Alta Pianura Veneta news - Marzo 2017

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Alta pianura venetaNEWS

Magazine d’informazione del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta marzo 2017

CRISI SICCITÀ TUTTI I LAVORI REALIZZATI NELL’ULTIMO MESE


INDICE PRESTO AL VIA I LAVORI PER LA MESSA IN EFFICIENZA DELL’IMPIANTO IDROVORO ZERPA AD ARCOLE Pagina 3 INTERVENTO URGENTE DEL CONSORZIO ALTA PIANURA VENETA A SAN MARTINO BUON ALBERGO Pagina 5 IMPORTANTE LAVORO DI MESSA IN SICUREZZA DELLO SCOLO FOSSIELLO A LONIGO Pagina 7 MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA UNA VASTA AREA A CERVARESE SANTA CROCE Pagina 9


INTERVENTO DI RIPRESA FRANE CON PIETRAME ALLO SCOLO GATTO A PRESSANA Pagina 11 LO SCOLO MEZZANE A MEZZANE DI SOTTO RISCOPRE L’ANTICO SPLENDORE Pagina 12 IMPORTANTI INTERVENTI DI MANUTENZIONE IDRAULICA NEGLI SCOLI DI TERRAZZO Pagina 13 ANBI VENETO CHIEDE UN TAVOLO REGIONALE PER LA GESTIONE DELLA CRISI IDRICA Pagina 14


Presto al via i lavori per la messa in efficienza dell’impianto idrovoro Zerpa ad Arcole

Il presidente Silvio Parise: “l’impianto dei primi anni ’60 verrà ammodernato e reso più efficiente”

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Il progetto che prevede l’ammodernamento e potenziamento dell’impianto idrovoro Zerpa ad Arcole (VR), con sostituzione delle apparecchiature elettromeccaniche, per un importo di 600mila euro, è stato approvato ed a fine 2016 sono stati affidati i lavori in appalto. È imminente, quindi, l’inizio delle attività. “L’impianto Zerpa risale al 1960 ed attualmente presenta delle sensibili carenze, al punto da rendere improcrastinabile un intervento di adeguamento ed ammodernamento. Infatti, a fronte di una portata nominale di 7 m3/s, le tre pompe riescono oggi a sollevare un quantitativo d’acqua stimato in 5,5 – 5,8 m3/s. Alla luce dei recenti eventi meteorologici, si rende necessario ed urgente intervenire per adeguare l’impianto”. Con queste parole il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, descrive l’esigenza di intervenire al più presto sull’impianto di riferimento del collettore Zerpano, che rappresenta il recapito finale dell’omonimo bacino idraulico consorziale, dell’estensione complessiva di oltre 8.000 ettari. “Con il progetto realizzato dall’ing. Luca Pernigotto del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta – sottolinea il presidente Parise – intendiamo dar seguito all’ammodernamento e potenziamento dell’attuale impianto idrovoro, mediante elettrificazione dei motori e sostituzione delle attuali pompe, attribuire al dislivello fra la superficie del terreno ed il livello normale dell’acqua nei fossi di scolo valori di sicurezza e, infine, ottimizzare l’utilizzo dell’impianto idrovoro di Zerpa in relazione alla concomitanza delle piene tra Fossa Masera e scolo Palù”.

Il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta Silvio Parise

di immettere una portata inferiore nel fiume Fratta rispetto a quella versata attualmente in caso di piena, con notevole “sgravio” alle importanti problematiche che presenta lo stesso Fratta nei territori della Bassa Veronese negli eventi di piena”.

