Book finale_Grafica Editoriale

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GRAFICA EDITORIALE Accademia di Belle Arti di Catania A.A. 2013/2014 Professore: Marco Lo Curzio Studentessa: Valeria A. Sciacca Corso: Graphic Design - Comunicazione d’Impresa

Valeria A. Sciacca


REDESIGN COPERTINE Lo scopo di questo lavoro è quello di realizzare una serie di copertine per una collana di libri già esistente. Dopo la prima analisi di alcuni libri, si è scelto di lavorare sulla saga di Douglas Adams ossia “Guida galattica per autostoppisti”. Lo stile di quest’autore è piuttosto vivace e allegro, di conseguenza le copertine realizzate cercano di rispecchiare questo stile poco serioso e giocoso.

Valeria A. Sciacca


Informazioni Generali Autore: Douglas Adams Genere: Romanzo (1984) Sottogenere: Fantascienza umoristica Lingua originale: Inglese Serie: Guida galattica per gli autostoppisti (serie) è il quanto libro della ”trilogia in cinque parti”.

Geografia: Paletta, in altro al centro, appena accennata dalla linea che ne delimita il contorno. Su

A

Collana: Piccola Biblioteca Mondadori Dimensioni: 12,7 x 18,0 cm Brossura con alette, 210 pagine

tutta la superficie è presente l’illustrazione di un pesce dai colori molto accesi in contrasto con lo sfondo verde acqua. La figura del pesce riprende e da evidenza al titolo stesso del libro.

Gerarchie informative: Il carattere utilizzato per le informazioni presenti sulla copertina è Lucida Sans, un sans serif composto con allineamento centrale. L’autore è in netto risalto poiché realizzato in maiuscolo e in cima alla paletta, subito dopo segue la collana di appartenenza “piccola biblioteca mondadori” composta in OCR con accanto il marchio di riferimento, infine, in tondo e minuscolo è presente il titolo che chiude la parte testuale.

Analisi personale: Ciò che colpisce di più è la parte iconografica, la bocca del pesce dai colori fortemente contrastanti tra loro attira l’attenzione e spinge il potenziale lettore alla visione del libro che, in secondo luogo, legge l’autore ed il titolo. Si dà sicuramente molta importanza all’illustrazione perché in realtà è proprio la figura dei pesci la chiave che rivela la soluzione della storia. Anche nell’edizione nel 1984 viene illustrato il pesce, ma in maniera più didascalica, l’immagine è quasi un riassunto della storia in sè, infatti viene rappresentata la boccia dei pesci trovata dal protagonista che successivamente affronterà un ulteriore viaggio nello spazio per svelare il mistero celato nel libro precedente.

Geografia: in questa caso il testo è posto al centro della copertina ed insolitamente l’illustrazione si

Informazioni Generali

trova in un livello superiore rispetto al testo, notiamo questo dal fatto che la silhouette della rosa è posta sopra la linea di separazione tra l’autore e il titolo.

Autore: Mario Desiati Genere: Romanzo (2013) Sottogenere: Narrativa moderna e contemporanea Lingua originale: Italiano

Gerarchie informative: Il carattere utilizzato è un sans serif composto in minuscolo con allineamento centrale. Le informazioni testuali fornite al lettore sono quelle essenziali: autore, titolo e genere; La gerarchie informativa è in qualche modo dettata dalla dimensione delle parti, in ordine di grandezza troviamo: titolo, autore e genere. In ogni caso l’autore risulta ben visibile grazie alla linea di confine che lo separa dal titolo. Questo tipo di formattazione è simile in tutti i libri di questa collana, che presentano il marchio identificativo “in su la cima” posto alla destra della parte testuale, in fine in basso è specificata la casa editrice Mondadori.

Collana: SIS, Scrittori Italiani e Stranieri Dimensioni: 15,5 x 23,3 cm Brossura con alette, 204 pagine

Analisi personale: La storia narrata all’interno del libro ha come soggetto l’amore di un adolescente verso la propria insegnante, che a differenza del resto dei docenti, ha dei omportamenti similari a quelli degli studenti. Di conseguenza il protagonista si innamora di lei, ma come è facile intuire non è un amore semplice, si scoprirà essere poi ossessione e devozione. A mio parere l’intera composizione della copertina sintetizza l’amore di Veleno, il protagonista, (rosa nera e infuocata, che rappresenta un amore pieno di imperfezioni e distorto)verso Donatella, l’insegnate, candida di carnagione (sfondo bianco). Una citazione del libro esprime bene questo concetto: Proibitemi d’amarla e l’amerò per sempre.

Informazioni Generali

Geografia: è evidente l’interazione tra testo e immagine. Nello sfondo si estende l’illustrazione

Autore: Antonio Riboldi Genere: Religione e spiritualità (2013) Lingua originale: Italiano

Gerarchie informative: Il carattere utilizzato è un sans serif composto con allineamento centrale.

