Il Piano integrato "Rigenerare lungo la memoria"

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

Città di Foggia

Piazza ovale che non finisce più, d’una strana potenza. È tutta sparsa di gobbe, sconvolta, secca, accesa di polvere. Da un lato la chiude una fila di carri obliqui sulle ruote nelle profondità dei quali i fichi d’india messi in mostra fanno come un mosaico con i loro colori gelati. Grandi scommesse a chi ne mangerà di più, e c’è chi arriva a mandarne giù anche cento. Mi sono avvicinato ad una delle tante gobbe. Dietro aveva come le altre una piccola lapide. Smossa la terra, tolte le assicelle apparse sotto s’è aperto un pozzo e dentro s’alza un monte di grano. Questa piazza a perdita d’occhio nasconde dunque l’uno accanto all’altro un’infinità di pozzi, conserva il grano della provincia che ne produce 3.000.000 di quintali e più. Altro che grotta di Alì Babà. Ho visto cose antiche, nessuna m’è sembrata più antica di questa, e non solo perché forse il Piano c’era prima di Foggia stessa, come fa credere la curiosa analogia fra “Foggia” e “fossa”, ma questo alveare sotterraneo colmo di grano mi riconduce a tempi patriarcali, quando sopraggiungeva un arcangelo a mostrare a un uomo un incredibile crescere e moltiplicarsi di figli e di beni. Nessun luogo avrebbe più diritto d’essere dichiarato Monumento Nazionale Giuseppe Ungaretti – Venosa, 22 agosto 1934

Coordinamento e Redazione Servizio Pianificazione e Servizio Urbanistica del Comune di Foggia Dirigente: Ing. F.sco Paolo Affatato Gruppo di lavoro: Dott. Giovanni Dello Iacovo Dott. Massimiliano Mancini Supporto all’analisi della coerenza progettuale con Piani e Programmi Arch. Ing. Nicola Zanni Finepro S.r.l. Ing. Stefano Ciurnelli TPS Transport Planning Service Supporto all’analisi storico-urbanistica InRelazione A.t.s. Partnership

CGIL IPAB Addolorata di Foggia Fondo Ambiente Italiano Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ATAF S.p.A. Ferrovie del Gargano S.r.l. Consorzio Opere Pubbliche di Capitanata Nicola Caccavo s.a.s di Caccavo Nunzio & C Progetto Finanza di Capitanata S.r.l. Daufin Real Estate S.r.l.

Comune di Foggia | Luglio 2011 Pubblicazione a scopo di documentazione Stampa in proprio | Responsabile: Giovanni Dello Iacovo è vietata la riproduzione anche parziale senza la citazione, anche per sintesi: «Piano integrato di rigenerazione urbana del Comune di Foggia “Rigenerare lungo la memoria”»

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Premessa

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1. Il Piano “Rigenerare lungo la memoria”

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2. Quadro di coerenza strategica 2.1. Pertinenza dell’intervento con gli obiettivi della rigenerazione urbana 2.2. Dimostrazione delle motivazioni della scelta dell’ambito di intervento Tav. Analisi Urbanistica Tav. Preesistenze Tav. Preesistenze e Detrattori di Qualità Tav. Preesistenze e Luoghi di Eccellenza Tav. Analisi Storico-urbanistica Tav. Progetti Futuri Tav. Area Di Intervento Tav. Ambiti di Intervento Tav. Pieni e Vuoti Tav. Identificazione di elementi del Parco Lineare Tav. Evocazioni del Metaprogetto 2.3. Analisi di contesto sociale, demografico ed economico 2.4. Estratti del DPRU e del Metaplan di area vasta “Capitanata 2020” 2.5. Svolgimento del confronto parternariale economico e sociale

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3. Quadro di coerenza con gli esiti dei processi partecipativi 49 3.1. Coerenza della proposta con gli esiti della partecipazione sociale nell’ambito del DPRU, del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020” e del DPP al PUG 49 4. Inquadramento urbanistico territoriale 4.1. Inquadramento planimetrico degli interventi materiali ed immateriali Tav. Ambito di Rigenerazione Urbana Tav. Area d’intervento Tav. Il Sistema dei Tratturi nell’area d’intervento Tav. Il Sistema del Verde lungo gli Assi Tratturali Tav. Il Sistema delle Piazze Urbane Tav. Il Sistema della mobilità Urbana lungo i Tratturi Tav. La Rete dei Parcheggi a servizio della Mobilità Tav. La Rigenerazione lungo gli Assi Tratturali 4.2. Risorse mobilitate e relative fonti di finanziamento 4.3. Sinergie e complementarietà con la proposta

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

Città di Foggia

Premessa Il Piano integrato di rigenerazione urbana o Piano integrato di sviluppo urbano1 “Rigenerare lungo la memoria” propone un parco lineare urbano che si sviluppa dall’ingresso alla città di Via San Severo, attraversa l’area del complesso monumentale della Chiesa delle Croci, di Piazza Sant’Eligio e Via della Repubblica fino alla Piazza Piano della Croce, procede lungo Via San Lazzaro fino all’ingresso alla città di Via Manfredonia, incrociando la Nuova Tangente Settentrionale fino a Piazzale Vittorio Veneto e da qui lungo Viale XXIV Maggio. Nella stessa espressione di Parco lineare è esplicito il richiamo al Piano Comunale dei Tratturi e al Progetto in esso contenuto, giudicato dal Comune di Foggia come il più potente e suggestivo elemento in grado di innescare fattori di rigenerazione urbana a due dei principali ingressi della città (“Porta San Severo” e “Porta Manfredonia”) i cui assi sfociano nell’area anticamente denominata Piano delle Fosse. Il Piano delle Fosse, il cui parziale recupero è fra gli obiettivi principali del Piano “Rigenerare lungo la memoria”, è dominato da Porta Grande o Porta Arpana, «importante diaframma architettonico a chiusura della via Arpi, tra la città antica e la moderna espansione orientata verso il Gargano (…). “Porta Grande” è attualmente l’unica Porta di accesso al nucleo antico della città, inserita tra due edifici di autorevole istituzione: il Museo Civico cittadino ed il Conservatorio musicale»2. Siamo al crocevia della storia fondativa della città. Il “Tratturo del Re” o “Tratturo Magno” L’Aquila-Foggia, i tratturi Foggia-Celano e Foggia-Campolato, il tratturello Foggia-Zapponeta, la Chiesa delle Croci, piazza Sant’Eligio, il Piano delle Fosse, l’area dismessa dei Silos del grano e della Fornace, il viale della Stazione, il nuovo Terminal intermodale dove si attesterebbe il Treno-Tram: è questa la mappa della rigenerazione lungo la memoria. Mappa che si situa a cerniera tra i due Piani Integrati di Riqualificazione delle Periferie foggiani, ammessi a finanziamento dalla Regione Puglia all’esito di un’azione programmaticamente anticipatoria della Legge regionale sulla rigenerazione urbana3. I processi di pianificazione sui tratturi (nella città che ne è considerata la capitale), di elaborazione del Documento programmatico per la rigenerazione urbana e di elaborazione del Piano Urbanistico Generale si sono annodati intorno al Piano “Rigenerare lungo la memoria”4, dove si concentra la mag-

1 La Legge Regionale 29 luglio 2008, n. 21 “Norme per la rigenerazione urbana”, all’articolo 2 prevede Programmi integrati di rigenerazione urbana quali strumenti volti a promuovere la riqualificazione di parti significative di città e sistemi urbani mediante interventi organici di interesse pubblico. I programmi si fondano su un’idea guida di rigenerazione legata ai caratteri ambientali e storico-culturali dell’ambito territoriale interessato, alla sua identità e ai bisogni e alle istanze degli abitanti. A essi fa riferimento l’espressione Piano integrato di sviluppo urbano usata sia dalla Deliberazione della Giunta Regionale 4 agosto 2009, n. 1445, «PO 2007-2013. Asse VII. Programma Pluriennale di Asse. Approvazione. Disposizioni organizzative e di gestione” (BURP n. 138 del 3 settembre 2009) sia la D.G.R. 19 aprile 2011, n. 743 “P.O. FESR 2007-2013 – Asse VII. Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi’”e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale”. Approvazione» (BURP - n. 61 del 22 aprile 2011). 2 NARDELLI Cinzia, DEMBECH Marilena, “Progetto di restauro di ‘Porta Grande’ in Foggia”, in I progetti delle Fondazioni bancarie per le città, Urbanistica Informazioni, n.209, INU Edizioni, p. 12. 3 Nella primissima graduatoria di 27 PIRP ammessi a finanziamento, approvata con D.G.R. n.1896 del 14 ottobre 2008 (BURP n. 162 del 16.10.2008), il PIRP Ambito “A” di Foggia si collocò al primo posto mentre il PIRP Ambito “B” (ammesso con prescrizioni) si collocò al sedicesimo posto. L’ambito territoriale di intervento del PIRP Ambito “A” comprende via Lucera, piazza Villani, via Manzoni, via Sant’Eligio, via San Severo, Ferrovia Foggia-Lucera, Ospedale “Santa Maria Bambina” con le propaggini di via Fuiani e Piazza Aldo Moro. Il PIRP Ambito “B” comprendeva l’asse di viale Fortore e via Scillitani, con la polarità di via Manfredonia e dei quartieri Diaz e Martucci (il lavoro di rimodulazione, effetto delle prescrizioni regionali, sta concentrando l’area ai rioni Diaz e Martucci). 4 L’intreccio tra Documento programmatico per la rigenerazione urbana e Piano Comunale dei Tratturi si è realizzato anche sul piano politico-amministrativo: i due provvedimenti sono stati approvati in successione nello stesso giorno dal Consiglio Comunale, rispettivamente con Deliberazione n.44 e n.45 del 15 giugno

gior parte dei “Detrattori di qualità urbana del centro città”, identificati dal Documento Programmatico Preliminare al PUG, adottato il 9 marzo 2006 dal Consiglio comunale con Deliberazione n. 23 e di cui è in corso un lavoro di integrazione e aggiornamento nell’ambito del quale spiccavano le esigenze di approvare un Documento programmatico per la rigenerazione urbana e il Piano Comunale dei Tratturi. Anche il processo di pianificazione strategica di area vasta “Capitanata 2020 – Innovare e Connettere”5 ha influenzato la matrice di questa prima scelta di rigenerazione urbana. Sotto un duplice profilo: quello legato al parco progetti selezionato, dove si osserva l’importante riflesso di una vision centrata sul concetto di rete di funzioni urbane; quello indotto dalla sempre più stringente griglia di elementi di valutazione di interventi con convincenti piani economici finanziari che abbiano fonti di copertura proveniente da fondi pubblici, che siano già supportati da procedure autorizzative, che abbiano progetti preliminari con precisa motivazione strategica e integrati con gli interventi presenti nel sistema territoriale regionale, a cui si aggiungono i parametri icasticamente elencati dalla Delibera CIPE n.1/20116. Nel Documento programmatico per la rigenerazione, i due profili sono stati evidenziati e posti sullo stesso livello, data la sfida – particolarmente impegnativa considerato il basso livello di capacity building della

2011. Nel corso della discussione consiliare, frequentissimi sono stati i passaggi che ne hanno enfatizzato i punti di possibile contatto. Così come sono stati enfatizzati i temi relativi alla necessità di intervenire sul centro urbano, raffreddando il trend a consumare suolo, vissuto con crescente insofferenza dall’opinione pubblica cittadina. Temi sollecitati dalla discussione intorno al PUG, riapertasi con forza dopo la conferenza di copianificazione del 18 gennaio 2011, soprattutto con riguardo ai “Detrattori di qualità urbana del centro città” mappati dal Documento programmatico preliminare al PUG. 5 Il Comune di Foggia è Amministrazione capofila dell’aggregazione di area vasta che ha progettato il Piano strategico “Capitanata 2020 - Innovare e Connettere” che associa i Comuni di Apricena, Cagnano Varano, Carapelle, Carpino, Cerignola, Chieuti, Foggia, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Ordona, Orta Nova, Peschici, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, San Paolo di Civitate, San Severo, Serracapriola, Stornara, Stornarella, Torremaggiore, Vico del Gargano, Vieste e Zapponeta; l’Ente Parco Nazionale del Gargano; la Comunità montana del Gargano (ente soppresso); la Provincia di Foggia. L’aggregazione è l’esito di un processo di convergenza intorno a un’unica pianificazione strategica, sollecitato dalla Determinazione del Dirigente settore Programmazione della Regione Puglia n.199 del 30 giugno 2006, avente ad oggetto l’approvazione delle proposte ammesse a finanziamento ai sensi della deliberazione di Giunta Regionale n. 262 del 7 marzo 2005 e successiva n. 685 del 9 maggio 2005, nella quale la Commissione di Valutazione raccomanda al Comune di Foggia, ammesso a finanziamento, la necessità di ricomprendere, in sede di stesura del Piano strategico e del Piano Urbano della Mobilità, i territori ricadenti nelle proposte presentate dalle Amministrazioni capofila di Cerignola, Manfredonia, San Severo ed Ente Parco Nazionale del Gargano. I Comuni di Foggia, Cerignola, Manfredonia, San Severo, l’Ente Parco Nazionale del Gargano e la Provincia di Foggia approvarono un protocollo d’intesa in data 20 giugno 2006. In data 19 novembre 2007, è stata approvata una Convenzione ai sensi dell’articolo 30 Testo Unico Enti Locali, D.Lgs. 20 agosto 2000, n.267, tra i Comuni e gli Enti ricadenti nell’Area Vasta afferente il Piano Strategico, successivamente ratificata da tutti i Consigli comunali e dal Consiglio provinciale. In data 10 novembre 2008, il sindaco di Foggia ha trasmesso alla Regione Puglia la documentazione relativa al completamento del secondo sottoprocesso di pianificazione strategica, comprendente: “Analisi di contesto”; “Relazione generale descrittiva del Piano Strategico”; “Quadro Analitico degli Interventi”; n.5 Quadri sinottici degli interventi; n.5 Tavole sulla Mappatura degli interventi; “Descrizione del modello di governance del Piano strategico”; “Monitoraggio del Piano Strategico e del relativo Parco Progetti; n.17 DVD riportanti le riprese integrali delle sedute del Consiglio delle Istituzioni, dell’Assemblea del Partenariato e dei momenti di partecipazione/concertazione del Piano Strategico; “Piano Urbano della Mobilità”; n. 4 Tavole di inquadramento del PUM. In data 29 aprile 2009, il sindaco di Foggia trasmetteva alla Regione Puglia il Quadro Logico del Parco progetti del Piano, riorganizzato rispetto a quanto trasmesso il 10 novembre 2008. Il lavoro di riorganizzazione ha comportato una drastica semplificazione delle progettualità: dai 450 progetti complessivi, presentati nel Metaplan di novembre 2008, si è passati a 182, dando seguito alle indicazioni della Cabina di Regia di concentrare e qualificare gli interventi. 6 La Delibera CIPE 11 gennaio 2011 n. 1, pubblicata in G.U. n. 80 del 7 aprile 2011 stabilisce quali requisiti di ammissibilità degli interventi i seguenti: - identificazione dei fabbisogni a cui intendono rispondere e dei risultati attesi espressi in termini di indicatori che soddisfino requisiti di affidabilità statistica, prossimità all’intervento, tempestività di rilevazione, pubblicità dell’informazione; - tempi di realizzazione definiti per settore, per tipologia d’intervento, di soggetto attuatore e di contesto geografico; - programmazione/previsione ex-ante del metodo per la successiva valutazione di impatto degli interventi; Inoltre, gli investimenti infrastrutturali dovranno rispondere anche ai seguenti requisiti: - previsione e/o inclusione dei progetti negli strumenti regolamentari di pianificazione settoriale e territoriale, ove previsti da norme che regolano gli specifici settori; - progettazione preliminare approvata (ai sensi dell’art. 93 del decreto legislativo n. 163/2006, completa della documentazione di cui all’art. 18 del decreto del Presidente della Repubblica 554/1999 e, relativamente agli interventi di cui alla legge obiettivo, ai sensi dell’art. 165 del decreto legislativo n. 163/2006) e sostenibilità gestionale analitica dimostrata.

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

Città di Foggia

città – di «verificare la sostenibilità sociale delle trasformazioni prevedendo l’impatto che esse avranno sul contesto. La tenuta e il miglioramento delle dotazioni territoriali, delle aree verdi, delle aree pedonali, del commercio, dei luoghi di aggregazione, degli spazi pubblici, della residenza sociale e non convenzionale, sono tutti fattori imprescindibili nelle operazioni di riqualificazione urbana. Gli obiettivi sociali devono essere perseguiti dal programma di rigenerazione nelle sue premesse, politiche e tecniche, e sviluppate nel progetto, nella sua esecuzione e gestione, attraverso un processo codificato di partecipazione». Gli obiettivi sociali, apprezzati in questi termini, hanno ispirato una scelta indirizzata a rappresentare una lettura di autonome istanze di trasformazione che si erano espresse nel tempo, in termini potenzialmente confliggenti. Emblematica è la centralità del nuovo Piano delle Fosse, tratta da un diffuso sentimento di riscoperta delle radici cittadine e dall’accesa discussione pubblica che ha accompagnato il progetto di ristrutturazione della Camera del Lavoro Territoriale, situata nell’ex Palazzo dei Contadini. Nel 2002, il Rotary Club Foggia “Umberto Giordano”, in collaborazione con il Comune di Foggia, la Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato, l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori e l’Ordine degli Ingegneri, ispirarono il terzo concorso di idee “Architetture per Foggia” al tema “Quale futuro per il piano delle fosse”, con l’intento di stimolare un’operazione di recupero almeno parziale. Le esigenze della CGIL di ristrutturare la sede della Camera del Lavoro Territoriale entrarono in rotta di collisione con quelle idee, specie quando il progetto del sindacato arrivò all’attenzione del Consiglio comunale. Il dibattito civico raggiunse il suo acme nel 2008, quando un incontro promosso dalla stessa CGIL con alcune associazioni riuscì almeno a trasferire gli esiti di alcune verifiche svolte nel sottosuolo, che permettevano di escludere che vi fossero emergenze di fosse granarie, finite distrutte dai bombardamenti del 1943, notoriamente devastanti per Foggia. Il progetto CGIL si conformò a esaltare le azioni di recupero e valorizzazione della memoria, legata a un manufatto, l’ex Palazzo dei Contadini, comunque espressione della storia civile della città e della provincia. Da ultimo, proprio in funzione dell’obiettivo di rigenerazione urbana individuato dal Comune, la CGIL si è ulteriormente disposta a progettare la piazza retrostante la propria sede – da cedere al Comune – in modo che i materiali e altri elementi formali siano uniformi rispetto all’adiacente Piazza Piano della Croce, garantendo così un ampio recupero dell’antico Piano delle Fosse e le connessioni con la maglia tratturale, il recupero già svolto di Piazza dell’Epitaffio, la prospettiva di riqualificazione di Borgo Croci apertasi con il PIRP Ambito “A”. Così come, la potente innovazione impressa sul sistema della mobilità dagli indirizzi del Piano Urbano della Mobilità di Area Vasta, adottato dal Consiglio comunale con Deliberazione n. 28 del 13 marzo 2009, è stata colta come occasione per intervenire incisivamente sul Viale XXIV Maggio, dove si registra un crescente declino urbano, connettendolo con le altre arterie che descrivono la grande area cittadina che aveva nella Stazione di Piazzale Vittorio Veneto la sua forte polarità7.

7 Più in generale, il Comune è particolarmente impegnato sul fronte della mobilità, considerandolo elemento centrale della nuova pianificazione urbanistica. Ha sostenuto e raccolto gli spunti della Legge regionale n. 16 del 23 giugno 2008 “Principi, indirizzi e linee di intervento in materia di Piano Regionale dei Trasporti”,

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Con riferimento alla pianificazione di area vasta, nel Piano “Rigenerare lungo la memoria” convergono alcuni dei progetti-bandiera di impatto più strettamente urbano: dal Sistema dei Tratturi, alla rete degli Ipogei urbani, dalla Chiesa delle Croci agli ingressi alla città-capoluogo, chiamata a «rappresentare il motore di una azione di cambiamento finalizzata a rendere, nella proiezione di sistema integrato, più qualificato e più vivibile il modello economico, produttivo e sociale dell’intero territorio provinciale»8.

Identificazione dei detrattori di qualità urbana del centro città (DPP al PUG) che, all’articolo 19 “Azioni del piano in materia di trasporto ferroviario per la mobilità delle persone”, lettera h, stabilisce di «promuovere soluzioni di integrazione tra sistemi Light rapid transit (LRT) e sistemi ferroviari tradizionali che prevedono l’uso promiscuo dell’infrastruttura da parte di materiale ferroviario e veicoli di tipo tranviario (es. tecnologia treno-tram), da applicare sia in ambito urbano sia in ambiti a particolare valenza ambientale e/o da valorizzare sotto il profilo turistico. Il PRT stabilisce che la progettazione di tali sistemi, che deve essere oggetto di approfondimento attraverso specifici studi di fattibilità, sia sviluppata e recepita, per le rispettive competenze, negli strumenti di programmazione gerarchicamente sottordinati al PRT relativi al livello territoriale interessato (piani provinciali di bacino, PUM, PGTU)». Spunti ribaditi nella la D.G.R. n. 1519 del 04.08.2009 “PO 2007 - 2013. Asse V. Programma Pluriennale di Asse. Approvazione. Disposizioni organizzative e di gestione”, che, fra le azioni da attivare nell’ambito della Linea di intervento 5.2 “Adeguamento e potenziamento dei sistemi di trasporto in ambito urbano”, ha stabilito l’Azione 5.2.1 “Attivazione di linee metropolitane leggere, treno-tram, con riqualificazione dei nodi di trasporto”, imputandone finanziamento per la realizzazione. Infatti, con la D.G.R. n. 2684 del 28.12.2009 “Programma Stralcio di Interventi di Area Vasta Capitanata 2020”, erano attivati i finanziamenti a valere sul P.O. FESR Regione Puglia 2007-2013, Linea di intervento 5.2, relativamente al “Progetto pilota innovativo Treno Tram” e, in particolare, all’intervento localizzato nel Comune di Foggia, per un importo di € 4.750.000,00, oltre che nel Comune di Manfredonia, per un importo di € 2.232.500,00. L’intervenuta D.G.R. n. 814 del 23.03.2010 “L.R. n. 18 del 31 ottobre 2002 . ‘Testo Unico sulla disciplina del Trasporto Pubblico Locale’ art. 7 comma 5° - Piano Operativo Attuativo 2009-2013 – Piano Regionale Trasporti. Approvazione”, confermava l’introduzione della tecnologia Treno-Tram sulla direttrice Lucera-FoggiaManfredonia. Oltre ad adottare il PUMAV e a selezionare al primo posto della gerarchia del parco progetti relativa all’obiettivo di indirizzo strategico “Reti e Mobilità” del Piano “Capitanata 2020”, il Comune integrava fortemente le analisi sul sistema della mobilità e della loro funzionalizzazione rispetto alle scelte del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale di Foggia n. 84 del 21 dicembre 2009. Il 23 dicembre 2009, il Sindaco di Foggia assumeva l’iniziativa di invitare il Gruppo Ferrovie dello Stato per un esame dei problemi e delle opportunità di sviluppo della rete ferroviaria, a partire dalla centralità del nodo ferroviario di Piazzale Vittorio Veneto nell’ambito del potenziamento delle infrastrutture per l’Alta Velocità e Alta Capacità Bari-Foggia-Napoli, in coordinamento con le attività riguardanti il PUG, il PUMAV, il PRT, il Piano strategico “Capitanata 2020” e il PIRP – Ambito “B”. Il 2 febbraio 2010, l’Aula del Consiglio comunale di Foggia ospitava una riunione della Cabina di Regia Regionale per gli Interventi Infrastrutturali Ferroviari, presenti molte società del Gruppo FS, che aveva all’ordine del giorno l’esame delle problematiche inerenti i «servizi ferroviari in atto presso il nodo di Foggia e il loro sviluppo», il «potenziamento delle infrastrutture AV e AC» e la «valorizzazione delle aree residue». Nella valorizzazione delle aree residue, fu pressante il richiamo all’orizzonte dischiuso dalla Legge regionale sulla rigenerazione urbana. 8 Questo indirizzo è contenuto nella «Piattaforma per l’occupazione e la sostenibilità sociale, lo sviluppo e la competitività del “Sistema Capitanata”» presentata il 15 dicembre 2003 dai sindacati CGIL, CISL e UIL e successivamente assorbita nell’Intesa istituzionale tra Provincia di Foggia e Regione Puglia sottoscritta in data 28 dicembre 2006, di cui la Giunta regionale ha preso atto con Deliberazione del 21 maggio 2007, n.600. Alle direttrici di quell’Intesa, ha fatto riferimento la gerarchizzazione del parco progetti del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020”.


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

Città di Foggia

1. Il Piano “Rigenerare lungo la memoria” Il Piano “Rigenerare lungo la memoria” articola 9 progetti preliminari, candidati ai finanziamenti a valere sull’Azione 7.1.1 del P.O. FESR 2007-2013 Regione Puglia. Si tratta di progetti che: - rifunzionalizzano aree per la collettività (nuova area a verde e parcheggio permeabile tra Viale Dauno e Via Calvario; riqualificazione funzionale e sistemazione dell’area di Piazza Sant’Eligio e Vico Lince; Piano delle Fosse; percorsi pedonali e ciclabili lungo il tratturo Est-Ovest; rifunzionalizzazione dell’asse stradale di Viale XXIV Maggio); - migliorano la mobilità (ingresso della città asse cavalcavia Via Manfredonia e perpendicolari connesse; nodo cavalcavia Via Manfredonia / snodo Cimitero; Nodo di scambio intermodale Foggia Stazione) in cui si integra la realizzazione di un Centro servizi a scala provinciale. In prospettiva si inquadrano azioni e interventi in sinergia e complementari: - di schietta rigenerazione urbanistica di manufatti privati fatiscenti o degradati (da innescare attraverso Piani particolareggiati a regia pubblica e di matrice pubblico-privato) su Via San Lazzaro, nella zona della Stazione e su Via Montegrappa (in area riguardata dal PIRP Ambito “B”, che sembra doversi escludere alla luce della necessaria rimodulazione del PIRP, e dove è pianificata la prosecuzione della Tangente Settentrionale); - di riqualificazione e rifunzionalizzazione ad area per la collettività (parco urbano) dell’ampio spazio alberato antistante la porta monumentale del Cimitero comunale, con riqualificazione delle postazioni per il commercio dei fiori; - di nuovo utilizzo di un manufatto di proprietà comunale in via di definitiva dismissione (l’ex Mercato Ortofrutticolo su Via Manfredonia, di cui recentemente il Nucleo Antisofisticazione e Sanità dell’Arma dei Carabinieri ha disposto la chiusura e le cui funzioni sono già state delocalizzate nella zona industriale ASI Foggia Incoronata in una struttura di imminente consegna al Comune); - di ristrutturazione e ampliamento delle funzioni della sede circoscrizionale di via Scillitani (manufatto accorpato al compendio del Pronao della Villa Comunale e “gemello” del Palazzetto dell’Arte); - di implementazione di un mix di misure di fiscalità locale per le attività terziarie presenti e future su viale XXIV Maggio. L’area urbana di riferimento (che abbraccia le Sottozone A1 e A2 del Quadrante A e la Sottozona B2 del Quadrante B nell’ambito perimetrato dal Documento programmatico per la rigenerazione urbana9)

9 Estratto dal Documento programmatico di rigenerazione urbana (D.C.C. n.44/2011) QUADRANTE A – SOTTOZONA A1 - ZONA STAZIONE - Fenomeni di sopopolamento da parte della popolazione locale - Occupazione della zona da parte di immigrati e nascita di piccole attività commerciali non coordinate - Mancanza di spazi aperti - Mancanza di sicurezza Con più recenti:

è, peraltro, investita da un’importante innovazione riguardante il Piano della Sosta Tariffata, affidato alla gestione dell’Azienda Trasporti Automobilistici Foggia S.p.A.. Un’innovazione che ha suscitato un acceso dibattito nella cittadinanza e con le associazioni di utenti e consumatori, con le quali il Comune di Foggia ha intrecciato una lunga fase di concertazione, modificando più volte il Regolamento poi approdato all’approvazione del Consiglio comunale il 15 giugno 2011. Il Piano “Rigenerare lungo la memoria” è stato pensato a sostegno di tale innovazione e, reciprocamente, ne riceverà dal progetto ATAF di InfoMobility e Sicurezza dei Passeggeri che prevede una serie di interventi sia per incrementare la sicurezza degli utenti dell’azienda di trasporto, sia per garantire le informazioni utili all’utenza per l’ottimizzazione del sistema di trasporto pubblico e viario della città, attraverso sistema di videosorveglianza a bordo dei mezzi di trasporto, sistema di informazione ai passeggeri via SMS, sistema di interfaccia verso nuove paline informative, sistema di informazione all’utenza a mezzo di pannelli elettronici informativi. Un progetto che può ingenerare sviluppi connessi alla penetrazione urbana del Treno-Tram e all’attivazione di nuovi servizi alla cittadinanza, ai city-users e ai turisti (in connessione all’impianto progettuale elaborato con riguardo alla Chiesa delle Croci insieme al FAI, alle attività di realtà come la Scuola di Tradizioni “Università del Crocese”, alla valorizzazione turistica degli ipogei già sperimentata da Consorzio “Giù la testa”, Università degli Studi di Foggia, Fondazione Banca del Monte “Domenico Siniscalco Ceci” e Associazione Ipogei Foggia). Sempre nell’area urbana di riferimento, negli ultimi tre anni è maturata una serie di altri interventi (alcuni già realizzati o in corso di realizzazione): - il restauro dell’ex Carcere femminile di Sant’Eligio a opere dell’IPAB Addolorata di Foggia, che ne destinerà la funzione a dormitorio per senza fissa dimora; - il progetto definitivo di restauro conservativo/riqualificazione della Chiesa delle Croci e valorizzazione del centro storico della città di Foggia attraverso itinerari turistico-culturali legati alle sue tradizioni, elaborato dal Comune di Foggia in partnership con il Fondo Ambiente Italiano, nell’ambito del parco progetti del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020”; - il restauro architettonico di Porta Grande, a opera della Fondazione Banca del Monte “Domenico Siniscalco Ceci”; - il progetto di ristrutturazione del palazzo sede della Camera del Lavoro Territoriale della CGIL su

- fenomeni di sottrazione di funzioni legate a consumi culturali-ricreativi, come la chiusura di due storiche sale cinematografiche (“Capitol” e “Ariston”); - depressione dell’attrattività residenziale, testimoniata dall’andamento del mercato immobiliare; - diradazione di modelli sociali relazionali storici che si concentravano sul viale XXIV Maggio e nella Villa Comunale; - funzioni legate al commercio di beni di consumo non durevoli (abbigliamento, alimentari) e prodotti venduti in pubblici esercizi (alcolici, tavole calde) che si sono posizionate verso “target” di consumatori molto bassi; - concentrazione di funzioni di servizi money transfer, phone center e negozi etnici e pseduo-etnici; QUADRANTE A – SOTTOZONA A2 - (CENTRO STORICO) - Degrado delle quinte edilizie e fatiscenza delle facciate - Presenza di traffico di attraversamento veicolare - Carenza di zone per la sosta nelle aree periferiche del nucleo antico QUADRANTE B – SOTTOZONA B2 - Aree industriali dismesse via Manfredonia - Presenza di aree dismesse e connotate da un forte stato di degrado ; - Aree non più funzionale allo scopo cui erano destinate.

