediatamente, ho apprezzato come essa fosse una fonte inestimabile di «ispirazione» dalla quale ho tratto spunto per farne un’ «imitazione» modesta ma attendibile per il settore delle macchine agricole, dove mancava da sempre una pubblicazione similare che affrontasse gli stessi problemi, proiettati nel settore distributivo. Grazie quindi a Tommaso Tommasi e al suo giornale, mi sono avvicinato anche ad Automotive Day di Quintegia che molti concessionari hanno poi frequentato partecipando all’evento TAO. Ed è grazie anche a queste esperienze che è nata Unacma News divenuta poi nel 2013 Unacma life. A.C.
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UNACMA SICUREZZA
REVISIONE SÌ, REVISIONE NO Tra contrari e favorevoli, slitta ancora la legge che dovrebbe mettere a norma e in sicurezza oltre 300.000 macchine agricole
STIME E CRITERI
L’ulteriore posticipazione dell’entrata in vigore della revisione obbligatoria delle macchine agricole al 30 giugno 2016, diversamente da quanto stabilito dal D.M. 20 maggio 2015, è la chiara dimostrazione che la lotta politica fra sostenitori della revisione e contrari non si è assolutamente assopita né tantomeno conclusa. È significativo che deputati appartenenti alla stessa maggioranza di Governo siano i promotori dello slittamento, nonostante la risoluzione presentata dalla senatrice Gatti, esponente PD nella Commissione agricoltura del Senato, avesse impegnato il Governo a non procrastinare ulteriormente l’attuazione della legge. Ancora più significativa è la giustificazione che alcuni parlamentari, firmatari dell’emendamento che ha consentito il rinvio della legge sulla revisione, ci hanno fornito su
Rodolfo Catarzi
espressa richiesta di Unacma. «È necessario rinviare l’entrata in vigore della legge sulla revisione delle macchine agricole, perché gli agricoltori non dispongono delle risorse economiche necessarie per adeguarsi». L’auspicio è che in questi sei mesi tutti gli agricoltori vedano le proprie ricchezze moltiplicarsi improvvisamente, altrimenti non resta che confidare in sostanziosi contributi pubblici. Se, però, per contributi si dovessero intendere i soli 45 milioni di euro messi a disposizione da Inail, non si potrebbe certamente parlare di «sostanziosi», quanto piuttosto di modesto contributo.
Sulla base di una nostra empirica valutazione, questi denari consentirebbero l’acquisto di circa 1.0001.500 trattori di medio/bassa potenza a fronte degli oltre 300.000 che si stima compongano il primo gruppo di trattori da revisionare (immatricolati prima del 31 dicembre 1973), e ammesso che i beneficiari siano esclusivamente proprietari di simili macchine. Certamente se dovessero essere adottate la stesse procedure del bando FIPIT, per non parlare di quelle relative al bando ISI, sicuramente arriveremmo a non molto di più di 700-800 trattori, molti dei quali non certo in sostituzione di quelli obsoleti, ma ad esclusivo vantaggio dei soliti furbetti. A questo proposito, Unacma ha proposto di adottare una procedura che veda quale primo parametro per la definizione della graduatoria di ammissione al contributo l’appartenenza dei richiedenti alla fascia di aziende a conduzione familiare iscritte all’Inail che, stante i dati Istat del 2013, sono 1.366.358 delle 1.471.000 aziende in esercizio. Come secondo e fondamentale criterio di formazione della graduatoria, la consistenza del contributo richiesto. Ovvero avvantaggiare di più i soggetti che richiedono contributi di minore entità.
I VANTAGGI A giudizio di Unacma questa procedura garantirebbe numerosi vantaggi a favore dell’intera filiera, compresa l’Amministrazione pubblica, nel fondamentale rispetto di tutte le condizioni imposte dall’Unione europea per non incorrere nell’applicazione del de minimis. I vantaggi sarebbero: ▸ la quasi certezza che il contribu-
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to vada a sostegno dei soggetti che hanno effettiva necessità di migliorare il proprio parco macchine obsoleto, sostituendole con macchine più sicure, più produttive e meno inquinanti (in genere le piccole e piccolissime aziende sono utilizzatrici del maggior numero di macchine antecedenti il 31 dicembre 1973); ▸ la non convenienza da parte del venditore e dell’acquirente a commettere illeciti. Il primo per garantirsi la vendita e il secondo per ottenere un maggiore contributo, attuando, peraltro, una concorrenza sleale nei confronti dei restanti colleghi, visto che l’eventuale sovrap-
zione dell’inquinamento ambientale eliminando le macchine veramente obsolete. Per questo Unacma si aspetterebbe da parte delle associazioni di categoria degli agricoltori un sostanziale sostegno alla proposta, rispondendo pienamente alle esigenze espresse nei tavoli di concertazione della norma sulla revisione, a dimostrazione della loro reale necessità ed escludendo ogni loro diversa pretestuosità.
