Unacma Life Aprile 2020

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I.P.

CONCESSIONARI | RICAMBISTI | OFFICINE | AGRICOLTURA | GIARDINAGGIO Dal 1997 al fianco dei commercianti di macchine agricole

Aprile 2020

www.unacma.it

PAESI ADERENTI AL CLIMMAR

Qui si fa l’Europa o si muore! ▸ Considerazioni da più angolazioni sul coronavirus

▸ Il trasporto di oli e filtri usati

▸ Nomina dei revisori nelle srl

▸ Credito d’imposta: come utilizzarlo?


UNACMA EDITORIALE

QUI SI FA L’EUROPA O SI MUORE! Continuo a svolgere o a pensare al mio lavoro da imprenditore per 345 giorni all’anno, togliendo le domeniche in cui porto i miei figli alle partite e i giorni di vacanza passati con la famiglia. Ne rimangono 20 in cui dedico il mio tempo in parte all’associazione che con orgoglio presiedo, l’Unacma, e alle attività del Climmar, la nostra associazione europea. Da qualche tempo, con l’incarico di vicepresidente del Climmar, comincio ad affrontare tematiche sviluppate in ambito europeo.

2.000 metri, sulla vetta del monte. Hai una visione d’insieme a 360°, comprendi l’orografia dell’area sottostante e puoi decidere anche quale sia la strada migliore per raggiungere un’altra vetta o per scendere a valle. Ecco, ora riportiamo questo schema in un’azienda fornitrice, dove alle varie altezze si trovano il tuo capoarea, il direttore commerciale Italia, il direttore commerciale «mondo», il direttore generale e in cima il presidente.

IL CONCETTO DELLA MONTAGNA E qui mi viene in mente il semplice concetto della montagna, dove ti puoi trovare rimanendo quello che sei, cioè figlio di un operaio, di un commerciante o di un Agnelli di turno, con una preparazione media o conseguita presso le migliori università. Se sei alla base della montagna la tua visuale è fondamentalmente quella dei primi 20 metri che hai attorno. Riconosci le persone, scopri i dettagli. Se sali su questa montagna e ti trovi a 300 metri d’altezza, hai ancora la visione di ciò che succede intorno, perdi qualche dettaglio ma riesci a vedere anche a un chilometro di distanza. Continui a salire e a 1.000 metri ti immergi in un panorama molto amplio che ti consente di vedere una macchina che si avvicina a una curva mentre dall’altra parte sopraggiunge un pullman. Pensi che i due autisti siano persone esperte che sapranno affrontare il momento dell’incontro, ma certo non puoi fare niente per loro, né puoi urlare, tanto non ti sentirebbero. Non riesci certo più a percepire i dettagli di ciò che succede alla base del monte e non puoi riconoscere le persone. Poi arrivi a

Ognuno di loro ha una visione del mercato dovuta alla posizione che occupa. Se stai alla base della montagna può capitare di non capire le motivazioni di certe scelte di vertice e di arrabbiarsi dicendo: «Venissero con me a trovare i clienti, capirebbero». Ma chi sta più in alto non può vedere la micro-zona che occupo e forse nemmeno la regione, osserva invece l’intero mercato dell’Italia, dell’Europa o del mondo. Analizza dati, studia i trend, valuta le scelte politiche mondiali e trae conclusioni.

LE NOSTRE REALTA’ Dopo questa lunga premessa ritorno a vedere ciò che incontro nella mia vita ogni giorno. Quelli che

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sono dei piccoli-grandi problemi aziendali, solitamente si risolvono grazie all’esperienza che un’azienda e le sue maestranze maturano nel corso del loro operato. Poi i problemi, aumentando, diventano più grandi e quindi si tende a condividere le esperienze con altri attori della filiera, ed ecco che grazie al confronto, anche i grandi problemi si risolvono. Ma poi un inevitabile percorso di evoluzione positiva di una impresa si scontra con dei problemi enormi e la soluzione passa anche dalla possibilità di frequentare chi fa il tuo stesso mestiere, ma magari in aree differenti dalla tua, in modo da essere disinibito nel confronto e forse trarne qualche buona idea innovatrice. Ecco però che il futuro ti porta dinanzi a nuove sfide, sempre maggiori, e qui entra in campo la possibilità di frequentare i tuoi colleghi sparsi in giro per l’Italia: gli associati Unacma, imprenditori al tuo pari, che operano in zone morfologicamente diverse dalla tua, trattano macchine con allestimenti a volte sconosciuti, attrezzature curiosissime e stili operativi originali, ma ti accorgi che le tue problematiche aziendali sono le medesime dei tuoi colleghi. Quindi? Grande opportunità di confronto, discussione e spesso scoperta di strategie comuni per risolvere queste problematiche. Ma non è finita qui! Ti viene una voglia pazza di sapere come funziona distante da casa tua, magari in giro per tutta l’Europa! E l’opportunità c’è e si chiama «Climmar».

UNA VISIONE EUROPEA Frequentando questa storica istituzione riservata a chi fa il nostro mestiere nel Vecchio Continente, cominci a capire che, udite udite, il tedesco piuttosto che il belga, ma


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anche il francese, vive la tua quotidianità! Però il dialogo ti offre anche tante soluzioni, riesci ad acquisire esperienza di cose che nel nostro Paese sono solo agli albori. E quindi perché non sfruttare tutto questo bagaglio di informazioni pratiche senza farlo sempre a nostre spese? Ecco, di punto in bianco ti rendi conto che lo sviluppo di chi fa il nostro mestiere, che ricordo essere il commerciante di macchine agricole, è la proiezione del nostro futuro professionale. I big dealer di macchine agricole all’estero sono una realtà consolidata, i rapporti con i costruttori sono maturi e spesso sereni, il confronto con le associazioni di categoria degli agricoltori è ben radicato. Ad un tratto il futuro fa meno paura, vedi una realtà dove il rivenditore di macchine agricole ha la sua identità e riesce a mettere in campo la sua professionalità, il suo valore aggiunto nella filiera dove ha ancora un buon peso. Il senso di apparenza non ha confini, è ora di guardare il mondo, tutto il mondo agricolo globale. Con questa filosofia di vedute ampie, non ci limitiamo più a discutere le sorti delle nostre azioni senza prendere in considerazione la posizione europea. In effetti, parlando per esempio di Mother Regulation (il regolamento Ue 167/2013 che raccoglie in un unico grande provvedimento tutte le norme europee relative all’omologazione di trattori, rimorchi e attrezzature trainate) o di RMI (tecnologia che consente a processi Java distribuiti di comunicare attraverso una rete), la cui traduzione in «Informazioni di Riparazione e Manutenzione» indica l’area dedicata agli operatori indipendenti che desiderano accedere alle informazioni tecniche dei prodotti di una data azienda, in conformità al regolamento Ue 167/2013. Come sarebbe possibile per l’Italia poter influenzare i dettagli di questo regolamento, che per sua natura prevede di essere condiviso su scala continentale? Siamo già fortunati, avendo un rappresentante della nostra categoria nel board del Climmar, a trovarci in una posizione di privilegio che ci consente di poter interagire politicamente con

Climmar Forum 2019, Thun (Svizzera)

occupa, sarebbe bene che tutti partecipassero allo sviluppo delle idee, partendo dal basso, per far sì che chi deve portarle nei luoghi dove si deciderà il futuro delle nostre aziende, contribuisca con le visioni micro-locali e le trasformi in visioni prima nazionali e poi europee.

buona incisività. Assillati poi dal Coronavirus, questo organismo europeo dovrà confrontarsi su quanto tale emergenza possa essere pericolosa anche dal punto di vista economico/ finanziario, oltre che per la salute. Sarebbe davvero interessante discutere a livello europeo una strategia di protezione del business, perché credo che la resilienza tipica italiana possa esaurirsi in tempi troppo brevi. Forse un osservatorio privilegiato come quello ottenuto dalla nostra associazione Unacma in Europa (la vicepresidenza del Climmar), può sciogliere l’ansia perché, da questa prospettiva, tutto sembra prendere forma in modo più chiaro.

UN PEZZO DI STORIA Ora più che mai è tempo di dire: «Qui si fa l’Europa o si muore!», riprendendo la celebre frase attribuita a Giuseppe Garibaldi, dallo scrittore Giuseppe Cesare Abba.