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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Via della Repubblica, con riqualificazione della piazza retrostante da cedere al Comune e realizzazione di un parcheggio interrato ospitante spazi commerciali; - la riqualificazione e la destinazione a isola pedonale della Piazza Cesare Battisti dove sorge il Teatro comunale “Umberto Giordano”, anch’esso oggetto di importanti lavori di riqualificazione; - un Piano integrato di riqualificazione dell’area “ex Fornace” su Via Manfredonia, con realizzazione di un intervento di archeologia industriale che farà entrare nella proprietà comunale un edificio polifunzionale caratterizzato dalla vecchia Ciminiera; - l’apertura della Tangente Settentrionale che collega il Piazzale Vittorio Veneto all’asse Via Manfredonia-Via San Lazzaro; - il Nodo intermodale Foggia Stazione, dove si attesterà la linea Foggia-Lucera in gestione alle Ferrovie del Gargano S.r.l. e la linea Foggia-Manfredonia in concessione a RFI S.p.A. (direttrice principale del percorso Treno-Tram); - i lavori di ristrutturazione e riqualificazione della Villa Comunale, del Palazzetto dell’Arte e dell’asse di Via Galliani. L’articolazione del Piano “Rigenerare lungo la memoria” intende attivare interesse diffuso – del Privato economico, del Privato collettivo, della cittadinanza - attorno a questa prima sperimentazione. Soprattutto innescare meccanismi moltiplicatori degli investimenti pubblici, a partire da alcuni manufatti che si prestano a diventare possibile modello di intervento per obiettivi di rigenerazione urbana più attesi e più impegnativi, come i cosiddetti “Quartieri Settecenteschi”. Perciò è così vasta la platea delle partnership e della mappatura delle azioni maturate nell’ultimo triennio, sotto l’egida pubblica e per iniziativa privata, lungo il Parco lineare proposto. Le une e le altre testimoniano vivacità e convergenza, spesso spontanea, attorno a elementi urbani che, da “Detrattori”, possono trasformarsi in “Attrattori” di nuova qualità: urbana, urbanistica, architettonica, dello spazio pubblico, sociale, economica, ambientale, energetica, culturale e paesaggistica, come declina il Decalogo a cui il Documento programmatico per la rigenerazione urbana di Foggia si è conformato.

2. Quadro di coerenza strategica 2.1 Pertinenza dell’intervento con gli obiettivi della rigenerazione urbana Il Documento programmatico per la rigenerazione urbana approvato dal Consiglio comunale con deliberazione n.44 del 15 giugno 2011 incardina gli obiettivi di interesse pubblico in coerenza con il Documento Programmatico Preliminare e con lo scenario di riferimento che sarà rappresentato dal Piano Urbanistico Generale, la cui Conferenza di copianificazione è stata aperta il 18 gennaio 2011. La rigenerazione urbana è stata, così, protesa a rispondere a quanto sollecitato nel DPP al PUG10: «Il complesso delle aree a standard non configura una compiuta città pubblica, con un suo disegno, una sua trama da vero e proprio “spazio pubblico”. Non si riscontra intenzionalità progettuale neanche per quanto riguarda quelli che oggi vengono definiti con “standard” di qualità o “extrastandard”, espressioni con le quali si indicano, ad un tempo, i servizi di interesse generale (indipendentemente dal fatto che proprietà e gestioni siano pubbliche o private), per mezzo dei quali si soddisfano i “nuovi” bisogni. Tali servizi non sono più riconducibili ai servizi/aree a standard di cui al citato DM 1444/68, ma devono invece tener conto di servizi per anziani, immigrati, cultura, tempo libero e hanno la funzione di elevare il “tono” di una città a vantaggio dei cittadini e a vantaggio della sua competitività. Facendo cioè della qualità del vivere urbano uno dei fattori (non certo secondario), della competitività di città e territori. Questi servizi, che pure sono stati realizzati nel periodo di vigenza del piano, di fatto, sono stati realizzati come varianti ad hoc o come risultato di interpretazioni evolutive delle norme tecniche (sale da gioco, centri commerciali, spazi attrezzati per lo sport ed il tempo libero)». Il Comune di Foggia, cogliendo le potenzialità che la legislazione regionale ha attribuiti ai programmi di rigenerazione urbana assumono (strumenti urbanistici esecutivi che entrano a pieno titolo a far parte degli strumenti ordinari di governo del territorio a disposizione delle amministrazioni comunali), ha ravvisato la piena corrispondenza delle priorità inquadrate dalla Legge regionale n.21/2008 e, in particolare, con riguardo al Piano “Rigenerare lungo la memoria”, di: a) eliminazione delle barriere architettoniche e altri interventi atti a garantire la fruibilità di edifici e spazi pubblici; b) miglioramento della dotazione, accessibilità e funzionalità dei servizi socio-assistenziali; c) sostegno all’istruzione, alla formazione professionale e all’occupazione; d) rigenerazione ecologica degli insediamenti (risparmio delle risorse, ecc.) e) conservazione, restauro, recupero e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici per migliorare la qualità insediativa, e la fruibilità degli spazi pubblici; f ) recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente per favorire l’insediamento di attività turisticoricettive, culturali, commerciali e artigianali nei contesti caratterizzati da degrado edilizio e disagio sociale. Gli interventi di “Rigenerare lungo la memoria” appaiono in grado di favorire il raggiungimento dei

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DPP al PUG, D.C.C. n. 23 del 9 marzo 2006, p. 110, “Rimuovere i detrattori di qualità per riqualificare lo spazio pubblico”, e p. 26, “Città Pubblica”.


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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seguenti obiettivi, tra quelli che il Documento programmatico per la rigenerazione urbana di Foggia estende a tutto il più ampio ambito perimetrato: - determinare la qualità di una trasformazione urbana per consentire una valutazione trasparente dei processi in corso a tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti; - riequilibrare il centro urbano impoverito dal progressivo svuotamento di funzioni (lavoro, tempo libero, residenza); - ottimizzare l’uso di territorio attraverso un pieno riuso degli spazi già urbanizzati; - governare i mutamenti, convertendoli in occasioni di progresso urbano, anziché subirne le conseguenze; - integrare discipline, interessi diversi e competenze specifiche nella chiara individuazione di ciò che costituisce l’interesse collettivo; - riconoscere il ruolo insostituibile delle decisioni condivise che possono essere assunte solo all’interno del campo di competenze pubbliche nel quadro del corretto riconoscimento del ruolo del Privato economico e del Privato collettivo; - innescare azioni diffuse di rigenerazione urbana, che creino il contesto più adatto per aumentare la qualità della vita di tutti e di ciascuno in un quadro di coesione sociale e di capacità competitiva; - aprire la riflessione sulle modalità di rigenerazione anche di quelle parti di città che hanno esaurito il proprio ciclo economico e sono in stato di grave degrado fisico e spesso sociale11. Rispetto ai 9 interventi del Piano “Rigenerare lungo la memoria”, la pertinenza con gli obiettivi della rigenerazione urbana può essere schematizzata nella tavola sinottica qui a fianco.

Il Documento programmatico per la rigenerazione urbana di Foggia individua dieci elementi di qualità, gli Attori e gli Strumenti, che ne rappresentano il contesto politico e operativo. Gli elementi della qualità sono quelli ritenuti necessari perché la trasformazione produca non solo riqualificazione, ma la rigenerazione urbana nel suo insieme. Si tratta della qualità urbana, urbanistica, architettonica, dello spazio pubblico, sociale, economica, culturale, ambientale, energetica e paesaggistica. Gli attori sono il Pubblico, il Privato economico e il Privato collettivo. Gli strumenti sono: la politica urbana, la partnership pubblico-privata, la valutazione, l’informazione e la partecipazione.

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TAVOLA SINOTTICA DELLE PERTINENZE DEGLI INTERVENTI PROPOSTI CON GLI OBIETTIVI DEL DPRU DI FOGGIA Interventi candidati

Obiettivi di rigenerazione urbana

Rifunzionalizzazione di area per la collettività Nuova area a verde e parcheggio permeabile tra viale Dauno e Via Calvario

Qualità urbana Qualità dello spazio pubblico Qualità sociale Qualità ambientale Qualità culturale Qualità paesaggistica

Rifunzionalizzazione di area per la collettività Riqualificazione funzionale e sistemazione dell’area di Piazza di Sant’Eligio e Vico Lince

Qualità urbana Qualità dello spazio pubblico Qualità sociale Qualità ambientale Qualità culturale Qualità paesaggistica

Rifunzionalizzazione di area per la collettività Piano delle Fosse

Qualità urbana Qualità urbanistica Qualità architettonica Qualità dello spazio pubblico Qualità sociale Qualità ambientale Qualità culturale Qualità paesaggistica

Interventi per il miglioramento della mobilità Ingresso della città – Asse cavalcavia Via Manfredonia e perpendicolari connesse

Qualità urbana Qualità urbanistica Qualità dello spazio pubblico Qualità sociale Qualità paesaggistica

Rifunzionalizzazione di area per la collettività Percorsi pedonali e ciclabili lungo il tratturo Est/Ovest

Qualità urbana Qualità urbanistica Qualità architettonica Qualità dello spazio pubblico Qualità sociale Qualità ambientale Qualità culturale Qualità paesaggistica

Interventi per il miglioramento della mobilità Nodo cavalcavia Via Manfredonia / Snodo Cimitero

Qualità urbana Qualità urbanistica Qualità dello spazio pubblico Qualità sociale Qualità paesaggistica

Centro Servizi provinciale e scuola di formazione di base e continua per ciechi e ipovedenti

Qualità urbana Qualità urbanistica Qualità dello spazio pubblico Qualità sociale Qualità economica Qualità culturale

Rifunzionalizzazione di area per la collettività Rifunzionalizzazione dell’asse stradale di Viale XXIV Maggio

Qualità urbana Qualità architettonica Qualità dello spazio pubblico Qualità sociale Qualità economica Qualità ambientale Qualità energetica

Interventi per il miglioramento della mobilità Nodo di scambio intermodale Foggia Stazione (acquisizione area)

Qualità urbana Qualità urbanistica Qualità architettonica Qualità dello spazio pubblico Qualità sociale Qualità economica Qualità ambientale Qualità energetica

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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2.2 Dimostrazione delle motivazioni della scelta dell’ambito di intervento Le indagini basate sulle “emergenze storiche artistiche ed architettoniche” costituiscono la base per lo studio dei modelli insediativi, studio, quest’ultimo, che rappresenta a sua volta una conditio sine qua non per far fronte a specifici problemi inerenti l’aspetto formale e funzionale degli insediamenti urbani. Nel caso specifico, l’indagine storica, è stata condotta nel settore nord del centro antico di Foggia, riconosciuto più genericamente come “Piano delle Fosse”, il Piano, che a partire dal 1600 e fino agli inizi del Novecento conteneva oltre 1.000 fosse, capaci di conservare circa 400.000 quintali di grano. Il paragrafo si sviluppa in quattro parti. La prima parte definisce il concetto di qualità urbana e di riqualificazione in termini di sistema integrato. Si ricollega in primis al dibattito e alle linee guida per la pianificazione ambientale integrata urbana - che riprende i principi della Carta di Aalborg e le iniziative volontarie della Agenda 21 Locale - formalizzate successivamente nel documento Strategia tematica sull’ambiente urbano (COM/2005/07/0718def ) e nella Risoluzione del Parlamento europeo sulla strategia tematica sull’ambiente urbano (2006/2061(INI)), con specifico riferimento all’Urbanistica sostenibile. Per l’ambito regionale, il riferimento è al Programma Operativo FESR Puglia 2007-2013 e al Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG). Criteri per la formazione e la localizzazione dei piani urbanistici esecutivi (PUE) (Legge Regionale 27 luglio 2001, n. 20, art. 4, comma 3, lett. b e art. 5, comma 10 bis). Per l’ambito locale, gli aspetti concettuali si stabiliscono in relazione con la “Mappa dei bisogni e delle criticità sociali. Esiti del workshop “Facciamoci un’idea: PUG Foggia” Pinacoteca 9cento Foggia 16 marzo 2011 Cooperativa Sociale Scurpiddu A.t.s In Relazione. La seconda parte sviluppa l’indagine storica e, in maniera descrittiva, tratta le emergenze dell’area di studio soffermandosi sui singoli elementi architettonici, riconosciuti a partire dalla pianta che l’architetto Luigi Mongelli redasse nel 1839. La terza parte costituisce la base di dati utile alla costruzione degli elaborati grafici. Identifica in forma dinamica le esistenze che appaiono, scompaiono, o si trasformano nel tempo. Lo scopo è fornire elementi per rappresentare il valore dell’area oggetto di studio incluse tracce o elementi utili a restituire in modo simbolico il significato del luogo. Gli elaborati grafici adoperano l’elenco delle emergenze con le relative descrizioni (seconda parte) arricchito da una miscellanea di materiale cartografico ed iconografico relativo all’area, utilizzato poi anche in fase di ideazione del meta-progetto. La quarta parte presenta, in maniera schematica e con l’uso degli elaborati grafici, gli elementi che compongono il meta-progetto. 2.2.1 Qualità urbana e progettazione urbana di qualità Le aree urbane svolgono un ruolo importante nella realizzazione degli obiettivi della strategia dell’Unione europea per lo sviluppo sostenibile1. Infatti, è nelle aree urbane che gli aspetti ambientali, economici e sociali sono maggiormente interconnessi. Quattro europei su cinque abitano in area urbana e la loro qualità di vita dipende direttamente dallo stato dell’ambiente urbano. 8

Il Sesto programma di azione in materia di ambiente, elaborato della Comunità Europea, invita allo sviluppo di una strategia tematica sull’ambiente urbano con l’obiettivo di “contribuire ad una migliore qualità della vita mediante un approccio integrato concentrato sulle zone urbane [e] contribuire a un elevato livello di qualità della vita e di benessere sociale per i cittadini”. Si identificano così quattro temi prioritari: gestione urbana sostenibile, trasporto urbano sostenibile, edilizia urbana sostenibile e progettazione urbana sostenibile. I problemi ambientali si riconoscono dovuti ad una cattiva qualità dell’aria, al traffico ed alla congestione, agli elevati livelli di rumore, ad una cattiva qualità dello spazio edificato ed alla presenza di terreni abbandonati, alle emissioni di gas serra, alla proliferazione urbana, la produzione di rifiuti e di acque reflue. In termini generali, i problemi ambientali urbani appaiono particolarmente complessi in quanto le loro cause sono interconnesse. Le autorità locali, nel far fronte ai problemi ambientali urbani, ottengono i migliori risultati, in quanto possono ricorrere ad un approccio integrato per la gestione dell’ambiente urbano, adottando piani di azione strategici e a lungo termine. Nelle autorità locali si riconosce un ruolo decisivo per il miglioramento dell’ambiente urbano. La diversità sotto il profilo storico, geografico, climatico e delle condizioni amministrative e giuridiche, impone soluzioni per l’ambiente urbano concepite localmente e su misura. La Risoluzione del Parlamento europeo sulla strategia tematica sull’ambiente urbano (2006/2061(INI)) contiene 50 raccomandazioni, indirizzate alle città e agli altri attori coinvolti nello sviluppo urbano, concernenti diversi aspetti in ampia parte recepiti nella programmazione dei fondi strutturali 20072013. Lo sviluppo urbano, infatti, è espressamente considerato tra gli ambiti prioritari di intervento della politica di coesione, nel quadro dei regolamenti relativi ai fondi strutturali nel periodo di programmazione 2007-2013. La strategia dell’asse VII “Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani” è coerente con gli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione per il periodo 2007-2013, i quali assumono la prospettiva dello sviluppo urbano sostenibile, sottolineando che il ruolo cruciale di città e aree urbane ai fini del progresso socioeconomico e della crescita dell’occupazione debba accompagnarsi a misure destinate a ridurre l’esclusione sociale e i problemi ambientali. Ci si riferisce ai luoghi fisicamente esterni o interni alla città consolidata, sui quali bisognerà concertarsi per attuare la rigenerazione ecologica, culturale o sociale, riferendosi a parti del tessuto urbano definite, ma che dovranno essere in grado di generare effetti moltiplicatori rilevanti per l’intera città. I “Piani integrati di sviluppo urbano” costituiscono uno strumento per la tutela, valorizzazione e fruizione degli insediamenti storici da destinare a quelle parti di città caratterizzate dalla presenza di beni di elevato valore storico-culturale e simbolico e, allo stesso tempo, dalla concentrazione di problemi dell’ambiente fisico, sociale, economico dovuti alla perdita delle tradizionali funzioni e all’abbandono da parte degli abitanti. Le tipologie di azione potranno orientarsi sia alla rigenerazione ecologica che alla tutela, valorizzazione e fruizione degli insediamenti storici nei contesti ove aspetti ambientali e aspetti storico culturali sono strettamente interrelati. L’inclusione di entrambe le tipologie di azioni costituisce un rafforzamento del Piano integrato di sviluppo urbano. Il DRAG-PUE definisce i Piani Urbanistici Esecutivi (PUE) come gli strumenti di attuazione del PUG che


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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comprendono sia i piani attuativi di tradizione, anche settoriali o tematici, sia i programmi complessi, siano essi di iniziativa pubblica, privata o mista. Tali strumenti possono servire per diverse azioni: interventi sulla città consolidata finalizzati alla conservazione e al recupero; interventi sulla città non consolidata o marginale finalizzati alla riqualificazione e rigenerazione; interventi di nuovo impianto; interventi settoriali finalizzati prevalentemente alla realizzazione dell’armatura urbana (servizi, verde, mobilità ecc.). Le procedure da seguite per la realizzazione degli interventi sono previste dalle specifiche norme nazionali e regionali che li disciplinano, mentre i criteri vengono esplicitati per orientare la progettazione del sistema dei servizi, degli spazi pubblici e del verde verso requisiti di qualità e sostenibilità. Il concetto di sostenibilità ambientale acquisisce una specifica accezione, si rivolge cioè a preservare l’ambiente inteso non solo in senso ecologico, ma anche nel significato di ambiente di vita, comprensivo degli aspetti morfologici, funzionali, paesaggistici e della cura del patrimonio esistente. I criteri di sostenibilità si basano sui seguenti aspetti: a) lo sviluppo armonico del territorio, dei tessuti urbani e delle attività produttive; b) la compatibilità dei processi di trasformazione e uso del suolo con la sicurezza, l’integrità fisica e con la identità storico-culturale del territorio; c) la valorizzazione delle risorse identitarie e delle produzioni autoctone per un sano e durevole sviluppo locale; d) il miglioramento della qualità ambientale, architettonica e della salubrità degli insediamenti; e) la riduzione della pressione degli insediamenti sui sistemi naturalistico-ambientali, attraverso opportuni interventi di mitigazione degli impatti; f ) la riduzione del consumo di nuovo territorio, evitando l’occupazione di suoli ad alto valore agricolo e/o naturalistico, privilegiando il risanamento e recupero di aree degradate e la sostituzione dei tessuti esistenti ovvero la loro riorganizzazione e riqualificazione per migliorarne la qualità e la sostenibilità ambientale”. I principi ispiratori fondativi dell’approccio sostenibile che si sottolineano sono i seguenti: - l’attenzione agli abitanti, poiché ogni scelta ed azione verso la sostenibilità è volta a migliorarne la qualità di vita; - l’attenzione al luogo, poiché la sostenibilità è necessariamente relazionata al sito di intervento ed alle sue caratteristiche, nel quale si cercherà di salvaguardare gli aspetti positivi e mitigare le problematicità presenti; - l’estensione della valutazione di sostenibilità nello spazio e nel tempo, oltre il luogo di realizzazione dell’intervento e oltre la fase di realizzazione, considerando l’impatto ambientale prodotto sui luoghi di produzione fuori opera, al trasporto da questi ai luoghi di edificazione, alla gestione, al recupero o demolizione. Nelle pratiche di progettazione urbanistica esecutiva la qualità urbana e la sostenibilità ambientale dovranno essere strettamente connesse tra loro e con gli aspetti della sostenibilità sociale ed economica. La qualità urbana, architettonica e ambientale non è da considerarsi un risultato automatico di procedure innovative, ma va ricercata attraverso la qualità del progetto, la sua contestualizzazione e la sua condivisione.

2.2.2 Aspetti ed emergenze storiche artistiche e architettoniche di un’area urbana Scrivere delle città, e tra queste di Foggia, non può prescindere dal riferirsi a dei punti fisici, e nello specifico, di quello che, a ragione, nel capoluogo Dauno è considerato il suo nucleo storico. Un’area edificata definita da Corso Garibaldi, Via della Repubblica, Via Manzoni e Via Fuiani. All’interno di essa insistono architetture civili e religiose, cresciute nel tempo e fusesi, formando così la città che attraverso i secoli, con la presenza umana e le sue attività sociali ed economiche ci è pervenuta. Ma tra i fattori determinanti da non escludere nel corso di vita di una città, i fenomeni naturali e quelli bellici, purtroppo occupano un posto importante. Foggia con il terremoto del 20 marzo 1731, subì la più grande distruzione della sua storia annoveri, saranno seconde a quel sisma, le distruzioni dei bombardamenti risalenti all’ultimo conflitto mondiale. Il periodo del dopo terremoto 1731, coincise con un nuovo modo di edificare, e quindi anche con un nuovo modello d’impostazione di costruzione della città. Lo sviluppo cui tenderà l’edificazione si può distinguere sostanzialmente in due grossi filoni: l’edilizia spontanea e quella progettata. Il primo filone raggiungerà il massimo d’espressione nell’esteso quartiere cresciuto in direzione Nord, verso le “Croci”, caratterizzato da un’edilizia, con tipologie basse al limite della vivibilità dove si espresse (e si esprime tuttora) il massimo della densità abitativa. Caratteristiche queste che faranno destinare il quartiere ai ceti più poveri formati prevalentemente da braccianti avventizi e sottoproletariato in genere. Autori delle realizzazioni in questi nuovi quartieri saranno principalmente maestri d’arte muratori, con funzioni di progettista vero e proprio, e poi di costruttori12. L’edilizia guidata dal progettista, avrà caratteristiche inverse a quelle riscontrate nell’espansione settentrionale della città, un’alta densità edilizia accompagnata da migliore qualità costruttiva e da bassa densità abitativa. Se il primo filone aveva occupato aree a Nord del nucleo antico, dove confluivano i maggiori tratturi della Regia Dogana della mena delle pecore, il secondo filone, aristocratico e borghese oltre ad avviare opere di ricostruzione nel nucleo antico cittadino, si attestava nella zona meridionale nei pressi della Porta Reale. L’area urbana oggetto di questa analisi si è formata nella maggior parte, dopo il terremoto del 1731. La città sino allora aveva contenuto la sua crescita all’interno di un perimetro che ricalcava il sedime di una cinta muraria che già all’epoca del sisma era quasi del tutto scomparsa13. Al di fuori del centro urbano originario, insistevano edifici religiosi conventuali e alcune chiese isolate, a cui si erano aggiunte sul finire del 1600, la teoria delle sette cappelle edificate ai lati di uno dei tratturi della transumanza. Ci riferiamo alle cappelle di un Calvario a cui si aggiungerà in seguito una chiesa che verrà edificata dopo

Sulla figura dei capi maestri muratori o maestri d’arte muratori, non si deve tralasciare il ruolo di rilievo che li ha visti attivi sino a tutto il XIX secolo, non solo come protagonisti di realizzazioni architettoniche ma anche come figure di consulenti tecnici a servizio della giustizia civile in molte operazioni peritali. Un ruolo che veniva riconosciuto sulla sola base dell’esperienza temporale e delle proprie realizzazioni. 13 Gli esempi di stratificazione nelle città storiche, specie dove i perimetri delle mura segnavano un confine fisico, ne sono ampia testimonianza. Un fenomeno che andrà in crisi a partire dal XIX secolo, dove la cinta muraria vera e propria, o verrà ampliata o sarà sostituita con le porte daziarie. Sulla configurazione urbana della città di Foggia alla metà del XIX secolo, rimane un documento molto utile la Pianta che l’architetto Luigi Mongelli redasse nel 1839. Un documento, il primo di cui si ha testimonianza, redatto secondo moderni sistemi di rappresentazione topografica della città pugliese, infatti, prima di allora, se si eccettua una raffigurazione esistente nell’Atlante disegnato da Tommaso Zampi, risalente al 1808, della città di Foggia si conoscono solo vedute ideografiche, sicuramente documentanti realtà concrete, ma con un grado di errore molto evidente. 12

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

Città di Foggia

Figura 1. Planimetria del centro storico di Foggia redatta nel 1928 in occasione della realizzazione della rete idrica e fognaria. Archivio Storico Comunale Foggia, Lavori Pubblici.

il sisma sul luogo occupato da due di esse. A queste preesistenze vanno aggiunti “i larghi sentieri erbosi” ovvero i regi tratturi della transumanza che segnavano da quattro secoli il territorio urbano ed extraurbano della città. In seguito i tracciati dei tratturi, dopo l’abolizione dell’affidamento e gestione dei pascoli agli inizi del XIX secolo, determineranno lo sviluppo e il disegno urbano della città di Foggia nei secoli successivi14. Una presenza, quella dei tratturi nella città che si andrà a legare con la nuova principale attività economica, quella agricola e prettamente cerealicola. La tradizione agricola di Foggia e del suo territorio con l’abolizione della Dogana delle pecore e quindi con il dissodamento di molte superfici agricole, avrà un notevole incremento rispetto alle produzioni precedenti, quando la contemporanea attività pastorale aveva, di fatto, limitato le antiche attività colturali. La messa a coltura di nuove e ampie superfici a grano, porterà alla creazione nella città capoluogo ma anche nel resto dei comuni della Provincia di nuovi luoghi di immagazzinamento dei cereali che si sommeranno a quelli che già esistevano: le fosse granarie. La fossa era una sorta di silos dalle particolari forme, si trattava di magazzini interrati realizzati secondo tecniche antiche15. L’aumento di fosse granarie proprio a partire dagli inizi del XIX secolo, estese, di fatto, il luogo denominato Piano della Croce in direzione est lungo il tratturo che conduceva a Cerignola, l’attuale Via della Repubblica. La presenza di fosse granarie oltre ad essere testimoniate nella nota carta della Biblioteca Angelica di Roma, è menzionata in una descrizione in un piano extra moenia, quale era il Piano della Croce, fatta dal notaio foggiano Francesco Paolo Modula nel 1845, che indica estensione e ne descrive anche usi e costumi degli addetti all’immagazzinamento16. A Foggia, il nuovo piano destinato alle fosse occupava il lato nord est delle città, in posizione un tempo marginale e esterno al nucleo urbano più antico. Un vasto piazzale caratterizzato da una serie di segnacoli lapidei che individuavano le fosse ed i rispettivi proprietari, dove veniva insilato il grano. Quello della città di Foggia era uno dei più ampi. Nel corso di quasi due secoli dal terremoto del 1731 la città crescendo ha inglobato parte delle superfici un tempo attraversate dai tratturi, mentre nel 1922 la gestione del Piano delle Fosse, era curata da un ente morale con la seguente denominazione: ”Magazzini del Piano delle Fosse della città di Foggia”. Un’operazione che doveva portare a implementare e razionalizzare l’attività di stoccaggio dei cereali. La trasformazione delle vecchie compagnie di sfossatori e dei proprietari delle fosse, porterà il nuovo ente ad accendere un mutuo con il Banco di Napoli per

Quasi tutta l’area extra moenia intorno alla città era per la maggior parte attraversata dai regi tratturi, terreni demaniali inedificabili, che con le loro dimensioni di larghezza pari a 111 metri, precludevano, di fatto, all’edificazione vaste aree urbane. 15 La preesistenza di fosse granarie prima dell’abolizione del regime doganale è testimoniata nella carta di Foggia conservata nella Biblioteca Angelica di Roma. Il frate estensore della documentata visione di Foggia, in alto a destra sotto lo stemma della città tra le sue note inserisce anche quella relativa all’origine del toponimo della città, in questo breve passo che qui riportiamo, si testimonia la presenza della fosse e il numero dei “fuochi” (nuclei famigliari presenti in città secondo il linguaggio dei catasti onciari sorta di censimenti della popolazione e dei rediti della stessa): “L’arma è aqua, et fuoco perche sotto ogni poco che si cava sottoterra si trova aqua: de sopra è caldo, fa da mille fuochi, et è detta fogia dalle fosse, che vi sono in gran quantità di grano perché fossa dicesi in quella lingua loro foggia”. 16 Cfr. de Troia Giuseppe, Il piano delle fosse di Foggia e quelli della Capitanata, Foggia 1992, pp.71-73. 14

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Figura 2. Foggia, progetto di case sull’attuale Via Sant’Antonio redatto da “Il capo d’arte Raffaele Matrella”. Il progetto venne approvato dalla Consulta edilizia nella tornata del 10 novembre 1858. La Consulta era l’antesignana delle attuali Commissioni edilizie. Foggia, Archivio di Stato, Lavori Pubblici.

Figura 3 e 4. Foggia, esempi di architettura civile in due progetti del 1859 e del 1843. Il primo (a sinistra) è relativo ad una sopraelevazione da realizzarsi su un edificio esistente alla “Piazza” ovvero in Via Arpi, Foggia, Archivio di Stato, Lavori Pubblici. Il secondo redatto dall’ingegnere Luigi Mongelli era il progetto relativo all’Ufficio Procaccia e Poste che si sarebbe dovuto realizzare lungo l’attuale Corso Cairoli. Archivio Storico Comunale Foggia, Lavori Pubblici.


Piano integrato di rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale”

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Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

un milione di lire. Un importo che si dimostrò non sufficiente agli scopi,a questo bisogna aggiungere che nel 1931 l’ente si trovava con un forte sbilanciamento. Questa particolare condizione portò l’ente ad essere amministrato dalla società dei Magazzini Generali dell’Italia meridionale ed Insulare, società controllata dal Banco di Napoli17. La società, ovvero il Banco di Napoli, si impegnò a costruire fuori dal centro abitato un moderno impianto di Silos granario ed allo stesso tempo parte dei terreni delle fosse, che erano demaniali, si ritrovarono nelle disponibilità dell’istituto bancario e del Comune di Foggia. L’acquisizione di una vasta area di terreno edificabile che era contigua al centro storico permise la realizzazione di una serie di importanti costruzioni abitative, private e pubbliche. Sulle aree dell’ex Piano delle Fosse saranno realizzati quattro lotti di case INCIS, ovvero case costruite dall’Istituto nazionale case impiegati statali ed altri importanti interventi di edilizia abitativa privata. Questa operazione economica speculativa vedeva il Banco di Napoli protagonista attraverso la Società nella costruzione di quello che verrà all’epoca definita il più grande granaio di Europa. Si tratta di un’interessante architettura in stile Novecento che andava a soddisfare le necessità dei produttori agricoli del tempo e che è stato in funzione sino a dieci anni fa. Un caso di urbanistica perequativa ante litteram, infatti, alla non più agevole presenza di fosse granarie, ormai circondate da abitazioni e lambite dal traffico moderno della città, si provvedeva realizzando un complesso di silos posto in posizione strategica sia per il conferimento da parte dei produttori che per il trasferimento dei grani ai mulini esistenti in loco o da spedire via ferrovia. Il complesso architettonico riecheggiava in chiave moderna le antiche costruzioni settecentesche napoletane che sono state i Granai18.