prezzo potrebbe determinare l’esclusione dalla graduatoria; ▸ la semplificazione della gestione da parte della Pubblica amministrazione, che ne trarrebbe vantaggio dalla riduzione della documentazione necessaria e relativo controllo, quale, per esempio, l’eliminazione dei tre tradizionali preventivi e l’attenta verifica dei listini prezzi stante la sopra menzionata convenienza; ▸ garantirebbe il contributo a un numero consistentemente maggiore di richiedenti, e massificando i risultati volti a ottenere una maggiore sicurezza in agricoltura, il miglioramento della produttività e la ridu-
• Rodolfo Catarzi Responsabile progetto sicurezza Unacma
FORMAZIONE
MECCATRONICI PER IL SETTORE MACCHINE AGRICOLE 4.0 È la nuova figura professionale del futuro che offre interessanti opportunità di lavoro per i giovani. Lo scorso gennaio si è svolto a Bologna il primo convegno nazionale degli ITS (Istituti tecnici superiori) Meccatronici italiani per fare il punto sulla situazione e sulle prospettive di queste scuole di formazione terziaria post-diploma. Queste nuove figure professionali che «dovrebbero» interessare anche le reti distributive dei dealer italiani, offrono un’ ottima prospettiva di impiego a molti giovani che, dopo il biennio di alternanza scuola-lavoro, possono già
ISTITUTI TECNICI MECCATRONICI IN ITALIA (ITS) ITS Meccatronica «Cuccovillo» (Bari) ITS Maker - Emilia-Romagna (sede di Reggio Emilia) ITS Meccatronica Lanciano (Chieti) ITS Meccatronica «Malignani» (Udine) ITS Meccatronico Vicenza ITS Meccatronico Perugia ITS Meccatronica Sesto S. Giovanni (Milano)
in «collegamento» con le industrie costruttrici delle rispettive aree di competenza e già decine di giovani sono stati assunti a tempo determinato. Durante le nostre manifestazioni di Mech@ griJob svoltesi all’Eima di Bologna nel 2014 e all’Agrilevante di Bari (2013-2015) abbiamo incontrato numerose delegazioni di studenti e professori degli ITS per far loro conoscere il mondo della distribuzione agricola (dealer) e avvicinare entrambi alle opportunità di lavoro che si possono sviluppare in questo ambito. Giunti a questo punto, è compito anche di Unacma tenere vive queste iniziative che l’alternanza scuola-lavoro oggi impone, ormai come sistema operativo, nella nostra realtà. È quindi tempo che anche i dealer si orientino verso questi canali di formazione per migliorare la professionalità dei loro collaboratori. A.C.
essere pronti per entrare nel mondo industriale avendo già svolto le prime concrete esperienze in aziende del settore meccatronico. Infatti, le statistiche indicano che tra i sette ITS presenti in Italia nelle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Abruzzo, Umbria e Puglia, ben il 69,3% dei giovani che ne esce trova lavoro entro i primi sei mesi e l’80% entro l’anno.
ESPERIENZE IN CORSO Nello specifico del settore delle macchine agricole gli ITS di Reggio Emilia e di Bari sono già da tempo
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LUCIANO TONELLO, IL SEGRETO È SAPER DIVERSIFICARE Dalla prima Bcs ai trattori passando dai carrelli elevatori puntando sul servizio post-vendita. Una storia di successo nel segno del rinnovamento
così al 1973 con l’avvio dell’officina di Motta di Livenza (Treviso), dove si fa conoscere dalla nuova clientela e dai numerosi concorrenti che pullulano nella Marca Trevigiana. Nel 1979 arriverà l’opportunità di «vendere» anche il trattore con il marchio Same. Sono anni di crescita ma anche di dure battaglie commerciali con i colleghi (allora c’erano fino a 7 ditte venditrici del marchio in una sola provincia) che limitano i giusti margini che dovrebbero premiare gli investimenti e gli sforzi imprenditoriali.
Dal favoloso Nord-Est dell’imprenditoria italiana, ecco un’altra storia che ha impresso un segno positivo nel settore distributivo delle macchine agricole. Luciano Tonello sin da ragazzino vive nelle campagne della terra trevigiana e quando al fratello maggiore Pierantonio, già meccanico del Consorzio agrario di Treviso, viene offerta la possibilità di aprire un’officina autorizzata a Col S. Martino (Treviso), Luciano non perde l’occasione, pur se diciassettenne, per imparare il mestiere di meccanico. Si parte con il marchio Bcs, la motofalciatrice artefice della prima meccanizzazione di massa e così si crea il primo «giro di clientela» che sarà la base del successo della famiglia Tonello. Si arriva
LA CRESCITA Qui nasce la consapevolezza che occorre «diversificare» fuori dal settore agricolo e così arrivano i carrelli elevatori della Toyota. Nella provincia veneta, ricca di fabbriche, c’è un mercato meno competitivo che punta sul servizio post-vendita molto richiesto e ben valutato. Si investe, quindi, nel suo potenziamento. La missione aziendale rimane il ser-
Luciano Tonello nel 1979 (a destra) Sotto da sinistra: Luciano e Pierantonio con Alberto e Federico Tonello
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vizio alla clientela e si pensa di far bene questo piuttosto che vendere a qualsiasi prezzo. Nel DNA della ditta Tonello, in particolare di Luciano, c’è sempre stata l’idea di creare sinergie anche tra colleghi. Un’idea che si è cercato di concretizzare con l’esperimento di AgriGroup degli anni 90, rivelatosi però prematuro vista la forte individualità degli imprenditori del settore. Resterà comunque un buon «esperimento» utile a rafforzare le idee per il futuro.
IL CAMBIO GENERAZIONALE L’arrivo in azienda dei due figli di Luciano, prima Federico (1998) poi Alberto (2004) conferma che la famiglia è unita, con una nuova generazione che guarda avanti con buone prospettive. L’azienda cresce consolidando il ramo agricolo (oggi è concessionaria di tutti i marchi SDF) per la sinistra Piave della provincia con l’apertura recente di una filiale anche a Conegliano Veneto (TV), pur restando coerentemente salda la diversificazione storica che si espande ulteriormente nel settore delle macchine industriali con l’acquisizione di un’azienda specialistica nel vicino Pordenonese (marchio Yanmar). Inoltre, è in arrivo una nuova collaborazione con Volvo escavatori all’interno, però, della storica ditta Tonello. I giovani sono molto operativi ma Luciano mantiene ancora una forte presenza portando esperienza e determinazione verso gli obiettivi che la famiglia si è prefissata. Ormai si è creato un Gruppo di quattro aziende con giovani imprenditori che si stanno dividendo i compiti di gestione sfruttando le rispettive attitudini. «L’unione farà la forza di tutti» questo è lo slo• gan del Gruppo Tonello.
