Gardenia booklet per il parco di UpTown

Page 1

Estratto da Gardenia n° 433 - Maggio 2020 - Registrazione del Tribunale di Milano n° 566 del 17-12-1983 - Editoriale Giorgio Mondadori Spa (divisione di Cairo Editore) - Milano - Copyright 2020 - Direttore responsabile Emanuela Rosa-Clot

NUMERO 433

ESTRATTO_Cascina_Merlata.indd 1

MAGGIO 2020

MENSILE DI FIORI, PIANTE, ORTI E GIARDINI

CASCINA MERLATA

La campagna va in città

IL NUOVO PARCO DEL QUARTIERE UPTOWN A MILANO

28/05/20 17:33


â?‹

In pillole

Tipologia: parco pubblico. Dove si trova: a Milano. Estensione: circa 25 ettari. Punti di forza: quaranta specie di alberi; la presenza di habitat diversi (prati umidi, aree non sfalciate, canale, prati fioriti), allo scopo di aumentare la biodiversitĂ .

70

g a rde n ia

GA_433_CascinaMerlata.indd 70

17/04/20 10:08


A MILANO di C inzia T oto | foto di D aniele C avadini

Un bosco per la città È il parco di Cascina Merlata, nel quartiere UpTown: 3.500 alberi di 40 specie diverse, prati umidi e fioriti popolati di uccelli, rane, libellule. E presto, si spera, di lucciole

In questa foto: uno scorcio del parco di Cascina Merlata, a Milano. Si riconoscono, in primo piano, Cotinus coggygria ‘Royal Purple’, Spartium junceum e Viburnum opulus dalle candide e tonde infiorescenze.

g ardenia

GA_433_CascinaMerlata.indd 71

71

17/04/20 10:08


Mimulus luteus

1 2

72

1. Una libellula (Libellula depressa). 2. Esemplari di Robinia pseudoacacia in piena fioritura. Sopra: la distesa a prato al centro del parco. Gli alberi sono concentrati principalmente lungo il perimetro. Pagina accanto: il percorso pedonale, delimitato da Spartium junceum, arbusti che fioriscono di giallo, Cotinus ‘Royal Purple’ e Lavandula angustifolia.

S

olitamente i nuovi quartieri si sviluppano attorno a una strada. Invece all’UpTown District, nuova porzione di città nella zona nord-ovest di Milano, è un parco pubblico di 25 ettari a svolgere la funzione di asse portante. Una piccola rivoluzione che rende il quartiere tra i più verdi del capoluogo lombardo. Siamo tra via Gallaratese e l’ex area Expo destinata a diventare Mind, il distretto dell’innovazione. Qui fino alla prima metà dell’Ottocento c’era un grande bosco, che è stato via via abbattuto per far posto prima a campi agricoli, poi a fornaci che impiegavano la terra argillosa per costruire i mattoni e gli alberi per alimentare i forni. Chiuse anche le fornaci, l’area è rimasta abbandonata fino a quando, nel 2011, la società immobiliare EuroMilano ha deciso di trasformarla in un moderno complesso residenziale e commerciale. Del passato agricolo resta oggi l’ottocentesca Cascina Merlata: restaurata e destinata a ospitare servizi per i residenti (poliambulatorio, Caf, vendita di prodotti agricoli a km zero, sala conferenze, gelateria, pizzeria) e attività di animazione sociale, è la porta di accesso al quartiere e dà il nome al parco.

g a rde n ia

GA_433_CascinaMerlata.indd 72

17/04/20 10:08


Al centro del parco, una distesa a prato funziona come un cannocchiale visivo

g ardenia

GA_433_CascinaMerlata.indd 73

73

17/04/20 10:08


74

g a rde n ia

GA_433_CascinaMerlata.indd 74

17/04/20 10:08


1

Cotinus coggygria ‘Royal Purple’ 2

Stampato nel giugno 2020 presso Lalitotipo, Settimo Milanese (Mi)