Figura 6. L’area del tratturo e di parte dell’allora Piano delle Fosse, occupata dagli interventi di edilizia residenziale pubblica. Si tratta di lotti quadrangolari, a partire da destra verso sinistra, i primi lotti INCIS in stile eclettico, il terzo che occupa metà del lotto è sempre progettato dal Wittinch, che sarà l’autore anche del quarto lotto. Il segno scuro individua l’area della strada. Sulla sinistra del quarto lotto, l’indicazione “aiuola”, dove verrà creata la piazza dal 1946 diventerà Piazza della Repubblica, che in un primo periodo sarà usata come stazione delle autolinee extraurbane, ed in seguito sarà trasformata in giardino pubblico divenendo Piazza San Francesco. Figura 7 e 8. Prospetti dei lotti INCIS su Via della Repubblica, prospetto di progetto su Via Conte Appiano. Foggia Archivio Storico Comunale, Commissione edilizia, 1938.

Figura 5. Veduta di Foggia risalente al 1585, attribuita al frate Angelo della Rocca, che in quegli anni viaggiò nelle Puglie lasciando una serie di descrizioni dei luoghi. Roma, Biblioteca Angelica, Bancone Nuove Stampe 56/51

17 18

Cfr. de Troia, Il piano delle fosse cit., pp.74-76. Dopo l’approvazione del Piano regolatore a firma di Cesare Albertini, l’area venne interessata da un Piano particolareggiato.

Figura 9. Foggia. Prospetto su Piazza San Francesco del quarto lotto INCIS progettato nel 1938 dall’ing. arch. Giuseppe Wittinch, caratterizzato da un progetto di tipo razionalista diverso dai ai primi due lotti realizzati sempre sull’area del Piano delle fosse che ripropongono linee neorinascimentali. Foggia Archivio Storico Comunale, Commissione edilizia, 1938. 11


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2.2.3 Emergenze storico e architettoniche I Silos di Porta Manfredonia Pertanto un posto fra le emergenze storiche architettoniche di questa area è occupato da questo complesso che possiamo annoverare come elemento di archeologia industriale. Si tratta di un complesso inaugurato nel 1937 alla presenza delle massime autorità dello stato e del principe ereditario Umberto. La descrizione sommaria di un giornalista della Voce di Napoli19, ci illustra il complesso che sostituì le millenarie fosse granarie che diedero il nome alla città capoluogo del Tavoliere delle Puglie: «… questo grandioso silos della capacità di 450 mila quintali… ha 6 elevatori per le immissioni, ha la possibilità di evadere contemporaneamente le richieste di ben 28 depositanti perché intorno al silos stesso ci sono 28 tramogge di scarico, alla possibilità di insilare giornalmente oltre 25 mila quintali di cereali ed è dotato di una grande selezionatrice per la scelta delle semenze elette e di un sistema di prepulitura, che dà modo al grano di conservarsi meglio e di essere più vantaggiosamente venduto. Offrendo agli agricoltori la possibilità di depositare il proprio grano in celle, che conservano le stesse caratteristiche delle fosse…». Nella stessa area insiste un vecchio impianto di produzione di laterizi, di cui rimane un’importante testimonianza la ciminiera in mattoni, anche in questo caso riteniamo doversi includere questa testimonianza di archeologia industriale tra le emergenze. A queste testimonianze architettoniche di tipo produttivo ormai scomparse vanno aggiunte quelle strutture che sono state già oggetto di interventi di recupero e riuso, come ad esempio la vecchia sede dei Vigili del Fuoco, che restaurata e riusata in maniera opportuna ha dato alla città di Foggia un nuovo ed attivo contenitore culturale che è appunto il Teatro del Fuoco. Un altro esempio di recupero di un’area produttiva è stato quello degli impianti di produzione del gas di città, oggi sede amministrativa della municipalizzata AMGAS20. L’intervento ha eliminato, purtroppo, le antiche strutture in metallo delle cisterne e gli edifici in muratura dal disegno eclettico ricavando una struttura del tutto nuova. Sempre nell’area adiacente al cavalcavia di via Manfredonia, struttura che permette il sovrappasso delle linee ferroviarie, insistono alcuni silos per cereali e sfarinati costruiti nell’ultimo quarto del XX secolo, si tratta di parte di un più antico insediamento industriale per la produzione di pasta. La parte degli edifici dell’opificio vero e proprio è stata riconvertita in attività di deposito. Le attività produttive insediatesi in questa area fino al 1950 non avevano inciso sulla presenza di un complesso di architettura fortificata coma il Palazzo della Pianara. Un’architettura che nel corso dei secoli aveva svolto mansioni diverse, da residenza di una ricca famiglia latifondista a caserma dell’esercito, fino a rifugio degli sfollati durante il periodo bellico e postbellico. Dopo il 1950 la demolizione per far posto ad un deposito di materiali da costruzione e legname. Unica testimonianza il portale dal disegno tardo rinascimentale che attualmente è murato su una parete del Conservatorio musicale.

Cfr. La Voce di Napoli, del 13 settembre 1937, XV. Emeroteca dell’Archivio storico del Banco di Napoli, in De Troia, Il piano delle fosse di Foggia cit., p. 76. Un’area simile è stata di recente recuperata e riusata ad Atene in un complesso di attività produttive (radio e televisioni, studi teatrali e attività artistiche e artigianali il cosiddetto Gazi. 19 20

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Figura 10 e 11. La piazza ricavata nelle aiuole del Piano particolareggiato dell’Albertini, nel dopoguerra venne destinata a stazione delle autolinee extraurbane, a destra la piazza trasformata in giardino pubblico ed area monumentale dedicata a San Francesco. Fotografie dal sito manganofoggia.it curato da Alberto Mangano.

Figura 12 e 13. I Silos in due fotografie che ne dimostrano imponenza dell’architettura, qui lo stile Novecento è chiaramente applicato, anche se il progettista non poté fare a meno di accennare a delle paraste scanalate sulle alte facciate. Una reminiscenza dell’architettura classica in chiave industriale, come d’altronde aveva fatto l’ingegnere Matté Trucco con la fabbrica del Lingotto di Torino. Fotografie dal sito manganofoggia.it.

Figura 14. Il conferimento del grano al nuovo Silos di Via Manfredonia, l’operazione vedeva coinvolti i tradizionali trajni. Fotografia tratta dal sito manganofoggia.it.

Figura 15. La Pianara come appariva nella pianta del Mongelli.


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Dopo il 1731 l’edificazione extra moenia a Foggia vedrà interessati come abbiamo visto precedentemente, i ceti popolari ma anche alcune famiglie, astri nascenti di quella borghesia agricola che aveva costruito le sue fortune prima con la transumanza ed in seguito con l’agricoltura. Testimonianza di queste nuove elite sono i palazzi ovvero le case palaziate che sorgeranno nei pressi del piano delle Fosse, lungo il tratturo Foggia Barletta (l’attuale area di Via della Repubblica) o lungo la Via Manzoni. Si tratta di edifici a due piani fuori terra con la presenza di orti e giardini annessi e ben rappresentati come pertinenze nella pianta di Foggia disegnata dall’architetto Mongelli nel 1839. Palazzo Angeloni, Cutino-Figliolia etc. sono solo alcuni esempi di architettura che aveva trovato collocazione in questa area. Nel palazzo Cutino-Figliolia oltre alla struttura residenziale va ricordato il giardino pensile unica testimonianza privata rimasta nella città a far compagnia alla Villa Comunale. Tra le strutture architettoniche riconvertite ad usi diversi ed oggi non funzionante va ricordato l’ex carcere che aveva sede in una struttura religiosa di accoglienza. L’edificio contiene al suo interno un chiostro sul genere di quelli conventuali. Del complesso conventuale dei Cappuccini è rimasta una traccia flebile di un’arcata, ed oggi versa nel più totale abbandono. La stessa stazione ferroviaria venne allocata in un’area distaccata dal nucleo storico, e la scelta non fu casuale, perché le intenzioni dell’amministrazione cittadina di allora, era di avere un’espansione verso Nord est cosa che avrebbe visto la ferrovia non precludere con il suo tragitto. Fu questa un’occasione per realizzare un impianto a galleria in ghisa e vetro che venne distrutto dai bombardamenti del 1943. Piazze e monumenti presenti nell’area dell’ex Piano delle Fosse L’antico toponimo, Piano della Croce, derivato dalla presenza di una croce viaria risalente al XVI secolo, è rappresentato nella pianta del Mongelli, con tutti gli edifici prospicienti la piazza21. In posizione baricentrica la chiesa di San Giovani Battista, che all’epoca dell’estensione della pianta, era divenuta parrocchia e come tale assurgeva al compito di cura degli abitanti delle case e dei palazzi vicini. Un’architettura religiosa d’impronta barocca che è posta in asse alla Porta grande della città. Quest’ultima funge da cerniera per due importanti edifici pubblici: la Casa comunale e la Biblioteca, ubicati nella parte di mappa segnata dalla lettera B, e la sede delle Scuole pie e collegio, gestite dai padri Scolopi nel loro convento intitolato a San Gaetano, edificio segnato con la lettera F. Di fronte ala chiesa di san Giovanni Batista, insiste una cortina edilizia settecentesca che dopo i bombardamenti ha perso alcuni elementi architettonici tipici quali le alte arcate che permettevano sia l’accesso al piano che la creazione di terrazze sul fronte principale. Questi edifici sorgono sul sedime di quella che era la cinta muraria, una situazione che si riscontra nella presenza di u forte dislivello tra il fronte sul Piano delle Fosse e la strada posta all’interno del nucleo storico.

Le croci viarie hanno una larga rappresentanza nei comuni della provincia di Foggia, solitamente hanno due scene diverse sui due lati, da una parte la Crocefissione, con a bassorilievo la presenza della Madonna, di San Giovanni evangelista e della Maddalena, sul lato opposto la deposizione con la canonica versione della Madonna con sulle gambe il corpo di Gesù.

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Figura 16. Pianta della città di Foggia redatta dal Mongelli nel 1839. Si tratta della prima e organica rappresentazione della città disegnata secondo i criteri della moderna topografia. Sono rappresentati i diversi quartieri sotto forma di parrocchie. Interessanti risultano i tematismi, come giardini e orti urbani e/o extra urbani. Nel caso specifico si legge nell’area nord est, il Piano della Croce e le edificazioni post terremoto 1731. Foggia, Museo Civico.

Figura 17. Particolare della pianta di Foggia del Mongelli. Con il numero 22 è indicato Vico Cutino a lato del Palazzo Cutino-Figliolia. Sul retro appare allora come oggi un giardino. Il piano della Croce, prospiciente il palazzo, rispetto al retro dello stesso risultava e risulta tuttora ad una quota di circa cinque metri superiore, questo ha di fatto creato un giardino pensile, unico rimasto in città.

Figura 18 e 19. L’articolato edificio di Palazzo Angeloni come è raffigurato nella pianta del Mongelli, e come appariva tra le due guerre. Fotografia da sito manganofoggia.it.

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Oltre agli edifici in forma quasi isolata vi è la Chiesa di San Rocco, una piccola chiesa ad aula unica che era di pertinenza di una delle due compagnie di sfossatori, l’altra si collegava alla scomparsa cappella di Santo Stefano. La chiesa è posta in asse con un’altra importante testimonianza architettonica, quale il neoclassico Teatro “U. Giordano”. Ma sicuramente un ruolo importante, anche perché sempre riportata in tute le raffigurazioni dela città è quello svolto da Porta Grande. Unica certezza di un’esistente cinta muraria, la porta conserva al suo interno un fornice a tutto sesto in pietra con, ai lati due grossi cardini in pietra. Quello che si vede esternamente è il frutto di una sistemazione risalente al primo quarto del XIX secolo. Tra gli interventi realizzati su quello che era il Piano delle Fosse, va ricordato il cosiddetto Palazzo dei Contadi, ovvero l’edifico costruito durante il fascismo come sede della Corporazione dei lavoratori dell’Agricoltura. Un’architettura povera nei materiali e nel disegno, l’opera venne realizzata con la seconda guerra mondiale in corso e quindi con il massimo risparmio di materiali come cemento e ferro. Sull’apparato decorativo non ci furono economie, visto che furono predisposte una serie di statue in marmo di Carrara in uno stile che si può definire di realismo fascista. Le statue dopo la guerra furono trasferite nei giardini della Fiera dell’Agricoltura. In quest’ultima, si può vedere come antistante al prospetto della Maddalena sul Piano delle Fosse ci sia un nuovo fabbricato. Si tratta della sede dei Magazzini del Piano delle Fosse di Foggia, uffici sorti in seguito alla trasformazione del Piano delle Fosse in Ente Morale nel 1922. Questa piccola stecca di edifici ha superato i bombardamenti del 1943, una sorte diversa toccherà il complesso della Maddalena, anche se i danni del bombardamento non erano così gravi da portare 30 anni dopo la guerra alla totale demolizione di un pezzo di storia dell’architettura e della società di Foggia. Il complesso monumentale della Chiesa del Monte Calvario, fin dall’origine conosciuta come la chiesa delle Croci, segna in modo netto una delle direzioni dei diversi tratturi che arrivavano a Foggia. Un’architettura barocca con un forte richiamo al barocco romano e napoletano, sia nella soluzione della chiesa vera e propria che nelle residuali cinque cappelle poste sempre in asse lungo l’itinerario dell’originario percorso penitenziale che le erezioni dei Calvari avevano acquisito nel mondo cattolico dopo il Concilio di Trento. Intorno e di fronte al complesso delle Croci, oltre ad una serie di architetture residenziali edificate in maniera spontanea dopo il sisma del 1731, insistono una serie di architetture religiose come la chiesa conventuale di Sant’Anna, la chiesa di Sant’Eligio. Quest’ultima conosciuta sulle carte della transumanza come chiesa della Madonna di Loreto. Nella legenda della pianta del Mongelli ala chiesa di Sant’Eligio è associato un convento, Lo spazio di confluenza dei tratturi davanti alle Croci è stato trasformato negli anni Venti del XX secolo in una piazza alberata con nel centro un monumento al sindacalista Filippo Corridoni. Oltre alla piazza derivata dalla confluenza dei tratturi, sul proseguimento del tratturo verso il Piano della Croce venne eretto un monumento dalle tipiche fattezze barocche: l’Epitaffio. Una guglia sulla cui cima insiste la statua di uno dei re aragonesi promotori della Regia Dogana delle pecore, ovvero del sistema economico finanziario che per più di quattro secoli ha caratterizzato l’economia ed il territorio della provincia di Foggia e di quelle limitrofe. 14

Figura 20 e 21. A sinistra particolare dalla pianta del Mongelli, il vasto complesso dei Cappuccini, con in posizione angolare laterale, la Chiesa e le strutture conventuali con l’ampio chiostro e i giardini con l’orto. A destra in una fotografia dei primi del secolo XX, sullo sfondo la chiesa ed il convento dei Cappuccini ripresi da Via San Severo. Fotografia sito manganofoggia.it.

Figura 22. Particolare del Piano della Croce nella pianta del Mongelli.


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Figura 28. La chiesa del Monte Calvario nella pianta del Mongelli, in alto a sinistra segnata con il n.2 la chiesa di Sant’Eligio

Figura 24. La cortina di palazzi settecenteschi che s’affacciavano su Via della Repubblica dopo i bombardamenti del 1943. Sulla sinistra in primo piano la statua del Contadino che adornava l’omonimo palazzo, attualmente nei giardini della Fiera di Foggia. Fotografia dal sito manganofoggia.it

Figura 29. Il complesso della chiesa delle Croci in una cartolina del 1917. Fotografia dal sito manganofoggia.it

Figura 31. L’arco trionfale che immette alla complesso della chiesa delle Croci.

Figura 25. L’isolato del Conservatorio femminile della Maddalena, a sinistra nella pianta del 1839 del Mongelli, a destra in una planimetria del 1928 redatta dall’ufficio tecnico comunale.

Figura 26 e 27. Gli uffici de I Magazzini Piano delle Fosse in due fotografie degli anni Venti. Nella prima s’ intravvede il portale d’ingresso al Conservatorio della Maddalena, in entrambe sullo sfondo la copertura del Teatro Giordano. Fotografie sito manganofoggia.it

Figura 30 e 32. La teoria delle cappelle della chiesa del Monte Calvario e lEpitaffio prima del recente intervento di restauro 15


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2.2.4 Il contesto storico-urbano nel settore nord del nucleo antico di Foggia Il contesto nel settore nord del nucleo antico di Foggia non è un dato assegnato ma rappresenta un prodotto logico che incrocia variabili di diverso tipo, in prima istanza, a carattere storico, urbanistico ed infrastrutturale. Le conoscenze messe in campo per avviare una progettazione urbana nel settore di riferimento, adottano pertanto una prospettiva essenzialmente morfologico-funzionale tralasciando in questa fase la

prospettiva ecologica. L’osservazione nei caratteri morfologici, funzionali e di giacitura, sappiamo essere elementi distintivi degli ambiti d’intervento che ci permettono di recuperare, laddove possibile, elementi di qualità e sostenibilità insiti nella città costruita. Forme, orientamenti e rapporti dimensionali rappresentano pertanto alcuni importanti parametri di riferimento. La tabella 1 sintetizza le principali fasi di elaborazione del contesto e serve da guida per la lettura degli elaborati grafici.

FONTI, VARIABILI E CONTENUTO INFORMATIVO PRODOTTO PER L’ELABORAZIONE DEL CONTESTO STORICO-URBANO Fonti

Variabili

Contenuto informativo

Ortofoto, volo 2008 DPP 2006 PCT, 2010

- Detrattori di qualità urbana del centro - Luoghi di eccellenza della città consolidata - Delimitazione storica dell’area demaniale tratturale - Suoli da alienare (a titolo oneroso o gratuito)

Aspetti emergenti del sistema insediativo (densità,morfologia, orientamento, dimensioni, mix funzionale, spazio aperto urbano/rurale)

- Elenco preesistenze urbanistiche costruito analizzando le carte dello sviluppo urbano di Foggia secondo Francesco Ciccarelli; integrazioni con documentazione cartografica ed iconografica - Emergenze architettoniche

Emergenze storiche architettoniche archeologiche (ESAA) 1. con trasferimento d’uso o di localizzazione 2. scomparse 3. esistenti

Valore storico

DPP 2006 PCT, 2010 Indagine storica

- detrattori della qualità urbana - quinte edilizie (detrattori) - spazi pubblici, piazze, giardini, slarghi - area di sedime tratturale - ESAA con trasferimento d’uso, scomparse esistenti

Valore storico vs detrattori

Tav. 3 Preesistenze e detrattori di qualità

DPP 2006 PCT, 2010 Indagine storica

- detrattori della qualità urbana - quinte edilizie (detrattori) - spazi pubblici, piazze, giardini, slarghi - area di sedime tratturale - ESAA con trasferimento d’uso, scomparse esistenti

Valore storico vs attrattori

Tav 4 Preesistenze e luoghi di eccellenza

DPP 2006 PCT, 2010 Indagine storica

Tutte le precedenti

Contesto urbano (area di intervento)

(scenario urbanistico di riferimento. Lab. Facciamoci un’idea: PUG Foggia, 2011) PUMAV Programma di riqualificazione aree industriali dismesse PRUa c.s Borgo Croci

- potenziamento della viabilità esistente - percorso treno tram - zone di scambio intermodale - aree industriali dismesse - rigenerazione urbana

Articolazione funzionale e spaziale del sistema di mobilità e assetti programmati

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n. tavola grafica

Tav. 1 Analisi Urbanistica

Tav. 2 Preesistenze

Tav. 5 Analisi storico - urbanistica

Tav. 6 Progetti futuri


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L’indagine storica per l’individuazione delle preesistenze e delle emergenze architettoniche può essere riassunta nella tabella nella quale appare: la cartografia di riferimento; la periodizzazione, lo stato della emergenza (esistente, scomparso, trasferimento e/o cambiamento destinazione d’uso). Ogni porzione di tabella corrisponde a ciascuna delle fasi di sviluppo interpretate in base alle carte [ Fig. 22 - Foggia sviluppo dalle origini agli inizi del Sec. XVIII, Fig. 23 - Foggia sviluppo dagli inizi sec XVIII alla metà Sec XIX, Fig. 24 - Foggia, sviluppo dalla 1a metà Sec XIX agli inizi Sec XX, Fig. 25 - Foggia sviluppo fascista 1930-43.. Fig. 26 - Foggia, sviluppo 1943 al 1976 ] di Francesco Ciccarelli (1976). (In tabella : T: trasferimento e/o cambiamento destinazione d’uso; S: scomparso; E: esistente). Gli elementi di riflessione emersi dal lavoro di analisi ed il riferimento di alcuni criteri generali della PUE ci permette di operare delle scelte di contenuto per un meta-progetto di un parco lineare.

Tabella 1a - FOGGIA ORIGINI / SEC. XVII Fig. 22 - Foggia dalle origini (?) agli inizi del Sec. XVIII (F. Ciccarelli) Denominazione

Stato

Localizzazione

TRATTURI VIE, PIAZZE (spazi urbani) Tratt. Candelaro

S

P. FOSSE - SETTORE - VERSO

Tratt. Regio

S

P. FOSSE - SETTORE - VERSO

Tratt. S. Martino

S

P. FOSSE - SETTORE - VERSO

Tratt. Foggia-Manfredonia)

S

P. FOSSE - SETTORE - VERSO

Piazza della Croce

E

VIA

EDIFICI STORICI RELIGIOSI E MONUMENTI Chiesa delle Croci Convento dei Cappuccini

ESISTENTE

QUARTIERE CROCI

SCOMPARSO

QUARTIERE / DEMOLIZIONE

Santa Maria di Loreto

S

TRATT / DEMOLIZIONE

Chiesa di San Giovanni

E

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE

Santo Stefano

S

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE / DEMOLIZIONE

San Rocco

E

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE -

La Maddalena

S

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE - / BOMBE / DEMOLIZIONE RESTI

Santa Maria della Croce

S

(UFFICI STATALI) P CAVOUR

Comprensorio dell’Aquila

S

PIANO DELLE FOSSE

Porta Grande

E

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE

Epitaffio

E

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE

La Croce

E

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE

Chiesa di San Lazzaro Vescovo

S

TRATT. / CIMITERO) DEMOLIZIONE AMP:CIMITERO)

Torre di S. Martino

S

TRATT. /

Santo Sepolcro

S

TRATT. /

San Nicola

S

TRATT. /

Sant’Eligio

S

QUARTIERE CROCI ARCHITETTURA MILITARE

Cinta muraria

S

PIANO DELLE FOSSE / DEMOLIZIONE ARCHITETTURA CIVILE

Pozzo e Taverna della Pianara (Chianara)

S

La Fossa di Bassano

S

PIANO DELLE FOSSE - TRATT. BOMBE / DEMOLIZIONE ARCHITETTURA RURALE

FOSSE 1651 (localizzazione incerta)

18

TRATT. / “L’arma è aqua, et fuoco perche sotto ogni poco che si cava sotterre si trova aqua; de sopra è caldo, fa da mille fuochi, et è detta fogia dalle fosse, che vi sono in gran quantità di grano perché fossa dicesi in quella lingua loro foggia”. Fig. 3 - Foggia 1651 (forse piazza de Sanctis?) e al interno delle case (sotto)


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale”

Città di Foggia

Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

(segue Tabella 1d) ARCHITETTURA RURALE

Tabella 1b. - FOGGIA INIZI SEC. XVIII / META SEC. XIX Fig. 23 - Foggia dagli inizi sec XVIII alla metà Sec XIX (F. Ciccarelli) Denominazione

Stato

Localizzazione

Municipio (ex Ch S. Gaetano) Porta Grande

T

EDIFICI STORICI RELIGIOSI E MONUMENTI

PORTA GRANDE (INT) / Nuovo palazzo Comunale, diventa Conservatorio.

ARCHITETTURA CIVILE

Piazza della Croce (Piano delle Fosse)

T

PIANO DELLE FOSSE

Mulino Iorio

TRATT. / DEMOLIZIONE COSTRUZIONE PALAZZINA RESIDENZIALE

Ospizio dei Carmelitani Scalzi

S

TRATT. / DEMOLIZIONE

Le fosse sotto il Palazzo dei Contadini

PIANO DELLE FOSSE – SETTORE - DEMOLITE / COSTR. PALAZZO

S. Eleuterio

S

TRATT. / DEMOLIZIONE

Stazione Autobus (Piazza della Repubblica)

S. Gaetano

S

TRATT. / DEMOLIZIONE

Blocchi INCIS Arch

ARCHITETTURA CIVILE

T

P. FOSSE / CAMB. DEST. USO Diventa Pz S. Francesco (fosse sotto esistenti?) PIANO DELLE FOSSE

Le fosse sotto il Palazzo dei Contadini

PIANO DELLE FOSSE – SETTORE - DEMOLITE / COSTR. PALAZZO ARCHITETTURA E MONUMENTI RELIGIOSI

Palazzo S. Martino

S

?

Le Forche

S

TRATT. / DEMOLIZIONE RESTI

La Maddalena

VIA / BOMBE / DEMOLIZIONE RESTI

Ferraria dell’Aquila

S

TRATT. / DEMOLIZIONE RESTI

La Pianara

VIA / BOMBE / DEMOLIZIONE RESTI

Case popolari 3 schiere dietro alla Chiesa di San Giovanni

E

VIA

Il Comprensorio dell’Aquila

Borgo Croci

E

VIE

Palazzo Cuttino Figlolia con il giardino pensile

E

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE

Terrazzi sopraelevati affiancate agli edifici tra Porta Grande e la Maddalena

S

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE / DEMOLIZIONE

VIA / BOMBE / DEMOLIZIONE RESTI TRATTURI VIE E PIAZZE

Piazza della Repubblica

T

PIANO DELLE FOSSE – SETTORE - Diviene Piazza San Francesco

Tabella 1e - FOGGIA 1943 – 1976 Fig. 26 - Foggia, sviluppo 1943 al 1976 (F. Ciccarelli) Tabella 1c- FOGGIA META SEC. XIX / INIZI SEC XX Fig. 24 - Foggia, 1° metà Sec XIX agli inizi Sec XX Denominazione

Stato

Localizzazione

Le fosse sotto il Palazzi nuovi

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE - DEMOLITE / COSTR PALAZZI

Insediamenti spontanei Rom affianco alle Croci

Trasferiti in vari luoghi

Palazzo Muscio

AFFIANCO TEATRO GIORDANO DEMOLIZ./COSTR. GRATTACIELO RUBINO

PORTA GRANDE

Palazzo Persichetti

PIANO DELLE FOSSE – SETTORE - (PIAZZA SAN FRANCESCO)

Il mercato del Centro Storico

DEMOLIZ. PARZIALE / CAMB. DEST. USO Attuale uso culturale

PORTA GRANDE

ARCHITETTURA PRE-INDUSTRIALE E COMMERCIALE DEI MAGAZZINI GENERALI Aggiungono due archi laterali a Porta Grande

Stato

ARCHITETTURA CIVILE

Localizzazione

ARCHITETTURA MILITARE La Specola Meteorologica, (sopraelevazione Porta Grande)

Denominazione

Stallaggio Moderno

S

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE - / DEMOLIZIONE

Ferramenta Domenico Ruggiero

S

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE - / DEMOLIZIONE

ARCHITETTURA INDUSTRIALE

Deposito?

S

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE - / DEMOLIZIONE

Fabbrica Laterizi Ciminiera

Magazzini Generali

E

VIA

Stazione Ferroviaria (900) (Edifici e nave)

STAZIONE BOMBE/ DEMOLITE / COSTR. PALAZZO NUOVO

Sovrapposizione del tracciato dei tratturi sulla planimetria della città dell’anno 1955

ESPANSIONE - EDILIZIA RESIDENZIALE

Unità residenziale Tratturo dei Preti, Foggia C. Aymonino 1957

TRATTURO DEI PRETI?

ARCHITETTURA E MONUMENTI RELIGIOSI La Chiesa di San Gaetano (Porta Grande int)

T

PORTA GRANDE / CAMBIAMENTO DEST. USO Diventa Sede Municipio

QUARTIERE INDUSTRIALE BOMBE/ DEMOLITE

Tabella 1d - FOGGIA SVILUPPO FASCISTA 1930 – 43 Fig. 25 - Foggia sviluppo fascista 1930-43 (F. Ciccarelli) Denominazione

Stato

Localizzazione

ARCHITTETURA STATALE Camera del Lavoro (Palazzo dei Contadini) 52° Corpo Vigili del Fuoco

E

PIANO DELLE FOSSE - SETTORE – (sculture spostate recinto della Fiera)

T

QUARTIERE / CAMBIAMENTO DEST. USO Diventa Teatro del Fuoco

ARCHITETTURA INDUSTRIALE Silos Granario di Foggia

E

QUARTIERE INDUSTRIALE

Uffici Statali (demolizione Chiesa Santa Maria della Croce)

E

QUARTIERE INDUSTRIALE

Palazzo Cuttino

T

PIANO DELLE FOSSE / CAMBIAMENTO DEST. USO Ist Cuttino (scuola suore)

L’Ospizio dei Carmelitani

S

QUARTIERE CROCI BOMBARDAMENTI

ARCHITETTURA RURALE Le fosse sotto il Palazzo dei Contadini

T

PIANO DELLE FOSSE – SETTORE - DEMOLITE / COSTR PALAZZO NUOVO

T

TRASFERITE / NUOVO RECINTO FERIALE / Trasferimento V. Bari/

Piano delle Fosse (fosse granarie) Architetture effimere (fiera di maggio, ecc.)

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2.2.5 Un parco lineare come ipotesi di armatura urbana «La struttura dello spazio aperto della città dipende dall’assetto degli edifici che intorno ad esso si collocano: una piazza non esiste senza il progetto delle cortine prospicienti, un viale non esiste senza il progetto dei fronti urbani (altezze, funzioni, destinazioni d’uso dei piani terra, allineamenti dei fronti, tipologia e ritmo degli edifici...). Una visione integrata di edifici e spazi aperti consente un maggiore controllo della forma e della qualità dello spazio urbano complessivo»22. Il “disegno del suolo” è parte di quel prodotto logico già menzionato. Si tratta in termini generali de «la risultante della natura, dimensione, forma e funzione di tutti gli spazi, costruiti e non, che hanno

rilevanza ai fini della definizione dello spazio pubblico e di uso pubblico, ivi compresa la natura, la forma e la funzione dell’ “attacco a terra”, ovvero dell’intero basamento degli edifici, quella parte cioè che “dialoga’ con lo spazio aperto e con quello di uso pubblico». La tabella sotto indica i passaggi successivi alla definizione del contesto storico-urbano e la costruzione degli elaborati grafici utili alla definizione e rappresentazione delle scelte meta progettuali.

