I.P. I.P
CONCESSIONARI | RICAMBISTI | OFFICINE | AGRICOLTURA | GIARDINAGGIO GIARDIN NAGGIO Giugno 2017
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▶ CAI: intervista al
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▶ Le fiere degli editori: ▶ Il presidente di
stiamo muovendo con neopresidente Gianni Unacma intervista FederUnacoma e Cai Dalla Bernardina gli organizzatori
Confcommercio Carlo Sangalli al TAO
EDITORIALE
LA MIA AFRICA La prima volta che ho visitato l'Africa, sono rimasto particolarmente colpito dalla dipendenza delle popolazioni di quella terra verso quella misera agricoltura, per la loro semplice sussistenza. Al ritorno dalla Tanzania, sono stato colto da quello che comunemente viene definito «mal d’Africa», quel profondo senso di attaccamento, appartenenza e ritorno alle origini, verso la terra africana, la sua gente e i suoi colori. Uno stato d’animo tale per cui in quelle terre – anche se così remote e diverse da quelle a cui siamo abituati – mi sono sentito a casa, nel posto giusto, in pace con me stesso.
A questo punto ho realizzato quanto fosse inutile donare ai tanzaniani delle macchine senza insegnargli ad adoperarle, manutenerle e ripararle. È stato istintivo pensare di adoperarmi quindi, sfruttando la mia esperienza nel settore delle macchi-
«Unacma ha fatto volare il mio sogno di aprire un'officina e insegnare il mestiere di meccanico in Tanzania»
e competente perché, da solo, non sarei riuscito a realizzare niente di significativo.
SODALIZIO VINCENTE
La risposta era sotto i miei occhi: Unacma, associazione con la quale collaboro oramai da 20 anni. In Unacma potevo trovare tutta l'esperienza, la competenza, la capacità, i mezzi tecnici e meccanici esperti necessari alla realizzazione del progetto. E ho chiesto proprio a loro che l'attività la praticano quotidianamente, la conoscono fin nel pro-
UN POPOLO SEMPRE SORRIDENTE
Il richiamo verso queste terre è stato così forte da farmi ritornare per tre anni consecutivi, per cercare di conoscere meglio quella realtà e quelle persone che, nella loro semplicità, povertà e sofferenza, sono sempre sorridenti. Sono rimasto estasiato dalla dignità e dalla fierezza dei Masai, che non sono una semplice icona africana, ma persone che ancora vivono di pastorizia itinerante nella savana. Sono rimasto sconcertato però nel vedere come, spesso, la cooperazione si fermi al «donare» e ben poco faccia per «insegnare».
MACCHINE AGRICOLE GUASTE O ROTTAMI
ne agricole, per aiutare quelle persone insegnando loro il mestiere di meccanico, con l'idea di realizzare un'officina meccanica per riparare quelle macchine. Ma sapevo bene che era necessario trovare un valido sostegno che non fosse solo di carattere economico, ma anche di partecipazione diretta
In ogni missione ho trovato qualche macchina agricola e con grande stupore ho notato che la stragrande maggioranza di queste macchine erano inutilizzate e inutilizzabili, poichè guaste o addirittura, divenute rottami, tanto era il tempo trascorso senza poterle riparare.
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fondo e sono animati da una grande passione, il supporto per far volare un mio sogno. • Rodolfo Catarzi
Responsabile progetto sicurezza Unacma
U N A C M A E S O L I D A R I E TA'
"UNACMA PER LA VITA"
NON È PIÙ SOLO UNO SLOGAN Decolla l'impegno sociale di Unacma in Tanzania. Una partnership con il Centro Mondialità e Sviluppo renderà velocemente operativo il progetto di solidarietà che prevede la realizzazione di due officine e la formazione di giovani meccanici Dopo che il Consiglio direttivo del 20 gennaio 2017 ha accettato la mia proposta all’unanimità, il progetto iniziava a prendere forma. La partenza è stata tutta in salita con molte problematiche da superare di carattere amministrativo, burocratico, di rapporti internazionali e di cooperazione che neppure Unacma avrebbe potuto assolvere direttamente e che hanno richiesto tempo, pazienza e ricerca del partner giusto. Molte erano le organizzazioni che avrebbero gradito il nostro sostegno economico e operativo, ma nessuna era disposta a riconoscere la rappresentatività di Unacma in questa collaborazione. Siamo noi che vogliamo gestire i fondi, i materiali e le risorse umane per essere utili agli agricoltori tanzaniani, anche se si trovano a più di 6.000 chilometri di distanza. Poi finalmente, troviamo quella giusta.
IL PROGETTO SOCIALE
Nasce quindi il progetto «Unacma per la vita», che vede come partner al fianco di Unacma il Centro Mondialità e Sviluppo, Ong regolarmente riconosciuta e iscritta negli elenchi del Ministero degli esteri, che vanta grande esperienza di cooperazione anche in Africa, e grazie alla quale potevamo essere in grado di rendere velocemente
operativo il progetto di solidarietà. L'iniziativa sociale prevede la realizzazione di due officine meccaniche dove i giovani tanzaniani impareranno il mestiere di meccanico agricolo. Saranno aperte nella capitale Dodoma e nella cittadina Same.
PERCHÉ IN TANZANIA
La Tanzania è uno Stato dell'Africa orientale. Abbiamo scelto di intervenire in quest'area perché, prima di tutto, non è una nazione afflitta da guerre intestine e secondo, perché necessita di quel tanto di sostegno allo sviluppo che permetta di mettere in moto il progresso economico e sociale che in Italia abbiamo vissuto sostanzialmente nel Dopoguerra, specialmente in agricoltura, grazie all'avvento della meccanizzazione agricola. Infine, perché in queste terre si assiste sempre più frequentemente alla crescita del fenomeno del land grabbing (accaparramento e sfruttamento delle terre agricole da parte delle multinazionali chimiche e alimentari per realizzare produzioni intensive senza regole). R.C.
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U N A C M A E S O L I D A R I E TA'
Cosa chiediamo ai nostri associati e non associati ▶ La destinazione del vostro 5x1000 a que-
sto progetto. A voi non costa nulla e per noi vale molto.
▶ La disponibilità di meccanici esperti, anche o principalmente pensionati, disposti a recarsi in Tanzania per più o meno brevi periodi, durante i quali insegnare il mestiere di meccanico di macchine agricole a gruppi di giovani tanzaniani. ▶ La
disponibilità a donare e/o fornire a buone condizioni, macchinari e attrezzature d'officina usate, dismesse e/o inutilizzate, ma utilizzabili per la realizzazione delle officine in Tanzania.
