GEO OIKOS 2011

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Regione del Veneto

in collaborazione con

Coordinatore evento Segretario Regionale per le Infrastrutture Silvano Vernizzi Responsabile evento Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Romeo Toffano Promozione e marketing territoriale Carla Spolaor Segreteria organizzativa Francesca Franzin con la collaborazione di Chiara Quaglia Segreteria operativa di Veronafiere Francesca Zivelonghi, Jara Bombana, Federica Gorfer, Roberta Benedetti

Province del Veneto Coordinamento interprovinciale Provincia di Verona Area Funzionale programmazione e Sviluppo del Territorio Elisabetta Pellegrini, Elisabetta Gasparrini, Gianluigi Scamperle Provincia di Padova Settore Urbanistica e Pianificazione Territoriale Alessia Sanavio Provincia di Rovigo Area Territorio e Trasporti Chiara Monesi, Lauro Benetti, Maurizio Gobbo, Alessandra Paganin Provincia di Venezia Settore Pianificazione Territoriale Danilo Gerotto, Alberto Nardo, Mario Fletzer Provincia di Vicenza Settore Urbanistica Roberto JosĂŠ Bavaresco, Vanna Baccarin, Davide Salerno Provincia di Belluno Servizio Cultura Alessandra Cinti in collaborazione con Comune di Belluno - Ufficio di Piano Giuseppe Casagrande



LUOGHI PERSONE PROSPETTIVE GEO-OIKOS Prima edizione, marzo 2013 ISBN 978-88-98258-06-2 © Regione del Veneto Urban Press via Riva Villasanta 32, Padova www.urbanpress.it

Il volume “Luoghi Persone Prospettive” è a cura di Davide Longhi Impaginazione Francesco Zampiero Fotografia Stefano Minuz Artigiana Immagini Stampa Firma Group

Progetto allestimento fieristico e comunicazione PATCHWORK studiArchitettura Progetto comunicazione 10x3 Design Direction


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edizione

luoghi persone prospettive 2011



territorio e paesaggio: una vetrina per conoscere e valorizzare

La Rassegna di progetti Geo-Oikos, giunta alla sua terza edizione, si configura nel percorso di costruzione e aggiornamento del disegno territoriale e paesaggistico regionale, il nostro PTRC, come un importante momento di confronto, molto utile per far conoscere ed emergere esempi virtuosi realizzati o in corso di attuazione nella nostra regione e per innalzare il livello di qualità della competizione sui temi della pianificazione urbanistica e territoriale. La volontà e l’impegno nel disegnare scenari futuri per le nostre città, i nostri edifici, i nostri paesaggi, deve avere come obiettivo primo la valorizzazione, l’innovazione, la promozione della qualità e quindi del “bello” come componente non solo estetica, elemento aggiuntivo, ma fattore di bilanciamento, di sintesi tra le diverse e talora contrapposte esigenze del territorio, nelle sue molteplici dimensioni e utilizzazioni. Il bello deve coincidere cioè con il bene per il territorio e per i suoi abitanti e rappresentare la soluzione ottimale ad una complessa e spesso contraddittoria ricerca dell’equilibrio tra i diversi contesti, le aspettative di sviluppo e le esigenze della tutela, la fabbrica e la piazza, il centro commerciale e l’opera d’arte. Mettendo a confronto operatori pubblici e privati, la Rassegna punta a favorire la riflessione su questi aspetti della nostra quotidianità, invitando tutti a immaginare un futuro “sostenibile”, nella consapevolezza che è possibile coltivare un percorso comune di crescita e sviluppo, ma anche di salvaguardia e valorizzazione del nostro Veneto. Presidente della Regione del Veneto

Luca Zaia



geo-oikos, luoghi persone prospettive: osservatorio d’eccellenza per progetti, strategie, azioni

In questo momento non facile per il nostro Paese, bisogna avere sufficiente determinazione e lucidità per dare ottimismo e infondere coraggio, cercando di contrastare le reticenze e i dubbi che scoraggiano i propositi di crescita e di nuova progettualità. Questo sforzo va fatto soprattutto in funzione dello sviluppo futuro che sarà sempre più collegato a turismo e cultura e alla valorizzazione di un paesaggio straordinario, un paesaggio che lo sviluppo disordinato del Veneto degli scorsi decenni ha in parte danneggiato. Si è deciso pertanto di ricondurre il focus di quest’edizione al Paesaggio come bene comune, paesaggio dei luoghi di senso e del produrre, quello degli spazi aperti ma anche delle nostre città. Volutamente il titolo “luoghi persone prospettive” intende evidenziare l’impegno ad indagare la complessità di tale tema con un approccio trasversale e multidisciplinare, mettendo l’accento sul paesaggio come “espressione dinamica di relazioni tra natura e cultura”, per costruire un “senso” paesaggistico condiviso. Ognuno di noi ambisce a vivere lo spazio della propria quotidianità secondo la propria dimensione di vita ed ognuno di noi può essere interprete attivo delle trasformazioni che questo spazio riguardano. E’ con questo spirito che si sta lavorando per l’aggiornamento del disegno territoriale e paesaggistico del Veneto, invitando tutti a interpretare correttamente la contemporaneità e a individuare insieme nuove prospettive. Vice Presidente e Assessore al Territorio, alla Cultura, agli Affari Generali Regione del Veneto

On. Marino Zorzato



geo-oikos: a veronafiere viene presentato il veneto del futuro Questa terza edizione di Geo Oikos ha dimostrato come la rassegna sia a pieno titolo un appuntamento qualificato nel panorama fieristico regionale e sia divenuta negli anni un osservatorio d’eccellenza e un luogo d’incontro privilegiato per operatori, pubbliche amministrazioni ed aziende, che si occupano di progetti dedicati a presentare il futuro del territorio Veneto. La strategia di Veronafiere, primo organizzatore diretto di rassegne in Italia e secondo per fatturato, comprende il rafforzamento della leadership internazionale nelle fiere storiche, il lancio di nuove manifestazioni di qualità e l’esportazione delle grandi fiere all’estero, l’ottimizzazione degli eventi in accordo con associazioni e organizzazioni e lo sviluppo dei servizi di quartiere. Geo Oikos, insieme alle altre manifestazioni nell’ambito dell’architettura, del design e dell’edilizia, costituisce un sistema integrato di eventi che investe in specializzazione e qualità, per garantire un appuntamento qualificato e un tavolo di confronto nel quale tracciare i futuri scenari dell’economia del building. Geo Oikos, in particolare rappresenta un focus importante sulla promozione di progetti, strategie e azioni del Nord Est, vocato a creare una rete in grado di attrarre intelligenze e risorse economiche, in stretta collaborazione con la Regione del Veneto e le sue Province. L’edizione appena conclusa, con i numerosi progetti e convegni, ha fornito una fotografia d’eccellenza su scala regionale della nostra contemporaneità, indagata e analizzata attraverso progetti multidisciplinari per luoghi, persone, prospettive, claim dell’ultima edizione, con accento particolare posto sul concetto di paesaggio inteso come “espressione dinamica di relazioni tra natura e uomini”. Siamo certi che anche il prossimo appuntamento rappresenterà un importante occasione per delineare e conoscere il Veneto del futuro, a beneficio di cittadini e imprese. E’ un progetto impegnativo, in cui crediamo fortemente, perché abbiamo la certezza che proprio voi e il nostro territorio ne siate i protagonisti. Presidente Veronafiere

Ettore Riello



geo-oikos 2011 il paesaggio come valore aggiunto Anche nel 2011, l’edizione annuale di “Geo-Oikos” ha mantenuto le aspettative di evento in grado di intercettare l’interesse e l’attenzione di quanti si occupano del territorio, nelle sue valenze di bene da difendere, spazio da curare e valorizzare, componente fondamentale e trasversale dell’agire umano. Numerosi operatori si sono dati appuntamento a Veronafiere per conoscersi, confrontarsi, scambiarsi idee e buone pratiche e molti sono stati i progetti e le proposte presenti a questa manifestazione che intende incrociare “luoghi, persone, prospettive”, secondo quanto recitava il titolo dell’edizione di quest’anno. Numerosi sono stati anche i convegni/seminari organizzati in questa occasione: dalla spiegazione dei lavori per la realizzazione del nuovo piano energetico regionale alla presentazione della ricerca svolta dall’INU Veneto sui luoghi dell’abitare attraverso la voce delle donne, considerate consumatori esperti delle città, alle esperienze nel Veneto su pianificazione e valutazione ambientale, ai problemi dell’emergenza idrogeologica e alle possibili soluzioni. Ma protagonista della Rassegna è stato il tema del paesaggio, su cui si sono organizzati incontri e dibattiti, utili ad approfondire aspetti, punti di vista, problemi, che sono fondamentali per la realizzazione del piano paesaggistico, di imminente approvazione da parte della Regione, d’intesa con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Su questo tema è intervenuto l’esperto paesaggista Joao Ferreira Nunes, con la lectio magistralis dal titolo “Etica non cosm.etica”, di cui si ritiene significativo riportare il finale: “progettare il paesaggio è essere cosciente del ruolo che è quello di armonizzare quello che c’è con quello che vogliamo ci sia e riuscire a produrre la compatibilità tra questi due fattori, attraverso la produzione di qualcosa che corrisponda alla manutenzione, a livelli alti, di produttività e di diversità, per riuscire ad offrire ai nostri figli un mondo che non sia più povero rispetto a queste due dimensioni. Dunque l’approccio è soprattutto un approccio di carattere etico, molto meno un approccio di carattere estetico” (Joao Ferreira Nunes, Etica non Cosm.etica)


I numeri di quest’anno: Espositori: 92 Stand: 101 Spazio espositivo: 6000 mq (Pala expo) Visitatori 17-11-2011: 1400 Visitatori 18-11-2011: 1100 Convegni/workshop presentati: 32




convegni



etica, non cosm-etica Joao Ferreira Nunes - Intervista rilasciata in occasione dell’edizione di “Geo-Oikos, luoghi persone prospettive” “Il ruolo dell’architetto paesaggista, sia dal punto di vista della progettazione che della pianificazione 21 non può essere un lavoro “cosmetico”, aggiuntivo, a lavoro finito, come palliativo per giustificare interventi fatti con il totale disconoscimento dei valori del luogo e del rapporto tra la trasformazione del luogo e il luogo stesso. Mi è stato chiesto di parlare di bellezza del paesaggio in quanto valutazione della qualità del paesaggio e allora mi è sembrato interessante fare una riflessione sul concetto di bello, concetto troppo importante per essere interpretato come qualcosa di futile, superficiale mentre si tratta di qualcosa di profondamente fondativo del rapporto tra uomini e luoghi. Ho cercato di evidenziare la costruzione di un ragionamento che ci porta a definire la logica dell’intervento dell’architetto paesaggista come una logica di ricostruzione dei sistemi paesaggistici come sistemi sostitutivi di quelli preesistenti alle trasformazioni, per riuscire ad adattare la loro capacità di carico al rapporto con le nuove funzioni corrispondenti alle trasformazioni che le comunità desiderano, che devono portare avanti per difendere la loro sopravvivenza nel luogo. Ci sono due forme di approccio a questo lavoro: un approccio di carattere etico – parlo di premesse che sono per definizione di carattere universale: la difesa della produttività, la difesa della diversità mentre considerazioni di gusto non sono evidentemente di carattere universale – oppure ci si può avvicinare attraverso considerazioni di carattere statistico e cercare di percorrere quelle strade che si fondano sulla valutazione delle reazioni delle persone ai cambiamenti, secondo una metodologia che presiede anche alla programmazione delle TV, ma mi sembra che non sia questa la strada da prendere. La partecipazione pubblica dev’essere fatta in modo che non sia svilito e degradato il lavoro dei tecnici


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e la loro competenza sul territorio: il rischio che si corre è quello di lasciarsi condizionare da modelli di omologazione del concetto di bello proposti dai media ma scollegati dalle realtà locali. Uno dei pericoli della globalizzazione è precisamente la separazione dei criteri fondativi della nozione di bello dalla capacità di comprensione del segno storico del territorio. Evidentemente se noi siamo capaci di capire un luogo, la nostra concezione di bello è permeata di questa comprensione. Un berbero capisce un territorio produttivo in una forma diversa da quello che fa un abitante dell’Amazzonia. Dunque dobbiamo capire che la formulazione di questi valori che deriva dall’applicazione diretta di un rapporto di comparazione con un modello piuttosto astratto è evidentemente di logica

locale. Il rischio è proprio quello che la contaminazione di livello globale, che deriva dai film, dalle Tv, da tutti i mezzi di produzione e diffusione di nuovi modelli, finisca per cancellare questi rapporti. Direi che ogni progetto è un’opportunità per riappropriarsi di questo concetto. Il ridisegno di un territorio, il ridisegno di un sistema di funzionamento paesaggistico è un’opportunità, determinata o meno dal caso, di riadattare il territorio alle nuove funzioni che sono state disegnate e sovrapposte. Dunque la prima lettura sul territorio deve riguardare le situazioni di crisi, quelle caratteristiche del territorio che rischiano di essere offese o cancellate da attività che hanno superato la soglia di tolleranza al livello di carico possibile per questo territorio e cercare di utilizzare questa nuova opportunità di


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progetto per lavorare anche su questo. C’è una convenienza ad applicare questa logica, a lavorare sulla costruzione di un sistema di sostituzione con una capacità di carico più alta che possa rispondere meglio alle sollecitazioni delle nuove funzioni introdotte nel territorio. Nel caso del territorio del Cavallino, si lavora su una serie di segni che sono stati costruiti con una logica funzionale molto precisa, una logica militare, in un tempo in cui la guerra non era fatta con le agenzie di rating ma con artiglieria ed eserciti e dunque adesso che le guerre si fanno con altri paradigmi quei segni vengono disattivati e vengono proposti al mondo con una totale apertura: si possono lasciare cadere a pezzi o si possono prendere e far rientrare nella logica attiva del paesaggio contemporaneo. La scelta

è una scelta evidentemente delle persone: se il valore intrinseco degli oggetti e delle reti che sono costruite dal loro rapporto con il territorio è sufficiente per svegliare l’amore e l’affetto delle persone rispetto ad essi allora c’è il desiderio di mantenerli. Questo desiderio, però, non può esprimersi solo a livello di un vincolo che cerca di vietare la possibilità di distruggerli, deve risvegliare la possibilità effettiva di riattivarli e valorizzarli attraverso delle funzioni attuali: è questa la grande sfida di questo lavoro e, in generale, del lavoro dell’architetto paesaggista. (in questa pagina e nella pagina accanto: immagini tratte da PROAP Landscape Architecture, Note Editions, Lisbona, 2010)



il piano paesaggistico regionale evoluzione e orientamenti

a cura della Regione del Veneto - Segreteria Regionale per le Infrastrutture - Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Il focus di questa III edizione Geo-Oikos era orientato sulla relazione “luoghi, persone, prospettive” 25 come scelta strategica che privilegia una visione trasversale e interdisciplinare della politica territoriale: in quest’ottica, il Paesaggio rappresenta certamente un bene comune che necessita di una attenzione collettivamente condivisa. Come non inserire quindi nell’ambito di questa rassegna la IV giornata di lavoro sul Piano Paesaggistico? L’obiettivo è stato quello di contestualizzare quanto la Regione sta sviluppando d’intesa con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali in materia di pianificazione paesaggistica e, rispetto alle prime tre giornate di lavoro svoltesi a Villa Widmann di Mira, privilegiare maggiormente il confronto ed il coinvolgimento diretto degli attori che a più diverso titolo rivestono un ruolo attivo nella gestione del paesaggio. L’incontro si è articolato in tre momenti, in un progressivo approfondimento disciplinare che è iniziato con gli interventi delle due istituzioni coinvolte (Regione – MiBAC), proseguendo con alcuni contributi specialistici su temi di rilevanza paesaggistica connessi a specifiche iniziative di Piano, per terminare con il confronto tra amministratori, tecnici, professionisti e progettisti che quotidianamente si misurano con le trasformazioni del paesaggio contemporaneo. La ricchezza degli interventi si è quindi dispiegata dalle tematiche più generali riguardanti la forma del Piano (PTRC a valenza paesaggistica e Piani Paesaggistici Regionali d’Ambito), attraverso la descrizione dei lavori in corso per il Piano e infine con una carrellata di “buone pratiche” paesaggistiche da parte di amministrazioni comunali, enti locali, progettisti.



autostrade della bicicletta opportunità per i nostri territori

a cura della Provincia di Verona - Settore Pianificazione Territoriale - Assessore Samuele Campedelli

Il convegno dedicato alle piste ciclabili del territorio veronese si è aperto con un ampio intervento di Samuele 27 Campedelli, assessore alla Pianificazione, Programmazione, Finanza di progetto della Provincia di Verona. Scopo del convegno era quello di far conoscere le opportunità che le piste ciclabili offrono per il nostro territorio e che cosa sta facendo in tal senso la stessa Provincia di Verona. Tra i principali obiettivi dell’amministrazione provinciale vi è, infatti, la realizzazione di una rete per la mobilità slow a servizio sia della mobilità alternativa utilizzata per i trasferimenti nelle aree urbane, sia dell’attività ludicosportiva e della diversificazione dell’offerta turistica. Nello specifico il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale individua un sistema di piste ciclabili, costituito dalle due principali dorsali, la ciclopista dell’Adige e la ciclopista del Sole, e dalle loro diramazioni locali. Queste due “autostrade” della bicicletta fanno parte di un più ampio sistema internazionale definito da Eurovelo. La parte che riguarda la provincia di Verona s’inserisce nel tracciato ciclistico denominato Eurovelo7, che collega Capo Nord a Malta. Concorrere al completamento di un collegamento internazionale come questo garantisce ricadute positive sul nostro territorio dal punto di vista turistico. Un itinerario ciclabile di lunga percorrenza come quello dell’Adige-Sole può rappresentare una opportunità di sviluppo per aziende agrituristiche, fattorie ecologiche, e Bed&Breakfast, come già avviene in altri paesi europei. “Le istituzioni fino ad oggi si sono mosse un po’ in ordine sparso” ha affermato l’assessore Campedelli, “non hanno sicuramente investito in quest’ambito nella maniera più adeguata e non hanno sufficientemente fatto sistema per cogliere l’opportunità di un turismo fortemente in crescita come è quello del cicloturismo. Le statistiche sono chiare. Si tratta di oltre sei milioni di cicloamatori a livello europeo e di due milioni a livello italiano. Indubbiamente si è in presenza di un un fenomeno che rappresenta una reale opportunità per superare quel turismo “mordi e fuggi” che ormai da tempo devasta le aree turistiche. È importante considerare che siamo di fronte ad un settore dove è necessario un lavoro collettivo.”


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In quest’ottica, la Provincia di Verona ha dato priorità alla realizzazione delle due principali direttrici della ciclopista Adige-Sole, realizzando per proprio conto una parte del percorso che va da Verona fino a Mama d’Avio al confine con la provincia di Trento. Ad oggi, è stato realizzato il tratto da Rivoli Veronese a Verona, e a breve scadenza verrà completato il terzo stralcio da Rivoli a Mama d’Avio. Quando l’opera sarà conclusa si potrà disporre quindi di un itinerario ben organizzato, su sede propria che permetterà di cogliere tutti gli aspetti di un territorio caratterizzato da risorse ambientali straordinarie, con manufatti che arricchiscono il percorso anche da un punto di vista storico-culturale. L’analisi dei flussi lungo la nostra pista ciclabile ha registrato nel mese di agosto 2010 un’utenza costituita da 23.000 transiti con picchi di 2.400 passaggi nei giorni festivi. Il dato confrontato con

quello rilevato lungo la pista ciclabile trentina ha evidenziato che la pista ciclabile della provincia di Verona anche se più recente ha già gli stessi numeri. I dati dimostrano che, dove l’infrastruttura ciclabile è di qualità, in qualche modo e anche senza un’intensa attività di promozione, il cicloturista arriva e si ferma per alcuni giorni. La creazione di nuove infrastrutture è, quindi, l’elemento che servirà a far fare un salto di qualità al cicloturismo. Il cicloturista predilige in generale piste ciclabili protette e sceglie territori che offrono questo tipo d’infrastrutture, con ciclabili dotate di tutti i servizi che possono agevolare questo tipo di turismo. L’integrazione tra il sistema delle ciclopiste internazionali in via di completamento e quelle previste dalla regione Veneto sicuramente potrà garantire la fruizione di un territorio vasto, dalla caratteristiche ambientali molto diversificate.


Se da un lato è encomiabile il fatto che ci siano comuni che si sono già mossi per mettere a disposizione dei tour-operator, delle fiere e del pubblico in generale un’offerta integrata, dall’altro lato è noto che il cicloturista ama gli spostamenti ampi e ciò comporta una maggiore integrazione del lavoro. Coloro che praticano il turismo in bicicletta desiderano visitare i territori attraverso itinerari ben organizzati e, in tal senso, è necessario riuscire a incoraggiare lo sviluppo del turismo non solo nelle destinazioni più note, ma anche nelle zone meno conosciute, cercando di far crescere la sensibilità dei turisti verso un prodotto che per definizione è molto orientato alla sostenibilità. Pertanto, relativamente ai manufatti e alle grandi opere che si trovano lungo i nuovi itinerari del cicloturismo e le interazioni che questi itinerari potranno avere con altri circuiti simili di tipo lento (ippovie, percorsi escursionistici, percorsi canoistici) già presenti nel territorio, è necessario programmare un lavoro con gli enti locali finalizzato a ripristinare gli immobili esistenti e a dare loro la possibilità di avere una destinazione e una fruibilità di tipo turistico quali centri di accoglienza, centri di informazione turistica, oppure ricoveri e ostelli. L’intervento dell’ing. M. Passigato dell’associazione “Amici della Bicicletta” ha confermato quanto ampiamente esposto dall’assessore Campedelli. Passigato ha messo a confronto le ciclabili presenti nel territorio veronese con quelle presenti in altre realtà nazionali ed europee, anche in relazione alle ricadute economiche sui territori. Possiamo dire per il momento che quanto si sta portando a compimento è sicuramente competitivo. Sicuramente l’Italia, dal punto di vista cicloturistico

non è ancora al livello degli altri paesi europei, quali Olanda, Danimarca, Germania e Austria che offrono al cicloturista percorsi attrezzati con chilometri di piste ciclabili e strade secondarie segnalate, ma si sta progressivamente attrezzando per rispondere a questa domanda sempre più pressante. Il convegno si è concluso con l’intervento dell’ ing. Francesco Cecco e geom. Luca Gherardi del Servizio direzione lavori dell’ Area programmazione e Sviluppo del Territorio della Provincia di Verona che hanno illustrato la realizzazione concreta della Pista Ciclabile Adige-Sole. La progettazione della pista ciclabile ha cercato 29 prioritariamente soluzioni che escludessero le principali direttrici di traffico urbano ed extraurbano, individuando percorsi in variante per inserire la pista in contesti ambientali naturalistici. Il tracciato, infatti, si è sviluppato su elementi caratteristici del territorio in parte naturali, quali strade rurali esistenti, o su elementi artificiali, ma oramai consolidati nel tempo, come il sedime stradale a ridosso del canale artificiale del Biffis. Altro elemento caratterizzante la progettazione della pista ciclabile è stata la volontà di organizzare i principali attraversamenti con soluzioni progettuali a più livelli attraverso la, realizzazione di due sovrappassi in legno lamellare che conferiscono all’opera un piacevole inserimento tecnico ambientale. Lungo tutto il tracciato è stata prevista una specifica segnaletica stradale con particolari pannelli di indicazione e le necessarie aree di sosta.



dalla emergenza idrogeologica del novembre 2010 alla gestione dell’ordinario a cura dell’Autorità di bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico, Autorità di bacino del fiume Adige e Regione del Veneto

A un anno dalla tragica alluvione del novembre 2010 che ha colpito una rilevante parte del territorio 31 veneto, le principali istituzioni coinvolte nella gestione dell’emergenza e nella pianificazione e realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, insieme ad alcuni tra i principali esperti in materia idraulica, hanno fatto il punto della situazione. Il convegno organizzato congiuntamente dalle Autorità di Bacino dell’Adige e dell’Alto Adriatico e dalla Regione del Veneto, ha voluto dare un quadro conoscitivo della tipologia di evento che ha avuto luogo nei giorni a cavallo tra novembre e dicembre del 2010 e degli interventi avviati nella fase emergenziale. Inoltre è stato affrontato il tema della pianificazione della mitigazione del rischio idrogeologico avviata dalle amministrazioni competenti in fase post-emergenziale. Infine alcuni esperti del mondo universitario hanno affrontato le problematiche relative alla sicurezza idraulica del territorio e degli argini. - Il convegno, coordinato dal Segretario generale delle Autorità di bacino dell’Adige e dei fiumi dell’Alto Adriatico, ing. Roberto Casarin, è cominciato con i saluti da parte del Commissario per l’alluvione, dott. Perla Stancari e con l’introduzione tenuta dell’ing. Mariano Carraro, Segretario regionale per l’Ambiente, il quale ha descritto l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3906 del 13 novembre 2010 e s.m.i. con la quale è stato nominato il commissario delegato, istituito un comitato tecnico scientifico in materia di rischio idraulico e geologico (del quale fanno parte, oltre al prof. Marco Marani, anche i professori D’Alpaos e Mazzuccato relatori nel convegno) e sono stati definiti i soggetti pubblici coinvolti a vario titolo nella fase post emergenza (Regione, Province, Comuni ed Autorità di bacino). L’ing. Carraro ha inoltre illustrato la ripartizione dei primi fondi (300 milioni di euro) stanziati con l’ordinanza, necessari a sostenere i contributi per i danni, le spese emergenziali sostenute dalle Amministrazioni, gli interventi pubblici di risanamento del territorio e le spese di funzionamento della struttura commissariale.


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- Gli interventi del dott. Alberto Luchetta e dell’ing Roberto Veltri si sono incentrati sulla caratterizzazione idrologica dell’evento meteorologico dell’ottobre –novembre 2010 sia in termini di afflussi che di trasformazione di questi in deflussi. L’ing. Luca Guarino ha presentato una ricostruzione modellistica della rotta arginale avvenuta sul torrente Alpone e gli effetti sullo stesso torrente che comporterebbero la messa in funzione della ipotizzata cassa di espansione in località Colombaretta. - Nel suo intervento l’ing. Michele Ferri ha presentato il modello AMICO, sviluppato all’interno dell’Autorità di bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico. Si tratta di una piattaforma previsionale per le piene del fiume Bacchiglione, che elabora i dati meteo-climatici e valuta con largo anticipo la propagazione dell’onda di piena, affinando

progressivamente l’attendibilità della previsione. - L’intervento affidato all’ing. Gianni Carlo Silvestrin ha riguardato la gestione dell’emergenza idraulica nel territorio della Provincia di Padova durante l’alluvione da parte del genio civile e i lavori già realizzati o in fase di attuazione riguardanti soprattutto la sistemazione arginale. - Il prof. Luigi D’Alpaos ha affrontato le questioni della difesa idraulica nel territorio veneto descrivendo le varie tipologie di possibili eventi idrogeologici che possono colpire le zone montane-collinari e quelle di pianura. Sono stati inoltre illustrati i principali interventi già individuati, successivamente all’evento alluvionale del 1966, da una apposita commissione tecnica (Commissione De Marchi) ritenuti indispensabili per la messa in sicurezza del territorio, che tuttora risultano in attesa di essere realizzati.


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- L’intervento dei professori Alberto Mazzucato e Paolo Simonini ha fatto il punto sulla legislazione riguardante le norme tecniche per la costruzione di opere arginali e sui principali fenomeni di instabilità che possono manifestarsi in tali manufatti. Infine è stata affrontata la questione del monitoraggio dell’opera in fase di realizzazione. - Ha concluso i lavori l’ing. Tiziano Pinato esponendo la programmazione regionale in materia di sicurezza idraulica e descrivendo il Piano delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico dove sono state individuate le priorità ed i costi delle varie opere necessarie per la messa in sicurezza dei territori colpiti dall’alluvione. È stato illustrato inoltre lo stato dell’arte circa gli interventi ritenuti di somma urgenza e indifferibili in gran parte già conclusi. In conclusione è stato presentato il crono

programma delle opere in progetto di mitigazione del rischio idraulico costituite principalmente da invasi di laminazione. Le presentazioni dei vari interventi sono scaricabili dal sito dell’Autorità di bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico (www.adbve.it).


foto di Enrico Barcarolo


progetto polyinvest

la valorizzazione del patrimonio pubblico e sviluppo locale a cura della Regione del Veneto - U.P. Coordinamento Commissioni (VAS-VINCA-NUVV)

Introduce Raffaella Lioce Interventi Marzia Morena, Federica Di Piazza, Antonella Faggiani Il tema della valorizzazione del patrimonio pubblico rapportato allo sviluppo locale viene sviluppato a partire dai temi del marketing territoriale per poi declinare gli elementi che supportano la costruzione di processi di trasformazione del patrimonio pubblico efficaci e fattibili sotto il profilo economico –finanziario e gestionale. Conoscere il territorio costituisce un elemento fondamentale, propedeutico rispetto alla realizzazione di qualunque sviluppo, investimento, rigenerazione territoriale, e su questi temi si focalizza l’intervento di Marzia Morena. Gli operatori manifestano, sempre più spesso, esigenze in questa direzione: informazioni organiche ed esaustive sul territorio e sulle opportunità di sviluppo; un maggiore raccordo con le istituzioni che hanno la responsabilità di programmare e controllare l’utilizzo del territorio; la possibilità di conoscere i programmi istituzionali e di comunicare agli enti preposti le richieste che emergono dal mercato per poter veicolare ad investitori qualificati opportunità difficilmente identificabili senza le azioni sottese al marketing territoriale. L’attrattività è la nuova frontiera della competizione globale, messa in atto da realtà territoriali analoghe per richiamare gli investitori ad operare nella propria area: se un territorio è concorrenziale è anche attrattivo e quindi gli investitori sono incentivati a localizzarsi per poter usufruire della idoneità e del patrimonio che lo rendono competitivo. In questo processo, la capacità competitiva dei sistemi territoriali non dipende solo dallo loro efficienza, ma anche da fattori di sistema, quali le caratteristiche socio-economiche, territoriali, infrastrutturali, finanziare e politiche, in grado di offrire convenienze localizzative in termini di maggiori ricavi ovvero di minori costi di gestione o, ancora, di risparmio sugli investimenti e sui costi di start-up. Le diverse aree geografiche risultano esposte ad un confronto competitivo con altre aree potenzialmente concorrenti; da qui discende la necessità di predisporre idonei strumenti quantitativi in grado di monitorare il livello di competitività dei sistemi territoriali, per intervenire in modo tempestivo ed efficace nell’attuazione degli interventi che consentono di

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mantenere e rafforzare le condizioni di sviluppo dove, rispetto alle politiche definite a livello nazionale, sono in primo piano le scelte operate a livello locale. All’interno del marketing territoriale assistiamo ad una sempre maggiore convergenza dei capitali economici nel settore immobiliare: l’occasione è propizia per abbinare allo sviluppo economico lo sviluppo del tessuto urbano nell’accezione positiva del termine. Le nostre città hanno bisogno di urgenti ed ineluttabili interventi sulla loro struttura urbana. La pluralità degli attori che concorre alla progettazione, al finanziamento e alla realizzazione delle operazioni 36 immobiliari dovranno farlo improntando il loro agire a rigorose norme etiche votate al rispetto e alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione culturale nel rispetto delle proprie radici storiche, tenendo presenti le dinamiche dello sviluppo urbano ed economico. In sintesi, concentrarsi solo sull’attrazione senza cercare di migliorare il tessuto infrastrutturale, le architetture vecchie e nuove, le risorse disponibili sul territorio, sarebbe indice di un cattivo marketing territoriale. Un ampio processo di ristrutturazione dove la competizione non si gioca più tra singoli soggetti, ma piuttosto tra sistemi a base territoriale richiede quindi la considerazione di due aspetti fondamentali per i quali la valorizzazione dei patrimoni pubblici può rappresentare un’opportunità: l’Hardware, vale a dire l’accessibilità, la qualità delle risorse, l’efficienza della Pubblica Amministrazione e il Software, costituito da fattori immateriali legati alla qualità della vita come la qualità ambientale/insediativa e la coesione sociale. A partire dalla definizione degli obiettivi e del campo di azione del marketing, il contributi di Federica Di Piazza e Antonella Faggiani approfondiscono gli aspetti metodologici connessi

alla valorizzazione del patrimonio pubblico. In linea generale, un progetto di valorizzazione del patrimonio pubblico è caratterizzato da tre livelli di complessità: la pluralità di funzioni, la presenza di molteplici attori (pubblici, privati e del terzo settore) e la diversificazione delle risorse finanziarie da attivare. In questa prospettiva, la predisposizione di efficaci metodologie di supporto alla decisione deve confrontarsi con un contesto decisionale contraddistinto da una razionalità limitata e una conflittualità tra stakeholder dove appare superato il modello razionalcomprensivo al problema decisionale per il quale il progetto e la sua realizzazione si susseguono secondo uno schema logico di ideazione/ gestione che affida al primo la determinazione delle scelte ottimali per la città e alla seconda il compito di predisporre gli strumenti per la sua attuazione. Al contrario, si ritiene che la conoscenza, la decisione e l’azione siano in costante relazione dialettica: il decisore apprende attraverso il processo di gestione del progetto cogliendo l’opportunità di avvalersi di forme di conoscenza retroattiva. In questo contesto, le metodologie presentate aderiscono a modelli decisionali di tipo incrementale assumendo il principio per cui l’ideazione, l’elaborazione e la gestione del progetto sono considerate dialetticamente. Queste relazioni si possono avvalere dell’analisi SWOT (Strenght - Weakness - Opportunities -Threats), largamente impiegata nell’ambito di progetti di marketing aziendale e territoriale e più recentemente istituzionalizzata nella Programmazione Europea, una tecnica decisionale che, grazie alla lettura sistematica dei quattro parametri che ne costituiscono l’acronimo, consente di verificare in modo sintetico gli elementi critici di una


decisione. Analisi condotte sulla letteratura e i casi evidenziano una grande flessibilità della tecnica. A fronte di un impiego, largamente condiviso e diffuso, in fase di valutazione ex ante del progetto, dove è in grado di sistematizzare le informazioni evidenziando, con un approccio olistico, gli elementi di criticità, altri orientamenti propongono l’uso dell’analisi in fase di implementazione di strategie e monitoraggio evidenziando la capacità di porre in luce gli effetti del processo e promuovere processi di feedback. Di particolare interesse è il ricorso all’analisi SWOT nella definizione di strategie alternative: in questo caso si assume che la migliore strategia sia quella che realizza the best fit between the firm and its environmental e sia desunta direttamente dalla matrice SWOT come azione in grado di sfruttare i punti di forza interni, minimizzare quelli di debolezza sfruttando le opportunità offerte dal contesto ed evitando le minacce. Il ricorso al direct approach assume quindi che la SWOT sia in grado di definire strategie di azione, anche alternative tra loro, alimentando la costruzione di scenari (Scenario building approach) alternativi e consistenti. Gli scenari progettuali sono poi verificati sotto il profilo della percorribilità economica e finanziaria secondo un approccio incrementale con tecniche impiegate in sequenza che introducono progressivamente variabili significative per l’analisi degli investimenti immobiliari. La verifica di fattibilità finanziaria si propone un duplice scopo: verificare la percorribilità economica della trasformazione e l’esistenza di un ritorno finanziario per gli attori coinvolti a garanzia dell’autosostentamento dell’intera operazione e definire i modelli gestionali in grado di assicurare efficacia alla trasformazione attraverso

l’individuazione di sequenze di azioni finalizzate alla massimizzazione dei benefici pubblici e privati. La metodologia si articola in tre fasi contraddistinte da progressivi elementi di complessità volti a definire i modelli gestionali ed attuativi in grado di massimizzare i punti di forza dello scenario e minimizzare gli elementi di debolezza. Nella prima fase si procede ad una verifica di fattibilità del progetto analizzando il bilancio ricavi/costi senza considerare gli aspetti attuativi e gestionali del progetto. Tale verifica impiega indicatori finanziari semplificati (Margine lordo assoluto e Margine lordo 37 percentuale) che non considerano l’articolazione temporale delle entrate e delle uscite e si propone di evidenziare gli elementi di problematicità dei progetti. La seconda fase è finalizzata a verificare, attraverso gli indicatori tradizionalmente impiegati nelle valutazioni di redditività d’investimento che tengono conto dell’articolazione temporale dei progetti (valore attuale netto e tasso di rendimento interno del progetto), il livello di redditività degli scenari alla luce di specifiche ipotesi gestionali ed attuative. La terza fase, infine, si fonda sull’elaborazione e la valutazione di modelli gestionali alternativi finalizzati all’individuazione della sequenza di azioni che massimizzano il beneficio pubblico e privato. In sintesi, al fine di potersi confrontare con le impegnative sfide della globalizzazione ed attivare processi di valorizzazione efficienti ed attrattivi, le Pubbliche Amministrazioni si devono dotare di strumenti di analisi e strutturazione del processo decisionale di carattere innovativo che sappiano internalizzare la complessità e multidisciplinarietà del problema e gestirlo verso una sua attuazione efficiente e concreta.



bellezza

la pianificazione del re(g)ale a cura di Proteco Engineering Srl

Introduce Roberto Rossetto Interventi Renato Rizzi, Massimo Donà, Roberto Davanzo Tutto prende spunto da una semplice ma non innocente domanda: come è possibile che oggi, per una scelta etica, in nome di una presunta “sostenibilità ambientale” nel tentativo di fare del bene al mondo in cui viviamo, tutto ciò che siamo capaci di fare è ricoprire un tetto di pannelli solari, con un risultato quantomeno discutibile da un punto di vista estetico? Ovvero, perché nella nostra tensione al buono non incontriamo anche il bello? E perché operiamo con l’illusione di poter sostituire il bello con ciò che ci sembra buono? La domanda non è innocente, perché rivolta ad ospiti inusuali per una platea di tecnici: un filosofo e un architetto che parla di theologia, che possiedono un punto di vista non solo diverso, ma fondamentalmente più ampio di quello che abitualmente giudichiamo pertinente all’ambito della pianificazione. Massimo Donà immediatamente ci ricorda di un tempo in cui i tre grandi valori fondativi dell’Occidente (bontà-bellezza-verità) erano indissolubilmente legati ed indagati da tre saperi (eticaestetica-logica) con uno scopo unitario. Tre modalità di indagine della realtà che mai si sarebbero potute trovare in contrasto tra di loro, che potevano incontrare e riconoscere i propri limiti l’una nell’altra, complementandosi a vicenda. Ecco dunque che sentiamo nominare San Tommaso d’Aquino, il quale ci parla esattamente dell’esperienza in cui il nostro intelletto, la logica, non può spiegare ciò che è l’ambito sensibile, ciò che la sfera estetica invece ci mostrerebbe immediatamente. Si tratta dell’esperienza artistica, del diletto estetico dell’incontro con un divino, inteso come l’assolutamente altro da noi. Dell’esperienza sensibile, in rapporto alla quale l’intelletto incontra un limite assoluto che de-finisce la propria potenza; un limite soprattutto per la prepotenza che vorrebbe assoggettare il reale e ridurlo a dominio soggettivo.