Verrà messa la parola fine agli allagamenti in una vasta area della Bassa Veronese. “L’immissione nel torrente Alpone di una portata maggiore rispetto alla capacità originaria dell’impianto – conclude il presidente Parise permetterà di “alleggerire” il collettore Zerpano a valle dell’impianto stesso e, conseguentemente,

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Intervento urgente del Consorzio Alta Pianura Veneta a San Martino Buon Albergo

Il presidente Silvio Parise: “Il responsabile va identificato e si devono prendere i provvedimenti del caso”

Scongiurato un grave allagamento ieri sera nel centro abitato di San Martino Buon Albergo, grazie al tempestivo intervento del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta. “L’episodio accaduto ieri in tarda serata a San Martino Buon Albergo rappresenta chiaramente l’utilità e la capacità di sorveglianza e tempestiva azione dei Consorzi di bonifica. Al tempo stesso, però, deve far riflettere istituzioni, enti e cittadini sull’esigenza di educare i giovani al rispetto dell’ambiente. Un’educazione che in molti casi è mancata in passato e che oggi non possiamo più rinviare”. Con queste parole il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, interviene all’indomani del gravissimo fatto

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verificatosi nel centro di San Martino Buon Albergo. Ieri sera, infatti, il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta è intervenuto d’urgenza, in regime di reperibilità, per eliminare tronchi e ramaglie voluminosi che un privato aveva riversato nel torrente Fibbio, a valle del Ponte del Cristo. Le autorità competenti stanno effettuando le indagini del caso per l’identificazione del soggetto, che verrà perseguito a norma di legge. “Il Consorzio è immediatamente intervenuto – prosegue il presidente Parise – e sul posto sono intervenuti a supporto i carabinieri del luogo, la protezione civile ed il vicesindaco del Comune di San Martino Buon Albergo. Sono state necessarie quattro ore per effettuare l’asportazione del materiale e la verifica lungo il corso d’acqua del Fibbio a valle, per la presenza di eventuale ramaglie trasportate dall’acqua, al fine di mettere in sicurezza il territorio”. L’intervento del Consorzio è stato provvidenziale per evitare il possibile allagamento del centro abitato del paese veronese. “Il fatto accaduto è vergognoso – conclude il presidente Parise – e deve richiamare la sensibilità delle istituzioni e l’attenzione dei cittadini nel denunciare questi accadimenti. Quanto successo, infatti, se non vi fosse stato il tempestivo intervento del Consorzio, avrebbe potuto determinare l’allagamento dell’abitato di San Martino Buon Albergo. Tutti noi siamo custodi del territorio e dobbiamo renderci conto di quanto prezioso sia l’ambiente, quindi evitare di maltrattarlo in questo modo”.

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Importante lavoro di messa in sicurezza dello scolo Fossiello a Lonigo

Il presidente Silvio Parise: “un’opera di manutenzione ordinaria che conferma l’attenzione del Consorzio per il territorio”

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Sono state recentemente portate a termine le attività di manutenzione ordinaria allo scolo Fossiello a Lonigo. Il corso d’acqua, infatti, era stato oggetto di frane in più tratti di sponda, a causa della normale opera erosiva dell’acqua e dell’insidiosa presenza, rimasta ad oggi irrisolta, delle nutrie. “Il lavoro in questione è stato eseguito con uomini e mezzi del Consorzio – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise – e rientra nelle attività di manutenzione ordinaria che l’ente attua nel territorio di competenza, formato da ben 98 Comuni tra Padova, Verona e Vicenza. L’attenzione è sempre alta, quindi, e la collaborazione stretta con le amministrazioni comunali fondamentale per la salvaguardia e la sicurezza del territorio”. Per l’intervento di ripresa frane, in poco meno di 300 metri dello scolo Fossiello, sono state impiegate quali 500 tonnellate di pietrame.

Non meno seria e grave, però, è la pericolosità rappresentata dalle nutrie, più volte evidenziata dal Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta: “abbiamo ripetutamente denunciato la necessità di porre rimedio alla proliferazione delle nutrie, ma ad oggi non risultano adottate metodologie efficaci a ridurre la presenza di questo animale la cui pericolosità è altissima ed i cui effetti sugli argini sono tanto subdoli quanto difficilmente visibili. Occorrerà agire al più presto, in quanto gli interventi che i Consorzi possono eseguire nel territorio sono difficilmente preventivi”.