22

Documento regionale di assetto generale (DRAG) Criteri per la formazione e la localizzazione dei Piani Urbanistici Esecutivi (PUE), p. 694.

Fonti , variabili e contenuto informativo prodotto per l’elaborazione del meta progetto Fonti

Variabili

Contenuto informativo

n. tavola grafica

Ortofoto, volo 2008 DPP 2006 PCT, 2010

- Detrattori di qualità urbana del centro - Luoghi di eccellenza della città consolidata - Delimitazione storica dell’area demaniale tratturale - Suoli da alienare (a titolo oneroso o gratuito)

- Disegno del suolo

Tav. 7 Area di intervento

PCT, 2010 Disegno del suolo

- Sedime tratturale - Delimitazione di ambiti dedotti dall’analisi degli aspetti formali, funzionali e dell’insediamento

- Ipotesi di “armatura urbana” e scelte in merito alla relazione con il sito

Ortofoto

- Morfo-tipologie insediative - Tessuto urbano

- Contesti urbani storici - Tessuto irregolare “cretto” - Maglia ortogonale (aree ‘700) - Contesti urbani consolidati e in via di consolidamento (periferici e marginali o in formazione in modalità accentrate) - Tessuto compatto consolidato della città del Novecento - Contesti urbani da riqualificare - Tessuti discontinui - Ambiti insediativi eterogenei

Tav. 9 Pieni e vuoti

Riferimenti concettuali

- Sedime tratturale - Disegno del suolo - Struttura dello spazio aperto - Visualizzazione dell’articolazione gerarchica degli spazi aperti

- Continuità dello spazio aperto nel contesto urbano di riferimento

Tav. 10 Identificazione di elementi del Parco Lineare

Sedime tratturale Struttura dello spazio aperto Ambiti del meta-progetto

- Sistema verde urbano-aree pubbliche-sistema dei percorsi-viabilità

Tav. 8 Ambiti di intervento

Tav. 11 Evocazioni del meta-progetto

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La tipologia di contesto urbano identificato nell’analisi storico-urbanistica ci permette di riconoscere specifici ambiti di intervento contrassegnati nella Tabella seguente con delle lettere ed un concettochiave caratterizzante. Ciascun ambito è parte integrante di un sistema verde urbano-aree pubblichesistema dei percorsi-viabilità proposto nelle tavole 10 (Identificazione degli elementi del parco lineare) e 11 (Evocazione del Metaprogetto) sulla base del valore storico architettonico del contesto. Tipo di contesto e di tessuto urbano per ambito del metaprogetto TIPO DI CONTESTO URBANO RILEVATO

TESSUTO URBANO

AMBITO DEL META PROGETTO

CARATTERE

Contesti urbani storici

tessuto irregolare “cretto”

E -RICOLLEGARE

RICOLLEGARE

maglia ortogonale (aree ‘700)

E-F - ABITARE

ABITARE

Contesti urbani consolidati e in via di consolidamento

tessuto compatto consolidato della città del Novecento

G

RISCOPRIRE

Contesti urbani da riqualificare periferici e marginali

tessuti discontinui

D (2)

SOSTARE E FLUIRE

Contesti urbani da riqualificare in formazione in modalità accentrate

ambiti insediativi eterogenei

D (1); B/F

SOSTARE E FLUIRE

La proposta, a partire dalla delimitazione degli ambiti dedotti dall’analisi degli aspetti formali, funzionali e dell’insediamento, articola in forma di parco lineare tutti gli spazi aperti visualizzandone in maniera schematica l’articolazione gerarchica. Una serie di evocazioni, alimentate dal lavoro di importanti progettisti impegnati nella riqualificazione di spazi pubblici o di nuove attrezzature ad uso pubblico, ha permesso di comunicare le possibile scelte di assetto, tenendo presente le peculiarità di ciascun ambito del meta-progetto. I progettisti e le opere di riferimento spaziano da Peter Eisenman. Progetto Canareggio. Venezia 1978; Progetto Columbus Convention Center, Ohio, 1989-93; The high line linear park. New York, Manhattan; FOA. Yokohama, Japan, 2000-2002; NOX, Son–o-house, The Netherlands; Esposizione Agricola Internazionale China, 2009-2011; Riqualificazione del River Front Ribera Das Naus Lisboa - Portogallo, 2009; Parco Urbano Valdebebas, Madrid, 2009; Parco verde di Mondego - Coimbra, 2004-2006; Parco Urbano di Sáo Romáo Leiria - Portogallo 2003-2006; Giardino di Cordoaria, Porto, Portogallo, 1999, 2000; Alejandro Aravena, Elemental Quinta Monroy, Iquique, Cile 2003-2004, Elemental Renca, Santiago, Cile; Alfredo Arribas, Città delle musiche dal vivo; Centro archeologico l’Almoina (Valencia); Enric Miralles, Parlamento di Edimburgo; Alfredo Arribas, Palazzo degli sport, Leipzig (1995-1996). Il concept si compone pertanto dei seguenti elementi rappresentati nella tavola 11 con le evocazioni associate a ciascun ambito di meta-progetto: - Affioramenti e residui intesi come risorsa del paesaggio urbano del “piano delle fosse” - Sviluppo in lunghezza - Riuso delle infrastrutture e delle dismissioni 30

- Passerelle, passeggiate, contemplazioni - Struttura e tecnica nel disegno del percorso - Strutture che derivano dal movimento (nel passato e del presente) lungo infrastrutture storiche (porosità) - Strategia verde (porzioni interessate da specifici progetti di botanica) - Rafforzare ed affiancare processi di rifunzionalizzazione e riqualificazione (programmati) - Trasformazione funzionale e fisica di spazi di frontiera (tra riuso ed abbandono) - Rete di compenetrazione tra circolazione/paesaggio - Ritmi di connettività, circolazioni, rinnovamento, eleganza, dislivelli, passerelle, arterie principali, diverse piantumazioni - Tensione tra diversi elementi, integrare le parti, ridisegno - Valorizzare i paesaggi del margine - Creare un luogo vivace - Complementarietà di linee di frontiera, - Settori di parco recintato con filtro - Punti di sosta, sequenze di percorsi - Ampie zone di ricreazione, di sport informali - Sistema integrato di percorsi da bicicletta, diverse quote di percorso - Texture mutevoli, disegno di percorsi, localizzazione aree di sosta, camminamenti disegnati come vuoti - Permettere di rinnovare il quartiere lasciando gli abitanti nel loro posto - Strutture delle case (economiche ed ampliabili), - Forme di cooperazione tra gli abitanti - Permettere le personalizzazioni - Partecipazione nella progettazione


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2.3 Analisi di contesto sociale, demografico ed economico Nel DPRU di Foggia, l’ambito perimetrato con la D.C.C. n.44/2011 è costituito dalla ricongiunzione dei due che furono definiti dalla Giunta Comunale nel 2009 e, all’epoca, infruttuosamente portati all’attenzione del Consiglio comunale. Con tale ambito unico si sollecita anche una soluzione alla criticità costituita dalla cesura operata dall’infrastruttura ferroviaria. “La Ferrovia”, per la Foggia moderna, è un elemento fondativo. Dal 1863, quando fu inaugurata la stazione ferroviaria, la tendenza allo sviluppo urbanistico nell’arco est-sud fu molto accentuata. Alla formazione, sulla trama tratturale, del complesso del Palazzo degli Studi e dell’Istituto “Saverio Altamura”, si aggiunse, tra il 1875 e il 1878, Piazza Cavour e si crearono le premesse di assi che oggi sono Via Torelli e Via Conte Appiano, che “cuciono” le Sottozone A1 e A2 del Quadrante A e la Sottozona B2 del Quadrante B nell’ambito perimetrato dal DPRU, selezionate per il Piano “Rigenerare lungo la memoria”. Risale al 1894 la realizzazione dei magazzini generali, oltre la zona ferroviaria, e di seguito una serie di opifici industriali e agrari fino alla costruzione del macello su Via Manfredonia (1895). A quest’epoca si fa risalire la grande espansione che interessava molto marginalmente il nucleo antico, sviluppandosi lungo arterie che rappresentavano vecchie o antiche direttrici e su suoli liberi, spesso demaniali23. Nel DPRU è rimarcata la necessità di chiamare in causa anche un soggetto del privato economico molto importante in tutti i processi di rigenerazione/trasformazione urbana che si stano osservando in Italia: il Gruppo Ferrovie dello Stato che, peraltro, propone a Foggia il decisivo indirizzo del collegamento Alta Velocità Bari-Foggia-Napoli e che, viceversa, è un player che realizza trasformazioni urbane su tavoli negoziali del tutto avulsi dai bisogni espressi dalla città, impegnato com’è in importanti operazioni immobiliari connessi alla dismissione di aree ferroviarie e dei servizi ad esse connessi. I caratteri del contesto entro cui si situa il Piano “Rigenerare lungo la memoria” sono emersi all’attenzione della città, da ultimo, nel 2008 quando il Comune di Foggia elaborò il dossier relativo alla proposta di Zona Franca Urbana per l’accesso ai finanziamenti del Fondo istituto con la Finanziaria 2007 e modificato con la Finanziaria 200824. Nel perimetro della ZFU foggiana erano ricomprese, fra le altre, Via Calvario, Viale Dauno, Via San Severo, Piazza Sant’Eligio, Via Sant’Eligio, Via della Repubblica, Via Diomede, riguardate dal Piano “Rigenerare lungo la memoria”. La proposta foggiana si concentrava su un’area dove risiedono 12.443 abitanti, pari al 12,47% della popolazione complessiva del capoluogo, con un tasso di disoccupazione pari al 24,31%.

La rapida sintesi della funzione svolta dalla realizzazione della stazione ferroviaria è tratta da SALVATO Vincenzo, Foggia città territorio e genti. Storia documentata dall’XI secolo ai giorni nostri, Collana: “Platea magna”, Claudio Grenzi Editore, 2005. 24 Il 5 agosto 2008 la Giunta regionale pugliese, nell’approvare la relazione tecnica predisposta dal Settore sistema integrato servizi sociali, a sua volta approvata dal Gruppo di lavoro interassessorile di individuazione delle proposte di Zone Franche Urbane, inserì la proposta di Foggia tra quelle «di interesse prioritario regionale». Nella relazione tecnica regionale si leggeva: «Il Comune di Foggia dimostra di avere una strategia complessiva di intervento, anche nella gestione del progetto. L’area scelta nella proposta di ZFU è caratterizzata da una “centralità periferica” che rappresenta un caso emblematico di marginalità territoriale, aggravato dalle condizioni di disagio socio-economico e dalla complessità delle politiche di integrazione e inclusione in atto (presenza rilevante di famiglie monoreddito e monogenitoriali, immigrazione e devianza minorile). Sull’area sono state messe in atto azioni di progettazione partecipata che hanno portato alla costruzione di programmi di intervento (PIRP, ecc.)». 23

32

L’Indice del Disagio Socioeconomico fotografa un tasso di disoccupazione pari a 24,31%, rispetto al dato nazionale pari all’11,58%; un tasso di occupazione pari al 32,5%, rispetto al dato nazionale del 42,94%; un tasso di concentrazione giovanile (fino a 24 anni) pari a 33,13%, rispetto al dato nazionale del 25,42%; un tasso di scolarizzazione (6 anni di età con almeno un diploma di scuola secondaria) pari a 21,58%, rispetto al dato nazionale del 33,36%. Già nell’elaborazione della ZFU, fra i propositi dell’Amministrazione comunale spiccava l’obiettivo di «determinare un meccanismo di intervento costituito non da singoli episodi progettuali, bensì da una strategia complessiva che incida sul “Sistema Complesso Urbano” attraverso una rete di interventi» che si articolavano lungo tre direttrici: - l’incentivo a localizzare nuove iniziative nell’area, specie nei servizi alle persone e alle imprese, creando le condizioni economiche, amministrative e sociali adatte allo sviluppo imprenditoriale e al miglioramento della qualità della vita; - la riqualificazione del centro urbano e delle aree che presentano fattori di maggiore degrado e disagio, migliorando la qualità della vita in particolare nel centro storico, incrementandone le dotazioni infrastrutturali ed i servizi, promovendo l’integrazione sociale e la lotta alla marginalità, con particolare attenzione ai soggetti considerati più deboli nonché favorendo lo sviluppo di nuove forme di vita associata in grado di favorire processi di integrazione, coesione e recupero della fiducia sociale; - la soddisfazione dei bisogni sociali di base (tempo libero, aggregazione socioculturale, cura della persona, sostegno alle famiglie) attraverso la crescita del sistema infrastrutturale e l’offerta di servizi sociali per le persone e le comunità, e lo sviluppo dell’economia sociale. In zone immediatamente a ridosso di quelle individuate per il Piano “Rigenerare lungo la memoria”, si sono attivati, nel passato prossimo e più remoto, interventi con il Programma PIC-Urban (1994-1999) e con i POR Puglia 2000–2006: una “contiguità” che rafforza l’idea di non lanciare una sperimentazione da zero ma punta a dare valore a programmi e risorse pubbliche che già si erano concentrate nel centro urbano del capoluogo, parametro questo della continuità delle azioni, a livello europeo considerato fondamentale nella programmazione di azioni pubbliche. Allo stesso principio di continuità, si lega l’inserimento, tra gli interventi di “Rigenerare lungo la memoria”, di un’area intorno alla Chiesa delle Croci che fa leva su una progettazione già predisposta dal Comune di Foggia sia nel Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile 2008, sia nel 2010 in riscontro all’Avviso Pubblico regionale per la raccolta di manifestazioni di interesse da includere nel Programma coordinato per l’attuazione del Piano Nazionale di edilizia abitativa di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 luglio 2009. Tale progettualità si connette a un’altra, egualmente matura al punto da essere defintiva, compresa nel parco progetti del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020 – Innovare e Connettere”, riguardante il monumento nazionale della Chiesa delle Croci, luogo simbolo di Foggia, collocatosi al tredicesimo posto della classifica nazionale, al quinto nella graduatoria delle chiese italiane da salvare e al terzo per numero di segnalazioni via web nel censimento 2010 “Salviamo i luoghi del cuore” promosso dal Fondo Ambiente Italiano. Nel confermare alcuni elementi “detrattori di qualità urbana” già evidenziati dal DPP al PUG, il DPRU evidenzia, nel contesto di “Rigenerare lungo la memoria”: fenomeni di abbandono da parte della popo-


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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lazione locale con depressione dell’attrattività residenziale (testimoniata dall’andamento del mercato immobiliare), occupazione della zona da parte di immigrati e nascita di piccole attività commerciali non coordinate, mancanza di spazi aperti, mancanza di sicurezza, fenomeni di sottrazione di funzioni legate a consumi culturali-ricreativi (come la chiusura di due storiche sale cinematografiche (“Capitol” e “Ariston”), diradazione di modelli sociali relazionali storici che si concentravano sul viale XXIV Maggio e nella Villa Comunale, funzioni legate al commercio di beni di consumo non durevoli (abbigliamento, alimentari) e prodotti venduti in pubblici esercizi (alcolici, tavole calde) che si sono posizionate verso “target” di consumatori molto bassi, concentrazione di funzioni di servizi money transfer, phone center e negozi etnici e pseudo-etnici. Il contesto è interessato anche dal fenomeno delle aree industriali dismesse. Oltre alla dismissione industriale (che ha riguardato imprese ubicate nell’agglomerato industriale), il fenomeno ha coinvolto anche imprese che occupavano totalmente un sedime di medio-grandi dimensioni, come ad esempio i granai di via Manfredonia. La dismissione è avvenuta da tempo e nei programmi delle imprese non rientra la ripresa dell’attività produttiva. Il DPP al PUG avanza una considerazione rispetto all’area degli ex Granai: «I due edifici presentano gradi di ricuperabilità abbastanza alti, condizionati dalle caratteristiche volumetriche e costruttive degli stessi. La loro storia è tale da poter rivestire un valore simbolico e culturale che potrebbe portare ad una trasformazione che tengano nella dovuta considerazione tali valori». Sempre secondo il DPP, anche gli insediamenti sparsi su Via Manfredonia potrebbero essere ricondotti nell’ambito del processo di riqualificazione del Villaggio Artigiani, supportati in questo caso da un’arteria di collegamento con la viabilità principale di buon livello. Le opzioni di riqualificazione dei silos presenti in Via Manfredonia possono d’altro canto rappresentare un’opportunità di rifunzionalizzazione dell’intera area urbana a ridosso dei mercati generali. Il DPP aggiunge che «comunque, la strategicità di quest’area è tutta “interna” alla città di Foggia e può essere assicurata solo con la creazione di un sistema univoco di collegamento ovvero di un “raccordo anulare interno” che altro non è che il prolungamento di viale Ofanto oltre la barriera ferroviaria. In questo modo l’area artigianale di Foggia sarebbe facilmente raggiungibile da tutti i punti della città assolvendo ad una precisa funzione con dignità di area cittadina che fino ad oggi, a causa della ferrovia, era stata sempre considerata un’area di livello inferiore rispetto al contesto cittadino». Nel DPRU è richiamato il “test di rigenerazione urbana” che si è attivato, a partire dal 14 gennaio 2010, quando il Consiglio comunale di Foggia ha ratificato un accordo di programma per la realizzazione di un complesso edilizio polifunzionale in una di queste aree dismesse. L’intervento, come è stato verificato nel corso delle istruttorie e delle conferenze di servizi svolte con la Regione Puglia, presenta aderenze con alcuni elementi propri della rigenerazione urbana: - è costituito da un insieme coordinato di interventi in grado di affrontare il degrado fisico ed il disagio socio-economico del contesto urbano; - si prevede la riqualificazione urbana con il risanamento del camino dell’ex forno per la produzione dei laterizi (archeologia industriale); - la realizzazione di spazi verdi e servizi; - la previsione di molteplicità di funzioni con previsione di centro museale, commerciale, direzionale,

abitativo e spazi pubblici dedicati al verde, a parcheggi, etc.; - il risanamento dell’ambiente urbano mediante museo, percorsi differenziati per la mobilità ciclabile e aree pedonali, spazi aperti a elevato grado di permeabilità, uso di fonti energetiche rinnovabili, risparmio energetico nella realizzazione delle opere edilizie con materiali ecologici e fonti rinnovabili (fotovoltaico). Dalla qualità ambientale (la bonifica dell’area delle ex Fornaci di via Manfredonia) alla qualità architettonica, paesaggistica, economica, e sociale (la ristrutturazione della ciminiera e la realizzazione di uno spazio museale che passa in proprietà del Comune), il “test” è apparso tanto importante da essere incluso nel Piano “Rigenerare lungo la memoria”. Sempre in questo spazio urbano, dove si concentrano manufatti industriali dismessi, si avvia alla definitiva dismissione anche il Mercato ortofrutticolo, delocalizzato nell’area industriale ASI di Foggia Incoronata attraverso una progettualità finanziata dal POR 2000-2006. Il 30 giugno 2011, un’ispezione del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma dei Carabinieri, ha generato un’ordinanza di chiusura del manufatto dove erano attivi ancora alcuni operatori. Dal punto di vista sociale ed economico, le attività legate al mercato ortofrutticolo sono un elemento di serio disordine urbano, sia sotto il profilo della circolazione dei veicoli pesanti, sia dell’inquinamento acustico e da emissioni inquinanti per i residenti nella zona. Sono i presupposti che hanno spinto a localizzare in area ASI un’infrastruttura con rilevantissime funzioni economiche per la città e, in prospettiva, per le connessioni con l’attrezzamento logistico di area vasta di Foggia Incoronata (assunta tra le priorità regionali in “Puglia Corsara”25). L’Amministrazione – rispetto alla “crisi” determinata dall’intervento dei NAS sul Mercato ortofrutticolo – ha avviato subito un confronto con le imprese e i lavoratori operanti, attivando l’iter per il completamento della struttura in zona ASI Foggia Incoronata, la cui ultimazione è stimata entro il 2011, e ricevendo dalle aziende l’impegno alla sistemazione di alcuni box di Via Sant’Alfonso de’ Liguori (una delle perpendicolari a Via Manfredonia, oggetto di intervento candidato per la rigenerazione urbana) al fine di ottemperare alle inadempienze contestate nel provvedimento dei NAS.

2.4 Estratti del DPRU e del Metaplan del Piano strategico area vasta “Capitanata 2020” ESTRATTO del Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n.44 del 15 giugno 2011

--UNA TRACCIA DI DISCUSSIONE PER LA DEFINIZIONE E L’ARTICOLAZIONE DELL’AMBITO GENERALE DI INTERVENTO È una costante che, ormai, può considerarsi ottantennale l’attenzione foggiana al centro urbano «come luogo della massima concentrazione degli scambi e dei rapporti sociali», come lo definiva Ludovico

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Il Programma per lo sviluppo delle infrastrutture strategiche e della piattaforma logistica regionale presentato dalla Regione Puglia il 10 febbraio 2011.

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

Città di Foggia

Quaroni nel 1973, estendendo il concetto di centro storico. Un’attenzione contraddetta da una programmazione che, nel corso degli anni, si è indirizzata all’espansione. La tendenza all’espansione è diventata anche indirizzo della pianificazione generale, in particolare con il piano redatto dagli architetti Marcello Rutelli e Maurizio Vitale, approvato nel 1963. Ma, più in generale, malgrado la focalizzazione del tema centro urbano – sviluppata tanto a livello di opinione pubblica, tanto di elaborazioni del privato sociale ed economico, quanto di indirizzi politico-amministrativi espressi ai diversi livelli istituzionali –, si è dimostrata l’incapacità effettiva delle politiche pubbliche di innescare processi di trasformazione sostenibili, pur incrementandosi, nel tempo, i disvalori che si producevano. Il piano regolatore Albertini, approvato con deliberazione il 31 dicembre 1931, aveva davanti un contesto urbano da costruire. Perciò tematizzava, tra l’altro, il risanamento e la riqualificazione delle parti igienicamente più compromesse, promuovendo le grandi operazioni di Borgo Scopari e Borgo Sant’Angelo, attuate tramite piani esecutivi che prevedevano la demolizione e ricostruzione di entrambi i borghi. L’apparato pubblico di riferimento è imparagonabile a quello repubblicano e democratico sviluppatosi successivamente. È forse questa la ragione più importante che spinge a irrobustire qualsiasi opzione strategica che riguardi rilevanti trasformazioni del centro urbano di Foggia attraverso gli indirizzi della rigenerazione urbana, in particolare attraverso l’integrazione degli strumenti e degli attori nel senso richiamato dalla Carta delle Rigenerazione Urbana. Anche il Piano Regolatore Generale vigente, approvato nel 2001, immaginava «meno cantieri di case nuove e più cantieri di trasformazione di case esistenti. Infatti l’edilizia a Foggia troverà amplissimo campo di applicazione nella riqualificazione». Ma, come ha rilevato lo stesso Documento Programmatico Preliminare al Piano Urbanistico Generale, adottato nel 2006, tale «meccanismo virtuoso che non si è mai innescato. Al contrario, c’è stata un’espansione edilizia senza precedenti ed una molteplicità di varianti puntuali necessarie per soddisfare le richieste di aree per attività produttive». Il predetto DPP 2006 individua, tra le strategie prioritarie del PUG, «modalità di intervento nella e per la “città storica” (superando lo stesso concetto di centro storico), riducendo il peso della pianificazione preventiva a vantaggio dell’intervento diretto, disciplinato per adottare diffusamente i principi del progetto di restauro, prevedendo l’utilizzazione della “perequazione a distanza” e della “premialità” per tentare di risolvere gli annosi problemi della parte centrale della città». Con ciò, il DPP 2006 propone una prospettiva leale e responsabile rispetto agli ardimenti delle enunciazioni di principio e indica strade lungo cui esprimere valutazioni complete della fattibilità delle trasformazioni invocate. Tali valutazioni, come detto in precedenza, devono dimostrarsi capaci di individuare il punto di equilibrio tra la quota di plusvalore riservata agli operatori privati e quella riservata alla parte pubblica come riconoscimento dell’interesse pubblico dell’operazione. La sfida della rigenerazione urbana e la proposta di individuare un unico ambito entro cui operare e articolare sostenibili prospettive di trasformazione si gioca tutta nella capacità di riuscire a sollecitare contributi plurali e integrati nella ricerca di tale punto di equilibrio, di volta in volta definibile in ragione di variabili di cui tutti – pubblico, privato economico e privato sociale – abbiano consapevolezza 34

attraverso gli strumenti in dotazione (politiche pubbliche, partnership pubblico-privato, valutazione, informazione, partecipazione). Perequazione e premialità a distanza e perfino compensazioni saranno più agevolmente situabili in un ambito di rigenerazione esteso abbastanza da mantenere fermo un obiettivo strategico altrimenti nuovamente esposto al fallimento del mancato innesco del processo verso cui esprime vocazioni. In quello stesso ambito, infatti, potranno stabilirsi, nel tempo, punti di equilibrio legati anche ad aspettative progressive, attinte dal quadro generale definito dal Programma di Rigenerazione Urbana. Tale Programma si propone, dunque, come un potenziale strumento di inveramento degli indirizzi del DPP e del PUG. La definizione della Rigenerazione Urbana della “Citta nuova” – rinnovata nei propositi, finalmente disposti a mettersi in gioco su un programma di trasformazioni misurabili – giunge con tempestività invitante rispetto al processo di copianificazione del PUG aperto il 18 gennaio 2011 con il traguardo a breve di aggiornare e integrare il DPP 2006. Ma anche rispetto all’approvazione di un Piano Comunale dei Tratturi che, oltre a definire i regimi di vincolistica, si propone a un’immediata verifica circa la tenuta di un obiettivo strategico rilevantissimo, per una città come Foggia il cui sviluppo radiale si è articolato lungo i percorsi della transumanza: l’obiettivo di attribuire funzioni moderne ai tracciati tratturali, specie quando su essi possono essere messe a valore gli ingressi alla città, i segni superstiti e le emergenze culturali che tuttora li contrappuntano (dalla Chiesa delle Croci all’Epitaffio, dallo spazio residuo dell’antico Piano delle Fosse antistante Porta Grande di cui il poeta Giuseppe Ungaretti, in uno scritto del 22 agosto 1934, diceva che «nessun luogo avrebbe più diritto d’essere dichiarato Monumento Nazionale»). Dal 18 gennaio 2011 numerosissime sono state le sollecitazioni a intervenire sul centro urbano, rinnovando un appello già datato (nei termini suddetti) e più di recente proposto in sede di elaborazione del DPP: lo hanno espresso le Circoscrizioni (in particolare la Circoscrizione Centro, che più pressantemente avverte i segni del degrado fisico e socio-economico), lo hanno espresso le ACLI, il Consorzio per l’Università di Capitanata, la Giunta il Consiglio delle ragazze e dei ragazzi, Ciclo Amici, WWF Foggia, Accademia delle Belle Arti, Forum Giovani del Comune di Foggia, il Conservatorio di Musica Umberto Giordano, l’Istituto Tecnico per Geometri “Masi”. Ciascuno di tali soggetti propone approcci che possono integrarsi nel quadro definito dalla Rigenerazione Urbana. L’ambito proposto è dunque costituito dalla ricongiunzione dei due definiti dalla Giunta Comunale nel 2009 e infruttuosamente portati all’attenzione del Consiglio comunale. Con tale ambito unico – nella tematizzazione strategica sopra richiamata a proposito di un ambito in cui rintracciare più punti di equilibrio per le diverse trasformazioni – si sollecita anche una soluzione alla criticità costituita dalla cesura operata dall’infrastruttura ferroviaria. Una soluzione che – proprio perché integrata nelle varie, possibili ipotesi di trasformazione – interpella tutta la città e chiama in causa anche un soggetto del privato economico molto importante in tutti i processi di rigenerazione/trasformazione urbana che si stano osservando in Italia: il Gruppo Ferrovie dello Stato che, peraltro, propone a Foggia il decisivo indirizzo del collegamento Alta Velocità BariFoggia-Napoli e che, viceversa, è un player che realizza trasformazioni urbane su tavoli negoziali del tutto avulsi dai bisogni espressi dalla città, impegnato com’è in importanti operazioni immobiliari connessi alla dismissione di aree ferroviarie e dei servizi ad esse connessi.


