Torino Atlas | Nota metodologica e glossario

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MAPPE DEL TERRITORIO METROPOLITANO

Nota metodologica e glossario

UN PROGETTO DI

IN COLLABORAZIONE CON


Torino Atlas. Mappe del territorio metropolitano ha l’obiettivo di restituire lo stato attuale del territorio metropolitano attraverso la messa a sistema di mappe, rappresentazioni cartografiche, dati statistici e infografiche.

a raffigurare la realtà dei fenomeni in atto. La volontà di rappresentare Torino a 360°, con riferimento a diversi aspetti e temi, si è così coniugata con scelte in merito alla coerenza, all’omogeneità e all’equilibrio tra le parti che compongono l’atlante.

Un progetto, avviato all’inizio del 2017, che combina la divulgazione scientifica con la promozione e il racconto del nostro territorio attraverso una narrazione trasversale e ad ampio raggio, che si rivolge ad attori locali ed esperti, così come a cittadini e appassionati interessati a conoscere meglio e approfondire alcuni dei principali indicatori socioeconomici che definiscono il nostro sistema urbano.

In primo luogo, si è scelto di estendere lo sguardo, allargando la rappresentazione alla “vera” Torino. Le dinamiche socioeconomiche che connotano il capoluogo travalicano infatti i bordi amministrativi, coinvolgendo direttamente i territori circostanti. Fatta eccezione per la collina, raramente il tessuto urbano mostra sensibili differenze al confine tra Torino e la cintura, in un continuum in cui a segnalare il passaggio da un comune all’altro sono perlopiù i cartelli stradali. Per questo, quando i dati lo hanno consentito – ovvero nei casi in cui fossero omogenei e coerenti – , si è presa in considerazione un’area più estesa rispetto ai confini comunali di Torino. Lo sguardo si è così ampliato, fino a includere la cintura formata dalle municipalità che costituiscono l’agglomerato urbano torinese. Questa unità di analisi comprende i 14 comuni confinanti con Torino: Baldissero, Beinasco, Borgaro, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto, Pino, Rivoli, San Mauro, Settimo, Venaria.

L’atlante guarda alla Torino di oggi nel suo rapporto imprescindibile con l’area metropolitana attraverso un percorso geografico (legato ai luoghi, alle comunità e al contesto locale) che, georeferenziando i dati statistici prodotti e raccolti nel tempo dal gruppo di ricerca del Rapporto Rota, prova a spazializzare caratteri e criticità del nostro territorio, operando anche tramite puntuali confronti con il recente passato e restituendo dati inediti. L’insieme di mappe qui proposte è frutto di un intenso processo di ricerca, acquisizione e valutazione, a seguito del quale sono stati selezionati, tra i numerosi temi per i quali i dati acquisiti ne consentissero la rappresentazione grafica, quelli più significativi e adatti

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Le fonti che hanno consentito di dare forma all’atlante sono tante e hanno imposto, oltre alla selezione e al raffronto tra dati, un’estesa operazione di verifica. Questa operazione ha permesso di individuare e

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correggere informazioni che – benché provenienti da fonti ufficiali – si erano rivelate parzialmente inesatte. Inoltre, per numerosi temi non vi erano a disposizione dati diffusi pubblicamente; di conseguenza, diverse mappe sono state costruite sulla base di informazioni ricercate ed elaborate ad hoc. Accompagnato sin dalle sue fasi iniziali da una serie di incontri con policy-makers, esperti, amministratori, ricercatori, studenti, city-makers, cittadini, rappresentanti di istituzioni, organizzazioni, aziende e centri di ricerca, Torino Atlas si offre come strumento e occasione per arricchire e supportare il dibattito attorno al processo di cambiamento e sviluppo del sistema metropolitano torinese.

TORINO ATLAS

Che Checosa cosaè è Torino TorinoAtlas? Atlas?