UNACMA E DEALER
DA NORD A SUD, ECCO I PROBLEMI DEI CONCESSIONARI Erosione della redditività, Psr che frenano le vendite, gestione del credito sono alcune delle criticità che preoccupano i dealer. Che vedono il futuro con cauto ottimismo
In un panorama di mercato in forte evoluzione e caratterizzato da un clima sempre più difficile, il rivenditore di macchine agricole soffre ormai da lungo tempo, cercando di combattere un prolungato periodo di crisi che negli ultimi anni ha ridotto le vendite di tutte le tipologie di macchine agricole, in primis i trattori. Una situazione che i dealer hanno dovuto fronteggiare concretamente ristrutturando e riorganizzando la gestione della propria azienda, rimettendosi in gioco con nuove idee, strategie e investimenti d’impresa ritenuti indispensabili per sopravvivere sul mercato. Dove a dettare le regole spesso è il costruttore che impone rigidi programmi, spingendo verso una maggior concentrazione della rete distributiva. Ma non solo. È un campo di gioco difficile quello in cui si trovano a operare ogni giorno i numerosi rivenditori di macchine agricole dislocati nella nostra Penisola dove le criticità non mancano. Per fare il punto della situazione e capire meglio quali sono i problemi che preoccupano maggiormente i concessionari ci siamo confrontati direttamente con loro. Abbiamo dato loro voce, sondandone gli umori e cercando di capire che cosa sta succedendo nelle loro aziende. Molti
no perché attendono i fondi dei Psr, inoltre, le aziende della nostra zona sono superdotate e prima di spendere ci pensano bene». «Poi come sempre siamo legati ai costruttori – aggiunge il rivenditore veronese – che impongono una programmazione con dei numeri difficili da rispettare e il magazzino diventa pesante; non sono anni rosei manca la liquidità e quindi soprattutto i trattori di alta potenza si vendono con molta, molta calma». «Per questo abbiamo puntato sui servizi e le attrezzature, inoltre anche l’usato può essere un’opportunità ma funziona solo fino ai 100-130 CV. Il grosso problema resta sulle macchine di elevata potenza che vendiamo con grande difficoltà a contoterzisti, facciamo qualche permuta ma poi ci ritroviamo altro usato in corpo di difficile gestione e siamo da capo».
gli argomenti messi sul piatto: dalla riduzione della marginalità connessa alla crisi alla revisione, dalla fidelizzazione del cliente allo strategico ruolo del servizio assistenza. E ancora i meccanismi incerti dei Psr, l’usato come opportunità, la mancanza di figure professionali competenti indispensabili nella gestione della tecnologia di macchine sempre più evolute.
DIFFICILE VENDERE TRATTORI OLTRE I 130 CV Un dato è certo e ineccepibile. La rete italiana di rivenditori di macchine agricole soffre principalmente per la crisi di mercato che comporta l’erosione della marginalità e per l’incertezza dei Psr ma anche per altre ragioni strettamente legate al territorio. Siamo partiti dal Nord, in provincia di Verona, dove abbiamo incontrato Ivanoe Mafessanti, che dagli anni Cinquanta opera nel settore delle macchine agricole con grande passione e professionalità. Lamenta una leggera flessione nel 2015 e non nasconde la sua preoccupazione per l’anno in corso. «Per noi è stata più critica la partenza di questo anno – riferisce Mafessanti – i problemi sono connessi alla crisi di mercato e ai mancati finanziamenti che bloccano tutto, gli agricoltori non investo-
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I PSR FRENANO GLI INVESTIMENTI Enrico Reni, è il nostro interlocutore dalla provincia di Bologna. Commercializza diversi marchi di trattori oltre a una vasta gamma di attrezzature. «Dopo un ottimo 2015 – dice Reni – stiamo ora accusando un calo anche per colpa dei Psr che non sono chiari. Ritengo che se i bandi
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fossero gestiti con più sollecitudine e chiarezza non creerebbero false aspettative ai clienti che non sono in condizione di accedervi e si proporrebbero sul mercato senza fermare le nostre vendite. Penso, inoltre, che se si potesse trasformare il Psr in una quota sulla produzione e sulla qualità del prodotto da dare ai clienti in base alla produzione, si eviterebbero tutte queste problematiche». Secondo Reni altri problemi sono collegati all’andamento del mercato e sono in parte irrisolvibili. «Il prezzo dei cereali non copre i costi di produzione e quindi i clienti non hanno redditività – spiega – bisognerebbe cercare di far capire che con un mercato così globalizzato, con il mancato aumento dei cereali e l’esclusione del mercato russo per cereali e frutta, è necessario effettuare lavorazioni superficiali con semine in minima lavorazione. Anche se questa tipologia di lavorazione potrebbe comportare resa di produzione appena inferiore, con il risparmio derivante dal costo/ettaro avrà un’incidenza irrisoria». Certo per battere la crisi occorre mettere in campo strategie. «Il reparto assistenza e l’usato sono molto importanti – conclude Reni – noi attualmente stiamo lavorando con sistemi a controllo remoto, apparecchiature elettroniche computerizzate montate sulle macchine che ci permettono di controllarle a distanza e perdere meno tempo, facendo ripartire prima il cliente».
riduzione delle superfici investite. Prodotti trainanti per l’agricoltura del Sud il cui andamento negativo si riflette sull’economia e sugli agricoltori», spiega Capobianco che analizza poi con estrema lucidità i problemi dei dealer che identifica in quattro punti cardine. «L’abbassamento della marginalità media del settore a fronte di un incremento dei costi per gli investimenti è certamente il principale problema che ci troviamo ad affrontare oggi – riferisce Capobianco – seguito dalla gestione del credito resa difficile dall’anomalo andamento stagionale e dalle difficoltà di accesso da parte degli agricoltori che sono così meno propensi agli investimenti». «Anche l’usato – prosegue Capobianco – rappresenta un grosso problema, abbiamo un parco macchine circolante molto vecchio e occorre una politica di incentivazione allo svecchiamento. Molte macchine e attrezzature sono obsolete di oltre 20 anni e non sono affidabili, in questo senso un’opportunità è rappresentata dalla revisione. Inoltre, mancano risorse per formare nuovi tecnici e figure professionali competenti».