Collana: Varia Dimensioni:

15,5 x 23,3 cm Brossura con alette, 148 pagine

grafica che in qualche modo scandisce le varie parti testuali senza preò dividerle nettamente.

A

Stavolta la formattazione del testo è più variegata: l’autore, pur avendo una dimensione minore rispetto al titolo, è comunque messo in evidenza per due fattori che sono la posizione in alto e la composizione in maiuscolo; il titolo presenta tue formattazioni diverse, “Ascolta” e “Sera” sono composte in maiuscolo con una dimensione maggiore rispetto agli altri elementi testuali, in qualche modo per sottolineare il fatto che la trasmissione radiofonica va in onda la sera, “si fa” pur avendo una dimensione abbastanza grande è comunque messa in secondo piano rispetto al resto del titolo. Rispetto afli altri due libri, in questo caso, è presente un sottotitolo in corsivo riassuntivo del libro.

Analisi personale: Questo libro è una raccolta di pensieri e discorsi fatti dal vescovo Antonio

Valeria A. Sciacca

Riboldi durante la trasmissione radiofonica “Ascolta si fa sera” che ha con l’intento di far giungere ogni sera un breve pensiero agli ascoltatori e a coloro che sono alla ricerca costante della fede. L’illustrazione di sfondo, dai toni freddi, rende bene l’idea dell’atmosfera crepuscolare entro la quale si diffondono le onde della trasmissione il cui concetto è ripreso anche dall’antenna disegnata in fondo al libro. In generale la copertina presenta un equilibrio generale e sintetizza perfettamente l’argomento trattato in modo semplice ma efficace.


PROPOSTE E VARIANTI SVILUPPATE

A A COPERTINE REALIZZATE DOUGLAS ADAMS

DOUGLAS ADAMS Addio e grazie per tutto il pesce

“Tutti, nella vita, hanno qualche grande occasione. Se vi capita di perdervi quella che vi sta a cuore, tutte le altre cose nella vostra esistenza diventeranno sinistramente facili.”

Addio e grazie per tutto il pesce

COPERTINE ATTUALI

Lontano, nei dimenticati spazi non segnati sulle carte del limite estremo e poco à la page della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso alla distanza di circa centoquarantanove milioni di chilometri c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta verdazzurro le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive da credere ancora che gli orologi digitali siano una brillante invenzione. Questo pianeta ha – o aveva – un problema, e il problema era che la maggior parte dei suoi abitanti era quasi costantemente infelice. Per rimediare al guaio furono suggerite varie proposte...

A

DOUGLAS ADAMS

Subito dopo la ricerca effettuata precedentemente, si è deciso di proseguire con la progettazione di una serie di copertine per la trilogia di Douglas Adams “Guida Galattica per autostoppisti”. Le copertine attuali della saga giocano molto sull’illustrazione e l’impostazione del layout è quella tipica delle collana di appartenenza, ossia la piccola biblioteca mondadori.Tendendo conto di questi fattori, l’obiettivo prefissato in fase di progettazione è stato quello di realizzare un sistema grafico che permetta di identificare i libri dello stesso autore come una collana, creando così degli elementi che ne comunichino l’appartenenza ad un unico sistema editoriale. Sono state prese in considerazione diverse ipotesi: - Illustrazioni ad acquerello personali; - Ricostruzione dello spazio e le stelle attraverso illustrazioni grafiche; - Interazione tra forme e lettering in rapporto con la trama del libro; La prima ipotesi è stata scartata, poiché le illustrazioni ad acquerello, più poetiche che divertenti, non riescono a rendere bene l’idea della trama, nella quale emergono tematiche di fantascienza umoristica e surreale. Per quanto riguarda le altre due proposte, si è deciso di realizzarle entrambe. La copertina con le stelle e lo spazio, il concept progettuale è semplice, ricostruire attraverso l’unione dei punti presenti nello sfondo, delle figure che richiamino un oggetto importante della trama o del titolo come se fossero delle costellazioni, così da riprendere visivamente i viaggi nello spazio fatti dai protagonisti del racconto. Invece l’ultimo proposta gioca sempre sull’uso delle forme e del richiamo del titolo, ma in maniera diversa, in questo caso il testo interagisce attivamente con le forme diventando parte integrante del sistema, il lettering si trasforma in immagine.