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▶ L'impegno a donare e/o a fornire a con-
dizioni vantaggiose, macchine e ricambi scarsamente o non più utilizzabili nel nostro mercato, ma confacenti alle esigenze del luogo di destinazione, come per esempio motocoltivatori, trattori datati di bassa e media potenza, aratri, frese, seminatrici, ecc. Ora tocca a chi vorrà sposare questo progetto, aiutarci a renderlo un «atto concreto», sapendolo impegnativo ma di grande soddisfazione, faticoso, ma piacevole, stimolante e gratificante. Ma attenti! Il «mal d'Africa» non perdona ed è contagiosissimo! Buon lavoro a tutti
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UNACMA INFORMA
PSR, COME CI STIAMO MUOVENDO
Unacma, FederUnacoma e Cai intervengono al Coordinamento degli assessori regionali all’agricoltura portando proposte concrete per sburocratizzare i Psr che rappresentano uno degli strumenti fondamentali per incentivare l’acquisto di macchine agricole Dopo la nostra indagine di marzo sui Piani di sviluppo rurale regionali, pubblicata sul numero precedente di Unacma life e che ha fatto un po’ di rumore nell’ambiente, è iniziata una intensa attività, che ha coinvolto anche FederUnacoma e Unima-Confai (ora Cai, Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani, vedi articolo a pag. 10, ndr) per capire come poter intervenire per uscire dalla situazione di stallo che, dopo tre anni e mezzo, caratterizza l’attuazione e la distribuzione dei fondi per i Piani di sviluppo
nelle stesure e complessità nella realizzazione, spesso grazie a ritardi nelle applicazioni. Abbiamo capito che il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), ha solo un potere consultivo e non decisionale. Per suo conto il Mipaaf delega a Ismea la parte relativa alle norme di applicazione, soprattutto per quanto concerne l’aderenza alle disposizioni della Comunità Europea. Abbiamo più volte avuto incontri, finora finiti nel nulla. Abbiamo allora pensato che l’unico modo che avevamo per togliere le castagne dal fuoco era quello di chiedere un’audizione al Coordinamento degli assessori all’agricoltura delle varie regioni in seduta comune. Così lo scorso 7 giugno eravamo tutti lì: il presidente di FederUnacoma, Massimo Goldoni, il vicepresidente del Cai, Sandro Cappellini, e noi.
rurale che sono fermi a meno del 10% delle disponibilità. Il mercato, come è successo anche in passato, è stato bloccato dagli annunci, dalle complessità e dai ritardi nelle liquidazioni.
UN COMPLESSO LABIRINTO BUROCRATICO
I Piani di sviluppo rurale, decisi dalla Comunità Europea e predisposti dalle singole Regioni, secondo la propria autonomia, sono diventati nel tempo una giungla per tortuosità burocratiche, differenze
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UNACMA INFORMA LE NOSTRE PROPOSTE
tivo. Supportato però da una disposizione che preveda per le dichiarazioni mendaci, anche per preventivi non accettati, una denuncia per tentata truffa.
All’attenzione del Coordinamento degli assessori regionali all'agricoltura abbiamo sottoposto i seguenti punti:
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Si ritiene sia utile adottare, come già in atto nella provincia di Bolzano e in alcuni Paesi europei, la pratica per cui i bandi siano sempre aperti per le esigenze degli agricoltori fino ad esaurimento dei fondi.
Si ritiene che soltanto il Coordinamento degli assessori regionali all'agricoltura possa trovare le formule per armonizzare i bandi regionali, pur nella specificità dei territori e nell'autonomia regionale.
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Si ritiene utile che vengano inseriti nei Tavoli tecnici delle singole Regioni anche rappresentanti delle nostre associazioni, per contribuire in maniera equivalente ad altri alla definizione dei Psr.
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Si ritiene altresì utile evitare la pratica degli annunci di apertura dei bandi che, date le lungaggini burocratiche, si procrastinano per mesi/anni e che di fatto bloccano il mercato. L'ideale sarebbe che si determinassero tempistiche certe, a cui le istituzioni debbano attenersi, possibilmente simili per tutte le regioni.
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La pratica dei tre preventivi genera molte difficoltà dovute soprattutto agli ampliamenti delle aree per ogni concessionario, che obbligano l'agricoltore a richiedere preventivi in diverse regioni. Si ritiene che l’ideale potrebbe essere, come succede già in altre nazioni europee, adottare un unico preven-
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Un altro aspetto da considerare è il fenomeno dei furti di trattori, macchine e attrezzature, ove spesso vengono rubati trattori appe-
na finanziati con i Piani di sviluppo rurale. Per evitare che soldi pubblici finiscano a vantaggio di organizzazioni malavitose, si riterrebbe opportuno l'inserimento, nelle specifiche delle attrezzature acquistate, di antifurti adeguati possibilmente con sistemi di rintracciamento GPS specifici per la localizzazione in tempo reale del mezzo in tutta Europa, compresi i Paesi dell'Est.
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Si richiede una semplificazione dei regolamenti regionali dei Psr per agevolare i tecnici indipendenti e quelli delle associazioni degli agricoltori, per poter consigliare al meglio gli agricoltori nell’espletamento delle pratiche e nell’ottica di abbreviare le tempistiche.
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Si ritiene importante che anche la figura del contoterzista possa beneficiare direttamente dei Psr, essendo la categoria che effettua i maggiori investimenti in macchine agricole innovative. Dovremmo perciò individuare percorsi condivisi finalizzati a definire le strategie di ingresso delle imprese agromeccaniche nei Piani di sviluppo rurale regionali, superando in tempi brevi gli ostacoli posti dall’Unione Europea sia a livello tecnico che politico. Ora stiamo predisponendo delle relazioni più complete riguardanti i singoli punti. Ma l’obiettivo principale sarà quello di avere dei nostri referenti nei Tavoli tecnici. Noi poi dovremo nominare in ogni regione un referente tecnico e ci aspettiamo quindi la collaborazione dei concessionari per trovare le persone giuste. • La Redazione
Sandro Cappellini, vicepresidente Cai e Massimo Goldoni di FederUnacoma
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UNACMA REPORT
CLIMMAR BRANCH REPORT: GLI ANDAMENTI STAGIONALI I risultati dell'indagine effettuata da Climmar evidenziano una riduzione degli investimenti nel primo semestre del 2016. Le prospettive per il futuro non sono incoraggianti Come ogni anno, si è svolta in Europa la prima parte del Branch Report, questionario sull’andamento economico per i rivenditori di macchine agricole. Quest’anno sono stati molti i Paesi che hanno aderito all'indagine, a dimostrazione che con i colleghi europei si cammina in sintonia. Il primo report, somministrato nel mese di maggio, ci è utile per capire due aspetti: • l’andamento economico del semestre luglio-dicembre 2016 confrontato con quello del 2015; • le aspettative per il semestre gennaio-giugno 2017. Dieci sono i parametri fondamentali presi in considerazione dal report e il metro di giudizio si esprime sempre con le consuete diciture: diminuito (–), invariato (=) oppu-
re aumentato (+). I risultati sono spesso diversi nei vari Paesi, ma raggruppati fanno capire come si muove l’Europa nel comparto delle macchine agricole. Un secondo report è in programma in autunno e i risultati saranno divulgati in una prossima conferenza stampa.