Piano integrato di rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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Un ambito unico da articolare in almeno 2 quadranti. QUADRANTE A. Due zone specifiche del centro cittadino sono state oggetto di un’analisi empirica legata al tema della rigenerazione urbana, all’epoca ancora allo stato embrionale dal punto di vista legislativo. Una prima fu selezionata nell’ambito dei cosiddetti “quartieri Settecenteschi” lanciando una vera e propria campagna di ascolto, svolta scegliendo di mantenere caratteristiche il più possibile informali, in modo da superare la diffidenza dei residenti e riscontrare genuinità delle risposte. Su una seconda zona si è invece svolto uno studio che facesse da base istruttoria per la candidatura al programma di Zona Franca Urbana, lanciata nel 2008 a seguito della Delibera CIPE 5/2008 del 6 giugno 2008, precisata con una Circolare attuativa del 26 giugno 2008 del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione del Ministero dello Sviluppo Economico, perfezionata dalla Regione Puglia con un avviso pubblicato del 17 luglio 2008. Un quadrante, nella sua parte “alta”, fortemente caratterizzato dalla presenza dei Tratturi “L’Aquila-Foggia” e “Foggia-Campolato”, risorsa storica che rappresenterà, dopo la avvenuta approvazione del Piano Comunale dei Tratturi opportunità di valorizzazione e di “ricostruzione”, attraverso la rigenerazione, della memoria storica di tali preesistenze. Il tutto ragionando sulla messa a punto di un sistema integrato di interventi pubblici e privati lungo gli assi tratturali. Un esempio eclatante sul quale lavorare è rappresentato dall’asse di via San Lazzaro, e l’adiacente Largo della Pianara, luoghi di ingresso della città sui quali già il DPP del 2006 aveva posto attenzione per sperimentare forme di intervento, segnalandoli tra le schede dei progetti strategici. PER UN’ANALISI DI FATTIBILITÀ DEI “NUOVI QUARTIERI SETTECENTESCHI”. La campagna di ascolto, finalizzata alla redazione di un’analisi di fattibilità, affidata all’architetto Arturo Cucciolla, fu lanciata con un’assemblea pubblica organizzata, giovedì 20 dicembre 2007, presso la sede dell’allora seconda Circoscrizione “Cattedrale”, in via Frascolla 23, con giurisdizione sull’area dell’intervento. Il monitoraggio avveniva attraverso l’elaborazione, la distribuzione ed il ritiro di questionari mirati al rilevamento del “disagio diffuso” presente sul territorio. Si interveniva più specificatamente suddividendo il territorio in zone e rilevando dati precisi circa il numero dei residenti, attraverso l’Ufficio Statistico del Comune di Foggia. La prima fase del monitoraggio si sviluppava in una zona strategicamente circoscritta per cui si elaboravano i dati ricevuti dall’Ufficio di cui prima. In circa tre mesi (Maggio-Luglio 2007) il G.A.A.S distribuiva 200 questionari, 82 dei quali venivano ritirati. Nel Dicembre 2007 nasceva la collaborazione con l’Assessorato all’Urbanistica promotore del progetto ”NuoviQuartieriSettecenteschi”. La somministrazione dei questionari è avvenuta dando prevalenza ai residenti nelle strade riguardate dall’ipotesi di intervento (Via Giannini, Via Sciara Sciat, Via Sant’Onofrio, Via Polare, Via Alcantera, Via Sapienza, Via Lucciola, Via Intonti, Via Dogana dei Sali, Via Schiraldi, Via Speranza, Vico Carità, Via San Pietro, Via della Lupa, Via Zodiaco e Via Francesco Crispi) e concentrandosi su un membro di ciascun nucleo familiare (se uno dei membri aveva già risposto si è evitato di distribuire il questionario ad altri membri dello stesso nucleo familiare)

L’ambito generale perimetrato dal DPRU

A sinistra, i due Quadranti A e B. A destra, evidenziati i tracciati dei tratturi 35


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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Si monitorava quindi, nelle stesse modalità, la zona interessata dal suddetto progetto, somministrando questionari stilati dal G.A.A.S in concertazione con l’Assessorato. Venivano distribuiti 500 questionari e se ne ritiravano 231. Talvolta gli operatori dell’Associazione aiutavano direttamente i cittadini ostili o dichiaratamente incapaci nel compilare i questionari, sotto loro dettatura. Notevole, soprattutto nelle fasi iniziali, il grado di sfiducia dei residenti nei confronti delle istituzioni e delle loro intenzioni di intervenire e riqualificare. Ciò è riconducibile ai passati falliti tentativi di riqualificazione del territorio in questione. DATI DEMOGRAFICI. La realtà emersa dai dati, in modo inconfutabile, riguarda gli aspetti demografici del territorio. In considerazione dei costi di fitto molto bassi alla luce del degrado urbanistico e sociale, i Quartieri Settecenteschi sono abitati, per lo più, da categorie socialmente disagiate quali: anziani pensionati con basso reddito (numerosi i casi di abbandono o solitudine), stranieri (regolari e non), famiglie, spesso numerose, in condizioni di assoluta povertà o forte instabilità economica. Di gran lunga inferiori le altre categorie di residenti quali studenti, famiglie o singoli cittadini economicamente stabili. Registrati inoltre alcuni casi di persone agli arresti domiciliari. DISAGI EMERSI. Assai più complessa è la realtà dei dati rilevati in merito ai forti disagi che il territorio presenta. Si rasentano criteri di assoluta totalità nella denuncia che i cittadini espongono circa le gravi carenze dei quartieri. A loro dire, vi sono assolute mancanze quali: • umane condizioni igienico-sanitarie • manutenzione strade e marciapiedi (alcune vie sono assolutamente inaccessibili a mezzi quali ambulanze o vigili del fuoco) • manutenzione del sistema fognario (spesso si verificano allagamenti) • illuminazione notturna (notevoli le paure) • spazi aggregativi e ludico-culturali per i minori (crescente il fenomeno della micro-criminalità e della dispersione scolastica) • traffico caotico e spesso privo di regole nei parcheggi Tutte argomentazioni che rendono quasi assoluto il grado di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni territoriali. Solo l’attuazione di moderne politiche di mediazione sociale da parte delle stesse istituzioni può dar vita ad un tentativo di ricucitura necessario ad una pianificazione urbanistica partecipata e sostenibile. Esattamente un anno dopo, il 20 dicembre 2008, nella medesima sede sono stati presentate alcune ipotesi di intervento nonché i risultati di un questionario somministrato tra i residenti per tre mesi (gennaio-marzo 2008) con la cooperazione del G.A.A.S. (Gruppo di Azione e Animazione Sociale). In questo incontro è stata lanciata la proposta per la creazione di un Gruppo Informale per promuovere politiche di democrazia partecipativa legate all’intervento, con l’idea progetto del C.I.S.I, Centro di Integrazione Socio Istituzionale, e l’ex palestra della “Gioventù Italiana” di via Matteotti come luogo per elaborare azioni di accompagnamento sociale per i residenti dell’area interessata al programma di rigenerazione urbana. La candidatura a ZFU. Il 21 luglio 2008, il Comune di Foggia trasmise alla Regione Puglia il dossier relativo alla proposta di Zona Franca Urbana per l’accesso ai finanziamenti del Fondo istituto con la 36

Detrattori di qualità urbana all’ingresso della città

L’area dei “Quartieri Settecenteschi” scelta per l’analisi di fattibilità. Una delle strade caratteristiche della zona

A sinistra, il perimetro della ZFU. A destra, altri detrattori di qualità urbana


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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Finanziaria 2007 e modificato con la Finanziaria 2008. La proposta foggiana si concentrava su un’area dove risiedono 12.443 abitanti, pari al 12,47% della popolazione complessiva del capoluogo, con un tasso di disoccupazione pari al 24,31%. Il perimetro della ZFU foggiana è delimitato da Via Calvario, Viale Dauno, Via San Severo, Piazza Sant’Eligio, Via Sant’Eligio, Via della Repubblica, Via Diomede, Corso Benedetto Cairoli, Via San Lorenzo, Via Giovanni Urbano, Via Giacomo Matteotti, Via Enrico Pestalozzi, Vico Fauno, Via Ferrante Aporti, Via Marchese De Rosa, Via B. M. Frascolla, Piazza San Pasquale, Via Francesco Crispi, Largo Madonnina, Via Vincenzo Capozzi, Via Vittime Civili, Via Ruggiero Bonghi, Via Alessandro Manzoni, Piazza San Guglielmo e Pellegrino, Via Attilio Muscio, Via Pasquale Fuiani e Via Sant’Antonio. L’Indice del Disagio Socioeconomico, che era uno dei criteri per fondare la proposta di ZFU, fotografava, nell’area prescelta, un tasso di disoccupazione pari a 24,31%, rispetto al dato nazionale pari all’11,58%; un tasso di occupazione pari al 32,5%, rispetto al dato nazionale del 42,94%; un tasso di concentrazione giovanile (fino a 24 anni) pari a 33,13%, rispetto al dato nazionale del 25,42%; un tasso di scolarizzazione (6 anni di età con almeno un diploma di scuola secondaria) pari a 21,58%, rispetto al dato nazionale del 33,36%. Fra i propositi dell’Amministrazione comunale «determinare un meccanismo di intervento costituito non da singoli episodi progettuali, bensì da una strategia complessiva che incida sul “Sistema Complesso Urbano” attraverso una rete di interventi» che si articolano lungo tre direttrici. La prima è l’incentivo a localizzare nuove iniziative nell’area, specie nei servizi alle persone e alle imprese, creando le condizioni economiche, amministrative e sociali adatte allo sviluppo imprenditoriale e al miglioramento della qualità della vita. La seconda è la riqualificazione del centro urbano e delle aree che presentano fattori di maggiore degrado e disagio, migliorando la qualità della vita in particolare nel centro storico, incrementandone le dotazioni infrastrutturali ed i servizi, promovendo l’integrazione sociale e la lotta alla marginalità, con particolare attenzione ai soggetti considerati più deboli nonché favorire lo sviluppo di nuove forme di vita associata in grado di favorire processi di integrazione, coesione e recupero della fiducia sociale. La terza è la soddisfazione dei bisogni sociali di base (tempo libero, aggregazione socioculturale, cura della persona, sostegno alle famiglie) attraverso la crescita del sistema infrastrutturale e l’offerta di servizi sociali per le persone e le comunità, e lo sviluppo dell’economia sociale. Fra i fattori “premianti” fu sottolineato il fatto che, nell’area della ZFU proposta, l’Amministrazione si fosse già attivata intorno a un Progetto di Rigenerazione Urbana sui cosiddetti “Quartieri Settecenteschi”, e che, in zone immediatamente a ridosso, si fossero attivati in passato interventi di incentivazione economica con il Programma “Urban” e con specifiche misure sugli aiuti alle imprese del POR Puglia 2000–2006. Ciò allo scopo di rafforzare l’idea di non lanciare una sperimentazione da zero ma ipotizzando di dare valore a programmi e risorse pubbliche che già si erano concentrate nel centro urbano del capoluogo, parametro questo della continuità delle azioni, a livello europeo considerato fondamentale nella programmazione di azioni pubbliche. Notevole la circostanza che il “dossier” foggiano ZFU fu istruito dal Laboratorio di Pianificazione Strategica del Comune di Foggia, coinvolgendo tre Servizi dell’Amministrazione comunale (Pianificazione, Governance e Programmazione Integrata; Patrimonio; Bilancio e Servizi Integrati) con ciò realizzando

l’integrazione funzionale che alla base di un’efficiente azione pubblica e, in particolare, della necessaria integrazione richiesta dai programmi di rigenerazione urbana che affrontano il tema del riequilibrio urbano e urbanistico chiamando in causa tutti i settori del governo pubblico locale, da quello finanziario a quello culturale e sociale. Il 5 agosto 2008 la Giunta regionale pugliese, nell’approvare la relazione tecnica predisposta dal Settore sistema integrato servizi sociali, a sua volta approvata dal Gruppo di lavoro interassessorile di individuazione delle proposte di Zone Franche Urbane, inserì la proposta di Foggia tra quelle «di interesse prioritario regionale». Nella relazione tecnica regionale si leggeva: «Il Comune di Foggia dimostra di avere una strategia complessiva di intervento, anche nella gestione del progetto. L’area scelta nella proposta di ZFU è caratterizzata da una “centralità periferica” che rappresenta un caso emblematico di marginalità territoriale, aggravato dalle condizioni di disagio socio-economico e dalla complessità delle politiche di integrazione e inclusione in atto (presenza rilevante di famiglie monoreddito e monogenitoriali, immigrazione e devianza minorile). Sull’area sono state messe in atto azioni di progettazione partecipata che hanno portato alla costruzione di programmi di intervento (PIRP, ecc.)». Malgrado l’esclusione di Foggia, nella stessa “Relazione sulla proposta di individuazione delle Zone Franche Urbane”, trasmessa il 30 settembre 2008 al CIPE dal Gruppo Tecnico Dipartimento per le Politiche di Sviluppo del Ministero dello Sviluppo Economico, sono valorizzati gli sforzi progettuali del Comune di Foggia, apprezzandone in particolar modo la scelta di avere «optato per ZFU di dimensione demografica di molto inferiore al limite massimo consentito dal criterio del 30% dell’intera popolazione comunale», al fine della concreta sostenibilità dell’azione. Da considerare l’opportunità legata alla progettazione definitiva riguardante un’area su Borgo Croci, già predisposta dal Comune di Foggia sia nel Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile 2008, sia nel 2010 in riscontro all’Avviso Pubblico regionale per la raccolta di manifestazioni di interesse da includere nel Programma coordinato per l’attuazione del Piano Nazionale di edilizia abitativa di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 luglio 2009. Tale progettualità si connette a un’altra, egualmente matura, compresa nel parco progetti del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020 – Innovare e Connettere”, riguardante il monumento nazionale della Chiesa delle Croci, luogo simbolo di Foggia, collocatosi al tredicesimo posto della classifica nazionale, al quinto nella graduatoria delle chiese italiane da salvare e al terzo per numero di segnalazioni via web nel censimento 2010 “Salviamo i luoghi del cuore” promosso dal Fondo Ambiente Italiano. CRITICITÀ DEL QUADRANTE A. I risultati delle azioni sopradescritte sono utili a giustificare la proposta di individuazione del quadrante per i programmi di rigenerazione urbana. Più sinteticamente, si confermano gli elementi già posti in evidenza nel Documento Programmatico Preliminare al Piano Urbanistico Generale, approvato con Delibera del Consiglio comunale di Foggia n. 23 del 9 marzo 2006. Sinteticamente: QUADRANTE A – SOTTOZONA A1 - ZONA STAZIONE - Fenomeni di spopolamento da parte della popolazione locale - Occupazione della zona da parte di immigrati e nascita di piccole attività commerciali non coordinate - Mancanza di spazi aperti - Mancanza di sicurezza 37


Piano integrato di rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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Con più recenti: - fenomeni di sottrazione di funzioni legate a consumi culturali-ricreativi, come la chiusura di due storiche sale cinematografiche (“Capitol” e “Ariston”); - depressione dell’attrattività residenziale, testimoniata dall’andamento del mercato immobiliare; - diradazione di modelli sociali relazionali storici che si concentravano sul viale XXIV Maggio e nella Villa Comunale; - funzioni legate al commercio di beni di consumo non durevoli (abbigliamento, alimentari) e prodotti venduti in pubblici esercizi (alcolici, tavole calde) che si sono posizionate verso “target” di consumatori molto bassi; - concentrazione di funzioni di servizi money transfer, phone center e negozi etnici e pseduo-etnici; QUADRANTE A – SOTTOZONA A2 - (CENTRO STORICO) - Degrado delle quinte edilizie e fatiscenza delle facciate - Presenza di traffico di attraversamento veicolare - Carenza di zone per la sosta nelle aree periferiche del nucleo antico QUADRANTE A – SOTTOZONA A3 - (QUARTIERI SETTECENTESCHI) - Precarie condizioni abitative di molti abitanti - Fatiscenza degli edifici, caratterizzati da un alto degrado edilizio - Mancanza di sicurezza dei quartieri, legata alla microcriminalità ivi presente - Pessime condizioni igieniche QUADRANTE A – SOTTOZONA A4 - (MATTEOTTI – GIANNONE) - Carenza e degrado degli spazi pubblici esistenti - Eccessiva presenza di traffico veicolare - Mancanza di connessioni urbane con i poli centrali consolidati

QUADRANTE B. Il quadrante B dell’ambito unico proposto per i programmi di rigenerazione urbana comprende un’area della città dove con più acutezza sono avvertite le esigenze di una profonda razionalizzazione degli spazi e dei servizi urbani connessi. Tra gli elementi che appaiono maggiormente influenti si evidenziano: - il prevalente e storico insediamento di attività produttive; - la necessità di integrare i rioni residenziali con il resto della città; - la riqualificazione di uno dei principali accesi alla città; - il possibile rapporto con l’importante area direzionale costituita dal Polo integrato per lo sviluppo economico (PoInt), nuovi quartieri fieristici, nuova sede della Camera di Commercio. Due temi rilevanti sono connessi alla qualità ambientale, alla qualità energetica e alla qualità economica fissate nel decalogo della “Carta della Rigenerazione Urbana”. Per quanto attiene alle qualità ambientale e qualità energetica, nell’ambito delle attività svolte dall’Amministrazione prima e dopo l’approvazione, il 13 dicembre 2007, da parte del Consiglio comunale del 38

Il Quadrante A

DoSAP (Documento Strategico per le Attività Produttive), fu svolta la ricognizione puntuale, operata dal Laboratorio di Pianificazione Strategica del Comune di Foggia, di tutta la normativa ambientale influente sulla localizzazione delle attività produttive tipiche del sistema artigianale e sulle “avvertenze per l’uso” in caso di promiscuità delle stesse con le residenze. Quest’ultimo tema è giudicato fra i più decisivi circa le politiche urbane per creare occasioni di sviluppo, di nuovi lavori e nuovi consumi; per la gestione ordinata del ciclo dei rifiuti; per l’equilibrio generale dell’ecosistema cittadino. La ricognizione portò all’individuazione di ben 48 impianti normativi relativi a: risorse idriche e scarichi idrici, inquinamento acustico, inquinamento luminoso, emissioni atmosferiche generiche, sostanze che impoveriscono lo strato di ozono, la prevenzione incendi, la collocazione e l’uso di serbatoi GPL, il risparmio energetico, la produzione di rifiuti speciali, i serbatoi interrati, i siti inquinati, le sostanze pericolose, l’amianto, la sicurezza dei lavoratori, i veicoli fuori uso. Quanto alla qualità economica, nelle aree produttive, la pretesa di decidere in dettaglio le destinazioni funzionali “a tavolino” è non solo perdente, ma rischia addirittura di essere disancorata dalla realtà.


Piano integrato di rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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La zona del Villaggio Artigiani

Come si sottolinea nello stesso D.R.A.G., pubblicato nel BURP n.120 del 29.8.2007, è estremamente difficoltoso prevedere le domande espresse dagli operatori economici in un quadro soggetto a “cambiamenti tumultuosi” e spesso del tutto inattesi. Si pensi, a titolo di esempio, alle attività produttive che possono essere esercitate nell’ambito dell’artigianato di produzione (gastronomie, gelaterie, pizzerie da asporto, ecc..) e dell’artigianato di servizio (centri di estetica, fisioterapisti, odontotecnici, pubblicitari, grafici, l’intero settore del cd. “terziario innovativo” – informatica, telematica, siti web- ecc..). Si tratta di attività economiche che disegnano oggettivamente una realtà produttiva mista e molto variegata, completamente diversa dalla “grande industria” (alla quale rinvia l’attuale normativa tecnica di zona), e che necessita, di conseguenza, di servizi integrativi e complementari di ben altra natura. Non solo. L’impatto urbanistico di tali attività è concretamente diverso e maggiore, almeno in termini di standard di parcheggio, di quello relativo al “vecchio” laboratorio artigianale. Lo stesso D.R.A.G. consente alcuni spunti di riflessione soprattutto in forza della concreta esperienza operativa scaturita dall’applicazione dello strumento urbanistico vigente. In particolare, il Documento Regionale sconsiglia espressamente la definizione di rigide previsioni fisiche e funzionali per le aree destinate ad attività produttive, suggerendo invece di prestare maggiore attenzione alla qualità degli insediamenti produttivi quanto ad accessibilità, dotazione di verde e parcheggi, attrezzature e servizi materiali e immateriali, in quanto fattori di potenziale attrazione di investimenti. RISCONTRI E PROGRAMMAZIONE NEL QUADRANTE B. L’area PIP denominata “Villaggio Artigiani”. Nel 1972 un piccolo gruppo di artigiani diede vita al Villaggio Artigiani per soddisfare le esigenze di individuare un’area ritenuta idonea all’espletamento della propria attività, senza più incorrere nelle annose problematiche legate alla coesistenza delle piccole botteghe artigiane in locali ai piani terra dei fabbricati destinati a civili abitazioni: orari, rumori, carico e scarico merci, ecc. Nel 1976 gli artigiani si consorziano nel CON. ART. Le aziende insediate erano 36 su di un’area coperta di 12.600 mq ed un’area destinata ad infrastrutture e servizi pari a 23.000 mq con un numero di addetti che ammontava a 110 unità. Nel tempo, però, il Villaggio Artigiani si ingrandisce diventando una zona “mista”. Nel 1987 l’area occupata si sviluppa su 250.000 mq circa con oltre 3.000 addetti e nel 1989 il CON. ART: realizza direttamente, grazie all’opera delle aziende consorziate, un secondo complesso di insediamenti produttivi per ulteriori 31 aziende e 200 nuovi addetti. Per l’eccessiva flessibilità di alcune norme, l’idea originaria conteneva alcune debolezze (possibilità di insediamento di attività terziarie, commerciali, di servizio, etc.; meccanismi di assegnazione dei terreni) che hanno determinato la rapida perdita dell’identità originaria del villaggio stesso. La maggiore disponibilità di risorse e, ancor di più, il diverso significato che gli immobili rivestono nelle imprese terziarie rispetto a quelle artigianali, hanno ingenerato una competizione sulla componente immobiliare, a tutto svantaggio di quella artigianale. A tale competizione ha contribuito la possibilità di realizzare residenze, riservate non solo, come un tempo, all’uso esclusivo del conduttore dell’attività.

Il perimetro del PIRP Ambito “B” 39


Piano integrato di rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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Secondo il Documento Programmatico Preliminare al Piano Urbanistico Generale, approvato dal Consiglio comunale il 9 marzo 2006, con Deliberazione n.23, il destino del Villaggio Artigiani, opportunamente ri-pianificato, sembra essere quello d’una zona mista di tipo residenziale e commerciale e con la presenza di attività artigianali compatibili con questa e, più in generale, con l’ambiente urbano. La centralità della sua ubicazione, l’importanza di alcuni assi di penetrazione lungo il perimetro e la stessa presenza di alcune attività di notevole importanza per l’economia urbana, suggeriscono questa scelta. Sempre secondo il DPP, il PUG, contestualmente alla previsione della ri-pianificazione del Villaggio Artigiani, dovrà prevedere nuove aree per insediamenti produttivi e, nello stesso tempo, forme di facilitazione per la localizzazione delle attività oggi presenti nel Villaggio Artigiani che fossero interessate alla rilocalizzazione ed ancora di più quelle meno compatibili. è con il PUG che bisognerà trovare una soluzione per il problema della scarsa accessibilità dell’area che, pur trovandosi in posizione urbanisticamente vantaggiosa (a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla stazione ferroviaria), è isolata dal contesto cittadino. L’ipotesi di lavoro, avanzata dal DPP, è di adottare strumenti quali il “Contratto di rilocalizzazione”. I nuovi insediamenti dovrebbero essere realizzati previa applicazione dell’art. 27 della LN 865/1971 e comunque dovrebbero rispondere all’obiettivo di ridurre, i costi dei terreni e delle urbanizzazioni primarie e secondarie. Secondo il monitoraggio effettuato nel DoSAP il numero delle aziende censite è pari a 396 di cui 42 immobili nati per attività terziarie sono completamente stati trasformati nel tempo in strutture residenziali vere e proprie. Pertanto le rimanenti aziende di produzione e servizi presenti sull’area sono 354 con un numero di addetti (ottenuti per interpolazione) pari a 3.726 contro gli originari 3.200 presenti tra il 1997 ed il 1989. L’infrastrutturazione interna, a livello viario, copre circa l’85% dell’intera superficie a disposizione. Il PIRP. Oggetto di partecipazione al bando regionale sui Piani Integrati di Riqualificazione delle Periferie (procedura di formazione delle graduatorie in corso) e approvato dal Consiglio comunale il 14 maggio 2007, l’ambito che corre lungo l’asse di viale Fortore con la polarità via Manfredonia e dei quartieri Diaz (adiacente all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato) e Martucci (tra il sottopasso di Viale Fortore-Via Scillitani e il Villaggio Artigiani), è ritenuto in grado di corrispondere a esigenze di razionalizzazione della mobilità e a quelle di nuovi alloggi, oltre che sviluppare le linee del contrasto dell’esclusione sociale, del miglioramento della qualità ambientale, della promozione dell’occupazione e dell’iniziativa imprenditoriale locale tracciate dalla Legge regionale n. 20 del 2005 di cui la delibera della Giunta regionale n.870 del 19 giugno 2006 ha approvato criteri, modalità e procedure dei bandi riservati ai Comuni. L’intervento complesso che, nella parte in cui si ipotizzano azioni di riqualificazione sulle aree appartenenti alle Ferrovie dello Stato e in quelle residenziali che si affacciano sulla Villa Comunale e via Scillitanti, hanno attratto significative manifestazioni di interesse alla costituzione di una Società di Trasformazione Urbana. La premessa che ha sollecitato la candidatura al PIRP è la constatazione che i rioni Diaz e Martucci sono “tagliati fuori” dal grande e lento traffico di autoveicoli che scorre lungo viale Fortore e via Scillitani. 40

Lo schema dello sviluppo del Treno-Tram lungo la direttrice Lucera-Foggia-Manfredonia e l’area del Terminal intermodale di Foggia Il Piano Urbano della Mobilità di Area Vasta

Le strutture produttive dismesse all’ingresso della città su Via Manfredonia


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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A ciò si sommano proprio i bisogni di sviluppo economico moderno espressi dal Villaggio Artigiani, un polo produttivo animato ogni giorno da circa 3.000 persone, anch’esso soffocato da una crescita almeno ventennale. Un’opportunità supplementare si è ravvisata da una grande area sostanzialmente dismessa come quella delle ferrovie: il PIRP è indirizzato a creare un nodo viario che faccia respirare il Villaggio Artigiani, il rione Martucci e il rione Diaz; realizzare edifici moderni per servizi e uffici; realizzare nuove case; dotare di verde attrezzato gli uni e gli altri. L’approccio inaugurato dall’Assessorato regionale all’Assetto del Territorio con i PIRP tende a realizzare un rapporto di corresponsabilità fra gli attori coinvolti e un impegno reciproco, anche finanziario, finalizzato al perseguimento di obiettivi comuni. Tale rapporto è ritenuto, dall’assessore regionale Angela Barbanente, «necessario sia per evitare la monofunzionalità urbana, che genera quartieri dormitorio e zone industriali o direzionali alienanti e diseconomiche, sia per attivare azioni di contrasto all’esclusione sociale che, per essere efficaci, devono interessare non solo l’ambiente fisico ma anche il tessuto economico e sociale». Tale approccio è stato riproposto nell’asse prioritario “Città” della Programmazione 2007-2013, in linea con gli indirizzi dell’Unione Europea, che da tempo propongono la forma d’intervento “integrata e partecipata” per perseguire obiettivi complessi di sviluppo urbano sostenibile, i quali intrecciano indissolubilmente qualità ambientale, inclusione sociale e sviluppo economico. Tutti i criteri che sono all’interno della filosofia ispiratrice della Carta della Rigenerazione Urbana e dei programmi di rigenerazione urbana stessa. Un nuovo parco produttivo misto. Fondandosi sull’interesse di 91 aziende in cerca di localizzazione di propri impianti, Confartigianato ha avanzato al Comune di Foggia una proposta per la realizzazione di una nuova area di insediamenti produttivi che assecondi la nuova tendenza a concentrare servizi (dal verde ai parcheggi, dagli impianti sportivi agli asili nido, dalla ristorazione alla wellness) in modo da garantire la dinamicità h24 dei luoghi di lavoro. Nel programma, oggetto di molteplici occasioni di scambio con l’Amministrazione comunale, anche in sede di studio della variante organica per le aree produttive, si prevedono anche “piazze” con fronti espositivi delle produzioni realizzate in loco. Il PUMAV e il tavolo tecnico con il Gruppo Ferrovie dello Stato. Nell’ambito dell’elaborazione del Piano Urbano della Mobilità di area Vasta, adottato dal Consiglio comunale di Foggia il 14 marzo 2009, si evidenzia come «la rete ferroviaria costituisce allo stesso tempo una risorsa potenziale e un problema attuale per la città di Foggia. La criticità più evidente è la cesura prodotta dall’infrastruttura ferroviaria che separa due aree importanti quale Villaggio Artigiani e Rione Martucci dal resto della città, seguita dal degrado connesso ad una sottoutilizzazione di impianti ferroviari che nel passato hanno costituito una risorsa importante per la città, che era il secondo nodo ferroviario in ordine di importanza di tutto il Meridione. Su questo versante è indispensabile mettere a punto un piano complessivo di riordino e riutilizzazione/valorizzazione delle aree ferroviarie, distinguendo quelle aree indispensabili all’esercizio ferroviario e al suo potenziamento, e le aree non più necessarie in ragione delle mutate esigenze e delle strategie di RFI possono essere riconsegnate alla città».

