Capo X Indole

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1 1 \ CAPO \ Marghera (Italy) 2 \ CAPO \ Sarajevo (Bosnia and Herzegovina) 3 \ CAPO \ Marghera (Italy)

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4 \ CAPO \ Marghera (Italy) 5 \ CAPO \ Majano (Italy)

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Ciao Capo, grazie per aver accettato questo speciale su INDOLE Different Signs. La prima domanda è questa: come e quando ha inizio questa storia? Capo: Ciao! Io scrivo il mio nome sul muro dal 1994 e continuo a crederci: sto seguendo un percorso tipo "via crucis" di cui non conosco il finale, e nemmeno posso immaginarlo. Uso uno stile di scrittura/disegno che viene dalla ricerca geometrica e di equilibri nelle lettere. Per me è un "esercizio di stile" e una ricerca sulla comunicazione. Principalmente cerco l'effetto immediato, amo dipingere pezzi di medie/grandi dimensioni, con colorazioni piene, senza effetti decorativi: solo colorazione, outline, spessori e poco più. Scelgo di solito il sabato o la domenica per dipingere. Prendo la macchina, 10 spray, tappi e guanti, primer trasparente e rullino, macchina fotografica. Il mio obiettivo è probabilmente una delle tante fabbriche in disuso a Porto Marghera. Entro, scelgo il muro ed inizio a fare. Questa scelta di incastrare le lettere "simmetricamente" e la colorazione "piatta" individua il tuo stile. Che tipo di messaggio vuoi lasciare con i tuoi pezzi a chi si ferma ad osservarli? Capo: Il messaggio è l'unica cosa che si può leggere, cioè il nome. Ma già da come dipingo potresti ipotizzare molte cose su come la penso e come vivo. In realtà non mi sento di offrire soluzioni, ma cerco di stimolare la fantasia ed il pensiero. La tecnica è funzionale a questo. Le simmetrie nelle lettere, le colorazioni piatte ed altri trucchi che uso, restituiscono a chi guarda un senso di ordine e chiarezza, aumentando il contrasto; non voglio lasciare qualche messaggio particolare, mi accontento che qualcuno si fermi ad osservare! Come scegli il luogo di realizzazione? Capo: La scelta del muro a volte avviene prima, magari a casa guardando le foto che faccio durante le esplorazioni. Altre volte vado, scelgo al volo, in base al feeling del momento. Spesso è amore a prima vista per il muro, altre volte seguo il ragionamento. Il mio posto ideale è quello che fa risaltare il pezzo al meglio, che ha un contesto super trash con detriti e rovine, oppure dietro ha qualche parte di fabbrica o qualche scorcio significativo. Mi piace trovare muri dal sapore ogni volta diverso, anche all' interno dello stesso complesso industriale. Quanto credi siano importanti le foto per un writer? Capo: Le foto sono fondamentali. Sono documentazione innanzitutto. Senza la fotografia non esisterebbe un movimento mondiale di writers così com'è. Non esisterebbe un linguaggio di massa come i graffiti senza Henry Chalfant o Martha Cooper (e senza Subway Art, Spraycan Art e tutti i libri e giornali). Io amo vedere le associazioni contesto-pezzo nelle foto: prima di dipingere penso sempre alla foto che farò al termine del lavoro, quali saranno gli elementi importanti oltre al pezzo. Prendi lo stesso pezzo e mettilo in luoghi e su superfici diverse, il risultato finale sarà molto diverso. La foto non mi soddisfa se non fa capire dove ho dipinto. Mi piace anche farmi fotografare i lavori da altri fotografi, ognuno mette il proprio