ANDAMENTO ECONOMICO 2015-2016
I risultati del primo report riguardanti l’Italia, mostrano dei dati non troppo positivi, come illustrato nel grafico 1 sotto riportato. Rispetto al periodo di riferimento gennaio-giugno 2015, il fatturato totale è rimasto per lo più invariato, così come quello delle officine e delle parti di ricambio. Pareri con-
trastanti sono emersi, invece, per quanto riguarda il fatturato per l’acquisto di nuovi macchinari e per quelli usati: circa il 40% degli intervistati infatti registra un calo nelle vendite, mentre il 38% rileva comunque un positivo aumento. Va certamente rimarcato che l’avvio dei Piani di Sviluppo Rurale (Psr) ha segnato in certe regioni, incrementi significativi mentre in altre, dove «siamo in attesa» dei Psr ci sono stati anche crolli vertiginosi. Per quanto riguarda i costi sostenuti dall’azienda, secondo gli intervistati, sono aumentati. Come si può notare nel grafico sopra riportato, sono invece rimasti invariati i costi per i dipendenti e gli stock. Infine, diminuiscono del 41% gli investimenti. Le aspettative per il periodo
GRAFICO 1 - BRANCH REPORT: ANDAMENTO ECONOMICO DEL SEMESTRE LUGLIO-DICEMBRE 2016 CONFRONTATO CON QUELLO DEL 2015 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Fatturato totale
Fatturato macchinari
Nuovi macchinari
Macchinari usati
Fatturato officina
Diminuito
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Fatturato parti di ricambio
Invariato
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Costo
Aumentato
Dipendenti
Magazzino
Investimenti
gennaio-giugno 2017 non sono rincuoranti, come infatti si può notare nel grafico 2. Il 38% degli intervistati si aspetta ancora un calo del fatturato totale e del giro di affari legato ai nuovi macchinari. Non si prevedono au-
menti di fatturato per le macchine usate, per il fatturato di officina e delle parti di ricambio (solo un 40% degli intervistati si aspetta un aumento per queste ultime). Il 60% degli interpellati non prevede variazioni per il costo totale di azienda,
per quello dei dipendenti e dello stock. Il 53%, infine, non prevede di fare investimenti nel prossimo semestre. Siamo disponibili a fornire tutti i dettagli dell'indagine che ci verranno richiesti. Per informazioni, segreteria@unacma.it •
GRAFICO 2 - BRANCH REPORT: ASPETTATIVE PER IL SEMESTRE GENNAIO-GIUGNO 2017 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%
Fatturato totale
Fatturato macchinari
Nuovi macchinari
Macchinari usati
Fatturato officina
Diminuito
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EVENTI
DSI E FORMAZIONE, I DUE GIORNI PARIGINI Ogni anno si svolge a Parigi un incontro con i vari responsabili europei (francesi, tedeschi, inglesi, danesi, ungheresi, austriaci, belgi, olandesi e due italiani) per l’analisi delle risposte e del lavoro svolto per realizzare il DSI (Dealer Satisfaction Index). I francesi, che hanno la responsabilità di due gruppi di lavoro all’interno del Climmar (DSI e Formazione) erano in quattro. In totale 13 persone per dibattere sui risultati numerici delle risposte avute in ogni Paese, nell’indagine più importante che il Climmar svolge da anni. Per la prima volta la ricerca è stata svolta direttamente dai nostri colleghi del Sedima francese che hanno messo a punto un sistema di indagine e di calcoli altamen-
te automatizzati. Purtroppo in Italia, dove abbiamo un numero quasi triplo di rivenditori (anche piccoli) e anche di soli trattori isodiametrici, l’indagine è stata più faticosa. Prima sono stati effettuati tre invii diretti dal Climmar a cui ha partecipato circa il 50% di coloro che hanno mandato le risposte. Questo significa che molti di voi (non tutti) hanno ricevuto una o più telefonate dalla nostra Segreteria per pregarvi di compilare il format (10 minuti al massimo). Comunque, alla fine, abbiamo superato del 15% le risposte ottenute lo scorso anno. I dati ricevuti hanno rilevanza statistica. Saranno elaborati dal Climmar nei prossimi mesi e saranno diffusi in occasione di Agrilevante
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2017. Sul fronte della formazione invece abbiamo ancora grosse diversità rispetto a molti Paesi. In Europa si svolgono, per esempio, dei «giochi» denominati «Euroskill», in cui molti giovani si contendono il primato europeo nei tanti mestieri. Non solo meccanici ma anche idraulici, falegnami, ecc. Per poter far questo in Italia, senza fondi pubblici, diventa difficile pensare di organizzare dei campionati regionali di soli meccanici agricoli e poi portare i migliori ai campionati europei e mondiali. Noi proseguiremo con i progetti che riguardano l’Alternanza scuola-lavoro e il Mech@griJOBS. •
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UNACMA INFORMA
È NATA CAI, CONFEDERAZIONE DEGLI AGROMECCANICI E AGRICOLTORI ITALIANI Dopo l’assemblea costitutiva dello scorso maggio, abbiamo intervistato il neopresidente, Gianni Dalla Bernardina, che ci ha offerto qualche spunto di riflessione In un’atmosfera di cordialità e di amicizia, il 27 maggio scorso a Milano Marittima (Ravenna), si è portato a compimento il ricongiungimento delle associazioni Unima e Confai, le due principali realtà nel panorama del contoterzismo agricolo italiano. A differenza dagli atti di ufficialità di altre assemblee, si è respirata una piacevole «aria diversa». I «discorsi» erano molto mirati ma i toni «leggeri» e i relatori di altre associazioni hanno puntato soprattutto alle grandi opportunità di dialogo. Insomma, sembrava di respirare la stessa aria che si respira nelle nostre assemblee. La nostra categoria, che riveste sicuramente un ruolo fondamentale per gli associati del Cai, dovrà saper coniugare competenza e professionalità unitamente ad un affiancamento sincero e disponibilità continua. Per questi motivi abbiamo deciso di far parlare direttamente loro, i contoterzisti, e nello specifico il neopresidente veronese, Gianni Dalla Bernardina, in una inconsueta intervista nelle nostre pagine.
Da sinistra: Sandro Cappellini, vicepresidente Cai; Leonardo Bolis, consigliere (ex presidente Confai); Gianni Dalla Bernardina, presidente Cai; Silvano Ramadori, consigliere (ex presidente Unima); Massimo Alberghini Maltoni, consigliere
Presidente Dalla Bernardina, intanto complimenti per il suo nuovo incarico nel Cai. Quali strategie pensa di mettere in atto nei prossimi due anni a favore dei vostri associati? «Dobbiamo distinguere fra tattiche e strategia. La strategia è una soltanto: rappresentare le imprese agromeccaniche nel panorama dell’agricoltura e garantire loro la più ampia assistenza sindacale. La tattica, invece, sarà molto variabile e dipenderà dalla contingenza del momento e dalle evoluzioni degli scenari in Italia e in Europa. Quello che è certo è che lavoreremo esclusivamente nell’interesse della base associativa, per fare in modo che si ve-
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rifichino le migliori condizioni per garantire margini di redditività alle nostre imprese. Ricavi positivi saranno la base per investire in nuove tecnologie, in funzione delle richieste attuali del mercato: sostenibilità ambientale, sociale ed economica, trasparenza delle produzioni, tutela del suolo e delle risorse idriche». L’operazione della riunificazione di Unima e Confai è stata, come è normale, lunga e laboriosa. Noi dall’esterno l’abbiamo sempre apprezzata e seguita con interesse. Mi dice due cose positive che hanno realizzato negli ultimi anni le associazioni di provenienza e due cose, invece, che potranno essere
migliorate nell’interesse della categoria che voi rappresentate? «Il primo passaggio positivo è rappresentato dall’ufficializzazione di una piattaforma comune di dialogo, che si è concretizzata con la nascita del Coordinamento degli agromeccanici italiani. Questo ha portato a sviluppare una voce comune. Fra i risultati positivi, annoveriamo la possibilità di accedere a "Industria 4.0", frutto di un lavoro antecedente e, per la Regione Lombardia, al bando "Al Via". Anche lo slittamento della revisione delle macchine agricole è un parziale successo. Un tema sul quale siamo consapevoli di avere una visione che non coincide con i dealer, ma sulla quale possiamo dialogare. Così com’è stata impostata, la revisione rappresenta solamente un costo, ancora non quantificato, per le imprese agricole e agromeccaniche, senza alcuna contropartita in chiave di sicurezza sui luoghi di lavoro. Ad oggi, insomma, la ratio della norma è totalmente disattesa. Riteniamo che si debba insistere per ottenere uno spiraglio di accesso ai Programmi di sviluppo rurale, non nella logica di togliere risorse alle imprese agricole, ma nell’ottica di ottimizzare la spesa, anche in quelle regioni dove non si raggiungono i livelli di efficienza minimi che l’Unione Europea si attende».