I P R O TA G O N I S T I
Ivanoe Mafessanti, Nogarole Rocca (Verona)
Enrico Reni, Funo di Argelato (Bologna)
PROSPETTIVE FUTURE Dopo anni di flessione e vendite ferme al palo le immatricolazioni tornano a crescere delinenando un’inversione di rotta che potrebbe giovare anche ai concessionari. In ogni caso, qualche cosa si sta muovendo anche per i dealer che colgono flebili ma incoraggianti segnali di ripresa. «Lo sblocco dei Psr è un importante strumento dei meccanismi di investimento – conclude Capobianco – gli agricoltori hanno voglia di investire, c’è un ritorno dei giovani nelle campagne, un aumento delle aziende condotte da donne e l’agroalimentare resta un settore trainante riconosciuto nell’economia del Paese. Per questo sono cautamente ottimista, vedo il 2016 come un anno di transizione in attesa dell’agognata ripresa che dovrebbe arrivare nel 2017».
RIDUZIONE DELLA MARGINALITÀ Proseguiamo il nostro viaggio nell’entroterra pugliese, verso Foggia dove opera Tullio Capobianco, che copre l’area del Tavoliere pugliese e del Molise. Anche per questa azienda il 2015 si è chiuso in flessione. «Un calo che va contestualizzato nelle difficili condizioni di mercato che hanno imposto regole severe agli agricoltori costretti a fare i conti con il calo del 30% del prezzo del grano duro e il trend negativo del pomodoro legato alla
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Tullio Capobianco, Foggia
Anche Mafessanti sposa la linea dell’ottimismo. «Diciamo che gli anni buoni sono finiti – riferisce – è chiaro che il mercato non gira e in queste condizioni non si può andare avanti, ma vogliamo sperare in una ripresa e negli effetti dei Psr che potranno iniettare la fiducia che manca in questo momento». Non si sbilancia, invece, Enrico Reni che prudentemente dice di «procedere giorno per giorno». L.M.
EVOLUZIONE RETI DISTRIBUTIVE
ANCHE LA POLITICA DIRIGE LE OPERAZIONI? Nell’intricato panorama della distribuzione delle macchine agricole c’è fermento con aria di novità
Il mercato 2015, con un rimbalzino di immatricolazioni (+1,4%) dopo la paurosa caduta degli anni precedenti, non «cambia direzione» nel 2016 ma è contraddistinto da alcune scosse di terremoto con segnali di «stress» che provengono dal magma sotterraneo delle reti distributive italiane. Per evidenziare quello che potrebbe succedere a breve, si parte da quello che è accaduto negli ultimi mesi e che è già emerso. Marco Mazzaferri, business director New Holland Italia, è diventato national sales manager del gruppo Agco Italia occupandosi in primis dei marchi Fendt e Valtra oltre che del progetto Harvesting Agco. Questo passaggio rientrerebbe nel normale avvicendamento di manager nel mercato nazionale sennonché è anche il frutto di alcune «tensioni» che sembrano essere nate all’interno della New Holland Italia. Il leader di mercato ha sofferto, in particolare nel 2015, di una negativa performance di quote di mercato (-2,5%) ed è noto che cercasse una o più soluzioni di cambiamento nell’area della propria rete distributiva che da tempo manifestava alcune criticità. È risaputo che la rete Cnh in Italia è composta, in parte significativa, dai grandi Cap (vedi tabella a pag. 18), strutture regionali o pluriregionali complesse, risultanti da accorpamenti territoriali generati dalle problematiche finanziarie
che attraversano da anni molte realtà del territorio. Inoltre, è affiancata da una forte rete di grandi dealer privati che, dal 1991 in poi, era stata scelta per uscire dalla grande crisi della Federconsorzi che da decenni aveva in esclusiva il gruppo Fiat creando un vero monopolio (oltre il 50% di quota del mercato nazionale). Questo abbinamento distributivo (pubblico/politico e privato) ha comunque funzionato, più o meno positivamente, fino a che il mercato italiano ha iniziato la sua grande «discesa» in termini di vendite (dal 2004). La rinascita organizzativa dei nuovi Consorzi italiani, con la regia del suo grande patron Coldiretti, ha riportato negli anni alla ribalta un’or-
ganizzazione consortile determinata a riprendersi saldamente il controllo anche della meccanizzazione agricola. Le difficoltà sul territorio sono state parzialmente risolte con riorganizzazioni e accorpamenti ma alcune importanti aree rimanevano ancora in forte difficoltà. Con la conseguenza che anche il suo costruttore di riferimento (New Holland soprattutto) dovendo confrontarsi con il concorrente diretto più aggressivo (John Deere) e la sua politica dei grandi dealer, ha incominciato a vedere in maniera sempre meno accondiscendente l’abbinamento (storico) con i Cap non riuscendo più di tanto a incidere in un cambiamento (organizzativo in primis) di mentalità e professionalità di
DA «IL SOLE 24 ORE» Intanto si riscrive la geografia del potere dei Consorzi. Attualmente sono 32 i Cap in amministrazione ordinaria e di questi 27 hanno un Cda in cui la maggioranza è espressione della Coldiretti, 5 fanno capo alla Confagricoltura. A questi si aggiungono i Cap in liquidazione. I Consorzi agrari, con un fatturato di circa 3 miliardi di euro, sviluppato da 52 Consorzi provinciali o interprovinciali di cui 33 in gestione ordinaria e 19 in amministrazione controllata con autorizzazione all’esercizio provvisorio, per un totale di oltre 1.200 agenzie di vendita sul territorio nazionale, rappresentano una delle realtà più importanti della distribuzione di prodotti per il verde in Italia.
