Utopie Reali. Per immaginare la rigenerazione del quadrante nord-ovest di Bologna

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UTOPIE IDEE, PROGETTI E VISIONI PER IMMAGINARE LA RIGENERAZIONE DEL QUADRANTE NORD-OVEST DI BOLOGNA Crediti Workshop

PARTECIPANTI AI TAVOLI DI LAVORO

IDEAZIONE E COORDINAMENTO WORKSHOP Giovanni Ginocchini, Roberto Corbia, Leonardo Tedeschi, Simona Beolchi, Noemí Julián, con la collaborazione di Marianna Castellari e Michele Longhin - Fondazione per l’Innovazione Urbana Mario Cucinella, Martina Ruini, Benedetta Mingardi, Monica Palladino - SOS School of Sustainability SUPPORTO SCIENTIFICO Andrea Boeri, Danila Longo, Valentina Gianfrate - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento di Architettura (Coordinamento)

Un ringraziamento particolare per il loro contributo e la loro partecipazione a: Tutte le comunità di cittadini e cittadine che hanno contribuito all’iniziativa Francesco Evangelisti, Giuseppe De Togni, Chiara Girotti, Serena Maria Astolfi dell’Ufficio di Piano del Comune di Bologna Paolo Cresci e lo studio ARUP ITALIA; Federico Parolotto e lo studio MIC Mobility in Chain.

Alessandra Bonoli - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei Materiali Marco Castrignanò; Maurizio Bergamaschi - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento di Sociologia e diritto dell’Economia Nicola de Luigi; Riccardo Prandini - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Roberta Paltrinieri - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento delle Arti Claudio Minca - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento di Storia, Culture, Civiltà: Sezione di Geografia COMUNICAZIONE Fabrizia Petrei, Giuseppe Seminario, Silvia Santachiara - Fondazione per l’Innovazione Urbana TUTOR DEI TAVOLI DI LAVORO Francesco Pasquale, Guido Incerti Jacopo Gresleri, Laura Clotilde Bergonzoni - Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Bologna Claudio Lantieri - Ordine degli Ingegneri della provincia di Bologna Martina Massari, Riccardo Mercuri, Rossella Roversi, Saveria Boulanger, Serena Orlandi, Simona Colitti - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento di Architettura Roberto Battistini, Margherita Pazzini, Andrea Simone, Valeria Vignali, Ennia Acerra Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei Materiali Francesca Sabatini - Università Mediterranea di Reggio Calabria, Dipartimento di Architettura e Territorio Chiara Ferioli e Lorenzo Balugani - Collettivo Verso Annalaura Ciampi, Luca Vandini e Matteo Sergi - Studio Kiez Agency Luigi Greco - GRRIZ studio Giulia Pentella e Alice Riga - SUMs Architects

Crediti Mostra COORDINAMENTO MOSTRA: Chiara Faini, Elisabetta Caruso, Giuseppe Seminario, Leonardo Tedeschi, Noemí Julián, Roberto Corbia - Fondazione per l’Innovazione Urbana ALLESTIMENTO MOSTRA: Elisabetta Caruso, Katia Bocchi, Noemí Julián - Fondazione per l’Innovazione Urbana TESTI MOSTRA: Roberto Corbia - Fondazione per l’Innovazione Urbana FOTO E VIDEO: Margherita Caprilli e Elia Andreotti per Fondazione per l’Innovazione Urbana INFOGRAFICHE E MAPPE: Martina Ruini, Benedetta Mingardi, Monica Palladino - SOS School of Sustainability