Per quanto riguarda la stazione ferroviaria, in particolare, si precisava come l’attraversamento del fascio ferroviario fosse garantito a nord dal sovrappasso di Viale Manfredonia e a sud dal sottopasso di Viale Fortore. «Se a nord esistono spazi, e soprattutto il tessuto insediativo non si presenta così compatto, a sud, a ridosso di Rione Martucci, le esternalità derivanti dalla presenza di questo itinerario sul quartiere sono pesantissime. La creazione del nuovo sistema di accesso alla stazione ferroviaria, se non accompagnato da un alleggerimento del flusso di traffico sul sottopasso di Viale Fortore, rischia di aggravare questa situazione». Circa il tema dell’accesso alla città lungo le radiali Via Trinitapoli-Via del Mare convergenti in prossimità del passaggio a livello sulla linea ferroviaria Foggia-Manfredonia, si osservava che «il passaggio a livello, soprattutto nella prospettiva di un potenziamento dei servizi ferroviari di collegamento tra Foggia e Manfredonia, rappresenta una prima criticità. Il progetto di eliminazione del passaggio a livello va inserito nel più vasto scenario di Piano Urbano della Mobilità onde evitare che venga perpetrata un’ulteriore criticità che si riscontra allo stato attuale e cioè la penetrazione di flussi di traffico extraurbani a ridosso del quartiere Rione Martucci. Questo quartiere cittadino che già sconta, al pari di Villaggio Artigiani, ma con ben più gravi esternalità, la sua collocazione a ridosso di un inadeguato itinerario di by-pass delle aree centrali di Foggia costituito da Viale Fortore e dal sottopasso ferroviario, è penalizzato dalla presenza di ingenti flussi di traffico che convergono sull’intersezione semaforizzata tra Viale Fortore e Via Leone XIII». Fra le soluzioni due nuovi attraversamenti ferroviari: Ponte di Sovrappasso: l’intervento prevede la realizzazione di un nuovo ponte che supera il fascio dei binari partendo da Viale Fortore in corrispondenza con le Officine FF.SS. e arrivando lateralmente al quartiere Martucci in corrispondenza con via de Miro d’Ajeta. La progettualità trova stretto collegamento con azioni già avviate e in parte finanziate dall’Amministrazione Comunale (PGTU e nuovo complesso direzionale nel quartiere fiersitico). Sottopasso ferroviario via de Miro d’Ajeta. L’intervento riguarda un nuovo sottopasso al di sotto del fascio ferroviario Foggia-Manfredonia, che consenta il collegamento di Viale del Mare con via de Miro d’Ajeta. Questi temi e, in particolare, l’esigenza di situare la complessiva riqualificazione dell’area stazione all’interno degli sviluppi PIRP ambito “B” Diaz/Martucci - Viale Fortore/Via Scillitani, sono stati individuati nell’ambito del tavolo tecnico che, su impulso della CRRIF (Cabina di Regia Regionale per le Infrastrutture Ferroviarie), deve istituirsi tra Comune di Foggia e Gruppo Ferrovie dello Stato: FS Sistemi Urbani SpA ha messo in evidenza la necessità di mettere a valore le aree dismesse o sottoutilizzate rispetto all’esercizio ferroviario. Le aree industriali dismesse su Via Manfredonia. Anche a Foggia si è verificato il fenomeno delle aree industriali dismesse. Oltre alla dismissione industriale (che ha riguardato imprese ubicate nell’agglomerato industriale), il fenomeno ha coninvolto anche imprese che occupavano totalmente un sedime di medio-grandi dimensioni, come ad esempio i granai di via Manfredonia. La dismissione è avvenuta da tempo e nei programmi delle imprese non sembra rientrare la ripresa dell’attività produttiva. In qualche caso le imprese industriali hanno trasferito le proprietà degli immo41


Piano integrato di rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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bili a società immobiliari dello stesso gruppo o ad altri soggetti. Al momento, la destinazione d’uso è quella produttiva (art.15 della NTA). La riutilizzazione è pertanto subordinata al cambio di destinazione d’uso. Il DPP avanza una considerazione rispetto all’area degli ex Granai: «i due edifici presentano gradi di ricuperabilità abbastanza alti, condizionati dalle caratteristiche volumetriche e costruttive degli stessi. La loro storia è tale da poter rivestire un valore simbolico e culturale che potrebbe portare ad una trasformazione che tengano nella dovuta considerazione tali valori». Sempre secondo il DPP, anche gli insediamenti sparsi su Via Manfredonia potrebbero essere ricondotti nell’ambito del processo di riqualificazione del Villaggio Artigiani, supportati in questo caso da un’arteria di collegamento con la viabilità principale di buon livello. Le opzioni di riqualificazione dei silos presenti in Via Manfredonia possono d’altro canto rappresentare un’opportunità di rifunzionalizzazione dell’intera area urbana a ridosso dei mercati generali. Il DPP aggiunge che «comunque, la strategicità di quest’area è tutta “interna” alla città di Foggia e può essere assicurata solo con la creazione di un sistema univoco di collegamento ovvero di un “raccordo anulare interno” che altro non è che il prolungamento di viale Ofanto oltre la barriera ferroviaria. In questo modo l’area artigianale di Foggia sarebbe facilmente raggiungibile da tutti i punti della città assolvendo ad una precisa funzione con dignità di area cittadina che fino ad oggi, a causa della ferrovia, era stata sempre considerata un’area di livello inferiore rispetto al contesto cittadino». Un test di rigenerazione urbana. Il 14 gennaio 2010 il Consiglio comunale di Foggia ha ratificato un accordo di programma per la realizzazione di un complesso edilizio polifunzionale in una di queste aree dismesse. L’intervento, come è stato verificato nel corso delle istruttorie e delle conferenze di servizi svolte con la Regione Puglia, presenta aderenze con alcuni elementi propri della rigenerazione urbana: - è costituito da un insieme coordinato di interventi in grado di affrontare il degrado fisico ed il disagio socio-economico del contesto urbano; - si prevede la riqualificazione urbana con il risanamento del camino dell’ex forno per la produzione dei laterizi (archeologia industriale); - la realizzazione di spazi verdi e servizi; - la previsione di molteplicità di funzioni con previsione di centro museale, commerciale, direzionale, abitativo e spazi pubblici dedicati al verde, a parcheggi, etc.; - il risanamento dell’ambiente urbano mediante museo, percorsi differenziati per la mobilità ciclabile e aree pedonali, spazi aperti a elevato grado di permeabilità, uso di fonti energetiche rinnovabili, risparmio energetico nella realizzazione delle opere edilizie con materiali ecologici e fonti rinnovabili (fotovoltaico). Dalla qualità ambientale (la bonifica dell’area delle ex Fornaci di via Manfredonia) alla qualità architettonica, paesaggistica, economica, e sociale (la ristrutturazione della ciminiera e la realizzazione di uno spazio museale che passa in proprietà del Comune). CRITICITÀ DEL QUADRANTE B QUADRANTE B – SOTTOZONA B1 - Villaggio Artigiani - Area produttiva divenuta nel tempo zona mista residenziale, commerciale e artigianale con una con42

seguenza carenza di standard ; - Infrastrutturazione interna non adeguata; - Insufficienza del sottopasso ferroviario di accesso all’area. QUADRANTE B – SOTTOZONA B2 - Aree industriali dismesse via Manfredonia - Presenza di aree dismesse e connotate da un forte stato di degrado ; - Aree non più funzionali allo scopo cui erano destinate. QUADRANTE B – SOTTOZONA B2 – Rione Martucci - Necessità di interventi sugli edifici sorti nel dopoguerra; - Assenza di servizi; - Emarginazione urbana conseguente alla barriera fisica esistente costituita dal fascio ferroviario ; - Forti punti di conflitto per il raggiungimento dell’area dall’esterno. - Carenza di servizi di vicinato. Il Quadrante B


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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ESTRATTO del Metaplan del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020 - Innovare e Connettere”

--Vision del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020 – Innovare e Connettere” Un progetto di evoluzione del territorio della Capitanata, delle sue risorse e del suo patrimonio territoriale, della sua rete insediativa e delle sua attività economiche deve basarsi innanzitutto su una visione del proprio futuro, una visione complessiva e strategica di uno sviluppo sostenibile, qualitativo e coordinato del territorio; un progetto che prima di essere somma di singole azioni e interventi sia in grado di esprimere un racconto di un futuro desiderabile e possibile nell’immediato e in un domani più lontano; un progetto che pertanto deve essere una costruzione collettiva e soprattutto deve manifestare una visione condivisa. Il futuro della Capitanata dipende dalla sua capacità di attingere alla sua varietà di risorse, di definire processi di crescita qualitativi, di aumentare la propria competitività e attrattività, di migliorare le sue condizioni sociali ed economiche, di diventare un luogo della molteplicità culturale e funzionale. Tutto questo coniugando principi di tutela statutaria e obiettivi strategici di modernizzazione. Comunemente, essere competitivi significa “essere in grado di sostenere la concorrenza del mercato”. Pertanto, la competitività territoriale ha a priori un senso puramente economico, ma che può esprimersi in un concetto il cui significato può assumere una dimensione più ampia: Un territorio diventa competitivo se è in grado di affrontare la concorrenza del mercato garantendo, al contempo, una sostenibilità ambientale, economica, sociale e culturale basata sull’organizzazione in rete e su forme di articolazione inter-territoriale. In altri termini, la competitività territoriale presuppone: • La ricerca di una coerenza globale, tenendo presenti le risorse del territorio; • Il coinvolgimento dei vari soggetti e delle istituzioni; • L’integrazione dei settori di attività in un’ottica di innovazione; • La cooperazione con gli altri territori ‘articolazione con le politiche regionali, nazionali, europee ed il contesto globale. Pertanto, l’elaborazione di una vision territoriale tende a far si che i soggetti locali e le istituzioni acquisiscano quattro tipi di capacità: la capacità di valorizzare l’ambiente, di intervenire insieme, di creare punti di contatto tra settori diversi facendo in modo di mantenere in loco il massimo del valore aggiunto, nonché di entrare in contatto con altri territori e con il resto del mondo. Queste quattro capacità possono essere correlate a quelli che vengono definiti “i quattro elementi” della competitività territoriale, i quali si combinano in modo specifico in ogni territorio, ossia: • La competitività sociale – capacità dei soggetti di intervenire insieme, efficacemente, in base ad una stessa concezione della vision dello sviluppo, incoraggiata da una concertazione fra i vari livelli istituzionali; • La competitività ambientale – capacità dei soggetti di valorizzare l’ambiente in quanto elemento “distintivo” del loro territorio, garantendo al contempo la tutela ed il rinnovamento delle risorse naturali e del patrimonio. • La competitività economica - capacità dei soggetti di produrre e mantenere all’interno del territorio il massimo del valore aggiunto, consolidando i punti di contatto tra i vari settori e combinando efficacemente le risorse, al fine di valorizzare la specificità dei prodotti e dei servizi locali;

• Il posizionamento rispetto al contesto globale – capacità dei soggetti di trovare una propria collocazione rispetto agli altri territori e al mondo esterno in generale, in modo da realizzare appieno il loro progetto territoriale e garantirne la fattibilità nel quadro della globalizzazione. L’idea di avviare un processo di pianificazione strategica deriva dalla necessità di rispondere a situazioni complesse e strutturali che intaccano la natura produttiva e sociale del territorio. Alla luce degli scenari e dei fattori di criticità emersi nell’Area Vasta, il documento di Vision Capitanata 2020 presenta una visione complessa e unica per i processi territoriali, economici e sociali che si basa sul principio “Innovare e Connettere”. INNOVARE perché la capacità di progettare un futuro nasce anche dalla capacità di innovare, ovvero di “trasformare introducendo sistemi o metodi nuovi”. In particolare, l’area vasta di Capitanata ha riconosciuto come obiettivo strategico il concetto di “Innovare i processi”. Innovare i processi significa, in sostanza, scegliere. Non solo quali infrastrutture realizzare o quali incentivi erogare, ma scegliere quale percorso il territorio intero dell’Area Vasta è chiamato a compiere per migliorare il proprio posizionamento competitivo a livello internazionale. E’ necessario, inoltre, precisare che in tempi recenti l’innovazione dei processi della Pubblica Amministrazione è stata spesso identificata, a partire dal Governo Nazionale, con l’implementazione e adozione di procedure sostenute da sistemi informatici. Il paradosso, riscontrabile in molte Amministrazioni italiane, è che l’adozione di queste innovazioni tecnologiche non ha comportato né una riorganizzazione delle funzioni, né una crescita del sistema di competenze degli addetti. La conseguenza è che, sebbene siano stati effettuati investimenti tecnologici di notevolissima entità, il miglioramento in termini di efficienza ed efficacia risulta marginale. Non bisogna confondere, dunque, l’innovazione tecnologica con l’innovazione dei processi. Al contrario, individuati i processi organizzativi, logistici, amministrativi da modificare e, promossa e verificata l’efficacia della loro innovazione, si dovrà procedere alla realizzazione di applicazioni informatiche che ne migliorino l’efficienza. Per l’Area Vasta di Capitanata, a partire dal percorso di definizione della Vision, si è scelto di intervenire ponendo come condizione comune a tutti gli interventi e percorsi di sviluppo una profonda innovazione che garantisca della loro efficacia ed efficienza, sia nel medio che nel lungo periodo, attuata e monitorata con il coinvolgimento del territorio ed abbisognevole di una campagna di comunicazione e monitoraggio continua e strutturata. L’innovazione dei processi è, dunque, una scelta strategica nella Pianificazione dell’Area Vasta di Capitanata che dovrà prevedere interventi, in particolare nell’ambito: • della Pubblica Amministrazione Locale, operando per una reingegnerizzazione organizzativa, per una premialità meritocratica basata sul raggiungimento di risultati ottimizzati; • del sistema di relazioni tra le Pubbliche Amministrazioni ed Istituzioni dell’Area Vasta attraverso una integrazione condivisa e informata dei processi decisionali, una efficace definizione dei ruoli e delle responsabilità; • del sistema delle imprese dell’Area Vasta attraverso lo sviluppo di nuove forme di collaborazione e/o di aggregazione sia per lo sviluppo di processi e prodotti innovativi che per migliorare i processi di acquisto e vendita sui mercati internazionali; 43


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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• del sistema di relazioni tra Pubbliche Amministrazioni e Imprese finalizzato alla realizzazione di un diverso sistema di individuazione dei bisogni dei processi economici e delle forme di sostegno ed incentivazione in particolare per gli investimenti e l’internazionalizzazione; • del sistema di relazione tra sistema Accademico e della formazione e il sistema produttivo finalizzato a individuare percorsi formativi per la creazione di figure professionali; • del sistema formativo territoriale per una più approfondita trattazione e sviluppo di contenuti, sin dalle prime classi, relativamente ai processi di coesione sociale e solidarietà, cultura e tradizioni del territorio, ambiente e sostenibilità; • del terzo settore, attraverso una più ampio coinvolgimento in tutti i processi delle Associazioni e dei referenti territoriali al fine di intercettare bisogni reali e provvedere alla definizione di forme di intervento, meno assistenziali ed efficaci sul breve periodo; • della cittadinanza attraverso percorsi di partecipazione attiva e continuata alla pianificazione ma anche di coinvolgimento rispetto a scelte di valenza culturale e infrastrutturali dell’armatura urbana. CONNETTERE perché la capacità di connettere costituisce una condizione indispensabile per innescare autentici e duraturi processi innovativi. “Connettere le risorse” costituisce dunque un altro importante obiettivo strategico. Esso è sinonimo di mettere in “sistema” le risorse stesse. Come per la innovazione dei processi si deve fare ricorso a nuove metodologie di approccio e gestione per far fronte alle esigenze della “new economy”, così alla stessa maniera, le risorse hanno la necessità di trovare tra di loro nuove “sinergie” per poter vincere il confronto in termini di competitività e sostenibilità con gli altri territori. In tal senso connettere esprime la necessità di relazioni materiali quanto di relazioni immateriali, l’opportunità di riconoscere le risorse nella loro natura sistemica, il bisogno di porre in relazione sistemi insediativi e apparati logistici, l’istanza di riconoscere luoghi interni e dinamiche internazionali, l’esigenza di offrire una maggiore accessibilità materiale e immateriale, nell’interno, verso l’interno e dall’interno. Nel caso specifico occorre individuare il settore trainante dello sviluppo al quale fare più riferimento, per le verifiche a seguito di connessioni e studio delle compatibilità, con altri settori trainanti dello sviluppo. Il settore trainante per la Capitanata è rappresentato sicuramente dalla mobilità e dalle infrastrutture di tipo materiale ed immateriale. Una volta razionalizzato il sistema della mobilità, che in Capitanata si presenta come un “Sistema Intermodale Complesso”, sarà possibile avviare tutte quelle fasi di verifica attraverso simulazioni che permetteranno, ad esempio, lo studio delle connessioni tra le infrastrutture tecnologiche e il settore delle attività produttive ovvero lo studio delle connessioni tra le infrastrutture tecnologiche ed il settore dell’ambiente e spazio rurale, come pure le connessioni con le risorse rappresentate dall’armatura urbana e dal mondo del lavoro. Tali procedure portano naturalmente alla creazione di “reti di processo” che permettono da una parte di avere la conoscenza in tempo reale e prioritario degli scenari di sviluppo che vanno incentivati ed avviati a risoluzioni rispetto ad altri; e dall’altra, come detto in precedenza, di avviare l’innovazione dei processi stessi, intesi come nuove forme di governance nella gestione del territorio. 44

Quindi, ciò che poteva sembrare un inutile rincorrersi di situazioni che portano solo a diagnosticare i mali che affliggevano il territorio, in questo modo diventano complementari in quel percorso logico che recita “connettiamo le risorse” per “innovare i processi” e “innoviamo i processi” per ”connettere le risorse”. Innovare e connettere rappresenta quindi l’idea della visione strategica del territorio: “Coltiviamo ciò che abbiamo, innovando i processi e connettendo le risorse”. Reti e mobilità. Il trasporto e, quindi, il sistema della mobilità vanno considerati nella loro globalità e complessità, sia dal lato dell’offerta, sia dal lato della domanda. Per quanto attiene l’offerta, vanno considerati la fornitura dei servizi collettivi e la gestione della mobilità individuale, le infrastrutture, la gestione e i regolamenti, mentre per quanto riguarda la domanda è necessario considerare non solo la quantità del servizio richiesto, ma anche la qualità e la distribuzione dei flussi espressi dall’assetto territoriale e socio-economico al fine di meglio configurare l’assetto attuale e futuro dei bisogni di mobilità. La contestuale e sinergica predisposizione del Piano Strategico e del PUM scaturisce, secondo l’obiettivo generale del raggiungimento di traguardi reali di competitività degli ambiti sovra-comunali, dalle relazioni d’interdipendenza tra i due strumenti. In particolare:al Piano Strategico spetta declinare gli obiettivi e le azioni di medio-lungo periodo atti a rafforzare sia il sistema territoriale come nodo di eccellenza della rete infrastrutturale di rango nazionale ed europeo, sia le specifiche linee di azione locali; L’Area di Foggia presenta talune specificità : difficile geomorfologia territoriale (grande estensione, estrema varietà morfologica, pianura, collina, media montagna, ed altro); incertezze funzionali-posizionali (cerniera territoriale solo a parole, con il risultato inverso di una inspiegabile marginalità regionale e territoriale più ampia : soprattutto rispetto alle emergenti ipotesi dei Corridoi longitudinali e trasversali, delle Autostrade immateriali transfrontaliere, le Autostrade del mare e di tutti gli altri prevedibili flussi nazionali e comunitari (assurdo); incongruenze strutturali con reti di trasporto non perfettamente inquadrate, realizzate e non utilizzate (Interporto), mal valorizzate od utilizzate al minimo livello concepibile (Porto); mai attentamente selezionate in termini strategici rispetto alle visioni globali alle varie scale. Produzione e servizi. Lo sviluppo della competitività territoriale dell’area vasta della Capitanata passa anche attraverso una sua maggior capacità di “produrre”: produrre valori monetari e territoriali, produrre beni e paesaggi, produrre cultura e know how, produrre relazioni e capitale umano. Di alcune di queste produzioni si è detto a proposito di città, di ambiente, di paesaggio e di spazio rurale. Nel territorio esistono risorse e potenzialità che hanno bisogno per svilupparsi e affermarsi definitivamente di fare “sistema” e di diventare luogo di insediamento delle attività connesse più avanzate (servizi, ricerca, produzione, commercializzazione), area di concentrazioni delle attività di organizzazione materiale e immateriale del trasporto dei flussi di beni e merci, della ricerca e formazione. Questo implica: sviluppare filiere produttive strategiche; creare condizioni favorevoli allo sviluppo di nuova imprenditorialità; sostenere lo sviluppo di un sistema fieristico; formulare una articolata e coor-


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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dinata strategia di offerta di aree per insediamenti produttivi, aree industriali ecologiche e aree industriali e artigianali. Sistemi urbani e sistemi produttivi troverebbero una loro maggiore affermazione modernizzando il proprio assetto infrastrutturale e migliorando il posizionamento strategico dell’area vasta, valorizzando il ruolo di connessione tra corridoi europei e regioni limitrofe, a partire da una razionalizzazione delle infrastrutture della mobilità di persone e merci, della logistica e dell’intermodalità. Ambiente e spazio rurale, In quest’area gli aspetti paesaggistici, agricoli, produttivi legati all’uso del suolo, le condizioni d’uso delle risorse essenziali – suolo, acqua, aria, vegetazione –, gli aspetti ecologici ed energetici sono tutti diversamente presenti e intrecciati. Per quanto riguarda gli aspetti ambientali e paesaggistici che fanno riferimento alla qualità del territorio e al paesaggio come risorsa, occorre tutelare la qualità degli assetti fisici e ambientali; sviluppare e sostenere la rete ecologica a scala vasta (APE, Parco Nazionale del Gargano, aree ZPS, aree SIC); valorizzare e sviluppare il patrimonio culturale, artistico, naturalistico del territorio. Tutto ciò come progetto di difesa e sviluppo del proprio patrimonio, nonché base per qualsiasi attività a esso legato, a partire da un turismo non banale, e dalla integrazione di attività produttive agricole, agro- ambientali, agroartigianali e turismo. Rispetto alle componenti ambientali occorre: intervenire sul ciclo integrato dell’acqua e valorizzare la risorsa acqua; perseguire la tutela e la difesa del suolo, dell’ambiente marino e costiero; controllare le terre emerse e rinaturalizzare il territorio; costituire un Osservatorio sui fattori ambientali. Si tratta di promuovere la cultura dell’ambiente; di assumere il metodo della sostenibilità, della contabilità ambientale e della certificazione ambientale; di incentivare la creazione di attività “verdi”, ecocompatibile e legate alla qualità dei prodotti, dei servizi e dell’ambiente. Particolare attenzione richiede il tema dell’energia: dal suo uso consapevole alla programmazione di un sistema energetico di area vasta più autosufficiente. Pertanto occorre una politica di controllo e diminuzione dei consumi, ma anche un maggior ricorso all’utilizzo delle fonti energetiche alternative, la ricerca di opzioni insediative e di modelli insediativi e costruttivi, industriali ma non solo, ad alta innovazione, fino alla produzione di energia da esportare. Città e solidarietà, Determinare livelli di attrattività e di competitività dei centri urbani e del sistema insediativo implica operare su diversi livelli: innanzitutto rivitalizzare le aree urbane attraverso il miglioramento delle loro qualità fisiche, spaziali, materiali e funzionali, il che significa anche incidere immediatamente sulla qualità della vita degli abitanti stessi. Raccordare politiche di rinnovo urbano con politiche di valorizzazione del territorio vuol dire mettere a sistema patrimonio insediativo e patrimonio territoriale, e allo stesso tempo ridefinizione della rete urbana e della rete dei servizi, recupero dei centri minori e interni. La politica delle reti – della connessione – diventa dunque strumento essenziale di attuazione di un nuovo modello di «governance», funzionale alla valorizzazione delle diverse risorse di cui si dispone attraverso la messa in comune delle stesse ed un conseguente sostanziale incremento della “massa critica” di capitale territoriale da valorizzare (capitale sociale, economico, ambientale).

Qualità urbana e qualità territoriale sono alla base della qualità della vita, sono la condizione essenziale per favorire la coesione sociale e il dinamismo culturale, componenti importanti di un vero e duraturo sviluppo economico. A questi obiettivi specifici si correlano appropriate politiche di Marketing territoriale, capaci di stimolare gli investimenti esogeni e quelli endogeni, di orientare le azioni verso una domanda legata alle specifiche qualitàdel territorio, di sostenere un turismo di qualità che sappia valorizzare e promuovere le risorse territoriali, storiche, paesaggistiche e culturali. Governance e processi Sviluppare la governance territoriale ha lo scopo principale di promuovere la cultura del cambiamento e di migliorare le relazioni territoriali tra i diversi soggetti. La Capitanata ha bisogno di RAZIONALIZZARE E COMPLETARE l’esistente per mettere in funzione un sistema o una serie di sistemi che in modo sinergico diventano motori di sviluppo economico, sociale e culturale. La governance costituisce una prima e visibile forma di innovazione e di cambiamento che dovrebbe essere sostenuta da forme di pianificazione e di gestione intercomunale, che aiutino a operare nella logica dell’«agglomerazione» per governare l’intercomunalità e nello sviluppare un “effetto rete” tra territori diversamente trattati nelle distinte pianificazioni in atto. Questo diverso clima è senz’altro condizione per favorire la coesione sociale; sviluppare la socialità e la solidarietà, senso d’appartenenza e tolleranza; promuovere il dinamismo culturale. Fattori indispensabili per un innalzamento della qualità della vita e per potenziare la sicurezza.

Asse/Dimensione/Obiettivo strategico generale Produzione e Servizi Obiettivi generali

Obiettivi specifici

Programmi (Dorsale/Attività)

Programma di completamento ed adeguamento (nell’ottica della migliore

Accrescere la competitività territoriale

Elevare i livelli di innovazione di processo/ prodotto/mercato

Programma di promozione e sostegno di sistemi organizzati e delle aggregazioni di imprese nella filiera

Cod. Int.

Interventi

Importo

Localizzazione

C1.III.2

Infrastrutturazione reti tecnologiche per insediamenti produttivi: Villaggio Artigiani

€ 1.000.000,00

Foggia

C1.III.4

Estensione e/o efficientamento rete gas in zone produttive/ residenziali

€ 9.930.000,00

Foggia

C3.I.1

Regimi di aiuti settori produttivi di Area Vasta

da concordare con la Regione Puglia

Area Vasta

C4.I.1

Sistema dei Percorsi:

€ 18.000.00,00

C4.I.1b

Sistema dei Tratturi: recupero e fruizione dei beni culturali e ambientali e fruizione sostenibile

€ 23.170.000,00

Area Vasta

C4.I.2

Sistema degli Ipogei: monitoraggioindividuazionemessa in sicurezzavalorizzazione-fruizione degli Ipogei in Area Vasta

€ 6.600.000,00

Area Vasta

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale”

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Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

2.5 Svolgimento del confronto partenariale economico e sociale

Asse/Dimensione/Obiettivo strategico generale Ambiente e Spazio rurale Obiettivi generali

Obiettivi specifici

Programmi (Dorsale/Attività)

Sviluppo e valorizzazione sostenibile delle risorse naturali

Riduzione della pressione antropogenica sull’ ambiente e sul paesaggio nell’Area Vasta di Capitanata

Delimitazione, bonifica e rilancio produttivo sostenibile dei siti inquinati (in particolare quelli industriali e quelli a maggior valore e sensibilità ambientale) e delle discariche abusive (censimento siti)

Cod. Int.

D3.II.2

Interventi

Bonifica e rifunzionalizzazione di Aree dismesse per la realizzazione di servizi attrattori

Importo

€ 15.000.000,00

Localizzazione

Foggia

Asse/Dimensione/Obiettivo strategico generale Città e Solidarietà Obiettivi generali

Migliorare la coesione sociale in una logica di sviluppo sostenibile

Obiettivi specifici

Recuperare, valorizzare e sviluppare il capitale sociale, umano e culturale

Programmi (Dorsale/Attività)

Sostenere le iniziative (pubbliche o private) volte al riutilizzo del patrimonio storico-culturale per finalità pubbliche o di interesse collettivo

Cod. Int.

Interventi

Importo

Localizzazione

E7.I.1

Sistema di Fruizione dell’Archeologia e del patrimonio connesso

Area Vasta

E7.I.1a

Parco Archeologico Diomede

€ 10.000.000,00

Foggia

E7.I.2

Piano per completamento e realizzazione della rete dei beni culturali:

€ 51.400.000,00

Area Vasta

E7.I.2a

Completamento restauro e adeguamento funzionale € 12.900.000,00 della Basilica Cattedrale di Foggia

Foggia

E7.I.5

Rivitalizzazione dei centri storici:

€ 68.769.128,05

Area Vasta

E7.I.5a

Restauro conservativo, riqualificazione della Chiesa delle Croci e valorizzazione del centro storico della città di Foggia attraverso itinerari turistico-culturali legati alle sue tradizioni

€ 6.500.000,00

Foggia - FAI

E7.I.5o

Infrastrutturazione con cunicoli/cavidotti di zone urbane soggette a riqualificazione

€ 1.350.000,00

Foggia

Il primissimo confronto partenariale specifico, attivato in fase di elaborazione del primo Documento programmatico per la rigenerazione urbana risale al 16 febbraio 2009. Oltre ai Quartieri Settecenteschi (per Foggia, il grande obiettivo di rigenerazione urbana, oggi progettualmente immaturo26), il confronto tematizzò, un po’ a sorpresa, l’area degli ex Mulini di Via Manfredonia. All’incontro erano presenti: - la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Foggia, impegnata in una diffusa azione di riqualificazione del segmento di Via Arpi opposto a Porta Grande, inclusa nel Piano “Rigenerare lungo la memoria”; - la Confederazione Nazionale degli Artigiani, molto attenta ai profili della rigenerazione urbana, sia con riguardo al Villaggio Artigiani, incluso nell’ambito perimetrato dal DPRU, sia con riguardo all’ex Mercato ortofrutticolo di Via Manfredonia, incluso nel Piano “Rigenerare lungo la memoria”; - l’Ordine degli Architetti e l’Ordine degli Ingegneri, che hanno promosso un concorso di idee sul “Piano delle Fosse”; - il Fondo per l’Ambiente Italiano, partner del Comune per il progetto incentrato sulla Chiesa delle Croci, incluso nel parco progetti del Piano strategico “Capitanata 2020” e nel Piano “Rigenerare lungo la memoria”; - la Fondazione Banca del Monte “Domenico Siniscalco Ceci”, protagonista del restauro di Porta Grande e promotrice di altri interventi architettonici nel centro storico; - il Con.Art., che propugna un modello “ad hoc” di rigenerazione urbana per il Villaggio Artigiani; - l’associazione “Amici del Museo”, molto attiva a sostegno di progetti di recupero della memoria e di diffusione della cultura storica; - l’associazione Verdi Ambiente e Società; - il Gruppo di Azione e Animazione Sociale e la cooperativa “Scurpiddu”, specializzati in mediazione sociale e ormai partner dell’Amministrazione per lo studio di soluzioni urbanistiche nelle zone degradate e, in particolare, per il meticoloso lavoro di distribuzione dei questionari nei “Quartieri Settecenteschi”. Il 22 gennaio precedente, la Giunta comunale aveva adottato la Carta della Rigenerazione Urbana, aprendo il confronto su un tema complesso e affascinante, che ha preso forma in molti dei contributi affluiti nell’ambito delle attività successive alla conferenza di copianificazione del PUG, un cui importante step di lavoro è costituito dall’aggiornamento del DPP al PUG adottato nel 2006. Subito dopo l’approvazione del DPRU e del Piano Comunale dei Tratturi, il Comune ha anzitutto effettuato una ricognizione del grado di maturità progettuale degli interventi candidabili, preoccupata di non cogliere la prima occasione legata ai finanziamenti FESR.

La Giunta comunale ha preso atto, l’8 maggio del 2009, di una mera analisi di prefattibilità per un’incisiva azione sui Quartieri Settecenteschi, prodotta in tavole sintetiche nei materiali della conferenza di copianificazione del PUG che si è svolta il 18 gennaio scorso. Sul ricco confronto sociale avviato, si trovano ampi riferimenti nel DPRU.

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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La base partenariale si è dunque concentrata sulle aree dove, da un lato, si addensano i “Detrattori di qualità urbana” individuati dal DPP al PUG e, dall’altro, dove si evidenziava l’integrazione più alta tra gli interventi potenzialmente finanziabili con l’Azione 7.1.1 e gli interventi già realizzati o in essere (di matrice pubblica o privata). Schematicamente, questi sono gli esiti del confronto parteneriali, trasfusi, nella maggioranza dei casi, in Protocolli di intesa.

coinvolgere ulteriori soggetti del partenariato e i cittadini residenti, data l’interrelazione con spaccati sociali riguardanti i cittadini immigrati e realtà sociali assai dinamiche come i Fratelli della Stazione o la Confraternita di Sant’Eligio: l’una realtà promotrice, fra l’altro, del progetto “Via della Casa Comunale”28; l’altra molto attiva per la ripresa del processo di canonizzazione del “Servo di Dio”, don Antonio Silvestri29.

Con la CGIL, che ha visto assentito dal Consiglio comunale uno schema di convenzione e permuta di area in diritto di superficie per mq. 306 localizzata alle spalle del manufatto tra Via Castiglione e Vico Narciso, che prevede, tra l’altro, l’esecuzione di lavori, a opera della CGIL, per «riqualificare e valorizzare il contesto storico caratterizzato dalla presenza di un pregevole palazzo settecentesco (palazzo Figliolia) ed un’architettura tipica del ventennio (ex “Palazzo dei Contadini” e “Camera del Lavoro” dal dopoguerra), con l’eliminazione di aggiunte e superfetazioni successive, estranee all’impostazione architettonica precedente, e con il restauro delle facciate riproponendo i colori e i materiali originali» nonché «una piazza in uso esclusivamente pedonale sull’area alle spalle dell’edificio e strade pubbliche» realizzata a cura e spese della CGIL, si è raggiunta l’intesa di omogeneizzare il progetto definitivo di riqualificazione e valorizzazione, riguardante la sede della Camera del Lavoro, la piazza retrostante e le strade pubbliche, condividendo gli elementi formali con il Comune in modo da creare continuità e omogeneità con gli interventi sulla piazza Piana delle Croci antistante la Chiesa di San Giovanni Battista, con ciò integrando l’intervento Piano delle Fosse, candidato in “Rigenerare lungo la memoria”. Nel protocollo d’intesa il Comune si impegna a coinvolgere la CGIL nelle azioni a valenza socio-economica che accompagneranno il Piano “Rigenerare lungo la memoria” e la CGIL si impegna a destinare, all’interno della propria sede, uno spazio in cui attivare un Laboratorio urbano per le azioni predette e a cooperare con il Comune per la definizione delle azioni che coinvolgano i cittadini residenti nell’area riguardata dal Piano “Rigenerare lungo la memoria..