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Un monito rivolto direttamente a chi di progetto si occupa quotidianamente. A chi per mestiere rischia inconsapevolmente di violentare la realtà per renderla conforme alle proprie istanze concettuali, dimenticando quanto gli antichi sapevano bene, ovvero che l’intelletto deve lavorare per incontrare quello stato di grazia in cui si fa uno con il sentire. Stati in cui sia possibile riconoscere lo splendore delle forme, esperienza evidentemente non riducibile a concetti, che rende immediatamente manifesto, al di là da ogni possibile dimostrazione, l’incontro con qualcosa che potrà farsi vincolo estetico, capace di frenare e trasfigurare l’etica secolarizzata e soggettiva che domina il fare dell’uomo contemporaneo. Inconsapevolmente immersi in una forma di sapere dissolutivo, non proviamo a guardare al mondo da un punto di vista unitario, spiega Renato

Rizzi. Dimentichiamo che il reale si compone di tre grandi mondi, esteriore-interiore-culturale, ed è in quest’unione che noi percepiamo il “reale”. Non possiamo illuderci di avere un punto di vista oggettivo, questa è la presunzione scientifica. Dobbiamo quindi ricorrere a forme del sapere che siano in grado di tenere insieme –religere- il “reale”, senza schiacciarlo alla sola dimensione della presenza. Non si tratta di astrazioni: l’esempio dell’Aquila è terribilmente concreto. Il terremoto è sempre un evento tragico: distrugge case-cose-vite-affetti-memorie; non coinvolge solo alcune cose, ma tutte assieme, perché sono tutte in relazione. Ciò testimonia come il nostro mondo interiore sia vincolato dalla stessa sostanza del mondo esteriore. Infatti come risposta etica a questa drammatica forza fisica, segue il movimento della solidarietà, che concentra tutte


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le cose nel punto dove si è scatenata la tragedia. E questa solidarietà si esprime sia sul piano etico, che sul piano estetico-formale. L’Aquila è come un mostro trafitto da innumerevoli frecce, i ponteggi interni ed esterni che permettono agli edifici di mantenere la propria forma. Solidarietà estetica. Se parliamo di pianificazione del re(g)ale, se pensiamo di parlare di paesaggio, dobbiamo riconoscere l’adeguatezza o inadeguatezza del sapere con cui si opera. La bellezza è una parola ormai volgare nella cultura contemporanea, perché autoreferenziale e spogliata del suo contenuto originario. La responsabilità per tutti oggi, e gli architetti sono i primi in causa, è aprire lo sguardo ad una dimensione theologica, che quantomeno tenti di tenere tutto assieme, abbracciando orizzonti enormi rispetto alla ristrettezza e alla secolarizzazione del sapere

contemporaneo in cui siamo confinati. Questo per poter tentare di dare quella dignità del re(g)ale che è insita in ogni cosa reale (l’etimo ci viene in soccorso, entrambe hanno la stessa radice rex); per provare ad affrontare il grandioso tema del paesaggio, che altro non è che lo specchio della nostra anima. È questa la sfida di tipo etico che Proteco cerca di portare avanti all’interno del laboratorio diretto da Renato Rizzi, che ha prodotto risultati come il volume “Pedemontana Veneta. Il divino del paesaggio.”, il progetto per il Nuovo Teatro Elisabettiano di Danzica (in fase di realizzazione), fino a progetti per l’Aquila, con la speranza di restituire al reale la sua intima dimensione re(g)ale, nel tentativo di dare concretezza alle premesse teoriche.



osservatorio regionale per il paesaggio 10 punti per il manifesto

a cura della Regione del Veneto - Direzione Urbanistica e Paesaggio

Il convegno a cura della Direzione Regionale Urbanistica e Paesaggio, tenutosi il 17 novembre 2011, è 43 stato dedicato alla presentazione del volume “Esercizi di paesaggio”, che ha raccolto studi e progetti di pianificazione e di riqualificazione del paesaggio e del “Manifesto dell’Osservatorio Regionale per il Paesaggio”. Il dibattito sul tema dell’osservatorio regionale, in sintonia con quanto stabilito dalla Convenzione Europea del Paesaggio e dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, ha favorito l’individuazione condivisa dei punti ritenuti imprescindibili per l’istituzione dell’Osservatorio regionale, indispensabili per accelerarne l’avvio, oltre che per la corretta gestione paesaggistica del territorio. Alla presentazione del “Manifesto dell’Osservatorio Regionale per il Paesaggio” hanno partecipato: Matelda Reho (Preside della Facoltà di Pianificazione del Territorio – Università IUAV di Venezia), Enrico Fontanari (Prof. della Facoltà di Architettura – Università IUAV di Venezia), Fausta Bressani (Dirigente della Direzione Beni Culturali - Regione del Veneto), Mauro Varotto (Prof. del Dipartimento di Geografia – Università di Padova), Leopoldo Saccon (Professionista esperto in paesaggio) e Vincenzo Fabris (Commissario Straordinario per il Territorio - Regione del Veneto). Il Manifesto dell’Osservatorio Regionale per il Paesaggio L’osservatorio riconosce il ruolo del paesaggio nel contribuire al benessere e al consolidamento dell’identità delle popolazioni e promuove buone pratiche che lo valorizzino come risorsa, attraverso: Ascolto L’osservatorio svolge attività di ascolto delle istanze provenienti dalla popolazione locale, anche attraverso gli osservatori locali, condividendone le diverse sensibilità. Condivisione L’osservatorio si pone l’obiettivo di allargare la condivisione sulle politiche per la conservazione e la


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valorizzazione del paesaggio. Conoscenza L’osservatorio promuove la conoscenza dei paesaggi del Veneto, delle dinamiche che li hanno originati e che li trasformano, delle criticità e delle “buone pratiche” che li caratterizzano. Consapevolezza L’osservatorio si pone l’obiettivo di accrescere la consapevolezza della società civile, delle organizzazioni private e delle autorità pubbliche al valore dei paesaggi, come bene comune e delle conseguenze delle loro azioni su di esso.

Divulgazione L’osservatorio svolge attività di divulgazione, di studi, ricerche , iniziative, piani e politiche per il paesaggio con tutti gli strumenti di comunicazione a propria disposizione. Formazione L’osservatorio promuove iniziative didattiche che avvicinino al paesaggio la popolazione scolastica di ogni ordine e grado e contribuisce all’attività di formazione di specialisti del paesaggio, anche attraverso appositi insegnamenti scolastici e universitari.


Governo L’osservatorio propone indirizzi per una corretta gestione del paesaggio e per attuare iniziative per il recupero di aree interessate da degrado paesaggistico. Identità L’osservatorio tutela la trasmissione alle generazioni future dei valori identitari del paesaggio. Monitoraggio L’osservatorio svolge attività di monitoraggio e vigila su trasformazioni, dinamiche e politiche che incidono sui paesaggi. Partecipazione L’osservatorio promuove la partecipazione delle popolazioni e la cooperazione tra le amministrazioni pubbliche ed i soggetti privati, nella realizzazione delle politiche per il paesaggio.

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regione del veneto


piano territoriale regionale di coordinamento aggiornamento dei contenuti territoriali del ptrc Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

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La variante parziale al PTRC è finalizzata, oltre all’attribuzione della valenza paesaggistica, anche all’aggiornamento di alcuni dei contenuti urbanistico – territoriali, conseguentemente, a più di tre anni dalla sua adozione, alle mutate condizioni dei comparti dell’economia, della produttività, dei servizi di eccellenza, della sicurezza idraulica. A ciò si aggiunga anche che nell’ultimo periodo sono stati approvati dalla Giunta Regionale la quasi totalità dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale, i cui contenuti e orientamenti dovranno essere considerati nel quadro complessivo. Le parziali modifiche riguardano in particolare alcuni aspetti del settore produttivo, del sistema delle città, del sistema relazionale, in particolare per la parte della logistica, della difesa del suolo e della rete ecologico-funzionale. Per rendere il disegno di piano maggiormente aderente alle esigenze provenienti dal territorio, tra giugno e luglio 2012 si è svolta l’iniziativa “Sette azioni per aggiornare il PTRC”, un ciclo di sette incontri operativi articolati per tematiche disciplinari e svoltisi nelle diverse aree provinciali, che hanno permesso di raccogliere apporti collaborativi per le tematiche oggetto di variante. A seguito delle esigenze emerse è stata inserita tra gli elaborati di piano la nuova Tavola 01c ”Uso del suolo – idrogeologia e rischio sismico” e sono state oggetto di modifica la Tavola 04 “Mobilità”, la Tavola 08 “Città, motore di futuro”, nonché la Relazione illustrativa, gli Ambiti di Paesaggio - Atlante ricognitivo e le Norme Tecniche. Un’ulteriore iniziativa pubblica è stata organizzata il 26 novembre 2012, presso il palazzo del Bo dell’Università di Padova, durante la quale si è presentato lo stato dei lavori.



piano territoriale regionale di coordinamento l’attribuzione della valenza paesaggistica al ptrc adottato Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

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La completa attribuzione della valenza paesaggistica al PTRC, iniziata nel luglio 2009 dopo la stipula dell’Intesa Stato-Regione, sta procedendo con la predisposizione della variante parziale n.1 al PTRC adottato. L’attenzione che il piano porrà ai beni paesaggistici, limitatamente ai quali il Dlgs 42/2004 impone la pianificazione congiunta Stato-Regione, è sicuramente prioritaria. Coniugando i precetti legislativi fondamentali della Convenzione europea del paesaggio, del DLgs 42/2004 e della LR 11/2004, il piano intende esprimere la propria valenza paesaggistica attraverso tre assi complementari di progetto e disciplina: il primo asse è relativi alla tutela dei beni paesaggistici, il secondo alla cura dei paesaggi e il terzo all’integrazione del Paesaggio nelle politiche di governo del territorio. Nella definizione di questi tre assi è sotteso un progressivo allargamento dell’orizzonte disciplinare dai beni paesaggistici al Paesaggio. Nel contesto della variante al PTRC si sta procedendo anche a una rielaborazione degli ambiti individuati nel già citato Atlante allegato al PTRC adottato, che da ambiti cosiddetti “ricognitivi”, identificati prima della stipula dell’Intesa, di carattere propedeutico e privi di carattere prescrittivo, saranno riconfigurati permettendo una loro individuazione quali Ambiti di paesaggio con efficacia ai sensi dell’art. 135 del Codice e del suddetto art. 45 ter della LR 11/04. L’operazione di ridefinizione degli Ambiti di paesaggio è indispensabile e propedeutica per il secondo momento in cui si articolerà il piano paesaggistico regionale nel suo complesso, costituito dalla redazione di Piani Paesaggistici Regionali d’Ambito (PPRA).



ricognizione dei beni paesaggisitci l’archivio web dei beni paesaggistici ex art. 136 d.lgs 42/2004 Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

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Un importante contributo nella ricognizione dei beni paesaggistici del territorio regionale ai fini dell’elaborazione del Piano Paesaggistico è la pubblicazione dell’archivio documentale on line di tutti i decreti di tutela ex art. 136 del D.lgs 42/2004, consultabile dal sito www.ptrc.it, alla sezione “piano paesaggistico”, “ricognizione dei beni paesaggistici”. Nel portale sono archiviate le scansioni degli atti documentali storici relativi a più di mille provvedimenti di vincolo che a partire dagli anni ’30 del secolo scorso fino ai giorni nostri hanno istituito il patrimonio dei beni paesaggistici di notevole interesse pubblico; tali documenti sono stati acquisiti e catalogati nella proficua collaborazione della Direzione Regionale del MiBAC e delle Soprintendenze, e sulla base di essi si procede con la perimetrazione dei beni paesaggistici. Il risultato è una importante banca dati consultabile da qualsiasi utente, sia esso pubblico o privato, tecnico e non, e rappresenta anche un canale di comunicazione diretta tra l’utenza e gli uffici di Piano: è presente infatti anche la “scheda delle segnalazioni” , uno strumento di cui tutti gli utenti possono avvalersi per fare presenti le proprie motivate considerazioni sulla documentazione presente in tale archivio.



ppra - arco costiero adriatico dal po al piave piano paesaggistico regionale d’ambito

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Il disegno pianificatorio del nuovo PTRC, di cui è in corso la redazione della variante per l’attribuzione di valenza paesaggistica, prevede la definizione di specifici strumenti di Pianificazione Paesaggistica Regionale d’Ambito (PPRA). Nella logica del Piano i PPRA sono una componente essenziale della pianificazione paesaggistica regionale, poiché la pianificazione d’Ambito può consentire la declinazione specifica delle politiche paesaggistiche regionali con un adeguato confronto con le realtà locale. La Regione del Veneto sceglie di misurarsi fin da subito con un primo prototipo, nella convinzione che il Piano Paesaggistico debba soddisfare le esigenze di operatività concreta e di confronto con i contesti territoriali locali. Per il primo “prototipo” di PPRA l’attenzione viene concentrata sull’ambito “Arco Costiero Adriatico dal Po al Piave”. L’area è già interessata dai Piani di Area del PALAV e del Delta del Po e pertanto protagonista di specifiche esperienze di pianificazione territoriale che hanno storicamente caratterizzato le politiche territoriali della Regione. Si è scelta tale area perché, oltre a comprendere una rilevante presenza di ambiti di tutela paesaggistica (sia per dichiarazione di notevole interesse pubblico, sia ope legis), presenta anche delle realtà interessate da significative trasformazioni. Tale area rappresenta così il contesto ideale per raggiungere gli obiettivi della pianificazione paesaggistica, ossia coniugare le necessità di tutela dei beni paesaggistici, le esigenze di cura di tutti i paesaggi, e le opportunità di trasformazioni territoriali sostenibili. Analogamente al PTRC, il PPRA esprimerà la propria valenza paesaggistica attraverso tre assi complementari di progetto e disciplina relativi alla tutela dei beni paesaggistici, alla cura dei paesaggi e all’integrazione del Paesaggio nelle politiche di governo del territorio.



La redazione del PPRA, oltre alla indispensabile attività di ricognizione dei beni paesaggistici e di determinazione di adeguate prescrizioni d’uso per i contesti di tutela previste dal D.Lgs 42/2004, consente di sviluppare anche degli approfondimenti per alcuni temi che caratterizzano l’ambito sotto il profilo paesaggistico ma che non necessariamente siano sottoposti a tutela. I primi strumenti individuati a tale fine sono i “Quaderni di Piano”. Nella scelta dei temi a cui dedicare specifici quaderni infatti si privilegia, più che il valore di eccezionalità del singolo elemento, la dimensione reticolare e diffusa che assumono alcuni elementi territoriali fortemente 56 caratterizzanti l’ambito. Un primo quaderno verrà redatto per i sistemi fortificati della laguna ed area veneziana; le opere militari di difesa costituiscono un vero e proprio sistema territoriale, costruito in fasi storiche diverse che vanno dalle più antiche opere di difesa lagunare del XVI secolo ai sistemi più recenti del XX secolo, come il campo trincerato di Mestre. Un quaderno sarà dedicato alle architetture del novecento, e comprenderà una schedatura di tutti quegli edifici, pubblici o privati, e quegli interventi urbanistici rappresentativi della cultura progettuale del secolo scorso. Nel caso del Delta del Po, alcune caratteristiche paesaggistiche del luogo hanno suggerito un tipo di approccio sperimentale legato agli aspetti più immateriali del paesaggio e alla percezione dello stesso, che verranno affrontati nel quaderno dedicato ai Luoghi di senso del delta del Po. Un contributo sostanziale per la lettura e l’interpretazione in chiave paesaggistica del contesto territoriale dell’ambito sarà costituito anche dalla documentazione filmica che, integrando le tradizionali forme di disegno e rappresentazione del territorio, costituirà un

apporto strutturale alla formulazione del progetto di piano. L’utilizzo di tecnologie multimediali a supporto degli strumenti di piano rappresenta un innovativo ausilio alla progettazione, poichè contribuisce a semplificare la lettura degli aspetti paesaggistici percettivi del territorio. Dotare il piano paesaggistico di tecnologie ipertestuali può servire anche a meglio esplicitare il disegno pianificatorio anche a un’utenza generica e non solo ai tecnici interessati.



canali multimediali www.ptrc.it

un progetto multimediale per ascoltare e comunicare il territorio

www.ptrc.it

Restyling grafico www.ptrc.it, nuova organizzazione dei punti di menù per rendere la navigazione accessibile e immediata. Restyling grafico www.ptrc.it, Inserimento di una nuova sezione nuova organizzazione dei punti di www.ptrc.it/openwork, dedicata menù per rendere la navigazione al ciclo di convegni openwork; accessibile e immediata. aggiornamento delle newsletter e Inserimento di una nuova sezione nuova pianificazione delle stesse, www.ptrc.it/openwork, dedicata più dinamica per creare interazione al ciclo di convegni openwork; con l’utente. aggiornamento delle newsletter e nuova pianificazione delle stesse, più dinamica per creare interazione con l’utente.

www.ptrc.it/paesaggio Il Blog www.ptrc.it/paesaggio www.ptrc.it/paesaggio nasce a supporto del Piano

Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

Territoriale Regionale di Coordinamento è un canale Il Blog www.ptrc.it/paesaggio tematico sul territorio - Paesaggio nasce a supporto del Piano luoghi persone prospettive - è Territoriale Regionale di dedicato all’interattività, concepito Coordinamento è un canale come una finestra di dialogo tematico sul territorio - Paesaggio per promuove la “conoscenza”, luoghi persone prospettive - è attivare riflessioni organiche, dedicato all’interattività, concepito aumentare le relazioni, e rendere come una finestra di dialogo partecipato il processo di per promuove la “conoscenza”, pianificazione. attivare riflessioni organiche, aumentare le relazioni, e rendere partecipato il processo di pianificazione.

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Il progetto di comunicazione “luoghi persone prospettive”, voluto dall’Assessorato al Territorio, Cultura e Affari Generali della Regione del Veneto, si propone di coordinare aspetti paralleli e multidisciplinari delle tematiche e degli obiettivi perseguiti dal Piano Territoriale Regionale di Coordinamento del Veneto. La definizione di un piano di comunicazione integrato a supporto del percorso è fondamentale per raggiungere tutti gli attori-produttori di trasformazioni del territorio/paesaggio, anche quelle di scala minuta. Gli strumenti per attuarlo sono il sito internet, elemento indispensabile per garantire un’efficace operazione di informazione di tutti gli operatori coinvolti e dei cittadini interessati, la pubblicazione di video dedicati ad eventi ed iniziative in grado di stimolare la curiosità e la riflessione, i convegni/ openwork, strutturati come tavole aperte a dibattito con possibilità d’intervento del pubblico per favorire l’interazione e il coinvolgimento. A questo fine è stata programmata l’iniziativa “Sette azioni per aggiornare il PTRC”, che consiste in un ciclo di altrettanti incontri operativi, articolati per tematiche disciplinari che si sono svolti nelle diverse aree provinciali del Veneto, a partire dall’11 giugno e terminati a Mira-Venezia il 23 luglio 2012. Gli incontri hanno consentito di sviluppare un proficuo dialogo con gli Enti locali e territoriali e i diversi portatori di interesse: il contenuto dei convegni e le diverse riflessioni emerse sono consultabili nella sezione dedicata del sito www.ptrc.it.


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Regione Regionedel delVeneto Veneto Assessorato AssessoratoalalTerritorio, Territorio,Cultura Culturae eAffari AffariGenerali Generali

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Segreteria Segreteria Regionale Regionale per per le le Infrastrutture Infrastrutture Direzione Direzione Pianificazione Pianificazione Territoriale Territoriale e Strategica e Strategica

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concorso fotografico paesaggio veneto: luoghi persone prospettive

Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

CONCORSO FOTOGRAFICO 60

Paesaggio Veneto

luoghi persone prospettive

CONCORSO PER PROMUOVERE La volontà di dar vita ad una comunità virtuale partecipe e attiva relativamente alle dinamiche del territorio e ATTRAVERSO in grado di supportare scelte e indirizzi sulla vision futura del territorio/paesaggioLE haIMMAGINI indotto l’Assessorato al Territorio della Regione ad individuare alcune strategie di coinvolgimento degli attori (fondazioni scientifiche, LA CULTURA DEL fotografico TERRITORIO università, pop. scolastica, cittadini attivi, ecc.) tra cui la realizzazione di un concorso “Paesaggio veneto: luoghi persone prospettive” che mira a coinvolgere diverse tipologie di soggetti, con l’obiettivo di incentivare alla conoscenza e all’osservazione dei territori in cui viviamo e a sensibilizzare sui temi della sostenibilità e della qualità di vita, in un’ottica trasversale e aperta ai diversi www.ptrc.it/paesaggio punti di vista. Il paesaggio www.ptrc.it/concorsofotografico rappresenta l’identità di un luogo, evoca ricordi, conoscenza, memoria, emozioni, sensazioni, nelle persone che lo vivono; esso si forma nella consapevolezza di chi lo vive ed evolve nel tempo; si è voluto quindi porre l’attenzione sul paesaggio in quanto rete di rapporti che legano e hanno legato l’uomo al territorio ed implementare la conoscenza dei luoghi e del territorio attraverso la percezione delle persone che lo vivono. La MOSTRA partecipazione al concorso è stata numerosa: 598 tra professionisti, studenti, amatori, si sono iscritti inviando FOTOGRAFICA complessivamente 1568 foto. L’immagine che è scaturita è quella di un Veneto multiforme e ricco di storia 28 MAGGIO 2012 e di presenze; la mostra fotografica ha permesso di spaziare attraverso lo sguardo di diverse categorie di ARQUÁ PETRARCA soggetti, giovani e meno giovani, esperti e appassionati, che hanno colto aspetti e situazioni gradevoli come PADOVA anche contesti e momenti contraddittori della realtà quotidiana del territorio che ognuno di noi vive e conosce. Le immagini raccolte con questa iniziativa saranno utilizzate come segnalazioni utili alla redazione del Piano Paesaggistico che la Regione sta sviluppando d’intesa con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Vicepresidenza e Assessorato al Territorio, Cultura e Affari Generali Segreteria Regionale per le Infrastrutture Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica

(nella pagina accanto dall’alto, da sinistra a destra, foto di: J. Bortoluzzi, D. Bressan, D. Pellegrin, A. Volpin, C. Turcinovic)



premio piccinato progettare il futuro

manifestazione per accrescere la cultura del territorio

Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto Davide Longhi è nato a Vasto nel 1969. Si laurea in Architettura con lode a Venezia con una tesi di progettazione urbanistica. Vincitore della Borsa di studio M.Kelly. Consegue il dottorato internazionale in Quality of Design con una tesi sullo sviluppo urbano delle metropoli asiatiche. Vive e lavora a Padova dove ha fondato nel 1999, Patchwork studiArchitettura, contenitore poliedrico di studi e progetti. Il maggiore dei suoi filoni di ricerca è dedicato alla genesi e alle trasformazioni degli spazi pubblici e della pianificazione di area vasta. Negli anni segue numerosi progetti urbani e urbanistici nel Veneto lavorando dal 2006 alla redazione della cartografia del PTRC del Veneto. Ha tenuto seminari, conferenze e workshop in molte università: Sydney (Sydney University e University of Technology di Sydney), Seoul (Myongji University), Pechino (Tsinghua University), Bruxelles (Institut Supérieur d'Architecture St-Luc), Nancy (Ecole de Architecture), XXV e XXVI ILAUD (International Laboratory of Architecture and Urban Design). Docente all’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Strasbourg nel 2005/2006. Dal 2001 insegna progettazione urbanistica all’Università IUAV di Venezia nella Facoltà di Architettura e nella Facoltà di Pianificazione del Territorio.

LUIGI PICCINATO (1899 - 1984)

progettare strategie per il futuro

premio per l’urbanistica e la pianificazione territoriale

Regione del Veneto Assessorato al Territorio, Cultura e Affari Generali Segreteria Regionale per le Infrastrutture

LUIGI PICCINATO settima edizione

Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica

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Il Premio “Luigi Piccinato”, arrivato quest’anno alla sua settima edizione, si pone tra le finalità principali, attraverso la premiazione dei progetti “virtuosi” di architettura e di urbanistica sul territorio regionale, l’accrescimento della qualità degli spazi, sia aperti che urbani, nella consapevolezza che il vivere bene e la “bellezza” dei luoghi sono fattori fondamentali per determinare la competitività di un territorio negli scenari globali. La missione di un Premio per l’urbanistica nel Veneto riguarda la necessità e l’urgenza di trovare forme nuove ed efficaci per riflettere sugli obiettivi, la natura e il senso delle trasformazioni che investono il territorio regionale, anche alla luce di una matura visione critica di quelle intercorse nel dopoguerra e, segnatamente, negli ultimi decenni. Questo è tanto più vero e importante se a condurre la riflessione non sono solo ed unicamente gli amministratori e le istituzioni ma se il Premio diventa momento vero di partecipazione e dibattito pubblico, in cui tutta la comunità è coinvolta e si fa interprete di decisioni e scelte comuni. Il premio rappresenta, in questa logica, un’occasione aperta per meditare sulle emergenze del nostro tempo e sulle responsabilità di ciascuno, uno “spazio” in evoluzione per alimentare e valorizzare il dibattito sulla qualità della vita e dell’abitare, per conoscere e lasciarsi sorprendere dalle diverse visioni della città e del territorio, per sentirsi parte integrante di un percorso che intende dialogare con la storia per costruire il futuro.

Fare urbanistica in primo luogo, costruir di Luigi Piccinato sono interamente ded Nasce a Legnago (VR) il 30 ottobre 189 Padova e poi, terminati gli studi liceali, Superiore di Architettura appena inaugu ni e di Gustavo Giovannoni; si laurea ne Il primo “Piano Regolatore e di Ampliam compagni di studi nel 1926, è per la su in dichiarata polemica con quello ufficia numerosi concorsi per piani di città, in m occupa di Brescia, Foggia, Assisi, Arezz nia, Palermo. Si tratta di un momento concorsi un’occasione per dichiarare le d della città e per affinare le competen quale ritiene debba essere affidata la co Nel 1935 vince il concorso per la città nu dido e subito ammirato, tale da dargli n re modello per una intera generazione d E’ ben presto docente alla cattedra di u nell’immediato dopoguerra, a Venezia dal 1964 sarà poi a Roma fino alla conclu I suoi studi e lavori di ricerca, sull’urban tazione urbanistica hanno segnato un culturale dell’urbanistica italiana ed euro Ha sempre attivamente integrato la att con un’intenso impegno istituzionale: è stica del 1942, è stato membro della Co Piani Territoriali di Coordinamento nel 1 vole del Consiglio Superiore dei Lavor vicepresidente dell’INU dal 1952 al 1961 al ruolo della istituzione in uno dei mo periodo, cioè, dell’avvio della ricostruzio Negli anni cinquanta redige alcuni dei p Siena, nei quali la sua concezione dell innovazione e di esemplarità. Dagli anni sessanta i piani interessano paesi: Civitavecchia, Latina, Merano, N Bolzano, L’Aquila, Roma, Venezia nel 1 Fano e Catania. Di seguito, nel 1964 i p no Marittimo; nel 1965 Gorizia, Tel Aviv ricostruzione dopo aver vinto il concorso to, Macerata nel 1966; Istanbul, Latina Monfalcone tra il 1971 e il 1973. L’attività architettonica che ha accom urbanistica con risultati considerevoli, s persi con i lavori a Napoli e a Taranto n stica prosegue con il piano regionale d 1970 e il 1973. Dal 1979 conclude la sua to dedicandosi ad un vasto impegno i scala territoriale e per progetti che hann



disegno pianificatorio territoriale regionale i piani territoriali di coordinamento provinciali P.T.C.P. Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

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La pianificazione territoriale provinciale di coordinamento rappresenta una funzione propria delle province del Veneto in quanto enti con funzioni di area vasta. L’elaborazione da parte delle province dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali (P.T.C.P.) è stata preceduta da un intenso lavoro di omogeneità, condivisione e partecipazione condotto a partire dal 2005 dall’Ufficio di coordinamento per la predisposizione dei piani provinciali ( ai sensi dell’art. 50, c.6, L.R. 11/2004 ) individuato presso la Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica. La Regione del Veneto, con la recente approvazione dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali (P.T.C.P.) delle province di Rovigo e Vicenza, dopo nell’ordine Padova Treviso Belluno e Venezia, ha svolto il coordinamento, nel rispetto della tempistica di legge ( l’unico P.T.C.P. non ancora adottato è quello della Provincia di Verona ): attualmente quindi sei delle sette province del Veneto hanno le deleghe in materia urbanistica. I contenuti e gli orientamenti dei suddetti piani provinciali dovranno ora essere considerati nel quadro territoriale complessivo avendo come filo conduttore la sostenibilità e la creazione di una intersettorialità fra le diverse politiche attuate. In questa logica diventerà elemento di estrema importanza, per il disegno pianificatorio territoriale regionale, continuare nel lavoro di coordinamento tra le pianificazioni territoriali regionali e quelle provinciali. Il complesso numero di dati e informazioni fornite dai suddetti piani, dovrà essere messo a sistema prevedendo la “ricalibratura” degli stessi piani, la loro mosaicatura, monitoraggio e diffusione.