PENSARE EUROPEO Ti accorgi così e ti rendi conto che tanti temi caldi come per esempio la formazione tecnica delle maestranze, i livelli di fiscalità delle nostre imprese, le norme sulla sicurezza nei lavori agricoli, le proposte innovative e tecnologiche, hanno già trovato buone soluzioni. L’istinto ci porterebbe a importare immediatamente e a far adottare queste strategie anche in Italia, salvo constatare che, come al solito, siamo il Paese più conservatore del mondo, dove il cambiamento fa sempre paura e l’immobilismo prende il sopravvento. Ma i duri si vedono quando il gioco si fa duro, e la nostra associazione non molla, anzi rilancia. Abbiamo pronto un piano di lavoro che ci vedrà protagonisti nelle nuove strategie che il Climmar ha progettato per l’imminente futuro. Infine, se le cose si vedono diversamente in funzione della posizione che si

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Ricordando che nel 1860, quando durante lo scontro di Calatafimi, il generale Nino Bixio suggerì la ritirata, il grande condottiero Garibaldi, che non era d’accordo, si rivolse al suo fido ufficiale pronunciando: «Qui si fa l’Italia, o si muore!», parole che rimarranno per sempre nella storia. • Roberto Rinaldin Presidente Unacma

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COME CAMBIA IL LAVORO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS te. Le figure commerciali con scarso successo, per gli amministrativi tendenzialmente non si è invece riusciti. 5. Cassa integrazione: avete fatto l’apposita domanda? Otto colleghi hanno risposto sì, alcuni dicono che probabilmente la chiederanno, in 10 vorrebbero non richiederla sperando che le cose migliorino velocemente. 6. Raccolta ordini clienti: siete riusciti a concretizzare qualche commissione di vendita utilizzando Internet o in altro modo? Quindici aziende hanno detto di sì, 10 hanno detto no assolutamente, tutti gli altri lamentano una quasi assoluta mancanza di ordini. 7. Situazione finanziaria: avete programmato i prossimi 2-3 mesi, quando presumibilmente le nostre aziende risentiranno dell’interruzione del ciclo operativo? In 8 hanno risposto sì, altri 8 hanno detto di no, tutti gli altri sono molto preoccupati perché la liquidità entro giugno finirà e nei mesi successivi non saranno previsti incassi non avendo acquisito ordini. Si stimano cali di fatturato che vanno dal 30% al 90%. Le banche non hanno ancora disposizioni dall’alto, mancando al momento la garanzia dello Stato per gli eventuali prestiti o sforamenti. I fornitori potrebbero essere coloro che dovranno dare disponibili-

Il 20 marzo abbiamo condotto una rapida indagine presso 45 concessionari su alcuni temi legati alla emergenza coronavirus. Questa data segna un importante «elemento storico» di riferimento perché ogni giorno che passa la situazione cambia, si evolve e quindi una simile inchiesta proposta oggi o fra dieci giorni potrebbe dare risultati molto diversi. Vi forniamo una sintesi delle risposte che abbiamo ricevuto dai colleghi interpellati che offre una panoramica della situazione. 1. Salute: come state voi, le vostre famiglie e collaboratori? In 44 hanno risposto che stanno bene mentre un collega ha un dipendente infettato. 2. Operatività: state continuando a lavorare sempre a ritmo ridotto osservando tutte le precauzioni? In 25 stanno proseguendo l’attività regolarmente, 16 continuano ma a ritmo ridotto, 4 hanno invece proprio chiuso l’azienda 3. Personale: quante risorse espresse in percentuale avete in questo momento al lavoro? Le risorse che rimangono a casa attualmente sono state messe in ferie? Due aziende risultano completamente aperte, altre due hanno attivato la cassa integrazione. Tutte le altre concessionarie hanno percentuali variabili di dipendenti in ferie. Si va dal 10 al 20% arrivando in alcuni casi anche al 50 e 70%. 4. Smart working: siete riusciti a far lavorare qualche commerciale o amministrativo da casa? Solo 6 aziende hanno risposto in modo affermativo, altre 17 non sono riuscite ad avviare questa modalità di lavoro. Molti lamentano il fatto che nella loro zona non ci sono linee adeguate alla trasmissione dati. Altri 22 colleghi sono riusciti solo parzialmen-

tà nel rimandare i loro incassi, ma al momento non danno risposte (qualcuno autonomamente si è detto disponibile a spostare i pagamenti di 30 giorni). I clienti faticano o approfittano del momento, dilazionando ulteriormente i loro impegni. 8. Accordi: avete iniziato a dialogare con banche e fornitori per gestire una eventuale crisi finanziaria? In 20 dicono di no, 14 hanno risosto di sì, tra gli altri alcuni disdicono le prenotazioni di materiale o trattano con i fornitori per rimandare i pagamenti dell’invenduto. Il problema per tutti sono le banche che non danno risposte se non chiedendo tassi molto alti. L’ideale sarebbe poter avere dei finanziamenti a tasso zero garantiti dallo Stato. 9. Sanificazione luoghi di lavoro: vi siete organizzati per obbligo o vostra autonoma scelta? Sono 32 le aziende che hanno risposto di essersi organizzate, 10 hanno detto di non aver ancora provveduto, altri aspettano indicazioni dai Comuni o dalle associazioni degli artigiani per una probabile detraibilità di questi interventi. 10. Preoccupazioni: da 1 a 10 punti quanto siete preoccupati per le sorti delle nostre aziende? Dalle risposte pervenute risulta una preoccupazione molto alta equivalente a una media di 7,6 punti. •

U N A C M A L I F E D I A P R I L E I N R I TA R D O Tutto era pronto nei tempi concordati con l’editing e la tipografia. Poi il blocco totale delle attività in tutta Italia finché non siamo riusciti a organizzarci tutti con lo smart working, e a ripartire. Siamo usciti con 15 giorni di ritardo. Abbiamo scelto comunque di pubblicare la rivista per dare notizie, anche datate, ma che fotografano un particolare «momento di storia» del nostro settore all’inizio dell’epidemia del coronavirus, quando ancora non si parlava di pandemia. I fatti e i provvedimenti si sono succeduti, noi ne abbiamo dato e ne stiamo dando continue notizie. Ogni aggiornamento sul nostro sito Internet e Facebook. La Segreteria, 31 marzo 2020

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CREDITO D’IMPOSTA 2020 AL POSTO DI SUPER E IPER AMMORTAMENTO Il tema è sicuramente «caldissimo». La presentazione delle leggi è già stata fatta in molti casi e le interpretazioni si sono susseguite. Noi abbiamo scelto innanzitutto di affidarci al nostro Rodolfo Catarzi che descrive con completezza i vari dettagli della legge ma, come nel suo stile, chiede a tutti i concessionari di partecipare a definire l’elenco delle macchine che potrebbero ottenere il vantaggio fiscale (copie della Gazzetta Ufficiale e circolare dell’Agenzia delle entrate le troverete nell’area riservata ai nostri associati sul sito www.unacma.it.). Ci siamo poi affidati allo Studio PG Partners di Ancona nella persona della dottoressa Michela Marchegiani (molto vicina alla nostra categoria) che ha predisposto un quadro sinottico per orientarsi rapidamente. Infine, per quanto riguarda la cumulabilità delle varie agevolazioni attualmente esistenti abbiamo chiesto supporto alla EsseCi srl, nostro partner in molte attività. Vediamo ora insieme cosa è il credito d’imposta 2020, come funziona e cosa cambia. Di seguito riportiamo le agevolazioni al settore agricolo inserite nella legge di bilancio 2020. Legge 27 dicembre 2019, n. 160 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 (19G00165) – Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30-12-2019 - Supplemento ordinario n. 45.

Rodolfo Catarzi, responsabile Progetto sicurezza Unacma

LE AGEVOLAZIONI PER L’AGRICOLTURA La legge di bilancio 2020 ha introdotto un sostanzioso pacchetto di norme a sostegno anche del settore agricolo, modificando e migliorando quanto contenuto nella legge Finanziaria del 2016 (legge 11 dicembre 2016, n. 232). Nella normativa infatti è previsto l’innalzamento del 20% della quota di ammortamento per gli investimenti volti a incrementare le coltivazioni arboree (vite, olivo, alberi da frutto, ecc.) di cui all’articolo 108, comma 1 ter. Presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) è stato inoltre istituito il fondo per l’agricoltura biologica ed è prevista la concessione di mutui a tasso zero destinati al mondo dell’imprenditoria femminile.

FINO AL 40% DI CREDITO D’IMPOSTA

quanto previsto dalle precedenti disposizoni sul superammortamento e iperammortamento fruibili solo da aziende in regime di tassazione sul reddito d’impresa. In parole povere, questo significa che anche gli agricoltori in regime di tassazione forfettario e/o sui redditi catastali dei terreni (art. 32 Tuir) potranno accedervi. Il contributo concesso ammonta al 40% del costo di acquisto per importi massimi fino a 2,5 milioni. Per importi che superano i 2,5 mi-

La parte che maggiormente interessa i rivenditori di macchine è quella inserita nei commi 184-197 riguardante il rinnovamento tecnologico. I vecchi piani di superammortamento e iperammortamento sono stati sostituiti dal nuovo credito d’imposta. Questo consentirà l’accesso ai benefici a tutti gli agricoltori/imprese indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime fiscale a cui appartengono, diversamente da

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lioni e fino a 10 milioni, la percentuale scede al 20%. Il fondo di dotazione ammonta a 5 milioni di euro per l’anno 2020.

GRANDE OPPORTUNITÀ PER AMMODERNARE LA PROPRIA AZIENDA I contributi sono vincolati all’acquisto di macchine tecnologicamente avanzate che abbiano una o più delle specifiche caratteristiche indicate nell’allegato A della legge di bilancio 2016 (legge 232 dell’11 dicembre 2016). Per beni strumentali diversi da quelli definibili sulla base delle indicazioni contenute nell’Allegato A, il contributo scende al 6% con un massimale di investimento fino a 2 milioni di euro. L’importo del contributo è compensabile da tutte le imposte gravanti sugli agricoltori comprese le imposte dirette e i contributi assistenziali, in 5 anni a partire dall’anno successivo dell’acquisto. Resta inteso che qualora il bene dovesse essere alienato entro l’anno successivo, verrebbe richiesto il rimborso del contributo stesso. Il bonus fiscale è concesso su investimenti effettuati dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020. Sono comunque ammessi al beneficio anche acquisti perfezionati entro il 30 giugno 2021 a condizione che sia stata versata una caparra minima del

20% del costo di acquisto entro il 31 dicembre 2020.