mentali. Situazioni di disparità che configurano penalizzazioni discriminatorie sul piano aziendale, ma che rallentano la crescita e la competitività dell’intero settore. Allo stesso tempo, l’aggiunta della parola "agricoltori" riconosce e legittima quegli associati che ci hanno scelto per competenza e professionalità e ai quali forniamo i servizi».
e a FederUnacoma la necessità di poter contare su occupati qualificati, su professionisti giovani e competenti, perché non ci si improvvisa contoterzisti, costruttori, progettisti o dealer. Una sinergia operativa della filiera della meccanica e della meccanizzazione agricola può concretizzare processi innovativi più rapidi e mirati alle reali esigenze delle diverse realtà agricole del territorio italiano. In quest’ottica, ritengo positiva anche l’attenzione del Ministero dell’istruzione e dell’università».
Sono anni che Unacma e Unima prima, e poi anche Confai, collaborano in alcune attività. Solo per esempio porto: la vostra presenza consolidata nelle fiere d’importanza nazionale per la realizzazione di workshop relativi al Mech@griJOBS, la recente partecipazione, anche insieme a FederUnacoma, all’audizione da parte del Coordinamento degli assessori regionali all’agricoltura per migliorare, ove possibile, la concretizzazione dei Psr. In virtù di ciò come valutate la vostra partecipazione al costituendo Comitato per il Mech@griJOBS che stiamo portando avanti con FederUnacoma e Miur? «Il dialogo e la collaborazione, quando poggiano su basi di lealtà e hanno obiettivi definiti, restano per noi elementi cruciali. Nello specifico, avvertiamo insieme a Unacma
Quali altre iniziative pensate si possano realizzare insieme nel prossimo futuro? «Oggi c’è una correlazione molto stretta fra produzione e commercializzazione agricola. Il consumatore chiede il rispetto di elementi quali la sostenibilità, l’etichettatura, il rispetto del suolo, delle risorse idriche. È necessario produrre di più, dal momento che secondo le stime della Fao saremo 9 miliardi di persone nel 2050, con meno sprechi nelle operazioni in campo e nella prima parte della filiera. Ecco, credo che le iniziative debbano considerare azioni e collaborazioni concrete su tali aspetti, ma anche per assicurare
Il passaggio da Cai, Coordinamento agromeccanici italiani, a Cai, Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani segna un giusto passaggio dalla costruzione alla realizzazione. Esattamente a cosa mira l’aggiunta all’ultimo momento della parola «agricoltori» nel vostro logo? «Innanzitutto, mira a cancellare le disparità in atto fra imprese agromeccaniche e agricole, dove materie del tutto uguali vedono trattamenti differenti. Mi riferisco, ad esempio, ai contributi previdenziali e alle norme sulla prevenzione incendi, ma anche all’applicazione dell’Imu sui cosiddetti immobili stru-
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l’integrità e la sicurezza alimentare del prodotto. Ritengo dunque strategiche le collaborazioni sul campo, ma anche quelle di formazione, di studio e su una programmazione operativa, che inevitabilmente chiede maggiore flessibilità». Noi stiamo puntando a una costante professionalizzazione della nostra categoria attraverso corsi di formazione. Riteniamo che entro il 2018 si realizzerà il network di Unacma ROC (Rete Officine Certificate) con circa 200 officine certificate sparse per tutta l’Italia. Ritiene che le categorie da lei rappresentate sentano l’esigenza di
confrontarsi con professionisti del settore, sia per l’acquisto di macchine ma anche e soprattutto per le operazioni di post-vendita? «Assolutamente sì! Secondo molti nostri associati, la fase post-vendita è addirittura più importante rispet-
to all’acquisto della macchina agricola, in special modo nei periodi di maggiore utilizzo del mezzo. Pensiamo, per sempio, al classico caso delle macchine da raccolta, che richiedono interventi di assistenza tempestiva, 24 ore al giorno. Un confronto sulle esigenze di chi compra macchine e attrezzature per l’agricoltura deve essere franco e costruttivo. Da parte nostra i dealer di Unacma potranno sempre contare sul dialogo e la collaborazione, senza alcuna preclusione». • La Redazione
EVENTI
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO: FOGGIA, NAPOLI E VERONA Unacma dialoga con le scuole promuovendo tre incontri sul progetto «Alternanza scuola-lavoro». Hanno partecipato Fabrizio Proietti del Miur e Stefania Montesano dell'Usr Campania Dal Nord al Sud Italia abbiamo viaggiato per incontrare i dirigenti degli Usr, Uffici Scolastici Regionali del Miur e i responsabili del progetto «Alternanza scuola-lavoro». Insieme a noi, studenti, professori, costruttori e contoterzisti hanno partecipato a questi tre importanti eventi riguardanti questa tematica non ancora ben chiara a tutti. Questo percorso di 400 ore, obbligatorio per gli studenti degli Istitu-
Napoli, 10 maggio 2017. INCONTRI@AMOCI, il primo convegno organizzato da Unacma e Miur.
ti tecnici e professionali per essere ammessi agli esami di maturità, è una grande opportunità sia per gli studenti che per gli imprenditori. Attraverso degli stage formativi infatti, gli studenti hanno la possibilità di toccare con mano un mestiere finora visto solo sui libri di scuola; al
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contempo gli imprenditori, a costo zero e con limitati adempimenti burocratici, possono valutare i giovani più meritevoli da poter assumere in futuro nelle proprie aziende. Durante i convegni organizzati finora, abbiamo raccontato le attività di Unacma e degli associati in merito a
Verona, 17 maggio 2017. Da sinistra: Roberto Rinaldin, Unacma, Annamaria Pretto, USR Veneto e Gianni Di Nardo, Unacma
stage, assunzioni, patrocini e «Adozioni di scuole». Abbiamo illustrato le figure professionali indispensabili nel nostro comparto, sensibilizzando gli studenti e i professori sull’importanza della lingua inglese e l’uso del computer, strumenti ormai indispensabili nelle figure professionali ricercate. Infine, abbiamo ascoltato le esperienze di chi ha vissuto in prima persona questo percorso. In questi tre convegni svoltisi a Foggia, Napoli e Verona, abbiamo riscosso un grande successo, soprattutto in
termini di partecipazione, aprendo una serie di possibili collaborazioni tra concessionari di macchine agricole e scuole dei vari territori. Noi di Unacma crediamo fortemente in questo progetto formativo e lo vediamo non solo come un obbligo di legge ma come uno scambio sociale dove i protagonisti potrebbero essere i nostri figli, fratelli minori o nipoti. L’impegno che mettiamo è tantissimo ed è grazie alla costanza che stiamo gettando le basi per alcune collaborazioni che auspichiamo, scuole e imprenditori, riescano a cogliere. La strada intrapresa però è • sicuramente quella giusta.