PTCP Provincia di Rovigo estratto tav. 5 “Sistema del paesaggio”

PTCP Provincia di Vicenza estratto tav. 4.1.B “Sistema insediativo-infrastrutturale”


regione veneto - regione lombardia intesa per una pianificazione territoriale coordinata

Regione del Veneto Regione Lombardia

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Una lettera di intenti per avviare una collaborazione in materia di pianificazione territoriale coordinata tra la Regione del Veneto e la Regione Lombardia per le “Terre a cavaliere del Mincio e del Garda” è stata firmata a Verona, in occasione del salone Geo-Oikos 2011, dal vicepresidente veneto Marino Zorzato, dall’assessore lombardo Carlo Maccari, insieme ai presidenti delle amministrazioni provinciali di Verona e Mantova Giovanni Miozzi e Alessandro Pastaccio, presente il presidente della seconda commissione del Consiglio regionale del Veneto, Andrea Bassi. Il documento sottoscritto prevede l’impegno a dar corso in tempi brevi alla stesura di un protocollo d’intesa per promuovere, integrare e armonizzare le eccellenze dei rispettivi territori e porre le condizioni per creare un sistema integrato di coordinamento delle reti di eccellenza intanto attraverso l’avvio di una valorizzazione dei territori che si trovano a cavaliere del Mincio e del Garda, ma estendendo successivamente questa collaborazione ad una visione coordinata delle politiche di pianificazione territoriale.



urbanistica e pianificazione nel veneto 1972-1992 temi e vicende Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

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Quarant’anni fa, nel 1972, lo Stato operava il trasferimento alle Regioni a statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia urbanistica. La distanza che ci separa da quel periodo e le trasformazioni che sono avvenute nel frattempo nel Veneto ci invitano ad osservare con interesse quella prima stagione urbanistica, certamente controversa, ma animata dalla convinzione che l’amministrazione del territorio contribuisce allo sviluppo economico e della società civile. A testimoniare quella stagione restano il dibattito sulle riviste di settore, le leggi e i regolamenti regionali, gli esiti delle ricerche sulle trasformazioni territoriali, gli strumenti di pianificazione prodotti dalla Regione, i piani urbanistici adottati dai comuni e presentati all’Amministrazione regionale per l’approvazione. Questo materiale è stato ora raccolto nel volume “Urbanistica e Pianificazione nel veneto 1972-1992. Temi e vicende” sulla storia dei primi vent’anni di attività regionale in campo urbanistico che contiene anche cinque video interviste ai protagonisti di quella stagione e che offre una base documentaria non certo esaustiva, ma utile per approfondire il dibattito urbanistico nel periodo dal passaggio delle deleghe fino all’approvazione del primo PTRC, periodo in cui si avvia il tentativo di sperimentare su più larga scala e in modo coordinato la regolamentazione dell’attività di trasformazione del territorio veneto.



architettura del novecento nel veneto

Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

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Il Progetto Regionale dell’Architettura del Novecento nel Veneto è stato uno dei temi di ricerca più innovativi sviluppati durante l’elaborazione del nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) del Veneto, adottato dalla Giunta Regionale nel febbraio 2009. Un primo elenco di edifici di pregio, allegato alle norme del PTRC costituisce il nucleo primitivo della ricerca, che è stata approfondita con specifiche indagini e sopralluoghi, una campagna fotografica e ricerche d’archivio. La pubblicazione che ne consegue, attraverso il censimento di circa 2000 tra edifici, opere pubbliche, interventi, tutti di alta qualità, offre un panorama conoscitivo dell’architettura degli ultimi ottant’anni del XX secolo, contribuendo anche al riconoscimento del ruolo da essi rivestito nel conferire qualità e identità al territorio veneto contemporaneo. I progetti catalogati, oltre ad essere delle eccellenze architettoniche in sé, sono un buon esempio per la ricchezza di relazioni che instaurano con i loro contesti. Riscoprire questo patrimonio, scarsamente conosciuto se non dagli addetti ai lavori, significa capire e interpretare meglio le trasformazioni del Veneto nel Novecento e ricavarne degli insegnamenti per traghettare la contemporaneità verso il futuro. Il carattere divulgativo della pubblicazione, rendendo accessibile ad un ampio pubblico la conoscenza dello scenario architettonico e urbanistico novecentesco, contribuisce a configurare nuovi itinerari culturali e nel contempo a salvaguardare, valorizzandole, le architetture novecentesche, come è stato fatto fin dalla seconda metà del secolo scorso per l’inestimabile patrimonio delle ville venete e dei centri storici e, ancora solo parzialmente, per l’archeologia industriale.



le 24 ville di andrea palladio un progetto strategico per l’identità e la competitività del Veneto

Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

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Ben consapevole del lascito culturale di Palladio la Regione del Veneto non ha mancato di promuovere nel 2008 una solenne celebrazione del quinto centenario dalla sua nascita. Non basta: la Regione del Veneto è conscia anche del fatto che tutte le opere palladiane - quelle di città come di villa (cioè quelle di campagna) - ricadono nel suo territorio. Ad essa, pertanto, compete una responsabilità particolare nella gestione dell’eredità palladiana. Per non esaurire tutta l’attenzione verso questo inestimabile patrimonio con le sole celebrazioni di rito la “Regione” ha pensato di utilizzare uno strumento di governo innovativo che va sotto il nome di piano strategico. Tramite gli uffici della Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica ha quindi avviato il Progetto Strategico denominato “Le ventiquattro ville di Andrea Palladio”



il tesina le terre palladiane

Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

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Grazie all’elaborazione e all’analisi, con mezzi moderni, del Progetto Strategico “Le ventiquattro ville di Andrea Palladio” si sono potute mettere in risalto alcune caratteristiche degli insediamenti palladiani. E’ del tutto evidente, ad esempio, che non vi sia insediamento di villa palladiano che non sia connesso, anche per mezzo di artifici, con un corso d’acqua. Osservando le ville dall’alto, mediante i rilievi aerei, sono state fatte altre “scoperte” e ci si è resi conto che quattro insediamenti di villa palladiani, che sorgono in quattro diversi Comuni, non distano più di due chilometri l’uno dall’altro. Sono la villa Valmarana Bressan in Comune di Monticello Conte Otto, la villa Valmarana Zen in Comune di Bolzano Vicentino, la villa Thiene in Comune di Quinto Vicentino e la villa Gazzotti in Comune di Vicenza. A questo punto viene spontaneo immaginare che una valorizzazione di queste quattro opere possa essere oggetto di un ulteriore programma unitario dal titolo “Terre Palladiane del tesina”, perché questi quattro insediamenti sono collocati tutti entro una ristretta area lambita dal fiume Tesina e da esso funzionalmente uniti. E’ facile comprendere quale effetto di promozione turistica potrebbe avere un piano del genere, in un contesto naturalistico di tanta qualità, con ben quattro ville palladiane così vicine e collegabili con percorsi privilegiati da affrontare a piedi o in bicicletta…


le terre

palladiane del Tesina

Monticello Conte Otto, Bolzano Vicentino, Vicenza, Quinto Vicentino


il risparmio energetico negli ospedali del veneto

Direzione Edilizia Ospedaliera e a Finalità Collettive Segreteria Regionale per la Sanità Regione del Veneto

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La Regione del Veneto, nell’ambito dell’attività di programmazione sanitaria ad essa assegnata, con Delibera N° 315 del 12.02.2008, ha istituito le Linee Guida sul risparmio energetico nelle strutture ospedaliere e del settore socio-sanitario. I principi che sottendono a tale delibera consistono, pur nei vincoli e negli obblighi di prevedere nelle 24 ore per 365 giorni all’anno la vivibilità degli ambienti, nell’impostare politiche di minor consumo energetico, attivando distinte AZIONI, che troveranno compimento negli anni, in relazione allo stato tecnologico delle strutture ed a quello economico/patrimoniale delle varie Aziende Sanitarie Locali. La delibera divide le suddette azioni in due tipologie: AZIONI ATTIVE (si agisce sull’utilizzazione dell’energia e quindi con l’obiettivo di un uso razionale delle fonti limitate a disposizione). AZIONI PASSIVE (si agisce sulla produzione di energia e sui comportamenti, esplicando quindi, oltre al tentativo di ottimizzare il rendimento nella produzione stessa e di aumentare la percentuale derivante dalle fonti rinnovabili, un’azione culturale sui responsabili del funzionamento e sui fruitori di una struttura estremamente complessa come l’Ospedale ). Dette azioni si possono esplicare nei principali tre macrosettori del consumo energetico ospedaliero: - il consumo di energia elettrica - il consumo d’acqua - il consumo dovuto al trattamento dell’aria. (In alto: Nuovo Polo Ospedaliero Unico per Acuti Azienda ULSS 17 Este - Monselice - Località Schiavonia (Este) - Ca’ Oddo (Monselice). Nella accanto: Nuovo Polo Ospedaliero Unico Azienda ULSS 4 Alto Vicentino - Comune di Santorso VI)



architettura ed energia ripensare l’architettura alpina tradizionale

Direzione Urbanistica e Paesaggio Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

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L’area alpina comprende paesaggi naturali e culturali di singolare importanza nei quali, nel corso dei secoli, si è sviluppata un’ampia varietà di tipologie di edifici caratteristici, prodotto di un adattamento alle condizioni climatiche e geografiche che attualmente costituisce un importante elemento di attrattività dell’ambito montano. Per preservare questo patrimonio culturale e poterlo vivere in futuro abbiamo il compito di adeguarlo alle sfide ecologiche e alle attuali esigenze di chi vive questi luoghi: è, dunque, necessario adottare un approccio che consideri in un’ottica ampia ed integrata il recupero degli edifici esistenti. Tale tema è stato affrontato e sviluppato dal Progetto “Alphouse” finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Spazio Alpino - Cooperazione territoriale europea 2007 – 2013 e presentato nel corso di diversi eventi internazionali. Tale progetto è frutto della collaborazione di diversi partners europei provenienti da Austria, Francia, Italia e Germania, che si sono confrontati sul tema, contemperando le esigenze di valorizzazione del patrimonio storico culturale con la necessità di aumentarne l’efficienza energetica. Comprendere i principi dell’architettura tradizionale alpina ed integrarli nelle attuali costruzioni è stato il tema principale di un progetto che ha avuto come scopo quello di promuovere questo approccio integrato al recupero del patrimonio edilizio nello Spazio Alpino, provvedendo ad analizzare e sistematizzare le competenze e le conoscenze delle varie regioni per trasmetterle agli attori locali ai quali il progetto è rivolto – piccole medie imprese, artigiani, professionisti, pianificatori e amministratori locali.



pianificazione e valutazione ambientale forme, esiti e prospettive di integrazione per il governo del territorio

Unità di Progetto Coordinamento commissioni VAS VINCA Regione del Veneto

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Riflettere sull’integrazione dei paradigmi della sostenibilità nei processi di pianificazione del territorio significa pensare che ai suoi diversi livelli di governo vi sia un gradiente di innovazione capace di affermare nuove logiche, nuovi modelli e nuovi strumenti. Il “governo del territorio” è un’attività complessa, che pone in relazione istituzioni e comunità, norme e strumenti, esigenze e risorse. La Regione Veneto sta vivendo una fase molto delicata nell’applicazione ed attuazione della LR 11/2004. E’ in fase di completamento il trasferimento delle competenze per l’approvazione dei Piani di Assetto del Territorio dei Comuni, mentre la maggior parte degli stessi è impegnata nell’elaborazione del proprio Piano, con il contributo essenziale della Valutazione Ambientale Strategica (VAS). È quindi il momento opportuno per riflettere sulla prassi fin qui applicata, con una specifica attenzione al grado, alle modalità e agli esiti dell’integrazione tra PAT e VAS. Il convegno ha messo in evidenza l’esperienza fin qui maturata confrontandola con le opportunità/criticità fin qui emerse. E’ stato anche occasione di confronto per i diversi attori – amministratori, tecnici, professionisti – che hanno avuto modo di approfondire forme, potenzialità e limiti dell’integrazione tra PIANO e VAS.


foto di Marina Lorenzon


marketing territoriale e sviluppo locale europea polyinvest opportunità per la valorizzazione dei complessi immobiliari pubblici: l’esperienza di cooperazione europea polyinvest Unità di Progetto Coordinamento commissioni VAS VINCA Regione del Veneto Poyinvest

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Aumentare l’attrattività del territorio, valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico sottoutilizzato, avviare una strategia di marketing territoriale e di sviluppo locale: questi i principali obiettivi del progetto Polyinvest. Valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico è un tema di grandissima attualità e di non poca complessità: da un lato sembra rappresentare uno strumento utile a fronteggiare la scarsità delle risorse pubbliche, dall’altro implica questioni estimative, finanziarie, contabili, urbanistiche e procedurali. Quando poi il tema viene posto in ambito transnazionale, diviene anche un’interessante sfida, che necessita la condivisione di obiettivi generali e la capacità di declinare tali obiettivi in contesti differenti. Promosso dalla Regione del Veneto nel 2008 e co-finanziato dall’UE nel corso del 2009 nell’ambito dell’Obiettivo di Cooperazione Territoriale South East Europe (SEE), il progetto ha visto la partecipazione attiva di un partenariato ampio e complesso, capace di operare in rete secondo logiche di integrazione, sussidiarietà e condivisione. Con l’obiettivo di aumentare l’attrattività delle aree marginali del South East Europe, POLYINVEST ha avviato azioni di marketing territoriale, il cui focus principale è stato il patrimonio immobiliare pubblico suscettibile di valorizzazione. Gli immobili pubblici non utilizzati costituiscono sia un costo che una opportunità per le amministrazioni pubbliche proprietarie, che sovente guardano a tale patrimonio come fonte di “risanamento” dei bilanci, senza riconoscerne le potenzialità in termini di crescita e di marketing territoriale. Tuttavia non è sufficiente promuovere semplicemente gli “immobili disponibili”, è quanto mai opportuno inserirli in strategie di sviluppo complessive, definitile coerentemente con le logiche del mercato. Le difficoltà che le amministrazioni locali incontrano nel processo di sviluppo locale e di valorizzazione del patrimonio pubblico passano anche attraverso la mancanza di adeguati strumenti informativi,di promozione e di placement. In tale contesto, il



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progetto Polyinvest ha inteso supportare le pubbliche amministrazioni locali, svolgendo approfondite analisi di mercato e realizzando servizi informativi e di promozione capaci di ridurre il gap tra domanda (potenziale investitore) e offerta (patrimonio immobiliare pubblico), tra questi: - una piattaforma internet transnazionale: www. polyinvest.eu ed alcune banche dati on line regionali come ad esempio www.polyinvest.it, dove un investitore può trovare le informazioni necessarie a valutare l’opportunità e la convenienza di un

investimento: dagli elementi socio economici ed infrastrutturali che contraddistinguono un territorio, alle informazioni di tipo normativo, amministrativo e procedurale, fino ai dati relativi ai singoli beni; - la partecipazione congiunta alle principali fiere del Real Estates: MIPIM a Cannes EIRE a Milano e Wien Real Estates a Vienna; - Roadshows territoriali, che con un’ ottica place based hanno promosso il progetto Polyinvest e le opportunità di investimento individuate a livello nazionale e regionale. Sicuramente innovativa è da considerare la partecipazione congiunta alle FIERE da parte i un parternariato europeo così differenziato come quello di POLYINVEST, dove troviamo: la Regione del Veneto, il Patto del Matese (IT), l’ Agrobiusiness. di Vidin (B), l’Area Metropolitana di Oradea (R), l’Agenzia di Sviluppo Maribor (Slo), l’Università di Bucarest (R), GEORAMA (GR),l’ Istituto per lo Sviluppo Economico dell’ Economic Chamber of Austria (AT), Szeceseny (H), ANCE (IT) e la Camera di Commercio di Novi Sad (S). I Partners, adottando la logica “win win”, hanno potuto presenziare alle fiere internazionali, il cui costo per taluni sarebbe risultato altrimenti insostenibile, e sono stati capaci di superare le barriere della competitività a favore della crescita delle aree marginali del South East Europe. La scheda progetto Progetto cofinanziato nell’ambito del programma di Cooperazione Territoriale South East Europe Lead partner: Regione del Veneto – U.P: coordinamento commissioni (VAS VINCA NUV) Inizio: aprile 2009 fine gennaio 2012 Budget del progetto: totale € 2.337.54,60 di cui: FESR € 1.935.91,36, IPA € 51.000,00, co


finanziamento € 350.631,24 Sito web e common platform: www.Polyinvest.eu Lead Partner: Regione del Veneto (IT) – U.P. cooridnamento Commissioni (VAS,VINCS,NUV)Via Baseggio 5 Mestre Venezia -e-mail: polyinvest@ regione.veneto.it; Responsabile del progetto. Paola.N. Furlanis, administrative office: Annamaria Rienzi: Project management e research team: Raffaella Lioce, Silvia Galli; Elisabetta De Giorgi Partners: Patto del Matese (IT): Giuseppe Nardone, Paola Pittalis, Mariolga Mogavero; Agrobusiness

center of VIDIN (B): Vanya Tsakinska Area metropolitana di Oradea (R): Ciprian Barna, Mihai Jurca,Agenzia di sviluppo Maribor (SLO): Vladimir Rudl, Università di Bucarest (R): Constantin Ghiga Istituto GEORAMA (GR) John Porfyris Istituto per lo sviluppo economico della Federal Economic Chamber of Austria (AT) Associazione intecomunale di Szeceseny (H) Tamás Koruhely, ANCE Venezia (IT) Camera di Commercio di Novi Sad (S): Milorad Radojevic


tutela aree protette sviluppo foreste e organizzazione dei parchi regionali

Unità di Progetto Foreste e Parchi Segreteria Regionale per il Bilancio Regione del Veneto

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Con la nuova organizzazione regionale i settori Foreste, Parchi ed Aree Naturali Protette fanno capo ad una sola struttura, l’Unità di Progetto Foreste e Parchi, che si occupa di mantenere e sviluppare, con un’oculata gestione delle risorse disponibili, le molteplici funzioni di protezione, benessere sociale e produzione di servizi che il bosco e le aree naturali protette sono chiamate ad assolvere. L’Unità di Progetto elabora e propone strategie d’intervento agendo su vari filoni, da quello normativo-legislativo a quello economico-finanziario, senza trascurare l’aspetto dell’innovazione e della ricerca allo scopo di far convivere le legittime aspirazioni di sviluppo socio-economico delle popolazioni con il mantenimento delle peculiarità naturali e paesaggistiche, in un’ottica di conservazione e di sviluppo sostenibile. Nel settore foreste la struttura si occupa della pianificazione e gestione forestale, del sostegno alle imprese boschive, della ricerca forestale e cartografia, della difesa idrogeologica e delle attività silvopastorali. Inoltre, nel contesto delle sfide poste dai cambiamenti climatici, in carenza di materie prime di natura fossile e l’introduzione massiccia di gas clima alteranti l’atmosfera, sono stati attivati progetti rivolti a valorizzare le varie funzioni del bosco, con ricadute positive non solo nei confronti dei possessori ma anche di altre categorie produttive presenti nel territorio. La politica regionale di gestione dei Parchi e della Rete Ecologica si articola nel ripristino di maggiori gradi e livelli di naturalità, la conoscenza, la promozione e la valorizzazione delle tipicità del territorio dei parchi e delle aree protette, la partecipazione a progetti qualificati e qualificanti, la programmazione comunitaria e gestione dei finanziamenti.



green tour verde in movimento

Unità di Progetto Foreste e Parchi Segreteria Regionale per il Bilancio Regione del Veneto

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Un lento viaggio tra parchi, fiumi, campagne, borghi e lagune della pianura padana: ecco cos’è il “Green Tour” tra i territori del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. Il progetto intende valorizzare le peculiarità dei singoli parchi regionali mettendoli in relazione attraverso reti materiali e immateriali costituite da greenways e pacchetti ecoturistici capaci di valorizzarli al meglio nel loro insieme. Tale visione permette di diffondere i valori identitari già consolidati nei laboratori-parchi, ovvero natura, paesaggi, tradizioni, prodotti, attività specializzate anche nei territori agropolitani intermedi ai Parchi, i quali sono spesso caratterizzati da un basso livello di riconoscibilità (lo sprawl urbano o città diffusa). La proposta del “Green Tour” è quella di collegare i tre Parchi del Veneto (il Parco Fiume Sile, il Parco Colli Euganei e il Parco Delta del Po) con altri due Parchi fuori Regione, attraverso un sistema di reti a mobilità lenta con l’obiettivo non solo di estenderne l’accessibilità e le potenzialità turistico-culturaliambientali ma anche di cercare nuove funzioni. La nuova industria dell’esperienza si fonda su ciò che fa accelerare il battito del cuore, poiché i suoi prodotti non sono beni ma sensazioni e ricordi. L’itinerario si snoda attraverso percorsi ciclabili-pedonali di valore come la ex ferrovia Treviso-Ostiglia, la ciclovia destra Po e i tracciati fluviali endolagunari della Litoranea Veneta, utilizzando inoltre collegamenti a terra e su acqua minori, presenti nell’area considerata (Brenta, Adige, Muson, Sile, Livenza, Piave, Monticano...), e trovando il proprio epicentro nella Laguna di Venezia, motore indiscutibile di economie, civiltà, tradizioni e paesaggi. I numeri del progetto sono: 5 Parchi Regionali, 550 km di percorsi, 390 km di vie d’acqua, 3 Regioni, 9 Province, 119 Comuni.



i piani di gestione delle zone di protezione speciale

Unità di Progetto Foreste e Parchi Segreteria Regionale per il Bilancio Regione del Veneto

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Nell’ambito di Natura 2000, la rete ecologica europea di zone speciali di conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche, in Veneto sono stati definiti un totale di 100 Siti di Importanza Comunitaria previsti dalla direttiva Direttiva “Habitat” e 67 Zone di Protezione Speciale previste dalla Direttiva “Uccelli”. Conformemente alle linee guida emanate dal Ministero dell’Ambiente l’Amministrazione regionale con deliberazione n. 2371 del 2006 ha approvato le misure di conservazione generali e particolari per tutte le ZPS/SIC definendo le priorità di conservazione e prevedendo per 35 di esse, l’adozione di specifici piani di gestione con l’obiettivo di mantenere, migliorare o ripristinare i tipi di habitat e specie presenti. Questi strumenti di pianificazione del territorio, previsti dalla direttiva “Habitat”, hanno un ruolo chiave per la salvaguardia della struttura e della funzione degli habitat e la conservazione a lungo termine delle specie e nel contempo devono tener conto dei fattori socio-economici che insistono in ambito locale. La Giunta Regionale (con DGR 4572/2007 e DGR 4241/2008) ha individuato i soggetti competenti alla redazione e indicato le procedure di formazione e approvazione dei Piani di Gestione dei siti di rete Natura 2000 e sono stati adottati i primi 4 piani di gestione dei siti di Natura 2000 nel Veneto. Tra questi, due sono stati elaborati dall’Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi per la ZPS/SIC IT3230083 “Dolomiti Feltrine e Bellunesi” (ha 31384) e dall’Ente Parco Dolomiti d’Ampezzo per la ZPS/SIC IT3230071 (ha 11362). In attesa della conclusione dell’iter di approvazione con atto del Consiglio Regionale, l’adozione dei Piani di Gestione rende immediatamente vigenti le specifiche misure di salvaguardia definite dai piani medesimi all’interno delle ZPS d’interesse dei due Parchi dolomitici.



p.o.r. c.r.o. 2007-2013 parco regionale della lessinia progetto di riqualificazione di contrada valle nel comune di velo veronese Unità di Progetto Foreste e Parchi Segreteria Regionale per il Bilancio Regione del Veneto

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Il recupero della Contrada Valle è finalizzato alla realizzazione di un centro di documentazione per lo studio del paesaggio e dell’architettura della Lessinia. Il complesso della Malga e delle stalle è situato in zona Valle delle Sfingi nella Riserva Naturale ad Indirizzo Didattico all’interno del Parco e conserva una delle tipologie insediative tipiche delle contrade della Lessinia orientale. Le costruzioni sono disposte organicamente sul terreno al riparo dei venti di nord-est ed esposti al sole con la facciata principale a sud. I manufatti sono stati costruiti con i materiali che il territorio della Lessinia offre: legno e pietra. Il legno è stato usato per costruire tetti, solai e gronde per raccogliere l’acqua piovana nel pozzo vicino. La struttura muraria è in pietra, priva di intonaco all’interno e all’esterno con finitura di malta di calce tirata a raso sasso. Nella malga (la parte abitativa) i tetti sono coperti da lastame (lastre in pietra) della Lessinia; su stalle e fienili le laste formavano solo il perimetro del tetto, mentre la parte più inclinata della tesa gotica era ricoperta dal cannello, canna palustre reperita nelle piccole zone umide delle vallate o in pianura, sostituita in tempi moderni da lamiera metallica. Due dei corpi centrali erano adibiti a stalla con fienile; il fabbricato vicino era invece usato come malga, con locali adibiti alla lavorazione del latte. Alcuni aspetti di questa architettura sono rimasti intatti nel recupero e diverranno museo di se stessi e testimonianza della vita in Lessinia. Il restauro ha previsto la ricostruzione delle stalle pavimentate in pietra mentre il piano superiore sarà utilizzato come luogo per esposizioni permanenti; la copertura è stata riproposta con l’originale cannello e le laste in pietra esistenti. Parte della struttura muraria originaria è rimasta rovina e testimonianza dell’architettura passata.



www.veneto.beniculturali.it

Direzione Regionale Per I Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto Regione del Veneto MiBAC Ministero per i Beni Culturali e Ambientali

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La Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici costituisce articolazione territoriale, di livello dirigenziale generale, del Ministero per i beni e le attività culturali, istituita allo scopo di coordinare e dirigere le attività delle strutture periferiche sul territorio regionale. Il 17 marzo 2011, in concomitanza con la festa nazionale per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, è stato pubblicato il sito web della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto. Concepito per offrire all’utente risposte chiare e immediate sui principali quesiti relativi ai compiti e alle funzioni della Direzione, è articolato in due macro sezioni: la principale, in cui vengono descritti le attività e i servizi forniti dall’ufficio, la seconda dedicata alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico del Veneto. Il sito web prevede un’ampia sezione dedicata alla tutela, alla cura e alla gestione del paesaggio. La sezione “Tutela dei beni paesaggistici” è divisa in tre sottosezioni: “Piano paesaggistico”, “Dichiarazioni di notevole interesse pubblico” e “Autorizzazione paesaggistica”. Di ognuno di questi tre temi viene fornita una puntuale descrizione e vengono messi a disposizione i materiali normativi di riferimento. Sono inoltre consultabili materiali mirati a indirizzare l’inserimento paesaggistico degli interventi edilizi. La sezione “Progetti in corso” illustra le iniziative della Direzione regionale, anche in collaborazione con le Soprintendenze presenti sul territorio e con la Regione del Veneto. La sezione “Circolari” raccoglie le circolari emanate dalla Direzione, che possono trattare argomenti di interesse anche di altre Pubbliche Amministrazioni (ad esempio, in materia di Autorizzazione paesaggistica, VIA e VAS). La sezione “Normativa e disposizioni” permette la consultazione di norme di legge, disposizioni regolamentari, atti di indirizzo, linee guida, protocolli d’Intesa e accordi istituzionali inerenti alla tutela dei beni culturali e paesaggistici e l’organizzazione del MiBAC.



il web gis della soprintendenza

Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna Regione del Veneto MiBAC Ministero per i Beni Culturali e Ambientali

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Le applicazioni GIS nella Pubblica Amministrazione costituiscono un valore imprescindibile del “dato territoriale”, consentendo la diffusione e accesso via web del repertorio cartografico relativo all’ambito territoriale di competenza. La Soprintendenza BAP di Venezia e Laguna, con competenza sul Comune di Venezia e sui Comuni della gronda lagunare (Chioggia, Codevigo, Campagna Lupia, Mira, Quarto d’Altino, Musile di Piave, Jesolo, Cavallino-Treporti), ha georeferenziato e reso disponibile attraverso la propria rete intranet circa 3000 schede del proprio archivio cartaceo dei beni di interesse culturale e paesaggistico. Nell’ambito del Piano Paesaggistico Regionale la Soprintendenza ha trovato, nella collaborazione con la Regione del Veneto, le necessarie sinergie di competenze e professionalità per la verifica e controllo del geo-database paesaggistico. Bisogna sottolineare che è necessario “lavorare con estrema responsabilità e scrupolosità affinchè il dato geografico possa essere considerato di pubblica utilità e distribuito attraverso la rete”. La Soprintendenza utilizza esclusivamente formati standard, che non richiedono costi di licenza e che si possono utilizzare liberamente (software Libero e Opensource) in particolare per la gestione del Sistema Informativo Territoriale è stato utilizzato software Web Gis. L’interoperabilità è già garantita dal aver utilizzato esclusivamente software libero, aperto e rispettoso degli standard. Il web-gis della soprintendenza utilizza la tecnica del Web Map Service (WMS) per produrre dinamicamente mappe di dati spazialmente riferiti a partire da informazioni geografiche appartenenti ad Enti diversi. Attraverso il GIS della Soprintendenza si possono visualizzare mappe provenienti da database diversi come le aree protette Ramsar, i parchi Nazionali e Regionali, i Siti di interesse Comunitario, Corine land cover, o le Zone a protezione speciale tratte dal Portale Cartografico Nazionale. La costruzione del web Geo-database è il coronamento di un processo complesso ed in-progress.



paesaggi della memoria il patrimonio della prima guerra mondiale: altipiani vicentini Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Verona, Rovigo e Vicenza Regione del Veneto MiBAC Ministero per i Beni Culturali e Ambientali

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Nell’ambito dell’elaborazione e redazione del Piano Paesaggistico regionale veneto assumono importante significato gli studi elaborati e i lavori in corso di realizzazione in aree sottoposte a tutela paesaggistica che presentano altresì grande valore storico e documentale in quanto teatro degli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale.Gli eventi della Grande Guerra hanno determinato modifiche indelebili sul paesaggio montano e pedemontano degli altipiani vicentini. Per ripristinare l’assetto paesaggistico dei luoghi ed arginare il progressivo deterioramento dei resti dei manufatti, a partire dal 1999 sono state intraprese alcune iniziative tese alla valorizzazione e conservazione di tali luoghi e delle vestigia della Grande Guerra. La realizzazione del recupero di percorsi per la visita di alcuni siti teatro degli eventi bellici, come il “Sentiero della Pace” sull’altopiano di Asiago, è stato oggetto di un progetto pilota, finanziato dalla Regione Veneto a seguito dell’emanazione della L.R. n.47/1997. Tale progetto è stato attuato dall’Amministrazione provinciale di Vicenza sotto il controllo, per quanto di competenza, della Soprintendenza BAP di Verona, Rovigo e Vicenza, con le intese e la direzione dei lavori da parte dei Servizi Forestali Regionali, e con il prezioso apporto delle Comunità Montane dell’alto vicentino. Il coordinamento delle iniziative è stato unificato a scala provinciale attraverso la redazione di un progetto generale, che è diventato lo strumento operativo su cui si è fondato l’Accordo di Programma sottoscritto nel 2004 dalla Soprintendenza BAP di Verona, Rovigo e Vicenza con l’Amministrazione provinciale di Vicenza e le quattro Comunità Montane interessate. Il progetto ha individuato 19 ambiti connessi al sistema dei forti italiani, all’interno dei quali sono iniziati lavori di restauro e di valorizzazione dei siti e dei manufatti.



paesaggi della memoria il patrimonio della prima guerra mondiale: l’ecomuseo della trincee della lessinia Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Verona, Rovigo e Vicenza Regione del Veneto MiBAC Ministero per i Beni Culturali e Ambientali

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In occasione delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra sono in fase di programmazione numerose iniziative volte a valorizzare i luoghi che sono stati testimoni di questi eventi. L’area veronese è stata protagonista in questo periodo, sia per la sua storica funzione di centro logistico e strategico, sia per l’avanzamento, nella prima fase della guerra del fronte verso nord, che ha interessato in modo particolare l’area della Lessinia. La Lessinia è una zona delle prealpi venete di grandissima rilevanza paesaggistica, situata in massima parte nella provincia di Verona. Il patrimonio storico presente è caratterizzato sia dalla linea dei forti realizzate dal Regno d’Italia tra la fine dell’800 e il primo decennio del ‘900 sia dalle trincee e postazioni difensive che, in posizione più avanzata, hanno sostituito questa prima linea difensiva. Questo patrimonio storico si coniuga profondamente con le caratteristiche morfologiche e ambientali della Lessinia tale da costituire un unico patrimonio storico paesaggistico, dalla Valdadige alla valle di Revolto, che potrà dar vita all’Ecomuseo delle trincee della Lessinia. Sulla scorta delle esperienze già maturate nell’ambito dei progetti avviati nelle zone di guerra interessate dagli eventi bellici del 1916-1917 sugli altipiani vicentini in attuazione della L.R. 16 dicembre 1997, n.47 e della L. 7 marzo 2001, n.78 recante “Tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale, l’Ente Parco Regionale della Lessinia e la Comunità Montana della Lessinia stanno predisponendo un proposta di piano. Il progetto verrà stilato in accordo con la Soprintendenza BAP di Verona, Rovigo e Vicenza e con la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Trento.




istituzioni e cultura


superstrada pedemontana veneta

Commissario Delegato per l’emergenza traffico e mobilità province di Treviso e Vicenza Regione Veneto

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Caratteristiche tecniche

Lunghezza complessiva asse principale: 94,558 Km di cui: - in trincea 50,040 Km - in rilevato 26,529 Km - gallerie naturali 7,390 Km - gallerie artificiali 9,287 Km - opere d’arte principali 1,312 Km Sezione Tipo: doppia carreggiata con 2 corsie da 3,75 m + banchina da 2,50 m. Lunghezza complessiva viabilità di adduzione ai caselli: 53 Km circa.

Il Piano di monitoraggio Ambientale

Il monitoraggio ambientale rappresenta un efficace strumento di controllo delle componenti ambientali potenzialmente impattate durante le attività di costruzione dell’opera e, pertanto, delle modalità operative adottate dall’appaltatore in fase di costruzione, nonché nella fase di esercizio dell’opera stessa. L’individuazione degli aspetti ambientali viene effettuata attraverso un’analisi iniziale nella quale vengono stabiliti i parametri e le componenti oggetto del monitoraggio nelle diverse fasi realizzative e di esercizio dell’opera.



Il monitoraggio dello stato ambientale ha lo scopo di: - verificare l’effettivo manifestarsi delle previsioni d’impatto e l’efficacia dei sistemi di mitigazione posti in essere; - garantire la gestione delle problematiche ambientali che possono manifestarsi nelle fasi di costruzione e di esercizio dell’infrastruttura; - rilevare tempestivamente emergenze ambientali impreviste per potere intervenire con adeguati provvedimenti.