DOUGLAS ADAMS Addio e grazie per tutto il pesce

Valeria A. Sciacca


DOUGLAS ADAMS

Douglas Noël Adams (Cambridge, 11 marzo 1952 – Santa Barbara, 11 maggio 2001) è stato uno scrittore di fantascienza, sceneggiatore e autore umoristico britannico. È ricordato in particolare per la serie di romanzi Guida galattica per gli autostoppisti, nata nel 1978 come radio commedia della BBC, prima di diventare una trilogia di cinque romanzi, che ha venduto più di 15 milioni di copie, oltre ad essere anche una serie televisiva, fumetto, gioco per computer e fino a diventare nel 2005 un film. Il contributo di Adams alla radio inglese è ricordato nella Radio Academy’s Hall of Fame.

Addio e grazie per tutto il pesce

“Tutti, nella vita, hanno qualche grande occasione. Se vi capita di perdervi quella che vi sta a cuore, tutte le altre cose nella vostra esistenza diventeranno sinistramente facili.”

DOUGLAS ADAMS Addio e grazie per tutto il pesce

“La vita, l’Universo e tutto quanto”, il terzo volume della saga Guida galattica per gli autostoppisti, si concludeva con il protagonista, Arthur Dent, in possesso del prezioso Messaggio Finale di Dio alle Sue Creature. Ma, avendolo sbadatamente dimenticato, Arthur ricorre a ogni espediente per cercare di ricordarselo. Tutto si rivela inutile: il Messaggio è proprio dimenticato. “Addio, e grazie per tutto il pesce”, quarto episodio dell’epopea, ci riserva la sorpresa di un’inaspettata ricomparsa. Infatti, dopo Otto anni di folle girovagare per lo spazio, Arthur e i suoi compagni tornano sulla Terra, decisi a trovare, oltre al messaggio divino, la risposta a due altri quesiti di primaria importanza...

Dimensioni: 475x200 mm prima e quarta di copertina: 150 mm (ciuscuna); costa:15 mm; bandelle: 80 mm (ciascuna); Carattere: Agency FB è il carattere utilizzato per il testo di copertina, è un carattere sans serif creato da David Berlow e Morris Fuller Benton per la fonderia digitale Font Bureau, specializzata nella creazione di caratteri per riviste e quotidiani editori. Agency FB, in questo caso, è stato scelto per via delle sue anatomie spigolose e fortemente geometriche che richiamano le illustrazioni presenti in prima di copertina, le quali sono ottenute dall’unione di segmenti spezzati tra loro.

Valeria A. Sciacca

Layout: creato lo spazio su cui lavorare è stato necessario creare dei margini (10 mm) all’interno degli spazi per ottimizzare la leggibilità ed evitare successivi errori durante la fase di stampa. In secondo luogo sono state create delle griglie di 28 moduli (7x4), per facilitare la disposizione degli elementi e consentire una visibilità più armonica nel prodotto finito, in taluni casi sono stati creati dei sottomoduli per ottenere un’ulteriore possibilità di collocazione. Il testo è stato composto con allineamento a sinistra e in minuscolo, fatta eccezione per il nome dell’autore composto in maiuscolo, la scelta è dovuta all’intenzione di dare più evidenza al nome dell’autore, ormai affermato in questo campo, così che il lettore possa riconoscere i suoi libri più facilmente. Infine il tipo di geografia che è stata applicata è quella dell’interazione.


VERIFICA ADATTAMENTO COLLANA

Guida galattica per autostoppisti

Douglas Noël Adams (Cambridge, 11 marzo 1952 – Santa Barbara, 11 maggio 2001) è stato uno scrittore di fantascienza, sceneggiatore e autore umoristico britannico. È ricordato in particolare per la serie di romanzi Guida galattica per gli autostoppisti, nata nel 1978 come radio commedia della BBC, prima di diventare una trilogia di cinque romanzi, che ha venduto più di 15 milioni di copie, oltre ad essere anche una serie televisiva, fumetto, gioco per computer e fino a diventare nel 2005 un film. Il contributo di Adams alla radio inglese è ricordato nella Radio Academy’s Hall of Fame.

Lontano, nei dimenticati spazi non segnati sulle carte del limite estremo e poco à la page della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso alla distanza di circa centoquarantanove milioni di chilometri c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta verdazzurro le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive da credere ancora che gli orologi digitali siano una brillante invenzione. Questo pianeta ha – o aveva – un problema, e il problema era che la maggior parte dei suoi abitanti era quasi costantemente infelice. Per rimediare al guaio furono suggerite varie proposte...

DOUGLAS ADAMS

Douglas Noël Adams (Cambridge, 11 marzo 1952 – Santa Barbara, 11 maggio 2001) è stato uno scrittore di fantascienza, sceneggiatore e autore umoristico britannico. È ricordato in particolare per la serie di romanzi Guida galattica per gli autostoppisti, nata nel 1978 come radio commedia della BBC, prima di diventare una trilogia di cinque romanzi, che ha venduto più di 15 milioni di copie, oltre ad essere anche una serie televisiva, fumetto, gioco per computer e fino a diventare nel 2005 un film. Il contributo di Adams alla radio inglese è ricordato nella Radio Academy’s Hall of Fame.