Le scelte metodologiche che hanno guidato lo sviluppo di Torino Atlas riguardano, in estrema sintesi1, tre principali temi: · l’area di analisi · il livello di dettaglio · i criteri di classificazione per la rappresentazione dei dati I primi due sono legati strettamente, accomunati da fattori di scelta che muovono dalla volontà di coniugare uno sguardo più ampio con una dimensione analitica al tempo stesso chiara e approfondita. La scelta di estendere l’ampiezza dell’analisi consente di leggere i fenomeni socioeconomici in modo più completo, dando conto delle relazioni e delle complementarietà di una realtà che è ben più vasta rispetto ai confini amministrativi di Torino. Al contempo, Torino Atlas approfondisce l’analisi a livello subcomunale: una rappresentazione dei valori medi comunali (o, ad esempio, a livello di circoscrizione) non consentirebbe di restituire un’immagine della varietà di situazioni che coesistono all’interno di ciascun comune. L’estensione territoriale individuata come espressione dell’equilibrio tra uno sguardo ampio e al tempo stesso approfondito è stata dunque quella di Torino e dei comuni contermini. Per quanto riguarda il livello di dettaglio delle mappe, ovvero la finezza della “grana” di analisi dei connotati socioeconomici dell’area e delle dinamiche che la interessano, le diverse fonti di dati a disposizione riguardano livelli territoriali differenti: da quello nazionale per i dati derivati dai censimenti Istat della popolazione e delle imprese, a quello comunale, passando per dati diffusi a livello regionale. Inoltre, non sempre il livello di dettaglio dei dati è disponibile per tutti i comuni: vi sono ad esempio numerosi dati disponibili a livello subcomunale soltanto per Torino, mentre solo a livello comunale – se non provinciale – per le restanti aree. A partire dall’analisi dei dati a disposizione, si è optato per le Aree di censimento (ACE) quali unità di analisi che consentissero una lettura al contempo, approfondita e omogenea per una gamma più ampia possibile di dati e temi.

La scelta del livello di dettaglio delle mappe è stata frutto della combinazione di diversi elementi, tra cui in particolare la disponibilità di dati per tutti i comuni dell’area torinese, la comparabilità con dati disponibili solo per Torino a un livello territoriale equivalente (come ad esempio le zone statistiche) e la leggibilità dei dati sotto forma di mappa alla scala di analisi definita. Si è così giunti a una sorta di compromesso tra il livello di disaggregazione e la leggibilità del dato. Ad esempio, benché per numerosi temi fossero disponibili dati Istat a livello di microzone (sezioni di censimento), si è scelto di lavorare a una “grana” superiore, quella delle ACE. Per agevolare la lettura comparata dei fenomeni studiati, la delimitazione per ACE è stata utilizzata non solo per tutti i dati derivati dai censimenti Istat, ma anche per un insieme di dati puntuali, ricondotti attraverso un software GIS alle rispettive aree. Se in alcuni casi i dati sono disponibili in formato CSV, collegabili in GIS alle rispettive sezioni di censimento e di conseguenza aggregabili per ACE, in altri i dati a disposizione sono in forma di elenchi di indirizzi. In tutti questi casi (come ad esempio per le strutture ricettive, le multinazionali, le medie e grandi imprese, i nuclei familiari assistiti economicamente, ecc.) gli indirizzi (oltre 55.000) sono stati georiferiti attraverso appositi software. Benché la suddivisione per ACE sia stata utilizzata per buona parte delle mappe, in alcuni casi sono state adottate altre delimitazioni, in ragione della struttura dei dati a disposizione. Nel caso, ad esempio, dei redditi procapite, essendo i dati riferiti alle 92 zone statistiche di Torino, le mappe sono articolate per zone statistiche. O ancora, nel caso dei prezzi delle abitazioni, la mappa è articolata per zone OMI (Osservatorio Mercato Immobiliare). Quanto ai criteri di classificazione dei dati, tra i principali problemi da affrontare quando si rappresentano informazioni derivanti da dati quantitativi, vi è il rispetto della loro natura informativa, che va coniugato con l’esigenza di ottenere una rappresentazione il più possibile omogenea e confrontabile, tra temi e nel tempo. L’aspetto delle mappe, e di conseguenza il messaggio da esse vei-

Per approfondire gli aspetti metodologici e le ragioni delle scelte adottate si rimanda alla nota metodologica riportata in appendice al XVIII Rapporto Giorgio Rota su Torino (Centro Einaudi, Recuperare la rotta. 2017. Diciottesimo Rapporto “Giorgio Rota” su Torino, Torino 2017).