Il Sito Internet 106

L’importanza di informare il cittadino in merito alla costruzione di un’opera di tale importanza ha reso necessaria l’attivazione di un sito internet per orientarsi nell’avanzamento dello stato dell’opera. www.commissariopedemontana.it



territorio per azioni antologia dei progetti presentati

Confindustria Padova

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‘Territorio per Azioni’ è un concorso di progettazione partecipata che nasce nel 2007 dalla volontà della delegazione Piovese di Confindustria Padova di «stimolare gli studenti a sentirsi protagonisti dei processi di cambiamento e di valorizzazione che convolgono o coinvolgeranno il loro territorio.» Come? Offrendo loro la possibilità di progettare, di esporre le loro idee e intuizioni. Non a vanvera ma su temi precisi. Il messaggio è chiaro: il rilancio della competitività del sistema locale dipende anche dalla voglia e dalla capacità del suo tessuto umano di partecipare al disegno di riposizionamento dei sistemi produttivi locali su scala globale. La locuzione latina Mens sana in corpore sano vale ancora oggi e tanto più per le imprese che risultano in salute se localizzate in un territorio vivo, salubre, attrattivo e competitivo. «Le future generazioni domandano di orientarsi verso modelli di produzione e consumo più intelligenti e sostenibili. Ciò significa ripensare a strategie di organizzazione del territorio fondate sulla salute del pianeta e sulla qualità della vita dei suoi abitanti.» Così recita in modo inequivocabile il bando dell’edizione 2009. Il percorso inizialmente orientato alle scuole si è poi aperto alle Università e quindi al mondo professionale, rispettando in pieno la logica della rete. Sono diversi i territori coinvolti: il Piovese, il Camposampierese, l’area dei Colli ed Estense. L’ultima edizione del 2010 ha interessato l’intera provincia padovana. Con il volume Territorio per Azioni: antologia dei progetti presentati si ripercorrono alcune delle tappe, distinte in sezioni, di questo inedito percorso di partecipazione, progettazione e dialogo.



camera di commercio di verona area affari economici servizio studi e ricerca servizio promozione

Camera di Commercio di Verona

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L’area affari economici della camera di commercio di Verona si compone dei servizi studi e ricerca e promozione. Il servizio studi e ricerca ha l’obiettivo di raccogliere i dati sulle principali dinamiche socio economiche dell’economia veronese realizzando studi e indagini sull’economia locale e diffondendone la conoscenza con pubblicazioni e incontri pubblici.Il servizio promozione, sulla base del programma promozionale redatto dalla Camera di Commercio di Verona sostiene i settori economici veronesi con la partecipazione a manifestazioni fieristiche nazionali ed internazionali, con la predisposizione di materiale promozionale (dvd settoriali, cataloghi..), tramite workshop e country presentation. Nel 2011 da segnalare il convegno “ Verona nel mondo – report 2011 “ tenutosi il 6 maggio al polo Zanotto dell’Università di Verona con la presentazione delle pubblicazioni sull’interscambio commerciale Verona mondo nel 2010, il rapporto 2011 sull’economia veronese e il convegno del 15 dicembre 2011 su “Verona nord est, l’Italia tra crisi e ripresa”. L’attività di analisi e studio accompagnata dalla attività promozionale dei settori principali dell’economia veronese, ha l’obiettivo di assistere il sistema economico locale nell’affrontare il mercato italiano e globale, fornendo servizi e opportunità di crescita alle imprese veronesi.



iuav per il paesaggio reti, didattica, ricerca, cultura

Università Iuav di Venezia

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L’Università Iuav di Venezia si occupa di paesaggio a 360 gradi: nella ricerca, nella formazione, nella progettazione, nell’organizzazione di eventi che sostengano una vera e propria cultura del paesaggio. L’ateneo è stato fra i promotori di Uniscape, rete europea delle Università per l’attuazione della “Convenzione europea del paesaggio”. Nella didattica, lo studio del paesaggio e del territorio è comune a molti corsi di studio: in particolare, Iuav ha attivato una laurea magistrale in architettura, paesaggio e sostenibilità. Una specifica area di ricerca ha l’obiettivo di definire metodologie e pratiche di intervento sostenibili sul progetto complesso e multidisciplinare del paesaggio. Tra i progetti c’è la definizione di un osservatorio sui caratteri e le trasformazioni del paesaggio. Sul tema del paesaggio, la ricerca dell’ateneo si applica a contesti ad alta complessità di stratificazione, coinvolti da importanti fenomeni di trasformazione: gli ecosistemi della laguna di Venezia, del Delta del Po e del Polesine; gli insediamenti ex industriali e la “città diffusa” del territorio veneto; le aree investite dai fenomeni turistici delle coste veneto-friulane o di contesti alpini; i contesti paesistici che intessono sistemi storico-culturali come quelli delle Ville venete o dei centri storici o delle aree archeologiche della terraferma veneziana, in connessione con la rete idrografica fluviale. Per questo, tale ricerca si apre a un campo applicativo di altissima rilevanza socio-politica, fondamentale nella collaborazione con gli enti di governo locale (regione, province, comuni), con gli enti di settore preposti al controllo ambientale e turistico (magistrati alle acque, consorzi di bonifica, comunità montane...) e collegabile con politiche di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio di interesse della comunità europea.



istituto regionale per le ville venete

IRVV Istituto Regionale per le Ville Venete

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Dopo la caduta della Serenissima, le ville venete hanno conosciuto un lungo periodo di abbandono che durerà fino al secondo dopoguerra. Negli anni Cinquanta alcuni intellettuali veneti, tra cui Giuseppe Mazzotti e Giovanni Comisso, si impegnarono per attirare l’attenzione sulle condizioni di questo enorme patrimonio. Lo Stato nel 1958 istituì quindi l’Ente Ville Venete, che nel 1979 divenne Istituto Regionale. Da allora l’Istituto è impegnato nella catalogazione, nel restauro e nella valorizzazione delle ville del territorio veneto e friulano. Ha catalogato 4238 edifici, di cui 3803 in Veneto e 435 in Friuli Venezia Giulia. Il 14% delle ville è di proprietà pubblica o di enti ecclesiastici e l’86% è di proprietà privata. Anche grazie al costante impegno dei proprietari, le attività di conservazione e valorizzazione hanno promosso in 54 anni di attività oltre 1.900 interventi, e finanziamenti per più di 290 milioni di Euro. L’attività di sostegno alla conservazione e valorizzazione del patrimonio monumentale vede oggi accresciuto il ruolo dell’Istituto, che si esprime principalmente con interventi diretti di restauro e con la concessione dei supporti finanziari ai proprietari. Di particolare rilevanza la realizzazione di un progetto editoriale, che ha portato alla pubblicazione del catalogo Atlante del Veneto, i cataloghi delle provincie di Rovigo, Treviso, Padova, Verona, Belluno, Vicenza, Venezia e del Friuli Venezia Giulia, i cataloghi sugli affreschi nelle ville venete dal ‘500 al ‘700 che illustrano 655 cicli pittorici. La più recente catalogazione delle Ville Venete, disponibile on line, che censisce 4.238 edifici monumentali. La Presidente Giuliana Fontanella ha ribadito che “le ville venete costituiscono un museo diffuso tipicamente veneto e rappresentano un patrimonio prezioso del nostro passato. Esemplari unici da scoprire, atmosfere di tempi antichi da rivivere. È dovere di tutti tutelarle e valorizzarle a beneficio dell’umanità”. Le ville aperte al pubblico sono oltre 200. Tutte le informazioni sulle modalità e orari di visita sono reperibili all’indirizzo web: www.irvv.net.



la fondazione mazzotti

Fondazione Mazzotti

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La Fondazione Giuseppe Mazzotti per la civiltà veneta nasce su iniziativa degli eredi del noto studioso trevigiano già all’indomani della sua scomparsa, avvenuta nel 1981, col fine immediato di non disperdere l’ingente patrimonio documentale raccolto in una vita di studio e passione per il patrimonio culturale, artistico e paesaggistico del Veneto. Ufficialmente la Fondazione si costituisce sotto gli auspici della Regione del Veneto cinque anni più tardi. I soci fondatori sono oltre alla Famiglia Mazzotti, la Provincia di Treviso, il Comune di Treviso e la Camera di Commercio di Treviso, i cui rappresentanti siedono nel Consiglio di Amministrazione. Dal 2009 la Fondazione si è trasformata in Fondazione di partecipazione con l’obiettivo di allargare la propria base partecipativa, operazione che ha alle adesioni in qualità di soci partecipanti di Gruppo Compiano, Basso Hotels & Resorts spa, Archeometra srl e Comune di Castelfranco Veneto. L’8 giugno 2010 la Fondazione ha ottenuto il riconoscimento di personalità giuridica dalla Regione del Veneto. Dal marzo 2004 la Fondazione Mazzotti è sede del Coordinamento Regionale per il Veneto di ICOM Italia e dal 2006 della Conferenza permanente delle Associazioni museali sezione Veneto. La Fondazione ha siglato protocolli d’intesa con Treviso Tecnologia, Fondazione Oderzo Cultura, ICOM Italia, CAI di Treviso, AREP e IPA di Oderzo.



obiettivo sicurezza ingegneri padovani: al servizio del cittadino

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Padova

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Attenzione al territorio, sicurezza del cittadino, massima trasparenza. Sono le parole chiave che l’Ordine provinciale degli Ingegneri di Padova ha messo in primo piano in occasione della propria presenza alla fiera GEO-OIKOS, per mettere al centro il cittadino, la sua tutela e la salvaguardia del territorio in cui vive e opera. In questo spirito di servizio gli ingegneri hanno offerto il proprio contributo concreto, ad esempio con lo sportello gratuito di consulenza e assistenza attivato dopo l’alluvione dello scorso anno. Un impegno consistente, affiancato a quello delle 41 squadre di professionisti volontari che hanno lavorato senza sosta per garantire in tempi brevi l’esecuzione delle perizie sulle strutture danneggiate. Un impegno che richiama il grande sforzo degli ingegneri padovani in occasione del sisma d’Abruzzo: anche allora, presenza in prima linea, professionalità di alto livello e gratuità al servizio della popolazione. Ma è tempo di andare oltre un’ottica di emergenza: ci sono temi da affrontare in modo strutturale e non strumentale: il rischio idrogeologico è uno di questi, ma anche il rischio sismico e, più in generale, un’organica progettazione delle infrastrutture, reali e virtuali. Per avvicinare al mondo dell’ingegneria la cittadinanza, sono tante le iniziative che l’Ordine ha messo in campo nel corso di quest’anno, come il concorso “L’ingegno lascia il segno”, rivolto agli studenti delle superiori, orientato a stimolare e sostenere la capacità progettuale, creativa e argomentativa dei giovani, valorizzando il ruolo dell’ingegnere. Punta con decisione sulla sicurezza l’altro concorso organizzato dall’Ordine per i promuovere una vera e propria “cultura della sicurezza” e della prevenzione. La partecipazione dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Padova è stata possibile anche grazie al sostegno della Federazione degli Ordini del veneto e degli Ordini provinciali di Belluno, Rovigo, Treviso, Venezia, Vicenza.




enti territoriali


progetto drava piave fiumi e architetture

Provincia di Belluno Comune di Belluno

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Il Progetto “Drava-Piave Fiumi e Architetture” è parte del Programma Interreg IV A Italia-Austria volto a favorire le zone separate dai confini nazionali con azioni che contribuiscano all’integrazione economica e sociale. La Provincia di Belluno come capofila (Lead Partner), la Provincia di Treviso, la Verein NapoleonstadelKäntens Haus der Architektur (Carinzia), l’Associazione Turistica di Dobbiaco (Bolzano) e il Kulturland Känten - Känten Werbung Marketing & Innovationsmanagement GmbH, quali partner, all’interno di azioni avviate nel novembre del 2008, si sono proposte di analizzare le caratteristiche dei bacini idrografici dei fiumi Drava e Piave che costituiscono la naturale via di comunicazione che per secoli ha consentito la circolazione di uomini e idee nello spazio alpino italo-austriaco. L’obiettivo del lavoro è stato quello di riscoprire e valorizzare questo antico patrimonio comune a partire dall’architettura. Fra Piave e Drava, infatti, è presente un’architettura storica fluviale e lacustre dai tratti unici e irripetibili. Essa, tuttavia, non solo non è sempre adeguatamente valorizzata, ma giace, talora, in stato di abbandono. Il progetto ha previsto inoltre di lanciare un ecoturismo sostenibile rafforzando il senso di appartenenza e di identità delle popolazioni rivierasche, ma anche migliorandone la qualità della vita, grazie alla promozione transfrontaliera di un’architettura di qualità. Fra le varie azioni del progetto in capo alla Provincia di Belluno c’è stata anche l’organizzazione di concorsi di progettazione e di idee per la realizzazione di opere di architettura contemporanea di qualità, destinati a professionisti sia italiani che austriaci.



progetto drava piave i concorsi di progettazione

Provincia di Belluno Comune di Belluno

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La Provincia di Belluno, nell’ambito del Progetto Interreg “Drava-Piave. Fiumi e Architetture”, per il tramite della Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, incaricata della realizzazione di tutte le attività propedeutiche allo svolgimento dei concorsi, ha indetto una serie di Concorsi di idee e progettazione e organizzato un workshop su temi specifici legati all’acqua ed in particolare al fiume Piave e ai suoi affluenti. I Comuni della provincia di Belluno che hanno aderito a tali attività e promosso di concerto i relativi bandi di Concorso presentati, sono stati i seguenti: - Comune di Ponte nelle Alpi - Concorso di progettazione in due gradi per la costruzione di un ponte ciclopedonale sul fiume Piave; - Comune di Sappada - Concorso di idee per la realizzazione di un centro polifunzionale; - Comune di Sedico - Concorso di progettazione per l’ampliamento della scuola primaria di Libano; - Comune di Belluno - Concorso di idee per la riqualificazione di piazza dei Martiri e piazza Vittorio Emanuele II e per la progettazione delle edicole di rivendita giornali di via Matteotti e piazza Vittorio Emanuele II e dei dehors dei caffè storici Deon e Manin. La Provincia di Belluno, inoltre, ha promosso i seguenti concorsi: Concorso di idee riservato a studenti universitari per la progettazione di una struttura informativa lungo i corsi dei fiumi Piave e Drava; Concorso di idee per la riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’area delle sorgenti del Piave nel comune di Sappada.



piani urbanistici attuativi

Provincia di Belluno Comune di Belluno

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Sotto il motto “Il territorio genera qualità diffusa”, per una nuova visione del territorio dolomitico, Comune di Belluno e Provincia presentano due Piani Urbanistici Attuativi di aree complesse, una a Mussoi, quartiere residenziale a nord della Città, l’altra ai piedi del Centro Storico in un’ex area industriale. L’attenzione si è focalizzata nel raggiungimento di standard qualitativi per i cittadini fruitori, il verde in primis, in un continuo dialogo fra le parti in gioco, che possa soddisfare altresì le aspettative dei promotori. Nel PUA di Mussoi, fin dalle proposte iniziali, il Comune ha coinvolto i Cittadini residenti, per dare voce alle loro esigenze, tra cui oltre ad una piazza e aree di svago anche una sala pubblica. L’intervento, in corso di realizzazione, interessa circa 6000 mq, di cui 4500 destinati a standard e viabilità. Sfruttando la morfologia collinare del terreno, le aree commerciali ed i parcheggi saranno ipogei rispetto al sovrastante parco pubblico, da cui emergerà un edificio plurifunzionale, ospitante anche la sala di quartiere. Il parco sovrasterà una sorta di anfiteatro con percorsi fruibili dalle aree limitrofe e dalla vicina scuola materna. L’area di via Lungardo si estende per circa 13.000 mq, il P.R.G. prevede, a fronte della bonifica dell’area industriale dismessa e la riqualificazione ambientale, la concentrazione dell’edificabilità pari a 6.000 mc, in un unico ambito. Per la posizione strategica, alle pendici del Centro Storico, oltre che in fregio al Torrente Ardo, l’area è stata oggetto di numerosi studi, promossi anche dalla Soprintendenza e sottesi alla costituzione di un parco urbano, alla foce dell’Ardo nel Piave ed alla realizzazione di ampi parcheggi, in funzione anche del centro storico. Una volta acquisite le aree, circa 6700 mq, l’Amministrazione si farà promotrice di un progetto complessivo, prevedendo ora il PUA. già delle soluzioni di massima per la risalita in Città e per l’attraversamento pedonale del torrente. Il nuovo volume si comporrà di due corpi, l’uno a destinazione commerciale, l’altro residenziale-direzionale che si eleveranno, modellando lo spazio in una sorta di scultura aerea.



percorsi rurali http://percorsirurali.provincia. padova.it

Provincia di Padova

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Per promuovere la conoscenza del territorio rurale attraverso un turismo consapevole e sostenibile, La Provincia di Padova presenta PERCORSI RURALI, uno spazio di informazione e sensibilizzazione, in cui l’antico sistema dei canali navigabili e una rete ciclabile di elevata qualità, divengono vie privilegiate per la scoperta di paesaggi dal valore storico e ambientale straordinario. Gli itinerari vengono presentati attraverso una nuova cartografia interattiva, pensata per essere consultabile sul posto e per essere un aiuto concreto non solo ad orientarsi nei luoghi attraversati, ma anche a leggere gli elementi del paesaggio storico e a conoscere ciò che il territorio offre, dai prodotti tipici all’ospitalità rurale, dalle manifestazioni culturali alle feste popolari, dai mercati contadini agli eventi gastronomici. Le applicazioni che descrivono gli itinerari potranno essere scaricate dal sito http://percorsirurali.provincia. padova.it e consultate attraverso normale telefono cellulare provvisto di connessione ad Internet. Si tratta di uno strumento immediato e di facile utilizzo, che consente al tempo stesso l’accesso ad una quantità di informazioni potenzialmente vastissima: sulla base cartografica sono segnati il percorso e la propria posizione, mentre una serie di simboli localizzano le informazioni utili alla percorrenza, i servizi, i monumenti, gli eventi, descrivendone le caratteristiche attraverso specifiche schede.



atlante dei vincoli paesaggistici e ambientali

Provincia di Rovigo

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La salvaguardia dei nostri habitat, con le preziose peculiarità possedute, si deve coniugare strettamente con uno sviluppo del territorio armonico e compatibile: principio basilare che presuppone la conoscenza come condizione imprescindibile per il mantenimento ed il rispetto dei valori culturali ed ambientali. Corsi d’acqua, verdi campagne, maestosi alberi secolari, scanni, golene, spiagge, zone umide compongono il territorio palesano, lo caratterizzano e lo valorizzano. La Provincia di Rovigo in anni recenti è uscita con due pubblicazioni: “ Atlante dei Vincoli Paesaggistici e Ambientali della provincia di Rovigo” e “ Raccolta di Cartoline – alla scoperta del paesaggio dei beni culturali del Polesine” che assieme costituiscono il compendio di tutti i siti, aree e monumenti che emergono nel territorio per bellezza, qualità architettonica, valore ambientale e paesaggistico. La prima oltre a promuovere la conoscenza, fornisce uno strumento di facile ed immediata consultazione per gli operatori del settore. Corredato dalle norme di riferimento, l’Atlante elenca, con specifiche perimetrazioni, gli ambiti soggetti a vincolo paesaggistico, le zone di interesse archeologico, le riserve naturali e i corsi d’acqua pubblici. La seconda documenta il paesaggio circostante a tutti gli edifici ed i manufatti già assoggettati a vincolo “storico – artistico”, ne evidenzia i valori architettonici, le compromissioni, anche attraverso una visione “affettiva” dei luoghi. L’ambiente è diventato un parametro di riferimento essenziale nel processo decisionale di tipo economico e politico, finalizzato al raggiungimento di uno sviluppo economico e di un benessere sociale sempre più in simbiosi con l’habitat naturale. E’ un tema che coinvolge con interesse crescente ogni collettività che, a prescindere dalla sua dimensione, ambisce sempre più alla valorizzazione del territorio.



investire sul paesaggio acqua e paesaggio

Provincia di Venezia

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La fotografia paesaggistica ha un ruolo determinante nella pianificazione e rappresentazione dell’ambiente. E’ un particolare strumento di indagine territoriale che, per le sue peculiarità, ha preso il sopravvento sostituendosi alle tradizionali modalità di rappresentazione. E’ un potente mezzo di “comunicazione emozionale” fondamentale per guardare, raffigurare e scoprire nuove possibilità di percezione. Mettendo in risalto il connubio tra emozione e realtà, sottolineando l’equilibrio esistente tra l’opera dell’uomo e la natura, il paesaggio e l’ambiente, la fotografia valorizza ed amplifica il rapporto tra l’oggetto ritratto, il contesto circostante e l’uomo. Dalle prime applicazioni degli elementi fotosensibili all’attuale supporto digitale e le nuove modalità di ripresa, la fotografia ha sempre tentato di spingersi oltre l’obiettivo, di catturare quello che l’occhio vede. Con l’uso appropriato di luci, dei colori e del campo di ripresa, l’esperienza e la sensibilità del fotografo vanno alla ricerca dell’aspetto emozionale della realtà. La Provincia di Venezia, attraverso l’impiego di risorse interne, ha adottato un “approccio fotografico” per la pianificazione territoriale, utilizzando proprio la fotografia paesaggistica come strumento di percezione visiva dei vari aspetti peculiari del territorio provinciale. Grazie alle immagini, alla loro capacità di trasferire in modo diretto sensazioni, istanti e tradizioni, si può definire immediatamente il profilo visivo del paesaggio, recepire il valore della sua unicità. Linee naturali, articolazioni territoriali, assi ambientali diventano elementi essenziali di una composizione fotografica che si rivolge all’osservatore con messaggi profondi, ritmi ancestrali.



Gli spazi aperti, il mondo rurale, il riuso di manufatti di archeologia industriale, i corridoi ecologici, gli ambienti naturali, le pinete, i filari, i corsi d’acqua minori, i laghetti antropici (ex cave), l’industria, l’innovazione nell’agricoltura, il sistema delle infrastrutture non sono solo oggetti da riprendere ma diventano soggetti principali, temi di pianificazione, veicoli di un messaggio di natura impossibile da ignorare ma da promuovere. Sono queste le linee guida di un lungo percorso di progettazione che la Provincia di Venezia sta perseguendo a supporto degli enti locali.



pista ciclabile dell’adige-sole le green-ways - opportunità per il territorio

Provincia di Verona

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Tra i principali obiettivi della Provincia di Verona vi è la realizzazione di una rete per la mobilità slow a servizio sia dell’attività ludico-sportiva e della diversificazione dell’offerta turistica, sia della mobilità alternativa utilizzata per i trasferimenti nelle aree urbane. La rete ciclabile provinciale individuata nello stesso PTCP è costituita dalle due principali dorsali, la ciclopista dell’Adige e la ciclopista del Sole, e dalle loro diramazioni locali. La Provincia di Verona ha realizzato per proprio conto una parte del percorso che va da Verona fino a Mama d’Avio al confine con la provincia di Trento. Quando l’opera sarà conclusa, per il momento è stata realizzata la ciclabile da Rivoli Veronese a Verona, si potrà disporre di un itinerario ben organizzato, su sede propria che permetterà di assaporare tutte le sfumature di un territorio caratterizzato da risorse ambientali straordinarie, con manufatti che arricchiscono il percorso anche da un punto di vista storicoculturale. Un itinerario ciclabile di lunga percorrenza come quello dell’Adige-Sole offre una strategia di sviluppo del territorio di tipo sostenibile, in quanto permette di valorizzare dal punto di vista turistico tutto quegli elementi paesaggistici che pur avendo un alto valore ambientale spesso sono tenuti in condizione di marginalità. L’implementazione quindi di una tale infrastruttura a scala territoriale, integrata con la pianificazione della mobilità dolce di scala urbana, può assumere un ruolo strategico sia concorrendo alla variazione della modalità di trasporto a favore di quella non-motorizzata, che nella promozione di nuove forme di turismo volte alla valorizzazione delle risorse naturali e storico culturali esistenti sul territorio.



i contesti figurativi nel ptcp la tutela delle ville venete e del loro paesaggio nella pianificazione del territorio

Provincia di Vicenza

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Superando la vecchia concezione vincolistica, il PTCP presta una particolare attenzione alle 699 “ville venete” catalogate dall’I.R.V.V. considerandole come un elemento fondante del Vicentino, in quanto risorse culturali ed identitarie a favore dello sviluppo del territorio, per il benessere e l’occupazione della popolazione. Genius loci: dall’unione della identità sia fisica che culturale di questi luoghi è possibile stabilire una connessione con l’ ambiente e la storia della realtà vicentina. Sono luoghi e spazi che hanno trovato l’ispirazione nella tradizione locale che raccontano sia le dinamiche della vita quotidiana sia dell’arte. Le potenzialità di immagine, turistiche e culturali rappresentano la vocazione di questi luoghi caratterizzati dalla qualità assoluta delle architetture, dalla collocazione unica e irripetibile che spesso non è un semplice inserimento ambientale, ma una vera e propria simbiosi con un paesaggio che è prima di tutto un paesaggio culturale. La Provincia di Vicenza si è quindi, allontanata, quanto più possibile, dalla stantia concezione di tutela del singolo immobile ma si è indirizzata speditamente verso quella visione di “rete” di beni ambientali e di paesaggismo, inteso come tutela dell’insieme simbiotico di manufatti e naturalità inseriti in uno specifico contesto irripetibile e irriproducibile. Ciò ha portato alla selezione di circa 150 manufatti, comprensivi delle 16 ville palladiane indicate nella lista UNESCO, per i quali sono stati individuati i relativi “Contesti Figurativi” e correlati “coni visuali”.



pati dell’alpago dal piano di assetto territoriale Intercomunale dell’alpago ai piani di intervento comunali.

Comuni dell’Alpago

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“Art. 1. Ambito del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale: Il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI) dell’Alpago comprende il territorio dei Comuni di Chies d’Alpago, Farra d’Alpago, Pieve d’Alpago, Puos d’Alpago e Tambre.” “Art. 2. Definizione e finalità del PATI: Il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI), elaborato ai sensi della l.r. 11/2004, è lo strumento che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo del territorio e persegue la tutela dell’integrità fisica ed ambientale, nonché dell’identità culturale e paesaggistica dello stesso.” Una opportunità: così si è intesa la nostra partecipazione con uno spazio espositivo alla fiera Geo-Oikos 2011. Una opportunità per presentare lo strumento di pianificazione intercomunale di governo del nostro bellissimo territorio. Una opportunità per ringraziare pubblicamente il Dipartimento di Urbanistica della Regione Veneto che ha prodotto quello che gli addetti ai lavori considerano un “modello” di pianificazione territoriale. Una opportunità per promuovere i luoghi (i paesaggi), per far conoscere le persone (la cultura), per condividere le prospettive (le potenzialità) di un’area troppo spesso considerata a margine ed ora inaspettatamente lì … parte di un progetto, di un’idea, di un’attenzione. Una opportunità infine per individuare le dinamiche di sviluppo territoriale ed urbano in coerenza con gli obiettivi di tutela del patrimonio culturale ed ambientale. Siamo solo al principio ma è importante non distrarsi e non farsi confondere dall’inganno della crescita; soddisfare le esigenze presenti senza compromettere quelle delle future generazioni. Il cammino è chiaro le azioni pure. Iniziamo col dare accoglienza per fare turismo, produrre energia rinnovabile per sostenere le nostre attività … questo è il percorso e questo ci attende nella redazione dei piani d’intervento comunali.



parco urbano forte poerio progetto di valorizzazione del paesaggio degli spazi aperti

Comune di Mira Veneto Progetti s.c.

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Nel PAT di Mira il tema della salvaguardia e valorizzazione del paesaggio degli spazi aperti viene affrontato proponendo progetti di valorizzazione e riuso di ambiti significativi integrati tra loro. Le strategie principali sono le seguenti: - individuazione dei caratteri specifici dell’ambito di paesaggio considerato; - valorizzazione e integrazione della rete dei percorsi e delle piste ciclopedonali e della mobilità lenta attraverso la connessione dei percorsi esistenti e la definizione di una rete anche attraverso la fruizione degli argini e delle carrareccie (progetto “trosi”); - forte attenzione alla sostenibilità ambientale degli interventi con uso di materiali naturali e compatibili; - recupero e riuso degli immobili di interesse storico presenti con destinazioni compatibili e integrate tra loro. All’interno di questa cornice strategica vi è il progetto di valorizzazione di Forte Poerio che diviene il cuore di un grande parco urbano comprendente il parco “Forte Poerio” recentemente aperto al pubblico e centro di iniziative di sensibilizzazione su tematiche “ambientali” ove è collocato il Forte e “Casa Futura” (prototipo di edilizia sostenibile), la zona degli impianti sportivi, le aree di affaccio sul Brenta, importanti complessi storici monumentali e la zona rurale limitrofa. Un insieme di spazi considerati senza soluzione di continuità attraversati dalla rete SFMR che da barriera diventa, con la nuova stazione prevista, elemento di cerniera e connessione con l’intera città metropolitana. Una operazione di ricucitura dei margini della città costruita che si propone di ricomporre spazi verdi urbani con aree rurali ampliando la possibilità di fruizione di spazi per il tempo libero e il rapporto con l’ambiente naturale.



parco della moceniga sviluppo concreto di turismo sostenibile non invasivo

Comune di Rosolina - Amministrazione Comunale Azienda Agricola F.lli Ferro Leonardo e Ferdinando s.s. di Rosolina (RO)

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Il progetto denominato “Parco della Moceniga” nasce da un accordo tra privati e università per svolgere attività di ricerca progettuale, da cui scaturisce un progetto di fattibilità per la riqualificazione paesaggisticoarchitettonica e valorizzazione turistica dell’area agricola attraverso la realizzazione di strutture ricettive, commerciali, ecc., nel rispetto di quanto previsto dalle Norme Tecniche del Comune di Rosolina in termini di cubatura, altezze e destinazioni d’uso. Nel progetto sono ben visibili le collocazioni delle destinazioni funzionali: nella parte orientale, vicino alla chiesetta, è stato inserito il polo museale, con l’aggiunta di un centro studi a livello universitario per approfondire la storia della cultura materiale dei luoghi e delle valli da pesca. In prossimità del museo sono stati posizionati i manufatti che regolano il funzionamento della valle: il colauro; le peschiere di sverno; edifici per la lavorazione del pesce, deposito e spazi per la commercializzazione dei prodotti ittici coltivati in loco. Il settore occidentale accoglie tutto il sistema ricettivo caratterizzato da quattro tipi di offerta turistica: agricampeggio, servizi e parcheggi coperti, un albergo “compatto” con piscine e bar ristorante e uno “diffuso” composto da abitazioni contenute all’interno di una sorta di argine. A questi manufatti si aggiungono una decina di bungalow adagiati su barene. Il tutto è circondato dalla rete dei percorsi carrabili, ciclopedonali, pedonali quali elementi contenitivi. Responsabile Scientifico Marina Montuori - team di progettazione: Barbara Angi, Massimiliano Botti, Olivia Longo, Alessandro Muraca, Filippo Orsini, Angela Squassina e Marco Zampollo.



il piano degli interventi concluso il processo di approvazione del nuovo strumento urbanistico operativo Comune di Verona Assessorato all’Urbanistica Coordinamento Pianificazione territoriale Coordinamento Progettazione urbanistica Qualità

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La versione integrale del Piano - adottato con delibera del Consiglio Comunale 8 settembre 2011 n. 59 - è articolata in una complessa disciplina regolativa, operativa e programmatica. L’esposizione allestita in occasione di Geo-oikos 2011 sceglie di illustrarlo solo attraverso alcuni contenuti specifici che ne rivelano, qualificandolo, le componenti più spiccatamente innovative e “sperimentali”. In particolare: 1. gli indirizzi per la salvaguardia e la tutela del paesaggio, tema di grande attualità nella prospettiva del Piano paesaggistico che la Regione Veneto sta elaborando congiuntamente al Ministero per i beni e le attività culturali; 2. il progetto per la conservazione ed il potenziamento della rete ecologica locale, efficace strumento di riqualificazione ambientale e di compensazione ai nuovi carichi insediativi, coerentemente con gli indirizzi dell’Unione Europea per la rigenerazione ecologica delle aree urbane; 3. la costruzione della città pubblica che, grazie ai nuovi istituti perequativi introdotti con la nuova legge urbanistica regionale, si alimenta dei proventi derivanti dal contributo di sostenibilità per la realizzazione di opere e servizi attesi dalla collettività e dalle comunità che animano i borghi e i quartieri di Verona. L’individuazione e le priorità operative sono state condivise con le otto Circoscrizioni in cui è organizzata l’amministrazione del territorio comunale. Lo spazio espositivo assume così l’ambizioso progetto di rappresentare un territorio di oltre 200 kmq - che accoglie un’ampia varietà di luoghi, morfologie, memorie e stratificazioni - attraverso cartografie, tavole rappresentative dei Brani significativi del paesaggio veronese, schede urbanistiche di indirizzo



alle trasformazioni urbane e una rassegna in video-proiezione che illustra le opere pubbliche programmate. L’appuntamento ha rappresentato, infine, l’occasione per promuovere in anteprima le nuove pagine web Città in trasformazione, che il portale del Comune di Verona dedica ai principali programmi di riqualificazione urbana, localizzati prevalentemente nell’ATO 4 di Verona sud (ZAI storica) ma che interessano anche ampi comparti del centro storico.



verso la carta berica disegnare una politica condivisa per l’area berica Comune di Castegnero Comune di Longare Comune di Montegaldella Comune di Nanto

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Nel 2003 i Comuni di Longare, Nanto, Castegnero, Montegaldella, hanno sottoscritto un accordo intercomunale con lo scopo di creare un quadro comune e organico di programmazione per il territorio e prefigurare in modo coordinato scelte e strategie per lo sviluppo futuro dell’Area Berica. La centralità del nodo costituito dalla città di Vicenza e dal sistema Berico è giocata sul binomio dialettico, culturale e produttivo, tra la città compatta e i territori aperti limitrofi, capace di generare prodotti e stili di vita fortemente innovativi. Occorre ripartire, reinventandoli, dai segni morfologici e culturali identificativi dell’area, su cui si intrecciano luoghi, comunità e storia: - la dorsale collinare, ovvero il complesso sistema di bassi altopiani caratterizzato da estese superfici dolcemente ondulate, delimitate da ripide scarpate; - il sistema fluviale del Bacchiglione; - il corridoio costituito dai due assi del canale Bisatto e della strada Berica per farne elemento cardine di una “vision” territoriale nuova, articolata sui sistemi complessi della mobilità, della biodiversità e rete ecologica, del sistema produttivo e di una migliore qualità dell’abitare, prefigurante nuovi stili di vita. La “Carta Berica” costituisce documento di condivisione iniziale tra i Comuni di Longare, Nanto, Castegnero e Montegaldella, e favorisce il dialogo tra le istituzioni, le comunità e gli abitanti per costruire una realtà condivisa e competitiva, tale da costituire un quadro organico per scelte e strategie di governo del territorio, in linea con i bisogni e le aspettative di tutta la popolazione.



jesolo the city beach il rinnovamento urbanistico di jesolo firmato dalle archistar

Comune di Jesolo Consorzio di Promozione e Sviluppo Turistico Jesolo the city beach

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Dalle linee guida del Master Plan di Kenzo Tange, nasce il progetto di marketing territoriale Jesolo 2012 the city beach, un piano avviato nel 2008 con durata triennale e che individua il 2012 come punto d’arrivo del progetto, così come del crono programma di molte opere. La Jesolo di ieri si sta trasformando per lasciare spazio ad una nuova città a misura d’uomo, capace di raccogliere però i nuovi canoni estetici dal punto di vista urbanistico. L’obiettivo è quello di trasmettere il messaggio forte di una nuova e moderna città del futuro. Un luogo dove vivere tutto l’anno, con un’alta qualità della vita tutti grazie ai moderni servizi di una città evoluta. Ad accompagnare questa rinascita l’Amministrazione Comunale ha puntato su una comunicazione a 360°, che porterà beneficio a tutti gli operatori economici ed istituzionali che investono a Jesolo, in concomitanza con altri eventi favorevoli quali l’apertura del passante di Mestre ed il miglioramento dell’accessibilità stradale diretta. Dal rilancio territoriale ad un piano di promozione, che informi e comunichi la straordinaria trasformazione urbana, dove è visibile anche l’impronta e la firma di importanti archistar come Meier, Ferrater, Byrne, Nunes, Nouvel e Zaha Hadid. Il forte impegno dell’Amministrazione Comunale è indirizzata, perciò, a far comprendere agli imprenditori privati, realizzatori di queste importanti iniziative immobiliari, l’importanza di fare squadra, per comunicare sinergicamente il riposizionamento della località turistica, non solo nella zona costiera dell’Alto Adriatico. A dicembre 2008 è stato presentato agli oltre venti imprenditori impegnati sul territorio un report sulle iniziative portate a termine nel primo anno di vita del progetto, ed il piano di comunicazione per il 2009. La politica di promozione vede il Comune di Jesolo operare con una mentalità ancora più orientata al risultato, grazie all’ausilio di efficaci strumenti di comunicazione diretti al riposizionamento d’immagine ed all’incremento della visibilità. Ma solo attraverso un impegno sinergico e continuo tra i vari partner sarà possibile tenere viva nei prossimi tre anni l’attenzione sollecitata, consolidando l’immagine della città come meta turistica di tendenza.




infrastrutture logistica energia


il piano di segnaletica turistica

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Adria 35 Chioggia 56

la segnaletica quale elemento di identificazione per le ciclovie venete

Veneto Strade Spa

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Veneto Strade spa, braccio operativo della Regione del Veneto per la manutenzione e gestione della rete viaria regionale e di quella provinciale affidata, ha messo a disposizione il proprio know how per l’elaborazione e la successiva attuazione del PIANO REGIONALE DI SEGNALETICA TURISTICA. Un piano molto ambizioso che si pone come macro obiettivo quello di garantire organizzazione e riconoscibilità al variegato patrimonio ambientale e culturale che caratterizza l’offerta turistica veneta, anche mediante la valorizzazione di itinerari cicloturistici che attraversano il territorio e che consento di raggiungere, nel pieno contatto con l’ambiente, i luoghi più belli e suggestivi del Veneto. Il piano che, nella sua prima fase attuativa, ha visto la tabellazione di sette itinerari cicloturistici (uno per provincia), ha una forte valenza comunicativa, infatti si fonda sull’elaborazione di un’immagine coordinata che identifica l’intero progetto. Tutta la segnaletica posizionata all’interno delle sette ciclovie, con lo scopo di indirizzare il cicloturista all’interno del percorso mettendo contemporaneamente in evidenza tutte le emergenze turistiche che si trovano nelle vicinanze, è caratterizzata da un marchio dalle caratteristiche univoche, si tratta di un pittogramma “skyline” ispirato ad elementi facilmente riconoscibili del territorio veneto: le Dolomiti, la Basilica di San Marco e le colonne marciane, un approdo alla laguna e la tipica barca caorlina. Dalla loro combinazione nasce un unico tratto grafico che, allacciandosi al concetto di itinerario, accompagna il visitatore in un ideale percorso caratterizzato dalle principali peculiarità dell’offerta turistica veneta quali la montagna, le città d’arte, l’acqua (mare, laghi e fiumi) e le tradizioni locali. Questa prima fase del piano di segnaletica turistica, che ha coinvolto più di quaranta enti, si è concluso con il posizionamento di circa ottocento cartelli elaborati allo scopo, un intervento questo che andrà a qualificare ancora di più l’offerta cicloturistica veneta.