“I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte da personale altamente specializzato – prosegue il presidente Parise – e l’utilizzo di pietrame fa sì che le sponde riescano a sopportare maggiormente l’azione erosiva costante dell’acqua, che nel Basso Vicentino in particolare, rappresenta un fenomeno piuttosto ricorrente”.

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Messa in sicurezza idraulica una vasta area a Cervarese Santa Croce Il presidente Silvio Parise: “le attività del Consorzio denotano grande abilità e, spesso, difficoltà operative” Risolti i problemi idraulici di via Bosco in Comune di Cervarese Santa Croce. Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ha svolto un importante lavoro di manutenzione di alcuni scoli privati, in stretta collaborazione con le amministrazioni locali del territorio. Ed il risultato è stato importante, perché finalmente si è arrivati a mettere in sicurezza la zona. Nell’area interessata sono stati eseguiti lavori di risezionamento di un nuovo scolo privato nel tratto compreso tra via Bosco e Via Roma, in territorio comunale di Cervarese Santa Croce, per complessivi 400 m. A valle di via Roma, inoltre, è stata eseguita la posa di 40 m di tubazione in calcestruzzo e l’espurgo del fondo per circa 750 m, fino all’immissione nello scolo consortile Giana. “I lavori effettuati, in stretta collaborazione con le amministrazioni locali del territorio – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise – rappresentano un importante punto di svolta per la sicurezza di Cervarese Santa Croce, che più volte in quell’area ha patito allagamenti importanti, anche a seguito di precipitazioni di modesta portata. Abbiamo lavorato insieme ed il risultato è arrivato. La collaborazione tra enti, e questa ne è la prova, è possibile ed auspicabile. Non devono esserci rivalità, ma un confronto dialettico maturo per il bene dei cittadini e dell’intera comunità”. Quello di Cervarese Santa Croce, infatti, era un problema che si trascinava da tempo ed il lavoro in sinergia Comune-Consorzio di bonifica è stato determinante per uscire dalla situazione. “Il Consorzio di bonifica è costantemente presente nei territori con il personale tecnico addetto alla manutenzione – conclude il presidente Parise – ma è impensabile riuscire efficacemente e da soli a coprire un’area di competenza di ben 98 Comuni tra Padova, Verona e Vicenza. I consiglieri del Consorzio, ridotti a 20 per contenere i costi, sono in dialogo con le amministrazioni locali e questo agevola molto nell’individuazione delle priorità. Naturalmente ogni lavoro va fatto tenendo conto dell’urgenza che lo caratterizza e, nondimeno, delle risorse a disposizione”.

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Intervento di ripresa frane con pietrame allo scolo Gatto a Pressana

Il presidente Silvio Parise: “un’attività importante per garantire la sicurezza idraulica ed il decoro” Sono stati conclusi recentemente i lavori di manutenzione allo scolo Gatto in territorio comunale di Pressana, nel Veronese. Un lavoro importante, in quanto la sponda del corso d’acqua era stata oggetto di frane a seguito del deflusso delle acque in occasione delle varie precipitazioni. L’intervento ha previsto l’impiego di oltre 100 tonnellate di pietrame. “Le attività di manutenzione sono spesso sottovalutate e non se ne considera la portata e l’importanza prima che avvengano delle sciagure – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise – pertanto programmare questi lavori nel territorio è strategico. Monitorare costantemente i corsi d’acqua e lo stato di manutenzione delle sponde e dei fondi appare fondamentale per garantire la sicurezza ai territori”. Ed il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, in un territorio che si estende per ben 98 comuni, tra Padova, Verona e Vicenza, svolge in modo assolutamente efficiente e costante questo compito. “Nel caso specifico abbiamo eseguito un lavoro particolarmente importante, in quanto – sottolinea il presidente Parise – è stata ripresa una frana con l’utilizzo del pietrame, così da fortificare le sponde per i successivi attacchi dell’acqua corrente, nonché da parte delle nutrie, divenute negli ultimi anni una vera e propria insidia per la sicurezza idraulica”. Recentemente il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ha eseguito numerosi analoghi interventi, in diverse aree del territorio veronese. “L’impiego di pietrame è considerevole, se si pensa che mediamente vengono utilizzati non meno di 1,5 metri cubi di pietrame per ogni metro lineare di sponda – conclude il presidente Parise – per rendere l’idea della portata dei lavori che vengono eseguiti. Tutto ciò, naturalmente, per incrementare la sicurezza idraulica dei territori, a tutto vantaggio della collettività e delle imprese”.