Progettato dagli architetti paesaggisti Giovanna Longhi e Franco Giorgetta, il parco è il cuore del nuovo insediamento, un asse verde che dalla cascina, con uno sviluppo di circa un chilometro, arriva fino all’ex area Expo. «Per esaltare questo cannocchiale visivo, che è anche un asse tra passato e futuro», dice Giorgetta, «abbiamo pensato di lasciare libera la parte centrale, con un parterre continuo di prato, e di concentrare sui due lati gli alberi, che in questo modo formano quinte ai piedi delle zone edificate». Un canale artificiale, a ricordo dei fontanili e dei fossi che un tempo abbondavano nei campi, attraversa il parco in tutta la sua lunghezza. «Lo abbiamo voluto anche per aggiungere bellezza e aumentare la biodiversità», continua Giorgetta, «l’acqua richiama insetti, uccelli, anfibi: in un parco non può mancare. Inoltre in caso di piogge torrenziali, grazie a un sistema di trincee drenanti, il canale convoglia l’acqua in eccesso e la porta in un’area di laminazione finale». Sempre da nord a sud corrono anche un sentiero pedonale e uno ciclabile, separati da una fitta siepe di viburni, lavande, ginestre, perovskie, Cotinus coggygria ‘Royal Purple’ e altri arbusti.

In ricordo del bosco perduto Il desiderio di garantire al parco il più alto grado di biodiversità possibile ha spinto i paesaggisti — scelta non comune in un parco pubblico — a creare habitat diversi: aree umide, prati fioriti, zone in cui l’erba non viene sfalciata. Ricchissima la scelta degli alberi: ben 40 specie diverse, per un totale di 3.500 esemplari. «Un modo per ricordare il bosco che per secoli è stato presente in questo luogo, eroso prima dalle attività agricole e poi bruciato come combustibile dalle fornaci», dice Giovanna Longhi. «Abbiamo privilegiato frassini, querce, tigli, salici, tipici della pianura lombarda. Ma anche specie naturalizzate, rustiche e di rapido accrescimento come Robinia pseudoacacia e Celtis australis. E non mancano esotiche ornamentali come Sophora, Liriodendron, pruni da fiore, liquidambar, quercia rossa, Koelreuteria, gleditsia, Pterocarya fraxinifolia».

1. In cerca di fresco, sotto la chioma di un salice piangente (Salix babylonica). 2. Ad abitare il canale sono arrivati anche i germani reali, oltre a rane e libellule. 3. La fitta fioritura rosa di un Cytisus ‘Zeelandia’. 4. La pista ciclabile è pavimentata in microasfalto di colore ocra chiaro, per richiamare quello dei sentieri pedonali, realizzati in calcestre e cubetti di granito giallo. Pagina accanto: Iris pseudacorus, Carex elata, Phragmites australis e Myosotis scorpioides sono alcune delle piante acquatiche che crescono lungo il canale, ai piedi di Salix alba. Voluto per aggiungere bellezza e aumentare la biodiversità, il canale attraversa il parco in tutta la sua lunghezza.

3 4

g ardenia

GA_433_CascinaMerlata.indd 75

75

17/04/20 10:08


Macchie di alberi sui bordi del prato danno ombra e nascondono gli edifici attorno

1 2

Sopra: un grande salice piangente (Salix babylonica) ombreggia una zona ai bordi del parco, a ridosso di edifici di prossima costruzione. Qui il prato è più alto perché viene sfalciato meno frequentemente, allo scopo di attirare insetti e piccoli animali. 1. Relax nei pressi del canale. 2. Una bordura di Viburnum opulus.

L’impegno nel favorire la biodiversità ha dato frutto: un monitoraggio svolto l’anno scorso dal naturalista ed ecologo urbano Francesco Tomasinelli ha evidenziato che a frequentare il parco sono ben 19 specie di uccelli, 12 di farfalle e 10 di libellule. «Tra gli uccelli», dice Tomasinelli, «ci sono balestruccio, cardellino, rondine e passera mattugia, tipici degli ambienti agricoli, ma tra i più minacciati in Europa da quando le coltivazioni si sono fatte intensive. Paradossalmente ciò dimostra che per gli uccelli un parco cittadino può essere un habitat più sicuro rispetto a un campo di grano». Favorevolmente colpita dall’esito del monitoraggio, EuroMilano ha deciso di avviare alcuni interventi, suggeriti dal naturalista, per aumentare ulteriormente la biodiversità: per esempio è in via di realizzazione un piccolo giardino per le farfalle popolato di lavande, buddleie, ginestre e altre piante che le attirano. L’obiettivo più ambizioso, però, è quello di attirare, semplicemente ampliando la superficie del prato non sfalciato vicino ai filari alberati e al canale, un altro indicatore della qualità ambientale, per ora assente ma amatissimo da tutti: le lucciole. ❃ ©RIPRODUZIONE RISERVATA