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SE ATENE PIANGE, SPARTA NON RIDE
PROVINCE
MARCHIO TRATTRICI
CAP Emilia
BO-FE-MO-RE-RA (parte)
JD
CAP Parma
PR-RE
New Holland
CAP Ravenna
RA-BO
con CNH
CAP Adriatico
MC-AN
con CNH
CAP Cremona
CR
con CNH
Mentre New Holland attraversa un periodo «complicato» il suo diretto rivale John Deere non ha meno problemi distributivi. La sua strategia mondiale dei Grandi dealer, ormai applicata all’intero territorio italiano, ha permesso la nascita di importanti realtà imprenditoriali, con fatturati ben oltre i 10 milioni di euro se non oltre i 20 milioni di euro, e soprattutto di grandi estensioni territoriali con la nascita di molte filiali con investimenti sia strutturali che di personale. Ovvero impegni finanziari che hanno coinvolto almeno una decina di coraggiosi imprenditori per seguire una strada assai ambiziosa nei loro traguardi personali ma fortissimamente voluta dal costruttore mandante. Quello che in questa strategia di John Deere era l’elemento chiave, ovvero che il mercato si mantenesse a livelli di sufficienza (oltre le 20.000 unita o più), purtroppo non si sta verificando. Se si aggiunge che alcune scelte manageriali sul territorio non si sono mostrate «fortunate» con conseguenti e relative perdite di quote di mercato si definisce meglio lo scenario globale. Tra questi ultimi episodi, quello verificatosi poi con la disdetta (precoce) di un noto dealer lodigiano a cui era stata affidata un’ampia area emiliana (dopo aver fatto notevoli investimenti) ha purtroppo confermato (dal punto di vista dei dealer ovviamente) un impatto molto negativo sulle scelte, ancora molto poco equilibrate, nel rapporto tra Case mandanti e dealer. Il clima di nervosismo che si avverte tra gli addetti ai lavori è quindi la diretta conseguenza di un malessere generale.
UD-PN-GO-TS
JD
TRA FATTI E RETROSCENA
BS-VR-MN-VI-PD-RO
CNH
TV-BL
CNH
PC -MI -Lodi Brianza-PV (parte)
CNH
VC-AL-NO
con SDF
TO- CN-SV-IM
con LANDINI
CAP Sardegna
Tutte
con JD (escluso SS)
CAP Siena e Firenze
PI -FI
CNH
PG-TR
Agco
Detto di queste situazioni strettamente legate ai due grandi protagonisti della competizione nel mercato delle macchine agricole, ecco un esempio di cosa sta succedendo nell’area delle nuove nomine o dei possibili nuovi «movimenti/rumors» di mercato negli ultimi mesi. Umbria: New Holland revoca il mandato allo storico partner Ricucci e lo affida alla Maip di Perugia, ex John
queste strutture consorziali. Di qui la ricerca continua, silente ma nota, di contatti commerciali con i grandi dealer privati del mercato per convincerli a entrare nell’organizzazione Cnh, ovviamente mettendo in forte tensione la propria rete distributiva locale. Dai «retroscena» sembrerebbe che una delle ultime «mosse» della New Holland fosse stata quella di «disdettare» il Consorzio agrario di Cremona a favore di un nuovo dealer privato. Da qui è partita una forte «reazione» politica della Coldiretti (che ha ripreso il controllo nel cda cremonese) che, tramite i vertici del Cai (Consorzi agrari d’Italia) ha fortemente reagito minacciando di uscire da quel marchio (Cnh) an-
che con altri dealer/Cap della propria organizzazione. Da qui è iniziato un periodo di forti scosse che, sempre secondo indiscrezioni, hanno provocato un piccolo terremoto organizzativo all’interno della New Holland Italia tra cui l’uscita di Mazzaferri, e il contemporaneo, e ancora esistente, intervento manageriale di Carlo Lambro che ha ripreso nelle proprie mani la gestione «ad interim» dell’organizzazione in Italia, in attesa del sostituto. Ora, che un presidente mondiale si occupi direttamente, e per un così lungo periodo, di un mercato nazionale, evidenzia la difficoltà non solo organizzativa da parte di New Holland di gestire questo passaggio.
RETE DEI CONSORZI AGRARI IN ITALIA E MARCHI DISTRIBUITI CONSORZI
CAP Friuli Venezia Giulia Consorzio agrario del Nordest CAP Treviso e Belluno CAP Piacenza CAP Piemonte Orientale CAP Piemonte Nord Ovest
CAP Perugia
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NUOVE NOMINE DEALER RETE ITALIA (OTTOBRE 2015-MARZO 2016) COSTRUTTORE
MARCHIO
DATI: UNACMA REPORT
DITTA NUOVA NOMINA
Lamborghini Sdf
Argo Tractors
Agco
Kubota
AREA MANDATO
Lugo (RA)
Ravenna
Deutz-Fahr
Agri Center di Turchi Fabio & C. Snc
Lugo (RA)
Ravenna
Deutz-Fahr
F.lli Lonardi srl
Gazzo Veronese (VR)
Verona
McCormick
Tonani Carlo
San Cesareo (RM)
Roma
McCormick
Pardi snc
Visignano Cascina (PI)
Pisa-Livorno
McCormick
Giffalini macch. agr.
Tovo di Sant'Agata (SO)
Sondrio
McCormick
Bartolini Giuseppe di Bartolini Giovanni
Gubbio (PG)
Perugia
Landini
Cagnazzo macchine
Guagnano (LE)
Lecce
Landini
Fonzone group srl
Montecalvo Irpino (AV)
Avellino
Valpadana
Fonzone group srl
Montecalvo Irpino (AV)
Avellino
Valpadana
Agri 84 snc
Sarzana (SP)
La Spezia
Valpadana
Sacco srl
San Martino Alfieri (AT)
Asti
Valpadana
Ferri Delio & C. Snc
S. Pietro in Palazzi - Cecina (LI)
Livorno
Valpadana
Pentaelettra di Penta Raffaele
Quarrata (PT)
Pistoia
Valpadana
Officine meccaniche di Montefusco M & C.