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Lo scolo Mezzane a Mezzane di Sotto riscopre l’antico splendore

Il presidente Silvio Parise: “un’attività importante per garantire la sicurezza idraulica ed il decoro” Sicurezza idraulica garantita a Monteviale, grazie al finanziamento degli “Accordi di programma” tra Regione, Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta e Comune di Monteviale. La stima dei lavori, recentemente iniziati, è di 82.960 euro, e prevede due filoni di intervento di grande valore per la sicurezza del territorio. “L’intervento in corso – spiegano il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise ed il direttore Gianfranco Battistello – consiste nella sistemazione di circa 700 metri di una valle a confine tra il Comune di Creazzo ed il Comune di Monteviale, adiacente alla Zona Artigianale e residenziale di Via delle Primule a Monteviale. Sono stati eseguiti lavori di decespugliamento delle sponde ed il Comune ha provveduto a far tagliare parte della fitta vegetazione, così da consentire al Consorzio, con proprio personale e mezzi, di effettuare gli indispensabili lavori di espurgo e consolidamento dell’argine, per evitare esondazioni con conseguenti danni alla predetta Zona Artigianale e residenziale, come accaduto la primavera scorsa”. Il secondo filone di attività invece, riguarda Via delle Are e Via Costiggiola e consiste nei lavori di decespugliamento delle sponde ed espurgo del fondo di circa 1200 metri di due fossi privati, per migliorare lo scolo delle acque piovane delle strade interessate, che ad oggi sono in grave difficoltà, anche con ingenti danni alle abitazioni. Gli scoli in questione vanno a confluire le loro acque nello scolo Battibò, gestito dal Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta. Trasparenza, collaborazione tra enti ed attenzione per il territorio sono le parole d’ordine che hanno portato alla realizzazione di questi significativi attesi interventi per il territorio di Monteviale. “I lavori effettuati sono frutto di un confronto dialettico intelligente tra enti – concludono il sindaco di Monteviale, Elisa Santucci ed il vicesindaco Nicola Corato, che ha direttamente seguito l’attività, su delega del Primo cittadino – ed i risultati sono tangibili. Le opere eseguite erano molto attese per il territorio comunale di Monteviale, in quanto cittadini ed imprese più volte hanno subito allagamenti anche significativi. Oggi, però, grazie al Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ed ai finanziamenti previsti dall’Accordo di programma regionale, la comunità potrà dirsi tutelata anche sotto il profilo della sicurezza idraulica. Resta inteso che il rapporto con il Consorzio, consolidato in questa occasione, sarà costante e finalizzato a monitorare e contenere ogni eventuale futuro rischi per la comunità e le attività d’impresa”.

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Importanti interventi di manutenzione idraulica negli scoli di Terrazzo