Con la Delegazione di Foggia del Fondo Ambiente Italiano, il Comune ha presentato il progetto “Restauro conservativo, riqualificazione della Chiesa delle Croci e valorizzazione del centro storico della città di Foggia attraverso itinerari turistico-culturali legati alle sue tradizioni”, nell’ambito del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020 – Innovare e Connettere”. Al progetto relativo al complesso della Chiesa30, di regia del Comune, si è affiancata la definizione del programma esecutivo degli interventi con il FAI per una rete di itinerari che toccano le chiese storiche ubicate fuori dal nucleo antico (Chiesa delle Croci, Sant’Eligio, Sant’Anna, Santa Maria delle Grazie, San Giuseppe, San Rocco, legate alla transumanza, alle confraternite, alle feste patronali e alle processioni), la Cattedrale, Piazza del Lago, Piazza XX Settembre (legate alle tradizioni storiche, quali l’apparizione dell’Icona Vetere e del Tribunale della Dogana), e alcune piazze (Piazza Cattedrale, Piazza Nigri, Piazza Federico II, Piazza Purgatorio). Il progetto di valorizzazione turistico-culturale, si articola, fra l’altro: nella riqualificazione dell’arredo urbano, nell’indicazione degli itinerari attraverso segnaletica e tabelle descrittive collocate accanto alle emergenze del percorso (info point multimediali), nella valorizzazione della rete degli ipogei presenti negli itinerari previsti, nella realizzazione di mappe d’informazione turistica, nella formazione di personale per visite guidate (giovani disoccupati e studenti delle scuole superiori e universitari). Il Comune ha indirizzato a prevedere il coinvolgimento dei residenti della zona in queste attività e la Scuola popolare “Università del Crocese”, anche per recuperare antiche tradizioni culinarie e un dialetto “tipico”.

Con l’IPAB Addolorata di Foggia, che sta procedendo al recupero edilizio dell’ex Carcere femminile di Sant’Eligio (prospiciente l’omonima piazza inclusa tra gli interventi del Piano “Rigenerare lungo la memoria”) per realizzare nuove strutture e nuovi servizi sociali, con risorse a valere sul P.O. FESR Puglia 2007-2013 – Asse III “Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale” – Linea 3.2 “Programma di interventi per l’infrastrutturazione sociale e sociosanitaria territoriale”, si è concordato che, nello sviluppo del modello gestionale del Centro notturno di accoglienza per persone senza fissa dimora, si definiscano congiuntamente gli ambiti che sostengano il Piano “Rigenerare lungo la memoria”, quale specifico approfondimento delle azioni e interventi del Piano Sociale di Zona. Laddove la procedura negoziata sull’Azione 7.1.1 avesse esito positivo, IPAB e Comune si sono impegnati, inoltre, per azioni comuni che si integrino, in particolare, con la Linea di azione “Ascolto, informazione e orientamento” del progetto proprio dell’IPAB Addolorata. Importante è anche l’impegno a

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Deliberazione del Consiglio Comunale n.65 del 14 novembre 2008.

L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ha, invece, il consolidato di uno specifico progetto, già inserito nell’ambito del PIRP Ambito “B”. Si tratta di un Centro servizi provinciale, dove si insedierebbe una scuola di formazione di base e continua e piccola foresteria per i cittadini non vedenti provenienti dalla

Il progetto è diventato esecutivo il 13 aprile 2010, quando il Comune di Foggia ha istituito una strada fittizia, ma che produce l’effetto giuridico di poter erogare ai senza fissa dimora assistenza sanitaria, assistenza sociale, sussidi economici, diritto di voto, rilascio della certificazione anagrafica di stato civile, assistenza legale. Le modalità di fruizione di tale diritto sono state dettate dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Foggia: nella concessione della residenza fittizia, le strutture comunali agiranno in coordinamento con le associazioni di volontariato e con il privato sociale, cui spetta il compito di segnalare agli utenti la possibilità concessa dal Comune di Foggia, ma anche di filtrare le richieste, onde evitare l’inutile concessione della residenza a persone senza fissa dimora che non siano domiciliate per un periodo medio-lungo sul territorio cittadino. 29 La figura di questo sacerdote, vissuto nell’800, è molto popolare a Foggia e specialmente a Borgo Croci. Proprio le carceri di Sant’Eligio, di fianco all’omonima chiesa, furono da lui adibite a “Convento del Buon Consiglio”, dove venivano ospitate le donne che, ridotte in miseria, giravano per le strade prostituendosi. Le donne erano avviate all’arte del cucito, a seguire lezioni di lettere, calligrafia e disegno. 30 Si è già posta in evidenza l’importanza del Piano Comunale dei Tratturi di Foggia. La storia della città è collegata alla transumanza ed alla presenza del “Tribunale della Dogana della Mena delle Pecore” che ha condizionato lo sviluppo urbanistico ed architettonico della città, con la sua fitta rete di tratturi, che la collegavano all’Abruzzo. Proprio sul tracciato di un tratturo sorse la Chiesa delle Croci, nome popolare dato alla Chiesa del Monte Calvario sotto il titolo della Santa Croce, che fu costruita a partire dal 1693 in seguito alla missione del cappuccino Antonio da Olivadi il quale al termine del suo soggiorno foggiano piantò una serie di croci su cui fu costruita poi una sequenza di cappelle preceduta da un arco d’ingresso e seguita da una chiesetta. Il singolare complesso, in stile tardobarocco si caratterizza per il notevole impianto scenografico e per i particolari decorativi scolpiti nel tufo e rielaborati in chiave popolare dall’iconografia cristologica. La chiesa è fortemente legata al quartiere, che dopo il terribile terremoto del 1731, le fu costruito intorno (da qui il nome di “Borgo Croci”). 28

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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provincia. Dato il carattere sovra-comunale della struttura, che si candida al servizio di un’utenza provinciale stimata in circa 2.000 persone, nello sviluppo del modello gestionale del Centro, da attivarsi dopo la realizzazione, l’UIC si è impegnata a definire ambiti che sostengano il Piano “Rigenerare lungo la memoria”. Il Comune si è impegnato, in particolare, a mantenere aggiornato l’UIC intorno agli esiti riguardanti il prosieguo esecutivo del PIRP Ambito “B”, che deve essere rimodulato a seguito di prescrizioni regionali in modo che potrebbe non includere l’area dell’ex Scivar fin dove inizialmente il PIRP si estendeva. In alternativa, il Centro è stato comunque candidato dal Comune all’Azione 7.1.1. L’ATAF S.p.A., azienda partecipata dal Comune di Foggia, è coinvolta partenarialmente sotto molteplici profili. Anzitutto – assieme alle Ferrovie del Gargano S.r.l. – è stabilmente impegnata al fianco del Comune per tutti gli sviluppo concernenti il Nodo intermodale Foggia Stazione e il progetto pilota innovativo Treno-Tram. Poi ha avuto affidato dal Consiglio comunale la gestione del Piano della Sosta Tariffata, che ha ingenerato una serrata dialettica tra l’Amministrazione, la cittadinanza e le associazioni di utenti e consumatori. Il Piano “Rigenerare lungo la memoria” è stato pensato anche a sostegno di questa importante e radicale innovazione che riguarderà la mobilità urbana, finalizzata a incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici. Inoltre l’ATAF ha elaborato un progetto di Infomobility e Sicurezza dei Passeggeri con una serie di interventi sia per incrementare la sicurezza degli utenti dell’azienda di trasporto, sia per garantire le informazioni utili all’utenza per l’ottimizzazione del sistema di trasporto pubblico e viario della città, attraverso sistema di videosorveglianza a bordo dei mezzi di trasporto, sistema di informazione ai passeggeri via SMS, sistema di interfaccia verso nuove paline informative, sistema di informazione all’utenza a mezzo di pannelli elettronici informativi. L’ATAF si è impegnata a concorrere alle soluzioni progettuali affinate dal Comune per superare criticità connesse alla mobilità nell’ambito di rigenerazione definito con il DPRU Documento programmatico di rigenerazione urbana. E, in particolare, sul viale XXIV Maggio, a implementare un servizio sperimentale che attivi una linea urbana speciale su gomma, con le frequenze del Treno Tram, e integrazione tariffaria con le linee ferroviarie Foggia-Lucera, Foggia-Manfredonia e Foggia-San Severo lungo il tracciato di penetrazione urbana del Treno Tram dal Nodo intermodale Foggia Stazione lungo Viale XXIV Maggio, Piazza Cavour, Via Galliani, Viale Fortore fino al nuovo polo direzionale (dove sta realizzandosi la nuova sede della Camera di Commercio, il Polo Integrato per lo Sviluppo economico del Comune e il Nuovo quartiere Fieristico). L’integrazione tariffaria tra ATAF e Ferrovie del Gargano è già attiva dal 19 ottobre 2009, per la linea ferroviaria Lucera-Foggia e per le linee automobilistiche provenienti dal Subappennino. Il Consorzio Opere Pubbliche di Capitanata, costituito nel 1980 nell’ambito dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili – Sezione di Foggia, aderente a Confindustria, statutariamente svolgente attività promozionale in campo edilizio predisponendo progettazioni di opere di interesse pubblico, nonché di coordinamento e disciplina delle attività tecniche ed economiche delle imprese consorziate per l’aggiudicazione e la gestione di appalti pubblici e privati. Nel 2004 presentò un progetto integrato 48

per la realizzazione di cinque parcheggi interrati localizzati nell’ambito perimetrato dal DPRU, segnatamente in via Dante-vico Serafico, via Arpi, La Maddalena, Villa Comunale e La Pianara, nei pressi di Porta Manfredonia. Nel 2006, sottoscrisse un Protocollo d’intesa con il Comune nell’ambito del Piano Integrato di Riqualificazione delle Periferie Ambito “A”, che si sviluppa in adiacenza all’ambito perimetrato dal DPRU e dal Piano “Rigenererare lungo la memoria”. Il Consorzo si impegna a promuovere e sviluppare azioni, anche di co-progettazione, nell’ambito degli interventi e azioni complementari al “Rigenerare lungo la memoria”, per quanto attiene alla rigenerazione urbanistica dei detrattori del Comparto Ferrovia o degli edifici su via San Lazzaro, in concorso con altri soggetti del Privato economico e in attuazione di Piani particolareggiati di iniziativa pubblica in corso di predisposizione da parte del Comune. Ha, inoltre, assunto l’impegno a sviluppare in autonomia intese con il Privato economico, privati proprietari, società del Gruppo Ferrovie dello Stato per concorrere alle definizioni progettuali più condivise con la cittadinanza e con i residenti in particolare, anche predisponendo studi di fattibilità che integrino gli indirizzi innovativi che accompagneranno il Piano “Rigenerare lungo la memoria”. Al progetto dell’impresa “Nicola Caccavo s.a.s di Caccavo Nunzio & C” si è già più volte fatto cenno, anche in termini di “test” di rigenerazione urbana e di primo esempio di archeologia industriale. Relativamente all’integrazione del progetto, attualmente in fase esecutiva, con il Piano “Rigenerare lungo la memoria”, l’impegno specifico riguarda il coordinamento con il Comune circa l’elaborazione dei progetti del Piano integrato per la realizzazione di un complesso polifunzionale di fabbricati per servizi e residenze, nell’area “ex Fornace” su via Manfredonia. Un concorso finanziario, con risorse proprie, alla risoluzione progettuale e realizzativa della criticità rappresentata dallo snodo viario sul cavalcavia di Via Manfredonia e dal sistema degli accessi all’area dell’ex Fornace e all’area cimiteriale. Relativamente all’edificio polifunzionale comprendente la ciminiera ristrutturata da cedere al Comune, l’impresa si è impegnata, prima di procedere all’elaborazione della progettazione esecutiva, a condividere gli elementi formali con il Comune in modo da garantire l’integrazione con il complessivo Piano “Rigenerare lungo la memoria”. L’impresa Progetto Finanza di Capitanata S.r.l. ha, invece, avuto l’affidamento in project financing della gestione e manutenzione del Cimitero comunale di Foggia in cui si prevedeva, fra l’altro, l’elaborazione e la gestione del Piano di Sicurezza e Coordinamento, costruzione di Edilizia Cimiteriale Pubblica e opere di urbanizzazione da cedere al Comune. Nell’ambito della rimodulazione del rapporto in project financing in essere con il Comune, si impegna, prima di procedere all’elaborazione della progettazione esecutiva, a condividere gli elementi con il Comune, in particolare con il Servizio Urbanistica, edilizia residenziale, decoro e arredo urbano, il Servizio Ambiente e il Servizio integrato Attività economiche, in modo da garantire l’integrazione con il complessivo Piano “Rigenerare lungo la memoria”, circa, in particolare, l’area antistante l’ingresso monumentale al Cimitero. Anche questa impresa si impegna a concorrere in sinergia finanziaria, nell’ambito delle somme proprie, alla risoluzione progettuale e realizzativa della criticità rappresentata dallo snodo viario sul caval-


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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cavia di Via Manfredonia e dal sistema degli accessi per l’area cimiteriale, che accompagnano il Piano “Rigenerare lungo la memoria”. Più di prospettiva ma ugualmente significativo, proprio perché testimonianza di un orientamento già incline a sposare la strategia pubblica, il rapporto di partnership con la Daufin Real Estate S.r.l. Che, recentemente, ha avuto il via libera consiliare per l’avvio della procedura prevista all’articolo 34 del Testo Unico degli Enti Locali, relativamente agli accordi di programma31. L’impresa propone un Programma di riqualificazione di un’area industriale dismessa ubicata in via Manfredonia a ridosso dell’area ferroviaria e di quella cimiteriale: si tratta dei Silos che marcano uno degli ingressi principali della città, ricompreso nel Piano “Rigenerare lungo la memoria”. Fra l’altro, il Programma prevede la ristrutturazione e la riconversione dei Silos, che sarebbero ceduti gratuitamente al Comune per collocarvi funzioni culturali o di servizi per l’istruzione. La proposta si ispira espressamente al Piano che riguarda l’ex Fornace, che si prospetta sul lato opposto del cavalcavia di Via Manfredonia. Da qui l’impegno a condividere gli elementi formali con il Comune in modo da garantire l’integrazione con il complessivo Piano “Rigenerare lungo la memoria” e a concorrere alle soluzioni progettuali affinate dal Comune riguardanti la viabilità sul cavalcavia di Via Manfredonia e il sistema degli accessi per l’area dell’ex Fornace, per l’area dei Silos e per l’area cimiteriale.

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Deliberazione n. 58 del 28 giugno 2011 del Consiglio Comunale di Foggia.

3. Quadro di coerenza con gli esiti dei processi partecipativi 3.1 Coerenza della proposta con gli esiti della partecipazione sociale nell’ambito del DPRU, del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020” e del DPP al PUG I processi di partecipazione sociale direttamente connessi all’ambito perimetrato nel DPRU hanno subito i rallentamenti influenzati dal ritardo con cui la questione è stata tematizzata nell’agenda politico-amministrativa. L’orizzonte aperto dalla Legge regionale n.21/2008 è entrato formalmente negli indirizzi dell’Amministrazione il 22 gennaio 2009, quando la Giunta comunale adottò la “Carta della Rigenerazione urbana”32. Un DPRU fu posto all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 20 aprile 2009 ma, essendo l’ultima assemblea della Consiliatura 2004-2009, non riuscì a essere approvato. Sin da quella prima stesura, il DPRU recava, nella stessa intitolazione della proposta deliberativa, “Dal PRG Benevolo al PUG - Prototipizzazione modelli di intervento”, i segni della connessione cercata con la principale questione irrisolta per l’urbanistica foggiana: la trasformazione del consolidato nel centro urbano33.

La Carta propone i principi di riferimento per i programmi di trasformazione delle aree urbane e delle aree produttive dismesse o dismettibili che, avendo perduto l’originaria funzione, costituiscono oggi i luoghi di maggiore potenzialità per la città, dal punto di vista della riqualificazione economica, sociale, urbanistica e ambientale. La stesura è ispirata al lavoro negli anni condotto della associazione AUDIS. L’AUDIS (Associazione Aree Urbane Dismesse) è stata costituita nel 1995 riconoscendo l’esigenza di dare impulso operativo al dibattito per fare emergere i punti critici delle trasformazioni urbane che richiedono una comune strategia da parte degli amministratori pubblici e degli operatori. Attualmente associa due Province (Bergamo e Milano), 14 Comuni (Bergamo, Firenze, Forlì, Milano, Modena, Napoli, Padova, Ravenna, Rho, Roma, Sesto San Giovanni, Torino, Verona e Venezia), Enti, Istituti e Associazioni nonché Società private e Società miste pubblico-private. La Carta della Rigenerazione Urbana, rivolgendosi a tutti i soggetti che operano nella città, il Pubblico, il Privato economico e il Privato collettivo, intende favorire il raggiungimento di questi obiettivi: - esplicitare gli ambiti che, nel loro insieme, determinano la qualità di una trasformazione urbana, per consentire a tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti una valutazione trasparente dei processi in corso; - riequilibrare i centri urbani impoveriti dal progressivo svuotamento di funzioni (lavoro, tempo libero, residenza); - ottimizzare l’uso di territorio attraverso un pieno riuso degli spazi già urbanizzati; - governare i mutamenti, convertendoli in occasioni di progresso urbano, anziché subirne le conseguenze; - integrare discipline, interessi diversi e competenze specifiche nella chiara individuazione di ciò che costituisce l’interesse collettivo; - riconoscere il ruolo insostituibile delle decisioni condivise che possono essere assunte solo all’interno del campo di competenze pubbliche nel quadro del corretto riconoscimento del ruolo del privato economico e del privato collettivo; - innescare azioni diffuse di rigenerazione urbana, che creino il contesto più adatto per aumentare la qualità della vita di tutti e di ciascuno in un quadro di coesione sociale e di capacità competitiva; - aprire la riflessione sulle modalità di rigenerazione anche di quelle parti di città costruite prevalentemente tra gli anni ‘50 e ‘70 del secolo scorso, che hanno esaurito il proprio ciclo economico e sono in stato di grave degrado fisico e spesso sociale. 33 Nel DPRU approvato con D.C.C. n.44 del 15 giugno 2011, si rileva come «sia una costante che, ormai, può considerarsi ottantennale l’attenzione foggiana al centro urbano “come luogo della massima concentrazione degli scambi e dei rapporti sociali”, come lo definiva Ludovico Quaroni nel 1973, estendendo il concetto di centro storico. Un’attenzione contraddetta da una programmazione che, nel corso degli anni, si è indirizzata all’espansione. La tendenza all’espansione è diventata anche indirizzo della pianificazione generale, in particolare con il piano redatto dagli architetti Marcello Rutelli e Maurizio Vitale, approvato nel 1963. Ma, più in generale, malgrado la focalizzazione del tema centro urbano – sviluppata tanto a livello di opinione pubblica, tanto di elaborazioni del privato sociale ed economico, quanto di indirizzi politico-amministrativi espressi ai diversi livelli istituzionali –, si è dimostrata l’incapacità effettiva delle politiche pubbliche di innescare processi di trasformazione sostenibili, pur incrementandosi, nel tempo, i disvalori che si producevano. Il piano regolatore Albertini, approvato con deliberazione il 31 dicembre 1931, aveva davanti un contesto urbano da costruire. Perciò tematizzava, tra l’altro, il risanamento e la riqualificazione delle parti igienicamente più compromesse, promuovendo le gradi operazioni di Borgo Scopari e Borgo Sant’Angelo, attuate tramite piani esecutivi che prevedevano la demolizione e ricostruzione di entrambi i borghi. L’apparato pubblico di riferimento è imparagonabile a quello repubblicano e democratico sviluppatosi successivamente. È forse questa la ragione più importante che spinge a irrobustire qualsiasi opzione strategica che riguardi rilevanti trasformazioni del centro urbano di Foggia attraverso gli indirizzi della rigenerazione urbana, in particolare attraverso l’integrazione degli strumenti e degli attori nel senso richiamato dalla Carta delle Rigenerazione Urbana. Anche il Piano Regolatore Generale vigente, approvato nel 2001, immaginava “meno cantieri di case nuove e più cantieri di trasformazione di case esistenti. Infatti l’edilizia a Foggia troverà amplissimo campo di applicazione nella riqualificazione”. Ma, come ha rilevato lo stesso Documento Programmatico Preliminare al Piano Urbanistico Generale, adottato nel 2006, tale “meccanismo virtuoso che non si è mai innescat”. Al contrario, c’è stata un’espansione edilizia senza precedenti ed una molteplicità di varianti puntuali necessarie per soddisfare le richieste di aree per attività produttive».

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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Il DPP individua, tra le strategie prioritarie del PUG, «modalità di intervento nella e per la “città storica” (superando lo stesso concetto di centro storico), riducendo il peso della pianificazione preventiva a vantaggio dell’intervento diretto, disciplinato per adottare diffusamente i principi del progetto di restauro, prevedendo l’utilizzazione della “perequazione a distanza” e della “premialità” per tentare di risolvere gli annosi problemi della parte centrale della città». Con ciò, il DPP 2006 propone una prospettiva leale e responsabile rispetto agli ardimenti delle enunciazioni di principio e indica strade lungo cui esprimere valutazioni complete della fattibilità delle trasformazioni invocate. Tali valutazioni devono dimostrarsi capaci di individuare il punto di equilibrio tra la quota di plusvalore riservata agli operatori privati e quella riservata alla parte pubblica come riconoscimento dell’interesse pubblico dell’operazione. La sfida della DPRU di Foggia e la proposta di individuare un unico ambito entro cui operare e articolare sostenibili prospettive di trasformazione si gioca tutta nella capacità di riuscire a sollecitare contributi plurali e integrati nella ricerca di tale punto di equilibrio, di volta in volta definibile in ragione di variabili di cui tutti – pubblico, privato economico e privato sociale – abbiano consapevolezza attraverso gli strumenti in dotazione (politiche pubbliche, partnership pubblico-privato, valutazione, informazione, partecipazione). La tesi è che perequazione e premialità a distanza e perfino compensazioni saranno più agevolmente situabili in un ambito di rigenerazione esteso abbastanza da mantenere fermo un obiettivo strategico altrimenti nuovamente esposto al fallimento del mancato innesco del processo verso cui esprime vocazioni. In quello stesso ambito, infatti, potranno stabilirsi, nel tempo, punti di equilibrio legati anche ad aspettative progressive, attinte dal quadro generale definito dal DPRU. Il DPRU e le azioni sviluppate nel suo quadro si propongono, dunque, come un potenziale strumento di inveramento degli indirizzi del DPP e del PUG. In questo senso, acquisisce influenza determinante la lettura critica di tutti i processi partecipativi che si sono attivati intorno ai temi focalizzati nel DPRU: la mobilità e la mobilità di area vasta, i tratturi e il Piano Comunale dei Tratturi soprattutto con riguardo agli insediamenti (residenziali e produttivi) che si sono sviluppati sulle radiali e gli ingressi della città, la pianificazione settoriale sulle aree produttive34 e la ricognizione e gli indirizzi del Documento strategico per le attività produttive - DoSAP35 , gli obiettivi strategici affinati nel Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020 – Innovare e Connettere”36 e

“Debito” della pianificazione generale risalente alle criticità e prescrizioni sollevate dalla Regione Puglia in sede di approvazione definitiva del Piano Regolatore Generale vigente (2001) e, per determinazioni assunte nella conferenza di copianificazione del PUG del 18 gennaio 2011, considerato parte integrante e anticipazione del redigendo Piano Urbanistico Generale. In questi termini, si è di recente espresso il Consiglio comunale votando, il 28 giugno 2011, un emendamento a tre deliberazioni che autorizzano il sindaco a promuovere accordi di programma per interventi complessi che includono realizzazioni con funzioni commerciali e produttive. L’emendamento, diventato un punto dei tre deliberati, richiede la «armonizzazione della proposta al Piano di settore delle Attività Produttive in corso di componimento, Piano rappresentante risoluzione delle criticità e prescrizioni sollevate dalla Regione Puglia in sede di approvazione definitiva del Piano Regolatore Generale vigente, oltre che parte integrante e anticipazione del redigendo Piano Urbanistico Generale».Una di queste deliberazioni riguarda una proposta di accordo di programma centrata sui Silos di Via Manfredonia, oggetto di intesa partenariale nell’ambito del Piano “Rigenerare lungo la memoria”, v. infra. 35 Approvato con D.C.C. n. 132 del 13 dicembre 2007. 36 Con riguardo soprattutto a “Reti e mobilità” (dove oltre al progetto pilota innovativo Treno-Tram è specificato il progetto Ingressi della città), “Produzione e servizi” (dove si concentrano progetti di sistema a valenza turistico-culturale come il Sistema dei percorsi riguardante i tratturi, il Sistema degli Ipogei) e “Città e Solidarietà” (dove si concentrano progetti come il Piano per il completamento e la realizzazione della rete dei beni culturali e Rivitalizzazione dei centri storici). 34

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ovviamente i processi partecipativi che hanno riguardato l’elaborazione del DPP al PUG nel 2005-2006 e quelli in corso che si sono attivati nell’ambito della conferenza di copianificazione del PUG aperta il 18 gennaio 2011. Rispetto ai 9 interventi del Piano “Rigenerare lungo la memoria”, la coerenza con gli esiti dei processi partecipativi attivati durante la fase di ascolto del DPP al PUG (2005-2006) può essere schematizzata nella seguente tavola sinottica. TAVOLA SINOTTICA DELLE COERENZE DEGLI INTERVENTI PROPOSTI CON GLI ESITI DEI PROCESSI PARTECIPATIVI ATTIVATI CON IL DPP AL PUG

RIFUNZIONALIZZAZIONE DI AREA PER LA COLLETTIVITÀ Nuova area a verde e parcheggio permeabile tra viale Dauno e Via Calvario

RIFUNZIONALIZZAZIONE DI AREA PER LA COLLETTIVITÀ Riqualificazione funzionale e sistemazione dell’area di Piazza di Sant’Eligio e Vico Lince

RIFUNZIONALIZZAZIONE DI AREA PER LA COLLETTIVITÀ Piano delle Fosse

Adiconsum: Verde attrezzato – Nuovo piano traffico e nuove aree parcheggio ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema): Aree attrezzate possibilmente centrali Associazione Federico II “Puer Apuliae”: verde attrezzato CNA: riqualificazione, recupero e manutenzione aree degradate del centro, percorsi ciclabili, verde attrezzato, miglioramento accesso alla città e al centro Associazione “Dauniarchè”: riqualificazione area Piano delle Fosse e di quella dove si trovano chiesa e convento della Maddalena, restauro centro Chiesa delle Croci Italia Nostra: migliorare qualità spazi pubblici, verde attrezzato, percorsi pedonali e ciclabili Ordine Ingegneri: bonifica aree a contorno assi di penetrazione alla città Via San Severo in particolare WWF: percorsi ciclabili CISL: parcheggi, mobilità e accessi della città, incentivi uso mezzi pubblici, piano mobilità Adiconsum: Verde attrezzato – Nuovo piano traffico e nuove aree parrcheggio Associazione Alternativa Arte: Valorizzazione e promozione patrimonio culturale ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema): Aree attrezzate possibilmente centrali Associazione Federico II “Puer Apuliae”: piano recupero immobili con valore storico, verde attrezzato CNA: riqualificazione, recupero e manutenzione aree degradate del centro, percorsi ciclabili, verde attrezzato Associazione “Dauniarchè”: riqualificazione area Piano delle Fosse e di quella dove si trovano chiesa e convento della Maddalena, restauro centro Chiesa delle Croci Italia Nostra: migliorare qualità spazi pubblici, verde attrezzato, percorsi pedonali e ciclabili Ordine Ingegneri: bonifica aree a contorno assi di penetrazione alla città Via San Severo in particolare WWF: percorsi ciclabili CISL: parcheggi, mobilità e accessi della città, incentivi uso mezzi pubblici, piano mobilità Adiconsum: Verde attrezzato – Nuovo piano traffico e nuove aree parrcheggio Associazione Alternativa Arte: Valorizzazione e promozione patrimonio culturale ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema): Aree attrezzate possibilmente centrali Associazione Federico II “Puer Apuliae”: piano recupero immobili con valore storico, parco storico con monumeto a Federico II, , percorsi pedonali e ciclabili, verde attrezzato Circoscrizione (ex II “Cattedrale): potenziamento isola pedonale, indicazioni sui materiali forme e colori CNA: riqualificazione, recupero e manutenzione aree degradate del centro, isole pedonali, percorsi ciclabili, ZTL, verde attrezzato Associazione “Dauniarchè”: riqualificazione area Piano delle Fosse e di quella dove si trovano chiesa e convento della Maddalena, restauro centro Chiesa delle Croci Italia Nostra: migliorare qualità spazi pubblici, verde attrezzato, percorsi pedonali e ciclabili ProgHetto Lab: recupero e valorizzazione del Piano delle Fosse WWF: percorsi ciclabili Università Verde di Capitanata: completare pedonalizzazione centro storico

INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA MOBILITÀ Ingresso della città – Asse cavalcavia Via Manfredonia e perpendicolari connesse

Associazione Federico II “Puer Apuliae”: Percorsi pedonali e ciclabili Circoscrizione (ex II “Cattedrale): ridefinizione percorsi mezzi pubblici CLAAI-Co.NART.: miglioramento collegamenti tra Villaggio Artigiani e il resto della città CNA: miglioramento accesso alla città e al centro Ordine Ingegneri: bonifica aree a contorno assi di penetrazione alla città WWF: percorsi ciclabili CISL: parcheggi, mobilità e accessi della città, incentivi uso mezzi pubblici, piano mobilità

RIFUNZIONALIZZAZIONE DI AREA PER LA COLLETTIVITÀ Percorsi pedonali e ciclabili lungo il tratturo est/ovest

Adiconsum: Verde attrezzato – Nuovo piano traffico e nuove aree parrcheggio Associazione Alternativa Arte: Valorizzazione e promozione patrimonio culturale ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema): Aree attrezzate possibilmente centrali Associazione Federico II “Puer Apuliae”: Percorsi pedonali e ciclabili, verde attrezzato CNA: riqualificazione, recupero e manutenzione aree degradate del centro, isole pedonali, percorsi ciclabili, ZTL, verde attrezzato Italia Nostra: migliorare qualità spazi pubblici, verde attrezzato, percorsi pedonali e ciclabili WWF: percorsi ciclabili CISL: parcheggi, mobilità e accessi della città, incentivi uso mezzi pubblici, piano mobilità


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA MOBILITÀ Nodo cavalcavia Via Manfredonia / Snodo Cimitero