Ristorante al termine dell’Universo

Difficoltà? – disse Ford – Difficoltà? Come sarebbe a dire che avete difficoltà? La ruota è il congegno più semplice di tutto l’Universo. La ragazza del marketing lo fulminò con un’occhiata – Ah sì, signor Sapientone? Allora, se sei così bravo, dicci di che colore dovremmo farla.

DOUGLAS ADAMS Ristorante al termine dell’Universo

Una gigantesca autostrada cosmica sta per essere costruita nei pressi del sistema solare. Un’uscita secondaria è prevista nei pressi di un piccolo pianeta azzurro-verde, abitato da primitive forme di vita intelligenti, discendenti dalle scimmie. Un pianeta vecchio e inutile, insomma, che va rimosso. Viene a saperlo Ford Prefect, un alieno in incognito sulla Terra. Che fare? Abbandonare al più presto il pianeta in demolizione alla ricerca di lidi più sicuri. E così, in compagnia dell’amico umano Arthur Dent, dell’ex presidente della galassia Zaphod Beeblebrox, del lunatico androide Marvin e della sensuale profuga Trillian, Ford inizia le sue peregrinazioni attraverso l’universo.

Il succo della storia fin qui. Al principio fu creato l’Universo. Questo fatto ha sconcertato non poche persone ed è stato considerato dai più come una cattiva mossa. Numerose razze sono convinte che l’universo sia stato creato da una specie di dio. Gli Jatravartid di Viltvodle VI credono invece che il cosmo sia nato da uno starnuto di un essere chiamato il Grande Ciaparche Verde. Gli Jatravartid, che vivono nel costante timore del giorno in cui ci sarà l’Avvento del Grande Fazzoletto da Naso Bianco, sono piccole creature azzurre fornite ciascuna di cinquanta braccia, ragion per cui sono stati gli unici, nella storia delle razze intelligenti, ad avere inventato il deodorante per le ascelle prima della ruota. Ma ci sono volte in cui, indipendentemente dal metabolismo che si ha, si è costretti a trarre comunque un respiro profondo. Tutto il resto è supposizione.

“La vita, l’Universo e tutto quanto”, il terzo volume della saga Guida galattica per gli autostoppisti, si concludeva con il protagonista, Arthur Dent, in possesso del prezioso Messaggio Finale di Dio alle Sue Creature. Ma, avendolo sbadatamente dimenticato, Arthur ricorre a ogni espediente per cercare di ricordarselo. Tutto si rivela inutile: il Messaggio è proprio dimenticato. “Addio, e grazie per tutto il pesce”, quarto episodio dell’epopea, ci riserva la sorpresa di un’inaspettata ricomparsa. Infatti, dopo Otto anni di folle girovagare per lo spazio, Arthur e i suoi compagni tornano sulla Terra, decisi a trovare, oltre al messaggio divino, la risposta a due altri quesiti di primaria importanza...

DOUGLAS ADAMS

Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitargli intorno, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, si trova un minuscolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive da credere ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione. Quel pianeta sta per essere distrutto, per lasciare il posto a una gigantesca circonvallazione iperspaziale... Nata da una fortunata serie radiofonica trasmessa dalla BBC, la pentalogia di Adams con le irriverenti e surreali avventure di Arthur Dent e Ford Prefect, viaggiatori delle galassie, è un fenomeno di culto per molti lettori che qui possono trovare riuniti in un unico volume tutti i cinque romanzi.

Una gigantesca autostrada cosmica sta per essere costruita nei pressi del sistema solare. Un’uscita secondaria è prevista nei pressi di un piccolo pianeta azzurro-verde, abitato da primitive forme di vita intelligenti, discendenti dalle scimmie. Un pianeta vecchio e inutile, insomma, che va rimosso. Viene a saperlo Ford Prefect, un alieno in incognito sulla Terra. Che fare? Abbandonare al più presto il pianeta in demolizione alla ricerca di lidi più sicuri. E così, in compagnia dell’amico umano Arthur Dent, dell’ex presidente della galassia Zaphod Beeblebrox, del lunatico androide Marvin e della sensuale profuga Trillian, Ford inizia le sue peregrinazioni attraverso l’universo.