Il presidente Silvio Parise: “un’attività importante per garantire la sicurezza idraulica ed il decoro” Sicurezza idraulica garantita a Terrazzo. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati ultimati tre importanti interventi di manutenzione, che hanno interessato gli scoli Fassinà, Torano e Romano Alto. “Gli scoli Fassinà e Torano sono stati oggetto di un intervento di espurgo del fondo – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise – rispettivamente per un’estensione di 500 e 1000 metri, mentre lo scolo Romano Alto necessitava di una sistemazione delle sponde, attraverso 160 tonnellate di pietrame, a seguito dell’erosione operata normalmente dall’acqua. Tre attività importanti che garantiscono lo scorrimento fluido dell’acqua e, quindi, riducono il pericolo di allagamenti”. La pulizia degli scoli non è sempre agevole e rapida da effettuare. Per questo il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta è dotato di mezzi idonei ad affrontare le diverse situazioni che si presentano. Un’attività altamente tecnica eseguita grazie all’abilità degli operatori del Consorzio stesso. Tutti e tre i lavori eseguiti a Terrazzo hanno lo scopo di garantire un più agevole deflusso delle acque. “Interventi di questo tipo vengono eseguiti sovente dal Consorzio di bonifica in più scoli dei territori serviti – conclude il presidente Parise – e spesso non destano la dovuta attenzione e non vengono considerati per l’effettiva utilità che hanno. Agli interventi di messa in sicurezza, infatti, si affiancano a questi che hanno una valenza importante anche sotto il profilo del decoro”.

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ANBI VENETO CHIEDE UN TAVOLO REGIONALE PER LA GESTIONE DELLA CRISI IDRICA “Siamo in crisi idrica. Chiediamo alla Regione del Veneto che venga convocato un tavolo di concertazione per la gestione dell’emergenza, che ormai ogni anno crea danni ingentissimi al mondo dell’agricoltura e al paesaggio.” La richiesta parte da Giuseppe Romano, Presidente di Anbi Veneto, a margine degli Osservatori per le crisi idriche che si sono tenuti in questi giorni presso le Autorità di Distretto “Padano” ed “Alpi Orientali”. Gli Osservatori sono cabine di regia, che analizzano i dati tecnici per fornire indicazioni utili alla Regione del Veneto al fine di prendere provvedimenti. Proprio durante la giornata dell’irrigazione, si è mostrata preoccupazione per la disponibilità d’acqua nel Veneto. Ieri si è inaugurata a Cologna Veneta, nel veronese, la stagione irrigua, con l’apertura delle paratoie del canale LEB, ma le prospettive future non sono delle migliori. Secondo i dati ARPAV, nei cinque mesi tra ottobre e febbraio sono caduti sul Veneto mediamente 328 mm di precipitazioni; la media del periodo 1994-2016 è di 452 mm, ovvero meno 27% di piogge. Inoltre, per quanto riguarda i serbatoi, il volume complessivamente accumulato nei primi cinque mesi dell’anno idrologico (dal 01 ottobre) risulta ora nella media per i principali serbatoi del Piave (-5%) e poco sotto per il Corlo (-21%, quarto valore più basso). Su tutti i principali fiumi veneti le portate registrate, sebbene stabili o in lieve calo dall’inizio del mese, sono risultate nettamente inferiori alle medie storiche ed ormai prossime, se non addirittura inferiori in alcuni casi, a quelle minime delle recenti annate siccitose. Per quanto riguardo il manto nevoso nel bacino montano del fiume Piave alla data del 5 marzo risulta assai ridotto e il valore medio è pari a circa il 58% in meno rispetto alla media degli ultimi anni. Romano chiede una presa di posizione alle Autorità: “Ad oggi la siccità è una costante ed il livello dei bacini montani può garantire acqua irrigua per circa 40 giorni. Il sistema politico sta facendo pochissimo per infrastrutturare ed ammodernare i sistemi irrigui in modo da ottimizare l’uso delle già scarse risorse idriche.” In Veneto esiste una zona pedemontana e di alta pianura con 200.000 ettari ad irrigazione strutturata ed un’area di 400.000 ettari di media – bassa pianura con solo irrigazione di soccorso, che necessita di essere potenziata per rispondere alle esigenze di un’agricoltura più moderna e specializzata. I Consorzi di bonifica hanno già pronti 190 cantieri per 39 milioni di euro di investimenti. “Non possiamo più vivere di speranza, è necessario agire. Migliorare l’irrigazione significa creare un maggior prodotto interno lordo e posti di lavoro” conclude il Presidente di ANBI Veneto.

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