QUALI MACCHINE E BENI POSSONO USUFRUIRE DEL CONTRIBUTO? Resta comunque da precisare che le caratteristiche delle macchine descritte nell’allegato A, essendo questo documento stato stilato principalmente per le imprese industriali, come allegato alla legge finanziaria 2016, non risulta di facile e immediata interpretazione nonostante la circolare esplicativa n. 4/E del 30 marzo 2017 emanata dall’Agenzia delle entrate. Perciò sarebbe interessante riuscire a definire un elenco delle macchine che possono godere

APPELLO A TUTTI I CONCESSIONARI

CREIAMO UNA LISTA DELLE MACCHINE CHE POSSONO BENEFICIARE DEL VANTAGGIO FISCALE Riteniamo che sarebbe interessante riuscire a definire un elenco delle macchine che possono usufrire del contributo in quanto aventi una o più caratteristiche descritte nell’allegato A (per esempio: guida satellitare, interfaccia ISO-Bus, diagnostica a distanza), facilitandone l’individuazione per evitare possibili dinieghi da parte della Pubblica Amministrazione. Evitare cioè il rischio di non vedersi riconosciuto il credito di imposta in quanto non rispondente ai requisiti richiesti riportati negli allegati A e B. Si invitano quindi tutti i rivenditori, a segnalare alla Segreteria Unacma (segreteria@unacma.it) tutte le macchine da loro rappresentate/vendute dotate delle caratteristiche richieste, per loro conoscenza e/o esperienza già vissuta contribuendo così alla definizione della sopra menzionata lista. •

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del contributo (vedi box riportato qui sotto) per evitare il rischio al richiedente di non vedersi riconosciuto il credito d’imposta o rifiutato l’investimento in quanto non rispondente ai requisiti richiesti dall’allegato precedentemente menzionato in questo articolo.

BONUS ANCHE PER SOFTWARE GESTIONALI La legge di bilancio comprende anche contributi finalizzati all’acquisto di beni immateriali così come identificati nell’allegato B della stessa legge (232 dell’11 dicembre 2016) finanziaria 2017 (per esempio software gestionali, automazione dei processi produttivi) pari al 15% del costo di acquisto con un massimale di 700.000 euro. Con decreto del Mipaaf, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanaze (Mef), che doveva essere emanato entro il 29 febbraio 2020 (e che non ci risulta sia stato ancora emanato), dovranno essere stabiliti criteri, modalità e procedure per l’erogazione dei contributi già sapendo che ogni acquisto dovrà essere accompagnato da una perizia tecnica attestante l’esistenza delle caratteristiche definite nell’allegato A. • Rodolfo Catarzi Responsabile Progetto sicurezza Unacma


UNACMA SUPER E IPER AMMORTAMENTO 2020

Per agevolare i nostri lettori nella comprensione delle nuove disposizioni legislative abbiamo chiesto aiuto alla dottoressa Michela Marchegiani che ci ha fornito un chiaro quadro riassuntivo delle norme vigenti.

SUPER AMMORTAMENTO PERIODO

Investimenti effettuati dall’1.1.2020 al 31.12.2020. Finestra al 30.6.2021 con ordine accettato e acconto 20% entro il 31.12.2020.

TETTO MASSIMO 2 milioni di euro. Credito imposta del 6% fruibile in 5 quote annuali dall'anno successivo a quello di entrata in funzione. AGEVOLAZIONE

Non è necessaria la preventiva presentazione della dichiarazione dei redditi. Il credito non è rilevante ai fini IRES - IRPEF (non tassabile). Rispetto normativa sicurezza sui luoghi di lavoro. Corretto adempimento versamento contributi a favore dei lavoratori.

CONDIZIONI

Previsto un obbligo di comunicazione al Mise. Se il bene viene venduto entro il 31.12 dell'anno successivo regola dell'investimento sostitutivo o restituzione del credito. Obbligo di annotazione in fattura di acquisto mirato all'agevolazione.

IPER AMMORTAMENTO PERIODO

Investimenti effettuati dall’1.1.2020 al 31.12.2020. Finestra al 30.3.2021 con ordine accettato e acconto 20% entro il 31.12.2020.

TETTO MASSIMO 10 milioni di euro. Credito imposta variabile – 40% fino a 2,5 milioni di euro; – 20% fino a 10 milioni di euro. AGEVOLAZIONE

Credito fruibile in compensazione in 5 quote annuali dall'anno successivo a quello di interconnessione. Non è necessaria la preventiva presentazione della dichiarazione dei redditi. Il credito non è rilevante ai fini IRES - IRPEF (non tassabile). Rispetto normativa sicurezza sui luoghi di lavoro. Corretto adempimento versamento contributi a favore dei lavoratori. Previsto un obbligo di comunicazione al Mise. Se il bene viene venduto entro il 31.12 dell'anno successivo regola dell'investimento sostitutivo o restituzione del credito.

CONDIZIONI

Obbligo di annotazione in fattura di acquisto mirato all'agevolazione. In relazione agli investimenti dell’Allegato A e dell’Allegato B annessi alla legge di bilancio 2017 di costo di acquisizione unitario superiore a euro 300.000 le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica semplice redatta da un ingegnere o da un perito iscritti nei relativi albi, o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato che attesti il possesso dei requisiti tecnici e di interconnessione. In caso di beni di costo unitario inferiore o uguale a euro 300.000 resta ferma la facoltà di adempiere all’obbligo di attestazione con una dichiarazione sostituiva di atto notorio del legale rappresentante, di cui al D.P.R. 445/2000.

CUMULABILITÀ

Il credito d'imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto.

IMPRESE AGRICOLE Riguardo ai crediti d’imposta per gli agricoltori va precisato che potranno essere utilizzati in compensazione tramite il modello F24, a prescindere dal regime fiscale applicato per la determinazione del reddito d’impresa. Pertanto gli imprenditori agricoli avranno a disposizione i nuovi iper e super bonus per compensare Iva, tributi locali e carico contributivo, oltre che le imposte dirette.

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CUMULABILITÀ DEL CREDITO DI IMPOSTA 2020 Via libera all’innovazione aziendale con la possibilità di beneficiare di un credito di imposta commisurato al costo dell’investimento effettuato. Il nostro partner EsseCi spiega le modalità di cumulo e la compatibilità con altre agevolazioni, a condizione che non superi il valore del costo sostenuto Il credito di imposta è una misura agevolativa che va a ridurre l’ammontare delle imposte dovute dalle imprese all’Erario. Negli ultimi anni il Governo ha dato sempre più importanza allo strumento del credito di imposta come agevolazione per incentivare gli investimenti nel nostro Paese. Questa misura è legata alla transizione verso l’industria 4.0, che si sta cercando di incentivare e che nasce dalle ceneri del vecchio iper/super ammortamento. Il nuovo credito di imposta per il 2020 prevede un contributo pari a: • 40% dell’investimento e fino a 2,5 milioni di euro per l’acquisto di beni mobili nuovi di fabbrica con tecnologia 4.0; • 6% dell’investimento e fino a un massimo di 2 milioni di euro per tutti i beni mobili non dotati di tecnologia 4.0; • 15% dell’investimento per l’acquisto di beni strumentali immateriali. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali, a decorrere dall’anno successivo a quello dell’avvenuta interconnessione.

pania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna che acquisiscono beni strumentali nuovi. Queste aziende potranno godere di un’agevolazione fino al 45% dell’investimento con un credito di imposta diversificato in base alle dimensioni aziendali, pari a: • 45% per le piccole imprese; • 35% per le medie imprese; • 25% per le grandi imprese.

COMPATIBILITÀ CON ALTRE AGEVOLAZIONI Il nuovo credito di imposta risulta essere cumulabile con altre agevolazioni ma è indispensabile fare chiarezza. La legge di stabilità precisa che il credito di imposta è cumulabile con altre agevolazioni a condizione che il cumulo dei benefici non superi il costo totale che l’impresa deve sostenere. Occorre inoltre verificare la compatibilità con il credito di imposta delle altre agevolazioni: la legge di bilancio non vieta la cumulabilità con altri bandi, ma gli altri bandi potrebbero vietarne la cumulabilità. Per una migliore comprensione di seguito riportiamo alcuni esempi: ▶ Credito di imposta e Legge Sabatini. Le due misure sono cumulabili: il Ministero dell’economia, infatti, segnala che l’agevolazione è cumulabile con altre misure che non costituiscono aiuto di Stato di carattere fiscale.

INVESTIMENTI AL SUD Oltre a questa misura, troviamo anche un credito di imposta pensato per gli investimenti nel Sud Italia, in particolare per le imprese in Cam-

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EsseCi srl è un nostro partner che collabora con le aziende nella realizzazione degli investimenti (per esempio i bandi Inail-ISI)

▶ Credito di imposta e bandi InailISI. Anche queste due misure sono cumulabili. Il Mise (Ministero dello sviluppo economico) ha già chiarito che il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni a patto che l’agevolazione non superi il costo di acquisto del bene. Inoltre, l’avviso Inail, pubblicato il 19 dicembre 2019, non prevede alcun divieto di cumulo con le agevolazioni di tipo fiscale. ▶ Credito di imposta e Psr. Diverso

è il caso dei Psr: trattandosi di bandi regionali occorre rifarsi alle disposizioni di ogni singolo bando. Per esempio, in Lombardia le due misure non sono cumulabili in quanto è fatto obbligo per le aziende che aderiscono ai Psr di non ottenere altre agevolazioni anche di natura fiscale.