punto di vista, e aggiunge sempre elementi di ricerca. Visibilità o precisione? Capo: Entrambe chiaramente. Alcuni per come dipingono devono per forza essere precisi altrimenti pregiudicherebbero il risultato Altri invece fanno dell' imprecisione una virtù: ben venga se il risultato è ottimo. Adoro chi usa la gestualità, il segno, la fisicità del colore. Ma mi interessa se quel che fai è farina del tuo sacco, sei hai personalità, se il tuo nome rappresenta realmente te stesso. Detto questo, più uno dipinge, meglio è. Mettere delle lettere su una tela fa strano, ma ultimamente moltissimi writers sono riusciti a trovare un buon compromesso. Tu che tipo di rapporto hai con questi supporti e cosa ne pensi? Capo: Se hai delle belle idee e le realizzi bene su tela il compromesso funziona. Se magari qualcuno te le compra meglio. A me piace usare lo spray se possibile, e per fare delle tele a spray dovrei lavorare sulle grandi dimensioni per quello che faccio. Quindi in realtà preferisco dipingere in giro, mi riesce meglio e mi da più soddisfazione. Qual è la tua opinione su stickers, poster, dipingere a pennello? Capo: Sono cose molto diverse dal writing dal punto di vista tecnico, storico e creativo. La differenza la fa il nome, per i writers è importante scrivere bene il nome. Per le altre forme creative (spesso accomunate sotto il brutto termine street art) contano altri tipi di tecniche, soggetti e target. Sono delle cose diverse anche se sono "esposte" nello spazio pubblico come i graffiti, e contano degli ottimi autori, anche in Italia. Alcuni writers hanno svoltato con la "street art", gente che in anni di carriera non ha cavato ragno dal buco con l'alfabeto e con gli spray, e che ha trovato un uscita di sicurezza per la fama. In altri casi abbiamo artisti innovativi che fanno dei lavori di indubbio effetto e qualità e che stimo.

Quando ci siamo conosciuti, mi hai accennato un po' dei problemi con la giustizia. Vedo che comunque continui a dipingere. Qual è la situazione? Capo: Succede che, a Venezia, con la scusa delle scritte sui monumenti, hanno indagato per reati connessi ai graffiti una decina di persone almeno (me compreso), facendo un'operazione di polizia che ha avuto ampio risalto sui media. La situazione è che continuo a dipingere come prima: non credo di commettere particolari reati in realtà, visto dove dipingo di solito... A come amici, B come bombing, C come Capo. Come vorresti che continuasse questa lista? Capo: D come "Doppia Freccetta Click", E come Elena, F come fabbriche e fotta, G come "Ghe Sboro", H come "Hello, my name is Capo!", I come Indole(!!!), J come Juanna Maria, K come Krilon, L come loop, M come Monica, N come Neurodeliri, O come outline, P come Portomarghera, Q come 400 ml, R come relax, S come spiritualità, T come tette, U come umanità, V come Venezia, W come wholecar, X come Xplicit Grafx, Y come yard, Z come Zenone Gustavo (aka Pasquale di Gaetano). Novità per il futuro? Capo: Chi lo sa, siamo tutti sotto il cielo, come si dice, mi sembra azzardato sbilanciarmi. Comunque quando diventerò grande metterò la testa a posto... www.mynameiscapo.it 1

Come ti senti coinvolto nella scena italiana? Capo: Sono appassionato dei writers italiani, su sta cosa sarei un po' nazionalista, diciamo. Abbiamo un sacco di gente che dipinge bene, magari siamo poco professionali, a volte è vero, ma i talenti non mancano. Non mi sento necessariamente parte di una scena, anche se vedo tante persone che sono anni che danno tutto per questa faccenda, rispetto il lavoro degli altri e soprattutto chi c'era prima di noi. Poi non sono proprio aggiornatissimo su tutto, anzi; in realtà sto molto per gli affari miei, e i writers che frequento regolarmente sono pochi, quindi non ho una visione oggettiva su chi dipinge in Italia. Cos'è questa storia dei "Venetoricans"? Capo: Da quel che so io, questo termine è stato coniato da Skah (TDK) di Vicenza, poi ripreso da Sparki credo... si riferisce alla scena qua del Veneto e limitrofi diciamo, con vari annessi e connessi; siamo (quasi) tutti amici, e ci si intende. Ognuno va per la sua strada e a volte le strade si incontrano e nascono bei progetti. Se ti dico un po' di nomi tipo Alex Fakso, Zuek o Cento e i MOD e Secse e gli ONE, Made, Peeta, Joys, Boogie e tutti gli EAD, poi F2D, >>click, Overspin, JPEG, Boost e La Cremeria e molti altri... da brividi secondo me... abbiamo tutti qualcosa che ci lega, e devo molto a tutti.

2 1 \ CAPO “A” \ Spraypaint on canvas 2 \ CAPO “Glitter Model” 3 \ CAPO \ Vigonza (Italy)

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ph: Scoetti

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2 1 \ CAPO \ Marghera (Italy) 2 \ CAPO \ Mogliano (Italy) 3 \ CAPO \ Marghera (Italy)

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3 4 \ CAPO \ Marghera (Italy) 5 \ CAPO \ Marghera (Italy) 6 \ CAPO “Trash Bus” \ Venezia (Italy)

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