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terna e i territori coniugare sviluppo elettrico e sostenibilità

Terna Spa

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Terna è una realtà d’eccellenza italiana: con oltre 63.000 km di linee è proprietario della Rete di Trasmissione Nazionale di energia elettrica ad Alta Tensione, primo gestore di rete indipendente in Europa e settimo al mondo. Terna trasmette l’energia elettrica sull’intero territorio italiano dai centri di produzione alle zone di consumo. Assicura continuità, sicurezza e qualità crescenti del servizio 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, garantendo in ogni momento l’equilibrio tra domanda e offerta di elettricità. Dal 2005 al 2010 Terna ha investito 4 miliardi di euro per lo sviluppo del sistema elettrico, realizzando 2.200 km di nuovi elettrodotti per una rete sempre più sicura, efficiente e tecnologica al servizio dello sviluppo del Paese. Oggi sono oltre 400 i cantieri Terna per l’Italia: opere elettriche per 3,3 miliardi di euro che danno lavoro a 10.000 persone. E per i prossimi 10 anni Terna metterà a disposizione dell’Italia un motore di crescita da 7,5 milioni di euro di investimenti. La sensibilità verso ambiente, territori e comunità è alla base delle scelte strategiche di Terna, che nello sviluppo delle infrastrutture elettriche adotta la Valutazione Ambientale Strategica (VAS): strumento di concertazione con le Amministrazioni locali, permette di condividere soluzioni che armonizzano esigenze del sistema elettrico e tutela dei territori. Terna inoltre adotta strumenti per limitare l’impatto delle infrastrutture elettriche sul territorio: interventi di mitigazione ambientale, applicazione dell’ingegneria naturalistica, razionalizzazioni del sistema elettrico che demoliscono vecchie linee e introducono nuovi elettrodotti, ad alta tecnologia e basso impatto ambientale.



idrovie venete

Sistemi Territoriali Spa

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Nata con denominazione “Idrovie Venete Spa”, è stata costituita nel 1983 con lo scopo di progettare, costruire e gestire, in regime di concessione, le infrastrutture idroviarie della Regione del Veneto. Esercizio ferroviario: dal 01/04/2002 è subentrata alla Ferrovie Venete S.r.l., nella gestione di alcune reti ferroviarie regionali e nei servizi di trasporto su tali linee, acquisendo licenza di Impresa ferroviaria n. 19 da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché il Certificato di Sicurezza n. 48/2004 rilasciato da RFI sia per il trasporto passeggeri e merci. Gestione contrassegni natanti da diporto: da febbraio 2003, su incarico della Regione Veneto, Sistemi Territoriali ha realizzato e gestisce una banca dati dei contrassegni di identificazione dei natanti da diporto ed il rilascio, in tempo reale, delle targhe necessarie per la navigazione della Laguna Veneta. Uffici navigazione interna: la Giunta Regionale, con deliberazione n. 2231 del 9 agosto 2005, ha dato attuazione all’art. 69 della L.R. 2 febbraio 1999, n. 7, recante “Disposizioni in materia di manutenzione e gestione delle linee navigabili”, demandando le funzioni ad esse relative, già svolte dal Centro Operativo per la Navigazione Interna - C.O.V.N.I. Principali opere in corso di realizzazione per l’adeguamento della linea po - brondolo alla 5° classe cemt: nuova conca di Brondolo; nuova conca di cavanella d’Adige Destra; nuova conca di Cavanella d’Adige Sinistra. Litoranea veneta: la Società è attualmente impegnata nella realizzazione del progetto “litoranea Venetacosta Slovena-Progetto di valorizzazione del territorio compreso tra Venezia e la costa Slovena”.



autostrada valdastico a31 nord progetto preliminare

Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova Spa

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La Società Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova, concessionaria del tratto autostradale di A4 da Padova a Brescia e dell’intero itinerario dell’A31 Valdastico da Rovigo a Trento, presenta il progetto preliminare del completamento a nord dell’Autostrada Valdastico da Piovene Rocchette (VI) a Besenello (TN) che interessa territorialmente la Regione Veneto e la Provincia Autonoma di Trento. L’opera è inserita nell’elenco delle opere del Programma delle Infrastrutture Strategiche 2010 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il tratto in progetto, che prevede una lunghezza totale di 39,1 km, permetterà di potenziare i collegamenti dell’asse est-ovest A4 con l’asse nord-sud della A22 del Brennero, completando quindi un corridoio strategico che abbrevierà le distanze tra Veneto e Trentino e ridurrà i costi di percorrenza rispetto all’attuale collegamento Venezia – Verona – Brennero. Il tracciato, la cui progettazione preliminare è stata sviluppata dal Consorzio Raetia vincitore di specifica gara d’appalto, prevede il ricorso prevalente ad opere in sotterraneo con gallerie di diversa lunghezza e tecnica di scavo, per il 71 % rispetto circa del tracciato complessivo. Questa scelta è imposta dalla particolare morfologia del territorio attraversato e permetterà un forte contenimento dell’impatto paesaggistico e ambientale sul territorio. Nello sviluppo progettuale sono stati tenuti in notevole considerazioni tutti gli aspetti impattanti sul paesaggio e sul territorio, quali flora, fauna, idrogeologia, rumore, atmosfera, recupero di aree già degradate ecc., proponendo soluzioni efficaci alla loro mitigazione. L’opera è attualmente all’esame della concedente ANAS per l’approvazione di competenza, ottenuta la quale sarà dato avvio all’acquisizione delle approvazioni di rito previste per le infrastrutture strategiche. Il finanziamento è a totale carico della Società.



autostrada “nogaramare” green corridor

Autostrada Nogara Mare Adriatico SCPA

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Confederazione Autostrade S.p.A nel 2004 ha presentato alla Regione Veneto ‘proposta’ per la realizzazione in regime di project financing dell’Autostrada Medio Padana Veneta Nogara-Mare Adriatico, ai sensi della L.R. n 15/2002. L’autostrada è costituita da due carreggiate composte da due corsie di marcia e una corsia di emergenza, ha una lunghezza di circa 84 km, con una viabilità complementare di circa 50 km. Essa ha origine a Nogara (VR) con l’innesto sulla SS12, si collega alla SS434 Traspolesana a Legnago, prevede la riqualificazione autostradale della SS434 Transpolesana da Legnago a Rovigo, la prosecuzione fino alla SR495 ad Adria. In prospettiva la ‘Nogaramare’ si collegherà ad ovest sull’autostrada A22 del Brennero e ad est sulla E55 ‘Nuova Romea’ in località Adria. L’opera si configura come potenziamento del tratto italiano del Corridoio plurimodale transeuropeo n. 5 Barcellona-Kiev ed è finalizzata al miglioramento del livello di servizio e di sicurezza della mobilità lungo l’area padana, superando la vulnerabilità del sistema basato su un unico asse autostradale costituito oggi dalla A4 e della rete viaria della “bassa veronese” e della provincia rodigina, mediante il decongestionamento della SR10 da Nogara a Legnago, la riqualificazione e messa in sicurezza della SS434, il decongestionamento della SR443 da Rovigo ad Adria. Con legge nazionale n. 244/2007 la ‘Nogaramare’ è inserita in ‘legge obiettivo’. Elementi costitutivi del progetto sono la salvaguardia idrogeologica, ambientale, archeologica, la sicurezza della circolazione, l’intermodalità ferroviaria e fluviale, l’utilizzo di sistemi di pedaggio free flow (a flusso libero) con ridotto impatto fisico e visivo.



il passante verde un’esperienza di riqualificazione ambientale

Concessioni Autostradale Venete - CAV Spa

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La Concessioni Autostradali Venete - CAV SPA, Società concessionaria del Passante di Mestre è l’Azienda che con la sua struttura, oltre all’infrastruttura Stradale, gestirà anche tutte le aree a verde realizzate lungo il tracciato denominate: “Passante Verde.” La federazione Coldiretti di Venezia nell’autunno del 2005 ha costituito un gruppo di lavoro composto dal Dipartimento di Architettura ed Urbanistica dell’Università di Padova, dall’Agenzia Regionale Veneto Agricoltura e coordinato dalla società Metroplan Architettura\Ingegneria per lo studio e la progettazione, sul passante di Mestre, di un’opera di mitigazione che affrontasse il tema del rapporto tra infrastruttura e territorio nelle sue valenze ambientali, sociali e paesaggistiche attraverso una visione sistemica e strategica. Il Passante Verde è stato realizzato come un parco che si estende dall’interconnessione A4-A57 -località Mirano-Pianiga fino a Quarto d’Altino a difesa degli insediamenti abitativi a ridosso dell’infrastruttura viaria come un’opera atta a valorizzazione le potenzialità paesaggistiche dei territori attraversati in sinergia con le aree agricole limitrofe. Gli interventi del progetto “Passante Verde” consistono nella realizzazione di aree a parco dislocati nei comuni di: Mirano, Spinea, Martellago, Salzano, Mogliano Veneto. Nella zona di Mirano sono stati realizzati interventi per circa 10 ettari, nella zona di Salzano-Martellago per altri 7 ettari, che hanno caratteristiche sia urbane con aree adibite al tempo libero che naturalistiche. In località Vetrego sono state realizzate aree verdi per una superficie di circa 7 ettari con presenza di dune in prossimità degli imbocchi del sottopasso e sistemato la vegetazione al fine di creare una barriera di protezione per le zone abitate. Altri interventi di mitigazione ambientale per decine di ettari sono stati realizzati in area Bonisiolo; in zona Spinea gli interventi hanno interessato la località Crea e si estendono per una superficie complessiva di circa 2,5 ettari compresa tra l’abitato di Crea e il tracciato autostradale, finalizzati alla protezione delle abitazioni. Ulteriori interventi per circa 8,5 ettari, sono stati previsti lungo le aree di Campocroce di Mogliano.



superstrada pedemontana veneta

Superstrada Pedemontana Veneta Srl

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La Superstrada Pedemontana Veneta si sviluppa nel contesto del corridoio V e risponde primariamente alla necessità di riorganizzare l’intero sistema viario del territorio a Nord di Vicenza e Treviso, per migliorane i livelli di mobilità e sicurezza. Intercettata da tre autostrade: l’A4 (a Ovest di Vicenza), l’A31 Valdastico (a Nord di Vicenza) e l’A27(a Nord di Treviso) l’opera interessa 36 comuni, di cui 22 nella provincia di Vicenza e 14 in quella di Treviso. Avrà una lunghezza complessiva di 95 Km, cui vanno ad aggiungersi i 53 di viabilità di adduzione ai caselli, previsti in numero di 16. L’intero tracciato è composto da 35 gallerie artificiali per un totale di 9,0 Km e dalle due gallerie naturali di Castelgomberto e di S. Urbano per una lunghezza complessiva di 7,5 Km. La sezione tipo è riconducibile alla Categoria B delle strade extraurbane principali con una larghezza totale della piattaforma stradale pari a 11,25m. La Superstrada Pedemontana Veneta si colloca nel conteso dell’alta pianura veneta e attraversa una grande varietà di paesaggi, passando dalle zone montane( Prealpi vicentine) a quelle pianeggianti ricche di fiumi ( Astico, Brenta) ed acque risorgive, con eccellenze territoriali quali il Montello e i colli d’Asolo. Per studiare l’integrazione ambientale del tracciato pedemontano è stato elaborato un apposito documento del titolo Piano di inserimento paesaggistico e ambientale, redatto in osservanza alle prescrizioni CIPE e della commissione di VIA. Pedemontana Veneta sarà realizzata quasi interamente in project financing dall’ATI “Consorzio Stabile S.I.S. –Itinere Infraestructuras S.A”, avrà un costo di circa 2.130 M€, con un contributo pubblico di 173 M€.



cinquant’anni al servizio della natura e del turismo struttura di avanguardia per il trasporto e la qualità dei servizi di accoglienza Funivia Malcesine-Monte Baldo

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Da cinquant’anni la Funivia di Malcesine-Monte Baldo è al servizio della natura, dell’ambiente e del turismo. Sorto nel 1962 e rinnovato nel 2002 l’impianto, unico al mondo con cabine interamente rotanti, consente ogni anno a migliaia di turisti di ammirare il Lago di Garda da 1.800 metri di altezza e di spaziare a 360 gradi sulle più alte cime delle nostre montagne. La Funivia, inoltre, consente di immergersi in una natura ancora incontaminata alla scoperta di una ricca flora che è valsa al Monte Baldo l’appellativo di “Giardino d’Europa”: un habitat particolare, apprezzato da studiosi di tutto il mondo. Struttura di eccellenza per il turismo internazionale, la Funivia Malcesine-Monte Baldo è il frutto di una scelta strategica del Consorzio formato da Provincia di Verona, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Verona e Comune di Malcesine, da sempre impegnati nella valorizzazione del territorio: nell’impianto di risalita si fondono infatti le caratteristiche tecniche di avanguardia per il trasporto e la sicurezza con la qualità dei servizi di accoglienza, apprezzati da poco meno di 400 mila persone nel corso del 2011 in prevalenza straniere. Nel corso degli anni sono stati numerosi i riconoscimenti attribuiti a diverso titolo alla Funivia MalcesineMonte Baldo, tra cui il premio “Marco Polo” assegnato da Unioncamere del Veneto, La Funivia, inoltre, propone ogni anno una stagione estiva ricca di appuntamenti tra cui l’esibizione in quota del coro della Fondazione Arena di Verona, un concerto dei “Virtuosi italiani”e la Festa dell’aria con voli di aquiloni: un cartellone capace di attirare sul Monte baldo sia appassionati ed esperti che famiglie alla ricerca di una giornata da trascorrere in pieno relax e sicurezza.



logistica sostenibile e intermodalità a servizio del territorio

Interporto Padova Spa

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Interporto Padova Spa, centro logistico intermodale di eccellenza del territorio padovano, progetta e realizza infrastrutture e servizi per la logistica ed il trasporto con l’obiettivo di offrire ai propri clienti soluzioni su misura di elevata qualità. Si sviluppa su una superficie di oltre 1.000.000 di mq in proprietà, 240 mila dei quali per le attività terminalistiche e 260 mila di magazzini coperti con impianti fotovoltaici montati sui tetti. Oltre 5 mila i treni blocco collegano ogni anno la struttura ai principali porti italiani e del nord Europa. La Società propone anche servizi come Multimodal Transport Operator (MTO), offre cioè propri treni intermodali alle imprese di trasporto. Gli operatori possono rivolgersi alla piattaforma padovana per la spedizione delle proprie unità di carico intermodale, container o casse mobili, trattando con un unico interlocutore specializzato. Dal 2004 Interporto Padova gestisce inoltre Cityporto Padova, il servizio di distribuzione urbana delle merci, che ora si rinnova a sottolineare il concetto di mobilità sostenibile anche nel trasporto merci, in particolare nell’ “ultimo miglio” verso il centro città. La nuova immagine che campeggia sui 10 furgoni a metano ed elettrici della flotta rafforza il concetto di trasporto pulito. Il tubo di scarico “annodato” comunica in modo efficace i vantaggi in termini di minori emissioni inquinanti che deriva dall’uso dei furgoni ecologici di Cityporto: in due anni di monitoraggio, una riduzione di ben 219,65 tonnellate di anidride carbonica, 369 kg di ossidi di azoto, 72,8 kg di ossidi di zolfo, 210,4 kg di composti organici volatili e 51,4 kg di polveri sottili Pm10.



una nuova area produttiva costi calmierati e diretto accesso all’autostrada

Parco Produttivo del Fiumicello Spa

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Già iniziata l’urbanizzazione della macroarea produttiva-logistica-commerciale “Parco Valdastico Sud”. L’iniziativa è progettata e sarà gestita da Parco Produttivo del Fiumicello spa, una società di trasformazione urbana di cui sono soci i Comuni di Montagnana, Megliadino San Fidenzio, Santa Margherita d’Adige e Megliadino San Vitale, nonché la Provincia, la Camera di commercio e il Consorzio Zona Industriale di Padova. Collocata al confine tra le province di Padova, Vicenza, Verona e Rovigo, l’area si presenta come un’occasione unica in tutto il Nordest per reperire lotti industriali, anche di grandi dimensioni, a costi particolarmente contenuti e direttamente collegati alla rete autostradale europea. Il Parco sorge infatti nel cuore della Bassa padovana, in un territorio non ancora raggiunto da una intensiva attività edilizia, e si configurerà come zona produttiva al top per l’offerta di servizi alle imprese insediate, con adeguati assi di penetrazione, raccordi, disponibilità di energia elettrica, larga banda, impianti fotovoltaici, ecc. L’alta redditività dell’investimento è comunque garantita prima di tutto dall’importante incrocio di infrastrutture viarie che lo caratterizza, risultando adiacente al casello dell’autostrada Valdastico Sud che entrerà in esercizio il prossimo anno, ma anche attraversato entro tre anni dalla nuova sr 10 MonseliceLegnago. I lavori di urbanizzazione interessano per ora i primi 250 mila mq del progetto, ma una ulteriore fase di sviluppo, già inserita nel piano d’assetto territoriale del Montagnanese, prevede l’ampliamento del Parco fino a una superficie di circa 1 milione di mq, con una possibile successiva espansione fino a 2, 5 milioni di mq.



idrogeno e mobilità veneto innovazione gestisce l’accordo di programma

Agenzia Regionale Veneto Innovazione Spa

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La Regione del Veneto ha sottoscritto un Accordo di Programma con il Ministero dell’Ambiente per la costituzione di un polo dell’idrogeno a Porto Marghera. Veneto Innovazione gestisce le attività dell’Accordo come la promozione della conoscenza delle tecnologie dell’idrogeno quale vettore energetico nella mobilità e nella produzione di energia. Al momento sono allo sviluppo tre progetti: 1. Idrogeno come combustibile più rispondente alle direttive ambientali; 2. Idrogeno come disinquinante del terreno per aree da bonificare; 3. Muletto (sideloader) per la movimentazione dei container con barre di sollevamento laterali e idrogeno come combustibile. Veneto Innovazione collabora con il Consorzio Hydrogen Park, che promuove il distretto dell’idrogeno a Marghera e Venezia Tecnologie che gestisce il laboratorio HyZone, per condurre ricerche e sperimentazioni sull’impiego dell’idrogeno quale vettore energetico. Inoltre fa emergere le esperienze già in essere e le mette in contatto con altre realtà imprenditoriali per sviluppare know how sull’idrogeno, e coinvolge il sistema regionale nella partecipazione a reti europee per lo scambio di esperienze. Veneto Innovazione fa scouting tra le aziende, per creare più integrazione in Europa. Partecipa ad associazioni nazionali ed europee con Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige, per iniziative che puntano all’idrogeno quale combustibile per una mobilità sostenibile. Veneto Innovazione coinvolge le aziende venete in progetti che utilizzano l’idrogeno per la mobilità sostenibile. E’ un settore innovativo e alcune aziende lo stanno già esplorando per creare spazi per nuovi prodotti non sostitutivi, ma alternativi, migliorando l’offerta.



interporto di padova

Solon Spa

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È stato inaugurato il 28 settembre 2011 il tetto fotovoltaico dei record, il più grande d’Italia: 12,3 milioni di Watt installati sui tetti di 18 edifici e 7 pensiline adibite al parcheggio auto dell’Interporto di Padova. Un impianto realizzato da Solon Spa, azienda italiana del gruppo berlinese Solon SE. L’impianto produce energia e la immette in rete: la potenza prodotta è tale che il “tetto” dell’Interporto di Padova dà energia elettrica a circa 4.000 famiglie. Grande è stata la soddisfazione del cliente, Interporto Solare S.r.l., la società di progetto partecipata pariteticamente da Orizzonte SGR e da Fondaco SGR, che detengono complessivamente il 90% delle quote, e per il restante 10% da Sinloc Spa (6%) e da Solon Spa (4%). Inaugurare l’impianto a pieno regime è stato un traguardo importante del quale l’azienda è molto soddisfatta. Un investimento di 50 milioni di euro ripagato dalle ottime prestazioni dell’impianto che già nei primi mesi dopo l’allaccio alla rete aveva prodotto ben più di quanto garantito da Solon. L’impianto di Interporto rappresenta infatti il miglior futuro possibile del fotovoltaico: non solo per le dimensioni da record, ma soprattutto per la tipologia di realizzazione. Sfruttare i tetti di edifici e capannoni significa realizzare impianti a impatto ambientale zero, occupando superfici altrimenti inutilizzate. Si tratta di un importante esempio di sviluppo industriale sostenibile e proprio in questa direzione è proiettato il futuro di Solon Spa Sono stati utilizzati moduli a km 0, realizzati nello stabilimento dell’azienda, a Carmignano di Brenta, vicino a Padova, secondo un’ottica di produzione e consumo in loco.




acqua: innovazione e ricerca


il mose e l’arsenale venezia e la sua laguna: difesa, conservazione e sviluppo

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Magistrato alle Acque di Venezia concessionario Consorzio Venezia Nuova

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Da oltre vent’anni la laguna di Venezia è interessata dal più imponente intervento di difesa dal mare e riqualificazione ambientale attualmente in corso nel mondo. Lo Stato Italiano ha avviato un’impegnativa e complessa opera di salvaguardia, affidandone la realizzazione al Magistrato alle Acque di Venezia organismo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - tramite il concessionario Consorzio Venezia Nuova. Per la difesa dalle acque alte lo Stato ha adottato il Sistema Mose, una importante e innovativa opera di ingegneria idraulica. Partiti nel 2003, i lavori oggi arrivati ben oltre il 70%, si sviluppano contemporaneamente alle tre bocche di porto - Lido, Malamocco e Chioggia - i varchi che collegano il mare con la laguna e attraverso i quali si svolge il quotidiano flusso e riflusso della marea. Ridisegnate dal Mose, le tre bocche di porto saranno parte integrante di un nuovo paesaggio di confine tra mare e laguna grazie agli interventi di inserimento paesaggistico delle strutture a vista. A poca distanza dalla bocca di porto del Lido, l’antico Arsenale della Repubblica di Venezia sta ritrovando una nuova vita legata all’acqua. Non solo cantiere navale ma cabina di regia della difesa e della conservazione della laguna. All’Arsenale Nord si sta approntando l’area destinata ad ospitare tutte le attività di gestione e manutenzione del sistema Mose e di monitoraggio e mantenimento funzionale dell’ecosistema lagunare. Un’opera di restauro, ristrutturazione e rivitalizzazione che interessa tutta l’area nord destinata tra qualche anno, con ulteriori insediamenti, a proporsi come un Polo internazionale



dell’innovazione e della tecnologia. Un centro impegnato sui temi della difesa dal mare e della tutela ambientale che riporterà l’Arsenale alla sua storica funzione produttiva nel rispetto e nella valorizzazione del suo passato.

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alluvione del 2010 pianificazione degli interventi

Distretto Idrografico delle Alpi Orientali (Autorità di bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico Autorità di bacino del fiume Adige)

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A seguito degli eventi alluvionali del 31 ottobre – 2 novembre 2010, il Presidente del Consiglio dei Ministri, con apposita ordinanza n. 3906 del 13 novembre 2010, ha stabilito le linee fondamentali riguardo gli interventi urgenti di protezione civile da adottare. Con tale Ordinanza, all’art. 1, ha altresì nominato il Presidente della Regione del Veneto Commissario delegato per il superamento dell’emergenza. Successivamente con Ordinanza n. 2 del 23 novembre 2010, il Commissario delegato ha individuato i soggetti attuatori, tra i quali figura il Segretario Generale dell’Autorità di bacino dell’Adige e dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione, nominato soggetto attuatore per quanto riguarda la pianificazione di azioni e interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico. Ai sensi dell’art.1 comma 3 lettera g della suddetta ordinanza è stato quindi definito un “Piano delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico”, consegnato in data 12 aprile 2011, che prevede la realizzazione di interventi di riduzione del rischio idraulico, geologico ed idraulicoforestale a salvaguardia degli abitati e delle infrastrutture colpite dall’evento calamitoso. Il piano prevede anche azioni non strutturali che mirano a stabilire da un lato il governo del territorio colpito dagli eventi alluvionali e dall’altro la sua gestione nella fase dell’emergenza. E’ importante sottolineare che gli interventi previsti rispondono alle esigenze evidenziate dagli eventi alluvionali del 2010, ma non esauriscono gli interventi necessari per porre in condizione di sufficiente sicurezza tutto il territorio del Veneto.



amico il danno da esondazione se lo prevedi lo limiti

Distretto Idrografico delle Alpi Orientali (Autorità di bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico Autorità di bacino del fiume Adige)

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L’evento di piena del novembre 2010 ha evidenziato come la fase di previsione e gestione di un’emergenza rivesta un ruolo cruciale ai fini della prevenzione e riduzione dei danni. L’Autorità di bacino dei Fiumi dell’Alto Adriatico ha sviluppato AMICO, una piattaforma previsionale per le piene del fiume Bacchiglione, estendibile a tutti i corsi d’acqua, che elabora i dati meteo-climatici e valuta con largo anticipo la propagazione dell’onda di piena, affinando progressivamente l’attendibilità della previsione. Il modello può operare in tempo reale e anche su una scala temporale di medio-lungo termine (previsione fino a 5 giorni). La piattaforma è in grado di gestire sia i dati derivanti dalla rete di telemisura in tempo reale forniti da ARPAV, sia i dati meteo-climatici di previsione. La risposta idrologica dei bacini idrografici viene stimata grazie ad un modello continuo e distribuito nella descrizione dei processi di accumulo e scioglimento nivale, evapotraspirativi e di produzione e propagazione dei deflussi. Lo strumento di calcolo è stato calibrato e validato sulla base della serie temporale di dati meteo-climatici relativi agli anni dal 2001 al 2010. Inoltre è provvisto di un modulo di ottimizzazione automatica dei parametri mediante un confronto misurato-simulato delle portate nei punti di misura disponibili sul territorio ed è impostato per inserire nuove stazioni di controllo. L’accoppiamento di tale modello con il modello monodimensionale MIKE11 consente di simulare la propagazione dell’onda di piena fino alla confluenza in Brenta identificando eventuali criticità rispetto alla capacità di deflusso dell’asta fluviale.



manutenzione=prevenzione le cifre sull’attività dei consorzi di bonifica

Unione Veneta Bonifiche

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La manutenzione e la gestione di circa 18.000 km di canali, ovvero un milione e 200.000 ettari di territorio, di cui un terzo sotto il livello del mare, avviene attraverso la costante attività di una forza lavoro di 750 operai (più 150 stagionali), attraverso operazioni come lo sfalcio e la pulizia dei corsi d’acqua, il ripristino delle sponde degli argini e la manutenzione di 398 idrovore. I 106.393.954,00 versati ogni anno dai contribuenti per svolgere le attività sopracitate, vengono reinvestiti nel territorio, nel pieno principio del federalismo. Oltre alla quotidiana manutenzione, i Consorzi di bonifica hanno redatto un Piano Quinquennale di Difesa Idraulica 2011-2016, che evidenzia gli interventi necessari per la sicurezza idraulica del Veneto. Pur nonostante a bilancio 2010 sono stati destinati ai Consorzi di bonifica 23 milioni di euro (8 per le aree alluvionate) per opere urgenti e indifferibili, cui vanno aggiunti 4 milioni e mezzo stanziati dal Commissario incaricato per opere relative all’alluvione, nel 2011 si è registrato un totale azzeramento delle risorse finanziarie da parte della Regione Veneto a fronte di un piano necessario d’interventi da 1.327.721.148,45. A causa delle crescenti problematiche del territorio e delle pronte risposte del Consorzio, si è consolidato un rapporto diretto con i Comuni e i cittadini consorziati, sia nell’attività quotidiana che nella gestione delle emergenze. Particolarmente proficua, in una visione a lungo termine, è la collaborazione fornita dal Consorzio per la sostenibilità idraulica della pianificazione urbanistica e territoriale, nonché la disponibilità a prendersi carico della manutenzione dei corsi d’acqua di competenza privata o di altri enti locali.



consorzio di bacino verona al servizio dell’ambiente

Consorzio del Bacino Verona Due del Quadrilatero

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Il Consorzio di Bacino Verona Due del Quadrilatero e’ composto da 37 Comuni veronesi per una popolazione complessiva di 290 mila abitanti. Il Consorzio di Bacino Verona Due del Quadrilatero, il cui fatturato del 2010 si aggira attorno ai 34 milioni di euro, è stato costituito nel 1997 da otto Comuni. Nel corso degli anni ha incrementato il numero dei paesi consorziati passando a 37 Amministrazioni per una popolazione complessiva di circa 290 mila abitanti. L’esperienza del Consorzio di Bacino VR2, presieduto da Luigi Mauro Visconti, si presenta come una delle più avanzate nell’intero panorama regionale e propone diverse iniziative finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla normativa nazionale. “Nel corso del 2010 la percentuale di raccolta differenziata d’ambito ha superato il 64 per cento”, spiega il direttore del Consorzio Thomas Pandian. “Si tratta di un ottimo risultato se si pensa che il dato è comprensivo dei comuni lacustri caratterizzati dal forte afflusso turistico e quindi dai relativi problemi, anche logistici, di raccolta dei rifiuti”. In totale sono 33 sui 37 i paesi consorziati che applicano il sistema di raccolta porta a porta mentre gli altri applicano il sistema di raccolta a doppio cassonetto, o misto. “Questi ultimi sono prevalentemente Comuni della Riviera degli Olivi o Comuni montani in cui una raccolta domiciliare sarebbe sicuramente antieconomica”, riprende il direttore generale, Thomas Pandian, evidenziando i dati che caratterizzano la spiccata attività dell’Ente di Bacino VR2 finalizzata al conseguimento degli obiettivi di differenziazione e di tutela ambientale sul territorio gestito. L’Ente di Bacino Verona Due opera anche nell’ambito di raccolta dei rifiuti speciali e/o assimilati derivanti da attività agricole. Inoltre si occupa di raccolta differenziata dei rifiuti nei campeggi del Lago di Garda e della pulizia del lago stesso.



progetto integrato fusina l’acqua, risorsa rinnovabile

S.I.F.A. - Sistema Integrato Fusina Ambiente - Soc.Cons.P.A.

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Il Progetto Integrato Fusina comporta l’evoluzione dell’attuale impianto di depurazione di Fusina in piattaforma multifunzionale, adeguando i processi biologici e introducendo trattamenti primari chimicofisici seguiti da fitodepurazione sui flussi di sfioro. Qui vengono trattati tutti gli scarichi civili e le acque di pioggia di Mestre, Marghera e del bacino del Mirese (quasi 100.000 m³ al giorno) oltre agli scarichi industriali e le acque di falda inquinate derivanti dai sistemi di messa in sicurezza del Sito di Porto Marghera. L’acqua depurata e rinnovata - fino a 75.000 m³ al giorno - viene, poi, restituita per usi industriali agli impianti di raffreddamento, consentendo, così,di riservare l’acqua che sgorga dalle risorgive venete ad uso potabile. Il Progetto Integrato Fusina, darà vita presso i bacini di fitodepurazione che si estendono su un’area di 150 ettari a sud di Fusina ad un’oasi per usi ricreativi , sportivi e di educazione ambientale. E’ in costruzione una nuova rete di adduzione di acqua industriale di riuso per le industrie di Marghera: in particolare per i 4 impianti termoelettrici che necessitano di ingenti quantità d’acqua per il raffreddamento. Sono in costruzione anche le barriere impermeabili lungo i canali portuali per impedire l’ erosione dei suoli inquinati di Porto Marghera ed il flusso di acque inquinate sotterranee verso la laguna. Verrà ultimata una condotta separata lungo i marginamenti con cui vengono avviate a Fusina per un trattamento specifico le acque drenate dalle falde inquinate dell’intera area industriale, E’ inoltre in corso la posa della condotta del diametro di 160 centimetri, lunga 20 km, per il recapito finale in mare delle acque eccedenti le capacità di riuso, a valle dei post-trattamenti correttivi previsti presso l’impianto di depurazione di Fusina. Questo grande sistema idrico-logistico è stato concepito come un “ciclo di riuso aperto” che riduce di oltre la metà il volume di scarico finale.



lavoro e salvaguardia rispettare l’ambiente grazie all’innovazione

Consorzio Stabile Pelagus S.c.a.r.l.