▶ Credito di imposta e altri bandi regionali o camerali. Anche per questi bandi, promossi dalle singole Regioni/Camere di commercio, occorre rifarsi di volta in volta alle singole misure, leggendo attentamente il bando per verificare l’eventuale cumulabilità. • Pamela Comazzeto Consulente Senior finanziamenti EsseCi srl info@essecistudi.com


UNACMA UNACMA E DEALER

CORONAVIRUS: «HO VISTO UNA CANTINA A VO’ EUGANEO…» L’emergenza sanitaria in corso, oltre alle ovvie preoccupazioni per la pandemia, sta mettendo in ginocchio le aziende italiane presentando il conto di un enorme disastro economico come non si era mai visto prima Sembra non avere preferenze particolari questo Covid-19, tant’è che ormai non esistono più zone rosse ma è l’intera Nazione costretta a chiudersi in casa visto che soltanto l’adozione di misure molto rigorose consentirà di smorzare la diffusione della malattia. Nell’immediato le imprese di piccole dimensioni pagano la crisi socio-sanitaria perdendo fatturato. Ma in un momento economico già stagnante, dove il lavoro, la previdenza e il risparmio sono stritolati dalla globalizzazione, il coronavirus non è che uno stress-test per tutte le imprese. Nel breve periodo le Pmi (Piccole medie imprese) possono far leva solamente sulle proprie risorse fisiche, finanziarie e di competenze. Senz’altro un’azione da parte delle associazioni di rappresentanza fornirà supporto alle piccole realtà economiche che hanno bisogno di chiarezza e di risposte. Le scelte a livello istituzionale finora non sono sempre state chiare e univoche. Senza perdere troppo tempo ora c’è bisogno di un’azione immediata sia sul piano formativo sia con l’aiuto concreto, oggi più che mai, in termini economici.

L’impatto di medio-lungo termine del coronavirus non è ancora prevedibile, ma quello che invece è certo è che la perdita di ricavi comporterà effetti a cascata sul fatturato delle imprese, sull’occupazione e sulla capacità di ripagare i debiti. Indispensabile quindi sarà l’intervento del Governo perché vengano adottati provvedimenti necessari per cercare di ridurre, per quanto possibile, gli ammanchi finanziari che si riflettono sull’economia delle famiglie e delle imprese.

Stefano Cognolatto nella sua azienda a Due Carrare (Padova)

EFFETTO CORONAVIRUS Due settimane fa mi aggiravo come uno zombi sui Colli Euganei e nei miei tradizionali giri dai clienti ho visto un ingente quantitativo di vino della cantina di Vo’ Euganeo (Padova) reso da una società francese di distribuzione beverage, che temeva il contagio attraverso la somministrazione. I soci hanno subìto il contraccolpo nell’immediato immaginando la svalutazione del prodotto a breve termine. In quest’area e nelle zone limitrofe il vigneto è la principale fonte di reddito essendo una delle coltivazioni più diffuse. Non da meno è poi la problematica della mancanza di manodopera per la raccolta dell’asparago di Pernumia (Padova) che ha visto azzerarsi la forza lavoro poiché i lavoratori del-

le cooperative principalmente impiegati sono di nazionalità estera e quest’anno non sono arrivati in Italia per paura di essere contagiati. L’asparago ha bisogno di raccolta manuale per garantire l’integrità del prodotto e mantenere inalterate le sue caratteristiche. Se non si raccoglierà in tempo i danni saranno ingenti, sia in termini di ritardi che di mancate consegne, criticità che porteranno all’immediata svalutazione di un eccellente prodotto primaverile che però è molto deperibile. Credo fortemente che il nostro spirito combattivo e l’unione degli intenti possa farci tornare a essere una Nazione invidiata solo se sapremo valorizzare e soprattutto far circolare i capitali internamente. Abbiamo la fortuna di poter dirigere le nostre sorti ma anche la responsabilità di doverlo fare per le generazioni future, che nessuno vorrebbe pagassero le conseguenze di scelte poco fortunate. (13 marzo 2020) • Stefano Cognolatto M.A.C. s.a.s. di Cognolatto Ermenegildo & C. Due Carrare (Padova) www.mactrattori.it

Un blocco stradale nell’area di Vo’ Euganeo (Padova)

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LA LUNGA LISTA DI FIERE ED EVENTI CANCELLATI L’emergenza coronavirus ha letteralmente bloccato il nostro Paese portando all’annullamento e al rinvio di importanti fiere e manifestazioni con pesanti conseguenze economiche per tutte le aziende. Eventi fieristici fino a ieri criticati e di cui oggi già sentiamo la mancanza

Una pasata edizione della Fira del Madonnino, per ora sospesa

il mancato giro di affari per il comparto commerciale o industriale che abitualmente partecipa a queste manifestazioni di carattere agricolo. Fuori dal comparto agricolo sono poi arrivate le «bombe» sospese, rinviate o annullate. Ci riferiamo a fiere come il Salone del mobile a Milano oppure il Cosmoprof a Bologna e, dopo qualche tentennamento, anche il Vinitaly a Verona. Importanti manifestazioni che ogni anno richiamano centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo. Il quotidiano «La Stampa» del 29 febbraio 2020 scriveva che: «Nella bufera dell’emergenza sanitaria, con oltre 70 manifestazioni rinviate (la maggior parte) o cancellate (poche), c’è un comparto – quello fieristico – che nel nostro Paese genera affari per 60 miliardi, coinvolge 200 mila espositori e richiama 20 milioni di visitatori: di questi, 1,3 milioni arrivano dall’estero, mentre il 50% delle esportazioni nasce da contatti originati durante gli eventi internazionali». Nel frattempo, apprendevamo attraverso comunicati stampa o con anticipazioni dirette che venivano annullate o posticipate fiere come Enoliexpo (per la prima volta a Bari in

Che giornate! Nelle scorse settimane sembrava di assistere a uno degli ennesimi bollettini di guerra che in questo periodo si stanno susseguendo. In primo luogo sono stati cancellati tutti i convegni e congressi da tempo programmati da parte di enti vari, ai quali ci eravamo registrati per partecipare. Poi si è aggiunto anche lo Spring Meeting del Climmar che si doveva svolgere a Danzica (Polonia) dal 22 al 24 aprile. Sono pian piano saltati appuntamenti con diverse realtà che avremmo dovuto incontrare nella nostra sede di Roma o presso le sedi dei nostri interlocutori in alcune zone del Nord Italia. Tutto questo ha pochi risvolti immediati di tipo economico, salvo ritardare questi appuntamenti a date da destinarsi. Il vero problema è quello delle fiere. Spesso gli organizzatori, cioè gli enti fiera locali, sull’evento agricolo «fanno il bilancio» annuale e quindi, mancando questa importante «fonte di reddito» rischiano di chiudere i battenti. Senza trascurare le mancate opportunità e quindi

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collaborazione con FederUnacoma), Agriumbria, Fiera della meccanizzazione agricola di Savigliano, AgriMont di Longarone, AgriAcma di Trento, Mo.Me.Vi di Faenza (Ravenna), MyPlant &Garden di Milano, la Fiera di Vita in Campagna a Montichiari (Brescia). Poi sono state sospese la Fiera di Lanciano, la Fiera del Madonnino e la Fiera Agricola di Foggia, E al momento di andare in stampa non conosciamo ancora le decisioni prese per la Fieragricola di Caserta e le Giornate dell’agricoltura a Valledolmo (Palermo) in balia dei provvedimenti dell’ultimo momento. Insomma, un’ecatombe per il nostro comparto che fino a ieri si lamentava di tutte queste fiere dicendo che non se ne poteva più per poi subire gli effetti negativi della mancanza di questa tipologia di eventi. A tutto ciò si aggiungono le ultime disposizioni del Ministero degli interni che stabiliscono di «uscire solo se necessario» e di portarsi appresso l’autodichiarazione per giustificare gli spostamenti, che hanno necessariamente fermato anche i venditori delle nostre aziende, che dovranno contattare telefonicamente i potenziali clienti. Un bel cambiamento di G.D.N. realtà!


UNACMA U N A C M A I N T E R V I S TA

RISVOLTI ECONOMICI E FINANZIARI DELL’EPIDEMIA DI CORONAVIRUS IN ITALIA E NEL MONDO Il Coronavirus apre nuovi e inimmaginabili scenari economici. Intervista ad Andrea Armaroli, direttore generale dell’azienda Campagnola di Zola Predosa (Bologna) che ha parlato di irrecuperabilità delle perdite di fatturato dei settori che vedono la loro stagionalità nei primi sei mesi dell’anno. Preoccupa la mancanza di liquidità per le imprese e i rivenditori

La situazione sviluppatasi a seguito dell’epidemia di coronavirus ha creato non poche problematiche economico-finanziarie, oltre a quelle pesantissime di carattere sanitario e sociale. Per ovvi motivi, dalla stesura di questo articolo e fino al momento della distribuzione della nostra rivista, passerà qualche giorno. Nel frattempo la situazione potrebbe stabilizzarsi ma in effetti non conosciamo i reali sviluppi e in quali tempi questa condizione potrà non dico risolversi, ma riportarci alla normalità. Vorremmo però cercare di capire quali conseguenze queste circostanze comporteranno nei confronti delle case costruttrici. Abbiamo chiesto ad Andrea Armaroli, direttore generale dell’azienda Campagnola srl di Zola Predosa (Bologna), leader nella progettazione e produzione di sistemi pneumatici ed elettromeccanici per la potatura e la raccolta agevolata, come questa paradossale e surreale situazione si sta riflettendo sulla sua impresa e soprattutto che cosa, in questo momento, pensa per il futuro.

Dottor Armaroli, lei che dirige un’importante società che opera nel mondo, sia con filiali che reti commerciali, ha sentito un contraccolpo produttivo o distributivo dal momento della diffusione in Italia del coronavirus? Per quanto concerne la nostra società è prematuro esprimere un giudizio in merito. La nostra attività è a carattere stagionale e inizia a settembre. Tuttavia possiamo già rilevare che lo stato di incertezza, di preoccupazione e il divieto degli spostamenti ha ridotto gli ordinativi dall’Italia mentre sta tenendo l’estero. Ritengo, tuttavia, che i maggiori effetti negativi li registreremo nei prossimi giorni quando anche le altre Nazioni saranno costrette ad allinearsi alle disposizioni del nostro decreto legislativo di contrasto al Coronavirus. Certamente l’Europa sarà la più coinvolta mentre per altri Paesi come il Sud America e tanti altri dipenderà da come evolverà il virus e dalle iniziative di contrasto che adotteranno.