Foggia 28 aprile 2017. Raffaele Fragassi, USR Puglia, Carla Galdino del Miur
TAO… VISITA A SORPRESA
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, sul podio del Tao
La formula del Tao, in occasione dell’Automotive dealer day, è sperimentata e di successo. Maurizio Sala è un ottimo organizzatore e conduttore. La presenza di primari ospiti e di numerosi partecipanti è ormai una consuetudine. Ma di questo abbiamo già parlato sul nostro sito Internet e fornito i più ampi ragguagli. L’elemento caratterizzante dell’evento di quest’anno è stata la graditissima partecipazione del presidente nazionale di Confcommercio–Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, e del presidente di Confcommercio Mobilità, federazione di cui facciamo parte, Simonpaolo Buongiardino. Ringraziamo pubblicamente i due presidenti per la stima che ci continuano a riconoscere. •
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UNACMA INFORMA
MALAVOLTI, NUOVO PRESIDENTE FEDERUNACOMA Lo scorso 22 giugno a Varignana (Bologna) si è svolta l’assemblea di FederUnacoma che ha portato molte novità con l’elezione del nuovo presidente, Alessandro Malavolti, e del Consiglio direttivo. Malavolti è l’undicesimo presidente di FederUnacoma e succede a Massimo Goldoni che per molti anni ha guidato la Federazione nazionale dei costruttori di macchine agricole. Quarantasei anni, di origine emiliana, titolare dell'azienda reggiana Ama, una delle maggiori realtà industriali nel settore della componentistica. Dal 2010 è stato alla guida di Comacomp, l'associazione della federazione che rappresenta le industrie della componentistica. Riteniamo, come ha chiesto agli associati il neopresidente, che il presidente uscente Massimo Goldoni, manterrà comunque un ruolo importante nell’associazione. «Abbiamo una bellissima associazione che rappresenta una viva realtà», ha affermato nel suo intervento di esordio il neopresidente. «Dopo aver cambiato molto l’associazione dei costruttori di macchine agricole negli ultimi 13 anni», ha sottolineato Malavolti, «e averla portata a un livello d’importanza di grande rilievo, anche nei rapporti con le istituzioni, e aver raccolto riconoscimenti unanimi per i successi raggiunti,
ora dobbiamo abituarci a cambiare pelle continuamente». «FederUnacoma non è solo Eima», ha proseguito, «l'associazione ci serve per l’internazionalizzazione delle nostre aziende. Dobbiamo partecipare alla riforma del Cema e dobbiamo lavorare sulla Pac 2020-2026». Questi sono solo alcuni dei temi con i quali Malavolti ha voluto dare dei forti segnali ai suoi associati. Un passaggio interessante è stato quello che riguardava l’esigenza di rafforzare, in tutte le nazioni dove l’associazione opera, i rapporti con le associazioni dei rivenditori. Facciamo i nostri migliori auguri al presidente di FederUnacoma e a tutta la • compagine direttiva.
NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO FEDERUNACOMA Alessandro Malavolti (Ama), presidente FederUnacoma; Lorenzo Selvatici (Selvatici srl), presidente Assomao;
Massimo Bergo (Maschio Gaspardo spa), vicepresidente Assomao; Roberto Pini (Bcs spa), presidente Assomase;
Stefano Cesari (FM Matras srl), vicepresidente Assomase;
Manlio Martilli (Argo Tractors spa), presidente Assotrattori; Riccardo Bonciani (Bcs spa), vicepresidente Assotrattori;
Pier Giorgio Salvarani (Salvarani srl), presidente Comacomp; Antonella Varini (Walvoil spa), vicepresidente Comacomp; Franco Novello (Stiga spa), presidente Comagarden;
Roberto Peruzzo (Peruzzo srl), vicepresidente Comagarden;
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UNACMA EVENTI
LE FIERE DEGLI EDITORI Cresce il numero delle manifestazioni dinamiche in campo organizzate da importanti editori. Ma qual è il valore e la validità di queste iniziative? Lo abbiamo chiesto in un’intervista direttamente agli organizzatori
Già da qualche anno assistiamo al fiorire di nuove fiere tradizionali che nascono per puro interesse di politici di turno o imprenditori lungimiranti (ne abbiamo parlato nel numero precedente della nostra rivista). Ci siamo chiesti della reale esigenza e validità di tali manifestazioni e di quanto queste fiere siano realmente vantaggiose per gli espositori e i visitatori. Pur se alcune iniziative fieristiche «in campo» erano state realizzate negli ultimi anni da enti organizzatori di importanti fiere, nella primavera appena trascorsa abbiamo visto che ulteriori iniziative «dinamiche» sono state organizzate da importanti editori di varie testate del settore agricolo. Le manifestazioni dinamiche in
campo non sono finite (ce ne saranno anche nel resto d’Italia) e avranno il loro clou con Eima Show, organizzata da FederUnacoma e Coldiretti, che si terrà il 29 luglio prossimo vicino a Perugia, dove il tema sarà l’Agricoltura di precisione. Abbiamo riflettuto molto al nostro interno sul senso di queste attività che spesso hanno comportato grandi sforzi economici e partecipativi per alcuni nostri associati. Peraltro noi abbiamo sempre dato il nostro patrocinio istituzionale e lo hanno fatto anche FederUnacoma, Fieragricola e altri. Non vogliamo nemmeno sminuire il ruolo di questa tipologia di incontri che realmente mette a contatto gli agricoltori con le nuove tecno-
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Il presidente di Unacma, Roberto Rinaldin, ha parteciapto a tutte le fiere in ogni ruolo
logie. Abbiamo quindi deciso di cedere la parola agli organizzatori che hanno promosso per conto di tre testate, alcuni degli eventi svoltisi nel Nord Italia. Di seguito le risposte alla nostra intervista.
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UNIONE ITALIANA VINI
NEW BUSINESS MEDIA
EDIZIONI L'INFORMATORE AGRARIO
Il Corriere Vinicolo
Terra e Vita
L'Informatore Agrario
Giordano Chiesa
Domenico Pipia
Antonio Boschetti
L e c h i e d i a m o , p e r c o m i n c i a r e u n p o' d i n u m e r i Quanti visitatori hanno partecipato alla rassegna?