Ristorante al termine dell’universo

DOUGLAS ADAMS

Douglas Noël Adams (Cambridge, 11 marzo 1952 – Santa Barbara, 11 maggio 2001) è stato uno scrittore di fantascienza, sceneggiatore e autore umoristico britannico. È ricordato in particolare per la serie di romanzi Guida galattica per gli autostoppisti, nata nel 1978 come radio commedia della BBC, prima di diventare una trilogia di cinque romanzi, che ha venduto più di 15 milioni di copie, oltre ad essere anche una serie televisiva, fumetto, gioco per computer e fino a diventare nel 2005 un film. Il contributo di Adams alla radio inglese è ricordato nella Radio Academy’s Hall of Fame.

DOUGLAS ADAMS

Douglas Noël Adams (Cambridge, 11 marzo 1952 – Santa Barbara, 11 maggio 2001) è stato uno scrittore di fantascienza, sceneggiatore e autore umoristico britannico. È ricordato in particolare per la serie di romanzi Guida galattica per gli autostoppisti, nata nel 1978 come radio commedia della BBC, prima di diventare una trilogia di cinque romanzi, che ha venduto più di 15 milioni di copie, oltre ad essere anche una serie televisiva, fumetto, gioco per computer e fino a diventare nel 2005 un film. Il contributo di Adams alla radio inglese è ricordato nella Radio Academy’s Hall of Fame.

DOUGLAS ADAMS

Guida galattica per autostoppisti

È importante e risaputo che le cose non sempre sono ciò che appaiono. Per esempio sul pianeta Terra gli uomini hanno sempre ritenuto di essere più intelligenti dei delfini. Sostenevano infatti che mentre loro avevano inventato un sacco di cose, come la ruota, New York, le guerre, ecc., i delfini non avevano fatto altro che sguazzare nell’acqua divertendosi. Al contrario invece, i delfini sapevano da tempo dell’imminente distruzione della Terra e avevano tentato più volte di avvertire l’umanità dell’incombente pericolo; ma i loro messaggi erano stati fraintesi e interpretati come divertenti tentativi di dare calci a palle da football o di fischiare per avere bocconcini prelibati. Così alla fine i delfini rinunciarono e se ne andarono dalla Terra coi propri mezzi, poco prima che arrivassero i vogon.

DOUGLAS ADAMS

Addio e grazie per tutto il pesce

Guida Galattica per autostoppisti

Ci sono ovviamente molti problemi che la vita ci pone: alcuni dei più noti sono rappresentati da domande quali Perché noi uomini nasciamo? Perché moriamo? Perché passiamo tanta parte del tempo concessoci a portare orologi da polso digitali?

DOUGLAS ADAMS

Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitargli intorno, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, si trova un minuscolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive da credere ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione. Quel pianeta sta per essere distrutto, per lasciare il posto a una gigantesca circonvallazione iperspaziale... Nata da una fortunata serie radiofonica trasmessa dalla BBC, la pentalogia di Adams con le irriverenti e surreali avventure di Arthur Dent e Ford Prefect, viaggiatori delle galassie, è un fenomeno di culto per molti lettori che qui possono trovare riuniti in un unico volume tutti i cinque romanzi.

DOUGLAS ADAMS

DOUGLAS ADAMS

Douglas Noël Adams (Cambridge, 11 marzo 1952 – Santa Barbara, 11 maggio 2001) è stato uno scrittore di fantascienza, sceneggiatore e autore umoristico britannico. È ricordato in particolare per la serie di romanzi Guida galattica per gli autostoppisti, nata nel 1978 come radio commedia della BBC, prima di diventare una trilogia di cinque romanzi, che ha venduto più di 15 milioni di copie, oltre ad essere anche una serie televisiva, fumetto, gioco per computer e fino a diventare nel 2005 un film. Il contributo di Adams alla radio inglese è ricordato nella Radio Academy’s Hall of Fame.

VARIANTE COLLANA

Valeria A. Sciacca


ANALISI WIRED L’obiettivo di quest’analisi è riuscire a capire come è strutturata una rivista esistente. In questo contesto si è scelto di analizzare la rivista Wired. Le motivazioni di questa scelta sono state condizionate dalla filosofia e dal modo di fare di Wired. Ciò che risalta è sicuramente l’impatto grafico, oltre che gli articoli e le tematiche trattate, tuttavia questo tipo di strategia non è lasciata al caso ma segue un rigido schema che viene in alcuni casi infranto, ma con sapienza e cognizione di causa.

Valeria A. Sciacca


TESTATA

DATI EDITORIALI Fondata: 1993 Origine: Stati Uniti Periodicità: Mensile Argomento: Tecnologia, Stile di vita Direttore editoriale: Chris Anderson Editore: Condé Nast Sito web: www.wired.com Formato: 20x28 cm

EDIZIONE ITALIANA Pubblicazione: Marzo 2009 La copertina è dedicata al Premio Nobel Rita Levi-Montalcini. Il nome scelto è Wired. Storie, idee e persone che cambiano il mondo, dato che la sola parola “Wired” era di difficile comprensione per il pubblico italiano. Direttore Responsabile: Massimo Russo Editore: Condé Nast Sito web: www.wired.it Formato: 20x28 cm

La testata di Wired è coerente con la tematica principale della rivista, ossia la tecnologia. La composizione del logotipo, in due caratteri diversi, rimanda alla visione dei pixel attraverso i riquadri effettuati sulle lettere dispari e la grazie delle lettere pari composte con uno slab-font, fortemente squadrate ed accentuate.