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Andrea Armaroli, direttore generale dell’azienda Campagnola srl

Le conseguenze dichiarate pensa che incideranno nel medio e lungo termine e se sì, come? È inevitabile, il contraccolpo nell’immediato sarà durissimo. Prevedere le conseguenze a medio e lungo termine non è semplice in quanto tutto dipenderà dal perdurare di questa situazione in Italia e negli altri Paesi. I nostri canali distributivi sono prevalentemente rappresentati da rivenditori di macchine agricole che come molte imprese costruttrici operano seguendo le stagionalità. La perdita dei fatturati generati dai settori che vedono la loro stagionalità nei primi sei mesi dell’anno non saranno più recuperabili e questo condizionerà certamente l’andamento della parte restante dell’anno. Mancherà liquidità sia per le imprese che per i rivenditori. Noi come Campagnola abbiamo voluto mantenere una

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posizione prudente ma rivolta a un moderato ottimismo. Siamo intervenuti sul nostro budget previsionale 2020 riducendo di un 20% i costi e gli investimenti ma abbiamo mantenuto quasi invariati i ricavi. È un rischio ma confidiamo sul fatto che la nostra stagione di vendita inizia a luglio per arrivare nel pieno a ottobre.

L’ A Z I E N D A

CAMPAGNOLA, OLTRE 60 ANNI DI STORIA Campagnola srl, nata nel 1958, è rapidamente diventata una delle aziende leader nel settore degli utensili pneumatici ed elettrici per la potatura e la raccolta delle olive. Dalla fine degli anni 80 è iniziata una fase espansiva che l’ha portata ad essere presente con i suoi prodotti in 60 Paesi nel mondo. Con 50 dipendenti che operano su un’area produttiva di 10.000 metri quadrati, con una rete distributiva di oltre 400 rivenditori/importatori e una Società Campagnola Iberica (Barcellona) che distribuisce i prodotti sul mercato spagnolo, portoghese e del Sud America, Campagnola da 60 anni è presente sul mercato e opera in due settori chiave: il settore della potatura di piante da frutto, vigneti, oliveti e agrumi con una gamma molto ampia di utensili pneumatici ed elettrici alimentati a batteria e il settore della raccolta delle olive che annovera numerosi utensili pneumatici ed elettrici alimentati a batteria. In evidenza la nuova gamma di forbici elettriche con batterie plugin, presentate al mercato lo scorso anno e che rappresentano una vera innovazione nel settore. Da qualche anno, grazie a una collaborazione con la società Arrizza, costruttrice di macchine per la lavorazione interceppo di vigneti e frutteti, Campagnola commercializza con successo queste macchine, ritenute una valida alternativa al diserbo chimico mediante glifosati. Per maggiori informazioni: www.campagnola.it

Dalla Cina voi probabilmente importate dei semilavorati destinati alle vostre fabbriche italiane. Avete avuto sentori di problemi nei trasporti? E i trasportatori italiani che devono consegnare le merci in Italia e all’estero stanno subendo fermi nel lavoro? Gli approvvigionamenti dalla Cina, per quanto ci riguarda, si sono arrestati per 30 giorni circa comprendendo il loro capodanno. Già da una decina di giorni i nostri fornitori hanno ripreso l’attività quasi regolarmente. Vi sto parlando di aziende che non si trovano all’interno della regione dell’Hubei. Per altri settori la situazione è risultata molto più grave, basta dire che l’indice della produzione cinese è sceso del 27% a febbraio e del 50% a gennaio. L’epidemia sta mostrando la fragilità di un modello di globalizzazione fondato su una dipendenza elevatissima da un solo Paese fornitore, soprattutto per quanto concerne i beni intermedi. Occorrerà riflettere. Con i nostri fornitori abbiamo mantenuto regolarmente i contatti attraverso videoconferenze e anche quando si trovavano in piena emergenza un minimo di operatività è stata garantita. È difficile fare un paragone con la nostra situazione, loro hanno bloccato prevalentemente una regione noi stiamo affrontando il blocco di una Nazione. In generale non abbiamo subito disagi nei trasporti anche se in certe zone della Cina vi sono stati dei blocchi e dei rallentamenti. Immagino che nei prossimi giorni la situazione peggiorerà soprattutto in Europa.

Oltre ai problemi di consegna che possono essersi creati con la vostra clientela avete auto ritardi nella consegna dei semilavorati o della componentistica destinata alla produzione? Le reazioni del nostro personale sono state di piena collaborazione. Vi è timore ma anche la consapevolezza che occorre andare avanti per garantire i servizi essenziali alla clientela. Quindi piena disponibilità, è sentimento comune che occorre mantenere i contatti con la nostra clientela e con i fornitori per non interrompere le attività avviate. Isolarci sarebbe peggio. A volte anche una semplice telefonata con un cliente o un fornitore per scambiare qualche opinione fa bene al morale. Ovviamente occorre rispettare rigorosamente tutte le indicazioni che tutelano la nostra salute. Qualora non si fosse in grado, meglio chiudere. Dopo le crisi mondiali del 2001 (torri gemelle) e del 2008 (Lehman Brothers) lei pensa che ricorderemo anche il 2020 come un anno

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di crisi economico-finanziaria nel mondo o pensa invece che supereremo questo «strano momento» nel giro di qualche mese? Difficile fare confronti. Di solito le crisi economiche sono una conseguenza di mancanza della domanda o della offerta, questa, a livello mondiale, è una crisi di catena di fornitura. Gli interventi fiscali degli Stati possono evitare crisi di liquidità alle imprese ma non possono riorganizzare la catena di fornitura delle imprese quando i lavoratori non possono uscire di casa, quando i trasporti sono bloccati e la gente non prenota le vacanze. Quindi tutto dipende da quanto tempo impiegheremo a debellare il virus. Mai come questa volta il tempo risulterà fondamentale e solo fra qualche mese potremo fare previsioni. La ringraziamo della sua disponibilità e auguriamo a lei e alla sua azienda un proficuo futuro. • Gianni Di Nardo Segretario generale Unacma


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FIERAGRICOLA 2020, BILANCIO PIÙ CHE POSITIVO PER LE NOSTRE ATTIVITÀ Alla 114a edizione di Fieragricola le iniziative proposte dalla nostra Associazione hanno riscontrato un grande interesse coinvolgendo un’ampia platea di studenti e addetti al settore, confermando la validità della strada intrapresa fino ad oggi Uno degli incontri di Mech@griJOBS

Dal 29 gennaio al 1° febbraio scorsi, la città di Verona ha aperto le sue porte alla 114ª Fieragricola svoltasi nel quartiere fieristico di VeronaFiere. L’ormai celebre mostra internazionale dell’agricoltura non ha mancato di riconfermarsi punto di riferimento per il settore agricolo e per la meccanizzazione. Anche in questa edizione sono tanti gli eventi che Unacma, insieme ai suoi partner, ha organizzato.

OGNI ANNO UNA GRANDE CONFERMA Non sono mancate le giornate dedicate all’appuntamento con il Mech@griJOBS, il progetto formativo avviato con le scuole che ha dato ottimi risultati dimostrando l’impatto positivo che questo evento ha sui giovani. Quest’anno, infatti, sono stati circa 320 i ragazzi che sono intervenuti, con i loro insegnanti, ai nostri workshop. La preziosa collaborazione del dottor Roberto Guidotti del CAI (Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani) e di alcuni profes-

preparano i ragazzi dotandoli di competenze specifiche come quella di meccatronico, tecnico-venditore 2.0 o conducente di mezzi agricoli per i contoterzisti. In questi incontri illustriamo agli studenti il mondo della meccanica agraria, spieghiamo quali sono le competenze che occorrono e quali potrebbero essere le posizioni lavorative disponibili presso concessionarie, costruttori e aziende agromeccaniche. Cerchiamo, insomma

sori e ricercatori dell’Università degli studi di Padova - Dipartimento territorio e sistemi agro-forestali (Tesaf), oltre al supporto di New Holland, ci hanno aiutato nel coinvolgimento dei gruppi di ragazzi intervenuti.

DI COSA PARLIAMO IN QUESTI INCONTRI Sono ormai anni che le imprese cercano personale qualificato, le aziende non lo trovano e le scuole non

Il dottor Roberto Guidotti del CAI dialoga con gli studenti che hanno partecipato al Mech@agriJOBS

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L’incontro con gli studenti dell’Its Malignani di Portogruaro (Venezia)

di stimolare la loro curiosità offrendo spunti di riflessioni. Quest’anno, l’Its Malignani di Portogruaro (Venezia), ha fatto partecipare anche i ragazzi del corso di specializzazione post-diploma per meccatronici agricoli. I ragazzi erano motivatissimi e il fatto che i loro «colleghi» che li avevano preceduti negli anni scorsi avessero immediatamente trovato un posto di lavoro, è stato sicuramente un aspetto stimolante. Inoltre, tutti parlavano l’inglese e utilizzavano il computer con una certa dimestichezza (ben più difficile trovare negli altri gruppi le stesse percentuali di «alzate di mano»). Ricordiamo, solo a titolo informativo, che questi corsi di specializzazione post-diploma sono finanziati dall’Unione europea, dalle Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto oltre che da alcuni costruttori di macchine agricole e da concessionari nostri associati. Molto interessante è stato anche l’incontro con gli studenti di un corso serale (studenti lavoratori) che, anche in considerazione dell’età, hanno partecipato attivamente a un vivace dibattito in uno scambio di domande e risposte. Abbiamo inoltre colto l’occasione per coinvolgere la titolare di una nostra azienda associata, Marika Stefan della ditta Traktor Service di Treviso, che ha spiegato le difficoltà della sua azienda nel trovare personale che voglia realmente imparare un mestiere.