8.000
Circa 600
Secondo le nostre stime erano presenti almeno 1.700 tra agricoltori e tecnici.
Quanti espositori erano presenti? 165 tra espositori titolari, ditte rappresentate e marchi.
42
48 espositori in rappresentanza di almeno 80 marchi di produttori di macchine e attrezzature per la viticoltura mentre le macchine presenti erano oltre 150 e 36 sono state le macchine e attrezzature selezionate dalla commissione istituita da L’Informatore Agrario per il contenuto innovativo sul contenimento dell’impatto ambientale della viticoltura.
Di questi quanti rivenditori/costruttori di macchine agricole, quanti di solo attrezzi agricoli e quanti di prodotti e servizi correlati? Circa 90 costruttori/rivenditori di macchine agricole (trattori, vendemmiatrici, implements), 65 di agrofarmaci, fertilizzanti, impianto vigneto, centraline controllo, componentistica, irrigazione, software, ecc.
Dei 42 espositori, 27 erano costruttori di attrezzature e macchine per il vigneto, i restanti 15 invece erano rappresentanti di mezzi tecnici e servizi per la viticoltura.
La manifestazione era rivolta alla meccanizzazione: gli espositori di prodotti e servizi erano solo 3 perché collegati all’utilizzo delle macchine. I rivenditori/ costruttori di macchine agricole erano 10 e 35 quelli di attrezzi agricoli.
Passiamo quindi agli aspetti focali di questa manifestazione I dealer si sono sentiti coinvolti in questa vostra «avventura»?
Solitamente i dealer vengono coinvolti dalle rispettive case mandanti soprattutto per gli aspetti tecnico/logistici; la presenza durante i giorni di apertura al pubblico è comunque ampia in quanto i dealer sono chiamati a presenziare/gestire i contatti con i clienti/potenziali clienti. Una quota (tutto sommato esigua) partecipa direttamente in presenza di una o più case mandanti.
Sì. In alcuni casi sono stati loro stessi promotori dell’iniziativa e a portare in vigneto le innovazioni.
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Sicuramente sì.
Durante la manifestazione sono stati organizzati uno o più convegni? Sì, vedi programma qui: http://www. enovitisincampo.it/archivioFiles/PROGRAMMA%20EVENTI%20ENOVITIS_19.06.17_c_3088.pdf
Sì. Due workshop pomeridiani e quattro laboratori in campo.
Sono stati organizzati dal Crea 4 focus di mezz’ora ciascuno su temi di forte interesse per i viticoltori e un talk show.
Avete organizzato delle visite guidate ai cantieri? Sì
Si, «Nova Agricoltura in Vigneto» vuole essere, per viticoltori e dealer, un momento di informazione e formazione. Pertanto l’evento prevedeva una visita guidata condotta da un giornalista specializzato, accompagnato da tecnici esperti per l’approfondimento di diverse tematiche.
Sì
I visitatori si sono sentiti coinvolti in queste eventuali visite? Meno del previsto, probabilmente perché l’elevato numero di visitatori e la «calca» hanno ostacolato il regolare svolgimento delle visite. Anche se da perfezionare, le visite guidate rimangono comunque un interessante modello di visita a disposizione di visitatori ed espositori.
I visitatori, pur liberi di dialogare con le aziende e i tecnici presenti, hanno in gran parte seguito le visite guidate e interagito con gli espositori.
Sì
Le presentazioni delle macchine sono state fatte dai rivenditori/costruttori o se ne è occupato un unico soggetto da voi incaricato? Il format prevede la conduzione della visita da parte di un esperto/tecnico di settore da noi individuato e la possibilità da parte dei rispettivi costruttori di descrivere nei dettagli la macchina/prodotto/ servizio presentato.
Le singole presentazioni delle innovazioni in campo sono state introdotte dai nostri giornalisti (in questo caso due) i quali si sono avvalsi del supporto dei responsabili e tecnici delle singole aziende, i quali a loro volta hanno avuto la possibilità di sottolineare particolari caratteristiche e/o performance delle macchine e delle attrezzature presentate.
Cristiano Baldoin e Luigi Sartori dell’Università di Padova avevano il compito di presentare tutte le macchine lasciando poi spazio anche ai tecnici dei costruttori
Riuscite a valutare da che distanza media sono venuti i visitatori? Il 70% dei visitatori provenienti dalla regione ospitante e da quelle confinanti, quindi Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli V.G. e Trentino A.A. Circa il 25% dalle altre regioni con buone presenze da Piemonte e Toscana, ma anche da Marche, Abruzzo, Puglia e Sardegna. Significative anche le presenze in rappresentanza di una quindicina di Paesi esteri, in particolare da Austria, Spagna, Svizzera, Bulgaria e Portogallo.
Il bacino di provenienza principale è stato ovviamente quello limitrofo alla manifestazione, quindi Veneto, Friuli V.G., Emilia-Romagna e Lombardia ma non è mancata una buona rappresentanza anche da altre regioni. Da segnalare anche la presenza di alcuni visitatori provenienti da Piemonte e Campania.
Non possiamo stimare la distanza media percorsa dai visitatori per raggiungere la manifestazione però abbiamo registrato la presenza di piemontesi, friulani, emiliani e toscani.
Riuscite a valutare da che distanza media sono venuti gli espositori? Il 60% è arrivato da Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli V.G., Trentino A.A. (che oltre a essere le regioni confinanti sono anche quelle con la maggior concentrazione di fornitori). Erano presenti, tuttavia, espositori provenienti da Toscana, Sicilia, Piemonte, Abruzzo, Puglia e anche dall’estero (in particolare Germania e Francia).
I marchi rappresentati provenivano da tutta Italia. Per ovvie ragioni logistiche, i costruttori più distanti geograficamente dalla sede dell’evento erano rappresentati dai concessionari di zona.
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Molti romagnoli oltre a veneti, friulani e lombardi.
Considerazioni e coinvolgimenti
Secondo lei in che cosa si differenzia la rassegna in campo da quella statica tipica delle fiere? La differenza macroscopica è la possibilità di verificare/visionare i prodotti presenti in condizioni operative reali. La differenza che appare in secondo piano (ma tutt’altro che trascurabile) è l’impegno organizzativo e di preparazione che richiede una manifestazione in campo, sia per chi organizza sia per gli espositori.
La possibilità di vedere macchine e attrezzature in azione in campo è senza dubbio il motivo di maggior attrazione e di differenziazione di questo tipo di eventi, oltre che la possibilità di avere un contatto esclusivo con il concessionario e con il costruttore. In più, rispetto alla grande maggioranza degli altri eventi in campo, Nova in Vigneto si distingue perché il nostro visitatore è guidato per mano da giornalisti professionisti all’interno di un percorso di innovazione.
La manifestazione in campo consente agli operatori di valutare le macchine in piena operatività, di confrontarsi tra loro, di confrontare i vari costruttori della stessa tipologia di macchina/attrezzatura.