REALI La volontà della Città di Bologna di investire strategicamente in un grande progetto di rigenerazione urbana per il quadrante Nord-Ovest è stata l’occasione per sperimentare un approccio innovativo alla definizione di una strategia che tracci/suggerisca ipotesi processuali e scenari per la rigenerazione spaziale e sociale di questo brano di città. Il progetto si è concentrato in sei “ambiti”, “Bolognina, Lungo Navile, Lazzaretto/Pescarola, Prati di Caprara/Ravone, Lungo Reno e Borgo Panigale approfonditi dalla dimensione della “prossimità”, mettendo a sistema la dimensione fisica e sociale delle trasformazioni previste con le potenzialità dei luoghi e delle relazioni che connotano il tessuto urbano locale. Grazie a 60 tra studenti universitari, professionisti ed esperti dei diversi temi legati alla rigenerazione urbana, con laboratori, workshop, lezioni e passeggiate esplorative, sono state disegnate e delineate strategie di portata metropolitana, partendo dalla co-produzione e dalla valorizzazione di “microinterventi” da attivare in luoghi strategici individuati grazie alla collaborazione con la cittadinanza. Partendo dalla collaborazione tra Fondazione per l’Innovazione Urbana e SOS School of Sustainability dell’architetto Mario Cucinella e in sinergia in collaborazione con Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Comune di Bologna, Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Bologna e Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna, il progetto Utopie Reali ha attivato uno spazio di riflessione aperto sulle trasformazioni della città, coinvolgendo in un ragionamento collettivo la cittadinanza e le migliori energie creative e professionali di Bologna stimonaldone “l’immaginazione civica”. Utopie Reali ha favorito la costruzione di ponti tra le energie, le esperienze e la “conoscenza” presenti in città, all’interno di un processo culturale capace di generare idee concrete per la trasformazione e rigenerazione del quadrante Nord-Ovest di Bologna e che vuole porsi come contributo utile al dibattito in atto verso la costruzione e l’immaginazione di una visione futura condivisa per Bologna, che potrà trovare concreta attuazione nell’ambito degli importanti finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Promosso da

Con il patrocinio dI

Mostra finanziata all’interno di:

Workshop finanziato all’interno di:

Sponsor del workshop:


CALENDARIO

Valori della rigenerazione

I temi e i valori della rigenerazione urbana sono condivisi ed esposti dai tutor e dagli esperti OUTPUT

IN AR

ERI P I SA

Le tematiche di rigenerazione sono declinate secondo le potenzialità e l e n e c c e s s i t à d e l l a z o n a . I Tu t o r, i facilitatori, le comunità e gli studenti definiscono insieme la strategia

O SI

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2 giorni

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I

Tr a g l i s p a z i p o t e n z i a l i d e l l ’ a r e a verrà scelto dalla comunità quello più strategico per innescare il processo di rigenerazione urbana

Laborat orio con le comunit à e passeggiat a

DIVISE

17 SETTEMBRE

N I CO

PA S S E G G I AT E Borgo Pa n i g a l e e P ra t i d i C a p ra ra

Strategia progettuale

PR IM

PA S S E G G I AT E Lazzaretto e Canale N avi l e

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14 SETTEMBRE

Scelta dello spazio attivatore PA S S E G G I AT E Borgo Bolognina e Lungo Reno

LT

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LA B ORATORI O C ON L E C OMUN I TÀ

: SC E

Bisogni della comunità

21 SETTEMBRE

Dopo aver condiviso i bisogni emersi durante i laboratori di quartiere e presenti nelle strategie locali del Piano Urbanistico Generale, le comunità di ogni tavolo raccontano i bisogni spaziali, di collegamenti e di prossimità della zona

23 SETTEMBRE

Pianificazione del collegamenti I collegamenti sono spazi la cui pianificazione è fondamentale per l’accessibilità e la vitalità delle aree rigenerate

LA B ORATORI O CRE AT I V O

PR

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T I VAT O R E O AT

Laboratorio creativo

AZI

3 giorni

SP

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La progettazione dello spazio attivatore è la sede per approfondire e rigenerare lo spazio di prossimità. Azioni concrete, direttamente rispondenti ai bisogni della cittadinanza

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26 SETTEMBRE

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Pianificazione della prossimità L AV O R O D I GRUPPO PR E SE N TA Z I O N E

CO

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25 SETTEMBRE

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TA Z I ON

L AV O R O D I GRUPPO CONFERENZE

24 SETTEMBRE

T TA Z I O

PROGET

CONFERENZA L AV O R O D I GRUPPO TAV O L A R OTO N TA

OGE

Pianificazione Strategica

I temi di rigenerazione urbana sono declinati sull’area specifica e interpretati in modo da rispondere ai bisogni delle comunità