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colato, dipende fortemente dal modo in cui vengono definiti gli intervalli tra le classi: a seconda del criterio adottato, si ottengono mappe di aspetto sensibilmente diverso. La scelta del metodo per definire le delimitazioni delle classi è stata condotta sulla base del tipo di dati da rappresentare e dei metodi di classificazione disponibili nel programma GIS utilizzato per la mappatura (Intervallo Uguale, Quantile, Natural Breaks, Pretty Breaks, Deviazione Standard), ciascuno dei quali si presta ad applicazioni differenti. Considerando da un lato la natura dei dati da mappare (dati con distribuzioni multimodali non uniformi, con marcata variabilità tra le aree), dall’altro il fatto che l’obiettivo principale delle mappe inserite nell’atlante è la rappresentazione della distribuzione sul territorio dei temi presi in esame, il metodo di classificazione privilegiato nell’atlante è il Natural Breaks, in quanto consente di rappresentare al meglio le differenze che sussistono tra le aree. Per questo motivo, le classi hanno spesso dimensioni diverse e i valori limite possono apparire talvolta ”strani”. Per buona parte delle mappe presentate nell’atlante la finalità è non solo rappresentare la distribuzione dei fenomeni sul territorio, ma anche agevolare una comparazione tra temi e/o tra anni. La scelta di adottare classificazioni con scale uguali per mappe diverse è stata limitata ai casi in cui il confronto diacronico avesse l’obiettivo di privilegiare, scelto il metodo, la rappresentazione della complessiva variazione nel tempo di un determinato fenomeno. Per quanto riguarda invece le mappe il cui confronto non fosse relativo alla variazione nel tempo, si è scelto di adottare una suddivisione in classi calibrata sui rispettivi dati, anziché procedere con un’omologazione forzata delle classi. Infine, non sono state considerate (e quindi appaiono non colorate sulle mappe) alcune aree la cui densità abitativa è scarsa, per cui, se considerate, avrebbero prodotto risultati fuorvianti da un punto di vista statistico.

TORINO ATLAS

Nota Nota metodologica metodologica


Glossario Glossario ACE: Aree di censimento, derivanti dall’accorpamento di sezioni di censimento (unità minime di rilevazione statistica) tenendo conto delle suddivisioni territoriali in uso nei comuni, di barriere infrastrutturali o geografiche, con un numero di abitanti compreso tra 13.000 e 18.000 Altri presidi sanitario-assistenziali: consultori (per assistenza e consulenza sessuale), ambulatori, centri diagnostici, altri servizi per la salute Aree cani: spazi recintati in cui i cani possono circolare senza guinzaglio né museruola Aree di elevato interesse agronomico: zone classificate come componenti rilevanti del paesaggio agrario (classi prima e seconda di capacità d’uso dei suoli) Aree edificate: zone prevalentemente o interamente costruite alla data indicata. L’area collinare non è stata considerata per l’anomala tipologia di insediamento e di espansione urbana. Le aree verdi di taglia medio-piccola sono state assimilate all’edificato circostante; le zone tratteggiate rappresentano i principali cimiteri cittadini Aree gioco: zone attrezzate con installazioni fisse per bambini (in genere fino a 12 anni di età) quali scivoli, altalene, ecc. Aree industriali dismesse: industrie risultate dismesse in un monitoraggio realizzato nel 1989 e riutilizzi o trasformazioni di varia natura, alle diverse date di successivi monitoraggi Aree pedonali: chiuse al traffico tutti i giorni 24 ore su 24, con esenzione autorizzati per carico/scarico merci dalle 10.30 alle 12.30 Arte pubblica: opere d’arte installate in piazze, strade e altri luoghi sempre aperti al pubblico Assistiti economicamente: persone che ricevono erogazioni economiche e contributi al pagamento di spese di varia natura ATC: Agenzia Territoriale per la Casa ATS: Area da trasformare per servizi. Le ATS sono aree da modificare per la realizzazione dei servizi all’interno del tessuto urbano, individuate e disciplinate dal Piano regolatore generale. Attività edilizia non residenziale: costruzione di edifici diversi dalle abitazioni, quali fabbriche, esercizi commerciali, luoghi di culto, servizi sanitari, scuole, ecc. Benzopirene (C2OH12): idrocarburo policiclico aromatico, contenuto nei prodotti petroliferi, particolarmente nel gasolio Biblioteche: sono qui considerate soltanto le biblioteche civiche gestite dalla Città di Torino Bike sharing: sono state censite solo le postazioni fisse per abbonati al servizio To Bike della Città di Torino. Altri servizi di bike