TITOLI Rispetto alle edizioni passate, questa rivista presenta un ordine maggione nella disposizione dei titoli di copertina che, anche se interagiscono in maniera significativa con la testata, sono realizzate con un carattere sans-serif, ossia Akzidenz-Grotesk-Bold disegnato nel 1896 dalla fonderia H.Berthold AG. I vari titoli sono inoltre composti in dimensioni diverse per differenziarne l’importanza.

VISUAL Il visual è sovrastato dal volto di un bambino, in questo modo viene richiamato l’articolo principale di questo numero dedicato ai giovani. Wired mette sempre in copertina persone poiché il tema della rivista è il legame tra uomo e tecnologia.

LAYOUT STILE

Valeria A. Sciacca

La linea editoriale di Wired è stata originariamente ispirata dalle idee del teorico dei media canadese Marshall McLuhan. L’obiettivo grafico che persegue è quello di coinvolgere e provocare il lettore attraverso numerosi “effetti speciali” come: le sorprese tattili della copertina, uso di colori speciali come silver e tonalità fluorescenti, una sezione dedicata all’information design e l’originale impaginazione dei contenuti. Il layout è molto complesso, a volte è difficile identificare una struttura precisa, generalmente ogni sezione è caratterizzata da un layout specifico e personalizzato, lo stesso vale per la copertina che presenta un ordine non casuale, ma ben pensato e strutturato al di sopra di una griglia modulare.


QUESTIONE DI RESTYLING Marzo 2011

Sezioni Fisse

STORIE

START

PLAY

TEST

“Storie” è la sezione più importante della rivista, pur non essendo identificata da una veste grafica, come le altre sezioni, ha comunque un forte impatto, per il semplice fatto che ogni articolo è curato singolarmente, in questo modo viene esaltato maggiormente per l’unicità e l’originalità che lo contraddistingue.

Questa sezione è contiene gli articoli che hanno come argomento le nuove scoperte tecnologiche ed in generale gli avvenimenti più importanti successi nell’ultimo mese. In genere presenta una struttura a 5 colonne.

Come suggerisce la stessa parola, l’argomento principale di questa sezione è il “gioco”, ma più nello specifico l’arte (20%), il design (5%), il cinema (25%), i videogiochi (10%) e tv (30%). Per quanto riguarda la struttura, solitamente presenta un’impaginazione a due colonne.

Test è una sezione dedicata alla comparazione di prodotti commerciarli, questo però non impedisce di creare una veste grafica originale e personalizzata.

STORIE

NOW

NEXT

DATA

ECONOMY

TEST

UAIRD

Wired è la sezione più importante della rivista, è composta da nove articoli tra cui quello già rappresentato in copertina, il quale è ulteriormente accentuato dal fatto che è caratterizzato dal colore speciale Silver. Inoltre questa sezione non presenta una struttura univoca ma ogni articolo ha una sua identità e quindi impaginato diversamente dagli altri.

“APPUNTI SUL PRESENTE”

“SUCCEDERÀ OGGI”

“IL BELLO DEI NUMERI”

“PRIMIZIE DAI MERCATI”

“# @ € & £ !!!”

Questa sezione è dedicata agli avvenimenti che accadono nel mese corrente. Una fascia temporale, presente per tutta la sezione sul bordo pagina, scandisce gli episodi più importanti e rilevanti. La gestione dei componenti è resa possibile da una struttura a 4 colonne.

L’intrattenimento, le tendenze del momento e l’immediato futuro, sono i soggetti ricorrenti in questa sezione. Un elemento grafico caratterizzante è il grande capolettera all’inizio degli articoli. Anche in questo caso la struttura che emerge è basata su una griglia a 4 colonne.

La sezione Data ha come scopo quello di rappresentare graficamente i dati statistici prelevati da ricerche giornalistiche. Grande protagonista di questa sezione è l’infografica che svolge in maniera eccelsa il compito di rappresentare graficamente questi risultati.

La sezione Economy riepiloga la situazione economiva attuale. Prevalgono molto il colore verde e le illustrazioni centrali, il tutto è impostato su 3 colonne.