Associazione Federico II “Puer Apuliae”: Percorsi pedonali e ciclabili Circoscrizione (ex II “Cattedrale): ridefinizione percorsi mezzi pubblici CLAAI-Co.NART.: miglioramento collegamenti tra Villaggio Artigiani e il resto della città CNA: miglioramento accesso alla città e al centro Ordine Ingegneri: bonifica aree a contorno assi di penetrazione alla città CISL: parcheggi, mobilità e accessi della città, incentivi uso mezzi pubblici, piano mobilità

Centro Servizi provinciale e scuola di formazione di base e continua per ciechi e ipovedenti

Unione Italiana Ciechi: Centro Servizi provinciale per ciechi e ipovedenti

RIFUNZIONALIZZAZIONE DI AREA PER LA COLLETTIVITÀ Rifunzionalizzazione dell’asse stradale di Viale XXIV Maggio

INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA MOBILITÀ Nodo di scambio intermodale Foggia Stazione (acquisizione area)

Città di Foggia

Adiconsum: Verde attrezzato – Nuovo piano traffico e nuove aree parrcheggio ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema): Aree attrezzate possibilmente centrali Associazione Federico II “Puer Apuliae”: Percorsi pedonali e ciclabili, verde attrezzato Circoscrizione (ex II “Cattedrale): ridefinizione percorsi mezzi pubblici CNA: riqualificazione, recupero e manutenzione aree degradate del centro, percorsi ciclabili, verde attrezzato Italia Nostra: migliorare qualità spazi pubblici, verde attrezzato, percorsi pedonali e ciclabili Associazione “Omnia Daunia”: interventi su mobilità e infrastrutture zona stazione, via Montegrappa WWF: percorsi ciclabili Ordine Architetti: prolungamento del sottopassaggio pedonale della Stazione CISL: parcheggi, mobilità e accessi della città, incentivi uso mezzi pubblici, piano mobilità Adiconsum: Verde attrezzato – Nuovo piano traffico e nuove aree parrcheggio Associazione Federico II “Puer Apuliae”: Percorsi pedonali e ciclabili, verde attrezzato Circoscrizione (ex II “Cattedrale): ridefinizione percorsi mezzi pubblici CNA: miglioramento accesso alla città e al centro Italia Nostra: migliorare qualità spazi pubblici, verde attrezzato, percorsi pedonali e ciclabili, integrazione gomma-ferro-aria Associazione “Omnia Daunia”: interventi su mobilità e infrastrutture zona stazione, via Montegrappa WWF: percorsi ciclabili Adiconsum: car-sharing CISL: parcheggi, mobilità e accessi della città, incentivi uso mezzi pubblici, piano mobilità

Il set di scenari di sviluppo, gettati in campo con il Documento Strategico per le Attività Produttive, ricevono una doppia “adozione”: da parte delle associazioni produttive, professionali e dei lavoratori, riunite per una giornata di audizioni nella Sala consiliare del Comune di Foggia, e da parte della Giunta riunita quasi in contemporanea. Oltre a rappresentanti della Giunta, del Consiglio e delle Circoscrizioni comunali, al “forum” del 20 luglio 2007 parteciparono attivamente RFI S.p.A., Federcoopesca, Confetra (sigla che associa imprese di trasporto e logistica), Confartigianato, Confcommercio e Confindustria (che hanno presentato un documento congiunto), CGIL, CISL e UIL (che hanno evidenziato la prospettiva di un DoSAP che guardi al ciclo della pianificazione strategica di area vasta 2007-2013), la Camera di Commercio, Il Consorzio ASI, CASA Artigiani, la Confederazione italiana agricoltori, CNA, Coldiretti, Con.AR.T., Confapi, Confesercenti, l’Associazione Nazionale degli Industriali delle Conserve Alimentari Vegetali, il Consiglio provinciale dei Periti agrari, l’Ordine degli Architetti, l’Ordine dei Commercialisti, l’Ordine dei Dottori Agronomi, l’Ordine dei Veterinari, l’UGL, l’Università di Foggia e il Politecnico di Bari37. I soggetti portatori di interessi economici e sociali hanno seguito passo dopo passo i diversi step della

Lo spirito del “forum”, che informa alcune delle direttrici del DPRU, fu colto dal presidente della Regione, Nichi Vendola, che trasmise un suo messaggio di plauso per l’iniziativa di effettuare «una ricognizione delle differenti modalità d’intervento, nei settori strategici, sia normative che progettuali» attraverso il coinvolgimento «dei diversi attori pubblici e privati interessati, unitamente ad una disamina dello stato generale dell’economia e del lavoro. Il confronto e la discussione, nella redazione di siffatti documenti programmatici conferiscono agli stessi condivisione, partecipazione, corrispondenza alle reali necessità del territorio in un’ottica integrata ed interconnessa».

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pianificazione strategica di area vasta “Capitanata 2020 – Innovare e Connettere”, ovviamente influenzata dalla necessità di affinare l’elaborazione sulla scala di area vasta. Nella Cabina di Regia del Piano, su richiesta dei sindacati CGIL CISL e UIL, è stato cooptato, senza diritto di voto, un rappresentante unitario delle tre confederazioni in funzione di stabile monitoraggio della cornice prefigurata dall’Intesa Provincia di Foggia – Regione Puglia. Più in generale, molto forte, dati gli obiettivi di indirizzo del Piano e le principali tematiche che hanno impegnato il secondo sottoprocesso di pianificazione, è stato l’apporto del Consorzio per la Bonifica della Capitanata, del Consorzio per la Bonifica del Gargano e dell’Acquedotto Pugliese SpA in sede di definizione delle progettualità relative al sistema idrico. Costante è stato il coordinamento il Consorzio per l’area di sviluppo industriale della provincia di Foggia. Altri importanti soggetti, come le Ferrovie del Gargano S.r.l., hanno attivamente partecipato alle fasi di ascolto e partecipazione, riscontrando punti di coincidenza con i propri piani di sviluppo. L’indicazione, da parte dell’Amministrazione regionale, a posticipare nel terzo sottoprocesso il tema della partecipazione finanziaria e l’impossibilità di accedere a risorse specifiche per l’indizione di bandi di gara, ha indirizzato il lavoro del secondo sottoprocesso nei termini della massima diffusione delle opzioni strategiche presso anzitutto le associazioni delle categorie produttive, l’Università degli Studi di Foggia, le società consortili a partecipazione pubblica, grandi soggetti privati come Ferrovie dello Stato SpA o le già citate Ferrovie del Gargano S.r.l.. Ciò allo scopo di mantenere aggiornati i portatori di interesse, eventualmente interessati da piani di investimento e sviluppo. Alcune progettualità provenienti da soggetti di totale o preponderante matrice pubblica (Consorzio ASI, Consorzi di Bonifica, AQP, Università degli Studi di Foggia) ovvero rappresentativi di interessi diffusi (Coldiretti, CNA, Fondo per l’Ambiente Italiano) ovvero con attività senza scopo di lucro (Associazione Carpino Folk Festival, Centro Studi Martella) sono state assunte in capo alle pubbliche amministrazioni associate nel Piano38.

Il secondo sottoprocesso di pianificazione strategica di “Capitanata 2020” (che ha selezionato il parco progetti) è stato concepito come un campo di sperimentazione per affinare processi di concertazione e partecipazione interconnessi all’organizzazione dei servizi di comunicazione, interni ed esterni alla comunità dei soggetti direttamente coinvolti nel lavoro di pianificazione. Tale interconnessione è stata cercata per garantire un’efficace condivisione dei progressivi step di lavoro e del metodo di pianificazione, nella consapevolezza di dovere, tendenzialmente, arrivare alla costruzione stabile di un servizio pubblico di gestione del Piano strategico, sottoposto ad una direzione politica e controllato dai governi eletti. Il RUP-Project Manager, giudicando efficaci alcune scelte realizzatesi nel corso del primo sottoprocesso, ha selezionato un giornalista professionista con una consolidata esperienza di relazioni con l’universo politico, istituzionale, economico e sociale locale e non, maturata alla direzione di redazioni giornalistiche complesse che avevano prodotto, nel tempo, informazioni qualificate nelle materie dello sviluppo economico, degli strumenti della programmazione negoziata e dell’innovazione nelle pubbliche amministrazioni locali. Il Responsabile delle relazioni esterne e istituzionali ha, così, impostato la funzione a egli delegata assorbendo fra gli obiettivi anche le finalità sottese allo strumento del Common Assessment Framework (CAF), nella nuova versione elaborata dall’Innovative Public Service Group (IPSG) in seno all’European Public Administration Network (EPAN), ritenuto strumento utile a conformare il miglioramento dell’organizzazione di servizi pubblici circoscritti e chiamati in causa alle e dalle scelte del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020”. Con tale scelta si è ritenuto prevalente l’interesse, in quella fase, a stabilizzare funzioni e metodi condivisi, piuttosto che provvedere alla costruzione del consenso attraverso tecniche persuasive di comunicazione pubblica. Ciò nella considerazione che la selezione delle progettualità del PSAV “Capitanata 2020” dovesse, in definitiva, avvenire attraverso un’autovalutazione consapevole e pre-negoziata, diffusa tra tutti gli attori del Piano stesso. In particolare, all’interno dell’impostazione del CAF, le attività di comunicazione, concertazione e partecipazione sono state decisamente indirizzate a: 1. Il consolidamento della leadership tecnica del Piano. 2. La Conformazione dell’organizzazione focalizzata sui portatori d’interesse. 3. L’Implementazione di sistemi di analisi strategica e pianificazione nel complesso dell’organizzazione. 4. Gli sviluppi e l’implementazione di relazioni con clienti/cittadini. 5. La Gestione della conoscenza. 6. Gestione delle risorse tecnologiche.

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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Sono stati 61 gli esponenti degli stakeholders coinvolti nell’attività dell’Assemblea del partenariato economico e sociale o in segmenti del primo e del secondo sottoprocesso di pianificazione strategica: ACLI, Acquedotto Pugliese, Aeroporti di Puglia, Anas SpA, ANMIL, ASL, Associazione Allevatori di Capitanata, Associazione Nazionale degli Industriali delle Conserve Alimentari Vegetali, Associazione provinciale degli Olivicoltori, Autorità Portuale del Levante, Casartigiani, Cassaedile, CEA Gargano, Centro Risorse per l’educazione interculturale, CGIL, CIA, CISL, CNA, Coldiretti, Collegio Geometri, Collegio Periti Agrari, Collegio Provinciale dei Periti Industriali, Conart, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confetra, Confindustria, Consiat SpA, Consorzio Asi di Foggia, Consorzio Biogargano, Consorzio Libero, Consorzio Matinum, Consorzio per la Bonifica della Capitanata, Ente Fiera di Foggia, Federconsumatori, Federcoopesca, Federpesca, Ferrovie del Gargano, Lega Cooperative, Ordine degli Architetti, Ordine Nazionale Biologi, Ordine Provinciale Chimici, Ordine Provinciale degli Ingegneri, Ordine Provinciale dei Consulenti Del Lavoro, Ordine Provinciale dei Dottori Commercialisti, Ordine Provinciale dei Medici, Ordine Provinciale dei Veterinari, Ordine Provinciale Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Patto Verde Soc. Cons. SpA. , Società Aforis, Società Nomisma Energia, Società Ofanto Sviluppo, Società Patto di Foggia, Sovrintendenza ai Beni Ambientali, Sovrintendenza Beni Archeologici, Ufficio Scolastico Provinciale, UGL, UIL, Unionmarmi, Università degli Studi di Foggia. Il Laboratorio di Pianificazione Strategica del Comune di Foggia, in ragione delle attività che andava dispiegando, è stato coinvolto in alcune attività dell’Assessorato all’Urbanistica: la progettazione e l’animazione socio-economica dei Piani Integrati di Riqualificazione delle Periferie, l’animazione socioeconomica attorno all’ipotesi di rigenerazione/riqualificazione dei cosiddetti Quartieri Settecenteschi di Foggia, lo studio e l’elaborazione della progettazione per la candidatura a Zona Franca Urbana . Il Laboratorio ha avuto un ruolo in iniziative di associazioni professionali, organizzazioni rappresentative e gruppi di interesse. Fra queste – per l’influenza sul Piano “Rigenerare lungo la memoria”, spiccano: - il ciclo di incontri “La città e la provincia come simbolo della ripresa economica e come motore dello sviluppo sociale”, organizzato congiuntamente dal Rotary Club di Foggia “Umberto Giordano” e Lions Club Foggia “Arpi”, con il patrocinio della Provincia di Foggia, il Comune di Foggia, l’Arciocesi FoggiaBovino, la Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato di Foggia, la Confindustria Associazione degli Industriali della Capitanata, l’Ente Autonomo Fiera di Foggia, la Fondazione Banca del Monte “Domenico Siniscalco Ceci”, l’Università degli Studi di Foggia, la Fondazione “Buon Samaritano” - Fondo di solidarietà antiusura, la CISL Unione sindacale territoriale, e la collaborazione del Rotaract Club Foggia Distretto 2120 Puglia-Baslicata e Leo Club Foggia. Il ciclo, curato da Giuseppe Vicentelli, si è sviluppato in 4 incontri (9 febbraio, 9 marzo, 16 aprile e 2 maggio 2007) con le seguenti tematiche: a) “Analisi dei dati relativi alle ricerche condotte dal Sole 24 Ore sull’Indice Sintetico di Libertà Effettiva, sulla qualità della vita e il rapporto di Legambiente Ecosistema Bambino 2006”, con il presidente della Provincia di Foggia, il sindaco di Foggia e l’arcivescovo di Foggia-Bovino. b) “Sicurezza del territorio, economia e tenore di vita”, con il presidente di Assindustria di Capitanata, il Questore di Foggia, il procuratore della Repubblica di Foggia, il presidente della Confcommercio, il vicesindaco del Comune di Foggia, il direttore della Banca del Monte di 52

Foggia, il vicepresidente nazionale di Confagricoltura, il segretario generale della Cisl di Capitanata. c) “Servizi, ambiente e salute, mobilità e urbanistica”, con il commissario straordinario dell’Asl di Capitanata, il presidente Delegazione FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano di Foggia, il segretario del Tribunale per i diritti del malato, l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici e all’Assetto del Territorio, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Foggia, il presidente dell’associazione Aforis, un docente ordinario della Facoltà di Lettere dell’Università di Foggia. d) “Formazione, ricerca e sviluppo. Tempo libero, sport e volontariato”, con l’assessore provinciale ai Servizi Sociali, l’assessore provinciale alle Pari Opportunità, l’assessore alla Cultura del Comune di Foggia, l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Foggia, il direttore della Biblioteca Provinciale “La Magna Capitana”, un docente della Facoltà di Lettere dell’Università di Foggia, il direttore del Dipartimento di Biologia e produzione vegetale del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, il responsabile impiantistica del Coni di Foggia. I materiali oggetto dei vari incontri, impostati sul modello seminariale con discussione pubblica, sono stati acquisiti e diffusi attraverso il sito Internet www.capitanata2020.eu. - l’importante Convegno nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica svoltosi a Foggia il 10 luglio 2008 sul Rapporto Italia e il Rapporto Puglia dell’INU, la legge regionale sull’abitare sostenibile, la interrelazione tra pianificazione territoriale e pianificazione strategica. Altre azioni specifiche sono state perseguite incoraggiando il coinvolgimento della cittadinanza in generale attraverso gruppi di consultazione, indagini e sondaggi di opinione. Notevole al riguardo è stata l’organizzazione, da parte del Laboratorio di Pianificazione Strategica, di un programma riguardante una zona centrale della città di Foggia, caratterizzata da forte degrado socio-economico. Il programma è stato introdotto da una conferenza pubblica convocata presso la sede circoscrizionale, orientata dal tema “Discutere – Decidere” (nel senso di “educare” a una partecipazione costruttivamente indirizzata a integrare una decisione finale) e dalle principali questioni aperte dal Piano strategico inerenti l’obiettivo d’indirizzo “Città e solidarietà” e l’obiettivo generale del miglioramento della qualità della vita. Il programma prevedeva la diffusione di questionari, relativi all’ipotesi di riqualificazione della zona, di cui si stimava difficile la somministrazione e la raccolta, a causa della forte diffidenza della cittadinanza residente nei confronti dell’istituzione municipale che già in tre precedenti occasioni aveva lanciato ipotesi di riqualificazione mai avviate. Nel programma si è scelto di coinvolgere, per l’animazione sociale indipendente e per la somministrazione dei questionari, un’associazione di giovani (GAAS – Gruppo di Azione e Animazione Sociale) già operativi nel quartiere con una serie di iniziative (doposcuola, teatro, giochi di strada). A tale associazione sono stati posti solo quattro vincoli: di esplicitare che agivano per conto dell’Amministrazione comunale, di chiarire che la riqualificazione era solo un’ipotesi, di esplicitare il proposito dell’Amministrazione di realizzare la riqualificazione attraverso il coinvolgimento di imprenditori privati integrando così il quadro delle eventuali risorse pubbliche, di somministrare i questionari spiegando punto per punto le domande e rifiutando di raccogliere questionari compilati sbrigativamente. La sede del Laboratorio di Pianificazione Strategica è diventata sede operativa dell’associazione, che ha potuto disporre di attrezzature informatiche e ambienti per riunioni, collaborando tra l’altro con


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due giovani stagisti. Il programma ha vissuto un suo momento di socializzazione, con bambini, giochi di strada, artisti, artigiani, consiglieri comunali e circoscrizionali, assessori comunali, imprenditori ed esponenti sindacali, in una giornata organizzata dal Laboratorio di Pianificazione Strategica in stretta sinergia con l’associazione GAAS. La cura non consueta della struttura formale della comunicazione interna ed esterna è stata un’altra caratteristica, che si è confermata nel DPRU circa gli strumenti dell’Informazione e della Partecipazione. Comunicazioni e comunicati stampa sono stati strutturati quasi mai con un’articolazione sintetica, spesso ricorrendo all’espediente esemplificativo del “glossario”, della scheda esplicativa o addirittura diffondendo il resoconto puntuale delle riunioni. Ciò nella considerazione che la pianificazione strategica aveva implicazioni tecnico-politiche relativamente nuove, che il quadro delle aspettative sul ciclo di programmazione 2007-2013 tende a ripetere le modalità di approccio del ciclo 2000-2006, che il ciclo 2007-2013 non ha goduto di uno “start” evidente e suggestivo né presso la cittadinanza né presso gli apparati politico-istituzionali né verso i soggetti organizzati portatori di interessi È stata effettuata una scelta forte per marcare, presso il pubblico specie del capoluogo, la discontinuità e introdurre gli elementi di novità del ciclo di programmazione 2007-2013: la firma del protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Comune di Foggia per la rimodulazione della Misura 5.1 POR 2000-2006 è stata trasformata in una cerimonia nell’aula consiliare, il 9 ottobre 2006, con distribuzione di un corposo dossier che illustrava quanto, del ciclo di programmazione in esaurimento, veniva proiettato sul nuovo ciclo, le novità del nuovo ciclo, la suggestione legata alla realizzazione del Polo integrato per lo sviluppo economico come “luogo” di lavoro comune per la pianificazione strategica di tutte le amministrazione dell’area vasta, adiacente alla cosiddetta “Cittadella dell’Economia” nuova sede della Camera di Commercio (elementi ripresi nel Piano “Rigenerare lungo la memoria”). Tale dossier è stato diffuso tra tutti i numerosi soggetti del partenariato economico-sociale invitati all’incontro. Contestualmente, nell’ambito della 28ma edizione dell’Ottobre Dauno, gli Assessorati allo Sviluppo economico e alla Pianificazione strategica del Comune di Foggia hanno deciso di allestire uno stand interamente dedicato al nuovo ciclo di programmazione e alla prospettiva del Piano strategico. In quello “stand” sono state organizzate una serie di riunioni informali, con i principali soggetti politico-istituzionali ed economico-sociali, ai fini di illustrare il nuovo quadro di programmazione impostato dalla Regione nel DSR: a tali incontri partecipò l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione. I temi impostati in quell’occasione ritrovarono la stessa cornice il 20 marzo 2008, in occasione dell’inaugurazione del cantiere del PoInt (Polo Integrato per lo sviluppo economico) che ha avuto un’appendice con l’assessore regionale all’Assetto del Territorio presso la sede del Laboratorio di Pianificazione Strategica (istituito proprio a valere sulla Misura 5.1 rimodulata). Dai cosiddetti Quartieri Settecenteschi alla zona della Stazione, dagli accessi alla città di Via Manfredonia e Via San Severo alle zone tra Corso Roma e Cia Giacomo Matteotti, fino al Villaggio Artigiani, l’ambito di perimetrazione del DPRU consente di lavorare a Piani integrati di rigenerazione urbana, elaborati con la partecipazione degli abitanti dell’area ed il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati

interessati, con l’obiettivo di riqualificare parti di territorio mediante interventi organici di interesse pubblico, capaci di legare fra loro problematiche afferenti alle politiche abitative, urbanistiche, ambientali, culturali, socio-sanitarie, occupazionali, formative e di sviluppo. Un salto di qualità molto atteso, sottolineato molte volte nei dibattiti consiliari e rilanciato in occasioni del ciclo di incontri scaturito dalla Conferenza di copianificazione del PUG apertasi il 18 gennaio 2011: le Circoscrizioni, le ACLI, il Consorzio per l’Università di Capitanata, la Giunta e il Consiglio delle Ragazze e dei Ragazzi, l’associazione “Ciclo Amici”, la sezione di Foggia del WWF, l’Accademia delle Belle Arti, il Forum dei Giovani del Comune di Foggia, il Conservatorio di Musica “Umberto Giordano”, l’Istituto Tecnico per Geometri “Masi” sono stati fra i soggetti che più hanno rimarcato le necessità di intervenire sul centro urbano, rinnovando l’appello ad approcci che possono integrarsi nel quadro definito dalla Piano “Rigenerare lungo la memoria”39.

Tutte le note, i pareri e i documenti che stanno affluendo come materiali della Conferenza di copianificazione del PUG sono liberamente consultabili e scaricabili on-line all’indirizzo “http://www.urbanisticafoggia.org/index.php/laboratorio-pug.html”.

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4. Inquadramento urbanistico - territoriale 4.1 Inquadramento planimetrico degli interventi materiali ed immateriali Il Piano “Rigenerare lungo la memoria” articola 9 progetti preliminari, candidati ai finanziamenti a valere sull’Azione 7.1.1 del P.O. FESR 2007-2013 Regione Puglia. Si tratta di progetti che: rifunzionalizzano aree per la collettività: NUOVA AREA A VERDE E PARCHEGGIO PERMEABILE TRA VIALE DAUNO E VIA CALVARIO; RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE E SISTEMAZIONE DELL’AREA DI PIAZZA SANT’ ELIGIO E VICO LINCE; PIANO DELLE FOSSE; PERCORSI PEDONALI E CICLABILI LUNGO IL TRATTURO EST-OVEST; RIFUNZIONALIZZAZIONE DELL’ASSE STRADALE DI VIALE XXIV MAGGIO). migliorano la mobilità: INGRESSO DELLA CITTÀ ASSE CAVALCAVIA VIA MANFREDONIA E PERPENDICOLARI CONNESSE NODO CAVALCAVIA VIA MANFREDONIA / SNODO CIMITERO; NODO DI SCAMBIO INTERMODALE FOGGIA STAZIONE (acquisizione area) in cui si integra la realizzazione di un CENTRO SERVIZI A SCALA PROVINCIALE Di seguito vengono riportate le tavole che inquadrano gli interventi candidati.

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Tav. 3 Il sistema dei tratturi nell’area di intervento

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Tav. 4 Il sistema dei verde lungo gli assi tratturali

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Tav. 5 Il sistema delle piazze urbane

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Tav. 6 Il sistema della mobilità urbana lungo i tratturi

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Tav. 7 La rete dei parcheggi a servizio della mobilità

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Tav. 8 La rigenerazione lungo gli assi tratturali

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4.2 Risorse mobilitate e relative fonti di finanziamento Al fine di dare una visione organica e sistematizzata, al Piano nella sua interezza e agli interventi candidati, di seguito vengono riportati i quadri sinottici generali e di dettaglio, nonché i piani finanziari. - PIANO INTEGRATO DI RIGENERAZIONE URBANA “RIGENERARE LUNGO LA MEMORIA” - PROSPETTO GENERALE - PIANO INTEGRATO DI RIGENERAZIONE URBANA “RIGENERARE LUNGO LA

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MEMORIA” - DATI FINANZIARI - PIANO INTEGRATO DI RIGENERAZIONE URBANA “RIGENERARE LUNGO LA MEMORIA” - PIANO FINANZIARIO COMPLESSIVO - PROSPETTO GENERALE E FINANZIARIO RELATIVO AGLI INTERVENTI CANDIDATI A VALERE SULL’AVVISO PUBBLICO DGR 743/2011 - PIANO FINANZIARIO RELATIVO AGLI INTERVENTI CANDIDATI A VALERE SULL’AVVISO PUBBLICO DGR 743/2011 “rigenerare lungo la memoria”

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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4.3 4.3 Sinergie e complementarietà con la proposta In prospettiva si inquadrano azioni e interventi in sinergia e complementari, così come si evince dagli schemi sinottici precedenti: - di schietta rigenerazione urbanistica di manufatti privati fatiscenti o degradati (da innescare attraverso Piani particolareggiati a regia pubblica e di matrice pubblico-privato) su Via San Lazzaro, nella zona della Stazione e su Via Montegrappa (in area riguardata dal PIRP Ambito “B”, che sembra doversi escludere alla luce della necessaria rimodulazione del PIRP, e dove è pianificata la prosecuzione della Tangente Settentrionale); - di riqualificazione e rifunzionalizzazione ad area per la collettività (parco urbano) dell’ampio spazio alberato antistante la porta monumentale del Cimitero comunale, con riqualificazione delle postazioni per il commercio dei fiori; - di nuovo utilizzo di un manufatto di proprietà comunale in via di definitiva dismissione (l’ex Mercato Ortofrutticolo su Via Manfredonia, di cui recentemente il Nucleo Antisofisticazione e Sanità dell’Arma dei Carabinieri ha disposto la chiusura e le cui funzioni sono già state delocalizzate nella zona industriale ASI Foggia Incoronata in una struttura di imminente consegna al Comune); - di ristrutturazione e ampliamento delle funzioni della sede circoscrizionale di via Scillitani (manufatto accorpato al compendio del Pronao della Villa Comunale e “gemello” del Palazzetto dell’Arte); - di implementazione di un mix di misure di fiscalità locale per le attività terziarie presenti e future su viale XXIV Maggio. L’area urbana di riferimento (che abbraccia le Sottozone A1 e A2 del Quadrante A e la Sottozona B2 del Quadrante B nell’ambito perimetrato dal Documento programmatico per la rigenerazione urbana) è, peraltro, investita da un’importante innovazione riguardante il Piano della Sosta Tariffata, affidato alla gestione dell’Azienda Trasporti Automobilistici Foggia S.p.A.. Un’innovazione che ha suscitato un acceso dibattito nella cittadinanza e con le associazioni di utenti e consumatori, con le quali il Comune di Foggia ha intrecciato una lunga fase di concertazione, modificando più volte il Regolamento poi approdato all’approvazione del Consiglio comunale il 15 giugno 2011. Il Piano “Rigenerare lungo la memoria” è stato pensato a sostegno di tale innovazione e, reciprocamente, ne riceverà dal progetto ATAF di InfoMobility e Sicurezza dei Passeggeri che prevede una serie di interventi sia per incrementare la sicurezza degli utenti dell’azienda di trasporto, sia per garantire le informazioni utili all’utenza per l’ottimizzazione del sistema di trasporto pubblico e viario della città, attraverso sistema di videosorveglianza a bordo dei mezzi di trasporto, sistema di informazione ai passeggeri via SMS, sistema di interfaccia verso nuove paline informative, sistema di informazione all’utenza a mezzo di pannelli elettronici informativi. Un progetto che può ingenerare sviluppi connessi alla penetrazione urbana del Treno-Tram e all’attivazione di nuovi servizi alla cittadinanza, ai city-users e ai turisti (in connessione all’impianto progettuale elaborato con riguardo alla Chiesa delle Croci insieme al FAI, alle attività di realtà come la Scuola di Tradizioni “Università del Crocese”, alla valorizzazione turistica degli ipogei già sperimentata da Consorzio “Giù la testa”, Università degli Studi di Foggia, Fondazione Banca del Monte “Domenico Siniscalco Ceci” e Associazione Ipogei Foggia). 74

Sempre nell’area urbana di riferimento, negli ultimi tre anni è maturata una serie di altri interventi (alcuni già realizzati o in corso di realizzazione): - il restauro dell’ex Carcere femminile di Sant’Eligio a opere dell’IPAB Addolorata di Foggia, che ne destinerà la funzione a dormitorio per senza fissa dimora; - il progetto definitivo di restauro conservativo/riqualificazione della Chiesa delle Croci e valorizzazione del centro storico della città di Foggia attraverso itinerari turistico-culturali legati alle sue tradizioni, elaborato dal Comune di Foggia in partnership con il Fondo Ambiente Italiano, nell’ambito del parco progetti del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020”; - il restauro architettonico di Porta Grande, a opera della Fondazione Banca del Monte “Domenico Siniscalco Ceci”; - il progetto di ristrutturazione del palazzo sede della Camera del Lavoro Territoriale della CGIL su Via della Repubblica, con riqualificazione della piazza retrostante da cedere al Comune e realizzazione di un parcheggio interrato ospitante spazi commerciali; - la riqualificazione e la destinazione a isola pedonale della Piazza Cesare Battisti dove sorge il Teatro comunale “Umberto Giordano”, anch’esso oggetto di importanti lavori di riqualificazione; - un Piano integrato di riqualificazione dell’area “ex Fornace” su Via Manfredonia, con realizzazione di un intervento di archeologia industriale che farà entrare nella proprietà comunale un edificio polifunzionale caratterizzato dalla vecchia Ciminiera; - l’apertura della Tangente Settentrionale che collega il Piazzale Vittorio Veneto all’asse Via Manfredonia-Via San Lazzaro; - il Nodo intermodale Foggia Stazione, dove si attesterà la linea Foggia-Lucera in gestione alle Ferrovie del Gargano S.r.l. e la linea Foggia-Manfredonia in concessione a RFI S.p.A. (direttrice principale del percorso Treno-Tram); - i lavori di ristrutturazione e riqualificazione della Villa Comunale, del Palazzetto dell’Arte e dell’asse di Via Galliani e della piazza dell’Eptaffio.


Piano Integrato di Rigenerazione Urbana Legge regionale n. 21 del 29 luglio 2008 “Norme per la Rigenerazione Urbana” Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani integrati di sviluppo urbano di città medio/grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani integrati di sviluppo territoriale” Deliberazione della Giunta Regionale 19 aprile 2011, n. 743 (B.U.R.P. n. 61 del 22 aprile 2011)

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Schema direttore degli interventi del Piano integrato di rigenerazione urbana “Rigenerare lungo la memoria”

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