sharing a postazione fissa sono presenti nei comuni della cintura nordoccidentale. Non sono qui considerati i diversi servizi privati “a flusso libero” (via smartphone) non avendo per definizione postazioni fisse di riferimento Biossido d’azoto (NO2): gas inquinante che deriva in gran parte dai trasporti Centri commerciali: strutture unitarie (coperte o meno) senza specifiche soglie dimensionali, ma con almeno due esercizi commerciali, spazi e servizi comuni Cibo biologico: negozi e locali di ristorazione con cibo prevalentemente biologico Cibo etnico: negozi e locali di ristorazione con cibo prevalentemente appartenente a tradizioni gastronomiche straniere Consorzi socioassistenziali: coordinano strutture e servizi, quali ad esempio assistenza economica, adozioni, educativa territoriale, comunità alloggio, centri diurni e notturni, assistenza domiciliare, telesoccorso, centri socioterapeutici Conurbazione: area urbana formata dalla fusione di un centro principale con nuclei abitati minori, inizialmente autonomi, o sorti in funzione del primo Dimensione media delle famiglie: La dimensione media delle famiglie (recentemente in riduzione) può dipendere anche da una sovrastima statistica dei single: le modalità ufficiali di rilevazione, infatti, classificano come “nuclei unipersonali” anche persone che in realtà vivono insieme ad altri: a Torino, ad esempio, almeno il 10% delle persone ufficialmente classificate come nuclei unipersonali Edilizia economica popolare: numero di edifici gestiti dall’ATC, distinti per dimensione (metri cubi) ed epoca di costruzione Famiglie: unità formate da membri che, se più di uno, sono legati tra loro da matrimonio, parentela, convivenza, adozione, ecc. Grandi strutture: esercizi commerciali con superficie di vendita superiore ai 2.500 metri quadrati Incidenti stradali: totali degli incidenti registrati nel periodo dal 2013 al 2016, che abbiano coinvolto veicoli e pedoni, con o senza morti e feriti Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione oltre i 64 anni d’età e la popolazione minore di 15 anni Inquinanti principali: inquinanti oggi maggiormente critici, specie per le loro elevate concentrazioni in atmosfera Medie strutture: esercizi commerciali con superficie di vendita compresa tra 251 e 2.500 metri quadrati Mercati ambulanti: aree mercatali all’aperto, talvolta sotto tettoie o edifici coperti, in genere attive nelle mattine feriali e il sabato mattina