76

g a rde n ia

GA_433_CascinaMerlata.indd 76

17/04/20 10:08


idee

per creare la stessa atmosfera

Aperto alla città Nato per iniziativa di EuroMilano, la società immobiliare che ha progettato il quartiere UpTown, come onere di urbanizzazione, il parco è aperto a tutta la città. Ospita lezioni di yoga all’aperto, laboratori di didattica naturalistica per i bambini e altre attività organizzate da associazioni di quartiere, che hanno lo scopo di stimolare la voglia di stare insieme delle persone e di vivere gli spazi pubblici. Realizzato e curato dalle ditte Peverelli di Fino Mornasco (Como) e Gervasini di Varese, il parco ospita tre aree gioco per i bambini, tre aree cani e circa 10 chilometri di percorsi ciclo-pedonali. La principale porta di accesso è la Cascina Merlata (a lato). Parco di Cascina Merlata, via Pier Paolo Pasolini 3, Milano, tel. 02 880001343, www.cascina-merlata.net

Prati umidi Nella zona sud-est del parco, a carattere più naturalistico, l’ultimo tratto del canale è affiancato da due ampi prati ribassati rispetto al piano di campagna, allo scopo di mantenere un ambiente umido. Le praterie che si sono formate vengono sfalciate due volte l’anno.

Prati fioriti

Il salice bianco

Alcune aree del parco sono state seminate con mix per prati fioriti. Perché si mantengano belli nel tempo questi prati richiedono di essere tagliati e concimati tre volte l’anno, e un rinnovo della semina ogni due-tre anni, utilizzando una traseminatrice. Il mix, fatto di specie annuali e perenni tra le quali papaveri e fiordalisi, è stato fornito dai

Bandita nel verde pubblico urbano perché considerata una specie campestre, il salice bianco (Salix alba) ha un ruolo da protagonista lungo il canale e in altre zone del parco. È un albero dalla chioma chiara e leggera, rustico e veloce nella crescita, che può raggiungere 25 m di altezza. Buona parte degli alberi del parco arriva dai

Vivai Peverelli, Fino Mornasco (Como), tel. 031 880320, www.peverelli.it

Vivai Lucio Rossi, Canneto sull’Oglio (Mantova), tel. 0376 723007, www.luciorossivivai.it

I progettisti: Giovanna Longhi, giovannalonghi@fastwebnet.it Franco Giorgetta, fgarch@fastwebnet.it

Insolite robinie Altro albero che solitamente non si incontra nei parchi pubblici è la Robinia pseudoacacia: poco amato per il fatto di essere ubiquitario, è in realtà prezioso proprio per la grande adattabilità, la velocità di crescita, i racemi di fiori profumati e il fogliame luminoso. Sono presenti nel parco anche le varietà ‘Frisia’, ancora poco impiegata nei giardini italiani, con fogliame dorato, e ‘Casque Rouge,’ con fiori rosa porpora (sopra).