Fisciano (SA)
Avellino-Salerno
Valpadana
Lampacrescia 2 srl
Recanati ( MC)
Macerata-Ancona-Fermo
Valpadana
Visintini Renzo & C. snc
Buttrio (UD)
Udine
Valpadana
Tuttomotori di Boccuto G. & C.
Orgiano (VI)
Vicenza
Valpadana
Cirelli Valentino Roberto
Sora (FR)
Frosinone
Valtra
Agrifield
–
Viterbo
Valtra
Palumbo motors
–
Foggia
Cap Emilia
Castelnovo Sotto (RE)
Provincia di Reggio Emilia Provincia di Parma
Claas
Agri - Moto srl
Medolla (MO)
Modena
Claas
Marchegiani srl
Pontinia (LT)
Latina
Claas
Agripegaso Group srl
Termoli (CB)
Campobasso-Chieti
Claas
Agrinord SRL
Caluso (TO)
Torino (parte)-Biella (parte) Vercelli-Aosta Partinico (Palermo)
John Deere John Deere
Claas
INDIRIZZO
Kubota
M.A.M. srl
–
Kubota
Tarizzo Macchine Agricole
–
Valperga (Torino)
Kubota
AP Tractors srl
–
Traversetolo (Parma)
Deere, che sembrerebbe reagire nominando due dealer per l’area suddividendola tra i suoi concessionari limitrofi (Pucci e Sgalla) con un notevole allargamento della loro tradizionale area di riferimento. Ulteriori rumors indicano anche un possibile contatto tra la ditta Ricucci e un marchio del gruppo SDF da cui proveniva. Emilia-Romagna: l’organizzazione Cnh è rappresentata chiaramente dal Cap di Ravenna e dal Cap di Piacenza. Il Cap di Parma, pure in
liquidazione, rappresenta il marchio New Holland (Case IH è recentemente uscita abbinandosi a un dealer privato) anche su Reggio Emilia, dove il Cap locale è stato assorbito dal Cap dell’Emilia che rappresenta già il marchio John Deere su Bologna, Ferrara e Modena. Dei due forti dealer Cnh privati restanti, uno (la ditta Bellentani a Modena) è stato disdettato per motivi finanziari. Rimane (e in ottima salute) il dealer storico della Romagna
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(La Commerciale di Billi Giovanni) che, notizia recente, si occupa «momentaneamente» anche della zona modenese. Insomma, una situazione distributiva complessa per il Gruppo leader nazionale tanto che si parlava, in assenza di nuovi imprenditori locali, di riaprire addirittura una filiale emiliana! • Alberto Cocchi Consulente e giornalista settore macchine agricole
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UNACMA E COSTRUTTORI
ANTONIO CARRARO, CRESCE IL FATTURATO 2015 CON BUONE PROSPETTIVE PER IL FUTURO Il lancio delle nuove serie per l’agricoltura specializzata, il consolidamento della rete distributiva e l’ottimizzazione dei costi aziendali riconfermano l’azienda padovana leader nel segmento dei trattori compatti
Serie Ergit 100 TGF
Chiude il 2015 con un fatturato di 76 milioni e un EBITDA (l’utile prima degli interessi delle imposte, delle tasse dei componenti straordinari, delle svalutazioni e degli ammortamenti) vicino al 10% segnando un aumento del 10% rispetto al fatturato 2014 e performance aziendali oltre le aspettative. Si tratta di numeri ottenuti grazie a una buona annata di vendite caratterizzate dal lancio delle nuove serie di trattori per l’agricoltura specializzata, a un forte consolidamento della rete distributiva e al completamento della razionalizzazione della struttura dei costi aziendali. Grazie all’importante apporto di denaro (8 milioni di euro in 12 mesi) da parte della famiglia Antonio Carraro, l’azienda si appresta ad affrontare con serenità un 2106 (in cui è previsto un ulteriore aumento del fatturato) con il lancio della nuova serie di trattori di alta gam-
Serie Ergit 100 TRH
ma a trasmissione continua destinati all’agricoltura di precisione e l’aumento delle vendite nei nuovi mercati emergenti (come Turchia, Marocco, Serbia e i Paesi dell’area balcanica).
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INVESTIMENTI DIFFERENZIATI Sono diversi i fronti su cui si appresta ad intervenire l’azienda Antonio Carraro. Saranno avviati nuovi investimenti che riguardano i vari repar-
ti aziendali. In particolare, l’area Research & Development, da sempre punto di forza dell’azienda, vedrà l’introduzione di un nuovo sistema informatico per la progettazione; i reparti produttivi beneficeranno dell’automazione di tutti i magazzini e l’acquisto di nuove attrezzature per l’industrializzazione dei prodotti; l’area collaudo verrà potenziata con una nuova cabina-test per le verifiche delle trasmissioni dei trattori.
della rete di vendita. Sul fronte delle risorse umane, è stato incrementato il numero di addetti che operano in azienda. A febbraio 2016 si registravano 340 addetti, numero destinato a salire nei mesi a venire grazie a un costante trend positivo della raccolta ordini. Un insieme di strategie che concorrono ad una maggiore competitività con l’obiettivo di conquistare • nuovi mercati.
Contestualmente, l’azienda si appresta ad intraprendere il percorso per la certificazione in ambito qualità e sicurezza.