Marika Stefan, titolare di TractorService incontra gli studenti di una classe serale

Ha dato, in questa occasione un contributo anche l’ingegnere Lorenzo Iuliano di FederUnacoma, che ha portato la visione dei costruttori illustrando i profili e le esigenze di personale di cui le aziende hanno bisogno.

UNA GRANDE NOVITÀ Questo anno, dopo il numero Zero di Agrilevante, è stato presentato lo

Si tratta di una specifica attività che si rivolge essenzialmente a laureandi e neo-laureati in ingegneria e agraria, in funzione delle numerose richieste/offerte di lavoro che stanno arrivando dal comparto della mec-

canizzazione agricola, grazie al repentino sviluppo e applicazione dell’Agricoltura 4.0. In una sorta di talk show si sono succeduti: Cristiano Spadoni, business innovation manager di Image Line; Luigi Sartori, professore ordinario del Dipartimento territorio e sistemi agro-forestali (Tesaf) dell’Università degli studi di Padova; Biagio Bianchi, professore associato del Dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali (Disaat) dell’Università degli studi di Bari «Aldo Moro» e alcuni testimoni di importanti aziende che hanno riportato le loro esperienze. Gli argomenti trattati hanno destato grande interesse e il dibattito che ne è seguito è stato molto interessante.

Un momento del dibattito durante lo Smart@agriJOBS-Campus condotto dal professor Biagio Bianchi dell’Università di Bari

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e CAI. Oltre cento addetti ai lavori (costruttori, concessionarie e contoterzisti) hanno preso parte al convegno moderato dal nostro segretario generale Gianni Di Nardo, che ha visto coinvolti al tavolo dei relatori, gli ingegneri Lorenzo Iuliano e Domenico Papaleo di FederUnacoma, il dottor Roberto Guidotti del CAI e l’ingegnere Lino Trentini, ex direttore del CPA di Torino. Su invito di Unacma sono inoltre intervenuti il sottosegretario al Mipaaf Giuseppe L’Abbate e il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, che hanno portato il loro saluto alla nutrita e interessata platea del settore. Successivamente, il sottosegretario al Mipaaf, Giuseppe L’Abbate, si è soffermato nel nostro stand per oltre mezz’ora per affrontare insieme a noi alcuni temi per cui ci battiamo quotidianamente e che abbiamo particolarmente a cuore.

Lo «Spazio Sicurezza» baricentro informativo dell’area Unacma

Sempre presente anche lo «Spazio sicurezza», un punto di incontro dove i nostri tecnici offrono risposte a tutte le domande dei rivenditori e degli agricoltori sulle tematiche della messa a norma delle macchine

agricole e della prossima, speriamo, «revisione». Molto partecipato, infine, è stato il convegno sul caldissimo tema della Mother Regulation, organizzato in collaborazione con FederUnacoma

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Foto 1, 2, 3. Convegno sulla Mother Regulation. Da sinistra: l’intervento dell’ingegnere Lorenzo Iuliano di FederUnacoma; il saluto portato dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, e dal sottosegretario al Mipaaf Giuseppe L’Abbate; uno scorcio della platea del convegno. Foto 4. Il sottosegretario del Mipaaf, Giuseppe L’Abbate (al centro) in visita al nostro stand con il vicepresidente di Unacma Carlo Zamponi (a destra) e il segretario generale Unacma Gianni Di Nardo

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Foto 1, 2, 3. I nostri partner: Conformgest ha proposto le novità sulla «Garanzia Sicura!!» (1); Ancors ha effettuato, tutti i giorni, i corsi di formazione per l’utilizzo di motoseghe e decespugliatori (2); UnipolSai ha aggiornato le concessionarie sui progetti di collaborazione in corso (3)

svolto nelle quattro giornate di fiera vari corsi su patentino per trattori, motoseghe e decespugliatori e infine UnipolSai-Meass che ha aggiornato i nostri associati sullo sviluppo del progetto UnipolSai-Unacma.

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GRAN FINALE CON I COSTRUTTORI

UNACMA ACCOMPAGNATA DA GRANDI PARTNER

modalità di partecipazione ai bandi Isi-Inail; Conformgest che con il suo stand ha prontamente informato i concessionari su tutte le nuove garanzie che rientrano nel progetto «Garanzia Sicura!»; Ancors che ha

In questa avventura di Fieragricola erano al nostro fianco i tradizionali partner EsseCi, che ha fornito come di consueto informazioni sulle

A porte chiuse, Unacma incontra i dirigenti delle case costruttrici di trattori

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A fine fiera, a porte chiuse, si è svolto un incontro con i direttori commerciali di tutte le aziende produttrici di trattori (mancava solo John Deere), alla presenza del presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti e del direttore generale Simona Rapastella. In questa occasione, il nostro presidente, Roberto Rinaldin, ha avuto modo di presentare una serie di proposte di Unacma che hanno l’obiettivo di migliorare volumi e margini dei concessionari stessi. La nostra partecipazione a Fieragricola prevede sempre giornate intensissime e piene di attività, che anche quest’anno hanno lasciato il segno e questo significa che continuiamo a lavorare nella direzione giusta. Ringraziamo tutto lo staff di VeronaFiere per il supporto che ci è stato dato. • La Segreteria


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UNACMA O S S E R VAT O R I O D I M E R C AT O

IL MERCATO DEL GIARDINAGGIO VERSO L’ELETTRICO E I ROBOT SERVONO SUPERTECNICI PER L’ASSISTENZA

Come ben sappiamo molti dei nostri associati oltre a vendere macchine agricole si dedicano da tempo anche alla vendita di macchine da giardino hobbystiche e professionali occupando un ruolo primario in Italia nella distribuzione di questi prodotti. Avevamo già accennato che nei primi mesi di quest’anno avremmo avuto l’intenzione di realizzare, all’interno della nostra Federazione, delle divisioni specifiche per il mondo dei ricambisti, dei riparatori e soprattutto per coloro che si dedicano esclusivamente al giardinaggio, ma le vicende ben note ci hanno reso impossibile organizzare un incontro specifico con tali operatori. Appena possibile, comunque, i concessionari del garden saranno chiamati a raccolta.

no la flessione delle vendite ha interessato soprattutto il segmento delle motoseghe (-3,9%), degli spazzaneve (-3,6%) e, sia pure in misura minore quello delle motozappatrici (-1,7%), dei soffiatori (-1,6%) e dei rasaerba (-1,2%). In netta controtendenza invece le potatrici ad asta e i trattorini, che hanno registrato incrementi pari al 21,8% e al 19,3%. A crescere sono state anche le vendite dei rasaerba robot che nel 2019 hanno toccato le 26.000 unità, confermando così un trend espansivo che caratterizza negli ultimi anni queste macchine. Significativa è la crescita, nei diversi segmenti di mercato, delle macchine e delle attrezzature con alimentazione a batteria, che risutlano più brillanti dei modelli con motore termico (Dati Comagarden-FederUnacoma).

VOLA LA VENDITA DI ROBOT E ATTREZZATURE A BATTERIA

ANDAMENTO DEL MERCATO ITALIANO DELLE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI MACCHINE PER GIARDINAGGIO

La crescita della coscienza ambientalistica condizionerà quindi nel prossimo futuro tutto il comparto del giardinaggio. Siamo convinti che la crescita su base annua a due cifre per robot e attrezzature a batteria potrebbe portare al raddoppio dei numeri nel giro di 5 anni. Questo comporterà anche l’esigenza, già riscontrabile, di intercettare personale di assistenza che sappia «smanettare» con schede elettroniche e con adeguate conoscenze elettromeccaniche. Dall’andamento del mercato negli anni scorsi (vedi tabella) si comprende come grandi anche in questo comparto destinato a diventare sempre più tecnologico e sostenibile. G.D.N.

DAL 2014 AL 2019 (STIME)

Nel frattempo ci faceva piacere analizzare alcuni dati relativi al mercato delle macchine da giardino. Nel primo trimestre 2019 abbiamo assistito a una sorprendente crescita del mercato, rispetto al 2018, motivato soprattutto dal clima primaverile inaspettato dei primi mesi. Anche quest’anno sembra che il trend dei primi due mesi sia simile a quello dello scorso anno ma sicuramente a marzo perderemo tutto ciò che si sarà venduto in più e probabilmente registreremo forti cali, sempre in marzo, a causa delle chiusure per l’emergenza sanitaria del coronavirus. Se nel 2019 abbiamo riscontrato un rallentamento delle vendite, nella seconda parte dell’anno, che ci ha portato a risultati sostanzialmente uguali a quelli del 2018, nel 2020 è sicuramente impossibile, allo stato dei fatti, fare alcuna previsione. Lo scorso an-

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DATI: COMAGARDEN-FEDERUNACOMA