APPROCCIO E METODO In un quadro visione tra aree e attori della trasformazione di una città, è necessario leggere il contesto urbano secondo le potenzialità latenti e promuovere un processo di rigenerazione di grande scala attraverso strategie ma anche proposte di progetti a scala di prossimità, secondo tematiche di sviluppo urbano sostenibile, al fine di innalzare la qualità della vita, conoscere e valorizzare il capitale sociale e umano che già agisce anche in maniera informale, promuovendo e incentivando processi creativi nella gestione dei conflitti. La rigenerazione urbana si considera dunque in chiave sistemica, all’interno di una sperimentazione multiscalare e multidisciplinare, finalizzata a trasformare le intenzioni e gli obiettivi in azioni concrete da innescare sul territorio della Città di Bologna e sulle diverse aree strategiche individuate nel quadrante Nord-Ovest. Il processo del progetto è alla base dell’approccio scelto per affrontare la sfida e si divide in 3 macro-fasi rispetto alla complessità spaziale del contesto della città. Si parte da un livello di grande scala, che racchiude le dinamiche complesse di trasformazioni urbane. L’obiettivo in questo senso è la definizione di una sintesi che raccoglie e indirizza potenzialità ed opportunità date da queste trasformazioni dal punto di vista spaziale e sotto un unico “disegno”, per cui l’output finale è una Visione Strategica. Preliminarmente a questa fase, il passaggio essenziale per la redazione della Visione è un lavoro di mappatura di spazi, infrastrutture e percorsi potenziali, la cui massa critica e le priorità individuate dalla popolazione determinano una selezione più specifica dei luoghi da inserire nella seconda parte del processo. Nella seconda fase, la visione individua alcuni focus di intervento strategici per i quali attivare una progettazione condivisa con la città, l’Università, il mondo della ricerca e le comunità degli abitanti che vivono in queste aree e che integra alle conoscenze locali, indispensabili ad un approccio sensibile ai luoghi. L’obiettivo di questa fase è avviare uno scenario di co-progettazione, ingaggiando nel processo i diversi attori (Università, Comunità dei cittadini, Professionisti, Esperti sui temi della rigenerazione urbana) che insieme formano un ”intelligenza collettiva” a servizio della città. Nella terza ed ultima fase, il progetto attraversa il vivo della progettazione condivisa e partecipata: dalla scala dei focus di intervento strategico, si sviluppano proposte di trasformazione sui temi progettuali innovativi applicati alle aree che raccolgono gli spazi potenziali. Lavorando sia a scala urbana, che di “prossimità” nei luoghi prioritari individuati con i cittadini, l’obiettivo che Utopie Reali si pone è la definizione di proposte progettuali di rigenerazione urbana sostenibile per il quadrante Nord-Ovest capaci di restituire sia un’idea evocativa degli spazi riqualificati (Utopie) ma anche degli indirizzi tematici di intervento coerenti con i bisogni delle comunità (Reali).


CONCEPT





L A B O R AT O R I O C R E AT I V O


L A B O R AT O R I O C O N L E C O M U N I TÀ





GLI AMBITI STRATEGICI Gli ambiti oggetto del progetto si concentrano nel quadrante Nord-Ovest di Bologna, una parte di città ricca di frammentazioni e fragilità, ma anche di numerosi progetti e grandi potenzialità trasformative. Il nuovo Piano Urbanistico Generale è stato posto a fondamenta delle analisi svolte sulla città e in particolare le “strategie locali” sono state lo strumento attraverso il quale è stato avviato il lavoro di raccolta delle istanze emerse dalla cittadinanza, nel corso delle partecipazioni cittadine dei Laboratori di Quartiere organizzati dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana, permettendo così di interpretare i bisogni specifici delle zone. Durante il processo di ricerca applicata effettuato nella fase di costruzione del progetto, gli spazi caratterizzati da un’alta potenzialità trasformativa presenti all’interno del quadrante sono stati concretamente individuati attraverso una catalogazione, perimetrazione e mappatura. Questo ha permesso di effettuare una sovrapposizione tra luoghi e spazi di opportunità, con i bisogni delle comunità raccolti attraverso i processi di partecipazione realizzati nel corso degli anni, arrivando così a riconoscere in modo distinto delle masse critiche di potenzialità che vanno a definire i 6 “Ambiti strategici” oggetto di questa esperienza. Il progetto Utopie Reali va a svilupparsi pertanto all’interno di questi sei “ambiti”, che sono stati ritenuti come ambiti capaci di traghettare altri brani cittadini nel cambiamento. Questi sono: Bolognina, Lungo Navile, Lazzaretto/Pescarola, Prati di Caprara/Ravone, Lungo Reno e Borgo Panigale. La definizione degli ambiti strategici di progetto è stata restituita attraverso un mappa di sintesi che li aggrega in un’unica visione e li tiene connessi attraverso due itinerari finalizzati ad assicurare che le trasformazioni immaginate per le aree si sviluppino già in sinergia tra loro. Nello specifico, i due Itinerari tengono insieme gli ambiti secondo due scale di progetto: un “percorso territoriale” di carattere paesaggistico; un “percorso di prossimità” di carattere cittadino e di relazione sociale. Sulla base di questa visione è stato impostato operativamente e spazialmente il workshop di coprogettazione.