TECNICI SPECIALIZZATI A SUPPORTO DEI DEALER E ancora altri investimenti riguardano il potenziamento dei reparti SAT/ricambi con l’introduzione di nuovi tecnici specializzati che si dedicheranno al supporto dei dealer
LA VOCE DEL COSTRUTTORE
INTERVISTA A LILIANA CARRARO, RESPONSABILE MARCHIO Leader storico nel settore dei trattori compatti, l’azienda Antonio Carraro dal 1960 è cresciuta nel segno dell’innovazione. Abbiamo interpellato Liliana Cararro, responsabile marchio, con la quale abbiamo parlato del consolidamento delle rete distributiva, delle strategie messe in campo a sostegno dei concessionari, di obiettivi aziendali e prospettive future. La vostra azienda ha chiuso un ottimo 2015 grazie a importanti investimenti che hanno riguardato anche il consolidamento della vostra rete distributiva. Come è strutturata e in che modo è stata rafforzata? La nostra rete distributiva è composta da 110 concessionari italiani, 48 dealer (importatori stranieri) e da 4 filiali commerciali dislocate in Spagna, Francia, Turchia e Oceania. La rete si è arricchita di nuovi dealer soprattutto all’estero, in Turchia, Marocco, Serbia e nei Paesi Balcanici dove l’agricoltura continua il suo trend positivo. In Italia è stata altresì rafforzata la nostra presenza incrementando il numero di concessionari e definendo per ognuno la sua area di azione. La tecnologia è il futuro dell’agricoltura e richiede la presenza di tecnici specializzati sempre più preparati che non è facile trovare. Quali iniziative avete messo o metterete in campo a supporto dei dealer della vostra rete distributiva? Continuiamo a rafforzare il know-how dei nostri dealer e concessionari con incontri periodici in cui li informiamo sulle nostre novità, i nostri nuovi prodotti, i nostri programmi futuri. Condividere lo spirito innovativo è una forte spinta a credere in un brand. I rivenditori devono avere sempre qualcosa di nuovo da proporre alla clientela. Vendere trattori non è un mestiere semplice: oltre a competenza e professionalità bisogna possedere una
forte passione e un grande spirito di sacrificio. Il cliente può essere disponibile il sabato, la domenica o all’orario di pranzo o cena e tu devi essere lì, con lui, contento di esserci e di potergli proporre il miglior trattore con un ottimo affare. In seguito, quando il cliente ti chiamerà per dirti che si è allentato un manicotto, dovrai trovarti sempre pronto e disponibile come il giorno in cui gli hai venduto il trattore. Questo per dire che nel nostro mestiere non esiste il «mordi e fuggi» e la fiducia che un dealer riesce a crearsi nei confronti dei suoi clienti è tutto. Quali sono i vostri principali obiettivi? Completare la gamma di trattori a trasmissione idrostatica per l’agricoltura di precisione con i modelli articolati e con nuovi motori; pressurizzare tutte le cabine; continuare ad offrire a ogni cliente il suo trattore «su misura». Fatto apposta per lui. Inoltre, dal punto di vista commerciale, trovare nuovi sbocchi. Il mondo è grande… In questo difficile contesto di mercato, come vede il futuro? Non vedo la novità. Il nostro è un mestiere difficile, come tutti i mestieri belli, importanti, basati sulla tecnologia e la creatività dell’uomo. Dobbiamo ritenerci fortunati: nel mondo ci sono tanti terreni ancora da solcare, campi da arare, praterie da falciare, frutti da raccogliere. Noi «trattoristi» dovremmo sentirci parte della «catena alimentare» perché alla fine, senza le macchine agricole, non si produce cibo. Quindi ci sono le crisi: ora l’olio, domani la frutta, dopodomani il vino. Chi lo sa? Dobbiamo sempre inventarci nuovi clienti, nuove nicchie, nuove opportunità. A margine di ciò c’è il dato dell’agroalimentare italiano (+25%) che continua a farci ben sperare. D’altra parte noi italiani siamo dei fuoriclasse: nel fare trattori, nel produrre l’agroalimentare di qualità… ma anche, a volte, nel farci del male. L.M.
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Il 2016 è un anno pieno di impegni, non solo istituzionali (Ministeri, Inail e altro per definire revisione, destinazione dei 45 milioni di euro, ecc.), ma anche di eventi che prevedono una specifica presenza della nostra associazione.
▸ Il 15 aprile termina il corso Inail di Torino che chiude la serie di corsi per l’ottenimento delle certificazioni Unacma ROC, propedeutiche alla revisione, e che saranno ripresi da settembre.
▸ Il 17 e il 18 giugno si svolgerà Enovitis in Campo a Corato (Bari) a cui Unacma ha concesso il patrocinio.
CLIM MMAR 2016
Centre de Liaison International des Marchands de Machines Agricoles et des Réperateurs
▸ Dal 27 aprile al 1° maggio saremo alla Fiera di Foggia, dove avremo uno stand istituzionale con FederUnacoma e Imamoter e realizzeremo i consueti incontri con gli studenti nell’ambito di Mech@griJOBS. In questa occasione si svolgerà anche un’assemblea dei rivenditori del Centro-Sud Italia della quale daremo successiva comunicazione.
▸ Il 18 maggio tutti al TAO – Tractor Agricultural Observatory e all’Agrimotive Top Dealer Day, presso VeronaFiere e all’interno dell’Automotive Dealer Day. Agli iscritti ai due eventi Unacma sarà concesso l’ingresso gratuito per i tre giorni della manifestazione.
FA! 22
▸ Dal 20 al 23 ottobre, nella splendida cornice veneziana, si svolgerà il Climmar Forum 2016, assemblea dei rivenditori di macchine agricole europee a cui prenderanno parte 17 delegazioni europee e importanti ospiti istituzionali. Per i concessionari italiani sarà un’occasione unica per incontrare colleghi europei e per partecipare in diretta alle relazioni di alto profilo.
▸ Dal 9 al 13 novembre parteciperemo, in grande stile, all’Eima 2016. Abbiamo previsto, all’interno del nostro stand, spazi riservati ai workshop di Mech@griJOBS, un’isola informativa di Unacma ROC e spazi dedicati ai nostri partner. Il nostro stand, realizzato in collaborazione con FederUnacoma, sarà affiancato a quello Inail.