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Rasaerba 301.135 286.660 279.868 267.197 278.149 274.844 Motoseghe 327.567 346.558 345.011 340.007 335.108 322.196 Decespugliatori 250.698 251.851 256.345 248.460 266.296 267.943 Trimmer 60.574 59.501 55.245 54.022 58.662 59.737 Soffiatori/aspiratori 78.300 84.959 89.593 103.800 104.535 102.902 Biotriuturatorl 7.770 7.820 7.663 6.968 6.709 7.239 Motozappatrici 30.194 31.342 30.395 30.528 28.611 28.128 Tagliasiepi 89.673 91.366 91.362 90.226 92.587 93.176 Spazzaneve 6.624 6.085 4.024 5.195 5.019 4.838 Arieggiatorl/scarificatori 5.858 6.560 7.235 6.678 8.462 8.903 Potatrici ad asta 4.161 4.967 5.177 7.605 9.577 11.663 Trattorini 23.445 22.371 19.903 21.360 21.788 25983 Zero turn consumer 829 748 843 894 1.188 l280 Zero turn MMV 1.188 1.138 866 892 938 1079 Ride-on consumer 8.026 8.096 8.782 8.924 9.284 9820 Ride-on MMV 3.143 3.154 3.299 3.318 3.300 3318 Atomizzatorl 4.785 4.943 5.151 4.749 4.410 4634 Rasaerba Robot 13.076 15.168 16.722 19.809 22.158 25994 Forbici a batteria n.d. n.d. 28.221 27.610 20.865 22374 Totale Morgan 1.217.045 1.233.286 1.255.705 1.248.242 I.277.646 1.276.061

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Var. 2019/20 (%) –1,2, –3,9 0,6 1,8 –1,6 7,9, –1,7 0,6 –3,6 5,2 21,8 19,3 7,7 15 5,8 0,5 5,1 17,3 7,2 –0,1


UNACMA UNACMA EVENTI

Una manifestazione molto specializzata: un’unica coltura, la vite, un solo tema, la potatura. Oltre un migliaio di viticoltori e tecnici hanno partecipato alla prima edizione invernale di Vite in Campo svoltasi lo scorso 14 febbraio a Roncade (Treviso) Una intera giornata dedicata alla potatura e all’impianto del vigneto. Con dimostrazioni in campo, macchine al lavoro tra i filari di vite accompagnati dai commenti tecnici. A corollario un convegno tecnico sulla convenienza della potatura meccanica. Insomma una fiera in movimento con tante novità da scoprire, arricchita da un interessante momento formativo. Stiamo parlando della prima edizione di Vite in Campo - Potatura & Impianto, evento organizzato da Condifesa TVB, in collaborazione con le testate L’Informatore Agrario, Vite&Vino e MAD - Macchine Agricole Domani. La giornata, patrocinata da Unacma, si è svolta lo scorso 14 febbraio tra i vigneti dell’azienda Cà Tron di Roncade, in provincia di Treviso, richiamando oltre mille tecnici e viticoltori. A dimostrazione che la viticoltura, settore strategico del comparto primario, è in buona salute e vuole crescere guardando sempre più all’innovazione e alla sostenibilità. L’evento prevedeva al mattino dimostrazioni pratiche di potatura meccanica e manuale in campo e nel pomeriggio un convegno tecnico sul tema della potatura. Schierati in campo una ventina di cantieri di lavoro con le migliori tecnologie dispo-

Foto Edizioni L’Informatore Agrario

VITE IN CAMPO, PRIMA EDIZIONE DI SUCCESSO

nibili sul mercato. Presenti anche stand con prodotti, sistemi e servizi per la viticoltura di precisione e l’impianto del vigneto.

ti, cantieri per la sostituzione di viti morte, cantieri di lavoro senza operatori a bordo.

IL MEGLIO DELL’INNOVAZIONE SOSTENIBILE

IL SENSO DELLE FIERE IN CAMPO

Una vetrina che nasce con l’obiettivo di presentare agli agricoltori le migliori soluzioni disponibili sul mercato. «L’idea era di proporre una fiera in movimento e non statica – afferma Filippo Codato, direttore di Condifesa TVB – un evento per gli agricoltori, per chi costruisce le macchine, le ripara e le vende». «Una manifestazione – aggiunge – che ha lo scopo di presentare la componente innovativa orientata sempre più verso la sostenibilità. In questo senso Unacma è per noi un interlocutore privilegiato perché ci fa capire cosa c’è sul mercato in questo momento, non in un prossimo futuro, ci mostra cioè quello che i nostri soci possono ordinare oggi e avere disponibile subito nei loro vigneti». «Inoltre – prosegue – con L’Informatore Agrario abbiamo potuto dare un taglio più ampio rispetto alla nostra realtà regionale coinvolgendo tutto il Nord Italia e diventando così un importante punto di riferimento». Ma alla fine, qual è

Ma qual è il senso di questo evento dedicato a un’unica coltura? A chiederselo è Unacma, che di fronte a questo fiorire di manifestazioni «in campo», si domanda se abbiano un effettivo riscontro di interesse e a livello economico da parte degli attori coinvolti come agricoltori, tecnici, rivenditori, costruttori, giornalisti. «Con ciò non le condanniamo pregiudizialmente», riferisce Gianni di Nardo, segretario generale di Unacma, «anzi, forse è proprio questa dimensione, così “microscopicamente indirizzata” che dà il senso proprio dell’interesse. Una manifestazione dove non si vede tutto ma solo una parte precisa dell’attività che bisogna svolgere in un determinato periodo dell’anno e su un’unica coltura. Che quindi richiama poca gente ma molto interessata». Sul campo, tra i filari, il panorama completo dei cantieri di lavoro con l’immediato confronto tra potatura meccanizzata e quella manuale. E ancora cantieri di raccolta dei sarmen-

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l’utilità di queste manifestazioni che hanno scelto di restringere l’attenzione solo su alcune tematiche specifiche? In questo caso potatura e impianto? «I nostri oltre 8.000 associati hanno voglia di vedere come si muovono in campo le macchine, noi ascoltiamo le loro esigenze offrendo l’opportunità di confrontarsi sui problemi indicando possibili strategie o alternative da adottare. Perciò, proponiamo dei focus seguendo le tendenze del momento – spiega Coda-

to – richiamiamo la loro attenzione sulle macchine agricole innovative e sostenibili e indirettamente diamo dei consigli di acquisto». «Vorremmo mantenere un appuntamento fisso a luglio – conclude – e poi organizzare altri eventi satelliti con focus specifici per dare delle risposte concrete agli agricoltori». Un confronto tra le parti che genera nuove relazioni, stimola la curiosità degli agricoltori e predispone a investimenti economici, che i concessionari con la loro abi-

lità professionale possono intercettare giungendo all’acquisizione di nuovi clienti o consolidando rapporti già in essere. La partecipazione a queste fiere, seppure concentrate su specifici temi, può quindi risultare un interessante volano di crescita da non sottovalutare. Ora non resta che attendere l’edizione estiva (la quarta) che si svolgerà il 17 e 18 luglio prossimi, tra i vigneti dell’azienda Corte Collalto a Susegana, in provincia di Treviso. L.M.

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NOMINE DELL’ORGANO DI CONTROLLO O DEL REVISORE NELLE SRL Con l’avvicinarsi della scadenza per l’approvazione dei bilanci delle Società a responsabilità limitata e considerando che molti concessionari di macchine agricole rientrano tra quelli che superano i parametri previsti dalla nuova normativa, abbiamo chiesto alla dottoressa Michela Marchegiani dello Studio PG Partners di Ancona di chiarire meglio gli aspetti della norma anche in considerazione delle recenti modifiche. Il nuovo codice della crisi e dell’insolvenza di cui al decreto legislativo 14 del 12.1.2019 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14.2.2019, attraverso una rilevante modifica dell’articolo 2477 del Codice civile, ha introdotto l’obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore nelle società a responsabilità limitata anche di piccole dimensioni. Il nuovo articolo stabilisce che la nomina è obbligatoria qualora per due esercizi consecutivi la società superi uno dei seguenti parametri: • totale dell’attivo di stato patrimoniale: 4 milioni di euro; • ricavi delle vendite e delle prestazioni: 4 milioni di euro; • dipendenti occupati in media nell’esercizio: 20 unità.

L’obbligo viene meno qualora per tre esercizi consecutivi la società rimanga sotto i nuovi limiti. Il legislatore, volendo ampliare il numero di soggetti sottoposti al controllo legale, è intervenuto in tre direzioni: • ha abbassato i limiti dimensionali; • ha limitato il superamento a un solo parametro; • ha esteso a tre esercizi il mancato superamento per il venir meno dell’obbligo.

LE SCADENZE I termini per la nomina, fissati in nove mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo, scadevano il 16 dicembre 2019. Per le società virtuose che hanno ottemperato alla nomina nei tempi previsi si è posto

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il problema di conoscere quale fosse il primo esercizio da assoggettare al controllo. Nessun dubbio che i revisori, nominati entro 30 giorni dalla constatazione del superamento dei nuovi limiti, abbiamo potuto svolgere correttamente tutte le attività di pianificazione, verifiche periodiche e controllo e quindi possano procedere alla certificazione del bilancio 2019; il problema si pone per quelli nominati a ridosso della scadenza che non hanno potuto svolgere la propria attività durante l’anno. Sull’argomento è intervenuta Assonime, l’Associazione fra le società italiane per azioni che si occupa dello studio e della trattazione dei problemi che riguardano gli interessi e lo sviluppo dell’economia italiana, affermando che in questo caso il pri-


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mo esercizio da assoggettare al controllo dovrebbe essere quello successivo alla nomina.