IL WORKSHOP La fase di workshop è stata pensata e organizzata con l’obiettivo di costruire un processo di co-progettazione capace di mettere a valore l’ Intelligenza Collettiva di tutti i partecipanti. Oltre 100 le persone coinvolte, tra comunità di cittadini attivi sui territori, esperti sui temi della rigenerazione urbana, giovani professionisti, ricercatori, studenti provenienti in particolare dalla comunità UNIBO e dotati di diverse competenze tra le quali: sociologia, antropologia, architettura e design, architettura del paesaggio, botanica, geografia, ingegneria, agronomia, scienze sociali e politiche, sono stati i protagonisti del processo, come portatori di saperi, professionalità, competenze e di conoscenza diretta dei luoghi, fattore essenziale questo, per indirizzare le varie progettualità. Obiettivo di questa integrazione è stato quello di far interagire i partecipanti, fare emergere i bisogni dei cittadini che animano e vivono all’interno dei 6 ambiti strategici di progetto, individuando le priorità di intervento, sia in termini di spazi e luoghi sui quali andare ad intervenire puntualmente, che di approfondimenti tematici da focalizzare nelle strategie di rigenerazione urbana. Il laboratorio creativo di co-progettazione, che ha visto l’attivazione di 6 tavoli di lavoro, è stato coordinato da gruppi di tutor composti da una selezione di studi professionali under 40 operanti nel campo dell’architettura, dell’ingegneria e dell’urbanistica a Bologna e con esperienze specifiche nel campo della progettazione partecipata; da una selezione di professionisti inviati dagli Ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri di Bologna e da un gruppo di ricercatori e ricercatrici del dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna. Il workshop che si è svolto nel mese di settembre 2021, ha visto nell’arco di due settimane lo svolgimento di numerose attività, che hanno portato allo sviluppo delle 6 proposte progettuali sintetizzate nei pannelli che seguono. Il primo appuntamento è stato un laboratorio con le comunità, in cui i partecipanti divisi in 6 gruppi e guidati da un facilitatore e dai tutor, hanno fatto emergere bisogni e potenzialità nelle diverse zone e individuando priorità progettuali nonchè i “luoghi attivatori” della trasformazione: una selezione mirata tra edifici, parchi, giardini, piazze a vocazione pubblica, individuati nelle vision delineate nei diversi ambiti come quei luoghi strategici dai quali innescare il processo di cambiamento. Sono seguite quindi sei passeggiate esplorative per conoscere meglio le diverse aree, osservare le relazioni, interagire con le comunità e dare così una nuova lettura dei territori. Infine tutti i partecipanti si sono ritrovati per un intero fine settimana nel laboratorio creativo che si è tenuto negli spazi della Fondazione per l’Innovazione Urbana a Palazzo d’Accursio, durante il quale sono state sviluppate le proposte progettuali per ognuno dei 6 ambiti individuati dalla strategia del progetto.