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e pomeriggio Multinazionali: imprese presenti sui mercati (non solo con una rete di distribuzione commerciale, ma anche con aziende produttive proprie o capitale azionario) in almeno due Paesi diversi Negozi di vicinato: esercizi commerciali con superficie di vendita fino a 250 metri quadrati Orti urbani: spazi per micro coltivazioni, sia assegnati in comodato dal Comune per attività non a scopo di lucro, sia orti spontanei Ozono (O3): si origina soprattutto d’estate, a seguito di reazioni fotochimiche di altri inquinanti come gli ossidi di azoto (Particulate Matter) Pm10: micropolveri, ovvero particelle con diametro inferiore ai 10 micron, di varia composizione, generate soprattutto dal traffico automobilistico Poli principali del sistema culturale: cinema con più schermi, musei con più visitatori, teatri più capienti Poli principali del sistema universitario: strutture per la didattica col maggior numero di utenti (studenti iscritti e docenti) Popolazione residente: insieme delle persone con dimora abituale nel comune, anche se temporaneamente assenti al momento della rilevazione statistica Presenze turistiche: numero totale di notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi Prezzi delle abitazioni: media dei prezzi (in euro al metro quadro) degli alloggi di diverse tipologie (civili, economiche, signorili, ecc.); suddivisione della città in zone omogenee dal punto di vista immobiliare, con scostamenti di prezzo inferiori al 50% tra minimo e massimo (fonte Osservatorio Mercato Immobiliare); per i comuni della cintura, prezzi nelle zone centrali Raccolta differenziata: percentuale di rifiuti raccolti separatamente sul totale dei rifiuti prodotti Reati: totale dei crimini denunciati all’autorità giudiziaria da Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria, Direzione investigativa antimafia, Interpol, Guardia costiera, Polizia venatoria, Polizie locali Residenti stranieri: persone di nazionalità straniera con dimora fissa e in possesso dei requisiti per l’iscrizione all’anagrafe comunale, compresi i figli nati in Italia da genitori stranieri. L’acquisizione della cittadinanza italiana è regolata dalla Legge n.91/1992 e successive modificazioni e integrazioni Rifiuti urbani: media procapite (in chilogrammi) di rifiuti prodotti da abitazioni e uffici (non da industrie, ospedali, ecc.) Ristoranti e bar: sono stati censiti soltanto gli esercizi presenti nell’area pianeggiante di Torino, non in collina né nella cintura

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Scuole: pubbliche e private: scuole dell’infanzia per la fascia 3-5 anni, primarie, 6-11 anni, secondarie di primo grado, 12-14 anni e secondarie di secondo grado, 15-19 anni Sedi ASL: uffici amministrativi per la gestione del sistema sociosanitario, in parte aperti al pubblico per pratiche varie Sfratti: percentuale di famiglie sfrattate sul totale delle famiglie in affitto, per morosità in caso di persistente mancato pagamento del canone, oppure per cessata locazione quando, a contratto scaduto, un alloggio non venga liberato dagli inquilini Speranza di vita alla nascita: numero medio di anni che una persona può aspettarsi di vivere al momento della nascita, in base ai tassi di mortalità registrati nell’anno considerato Tasso di disoccupazione: percentuale di persone fra i 15 e i 74 anni in cerca di occupazione (cioè che hanno effettuato di recente almeno un’azione attiva di ricerca) sul totale delle forze di lavoro (persone occupate e disoccupate) Tasso di nati-mortalità: numero di imprese avviate e di imprese chiuse, sullo stock totale di imprese attive Valore aggiunto: incremento di valore durante la produzione e distribuzione di beni e servizi, grazie ai fattori produttivi (capitale e lavoro), a partire da beni e risorse primarie iniziali Zone statistiche: suddivisioni minime del territorio comunale a fini statistici da parte della Città di Torino; più numerose e, quindi, più dettagliate rispetto alle ACE (vedi) ZTL: Zona a traffico limitato, chiusa a traffico e sosta in alcuni giorni e orari, con esenzione di autorizzati (ad esempio disabili, cantieri, scarico merci, visite istituzionali, taxi, carri attrezzi, agenzie investigative, artigiani, tecnici comunali, funerali, riprese film, ecc.) ZUT: Zona urbana di trasformazione. Le ZUT sono zone normative (ovvero parti del territorio comunale, graficamente individuate nelle tavole di Piano regolatore generale, in scala 1:5000, la cui trasformazione è disciplinata dal Piano con parametri e norme di attuazione omogenee) destinate dal Piano regolatore generale a modificazione.