g ardenia

GA_433_CascinaMerlata.indd 77

77


Un parco nel parco La tradizione delle corti milanesi incontra il futuro

A

ll’interno della grande area verde di UpTown Park, non si nascondono solo meraviglie di tipo naturalistico. Il nuovo polo urbano che si sta realizzando tra UpTown, promosso da EuroMilano, e MIND, prevedeva fin dai suoi esordi che il parco fosse la spina dorsale dell’intero distretto. Un’idea di rigenerazione urbana che guarda con grande interesse ai temi di forestazione delle città, che sta interessando le principali metropoli europee. Un’immensa area di 25 ettari (oggi sono già diventati 30) realizzata ancora prima di tutti gli interventi edificatori. La scelta strategica, infatti, è stata quella di privilegiare gli spazi pubblici e il tema della rigenerazione di un territorio abbandonato da anni, che così si trasforma in vero e proprio biglietto da visita per l’intero distretto. L’approccio innovativo prevedeva, dunque, che il parco – e il verde in generale – fossero i veri protagonisti dello sviluppo di UpTown. Questa forte attenzione, tra molte altre peculiarità, ha fatto sì che UpTown diventasse il primo progetto di sviluppo in Italia formalmente registrato ai fini della certificazione di sostenibilità secondo il protocollo GBC Quartieri®. UpTown è, inoltre, il primo distretto italiano totalmente carbon free, con la più grande rete di teleriscaldamento mai realizzata e un’innovativa rete geotermica per il raffrescamento degli edifici. L’intero intervento è fortemente guidato dai principi della sostenibilità e dell’uso delle più avanzate tecnologie volte alla riduzione dell’impatto ambientale al fine di promuovere il risparmio energetico. Anche per questo il nuovo lotto Feel UpTown, ispirato alle tradizionali corti lombarde, è stato progettato con un’ampia area interna di tremila metri quadri; un grande spazio pubblico che richiama la socialità e la libera fruizione degli spazi, ma che, soprattutto, è in continuità con il parco vero e proprio, che tutto avvolge.


“Le case di Feel UpTown saranno in grado di conciliare l’esigenza di intimità, tipica della dimensione domestica, con il desiderio di entrare in contatto con la natura. Gli spazi privati e accoglienti della casa si ampliano verso l’esterno definendo ambienti aperti ma protetti per il relax quotidiano, luoghi di incontro con gli spazi della natura e del parco”, raccontano Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori dello studio di architettura Labics. La progettazione della corte centrale di Feel UpTown è stata affidata a Valerio Cozzi, uno dei più validi landscape designer oggi attivi in Italia. “La corte porta la natura fin sotto casa, per renderla una presenza familiare e al tempo stesso sempre nuova al mutare delle stagioni – racconta Cozzi – Il progetto adotta soluzioni tecniche mutuate dai giardini pensili per realizzare un’area verde fresca e luminosa. Il piccolo parco che raccorda i volumi architettonici circostanti, infatti, cela sotto di sé le zone parcheggio ed esclusivi servizi per i residenti”. Gli apparati radicali delle piante si sviluppano in profondità grazie alla creazione di leggeri rilievi di terreno. La vegetazione è organizzata in isole per consentire la più ampia libertà di circolazione pedonale, in un gioco di arbusti e coprisuolo che si sollevano come onde dai percorsi pavimentati per poi farvi ritorno. La transizione fra elementi mine-

rali e vegetali è progettata per essere conquistata, nel tempo, dall’Ophiopogon japonicus, un’erbacea perenne e tenace, sempreverde come il resto delle specie selezionate per il parterre. “La corte interna di Feel UpTown – continua Cozzi – è pensata per fare convergere edifici e scalinate architettoniche di collegamento al piano strada, è pensata anche per offrire un view garden agli appartamenti che vi si affacciano. Alle fioriture primaverili della collezione di magnolie da fiore (Magnolia x soulangeana, M. liliiflora ‘Susan’, M. tripetala) seguono chiome verde brillante affiancate da Cercidiphyllum japonicum e Chionanthus retusus che filtrano la luce estiva e invitano a stare all’aperto. Nei mesi più freddi, gli alberi si spogliano per cedere la scena alla vegetazione sottostante: pitosfori (Pittosporum tobira ‘Nanum’), felci (Dryopteris erythrosora), Aspidistra elatior, Bergenia cordifolia, Carex spp. e Stipa tenuifolia”. I giardini delle residenze al piano terra, protetti da fitte siepi a garanzia della privacy, partecipano alla composizione offrendosi come una quinta vegetale perfettamente integrata al verde condiviso. Il progetto traduce il passato agricolo e produttivo della antica Cascina in accorgimenti tesi a contenere il consumo d’acqua e le esigenze manutentive, contribuire positivamente al drenaggio urbano e favorire lo sviluppo di sinergie botaniche che sostengano la biodiversità.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.