BOLOGNINA - LINEA TRAM Unità Bolognina

L’ambito Bolognina - linea rossa è percepito come frammentario, caratterizzato da un forte policentrismo e da un diffuso multiculturalismo, al contempo accogliente, in cui si necessita la risposta ad un bisogno di valorizzazione delle differenze. Partendo da questa lettura dell’area, il gruppo di lavoro ha individuato tre differenti sistemi su cui impostare il lavoro di riconnessione: il verde, puntando sul collegamento anche simbolico delle aree verdi presenti, il sistema del commercio di prossimità, e infine quello delle aree che ospitano attività di respiro sovra-cittadino - comparto fieristico, Ippodromo, Regione Emilia Romagna, Tecnopolo -, integrando e facendo dialogare i tre sistemi individuati. Grazie al contributo delle comunità, è stato individuata piazza dell’Unità come luogo attivatore delle trasformazioni future. La proposta progettuale parte dalla percezione attuale del luogo come isola in mezzo al traffico, da trasformare invece in un’oasi, che si possa percepire anche da lontano. Questa trasformazione avverrà anche attraverso l’introduzione di arredi urbani polifunzionali che richiamino la forma della duna e che, da piazza dell’Unità, si diffondano nelle aree limitrofe, diventando un elemento identitario, riconoscibile e riconosciuto. Un’oasi che trovi nel campo da basket una sorgente, un attivatore ludico polifunzionale, che lasci spazio ad altre funzioni sociali e di benessere intergenerazionale e multiculturale, ma anche un porto in cui approdare, vista la presenza della fermata del tram.

Tutor: Annalaura Ciampi, Luca Vandini e Matteo Sergi, Studio Kiez Agency / Saveria Boulanger, Università di Bologna Partecipanti: Alessia Costa, Alessandro Dini, Camilla Colla, Cristian Montevecchi, Giulia Turci, Emanuele Iamo, Mario Fabbrocini, Manuela Forni, Stefania Nicole Zuccato, Serena Astolfi. Facilitatore: Giuseppe Seminario, Fondazione per l’Innovazione Urbana


Immagini di progetto - Gruppo Bolognina Scala urbana

Scala urbana

Dove? Verde

Scala urbana

Dove?

Dove?