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NOTA Nel testo le voci del glossario sono indicate in corsivo sottolineato (Famiglie)


Grazie Torino Atlas è un progetto di Urban Center Metropolitano e Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi

Per aver supportato la raccolta dati e la realizzazione dell’Atlante Luciana Aimone Gigio (Banca d’Italia), Erica Albarello (Urban Center), Amalia Avolio (Città di Torino), Riccardo Balbo (IED Italia), Michele Barale (Ceipiemonte), Barbara Barazza (Cciaa), Marta Bariolo (Urban Center), Guido Boarelli (ATC), Francesca Bodano (Compagnia di San Paolo Sistema Torino), Marzia Bolle, Giuliana Bonello (CSI), Federica Bono (Regione Piemonte), Marco Buronzo (ATC), Letizia Buzzi (Istat), Claudia Calci (Caritas), Giulia Camassa (Torino Smart City), Chiara Camoirano (Lingotto Fiere), Matteo Castiglioni (Città di Torino), Marco Cavagnoli (CSI), Enrico Chiarle (Regione Piemonte), Claudia Chiricò (Città di Torino), Andrea Ciattaglia (Torino Storia), Antonio Cittadino (Lartu Politecnico di Torino), Silvia Cordero (Ufficio Pio Compagnia San Paolo), Giovanni Cortese (ATC), Giuseppe Costa (EPI Piemonte), Carlo Costantino (ATC), Luigi Costanzo (Istat), Marco Crosetto (Città di Torino), Alejandra Cuervo, Marco Dalmasso (EPI Piemonte), Eduardo D’Amato (Città di Torino), Tobia Davico, Marco De Marie (Compagnia di San Paolo), Silvio De Nigris (Regione Piemonte), Silvia De Paoli (Cciaa), Luigi Di Paolo, Luisa Donato (Ires Piemonte), Pierluigi Dovis (Caritas), Chiara Duch (Urban Center), Mauro Durando (Regione Piemonte), Andrea Fabris (Compagnia di San Paolo), Stefania Falletti (Città Metropolitana di Torino), Silvana Fantini (Città di Torino), Valentina Ferrari (Inferenze), Elena Ferreri, Vittorio Ferrero (Ires Piemonte), Francesco Fiermonte (Lartu Politecnico di Torino), Ylenia Franco, Piercarlo Furlan (GTT), Noemi Gallo (ATC), Piero Gastaldo (Compagnia di San Paolo), Maria Giangrande (Fondazione Fitzcarraldo), Pierfrancesca Giardina (Cciaa), Rosa Gilardi (Città di Torino), Giacomo Giusti (Istituto Tagliacarne), Sandro Golzio (Città di Torino), Giulia Grattini, Daniela Gregnanin (Compagnia di San Paolo), Stefania Guarini (Dist Politecnico di Torino), Paola Guerreschi (Lartu Politecnico di Torino), Donato Gugliotta (Città di Torino), Luisa Ingaramo (Compagnia di San Paolo Sistema Torino), Claudio Lamberti (Città di Torino), Federica Laudisa (Osservatorio Regionale Università), Maria Alejandra Leal, Ludovica Lella (Ires Piemonte), Alice Lionello (Bicincittà), Patrizia Lombardi (Politecnico di Torino), Stefano Lo Russo (Politecnico di Torino), Paolo Lubbia (Città di Torino), Claudia Mandrile (Fondazione Scuola Compagnia di San Paolo), Marco Manfra, Chiara Manieri, Simone Mangili (Città di Torino), Amedeo Mariano (Città Metropolitana di Torino), Massimo Marighella (Caritas), Francesca Marinetto (5T), Michele Marra (EPI Piemonte), Liliana Mazza (Città di Torino), Barbara Melis (DAD Politecnico di Torino), Clara Merlo (Regione Piemonte), Paolo Miglietta (Città di Torino), Leonardo Moiso, Mario Montalcini, Guido Montanari (Città di Torino), Daniela Musto (Osservatorio Regionale Università), Carla Nanni (Ires Piemonte), Laura Obregon, Sando Ortona (Torino Storia), Sabino Palermo (Città di Torino), Saverio Panichi, Giulio Papini (Banca d’Italia), Simona Patria (ATC), Elena Pede (Dist Politecnico di Torino), Luca Pignatelli (Unione Industriale), Francesco Profumo (Compagnia di San Paolo), Zhang Qian, Carola Quaglia (ATC), Gianclaudio Quarello (Questura di Torino), Antonella Rava (Città di Torino), Ornella Realmuto, Elena Russo (Regione Piemonte), Lorenzo Saracino, Alessandra Savina, Rocco Schiavone, Rosaria Scira, Marzia Sica (Ufficio Pio Compagnia di San Paolo), Erling Shang, Angela Silvestrini (Istat), Elena Solli, Morena Stroscia (Dipartimento Scienze Cliniche e Biologiche Università di Torino), Paola Tassinari, Gianfranco Todesco (Città di Torino), Alessia Toldo (Dist Università di Torino), Katherine Toro, Giovanni Tosco (Ufficio Pio Compagnia di San Paolo), Mariateresa Travaglini (GTT), Cinzia Tromba (Inferenze), Franco Turetta (Istat), Giorgio Vernoni (Laboratorio Revelli), Diego Danilo Vitello (Dist Politecnico di Torino), Lucia Zanetta (Fondazione Fitzcarraldo), Federico Zardi (Ceipiemonte), Nicolas Zengarini (EPI Piemonte), Paola Zini (IED Torino)