I visitatori hanno portato a casa una pillola di conoscenza in più dopo la visita ai cantieri? Di solito la risposta è sì, in funzione anche del fatto che Enovitis spesso e volentieri viene utilizzato come primo banco di prova reale per alcune novità di prodotto. Anche il programma formativo/ informativo collaterale contribuisce a ciò.
Certo, è il nostro obiettivo prioritario e abbiamo riscontri positivi in tal senso. I visitatori ci scrivono per complimentarsi e per chiederci informazioni sulle prossime edizioni di «Nova Agricoltura», segno che ne hanno verificato l’utilità.
Sicuramente sì.
Gli espositori, sempre secondo voi, hanno avuto un feedback positivo dalla rassegna? A «caldo» sembrerebbe di sì; in ogni caso tutti gli espositori riceveranno a breve un questionario dove potranno indicare le loro opinioni. Tengo a sottolineare che la location di Enovitis, proprio per la sua natura itinerante e per la necessità di svolgersi presso aziende vitivinicole che notoriamente non nascono per ospitare una «fiera», è sempre frutto di un compromesso che deve salvaguardare parimenti gli aspetti tecnici (disponibilità di adeguati vigneti) con quelli organizzativi e logistici (aree parcheggio, aree per punti ristoro, aree convegno, accessibilità ecc.). Per questo motivo è quasi impossibile trovare la location ideale, in funzione anche dei numeri recentemente raggiunti (espositori e visitatori).
Nonostante le condizioni climatiche avverse abbiano condizionato la riuscita ottimale dell’evento (alcune macchine non hanno potuto lavorare a causa delle condizioni del terreno), tutti gli espositori hanno avuto la possibilità di contatti diretti con un pubblico qualificato e interessato.
Sicuramente sì.
Questo genere di iniziativa da più parti sullo stesso territorio e sullo stesso tema non rischia di essere ripetitiva e quindi stancare a lungo andare? La formula della fiera dimostrativa non crediamo che sia stancante. Tuttavia, proprio per evitare qualsiasi forma di «assuefazione», abbiamo da sempre puntato sull’itineranza dell’evento, correndo anche il rischio (organizzativo soprattutto) di spostarci in regioni lontane e teoricamente meno appetibili dal punto di vista commerciale. Sarebbe troppo facile rimanere solo negli areali che in questo momento tirano; a differenza delle fiere statiche, la dimostrazione in campo consente di ribaltare il concetto: è la fiera che «visita» l’utente e non il contrario, dove per utente intendiamo non solo il viticoltore ma anche ambienti pedoclimatici e diverse tradizioni colturali e culturali.
E’ un pericolo concreto ed è per questo che Edagricole non punta sugli eventi in campo in quanto tali ma su momenti di vera e propria formazione in campo, dove sono i contenuti a fare la differenza. L’inserimento dei laboratori nel format di «Nova Agricoltura» serve proprio a garantire questa differenziazione a favore del visitatore.
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Certamente il rischio esiste tuttavia, con una programmazione oculata, è possibile sostenere più manifestazioni ben distribuite sul territorio nazionale in grado di coinvolgere i viticoltori del territorio, inoltre è importante specializzare e caratterizzare la manifestazione fissando gli obiettivi e i temi intorno ai quali la stessa deve ruotare.
La collaborazione di Unacma vi è stata utile? Se «sì» in che modo? Come già detto, i rivenditori e concessionari di macchine agricole costituiscono senz’altro interlocutori importanti e privilegiati nell’insieme dell’utenza. Pur ritenendo che la collaborazione possa essere più approfondita e meglio pianificata di quanto fatto sinora, Unacma ha rappresentato sicuramente un partner importante.
Assolutamente sì, sia per poter portare macchine e attrezzature innovative in vigneto, sia per promuovere la manifestazione nei confronti del pubblico giusto.
Molto utile per coinvolgere i concessionari del territorio i quali hanno favorito l’interessamento dei costruttori di riferimento della zona. I riveditori conoscono la realtà territoriale e le esigenze dei viticoltori delle aree in cui operano pertanto ci hanno aiutato a individuare anche le tipologie di macchine da portare in campo.
Le associazioni dei contoterzisti sono state coinvolte? In che modo hanno risposto? Non direttamente.
Certo. Non solo sono state coinvolte ma ci hanno anche supportato nella divulgazione e promozione dell’evento.
Sì sono state coinvolte e hanno risposto molto bene. Hanno anche fornito alcuni mezzi utilizzati durante la manifestazione oltre che promosso la partecipazione dei loro associati.
Le associazioni di categoria degli agricoltori hanno promosso e collaborato al buon esito dell’iniziativa? Sì, sono state avviate collaborazioni in particolare con Coldiretti e Confagricoltura, oltre che con i Consorzi di tutela e cantine cooperative; tutti questi hanno fattivamente promosso viaggi di gruppo da varie regioni/province.
Sì, in particolare le sedi locali delle diverse organizzazioni.
Le organizzazioni agricole, tutte, hanno sostenuto la manifestazione senza sollevare questioni legate all’appartenenza sindacale dei vari attori coinvolti nell’evento. Aggiungiamo che anche i consorzi di tutela (le 2 docg e la doc) hanno aderito alla manifestazione promuovendola, consapevoli che poteva essere un utile momento di divulgazione tecnica.
È vostra intenzione far crescere il numero di queste rassegne in Italia? Riteniamo che un «Enovitis in campo» con il format attuale sia sufficiente, proprio perché con le dimensioni e la rappresentatività raggiunte ha assunto il connotato di evento annuale di riferimento. Teniamo anche a ricordare e a vantare una primogenitura per la «fiera in campo» interamente dedicata alle tecnologie per il vigneto e ci teniamo a mantenerla senza gravare ulteriormente sulle aziende espositrici. Creare altri eventi porterebbe come risultato la frammentazione del parco espositivo e la perdita di rappresentatività. Ciò non toglie che si possano individuare altri generi di iniziative su temi e areali particolari, ma con una valenza e format nettamente diversi.
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È nostra intenzione arricchire la manifestazione, migliorandone sempre più la qualità complessiva.
No
Commenti personali _
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La manifestazione in oggetto esiste da alcuni anni, in questa edizione L’Informatore Agrario si è affiancato ai tradizionali organizzatori per dare risonanza nazionale all’evento anche tramite il coinvolgimento del Crea e per caratterizzare la manifestazione attraverso contenuti specifici di alto profilo legati a un tema di estrema attualità.