CASERME ROSSE ISTITUTO ALDINI VALERIANI MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE

CASERME ROSSE ISTITUTO ALDINI VALERIANI MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE

TECNOPOLO

POLO DEL NAVILE

TECNOPOLO

POLO DEL NAVILE

IPPODROMO

IPPODROMO CASERMA SANI

PIA ZZ

CASERMA SANI

FIERA

NUOVO COMUNE

MERCATO ALBANI

NUOVO COMUNE

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LL’UNITA’ DE

DON BOSCO

Spazio attivatore

DON BOSCO

Bolognina - Linea Tram

Bolognina - Linea Tram

Bolognina - Linea Tram

Unità Bolognina

Unità Bolognina

Unità Bolognina

Assonometria

Schemi di progetto

PAVIMENTAZIONE DRENANTE

ATTIVITA’ LUDICHE RICREATIVE

FERMATA TRAM

ATTIVITA’ COMMERCIALI

Spazio attivatore Bolognina - Linea Tram

Cartoline

Schema del luogo Unitàattivatore Bolognina

Cartolina di progetto

Bolognina - Linea Tram Unità Bolognina

ZONA 30

FIERA

MERCATO ALBANI

BASKET

SPAZIO COPERTO POLIFUNZIONALE






LUNGO NAVILE

Idrovia del Navile. Un canale di energia Il Parco Navile si estende lungo una direttrice sud-nord partendo dalla Bolognina fino all’estremità nord di Corticella, la cui spina dorsale è rappresentata dal Canale Navile, un’importante infrastruttura idraulica che si incrocia con altrettante infrastrutture come l’autostrada, la tangenziale, la ferrovia e diverse vie carrabili. Si tratta di un potenziale elemento connettore sia all’interno della città, sia tra il capoluogo felsineo e i comuni toccati dal canale fino alla confluenza con il fiume Reno, rappresentando una risorsa enorme per la città. Il parco non è percepito come tale dai cittadini e dal confronto con le comunità emerge inoltre una certa scarsità di luoghi per l’aggregazione. Pur essendoci diverse aree verdi lungo il suo percorso, caratterizzate da micro-socialità, in generale siamo di fronte ad un’area poco fruita, soprattutto dai residenti: ci sono molto potenzialità puntuali ma poco o per nulla collegate fra loro. Il tema principale da cui partire quindi è la scarsa connessione con il territorio circostante a causa della mancanza di reti infrastrutturali e di un’adeguata cartellonistica. Gli interventi proposti sono: miglioramento delle infrastrutture esistenti come i percorsi ciclopedonali, miglioramento della qualità dell’acqua mediante fitodepurazione, costruzione di piattaforme per la fruizione delle sponde del canale come spazi di socialità, ripristino della navigabilità del canale e conversione della centrale termo idroelettrica come luogo attivatore, da rigenerare attraverso un processo di ridefinizione delle sue funzioni da co-progettare con gli stakeholders e i cittadini del territorio. Le proposte emerse sono un mercato urbano con prodotti locali, una sezione dedicata alla musica e per le esibizioni live, una zona ristoro, una scuola di canottaggio, per tornare ad utilizzare il Navile come via d’acqua, strettamente connessa con il Museo del patrimonio industriale e con la piazza tra le due strutture. La governance del sistema parco avrà come perno centrale una comunità energetica che possa andare incontro alle esigenze sia di socialità, aggregazione, sfera pubblica, sia di energia sostenibile e da fonti alternative.

Tutor: Giulia Pentella e Alice Riga, SUMS Architects / Martina Massari, Università di Bologna Partecipanti: Camilla Mazzella, Domenico Facchini, Elisa Santoro, Gioacchino Piras, Matteo Lorenzi, Moreno Di Battista, Paul Enriquez, Pietro Di Campo. Facilitatore: Umberto Mezzacapo, Fondazione per l’Innovazione Urbana


Immagini di progetto - Gruppo Lungo Navile

Schemi di progetto

CONNESSIONI PERCORSO DI SOCIALITÀ

CONOSCENZA

Sezioni di progetto

Immagine di progetto

Immagine di progetto






LAZZARETTO / PESCAROLA Agroagorà

L’ambito Lazzaretto-Pescarola è caratterizzato da aree urbane disomogenee e frammentate sia dal un punto di vista fisico che sociale, con un tessuto infrastrutturale che lascia scollegati i principali poli strategici. Sulla base di questa prima analisi e dal confronto con le comunità, l’idea progettuale consiste nella creazione di una sistema di connessione ciclo-pedonale delle aree verdi che caratterizzano la zona, identificando come luogo attivatore del processo di trasformazione l’area verde al centro del quale è collocata la fermata del Marconi Express “Lazzaretto”. Il luogo attivatore è infatti considerato come punto nevralgico dal quale si può immaginare di estendere una rete di connessioni che raggiungano i poli principali di interesse e favorendo lo scambio e l’interazione tra fruitori differenti dell’area; mentre il rione Pescarola è prettamente residenziale e carente di servizi, la zona a sud è interessata da un progetto di espansione del polo universitario attualmente presente, animato quindi da studenti e personale universitario. Il nuovo AgroAgorà vuole quindi diventare un nuovo “parco – piazza” che possa rispondere, con padiglioni ospitanti servizi di prossimità, alle esigenze dei cittadini e delle cittadine e si propone di diventare anche luogo attrattore grazie alla sua vocazione di parco dedicato alla sperimentazione, sia per quanto riguarda l’ambito scientifico-ingegneristico (che troverà qui ambienti espositivi per aprire la sperimentazione universitaria alla città) che agro-alimentare, fornendo ai cittadini e alle cittadine occasione di condividere aree ortive e nuove tecniche di valorizzazione del territorio agricolo.