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Il Consorzio Stabile PELAGUS S.c.a.r.l. è un consorzio di sei imprese della provincia di Venezia operanti principalmente nel ramo delle costruzioni marittime. Decenni di esperienza in questo campo e un parco mezzi all’avanguardia e impostato sulla continua ricerca e sviluppo permettono al Consorzio di presentarsi come una delle maggiori realtà a livello locale e nazionale. Il ripascimento del litorale antistante i comuni di Caorle ed Eraclea, eseguito in stretta collaborazione con l’ufficio del Genio Civile Regionale di Venezia, è un lavoro che si inserisce in quel più ampio progetto di recupero e salvaguardia delle zone litoranee fortemente dalla Regione del Veneto. Caratterizzato da un cospicuo arretramento dalla linea di costa infatti, tale litorale ha negli ultimi anni rappresentato un serio problema dal punto di vista turistico e ambientale; l’arretramento dell’arenile da un lato ha impedito uno sfruttamento dello stesso e dall’altro ha tolto alle dune la loro naturale protezione contro le intemperie del mare. Ripascendo un importante quantitativo di materiale (circa 500.000 mc) si è ottenuto di riqualificare alla propria vocazione turistica il litorale e al contempo si è ricostituita la barriera tra macchia mediterranea e mare.




progetti speciali e professionisti


opera pubblica e scuole verdi generazione sostenibile

Studio PPS Architetti Associati

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Opera Pubblica con Scuole Verdi promuove una nuova generazione di edifici per l’edilizia scolastica italiana. Il primo esempio di edificio a consumo quasi zero di energia è stato realizzato a Calmasino di Bardolino (Verona). Un edificio che anticipa di ben otto anni la Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia. La struttura del fabbricato è composta da stratificazioni di materiali ecologici, legno e vetro per la maggiore. Fibra di legno e intercapedini d’aria per l’isolazione. Lamiera grecata nel pacchetto di copertura e calcestruzzo cellulare nelle pareti per l’inerzia termica e lo sfasamento. Niente combustibili fossili per il riscaldamento ambientale e per l’acqua sanitaria, niente reti di distribuzione gas, niente caldaie o centrali termiche. Solo energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile (un impianto fotovoltaico) nella quantità necessaria a far funzionare l’intero edificio. Nessun impianto di condizionamento estivo, sostituito dalla climatizzazione naturale di un contenitore ad altissima efficienza, avvolto completamente nell’aria gestita da un “polmone” alimentato da un impianto di aerotermia. Aria stabilizzata nel sottosuolo, trattata e poi immessa nell’edificio tramite canalizzazioni in gran parte ricavate negli elementi strutturali della costruzione. Come fondazione una platea areata con igloo che respira tramite bocchette tubolari a vista. Un edificio scolastico pensato come “dispositivo educativo” per i temi della sostenibilità.



platform pa l’esperienza del comune di cornedo vicentino

Abitat Sistemi Informativi Territoriali Srl

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Il Comune di Cornedo Vicentino utilizza Platform PA, la nuova soluzione Gis di Abitat SIT. Il Sistema Informativo Territoriale, diventa un braccio operativo in più, per snellire la burocrazia e aggiornare i dati. Gli obiettivi principali del Comune di Cornedo Vicentino erano di adeguarsi alla tecnologia informatica presente nel mercato, poter effettivamente elaborare i dati e non solo visualizzarli e lavorare in ambiente web anche con i dati catastali sempre aggiornati. Platform PA, permette al Comune di aggiornare autonomamente i fogli catastali e la relativa banca dati, gestire la numerazione civica, produrre stampe e fogli elettronici personalizzati, gestire più utenti con autorizzazioni diverse, effettuare ricerche in base a criteri diversi, misurare aree e distanze e leggere facilmente normative urbanistiche associate al dato pubblicato. I risultati più evidenti dalla realizzazione del progetto sono: una banca dati più potente ed aggiornata, una maggiore semplicità d’uso, una maggiore sicurezza del sistema, una maggiore indipendenza dell’Ufficio Tecnico e la possibilità di evolvere il prodotto a seconda delle esigenze. Essendo un prodotto scalabile, in ogni momento il Comune potrà integrare le funzionalità del software con altri moduli aggiuntivi già predisposti da Abitat SIT come ad esempio : il modulo “PUA” per la gestione dei Piani Urbanistici Attuativi, il modulo “Illuminazione Pubblica” per la gestione dell’impianto di illuminazione pubblica, il modulo “Verde Pubblico” per la gestione delle aree verdi, il modulo “CDU” per la creazione e stampa dei Certificati di Destinazione Urbanistica, il modulo “Pratiche Edilizie” per la gestione delle pratiche edilizie comunali.



nuovo altanon comune di feltre

Architetto Gian Renato Piolo

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Progetto di rigenerazione urbana con recupero di un’area dismessa situata nel centro della città di Feltre, attraverso la promozione di un accordo di programma pubblico-privato con la creazione di un Polo Commerciale di medie-grandi strutture di vendita ad alta valenza sociale e attrattiva. Le politiche di valorizzazione dei centri storici e delle aree urbane tendono a privilegiare interventi che interessano principalmente la sfera della sviluppo commerciale, del turismo, della cultura e del benessere ad alta valenza ambientale. Questi i presupposti che hanno orientato le scelte dei progettisti nel pensare, attraverso una attenta analisi dei luoghi e del paesaggio urbano, le loro specificità e le relazioni economiche generate dal contesto territoriale, un intervento rispettoso del tessuto storico-culturale della città di Feltre. Il progetto, denominato “Nuovo Altanon”, è funzionale al promuovendo progetto-pilota di creazione di un “Centro Commerciale Naturale” con riqualificazione del tessuto commerciale esistente e la rivitalizzazione del Centro Storico, in coordinamento con i servizi pubblici di trasporto di rilevanza sovracomunale posti in vicinanza del centro urbano, della stazione ferroviaria e della stazione delle autocorriere i cui spazi sono contigui all’area “Altanon” La interconnessione di tutti questi aspetti e la convinzione che la promozione di uno stile di vita migliore, con la restituzione alla città di un’area degradata, è efficace sia per la stessa città e sia per l’attività economica e socio-culturale dei luoghi, ha prodotto un intervento progettuale ad alta valenza pubblica e a basso impatto volumetrico in quanto pensato in posizione ipogea a rispetto dei coni visuali del Centro



Storico cittadino. Evidente la valenza strategica dell’intervento per l’intera vallata feltrina e, più in generale, per il comprensorio anche sovra-provinciale di potenziale gravitazione (per servizi scolastici, universitari, ospedalieri et cetera) su Feltre, in quanto viene a configurarsi un’area di cerniera tra i diversi poli del centro urbano che assicura una permeabilità degli stessi attraverso la costruzione di opere ed infrastrutture a diretta destinazione pubblica quali: camminamenti, edificio pubblico a destinazione biblioteca comprensoriale, parco pubblico e piazzaanfiteatro. La capacità di credere nelle idee e nella lungimiranza dei progetti di sviluppo territoriale del Gruppo Paterno, committente dell’opera, ha consentito ai progettisti di leggere ed interpretare in libertà le esigenze del contesto urbano dell’antica città di Feltre.



il paesaggio nella progettazione come paradigma fondativo del territorio

Proteco Engineering Srl

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Il paesaggio quale paradigma fondativo del territorio, la misura delle sue trasformazioni, principio di identità e riconoscibilità. L’antropizzazione ed urbanizzazione del territorio nasce dentro il paesaggio, ne rispetta i delicati equilibri, i processi generatori , le diverse geometrie, le relazioni percettive e le visualità. Il territorio è una realtà viva. Mentre si muovono in esso, persone, istituzioni, merci, idee ed economie lo trasformano, facendolo e rifacendolo quotidianamente. Anche la natura si muove, dipendente ed indipendente dalle relazioni con gli altri sistemi, in questo modo il territorio, che definisce un ambiente, si fa paesaggio. Ogni opera induce un cambiamento di prospettiva, ogni opera è essa stessa un cambio di prospettiva. Se un tempo le cose erano semplici, la linea di demarcazione tra lo spazio dell’uomo e della natura era chiara e le necessità legate alla crescita economica prevalicavano quelle dell’ambiente, oggi la modernità ci pone di fronte ad una nuova sfida: progettare considerando all’interno del disegno la complessità degli elementi sociali, economici, ambientali e paesaggistici del territorio: una progettazione etica! In questo contesto si inserisce la storia della società che in ogni progetto ha aggiunto sempre elementi di innovazione, un percorso incrementale attento ai bisogni delle comunità e dei luoghi da esse vissuti. Questo cammino continua con un duplice sguardo alle esperienze del passato ed alle opportunità che il futuro ci preserva, consci che il valore aggiunto della ricerca e dell’innovazione è elemento necessario per una progettazione che soddisfi e garantisca tutte le componenti di un sistema territoriale.



progetti per il paesaggio veneto progettazione integrata e servizi di ingegneria per il territorio

Veneto Progetti S.C.

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Veneto Progetti è una società che opera dal 1976 nell’ambito delle politiche pubbliche, dell’urbanistica, dell’ingegneria e dell’architettura fornendo servizi e consulenze nelle diverse fasi di maturazione del progetto. Il forte radicamento territoriale confermato dai numerosi progetti sviluppati nell’edilizia pubblica, nelle infrastrutture, nella pianificazione e tutela del territorio è stato accompagnato dalla ricerca dell’integrazione tra saperi accademici ed esperienze professionali finalizzata ad accompagnare i clienti a realizzare i loro obiettivi strategici. Il Centro Polifunzionale di Cortina, l’ampliamento dell’Autostrada Venezia Trieste, il restauro della Rocca di Castelvecchio a Conegliano, il Piano Strategico della Città di Vicenza, le fognature nel Centro Storico di Venezia, la Residenza Sanitaria Cesana Malanotti, il Piano Ambientale del Parco del Fiume Sile sono la dimostrazione della abitudine ad operare a scale diverse e su materie differenti all’interno di processi decisionali e tecnici complessi. L’esperienza accumulata negli altri territori e città tra cui Udine, Bressanone, Varese, Savona, Genova, Ravenna, Parma, Siena, l’Aquila, Catania, Nuoro, Cagliari rappresenta oggi un patrimonio complessivo di centinaia di progetti nei quali si sono sperimentate nuove metodologie, confrontati diversi quadri legislativi, acquisite nuovi prassi operative che oggi costituiscono il vero valore aggiunto di Veneto Progetti. L’apertura dei confini permette oggi di capitalizzare gli oltre 30 anni di attività tecnica in una prospettiva di progettazione anche europea come dimostrano i recenti incarichi nella cooperazione transfrontaliera e transnazionale dei vari Central Europe, “Alpine Space”, South East Europe.



monitoraggio ambientale esperienza delle centraline fisse nel col cavalier

Zollet Ingegneria Spa

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Le attività svolte nell’ambito dell’esperienza di monitoraggio ambientale del passante del Col Cavalier (BL) si articolano nelle fasi di pianificazione, acquisizione, elaborazione e diffusione delle informazioni ambientali. Tra queste, la fase di acquisizione rappresenta l’aspetto in grado di generare innovazione con evidenti ricadute sulla conoscenza delle dinamiche ambientali connesse alla realizzazione dell’opera stradale e sul supporto al decisore. La Zollet Ingegneria sta sperimentando alcuni dei nuovi strumenti quali il quadrirotore che consente di effettuare riprese e fotografie aeree professionali con velivoli elettrici radioguidati e le centraline fisse di rilevamento in continuo che consentono di realizzare banche dati sempre aggiornate attraverso l’utilizzo di una specifica piattaforma SCADA (Supervisory Control and Data Acquisition) composta da microsensori elettromeccanici. Attualmente le grandezze fisiche misurate sono la concentrazione di gas (SO2, CO e NO2) e di polveri sottili (PM10 e PM2,5), la pressione sonora e alcuni parametri meteoclimatici quali temperatura ed umidità. Il sistema inoltre, grazie agli ingressi digitali e analogici, risulta essere molto versatile in quanto è possibile aggiungere o togliere sensori in base alle esigenze contingenti. La centralina di monitoraggio equipaggiata con un sistema di comunicazione remota è inoltre in grado di raccogliere e trasmettere informazioni in tempo reale, al fine di ottenere una mappatura in continuo del grado di disturbo sul sistema. Tali informazioni possono essere utili al decisore per adottare eventuali misure preventive e/o di mitigazione per la protezione dei bersagli sensibili.



centro sportivo le bandie riqualificazione ambientale di una cava dismessa

Gruppo Mosole

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Il Centro Sportivo Le Bandie sito a Spresiano (TV) costituisce un esempio eclatante di come un luogo di lavoro destinato all’attività estrattiva per ricavare il materiale minerario per la costruzione nei primi anni Settanta dell’autostrada A27 Venezia-Treviso, si sia trasformato, nel corso degli anni, in un’area naturale destinata al tempo libero, al benessere ed allo sport, coniugando lo sviluppo economico alla salvaguardia dell’ambiente naturale. Il recupero della cava dismessa e la riqualificazione dell’intero ambito lacustre venutosi a creare, hanno portato negli anni alla realizzazione di un’area polifunzionale comprendente il centro natatorio Ranazzurra con cinque piscine ed annessa palestra, la struttura alberghiera Royal Thai Si con annesso centro benessere interamente tailandese e il ristorante veneto-tailandese Banthai, ed infine il ristorante Bocon Divino Bandie ospitato all’interno di una delle due Barchesse seicentesche di Cà Ballarin. Si tratta quindi di un complesso importante, aperto a tutta la cittadinanza di Treviso e dei centri limitrofi, all’interno del quale tutte le fasce di età trovano l’ambiente ideale per le proprie inclinazioni, senza dimenticare che ci troviamo all’interno di un cantiere di lavoro ancora in auge, e che ha ricevuto nel 2002 a Bruxelles il premio europeo Restoration Award, (Concorso biennale istituito dalla UEPG) per il miglior intervento di recupero di cave dismesse. Secondo il regolamento, il premio spetta a chi riesce non tanto a risistemare le aree sfruttate dall’estrazione di inerti, bensì a chi riqualifica le stesse conferendo loro una nuova utilità sociale e avvicinando la logica d’impresa alla valorizzazione ambientale. (In alto: 1973 - Cava di prestito. Nella pagina accanto: 2011 - Centro Sportivo Le Bandie)



ex cartiere a verona sud il recupero urbano di un’area produttiva dismessa

Verona Porta Sud Spa Gabbiani & Associati

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L’area delle ex Cartiere di Verona è una depressione del suolo posta in una posizione strategica e contigua al centro storico, baricentrica rispetto alle espansioni produttive e residenziali della Città del XX secolo. Oggi l’area è addirittura quasi impercettibile dallo spazio pubblico, per cui costituisce un vuoto urbano, privo di forma e di funzioni. Tramite il PUA approvato nel 2010, il progetto dello studio Gabbiani & Associati vuole fare di questo vuoto un pezzo vitale di Città integrando organicamente la parte antica e la periferia, attorno ad un nuovo centro di fornitura di servizi a scala urbana. Pertanto il progetto prevede il potenziamento della rete stradale esistente con interventi su sei nodi strategici nel raggio di un km, la ricucitura dei percorsi dell’asse est-ovest, la razionalizzazione della circolazione interna e del sistema dei parcheggi. Il progetto architettonico si sviluppa in un’articolata piastra polifunzionale, a sviluppo orizzontale che si contrappone a due torri, che con i loro 100 metri di altezza saranno gli edifici più alti della Città. Il tutto integrato in un parco urbano dotato di percorsi ciclo-pedonali separati e protetti dai flussi veicolari e integrati con il verde esistente e di progetto, con la rete ecologica urbana e con il sistema pubblico. L’insediamento è studiato nell’insieme e nelle sue parti con attenzione al risparmio energetico, all’uso di fonti naturali e di materiali rinnovabili, (fotovoltaico, trigenerazione, energia geotermica, tetto verde). Dati del progetto: mq 40.000 parco pubblico, mq 30.000 direzionale, mq 43.670 terziario, mq 2.280 uso pubblico, mq 68.000 parcheggi interrati.



motorcity final destination

Autodromo del Veneto

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Motorcity è una sfida entusiasmante. Nato dalla scelta delle Istituzioni Venete di realizzare una struttura specificatamente dedicata alla pratica degli sport motoristici (L.R. n°27/1999) ha un compito e un’ambizione ancora più significativi. Diventare un Polo Turistico Internazionale di riferimento per consolidare la presenza della Regione e dei suoi territori nel mercato turistico globale. Facendo perno sulle eccellenze dei suoi territori, la Regione, insieme ai partner privati, mira ad ampliarne la capacità attrattiva e la qualità della vita delle persone che li abitano, o che li vivono per lavoro o per turismo. Qualità della vita che sempre più si fonda sulla sostenibilità ambientale e con la possibilità di avere posti di lavoro qualificati. Attenta e mirata è stata la cura con la quale il progetto è stato pensato e fatto crescere. Il risultato è una proposta altamente sostenibile e innovativa. I principi della bio-architettura si ritrovano nelle forme, nei materiali, nelle finiture lungo tutto il ciclo di vita dei futuri immobili, dalla produzione, alla costruzione, allo smaltimento. L’acqua, bene e risorsa preziosa, sarà recuperata in appositi bacini, trattata e depurata e poi utilizzata per le diverse funzioni, come il supporto alla climatizzazione convenzionale e nell’uso umano e civile, in un bilanciamento perfetto tra fabbisogno idrico ed equilibrio ambientale. L’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili garantirà l’autosufficienza energetica indipendentemente dai tradizionali combustibili fossili. La particolare modellazione del terreno in colline abbatterà l’impatto acustico e paesaggistico.



220

Le aree, che oggi contano qualche centinaio di alberi, ne ospiteranno più di 50.000 in un grande parco a disposizione pubblica. L’iniziativa, che ha già ottenuto la compatibilità ambientale e l’approvazione dei piani urbanistici, creerà nuovi posti di lavoro per oltre 10.000 persone, formate e qualificate presso le scuole e l’università che sorgeranno insieme al polo di ricerca e sviluppo. La zona a sud di Verona che ospiterà Motorcity, gode della vicinanza del Lago di Garda, meta turistica molto ricercata dagli stranieri provenienti soprattutto dal nord Europa e nota non solo per l’offerta vacanziera, ma anche per la vicinanza di Gardaland, il parco divertimenti maggiormente visitato in Italia e uno tra i più famosi in Europa. La posizione baricentrica rispetto all’ampia piattaforma della pianura padana, la vicinanza di Venezia, il cui fascino e la cui storia sono innegabili e irrinunciabili magneti per tutti i flussi turistici che confluiscono nel nostro paese, la città di Verona, che con l’Arena è sempre al centro delle offerte culturali del “bel paese” e in ultimo la grande tradizione gastronomica che tutti nel mondo ci invidiano, sono la base di partenza per rendere maggiormente competitivo ed attraente questo territorio affiancandolo alle altre capitali del turismo italiano ed europeo.




servizi e promozione


unicredit e geo-oikos per la banca una partnership strategica

Unicredit

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L’attenzione al territorio e ai suoi attori, lo sviluppo sostenibile, la valorizzazione e il sostegno a progetti innovativi: sono molti i punti di contatto tra gli obiettivi della manifestazione Geo-Oikos e gli impegni che la banca UniCredit si assume ogni giorno nei territori in cui opera. Sono molte e variegate le risorse messe in campo da UniCredit per raggiungere questi importanti e sfidanti traguardi: dagli strumenti finanziari ad hoc (leasing, finanziamenti per l’efficientamento energetico e per l’installazione di nuovi impianti per la produzione di energia rinovabile) alla promozione di start up con il contest ‘Il Talento delle Idee’, creato per selezionare, premiare e supportare giovani portatori di nuovi progetti imprenditoriali innovativi, originali, di valore e meritori di sostegno. Un istituto come UniCredit, con un forte e radicato presidio del territorio, che si concretizza in Veneto in una rete di 570 sportelli con oltre 4 mila dipendenti, e una proiezione internazionale, con una presenza in 50 Paesi, può garantire l’adeguato supporto a progetti che nascono da istanze ed esigenze locali ma che possono ambire ad avere un respiro internazionale.


La vita è fatta di alti e bassi.

Noi ci siamo in entrambi i casi. Lo sappiamo che la vita non sempre va come l’avevi immaginata. Per questo ascoltiamo con attenzione ogni tua esigenza. Perché tu possa contare su di noi in qualunque sfida o opportunità che incontrerai sulla tua strada. Ed è così che noi siamo: una banca concreta, sempre vicino a te. unicredit.it Numero verde: 800.32.32.85


progetto ensure transizione energetica attraverso un approccio sistemico

Agenda 21 Consulting Srl

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Ensure project è un progetto finanziato dal programma Central Europe con una durata di tre anni: da Maggio 2010 ad Aprile 2013. Sostenendo gli obiettivi della politica Europea, EnSURE pone l’accento sull’incremento dell’efficienza energetica nell’ambito urbano. La partnership, guidata dal Comune di Ludwisburg, è composta da 13 soggetti e si colloca tra la Germania, l’Italia, l’Ungheria, la Polonia e la Slovenia. E’ rappresentata da realtà pubbliche, semi–pubbliche e private, in particolare Amministrazioni comunali, Università, Agenzie per lo sviluppo, società di consulenza ambientale e finanziaria, di architettura, cooperative immobiliari, Gruppi di Azione Locale. EnSURE propone un approccio sistemico integrando le misure di risparmio energetico con la riqualificazione dei paesaggi urbani e l’individuazione di nuovi strumenti di finanziamento. Elemento centrale della metodologia applicata è l’attenzione ai processi partecipativi e l’inclusione degli attori locali nelle decisioni relative all’efficienza energetica ai diversi livelli di interesse (dai residenti, ai fornitori di energia, ai tecnici e professionisti, alle pubbliche amministrazioni, ecc.). Per questo Agenda 21 avrà un ruolo chiave nel progetto. Nata nel 1998, Agenda21 Consulting è una società di ricercatori e professionisti ad alto know-how nei settori dell’ambiente e della sostenibilità. La sua mission è realizzare servizi che coniughino il binomio ambiente e sviluppo in un’ottica di sostenibilità, approccio eco-sistemico, partecipazione e miglioramento della qualità della vita, efficienza economica e di uso delle risorse naturali, sia in Italia che all’estero a favore di enti pubblici e privati.



il nuovo collettore uno studio per la riqualificazione del garda

Azienda Gardesana Servizi

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Nel 2011 è stato ultimato il progetto preliminare di riqualificazione del collettore fognario alto lago da Malcesine a Brancolino, secondi i vincoli normativi del Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto. Il nuovo collettore sarà infatti in grado di rispettare i rapporti di diluizione ora previsti per le fognature di tipo misto e, con un nuovo percorso, non più in fregio al lago ma lungo la strada gardesana, e con l’utilizzo di tubazioni in ghisa sferoidale a perfetta tenuta, consentirà di eliminare definitivamente il problema di infiltrazioni di acque “parassite” da lago. Dopo la separazione delle reti miste comunali, il collettore attuale, costituito prevalentemente da condotte in cemento, potrà essere riutilizzato per le acque bianche, da trattare in apposite vasche di pioggia, prima del loro scarico a lago. Il progetto preliminare contempla la realizzazione di opere per 33.300.000 euro. La sinergia tra AGS, AATO Brescia, AATO Verona e Garda Uno ha permesso, inoltre, uno studio preliminare per la riqualificazione dell’intero Garda, sia in territorio bresciano che veronese. Lo schema generale di collettamento fognario e di depurazione dell’intero Garda prevede che sia eliminato il collettore sublacuale che da Toscolano arriva a Torri del Benaco e che sia realizzato un secondo depuratore a Carpenedolo (BS) per i comuni bresciani (eccetto Desenzano e Sirmione, afferenti a Peschiera). Per la sponda veronese, in questo progetto generale si inserisce anche il “raddoppio” del collettore basso lago, da San Vigilio a Peschiera. Compiuto un primo studio di fattibilità, è in corso l’appalto per la progettazione preliminare, presumibilmente pronta entro primavera 2012.



ptrc, web e comunicazione territorio e cittadino si incontrano nel web

KLEKOO.com

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KLEKOO.com è una società specializzata nella fornitura di servizi web, progettazione e sviluppo di tecnologie in ambiente internet e della promozione web per Enti, Pubbliche Amministrazioni ed Aziende Private. La nostra Azienda si è occupata dell’ideazione e realizzazione tecnologica del progetto di comunicazione PTRC attraverso strumenti internet, quali: www.ptrc.it - sviluppo e promozione del portale istituzionale PTRC dove sono raccolte tutte le informazioni relative alla pianificazione del territorio del veneto, piano paesaggistico, piani d’area, progetti comunitari, PTCP, Premio Piccinato, eventi; www.ptrc.it/concorsofotografico - creazione di un concorso fotografico on line in modo da evidenziare e far conoscere gli spazi urbani e non che caratterizzano il nostro territorio ed il suo sviluppo in ambito urbanistico. L’idea di un concorso fotografico che coinvolga i cittadini stimolandoli all’osservazione degli spazi che caratterizzano le nostre città nasce con l’obiettivo di incentivare alla conoscenza e all’osservazione del proprio territorio e per cogliere le particolarità urbanistiche del nostro ambiente facendole emergere attraverso immagini e luci; www.ptrc.it/paesaggio - realizzazione di un blog, uno spazio internet finalizzato alla pubblicazione periodica, come in una sorta di diario online, di pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni, immagini o video dedicati al tema della pianificazione territoriale del Veneto. KLEKOO.com offre servizi che coprono tutti gli aspetti della comunicazione nel Web: pianificazione degli obiettivi, studio di fattibilità, web design, analisi tecnica, elaborazione dei contenuti, controlli di usabilità, promozione e marketing.



patrimonio delle architetture militari nel veneto tutela, salvaguardia e valorizzazione

Marco Polo System geie

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Proseguendo una pluriennale attività di studio, promozione e recupero del patrimonio storico fortificato, Marco Polo System geie, società del Comune di Venezia è partner della Regione del Veneto per una riflessione sull’inclusione del recupero dei sistemi fortificati del veneto all’interno del percorso di pianificazione nell’ambito del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento. Riconoscere i sistemi fortificati come una infrastruttura importante sotto il profilo dello sviluppo culturale ed ambientale può significare recuperare uno strumento utile anche sotto il profilo sociale, economico e, in conclusione, paesaggistico. Marco Polo System geie intende approfondire come questo punto di vista può dare un importante contributo alla lettura de territorio, con un primo approfondimento dedicato all’area costiera del Veneto e più dettagliatamente al litorale del Cavallino, nel cui territorio sono evidenti numerosi segni della presenza del patrimonio fortificato e della loro connessione sistemica. Un patrimonio che appartiene al più ampio sistema veneziano, che comprende il Comune di Venezia e si estende fino ai Comuni di Chioggia, Mira, Marcon, la cui lettura unitaria può offrire nuove opportunità di sviluppo. Ai lavori di Marco Polo System, coordinati dalla Direzione Pianificazione Territoriale della Regione del Veneto, partecipa anche il paesaggista Joao Ferreira Nunes, (Università di Lisbona), che in occasione dell’inaugurazione di “GEO-OIKOS”, ha tenuto una dissertazione su “etica e cosmetica”, chiarendo tra l’altro la natura degli strumenti analitici da utilizzare nel processo di comprensione, interpretazione e pianificazione della trasformazione del territorio.



una risorsa importante per il territorio

G.A.L. Baldo - Lessinia

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Favorire lo sviluppo dell’economia rurale con la creazione di nuove opportunità di occupazione e reddito, soprattutto agevolando l’inserimento della donna nel mondo del lavoro. Migliorare le condizioni di vita e di lavoro nelle aree rurali e il rafforzamento delle attività e dei servizi turistici finalizzati alla promozione e allo sviluppo del turismo rurale sostenibile. E’ questo l’obiettivo del Piano di Sviluppo Locale 2007-2013 del GAL Baldo-Lessina: “PETRA. Programma per l’Economia, il Territorio Rurale e l’Ambiente”. I temi centrali del Piano riguardano la “Competitività e Innovazione” attraverso azioni per lo sviluppo di attività economiche innovative e per l’inserimento della donna nel mondo del lavoro; “Qualità della vita” attraverso azioni per la qualificazione del patrimonio storico-architettonico per la tutela, valorizzazione e utilizzo del patrimonio naturale, culturale e per il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali; “Turismo sostenibile” con azioni per la promozione dello sviluppo del turismo rurale sostenibile. Per attuare il Piano di Sviluppo Locale, il GAL Baldo-Lessinia, associazione costituita nel 1994 da quarantanove soci di cui undici a componente privata e trentotto pubblica, rappresentativi degli enti locali, associazioni di categoria e realtà economiche e sociali del territorio del Baldo–Lessinia, dispone di risorse economiche da assegnare principalmente mediante bandi pubblici che presenta al territorio attraverso forme di comunicazione diretta e indiretta. Durante la Manifestazione GEO-OIKOS sono stati illustrati ai visitatori i bandi in scadenza per la fine dell’anno 2011 e anticipati quelli in pubblicazione nella Primavera 2012.



dove l’uomo “coltiva” l’ambiente

G.A.L.della Pianura Veronese

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Il Gruppo di Azione Locale della Pianura Veronese è un’associazione di diritto privato con personalità giuridica tra 31 soggetti pubblici e 22 soggetti privati, che ha come principale finalità lo sviluppo delle aree rurali della Bassa Veronese e, per questo, è finanziata attraverso il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione del Veneto. L’attuazione della propria strategia di sviluppo è delineata nel Piano di Sviluppo Locale “C.A.L.E.I.D.O.S.C.O.P.I.O”, che mira a valorizzare le risorse locali, con un’azione integrata e coordinata tra tutti i diversi settori produttivi operanti nell’area considerata. Il G.A.L. della Pianura Veronese si propone come collante tra i 28 Comuni dell’area, attraverso l’attuazione di varie Misure che riguardano la valorizzazione del territorio. Il G.A.L. della Pianura Veronese intende infatti promuovere, avviare ed incentivare lo sviluppo socio-economico delle aree rurali della Pianura Veronese attraverso le leve dell’innovazione, della diversificazione delle attività in agricoltura promuovendo il turismo rurale, della cooperazione nazionale e transnazionale, dell’ammodernamento e del lavoro, con una particolare attenzione all’occupazione soprattutto di giovani, donne e fasce deboli. Ad oggi (fine 2011) il G.A.L. della Pianura Veronese ha già approvato 15 bandi che hanno portato e potranno portare al settore dell’agricoltura e del mondo rurale, nei territori dei 28 Comuni coinvolti, più di 6 milioni di euro di finanziamenti a fondo perduto. Tutte le informazioni e le opportunità promosse dal G.A.L. della Pianura Veronese sono visibili su www.galpianuraveronese.it




sanitĂ


alimentazione in isola

Azienda ULSS 15 Alta Padovana

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Si può rendere necessario alimentare una sottocentrale con fonte diversa dalla abituale sia per far fronte a manutenzioni che interessano le centrali e le dorsali di alimentazione sia per far fronte a guasti gravi sulle centrali e sulle dorsali, non garantite dalle normali misure di ridondanza degli impianti. Adottando, quando si realizza o si ristruttura una sottocentrale tecnologica, semplici ed economici accorgimenti si velocizza ed agevola una eventuale alimentazione di emergenza. Una prescrizione in tal senso è già prevista, per i gas medicinali, nelle norme UNI EN ISO 7396. Il principio del FUNZIONAMENTO AD ISOLA nasce da queste semplici considerazioni, estendendo la previsione a tutti i fluidi e vettori energetici e si attua suddividendo l’ospedale in più ISOLE prevedendo la possibilità di alimentare velocemente ed in sicurezza l’ISOLA con fonti mobili di energie e fluidi alternativi alle centrali tecnologiche. Gli attacchi per l’alimentazione di ogni isola vengono ricondotti dalle sottocentrali a punti di allaccio posti in piazzali facilmente accessibili. Per ogni ISOLA è previsto: - un allaccio per alimentazione elettrica in bassa tensione tramite altra linea elettrica o da gruppo elettrogeno mobile; - un allaccio per alimentazione dell’acqua fredda attraverso autobotti o altra linea di emergenza; - un allaccio per alimentazione dell’acqua calda e dell’acqua refrigerata tramite una caldaia o un gruppo frigorifero mobili; - un allaccio per alimentazione delle linee gas medicinali tramite bombole o pacchi bombole. A seguire saranno realizzati allacci per funzionamento ad isola delle reti informatiche e telefoniche.



impianto di trigenerazione

ULSS 7 Presidio Ospedaliero di Conegliano TV

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L’impianto di cogenerazione realizzato,assimilato dalla normativa a fonte di energia rinnovabile, può essere definito più propriamente di trigenerazione poiché è in grado di produrre energia elettrica, energia termica ed energia frigorifera. Nel caso del completamento dell’area ospedaliera di Conegliano è stato effettuato uno studio di fattibilità sulla convenienza tecnico-economica della trigenerazione. Dal punto di vista ambientale risulta significativo sottolineare come l’introduzione di una produzione combinata di energia termica, frigorifera ed elettrica si sia rivelata vantaggiosa nel caso specifico in quanto trattasi di un complesso di edifici volti ad attività ospedaliera con fabbisogni significativi. In aggiunta dal punto di vista ambientale si ha lo sfruttamento dell’intero cascame termico derivante dalla produzione di energia elettrica. La domanda di energia diversa presenta curve di carico differenti e soprattutto la domanda non è quasi mai contemporanea. Stabilito che nel periodo estivo l’energia termica viene impiegata per produrre energia frigorifera, il valore di questa sarà di 1.790.000 kWhf a cui corrisponde un risparmio di consumo di energia elettrica pari a 400.000 kWhe. Poiché il combustibile per cogenerazione è parzialmente defiscalizzato si è determinato che il risparmio energetico annuo corrisponde ad un risparmio economico annuo di € 200.000. L’introduzione dell’impianto determina un minor consumo di gas metano derivante sia dal recupero termico che dalla maggiore efficienza di produzione dell’energia elettrica, rispetto al sistema elettrico nazionale. Al minor consumo di combustibile corrisponde una minore emissione di anidride carbonica in atmosfera.



azione per il risparmio energetico impianto fotovoltaico presso il centro socio sanitario di taglio di po (ro)