MANCATO ADEMPIMENTO DELLA NOMINA Quali sarebbero state le conseguenze per le società che non avessero ottemperato alla nomina? L’omissione può essere dovuta a due fattori: • mancata convocazione dell’assemblea da parte dell’organo amministrativo; • mancata deliberazione da parte dell’assemblea. Nel primo caso, trattandosi di un obbligo che nasce da una disposizione di legge, la mancata convocazione, comporta in capo a ciascun amministratore, una sanzione amministrativa che va da un minimo di 1.032 euro a un massimo di 6.197 euro. Ravvisandosi, inoltre, una responsabilità da parte dell’organo amministrativo, i soci potrebbero presentare, ex articolo 2409 del Codice civile, denuncia al Tribunale che, nei casi più gravi, porterebbe alla sostituzione degli amministratori nominando un amministratore giudiziario. Nel secondo caso, se l’assemblea è regolarmente convocata e costituita, non sono previste sanzioni e l’unica conseguenza po-

trebbe essere ravvisata in una «causa di scioglimento per impossibilità di funzionamento o per la continuata inattività dell’assemblea». In entrambe le ipotesi il nuovo articolo 2477, al comma 5, sancisce che in mancanza di nomina assembleare deve provvedere il Tribunale, oltre che su richiesta di ogni interessato, anche su segnalazione del conservatore del registro imprese.

PROROGA LEGATA AL BILANCIO 2019 Si segnala che le Camere di Commercio, per le società che rientravano nell’obbligo ma che non avevano ancora indicato i nominativi dell’organo di controllo o del revisore, avevano iniziato a inviare delle missive alle società per richiedere il motivo della mancata nomina. In tale situazione è intervenuto il legislatore che, con la definitiva approvazione in Senato della legge di conversione del decreto Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 29 febbraio 2020, ha sancito la possibilità per le società di prorogare la nomina dell’organo di controllo o del revisore entro la data fissata per l’assemblea delegata all’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2019. Tale riapertura ha determinato una importante serie di conseguenze:

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• i bilanci da prendere a riferimen-

to in merito al superamento dei limiti dovrebbero slittare agli esercizi 2018-2019; • il primo bilancio da sottoporre a revisione diverrebbe essere quello relativo all’esercizio 2020; • la nuova scadenza potrebbe essere prorogabile di ulteriori 60 giorni in caso particolari esigenze e lo statuto permettano alla società di ricorrere al maggior termine di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio per convocare l’assemblea di approvazione. Merita una riflessione la possibilità di revoca del revisore per le società che avessero già provveduto alla nomina. Non si ravvisano ragioni di revoca per giusta causa, una riapertura dei termini non configura una sopravvenuta insussistenza dell’obbligo, ne è percorribile la strada delle dimissioni, in tale ipotesi, infatti, il revisore deve esercitare le sue funzioni fino alla sua sostituzione e comunque non oltre i 6 mesi dalla data di presentazione delle dimissioni. Certamente il continuo susseguirsi di norme non solo ha contributo ad alimentare confusione e incertezze nelle imprese ma ha fortemente penalizzato le società virtuose. • Michela Marchegiani Studio PG Partners, Ancona

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IL TRASPORTO DI OLI ESAUSTI E FILTRI DALLA CAMPAGNA ALL’OFFICINA, SIETE IN REGOLA?

La testimonianza di una nostra associata che partecipando ad AgriDealer Day 2019 ha scoperto che la sua attività di trasporto di rifiuti pericolosi provenienti da interventi di manutenzione esterna non risultava conforme. La partecipazione a incontri e convegni è sempre un’opportunità per informarsi e talvolta può servire anche per evitare sanzioni. Nel calendario degli impegni professionali, per il 26 novembre scorso, era segnato da tempo un particolare appuntamento, l’AgriDealerDay 2019 a Bologna. Per mio marito e me, titolari delle Officine Tractorservice di Conegliano, in provincia di Treviso, l’aspettativa era di trascorrere una piacevole giornata, rivedendo amici e colleghi di vecchia data, raccontandoci le ultime esperienze. Questi incontri sono sempre forieri di novità, ma di certo non ci aspettavamo di ricevere una bella doccia fredda all’approssimarsi del lunch break, quando il presidente di Unacma, Roberto Rinaldin, ha catturato l’attenzione dell’intera platea parlando del tra-

sporto di rifiuti pericolosi provenienti da interventi di manutenzione esterni.

DRAMMATICA SCOPERTA Convinta da tempo di fare tutto «come si deve», sorridevo sorniona, ma mentre il presidente snocciolava alcune esperienze di colleghi che si sono visti confiscare il mezzo, un po’ alla volta le mie certezze cominciavano a vacillare. «Ma come?» mi sono detta. «Credevo che i rifiuti provenienti da attività di manutenzione si considerassero prodotti presso la sede del soggetto che esegue tale attività e che quindi non fossero necessari particolari adempimenti, se non quello di annotare nella scheda

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di lavoro le attività svolte e i materiali, compresi i lubrificanti sostituiti». Una veloce consultazione all’oracolo di «Google» e il panico a quel punto era totale. Scopro così che è vero, l’articolo 266, comma 4, del decreto legislativo 152/2006 ha introdotto il seguente concetto: «I rifiuti provenienti da attività di manutenzione o assistenza sanitaria si considerano prodotti presso la sede o il domicilio del soggetto che svolge tali attività (per noi l’officina) e vi devono giungere nel rispetto della disciplina sul trasporto di cui all’articolo 193 del medesimo decreto». Ma siamo pur sempre in Italia e ci rendiamo conto che la movimentazione dal luogo effettivo di produzione (luogo in cui è stato eseguito l’intervento) al luogo giuridico di produzione del rifiuto (officina) avviene mediante trasporto su strada ed è quindi prevista da un’altra disciplina.

METTERSI IN REGOLA Ed ecco una domanda dopo l’altra affollare la mia testa: «Ma quindi siamo trasportatori al pari di coloro che vengono a prelevare i nostri rifiuti speciali? Servono autorizzazioni? Ma i mezzi devono soddisfare particolari requisiti? E i formulari? Che rischio abbiamo corso fino ad oggi?». Di ritorno, in macchina, la convinzione era una sola, ossia che dovevamo metterci in regola al più presto. Detto, fatto! Un approfondimento generale della normativa e una telefonata a un caro amico esperto di adempimenti in materia ambientale e la strada era tracciata: serviva l’iscrizione


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dine, in contenitori adeguatamente identificati, accompagnati dall’apposito formulario che siamo già abituati a compilare per quelli prodotti in officina. Il formulario andrà poi registrato nell’abituale registro di carico e scarico rifiuti. L’ultimo passaggio è stato formare il personale affinché fosse in grado di espletare questi semplici adempimenti e dotare ogni mezzo del cartello magnetico riportante il simbolo della «R» nera su sfondo giallo, da apporre nella parte posteriore destra, durante le attività di trasporto dei rifiuti prodotti. Grazie alle informazioni acquisite all’AgriDealer Day 2019, con una spesa di qualche centinaio di euro abbiamo potuto regolarizzare la nostra posizione, prevenendo sanzioni molto più pesanti e ora siamo pronti a iniziare una nuova stagione di lavoro.

Sala «Zambelli» presso la sede UnipolSai di Bologna dove lo scorso novembre si è svolto l’AgriDealer Day

all’Albo Gestori Ambientali, ai sensi del decreto ministeriale del 3 giugno 2014, n. 120. Analizzati tipologia e quantitativi di rifiuti speciali trasportati (principalmente olio esausto e filtri), inferiore ai 30 chilogrammi o 30 litri al giorno, abbiamo compreso di poter rientrare nella «Categoria 2-bis». A quel punto istruire la pratica e presentarla al Ministero dell’ambiente è stato semplice.

LE NORME PER EVITARE SANZIONI Fortunatamente, questo tipo di iscrizione non richiede requisiti particolari per i nostri mezzi che devono unicamente essere indicati nella richiesta di iscrizione, né tantomeno qualifiche specifiche per i trasportatori. La cosa fondamentale è trasportare, nel limite del quantitativo consentito, i rifiuti stoccati in bell’or-

• Marika Stefan Mazzonetto Tractorservice - Conegliano (TV)

ANCORA SUL CORONAVIRUS

INQUINAMENTO E VIRUS Partiamo dai dati pubblicati da Istat e Istituto superiore della sanità e ci rendiamo conto che negli ultimi 10 anni sono morti per influenza tradizionale circa 600 persone l’anno per cause dirette e circa 6.000 per cause indirette, con circa 6 milioni di contagiati l’anno. Che il coronavirus sia molto aggressivo ma di scarsa «virulenza» ce lo hanno detto e quindi non dovremmo sforare questi numeri. Ma il tema che volevo affrontare era questo: conoscete quali sono le stime per le morti come conseguenza dell’inquinamento? Circa 600.000 l’anno in Italia. Qualche riflessione servirebbe! Inoltre, in queste ultime settimane, l’inquinamento in Italia è diminuito fortemente come già riscontrato in Cina all’inizio di marzo (–30%) e dopo la crisi del 2008. Vorrà dire qualcosa? Gianni Di Nardo 13 marzo 2020 Per completezza di informazione segnaliamo che secondo i dati forniti dal Ministero della salute in data 1 aprile il numero dei contagiati da coronavirus è di 80.572, i decessi sono 13.155 e i guariti sono 16.847.

PILLOLE DI OTTIMISMO Facciamo finta che il Governo italiano metta a disposizione delle aziende, delle partite Iva e dei dipendenti 40 miliardi (in deficit?) per compensare i mancati guadagni di questi mesi di emergenza sanitaria e che sblocchi i 200 miliardi già stanziati (e disponibili) per le grandi opere (senza lacci e lacciuoli come si usa dire). Anche se dovessimo ripartire da tre passi indietro rispetto a dove eravamo, vivremmo una nuova rinascita economica che, se fossimo lungimiranti, sarebbe climaticamente sostenibile e utilizzerebbe nuove metodologie per migliorare le condizioni di lavoro. In questa ottica recupereremmo anche il nostro deficit e la nostra predominanza in Europa, visto che, stavolta, partiremmo per primi. Gianni Di Nardo, 13 marzo 2020 •

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