“IN DIRETTA DAI NOSTRI LABORATORI”

EDITORIALE Dicembre 2013

IN PRINCIPIO FU PIXEL La testata di Wired era stata concepita così, naturalmente digitale, le sue forme squadrate, l’alternanza di pieni e vuoti, sono diventate un’icona della digital culture. Per il nuovo restyling quindi, i responsabili di Wired, hanno deciso di tornare all’essenzialità di quel pixel. Questa nuova edizione è caratterizzata da una pulizia generale, si presenta meno caotica e più organizzata, le precedenti quattro rubriche diventano sette e ciascuna è identificata da una lettera dell’alfabeto creata sulla base di una griglia quadrata per riprendere visivamente l’idea dei pixel. Al centro di questa nuova veste grafica c’è sempre la cratività, ben visibile nelle illustrazioni, nell’impaginazione e nell’infografica. Un’ulteriore innovazione, sono i cosiddetti effetti speciali, ripresa dell’edizione americana, che comprendono l’utilizzo di carte speciali per la copertina e colori differenti dalla quadricromia per l’impaginazione di alcuni articoli. Per ultimo, ma non meno importante, è stato il restyling tipografico che utilizza un nuovo set di font creati dallo studio londinese A2-Type.

Sezioni Fisse

EDITORIALE

Una sezione del tutta nuova, composta da soli tre articoli ma di grande impatto, l’obiettivo di questa rubrica è quello di divertire attravenso le illustrazioni e le notizie più “frivole”. Valeria A. Sciacca

Questa sezione continua a mantenere la funzione precedente, ossia quella di comparazione tra diversi prodotti. In questo caso viene utilizzata una struttura a 5 colonne a causa della gestione di una grande mole di informazioni.


ANALISI PAGINA SINGOLA Dicembre 2013

NAVIGAZIONE

NAVIGAZIONE

Generalmente la navigazione, che sta ad indicare la sezione in cui ci troviamo, in questo numero è posizionata in alto a sinistra con allineamento verticale, creato con lo stesso carattere del testo.

In questa nuova versione di Wired, la navigazione occupa una parte più modesta, pur mantenendo la stessa posizione è composta con un corpo più piccolo dello stesso carattere dei titoli.

NUMERI DI PAGINA

NUMERI DI PAGINA

I numeri di pagina riprendono l’identità della rivista poiché sono racchiusi all’interno tre quadrati, analogalmente a quanto avviene nel logotipo “Wired”.

Molte volte i numeri di pagina scompaiono per lasciar spazio al testo che identifica il numero o la mensilità della rivista, in ogni caso i numeri di pagina non prevedono più la veste grafica precedente ma si presentano come semplice testo.

LAYOUT E TIPOGRAFIA

LAYOUT E TIPOGRAFIA

La struttura portante è una griglia a quattro colonne. I titoli di testo sono stati realizzati in Houschka Rounded semi-bold, creato Nick Cooke nel 2010 per la fonderia G-Type. Il testo è stato realizzato Century oldstyle, disegnato Morris Fuller Benton nel 1906, ridisegnato da Linotype. Particolare è l’intervento grafico che viene fatto in basso attraverso l’inserimento di un riquadro informativo ma soprattutto illustrativo, questo tipo di procedura, che va quasi a “bucare” il testo, viene riutilizzata numerose volte in altre parti della rivista.

Anche in questo caso gli elementi sono strutturati su quattro colonne, tuttavia l’insieme è molto più denso e carico di informazioni. I titoli sono stati realizzati in Aveny T disegnato da Henrik Kubel nel 2000, per la fonderia A2-Type. Il testo continua ad essere realizzato con Century oldstyle. Analogamente al numero precedente vengono utilizzati dei riquadri informativi che hanno come scopo di evidenziare o approfondire una determinata notizia, così da attirare l’attenzione del lettore.

Valeria A. Sciacca

Marzo 2011


ANALISI DOPPIA PAGINA Marzo 2011

Dicembre 2013

CONFRONTO Un esempio evidente è l’articolo preso in considerazione dell’edizione del marzo 2011: l’immagine non è tradizionalmente raccolta in un rettangolo dai lati regolari ma fuoriescono porzioni di immagine. Inoltre questo tipo di struttura è ripresa anche nella composizione del testo, la cui seconda colonna che non segue la griglia ma fuoriesce al fine di richiamare la struttura dell’immagine. Valeria A. Sciacca

Le pagine doppie, presentano generalmente le medesime caratteristiche di quelle singole, con l’unica differenza che gli elementi, in particolare le immagini, interagiscono con entrambe le pagine. Questa scelta grafica consente di creare un legame che consente al lettore di identificare la pagine come unica e quindi di capire che l’articolo continua nella pagina successiva. Tra le due edizioni, oltre a ciò che è stato già detto, continua a persistere un’identità forte ben visibile dall’uso dei capi-lettera, che, anche se trattati in maniera differente, rappresentano un forte punto d’aggancio dell’articolo. La nuova edizione appare più sobria, semplificata e ripulita dei caratteristici artefatti grafici.