ULSS 19 Adria

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L’azienda ULSS n. 19 di Adria (RO) serve una popolazione di 74.672 (al 31.12.2010) distribuiti in 10 Comuni. Ha un ospedale con 216 posti letto e 4 Centri Socio Sanitari Distrettuali ubicati a Adria, Porto Tolle, Porto Viro e Taglio di Po. Proprio in quest’ultimo Centro Socio Sanitario, sulla copertura piana l’azienda ULSS n. 19 di Adria (RO) ha installato, già nel 2003, un impianto fotovoltaico di potenza pari a 18 KW. L’impianto è costituito da 6 rami ciascuno con potenza istantanea pari a 3000 w a cui sono collegati altrettanti inverter . I moduli fotovoltaici sono con potenza nominale di 75 W ciascuno con tensione e corrente alla massima potenza rispettivamente pari a 17 V e 4.4 A. Ad oggi l’impianto ha lavorato per circa 200.000 ore producendo 175.000 KWh con circa 60 tonnellate di Anidride Carbonica non emessa in atmosfera.



prevenzione legionellosi piano di autocontrollo prevenzione legionellosi

ULSS 20 Verona

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L’acqua in ospedale rappresenta un elemento essenziale dell’igiene ospedaliera. I principali problemi connessi all’acqua destinata al consumo umano riguardano il controllo e l’eventuale rimozione delle contaminazioni presenti che possono essere di origine chimica o microbiologica. L’esposizione a patogeni veicolati dall’acqua rappresenta un pericolo soprattutto per quei soggetti immunocompromessi o che presentano fattori di rischio. Il consumo dell’acqua in ospedale è stimato mediamente a circa 750 l/giorno/posto letto di cui il 57% destinata per scopi sanitari (nel 2010 totali circa 120.000 mc). La stessa viene utilizzata per molteplici scopi a ciascuno dei quali viene associato un livello differente di rischio. Il punto di partenza per gestire il rischio legato all’acqua è l’identificazione di ogni potenziale fonte di contaminazione. Il patogeno maggiormente implicato nella trasmissione di gravi infezioni nosocomiali ad alta mortalità è la Legionella Pneumophila. La malattia si può manifestare in forma subclinica, febbrile (febbre di Pontiac) o in forma di polmonite (Malattia dei Legionari). Il nuovo complesso ospedaliero “G.Fracastoro” è dotato di un sistema di disinfezione delle reti idriche fondato sul principio dello “Shock Termico”, ovvero lavaggio componenti e reti con flusso acqua calda a 70-80° in modo da assicurare la pressoché totale disinfezione di bollitori, reti di distribuzione ed elementi terminali. Viene effettuato un ciclo completo di interventi seguendo un cronoprogramma che prevede quattro operazioni annue di sanificazione, a scadenza trimestrale, per ognuna delle 55 colonne idriche che alimentano sanitari e apparecchiature.



riqualifica centrale termica linee guida della regione veneto per l’ottimizzazione degli investimenti e la gestione tecnica degli impianti

ULSS 21 Ospedale di Legnago VR

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L’intervento di riqualificazione ha previsto la completa riqualificazione della centrale termica mediante la sostituzione dei 3 generatori di vapore con l’installazione di 2 generatori di vapore della potenzialità di 1.744 kW cadauno corrispondenti ad una produzione di vapore di 2,56 t/h, 3 generatori di calore ad acqua a tre giri di fumo della ponzialità di 3.400 kW dotati di bruciatore modulante elettronico. Un generatore per tipo è alimentato con bruciatore tipo misto gas/gasolio. Verranno installate nuove cisterne per gasolio. E’ stato inoltre installato un sistema attivo di controllo CO + O2 ed economizzatori. Un motore endotermico alimentato a gas metano fornisce acqua calda, vapore ed energia elettrica (autoproduzione), con potenza nominale di 6501 kWe e potenza termica recuperabile totale pari a 642 kWt. L’architettura dell’impianto di cogenerazione prevede la produzione di vapore mediante una caldaia a recupero fumi-vapore installata sullo scarico dei fumi della macchina; un circuito ad acqua veicola il calore prodotto a bordo del cogeneratore da parte delle seguenti apparecchiature. L’unità di cogenerazione prevista funziona in parallelo con la rete elettrica esterna, a copertura e/o integrazione della stessa. Riduzione energia primaria –4.755.238 kWh e –528,998 Tep/anno, per anno. Variazione delle emissioni inquinanti SOx –4,867 kg/anno, Polveri –14,599 kg/anno, Nox –1.167,94 kg/anno, CO –291,978 kg/ anno, CO2 –1.000,74 ton/anno.



telecontrollo strumento per maggiore efficienza e risparmio energetico

ULSS 22 Ospedale di Bussolengo VR

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ll primo semplice intervento, finalizzato all’acquisizione di dati riguardanti l’andamento dei carichi elettrici, fu eseguito a livello del quadro generale di bassa tensione dell’ospedale installando un sistema costituito da un analizzatore di rete, una apparecchiatura di accumulo della memoria dati acquisiti, un modem di trasmissione ed un software di analisi dei dati raccolti. Tale applicazione, nel triennio 1997-1999, evidenziò che i periodi estivi erano divenuti quelli di maggior prelievo a causa del continuo e disordinato inserimento di condizionatori tipo split. Il controllo generale così effettuato era un passo avanti che permetteva di fronteggiare la situazione con maggiore consapevolezza; tuttavia non consentiva di individuare i prelievi energetici a livello dei diversi reparti o specifiche parti di impianti. In pratica era possibile rimediare a situazioni di crisi dovute a sovraccarico degli impianti elettrici mediante estemporanei interventi manuali mentre non si avevano dati riguardanti le criticità presenti nei vari rami della rete. A questo punto non si era in grado di valutare eventuali sottodimensionamenti, perdurava il rischio di disservizi e rimaneva completamente scoperto il campo del controllo delle dotazioni tecnologiche intese come impianti termici, idrici, di climatizzazione e gas medicinali. In conseguenza a queste prime esperienze e alla valutazione delle potenzialità offerte dalle apparecchiature di cui si iniziava lo studio, fu naturale concepire l’idea di realizzare un sistema integrato di telecontrollo con possibilità di lettura e memorizzazione dei dati.



nuovo polo ospedaliero unico risparmio energetico e miglioramento ambientale nella conduzione dei sistemi impiantistici mediante utilizzo della rete di teleriscaldamento ULSS 4 Alto Vicentino

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Il Nuovo Polo Ospedaliero Unico dell’Ulss n. 4 “Alto Vicentino”, che sostituirà gli attuali Ospedali di Schio e Thiene, è dotato di impianti tecnologici adeguati per il funzionamento dei sistemi impiantistici ospedalieri; usufruirà altresì del calore prodotto, 365 giorni/anno, dal termovalorizzatore di R.S.U. gestita dall’Azienda “A.V.A. srl” di Schio, convogliato nella correlata rete di teleriscaldamento, per la produzione di acqua calda sanitaria, acqua calda per condizionamento invernale/estivo, acqua refrigerata (tramite assorbitore). La rete di teleriscaldamento sarà sufficiente a sopperire a tutte le esigenze del Nuovo Ospedale, per cui gli impianti tecnologici saranno utilizzabili per intervenire in caso di eventuale interruzione della rete di teleriscaldamento. Vantaggi: - potenza di alimentazione del teleriscaldamento analoga a quella dei sistemi impiantistici di cui al progetto esecutivo; - affidabilità del sistema di alimentazione energetica notevolmente superiore rispetto ai sistemi impiantistici Ospedalieri di cui al progetto esecutivo, in quanto si può disporre di una ulteriore fonte energetica; - riduzione dell’impatto ambientale nella zona, con minore emissione in atmosfera di CO2 pari a kg. 4.710.000/anno. Comparando i costi di gestione anno 2010 dei servizi di energia termica ed elettrica degli attuali PP.OO. e di quelli del Nuovo Polo Ospedaliero Unico si è rilevato che è quantificabile una minore spesa annua presunta pari ad € 507.533,00 IVA compresa.



azioni passive per il risparmio energetico

ULSS 5 Ovest Vicentino

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Presidio Ospedaliero di Montecchio Maggiore Nel 2003 è stato installato un impianto di trigenerazione costituito dalle seguenti apparecchiature: - un motore endotermico della potenzialità di 650 kW alimentato a gas metano e biogas; - un motore endotermico della potenzialità di 250 kW alimentato a olio vegetale in ausilio estivo; - recupero e sfruttamento dell’energia termica di risulta ai fini del riscaldamento invernale e del condizionamento estivo tramite un gruppo ad assorbimento della potenzialità di 750 kW. Aspetto significativo dell’impianto, oltre alla trigenerazione, è l’impiego del BIOGAS prodotto naturalmente da una discarica esaurita di RSU. Tale configurazione ha consentito risparmi economici dell’ordine del 12-15% rispetto alla tariffa più vantaggiosa riscontrabile per la fornitura elettrica da rete tradizionale e quantificabile, nell’anno 2010, in 41.400 €. Presidio Ospedaliero di Arzignano L’ULSS5 ha aderito al “Servizio Integrato Energia CONSIP”. Nell’ambito della Convenzione il gestore sta realizzando, senza oneri aggiuntivi per l’amministrazione, il seguente intervento migliorativo: - sostituzione di un generatore di acqua calda con uno ad alto rendimento (> 95,2%); - sostituzione di un generatore di vapore con uno ad alto rendimento (> 96%); - implementazione del sistema di regolazione e telecontrollo. Il valore dell’investimento è di 208.000 € con l’obiettivo di una riduzione di consumi dell’ordine del 15% ed una riduzione delle emissioni in atmosfera di 76 Tep/anno. L’investimento viene ammortizzato dal gestore nell’ambito della durata contrattuale e rimarrà patrimonio dell’ULSS5 alla scadenza del contratto.



l’attività di prima vera al servizio dell’innovazione

Prima Vera Spa

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PRIMA VERA è una società di servizi costituita nell’anno 2000, lavora principalmente con Enti Pubblici ed ha come core business la gestione delle attrezzature tecnologiche e degli impianti termici e di climatizzazione di complessi immobiliari. I principali clienti sono le Aziende Ospedaliere, le Aziende Sanitarie Locali, Case di Cura s, strutture scolastiche e universitarie, centri uffici e l’edilizia abitativa privata. Le attività dell’impresa sono ripartite in due divisioni aziendali: - Divisione Servizi Energia: servizi di gestione e manutenzione impianti di riscaldamento e condizionamento, fornitura di Servizi Energia, fornitura di Servizi Energia plus, gestione della manutenzione programmata, analisi ed esecuzione di interventi di riqualificazione energetica; - Divisione Impianti Elettromedicali: servizi di gestione, manutenzione e verifiche di sicurezza delle apparecchiature elettromedicali che intervengono nel processo diagnostico–terapeutico del paziente in ospedali, poliambulatori, cliniche sanitarie. Le caratteristiche di competenza professionale ed efficacia operativa possedute da ciascuna divisione si possono completare e rafforzare vicendevolmente, a beneficio del servizio offerto al cliente. La società vanta nel proprio organigramma solo personale altamente qualificato, con specifica pluriennale esperienza nel settore. L’organigramma aziendale a luglio 2011 conta oltre 220 collaboratori tra dipendenti e professionisti esterni. Grazie alla qualità del proprio personale, PRIMA VERA è in grado di gestire l’ampia gamma di servizi proposti, per aprire la strada a concrete innovazioni e ad approcci organizzativi sempre più efficaci.



ospedale san bortolo di vicenza interventi promossi da prima vera

ULSS 6 Vicenza Prima Vera Spa

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Gli interventi promossi da PRIMA VERA S.p.A. e che verranno realizzati all’interno dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza, facente parte dell’ULSS 6, sono: - Installazione di n° 2 GENERATORI DI VAPORE a tre giri di fumo conforme alla Direttiva PED 97/23/ EC, idoneo per combustibili liquidi o gassosi, per una produzione di vapore da 1.700 a 15.520 kg/h, con pressione pari a 15 bar, completo di accessori di regolazione e sicurezza per il funzionamento in automatico, con potenza utile nominale pari a 10.465 kW; - Installazione di n° 1 GENERATORE DI VAPORE a tre giri di fumo conforme alla Direttiva PED 97/23/ EC, idoneo per combustibili liquidi o gassosi, per una produzione di vapore da 700 a 6.890 kg/h, con pressione pari a 15 bar, completo di accessori di regolazione e sicurezza per il funzionamento automatico, con potenza utile nominale pari a 4.652 kW; - Installazione di un motore di COGENERAZIONE a ciclo otto alimentato a gas metano di potenzialità pari a 1.598 kWe; - Fornitura e posa in opera di n° 1 Gruppo Frigorifero con compressori centrifughi condensato ad acqua, di potenzialità pari a circa 2.000 kW frigoriferi;; - Fornitura e posa in opera di n° 1 Gruppo Frigorifero con compressori centrifughi condensato ad acqua, di potenzialità pari a circa 1.500 kW frigoriferi;; - Fornitura e posa in opera di n° 1 Gruppo Frigorifero ad assorbimento, di potenzialità pari a circa 1.500 kW frigoriferi; - Installazione inverter sugli organi di pompaggio a servizio della centrale frigorifera.



impianti più efficienti grazie alla regolazione carel un ‘core business’ incentrato sul risparmio energetico

Carel Industries Srl

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Anche in un settore di nicchia dell’hi-tech, come quello dei software e hardware che governano i sistemi di condizionamento e refrigerazione, si parla di sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente. È’ questo il settore in cui opera Carel fin dal 1973. In pratica, l’azienda si occupa del “cervello elettronico” che gestisce le macchine che producono “freddo”, costruite dai grandi gruppi italiani e internazionali: dalle vetrine refrigerate per la distribuzione alimentare alle celle frigorifere di conservazione, dalle grandi centrali di trattamento dell’aria per edifici civili e industrie, ai sofisticati condizionatori d’aria per centrali telefoniche, fino ai condizionatori a pompa di calore. Carel è inoltre un’azienda affermata nella produzione di sistemi di umidificazione per applicazioni industriali, commerciali e residenziali. Fra le ultime soluzioni dell’azienda, vi è un sistema di climatizzazione ad acqua atomizzata, per applicazioni residenziali, ma anche industriali. Con questo sistema, l’aria viene umidificata in inverno, per il comfort e il benessere delle persone, mentre in estate viene raffrescata. Il tutto con lo stesso sistema, senza necessità di utilizzare un compressore, ottenendo un notevole risparmio energetico sui costi per l’energia elettrica rispetto a un impianto tradizionale. Un’altra innovativa soluzione riguarda la regolazione di pompe di calore ad alta efficienza, che permette la più estesa capacità di modulazione della potenza termica oggi disponibile sul mercato. Carel, forte anche della propria solidità economica e finanziaria, continua ad investire notevolmente in Ricerca e Sviluppo, portando avanti con convinzione quello che è riconosciuto da tutti come uno dei propri punti di forza: la ricerca di nuove soluzioni per il mercato del condizionamento dell’aria e della refrigerazione, ottimizzate e integrate, per ottenere la migliore efficienza energetica mediante una gestione coordinata e intelligente delle apparecchiature e una conseguente riduzione dell’impatto ambientale.




edilizia abitativa


programma costruttivo di “social housing” centro diurno-centro polifunzionalealloggi protetti per anziani Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Provincia di Vicenza

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Localizzazione: Piovene Rocchette - via Stadio. Committenti: ATER Vicenza/Comune di Piovene Rocchette; Centro Diurno Anziani/Poliambulatori; Struttura Socio Sanitaria (SS) di Assistenza Residenziale Extraospedaliera a ciclo Diurno; Sistema costruttivo ad alta efficienza energetica. Requisiti dell’edilizia sostenibile: sistema misto in c.a.; pannelli portanti in legno stratificato; contropareti ventilate massive modulari; tecnologie solari attive/passive mediante solare termico e fotovoltaico integrati e simulazione dinamica dell’edificio 3D calibrata sulla geografia solare locale; impianti meccanici centralizzati, elettrici con prog. domotica finalizzata alla gestione dei servizi; strategie per la flessibilità delle partizioni interne “sistema a secco”. Edilizia residenziale per anziani. Sistema costruttivo ad alta efficienza energetica. Requisiti dell’edilizia sostenibile: sistema in c.a. misto setti e telaio con analisi dinamica modale; struttura di tamponamento in calcestruzzo cellulare ad alte prestazioni; tecnologie solari attive/passive mediante solare termico e fotovoltaico integrati e simulazione dinamica dell’edificio 3D calibrata sulla geografia solare locale; impianti meccanici centralizzati, elettrici con prog. domotica di assistenza alla persona in collegamento con il centro diurno; impianti autonomi VMC. Iter amministrativo: fase di progettazione esecutiva. Dati quantitativi generali: Importo di progetto 5.100.000,00 € Finanziamento 1° stralcio; ATER 12 alloggi LR 11/01 art. 65 per 1.600.000,00 € COMUNE 4 alloggi e urb. fondi comunali per 1.000.000,00 €; area 13.200 mq.



esperienze di gestione, progettazione e ricerca in materia di edilizia residenziale e di sostenibilità ambientale del costruito Ater Venezia Università Iuav di Venezia

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L’esposizione di A.T.E.R. Venezia e dell’Università Iuav di Venezia – alla rassegna espositiva “Geo Oikos 2011” presso la Fiera di Verona – si articola in due sezioni che documentano le esperienze di collaborazione tra l’Azienda per l’edilizia residenziale pubblica e l’Università. La prima sezione espone in modo sintetico gli esiti dei cinque Workshop Far W.A.Ve 2011 che hanno approfondito alcune tematiche di rigenerazione urbana proposte dall’A.T.E.R. La seconda sezione presenta una ricerca attualmente in corso che si occupa del recupero morfologico, tecnologico e funzionale del grande complesso di edilizia residenziale convenzionata denominato “Pantera Rosa” – Quartiere Triestina 68 – di Favaro Veneto (Ve). Entrambe queste esperienze si collocano in una prospettiva di sviluppo di sinergie fra enti territoriali e mondo accademico nella comune ricerca di aprire nuovi scenari per la qualità e lo sviluppo sostenibile del nostro territorio.


UN IMMENSO APPARTAMENTO COLLETTIVO SOCIAL HOUSING A S. EUFEMIA E CANTIERI LUCCHESE Venezia, cantieri lucchese alla giudecca docenti: pierre-alain croset tutor: luka skansi ospiti: FaBiola Bazzo, giancarlo ghigi, giorgio Macola, sergio pascolo, Francesco sanVitto, steFania spiazzi

Edilizia urbana contro social housing

il complesso residenziale s. eufemia sull’isola della giudecca versa in due diverse condizioni di degrado: da una parte l’obsolescenza degli appartamenti di edilizia popolare, che richiedono urgenti interventi di riqualificazione funzionale, distributiva e materiale in parte già avviati dall’ente di gestione (ater Venezia); dall’altra parte un degrado sociale accentuato da una condizione di isolamento del complesso, privo di sbocco verso la laguna e verso le aree adiacenti. di fronte a questa condizione di degrado, si propone di intervenire con progetti di riqualificazione architettonica e urbana, agendo a 3 diversi livelli: riqualificazione urbana attraverso la realizzazione di collegamenti fisici con il bellissimo parco adiacente, di proprietà comunale e oggi del tutto inaccessibile, che potrebbe nel futuro giocare un ruolo strategico, insieme con la formazione di nuovi percorsi trasversali verso l’area Junghans; riqualificazione architettonica degli appartamenti esistenti, con interventi non di sola manutenzione straordinaria, ma di densificazione e trasformazione anche tipologica e architettonica, coerenti con l’idea di nuove forme residenziali prevalentemente per giovani coppie, single, ma anche futuri lavoratori artigiani dei cantieri vicini la cui attività futura verrà incentivata dal comune di Venezia;

Venezia, cantieri lucchese alla giudecca docenti: hans Kollhoff tutor:enrico anguillari, alessandra saltarin collaboratore: MassiMiliano aMMatuna ospiti: stefania spiazzi

studenti: tania Baldassa/elena Bellomo/edoardo Brunello/giada Burattin/antonio calandriello/elisa canteri/Marco carcereri/teresa carrau carbonell/Francesca cifani/Margherita cisamolo/sara colombi/ giorgio costantin/emilia dal Barco/silvia dessenibus/andrea epis/ Jacopo Famularo/gianmarco gallana/chiara garbelotto/Michele giorgi/ anna Benedetta grella/iuliia iavorska/Yuliya khomyak/tiziano lunardi/ giulio Mangano/Michela Mansutti/Mattia Marin/isabella Mazza/Mariachiara Meneghini/steven Merlo/angela petra Micheletto/Matteo Michieletto/giada pianca/Michela pieropan/Matteo poiesi/silvia razza/luca rigoni/costanza rossi/zeno rossi/gianluca rossin/lidon sanchez gimenez/Monica sartorato/daniele serafini/giulia terranova/enrico tonello/lucrezia uberti/ Mariagiulia Vanzo/Yuhao Wang/eleonora zambon/elena zanet

0. Il complesso residenziale S. Eufemia sull’isola della Giudecca versa in due diverse condizioni di degrado: da una parte l’obsolescenza degli appartamenti di edilizia popolare, che richiedono urgenti interventi di riqualificazione funzionale, distributiva e materiale in parte già avviati dall’Ente di gestione (ATER Venezia); dall’altra parte un degrado sociale accentuato da una condizione di isolamento del complesso, privo di sbocco verso la laguna e verso le aree adiacenti. Di fronte a questa condizione di degrado, si propone di intervenire con progetti di riqualificazione architettonica e urbana, agendo a 3 diversi livelli.

UN IMMENSO APPARTAMENTO COLLETTIVO SOCIAL HOUSING A VENEZIA – AREA S. EUFEMIA E CANTIERI LUCCHESE ALLA GIUDECCA 1. riqualificazione urbana attraverso la realizzazione di nuovi percorsi trasversali lungo il bordo meridionale della Giudecca e di nuovi collegamenti fisici con il bellissimo parco della villa Herion adiacente (di proprietà comunale e oggi del tutto inaccessibile) che potrebbe nel futuro giocare un ruolo strategico.

tutti i progetti hanno come elemento comune la necessità di verificare l’ipotesi che il carattere di appartenenza alla specificità veneziana non sia questione di linguaggio, bensì questione di esperienza spaziale, qualità di luce, senso di familiarità e intimità domestica, come ben descrisse henry James nel carteggio aspern: "così senza strade, senza veicoli … con le sue calli tortuose dove si formano capannelli di persone, dove le voci risuonano come nei corridoi di una casa, dove il passo umano si posa come a evitar gli spigoli del mobilio e le scarpe non si consumano mai, la città ha carattere di un immenso appartamento collettivo".

occuparsi di social housing significa inevitabilmente affrontare il progetto di una nuova parte di città. dovremo seguire i dettami fallimentari del Movimento Moderno oppure tornare indietro alla lezione sempre fruttifera della storia? assunti i principi secondo cui la città esistente è stata costruita, gli studenti hanno elaborato proposte per l’area compresa tra s. eufemia e i cantieri lucchese, nell’isola della giudecca. alla scala urbana, il progetto vuole integrarsi con il tessuto circostante. il sistema di nuove calli, campi e fondamenta, definisce una struttura ad isolati suddivisa in singole unità abitative, affacciate sia sullo spazio pubblico che su corti interne e giardini privati. lontani dall’immagine della megastruttura e dalla costruzione in serie, il workshop ha affrontato il tema della residenza coerentemente con la tradizione veneziana, ponendo particolare attenzione alla qualità degli spazi domestici dell’abitare. con il termine alla docenza molto caro di “Weiterbauen”, che in tedesco significa “procedere a costruire”, abbiamo interpretato le trasformazioni del vivere imposte dal nostro tempo costruendo una sostanza edilizia equivalente, se non addirittura superiore a quella tramandata, in continuità con la tradizione della città europa: “abbattere per ricostruire” rientra in questo processo. all’architetto oggi viene richiesto costantemente di portare nel mondo nuove visioni, contrasti, provocazioni allo scopo di guadagnare consenso e attenzioni. egli non è purtroppo più in grado di costruire un edificio semplice, di qualità, all’altezza delle aspettative odierne e che al contempo non spicchi particolarmente rispetto al contesto preesistente. in italia, fortunatamente, l’istituzione della sovrintendenza garantisce una generale tutela del centro storico impedendo quasi totalmente la costruzione di nuovi edifici. io dico esplicitamente che questo è un bene e che si dovrebbero lasciar agire nuovamente gli architetti solo quando essi saranno ritornati al mestiere e fatto pratica a sufficienza.

nuove forme insediative, in una prospettiva temporale più ampia, per l’area dei cantieri lucchese, ma anche per una fascia più ampia del fronte sud dell’isola verso la laguna, con la sperimentazione di nuovi modi di associare attività lavorative al piano terra e residenze nei piani superiori. all’interno di un quadro di riferimento comune a tutto il laboratorio (attraverso visite, conferenze e seminari con esperti esterni), i progetti saranno elaborati da gruppi di studenti che sceglieranno quale tema specifico sviluppare.

studenti: Marco barbato/nicola boscolo/giorgia cagnato/nicolò canal/ giulia cibien/chiara cirrone/Valentina coin/nicola corradi/lucia culpo/ diana deltschero/aleksandar dimitric/gianluca facchinelli/Maria francesca frosi/lara gibellato/alice liredi turchetto/alessandro lovadina/andrea Masato/federico Munaretto/andrea osti/giulia palaia/Maira passuello/ riccardo pedà/giulia piccinin/tommaso pietropolli/alexandr platon/nicolò santoro/elisabetta simonato/riccardo simonato/Michael strobelt/roberto Vertieri/stefania zago/luca zanette/nicola zanin

negli anni cinquanta questo era ancora possibile. basta osservare le ricostruzioni del dopoguerra del lungarno, a pisa e a firenze. chi non ne è a conoscenza non si accorge nemmeno che alcuni edifici hanno solo cinquant’anni. essi non spiccano vistosamente rispetto al contesto, poiché sono edifici urbani costruiti al fine di sanare la distruzione della città storica. in maniera del tutto naturale si inseriscono oggi elementi come non si faceva nella città rinascimentale o in quella ottocentesca. per esempio il balcone, emblema di uno stile di vita contemporaneo, che invade lo spazio della strada con la sua eccessiva sporgenza, apparendo a volte del tutto estraneo alla facciata. È qui che ci si pone la domanda, come poter oggi fare meglio. ... certamente, una volta assolto il nostro compito, non vogliamo rinunciare ad ambizioni artistiche e mostrare che dal nostro sforzo possono nascere vere e proprie opere dell’arte architettonica. esse devono pero darsi come tali forse solo al secondo sguardo. sarebbe questa un’architettura attuale per la quale varrebbe la pena oggi studiare.

3.

2.

nuove forme insediative, in una prospettiva temporale più ampia, per l’area dei Cantieri Lucchese, ma anche per una fascia più estesa del fronte sud della Giudecca verso la laguna, con la sperimentazione di nuovi modi di associare attività lavorative e pubbliche al piano terra e residenze nei piani superiori.

riqualificazione architettonica degli appartamenti esistenti, con interventi non di sola manutenzione straordinaria, ma di densificazione e trasformazione anche tipologica e architettonica, coerenti con l’idea di nuove forme residenziali prevalentemente per giovani coppie, single, ma anche lavoratori artigiani dei cantieri vicini la cui attività futura verrà incentivata dal Comune di Venezia.

Social houSing in laguna. Progetto Per il reStauro di un luogo Venezia, area ex-italgas a santa marta docenti: costantino patestos tutor: Valeria lattante

studenti: alice miotto/luca ariedi/lisa Barusco/alessandra Benazzato/ mattia Beraldo/gian marco Bergamo/alessandro Bergo/marco Botteon/ giada Breviglieri/nicola Bullo/stefano caielli/silvia cappellari/silvia castagna/Francesco ceola/serena cherobin/andrea crestani/andrea dal martello/andrea Fabris/gianluca Fonderico/denis Fralonardo/alessio Franchetto de liberali/Francesca gozzi/dizar Hibraj/giulia ignoti/Jacopo innocenti/riccardo lagioia/mariangela lazzarini/edoardo marin/alice mazzer/Federica mion/alice miotto/davide moretti/dario moretto/chiara munari/nicolñ murianni/alessio nadal/matteo paci/sara paronuzzi toppa/ luca pettinà/Beatrice pitter/elena rampin/athos rigoni/martina sartor/ martina schiavon/nicola talin/michela tarzariol/massimo tasca/paolo toldo/ sofia urzi/luca Vicenzi/matteo zuppi

nella condizione di incertezza che caratterizza la città contemporanea, si è scelto di guardare al problema dell’housing sociale come possibilità di integrare, all’interno di un disegno urbano tipologicamente definito, la diversità di destinazioni d’uso sociali che oggi chiedono alla progettazione degli spazi una adeguata risposta alla complessità di rapporti relazionali che la caratterizzano. dal punto di vista della morfologia urbana, l’area di progetto mostra ancora la necessità di ritrovare nel molteplice insieme di trame urbane interrotte che hanno costruito storicamente la città in quel punto la possibilità di restituire, attraverso il progetto d’architettura, un’idea d’ordine. si considera pertanto fondamentale un’indagine di tipo analitico sulle modalità di costruzione storica della città come indispensabile strumento progettuale per la configurazione di luoghi riconoscibili, pur nella declinazione mista dell’idea di luogo imposta dalla transizione tra spazio privato, semipubblico e pubblico caratteristica di un’idea cooperativa di housing sociale. l’attenzione alla definizione di tipi riconoscibili è intesa come fondamentale alla progettazione di spazi favorevoli all’insediamento della mixitè funzionale e sociale, guardando positivamente ad un’idea di costruzione della città per tipi misti. obiettivo generale del laboratorio è la riflessione sulla condizione della costruzione architettonica della città contemporanea. Venezia e l’area di progetto ex italgas sono viste come occasione contingente di messa a punto di ipotesi teoriche del progetto urbano d’architettura e riflessioni critiche sulle modalità di costruzione della città in atto. l’esplorazione delle diverse possibili risposte a tale questione, attraverso il confronto delle idee emergenti dal lavoro degli studenti e insieme all’avvio di un processo di conoscenza dei fatti urbani stabili che concorrono alla definizione delle forme, sarà la guida del lavoro progettuale durante tutta la durata del workshop. il progetto è inteso come la risposta necessaria ai problemi architettonici, tecnici prima ancora che semantici, imposti dall’area studio e dal suo confronto con la tradizione dell’architettura. il laboratorio è pensato come l’occasione di affinamento, da parte dello studente, di una propria idea di architettura, attraverso il lavoro intensivo sul progetto e la sua continua messa in discussione critica attraverso i contributi del ciclo di conferenze previsto dall’organizzazione generale del workshop, le revisioni degli elaborati e la sollecitazione del dibattito collettivo. obiettivo specifico del laboratorio è la definizione dei principi logici sottesi alla formulazione del progetto in tutte le sue parti e la loro messa a punto attraverso adeguate soluzioni di rappresentazione. il disegno è inteso pertanto come strumento fondamentale di assicurazione della trasmissibilità dei principi teorici elaborati in fase progettuale e trova nell’allestimento della mostra finale l’occasione di definitiva messa in discussione della loro validità. l’organizzazione del lavoro è articolata in tre fasi fondamentali. l’obiettivo della prima settimana è l’orientamento degli studenti all’interno di una generale ipotesi teorica proposta dai docenti e l’esplorazione dei problemi architettonici specifici presentati dall’area di progetto scelta. il dibattito è strumento indispensabile di tale fase del lavoro, ma particolare attenzione è conferita al disegno come privilegiato mezzo di comunicazione delle idee. la visita dell’area avviene solo in un secondo momento e coincide con la prima occasione di affinamento dell’ipotesi insediativa formulata attraverso il suo scontro con la realtà. al progetto è affidata la capacità di decidere del destino degli involucri architettonici esistenti — alcuni in progredito stato di deterioramento — sulla base di ragionamenti compositivi in merito alla possibilità di ricomprendere i gasometri e i grandi padiglioni industriali all’interno di un disegno urbano di cui diventino segni indispensabili alla comprensione di un’idea di città. la seconda settimana è dedicata alla messa a punto delle questioni specifiche del progetto: la scelta tipologico-distributiva, il disegno degli alzati e la messa a punto dell’organizzazione in pianta alla scala adeguata. Questo secondo momento è condotto attraverso un ragionamento analitico sulle ragioni del progetto che trova nella tradizione italiana di studi tipo-morfologici sulla città un indispensabile strumento di confronto. la terza settima è dedicata essenzialmente alle scelte di rappresentazione e alla messa a punto del materiale che confluirà nella mostra finale nonché, attraverso tale lavoro, ad una fase di sintesi delle idee e delle contraddizioni emerse durante l’esperienza progettuale.



elenco espositori


a

ABITAT SISTEMI INFORMATICI TERRITORIALI S.R.L. via Roma 5 36026 Pojana Maggiore VI

AGENDA 21 CONSULTING SRL

tel 0444 794127 fax 0444794127

tel 0498079570 fax 0498088398

gis@abitat.it www.abitat.it

info@agenda21.it www.agenda21.it

via Palladio 3 35035 Mestrino PD

202

226

AGENZIA REGIONALE VENETO INNOVAZIONE SPA

A.R.A.V.