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UNACMA EVENTI
FIERA DI FOGGIA L’evento di quest’anno ci ha visti ancora maggiormente protagonisti non solo per aver organizzato e gestito lo stand istituzionale con e per FederUnacoma. Abbiamo avuto la presenza dell’allora Cai Unima-Confai, ora Cai, dell’Asl locale e di Ancors (l’associazione che cura per noi i corsi per il patentino) che ha tenuto ogni giorno dei corsi per il patentino, finanziati da FederUnacoma, con numerosi partecipanti. Anche il Miur (Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca) e l’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia hanno avuto un importante spazio all’interno dello stand istituzionale. Molti istituti scolastici della rete degli Agrari di Puglia si sono dati il cambio nei quattro giorni di fiera nella gestione del loro spazio presentando anche numerosi prodotti gastronomici (vino, olio, dolci ecc.) realizzati proprio dalle scuole. Durante il periodo fieristico abbiamo incontrato oltre 250 ragazzi nelle attività del Mech@griJOBS, coadiuvati da interventi del Cai, di FederUnacoma e della professoressa Carla Galdino, responsabile del nostro protocollo d’intesa con il Miur. Si è tenuto, inoltre, un importantissimo incontro sul progetto «Alternanza scuola-lavoro» alla presenza di molte autorità scolastiche della
Regione Puglia e di concessionari, oltre che di studenti. Come già sperimentato in altre fiere i nostri associati erano ben distinguibili grazie agli appositi cartelli identificativi. Quest’anno molti concessionari di
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macchine agricole si sono accordati con l’Ente fiera per degli stand di egual grandezza e medesimo impatto. Complimenti a chi trova, sempre più spesso, accordi nell’interesse dei concessionari stessi. •
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UNACMA INFORMA
IL LAZIO SI RIUNISCE E FA DA BATTISTRADA ALLE REGOLE TRA CONCESSIONARI A Roma, si sono dati appuntamento i rivenditori di macchine agricole in rappresentanza di oltre il 70% del fatturato del Lazio. Un’esperienza positiva da ripetere in tutte le regioni a visionare una macchina usata si dovrà chiedere all’eventuale cedente il Certificato di conformità e il libretto di uso e manutenzione. In caso di macchina ritirabile senza questi documenti, indispensabili per la rivendita, il venditore dovrà pagare a parte le spese per il reperimento dei documenti da chi li potrà emettere.
Il 16 giugno scorso, nella sede della nostra associazione, si è svolto il primo incontro da 10 anni a questa parte, dei concessionari di macchine agricole del Lazio. C’erano 17 partecipanti che rappresentavano comunque oltre il 70% del fatturato delle macchine agricole della regione Lazio. Diciamolo subito: «È stato un successo!». I punti all’ordine del giorno erano una decina ma è stato affrontato praticamente, e a lungo, solo il primo punto che riguardava la valutazione dei mezzi usati, considerando le norme sulla sicurezza in vigore e le responsabilità civili e penali degli imprenditori. Di seguito riportiamo le conclusioni.
▶ Tutti adoperano, da anni, la Scheda di valutazione dell’usato. Abbiamo deciso che i partecipanti ne faranno pervenire una copia alla nostra Segreteria che provvederà ad armonizzare il format e che riporterà oltre all’intestazione del rivenditore anche il simbolo di Unacma. Poi i
▶ Bisogna far conoscere ai colle-
ghi e ai clienti finali l’articolo 72 del Decreto legislativo 81/08 dove si evince che anche in caso di vendita tra privati, di prestito d’uso o noleggio ma anche in caso di ritiro di mezzi usati non a norma, se il venditore non si preoccupa della sua messa a norma, il cedente (ufficiale o no, ndr) è responsabile civilmente e penalmente in caso di infortuni. Una indagine dei giudici troverà sempre qualcuno pronto a dire «Sì, mio padre l’aveva preso dal tale… ».
▶ Fatta questa premessa tutti han-
no concordato che prima di andare
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concessionari saranno liberi di usarla al posto delle proprie. Le schede per il ritiro dell’usato devono essere firmate anche dal cliente che vende.
▶ Quando si consegna una macchina messa a norma sarebbe bene fare una relazione tecnica delle operazioni fatte e accompagnarla con delle foto, soprattutto per quelle parti che il cliente, per comodità, potrebbe togliere e sostituire. Questi documenti, allegati alla fattura, devono essere firmati dall’acquirente.
▶ Le macchine usate, in attesa di es-
sere vendute e poste sul piazzale in un’area apposita, devono riportare un cartello con scritto «Macchina
non vendibile in attesa di ricondizionamento».
▶ I rappresentanti delle aziende più grandi e anche di qualche altra azienda di dimensione media, hanno concordato che si impegnano a non vendere macchine che non siano, o non siano state, messe a norma. ▶ Tutti i trattori non a norma ritira-
ti dai clienti e che per motivi tecnici o economici non potranno essere messi a norma, dovranno essere ritirati previo scarico del cliente con destinazione alla rottamazione.
▶ Unacma proverà ad elaborare un
libretto sulla sicurezza generico per varie tipologie di macchine da
euro/ora, sarebbe il caso di adeguare i propri prezzi di vendita della manodopera tra i 40 e 50 euro/ora, tenendo presente che per gli interventi esterni normalmente si considera un costo orario uguale a quello interno ma con l’addebito della tariffa a km. Prima di partecipare a una cena in trattoria, la lunga seduta si è conclusa con la decisione di programmare un altro incontro, a breve, per trattare tutti gli altri argomenti all’ordine del giorno che per mancanza di tempo non sono stati discussi. Grande soddisfazione per la riuscita dell’incontro, svoltosi in condizioni di mercato molto diverse e rispetto a quelli che si erano tentati nel passato, con l’auspicio di una sempre maggiore partecipazione vista l’importanza dei temi trattati. •
Tre concorrenti storici. Da sinistra: Alessio Mazzucco, Duana Macchine; Luca Marchegiani, Pontina Trattori e Maurizio Cavaricci, Latina Trattori
mettere a disposizione dei concessionari che lo richiederanno.
▶ Per finire, dato che i conti econo-
mici fatti da più parti, dicono che il costo orario dell’officina è molto vicino ai 35 euro/ora, che la maggior parte vende la manodopera a 35-40
ACQ U I S I Z I O N I
DIVENTA La notizia è recente. Un’altra azienda italiana di alto profilo passa di mano. Mentre facciamo i nostri migliori auguri a Carlo Mazzotti e famiglia e anche agli acquirenti dell’azienda italiana leader del suo settore, riportiamo alcune riflessioni. • Continua da 5 anni l’emorragia di aziende italiane di macchine agricole verso l’estero. • Il Know-how è stato, in molti casi esportato e non condiviso con gli italiani. • In nome delle Full line i colossi mondiali cannibalizzano tutto con grandi rischi per l’occupazione e le conoscenze italiane. • L’inventiva e le capacità dei produttori italiani sono così avanzate nel mondo della meccanizzazione agricola da far paura o gola anche ai colossi esteri. • I dealer spesso subiscono decisioni che mutano nel migliore dei casi o destabilizzazno la distribuzione (contratti, aree, cambi di brand obbligati, ecc.). Il fenomeno, dal nostro punto di vista, con tutta la comprensione dei tempi moderni, della globalizzazione, del business di chi vende... preoccupa assai! R.R.
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Esposizione Internazionale delle Macchine, Impianti e Tecnologie per la Filiera Agricola. International Exhibition of Machinery and Technologies for Agriculture.
Bari, 12-15 ottobre/October 2017
L'agricoltura mediterranea in un unico evento Mediterranean agriculture in a single event
Organizzata da Federunacoma Surl. Ăˆ un'iniziativa Fiera del Levante /Organized by Federunacoma Surl. A Fiera del Levante Initiative Info: tel (+39) 06 432.981 - fax (+39) 06 4076.370 - agrilevante@federunacoma.it Con il supporto di/Supported by Provincia di Bari
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Comune di Bari
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