HZINE

ILLUSTRATION AND GRAPHIC DESIGN L’ultimo obiettivo del corso è realizzare e strutturare interamente una rivista denominata “HZINE”. Il tema della rivista realizzata ruota attorno alla ricerca dei punti d’incontro tra illustrazione e grafica.

Valeria A. Sciacca


ABSTRACT Il tema della rivista ruota attorno alla ricerca dei punti d’incontro tra illustrazione e grafica. Non sono pochi i casi in cui questi due mondi interagiscono, di conseguenza lo scopo della rivista è documentare gli aspetti di questi due mondi, che pur avendo una specifica identità, a volte si incontrano e si fondono.

TIMONE La rivista è composta da 32 pagine. Gli articoli sono suddivisi in quattro sezioni principali: - VIEW, questa sezione è dedicata agli articoli principali. Gli articoli sono selezionati in base all’attinenza con il tema. Il nome “view” in inglese significa osservare/guardare, tra i vari sinonimi che vi sono per esprimere questo concetto è stato scelto questo per la sua assonanza con il termine “new”. - URBAN, qui sono raccolte le notizie della città e in particolare del contesto accademico di Catania. - LAB, è un’area di lavoro in cui vengono dedicati articoli alla spiegazione di strumenti di lavoro grafico. Il nome “lab” è un’abbreviazione del termine “laboratorio”, lo scopo di questa sezione è cercare di fornire al lettore piccoli insegnamenti che possono rendersi utili durante la fase di lavoro. - ADVICE, questa è l’ultima sezione della rivista, è dedicata ai “consigli” come suggerisce la sua denominazione, dai corsi di formazione ai contest.

Valeria A. Sciacca


STILE E LAYOUT Lo stile complessivo della rivista è sintetizzato nell’editoriale. Come è possibile notare gli elementi caratteristici sono pochi ma ripetuti lungo tutta la rivista: - Testo fuori asse, il testo è stato traslato appositamente verso destra di modo da rendere più dinamica la pagina che altrimenti sarebbe apparsa statica. - Colori, in una rivista come questa sembra i colori rappresentano l’anima della creatività. Per questo motivo il colore un elemento essenziale utilizzato anche come codice cromatico per differenziare le sezioni contenute all’interno della rivista. - Font, il testo è stato composto in Univers LT Std, nella versione 47 Light Condensed. - Linee, verticali e affiancate, si ripetono sia accostate ai titoli, sia lungo il bordo della pagina esterna come segno di navigazione della sezione. - Collegamenti, linee che collegano concetti o immagini, si trovano sia nell‘articolo di punta che nell‘articolo Tools. - Illustrazioni, sono presenti quelle create dagli illustratori affiancate ad illustrazioni che sono state create personalmente tra i quali i ritratti in copertina e Cappuccetto Rosso oggetto di tutorial. - Cornice, riportata soltanto nell’articolo di punta, al fine di renderlo più visibile. Per quanto riguarda il Layout, gli elementi sono stati disposti su una griglia 10x15 moduli. I margini sono uguali 20 mm, ad eccezione del margine interno 10 mm, al fine di consentire l‘inserimento della navigazione di sezione ai bordi della pagina, così si evitano sovrapposizioni indesiderate tra gli elementi.

Valeria A. Sciacca


COPERTINA Durante la fase di creazione della copertina sono stati fissati degli obiettivi: - Evidenziare l’articolo di punta (nuovo marchio per Bologna). - Trovare contemporaneamente un punto di incontro tra illustrazione e grafica. Per questo motivo sono stati creati dei ritratti vettoriali dei due grafici vincitori del concorso di Bologna, partendo dalla loro foto, così da non escludere la tematica dell’illustrazione anche se l’articolo principale fa parte della tematica grafica. COMPOSIZIONE DEL VISUAL Questi grafici non hanno creato un marchio univoco ma un sistema generativo che si modifica a piacimento, per questo sono stati messi come sfondo questi simboli, che non sono altro che un “codice”visivo, in modo da ricreare “l’effetto matrix”. I simboli nello sfondo sono stati ricostruiti in vettoriale. LA TESTATA La testata è stata realizzata con il carattere Futura, nella versione condensata. La motivazione di questa scelta è stata dettata dalla necessità di realizzare un tipo di testata chiara e leggibile, di modo da non appesantire il sistema già ricco di elementi grafico-illustrativi. TIPOGRAFIA Sia per la copertina che per il resto della rivista, il testo è stato composto in Univers LT Std, nella versione 47 Light Condensed.

BOZZETTI COPERTINE

Valeria A. Sciacca


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