ARCHITETTO GIAN RENATO PIOLO

via Torino 105 30172 Mestre VE

c/o ATER Vr, piazza Pozza 1/c 37123 Verona

Largo Castaldi 2 32032 Feltre BL

tel 0418685301 fax 0415322133

tel 0458062491 fax 0458062433

tel 0439840876 fax 04392149

info@venetoinnovazione.it www.venetoinnovazione.it

info@ater.vr.it www.ater.vr.it

gianrenato@piolo.it www.gianrenatopiolo.com

176

264

204


AUTORITA’ DI BACINO DEL FIUME ADIGE

via delle Industrie 19/d 30175 Marghera VE

AUTORITA’ DI BACINO DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE Dorsoduro 3593 30123 Venezia

tel 03761671111 fax 0376245222

tel 041714444 fax 041714313

tel 0461236000 fax 0461233604

info@motorcityvr.com www.autodromodelveneto.it

segreteria@adbve.it www.adbve.it

authority@bacino-adige.it www.bacino-adige.it

AUTODROMO DEL VENETO

218

piazza Vittoria 5 38122 Trento

31

31

AUTOSTRADA BS-VR-VI-PD SPA

AUTOSTRADA NOGARA MARE ADRIATICO SCPA

AZIENDA GARDESANA SERVIZI S.P.A.

via F. Gioia 71 37135 Verona

via Flavio Gioia 71 37135 Verona

via Monte Baldo 17 37019 Peschiera del Garda VR

tel 0458272222 fax 0458200051

tel 0459695873 fax 0458272317

tel 0456445211 fax 0456445299

autobspd@autobspd.it

info@nogaramare.it

ags@ags.vr.it www.ags.vr.it

162

164

228


AZIENDA ULSS 1 BELLUNO

AZIENDA ULSS 2 FELTRE

AZIENDA ULSS 3 BASSANO DEL GRAPPA

via Feltre 57 30200 Belluno

via Bagnols sur Cèze 3 32032 Feltre BL

via dei Lotti 40 36061 Bassano del Grappa VI

tel 0437516111

tel 04398831

tel 0424888111 fax 0424885223

www.ulss.belluno.it

www.ulssfeltre.veneto.it

protocolloaziendasanitaria. ulss3.vi@pecveneto.it

AZIENDA ULSS 4 ALTO VICENTINO

AZIENDA ULSS 5 OVEST VICENTINA

AZIENDA ULSS 6 VICENZA

via Rasa 9 36016 Thiene VI

via Trento 4 36071 Arzignano VI

viale Ridolfi 37 36100 Vicenza

tel 0445389111 fax 0445370457

tel 0444459791 fax 0444459794

tel 0444753111 fax 0444753283

giancarlo.nardi@ulss4.veneto.it

ulss5-vi@legaldoc.it

protocollo.centrale.ulssvicenza@ pecveneto.it

252

254

258


AZIENDA ULSS 7 PIEVE DI SOLIGO

AZIENDA ULSS 8 ASOLO

AZIENDA ULSS 9 TREVISO

via Lubin 16 31053 Pieve di Soligo TV

via Forestuzzo 41 31011 Asolo TV

via Borgo Cavalli 42 31100 Treviso

tel 0438663521 fax 0438663525

tel 0423732080 fax 0423731810

tel 0422322541 fax 0422322650

valter.celega@ulss7.it

gabriele.brotto@ulssasolo.ven.it

segufftecnico@ulss.tv.it

AZIENDA ULSS 10 VENETO ORIENTALE

AZIENDA ULSS 12 VENEZIANA

AZIENDA ULSS 13 MIRANO

piazza De Gasperi 5 30027 San Dona’ Di Piave VE

via Don Federico Tosatto 147 30174 Mestre VE

via E. degli Scrovegni 14 35131 Padova

tel 0421228010

tel 0412607111 fax 0412608945

tel 0498216511 fax 0498214193

protocollo.ulss10@pecveneto.it

azienda.sanitaria@ulss12.ve.it

www.ulss16.padova.it

242


AZIENDA ULSS 14 CHIOGGIA

AZIENDA ULSS 15 ALTA PADOVANA

AZIENDA ULSS 18 ROVIGO

strada Madonna Marina 500 30015 Chioggia VE

via Casa di Ricovero 40 35016 Cittadella PD

viale Tre Martiri 89 45100 Rovigo

tel 0415534111

tel0499324243 fax 0499324233

tel 0425393913 fax 0425393953

asl14@pecveneto.it

direzione_generale@ulss15.pd.it

ufftec.cs@azisanrovigo.it

240 REGIONE VENETO

ULSS 20 VERONA

AZIENDA ULSS 19 DI ADRIA

AZIENDA ULSS 20 VERONA

AZIENDA ULSS 21 DI LEGNAGO

piazza degli Etruschi 9 45011 Adria RO

via Valverde 42 37122 Verona

via Gianella 1 37045 Legnago VR

tel 0426940513 fax 0426940481

tel 0458075511 fax 0458075640

tel 0442622533 fax 0442622684

f.miliani@ulss19adria.veneto.it

dip.tecnico@ulss20.verona.it

protocollo.generale@aulsslegnago.it

244

246

www.aulsslegnago.it 248


IERA UNIVERSITARIA INTEGRATA VERONA AZIENDA ULSS 22 BUSSOLENGO

AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA INTEGRATA VERONA p.le Stefani 1 37126 Verona

via C. A. Dalla Chiesa 37012 Bossolengo VR

c

AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSI VERONA

tel 0456712300

tel 0458121111 fax 045916735

www.ulss22.ven.it

www.ospedaleuniverona.it 250

CAMERA DI COMMERCIO I.A.A. VERONA

CAREL INDUSTRIES S.R.L.

corso Porta Nuova 96 37122 Verona

via dell’industria 11 35020 Z.I. Brugine PD

COMMISSARIO DELEGATO EMERGENZA TRAFFICO E MOBILITA’ PROV. TV-VI via Baseggio 5 30174 Mestre VE

tel 045 8085011 fax 045 594648

tel 0499716611 fax 049 9716600

tel 0412907773 fax 0412907774

cciaa.verona@vr.legalmail.camcom.it

carel@carel.com www.carel.com

e.malengo@commissariopedemontana.it www.commissariopedemontana.it

www.vr.camcom.it 110

260

104


COMUNE DI BELLUNO

COMUNE DI CASTEGNERO

COMUNE DI FARRA D’ALPAGO

piazza Duomo 1 32100 Belluno

via Ponte 64 36020 Castegnero VI

via Matteotti 2/c 32016 Farra d’Alpago BL

tel 0437913109 fax 0437913240

tel 0444639013 fax 0444730050

tel 0437430328 fax 0437430329

gcasagrande@comune.belluno.it

segreteria@comune.castegnero.vi.it www.comune.castegnero.vi.it

tecnico.farra@alpago.bl.it

122

140

150

COMUNE DI JESOLO

COMUNE DI LONGARE

COMUNE DI MIRA

via Sant’Antonio 11 30016 Jesolo VE

via G. Marconi 26 36023 Longare VI

piazza IX Martiri 3 30034 Mira VE

tel 0421359111 fax 0421359360

tel 0444555012 fax 0444953441

tel 0415628211 fax 041422023

comunicazione@comune.jesolo.ve.it

longare.vi@cert.ip-veneto.net www.comune.longare.vi.it

info@comune.mira.ve.it

152

150

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COMUNE DI MONTEGALDELLA via Roma 9 36040 Montegaldella VI tel 0444636012 montegaldella.vi@cert.ip-veneto.net www.comune.montegaldella.vi.it

COMUNE DI NANTO

COMUNE DI ROSOLINA

via Mercato 43 36024 Nanto VI

viale Marconi 24 45010 Rosolina RO

tel 0444639033 fax 0444639065

tel 0426340201 fax 0426664285

nanto.vi@cert.ip-veneto.net

turismo@comune.rosolina.ro.it

150

144

150

COMUNE DI VERONA

CONCESSIONI AUTOSTRADALI VENETE - CAV S.P.A.

CONFINDUSTRIA PADOVA

Piazza Brà 1 37121 Verona

via Bottenico 64/a 30175 Marghera VE

via E.P. Masini 2 35131 Padova

tel 0458077535 fax 0458077511

tel 0415497612 fax 041935181

tel 0498227258 fax 0498227168

mauro_grison@comune.verona.it

direzione.generale@cavspa.it www.cavspa.it

urbanistica@confindustria.pd.it www.confindustria.pd.it

146

166

108


CONSORZIO DI BACINO VERONA DUE DEL QUADRILATERO via A. Mantegna 30/b 37012 Bussolengo VR

CONSORZIO STABILE PELAGUS SCARL

CONSORZIO VENEZIA NUOVA

via Salamonio 3 30175 Marghera VE

Palazzo Morosini San Marco 2803 30124 Venezia

tel 0456861510 fax 0456860851

tel 041930220

tel 0415293511 fax 0415289252

segreteria@consorziovr2.it

info@consorziopelagus.it

segreteria.generale@ consorziovenezianuova.com

190

CO.RI.LA. - CONSORZIO GESTIONE RICERCHE SULLA LAGUNA DI VENEZIA S. Marco 2847 30124 Venezia

e

196

182

ENTE PARCO REGIONALE VENETO DELTA DEL PO via Marconi 6 45012 Ariano del Polesine RO

tel 0418408511 fax 0418408512

tel 0426372202 fax 0426373035

direzione@corila.it www.corila.it

info@parcodeltapo.org www.parcodeltapo.org


f

ESU DI VERONA

FEDERAZIONE REGIONALE COLDIRETTI VENETO

via dell’Artigliere 9 37129 Verona

via Torino 180 30173 Mestre VE

tel 0458052811 fax 0458052840

tel 0415455211

segreteria@esu.vr.it

veneto@coldiretti.it

FEDERAZIONE REGIONALE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI DEL VENETO piazza Salvemini 2 35131 Padova

FONDAZIONE MAZZOTTI

FUNIVIA MALCESINE-MONTE BALDO

via Angelo Marchesan 11/a 31100 Treviso

via Navene Vecchia 12 37018 Malcesine VR

tel 0498760374 fax 0498761468

tel 0422346066 fax 0422325372

tel 0457400206 fax 0457401885

ordine@pd.ordineingegneri.it

info@fondazionemazzotti.org

info@funiviedelbaldo.it; atfverona@funiviedelbaldo.it

118

116

170


g

GRUPPO DI AZIONE LOCALE “BALDO-LESSINIA”

GRUPPO DI AZIONE LOCALE DELLA PIANURA VERONESE

piazza Borgo 52 37021 Bosco Chiesanuova VR

via Libertà 57 37053 Cerea VR

tel 0456780048 fax 0456782479

tel 04421791878 fax 04421791878

info@baldolessinia.it www.baldolessinia.it

segreteria@galpianuraveronese.it www.galpianuraveronese.it 236

234

G.R.A. DI PADOVA S.P.A.

i

IMPRESA PASQUAL ZEMIRO SRL

via Bottenigo 64/a 30175 Marghera VE

via Seriola Veneta Sinistra 64 30034 Malcontenta di Mira VE

tel 0459695873 fax 0458272317

tel 0415470017 fax 0415470252

mfaustini@ confederazioneautostrade.it

info@pasqualzemirosrl.it www.pasqualzemirosrl.it


INTERPORTO PADOVA SPA

IRVV ISTITUTO REGIONALE PER LE VILLE VENETE

ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO - IRCSS

via Galleria Spagna 35 35127 Padova

Calle Lunga San Barnaba 2691 30123 Venezia

via Gattamelata 64 35128 Padova

tel 0497621811 fax 0498700460

tel 0415235606 fax 0415225219

tel 0498215559 fax 0498215791

info@interportopd.it

segreteria@irvv.net

ufficio.protocollo@ioveneto.it

172

k

114

KLEEKOO SRL via De’ Zuliani 2 31100 Treviso tel 0422493050 fax 0422497225 web@klekoo.com www.klekoo.com 230

m


MAGISTRATO ALLE ACQUE DI VENEZIA

MARCO POLO SYSTEM G.E.I.E.

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI - DIR. REGIONALE BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI

San Polo, Palazzo X Savi 19 30124 Venezia

San Marco 2662 30124 Venezia

Cannaregio - Calle del Duca 4314 30121 Venezia

tel 0415293594 fax 0415205119

tel 0412501718 fax 0412501720

tel 0413420101 fax 0413420122

info@magisacque.it www.magisacque.it

info@marcopolosystem.it www.marcopolosystem.it

dr-ven@beniculturali.it

182

o

MOSOLE SPA via Molinetto 47 31030 Saletto di Breda Di Piave TV

94

232

OPERA PUBBLICA

tel 0422689624 fax 0422686116

Studio PPS Architetti Associati via Napoleone I 8 37138 Verona tel 0458101239 fax 045577166

info@mosole.it

info@studiopps.it 214

200


ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI PADOVA

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI BELLUNO

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI TREVISO

piazza Salvemini 2 35121 Padova

piazza Martiri 2 32100 Belluno

prato della Fiera 21 31100 Treviso

tel 0498760374 fax 0498761468

tel 0437950349 fax 0437950438

tel 0422583665 fax 042256730

ordine@pd.ordineingegneri.it

segreteria@ordineingegneri.bl.it www.ordineingegneri.bl.it

segreteria@ingegneritreviso.it www.ingegneritreviso.it

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VICENZA

Santa Croce 493 30135 Venezia tel 0415289114 fax 0415228902

stradella S. Corona 3 - Contrà S. Stefano 15 36100 Vicenza tel 0444322947 fax 0444322947

ORDINE PROFESSIONALE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROVIGO via L. Baruchello 6/6 45100 Rovigo

ordine@ordineingegneri.ve.it www.ordineingegneri.ve.it

segreteria@ordine.ingegneri.vi.it www.ordine.ingegneri.vi.it

118

tel 042521159 fax 042529400 segreteria@ordineingegnerirovigo.it www.ordineingegnerirovigo.it


p

PARCO PRODUTTIVO DEL FIUMICELLO SPA

PATCHWORK studiArchitettura

via Piemonte 1 35044 Montagnana PD

via Gattamelata 130 35128 Padova

tel 042981094 fax 042981094

tel 049600900 fax 0498591600

info@parcofiumicello.it www.parcofiumicello.it

lavori@patchworkstudio.it www.patchworkstudio.it 174

Project co-funding from the EU in the framework of the South East Europe Transnational Cooperation Programme

POLYINVEST

PRIMA VERA SPA

PROTECO ENGINEERING SRL

Regione del Veneto via C. Baseggio 5 30170 Mestre VE tel 0412794449 fax 0412794451

Via Giovanni da Udine 15 20156 Milano

via Cesare Battisti 39 30027 San DonĂ di Piave VE

tel 0287387755 fax 0287387760

tel 042154589 fax 042154532

coordinamento.commissioni@ regione.veneto.it

posta@prima-vera.com www.prima-vera.com

proteco@proteco.cc

www.polyinvest.it

35

256

208


PROVINCIA DI BELLUNO

PROVINCIA DI PADOVA

PROVINCIA DI ROVIGO

via Sant’Andrea 5 32100 Belluno

piazza Antenore 3 35121 Padova

viale Ricchieri Detto “Celio” 10 45100 Rovigo

tel 0437959111 fax 0437941222

tel 0498201786 fax 0498201716

tel 0425386879 fax 0425386850

www.provincia.belluno.it

urbanistica@provincia.padova.it www.provincia.padova.it

area.territorio@provincia.rovigo.it www.provincia.rovigo.it

128

122

130

PROVINCIA DI VENEZIA Servizio Pianificazione Territoriale via Forte Marghera 191 30173 Mestre VE

PROVINCIA DI VERONA

PROVINCIA DI VICENZA

via Santa Maria Antica 1 35121 Verona

Contra’ Gazzolle 1 36100 Vicenza

tel 0412501974 fax 0412501990

tel 0459288285 fax 0459288358

tel 0444908262 fax 0444908490

territorio.urbanistica@provincia.venezia.it

provincia.verona@provincia.vr.it www.portale.provincia.vr.it

info@provincia.vicenza.it www.provincia.vicenza.it

www.pianificazione.provincia.venezia.it

132

136

138


r

REGIONE DEL VENETO Direzione Edilizia Ospedaliera e a Finalita’ Collettive Santa Croce 515 30135 Venezia

REGIONE DEL VENETO Direzione Urbanistica e Paesaggio Calle Priuli 99 30121 Venezia

tel 0412792315 fax 0412792132

tel 0412792334 fax 0412792383

edilcollettiva@regione.veneto.it www.regione.veneto.it

urbanistica.paesaggio@regione.veneto.it www.regione.veneto.it 78

76

REGIONE DEL VENETO U.P. Coordinamento Commissioni VAS-VINCA-NUVV Via C. Baseggio 5

30170 Mestre VE tel 0412794447 fax 0412794451 coordinamento.commissioni@ regione.veneto.it www.regione.veneto.it 80

REGIONE DEL VENETO Segreteria Regionale per le Infrastrutture Via C. Baseggio 5 30170 Mestre VE

REGIONE DEL VENETO U.P. Foreste e Parchi

tel 0412794667 fax 0412794670

tel 0412795467 fax 0412795461

segr.inframob@regione.veneto.it

foreste.parchi@regione.veneto.it www.regione.veneto.it

via Torino 110 30172 Mestre VE

www.regione.veneto.it 48

86


REGIONE LOMBARDIA Sede Territoriale di Mantova

s

SIFA SOC.CONS.P.A.

corso Vittorio Emanuele II 57 46100 Mantova

via Torino 151/c 30172 Mestre VE

tel 03762321 fax 0376220867

tel 0415321493 fax 0415322233

sedeterritorialemn@regione. lombardia.it

info@sifa-pif.it

66

SISTEMI TERRITORIALI S.P.A.

SOLON SPA

STUDIO PPS ASSOCIATI

piazza Zanellato 5 35131 Padova

via dell’Industria e dell’Artigianato 2 35010 Carmignano di Brenta PD

via Napoleone I 8 37138 Verona

tel 049774999 fax 049774399

tel 0499458268 fax 0499458299

tel 0458101239 fax 045577166

parazzi@sistemiterritorialispa.it

info.it@solon.com www.solon.com

info@studiopps.it

160

178

ARCHITETTI

200


SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA SRL

t

TERNA SPA

via Invorio 24/a 10146 Torino

viale E. Galbani 70 00156 Roma

tel 0117176265 fax 0117176397

tel 0683138111 fax 0683138372

segreteria.sede@pec.spveneta.it

adel.motawi@terna.it marco.pisciottani@terna.it

u

158

104

UNICREDIT S.P.A.

UNIONE VENETA BONIFICHE

via Garibaldi 1 37121 Verona

Cannaregio 122 30121 Venezia tel 041716533 fax 0415242143 segreteria@bonifica-uvb.it www.bonifica-uvb.it 224

190


v

UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA

VENETO PROGETTI S.C.

Santa Croce 191 30135 Venezia

via Treviso 18 31020 San Vendemiano TV

tel 0412571819 fax 0412571738

tel 0438412433 fax 0438429000

comesta@iuav.it www.iuav.it

venetoprogetti@venetoprogetti.com

112

142

VENETO STRADE S.P.A.

VERONAFIERE

VERONA PORTA SUD SPA

via Baseggio 5 30174 Mestre VE

viale del Lavoro 8 37135 Verona

via Locatelli 20 37122 Verona

tel 0412907711 fax 0412907903

tel 0458298111 fax 0458298288

tel 0458002907 fax 045594336

segreteria@ve.venetostrade.it www.venetostrade.it

info@veronafiere.it www.veronafiere.it

dallevedove@studiosonato.it

156

216


z

ZARA METALMECCANICA SRL

ZOLLET INGEGNERIA S.R.L.

via dell’Industria 1/a 30031 Dolo VE

via Stazione 40 32035 Santa Giustina BL

tel 041410232 fax 041646166

tel 0437858549 fax 0437857040

info@zarametalmeccanica.it

grazia.zollet@zollet.it www.zollet.com 212

10x3 Design Direction via Montello 80-82 31044 Montebelluna TV tel 0423615645 fax 0423607083 sfontana@10x3.com www.10x3.com




programma eventi


17 novembre 2011 10.00 - 12.30 AUDITORIUM VERDI Inaugurazione Rassegna. Invita il Vice Presidente e Assessore al Territorio, Cultura, Affari Generali Regione del Veneto Marino Zorzato, partecipa l’architetto paesaggista Joao Ferreira Nunes con un intervento dal titolo “Etica e Cosmetica” 12.00 - 14.00

SALA RESPIGHI

12.15 - 15.00 SALA SCARPA 13.30 - 14.30 SALA PICCINATO 12.30 CORNER STAMPA 13.00 CORNER STAMPA 14.00 - 18.00 SALA RESPIGHI 14.30 - 16.30 SALA PICCINATO 15.00 - 17.00 SALA SALIERI 15.00 - 18.00 SALA VIVALDI 15.00 - 18.00 SALA SCARPA 15.00 - 15.30 SALA MOZART 16.00 - 18.00 SALA MOZART 14.00 CORNER STAMPA 16.00 CORNER STAMPA

Idrogeno in Veneto, tra stato dell’arte e prospettive future, a cura di Veneto Innovazione Manutenzione del territorio = prevenzione – le cifre sull’attivita’ dei consorzi di bonifica, a cura di Unione Veneta Bonifiche Il paesaggio come bene pubblico, a cura dell’Università IUAV di Venezia Presentazione dell’evento di sottoscrizione dell’avvio di collaborazione sulla pianificazione territoriale coordinata tra la Regione del Veneto e la Regione Lombardia per le “Terre a cavaliere del Mincio e del Garda”, incontro con la stampa con la presenza degli Assessori Carlo Maccari e Daniele Bellotti e dell’Assessore e Vicepresidente Marino Zorzato e la partecipazione del Presidente Seconda Commissione Consigliare Regione del Veneto, Andrea Bassi, e de Presidente Provincia di Verona, Giovanni Miozzi Presentazione del Documento “Verso la Carta Berica 2012”, a cura dei Comuni di Longare, Nanto, Castegnero e Montegaldella con la presenza del Vicepresidente Regione Veneto Il piano paesaggistico regionale: evoluzione e orientamenti, a cura della Regione Veneto, Segreteria per le Infrastrutture - Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Abitare al femminile, a cura della Commissione Pari Opportunità Regione del Veneto e Istituto Nazionale Urbanistica Housing e qualità dell’abitare. I processi di trasformazione sociale, economica e urbana durante la crisi e l’evoluzione della domanda abitativa, a cura di Ance Veneto Verso il nuovo piano energetico regionale, a cura della Regione Veneto, Assessorato ai Lavori Pubblici, Energia - U.P. Energia “Esercizi di paesaggio”:studi e sperimentazioni - “L’Osservatorio Regionale per il Paesaggio”: 10 punti per il manifesto, a cura della Regione Veneto - Direzione Urbanistica e Paesaggio Abitat Sit nella Pubblica Amministrazione, l’esperienza del Comune di Cornedo Vicentino I sistemi fortificati del Veneto nella pianificazione paesaggistica, a cura di Marco Polo System Le autostrade della bicicletta-opportunità per i nostri territori, a cura della Provincia di Verona - Settore Pianificazione Territoriale - Assessore Samuele Campedelli Cityporto Padova: la mobilità sostenibile delle merci nelle aree urbane, a cura di Interporto Padova Spa


18 novembre 2011 10.00 - 17.00 SALA VIVALDI 10.00 - 13.00 SALA RESPIGHI 10.00 - 13.00 SALA MOZART 10.00 - 13.00 SALA SALIERI 10.00 - 12.00 SALA PICCINATO 10.30 - 12.30 SALA SCARPA 12.30 - 13.00 SALA PICCINATO 10.15 CORNER STAMPA 11.30 CORNER STAMPA 13.00 CORNER STAMPA 14.00 - 17.30 SALA RESPIGHI 14.00 - 17.30 SALA MOZART 14.00 - 17.30 SALA SALIERI 14.30 - 16.00 SALA PICCINATO 14.30 - 15.30 SALA SCARPA 15.40 - 18.00 SALA SCARPA 14.00 CORNER STAMPA

Pianificazione e valutazione ambientale: forme, esiti e prospettive di integrazione per il governo del territorio le esperienze nel Veneto, convegno a cura della Regione Veneto - U.P. Coordinamento Commissioni (VAS -Vinca - NUVV) Le infrastrutture energetiche in Veneto: coniugare sviluppo e paesaggio, a cura di Terna S.p.A. La città bella e vivibile, a cura della Regione Veneto, Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica e di Confcommercio Veneto Dalla emergenza idrogeologica del novembre 2010 alla gestione dell’ordinario, convegno a cura dell’Autorità di bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico - Autorità di bacino dell’ Adige e della Regione Veneto Valorizzazione del patrimonio pubblico e sviluppo locale - la sperimentazione nell’ambito del progetto comunitario Polyinvest, a cura della Regione del Veneto - U.P. Coordinamento Commissioni (VAS - VINCA - NUVV) L’informazione territoriale: regole e strumenti, workshop a cura della Regione Veneto U.P. SIT e Cartografia Il WebGIS applicato al monitoraggio ambientale ed urbanistico. La Provincia di Venezia, un esempio di interscambio dati tra Comuni e Provincia, a cura di Abitat Sit Transizione energetica attraverso un approccio sistemico: il progetto Ensure, a cura di Agenda 21 Consulting Territorio e Sviluppo Sostenibile Presentazione del concorso fotografico Il paesaggio veneto: luoghi, persone, prospettive, a cura della Regione Veneto - Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica, in collaborazione con Klekoo.com internet&comunicazione e 10x3.com design direction Nuovo collettore Malcesine - Torri del Benaco: Un progetto di ingegneria ambientale e idraulica integrata; uno degli interventi previsti da AGS per la riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui e la salvaguardia del bacino del lago di Garda VERONA: città – paesaggio, le declinazioni di un connubio unico nel nuovo Piano degli Interventi, a cura del Comune di Verona - Pianificazione Territoriale La pianificazione urbanistica-energetica ed edifici ad energia quasi zero, a cura di Opera Pubblica Il valore del territorio: evoluzione dei metodi di stima, a cura dell’Ordine degli Agronomi e Forestali Progetto Interreg “Drava-Piave. Fiumi e Architetture” Presentazione del software per la promozione e il controllo di un’architettura sostenibile lungo i fiumi, a cura della Provincia di Belluno e della Società Informatica Territoriale BELLEZZA: la pianificazione del re(g)ale, a cura di Proteco Engineering Srl La scoperta del quadro conoscitivo – Cosa sta cambiando nella pianificazione urbanistica, a cura della Regione Veneto - Direzione Urbanistica e Paesaggio Delta Po: i paesaggi dell’anima, un progetto per conoscere e valorizzare, a cura dei Comuni del Delta del Po e dell’Ente Parco, con la collaborazione di TEA Engineering Padova



indice



territorio e paesaggio: una vetrina per conoscere e valorizzare

9

geo-oikos, luoghi persone prospettive: osservatorio d’eccellenza per progetti, strategie, azioni

11

geo-oikos: a veronafiere viene presentato il veneto del futuro

13

geo-oikos 2011: il paesaggio come valore aggiunto

15

convegni

etica, non cosm-etica

21

il piano paesaggistico regionale

25

autostrade della bicicletta

27

dalla emergenza idrogeologica del novembre 2010 alla gestione dell’ordinario

31

progetto polyinvest

35

bellezza

39

osservatorio regionale per il paesaggio

43

dalla lectio magistralis di Joao Ferreira Nunes a cura della Regione del Veneto - Segreteria Regionale per le Infrastrutture Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica a cura della Provincia di Verona - Settore Pianificazione Territoriale Assessore Samuele Campedelli

a cura dell’Autorità di bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico, Autorità di bacino del fiume Adige e Regione del Veneto a cura della Regione del Veneto - U.P. Coordinamento Commissioni (VAS-VINCA-NUVV) a cura di Proteco Engineering Srl a cura della Regione del Veneto - Direzione Urbanistica e Paesaggio

regione del veneto

piano territoriale regionale di coordinamento Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

48


piano territoriale regionale di coordinamento

50

ricognizione dei beni paesaggisitci

52

ppra - arco costiero adriatico dal po al piave

54

un progetto multimediale

58

concorso fotografico

60

premio piccinato

62

disegno pianificatorio territoriale regionale

64

regione veneto - regione lombardia

66

urbanistica e pianificazione nel veneto 1972-1992

68

Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto Regione del Veneto Regione Lombardia

Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto


architettura del novecento nel veneto

70

le 24 ville di andrea palladio

72

il tesina

74

il risparmio energetico negli ospedali del veneto

76

architettura ed energia

78

pianificazione e valutazione ambientale

80

marketing territoriale e sviluppo locale europea polyinvest

82

tutela aree protette

86

green tour

88

Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

Direzione Edilizia Ospedaliera e a Finalità Collettive Segreteria Regionale per la Sanità Regione del Veneto Direzione Urbanistica e Paesaggio Segreteria Regionale per le Infrastrutture Regione del Veneto

Unità di Progetto Coordinamento commissioni VAS VINCA Regione del Veneto Unità di Progetto Coordinamento commissioni VAS VINCA Regione del Veneto Poyinvest Unità di Progetto Foreste e Parchi Segreteria Regionale per il Bilancio Regione del Veneto Unità di Progetto Foreste e Parchi Segreteria Regionale per il Bilancio Regione del Veneto


i piani di gestione delle zone di protezione speciale

90

p.o.r. c.r.o. 2007-2013 parco regionale della lessinia

92

www.veneto.beniculturali.it

94

il web gis della soprintendenza

96

paesaggi della memoria

98

paesaggi della memoria

100

Unità di Progetto Foreste e Parchi Segreteria Regionale per il Bilancio Regione del Veneto Unità di Progetto Foreste e Parchi Segreteria Regionale per il Bilancio Regione del Veneto

Direzione Regionale Per I Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto Regione del Veneto MiBAC Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna Regione del Veneto MiBAC Ministero per i Beni Culturali e Ambientali

Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Verona, Rovigo e Vicenza Regione del Veneto MiBAC Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Verona, Rovigo e Vicenza Regione del Veneto MiBAC Ministero per i Beni Culturali e Ambientali

istituzioni e cultura

superstrada pedemontana veneta

104

territorio per azioni

108

camera di commercio di verona

110

iuav per il paesaggio

112

Commissario Delegato per l’emergenza traffico e mobilità province di Treviso e Vicenza Regione Veneto Confindustria Padova

Camera di Commercio di Verona Università Iuav di Venezia


istituto regionale per le ville venete

114

la fondazione mazzotti

116

obiettivo sicurezza

118

IRVV Istituto Regionale per le Ville Venete Fondazione Mazzotti

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Padova

enti territoriali

progetto drava piave

122

progetto drava piave

124

piani urbanistici attuativi

126

percorsi rurali

128

atlante dei vincoli paesaggistici e ambientali

130

investire sul paesaggio

132

pista ciclabile dell’adige-sole

136

i contesti figurativi nel ptcp

138

pati dell’alpago

140

parco urbano forte poerio

142

parco della moceniga

144

Provincia di Belluno Comune di Belluno Provincia di Belluno Comune di Belluno Provincia di Belluno Comune di Belluno Provincia di Padova Provincia di Rovigo

Provincia di Venezia Provincia di Verona

Provincia di Vicenza Comuni dell’Alpago

Comune di Mira Veneto Progetti s.c.

Comune di Rosolina - Amministrazione Comunale Azienda Agricola F.lli Ferro Leonardo e Ferdinando s.s. di Rosolina (RO)


il piano degli interventi

146

verso la carta berica

150

jesolo the city beach

152

Comune di Verona Assessorato all’Urbanistica Coordinamento Pianificazione territoriale Coordinamento Progettazione urbanistica Qualità Comune di Castegnero Comune di Longare Comune di Montegaldella Comune di Nanto

Comune di Jesolo Consorzio di Promozione e Sviluppo Turistico Jesolo the city beach

infrastrutture logistica energia il piano di segnaletica turistica

156

terna e i territori

158

idrovie venete

160

autostrada valdastico a31 nord

162

autostrada “nogaramare”

164

il passante verde

166

superstrada pedemontana veneta

168

cinquant’anni al servizio della natura e del turismo

170

logistica sostenibile e intermodalità a servizio del territorio

172

una nuova area produttiva

174

Veneto Strade Spa Terna Spa

Sistemi Territoriali Spa Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova Spa Autostrada Nogara Mare Adriatico SCPA Concessioni Autostradale Venete - CAV Spa Superstrada Pedemontana Veneta Srl Funivia Malcesine-Monte Baldo Interporto Padova Spa

Parco Produttivo del Fiumicello Spa


idrogeno e mobilità

176

interporto di padova

178

Agenzia Regionale Veneto Innovazione Spa Solon Spa

acqua: innovazione e ricerca il mose e l’arsenale

182

alluvione del 2010

186

amico

188

manutenzione=prevenzione

190

progetto integrato fusina

194

lavoro e salvaguardia

196

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Magistrato alle Acque di Venezia concessionario Consorzio Venezia Nuova

Distretto Idrografico delle Alpi Orientali (Autorità di bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico - Autorità di bacino del fiume Adige) Distretto Idrografico delle Alpi Orientali (Autorità di bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico - Autorità di bacino del fiume Adige) Unione Veneta Bonifiche Consorzio del Bacino Verona Due del Quadrilatero S.I.F.A. - Sistema Integrato Fusina Ambiente - Soc.Cons.P.A. Consorzio Stabile Pelagus S.c.a.r.l.

progetti speciali e professionisti opera pubblica e scuole verdi

200

platform pa

202

nuovo altanon

204

il paesaggio nella progettazione come paradigma fondativo del territorio

208

progetti per il paesaggio veneto

210

Studio PPS Architetti Associati

Abitat Sistemi Informativi Territoriali Srl Architetto Gian Renato Piolo

Proteco Engineering Srl Veneto Progetti S.C.


monitoraggio ambientale

212

centro sportivo le bandie

214

ex cartiere a verona sud

216

motorcity

218

Zollet Ingegneria Spa Gruppo Mosole

Verona Porta Sud Spa Gabbiani & Associati

Autodromo del Veneto

servizi e promozione unicredit e geo-oikos

224

progetto ensure

226

il nuovo collettore

228

ptrc, web e comunicazione

230

patrimonio delle architetture militari nel veneto

232

una risorsa importante per il territorio

234

dove l’uomo “coltiva” l’ambiente

236

Unicredit

Agenda 21 Consulting Srl Azienda Gardesana Servizi KLEKOO.com

Marco Polo System geie G.A.L. Baldo - Lessinia

G.A.L.della Pianura Veronese

sanità

alimentazione in isola

240

impianto di trigenerazione

242

azione per il risparmio energetico

244

prevenzione legionellosi

246

Azienda ULSS 15 Alta Padovana ULSS 7 Presidio Ospedaliero di Conegliano TV ULSS 19 Adria

ULSS 20 Verona


riqualifica centrale termica

248

telecontrollo

250

nuovo polo ospedaliero unico

252

azioni passive per il risparmio energetico

254

l’attività di prima vera

256

ospedale san bortolo di vicenza

258

impianti più efficienti grazie alla regolazione carel

260

ULSS 21 Ospedale di Legnago VR ULSS 22 Ospedale di Bussolengo VR ULSS 4 Alto Vicentino

ULSS 5 Ovest Vicentino Prima Vera Spa

ULSS 6 Vicenza Prima Vera Spa

Carel Industries Srl

edilizia abitativa

programma costruttivo di “social housing”

264

esperienze di gestione, progettazione e ricerca

266

programma eventi

293

Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Provincia di Vicenza Ater Venezia Università Iuav di Venezia



ringraziamenti

per la collaborazione e l’impegno prestati nell’organizzazione della manifestazione la Segreteria Regionale per l’Ambiente: Direzione Lavori Pubblici; Direzione Tutela Ambiente; Unità di Progetto Edilizia Abitativa; Unità di Progetto Energia; la Segreteria Regionale per la Cultura: Direzione Beni Culturali; la Segreteria Regionale per la Sanità: Direzione Edilizia Ospedaliera e a Finalità Collettive; la Segreteria Regionale per il Bilancio: Unità di Progetto Foreste e Parchi la Segreteria Regionale per le Infrastrutture: Direzione Progetto Venezia; Direzione Mobilità; Direzione Infrastrutture; Direzione Strade Autostrade e concessioni; Direzione Urbanistica e Paesaggio; Unità di Progetto Logistica; Unità di progetto Sistema Informativo Territoriale e Cartografia; Unità di progetto Coordinamento Commissioni VAS VINCA NUV.



Tutte le immagini sono state fornite dai diversi espositori che ne garantiscono la proprietà dei diritti d’autore. Tali diritti sono stati concessi per la realizzazione della pubblicazione.











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