Tutor: Claudio Lantieri, Roberto Battistini, Margherita Pazzini, Andrea Simone, Valeria Vignali, Ennia Acerra, Ordine Ingegneri della provincia di Bologna / Serena Orlandi, Università di Bologna Partecipanti: Ambra Bedonni, Alberto Grassetti, Bianca Grilli, Cesare Bettini, Farnoosh Mazarei Rad, Lisa Rosetti, Martina Ricupero, Serena Pagliula, Simone Risuli. Facilitatrice: Chiara Sponza, Fondazione per l’Innovazione Urbana


Immagini di progetto - Gruppo Lazzaretto / Pescarola

Schema di progetto

Schema di progetto

Schema di progetto

Schema di progetto

Immagine di progetto - Gruppo Lazzaretto






PRATI DI CAPRARA E RAVONE Delta Zero

L’ambito Prati di Caprara e Ravone è caratterizzato da aree residenziali dense e grandi vuoti urbani: spazi, con recenti eccezioni, largamente inaccessibili e che ancora faticano ad entrare nel quotidiano della nostra città e nella percezione dei suoi abitanti. Tuttavia, per la loro dimensione e centralità all’interno del tessuto urbano, questi grandi vuoti giocano un ruolo chiave per il futuro di Bologna, e la qualità delle trasformazioni che li caratterizzeranno avrà un impatto decisivo sia a scala urbana che di prossimità. In questa direzione, la visione immaginata si fonda su quattro principi scaturiti dal dialogo con le comunità: quello della restituzione sociale dei luoghi, della riconnessione infrastrutturale, della giustizia spaziale e della sostenibilità ambientale. Il progetto, intitolato Delta Zero, individua come macro-obiettivo quello di lavorare sull’idea di “squilibrio”, sul differenziale tra le diverse parti che compongono quest’area. Squilibrio ambientale e termico tra i Prati di Caprara e il Ravone, così come squilibrio nelle opportunità di accesso e fruizione dell’area tra chi la frequenta occasionalmente e chi la abita. Come luogo attivatore sono state identificate le ex-OGR (Officine Grandi Riparazioni), scelte per la loro posizione di cerniera tra i Prati di Caprara e il Distretto delle Arti, ma anche in quanto luogo meno presente nel dibattito pubblico e per questo, a tratti, dimenticato. Uno spazio quindi da valorizzare e su cui vigilare. Ripensate come nuova centralità di quartiere, le nuove OGR vogliono infatti dare “casa” a chi normalmente fatica a trovare il proprio spazio in città, offrendo opportunità per il lavoro e la formazione, per la co-progettazione della città dal basso e promuovendo forme di abitare sperimentali, basate su una nuova grammatica delle relazioni, su principi di cura e mutualismo, attraverso un approccio intersezionale e intergenerazionale.

Tutor: Chiara Ferioli e Lorenzo Balugani, Colletivo Verso / Roberta Roversi, Università di Bologna Partecipanti: Alice Moroni, Andrea Ambrogi, Costanza Rosa, Donato Festa, Giada Sara Panzeri, Mergim Halili, Roberta Boiero, Teresa Checchi Facilitatrice: Elisabetta Caruso, Fondazione per l’Innovazione Urbana