CORSO
PER RIVENDITORI E RIPARATORI DI MACCHINE AGRICOLE E DA GIARDINAGGIO
APRILE 2016
SAME DEUTZ-FAHR CAMBIA IL MARCHIO IN SDF Same Deutz-Fahr ha annunciato il cambiamento del proprio marchio in SDF. Il nuovo marchio andrà a sostituire l’attuale per tutte le attività corporate del gruppo a livello globale. Il rinnovamento coinvolge anche l’aspetto stilistico con una rivisitazione del tradizionale simbolo dei quattro elementi incrociati tra loro e il carattere tipografico.
L’adozione del nuovo marchio, pur nella continuità espressiva con il precedente, risponde all’attuale struttura e dimensione del Gruppo: un elevato livello di internazionalizzazione sia dal punto di vista commerciale sia per quanto riguarda gli stabilimenti produttivi, un portafoglio di marchi che per qualità e complessità va oltre i due principali Deutz-Fahr e Same. «Il passaggio a SDF – spiega Lodovico Bussolati, amministratore delegato SDF – rappresenta una scelta dovuta, logica conseguenza del processo di internazionalizzazione, di sviluppo della gamma prodotto e di differenziazione dei marchi che ha caratterizzato la nostra azienda in questi ultimi anni. Questa decisione consente al Gruppo di affrontare in modo più incisivo e coerente sia le attività corporate sia quelle legate alla promozione dei marchi commerciali». In occasione della presentazione del nuovo marchio alla stampa specializzata europea, tenutasi l’11 dicembre presso la sede centrale del Gruppo a Treviglio (Bergamo) alla presenza dei vicepresidenti SDF Aldo e Francesco Carozza e dell’amministratore delegato SDF, Bussolati, è stata anche inaugurata una nuova area espositiva dedicata ai motori all’interno del Museo storico Same. L’esposizione intende rendere omaggio all’ingegno di Francesco Cassani, ingegnere e fondatore dell’azienda assieme al fratello Eugenio, e ribadire l’im-
portanza della componente motore lungo tutta la storia dell’azienda: dai primi innovativi progetti negli anni 20 del secolo passato alla presenza nel nome stesso dell’azienda Same (Società Accomandita Motori Endotermici), sino all’attuale FARMotion, motore progettato e prodotto da SDF per l’uso esclusivo su macchine agricole.
MARCO MAZZAFERRI È IL NUOVO DIRETTORE FENDT & VALTRA L’inizio del nuovo anno ha segnato un importante avvicendamento nel team di Agco Italia spa, presso la nuova sede di Breganze (Vicenza). Dal 1° febbraio 2016, infatti, Marco Mazzaferri ha assunto la funzione di national sales manager Fendt & Valtra della filiale italiana. Succede a Johann Planatscher, che, dopo più di 12 anni di servizio per Fendt italiana, lascia l’incarico per il raggiungimento dei termini pensionistici. In questo ruolo Marco Mazzaferri gestirà tutte le funzioni di direzione vendite e marketing dei marchi Fendt, Valtra e Laverda e avrà la responsabilità di pianificare la strategia delle vendite, in modo da garantire la crescita dei tre brand. In passato Mazzaferri ha ricoperto molteplici ruoli nel settore della meccanizzazione agricola in New Holland. Ha iniziato la sua carriera nel 2000 come Marketing Specialist nel Regno Unito, nel 2006 lavora in Francia come responsabile marketing delle vendemmiatrici per l’Europa. Riceve la carica di business marketing manager nel 2009 per i trattori specializzati e cingolati, e nel 2010 direttore commerciale trattori Italia; da ultimo, business director, guidando il team Italia e gestendo il mercato nazionale.
APRILE 2016
AL VIA LA MASCHIO ACADEMY È stata inaugurata Maschio Academy, la nuova scuola di formazione commerciale e tecnica di Maschio Gaspardo. Il programma formativo, rivolto sia al personale del Gruppo che ai concessionari, affronterà diversi temi legati alla meccanizzazione agricola: proiezioni sul mercato, tecniche di vendita, commercializzazione del prodotto, ma anche aspetti pratici come manutenzione e assistenza al cliente. Maschio Academy è la scuola dove il Gruppo Maschio intende coltivare la passione per la conoscenza tecnica e commerciale delle attrezzature agricole, con lo scopo di accrescere la professionalità di collaboratori e dealer, per offrire all’utilizzatore finale un servizio di alta qualità. Si trova a Campodarsego, a poca di-
stanza dalla storica sede di Maschio Gaspardo: si tratta di una facility che può essere allo stesso tempo aula e laboratorio, dotata di un’area esterna per eseguire prove in campo delle attrezzature. Il primo corso si è svolto in febbraio e ha coinvolto i tecnici di oltre 50 concessionari: 4 giorni di aula e laboratorio dedicati alla manutenzione e alla riparazione di attrezzature per la lavorazione del terreno, semina e protezione delle culture. Il secondo sulle attrezzature per la protezione delle colture, sprayer portati, trainati e atomizzatori si è tenuto in marzo. I corsi proseguiranno anche nei prossimi mesi. Per informazioni, info@maschio.com, mettendo in oggetto Maschio Academy. •
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EIMA INTERNATIONAL 2016 Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio International Agricultural and Gardening Machinery Exhibition
L’agricoltura del futuro. Tutto quello che puoi immaginare e’ qui The agriculture of the future. Here’s everything you could imagine
Bologna 9 -13 novembre/November 2016 FederUnacoma Surl Italia - 00159 Roma - Via Venafro, 5 - Tel. (+39) 06.432.981 - Fax (+39) 06.4076.370 eima@federunacoma.it Organizzata da FederUnacoma surl con la collaborazione di BolognaFiere Spa Organized by FederUnacoma surl in collaboration with BolognaFiere Spa
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