A cura di Luca Davico, Chiara Lucchini, Luca Staricco, Elisabetta Vitale Brovarone

Coordinamento editoriale Giulietta Fassino e Antonella Massia Mappe di base e analisi statistiche Luisa Debernardi, Viviana Gullino, Maurizia Pignatelli Progetto grafico Nicolò Brusa e Matteo Pont [boumaka.it] Sviluppo progetto grafico Cristina Chiarle, Matteo Giachin Ricca, Andrea Iannantuoni Con il contributo di Alice Carpignano, Federico Gallo, Giorgia Gaudino, Federica Maffei, Stefania Pola, Ludovica Ramassotto, Cecilia Rolfo, Greta Romanisio, Chiara Rondoletti, Sofia Sisto Luboz, Ettore Ventura Montecamozzo, Alessandro Zane (Istituto Europeo di Design, Corso di Graphic Design III, Anno accademico 2017-2018)

Per aver contribuito alla discussione pubblica sullo sviluppo dell’atlante Alberto Barberis (Gruppo Giovani Imprenditori Unione Industriale Torino), Giuseppe Berta (Università Bocconi), Simona Bielli (Nesta Italia), Claudio Calvaresi (Avanzi.org), Silvia Cordero (Ufficio Pio Compagnia di San Paolo), Jean Pierre Davit (Golder Italia), Tommaso Delmastro (IED Torino), Davide Derossi (IN/Arch Piemonte), Augusto Ferrari (Regione Piemonte), Marianna Filandri (CPS Università di Torino), Luisa Ingaramo (Programma Housing Compagnia di San Paolo), Roberta Ingaramo (DAD Politecnico di Torino), Isabella Lami (Dist Politecnico di Torino), Giovanni Magnano (Città di Torino), Carlo Massucco (Città di Torino), Erika Mattarella (Bagni Pubblici di via Agliè), Guido Montanari (Città di Torino), Andrea Moro (iiSBE Italia), Valerio Nicastro (Associazione Host Italia), Simona Patria (ATC), Davide Pellegrini (Associazione Italiana Sharing Economy), Giovanni Rastrelli (Edit), Marco Rosso (Collegio Costruttori), Giuseppe Russo (Centro Einaudi), Stefano Salata (Dist Politecnico di Torino), Giovanni Semi (CSP Università di Torino), Marco Tabbia (Associazione Homers), Roberto Tognetti (Riusiamo l’Italia), Enrico Toledo (Carioca Italia), Mark Vanderbeeken (Experientia), Paola Virano (Città di Torino)

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Coordinamento generale Valentina Campana


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