Immagini di progetto - Gruppo Prati di Caprara

Schema di progetto

Cartolina dell’ambito

Schema di progetto

Cartolina dello spazio attivatore

Immagine di progetto - Gruppo Lazzaretto

Schema di progetto

Spazio attivatore - ORG






LUNGO RENO

Asse-Reno

L’ambito del Lungo Reno, che si estende dalla Barca fino ai Prati di Caprara Ovest, è caratterizzato dalla presenza del fiume Reno come elemento sia fisico che identitario dell’area. La presenza del corso del fiume contribuisce a rendere l’area particolarmente frammentata a livello di collegamenti tra le due sponde, dividendo così le aree della Barca: Santa Viola e Casteldebole. Dal confronto con le comunità è risultato evidente come vi sia una forte necessità di connessione sia intra-quartiere che con le zone limitrofe e il centro cittadino, un forte bisogno di valorizzazione del parco del Lungo Reno e delle aree verdi limitrofe e dell’implementazione di spazi di aggregazione e integrazione delle attività sociali e culturali presenti sul territorio. Il gruppo di lavoro ha sviluppato quindi l’idea di realizzare lungo il fiume Reno un grande parco fluviale che diventi un vero polmone verde, elemento di attrazione per tutta Bologna riprendendo l’acqua come valore identitario e storico del quartiere. La zona è stata così divisa in tre macro-aree con i relativi luoghi attivatori: l’area compresa tra la Barca e gli orti di via Chiarini con una forte vocazione sociale grazie alla massiccia presenza di realtà associative e non attive sul territorio, l’area che si estende da via Togliatti e parco del Pilone con una forte vocazione culturale grazie alla presenza di poli attrattivi come il Mast e l’Opificio Golinelli, e l’area compresa tra Pontelungo e i Prati di Caprara Ovest con forte vocazione industriale e diverse opportunità di rigenerazione legate alla presenza di aree dismesse come lo stabilimento dell’ex Sintexcal. Le proposte sono quelle di realizzare aree attrezzate per l’aggregazione e la valorizzazione degli spazi verdi intervenendo sugli orti e le aree limitrofe, percorsi di attraversamento del fiume e piattaforme su acqua per attività culturali, ampi percorsi unitari pedonali e ciclopedonali, intervenire sull’ex Sintexcal rendendolo un percorso verde di attraversamento, attrezzato anche per la sosta, che lo colleghi direttamente al Lazzaretto e ai Prati di Caprara, delineando così un percorso verde che costeggi tutto il lungo fiume.

Tutor: Luigi Greco, architetto studio GRRIZ / Riccardo Mercuri, Simona Colitti, Università di Bologna Partecipanti: Aurora Draghetti, Bianca Mengozzi, Eva Laccetti, Fanny Beriguete, Isabella Giovanetti, Marilinda Maritato, Marta Spacca, Michael Venturelli Facilitatore: Luca Tarantini, Fondazione per l’Innovazione Urbana


Immagini di progetto - Gruppo Lungo Reno

Spazio attivatore Parco del Pilone Via Togliatti

Cartolina di progetto

LUNGO RENO ASSE-RENO

2030 Ortofoto di progetto

LUNGO RENO ASSE-RENO

Ortofoto di progetto

LUNGO RENO ASSE-RENO






BORGO PANIGALE Parco Panigale

L’ampia area di campagna incastonata tra Borgo Panigale e le prime pendici dei colli appare come una chiave di lettura indispensabile per decifrare il futuro di questa porzione di città. La campagna può entrare in città attraverso la crescita di corridoi verdi che, a partire dal necessario superamento della frattura prodotta da via De Gasperi, possano intersecare i luoghi aggregativi, culturali e commerciali del borgo, permettendo la costruzione di itinerari ciclabili e di trekking che colleghino la città alla campagna, mettendo in rete esercizi di vicinato, aziende agricole, agriturismi, e facendo da sfondo alla nascita di nuove proposte culturali, educative e sociali. Un processo di coinvolgimento attivo e deliberativo della cittadinanza è indispensabile per far si che la transizione verso la mobilità attiva diventi un’opportunità di crescita collettiva. Come luogo attivatore è stata individuata una diagonale verde che mette in relazione il villaggio INA alla campagna, connettendosi con l’area commerciale presente a sud della via Emilia e gli stabilimenti della Ducati. Per sviluppare questo corridoio naturale sono state approfondite due fasi: la prima prevede la costituzione della relazione tra le diverse infrastrutture presenti, anche attraverso punti di scambio elettrico e la realizzazione di vasche idroponiche; la seconda prevede l’ampliamento della diagonale verde, con la realizzazione di un parco lineare lungo la via Emilia, la ridefinizione dei ruoli delle strutture commerciali su scala polifunzionale con il possibile coinvolgimento dell’Università, una nuova relazione con il comparto produttivo presente.

Tutor: Francesco Pasquale, Guido Incerti Jacopo Gresleri, Laura Clotilde Bergonzoni, Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Bologna / Saveria Boulanger, Dipartimento architettura, Università di Bologna Partecipanti: Alessandra Pagliula, Alessandro Gennari, Alex Paolini, Davide Mattia Mordini, Giulia Vandelli, Melissa Fisogni, Marco Palma, Rachele Corticelli, Simone Caradossi Facilitatrice: Noemi Julian, Fondazione per l’Innovazione Urbana


Immagini di progetto - Gruppo Borgo Panigale Immagine di progetto

Schema di zona

Schema di progetto “e se...”

Schema di progetto “domani”

Immagine di progetto







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